Gazzetta dello sport 09 09 2014

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www.gazzetta.it martedì 9 settembre 2014 1,40 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA VIA CAMPANIA 59/C - TEL. 06688281 anno 118 - numero 212 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 118 - anno 118 - Numero numero numero 212 212 212 ITALIA 9 771120 506000 40 9 0 9> INTERVISTAL’ALLENATORE E IL COLPO IN PORTOGALLO De Biasi: «Albanesi brava gente Avremmo battuto pure CR7» LONGHI A PAGINA 9 RIFORME I PROGETTI DI TAVECCHIO IN CONSIGLIO «Rose di 25 con 8 del vivaio per aiutare il nostro calcio» CECCHINI A PAGINA 5 DI GENE GNOCCHI Tavecchio: «In Serie A voglio almeno quattro italiani». Le società: «Ok, l’arbitro e i suoi assistenti». IL ROMPIPALLONE w F.1 ALTA TENSIONE SUL CASO MONTEZEMOLO Marchionne in Ferrari verso la presidenza Della Valle lo attacca ALLIEVI, CREMONESI, PERNA, TOSI ALLE PAGINE 20-21 3 Montezemolo e Marchionne Blitz a Maranello dell’a.d. Fca: pronta la sua squadra Diego: «Paghi le tasse in Italia». Alonso è inquieto CICLISMO DUE CORRIDORI ESPULSI IN CORSA Sputi, insulti, pugni: che ring alla Vuelta! Contador scatto da re GHISALBERTI ALLE PAG. 22-23, PASTONESI A PAG. 17 3 La rissa tra Rovny e Brambilla AZANZA TENNIS LA WILLIAMS REGINA DEGLI US OPEN Serena: «L’amore? Non ho tempo...» MARTUCCI A PAGINA 25 EXTRATIME ALL’INTERNO 8 PAGINE INTER OGGI COLLOQUIO CON IL GIOCATORE Mazzarri è tentato: Guarin dietro Icardi DALLA VITE A PAGINA 12 3 Fredy Guarin, 28 anni. All’Inter da gennaio 2012 PEGASO Palacio e Osvaldo non sono al massimo: col Sassuolo c’è l’idea del colombiano DI ARRIGO SACCHI A PAGINA 17 ilRicordo QUANTA ANSIA PER IL MIO DEBUTTO A Oslo (20.45) esordio europeo per il nuovo c.t., che dice: «Sono qui per unire, non per dividere». L’Italia in Norvegia non vince dal 1937. Allora segnarono Piola e Meazza, stavolta tocca a Zaza e Immobile ELEFANTE , LICARI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 4 UNDER A 4 PUNTE CON CIPRO UNA VITTORIA ED È PRIMA BIANCHIN, D’ANGELO A PAGINA 7 TUTTI PAZZI PER POGBA BOCCI, DELLA VALLE, LAUDISA ALLE PAGINE 10-11 CONTE QUESTA CONTA VIA ALLE QUALIFICAZIONI EURO2016 FINORA VINCE PIU’ DI PLATINI E ZIDANE RINNOVO IN VISTA: JUVE FINO AL 2019 3 Paul Pogba a 21 anni e 6 mesi ha più titoli e più presenze con la Francia dei suoi illustri predecessori L’ONDA ANOMALA DEI NUOVI TECNICI Antonio Conte, 45 anni, ha un contratto di due anni con la Figc IPP www.ACMilanArabic.com

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www.gazzetta.it martedì 9 settembre 2014 1,40 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA VIA CAMPANIA 59/C - TEL. 06688281 anno 118 - numero 212POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 118 -anno 118 - Numeronumero numero 212212212ITALIA

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9>

INTERVISTA L’ALLENATORE E IL COLPO IN PORTOGALLO

De Biasi: «Albanesi brava genteAvremmo battuto pure CR7»LONGHI A PAGINA 9

RIFORME I PROGETTI DI TAVECCHIO IN CONSIGLIO

«Rose di 25 con 8 del vivaioper aiutare il nostro calcio»CECCHINI A PAGINA 5

DI GENE GNOCCHITavecchio: «In Serie A voglio almeno quattro italiani».Le società: «Ok, l’arbitro e i suoi assistenti».

IL ROMPIPALLONEw

F.1 ALTA TENSIONE SUL CASO MONTEZEMOLO

Marchionne in Ferrariverso la presidenzaDella Valle lo attacca

ALLIEVI, CREMONESI, PERNA, TOSI ALLE PAGINE 20-21

3 Montezemolo e Marchionne

Blitz a Maranello dell’a.d. Fca: pronta la sua squadraDiego: «Paghi le tasse in Italia». Alonso è inquieto

CICLISMO DUE CORRIDORI ESPULSI IN CORSA

Sputi, insulti, pugni:che ring alla Vuelta!Contador scatto da re

GHISALBERTI ALLE PAG. 22-23, PASTONESI A PAG. 173 La rissa tra Rovny e Brambilla AZANZA

TENNIS LA WILLIAMS REGINA DEGLI US OPEN

Serena: «L’amore?Non ho tempo...»MARTUCCI A PAGINA 25

EXTRATIME

ALL’INTERNO 8 PAGINE

INTER OGGI COLLOQUIO CON IL GIOCATORE

Mazzarri è tentato:Guarin dietro Icardi

DALLA VITE A PAGINA 123 Fredy Guarin, 28 anni. All’Inter da gennaio 2012 PEGASO

Palacio e Osvaldo non sonoal massimo: col Sassuoloc’è l’idea del colombiano

DI ARRIGO SACCHI A PAGINA 17

ilRicordo

QUANTA ANSIA PER IL MIO DEBUTTO

A Oslo (20.45) esordio europeo peril nuovo c.t., che dice: «Sono qui per unire,

non per dividere». L’Italia in Norvegianon vince dal 1937. Allora segnarono Piolae Meazza, stavolta tocca a Zaza e Immobile

ELEFANTE , LICARI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 4

UNDER A 4 PUNTE CON CIPROUNA VITTORIA ED È PRIMA

BIANCHIN, D’ANGELO A PAGINA 7

TUTTI PAZZIPER POGBABOCCI, DELLA VALLE, LAUDISA ALLE PAGINE 10-11

CONTEQUESTA

CONTA

VIA ALLE QUALIFICAZIONI EURO2016

FINORA VINCE PIU’ DI PLATINI E ZIDANE RINNOVO IN VISTA: JUVE FINO AL 20193 Paul Pogba a 21 anni e 6 mesi ha più titoli e più presenze con la Francia dei suoi illustri predecessori

L’ONDA ANOMALADEI NUOVI TECNICI

Antonio Conte,45 anni, ha un contratto di due anni con la Figc IPP

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2 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

DAL NOSTRO INVIATOFABIO LICARIOSLO (Norvegia)

Non è da sottovalutare il fatto che dasettantasette anni l’Italia resti a secco in Nor-vegia. Soprattutto perché, dopo quelli dei mitici Piola e Meazza, gli altri confronti si so-no svolti tutti nel calcio moderno, dal 1987 al2005, e sono quindi atten-dibili. Anche in Italia la fa-tica è stata spesso oltreogni immaginazione. Peròè vera un’altra cosa: chequesto, storicamente, èuno dei peggiori momenti(calcistici) della Norvegia,affondata nel ranking Fifa(53a), assente nel Mondia-le dal ’98 e nell’Europeodal 2000.

Un solo successo (inMoldova), 6 gol fatti e 21subiti nelle ultime 12 par-tite.

Segnali contraddittoriche s’incrociano con unatradizione beneaugurante: la prima panchi-na ufficiale di Sacchi (1-1, 1991) e Lippi (2-1,2004) cadde proprio con i norvegesi, e par-liamo degli ultimi due c.t. a raggiungere unafinale mondiale. Insomma: vincere oggi aOslo vale molto più dei, pur importantissimi,tre punti. E si può fare.

Come la Juve ma… Parafrasando Conte, l’Ita-lia contro l’Olanda può essere definita con al-tri tre aggettivi: corta, aggressiva, esplosiva.Il fatto di essere corta, e neanche troppo alta,ha obbligato subito l’Olanda ad allontanare idifensori dal portiere. Quindi il pressing acentrocampo, l’impostazione del doppio playDe Rossi-Bonucci, e la velocità esplosiva esincronizzata di Zaza-Immobile l’hanno ca-

stigata. Sarebbe bello ri-petersi, ma la Norvegianon cadrà nella stesse in-genuità: è meno presun-tuosa, ha un c.t. a rischio es’accontenterebbe di unpari come profetizza ilsantone Olsen. L’Italia diBari può già suggerireun’interessante variazio-ne sul tema rispetto allaJuve ossessiva nel posses-so palla e nell’installarsinella metà campo altrui(finendo con sbattere con-tro difese schierate e affol-late): visto che manca unocome Llorente, torre

d’area, meglio restare qualche metro indie-tro e sfruttare di più spazi larghi e velocità.Importante che restino carattere, grinta e fa-me del c.t..

Mezzali da Conte Della Juve, poi, è irrinun-ciabile il lavoro delle mezzali aggressive che,

a turno, s’infilano verso l’area per comporreun attacco a cinque: ecco il motivo della pro-babile scelta di Florenzi – il più simil-Vidalper ritmo, «tigna» e tiro – accanto a Giacche-rini, sebbene questa scelta andrebbe contro iprincipi di una coppia con tanti centimetri.L’altro dubbio, Darmian-Candreva, vede iltorinista favorito dall’idea di una Norvegiacon esterni larghi. In ogni caso la lotta per laseconda maglia di mezzala è apertissima:con De Rossi play eletto, con Marchisio pri-mo interno, Conte va in cerca del suo Vidal eil romanista dovrà fare di tutto per convince-re della bontà della scelta.

Rivincita europea Dalla Juve, inoltre, puòscaturire una sfida tutta personale per il c.t.che in Italia ha vinto e stravinto, conquistan-do tre scudetti di fila, ma non è riuscito a ri-petersi in Europa.

Un’interpretazione buonista è che il primo

PRIMO PIANO NAZIONALE

4VERSO

EURO 2016

STutto il

programma

OggiGli azzurri

giocano a Osloper il debutto

nel girone H(con Croazia,

Norvegia,Bulgaria,

Azerbaigiane Malta) oggi

alle 20.45.

A ottobrealtre 2 sfideDoppio impegno

a ottobre:in programma

Italia-Azerbaigian

venerdì10, mentre

lunedì 13si va in

trasferta aMalta.

A novembrela Croazia

Ultimo impegnodel 2014

è previstoper domenica16 novembre

in casa controla Croazia.

Le sfidedel 2015Si comincia

sabato 28marzo con la

trasfertain Bulgaria. A

giugno (venerdì12) il ritorno

in Croazia.Gli ultimi

appuntamentisaranno:

Italia-Maltail 3 settembre;Italia-Bulgaria

il 6 settembre;Azerbaigian-

Italiail 10 ottobre;

si chiude conItalia-Norvegia

il 13 ottobre.

NIENTE SCHERZIQUI FA FRESCODal Brasile a Oslopuntando la FranciaSi apre l’era ContePrimo impegno da 3 punti per l’Italia nelle qualificazioni europee Il neo c.t. trova una Norvegia giù nel ranking (53a), ma ostica:non la battiamo in trasferta da 77 anni. Florenzi farà il Vidal, Darmian in pole su Candreva, visti i larghi esterni avversari

LA SITUAZIONE

Giorno di debutto anche per le altre quattro eurorivali

L’Italia di Antonio Conte durante il primo allenamento all’Ullevaal Stadium di Oslo AP

7i precedenti tra Italia e NorvegiaIn 7 incontri, l’Italia si è imposta 4 volte, la Norvegiauna e due sono stati i pareggi. In terra norvegese, però, su 2 confronti, una vittoria dei padroni di casae un pareggio.

Contro l’Olanda, il c.t.ha avuto una squadracorta, aggressiva, esplosiva. Qui però sarà diverso

Manca una torre stileLlorente nella sua Juventus, ma sarà irrinunciabile il lavorodi mezzali aggressive

GRUPPO HOggi

Azerbaigian-Bulgaria ore 18Croazia-Malta ore 20.45Norvegia-ITALIA ore 20.45

LE PROSSIME PARTITE:

Bulgaria-Croazia 10/10/14

ITALIA-Azerbaigian 10/10/14

Malta-Norvegia 10/10/14

Croazia-Azerbaigian 13/10/14

Malta-ITALIA 13/10/14

Norvegia-Bulgaria 13/10/14

Azerbaigian-Norvegia 16/11/14

Bulgaria-Malta 16/11/14

ITALIA-Croazia 16/11/14

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3

anno con il Bayern Monaco (poi campione)sarebbero comunque caduti tutti, alcuni ma-lamente (vedi il Barcellona stracciato tra an-data e ritorno). L’anno successivo lo stop èstato, se possibile, più bruciante perché pro-curato anche dalla neve e dal gran lavoro deigiardinieri del Galatasaray, bravissimi e im-puniti nell’arare la metà campo bianconeraimpedendo lo svolgersi di qualsiasi manovra.Due precedenti da prendere a calci. L’occa-sione: la nuova vita di Conte che riparte pro-prio dall’Europeo.

Verso Francia 16 Nell’edizione che qualificaquasi una squadra su due, sarebbe ben stranofallire l’appuntamento. Si va in campo a Osloconoscendo il risultato della Bulgaria (con-tro il misterioso Azerbaigian), mentre in con-temporanea la Croazia riceverà Malta.

Se azeri e maltesi sono gli avversari di otto-bre nel mirino degli osservatori del c.t., nonci vuole un genio per immaginare che la Cro-azia è l’altra favorita del gruppo e la Bulgaria– tutto in teoria – dovrebbe contendere il ter-zo posto, quello dei playoff, alla Norvegia. Da20 partite di qualificazione europea (10 Do-nadoni, 10 Prandelli) l’Italia non perde, anzi:17 successi e 3 pareggi. Ultimo k.o. il 6 set-tembre 2006, Francia-Italia 3-1. Ma oggi nonè un debutto qualunque, nell’anno (quasi)zero dell’Italia che dagli anni ‘60 non uscivacosì a pezzi, non solo nei risultati, da dueMondiali consecutivi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ IN CAMPO A OSLO ORE 20.45

BUFFON1

RANOCCHIA13DARMIAN

14

FLORENZI

8ZAZA

7

IMMOBILE9

DE ROSSI16

GIACCHERINI3

DE SCIGLIO

20

BONUCCI19

ASTORI5

NORVEGIA 4-5-1 ITALIA 3-5-2

ALL. Hogmo ALL. Conte

PANCHINA: 1 Jarstein, 22 A. Hansen, 3 Semb Berge, 4 Hagen, 5 Flo,9 Samuelsen, 11 Pedersen, 14 Konradsen, 21 Tettey, 18 M. Elyounoussi,22 Kamara SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI:Linnes e Hedenstad

PANCHINA: 12 Sirigu, 23 Perin, 4 Ogbonna, 2 Maggio, 15 Pasqual,6 Candreva, 21 Verratti, 18 Parolo, 17 Poli, 22 Destro, 10 Giovinco,11 El Shaarawy SQUALIFICATI: Marchisio DIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Barzagli, Chiellini, Pirlo, Montolivo, G.Rossi, Pazzini

STADIO Ullevaal Stadion, 25.000 spettatori METEO Nuvoloso, temperatura 14°

TARIK ELYOUNOUSSIAla sinistra di originimarocchine, gioca inGermania e punta tuttosu dribbling e rapidità:se salta l'uomo, puòcreare scompiglio

ZAZACome con l’Olanda,verrà incontro al palloneper far uscire undifensore e appoggiare,o lanciare di prima,Immobilein velocità

ARBITRO Miloard Mazic (Ser) GUARDALINEE Ristic-Djurdjevic (Ser) ADDIZIONALI Grujic-Filipovic (Ser)QUARTO UOMO Petrovic (Ser) TV Rai 1 e Rai 1 HD INTERNET www.gazzetta.it

NYLAND12

ELABDELLAOUI16

MOELLER DAEHLI20

SKJELBRED15

S. JOHANSEN

6KING

7

JENSSEN19

T. ELYOUNOUSSI

10

NORDTVEIT8

FORREN23

HOGLI2

mmobilen velocità

GDS

l’urlo di Antonio

Separati alla nascitaConte esordiscenella patria di Munch

A guardarli bene sembrano essere stati separatialla nascita il protagonista de «L’urlo», opera del norvegese Edvard Munch, e Antonio Conte in versione «panchina».

DAL NOSTRO INVIATOSEBASTIANO VERNAZZA

@GazzaVernazzaOSLO (Norvegia)

Una sola volta, nel 1937.Da 77 anni l’Italia non vince inNorvegia. Per scovare l’ultimoe unico nostro successo a Osloe dintorni bisogna risalire al 27maggio 1937. Stesso stadio distasera, l’Ullevaal, più volte ri-strutturato nel corso del tem-po. In quel fine maggio minitournée degli azzurri: prima aPraga per la Coppa Internazio-nale e poi in Scandinavia viaParigi, col treno. La Nazionale,guidata da Vittorio Pozzo, eracampione del mondo in caricae l’anno successivo avrebbe ri-vinto il Mondiale. Si esibì al-l’Ullevaal in amichevole - a dif-ferenza di oggi che si gioca peri tre punti - e si impose per 3-1,gol di Mezza e doppietta diPiola. Quasi ottant’anni piùtardi ci riproviamo con Zaza eImmobile, e l’accostamento unpo’ fa sorridere, perché Meaz-za e Piola, da tempo scompar-si, sono due monumenti delnostro calcio. Altra epoca, al-tro mondo. L’Italia era impri-

Silvio Piola e Giuseppe Meazza, compagni in Nazionale dal 1935 al 1939

I precedenti NORVEGIA AVARA CON GLI AZZURRI

Non vinciamo dal ’37Zaza e Immobile, fatecome Piola e MeazzaI due mitici cannonieri di Pozzo firmarono l’unico successo dell’Italia a Oslo. Ci riprovano due ragazzirampanti. Anche se tutti chiedono di Balotelli ...

gionata nella dittatura del fa-scismo e l’inviato della Gazzet-ta usava la parola «camerati»per definire i nostri giocatori.

Uscire e rientrare In quel cal-cio antico succedevano cosestrane. Non c’erano le sostitu-zioni, così poteva capitare cheun giocatore si infortunasse,che uscisse per un po’ e cherientrasse. Nel 1937 all’Ulle-vaal accadde a Meazza. La cro-naca della Gazzetta del giornodopo riferisce di un infortuniomuscolare dell’attaccante del-l’Ambrosiana Inter. «Strappoall’inguine», scrive il cronista,roba da non camminare piùper un po’, ma le iperboli piac-ciono un sacco a Benito Musso-lini e sui giornali se ne fa largouso. Meazza «eroicamente» ri-mane in campo e realizza lo

0-1 su assist di Piola. Verso lamezz’ora esce perché non cela fa più e l’Italia chiude il pri-mo tempo in dieci. A sorpresaMeazza riappare sul terrenoal primo minuto della ripre-sa: allora si poteva, immagi-nate oggi una cosa del gene-re. Gioca da fermo e tanto ba-sta. Piola fa una doppietta, inorvegesi si guadagnano ilgol dell’onore. Da allora iconfronti coi norvegesi non sisono mai conclusi con più diuna rete di scarto in un sensoo nell’altro, segno che tra noie gli avversari di stasera re-gna un certo equilibrio. Il bi-lancio complessivo ci è favo-revole - otto vittorie, quattropareggi e tre sconfitte -, maall’Ullevaal non troveremo untappeto rosso, per quanto l’at-tuale Norvegia sia annuncia-ta come nazionale dimessa ein cerca d’identità.

Ciro & Simone Ciro Immo-bile e Simone Zaza proveran-no stasera a imitare Piola eMeazza. Nel senso del risulta-to e basta: non si può chiede-re a due ragazzi di emularedue mostri sacri, suonerebberidicolo.

Si va a caccia di conferme,si spera che Bari non sia stataun’allucinazione. Immobilegioca nel Borussia Dortmunde l’Europa lo riconosce comeattaccante di livello interna-zionale. Zaza sta nel Sassuo-lo, ma la prestazione conl’Olanda ha fatto circolare ilsuo nome. Ovunque nel mon-do si chiedono perché Anto-nio Conte non abbia convoca-to Mario Balotelli e Oslo nonha fatto eccezione. Il c.t. nor-vegese Per Matias Hogmo hacosì risposto a una domandasu SuperMario: «Immobile èdel suo livello (di Balotelli,ndr) e mi sembra più stabile».L’interprete non ha specifica-to che cosa intendesse Hog-mo per «stabile», libera inter-pretazione. Affermazione di-scutibile, ma che rende l’ideadi come sia cambiata altrovela percezione dell’Italia in po-chi mesi. Leonardo Bonucciprepara altri lanci per i duedavanti: «Con Immobile cisiamo capiti in tre minuti. Pri-ma della partita con l’Olandagli ho detto: “Quando mi vediposizionato sulla destra, pre-parati ad attaccare la profon-dità”. E così è andata». È oradi dare un seguito alla vittoriadel ‘37.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Meazza segnò dainfortunato, uscìdal campo nel primo tempo e rientrò nel secondo

QUI NORVEGIA

Squadra raccoltaE poi attentialle ripartenze

OSLO (s.v.) Sarà unaNorvegia all’italiana, rannicchiata in non possesso palla (4-5-1) e pronta a distendersi in contropiede (4-3-3). Bisognerà maneggiare con cura i due esterni, soprattutto quello di sinistra, il marocchino naturalizzato norvegese Tarik Elyounoussi: gioca nell’Hoffenheim ed è un’ala svelta. A destra Moller Daehli, che però non sta bene. In avanti occhio a King, padre del Gambia e madre norvegese. È attaccante del Blackburn, seconda divisione inglese. Non dipingiamo però i norvegesi più forti di quel che sono: nel ranking Fifa annaspano al 53° posto, dietro Sierra Leone (50) e Uzbekistan (51). Allo stadio è annunciato l’esaurito (26.500 spettatori). Anche Norvegia-Italia 2-1 valevole per le qualificazioni a Euro ‘92 fece registrare il sold out. Tocchiamo ferro.

QUI ITALIA

Rifinitura a Oslosotto la pioggiaDifesa invariata

OSLO (f.li) Sotto unapioggia leggera, anche se non fa troppo freddo, allenamento di rifinitura degli azzurri circa un’ora dopo l’atterraggio a Oslo. Conte permette alla stampa di rimanere fino alla fine, tanto non rivela niente perché gli ultimi schemi sono stati provati in mattinata a Coverciano, contro l’Under 18 di Vanoli, con la solita difesa (Ranocchia, Bonucci e Astori), De Rossi play e due coppie fisse a centrocampo: Florenzi-Giaccherini, Parolo-Poli. Qui a Oslo i giocatori sono stati impegnati in corsetta, palleggi e tiri (molto preciso Quagliarella), per prendere confidenza con luci e atmosfera dell’Ullevaal. A bordocampo tutti i dirigenti federali, dal presidente Tavecchio all’immancabile Lotito, ma non in divisa ufficiale come a Bari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ACOPPIA

ATTUALE

SCiro

Immobile,24 anni,

è passatodal Torino

al BorussiaDortmundnell’ultima

sessione dimercato.

È cresciutonel settore

giovaniledella

Juventus

SSimone

Zaza,23 anni,

è diventatoun giocatore

tuttodel Sassuolo

durantel’ultima

sessione dimercato. La

Juve mantieneun’opzione

di ri-acquisto

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4 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

PRIMO PIANO NAZIONALE

Conte, stop polemiche«Non voglio dividere L’Italia vince se unita»Il c.t.: «Ho le spalle larghe, Lotito e Chiellini non sono casi In nove giorni s’è lavorato bene: qui c’è grande apertura»

4LE

AMICHEVOLI

SIeri

Corea del Sud-Uruguay 0-1,

Arabia Saudita-Australia 2-3

OggiCina-Giordania

(ore 7.35),Indonesia-

Yemen (12),Giappone-Venezuela

(12.20),Singapore-Hong

Kong (13.30),Qatar-Perù

(17.30),Kuwait-Bahrain

(19)

Prima voltaIl Kosovo ha

ottenutodomenica la suaprima vittoria in

campointernazionale:

1-0 all’Oman,dopo un pari e

due sconfitte

DAL NOSTRO INVIATOANDREA ELEFANTE

@andrelefanteOSLO (Norvegia)

Giovedì a Bari c’era il bri-vido del debutto, di uno stadioamico, vecchie emozioni, sen-sazioni nuove e risposte con ilparacadute: era la prima vol-ta, ma era un’amichevole.Oslo no: forse la stessa emo-zione («Ma mi sono già porta-to avanti a Bari», ha sorriso ilc.t.), però altri brividi. Staserasi vede il manico di AntonioConte, non solo la mano. Sta-sera quel che succede va agliatti negli archivi, ma anche inclassifica: ci si ricorderà di co-me è finita molto più che didove tutto è successo. Che poilo stadio Ullevaal al momentonon è questo gran ricordo, perConte. Giugno 2000, amiche-vole pre-Europeo, Zoff in pan-china, lui (con Fiore) a far daspalla ad Albertini: sconfitta1-0 e distorsione alla cavigliadestra, con sostituzione doponeanche mezzora. Stasera,

Conte spera di non dover so-stituire certi numeri messi infila da chi lo ha preceduto:nelle qualificazioni all’Euro-peo l’Italia è imbattuta da 20partite (17 vittorie e un pareg-gio) e non cade alla prima tap-pa di questo cammino da qua-rant’anni.

Unire, non dividere Non sonoconfronti da cattivi pensieri:«Sono molto sereno, come pri-ma dell’Olanda», dice Conte.È una serenità che arriva dal-l’impermeabilità a certe scos-sette o scossoni di questi gior-ni, dalla querelle Lotito allapolemica Chiellini: «Visti imiei trascorsi ho le spalle lar-ghe, ma questi non li conside-ro casi. Lotito in qualità diconsigliere federale ha tutto ildiritto a venire con la Nazio-nale e comunque non si per-metterebbe mai sconfinamen-ti inopportuni. Quanto aChiellini, partiamo da un pre-supposto: siamo tutti sullastessa barca e c’è bisogno ditutti. Io farò sempre un passo

avanti verso i club e i colleghidei club, io sono qui per uniree non per dividere, perché sesi vuole fare qualcosa di im-portante è solo l’unione che fala forza. Detto questo, episodie fraintendimenti come quellodei giorni scorsi possono capi-tare: ci servirà come esperien-za, per perfezionare la gestio-ne di situazioni del genere».

Attrazione fatale Ma è unaserenità che nasce soprattuttodall’interno, dal cuore dellasquadra e dal cuore che ci hamesso Conte: «In nove giorniabbiamo dovuto fare il lavoroche in una squadra di club faiin un mese, ma l’abbiamo fat-to bene. Nella squadra ho tro-vato una grande apertura: penso che la mia credibilitànon arrivi solo da quanto hofatto o dalle regole che detto,ma dal lavoro che faccio gior-no dopo giorno, e mi pare chel’idea di calcio che vogliamoproporre abbia attratto i gio-catori. E mi pare che i giocato-ri l’abbiano recepita bene». Èun’idea di calcio che per Conteè sempre stata un mezzo: il fi-ne è noto e qualunque paralle-lo con altre realtà, ad esempiola Ferrari, è conseguenza:«Sapete bene quanto ci tengaa vincere, quanto ami lavorareper quell’unico obiettivo. Peril Paese la Ferrari rappresentaun po’ quello che rappresentala Nazionale, dunque auguria-moci il meglio per entrambe lerealtà».

Temo la Norvegia Da subito,Norvegia permettendo: «Nonc’è mai nulla di facile e quantopossa essere un’avversaria dif-ficile da affrontare l’ha dimo-strato contro l’Inghilterra, conun centrocampo più folto ri-spetto alle partite precedenti:sono molto attenti nella fasedifensiva, ma vedrete che conle ripartenze proveranno purea vincere». Una cosa è certa:stasera non sentirete dire aConte che gli hanno rubatol’idea.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SAntonio

Conte45 anni, durante

la rifinituraall’Ullevaal

Stadion di Oslo:il c.t., che arriva

da 3 scudettidi fila con la

Juventus,ha firmato

un biennale conla Federcalcio

LAPRESSE

IL TEMA

Difesa da blindareBonucci sicuro: «Ci divertiremo»La Nazionale di Prandelli ha incassato golin 9 delle ultime 10 gare, ora serve la svoltaLo juventino: «Noi attenti già con l’Olanda»

DAL NOSTRO INVIATOOSLO (Norvegia)

Antonio Conte non hamai detto a una sua squadra:dobbiamo attaccare, punto.Ha sempre detto: proviamoa difenderci attaccando. An-che con 4-5 giocatori, ma auna condizione: portare lostesso numero di giocatori afare da equilibratori della fa-se difensiva. Il dato è banale,ma non mente: la sua Juven-tus ha vinto gli ultimi tre scu-detti consecutivi mettendofra sé e le avversarie semprela migliore difesa del cam-pionato. Per distacco.

Le cifre non mentono Gio-vedì scorso a Bari, l’Olandain dieci dopo pochi minutinon era stato il test crash cheforse il commissario tecnicoauspicava per il suo repartoarretrato. Il test ci sarà stase-ra in Norvegia: non è datosapere quanto «crash», quel-lo che si sa già è che nonprendere schiaffi sarà im-portante almeno quantodarne. E a proposito dischiaffi, altri numeri chenon dicono bugie: prima del2-0 all’Olanda, nelle ultimedieci partite l’Italia aveva su-bìto più gol di quanti ne ave-va segnati (12-10) e solo unavolta su dieci (Italia-Irlanda0-0 in amichevole, lo scorsomaggio) aveva tenuto la suaporta al sicuro. Tanto che ilrecord nel girone di qualifi-cazione all’Europeo 2012(due gol presi in dieci parti-te, otto a portiere imbattuto)era scolorito via via come unricordo lontano. Tanto cheda più di un anno - San Mari-no e Repubblica Ceca, mag-gio e giugno 2013 - non con-tiamo due partite di seguitocon lo zero alla casella retisubìte.

Dice Astori Stasera, dopoaver chiuso la porta all’Olan-da, si può fare il bis. Sono filiche il commissario tecnico citerrebbe a riallacciare e i gio-

catori è da una settimana che prendono nota. Il penul-timo a sottolinearlo era statoAstori, candidato titolarenella linea a tre molto pocosimil Juve di stasera: «Contenon ti martella solo in pan-china, ma anche in ogni mi-nuto di ogni allenamento.Per noi difensori significaavere più certezze: per le co-perture ma pure per le usci-te, che così diventano più fa-cili anche per chi non ha ipiedi di velluto come me».L’ultimo è stato Bonucci, ie-ri: «Già contro l’Olanda si èvista un’ottima fase difensi-va anche perché la fatica diritmi di lavoro così intensi èpure divertimento: sudi perconquistare la palla, ma poiti diverti a giocarla». E peròstasera non ci sarà solo da di-vertirsi: «La Norvegia ha unreparto offensivo di qualità eocchio al suo 4-5-1: agevolamolto le ripartenze degliesterni».

a.e.© RIPRODUZIONE RISERVATA

DAVIDE ASTORIDIFENSORE ITALIA

« Conte ti martellain ogni minuto diogni allenamento.A noi difensoridà più certezze

Leonardo Bonucci, 27 anni AFP

le altre gare del girone

La Croazia con KovacicGhedin e Malta scopronola nuova generazione

ROBERT MATTEONI

Dopo l’amarezza delMondiale, dove la Croazia è sta-ta eliminata al 1° turno, la na-zionale di Niko Kovac incomin-cia l’avventura delle qualifica-zioni per l’Euro 2016. Le pole-miche dopo il ritorno dalBrasile, indirizzate in primis algiovanissimo c.t., hanno fatovacillare l’ambiente. Sull’ondasi sono ritirati veterani comePletikosa, Eduardo e Vukojevic.Kovac ha ringiovanito la rosa.

La grande occasione è arrivataper Subasic, Halilovic, Krama-ric e Brozovic. Malta è avversa-ria della Croazia per la quartavolta dal ‘99. Nel 2005, nellequalificazioni per il Mondiale inGermania, Malta ha tolto duepunti alla nazionale di Kranjcar,ottenendo un 1-1. Curiosità:nelle partite giocate a Zagabriala Croazia ha sempre vinto con-tro i maltesi. Si gioca allo stadioMaksimir e si prevedono nonpiù di 10 mila persone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ZAGABRIA, ORE 20.45CROAZIA (4-2-3-1) Subasic; Srna, Cor-luka, Lovren, Strinic; Rakitic, Modric;Halilovic, Brozovic, Kovacic; Man-dzukic. All. N. Kovac.MALTA (5-3-1-1) Hogg; R.Fenech, Agius,Caruana, Camilleri, Kristensen; P.Fene-ch, Brog, Failla; Schembri; Mifsud. All.Ghedin.ARBITRO Bezborodov (Russia).L’interista Mateo Kovacic, 20 anni AFP

Vogts crede ai miracoliL’Azerbaigian provaa fermare la Bulgaria

PAVEL KOLEV

La partita vale come unospareggio per il terzo posto nelgirone. E cosi da Berti Vogts, ilc.t. tedesco dell’Azerbaigian, siaspettano miracoli. E la vec-chia volpe sa bene che nel cal-cio i miracoli possono accade-re. Per il più giovane c.t. dellaBulgaria, Luboslav Penev, la si-tuazione non è molto diversa.Dopo aver tenuto in vita finoall’ultimo la possibilità di qua-lificarsi ai playoff per il Mon-

diale brasiliano, adesso vor-rebbe ripetersi in chiave euro-pea. Ma per rimanere in lottaserve prendere tutti i punti aportata di mano come quelli dioggi. Bulgaria senza il portiereMihaylov, ex Verona; assentianche il capitano Ivelin Popov,sottoposto a un intervento chi-rurgico allo zigomo, il difenso-re centrale Ivan Ivanov, YordanMinev e Gargorov. A preoccu-pare il c.t. c’è anche il terrenodi gioco della Bakcell Arena.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BAKU, ORE 18AZERBAIGIAN (4-2-3-1) K. Agaev;Shukurov, B. Gusseinov, Sadigov, Bu-dak; Garaev, Abishov; Abdullaev, R.Aliev, Dzhavadov; Dadashov. All. Vogts.BULGARIA (4-4-1-1) Stoyanov; Hristov,I. Milanov, Bodurov, V. Minev; Manolev,Dyakov, G. Milanov, Nedelev, Gadzhev,Mizanski. All. PenevARBITRO Yefet (Israele)Il c.t. degli azeri Berti Vogts, 67 AFP

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5

PRIMO PIANO NAZIONALE

Carlo Tavecchio, 71 anni, presidente della Figc dall’11 agosto GETTY

il personaggioCONSIGLIERE APPASSIONATO

«Ora siederemo in tribuna»Ma poi Lotito non resistee torna in panca. Senza tutaIl presidente della Lazio ha dato spettacolo in volo. Rime su tarli e merli e una promessa: «Più fanno così, più io “meno”»

DAL NOSTRO INVIATOMASSIMO CECCHINIOSLO (Norvegia)

Dopo le polemiche di Bari, lo «stil novo»di Claudio Lotito comincia dalla seconda filadel charter che porta la Nazionale ad Oslo. Conl’iperattivismo che lo contraddistingue, a volteparla a due cellulari contemporaneamente finquando non teme di essere ascoltato dalla cop-

pia di cronisti nei pressi. «Voi come fate a starequi?», ringhia. E quando gli viene spiegato chehanno pagato il biglietto, ribatte secco: «Nonpotete stare in questa zona (l’aereo ha una solaclasse, ndr). E poi io non ho alcun titolo perrilasciare interviste», conclude con sarcasmo,alludendo alle critiche ricevute.

«E io meno» Ma sentendosi osservato, il suopiccolo show continua, regalando al vice presi-

dente dei Dilettanti, Mambelli, un paio di apo-loghi in rima su tarli, noci e merli. Infine, rivol-gendosi al presidente Macalli, aggiunge ad altavoce: «Loro non lo sanno, ma più fanno così,più meno». Chi siano i destinatari della frase,non è difficile immaginarlo. I complimenti, in-fatti, sono tutti per il personale di bordo delcharter, di cui loda il menu, innaffiato da tan-tissima acqua. Conversazioni? Tante, soprat-tutto col presidente Tavecchio, anche se non

manca una breve chiacchierata anche col c.t.Conte, seduto non lontano.

Ritorno in panchina Inutile dire come l’atten-zione sia tutta per lui, ma questo non appannail feeling con Tavecchio. «Lotito è una personasolare e come consigliere federale ha diritto distare con gli azzurri. La sua esuberanza è nota.Ma un conto è essere esuberanti e leali, un al-tro esuberanti e maliziosi. E in lui non c’è alcu-na malizia. In ogni caso, mai si è varcata la so-glia dello spogliatoio, né lo faremo mai: è unoracolo di Conte. La casacca con la scritta Ita-lia? Quel giorno a Bari pioveva e l’ha presa, marientra nelle cose che si possono fare. Ci fossestato un ombrello glielo avremmo dato, co-munque speriamo che ad Oslo abbia un giacco-ne suo. E la prossima volta, invece che in pan-china, andremo in tribuna». Evidentemente più tardi cambia idea, perché alle 19.56 il nu-mero uno della Lazio - dopo un lungo confabu-lare all’ingresso del tunnel coi dirigenti, su ri-forme e settori giovanili - insieme al presidentedella Figc, si siede di nuovo sulla panchina ita-liana, mentre la squadra si allena. Stavolta, pe-rò, niente casacche della Nazionale per lui, masolo un elegante montgomery imbottito colormarrone. Perché i soliti criticoni non dicanoche Lotito in Nazionale è troppo invadente.

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Claudio Lotito, 57 anni, scende dalla scaletta dell’aereo che ha portato la Nazionale a Oslo GETTY

Tavecchio: «Rose a 25 e 8 del vivaio»Venerdì il n° 1 Figc porterà le proposte in Consiglio: «Gli extracomunitari? Faremo come in Inghilterra»

DAI NOSTRI INVIATIMASSIMO CECCHINIFABIO LICARIOSLO (Norvegia)

Da venerdì il calcio italia-no prova ad avviare l’iter delleriforme. Il presidente federaleCarlo Tavecchio porterà inConsiglio tre proposte: 1) rosedelle squadre non superiori a25 calciatori; 2) 8 di questi (diqualsiasi nazionalità) formatinei nostri settori giovanili; 3)procedure delle licenze periscriversi al campionato unifor-mate a quelle dell’Uefa.

Nodo stranieri A dispetto del-la volontà, le normative euro-pee impediscono di ottenereuna specificità del calcio, senzacontare che - a differenza di al-tre discipline - sembra impossi-bile che i club facciano un pattoper fissare un limite minimo diitaliani in campo. Il lavoro, co-munque, non mancherà. «Fare-mo prestissimo, ma l’obbligo di4 italiani in campo è difficile daattuare: per i 28 Paesi della Ue,vale la legge della libera circo-lazione. Agiremo sulle rose: ri-strette e con l’obbligo di gioca-tori provenienti dai vivai. E pergli extracomunitari lavorere-mo sui curricula, come in In-ghilterra. Chiederemo l’inter-vento del Governo per unostrumento legislativo. La speci-

ficità da inserire nei trattati?Sarà dura, ma ci proveremo. Inogni caso occorre avere un rap-porto con la Lega di A. In Italiacomunque c’è un bacino di700mila giovani sotto i 18 anni.Per farli conoscere bisogna rea-lizzare centri federali con dira-mazioni nelle province e poinelle regioni. Sarebbe una ve-trina per il calcio professionisti-co che saprebbe dove andare apescare. La Figc dovrà andareanche nelle scuole per creare,come gli inglesi, delle squadrenegli istituti scolastici che pos-sano partecipare a dei campio-nati». E sul tema il c.t. Conteaggiunge: «Mettere dei palettiper gli stranieri? Quella di Gigipuò essere un’idea. In ogni casobisogna iniziare a pensarequalcosa di serio e di fattibile,perché dopo le parole adessoservono anche i fatti. Mi augu-ro che si metta in moto un in-granaggio, qualunque cosa sideciderà di fare sarà un grandeaiuto per me e per tutte le na-zionali giovanili».

Uefa Il sistema scelto da Ta-vecchio è in linea coi regola-menti Uefa per le coppe: roseda 25, con 8 giocatori obbliga-toriamente del vivaio (del clubo della federazione), i cosid-detti homegrown player, senzadistinzione di nazionalità na-turalmente. Ed è tutto ciò che

il Trattato Ue permette. Per an-ni Blatter ha cercato di far ap-provare il 6+5 (6 nazionali e 5stranieri) ma ha perso: unadelle poche battaglie chel’hanno visto soccombere. In-tendiamoci: la Federcalcio puòpure approvare il 4+7, chia-miamolo così, ma basterebbe ilricorso alla Commissione Ue oun’indagine d’ufficio di Bru-xelles, per far saltare tutto. Ve-ro che la pallavolo oggi preve-de 3 italiani in campionato, maè una regola attaccabile inqualunque momento (e il cal-cio è più monitorato dall’Ueperché più ricco). Insomma:non si può fare e Tavecchio e i

suoi giuristi lo sanno bene.

La B italiana Sul tema ha par-lato anche Abodi, presidente diB, sull’onda del 76% di italianiimpiegati in questa serie nel-l’ultima giornata. «La Serie B èil campionato degli italiani,spero presto a 20 squadre, manon credo nell’imposizione diinserire italiani in campo. Cam-pionati? Potremo, per una sta-gione, proporre 5 retrocessionicon un contributo finanziariostraordinario per la quinta re-trocessa, e tre promozioni dallaLega Pro. L’importante è man-tenere un’ampia finestra fra laSerie A e la Serie B. Se si rimar-rà a 3 promozioni o a due piùuno come nel modello tedesco,lo si vedrà nel confronto».

Juve: verso la pace I titoli dicoda, però, sono ancora per Ta-vecchio che, dopo aver censu-rato gli insulti razzisti a Enoch,fratello di Balotelli, stempera lapolemica con la Juve. «Non cisono problemi col nostro staff.Io non ho mai parlato con Ma-rotta. I rapporti tra Conte e ilsuo vecchio club sono rimastiottimi. In momenti delicati puòdarsi ci siano state incompren-sioni o difetti di comunicazio-ne». Per questo Conte prestissi-mo andrà a Vinovo per sancirela fine delle ruggini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

« La B è il torneodegli italiani,ma non sonoper l’imposizionein campo

ANDREA ABODIPRESIDENTE LEGA SERIE B

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6 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7

NAZIONALE GLI AZZURRINI VERSO GLI EUROPEI

Il B4 azzurro in picchiata sul playoffBelotti, Battocchio, Bernardeschi, Berardi: Under 21 a 4 punte per battere Cipro e passare da testa di serie

IL PERSONAGGIO L’ITALOARGENTINO SEMPRE PRESENTE

Da Messi all’Entella: talismano Battocchioè il segreto di Di Biagio

DAL NOSTRO INVIATOLUCA BIANCHIN

lucabianchin7CASTEL DI SANGRO (L’Aquila)

L’Italia con quattro attac-canti è un’anomalia storica.Berardi più Bernardeschi piùBattocchio più Belotti: nean-che quando i Romani conqui-starono Cipro siamo stati cosìoffensivi. La B4, strana evolu-zione della B2 Baggio-Borgo-novo, è la chiave per leggerel’ultima partita del girone diqualificazione al playoff del-l’Europeo Under 21. L’Underdi Di Biagio ha fatto un mezzomiracolo rimontando la Ser-bia venerdì a Pescara e quattrogiorni dopo sarebbe il caso dinon rovinare tutto. Sebattessimo Cipro sa-remmo primi e testa diserie nel sorteggiodel playoff, un mo-do soft per dire cheeviteremmo Spa-gna, Inghilterra,Germania e quasitutte le più fortidel giro. Unasconfitta inveceaprirebbe sce-nari «costari-cani», conun’eliminazio-ne contro ogni pro-nostico. La chiave pe-rò questa volta è nel-l’approccio, perchéDi Biagio se la gio-cherà con una dellenazionali più offensi-ve degli ultimi anni:

una punta, tre esterni offensi-vi e un centrocampista di co-struzione.

Il nuovo esterno Maurizio Vi-scidi, vice coordinatore dellenazionali giovanili, ieri spie-gava la trasformazione che stavivendo il nostro calcio: «Sac-chi prediligeva un esternopiù... centrocampista mentreConte, nuovo responsabiledelle nostre Under, in quelruolo vuole giocatori capaci disaltare l’uomo. In un certosenso stiamo rivedendo il con-cetto di esterno». Conte inGazzetta qualche giorno faraccontava il suo primo alle-namento con Sacchi e sembra-va parlasse del contatto conun marziano. Oltre un decen-

nio dopo la stima non ècambiata ma nella suatesta c’è il tentativo

di evolvere il 4-4-2,base recente delle gio-vanili azzurre, in un 4-2-4. Di Biagio ha già

portato la sperimenta-zione a un livello avan-zato: «Agli esterni chie-do di attaccare e sacri-ficarsi – ha detto ieri -.Berardi contro la Ser-bia lo ha fatto benissi-mo, è stato decisivo».Nota a margine: Ber-nardeschi dovrebbegiocare dietro a Be-lotti per lasciarecampo libero a de-stra per Berardi.Qualche dubbio indifesa (Antei fuo-ri?) e in mezzo, do-

ve Baselli cresce. Già che ci siamo, non sarebbe male met-tere in pratica un altro concet-to-chiave di Conte: attaccare la linea difensiva avversariacon cinque giocatori. Nel casodell’Under, i quattro attaccan-ti più un centrocampista traViviani e Sturaro.

Entra Rugani Cipro è arriva-to a Castel di Sangro dopo pa-recchie ore di viaggio – oltre

dieci, pare – e ha una forma-zione sperimentale. Sa già chesoffrirà sugli esterni, dove leultime generazioni di italianihanno sorpreso: tra Under 20,Under 19 e Under 18 si sonovisti Parigini (Perugia), Ciur-ria (Spezia), Ricci (Crotone),tutti giocatori interessanti. Sifaranno concorrenza. Di Bia-gio invece ha pochi dubbi: laB4 dovrebbe monopolizzarel’attacco, mentre in mezzo si

rivedrà Viviani e in difesa Ru-gani potrebbe togliere il postoad Antei. «I ragazzi hanno da-to tutto contro la Serbia – hadetto Di Biagio -. Guardassi lastanchezza, dovrei cambiareotto giocatori». A proposito distanchezza, abbiamo una listadiffidati lunga da Castel diSangro a Pescara. Se la partitasi mettesse bene, due parolechiave: niente cartellini.

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COSI IN CAMPO A CASTEL DI SANGRO (ORE 17)

Zappacosta

2

Bianchetti

5

Rugani

6

Sturaro

4

Bernardeschi

11

Belotti

9

Battocchio

7

Berardi

10

Viviani

8

Biraghi

3

Bardi

1

Mytidis

1Sotiriou

9

Demetriou

19

Kyprianou

7

P. Theodorou

6

Z. Theodorou

24Moulazimis

17

Ioannou

4

Efthimiou

11

Themistocleous

20Froxylias

8

ARBITRO Amhof (Svi) GUARDALINEE Zeder e Helbling (Svi)QUARTO UOMO San (Svi) TV diretta su Rai3

INTERNET www.gazzetta.it

ITALIA 4-2-3-1 CIPRO 4-3-3

ALLENATORE: Hadjiloukas.PANCHINA: 12 Panayi,2 Kousoulos, 5 Christofides,15 Panayiotou, 18 Poutziouris,16 Kosmas, 10 Roushias.SQUALIFICATI: Laifis.DIFFIDATI: Moulazimis, Roushias, Froxylias, Mytidis, Christofides, Laifis.INDISPONIBILI: Englezou

ALLENATORE: Di Biagio.PANCHINA: 12 Leali, 13 Antei,14 Sabelli, 15 Baselli, 16 Cataldi,17 Longo, 18 Trotta.SQUALIFICATI: nessuno.DIFFIDATI: Belotti, Antei, Longo, Baselli, Murru, Sabelli, Romagnoli, Berardi, Bernardeschi.INDISPONIBILI: nessuno

GDS

La prima fase dell’Europeo Under 21ha 10 gruppi: le 10 prime e le 4 miglioriseconde si qualificano al playoff dell’8e 14 ottobre (andata e ritorno). Ilplayoff determinerà le 7 nazionali qua-lificate per l’Europeo 2015 in Repubbli-ca Ceca (17-30 giugno). Euro 2015manderà poi 4 squadre europee al-l’Olimpiade di Rio 2016 (l’Inghilterranon può qualificarsi perché ai Giochi sipresenta come Gran Bretagna).

LA SITUAZIONE L’Italia (gruppo 9) vaal playoff battendo oggi Cipro.CLASSIFICABelgio p. 16; Italia 15; Serbia 13; Cipro6; Irlanda del Nord 3. Il Belgio ha giàgiocato tutte le sue partiteOGGI Italia-Cipro e Irlanda del Nord-Serbia

LE PARTITE DI IERI Estonia-Slovenia 1-7, Lussemburgo-Scozia 0-3, Bosnia-Ungheria 1-4,Ucraina-Lichtenstein 3-0, Svizzera-Lettonia 7-1, Olanda-Slovacchia 0-1,Francia-Islanda 1-1.

