Cannova ordinanza di custodia cautelare cannova architetto gianfranco 7485 11-10308 11 ordinanza...

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n. 10308/11 RG NR n. 7485/11 RG GIP TRIBUNALE DI PALERMO UFFICIO GIP Ordinanza ex art. 292 c.p.p. Il giudice Vittorio Anania, esaminata la richiesta del P.M. depositata in data 04.03.2014 e riassegnata a questo giudice con provvedimento del Presidente della Sezione GIP del 26.05.2014 per l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di: 1. CANNOVA Gianfranco, nato a Palermo il 27.07.1958, ivi residente in Via Ausonia n. 83; 2. PROTO Domenico, nato a Misterbianco (CT) il 09.03.1966; 3. SODANO Calogero, nato ad Agrigento il 28.03.1960; 4. SODANO Nicolò detto “Giovanni”, nato ad Agrigento il 28.08.1961; 5. ANTONIOLI Giuseppe, nato a Borgomanero (NO) il 04.08.1961, residente in Armeno (NO) Via Mattarone n. 8 (elettivamente domiciliato presso il difensore di fiducia avv. Ferdinando Brocca con studio in Verbania Corso Europa n. 12); soggetti indagati in ordine alle seguenti imputazioni: A) CANNOVA Gianfranco, PROTO Domenico per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in qualità di funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di denaro ed altre utilità da PROTO Domenico, Presidente della OIKOS Spa – società, con sede a Catania, che gestisce lo smaltimento di rifiuti -, a titolo di controprestazione per la commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedeltà, imparzialità e onestà, anche omettendo atti doverosi del proprio ufficio, quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio o nel rinnovo dei necessari provvedimenti autorizzativi, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di problematiche amministrative, il comunicare preventivamente l’imminenza di eventuali controlli e fornire continuamente tutte le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto all’interno della P.A., il garantire all’imprenditore la continuità dell’esercizio dell’attività, e quindi la percezione degli introiti fatturati, anche nel caso in cui, per problemi tecnici, l’azienda avrebbe, invece, dovuto interromperlo, e comunque metteva a disposizione la propria funzione a tale titolo. In particolare, riceveva continue somme di denaro in contanti, pari a diverse decine di migliaia di euro, il pagamento di viaggi e soggiorni presso strutture ricettive alberghiere per sé e per la propria famiglia, il pagamento dell’uso di un’autovettura a nolo, l’offerta di prestazioni sessuali a pagamento, un impianto stereo del valore di € 10.000. In Palermo, dall’agosto 2011 al maggio 2012 B) Cannova Gianfranco – Sodano Nicolò – Sodano Calogero. 1

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n. 10308/11 RG NR

n. 7485/11 RG GIP

TRIBUNALE DI PALERMO

UFFICIO GIP

Ordinanza ex art. 292 c.p.p.

Il giudice Vittorio Anania, esaminata la richiesta del P.M. depositata in data 04.03.2014 e

riassegnata a questo giudice con provvedimento del Presidente della Sezione GIP del 26.05.2014

per l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di:

1. CANNOVA Gianfranco, nato a Palermo il 27.07.1958, ivi residente in Via Ausonia n. 83;

2. PROTO Domenico, nato a Misterbianco (CT) il 09.03.1966;

3. SODANO Calogero, nato ad Agrigento il 28.03.1960;

4. SODANO Nicolò detto “Giovanni”, nato ad Agrigento il 28.08.1961;

5. ANTONIOLI Giuseppe, nato a Borgomanero (NO) il 04.08.1961, residente in Armeno (NO) Via

Mattarone n. 8 (elettivamente domiciliato presso il difensore di fiducia avv. Ferdinando Brocca

con studio in Verbania Corso Europa n. 12);

soggetti indagati in ordine alle seguenti imputazioni:

A)

CANNOVA Gianfranco, PROTO Domenico per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in qualità di funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di denaro ed altre utilità da PROTO Domenico, Presidente della OIKOS Spa – società, con sede a Catania, che gestisce lo smaltimento di rifiuti -, a titolo di controprestazione per la commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedeltà, imparzialità e onestà, anche omettendo atti doverosi del proprio ufficio, quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio o nel rinnovo dei necessari provvedimenti autorizzativi, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di problematiche amministrative, il comunicare preventivamente l’imminenza di eventuali controlli e fornire continuamente tutte le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto all’interno della P.A., il garantire all’imprenditore la continuità dell’esercizio dell’attività, e quindi la percezione degli introiti fatturati, anche nel caso in cui, per problemi tecnici, l’azienda avrebbe, invece, dovuto interromperlo, e comunque metteva a disposizione la propria funzione a tale titolo. In particolare, riceveva continue somme di denaro in contanti, pari a diverse decine di migliaia di euro, il pagamento di viaggi e soggiorni presso strutture ricettive alberghiere per sé e per la propria famiglia, il pagamento dell’uso di un’autovettura a nolo, l’offerta di prestazioni sessuali a pagamento, un impianto stereo del valore di € 10.000.

In Palermo, dall’agosto 2011 al maggio 2012 B) Cannova Gianfranco – Sodano Nicolò – Sodano Calogero.

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per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in qualità di funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di denaro ed altre utilità da Sodano Nicolò e Sodano Calogero, legali rappresentanti, rispettivamente, della SICEDIL Srl - con sede in Villaseta in c.da Zunica, Agrigento, attiva nel settore dello smaltimento dei rifiuti - e della SOAMBIENTE Srl - con sede in Villaseta in c.da Zunica, Agrigento, attiva nel settore del trattamento, trasporto e smaltimento di rifiuti - a titolo di controprestazione per la commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedeltà, imparzialità e onestà, quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio dei necessari provvedimenti autorizzativi per le discariche di Noto e Pachino gestite dalle predette società, anche omettendo atti doverosi del proprio ufficio, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di problematiche amministrative, il comunicare preventivamente e continuamente tutte le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto all’interno della P.A. e comunque nel mettere a disposizione la propria funzione a tale titolo. In particolare, riceveva somme di denaro in contanti, pari ad almeno centomila euro, una cesta piena di prodotti alimentari, l’offerta di una villetta, in fase di realizzazione, sita ad Agrigento, località “Scala dei Turchi”.

In Palermo, dal maggio 2011 al maggio 2012.

C) Cannova Gianfranco– Antonioli Giuseppe. per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in qualità di funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di somme di denaro in contanti, pari a diverse decine di migliaia di euro, da Antonioli Giuseppe, amministratore delegato della società OSMON Spa – con sede a Novara - a titolo di controprestazione per la commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedeltà, imparzialità e onestà, quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio dei necessari provvedimenti autorizzativi relativi alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas) e conseguente elettrodotto da effettuarsi all’interno della discarica sita nel Comune di Mazzarà S. Andrea (ME), gestita dalla TIRRENO AMBIENTE Spa, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di problematiche amministrative, il comunicare preventivamente e continuamente tutte le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto all’interno della P.A. e comunque metteva a disposizione la propria funzione a tale titolo.

In Palermo, dal novembre 2011 al febbraio 2012

Esaminati gli atti, pronuncia la seguente

ORDINANZA

I fatti risultano in termini chiari così da fornire “gravi indizi di colpevolezza” a norma dell’art.

273 co. 1 c.p.p. in riferimento alle predette ipotesi di reato.

Invero gli elementi in atti disponibili risultano particolarmente pregnanti dal momento che in

riferimento a ciascuno dei contestati episodi delittuosi si dispone di dati probatori dotati di

solidissima valenza tanto più che tali dati provengono in massima parte dalle intercettazioni che

hanno interessato nel tempo i protagonisti di queste vicende delittuose che presentano come

comune denominatore la figura del funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio ed

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Ambiente arch. Gianfranco Cannova ed il suo rapporto di corruttela intrecciato, di volta in volta,

con gli altri coindagati.

In merito alla valenza delle intercettazioni come mezzi di ricerca della prova è superfluo

spendere particolari riflessioni dal momento che è noto che le intercettazioni consentono di

carpire in tempo reale (“in diretta”) i discorsi e le considerazioni di chi, proprio perché ignora di

essere captato, manifesta senza alcun freno inibitorio il suo pensiero sicché, salvo il caso limite

(assolutamente da escludere nella presente fattispecie) in cui i soggetti siano a conoscenza

dell’attività di intercettazione che li riguarda, risulta evidente l’attendibilità e l’utilità di tali

strumenti che rappresentano una fonte diretta di prova della colpevolezza.

Nel caso di specie, peraltro, rileva il fatto che la stragrande maggioranza dei dialoghi, certamente

quelli di maggior interesse processuale, coinvolgono direttamente gli indagati di volta in volta

intenti in dialoghi, in conversazioni telefoniche ovvero nello scambio di SMS; delle captazioni

che riguardano, peraltro, alcuni passaggi topici dei rapporti delittuosi sicché è da escludere la

possibilità di interpretazioni falsate perché provenienti da terzi che riferiscono sul conto altrui.

Come si avrà modo di vedere gli elementi probatori si basano in modo davvero preponderante

sulle dichiarazioni degli stessi indagati i quali, interagendo tra loro, sostanzialmente finiscono

per “confessare”, nell’inconsapevolezza di essere intercettati, il reticolo dei loro legami delittuosi

e le modalità operative delle azioni di corruttela.

Peraltro anche alcune dazioni di denaro e/o la messa a disposizione di altre utilità, tutte facenti

parte degli accordi delittuosi stabiliti con il pubblico ufficiale Cannova, emergono “in diretta”

(per questo in termini davvero inquietanti) dalle captazioni intercettate ritualmente autorizzate.

In merito ai decreti di intercettazione che riguardano la presente misura gli stessi vanno

individuati secondo il seguente prospetto, lo stesso riportato dal PM nella sua richiesta: Decreti di intercettazione telefoniche e Ambientale relativi al Procedimento Penale nr. 10308/2011. U t e n z a

– e / o l u o g o

I n t e s t a ta r i o - u s u a r i o

D e c r e t o i n t e r c e tt a z i o n e

I n i z i o i n t e r ce t t a z i on e

F i n e I n t e r ce t t a z io n e

1

3 2 0 -4 3 8 3 5 1

0

C A N N OV A G i a n f r an c o

1342 – 2011 VOL. IV

02/08/2011 13/07/2012

2

. 0 9 1 -7 0 7 7 0 6

3

C A N N OV A G i a n f r an c o f a x u f f . A R T A

1873 – 2011 VOL. IV

17/10/2011 13/07/2012

3

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3

3 4 8 -2 2 5 8 6 7

2

P R O T O D o m e n i co

1873 – 2012 VOL. IV

17/10/2011 13/07/2012

4

3 3 9 -4 3 7 4 6 3

2

M A R T EL L O R o c c o

1873 – 2012 VOL. IV

17/10/2011 30/03/2012

5

3 3 6 -9 2 0 0 9 2

L E O N AR D I A n t o n i no

1873 – 2012 VOL. IV

17/10/2011 28/02/2012

6

E m a i l G C A NN O V A@ E M AI L . I T

C A N N OV A G i a n f r an c o

1874 – 2011 VOL. IV

17/10/2011 13/07/2012

7

3 3 5 -7 4 5 8 1 4

8

A M A R A G i u s e p pe

333 – 2012 VOL. V

17/02/2012 16/07/2012

8

3 3 5 -8 3 5 2 5 0

1

M A R T EL L O R o c c o

333 – 2012 VOL. V

17/02/2012 02/04/2012

9

A u t o v et t u r a

A u d i 4 t a r g a t a D S 3 3 0

X K

C A N N OV A G i a n f r an c o

256 – 2012 VOL. V

08/02/2012 07/07/2012

10

A m b i en t a l e

U f f i c i o A R T A

C A N N OV A G i a n f r an c o

1813 – 2011 VOL. V

02/11/2012 13/07/2012

11

A m b i en t a l e

p r e s s o i l

R i s t o ra n t e

P a p o f f

C A N N OV A G i a n f r an c o -M i c h e l on D o m e n i co

503 – 2012 VOL. V

06/03/2012 06/03/2012

Occorre precisare che talune intercettazioni - cfr. vicenda Sodano - sono state autorizzate e

disposte nel procedimento, oggettivamente e soggettivamente connesso, del quale il presente

procedimento costituisce stralcio per motivi di competenza funzionale (venendo in rilievo reati

c.d. ordinari e non di competenza distrettuale); invero lo spunto investigativo che ha dato origine

alla presente misura è rappresentato da una conversazione telefonica intercettata nel corso di quel

procedimento, dalla quale emergevano episodi corruttivi a carico del Cannova.

Prendeva così avvio un’attività tecnica di intercettazione ambientale e telefonica, separata e

autonoma da quella del procedimento agrigentino, avente ad oggetto più specificamente le

utenze, i luoghi e le pertinenze riconducibili al predetto Cannova.

Parallelamente restava in piedi il procedimento di competenza della DDA sul territorio di

Agrigento che seguiva autonomamente il suo corso e nel quale si era venuti a conoscenza di

episodi corruttivi intercorsi tra i Sodano e Cannova stesso: in questi termini emerge quella

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“stretta connessione sotto il profilo oggettivo, probatorio o finalistico” che, secondo la

giurisprudenza ormai pacifica, esclude l'operatività del divieto di utilizzazione previsto dall'art.

270 c.p.p.

Al riguardo il PM nella sua richiesta ha aggiunto in termini condivisibili:

“Non esime da censura l’utilizzazione dei risultati delle intercettazioni al fine della prova di reati che non rientrano

nei limiti di ammissibilità originaria di cui all’art. 266 c.p.p., in quanto per giurisprudenza consolidata “i risultati

delle intercettazioni telefoniche disposte per un reato rientrante tra quelli indicati nell'art. 266 cod. proc. pen. sono

utilizzabili anche relativamente ai restanti reati” (Cass., sez. III, sent. 39761/10). In buona sostanza, quando l’intercettazione è già ritualmente autorizzata nell’ambito di un procedimento, i suoi esiti

possono essere utilizzati anche per i reati diversi, ma soggettivamente ed oggettivamente connessi o collegati, che

siano emersi dalla medesima attività di intercettazione, anche quando il loro titolo o il loro trattamento sanzionatorio

non avrebbe consentito un autonomo provvedimento autorizzativo (cfr. anche Cass., sez. VI, sent. 1040/11). Si veda anche Cass., sez. VI, sent. 49745/2012: “In tema di intercettazioni, qualora il mezzo di ricerca della prova

sia legittimamente autorizzato all'interno di un determinato procedimento concernente uno dei reati di cui all'art.

266 cod. proc. pen., i suoi esiti sono utilizzabili anche per tutti gli altri reati relativi al medesimo procedimento,

mentre nel caso in cui si tratti di reati oggetto di un procedimento diverso "ab origine", l'utilizzazione è subordinata

alla sussistenza dei parametri indicati espressamente dall'art. 270 cod. proc. pen., e, cioè, l'indispensabilità e

l'obbligatorietà dell'arresto in flagranza”; e ancora, Cass., sez. 6, sent. N. 46244/2012: “In tema di intercettazioni di

conversazioni, la nozione di identico procedimento, che esclude l'operatività del divieto di utilizzazione previsto

dall'art. 270 cod. proc. pen., prescinde da elementi formali come il numero di iscrizione nel registro delle notizie di

reato ed impone una valutazione sostanziale, con la conseguenza che il procedimento è considerato identico

quando tra il contenuto dell'originaria notizia di reato, alla base dell'autorizzazione, e quello dei reati per cui si

procede vi sia una stretta connessione sotto il profilo oggettivo, probatorio o finalistico. (In applicazione di questo

principio, la Corte ha annullato con rinvio la sentenza impugnata la quale, senza motivare in proposito, aveva

utilizzato intercettazioni che, disposte con riguardo ad una denuncia per concussione relativa a determinati

soggetti, avevano rivelato la possibile sussistenza di altri reati, solo in relazione ai quali era stato fissato il

giudizio”).

Ciò non toglie comunque che, per quanto detto in precedenza (“i risultati delle intercettazioni telefoniche disposte

per un reato rientrante tra quelli indicati nell'art. 266 cod. proc. pen. sono utilizzabili anche relativamente ai

restanti reati”), quelle intercettazioni siano pienamente utilizzabili, essendo stata la fattispecie corruttiva contestata

ai SODANO ed al CANNOVA, prima oggetto di iscrizione nel procedimento penale di competenza distrettuale e

poi, per i motivi sopra indicati, stralciata e riunita a questo procedimento.”. Sempre in merito ai decreti di intercettazione, evidentemente quelli adesso di diretto interesse,

giova sottolineare che si tratta di atti tutti ritualmente emessi e/o convalidati, peraltro dotati di

motivazioni sufficientemente esaustive e contenenti valutazioni critiche, sebbene per lo più

redatte con il noto metodo del rinvio per relationem.

Se riguardo alla ricostruzione dei singoli fatti delittuosi si farà appresso riferimento alla puntuale

ricostruzione operata dal magistrato requirente nella sua analitica richiesta di misura cautelare

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(una richiesta alla cui parte descrittiva per completezza si rinvia), è invece necessario fin da

subito enucleare i più pregnanti elementi su cui si fonda la presente ordinanza.

Occorre anzitutto precisare quale era all’epoca dei fatti il ruolo istituzionale del precitato

Gianfranco Cannova così da rendere chiaro il suo intervento infedele e prezzolato in favore degli

altri coindagati, tutti imprenditori privati impegnati nel lucroso settore dello smaltimento dei

rifiuti e della gestione delle discariche che segna, in definitiva, il perimetro entro cui sono state

consumate le contestate corruzioni.

L’architetto Cannova viene infatti in rilievo nella sua qualità di funzionario in servizio presso

l’ufficio Servizio II – VIA – VAS dell’Assessorato al Territorio ed Ambiente (ARTA), con sede

a Palermo, impegnato in particolare nell’istruttoria delle pratiche per il rilascio ed il rinnovo delle

autorizzazioni c.d. AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) nonché degli altri atti

amministrativi necessari per l’avvio, l’ampliamento ed il mantenimento degli impianti di

smaltimento dei rifiuti operanti nella Regione siciliana.

Delle pratiche con evidenti risvolti in materia ambientale che presentano degli iter burocratici

complessi legati anche alla stratificazione normativa di settore nonché alle diverse competenze di

più organi addetti al controllo del territorio e della salute pubblica.

Se per la normativa di riferimento, per le competenze dei diversi enti così come per le altre

questioni di carattere strettamente tecnico è bastevole fare riferimento all’articolata richiesta del

PM, che affronta in modo condivisibile anche questo aspetto della vicenda, deve invece da subito

precisarsi che questo ruolo istituzionale permetteva al Cannova degli ampli margini di manovra

così da consentirgli di approfittare del tecnicismo della materia trattata (una materia

evidentemente ben nota al predetto indagato) nonché delle problematiche burocratiche al fine di

indirizzare i suoi servigi a pagamento di volta in volta in favore degli imprenditori coindagati

che, a vario titolo ma in termini similari, hanno avuto tutti la necessità di rivolgersi all’ufficio

pubblico in cui operava il Cannova per avviare, proseguire o ampliare le loro rispettive attività in

tema di smaltimento dei rifiuti.

Un’attività delittuosa realizzata dal predetto Cannova sfruttando le sue doti di abile tessitore di

rapporti professionali, di amicizie e di contatti gestendo il proprio incarico di servizio come un

fatto privato; peraltro è emerso che gli interventi facenti parte dei patti criminosi hanno

riguardato anche atti non di stretta competenza dell’ufficio dove operava direttamente il

funzionario Cannova ma comunque venuti a conoscenza di quest’ultimo in ragione del suo ruolo

istituzionale o sfruttando le sue conoscenze/amicizie con soggetti operanti in altri uffici pubblici,

anch’essi impegnati nel settore delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti.

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Vengono a tal fine in rilevo, ad esempio, quei casi in cui il Cannova fungeva da “mediatore” nei

rapporti con altri funzionari o soggetti dell’apparato amministrativo preposti istituzionalmente al

monitoraggio e controllo in materia ambientale, in alcuni casi persino preannunciando in anticipo

le attività di “ispezione a sorpresa” ovvero anticipando la sorte delle pratiche curate da altri uffici

pubblici.

Notizie riservate se non propriamente segrete anche queste prontamente portate a conoscenza

dall’arch. Cannova ai suoi referenti delittuosi al fine di agevolarli ingiustamente nelle procedure

di loro interesse creando, anche attraverso questi interventi, delle indebite “corsie preferenziali”.

Sempre in tema di considerazioni di carattere generale va segnalato che in riferimento a ciascuno

dei tre episodi delittuosi in contestazione - capi A), B) C) - sono individuabili dei rapporti

informali e spesso particolarmente confidenziali intessuti dal predetto funzionario pubblico

infedele con gli imprenditori di volta in volta coinvolti nelle pratiche amministrative di interesse

processuale, dei rapporti che trascendono in vere e proprie azioni delittuose sia per il riferimento

alle condotte contrarie ai doveri di ufficio poste in essere dal Cannova, sia per il riferimento,

altrettanto esplicito, alle numerose e svariate utilità e “controprestazioni” da questi ricevute o

avute in promessa.

D'altra parte spicca il fatto che la corruzione non riguarda un singolo isolato atto amministrativo

ma un rapporto consolidato nel tempo in cui il Cannova ha praticamente messo completamente

“a disposizione” degli imprenditori con i quali si rapportava i suoi servigi distorcendo la

funzione pubblica con evidente sacrificio di doveri di imparzialità, fedeltà, onestà e probità in

cambio di regalie, di elargizioni di somme di denaro, usufruendo di viaggi e di servigi per sé ed i

suoi familiari nonché di molte altre controprestazioni ed illecite promesse.

Una situazione che risulterà evidente dalla critica lettura dei singoli episodi e che ha

oculatamente portato il magistrato requirente ad affermare che questa “messa a disposizione” da

parte del funzionario infedele descrive un quadro di corruttela “caratterizzato da estremi di

devastante gravità, raramente riscontrata in indagini giudiziarie volte alla repressione di questo

genere di illeciti”, un metodo di corruzione che in sintesi si sostanzia:

- nel rilascio o nel rinnovo dei necessari provvedimenti autorizzativi,o comunque nel

garantire una corsia preferenziale al relativo procedimento;

- nell’attività di consulenza tecnica sugli aspetti amministrativi che interessano i rapporti

pubblico-privato;

- nell’attività di “intelligence”, concretizzatasi nell’avvertire l’imprenditore in caso di

controlli “a sorpresa”, ovvero nell’anticipare il contenuto di riunioni e comunicarne

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successivamente gli esiti (in un caso addirittura registrando segretamente con il proprio

telefono il contenuto della riunione di interesse);

- nel garantire comunque all’imprenditore la continuità dell’esercizio dell’attività, e quindi

la percezione degli introiti fatturati, anche nel caso in cui, per problemi tecnici, l’azienda

avrebbe, invece, dovuto interrompere.

Come anticipato si farà appresso riferimento alla richiesta di misura cautelare non fosse altro che

per fornire una più analitica riproduzione delle conversazioni intercettate dalla cui lettura è

possibile trarre, unitamente agli altri atti di indagine, la fitta trama dei rapporti delittuosi intessuti

nel tempo dal Cannova con gli altri coindagati per i quali si procede, ciascuno dei quali coinvolto

nei singoli episodi criminosi che li riguardano.

Capo A)

Seguendo lo stesso schema della citata richiesta viene per primo in rilievo l’episodio delittuoso

di cui al capo A) che interessa il consolidato, stratificato ed articolato rapporto criminoso

instaurato dal funzionario pubblico Cannova con l’imprenditore catanese Domenico Proto, detto

“Mimmo”.

A prescindere dall’eccessiva familiarità e disinvoltura emersa fin dalle primissime fasi

dell’ascolto delle conversazioni intercorse sull’utenza in uso al predetto funzionario regionale

con il Proto (“Mimmo”), rileva lo smaccato interessamento da parte del Cannova alle plurime

vicende amministrative di questo imprenditore catanese presidente della OIKOS s.p.a., società

che all’epoca dei fatti gestiva lo smaltimento di rifiuti non pericolosi a mezzo di una discarica

sita in Motta Sant’Anastasia (CT), C.da Tiritì, come da Autorizzazione A.I.A. n. D.R.S. n. 562

del 27.06.07.

L’oggetto principale di tanto interessamento è da individuare nel fatto che la società del Proto

aveva presentato presso gli uffici dell’Assessorato in cui il Cannova prestava servizio richiesta di

autorizzazione all’ampliamento della citata discarica nella limitrofa C.da Valanghe d’Inverno,

anch’essa ricadente nel Comune di Motta Sant’Anastasia.

Una pratica avente una notevole rilevanza con altrettante cospicue ricadute economiche ed

ambientali dal momento che il sito privato di smaltimento rifiuti gestito dalla società OIKOS era

tra i più grandi di tutta la Sicilia, con volumi d’affari stimati in circa 30 milioni di euro di

fatturato nel 2011.

Peraltro tale operazione di ampliamento della discarica veniva avversata dalle iniziative

promosse da alcuni comitati “No discarica” i quali, preoccupati delle possibili conseguenze sul

piano della salubrità dei luoghi, rivendicavano il fatto che si trattava di un impianto nuovo e non

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di un ampliamento della capacità potenziale di tre milioni di metri cubi, che avrebbe fatto

diventare la discarica gestita dalla società OIKOS il sito emergenziale più grande dell’isola.

Rinviando a quanto più avanti sarà riportato è il caso di sottolineare come il Cannova abbia

operato “in simbiosi” e praticamente alle “dipendenze” del Proto attivandosi concretamente ed a

“tutto campo” per il soddisfacimento di ogni interesse privato in cambio di una sorta di

“retribuzione salariale”, anche questa esplicitata nelle comunicazioni intercettate.

Un rapporto che emerge in termini chiari anche perché questi interlocutori non ricorrevano ad un

vero e proprio linguaggio criptato confidando, almeno nelle prime intercettazioni disponibili, di

non essere indagati.

Tra i primi elementi che confermano il rapporto delittuoso emblematiche sono quelle locuzioni

in cui il Cannova, sollecitato dal Proto (SMS: “Sai se domani e (è) stato organizzato una visita in discarica

da Palermo”), confidava a quest’ultimo la notizia riservata dell’imminente ispezione programmata

presso il suo impianto anche da parte del personale del Dipartimento Regionale dell’Acqua e

Rifiuti servizio “rifiuti e bonifiche” diretto da Michelon Domenico (Progressivo n°: 2265 Data :

12/09/2011 Ora : 12:04:55 Durata : 0:00:00 SMS: “In questo istante mi perviene una notizia stesso mezzo che

Mimmo domani l'ing Michelon domani alle ore 09:00 vengono a fare un controllo con ing Polizzi e un consulente

dell'Assessore per le problematiche del comitato no discarica”).

