FISCALITÀ ESTERA n. 9 • 2012 · Fiscalità in Spagna ... è uno scambio in compensazione. Le...

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F ISCALITÀ ESTERA n. 9 • 2012 Aspetti ed elementi contrattuali Aspetti fiscali Imposte e tasse Doganale Societario Giurisprudenza Varie Quesiti

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FISCALITÀESTERA n. 9 • 2012

• Aspetti ed elementi contrattuali• Aspetti fiscali• Imposte e tasse• Doganale• Societario• Giurisprudenza• Varie• Quesiti

Fiscalità Estera Rivista telematica mensile Registrata al Tribunale di Padova n. 1866 del 26-11-2003

Direttore responsabileLuigia Lumia Coordinamento scientificoCristina Rigato

Comitato scientificoLorenzo RiccardiMarco Q. RossiFulvio DegrassiGuido AscheriEnrico Calore

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FISCALITÀESTERA

SommarioAspetti ed elementi contrattuali

Contratto di Countertrade ....................................................... » 4di Cristina Rigato

Aspetti Fiscali

Francia. Plusvalenze immobiliari realizzate dai residenti e dai non residenti .......................................................................... » 7di Guido Ascheri

Fiscalità in Spagna .................................................................. » 11di Cristina Rigato

Cipro: Fiscalità privilegiata in UE ............................................ » 14di Fulvio Degrassi

Varie

I nuovi trend per l’online & social recruitment ........................ » 17di Stefano Grigoletti

Investire in India: settori strategici e profilo economico .......... » 23di Lorenzo Riccardi

Principi contabili internazionali opzioni e utilizzo ................. » 26di Francesca Romana Bottari

Investire in Russia: 83 motivi .................................................. » 29di Ana Maria Pérez Magdalena

Quesiti

Domande & Risposte .............................................................. » 38

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ASPETTI ED ELEMENTI CONTRATTUALI

ContrAtto DI CountertrADe

Negli scambi internazionali sovente si assiste all’utilizzo di forme contrattuali c.d. “atipi-che”, ossia non rientranti nelle fattispecie ti-piche regolate dal codice civile, bensì accor-di che contengono elementi propri di con-tratti tipici diversi. Una delle figure contrat-tuali più utilizzate è il contratto di counter-trade, in particolar modo nei rapporti con i Paesi dell’Est e con i Paesi in via di sviluppo. Le definizioni codicistiche e la normativa spe-ciale non regolano questa tipologia contrat-tuale che la dottrina definisce “quella forma di scambio economico dove, come contropre-stazione per beni o servizi, l’acquirente (o il ri-cevente) non si impegna a pagare una somma di denaro (o soltanto una somma di denaro), ma si impegna a pagare con altri beni”.

Il contratto in oggetto consiste in transazioni che hanno come caratteri-stica di base un collegamento fra le esportazioni e le importazioni delle merci o dei servizi: è uno scambio in compensazione. Le parti nel con-tratto di countertrade possono essere: – un’impresa privata o pubblica; – il governo di un determinato Paese o un ente pubblico adibito alla ge-

stione del commercio internazionale di quel Paese; – una trading company (impresa commerciale normalmente privata). Il contratto di countertrade può essere preceduto da un accordo qua-dro intergovernativo, che descrive le linee generali dei reciproci rappor-ti tra i due Paesi senza entrare nel merito dei futuri trasferimenti. Questo accordo precede la stipulazione dei singoli contratti e contiene l’indi-cazione generica dei beni che saranno oggetto di scambio con i relativi prezzi, stabilisce la quota di compensazione, definisce i tempi, nonché le altre pattuizioni contrattuali. Lo sviluppo di questo contratto è dovuto essenzialmente a ragioni poli-tiche ed economiche.

Cristina rigato nasce a Padova, dove attualmente svolge la professione di dottore commercialista presso lo Studio di cui è fondatrice.Svolge attività di consulenza in ambito aziendale, societario, fiscale, contabile e di internazionalizzazione dell’impresa ed è autrice versatile con all’attivo oltre 20 volumi e più di 200 articoli per riviste specializzate nel settore tributario e contabile. È relatrice a numerosi convegni in tutta Italia in diverse tematiche dell’area fiscale. [email protected]

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ASPETTI ED ELEMENTI CONTRATTUALI

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tipologie di countertrade Nella realtà commerciale, il contratto in ogget-to può estrinsecarsi in molteplici fattispecie prati-

che, che nel seguito vengono illustrate nelle loro caratteristiche principali.

Baratto (barter) Si tratta di uno scambio simultaneo di merci che viene regolato da un unico contratto, che stabilisce il valore delle merci in una determinata moneta. I contratti scambiati non hanno alcuna relazione di dipendenza tecnica. La compensazione può riguardare il 100% dell’acquisto originario (barter), oppure può limitarsi a quote inferiori (in questo caso però si parla di compensazione parziale). Le parti possono essere entrambe soggetti di diritto privato, ovvero un soggetto di diritto privato ed un soggetto di diritto pubblico.

Compensazione in senso stretto

La compensazione in senso stretto viene realizzata con un unico contratto in cui i beni hanno una valutazione monetaria. Generalmente, tale accordo presenta una durata più lunga rispetto al baratto, e può essere assimilata alla permuta a consegne ripartite.

Counterpurchase (controacquisto)

La peculiarità di tale accordo è che viene realizzato per mezzo di due contratti distinti: – contratto n. 1): vendita di beni o prestazione di servizi all’impresa del paese in via di sviluppo

o dell’est; – contratto n. 2): impegno ad acquistare beni da quell’impresa, secondo modalità che spesso sono

determinate in ulteriori contratti. Infatti, si può assistere alla nascita di un terzo contratto-quadro (di collegamento) in cui viene disciplinato il conto di evidenza gestito da una banca. Non è raro altresì che intervengano terzi soggetti (trading company).

I valori contrattuali sono espressi in un’unica moneta convertibile e la durata dell’operazione normalmente non superiore ai 5 anni. Alcune ipotesi prevedono, inoltre, la partecipazione al counterpurchase di altri enti con i quali vengono stipulati sub-contratti che si richiamano ai due contratti principali. Il contratto principale ha per oggetto il trasferimento di beni o la prestazione di servizi da parte dell’esportatore, mentre il contratto accessorio impegna l’esportatore ad acquisire beni dall’importatore in pagamento parziale. La controprestazione, quindi, viene eseguita sia tramite consegne di beni, sia con pagamenti in denaro. I due contratti sono, come già anticipato, giuridicamente autonomi tra loro, pur venendo stipulati contestualmente. L’autonomia dei due contratti rende dunque disgiunte le due operazioni (vendita e acquisto), le quali vengono svolte spesso in tempi diversi. Tra i beni oggetto della trattativa non sussiste alcun collegamento. I soggetti partecipanti a tali accordi sono da un lato, imprese di diritto privato nel ruolo di esportatore principale e, dall’altro, soggetti di diritto pubblico in qualità di importatori.

Buy-Back Viene realizzato tramite due contratti, assistendo spesso alla stipula a monte di un contratto quadro. Tali contratti si sviluppano come segue: – Contratto n. 1): vendita di impianti e tecnologie all’impresa in via di sviluppo; – Contratto n. 2): acquisto dall’impresa in via di sviluppo di beni ottenuti con i primi.

Questa tipologia di contratto prevede la fornitura di “impianti chiavi in mano” o macchinari di valore consistente e, a titolo di compensazione, vengono consegnati dei beni ottenuti dagli impianti stessi. Il contratto di buy-back nasce normalmente all’interno di un accordo intergovernativo che coinvolge enti di rilevanza internazionale, ha durata pluriennale (10-15 anni) ed è generalmente fondato sulla complementarità e la specializzazione della produzione. Vengono inoltre inserite le seguenti clausole: – la progettazione di lavori determinati che saranno poi eseguiti dall’acquirente; – l’assistenza nell’avviamento della produzione; – la formazione e l’addestramento del personale. L’oggetto dell’accordo si riferisce ad un determinato settore merceologico, sia nella fase di esportazione che in quella successiva di compensazione. Quest’ultima avviene in quanto i prodotti della controparte sono ottenuti totalmente o parzialmente con il macchinario o con le tecnologie esportate nel contesto di un contratto specifico.Per la realizzazione delle finalità che il contratto si propone spesso è conveniente coinvolgere una società di trading che si assuma l’onere della commercializzazione dei prodotti, ottenuti con l’utilizzo dell’impianto, da importare. Dal lato soggettivo vi è la presenza di una parte pubblica nella veste del Paese importatore e un’impresa privata nel ruolo di esportatore primario.

(segue)

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ASPETTI ED ELEMENTI CONTRATTUALI

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Offset Nel contratto di offset vengono forniti da parte di un Paese industrializzato beni ad alta tecnologia ad aziende pubbliche di un Paese in via di sviluppo. Nella prassi, l’impresa fornitrice si impegna ad attuare investimenti o avviare iniziative complesse generanti un flusso di moneta estera tale da compensare l’onere della fornitura. Da ciò scaturisce la necessità che questo contratto sia seguito da diversi successivi contratti. Sono previsti due tipologie di offset:– offset diretto: la cooperazione richiesta riguarda attività direttamente correlate all’oggetto

del contratto principale; – offset indiretto: la cooperazione riguarda attività non direttamente correlate all’oggetto del

contratto principale. Si tratta di una forma impropria di countertrade in quanto prevede, oltre alla vendita di un bene strumentale, una forma di cooperazione industriale di alto contenuto tecnologico.È una tipologia contrattuale utilizzata nel commercio internazionale nei settori della tecnologia avanzata, quali la produzione di velivoli, navi, forniture militari e telecomunicazioni.Gli accordi possono coinvolgere governi, enti pubblici, strutture produttive di importanza internazionale.

Compensazioni triangolari (Switch trading)

È la forma di countertrade di più difficile attuazione poiché l’impresa esportatrice ottiene, in cambio dei prodotti esportati, un credito che cede, in cambio di valuta convertibile, ad intermediari specializzati, i quali lo riconvertono mettendolo a disposizione di operatori esteri interessati ad importare prodotti disponibili nel Paese della controparte. Si tratta, quindi, più di un’operazione finanziaria che commerciale, e trae origine da un accordo di clearing bilaterale che i due Stati non sono riusciti a compensare interamente attraverso le operazioni di interscambio. Questo tipologia di contratto viene applicata quando, anziché stipulare contratti autonomi che prevedono la vendita separata di beni o servizi il cui ciclo si chiude con il pagamento del prezzo di ogni fornitura, due operatori o due governi di Paesi diversi possono concordare di non liquidare direttamente di volta in volta le rispettive esportazioni. Nelle triangolazioni compensative si registra spesso l’intervento di una trading company che dopo aver trattenuto la sua quota di remunerazione, fornisce servizi di trasferimento di valuta convertibile da un Paese all’altro. I soggetti che intervengono in tale tipo di accordo sono generalmente soggetti di diritto privato in qualità di importatori primari, mentre l’accordo di clearing presenta come controparti due soggetti di diritto pubblico.

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ASPETTI FISCALI

Guido Ascheri esercita la professione di ragioniere commercialista in Nizza (Francia) e Londra (Regno Unito).È specializzato in consulenza tributaria e societaria internazionale.Si è sempre occupato di formazione professionale continua. Ha insegnato economia e diritto alla Université Nice Sophia Antipolis (Iut – Stid), ha pubblicato libri per i tipi di IPSOA ed EBC, ha fondato e diretto la rivista – Professione Azienda – premiata come opera ad alto contenuto culturale e scientifico dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha collaborato con quotidiani e riviste [email protected]

FrAnCIA. PluSVAlenze ImmoBIlIArI reAlIzzAte DAI reSIDentI e DAI non reSIDentIIl punto sulla nuova fiscalità francese

Quando si vende un bene immobile, o un di-ritto ad esso connesso, ad un prezzo supe-riore a quello pagato per acquistarlo, si rea-lizza una plusvalenza e si è assoggettati alla relativa imposta.Fatte salve le deroghe previste e regolate dalle convenzioni internazionali, le persone fisiche che non sono fiscalmente domiciliate in Fran-cia sono sottoposte ad un prelevamento alla fonte a titolo d’imposta sulle plusvalenze rea-lizzate occasionalmente nella cessione di im-mobili in Francia.

novità nell’aliquota dell’impostaA far data dal 17 agosto 2012 le plusvalenze derivanti da cessioni di im-mobili effettuate da persone che non sono fiscalmente residenti in Francia sono assoggettate anche ai prelevamenti sociali nella misura complessiva del 15,5%. I prelevamenti sociali generalizzati e il contributo per ripiana-re i debiti sociali avevano una funzione ben precisa e gli stranieri erano esonerati. Infatti i non residenti in Francia non beneficiano del sistema so-ciale francese e non hanno contribuito a produrre il relativo debito.Per problemi di cassa anche in Francia si è fatto di tutte erbe un fascio.

Calcolare e dichiarare la plusvalenzaPer determinare l’ammontare della plusvalenza basta fare la differenza fra il prezzo di vendita e quello di acquisto dell’immobile.Dopo aver dedotto da questa plusvalenza lorda l’abbattimento per la du-rata del possesso si ottiene l’ammontare della plusvalenza che sarà as-soggettato ad imposta.

Il prezzo di cessioneIl prezzo che si prende in considerazione è quello dichiarato nell’atto di vendita.Se opportunamente documentati, si possono dedurre dal prezzo di vendita:• Le spese di vendita sopportate per la cessione: cancellazione di ipote-

ca, commissione pagata all’agenzia immobiliare, spese per le diagno-si obbligatorie (amianto, piombo, ecc.).

• L’ammontare dell’IVA pagata.

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Il prezzo di vendita deve essere maggiorato delle spese ed indennità previste nell’atto a vantaggio del venditore, come il rimborso di spese trasferite a carico dell’acquirente.Se il bene immobile è ceduto contro pagamento di una rendita (rente viagère), il prezzo di cessio-ne preso in considerazione è il valore in capitale della rendita, con l’esclusione degli interessi.

Il prezzo di acquistoSi tratta del prezzo effettivamente pagato, come risulta dall’atto di acquisto.Questo prezzo di acquisto può essere maggiora-to delle spese, a condizione che si possano giu-stificare:• le spese ed indennità che sono state versate al

venditore al momento dell’acquisto;• le spese di acquisto: imposta di registro o IVA

pagata al momento dell’acquisto, spese ed onorari di notaio. Se non è possibile giustifi-care queste spese, si può dedurre un’ammon-tare forfettario del 7, 5% del prezzo di acqui-sto;

• spese di costruzione, ricostruzione, ingrandi-mento, miglioramento a condizione che siano state realizzate da un’impresa ed esista il giusti-ficativo.

Per un immobile posseduto per oltre 5 anni, si possono dedurre le spese realmente giustificate oppure un forfait del 15% del prezzo di acqui-sto se non si dispone dei giustificativi;

• le spese di urbanizzazione per strade e collega-mento alle reti di distribuzione che siano o no imposte dalle collettività locali nel quadro di un piano di occupazione dei suoli o di un pia-no locale di urbanizzazione.

Se il bene è stato acquisito a titolo gratuito (ere-dità o donazione), le spese che sono state pa-gate, come gli onorari del notaio e l’imposta di registro, aumentano il valore venale dichiarato nell’atto.Per i beni pagati a mezzo rendita (rente viagère), ill prezzo di acquisto preso in considerazione è pari al valore in capitale di tale rendita. Non si tie-ne conto degli interessi pagati.

Calcolare la base imponibile della plusvalenzaDalla plusvalenza lorda calcolata come differen-za fra il prezzo di vendita ed il prezzo di acquisto si operano alcune deduzioni.• Un abbattimento rapportato alla durata del

possesso.Prima della riforma, la plusvalenza lorda era di-minuita di un abbattimento del 10% per ogni anno di possesso oltre il quinto. In questo modo, la plusvalenza era esonerata oltre il 15° anno di possesso.

Per le vendite effettuate dal 1° febbraio 2012, l’abbattimento per la durata del possesso è modi-ficato come segue:- 2% per ogni anno di possesso dopo il quinto;- 4% per ogni anno di possesso successivo al di-

ciassettesimo;- 8% per ogni anno di possesso successivo al

ventiquattresimo.Il risultato è un esonero totale delle plusvalenze solo per le vendite d’immobili posseduti da oltre 30 anni.L’abbattimento del 10% per ogni anno di posses-so oltre in quinto anno è stato mantenuto solo per le cessioni di terreni non costruibili, a condizio-ne che:- Una promessa di vendita sia stata registrata pri-

ma del 25 agosto 2011;- La vendita sia conclusa prima del 1° gennaio

2013.