LE QUALIFICATE Già sicure del primoposto: Inghilterra (gruppo 1), Danimar-ca (2), Slovacchia (3), Spagna (4), Cro-azia (5), Germania (6), Portogallo (8) eFrancia (10). Tra le seconde ci sarà si-curamente l’Ucraina. Nel gruppo 7 cor-sa a quattro tra Polonia, Turchia, Sve-zia e Grecia.

LA ROSA Questa la rosa che ha a disposizioneDi Biagio (tra parentesi le squadre diprovenienza): Bardi (Chievo), Zappaco-sta (Atalanta), Bianchetti (Empoli), Ru-gani (Empoli), Biraghi (Chievo), Sturaro(Genoa), Viviani (Latina), Berardi (Sas-suolo), Bernardeschi (Fiorentina), Bat-tocchio (Entella), Belotti (Palermo), Le-ali (Cesena), Antei (Sassuolo), Sabelli(Bari), Baselli (Atalanta), Cataldi (La-zio), Longo (Cagliari), Trotta (Fulham).

la situazione

Ecco la lavagna concui il tecnico Hadjiloukas ha indottrinato i suoi nella riunione tecnica nell’hotel a Castel di Sangro: così il 4-3-3 dei ciprioti cercherà di arginare il 4-2-3-1 dell’Italia.

La curiosità

Ecco la tattica dei ciprioti

DAL NOSTRO INVIATOVINCENZO D’ANGELOCASTEL DI SANGRO (L’Aquila)

Il calcio è fatto anche diepisodi e di segni. E la rincorsaper la qualificazione al playoffdell’Italia ha i suoi. Prende for-ma nel posto e nel modo in cuinessuno poteva immaginare.L’uomo del destino si chiamaCristian Battocchio, 169 centi-metri di forza esplosiva e unacittà Natale in comune con suamaestà Messi. C’è indelebile lasua impronta nella rimonta az-zurra, che ha come tappa fon-damentale la trasferta a Genkdel 14 ottobre scorso. Quelgiorno l’Under 21 di Luigi DiBiagio sbanca il fortino del Bel-gio, fin lì a punteggio pieno conquattro vittorie su quattro ga-re, lanciando un chiaro segnalealle rivali: «Noi ci crediamo».Con i giganti belgi stesi dal col-po di testa del più piccolo dellacompagnia. E su quella spizza-ta è girato tutto il cammino de-gli azzurrini verso Euro 2015.

Decisivo Battocchio è un po’il talismano di Di Biagio, chenon rinuncerebbe mai alle suequalità. Possono cambiare mo-duli, sistemi e schemi in questaUnder, ma in tutti verrà cucitoun abito su misura per «Batto»,il «sempre presente» azzurronella fase a gironi alla pari conBardi. Venerdì sul 2-0 per laSerbia serviva un guizzo pertornare a sperare e Cristian hapuntato l’area conquistando la

punizione che ha dato il via al-la rimonta.

Nuove sfide Scoperto dal-l’Udinese nelle giovanili delNewell’s Old Boys, Battocchioha da poco lasciato l’Inghilter-ra e il Watford per accettare lasfida con l’Entella in B pur ditornare in Italia e giocare concontinuità: «E’ assurdo che nongiochi in A – ha ammesso ieriDi Biagio -, ma sono contentoche abbia trovato una societàdisposta a dargli fiducia. Cri-stian ha le carte per esplodere,sarà protagonista». In A ha de-buttato 19enne ed è lì che oraspera di tornare. Ma oggi c’è unprogetto da portare a conclu-sione, come Battocchio stessoha evidenziato con un tweetpost Serbia: «Sempre più vicinial nostro sogno...». Ancora unpasso e sarà festa. Il ritorno inA passa anche da qui.

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Cristian Battocchio, 22 anni IPP

Chi ce l’ha lo sa.

NON HATERMINI DIPARAGONE.

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nollo

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8 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

MONDO QUALIFICAZIONI EURO 2016

Inghilterra in affannoPoi un doppio Welbeckmanda k.o. la SvizzeraLa squadra di Hodgson non vinceva in gare ufficiali da 11 mesiBrutto esordio per Petkovic: a decidere sono i contropiede

CONTRO LA MACEDONIA BUSQUETS SEGNA IL PRIMO GOL CON LA NAZIONALE

Tutto facile per la SpagnaSi ricomincia da Fabregas

Danny Welbeck, 23 anni, segna il primo gol contro la Svizzera AFP

PIERLUIGI GIGANTIBASILEA (Svizzera)

L’Inghilterra rovina il de-butto sulla panchina svizzeradi Vlado Petkovic, mentre ladoppietta di Welbeck regalaagli inglesi quella vittoria chemancava, in competizioni in-ternazionali, da ben undicimesi. Le due squadre mano-vrano bene, talvolta anche aritmi elevati, ma non riesconoa fare breccia nelle difese av-

versarie. Sono quindi gli erro-ri individuali che fanno la dif-ferenza. Quando al 29’ VonBergen perde palla dove nondovrebbe, il rapidissimo Ster-ling è in ritardo di un nientesul centro basso di Welbeck. Enell’occasione in cui Jones sifa sorprendere come un pivel-lo da Shaqiri, Hart fa il mira-colo deviando con una gambala conclusione di Seferovic(33’). Il centrale dello Unitedfa in fretta a farsi perdonare: ameno due dal riposo svetta

SVIZZERA 0INGHILTERRA 2

PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Welbeck al 14’ s.t. e al 49’ s.t.

SVIZZERA (4-3-3) Sommer; Lichtsteiner, Djourou Von Bergen,Rodriguez; Behrami, Inler, Xhaka (dal 29’ s.t.Dzemaili); Shaqiri, Seferovic, Mehmedi (dal19’ s.t. Drmic) PANCHINA Hitz, Bürki, Benito,Senderos, Widmer, Frei, Stocker, Fernan-des, Kasami, SchärALLENATORE Petkovic.ESPULSI nessunoAMMONITI nessuno

INGHILTERRA (4-4-2) Hart; Stones, Cahill, Jones (dal 32’ s.t. Ja-gielka), Baines; Henderson, Wilshere (dal28’ s.t. Milner) Sterling, Delph; Welbeck, Ro-oney (dal 45’ s.t. Lambert) PANCHINA For-ster, Rose, Chambers, Oxlade-Chamber-lain, TownsendALLENATORE Hodgson.ESPULSI nessunoAMMONITI Delph per gioco scorretto, Lam-bert per comportamento non regolamenta-reARBITRO Cakir (Tur).NOTE spettatori 35.500 (tutto esaurito). An-goli 5-6. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 5-5. Infuorigioco 2-3. Recuperi: 0’ primo tempo, 5’secondo tempo.

SPAGNA 5MACEDONIA 1

PRIMO TEMPO 3-1MARCATORI Sergio Ramos (S) su rig. al 15’,Alcácer (S) al 17’, Ibrahimi (M) su rig. al 28’,Busquets (S) al 48’ p.t.; Silva (S) al 5’, Pedro(S) al 46’ s.t.

SPAGNA (4-3-3) Casillas 6,5; Juanfran 6,5, Albiol 6, Sergio Ra-mos 6 (dal 23’ s.t. Bartra 6), Jordi Alba 7,5;Fabregas 7, Busquets 7, Koke 6,5 (dal s.t. Mu-nir 6); Pedro 7, Alcácer 6,5 (dal 12’ s.t. Isco6,5), Silva 8. PANCHINA De Gea, Casilla, Azpili-cueta, San José, Iturraspe, Raul Garcia, Ca-zorla. ALLENATORE Del Bosque 7ESPULSI nessunoAMMONITI Koke per gioco scorretto

MACEDONIA (5-4-1) Pacovski 6; Ristovski 5, Mojsov 4, Sikov 4,5,Cuculi 4,5, Alilovski 6 (dal 1’ s.t. Demiri 5);Ibraimi 6,5, Spirovski 5 (dal 19’ s.t. Radeski5,5), Trajkovski 6, Abdurahimi 6,5 (dal 30’ s.t.D. Velkoski 5,5); Jahovic 5,5. PANCHINA Boga-tinov, Naumovski, Todorovski, Damchevski, Hasani, K. Velkoski, Glisic, Ristevski, Kosto-vski. ALLENATORE Gjurovski 5ESPULSI nessunoAMMONITI Ristovski per proteste, Abdurahi-mi per comp. non regolamentareARBITRO Sidiropoulos (Grecia) 5,5NOTE spettatori 12.000 circa. Tiri in porta10-6. Tiri fuori 4-1. In fuorigioco 2-0. Angoli6-5. Rec. p.t. 2‘, s.t. 3‘

DAL NOSTRO INVIATOFILIPPO MARIA RICCI

Twitter@filippomricciVALENCIA (Spagna)

Una goleada tonificante,qualche interessante indica-zione sulla direzione che staprendendo il cambio genera-zionale e il debutto di Munir ElHaddadi. Padre marocchino emadre di Melilla, 2 presenzein Liga col Barça e 11 in Se-gunda col Barça B, chiamatoin tutta fretta per l’infortuniodi Diego Costa non senza pole-miche visto che ha saltato la fi-la composta da Llorente, Adu-riz Torres e Soldado (Negredoe Morata sono fuori uso).Questo il succo del 5-1 che laSpagna ha rifilato ad una Ma-cedonia volenterosa dalla cin-tola in su e inguardabile nelleparti basse nella gara che haaperto il cammino alla ricercadel terzo Europeo di fila dopole vittorie del 2008 e del 2012.

Tutto il potere a Cesc Rispet-to al 5-1 rimediato con l’Olan-da al Mondiale Del Bosque haconfermato 5 uomini: Casil-las, Ramos, Alba, Busquets eSilva. In assenza dei pensiona-ti (a livello di nazionale) Xavie Xabi Alonso e dell’infortuna-to Iniesta il c.t. ha affidato lamaglia numero 10 e le chiavidel gioco a Fabregas. Il catala-no non deve fare il falso 9 esembra libero di testa e di po-sizione e cerca di assumersi leresponsabilità del caso vistoche intorno ha Busquets e Ko-ke intenti a coprirgli le spalle ei vari Pedro, Silva e Alcacer, non esattamente dei draghi alivello di personalità, a muo-versi per creare. Vedremo co-

me cambieranno le cose colrientro di Iniesta: ora la nuovaSpagna è di Cesc.

Tocco e velocità E non hacambiato pelle: il concetto èsempre quello della banda dibassotti che cercano e si passa-no la palla. Complici i limitidell’avversario la cosa riescecon grande continuità. La Spagna segna due volte in dueminuti con un rigore al cuc-chiaio di Ramos e un gol a por-ta vuota di Alcacer. Poi si rilas-sa, incassa il rigore di Ibraimie inizia di nuovo a spingerechiudendo la gara col primogol di Busquets in nazionale(70 partite) che arriva con unaltrettanto raro tiro da fuoriarea. Tranquillizzata la Rojaha accelerato ancora appog-giandosi sulla freccia Jordi Al-ba, ha creato tanto e ha trova-to le reti di Silva e Pedro. Vistele 3 sconfitte nelle ultime 4uscite per la Spagna aveva bi-sogno di morale.

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imperioso sull’angolo di Roo-ney e costringe Sommer ad al-lungarsi sulla sua sinistra e asmanacciare via la sfera.

Che contropiede Nella ripre-sa gli svizzeri sembrano inne-stare le marce alte. Ma è soloun’illusione. Perché dopo l’ec-cellente deviazione di Hartsulla staffilata di Seferovic, so-no gli uomini di Hodgson apassare dopo un’ora di fati-che. Una ripartenza a cento al-l’ora, innescata da una legge-rezza di Inler (fino a quel mo-mento uno dei migliori deisuoi), scatena il fraseggio traRooney e Sterling. E sull’ap-poggio del peperino del Liver-pool è un giochetto da ragazziper Welbeck segnare l’1-0.

Colpo nel finale Petkovic sigioca le carte Drmic e Dzemai-li, fa sfilare Shaqiri tra le lineema il fantasista del BayernMonaco non trova mai i tempigiusti. La palla del pari Drmicce l’avrebbe anche, ma la pun-ta, dopo aver scartato Hart, sideve arrendere al ritorno im-perioso di Cahill che sulla li-nea devia in qualche modo. Ipadroni di casa si buttano inavanti a testa bassa e l’Inghil-terra non perdona. AncoraWelbeck nel tempo di recupe-ro finalizza il più classico deicontropiede, dopo esser statoservito su un piatto d’argentoda Lambert. In un girone amaglie molto allargate (passa-no le prime due e le quattro migliori terze) vincere in tra-sferta sul terreno dell’avversa-rio più insidioso è già unamezza qualificazione. Per laSvizzera invece non manche-ranno le prove d’appello.

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Serio Ramos, 28 anni, primo a destra, abbracciato dopo il gol LAPRESSE

LE ALTRE PARTITE

Vucinic lancia il MontenegroIbra a secco

Una rete di Vucinic apreil 2-0 del Montenegro con la Moldavia. 1-1 tra Austria e Svezia: Ibrahimovic a secco.Ecco comunque l’elenco delle partite di ieri con i marcatori:

GIRONE C Lussemburgo-Bielorussia 1-1 Gerson (L) al 42’ p.t.; Dragun (B) al 33’ s.t.; Spagna-Macedonia 5-1 Sergio Ramos (S) su rig. al 15’, Paco Alcácer (S) al 17’, Ibraimi (M) su rig. al 28’, Busquets (S) al 48’ p.t.; David Silva (S) al 5’, Pedro (S) al46’ s.t.; Ucraina-Slovacchia 0-1 Mak (S) al 17’ p.t.

GIRONE EEstonia-Slovenia 1-0 Purje (E) al 41’ s.t.; San Marino-Lituania 0-2 Matulevicius (L) al 5’, Novikovas (L) al 36’ p.t.; Svizzera-Inghilterra 0-2 Welbeck (I) al 14’ e al 49’ s.t.;

GIRONE GRussia-Liechtenstein 4-0 aut. Buchel (R) al 4’ p.t.; aut. Burgmeier (R) al 5’, D. Kombarov (R) su rig. al 9’, Dzyuba (R) al 20’ s.t.; Austria-Svezia 1-1 Alaba (A) al 7’, Erkan Zengin (S) al 12’ p.t.; Montenegro-Moldavia 2-0 Vucinic (Mon) al 47’ p.t.; Tomasevic (Mon) al 28’ s.t..

GRUPPO CPartite giocateLussemburgo - Bielorussia 1-1Spagna - Macedonia 5-1Ucraina-Slovacchia 0-1

Classifica Pt G V N P Gf GsSpagna 3 1 1 0 0 5 1Slovacchia 3 1 1 0 0 1 0Bielorussia 1 1 0 1 0 1 1Lussemburgo 1 1 0 1 0 1 1Ucraina 0 1 0 0 1 0 1Macedonia 0 1 0 0 1 1 5

Le prossime partite: Bielorussia-Ucraina 9/10/14Macedonia-Lussemburgo 10/10/14Slovacchia-Spagna 10/10/14

GRUPPO DPartite giocateGerogia-Irlanda 1-2Germania-Scozia 2-1Gibilterra-Polonia 0-7

Classifica Pt G V N P Gf GsPolonia 3 1 1 0 0 7 0Germania 3 1 1 0 0 2 1Irlanda 3 1 1 0 0 2 1Georgia 0 1 0 0 1 1 2Scozia 0 1 0 0 1 1 2Gibilterra 0 1 0 0 1 0 7

Le prossime partite: Irlanda Gibilterra 11/10/14Scozia-Georgia 11/10/14Polonia-Germania 11/10/14

GRUPPO EPartite giocateEstonia-Slovenia 1-0San Marino-Lituania 0-2Svizzera-Inghilterra 0-2

Classifica Pt G V N P Gf GsInghilterra 3 1 1 0 0 2 0Lituania 3 1 1 0 0 2 0Estonia 3 1 1 0 0 1 0Slovenia 0 1 0 0 1 0 1San Marino 0 1 0 0 1 0 2Svizzera 0 1 0 0 1 0 2

Le prossime partite: Inghilterra-San Marino 9/10/14Lituania-Estonia 9/10/14Slovenia-Svizzera 9/10/14

GRUPPO FPartite giocateUngheria-Irlanda del Nord 1-2Isole Far Oer-Finlandia 1-3Grecia-Romania 0-1

Classifica Pt G V N P Gf GsFinlandia 3 1 1 0 0 3 1Irlanda del Nord 3 1 1 0 0 2 1Romania 3 1 1 0 0 1 0Grecia 0 1 0 0 1 0 1Ungheria 0 1 0 0 1 1 2Far Oer 0 1 0 0 1 1 3

Le prossime partite: Romania Ungheria 11/10/14Finalndia-Grecia 11/10/14Irlanda del nord-Isole Far Oer 11/10/14

GRUPPO GPartite giocateRussia-Liechtenstein 4-0Austria-Svezia 1-1Montenegro-Moldavia 2-0

Classifica Pt G V N P Gf GsRussia 3 1 1 0 0 4 0Montenegro 3 1 1 0 0 2 0Austria 1 1 0 1 0 1 1Svezia 1 1 0 1 0 1 1Moldavia 0 1 0 0 1 0 2Lichtestein 0 1 0 0 1 0 4

Le prossime partite: Liechtenstein-Montenegro 9/10/14Moldavia-Austria 9/10/14Svezia-Russia 9/10/14

GRUPPO IPartite giocateDanimarca-Armenia 2-1Portogallo-Albania 0-1riposa Serbia

Classifica Pt G V N P Gf GsDanimarca 3 1 1 0 0 2 1Albania 3 1 1 0 0 1 0Serbia 0 0 0 0 0 0 0Portogallo 0 1 0 0 1 0 1Armenia 0 1 0 0 1 1 2

Le prossime partite: Armenia-Serbia 11/10/14Albania-Danimarca 11/10/14riposa Portogallo

GIRONI A-B

Oggi in campo Olanda, Turchia e BosniaDi seguito il programma

completo delle partite di oggi dei gironi A e B validi per le qualificazioni ad Euro 2016 che si giocherà in Francia.

GIRONE A Kazakistan-Lettonia ore 18

Rep. Ceca-Olanda ore 20.45Islanda-Turchia ore 20.45

GIRONE BAndorra-Galles ore 20.45Bosnia-Cipro ore 20.45Israele-Belgio rinviata al 31/5/15

4CHI SI

QUALIFICA

SFrancia

2016Va anche

la miglioreterza

All’Europeo2016 accedono

direttamentealla fase finale

le nove vincitricidei rispettivi

gironi, le noveseconde

classificate eanche la

migliore terza.Le altre otto

terzedisputeranno gli

spareggi, chedaranno dirittoai quattro posti

mancanti. Per laprima volta, le

qualificazioni sidisputano con

la distribuzionedelle partite da

giovedì amartedì (nel

caso di questasettimana, da

domenica amartedì). Gli

incontriinizieranno

generalmentealle 18 e alle

20.45

BATTUTO IL LIECHTENSTEIN 4-0

Ecco Dzyubae la Russiaè travolgenteMICHAEL BRAGA

Dopo il 4-0 rifilato in amichevole all’Azer-baigian, la Russia si ripete e sconfigge in golea-da anche il Liechtenstein, nel primo incontroufficiale dopo la delusione del mondiale. Inuna Khimki Arena quasi deserta (nemmeno10.000 spettatori) la nazionale di Capello favalere la propria caratura. Russia subito in van-taggio: Ignashevich calcia una punizione da di-stanza siderale e trova la deviazione vincentedi Buchel che beffa un impotente Jele. Nellaripresa, Capello concede finalmente spazio aDzyuba, capocannoniere dello scorso campio-nato russo e anche di quello appena iniziato,non convocato per il Mondiale: l’ex attaccantedel Rostov lo ripaga ampiamente. Dopo il goldel raddoppio, realizzato grazie a un goffo au-togol di Burgmeier, sul quale rimpalla fortuno-samente un tiro di Dzagoev, è un assolo del ne-oentrato: prima si guadagna d’esperienza uncalcio di rigore, che Kombarov trasforma chiu-dendo di fatto la partita, poi riesce a trovare ilprimo gol con la maglia della nazionale, agevo-lato da una bella serpentina firmata da Koko-rin.

RUSSIA-LIECHTENSTEIN 4-0MARCATORI aut. Buchel al 4’ p.t.; aut. Burgmeier al 5’, D.Kombarov su rig. al 9’, Dzyuba al 20’ s.t.;RUSSIA (4-4-2) Akinfeev (dal 27‘ s.t. Lodygin); Smolnikov,Ignashevich, V. Berezutskij, D. Kombarov; Glushakov, Dza-goev (dal 31’ s.t. Ozdoev), Cheryshev, Samedov; Kokorin,Kerzhakov (dal 1’ s.t. Dzyuba). All. Capello.LIECHTENSTEIN (4-4-2) Jehle; Quintans (dal 42’ s.t. Wolfin-ger), Christen (dal 19’ s.t. Brandle), Buchel, Frick; Burgme-ier, Yildiz; Hasler, Salanovic, Polverino (dal 28’ s.t. Gubser);Wieser. All. Renè.NOTE ammoniti: Wieser e Frick (L). ARBITRO Delferier (Belgio)

Mirko Vucinic, 30 anni, REUTERS

Page 9: Gazzetta dello sport 09 09 2014

MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9

MONDO QUALIFICAZIONI EURO 2016

4È C.T.

DAL 2011

SGianni De

Biasi è nato aSarmede

(Treviso) il 16giugno 1956. Excentrocampista,

comincia adallenare alla ProVasto nel 1992-1993, poi passa

al Carpi,Cosenza, Spal e

Modena. Con igialloblù

conquista duepromozioni di

fila dalla C1 allaA. Dopo due

campionati alBrescia (2003-2005), allena ilTorino. Dopo il

Levante(Spagna), tornaal Toro poi va a

Udine. Daldicembre 2011 èc.t. dell’Albania.

GUGLIELMO LONGHI

Gianni De Biasi allena lanazionale che nel ranking mon-diale è al 67° posto e che dome-nica ha punito il Portogallo a ca-sa sua.

Come si dice catenaccio inalbanese?

«Non volevamo fare unapartita difensiva, siamo staticostretti. E comunque abbia-mo creato tre occasioni, lorosono stati molto fumosi».

Ma se avesse giocato Cri-stiano Ronaldo?

«Non credo che avremmo sfi-gurato, magari avremmo vintolo stesso giocando più corti ecercando di raddoppiare su dilui».

Reazioni alla vostra impre-sa?

«C’è molto entusiasmo, ho ri-cevuto tantissimi messaggi, an-che da qualcuno della Figc».

Come riesce a farsi capiredai giocatori?

«Quasi tutti conoscono l’italia-no, poi c’è Cana che mi aiuta vistoche parla benissimo tre lingue».

Cosa le piace dell’Albania?«L’ho girata a lungo in bici: la

parte sud, quella vicina al confi-ne con la Grecia, è una meravi-glia».

Cosa non le piace degli al-banesi?

«Quando raggiungono unobiettivo, poi tendono a mollare».

Un luogo comune che non

sta in piedi?«Che sono lavativi e indolen-

ti. Invece lavorano molto. Ore eore. Anche nel calcio: negli alle-namenti non si tirano mai indie-tro, non contestano, sono sem-pre disponibili.»

La nazionale dove si allena?«A Durazzo in un resort in

mezzo alla pineta. Un centro di-screto, rimesso a nuovo da po-co».

In media quanto tempo siferma in Albania?

«Una decina di giorni al me-se, ma la famiglia è rimasta aConegliano».

Una volta ha detto: «In Italianon allenerò più».

«Dipende dalle situazioni,ma sono convinto che da noi

non fai l’allenatore, ma il gesto-re di situazioni create da altri.Quando ho potuto pianificare,come con Spal, Modena e Tori-no al primo anno di Cairo, hovinto molto».

Perché gli allenatori italianisono tanto amati all’estero?

«Perché arrivano da un’otti-ma scuola e hanno la fantasiaper superare le crisi».

Prima delle qualificazioni aBrasile 2014 ha scritto allasquadra una lettera in stileRussell Crowe-Gladiatore:«Da oggi con me avrete solouna possibilità. Scendere sul campo e diventare eroi». Era-vate secondi, avete perso tregare di fila e addio Mondiale.

«È successo che sono venutefuori le lacune tecniche e anche

l’esiguità della rosa».

Com’è il calcio albanese?«Sta crescendo: col campio-

nato ridotto a 10 squadre, è au-mentata la qualità».

Come si vive in Albania?«Bene, molti di quelli che so-

no venuti da noi adesso stannorientrando con gli euro».

I giocatori più forti?«Quelli che giocano in Italia:

Berisha e Cana della Lazio e Hy-saj dell’Empoli. E Basha, che èfuori per infortunio».

L’Albania andrà per la primavolta all’Europeo?

«Ci proviamo, ma sarà dura:nel girone siamo la quinta nazio-nale su cinque come ranking...».

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L’intervistaGIANNI DE BIASI

«Albanesi brava genteCosì avremmo vinto anche con Ronaldo»Il c.t. racconta il grande colpo sul campo del Portogallo:«C’è entusiasmo, qui il calcio è in continua crescita. In Italia non si può più fare l’allenatore, non ho voglia di tornare»

laprodezza

Balaj, un destro spettacolare per punire i portoghesiBekim Balaj, 23 anni, al 7’ del secondo tempo segna di destro lo splendido

gol in semirovesciata che permette all’Albania di vincere a sorpresa sul campo del Portogallo. L’attaccante dello Slavia Praga, che era al debutto in una partita ufficiale con la maglia della nazionale, in campionato ha già realizzato due reti in cinque gare. La squadra allenata da Gianni De Biasi incontrerà giovedì la Danimarca, che l’altro ieri ha battuto 2-1 l’Armenia: sfida al vertice nel girone I EPA

4LA CIFRA

4Le vittorie diDe Biasi in gare

ufficiali conl’Albania: 3 nelle

qualificazionimondiali, una inquelle europee.

Il bilancio ècompletato da 5

sconfitte e 2pareggi

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10 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

TRA NAZIONALI E SERIE A IL PERSONAGGIO

PrecocePogbaAlla sua età

Platini e Zidanefecero di meno

Per lo juventino più titoli e più presenzecon la Francia: ora insegue il Pallone d’oro

DAL NOSTRO INVIATOFABIANA DELLA VALLETORINO

Fosse diventato un gio-catore di ping pong, probabil-mente avrebbe ugualmentefatto parlare di sé, perché aqualsiasi cosa si dedichi il suoobiettivo è diventare il nume-ro uno. Fortuna per noi, PaulPogba a un certo punto hascelto il pallone, anche per se-guire i due fratelli maggiori,calciatori professionisti. Cosìlo sport che praticava sola-mente due volte al mese è di-ventato la sua vita e lui ci hamesso dentro tutta la passio-ne, bruciando in poco tempoconcorrenza e tappe, fino asconvolgere le gerarchie. L’ul-timo gol alla Serbia con la ma-glia dei Bleus l’ha consacratoidolo dei francesi e l’ha avvici-nato nell’immaginario collet-tivo a due simboli come Platinie Zidane.

Euforia Il quarto gol in 18presenze con la nazionalefrancese è un sigillo che fa pio-vere elogi in pagella. L’Equipelo incorona migliore in cam-po, gli dà otto e lo definisce«audace, con gesti di granclasse, nonostante il duro trat-tamento riservatogli dai ser-

bi». Stesso voto di Le Parisien,che ricorda come a 21 anniPlatini avesse appena tre get-toni con la Francia (in realtàerano 5 alla stessa età di Pog-ba, cioè a 21 anni e 6 mesi) eZidane neanche uno. «Ha di-mostrato ancora una volta lasua importanza nel dispositi-vo francese, e il peso nelle va-rie fasi di gioco». Per Libera-tion «Pogba è la nuova star delcalcio francese. Il potere èsuo»; Le Monde certifica che«Pogba non è più una sorpre-

sa». Un’apoteosi sui giornalitransalpini che conferma ilnuovo status dello juventino.Pogba è un idolo, l’icona desti-nata a superare i suoi modelli.

I precedenti Tra la Juve e ifrancesi è stato spesso amore.Il capitano della Francia cam-pione d’Europa nel 1984 gio-cava nella Juve, il protagoni-sta (con doppietta) della Fran-cia campione del mondo nel1998 pure. Pogba non ha fattoin tempo a emozionarsi conPlatini (lui è nato nel 1993,Michel si è ritirato nel 1987),però è riuscito a innamorarsidi Zidane. «Spero di fare me-glio di tutti», ha sempre detto,perché la differenza tra uncampione e un giocatore forteper lui sta nel cercare la pro-pria via per superare gli altri.Obiettivo già in parte raggiun-to, perché Pogba a 21 anni esei mesi ha vinto due scudetti,due supercoppe italiane e unMondiale Under 20. Le Roi aquell’età giocava nel Nancy eaveva nel curriculum solo unapromozione in prima divisio-ne, Zizou era del Bordeaux enon aveva ancora messo titoliin bacheca. Tutti e due peròavevano più presenze e più re-ti con i club. Paul non è un at-taccante né un fantasista, ma

LO STOP SI ALLUNGA

Chiellini sempre koOra è a rischioanche Milan-Juve

VINOVO (Torino) Bruttenotizie per Giorgio Chiellini, rientrato dalla Nazionale per un infortunio. Il difensore è stato sottoposto a esami diagnostici che hanno confermato la presenza di un edema intrafibrillare del soleo. Chiellini è squalificato per l’Udinese. Ma salterà il debutto in Champions League, martedì 16 contro il Malmö in casa e resta in dubbio per il Milan il 20.

POGBA A 21 ANNI E 6 MESI

PRESENZE

GOL

TITOLI

1896

con i club in nazionale

(Manchester Utde Juventus)

14

4

2 scudetti con la Juve (2012-2013 e 2013-2014), 2 Supercoppe italiane(2012 e 2013)Mondiale Under 20 conla Francia

GDS

PLATINI A 21 ANNI E 6 MESI

PRESENZE

GOL

TITOLI

5128

con i club in nazionale

(Nancy)

77

4

Nessun titolo

GDS

ZIDANE A 21 ANNI E 6 MESI

PRESENZE

GOL

TITOLI

133

con i club in nazionale*

(Cannes, Bordeaux)

*debutterà a 22 anni

22

Nessun titolo

GDS

Immigrati, banlieue e tensioni? Una voltaOra c’è Paul con la cresta senza spine

idoli a confronto

ALESSANDRA BOCCI

Anni Ottanta. Discoteche, champagne ecamicie con collo stirato. C’erano tensioni, mac’era anche una gioventù che si arrampicava suscale sociali debolissime che promettevano fa-ma e soldi senza rischi di caduta. Anni Novantae nuovo millennio. Il mondo cambia e scopreche l’islamismo non è le Mille e una notte, letorri gemelle sono in fiamme, le banlieues pu-re. Nuovo decennio, nuove complicazioni. Lecreste nel calcio dilagano e le rabbie dei ragazzisi diversificano. In Francia fiorisce Paul Pogba,nome cattolico, famiglia della Guinea, pocherivendicazioni e molta programmazione. E’l’idolo della nuova era, quella dei social cherendono asociali e dell’Ice Bucket Challengeche dilaga. Di Pogba si sono venduti gadget pri-ma del Mondiale e quando Paul è tornato a ca-sa dopo i quarti non ha ricevuto critiche e pesciin faccia, ma affetto. Dov’è cresciuto, a Roissyen Brie, lo hanno invitato a ballare davanti aifan e lui si è esibito ben felice di ricambiare ilsostegno. Paul Pogba non è né Michel Platini, ilbianco in pace con le origini italiane della fami-

glia di ristoratori, né Zinedine Zidane, ombro-so, misterioso e a tratti aggressivo. Pogba pro-babilmente non prenderebbe a testate un av-versario. Al massimo alzerebbe la cresta.

Tipi Pogba non è nato in una vera banlieue,ma in un palazzo popolare di pochi piani e pococaos. I suoi fratelli giocano a calcio con menosuccesso, lui è un idolo. A vent’anni, dicono, néPlatini né Zidane erano così bravi: bisogna ve-dere se fra qualche anno lui sarà bravo comeloro. Intanto è il suo momento. Platini è statoun idolo borghese, il preferito dell’avvocatoAgnelli del quale comprendeva le battute di spirito. Zidane ha prestato i suoi fascinosi occhidi algerino a una nota casa di mode per un no-tissimo profumo. E’ cresciuto in un quartieredifficile ed è rimasto un uomo difficile, schivo,antidivo, capace di tenersi addosso per anni pe-si sportivamente incommensurabili come la te-stata a Materazzi nella finale del Mondiale2006. Zidane è stato un giocatore meravigliosoe un tipo indecifrabile, Platini uno sfrontatoyuppie del calcio. Pogba è un follower di sestesso. Creste, tinte, esultanze a volte discutibi-li, soprannomi non indimenticabili, tipo Polpo

o Bijou (lo chiamavano così da ragazzino). Atredici anni aveva già la testa di un professioni-sta, a 14 ha lasciato il Torcy per andare a LeHavre, rinomato e antico club specialista nellosviluppo dei talenti, a sedici baruffando si è tra-sferito in Inghilterra, al Manchester United. L’incontro con Mino Raiola è stato garanzia disuccesso economico e non solo: Pogba è l’idolodei bambini, in Francia e in alcune zone d’Ita-lia. La pelle colorata e la cresta e l’orecchinonon sono sinonimi, parrebbe, di inquietudine emacchine sfasciate. Pogba è a posto, al Mon-diale è stato l’espressione di una Francia cheaveva superato le tensioni etniche di quattroanni prima. Il suo tipo, alto, tecnico e con lecaratteristiche atletiche di un uomo di colore, èormai ricercato da anni nei migliori club fran-cesi, ma non tutti riescono bene come Pogba;in ogni caso, bianco o nero che sia, non c’èniente da obiettare. Diciamo che nessuno leggepiù Camus, e gli occhi bollenti e insieme freddidi Zidane sono ormai un patrimonio archelogi-co. Pensare che non sono passati neppure diecianni e che ogni tanto incidentalmente qualchebanlieue brucia ancora.

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4I NUMERI

3i Palloni

d’orovinti da l Platini.

Con la Juve havinto fra l’altro

una ancheCoppa Campioni

1Championsvinta da Zidane

con il RealMadrid. Nel

palmares unPallone d’oro

Michel Platini ai tempi della Juve, dove giocò dall’82 all’87

la definizione di mezzala nonrende giustizia. È centrocam-pista come il suo c.t. Descham-ps, altro ex bianconero, macon compiti e caratteristichediverse. Basta guardare i vi-deo dei suoi gol: sa disegnaretraiettorie da numero 10, an-che se non lo porta sulle spal-le. Qualche esempio? Il sini-stro al volo contro il Napoli, oppure il destro di controbal-zo da lontanissimo control’Udinese.

Obiettivo Pallone d’oro Pogbaè troppo completo per esseresimile a un solo giocatore: fisi-co incredibile, tecnica innata,tiro micidiale dalla distanza(merito di suo padre, che dapiccolo lo faceva allenare solocon palloni gonfissimi), gran-de intelligenza tattica. Paulperò non si culla sugli alloridel talento. Ogni giorno lavo-ra per diventare il migliore,perché solo se sei completo co-me Cristiano Ronaldo puoi ar-rivare al Pallone d’oro. Platinil’ha vinto tre volte, il primoquando aveva 28 anni, Zidanesi è fermato a uno all’età di 26anni. Paul ha solo 21 anni, iltempo non gli manca. E menomale che non ha scelto il pingpong.

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L’Équipe6 SETTEMBRE 2014

Il quotidiano francese L’Équipe ha dedicato sabato la prima pagina al talento della Juve con l’eloquente titolo «Pogbamania»: «Ha tutto o quasi per diventare la superstar che il calcio francese aspetta»

Paul Pogba, 21 anni, è approdato alla Juve a parametro zero nell’estate del 2012 dopo aver militato nel Manchester United AFP

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11

IL MERCATO

Rinnovo alle porteFirma fino al 2019Ingaggio da 4 milioniIn vista un nuovo incontro tra Marotta e Raiola per definire i dettagli. Annuncio per fine mese

ASOCIETA’

E AGENTE

SBeppe

MarottaE’

amministratoredelegato e

direttoregenerale della

Juventus. Segueil mercato della

societàbianconera

SMino

RaiolaE’ l’agente di

Paul Pogba. Maanche di Mario

Balotelli e ZlatanIbrahimovic. Havissuto a lungo

in Olanda, orarisiede a

Montecarlo

CARLO LAUDISA@carlolaudisa

MILANO

Paul Pogba è sereno incampo. E si vede. Forse ancheperché sa che il suo futurobianconero è ormai disegna-to. L’amministratore delegatobianconero Beppe Marotta el’agente del centrocampistafrancese Mino Raiola hannogià fissato gli appuntamentiper chiudere la trattativa sulrinnovo tanto atteso entro fi-ne mese. Nell’ultimo verticedel 29 agosto scorso il con-fronto è stato positivo e hapermesso di gettare le basiper il prolungamento sino al2019 con un aumento a 4 mi-lioni di euro netti a stagione:più bonus ovviamente.

Sprint Adesso vanno defini-ti i dettagli e saranno necessa-ri almeno un altro paio di in-contri per chiudere la pratica.Il percorso è ormai in discesa eciò giustifica l’ottimismo delleparti. Del resto il rapporto conil giocatore e il suo rappresen-tante è sempre stato limpido.La Juve intende dargli il mas-simo, contando sul suo gran-de potenziale a lungo termi-ne. Sull’altro versante questadisponibilità viene apprezza-ta. Anche per questo motivoPaul in questi mesi non ha maidato adito alle ricorrenti noti-zie di mercato sul suo conto.Lui è sempre rimasto tranquil-lo al suo posto, concentrato adare il massimo per i bianco-neri. Eppure nella scorsa pri-mavera il Paris Saint Germains’era detto pronto a spendere70 milioni di euro per farlo di-ventare l’emblema del calciofrancese nella sua Parigi. Eper invogliarlo aveva messo abudget un contratto da 8 mi-lioni netti all’anno. Poi, i vetidel Fair play finanziario han-

no frenato il club presiedutoda Nasser Al Khelaifi che hasterzato su altri progetti, limi-tandosi all’acquisto di DavidLuiz dal Chelsea per puntella-re la difesa.

Appetiti Tuttavia rimaned’attualità lo scenario parigi-no. Prima o poi gli uomini del-lo sceicco Al Thani torneran-no alla carica. Né vanno sotto-valutati i pretendenti di Pre-mier League. S’è già parlatodel Chelsea e del ManchesterUnited, pronto a farlo tornaredalla porta principale. Intantola Juve si cautela e lo fa usan-do al meglio le sue armi a di-sposizione. L’imminente pro-lungamento è la riprova che ilparigino ha vissuto questi suoidue primi anni torinesi con lospirito giusto. Se si eccettuaper quell’equivoco sull’orariodi un allenamento che indus-se Conte a multarlo, poi, hasempre rigato dritto. In cam-po e fuori.

I confronti A Manchester,durante la gestione Fergu-son, s’era sentito trascurato,scappando nel 2012 a para-metro zero. Invece in casabianconera è stato sin dal pri-mo giorno al centro del pro-getto tecnico. E Paul ha ap-prezzato, ripagando la fidu-cia come meglio non poteva.Si spiega così la solidità di unrapporto cresciuto all’inse-gna della chiarezza. E dellalealtà. Pogba è deciso a dare ilmeglio di sé con questa ma-glia. Non ha pruriti di alcungenere, anche perché sa che iltempo è dalla sua parte. Allostesso modo il club presiedu-to da Andrea Agnelli cerca digoderselo il più possibile. Perquanto tempo? Non dipendedalla Juve. Ma neanche daPogba...

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IL CASO LA RINUNCIA ALLA NAZIONALE CREA TENSIONI TRA UEFA E BAVARESI

Rummenigge replica a Platini«Ribery non sarà convocato»L’a.d. del Bayern e il rischio squalifica: «Franck ha parlatocon Deschamps, è tutto ok»

Se è stata solo una prova muscolare loscopriremo prossimamente. Nel frattempoc’è da registrare la netta replica a Michel Pla-tini da parte di Karl-Heinz Rummenigge, am-ministratore delegato del Bayern Monaco,che pare chiudere così il caso: «Ribery nonsarà chiamato in nazionale. Tutto è stato fattoin conformità con le regole della Fifa. Esatta-mente come Lahm ha parlato del suo ritirocon il c.t. Loew, così ha fatto Ribery con De-schamps». Il presidente dell’Uefa, il giornoprima, aveva lanciato una sorta di minaccia alfrancese per via del suo proposito di non ve-stire più la maglia dei Bleus. «Se Ribery rinun-cia alla chiamata rischia una squalifica di tregiornate», aveva detto Platini.

Annuncio La stella del Bayern, assente aBrasile 2014 per un infortunio, a 31 anni hadeciso di dare l’addio alla Francia concen-trando tutte le energie sul club: «Smetto con

la nazionale. Per me è il miglior momento perpensare ad altro, per concentrarmi sulla fami-glia e sul Bayern, lasciando spazio ai giovani.Bisogna saper dire basta a un certo punto». Unpo’ quello che successe ad Alessandro Nestadopo il Mondiale del 2006.

Scenario Le parole di Rummenigge lascianointendere che ci sia un patto non scritto tra Ri-bery (foto) e Deschamps e che il c.t. francesenon lo convocherà, evitandogli eventuali in-frazioni dello statuto Fifa («ogni gioca-tore è obbligato a rispondere alla con-vocazione della nazionale», recital’allegato 1, articolo 3, comma 1).D’altronde, era stato lo stesso De-schamps a spiegare: «Voglio so-lo giocatori motivati e attacca-ti alla maglia». La chiosa è deldirettore generale del BayerLeverkusen, Michael Scha-de: «Non viviamo sotto unadittatura, ogni giocatore de-ve avere il diritto di deciderese vuole giocare per il suoPaese oppure no».

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l’intervistaUN GRANDE EX AZZURRO

Bergomi: «Io sto con Michel La nazionale dà emozioni,quella maglia non si rifiuta»Il campione del Mondo 1982: «Non ho mai detto no all’Italia e mai avrei potuto farlo: rispondere a una convocazione è una questione etica, però credo nel dialogo e non nelle multe»

MATTEO BREGAMILANO

«Io non ho mai detto ad-dio alla Nazionale e mai loavrei potuto fare. Quella ma-glia regala emozioni incredi-bili». Beppe Bergomi (81 pre-senze e 6 gol in azzurro, cam-pione del Mondo 1982) è dop-piamente sorpreso dalle sceltedi Lahm e Ribery. Per lui rap-presentare il proprio Paese eraed è un piacevole dovere. Eccoperché non capisce gli addiidei due giocatori del BayernMonaco a Germania e Francia.

Quindi lei sta con Platini?«Io sto con Platini quando

dice che le convocazioni in na-zionale non si devono rifiuta-re. Per una questione eticanon si dovrebbe mai dire di noal proprio Paese.

In che senso?«I rifiuti a una convocazio-

ne devono essere motivati be-ne. La famiglia non può rien-trare in questo caso. Perché sefai il calciatore devi mettere inpreventivo che avrai una mo-glie, dei figli e continui impe-gni con club e Nazionale».

Di solito però questi addiipassano lisci...

«Solitamente sì, anche per-ché in maniera onesta e intel-ligente chi sa che è in atto uncambio generazionale fa ilprimo passo. Si auto-esclu-de e così toglie anche l’im-paccio al commissario tec-nico di spiegare certeesclusioni».

Anche Gerrard e Lam-

pard si sono chiamati fuori.Cosa c’è di diverso per lorodue?

«Sicuramente la cartad’identità, li capisco di più.Hanno superato la soglia dei30 anni abbondantemente, illoro fisico molto probabilmen-te non risponde più come pri-ma».

Invece Lahm e Ribery...«Guardavo la Germania

contro l’Argentina. A destraLöw ha schierato Grosskreutz,un centrocampista adattato inquel ruolo. Lahm può dare an-cora molto alla nazionale. Per-

ché deve farsi da parte quandoancora si è nel pieno delle pro-prie possibilità?»

Quindi sposa l’idea di unapossibile punizione di Platini?

«No, sono sempre per il dia-logo. No alle multe, nessunasanzione disciplinare. Sonopersone adulte, con dirigentipreparati. Si deve arrivare auna soluzione intelligente».

Ma allora quando un gioca-tore può farsi da parte?

«Il cambio del commissariotecnico è un motivo buono. Disolito la sostituzione del c.t. si-gnifica anche il cambio gene-razionale dei convocabili. An-che se rimango convinto chealla propria nazionale non sidovrebbe mai dire la parolaaddio. Io ai miei tempi, e ora icalciatori attuali, siamo stati esono abbastanza svegli da ca-pire quando è arrivato il mo-mento di farsi da parte».

Lei rientrò apposta per ilMondiale del 1998 in Francia.

«Appunto, il mio è stato uncaso più unico che raro. Erofuori dal giro della Nazionaledal 1991. Feci una grande sta-gione nel 1997-98 e la conco-mitanza di diversi infortuni venni chiamato per il Mondia-

le. Ma sapevo che quella sa-rebbe stata l’ultima chiama-ta in azzurro».

Quindi il suo ciclo finìsulla traversa del rigore diDi Biagio ai quarti contro laFrancia.

«Non è facile rinunciareall’Italia, io infatti nondissi mai addio...».

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GIUSEPPE BERGOMIEX CALCIATORE

« Il mio fu un casounico. Dopo ungran campionatotornai nel ‘98 dopo 7 anni

4I NUMERI

3le stagionidi Pogba allaJuve. Quella

appena iniziataè la terza. Hagià vinto due

scudetti. Nellaprima stagione,2012-2013, perlui 27 presenze

in A. Nellaseconda, quella

dellaconsacrazione

definitiva, hagiocato in

campionato 36partite.

12i gol

segnati finoradal

centrocampistafrancese in

Serie A: 5 nellaprima stagione,

7 nella seconda.Al Manchester

United inPremier nel

2011-2012 hagiocato tre

partite senzasegnare.

6i cartellini

beccati daPogba con la

Juventus: 5gialli, dei quali 4

nella passatastagione e unrosso diretto,nel suo primoanno italiano.

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12 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

SERIE A

IL PROGETTO COMPLETATO IL RIFINANZIAMENTO, IL PRESIDENTE VUOLE AUMENTARE I RICAVI SULLA SCIA DEL MODELLO ROMA

Svolta Thohir: «Inter, ora voglio lo stadio»Meazza restaurato o impianto nuovo? L’idea San Siro: struttura da 55mila posti e aree ospitalità nell’area dell’ex ippodromo

MARIO PAGLIARALUCA TAIDELLI

L’ordine di Erick Thohir è partito di recen-te: «Voglio una nuova casa per l’Inter». Ora cheha completato la difficile opera di rifinanzia-mento del club e liberato le garanzie bancarieche facevano capo a Massimo Moratti, il presi-dente nerazzurro ha dato mandato ai suoi diri-genti di studiare i piani di fattibilità per un nuo-vo impianto di proprietà oppure - ipotesi che re-sta la più probabile - per un completo restylingdi San Siro.

Rifinanziamento ed effetto Pallotta Thohir si èconvinto anche dopo le novità legate al collega

americano James Pallotta, che con il progetto le-gato alla nuova casa giallorossa è destinato ad au-mentare i ricavi della Roma, portandola nellostesso range delle milanesi. L’Inter insomma sul-l’argomento si è chiarita le idee, ma rimane im-portante capire come intenda muoversi anche ilMilan. Ed è per questo che nella seconda metà set-timana il direttore generale Marco Fassone - sinoa stasera impegnato a Ginevra con i lavori dell’Eca- incontrerà l’amministratore delegato BarbaraBerlusconi per capire la posizione dei rossoneri.

Puntate precedenti E qui serve fare un riepilogodelle puntate precedenti. Perché finché a coman-dare c’era soltanto Adriano Galliani, per il Milanlasciare San Siro era impensabile. E infatti l’Interstava studiando un progetto per un impianto diproprietà. Nel settembre scorso, con l’avvento diBB, la posizione dei cugini è radicalmente cam-biata. Tanto che in marzo è arrivata ad ArexpoSpa, la società che gestisce il dopo Expo, la mani-festazione d’interesse per costruire la nuova casarossonera nell’area di Rho che ospiterà l’Esposi-zione nel 2015. E su queste basi l’Inter - che aveva

pure altre priorità - ha virato sul restyling di SanSiro. Davanti alla prospettiva di un investimentosuperiore ai 450 milioni (300 per i terreni, 150per lo stadio), il Milan si è nuovamente raffred-dato.

Salotto da 55mila posti Anche per questo lo sce-nario più probabile prevede appunto una nuovaconvivenza rossonerazzurra. Ma in un Meazzaprofondamente ristrutturato. Un impianto chescenderebbe a 55mila posti (dagli oltre 70milaattuali), ma un salotto sul modello degli altri pae-si europei. In parallelo verrebbero create tutte lestrutture che permettono al tifoso di godersi ap-pieno la giornata allo stadio, spendendo: negozi,ristoranti, box, aree hospitality, centro commer-ciale. Da verificare se il tutto sorgerebbe all’inter-no dello stadio o nell’adiacente area ex trotto (an-cora di proprietà della Snai). Soluzione, quest’ul-tima, che però farebbe lievitare i costi.

