giornalino novembre 2011

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L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice cele- bra il 140° anniversario di fondazione. Fu , infatti, nel 1872 che Don Bosco iniziò ufficial- mente, insieme a Madre Mazzarello, l’opera a favore della gioventù femminile affi- data alle Figlie di Maria Ausi- liatrice. Maria Domeni- ca Mazzarello fu la prima su- periora genera- le di questa nuova congre- gazione. In occasione della celebra- zione di questo 140° anniversa- rio una reliquia della Santa vi- siterà in questi giorni la nostra comunità. Santa Maria Domenica Mazzarello, canonizzata il 24 giugno 1951, conob- be don Bosco nel 1864, e fu subito affascinata dal- la sua santità, tanto da esclamare: “Don Bosco è Don Bosco è Don Bosco è Don Bosco è un santo e io lo sento un santo e io lo sento un santo e io lo sento un santo e io lo sento”. Fu poi coinvolta da Don Bosco in questo grandio- so progetto a favore del- le giovani che seppe gui- dare con saggezza e santità di vita. Accogliere la reliquia della Santa significa ac- cogliere Santa Maria Domenica Mazzarello in mezzo a noi, significa ringraziare il Signore fa- cendo memoria del lavoro pastorale di tante Figlie di Maria Ausiliatrice che hanno operato, in quasi un secolo, a Bova Mari- na, significa essere rico- noscenti a quanto ancora fanno le suore presenti nel nostro paese. E’ una gioia grande ac- cogliere la reliquia della santa in mezzo a noi, anche se questa visita ci coglie un po’ amareggiati e dispiaciuti per la notizia della prossima chiusura della presenza delle Fi- glie di Maria Ausiliatrice a Bova Marina. Cogliamo però l’occasione per essere vicini umana- mente e spiritualmente alle nostre suore e per pregare Santa Maria Domenica Mazzarello. Ella ci incoraggia a con- fidare nel Signore e a riprendere nuove energie per vivere più profonda- mente la nostra fede e la nostra missione nel mon- do. In una delle sue lette- re Madre Mazzarello scrive: “Fatevi coraggio, Fatevi coraggio, Fatevi coraggio, Fatevi coraggio, mie buone suore, Gesù mie buone suore, Gesù mie buone suore, Gesù mie buone suore, Gesù deve essere tutta la vo- deve essere tutta la vo- deve essere tutta la vo- deve essere tutta la vo- stra forza, con Gesù i stra forza, con Gesù i stra forza, con Gesù i stra forza, con Gesù i pesi diventeranno leggeri, pesi diventeranno leggeri, pesi diventeranno leggeri, pesi diventeranno leggeri, le fatiche soavi, le spine le fatiche soavi, le spine le fatiche soavi, le spine le fatiche soavi, le spine si convertiranno in dol- si convertiranno in dol- si convertiranno in dol- si convertiranno in dol- cezze... cezze... cezze... cezze...” E’ una parola di incorag- giamento che vale per tutti. Don Natalino SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO Rubriche MENSILE MENSILE MENSILE MENSILE MENSILE MENSILE MENSILE MENSILE DELL’ORATORIO DELL’ORATORIO DELL’ORATORIO DELL’ORATORIO DELL’ORATORIO DELL’ORATORIO DELL’ORATORIO DELL’ORATORIO SALESIANO SALESIANO SALESIANO SALESIANO SALESIANO SALESIANO SALESIANO SALESIANO DI DI DI DI DI DI DI DI BOVA MARINA BOVA MARINA BOVA MARINA BOVA MARINA BOVA MARINA BOVA MARINA BOVA MARINA BOVA MARINA Sos Genova Sos Genova Sos Genova Sos Genova 2012 anno 2012 anno 2012 anno 2012 anno della fede della fede della fede della fede Ottobre Ottobre Ottobre Ottobre Missionario Missionario Missionario Missionario Don Rua day Don Rua day Don Rua day Don Rua day Peregrinatio Peregrinatio Peregrinatio Peregrinatio Urna Madre Mazzarello Urna Madre Mazzarello Urna Madre Mazzarello Urna Madre Mazzarello V anniversario V anniversario V anniversario V anniversario Cine-Teatro Don Bosco Cine-Teatro Don Bosco Cine-Teatro Don Bosco Cine-Teatro Don Bosco Zeppolata Zeppolata Zeppolata Zeppolata Numero 6, anno III, Novembre 2011

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Oratorio Salesiano BoVA Marina

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Page 1: giornalino novembre 2011

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice cele-bra il 140° anniversario di fondazione.

Fu , infatti, nel 1872 che Don Bosco iniziò ufficial-mente, insieme a Madre Mazzarello, l’opera a favore della gioventù femminile affi-data alle Figlie di Maria Ausi-l i a t r i c e . Maria Domeni-ca Mazzarello fu la prima su-periora genera-le di questa nuova congre-gazione.

In occasione della celebra-zione di questo 140° anniversa-rio una reliquia della Santa vi-siterà in questi giorni la nostra comunità.

Santa Maria Domenica Mazzarello, canonizzata il 24 giugno 1951, conob-be don Bosco nel 1864, e fu subito affascinata dal-la sua santità, tanto da esclamare: “Don Bosco è Don Bosco è Don Bosco è Don Bosco è un santo e io lo sentoun santo e io lo sentoun santo e io lo sentoun santo e io lo sento”. Fu poi coinvolta da Don Bosco in questo grandio-so progetto a favore del-le giovani che seppe gui-dare con saggezza e santità di vita.

Accogliere la reliquia della Santa significa ac-

cogliere Santa Maria Domenica Mazzarello in mezzo a noi, significa ringraziare il Signore fa-cendo memoria del lavoro pastorale di tante Figlie di Maria Ausiliatrice che hanno operato, in quasi un secolo, a Bova Mari-

na, significa essere rico-noscenti a quanto ancora fanno le suore presenti nel nostro paese.

E’ una gioia grande ac-cogliere la reliquia della santa in mezzo a noi, anche se questa visita ci coglie un po’ amareggiati e dispiaciuti per la notizia della prossima chiusura della presenza delle Fi-glie di Maria Ausiliatrice a Bova Marina.

Cogliamo però l’occasione per essere vicini umana-

mente e spiritualmente alle nostre suore e per pregare Santa Maria Domenica Mazzarello. Ella ci incoraggia a con-fidare nel Signore e a riprendere nuove energie per vivere più profonda-mente la nostra fede e la

nostra missione nel mon-do. In una delle sue lette-re Madre Mazzarello scrive: “Fatevi coraggio, Fatevi coraggio, Fatevi coraggio, Fatevi coraggio, mie buone suore, Gesù mie buone suore, Gesù mie buone suore, Gesù mie buone suore, Gesù deve essere tutta la vo-deve essere tutta la vo-deve essere tutta la vo-deve essere tutta la vo-stra forza, con Gesù i stra forza, con Gesù i stra forza, con Gesù i stra forza, con Gesù i pesi diventeranno leggeri, pesi diventeranno leggeri, pesi diventeranno leggeri, pesi diventeranno leggeri, le fatiche soavi, le spine le fatiche soavi, le spine le fatiche soavi, le spine le fatiche soavi, le spine si convertiranno in dol-si convertiranno in dol-si convertiranno in dol-si convertiranno in dol-cezze...cezze...cezze...cezze...”

E’ una parola di incorag-giamento che vale per tutti.

Don Natalino

SOMMARIOSOMMARIOSOMMARIOSOMMARIO

Rubriche

M E N S I L E M E N S I L E M E N S I L E M E N S I L E M E N S I L E M E N S I L E M E N S I L E M E N S I L E

D E L L ’ O R A T O R I O D E L L ’ O R A T O R I O D E L L ’ O R A T O R I O D E L L ’ O R A T O R I O D E L L ’ O R A T O R I O D E L L ’ O R A T O R I O D E L L ’ O R A T O R I O D E L L ’ O R A T O R I O

S A L E S I A N O S A L E S I A N O S A L E S I A N O S A L E S I A N O S A L E S I A N O S A L E S I A N O S A L E S I A N O S A L E S I A N O

D I D I D I D I D I D I D I D I

B O V A M A R I N AB O V A M A R I N AB O V A M A R I N AB O V A M A R I N AB O V A M A R I N AB O V A M A R I N AB O V A M A R I N AB O V A M A R I N A

Sos GenovaSos GenovaSos GenovaSos Genova

2012 anno 2012 anno 2012 anno 2012 anno della fededella fededella fededella fede

OttobreOttobreOttobreOttobre MissionarioMissionarioMissionarioMissionario

Don Rua day Don Rua day Don Rua day Don Rua day

Peregrinatio Peregrinatio Peregrinatio Peregrinatio

Urna Madre MazzarelloUrna Madre MazzarelloUrna Madre MazzarelloUrna Madre Mazzarello

V anniversario V anniversario V anniversario V anniversario Cine-Teatro Don BoscoCine-Teatro Don BoscoCine-Teatro Don BoscoCine-Teatro Don Bosco

ZeppolataZeppolataZeppolataZeppolata

Numero 6,

anno III,

Novembre 2011

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L'alluvione di Genova del 4 novembre 2011 si è verificata a

seguito a fortissime precipitazioni. Ne è scaturita l'esondazio-

ne dei fiumi Bisagno e Fereggiano e la piena dei fiu-

mi Sturla, Scrivia e Entella. L'ultimo precedente grave di al-

luvione genovese è quella del 7-8 ottobre 1970, quando mori-

rono 44 persone nelle stesse zone colpite nel 2011 per la ca-

duta di quasi 900 mm d'acqua in poco più di 24 ore.

Le piogge eccezionali, già previste da qualche giorno, sono

iniziate la sera del 3 novembre, e alle 13:00 del 4 novembre erano già caduti circa 300 mm

d'acqua con l'acqua del Fereggiano passata da 1 a 4 metri di altezza. A metà mattinata il livel-

lo dell'acqua del Bisagno è arrivato a livello di guardia ed è iniziata l'evacuazione dei piani

bassi in diversi edifici, come scuole e negozi. Alle 13:50 il Bisagno è esondato allagando diver-

se zone della città, in particolare Brignole e Borgo Incrociati, travolgendo auto e cassonetti e

allagando gli androni dei palazzi.