In merito a questo controllo, che doveva essere “a sorpresa”, il Cannova ha posto in essere

un’attività di intelligence volta per un verso ad influenzare uno dei partecipanti (tale “Alberto”

identificabile in Pulizzi Alberto dipendente del predetto Dipartimento) a questa programmata

ispezione (C : Perché praticamente tutto quello che è stato lamentato dalla... dalla cosa, dalla... non c'è niente di

vero. … C : Siccome tutto quello che scrivono sono tutte minchiate e allora non abbiamo ritenuto...) e, per altro

verso, a rassicurare il Proto concordando con lui la condotta da seguire in riferimento a questo

adempimento burocratico promosso dall’assessore regionale (C. No lascia stare tu.. non le fare mai

queste cose ! Allora! Senti! Per quanto riguarda domani, domani c'è questa riunione e tra l'altro Michelon e

Pulizzi .. che non gliene fotte niente di questa cosa. la stanno facendo soltanto perché gli lo ha ordinato l'assessore.

(...) … C. Dipende da quello che succede domani !.. ti ripeto… ti ripeto gli interlocutori non gliene fotte niente !

non sono interlocutori che vengono per fare casino o per fare danno anche perché io gli l' ho detto a Michelon

acquisisci i verbali dell' ARPA... prendendoti i verbali dell' ARPA non hai bisogno di fare niente ...perché sta

facendo queste cose ! Perché l'assessore praticamente ha letto i giornali e sulla scorta dei giornali che hanno

scritto che non sono state risposte...non sono state date risposte all'interrogazione di Burtone.).

Sempre dalla lettura dei dialoghi scambiati in data 12 settembre 2011 emerge come il Cannova

manifestasse, conversando con il Proto, un evidente interesse personale rispetto all’esito di

questa visita/ispezione che, benché a suo avviso non affidata a soggetti dotati di particolari

competenze tecniche (C. Non è tecnico Mimmo, non è un sopraluogo tecnico perché i personaggi non sono

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tecnici...capisci ?), veniva comunque vista come un’attività potenzialmente “dannosa” per gli

interessi del Proto e, di riflesso, dello stesso Cannova (C. Certo vengono a fare danno.).

Una preoccupazione tale da spingere il Cannova a contattare telefonicamente, esattamente in data

15.09.2011, il prof. Federico Vagliasindi (allora consulente dell’Assessore Regionale all’Energia

Giosuè Marino) il quale era anche lui (al pari del citato Pulizzi) designato per tale ispezione al

fine di stabilire con questi una “linea comune” (C: Le ripeto la questione non è urgentissima… volevo

concordarla con lei per studiare una linea comune tutto qua… per vedere se lei concordava con il mio pensiero.

(ndr. Cade la linea).

Un contatto, quello con il prof. Vagliasindi, che, peraltro, il Cannova aveva preannunziato al

Proto già il 12 settembre 2011 (cioè allorché era emersa la notizia dell’ispezione) con l’SMS del

seguente tenore: Ho parlato con michelon e su richesta dell assessore since e organizzata quest visita domani

per rispondwere all interrogazione Di burtone .partecipanosolo quelli dell assessorAto. io ho detto Di acquisire i

verbali arpa per le verifiche Di quanto lamentato. partecipa anche vagliasindi col quale ho app.giovedi pom .day

confermare solo se tu vuoi.- Dunque un’attività pianificata nei dettagli ed in riferimento alla quale il pubblico funzionario si

mostrava del tutto disponibile ai desiderata dell’imprenditore Proto, dal quale attendeva notizie

sul da farsi (“… confermare solo se tu vuoi).

Un interessamento richiesto dal Proto ben conscio del notevole impegno economico affrontato

dalla sua società per l’ampliamento della discarica che rischiava di subire delle battute di arresto

anche in relazione all’attività di contrasto promossa dai comitati cittadini interessati alla chiusura

del nuovo allargamento della discarica di C.da Tiritì e contraria all’ampliamento di quella di

C.da Valanghe D’Inverno (vedi a tale fine gli articoli giornalistici riportati nella richiesta di

misura, pubblicati il 13.01.2011, in cui si prospetta che la società aveva già speso 28 dei 31

milioni di euro necessari per portare a termine l’intervento).

Proprio in considerazione della rilevanza degli “interessi in gioco” anche le ulteriori

intercettazioni confermano la stabilità dei contatti criminosi tra i due indagati, come emerge già

dall’SMS del 10.10.2011 in cui il Cannova comunicava al Proto l’ennesima notizia riservata, in

questo caso relativa al fatto che la pratica di interesse del suo interlocutore era all’attenzione del

funzionario Michelon Domenico al quale il Cannova si riprometteva di chiedere delucidazioni

(“Il fascicolo e in mano a mimmo e stasera mi dice se va bene.”).

Seguivano altri contatti tra il Cannova ed il Proto, fino all’ulteriore SMS delle ore 20:36:01,

sempre del 10.10.2011, in cui il Cannova così rassicurava l’imprenditore catanese: “I documenti

vanno bene. Domani mi faccio spedire da veronica la firma digitale e presento il tutto.”.

Dunque il Cannova, con una solerzia esorbitante rispetto ai suoi compiti istituzionali, si è

interessato di seguire, passo passo, tale pratica amministrativa addirittura concordando con il

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Proto le fasi successive di cui lo stesso Cannova si faceva carico, come emerge dall’accenno alla

firma digitale che doveva essere inviata da “Veronica”, ossia da Veronica Puglisi collaboratrice

del Proto, per consentire al Cannova di “presentare il tutto” al posto del Proto.

Tralasciando in questa sede l’ulteriore dialogo del 25.10.2011 - riportato nella richiesta di misura

per documentare la familiarità dei rapporti tra i due indagati nell’organizzare una cena con

l’allora Ministro per le Politiche Agricole, Senatore Romano Saverio, e nel commentare le

vicissitudini giudiziarie, per un abuso edilizio, contestato all’ing. Zuccarello Natale, dirigente

coordinatore del servizio 1 VIA/VAS (quello stesso funzionario che in un precedente dialogo

con il Proto il Cannova aveva appellato con il nomignolo di “zucca”) - vengono più direttamente

in rilevo quelle ulteriori conversazioni del novembre 2011 nelle quali emerge che il Cannova ha

usufruito, interamente a spese del Proto, di un viaggio e di un soggiorno a Rimini ove la società

AIKOS partecipava all’annuale fiera “ECOMONDO” di interesse per le aziende impegnate nel

riciclo di rifiuti.

Se da un lato emerge direttamente dalla voce del Proto il suo interessamento per la partenza e la

prenotazione del viaggio “dell’amico” Cannova (P: Ti ho messo partenza da Catania, vedi... perché se no

dovevi... P: Fai una cosa, parla con Veronica, eh.... dagli... dagli l'input qual'è la disponibilità e ti faccio cambiare

tutte cose.), sotto altro profilo e sempre dalla stessa comunicazione telefonica (ore 16:01:57 del

07.11.2011) emerge il costante coinvolgimento del Cannova per gli interessi del Proto: C: Senti,

vedi che è arrivato l'altro documento che praticamente parla di nuovo di e.... annullamento del decreto AIA nei

confronti di OIKOS... ora faccio i fax e glieli faccio arrivare a Veronica, quindi questa cosa continua, è quella del

direttore, pensavo fosse finita e invece continua. Hai capito?... Pronto?... Pronto?...”.

Ancora una volta una notizia sensibile e riservata anticipata dall’arch. Cannova e, peraltro, di

estremo interesse per il Proto visto che si palesava la possibilità di una revoca dell’autorizzazione

AIA per la sua società; proprio per questo veniva tra i due concordata la spedizione via FAX con

l’invito del Cannova al suo interlocutore di andare a recuperare prontamente tale importante

documentazione, non prima di aver fornito anche le sue personali delucidazioni sulla

provenienza di tale iniziativa: “P: Mmh... Da parte di chi arriva questo documento? C: Da parte del

direttore, che, praticamente, gli ha scritto l'ufficio di gabinetto dell'assessore, perchè ha avuto la richiesta da parte

della Prefettura. Ufficio di presidenza, segreteria tecnica, da parte del presidente..ehm... della.. della regione. P:

Ma è il direttore che scrive? C: Si! P: Cioè, ZUCCARELLO Scrive? C: No! ZUCCARELLO non è direttore, non

cominciamo. P: Allora chi è, scusa? C: Scrive ARNONE! Perchè vuole risposta la MONTEROSSO, Patrizia

MONTEROSSO, ch'è il capo di gabinetto di LOMBARDO. P: Ho capito! Va' beh, questo... questo...C: Te lo faccio

arrivare tramite fax.. ehm... stasera vattelo a prendere in ufficio.”.

La conferma che l’arch. Cannova sia effettivamente partito per Rimini interamente a spese del

suo abituale interlocutore Proto emerge dai successivi dialoghi presi in rassegna dai quali emerge

che il Cannova ha avuto la disponibilità anche dell’uso di un’autovettura a noleggio (presso la

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società AVIS prenotazione 2527-4057-IT-4) peraltro concordando direttamente con Giuseppe

Arcidiacono, segretario del Proto, le modalità operative di tale viaggio e le relative prenotazioni

(con partenza da Palermo il 9 novembre 2011 con arrivo a Bologna e rientro il successivo 11

novembre con volo Bologna/Palermo Alitalia).

Senza dubbio di maggior interesse probatorio è la circostanza che nella conversazione

dell’08.11.2011, ore 00.53.150, il Proto, oltre a concordare con il Cannova gli ultimi aspetti

logistici di tale viaggio (P: Ho dato disposizione... Ho dato disposizione, vedi, al mio segretario di trasferire.. o

qualcuno che ti accompagna, o prendendo un auto e lasciandola a Rimini, come aeroporto. Però lui, ti

comunicherà, se Già non l'ha fatto...) insisteva affinché il Cannova portasse con sé quel prezioso

documento di cui i due avevano in precedenza parlato e che non era stato inviato via FAX a

quanto pare per dei problemi tecnici esternati dallo stesso Cannova (C: No, perché nel frattempo il fax

si è... è finito l'inchiostro, e siccome ogni volta lo devo comprare io, l'inchiostro, sono...); proprio il Cannova

rassicurava il suo interlocutore circa il fatto che in occasione della trasferta a Rimini avrebbe

portato addirittura l’originale del documento che interessava al Proto: C: Te lo porto in originale!

Di questo viaggio vi sono molte conferme anche di tipo documentale; di immediata evidenza è,

ad esempio, il dialogo del 09.11.2011, ore 16:05:38, in cui il Cannova conversando

telefonicamente con sua moglie Valeria Paduano le confidava che aveva la disponibilità di

un’autovettura “Della ditta”, una locuzione riferita alla “ditta” del Proto esternata in modo così

confidenziale da ingenerare qualche confusione persino nella stessa moglie dell’indagato benché

fosse anche lei a conoscenza della “familiarità” dei rapporti del marito con l’imprenditore

catanese: V: E poi a Rimini come ci vai? G: C'è una macchina che mi aspetta. V: Di chi? G: Della Ditta. V:

Quale Ditta? G: Di tua sorella... minchia.. ! V: Quale Ditta è? G: Sei scema? V: Che Ditta è non lo so. G: Quella

di Mimmo.!”.

Peraltro in questo stesso dialogo emerge per la prima volta l’intenzione del Cannova di sfruttare

la sua “compromettente” amicizia con il Proto anche per “sistemare”, almeno in un prossimo

futuro, il figlio Paolo: G: Infatti è probabile, probabile che poi Paolo lo mettiamo a lavorare lì. V: Si tu sei

convinto, lo devi mettere a lavorare lì...vediamo le cose come vanno... ancora non si sa niente... la crisi tu già pensi

a Paolo dove lo devi mettere a lavorare. G: Sarebbe una buona oppurtunità.. V: Per ora fagli prende sto

diploma...che è ancora all'inizio, ho paura che.. G: Poi a casa, anche quando va a Catania, è a due ore di strada..

Come anticipato della trasferta a Rimini vi è ampio riscontro come emerge dalla ricevuta

dell’albergo (a 5 stelle lusso) GRAND HOTEL RIMINI allegata in atti, che attesta che la società

OIKOS s.p.a. ha sborsato per il soggiorno del Cannova la somma complessiva di euro 717,00

pagata con la carta di credito Master Card n. 5529 7500 7810 4933 intestata a Domenico Proto.

In una medesima ottica delittuosa vanno inquadrati anche gli ulteriori contatti intessuti dal

Cannova con il Proto muovendo da quella telefonata del 02.12.2011, ora 07:55:30, nella quale il

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Valy
Evidenziato
Valy
Evidenziato
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Cannova preannunciava un’importante imminente svolta (C: Mimmo "agghiurnò" finalmente? P:

"agghiurnò agghiurnò"! C: "agghiurnò" meno male!) sia pure stabilendo con il complice una nuova

“linea di intervento” per raggiungere gli obbiettivi di evidente interesse della società OIKOS e, di

conseguenza, anche dello stesso funzionario pubblico infedele: C: ..dobbiamo muoverci diversamente

con ..con il direttore. Perchè ieri che eravamo assieme, mi fece una battuta. Mi fa, si mette accanto a me e mi fa

dice: "Ma quello di ieri che mi ha salutato chi era? Io non lo conosco!" .

In pratica il Cannova confidava al Proto che il direttore Michelon non aveva gradito il metodo di

approccio diretto ed eccessivamente confidenziale seguito dallo stesso Proto in una precedente

occasione consigliando a quest’ultimo di muoversi diversamente (C: Si, se li scorda le cose. Una

telefonata preventiva cosi la prossima volta....) sia pure non demordendo dall’assiduità di queste

sollecitazioni, finalizzate sempre agli intessi aziendali della OIKOS C: ...il risultato dovrebbe essere

che lui si piglia la tariffa e l'a.i.a. rimane quà..

Un imminente risultato favorevole, cui i due indagati ambivano, legato anche al fatto che,

almeno a dire del Cannova, la pratica doveva essere trasferita alla “giunta di governo” una notizia

che destava l’ampia condivisione del Proto (...ho capito. (…) P: ottimo, ottimo, ottimo...) il quale

vantava amicizie anche al riguardo.

Nella conversazione del 13.12.2011, ora 13:42:27, riaffiora in termini evidenti il rapporto di

sudditanza del Cannova rispetto agli interessi economici dell’imprenditore catanese, in questo

caso in riferimento alla convocazione della Conferenza dei servizi che rientrava tra le mansioni

del predetto indagato quale funzionario istruttore; una convocazione così testualmente e

confidenzialmente caldeggiata dal Proto: “Certo. Sei tu che chiami RACITI, chiami Tizio, chiami Caio e li

convochi!” dopo che i due interlocutori avevano concordato di incontrarsi assieme per il pranzo.

Rinviando all’integrale lettura del dialogo spicca il fatto che il Cannova usi locuzioni quali: “C:

Ma infatti, infatti. Minchia, uh... appena facciamo una cosa del genere, nell'arco di cinque minuti lo saprebbe tutta

Catania!” che da sole testimoniano l’interscambio di interessi illeciti, tanto più che il Proto si

riprometteva di portare “un po' di documenti” che, neanche a dirlo, dovevano essere analizzati a

fondo dal Cannova.

Una conversazione il cui significato si coglie appieno se solo si ricorda che il Cannova (cfr. sit di

Zuccarello, vedi VOL. III aff. 6) era colui che rappresenta l’Amministrazione Regionale nelle

conferenze dei servizi, per l’appunto “convocate”, e che il predetto “Raciti” si identifica in

Salvatore Raciti, dirigente dell’Assessorato Provinciale all’Ambiente di Catania.

Ma la spregiudicatezza delle condotte del Cannova emerge anche dalle telefonate del 28.12.2011

e 04.01.2012 dalle quali risulta che il predetto funzionario pubblico ha usufruito, per sé e per i

suoi familiari (moglie e due figli) di un soggiorno dal 3 al 7 gennaio 2012 presso la prestigiosa

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struttura alberghiera denominata Hotel Baja Verde di Acicastello (CT), anche in questo caso

completamente a spese della società OIKOS.

A tal fine va segnalato come il Cannova stabilisca un rapporto addirittura diretto con il segretario

della precitata società, Giuseppe Arcidiacono, per prenotare tale soggiorno (“Senta Giuseppe, una

cortesia mi deve prenotare... domani, dal tre al sette con partenza l'otto. (…) Va bene, grazie e... Giuseppe per una

matrimoniale e una doppia.”) quasi che si trattasse di un’incombenza normale e, per certi versi,

dovuta.

Analogamente risulta che la società OIKOS seguiva una contabilità separata ed occulta per

pagare simili compromettenti servizi al pubblico funzionario corrotto, come emerge dalla

telefonata del 04.01.2012 in cui l’impiegata Grazia Marletta (detta Grace) si era avveduta di un

possibile errore di contabilizzazione delle spese di “prenotazione dell’amico nostro” chiamando per

tempo il Proto per porre riparo al problema.

Ma il dato forse più inquietante è rappresento dal fatto che il citato soggiorno al Baja Verde di

Acicastello non rappresentava affatto un evento isolato, come emerge dalla telefonata del

20.04.2012 ora 19:20:39 nella quale i due indagati, dopo i soliti confidenziali convenevoli (C:

Mimmuzzo! P: Amore mio, a che punto sei? C: Sto... alle otto sono da te.) discutevano di una nuova

prenotazione, così il Proto: Alle otto. Senti ascoltami sto chia... sto chiamando qua la Baia Verde, Gianfranco.

Analogamente rileva l’intercettazione del 28.04.2012, ora 13:06:15, nel corso della quale

l’impiegata Marletta (Grace) informava che stava predisponendo il “full credit nostro” sempre al

Baja Verde ricevendo conferma dal Proto che la prenotazione interessava, oltre che Gianfranco,

“sua moglie e i suoi figli”.

Ma con riferimento ai soggiorni passati da Cannova e la sua famiglia presso il citato Hotel di

Acicastello rilevano gli accertamenti di PG dai quali risulta che presso tale struttura alberghiera

(VOL. II aff. 736 ss) tra il 2008 ed il 2012 il predetto indagato vi ha soggiornato una ventina di

volte, in periodi differenti dell’anno anche con il suo nucleo familiare al completo (moglie ed i

due figli).

In particolare (per come evidenzia il requirente nella sua richiesta di misura) dalla consultazione

del registro dell’albergo, si rilevava:

- che in quasi tutte le circostanze la prenotazione era stata effettuata sempre da personale

della società Oikos: dalla Marletta Grace o da Arcidiacono Giuseppe;

- che le relative fatture erano tutte intestate alla ditta OIKOS, fatta eccezione per un solo

pernottamento in cui era stata emessa ricevuta fiscale intestata a CANNOVA

Gianfranco;

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- che quasi tutti i pagamenti erano stati eseguiti a mezzo di bonifico bancario effettuato da

parte della società OIKOS sul conto corrente dell’Hotel Baja Verde, fatta eccezione per

il soggiorno del 6/7 febbraio 2009, saldato a mezzo di carta di credito personale del

Presidente della OIKOS Spa, Proto Domenico, Master Card n.5529750078104933 con

validità 05/2013;

- che due pagamenti, relativi ai soggiorni del 20/21 aprile 2012 e del 28 aprile 2012- 01

Maggio 2012, erano stati effettuati a mezzo bonifico bancario da parte dell’avv. Sudano

Salvatore (come da informazioni in possesso della P.G. legale del Proto): precisamente i

pernottamenti su citati venivano saldati entrambi in data 21/06/2012 con la seguente

causale “Bonifico CRO 00237545807 Sudano Salvatore saldo fattura 933-137-1471

causa erroneo bonifico da OIKOS spa”. Intervistato informalmente sul punto il vice

direttore dell’albergo, Valenziano Aldo Santagelo, gli veniva richiesto il perché la

fattura fosse stata saldata dal Sudano e per di più dopo tutto questo lasso di tempo. Lo

stesso riferiva che è prassi della OIKOS s.p.a. saldare le sue fatture, unificando più

pagamenti già lasciati in sospeso, e che l’albergo non aveva interesse alcuno nel

verificare di chi si faccia carico della spese sostenute dal cliente.

In buona sostanza risulta che società OIKOS s.p.a., di cui il Proto è presidente, ha versato alla

struttura alberghiera, in soli quattro anni, cioè dal 2008 al 2012, una somma complessiva pari ad

euro 31.152,30 per i costi sostenuti dal Cannova Gianfranco e dalla sua famiglia.

Un impegno di spesa davvero non spiegabile se non quale corrispettivo degli illeciti servigi posti

in essere dal Cannova come funzionario pubblico corrotto.

Del resto i rapporti del Cannova con il Proto ma anche con il citato avv. Salvatore “Chicco”

Sudano, legale di fiducia di Proto (il quale come visto ha saldato almeno due fatture al Baja

Verde a causa erroneo bonifico da OIKOS s.p.a.), emergono dall’intercettazione del 04.02.2012,

ora 17:00:12, nella quale i due predetti indagati progettavano un incontro anche con l’avv.

Sudano finalizzato all’emissione di un provvedimento amministrativo di competenza dell’ufficio

del Cannova.

Il dato inquietante è ancora una volta rappresentato dal fatto che il Cannova ed il Proto, in

spregio a qualsiasi regola legale ed amministrativa, concordavano al telefono ed in termini

confidenziali il contenuto del provvedimento.

Addirittura era il Cannova a suggerire al Proto di chiedere l’aumento della tariffa per il

conferimento dei rifiuti in discarica ai Comuni interessati assumendo un ruolo di “consulenza”

del tutto alieno alle sue funzioni pubbliche.

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Sul punto è il caso di precisare che i Comuni pagavano alla società OIKOS euro 9,25 per

tonnellata di rifiuto trattato presso l’impianto di pretrattamento/selezione di rifiuti non pericolosi

(VOL. II aff. 196 ss notifica decreto di tariffa di smaltimento del 15.04.2011 a firma di

Gianfranco Cannova) ed altri euro 72.57 per ogni tonnellata di rifiuto che veniva poi conferito in

discarica.

Nel corso di questa conversazione, che ha davvero del paradossale per la disinvoltura del

funzionario corrotto nel cercare di agevolare il suo “privato finanziatore”, si apprende che la

società del Proto non aveva richiesto l’aggiornamento della tariffa negli ultimi cinque anni, una

tariffa che, come sostenuto sempre dal ben informato Cannova, poteva essere ritoccata ogni sei

mesi per legge.

In questo senso il Cannova, illegalmente zelante rispetto agli interessi economici del Proto,

suggeriva a quest’ultimo di chiedere immediatamente l’aggiornamento posto che l’autorità

competente per l’approvazione del tariffario in quel momento era rappresentata dal Cannova

medesimo: C: E' giusto? Quindi, se tu vuoi, la revisione della tariffa, non della TIA (Tariffa Igiene Ambientale

ndr), della tariffa la puoi chiedere a me direttamente..

Un’attività nella quale il Cannova esternava anche l’escamotage per giustificare una simile

istanza da parte del Proto legata all’aumento del costo del gasolio per movimentare i mezzi della

sua azienda: C: ...Mimmo...Mimmo...una cosa una cosa sola. La tariffa di 5 anni fa. ma tu lo sai il gasolio a

quanto era 5 anni fà?.

Una spregiudicata “consulenza” che destava l’immediato interesse del Proto il quale ventilava il

profitto derivante da tale operazione vista la piena disponibilità del funzionario corrotto con il

quale direttamente si rapportava: P: Ma perchè ti dico che io materialmente...di fatti...eh...se se entro questo

mese non si presenta nessuno, io veramente la imbuco. mi fermo! Nel senso, stacco i ragazzi, gli faccio fare

praticamente 15 giorni 20 giorni di lavoro, ti presentiamo la.. ti chiediamo l'aggiornamento tariffa, veramente

e...via!

Un interventismo persino eccessivo che induceva il Cannova a sollecitare maggiore cautela nei

passaggi burocratici che avrebbero potuto destare sospetti (“Se tu invece chiedi l'aggiornamento della

tariffa, passi per stronzo”) sia pure garantendo, per suo conto, un completo interessamento personale: C: Aspè Mimmo! Aspè! Ti dò un'altra chiave di lettura, un'altra soluzione. E...io sto mettendo avanti

l'aggiornamento...ora a Febbraio programmo la prima conferenza,..in occassione dell'approvazione dell'AIA

dell'aggiornamento... (…)Lo so..lo so..lo so!...e tutto questo incide, incide tantissimo. Ecco perchè non si può tenere

quella tariffa. Infatti la questione va rivista, però la camuffiamo, come AIA. Capisci?.

Dunque mediante l’espediente, suggerito ancora una volta dal Cannova, di “camuffare” la

richiesta di aggiornamento delle tariffe nell’ambito del rinnovo dell’autorizzazione AIA il

risultato sarebbe stato sicuro e praticamente indenne da possibili censure anche formali: C: ..tu

presenti l'aggiornamento della tariffa, non c'è bisogno che tu la fai esclusiva...la fai conseguenziale

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all'aggiornamento dell'AIA.... (…) C: Capisci? Quindi abbiamo la possibilità con questa scusa di andare a rivedere

tutte cose......

Un accordo che consentiva a questi due soggetti, che agivano all’unisono (“abbiamo la

possibilità”), di avere davvero la possibilità “con questa scusa di andare a rivedere tutte cose” con

evidente interesse illecito per la società del Proto e pari detrimento economico per le pubbliche

risorse.

Un’operazione il cui esito positivo era praticamente scontato visto che il Cannova contava di

interferire direttamente sulla procedura in oggetto convocando personalmente il “dipartimento”

in commissione che si doveva interessare: E' chiaro, è chiaro. No ma guarda che il dipartimento, il

dipartimento, dal momento in cui vado a discutermi la tariffa, lo convoco io in commissione. Ad Emanuele così

glielo faccio vedere io come si lavora, a questo gra....emerito cretino!

Questo caustico riferimento ad “Emanuele” è da individuare in Vincenzo Emanuele, Dirigente

Generale del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti.

L’elevato grado di compromissione esistente tra i due indagati emerge anche dal fatto che,

sempre nel corso di questa conversazione, il Cannova finiva per concordare direttamente con il

Proto la scansione dell’attività dell’ufficio pubblico in cui operava: C: Senti e invece un'altra cosa!