I lavori per la finale Champions I tempi di questarivoluzione? Inevitabilmente lunghi, perché orala certezza è che Inter e Milan si sono impegnatecon Comune e Uefa a terminare entro la primave-ra 2016 i lavori indispensabili per ospitare la fina-le di Champions League. Interventi che comun-que non creeranno disagi ai tifosi in questa sta-gione e saranno invasivi al minimo anche nellaprossima. In una riunione di agosto, il Comune siè impegnato a stanziare 2 milioni che con l’inve-stimento dei due club permetterà il raddoppio

In settimana incontro Fassone-Barbara Berlusconiper capire le intenzioni del Milan, con cui si potrebbe rinnovare la convivenza

IL R

ECU

PER

ATO

INTE

R L’ultima cartadel... Mazzarri:spunta Guarin dietro a IcardiPalacio e Osvaldo non al 100%: da qui l’idea di rilanciare Fredy con il SassuoloOggi colloquio tra il colombiano e il tecnico

4I NUMERI

88le presenze

di Guarincon la maglia

nerazzurrain due anni

e mezzo:70 in Serie A,

12 in EuropaLeague

e 6 in CoppaItalia

14le reti

segnate dalcentrocampista

colombianocon l’Inter:

8 in A,4 in Europa

Leaguee 2 in Coppa

Italia

MATTEO DALLA VITE@Emmedivu

MILANO

Discorsetto e via: si ripar-te. Oggi Mazzarri rivede quasitutti. Fra questi anche Guarin,che ha giocato contro il Brasilevenerdì scorso a Miami. Ecco:WM e Fredy faranno un (altro)discorsetto dopo le tempeste (placate) di mercato. Il tecnicoribadirà due cose: fiducia espostamento di ruolo. L’ormaijolly offensivo - che ama l’Intere ci sta benone - risponderà diessere pronto a tutto.

I perché E il tutto può essereanche un pronti-via da titolare.Domanda: addirittura? Nien-te, oggi, è da escludere, perchéè vero che Palacio è quasi pron-to e Osvaldo procede verso ilrecupero, ma si sa: Mazzarrivuole giocatori in campo soloal 100%. E le due punte vere(oltre a Icardi, punto fermo) alcento per cento probabilmentenon saranno. È anche per que-sto che WM, contro il Sassuolo,sta pensando a un 3-5-1-1 conrilancio immediato di FredyGuarin dal primo minuto: per-ché un incarico così dà adrena-lina e agevola il reinserimento,per far capire che si può ripar-tire a razzo dopo i (non) fatti dimercato, perché la presenzadel colombiano là davanti puòfar inserire Hernanes e Kovacicda interni (più che con una se-conda punta), perché gli equi-libri contano.

Le tre carte Un altro, possibi-le, perché circa il suo utilizzo

dal primo minuto è dettatodalla voglia nerazzurra di sta-bilire che Fredy Guarin è rima-sto... rimanendo utile. Utilissi-mo. A più voci è stato detto chefarà il trequartista o la secondapunta, e allora Mazzarri staelaborando l’opzione-colom-biano dietro a Icardi (oltre aquelle legate a Palacio e Osval-do): la presenza di Guarin per-metterebbe al tecnico di dareun’unità in più alla coperturaoffrendo più slanci proprio aHernanes e Kovacic. Se doves-se optare per Guarin, WM nongiocherebbe quindi con duepunte ma con una vera (Mauri-to) e una impura.

Difesa, impiego, continuitàPoi, si sa: Guarin non ha la fasedifensiva come must del pro-prio repertorio, e allora Maz-zarri conterà proprio su questosgravarlo dal macigno costan-te dei rientri per farlo rendereal massimo come guastatorenegli inserimenti. Altro aspet-to importante, la continuità:nel colloquio che andrà in sce-na oggi, il tecnico chiederàproprio questo a Fredy, e cioèdi essere più presente dentro lapartita, di incidere senza estra-niarsi come è successo in pas-sato. Guarin sa benissimo chequesto è stato uno dei suoipunti deboli, e lavorerà pro-prio per migliorarsi e migliora-re. Del resto va sempre sottoli-neata una cosa: a parte le pa-rentesi di mercato, WM hasempre utilizzato Guarin. L’hasempre tenuto in altissimaconsiderazione perché convin-to che il suo potenziale abbina-

to alla continuità possa essereesplosivo.

Di qua e di là Insomma: dopoaver rifiutato offerte (per ilprestito e l’acquisizione a 10milioni, di Zenit, Valencia eGalatasaray) e aver constatatoche il giocatore vale l’idea diun grande rilancio, ecco chel’Inter ha confezionato un nuo-vo vestito per il suo colombia-no che effettivamente ha nu-meri che propendono verso lazona di trequarti e di centrode-stra. Nel campetto a fianco sivede proprio quella zolla piùverde, segno che Guarin puòstare dietro a una punta comegià successo in passato. Il co-lombiano è duttile ma deveperdere meno palloni ed au-mentare evidentemente la pre-cisione nel tiro verso lo spec-chio. WM vara la nuova Guari-neide: pensandolo anche dal1’. Più che un rilancio, un lan-cio in orbita.

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Fredy Guarin, 28 anni,all’Inter dal gennaio 2012.

È rimasto a Milano nonostantealcune richieste RAMELLA

dove gioca

Preferenze? Trequartista o centrodestraNel campetto riferito alla scorsa annata (dati OPTA), ecco i

tocchi per zona di Fredy Guarin: si nota con evidenza quel 121 appostato proprio dietro a un’ipotetica prima punta, ciò a cui sta pensando Mazzarri per la gara contro il Sassuolo. Assieme all’ipotesi Guarin, il tecnico pensa pure a Palacio e Osvaldo.

DIFESA

DES

TRA

CEN

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13 410

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CENTROCAMPO ATTACCO

Erick Thohir, 44 anni, presidente dell’Inter dal novembre 2013 ANSA

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13

delle aree ospitalità anche nel settore arancionee il rifacimento dei servizi, ritenuti sotto agli standard Uefa. In un piano di revisione generaledei costi, Thohir in primavera aveva congelatola rata nerazzurra, che andava oltre al 70% delcanone d’affitto dell’impianto e che verrà scor-porata. Ora invece è stato trovato un nuovo ac-cordo e l’Inter contribuirà per i lavori minimi.Aspettando poi di capire come investire per lavera svolta.

Quattro scenari Con il nuovo Ceo Michael Bo-lingbroke - cui ET ha dato pieni poteri di ordina-ria amministrazione del club - che si occuperàdello sviluppo nel marchio, sarà Fassone a doverpresentare nel breve tre scenari a livello di costidel progetto e relativi ricavi potenziali. In ordi-ne di probabilità, gli scenari sono dunque i se-guenti: Inter e Milan che trasformano San Siroin uno stadio moderno entro il 2018; i nerazzur-ri che portano avanti da soli il piano restyling;progetto di un nuovo stadio Inter, in area exExpo se i costi per l’area di Rho scenderanno, osu terreno privato; Inter e Milan che costruisco-no insieme il nuovo impianto. Scenario difficileda immaginare perché creerebbe una crisi poli-tica, col Comune che si ritroverebbe con San Si-ro vuoto e i terreni Expo non dedicati al nuovoimpianto. Uno scenario insomma ancora da de-finire. Ma con una certezza. Entro qualche annol’Inter avrà una nuova casa.

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I DIVERSI SCENARI PER AVERE UNO STADIO AL PASSO CON I TEMPI

A4

A50

A51

A4

MILANO

StazioneCentraleStazione

P.ta Garibaldi

Aeroportodi Linate

San DonatoMilanese

SestoS. Giovanni

Assago

Rho

Il Meazza scenderebbe a 55mila posti più confortevoli,con la creazione di ristoranti, negozi e centrocommerciale. Questi potrebbero anche essere collocati nell’adiacente area ex trotto. Per un progettoche però comporterebbe costi più alti

AAA50

Rho

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San SiroArea extrotto

Piano Ariammodernamento del Meazza

Piano Bpossibili areeper il nuovostadio

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N Inzaghi, l’estatesta finendo:ora i rossoneridifendono beneDopo le figuracce in amichevole, Pippo ha rimesso in piedi la difesa: Alex spicca,De Sciglio corre, aiuti e raddoppi precisiG.B. OLIVEROMILANO

C’erano giorni, nemme-no tanto lontani, in cui la si-tuazione della difesa del Milansembrava più intricata di ungomitolo di lana tra le zampedi un gatto. Durante l’estate lasquadra rossonera imbarcavaacqua e prendeva gol senza so-luzione di continuità: la facili-tà con la quale gli avversari ar-rivavano al tiro era irrisoria eci si chiedeva come Pippo In-zaghi avrebbe risolto il proble-

ma. O come avrebbe limitato idanni, visto che questo Milandeve pensare a segnare un golin più degli avversari piuttostoche a subirne uno in meno. AlTrofeo Tim contro Juve e Sas-suolo ci fu la prima inversionedi rotta: zero gol incassati e unnumero di occasioni lasciateagli avversari che rientra nellalogica. Contro la Lazio, nel de-butto in campionato, DiegoLopez è stato battuto una volta(paradossalmente da un com-pagno: autogol di Alex), haparato un rigore e fatto un al-tro grande intervento. Però,rispetto ad alcune tremendeesibizioni estive, la difesa èsembrata meno fragile. Il cam-mino è ancora lungo, ma il la-voro in allenamento sta por-tando i primi frutti.

Gli ingredienti Nella tournéeamericana il Milan era spacca-to in tre reparti, lungo, abban-donato a se stesso. Quindi in-difendibile. Adesso difende disquadra, ossia non affidandosisolo a terzini e marcatori, ma atutto il gruppo. La ricetta di In-zaghi è semplice: linee vicine,raddoppi appena si può (èl’applicazione pratica del prin-cipio «aiutare il compagno»:davvero in campo si dannotutti una mano, squadra cortae stretta, attaccanti in pressio-ne quando gli avversari co-minciano a impostare il gioco.Applicazione e intensità: nonbasta, ma aiuta. Inzaghi, natu-ralmente, deve affidarsi anchealle individualità. Nesta eThiago Silva non ci sono più,ma Pippo ha nella rosa un po’

di ingredienti validi da cui vol-ta per volta può scegliere.L’esperienza la porta DanieleBonera, uno che quando han-no distribuito il senso tattico siè messo in coda due o tre voltee ne ha fatto scorta. Il gioco ae-reo è roba per Alex, la velocitàfa parte del bagaglio di Zapa-ta. Gli altri due centrali discorta (Rami e Mexes) per orasono ai margini, ma in una sta-gione lunga anche loro po-trebbero avere un’occasioneperché Inzaghi ha sempre det-to che il rendimento in allena-mento è fondamentale. Anchela batteria degli esterni pre-senta delle qualità: c’è il talen-to esuberante di De Sciglio, lafacilità di corsa di Abate, ilguizzo mancino di Armero. Zaccardo non avrà spazio eanche Albertazzi dovrà cerca-re a gennaio un’altra destina-zione. Ma Inzaghi sa di avere adisposizione un pacchetto didifensori che non è ovviamen-te all’altezza del Milan di un

tempo, ma che può crescere sela disposizione tattica di tuttala squadra aiuterà la terza li-nea a svolgere bene il suo com-pito.

Due opzioni Tra l’altro l’alle-natore rossonero può sceglie-re due soluzioni diverse in ba-se all’avversario e al tipo dipartita che vuole impostare.Se serve molta spinta sulle fa-sce può schierare contempora-neamente due terzini d’assalto(Abate-De Sciglio o De Sciglio-Armero; più difficile Abate-Armero) se invece, come con-tro la Lazio, il pericolo può ar-rivare proprio dalle corsie la-terali basta allargare Boneraper avere tre centrali semprepronti a intervenire e un soloterzino abilitato a spingere inavanti alla ricerca del cross.Ricordando sempre quello chepredica Inzaghi: l’equilibrio èfondamentale e gli attaccantisono i primi difensori.

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4I NUMERI

1,29la mediagol

subitiNell’ultimo

campionato ilMilan ha

incassato 49gol in 38

partite

24i gol

incassatinel 2010-11

Nell’annodell’ultimo

scudettorossonero

(2010-11) lasquadra

allenata daAllegri incassò

appena 24 reti.Poi un

peggioramentograduale: 33

nel 2011-12 (2°posto), 39 nel

2012-13 (3°posto), 49 nel

2013-14 (8°posto)

LE DUE SOLUZIONI

ABATE ALEX BONERA DE SCIGLIO

DE SCIGLIO ALEX ZAPATA BONERA

RCS

Mexes e Rami per ora partonodietro, Zaccardoe Albertazzi sono ai margini

FUORI DAL COMA

Isaac si risvegliaIl Milan è felice:«Che bella notizia»

(C.Prad.) Isaac Akuetteh siè risvegliato dal coma. Il quindicenne ghanese, cresciuto nelle giovanili del Milan e ora in prestito al Varese, ha preso coscienza nel suo letto d’ospedale al Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, in provinciadi Como, dove era ricoverato dal 31 agosto. Akuetteh, travolto da un treno all’altezza di Cadorago mentre percorreva in bicicletta una strada vicina alle rotaie, ha riconosciuto i genitori e la sorella. Dalla struttura prevale la cautela, mentre il Milan ha diffuso per primo il comunicato: «La settimana non poteva cominciare con una notizia migliore».

Alex, 32 anni, e Mattia De Sciglio, 21, sono i pilastri della nuova difesa rossonera LAPRESSE-LIVERANI

www.ACMilanArabic.com

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14 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

SERIE A

Benatia: «Via da Roma solo per fare cassa»Pallotta: «Bugiardo!»Dura replica del presidente al marocchino («Volevo restare»): «Avvelenatore di spogliatoi». A ottobre sfida in ChampionsDAVIDE STOPPINIROMA

Raccontano che JamesPallotta sia un ottimo giocatoredi basket, oltre che un appas-sionato. Raccontano pure diaverlo visto all’opera sotto ca-nestro, con grande disinvoltu-ra, nei campi della sua tenutadi Boston. Nessuno, però, l’ave-va mai prodursi in un contro-piede — o transizione, meglioper un cestista — come quellonei confronti di Mehdi Benatiae della Roma tutta ieri pome-riggio. «È un bugiardo e un av-velenatore di spogliatoio», hascritto il presidente di suo pu-gno, colpendo diretto l’avver-sario e prendendo alla sprovvi-

sta — ecco il contropiede —anche chi a Trigoria aveva or-ganizzato una replica a Benatiaper giovedì da parte del d.s.Walter Sabatini.

L’accordo del ristorante Pal-lotta non ce l’ha fatta più, eccoil punto. Ha letto e riletto l’in-tervista di Benatia a «Kicker»,gli sono passate sotto il nasoanche le parole del marocchi-no — di prossima pubblicazio-ne — a «L’Equipe» e ha volutoreplicare a tutti i costi. «Sabati-ni mi disse che il club voleva te-nermi — ha raccontato il difen-sore ora al Bayern —, ma an-che che aveva anche bisogno difar cassa, quindi doveva ven-dermi. E questo mi ha fatto ar-rabbiare, perché io volevo re-stare. Mi cercavano City, Chel-sea, Barcellona e Real Madrid.Ma quando è arrivato il Bayernho capito che non potevo la-sciarmi scappare questa oppor-tunità». E neppure Pallotta po-teva lasciarsi scappare l’oppor-tunità di rispondere. «Benatiacontinua a costruire il propriocastello di invenzioni negli ulti-mi due mesi — le parole dagli

Usa —. A luglio, a Boston, ave-vamo raggiunto un accordoverbale che prevedeva un au-mento salariale». Pallotta si ri-ferisce alla notte tra il 21 e il 22luglio, la chiacchierata a tavolacon Benatia, nella quale il pre-sidente chiese, tra l’altro, unitàd’intenti per lo scudetto.

Retroscena compagni Quellasera di fatto Benatia tornò adessere un giocatore della Ro-ma, anche agli occhi dei com-pagni. Qualche giorno più tar-di, avversario il ManchesterUnited, arrivò anche la fasciadi capitano di Garcia. «Mi dissedi essere molto felice di rima-nere — ancora Pallotta —. Nelcorso del mese successivo haperò mentito, oltre che a me,sia a Garcia che ai suoi compa-gni: è inaccettabile. Così a Sa-batini ho detto che stava avve-lenando lo spogliatoio e che lovolevo fuori: sia Rudi che Wal-ter hanno concordato con me.Non è stata una questione didenaro, è stata una questionedi personalità nel nostro spo-gliatoio». E qui c’è il retroscenadella rottura di Benatia coicompagni più influenti, al rien-tro dal ritiro in Austria. Infor-tunatosi Javi Martinez nelBayern, il marocchino ha nuo-vamente captato possibilità dicessione. A Trigoria in molti lohanno visto nuovamente cam-biare atteggiamento e a quelpunto il muro alzato a difesadel compagno è venuto meno.Il resto l’ha fatto il rifiuto delrinnovo — quasi 3 milioni bo-nus compresi — e l’offerta delBayern, che sarà avversariodella Roma all’Olimpico il 21ottobre. «E non sarà come in al-lenamento, quando non pote-vo essere troppo aggressivocon Totti», ha detto Benatia.Frase che, a rileggere le frizionicon lo spogliatoio, a Trigorianon è passata inosservata.

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26i milioni incassati per BenatiaOltre a 4 di bonus e a un’amichevole col Bayern di Monaco valutata 2 milioni, per un totale di 32 Il presidente James Pallotta e, nel tondo, Benatia ANSA

4ESTATE

AL VELENO

S28 maggio

L’intervistaAlla Gazzetta,

Benatia tuona:«La proposta

di rinnovodella società

è statainaccettabile»

22 luglioLa cenaA Boston,

Pallotta parlacon Benatia:

«Resta con noie vinciamo»

30 luglioLa certezzaPallotta: «Mehdinon è mai statoin vendita». Masi era esposto

anche Garcia

13 agostoMartinez

k.o.L’infortunio

dello spagnolodel Bayernapre nuovi

scenari

19 agostoLa rottura

Nel giornodell’Open Day,Benatia rifiuta

il rinnovo

26 agostoAl Bayern

I tedeschiufficializzano

l’acquistodel marocchino

OGGI IL RIENTRO IN ITALIA?

Caso MaiconLa societàlo cerca, lui non rispondeROMA

Su come si sia conclusa lanotte brava a Miami di Maiconcircolano le versioni più dispa-rate sul web, qualcuna diffusada siti satirici e altre invece ri-portate da fonti anonime. Dicerto c’è che la Roma ha persole tracce del giocatore, irrag-giungibile: nessuna risposta,né alle telefonate, né ai mes-saggi. L’unica notizia l’ha datail manager, secondo il qualeMaicon tornerà in Italia oggi. ATrigoria aspettano con impa-zienza: il giocatore sarà convo-cato per un colloquio chiarifi-catore. La Roma ha provato an-che a mettersi in contatto conGilmar Rinaldi, il coordinatoredella Seleçao, senza ricevererisposte: tra la società e Gilmar— come tra lo stesso dirigentee Maicon — ci sono tra l’altrovecchi contenziosi aperti. E ol-tre ad aver messo al corrente ilpresidente Pallotta della vicen-da, da Trigoria è anche partitauna richiesta alla federazionebrasiliana di una versione uffi-ciale. Ma a pensarci bene, checosa sia successo a Miami perla Roma è un problema relati-vo. La società è preoccupatadegli effetti collaterali. L’idea di Garcia, fino a prova contra-ria, resta quella di schierareMaicon con il Cska. Ci riuscirà?

stop© RIPRODUZIONE RISERVATA

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15

SERIE A

Piomba De Laurentiisper riempire il vuotoIl presidente del Napoli rassicura la squadra: fiducia nel progetto, nessuna lite con Benitez che riposa a LiverpoolMIMMO MALFITANONAPOLI

È arrivato a Castelvoltur-no nel pomeriggio, sorpren-dendo giocatori e staff tecnico.Le indiscrezioni sui presunticontrasti con Rafa Benitez gliavranno consigliato di farechiarezza all’interno dello spo-gliatoio. Aurelio De Laurentiiss’è presentato al centro sporti-vo per parlare alla squadra.L’ha fatto nonostante l’assenzadell’allenatore, in permessogià da alcuni giorni a Liverpo-ol, dove risiede la famiglia. L’esigenza di tranquillizzare ilgruppo, dunque, è nata daquelle voci, definite ridicoledalla società, che invece si sonodimostrate attendibili più chemai. Che Benitez sia contraria-to per come è stato pianificatoil mercato estivo, non è una no-vità. Anzi, l’argomento è giàstato discusso tra le parti e,probabilmente, il confrontopotrebbe riprendere domanipomeriggio, al rientro del tec-nico spagnolo dalla settimanadi vacanza. Una scelta discuti-bile, la sua, che ha aperto ad al-cune considerazioni, perché ilNapoli è l’unica squadra, inquesto periodo, che si sta alle-nando senza il proprio allena-tore. Una situazione inusualeper il nostro calcio.

Nessun condizionamento DeLaurentiis ha voluto tranquil-lizzare i giocatori, ha detto loroche non c’è alcun pericolo chelui possa cedere la società (unavoce circolata in città, ma sen-za un contenuto credibile) eche non c’è nessun contrastocon l’allenatore. Ha poi ribadi-to di credere, insieme con Beni-tez, in questo progetto e che,quindi, si aspetta una rispostapositiva domenica, contro il

Chievo. La visita del presidenteè durata poco meno di mez-z’ora e, prima di congedarsi dalgruppo ha invitato giocatori etecnici a trascorrere la giornatadi domani (la squadra ripose-rà) a «Cinecittà World», il com-plesso di cui è azionista, inau-gurato due mesi fa.

Chiarezza Il confronto trapresidente e allenatore, sullestrategie future, non potrà es-

sere rimandato a lungo. È purvero che la stagione è appenainiziata, ma un club non puòcontinuare a programmareavendo un tecnico in scadenzadi contratto. Benitez non ha al-cuna fretta di rinnovare, neisuoi progetti ci sarebbe il ritor-no in Inghilterra, a fine stagio-ne, dove vive la famiglia che non s’è mai voluta trasferire aNapoli. E il rincorrersi di tantevoci ha inevitabilmente gene-rato una serie di discussioni einterrogativi a cui dovranno ri-spondere gli interessati.Una si-tuazione analoga l’ha già vissu-ta, De Laurentiis, due stagionifa, quando Mazzarri rimandòfino all’ultimo giorno utile ladiscussione sul rinnovo e, nelfrattempo, aveva già l’accordocon Moratti per allenare l’Inter.Un atteggiamento che ferì nonpoco il presidente del Napoliche pur di trattenerlo gli pro-pose un triennale da 4 milioni astagione. Ma il no di Mazzarrifu irremovibile e lui, dopo mesidi attesa, si arrese e ingaggiòRafa Benitez.

Programmazione Le esigenzedell’ambiente Napoli non con-sentono gestioni approssimateed è necessario che il tecnicospagnolo chiarisca la propriaposizione, soprattutto per noncercare equivoci all’internodello spogliatoio. L’esperienzaavrà indotto il presidente ad in-tervenire per rasserenare lasquadra, per incitarla a nonmollare, perché il suo progettonon subirà variazioni, nono-stante l’eliminazione dallaChampions. Lui ha dimostratodi avere le idee ben chiare, an-che se possono non piacere allastragrande maggioranza dei ti-fosi. Ma, quantomeno, le ha.Sul suo futuro, invece, Beniteznon si è voluto pronunciare, la-sciando intendere che sul pro-getto del club nutre più per-plessità che certezze.

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CLASSIFICA

SQUADRE PUNTIPARTITE RETI

G V N P F SMILAN 3 1 1 0 0 3 1ROMA 3 1 1 0 0 2 0UDINESE 3 1 1 0 0 2 0NAPOLI 3 1 1 0 0 2 1CESENA 3 1 1 0 0 1 0JUVENTUS 3 1 1 0 0 1 0CAGLIARI 1 1 0 1 0 1 1PALERMO 1 1 0 1 0 1 1SAMPDORIA 1 1 0 1 0 1 1SASSUOLO 1 1 0 1 0 1 1ATALANTA 1 1 0 1 0 0 0INTER 1 1 0 1 0 0 0TORINO 1 1 0 1 0 0 0VERONA 1 1 0 1 0 0 0GENOA 0 1 0 0 1 1 2CHIEVO 0 1 0 0 1 0 1PARMA 0 1 0 0 1 0 1LAZIO 0 1 0 0 1 1 3EMPOLI 0 1 0 0 1 0 2FIORENTINA 0 1 0 0 1 0 2�CHAMPIONS �PRELIMINARI CHAMPIONS �EUROPA LEAGUE �RETROCESSIONE

PROSSIMO TURNOSabato 13 settembreEMPOLI-ROMA (ore 18)JUVENTUS-UDINESE (ore 20.45)Domenica 14 settembreSAMPDORIA-TORINO (ore 12.30)CAGLIARI-ATALANTA (ore 15)FIORENTINA-GENOA (ore 15)INTER-SASSUOLO (ore 15)LAZIO-CESENA (ore 15)NAPOLI-CHIEVO (ore 15)PARMA-MILAN (ore 20.45)Lunedì 15 settembreVERONA-PALERMO (ore 20.45)

4GIORNI

DI PAUSA

SMercoledì 3

A NyonBenitez

non dirigel’allenamento

del Napoliperché

impegnatoa Nyon

nel forum Uefariservato

agli allenatorid’Elite

Venerdì 5A Liverpool

Il tecnicospagnolosi prende

qualche giornodi riposo

e volaa Liverpool,

dove vivela famiglia

Sabato 6La smentita

Con una nota,il Napoli

smentiscela possibilità

che il rapportotra Benitez

e De Laurentiissi sia incrinato

Giovedì 11Il rientro

Dopol’allenamento

di oggi,il Napoli avrà

24 oredi riposo:

giovedì, giornodella ripresa,

Benitez torneràal timone

Adesso ai comandi c’è il vice Pecchial’avvocatino che andò a lezione da Rafa

ilpersonaggio

Aurelio De Laurentiis,65 anni, da 10numero unodel Napoli.Cinque i tecnici nella sua presidenza:Ventura, Reja, Donadoni, Mazzarri e Benitez ANSA

GIANLUCA MONTINAPOLI

Ad accogliere ieri AurelioDe Laurentiis nello spogliatoiodel Napoli sono stati i collabo-ratori di Rafa Benitez: gli spa-gnoli Paco De Miguel e Xavi Va-lero (rispettivamente prepara-tore atletico e preparatore deiportieri) e Fabio Pecchia, vicedi Benitez dalla passata stagio-ne. «L’avvocatino», come Pec-chia venne soprannominatoper la sua laurea in giurispru-denza presa mentre giocava inSerie A, è stato scrupoloso nel

preparare la seduta di ieri se-condo le indicazioni forniteglida Benitez. Il rapporto tra i dueè solido e di vecchia data. Giàperché Pecchia, sei anni fa, pri-ma di intraprendere la carrieradi allenatore, andò a Liverpoola studiare i metodi di Benitez.Ne rimase folgorato e ancheBenitez fu incuriosito da quel-l’incontro. Così, quando il co-mune amico Filippo Fusco (at-tuale d.s. del Bologna) fece aRafa il nome di Pecchia l’estatescorsa come suo ipotetico vice,quella scintilla si è riaccesa inun attimo. Pecchia ha legatomolto con gli altri collaboratori

di Benitez (tra i quali c’è ancheil «tattico» Antonio Gomez) eparla anche un discreto spa-gnolo. In panchina ha sempreun atteggiamento pacato, sulcampo non si limita soltanto adisporre birilli e bandierine.Anzi, si dedica molto alla tecni-ca individuale dei giocatori,con un occhio di riguardo al re-parto di centrocampo. È statocosì anche ieri. Lopez e DeGuzman sono stati gli «osser-vati speciali» di Pecchia e lo sa-ranno anche oggi. Al suo ritor-no Benitez li troverà pronti.Merito, anche, dell’avvocatino.

© RIPRODUZIONE RISERVATARafa Benitez, 54 anni, e il vice Fabio Pecchia, 41 LAPRESSE

IN CROAZIA

Solito MaradonaCalci e insultifuori da un locale

Diego Armando Maradona ci ricasca. A una settimana dalla sua partecipazione a Roma alla Partita interreligiosa per la Pace, l’ex «Pibe de oro» si è reso protagonista di una rissa a Dubrovnik, in Croazia, dove è in vacanza. A scatenare la sua ira, testimoniata anche da un videomesso on line da un sito croato,sarebbe stata una domanda postagli da persone fuori da una discoteca a proposito di Sergio Aguero, attaccante del Manchester City ed ex marito della figlia Giannina, a cui Maradona (che all’interno del locale aveva firmato autografi e scattato foto) avrebbe risposto con insulti e calci.

Diego Maradona, 53 anni AFP

SPONSOR TECNICO UDINESE CALCIO

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16 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

NICOLA BERARDINOROMA

La sua specialità è il sor-passo. Senza guardare nello

specchietto retrovisore per-ché a 28 anni non si può per-dere tempo a scrutarsi lespalle. Bisogna solo osare.

E magari esplorarsi den-tro, per raschiare tutte le

proprie forze. Lucas Bi-glia sa superare chi glista davanti. Così il po-

sto da titolare diventasuo senza tante manovre.Nell’Argentina e nella La-zio è andata così. Nel giro

di appena due mesi, undoppio sorpasso per dare

una marcia diversa alla car-riera. E ritrovarsi titolare

sia in nazionale sia nella

FILIPPO GRIMALDIGENOVA

Così parlò Massimo Fer-rero: «Romero? È il momentogiusto perché si trovi unosquadrone». Era il 9 luglio,quando il nuovo presidentedella Sampdoria anticipò allaGazzetta ciò che secondo luiera già quasi una certezza. Ilnumero uno argentino, di lì apoco vicecampione del mon-do, non avrebbe avuto diffi-coltà a trovarsi una nuova si-stemazione.

Mani d’oro Invece, numerialla mano, il reprobo SergioRomero (tutt’altro che unosprovveduto, e più di lui pureil suo potente manager Raio-la) è ancora qui. Non solo: s’ègià messo in tasca (a spesedella Samp) ben 330.647 euronetti, dal 1° luglio a oggi, paria 4.657 euro netti al giorno.Nessuna volontà di fargli lamorale, ma la società blucer-chiata ha pagato caro l’erroredi considerarlo anzitempofuori dai giochi. Quando l’hacapito, era troppo tardi pertrovare una via d’uscita, vistoche la sera del 2 settembre,poco prima della chiusura del-le liste, il portiere ha comuni-cato alla Samp che sarebbe ri-masto volentieri a Genova.

Il terzo incomodo Nessunavolontà di contestarne le dotisportive. Al Mondiale è statotra i milgiori dell’Argentina.

SERIE A

L’Argentina a due facce

Quell’abbraccio con Messi dopo i rigori con l’OlandaLionel Messi festeggia col laziale Biglia e il sampdoriano Romero la vittoria contro l’Olanda ai rigori nella semifinale mondiale del 9 luglio a San Paolo. In quell’occasione Messi segnò il suo rigore, mentre Romero ne parò due LAPRESSE

4I NUMERI

2I rigoriparati

da Romero, aVlaar e a

Sneijder, nellasemifinale

mondiale control’Olanda

a San Paolo

63Le reti

subite in 62partite nelle due

stagioni con laSamp: la prima

in B (2011-2012)e la seconda in

A (2012-13)

3Le gare

giocatecol Monaco

l’anno scorso.Poi Ranieri l’ha

messo in panca

4I NUMERI

26Le gare

di Biglia nelprimo

campionato conla Lazio

(e 2 gol).

27Le partite

con l’Argentina(0 reti).

Al Mondiale3 da titolare

e 7 totali

Biglia va veloceCosì il magodei sorpassis’è preso la LazioIl regista nato a... Mercedes ha iniziato la riscossa in Brasile: promosso titolare da Sabella, ora è un punto fermo di Pioli

Riecco Romero Il reietto Samp rimane ai boxma da paperoneIl portiere, eroe al Mondiale, doveva partire Oggi torna a Genova, con il futuro in tribunae un maxi stipendio di 4.657 euro al giorno

Resta il fatto che le ipotesi Benfica, Liverpool e Manche-ster United sono saltate unadopo l’altra nonostante laSamp gli avesse concesso pri-ma il cartellino, e poi una ro-busta buonuscita superiore almezzo milione di euro, qualevalido incentivo a fare le vali-gie. E Romero, che alla Sampaveva già dimostrato di essereun ottimo incassatore — tuttocasa e campo, ma di fatto uncorpo estraneo al gruppo —non s’è certo preoccupato del-l’accoglienza che troverà daoggi a Bogliasco. Di sicuro, laprova che la società blucer-chiata fosse sicura di liberarsidi un ingaggio che da solo pe-sa quanto un terzo di tutta larosa attuale viene dall’ingag-gio di Viviano, nuovo numerouno. Oggi il monte-stipendilordo dei tre portieri è di 5,2milioni. Qualcosa, insomma,non ha funzionato. I tifosi so-no divisi, ma difficilmente ilpragmatismo di Mihajlovic loporterà a chiudere il portiereargentino in uno stanzino e agettare via la chiave, sperandoin un a sorta di ravvedimentooperoso di Romero & Raiolasul mercato di gennaio. Sol-tanto una pia illusione?

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squadra di club.

Marcia in più Biglia, nato aMercedes (un nome che forsepuò aiutare a far nascere la vo-glia di sorpasso), è alla secon-da stagione in Italia. Nell’esta-te 2013 l’arrivo dall’Anderle-cht. In Belgio sei annate pertestare il calcio europeo dopol’apprendistato in patria conArgentinos Juniors e Indepen-diente. Alla Lazio si è ritrovatoLedesma come alter ego per lacabina di regia, ma ha totaliz-zato 26 gare e 2 gol in campio-nato. Scontando anche le dif-ficoltà di adattamento a unarealtà tattica più complessadelle precedenti. Anche quellecurve a gomito della sua pri-ma stagione in A gli sono peròservite. Come esperienza e co-me arricchimento professio-

nale. Dal Mondiale è partita lariscossa di Biglia. Dalle bricio-le dei minuti finali nella primagara, quella contro la Bosniadel 15 giugno, al posto da tito-lare, nella finale con la Ger-mania. Al fianco di Maschera-no nel mezzo del centrocam-po, nel 4-4-2 di Sabella, a ispi-rare Messi. Il rincalzo doc ècosì diventato un punto fermodell’Argentina. Anche col nuo-vo c.t. Martino, che una setti-mana fa nel remake della fina-le del Maracanà, a Düsseldorf,ha schierato Biglia dal primominuto come esterno sinistrodi centrocampo, nel 4-3-3. ElPrincipito è stato tra i protago-nisti del colpaccio contro iCampioni del Mondo.

Subito titolare Nella Lazio diPioli era partito come alterna-tiva a Ledesma. Il nuovo tecni-co ha puntato tutto sul 4-3-3con i due argentini in ballot-taggio per la cabina di regia. Ilprecampionato sembrava in-dirizzare la scelta finale versoLedesma, ma nel debutto diSan Siro, contro il Milan, si ècompiuto l’altro sorpasso: Bi-glia in campo per tutti i 90 mi-nuti. La sua aggressività neglispazi brevi come valore ag-giunto per la nuova Lazio. Alrientro da Düsseldorf, ha lavo-raro a parte per tre giorni(af-faticamento muscolare). Ieri,alla ripresa degli allenamenti,è rientrato nel gruppo. Dome-nica, all’Olimpico contro il Ce-sena, Lucas Biglia vuole gui-dare la Lazio a un sorpasso datre punti.

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Lucas Biglia, 28 anni

Sergio Romero, 27 anni PEGASO

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17

C onosco Vittorio Gallinari, padre di Danilo,dagli anni 80. Persona di rara classe, cultura

e buon senso. La moglie non poteva che essere del-la stessa pasta. Insieme hanno fondato una granfamiglia, con figli splendidi. Danilo l’ho incrociatoper la prima volta su un campo qualunque dellaLombardia: aveva 13 anni, giocava la finale delTrofeo delle Province. Amore cestistico a prima vi-sta: avrei scommesso qualunque cosa che quel pu-ledrino dalle gambe infinite, dall’andatura cara-collante e dal tiro infallibile sarebbe diventatoqualcuno.

Profezia molto facile, ammetto: le stimmate delfenomeno erano evidenti. Ho continuato a «spiar-lo», spesso per caso, quando sgobbava madido di

sudore a 17-18 anni al Palalido, in estati infuocate,legato a elastici o ad altri strumenti di tortura atle-tica, per riprendersi da qualche infortunio. Non miha mai visto, ma lo incitavo in silenzio. Ho seguitola sua carriera, e continuo a farlo, con affetto spe-ciale: ogni contratto, ogni elogio, quasi ogni cane-stro mi dà autentica gioia. Incrementata dalla con-statazione evidente che è cresciuto anche cultural-mente e umanamente. Una bella persona.

Capirete perché, con questa lunga premessa, epur non essendo particolarmente romantico e ze-ro nazionalista, ho sentito un colpo al cuore nelleggere, al termine della bella intervista di Massi-mo Lopes Pegna a Danilo, sulla Gazzetta dell’al-tro giorno l’affermazione di Danilo: «Voglio di-

ventare cittadino americano». Non ho la minimaintenzione di indagare sui motivi di questa scelta-intenzione: ciascuno ha diritto alla sua privacy,su una sfera per nulla pubblica come questa. Mauna dolorosa sorpresa posso e devo esprimerla,caro Danilo. Giurerei che questo Paese, il nostro eil tuo, fino a nuovo passaporto, ha bisogno esatta-mente di persone come te per tirarsi in piedi etogliersi dalla palude in cui sta per essere risuc-chiato. Danilo caro, i canestri azzurri sono l’ulti-ma cosa a cui sto pensando. Penso a te, a noi, altuo talento, alla tua intelligenza, alla tua onestà.È questa Italia sbilenca che ti ha fatto così: è l’oradella gratitudine.

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laRiflessionedi FRANCO ARTURI

GALLINARI CITTADINO AMERICANO?UNA SORPRESA, MA DOLOROSA

Antonio Conte, 45 anni. C.t. azzurro GETTY IMAGES

laVignettaDI STEFANO FROSINI

IL CINGUETTIO DEL GIORNO TwitTwit

VALERIO ASPROMONTEAzzurro di scherma

I due cani piu belli di Grottaferrata @ValeAspro

FILIPPO MAGNINICampione di nuoto

Quanti uomini come me si riducono cosi durante lo shopping sfrenato della propria ragazza? @mafaldina88 @FiloMagnini

LAURE MANAUDOUEx campionessa di nuoto

Ringrazio tutti coloro che sono preoccupati per me. Posso rassicurarli, una caduta da moto. Nulla di grave @Manaudou

ALEX ZANARDICampione paralimpico

In bocca al lupo ai nostri Militari agli #InvictusGames. Ragazzi vorrei essere li con Voi, ma ci sono col cuore. Alé!@lxznr

QUANDO LA STRADA DIVENTA UN RINGDA TACCONE A PETACCHI CICLISTI PUGILI

D iavolo Rosso: è lui, Giovanni Gerbi da Asti,il primo carissimo rissoso del ciclismo. Mi-

lano-Sanremo del 1907, la prima della storia,288 km, 33 corridori, in volata due Bianchi (Pe-tit Breton e il Diavolo Rosso) contro un Peugeot(Georges Garrigou), a 800 metri dal traguardo ilDiavolo Rosso – concordata la divisione dei pre-mi con Petit Breton - devia verso Garrigou, lostringe, lo chiude, lo tocca, lo sbilancia, lo affer-ra per il collo, quindi ha anche il coraggio disprintare per il secondo posto. Sarà retrocesso alterzo.

La storia del ciclismo è fatta anche di scatti(d’ira) e attacchi (di rabbia), e c’è chi finisce algancio (ma al viso). Il più irascibile è Vito Tacco-ne. Al Giro d’Italia del 1965, tappa Potenza-Ma-ratea, arrivo a due fra Taccone e Luciano Arma-ni. Taccone, abruzzese, già sette tappe vinte incarriera, e Armani, parmense, neoprofessioni-sta. Prima bisticciano a parole, poi a pedali, infi-ne a mani. Perché Taccone vuole vincere a tutti icosti, Armani pure, si mette alla ruota di Vito enon la molla, lo sprint diventa quasi surplace,dietro sopraggiunge un gruppetto con velocisticome Carlesi e Neri, allora Armani parte, Tacco-ne gli dà due codate, poi toglie una mano dalmanubrio e con quella allontana l’avversario, dopo il traguardo (primo Taccone ma, dopo l’in-tervento della giuria, primo Armani), Armaniviene trattenuto a braccia da due giornalisti.Taccone e Armani fanno la pace alla fine del Gi-ro, quando l’organizzatore Nino Recalcati li in-

gaggia per continuare le sfide (combinate) inriunioni tipo pista. Ma quando si corre a L’Aquila,gli spettatori si scatenano, lanciano bottiglie adArmani, minacciano di linciarlo.

Taccone s’incendia anche al Tour de France.Succede nel 1964: giornata torrida, caldo bestia-le, uno spettatore allunga due foglie di cavolocon del ghiaccio dentro, Taccone sta per afferra-re il rinfrescante naturale quando lo spagnoloFernando Manzaneque glielo sfila di mano e selo infila sotto il cappellino. Taccone lo insegue egli salta addosso, i due precipitano in un cespu-glio di spine e si azzuffano, intervengono Jac-ques Goddet, patron del Tour, e i motociclistiche, a palettate, dividono i due litiganti. «Lo avrei ammazzato», confessa Taccone, e c’è dacredergli.

Sarà l’adrenalina a sciogliere i freni, sarà l’aci-do lattico a evaporare il «fair play», ma è così chesaltano i nervi. A Mario Beccia, nervoso, che allaSanremo accusa Vincenzo Torriani di averlo fre-nato, il patron delle corse della Gazzetta rispon-de, serafico: «Raglio d’asino non sale in cielo». AMario Cipollini, che sempre alla Sanremo lanciala bici nel vetro posteriore dell’ammiraglia diCarmine Castellano, il direttore di corsa allargafilosoficamente le braccia. C’è chi tira un cazzot-to agli spettatori (Wladimir Belli), chi a un avver-sario. Capita anche al Velocista Gentiluomo: unavolta Alessandro Petacchi rifila un cazzotto al let-tone Andris Nauduzs (Giro d’Italia 2003), un’al-tra volta al francese Nacer Bouhanni (Giro di Tur-chia 2011). Ignorando che l’idolo di Bouhanninon è Mark Cavendish, ma Mike Tyson.

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ilCaso

di MARCO PASTONESI

Grazie al suo carattere e al-la sua esperienza, Benitez èl’allenatore ideale per il Na-poli. In questo momento didifficoltà, De Laurentiis do-vrebbe dimostrargli la sua fi-ducia coi fatti e non con le pa-role, rinnovandogli il con-tratto, altrimenti prevedotempi duri.

Moris De LeyvaDolceacqua (Imperia)

L’eliminazione del Napolidalla Champions è figlia ditanti padri: approccio men-tale sbagliato, peccati di suf-ficienza di alcuni giocatori,superiorità del calcio spa-gnolo su quello italiano. Be-nitez sapeva da maggio diquesto preliminare, per cui lapreparazione doveva esserediversa. E poi i nuovi arrivatinon appaiono migliori diquelli partiti. Per puntare al-lo scudetto non sempre ba-sterà una prestazione come aMarassi. Concludo con un ri-corso storico: il Napoli nel1986 andò fuori al primo tur-no di Coppa Uefa dal Tolosa eprobabilmente da quella se-rata trasse la forza per arri-vare al primo scudetto. Da ti-foso spero che dalla notte ba-sca scaturisca un prosieguodi stagione simile, pur consa-pevole che quelli erano altritempi ed era un altro Napo-li...

Pasquale Di Mattia, Roma

La bruciante eliminazione aBilbao rischia di rimanere unamacchia indelebile su tutta lastagione del Napoli in generalee di Benitez in particolare.Qualcosa, anzi molto, si è rottonel rapporto tra il tecnico e ilpresidente, ma anche tra lasquadra e il pubblico, come te-stimonia il bassissimo numerodi abbonati: 6.300 per ora, me-no della metà dei 14.133 delcampionato scorso. E’ vero, co-me sostiene il tifoso De Leyva,che De Laurentiis dovrebbe di-mostrare la sua fiducia a Beni-tez con un gesto concreto qualesarebbe il rinnovo del contrat-to in scadenza, ma nessunopuò obbligare né lui, né altripresidenti a prendere impegniper il futuro, specialmente inquesti momenti di crisi. I gran-

di professionisti - e Benitez si-curamente lo è – si impegnanoal massimo sino all’ultimo gior-no del proprio contratto, comedel resto fece Mazzarri checonsegnò al suo successore unNapoli secondo in campionatoe riqualificato alla fase a grup-pi in Champions, senza i ri-schiosissimi preliminari.

Il vero problema, quindi,non è un rinnovo anticipato,più o meno convinto e convin-cente, ma il rendimento delNapoli a cavallo tra il primo e ilsecondo anno di Benitez. E quimi ricollego a quanto scrivel’altro tifoso Di Mattia, che al-larga il fronte delle responsabi-lità per spiegare la bocciatura aSan Mames. Benitez e con lui ilsuo staff hanno sbagliato lapreparazione, molti giocatorihanno sbagliato partita, maanche il presidente ha sbaglia-to a non rinforzare la squadra,limitando gli orizzonti al ds Bi-gon, l’unico davvero incolpe-vole. Con questo organico, do-po il colpaccio di Marassi fir-mato da De Guzman, Benitezdovrà fugare i tanti dubbi cheimprovvisamente lo circonda-no, perché non bisogna dimen-ticare che era stato ingaggiatosoprattutto per la sua esperien-za internazionale. In questosenso il fresco kappaò europeosi aggiunge all’eliminazione diun anno fa nella prima fase diChampions e a maggior motivoalla successiva, ancora menogiustificabile, bocciatura negliottavi di Europa League con ilPorto. Appesantito da questiscomodi precedenti, al ritornodalle sue discusse vacanze a Li-verpool, Benitez ripartirà in sa-lita in campionato e nelle duecoppe rimaste, magari speran-do nella scaramanzia. Anche seè vero che il Napoli vinse il suoprimo storico scudetto nel1987 dopo essere stato elimi-nato in Europa dal non irresi-stibile Tolosa, ma quello eraproprio un altro Napoli. Con ilgenio di Maradona in campo,la concretezza di Ottavio Bian-chi in panchina e la sensibilitàdel presidente Ferlaino, mai invisita alla squadra quando l’al-lenatore non c’era. Anche per-chè Bianchi non rimaneva invacanza a Bergamo...

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TempiSupplementari

A CURA DI ALBERTO CERRUTIFax: 0262827917. Email: [email protected]

Rafael Benitez, 54 anni. Seconda stagione al Napoli AFP

Nella crisi Napolitutti responsabili

ANTONIO, A ME CHIEDEVANO I MIRACOLIANCH’IO INIZIAI DA C.T. CON LA NORVEGIA

L’ esordio ufficiale di Antonio Conte sullapanchina della Nazionale italiana avverrà

contro la Norvegia, proprio come capitò a menel lontano 1991. Si tratta di una coincidenzache mi fa ricordare come vissi quella mia primavigilia da commissario tecnico azzurro. Intantoauguro ad Antonio grandi successi, ma mi per-metto di dargli una raccomandazione: eserciti igiocatori a tirare i rigori. La sfida con gli scandi-navi era il mio esordio, sostituivo il bravo Aze-glio Vicini, che però non aveva avuto fortunaavendo mancato la qualificazione alla fase fina-le del campionato europeo in Svezia. La critica ei tifosi in generale si attendevano molto e siaspettavano già dopo appena quattro-cinquegiorni di allenamento di vedere una squadravincente e divertente. Insomma, non ci si atten-deva i riscontri di un tecnico, ma di un mago checombina prodigi.

Ero conscio delle aspettative, così come delleincomprensioni e delle critiche che un risultatonon buono avrebbe generato. Una simile situa-zione sicuramente non contribuiva a rassere-narmi, sapevo che potevo incidere principal-mente a livello motivazionale, mentre per quan-to riguardava il gioco era tutto in divenire.

Il confronto con il Parma e con il Milan cheavevo allenato era davvero improponibile: inquattro giorni non era nemmeno immaginabileraggiungere i risultati di un lavoro di anni e an-ni. Per dare una parvenza di organizzazione digioco, mi ero premunito di convocare alcuni gio-catori che avevo avuto la fortuna di allenare nelMilan, in particolare Franco Baresi e l’espertoCarletto Ancelotti, uomini chiave che occupava-no posizioni strategiche per dare il «la» a unaidea di calcio come la desideravo io. Un misto disensazioni, tensioni, dubbi e speranze si alter-nava nella mia mente, unitamente alla curiositàdi constatare all’atto pratico come sarebbe statoil match.

La notte della vigilia non fu delle più tranquil-le, ma ciò non era una sorpresa. Ero ansioso diiniziare e curioso di vedere che cosa avevano ap-preso i convocati in così pochi giorni. Ero onora-to del ruolo che avevo, oltre che orgoglioso, mami sembrava di non essere particolarmente tesoed emozionato. Mi sbagliavo: quando entrai incampo e specialmente all’inno di Mameli sentiiun emozione fortissima, poi iniziò la partita escomparve tutto per lasciare spazio al match cheterminò 1-1. In bocca al lupo, caro Antonio.