• Aliquota del 19% e prelevamenti sociali per il 15,5%

Dopo le deduzioni e gli abbattimenti, le plu-svalenze realizzate dalle persone fisiche non domiciliate fiscalmente in Francia erano sot-toposte all’imposta sul reddito all’aliquota del 19%; sono stati estesi anche a questi soggetti i prelevamenti sociali nella misura complessi-va del 15,5%. La CSG (8,2%) non è deducibile dai redditi prodotti e tassati in Francia.

• MinusvalenzeNon si tiene conto delle minusvalenze che non possono neppure essere imputate in diminuzione delle plusvalenze realizzate in occasione dell’e-ventuale vendita di altro o altri beni immobiliari.

Dichiarazione della plusvalenza e pagamento dell’impostaIl notaio si occupa di tutti gli adempimenti. Egli redige la dichiarazione di plusvalenza e paga l’imposta in nome e per conto del venditore.In questo modo, il notaio con una sola formalità, paga l’imposta di registro dovuta dall’acquiren-te e l’imposta sulle plusvalenze dovuta dal ven-ditore.

le vendite assoggettate all’impostaSono soggette al nuovo regime di imposta le ven-dite di immobili, costruiti o non (appartamenti, case o terreni).Sono soggetti passivi dell’imposta sulle plusvalen-ze anche i soci di una società di persone (SCI, SCP...) tassata col regime dell’imposta sui reddi-ti. La plusvalenza sarà determinata per ogni socio della società che vende il bene immobile.La cessione può essere una vendita ma anche una permuta, uno scorporo o un conferimento.La cessione è generalmente fatta in piena proprie-

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tà, comunque la cessione può anche aver ad og-getto l’usufrutto, la nuda proprietà, una servitù o altro diritto. In questi casi, il regime fiscale delle plusvalenze immobiliari risulta applicabile a pie-no titolo.

Casi di esonero dall’imposta sulle plusvalenzeA seconda della natura del bene compravendu-to, del prezzo di vendita, della durata del pos-sesso certe plusvalenze possono essere esonera-te dall’imposta.- La cessione della residenza principale.La plusvalenza che viene realizzata al momento della vendita della residenza principale è total-mente esonerata, si deve trattare della residenza principale al giorno della vendita.Le “dipendenze immediate e necessarie” come le cantine, garage, camere di servizio che sono vendu-te nello stesso momento sono anch’esse esonerate.Un garage, che non è pertinenza dell’abitazione principale ma si trova a meno di un chilometro, è considerato come una dipendenza immediata.Sono previsti, sotto condizione, degli esoneri per i pensionati e gli invalidi che risiedono in case per pensionati con assistenza medica.- Cessione dell’abitazione in Francia di un non-

residente.Una disposizione di legge consente a un non-re-sidente di beneficiare dell’esonero dall’imposta sulle plusvalenze immobiliari.L’esonero riguarda esclusivamente la cessione di immobili, parte di immobili o diritti relativi a que-sti beni che costituiscono l’abitazione in Francia di persone fisiche, fiscalmente non residenti in Francia.Devono essere rispettate tre condizioni:- il venditore deve essere un cittadino della Co-

munità Europea o di un paese dello Spazio Economico Europeo che abbia concluso con la Francia una convenzione fiscale che contie-ne una clausola di assistenza amministrativa. Questa condizione è accertata e deve sussiste-re alla data di cessione di ogni bene immobile per il quale si chiede l’esonero;

- il cedente deve essere stato fiscalmente resi-dente in Francia di maniera continua per alme-no due anni in un periodo qualunque ed ante-riore alla vendita;

- il venditore deve aver avuto la libera disponibili-tà del bene almeno dopo il 1° gennaio dell’anno precedente a quello della vendita. A titolo esem-plificativo, se l’immobile è stato affittato in que-sto periodo, l’esonero non è applicabile.

Se l’immobile è posseduto tramite una SCI (Società Civile Immobiliare) di diritto francese ed a prepon-deranza immobiliare che sia assoggettata all’im-posta sul reddito il principio resta lo stesso. Solo

le convenzioni internazionali possono derogare al principio della tassazione delle plusvalenze.La cessione può aver ad oggetto i titoli della SCI o gli immobili posseduti dalla SCI. In alcuni casi è obbligatorio nominare un rappresentante fiscale. E ciò quando le quote parte del prezzo di vendi-ta ricevuti dai soci non residenti, secondo la loro partecipazione al capitale della SCI, sono supe-riori a 150 mila euro.È opportuno sottolineare che se l’immobile è posse-duto da una SCI, l’esonero in favore dell’abitazione in Francia dei non residenti non è applicabile.A seconda del Paese di residenza fiscale del non residente in Francia l’aliquota dell’imposta sulle plusvalenze varia.Se il venditore è domiciliato in uno stato membro della Comunità Europea, in Islanda o in Norvegia, l’aliquota dell’imposta è del 34,5% come per i re-sidenti fiscali francesi.Per contro se il venditore è domiciliato in un al-tro stato, l’aliquota dell’imposta è, salvo deroghe, pari al 48,5/6.Ed ancora, per le persone fisiche domicilia-te in uno Stato non cooperativo, l’aliquota è del 65,5%. La lista dei paesi non cooperativi è fissata per decreto ministeriale ed aggiornata ogni anno.

Cessione di un appartamento diverso dalla residenza principaleLa plusvalenza che si realizza in occasione del-la prima vendita di un appartamento diverso da quello in cui si ha la residenza principale è eso-nerato dall’imposta se sono rispettate le seguenti condizioni:- Il venditore non è proprietario della residenza

principale, direttamente o per interposta per-sona, nel corso dei quattro anni precedenti la vendita;

- Si procede al reinvestimento del prezzo di ven-dita, entro 24 mesi dalla data dell’atto, per l’ac-quisto o la costruzione di un alloggio destina-to, dalla sua ultimazione o dal suo acquisto se posteriore, ad abitazione principale.

Se il reinvestimento è parziale, l’esonero dalla tassazione della plusvalenza è proporzionato alla frazione del prezzo di vendita che è stata effetti-vamente reinvestita.

Cessioni inferiori a 15 mila euroLa plusvalenza realizzata in occasione di una vendita per un prezzo inferiore o uguale a 15 mila euro è totalmente esonerata.Questo plafond di 15.000 euro è calcolato sul va-lore del bene o della parte del bene in piena pro-prietà e si applica ad ogni cessione.Se si effettuano diverse cessioni nello stesso anno, le plusvalenze sono esonerate se il prezzo di ogni vendita e inferiore a 15 mila euro.

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- Vendita della nuda proprietà o dell’usufrutto.Per determinare la soglia di 15 mila euro, biso-gna tener conto del valore della piena proprietà del bene. Pertanto, al momento della vendita del-la nuda proprietà o dell’usufrutto di un bene, bi-sogna determinare il prezzo della vendita in mi-sura pari al valore della piena proprietà. Questi conteggi sono effettuati secondo gli scaglioni le-gali in vigore e secondo l’età dell’usufruttuario.- Vendita di bene in comunione.Per i beni in comunione la soglia di 15 mila euro è calcolata in funzione di ogni quota parte e non sul prezzo globale della vendita.

Progetto di legge delle finanze per il 2013Il progetto di legge prevede un abbattimento ec-cezionale del 20% nel calcolo dell’imposta sul-

le plusvalenze immobiliari. Questo abbattimento riduce l’ammontare dell’imposta che il venditore deve pagare dell’11%.Attenzione: l’abbattimento si applica esclusiva-mente alle vendite effettuate nel 2013, quelle per le quali l’atto notarile sarà stipulano nel 2013.La normativa non si applica alla vendita della re-sidenza principale, che è esonerata dall’imposta, ed alle vendite di terreni costruibili.

ConclusioneDopo i carburanti la casa è il soggetto predilet-to dai governi per raccogliere denaro. In Francia assistiamo all’aumento delle aliquote dell’impo-sta ed alla riduzione drastica degli abbattimenti. In questo contesto si colloca questo abbattimento straordinario per il 2013 che ci ricorda le lacrime di coccodrillo.

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ASPETTI FISCALI

FISCAlItà In SPAGnA

L’articolo illustra la disciplina fiscale in Spagna sia per le persone fisiche che per le società in tema di imposte dirette e imposte indirette cercando di dare una prima indicazione sulla tassazione in generale e sulla determinazione del reddito.

Fiscalità: analisi delle diverse tipologie di imposte

Persone fisicheL’imposta sul reddito delle persone fisiche si applica nei confronti dei residenti per i redditi ovunque prodotti “worldwide incombe taxation”, mentre i non residenti sono tassati limitatamente ai redditi di fonte spa-gnola. Una persona fisica si considera residente se soggiorna in Spagna per almeno 183 giorni in un anno o se ivi mantiene il proprio centro di interessi vitali (economici e/o professionali). Una persona coniugata si presume residente in Spagna se il coniuge e i figli minori a carico vi han-no la propria dimora abituale.Ai fini della determinazione dell’onere fiscale la base imponibile viene suddivisa in due macroclassi.

Base imponibile SPeCIAle

Si compone delle plusvalenze/minusvalenze derivanti dalla ces-sione di beni il cui possesso è stato mantenuto per oltre un an-no e dei diritti di opzione su azioni detenute da più di un anno.

Base imponibile orDInArIA

Si compone di 5 categorie reddituali: reddito da lavoro dipen-dente, reddito da investimenti, reddito d’impresa, capital gains relativi a beni il cui possesso è stato mantenuto per meno di un anno, reddito “imputato” (reddito relativo alla partecipazione in società residenti in paesi a fiscalità privilegiata o in una CFC, reddito derivante dal possesso di proprietà immobiliari diverse dall’abitazione principale…).

Aliquote d’imposta

Scaglione impostaImposta sul

minor valoreAliquota d’imposta

sulle eccedenzeAliquota

addizionaleFino a Euro 17.707,20 0 24% 0,75%Da 17.707,20 a 33.007,20 Euro 4.249,73 28% 2%Da 33.007,20 a 53.407,20 Euro 8.533,73 37% 3%Da 53.407,20 a 120.000,20 Euro 16.081,73 43% 4%Da 120.000,20 a 175.000,20 Euro 44.716,73 44% 5%Da 175.000,20 a 300.000,20 Euro 69.466,73 45% 6%Oltre 300.000,20 Euro 115.716,73 45% 7%

Cristina rigato nasce a Padova, dove attualmente svolge la professione di dottore commercialista presso lo Studio di cui è fondatrice.Svolge attività di consulenza in ambito aziendale, societario, fiscale, contabile e di internazionalizzazione dell’impresa ed è autrice versatile con all’attivo oltre 20 volumi e più di 200 articoli per riviste specializzate nel settore tributario e contabile. È relatrice a numerosi convegni in tutta Italia in diverse tematiche dell’area fiscale. [email protected]

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Determinazione della base imponibilerimanenze di magazzino Fiscalmente vengono riconosciuti i metodi: Lifo, Fifo e costo medio ponderato.

ImmobilizzazioniLe immobilizzazioni devono essere ammortizzate sulla base della loro residua vita econo-mica (la legge prevede delle aliquote fiscali massime e minime).

Svalutazioni e perdite su creditiSe un credito è di dubbia esazione o totalmente inesigibile è possibile dedurre fiscalmente l’eventuale accostamento civilistico compiuto a copertura del rischio.

Compensi agli amministratori Deducibili.Perdite Possono essere fiscalmente riportate “in avanti” per 15 anni.

Imposta successione

Il presupposto impositivo personale si basa sulla residenza del beneficiario invece che del defunto o del donante. Infatti la ISD (imposta di successione spagnola) costituisce una tassa sull’acquisizione del patrimonio e non sul trasferimento. Il beneficiario residente in Spagna sarà soggetto all’imposta nel caso riceva beni ovunque localizzati nel mondo mentre il be-neficiario non residente sarà soggetto solo per i beni ricevuti e ivi localizzati.Non viene concesso nessun tipo di esenzione al coniuge beneficiario del patrimonio, fa-cente parte dell’asse ereditario.L’importo della tassa è calcolato utilizzando tassi progressivi (da un minimo del 7,65% ad un massimo del 34%).

Property taxL’imposta assume la connotazione tipica del tributo locale/municipale. Questa imposta viene pa-gata su base annua ed è utilizzata per il pagamento delle spese comunali generiche (luce, manu-tenzione e rifiuti). La base imponibile è costituita dai valori catastali degli immobili di proprietà.

Impuesto Sobre transmisiones Patrimoniale – IStP

L’imposta si applica nei trasferimenti immobiliari ed è dovuta dall’acquirente. L’ambito ap-plicativo si estende anche alla vendita di partecipazioni sociali il cui oggetto principale sia la detenzione di immobili quando almeno il 50% degli immobili detenuti siano ivi localizzati.

Imposta locale sul reddito delle persone giuridiche

Tutte le società fiscalmente residenti in Spagna il cui fatturato supera il milione di euro devono corrispondere alle amministrazioni locali competenti l’imposta locale sul reddito d’impresa. Le aliquote d’imposta vengono stabilite autonomamente dalle Autorità locali e variano in funzione dell’attività svolta dall’impresa e della dimensione assunta dagli edifici della società. L’aliquota non può eccedere il 15%.

Imposta annuale di iscrizione alla Camera di Commercio

L’imposta di iscrizione annuale alla Camera di Commercio deve essere pagata da tutte le società residenti e dalle stabili organizzazioni di società estere. Le aliquota d’imposta so-no definite su base progressiva e variano da un mino di 0,01% ad un massimo di 0,75%.

DividendiI dividendi di fonte interna ed estera sono inclu-si nel reddito imponibile, soggetto alle ordinarie aliquote progressive. Per i dividendi di fonte na-zionale provenienti da società, che hanno sconta-to integralmente l’imposta spagnola sul reddito, è attribuito al percettore un credito d’imposta pari al 50% del dividendo netto, con scomputo della ritenuta d’acconto del 21% subita.

InteressiGli interessi di fonte interna ed estera sono inclusi nel reddito imponibile soggetto alle ordinarie ali-quote progressive. Generalmente trova applicazio-ne una ritenuta d’acconto del 21%.

Persone giuridicheLe persone giuridiche fiscalmente residenti in Spagna sono soggette ad imposta sul reddito ovunque prodotto (worldwide principale). Sono soggetti passivi: le società di capitali, le fonda-zioni e associazioni, le cooperative, le holding, i fondi di investimento, le associazioni tempo-ranee d’impresa, i venture funds, i fondi pensio-ne, ipotecari, di garanzia e di investimento, le

società estere che esercitano attività d’impresa nel paese attraverso una stabile organizzazione in Spagna.La residenza fiscale viene attribuita alle società in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti: sia-no state costituite in base al diritto spagnolo, ab-biano stabilito la propria sede legale in Spagna, posseggano in Spagna il proprio centro effettivo di amministrazione e controllo.Il reddito imponibile è determinato sulla base del-le risultanze contabili apportando le necessarie rettifiche previste dalla normativa fiscale. L’aliquota d’imposta ordinaria è del 30 % per i profitti superiori a euro 300.000,00, al di sotto di questo limite l’aliquote è del 25%.

Imposta sul valore aggiuntoL’aliquota standard è del 18%. Sono inoltre previ-ste le seguenti aliquote agevolate:- 7% per gli alimenti, beni immobili, trasporto,

servizi relativi al settore turistico;- 4% per i beni di prima necessità.Non sono soggetti ad imposta:- servizi sanitari e sociali;- servizi scolastici e sportivi;- operazioni finanziarie e contratti assicurativi.

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Soggetti non residenti

Persone fisiche non residenti

reddito da lavoro dipendenteIl reddito da lavoro dipendente prestato in Spagna è soggetto ad imposta del 24%. Le per-sone fisiche non residenti non sono titolate a fruire delle deduzioni e detrazioni previste per i soggetti residenti.

reddito d’impresaIl reddito d’impresa percepito da soggetti non residenti è soggetto ad imposta al 24%, salvo diversa disposizione dei Trattati contro la doppia imposizione.

reddito da investimentiDividendi: ritenuta alla fonte a titolo d’imposta del 18%.Interessi e royalties: ritenuta alla fonte a titolo d’imposta del 25%.

redditi esenti- Interessi derivanti da un deposito bancario in Spagna di un soggetto non residente senza

stabile organizzazione nel Paese;- Interessi e capital gains relativi a bonds pubblici detenuti da un soggetto non residente

senza stabile organizzazione del Paese;- Interessi e capital gains relativi a beni mobili detenuti da un cittadino comunitario, salvo

specifiche eccezioni;- Dividendi, interessi e capital gains relativi a titoli detenuti direttamente dal soggetto non

residente, nel rispetto di determinate condizioni;- Capital gains relativi alla cessione di azioni di società quotate nella borsa spagnola,

sempre che il soggetto non residente non operi in Spagna attraverso una stabile organizzazione e risieda in un Paese con il quale la Spagna ha concluso un Trattato contenente una clausola sullo scambio di informazioni.