Appena siamo assieme, blocchiamo una data Mimmo che devo cominciare con le prime conferenze. P: Ah! Certo,

certo! C: Vediamo che che data può essere buona. Io la vorrei fare la prima per fine febbraio..... P: Si! C:

Vedi,verifica con Veronica come è la situazione, se va bene per voi se si può fare.

Ancora una volta, dunque, il Cannova agiva e si prodigava nell’interesse del Proto asservendo la

sua funzione pubblica.

La questione dell’aggiornamento delle tariffe veniva ripresa nella telefonata intercettata

l’11.02.2012, ora 14:10:31 nel corso della quale sempre i due indagati concordavano l’intervento,

a mo’ di intermediazione, che il Cannova si impegnava a svolgere per l’indomani mattina

recandosi presso la sede degli uffici del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti a

contattare il dirigente generale Vincenzo Emanuele anche per la questione dell’aggiornamento

della tariffa: GIANFRANCO = Così andiamo a giustificare anche la tariffa. DOMENICO = No giustificare

cioè a...ad aggiornare la tariffa. GIANFRANCO = Andiamo ad aggiornare la tariffa certo.

In pratica il Cannova si offriva quale “apripista” verificando se vi erano le condizioni per un

incontro diretto tra il Proto ed il dirigente Emanuele: E..e allora facciamo una cosa Mimmo, se tu sei

d'accordo,dammi l'ok, io alle dieci telefono in via Catania e chiedo la disponibilità, appena mi danno la

disponibilità, io ti telefono, però tu a mezzogiorno devi essere qua.

Peraltro risulta che nell’incontro con il dirigente Emanuele il Proto avrebbe dovuto perorare

anche un'altra questione, sempre di suo diretto interesse economico, legata a dei finanziamenti

che erano in sospeso: DOMENICO = Io faccio veramente richiesta...diretta per i fini finanziamento...punto

paghi non paghi e...e come è messa questa situazione.

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Dunque l’ennesimo impegno personale di Cannova con un afflato davvero inusuale, almeno se

slegato alle illecite controprestazioni ricevute dal Proto.

Dalla successiva telefonata del 13.02.2012, ora 09:21:39, si ottiene conferma del fatto che il

Cannova, come concordato con il Proto, si sia effettivamente e prontamente prodigato per

ottenere l’appuntamento con Emanuele a mezzo del dirigente coordinatore di ARPA Domenico

Michelon.

Ma l’elemento probatorio che davvero comprova lo spessore del rapporto illecito intessuto dagli

indagati si ricava dal contenuto dell’intercettazione del 14.02.2012, tra Cannova e suo figlio

Paolo, captata all’interno dell’auto dell’indagato

Un dialogo che come sagacemente osservato dal PM “si commenta da sola” dal momento che il

Cannova finisce per confidare al proprio figlio, in questo momento di “intimità familiare”, il suo

rapporto di “collaborazione” (rectius di corruttela) al soldo del Proto, peraltro enfatizzato per le

sue disponibilità economiche: G: Cioè, quello che io guadagno in un anno, lui lo guadagna in un mese. P: E

perché non ti da un po di soldi a tia (n.d.r. te)? G: Se io lavoro mi da… mi da soldi pe… non regala nessuno niente,

Paolo.Se tu li meriti perché sei bravo e lavori, te li danno. P: Ma tu con Mimmo ci collabori? G: Certo! P: E quindi

te li da i soldi? G: Certo! Non lo vedi che abbiamo lav… abbiamo parlato di lavoro? P: Quanti soldi ti ha dato? G:

Dipende quello che faccio, se guadagno 10.000 mi da 10.000, se guadagno 5.000 mi da 5.000.

Un dialogo che davvero non merita commenti aggiuntivi tanto più che è lo stesso Cannova a

confessare al figlio che i suoi servigi prezzolati venivano pagati in base al loro intrinseco valore

(Dipende quello che faccio, se guadagno 10.000 mi da 10.000, se guadagno 5.000 mi da 5.000).

Questo rapporto di corruttela, già chiaro nei suoi elementi essenziali, viene ulteriormente definito

dai dati probatori che seguono muovendo dalla conversazione telefonica del 25.02.2012, ora

12:54:45, nella quale il Cannova, più che da impiegato regionale, sembra agire come burocrate di

Domenico Proto.

Più esattamente il Cannova telefonava al funzionario ARPA Domenico Michelon fissando con

questi un colloquio per il Proto (Si... che faccio ti fisso un appuntamento per martedì, fermo restando che tu

stai bene, oppure preferisci prima?) sapendo che il Michelon aveva in precedenza cercato, recandosi a

Catania, lo stesso Proto.

Subito dopo (12:56:03) il Cannova chiamava il Proto comunicandogli l’appuntamento e

facendogli capire la serietà della convocazione da parte del Michelon: Senti ...martedì lascia tutte

cose e scendi a Palermo! (…) C: Non prendere impegni, non devi mancare assolutamente. Non te lo faccio prima

l'appuntamento perchè ha la febbre.E' malato e ha la febbre. (…) però dice che c'è una certa urgenza.

Uno scambio di battute nel corso delle quali il Proto non aveva alcuna remora a confidare al

“sodale” Cannova che lui, per suo conto, si stava muovendo sempre al fine di influenzare le

procedure amministrative di interesse: P: Io, io ....ripeto non ho potuto parlare con i miei, ma lunedì

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mattina, non li disturbo oggi perché... lunedì mattina veramente mi aggiorno, perché non ho... non c'ho potuto

parlare, diciamo cosa è avvenuto, cosa non è avvenuto, so che di fatto, ho sent, ho saputo veramente che c'è stato

un articoletto diciamo su Catania..ora... io presumo che a quella riunione si riferisce questo messaggio che io ho

ricevuto. hai capito? (...) P: … io, io, io farò in modo allora visto che stasera veramente, farò in modo oggi, con la

giornata di domani di incontrare quello "alto alto" cerco di anticipare dai..”.

Ma un altro settore nel quale il Cannova ha esperito i suoi uffici a pagamento nell’interesse del

Proto è rappresentato dalla vicenda che riguardava le iniziative intraprese dal Comune di Motta

Sant’Anastasia per avviare le procedure per porre un vincolo paesaggistico, previo parere della

Sovrintendenza ai Beni Culturali, che avrebbe potuto nuocere alle iniziative imprenditoriali del

Proto.

Quest’ultimo, come anticipato, all’epoca dei fatti gestiva due discariche, entrambe ai confini tra

i comuni di Motta e di Misterbianco, sempre in provincia di Catania:

- la prima discarica, sita in C.da Tiritì, era già operativa ed aveva provocato le lamentele

della cittadinanza di Misterbianco per i cattivi odori e miasmi dalla stessa provenienti;

- la seconda discarica, sita nell’adiacente C.da Valanghe d’Inverno, era stata già

autorizzata dalle autorità competenti, ma non era ancora operativa in quanto in attesa del

collaudo dell’ampliamento richiesto dal Proto.

Il Comune di Motta Sant’Anastasia voleva ampliare il vincolo paesaggistico intorno al parco del

castello di circa 200 metri un’iniziativa che, di fatto, sarebbe andata contro l’ampliamento della

discarica sita in C.da Valanghe d’Inverno.

Un’eventualità che destava i malumori del Proto come si evince dalla conversazione 28.02.2012,

ora 10:01:35, nel corso della quale il Cannova, ancora una volta, si poneva completamente “a

disposizione” in specie prospettando di intervenie sull’Assessorato al Territorio: “a questo punto

devo entrare in gioco io.”.

Emerge la strategia pianificata dal Proto e dal Cannova con il solito trasporto di quest’ultimo

chiaramente indotto dagli indebiti corrispettivi ricevuti nel tempo secondo quella massima

esternata dallo stesso Cannova al proprio figlio: “non regala nessuno niente”.

Rinviando alla lettura anche di questa interessante conversazione, si riportano solo alcune delle

frasi più salienti pronunciate dall’arch. Cannova: No ma siamo noi che sciogliamo il vincolo, come

territorio (…) Ah...ah ho capito, ma Mimmo ti ripeto ci sono sempre degli aspetti....allora a questo punto può essere

che deve entrare in gioco io con....con Mimmo perchè...gli devo spiegare come stanno le cose. (…)

Allora....consiglio comunale, il consiglio comunale sa di quello, la nuova proposta che fa, la sovrintendenza, come

se la fa la sovrintendenza, ma in realtà è studiata no! ? e praticamente di arrivare al confine, con tutta l'area di

discarica. (…).

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Riguardo alle dazioni di denaro emblematica è l’intercettazione ambientale registrata alle ore

18.00 del 28.02.2012, nel corso della quale il Proto, salito nell’auto del Cannova, consegnava

una “mazzetta” di euro 5.000: Gianfranco, dico ci sono 5000 euro qua, te li sto ammucciando qua dentro.

Una consegna avvenuta al termine di un incontro tenutosi a Palermo presso il ristorante “Papoff”

di Via I. La Lumia n. 28, tra lo stesso Proto, Cannova e Domenico Michelon (VOL. II aff. 643 ss,

annotazione di indagine); una dazione che conferma il contenuto di quella discussione, più sopra

commentata, tra il Cannova e suo figlio circa i pagamenti ricevuti dal Proto parametrati a

seconda dei rispettivi interventi.

Come congruamente argomentato dal PM tale modalità di consegna delle “mazzette” si ripeterà

anche altre volte dal momento che l’imprenditore Proto, quando era a bordo dell’autovettura del

Cannova, era solito riporre il denaro nel vano portaoggetti dell’autovettura.

Il solido rapporto delittuoso tra i due indagati è ricavabile anche dalla conversazione telefonica

del 03.03.2012, ora 09:55:43, nella quale il Proto non aveva remore a confidare al Cannova del

suo incontro avuto con l’allora Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, il quale

era anche Commissario Straordinario all’Emergenza Rifiuti; un dialogo nel quale il Cannova

tranquillizzava il Proto circa eventuali esiti negativi legati alla vicenda “no discarica”

precisando che comunque “le carte” - ovvero tutta la burocrazia della discarica – dovevano

passare per il suo ufficio (PROTO: ... ma, mi dicono che c'è un decreto pronto, che devo dire..di sospensione...

CANNOVA: ... ma ma... ti ripeto a me non risulta, a meno che non lo fà quello stronzo per i fatti suoi senza farmi

sapere niente, ma tutte le carte ce li ho io, comunque Mimmo.. ).

La “disinvolta confidenza” tra i due indagati è avvalorata dagli altri elementi in atti a partire dai

contatti intrattenuti dal Cannova anche con l’avv. Sudano Salvatore (“Chicco”), come detto

legale del Proto, il quale ha anche inviato una sua memoria intercettata con e-mail (VOL. II aff.

404 ss).

Un documento di notevole rilevanza dal momento che contiene, in pratica, la risposta che il

Cannova a nome dell’ufficio che rappresentava quale funzionario dell’Assessorato al Territorio,

avrebbe dovuto fornire alla richiesta della Provincia Regionale di Catania di parere sulla chiusura

della discarica di C.da Valanghe d’Inverno (come detto sita nel Comune di Motta

Sant’Anastasia) e sull’annullamento del decreto AIA già emesso.

In merito a tale vicenda è bastevole evidenziare come il Cannova, conversando telefonicamente

con l’avv. Sudano (05.03.2012 ora 12:49:01) indichi la necessità di tale atto (CANNOVA: Senti

Chicco hai parlato con Mimmo? SUDANO: Ehhh si si si... CANNOVA: Eh mi serve questo documento

Chicco....) peraltro chiedendo di inviare questo compromettente allegato via e-mail e non via

FAX come suggeriva di fare il Sudano, ritenendo che in quel momento la posta elettronica al

proprio indirizzo personale ([email protected]) fosse un metodo di trasmissione più “riservato”:

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SUDANO Posso mandarlo un fax... riprovo a mandarlo con , con.. CANNOVA: No per email Chicco,

riproviamo per email ….che è più riservato

Dalla lettura di tale allegato, avente ad oggetto “DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI - C.DA

VALANGHE D’INVERNO - MOTTA SANT’ANASTASIA (CT) – RICHIESTA DI ANNULLAMENTO DECRETO A.I.A. N. 221

DEL 19/03/2009” e riportato per esteso nella richiesta di misura, si evince come il Proto, a mezzo

del suo legale, abbia stilato una minuta del documento che lo stesso Cannova avrebbe dovuto

redigere evitando di incorrere, per così dire, in locuzioni non gradite al proprio complice e

finanziatore privato.

L’ennesima conferma (laddove ve ne fosse ancora la necessità) dell’asservimento del Cannova ai

desiderata dell’imprenditore catanese tanto più che l’allegato in questione (che così esordisce:

“Facendo riferimento all’Impianto di Discarica per rifiuti non pericolosi di cui in oggetto si rende noto che lo

scrivente ha autorizzato con Decreto A.I.A. n° 562 del 27.06.2007 l’Impianto di Discarica per rifiuti non

pericolosi attualmente esistente …”) contiene una serie di indicazioni tutte evidentemente e

smaccatamente a favore dell’impianto del Proto.

Altro aspetto della corruttela emerge da quel passo della conversazione telefonica del 05.03.2012

ora 16:59:14 nel quale tra l’altro il Cannova, pur di favorire il suo interlocutore Proto, gli

confidava di aver preparato un “provvedimento negativo” in relazione all’autorizzazione AIA ad

un altro sito di discarica gestito nel comprensorio del Comune di Ramacca.

Un’attività concorrente il cui avvio, ad avviso degli indagati, avrebbe compromesso la possibilità

di ampliamento della discarica sita in C.da Valanghe D’Inverno ubicata nelle vicinanze del

comune di Motta S. Anastasia; proprio la connessione di queste due pratiche spiega il significato

della locuzione del Cannova: Mimmo, io su Ramacca sto facendo il provvedimento negativo....e lo metto

subito alla firma. Peraltro da questo stesso dialogo emerge (ancora una volta) la sinergica azione per cercare di

influenzare, in ogni modo, le pratiche di interesse del Proto; in specie i due commentavano un

pranzo fissato per l’indomani a cui avrebbe partecipato anche il funzionario del Dipartimento

Acque e Rifiuti, Domenico Michelon, sub-commissario all’emergenza rifiuti, un evento tra

l’altro così commentato: Cannova: [...] ma..scusami. se mi dici questo...se mi dici questo allora a quello che ci

siamo portati insieme a mangiare, fa il doppio gioco? [..] e...allora scusami! Prendiamo provvedimenti, Mimmo....è

inutile che andiamo a fare questa cosa... Proto: Alt..alt....alt.....domani noi andiamo a pranzo, e noi domani invece

io ti dico, io un minuto prima ti dico che cosa attivo. Perchè devo mandarlo veramente...... Cannova: ...ma tu sei

sicuro che...tu sei sicuro che non ci piglia per il culo? Proto: Scusami! Io ti sto dicendo...Cannova: ..a questo

punto...a questo punto c'è il dubbio che c'è il forte..il forte sospetto che ci sta prendendo per il culo.

Del resto il Cannova riguardo alla questione della discarica di Ramacca così si è espresso

conversando sempre con il Proto: C:Senti secondo te allora alla luce di tutto questo,giorno otto nel momento

in cui vado a fare il provvedimento di chiusura di Ramacca, tutto questo casino dovrebbe finire? P: Ma, secondo

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me, sì! O se non finisce.. C: ..io ti posso dire una cosa... P: ...scusa...se non finisce... C: ..eh.. P: .....sol perchè non

si può assolutamente far finirlo si capirebbe chiunque, io l'ho denunziato, tu immagina che io lo denuncio, giusto?

Anzi ti dico una cosa. In un provvedimento che ricevo per la prima volta, leggo quello che mi ero veramente già

confidato con una persona, ..dicendo: scusami, fino a....stanno chiedendo...fino ad oggi avevano chiesto, solo ed

esclusivamente il ritiro del decreto. La battaglia, tu ti puoi guardare tutte le carte. Riflettici. Oggi trovo un

documento dove dice :ritirare il decreto e prendere provvedimenti per la polvere e per il cattivo odore. per la prima

volta. C: Minchia! Ancora per la polvere ci rompono i cazzi...

Un dialogo (alla cui lettura si rinvia) i cui termini e i cui contenuti davvero non meritano altri

commenti dal momento che il Cannova si esprimeva come se fosse stato lui l’imprenditore

interessato alla pratica amministrava e non il funzionario pubblico dell’ufficio regionale.

Questo incontro a pranzo preannunciato dai due indagati (Allora domani Allora pranzo una e mezza ...e

poi lasciamo l'amico e ce ne andiamo a passeggiare...) aveva effettivamente luogo l’indomani (giorno

06.03.2012) presso il già citato ristorante “Papoff” di Via I. La Lumia, come accertato dalla

Polizia di Stato (VOL. II aff. 644 ss), che ha segnalato l’incontro ed il pranzo tra Domenico

Proto, Gianfranco Cannova, Domenico Michelon e Roberto Li Causi, questi ultimi funzionari del

Dipartimento Acque Rifiuti.

Oltre a dover sottolineare - come ha già fatto il PM nella sua richiesta di misura - “l’atipicità” di

un simile consesso in ambienti non istituzionali tra i funzionari pubblici ed un soggetto privato

interessato in un procedimento amministrativo gestito da quegli stessi funzionari (Michelon

svolgeva il ruolo di sub-commissario delegato all’emergenza rifiuti ed il Dipartimento Acque e

Rifiuti era soggetto istituzionale coinvolto nelle Conferenze dei Servizi), va rimarcato che il

Cannova, prima dell’arrivo del Proto, ha incontrato brevemente nella sua autovettura Michelon e

Li Causi “preparandoli”, per così dire, sulle tematiche di interesse di “Mimmo” (cioè del Proto)

in specie mostrandosi contrariato per la procedura di annullamento in autotutela del precedente

decreto di autorizzazione a favore della società OIKOS, che l’ingegnere Natale Zuccarello,

avrebbe messo alla firma del Dirigente Arnone Giovanni, all’insaputa del Cannova stesso: C: Si!

Ce l’ho qua la nota, ora te la faccio vedere. Aspetta, l’ho fotocopiata? Mi pare di si… noi… ora ti faccio vedere un

po’ di carte che…

Oltre ad emergere l’acredine del Cannova verso il suo superiore ing. Zuccarello, proprio in

quest’occasione il Cannova suggeriva a questi suoi interlocutori prudenza nei dialoghi telefonici

(evidentemente non immaginando che la sua autovettura era intercettata): C: Non ne abbiamo ancora

parlato perché non ci siamo… no, non ce n’è cinta Mì. Ho abolito la cinta. Non ho ancora notizie, c’è andato

domenica comunque, per evitare che ogni volta ci sentiamo sempre per telefono, minchia sempre a parlare per

telefono mi secca.

Ma la ragione di questo incontro presso il ristorante “Papoff” viene resa esplicita dalla telefonata

tra Proto, che era in viaggio per Palermo, e la sua collaboratrice Veronica Puglisi; in specie

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quest’ultima illustrava il contenuto dei documenti da lei confezionati e consegnati appositamente

allo stesso Proto da portare in questa riunione conviviale.

Si trattava della documentazione inerente le procedure di AIA e di VIA afferenti la società

OIKOS, documenti taluni indirizzati anche allo stesso ing. Michelon, ovvero uno dei

commensali.

A fine pranzo il Proto saliva a bordo dell’autovettura del Cannova, ove si consumava un ulteriore

pagamento di tangente così documentato nell’intercettazione ambientale: Proto: Io qua mi trovo circa

2000 euro, se tu sei a terra terra… Cannova: No, me l’hai dati l’altra volta… Proto: … e te li lascio no…

Peraltro in questo colloquio in auto pare che il Proto manifestasse al Cannova l’intenzione di

voler pagare anche il dirigente Michelon, un’ipotesi che veniva avversata dal Cannova che

alludeva a precedenti possibili infruttuosi pagamenti: P: Scusa, scusa, ci faccio firmare sta cosa, la

relazione, che vi do, dice, venti trentamila euro pure per incomprensibile C: Ma che sei folle? P: Non ce ne ho dato,

come glieli do… C: No, tu non gli devi dare niente… P: Mimmo? C: Ma se tu mi racconti che lui è così e ti danno la

conferma, ancora ancora legna ci devi mettere nel fuoco?

La conversazione in auto verteva poi su altre criticità che interessavano Proto e di cui questi

chiedeva consiglio al Cannova.

In particolare Domenico Proto si lamentava del fatto che il CRU - Consiglio Regionale

all’Urbanistica - organo dell’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente (ARTA), tra i cui

compiti rientrava quello di esaminare ed emettere pareri in merito ai Piani Regolatori Generali ed

agli altri strumenti di pianificazione urbanistica, presieduto dall’Assessore Regionale al

Territorio, fosse in procinto di effettuare delle non meglio precisate verifiche su qualcosa che

interessava Proto.

Anche rispetto a queste problematiche il Cannova (anche in virtù del pagamento sottobanco dei

due mila euro da poco ricevuti) non mancava di dare il proprio interessato consiglio sul da farsi

ripromettendosi di “intercettare” chi di dovere: Si Mimmo, ma appena arriva al CRU la cosa si può

risolvere tranquillamente perché intercettiamo tutti i componenti del CRU, che fa scherzi? Ce ne sono tre di

Palermo di cui due li conosco io.

Il giorno seguente, 07.03.2012 ora 19:03:28, veniva intercettata l’ulteriore conversazione

telefonica tra i due indagati nella quale, tra l’altro, il Cannova preannunciava l’invio di un fax

con un decreto di interesse per il suo interlocutore nonché riferiva che aveva già iniziato la sua

attività per influenzare, muovendo i suoi “canali ed amicizie”, l’esito della riunione programmata

per il 13 marzo 2012 tra i vari soggetti istituzionali al fine di affrontare le problematiche della

discarica sollevate dalla collettività.

Un dialogo nel quale riemerge il timore dei due indagati rispetto all’ing. Natale Zuccarello,

diretto superiore del Cannova, il quale veniva additato come favorevole alla revoca

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dell’autorizzazione AIA per la discarica di C.da Valanghe d’Inverno (… perché se tu lasci le cose in

mano a Zuccarello quello fa di tutto e di più e lo utilizza per il suo fine , e gli ho spiegato tutte le cose come stanno

il problema di Ramacca il problema Bios il problema... Oikos che cosa stanno tentando...perché insistono sulla

revoca della nuova vasca e non della vasca dove potrebbero nascere i problemi degli odori .....a loro degli odori

non gliene fotte niente loro voglio puntare sull'eliminazione della vasca perché è quella che dà fastidio per andare

a realizzare i loro giochi.).

Nella parte conclusiva del dialogo i due indagati alludevano all’imminente loro viaggio a Roma,

programmato per il 19 marzo 2012, ed al “festino” con delle prostitute organizzato dal Proto

rientrante anche questo tra le “utilità” facenti parte del patto corruttivo. D: due ore di giorno e due ore

scure di sera, bionde e scure diventano quattro ore ! G: certo, certo mi pare giusto.

Il 13 marzo 2012, giorno della riunione preannunciata dagli indagati, si captavano ulteriori

conversazioni di interesse tra cui il dialogo in cui il Cannova preannuncia al Proto l’intenzione

di voler registrare con il suo telefono cellulare questa riunione istituzionale: te la registro tutta la

questione. (…) C: Mimmo, ma tu lo conosci il samsung? (…) C: basta che lo posi sul tavolo, lui fa tutte cose da

solo, tu non è che devi fare niente.

Un’idea che all’inizio sembra ardita persino allo stesso Proto il quale tuttavia alla fine

acconsentiva viste le ampie rassicurazioni del Cannova: P: Eh... va bene. C: Quindi non devo fare niente,

non devo mettere niente addosso. P: incomprensibile C: Metto il telefonino sul tavolo e lo metto... faccio finta che

lo metto in silenzioso. P: Ok.

Puntualmente a fine giornata il Cannova metteva al corrente il Proto sull’esito della riunione, in

una lunga conversazione telefonica anche questa in atti registrata.

Rinviando alla lettura della trascrizione dell’intercettazione, nella quale il Cannova relazionava

nei dettagli il suo interlocutore, è bastevole considerare che tramite queste rivelazioni

l’imprenditore catanese veniva prontamente ed indebitamente messo a conoscenza di particolari

riservati riguardanti anche la sua pratica amministrativa relativa alla discarica di contrada Tiritì a

Motta San’Anastasia.

Una riunione alla quale hanno partecipato vari esponenti amministrativi ed istituzionali tra cui i

rappresentanti dei Comuni interessati nonché i funzionari della Regione Sicilia come il Dirigente

Generale del Dipartimento Acque e Rifiuti, Vincenzo Emanuele.

Un resoconto infarcito dai soliti commenti del Cannova circa la sua disponibilità nel perorare in

ogni modo gli interessi della società del Proto descrivendo, al contempo, il comportamento degli

altri partecipanti alla riunione (C: Comunque, in tutto questo MICHELON non ha aperto bocca,

completamente.) ed additando chi, al contrario, cercava (come Zuccarello) di frapporre ostacoli: C:

Non lo puoi capire, guarda, se non senti questa registrazione...

Notizie segrete e riservate che riguardavano anche le diverse amministrazioni locali rappresentate

dai sindaci partecipanti a tale riunione il cui contenuto il Cannova era compiaciuto di aver potuto

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registrare con il suo cellulare: C: Minchia infatti io avevo il registratore proprio davanti la sua bocca,

bellissimo guarda, minchia venne uno spettacolo questa cosa.

Di questa registrazione, così segretamente operata dal Cannova, gli indagati tornavano a

discutere nel loro dialogo intercettato il 24.03.2012, ora 09:17:53, nel corso del quale

concordavano le modalità per consentire al Proto di scaricare nel suo Samsung il file audio (Io ho

queste cose nel telefono, che devo assolutamente scaricare, prima che le perda. Quindi è preferibile... (…)Tanto tu

il cavetto Samsung ce l'hai.)

Ma soprattutto nella conversazione in questione il Cannova tornava a pianificare la strategia di

intervento per favorire indebitamente il suo interlocutore che veniva rassicurato nei seguenti

termini: C:… allora, per quanto riguarda la questione, non ci sono state più novità, ZUCCARELLO mi ha

consegnato nuovamente tutto l'incartamento OIKOS, e le carte ce le ho tutte io, quindi, questo significa che poi non

c'è stato un seguito. (…) C: Quindi è probabile che ci sia la seconda fase. La seconda fase consiste nel fatto che si

sono dedicati alle elezioni e non rompono più i coglioni. Perchè hanno interessi sulle elezioni, questi..

