GENERI - GE il Capitello

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4 PERCORSI ANTOLOGIA 1 GENERI La NARRAZIONE FANTASY

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PERCORSI

ANTOLOGIA 1

GENERILa NARRAZIONE

FANTASY

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SCHEDA

PER SCOPRIRE IL GENERE

LA LETTERATURA FANTASYIl termine FANTASY (fantasia, immaginazione, magia) è preso a prestito dall’inglese, e nei dizionari italiani è considerato nome invariabile sia maschile sia femminile: questo significa che, per indicare questo particolare genere di narrazione, è corretto dire sia “il Fantasy” sia “la Fantasy”.

La letteratura fantasy ha una lunga storia: ufficialmente nasce nell’Ottocento, in realtà le sue origini risiedono nella mitologia antica, nelle saghe epiche medievali, in tutte quelle opere in cui si incontrano draghi e cavalieri, cavalli alati e incantesimi, ma-gie e creature straordinarie che si muovono in ambienti fantastici.

Vediamo le principali tappe di questo genere narrativo.

• Tra Ottocento e Novecento nasce la narrativa fan-tasy per l’infanzia; tra gli esempi migliori di questperiodo ci sono dei veri e propri capolavori, come Imeraviglioso Mago di Oz di Lyman Frank BaumLe avventure di Peter Pan di James Matthew Bar-rie e, in Italia, Le avventure di Pinocchio. Storia dun burattino di Carlo Collodi.

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LA LETTERATURA FANTASY S

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• Agli inizi del Novecento viene scritto un roman-zo di avventure e di magia destinato a passaralla storia: Lo Hobbit o la Riconquista del Teso-ro (1937). Pare che l’idea sia nata da un compitd’esame lasciato in bianco da uno studente dOxford; il professore che avrebbe dovuto cor-reggerlo, John R. R. Tolkien, pensò di riempirlscrivendo per scherzo: «In una buca del terre-no viveva uno Hobbit». Questa frase diventl’inizio di un romanzo che oggi è consideratil capostipite del Fantasy contemporaneoTolkien ricordiamo anche la celebre trilogia ISignore degli Anelli (1954-1955), che con la sustraordinaria serie di invenzioni, di personaggie di luoghi magici ha ispirato romanzi successive opere cinematografiche. Amico di Tolkien fanche lo scrittore Clive Staples Lewis, divenutcelebre con il ciclo di romanzi Le cronache dNarnia.

• Un posto di tutto rispetto nella storia del Fantasè quello occupato dallo scrittore tedesco MichaelEnde, autore dei due romanzi Momo e La storiinfinita.

• Nella seconda metà del Novecento, la narrazionfantasy si è rivolta sempre più ai ragazzi e agli ado-lescenti: ricordiamo il grande successo ottenutdalla serie di romanzi di Harry Potter dell’autricbritannica Joanne K. Rowling, dalla trilogia Cro-nache del Mondo Emerso di Licia Troisi e dallsaga Ciclo dell’eredità di Christopher Paolini.

Quando ci immergiamo nel Fantasy,

non vorremmo più uscirne: ecco perché i testi delle prossime pagine sono più lunghi

del solito. Leggi, ascolta e fantastica!

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competenze di letturaPercorso

DIZIONARIO MULTILINGUE

PAROLE CHIAVE PER CAPIRE

inquietudine: stato d’animo di chi è preoccupato, ansia.fantasy: fantasia, immaginazione, magia. In italiano è un nome invariabile,

puoi dire sia “il fantasy” sia “la fantasy”.

I personaggi• Eragon, un giovane coraggioso.

• Un essere straordinario.

Chi l’ha scrittoChristopher Paolini è uno scrittore americano nato nel 1983. A soli quindici anni ha scritto il suo primo romanzo, Eragon, che ha venduto un milione di copie in pochissimi mesi!

Il tempo• In un passato indeterminato.

• Di notte.

I luoghi• Una foresta.

• La casa di Eragon.

Eragon e la pietra bluStai per leggere un racconto fantasy: preparati a un incontro speciale!

La storiaEragon è un ragazzo. Una notte va in una foresta, sulle montagne della Grande Dorsale, a cacciare per la sua famiglia. Trova un oggetto misterioso. All’inizio sembra una pietra preziosa, ma in realtà…

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competenze di lettura

Eragon e la pietra blu

Percorso

CONCLUSIONE L’animaletto gli fa capire che ha fame. Eragon gli dà della carne secca. Il piccolo drago mangia fino a riempirsi e poi si addormenta in braccio al ragazzo. Eragon piano piano torna a letto e si mette a dormire insieme a lui.