Persone giuridiche

Se la società non residente opera nel Paese attraverso una stabile organizzazione l’impo-sta sul reddito dei soggetti non residenti si applica sull’intero reddito prodotto da quest’ul-tima (aliquota 24%).Dalla base imponibile della stabile organizzazione non sono deducibili gli interessi, le royalties, gli affitti e altri pagamenti effettuati nei confronti della casa-madre.I redditi di fonte spagnola percepiti da una società non residente che opera nel Paese sen-za una stabile organizzazione, sono soggetti ad imposta separatamente, in base alla cate-goria reddituale di appartenenza.

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Fulvio Degrassi nasce a Trieste, dove attualmente svolge la sua professione come commercialista dal 1984 presso lo Studio di cui è fondatore.Tra i suoi campi di attività spicca l’internazionalizzazione d’impresa, particolarmente indirizzata ai Paesi dell’Est Europa, dov’è stato responsabile degli Uffici di Rappresentanza del Governo Regionale del Friuli-Venezia Giulia. Nel suo percorso professionale, caratterizzato da costanti esperienze maturate anche all’estero, risalta, tra l’altro, la consulenza per la predisposizione e sottoscrizione di accordi intergovernativi e/o interregionali internazionali nel settore dell’economia e finanza. Attualmente, uno dei suoi campi di maggiore approfondimento ed interesse è il trust interno e internazionale, dove si è specializzato e maturato un’alta competenza professionale. Merita menzionare l’organizzazione e partecipazione come relatore a convegni e incontri di Studio di diverse tematiche di carattere economico e fiscale internazionale. È stato Presidente dell’I.S.D.E.E. (Istituto regionale di Studi e Documentazione sull’Europa Comunitaria e l’Europa Orientale) ed è socio fondatore di Ce.S.D.E. (Centro Studi Diritto Doganale Europeo – Trieste/Bruxelles).

CIPro: FISCAlItà PrIVIleGIAtA In ueGiurisdizione scelta per lo sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale

La complessità nella pianificazione fiscale di una società che produce reddito in ambito internazionale viene data dalla natura pluri-giurisdizionale delle attività poste in essere. Relativamente allo sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale, sono diverse le giuri-sdizioni che hanno previsto all’interno del proprio quadro normativo un sistema di pia-nificazione agevolato per l’investitore non residente (note sono l’Irlanda e l’Ungheria, ad esempio, all’interno dell’UE). Tuttavia, le recenti modifiche alla normativa in materia di attività di sfruttamento della proprietà in-tellettuale a Cipro, rendono questa isola eu-ropea, non più in black list, uno strumento particolarmente attraente per la pianificazio-ne fiscale internazionale in questo settore. Il sistema fiscale privilegiato, quando viene ab-binato a costi di gestione contenuti, ad un sistema burocratico snello ed al recepimen-to pieno delle direttive comunitarie, rende questa giurisdizione un “approdo felice” per l’imprenditore.

Cipro tra paradiso fiscale e giurisdizione ue “felice”Cipro è un Paese di dimensioni ridotte (una superficie complessiva pari a 9.250 km², di cui 3.355 km² appartengono al settore turco cipriota men-tre 450 km² circa alle basi britanniche e 793.963 abitanti nell’ultimo cen-simento del 2009), ma offre una posizione geografica strategica unita ad una bassa pressione fiscale e una fitta rete di Accordi sulla protezione de-gli investimenti e contro la doppia imposizione fiscale anche con l’est eu-ropeo e con i Paesi arabi; rendono particolarmente interessante questo

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paese gli ottimi servizi all’impresa, gli ottimi mez-zi di telecomunicazione, le moderne infrastruttu-re bancarie e legali, un sistema legislativo moder-no ed un tasso di criminalità basso. Si tratta di ca-ratteristiche che rendono il Paese un perfetto punto d’incontro tra l’Unione Europea ed il Medio Orien-te e Nord Africa, Europa orientale e Federazione Russa.Sfruttando la sua posizione strategica, Cipro si è trasformata in un rinomato “polo” internazionale, particolarmente per le operazioni bancarie ed al-tre attività terziarie. Dall’adesione di Cipro all’UE, il relativo ruolo di ponte per gli affari tra Europa, Asia e Africa si è ul-teriormente rafforzato.Il Paese ha contato sempre su una sviluppata in-dustria turistica fino ad accogliere oltre 3 milio-ni di visitatori all’anno. Infatti, il settore dei servi-zi ed il turismo hanno avuto un notevole sviluppo e costituiscono la parte preponderante dell’attivi-tà del Paese, come risulta dalle statistiche relative al peso percentuale dei diversi comparti dell’eco-nomia: Va sottolineata l’importanza di Cipro quale cen-tro finanziario regionale, grazie ad una tassazio-ne molto favorevole (l’imposta sulle società è al 10%). L’ingresso nell’Unione Europea e l’attua-zione degli accordi OCSE hanno peraltro com-portato il progressivo smantellamento delle pra-tiche che facevano dell’isola un paradiso fisca-le, e l’isola è stata ufficialmente cancellata dalla “black list” del MEF. Nello specifico, con un De-creto firmato in data 27 luglio 2010, il Ministe-ro dell’Economia ha aggiornato la Black List in vigore in Italia intervenendo sulle comunicazio-ni del 4 maggio del 1999 (residenza delle perso-ne fisiche), del 21 novembre 2001 e del 23 gen-naio 2002 (indeducibilità dei costi sostenuti dal-le imprese).Con detto Decreto Cipro è stata ufficialmente eli-minata dalla lista dei paesi a fiscalità privilegiata, dopo essere entrata a far parte della UE.Oggi Cipro è considerato un paese totalmente a fiscalità ordinaria, svolta per clienti e fornitori ivi operanti. Questo apre la strada a numerosi van-taggi per chi si ritrova ad essere coerente con de-terminati criteri.Parlando di regime fiscale efficiente, la costituzio-ne di una società a Cipro può essere un’ottima so-luzione in materia poiché presenta un sistema di tassazione unico. La pianificazione e l’ottimizzazione fiscale stan-no registrando una notevole crescita che indica vantaggi fiscali specifici per questa giurisdizione, attirando un numero sempre maggiore di investi-tori. Non solo il Paese risulta interessante per le economia occidentali, ma anche (e fondamental-mente) per i paese centro e medio orientali. Con riferimento al settore finanziario, il Paese figura

da vari anni tra i primi investitori in Russia: si trat-ta nella maggior parte dei casi di capitali estero-vestiti, formalmente ciprioti ma riconducibili ad investitori dell’area russa.Gli investimenti ciprioti si indirizzano anche ver-so i Paesi dell’Europa Orientale (in primis Bulga-ria e Romania) e del Medio Oriente.La posizione strategica, la buona qualità delle in-frastrutture, la stabilità politica, la bassa fiscalità e l’efficienza dei porti e del settore della navigazio-ne (supportato con l’adozione del trattamento fi-scale di settore più snello, basato sulla c.d. “ton-nage tax”) hanno infatti favorito il ruolo di Cipro quale ponte tra l’est e l’ovest; oggi il Paese inter-media circa il 60% del commercio in transito da e per il Medio Oriente (spesso si tratta di riespor-tazioni); la sua flotta è la settima al mondo per stazza. L’isola ha sottoscritto trattati contro la doppia im-posizione con 46 diversi Paesi, compresi la mag-gior parte dei paesi con tasse elevate dell’Euro-pa occidentale, e molti stati dell’Europa centrale e orientale. Nello specifico ha sottoscritto trattati con i Paesi del G20 (USA, Francia, UK, ecc), con i Paesi del ex CSI (Ucraina, Azerbaijan, Armenia…), con l’UE, con i BRICs (Brasile, Russia, India, Cina), e con i Paesi del mondo Arabo (EAU, Egitto, ecc). Poiché si tratta di un centro a bassa fiscalità, Ci-pro risulta una destinazione particolarmente stra-tegica per le imprese che si rivolgono ai merca-ti emergenti. A completare il tutto, l’economia è forte e stabile e i costi delle imprese sono gene-ralmente bassi.

Caratteristiche di una società a responsabilità limitata• Nessun capitale minimo richiesto;• Il numero di soci può andare da 1 a 50;• La società deve avere almeno due amministra-

tori;• Il bilancio annuale deve essere depositato in

greco e verificato.

Caratteristiche delle società offshoreSe si desidera costituire una società cipriota, qualsiasi società privata con sede a Cipro che è al 100% di proprietà straniera è considerata un società offshore, sebbene venga anche utilizzato il termine International Business Company (IBC). Comunque, non vi è più alcuna differenza di trat-tamento fiscale tra una compagnia offshore e una società cipriota regolare.

Vantaggi di una società di diritto cipriota:• l’IRES è attualmente pari al 10%, che rappre-

senta il tasso più basso in Europa Comunitaria. Inoltre, viste le varie possibilità di pianificazio-

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ne ed esenzione, detta imposizione, in alcuni casi e per particolari fattispecie possono essere ridotte fino allo 0%;

• i profitti derivanti da una stabile organizzazio-ne fuori della giurisdizione di Cipro (se concor-rono determinate condizioni), sono completa-mente esentasse;

• i dividendi ricevuti da una società Cipriota, se provenienti da una società non residente, in molti casi non sono soggetti ad imposizione;

• nessuna tassa sui dividendi è applicata sulla di-stribuzione ai soci di una società non residente a Cipro;

• le modifiche nell’organizzazione, acquisizioni e fusioni all’interno di una società non hanno alcuna ripercussione di carattere fiscale;

• numerosi sono i trattati di doppia tassazione con paesi in tutto il Mondo;

• non vi sono regole sul controllo delle società non residenti;

• non vi è alcuna restrizione per la capitalizza-zione;

• l’IVA segue i principi UE. Tutte le direttive in materia sono state recepite da Cipro.

Le società costituite a Cipro sono utilizzate, fra gli altri, per lo svolgimento delle seguenti attività: • detenzione di investimenti esteri (società hol-

ding);• finanziarie;• gestione immobiliare;• consulenza;• sfruttamento diritti di proprietà intellettuale.

Ci soffermiamo in particolare sulle caratteristiche e le opportunità offerte dalla regolamentazione alle società titolari di diritti di proprietà intellet-tuale.

Diritti di proprietà intellettualeIn virtù delle basse ritenute alla fonte per le royal-ties previste dalla maggior parte delle conven-zioni contro la doppia imposizione sottoscritte da Cipro e dalle Direttive dell’UE, costituire una società per lo sfruttamento dei diritti di proprie-tà intellettuale (e conseguente distribuzione delle royalties) a Cipro può rappresentare un’opportu-nità particolarmente interessante.Le royalties e le licenze sui diritti di proprietà in-tellettuale possono essere acquisite da o assegna-te a una società di diritto cipriota. La proprietà intellettuale riguarda, tra l’altro, software, cono-scenze tecniche, brevetti, marchi registrati, meto-di e segreti commerciali e diritti d’autore.La società commerciale internazionale (“Inter-national Business Company” o IBC) cipriota può quindi sottoscrivere accordi di licenza o franchi-sing con altre società interessate a farne uso. I pa-gamenti delle royalties da Paesi dell’Europa Cen-

trale od Orientale sono, in genere, deducibili nei Paesi di origine, mentre sono assoggettati a una imposta del 10% a Cipro, al netto delle spese. La fitta rete di convenzioni contro la doppia imposi-zione sottoscritte da Cipro e la possibilità di avva-lersi delle Direttive UE riduce o azzera le ritenu-te alla fonte sui pagamenti ricevuti delle royalties.La tassazione del reddito derivante da royalties è regolamentato dalla Legge sull’IRES 118(I)/2002 (e successive integrazioni e/o emendamenti); in base a questa normativa la società cipriota titolare dei diritti di proprietà intellettuale sarà assoggettata a ritenuta alla fonte qualora percepisca reddito dallo sfruttamento di proprietà intellettuale a Cipro. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, quando una società cipriota è utilizzata negli schemi di pia-nificazione fiscale internazionale, i diritti di pro-prietà intellettuale non sono sfruttati a Cipro, ma fuori da questa giurisdizione. In tale ipotesi, non vi sarà alcuna ritenuta applicata a Cipro quando la società cipriota, nella sua capacità di sublicen-ziante provveda ad effettuare un pagamento deri-vante dalla sublicenza dei diritti di proprietà intel-lettuale al licenziante con sede all’estero. Gli aggiornamenti normativi del settore sono sta-ti approvati in maggio 2012, entrati in vigore il 6 luglio 2012 con effetto retroattivo (1° gennaio 2012). Dette modifiche prevedono che l’80% del reddito generato dai diritti di proprietà intellettua-le sia esente da IRES; pertanto soltanto il 20% de-gli utili saranno assoggettati ad IRES all’aliquota del 10%. Questo trattamento privilegiato è anche applicato alla vendita futura dei diritti di proprietà intellettuale. Inoltre, la normativa prevede la de-trazione di tutti i costi sostenuti per la produzione del reddito e pertanto, l’importo può essere anco-ra ridotto conseguentemente. Al di là delle caratteristiche generiche del sistema fiscale, della rete di convenzioni contro la doppia imposizione e delle Direttive UE, il sistema fiscale di Cipro offre altri importanti vantaggi fiscali alle società di gestione delle royalties:• assenza o riduzione (in ragione di una conven-

zione contro la doppia imposizione o della Diret-tiva su interessi e royalties) delle ritenute alla fon-te sulle royalties versate a una società cipriota;

• basso carico fiscale complessivo;• deducibilità dei pagamenti delle royalties;• svalutazione efficace degli investimenti di pro-

prietà intellettuale;• assenza di ritenute alla fonte sui pagamenti del-

le royalties (anche verso giurisdizioni offshore) per i diritti utilizzati al di fuori di Cipro (che rappresenta la situazione più comune);

• trattamento IVA neutro;• livelli di “margini” ragionevoli imposti dalle

autorità tributarie;• protezione fattiva dei diritti di proprietà intellet-

tuale sancita dalla legislazione e dall’adesione di Cipro ad accordi internazionali.

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I nuoVI trenD Per l’onlIne & SoCIAl reCruItment

L’utilizzo del canale internet a supporto della ricer-ca e selezione del personale, definito come online recruiting o social recruiting, se specificatamen-te riferito all’utilizzo dei social media, è ad oggi parte integrante e spesso preponderante nei pro-cessi di recruiting. Aspiranti candidati, in primis, e sempre più responsabili di risorse umane e sele-zionatori professionisti, utilizzano strumenti come le Job Board (ad esempio, Monster e CareerBuil-der), Portali Aggregatori (Indeed e SimplyHired), Linkedin, Facebook e Twitter, come canali di in-contro tra Domanda e Offerta di lavoro. Le ragioni che stanno alla base di questo scenario sono mol-teplici e vanno ricercate ad esempio nell’efficacia di tali strumenti nel portare a buon fine il proces-so di selezione, nel permettere contatti più diret-ti tra imprese e candidati, nel facilitare l’individua-zione di profili qualificati. Guardando ai principali trend, ad oggi individuabili, emerge da un lato l’in-teresse da parte di imprese e selezionatori nell’in-vestire nell’online e nel social recruiting, a scapito dei canali più tradizionali, dall’altro una maggiore enfasi sulla possibilità di gestire attivamente il pro-cesso di ricerca e selezione (attraverso ad esem-pio servizi messi a disposizione dalle job board di mailing e contatto diretto tra selezionatori e candi-dati). In un Mercato del lavoro, quello online, co-stituito da candidati per la maggioranza laureati e in età tra 26 e 40 anni, le imprese e i selezionato-ri hanno ormai percepito la necessità di non trala-sciare il mondo web e social e, parallelamente, ri-conoscono in questo stesso sistema dei benefici importanti per rendere efficace i propri processi di selezione del personale.

Stefano Grigoletti, laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Verona, è consulente e formatore in Marketing e Organizzazione aziendale e dal 2009 professore a contratto per l’insegnamento di Economia e Gestione delle Imprese alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Padova. Collabora con aziende di diversi settori ed in particolare dei servizi di Information Technology Business to Business.