Ancora una volta questo funzionario infedele garantiva un’incondizionata presa di posizione pur

di agevolare l’imprenditore (“ci mettiamo in mezzo”) così dando nuova linfa all’accordo criminoso: C: No, ci mettiamo in mezzo, perchè, praticamente, andiamo a vedere tutti i limiti ed i vincoli che ci sono, appena si

vede che si vanno a toccare gli interessi di attività produttive, allora si levano subito. Anche perchè un parco

significa bloccare, qualunque,iniziativa.

Per porre in essere questo obbiettivo, che peraltro ricalca quello costantemente seguito dal

Cannova, costui si prestava addirittura a chiamare personalmente la segreteria del Dirigente

Generale Vincenzo Emanuele fingendo di essere Domenico Proto e chiedendo, a suo nome, un

incontro, come risulta dalla telefonata del 26.03.2012 ora 12.32.45 tra il Cannova ed il segretario

del dirigente Emanuele: S: Intanto lei è il signor? C: Proto, Domenico Proto. S: Il nome scusi? C: Domenico

Proto. S: Domenico. Ha detto Oikos, ho sentito bene? C:Si.

Così fissato questo appuntamento, altrettanto “diligentemente” il Cannova si premurava di

avvisare il Proto: Sms: "l appunt e per martedi o giovedi. tieniti pronto".

Riguardo alle ulteriori utilità ricevute dal Cannova viene in rilievo l’episodio di quel

televisore/impianto stereo, del prezzo di ben 16 mila euro (A: … parliamo TV, piedistallo motorizzato, le

due casse frontali quelle elettrostatiche, le due casse posteriori e il subwoofer col telecomando. C: Parliamo sedici

con fattura?), che il Proto ha messo a disposizione del Cannova quale ulteriore corrispettivo della

corruzione, pagando almeno 10 mila euro della somma totale.

Anche questo fatto è analiticamente ricostruito nella richiesta di misura, alla quale continua a

farsi rinvio, sicché è bastevole in questa sede osservare che la ricezione di questo

televisore/stereo veniva direttamente sollecitata dal Cannova parlando telefonicamente con un

impiegato dell’esercizio commerciale “PICK-UP HI-FIDELITY S.R.L.”, sito in via Catania 16;

peraltro era lo stesso Proto che, conversando con il Cannova, si interessava anche di questa

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vicenda del TV (“… nel frattempo andiamo per quel tv, tu sei rimasto all'impiedi...(sic). Cioè ci sono cose, che

sono un po' ferme. E, farei il salto lo stesso, per le due e mezza mangiamo assieme?) e chiedeva al Cannova

conferma della ricezione di questo costoso apparato elettronico: P: Senti ma il televisore quell’amico te

l’ha portato o no? G: L’ho… minchia ora si sono stoccati le gambe, eh l’altro ieri mi hanno chiamato, dice sa

abbiamo finalmente la fattura ci… ci rissi va bè… quindi qual è la situazione, dice.. no.. abbiamo fatto il prezzo per

lei.. come il dottor… inconpr..senza iva.. P: Quanto ci viene? G: 2800… ci rissi guardi.. c’è possibilità di ridurre…

dice no perché questa è.. va bè… P: Allora te li faccio mettere in acconto... (…)P: Eravamo rimasti “a chisti

ciamma a fare avire autri 10000 euro” in più tu gli devi pagare la tua tv. ho detto: guarda a Gianfranco, ora sta

facendo brutta figura ….

Peraltro nel corso di quest’ultima conversazione ambientale, registrata il 29.03.2012 nell’auto del

Cannova, veniva captata l’ennesima consegna di denaro contante: P: Aspetta che ti lascio quelle cose.

G: Che mi devo lasciare? Che devi fare? P: Mettiti più avanti. G: Io non ti voglio far camminare con la borsa.

Mimmo mi metto là vicino..? A questo punto si sente il rumore dell’apertura del cassetto porta oggetti

dell’autovettura, un fruscio di banconote e la chiusura dello stesso P: Scusa t’abbastano i piccioli per Cappeddano?

G: Ancora te ne devo dare soldi!

La definitiva conferma dell’intervento del Proto nell’acquisto dell’impianto TV/stereo si ricava

da un passo del colloquio in auto avvenuto qualche giorno dopo, esattamente il 30.03.2012, tra

Cannova e la moglie Paduano Valeria la quale, come detto a conoscenza della corruttela del

marito, esclamava: P: Senti, ma Mimmo almeno qualcosa te la esce per questa cosa che hai fatto?....Quanto?

..Te li ha dati? ..DIECI? … Meno male che c’è lui!!perche’ con questo……Quanto ti costano questi, omissis.”, ricevendo dal marito la seguente emblematica riposta di assenso: “G: Se ne fotte lui dei soldi.”.

Un altro importante settore nel quale il Cannova è intervenuto per agevolare il suo privato

corruttore è costituito dalla vicenda dei due guasti verificatisi nell’aprile del 2012 presso

l’impianto gestito dalla società AIKOS.

In particolare risultano emblematiche quelle conversazioni tra Proto o la sua collaboratrice

Puglisi Veronica (responsabile del piano sorveglianza e controllo della discarica della OIKOS) e

Cannova concernenti le iniziative per occultare tale vicenda e comunque per “limitare i danni”

conseguenti ai guasti tecnici con l’intervento del solito Cannova che si è prodigato illegalmente

per risolvere i problemi burocratici creando una sorta di “cortina di protezione”.

Rinviando alla richiesta di misura cautelare per la compiuta descrizione anche di questa vicenda

e dei passaggi burocratici che la caratterizzano è qui bastevole considerare che la OIKOS s.p.a.

all’epoca dei fatti gestiva gli impianti, complementari tra loro:

- di pretrattamento/selezione, denominato (IPPC);

- di discarica per rifiuti non pericolosi;

entrambi siti in contrada Tiritì del Comune di Motta S.Anastasia.

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Per lo smaltimento di tutti i rifiuti ricevuti, la citata società applicava, nei confronti dei

conferitori (A.T.O. e società di privati) e a seconda della destinazione dei rifiuti (verso l’impianto

di trattamento o direttamente in discarica), due distinte tariffe: quella relativa al trattamento

preventivo, pari a euro 72,57 a tonnellata, e quella relativa allo smaltimento definitivo in

discarica, pari a euro 9,25 a tonnellata.

Dalle indagini svolte risultano una serie di anomalie meglio dettagliate nel sopralluogo del 24

maggio 2012 (VOL. III aff. 592 ss), in specie veniva accertata, in una porzione d’area della

discarica, la presenza di rifiuti la cui tipologia non era consentito conferire ai sensi dell’art. 7

d.lgs. 36/03 o meglio:

- alcuni rifiuti che necessitavano in forza della loro tipologia, di essere sottoposti a

pretrattamento, che non avevano, invece, sostenuto;

- altri rifiuti (per esempio traversine in cemento armato, materiale in legno, plastica e

ferro, vedi foto da 21 a 25, VOL. III aff. 600-601) non potevano invece proprio essere

smaltiti in quella discarica, perché per tale tipologia è necessario uno specifico

pretrattamento con un impianto particolare, di cui la società OIKOS non dispone, per il

successivo conferimento in discarica per i rifiuti inerti.

A corredo di questa attività veniva acquisita la documentazione ambientale ed in particolare i

registri di carico e scarico e le “bindelle di pesa” dei rifiuti.

Come anticipato il guadagno della società era connesso alla quantità di rifiuto trattato, per cui la

stessa emetteva una prima fattura di trattamento, pari a € 72,57, e poi una seconda relativa allo

smaltimento definitivo in discarica € 9,25 a tonnellata, i cui importi sono ovviamente parametrati

alle quantità di rifiuto trattate e smaltite, dimostrabili dalle attività di pesa e tenuta dei registri.

Il fermo impianto verificatosi nell’ultima settimana di aprile 2012 non ha consentito di operare il

pretrattamento nei termini dovuti, peraltro in questi casi il gestore della discarica doveva

prontamente avvertire tutti gli enti preposti al controllo – Regione, ARPA e Provincia – affinché

potessero mettere in atto le misure necessarie per garantire il corretto smaltimento dei rifiuti

salvaguardando la salute pubblica.

A tal proposito il Dirigente del Servizio ing. Zuccarello Natale, ha riferito: in caso di

interruzione dell’impianto e qualora la vasca di raccolta cd. “tramoggia” sia colma, il gestore

avrebbe l’obbligo di interrompere il conferimento dei rifiuti qualora non via sia un’area di

stoccaggio temporanea già predisposta e preventivamente autorizzata. In questo caso, fatti salvi

gli eventuali danni ambientali la cui valutazione è di competenza del servizio, il gestore deve

darne comunicazione immediata agli Enti preposti alla pianificazione e verifica della corretta

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gestione integrata dei rifiuti, e cioè assessorato Energia, nonché agli Enti preposti alla

vigilanza, A.R.P.A. e Provincia, ed infine anche alla Prefettura. (VOL. III aff. 9).

Nel caso di specie, invece, nonostante il guasto dell’impianto la società OIKOS ha continuato a

ricevere e contabilizzare i rifiuti.

Un’attività irregolare posta in essere anche grazie all’intervento del Cannova il quale si è

attivamente adoperato affinché la predetta società evitasse qualsiasi tipo di controllo e sanzione

peraltro continuando a riscuotere indebitamente ingenti somme di denaro, quale corrispettivo per

il pagamento delle tariffe per l’effettuazione dell’operazione di trattamento preliminare del

rifiuto e per l’operazione di smaltimento definitivo in discarica.

Come specificato nella richiesta del PM : “in caso di “fermo impianto” si deve sospendere il

flusso dei rifiuti in ingresso già dal secondo giorno di interruzione dell’esercizio, e ciò in

quanto, la capacità della vasca di contenimento dei rifiuti integrata all’impianto di

selezione/trattamento è di 835,38 tonn., mentre la quantità media giornaliera di rifiuti conferiti

è di 700 tonn. (pag. 18/39, relazione tecnica alllegata all’aia VOL. III aff. 481).

Ciò significa che, in caso di guasto per qualsiasi motivo dell’impianto di pretrattamento, la

relativa vasca di raccolta, che abbiamo visto ha una capacità massima di 835,38 tonnellate, non

può logicamente ricevere un quantitativo di rifiuti superiore. …”

Oltre a questa attività, che ha consentito un indebito notevole maggior introito nelle casse della

società OIKOS, ciò che qui direttamente rileva è, evidentemente, la condotta del Cannova il

quale ha concordato le modalità per evitare di informare gli organi di controllo così consentendo

alla OIKOS di non interrompere le prestazioni con i soggetti conferitori.

Più esattamente dalle intercettazioni in atti risulta che il Cannova ha concordato con la Puglisi di

inoltrare, alcuni giorni dopo il fermo dell’impianto e solo al proprio Ufficio, presso l’Assessorato

Regionale al Territorio ed Ambiente, la dovuta comunicazione della ditta; tale comunicazione del

5 aprile 2012, riferita al primo periodo di fermo dell’impianto, che di fatto è iniziato il 2 aprile, è

stata redatta e trasmessa da Puglisi Veronica, per conto del Proto, all’Ufficio del Cannova solo a

seguito del sopralluogo dell’A.R.P.A. di Catania, ivi giunta per attività di ispezione.

Nella seconda circostanza la comunicazione di fermo veniva anch’essa trasmessa giorni dopo,

contestualmente alla ripresa dell’attività, e sempre esclusivamente al “fidato” Cannova che,

d'altra parte, protocollava la comunicazione in questione un mese dopo senza darne

comunicazione a nessuno con ulteriore violazione di ogni regola giuridica e deontologica.

Rinviando agli altri riferimenti contenuti nella richiesta di misura è bastevole osservare quanto

segue.

Fermo impianto 1-5 aprile 2012:

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Dall’analisi del registro di carico e scarico dell’impianto di selezione, il “fermo impianto” inizia

il primo aprile 2012, poiché non vi sono annotazioni di carico relative alla produzione del rifiuto

selezionato.

La comunicazione di “fermo impianto” avente protocollo n° Com/097APR/1433U/2012, datata

05.04.2012, a firma del Presidente dell’OIKOS, Proto Domenico, che riporta come causa il

guasto “..di un nastro trasporto indispensabile per il funzionamento dell’impianto stesso..” è stata trasmessa al

Servizio 1 VIA – VAS di Palermo , in particolare al numero di fax di CANNOVA Gianfranco lo

stesso giorno (VOL. III aff. 607 ss), quindi quattro giorni dopo il fermo impianto.

Tale comunicazione è stata redatta esclusivamente in seguito al sopralluogo effettuato

dall’ARPA di Catania il 5 aprile 2012.

A decorrere dal 06.04.2012 è stata comunicata la riattivazione dell’impianto con nota n°

Com/160APR/1496U/2012 datata 10/04/2012 (VOL. III aff. 611 ss).

Dalla lettura del verbale di sopralluogo dell’A.R.P.A. di Catania del 5 aprile 2012 (VOL. III aff.

614 ss), emerge che il personale intervenuto ha rilevato che “l’impianto risultava non in

esercizio” deducendo semplicemente che i rifiuti urbani indifferenziati venivano smaltiti

direttamente in discarica senza l’opportuno pretrattamento.

A prescindere dai poco ortodossi ed eccessivamente confidenziali rapporti intessuti dal Proto

anche con Francesco D’Urso, che era uno degli ispettori ARPA, cioè l’ente pubblico preposto al

controllo ed alla ispezione ambientale presso la discarica gestita dalla OIKOS (D: Pronto? P: Eh,

Francesco? D: Buongiorno. P: Ti viene comodo da Ernesto? Ci mangiamo qualcosa veloce veloce sopra? D: Si, và

benissimo. intercettazione telefonica 26.03.2012 ora 13:54:03) emerge la preoccupazione del Proto nel

corso del sopralluogo.

Più esattamente nell’intercettazione del 05.04.2012 ora 08:44:26 risulta che il Proto ordinava al

suo collaboratore Spadafora Alfio (“Alfredo”), responsabile dell’impianto di selezione, di

mandare gli autocompattatori pieni di rifiuti urbani indifferenziati a scaricare in vasca (Tutti i

camion, mandali in vasca), poiché evidentemente il conferimento dei rifiuti – essendo l’impianto di

trattamento guasto – avveniva direttamente in discarica; peraltro il predetto indagato, in maniera

categorica, rappresentava sempre allo Spatafora di riferire il falso al personale dell’ARPA,

ovvero che l’impianto era fermo da quella stessa mattina (E' da stamattina ch'è successa questa cosa...

Va' bene!?)

Nel corso di questa visita ispettiva dell’ARPA di Catania si registra una frenetica e segreta

attività volta a concordare con Cannova la strategia affinché fosse esclusivamente l’Ufficio dello

stesso Cannova a ricevere la comunicazione del fermo impianto e non l’ARPA o altro organo

competente.

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Un’inquietante situazione che emerge già dalle conversazioni intercettate il giorno 5 aprile 2012

tra la Puglisi ed il Proto in cui questi due interlocutori, oltre a concordare che il fermo impianto

dovesse falsamente figurare come avvenuto quello stesso giorno (V: ...Senta una cosa, io la disturbo al

volo, poi parliamo con calma, le volevo dire che loro vogliono una comunicazione ufficiale, del fermo impianto.

Posso trasmetterla? P: Si. E tu gli dici, fermo impianto data odierna...), decidevano di interpellare

preventivamente il Cannova per concordare con lui a chi inviare la comunicazione fermo

impianto (V: Ok. Eee, loro mi hanno chiesto di mandarla a tutti gli enti interessati. Quindi io posso mandarla

all'assessorato, ad ARPA e, poi mi dica, la mando anche alla provincia? P: La fai una cosa, invece? V: Dica. P:

Eehm... Lo chiami a Gianfranco? V: Si! Prima di mandarla, lo chiamo, si. P: No, chiamalo, vedi che cosa ne pensa

lui.).

Una soluzione che destava qualche iniziale perplessità nella Puglisi (Però ARPA mi ha chiesto di

mandarla a tutti. Non l'ha messo per iscritto, per carità, però me l'ha chiesto verbalmente) delle perplessità ben

presto superate dalle insistenze del Proto (“No no no, secondo me, la devi mandare a lui. A lui e basta, gli

altri ….”).

La ragione di tale scelta è ben comprensibile alla luce di quanto emerge dagli atti processuali

circa gli stretti rapporti delittuosi tra il Proto ed il Cannova.

Peraltro nella telefonata sempre del 05.04.2012, ora 15.13.00, era lo stesso Cannova a

confermare la linea suggerita dal Proto invitando la Puglisi ad inviare senz’altro la

comunicazione fermo impianto solo e soltanto al suo numero di FAX e non tramite altri

strumenti di comunicazione: P: Senta io la chiamo per una questione, eeee, abbiamo avuto un problema

all'impianto questa mattina, eeee, per cui siamo stati costretti a fermare l'impianto.(…) Eh... in tutto questo oggi è

venuta ARPA e... (…)E' venuta l'ARPA a fare un sopralluogo e si è accorta, ovviamente, di questa problematica e...

ora il punto è noi chiaramente gli abbiamo detto che stavamo per fare una comunicazione di questo fermo impianto

ed abbiamo chiaramente dichiarato che, per garantire la continuità del servizio, non abbiamo sospeso l'attività

perché chiaramente avendo la vasca vuota abbiamo deciso di procedere in questa maniera. Ora il fatto è che ARPA

ci ha detto di fare... mandare una comunicazione anche a loro. Io ho parlato anche con il signor Proto che mi

diceva di confrontarmi un pò con lei per capire perché, secondo noi, basterebbe mandare la comunicazione a voi.

Cioè... (…) Mi dovrebbe dire lei come procedere. C: Si, si, si, no fatela solo a me... per fax sopratutto.

Il contenuto della successiva conversazione tra Proto Domenico e Cannova Gianfranco, sempre

del 05.04.2012 ore 20.35.30, è persino scontato dal momento che il Proto si mostrava infastidito

delle quotidiane “visite” dell’ARPA di Catania nonché preoccupato per i provvedimenti che la

stessa avrebbe potuto assumere; delle preoccupazioni smorzate dal Cannova il quale si vantava

(in questo caso eccedendo in sicurezza) che qualsiasi iniziativa l’ARPA avesse intrapreso

sarebbe dovuta comunque transitare per il suo ufficio: PROTO Domenico: No no ma invece poco fa mi

diceva anche che domani vogliono sentirla perchè vogliono prendere provvedimenti che cazzo ne saccio..

CANNOVA Gianfranco: E va bè faccilli pigghiare..tanto sempre 'nne mia hanna bbenire.. (ndr E va bene faglieli

prendere tanto sempre da me devono venire.) (…) CANNOVA Gianfranco: Si ma il provvedimento che loro

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prendono, Mimmo, non è che loro possono prendere di loro iniziativa... (…) CANNOVA Gianfranco:Se domani,

domani questi cretini decidono di prendere iniziative, comunica, che loro non sono niente e che devono trasmettere

qualunque iniziativa all'Autorità competente... loro non sono autorizzati a prendere provvedimenti. Loro possono

solo comunicare quello che hanno verificato.

In riferimento a questa vicenda i CC del NOE hanno acquisito presso la società OIKOS,

relativamente al periodo 1 – 7 aprile 2012, i vari registri di carico e scarico nonché le relative

bindelle di pesa (che attestano l’effettivo trattamento dei rifiuto per il successivo avviamento in

discarica) (VOL. III aff. 782-795) evidenziando le molteplici irregolarità di questo impianto nei

termini dettagliatamente riportati nella richiesta di misura ciò a conferma, laddove ve ne fosse

ancora la necessità, che le condotte compiacenti e prezzolate del Cannova sono valse ad

assicurare un indebito rilevante profitto illecito per la società del Proto.

Fermo impianto dal 23 al 26 aprile 2012

Anche in questo caso la comunicazione “fermo impianto” avente protocollo n°

Com/307APR/1642U/2012 datata 23/04/2012, a firma del Presidente del C.d.A. dell’OIKOS,

Proto Domenico, è stata inviata soltanto al numero FAX del Cannova e si riferisce al guasto “...

dell’avvolgicavo del carroponte che regola il movimento delle funi..” verificatosi il giorno 23 aprile 2012

(VOL. III aff. 661 ss); il successivo 27 aprile 2012 veniva comunicata la ripresa d’esercizio

dell’impianto di selezione con nota n° Com/385APR/1420U/2012 (VOL. III aff. 665 ss)

In termini egualmente chiari risulta che nel periodo di fermo impianto i rifiuti non trattati sono

stati accumulati: “in un’area di discarica appositamente individuata e delimitata in attesa di essere selezionato

dall’impianto non appena sarà possibile riavviarlo; il cumulo di rifiuto accumulato sarà giornalmente ricoperto

con un telo al fine di contenere qualsiasi tipo di dispersione e/o emissione di odori…”. Come documentato dalla Squadra Mobile, nell’annotazione che viene riportata nella richiesta di

misura, il Cannova non protocollava il documento del 23 aprile per poi creare un falso alla

richiesta di consegna rivolta dalla P.G. nel corso della verifica incrociata che è stata espletata

(VOL. II aff. 879 ss); un’iniziativa delittuosa ancora una volta indirizzata a tutelare gli interessi

della società OIKOS nella consapevolezza che il deposito temporaneo, cui si accennava, avrebbe

comportato problemi con gli organi di controllo in quanto la società non possedeva la necessaria

preventiva autorizzazione.

I termini della falsa protocollazione emergono confrontando i documenti acquisiti nel corso

dell’accesso di PG presso la società OIKOS di Catania, in data 24.05.2012, e quelli acquisiti, in

copia conforme all’originale, nel corso della verifica presso l’ARTA di Palermo, in data

29.05.2012; più esattamente: “Da un primo riscontro del protocollo in Entrata A.R.T.A., si evince che la comunicazione di fermo impianto della

ditta OIKOS del 23/04/2012 non è mai stata protocollata presso detto Dipartimento, mentre risulta protocollata la

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comunicazione di ripristino comunicato dalla ditta OIKOS del 27/04/2012, con protocollo nr. 25615 in data

3/05/2012.

Diversamente invece dalla nota consegnata a quest’ufficio a firma del Cannova, si evince che le due comunicazioni

riportano rispettivamente il protocollo n.25615 e n.25616; quest’ultimo numero risultava però non inserito

correttamente al registro del protocollo, in quanto come da riscontri effettuati presso il Protocollo Ufficiale

dell’ARTA, al n.25616 risulta protocollata documentazione di altro Ente. (…). Tali considerazioni, che portano a ritenere che il Cannova abbia protocollato con un solo numero

sia la comunicazione di fermo impianto che quella di ripristino (facendo sì che la notizia del

fermo rimanesse arbitrariamente nella sua esclusiva disponibilità almeno sino alla data di

ripristino dell’impianto), risultano riscontrate da alcune conversazioni intercettate, il cui

contenuto è stato anche in questo caso organicamente riportato nella richiesta di misura.

Nella conversazione del 23.04.2012, ora 09:35:56, il Proto impartiva direttiva alla Puglisi

affinché, anche in questo caso, la comunicazione fermo impianto venisse inoltrata soltanto al

Cannova: V: Procedo, questa comunicazione la mando all'assessorato soltanto, no? P: Io direi... V: O vuole che

la mandiamo anche ad ARPA? P: No no, all'assessorato mandiamolo, perché l'ARPA cos'ha detto quel giorno?

Volevano essere im... informati tu fai quello solo... solo a Palermo. V: Solo a Palermo, va bene, ok. E allora intanto

sto mandando la comunicazione.

Puntualmente intercorreva la telefonata (23.04.2012 ora 09:40:24) tra la Puglisi ed il Cannova

nel corso della quale quest’ultimo inizialmente addirittura ventilava la possibilità che la

comunicazione a mezzo FAX venisse ritardata per il giorno seguente (C: E se lo mandiamo domani?),

un suggerimento che appariva troppo “spregiudicato” come dimostrato dalla risposta della

Puglisi: E... no è meglio oggi, con la situazione diciamo recente è meglio farlo in tempo reale, perché...”.

L’accordo sull’invio del messaggio FAX (C: Si si si manda il fax V: ... posso mandare il fax al suo numero,

no? C: Cert, certo, certo.) veniva raggiunto dopo che il Cannova era stato informato di quella pratica

di stoccaggio rifiuti fino al tempo strettamente necessario per la riparazione dell’impianto.

Seguiva la telefonata (24.04.2012 ora 19:14:25) tra il Proto ed il Cannova nella quale

quest’ultimo anticipava la sua preoccupazione riferita al fatto che la procedura seguita per lo

stoccaggio temporaneo era palesemente irregolare così da giustificare l’occultamento della

situazione burocratica, così il Cannova: io il fax l'ho messo sotto intanto, perché se esce sto coso un po di

casino lo fa. Una preoccupazione che si faceva ancora più concreta nella successiva conversazione telefonica

(25.04.012 ora 10:52:56) nella quale il Cannova conversando con il Proto, pur rivendicando il

suo “esclusivo dominio” sulla pratica (“E quando dovesse capitare una altra cosa del genere, dì a Veronica

che non comunichi a nessuno, tranne che a me!”) leggendo il FAX a lui indirizzato si era reso conto che

la OIKOS rischiava avendo fatto riferimento a un’area di stoccaggio illecita poiché realizzata in

assenza dell’autorizzazione dall’ARTA di un progetto apposito: Eh, perché, quello che ha scritto

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Veronica, non si può fare. Se lo viene a saper qualcuno lì, locale, sale in discarica e ti chiude tutte cose!

(...)Mimmo, è deposito temporaneo di tal quale, non è differenziato! E non si può fare...

Dunque la piena consapevolezza da parte del Cannova di agire su un piano di illiceità tale da

giustificare il suo delittuoso intervento.

Una situazione che emerge anche dalla telefonata del 27.04.012, ora 16:12:16, in cui la Puglisi

preannunciava al Cannova l’invio del FAX di riavvio dell’impianto (Eh... sto mandando al suo numero

di fax la comunicazione di ripristino della situazione assolutamente...) ma veniva prontamente stoppata dal

Cannova che preferiva acquisire direttamente questo documento evidentemente per non lasciare

tracce compromettenti che avrebbero potuto ostacolare la sua attività di “copertura” realizzata

mediante l’espediente della mancata protocollazione: Non c'è bisogno, non c'è bisogno. (…)N... no vabbé

l'acquisisco brevi mano perché tanto domani sono a Catania.

