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Farewell Donatella! La Prof.ssa Cannova Completa il suo mandato Niente dura per sempre, questo è certo. Eppure, dopo aver visto un bel film, dopo una vacanza particolarmente gradevole o dopo un romanzo intrigante, alla fine oltre alla gioia provata rimane sempre un po’ di amaro in bocca… A maggior ragione questo vale per gli incarichi che, per loro natura, sono a tempo. Come per quello di Direttore dell’Istituto Ita- liano di Cultura. Eppure, non pos- siamo non provare una certa no- stalgia, a pensare che l’incarico ricoperto a Sydney dalla dottores- sa Donatella Cannova volga or- mai al termine. Giunta in Australia nel 2013, nel volgere di questi quattro anni è riuscita a dare un’impronta personale e luminosa che rimarrà a lungo non soltanto nella memo- ria della comunità Italiana a Syd- ney, ma soprattutto in quella della comunità australiana. Troppo lungo sarebbe l’elenco di tutti i prestigiosi eventi che Donatella Cannova, con la sua instancabile e meritoria ope- ra, ha permesso che si realizzas- sero in Australia. Tra quelli che ci hanno colpito maggiormente per la loro innovatività, per la loro unicità e per il loro valore, ci piace ricor- dare alcuni gruppi musicali fol- kloristici, quali i Kalàscima - dall’inconfondibile repertorio che spazia tra la pizzica Salentina alle canzoni in Griko, ai ritmi Ma- grebini - giunti a Sydney nel 2013 a realizzare uno dei primi eventi che portano la firma della dottoressa Cannova, o il gruppo siciliano Oi Dipnoi, impegnato a reinventare il folk italiano attra- verso strumenti tradizionali del sud Italia quali la cornamusa e la fisarmonica. Innumerevoli concerti di musica classica, recital, presen- tazioni di libri, letture di classici della letteratura Italiana quali la Divina Commedia o I Promessi Sposi. SEGUE A PAGINA 3 Taormina, città che ha ospitato quest’anno il G7, i "tesori" italiani tornano a casa. Il Palazzo Duchi di Santo Stefano ospiterà infatti dal 4 agosto al 17 settembre la mostra "Ritorno alla Magna Gre- cia", realizzata da Collezione La Gaipa. Una tappa fondamentale di un progetto di recupero e di valorizzazione di reperti archeo- logici della Magna Grecia che nei secoli scorsi sono andati dispersi nel mondo. Il progetto ha l’o- biettivo di riacquistare presso case d’asta, antiquari e colle- zionisti privati i reperti per con- sentirne il ritorno nel territorio di origine e la pubblica fruizio- ne. Durante la mostra verran- no esposti una variegata ras- segna vascolare che spazia dagli oggetti di uso comune sino a pezzi rarissimi come, ad esempio, un lekytos (vaso dal corpo lungo), andato perduto per secoli, del pittore di Hai- mon (uno dei 117 esemplari esistenti al mondo, custoditi nei più prestigiosi musei). Ed ancora, coppette rituali, statue votive, bronzetti e svariati og- getti di uso quotidiano. "Per capire lo spirito della Collezio- ne, è emblematico il caso del lekytos del pittore di Haimon - spiega Fabrizio La Gaipa, colle- zionista di arte antica. “Di questi reperti se ne conoscevano solo centosedici e questo, come pure altri, a causa delle dispersioni, era andato perduto. Recuperare questi oggetti significa recuperare la nostra memoria e la nostra eredità culturale e materiale". L’allestimento, nella sala Estate del Palazzo Duchi di Santo Stefano che, dopo il Teatro Antico, è l’edificio stori- co più bello di Taormina, è cu- rato dall’architetto Alfonso Ci- mino. Il programma della mostra prevede una grande quantità di momenti di appro- fondimento che vedranno coin- volte importantissime realtà culturali e scientifiche. (ANSA). NEWSLETTER ISSN 1833 0029 BOLLETTINO INFORMATIVO CULTURALE DEI SICILIANI D’AUSTRALIA A CURA DEL COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI SICILIANE Volume 19 Issue 4 July — August 2017 Inside this issue: SOMMARIO Frasi- aforismi-Poesie 2 Calendar of events 3 Viaggio culturale in Tasmania 4 Viaggio culturale in Tasmania 5 IL DOLCE MISTERO DI MOZIA, SOSPESA TRA FASCINO E MAGIA 6 Antichi sapori di frutti dimenticati 7 Santa Rosalia , tra storia e leggenda 8 Fr ee Gr at uit o Donatella Cannova con Mimmo Cuticchio ed i suoi Pupi a Casula Powerhouse Museum REPERTI DELLA MAGNA GRECIA IN MOSTRA A TAORMINA

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Farewell Donatella! La Prof.ssa Cannova Completa il suo mandato

Niente dura per sempre, questo è certo. Eppure, dopo aver visto un bel film,

dopo una vacanza particolarmente gradevole o dopo un romanzo intrigante, alla fine oltre alla gioia provata rimane sempre un po’ di amaro in bocca…

A maggior ragione questo vale per gli incarichi che, per loro natura, sono a tempo. Come per quello di Direttore dell’Istituto Ita-liano di Cultura. Eppure, non pos-siamo non provare una certa no-stalgia, a pensare che l’incarico ricoperto a Sydney dalla dottores-sa Donatella Cannova volga or-mai al termine.

Giunta in Australia nel 2013, nel volgere di questi quattro anni è riuscita a dare un’impronta personale e luminosa che rimarrà a lungo non soltanto nella memo-ria della comunità Italiana a Syd-ney, ma soprattutto in quella della comunità australiana.