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lo stato dell’arte del social recruiting nelle impreseJobvite, importante piattaforma per la ricerca e selezione del personale online, conduce annual-mente tra i propri iscritti una rilevazione circa le principali dinamiche che riguardano il settore del recruiting. La rilevazione di Jobvite è tra le più si-gnificative per dimensione del panel intervistato: nel maggio-giugno 2012 sono stati coinvolti circa 1000 professionisti e manager worldwide dell’a-rea Risorse umane e del settore dei servizi di Se-lezione di personale.La rilevazione è in grado di darci il polso della situazione circa i trend che riguardano i canali di selezione del personale più comunemente uti-lizzati, con particolare riferimento agli strumen-ti online. A tal proposito, viene rilevato un trend di crescita significativo del ruolo dei social me-dia nei processi di ricerca e selezione del perso-nale, che porta nel 2012 ad un utilizzo o inten-zione ad utilizzare i social media a supporto dei processi di recruiting da parte del 92% dei profes-sionisti del settore. Tra i social media più interes-santi, spicca Linkedin che oltre ad essere indica-to da oltre 9 intervistati su 10, mette a segno un tasso di crescita interessante nel corso dell’ultimo

triennio (+12,2%). Facebook e Twitter presenta-no una popolarità nettamente inferiore, pur regi-strando un incremento significativo proprio tra il 2011 e il 2012.Il social recruiting sembra dimostrare una certa efficacia nei processi di selezione. Tra i profes-sionisti e manager partecipanti alla rilevazione di Jobvite, emerge infatti un elevata percentuale di coloro che hanno portato a buon fine il proces-so di selezione iniziato sui social media: ben il 73% ha assunto un candidato individuato attra-verso il social recuiting. Tale percentuale aumenta di 10 punti rispetto al 2011 e di 15 punti rispetto al 2010. A dimostrazione dell’efficacia e dell’ef-ficienza del social recruiting, circa un intervista-to su 2 ritiene di aver visto incrementare il nume-ro di candidati attraverso l’utilizzo degli strumen-ti di social recruiting e il 43% rileva una crescita della qualità dei profili che è possibile ottenere at-traverso il canale online. Il social recruiting sem-bra invece non avere particolari benefici in termi-ni di time saving (risparmio di tempo) in quanto “solo” il 20% ritiene che attraverso i social media sia possibile selezionare e assumere un candida-to in un tempo inferiore rispetto ad altri canali tra-dizionali.

Tabella 1 – L’uso dei social media nelle imprese, in percentuale degli intervistati

utilizzo dei social media 2012 Var. su 2011 2011 Var. su 2010 2010Utilizzo dei social media a supporto dei processi di recruiting

92% +3,4% 89% +8,5% 82%

di cui, Linkedin 93% +6,9% 87% +11,5% 78%

di cui, Facebook 66% +20% 55% - 55%

di cui, Twitter 54% +14,9% 47% +4,5% 45%

Fonte: elaborazione da 2012 Social Recruiting Survey Results, Jobvite

Tabella 2 – I principali canali di selezione utilizzati da parte dei professionisti della selezione del personale

Canale % 2012 % 2011Social media 74,6 78Referenze 66,1 58“Lavora con noi” del sito aziendale 57,6 42Job board generaliste 52,5 74Processi/candidati interni 40,7 52Job board di nicchia 30, 5 46

Fonte: elaborazione da “Online Recruiting Survey - HR & Recruiting”, Job Board Doctor 2012 e 2011

Tabella 3 – Principali social media utilizzati da parte dei professionisti della selezione del personale

Social media % 2012 % 2011Linkedin 92,3 91,8Facebook 64,5 65,3Twitter 61,5 65,3Blog aziendale 25 38,8Youtube 13,5 10,8

Fonte: elaborazione da “Online Recruiting Survey - HR & Recruiting”, Job Board Doctor 2012 e 2011.

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utilizzo, efficacia e sviluppo del social recruiting da parte di professionisti e manager della selezione e ricerca del personaleJob Board Doctor, società di consulenza nel recrui-ting e marketing, con specifico focus sui social me-dia, elabora, tra le altre, una specifica rilevazione sul settore del recruitment che coinvolge circa un centi-naio di selezionatori. La survey condotta nei mesi di aprile-maggio 2012 è interessante in quanto:

• evidenzia il ruolo del social e online recruiting presso i professionisti del settore;

• presenta significativi dati relativi alla propen-sione all’investimento nei canali di recruiting online e offline;

• offre un confronto tra i diversi canali di ricerca e selezione sulla qualità dei candidati raggiunti.

Tra i professionisti del recruiting (referenti per la selezione interna alle aziende e recruiters profes-sionisti) emerge una chiara propensione all’utiliz-zo del social e online recruitment, sia che si parli di social media (primo fra tutti Linkedin, a segui-

Tabella 4 – Previsioni di aumento di budget per canale di recruiting, anni 2011 e 2012, in percentuale de-gli intervistati

CanalePrevisioni di aumento del budget

nel 2012 rispetto al 2011Previsioni di aumento del budget

nel 2011 rispetto al 2010Complessivo > 10% Complessivo > 10%

Social media 67% 48% 68% 51%Sito aziendale (Area “lavora con Noi”) 49% 27% 51% 20%Canali “referenziali” 42% 24% 47% 30%

Fonte: elaborazione da “Online Recruiting Survey - HR & Recruiting”, Job Board Doctor 2012 e 2011.

Tabella 5 – Principali previsioni di budget nel 2012, in percentuale degli intervistati

Previsioni di budget nel 2012 – canali di recruiting (% di intervistati)Aumento mantenimento riduzione Azzeramento

• Social media (67%)• Sito aziendale (49%)• Canali “referenziali”(42%)

• Portali aggregatori (70%)• Job board generaliste (60%)• Job board di nicchia (57%)

• Società di selezione del personale (25%)

• Inserzioni su riviste/quotidiani (20%)

• Direct mailing (10%)

• Direct mailing (42%)• Inserzioni su riviste/

quotidiani (34%)• Società di selezione

del personale (18%)Fonte: elaborazione da “Online Recruiting Survey, Spring 2012 - HR & Recruiting”, Job Board Doctor.

Figura 1 – I principali benefici nell’utilizzo delle job boards indicati dai selezionatori (in % degli intervistati)

0   10   20   30   40   50   60   70   80   90  

Qualità  dei  candida7  

Interazione  dire<a  con  candida7  

Ricerca  CV  

Employer  branding  

Mailing  dire<o  

Integrazione  con  social  media  

Riduzione  cos7  

2011  

2012  

Fonte: elaborazione da “Online Recruiting Survey - HR & Recruiting”, Job Board Doctor 2012 e 2011

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re Facebook e Twitter), sia di job board e siti web aziendali (area “Lavora con noi”). Con specifico riferimento all’utilizzo delle job board, è possibi-le notare un certo calo di “popolarità”, che in par-te può essere spiegato dalla valutazione sui be-nefici comunemente associati al loro utilizzo (si veda figura 1). Il canale “referenziale” mantiene comunque un significativo peso tra i diversi cana-li di selezione.

Quali sono le propensioni ad investire in offline, online e social recruitment?Nel 2012 i responsabili dei processi di selezio-ne del personale, così come i selezionatori pro-fessionisti, indicano nei social media e in gene-rale negli strumenti di online recruiting i princi-pali ambiti di investimento tra i canali e proces-si coinvolti nella selezione del personale. In par-ticolare, seppur con una lieve riduzione, i social media mantengono una propensione all’aumento dell’investimento da parte di circa il 70% dei re-cruiters mentre lo sviluppo dell’area “Lavora con noi” del sito aziendale convoglierà un maggior budget per circa il 50%dei recruiters. I program-mi per la ricerca di profili referenziati costituisco-no il terzo canale su cui si prevedono aumenti di budget, seppur la percentuale di recruiters scenda significativamente dal 47% al 42%.Per la ricerca e selezione attraverso i portali aggre-gatori e job boards la propensione all’investimen-to non presenta particolari incrementi o riduzio-ni mentre aumenta significativamente rispetto al 2011 la percentuale dei selezionatori che manter-

rà costante il budget nel 2012. In particolare, per i portali verrà dedicato un budget pari al 2011 per il 70% degli intervistati (significativamente superiore al 63% del 2011) e per le piattaforme specializza-te generaliste o di nicchia si mantiene invariato il budget destinato al loro utilizzo da parte rispettiva-mente del 60% e del 57% dei rispondenti (contro rispettivamente il 54% e 43% nel 2011).Le prospettive sono invece di riduzione signifi-cativa del budget o di azzeramento degli investi-menti per le inserzioni su riviste e quotidiani, di-rect mailing e acquisizione di servizi di ricerca e selezione del personale da Terze parti.Con specifico riferimento agli investimenti dedi-cati ai canali mobile, si rileva che il mobile re-cruiting non sta ancora decollando, mostrando propensioni di investimento significative ma che non sembrano ancora definire un trend chiaro di consolidamento di questo importante modalità di fruizione di contenuti e servizi: si riduce infatti la percentuale di selezionatori che prevede di au-mentare l’investimento nel mobile recruiting (dal 47% al 38%) mentre circa la metà degli intervista-ti mantiene costante il budget dedicato agli inve-stimenti in tale canale (il 48% nel 2011 e il 47% nel 2012).

L’online recruiting è efficace? Valutazione sulla qualità dei candidati raggiuntiLa rilevazione job Board Doctor mette in luce la percezione da parte dei recruiters sulla qualità ge-neralmente rilevata dei candidati selezionati at-

Figura 2: Il profilo dei candidati che utilizzano le piattaforme di ricerca di lavoro

0%  

10%  

20%  

30%  

40%  

50%  

60%  

70%  

80%  

90%  

100%  

Età:  26-­‐45   Età:  30-­‐40   Qualifica:  laurea  o  superiore  

Qualifica:  post  lauream  o  professional  

Fonte: elaborazione da “Quarterly Recruitment Review, Spring 2012”, Evenbase

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traverso i canali a disposizione. Emerge chiara-mente quanto LinkedIn si stia posizionando come un canale qualitativamente efficace e importan-te nell’offrire la possibilità di raggiungere profi-li in linea con le richieste dei selezionatori. Oltre il 68% dei rispondenti ritiene i candidati raggiun-ti tramite il social network di qualità elevata ri-spetto agli altri canali, sopra la media per circa il 43% e eccellenti per il restante 35%. I candidati ottenuti attraverso i processi interni di selezione, principalmente tramite ricerche e referenze, sono considerati di qualità elevata dal 53% dei rispon-denti (eccellenti dal 21%) e i profili ottenuti attra-verso le piattaforme di ricerca e selezione di nic-chia sono considerati sopra la media dal 41% dei selezionatori. Il profilo dei candidati ottenuti tra-mite il servizio di selezione di società terze è di qualità superiore alla media per circa il 30% dei rispondenti e eccellenti per il solo 8%. Il 60% in-dica considera invece in linea con gli altri canali il grado di qualità dei candidati ottenuti attraver-so piattaforme specializzate ma generaliste o ag-gregatori di piattaforme di ricerca e selezione del personale. A tal proposito, ricordiamo che la qua-lità dei candidati raggiunti attraverso le job boards è considerata tra i principali benefici “solo” dal 68% dei selezionatori, ed è importante eviden-

ziare il significativo calo rispetto al 78% rilevato nel 2011.

l’utilizzo delle job boards: un confronto tra candidati e impreseTra gli strumenti online disponibili per la ricer-ca di personale e di lavoro, le piattaforme specia-lizzate nell’incontro tra Domanda e Offerta di la-voro (job boards) costituiscono uno dei canali da più tempo presenti in rete, antecedenti ai social network e particolarmente utilizzati da professio-nisti, responsabili delle risorse umane, persone in cerca di impiego. La piattaforma Jobsite, en-trata a far parte del gruppo Evenbase nel 2012, è una realtà importante nel Mercato del lavoro bri-tannico. Periodicamente realizza una rilevazio-ne sull’online recruitment che nel 2012 coinvol-ge circa 500 candidati e oltre 200 selezionatori. La rilevazione è interessante per confrontare l’ap-proccio agli strumenti dell’online e social recruit-ing tra chi offre lavoro e chi cerca nuovi profili da inserire nel proprio organico.Chi cerca lavoro predilige ormai tradizionalmen-te il canale online per approcciare al mercato del lavoro. In particolare, le job boards vengono utilizzate dall’80% dei candidati (si veda il profi-

Tabella 6 – Confronto tra i canali di recruiting utilizzati da candidati e selezionatori, novembre 2011-feb-braio 2012, in percentuale degli intervistati

Canali di recruitingCandidati Selezionatori

Feb ‘12 nov ’11 Feb ‘12 nov ’11Job board 80 80 33 29Company web site 77 78 Nd NdStampa generalista 68 70 30 28Stampa specializzata Nd Nd 26 20Società di selezione del personale

62 60 20 26

Fonte: elaborazione da “Quarterly Recruitment Review, Spring 2012”, Evenbase

Tabella 7 – Principali funzionalità delle job boards, novembre 2011-febbraio 2012, in percentuale degli intervistati

Servizi per candidati Feb ‘12 nov ’11Servizi

per imprese (utilizzati)

Feb ‘12 nov ’11

Ricerca tra annunci 66 60 Ricerca tra CV 17 20Upload / aggiornamento CV

46 47 Visibilità annunci 14 16

Upload CV in risposta ad annunci

39 37Servizi per imprese (di interesse)

Feb ‘12 Nov ’11

Archiviazione CV 37 39Flessibilità del format

dell’annuncio35 -

Servizi di mailing 34 37Servizi di

mailing (CV e applications)

38 40

Fonte: elaborazione da “Quarterly Recruitment Review, Spring 2012”, Evenbase

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lo del candidato che utilizza job boards in figura 2) e, in percentuale lievemente minore, anche il sito internet dell’azienda (pensiamo all’area “La-vora con Noi”) diventa sempre più uno strumen-to attivo per la ricerca di posizioni vacanti. Ca-nali di ricerca di lavoro più tradizionali, tra cui le inserzioni su carta stampata e l’utilizzo di ser-vizi di recruiting offerti da professionisti, socie-tà di selezione del personale e headhunter, sono utilizzati da una percentuale significativamen-te inferiore di candidati (tra il 70% e il 60%) e in misura sempre minore. Su questa scia, anche chi gestisce la ricerca del personale nella propria azienda sta iniziando a dare importanza al ca-nale online. Nel panel intervistato, per la prima volta, emerge che le imprese utilizzano le piat-taforme web di ricerca e selezione di personale (job boards) in misura maggiore rispetto alle in-serzioni su carta stampata. L’utilizzo delle job boards da parte dei professio-nisti della selezione del personale, interni alle aziende o terze parti, è spinto oltre che dalla dif-fusione di tali strumenti tra i candidati, anche dal-le funzionalità che queste piattaforme offrono. Oltre il 70% indica tra i principali fattori che spin-gono la scelta di utilizzare le job board ad esem-pio la competitività di prezzo (il fattore più deter-minante, 76%), la specializzazione per settore, i servizi periodici di advertising sugli annunci. An-che la localizzazione territoriale della piattaforma e conseguentemente degli annunci pubblicabili e dei profili in essa contenuti, è un fattore impor-tante almeno per il 67% dei selezionatori. Va ri-levato infine che la “mobile friendship”, da inten-dersi come fruibilità della piattaforma e dei ser-vizi in mobilità, è ritenuta un fattore di scelta per il solo 32% degli utilizzatori professionali, nono-stante la diffusione di smartphone e tablet, e del conseguente utilizzo di applicazioni e servizi in movimento, sia in costante crescita (tra le dinami-che più interessanti rilevate ad esempio dall’ulti-mo Rapporto Assinform 2012).