Anche in riferimento al fermo impianto dal 23 al 26 aprile 2012 il PM nella sua richiesta ha

riportato i dati giornalieri elaborati con il software excel relativi agli elementi acquisiti dai

registri di carico e scarico rifiuti dei rispettivi impianti di selezione e discarica, nonché dalle

bindelle di pesa (VOL. III aff. 799 ss) (in specie riferiti ai registri di carico e scarico

dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica); rinviando a tale analitica

ricostruzione è sufficiente rammentare che la società OIKOS era in possesso di due distinte

autorizzazioni AIA: il D.R.S. n° 661 del 10.07.2008 e il D.R.S. n° 562 del 27.06.2007, entrambe

rilasciate dall’ARTA di Palermo, rispettivamente per l’esercizio dell’impianto di

pretrattamento/selezione e per l’esercizio di smaltimento della discarica per rifiuti non pericolosi.

Delle autorizzazioni evidentemente subordinate al rispetto a determinati parametri e di svariate

prescrizioni con l’obbligo per il gestore dell’impianto di trasmettere le comunicazioni dei “fermo

impianto” ai diversi organi di controllo, cioè all’ARTA Servizio II VIA VAS, alla Provincia

regionale, al D.A.P. (ora A.R.P.A. – S.T.) e al Sindaco territorialmente competente.

Alla luce di queste considerazioni ed in base ai conteggi effettuati risulta che anche grazie alla

condotta delittuosa dell’infedele funzionario pubblico, Cannova Gianfranco, l’OIKOS ha potuto

percepire indebitamente, per i due brevi periodi di “fermo impianto”, €. 365.330,57 ed €.

337.815,11 per un totale complessivo stimato in €. 703.145,68.

Tale dato - come specificato il PM nella sua richiesta - deriva dalla mera operazione matematica

di moltiplicazione degli importi delle tariffe di trattamento (€ 9.25 a tonn.) e di quella di

conferimento (€. 72,57 a tonn.) con il totale delle tonnellate di rifiuti, pari a tonn. 8.592,23, che

sono stati conferiti in discarica senza trattamento.

Una condotta truffaldina che ha comportato un notevole introito economico evitando, al

contempo, che potessero sorgere problematiche ulteriori sulla regolare gestione dell’impianto (si

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ricorda la frase del Cannova: “io il fax l'ho messo sotto intanto, perché se esce sto coso un po di casino lo

fa.”).

Dei dati che confermano l’utilità dei “servizi prezzolati” svolti dal Cannova a vantaggio del

Proto; un accordo corruttivo basato sulle elargizioni monetarie e di altro tipo periodicamente

assicurate al Cannova praticamente messo “a libro paga” dell’imprenditore catanese, anche con

la prospettiva di assunzione per il proprio figlio.

Una strategia delittuosa retta da una stringente logica mercantilistica dal momento che il “costo

fisso” della corruzione è stato ampiamente ricompensato dal notevole profitto che l’indagato

Proto si è assicurato nel tempo anche dalle svariate ed indebite attività di consulenza,

informazione privilegiata e altro ancora più sopra commentate.

L’epilogo di questo segmento della vicenda processuale viene segnato dalla sopravvenuta

conoscenza, da parte dei due indagati, delle indagini che li riguardano, una situazione inaspettata

che se per certi versi segna un mutamento nelle strategie comunicative, con taluni espedienti per

evitare possibili captazioni dei dati sensibili, per altro verso documenta la sicumera e tracotanza

del Cannova nel perseguire egualmente i suoi illeciti profitti.

Già in occasione dell’acquisizione documentale effettuata dalla Squadra Mobile presso l’ARTA,

di cui si è parlato, prontamente il Cannova, a fine della mattina (29.05.2012 Ora : 14:54:20)

avvisava il Proto preoccupato di possibili intercettazioni telefoniche: No no fermati, fermati, fermati,

fermati fermati.. E' venuta stamattina la Procura in Ufficio, è venuta a ritirare tutti i decreti rilasciati nei confronti

di Oikos. (…) Domani c'è e domani c'è audizione del Direttore in Procura (…)C: Stanno sequestrando tutti i

decreti emessi delle carte relative..

Una preoccupazione condivisa dal Proto il quale, per suo conto, informava che le indagini “di

Palermo” già avevano riguardato anche al sua sede: No no sono stati anche da noi quando è stato, io non

c'ero, ma di fatto veramente sono stati il Noe di Palermo..; una situazione che induceva questi due

interlocutori ad incontrarsi direttamente, non ritenendo evidentemente più sicure le conversazioni

telefoniche: P: Si io direi se io non riesco, perchè venerdì mi sto portando su Verona, che ho o praticamente un

appuntamento preso..inc..se no io sarei stato su Palermo e se tu il sabato ci riuscissi ad essere su Catania oppure

mi sposto io poi rientro a Palermo? Che vuoi fare? C: No no no, salgo io sabato mattina non ti preoccupare faccio

prima io Mimmo..non ti preoccupare.

In quella stessa giornata (29.05.2012) Cannova conversava all’interno della propria autovettura

(un luogo erroneamente ritenuto ancora “sicuro”) con la moglie, Paduano Valeria, riferendole che

la Polizia in mattina era stata nel suo ufficio, acquisendo documenti inerenti la società del Proto.

In questo dialogo riemerge chiaro il rapporto di corruttela nonché la preoccupazione della

Paduano per le possibili conseguenze giudiziarie a carico del marito definito eccessivamente

“leggero” ed al quale consigliava maggiore cautela in specie riguardo ai loro soggiorni presso

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l’Hotel Baja Verde, di cui sopra si è detto: P: Io mi spavento.. io ti ho sempre detto stai attento con Mimmo

perché io sono sicura che lui ha troppe attività, troppe cose, io..eee.. quando una prende soldi facili, prima o poi le

paghi… G: Ma che vuoi dire? P: A me dispiace per lui ma prescindere perché con noi si è sempre comportato

bene. G: Che vuoi dire non ho capito.. P: Che mi spaventa l’arresto.. G: Spaventati! P: Che hai i cazzi pure tu,

cominciano a fare.. ci sono intercettazioni che andiamo al Baia Verde, andiamo qua.. andiamo là.. anche ste cose,

io proprio oggi pensavo mi sarebbe piaciuto andare a Taormina, ora anche ora, a Capo Taormina, però ci

dobbiamo un po’ limitare, tu sei troppo leggero nelle tue cose. G: Limitati, ci vado solo P: Dove? G: A Capo

Taormina.

Dunque agli inviti alla moderazione in quel particolare momento di fibrillazione il Cannova

replicava sprezzante affermando che lui non temeva le indagini comunicando alla moglie che

avrebbe proseguito il suo solito esorbitante tenore di vita (…mi sarebbe piaciuto andare a Taormina, ora

anche ora, a Capo Taormina, però ci dobbiamo un po’ limitare, tu sei troppo leggero nelle tue cose. G: Limitati, ci

vado solo).

Nel prosieguo di questa stessa conversazione (da ore 16:56:50) il Cannova, al fine di

tranquillizzare la moglie, spiegava l’escamotage a suo avviso utilizzato dal Proto per eseguire i

pagamenti delle spese sostenute presso i vari Hotel; infatti l’indagoto era convinto che il Proto

operasse tali pagamenti mediante una carta di credito di una sua impiegata, Grazia Marletta

(Grace), non sapendo, invece, che il complice era stato più incauto tanto che, per come sopra

evidenziato, i pagamenti presso le strutture ricettive o per i viaggi del Cannova e famiglia sono

stati eseguiti tramite bonifici bancari dalla società OIKOS s.p.a. o direttamente con carta di

credito del Proto e, solo in due occasioni, dall’avv. del Proto.

Peraltro questi due coniugi non demordevano dall’idea di proseguire nei loro viaggi “a spese di

Mimmo” (così la Paduano: “… quest’anno ce lo facciamo almeno un fine settimana a Taormina, all’Atlantis

al coso, chi vuole venire viene. Non me ne fotte niente. A spese di Mimmo. Con te parlo.) sebbene nella

consapevolezza che da allora la situazione era diventata “più difficile” e doveva trovare una

qualche giustificazione contabile ufficiale: C: Vale anche se le cose diventano sempre più difficili, perché

dice che ora ti controllano pure… P: .. Cosa? G: Le vacanze. Dove le fai. P: Va bè un, ma noi ce li abbiamo le

nostre entrate siamo sempre là, che fa’ non le abbiamo io ho tutto dichiarato, tu magari ma tu hai a me, hai la villa

che già è dichiarata, abbiamo la nostra professione.. G: Valeria intanto ti controllano e poi ti giustifichi.. P: Ma

infatti io, se vuoi risparmiare qualcosa, ma tu infatti, è Mimmo che se paga non deve dire, figurare perche sennò

t’inchiummano!

Dunque una blanda preoccupazione di essere inchiodati alle proprie responsabilità (“sennò

t’inchiummano!”) mitigata dal fatto che il Cannova era convinto che il Proto non avesse lasciato

delle tracce così evidenti almeno riguardo ai soggiorni per la sua famiglia: G: Mimmo non paga mai..

con carte Oikos o cose varie.. P: .. e con le sue personali non è peggio? G: Gliela dà , gliela dà a quella come si

chiama.. P: Con quella sua personale non è peggio? G: No ma quale personale.. gliela dà a quella, la sua

impiegata quella.. P: Si ma la sua impiegata.. G: Come si chiama Nancy.. P: .. Non lo so chi è.. G: Quella di là..

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l’hai vista.. P: Si ma, cioè gli dà la carta di credito dell’impiegata? G: Gli fa’ pagare con la sua carta di credito e

poi Mimmo gli restituisce i soldi. P: Si ma non ha senso, un impiegata come se lo permette di pagare una vacanza

do 6000 euro per una settimana? Perché tanto noi consumiamo.. G: Lo può fare. P: Un impiegata lo può fare?

Perché quanto guadagna? G: Lo può fare nel senso che è la Ditta che le offre il premio del soggiorno. P: Mi

sembra una stronzata. E se questa un giorno se la canta come quella di Bossi? Lui non deve dare..lui non deve

dare.. G: Questa.. ma stai scherzando..

L’ennesima conferma che questi due interlocutori erano i beneficiari più diretti del sistema di

corruttela escogitato dai due indagati paragonabile, almeno per certi versi, a quello escogitato in

altre “più note” vicende giudiziarie, come appunto quella che riguarda il politico Bossi ed il suo

enturage.

Sempre nell’ambito di questa conversazione la Paduano ribadiva che il marito era

completamente stipendiato dal Proto ed aveva paura che il loro alto tenore di vita, a seguito di un

possibile arresto del Proto, potesse subirne gravi conseguenze; dunque delle preoccupazioni

ancora non specificamente indirizzate alla possibilità di conseguenze giudiziarie dirette per

questi interlocutori, in specie a carico del Cannova, bensì segnate dal rammarico della fine di un

rapporto di corruttela che così tanti compensi aveva assicurato: omissis dall’inizio a ore 17.08.54 P: Chi

è che ti ha chiamato, Gianfranco? G: L’ingegnere Zuccarello.. P: E che ti ha detto? G: Che c’è la Procura

ancora là.. P: E ti ha detto di andarci? G: Si. Dice ma le avevo detto di venire dopo avere preso i ragazzi da

scuola.. (…) P: Qui.. a due passi..bene allora io dico questo, a maggiore ragione che c’è pure questa cosa di

Mimmo, come facciamo fronte ad una spesa del genere? G: Qual è il nesso fra Mimmo e questa.. P: Che Mimmo ti

dava soldi!! E con questo ti aiutava a pagare.. G: E perché non me li dà più? P: Gianfranco se Mimmo c’ha un’

indagine, una cosa, lo arrestano.. (…) G: E po ti sto dicendo che sto lavorando per essere indipendente da Mimmo.

P: Si ma stai lavorando… perché tu sei dipendente da Mimmo, scusa? G: Per ora si! P: Perché? G: Però se

Mimmo si ferma, minchia, P: Attento G: Tutti i fondi… vengono messi in crisi.

Una sorta di “confessione” dalla quale emerge, quasi in termini riepilogativi, l’incidenza

economica di cui il Cannova ha delittuosamente lucrato tanto che prospettava alla moglie la

possibilità, al fine di mantenere il loro tenere di vita, di dover vendere una loro proprietà

immobiliare ubicata nella nota località balneare palermitana: G: Vendiamo Mondello….

La preoccupazione della moglie del Cannova di giustificare il loro tenore di vita va anche posto

in relazione al fatto che dall’accertamento bancario esperito sui conti correnti del Cannova e di

Paduano Valeria (cfr. annotazione datata 18.02.2013 p. 1018 VOL. II) tra l’altro risulta che nel

conto Unicredit, n. 300508486, intestato alla Paduano, il saldo finale a giugno 2012 ammontava

ad euro 200.732,10, mentre negli anni precedenti risultavano i seguenti saldi: anno 2011 euro

459.335,25; anno 2010 euro 35.918,18; anno 2009 euro 8.301,80; anno 2008 euro 56.960,04;

anno 2007 euro 11.637,98 (cfr. annotazione datata 18.02.2013 p. 1018 VOL. II).

Dal contenuto dell’intercettazione del 31.05.2012 ora 10:15:30 tra l’ing. Zuccarello ed il

Cannova emerge come il primo fosse praticamente allo scuro della reale situazione della

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discarica di C/a Tiritì della società OIKOS, tanto che, per rispondere all’invito dalla Polizia

Giudiziaria per il giorno primo giugno 2012, al fine di essere sentito a SIT, chiamava il Cannova

per chiedere informazioni.

La conversazione dà atto dell’ennesima iniziativa del Cannova nel fornire notizie parziali ed

edulcorate al fine di confondere le idee al proprio superiore come ad esempio riguardo alla

vicenda della vasca di stoccaggio:“Cannova:[...]nel frattempo loro hanno una vasca di accumulo, ingegnere!

Loro hanno una vasca di stoccaggio provvisorio. Nell'impianto.. Zuccarello: ...Ma loro chi sarebbero?... Cannova:

..la OIKOS. Zuccarello: Ah! Cannova: Nell'impianto, c'è una vasca dove vengono accumulati i rifiuti in attesa che

vengono poi trattati.[..]”.

A completamento dei dati fin qui illustrati vengono in rilievo le conversazioni del 7 ed 8 giugno

2012 (VOL. II aff. 381 ss) nelle quali i due indagati, venuti a conoscenza delle investigazioni,

assumevano delle strategie tese ad eludere i loro contatti.

Viene più esattamente in rilievo quell’escamotage in virtù del quale per indicare l’imminente

incontro con il Proto si utilizzava la perifrasi “devo andare da Louis Vitton” tanto più che tali

riferimenti venivano utilizzati da Cannova con Giuseppe Arcidiacono, segretario del Proto: C:

Giuseppe una cortesia, buonasera, mi fa sapere domani a che ora devo andare da Louis Vitton, Giuseppe.

Una preoccupazione divenuta addirittura palpabile come ricavabile anche dal fatto che

nell’esordio della conversione del 07.06.2012 ora 20:59:16 l’Arcidiacono esordiva con

l’espressone “Corruzione” captata durante gli squilli della telefonata e prima di iniziare a

parlare con il Cannova.

Nei giorni successivi il Cannova continuava ad evitare di chiamare il coindagato direttamente

telefonando all’Arcidiacono perché aveva urgente bisogno di incontrarsi con il Proto ed, al fine

di evitare di nominarlo, usava l’appellativo “Fax”, tanto che, per chiedere se Proto si trovasse in

ufficio, usava la frase “ il fax in ufficio è acceso?”.

Anche in seguito il terzetto Cannova, Arcidiacono, Proto continuava ad utilizzare un linguaggio

in codice finalizzato ad organizzare incontri, come emerge anche dall’SMS del 22.06.2012 ora :

21:41:22 inviato dall’Arcidiacono al Proto del seguente tenore: Mi scusi presidente se disturbo, ma le

volevo dire se domani alle 11 30 c'e' qualcuno in azienda per ricevere un fax.

Un messaggio cui seguiva la conversazione delle ore 22:39:09 in cui Cannova chiamava

l’Arcidiacono per organizzare un incontro: G: Si! Io ci sto andando perchè non....non risponde. Comunque

ora...10 minuti massimo e glielo faccio sapere. Va bene?

La conferma che il linguaggio in codice fosse utilizzato per fissare incontri personali tra i due

indagati, che per telefono dal momento della notifica della proroga delle indagini preliminari

non comunicavano più, viene da un sms diretto al Cannova ove l’Arcidiacono, a tarda ora del

giorno 22 giugno 2012, scriveva:“aspetta il fax all’Excelsior per le 11.30”.

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Dal controllo del GPS posizionato sull’autovettura del Cannova (VOL. II aff. 732 ss), si aveva la

conferma che il giorno successivo, alle ore 11.14 del giorno 23.06.2012, l’auto in questione si

trovava nella città di Catania, Piazza Giovanni Verga, ove nella stessa piazza al civico 39 vi è

ubicato il “Grand Hotel Excelsior”.

I dati fin qui esposti dimostrano la consolidata prassi criminosa seguita dal Cannova e dal Proto

dovendosi ancora evidenziare che in riferimento alle molteplici anomalie burocratiche ed

amministrative risulta particolarmente esplicativa anche la relazione denominata “Iter

autorizzativo per le discariche ed impianti della società Oikos s.p.a.” redatta dalla Commissione

per la verifica degli atti relativi alla discariche private in esercizio per rifiuti non pericolosi site

nel territorio siciliano istituita con Decreto n. 54 datato 17.01.2014 dell’Assessore Regionale

dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità.

Tale relazione, inviata dal PM e trasmessa a questo Ufficio GIP in data 08.05.2014, risulta che

dalla disamina del complesso iter amministrativo riguardante l’evoluzione delle discariche di

Contrada Tiritì e di Contrada Valanghe di Inverno: “emergono una serie di incongruenze,

discrasie e/o anomalie” .

Rinviando all’integrale lettura di tale atto di verifica, che analiticamente descrive le molteplici e

gravi irregolarità, sia bastevole riportare il seguente stralcio conclusivo della relazione: “La

Commissione ritiene inoltre di dover segnalare che, essendo presenti atti e documenti che

dimostrano il mancato rispetto delle norme tecniche nelle attività di gestione rifiuti poste in

essere nel tempo nel sito in questione, con ricadute di carattere ambientale, è necessario

provvedere con urgenza delle attività per valutare e definire le aree che nel tempo sono state

oggetto di abbancamento rifiuti nonché se le stesse coincidono con aree impermeabilizzate ed

eventualmente effettuare le conseguenti attività di messa in sicurezza …”.

E’ agevole collegare questa complessiva situazione, con potenziali risvolti ambientali nonché per

la salute collettiva, anche a quel ruolo svolto dell’arch. Cannova, nella sua veste istituzionale di

funzionario presso l’ufficio Servizio II – VIA – VAS dell’Assessorato al Territorio ed Ambiente,

nonché di soggetto completamente “a disposizione” degli interessi dell’imprenditore Domenico

Proto.

Capo B)

Seguendo la stessa impostazione della richiesta di misura viene in rilevo la vicenda dei fratelli

Sodano Calogero e Nicolò (detto Giovanni) che per molti versi ricalca le modalità del rapporto di

corruttela del funzionario regionale Cannova emerso nella vicenda Proto già esaminata.

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Invero il Cannova, seguendo lo stesso modus operandi, ha offerto le proprie competenze a

pagamento mettendo anche in questo caso “a disposizione” l’ufficio e la funzione pubblica da lui

ricoperti per un tornaconto economico.

Un tornaconto rappresentato in cospicue e ripetute dazioni di denaro nonché dalla promessa di

una villetta per vacanze, ancora in fase di progettazione, il tutto quale corrispettivo del suo

interessamento per il buon esito delle procedure amministrative funzionali al rilascio di

autorizzazioni in favore dei Sodano.

Questi ultimi assumono rilevanza nell’ambito di questa misura come titolari di due società la

SICEDIL s.r.l. (vds. A.I.A. – VOL III aff. 21 ss e 46 ss.), con sede in Villaseta in c.da Zunica

(Agrigento), operante nello smaltimento di rifiuti e la SOAMBIENTE s.r.l. con sede in Villaseta

in c.da Zunica – Agrigento (vds. A.I.A. - VOL III aff. 62 ss.), operante nel trattamento, trasporto

e smaltimento di rifiuti, di varie tipologie.

In questa loro veste i fratelli Sodano erano impegnati nella ricerca di siti, prevalentemente cave

dismesse, allocate in diverse province siciliane, da destinare a discariche per varie tipologie di

rifiuti in specie per risolvere i problemi connessi alla gestione della società SICEDIL s.r.l. in

riferimento alla discarica, in fase di saturazione, per rifiuti non pericolosi in località Monserrato

di Agrigento.

Tramite l’Ufficio dell’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, in cui prestava servizio

l’arch. Cannova, il 18.4.2011 i medesimi Sodano ottenevano l’autorizzazione (D.D.G. n.253),

non ancora esecutiva (per via dei ricorsi amministrativi presentati da un comitato di cittadini),

per un’ulteriore discarica, sita ad un centinaio di metri della precedente, da gestire tramite la

SOAMBIENTE s.r.l. e da destinare alla medesima categoria di rifiuti, ovvero rifiuti non

pericolosi.

Sempre tramite la SOAMBIENTE s.r.l., gli stessi fratelli Sodano erano interessati ad ottenere

autorizzazioni per diverse altre discariche, per varie tipologie di rifiuti, localizzate in ambito

regionale, anche extraprovinciale (Pachino, Noto, Sciacca e Siculiana).

Per come precisato in esordio i Sodano venivano inizialmente intercettati per acquisire elementi

di prova che confermassero le connivenze dei predetti con ambienti della criminalità organizzata

ma, come spesso accade quando si opta per questo tipo di strategia investigativa, alla ricerca di

elementi di prova che andassero a confermare l’originario impianto accusatorio si

accompagnavano nuove emergenze che, a loro volta, necessitavano di un approfondimento

d’indagine.

Infatti, sin dalle fasi iniziali, venivano intercettati assidui contatti telefonici con il citato

funzionario regionale, Cannova Gianfranco, in qualità di responsabile del procedimento

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funzionale al rilascio del provvedimento di autorizzazione che rivelavano il rapporto di corruttela

adesso di diretto interesse.

Al pari della vicenda Proto il costrutto accusatorio si basa quasi intermante sui chiari esiti delle

intercettazioni che vengono riportate per ampi stralci nella richiesta di misura formulata dal PM,

sicché è, ancora una volta, a detta istanza che si fa integrale rinvio, riportando di seguito le

considerazioni più salienti che confermano il grave quadro indiziario.

Anche in quest’occasione il Cannova si è ripetutamente e sollecitamente attivato ogniqualvolta

gli imprenditori Sodano ne caldeggiavano un intervento tanto più che talvolta è stato proprio lui a

sollecitare i predetti fratelli, nel corso delle diverse fasi dei procedimenti amministrativi, ad

assumere più iniziative; sollecitazioni che si concretizzavano in incontri anche a stretto giro, per i

quali Cannova si dichiara perfino disponibile a raggiungere questi imprenditori ad Agrigento.

Eloquente in questo senso è quanto accaduto il 2 maggio 2011, allorquando i Sodano

incontravano Cannova presso i suoi uffici a Palermo; l’incontro è preceduto da diverse telefonate

in cui al Cannova, che si dichiara disponibile a recarsi ad Agrigento, i Sodano replicano che di lì

a breve sarebbero giunti loro a Palermo (VOL. I aff. 213 ss, 215ss).

Questa telefonata è seguita, dopo pochi minuti, da altra intercorrente tra Sodano Calogero ed un

proprio collaboratore della SICEDIL s.r.l., a cui veniva chiesto di quantificare la disponibilità di

soldi contanti presso l’azienda; un’istanza alla quale il dipendente riferiva l’ammontare di €

3.585,00 che Sodano Calogero, pur lamentato la scarsità della liquidità, chiedeva che gli venisse

portato, in quanto doveva recarsi urgentemente a Palermo, cioè dal Cannova (VOL. I aff. 215 ss).

Una richiesta che trova spiegazione unicamente, per come verrà confermato di qui a presso, nella

consolidata pratica di portare, di volta in volta, “delle mazzette” a questo funzionario corrotto.

Alle successive ore 14.06, sempre del 02.05.2011, veniva registrata la conversazione n. 1413,

avvenuta sull’utenza 393-9184874 (in uscita verso l’utenza nr. 320-4383510) in cui Sodano

Calogero (come detto ben rifornito di denaro contante) riferiva a Cannova Gianfranco di trovarsi

a Palermo e, per tale motivo, i due interlocutori decidevano d’incontrarsi nell’ufficio di Cannova

(VOL. I aff. 216).

A dimostrazione che si sia trattato di un incontro che si inseriva nell’alveo del rapporto di

corruttela, ben collaudato e metodico, è il contenuto della conversazione 16.6.2011, ora 18.12, in

cui era il Cannova, tradendo i suoi doveri istituzionali, ad indicare ai Sodano le istanze che questi

avrebbero dovuto avanzare in vista di un’imminente conferenza di servizi (dobbiamo studiarla bene,

questa cosa!).

Un’attività di suggeritore fornita con particolare enfasi a dimostrazione dell’interesse comune di

questi indagati: C:Eh! Perciò, infatti! La co... dobbiamo studiarla bene, questa cosa! Perchè la Regione, a

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questo punto, su suggerimento, proporrà di fare una discarica di... con un solo codice per inerti! S: E noi

l'accettiamo! C:No! E voi non dovete accettare! S: Ah, ho capito! No, se sono... un codice non pericoloso, io

l'accetto! Capito? O no? C: Lillo, voi dovete dire no! S: ...inc... C:Dovete dire... Deve andare avanti il

progetto! S:Ah, perfetto! ...inc... C: Perchè se no, vi incartate!

Una dialogo dal quale affiora il legame tra questi soggetti nonché le utilità che i Sodano hanno

tratto dal ruolo istituzionale del Cannova.

In termini analoghi si colloca il dialogo intercettato il 10.9.2011 in cui i Sodano contattavano il

compiacente funzionario per avere rassicurazioni sul fatto che il procedimento andasse avanti

ricevendo da loro “fidato” interlocutore ampie rassicurazioni al riguardo: S: va be, le cose camminano

da sole quindi non...non ci sono problemi C: l'ama fari caminare Giovà

Ma la dimostrazione forse più eloquente del rapporto delittuoso di cui al capo B)

dell’imputazione provvisoria viene fornito dall’intercettazione del 14.9.2011 nella quale i fratelli

Sodano commentavano tra loro, nel corso di un dialogo a bordo dell’auto, l’esosità del

funzionario corrotto richiamando alla loro memoria il fatto che questi era stato fino ad allora

beneficiato di “contribuzioni” quantificabili in circa cinquantamila euro.