Le vittime ufficiali sono 6, tutte decedute in via Fereggiano: una donna albanese con le sue

due bambine di 1 e 8 anni e la vicina di casa, una 19enne rimasta schiacciata da una macchi-

na e un'altra donna arrivata esanime all'ospedale. Più di un migliaio di persone sono state

sfollate da Genova e dai centri limitrofi.

Nonostante l'evidente eccezionalità delle piogge che hanno causato l'alluvione, i loro effetti di-

sastrosi hanno aperto molte questioni sull'assetto idrogeologico del territorio soprattutto in

relazione alla cosiddetta "Messa in sicurezza dei rii della città di Genova" al momento ben lun-

gi dall'essere completata. Per questo dal giorno dopo l'alluvione il sindaco della città Marta

Vincenzi è stata duramente contestata da alcuni cittadini. Il giorno dopo, intervenendo a Do-

menica in e Pomeriggio Cinque, ha dichiarato:

« Porterò per sempre le vittime di questo disastro sulla coscienza. La responsabilità ce la

prendiamo tutti e io per prima. L'angoscia per quello che è accaduto in questi giorni rimarrà

per sempre. Sarà un segno dal quale non potrà più prescindere la mia vita personale. Quello

che è accaduto non ha avuto eguali per i modi e per i tempi. D'ora in poi ogni allarme 2 lo

trasformo nella chiusura di tutta la città. »

Serve davvero l'aiuto di tutti!

Stretti Al Vento si unisce alla campagna per la raccolta fondi "Un aiuto subito" .

Inviando un SMS solidale da tutti gli operatori mobili o chiamando da rete fis-sa il numero 45500, è possibile donare 2 euro.

Chi volesse contribuire maggiormente può farlo tramite bonifico verso il conto corrente IT80O0306905061100000000567 indicando come beneficiario "Un

aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana" presso Banca Intesa Sanpaolo, filiale di Roma, viale Lina Cavalieri 236.

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Benedetto XVI annuncia uffi-

cialmente la nuova iniziativa "non

celebrativa, ma missionaria" che

inizierà l'11 ottobre 2012 - 50° anni-

versario dell'apertura del Concilio

Vaticano II - e si concluderà il 24

novembre 2013, solennità di Cristo

Re dell'Universo.

«Trascorso mezzo secolo dall'a-

pertura del Concilio», per Benedet-

to XVI è giunto il momento

«opportuno» di «richiamare la bel-

lezza e la centralità della fede,

l'esigenza di rafforzarla e appro-

fondirla a livello personale e co-

munitario». Dobbiamo farlo, ha

spiegato commentando all'Angelus

l'annuncio di un «Anno della Fe-

de» che aveva fatto poco prima

nell'omelia pronunciata in San Pie-

tro, «in prospettiva non tanto cele-

brativa, ma piuttosto missionaria,

nella prospettiva, appunto, della

missione ad gentes e della nuova

evangelizzazione».

Rivolgendosi ai 40mila fedeli

presenti in piazza San Pietro, il

pontefice ha annunciato che

l'«Anno della Fede» sarà celebra-

to dal 12 ottobre 2012 al 24 no-

vembre dell'anno successivo, e

vedrà un grande fermento di inizia-

tive per la Nuova Evangelizzazione

«Le motivazioni, le finalità e

le linee direttrici di questo speciale

Anno le ho esposte in una Lettera

Apostolica che verrà pubblicata

nei prossimi giorni», ha precisato

il Papa teologo citando poi i suoi

predecessori, il beato Giovanni

XXIII che aprì l'assise, il Servo di

Dio Paolo VI che indisse un analo-

go Anno della fede nel 1968, in oc-

casione del dician-

novesimo centena-

rio del martirio degli

Apostoli Pietro e

Paolo, e in un perio-

do di grandi rivolgi-

menti culturali, e il

beato Giovanni Pao-

lo II che aveva chia-

ramente indicato la

Nuova Evangelizzazione «come

sfida urgente e appassionante».

Proprio Papa Wojtyla, ha tenuto a

ricordare Ratzinger, «nella scia del

Concilio Vaticano II e di colui che

ne ha avviato l'attuazione, il Papa

Paolo VI, è stato infatti sia uno stre-

nuo sostenitore della missione ad

gentes, cioè ai popoli e ai territori

dove il Vangelo non ha ancora po-

sto radici, sia un araldo della nuova

evangelizzazione». Per Benedetto

XVI «sono, questi, aspetti dell'unica

missione della Chiesa, ed è pertan-

to significativo considerarli insieme

in questo mese di ottobre, caratte-

rizzato dalla celebrazione della

Giornata Missionaria Mondiale che

cade, proprio domenica prossima».

Nella omelia pronunciata

questa mattina nella Basilica di San

Pietro a conclusione dell'incontro

internazionale promosso dal Ponti-

ficio Consiglio per la Promozione

della Nuova Evangelizzazione, il

Papa aveva detto: "La teolo-

gia della storia - aveva spiegato il

Santo Padre - è un aspetto impor-

tante, essenziale della nuova evan-

gelizzazione, perché gli uomini del

nostro tempo, dopo la nefasta sta-

gione degli imperi totalitari del XX

secolo, hanno bisogno di ritrova-

re uno sguardo complessivo sul

mondo e sul tempo, uno sguardo

veramente libero, pacifico, quello

sguardo che il Concilio Vaticano II

ha trasmesso nei suoi Documenti,

e che i miei Predecessori, il Servo

di Dio Paolo VI e il Beato Giovanni

Paolo II, hanno illustrato con il loro

Magistero".

"La Chiesa - aveva ancora

sottolineato il Pontefice - non si

limita a ricordare agli uomini la giu-

sta distinzione tra la sfera di autori-

tà di Cesare e quella di Dio, tra

l'ambito politico e quello religio-

so.

Papa Ratzinger, come annunciato,

era entrato a San Pietro sulla peda-

na mobile. Una decisione presa

non per ragioni mediche, ma per

non far affaticare eccessivamente il

Papa e per consentirgli di essere

visto da tutti, oltre che per garantire

una maggiore sicurezza.

Da “IME”, 25 ottobre 2011 Da “IME”, 25 ottobre 2011 Da “IME”, 25 ottobre 2011 Da “IME”, 25 ottobre 2011

"I rivolgimenti epocali, il I rivolgimenti epocali, il I rivolgimenti epocali, il I rivolgimenti epocali, il succedersi delle grandi succedersi delle grandi succedersi delle grandi succedersi delle grandi potenze stanno sotto il potenze stanno sotto il potenze stanno sotto il potenze stanno sotto il supremo dominio di Dio; supremo dominio di Dio; supremo dominio di Dio; supremo dominio di Dio; nessun potere terreno nessun potere terreno nessun potere terreno nessun potere terreno può mettersi al suo può mettersi al suo può mettersi al suo può mettersi al suo

posto".posto".posto".posto".

Benedetto XVI: “ il 2012 sarà l'«Anno della FedeAnno della FedeAnno della FedeAnno della Fede» “

“La missione della Chiesa, come quella di Cristo, è essenzialmente parlare di Dio”“La missione della Chiesa, come quella di Cristo, è essenzialmente parlare di Dio”“La missione della Chiesa, come quella di Cristo, è essenzialmente parlare di Dio”“La missione della Chiesa, come quella di Cristo, è essenzialmente parlare di Dio”

P AG. 3P AG. 3P AG. 3P AG. 3

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Come comunità cristiana e salesiana sentiamo il dovere di ringraziare tutti coloro che

hanno dato il loro contributo nell’azione di solidarietà che insieme al Gruppo Missiona-Gruppo Missiona-Gruppo Missiona-Gruppo Missiona-

riorioriorio, tutti noi abbiamo svolto. Numerose sono state le iniziative: dall’Orchidea Unicef Orchidea Unicef Orchidea Unicef Orchidea Unicef

all’inizio del mese, con la quale abbiamo contribuito a dare un aiuto materiale alle

popolazioni dell’Africa; la Pesca Missionaria Pesca Missionaria Pesca Missionaria Pesca Missionaria presso le FMA; la passeggiata in bici-passeggiata in bici-passeggiata in bici-passeggiata in bici-

cletta cletta cletta cletta che ha visti coinvolti tutti i ragazzi nell’addobbare le loro biciclette con un con-

corso a premi; la vendita delle piantinevendita delle piantinevendita delle piantinevendita delle piantine da parte dei Salesiani Cooperatori e la Sagra Sagra Sagra Sagra

delle Torte delle Torte delle Torte delle Torte da parte dell’ADMA.

Abbiamo messo una piccola goccia in un Abbiamo messo una piccola goccia in un Abbiamo messo una piccola goccia in un Abbiamo messo una piccola goccia in un

grande oceano, ma è sempre molto!!!!grande oceano, ma è sempre molto!!!!grande oceano, ma è sempre molto!!!!grande oceano, ma è sempre molto!!!!

Ottobr� missionario Ottobr� missionario Ottobr� missionario Ottobr� missionario Ottobr� missionario Ottobr� missionario Ottobr� missionario Ottobr� missionario

ottobr� di Solidari�t�ottobr� di Solidari�t�ottobr� di Solidari�t�ottobr� di Solidari�t�ottobr� di Solidari�t�ottobr� di Solidari�t�ottobr� di Solidari�t�ottobr� di Solidari�t�

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PAG. 4

“Quello che facciamoQuello che facciamoQuello che facciamoQuello che facciamo“Quello che facciamoQuello che facciamoQuello che facciamoQuello che facciamo è soltanto una goccia soltanto una goccia soltanto una goccia soltanto una goccia è soltanto una goccia soltanto una goccia soltanto una goccia soltanto una goccia

nell'oceano.nell'oceano.nell'oceano.nell'oceano.nell'oceano.nell'oceano.nell'oceano.nell'oceano. ma se non ci fosse ma se non ci fosse ma se non ci fosse ma se non ci fosse ma se non ci fosse ma se non ci fosse ma se non ci fosse ma se non ci fosse

quella gocciaquella gocciaquella gocciaquella gocciaquella gocciaquella gocciaquella gocciaquella goccia all'oceano mancherebbeall'oceano mancherebbeall'oceano mancherebbeall'oceano mancherebbe”. . . . all'oceano mancherebbeall'oceano mancherebbeall'oceano mancherebbeall'oceano mancherebbe”. . . . Madre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di Calcutta

Di Mariagrazia NuceraDi Mariagrazia NuceraDi Mariagrazia NuceraDi Mariagrazia Nucera

Page 5: giornalino novembre 2011

PPPP AAAA GGGG .... 5555

A rendere ancora più ufficiale l’inizio delle attività parrocchiali Dome-

nica 16 ottobre, durante la S.Messa delle 9.30 al Tempio Don Bosco è

stato consegnato il MANDATO AI CATECHISTI. Abbiamo pronunciato

il nostro “Si” , con la promessa di prenderci cura dei bambini/ragazzi

a noi affidati e l’impegno di guidarli nel loro cammino spirituale con

un semplice ma significativo gesto, ognuno di noi si è avvicinato al

Celebrante e ha baciato la Sacra Parola… un “Si” definitivo.

