3 - Giornalino di Giugno 2011

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ASSOCIAZIONE DON BOSCO Anno 1 N°3 1

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ASSOCIAZIONE DON BOSCO Anno 1 N°3

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INDICE :

Santo Rosario pag 3

La nostra Associazione pag. 5

Attenzione alle false libertà pag 11

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IL SANTO ROSARIO

Don Giovanni D’ARIENZO (che ricordiamo con tanto affetto), ogni anno, il primo maggio, accompagnava la Comunità della Parrocchia del Carmine in Pellegrinaggio alla Madonna di Pulsano. A piedi si partiva la mattina molto presto(ore 06,30), dopo le Lodi Mattutine che si celebravano in Chiesa e, lungo il cammino si recitava il Santo Rosario meditato. Noi ragazzi e ragazze dell’Oratorio dell’Associazione San Giovanni Bosco sull’esempio di Don Giovanni, che ci ha fatto scoprire la bellezza di questa magnifica preghiera abbiamo continuato ad andare in pellegrinaggio alla Madonna di Pulsano il 1° Maggio di ogni anno. Quest’anno non ci siamo andati in quanto le avverse condizioni atmosferiche non ce l’hanno permesso; ma comunque, ci siamo andati nell’ultima domenica del mese di Maggio, per chiudere il mese dedicato alla nostra bella Mammina. Come al solito Padre Fedele, padre Massimo, Iacopo e tutti gli altri ci hanno accolto con affetto(come sempre) e a loro va tutto il nostro ringraziamento.

COSA PENSIAMO DEL SANTO ROSARIO Il Rosario è la preghiera più bella, la più cara a Maria, la più cara a chi ama Maria. La Madonna stessa ci ha fatto sapere quanto le sia gradita la recita del Rosario. A Lourdes, a Fatima Ella è apparsa col Rosario tra le mani ed ha esortato vivamente a recitarlo. Come dubitare dunque della validità, della bellezza, dell'efficacia di questa preghiera? Eppure TANTI, quando sentono parlare di Rosario, arricciano il naso e lo considerano per lo meno una preghiera adatta a vecchie bigotte. Ma mostrano con ciò di non aver capito lo spirito del Rosario. Il Rosario non è soltanto preghiera vocale, non è una meccanica ripetizione di parole. Il Rosario è meditazione, preghiera dell'anima. Sullo scorrere delle Ave Maria... Santa Maria..., mentre le labbra ripetono il saluto dell'Angelo la mente ed il cuore si soffermano nella contemplazione dei Misteri: delle verità belle e consolanti della Fede, che ci parlano della missione redentrice di Gesù. Cosi, ancora una volta Maria ci porta a Gesù. E' vero che tante volte il nostro Rosario si riduce a ben povera cosa, la mente si perde dietro mille distrazioni, le parole sembrano scivolare meccanicamente, e allora verrebbe voglia di rinunciare, e ci si domanda: ma ne vale la pena? Proprio in risposta a questa domanda veniva raccontato su una rivista un graziosissimo episodio, che dovrebbe rincuorarci e muoverei a una dolce fiducia nell'affettuosa tenerezza della Mamma nostra celeste. Si raccontava dunque una scenetta vista ai giardini pubblici. Un bimbo di pochi anni raccoglie dei fiorellini sul prato, e la mamma seduta sull'erba lo segue con sguardo vigile e affettuoso. Il bimbo è impegnato in