Delle esternazioni che risultano del tutto credibili dal momento che i predetti imprenditori si

mostravano preoccupati per il buon esito della pratica amministrativa di loro interesse, così

salatamente “pagata”, in specie riguardo alla convocazione della conferenza di servizi per la

discarica di Siculiana a cui erano interessati: G = qualche trenta.. qualche trentamila euro (30.000) gli

abbiamo dato... C = ma che fa! ma che dici! G = qualche cinquantamila euro (50.000) gli abbiamo dato.. Lì

(diminutivo di Calogero) C = ma che minchia dici ! E poi quando all'ultimo ci ha chiesto tutti quei soldi... hai visto

che ci ha detto "accontentatevi con questa discarica"

Il tema delle irritate critiche dei fratelli Sodano nei confronti del loro “interlocutore

istituzionale”, a loro avviso colpevole di essere stato più volte negligente e inerte pur a fronte dei

lauti “compensi” ricevuti, viene ripreso anche in altri dialoghi intercettati, disponibili in atti, tra

cui quello del 27.10.2011, in cui i Sodano richiamavano, ancora una volta, le decine di migliaia

di euro corrisposte al funzionario Cannova in più soluzioni:“Picciò, la cosa a me che, di più che mi da

fastidio è CANNOVA, dico..inc.. lo abbiamo trattato noi da amico...” ; “una volta, gli ho portato dieci mila euro in

contanti (bestemmia) che veniva la pena... “ ; “mi fa disperare, dieci mila euro gli ho dato, ..inc.. con questi dieci,

altri dieci ...inc...” ; “ bastardo che è ....bastardo”.

Ma tornando allo spessore operativo del Cannova, tale da aver giustificato il suo “pagamento”,

viene in rilievo la conversazione telefonica del 15.09.2011, ore 11:24:54, nella quale emerge che

i fratelli Sodano erano in attesa dei provvedimenti amministrativi, esattamente le Autorizzazioni

Integrate Ambientali, in carico all’ufficio del Cannova relativamente agli stabilimenti di Noto e

Pachino.

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Attesa la rilevanza della questione il Cannova veniva costantemente informato sull’andamento

delle diverse fasi dei vari procedimenti relativi alle discariche in oggetto al punto che gli stessi

Sodano, volta per volta, lo rendevano edotto dei passaggi intermedi, rassicurandolo che non

c’erano intoppi tali da rendere necessario un qualche intervento dello stesso Cannova.

Una situazione tale da consentire a quest’ultimo di commentare compiaciuto l’esito favorevole

delle suddette fasi impegnandosi, per quanto di sua competenza, a valutare – evidentemente

positivamente – la documentazione che sarebbe passata al suo vaglio nelle fasi immediatamente

successive, come nel caso della discarica di Noto

Rinviando alla lettura di tale interessante conversazione, intercorsa tra Cannova e Sodano

Calogero, v’è da segnalare che quest’ultimo non mancava di sollecitare, con particolare enfasi,

un prossimo incontro diretto con il Cannova; un incontro diretto che si spiega alla luce delle

tangenti di volta in volta direttamente corrisposte nei termini sopra descritti.

L’intervento prezzolato del Cannova emerge anche nella sua attività volta ad intercedere con i

propri dirigenti, sempre in un’ottica smaccatamente favorevole ai Sodano, come accaduto nel

corso dell’iter procedurale finalizzato al rilascio delle autorizzazioni anche facendo intendere che

il parere negativo, che sembrava ormai prossimo da parte della Sovrintendenza, si basava, in

realtà, su una relazione geologica che, a suo dire, non competeva alla Sovrintendenza.

Più esattamente in data 27.9.2011 il Cannova riceveva la telefonata del proprio Direttore

Generale, Giovanni Arnone, il quale gli chiedeva se vi fossero delle novità inerenti i

procedimenti autorizzatori della discarica di Pachino e nell’occasione esprimeva, in maniera

eloquente, tutte le sue perplessità sul parere negativo della Sovrintendenza: No!...no. Perché la

sovrintendenza ha scritto un parere del cazzo, dove praticamente si è messa ha fare una disamina della relazione

geologica, cosa che non le compete...

Peraltro il Cannova informava l’Arnone della sua prossima attività: ..allora sto scrivendo una nota,

dove dico alla sovrintendenza: "entro 15 giorni, alla luce della legge sulla trasparenza, mi devi dare parere di

competenza tuo. Che è se sussistono vincoli o meno" .

Come sopra accennato Sodano Calogero già in occasione del dialogo del 15 settembre, più sopra

commentato, cercava di fissare un incontro diretto con il Cannova presso il suo ufficio; cosa che

puntualmente si verificava, come avvalorato dal servizio di o.c.p. predisposto dalla Squadra

Mobile, che accertava l’effettivo incontro, avvenuto il 19.11.2011, presso gli uffici

dell’assessorato regionale con i fratelli Sodano (cioè gli stessi che discorrendo a quattrocchi si

lamentavano dell’esosità del Cannova).

Più esattamente i Sodano venivano visti accedere all’interno della stanza del funzionario

regionale Cannova dove si intrattenevano quasi fino alle ore 14,00 – cfr. annotazione di servizio

del 19.11.2011 - (VOL. I aff. 235 ss).

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Nella telefonata del 06.10.2011, ora 12.37.22, Cannova e Sodano Calogero conversavano su una

conferenza dei servizi che il funzionario del Dipartimento Acque e Rifiuti, Antonio Patella,

avrebbe dovuto indire da lì a poco, avente ad oggetto una pratica autorizzatoria dei Sodano;

anche da questa telefonata traspare chiaramente lo spasmodico interesse del Cannova che, per

agevolare i Sodano, tra l’altro dichiarava: “Invece per quanto riguarda l'agenzia, ho le carte pronte, però

non glielo voglio spedire, lo voglio portare io, già direttamente”.

Il 14 ottobre, Calogero Sodano, conversando telefonicamente con il Cannova, esclamava: se non ci

sono i vincoli dentro l'area io questo l'annullo, mi ha detto! Ci dissi: può stare tranquilla che dentro l'area non ci

sono vincoli, dottoressa! un’indicazione alla quale il Cannova replicava compiaciuto: Ah! Allora questo

di qua non lo protocollo per ora Lillo, in attesa che .....vediamo che cosa spunta....”.

Un’omessa protocollazione, disinvolta ed irregolare, pur di favorire i Sodano.

Pochi giorni dopo, esattamente il 22 ottobre, nel corso di altra conversazione ambientale,

avvenuta sempre nella stessa auto dei Sodano, questi tornavano a manifestare le loro

preoccupazioni sull’esito dell’iter autorizzatorio avente ad oggetto la realizzazione di una

discarica a Pachino da loro gestita che, a seguito di proteste sollevate dalla comunità locale,

rischiava seriamente di non andare in porto in ragione anche degli ostacoli frapposti da alcuni

esponenti politici.

Ad assecondare le proteste era un consigliere regionale, individuato in tale Giannuso, il quale -a

dire dei Sodano pur senza averne titolo - avrebbe preso parte alla conferenza dei servizi

appositamente convocata, nel corso della quale si sarebbe opposto alla realizzazione del progetto,

anche facendo pressioni sulla Sovrintendenza.

Sempre da questa interlocuzione - che oltre i fratelli Sodano segna la presenza anche di Gerlando

(Dino) Alonge avvocato e di una donna non meglio identificata - emerge che Cannova aveva

riferito ai Sodano di aver subìto pressioni da autorevoli esponenti politici (su tutti, il presidente

Lombardo Raffaele): C: Mi chiama in continuazione CANNOVA, CANNOVA mi chiama... G: Che dovevamo

incontrare a fine agosto e non abbiamo mai ...inc... C: Dino..., CANNOVA mi chiama: "Lillo in mezzo ai guai

sono"; Dottore che c'è... "Mi chiamano tutti i politici, mi chiama pure il Presidente LOMBARDO, mi dice il

Presidente LOMBARDO vedi di revocare questa, questa discarica perchè altrimenti il posto ti giochi ."

Un intreccio di relazioni tale da indurre i Sodano a paventare una loro possibile denuncia alla

D.D.A., alla quale avrebbero avuto in animo di segnalare le interferenze nell’iter burocratico, a

loro dire inquinato da pressioni illecite provenienti dalla “mafia politica”.

Un’ulteriore conversazione che attesta, ineludibilmente, l’elargizione di somme di denaro da

parte di Sodano Calogero in favore di Cannova è quella cristallizzata nella conversazione

telefonica avvenuta alle ore 17:11 del 23.11.2011, sull'utenza 348-8539067 in uso al predetto

Sodano (VOL. I aff. 252 ss).

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Più esattamente questo indagato confidava al proprio interlocutore Giuseppe Butera che per l’iter

burocratico relativo al rilascio del decreto autorizzativo delle discariche di Noto e Pachino aveva

speso oltre 800.000 euro; elencando le varie voci di spese sostenute il Sodano confidava, non

senza rancore, il notevole ed inconfessabile esborso fino ad allora affrontato: “io intorno a

ottocentomila (800.000) euro ci ho! Ci ho calcolato di ...inc... e in più, per portare avanti queste cose, poi ti dico

quello che ho fatto! ; Non te lo posso dire al telefono! Voglio dire, dico…. ma finiamola ! Finiamola, veramente!”

Un dialogo nel quale, peraltro, rispuntano i compromettenti rapporti avuti dal Sodano con il

Cannova e l’esposizione di quest’ultimo individuato come soggetto “ricattabile” (denuncio magari a

lei!) almeno secondo l’opinione del Butera: (…) S:Ha l'obbligo! Perchè io, volendo, prendo sta relazione

positiva, gliela porto a CANNOVA... mi senti? B: Certo! S:Gliela porto a CANNOVA... CANNOVA mi deve dare

il decreto! Dottò, (dottore), ancora coglioneggiamo! B: Ma io ti ho detto, tu con CANNOVA, a questo gli devi

parlare chiaro ... glielo devi spiegare qual è il problema, no? S: No, oggi non ci potevo andare che avevo...

ma domani mattino...io sono a Sciacca! Domani mattino io faccio Sciacca Palermo, non ci vuole niente a ...inc... B:

Prendi a CANNOVA gli dici, Senti dottore che dobbiamo fare và? Perchè altrimenti io, dici, se comincio a

denunciare io denuncio magari a lei! E' inutile che c'è tutto sto...ostruzionismo ...inc...

Nella conversazione telefonica del 30.11.2011 Calogero Sodano riferiva al Cannova che la

Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa aveva emesso un parere positivo di “nulla osta” alla

discarica; una comunicazione che induceva il Cannova ad esclamare: “C: Questa nota prima che ..ora

nel breve raggio di tempo ! può essere che riusciamo a fare uscire il decreto prima di Natale !”

Una previsione che sembrava concretizzarsi per come emerge dalla conversazione ambientale del

6 dicembre 2011, captata all’interno dell’ufficio del Cannova, tra questi e i fratelli Sodano e nel

corso della quale il funzionario infedele dava finalmente la notizia che entro il Natale del 2011 il

decreto di autorizzazione della discarica sarebbe stato pronto: C: Sto facendo il decreto, Lillo! L: Vero?

Mi una bella notizia mi sta dando. C: Minchia il regalo di Natale questo è!

Nel corso di questo stesso dialogo emergono altri particolari inquietanti circa i rapporti tra il

pubblico funzionario regionale e gli imprenditori agrigentini; tra l’altro risulta che Cannova

chiedeva ai Sodano se era il caso o meno di convocare ufficialmente il nuovo Sindaco di Noto il

tutto infarcito di commenti tesi ad evidenziare l’intenzione del Cannova di sfruttare la propria

posizione all’interno dell’Ufficio regionale (probabilmente quale responsabile del procedimento

amministrativo) al fine di ottenere il parere tecnico del Comune: “Se comincia... se continua a fare lo

scimunito, piglio e lo chiamiamo qua” .

Delle iniziative che, peraltro, il Cannova rimetteva alle volontà dei suoi interlocutori: Cannova: Lo

dobbiamo forzare o aspettiamo? Giovanni Sodano: Facciamo passare sto... vediamo tanto il problema non è

chiamarlo. Cannova: Io lo posso fare... Calogero Sodano: D'ufficio caso mai? D'ufficio? Cannova: Lo chiamo, lo

faccio venire qua

Addirittura quando Sodano spiegava al Cannova di essere in attesa dell’approvazione delle c.d.

royalties (ovvero le tasse che il gestore della discarica paga al Comune che la ospita), Cannova si

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sbilanciava nel dire che, nel caso il Sindaco di Noto avesse perso ancora del tempo, ci avrebbe

pensato lui a convocarlo d’ufficio.

Tre giorni dopo (cioè il 9 dicembre 2011) Sodano Calogero chiamava il funzionario regionale

chiedendogli se vi fossero delle novità su Pachino, ricevendo risposta positiva dal Cannova che

gli riferiva, in anteprima ed in violazione di ogni regola procedimentale, che il lunedì successivo

avrebbe messo il decreto alla firma del Direttore.

In data 14.12.2011, dalle ore 12:28:28, viene captata l’ennesima conversazione ambientale che

documenta gli assidui incontri avvenuti all’interno dell’ufficio del Cannova tra costui ed i fratelli

Sodano, un dialogo che fotografa, in questo caso, la promessa di una specifica utilità al pubblico

funzionario per il compimento dei suoi atti di ufficio.

Emerge infatti che i Sodano stavano costruendo un complesso residenziale presso la nota zona

balneare di Agrigento denominata “Scala dei Turchi” (Vabbè, noi 15 “villettine” stiamo facendo fare alla

Scala dei Turchi) e proprio una di queste unità immobiliari veniva promessa al Cannova (Una per

lei !), il quale, per suo conto, dopo essersi informato se i suoi interlocutori avessero già la

concessione, accoglieva di buon grado tale possibilità (“Una volta che diventiamo vicini di casa”)

accettando, così, tale ennesima promessa di utilità.

Riguardo alla concretezza dell’impegno va considerato che gli atti di indagine (documentazione

acquisita presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Realmonte AG) attestano il progetto, completo

finalizzato alla concessione edilizia (conclusasi con parere favorevole) per la realizzazione di un

fabbricato bifamiliare per civile abitazione da realizzarsi su un lotto di terreno sito a Realmonte

nella località Scavuzzo (cfr. annotazione di indagine VOL. II aff. 897 ss); peraltro i fratelli

Sodano hanno presentato, sempre presso lo stesso Ufficio Tecnico del Comune di Realmonte,

altro progetto finalizzato alla concessione edilizia di cinque corpi fabbricati per abitazione

plurifamiliari (cfr. annotazione di indagine VOL. II aff. 897 ss), sempre in località Scavuzzo (a

circa 600 metri di distanza dall’ altro lotto).

Il 21.12.2011 Sodano Calogero chiamava telefonicamente il Cannova lamentando che Antonio

Patella, responsabile del servizio 7 “Autorizzazioni” del Dipartimento Acque e Rifiuti,

frapponeva ostacoli sollecitando il Cannova, in virtù della sua posizione istituzionale, di andare a

trovare il predetto Patella al fine di favorire la pratica: “Dottò ci andasse lei a parlare...dottò..”.

Una sollecitazione rispetto alla quale il Cannova non mancava di dare il suo assenso riscuotendo

la piena approvazione del suo interlocutore: C: No domani mattina, domani mattina, l'ho saputo ora, mi

mandò il fax stamattina... S: Il Comune, se per noi il Comune è positivo che l'abbiamo superato quello del

Comune.. C: Ma perché è cretino...ma chi glielo fa' fare..ma se è cretino.. S: Dice Cannova non me lo ha

detto..dice che c'erano i pareri prima positivi e dopo negativi..dice non me lo ha detto..sennò avrei fatto positivo

dice.. C: Ma se è venuto in conferenza di servizi, il suo collega.. S: Lei è venuto in conferenza di servizi il suo

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collega e lei, e lei non si rende conto ci rissi, che lei ha preso il parere positivo del Comune, ora non può dire che è

negativo..non so se..minchia ci restò..disse il mio collega io non ne sapevo niente... in base alle carte... dice allora

mi rifate...la richiesta..mi ha detto..e lo faccio positivo..capito che mi ha detto.. C: Non dobbiamo fare niente..non

fate niente..aspettate me e ne riparliamo.. S: Va bene..va bene dottò va benissimo.. C: Ok? S: Va benissimo

dottò..

La propensione del Cannova a riceve regalie viene comprovata dal servizio di o.c.p. del

28.12.2011 che attesta la visita dei due fratelli Sodano a casa del Cannova portando una cesta

natalizia con prodotti alimentari (VOL. II aff. 640 ss) poco prima acquistata in un bar ubicato nei

pressi nella Via Briuccia.

Se in questo caso si tratta di una elargizione tutto sommato modesta, di ben più pregante valore

probatorio è il fatto che i Sodano in tale occasione, conversando tra loro in auto, commentavano

il probabile contenuto dell’incontro cioè immaginavano che Cannova avrebbe loro avanzato

ulteriori richieste di denaro non nascondendo, in questo senso, una certa contrarietà per la piega

che stava prendendo il rapporto con questo esoso funzionario (pagato in modo “troppo

esagerato”) per le snervanti lungaggini delle procedure amministrative cui erano interessati:

(conversazione ambientale n. 3003 avvenuta in data 28/12/2011 alle ore 10:44:56 all'interno

dell'autovettura Mercedes tra Sodano Calogero e il fratello Nicolò detto Giovanni) C: ora il dottore

(Cannova, nd.r.) ci racconta le solite minchiate... che vuole soldi... non dobbiamo dare più niente noi... non ci

credo che CATANZARO molla una lira per... per... per avere queste discariche... neanche una lira... N: si.. C: e il

primo che si permette a dirgli dammi mille lire quello lo denuncia... noi troppo esagerati siamo stati... a parte che

neanche ne abbiamo...

Sulla “ricattabilità” del Cannova i fratelli Sodano tornavano a spendere caustici ed eloquenti

commenti nella conversazione del 7 gennaio 2012, anche questa riportata nella richiesta di

misura, captata all’interno dell’autovettura dei Sodano: C: oh... siccome noi abbiamo.. noi abbiamo...

tanta di quella polvere... perchè chi prende i soldi per noi è una cosa positiva... perchè un domani, perso per

perso... si salvi chi può... N: è ricattabile …inc... C: si, ricattabile, io ormai con noi non si può tirare più indietro...

capito?

Anche tale dialogo riveste un’importanza centrale poiché questi due interlocutori ribadivano di

aver dato del denaro al Cannova al fine di ottenere le autorizzazioni AIA per le discariche da

costituire nei Comuni di Noto e Pachino: C: perchè CANNOVA fa il decreto negativo? perchè CANNOVA è

un figlio di puttana, è un bastardo... che vorrebbe prendere... siccome CANNOVA ha sbagliato che si è preso i

soldi con noi... e questo con noi si spaventa... che è quello che non hai capito tu (rivolto al fratello Giovanni, n.d.r.).

In particolare i Sodano mostravano grande disappunto poiché avevano appreso che la Conferenza

dei Servizi si apprestava a dare parere negativo all’ottenimento dell’AIA per il progetto della

discarica, sita in contrada Camporeale nel territorio di Pachino (SR).

Risulta, infatti, che la società SOAMBIENTE s.r.l. aveva presentato un’istanza per i lavori di

recupero ambientale di una ex cava di calcarenite, mediante la realizzazione di un impianto di

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smaltimento per rifiuti non pericolosi, principalmente terre e rocce da scavo; lo stop definitivo

alla realizzazione della discarica di contrada Camporeale, che rischiava di essere riempita con

materiali terrosi provenienti da siti fortemente inquinati, avveniva con il diniego del citato

Comune di Pachino, in contrasto con il proprio iniziale parere favorevole, anche a causa delle

vibranti proteste della popolazione locale.

Al fine di delineare il comportamento a dir poco “disinvolto” del Cannova è opportuno

richiamare un documento del Comune di Pachino, a firma del Capo Area Tecnica, Arch.

Vincenzo Frazzetto (cfr. in atti) in cui questo funzionario comunale, dietro precisa richiesta del

Sindaco di Pachino, forniva delucidazioni in merito al primo parere positivo dato al progetto di

discarica gestita dalla SOAMBIENTE.

Questo il passaggio di particolare importanza, riportato anche nella richiesta di misura: “Il

responsabile dell’Urbanistica ed il responsabile del SUAP non ha mai espresso parere per l’impianto, in quanto si

è limitato a trasmettere via fax alla C.D.S. il parere dell’art.40 in fax, tanto che in data posteriore alla C.D.S. del

13.04.2011 l’Arch. Cannova, responsabile di procedimento richiedeva stranamente per via telefonica al

sottoscritto al posto del parere inviato via fax lo stesso parere ma con intestato l’Assessorato ARTA di Palermo,

servizio 1 VIA-VAs inviato il 21.04.2011 con nota n. 13492 via fax, quindi oltre che parere endo-procedimentale da

non prendere in considerazione, fuori termine e assolutamente ininfluente per il procedimento; […] inoltre si

comunicava in data 27.05.2011 con nota prot. N.17660 che la Soprintendenza di Siracusa non era stata invitata

alle precedenti C.D.S. per cui si invitava l’ARTA a voler invitare la Soprintendenza di Siracusa la sezione

archeologica ”. (VOL. III aff. 832 ss).

Dunque l’ennesimo comportamento “fuori dalle regole” tenuto dall’arch. Cannova che agiva

quale responsabile del procedimento.

Lo scoramento dei fratelli Sodano emerge anche nel loro dialogo dell’03.01.2012, ore 16:15:22,

sull’utenza numero 329-3141067 in uso a Sodano Nicolò Giovanni (telefonata in uscita verso

l'utenza 393-9184874 in uso a Sodano Calogero) nella quale Nicolò commentava amaramente: ci

hanno... ci hanno fottuto solamente soldi e basta...; un’esperienza negativa (“… una esperienza che non ha

portato a un cazzo...) che induceva Sodano Calogero ad affermare: e noi... e noi non dobbiamo fare più

niente e da lui ci dobbiamo allontanare completamente... (…) e invece io non ci credo... io non... non ci posso

credere io va... parliamoci chiaro... non ci posso credere... io credo che... credo che... abbiamo fatto minchiate...

solo questo credo... cioè minchiate relative, minchiate che nel senso che in buona fede, però ugualmente soli

siamo... ugualmente non te ne approvano decreto, ugualmente se ne stanno fottendo di me e di te... ugualmente...

capisci che ti voglio dire... (…)cioè... se una discarica ha da passare si passa, se non ha da passare non ti passa

va... parliamoci chiaro...

Per suo conto il Cannova cercava di “recuperare” la situazione rivolgendosi al legale dei due

fratelli Sodano indicando il rimedio giurisdizionale del ricorso al TAR per superare l’ostacolo del

parere negativo e per poter portare egualmente avanti l’iter amministrativo.

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Un’iniziativa che destava il fermo disappunto di Calogero Sodano come emerge dalla sua

conversazione telefonica dell’08.01.2012, ore 11:05:47 con Zaccaro Salvatore (usuario

dell’utenza nr. 346-5022035 intestata alla s.r.l. PH3 ENGINEERING con sede a Messina): S: una

cosa... ma... quello che ti volevo dire io... la cosa che a me ha dato tanto fastidio è che il dottore CANNOVA è

andato a trovare il nostro legale, che sarebbe Serena BONFIGLIO, senza mia autorizzazione, ma a lui chi glielo

porta ad andare a trovare all'avvocato Serena BONFIGLIO? Z: addirittura! e per quale motivo.. S: perchè gli ha

consigliato che ora emette parere negativo e “dovete stare tranquilli che con il TAR vincete la causa “.. ma che ci

interessa a lui..

Nella medesima conversazione telefonica lo Zaccaro ed il Sodano si esprimevano in termini

scurrili ma eloquenti sul conto del Cannova: Z: il comune, io mi ricordo che nella... nel rispetto della

normativa i pareri sono stati... fino alla terza conferenza dei servizi, i pareri sono stati positivi... per me la quarta

conferenza... la quarta conferenza dei servizi non esiste... S: non esiste.. e infatti anche per... per... CANNOVA

doveva essere così... Z: eh... e anche per CANNOVA doveva essere così.. perchè è l'anomalia che ha montato lui

da.. da... da convocare la quarta conferenza dei servizi... e a CANNOVA gli dobbiamo fare capire che ha un gran

cazzo nel culo... S: ma secondo me, tutta la responsabilità è del dottor CANNOVA.

Nonostante queste vibranti lamentale i fratelli Sodano tornavano a sollecitare l’intervento di

questo funzionario corrotto per la vicenda delle autorizzazioni amministrative finalizzate

all’apertura della discarica nel comprensorio del Comune di Noto (SR) - C.da Stallaini,

rappresentando sul punto che la società SOAMBIENTE S.r.l. era riuscita ad ottenere

l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per la realizzazione di un impianto di smaltimento

e di recupero di rifiuti non pericolosi in data 08.01.2013 dall’ARTA (VOL. III aff. 316 ss).

Appare a questo punto persino superfluo dover rimarcare che il responsabile del procedimento

AIA era, ancora una volta, Cannova Gianfranco legato dai “soliti rapporti” con i Sodano come

emerge dalla conversazione in data 06.02.2012 ora : 10:43:17: C: Tutto bene, grazie. Novità ne

abbiamo Lì (n.d.r. diminutivo di Lillo)? S: No, novità... nessuna novità, dico, non... non... aspettiamo, dico,

vediamo... verso giovedì lo vengo a trovare a Palermo così... parliamo un poco. C: va bene Lì! (…)

Ma che il Cannova sia una persona che della corruzione abbia fatto “un metodo” emerge anche

da altre fonti come risulta dalla conversazione telefonica del 18.02.2012, ora 13.39, tra Calogero

Sodano ed il suo consulente ing. Zaccaro, i quali dovevano fare il punto dell’autorizzazione AIA;

nell’occasione i due criticavano il lavoro svolto dal Cannova quale responsabile del

procedimento addebitandogli delle non meglio precisate “inesattezze” e l’ing. Zaccaro

testualmente affermava di Cannova: “è un jukebox, questo qua, gli ficchi una monetina e parla in funzione di

quello che gli conviene! […] Jukebox lo chiamo!”. Nella conversazione ambientale registrata all’interno del veicolo dei Sodano in data 05.03.2012,

ora 13.18, questi due fratelli tornavano a commentare negativamente l’esborso economico da

loro affrontato con il Cannova al quale avevano a loro dire dato addirittura la somma

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complessiva di 100.000 euro per la sua corruzione (dicono, più esattamente, di aver dato al

Cannova 50.000 euro a testa): “Ce lo siamo tolti di bocca, come in quel porco di CANNOVA... centomila

(100.000) euro se ne sono andati! Tra quel lato e da questo lato!”. La conversazione intercettata dalle ore 11:32:33 del 15.03.2012 viene invece in rilievo per

documentare (laddove ve ne fosse ancora la necessità) l’inclinazione dei Sodano ad ottenere il

rilascio di provvedimenti autorizzativi attraverso un illecito scambio di favori, nonché la

familiarità di questi imprenditori nel rapporto con Cannova; segnatamente Calogero Sodano

riferiva al Cannova di essere stato avvicinato da un uomo dell’entourage del Presidente

Lombardo, per un sostegno politico, in cambio del quale lo steso Sodano avrebbe chiesto “il

rilascio dei decreti”, facendo riferimento evidentemente ai decreti AIA per le discariche di Noto e

Pachino.