Dunque buon cammino a tutti voi, anzi a tutti noi!!

Daniela Clemenzi

Bova Marina– 23 /10/2011

Cara Didy,

sabato 15 ottobre è iniziato il catechismo; è stato bellissimo per tutti i bambini presenti, rivedere le cate-

chiste e i catechisti e per i bambini di seconda elementare (come mio fratello) che iniziano quest'anno il loro

cammino, è stato un benvenuto speciale.

All'inizio siamo andati in Chiesa e abbiamo pregato,Don Natalino ci ha parlato dello svolgimento di questo

nuovo anno di catechismo,dopo,siamo andati all'oratorio dove ci aspettavano dei giochimeravigliosi: I GON-

FIABILI A CASTELLO ! ! !

Una parte di bambini è andata nei giochi di abilità,ideati dalle nostre catechiste, ma la maggior parte

era sui gonfiabili a divertirsi. Insomma è stato un pomeriggio magnifico per tutti, pure per i catechisti. I

tre anni precedenti di catechismo sono stati la preparazione per la prima comunione, mentre quest'an-

no è solo per noi e le nostre catechiste:chissà quante cose belle faremo tutti insie-

me ! ! ! dalla tua carissima Valentina.

Sabato 15 Ottobre 2011 sono riprese le attività della catechesi che vedranno catechisti, bam-bini e ragazzi impegnati ogni sabato pomerig-gio dalle 15.30 in poi nel loro cammino di cre-scita umana e spirituale.

Il primo giorno, dopo il saluto del parroco e il benvenuto al gruppo di seconda elementare che inizia quest’anno il suo cammino, i bambi-ni e ragazzi , con al seguito i loro genitori, hanno raggiunto i cortili dell’oratorio - umidi a causa di una lenta ma inesorabile pioggerel-lina che si è abbattuta sul nostro piccolo pae-se- per i classici giochi a stand preparati dallo staff animatori, anche se quest’anno ad acco-glierli una sorpresa in più…

Ma per il resoconto lasciamo la parola alla nostra “giornalista in erba”:

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VVVVEGLIAEGLIAEGLIAEGLIA DIDIDIDI PREGHIERAPREGHIERAPREGHIERAPREGHIERA ORGANIZZATAORGANIZZATAORGANIZZATAORGANIZZATA DALDALDALDAL GRUPPOGRUPPOGRUPPOGRUPPO BIENNIOBIENNIOBIENNIOBIENNIO

IN OCCASIONE DELLA

VIGILIAVIGILIAVIGILIAVIGILIA DELLADELLADELLADELLA FESTAFESTAFESTAFESTA DIDIDIDI OOOOGNISSANTIGNISSANTIGNISSANTIGNISSANTI ORATORIOORATORIOORATORIOORATORIO SALESIANOSALESIANOSALESIANOSALESIANO BBBBOVAOVAOVAOVA MMMMARINAARINAARINAARINA (RC)(RC)(RC)(RC)

Nel giorno in cui molti hanno “festeggiato” la notte delle tenebre,la sera del 31 Ottobre i ragazzi e i giovani

dell’oratorio salesiano hanno voluto condividere un momento magico: LA FESTA DELLA LUCELA FESTA DELLA LUCELA FESTA DELLA LUCELA FESTA DELLA LUCE!

La nostra luce è Cristo, non possiamo e non dobbiamo scordarlo

mai... con il suo aiuto possiamo camminare anche noi le stesse stra-

de che anni prima hanno percorso Santi e Beati, possiamo anche

noi vincere le tenebre e assaporare i caldi e gioiosi raggi di una luce

divina.

La veglia è stato un momento di preghiera personale, ma soprattut-

to l’abbiamo vissuta comunitariamente, per far salire a Dio i nostri

inni, suppliche e canti spirituali, come comunità riunita nel Suo No-

me.

Davanti all’Altissimo abbiamo pregato per divenire uomini nuovi in

Cristo, insieme agli amici abbiamo scoperto che non conta l’età,la

santità ci chiama dal primo momento in cui abbiamo fatto parte di

questa splendida vita.

Ma Ma Ma Ma in che cosa consiste la santità?in che cosa consiste la santità?in che cosa consiste la santità?in che cosa consiste la santità?

All’interrogativo si può rispondere in negativo: per es-

sere santi non occorre compiere azioni e opere straor-

dinarie, né possedere carismi eccezionali. Viene poi la

risposta in positivo: è necessario semplicemente

‘servire’ Gesù, ascoltarlo e seguirlo senza perdersi

d’animo di fronte alle difficoltà (…) La santità esige

uno sforzo costante, ma è possibile a tutti perché, più

che opera dell’uomo, è anzitutto dono di Dio” (B16)

A veglia finita,il nostro spirito salesiano ci ha accompagnato durante

la cena: buona musica,buon cibo e tanta allegria perché come diceva

Don Bosco: “Noi facciamo consistere la Santità nello stare sempre

allegri e fare sempre... e bene il nostro dovere.”

Tu non chiedi cose straordinarie:Tu non chiedi cose straordinarie:Tu non chiedi cose straordinarie:Tu non chiedi cose straordinarie:

Basta un fiocco di neve Basta un fiocco di neve Basta un fiocco di neve Basta un fiocco di neve

per far nascere un fiume. per far nascere un fiume. per far nascere un fiume. per far nascere un fiume.

Basta una goccia d'acqua per forare una pietra. Basta una goccia d'acqua per forare una pietra. Basta una goccia d'acqua per forare una pietra. Basta una goccia d'acqua per forare una pietra.

Basta una stella per illuminare il cielo. Basta una stella per illuminare il cielo. Basta una stella per illuminare il cielo. Basta una stella per illuminare il cielo.

Basta un fioreBasta un fioreBasta un fioreBasta un fiore per rallegrare il deserto. per rallegrare il deserto. per rallegrare il deserto. per rallegrare il deserto.

Basta un sorriso per dare vita all'amicizia. Basta un sorriso per dare vita all'amicizia. Basta un sorriso per dare vita all'amicizia. Basta un sorriso per dare vita all'amicizia.

Basta un sì per consegnarsi Basta un sì per consegnarsi Basta un sì per consegnarsi Basta un sì per consegnarsi

alla persona amata. alla persona amata. alla persona amata. alla persona amata.

Basta una lacrimaBasta una lacrimaBasta una lacrimaBasta una lacrima

per cancellare una montagna di peccati. per cancellare una montagna di peccati. per cancellare una montagna di peccati. per cancellare una montagna di peccati.

Basta uno spicciolo per far grande il tesoro.Basta uno spicciolo per far grande il tesoro.Basta uno spicciolo per far grande il tesoro.Basta uno spicciolo per far grande il tesoro.

Tu sei un Dio straordinario, Signore, Tu sei un Dio straordinario, Signore, Tu sei un Dio straordinario, Signore, Tu sei un Dio straordinario, Signore,

perché giudichi grande e meraviglioso perché giudichi grande e meraviglioso perché giudichi grande e meraviglioso perché giudichi grande e meraviglioso

ciò che è piccolo e ordinario, ciò che è piccolo e ordinario, ciò che è piccolo e ordinario, ciò che è piccolo e ordinario,

perché niente misuriperché niente misuriperché niente misuriperché niente misuri

con il metro o la bilancia con il metro o la bilancia con il metro o la bilancia con il metro o la bilancia

ma solo e sempre in base ma solo e sempre in base ma solo e sempre in base ma solo e sempre in base

al silenzioso e nascosto battito del cuore.al silenzioso e nascosto battito del cuore.al silenzioso e nascosto battito del cuore.al silenzioso e nascosto battito del cuore.

Aiutami, Signore ogni giorno Aiutami, Signore ogni giorno Aiutami, Signore ogni giorno Aiutami, Signore ogni giorno

a donarti il meglio di me, anche se è poco a donarti il meglio di me, anche se è poco a donarti il meglio di me, anche se è poco a donarti il meglio di me, anche se è poco

dal momento che non mi chiedi dal momento che non mi chiedi dal momento che non mi chiedi dal momento che non mi chiedi

di fare cose straordinarie, di fare cose straordinarie, di fare cose straordinarie, di fare cose straordinarie,

ma soltanto che faccia cose ordinarie ma soltanto che faccia cose ordinarie ma soltanto che faccia cose ordinarie ma soltanto che faccia cose ordinarie

con cuore straordinario.con cuore straordinario.con cuore straordinario.con cuore straordinario.

P�R SAP�R� DI PIU�

P�R SAP�R� DI PIU�

P�R SAP�R� DI PIU�P�R SAP�R� DI PIU�

Il nome Halloween è una deformazione dell’anglosassone

“All Hallows’ EveAll Hallows’ EveAll Hallows’ EveAll Hallows’ Eve”, ovvero “Vigilia di OgnissantiVigilia di OgnissantiVigilia di OgnissantiVigilia di Ognissanti”, dove

"Hallow" è

l’antico termine per Santo (oggi Holy) e "Eve

" significa vigilia.

Anche se questo giorno non ha

più la valenza di un tempo,noi non

perdiamo la fiducia e preghiamo anche perché

esso sia realmente

vissuto!!

di Francesca Suracedi Francesca Suracedi Francesca Suracedi Francesca Surace

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Page 7: giornalino novembre 2011

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Ecco le parole di Don Bosco quando il giovane

Giuseppe Buzzetti gli disse che le castagne non

erano molte, visto che mamma Margherita ne

aveva cotto solo un sacco, di non riempire il

berretto fino al limite di ogni ragazzo. Ma don

Bosco, testardo e fermo nelle sue decisioni,

continuo’ a portare un po’ di felicita’ a quei

fanciulli che altrimenti, sarebbero andati a

dormire senza aver cenato.