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sopralapanca diARRIGO SACCHI

Page 18: Gazzetta dello sport 09 09 2014

18 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

MAGIC + 3 CAMPIONATO

Torna il Papu Gomez, dalle bombe ai golIl centrocampista ex Catania è all’Atalanta dopo il brutto periodo in Ucraina. Le sue giocate a 14 milioni

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PORTIERINome Squadra CostoABBIATI MIL 12AGAZZI MIL 2AGLIARDI CES 2ANDUJAR NAP 1AVRAMOV ATA 1BARDI CHI 8BASSI EMP 8BENUSSI VER 1BERISHA LAZ 2BERNI INT 1BIGGERI EMP 1BIZZARRI CHI 1BRESSAN CES 1BRKIC UDI 2BUFFON JUV 17CARBONI CAG 1CARRIZO INT 1CASTELLAZZI TOR 1COLOMBI CAG 9COLOMBO NAP 1CONSIGLI SAS 11CORDAZ PAR 1CRAGNO CAG 2DA COSTA SAM 10DE SANCTIS ROM 17DIEGO LOPEZ MIL 15FREZZOLINI ATA 1FULIGNATI PAL 1GILLET TOR 2GOLLINI VER 1HANDANOVIC INT 18IACOBUCCI PAR 1KARNEZIS UDI 1LAMANNA GEN 1LEALI CES 9LOBONT ROM 1LUPATELLI FIO 1MARCHETTI LAZ 12MASSOLO SAM 1MERET UDI 1MIRANTE PAR 13NETO FIO 13PADELLI TOR 12PEGOLO SAS 7PERIN GEN 12POLITO SAS 1POMINI SAS 3PUGGIONI CHI 2RAFAEL C.B. NAP 15RAFAEL D.A. VER 11ROMERO S. SAM 1ROSATI NAP 1RUBINHO JUV 1SCUFFET UDI 11SECULIN CHI 1SEPE EMP 2SKORUPSKI ROM 1SOMMARIVA GEN 1SORRENTINO PAL 11SPORTIELLO ATA 1STORARI JUV 1STRAKOSHA LAZ 1TATARUSANU FIO 1UJKANI PAL 1VIVIANO SAM 4

DIFENSORINome Squadra CostoABATE MIL 8ACERBI SAS 4AGOSTINI VER 6ALBERTAZZI MIL 3ALBIOL NAP 11ALEX MIL 13ALONSO FIO 3ANDELKOVIC PAL 5ANDREOLLI INT 4ANTEI SAS 3ANTONINI GEN 6ARIAUDO SAS 4ASTORI ROM 8AVELAR CAG 5BAGADUR FIO 1BALZANO CAG 4BALZARETTI ROM 5BAMBA PAL 5BARBA EMP 2BARZAGLI JUV 14BASANTA FIO 6BASTA LAZ 13BELLINI ATA 2BELMONTE UDI 2BENALOUANE ATA 6BENEDETTI CAG 3BIANCHETTI EMP 3BIANCO SAS 3BIAVA ATA 8BIRAGHI CHI 4BOCHNIEWICZ UDI 1BONERA MIL 6BONUCCI JUV 12BOVO TOR 6

BRAAFHEID LAZ 4BRITOS NAP 5BRIVIO VER 5BUBNJIC UDI 3BURDISSO GEN 7CACCIATORE SAM 5CACERES JUV 7CAMPAGNARO INT 6CANA LAZ 7CANNAVARO SAS 7CAPELLI CES 5CAPUANO CAG 5CASSANI PAR 8CASTAN ROM 12CAVANDA LAZ 4CEPPITELLI CAG 5CESAR CHI 4CHERUBIN ATA 4CHIELLINI JUV 15CIANI LAZ 4CODA UDI 3COLE ROM 11COSTA PAR 4DAINELLI CHI 7D'AMBROSIO INT 5DANILO UDI 8DAPRELA' PAL 4DARMIAN TOR 11DE CEGLIE PAR 3DE MAIO GEN 6DE SCIGLIO MIL 8DE SILVESTRI SAM 11DE VRIJ LAZ 11DEL GROSSO ATA 4DODO' INT 8DOMIZZI UDI 7DONKOR INT 1DRAME' ATA 5EDENILSON GEN 5EDIMAR CHI 4EMANUELSON ROM 7EMERSON PAL 4EVRA JUV 11FARAONI UDI 4FEDDAL PAL 2FELIPE PAR 4FORNASIER SAM 4FREY CHI 5GABRIEL SILVA UDI 11GAMBERINI CHI 5GASTALDELLO SAM 11GASTON SILVA TOR 3GAZZOLA SAS 4GENTILETTI LAZ 5GHOULAM NAP 6GLIK TOR 10GOBBI PAR 7GONZALEZ ALE. VER 5GONZALEZ G. PAL 4HEGAZI FIO 2HENRIQUE NAP 8HEURTAUX UDI 9HOLEBAS ROM 5HYSAJ EMP 4IZZO GEN 4JANSSON TOR 4JONATHAN INT 10JUAN JESUS INT 8KONKO LAZ 5KOULIBALY NAP 5KRAJNC CES 4LAURINI EMP 3LAZAAR PAL 5LICHTSTEINER JUV 16LONGHI SAS 5LUCARELLI PAR 9LUCCHINI CES 6LUNA VER 6MAGGIO NAP 6MAGNUSSON CES 2MAICON ROM 15MAKSIMOVIC TOR 6MANFREDINI SAS 5MANOLAS ROM 10MANTOVANI PAL 4MARCHESE GEN 8MARIO RUI EMP 3MARQUES VER 4MARQUEZ VER 8MARTIC VER 4MASIELLO TOR 4MAZZOTTA CES 4MBAYE INT 4MESBAH SAM 4MESTO NAP 4MEXES MIL 5MILANOVIC MILAN PAL 3MOLINARO TOR 9MONTELEONE PAL 1MORAS VER 6MORETTI TOR 7MORGANELLA PAL 4MOTTA JUV 3MUNOZ PAL 6MURRU CAG 6NAGATOMO INT 13NICA CES 3NOVARETTI LAZ 4

CUADRADO FIO 22D'ALESSANDRO ATA 5DAVID LOPEZ NAP 5DE FEUDIS CES 4DE GUZMAN NAP 11DE JONG MIL 10DE ROSSI ROM 13DE VITIS SAM 1DELLA ROCCA PAL 3DESSENA CAG 5DONSAH CAG 2DUNCAN SAM 5EDERSON LAZ 5EKDAL CAG 7EL KADDOURI TOR 12ERIKSSON CAG 3ESSIEN MIL 3ESTIGARRIBIA ATA 7EVANGELISTA UDI 4FARNERUD TOR 6FELIPE ANDERSON LAZ 6FERNANDES UDI 13FERNANDEZ M. FIO 9FETFATZIDIS GEN 8FLORENZI ROM 15GALLOPPA PAR 5GARGANO NAP 5GAZZI TOR 5GIORGI CES 6GOMEZ ATA 14GONZALEZ ALV. LAZ 7GRASSI ATA 1GRECO GEN 7GUARENTE EMP 6GUARIN INT 12GUILHERME UDI 5HALLBERG UDI 3HALLFREDSSON VER 9HAMSIK NAP 19HERNANES INT 16HETEMAJ CHI 7HONDA MIL 11IAGO GEN 5ILICIC FIO 14INLER NAP 11IONITA VER 4IZCO CHI 6JAADI UDI 1JADSON UDI 2JANKOVIC B. VER 8JOAO PEDRO CAG 4JOAQUIN FIO 10JORGINHO NAP 14JORQUERA PAR 4KEITA S. ROM 7KONE UDI 11KOVACIC INT 11KRHIN INT 4KRSTICIC SAM 7KUCKA GEN 9

KUPISZ CHI 2KURTIC FIO 8KUZMANOVIC INT 4LAXALT EMP 3LAZAREVIC CHI 5LAZZARI FIO 5LEDESMA LAZ 8LESTIENNE GEN 12LODI PAR 11LUCAS SOUZA PAR 2LULIC LAZ 13MAGNANELLI SAS 5MANGANI CHI 5MARCHIONNI SAM 7MARCHISIO JUV 16MARESCA PAL 7MARIN FIO 11MARRONE JUV 4MASTOUR MIL 2MAURI J. PAR 1MAURI S. LAZ 12MEDEL INT 8MENEZ MIL 18MERTENS NAP 22MIGLIACCIO ATA 4MISSIROLI SAS 6MOLINA ATA 4MONTOLIVO MIL 10MORALEZ ATA 13MORO EMP 3MUNTARI MIL 10MURONI CAG 1MUSSIS GEN 4M'VILA INT 7NAINGGOLAN ROM 15NGOYI PAL 3NOCERINO TOR 8OBBADI VER 7OBI INT 3OBIANG SAM 8OCTAVIO FIO 3ONAZI LAZ 6PADOIN JUV 4PALOMBO SAM 8PAREDES ROM 4PAROLO LAZ 13PEPE JUV 3PEREIRINHA LAZ 4PEREYRA JUV 11PEREZ TOR 3PEROTTI GEN 10PINZI UDI 7PIRLO JUV 16PIZARRO FIO 10PJANIC ROM 18POGBA JUV 18POLI MIL 7PUCCIARELLI EMP 5PULZETTI CES 5QUAISON PAL 3RADOSEVIC NAP 2RADOVANOVIC CHI 4RAGUSA GEN 6RIERA UDI 6RIGONI PAL 10RINCON GEN 6RIZZO SAM 2ROMULO JUV 10SALA VER 5SANCHEZ MINO TOR 7SANTANA GEN 5SAPONARA MIL 6SCHELOTTO CHI 5SIGNORELLI EMP 4SORIANO SAM 10SPINAZZOLA ATA 2STROOTMAN ROM 16STURARO GEN 7TABANELLI CES 4TACHTSIDIS VER 6TAIDER SAS 6UCAN ROM 5VALDIFIORI EMP 5VALOTI VER 1VALZANIA CES 1VAN GINKEL MIL 8VARGAS J. FIO 11VAZQUEZ PAL 10VECINO EMP 6VERDI EMP 7VIDAL JUV 20VIVES TOR 5WIDMER UDI 6WSZOLEK SAM 4YABRE CES 1ZAPATA A. UDI 4ZE' EDUARDO CES 4ZIELINSKI EMP 5

ATTACCANTINome Squadra CostoAGUIRRE EMP 10AMAURI TOR 16

BABACAR FIO 13BARRETO P. TOR 10BELFODIL PAR 13BELOTTI PAL 16BENTIVEGNA PAL 1BERARDI SAS 26BERGESSIO SAM 18BERNARDESCHI FIO 11BIANCHI ATA 11BOAKYE ATA 11BONAZZOLI INT 2BORRIELLO ROM 13BOTTA CHI 8CALLEJON NAP 26CAPPELLUZZO VER 1CASSANO PAR 23CHANTURIA VER 10CODA M. PAR 4DEFREL CES 11DENIS ATA 22DESTRO ROM 24DI NATALE UDI 32DJORDJEVIC LAZ 17DJORDJEVIC L. SAM 5DJURIC CES 6DYBALA PAL 17EDER SAM 20EL HAMDAOUI FIO 6EL SHAARAWY MIL 22FARES VER 1FARIAS CAG 8FEDATO SAM 9FLOCCARI SAS 13FLORO FLORES SAS 14GABBIADINI SAM 19GARRITANO CES 10GERVINHO ROM 25GHEZZAL PAR 5GIOVINCO JUV 14GLIOZZI SAS 2GOMEZ M. FIO 28GOMEZ T. VER 14HIGUAIN NAP 33IAKOVENKO FIO 8IBARBO CAG 15ICARDI INT 24INSIGNE NAP 14ITURBE ROM 21JOAO SILVA PAL 8KEITA B. LAZ 18KLOSE LAZ 19LARRONDO TOR 9LJAJIC ROM 16LLORENTE JUV 26LOI CAG 1LONGO CAG 13MACCARONE EMP 14MAKIENOK PAL 13MARILUNGO CES 13MARTINEZ TOR 12MATRI GEN 19MAXI LOPEZ CHI 14MCHEDLIDZE EMP 6MEGGIORINI CHI 12MICHU NAP 16MONCINI CES 1MORATA JUV 20MURIEL UDI 18NENE' VER 14NIANG MIL 11NICO LOPEZ VER 12OKAKA SAM 16OSVALDO INT 18PALACIO INT 27PALLADINO PAR 12PALOSCHI CHI 20PANICO GEN 1PAVOLETTI SAS 11PAZZINI MIL 18PELLISSIER CHI 11PINILLA GEN 16POZZI PAR 8QUAGLIARELLA TOR 20RODRIGUEZ CES 11ROSSETI ATA 8ROSSI FIO 32ROVINI EMP 4SANABRIA ROM 6SANSONE G. SAM 13SANSONE N. SAS 15SAU CAG 21SAVIOLA VER 16SERENI SAS 2SHEKILADZE EMP 3SUCCI CES 10TAVANO EMP 15TEVEZ JUV 34THEREAU UDI 16TONI VER 26TORRES MIL 23TOTTI ROM 23TOUNKARA LAZ 4ZAPATA D. NAP 13ZAZA SAS 19

OGBONNA JUV 5PALETTA PAR 10PARENTE GEN 1PASQUAL FIO 12PASQUALE UDI 3PEDRO MENDES PAR 3PELUSO SAS 6PERES TOR 4PERICO CES 4PERTICONE EMP 3PIRIS UDI 5PISANO E. PAL 6PISANO F. CAG 5RADU LAZ 8RAIMONDI ATA 4RAMI MIL 11RANOCCHIA INT 12REGINI SAM 5RENZETTI CES 7RICHARDS FIO 6RISPOLI PAR 4RISTOVSKI PAR 5RODRIGUEZ GON. FIO 13RODRIGUEZ GUI. VER 5ROMAGNOLI SAM 4RONCAGLIA GEN 5ROSI GEN 6ROSSETTINI CAG 6RUGANI EMP 7SAMPIRISI GEN 4SANTACROCE PAR 2SARDO CHI 5SAVIC FIO 9SCALONI ATA 2SILVESTRE SAM 3SOMMA ROM 1SORENSEN VER 2STENDARDO ATA 7TERRANOVA SAS 8TERZI PAL 6TOMOVIC FIO 8TONELLI EMP 6TOROSIDIS ROM 6VIDIC INT 12VITIELLO PAL 2VOLTA CES 5VRSALJKO SAS 7WAGUE UDI 2YANGA MBIWA ROM 6ZACCARDO MIL 3ZAPATA C. MIL 7ZAPPACOSTA ATA 3ZUKANOVIC CHI 6ZUNIGA NAP 12

CENTROCAMPISTINome Squadra CostoACQUAH PAR 6ALHASSAN UDI 3ALLAN UDI 10ANTONELLI GEN 7AQUILANI FIO 15ARMERO MIL 7ASAMOAH JUV 9BADELJ FIO 6BADU UDI 11BARELLA CAG 1BARRETO E. PAL 10BASELLI ATA 6BASHA TOR 4BELLOMO CHI 5BENASSI TOR 6BERTOLACCI GEN 7BIABIANY PAR 14BIDAOUI PAR 5BIGLIA LAZ 7BIONDINI SAS 7BIRSA CHI 7BOLZONI PAL 5BONAVENTURA MIL 15BORJA VALERO FIO 19BRIENZA CES 6BRIGHI SAS 8BRILLANTE FIO 3CAIO RANGEL CAG 3CAMPANHARO VER 2CANDREVA LAZ 17CAPELLO CAG 3CARBONERO CES 7CARMONA ATA 7CASCIONE CES 8CATALDI LAZ 3CAZZOLA CES 5CHIBSAH SAS 4CHOCHEV PAL 4CHRISTODOULOPOULOS VER 7CIGARINI ATA 10COFIE CHI 4COMAN JUV 3CONTI CAG 10COPPOLA CES 4COSSU CAG 8CRISETIG CAG 5CROCE EMP 4

Costo

16Gare 2013-14

30Gol 2013-14

14Ammonizioni

0Espulsioni

0

ROBERTO PINNA

Nel calcio il mondo animale è spesso pre-sente. Dalla Pulce Messi alla Pantera Pogba. Dueroditori d’area di rigore però non si erano maivisti. Al massimo c’erano stati dei problemi con letalpe nei campi di allenamento. Il Verona que-st’anno ha invece deciso di schierare due conigli,poco simpatici per le difese avversarie, come NicoLopez e Saviola. Loro sperano di affiancare, nona caso, l’Ariete Toni. Ma la concorrenza è tanta.

El Conejo Un tempo l’argentino era un coni-glietto pasquale dall’uovo d’oro: il suo cartellinovaleva 54 miliardi. Dopo il grande tradimento,ovvero il passaggio dal Barcellona al Real, tutti lodavano per finito. Era diventato troppo tenero,persino per le difese avversarie, a cui raramente

faceva paura. Javier decise allora di portare den-toni e talento a Lisbona dove con il Benfica, inparte si ritrovò. Poi Malaga e Olympiacos. Non fauna stagione completa da tanto tempo ma Vero-na può sperare: Saviola non sbaglia (quasi) maial primo anno in una nuova squadra.

El Conejito Storia simile per il giovane conigliouruguagio Nico Lopez. Nel 2012 arriva alla Romadal Nacional Montevideo con la promessa di sor-prendere. Con la Primavera in effetti fa anchemolto bene, ma i denti sono ancora quelli da lat-te. I giallorossi lo spediscono allora ad Udine, do-ve non viene inserito tra i nomi indimenticabilipassati al Friuli. Da quest’estate è pure lui a Vero-na, dove ha subito promesso di aver indossato ladentiera letale sotto porta: «Sono il nuovo Itur-be», ha detto. Come presentazione non c’è male.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Javier Saviola, 32 anni, con la maglia numero 7 del Verona

Saviola e Lopez, le armi improprieil Magic consiglio la scheda

JAVIER SAVIOLA32 ANNIATTACCANTE

Javier Saviola, è nato aBuenos Aires, in Argentina, l’11 dicembre 1981. Cresce calcisticamente con il River Plate. In Europa per prima lo comprò il Barcellona.

ULTIMI ANNI Dal 2009 ad oggi ha vestito tre maglie diverse. In ordine: Lisbona, Malaga e Olympiacos. Nonostante non sia più il calciatore di una volta, l’anno scorso ha trovato due gol in Champions.

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19

SERIE B

Settembrini e Caponi golIl Pontedera sale in vetta

PONTEDERA-SAN MARINO 2-1

MARCATORI Settembrini (P) al 2’, Po-retti (S) al 27’ p.t.; Caponi (P) al 29’s.t.PONTEDERA (3-5-2) Ricci 6; Madri-gali 6, Vettori 6, Gasbarro 6; Galli 6,Bartolomei 6,5 (dal 24’ s.t. Luperinis.v.), Caponi 7, Settembrini 6,5, Pa-parusso 6,5 (dal 24’ s.t. Cesaretti s.v.);Grassi 6,5, Scardina 6 (dal 37’ s.t. Re-dolfi s.v.). (Cardelli, Disanto, Gori, Pol-vani). All. Indiani 6,5.SAN MARINO (4-3-3) Vivan 6; Russo5,5 (dal 39’ s.t. Jara Martinez s.v.), Fo-gacci 5,5, Ferrero 6, Alvaro 5,5; Sensi5,5, Valeriani 6, Poletti 6,5 (dal 30’ s.t.Soligo s.v.); Coto 6 (dal 35’ s.t. Cicare-vic s.v.), La Mantia 5,5, Muntadas 5,5.(Migani, Paolini, Bangoura, Miravent).All. Rodriguez-Covelo 6. ARBITRO Zanonato di Vicenza 5,5.NOTE paganti 1040, abbonati 154, in-casso di 10.247 euro. Espulso Sensi al

48’ s.t.; ammoniti Vettori, Caponi, Pa-parusso, Alvaro, Jara Martinez. Angoli7-3.

STEFANO LEMMIPONTEDERA (Pi)

L’ultimo... boccone dispezzatino della seconda gior-nata finisce nel piatto del Pon-tedera, che supera il San Mari-no in una sfida inedita fra idue club e schizza in vetta allaclassifica agganciandosi al-l’Ascoli. Partenza in discesaper i toscani, che dopo 2’ pe-scano il jolly: Settembrini spa-ra di sinistro, Fogacci è sullatraiettoria e per Vivan è giàtempo di raccogliere la sfera inrete. Il vantaggio illude i pa-

droni di casa, che anziché af-fondare la zampata decisivasembrano sentirsi già al sicuroe si perdono in pericolosi fra-seggi. Un comportamento chefavorisce il ritorno dei più ra-pidi ospiti. Così Poretti non sifa pregare e infila una puni-zione lassù dove Ricci non puòarrivare (27’).

Colpo vincente Il pareggioconferma l’equilibrio che re-gna in campo, nonostante ledue squadre provino comun-que a superarsi. Lo stallo durafino allo slalom vincente di ca-pitan Caponi, che al 29’ supe-ra tre difensori e infila Vivanin uscita. Dieci minuti più tar-di Cesaretti a porta vuota nonregala la tranquillità, sprecan-do una buona occasione, ma ilSan Marino ha ormai spesotutto. E il Pontedera può far fe-sta.

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La situazione dopo 2 giornate:Girone A Monza e Pavia p. 6; Cremonese,Como e Venezia 4; Giana*, Novara, Lu-mezzane, Alessandria, Feralpi Salò, Bas-sano, Real Vicenza e Torres 3; AlbinoLef-fe*, Pordenone e Südtirol 1; Mantova, ProPatria, Renate e Arezzo** 0. (** due in me-no; * una in meno). Domani, 20.30: Arez-zo-Torres; Bassano-Giana; Feralpi Salò-Pordenone; Lumezzane-Mantova; Vene-zia-Südtirol; 20.45: Alessandria-Novara; Como-Real Vicenza; Cremonese-Renate;Monza-Pavia; Pro Patria-AlbinoLeffe. Girone B Ascoli e Pontedera p. 6; Pisa, Tut-tocuoio, Lucchese e Savona 4; Reggiana,Forlì e Grosseto 3; Santarcangelo e Carra-rese 2; Ancona, Prato, San Marino, Pisto-iese, Gubbio e L’Aquila 1; Teramo e Spal 0;Pro Piacenza (-8) -2. Venerdì, 20.45:L’Aquila-Prato. Sabato, 14.30: Pistoiese-Pro Piacenza; 15: Grosseto-Reggiana; 16:San Marino-Carrarese; 17: Forlì-Teramo;19.30: Spal-Santarcangelo. Domenica,12.30: Ancona-Pontedera; 14.30: Tutto-

cuoio-Ascoli; 16: Lucchese-Savona; 18:Pisa-Gubbio.Girone C Salernitana, Reggina, Catanzaro,Benevento, Lupa Roma e Vigor Lamezia p.4; Lecce, Barletta e Foggia (-1) 3; Caserta-na, Aversa Normanna, Cosenza, Matera eMelfi 2; Paganese, Ischia, Messina, Savoiae Juve Stabia 1; Martina 0. Venerdì, 19.30:Foggia-Melfi. Sabato, 14.30: Ischia-VigorLamezia; 15: Matera-Lecce; 16: Catanza-ro-Martina; 17: Barletta-Cosenza; 19.30:Casertana-Juve Stabia. Domenica, 11: Sa-lernitana-Aversa Normanna; 14.30: LupaRoma-Paganese; 16: Savoia-Benevento.Reggina-Messina non si giocherà domeni-ca alle 18, come previsto, per motivi di or-dine pubblico. Forse anticipata a venerdì.

GIUDICE SPORTIVO Squalificati per 2giornate Quinto (Foggia), per 1 Idda (Ca-sertana), De Giorgi (Martina), Pelagatti(Pisa), Calvano e Mungo (Pistoiese), Jadid(Cremonese), Fantini (Forlì), Martin (Südti-rol), Donida (Lecce), Tundo (Melfi).

la situazione

Reggina-Messina non si gioca domenica

IL RICORSO

Poggibonsi oggidavanti al Tarper il ripescaggio

ROMA Oggi davanti allaTerza sezione quater del Tar del Lazio (presidente Giuseppe Sapone) si discute il ricorso del Poggibonsi contro l’esclusione dal ripescaggio in Lega Pro. La società era stata esclusa perché non aveva il sistema di videosorveglianza mobile quando erano state ripescate Torres, Martina e Aversa Normanna. La sua richiesta di sospensione del campionato era stata già respinta dal Tar, ma oggi verrà ridiscussa. Il ricorso del Poggibonsi era stato respinto anche dall’Alta corte del Coni.

Tacopina, addio Roma«Pronto per il Bologna»La società giallorossa lo saluta e dà per certo l’acquistoLo stupore del club di Guaraldi: «Molti punti da chiarire»

L’INCONTRO A COVERCIANO IL DESIGNATORE SEVERO

Farina: «Basta protestema gli arbitri sianoun po’ meno permalosi»

DAL NOSTRO INVIATONICOLA BINDAFIRENZE

In genere è una formalitàdi un’oretta, massimo un’ora emezza. Stavolta l’incontro tra gliarbitri della B con capitani, alle-natori e dirigenti è durato quasitre ore, buffet compreso. E mai fupiù tempestivo. Perché una par-tenza così isterica aveva propriobisogno di un chiarimento. Nelleprime due giornate ci sono state12 espulsioni, ma soprattutto illivello di proteste e lamentele ègià da fine campionato. Il giudicesportivo ieri è andato giù pesan-te: 5 giornate a Terlizzi del Tra-pani e 3 a Caputo del Bari e Co-senza della Pro Vercelli. Forse èuna conseguenza della non feli-cissima stagione scorsa, con i gio-catori scesi subito in campo un po’ prevenuti. Chissà.

Il nuovo designatore StefanoFarina ha avuto un approcciomolto duro con i suoi 26 arbitri.Se lo può permettere: 21 li halanciati lui dalla Can Pro. Hachiesto loro «poca arroganza emeno permalosità», ma al tempostesso tolleranza zero di fronte aproteste plateali. Anche ieri aCoverciano il nuovo designatoreè stato diretto e incisivo. Ha fattovedere filmati per spiegare la re-gola del fuorigioco e l’uso dellospray, ha mostrato diversi episo-di e anche errori arbitrali, ha an-che fatto un po’ di teatro con Ca-puto. Il capitano del Bari è statoespulso domenica sera per unagomitata e Farina ha fatto la fin-ta dicendo «purtroppo non possofarvi vedere le immagini». Il gio-catore ha abboccato risponden-do «eh sì, piacerebbe anche a merivederle»: a quel punto Farina leha tirate fuori inchiodando Ca-puto che, con signorilità, ha am-messo le sue colpe. Ma ancoranon sapeva delle tre giornate...

Bari sereno Tra gli ospiti il piùatteso era Gianluca Paparesta,presidente del Bari ed ex arbitro.E’ stato uno dei più incisivi neldibattito, in un clima molto co-struttivo. Anche Devis Mangia,che non ha gradito i due rossi colPerugia, ha ammesso: «Quattroespulsi in 4 gare ufficiali: troppi.

L’anno scorso il Bari ha avuto 114ammoniti e 18 espulsi. Qualcosanon va, dobbiamo lavorarci, ca-pisco che la piazza metta pres-sione, ma così facendo ci faccia-mo del male da soli». Sarebbestato facile prendersela con gliarbitri, invece l’atteggiamentoautocritico è da apprezzare. Iclub riceveranno la visita di unarbitro della Can B per un appro-fondimento. E’ una novità. Fari-na guarda avanti: «Dopo la scis-sione tra Can A e Can B, qui cisono arbitri con sempre menogare di A sulle spalle; c’è menoesperienza, ma si lavora per cre-scere. Bisogna arrivare a un in-terscambio tra A e B: sono con-vinto che gli arbitri di A scende-rebbero volentieri qualche vol-ta». Soddisfatto Andrea Abodi(che a Radio 1 ha annunciato persettembre un accordo per la Se-rie B a 20 squadre): «L’obiettivo èdiminuire i cartellini e contenerele proteste. E tutti erano d’accor-do». E su twitter, a chi gli chiede-va un commento sul rigore nega-to all’Entella a Bologna, ha det-to: «Purtroppo errore evidente».

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4COSÌ DOPODUE TURNI

SClassificaPerugia p. 6;

Carpi, Lanciano,Cittadella,

Ternana, Livornoe Trapani 4;Latina*, Pro

Vercelli, Spezia,Bari, Frosinone

e Avellino 3;Pescara e

Varese (-1) 2;Catania,

Bologna, Entellae Modena 1;

Vicenza*,Brescia eCrotone 0

Prossimoturno

Venerdìore 20.30

Pescara-BolognaSabato

ore 15Avellino-Spezia;Crotone-Carpi;

Entella-Brescia;Frosinone-Bari;

Modena-ProVercelli;

Perugia-Catania;Trapani-

Cittadella;Varese-Lanciano

Domenicaore 18

Vicenza-TernanaLunedì

ore 20.30Livorno-LatinaIl recupero

Mercoledìore 20.30

Vicenza-Latina

GIUDICESPORTIVO

Squalificati per5 giornate

Terlizzi (Trapani),per 3 Caputo

(Bari) e Cosenza(Pro Vercelli),per 2 Zappino

(Frosinone), per1 Blanchard(Frosinone),

Defendi (Bari),Sauro (Catania).

Ammende: 5mila euro al

Bari, 3 mila alPescara, 2 mila

a Latina ePerugia, mille a

Ternana, Trapanie Vicenza.

Joseph Tacopina, 48 anni, avvocato statunitense vicino all’acquisto del Bologna ANSA

ANDREA TOSIBOLOGNA

Il Bologna non vince mai,la sua crisi sembra infinita, idebiti dicono -28 milioni, i tifo-si e la piazza sono sfiduciati perla caduta in Serie B, ma JosephTacopina, l’avvocato di NewYork che già sei anni fa tentò lascalata a Casteldebole senzasuccesso, è pronto a rilevare ilblasonato e decaduto club ros-soblù a qualunque costo. Lacordata di investitori Usa gui-data dall’ormai ex vicepresi-dente e consigliere della Romaè caldissima è già oggi è in pro-gramma lo sbarco a Bolognadello stesso Tacopina con alcu-ni suoi partner Usa legati allabanca d’affari Park Lane cheopera nel settore delle acquisi-zioni di aziende. Ieri Tacopinaè uscito decisamente alla sco-perto inviando alla proprietàdella Roma una lettera in cuiannuncia di volere abbandona-re l’incarico per imbarcarsi nel-l’avventura bolognese.

Percorso Nella lettera Taco-pina scrive che «è con un gran-de senso di appagamento checomunico le mie dimissioni dalboard della Roma. Un giornomio padre mi disse che bisognalasciare che accada ciò che lavita ha pianificato per noi e cheavrei capito quando sarebbestato il momento di andarme-ne. Roma è stato il sogno di unavita, ho sudato e pianto per es-sa, ma adesso è venuto il mo-mento di prendere un altropercorso che mi riporta indie-tro nel tempo. Bologna è unacittà splendida, la sua squadrami piace, per questo ho decisodi farne parte. Sono pronto adimbarcarmi in un nuovo viag-gio». Poco dopo la Roma ri-sponde con una nota molto piùesplicita: «Joseph Tacopina hapresentato le sue dimissionidalle cariche ricoperte all’in-terno del CdA, con effetti a par-tire dall’8 settembre 2014. Vo-gliamo ringraziare l’avvocatoTacopina per il servizio reso al-l’interno del Consiglio. Augu-riamo buona fortuna a lui e alBologna Calcio». Insomma,sembra tutto fatto per l’appro-do di JT sotto le Due Torri.

Frenata Ma per il Bolognanon è ancora tempo di annun-ci. Anzi il club di Guaraldi fre-na l’onda Usa con una nota unpo’ stizzita: «Apprendiamo conun certo stupore dal sito uffi-ciale della A.S. Roma che si dàpraticamente per scontata laconclusione della trattativa perl’acquisizione del Bologna F.C.da parte dell’avv. Tacopina.Ferma restando la piena dispo-nibilità da parte della proprie-tà, che peraltro è stata contat-tata allo stesso fine anche daaltri soggetti più discreti ma al-trettanto decisi, a procederenella trattativa nell’esclusivointeresse del Bologna F.C., sitiene a precisare che occorreancora trovare un accordo sudiversi punti, e che tali chiari-menti si potranno ottenere solocon un incontro fra le parti che,per cause indipendenti dallavolontà di entrambe, non potràavvenire prima della prossimasettimana». Tacopina ha frettadi chiudere, Guaraldi prendetempo. Ma il Bologna quantopuò aspettare?

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LEGA PRO IL POSTICIPO DEL GIRONE B

Stangata del giudice: 5 giornate a TerlizziAbodi: «Errore evidente contro l’Entella»

CATANIA

Pellegrino restama deve riscattarsicontro il Perugia

CATANIA (g.f.) MaurizioPellegrino resterà alla guida del Catania anche per la sfida di Perugia. Il tecnico, dopo il pesante k.o. di Vercelli, era stato considerato in bilico, tanto che erano circolati i nomi di Nicola, Di Carlo, Liverani e Marino. Senza una reazione a Perugia, potrebbe però esserci il cambio.

Mercato Di Gennaro ha firmato per il Vicenza, che è vicino anche a Ragusa. Da Udine potrebbero arrivare Faraoni e Alhassan, mentre per la difesa gli obiettivi sono Mantovani e Manfredini. In Lega Pro la ripescata Arezzo ha chiuso con Erpen (ex Pro Vercelli), Millesi (ex Avellino) e Conti (Casertana).

4ANNI

DIFFICILI

SGli ultimi anni del

Bologna sonostati turbolenti.

Nel 2008 ilpassaggio da

Cazzola al suovice Menarini,

con la figliaFrancesca

presidente.A inizio 2010 la

cessione aPorcedda e

pochi mesi dopoil passaggio a

una cordata disoci, tra cui

Zanetti eMorandi. Dopo

un mesepresidenza aGuaraldi, che

oggi ha il 52%delle quote

Stefano Farina, 52 anni, da questa stagione designatore della Can di Serie B CANNELLA

Page 20: Gazzetta dello sport 09 09 2014

20 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

FORMULA 1 IL CASO

l’Analisi

DI PINO ALLIEVI

Ma Wall Streetè un pretestoper cambiare«Lei mi chiede se riesco a vedermi, un giorno, fuori dalla Ferrari? No, non mi ci vedo, la Ferrari è la mia casa», ci disse due anni fa Luca di Montezemolo. I tempi sono cambiati, per ogni cosa c’è una fine e la quotazione a New York è un banale pretesto. Non ci fosse stato il traguardo di Wall Street, la scusa sarebbe stata un’altra. Ma una volta uscito Montezemolo, ci sarà un periodo di transizione complicato da vivere per un team — i tempi della gestione industriale sono più lunghi e comunque la produzione va a gonfie vele — che non po’ permettersi altri tempi morti. Se Marchionne si prenderà la carica di presidente, dovrànominare qualcuno che poi si occupi della gestione quotidiana. Sarà un uomo di sua fiducia, ovviamente. Il toto-nomina è già cominciato e c’è un nome che circola: quello di Alfredo Altavilla, capo operativo dell’Emea, ovvero del settore Africa e Medio Oriente, grande appassionato di auto e corse. Si fa poi il nome di un manager americano. Nulla è deciso. L’importante è che si conceda a Marco Mattiacci la stabilità per portare avanti il suo piano, continuando con un Alonso che scalpita e che ha fatto presente a Montezemolo e Marchionne le perplessità che lo assillano. Solo lui può essere il baricentro di una ricostruzione dovuta (in caso contrario c’è sul mercato Vettel), dopo che nella programmazione della nuova era della F.1 si sono commessi macroscopici errori di valutazione sia dell’impegno, sia degli investimenti. Ovvero i due punti sui quali la Mercedes è intervenuta prima di tutti, coi risultati che conosciamo. Alla Ferrari è mancata la visione generale. Aver smantellato il reparto elettronico quando l’elettronica ritornava centrale con le power unit, è stato un errore madornale e di recente si è andati a cercare i tecnici di cui si era fatto a meno. E’ un esempio banale che spiega una delle componenti all’origine della crisi. Aver poi rinunciato, nelgiro di un paio di mesi, a Domenicali e Marmorini, ha accentuato il senso di confusione cui ora deve far fronte Mattiacci. Il quale è tuttavia convinto di aver imboccato la strada giusta per rivedere la luce. Auguriamocelo. Ribaltoni ce ne sono già stati troppi, nell’era post-Schumacher. Marchionne troverà una squadra formata da uomini validissimi, con una campagna acquisti di tecnici quasi ultimata. L’importante sarà il posizionamento in campo dei vari elementi e la motivazione. A parole è tutto facile, nella pratica la Ferrari, con i suoi consolidati giochi di potere e le parrocchie che di recente si sono moltiplicate, ha una solida esperienza su come complicarsi la vita. E perdere sulle piste.

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ALE

OPINIONI

SGiorgioSquinzi

PresidenteConfindustria

«Montezemoloè indispensabile

alla Ferrari?È un problema

aziendale»

SAngeloSticchi

DamianiPresidente Aci

«Marchionne edElkann

riporterannola Ferrari in alto.Ma Montezemolo

ha ottenutograndi risultati»

SDino Zoff

«È ingenerosoprendersela con

Montezemolo.I problemi

c’erano pureprima di lui. Edopo i periodi

difficili la Ferrarisi è sempre

rialzata»

A destra, DiegoDella Valle, (60).

Imprenditore,presidente ed

a.d. di Hogan eTod’s e patron

della FiorentinaLAPRESSE

Alta tensioneUn blitz a Maranelloper Marchionne: pronta la sua FerrariDella Valle lo attaccaSarà numero 1, avrà a fianco Felisa e un «americano»Diego: «Fa annunci da 10 anni. Paghi le tasse in Italia»

ANDREA CREMONESI

Non è più questione di sema di quando. L’uscita dalla Ferrari di Luca di Montezemo-lo da «esagerato polveroneestivo» è diventata una certez-za dopo le bordate lanciate daSergio Marchionne domenicaa Cernobbio. E se sino alla vigi-lia di Monza la «crisi» potevaapparire gestibile, la bacchet-tata pubblico potrebbe averecome effetto una accelerazionedella separazione. Per questo,quando ieri pomeriggio, si èsparsa la voce della presenzadell’amministratore delegatodella Fca a Maranello, la tem-peratura si è alzata. In realtà ilmanager canadese si trovava alquartier generale di una Ferra-ri, uscita dalla gara di casa conle ossa rotte, non per ... sfratta-re l’attuale inquilino dall’uffi-cio presidenziale ma per unconsiglio d’amministrazionedella Phillip Morris. Non ci so-no conferme che Marchionneabbia visto l’«amico Luca» perun chiarimento e tantomenoche abbia incontrato i due pilo-ti, anch’essi in fabbrica.

Data Giovedì tra l’altro Mar-chionne, dopo aver presenzia-to al lancio della Jeep Renega-de a Balocco, dovrebbe tornaredi nuovo in Emilia, per il cdadel Cavallino. Sarà quella l’oc-casione della resa dei conti?Difficile considerato che Mon-tezemolo per la sua carica hauno stipendio cospicuo (6 mi-lioni di euro) e avrebbe richie-sto una liquidazione di 300. Laquestione sarà trattata dai le-gali e allora potrebbe essereancora Montezemolo a rappre-sentare la Ferrari al Salone diParigi il 2-3 ottobre. E forse an-che alla festa per i 60 anni dellapresenza nord americana dellarossa.

Struttura Se il «quando» re-sta dunque ancora un punto in-terrogativo, su «chi» prenderàil timone della Ferrari non cisono più molti dubbi: sarà lostesso Marchionne a sedersisulla poltrona presidenziale(che, in molti scommettono,resterà sua anche quando faràun passo indietro da Fca). Nonarriverà da solo anche se l’at-tuale amministratore delegato,Amedeo Felisa, pur essendo inetà pensionabile continuerà arestare al suo posto: il nomedi chi seguirà la Ferrari gior-no dopo giorno potrebbecostituire una sorpresa,potrebbe infatti trattarsi

ereditato macchina e staff daDomenicali a stagione iniziata.E l’a.d. lo sa. Ma sarà altrettan-to paziente davanti a un even-tuale nuovo flop nel 2015 dopoaver dichiarato che «non vogliovedere gente in settima e dodi-cesima posizione?». Il nuovocapo della Ges intanto ha giàcambiato il proprio approccio:dopo una prima fase in cui ave-va prevalso la politica di accen-tramento (con deleghe solo ald.t. James Allison), ora ha scel-to una via più collegiale, coin-

volgendo altri dirigenti diesperienza. E riprendendo pia-ni che erano stati accantonatiforse troppo in fretta. Peccatoche si sia perso un po’ di tempoe anche qualche opportunità diacchiappare tecnici di valore(anche se qualche colpo traMercedes e Audi è stato messoa segno). Come il team, ancheMattiacci dovrà crescere velo-cemente nella comprensione della F.1 per superare le per-plessità che Alonso nutre anco-ra. E con le risorse che ha a di-

IL GIORNO DOPO I DIPENDENTI AVVERTONO IL CAMBIO DI ATMOSFERA. TUTTI CHIEDONO MAGGIORI RISORSE PER LO SVILUPPO F.1

Fine turno nella fabbrica delle rosse«Giochi di potere». «La Fiat investa»Poca voglia di parlare ai cancelli. Ma l’uscita dell’a.d. canadese sembra troppo dura

DAL NOSTRO INVIATOANDREA TOSIMARANELLO (Mo)

Il giorno dopo il graveflop di Monza, con le Ferrarifuori da tutti i giochi, e le paro-le di Sergio Marchionne chebocciano la gestione sportiva,il clima sopra Maranello è pe-santissimo. C’è un bel sole mala cappa di negatività che aleg-gia sulla scuderia del Cavallinonon consente di godersi la co-da dell’estate. Ai piani alti c’èun evento della Philip Morrische richiama i vertici del-l’azienda ad un confronto indi-

retto in mezzo a collezionisti eazionisti, a quelli bassi i dipen-denti tornano al lavoro con po-ca voglia di parlare. Ci sonoMarchionne, Montezemolo ePiero Ferrari, probabile che si-ano già iniziate le consultazio-ni prima di arrivare al Cda inprogramma giovedì.

Tutti per Luca Tra un turno el’altro, i dipendenti scappanoveloci. Si fermano in pochichiedendo di omettere i co-gnomi. «In questo momentodelicato per la Ferrari — diceDavide — non era il caso discatenare polemiche. Invecel’uscita di Marchionne è statamolto dura. Mi pare che siamodentro ad un gioco di poterenel quale l’obiettivo è cacciareMontezemolo. Il problema èche senza fare investimenti inF.1 non si può migliorare. Te-mo che dovremo soffrire anco-ra molto tempo prima di torna-

re a vincere. Oggi la Mercedesè due anni avanti a noi comeevoluzione della macchina».La difesa dell’attuale presiden-te del Cavallino è il tema domi-nante. «Montezemolo era quiquando vincevamo a mani bas-se — argomenta Alessandro—. Non era un genio prima enon è uno stupido adesso. LaFerrari oggi è inferiore alla

concorrenza perché non spen-de più soldi per l’evoluzione eper i suoi manager di alto livel-lo. Con tutto il rispetto c’è unabella differenza tra Todt cheveniva dai rally, comunque dalmondo delle corse, e Mattiacciche vendeva auto. Il livello del-le conoscenze si è abbassatonotevolmente. E poi a Torino devono capire che in F.1 non sivince tagliando il tagliabile mainvestendo».

Vecchio ferrarista Ma ci sonoanche voci contrarie comequella di Gemino Battilani, an-ni 86 di cui 36 spesi in Ferraricome responsabile della fon-deria. «Montezemolo qui è unabandiera, ma quello che diceMarchionne non è sbagliato:nessuno è indispensabile. So-no andati via Todt e Domenica-li, potrebbe cambiare anche ilpresidente perché c’è bisognodi energie nuove e il mondo vaavanti. John Elkann mi sembraideale per rimpiazzare Monte-zemolo. La Ferrari per tornarea vincere deve rischiare di piùin corsa e nello sviluppo. Solocosì tornerà a primeggiare».

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Dipendenti della Ferrariall’uscita dello stabilimento a MaranelloANSA

L’a.d. Fca Sergio Marchionne, 62 anni, con il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, 67 LAPRESSE

di un esponente «americano».

Corse La domanda è se ci sa-ranno conseguenze anche sul-la Gestione Sportiva perché sela rottura con Montezemolo èavvenuta per una differente vi-sione strategica su che cosa do-vrà essere la Ferrari nel futuro

gruppo globalizzato, dome-nica Marchionne ha picchia-to duro pure sulla mancan-za di risultati sportivi. Giu-dicare adesso Mattiacci, sa-rebbe intempestivo, avendo

www.ACMilanArabic.com

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21

IL MARCHIO FERRARI

Proprietà

Bilancio 2013

90%Fiat spa

10%Piero Ferrari

+5%Il fatturato a2,3 miliardidi euro

2.035consegnenegli Stati Uniti,+9% rispetto al 2012

677Vetture consegnate in Gran Bretagna, primo mercato europeo del gruppo

205Consegne in Italia, mercato che ormai rappresenta meno del 3% delle vendite mondiali Ferrari

+5,4%L’utile netto pari a 246 milionidi euro

1,36Miliardi di euro La posizione finanziariaindustriale netta

-5,4%Le vetture omologate a 6.922 unità

Vetture vendutenel 2013

Previsioni vetturevendute per il 2018

previsioni 2018 (ma si potrà salire a 10.000 auto l’anno)

Ferrariprodotte

6.90020132012

7.000

-3707.270Riduzione volutaper l’esclusivitàdel marchio

AlfaRomeo

Chrysler

Dodge

Fiat

Jeep

Maserati

74.000400.000

350.000800.000

596.000600.000

1.500.0001.900.000

732.0001.900.000

15.40075.000

GDS

3domande a...STEFANOCASELLI

PRORETTORE UNIVERSITÀ BOCCONI - MILANO

dHANNODETTO

SFernando

Alonso«Salvo grandi

novità, resteròalla Ferrari per

almeno altri2 anni. Madobbiamo

valutare, percontinuare in

modo vincente»

SMarco

Mattiacci«Fernando sache dovremoattraversare

momentidifficili, per

tornare aessere

competitivi.Serve unità»

SKimi

Raikkonen«Per il futuro

vedremo. Nonsono più

giovane, nonpotrò girare

per sempre nelpaddock. C’è

anche altro dafare nella vita»

Alonso è inquietoLungo colloquiocon MontezemoloFernando ieri in fabbrica: vuole una rossa vincente nel 2015 e certezze sul futuro prima di legarsi a vitaLUIGI PERNA

«Voglio vincere», ha ripe-tuto Fernando Alonso a Monza.«Lui sa che dovremo attraversa-re momenti difficili», l’ha frena-to il team principal Marco Mat-tiacci. Già, ma Alonso è dispostoad aspettare? E fino a quando?La domanda circola più o menoda un anno, quando vennerofuori le prime voci di un corteg-giamento della McLaren, spintadai capitali della Honda. Poi tut-to è rimasto in sospeso. Ancheper i dubbi dello spagnolo, com-battuto fra una scommessa in-certa e la speranza di poter anco-ra aprire un ciclo vincente allaFerrari.

Sibillino Le vicende di questastagione amara, senza vittorie,culminata nel ritiro di domenicae nella bocciatura di Sergio Mar-chionne al presidente Luca diMontezemolo, tengono però incostante agitazione lo spagnolo.Non è un caso che Fernando aMonza abbia dato almeno tre-quattro versioni diverse sull’ar-gomento contratto, anche sibilli-ne: «Se non ci saranno grandinovità resterò almeno altri 2 an-ni. Ma bisogna valutare, per con-tinuare questo matrimonio inmodo vincente». Il rinnovo con ilCavallino (2017-2019) sarebbeun impegno a vita, perciò Alonsoprende tempo: vuole prima capi-re se la Ferrari possa tornarecompetitiva nel 2015 o nel 2016.E poi c’è l’aspetto economico: lospagnolo punta a un aumentodell’ingaggio e magari anche aun ritocco di quello attuale. «Vo-glio essere pagato per quantovalgo. Un punto più del miocompagno di squadra uguale uneuro in più», ha detto con unametafora. E di punti quest’annone ha fatti ben più di Kimi

Raikkonen. Il quale a sua voltaha un orizzonte limitato a Mara-nello, fino alla scadenza del2015. La Ferrari ha fatto capireche Vettel e Hamilton potrebbe-ro arrivare se Alonso facesse unascelta clamorosa. A sua voltaAlonso si è guardato attorno,bussando alla Red Bull e allaMercedes, se uno fra Vettel e Ha-milton si spostasse. Non è facileperò, anche per i vincoli del suocontratto.

Incontro Ma c’è pure altro che

agita il due volte iridato. Sono iventi di cambiamento a Mara-nello. Ieri Alonso, anziché parti-re per Dubai, è tornato in fabbri-ca, dove c’era anche Raikkonen,e ha parlato a lungo con Monte-zemolo, per il quale a Monza haspeso parole di stima e affetto.Possibile che abbia chiesto rassi-curazioni in un momento maicosì incerto. La F.1 è cambiatadal 2009 e la Ferrari è rimastaindietro nella ricerca aerodina-mica e al simulatore. Non a casoMattiacci, arrivato ad aprile alposto di Domenicali, è ripartitoda questo per dare una scossa.Dicevano che fosse stato appog-giato da Marchionne e dai verticidella Fiat e i fatti di oggi lo fannopensare. Modello di manager disuccesso, imbevuto di quella cul-tura americana che va di modain Fiat, Mattiacci è stato accoltocon scetticismo dal mondo dellaF.1, ma in questi mesi è stato abi-le. L’asse con la Renault per ave-re dal 2015 più libertà di svilup-po sui motori (tallone d’Achilleattuale della rossa) è stata unasua mossa politica azzeccata.L’accordo con gli americani dellaHaas per il team satellite nel2016 un altro fiore all’occhiello.