Gli ulteriori colloqui presi in rassegna nella richiesta di misura (alla quale continua a farsi rinvio)

tra Cannova ed i Sodano, sempre inerenti i decreti AIA per le due discariche di Noto e Pachino,

documentano la propensione del Cannova ad atteggiarsi, più che a pubblico funzionario, quale

“consulente tecnico” dei Sodano, elargendo consigli e cercando di ottemperare a quanto gli

veniva richiesto (come quando gli verrà chiesto di fissare al più presto il collaudo per una

discarica), continuando ad evidenziare assoluta parzialità nella trattazione degli affari del suo

ufficio.

Così dall’intercettazione del 09.03.2012 tra l’altro emerge la richiesta di Sodano Calogero; Su

Pachino già avete emesso parere dico? alla quale, con altrettanta disinvoltura, il Cannova replicava: No,

ancora no Li!

La solita disinvolta trattazione telefonica degli affari amministrativi nonché delle altre questioni

di interesse dei Sodano anche questa volta caratterizzata dalla richiesta di Calogero Sodano di

ottenere un imminente appuntamento diretto con il Cannova: S: Martedì. Allora ci vediamo martedì

dico, di mattina? C: Va bene Li! Va bene. S: Va bene dottò?.

Rapporti atipici che si riproponevano nella conversazione del 06.04.2012, ora 13:22:31, nella

quale il Sodano, oltre a rivolgere gli auguri pasquali al Cannova, gli sollecitava informazioni

sulle pratiche di interesse ricevendo in anteprima alcune notizie: C: Qualche novità c'è. S: Positiva mi

auguro, giusto? non... C: Eh, se stiamo proprio sopra mi ha... mi hanno detto di fare la conferenza in modo tale da

mettere in mora il Comune, visto che non si è ancora pronunciato.

Un procedimento che, a dire del Cannova, veniva ostacolato da altri: Si ma la c'è quel cretino di

Patella che si è messo di lato. S: Perché? Si ma quello perché si deve mettere di lato Patella? Cioè nel momento in

cui noi facciamo tutto... C: E perché fece quel provvedimento, quel provvedimento che... che è tutto un programma.

S: E che importanza ha giusto? Uno ne può avere dieci provvedimenti... : E ha dato parere negativo, Lillo, questo è

il fatto.

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Una telefonata nel corso della quale Giovanni Sodano chiedeva esplicitamente al suo

interlocutore taluni interventi burocratici: Dottò può autorizzare a Maragliano che una settimana dopo mi

da una lettera per fare le... il collaudo che siamo pronti, si può dire, verso giorno sedici siamo pronti. La conversazione in data 20.04.2012 ora 11:21:29, tra Giovanni Sodano e Cannova, segna

l’ennesimo adescamento per sollecitare la stato della pratica di intesse di questi imprenditori

agrigentini ed è emblematico che il Sodano ad un certo punto chieda al Cannova se vi fosse la

necessità di un incontro diretto un incontro che, alla luce di quanto fin qui osservato, sembra

orientato alla necessità di versare un’ulteriore tangente: S: Dottò a che punto siamo? C: Stiamo

lavorando Giovà, stiamo lavorando. S: Lei lavora... ma dico si fa sta cosa di Noto? C: Si, si... Si, si fa!S: Ma lei

c'ha lavorato dottò? C: Si, ci stiamo lavorando. S: E quando pensa che potrebbe essere... C: C'è... c'è pure Lipari,

c'è pure Lipari che sta lavorando assieme a me, lavoriamo tutti e due... S: Eh! No dico quando è... quando pensa

che si può fare dottò? Che si può essere pronti. C: Ma io penso che dovre... debba uscire la prossima settimana. S:

Vabbé, c’e bisogno che scendiamo noi dottore? C: No tranquilli Giovà.

Seguiva l’SMS del 30.04.2012, inviato sempre al Cannova, del seguente esplicito tenore: "Dott mi

serve il collaudo per giorno 10 /05/ 2012 il dott Maragliano vuole mandato il fax per essere autorizzato".

La questione del collaudo della discarica, così caldeggiata dai Sodano, veniva ripresa nella

conversione telefonica del 30.04.2012 ora 11:40:41 nella quale Sodano Calogero (Lillo)

incalzava nuovamente il suo interlocutore: “... Dottore, siccome, da giorno dieci, già ho parlato con

GARAGLIANO. dice "Si faccia autorizzare dal dottor CANNOVA per il collaudo" dice "noi siamo pronti per fare il

collaudo" ricevendo esplicite rassicurazioni da parte del Cannova: Va' bene. Lunedì... martedì?Quand'è?

Mercoledì gli facciamo il fax.

Sempre la medesima questione veniva ripresa in data 02.05.2012, ora 11:50:40, nel corso della

telefonata fatta da Sodano Michele al Cannova per conto di Lillo: Lillo mi ha dato incarico di

telefonarle per quanto riguarda il collaudo della discarica.

Una sollecitazione che induceva il Cannova a così giustificare il suo temporaneo ritardo: Si, lo so,

avevo detto a Lillo ieri che dovevo fare partire oggi la nota però abbiamo avuto l'ufficio bloccato perché siamo

senza protocollo. (...) c'è un guasto. Nella conversazione telefonica del 15.05.2012, ore 09:09:36, l’ultima presa in rassegna nella

richiesta di misura riguardo alla vicenda sub capo B), riappaiono le cointeressenze tra il Cannova

ed i fratelli Sodano ancora un volta con le sollecitazioni provenienti da questi imprenditori e con

il Cannova che esternava tutta la incondizionata disponibilità a prestare quel supporto

burocratico che si spiega solo in virtù dei pagamenti periodici, come visto alquanto esosi,

ricevuti nel tempo dagli stessi Sodano.

Rinviando per il resto alla lettura della richiesta di misura è evidente, semplicemente dalla

disamina dei dati fin qui sintetizzati, che anche la vicenda Sodano non lasci spazi ad equivoci

circa la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, degli elementi probatori come visto

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ricavabili dai dialoghi e dalle dichiarazioni dei diretti protagonisti anche di questa vicenda

processuale.

Capo C)

Prendendo in rassegna l’ultima vicenda oggetto di contestazione deve darsi preliminarmente atto

dei rapporti che nel tempo hanno legato l’arch. Cannova, soggetto incline alla corruzione nei

termini come sopra esplorati, con l’imprenditore Giuseppe Antonioli.

Quest’ultimo, oltre ad essere il proprietario di svariate società, è amministratore delegato anche

della società OSMON s.p.a. che, all’interno della discarica gestita dalla TIRRENO AMBIENTE

s.p.a., presso il Comune di Mazzarà S. Andrea (ME), utilizzando la captazione dei biogas

prodotti dagli RSU (rifiuti solidi urbani) della discarica, ha costruito un impianto per la

produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas) e conseguente elettrodotto (VOL. III

aff. 353 ss).

Quest’attività imprenditoriale viene in rilevo poiché per il rilascio delle prescritte autorizzazioni,

l’Antonioli è ricorso al contributo del Cannova, anche questa volta con il solito metodo delle

“mazzette”.

Seguendo, anche per questa vicenda, lo stesso schema della richiesta di misura cautelare (alla

quale per completezza si rinvia), è opportuno muovere dal riscontro probatorio legato a quella

conversazione telefonica intercettata il 21.2.2012, ora 16:19:14, tra il predetto funzionario

regionale e l’imprenditore piemontese.

Più esattamente l’Antonioli contattava il Cannova sollecitando perentoriamente un incontro a

breve per impellenti comunicazioni da fargli di persona: A: No, perché io ti devo vedere! C: Si... A:

Gianfranco, io, comunque, a te, ti devo vedere! Punto!

L’incontro così concordato avveniva in data 29.02.2012 a Palermo e dello stesso vi è preciso

riscontro grazie all’intercettazione ambientale a bordo dell’auto del Cannova ove i due indagati,

nella convinzione di “essere al sicuro”, parlavano senza alcuna remora dei loro rapporti

delittuosi.

Più esattamente l’Antonioli aveva necessità di vedere con urgenza il Cannova per pianificare con

questi l’attività di depistaggio in riferimento a quelle dazioni di denaro contante, per l’importo di

12 mila euro (Sono dodici, tondi.), evidentemente delle tangenti pagate in nero in occasione

dell’attività amministrativa svolta dal Cannova nell’interesse di questo interlocutore; un’attività

che rischiava di riemergere a seguito di una verifica fiscale che l’imprenditore piemontese stava

subendo e per “giustificare” l’uscita del denaro versato al Cannova: Data 29.02.2012, ora 12.16.27:

(…) A: Senti c’è una cosetta che dobbiamo mettere a posto. In quanto…. C: Aspetta che mi sposto intanto dall’altra

parte così facciamo uscire i colleghi. A: Adesso stanno facendo tutti delle verifiche sui movimenti contanti… C: Si..

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A: Andando anche indietro, perché c’erano dei limiti, per cui anche se tu versi mille euro al mese, su

quell’operazione, ma se ne hai versati per un anno di fila, ti vedono l’operazione in contanti per la totalità dei

dodicimila euro. C: Oh! A: E, questa, viene immediatamente segnalata. Siccome da noi son venuti… C: Mhhh… A:

… ed han visto alcune pratiche, io la tua l’ho tolta, fu fatta sparire! Ti ho fatto tornare debitore, di quella cifra,

ok? E quindi adesso tu poi mi dovrai fare un bonifico. SI SENTE IL RUMORE DI FRUSCIO DI BANCONOTE C:

Ah, addirittura? A: Guarda Gianfranco, così siamo tutti… non tranquilli, di più. C: Minchia… (sibilato a denti

stretti) Va’ beh, Giuseppe, eeeh… A: Mi dispiace, maa… C: No guarda, io… A: E’ meglio così, è meglio così. Sono

dodici, tondi. C: E questo,ehh importo, ehh, basta a giustificare... A: Si si, è quello che manca. C: Ok. A: Era stato

pagato coi contanti, C: Si, no, non mi ricordo adesso…. A: Eh! Io sono andato e li ho tolti tutti!! Iii… diciamo così,

i versamenti che c’erano, perché io ho visto adesso, quando venivano a verificare, facevano la verifica, vedevano le

operazioni e facevano la somma. Trovavan fuori segnalazioni. (…).

Un dialogo che non merita particolari commenti che segna in tempo reale le dinamiche delittuose

di questi due soggetti.

Ma per giustificare quell’inconfessabile precedente trasferimento monetario, avvenuto in contanti

in ed in più quote mensili, i due interlocutori progettavano di far figurare una posticcia azione di

recupero credito tanto più che era lo scaltro Cannova a proporre: “Va beh, poi voi, magari, lo impostate

come recupero crediti”, un’idea subito accolta dall’Antonioli il quale replicava: Ma guarda, io ti mando

una raccomandata, dico ”Ci risulta… vedi che sei quello scoperto”, tu ci scrivi dicendo… (…) tu mi paghi ed è

finito lì… (incompr.).

Un espediente tanto ingannevole quanto semplice per occultare il rapporto di corruttela che

rischiava di riaffiorare ed è significativo che in questo dialogo l’Antonioli si sia così vantato

della sua “pseudo efficienza” dimostrata anche in altre occasioni similari: “Guarda, io, sono forse

iper tutelante, ma tutte le persone che hanno avuto a che fare con me, guarda, hanno avuto problemi zero! Zero!”,

con una locuzione che quanto ad ipocrisia fa il paio con la risposta del Cannova: No, ma fai bene.

Fai bene. Fai bene perché noi siamo in uno stato di polizia, quindi….”.

In questi termini corrotto e corruttore erano convinti di aver risolto questo problema (problemi

zero! Zero!) tanto più che l’Antonioli esclamava: Se vengono e mi dicono :” Eh, ma questo signore non ha

ancora pagato dodicimila euro…” Si, è un mio amico, mi ha chiesto tempo… e gliel’ho dato. Punto! Ma ti deve

pagare però, non c’è che te l’ho regalati, se invece vedon che c’è stato pagamento… Il pagamento in contanti,

adesso, hanno acceso una lente così e stanno andando indietro. (incompr.).

Detto escamotage, così pianificato nei dettagli, veniva effettivamente posto in essere come

comprovato dal bonifico (VOL. II aff. 1018 ss) effettuato in favore della concessionaria

Autoarona con dicitura “per saldo rif. VS NOTA N. 1051020”, per un importo di euro 12.002,22,

effettuato in data 03 aprile 2012, dal conto corrente nr. 300489797, intestato allo stesso Cannova,

presso la filiale Unicredit n. 28646 di via Ausonia in Palermo.

Un bonifico che il Cannova ha operato grazie ai soldi in contanti ricevuti “sottobanco”

dall’Antonioli, verosimilmente nel loro incontro in auto adesso in commento.

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Riguardo ai rapporti a dir poco “oscuri” intrattenuti dal Cannova con l’Antonioli viene in rilevo

anche l’episodio dell’acquisto dell’autovettura Audi A4 2.0 TD tg. DS330XK.

Di questa vicenda tratta l’esposto, depositato presso la locale Procura in data 03.03.2014 e

trasmesso in stralcio a questo Ufficio in data 26.05.2014 con i relativi allegati a corredo della

richiesta di misura cautelare (pervenuto all’Ufficio GIP il 28.05.2014) di Maria Lo Bello,

Assessore al Territorio nella Giunta di Governo in carica con delega al territorio ed ambiente, nel

quale, oltre a descrivere i movimenti di personale, che hanno da ultimo riguardato anche lo stesso

Cannova, operati nell’ambito di una revisione organizzativa delle risorse umane, si affronta

specificamente la vicenda Cannova richiamando la conferenza di servizi svolta in data

13.06.2008 cui ne era seguita un’altra per il rilascio dell’AIA (Autorizzazione Integrata

Ambientale) alla società TIRRENO AMBIENTE s.p.a.

Il citato Assessore, oltre ad evidenziare che la predetta conferenza di servizi era stata presieduta

dall’arch. Cannova, documenta il fatto che questo funzionario in data primo ottobre 2008 era

divenuto proprietario della sopradetta autovettura Audi acquistata nuova presso la concessionaria

Autoarona s.p.a. di Borgo Vercelli (NO).

Oltre a sottolineare la singolarità di questo acquisto, avvenuto ad oltre 1.500 chilometri di

distanza dal luogo di residenza del Cannova, soprattutto nell’esposto viene rilevato che la società

Autoarona (come risulta dalla visura informatica in atti) ha come amministratore delegato

Giuseppe Antonioli che è anche socio della concessionaria in questione.

Delle corrispondenze che vengono peraltro messe in correlazione con il fatto che il TAR, con le

sentenze n. 2882 e 2888 del 2012 (anche queste allegate in copia) ha provveduto ad annullare le

due AIA rilasciate alla società TIRRENO AMBIENTE a seguito della conferenza di servizi

presieduta dal Cannova.

Se questi dati vengono letti, come è doveroso fare, di concerto con la conversazione del

29.02.2012 nonché unitamente anche agli altri compromettenti dialoghi intercettati, di cui

appresso si dirà, sempre tra Cannova ed Antonioli, si ottiene conferma della stabilità delle

cointeressenze e dei legami inconfessabili esistenti tra questi due indagati.

Ma proseguendo nella disamina dell’interessante conversazione intercettata il 29 febbraio

nell’auto del Cannova, vengono in rilievo condotte di corruzione più attuali dal momento che era

il Cannova a spronare l’Antonioli ad assumere iniziative per “sollecitare la pratica” presso

l’ARTA con il suo dirigente coordinatore, l’ing. Zuccarello C: Giusè, per quanto riguarda quello

stronzo… A: Si? C: Siccome con Pino si conosce… A: Si? C: Questo qua, ha il vizio di A: Si? C: Sollecitare la …

(incompr.). Pino sa già come stanno le cose, perché l’ho avvertito nel passato. A: Si C: Però il passaggio è meglio

che lo faccia lui. Io l’ho già fatto e mi è stato detto :” Hai interessi con questa pratica?” A: Si chiama ing.? C:

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ZUCCARELLO. Pino non si deve esporre, deve semplicemente dire: “Me la vuoi fare?”, “Non me la vuoi fare?

Vafanculo!”

Un’iniziativa rispetto alla quale il Cannova esternava al suo privato corruttore di aver già fatto

quando possibile: C: Deve venire qua. Io già, questo segnale l’avevo trasmesso all’ing. FIEROTTI. La conosci

Elena FIEROTTI? A: Si ma… capisco che è una molto, molto perbene, molto tran… molto… è una ragazza molto

perbene, magari non aveva che da farsi spiegare da quell’altro ch’è un orso. Fra parentesi, il Pino è venuto a

casa a dirmi ch’è ha visto un impianto per mettere il biogas a Gela, un lavoro di quelli di cui mi parlavi tu…. C:

Si… A: Ed io, come d’accordo non ho detto niente… C: C’è una gara… Devono fare una gara per… Anzi hanno

chiuso l’accordo con ASIA … (incompr.) Tirreno…. a Trapani. Però non so fino a quanto conviene, questa cosa,

Giuseppe, perché era una quantità vicina al megawatt.

Le solite intercessioni del Cannova nell’interesse di una società dell’Antonioli per garantire una

“corsia preferenziale” evidentemente in spregio di qualsiasi regola legale e tanto meno

deontologica.

Più esattamente Cannova, sfruttando il suo ruolo di funzionario regionale, non mancava di offrire

i suoi “buoni servigi” concordando con l’Antonioli la possibilità di far partecipare una sua

società ad ulteriori bandi di gara per la costituzione di altri impianti ricadenti nel territorio

siciliano.

In quest’attività di “consulenza” il Cannova, sempre offrendo informazioni privilegiate ed

abusando delle sue funzioni, di contro scoraggiava l’Antonioli dal partecipare ad uno specifico

bando di gara per la costruzione di un impianto che avrebbe sviluppato una potenza in megawatt

a suo dire troppo bassa e, quindi, poco remunerativa per entrambi gli indagati: C’è una gara…

Devono fare una gara per… Anzi hanno chiuso l’accordo con ASIA … (incompr.) Tirreno…. a Trapani. Però non

so fino a quanto conviene, questa cosa, Giuseppe, perché era una quantità vicina al megawatt. (…) No, no, ma…

oltre questo, Giuseppe, non so neanche se te lo avrei detto, perché essendo novecento chilowatt etc etc… cioè tu

vai ad investire su di un impianto che ti da una produzione di un megawatt all’anno. Cazzo… quando li pigli i

soldi? Invece noi dobbiamo cercare qualcosa di più consistente.”.

Non sfugge il fatto che in questo dialogo il Cannova si immedesimi a tal punto negli interessi

economici del suo interlocutore da usare la locuzione “noi dobbiamo cercare qualcosa di più

consistente” tradendo il suo interesse personale anche in questa vicenda imprenditoriale.

In riferimento a tale consolidato rapporto di corruttela, in aggiunta a quanto emerge dall’esposto

dell’Assessore Lo Bello, va precisato che il procedimento che avrebbe dovuto portare la società

dell’Antonioli (nella quale ha figurato quale consigliere fino al 2005 anche Giuseppino Innocenti

- presidente della TIRRENO AMBIENTE s.p.a.) ad ottenere l’autorizzazione all’impianto di

captazione del biogas ed il consequenziale elettrodotto presso la discarica di Mazzarà S. Andrea,

ha subito nel corso degli anni diversi arresti e vicissitudini burocratiche.

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A riscontro si rimanda all’analisi dei relativi atti acquisiti presso l’Assessorato Regionale

dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità - Dipartimento dell’Energia, dati peraltro anche

questi analiticamente riportati nella richiesta di misura (alla quale continua a farsi riferimento):

- in data 21 giugno 2007, la società OSMON presenta domanda di autorizzazione alla

costruzione ed all’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti

rinnovabili (VOL. III aff. 353 ss); in data 17.10.2008 l’ARTA invia il proprio parere

all’Assessorato Regionale Industria (VOL. III aff. 355) in risposta ad una richiesta di

valutazione per la conferenza dei servizi (CFS) da tenersi in data 20 ottobre 2008, nel

quale in sostanza l’ARTA scriverà, a mezzo del dirigente pro tempore, Ing. Sansone

Vincenzo del Servizio 2 Vas/Via (ove lavorava come funzionario addetto il CANNOVA

Gianfranco), che: ” […] poiché la potenza termica complessiva non è superiore ai 50

MW il progetto non rientra tra le tipologie di cui all’Allegato IV, punto 2 lett.a) del

D.Lgs nr. 4/2008 e pertanto lo stesso non dovrà essere sottoposto ad alcuna delle

procedure di cui al D. Lgs. 4/2008”; quindi come da verbale di CFS (conferenza dei

servizi), propedeutica al rilascio della prescritta autorizzazione di esercizio

dell’impianto, del 20 ottobre 2008 , ove venivano acquisiti i vari pareri degli Enti

interessati risulta che tra gli altri: “[…]Prende la parola l’arch. CANNOVA in

rappresentanza dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente Servizio II, che

consegna in conferenza di servizi il D.D.S. n.200 del 02.03.2007, debitamente

conformizzato e si riserva di trasmettere all’Assessorato Industria gli atti propedeutici al

rilascio dello stesso, acquisite dalle amministrazioni coinvolte nel procedimento

istruttorio, nonché i verbali di conferenza.” (VOL. III aff. 356 ss).

L’iter autorizzatorio subiva una prima battuta di arresto quando, a seguito di due distinti

sopralluoghi effettuati dapprima dall’Agenzia delle Dogane di Messina in data 20.10.2008 e

successivamente anche dall’ARPA - struttura territoriale di Messina - in data 21.11.2011,

entrambi gli enti rappresentavano al Dipartimento per l’Energia che la OSMON aveva già

attivato l’impianto di conversione energetica, senza aver dato il relativo avviso di inizio delle

attività alle Autorità Competenti (VOL. III aff. 361 ss).

La società OSMON si difendeva adducendo di aver acquisito l’autorizzazione richiesta secondo

l’istituto del c.d. silenzio-assenso, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 20 e 2 della L.

241/90.

Ciò posto, vengono in rilevo le ulteriori risultanze che coinvolgono i due predetti indagati,

impegnati all’unisono nel cercare di superare le difficoltà incontrate nell’iter amministrativo

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relativo all’impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili presso il Comune di

Mazzarà S. Andrea (ME).

Per l'appunto dall’intercettazione del 18.11.2011, ora 15:55:33, emerge l’interesse della citata

società nel trovare una “corsia di favore” grazie ai buoni offici del solito Cannova, in questo caso

contattato da Giuseppino (Pino) Innocenti, come detto presidente della TIRRENO AMBIENTE

s.p.a., società che gestisce la discarica di Mazzarà S. Andrea ove all’interno era ubicato

l’impianto di captazione dei biogas della OSMON s.p.a.; l’intercessione del Cannova era

finalizzata a “contattare” l’ing. Tinnirello Alberto il quale un tempo era stato collega del

Cannova presso l’ARTA e che in quel momento era il presidente della conferenza dei servizi

impegnate al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’impianto di biogas della OSMON,: I:

Allora, dal momento che tu mi hai parlato di quel ex collaboratore che c'era al territorio ambiente che adesso è

andato di la all'energia... (…) C: Ingegnere Tinnirello. I: Tinnirello, e... con questo qua... adesso io devo andare in

Senegal , ma posso chiedere per gentilez.... posso dire ad Antonioli ..dargli il tuo numero di telefono dirgli di

chiamarti se tu lo puoi mettere in contatto con costui, perché noi siamo nelle condizioni di fare tutto quello che

bisogna fare, ma che non ci sia follia primo, e seconda cosa che le convocazioni arrivino soprattutto a chi deve fare

le cose, cioè ad Osmon. C: Guarda e... io mi vedo stasera con lui, siamo assieme stasera a cena, quindi se vuoi

posso interloquire direttamente con lui e... I: Mi faresti un grandissimo favore. C: Dopo di che potrei contattare

Giuseppe Antonioli assieme a lui. I: Si e... tu ce l'hai ancora il numero di Giuseppe? C: Senti, l'avevo non mi

ricordo se mi è rimasto, mi fai una cortesia...

A questa telefonata tra Innocenti e Cannova, che praticamente segna il riallaccio dei rapporti tra

il Cannova e l’Antonioli, seguivano l’invio a mezzo SMS del numero di telefono dell’Antonioli

(335 5901954) nonché la telefonata, sempre del 18.11.2011 ora 20.37.30, all’Antonioli nella

quale il solerte Cannova comunicava, prontamente, che già si trovava in compagnia del suo

amico Alberto Tinnirello: Allora ascolta, sono in compagnia dell'ingegnere Tinnirello, il quale mi sta

dicendo che c'è qualche difetto nella procedura, però questo discorso lo dobbiamo verificare di presenza.

Un dinamismo davvero fuori dal comune evidentemente indotto da quel rapporto di corruttela tra

il Cannova all’Antonioli .

A riprova va considerata la telefonata del 29.11.2011, ora 15:53:19, nel corso della quale il

Cannova chiedeva informazioni al Tinnirello sulla situazione burocratica riguardante la società

OSMON ottenendo dettagliate informazioni nonché l’apparente disponibilità dello stesso

Tinnirello ad aiutare l’Antonioli e la sua società, tanto che il Tinnirello riferiva di aver

prospettato “l’indispensabile” utilità dell’impianto al suo direttore generale, Gianluca Galati: T:

Allora, facendo finta di niente, io ho scritto al direttore e gli ho detto:"Che devo fare?" Volendo prendere la cosa.