Quali sono le principali funzionalità delle job board utilizzate dalle imprese e dai candidati?Il principale utilizzo che i candidati fanno del-le job boards, consiste nella ricerca di lavoro tra le posizioni aperte e promosse all’interno della piattaforma di ricerca e selezione del persona-le. Oltre il 40% principalmente gestisce il pro-prio profilo, inserendo/aggiornando il proprio CV, anche per rispondere direttamente a posi-zioni aperte. Risulta evidente che l’uso passivo delle job board tende a diminuire, dal momento che si riduce il numero di candidati che mantie-ne passivamente il proprio CV negli archivi del-la piattaforma. Infine, il numero di candidati che utilizza il servizio di mailing per posizioni/pro-fili di interesse si attesta su poco più di 1 su 3 e presenta una certa variabilità. È ipotizzabile che il servizio venga utilizzato più o meno intensa-mente in funzione della contingente disponibili-tà a ricercare/cambiare lavoro e quindi dell’inte-resse a ricevere informazioni puntuali sulle po-sizioni aperte.Le principali funzionalità delle piattaforme di ri-cerca e selezione del personale utilizzate e ricer-cate dai selezionatori riguardano la ricerca dei CV di interesse tra i profili inseriti nella Base dati del portale. I servizi offerti per la visibilità degli annunci segue tra le funzionalità più utilizzate. Nonostante non vengano attualmente utilizzati in modo intensivo, tra i servizi più richiesti emergo-no inoltre i servizi via email (ricezione giornalie-ra sia di CV di interesse che rispondono ai profili ricercati sia alert relativi alle risposte da parte dei candidati alle posizione aperte). È mediamente ri-cercata la flessibilità nel format dell’inserzione e i tools per la gestione delle posizioni aperte (sia inserimento delle posizioni sia tracking dei can-didati rispondenti) sono considerati utili ma non particolarmente interessanti rispetto alle altre fun-zionalità di base.

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InVeStIre In InDIA: SettorI StrAteGICI e ProFIlo eConomICo

L’India, tra le prime economie emergenti, rap-presenta una delle più interessanti destina-zioni per gli investimenti esteri. Si tratta del secondo Paese più popolato al mondo con circa 1,173 miliardi di individui, oltre ad essere considerata la più grande democrazia esistente. Sotto il profilo economico, gli ana-listi valutano come il Paese si stia integrando a grande velocità con l’economia mondia-le anche grazie ad una politica industriale di stampo liberista, che offre grandi libertà per gli investitori esteri interessati alla Regione. L’articolo propone un profilo economico ge-nerale del Paese e uno studio dei principali settori strategici.

lorenzo riccardi è un dottore commercialista specializzato in fiscalità internazionale. Ha conseguito un master in economia all’Università UIBE di Pechino ed è autore di articoli e saggi su tematiche di vario genere relative agli investimenti stranieri in Asia Orientale. Vive e lavora a Shanghai, dove si occupa di diritto commerciale e tributario, seguendo gli investimenti stranieri in Cina e Sud Est Asiatico. Ricopre il ruolo di sindaco e consigliere per diversi gruppi societari ed è socio dello Studio di consulenza GWA, specializzato in Asia e paesi emergenti. Ha pubblicato “Guida alla fiscalità di Cina, India e Vietnam” edito da IlSole24Ore ed è membro dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano, del Registro dei Revisori dei Conti in Italia, dell’accountants association del Vietnam e dell’Hong Hong Institute of CPAs in Hong Kong. Tiene seminari e convegni su economia e diritto tributario in Oriente ed è responsabile della sezione “Asia” della banca dati online “Fisco e Tasse” (Maggioli Editore)[email protected]

L’India è geograficamente delimitata a Nord dalla catena montuosa dell’Himalaya, ad Ovest dal Mare Arabo, ad Est dalla Baia del Bengala, mentre a Sud dall’Oceano Indiano. Ha una linea di confine terrestre di 15.200 Km e 7.517 km di coste. Inoltre, le isole di Andaman e Nicobar nella Baia del Bengala e quelle di Lakshadweep nel Mare Arabo sono anch’esse parte del territorio indiano.Si tratta del secondo paese più popoloso al mondo con circa 1,173 mi-liardi di individui. Il tasso di alfabetizzazione è circa del 62.8% con una popolazione che si concentra per il 70% in aree rurali e per il restante in città.

L’intero stato conta circa 35 città che possono vantare una popolazio-ne che supera il milione di abitanti: Mumbai, Kolkata, Delhi, Chen-nai, Bangalore,Hyderabad, Ahmedabad, Pune, Surat, Kanpur, Jaipur, Lucknow, Nagpur, Patna, Indore, Vadodara, Bhopal, Coimbatore, Ludhia-na, Kochi, Vishakapatnam, Agra, Varanasi, Madurai, Meerut, Nashik, Ja-balpur, Jamshedpur, Asansol, Dhanbad, Faridabad,Allahabad, Amritsar, Vijaywada, Rajkot.L’Hindi è la lingua ufficiale, anche se è ampiamente usato l’inglese so-prattutto nel mondo degli affari.

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Dal punto di vista politico il Paese viene consi-derato la più grande democrazia al mondo, che si configura come un sistema parlamentare bica-merale. Il paese è formato da un’unione di 28 sta-ti federali e 7 territori, tra cui quello della capita-le Nuova Delhi. Il governo centrale ha una giurisdizione esclusiva su tutte le tematiche di interesse nazionale tra cui la difesa, le telecomunicazioni, il sistema banca-rio e monetario, il commercio internazionale e gli affari esteri. Il governo statale, al contrario, ha po-tere esclusivamente in materia di educazione, sa-lute e agricoltura.Il governo centrale è formato da un consiglio dei ministri, presieduto da un Presidente del consi-glio, che generalmente è il candidato del partito che ha ottenuto la maggioranza. Ogni mandato governativo è solitamente di 5 anni, dopo di che vengono indette nuove elezioni.

Il sistema giudiziario è ben definito e funzionan-te: la Corte Suprema rappresenta il più alto livello della magistratura del Paese e, attraverso i suoi di-stretti distaccati, garantisce la piena applicazione della legge e assicura i diritti fondamentali ai cit-tadini, che sono poi garantiti dalla costituzione.

La Rupia Indiana è la moneta ufficiale del paese e il sistema bancario del paese è controllato e mo-nitorato dalla Reserve Bank of India. Il sistema bancario commerciale indiano è note-volmente sviluppato e conta più di 220 istituti in tutto il paese per un totale di 71,000 uffici nelle diverse aree del Paese.L’economia Indiana si sta integrando molto velo-cemente con quella mondiale e la politica indu-striale del paese, di stampo liberista, offre gran-di libertà per chi vuole investire in questo Paese.

Gli ultimi decenni della storia Indiana sono sta-ti contrassegnati da importanti riforme econo-miche. Il processo continuo verso una maggio-re libertà economica, nonché il sempre crescente consenso politico relativo ai miglioramenti da ap-portare all’economia del Paese, hanno permesso all’India di sperimentare una crescita economica vertiginosa negli ultimi anni.

Il Prodotto Interno Lordo nel periodo 2004-2009 è cresciuto a un tasso medio dell’8.3% e proviene per un 18% dal comparto agricolo, per un 27% da quello industriale di cui il 15% da quello ma-nifatturiero e per un 55% dai servizi.

Le riserve indiane in valuta estera sono aumenta-te in maniera importante negli ultimi anni, tanto che a dicembre 2011 ammontavano a 284.7 mi-liardi di euro. Durante gli ultimi anni si è potuto osservare un surplus della bilancia dei pagamen-

ti Indiana sia per quanto riguarda la liquidità cor-rente che per i capitali investiti. L’accumulo costante di riserve di moneta, reso possibile da questa tendenza positiva nella bi-lancia dei pagamenti, ha consentito all’India di conquistare la sesta posizione mondiale in termi-ni di detenzione di circolante. Quest’ondata d’ac-quisto di valute estere ha portato ad un aumento del prezzo della Rupia Indiana, toccando quota 0,025 dollari americani nel gennaio 2008. Suc-cessivamente, a causa della crisi economica, que-sto valore è sceso intorno a quota 0,22 dollari du-rante il dicembre 2011, con grandi benefici per le esportazioni.

Relativamente agli investimenti esteri si è consta-tato un notevole impatto positivo da parte delle ri-forme degli ultimi anni, atte a liberalizzare e ren-dere più agevole l’entrata di capitali stranieri nel Paese. Il capitale di provenienza estera è incrementato durante l’anno 2008-2009 di 27.31 miliardi di dollari, con una crescita dell’11% rispetto all’an-no precedente. Se consideriamo il periodo che va dal 1991 al marzo 2009, si registra uno strabilian-te incremento di 108.86 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda il settore finanziario, è do-veroso parlare dell’insieme di riforme messe in atto verso la fine degli anni ’90. Questo piano ha permesso di trasformare in maniera sostanziale il settore bancario (prima amministrato dallo sta-to) e renderlo più vicino ai mercati internaziona-li. L’entrata nel settore di numerose banche pri-vate ha permesso di innalzare la competitività e quindi l’efficienza dello stesso, tuttavia la banca centrale indiana mantiene tutt’ora un ruolo pri-mario.

Tra gli altri settori, che in India ricoprono una po-sizione di rilievo, non può che essere menzionato quello dell’automotive: con una crescita del giro d’affari di 50 miliardi, solamente nel 2010, si at-testa, senza alcun dubbio, tra i settori più promet-tenti all’interno del Paese, nonché un fondamen-tale traino per l’economia dell’India intera, su scala globale.

Nonostante i notevoli progressi che hanno carat-terizzato questa nazione negli ultimi anni, non si può non accennare a come la crescita sia stata di fatto irregolare e diseguale fra i diversi gruppi so-ciali ed economici del Paese, nonché tra le va-rie regioni geografiche e tra le zone rurali e quel-le urbane.

Malgrado la rimarchevole crescita che ha inte-ressato l’India a partire dagli anni ‘80, ad oggi, un quarto della popolazione si trova al di sot-

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to della soglia di povertà stabilita dal governo in 0,40$ al giorno. Inoltre, il 10% della popola-zione possiede il 33% dell’intera ricchezza del Paese, e ciò evidenzia una sostanziale disparità distributiva, nonostante le differenze in termini di reddito siano relativamente piccole: si registra infatti un coefficiente di Gini, misurato nel 2004, pari a 36,8 (il valore ottimale di tale coefficien-te è tra 25 e 40).La percentuale di persone che invece vive al di sotto della soglia di povertà internazionale (1,25$ al giorno) si è ridotta in maniera sostanziale negli ultimi trent’anni, passando da un valore pari circa al 60% nel 1981, al 42% nel 2005.

Introduzione al sistema fiscaleL’India è una Repubblica federale e ha un siste-ma fiscale composito, perché prevede l’applica-zione dei tributi:• a livello federale: su tutto il territorio indiano;• a livello statale: solamente in uno o più Stati

dell’India;• a livello locale: da parte delle autorità presenti

su un territorio più ristretto.La tipologia dei tributi varia secondo il soggetto impositore:a) il Governo Centrale richiede l’applicazione

delle imposte dirette (per esempio: le imposte sul reddito) e delle imposte indirette (per esem-pio: l’Excise Duty o imposta di consumo, la Central Sales Tax o imposta centrale sulle ven-dite e la Service Tax o imposta sui servizi);

b) i Singoli Stati richiedono le imposte legate all’e-sercizio di arti e professioni, nonché le imposte statali sulle vendite;

c) le Autorità Locali possono, per esempio, richie-dere l’applicazione di tributi legati all’ingresso delle merci in un’area locale per il consumo, l’uso oppure la vendita nel medesimo territo-rio.

Soffermandosi sulle imposte dirette esse sono di-sciplinate dall’Income Tax Act del 1961. Nel 2012 è prevista una riforma fiscale che potrebbe variare in modo significativo il quadro normativo.

La tassazione diretta dei redditi prevede l’assog-gettamento ad un’aliquota:• Proporzionale, nel caso di redditi di società; • Progressiva, nel caso di redditi di persone fisi-

che.I soggetti residenti fiscalmente in India sono tas-sati in base ai redditi percepiti ovunque nel mon-do, secondo il principio della tassazione mondia-le (worldwide taxation). I soggetti non residenti, invece, in relazione ai relativi accordi contro la doppia imposizione, sono tassati esclusivamente sui redditi prodotti in India e sui proventi ricevu-ti nel Paese.

L’Income Tax Act del 1961 individua come pro-dotti in India i seguenti redditi:a) Redditi provenienti direttamente o indiretta-

mente da qualsiasi legame d’affari in India, da qualunque proprietà, bene o fonte di reddito in India e dal trasferimento di un bene d’investi-mento in India;

b) salari e stipendi prodotti in India, anche se per-cepiti fuori dal Paese;

c) dividendi distribuiti da società indiane fuori dall’India;

d) interessi, compensi o royalties per servizi tecni-ci pagabili dal governo;

e) interessi, compensi o royalties per servizi tecni-ci pagabili da soggetti diversi dal governo, con la condizione che i fondi erogati, le informa-zioni tecniche e i brevetti siano utilizzabili fuo-ri dal territorio indiano.

L’Income Tax Act classifica i soggetti passivi d’im-posta come segue:- società di capitali;- società di persone;- associazioni;- persone fisiche;- joint hindu family;- enti locali;- enti persone giuridiche.

L’anno fiscale inizia l’1 aprile e termina il 31 mar-zo dell’anno successivo.

Le società residenti sono tenute al pagamento di un’imposta sui redditi con aliquota del 30% alla quale si applicano le seguenti imposte aggiun-tive:• imposta sull’istruzione (Education Cess) del 2%.• imposta sull’istruzione secondaria e superio-

re (Secondary and Higher Education Cess) del 1%.

Per una più completa comprensione della tassa-zione a cui sono sottoposte le società indiane si faccia riferimento alla seguente tabella:

riepilogo tassazione società

SocietàAliquote applicabili

utile netto< 10.000.000 Inr

utile netto> 10.000.000 Inr

residenti 30,90% 33,2175%

non residenti 41,20% 42,23%

Si prevede inoltre l’entrata in vigore di una ri-forma fiscale del vigente Indian Income Tax Act (promulgato nel 1961) nell’arco del 2013 e si ri-tiene che il nuovo Direct Tax Code possa intro-durre significative modifiche al quadro di riferi-mento.

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PrInCIPI ContABIlI InternAzIonAlI oPzIonI e utIlIzzoSituazione aggiornata al primo semestre 2012

L’anno in corso è un anno molto importante per i principi contabili internazionali.

Lo IASB – International Accounting Standard Board, l’organismo che si occupa della defi-nizione dei principi contabili (standard) in-ternazionali si è andato consolidando ove già presente e ha trovato affermazione nei mercati emergenti.

Gli IFRS sono considerati un “global standard” e sono attualmente uti-lizzati dai due terzi dei paesi del G20. I processi di definizione dei pa-rametri (standardsetting process) sono in una fase di ridefinizione, uni-ficazione e formalizzazione, che viene vista e si auspica che lo sia ef-fettivamente, un modo per diffondere l’uso di questi principi ad ogni livello.

Iniziamo ad orientarci rivedendo gli acronimi principalmente utilizzati e il loro significato:eeA European Economic Area (EU 27 + 3 countries)eFrAG European Financial Reporting Advisory GroupeSmA European Securities and Markets AuthorityFASB Financial Accounting Standards Board (per gli Stati Uniti)Fee Federation of European AccountantsGAAP Generally Accepted Accounting Principle(s) (per gli Stati Uniti)IAS(s) International Accounting Standard(s) Principi Contabili Interna-zionali dal 1973IASF International Accounting Standard FoundationIASB International Accounting Standards Board (attualmente in essere)IASC International Accounting Standards Committee (predecessore del-lo IASB)IASCF IFRS Foundation (predecessore della IFRSF)IFrIC IFRS Interpretations CommitteeIFrS(s) International Financial Reporting Standard(s) Principi ContabiliInternazionali dal 2001IFrSF IFRS Foundation, parte dello IASBIoSCo International Organization of Securities CommissionsSAC Standard Advisory Council

L’elenco riportato non è completo, ma comprende le sigle più in uso e ci aiuta ad orientarci in un settore che da trenta anni è in continua evolu-

Francesca romana Bottari si laurea in Economia e Commercio nel 1985 con il massimo dei voti alla L.U.I.S.S. di Roma, discutendo una tesi sperimentale in Matematica Finanziaria sulla diversificazione e ottimizzazione del portafoglio investimenti nel mercato internazionale.Matura una significativa esperienza aziendale lavorando nel Controllo di Gestione di multinazionali. Come Direttore Finanziario di una nota compagnia aerea, si occupa di Internal Auditing e riorganizzazione amministrativa e attua il processo di privatizzazione per la sede italiana.Si iscrive all’Albo Commercialisti di Roma nel 1989. Matura diverse esperienze professionali all’estero, principalmente per gestire progetti di carattere imprenditoriale. Prima di rientrare in Italia, svolge la propria attività a Tripoli in Libia ove anche insegna Business Administration.Dal 2007 svolge la propria attività di Commercialista a Roma.Dal 2010 ha organizzato ed è docente di Business English per Commercialisti alla Fondazione Telos (ODCEC Roma).È relatrice in convegni su tematiche legate all’utilizzo delle metodologie angloamericane di contabilità e controllo ed è autore di pubblicazioni e articoli su tematiche contabili e fiscali.Oltre alla lingua italiana, parla correntemente, russo, francese e inglese, quest’ultima conosciuta e utilizzata anche ai fini [email protected]

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zione e che non ha ancora raggiunto gli obiettivi di unicità e di standardizzazione proposti.