Mandato Intanto sta rivoltan-do anche la fabbrica. I nuovibanchi prova sono solo l’ultimodi una serie di investimenti spa-ventosi, resi possibili solo dallaforza di un mandato dall’alto. Eci saranno altri rinforzi sul fron-te dei tecnici. Di fatto da maggio,quando in Ferrari una circolaresancisce di affidare pieni poteria Mattiacci nella gestione del bu-dget e delle risorse, il capo dellaGes ha potuto muoversi in auto-nomia, avviando la ricostruzio-ne. Che vedremo dove porterà eche sarà legata a un nuovo corsoal vertice del Cavallino.

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Fernando Alonso, 31 anni, torna ai box dopo il k.o. del suo motore durante il 29o giro. Finisce così il suo GP d’Italia ANSA

BILANCIO DOPO LA GARA DI DOMENICA

A Monza «solo» in 144 mila ma Bernie non alza il prezzo

Siamo ancora ai prelimi-nari ma rispetto alla settimanascorsa Monza può guardare alfuturo con maggiore tranquilli-tà. E’ la sensazione che IvanCapelli, neo direttore dell’Au-tomobil Club di Milano, ha ri-cavato dal colloquio avuto conBernie Ecclestone e durante ilquale ha in sostanza presenta-to la propria squadra. «E’ dura-to un’ora e si è svolto in un cli-ma di grande collaborazione— ha spiegato l’ex ferrarista—. Un primo risultato lo abbia-mo già raggiunto perché nonabbiamo avuto una richiesta diadeguare economicamente ilcontratto per i restanti due an-ni di contratto». Dunque per ilmomento il GP d’Italia non solocontinuerà ad essere disputatosullo stradale brianzolo ma an-cora con costi più contenuti ri-spetto ad altre realtà europee.

Condizioni Per il futuro resta-no ovviamente sul tappeto le

tre condizioni: adeguamentofinanziario (20 milioni di eu-ro), allargamento del paddock,niente più salette gestite diret-tamente da Sias. «Per ora c’èuna differenza di 10 milioni didollari. Faremo una proposta aBernie». Bisogna trovare un ac-cordo entro primavera.

Numeri Intanto l’85a edizioneè andata in archivio come pre-visto con numeri inferiori ri-spetto al 2013: mancano all’ap-pello circa 16 mila persone, se-condo le stime della Sias. In to-tale si sono registrate 144 milapresenze (erano state 161 mila12 mesi fa): 4 mila il giovedì;20 mila il venerdì; 40 mila il sa-bato e 80 mila la domenica.«Vedremo se sarà possibile at-tuare una differente politicadei prezzi in futuro», è la pro-messa di Capelli. Ma basteràforse una Ferrari vincente.

a.cr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

SIvan Capelli

«Il colloquiocon Ecclestone

è statocostruttivo.Intanto non

dobbiamopagare di piùper i restanti

due anni dicontratto»

SOSPETTI

Rosberg sul GP: «Macché regaloho fatto un casino»

«È stata solo una giornata deludente. Ho fatto un casino». Nico Rosberg, in un video pubblicato sul proprio account di Twitter, ha cercato una volta per tutte di spazzare via il sospetto che domenica abbia regalato il successo a Lewis Hamilton per rasserenare l’atmosfera in fabbrica. «Lewis era veloce e quindi ho dovuto rischiare di più — ha spiegato il leader del Mondiale —. in quella staccata sono arrivato lungo e ho preferito saltare la curva piuttosto che rischiare di spiattellare le gomme». Dal canto suo il team ha ironizzato sui sospetti, postando sul proprio profilo twitter una foto con una serie di maiali che volano e relativo messaggio: «Breaking news: una drammatica scena nei cieli di Brackley dove NR6 ha ceduto la vittoria al rivaleper il titolo LH44».

«Farebbe bene pure alle corselo sbarco del Cavallino in Borsa»1 Perché nella querelleMarchionne-Montezemoloviene citata la data del 13ottobre? Perché è così im-portante?«Il 13 ottobre segna la definiti-va internazionalizzazione delgruppo Fiat-Chrysler, ora Fca,con la quotazione a Wall Stre-et. Si tratta del coronamentodi un percorso unico, moltocoraggioso: un’azienda italia-na ne ha comprata una moltopiù grande negli Usa. Adesso,quotandosi, va ad aumentarela propria visibilità, ma soprat-tutto a cercare di reperire ri-sorse per espansioni future».

2 Pensa che dopo la quota-zione di Fca negli Usa pos-sa avvenire anche quellaFerrari? «Penso che dopo il debutto aWall Street inevitabilmente siporrà un tema Ferrari, è ine-

luttabile che sbarchi in Borsa.E i tifosi devono stare tranquil-li perché è una cosa positiva: sidiventa ancora più forti e sitrovano capitali che possonotradursi in successo anche nel-l’attività sportiva. Dall’altro la-to, nella gestione dell’aziendaFerrari molte cose dovrebberocambiare subito: quotarsi inBorsa comporta altri schemiorganizzativi, operativi e ma-nageriali».

3 Qualcuno agita il pericolodi una perdita dell’identitàitaliana del Cavallino.«Può avere contraccolpiun’azienda piccola o con unmarchio non importante. Nonmi pare il caso della Ferrari:nel mondo è un emblema dilusso, qualità e soprattutto ita-lianità».

v.s.© RIPRODUZIONE RISERVATA

sposizione non potrà sbagliare.

Attacco Come prevedibile leparole di Marchionne (non so-lo sulla Ferrari) hanno creatopolemiche. Zitto Montezemo-lo, ha parlato Diego Della Val-le, che a lui è legato da amiciziae affari. «Vuole dare lezione anoi italiani su che cosa dobbia-mo fare: è una cosa vergognosae offensiva. Se si sente orgo-glioso di essere italiano, co-minci a pagare le sue tasse per-sonali in Italia dove le pagano i

lavoratori Fiat. Noi italiani nondobbiamo permettere a questi“furbetti” cosmopoliti di pren-derci in giro in questo modo, si-curi di farla sempre franca. So-no 10 anni che Marchionne faannunci e promesse a vuoto. Dipersone come lui, gli italianiche vivono una crisi tremenda,ne fanno volentieri a meno.Speriamo che lo capisca anchelui e non salga più in cattedraper dare insegnamenti non ri-chiesti».

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#22 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

CICLISMO SEDICESIMA TAPPA NELLE ASTURIE

Pugni, sputi: la strada come ringE Brambilla saluta la Nazionale Incredibile litigio tra il vicentino e il russo Rovny:espulsi in gara, mai visto!

DAL NOSTRO INVIATOCLAUDIO GHISALBERTILA FARRAPONA (Spagna)

Fuori dalla Vuelta e dallaNazionale. Costa cara aGianluca Brambilla la scazzot-tata con il russo Ivan Rovny.Succede tutto sul San Loren-zo, penultimo dei cinque gpmin programma, 38 km al tra-guardo. I due fanno parte del-la fuga che ha preso il largosulla Colladona, la prima sali-ta. La fatica comincia a esseretanta, le mente poco lucida.

Brambilla sta disputandouna grande Vuelta. Lavorandoper il suo capitano, RigobertoUran, si sta conquistando an-che un posto tra gli undici az-zurri per il Mondiale di Pon-ferrada. Anche domenica,seppure non si fosse visto in

televisione, aveva dato unamano enorme al colombianovittima pure di una foratura.Ma ieri Uran non stava bene,sapeva che la sua Vuelta eraormai segnata dai problemi aibronchi (arriverà poi a unquarto d’ora da Contador) edà il via libera al suo gregario.Brambilla sta bene e vuoleprovare a vincere una tappa.Vorrebbe che in fuga tutti col-laborassero. Rovny, invece, sta a ruota perché è compagnodi squadra di Contador. Nonche la fuga possa mettere inpericolo la maglia rossa, malui è lì solo per portarsi avanti,per farsi trovare pronto quan-do ci sarà battaglia.

Boxe L’italiano si lamenta,alza la voce e tocca il russo(che capisce l’italiano per ave-re vissuto in Italia) sulla cosciaper fargli capire che sta par-lando con lui. Il russo, il predi-letto di Oleg Tinkov che lo hasempre voluto nelle sue squa-dre, risponde dando un colpocon la mano sinistra a Bram-billa e poi prendendolo per il«coppino». La reazione diGianluca è immediata: destroin faccia seguito da sputo. Ma-tch. L’incontro di pugilato, a dire il vero, è un po’ ridicolo,un po’ penoso. La gazzarraprosegue per alcune centinaiadi metri. I due nel colpirsisbandano, Brambilla finiscesull’erba alla sua sinistra, e ri-schiano di travolgere gli altriche, per evitare di finire a ter-ra, sono costretti a schivarli.Alle loro spalle la macchinarossa di uno dei membri dellagiuria.

La corsa prosegue, Brambil-

la attacca con De Marchi, Ro-vny si stacca e aspetta Conta-dor. Inizia l’ultima salita, la Farrapona. La macchina rossadella giuria torna sotto, af-fianca Brambilla e gli comuni-ca la decisione, giusta e inec-cepibile, presa da Jean-MichelVoets, il presidente belga.Gianluca prima rimane quasiinterdetto, poi si rialza lamen-tandosi e scuotendo il capo.Un atteggiamento più da cal-ciatore su di giri che da cicli-sta. Poi, non contento, il27enne vicentino fa il cuorecon le mani e si batte sul petto.Un gesto d’amore, una dedica.Uno si fa cacciare per una stu-pidata colossale in mondovi-

sione e poi fa una dedica? Ar-riva il gruppo, Brambilla cheintanto aveva proseguito pia-no in attesa dell’ammiraglia,rivede Rovny davanti alla ma-glia rossa e con la mano gli fa ilgesto: «Ci hanno cacciato».Ancora qualche minuto e icommissari comunicano ladecisione anche a Bjarne Riische si mette a urlare. Brambil-la e Rovny hanno così «un me-rito», quello di essere i primidue corridori a essere cacciatiin diretta. Non si era mai visto.

Etica E adesso? I due prota-gonisti restano a bocca chiusa,preferiscono non commentarel’episodio, chissà se per vergo-

gna o per volere della squa-dra, salvo poi Brambilla scri-vere un tweet di scuse. Ma so-prattutto per l’italiano potreb-b e r o e s s e r c i p e s a n t iripercussioni sull’immediato futuro.

«Brambilla ha fatto unagrossa stupidata — commen-ta con voce triste il c.t. DavideCassani —. Sono dispiaciuto.Prima di prendere una deci-sione voglio parlare con lui econ il presidente». E da Rena-to Di Rocco arriva un veto:«Abbiamo un regolamento eti-co che parla chiaro. La magliaazzurra la possono vestire so-lo atleti che sono d’esempio».

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NELLA TAPPA DELLA VUELTA IL POLIZIOTTO AVEVA 40 ANNI E TRE FIGLIE

Cade in discesaMuore motociclistadella Guardia Civil

Si chiamava EugenioGarcia. Quarant’anni, era diAlbacete, aveva 3 figlie. I tempiall’imperfetto li impone la tra-gedia di ieri: Garcia è morto.Alla Vuelta.

In corsa Era un motociclistadella Guardia Civil e stava pre-stando servizio nella sedicesi-ma tappa. Fino alle 15.30 cir-ca, secondo le prime ricostru-zioni, quando Garcia si trovavaall’altezza del chilometro 22della AS-228 e il gruppo stavaaffrontando la discesa dell’Alto

de la Colladona. All’agente toc-cava il compito di aprire la stra-da al gruppo: qualcosa di abi-tuale nelle gare ciclistiche, maGarcia per circostanze ancorada chiarire ha perso il controllodella sua moto ed è andato acolpire con violenza il guard-rail. Le telecamere hanno mo-strato solo parzialmente l’acca-duto, in corrispondenza dellalocalità asturiana di Proaza:Garcia è stato trasportato al-l’Ospedale più vicino in elicot-tero, ma non c’è stato niente dafare. Tempo fa era stato distac-

cato ad Albacete, ma in questigiorni era impiegato proprio al«Servicio de Movilidad y Segu-ridad Vial» della Vuelta.

Messaggi Sono stati davverotantissimi i messaggi di cordo-glio per la morte di Garcia sulweb. E molti sono arrivati daicorridori, che naturalmentehanno saputo dell’accaduto so-lo al termine della tappa. «Lepersone come Garcia sono de-gli angeli della strada. La loromissione è fare il più possibileper tenerci lontano dai perico-li. Siamo vicini ai suoi cari inun momento così difficile».Sembra tra l’altro che Garciafosse un appassionato di cicli-smo e che non fosse la primavolta che prestava servizio allegare. Oggi i funerali, domaniprima del via della diciassette-sima un minuto di silenzio.

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L’INCHIESTA DI RIMINI TESTIMONI MAI SENTITI. CHI MISE A SOQQUADRO LA STANZA?

«Camera devastata?Dove stava Pantanitutto era tranquillo»FRANCESCO CENITI

Mentre si aspettano leprime mosse della Procura diRimini dopo la riapertura delcaso sulla morte di Marco Pan-tani (ipotesi omicidio volonta-rio), tra le tante anomalie sul-le indagini svolte 10 anni fa eche portarono in breve tempoalla conclusione di un decessocausato dall’overdose acciden-tale, si aggiunge un nuovo tas-sello da approfondire e percerti versi incomprensibile.

ha saputo della tragedia mi haconfidato che verso le 12 ave-va ascoltato dei movimenti,come se fosse in azione la don-na delle pulizie», ha rivelatoMarco a Sky. Insomma, nulladi paragonabile a quello de-scritto negli atti ufficiali: Pan-tani in pieno delirio che deva-sta la stanza prima di morire.Non solo, l’ora indicata dalladonna è particolare perché se-condo la nuova perizia medicolegale, contenuta nell’espostopresentato alla Procura dallafamiglia del ciclista, a mezzo-giorno il Pirata era già morto.Altra anomalia, forse la piùclamorosa: il ragazzo nel 2004era stato sentito dagli inqui-renti solo sulla sera prima,nessuna domanda su quantoaccaduto la mattina del 14,mentre la madre di Marco (vi-cina della stanza di Pantani)non è stata mai ascoltata...

Il motivo? Rovny,gregario di Contador, non tirava in fuga. Gianluca si scusa

COLPI1 Inizia il «combattimento» tra Gianluca Brambilla (maglia nera) e il russo Ivan Rovny (gialla), gregario di Contador, che non vuole tirare in fuga. IÑAKI AZANZA2 Brambilla colpisce il russocon sputi e pugni IPP DALLA TV3 Rovny si abbassa per evitare i colpi IPP DALLA TV4 Brambilla, espulso dalla corsa mentre è in fuga, si rivolge al russo: «Hanno cacciato anche te» DE WAELE

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PROIBITI

V U E L T A K M 1 2 2

I «CICLOPUGILI»

&Leggi Marco Pastonesia pagina 17

Lo spettacolo mandatoin onda da Brambilla e Rovny ha alcuni precedenti. E alcuni li potete rivedere sul nostro sito: dalla scazzottata tra Sierra e Arrieta alla Vuelta ‘95, a Wladimir Belli cacciato dal Giro 2001 per il pugno a un tifoso vestito da Gilberto Simoni, suo rivale.

Gazzetta.it

DA SIERRA A BELLIGUARDA I VIDEO DELLA «BICI-BOXE»

Rumori e silenzi Un testimo-ne della tragedia ieri è stato in-tervistato da Sky. Si tratta delragazzo (Marco anche lui) chealloggiava al Residence Le Ro-se proprio di fronte alla stanzaoccupata dal Pirata. Non solo,in albergo in un’altra camera,attaccata a quella di Pantani,c’era anche la mamma (stava-no traslocando). «Rumori perun appartamento messo a soq-quadro? Dormivo e il 14 matti-na nulla mi ha disturbato finoalle 13. Mia madre nella came-ra accanto era sveglia: quando

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Da sinistra Gianluca Brambilla, vicentinodi 27 anni, e il russo Ivan Rovny,26 BETTINI

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 23

Momentichiave

LA «FRULLATA» Verso il traguardo de la Farrapona, Froome ci prova con una «frullata» ai meno 4,5 km: Contador resiste

LA SENTENZAAlberto tiene il ritmo di Froome senza problemi e anzi ai meno 800 metri accelera: è lo scatto verso la vittoria

IL SIGILLOSul traguardo, il segno del «Pistolero» e lo sguardo quasi atterrito di Chris Froome (sotto)FOTOSERVIZIO BETTINI

ARRIVO: 1. Alberto CONTADOR (Spa,Tinkoff) 160,5 km in 4.53’35”, media32,802; 2. Froome (Gb, Sky) a 15”; 3. DeMarchi (Cannondale) a 50”; 4. Valverde(Spa) a 55”; 5. Rodriguez (Spa) a 59”; 6.Aru a 1’06”; 7. Martin (Irl) a 1’12”; 8. Ge-sink (Ola) a 1’22”; 9. S. Sanchez (Spa) a1’43”; 10. Hesjedal (Can) a 1’48”; 11. Bar-guil (Fra) a 1’51”; 12. Navarro (Spa) a 2’;13. Poels (Ola) a 2’11”; 14. D. Caruso; 15.Nieve (Spa) a 2’32”; 16. Meintjies (S. Af.)a 2’56”; 17. Hernandez (Spa); 18. Mate(Spa) a 3’06”; 19. Nerz (Ger) a 3’11”; 20.Moreno (Spa) a 3’27”; 23. G. Caruso a4’51”; 32. Cunego a 9’28”.CLASSIFICA: 1. Alberto CONTADOR(Spa, Tinkoff) 63.25’; 2. Valverde (Spa,Movistar) a 1’36”; 3. Froome (Gb, Sky) a1’39”; 4. Rodriguez (Spa) a 2’29”; 5. Arua 3’38”; 6. Martin (Irl) a 6’17”; 7. Gesink(Ola) a 6’43”; 8. S. Sanchez (Spa) a6’55”; 9. Barguil (Fra) a 8’37”; 10. D. Ca-ruso a 9’10”; 11. Navarro (Spa) a 9’24”;12. Moreno (Spa) a 11’52”; 13. Nieve(Spa) a 13’16”; 14. Sicard (Fra) a 17’16”;15. Kelderman (Ola) a 17’54”; 16. Uran

(Col) a 18’53”; 17. Monfort (Bel) a19’59”; 18. G. Caruso a 20’34”; 19.

Pardilla (Spa) a 21’58”; 20. Ana-cona (Col) a 22’48”. OGGI: riposo. GIRO DI GRAN BRETAGNA —Seconda tappa a Mark Ren-shaw (Omega-Quick Step),anche leader. Oggi la 3ªa The Tumble, 179.9 km. TV: Bike Channel, 14.15

Oggi riposo

Aru si confermaquinto in classifica

DAL NOSTRO INVIATOCLAUDIO GHISALBERTILA FARRAPONA (Spagna)

Il colpo del Pistolero. Al-berto Contador, re della corsa,avvolto nel suo mantello rosso,conquista la tappa regina,quella con cinque salite e tra-guardo in cima a La Farrapona.La Vuelta non è ancora defini-tivamente sua, ma l’ipotecache ha posto per il trionfo diSantiago de Compostela è mol-to forte. Gli avversari comin-ciano a essere lontani. Valver-de 2° a 1’36”, più che pensaread attaccare deve guardarsi al-le spalle, visto che a soli 3” haFroome. Rodriguez, a 2’29”,

sembra ormai destinato a unacarriera senza trionfi nei gran-di giri. Aru, ancora una buonaprestazione la sua, mette incassaforte il 5° posto. Contadorè a 3’38”, ma Dan Martin è2’39” più giù. L’altra notiziabella, per noi italiani, è la con-ferma ad altissimi livelli diAlessandro De Marchi, 3° altraguardo, dopo una fuga co-raggiosa e potente. Sparisce in-vece il colombiano RigobertoUran che, a causa di problemiai bronchi, ha vissuto una tap-pa drammatica conclusa a qua-si 16’ da Contador. Per la suaOmega Pharma, che s’è vistaanche cacciare Brambilla per lalite in corsa con Rovny, una

giornata pessima. Per tutti il ri-poso oggi a La Coruna arrivaalla perfezione.

Storia Ma torniamo a Conta-dor. Quella di ieri, nella terza eultima battaglia del temutissi-mo «trittico asturiano» è stataun’impresa storica. Intanto,perché le sue vittorie con lamaglia rossa di leader non so-no molte. Anzi, questa è solo laseconda. L’unico precedentesei anni fa, Vuelta del 2008. Al-berto conquista l’Angliru, di-venta leader e il giorno succes-sivo si ripete a Fuentes de In-vierno. Ma l’impresa è storicaanche per altri motivi. Il primo,il più importante e quello che

Contador si terrà nel cuore, èche per la prima volta in un«mano a mano» dove non ci sigioca solo la vittoria ma anchel’onore, Alberto è riuscito a to-gliersi da ruota Chris Froome.L’inglese non è uno qualsiasi. E’il corridore che ha messo indubbio l’egemonia dello spa-gnolo. Non per niente Conta-dor lo considera «l’avversariopiù forte che abbia mai incon-trato». E lo spagnolo non è unnovellino, uno di primo pelo.Ne ha di chilometri e di batta-glie alle spalle. Persino controun certo Armstrong.

La sfida ieri è stata durissi-ma. Prima della salita finale,per non trascurare il minimodettaglio, Alberto cambia bici.«Le previsioni davano pioggiae io ero partito con tubolari dabagnato — spiega — poi vistoche era asciutto ho preferito cambiare». Quando a 4,5 kmdalla cima Froome ha fatto la«frullata» decisiva, Valverde,Rodriguez e Aru sono saltati.Solo Contador è stato capacedi ballare sui pedali e tenerglila ruota. Sarebbe bello vederlocorrere una volta senza occhia-li lo spagnolo, per vedergli gliocchi. Per capire fino a chepunto può arrivare la sua fero-cia. «Ho capito subito che pote-vo tenere il suo ritmo», affermaContador. Poi un altro paio diaccelerazioni dell’inglese, conAlberto che non perde un me-tro e che gode nel vedere gli al-tri due spagnoli sempre piùdietro. «Io penso alla mia cor-sa, loro alla loro», il suo com-mento che è una lapide. ConPurito e Valverde non ci saràmai un accordo. Nemmeno perPonferrada, per il Mondiale.Contador, che non vede il per-corso adatto alle sue caratteri-

stiche, è intenzionato a rinun-ciare per non dovere dare unamano ai rivali.

Forza Agli 800 metri lo scat-to definitivo, quello che metteil sigillo sulla tappa e forse sul-la Vuelta. «No, questo è un pas-so importante ma la Vuelta nonè ancora vinta — afferma Al-berto —. Mancano cinque tap-pe dove può ancora succederedi tutto». Ok, ma adesso chi po-trebbe essere l’avversario piùpericoloso? «Le mie gambehanno forza e recupero bene.La cosa più importante nelleprossime tappe è che non abbiaincidenti». «Per lo meno ho fat-to un piccolo passo avanti nellagenerale — si consola Froome—. Però diventa difficile batte-re Alberto. Come sapete, mi so-no presentato a questa corsache mi mancava un po’ di rit-mo, però sono molto felice dicome sta andando finora».

Pensare che Contador eFroome, dopo gli infortuni alTour, qui non dovevano neppu-re esserci. Invece, non solo ci sono, ma volano. I dati diconoche la salita è stata una dellepiù veloci di sempre. E stavol-ta, in una tappa di quasi 5milametri di dislivello, non ci sonose e ma. Neanche il vento era afavore. E pensare che BjarneRiis, il team manager di Conta-dor, tre sere a Santander fa ciconfidava che Alberto sta sì be-ne, ma non è al top come inve-ce lo era al Tour.

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Splendido duello: Alberto si vendica dopo il Tour 2013, trionfa in salita,è sempre più re

FABIO ARU 24 ANNI, 5° A 3’38”

« Ho dato il massimo, e il miobilancio finora è ottimo. Magarifinisse così

COLPI DA K.O.

V U E L T A K M 1 6 0

Froome è stesoContador firmala sua rivincita

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24 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

PALLAVOLO MONDIALE IN POLONIA

LA DIAGNOSI DISTORSIONE ALLA CAVIGLIA DESTRA, DIFFICILE RIVEDERLO IN CAMPO NELLA SECONDA FASE

Il Mondiale di Zaytsev rischia di essere già finitoLODZ

Non è ancora certo, madopo la visita del medico az-zurro, Piero Benelli, che hadiagnosticato una distorsio-ne alla caviglia destra di IvanZaytsev, si farà fatica a vede-re ancora in campo al Mon-diale il bomber dell’Italia, al-meno in questo secondo giro-ne, cruciale per l’Italia. Ieri levarie Nazionali si sono tra-sferite per raggiungere lenuove sedi di gioco: per la co-mitiva azzurra un viaggio di

oltre quattro ore verso Nord, destinazione Lodz, in un’altracattedrale del volley polacco,con l’Atlas Arena, costruita difianco allo stadio di calcio e capace di contenere oltre 13mila spettatori, che non c’èdubbio invaderanno l’ex cittàtessile per sostenere la Poloniaguidata dai tecnici francesiAntiga e Blain. La Polonia arri-va in questo girone con una se-rie di tutto-esaurito nei pala-sport e con il pullman comple-tamente brandizzato, con lestesse immagini del Mondialee una gigantesca scritta color

oro, in campo rosso (forse lascelta del colore non è del tut-to casuale...) POLAND.

Allenamento Ieri in serataper gli azzurri una nuova se-duta di pesi, mentre oggi pren-deranno contatto con il nuovopalazzo dello sport, cercandoqualche punto di riferimentoin vista della prima partitadella seconda fase con un av-versario ben noto negli ultimi20 anni di volley, la Serbia. Or-mai completamente rinnovatae con tanti volti noti al nostrocampionato. Dei 7 titolari ser-

bi ben 5 giocano nella Super-lega italiana: i centrali Po-drascanin e Stankovic (cam-pioni d’Italia con Macerata),il bomber Atanasijevic (Peru-gia), Petric (Modena) e il re-gista Jovovic (neo acquisto diMonza). Senza contare an-che i vari Kovacevic, Starovico le vecchie conoscenze co-me Nikic. L’Italia, gioco for-za, opporrà di certo una no-vità nella formazione di par-tenza: al posto di Zaytsev cisarà Vettori (o Sabbi...).

g.l.p.© RIPRODUZIONE RISERVATAIvan Zaytsev, 25 anni, sdrammatizza dopo l’infortunio di domenica TARANTINI

dHA

DETTO

SSui problemi

azzurri«L’Italia non mi haimpressionato. Ledichiarazioni dopo

la sconfitta congli Stati Uniti sono

state chiare, cisono state cose

che non hannofunzionato»

SSul ruolo

di Travica«Sono un suo

grande fan. Hadato al gruppo

presenza espessore

morale, unafigura simile aquella di Grbic

nella Serbia»

SSulle chance

dell’Italia«Sembra molto

difficile, ma nonè tutto finito.Per svoltare

serve unaprestazione

importante comefu con gli Usaall’Olimpiade»

Anastasi: «L’Italia si è persaLa squadra non è più serena»L’analisi dell’ex c.t.: «Il ricambio generazionale stava andando benema qualcosa deve essere successo. Se ne esce ripartendo da Travica»

A BYDGOSZCZ E LODZ

A WROCLAW E KATOWICE

GIRONE ESQUADRE PT G V P SVSPPolonia 9 3 3 0 9 0Francia 7 3 2 1 8 5Serbia 6 3 2 1 6 5Iran 5 3 2 1 7 6Stati Uniti 4 3 1 2 6 7Argentina 3 3 1 2 4 6Italia 2 3 1 2 5 8Australia 0 3 0 3 1 9

GIRONE FSQUADRE PT G V P SVSPBrasile 9 3 3 0 9 1Russia 8 3 3 0 9 2Germania 6 3 2 1 6 4Canada 5 3 2 1 6 5Bulgaria 5 3 1 2 7 6Finlandia 2 3 1 2 4 8Cuba 1 3 0 3 3 9Cina 0 3 0 3 0 9

Il calendario della seconda fase. POOL E Bydgoszcz e Lodz Domani 16.30: Argentina-Francia (Byd-goszcz), Serbia-ITALIA (Lodz); 20.15Australia-Iran (Bydgoszcz), Polonia-Stati Uniti (Lodz). Giovedì 16.30 Argentina-Iran (Bydgo-szcz), Serbia-Stati Uniti (Lodz); 20.15Australia-Francia (Bydgoszcz), Polo-nia-ITALIA (Lodz).Sabato 13 16.30 Argentina-ITALIA(Bydgoszcz), Serbia-Francia (Lodz);20.15 Australia-Stati Uniti (Bydgoszcz),Polonia-Iran (Lodz).Domenica 14 16.30 Argentina-StatiUniti (Bydgoszcz), Serbia-Iran (Lodz);20.15 Australia-ITALIA (Bydgoszcz), Po-lonia-Francia (Lodz).POOL F Wroclaw e KatowiceDomani 16.30 Brasile-Bulgaria (Ka-towice), Finlandia-Russia (Wroclaw);20.15 Germania-Cina (Katowice), Cuba-Canada (Wroclaw). Giovedì 16.30 Brasile-Cina (Katowice),Finlandia-Canada (Wroclaw); 20.15Germania-Bulgaria (Katowice), Cuba-Russia (Wroclaw).Sabato 13 16.30 Brasile-Canada (Ka-towice), Finlandia-Cina (Wroclaw);20.15 Germania-Russia (Katowice), Cu-ba-Bulgaria (Wroclaw).Domenica 14 16.30 Brasile-Russia (Ka-towice), Finlandia-Bulgaria (Wroclaw);20.15 Germania-Canada (Katowice),Cuba-Cina (Wroclaw).

FORMULA Alla seconda fase (2 gironida 8 Nazionali) si sono qualificate le pri-me 4 delle 4 pool iniziali, portandosidietro i risultati con le altre qualificate.Alla terza fase accedono le prime 3 diogni gruppo. Le 6 squadre superstitivengono divise in due pool da 3 le pri-me 2 vanno alle semifinali incrociate.

STATISTICHE (a.a.) Nella prima fasesolo tre azzurri sono rientrati nella topten dei vari fondamentali. Emanuele Bi-rarelli a muro, 8° con 15 punti e una me-dia di 0,71 per set; Jiri Kovar in ricezio-ne, 8° con il 53.2% e Ivan Zaytsev comemarcatore, 7° con 82 punti.

ROUZIER PRIMO (a.a.) E’ il francese Rouzier, con 97 punti, il miglior marca-tore del Mondiale dopo le prime 60 par-tite del torneo, il bomber che era l’annoscorso a Cuneo e non aveva lasciatoun ricordo indimenticabile…

la guida

Domani a Lodz contro la Serbiaalle 16.30

DAL NOSTRO INVIATOGIAN LUCA PASINILODZ (Polonia)

Andrea Anastasi nel2010, all’ultimo Mondiale, eraalla guida dell’Italia (con cui ha vinto — da giocatore — ilprimo Mondiale azzurro nel1990); fino all’estate dell’an-no scorso ha guidato la Polo-nia portandola a vari successifra cui la World League, oggi ètecnico del Danzica, sempre inPolonia.

Come ha visto l’Italia fino-ra?

«Purtroppo una squadrache non mi ha fatto una grossaimpressione. Fino a qui avevaottenuto risultati, anche se erastata brava ad approfittare dicerte situazioni, come all’Eu-ropeo 2013, quando è arrivatain semifinale con un percorsofacilitato. Arrivata qui, si è unpo’ persa. Penso che per gli ad-detti ai lavori le dichiarazionidi Travica dopo la gara con gliUsa siano chiare. Ci sono statecose che non hanno funziona-to e questo ha tolto serenità auna squadra che aveva fatto lecose per benino anche nel ri-cambio generazionale... Pe-rò...».

Dica?«Anche se sembra difficilis-

simo, vorrei dire che non è tut-to finito. Due punti sono po-chi, ma il terzo posto potrebbeessere riacciuffato. Quindi gliauguro davvero che abbiano ilcolpo di coda. E’ la mia Nazio-nale. E’ il mio Paese. Perchéquesta squadra mi ha dato lapossibilità di fare un lavoroche amo. E non sono ipocrita,non per tutte le mie ex squa-dre provo le stesse cose. Sen-za considerare che per il movi-mento italiano sarebbe un du-ro colpo».

Come se ne esce?«Non conosco esatta-

mente la dinamica delgruppo: penso che lasquadra di Mauro Ber-ruto abbia un pesospecifico impor-tante. Sono ungrande fan diDragan Travi-ca. Penso chelui abbia datoa questa squa-dra un grandissimo

spessore morale: non essendoun funambolo del gioco, hadato presenza. Una figura si-mile a Nikola Grbic nella Ser-bia. Penso che ripartendo dalui e da Zaytsev... Certo l’as-senza di Ivan ha reso moltomolto difficile la situazionedell’Italia. Ha bisogno di fareuna partita importante... Maanche all’Olimpiade era acca-duto. Avevano giocato così co-sì, rischiando di restare fuoridopo il girone di qualificazio-

ne, poi quando sono arri-vati ai quarti hanno

svoltato fino nella ga-ra con gli Usa fino adarrivare alla meda-glia di bronzo».

Cosa ha visto fi-nora in questoMondiale?

«Un inizio di tor-neo non brillante da

parte di tutte lesquadre. Presumoche anche psicologi-

camente con un Mon-

diale così lungo abbiano tuttiprogrammato di trovare lacondizione migliore più avan-ti, nelle gare decisive. Fino adora non ho visto una grandepallavolo. L’unica squadra cheha fatto molto bene è stata laPolonia».

A proposito di Polonia,l’esclusione di Bartosz Kurek (che è già tornato a Macerataper la preparazione) l’ha sor-presa?

«Sì, l’ho detto subito. Nonso quello che possa essere ac-caduto. Qua si dice che lui eAntiga avessero avuto proble-mi quando giocavano entram-bi nel Belchatow, ma non so.Però umanamente mi dispiaceper Bartosz, è un ragazzo cheha dato il cuore per essere qui,dove c’è un contorno eccezio-nale per la pallavolo polacca:lui non ha mai rinunciato allaNazionale e che non sia nei 14,anche tecnicamente stona».

Visto la sua grande espe-

rienza polacca, un parere sulmodello organizzativo utiliz-zato qui.

«Vi faccio l’esempio del mioclub, il Danzica, che è piccolo.Il presidente è un ragazzo di29 anni con un ruolo gestiona-le (la proprietà è del vice pre-sidente che però segue la suaazienda), abbiamo una perso-na che si occupa solo deglisponsor, abbiamo una respon-sabile del marketing, un’altrache è responsabile della co-municazione e degli eventi so-ciali oltre a un addetto stam-pa, tutti fra i 28 e i 35 anni,tutti laureati. E assieme a lorodecidiamo gli eventi a cui par-tecipare, le iniziative da fare.Io non so se in Italia siamo ri-masti ai miei tempi della Na-zionale, ma per il Mondialedel 2010 non abbiamo fattoassolutamente nulla di pro-mozionale. Sì i palazzetti era-no pieni della gente della pal-lavolo, ma fuori di li chi lo sa-peva?».

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Andrea Anastasi, 54 anni, già c.t. di Italia, Spagna e Polonia TARANTINI

Jiri Kovar, 25, schiacciatore: 10.2 punti di media, il migliore dopo Zaytsev TARANTINI

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25

TENNIS I DOMINATORI DEGLI US OPEN

«Io sono nata per vincere gli Slam»Serena Williams a cuore aperto: «Ma non mi considero una leggenda. L’amore? Non ho tempo»

DAL NOSTRO INVIATOVINCENZO MARTUCCI

VinceMartucciNEW YORK

Gli italiani fanno festa conla lasagna da Giò a Via della Pa-ce, Serena Williams festeggianella banca più famosa d’Ameri-ca l’ultimo assegno da 4 milioniper il sesto trionfo agli Us Open,il terzo di fila, il 18° dello Slam, esi concede a pochi intimi.

Che cos’ha provato in cam-po, quando Evert e Navratilovale hanno consegnato il brac-cialetto a 18 carati?

«Mï sono detta: “E’ reale, è suc-cesso davvero, sono entrata nelclub dei 18”. Ho qualcosa in comu-ne con le leggende. Io non lo sono,di certo».

Se si guarda indietro, da do-ve è partita, le sembra un so-gno?

«Non finirò mai di ringraziare imiei genitori per averci messo tan-ta disciplina e tanto lavoro, ionemmeno porto a passeggio il miocane tutti i giorni, loro si sono de-dicati totalmente e hanno fatto sa-crifici immensi, non ci sono paro-le. Li onoro».

Ha detto che pensa già al nu-mero 19, agli Australian Open digennaio.

«Ma non ho altri numeri in te-

sta, non penso a quelle che hannovinto ancora tanti Majors di più,anche perché ci sono tante altregiocatrici fortissime che vengonosu, tante facce nuove, anche sespero di vedere sempre la mia fac-cia alla fine. Forse nel 2007 hopensato: “Ehi, hai vinto 8Majors!”. Mai avrei immaginato diarrivare a 18. Almeno finché nonne ho vinti 17...».

Al di là dei 18 Slam, come sivede nella storia del tennis?

«Non ci penso perché sto anco-ra giocando, penso solo a vinceretitoli e Slam, non mi paragono maicon nessuna. Io non ho un ego. Ve-nus e io abbiamo portato un nuovostile di tennista, potente, atletica,offensiva».

Quant’è stata dura quest’ul-tima battaglia?

«Tanto, la pressione in finaleera tanta, dopo tre fallimenti, que-st’anno».

Cosa l’ha aiutata nei mo-menti difficili?

«Sono sempre stata una grandelavoratrice, sono sempre stata mo-desta e ho sempre cercato di trova-re un sistema per vincere e miglio-rare il gioco perché le altre lavora-no tanto per battermi».

Quant’è stata dura questastagione senza Slam fino aNew York?

«Non riuscivo a credere a quan-to stavo male in Australia, la schie-na mi ha completamente abban-donato. Dopo i French Open mi so-no detta: “Devi assolutamente es-sere molto più forte”. E holavorato 6 ore al giorno, al massi-mo, solo per perdere Wimble-don... Ma gli Us Open mi ripaganodi tutto. Vincere i piccoli tornei,lottare nei set, nei match, mi ha re-stituito la fiducia per vincere qui.Non vinci da zero. Sarei stata in-credibilmente dispiaciuta se nonavessi avuto uno Slam nel 2014, anche se qui puntavo davvero alterzo-quarto turno e questo mi hatolto tensione».

Secondo la sua amica Caro-line Wozniacki, Serena è di unaltro pianeta e sfidarla quandogioca così non è divertente.

«Che carina Caroline, dolce,quando sono con lei abbasso il mu-ro e sono quella che sono. Ma ...ieri notte alla nostra cena mi ha ru-bato il cellulare... Io mi sento me-glio ogni anno, sempre più forte,sempre più in forma. Quando gio-co al meglio è difficile battermiperché servo piuttosto bene, houna discreta risposta e sono piut-tosto veloce».

E come persona, come si de-finirebbe?

«Molto, molto, divertente, su-per carina e protettiva».

E’ innamorata?«Non ho tempo per l’amore, ora

c’è Wuhan, poi Pechino e le finaliWta di Singapore. Nel ‘98, quandoguardavo Venus, pensavo: “Vogliovincere gli Slam, sono nata perquesto...”. Non per l’amore».

Che altri interessi ha?«Adesso alla Fashion Week

espongo le mie creazioni. Poi stocostruendo una casa, mi sto spo-stando da mia sorella, ma resterònella stessa strada, con quest’ulti-mo assegno posso confermare ilprogetto che avevo studiato conl’architetto di San Francisco e imiei amici del Nord Italia che miaiutano per gli interni, la vogliopiù europea che tipica della Flori-da, diversa da quella di Venus cheè tutta moderna e riflette la suapersonalità».

Ha esaurito i sogni?«Oddio, le ultime due notti so-

no stati incubi: ho perso con laAzarenka nei quarti, ho perso unmatch perché sentivo di non potergiocare, e un’altra volta ho persol’aereo. Erano reali, mi sono sve-gliata così stressata... Che bella,invece, la realtà!».

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SORRISI NEWYORKESI Serena Williams a terra dopo il punto della vittoria e sorridente con la coppa degli Us Open: nelle sei finali a New York la numero uno del mondo ha sconfitto la Hingis (1999), la sorella Venus (2002), la Jankovic (2008), due volte la Azarenka (2012 e 2013) e Wozniacki 6-3 6-3 (2014)

la scheda

Serena Williams è nata aSaginaw, Michigan, il 26 settembre 1981 ma è cresciuta in California e attualmente vive in Florida. E’ allenata da Patrick Mouratoglou.

LA CARRIERA Sul circuito dal 1997, vince il primo torneo nel febbraio del 1999, battendo a Parigi Indoor Amelie Mauresmo. Il primo Slam è di quell’anno, gli Us Open, dove batte Martina Hingis (FOTO Ap). Con 18 Slam vinti (6 Us Open, 2 Roland Garros, 5 Wimbledon e 5 Australian Open) ha raggiunto Martina Navratilova e Chris Evert al 4° posto di ogni tempo. In totale in carriera ha vinto 63 tornei di singolare e 22 di doppio (13 Slam) e quattro medaglie d’oro olimpiche. Ha un record di 677 vittorie e 118 sconfitte. Numero uno del mondo, la più vecchia ad esserci riuscita.

LA CLASSIFICA

Resta numero unodavanti alla HalepErrani in risalita

1. S. Williams (Usa) 9430; 2.Halep (Rom) 6160;3. (4) Kvitova (Cec) 5926;4. (5) Sharapova (Rus) 5575;5. (6) A. Radwanska (Pol) 5380: 6. (3) Li Na (Cina) 5270;7. (8) Bouchard (Can) 4545;8. (7). A Kerber (Ger) 4400;9. (11) Wozniacki (Dan) 4305;10. (9) Ivanovic (Ser) 3855; Le italiane: 12. (14) Errani 3215; 16. (12) Pennetta 2651; 42. (31) Giorgi 1135; 44. (30) Vinci 1122; 74.(77) Schiavone 750.DJOKOVIC NO Novak Djokovic non giocherà lo spareggio playoff di Davis in India del fine settimana.

79Le partite vinte a New YorkTrionfando per la 6a volta agli Us Open, la Williams ha portato il recorda New York a 79 vinte e 9 perse

Il croato non dà scampo al giapponese e trionfa in uno Slam come già coach Ivanisevic

FINALE UOMINI UN’ALTRA PARTITA SENZA STORIA

Cilic, una marcia trionfaleIn tre set travolto Nishikori

NEW YORK

Una volata, Marin Cilic doveva giocare in fret-ta, tirare in fretta e vincere in fretta, proprio come ilmaestro, Goran Ivanisevic. E, favorito dalle gambemolli di Kei Nishikori — che s’è trovato col serbatoiovuoto proprio a un passo dal traguardo degli UsOpen — ha vinto il primo Slam, alla prima finale diun Major, a 25 anni, da appena numero 16 del mon-do. Ma ce l’ha fatta in modo degnissimo, dopo averdato una lezione di tennis in tre set a Berdych e Fe-

derer, tirando fuori quella rabbia agonistica che tutticredevano non possedesse, accumulata in 4 mesi disospensione per doping, e scaraventandola in campoinsieme alla potenza dei suoi obici nel momento piùimportante, condendola col coraggio dei forti.

Bombardieri Perché Marin dal talento cristallinoe dalle lunghe leve (è alto 1.98) non è un signor nes-suno, era già salito al numero 9 del mondo nel 2010,ma era poi rimasto in penombra rispetto al «gemello»del settembre ‘88. Cioè l’altro bombardiere del circui-to, Juan Martin Del Potro, uno dei soli due picchiato-ri (con Wawrinka agli Australian Open di gennaio)capaci dal 2005 di interrompere l’abbuffata di torneiSlam dei Fab Four. Non è un caso se la favola degli UsOpen 2009 del potente trampoliere argentino si ripe-te, sul cemento di New York, col primo successo in unMajor di un altro omone potente, nella prima finale

fra neofiti dagli Us Open ‘97, Rafter-Rusedski.

Freddezza Così, con il suo gioco essenziale e laricerca continua del vincente, Cilic non ha dato tre-gua al piccolo, scattante Kei, primo asiatico a rag-giungere una finale Slam, ricalcando le gesta di ma-stro Ivanisevic, l’ultimo croato finalista in un Majorcon l’incredibile trionfo di Wimbledon 2001, guardacaso, anche quello ottenuto di lunedì. Bravissimo atenere subito il pedale dell’acceleratore premuto, Ci-lic non ha avuto alcun problema nel primo set dopoil 4-2, volando al 6-3 col 91% di punti con la prima.Nel secondo parziale si è disunito solo sul 5-2, quan-do ha restituito uno dei due break, ma poi, favoritoda uno smash sballato del giapponese, ha chiuso an-che la seconda frazione per 6-3. Poi, con l’aiuto delnet il ragazzo di Medjugorje ha salvato tre palle-bre-ak da brivido, chiudendo infine con un altro 6-3 inun’ora e 54’.

v.m.Finale: Cilic (Cro) b. Nishikori (Giap) 6-3 6-3 6-3

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L’esultanza di Marin Cilic, 25, fino a ieri n. 12 al mondo

GUARDA

pFOTO E APPROFONDIMENTI SULLA FINALEwww.gazzetta.it

Page 26: Gazzetta dello sport 09 09 2014

26 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27

ATLETICA LA SORPRESA DELL’ESTATE TIRO A SEGNO E A VOLO

E’ MIGLIORATA DI BEN 14 SECONDI

150

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i

4’16”954’16”954’13”264’13”26 4’12”654’12”65 4’14”204’14”20 4’16”014’16”01

4’07”564’07”56 4’10”264’10”26 4’10”474’10”474’07”494’07”49 4’06”804’06”80

4’05”32

4’19”61nel 2013

Treviso 13 apr

Castigliondella Pescaia

25 mag

Torino(C.I. juniores)

8 giu

Aubagne (G. del Mediterraneo)

15 giu

Braunschweig (Coppa Europa)

22 giuVelenje1 lug

Rovereto(Assoluti)20 lug

Zurigo (batt. Europei)

12 ago

Zurigo(finale)

15 ago

Zurigo(meeting)28 ago

Rovereto(meeting)

2 setIN QUESTA STAGIONE FEDERICA DEL BUONO HA CORSO 11 VOLTE I 1500 METRI: DAL PRIMO DI APRILE AL MEETING DEL 2 SETTEMBRE A ROVERETO SI È MIGLIORATA DI OLTRE 14 SECONDI

IN QUATTRO MESI HA LIMATO 7 SECONDI

80

0 m

etr

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Vicenza (f.r. societari)

11 mag

LignanoSabbiadoro

8 lug

PergineValsugana

3 agoRieti

7 set

Vicenzar. societari)11

LignanoSabbiadoro

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PergineValsugana

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7 t

2’05”352’05”352’03”952’03”95

2’01”802’01”80

2’00”38

1000metri

2’39”18Milano

24 apr

3000metri

9’01”38Gavardo18 mag

2’07”23nel 2013

IN QUESTA STAGIONE FEDERICA DEL BUONO HA CORSO QUATTRO VOLTE GLI 800 METRI

Del Buono senza limiti«Mi sono stupita da sola»A 19 anni la più bella scoperta del 2014 ha distrutto i personali «E pensare che mi alleno la metà di chi corre in questi tempi»

PIERANGELO MOLINARO

Federica del Buono diceche per quest’anno non si mi-gliorerà più. «Lascio qualcosaper l’anno prossimo», affermasorridendo. Ma sino a domeni-ca è stata un fuoco d’artificio.Lo dicono i numeri: 800 metri,personale 2013 2’07”23, at-tuale 2’00”38; 1500 da4’19”61 a 4’05”32, 3000 da9’34”70 a 9’01”38. La più bellasorpresa della stagione dell’at-letica azzurra. Ad aprile erauna promessa, ora è unasplendida realtà che anche lepiù titolate avversarie comin-ciano a temere.Una promessaper il futuro.

Federica, se lo aspettava?«Macché. anche dopo gli

Europei pensavo arrivasse lastanchezza, invece ho sempretagliato il traguardo con anco-ra qualcosa in corpo. Anzi,

qualche volta mi sono arrab-biata: voleva dire che potevolanciare prima il finale».

Dove pensava di arrivare?«Vi faccio una confidenza.

Prima di iniziare la stagionecon mamma Rossella che miallena, avevamo scritto gliobiettivi: nei 1500, la mia di-stanza, volevo arrivare a cor-rere fra 4’10” e 4’14”, sugli 800

a 2’04”, sui 3000 a 9”10, e me-no di 16’ sui 5000, che invecequest’anno non ho mai corso».

Obiettivi stracciati.«Sono stupita anch’io. an-

che perché per ora lavoro in al-lenamento la metà di chi fa imiei tempi. Forse mamma perme ha scelto davvero la stradagiusta... Ho visto in diverse oc-casioni. A Rovereto, dove ho

fatto il personale dei 1500,avevo la febbre. Stavo maledurante il riscaldamento, poiin pista è passato tutto. Mihanno detto che c’era un ventoterribile, ma io non l’ho senti-to, forse perché sono piccola eoppongo poca resistenza. Edomenica a Rieti. Non mi sen-tivo un granché, eppure nelrettilineo finale ne avevo an-cora».

Tanti miglioramenti, ma pa-tisce ancora le partenze bru-cianti delle gare da meeting.

Non ho quella velocità, devoadattarmi e fare esperienza».