Troppo lungo sarebbe l’elenco di tutti i prestigiosi eventi che Donatella Cannova, con la sua instancabile e meritoria ope-ra, ha permesso che si realizzas-sero in Australia.

Tra quelli che ci hanno

colpito maggiormente per la loro innovatività, per la loro unicità e per il loro valore, ci piace ricor-dare alcuni gruppi musicali fol-kloristici, quali i Kalàscima -dall’inconfondibile repertorio che spazia tra la pizzica Salentina alle canzoni in Griko, ai ritmi Ma-grebini - giunti a Sydney nel 2013 a realizzare uno dei primi eventi che portano la firma della dottoressa Cannova, o il gruppo siciliano Oi Dipnoi, impegnato a reinventare il folk italiano attra-verso strumenti tradizionali del sud Italia quali la cornamusa e la fisarmonica.

Innumerevoli concerti di musica classica, recital, presen-tazioni di libri, letture di classici della letteratura Italiana quali la Divina Commedia o I Promessi Sposi.

SEGUE A PAGINA 3

Taormina, città che ha ospitato quest'anno il G7, i "tesori" italiani tornano a casa. Il Palazzo Duchi di Santo Stefano ospiterà infatti dal 4 agosto al 17 settembre la mostra "Ritorno alla Magna Gre-cia", realizzata da Collezione La Gaipa. Una tappa fondamentale di un progetto di recupero e di valorizzazione di reperti archeo-logici della Magna Grecia che nei secoli scorsi sono andati dispersi

nel mondo. Il progetto ha l'o-biettivo di riacquistare presso case d'asta, antiquari e colle-zionisti privati i reperti per con-sentirne il ritorno nel territorio di origine e la pubblica fruizio-ne. Durante la mostra verran-no esposti una variegata ras-segna vascolare che spazia dagli oggetti di uso comune sino a pezzi rarissimi come, ad esempio, un lekytos (vaso dal corpo lungo), andato perduto per secoli, del pittore di Hai-mon (uno dei 117 esemplari esistenti al mondo, custoditi nei più prestigiosi musei). Ed ancora, coppette rituali, statue votive, bronzetti e svariati og-getti di uso quotidiano. "Per capire lo spirito della Collezio-ne, è emblematico il caso del lekytos del pittore di Haimon -

spiega Fabrizio La Gaipa, colle-zionista di arte antica.

“Di questi reperti se ne conoscevano solo centosedici e questo, come pure altri, a causa delle dispersioni, era andato perduto.

Recuperare questi oggetti significa recuperare la nostra memoria e la nostra eredità culturale e materiale".

L'allestimento, nella sala Estate del Palazzo Duchi di Santo Stefano che, dopo il Teatro Antico, è l'edificio stori-co più bello di Taormina, è cu-rato dall'architetto Alfonso Ci-mino.

Il programma della mostra prevede una grande quantità di momenti di appro-fondimento che vedranno coin-volte importantissime realtà culturali e scientifiche. (ANSA).

NEWSLETTER

ISSN 1833 0029

BOLLETTINO INFORMATIVO CULTURALE DEI SICILIANI D’AUSTRALIA

A CURA DEL COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI SICILIANE

Volume 19 Issue 4 July — August 2017

Inside this issue:SOMMARIO

Frasi- aforismi-Poesie 2

Calendar of events 3

Viaggio culturale in Tasmania

4

Viaggio culturale in Tasmania

5

IL DOLCE MISTERO DI MOZIA, SOSPESA TRA FASCINO E MAGIA

6

Antichi sapori di frutti dimenticati

7

Santa Rosalia , tra storia e leggenda

8

Free

Gratuito

Donatella Cannova con Mimmo Cuticchio ed i suoi Pupi a Casula Powerhouse Museum

REPERTI DELLA MAGNA GRECIA IN MOSTRA A TAORMINA

2 Il Ficodindia J u l y - A u g u s t 2 0 1 7

Coordinamento

Associazioni

Siciliane

ABN 79 312 810 122

Incorporated on the 11th October 2001 P.O. Box 160 Ermington NSW 1700

CoordinatorSergio Gualtieri

Vice-Coordinator: Sam Mugavero

ASSOCIATIONS MEMBERS OF CAS:

Agira Cultural Association Pres. A. Manno

Ass. Culturale Eoliana Pres. G. Ficarra

Ass. Isole Eolie Pres. B. Nataloli.

Bottega d’Arte Teatrale Pres. S. Crisafulli

Circolo Siciliano Pres L. Stivala

Ass. Palazzolo Acreide Pres. G.Ferla

Ass. Palermitani Pres. D. Cantali

Ass. S. Antonio da Padova Pres.P. Maniscalco

Ass. S. Sebastiano Pres. T. Noiosi

Secretary: Sylvia Granturco

Treasurer: Adelina Manno

Public Relations: Teresa Todaro Restifa

Ex Officio: Len Destro; Francesco Giacobbe; Charlie Pollicina;

Il Ficodindia B.N 97951797

P.O. Box 160 Ermington - Australia 1700 Telephone/Fax : +61 2 9801 0116

E-mail: [email protected] Internet: www.ilficodindiasydney.com

Editorial Committee: Sam Mugavero-Sergio Gualtieri

Contributors: Santo Crisafulli- Enza Corrente Sutera

Webmaster:Daniele Stasuzzo

Via V. Emanuele, 470 - 94011 Agira (En) Italy E-mail: [email protected]

Founded in 1999 by Salvatore (Sam) Mugavero

Published by C.A.S

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Earlwood: Dott. Ignazio Alberti-315 Homer Street;