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qualcosa di molto importante: vuole fare un bel mazzolino di fiori per la sua mamma e i fiori che coglie li conserva nel grembiulino che tiene alzato con la mano. Ma non si accorge che i fiori messi in seno da una parte gli cadono dall'altra. Cosi, quando tutto orgoglioso si reca dalla mamma per farle il suo dono, nell'aprire il grembiulino che dolorosa sorpresa! ... I fiori sono scomparsi. Il bimbo si guarda intorno smarrito e guarda la mamma tutto mortificato, sul punto di scoppiare in pianto. Ma la mamma ha capito tutto. Depone il suo lavoro, rapidamente si alza raccoglie i fiori sparpagliati sul prato, poi torna a sedere vicino al bimbo: «Hai visto, amore, come ho fatto presto? Eccoli, sono tutti qui». E prende il bimbo sulle ginocchia fa un mazzetto con i fiori e sta per appuntarglielo all'occhiello. Ma il bimbo protesta: «No, mamma, sono per te!», e la mamma un po' pavoneggiandosi si attacca il mazzetto sul seno... «Cosi?» «Si, cosi. Sei più bella mammina»; e fa l'atto di buttarsi a baciarla. Ma la mamma, lo ha già prevenuto stringendolo al petto. «Con che impeto di gioia - commentava il narratore - quella mamma si è messa a recuperare i fiorellini raccolti per lei dal suo piccolo, e da questi creduti per un momento dispersi. Con quanta sollecitudine ne ha risparmiato il rammarico! Perché non pensare che possa fare altrettanto per noi quell'altra Mamma? ... Sarebbe forse meno ricca di tenerezza?». Perché allora rinunciare alla recita del Rosario? È vero, vorremmo offrire qualcosa di bello alla nostra bella Mammina, vorremmo che le nostre «Ave Maria» fossero come fiori di un bel mazzo di rose da presentarle, e invece alla fine ci pare d'essere a mani vuote. Ma non sarà pronta Lei a raccogliere ciò che noi credevamo perduto? Se noi le distrazioni non le cerchiamo, né le vogliamo, ma nonostante i nostri sforzi stanno a importunarci, la Madonna non sarà contenta ugualmente, almeno di quel nostro sforzo e del desiderio di stare con Lei e mostrarle il nostro affetto? Quante occasioni potremmo sfruttare per queste piccole prove d'amore. In autobus, in treno, camminando per la strada, nella fila davanti a uno sportello, a casa mentre si fanno lavori domestici... Certo, allora sarà ancora più difficile evitare le distrazioni, e quelle decadi di «Ave Maria» disseminate lungo la giornata ci sembreranno ancora più povere. Ma con quanta tenerezza la nostra bella Mammina guarderà al nostro desiderio, al nostro sforzo di non dimenticarla, di intrattenerci con Lei. Penserà Lei a raccogliere le nostre «Ave Maria» e a separarle dalle nostre distrazioni, per farne quel mazzo di fiori che noi non siamo stati capaci di fare. Penserà Lei, certamente: e ci stringerà sul suo Cuore.

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LA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Per tutto il mese di Maggio ci siamo impegnati ad accompagnare alcuni ammalati dell’Associazione dell’U.A.L. dalle rispettive case all’associazione e in seguito in Chiesa per la Santa Messa.

15/05/2011 Una giornata veramente ricca per la nostra associazione, vista partecipe in due occasioni molto importanti:

• un gruppo ha partecipato alla giornata dei giovani, 2011 Manfredonia; • un gruppo ha sostenuto l’associazione “U.A.L.” in un pellegrinaggio alla

Madonna dell’Incoronata.

La Giornata dei Giovani Il giorno antecedente a questo, abbiamo pensato di incontrarci in oratorio alle 8:30 per poi andare tutti assieme al palazzetto dello sport. Arrivati in oratorio alcuni ragazzi del gruppo nell’attesa dei ritardatari hanno celebrato le lodi mattutine. Ore 8:50, finite le lodi ci siamo avviati a chiamare un’amica per poi andare

all’incontro che è iniziato alle ore 9:30 con un momento di preghiera guidato da don Salvatore Miscio. Radicati e fondati in cristo, saldi nella fede Questo il messaggio del Papa Benedetto XVI, il quale lancia un invito ai giovani, sia a quanti esitano ad aprire il cuore a Cristo che ai dubbiosi, di vivere quest’esperienza che potrebbe essere decisiva per la vita: l’esperienza del Signore Gesù risorto e vivo e del suo amore per ciascuno di noi. La prima immagine è quella dell’albero, fermamente piantato al suolo tramite le radici, che lo rendono stabile e lo alimentano. Senza radici, sarebbe trascinato via dal vento e morirebbe. A questo commento il Papa aggiunge: “Cari amici, spesso la Croce ci fa paura, perché sembra essere la negazione della vita. In realtà, è il contrario! Essa è il “si” di Dio all’uomo, l’espressione massima del suo amore e la sorgente da cui sgorga la vita eterna”