Però i suoi finali sono sem-pre brucianti.

«Vi sbagliate, non sono ioche vado forte, ma le altre checon quelle partenze si spom-pano e rallentano. A Rieti adesempio ho impiegato 30 se-condi ogni frazione di 200 me-tri, più regolare di così... Maadesso è finita, ho ancora i1500 della finale dei societaria fine settembre a Milano eforse una frazione della4x400. Poi vacanza».

Pure Rossella Gramola, lamamma allenatrice , è stupita:«Una stagione quella di Fede-rica davvero incredibile, mi hastupito con i suoi recuperi fi-nali. Ora si riposa, poi conti-nuiamo a crescere, ma sempreper gradi. Lavoreremo sullasua resistenza, che è già buo-na ma può crescere ancora,quindi la forza. Vedremo seè possibile a novembre odicembre fare un’espe-rienza di lavoro in altura, seriuscirò a prendere ferie ascuola. Ma continuiamo pergradi, senza forzature».

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Federica Del Buono, 19 anni, impegnata sui 1500 agli Europei di Zurigo dove si è classificata quinta COLOMBO

MONDIALI A GRANADA

Flop CamprianiNella «sua» garachiude al 18° postoNella carabina 10 m è stato oro nel 2010: «Solo colpa mia»

Niccolò Campriani, 26 anni, argento olimpico UITS

DAL NOSTRO INVIATOMARIO SALVINIGRANADA (Spagna)

Primo bersaglio fallito. Nicco Camprianinella carabina 10m resta lontano dal podio edalla qualificazione per Rio 2016. E si tratta del-la gara che a Monaco 2010 aveva vinto, quella incui a Londra era stato d’argento. E in cui ieri hachiuso solo 18°. «Era da quattro anni che nonrestavo fuori da una finale», riflette ad alta voce.Mentre la sua allenatrice, la svizzera Gaby Buhl-mann, gli trova qualche attenuante: «Rispetto aquando eravamo stati qui in primavera le lucisono cambiate e anche noi dello staff abbiamofatto un errore a non programmare di arrivareprima per prepararci meglio». Ma Nicco tagliacorto: «No, tutta la responsabilità è mia. Ho sba-gliato atteggiamento nell’ultimo mese, mi sonoconcentrato su troppi particolari, sono stato di-spersivo nella preparazione». Senza abbattersi.«La sconfitta in generale è sottovalutata. A voltepuò far bene. Intendiamoci, mi dispiace, ma civedo anche un senso di liberazione. Sul serio,sto cercando di prendere gli aspetti positivi diquesto cattivo risultato. E sono sicuro che noncondizionerà le mie prossime gare». Vale a direla carabina a terra giovedì e poi sabato, la treposizioni di cui è primo nel ranking internazio-nale. «Il mio Mondiale non è ancora finito».

Johnny, Petra e gli altri Intanto per il tiro a vologli uomini della fossa ieri han tirato le prime dueserie. Ben 12 sono rimasti «pieni», a 50/50, traloro Johnny Pellielo. Massimo Fabbrizi è a 49,Valerio Grazini a 47. Oggi altre due serie, doma-ni le finali. Sempre oggi invece in linea ci sarà lafidanzata di Campriani, Petra Zublasing, nellacarabina 10m. Specialità in cui è prima nelranking Mondiale. In palio sei posti per Rio.Con lei Sabrina Sena e Elania Nardelli (che fubronzo quattro anni fa a Monaco). E ancora

nella pistola 50m uomini (finale, con quat-tro carte) ci sono Luca Tesconi, AndreaAmore e Giuseppe Giordano.

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Carabina 10m uomini: 1. Yang Haoran (Cina) 207.9–632.1; 2.Louginets (Rus) 206–627.3; 3. Bubnovich (Bie) 184.9–629.7;18. Campriani 624.4; 54. Pappalardo 620.3; 65. Weithaler618.8.

4PESA48 KG

SLA ALLENA

LA MAMMAVicentinaha 19 anniFederica Del

Buono è nata aVicenza, dove

vive, il 12dicembre 1994.E’ alta 1.64 per

48 kg egareggia con la

maglia dellaForestale. E’

figlia di GianniDel Buono e di

RossellaGramola, che la

allena, ambeduein passato

mezzofondistiazzurri.

PersonaliIn questa

stagione hasensibilmente

migliorato iprimati

personali:2’00”38 sugli

800 (39a almondo),

4’05”32 sui1500 (36a al

mondo), 2’39”sui 1000 e

9’01”38 sui3000.

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28 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 29

BASKET MONDIALE IN SPAGNA: I QUARTI

Magnifiche 8: che showil grande enigma

Rose, ora giù la maschera«Con la Slovenia cambierò»

Oggi a BarcellonaUSA-SLOVENIAGli Stati Uniti, dopo aver battuto comodamente il Messico, affrontano la Slovenia. La vincente sfiderà una tra Lituania e Turchia.

ore 21, diretta SportItalia

«Aspettate domani e ve-drete». Derrick Rose è circon-dato da persone che gli chiedo-no come mai la stella più attesadegli Stati Uniti, l’mvp del2011, stia facendo così fatica inquesto Mondiale. E’ reduce dadue anni di stop e due opera-zioni alle ginocchia ma dice distar bene e i medici lo confer-mano. Quindi? L’asso dei Bulls,stella da 25 punti di media nel-la Nba, ha disputato negli otta-vi contro il Messico la peggioredi tante gare modeste: zeropunti, 0/5 e tre perse in pene-trazioni terminate in modopiuttosto goffo. Che ha portatoil totale delle sue statistiche iri-date a 4.5 punti di media col21% al tiro (1/11 da tre). E’dall’inizio del Mondiale che co-ach Krzyzewski e il suo assi-stente, Tim Thibodeau che al-lena Rose ai Bulls, alzano corti-ne fumogene dicendo che Der-

rick ha solo bisogno di tempoper togliersi la ruggine ma, so-prattutto, che sta facendoquello che gli chiedono: difesae lavoro di squadra. Ma resta ilgiallo più grande del Mondia-le: gioca così per scelta o per-chè non ce la fa? «Domani conla Slovenia sarà una gara diffe-rente, credo di aver capito, de-vo cambiare delle piccole cose.Ma fino a quando vinciamo,non mi preoccupo di niente —dice —. Tutti sembrano mattiperché non tiro di più ma fac-cio quello che la partita mi dicedi fare, non forzo tiri: questo èil mio ruolo. Cercherò di esserepiù aggressivo in attacco ma,anche, di non cambiare il miogioco per la squadra».

Torna Derrick Krzyzewski so-stiene che Derrick: «Stia cer-cando di coinvolgere tutti, di-menticando però che lui è unodei numeri uno in campo.Quando prende un’iniziativa.E’ molto altruista, ma abbiamobisogna che Derrick sia Derri-ck». Dopo due operazioni ènormale avere dei problemi,soprattutto nella testa. «L’im-portante è che Rose si prendacura di se stesso, che resti sano:tutto il resto va bene così» diceThibodeau. Oggi vedremo.

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dopo una lunga crisi

Rubio, il bambino prodigio si sta riprendendo la Spagna

Domani a MadridSPAGNA-FRANCIASfida ricca di fascino tra gli strafavoriti spagnoli e una Francia super anche senza Parker. La vincente sfida una tra Brasile e Serbia

ore 22, diretta su SportItalia

Il mondo parla di lui daquando, nel 2008, a 17 anni,fu il più giovane della storia adisputare una finale olimpica.Difficile immaginare che oggi,Ricky Rubio, debba ancoracompiere 24 anni: un argentoolimpico, due ori e un bronzoeuropeo, una fama ormai con-solidata anche nella Nba perquel suo modo unico di essereplaymaker e di far vivere, coisuoi passaggi imprevedibili,una squadra. Eppure questo èun Mondiale particolare perlui, quello in cui ha ripreso inmano la Spagna. Perché il mi-glior passatore d’Europa, inrealtà, nella squadra del suoPaese non ha più giocato dav-vero bene dal 2009 in poi. So-prattutto per una fatica bestia-le nel fare canestro. Al Mon-diale del 2010, quando iniziòil suo inspiegabile down, tiròcol 27%, all’Europeo vinto nel

2011 col 23.3% venendo difatto soppiantato da Jose Cal-deron: i problemi in attaccosembravano averlo reso insi-curo. L’infortunio che gli ha fatto saltare i Giochi di Londrariportò poi in Nazionale quel-lo che era considerato un Ru-bio prima di Rubio, l’eccitanteSergio Rodriguez che ha gio-cato di più e meglio di Rickynell’ultimo Europeo.

Critiche E siccome gli ameri-cani in certe cose sono più cru-deli di noi, lo scorso dicembrescrissero Ricky era sulla stra-da «per diventare il peggior ti-ratore della storia modernadella Nba». Rubio, dall’iniziodella preparazione, si è sotto-posto a un lavoro extra con lapalla mentre negli Stati Uniticominciava la discussione sulprolungamento del suo con-tratto ai Timberwolves. Nonche il tiro sia la cosa fonda-mentale per lui: è il migliorpassatore ed è primo nei recu-peri al Mondiale, dove si èmesso in luce anche in chiavedifensiva. Ma dalla partita conla Francia di stasera in poi, fi-no all’annunciata finale congli Stati Uniti, la Spagna ha bi-sogno di Rubio. Magari nondei suoi tiri, ma della magia.

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Chi fermerà Manimal? Kenneth Faried, 24 anni, uno dei grandi protagonisti del Mondiale. Il lungo di Denver viaggia a 12.8 punti e 7.8 rimbalzi di media AFP

il tuttofare turco

Preldzic, l’uomo del destinoe dei tanti passaporti

Oggi a BarcellonaLITUANIA-TURCHIALa Turchia è nei quarti grazie a una tripla allo scadere e sfida la tosta Lituania. La vincente incontrerà gli Stati Uniti oppure la Slovenia.

ore 17, diretta SportItalia

Un tiro di Emir Preldzicha portato la Turchia ai quartidi finale contro la Lituania.Meglio: due tiri, la tripla a 5”dalla fine del sorpasso e quellaa 48” dalla sirena del -2. Perun totale di 9 punti, gli ultimirealizzati dalla sua squadracontro l’Australia al termine diuna partita che coach Atamanha ammesso: «E’ stata giocatameglio dai nostri avversari mavinta da noi. Ovvio che l’ulti-mo canestro di Preldzic siastato fortunato, ma il suo fina-le è stato straordinario». Con-tro la Finlandia è stato Akyol a4” dalla fine a salvare la Tur-chia dall’eliminazione: sono isegnali del destino...

Invito La Turchia è al Mon-diale grazie ad una wild carddopo il disastro dell’ultimo

Europeo e il suo cammino, fi-nora, è stato controverso.Preldzic è il miglior realizzato-re della sua squadra, secondoa rimbalzo, primo negli assist:è una delle tante visioni che Boscia Tanjevic ha avuto, chelo portò al Fenerbahce dallaSlovenia quando era un giova-ne e filiforme 2.05 che puògiocare in tutti i ruoli, ma an-che, se non soprattutto nei

momenti chiave, playmaker.Emir ha una classica storia eu-ropea da raccontare e tre pas-saporti: nato in Bosnia, ha gio-cato in Slovenia anche nellenazionali giovanili forte dellasua doppia cittadinanza. Nel2011, dopo aver rifiutato leconvocazioni slovene in virtùdi un dichiarato amore per laBosnia, smorzato subito dallaFiba che proibì ai bosniaci diconvocarlo, è diventato... tur-co.

Dallas E’ stato scelto dallaNba nel 2009, e per quelle in-comprensibili cose americane,pur sapendo che non ha inten-zione di lasciare l’Europa, isuoi diritti sono passati daquattro squadre diverse e, a luglio, sono arrivati a Dallas.La sfida con gli Usa ha dimo-strato che neanche gli ameri-cani hanno un giocatore cosìversatile. Se li incontrerà dinuovo in semifinale, sarà unaltro segno del destino.

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il coach tra due epoche

Brasile, sboccia il ciclocon l’argentino Magnano

Domani a MadridSERBIA-BRASILELa sorprendente Serbia di Djordjevic sfida il Brasile di Splitter e Varejao. Chi passa incontrerà la vincente di Spagna-Francia

ore 18, diretta SportItalia

Ruben Magnano, argen-tino, origini piemontesi, pas-saporto italiano preso quandoallenava a Varese, ha vinto lapartita più importante daquando, 10 anni fa, la sua Ar-gentina superò gli Stati Unitidi Tim Duncan in semifinalevincendo poi l’oro olimpicocontro l’Italia. La sua ereditàha continuato a inseguirlo ebatterlo dal 2010, anno in cuiil Brasile decise di affidarsi alui, un nemico argentino, perrimettere in piedi un program-ma cestistico che fosse pari al-la forza dei singoli giocatori che intanto andavano cre-scendo, soprattutto sotto ca-nestro. Niente da fare: i suoiex ragazzi argentini lo hannoeliminato agli ottavi del Mon-diale 2010 e nei quarti al-l’Olimpiade 2012. Così, quan-

do il Brasile domenica hachiuso con una vittoria robo-ante il ciclo di una generazio-ne d’oro, tutti sono andati daMagnano per chiedere come sisentisse: «Mi sento al contra-rio di quando ho perso control’Argentina». Niente da fare,Ruben è così. «C’è una simili-tudine tra questo Brasile e lasquadra con cui ho vinto l’oroolimpico — dice — l’impegno

preso con la gente e la loromobilitazzione per tornare avincere insieme a noi. E’ statoun giorno molto importante, igiocatori lo sanno, tutto lostaff lo sa perché dall’iniziodel raduno volevamo dimo-strare di meritare il nostro in-vito qui».

Wild card I brasiliani hannospeso bene i soldi della wildcard, forti di un progetto cheha portato in Spagna 4 gioca-tori Nba, Splitter, Varejao, Ne-ne sotto canestro e Barbosa,assieme a un gruppo che haraggiunto la maturità. E non ha più paura di perdere conl’Argentina. Basterà per batte-re la Serbia: «Conosco così be-ne i serbi da non credere siapossibile batterli sul pianomentale» dice Magnano. Matecnicamente sì. Il Brasile, sa-lito sul podio l’ultima volta nel1978 ai danni degli azzurri, èpronto a tornarci. Col più ar-gentino degli allenatori.

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LE DECISIONI FIBA

L’Europeo 2015 in Francia, Croazia, Germania e Lettonia

Dopo la revoca dell’organizzazione all’Ucraina, l’Europeo 2015 si giocherà in 4 Paesi: Francia, Germania, Croazia e Lettonia. I 4 gironi si divideranno tra Berlino, Zagabria, Riga e Montpellier, mentre la fase finale si svolgerà a Lille, in Francia. I sorteggi a gennaio o febbraio 2015, il torneo si svolgerà dal 5 al 20 settembre.INCHIESTA FIBA La Fiba ha aperto un’inchiesta sull’Australia per la sconfitta contro l’Angola. Il sospetto è che gli australiani abbiano perso apposta (83-91) per evitare l’incrocio con gli Usa.AVELLINO (l.z.) La Sidigas c’è: oggi arrivano gli extracomunitari, domani si parte per Folgaria. Intanto, c’è la rinuncia al torneo di Viadana. Ufficiali Burgess (Orlandina), Hyman (Cremona).

UN NUOVO CASO STERLING IL PROPRIETARIO DEGLI HAWKS SI È AUTODENUNCIATO E HA MESSO IL CLUB IN VENDITA

E-mail razzista: Jabbar difende LevensonLa missiva scopertada un detective

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEMASSIMO LOPES PEGNANEW YORK

Ora saltano fuori i detta-gli su come si è arrivati all’au-todenuncia di Bruce Levenson,proprietario di riferimento de-gli Atlanta Hawks, per averscritto un email con pregiudizirazzisti e alla sua decisione divendere la franchigia. In quella

missiva, inviata a stretti colla-boratori nel 2012, Levenson fa-ceva un’analisi di marketing,usando una serie di stereotipipoco appropriati, sul perché lasua Arena fosse fra le meno fre-quentate della Nba.

Spionaggio Ora si sa chequella email è stata scopertada un detective privato assun-to da un altro degli azionistidel team dopo che in un mee-ting dello scorso giugno, il gmDanny Ferry aveva espressoun parere non politically cor-

rect su un giocatore che stavatrattando. Ferry riferendosi aLuol Deng, nato nel Sudan delSud e cresciuto in Inghilterra,disse: «E’ un bravo ragazzo,ma non è perfetto. Ha ancoramolta Africa dentro di sé. Nonlo dico in senso negativo». Maquella frase irritò chi era pre-sente alla riunione: «Parolesempre inopportune, masoprattutto nell’erapost-Sterling», fu det-to. Ora l’ad degliHawks, Steve Koonin,assicura che anche Fer-

ry, che si è scusato con ilgiocatore e con l’agente,verrà punito. A sorpre-sa, in difesa di Levensonsi è mosso Kareem Ab-

dul Jabbar che sulla rivi-sta Time, di cui è collabora-

tore, ha pubblicato un ar-ticolo con cui si schieraal fianco del proprie-tario degli Hawks e loscagiona pubblica-mente dall’infamanteaccusa di essere unrazzista.

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TESTI DAL NOSTRO INVIATO A BARCELLONA LUCA CHIABOTTI

Bruce Levensonpatron degliHawks

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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 31

TUTTENOTIZIE & RISULTATI

IPPICA LA RARISSIMA TROTTATRICE NATA AD ASSISI IN APRILE

Puledra albina, festa di battesimoE’ stata chiamata Via Lattea MATTEO PIERELLI

E’ stata una grande fe-sta, in una cornice da sogno,degna di una cavallina specia-le che adesso ha anche un no-me. Si chiama Via Lattea latrottatrice albina nata lo scor-so 4 aprile nell’allevamento diSergio Carfagna ad Assisi,proprio sotto la Basilica di SanFrancesco, dove ieri ancheGiampaolo Minnucci, il driverdel grande Varenne, ha volutoesserci alla presentazione dellibro «La scuderia dei miraco-li» (il ricavato in beneficen-za), realizzato da Giorgio Gal-vani e dal presidente dellaprovincia di Perugia Mario Vi-nicio Guasticchi, che raccontauna serie di storie quasi so-prannaturali accaduti all’alle-vamento Carfagna. Si parteda Iglesias (il cavallo rapito,ritrovato quasi morto per lafame e poi ritornato a vincerein pista) e si arriva a questa cavallina albina che faràun’altra passerella venerdì al-la mostra del cavallo a Città diCastello e poi ancora a Capan-nelle il 5 ottobre, giorno delDerby di trotto.

La storia Quando nella not-te del 4 aprile è nata da mam-ma Melodiass (il papà è Gruc-

cione Jet) i presenti sono ri-masti a bocca aperta: i genito-ri sono scuri come la pece. Leiinvece, caso unico in Europa, ènata tutta bianca. Insomma,l’ennesimo miracolo della scu-deria di Sergio Carfagna, di-ventato oggetto di studio delprofessor Maurizio Silvestrel-li, della facoltà di Medicina ve-terinaria dell’Università di Pe-rugia: «E’ il primo caso dimantello bianco riscontratonel trottatore italiano e forseva ben al di là anche dei nostriconfini». Infatti a livello inter-nazionale risultano solo duecasi: una femmina nata nel1998 in Canada e un maschionato nel 2012 nel New Jersey.

In pista nel 2016? Il nomedella cavallina è stato sceltoda Sergio Carfagna, su consi-glio come di consueto del suoamico Padre Danilo Reverbe-ri. «Via Lattea, come la costel-lazione di stelle luminose cosìcome è luminoso e bianco ilsuo mantello. Il nome ha la Viniziale, come da regolamentoper i nati nel 2014» ha detto ilfrate francescano. Se Via Lat-tea scenderà in pista, la primadata utile è luglio 2016, quan-do avrà due anni. «Secondo glistudi dei veterinari - dice Car-fagna - i cavalli bianchi nonhanno chance di fare i corri-dori, perché hanno diversipunti deboli: poca forza, fasti-

di intestinali e problemi conl’esposizione al sole. Però almomento Via Lattea non hanulla di tutto questo. Sta fa-cendo la stessa trafila degli al-tri miei cavalli dai quali non sidifferenzia in niente. E’ alle-gra, gli piace il contatto con lagente e fra due mesi la stac-cheremo dalla madre visto chea 6-7 mesi smetterà di prende-re il latte. Poi passerà un altropo’ di tempo e comincerò adattaccarle un sulky. Vedremose ha l’attitudine al trotto. Ilnostro sogno è quello di veder-la in pista». Sarebbe l’ennesi-ma testimonianza dell’esisten-za della scuderia dei miracoli.

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Ancora Via Lattea, con l’allevatore Sergio Carfagna

ATLETICARIGAUDO MAMMA BISElisa Rigaudo è diventata mamma per laseconda volta: domenica notte è nato Si-mone, che va a far coppia con Elena, quasiquattro anni. La 34enne marciatrice cune-ese, un bronzo olimpico e uno europeo,tornerà ad allenarsi puntando ai Mondiali diPechino 2015.ASTE IN PIAZZA (si.g.) A Chiari (Bs), 5.80del polacco Sobera sul ceco Balner (5.75).Uomini. Asta: 4. Boni 5.45; 5. Piantella5.25, 6. Rubbiani 5.25; 7. Sinno 5.05. AMonza. Uomini. Asta: Rubbiani 5.20; Lau5.00; Sinno 5.00; Piantella 5.00. Donne.Asta: Malavisi 4.10; Cargnelli 4.10. Ad Aqui-sgrana (Ger). Uomini. Asta: Hollis (Usa)5.80; Wojciechowski (Pol) e Xue Changrui(Cina) 5.70.CITY GAMES (si.g.) Nei Great North CityGames di Gateshead-Newcastle (Gb), pi-sta installata vicino al fiume Tyne, 8° postoper Giulia Viola (4’39”56) nel miglio su stra-da. Uomini. 150 (-0.5): Kilty 15”32; Rodgers(Usa) 15”33. Miglio: Tesfaye (Ger) 4’00”92;As. Kiprop (Ken) 4’01”09. 110 hs (-0.1): Ro-bles (Cuba) 13”40. Donne. 150 (-0.9): Phillip16”69; J. Williams 16”84; Felix (Usa) 16”92.500: Ohuruogu 1’07”46. 100 hs (-0.3): Por-ter 12”79. Asta: Suhr (Usa) 4.52; Murer(Bra) 4.42. LUTTO (si.g.) E’ morto a Sydney, SandorRozsnyoi, 84enne ungherese, primatistamondiale dei 3000 siepi nel 1956 a Buda-pest (8’35”6) e argento olimpico nella stes-sa stagione a Melbourne. Due anni primaera stato oro europeo a Berna. Dopo l’in-vasione sovietica in Ungheria, nel 1956,era rimasto in Australia dove ha vissuto in-segnando educazione fisica.

BOXE

SUPERLEGGERO (r.g.) A Cincinnati (Usa),il superleggero Lucas Matthysse (Arg,36-3) battendo Roberto Ortiz (Mes, 31-1-1)conquista il titolo Silver Wbc e chiede dibattersi con Danny Garcia, titolare Wba eWbc. Adrien Broner (Usa ,29-1) b. Taylor(Usa 18-3) p. 10; welter: Berto (Usa, 29-3)b. Chambers (Usa, 24-4-1) p.10. A Laredo(Usa) il russo Mekhontsev (5), oro a Lon-dra mediomassimi, batte Miller (Usa, 28-9)kot 3

CANOA FIAMME GIALLE AL BUZZIAll’Ospedale pediatrico Buzzi di Milano sonoarrivati Antonio Rossi, assessore allo Sportlombardo, e Alberto Ricchetti, capitano del-la squadra delle Fiamme Gialle e fresco vin-citore di 4 titoli italiani (nel K1 mt. 500 e 1000e nel K4 mt. 200 e 1000)e i compagni NicolaRipamonti e Albino Battelli, vincitori di 4 ti-toli italiani (nel K4 mt. 200 e 1000 e nel K2 mt.500 e 1000). Visitati Pediatria e di ChirurgiaPediatrica: i giovani degenti hanno incon-trato e conosciuto gli atleti.MONDIALI DRAGON BOAT Il Canada (42ori, 28 argenti e 22 bronzi) domina il meda-gliere dei Mondiali di Dragon Boat conclusia Ravenna. Seguono Germania (17 -20-12)ed Australia (12-16-18 ). L’Italia chiude con4 bronzi nelle small boats, 2 nei 500 (India-na Roma) e 1 con Abbraccio Rosa Dragon-flies (Roma) e di Pink Torino nei 500 e 200small boat.

GHIACCIOMARCHEI, NIENTE GRAND PRIXValentina Marchei dopo un mese di sosta(distorsione al ginocchio destro con inte-ressamento del legamento collaterale me-diale) riprende ad allenarsi e non parteci-perà alle tappe di Grand Prix di ottobre enovembre, Skate Canada e RostelecomCup.

GOLF

MONDIALE AMATEUR IN GIAPPONE En-rico Di Nitto, Guido Migliozzi e Renato incampo da domani per il Mondiale amateura squadre al Karuizawa 72 Golf East. 69formazioni partecipanti sui due percorsidel Iriyama Course e dell’Oshitate Course(par 72), a Karuizawa in Giappone. Difen-dono il titolo gli Stati Uniti.

HOCKEY GHIACCIO

MERCATO (m.l.) Al Valpellice il 24enne di-fensore serbo Stefan Ilic (ex Milano e Va-rese). Al Caldaro (try-out) dal Bolzano l’at-taccante Paolo Widmann e il difensore Lu-ca Franza.

IPPICA

IERI QUINTÉ 13-14-7-6-15 A Follonica (m2220): 1 Picasso Rivarco (E. Bellei) 1.14.9;2 Porsche Font; 3 Pafo del Rio; 4 Nadira; 5Niagara Lux; Tot.: 6,20; 2,01, 1,91, 1,63(30,76). Quinté: n.v. Quarté: 491,37. Tris:55,93.OGGI QUINTÉ A NAPOLI (inizio convegno alle16.30) scegliamo Roberta Zack (15), Ri-chter del Ronco (12), Rico (16), Right StoryLf (8), Roger Waters (10) e River Jet (5). icorre anche - Trotto: Modena (15.35) e Tri-este (15.25). Galoppo: Roma (14.45).

NUOTOINCIDENTE STRADALE PER LAURE MANAUDOU(al.f.) Piccolo incidente stradale per LaureManaudou: domenica mattina, a Marsiglia,l’ex nuotatrice francese, percorrendo insella al suo scooter via de la Pointe-Rou-ge, è stata urtata da un’automobile chestava uscendo da un parcheggio ed è ca-duta a terra. Trasportata all’ospedale de laConception, i medici hanno riscontrato lie-vi ferite. «Ringrazio tutti quelli che tengono

alla mia salute – ha scritto la 27enne cam-pionessa olimpica e mondiale su Face-book e Twitter in un post successivamen-te rimosso – Sono caduta in moto, maniente di grave». «Ha subito una distorsio-ne alla caviglia che causato un grandegonfiore – spiega il suo agente Jean-François Salessy – cammina con le stam-pelle, ma è stata più grande la paura delmale».PROGRAMMA D’ARRIGO (al.f.) AndreaMitchell D’Arrigo annuncia il suo program-ma gare della stagione: debutterà il 3 otto-bre proprio a Gainesville. Nel suo calenda-rio Usa figurano anche i campionati nazio-nali di Greensboro (4-6 dicembre), in con-comitanza con i Mondiali in corta di Doha(3-7 dicembre): nei prossimi giorni, il pa-dre e manager Francesco volerà negli Usaper valutare il rientro del figlio in azzurro.SUPER HAGINO (al.f.) Kosuke Hagino, giàautore del record asiatico nei 200 mx, do-mina i 400 mx a Yokohama (Giap) in4’09”62 (55”62, 1’02”35, 1’11”60, 1’00”05).Nella 4x200 sl, nuota 1’45”96 in 1a frazione.AZZURRINI D’ARGENTO (al.f.) Gli azzurri-ni Daniel Silvestri, Alessandro Belinelli eCarlotta De Mattia conquistano l’argentonel team event (3 km) ai Mondiali junioresdi fondo del lago Balaton (Ung): 34’07” ilcrono della formazione italiana battuta so-lo dai cinesi (33’26”).

PALLANUOTO

UNDER 19 DONNE A Ostia, nella 2a giorna-ta dell’Europeo U 19 donne, Italia-Ucraina17-4. Le azzurrine, già qualificate per iquarti, oggi riposano.

PALLAPUGNO

AZZURRI DI BRONZO (c.f.) Due medagliedi bronzo per l’Italia al Mondiale degli sportsferistici di Massamagrell (Spa). Gli azzurridel c.t. Sergio Corino sono saliti sul podiotra gli uomini nel gioco internazionale e nelraspall femminile, ottenendo anche un 4°posto nell’one wall maschile.

RUGBY

A PRATO (ri.t.) A Prato arriva il 40ennefrancese Sebastien Bruno, ex tallonatore,attuale allenatore degli avanti del Tolone,campione di Francia e d’Europa: sarà il su-pervisore tecnico per difesa e mischia.Nello staff dirigenziale probabile ingressodi Denis Dallan. Circa 25 i giocatori in rosa.

SPORT INVERNALI

DOLORI RAZZOLI Sul ghiacciaio di SaasFee prosegue il raduno degli slalomisti diCoppa del mondo. Presenti Cristian Devil-le, Stefano Gross e Chiara Costazza, Gior-dano Ronci e Riccardo Tonetti. Al raduno èpresente Patrick Thaler, con un program-ma differenziato per non sovraccaricarela schiena, mentre Giuliano Razzoli ha in-terrotto l’allenamento per sottoporsipresso la Commissione Medica FISI ad ul-teriori accertamenti al ginocchio ancoradolorante.

SCI NAUTICO

TRICOLORI(m.l.) A Ravenna si sono di-sputati gli Assoluti discipline classiche.Mattatori i fratelli Gianmarco Pajni e Ma-rialuisa Pajni. I vincitori. Slalom: Carlo Al-lais e Beatrice Ianni. Figure: GianmarcoPajni e Beatrice Pirri. Salto: GianmarcoPajni e Marialuisa Pajni. Combinata: Gian-marco Pajni e Marialuisa Pajni

TRIATHLON

FABIAN A SEGNO (al.f.) Alessandro Fa-bian vince il 1° Garmin Trio di Forte dei Mar-mi (Lu) su distanza sprint: l’azzurro reducedalla finale di World Series taglia il traguar-do in 59’21” davanti a Barnaby e Butturini.A Elisa Battistoni la gara femminile(1h10’40”).

TUFFI

AZZURRINI PER I MONDIALI (al.f.) Inizia-no oggi a Penza (Rus) i Mondiali juniores dituffi. Quattro gli azzurrini al via: FrancescoPorco, Giulia Belsasso, Laura Bilotta e An-na Laura Granelli.

VARIE

LIBRI E SPORT (ro.pa.) «Libri in Campo»da domani a domenica alla Biblioteca me-dievale Malatestiana di Cesena. All’inau-gurazione il presidente del Coni GiovanniMalagò e Daniele Meucci, oro europeo dimaratona. Domani saranno presentati ivolumi dedicati a Pantani, con mamma To-nina e il c.t. Davide Cassani,e a Simoncelli.

VELA

GIOVANILI (r.ra.) A Napoli i campionati na-zionali giovanili classi in singolo. I vincitori:Laser Radial (M) Gianmarco Planchestei-ner,Laser Radial (F) Valentina Balbi; Laser4.7 (M) Guido Gallinaro;Laser 4.7 (F) ElisaNavoni; Optimist (M) Alessandro Caldari ;Optimist (F) Elisabetta Fedele; Techno 293U13 (M) Gabriele Guella,Techno 293 U13 (F)Marta Monge; Techno 293 U15 (M) GiorgioStancampiano,Techno 293 U15 (F) GiorgiaSpeciale,Techno 293 U17 (M) FrancescoTomasello; Techno 293 U17 (F) RosannaStancampino; RS:X 8.5 (M) Michele Cittadi-ni, RS:X 8.5 (F) Marta Maggetti ROLEX SWAN (r.ra.) Inizia oggi a PortoCervo la 18a Rolex Swan Cup. Al via 93 sca-fi di 21 Paesi: 5 giorni di regata e 5 le classi:Maxi, Grand Prix, Swan 60 e Classic,Swan 45 (che gareggiano per il mondiale diclasse) e Swan 42. Giovedì Long Race conregata costiera fino alle isole francesi inprossimità della Corsica.

BASEBALL

PRE EUROPEO: OGGI FINALE IN TV

Mineo da showe l’Italia batte ancora la Spagna

(m.c.) Cala il sipario staseraa Vicenza sull’Italian Baseball Week, ultimo test per la nazionale di Marco Mazzieri in vista dell’esordio europeo di venerdì prossimo a Regensburg (Ger) contro il Belgio.L’Italia si è guadagnata aritmeticamente un posto per la finale della manifestazione di preparazione alla rassegna continentale organizzata in Veneto, grazie ad una vittoria tranquilla, la terza, a spese della Spagna di Mauro Mazzotti. Gli azzurri hanno ipotecato il successo già nel primo inning, grazie ad un gran doppio di Alberto Mineo (ventenne ricevitore dei Cubs rookie, nella foto Ratti), che porta a casa i tre corridori messi in base dall’ex del San Marino, Ivan Granados. Sorretti a dovere dal partente Corradini e dal debuttante Anselmi (rookie con Cincinnati), l’Italia ha controllato senza problemi fino alla fine i ragazzi di Mazzotti. Nell’incontro di ieri pomeriggio la Rep. Ceca ha superato al tie-break (9-7 al 10°) la Spagna, che si è comunqueItalian Baseball week, 3° turno: Spagna-Italia 3-6. Punti, Italia 301.101.000: 6 (8bv-0e); Spagna 001.010.100: 3 (6-1). Lanciatori: vincente Rivera, perdente Granados.Oggi: ore 20.30, a Vicenza, finale (diretta Rai Sport Due).

FOOTBALL

PARTITA LA NFL

Atlanta, che rimonta Rice, video shock:i Ravens lo tagliano

Prima domenica di stagioneregolare Nfl e tante sorprese. Atlanta ha rimontato da 7-20 in casa battendo New Orleans con un fg da 52 yard di Matt Bryant (foto REUTERS) al supplementare. Chicago è stata superata da Buffalo al Soldier Field, anche qui all’overtime. New England, una delle favorite, ha subito un 23-0 nella ripresa cedendo ai Dolphins nonostante il ritorno (subito con touchdown) di Gronkowski. Convincono i 49ers, avanti subito 21-0 a Dallas grazie ai 3 intercetti lanciati da Romo. Bene anche Denver, che resiste alla rimonta di Indianapolis. Ieri il sito Tmz ha pubblicato il video in cui si vede Ray Rice, running back di Baltimore, stendere la fidanzata con un pugno. Il giocatore era stato sospeso 2 gare dalla lega. Dopo aver visto le immagini e considerata la reazione dell’opinione pubblica, Baltimore lo ha tagliato. La Nfl lo ha squalificatoa tempo indeterminato.Risultati: Atlanta-New Orleans 37-34 dts; Baltimore-Cincinnati 16-23; Chicago-Buffalo 20-23 dts; Houston-Washington 6-17; Miami-New England 33-20; Kansas City-Tennessee 10-26; NY Jets-Oakland 19-14; Philadelphia-Jacksonville 34-17; Pittsburgh-Cleveland 30-27; St.Louis-Minnesota 6-34; Dallas-San Francisco 17-28; Tampa Bay-Carolina 14-20; Denver-Indianapiolis 31-24.

BOXE

L’EX IRIDATO DEI MASSIMI

Film su Marcianouscirà nel 2015Scene pure in Italia

(r.g.) A New York è statofirmato un accordo di collaborazione tra la Città della Pace Film, casa cinematografica americana, e la famiglia Marchegiano, rappresentata nell’occasione da Peter (74) e da Elisabeth 82, fratello e sorella di Rocky Marciano, oltre al figlio Kevin Rocky, per la realizzazione diun film sull’imbattuto (49 match) ex campione mondiale dei massimi, diretto da Dustin Marcellino e che dovrebbe intitolarsi «49-0 The Brockton Blockbuster». Il regista recentemente ha visitato Brockton, nel Massachusetts, dove Rocky nacque nel 1923. In passato sono stati girati due film su Marciano, non autorizzati dai fratelli. Questa volta «sarà la vera storia di un campione che ha lasciato un segno indelebile non solo in America ma nel mondo sportivo – ha spiegato il regista — perché anche i giovani ne conoscono il nome attraverso i film su Rocky Balboa, ma questa sarà la storia vera di un campione senza tramonto». La lavorazione inizierà fine anno, anticipata da una conferenza stampa nella quale verrà comunicato il cast e dovrebbe terminare entro il 2015. Verranno girate alcune scene a Ripa Teatina, in Abruzzo, per raccontare la partenza per l’America del nonno Rocco e del padre Pierino, avvenuta il 14 marzo 1912.

LOTTA

MONDIALI IN UZBEKISTAN

Prima giornataLa Russia iniziacon due vittorie

Nord Corea, Russia(nella foto Sadulaev) e Turchia si dividono le prime medaglie d’oro ai Mondiali di Tashkent (Uzbekistan). Nei 125 kg si ferma al bronzo il russo Gatsalov, campione olimpico nel 2004, che inseguiva il sesto titolo iridato. L’unico italiano in gara, Tudor negli 86 kg, eliminato al primo turno dal portoricano Espinal I PODI Kg 57: 1. Kyong Il Yang (N.Cor); 2. Khinchegashvili (Geo); 3. Andreyeu (Bie), Rahimi (Iran). 70: 1. Tsabolov (Rus); 2. Gor (Tur); 3. Shabanau (Bie), Abdurakhomonov (Uzb). 86: 1. Sadulaev (Rus); 2. Salas (Cuba); 3. Mohammadian (Iran), Yasar (Tur). 125: 1. Akgul (Tur); 2. Ghasemi (Iran); 3. Dlagnev (Usa), Gatsalov (Rus). OGGI Libera: 61, 65, 74 (Lumia) e 97 kg.

La puledra albina e il libro (benefico) dedicatole

Page 32: Gazzetta dello sport 09 09 2014

32 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

Il fatto del giornoDI GIORGIO DELL'[email protected]

_orrori africani AITALIANI

DETENUTI

STomaso

ed Eli: oggiil giudizioCi sono altri

due italianidetenutiin India.

Si chiamanoTomaso Bruno,

30enneoriginario di

Albenga(Savona), eElisabetta

Boncompagni,39 anni (nelle

foto), sonorinchiusi nel

carcere diVaranasi, lungo

il Gange, da 4anni per

l’omicidiodell’amico

FrancescoMontis.

La giustiziaindiana li hacondannati

all’ergastolo edomani la Corte

Supremapronunceràla sentenza

definitiva. Laloro storia verrà

raccontatapresto in un film

dal titolo «Piùlibero di prima»,

del registaAdriano Sforzi,

amico d’infanziadi Bruno

IL CASO E LA STAMPA ACCUSA

Marò, l’Indiaapre al rientro«Rispettoper i giudici»Le suore uccise in Burundi

dalla follia o dall’Islam?Le tre saveriane prima violentate (e una decapitata).Le autorità parlanodi rapina, ma nulla è stato rubato. E continuano a morire missionari

Adesso sì che il rientro èpossibile, forse vicino. Il ministrodegli Esteri indiano SushmaSwaraj ha dichiarato a New Dehliche se la Corte Suprema conce-derà per ragioni umanitarie l’au-torizzazione al rientro in Italia diMassimiliano Latorre, uno deinostri due marò colpito daischemia, «non si opporrà». Ierimattina la Corte suprema india-na, su richiesta della difesa, ave-va comunque esentato Latorredall’obbligo di firma in commis-sariato per due settimane. Altempo stesso i giudici avevanochiesto al governo un parere sul-la richiesta di ritorno a casa. Oral’udienza è stata aggiornata al 12settembre e, secondo fonti giudi-ziarie, l’istanza di rientro in pa-tria menziona un periodo di tre oquattro mesi necessari al comple-to ristabilimento. Nel caso di unaconcessione del permesso, laCorte porrebbe delle condizioniche l’Italia è pronta ad accettare.Ma, proprio mentre si apre lo spi-raglio, nuove accuse piovono suLatorre e sul suo collega Salvato-re Girone: ieri il quotidiano in-diano Hindustan Times ha scrittoche i due marò, coinvolti nell’in-cidente che il 15 febbraio 2012provocò la morte di due pescatoriindiani, «presumibilmente cerca-rono di coprire il loro operatospingendo il capitano della pe-troliera Enrica Lexie a inviare unrapporto per le organizzazioniinternazionali di sicurezza ma-rittima nel quale si sosteneva chei pescatori erano armati».

Secca la smentita dell’armato-re: «Il comandante Umberto Vi-telli non ha mai rilasciato a qual-sivoglia autorità alcuna dichiara-zione: non avrebbe potuto vede-re alcuna arma perché era nelponte di comando», ha detto PioSchiano, direttore generale dellaFratelli D’Amato Dolphin Tanker,armatrice della Enrica Lexie.

Le tre monache violentatee ammazzate in Burundi vannomesse nella lista dei martiri cri-stiani perseguitati da fanatici di altre religioni? O si trattadavvero di una rapina, comesostengono le autorità locali?La polizia dice di aver identifi-cato il colpevole e assicura chelo prenderà presto. Però dalconvento non manca niente.Dunque, benché l’assassino ab-bia avuto a disposizione molteore, non ha trovato il modo diportar via qualcosa. I dubbi so-no tanti.

1L’orrore è accresciuto dalla

figura delle vittime. Bernar-detta Boggian, di 75 anni, daPadova, quella a cui il banditoha tagliato la testa. Lucia Puli-ci di 73 anni. Olga Raschietti,vicentina, di 80.

Erano suore saveriane, unordine missionario di religioseche si ispira alla predicazionee all’esempio di San FrancescoSaverio. L’assassino sarebbeuno squilibrato che è stato vi-sto fuggire con un coltello inmano. È entrato nel conventodi Kamenge (siamo nella zonanord della capitale Bujumbu-ra), ha violentato e ammazza-to suor Lucia e suor Olga, poi èrimasto chiuso nella casa, nonsi sa bene a far che. Nonostan-te il terrore provocato dallascoperta dei cadaveri, suorBernardetta e un’altra mona-ca, che si chiama Mercedes,sono rimaste a dormire nellacasa. Ma l’assassino s’era na-scosto da qualche parte e aquel punto deve aver colpitonel sonno, violentando, ucci-

dendo e decapitando ancheBernardetta.

2Il moltiplicarsi di queste de-

capitazioni non può essere ilrisultato dei video diffusi daquelli dell’Isis? Il taglio dellatesta sta diventando una spe-cie di moda orrenda...

Può darsi. Ma come azzar-dare ipotesi se qui manca an-che l’assassino? C’è la testimo-nianza di padre Mario Pulcini,superiore dei saveriani in Bu-rundi. «Verso le 16 di ieri (do-menica, ndr) la sorella Ber-nardetta è venuta nel mio uffi-cio chiedendo notizie delle so-relle Lucia e Olga che eranorimaste a casa mentre lei e lasorella Mercedes erano anda-te all’aeroporto per accoglierealtre sorelle di ritorno in Bu-rundi dal loro capitolo genera-le a Parma. C’era apprensionesoprattutto perché dall’inter-no della casa non c’erano se-gnali di vita: tutto era chiuso econ le tende tirate». Padre Pul-cini ha provato a chiamare lesorelle, ma invano. «I guardia-ni del cancello non le avevanoviste uscire. Esito negativo ha

dato anche una veloce ricercanel quartiere presso alcunepersone ammalate che le so-relle visitavano soprattutto didomenica. Ero davanti all’en-trata con l’intenzione di forza-re la serratura quando la portasi è aperta ed è apparsa Ber-nardetta, sconvolta. Avevatrovato una porta di serviziolaterale alla loro casa aperta ei corpi senza vita delle sorelleOlga e Lucia. Poi questa nottele sorelle sono tornate a chia-marmi, temevano che l’ag-gressore fosse in casa. Quandosiamo riusciti ad entrare ab-biamo trovato anche suor Ber-nardetta senza vita». Due epi-sodi accaduti, quindi, a di-stanza di diverse ore, non si sanemmeno se per opera dellastessa persona.

3Non c’è un governo in Bu-

rundi? Non è un caso interna-zionale?

Per ora, ho letto solo reazio-ni da parte italiana e dellaChiesa. Il Papa, prima di tutto:«Il sangue versato diventi se-me di speranza per costruirel’autentica fraternità tra i po-

poli». Napolitano: «Un atto vi-le ed esecrabile perpetrato aidanni di chi si trovava in Bu-rundi per farsi interprete, acosto di grandi sacrifici, di al-tissimi valori di solidarietà efratellanza con i più bisogno-si». La Mogherini ha espressogrande dolore: «Assistiamoancora una volta al sacrificiodi chi ha passato la propria vi-ta ad alleviare le truppe soffe-renze che ancora esistono nelcontinente africano. Attendia-mo ora che le autorità del Bu-rundi chiariscano quanto ac-caduto e ci adopereremo perriportare in Italia quanto pri-ma le salme delle religiose».

4Ma è proprio necessario

andare in questi posti sperdu-ti a predicare, a convertire?

La vocazione missionaria èinsita nella filosofia dellaChiesa cattolica. Paolo VI: «LaChiesa esiste per evangelizza-re». Il Concilio Vaticano II: «LaChiesa per sua natura è mis-sionaria, in quanto essa traeorigine dalla Missione del Fi-glio e dalla Missione dello Spi-rito Santo». I missionari catto-lici nel mondo sono più di tre-centomila. L’Africa è una metaprediletta, nonostante gli ecci-di. Questo non è il primo.

5Che mi dice del Burundi?Uno staterello poco più

grande della Lombardia, col-locato nella regione dei Gran-di Laghi. Tra i cinque paesi piùpoveri al mondo, campanocon meno di un dollaro algiorno. Sono tutti contadini(arachidi, patate, riso, tè, caf-fè, soprattutto banane). È qui– oltre che nel confinanteRwanda – che si sono fatti apezzi uno con l’altro a colpi dimachete hutu e tutsi. Ci ricor-diamo del Burundi quasi soloper questo. Era il paradiso dibufali, giraffe, zebre, ippopo-tami, leoni, scimmie. Stermi-nati anche loro durante laguerra civile. Dagli incendi, edagli uomini che li ammazza-vano per mangiarseli.

Le suore uccise in Burundi: da sin. Bernardetta Boggian, Olga Raschietti e Lucia Pulici

4IL NUMERO

10Le migliaia

di missionariSono circa

diecimilai missionari

italianinel mondo.

Religiosi, suorema anche laici,

in tutti gli angolidella terra,soprattutto

in Africa, Asia,America

Latina, maanche nella

vicina Europa.L’età media

dei missionariè di 63 anni

ALTRI MONDI SEGUITECI SU@AltriMondiGazza

I marò Latorre e Girone in India ANSA

Page 33: Gazzetta dello sport 09 09 2014

MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33

ANCHE DUE INTOSSICATE

Incendio a Milano,muore un ottantenne

Un 85enne è morto e duedonne sono rimaste intossicate: è questo il tragico bilancio di un incendio scoppiato ieri pomeriggio

in una mansarda al sesto piano di un palazzo alla periferia nord di Milano. La vittima, Arnaldo Zeni, soffriva di cuore. Ancora non si conoscono le cause del rogo, ma si pensa che l’uomo possa aver scordato una sigaretta accesa. I vigili del fuoco hanno fatto evacuare sedici appartamenti.

ALTRI MONDI SI PAGA CINGUETTANDO

La svolta di Twitterper l’e-commerce

Anche Twitter si lancianell’e-commerce. Il social network ha iniziato i test per il pulsante «buy now», acquista ora, per

convincere le aziende pubblici-tarie a investire di più. Twitter sta lavorando con Stripe, una start up specializzata nei paga- menti, per consentire agli utenti di pagare grazie a un semplice tweet, senza dover digitare ogni volta i dati della propria carta di credito sullo smartphone.

Il delitto di Garlasco:per la seconda volta prelevato il dna di StasiIl ragazzo indagato nell’appello bis: aveva fatto il tampone già nel 2007Ora il confronto con le nuove tracce sulle unghie della fidanzata uccisaFILIPPO CONTICELLO

filippocont

Come nei giorni confusidopo il delitto, quando l’Italiaintera scopriva Garlasco e lasua anima oscura. Ieri è statoprelevato ancora il dna di Al-berto Stasi per compararlo conquello rintracciato sui fram-menti di due unghie di ChiaraPoggi, la sua ex fidanzata am-mazzata nel paesino in provin-cia di Pavia il 13 agosto 2007.Per quel delitto ancora senza uncolpevole l’ex studente bocco-niano è stato assolto due voltee, dopo l’annullamento dellasentenza di secondo grado daparte della Cassazione, è dinuovo imputato a Milano nel-l’appello bis. Vista l’urgenza dinuovi approfondimenti, ieriStasi è stato convocato nel di-partimento di Scienza e Salutedell’Università di Genova daiperiti nominati dai giudici mila-nesi. Questo nuovo tampone sa-livare gli era stato richiesto do-po che l’analisi sulle due unghiedella ragazza avevano regalatorisultati interessanti: con unametodologia cosiddetta a «la-vaggio», assai più raffinata di quella abbozzata anni fa duran-te le indagini, ecco spuntaretracce di cromosoma Y. Quellomaschile.