Five Dock: Canada Bay Club, 4 William St— Dott. Felice Merlino, 126 Great North Road;

Gladesville: Platimum Coffee House, Shop 1, 225-227 Victoria Road;

Haberfield: Pasticceria Papa;

Leichhardt: Casa D’Italia, 67 Norton Street;. Ryde: Golden Banana Fruit Market, Ryde Shopping Centre-

Quarry Rd Pharmacy, 128a Quarry Road;

Wollongong: IT-SO-WEL—21 Stewart Street

MELBOURNE: A.L.I.A.S.- 29 Ridley Ave. Avondale Heights

ITALIA: Acireale (Ct)-- Al Ficodindia Ristorante; Agira (En)— BAR Scardilli, Circolo degli Operai, Salone Santo Trovato; Naxos (Me) Taverna Naxos

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FRASI--AFORISMI--POESIE

X AGOSTO San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto: l’uccisero: cadde tra spini: ella aveva nel becco un insetto: la cena de’ suoi rondinini.

Ora è la`, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell’ombra, che attende, che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido; l’uccisero: disse: Perdono; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono...

Ora la`, nella casa romita, lo aspettano, lo aspettano invano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi sereni, infinito immortale, oh! D’un pianto di stelle lo inondi quell’atomo opaco del Male!

Givanni Pascoli

Il Ficodindia 3

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

E ancora proiezioni di documentari, quali nel 2013 “Terra matta”, tratto dall’opera di Vincenzo Rabito, che ha fatto da apripista alla realiz-zazione della omonima rappresentazione teatrale portata in scena magi-stralmente da Vincenzo Pirrotta del Teatro Stabile di Catania.

Una perla di inestimabile valore è stata poi essere riuscita a portare nel 2016 Mimmo Cuticchio e l’Opera dei Pupi, al Casula Powerhouse Mu-seum. L’Opera dei Pupi rappresenta infatti uno dei Capolavori del patri-monio orale e immateriale dell’Umanità dell’Unesco, ed avere una colle-zione completa di pupi siciliani a Sydney rimane un evento memorabile.

Come non ricordare ancora le pièce teatrali di pregevole fattura, quali ad esempio la recente “La ballata delle balàte”, scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Pirrotta, un vero e proprio grido di denuncia sociale contro la piaga della mafia.

Proiezioni di film di altissimo valore culturale, quali “Roma città aperta” di Roberto Rossellini e “Ladri di bicilette” di Vittorio De Sica, veri e propri capolavori del neorealismo italiano.

Letture di opere di premi Nobel quali Luigi Pirandello a cura della Profes-soressa Sarah Zappulla Muscarà dell’Università di Catania (relatrice nel 2015, insieme al Presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Sicilia-no, Enzo Zappulla, di una pregevole conferenza sul rapporto tra Pirandel-lo padre e il figlio Luigi).

E poi corsi di lingua italiana, presentazioni di libri e saggi, seminari divul-gativi sul patrimonio eno-gastronomico italiano, concerti di musica classi-ca e contemporanea.

Workshop di Pizzica e Tarantella grazie alla collaborazione della famosa artista Rosa Didonna e del gruppo folk Armonie Salentine.

Indimenticabile rimarrà lo spettacolo del catanese Leo Gullotta, “Reading Sicily”, un vero e proprio regalo fatto alla comunità italiana grazie alla ca-parbietà della dott.ssa Cannova e alla generosa sponsorizzazione dei conterranei Andrew & Lina Gullotta.

Non possiamo non ricordare la partecipazione dell’Istituto Italiano di Cul-tura alla realizzazione di “Escape from Pompeii. The untold Roman re-scue”, in collaborazione con il Consolato Italiano a Sydney e con i princi-pali musei italiani, meravigliosa mostra sulla eruzione del Vesuvio del 79 d.C., attualmente visitabile presso il National Maritime Museum di Syd-ney.

È stata proprio una bellissima pagina della storia dell’Istituto Italiano di Cultura a Sydney, quella scritta in questi quattro anni.

Auguriamo dunque alla dottoressa Donatella Cannova un futuro profes-sionale lungo, radioso e pieno di grandi soddisfazioni professionali, e a nome delle Associazioni aderenti al C.A.S., dei membri del Comitato e del Coordinatore porgiamo un sentito “Grazie!” per quanto è riuscita a realizzare a Sydney durante il suo mandato.

Ci mancherà!

SICILIAN ASSOCIATIONS’ CALENDAR OF EVENTS FOR 2017

July 9th- Ass. Palermitani- Festino di S. Rosalia 15th - Ass. Isole Eolie - Family Pizza/Prawn Night

August 20th- Ass. Isole Eolie- S. Bartolomeo Mass and Luncheon 27th- Ass, S. Antonio da Padova - Father’s Day lunch 27th- Ass, Isole Eolie-AGM Including light lunch

September 24th- Ass. Isole Eolie- Family Bus Trip

October 21st- Ass, S, Antonio da Padova- Annual Ball

Dichiarazioni dei redditi e contabilità Persone fisiche-*Aziende*-Società

Consulenza Fiscale per i Pensionati Italiani

FG Fintax Pty. Ltd. Agenti Fiscali Autorizzati

Davide Giacobbe

T 02 9864 2533 48A Norton St. LEICHHARDT

J u l y - A u g u s t 2 0 1 7

Santa Messa in italiano a Gladesville (O.L.Q.o.P.) alle ore 10.45, ogni seconda domenica del mese officiata da Padre Alberico Jacovone.