(Adatt. da: Christopher Paolini, Eragon, Fabbri)

SVILUPPO Più tardi, a casa, Eragon prova a rompere la pietra. Non ci riesce, ma dalla pietra sembra uscire uno strano, debole squittìo, un verso breve e acuto. Eragon si chiede: «Che cosa contiene quella pietra?» ma non trova una risposta, posa la pietra e si addormenta.Durante la notte, uno squittio molto forte lo sveglia. Si guarda intorno, ma non vede nessuno. Eragon prova un senso di inquietudine: prende la pietra, la accarezza, la rimette su un tavolino e ritorna a dormire. Dopo poco, viene svegliato da un forte rumore: la pietra si muove, batte contro la parete e continua a squittire. Con un altro movimento la pietra cade a terra. Sulla sua superficie compare una spaccatura. Eragon è stupito e osserva con attenzione tutta la scena.A poco a poco, dall’apertura appare una piccola testa nera.Eragon non crede ai suoi occhi: non si trattava di una pietra, ma di un uovo!Eragon rimane immobile e, in pochi istanti, vede uscire un piccolo drago. Prova tenerezza nei confronti del cucciolo e allunga una mano per accarezzarlo. Non appena lo tocca, sente scorrere nelle vene una forte energia e da quel momento riesce a comunicare con il drago.

SITUAZIONE INIZIALE

Eragon è a caccia nella foresta, quando a un certo punto sente un’esplosione. Poco lontano da lui, al centro di una zona dove gli alberi sembrano bruciati, vede una pietra lucida di colore blu. Eragon ha paura, ma si fa coraggio e raccoglie lo strano oggetto.

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competenze di letturaPercorso

1. Che cosa trova Eragon nella foresta?

2. Che cosa decide di fare dopo essersi avvicinato?

3. Che cosa decide di fare quando è a casa?

4. Che cos’è in realtà la pietra?

5. In quale tempo si svolge la vicenda?A. In una data ben precisaB. In un futuro lontanoC. In un passato non precisoD. In un tempo non preciso

6. La vicenda si svolge in due luoghi:

• prima in uno spazio aperto, cioè ...........................................................................................................

• poi in uno spazio chiuso, cioè ...................................................................................................................

7. I due protagonisti del racconto sono:

• ....................................................................................

• ....................................................................................

8. Quali emozioni prova il ragazzo, dopo che ha trovato la pietra?Collega in modo corretto.

ERAGON PROVA… QUANDO…

paura

inquietudine

incredulità

stupore

lo sveglia un forte squittìo

sulla pietra compare una spaccatura

si avvicina alla pietra

non è una pietra…

9. In questa storia è presente l’elemento magico: trova la fraseche descrive quale magia si verifica e trascrivila sui puntini.

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COMPRENDERE

ANALIZZARE

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SCHEDA

PER ANALIZZARE IL GENERE

LE CARATTERISTICHE DEL TESTO FANTASYIl genere fantasy presenta alcuni elementi tratti da vari altri generi e sottogeneri lettera-ri precedenti, come la fiaba, il mito, le saghe epiche medievali, il ciclo bretone, il roman-zo storico; il risultato sembra essere una fusione del tutto nuova e originale. Della fiaba ha, per esempio, le atmosfere sognanti e la struttura basata su un compito da portare a termine; del romanzo ha la lunghezza e l’articolazione complessa della trama; dell’e-pica riprende le figure di eroi senza macchia e disposti a qualunque sacrificio…

I romanzi fantasy possono essere anche molto diversi tra loro, ma gli ingredienti fon-damentali di ciascuna storia di questo genere sono sempre più o meno gli stessi: vediamoli insieme.

L’AMBIENTAZIONEI luoghi in cui agiscono i personaggi richiamano vagamente mondi preistorici o me-dievali che possiedono delle caratteristiche fantastiche: castelli misteriosi, radure verdeggianti, foreste fitte e cupe, montagne inaccessibili, città meravigliose…

Il tempo è vago e indefinito, perché l’idea che si vuole trasmettere è che in un tempo lontano (passato o futuro che sia) tutto è possibile.

I PERSONAGGI

• L’eroe protagonista: è sempre buono, giovane, forte,puro di cuore. Egli è il prescelto, colui che non sa di ave-re grandi imprese da compiere, ma ci si trova in mezzperché predestinato da una volontà superiore per salvarl’umanità dal male.

• L’antagonista: è il nemico da combattere. Apparentemen-te, il cattivo è molto più potente del protagonista e all’iniziosembra anche più fortunato, perché i suoi piani si realizzanoesattamente come ha premeditato e deve solo aspettareche l’eroe cada nella sua trappola.

• L’aiutante: spesso è un mago o, più in generale, un mae-stro molto saggio e sapiente. Per esempio, Eragon ha isaggio Brom, la piccola Momo il Mastro Hora, lo hobbiFrodo il mago Gandalf e così via.