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La giornata continua Dopo questo momento di preghiera ci siamo preparati per la Santa Messa. Una divina liturgia che ha visto come protagonisti i giovani, i quali si sono raccolti attorno all’ altare. A fine messa tutti i ragazzi erano liberi per il pranzo e noi gruppo abbiamo pensato di unire tutto il cibo che avevamo facendo una condivisione fraterna. Avendo a disposizione delle macchine, in

modo improvviso e non programmato ci siamo spostati alla campagna di una nostra amica. Abbiamo mangiato ballato e pulito e siamo ritornati al palazzetto pronti ad ascoltare l’attrice Claudia koll

Conclusione della giornata Una donna che ha lasciato la possibilità di arricchirsi sempre più. Claudia koll è intervenuta al termine di questo incontro raccontandoci la sua esperienza. La sua conversione è basata sulla ricerca della felicità che lo stesso “dio denaro” non poteva soddisfare. In precedenza conduceva una vita piena di ricchezza e lusso. Tutto quello che voleva poteva ottenerlo, colazione in camera con piatto d’argento, macchina e vestiti di lusso, ragazzi e tant’altro. La felicità, unica cosa che non poteva comprare, era l’unica cosa che più voleva. Su questo il nostro Arcivescovo Michele Castoro ha commentato ricordandoci la figura di S. Agostino aiutato tantissimo da S. Ambrogio con questa celebre frase: Non è l’uomo che cerca la verità, ma è la verità che cerca l’uomo. Alla fine abbiamo concluso con un bellissimo Padre Nostro tenendoci per mano.

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Pellegrinaggio all’Incoronata con l’U.A.L. Verso le ore 9:00 cinque ragazzi (Alessio Pappalardo, Raffaele Gisio, Michele

Prencipe, Luigi Ricucci e Francesco Brigida) sono partiti per il Santuario Madre di Dio Incoronata, come volontari dell’associazione U.A.L. Arrivati alle 10:15, qualche minuto di organizzazione per iniziare questa giornata. Come vuole la tradizione in questo santuario c’è “l'usanza dei tre giri” e l’associazione inizia la giornata facendo tre giri attorno al santuario con la recita del Santo Rosario.

I giovani in questo pellegrinaggio hanno sostenuto l’associazione accompagnando gli ammalati. Don Luigi, sacerdote legato fortemente all’U.A.L. spiega il significato di questi tre giri, simbolo di forte unione tra la trinità e il Santo Rosario. Dopo questa processione ci siamo spostati tutti in un salone dove erano riunite le varie sezioni della puglia. Ci sono stati i vari saluti e una piccola catechesi. Alle 11:30 i volontari hanno portato gli ammalati dal salone nella chiesa per la Santa Messa. A fine messa siamo andati in una sala a mangiare il nostro pranzo a sacco. Mentre mangiavamo c’è stata una cosa bellissima. La condivisione di gruppo. Le dame dell’U.A.L. hanno condiviso con noi e con gli ammalati tutto quello che avevano portato. Il tempo libero Dopo aver condiviso il pranzo, noi ragazzi, abbiamo passato un pò di tempo con gli ammalati, con passeggiate nelle immediate adiacenze del Santuario e tanto puro divertimento. Alessio, Michele e Francesco hanno portato un’ammalata a visitare un museo che raccontava di alcuni miracoli concessi dalla Madonna.