Approfondire Ieri c’eranoconsulenti e difensori di Stasiaccanto a consulenti e legalidei Poggi. È stata la secondadonazione di campione biolo-gico da parte del ragazzo e traqualche giorno, forse giovedì,dovrebbe essere pronto il profi-lo genetico. A quel punto, viaalla comparazione con il cro-mosoma Y: sia nel caso di com-patibilità sia nel caso di noncompatibilità, si terrà una nuo-va riunione tra periti per valu-

tare l’attendibilità del confron-to. Poi, entro il 22 settembre,dovrebbe essere depositato aigiudici milanesi l’esito assiemeai risultati dell’esame sullacamminata di Alberto. Sarà laripetizione virtuale di quellache fece quando scoprì il cada-vere della fidanzata e, secondoindiscrezioni, i periti della Cor-te potrebbero regalare un assistall’accusa e alla parte civile:sembrerebbe impossibile chesulle suole delle scarpe indos-sate quel giorno non siano ri-maste tracce di sangue. Intantosono stati raccolti nuovi ele-menti sulla bicicletta nera da

donna degli Stasi, sequestratasolo quattro mesi fa, e sono sta-te recuperate alcune fotografiedi Alberto scattate nella stazio-ne dei carabinieri di Garlascopoco dopo l’omicidio. Tra que-ste, una o due in cui si vede l’avambraccio del giovane condue segni che immediatamenteavevano fatto pensare a unacolluttazione: le foto, trasmes-se dai militari al pm, furono di-menticate ma nella nuovaudienza dell’8 ottobre l’accusavorrà approfondire. E poi c’èquel viaggio fatto a Londra daStasi e da un amico su cui damesi si avvita l’indagine: i dueerano stati raggiunti da Chiarache, tornata in Italia, sarebbeentrata nel pc del fidanzato eavrebbe copiato in una chiavet-ta Usb i dati della cartella «Lon-dra». Cosa c’era davvero là den-tro? Scoprirlo potrebbe avvici-nare alla verità, finalmente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Entro il 22 settembre sarà depositato ai giudici l’esito deglistudi genetici

IL CASO AMICI IN CORTEO

Omicidio di NapoliNuove periziesul corpo di Davide

Il pm di Napoli ManuelaPersico ha disposto nuovi accertamenti sul corpo di Davide Bifolco, il 17enne uccisoda un carabiniere venerdì nel Rione Traiano: oltre ad autopsia e perizia balistica, verranno eseguite anche Tac e risonanza magnetica per ricostruire al meglio cosa sia accaduto. Per i risultati bisognerà però attendere alcune settimane. Intanto il legale del militare indagato per omicidio colposo: «Proveremo che è stato un incidente». Ieri gli amici di Davide hanno marciato ancora in corteo per chiedere giustizia.

Alberto Stasi, unico indagato per l’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi, uccisa a Garlasco in provinciadi Pavia il 13 agosto 2007 ANSA

ACRISI NELGARGANO

SRecuperato

il corpodel 70enne

È statorecuperato ieri

nel mare diPeschici, nel

Gargano, ilcorpo di

VincenzoBlenx,

il 70ennetravolto dal

fango mentreera nella suaauto durante

l’alluvione cheha colpito la

costa pugliesenel weekend.

Ieri a SanMarco in Lamis,

uno deipaesi più colpiti,è arrivato anche

il ministrodell’Ambiente,

Gian LucaGalletti: «In

Italia dobbiamosmettere di

contare i mortidopo le

alluvioni»

POPOLARE KATE È DI NUOVO INCINTA

Un Royal Babycontro la Scoziaindipendente

Il principe William, Kate e il piccolo George ANSA

Domenica per la prima volta nei sondaggigli elettori favorevoli all’indipendenza dellaScozia erano diventati la maggioranza (il 51%secondo quello realizzato da YouGov per il Sun-day Times). Roba da far tremare la Regina Elisa-betta, che vuole che il suo Regno Unito resti taleanche dopo l’attesissimo referendum del 18 set-tembre. Ma ieri ecco giungere da BuckinghamPalace la lieta novella: il principe William e lasua Kate aspettano il loro secondo figlio. Vistal’impennata di popolarità che la famiglia realeha avuto nell’estate di un anno fa con l’arrivodel piccolo George, adesso ci si aspetta che lanotizia di un altro Royal Baby possa salvare ilRegno dalla secessione scozzese, che dura da307 anni. Nell’ultimo mese gli indipendentistihanno guadagnato oltre 10 punti e l’ipotesi diuna loro vittoria, sottovalutata per mesi, è di-ventata più che concreta. Lo dimostra il crollodella sterlina che ieri ha perso oltre l’1% sul dol-laro, il livello più basso dal novembre 2013, ed èormai in difficoltà anche contro l’euro. Secondola stampa inglese, la Regina si sarebbe detta «inorridita» di fronte alla possibilità di perderela Scozia, ma Buckingham Palace ha smentito,affrettandosi a far sapere che Elisabetta resta«strettamente neutrale», pur seguendo glieventi con «grande interesse». Di sicuro perònell’incontro che ha avuto nel weekend con Da-vid Cameron si è parlato molto della possibilecrisi istituzionale e il premier le avrebbe assicu-rato il massimo impegno per scongiurare la se-cessione, mettendo sul piatto anche le propriedimissioni.

Nausee reali Da ieri però gran parte degli in-glesi ha abbandonato i discorsi sull’unione na-zionale per dedicarsi al bambino in arrivo. Lavoce era nell’aria da qualche tempo, ma il Palaz-zo Reale ieri ha ufficializzato la gravidanza pergiustificare l’assenza della duchessa di Cambri-dge ad un impegno ieri a Oxford: è rimastabloccata a Kensington Palace alle prese con unaforma acuta di nausee. Stessa scena vista perGeorge. Ma qui c’è da salvare tutto il reame...

notizieTascabiliScambio di prigionieri in Ucraina

La minaccia della Russia«Chiuderemo i cieli»L’Ue congela le sanzioni

Uno scambio di prigionieri consolida le prospettive del cessate il fuoco in Ucraina, nonostante gli avvertimenti incrociati. E l’Ue, sullo sfondo dei dubbi di alcuni Paesi, congela «per alcuni giorni» l’attuazione del nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, di fronte al quale Mosca aveva già minacciato di essere pronta a rispondere con una chiusura del suo immenso spazio aereo ai voli civili europei. Sul terreno, del resto, qualche segnale di distensione prende corpo, a partire dal rilascio di 1200 militari ucraini dopo l’accordo sul cessate il fuoco concordato il 5 settembre tra Kiev e i ribelli filorussi nell’est: a dare l’annuncio, auspicando che

entro fine settimana ne siano rilasciati altri 863, è stato lo stesso presidente ucraino Petro Poroshenko, volato ieri a Mariupol per arringare i 500 mila abitanti della città contro gli attacchi isolati che lì, come all’aeroporto e in alcuni quartieri di Donetsk, minano la tregua. Ma qualcosa si muove, come suggerisce pure la nuova telefonata fra Poroshenko e Vladimir Putin in cui è stato ribadito che «il dialogo prosegue».

La lista dei risparmi

Padoan-Cottarelli,vertice con Renzisulla «Spending»

Dal «coordinamento» trale forze dell’ordine, alla revisio-ne di incentivi e trasferimenti dei ministeri alle imprese che valgono fino a 4 miliardi, fino al taglio delle partecipate: entra nel vivo l’operazione risparmio di Renzi che ieri in una riunione preparatoria a Palazzo Chigi ha visto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il commis-sario per la Spending Review Carlo Cottarelli. È servitaa mettere a punto un metododi lavoro: nel vivo degli interventi si entrerà mercoledì, quando sono stati fissati incontri per individuare le voci oggetto di quella sforbiciata del 3% delle spese ministeriali annunciata dal premier.

Una schiera di auto blu FOTOGRAMMA

Superati i 100 miliardi

Germania boomA luglio è recorddi esportazioni

Angela Merkel gongola.La sua Germania ha fatto segnare ieri un nuovo record: le esportazioni tedesche hanno sfondato per la prima volta la soglia dei 100 miliardi di euro. Secondo l’Ufficio di statistica federale Destatis, nel solo mese di luglio sono arrivate a 101 miliardi di euro, segnando un +4,7% rispetto al mese precedente e un +8,5% annuo. A questo boom fa da contraltare il calo dell’1,8% mensile delle importazioni e le polemiche non mancano: secondo molti partner europei la Germania dovrebbe aumentare il consumo interno, favorendo le importazioni dai Paesi dell’eurozona.

Eliminate 2851 vetture

Taglio alle auto bluIl 33% in menoin 2 anni e mezzo

La sforbiciata c’è statae si è fatta sentire. Le auto blu, simbolo del potere pubblico, si sono infatti ridotte del 33% nel giro di poco più di 2 anni e mezzo, un terzo in meno da quando è cominciato il monitoraggio a oggi. Secondo il centro studi Formez sono state eliminate 2.851 vetture “versione lusso”: oltre mille l’anno.

Il presidente Poroshenko tra i soldati ucraini a Mariupol AP

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34 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

LA SHOWGIRL CONFERMA

Hunziker: «Aspettoun altro bambino»

Michelle Hunziker è in dolceattesa. Lo ha annunciato la showgirl su Facebook. «Ora possiamo dirlo!», si legge in un

post. «Desideriamo rendervi partecipi dell’immensa gioia di diventare nuovamente genitori! Aspettiamo un altro bebè!». Per la conduttrice è la terza gravidanza, dopo la prima figlia Aurora, avuta da Eros Ramazzotti, e Sole, avuta meno di un anno fa dall’attuale compagno, Tomaso Trussardi.

ALTRI MONDI FILM PRODOTTO IN PIEMONTE

Depardieu a Biella:girerà un fantasy

Gerard Depardieu girerà afine settembre nel Biellese un film italianissimo. La star francese è tra i protagonisti di «Creators»,

un fantasy che sarà diretto da Piergiuseppe Zaia. Lo ha annunciato lo stesso regista in una conferenza stampa alla Confartigianato di Biella. Nel cast oltre a Depardieu anche Bruce Payne e Marc Fiorino. «Il film sarà realizzato inaltissima definizione».

ATORNANO

GLI ONEDIRECTION

SArriva

«Four»:dal 17

novembreTornano gli

One Direction:esce il 17

novembre«Four», il nuovo

album dellaboybandinglese.

Gli One Directionsono reduci dal

successomondiale di

«WhereWe Are», tournegli stadi cheha registrato iltutto esaurito,

e del filmdocumentario in3D «This Is Us».

Sabato 11 edomenica 12

ottobre, inoltre,la band sarà

protagonista alcinema con

«One Direction:Where We Are -

Il Film concer-to» (in 220 sale

solo in Italia)

Club Dogo in salsa americana«Ma il rap rimane ignorante»Dopo due anni, nuovo disco del gruppo hip hop registrato a Los Angeles«Raccontiamo un Paese amaro, dove i laureati lavorano al supermarket»

L’ALBUM ESCE OGGI «A VOLTE ESAGERO»

Si rivede Grignani:«Via dai riflettori,portano solo guai»

«Ho lavorato su quest’album uscendo da mestesso. Mi sono abbandonato alla gente, ho lasciato la gabbia dorata del cantautore per mischiarmi al mondo che sento più mio». È un Gianluca Grignani diverso quello che ha realizzato «A volte esagero», l’album Sony (con cui ha appena prolungato il contratto per altri 2 dischi) che esce oggi. Un disco atteso, di cui si è parlato molto soprattutto dopo l’arresto del cantautore, 42 anni, a luglio a Riccione. Ora è libero con obbligo di firma e il 16 settembre ci sarà una nuova udienza del processo. Lui liquida così la questione: «A volte esagero, ma anche gli altri però… Qualcuno ha detto pure che si trattava di una mossa pubblicitaria per lanciare l’album. Pure in questo caso solo due parole: anche no». Preferisce parlare della sua musica, del suono rock e pulito dei 10 brani inediti e soprattutto di tutte le cose che sentiva il bisogno di dire, «cose che per molti sono scomode. In “Non voglio essere un fenomeno”dico proprio questo: “Nella vita non sono un bluff / esser famosi è già fuori moda per me”». Nel disco si parla anche di dipendenze. Da evitare. «Delle mie si è parlato tanto... Ma la gente è troppo intelli-gente per credere a queste cose. In “Fuori dai guai” invito tutti a non essere ingenui, a star lontano dai riflettori: sono quelli che portano i guai».

Elisabetta Esposito

Gianluca Grignani, 42 anni, è nato a Milano

I Club Dogo a Los Angeles, dove hanno registrato l’ultimo album: da sinistra, Don Joe, Jake La Furia e Guè Pequeno

STEFANIA ANGELINIMILANO

Regola numero uno per te-nere assieme un gruppo rap escalare le classifiche: «Non liti-gare per le donne, per i soldi eper la musica. Litigare solo per lecazz...». Schierati l’uno accantoall’altro, con tanto di cappellino,tatuaggi in vista e occhiali da so-le, si presentano con una piccolagrande provocazione: «Non sia-mo più quelli di Mi Fist». Intantofuori, la fila di ragazzini che daore aspettano di entrare si fasempre più lunga. Dentro, in ununa saletta dello store Monda-dori di piazza Duomo, i tre deiClub Dogo (Jack La Furia, GuèPequeno e Don Joe) provano adescrivere il nuovo disco che esce oggi — più variegato del so-lito nelle sonorità e con collabo-razioni inedite (da Cris Cab adArisa) — e che arriva a due annidi distanza dall’ultimo, con untitolo (Non siamo più quelli di MiFist) che sembra annunciare unasvolta. «Mi Fist (il loro primo al-bum, ndr) è considerato una pa-gina della nostra storia, ma sono

passati più di dieci anni: che sia-mo cambiati è un dato stilistico eanagrafico. Abbiamo scelto que-sto titolo per prendere in giro chici accusa di non essere più quellidi una volta», spiega Jack La Fu-ria. Che si gonfia il petto quan-do, senza mezze parole, precisa:«Ma i nostri pezzi rimangonosempre ignoranti...».

Idoli Del resto, come dimo-strano i fan in fila per incontrarei loro beniamini, oramai i rappersono i nuovi idoli musicali: «Sesentiamo addosso delle respon-sabilità nei confronti dei giova-ni? Per niente — interviene Guè—. A noi interessa che la musicasia forte. Se poi entriamo nelcuore bene. E comunque i ragaz-zi chiedono il rap e il mercato di-

scografico e i media si adeguanodi conseguenza». E se la fissa delgruppo milanese è di descriverela realtà (dall’Italia del G8 a Val-lettopoli), adesso è arrivato ilmomento del «forse, delle incer-tezze», raccontato bene in Sia-mo nati qua: «È un ritratto ama-ro, ma dice cose vere», spieganoi Dogo. E in effetti la canzone de-scrive una generazione che havenduto «le speranze dal com-pro oro», dove «i laureati stannoal supermarket» e «la disonestàè nel Dna». Insomma, i Club Do-go sembra che abbiano una vi-sione dell’Italia ancora più duraperché il punto di vista è Los An-geles, dove è stato realizzatogran parte del disco: «Non sia-mo americanofili, ma lì c’è meri-tocrazia, se spacchi ce la fai, noncome qui», incalza Jack. Intan-to, un sogno Guè l’ha realizzato(ha doppiato un personaggio diStep Up All In ) e Jack avrà unaparte in un misterioso film. Inattesa di vederli all’evento spe-ciale a Milano (il 19 settembre alFabrique), in tour (al via il 5 di-cembre da Napoli) e (forse) inqualche reality show in tv.

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JACK LA FURIARAPPER

« Tutti ci diconoche non siamopiù quelli di unavolta e adesso lodiciamo pure noi

La sfortunadei disabiliè un’occasioneper la societàIn Argentina sono stati ritrovati i resti quasi completi del più grande dinosauro mai esistitosulla faccia della terra,il titanosauro. Erbivoro, alto ventisei metri, pesante sessantacinque tonnellate, con vertebre del diametrodi un metro, femore di sei e coda di nove, è vissuto circa settantasette milioni di anni fa. I due esemplari scoperti furono probabilmente travolti da un fiume in piena e sepolti nelle sabbie mobili. Uno dei paleontologi a cui si deve questa importante scoperta, l’americano Kenneth Lacovara, ha detto che «la sepoltura rapida e profonda dei corpi ci ha regalato una straordinaria completezza. La loro sfortuna è stata la nostra fortuna».

Probabilmente ho la mente contorta, ma l’ultima frase («la loro sfortuna è stata la nostra fortuna») mi ha fatto pensare ai temi che mi stanno a cuore. Infatti, sono sempre più convinta che la sfortuna di coloro che incidenti o malattie rendono disabili rappresenti un’opportunità per la società che, invece, spesso li esclude, anche dallavista. Se li accettasse, li rispettasse e li osservasse con spirito attento e solidale, essa potrebbe acquisire la loro energia e forza d’animo, assimilare tenacia e coraggio, imparare da loro l’ormai rarissimo valore della pazienza e, quindi, potrebbe rinforzarsi. Altro che emarginarli! Che società tonta…

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DI FIAMMA SATTA

DiversamenteaffabileDIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

)

GUARDA

pl’intervista completa a Grignaniwww.gazzetta/Sportlife.it

Page 35: Gazzetta dello sport 09 09 2014

MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35

ALTRI MONDI

OroscopoLE PAGELLE

Gazzetta.it

L’uruguaiano Fagundez, dei New England Revolution, ha trovato un modo originale per celebrare un gol: gli spari (veri) con vecchi fucili di un gruppo di figuranti in costumi d’epoca. E in rete impazza anche il video del bambino che guarda in tv una haka degli All Blacks e imita i rugbisti neozelandesi. Esilarante.

VIDEO VIRALI

Spari per un gol e il bambino che fa la haka

www.gazzetta.it

DI ANTONIO CAPITANI

21/4 - 20/5

Toro 7+Il morale sale, il lavoro di squadra produce bene e tanto.Ma la fornicazione vi rammentache one rondin doesnt’t do spring.

23/10 - 22/11

Scorpione 8Nel lavoro trionfate,

la fortuna vi fa regaloni.

E c’è pureuna bella fornicazione nostrana a farvi più contenti. Uau.

21/3 - 20/4

Ariete 5,5Lavoro e compagnia altrui potrebbero causarvi un eritema diffuso. Non esplodete e amatevi.La sana attivitàsuina aiuta.

21/5 - 21/6

Gemelli 5,5Lavoro e obblighi potrebbero rendere faticosa la giornatae indurvi a cibarvi delle carni di capie colleghi. Desistete, fate i suini.

22/6 - 22/7

Cancro 7,5Lavoro, affetti e forma fisica traggono vantaggio dalla Luna. E la fortuna vi gira intorno finoa toccarvi. Pure sul sudombelico. Uau.

23/7 - 23/8

Leone 5,5Siete forse piacevoli come un foruncolo sugli zebedei, oggi.Nel lavoro e in amore. Non siate cupi! Anche se sfighette suine aleggiano.

20/2 - 20/3

Pesci 7,5Luna intuitiva e creativa che vi aiuta nel lavoro. Start upe debutti riescono, l’ormone scalpita e nitrisce: che galoppate suine.

22/12 - 20/1

Capricorno 7+La Luna vi ricaricae promette sia news, sia risultati felicia ogni livello. L’amore è un’opera d’arte, brillantezze suine confortano.

21/1 - 19/2

Acquario 7Lucidità e pragmatismo vi fanno gioco. Anche sul fronteeconomico. Niente pigrizie, però. Reazioni scarse o scompostea sud dell’ombelico.

23/11 - 21/12

Sagittario 6-Potreste rendere poco. Ma non necessariamente per colpa vostra, bensì dei familiari e dei colleghi. La fornicazione è comunque perfettibile.

23/9 - 22/10

Bilancia 7Precisione e volontàvi fan creare piccoli capolavori. Anche se sfilettate un po’ troppo gli zebedei altrui. Fornicazionea lunga durata.

24/8 - 22/9

Vergine 5,5Qualche incaglio c’è.E i rapporti con gli altri sono tesi come un bucato. Mediate, senza strangolare nessuno. Lavoro ni, ormone pressante.

NANILuís Carlos Almeidada Cunha, noto come Nani, ala portoghese dello Sporting Lisbona in prestito dallo United, è nato a Praia il 17 novembre 1986

Carmine Gautieri è stato alungo un giocatore di Serie A, vestendo - tra le altre - le maglie di Roma, Bari e Atalanta. Ora è il tecnico del Livorno, ma sua figlia Marianna rischia di diventare in poche ore più famosa di lui: è bastato il tam tam su Internet che ha portato in evidenza la prorompente bellezza della ragazza.

LA SCOPERTA

La manda papàMa Marianna avrà più successo di lui

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ARRETRATIRichiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.le-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT45 A 03069 33521 600100330455. Il costo di un arre-trato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia;il triplo per l’estero.

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Page 36: Gazzetta dello sport 09 09 2014

36 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014

Page 37: Gazzetta dello sport 09 09 2014

MONDO

ARGENTINA

L’ORO IN BOCADI ARRUABARRENA

MARTIN MAZUR a pag. 7

Ghana

ASAMOAH GYANMISTERI E ACCUSE

FILIPPO MARIA RICCI a pag. 7

[email protected] - @ETGAZZETTASETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALEMARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 - N. 145

PRIMO PIANO

SCOZIA

RANGERS-CELTICSFIDA SUL REFERENDUM

STEFANO BOLDRINI a pag. 4

SPAGNA

CATALOGNA IN PIAZZAMA IL BARÇA TACE

FILIPPO MARIA RICCI a pag. 4

S O M M A R I O

Questi tecnici sono la sorpresa di inizio stagione.Debuttanti in massima serie o alle prime armi, guidano i tornei in Inghilterra, Francia, Germania e Portogallo. Pur se non hanno chance di vittoria finaleDI PAOLO AVANTI, ALESSANDRO GRANDESSO, IACOPO IANDIORIO, GIANLUCA SPESSOT alle pagine 2 e 3

RUI VITORIA

Vitoria Guimarães

WILLY SAGNOL

Bordeaux

ROGER SCHMIDT

Bayer Leverkusen

BANDIERA BRITANNICA PER IL NO AL REFERENDUM (AFP)

EUROPA

RUSSIA

LA DINAMO È GRANDE GRAZIE A ROTENBERG

MICHAEL BRAGA a pag. 5

BELGIO

IL NUOVO MOUSCRON MADE IN FRANCE

ALEC CORDOLCINI a pag. 5

GERMANIA

ECCO IL PADERBORN, I SUPER DEBUTTANTI

GIANLUCA SPESSOT a pag. 6

GARRYMONK

Swansea

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2EXTRATIME - 9 SETTEMBRE 2014

PRIMO PIANO

DecatrendsDI ALESSANDRO DE CALÒ© RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOVI TECNICISUBITO AL TOPE QUALCOSARIMARRÀ

Aspettavamo Zizou tra gli astri nascenti. Ma è meglio tenere nel mirino quattro nomi

�� Non è facile capire comenasce un grande allenatore, quanto il peso dei risultati finisce col confondere i limiti del suo valore, come i club e i giocatori ne condizionano l’affermazione. Fino a pochi mesi fa, il Milan era convinto di aver trovato in Clarence Seedorf il migliore dei tecnici possibili. Forse chi l’ha scelto aveva ragione, ma Seedorf è durato poco. Quest’estate il Bordeaux voleva ripartire con Zidane in panca. L’operazione aveva un senso: è da Bordeaux che – negli anni Novanta – Zizou aveva spiccato il volo per diventare il fuoriclasse che sappiamo, nella Juve e nel Real. Allontanato da Mourinho ma allevato da Ancelotti come vice, Zidane ora allena il Castilla, la squadra B dei Blancos. Buona scelta? In quattro partite ha rimediato solo sconfitte ed è ultimo in classifica. Sprofondo flop.Invece il Bordeaux, snobbato da Zizou, vola alto nel campionato francese, davanti al Psg di Ibra, grazie al lavoro di Willy Sagnol, ex onesto terzino di Bayern e Francia, allevato al verbo delle panche federali.

Il tempo ripristinerà le tradizionali gerarchie, ma intanto un’onda anomala attraversa l’Europa. E assieme ai girondini di Sagnol, spinge verso l’alto squadre capaci di imprese sorprendenti guidate da allenatori semisconosciuti che meritano grande attenzione. Garry Monk, nello Swansea, era il capitano di Brendan Rodgers, attuale mago dei Reds, almeno fino a sabato comanda la Premier a pari punti con Mou. Rui Vitoria è un professore di educazione fisica che sta facendo grandi cose a Guimaraes e studia per sostituire Jesus al Benfica. Roger Schmidt è un ingegnere che ha dato lezioni di pressing in amichevole al Bayern e adesso comanda la Bundesliga. Pare che Jürgen Klopp l’abbia accusato di copiarlo. Normale, si cerca sempre di clonare gli schemi di gioco che funzionano meglio e di innovare trovando gli antidoti dei modelli dominanti. Dovendo rispondere a stadi pieni, in genere questi tecnici si preoccupano anche dello spettacolo. Un optional che in Italia tende a svaporare dietro al risultato.

GARRY MONKSWANSEA

LA BANDIERA ORA STA IN PANCHINA

Quando lo scorso mag-gio, a stagione chiusacon una tranquilla sal-vezza, lo Swansea City

gli offrì un contratto di 3 anni,un fan scettico fece una scom-messa: se Garry Monk, 35 anni,non viene esonerato prima del-la scadenza mi faccio la Manicaa nuoto. Un eccesso di sfiduciaper un tecnico che ora si trova intesta alla Premier al pari delChelsea di Mourinho, prossimoavversario di sabato. Cresciutocol mito di Franco Baresi, Monkè stato per 10 anni una delle co-lonne della difesa dello Swan-sea. Debuttò nel lontano 2004quando i gallesi iniziarono la stagione di League Two (quartaserie) perdendo 2-0 in casa, nelvecchio Vetch Field, col Nor-thampton Town. La stagione sa-rebbe poi finita con la promo-zione in League One, prima tap-pa di una vertiginosa scalata.

Il dopo LaudrupNel 2006 Monk ereditò la fasciadi capitano dall’attuale tecnicodell’Everton Roberto Martinez.C’era quando nel 2011 gli Swans raggiunsero la Premier League, prima squadra gallesenella storia, e fu lui ad alzare lacoppa di Lega nel 2013, prima volta per una squadra non in-glese. Quando un anno dopo, altermine di una lunga striscia dik.o. e con qualche spaccatura nello spogliatoio (si parlò anchedi una lite pesante, con tanto dilancio di un mattone, propriotra Monk e l’ex Genoa ChicoFlores), Michael Laudrup fucacciato, alla dirigenza delloSwansea fu naturale affidarsi, nelle vesti di traghettatore, alla bandiera della squadra, il gioca-tore che ne rappresentava l’ani-ma. Monk debuttò vincendo il derby con il Cardiff City, il pri-

mo derby gallese nella storiadella Premier League. Arrivò poi un onorevole 12° posto consalvezza anticipata che gli valsel’offerta di un contratto. E ora questa partenza sprint conquattro vittorie su quattro (tre di Premier League, battuto pureil Manchester United a Old Traf-ford alla prima in Premier que-st’anno, e una di coppa di Le-ga), la migliore dal 1923. Monktiene i piedi per terra («Il nostroobiettivo è la salvezza»), com’ègiusto che sia, ma quello che colpisce, oltre ai risultati, è lacapacità di questa squadra dicontinuare a offrire un calciopropositivo e spettacolare.

Il marchio 4-2-3-1È ormai un marchio di fabbricache risale ai tempi di Martinez tecnico (2007-09) e che rag-giunse il punto più alto con Brendan Rodgers. Con l’attualetecnico del Liverpool lo Swan-sea raggiunse la Premier dandospettacolo e stupendo. Marti-nez, Paulo Sousa, Rodgers, Lau-drup: tutti maestri di Monk, che ha saputo recepire il me-glio dall’approccio tattico e psicologico di ognuno di lo-ro. E quest’anno, persa la co-lonia spagnola (Chico Flores,Hernandez, Pozuelo oltre a Michu passato al Napoli) ma ritrovato Sigurdsson dopo 2stagioni al Tottenham, il tecni-co di Bedford ha costruito an-cora una volta una squadra vo-tata all’attacco, alla velocità,con Dyer e Routledge sulle fa-sce e Bony terminale offensivo,un 4-2-3-1 che mette paura e sta portando risultati insperati.Nel segno di quella che ormai sta diventando una tradizione:a Swansea si gioca bene e ci sidiverte.

PAOLO AVANTI

WILLY SAGNOLBORDEAUX

SONO WILLY, SIGNORI, E VENGO DA LONTANO

«Vecchio, chiudi ilbecco». Questa solafrase rispecchia lapersonalità di Willy

Sagnol, quello che per 8 stagio-ni ha disegnato ineccepibili cross per i vari attaccanti delBayern. Quello che quando nel2006 qualche ex nobile dellanazionale, nel caso Desailly, sipermise di criticare la sua Fran-cia pretese appunto rispetto e silenzio. Quello che quest’annoha sfruttato la puzza sotto il na-so dell’amico Zidane per esordi-re sulla panchina di un Borde-aux primo a sorpresa davanti alPsg. Un rincalzo vincente che inGironda ha importato mentali-tà tedesca, ma pure filosofia of-fensiva alla Hitzfeld, garantita da un palmares personale cheincute timore ai suoi anonimi giocatori.

La tempra del capoIn primis all’atipico Cheick Dia-baté, attaccante maliano di 194cm, noto per i gol poco accade-mici che dice: «È lui il capo». Ela tempra del capo, l’ex terzino destro Sagnol ce l’ha sempreavuta. Se non altro per mentali-tà e senso del rispetto. Come quando a 22 anni si presentòdal presidente del Monaco (aMontecarlo) per chiedere unadeguamento: «Dopo il titolo guadagnavo solo 12mila euro almese, chiesi il quadruplo. Cam-pora ne propose meno del dop-pio. Mi prese per un imbecille elasciai il suo ufficio dopo pochisecondi. Dicono che noi dell’Au-vergne siamo avari e testardi.Avaro non lo sono, ma testardolo sono doppiamente». Poco do-po era già in Baviera. Il tuttosenza procuratore che non ha mai avuto. Al Bayern, «il ragaz-zo di campagna», come ama de-finirsi, divenne uno dei vetera-

ni, vincendo tutto, dalla Bunde-lisga (5 volte) alla Champions(2001) e all’Intercontinentale(2001). Meno gloriosa l’espe-rienza in nazionale, da dopol’Euro 2000, collezionando «so-lo» un paio di ConfederationsCup. E una finale Mondiale, persa con l’Italia nel 2006. Ri-cordo amaro, nonostante lo splendido cross per la testa di Zidane, neutralizzata dalla mi-racolosa parata di Buffon, e il ri-gore calciato in rete. Zizou si ri-tirò sotto il cielo di Berlino, Sa-gnol dopo l’umiliante 1-4 conl’Olanda a Euro 2008, sfumato senza passare la fase a gruppi.Capolinea per un 31enne perse-guitato dagli infortuni.

L’anti BartonTre anni dopo, Sagnol entròin Federazione per riforma-re le giovanili dopo i vari scandali della nazionale mag-giore, con strascichi politici a sfondo etnico e sociale. E conregole chiare, valide anche peril figlio di Zidane, Enzo, corteg-giato dalle Under della Spagna:«Se sceglie la Roja, con noi ha chiuso». Solito stile sfrontato,riservato anche a Joey Barton che diede del fannulloni ai gio-vani francesi: «Non dico che i giocatori inglesi siano tutti stu-pidi, ma lui lo è». Genere ditackle che non risparmia nep-pure agli amici giornalisti: «Dicalcio non ne capiscono nulla, ma non potrei mai fare il gior-nalista». Ma tecnico di club sì,visto che non si sente «funzio-nario statale». E dopo la panchi-na dell’U21, eccolo a 37 anni suquella del Bordeaux, predican-do spettacolo e disciplina, che ilportiere Carrasso riassume: «Senon segui le sue indicazioni, titoglie dal campo».

ALESSANDRO GRANDESSO

L’ONDA ANOMALA

3GLI ANNI DA C.T.

NELLE GIOVANILI

DI FRANCIA

9I GOL FATTI DAL

BORDEAUX IN 4

GARE DI LIGUE 1

5LE BUNDESLIGA

VINTE IN CAMPO

CON IL BAYERN

1COPPA DI LEGA

VINTA DA MONK

ALLO SWANSEA

1IL GOL SUBÌTO IN

PREMIER (3 GARE)

MIGLIOR DIFESA

4LE VITTORIE

IN STAGIONE:

3 IN PREMIER

Page 39: Gazzetta dello sport 09 09 2014

PRIMO PIANO 3EXTRATIME - 9 SETTEMBRE 2014

ROGER SCHMIDTBAYER LEVERKUSEN

L’UOMO CHE UMILIÒ PEP E IL BAYERN

Cinque vittorie in 5 gare ufficiali, 19 gol fat-ti e 4 subiti. Sono serviti meno di 2 mesi aRoger Schmidt, 47 anni, per inculcare aisuoi un calcio d’attacco, bello ma anche

molto aggressivo e si vede che la squadra è conlui. Schmidt è un tecnico da copertina per il curri-culum fuori dagli schemi. Da calciatore di talentoa 20 anni giocava ancora fra i dilettanti. Avevacapito che non avrebbe sfondato e decise di usarelo sport per finanziare lo studio. Si iscrisse allafacoltà di ingegneria a Paderborn e, presa la lau-rea, fu subito assunto dalla Benteler, azienda chefornisce le grandi case d’auto. Nel 2004 smise digiocare e decise di fare l’allenatore. Nel ’07 volevalasciare: non riusciva più a conciliare famiglia, la-voro e passione. Ma lo stesso anno arrivò la chia-mata del Münster che gli avrebbe garantito un posto da ingegnere in caso di licenziamento.

Salisburgo über allesLasciò la Benteler e arrivò la promozione nella 4ªserie ma poi mancò conquista della 3ª e, nel mar-zo 2010, ecco il primo e finora unico eso-nero. Prende il patentino di allenatore egià nell’estate 2011 ecco la chiamata delPaderborn. Sfiora la promozione inBundes con una candidata alla retroces-sione, lo nota il Salisburgo che tira fuoriil milione di euro della clausola rescisso-ria per metterlo sotto contratto. In Au-stria è subito 2° posto con 91 gol segnati in36 turni. Nel 2013-14 la conquista del titolo più veloce della storia austriaca con 110 reti rea-lizzate. E poi l’amichevole in cui umilia unBayern sperimentale ma con Guardiola che dice:«Mai giocato contro una squadra in grado di pra-ticare un pressing simile». il calcio messo in mo-stra dal Salisburgo rivaluta il tecnico senza pedi-gree. Il Leverkusen batte l’Eintracht e paga gli 1,5milioni di euro del contratto che lo lega ai RedBull. Sposato, con 2 figlie, non ha procuratore ei contratti glieli prepara un vecchio amico, Marcode Angelis. E quando Klopp parla di plagio, rispe-disce le accuse al mittente affermando che il suocalcio non si è ancora visto in Bundes. In allena-mento cura ogni dettaglio e quando un’azione of-fensiva dura più di 10 secondi la interrompe e siricomincia daccapo. Corsa e tattica e gli allena-menti delle spagnole vivisezionati per carpire isegreti della circolazione palla. «Noi cerchiamo di farli i gol, non di impedirli».

GIANLUCA SPESSOT

RUI VITORIAVITORIA GUIMARÃES

I MIRACOLI A FATIMA E I MENINOS IN CIMA

Non ha il carisma diMourinho, ma di sicuroha la battuta pronta diJosé. «Il Porto può an-

dare a prendere i migliori d’Eu-ropa, noi i migliori di strada, i meninos de rua, che poi diventa-no i migliori in città». AvenidaSão Gonçalo, Guimarães, 60km a nord-est di Porto. Così par-lò una settimana fa Rui Vitoria,44 anni, tecnico di una banda diragazzini del Vitoria Gui-marães, storico club (70 pre-senze in A, ma al massimo un 3°posto, nel ’69). Con un gruppodi poco più di 24 anni di media (2° team più giovane in Liga do-po il Nacional), fatto di meninosdella casa o prestiti (campagnaacquisti a costo zero), con un valore di mercato di 20 milionidi euro, Rui Vitoria è partito for-te nella Liga, con 3 successi in 3turni e un sorprendente 1° po-sto, alla pari con Rio Ave e Por-to, che domenica ospita.

Nel segno del 4-3-3Rui Vitoria, amante del 4-3-3 edel calcio offensivo, è un nomediscretamente nuovo anche inpatria. Sono solo 4 anni che fre-quenta la Liga, ma qui ha già vinto una coppa di Portogallo(1° trofeo del club) nel 2013, infinale col Benfica, dove giusto 10 anni fa allenava nelle giova-nili. Poi una puntata a Fatima,con 2 promozione in B nel 2007e nel 2009. Come il suo idolo Mou, al quale dicono non somi-gli come stile essendo discretocoi media e poco amante della polemica, Rui Vitoria non ha avuto una grande carriera dagiocatore: centrocampista in Ccon la Vilafranquense e il Seixalnegli anni 90, ha chiuso a 32 an-ni. Ma nel frattempo l’ex ragaz-zo di Alverca do Ribatejo si è laureato in Educazione Fisica e

ha iniziato a insegnare. «Forselo studio non mi ha permesso diconcentrarmi di più sulla car-riera di giocatore e ho dovuto ri-nunciare a delle proposte per-ché pensavo di più a finire gli studi», ha ammesso 4 anni fa quando ha debuttato da tecnicoin Liga nel Paços de Ferreira. Dicerto gli studi gli sono servitiper il lavoro di tecnico. «Oggil’allenatore è un gestore delle ri-sorse umane. Deve conoscere letecnologie, la psicologia, avereleadership, capire di marketinge comunicazione. Non basta piùessere bravi nell’analisi di giocoo negli allenamenti. In questo iportoghesi sono fra i migliori, riusciamo a competere con clubcon investimenti ben più supe-riori ai nostri».

Dopo Jesus?E sull’attualità: «Non andrò a cambiare il nostro modo di gio-care quando affronteremo il Porto e le altre big». Lui ha fattodelle difficoltà economiche delclub uno sprone «abbia-mo ragazzi di tecnica ele-vata, anche se molti alle prime armi. Perciò sonorimasto sorpreso dai ri-sultati fin qui ottenuti».E ha aggiunto: «Mi piace-rebbe allenare gente co-me Rui Costa, Futre o Ronaldo. Ma se la miasocietà avesse tanti sol-di forse prenderebbeun altro allenatore…». In-vece il presidente Mendes se lo tiene stretto. Da unpo’ circolano voci di un in-teresse dello Sporting. E pure il Benfica starebbe pensando a lui. D’altrondeper il dopo Jesus chi me-glio di uno che ha fatto mi-racoli a Fatima?

IACOPO IANDIORIO

Debuttanti, o quasiGarry Monk e Willy Sagnol sono trentenni al primo torneo di massima divisione. Roger Schmidt e Rui Vitoria hanno la loro prima chance con un team attrezzato per far bene

I quattro moschettieriIn Premier, Ligue 1, Bundesliga e Portogallo guidano a sorpresa Swansea, Bordeaux, Bayer Leverkusen e Vitoria Guimarães. Ecco i ritratti dei loro tecnici, la nouvelle vague d’Europa

S e Guardiola è Mozart, Mourinho è Salieri:sarebbe un gran musicista, se non esistesse

Mozart. Si tratta di un vincente, che ama moltodi più il risultato del gioco. Insegue la vittoria inmodo ossessivo ed esercita una leadership do-minante che richiede un’autentica esibizione dipotere. Possiede un grande fascino mediatico,che quando vince lo trasforma in un eroe, e quando perde in una caricatura. Il suo linguaggio ha avuto la potenza del vinci-tore infallibile: qualsiasi cosa dicesse sembravauna rivelazione. Anche se io non gli ho mai sen-tito dire, sia in pubblico sia in privato, una solafrase calcistica degna di essere ricordata. Credoche il Real Madrid gli abbia fatto molto male,proprio perché gli ha fatto perdere l’infallibilità,pur avendo avuto a disposizione una delle mi-gliori rose della storia del club. Quando non si èpiù infallibili, le cose che si dicono hanno moltomeno appeal. Così è il calcio dei nostri giorni. La sua potentepersonalità non lascia indifferente nessuno, olo si ama o lo si odia, e questo finisce per divide-re giornalisti, tifosi e giocatori. Per questo moti-vo è così difficile che i suoi progetti mantenga-no un livello alto per più di due anni. Un perso-naggio fatto su misura per questi tempi rumoro-si e vuoti, con il quale non sono riuscito a intendermi perché è agli antipodi della mia sen-sibilità. Io credo nell’intelligenza e per questo ho accettato di condividere un anno di lavorocon un uomo che sembrava averne. Per me èstata una grande lezione: l’intelligenza e l’egosono nemici fra loro. E quando si scontrano, vince l’ego.

LA RECENSIONE

VALDANO E LE UNDICIVIRTÙDa tempo Jorge Valdano ha smesso di essere un ex calciatore capace di tenere una penna in mano per diventare un intellettuale nel senso più bello e pieno della parola. Il suo nuovo libro, «Le undici virtù del leader» (ISBN edizioni, 160 pagine, 19 euro), è un ulteriore passo avanti su questa strada: undici capitoli a tema per analizzare lo sviluppo di una leadership - dalla credibilità alla semplicità, dalla passione all’umiltà - con tanti gustosissimi (e spesso inediti) aneddoti esplicativi tratti dalla sua enorme carriera di giocatore, allenatore e dirigente, e dichiarate ambizioni di poter spiegare qualcosa anche al di fuori del mondo del calcio. È ormai una prassi che grandi figure sportive vengano richieste come oratori a corsi per manager: beh, non sapremmo immaginarne una più adatta allo scopo di Valdano. Il capitolo più affascinante, quello sullo stile - che non si negozia, ed è assolutamente slegato dal risultato - richiama subito alla memoria il confronto perduto con José Mourinho nel breve periodo in cui entrambi lavorarono per il Real Madrid. Su insistenza del suo bravissimo traduttore, il giornalista Pierpaolo Marchetti, Valdano ha aggiunto all’edizione italiana 23 brevi ritratti di grandi contemporanei del calcio. Non mancheranno di fare rumore.Ecco quello su Mourinho. p.condò

2LE PROMOZIONI

DI RUI VITORIA

IN B COL FATIMA

1LA COPPA DI

PORTOGALLO

VINTA NEL 2013

9I GOL SEGNATI IN

3 MATCH DI LIGA

DAL V. GUIMARÃES

5TRIONFI FINORA

SU 5 PARTITE

A LEVERKUSEN

1LA BUNDESLIGA

AUSTRIACA

VINTA NEL 2014

1LE SUE STAGIONI

IN BUNDESLIGA

TEDESCA

Le undici virtù del leader SOTTOTITOLO: IL CALCIO COME SCUOLA DI VITA. PREFAZIONE DI GIANNI MURA. AUTORE: JORGE VALDANO, 58 ANNI, CAMPIONE DEL MONDO CON L’ARGENTINA NEL 1986, EX REAL MADRID. EDIZIONI ISBN, PAG. 160, 19 EURO

«MA MOURINHOHA SCELTO L’EGONON LA TESTA»

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4EXTRATIME - 9 SETTEMBRE 2014

PRIMO PIANO

SPAGNA

IL SILENZIORUMOROSODEL BARÇAGiovedì è la festa catalana, Guardiola a favore della manifestazione. Non il club

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEOMADRID

FILIPPO MARIA RICCI© RIPRODUZIONE RISERVATA

U n rumoroso silenzio, quel-lo del Barça. Che non passa

inosservato. La Catalogna si ap-presta a vivere la sua Diada piùemotiva, massiva e politicamen-te decisiva e il Futbol Club Bar-celona, «Esercito disarmato del-la Catalogna» secondo la storicadefinizione di Manuel Vazquez Montalban, sta facendo degli equilibrismi per mantenersi al margine dello scenario provan-do a non urtare la sensibilità e lasuscettibilità dei compatrioti edei tifosi catalani. Funamboli-

smo complesso. L’11 settembreè il giorno della Diada, la festa che in Catalogna si celebra percommemorare la sconfitta del 1714 considerata decisiva per la perdita dell’indipendenza.Negli ultimi anni la Diada si ètrasformata in una enorme fe-sta per la rivendicazione dei di-ritti della Catalogna a separar-si dalla Spagna e giovedì l’ideadegli organizzatori è quella di celebrare la «Diada defintiva»,un evento politicamente di-rompente, impossibile da tra-scurare o ignorare a Madrid.La regione autonoma il 9 no-vembre vorrebbe andare alleurne per votare il referendumsull’indipendenza. Non si saancora se potrà farlo perché

l’ultima parola spetta al Tribu-nale Costituzionale spagnolo eda Madrid c’è la ferma volontàdi evitare il voto.

La V umana La chiamata alla strada è mas-siccia: sarà disegnata una Vumana che al vertice avrà un gruppo di 16enni, l’età minima per votare all’eventuale referen-dum, riempiendo di gente gli 11km di asfalto tra la Gran Via e laDiagonal, 200.000 metri qua-drati nei quali si formerà una gi-gantesca bandiera catalana, laSenyera che lo scorso anno ilBarça ha adottato come secondamaglia. Gli iscritti alla manife-stazione sono già circa 500.000,numero destinato a aumentare.

Pep e Laporta attivissimiIl Barcellona ha scelto una poli-tica di partecipazione passiva: ilclub parteciperà ai consueti attiistituzionali legati alla Diada,come l’omaggio floreale al mo-numento di Rafael Casanova ola presenza alla celebrazione uf-ficiale del Tricentenario. Però nulla legato alla manifestazio-ne. Per ora non è trapelata l’iscrizione alla grande V nem-meno a titolo personale di gioca-tori o dirigenti. Tutto questomentre l’ex presidente Joan La-porta ha annunciato la sua par-tecipazione e Pep Guardiola ha partecipato a uno spot a favoredel referendum del 9 novembre:«In questo momento la grandemaggioranza dei catalani vuole

decidere il proprio futuro. Co-me? Nella massima espressionedella democrazia, votando in unreferendum», dice in inglese l’al-lenatore del Bayern Monaco. Lapressione popolare sul Barça èin aumento: è stata lanciata unapetizione popolare perché ilclub aderisca formalmente al Patto Nazionale per il Diritto aDecidere, una piattaforma di ap-poggio al referendum alla qualehanno aderito la maggioranzadelle grandi istituzioni della re-gione e che la invece la società diBartomeu sinora ha ignorato, assenza pesante e molto notata.

La gente e i dirigentiGuardiola e Laporta hanno co-struito il miglior Barcellona del-

la storia e hanno sempre avuto ben chiaro il ruolo politico dellasquadra. La nuova dirigenza,con Rosell e poi Bartomeu, ha invece preso le distanze nono-stante sotto il loro mandato alCamp Nou sia iniziata la rivendi-cazione dell’indipendenza, colgrido «In-de-pen-den-cià» lan-ciato altissimo al minuto 17 e 14secondi di ogni tempo di ogni partita. La pressione popolarevorrebbe che sabato contro l’Athletic Bilbao il Barça scen-desse in campo con la Senyera ma il club ha fatto sapere che sa-rà difficile, perché la maglia dausare in casa è un’altra e quelladella bandiera era la divisa delloscorso anno. Il Barça frena, laCatalogna accelera.

I TIFOSI DEL BARCELLONA NON PERDONO OCCASIONE PER MANIFESTARE A FAVORE DELL’INDIPENDENZA DELLA CATALOGNA

A Edimburgo si vota il 18 per staccarsi dalla Gran Bretagna e molti ex calciatori si sono già espressiA Barcellona si vorrebbe farlo il 9 novembre e intanto l’11 settembre si scende in piazza per la Diada

SCOZIA&CATALOGNAREFERENDUM

SCOZIA

FERGUSON E MOYES: C’È CHI DICE NO!

MA I CELTIC...Gli ultimi due allenatori del Manchester United, come i tifosi dei Rangers, sono contrari all’indipendenza. Ma

negli ultimi sondaggi il «sì» è in testa. Spinto dai tanti fan dell’altro team di Glasgow che si muovono su facebook

I TIFOSI DEI

RANGERS DI

GLASGOW HANNO

LE IDEE CHIARE.

A DESTRA,

PROPAGANDA A

FAVORE

DELL’INDIPEN-

DENZA (AFP)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEA LONDRA

STEFANO BOLDRINI© RIPRODUZIONE RISERVATA

Neck and neck. Testa atesta. È iniziato il contoalla rovescia che porta

al referendum sull’indipenden-za della Scozia - 18 settembre -e si profila una battaglia all’ul-timo voto. Ma c’è una grandenovità: per la prima volta, per ilsondaggio YouGov poll per il Sunday Times di domenica, i «Sì» sarebbero in vantaggio. Al-la domanda «Should Scotland be an indipendent country?»,su 1.084 persone il 51% degliintervistati ha risposto «Yes» e tra gli unionisti è iniziato a ser-peggiare il panico.