Questi personaggi si muovono in un mondo popolato di creature magiche e fantasti-che, che possiedono poteri straordinari: elfi, goblin, coboldi, gnomi, hobbit, maghi, streghe, draghi, centauri, sciamani, druidi…

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LE CARATTERISTICHE DEL TESTO FANTASY S

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LA TRAMALa narrazione fantasy è di solito complessa: la storia prende inizio da un problema (un oggetto magico che deve essere recuperato, un trono da riconquistare, una principessa da salvare…) e prosegue con un’incredibile sequenza di ostacoli che l’eroe deve superare, in un incessante conflitto tra bene e male che appassiona il lettore per centinaia di pagine; la vicenda si conclude sempre con la vittoria del bene sul male.

Il protagonista e l’antagonista hanno en-trambi una missione da compiere: l’eroe fantasy ha un incarico di importanza vitale ed è disposto a sacrificare la propria vita pur di portarlo a termine; anche l’antago-nista ha i propri piani malvagi e un obiet-tivo orribile, ed è proprio per contrastare questo che l’eroe viene prescelto da una forza superiore.

Solitamente l’eroe deve compiere un viag-gio verso un luogo predestinato. Durante questo viaggio, egli ha modo di formarsi, di maturare, di diventare più saggio e, se è un ragazzo, di diventare un vero uomo.

Un altro elemento che spesso si incontra in questo genere è il momento del riconosci-mento: un personaggio in incognito rive-la la propria identità, oppure apprende la sua vera origine e identità, e perciò viene a conoscenza della missione che lo aspetta.

Infine, non manca mai l’elemento magico, che è fondamentale perché stimola l’im-maginazione rispetto alla possibilità che accadano cose straordinarie pronunciando formule incomprensibili. Il lancio di un incantesimo al momento giusto può cambiare all’improvviso il corso della vicenda. La magia, però, non è utilizzata sempre e solo dai buoni (nani, gnomi, hobbit, unicorni…); anzi: nelle mani di uno stregone, degli elfi oscuri, dei goblin, dei vampiri, può non solo crea re problemi, ma arriva addirittura a ritorcersi contro chi l’ha usata.

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PER ANALIZZARE IL GENERE

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SCHEDA

LA TECNICA NARRATIVAIl genere è caratterizzato da:

• narrazione in terza persona;• ricche descrizioni, che permettono di creare ambientazioni magiche, personaggi

e creature speciali;• colpi di scena frequenti, che tengono il lettore con il fiato sospeso;• rovesciamento delle aspettative.

IL LINGUAGGIOIl linguaggio è suggestivo e ricco di:

• figure retoriche, soprattutto similitudini e metafore, espressioni efficaci per sti-molare l’immaginazione e coinvolgere il lettore;

• nomi fantasiosi, che contribuiscono a creare atmosfere fantastiche.

Un esempio, per capire meglio.

Momo e Mastro Hora Momo si trovava nella più grande sala che avesse mai vi-sto. Era molto più grande della più grande chiesa, mol-to più ampia del più spazioso atrio di stazione. Colonne poderose reggevano una copertura – che si immaginava, più che vederla – lassù nella semioscurità. Non c’erano finestre. La luce dorata dei raggi, che parevano tessere trama e ordito di un tenue velo luminoso nell’immen-so spazio di quell’ambiente, proveniva da innumerevoli candele sparse ovunque, le cui fiammelle bruciavano con tanta immobilità da parer dipinte con colori splendenti. E sembrava che non necessitassero di consumare cera per rifulgere.Le migliaia di ronzii, ticchettii e scampanellii e squittii, che Momo aveva udito entrando, provenivano da una in-credibile quantità di orologi d’ogni forma e dimensione. Erano appoggiati a terra o posati su lunghi tavolini, in vetrine di cristallo, su mensole dorate e su interminabili scaffali.C’erano minuscoli orologi da taschino tempestati di pietre preziose, normali sveglie da poco prezzo, clessi-dre, carillon con damine danzanti, meridiane, orologi

narrazione in terza persona sequenza descrittiva

similitudine

luogo che richiama caratteristiche fantastiche

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LE CARATTERISTICHE DEL TESTO FANTASY

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di legno e orologi di pietra lavorata, orologi di vetro e orologi azionati da uno zampillo d’acqua canterino. Alle pareti erano appesi ogni sorta di orologi a cucù e altri con pesi e pendoli oscillanti: in alcuni con moto lento e grave, in altri, i più piccini, con moto veloce e laborioso. All’altezza del primo piano correva, lungo tutta la sala, una galleria cui si accedeva per una scala a chiocciola. Più in alto una seconda galleria e poi un’altra e un’altra an-cora. E dappertutto orologi appesi, appoggiati alle pareti, posati su supporti; orologi mondiali a forma di globo che indicavano l’ora di tutti i punti della terra, piccoli e grossi planetari col sole, la luna e le stelle. Nel centro della sala si alzava un vero bosco di pendole, da quelle normali delle abitazioni fino a quelle alte come campanili.Senza interruzione, batteva o trillava una suoneria, per-ché ciascuno di questi orologi segnava un’ora diversa. Ep-pure non era un rumore sgradevole; piuttosto ne scaturi-va un armonioso, vibrante sussurro, un ronzio quale in un querceto in una giornata estiva.Momo si aggirava là dentro guardando tutte quelle rarità con i grandi occhi stupefatti. Si era fermata davanti a un carillon riccamente ornato sul quale due minuscole figu-re – un uomo e una donna – si tenevano per mano pronti a danzare. Stava per dare un colpettino con il dito per ap-purare se si muovevano, quando all’improvviso udì una voce armoniosa e gradevole che diceva:– Oh, Cassiopea, sei tornata? Non mi hai portato la pic-cola Momo?