* Dichiarazione dei Redditi * Contabilità e Consulenza per:

* Persone Fisiche, Aziende, Società, Trusts * Superannuation Funds

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COASIT NEWSSEMINARI INFORMATIVI GRATUITI

Il Co.As.It. di Sydney offre, a tutti i ragazzi in arrivo dall'Italia, un seminario gratuito in italiano con tutte le informazioni necessarie per vivere e lavorare in Australia. I corsi si tengono una volta al mese. Per informazioni e prenotazioni, potete contattare l'ufficio del Co.As.It. allo 02 9564 0744

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CORSI PER IMPARARE A SCRIVERE UN CURRICULUM PROFESSIONALE

Per aiutare i ragazzi, italiani ed australiani, a scrivere e impostare correttamente il proprio curriculum, il Co.As.It. offre un corso gratuito mensile. Per informazioni e prenotazioni, potete contattare il Co.As.It. allo 02 9564 0744

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OGNI MERCOLEDÌ dalle 9 alle 10.30 su Rete Italia

“Spazio Giovani”. Continua il consueto appuntamento con Paolo Rajo, Marco Zangari e Giovanni Bressan del Co.As.It., Fabio Petrò e tanti giovani pronti a raccontare le loro storie. Con interventi, telefonate in diretta, esperti e collegamenti da Melbourne. Le puntate passate sono visibili sul canale YouTube “Teleaustralia”.

Marco Zangari Youth and Family Project Officer Operatore Sociale e Culturale per i Giovani e le Famiglie

Farewell Donatella

Una breve spiegazione del "ciclo" di ricordi che tireremo fuori dal cassetto: avvicinandoci ai 4 lustri di presenza editoriale de "Il Ficodindia", la redazione, ritenendo di fare cosa gra-dita ai propri lettori, ripropone un ciclo di reportage sulle terre australiane, già pubblicati in passato, con il chiaro scopo di sollecitare la fantasia delle nuove generazioni e fornire nuo-vi spunti per un rinnovato spirito di esplorazione di questa grande e meravigliosa terra che ci ospita tutti: l'Australia!

La gita in Tasmania organizzata dal CAS ha ottenuto uno strepitoso successo . L’accompagnatore Sam Mu-gavero ha compilato un dettagliato diario del viaggio che pubblichiamo qui di seguito.

I gitanti, dopo aver sostato alcuni giorni a Melbourne, hanno poi proseguito con “The Spirit of Tasmania” ver-so la destinazione e visitato molti posti storici e turistici dell’isola.

Arrivati a Davenport, abbiamo attraversato Delorain, Wetbury, e Launceston. Un po` più in là abbiamo visitato Lavender Farm, I più grandi campi di fiori di lavender dell’Emisfero del Sud, la Tamar Valley, il villaggio svizzero di Grindlewald, La Cataract Gorge, Coles Bay, Freycinet National Park, Honeymoon Bay e Swansea.

Da Mount Wellington, 1327m. Abbiamo potuto ammirare le bellezze della pianura sottostante, e poi the Ta-sman Blowhole, the Devil Kitchen, e il Tasman Arch, sculture naturale di madre natura.

A Port Arthur, abbiamo appreso uno stralcio di emozionante storia pioneristica australiana, senza poi contare del recentissimo massacro lì avvenuto ad opera di uno squilibrato.

Durante la sosta in questo luogo, suggestivo e contemplativo, abbiamo pure fatto una mini crociera nelle ac-que di Isle of Dead.

A Hobart, visita d’obbligo al Casinò e al famoso mercato di Salamanca per poi proseguire attraverso Der-went , Hamilton, e molte altre citta` pittoresche.

Girovagare lungo la foresta pluviale fino ad arrivare alle spettacolari cascate Nelson Falls è stata una espe-rienza alla “Tarzan”.

Lungo il viaggio fra una citta` e l'altra ci siamo soffermati in piccole cittadine minerarie Queesntown e Ro-sebery.

Dopo aver sostato nel caratteristico villaggio di Strahan, abbiamo continuato la nostra avventura verso il Saint Clair National Park, dove si trova Cradle Mountain (area di eredità mondiale) e il Dove Lake, punto di riferimen-to di memoria di qualsiasi viaggiatore.

Proseguendo N/O dell’isola, sulla Murchinson Highway verso Somerset, Smithton e Table Cable si poteva ammirare la spettacolare veduta panoramica delle spiagge e la fascia costiera quasi all’infinito.

Mentre in questa estrema N/O dell’isola abbiamo visitato l’azienda casearia “Lactose”, assaggiato e comprato alcuni tipi di formaggio per poi proseguire verso Stanley, Burnie e Devemport per traghettare di nuovo verso la terra-ferma.

Il gruppo, composto da soci aderenti al CAS, ha trascorso dieci giorni memorabili di allegra compagnia, gra-zie anche all’assistenza degli animatori Angelo Stivala , presidente dell’Associazione S. Sebastiano, Elizabeth Fogo-lin dell’ Associazione AGIRA che con le loro barzellette, indovinelli e frivolezze hanno allietato le ore trascorse in pull-man. Personalmente vorrei ringraziare tutti i compagni di viaggio per la loro collaborazione, per il loro spirito di fratel-lanza e generosità dimostrata nei miei riguardi . A nome loro invece, vorrei ringraziare i signori Catania per il loro rin-fresco offerto a tutti noi nella loro azienda di trasporti di Melbourne; alla direzione di ‘Traveloncoaches’ e al Coordina-mento delle Associazioni Siciliane del NSW per aver organizzato con professionalità e diligenza una gita veramente memorabile.