Sorpasso indipendentiI timori riguardano anche la Citye la stessa regina Elisabetta II,che pur avendo assunto ufficial-mente una posizione di neutrali-tà, tifa per i «No». In caso di vit-toria dei «sì» la Gran Bretagnaperderebbe il 32% del territorio,l’8% della popolazione, il 10% dell’economia, l’8,2% di tasse.L’effetto immediato dell’esitodel sondaggio è che il ministrodel Tesoro britannico, George Osborne, ha promesso maggioripoteri economici alla Scozia seresterà unita alla Gran Breta-gna: «Siamo pronti a varare un piano per garantire maggiori poteri politici, fiscali e nella ge-stione dello Stato sociale». La ri-monta dei «Sì», alimentata daglielettori laburisti, è clamorosa.Fino ad un mese fa, il partito del«No» sembrava destinato a unsuccesso netto. Forse proprio laconvinzione di avere la vittoriain tasca ha distratto i politici di

Londra, a cominciare dal pre-mier Cameron, più interessatoalla questione terrorismo che aquella scozzese. Il fronte del«Sì», guidato dal premier scoz-zese Alex Salmond, non si è maiperso d’animo, neppure quandolo stesso Salmond nei due con-fronti tv con gli unionisti hacommesso un paio di errori: hadetto che una Scozia indipen-dente avrebbe accesso automa-tico all’Unione europea e che incaso di separazione dalla GranBretagna dopo 307 anni di ma-trimonio sarebbe stata mante-nuta la sterlina. Questioni con-troverse, aggiunte alla difficoltàdi convincere gli elettori che unaScozia indipendente sarà un Pa-ese più prospero. La battaglia si

è giocata sui temi economici.Con cinismo tutto britannico, non c’è stato spazio per i senti-menti. Solo gli intellettuali, co-me i musicisti David Bowie o Mi-ck Jagger, hanno lanciato appel-li a favore del «bene comune». Ilresto è stato pensioni, sterlina,UE, tasse. Poco spazio al patriot-tismo di un Paese di 78 milakmq, con 5,2 milioni di abitanti,bagnato dal petrolio: i giacimen-ti nel Mare del Nord rappresen-tano le maggiori riserve dell’Ue.

In 16 per l’UnioneE lo sport? Il partito dei «No» èrappresentato dai fan dei Ran-gers, ma si sono pronunciati con-tro l’indipendenza 16 vecchie glorie, come Jim Leighton, DenisLaw, Alex McLeish, Alan Hansene l’allenatore David Moyes, ex United. Qualche tempo fa ancheAlex Ferguson si era schieratoper il «no». La tifoseria del Celticè divisa. Legata alle origini catto-liche e irlandesi, una parte consi-stente dei fan teme che l’indipen-denza possa troncare il rapportocon le radici, ma prevale il parti-to degli «Yes», con tanto di pagi-na facebook «Celtic fans for Scot-tish Independence». Gli atletidelle altre discipline hanno man-tenuto una linea più riservata, compreso il tennista Murray, pri-mo britannico a vincere Wimble-don dopo 77 anni e oro all’Olim-piade di Londra. Detto che il con-tributo degli scozzesi ai successidella Gran Bretagna ai Giochidel 2012 è stato consistente – 13medaglie su 65 totali, di cui 7d’oro -, anche nello sport prevaleil tema della convenienza. Il re-cente successo dei Giochi del Commonwealth, a Glasgow, èconsiderato la migliore delle ri-sposte per i «Sì». E allora fino al-l’ultimo voto.

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EUROPA 5EXTRATIME - 9 SETTEMBRE 2014

�� (si.mar.) Faustino Asprilla si è offerto al Newcastle. A 44 anni vorrebbe fare l’allenatore degli attaccanti, figura che lui dice fondamentale in una squadra «perché ti fa vedere gli errori che stai commettendo. Voglio lavorare nel calcio perché ci ho giocato tutta la vita – ha detto Asprilla al Chronicle Live – e farlo al Newcastle (dove ha giocato nel 1996-98, prima di Parma, ndr) sarebbeun sogno che si avvera».

INGHILTERRA

ASPRILLA ORA SI OFFRE AL NEWCASTLE

�� (si.mar.) Loic Remy ha preferito non sfidare la maledizione della n.9 del Chelsea, visti i nefasti precedenti di Torres (20 gol in 110 gare di Premier), Di Santo, Sidwell e Boulahrouz (tutti a 0), Kezman (4) e Crespo (10). Numeri imbarazzanti pensando alle 147 reti di Dixon o alle 69 di Hasselbaink, che hanno dunque spinto l’ex Qpr ad optare per la 18 (che è poi 1+8, 9), lasciando così libera la maglia maledetta.

INGHILTERRA

LOIC REMYAL CHELSEA NON VUOLE IL 9

�� Marco Reus, centrocampista del Borussia Dortmund, resterà fermo per circa quattro settimane a causa dell’infortunio alla caviglia sinistra riportato durante il vittorioso incontro contro la Scozia, valido per le qualificazioni agli Europei.Il club giallonero comunica che il medico sociale Markus Brown ha diagnosticato al giocatore la parziale lacerazione del legamento della caviglia sinistra.

GERMANIA

REUS SI FERMASTARÀ FUORI4 SETTIMANE

�� In questo inizio di stagione tribolato per il Manchester United di Van Gaal soffre anche il campo di Old Trafford, infestato dai vermi che stanno mangiando tutta l’erba. Per il Daily Star i giardinieri Red Devils, constatato che i soliti pesticidi non funzionano, avrebbero trovato la soluzione che permetterà di disinfestare il terreno di gioco in tempo per la sfida di domenica col QPR: uno speciale spray all’aglio.

INGHILTERRA

OLD TRAFFORD: VERMI, SPRAYALL’AGLIO

�� (a.lu.) La Russia vuole ridurre il numero di stranieri nei club di calcio e dei principali altri sport. Lo ha annunciato il ministro dello Sport, Vitaly Mutko, spiegando che è in via di predisposizione una legge che diminuirà la presenza di stranieri nei vari tornei. Nei club di calcio, il numero di stranieri ammessi sarà ridotto a 6. La legge dovrebbe essere varata all’inizio del 2015.

RUSSIA

DAL 2015 SOLO 6 STRANIERI PER SQUADRA

AUSTRIA

I LUPI ORA VANNO A CACCIA DEI TORI Il Wolfsberger domenica ospita i Red Bull con i quali condivide il primato in Bundesliga. Il tecnico li guida da un anno e il presidente è un esperto di biomasse

CHRISTIAN REICHEL© RIPRODUZIONE RISERVATA

S ette vittorie su 8 gare, un2° posto mai raggiunto

prima nella Bundesliga au-striaca. Con la partenza blitz ilWolfsberger AC - in breve WAC- ha stupito nella prima fase del campionato. E ora i 25 milaabitanti di Wolfsberg, cittadi-na del nordest della Carinzia,sono orgogliosi dei proprio Lu-pi, nomignolo derivato dallaprima parte del nome della cit-tà. I 18 punti in 7 gare raccolti sotto la guida del 43enne alle-natore Dietmar Kühbauer so-no un bilancio del tutto inatte-so. Kühbauer ha assunto l’in-carico nel settembre 2013 al-l’ultimo posto portando il Wacin un anno verso sfere inaudite

e ora si sogna anche la Cham-pions (il 2° posto vale il bigliet-to per i preliminari).

La mente spagnolaL’ex centrocampista Kühbauer(55 presenze per l’Austria ed ex Rapid Vienna, Real Socie-dad e Wolfsburg) ha superato irecord stabiliti da Nenad Bjeli-ca. Il croato, ora allo Spezia, hafesteggiato col WAC prima la promozione in A nel maggio2012 (la prima assoluta del club in Bundes) e poi un 5° po-sto. L’incredibile exploit delWAC (fondato nel 1931) portala firma pure di Dietmar Rie-gler: il 48enne, proprio di Wol-fsberg, è alla guida della socie-tà dal 2005. Esperto di bio-massa (dirige fra l’altro 11 cen-trali a biomassa in Austria e altre 2 in Slovacchia, e il suo

gruppo aziendale RZ ha 200dipendenti) provvede a granparte del budget annuale, cir-ca 6 milioni di euro. I soldi, l’entusiasmo e le idee di Rie-gler hanno portato all’amplia-mento dello stadio (la Lavant-tal-Arena) da 4.100 a 7.300 po-sti. Il prossimo passo sarà l’in-stallazione del riscaldamento

previsto nel 2015. Il goleador,in un team con solo 3 attaccan-ti, è il centrocampista il centro-campista Pascal Wernitznig,24 anni e 4 gol, ex Wacker Inn-sbruck, già nell’Under 21. Lamente è il centrocampista spa-gnolo Jacobo, 30 anni, scuola Atletico, in Austria da 4 stagio-ni.

A KlagenfurtLa prossima sfida da affronta-re per il Wac vale come match-clou dell’ottava giornata di Bundesliga: domenica prossi-ma infatti il Wolfsberger ospitai campioni del Red Bull Sali-sburgo. Un duello ineguale –visto il budget del Salisburgo che supera i 50 milioni di euro– che elettrizza tutta la Carin-zia e ha perfino convinto i Lupia lasciare il proprio territorio. Perché il capo del «branco», ilpresidente Riegler, ha deciso di far disputare questa gara sulcampo neutro di Klagenfurt (acirca 50 km di distanza) per soddisfare la straordinaria ri-chiesta di biglietti – questo sta-dio offre 32 mila posti, e l’am-bizioso Riegler punta almeno a 20 mila presenze. «Sarà lanostra partita dell’anno, o piùprobabilmente la nostra gara della storia». In caso di vittoriail Wac conquisterebbe il pri-mato solitario della classifica. Altro che biomassa...

IN BIANCO JACOBO, 30 ANNI DEL WAC, CONTRO SUTTNER DELL’AUSTRIA V.

RUSSIA

LA DINAMO ORA HA ROTENBERG NEL SUO MOTORENon vince il titolo dal 1976 ma il miliardario di San Pietroburgo vuole sfidare lo Zenit

MICHAEL BRAGA© RIPRODUZIONE RISERVATA

AMosca regnava anco-ra Leonid Breznev, inArgentina Isabelita

Peron e in Cambogia arrivava al potere Pol Pot. Era il 1976 e aluglio la Dinamo di Sevidovvinceva il campionato prima-vera. Sì, perché quell’anno, perla prima volta dopo 40 anni, sene disputarono due. Oggi il po-polo belo-golubye (biancoblù)è tornato a gioire e a sperare.Anche se siamo solo alla sestagiornata, la Dinamo di Cher-chesov è seconda a 3 punti dal-lo Zenit, al quale farà visita sa-bato. Negli ultimi anni 10 anniMosca è stata solo Cska. Sceltesbagliate e incapacità di rinno-varsi hanno prodotto la delo-calizzazione (leggi S. Pietro-burgo e Kazan). Ma da un an-no al comando della Dinamoc’è Boris Rotenberg: eccentri-co uomo d’affari, 57 anni, 1,2miliardi di euro di patrimonio,originario di San Pietroburgo econ una grande passione per iljudo, che in gioventù l’ha reso

amico e partner di tatami diPutin, è uno dei maggiori socidella SPM Bank, da lui fondatanel 2001 (e sanzionata ad apri-le dalla Ue per la crisi ucraina).Di origine finniche, come i suoi figli: l’omonimo Boris è ri-serva nella Dinamo (dopo un’esperienza a Cipro) mentreRoman lavora nello SKA di hockey.

Colpo ValbuenaRotenberg in estate ha preso dal Marsiglia il nazionale fran-cese Mathieu Valbuena (7 mi-lioni di euro), che ha avuto unimpatto notevole in Russia, ri-tagliandosi da subito il ruolo ditrascinatore. Decisivo coi suoiassist e le sue intuizioni, Val-buena è stato da molti definitoil nuovo Danny (il portogheseceduto dalla Dinamo nel 2008allo Zenit), perché capace dimettersi sulle spalle tutto ilgruppo. «È un mago», ha dettoRotenberg, che con un colpo del genere ha dato un segnale forte: i grandi in Russia non so-no un’esclusiva dello Zenit. Rotenberg è poi stato bravo aconsolidare la squadra con giocatori utili alla causa come Hubocan (ex Zenit), Vainquer(Standard), rivelazione di quest’estate moscovita, e Butt-ner, ex United, che hanno alza-to il livello della rosa, che puòvantare pure il giovane Koko-rin (pallino di Capello), Ku-ranyi e Samba. A guidare il gruppo una leggenda comeStanislav Cherchesov, 51 anni,ex portiere di Spartak e Russia,abbastanza sovietico nelle me-todologie e negli schemi e po-co avvezzo agli influssi prove-nienti da ovest. Cacciato dalloSpartak nel 2008 ha ricomin-ciato con Sochi, Terek e Perm.E ha intenzione di fare stradapure in Europa League. Sabatoa San Pietroburgo l’ennesimo capitolo di una rivalità storica:ma stavolta la Dinamo vuole essere protagonista.

MATHIEU

VALBUENA,

29 ANNI, COL

PRESIDENTE

DELLA DINAMO

ROTENBERG, 57

(AFP)

BELGIO

IL MOUSCRON È RESUSCITATO MADE IN LILLEFallito nel ’09, ha centrato 4 promozioni e ora è 2° in A. Con 18 giocatori e proprietà francesi

ALEC CORDOLCINI© RIPRODUZIONE RISERVATA

Anni fa lo Standard, inpolemica con una Fe-dercalcio considerata

«troppo fiamminga», minacciòdi lasciare il Belgio e chiederel’iscrizione alla Ligue 1. Oggi siè verificato l’opposto: una squa-dra francese iscritta alla A bel-ga. Già, perché il neopromossoMouscron-Peruwelz, 2° a sor-presa alle spalle dell’Anderle-cht, affonda le proprie radici nell’Esagono. Sia a livello di proprietà, col 51% del pacchet-to societario controllato – a par-tire dal maggio 2012 - dal Lille, sia in campo, con 18 giocatori francesi in rosa. A farla da pa-drone è il club del Nord-Passo diCalais, che manda in prestito inVallonia una media di 6-7 gio-catori a stagione, anche se nonmancano elementi provenientida altri club di Ligue 1. ComeSteeven Langil, lo scorso annoal Guingamp, in passato addi-rittura match-winner in Cham-pions (Auxerre-Ajax 2-1, no-vembre 2010) e oggi re degli as-

sist (4) di una squadra votata al-l’attacco. Parlano i numeri: 14reti in 6 gare (media 2,33) fan-no del Mouscron il miglior at-tacco del campionato. Tutti i golbattono bandiera francese, a partire dai 6 di Abdoulay Diaby,capocannoniere del torneo. Fa-cile intuire il club di provenien-za, così come quello del tecnicoRachid Chibab, origini maroc-chine, in carica dal dicembre 2013 dopo una ventina di annitrascorsi nelle giovanili del Lil-le. Sotto le sue grinfie sono pas-sati talenti quali Eden Hazard,Divock Origi, Debuchy, Cabaye,Digne. «È un martello», ricorda Hazard, «lavora tantissimo sul-l’aspetto mentale e non transigesulla disciplina. Diceva sempreche lui non formava solo calcia-tori, ma professionisti e uomi-ni».

Il maestro di HazardSe la scorsa stagione con Chi-bab il Mouscron aveva vinto i playoff di B, centrando la quar-ta promozione in 5 anni, in quella attuale ha mostrato di non soffrire di vertigini, a di-spetto di un calendario terribileper una matricola: Anderlechtalla prima (dove è maturato l’unico k.o. finora subìto), Stan-dard alla quarta, Zulte allaquinta. E nelle prossime due ec-co le altre big, Gent e Genk. Mala squadra si sta esprimendo suimigliori livelli dell’Excelsior Mouscron, riportando a tempi in cui a Le Canonnier si respira-va aria d’Europa (’06-07, dopoessere stati finalisti in Coppa diBelgio) e si lanciavano talenti (Demba Ba, il genoano Lestien-ne). Nel ’09 però è arrivato ilfallimento, nonostante i debiti ammontassero a meno di 1 mi-lione di euro. Per la rinascita si èricorsi alla fusione: si prende unpiccolo club di provincia e lo si«integra» con ciò che rimanedel team in bancarotta. Ma ilMouscron il prossimo anno ri-pristinerà l’antica ragione so-ciale.

ABDOULAYE

DIABY, 23 ANNI,

FRANCESE,

6 GOL IN 6 GARE

COL MOUSCRON,

IN PRESTITO

DAL LILLE (AFP)

Page 42: Gazzetta dello sport 09 09 2014

6EXTRATIME - 9 SETTEMBRE 2014

EUROPA

�� (a.lu.) Il 22enne Davide Petrucci, romano ed ex vivaio della Roma e Under 19 azzurro, lascia per fine contratto il Manchester United e si trasferisce in Romania al Cluj. Preso dai Red Devils nel 2009, è stato dato in prestito prima al Peterborough, poi Royal Antwerp (in B belga) e quindi al Charlton Athletic (in Championship).

ROMANIA

PETRUCCI VIA DALLO UNITED, VA AL CLUJ

�� (s.s.) Il Bayern Monaco non butta via niente. E dopo il restyling estivo, dona 255 vecchi sediolini della South Stand dell’Allianz Arena a una scuola di Dollogozhda nel sud-ovest della Macedonia, vicino alla città di Struga, al confine con l’Albania. La scuola di Dollogozhda aveva provato a chiederne un centinaio. Ed è stata superaccontentata.

GERMANIA

IL BAYERN DONA255 SEDIOLINI IN MACEDONIA

�� (a.g.) La Francia affida allo sponsor Nike (42 milioni di euro annuali fino al ’18), la gestione del merchandising. Ma l’effetto post Mondiale ed Euro 2016 hanno più che raddoppiato il business. La boutique ufficiale a Parigi ha un giro d’affari da 700 mila euro (300 mila un anno fa). E le vendite online del portale ufficiale hanno moltiplicato per 11 il fatturato.

FRANCIA

SUPER BOOM DELLE VENDITE IN BLEUS

�� (a.lu.) Gli nasce il primo figlio e lo chiama Pirlo. È la scelta di Beram Kayal, 26enne centrocampista israeliano del Celtic, grande fan del regista della Juve. L’annuncio arriva su Instagram. «Oggi sono stato allietato dalla nascita del mio primo figlio Pirlo Kayal - scrive -. Mia moglie Angela e Pirlo stanno bene. È stato un giorno emozionante».

ISRAELE

KAYAL (CELTIC) FA UN FIGLIO: LOCHIAMA PIRLO

�� Per venire incontro a quei tifosi che non possono permettersi un abbonamento annuale e incoraggiare una squadra in profonda crisi il Motherwell (terzultimo in Scozia dopo 5 turni, 1 vittoria in casa e 2 k.o. finora) ha lanciato Flexi-Ticket il pacchetto di abbonamento a 5 o 10 partite da 90 o 180 euro (e meno della metà per ragazzi fino a 15 anni). Funzionerà?

SCOZIA

MOTHERWELL: ABBONAMENTI DA 5-10 PARTITE

GIANLUCA SPESSOT© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quattro punti in 2 partite ed unmeritato 3-0 ad Amburgo. Nonpoteva iniziare meglio l’avven-tura in Bundesliga del Pader-born, che l’anno scorso avrebbedovuto lottare per la salvezza inB. Ma non parlate di miracolo altecnico André Breitenreiter, 40anni, che questa estate ha di-chiarato al Kicker: «Mosé ha di-viso le acque del Mar Rosso. Perme quelli sono miracoli. La no-stra promozione non è stata ca-suale ma il frutto di un duro la-voro». Idee chiare di uno che dagiocatore era una punta messa-si in luce nelle giovanili del-l’Hannover e capace di conqui-stare la Coppa di Germania nel1992. Nel 1993 disputò i Mon-diali U20 in Australia (2 gol) e fu nominato mi-glior giocatore dellaBassa Sassonia. Andò all’Amburgoma non mantenne lepromesse e poi alWolfsburg e all’Unte-rhaching. Da tecnico èalla sua seconda espe-rienza dopo il TSV Havelse(4ª divisione).

Meha k.o.Una storia simile a quella dei protagonisti sul campo dellapromozione in Bundes. Nel2013-14 il Paderborn, club del-la Nord Renania-Vestaflia da 144 mila abitanti con un budgetda 10 milioni, ha subìto tantigol (48 contro i 20 del Colonia primatista) ma la promozione èarrivata grazie al 2° miglior at-tacco del torneo (63). Ben 15 neha messi a segno Mahir Saglik,31 anni, attaccante turco di Pa-derborn che ha girato mezzaGermania, giocando nelle serieinferiori, prima di tornare a ca-sa e scoprirsi bomber di razza a30 anni. A fargli fare il salto diqualità ha contribuito il fosforodi Alban Meha, 28 anni, albane-se di origini kosovare famosoper la sue punizioni. Entrambi

sono infortunati e hanno dovu-to assistere dalla tribuna allemagie dei compagni, a partireda Mario Vrancic, centrocampi-sta tuttofare e autore di un grangol con l’Amburgo. In assenza di Saglik il peso dell’attacco è ri-caduto su Elias Kachunga,22enne di Colonia e figlio dicongolese, appena convocato nell’U21. Ha uno scatto fulmi-nante e i 30 metri li corre in3”91’ (di lui fa meglio solo Au-bameyang con 3”70). Per lui 2 reti in 2 gare.

No gare dopo le 22La storia più bizzarra è quella diSüleyman Koc. Berlinese d’ori-gini turche, è un centrocampi-sta veloce e tecnico. Le amiciziesono sbagliate e nell’aprile 2011è arrestato dopo varie rapine.Condannato a 3 anni e mezzo dicarcere, finisce dietro le sbarre.Nel dicembre 2013 può uscireper buona condotta (prima, unanno in libertà condizionata) eda gennaio veste la maglia delclub che non può giocare le par-tite serali perché gli abitanti della zona hanno ottenuto chealle 22 cessino gli schiamazzi. Ilprato dello stadio non ha il ri-scaldamento antighiaccio ed èstato realizzato nel 2008 anchegrazie ai soldi di Wilfried Finke,il presidente mecenate a capo diuna catena di negozi di mobilicon un fatturato di 300 milionidi euro. Come raggiungere la Benteler Arena? È consigliata labicicletta: ci sono ben 2 mila po-sti riservati alle due ruote.

GERMANIA

PADERBORNIL MIRACOLO

DEL RE DEI MOBILIHerr Finke ha una catena di negozi da 300 milioni.

Un tecnico dalla 4ª serie e un ex galeotto come stellina

PASSIONE BLU SOPRA, TIFOSI DEL PADERBORN, LA FESTA PROMOZIONE, UN TATUAGGIO, UN FAN COLORATO (REUTERS/AFP)

DEBUTTANTI DA SBALLOIn Bundesliga e in Liga hanno esordito il Paderborn e l’Eibar. Entrambi con allenatori alle prime armi, Breitenreiter e Garritano. Che promettono di volere fare molta strada

GERMANIA

PADERBORN

SPAGNA

PICCOLO EIBARLO MANDA BIELSAI baschi sono la città meno popolosa e col budget più basso in prima divisione Ma 2 anni fa eliminarono in coppa l’Athletic del Loco. Che diede alcune dritte

IACOPO IANDIORIO© RIPRODUZIONE RISERVATA

I l primo segnale che le cose sta-vano per cambiare, e in meglio,si è avuto nel dicembre 2012. Marcelo Bielsa, allora tecnico

dell’Athletic, prese l’auto e in 40minuti si fece i 46 km in direzio-ne San Sebastian per uscire a Eibar. Il piccolo club basco ave-va appena eliminato i Leoni di Bilbao in coppa del Re e Bielsa,per non far sembrare le sue con-gratulazioni della sera prima solo un rito, il giorno dopo il match andò a trovare il tecnico dell’Eibar Gaizka Garritano, 37anni, portandogli come regalo una corposa cartella con tutti gli appunti che El Loco aveva preso sull’Eibar. Garritano, exvivaio dell’Athletic e per 5 sta-gioni centrocampista dello stes-so Eibar in Segunda (nel 2005

si fermò a 3 punti dalla storica pro-mozione in Li-ga), cugino di Ander (ex Ath-letic e Saragoz-za) e figlio di Angel (già vicetecnico all’Alaves in A), da debuttante assoluto in prima squa-dra porta quell’anno l’Eibar in B.

Il macellaio GarmendiaE poi lo scorso maggio per la prima volta in 74 anni di storia in A: il club della città meno po-polata (27 mila abitanti) nella storia della Liga, il 60° in asso-luto e quello col budget più bas-so: poco più di 1,7 milioni di eu-ro, con uno stadio del 1947,l’Ipurua, che fa poco più di 5 mila spettatori (lo stanno am-pliando per arrivare a 6700).Nei giorni di festa, come è suc-cesso lo scorso 24 agosto, al de-butto vincente in Liga contro laReal Sociedad del capoluogo diGuipuzkoa, all’Ipurua si può ve-der anche gente in kilt a quadri

verdi o blaugrana (ilfan club più numero-

so si chiama «Esko-zia la Brava») : i co-lori dello stemmadella città, ma an-che quelli del Bar-

cellona, la cui ma-glia nel 1947 fu rega-

lata dalla federazionelocale al club, a corto di de-

nari, vista la fine recente dellaGuerra Civile. L’Eibar ha visto laSegunda nel 1953-58 e poi per 18 anni dal 1988 (record di per-manenza consecutiva), nel 1990 per il 50° anniversario delclub ha ospitato addirittura l’Ajax. È il club nel quale sono esplosi i giovanissimi XabiAlonso e David Silva, il futuroPichichi dell’Atletico degli anni 70 Garate. Il simbolo è l’ex por-tiere José Ignacio Garmendia, 17 anni nel club dal 1978 in poi,che in settimana però portava avanti la sua macelleria. L’Eibaroggi ha 15 facce nuove (11quelli andati via) fra cui l’italia-no Federico Piovaccari (in pre-stito dalla Samp). Un po’ d’az-zurro fra i kilt.

SPAGNA

EIBAR

L’ALLENATORE

GAIZKA GARRITANO PORTATO IN TRIONFO

DAI SUOI A MAGGIO (IPP)

Page 43: Gazzetta dello sport 09 09 2014

MONDO 7EXTRATIME - 9 SETTEMBRE 2014

�� (a. seu) Ancora un gol di Pato (e sono 7) e ancora un successo del San Paolo: 2-0 sul Recife e ora il Cruzeiro, primo, è a 7 punti; domenica scorsa uno spettacolare 3-3 col Fluminense, con doppietta per i campioni in carica dell’ex romanista Julio Baptista. In fondo il Palmeiras strappa un sofferto1-1 con l’Atletico Paranaense, ma è sempre quartultimo (ultimo posto retrocessione) col Criciuma. Giovedì si gioca un altro turno.

BRASILE

ANCORA PATOE IL SAN PAOLO SI AVVICINA

�� (m.can.) Altro episodio di razzismo in Brasile e ancora protagonista un portiere. Tombese-Operario è stata interrotta al 36’ del primo tempo per ululati razzisti nei confronti di Igor, estremo difensore dell’Operario. A differenza di Aranha del Santos, Igor ha reagito in maniera molto evidente, calciando il pallone verso la curva dei tifosi avversari, venendo però espulso dall’arbitro. Ne è seguita una rissa e l’interruzione del match per 13’.

BRASILE

INSULTATOE POI ESPULSODALL’ARBITRO

�� (n.s.) Per il Ministro dello sport algerino Mohammad Tahmi è stato «un pezzo seghettato di ardesia» lanciato dagli spalti a uccidere il calciatore camerunese Albert Ebossé, morto lo scorso 24 agosto a 24 anni, dopo il match perso in casa dal suo JS Kabylie contro l’USM di Algeri a fine partita. In Camerun l’ex portiere Bell ha sostenuto che fosse stato uccio negli spogliatoi, dopo un’aggressione.

ALGERIA

PER IL MINISTROEBOSSÉ UCCISO DA UNA PIETRA

�� (n.s.) Uli Stielike, 59 anni, tedesco, è stato assunto come nuovo c.t. della Corea del Sud, uscita malamente (ultima) nel gruppo H ai Mondiali brasiliani con Hong Myung-bo allenatore. Stielike, ex Borussia M. e Real Madrid (42 presenze in nazionale, campione d’Europa con la Germania nel 1980), ha allenato in passato Svizzera e Costa d’Avorio. La prima scelta dei coreani l’olandese Bert van Marwijk non si era accordato.

SUD COREA

ULI STIELIKE C.T.VAN MARWIJK NON S’ACCORDA

�� (a. lu) Da oggi la chance di far giocare i Mondiali 2022 in inverno è ipotesi concreta. Prima riunione per la Task Force Fifa per valutare le opzioni sul calendario 2018-24. Sul tavolo il lavoro dello sceicco Salman Al Khalifa col segretario generale Fifa Valcke e i primi confronti sulla possibilità di giocare il Mondiale in Qatar in inverno e non in estate. Due i periodi studiati: gennaio-febbraio e novembre-dicembre 2022.

FIFA/QATAR

SI STUDIA PER I MONDIALI 2022 IN INVERNO

ARGENTINA

L’ORA DI ARRUABARRENA IL BASCO HA L’ORO IN BOCAL’ex laterale gialloblù, leader della generazione dorata degli anni 90, ha preso il posto di Bianchi: «Vorrei essere come Carlos e Pellegrini»

SOPRA, RODOLFO

ARRUABARRENA39 ANNI,

TECNICO DEL

BOCA DA 10

GIORNI. DESTRA,

NEL 2000

CONQUISTÒ LA

LIBERTADORES

(AFP)

fu col Siviglia di Maradona nel1992 . In carriera ha avuto i tec-nici sudamericani più influentidella storia: Tabarez (1993),Menotti (1994), Passarella (na-zionale, 1995), Bilardo (1996),Veira (1997), Bianchi (1998-2000), Bielsa (nazionale, 2000)e Pellegrini (2004-2007). «Da tutti ho imparato qualcosa, ma ipunti di riferimento sono senzadubbio Bianchi e Pellegrini.Vorrei essere un allenatore conla semplicità di Carlos e le risor-se che offre l’Ingegnere ai suoigiocatori», spiega. Arruabarre-na lasciò la Bombonera comeeroe, nel 2000, 2 gol contro il

Palmeiras nell’andata della fi-nale di Libertadores, poi vinta airigori in trasferta. Fino al 2007, nel Villarreal, diventò l’uomo con più presenze nella storia,poi superato da Marcos Senna.Dopo l’esperienza nell’Aek in Grecia con Serra Ferrer, firmòcome terzino del Tigre, allena-to dal suo amico Diego Ca-gna. «Sono un grande tifosodel Boca. Se una vol-ta torno alla Bom-bonera, sarà per insultare icalciatori dagli spalti», disse nel 2009. Allora non aveva programmato il suo

futuro da allenatore: ma sareb-be stato lui il salvatore del Tigredalla retrocessione, grazie al 2° posto del Clausura 2012.

Todo juntoÈ questo il profilo di allenatoreche ora si cercava con dispera-zione nel Boca, dopo il pisoli-no di 18 mesi con Carlos Bian-chi. Uno choc di motivazione egioventù: due vittorie in due gare (1 col Velez, ex primo). «So che sono il primo giocato-re dell’era d’oro che diventa al-lenatore del club, e spero chela mia presenza serva per apri-re la porta a tanti altri ex com-pagni», assicura il Basco. La cosa più difficile continua ad essere pronunciare il suo co-gnome. «Mi hanno chiamato in vari modi, Ruabarrena,Aruabarena... e ci sono abitua-to. Ma per tutti sono il Basco,anche io la penso così. Se qual-cuno mi chiama Rodolfo, nonso se mi giro». In Spagna per questo ha avuto un problemacon la bolletta dell’elettricità.«Mi avevano messo Arrua Bar-rena, telefonai e dissi che eroArruabarrena tutto attaccato (“todo junto”). Il mese dopomi è arrivata la bolletta. Dice-va Signor Arrua Barrena To-dojunto». Un altro simbolo de-gli anni 90, Juan Simón, di-venterà il direttore sportivodel nuovo Boca. Come tifoso eopinionista, Simón aveva criti-cato molto i giocatori della ro-sa, specie Guillermo Burdisso. «Con gli anni dovrei essere piùcalmo, invece alla Bombonerami trasformo», spiega lui, che

ha dovuto firmare la pacecon la rosa prima di

accettare. Ilcambio si ègià visto in

campo. Un Bocameno razionale e

più passionale, me-no calcolatore e più

impulsivo. Benvenuti alBoca del Basco Arrua-barrena. Todo junto.

GHANA

ASAMOAH GYANTRA MISTERI E PESANTI ACCUSE Dopo la morte del cantante Castro un giornalista incolpa il giocatore in conferenza e poi è picchiato

ASAMOAH GYAN, 28 ANNI (EPA)

M ercoledì scorso, confe-renza stampa del Ghana

alla vigilia della sfida di Coppad’Africa con l’Uganda. «So che questa domanda può sembraredi cattivo gusto e che non c’en-tra nulla con la partita, però vorrei chiedere ad Asamoah Gyan un chiarimento. Giranodelle voci secondo le quali leiavrebbe sacrificato la vita diCastro per qualsivoglia ragio-ne...». Il moderatore invita l’at-taccante a non rispondere.Questi, visibilmente scosso, cerca lo scontro e dev’essere fermato. Il giornalista si chia-ma Daniel Kenu e lavora per unimportante quotidiano, il DailyGraphic, e due giorni dopo quando va a ritirare l’accreditoviene attaccato e picchiato daalcuni sconosciuti. Viene salva-to da un collega, finisce al-l’ospedale e denuncia l’aggres-sione alla polizia. Che si mettesulle tracce di Baffour Gyan, fratello di Asamoah, ex nazio-nale e con una lunga e discretacarriera europea (a Mosca so-prattutto) alle spalle. Vista lasituazione, Baffour Gyan si ècostituito ed è stato poi rila-sciato su cauzione, così comeSalim Addo, agente di Asamo-

ah Gyan. I due sono ora in atte-sa del processo. L’aggressione èstata stigmatizzata dall’ordinedei giornalista ghanesi: «Che piaccia o no ad Asamoah Gyan,la voce è lì che corre e il giorna-lista senza alcuna malizia gliha offerto l’occasione di farechiarezza. E in ogni caso, per-ché il calciatore non ha ordina-to l’aggressione dell’avvocato Ampah quando questi avevachiesto il suo arresto?».

I fattiIl 6 luglio scorso il cantante Ca-stro The Destroyer (al secolo Theopilus Tagoe) e la modellaJanet Bandu scompaiono nelle

acque dell’estuario del fiume Volta presso la località di AdaFoah mentre sono su una motod’acqua. Sono lì in vacanza conAsamoah Gyan (e suo fratello Baffour), amico d’infanzia diCastro. I due hanno anche inci-so un singolo insieme che ha avuto un enorme successo. Gyan, quello che nel 2010 sba-gliò il rigore contro l’Uruguayche poteva dare al Ghana lastorica semifinale Mondiale, èdisperato. Resta sul fiume per altri 5 giorni, partecipa alla ri-cerche ma i corpi dei due ra-gazzi non vengono ritrovati.Viene aperta un’indagine, letestimonianze paiono contrad-dittorie, la famiglia della ra-gazza chiede chiarezza e pro-mette querele al cantante scomparso nel caso venga ri-trovato vivo. Qualche giornodopo l’avvocato Maurice Am-paw, piuttosto noto in Ghana,chiede pubblicamente l’arrestodi Asamoah Gyan: «Per co-stringerlo a far luce su cosa siarealmente successo quel gior-no». In Ghana si diffonde unavoce secondo la quale il capita-no della nazionale avrebbe uti-lizzato l’amico Castro per unsacrificio umano (voodoo) e martedì durante l’allenamentodelle Black Stars alcuni giovanidalle tribune apostrofano pole-micamente Gyan, chiedendo-gli con insistenza «Dov’è Ca-stro?». Il resto dei tifosi nongradisce, si sfiora la rissa, la polizia interviene e ferma due delle persone che se l’erano presa con Gyan. Il giornalistachiede lumi e viene picchiato,il mistero resta.

FILIPPO MARIA RICCI

ECUADOR

MUSHUC RUNA,IL PONCHITO IN CIMA A QUITOIl club indigeno di Ambato in testa alla classifica. Ed esempio, con 2 milioni di euro, di perfetta gestione

M eno di un anno fa, nel fe-steggiare una storica pro-

mozione in massima divisione,Luis Alfonso Chango celebrava il Mushuc Runa (in quechua «uo-mo nuovo») come «un veicolo perl’integrazione sociale delle comu-nità rurali e indigene», convintofosse giunto anche per loro il mo-mento di diventare «attori impor-tanti in ogni ambito della vita na-zionale, anche quello sportivo». Oggi il presidente del club andi-no, il primo fondato e gestito dauna comunità indigena capace diarrivare fino alla A ecuadoriana,può dire di aver fatto ancora di più, fino a recitare il ruolo del protagonista. Perché il piccolo Ponchito, con un budget annualeche non è nemmeno il 10% diquello di big come l’Emelec, non èsolo un modello di gestione vir-tuosa nel disastroso panorama fi-nanziario del calcio di Quito, cherischia di collassare dopo oltre undecennio di perdite costanti. Il Mushuc Runa, oggi, è anche quel-la squadra che (col Barcellona) comanda a sorpresa il torneo. Ainizio stagione pochi avrebbero scommesso sul Ponchito. Nono-stante 10 acquisti e un budgetschizzato da 500 mila dollari a 2milioni, il Mushuc pareva desti-

nato a un’immediata retrocessio-ne dopo il terzultimo posto raci-molato nella Primera Etapa. «Pa-ghiamo poco, ma lo facciamo sempre con puntualità ed esigoche la squadra si meriti lo stipen-dio. Perciò, fin quando non cam-bierà il vento, i rubinetti sonochiusi», ha detto Chango.

Sei anni di crisi La minaccia e il cambio di tecnico,con l’arrivo dell’argentino JulioAsad, sono bastati a invertire larotta: filotto di 8 risultati utili con-secutivi e 1° posto in classifica do-po la 5ª giornata della SegundaEtapa. Poco importa il k.o. dell’ul-timo turno col Nacional. Isola feli-ce in un mare inquinato, ad Am-bato ci si gode il momento d’oro mentre il calcio locale è a rischioparalisi a causa di una crisi finan-ziaria che si trascina dal 2000 eche oggi ha raggiunto livelli inso-stenibili. Salvo il Ponchito e i big Emelec, LDQ e Independiente, tutti gli altri club di A lamentanobuchi spaventosi. «Negli ultimi 6anni – dice Carlos Carrasco, diret-tore del dipartimento contabile della federazione (Fef) – i club hanno registrato un passivo me-dio di 25 milioni di dollari».

ADRIANO SEU

DA BUENOS AIRESMARTIN MAZUR

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel 1992 lo spogliatoiodel Boca sembrava Viet-nam. Due gruppi ben di-

versi, veterani che non si soppor-tavano, lottavano per la fascia dacapitano per i loro leader, Navar-ro Montoya (le colombe) e Mar-cico (i falchi). E tra di loro c’era un piccione: Rodolfo Martin Ar-ruabarrena, 17 anni, uno dei po-chi giocatori del vivaio arrivato in Primera in tutto il decennio.Tutti, falchi e colombe, gli vole-vano bene. E lo prendevano in gi-ro. Lo ricorda il suo compagno Blas Giunta: «In inverno Marcicogli metteva l’aria condizionata almassimo e lui si metteva sotto le coperte. Sembrava l’Alaska. «Haifreddo, Baschetto?». «No, no», diceva lui, tremando».

Odio guidareArruabarrena neanche sapevaguidare. Giocava nel Boca maagli allenamenti lo portava suopapà, come se si trattasse di unragazzino che va a scuola. Un giorno finalmente arrivò conuna Nissan nuova. Falchi e co-lombe lo applaudirono nel par-cheggio. Ma il Basco era pallido.«Guardate dall’altra parte e nonridete», disse. Nel primo giornodi guida la Nissan era tutta am-maccata. «Ancora non mi piace guidare, ma lo faccio meglio»,giura oggi Arruabarrena (39 anni), allenatore del Boca da 10giorni. L’esordio come giocatore

Page 44: Gazzetta dello sport 09 09 2014

8EXTRATIME - 9 SETTEMBRE 2014

EXTRA FUN

ERIC CANTONAEX ATTACCANTEDELLO UNITED

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV

OGGIQUALIFICAZ. EUROPEE

AZERBAIGIAN BULGARIA

QUALIFICAZ. EUROPEEREPUBBLICA CECA

OLANDA

Sky Sport 1 HD 20.45

Sky Sport 1 HD 18.00

VENERDÌ 12LIGUE 1LIONE

MONACO

BUNDESLIGABAYER LEVERK.

WERDER

Sky Supercalcio HD 20.30

Fox Sports 20.30

PREMIER LEAGUEARSENAL

MANCHESTER CITY

BUNDESLIGABAYERN MONACO

STOCCARDA

Sky Sport 1 HD 15.30

Fox Sports 13.45

PREMIER LEAGUECHELSEA SWANSEA

LIGAREAL MADRID

ATLETICO MADRID

Fox Sports 20.00

Fox Sports Plus 16.00

DOMENICA 14 SETTEMBRELIGA

RAYO VALLECANOELCHE

BUNDESLIGA EINTRACHT FR.

AUGSBURG

Sky Calcio 9 15.30

Fox Sports 12.00

PREMIER LEAGUEMANCHESTER UN.

QPR

BRASILEIRAOSAN PAOLOCRUZEIRO

Fox Sports Plus 21.00

Fox Sports 17.00

LIGABARCELLONA ATHLETIC B.

PREMIER LEAGUEHULL CITYWEST HAM

Fox Sports 21.00

Fox Sports 18.30 (repl.)

La frase

l

�� (s.s.) Eh sì, duro il lavoro dello spalma olio... Se poi

l’oggetto di tante attenzioni è la top model russa Irina

Shayk, 28 anni, fidanzata di Cristiano Ronaldo,

l’incombenza è ancora più gravosa. Sui social network

si sono divertiti a riportare questa foto e a «compatire»

il povero assistente alla fotografia, sul set di una

nuova campagna pubblicitaria della signorina Shayk. Che

in Spagna sta facendo faville al suo debutto anche come

interprete del film Hercules, nel quale lei è Megara.

SPAGNA

IL DURO LAVORO DELLO SPALMA-IRINA

Nan

cy

�� Tutti hanno un sogno, quasi tutti sanno che probabilmente non lo realizzeranno mai. E poi c’è chi magari se ne sceglie uno fattibile e chissà che prima o poi non lo coroni. Prendere la qui presente Nancy Navarro, vent’anni, bellezza tatuatissima epunkeggiante che posa anche per Suicide Girls, la Shangri-La delle bellezze tatuatissime e punkeggianti. Ecco, il sogno di Nancy è Leo Messi, e ha avuto pure la bontà di descriverlo nel dettaglio: «Leo è il mio amore impossibile. Mi piacerebbe tornare a casa con lui, una cenetta tranquilla, un gelato come dessert, poi io vado a farmi una doccia, lui entra in bagno all’improvviso e facciamo l’amoresotto l’acqua scrosciante». Roba da Wag qualsiasi, insomma. E pazienza se visto il soggetto vi aspettavate una roba tra mostri, astronavi e schitarrate gothic: dietro la scorza bohemien, Nancyè una romanticona.

I HAVE A DREAM:UNA DOCCIACON LEO MESSI

SPAGNA

LA EX DI DI STEFANO CONTRO FLORENTINO

�� (s.s.) La costaricana Gina Gonzalez, 38 anni, già segretaria di Alfredo Di Stefano (morto lo scorso 7 luglio a 88 anni, gloria del Real Madrid) alla argentina Radio Continental ha sparato a zero contro il presidente Florentino Perez: «Ha voluto che don Alfredo fosse dichiarato incapace di intendere e di volere per poterne controllare i diritti di immagine. L’ha umiliato. Alfredo era lucido e anche sessualmente attivo, era felice ed era arrivato a chiedermi di adottare un bimbo».

BRASILE

2014 RC, UN ASTEROIDE PER ROGERIO CENI �� (cangemi) Si chiama 2014 RC ed è l’asteroide che domenica sera ha sfiorato la terra (sopra la Nuova Zelanda). Proprio nel giorno in cui Rogerio Ceni ha festeggiato, in San Paolo-Recife, i 24 anni di carriera col Tricolor. Ha iniziato il 7 settembre 1990 e oggi è ancora un leader inossidabile. L’«omaggio» della Nasa è stato sottolineato dal San Paolo con un tweet. Ceni, 41 anni, ha annunciato il suo ritiro a fine anno. Intanto si gode il «suo» asteroide e continua a parare e far gol.

ARGENTINA

ARRESTATI 2 RAPITORI DEL PAPÀ DI TEVEZ�� (a.seu.) Si stringe il cerchio attorno a tutti gli autori del rapimento di Raimundo Segundo, padre adottivo di Tevez, sequestrato a fine luglio da una banda armata e rilasciato dopo poche ore in cambio di un riscatto di 36 mila euro. Secondo fonti della polizia, sono stati arrestati 2 individui ritenuti responsabili del rapimento. La Policia ha eseguito gli arresti nel Municipio di Moron, Buenos Aires. I sospetti finiti in cella sono un argentino di 22 anni e un paraguaiano di 24.

RFA L’INDIANO Michael Chopra, 30 anni, ex promessa del Newcastle, rinuncia al passaporto ingleseper giocare con l’India (grazie ai nonni emigrati in Inghilterra).

RPARIGI VIOLENTA Gli ultrà del Psg scatenati anche in serie C. Venerdì incidenti a Parigi al derby tra Paris Fc e Red Star. Una trentina di fermi e 4 feriti. Sabato a Sedan, gravi danni in un bar, petardi e fumogeni, prima e durante la gara delle riserve Psg.

RVEDO NERO Il c.t. del Niger Gernot Rohr, 61 anni, ex Gabon, impegnato nelle qualificazioni per la coppa d’Africa 2015 ha dichiarato di non essere pagato da 11 mesi. Ha lanciato un ultimatum: sarà in panca domani col Mozambico?

RFISCHIO TRANS (m.c.) Valerio Gama, detto Laleska, arbitro transessuale di 35 anni medita di lasciare. Dice di essere stato emarginato: è stato espulso dal quadro arbitri della Lega di Beberibe. Ora se la cava fischiando fra i dilettanti.

RCIAO LILLO I Millonarios di Bogotà licenziano Juanma Lillo, 48 anni, già maestro di Guardiola, dopo il k.o. col Santa Fe: il club è 12°.

RNUOVO SPARTAK Lo Spartak Mosca inaugura il suo nuovo stadio, la Otkrytie Arena, che verrà usato al Mondiale 2018. L’evento è stata l’amichevole con i serbi della Stella Rossa (1-1).

sm

s

�� (si.mar.) Stufa di fare sempre gli stessi esercizi in palestra, Coleen Rooney ha chiesto al marito Wayne qualche consiglio per restare in forma. E l’attaccante dello United l’ha spinta a provare la boxe, che lui pratica. L’esperimento è diventato un allenamento a tempo pieno, con la signora così presa dai guantoni da riuscire ad andare avanti a tirar cazzotti per oltre 10 minuti di fila.

INGHILTERRA

LADY ROONEY SI DÀ ALLA BOXE PER DIMAGRIRE

�� (a. seu) In caso di vittoria del partito socialista (Psb) alle elezioni presidenziali del 5 ottobre, Romario sarebbe il primo candidato a occupare la poltrona di ministro dello Sport. Marina Silva, la socialista che lotta nei sondaggi con la presidente Dilma, avrebbe scelto O Baixinho per gestire le sorti dello sport. Secondo quanto insinua la stampa, la candidata avrebbe scelto Romario perché acerrimo nemico dell’attuale presidente della Cbf, José Maria Marin, e dell’attuale ministro Aldo Rebelo, entrambi appoggiati dall’attuale partito di governo.

BRASILE

SE VINCE MARINAROMARIO FARÀ IL MINISTRO

�� (a.seu) Jorge Ramos di Espn accusa 6 «senatori» di essersi presi il 60% dei 4,8 milioni di dollari previsti come premio qualificazione ai Mondiali. Antonio Valencia, citato come Noboa, Caicedo, Guagua, Montero e Walter Ayoví, minaccia querela. Nel frattempo, il presidente federale Luis Chiriboga si è affrettato a spiegare che «il 50% dei premi è stato diviso in parti uguali tra lo staff e i 51 giocatori che hanno contribuito alla qualificazione. L’altra metà verrà diviso tra quelli che hanno preso parte alla spedizione brasiliana».

ECUADOR

IN SEI ACCUSATI DI AVER PRESO IL 60% DEI PREMI

INGHILTERRA

IL FIGLIO DI GASCOIGNE VUOL FARE LA POP STAR�� Il 18enne Regan Gascoigne, figlio di Paul, 47 anni, ex Newcastle, Tottenham e Lazio, si vuole lanciare nella pop music. Con la band StateSide, secondo quanto scrive il Daily Star, starebbe per firmare un contratto con Simon Cowell, 54 anni, produttore discografico e televisivo britannico, creatore del format «America’s Got Talent», cui è seguito «Britain’s Got Talent». Tutto questo dopo appena una settimana che papà Paul ha subìto l’ennesimo ricovero in ospedale per ubriachezza.

SABATO 13 SETTEMBRE LUNEDÌ 15

Falcao ora può morire felice, ha raggiunto la vetta. Dopo lo United non può che andare più in basso

COLOMBIA

VALDERRAMA SINDACO, PER UN PUGNO DI PELI (s.s.) E alla fine Carlos Valderrama 53 anni, finisce in tv come protagonista di «Por un puñado de pelos» (Per una manciata di capelli). Ma solo in Colombia, dove il serial debutta il 18 settembre. L’ex Pibe dei Cafeteros interpreta Nemesio, il sindaco capelluto di una cittadina di provincia, dove si dice esista una fonte miracolosa contra la caduta dei capelli . A sin. la locandina.