D o n a t e l l aF o r t u n a t o

Donatella Fortunato, nasce a Lonigo e cresce a Orgiano, pic-colo paese situato alle pendici dei Colli Berici, in provin-cia di Vicenza. Nel 2001 si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “Corradini” di Este (PD) con maturità artistica in Architettura ed Arredo, dove nel frattempo frequenta labo-ratori teatrali e corsi sull’uso della cartapesta (Carnevale di Viareggio), sulle discipline plastiche e soprattutto pittoriche, grazie alla collaborazione con la professoressa Mirella To-nellotto per la realizzazione di alcune opere murali. Successivamente si iscrive al corso di Pittura dell’Accade-mia di Belle Arti di Venezia, città nella quale si trasferisce nel 2002 e dalla quale si dipartirà l’anno accademico suc-cessivo, per trasferirsi a Firenze, attratta dai maestri dell’ar-te moderna come Giotto, Masaccio, Piero della Francesca e Pontormo. Presso l’Accademia fiorentina segue il corso di Pittura e nel contempo si appassiona al corso di fotogra-

fia, in seguito al quale partecipa ad una mostra collettiva di fotografia a La Spezia, ed a quelli di arte contemporanea, dove scopre autori fondamentali per la propria formazione artistica quali Francis Bacon, i protagonisti dell’arte concet-tuale e dell’Arte Povera; ed i maestri che hanno lavorato a Firenze come Marino Marini e Leonardo Cremonini.Durante gli anni dell’Accademia si accosta sempre di più alle discipline grafiche come l’incisione, motivata dal suo primo vero maestro, Rodolfo Ceccotti, docente di tecniche calcografiche all’Accademia. Risale a questo periodo una collettiva di incisione presso la stessa Accademia. Nel 2007, durante il suo trasferimento in una azienda agricola a nord di Firenze, dove si occupa degli animali allevati, prepara una tesi sulla simbologia animale nell’arte primitiva -che le viene rifiutata- e nel frattempo si iscrive alla Scuola Inter-nazionale di Arti Grafiche “Il Bisonte” di Firenze. Durante

la permanenza in fattoria ha modo di compiere diversi studi sull’anatomia animale, ritraendo dal vivo soprattutto le pe-core ed i maiali di cui si prende cura. Presso il Bisonte approfondisce il tema -tuttora in fase di sviluppo- della serie delle relationsheep, imbarazzanti ri-tratti di pecore che riflettono sulla società della nostra epo-ca. Al Bisonte oltre alle tecniche calcografiche ha modo di approfondire anche l’uso della carta, materiale molto amato, usandola sia nelle calcografie -stampando con fondini di-versi- e sia nelle pitture, trovando nella carta incollata alla tela il supporto ideale per le sue personali tecniche acque-rellate.Nel 2008 termina il corso con una mostra collettiva presso l’Archivio Storico del Comune di Firenze e pochi mesi più tardi si trasferisce in un’altra azienda agricola situata a Mon-tecuccoli, nei monti della Calvana, a nord di Firenze.

Nel 2009 partecipa ad una collettiva femminile presso la Rocca degli Alberi nella medievale città murata di Monta-gnana (PD). Nel 2010 collabora con la Casa editrice Canopo edizioni alla realizzazione di due libri. Nel primo, di An-drea Galliani, realizza la tiratura completa di dieci lastre a ceramolle in cinquanta copie; nel secondo, di Marco Rapa-relli -“call me yesterday”-, contribuisce oltre che alla tiratu-ra, alla realizzazione delle lastre assieme all’artista.Sempre nello stesso anno si trasferisce a Frascole, nel Mugello, nei pressi di un sito archeologico etrusco, da lei molto amato. Nel 2011 partecipa alla mostra collettiva in occasione dell’evento teatrale Terra-Egoro con opere di pittura e inci-sione, allestita presso il teatro Era di Pontedera (PI). Nella primavera del 2012 viene ospitata al Caffè Storico Letterario Giubbe Rosse, nel centro storico di Firenze, per una mostra personale intitolata “LeaderSheep”.

Le sue opere pittoriche più recenti si presentano sempre o quasi all’interno di cornici o telai recuperati da materiali di scarto. In quest’opera viene utilizzata una vecchia cornice di imballaggio agricolo, sulla cui forma irregolare viene co-struito conseguentemente il telaio. La tela risulta non prepa-rata con l’imprimitura ma bensì lasciata nella sua sostanza originale. Su di essa, in prossimità della figura totemica e racchiusa della pecora, viene preparato un fondo di carta in-collata, lavorata con il principio scultoreo della carta pesta, sul quale viene acquerellato il pigmento.

Contatti:

Donatella Fortunato

Tel: 338.5284903

e-mail: donatellafortunato.df@gmail.com