metafora

similitudine

creazione di suspense

colpo di scena

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PER ANALIZZARE IL GENERE

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SCHEDA

• Mastro Hora, maestro del tempo(da Momo alla conquista del tempo di Enzo D’Alò)

• Che cos’è il tempo?(da Momo di Johannes Schaaf)

AL CINEMA

La bambina si voltò e vide, in un passaggio fra le grandi pendole, un delicato signore anziano dai capelli argentei chino a guardare la tartaruga, ferma ai suoi piedi.Portava una giacca lunga a ricami d’oro, calzoni di seta blu chiusi al ginocchio da calze bianche, e scarpe con grandi fibbie dorate. Ai polsi e al collo uscivano dalla giacca preziosi merletti, e i suoi capelli d’argento erano raccolti sulla nuca in una breve treccia. Momo non aveva mai visto indumenti simili, però qualunque persona un po’ meno ignorante di lei avrebbe capito che si trattava della moda di duecento anni addietro.– Che dici? – proseguiva il vecchio signore, ancora chinosulla tartaruga. – È già qui? E dove?Estrasse dal taschino un paio di piccoli occhiali con lamontatura d’oro. Il signore vestito di seta guardò, cercan-do, all’intorno.– Sono qui – gridò Momo.Il vecchio signore si diresse verso di lei con le mani tese,sorridendo festoso. Mentre si avvicinava a Momo, sem-brava di vederlo ringiovanire a ogni passo. Quando sifermò – le prese le mani e gliele strinse affettuosamente– pareva appena d’età poco maggiore di Momo.– Benvenuta! – esclamò con allegria. – Un benvenutodi cuore nella Casa di Nessun Luogo. Permetti, piccolaMomo, che io mi presenti: sono Mastro Hora, SecundusMinutius Hora.

(Michael Ende, Momo, Longanesi)

sequenza descrittiva

la descrizione accurata del personaggio fa risaltare gli elementi strani

elemento magico

nome fantasioso legato all’ambiente in cui si trova

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competenze di lettura Percorso

Il tempo• Un passato indefinito.

Il luogo• La caverna dove vive Bilbo.

Chi l’ha scrittoJohn Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), nato in Sudafrica da genitori inglesi, è considerato il padre della narrativa fantasy moderna. La sua fantasia ha creato capolavori di grande successo, come Lo Hobbit e Il Signore degli anelli.

La storiaUn giorno, lo hobbit Bilbo Baggins riceve la visita del vecchio stregone Gandalf, che gli affida una missione…

La riconquista del tesoroStai per leggere un testo fantasy molto famoso.

I personaggi• Lo hobbit Bilbo Baggins.

• Lo stregone Gandalf.

DIZIONARIO MULTILINGUE

PAROLE CHIAVE PER CAPIRE

avventura: impresa insolita, straordinaria, rischiosa e piena di sorprese inaspettate.

stregone: nel fantasy, essere straordinario dotato di eccezionali capacità.

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competenze di lettura

La riconquista del tesoro

Percorso

In una caverna sotterranea viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca e umida e neanche una caverna arida e sabbiosa. Era una caverna hobbit, quindi era molto comoda.Questa caverna si trovava sulla collina e vi abitava Baggins. I Baggins non avevano mai avuto avventure e non avevano mai fatto niente di strano. Questa storia racconta come Bilbo Baggins ebbe un’avventura e fece cose del tutto imprevedibili.Ma che cos’è uno hobbit? Gli hobbit sono esseri piccoli, più piccoli dei nani, hanno un po’ di pancia, indossano abiti dai colori vivaci e non portano scarpe perché i loro piedi hanno piante dure come il cuoio e dei peli fitti e scuri.

La madre di questo nostro hobbit, cioè Bilbo Baggins, era la famosa Belladonna Took. A volte qualcuno della famiglia Took partiva e aveva avventure. Bilbo, che era l’unico figlio di Belladonna, si comportava soprattutto come suo padre. Ma forse aveva ereditato qualcosa di strano dai Took, qualcosa che aspettava solo l’occasione per uscire…Un giorno, Bilbo stava vicino alla porta e fumava un’enorme pipa di legno. Ed ecco spuntò un vecchio con un bastone. Aveva un alto cappello a punta azzurro, un lungo mantello grigio e una lunga barba bianca.