Il pellegrinaggio continua Verso le 16:30 c’è stata una piccola processione che ha introdotto l’Adorazione Eucaristica del Santissimo Sacramento. Avanti alla processione c’erano le dame dell’U.A.L. ed a seguire Don Luigi con il Santissimo Sacramento che verrà deposto sull’altare, un momento di silenzio e di contemplazione e per terminare i vespri. Ad ogni salmo seguiva un pò di silenzio accompagnato dalla spiegazione da parte di don luigi.Di queste spiegazioni una ha colpito tanto: “se rimaniamo sempre uniti a Dio anche nei momenti difficili, Dio ci farà risorgere. La sofferenza ci deve far avvicinare a Dio in quanto Lui è l’unico vero sollievo contro la sofferenza”.

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Conclusa la preghiera con la benedizione finale ed i saluti di Don Luigi, abbiamo avuto un po’ di tempo libero. Alle 18:30 ci siamo avviati verso Manfredonia, facendo rientro alle 19:30. Arrivati a Manfredonia, abbiamo accompagnato gli ammalati alle rispettive abitazioni.

15/05/2011

Incontro con fra Vincenzo Qualche giorno fa è venuto nella nostra associazione fra Vincenzo Di TURI, un frate del centro vocazionale dei frati minori di Biccari. L’incontro era incentrato sulla figura di Maria e sul suo “si” a Dio, quel si che ha permesso di cambiare per sempre la storia dell’umanità. Da quel giorno una frase è rimasta impressa nella mia mente: “Dio vuole donarci la dignità di essere PERSONE”. A questo punto sicuramente vi chiederete cosa centra questo con il si di Maria. Centra in pieno cari fratelli, perché dire si a Dio come ha fatto Maria, significa dire si a Dio per tutta la vita, e Dio vuole per noi una vita dignitosa. La grandezza di Maria sta nel fatto di essere riuscita a sentire dal primo momento tutto l’amore che Dio provava per lei, amore che poi l’ha portata ad amare Gesù con tutta se stessa e tramite Gesù ad amare tutta l’umanità. Di fronte a questa donna tutta l’umanità non può fare altro che chinarsi, perché lei si è fatta plasmare veramente dall’amore di Dio. La cosa che non dovremmo mai dimenticare e che si può amare solo nella misura in cui ci sentiamo amati da Dio, e Maria in questo ci è maestra. Tutte queste cose sono alla base di tutto, perché se capiamo che Dio ci ama, possiamo CAMBIARE IL MONDO. Questa espressione a prima vista può sembrare esagerata, ma in realtà è così. Affidarsi all’amore di Dio significa essere come Lui ci vuole, e carissimi vi dico fin da subito che Dio ci ama così come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti. Se ci sentiamo accettati da Dio ci sentiremo completi e piaceremmo anche noi, così come egli ci ha fatto, cioè suoi figli. Solo se riusciamo a farci amare da Dio riusciremo ad amare come ha amato Maria, e riuscire a capire inoltre perché siamo qui su questa terra. Dio vuole la nostra felicità e vuole dare pienezza alla nostra vita, solo ascoltando la sua Parola di amore scopriremo la nostra Vocazione e potremo avere la gioia di dire si come ha fatto Maria. Non serve a niente apparire e mostrare quello che non siamo, non serve cercare la vana gloria, perché la vana gloria ci porta all’egoismo, a quella sete di grandezza che ci uccide e che ci fa uccidere chi ci sta accanto. Dio e vero amore, che ci ha donato una madre così bella. Lasciamoci catturare da questo mistero e saremo veramente felici, perché capaci di amare come lui ci ha amato. Solo così possiamo dare la nostra vita per gli altri, lasciando perdere tutte queste vie di uscita che il mondo ci offre,come l’eutanasia e l’aborto. Di fronte a

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queste cose chi si sente amato da Dio grida a voce alta NO, perché il nostro Dio è il Dio della vita, e questo Maria lo aveva capito perfettamente. Allora affidiamoci a Maria affinchè intercedendo per noi al Padre possiamo un giorno prendere esempio da lei, dalla nostra cara Madre che vuole la nostra Felicità, la felicità di essere figli di Dio, il Dio della vita, il Dio dell’amore. Maria la nostra amata Madre ha cambiato il mondo, affidiamoci a lei e faremo cose grandi, non per la gloria umana, ma per la gloria di Dio. Grazie Maria.