4 I l F i c o d i n d i a J u l y - A u g u s t 2 0 1 7

“Il cassetto dei ricordi" il viaggio Culturale in Tasmania

Sulla riva del lago ”Dove”; sullo sfondo il rinomato e imponente monte “Craddle”.Sam Mugavero e Angelo Stivala posano accanto ad una lapide commemorativa.

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Lavender farm. Una suggestiva veduta della piantagione dei fiori di lavander.

Sui gradini della Parliament House di Melbourne

La Devil KitchenIn cima al monte Wellington

A Port Arthur con la guida locale Un gruppetto di gitanti tra le bancarelle di “Salamanca Market”.

Sul piazzale di Grindlewald.Swansea beach; sullo sfondo Freycinet Peninsula

IL DOLCE MISTERO DI MOZIA, SOSPESA TRA FASCINO E MAGIA Ottava puntata

Dov’era Mozia, così ben descritta daDiodoro Siculo? Fu cercata a piùriprese e senza successo. Anche il grande archeologo Schliemann nel 1875 si arrese, convinto che l’isola di SanPantaleo non celasse alcun enigma. Invece, Mozia era lì, in attesa di farsi scoprire. Nel pieno grigiore delle nebbie padane fai

fatica a pensare che nella nostra stessa Italia, esattamente agli antipodi e nello stesso momento, puoi tornare indietro nella storia e nel tempo. E puoi rivivere quella magica armonia che intrappola la storia con la natura e il clima, in un intreccio misterioso in cui il sogno si sovrappone alla realtà con la delicatezza dei colori e dei profumi che affascinano e coinvolgono. Nessuna concessione alla spettacolarità, alle immagini da cartolina che evocano svaghi vacanzieri e mondane attrazioni, ma silenzio osciabordìo di acque così lievi da non fare rumore, colori intensi e trasparenti, profumi e resti eterni, come offerti da un tempo immemorabile a visitatori rari ed esigenti.

Siamo lungo la costa occidentale della Sicilia, tra Trapani e Marsala, entro la laguna dello Stagnone: anche se sei solitamente distratto, la natura che ti circonda ti ammalia, dall’acqua poco profonda e ricca della Posidonia Oceanica, che pur subacquea produce tanto di quell’ossigeno che ha fatto a ragione diventare per questo lo Stagnone Riserva Naturale orientata dall’84, al pino d’Aleppo, la palma nana, la calendula marittima, i giunchi ondeggianti, la Scilla Marittima dai fiori bianchi stellati, le salicornie che vegetano nelle saline dell’isola Grande, ricoprendone aree estese col tipico colore grigio-verdastro. Già, le saline, tra gli spettacoli più belli, all’alba e al tramonto; mentre dallo specchio immobile della laguna emergono le chiome verdi del pino, le maestosità di palme esotiche e rigogliose, ma anche l’argento dell’ulivo. Ma è l’isola di San Pantaleo, così detta per la presenza di piante robuste dai succosi pompelmi qui detti “limoni di san Pantaleo”, che ha nascosto nel succedersi dei secoli, nel suo silenzioso e ombreggiato grembo, uno dei misteri storici più

affascinanti, rompicapo enigmatico per archeologi e storiografi della Sicilia.

“Non lontano dal colle di Erice c’è una città, colonia dei cartaginesi, loro principale base operativa contro la Sicilia”: così Diodoro Siculo, e poi ancora: “Mozia era la città più fedele ai cartaginesi; sita su un’isola distante sei stadi dalla Sicilia e per numero e per bellezza delle sue case era costruita in magnificenza grazie alla ricchezza dei suoi abitanti; i moziesi interruppero la strada stretta che conduceva alla costa della Sicilia, affinché i nemici non avessero vie per giungere a loro”.

Dov’era dunque Mozia, così descritta? Fu cercata perfino dalle parti di Palermo, a più riprese e senza successo. Perfino il grande archeologo Schliemann, nel 1875 si arrese, convinto che l’isola di San Pantaleo non celasse alcun enigma. Invece Mozia, era lì, celata e preziosa in attesa di farsi scoprire; e fu la certosina passione dell’inglese Whitaker a portarla alla luce agli inizi del secolo scorso, attraverso una campagna sistematica di scavi che fece emergere le porte della città, le necropoli, il cothon (bacino di carenaggio), il tophet (area sacra destinata al sacrificio dei fanciulli), la casa dei mosaici e tutta quella mole di reperti che arricchiscono oggi il museo voluto in loco dallo stesso appassionato archeologo.

Qui l’incredibile misterioso fascino di Mozia sopravvissuta racchiusa in se stessa come a proteggersi, mentre a poche bracciate di mare la terra siciliana veniva occupata da un succedersi interminabile di popoli e civiltà. Successe infatti che l’abbandono dell’isola dopo l’assedio di Dionisio di Siracusa nel 397 a.C., ha permesso che nessuna altra testimonianza si fondesse con la preesistente e all’interno dei due chilometri e mezzo del declivio dolce e sabbioso che la racchiude, Mozia racconta la topografia e la struttura urbana dei centri più famosi della civiltà fenicio-punica d’oriente. Impossibile elencare i tesori archeologici e urbanistici che la caratterizzano e che confermano la sua importanza e i suoi collegamenti con le civiltà a lei contemporanee. A noi rimane l’incanto del passeggiare tra i suoi resti, mentre anche l’aria ci inonda di cinguettii sonori, tipici di un ricco e ombroso sottobosco.