SITUAZIONE INIZIALE

SVILUPPO

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competenze di lettura Percorso

Bilbo gli offrì un po’ del suo tabacco e fece un meraviglioso anello di fumo grigio:– Bello! – rispose il vecchio – ma oggi non ho tempodi fare anelli di fumo. Cerco qualcuno per condividereun’avventura, ma è molto difficile trovarlo…– Lo credo bene! – disse Bilbo – siamo gente tranquillae non vogliamo nessuna avventura qui. Grazie tante,caro signore! Vediamo un po’, non credo di conoscereil suo nome…– Certo che lo sai, Bilbo Baggins: io sono Gandalf,e Gandalf vuol dire “me”!– Gandalf?! – chiese Bilbo stupito – quello stregonevagabondo che raccontava splendide storie di draghi,giganti e principesse?Quel Gandalf che spinse tanti ragazzi e ragazzea partire in cerca di pazze avventure?– Sono contento di vedere che ti ricordi qualcosa di me.Ho pensato di dare a te una bella partein questa avventura.– Scusate, ma non voglio nessuna avventura, grazie! – ripetéBilbo, e aggiunse: – L’aspetto per il tè…venga domani. Arrivederci!Gandalf rideva piano. Con il bastone fece uno strano segnosul portone verde di Bilbo e si allontanò a grandi passi.

CONCLUSIONE Il giorno dopo, all’ora del tè, Bilbo si era quasi dimenticato di Gandalf, quando sentì un suono fortissimo al campanello…– Santo cielo, ecco Gandalf!Ma quando aprì la porta…

(Adattamento da: John R. R. Tolkien, Lo Hobbit o la Riconquista del

tesoro, Adelphi. I disegni sono tratti da:

Lo hobbit a fumetti, Bompiani)

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competenze di letturaPercorso

1. Quali sono le caratteristiche del luogo in cui si svolgela vicenda?A. È una caverna hobbit, quindi è comodaB. È una caverna hobbit, quindi è sporca e umidaC. È una caverna hobbit, quindi è molto piccola

2. Quali sono le caratteristiche degli hobbit?A. Sono piccoli come i nani, hanno una pancia enorme

e i piedi con peli fitti e scuriB. Sono più piccoli dei nani, hanno un po’ di pancia

e portano scarpe scure di pellicciaC. Sono più piccoli dei nani, hanno un po’ di pancia

e i piedi con peli fitti e scuri

3. Chi si presenta a casa di Bilbo Baggins?A. Lo stregone GandalfB. Un vagabondo di nome GandalfC. Uno sconosciuto mandato dallo stregone Gandalf

4. Che cosa propone lo strano personaggio a Bilbo Baggins?A. Di fumare la pipa insieme nel giardino di BilboB. Di prendere parte a un’avventuraC. Di raccontare un’avventura con draghi, giganti e principesse

5. Che cosa risponde Bilbo?A. Non voglio nessuna avventura, grazie!B. Non vedo l’ora di partecipare a un’avventura!C. Non voglio nessuna avventura! Andate via subito!

6. Che cosa ti fanno pensare le risposte di Bilbo? Che Bilbo è…A. un tipo avventuroso ed educatoB. un tipo tranquillo e poco gentileC. un tipo tranquillo ed educato

7. Che cosa succede quando Bilbo apre la porta? Immagina e scrivi il seguito del racconto. Poi, se vuoi, confronta la tua conclusione con il fumetto completo.

COMPRENDERE

ESPRIMERE E VALUTARE

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SCHEDA

PER APPROFONDIRE IL GENERE

COME RICONOSCERE UN VERO FANTASY?

Incontrare alcuni dei più tipici personaggi del fantasy: centauri, nani e animali parlanti, nella lotta tra bene e male, buoni e cattivi.• Il principe Caspian incontra le creature della foresta• Aslan e Lucy

(da Le cronache di Narnia. Il principe Caspian di Andrew Adamson)

AL CINEMA

1 Deve essere popolato da creature incantate.

2 La magia non deve mancare.

3 Meglio se spunta qualche oggetto con poteri speciali.

4 C’è sempre una lotta tra il bene e il male, in cui è in pericolo il destino dell’umanità.

5 Tra gli scenari utilizzati, la foresta è ai primissimi posti.

6 Anche se verosimile, il mondo dove si svolge la storia è irreale e alternativo rispetto a quello che conosciamo.

7 Almeno una parte della vicenda consiste in un viaggio, cui corrisponde la maturazione del protagonista.

Nel mare di titoli che riempiono gli scaffali, come riconoscere un “vero” Fantasy?Una formula magica vera e propria non c’è, ma alcuni indizi sì!

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COME RICONOSCERE UN VERO FANTASY?S

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Le creature incantate del FANTASYLe storie fantasy sono piene

di personaggi creati da una fervida immaginazione e presenti nella mitologia di alcuni popoli.