E’ grazie al carattere risoluto di questo

grande santo se molti giovani di allora non

restarono per le strade, e molti giovani d’oggi

non prendono brutte strade.

Nel nostro Oratorio, co-

me ogni anno, abbiamo

ricordato nel giorno del

ricordo di tutti i Santi,

questo miracolo, detto

appunto delle castagne.

Nel pomeriggio ci siamo

ritrovati con i ragazzi

per trascorrere delle ore

in allegria e compagnia,

come voleva don Bosco;

tempo allietato da diver-

si giochi preparati appo-

sitamente dagli anima-

tori.

Dopo tanto divertimen-

to però, a serata conclu-

sa, noi tutti ci siamo riu-

niti nel cortile per ascol-

tare il racconto di que-

sto miracoloso evento.

Solitamente veniva nar-

rato da una voce solista,

ma quest’anno miei cari

ci siamo evoluti.

Perche’ ridurci a un sem-

plice racconto quando

avremmo potuto sce-

neggiarlo?

Ed ecco che si apre il si-

pario con i giovani pre-

animatori che si sono

cimentati nella realizza-

zione dello spettacolino

(con un don Bosco un

poco agitato che corre-

va dietro ai ragazzi con

un cucchiaio di legno).

Dopo questo breve mo-

mento di condivisione e’

partita la corsa al primo

bicchiere, a quello più

pieno, a quello con le

castagne migliori.

Di Mariagrazia NuceraDi Mariagrazia NuceraDi Mariagrazia NuceraDi Mariagrazia Nucera ........................FinchFinchFinchFinchè ce ne saranno ne distribuir ce ne saranno ne distribuir ce ne saranno ne distribuir ce ne saranno ne distribuirò! ! ! ! ”FinchFinchFinchFinchè ce ne saranno ne distribuir ce ne saranno ne distribuir ce ne saranno ne distribuir ce ne saranno ne distribuirò! ! ! ! ”

Page 8: giornalino novembre 2011

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“Abbiamo festeggiato il Beato Michele Rua, il primo “Abbiamo festeggiato il Beato Michele Rua, il primo “Abbiamo festeggiato il Beato Michele Rua, il primo “Abbiamo festeggiato il Beato Michele Rua, il primo

successore di don Bosco. La sua Vocazione e ideale successore di don Bosco. La sua Vocazione e ideale successore di don Bosco. La sua Vocazione e ideale successore di don Bosco. La sua Vocazione e ideale

furono la vita, le intenzioni, le opere, le virtù, la san-furono la vita, le intenzioni, le opere, le virtù, la san-furono la vita, le intenzioni, le opere, le virtù, la san-furono la vita, le intenzioni, le opere, le virtù, la san-

tità del Padre e Guida della sua esistenza giovanile, tità del Padre e Guida della sua esistenza giovanile, tità del Padre e Guida della sua esistenza giovanile, tità del Padre e Guida della sua esistenza giovanile,

sacerdotale e religiosa. Don Rua rimane sempre di sacerdotale e religiosa. Don Rua rimane sempre di sacerdotale e religiosa. Don Rua rimane sempre di sacerdotale e religiosa. Don Rua rimane sempre di

vitale attualità per l'autentico mondo salesiano”.vitale attualità per l'autentico mondo salesiano”.vitale attualità per l'autentico mondo salesiano”.vitale attualità per l'autentico mondo salesiano”.

Questo è il messaggio che i bambini e le bambine

hanno riportato ai genitori rientrando a casa dopo

una giornata di sport e divertimento. Si è svolta ieri

(domenica) il don Rua day , nell’Oratorio Salesiano

“Don Bosco” di Bova Marina.

In questa giornata, partita con un cielo plumbeo,

l'Oratorio ha ospitato oltre 400 ragazzi tra organizzatori, Salesiani, bambini, giovani, anima-

tori e collaboratori. Sono state presenti tutte le associazioni sportive dei paesi limitrofi

(Pellaro, Palizzi, Condofuri, Africo, Melito P.S.) che hanno vissuto insieme alle loro famiglie

una giornata all’insegna del divertimento e

dello stare insieme come voleva don Bo-

sco!

La giornata per lo staff sportivo e gli per

animatori bovesi è iniziata già nei giorni

scorsi quando la squadra organizzativa, ha

visto impegnati i giovani dell’oratorio nel

rendere accogliente l'ambiente: le pulizie

delle sale, montare le reti da calcio, affigge-

re l'immancabile striscione che domina la

tribuna dell 'Oratorio, "Benvenuti

all’Oratorio di Bova Marina"

La giornata festa ha avuto inizio alle 9:00. I

ragazzi sono stati accolti a ritmo di bans,

canti e balli di gruppo.

Alle 9.30 c'è stata la Santa messa presieduta

da don Natalino Carandente che ha rin-

novato l'invito per uno sport che sia sem-

pre più educativo e non commerciale. Du-

rante l’omelia il celebrante ha ricordato la

figura di don Rua, l’importanza per la Con-

gregazione Salesiana di questa figura ed

ovviamente il ringraziamento per la presen-

za dei salesiani a Bova Marina voluta ap-

punto da don Rua.

Page 9: giornalino novembre 2011

PAG. 11

Dopo la Santa Messa, la mattinata è continuata in oratorio dove,

dopo una lauta colazione, è stato dato lo start alle attività sui cam-

pi con giochi e sport.

Novità di quest’anno sono stati i laboratori: teatro, coro e balli so-

ciali, che hanno offerto l’opportunità a chi non ama molto lo sport

di divertirsi ugualmente in maniera costruttiva.

A mezzogiorno è suonata la campanella per il pranzo e la benedi-

zione del cibo. Il pranzo a base di pasta al forno grazie alle mam-

me e ai collaboratori dell’Oratorio diventa in ogni occasione un

bellissimo momento di condivisione fraterna per tutti! La giornata

si è conclusa con l’esibizione dei numeri preparati dai vari laborato-

ri, dalle premiazioni e naturalmente con la buonanotte salesiana,

proprio come voleva don Bosco. Quest’ultimo momento è stato

guidato da don Natalino che ha invitato i partecipanti a continuare

con impegno e spirito educativo le attività sportive.

Enza Cavallaro

PULCINI

1. ORATORIO BOVA MARINA

2. AFRICO

3. ASD MELITO “a”

4. PALIZZI

5. ASD MELITO “b”

6. CONDOFURI

PRIMI CALCI

1. PALIZZI

2. ORATORIO BOVA MARINA “a”

3. PELLARO

4. ORATORIO “b”

5. ASD MELITO

6. CONDOFURI

ESORDIENTI

1. AFRICO

2. ORATORIO SALESIANO

3. CONDOFURI

Page 10: giornalino novembre 2011

PAG. 6

Con queste parole

tratte dalle lettere

di Santa Maria Domeni-

ca Mazzarello la Co-

munità delle Figlie di

Maria Ausiliatrice

hanno comunicato la

visita, a Bova Marina

dall'11 al 13 novembre

2011, di una reliquia

della Santa Confonda-

trice , insieme a Don

Bosco,della congrega-

zione delle Figlie di

Maria Ausiliatri-

ce.L’arrivo della re-

liquia di madre Mazza-

rello è un evento

straordinario proprio

in questo momento che

si teme per la chiu-

sura dell’'Istituto

bovese. L'ottimismo e

la fiducia nell'Isti-

tuto delle "Figlie di

Maria Ausiliatrice"

che da sempre hanno

contraddistinto la co-

munità bovese, portano

però l'intera popola-

zione a sperare che

una simile possibilità

possa essere scongiu-

rata. L’Opera di Bova

Marina ebbe inizio il

5 febbraio del 1917.

“Sono certo che acco-

glieremo la reliquia

della nostra Santa con

grande spirito di fede

e devozione” ha detto

don Natalino Caranden-

te, parroco e diretto-

re della Casa Salesia-

na, di Bova Marina,

nell’invitare i fedeli

a partecipare ai vari

momenti comunitari.

Dopo l’arrivo di ieri

pomeriggio il program-

ma prevede per le ore

11.00 di oggi, la

Messa con le famiglie

d e i b a m b i n i

dell’asilo, alle

15.30 ci sarà

l’incontro con i ra-

gazzi della catechesi,

alle 17.00 Giochi

e Z e p p o l a t a

all’Oratorio, alle

21.00 è prevista la

Veglia di preghiera

nella cappella delle

suore. Domani, domeni-

ca 13 ore 9.30 nel

Tempio “Don Bosco” vi

sarà una solenne con-

c e l e b r a z i o n e .

Alle 16.00 conclu-

derà la visita delle

reliquie di Santa Ma-

ria Domenica Mazzarel-

lo un incontro di pre-

ghiera organizzato

dalle Exallieve.

"Mie buone suore, desiderate sapere quando andrò a farvi una visita.

Io vorrei poter partire subito..."

Consegna della reliquia

di Madre Mazzarello alla direttrice delle FMA di Bova Marina Suor Grazia

Altarino in onore di Madre Mazzarello presso la cappella

elle FMA di Bova Marina

Urna contenente la reliquia — una ver-tebra — di Madre Mazzarello

Page 11: giornalino novembre 2011

PAG. 7

Maria Domenica Mazzarello nasce il 9

maggio 1837 a Mornese (Alessandria) da

papà Giuseppe e mamma Maria Maddalena,

che infondono a lei e ai suoi otto fra-

telli la fede religiosa. La vita di Ma-

ria è molto semplice: lavora nei campi

con i fratelli ed i genitori, presta

grandi opere di carità

entrando a far parte

della Pia Unione delle

Figlie dell'Immacolata.