16/05/2011

Incontri con Padre Fedele Tante volte abbiamo sentito dire dal nostro amico Antonio: <<Senza la domenica non possiamo vivere>> e ancora: << Non c’è cristiano senza la domenica e non c’è domenica senza cristiano”. Queste frasi non sono slogan ad effetto né l'esclamazione di chi, dopo una settimana di duro lavoro, può finalmente riposarsi. È, al contrario, la testimonianza di fedeltà alla domenica dei 49 martiri di Abitène - una località nell'attuale Tunisia - che nel 304 hanno preferito, contravvenendo ai divieti dell'imperatore Diocleziano, andare incontro alla morte, piuttosto che rinunciare a celebrare il giorno del Signore. Erano consapevoli che la loro identità e la loro stessa vita cristiana si basava sul ritrovarsi in assemblea per celebrare l'Eucaristia nel giorno memoriale della Risurrezione. Spesso ho riflettuto su queste parole e non ne nego che per capirne il significato ne è passato di tempo. Purtroppo ai tempi di oggi specialmente i giovani non sanno qual è il vero significato della Santa Messa o meglio non c’è in loro il desiderio di recarsi la Domenica in Chiesa per celebrare e incontrare nostro Signore Gesù Cristo. A mio avviso non si capisce l’importanza di questo perché effettivamente non si sa veramente cosa succede ogni volta che si celebra la Santa Messa, non si sa qual è la vera essenza di quello che compiamo durante quell’ora che una volta a settimana, che forse, solo per abitudine dedichiamo a Dio. Grazie agli incontri che abbiamo seguito in Cattedrale fatti da Padre Fedele abate dell’Abbazia di Pulsano un pò più chiara dovrebbe essere il significato del Mistero che ogni Domenica andiamo a celebrare. La Santa Messa deve essere per noi che ci definiamo cristiani fonte e culmine della vita. Nella Messa ci sono: i riti di introduzione, la liturgia della Parola, la liturgia eucaristica e i riti di conclusione. Se penso al significato di ogni singola parte della Messa mi vengono le lacrime agli occhi per l’emozione, basti pensare che in quel momento noi continuiamo a parlare con Dio, grazie all’intercessione di Gesù e dello Spirito Santo. Infatti ogni singola parte è segno di questo dialogo tra noi e il Dio uno e trino.

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Da qui parte tutto e finisce tutto. Se noi non partecipiamo alla liturgia della Parola non potremo mai sapere quel’è la volontà di Dio e non lo potremmo mai conoscere. E se non ci cibiamo del corpo di nostro Signore Gesù la nostra anima verrebbe privata dell’unico cibo per il suo sostentamento. L’amore che ci viene trasmesso durante la Santa Messa, ci deve portare alla missione, cioè trasmettere agli altri il dono che Dio stesso ha donato a noi. Io definirei la Messa come quel serbatoio dove andiamo ad attingere l’amore quando ne abbiamo bisogno e, dopo che abbiamo trasmesso anche noi questo amore agli altri ritorniamo alla fonte per ricaricarci. Queste sono solo le mia impressioni su quello che abbiamo ascoltato da Padre Fedele, anche perché non ho la pretesa di essere così bravo da esprimerne la grandezza dello cose che abbiamo appreso durante questi incontri. Ma una cosa vorrei dire alla fine di questo breve articolo: l’amore di Dio per noi è grande, ci ha donato la Santa Messa per non lasciarci mai soli e per continuare ancora oggi nella sua infinità bontà a raccontarci il Suo grande amore.

28 e 29/05/2011

Pellegrinaggio a Pulsano Una giornata stile Don Bosco. Preghiera e Divertimento.