Gli HOBBIT sono gente piccola, più minuti dei nani, tendono a metter su un po’ di pancia, indossano abiti dai colori vivaci, non portano scarpe per-ché i loro piedi sviluppano piante naturalmente dure come il cuoio e sono ricoperti di un pelo fitto caldo e scuro. Vivono in modo semplice coltivan-do la terra, amano le feste e la buona tavola.

I GOBLIN (di origine francese) sono piccoli ed esili e talvolta appaiono sotto forma di animali. Spesso malvagi, sono abili nel furto e amano far cadere in tentazione gli uomini con frutti incantati. La gran parte dei goblin è dedita all’agricoltura. Lo stratagemma che usano gli uomini per placare la loro furia è quello di lasciare loro del cibo.

Gli GNOMI sono piccole creature timide e gentili. Vivono nei luoghi più disparati: grotte di cristallo o miniere d’oro, d’argento o di diamanti, ma anche in tronchi cavi. La loro principale attività è quella di preservare le bellezze naturali. I maschi hanno la barba e sono di aspetto sgradevole e deforme, mentre le femmine sono molto belle. Da non confondere con i NANI.

La grande famiglia degli ELFI comprende spiriti a metà strada tra gli dèi e gli uomini. Generalmente immortali, possono essere:• Elfi della Luce, benevoli e utili, dotati di grande sapienza, hanno u

aspetto armonioso;• Elfi del Crepuscolo, cavalcano gli ultimi raggi di sole del giorno, facend

nascere il sentimento della nostalgia in chi è lontano da casa.Gli elfi prevedono il futuro e controllano le arti magiche, abitano la luce e l’aria ma vivono anche nei boccioli dei fiori, sulle piante e nell’acqua. Ama-no la musica, il canto e la danza.

La famiglia dei FOLLETTI è talmente grande che risulta difficile fare una descrizione unica del loro aspetto. Di solito hanno occhi che tendono al rosso, lucenti nell’oscurità. Sono dei gran burloni ma possono anche diven-tare dispettosi, maligni e spietati.Non sono dotati di poteri magici. Amano cavalcare rane, liberare le muc-che dalle stalle e intrecciare le criniere dei cavalli. Vivono sia nei boschi sia nelle case dei contadini, dove sono accolti con gran rispetto.

Di dimensioni giganti è invece il TROLL, che appartiene alla mitologia del Nord Europa. Generalmente viene descritto come una creatura rozza e dall’aspetto sgradevole, ricoperta di pelo ruvido, con un grosso naso, una coda e con solo quattro dita per ogni mano o piede.Dal comportamento maligno (simile a un orco), quando viene colpito dalla luce del sole diventa di pietra: dunque si muove solo di notte o nella fore-sta più fitta. Può essere anche tremendamente puzzolente.

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ORGANIZZA LE TUE CONOSCENZE Percorso

un GENERE NARRATIVO DI FANTASIA,ambientato in mondi immaginari e popolato da personaggi magici

PERSONAGGI• protagonista

eroe/eroinpositivoe forteprescelper salvarl’umanitàdal male

• antagonistail nemico,rappresentail male

• aiutante:magoo maestrosaggio

• creaturemagichecon potersoprannaturali

TRAMAstruttura narrativa complessa

• situazioninizialeproblemada risolvere

• sviluppoostacolida superare

• conclusionevittoriadel benesul male

Mappa di riepilogo: la narrazione fantasy

è

è costituita da

TEMPIvaghi,

indefiniti, in ogni caso fantastici e lontani

LUOGHIambienti

preistorici, medievali, un lontano futuro con

caratteristiche fantastiche

si svolge in è scritta

LA NARRAZIONE FANTASY

TECNICHE• narrazione in 3ª persona• descrizioni ricche e dettagliate• colpi di scena

LINGUAGGIO• coinvolgente, con tante figur

retoriche (similitudini, metafore)• ricco di nomi fantasiosi

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MISURA LE TUE COMPETENZE

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Verso la PROVA NAZIONALE

Verifica formativa con autovalutazione

John Ronald Reuel Tolkien

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Durante l’avventuroso viaggio verso la riconquista del tesoro dei nani, custodito dal feroce drago Smaug, lo hobbit Bilbo vaga, solo e sperduto, sotto le Montagne Nebbiose, alla disperata ricerca dell’uscita e dei compagni di viaggio.

Improvvisamente e senza il minimo preavviso, ciac! Bilbo si trovò, trotterellan-do, coi piedi nell’acqua. Brr! Era gelata! Questo lo fece fermare di botto. Egli rimase immobile e, aguzzando le orecchie, udì delle gocce che plink! plink! cadevano da un soffitto invisibile nell’acqua sottostante; nessun altro rumore era percepibile.

«Dunque è un lago, e non un fiume sotterraneo» pensò. Ma non osò avventurarsi nel buio, non sapeva nuotare.