Nel 1860 il paese fu

colpito da un'epidemia

di tifo e il parroco

chiese a Maria di assi-

stere i parenti ammala-

ti. Dopo aver assistito

gli zii nella frazione

dei Mazzarelli, Maria

contrasse la malattia il

15 agosto. Potè rialzar-

si soltanto il 7 otto-

bre. Indebolita dalla

malattia, non poté più

lavorare nei campi. Dopo

aver appreso il mestiere

di sarta, apre un picco-

lo laboratorio per inse-

gnare a cucire alle gio-

vani del paese... insie-

me all'amica Petronilla,

apre l'oratorio e poi

una piccola casa per ac-

cogliere le bambine i

cui genitori sono co-

stretti a un lavoro lon-

tano dal paese. L'8 ot-

tobre del 1864 Maria Domenica incontra

Don Bosco, in visita ai paesi del Mon-

ferrato insieme ai suoi giovani.

Nell'ottobre 1867 le giovani fondarono

una loro comunità che nel 1872 si tra-

sferì al collegio di Mornese, destinato

loro da Don Bosco. Qui Maria Mazzarello

e 10 sue compagne il 5 agosto 1872 die-

dero inizio all'Istituto "Società Sale-

siana delle Figlie di Maria Ausiliatri-

ce" (la prima approvazione diocesana

giungerà nel 1876) consacrandosi a Dio

con i voti.Nel Collegio di Mornese Madre

Mazzarello accoglie le educande e dopo

poco tempo apre una scuola elementare.

Comprende, inoltre, che

è necessario avere per-

sonale competente e

qualificato e per que-

sto alcune novizie e

giovani suore ottengono

il diploma magistra-

le.Nel 1874 si apre la

casa di Borgo San Mar-

tino. Nel 1876 è la

volta di Torino-

Valdocco, all'ombra

della Basilica di Maria

Ausiliatrice e accanto

a Don Bosco. Nel 1877,

agli occhi della giova-

ne comunità, si spalan-

cano altri orizzonti

come Nizza (in Francia)

e le missioni in Ameri-

ca Latina. Nel 1879 la

Casa Madre venne tra-

sferita a Nizza Monfer-

rato. Qui Maria Domeni-

ca Mazzarello muore il

14 maggio 1881, all'età

di 44 anni. La Chiesa

nel 1951 proclama Maria

Domenica Mazzarello

"Santa di dimensione

quotidiana e familiare, contemplativa

operosa, capace di generare figlie che

già hanno raggiunto i confini del mondo.

La sua opera continua e le Figlie di Ma-

ria Ausiliatrice fanno vivere ancora og-

gi il suo sogno in tutto il mondo.

Enza Cavallaro

ma chi era domenica mazzarello?ma chi era domenica mazzarello?

Processione

con l’Urna contenente la reliquia

Altarino in onore di Madre Mazzarello presso il Tempio Don Bosco

di Bova Marina

Page 12: giornalino novembre 2011

PAG. 4

... ogni mosto diventa ... ogni mosto diventa

E anche quest’anno la festa di san Martino è stata

un occasione per ritrovarsi in allegria presso i corti-

li del nostro oratorio… Giochi a stand, musica, ri-

sate e allegria hanno intrattenuto i bambini e ra-

gazzi in attesa che l’oramai consolidato e—oserei

dire!!_ veterano gruppo delle mamme dell’oratorio

finissero di friggere le “zeppole”. Al countdown del

direttore dell’oratorio tutti, dai più piccoli ai più

grandi, con biglietti alla mano (vinti durante i giochi

a stand) si sono precipitati per ritirare il loro pac-

chetto di zeppole… E così è passato un altro mo-

mento di puro e sano divertimento, non sappiamo

se il mosto è diventato vino, ma di sicuro abbiamo

respirato quel clima di convivialità così caro al no-

stro caro don Bosco. Alla prossima!!

Alessandra Branca

Era l'11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che penetrava nelle ossa; per questo il ca-valiere era avvolto nel suo ampio man-tello di guerriero. Ma ecco che lungo la strada c'è un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal ven-to e tremante per il freddo. Martino lo

guarda e sente una stretta al cuore. "Poveretto, - pensa - morirà per il gelo!" E pensa come fare per dargli un po' di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spic-ciolo. E allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto. "Dio ve ne renda merito!", balbetta il mendicante, e spari-sce. San Martino, contento di avere fatto la carità, spro-na il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l'aria si fa mite. Il sole comincia a riscaldare la terra obbli-gando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello.

Ecco l'estate di San Martino, che si rinnova ogni an-no per festeggiare un bell'atto di carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio. Ma la storia di San Martino non finisce qui. Durante la notte, infatti, Martino sognò Gesù che lo ringraziava mostrandogli la metà del mantello, quasi per fargli capire che il mendicante incontrato era proprio lui in persona.

MA PERCHE’ SI FESTEGGIA MA PERCHE’ SI FESTEGGIA

SAN MARTINO ?SAN MARTINO ?

Page 13: giornalino novembre 2011

Cadon le foglie…

Cadono da lontano,

sembra provengano

da tutto l’universo,

da boschi lontanissimi

e che appassiscano

attraverso i cieli…

Questo avvenimento,

può essere interpretato

come un atto

di distruzione, di morte...

Lungo le notti la Terra,

dall’insieme degli astri,

scende nella fredda solitudine notturna…

Tutti cadiamo...guardati intorno;

e tutto intorno cade…

Ma c’è uno qualcosa di misterioso che,

con instancabile compassione,

sorregge

e fa vivere per sempre...

L’autunno è una stagione che, più di altre, presenta aspetti molto contrastanti: una prima parte ancora

mite ed una seconda grigia e fredda . Le prime settimane autunnali invitano all’aria aperta: i colori sono

nitidi e la loro varietà è amplissima, dal cielo alle foglie, ai frutti di stagione. C’è in autunno una vivacità

nascosta, un agitarsi non chiassoso di uomini e cose, tutto da osservare e da scoprire. Il cadere delle fo-

glie è un aspetto tipico di questa stagione di mezzo...in esso possiamo cogliere il simbolo di una universa-

le caduta, che coinvolge uomini, cose e mondi, nel quale è evidente la lotta di una forza opposta che mi-

steriosamente conserva la vita.

Autunno d’oro...

La prima decade di Novembre,

detta Estate di San MartinoEstate di San MartinoEstate di San MartinoEstate di San Martino per il tradizionale addolcirsi del clima,

segna il confine tra i due volti del-

la stagione. Durante questo perio-

do, un tempo, venivano rinnovati

i contratti agricoli annuali; da qui

deriva il detto “fare San Martino”

cioè traslocare. Tradizionalmente

durante questi giorni si aprono le

botti per il primo assaggio del vi-

no nuovo, che solitamente viene

abbinato alle prime castagne e,

dalle nostre parti, alle zeppole!

Lo sapevi che...

PPPP AAAA GGGG .... 5555

Page 14: giornalino novembre 2011

PAG. 8

Il 18 novembre 2006, in occasione dell’inaugurazione del “Cineteatro Don Bosco”, un noto quotidiano cala-

brese iniziò l’articolo scrivendo: “Apre i battenti ‘Il nuovo cinema paradiso’. A distanza di cinque anni, duran-

te i quali sono stati apportati importanti lavori e continue verifiche, finalmente il cineteatro dei Padri Salesia-

ni ha cambiato la sua immagine diventando CINEMA e TEATRO riconosciuto a livello nazionale sia come

sala di comunità, sia come sala di cinema d’essai. Un’associazione, formata da alcuni giovani oratoriani e

coadiuvata nel suo lavoro dall’opera dei Salesiani, si propone di gestire al meglio, con professionalità e ca-

risma salesiano, questa struttura, per farla diventare “spazio comunicativo” in un territorio che, al giorno

d’oggi, sembra essere stato dimenticato.

C.G.S. ELPIDAC.G.S. ELPIDAC.G.S. ELPIDAC.G.S. ELPIDA

La suddetta associazione, C.G.S. Elpida, è affiliata all’

associazione Ggs nazionale, ed è un cinecircolo locale

che in piena autonomia svolge il suo lavoro di volontariato

sul proprio territorio.

Nata con lo scopo di promuovere e diffondere il cinema di

qualità, finalizzando una continuativa opera di formazione

educativa attraverso i mezzi di comunicazione sociale,

l'Associazione C.G.S. propone cicli di proiezioni, cinefo-

rum, rassegne tematiche, retrospettive, presentazioni di

libri, conferenze e seminari, iniziative teatrali, musicali e

multimediali. Tali attività risultano rivolte ad un pubblico

eterogeneo, anche se prevalentemente composto da gio-

vani, il che legittima, peraltro, le manifestazioni che da

anni realizza con

le scuole di ogni

Page 15: giornalino novembre 2011

PAG. 9

Tra le molteplici attività proposte e già delineate, il posto più importante spetta al cinema che, pertanto, si

si caratterizza come l’attività prevalente all’interno della quale si inserisce la programmazione teatrale che

prevede vari spettacoli durante il corso dell’anno. Tra coloro che hanno calcato le scene sul nostro palco,

durante questi cinque anni di attività, annoveriamo nomi importanti come Mario Porfito, i Musicofilia, Tony

Cercola, il comico Andrea Perroni, don Giosy Cento, Il parto delle nuvole pesanti, l’attore Giorgio Tirabas-

si, il comico Claudio Batta, Trio Jazz, Pippo Franco, Palcoscenico ’91, Edoardo Siravo e Vanessa Gravi-

na, Mario Versaci, il comico Max Pisu, Quartaumentata, Anna Mazzamauro e Corrado Tedeschi, Antonio

Tallura. Inoltre, ugualmente degni di essere citati per l’impegno e il sacrificio con il quale sono stati realiz-

zati, sono i Musical proposti dai ragazzi dell’oratorio come “Notre Dame” e “Siamo tutti burattini” e le per-

formance del duo Persicara e Precopara, ormai diventate famose. Infine, un ringraziamento va a tutti gli

sponsor che ci hanno sostenuto col loro contributo.

Riguardo l’imminente programma-

zione in uscita,il nostro cinema,

nel mese di dicembre, proporrà

come film “Il villaggio di cartone”,

“Le avventure di Tintin”, “La krip-

tonite nella borsa”, “The twilight

saga:Breaking dawn”, “Happy feet

2”, “Anche se amore non si vede”

oltre al concerto dei giovani

dell’oratorio e la consueta Tombo-

lata. L’anno nuovo inizierà con il

film “Natale a Cortina”

L’associazione CGS ELPIDAELPIDAELPIDAELPIDA

spera di vedervi sempre piu’ numerosi.