Gli IFRS nascono come IAS negli anni 70 grazie alle elaborazioni dello IASC – International Ac-counting Standard Committee.

Dal 2001 lo IASB assume la responsabilità di de-finizione dei principi contabili internazionali che da tale data si chiameranno IFRS.

L’obiettivo che si vuole conseguire con l’adozio-ne degli IFRS è quello di stabilire i metodi di defi-nizione delle informazioni riportate nei Financial Statements (bilanci), in modo che siano usati si-stemi univoci e qualitativamente riconosciuti a li-vello internazionale di rappresentazione e rileva-zione delle informazioni e sia possibile veicolarle senza dover ricorrere a metodi di reinterpretazio-ne dei valori espressi per poterli confrontare a li-vello internazionale.

Il conseguimento di questo obiettivo, si tradurreb-be sia in un beneficio per gli investitori che potreb-bero così decidere avendo informazioni di suppor-to di buona qualità e sia in una maggiore duttilità nelle analisi e nella valutazione dei dati di bilancio provenienti da aree geografiche differenti.

Esistono ancora due orientamenti da convergere che sono quello chiamiamolo Europeo, con lin-gua ufficiale l’inglese (IAS, IFRS) e quello Statuni-tense (GAAP).

L’Italia ha dato applicazione all’”Accounting Re-gulation” approvata nel 2002 dalla Comunità Eu-ropea che voleva perseguire una implementazio-ne della “Financial Reporting Strategy”. Il D.lgs. n. 38/2005 ha messo a norma l’applicazione del-la regola europea di utilizzo degli IFRS preveden-do l’obbligo o la facoltà di applicare i principi con-tabili internazionali per talune tipologie societarie (società quotate, società con strumenti finanziari diffusi, banche e intermediari finanziari e impre-se di assicurazione) a partire dal 1° gennaio 2005.

In Europa gli IFRSs sono applicati dai 27 Paesi mem-bri (EU Members) e dai tre Paesi che sono collocati nell’Area Economica Europea (EEA Members: Nor-vegia, Liechtenstein e Islanda). Pur non rientran-do in alcuna di queste collocazioni, la Svizzera ha molte società che utilizzano questi principi.

L’elenco dei Paesi che si rifanno agli standards in-ternazionali è consultabile sul sito http://www.ifrs.org.

Le società “non-EU” quotate (listed) che operino in un mercato regolato secondo i principi euro-

pei, hanno la possibilità di preparare i propri dati di bilancio scegliendo in alternativa fra 1) gli stan-dard IFRS definiti dalla European Union (EU = Comunità Europea), 2) gli standard IFRS emanati dallo IASB o 3) gli standard americani GAAP che la Commissione Europea (EC = European Com-mission) ha indicato come equivalenti agli IFRSs. Rientrano in quest’ambito tanto le società che ab-biano adottato gli IFRSs come loro principi con-tabili nel paese ove operano, che quelle che ab-biano dichiarato le piena conformità agli standard IFRS nel loro bilancio certificato (audited finan-cial statements).

Dal 2012 i principi GAAPs degli Stati Uniti, del-la Cina, del Giappone, del Canada, della Corea del Sud sono stati riconosciuti “equivalent” equi-valenti cioè, agli IFRSs e i bilanci preparati utiliz-zando i GAAP dell’India sono accettati per un pe-riodo transitorio di “aggiustamento” fino al 31 Di-cembre 2014.

Si propone a seguire una sintesi delle novità dei lavori svolti dallo IASB per il 2012 e dunque dei trattamenti contabili in vigore o in via di defini-zione. La situazione è aggiornata ad agosto.

Principi emendati: Amended StandardsIFRS 1: “First Time adoption...”: Grave livello di

iperinflazione e rimozione delle date fis-se per i soggetti che adottano gli IFRS per la prima volta

IFRS7: “Statement of Cash Flow” Informazioni di Natura Finanziaria – Trasferimento di attività finanziarie

IFRS12: “Disclosure of interests in other entities”: Imposte differite: recupero delle attività connesse.

Standards in via di emendamento o di nuova definizione – ordinati in via cronologicaIAS 1 Presentazione degli elementi di conto eco-nomico complessivo (Modifiche) 1 July 2012IFRS 9: Prestiti Governativi 1 january 2013IFRS 7: Informativa - Compensazione delle Atti-

vità e delle Passività Finanziarie 1 january 2013IFRS 10 Bilancio Consolidato 1 january 2013IFRS 11 Accordi di compartecipazione 1 january 2013IFRS 12 Informazioni integrative su partecipazio-

ni in altre imprese 1 january 2013IFRS 13 Misurazione del “fair value” 1 january 2013

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IAS 19 Benefici per I dipendenti 1 january 2013IAS 27 Bilancio Separato 1 january 2013IAS 28 Partecipazioni in società collegate e

joint ventures 1 january 2013IAS 32 Compensazione di Attività e Passività Fi-

nanziarie 1 january 2014IFRS 9: Strumenti Finanziari classificazione e

valutazione 1 january 2015 Contabilizzazione delle Passività Finanziarie 1 january 2015

modifiche agli IFrSs in merito alle questioni affrontate nel ciclo 2009-2011 (si faccia riferimento all’Improvement)IFRS 1 Applicazione ripetuta dell’IFRS1 11 january 2013

Oneri finanziari 1 january 2013IAS 1 Chiarimento dei requisiti per le informa-

zioni comparative 1 january 2013IAS 16 Classificazione degli apparecchi per la

manutenzione 1 january 2013IAS 32 Effetti fIscali della distribuzione agli

azionisti 1 january 2013IAS 34 Bilanci intermedi e informazioni sulle

attività 1 january 2013

Il testo intitolato “IASB and IFRS Interpretation Committee Due Process Handbook” presenta il procedimento di definizione e revisione dei principi contabili riassumendo il lavoro svolto dallo IASB e dalla IFRS Foundation (anche IASC Foundation). Si attende la sua pubblicazione per la fine dell’anno in corso.

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InVeStIre In ruSSIA: 83 motIVIMORDOVIA

La Federazione Russa, con i suoi 143 milio-ni di abitanti suscita un grande fascino per gli investitori. Con le sue 83 regioni estese lungo 17.075.400 km² la Russia rappresenta la mag-giore entità statale del mondo. L’interesse eco-nomico che suscita il paese si concentra spesso sulla capitale, o sulle città più grandi della Fe-derazione. Tuttavia, ogni sua Repubblica, Kraj, oblast o città federale o circondario autonomo ha delle peculiarità (geografiche, normative, culturali e di opportunità di mercato) che pos-sono rendere attraente detta regione in funzio-ne del settore d’investimento. Si rende necessa-rio pertanto conoscere le caratteristiche e i par-ticolari vantaggi di una determinata zona per valutare l’opportunità di svolgere una determi-nata attività. La conoscenza della Russia pro-segue con la Regione* di Mordovia, rinomata per le risorse naturali e la sviluppata industria agricola e meccanica. La Repubblica attua una politica di apertura economica a favore degli investimenti. Le sue potenzialità sono enormi, poiché in essa sono presenti importanti setto-ri di base della produzione. Inoltre, è ben col-legata con tutte le zone del Paese, e l’ammini-strazione ha una fitta rete di accordi di colla-borazione con investitori europei e del Medio Oriente; il livello di istruzione della popolazio-ne è superiore alla media russa e si registra un basso indice di criminalità e disoccupazione.

Ana maria Pérez magdalena nasce in Spagna dove si laurea nel 1993, a Valencia. Dopo diverse esperienze professionali all’estero, anche di carattere didattico, tra cui spicca quella svolta in Inghilterra, approda a Trieste nel 1997, dove inizia la sua collaborazione con lo Studio Degrassi&Partners.Ha maturato esperienza nel settore della pianificazione e dell’internazionalizzazione d’impresa, particolarmente nei Paesi dell’Est Europa, dove ha gestito diversi progetti di carattere imprenditoriale ma anche in collaborazione con enti pubblici o a capitale misto. Tra i paesi “incrociati” nel suo percorso professionale, caratterizzato da costanti esperienze maturate all’estero, la Russia è quello che l’ha vista maggiormente impegnata nel coordinamento di progetti, che vanno dalla selezione e creazione dello strumento adatto per operare, alla delocalizzazione, passando per lo sviluppo della Model Farm e la creazione di incubatori per le aziende; la predisposizione di Studi settoriali di carattere commerciale o il coordinamento di attività di tipo legale/fiscale sul territorio fanno parte dell’attività che gestisce in collaborazione con la sede locale.Ha coordinato e partecipato anche in qualità di relatrice a convegni e incontri di Studio nel settore dell’internazionalizzazione d’impresa.

* Repubblica.

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mordovia e le sue potenzialitàLa Repubblica di Mordovia, tradizionalmen-te detta Repubblica dei Mordvini (moksha: Мордовскяй Республикась; erzya: Мордовской Республикась; russo: Респу́блика Мордо́вия), è una Repubblica autonoma della Federazione Russa. In caratteri latini, il nome di questa enti-tà politica diventa Respublika Mordovija in rus-so, Mordovskäj Respublikasj in moksha e Mor-dovskoj Respublikasj in erzya.Saransk è la capitale della Repubblica di Mordo-via. L’okrug (circondario) della nazione mordvina fu creato il 16 luglio 1928. Il 10 gennaio 1934 fu trasformato in regione (Oblast) autonoma e, il 20 dicembre in RSSA (Repubblica socialista sovieti-ca autonoma). La Repubblica di Mordovia nella sua forma attuale fu creata il 25 gennaio 1994. La capitale si trova a 600 km dalla città di Mo-sca. La regione si trova nel Distretto del Volga-Vjatka, nella parte orientale della Russia euro-pea. La parte occidentale della repubblica com-prende la pianura di Oka Don, quella centrale e orientale le alture del Volga. La locazione esatta è 54°11’N, 45°11’E. La Repubblica di Mordovia ha confini con l’Oblast di Penzensk, Ryazansk, Nizhny Novgorod ed Ulyanov, e la repubblica di Chuvashskaja. Il territorio della regione ha un’e-stensione pari a 26.200 chilometri quadrati, su cui abita una popolazione di 834.755 persone. La densità della popolazione è di 31,86 persone per chilometro quadrato. Le industrie si concentrano nella capitale Saransk, nelle città di Kovylkino e Ruzaevka e nei centri di Čamzinka e Komsomol’skij. Tra le attività più im-portanti vi sono l’industria meccanica, chimica, alimentare e la lavorazione del legno.La risorsa naturale più importante della regione è costituita dai boschi e dalle foreste (circa 744.500 ettari).Infatti, come si vedrà, il settore agricolo incide per il 16% del prodotto interno lordo della regio-ne, e si specializza nelle colture cerealicole (gra-no, segale, miglio; nel 2001 è stata raggiunta la migliore mietitura degli ultimi anni, con una resa di 2.100 chilogrammi di grano per ettaro), patate, e barbabietole da zucchero; la terra sottoposta a coltivazione ammonta a 1,7 milioni di ettari.

Nel comparto allevamento, operano aziende che producono annualmente attorno alle 29.500 ton-nellate di carne; la quantità totale di latte e lattici-ni prodotta mediamente ogni anno si aggira inve-ce sulle 182.500 tonnellate.Una buona parte dei beni prodotti localmente dalle industrie alimentari è destinata alle altre re-gioni russe, tra cui anche Mosca. la recente adesione della Federazione russa al Wto1, prevede per il futuro degli importanti cam-biamenti in questo settore, ancora molto protetto e vincolato dalla inflessibile normativa russa che protegge le società di diritto locale (pubbliche o private) e pone delle grandi limitazioni agli inve-stitori esteri cui non consente di acquistare terreni agricoli per il relativo sfruttamento. Tuttavia, nel protocollo di adesione sono stati previsti notevoli cambiamenti nel settore agricolo.Alcune delle modifiche previste sono:In tema di accesso al mercato la Russia ha già concluso 30 accordi bilaterali in materia di ser-vizi e 57 riguardanti i beni. A regime ciò com-porterà una riduzione delle tariffe doganali ap-plicate da una media del 10% registrata nel 2011 al 7,8%; per i prodotti agricoli l’indice di copertura tariffario passerà dal 13,2% attuale al 10,8%, mentre per i prodotti industriali dal 9,5% al 7,3%. La riduzione riguarderà un’ampia serie di prodot-ti; a seguire sono riportati alcuni esempi delle ta-riffe applicate su alcune categorie di beni una vol-ta che il percorso di riduzione daziaria sarà con-cluso: • latticini: dazio previsto 14,9% (livello attuale

19,8%);• cereali: dazio previsto 10% (livello attuale

15,1%);• oli e grassi: dazio previsto 7,1% (livello attuale

9%);• prodotti chimici: dazio previsto 5,2% (livello

attuale 6,5%);• legno e carta: dazio previsto 8,0% (livello at-

tuale 13,4%).

Il dazio consolidato finale verrà raggiunto già al momento dell’adesione per circa un terzo delle li-nee tariffarie complessive; dopo invece un perio-do di tre anni per un quarto del totale.Il periodo di transizione più lungo è fissato in otto anni e riguarda le carni di maiale.Il sistema delle quote (Tariff Rate Quotas – TRQs) verrà applicato alle carni di manzo, maiale e pol-lo oltre che ad alcuni prodotti caseari; i prodotti importanti eccedenti i livelli in quota saranno sot-

1. Il 10 novembre 2011 la WTO ha accettato le condizioni per l’ingresso della federazione Russa; il 13 dicembre il governo russo ha approvato il progetto di protocollo, perfezionato il 16 dicembre. A metà gennaio la Russia è diventata a pieno diritto membro della WTO.

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toposti a livelli daziari più elevati come da esem-pi riportati di seguito:• carne di manzo: dazio in quota 15%, fuori quo-

ta 55%;• carne di maiale: dazio zero in quota e 65%

fuori;• derivati dalla carne di pollo: dazio in quota

25%, fuori quota 80%;• prodotti caseari: dazio in quota 10%, fuori

15%.

Sul piano dei servizi, la Russia ha assunto obbli-ghi specifici su 11 settori e 116 sub-settori.Come si vedrà nel prosieguo la Regione applica una politica molto aperta nei confronti degli in-vestimenti esteri, e favorisce coloro che effettua-no investimenti diretti per progetti ritenuti prio-ritari o di notevole entità.L’amministrazione della Repubblica di Mordovia è particolarmente interessata allo sviluppo della cooperazione economica e del commercio inter-nazionale, sia attraverso l’import-export di beni e servizi, che attraverso la costituzione di joint ven-ture, con qualsiasi tipo di share di investimenti stranieri; per proteggere gli interessi degli investi-tori internazionali, questa ha approvato nel 1997 una legislazione ad hoc che crea le migliori con-dizioni fiscali e legislative per l’attrazione del ca-pitale straniero.

Società di consulenza ed enti che promuovono gli investimentiCamera di commercio e industria, 28A Bolshe-vistskaya Ul., Saransk 430000; Tel.: (834-2) 47-21-75, 47-52-04, 47-52-31; Fax: (834-2) 32-73-80; Email: [email protected] della repubblica di mordovia, Sovetskaya Ul. 35, Saransk 430002; Tel.: (834-2) 32-78-01; Fax: (834-2) 17-99-96; Email: [email protected], [email protected] economico, Capo del dipartimen-to. E-Mail: [email protected], Shkurihin Anatoliy Grigirievich 32-7784; ministero dell’economia, 430002 Saransk, So-vetskaya 26, E-Mail: [email protected];ministero delle relazioni economiche esterne, E-Mail: [email protected].

risorse naturaliLa risorsa naturale più importante della regione è costituita dai boschi e dalle foreste (circa 744.500 ettari): le riserve di alberi decidui e conifere am-montano a 87 milioni di metri cubi; il territorio dispone anche di considerevoli depositi di argil-la, torba, calcari, dolomiti e sabbia.I giacimenti di diatomite scoperti in Mordovia ammontano ad un totale stimato di 6,6 milioni di metri cubi; lo sviluppo e la trasformazione degli

stessi potrebbe portare alla produzione di moder-ni materiali da utilizzare per l’isolamento, e quali filtri per la raffinazione di gas naturale, benzina, e altri prodotti petroliferi; esistono poi sorgenti di acque minerali ad alto contenuto di solfati e clo-ridi (che hanno uso clinico per il trattamento di coliti e gastriti).le terre agricole ammontano a 1,547 milioni di ettari, di cui 1,048 di terreni arabili; le tipologie di suolo che si rinvengono nella repubblica sono di-verse, e vanno da quelli podzolici delle fertili ter-re nere (44% delle superfici arabili), a quelli grigi tipici delle zone forestate (45%).Esistono circa 500 laghi, 114 fiumi, ed una molti-tudine di pittoreschi boschi di pino e specie deci-due in Mordovia: si considera pertanto che lo svi-luppo del turismo possa rappresentare un promet-tente investimento, con finanziamenti adeguati e la ricostruzione dell’esistente sistema alberghie-ro e termale, oppure con la costruzione ex novo di bungalow; la presenza di monumenti storici e musei a testimonianza della cultura autoctona fa-voriscono anch’essi uno sviluppo in tal senso.