Qui, nel profondo, presso l’acqua scura, viveva il vecchio Gollum, un essere pic-colo e viscido. Non so da dove venisse, né chi o che cosa fosse. Era Gollum, scuro come l’oscurità stessa, eccezion fatta per due grandi occhi rotondi e pallidi nel viso scarno. Aveva una barchetta, e silenziosamente andava in giro sul lago, che era pro-fondo e mortalmente freddo. Come remi egli usava i suoi larghi piedi, che spenzola-vano fuori dal bordo, ma non produceva mai un’increspatura. Coi suoi pallidi occhi cercava pesci ciechi che ghermiva con dita lunghe, veloci come il pensiero.

Gollum viveva, per la precisione, sopra un isolotto roccioso e sdrucciolevole in mezzo al lago. Ora stava osservando Bilbo di lontano coi suoi pallidi occhi telesco-pici.

Gollum salì in barca e sfrecciò via dall’isolotto, mentre Bilbo sedeva sulla riva, tutto abbattuto per essere giunto ormai alla fine del proprio cammino e delle pro-prie risorse. Improvvisamente ecco arrivare Gollum, sussurrando e sibilando:

«Tesssoro mio! Mi sssa che quesssta è carne di prima scelta; finalmente un boc-concino prelibato, gollum!». E quando disse gollum inghiottì, con un orribile rumore di gola. Era questa la ragione del suo nome, sebbene egli chiamasse sempre se stesso «tesoro mio».

Lo hobbit schizzò quasi fuori dalla pelle quando il sibilo gli giunse alle orecchie, e improvvisamente vide quegli occhi pallidi che sporgevano verso di lui. «Chi sei?» disse, piantandogli la spada davanti.

«Che cosa sssarà, tesssoro mio?» sussurrò Gollum (che si rivolgeva sempre a se stesso, non avendo mai nessun altro con cui parlare). Proprio per scoprire questo era venuto, poiché al momento, in verità, non aveva molta fame, solo curiosità; altri-menti avrebbe prima ghermito e poi sussurrato.

«Sono il signor Bilbo Baggins. Ho perso i nani, ho perso lo stregone e non so dove sono; né m’importa di saperlo, se solo riesco a uscire di qui».

Gollum e la gara di indovinelli

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«Che cosss’ha in mano?» disse Gollum, guardando la spada, che non gli piaceva affatto.

«Una spada, una lama che fu forgiata a Gondolin1!».«Ssss!» disse Gollum, e si fece educatissimo. «Forse dovremmo sederci qui e

chiacchierare un pochettino, tesssoro mio. Gli indovinelli gli piacciono, forse gli piacciono, non è vero?».

Era ansioso di mostrarsi amichevole, almeno per il momento e fin tanto che non ne sapesse di più sulla spada e sullo hobbit: se fosse veramente tutto solo, se fosse buono da mangiare, e se lui, Gollum, avesse veramente fame. Gli indovinelli erano la sola cosa che gli fosse venuta in mente. Porli, e talvolta risolverli, era stato l’unico gioco cui avesse mai giocato con altre buffe creature che sedevano nelle loro caverne in un passato lontano lontano, prima di perdere tutti i suoi amici e di essere scaccia-to via, solo, e di scendere furtivamente nelle tenebre, sotto le montagne.

«Benissimo» disse Bilbo, che era ansioso di mostrarsi d’accordo, fin tanto che non ne sapesse di più su quella creatura: se fosse tutto solo, se fosse aggressivo o affamato, e se fosse un amico degli orchi.

«Comincia tu» disse, perché non aveva avuto il tempo di pensare un indovinello.Così Gollum sibilò:

Radici invisibili ha,più in alto degli alberi sta,lassù fra le nuvole vae mai tuttavia crescerà.

«Facile!» disse Bilbo. «È la montagna, penso».«Indovina cosssì facilmente? Deve fare a gara con noi, tesssoro mio! Se il tesoro

domanda e lui non risponde, lo mangiamo, tesssoro mio. Se lui domanda e noi non rispondiamo allora facciamo quello che vuole, eh? Sssì, gli faremo vedere la via d’u-scita!».

«D’accordo!» disse Bilbo, non osando contraddirlo e stillandosi disperatamente il cervello per farsi venire in mente qualche indovinello che potesse salvargli la vita.

Trenta bianchi destriersu un colle rossobattono e mordono,ma nessun si è mosso.

Questo fu tutto quello che gli venne in mente di chiedere. Era per giunta un indo-vinello vecchio, e Gollum sapeva la risposta proprio come voi.

«Bazzecole, bazzecole» sibilò. «I denti! I denti! tesssoro mio! Ma noi ne abbiamo solo sssei!».

Poi pensò a un altro indovinello.

1. Gondolin: la favolosa città nascosta degli Elfi.

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Era arrivato il momento di chiedere qualcosa di difficile e orribile, e così disse:

Questa cosa ogni cosa divora,ciò che ha vita, la fauna, la flora;i re abbatte e così le città,rode il ferro, la calce già dura;e dei monti pianure farà.