Page 16: giornalino novembre 2011

PAG. 10

Ministranti : con gioia al servizio Ministranti : con gioia al servizio Ministranti : con gioia al servizio Ministranti : con gioia al servizio Ministranti : con gioia al servizio Ministranti : con gioia al servizio Ministranti : con gioia al servizio Ministranti : con gioia al servizio

di Dio e dei Fratelli…di Dio e dei Fratelli…di Dio e dei Fratelli…di Dio e dei Fratelli…di Dio e dei Fratelli…di Dio e dei Fratelli…di Dio e dei Fratelli…di Dio e dei Fratelli…

La comunità cristiana dopo il Concilio Vaticano II diventa un’Assemblea, soggetto della celebrazione

liturgica mediante la sua partecipazione attiva ai vari momenti dell’EucaristiaEucaristiaEucaristiaEucaristia con servizi e uffici pro-

pri. In questa prospettiva, la Sacrosanctum Concilium sottolinea che “i ministranti,[…]svolgono un

vero ministero liturgico”, invitandoli a esercitare “il proprio ufficio con quella sincera pietà e con

quel buon ordine che conviene a un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente

MA CHI E’ MA CHI E’ MA CHI E’ MA CHI E’ IL MINISTRANTE?IL MINISTRANTE?IL MINISTRANTE?IL MINISTRANTE?

Oggi, i ministranti sono ragazzi o ragazze

(dove il vescovo lo autorizza) delle elementa-

ri, medie e superiori che servono all’Altare e

sono esempi di servizio e di preghiera, serven-

do il Signore nella gioia. Infatti, anche se oggi

è diffusa l’usanza di chiamarli “chierichetti”, il

termine ministrante deriva dal latino

"ministrans", cioè “chi serve”. I ministranti so-

no dunque “servi” non soltanto di Dio ma an-

che dei fratelli.

L’Antico Testamento ci offre l’esempio del

giovane Samuele che serviva il Signore alla

presenza di Eli e in questa situazione di ser-

vizio era nata la sua vocazione che è quella

di servire Dio e i fratelli (Cfr. 1sam3, 1-15).

Nel Nuovo Testamento invece, è Gesù stesso

il modello del ministrante, il servo dei servi,

Lui che "non è venuto per essere servito, ma

per servire e dare la propria vita in riscatto

per molti” (Cfr. Mc10, 45; Mt20, 28).

Page 17: giornalino novembre 2011

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…come San Tarcisio!…come San Tarcisio!

Il santo patrono dei ministranti è san Tarcisio, il protomartire dell'Eucaristia, ucciso mentre stava por-

tando l'Eucaristia ai carcerati. Il contesto storico è quello dei primi secoli quando la Chiesa era perseguitata

dalle autorità romane e il Santo Sacrificio veniva celebrato nelle catacombe.

Il giovane Tarcisio, che era appena battezzato, ha partecipato alla messa al termine della

quale la comunità cristiana ricordava i fratelli lontani e assenti, alcuni i carcere. Giunto a que-

sto momento, il Vecchio pontefice Damaso chiese:

-“ Chi di voi, figli diletti, ha il coraggio e l’audacia di portare l’Eucaristia

ai fratelli prigionieri che si trovano sul punto di perdere la vita? “

Tra quelli che si sono offerti per rendere questo nobile servizio, c’era anche

Tarcisio, nonostante la sua giovane età:

- “ Io, Padre, vado Io”.

- “Tarcisio! - disse il Vegliardo, compreso di ammirazione - Tu, Tarcisio, fi-

glio mio! Tu sei troppo giovane; hai pensato al pericolo che corre la tua giovane età?”

- “Padre - risposte Tarcisio - la mia giovinezza sarà appunto la mia sicurezza! … Oh!

Non mi negate questa grazia, padre. Concedetemi che Io porti ai fratelli, questo Dio

che poco fa ricevetti nel mio cuore. Vi giuro, padre, di penetrare nel carcere con intat-

to il prezioso deposito che mi affiderete, o di morire”.

(cfr. Ravina Tarcizio, s. Tarcisio martire, edizioni Paoline, Roma, 1979, pp.55-58).

Parlando ai ministranti, il Papa Bene-

detto XVI afferma che “la testimo-

nianza di san Tarcisio e questa bella

tradizione ci insegnano il profondo

amore e la grande venerazione che

dobbiamo avere verso l’Eucaristia: è

un bene prezioso, un tesoro il cui

valore non si può misurare, è il Pa-

ne della vita, è Gesù stesso che si

fa cibo, sostegno e forza per il nostro

cammino di ogni giorno e strada a-

perta verso la vita eterna; è il dono

più grande che Gesù ci ha lasciato.”

Potremmo concludere dicendo che i ministran-

ti sono ragazzi e ragazze ai quali il Signore dice

ogni giorno: «Non vi chiamo più servi ma ami-

ci» (Gv 15, 15) e che, come amici di Gesù, por-

tano la gioia del Risorto nella parrocchia, nelle

scuole, nel cortile e ovunque c’è bisogno di te-

stimoniare che Dio è amore.

Samuel Amaglo, sdb

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(continua dal numero precedente…)

Don Bosco racconta… La fame di quell'anno stregato

Le persone che dovevano sopravvivere erano cinque, e proprio quell'anno i raccolti andarono perduti per una terribile siccità. I generi alimentari salirono a prezzi favolosi. Si dovette pagare fino a venticin-que lire per un’emina (= 23 litri) di grano, e sedici lire per una di gra-noturco. Gente che ricorda bene quei tempi, mi ha raccontato che i po-veri chiedevano in elemosina un pugno di crusca, per rendere più con-sistente la scarsa minestra di ceci o di fagioli. Si trovarono mendicanti morti nei prati, con la bocca piena d'erba: l'ultima risorsa con cui ave-vano cercato di nutrirsi.

Mia madre mi raccontò molte volte che nutri la famiglia dando fon-do ad ogni scorta. Poi raccolse il denaro che aveva in casa e lo diede ad un vicino, Bernardo Cavallo, perché cercasse di procurarci dei viveri. Era un nostro amico, si recò a vari mercati, ma non riuscì a combinare niente. Anche offrendo prezzi esorbitanti, non si riusciva a comprare.

L'aspettavamo con ansia. Giunse alla sera del secondo giorno, ma a mani vuote. Ricordo che provammo una grande paura, perché già quel giorno non avevamo mangiato quasi niente. Mia madre provò anche a bussare alle case vicine, per avere in prestito qualcosa, ma nessuno fu in grado di aiutarci. Allora senza perdersi di coraggio ci disse:

- Papà, morendo, mi disse di avere fiducia in Dio. Quindi inginocchiamoci e preghiamo.

Dopo una breve preghiera si alzò e disse ancora: Nei casi estremi si devono usare estremi rimedi.

Con l'aiuto di Bernardo Cavallo andò nella stalla, uccise un vitello, ne fece subito cuocere una parte e ci diede da cena. Eravamo affamati fino allo sfinimento. Nei giorni che seguirono riuscì a far arrivare del gra-no da paesi lontani, a carissimo prezzo.

Una strana proposta per la mamma

In quella durissima annata, mia madre soffrì e faticò moltissimo. Solo con un lavoro instancabile, una parsimonia continua, un risparmio spin-to fino al centesimo, e qualche aiuto veramente provvidenziale, riuscim-mo a superare la crisi. Questi fatti mi sono stati raccontati più volte da mia madre, e confermati da parenti e amici.

Passato quel terribile momento e tornata l'economia domestica a un bi-lancio migliore, mia madre ricevette la proposta di risposarsi in maniera

molto conveniente. Ma essa rispose con un costante rifiuto.

- Dio mi ha dato un marito e me lo ha tolto. Morendo egli mi affidò tre figli, e sarei una madre crudele se li dimenticassi nel momento in cui hanno più bisogno di me.

Le fecero notare che i suoi bambini sarebbero stati affidati ad un buon tutore, che ne avrebbe avuto ogni cura. Quella donna generosa rispose:

- II tutore è un amico, io sono la madre dei miei figli. Non li abbandonerò mai, nemmeno per tutto l'oro del

A cura di Angela ZavettieriA cura di Angela Zavettieri

Page 19: giornalino novembre 2011

Rivivo frammenti della mia infanzia: la musica, l’allegria, la voglia di stare in-

sieme come in una famiglia, … la salesianità!

Da osservatrice attenta e desiderosa di vivere quel clima, quale ero, mi ritrovo og-

gi, dopo non poca fatica, a rivivere finalmente quella gioia e di esserne travolta.

Non sono più un’osservatrice e so di aver contribuito affinchè tutto questo TORNAS-

SE : la musica, l’allegria, la famiglia, … la salesianità!

Non che questo fosse mai mancato, ma ciò che vivo ora è qualcosa di più completo,

qualcosa che ha un sapore più intenso!

Il Signore ci vuole pronti a saper attendere: MORA MORA, dicono in Madagascar

(piano, piano; adagio, adagio)… l’arte d’attenderel’arte d’attenderel’arte d’attenderel’arte d’attendere richiede molto impegno. Una miriade di dinamiche rischiano di innescarsi mentre speri che il seme porti frutto, che il

sogno prenda vita!

Che non sia un’attesa inoperosa! Il Si-

gnore ci vuole laboriosi, attivi, atten-

ti, pronti! …e sceglie i momenti migliori

per manifestarsi. I Suoi doni sono quelli

giusti al momento giusto. Quell’attesa

densa di desiderio, di gioia, di speranza

ora si è compiuta e non per caso.

Grazie a tutti i ragazzi e ai giovani che

ogni giorno abbracciano il progetto di

Don Bosco, ci credono, fanno vivere que-

sto Oratorio e fanno vivere anche me. Grazie!

…a Cuore Scalzo (Mora Mora) …a Cuore Scalzo (Mora Mora) …a Cuore Scalzo (Mora Mora) …a Cuore Scalzo (Mora Mora)

Un animatrice

PAG. 11

mondo. Le sue preoccupazioni più grandi furono: istruire i figli nella reli-gione, educarli all'obbedienza, crescerli senza paura della fatica e del la-voro.