InfrastruttureLa Mordovia è collegata da infrastrutture di tra-sporto con pressoché tutte le regioni russe, e Sa-ransk è anche collegata via aereo con Ulianovsk.La Repubblica si trova geograficamente su un cro-cevia di importanti nessi ferroviari, che collegano la parte Centrale della Federazione Russa con gli Urali e la Siberia, e la parte Nord della Russia con la Regione del Volga.La lunghezza totale della rete ferroviaria regio-nale è di 546 chilometri: il territorio è attraversa-to dalla ferrovia ryazan-Syzran e dalla Penza-Ka-zan; Il modo più economico e sicuro di viaggia-re a Saransk da Mosca è la ferrovia. Il treno che collega Mosca con Saransk parte tutti i giorni dal-la stazione di Kazansky (Mosca) e arriva a Saransk alle 8.14 del mattino (dodici ore di viaggio).La ferrovia Mosca-Samara attraversa la Repubblica, mentre all’est si trova la ferrovia Nizhny Novgorod-Penza. Inoltre, sono da segnalare molteplici colle-gamenti con le regioni all’ovest, al nord-ovest, al nord-est e al sud della Federazione Russa.La maggior parte delle merci viaggia via gomma, con l’autostrada Mosca-Samara-Chelyabinsk al sud della regione.Altre rotte automobilistiche importanti che si trovano anche nel territorio della Repubblica sono: Mosca-Ryazan-Samara-Ulyanovsk, Nizhny Novgorod-Saransk-Penza-Saratov con accesso ad altre regioni sviluppate. Strade arteriali asfalta-te collegano la capitale (Saransk) con altre città, centri distrettuali e grandi centri abitati della Re-pubblica. La Repubblica di Mordovia ha 5,100 chilometri di autovie pubbliche asfaltate. Le arterie princi-

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pali della Repubblica sono Saransk-Cheboksary, Saransk-Ryazan, Saransk-Nizhny Novgorod, e Sa-ransk-Penza. Le altre autostrade presenti sono la Mosca-Rya-zan-Samara-Ulyanovsk, e la Nizhny Novgorod-Saransk-Penza-Saratov.Saransk è collegata via aereo con diverse città della Russia, ma molti voli sono soltanto stagio-nali. l’aeroporto ha una pista di atterraggio pari a 2801 m. di lunghezza. L’aeroporto può ospitare aerei con un peso massimo di fino a 100 tonnella-te (tipo TУ-154, Boeing-737, ecc.). L’aeroporto of-fre condizioni comode per accogliere voli interni ed internazionali, rendendo servizi commerciali nella sfera del trasporto sia di merci sia di pas-seggeri; l’aeroporto può inoltre essere utilizzato come campo di dispersione e può offrire spazio per il magazzinaggio di merci.La compagnia aerea della Mordovia è la mordo-via Airlines (il nome russo è “Società aerea di Sa-ransk”, oppure САРАНСКИЙ ОБЪЕДИНЕННЫЙ АВИАОТРЯД) che gestisce l’Aeroporto di Sa-ransk, situato a 11 km dalla città di Saransk.La Mordovia Airlines opera i voli di linea nelle se-guenti città della Russia:• Mineral’nye Vody• Mosca-Domodedovo (hub)• Mosca-Vnukovo [stagionale]• Saransk-Luchovka (hub)• Soči-Adler• Penza [stagionale]• Petrozavodsk [stagionale]• San Pietroburgo [stagionale].La Mordovia Airlines ha operato i voli di linea e charter nelle seguenti città russe:• Gelendzhik• Kazan’• Krasnodar-Paškovskij• Nižnij Novgorod• Novosibirsk-Tolmačëvo• Omsk.

Clima per gli investimenti Il governo della regione applica il principio della porta aperta a tutti gli investitori, senza distinzio-ne. Proporziona agli investitori diverso supporto, non solo alle industrie che ne hanno bisogno, ma anche ai leader nella regione, che creano nuovi posti di lavoro, apportano processi innovativi nel campo industriale e implementano nuove tecno-logie. In generale, il Governo Regionale crea un clima molto favorevole agli investitori, attirando-li con agevolazioni e una ottima rete di supporto e assistenza.Sono stati adottati a questo proposito un eleva-to numero di atti legali e normativi che proteg-gono e garantiscono i diritti degli investitori, di cui si fa speciale menzione alle seguenti leg-

gi: sugli “Investimenti Esteri nella Repubblica di Mordovia”, sulla “Riduzione nelle Aliquote sulle imposte societarie e della Terra”, “Impo-ste sulla Proprietà”, “Sull’erogazione di mutui nella Repubblica di Mordovia”. La Normativa sui “Progetti di Speciale Importanza”, insieme ad altri atti normativi, sono regolati dal Decreto del Governatore della Repubblica di Mordovia. Onde stimolare l’attività d’investimento, viene concessa l’agevolazione da parte dell’Ammini-strazione Pubblica di accollarsi la quota d’in-teresse applicata sui finanziamenti bancari. Al momento è sotto studio il meccanismo di finan-ziamento degli interessi derivanti dagli acqui-sti in leasing.Anche se sul Territorio non vi sono Zone Econo-miche speciali, come in altre regioni russe già affrontate nei numeri precedenti, nella regione opera il OAO “Parco tecnologico-scientifico del-la Mordovia”, fondato nel 1997. Gli scopi e gli obiettivi principali dell’attività del parco tecnolo-gico sono: • formazione di un ambiente innovativo sul ter-

ritorio allo scopo di sviluppare l’imprenditoria nel settore tecnico-scientifico;

• creazione della base tecnico-materiale, econo-mica, informativa e sociale per la creazione, lo sviluppo, il supporto e la preparazione all’atti-vità autonoma delle piccole imprese nel setto-re delle innovazioni;

• commercializzazione dei ritrovati della ricer-ca scientifica, sperimentale, progettuale, della proprietà intellettuale e sostegno alla piccola imprenditoria nei settori dell’innovazione;

• applicazione nel settore produttivo di conoscen-ze scientifiche e tecnologie ad alto contenuto scientifico, in primo luogo nei settori dell’ecolo-gia, della micro-biologia, dell’informatica, della medicina e della micro-elettronica.

Sul territorio della Mordovia non ci sono nemme-no distretti industriali. La maggior parte delle im-prese industriali sono situate sul territorio di Sa-ransk.

IDe ed Alcuni Investitori Importanti

Progetti di investimentoSettore meccanico e metalmeccanico 1) Ingegneria meccanica e metalmeccanica: cre-azione di nuove strutture per la produzione di ca-blaggi: l’obiettivo è quello di creare un’alternati-va all’importazione, con l’incremento della pro-duzione, che dovrebbe raggiungere 51.000 km all’anno; l’importo dell’investimento ammonta a 54,5 milioni di USD in otto (8) anni, da ottenere tramite finanziamento e presentazione del relati-vo business plan; 2) Ingegneria meccanica e metalmeccanica: co-

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struzione di nuove strutture per la produzione di acciaio, con l’obiettivo di introdurre nel mercato prodotti di alta qualità; la produzione dovrebbe essere pari a 76.000 tonnellate di acciaio all’an-no; l’importo dell’investimento ammonta a 21,7 milioni di USD in quattro (4) anni, da ottenere tramite finanziamento e presentazione del relati-vo business plan; 3) Ingegneria meccanica e metalmeccanica: co-struzione di nuove strutture per la produzione di autocarri con piombature, onde introdurre pro-dotti competitivi nel mercato; la produzione do-vrebbe essere pari a 10.000 autocarri all’anno; l’importo dell’investimento ammonta a 17 milio-ni di USD in cinque (5) anni, da ottenere trami-te finanziamento e presentazione del relativo bu-siness plan; 4) Produzione di fibra ottica per la comunicazio-ne via cavo, che consentirebbe di introdurre pro-dotti competitivi nel mercato; la produzione do-vrebbe essere pari a 1 milione di km di fibra otti-ca all’anno; l’importo dell’investimento ammon-ta a 30,7 milioni di USD in tre/quattro (3/4) anni, da ottenere tramite finanziamento e presentazio-ne del relativo business plan. materiali per la costruzione 5) costruzione di una linea di produzione di ce-mento semiasciutto, con l’obiettivo di aumenta-re la qualità del cemento prodotto e incrementa-re la produzione; la produzione dovrebbe esse-re pari a 710.000 tonnellate di cemento all’an-no; l’importo dell’investimento ammonta a 57,3 milioni di USD in otto anni, da ottenere tramite finanziamento e presentazione del relativo busi-ness plan; 6) Produzione di mattoni in Yelniki, con l’obiet-tivo di soddisfare la domanda di materiali per la costruzione a buon mercato esistente all’inter-no della Repubblica di Mordovia; la produzio-ne dovrebbe essere pari a 5 milioni di mattoni all’anno; l’importo dell’investimento ammonta a 660.000 USD in tre (3) anni, da ottenere tramite finanziamento e presentazione del relativo busi-ness plan. Settore agricolo 7) Produzione e lavorazione di carne di maiale nel distretto di Chemzinsky, con l’obiettivo di in-crementare la produzione fino a 11.000 tonnella-te di maiale all’anno; l’importo dell’investimen-to ammonta a 40,1 milioni di USD in sei (6) anni, da ottenere tramite finanziamento e presentazio-ne del relativo business plan. Commercio 8) Creazione di un centro interregionale per la vendita al ingrosso e al dettaglio, con l’obiettivo di incrementare il numero e la qualità dei servi-zi pubblici; l’area dovrebbe avere 5.000 mq, l’im-porto dell’investimento ammonta a 1,1 milioni di USD in quattro/cinque (4/5) anni, da ottenere tra-

mite finanziamento e presentazione del relativo business plan.

Progetti avviati con l’ItaliaSettore agroindustriale: macchinari per la trasfor-mazione di prodotti alimentari. Settore meccanico: da parte delle autorità della Repubblica la collaborazione con le imprese ita-liane viene auspicata soprattutto per ciò che ri-guarda l’industria connessa ai trasporti ferrovia-ri, in quanto più di un centinaio di direttrici fer-roviarie regionali sono in fase di modernizzazio-ne. La Repubblica necessita prioritariamente di vagoni ferroviari e di acciaio per la loro costru-zione.Altri settori:• piccola e media imprenditoria;• agricoltura;• Costruzioni e servizi edili;• commercio di prodotti e servizi;• svolgimento di mostre e di tournées dei com-

plessi artistici;• turismo.

A tal fine le Parti, nel quadro delle proprie compe-tenze, promuoveranno:• collaborazione nel campo delle attività delle

piccole e medie imprese;• collaborazione nel campo degli investimenti a

livello regionale e territoriale;• collaborazione con imprese e società per la co-

stituzione di piccole e medie imprese;• cooperazione nel campo del servizi tecnici e di

consulenza• cooperazione volta all’organizzazione e allo

svolgimento delle esposizioni e delle fiere;• altre forme di cooperazione reciprocamente

concordate.

Investitori stranieriLe società tedesche Gerus ed Ikas agiscono come intermediari per la creazione in Mordovia di al-cune joint venture dedicate alla produzione di macchinari agricoli a brand KUHN, appoggian-dosi al locale stabilimento scavatori “Sareks” ed ai capannoni dell’autofficina “Saransky”. Le so-cietà Gerus ed Ikas collaborano con la Repubbli-ca della Mordovia dal 1996, avendo provvisto nu-merose macchine agricole, fra cui trattori K-700, falciatrici, e mietitrebbie.Di seguito, tra le maggiori società operanti in Mordovia vi sono alcuni nominativi di importanti società a capitale straniero.I maggiori investimenti vengono fatti nel campo dell’industria dell’agricoltura, del trasporto e del-le comunicazioni. I maggiori investitori, comprese le società a capi-tale straniero sono:

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Settore meccanico e metalmeccanico: OAO Ruzaevka Chemical Machine Engineering Plant, OAO Saranskcable, OAO Sareks, OAO Lisma, OAO Electrovypryamitel, OAO Lisma – Kadoshki-no Electric Mechanical Plant, OAO Kovylkinsky Electric Mechanical Plant, OAO Saransk Dump Truck Plant, FGUP Saransk Mechanical Plant. Settore dei macchinari: OAO Stankostroitel. Settore Strumentale: OAO Saransk Instrument Making Plant. Settore elettronico: OAO Radiodetal, OAO Orbita. Attrezzatura medica: OAO Medoborudovanie. Settore Chimico e petrolchimico: OAO Saransk Rezinotekhnika Plant.Settore chimico e farmaceutico: OAO Biokhimik. materiali della costruzione: OAO Teploizolyat-siya, OAO Lato, OAO Mordovcement. Alimenti e bevande: OAO San Interbrew, filiale di Saransk.

Incentivi a favore degli IDela legge sugli Investimenti esteri nella Repubbli-ca di Mordovia è stata emanata nel 1996. La Leg-ge regolamenta le attività d’investimento e l’ac-cessibilità alle detrazioni fiscali (per società ed enti che implementano progetti d’investimen-to usando capitale straniero) relativamente alle componenti regionali di imposta patrimoniale e societaria. La legge è stata emendata e sono stati rialzati i limiti delle detrazioni a disposizione de-gli investitori e migliorate le condizioni per otte-nere dette agevolazioni. La legge crea le miglio-ri condizioni fiscali e legislative per l’attrazione del capitale straniero. Per favorire gli investimen-ti esteri sono state stabilite agevolazioni fiscali del 100% sulla tassa di proprietà , sui terreni e agevo-lazioni dell’ordine del 4-6% della somma da ver-sare in bilancio regionale sul reddito.Altre leggi regionali sono: La Legge sulle Con-dizioni di utilizzo effettivo del potenziale econo-mico e sociale della Repubblica di Mordovia e la Legge sulla riduzione dell’impatto fiscale sulle so-cietà in Mordovia. Sono stati approvati regolamenti speciali per mag-giori agevolazioni ed esenzioni fiscali per i pro-getti di investimento considerati molto impor-tanti; è stato pubblicato un Decreto del Governa-tore della Repubblica di Mordovia con l’obiettivo di incoraggiare gli investimenti esteri e conside-rarli come progetti d’investimento prioritari. Il Governo della Repubblica finanzia una parte degli interessi dovuti sui crediti bancari come par-te dei pagamenti di leasing.

ricerca e progettiLe più importanti strutture di educazione superio-re sono l’università Statale mordova e l’Istituto Pedagogico Statale mordovo a Saransk.

l’Istituto Pedagogico Statale ha 8 Facoltà: Fisica e matematica, Biologia e Chimica, Lingua e let-teratura russa, Lingue straniere, Educazione Fisi-ca, Educazione prescolastica, Pedagogia, Difetto-logia. l’università Statale è molto rinomata ed è stata recentemente classificata tra le 10 più importanti della Federazione Russa. Ha un totale di:13 Facoltà: Matematica, Biologia, Medicina, Filo-logia, Lingue straniere (Inglese, Tedesco e france-se), Geografia, Giurisprudenza, Economia, Cultu-ra Nazionale (Mordova), Ingegneria Civile e della costruzione, Tecnologia dell’elettricità, Elettroni-ca, Scuola per la formazione Accademica.6 Istituti: Istituto di Fisica e Chimica, Istituto di Storia e Sociologia, Istituto di meccanica e Inge-gneria elettrica, Istituto Agrario, Istituto per la co-struzione di Macchinari (campus di Ruzayevka), Istituto per la formazione Supplementare (con di-versi rami di studio all’interno). Inoltre, l’Università ha delle divisioni dislocate in altre città della Mordovia che offrono studi in campo Economico e Legale. l’università Statale della mordovia conta su un numero di iscritti pari a 28.000 studenti, inclu-si studenti internazionali. La comunità degli stu-denti stranieri è formata da studenti dei seguenti paesi: Pakistan, Yemen, Siria, Camerun, Sri Lanka, Egitto, Nepal, India, Sudan e altri. L’Istituto Pedagogico statale della Mordovia ha più di 5.000 studenti iscritti, di cui circa 3.000 sono studenti a tempo pieno e 2.000 hanno libe-ra frequentazione.