Il povero Bilbo sedeva nel buio pensando a tutti gli orribili nomi di tutti i giganti e orchi di cui avesse mai sentito parlare nelle fiabe, ma nessuno di essi aveva fatto tutte queste cose. Cominciò a impaurirsi, e questa è una gran brutta cosa se si deve pensare. Gollum cominciò a uscire dalla barca. Si calò in acqua e sguazzò verso la riva; Bilbo poteva vedere i suoi occhi farsi più vicini. La lingua sembrava esserglisi seccata in bocca; voleva urlare: «Dammi più tempo! Dammi tempo!». Ma tutto ciò che gli uscì di bocca in uno strillo acuto fu: «Tempo! Tempo!».

Bilbo si era salvato per pura fortuna. Proprio questa infatti era la risposta giusta.(Tratto da: J. R. R. Tolkien, Lo hobbit, Adelphi)

1. Nelle prime righe del testo sono presenti quattro parole onomatopeiche, cioè parole cheriproducono rumori e suoni. Trovale e trascrivile.

............................................................................................................................................................................ 2.......

2. L’espressione “di botto” (riga 2) significaA. all’improvviso B. con un tonfoC. all’istante D. con uno scoppio 1.......

3. La parola “percepibile” (riga 4) può essere sostituita daA. comprensibile B. distinguibileC. possibile D. intuibile 1.......

4. Bilbo capisce di trovarsi in un lago e non in un fiume perchéA. si ritrova con i piedi nell’acquaB. vede una distesa viscida di acquaC. non sente nessun rumore di acqua che scorreD. si ritrova circondato interamente dall’acqua 1.......

5. Gollum cattura pesci nel lago con le sue mani. Come sono le sue dita? Trascrivi l’aggettivoe il paragone che le descrivono.

a. .......................................................................................................................................

b. ....................................................................................................................................... 2.......

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6. Rileggi la descrizione di Gollum (righe 7-16) e indica se le seguenti affermazioni sono vereo false.

VERO FALSO

a. Non si conosce la provenienza di Gollum

b. Gollum è scuro come l’acqua profonda del lago

c. Il viso di Gollum è largo e paffuto

d. Per remare usa i piedi

e. Ha grandi occhi di colore pallido

f. Vive su un’isoletta di roccia scivolosa

7. Appena scorge Bilbo, Gollum pensa cheA. potrà finalmente parlare con qualcunoB. avrà finalmente del buon cibo a portataC. potrà fare con lui il gioco degli indovinelliD. ci sarà qualcuno che lo condurrà al tesoro 1.......

8. Completa con le parole del testo.

Il nome “Gollum” deriva da .............................................................................................. che il piccolo essere produce quando deglutisce.

1.......

9. Il sibilo di Gollum fa sì che “Lo hobbit schizzò quasi fuori dalla pelle” (riga 24). Questafrase significa che BilboA. scappò via rapidamenteB. balzò su con spruzzi d’acquaC. fuggì in fretta e furiaD. balzò in piedi di colpo 1.......

10. Qual è la principale caratteristica del modo di parlare di Gollum?A. Sussurra ripetendo vocali e consonantiB. Pensa ad alta voce rivolgendosi a se stessoC. Sussurra e sibila parole difficili e straneD. Pensa ad alta voce parole incomprensibili 1.......

11. Che effetto ha su Gollum la vista della spada?A. Prova stupore B. Prova ammirazioneC. Pensa che non gli piace D. Pensa che la vuole per sé 1.......

6.......

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• Ho trovato la lettura del testo fantasyfacile di media difficoltà difficile

• Negli eserciziho capito le consegne non ho capito bene le consegneconoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../28

12. Gollum e Bilbo si accordano per la gara di indovinelli, per prendere tempo e conoscersimeglio l’un l’altro. Attribuisci all’uno o all’altro stati d’animo e pensieri. Metti una crocettaper ogni riga.

STATI D’ANIMO E PENSIERI BILBO GOLLUM

a. È ansioso di mostrarsi d’accordo

b. È ansioso di mostrarsi amichevole

c. Vuole saperne di più sulla spada

d. Vuole sapere se è buono da mangiare

e. Vuole sapere se vive lì solo

f. Non sa ancora se ha veramente fame

g. Vuole sapere se è aggressivo e affamato

h. Vuole scoprire se è amico degli orchi

13. Gollum “in un passato lontano lontano” (riga 44)A. era vissuto nelle caverne con altri buffi esseriB. aveva conosciuto tanti giochi diversi con i suoi amiciC. era vissuto nascosto sotto le montagne con i suoi amiciD. aveva scacciato i suoi amici per rimanere solo 1.......

14. Come fa Bilbo a salvarsi con l’ultimo indovinello?A. Per pura fortuna, all’ultimo momento trova la risposta giustaB. Ottiene da Gollum ancora un po’ di tempo per riflettereC. Per pura fortuna, le parole da lui strillate sono la rispostaD. Gollum gli si avvicina e la paura aiuta Bilbo a trovare la risposta 1.......

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