Anche arrivarci ha un suo fascino: il battello scivola lento sulle acque basse, piatte e mansuete, mentre riflessi e luccichii colorano il silenzio appena rotto dal ronzio del motore. Fino al ’70 si poteva andare sul carretto sul tracciato appena sommerso, illusione magica di procedere sull’acqua.Tratto da Scusi, scende a Motya? – per gentile concessione della casa editrice Meccanica delle Idee – Brescia, Italia”.

I l F i c o d i n d i a 6 J u l y A u g u s t 2 0 1 7

CULTURA“SCUSI, SCENDE A MOTYA?”

Un viaggio tra le isole più belle del nostro Paese di Enza Corrente Sutera

SCUSI, SCENDE A MOTYA?

Farewell Donatella! La Prof.ssa Cannova Completa il suo mandato

Niente dura per sempre, questo è certo. Eppure, dopo aver visto un bel film,

dopo una vacanza particolarmente gradevole o dopo un romanzo intrigante, alla fine oltre alla gioia provata rimane sempre un po’ di amaro in bocca…

A maggior ragione questo vale per gli incarichi che, per loro natura, sono a tempo. Come per quello di Direttore dell’Istituto Ita-liano di Cultura. Eppure, non pos-siamo non provare una certa no-stalgia, a pensare che l’incarico ricoperto a Sydney dalla dottores-sa Donatella Cannova volga or-mai al termine.

Giunta in Australia nel 2013, nel volgere di questi quattro anni è riuscita a dare un’impronta personale e luminosa che rimarrà a lungo non soltanto nella memo-ria della comunità Italiana a Syd-ney, ma soprattutto in quella della comunità australiana.

Troppo lungo sarebbe l’elenco di tutti i prestigiosi eventi che Donatella Cannova, con la sua instancabile e meritoria ope-ra, ha permesso che si realizzas-sero in Australia.

Tra quelli che ci hanno

colpito maggiormente per la loro innovatività, per la loro unicità e per il loro valore, ci piace ricor-dare alcuni gruppi musicali fol-kloristici, quali i Kalàscima -dall’inconfondibile repertorio che spazia tra la pizzica Salentina alle canzoni in Griko, ai ritmi Ma-grebini - giunti a Sydney nel 2013 a realizzare uno dei primi eventi che portano la firma della dottoressa Cannova, o il gruppo siciliano Oi Dipnoi, impegnato a reinventare il folk italiano attra-verso strumenti tradizionali del sud Italia quali la cornamusa e la fisarmonica.

Innumerevoli concerti di musica classica, recital, presen-tazioni di libri, letture di classici della letteratura Italiana quali la Divina Commedia o I Promessi Sposi.

SEGUE A PAGINA 3

Taormina, città che ha ospitato quest'anno il G7, i "tesori" italiani tornano a casa. Il Palazzo Duchi di Santo Stefano ospiterà infatti dal 4 agosto al 17 settembre la mostra "Ritorno alla Magna Gre-cia", realizzata da Collezione La Gaipa. Una tappa fondamentale di un progetto di recupero e di valorizzazione di reperti archeo-logici della Magna Grecia che nei secoli scorsi sono andati dispersi

nel mondo. Il progetto ha l'o-biettivo di riacquistare presso case d'asta, antiquari e colle-zionisti privati i reperti per con-sentirne il ritorno nel territorio di origine e la pubblica fruizio-ne. Durante la mostra verran-no esposti una variegata ras-segna vascolare che spazia dagli oggetti di uso comune sino a pezzi rarissimi come, ad esempio, un lekytos (vaso dal corpo lungo), andato perduto per secoli, del pittore di Hai-mon (uno dei 117 esemplari esistenti al mondo, custoditi nei più prestigiosi musei). Ed ancora, coppette rituali, statue votive, bronzetti e svariati og-getti di uso quotidiano. "Per capire lo spirito della Collezio-ne, è emblematico il caso del lekytos del pittore di Haimon -

spiega Fabrizio La Gaipa, colle-zionista di arte antica.

“Di questi reperti se ne conoscevano solo centosedici e questo, come pure altri, a causa delle dispersioni, era andato perduto.

Recuperare questi oggetti significa recuperare la nostra memoria e la nostra eredità culturale e materiale".

L'allestimento, nella sala Estate del Palazzo Duchi di Santo Stefano che, dopo il Teatro Antico, è l'edificio stori-co più bello di Taormina, è cu-rato dall'architetto Alfonso Ci-mino.

Il programma della mostra prevede una grande quantità di momenti di appro-fondimento che vedranno coin-volte importantissime realtà culturali e scientifiche. (ANSA).

NEWSLETTER

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BOLLETTINO INFORMATIVO CULTURALE DEI SICILIANI D’AUSTRALIA

A CURA DEL COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI SICILIANE

Volume 19 Issue 4 July — August 2017

Inside this issue:SOMMARIO

Frasi- aforismi-Poesie 2

Calendar of events 3

Viaggio culturale in Tasmania

4

Viaggio culturale in Tasmania

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IL DOLCE MISTERO DI MOZIA, SOSPESA TRA FASCINO E MAGIA

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Antichi sapori di frutti dimenticati

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Santa Rosalia , tra storia e leggenda

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Gratuito

Donatella Cannova con Mimmo Cuticchio ed i suoi Pupi a Casula Powerhouse Museum

REPERTI DELLA MAGNA GRECIA IN MOSTRA A TAORMINA

paesi dell'Europa . La specie è frugalissi-ma e, selvatica, riesce a vegetare in am-bienti ingrati, adattandosi a substrati sas-sosi, rupestri, aridi, perfino fessure di vecchi muri, purché caldi e riparati. Rag-giunge dimensioni discrete sia nella sta-tura , che nel diametro dei tronco; questo fornisce legno tenero, color bianco avo-rio, che ha scarse applicazioni ed è me-diocre anche come combustibile. Comu-nemente è coltivato il Ficus carica dome-stica per i frutti eccellenti, molto dolci e nutrienti.