Centri di ricerca e parchi tecnologici Le Scienze Agrarie della Repubblica sono rappre-sentante dal Istituto di ricerca di Agricoltura della Repubblica di Mordovia, l’Istituto Agrario dell’U-niversità Statale (MorSU), che ha preso il nome da N.P.Ogarev, e anche l’Istituto di Energetica e mec-canica del MorSU e l’istituto di ammodernamen-to di tecniche agrarie, oltre a sei istituti specializ-zati di educazione secondaria delocalizzati nella Repubblica. Tutti loro sono considerati centri spe-cializzati per lo studio e la ricerca di nuove tecno-logie applicate all’agricoltura.

relazioni Internazionali I partner dell’Università sono: l’Università di Hel-sinki, l’Università di Turku, Il Centro Globale di Musica folcloristica di Helsinki, Il college Medico dell’Università di Londra, l’Università di Edinbur-go, l’Università di Budapest, l’Università di De-brezen, l’Università di Pech, l’Università di Seged, il college pedagogico di Sombathey (Ungheria), l’Università Libera di Berlino, l’Istituto di Neuro-patologia dell’Università di Berlino, l’Università di A. Humbolt, l’Istituto Goethe, l’Università di Kas-

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sel, La Business School Internazionale di Jonko-ping (Svezia), la Scuola di Ingegneria Jonkoping, l’Istituto di Neuroscienze dell’Università Interna-zionale di Catalonia (Spagna), l’Istituto di Lingua Inglese presso l’Univesità G. Mason (USA) e altri. A gennaio 2000, il centro svedese (SC) è stato inaugurato come un’unità strutturale dell’Univer-sità. Detto centro fornisce assistenza nella predi-sposizione di progetti nell’ambito del program-ma TEMPUS. Le aree principali di collaborazione sono la cultura, l’educazione, i progetti di ricerca congiunta con i paesi scandinavi. L’Università ha inoltre un elevato numero di pro-tocolli d’intesa con istituzioni di tutto il mondo. L’Università Statale dà il benvenuto agli studenti che arrivano dagli Stati Uniti e dall’Europa per un breve periodo (1, 2 mesi) per la frequentazione di seminari e corsi di specializzazione. I corsi e se-minari brevi si tengono in tutte le facoltà e mate-rie impartite dall’Università. (http://www.bridge-project.ru – Diploma di laurea in Russia).

Programma di collaborazione britannico russo in educazione superioreVari progetti TEMPUS/TACIS sono stati implemen-tati con successo all’Università in qualità di mem-bro del consorzio di università della Regione del Volga. Gli studenti e i professori si avvalgono co-stantemente di schemi di studio internaziona-li e sono spesso titolari di borse di studio bandi-te da enti e istituzioni internazionali come IREX, Fulbright, CEU, l’Ambasciata Canadese, DAAD, EduFrance e molti altri. Riassunto di alcuni progetti internazionali attuati dall’Università Statale:- ricerca scientifica in campo matematico con

la partecipazione di gruppi di ricerca di istitu-ti di educazione superiore dalla Germania, Ita-lia e Ucraina. Nell’ambito dei progetti finanzia-ti dall’INTAS;

- ricerca scientifica mista, attività di ricerca ed educativa con la partecipazione degli istituti di educazione superiore degli USA, la Germa-nia e la Gran Bretagna nel campo della medi-cina;

- protocollo d’intesa nel campo della formazio-ne pratica degli studenti della Facoltà di Agri-coltura all’interno dello Schema dell’Unione LOGO;

- Università di Helsinki, Gruppo MACastren – “Supporto del Programma delle nazione Russe Ugro-finniche”.

I seguenti progetti TEMPUS/TACIS sono stati im-plementati con successo presso l’Università in qualità di membro del consorzio delle Universi-tà della Regione del Volga: “Le Università come centri per lo sviluppo regionale”, JEP Tempus “La

produzione di beni ecologicamente puliti e di basso consumo energetico tramite l’educazione ambientale”.

la sede del Dipartimento di relazioni internazio-nali dell’università Statale si trova a: Bolshevist-skaya, 68, Saransk, 430000, Repubblica di Mor-dovia, Federazione Russa Telefono: +7 834 2247951 – International Rela-tions Office; Fax: +7 834 2247951, +7 834 2472377. E-Mail: [email protected] Website dell’Università: www.mrsu.ru Website del Dipartimento di relazioni internazio-nali: intoffice.mrsu.ru

economiaLa Mordovia è una regione dal forte potenziale agricolo e industriale, che mantiene una stabi-le posizione sia sul mercato russo che su quel-li internazionali per quanto riguarda la produ-zione e commercializzazione di lampade, semi-conduttori, strumentistica elettronica, scavatori, articoli in gomma industriale, farmaci, e prodot-ti petrolchimici. Il complesso industriale della Mordovia è costituito, in ordine di importanza, da metallurgia e metalmeccanica, industria ali-mentare, produzione di energia elettrica, mate-riali da costruzione, chimica e petrolchimica; il volume di crescita della produzione industria-le regionale della Mordovia ha superato quello medio russo.Le risorse agro-climatiche della Mordovia sono relativamente favorevoli allo sviluppo dell’agri-coltura. Il settore agricolo incide per 1/6 circa nel prodotto interno lordo della regione, e si spe-cializza nelle colture cerealicole (grano, sega-le, miglio), di patate, e barbabietole da zucche-ro; la terra sottoposta a coltivazione ammonta a 1,7 milioni di ettari. Nel comparto allevamento (che conta per poco più della metà della ricchez-za prodotta dal settore primario) operano aziende che producono carne e latte, mentre alcuni alle-vamenti avicoli locali sono conosciuti oltre i con-fini della Mordovia. In forte incremento rispet-to al decennio scorso è la produzione di latte e uova presso tutte le tipologie di allevamento, pri-vato e pubblico, mentre sono in crescita gli stessi consumi di carne e latticini presso la popolazio-ne. Le locali industrie di trasformazione alimen-tare producono per il 25% carne e suoi sottopro-dotti, per il 29% latte e latticini, per l’8% dolciu-mi, per il 17% birra, per il 10% distillati alcoli-ci, e per il 5% farinacei; importante è anche l’ou-tput di olii animali, mentre una buona parte dei beni prodotti localmente dalle industrie alimen-tari è destinata alle altre regioni russe, tra cui an-che Mosca. Nel corso degli ultimi anni il maggiore aumento

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della produzione industriale si è riscontrato pres-so i settori metalmeccanico, dei materiali da co-struzione, chimico e petrolchimico; le industrie della regione hanno posto l’accento soprattutto nella modernizzazione e nel rinnovamento della produzione, al fine di immettere sul mercato pro-dotti nuovi e maggiormente competitivi. Le indu-strie regionali sono oltre 800, di cui la maggioran-za privatizzate; queste operano nei settori fore-stale, della lavorazione del legno (un grande nu-mero di piccole e medie imprese lavora annual-mente 500.000 metri cubi di legname), e farma-ceutico; ancora, producono impianti per illumi-nazione, cavi elettrici ed industriali, dispositivi elettrici, componentistica per l’elettronica, pro-dotti in gomma, scavatori, e materiali da costru-zione.Tra gli altri settori industriali presenti in Mordovia, è da menzionare l’industria leggera, che produce diverse tipologie di abbigliamento, maglieria, cal-zetteria, filati di lana, lino, e sintetici.Si considera che lo sviluppo del turismo, come già accennato, possa rappresentare un prometten-te investimento nella regione, con finanziamen-ti adeguati e la ricostruzione dell’esistente siste-ma alberghiero e termale, oppure con la costru-zione di bungalow: in Mordovia esistono, come accennato, circa mezzo migliaio di laghi ed una moltitudine di pittoreschi boschi di pino e specie decidue, mentre nella porzione nord-occidentale del territorio, nel distretto di Temnikov, si trova la Riserva naturale di stato “Smidovich”. La presen-za di monumenti storici e musei a testimonianza della cultura autoctona favorisce anch’essa uno sviluppo in tal senso.

le maggiori società in mordoviaFra i progetti in corso per la modernizzazione ed il rinnovamento della produzione al fine di otte-nere articoli competitivi, si cita l’espansione della gamma di fibre ottiche di Saranskkabel, la produ-zione di trasformatori di nuova generazione, e la produzione di lampade industriali e domestiche a bassissimo consumo energetico di Lisma. Sino alla crisi, erano una ventina circa le imprese me-dio-grandi specializzate nella produzione di ma-teriali da costruzione che utilizzano le locali ri-serve di marla, argilla refrattaria e da ceramica, pietre, calcari, e sabbia, per produrre vetro, ce-mento, amianto ed altri materiali da isolamento, bitume e asfalto per la cantieristica stradale, la-stre murarie a tre strati e lastre in polistirene, mat-toni da rivestimento, piastrelle da pavimentazio-ne, pannelli in legno rinforzato, pietre da costru-zione, profilati in cemento armato, ceramiche da facciata, e vernici per esterni; negli anni recenti alcune di queste aziende hanno iniziato la pro-pria modernizzazione produttiva, impiegando tra gli altri impianti francesi Ceric.

Tra le maggiori società nella Repubblica si segna-lano le seguenti: “lisma” è il più grande produttore russo di im-pianti d’illuminazione e lampade di vario tipo, come ad incandescenza, alogene e speciali Shosse Svetotekhnikov 5, Saransk 430034; Tel.: (834-2) 47-13-80; Fax: (834-2) 47-13-81; Email: [email protected]; “Saranskkabel” produce cavi elettrici, telefonici, industriali, e corde per la nautica 3 Stroitelnaya Ul., Saransk 430001; Tel.: (834-2) 49-04-06, 49-04-44; Fax: (834-2) 47-38-05, 49-04-07; Email: [email protected]; “rezinotekhnika” produce articoli in gomma e fi-bra sintetica, soprattutto per l’industria automo-bilistica Saranski Zavod “Rezinotechnica”, Saransk 430015; Tel.: (834-2) 55-84-13; Fax: (834-2) 55-53-36; Email: [email protected].

“elektrovypryamitel”, “Vismut”, e “orbita” as-semblano invece componenti per l’industria elet-tronica (semiconduttori, microchip, ecc.), mentre altre imprese si specializzano nella produzione di materiali da costruzione (ceramiche e cemento) utilizzando le locali riserve di argilla e sabbia.

Contatti e Servizi alle imprese

Istituzioni Amministrazione della Repubblica di Mordovia Indirizzo: Sovetskaya Ul. 35, Saransk 430002; Tel.: (834-2) 32-78-01; Fax: (834-2) 17-99-96; E-mail: [email protected], [email protected];

Capo della Repubblica Merkushkin Nikolay Ivanovich Tel.: (834-2) 17-5471, 32-7801;

Governo della Repubblica Presidente del Governo E-Mail: [email protected], Volkov Vladimir Dmitrievich Tel.: (834-2) 17-4511, 32-7469;

Assemblea nazionale Indirizzo: 430002 Saranskaya 26, E-Mail: [email protected], Presidente fax: (834-2) 17-0495, Kechkin Valeriy Alekseevich Tel.: (834-2) 32-7950,-7700.

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Dipartimento economico Capo del dipartimento. Shkurihin Anatoliy Gri-girievich E-Mail: [email protected], Tel.: (834-2) 32-7784.

ministero dell’economia Indirizzo: 430002 Saransk, Sovetskaya 26, E-Mail: [email protected], ministro Vdovin Sergey Mihaylovich 4-2834, Tel.: (834-2) 17-4432,Fax: (834-2) 3511.

ministero delle relazioni economiche esterne E-Mail: [email protected].

Camera di Commercio e IndustriaIndirizzo: 28A Bolshevistskaya Ul., Saransk 430000; Tel.: (834-2) 47-21-75, 47-52-04, 47-52-31;

Fax: (834-2) 32-73-80; E-mail: [email protected]

Comitato della statistica della repubblica Indirizzo: 430000 Saransk, pr. Lenina, 14 Tel: + 7 (8342) 44 896, 47961 E-mail:[email protected]

Siti informativiCamera di Commercio della repubblica:http://www.tpprm.ru/

Autorità della repubblica:http://www.e-mordovia.ru/

Centro delle Informazioni della repubblica: http://whrm.moris.ru/

Comitato della Statistica della repubblica:http://komstat.moris.ru/

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QUESITI

DomandaCos’è e a cosa serve il Carnet ATA?

rispostaIl Carnet ATA (Temporary Admission) è un documento che realizza le stesse finalità dell’ammissione temporanea; con modalità diverse con-sente a merci terze o comunitarie di essere introdotte o fatte uscire temporaneamente dal territorio doganale comunitario per fiere, espo-sizioni ed altro, per poi essere fatte uscire di nuovo o reintrodotte “tali quali”. Nella sostanza è un documento doganale internazionale che permette di esportare temporaneamente nei paesi extracomunitari firmatari della Convenzione ATA le seguenti merci ed attrezzature:• campioni commerciali; • attrezzature e materiali per svolgere attività professionali o per effet-

tuare riparazioni (con esclusione di attrezzature elettromeccaniche per lavori edili);

• attrezzature e materiale per fiere e mostre.Il carnet ATA funge da documento doganale e non richiede fatture ac-compagnatorie o documenti di trasporto. Da quando viene preso in ca-rico dalla dogana comunitaria di partenza, deve scortare la merce fino al termine del suo utilizzo.Ha validità massima di 12 mesi e va restituito alla Camera di Commer-cio al termine del suo utilizzo (e comunque entro 8 giorni dalla data di scadenza).La merce esportata con il carnet viene normalmente reimportata e solo in via eccezionale può essere venduta all’acquirente estero in tutto o in parte.In questo caso va subito fatturata la merce venduta con il pagamento im-mediato dei diritti doganali. Infatti l’intestatario del carnet è l’unico re-sponsabile del pagamento dei diritti doganali.Il carnet ATA, rispetto alla temporanea importazione, si limita a sostituire i documenti nazionali doganali con un documento internazionale aven-te una garanzia precostituita.

DomandaQuali sono i documenti che provano l’effettiva cessione intracomunitaria?

rispostaL’Agenzia delle Entrate con r.m. 28 novembre 2007, n. 345/E ha elenca-to la documentazione necessaria a provare una cessione intracomunita-ria, che deve essere conservata obbligatoriamente dal contribuente en-tro i limiti temporali dell’attività di accertamento previsti, in materia d’I-va, dall’art. 57 d.P.R. 633/1972.La documentazione elencata nella Risoluzione è:- Fattura di vendita emessa ai sensi dell’art. 41 d.l. 331/1993;- Elenchi Intrastat;- Documento di trasporto “CMR” firmato dal trasportatore per presa in

carico della merce e dal destinatario per ricevuta;- Rimessa bancaria dell’acquirente relativa al pagamento della merce.Con la r.m. 477/E/2008 l’Agenzia delle Entrate detta ulteriori precisazio-ni sulla prova della cessione intracomunitaria, ed in particolare si soffer-ma sull’uscita dei beni dal territorio dello Stato nel caso in cui il cedente non abbia curato il trasporto della merce precisando che, qualora il ce-dente non abbia provveduto direttamente al trasporto delle merci e non sia in grado di esibire il documento di trasporto, la prova potrà essere

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fornita con qualsiasi altro documento idoneo a dimostrare che le merci sono state inviate in altro Stato membro.La r.m. 477/E/2008 distingue due ipotesi di cessioni intracomunitarie a seconda che:- il trasporto sia effettuato per conto del cedente nazionale: in tal caso

i documenti per dimostrare l’avvenuto trasferimento delle merci in al-tro Paese Ue sono il CMR, AWB, CIM, B/L

- il trasporto sia effettuato per conto dell’acquirente operatore UE: è va-lido qualsiasi altro mezzo di prova, dato che è l’acquirente che rea-lizza direttamente o commissiona a terzi la spedizione delle merci e quindi i documenti di trasporto verranno predisposti da quest’ultimo o per suo conto.