La prima confessione

Quand'ero ancora molto piccolo, mi insegnò le prime preghiere. Appe-na fui capace di unirmi ai miei fratelli, mi faceva inginocchiare con loro mattino e sera: recitavamo insieme le preghiere e la terza parte del Rosa-rio.

Ricordo che fu lei a prepararmi alla prima confessione. Mi accompagnò in chiesa, si confessò per prima, mi raccomandò al confessore, e dopo mi aiutò a fare il ringraziamento. Con-tinuò ad aiutarmi fin quando mi credette capace di fare da solo una degna confessione.

( …. Continua…)

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E poi mi chiedo: perchè la morte del giovane Marco Simoncelli ci ha commosso così tanto? Perchè buona parte di noi ha

condiviso sue foto o link che parlano di lui o addirittura impostato una sua immagine nel proprio profilo? Forse perchè era

famoso? Perchè era un campione del mondo? O forse ancora xk ricorda un ns amico volato in cielo troppo presto? Quello

che so di certo è che quel sorriso che ho imparato a conoscere solo ora che non c'è più farà parte di me... e allora oggi

invece di chiedermi "Perchè Signore è successo, perchè non hai fatto niente per impedirlo? Perchè non fai niente per far

cessare la morte, la sofferenza?", voglio continuare a vivere la mia vita con lo stesso sorriso che marco aveva sempre in

viso, lo stesso che aveva quel mio amico venuto a mancare tanti anni fa... e assaporare attimo per attimo quello che la vita

mi riserva ogni giorno, senza lasciare nulla... Perchè prima della morte c'è la vita, e solo una vita vissuta a pieno e con il

sorriso sulle labbra resiste anche alla morte... e forse è per questo che la morte di marco non ci ha lasciato indifferenti!!

Dolce Memole

Il vescovo di Rimini, Fran-

cesco Lambiasi, durante

l'omelia : "Nel momento in

cui chiuderò gli occhi a que-

sta terra la gente che mi

sarà vicino dirà è morto. -

cit. Don Oreste Benzi - In

realta è una bugia, sono morto per chi mi vede ma in realtà

la morte non esiste perchè appena chiudo gli occhi in

questa vita li apro all'infinito di Dio". "Quando un nostro

"Che ne sarebbe di noi, di quelli che muoiono a vent’anni e di quelli che, come me, si trovano a scriverne, se per tutti noi - tutti, proprio tutti - non ci fosse la speranza di un abbraccio, di una carezza consolatrice? Che tu ora possa essere amato, caro Marco, come mai nessuno ti ha potuto amare finora, nemmeno tuo padre e tua madre: questa è la sola speranza, questa è l’unica abilitazione, per me, a parlare di te. Io parlo di te e dei tuoi compagni di destino meno noti, morti di notte sull’autostrada, solo perché ho la certezza di essere fatto - e che tu sei fatto, e che tutti siamo fatti - unicamente per quell’abbraccio. La nostra carne è fatta per questo"... (da DONBOSCOLAND.IT Ottobre 2011 - Luca Doninelli)

Il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo perché è lì,dentro di noi,che accogliamo Dio. Ma chi ha rifiutato e Il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo perché è lì,dentro di noi,che accogliamo Dio. Ma chi ha rifiutato e

rifiuta Dio? Chi ha costruito un muro alto fino al cielo per non vederlo..Come ritiene il suo corpo? Come vede la rifiuta Dio? Chi ha costruito un muro alto fino al cielo per non vederlo..Come ritiene il suo corpo? Come vede la

sua anima? Domande che balzano nella mente dopo la notizia della morte di una ventiquattrenne. Una morte sua anima? Domande che balzano nella mente dopo la notizia della morte di una ventiquattrenne. Una morte

qualunque? NO,UCCISA DALLA SUA PERVERSIONE!qualunque? NO,UCCISA DALLA SUA PERVERSIONE!

Accade a Roma (cfr. 10 Settembre 2011) Accade a Roma (cfr. 10 Settembre 2011) --ma non è la prima né l’ultima volta che i giornali ci fanno apprendere ma non è la prima né l’ultima volta che i giornali ci fanno apprendere

queste notiziequeste notizie-- una ragazza semplice,studentessa all’università di psicologia,perde la vita durante quello che è sta-una ragazza semplice,studentessa all’università di psicologia,perde la vita durante quello che è sta-

to definito “un gioco erotico” . Giustificano l’accaduto:<< era un modo per uscire dalla realtà>>to definito “un gioco erotico” . Giustificano l’accaduto:<< era un modo per uscire dalla realtà>>

... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo.... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo.... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo.... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo.... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo.... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo.... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo.... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo.

Siamo nel ventunesimo secolo Siamo nel ventunesimo secolo -- è questa non è una novità è questa non è una novità -- abbiamo le migliori tecnologie,abbiamo i migliori abbiamo le migliori tecnologie,abbiamo i migliori

libri,i confort,abbiamo la possibilità di viaggiare,abbiamo molte porte aperte per arricchire il nostro bagaglio di libri,i confort,abbiamo la possibilità di viaggiare,abbiamo molte porte aperte per arricchire il nostro bagaglio di

cultura,di esperienza,di spiritualità ma, dimenticandoci della bussola che aveva illuminato l’uomo per secoli, ci cultura,di esperienza,di spiritualità ma, dimenticandoci della bussola che aveva illuminato l’uomo per secoli, ci

siamo dimenticati anche della nostra dignità.siamo dimenticati anche della nostra dignità.

La fede viene ridicolizzata e la Chiesa non creduta, non si è voluto comprendere che la chiesa ci ha imposto dei La fede viene ridicolizzata e la Chiesa non creduta, non si è voluto comprendere che la chiesa ci ha imposto dei

NO per elevare l’uomo ad una condizione tale da avvicinarsi il più possibile a Dio,per poterlo amare e per poter-NO per elevare l’uomo ad una condizione tale da avvicinarsi il più possibile a Dio,per poterlo amare e per poter-

ci amare. Il nostro Papa ci invita :ci amare. Il nostro Papa ci invita :

"..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione:"..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione:"..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione:"..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione:"..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione:"..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione:"..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione:"..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione: a partire a partire a partire a partire a partire a partire a partire a partire

dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene" dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene" dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene" dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene" dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene" dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene" dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene" dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene"

dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facen-dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facen-dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facen-dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facen-dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facen-dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facen-dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facen-dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facen-

dovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche dovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche dovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche dovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche dovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche dovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche dovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche dovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche

l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni". l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni". l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni". l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni". l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni". l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni". l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni". l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni".

Ricordate che Dio ci ha creato liberi,che la democrazia ci ha dato libertà e i diritti e che agire contro Dio,contro il Ricordate che Dio ci ha creato liberi,che la democrazia ci ha dato libertà e i diritti e che agire contro Dio,contro il

nostro corpo,contro la società ci rende uomini di poco valore e senza amore!nostro corpo,contro la società ci rende uomini di poco valore e senza amore!

Francesca SuraceFrancesca Surace

Abbiamo raccolto in questa pagina alcuni dei post in-Abbiamo raccolto in questa pagina alcuni dei post in-Abbiamo raccolto in questa pagina alcuni dei post in-Abbiamo raccolto in questa pagina alcuni dei post in-seriti nella nostra rubricaseriti nella nostra rubricaseriti nella nostra rubricaseriti nella nostra rubrica… Pensieri sparsi che per Pensieri sparsi che per Pensieri sparsi che per Pensieri sparsi che però hanno attirato la nostra attenzionehanno attirato la nostra attenzionehanno attirato la nostra attenzionehanno attirato la nostra attenzione… Buona lettura!! Buona lettura!! Buona lettura!! Buona lettura!!

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Spazio MusicaleSpazio MusicaleSpazio MusicaleSpazio Musicale

Autumn leaves under frozen soles, Hungry hands turning soft and old, My hero cried as we stood out their in the cold, Like these autumn leaves I don't have nothing to hold. Handsome smiles wearing handsome shoes, Too young to say, though I swear he knew, And i hear him singing while he sits there in his chair, Now these autumn leaves float around everywhere. And I look at you, and I see me, Making noise so restlessly, But now it's quiet and I can hear you saying, 'My little fish dont cry, my little fish dont cry.' Autumn leaves how faded now, that smile that i've lost, well i've found some how, Because you still live on in my fathers eyes,

Le foglie d'autunno sotto anime raggelate, mani affamate che diventano morbide e vecchie, Il mio eroe piangeva quando noi stavamo fuori al freddo, Come queste foglie d'autunno ,

non ho nulla a cui attaccarmi. Bei sorrisi che indossano belle scarpe, troppo giovane, direi, anche se ci giurerei che lo sapeva, e l'ho sentito cantare mentre sedeva sulla sua poltrona... Adesso tutte queste foglie d'autunno volano, vagano ovunque. E guardandoti, vedo me rumoreggiando senza sosta, ma ora tutto tace e riesco a sentirti dire, non piangere....' Le foglie d'autunno sono svanite ora, quel sorriso che ho perso, lo ritroverò in qualche modo perchè tu vivi ancora negli occhi di mio padre queste foglie autunnali, oh queste foglie autunnali stanotte sono tue...

Autumn leaves

TRADUZIONE

Paolo Nutini tratto dall’Album “These street”

Colonna sonora del film “La musica nel cuore”

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Il premio Nobel 2011 per l’economiaNobel 2011 per l’economiaNobel 2011 per l’economiaNobel 2011 per l’economia è stato assegnato a due econo-econo-econo-econo-

misti statunitensi, Christopher Sims e Thomas Sargentmisti statunitensi, Christopher Sims e Thomas Sargentmisti statunitensi, Christopher Sims e Thomas Sargentmisti statunitensi, Christopher Sims e Thomas Sargent, 68 anni en-

trambi, per la ”ricerca empirica sulla causa e l’effetto in macroecono-ricerca empirica sulla causa e l’effetto in macroecono-ricerca empirica sulla causa e l’effetto in macroecono-ricerca empirica sulla causa e l’effetto in macroecono-

miamiamiamia”. Entrambe hanno collaborato per sviluppare un metodo basato

sul cosiddetto ‘vettore autoregressione’ per analizzare come

l’economia è influenzata dai cambiamenti temporanei nella politica

economica e altri fattori.