Sette ragazzi, Michele Prencipe, Jonas Vitulano, Vincenzo Arpano, Francesco Brigida, Marco Grieco, Giuseppe Trotta e Gianluca Spagnuolo, hanno iniziato il pellegrinaggio dal sabato in compagnia dei monaci. Un’iniziativa, questa, che va avanti già da un anno. Come associazione, infatti abbiamo preso l’impegno di far compagnia ai monaci una volta al mese; passando un sabato ed una domenica con loro, pernottando nell’Abazia. Partiti alle 16:00, arrivammo alle 17:00. Alle 17:30 abbiamo partecipato alla Lectio Divina diretta da padre Piero e Iacopo Iadarola e poi, a seguire abbiamo celebrato i vespri. 15 minuti di riposo ed alle 20:00 abbiamo cenato. La giornata con i monaci termina alle 21:00 con la compieta ed in seguito con le confessioni. Ho detto termina con i monaci perché la nostra preghiera non è cessata qui. Alle 23:30 ci siamo recati in chiesa, in un punto particolare, di fronte al tabernacolo a luci spente e con delle candele accese abbiamo recitato il Santo Rosario. Terminato il rosario siamo andati tutti a nanna. Per modo di dire.

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Se non si fanno le 02:00 oppure le 03:00 non andiamo a nanna. Il mattino seguente ci siamo svegliati alle 06:30 e siamo andati a celebrare le lodi mattutine alle 07:00; e poi alle 7:30 abbiamo fatto la colazione. In attesa dei nostri amici dell’oratorio abbiamo preparato i tavoli e le sedie per mangiare. E dopo che abbiamo finito di pulire arriva padre Fedele il quale ci fa i complimenti e ci fa spostare da un’altra parte.

Alle 09:30 arrivano i nostri amici, stanchi dalla scalata. Dopo un pò di riposo e tanto divertimento ci accostiamo alla Santa Messa, alle ore 11:00. Una celebrazione particolare perché è stata celebrata con rituale bizantino.

La giornata s’è conclusa col pranzo alle 13:30 e poi un po’ di meritato riposo.

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Attenzione alle false libertà

PIACERE…

IO SONO LA DROGA

Quella che è venuta per distruggere la vita

di molti giovani.

Quella che si è introdotta nelle feste e nelle

discoteche.

Quella che al principio ti fa vivere fuori dal mondo pieno di problemi,

però col passare del tempo, ti fa sentire la sua mancanza.

SONO LA DROGA

Quella che è venuta per distruggere il mondo intero.

Non mi importa se sei bianco o nero, povero o ricco:

TI PERSEGUITERO’!

Se Mi proverai, sarai mio per il resto della tua vita.

RICORDI QUANDO HAI COMINCIATO?

Forse eri triste, ti sentivi solo.

Io ti ho offerto la FELICITA’ ed ora ti tengo in pugno.

SEI MIO!

Faccio di te quello che voglio: ti alzi la mattina e ti faccio pensare a me

anche quando non vuoi. Ti ho adescato e ti tengo schiavo, ti manovro

come un pupazzo. La tua volontà è mia. Distruggo la tua vita: fisica,

morale e spirituale. Sono quella che ha distrutto la tua famiglia.

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Quella che ha rubato l’amore di tua moglie e dei tuoi figli. Sono quella

che ti ha portato in prigione e ha fatto di te un verme.

Ti ho incastrato, ORA SEI INNAMORATO DI ME! Non c’è niente al

mondo che possa rompere questo amore. Hai cercato di lasciarmi ed è

stato inutile. Né la scienza, né gli psichiatri sono riusciti a rompere

questo amore.

Il mio unico nemico è Gesù; sono gelosa di Lui.

Ho visto come mi ha tolto molti dei miei seguaci, ed ora vivono felici

con Lui. Lo odio perché mi ha vinto.

Quello che io distruggo, Lui lo restaura e non riesco ad impedirglielo.

Adesso Lui è qui e vorrebbe portarmi via molti di voi.

VENITE A ME VOI TUTTI CHE SIETE TRAVAGLIATI E STANCHI ED IO VI

DARO’ RIPOSO.

SE NON HAI NESSUNO CON CUI PARLARE, E/O CONFIDARTI, SE VUOI,

NOI DELL’ASSOCIAZIONE DON BOSCO SIAMO DISPONIBILI AD

AIUTARTI.