FASTUCA

Il Pistacchio (Pistacia vera L.) è originaria di una vasta zona dell'Asia Minore, Siria e Turchestan. Diffusa soprattutto in Iran, Turchia, Gra-cia e Siria. E' sta introdotta recentemente anche negli Stati Uniti e in Italia viene coltivata quasi esclusivamente in Sicilia.

Appartiene alla Famiglia delle Anarcadia-ceae, genere Pistacia, che comprende le seguenti specie:

Bronte, capitale italiana del pistacchio `

Il Mediterraneo è stato da sempre uno dei principali centri di scambio e di valo-rizzazione delle produzioni agro-alimentari mondiali. È stato, tradizional-mente, il mare del gusto, degli aromi, dei sapori, delle spezie. Una peculiare carat-teristica che ha disegnato e formato la cultura, l'economia ed anche il paesag-gio, trasformandolo profondamente ed in modo quasi irreversibile.

Le spezie in genere ma anche il basi-

lico, il rosmarino, il pepe, l'olivo, gli agru-mi, i carciofi, il vino e la vigna e mille altri prodotti e coltivazioni di maggiore o mi-nore diffusione hanno invaso e trasfor-mato questo spazio geografico e cultura-le, portando allo scambio di merci ma anche al confronto culturale e al mante-nimento di un costante valore comune di sapori e tradizioni.I prodotti di origine mediorientale rappre-sentano un particolare aspetto di questo patrimonio ed hanno avuto una notevole influenza nella cultura gastronomica eu-ropea e mediterranea. Il cus cus, il pepe-rone, perfino il vino, la castagna e cento altri prodotti derivano dal progressivo e millenario scambio e il Mediterraneo ne ha rappresentato lo spazio di comunica-zione.

Pistacchio, un frutto dalla storia antichis-sima, noto ai Babilonesi, Assiri, Giordani, Greci, citato addirittura nel libro della Genesi e riportato nell'obelisco, fatto innalzare dal re dell'Assiria, attorno al VI secolo a.C., è uno di questi prodotti agro-alimentari, che ha contribuito a delineare il patrimonio culturale-gastronomico dei popoli mediterranei. Di questo prezioso frutto, portato in Sicilia dagli Arabi, Bron-te rappresenta la capitale italiana.

L'Iran è il principale produttore mondiale di pistacchio (56%) con una superficie di 230.000 ettari di terreno coltivato, segui-to dalla Turchia, con 39.000 ettari, gli Stati Uniti, 31.000 (dove è presente la cultivar "Bronte") e la Siria, con 20.000. Nell'Unione Europea solo Italia, Grecia e Spagna ne sono produttori (i primi due con circa 9.000 ettari di terreno coltivato e la Spagna con 1.500, di cui 2.000 in Andalucia). In Sicilia il Pistacchio cresce in prevalen-za a Bronte con l'80% della superficie regionale coltivata (e nei comuni di Adra-no e Ragalna) e nelle province di Agri-gento (i cui centri di produzione sono Favara e Raffadali) e di Caltanissetta (S. Cataldo). La produzione biennale media siciliana è di circa 32.000 quintali di pro-dotto sgusciato, l'80% dei quali viene esportato all'estero.

La peculiarità del pistacchio brontese è il colore uniformemente verde vivo della sua pasta, nonché la sua pronunciata aromaticità, per cui è senz'altro privile-giato nella manifattura dei torroni, dei prodotti dolciari e dei gelati ma soprattut-to delle carni insaccate di pregio e nella gastronomia di alta classe.

Tali caratteristiche, uniche fra i prodotti similari di altre zone, sono egregiamente valorizzate proprio nel luogo di produzio-ne

FICU

ValoriIl fico è molto digeribile e nutriente, ricco di vitamine (A, C, B1 e B2) e minerali come il ferro, il calcio ed il manganese. È un buon tonificante ed è consigliato nella dieta degli sportivi; esercita un’azione emolliente nelle malattie polmonari ed aiuta, inoltre, a risolvere i problemi dell’-apparato digestivo.ProduzioneÈ una pianta resistente, frugale, che dà il meglio di sé su terreni poveri. Nella pro-vincia di Cosenza si è diffusa la coltiva-zione dell’albero del fico tra gli anni ‘30 e ‘60 e ben presto è diventata la prima pro-vincia d’Italia per la produzione di questo alimento, grazie alle piccole e medie im-prese che operano sui mercati internazio-nali e per l’ottima ed apprezzata qualità della lavorazione del fico essiccato.UtilizzoI fichi si consumano freschi, anche in abbinamenti salati con prosciutto o for-maggio, ma per l’elevato contenuto zuc-cherino si prestano all’essiccazione e alla preparazione di confetture, canditi e sci-roppi. L’essiccamento può essere effet-tuato al sole, al forno o in appositi essic-catoi ad aria calda.Storia, curiosità e particolari-tàLa pianta di fico è giunta in Calabria pri-ma della civiltà greco-romana, portata da viaggiatori che giungevano dal bacino del Mediterraneo orientale; infatti, i fichi sec-chi erano tra le provviste più gradite, gra-zie anche alla lunga conservazione adat-ta per i viaggi. Citato più volte nell’Antico Testamento, il fico è una pianta originaria dell’Asia Minore, affermatasi soprattutto nell’Egitto dei faraoni, si è poi estesa a tutte le coste del Mediterraneo.Ficus carica L. Famiglia delle MoraceaeFoglie : decidue, palmato-lobate

Fiori : unisessuali, fior. giù/agoFrutti : infruttescenze carnose e zucche-rine Portamento: corteccia grigia, liscia e sottile, alto sino a 10 m

L'areale dei fico comprende l'Asia sud oc-cidentale, da dove si è diffuso in tutti i

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Antichi sapori dei frutti dimenticati

sigillo barocco, come rileva Santino. E' fatto risaputo che il notabile alla guida della Città - oggi il Sindaco con tanto di fascia tricolore - nella grande processione celebrativa sale anch'e-gli sopra al carro che trasporta l'effi-gie della Santa e punteggia la pro-cessione con invocazioni che fanno "Viva Palermo e Santa Rosalia!".