Cos’ è Cos’ è Cos’ è Cos’ è Cos’ è Cos’ è Cos’ è Cos’ è

unununununununun PREMIOPREMIOPREMIOPREMIOPREMIOPREMIOPREMIOPREMIO NOBEL?NOBEL?NOBEL?NOBEL?NOBEL?NOBEL?NOBEL?NOBEL?

E’ un'onorificenza di valore E’ un'onorificenza di valore E’ un'onorificenza di valore E’ un'onorificenza di valore

mondiale, attribuita annualmen-mondiale, attribuita annualmen-mondiale, attribuita annualmen-mondiale, attribuita annualmen-

te a persone che si sono di-te a persone che si sono di-te a persone che si sono di-te a persone che si sono di-

stinte nei diversi campi dello stinte nei diversi campi dello stinte nei diversi campi dello stinte nei diversi campi dello

conoscibile, «apportando conoscibile, «apportando conoscibile, «apportando conoscibile, «apportando

considerevoli benefici all'uma-considerevoli benefici all'uma-considerevoli benefici all'uma-considerevoli benefici all'uma-

nità, per le loro ricerche, nità, per le loro ricerche, nità, per le loro ricerche, nità, per le loro ricerche,

scoperte ed invenzioni, per scoperte ed invenzioni, per scoperte ed invenzioni, per scoperte ed invenzioni, per

l'opera letteraria, per l'impe-l'opera letteraria, per l'impe-l'opera letteraria, per l'impe-l'opera letteraria, per l'impe-

gno in favore della pace gno in favore della pace gno in favore della pace gno in favore della pace

mondiale. Viene all'unanimità mondiale. Viene all'unanimità mondiale. Viene all'unanimità mondiale. Viene all'unanimità

considerato come il ricono-considerato come il ricono-considerato come il ricono-considerato come il ricono-

scimentoscimentoscimentoscimento massimo dell'epo-massimo dell'epo-massimo dell'epo-massimo dell'epo-

ca contemporanea.ca contemporanea.ca contemporanea.ca contemporanea.

La nostra nuova rubrica, inaugurata lo scorso nmero con l’articolo sui

neutrini, questo mese si occupa dei Premi nobel 2011… Nella speran-

za che le notizie da noi fornite possano essere utili soprattutto ai no-

stri lettori-studenti, vi auguriamo buona lettura...

La settimana dei Premi Nobel si è aperta lunedì 3 ottobre con l’assegnazione del Nobel per la Medici-Nobel per la Medici-Nobel per la Medici-Nobel per la Medici-

nananana, poi è proseguita martedì con il Premio Nobel per la FisicaPremio Nobel per la FisicaPremio Nobel per la FisicaPremio Nobel per la Fisica , con quello per la ChimicaChimicaChimicaChimica , con

il Nobel per la LetteraturaNobel per la LetteraturaNobel per la LetteraturaNobel per la Letteratura , con il Nobel per la PaceNobel per la PaceNobel per la PaceNobel per la Pace, per terminare lunedì 10 ottobre con

l’assegnazione dell’ultimo premio dell’anno, quello per l’Economial’Economial’Economial’Economia.

Il Nobel per la Medicina 2011Nobel per la Medicina 2011Nobel per la Medicina 2011Nobel per la Medicina 2011 è andato a tre ricercatori che hanno chiari-

to i meccanismi del funzionamento del sistema immunitario, dalle prime

linee di difesa che entrano in gioco non appena si presenta una minaccia esterna, alle cellule che entrano in

azione successivamente per cacciare gli intrusi e che aiutano il sistema immunitario a ”ricordare” quali sono i

suoi nemici. Si tratta di Bruce A. BeutlerBruce A. BeutlerBruce A. BeutlerBruce A. Beutler dello Scripps Research Institute e Jules A. HoffmannJules A. HoffmannJules A. HoffmannJules A. Hoffmann, ex presidente

dell' Accademia francese delle scienze, e Ralph SteinmanRalph SteinmanRalph SteinmanRalph Steinman, direttore del Center for Immunology and Immu-

ne Diseases della Rockefeller University, peccato che quest'ultimo, sia deceduto proprio tre giorni prima

della consegna del Nobel.

Il Nobel per la Chimica 2011Nobel per la Chimica 2011Nobel per la Chimica 2011Nobel per la Chimica 2011 è andato a David Shechtman.David Shechtman.David Shechtman.David Shechtman. Le sue ricer-

che hanno permesso di gettare il primo sguardo sulla struttura più det-

tagliata della materia, rivelando l’esistenza di una simmetria a livello esistenza di una simmetria a livello esistenza di una simmetria a livello esistenza di una simmetria a livello

atomico atomico atomico atomico che si riteneva impossibile da osservare. Gli studi che hanno

valso il Nobel a Shechtman hanno permesso di osservare la straordina-

ria simmetria con la quale le strutture atomiche si ripetono.

A cura di Francesca Autelitano

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CURIOSITà : Non esiste il pre-mio per la matematica. È diffusa una tesi secondo la quale Alfred Nobel non volle istituirlo perché un matematico svedese, Gösta Mittag-Leffler, sarebbe stato l'a-mante della moglie. La tesi però sembra essere infondata, anche perché Nobel non era sposato.

Il premio Nobel 2011 per la paceNobel 2011 per la paceNobel 2011 per la paceNobel 2011 per la pace è stato assegnato alla presidente liberiana Ellen Johnson SirleafEllen Johnson SirleafEllen Johnson SirleafEllen Johnson Sirleaf, alla conna-

zionale Leymah GboweeLeymah GboweeLeymah GboweeLeymah Gbowee, che ha mobilitato le donne contro la guerra civile nel Paese, e all’attivista per i dirit-

ti delle donne yemenite e per la democrazia Tawakkol KarmanTawakkol KarmanTawakkol KarmanTawakkol Karman, “per la loro lotta non violenta in favore della

sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo

di pace”. Il premio rappresenta un segnale forte a favore della

responsabilizzazione delle donne, specie nei Paesi in via di svi-

luppo.

Il Nobel per la Letteratura 2011Nobel per la Letteratura 2011Nobel per la Letteratura 2011Nobel per la Letteratura 2011 è andato a Tomas Tomas Tomas Tomas

TranstromerTranstromerTranstromerTranstromer, 80 anni, considerato il maggior poeta

svedese vivente. La sua opera si colloca tra moderni-

smo, espressionismo e surrealismo. L’Accademia gli ha

assegnato il premio perché ”attraverso le sue immagini

dense, limpide, offre un nuovo accesso alla realtà”.

Il NobelNobelNobelNobel per laper laper laper la Fisica 2011Fisica 2011Fisica 2011Fisica 2011 è stato assegnato quest’anno agli autori di una scoperta che ha rivoluzionato la

cosmologia: Saul PerlmutterSaul PerlmutterSaul PerlmutterSaul Perlmutter (52 anni), Brian SchmidtBrian SchmidtBrian SchmidtBrian Schmidt (44 anni) e Adam RiessAdam RiessAdam RiessAdam Riess (42 anni). Sono andati a cer-

care le esplosioni stellari più brillanti per costruire la mappa del cosmo, ma si sono accorti che è impossibile

disegnare una volta per tutte tale mappa, perché l’universo continua costantemente ad espandersi. Le loro

osservazioni sul grande tema dell’accelerazione e dell’espansione dell’universo hanno permesso di

”interpretarne” il destino, attraverso l’osservazione delle stelle più brillanti e lontane.

Le ricerche scientifiche più inutili e strampalate hanno il Le ricerche scientifiche più inutili e strampalate hanno il loro premio. Si chiama Ig Nobel ( e si legge ignobel!!)loro premio. Si chiama Ig Nobel ( e si legge ignobel!!)

Prima di prendere una decisione importante, aspettate che vi scappi di fare la pipì

e, solo in quel momento, decidete. Se state pensando di installare in casa un nuo-

vo sistema anticendio, occhio alle sorprese, specie se non amate mangiare giap-

ponese... E se vi capita di vedere uno scarafaggio dentro una bottiglia, non distur-

batelo, potrebbe essere un po’ “preso”.

Sono alcune delle indicazioni che si possono trarre dalla ventunesima edizione

dei premi Ig Nobelpremi Ig Nobelpremi Ig Nobelpremi Ig Nobel (ma si può leggere ignobel...), i riconoscimenti assegnati a

scienziati, inventori e altri personaggi "notevoli" , che si sono distinti per le loro

ricerche inutili o per il comportamento bizzarro. A stabilire i vincitori è l’Improbable

Research, un’organizzazione americana che ha lo scopo di “far sorridere le perso-

ne per farle anche pensare”.

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Page 24: giornalino novembre 2011

1 1 1 1 - Claudio Orlando

2222. - Renato Maisano, Desirée Micheletta, Sara Praticò, Antonino Altomonte

3333 - Serena Vadalà, Damiano Rodà

4444 - Elio Cotronei, Nina Trapani,

5 5 5 5 - Margherita D’Aguì, Andrea Tuscano, Angela Catanea, Mirco Ruggero

6666 - Santo Violi, Beniamino Vitale, Lulù Familiari, Fulvio Fanigliulo,

7777 - Giusy Guglielmini, Simone Mafrica, Simone Lavecchia

8 8 8 8 - Giusy Errante, Antonella Fiore, Mario Casile

9999 - Claudia Ligato, Maria Letizia Cuppari

10101010 - Binda Polimeni, Antonino Neri, Annarita Minniti

11111111 - Paolo D’Aguì

12121212 - Giusy Violi

13131313 - Alessia Ligato

14141414 - Domenico Sgrò, Carmelo Arcudi, Jonathan Tuscano

15 15 15 15 - Saverio Faenza, Sergio Cuppari

17171717 - Anita Coraggio, Rosy Guzzy, Valeria Vetere

18181818 - Valentina Spanò

19191919 ---- Licia Focà

20202020 ---- Leo Plutino

21212121 - Giuseppe Familiari, Teresa Marino

22222222 - Don Mario Delpiano

23232323 - Giusy Morello, Dominella Nicolò

24 - Roberta Zerino, Dario Pangallo, Simone Pangallo

25252525 - Don Gianpaolo Roma, Michela Zirilli, Daniela Natoli, Giuseppe Zema

27272727 - Dario Tuscano

29292929 - Angela Zavettieri, Francesca Neri

30303030 - Carmelo Violi