E, in uno sforzo esegetico, Santino cerca di spiegare - alla luce delle fonti disponibili, tra le quali il poema di Petru Fudduni, La Rosa-lia, in 3856 versi, per quale motivo Rosalia sia stata proclamata Santa e Patrona della Città, molto più tardi rispetto al ritrovamento delle sue pre-sunte reliquie che pure coincise con la fine di una pestilenza.

(dal risguardo di copertina dell'opera di Umberto Santino) Dal primo festino, nel 1625, ad oggi sono passati trecentottant'anni [ad oggi sono già 390 gli anni] e Palermo è sempre puntuale all'appuntamento con la sua Santa Patrona. Ma è una santa che si festeggia o la città rende omaggio a se stessa, o ai potenti che

(Maurizio Crispi) E' uscito alcuni mesi orsono, sul finire del 2016, un piccolo libro illustrato per l'infanzia di Giusep-pe Carli (testo) e, Mariella Cusuma-no (illustrazioni), sulla storia della "Santuzza", cioè di Santa Rosalia, patrona e protrettrice della Città di Palermo, dal titolo: Rosalia dai capelli d’oro (edizione cartacea in italiano), per i tipi di Glifo Edizioni, Palermo.

Ovviamente, tanto è stato scritto e detto su Santa Rosalia, la cui vicenda è intrecciata di fatti storici e di leggende e che si svolge in due tempi. il periodo in cui visse e opero` Rosalia de' Sinibaldi (nel XII secolo) e il 1624 in ci avvenne il miracolo della fine della peste dilagante a Palermo.

Tra le tante cose che sono state scritte al riguardo, citiamo ad esempio un'opera relativamente re-cente che si deve a Umberto Santi-no, con il titolo "I Giorni della Peste. Il Festino di Santa Rosalia tra Mito e Spettacolo", Di Girolamo Editore, Palermo (2006), in cui si studia la connessione tra la proclamazione di Rosalia Santa, la fine della pestilenza del 1624 e l'avvio - dal 1625 - della tradizione del Festino che si celebra ogni anno a Palermo tra il 14 e il 15 luglio, ma con una serie di eventi anti-cipatori che si estendono di fatto per un'intera settimana, coinvolgente sia il potere e la comunità religiosia sia il potere civile e amministrativo in una kermesse che ancora oggi continua a presentarsi indubbiamente con un

l'hanno calpestata, illusa e disillusa, dai tempi del viceré a oggi? Uno scritto a metà strada tra pamphlet e saggio storico, con sapide digressio-ni sulle pesti reali o immaginarie rac-contate da scrittori famosi, da Boc-caccio a Manzoni, da Defoe a Ca-mus, e una ricostruzione del culto di Santa Rosalia, dal poema di Petru Fudduni alle recenti spettacolarizza-zioni. Nel XVII secolo Santa Rosalia spodestò le sante patrone di Paler-mo [Agata, Cristina, Ninfa e Oliva] e ora all'alba del terzo millennio, al suo fianco è riapparso San Bene-detto il Moro. Ma per liberarsi delle pesti del nostro tempo basteranno le intercessioni dei patroni celestiali e le deleghe ai miracolatori terreni?

In questo libro per l'infanzia, la storia della "Santuzza" è trasposta in una favola lieve per i più piccini, tralasciando gli aspetti macabri e più morbosi, quali, ad esempio, il rinve-nimento delle ossa e il loro trasporto a Palermo, in processione, e corredata di magnifiche illustrazioni policrome a pie-na pagina, ma tuttavia - pur nella sua semplificazione estrema - gli autori si sono attenuti alla vulgata nei dettagli, come ad esempio il primo periodo ana-coretico di Rosalia in un luogo sperduto dalla parti di Bivona, sottolineando nella vicenda di Rosalia, una scelta francesca-na, dal momento che come Francesco lei fanciulla di nobili origini rinunciò a tutto per seguire la sua vocazione in un percorso di sempre maggiore rinuncia al mondanesimo e di preghiera estatica.

Santa Rosalía, tra storia e leggenda8Il Ficodindia J u l y - A u g u s t 2 0 1 7

L'associazione Palermitani di Sydney, organizza per domenica 9 luglio il Festino, una delle feste più popolari di Palermo dedicata a Santa Rosalia. La manifestazione si terrà al Villaggio di S. Antonio, 305 Blaxland Rd - Ryde, (con ingresso da North Rd). Inizio alle ore 12 con santa messa, celebrata da padre Alberico Jacovone. Dopo la santa messa, la giornata proseguirà con il pranzo a base di specialità palermitane, (incluse le be-vande non alcoliche), dolci e caffè. Il tutto per la modesta cifra di $25 a persona. Per prenotazioni rivolgersi ad uno dei seguenti membri: Maria Caldareri 9747 4673; Giuseppe Zaami 0409 083 220; Benny Sardisco 0425 272 189.