Allora gli ho detto che è uno (incompr. per assenza segnale) impianto funzionante, che è utile e cose varie,

quindi... gli ho prospettato la cosa che potrebbe essere fatto in sanatoria, però... Gli ho detto...

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In effetti, anche per come evidenziato dal PM nella sua richiesta, il Tinnirello ha assunto un

atteggiamento “singolare” in questa vicenda da un lato lasciando intendere al Cannova che si

sarebbe attivato attraverso le sue pubbliche funzioni affinché la società OSMON entrasse in

possesso dell’autorizzazione tanto desiderata dagli indagati ma, dall’altro, comportandosi nei

fatti in maniera apparentemente corretta e consona ai suoi doveri istituzionali.

Segnatamente nella conferenza di servizi del 23 novembre 2011 presieduta dal Tinnirello (VOL.

III aff. 361 ss), avente ad oggetto la problematica che interessa la OSMON, quella per cui il

Cannova caldeggiava l’intervento del medesimo Tinnirello, quest’ultimo non mancava di fare le

segnalazioni e gli appunti con richiesta di accertamenti specifici: […] lo scrivente Dipartimento ritiene

opportuno chiedere a codesti organi di Polizia giudiziaria ed Amministrazioni territoriali di voler effettuare, per

quanto di rispettiva competenza i preventivi necessari accertamenti anche al fine dell’irrogazione di eventuali

sanzioni, relativamente alle quali lo scrivente Dipartimento ha predisposto apposita richiesta di parere

all’Avvocatura distrettuale dello Stato[…]”.

Delle iniziative che venivano taciute al Cannova e che, evidentemente, non incidono sulla

rilevanza della condotta delittuosa di cui al capo C) che, va rammentato, non attinge il Tinnirello

ma la “ben consolidata” coppia Cannova – Antonioli.

Il primo dicembre 2011, quindi nella stessa giornata in cui veniva inviata la denuncia dal

Tinnirello, Cannova chiamava al telefono l’Antonioli e gli riferiva che, grazie ad una sua

intercessione, il Tinnirello, anziché disporre un’ispezione, aveva inviato una nota al suo direttore

generale per illustrargli l’utilità dell’impianto di biogas, chiedendo così una sanatoria

amministrativa per la OSMON s.p.a.; così il Cannova: (…) Ora alla luce di queste considerazioni il mio

collega doveva mandare un'ispezione, invece su sollecitazione mia ha mandato una nota al direttore, chiedendo se

era il caso di, visto che c'è l'istanza e... c'è la conferenza ai servizi, quindi è un problema che è mancato per loro,

perché l'istanza è ancora valida non è stata mai ritirata, e... se... di andare in sanatoria. (...) Ora... stiamo...stiamo

monitorando la questione vediamo se riusciamo a convincere i superiori anche per la sanatoria e andiamo avanti.”.

A conferma del rapporto delittuoso tra i predetti indagati viene in rilievo l’emblematica domanda

dell’Antonioli: Ma allora e... secondo te riusciamo a portare a casa questa autorizzazione di sanatoria o no?

alla quale il Cannova replicava sicuro: Guarda, le probabilità sono grosse..

Una pratica, neanche a dirlo, “monitorata” con inusitato dinamismo dal Cannova che così

concludeva il dialogo in disamina con l’Antonioli :.. ti faccio, ti do comunicazioni perché sto monitorando

la situazione.

Un interessamento a tutto tondo che ha riguardato anche altri aspetti come emerge dal contenuto

dell’intercettazione telefonica del 15.02.2012, ora 17:32:34, nella quale il Cannova rassicurava

circa le sue “amicizie influenti” che avrebbero dovuto aiutare l’Antonioli vantandosi di poter a

suo dire arrivare al vice-assessore dell’Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici.: Giuseppe senti,

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e... non ci sono problemi per i lavori pubblici e... facciamo una cosa io lunedì chiamo ai lavori pubblici.... (…)...

fisso un appuntamento.... (…) C: Dopo di che ti richiamo e ti faccio sapere quando scendere. Il giorno seguente, 16.02.2012 ora 16:31:30, veniva captato l’ulteriore dialogo telefonico nel

quale l’Antonioli forniva al Cannova ulteriori delucidazioni sulla pratica di suo interesse e sulla

persona che se ne doveva occupare: Allora volevo dirti che la persona all'Assessorato dei Lavori Pubblici

che è informato della nostra pratica e sembra che sia lui che la debba trattare e tal Dottore Fazio, oppure il suo

capo o il suo sottoposto non lo so tal Rando . Però...

Una comunicazione ben accetta dal Cannova ( Va bene, Giuseppe hai fatto bene a dirmelo.) il quale così

continuava a rassicurare il suo interlocutore: Si ma in ogni caso non ti preoccupare perché io dialogo con

il Vice assessore.

Di quest’ennesima solerte ed interessata intercessione del Cannova si ha conferma dalla

captazione del dialogo telefonico del 16.02.2012, ora 18:43:50 dal quale risulta che il predetto

indagato si è messo in contatto con Gandolfo “Gandi” Gallina, Capo di Gabinetto

dell’Assessorato e non vice-assessore come invece Cannova aveva dichiarato all’ Antonioli.

Una telefonata che sembra non sortire l’effetto sperato dagli indagati tanto più che il Gallina si è

mostrato fortemente contrariato per questa strenua ed atipica sollecitazione del Cannova il quale

così si è proposto: (…) CANNOVA: Volevo venirti a parlare per una pratica che c'ha a Rando.. (…)

CANNOVA: Rando. Rando, lo conosci? E' un collega dei lavori pubblici. (…) CANNOVA: Eh niente, non lo so, è

una cosa di uno di fuori... volevo sapere se la potevamo portare avanti? Che a quanto pare sta soffrendo. (…)

CANNOVA: Te lo posso dire l'argomento, con le pratiche, con le carte in mano appena lo sò, Gandi perchè mancu

u saccio io..io volevo semplicemente.

Come anticipato, nonostante le insistenze del Cannova, il Capo di Gabinetto Gallina si mostrava

contrariato avendo subodorato che l’istanza del Cannova sottendeva un situazione “poco chiara”

specie per l’allusione allo studio a quattrocchi dell’incartamento: GANDI: E ma io che fazzu u

funzionario ora scusami eh, con il rispetto parlando...minchia tu mi porti i caitte e io mi talio i caitte.. CANNOVA:

No nel senso che ti spieghiamo qual'è la difficoltà, dopodichè vediamo come risolvere il problema.. (…)

GANDI: ... Gianfranco, tu mi stai parlando di una pratica che io dovrei esaminare, di cui non sappiamo neanche

l'oggetto? CANNOVA: No... che dovremmo cercare una soluzione comune appena conosciamo la... (…)

GANDI: Si ma a noi che cosa ce ne frega, vorrei capire dico perchè.. CANNOVA: Perchè a quanto pare il

problema è lì ai lavori pubblici... GANDI: Eh ho capito, ma tu pensi che quan con tutti i 200 mila problemi che

ci sono io mi metto a parlare di pratica per pratica? Se c'è un problema che posso sciogliere politicamente e allora

tu mi dici che parliamo e vediamo se è il caso che, dico, io mi ci applico, sennò se è una pratica qualsiasi scusa ma,

di cui tu manco sai di che parli, ancora manco sai di che cosa parli e ne vogliamo parlare insieme la, scusami, per

capirlo.. (…) GANDI: Io per principio, io per principio, non mi occupo di pratiche che sono di questioni di

carattere ordinario, se c'è una questione di tipo politico, allora è un conto, ma non è che posso mettermi cà a

spirugghiare i caitte di l'avutri( a sbrigare le carte degli altri ndr).. scusami... per carità... (…)

Dunque il Cannova, pur di favorire il suo “finanziatore” occulto Antonioli, quello stesso dal

quale ha certamente ricevuto in nero 12 mila euro e presso la cui concessionaria Autoarona di

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Borgo Vercelli ha formalmente acquistato un’autovettura, non ha esitato ad esporsi

personalmente per questa pratica amministrativa anche a costo di fare una “brutta figura” come

emerge dal dialogo testé commentato.

Un interessamento, quello del Cannova, alle vicissitudini burocratiche della società OSMON

s.p.a. posto in essere a titolo di controprestazione dell’attività di corruttela in specie creando, in

violazione ai doveri del proprio ufficio (di fedeltà, imparzialità e onestà), una corsia preferenziale

nel rilascio dei necessari provvedimenti autorizzativi nonché fornendo un’indebita attività di

consulenza tecnica e di “pressione” per la risoluzione delle problematiche amministrative il tutto

fornendo, come visto, preventivamente le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza

in forza del suo ruolo ricoperto all’interno dell’assessorato e, comunque, mettendo interamente

“a disposizione” dell’Antonioli la propria pubblica funzione.

Una funzione “svenduta” anche a questo imprenditore privato in termini non dissimili da quanto

occorso per i fatti di cui ai capi A) e B) più sopra esaminati.

Ragioni di completezza consigliano di riportare appresso il contenuto della richiesta di

misura cautelare del PM nella parte di interesse Gianfranco CANNOVA – Domenico PROTO

A) CANNOVA Gianfranco, PROTO Domenico per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in qualità di funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di denaro ed altre utilità da PROTO Domenico, Presidente della OIKOS Spa – società, con sede a Catania, che gestisce lo smaltimento di rifiuti -, a titolo di controprestazione per la commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedeltà, imparzialità e onestà, anche omettendo atti doverosi del proprio ufficio, quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio o nel rinnovo dei necessari provvedimenti autorizzativi, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di problematiche amministrative, il comunicare preventivamente l’imminenza di eventuali controlli e fornire continuamente tutte le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto all’interno della P.A., il garantire all’imprenditore la continuità dell’esercizio dell’attività, e quindi la percezione degli introiti fatturati, anche nel caso in cui, per problemi tecnici, l’azienda avrebbe, invece, dovuto interromperlo, e comunque metteva a disposizione la propria funzione a tale titolo. In particolare, riceveva continue somme di denaro in contanti, pari a diverse decine di migliaia di euro, il pagamento di viaggi e soggiorni presso strutture ricettive alberghiere per sé e per la propria famiglia, il pagamento dell’uso di un’autovettura a nolo, l’offerta di prestazioni sessuali a pagamento, un impianto stereo del valore di € 10.000. In Palermo, dall’agosto 2011 al maggio 2012

Sin dalle primissime fasi dell’ascolto delle conversazioni intercorse sull’utenza in uso al funzionario

regionale, CANNOVA Gianfranco, appariva del tutto chiara l’eccessiva familiarità e anomala

frequentazione tra questi ed un imprenditore catanese, Domenico PROTO, detto “Mimmo”.

In particolare, si assisteva ad un interessamento fin troppo evidente ed alquanto strano da parte del

CANNOVA alla vicende societarie del PROTO, presidente della OIKOS Spa, società che gestisce

lo smaltimento di rifiuti non pericolosi a mezzo di una discarica sita in Motta Sant’Anastasia (CT),

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C.da Tiritì, come da Autorizzazione A.I.A. nr. D.R.S. n. 562 del 27.6.07 (VOL. III aff. 98 ss e 113

ss).

Tale compagine societaria aveva presentato agli uffici dell’Assessorato in cui il CANNOVA

prestava servizio richiesta di autorizzazione all’ampliamento della discarica nella limitrofa C.da

Valanghe d’Inverno, anch’essa nel Comune di Motta Sant’Anastasia.

Gli investigatori hanno dato atto che il sito privato di smaltimento rifiuti gestito dalla OIKOS era tra

i più grandi di tutta la Sicilia, con volumi d’affari di circa 30 milioni di euro di fatturato nel 2011.

In particolare:

− la società dispone di un'area autorizzata di 30 ettari, di cui 20 coltivati a R.S.U. (rifiuti solidi urbani);

− la capienza della discarica è stimata intorno ai due milioni e mezzo di metri cubi; − la struttura nella contigua c.da Valanghe d’Inverno – oggetto della richiesta di ampliamento -, si

trova a ridosso del Comune di Misterbianco, ma nel Comune di Motta; − i cittadini dei due paesi, come si evince dalle cronache locali e dall’attività di intercettazione, da

anni si oppongono, riuniti in due comitati “ No discarica”, al detto ampliamento in c.da Valanghe d’Inverno, rivendicando il fatto che si tratterebbe in realtà di un impianto nuovo - non di un ampliamento -, della capacità potenziale di tre milioni di metri cubi, che farebbero della discarica gestita dalla Oikos il sito emergenziale più grande dell’isola, preoccupati quindi delle ricadute sul piano della salubrità dei luoghi;

− il sito insiste in una porzione di territorio ancora più ampia in quanto, nelle adiacenze della discarica, si trova una discarica di inerti e una cava di sabbia, di proprietà della società, per un totale complessivo che supera i 200 ettari;

− l’OIKOS Spa da più di trent’anni opera nel settore della gestione ambientale, risultato dell’eredità imprenditoriale di tre generazioni. Nell'ambito del riciclaggio, la OIKOS gestisce un impianto di triturazione d'inerti, mentre, nell'ambito dei servizi di gestione ambientale, la OIKOS si occupa dei Servizi di gestione dei rifiuti urbani all’interno del Consorzio SIMCO per i Comuni dell'A.T.O. CT3, ovvero della raccolta dei rifiuti in alcuni centri etnei per conto della Simeto Ambiente1.

Come si vedrà, il CANNOVA è in assoluta simbiosi con il PROTO e i suoi interessi economici, presentandosi come consulente alle dipendenze del secondo; il funzionario infedele non si preoccupa mai di fare gli interessi della P.A. per cui lavora, ma si comporta come un vero e proprio “impiegato” del Proto, a fronte di una congrua retribuzione salariale.

Sul punto, si riportano alcune trascrizioni che dimostrano il rapporto fin troppo stretto che vi è tra i due. (VOL. II aff. 59 ss) Progressivo n°: 434 Data : 10/08/2011 Ora : 09:24:38 Durata : 0:01:38 C: CANNOVA GIANFRANCO P: PROTO DOMENICO C: Mimmo. P: ... franco, Gianfranco... C: Eh... si.

1 Tale circostanza ha posto seri dubbi nella stampa locale su eventuali conflitti d’interesse: nei fatti la OIKOS versa in discarica, ma nel contempo è la proprietaria stessa della discarica. Essendo la OIKOS parte del suddetto consorzio SIMCO, la domanda che si pone, come è emerso dai media, al riguardo è quale interesse possa avere la società ad incentivare la raccolta differenziata se nel contempo la medesima ovviamente ricava maggiori introiti nel conferire il più possibile in discarica. 60

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P: Allora ti dicevo, questi elaborati noi di stato per... diciamo abbiamo quello prima, abbiamo quello dopo ma quello intermedio non c'è. Ora essendo stato fatto riferimento al progetto presentato, no? Perché per noi fa fede il progetto, tutto quello che viene dopo...

C: Si. P: ... adeguamento... C: Si. P: ... questo, quello, quell'altro, sempre il progetto è quello che uno deve seguire...x C: A te manca l'elaborato vistato, Mimmo? P: Si! Ora di Veronica (PUGLISI Veronica nata a Catania l’8.10.1976, Responsabile tecnico della

società OMNIA Engineering Spa con mansioni di responsabile del piano di monitoraggio e controllo della discarica gestita dalla società OIKOS Spa) io t'ho fatto fare un’ email...

C: No, non c'è bisogno, fai fare il cartaceo che io più tardi sono lì, non ti preoccupare. P: Ah, va bene metti tu, dici, porti tutto tu, va bene. C: Certo! Certo! P: Ve bene incomprensibile C: E' più semplice Mimmo. P: Va bene, va bene. Va bene. C: Hai capito? P: Si, si, si si. vabbé prepara tutto tanto poi più tardi ne parliamo in ufficio. C: Io te l'ho detto, ho un appuntamento con Francesco D'Urso. (D’URSO Francesco nato a Catania il

16.07.1965, funzionario ARPA, Agenzia Regionale Protezione Ambiente, di Catania – presso U.O. “Controlli”)

P: E... anch'io avrei appuntamento con Francesco D'Urso ma non lo sto chiamando perché prima voglio scrivere, perché stamattina come... sto scendendo apposta per scrivere la seconda lettera, la prima ieri l'ho fatta partire.

C: Però vorrei che lo facessimo assieme questo appuntamento, Mimmo. P: E lo facciamo assieme l'appuntamento, dai... oggi stesso. C: Perché se no, se no t'afferra. P: No, io... C: Se ci sono io. P: Non mi afferra, non mi afferra, no stasera allora ne parliamo dai. C: Va bene, ok. P: No, no, io non mi faccio afferrare che poi ti spiego. C: Va bene, va bene. P: Un bacio. C: Ok, allora appena mi metto in macchina ti faccio uno squillo, Mimmo. P: D'accordo, grazie. C: Un bacio. P: Grazie. C: Ciao, ciao Il tenore della telefonata illumina sul rapporto di grande confidenzialità tra l’imprenditore catanese ed il funzionario regionale, il quale si presta immancabilmente per fare da mediatore nei rapporti con il funzionario Francesco D’Urso dell’ARPA, ente preposto istituzionalmente al monitoraggio e controllo in materia ambientale. CANNOVA, inoltre, dava anche opportune direttive affinché l’impiegata del Proto, Veronica Puglisi, preparasse gli opportuni documenti cartacei: i due parlavano di pratiche e documenti attinenti alle autorizzazioni amministrative della discarica del PROTO, nonché dell’eventuale ispezione programmata dagli organi a ciò deputati per legge: che l’oggetto dei loro discorsi vertesse sempre sulle problematiche del sito di raccolta dei rifiuti gestito dalla OIKOS Spa appare palese anche dai contatti che seguono: 61

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(VOL. II aff. 70 ss) Progressivo n°: 2263 Data: 12/09/2011 Ora:11:56:26 Durata: 0:00:00 Mittente: Proto Domenico Destinatario: CANNOVA Gianfranco SMS: “Sai se domani e stato organizzato una visita in discarica da Palermo” (VOL. II aff. 71 ss) Progressivo n°: 2264 Data : 12/09/2011 Ora : 11:56:27 Durata : 0:00:00 CANNOVA GIANFRANCO (DESTINATARIO) PROTO DOMENICO (MITTENTE) SMS: “No qui tutto tace e zucca è in ferie” Per l’appunto, il datore PROTO chiedeva al CANNOVA se il suo ufficio avesse in programma un’ispezione in discarica ed il CANNOVA, con un primo messaggio rispondeva di no, facendo riferimento al fatto che il suo Dirigente Coordinatore (zucca) Ing. Natale Zuccarello, responsabile del servizio 1 VIA/VAS fosse in ferie, quindi, una volta chieste notizie in merito, dopo pochi minuti informava l’imprenditore: (VOL. II aff. 72 ss) Progressivo n°: 2265 Data : 12/09/2011 Ora : 12:04:55 Durata : 0:00:00 CANNOVA GIANFRANCO (DESTINATARIO) PROTO DOMENICO (MITTENTE) SMS: “In questo istante mi perviene una notizia stesso mezzo che Mimmo domani l'ing Michelon2 domani alle ore 09:00 vengono a fare un controllo con ing Polizzi e un consulente dell'Assessore per le problematiche del comitato no discarica” CANNOVA forniva a PROTO un’informazione, per sua natura strettamente confidenziale e ovviamente coperta da segreto, sicuramente preziosa per l’imprenditore, il quale in tal modo è stato messo a conoscenza che la sua discarica avrebbe subito un controllo “a sorpresa” da parte degli Enti preposti e di conseguenza poteva prepararsi appositamente alla bisogna3.

CANNOVA, infatti, si prodigava immediatamente nell’ottenere quest’informazione per il PROTO, e, violando il dovere di segretezza, gli dava conferma che effettivamente presso la discarica del PROTO gli organi di controllo, sollecitati dall’Assessore a seguito delle proteste dei cittadini dei comuni limitrofi alla discarica, avevano deciso di effettuare un’ispezione. CANNOVA apprendeva la notizia da tale “Alberto”, verosimilmente Pulizzi Alberto, dipendente del Dipartimento Regionale Acque e dei Rifiuti, responsabile del Servizio 6° - Gestione Integrata Rifiuti Bonifiche - presso l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità con sede a Palermo in via Catania 2, come da telefonata che segue: (VOL. II aff. 73 ss) Progressivo n°: 2267 Data : 12/09/2011 Ora : 12:05:26 Durata : 0:04:14.7 C: CANNOVA Gianfranco A: Alberto A : Pronto! C : Alberto? A : Si? C : Ciao! Gianfranco Cannova... A : Ah! Gianfrà, ciao. Guarda che io quella cosa te l'ho fatta già da tempo, però... C : Si, si, no vabbé ti volevo chiedere un'altra cosa fermati... fermati.

2 MICHELON Domenico nato a Palermo il 04.05.1951. Dirigente del servizio “rifiuti e bonifiche” istituito presso il Dipartimento Regionale dell’Acqua e Rifiuti con sede a Palermo in via Catania 2. 3 Per questa condotta, concretamente riconducibile alla fattispecie di cui all’art. 326, comma 1, c.p., non si eleva contestazioni nella presente richiesta ostandone i limiti edittali. 62

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A : Si! C : Senti! Ehm... avete voi domani un sopralluogo tu e Mimmo Michelon a Catania? A : Si, si... si. C : L'avete organizzata perché? A : Perché ... aspetta, ce l'ha chiesto l'Assessore! C : Eh! A : E a seguito di... C : Vabbé che ci sono i... A :... interrogazione parlamentare! C :Ci sono i... ci sono i... per acquisire i rapporti dell'ARPA. A : Eh! Si. C : Perché praticamente tutto quello che è stato lamentato dalla... dalla cosa, dalla... non c'è niente di

vero. A : Allora ti dico da cosa nasce sta cosa, ci fu un interrogazione parlamentare, non mi ricordo ora di

quale onorevole... C : Curtone! A : Forse si, dico, mmh...però dico, ci vuole l'interrogazione parlamentare. L'assessore eh... di questa

cosa interessò un suo consulente, un professore... Vagliasindi, eh... poi furono inoltrate le richieste come organo di controllo alla provincia, eh... poi... arrivati a un certo punto questo consulente disse "bisogna vedere cosa ha detto l'ARPA o cosa dice l'ARPA in merito" eh...etc.etc. e dice quindi dobbiamo andare a fare un controllo in loco, disse questo, allora l'assessore dice mettetevi d'accordo, visto che siete quattro cinque cristiani che ci dovete andare, io, Michelon, il professore Vagliasindi, forse quelli della Provincia eh... etc. dice mettetevi d'accordo un giorno e andateci, e praticamente abbiamo concordato per domani. Questo, dico, è quello che so io, dico, di altro Mimmo Mi... Mimmo Michelon mi ha detto accompagnami perché, Mimmo è un po nuovo di queste cose, gli ho detto vabbé anche se diciamo nelle competenze sono tra me e lui. Mi dicevi, ci sono delle...

C : Ma com'è che non c'è Patella (PATELLA Antonio nato a Palermo il 16.07.1959, Responsabile del servizio 7 – autorizzazioni – del dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti – presso l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità con sede a Palermo in via Catania 2), Alberto?

A : Ma perché non c'è Patella? Perché praticamente l'assessore l'ha chiesto a Michelon, e Michelon l'ha chiesto a me a tipo di cortesia eh... però u... manco... e me ne sono fregato, perché tanto se era competenza di Antonio, io piglio ci scrivo e gliela passo, non è che... non per cosa, perché se io mi piglio cose di lui e lui si piglia cose di me creiamo solo un gran casino, però dico...

C : mmh... A : Eh... più che altro per vedere sta cosa poi... vediamo un attimino! C : Vabbé raccordiamoci poi quando finite. A : Si! Ma mi dicevi tu di verificare note dell'ARPA? C : Certo! Perché c'è un rapporto dell'ARPA su tutte le questioni che sono state sollevate nella

interrogazione parlamentare. A : Ho capito! E io ora vediamo... C : Perché... perché ti dico questo? Perché siccome è un provvedimento AIA, se ci fossero state delle

inadempienze, saremmo intervenuti come AIA (!!!!!!!!!!) A : Ho capito! Va bene io... C : Siccome tutto quello che scrivono sono tutte minchiate e allora non abbiamo ritenuto... A : Ci siamo...ci siamo ritrovati al punto che dobbiamo rispondere pure... quà l'assessore si legge... vede

scritto il suo nome in un giornale, ci chiama e ci dice vedete di rispondere a questa cosa del giornalista, gli ho detto assessore così non ce ne usciamo più noi altri.

C : E infatti! A : Ogni... ogni cane che abbaia gli dobbiamo tirare una pietra... però vabbé stavolta lui c'è caduto... C : ... un camion... 63

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A : Guarda... ahahah. Va bene Gianfrà. Grazie, ti ringrazio... C : Ci vediamo domani Alberto! A : Si ciao, ciao. C : Ciao, ciao.

Dunque CANNOVA non soltanto voleva ottenere informazioni inerenti la prossima ispezione

presso il sito della OIKOS, che avrebbe dovuto essere “a sorpresa” per non vanificarne il risultato,

ma tentava di influenzare il suo interlocutore – che era anche uno degli ispettori – sulla regolarità

della discarica [ sono tutte minchiate], arrivando a dire che, essendo il suo ufficio competente, era

lui che aveva il potere di intervento ed eventualmente sanzionatorio [siccome è un provvedimento

AIA, se ci fossero state delle inadempienze, saremmo intervenuti come AIA], potere che CANNOVA

non era in grado di esercitare nei confronti del proprio padrone, cioè del PROTO Domenico.

In effetti, come riporta la P.G.:

− il comitato “no discarica” di Misterbianco, nell’estate del 2011, aveva sollevato parecchi timori per il livello delle polveri sottili, chiedendo all’Amministrazione Regionale un intervento in tempi rapidi affinchè si revocasse l’autorizzazione di ampliamento dell’impianto di smaltimento dei R.S.U. e lo si delocalizzasse;

− ad inizio di agosto l'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) aveva comunicato che i valori d'inquinamento, registrati alla fine di giugno, delle polveri all'interno della discarica di c.da Tiritì erano al di sopra dei limiti consentiti dalla legge, ed aveva invitato il gestore della discarica ad adottare ed a comunicare le soluzioni messe in atto per abbassare tale limite

− la discarica accoglie i rifiuti di 19 Comuni della fascia pedemontana; − l'ampliamento, deliberato dal Governo Lombardo con due distinte autorizzazioni il 19 marzo 2009

(VOL. III aff. 123 ss) e il 4 marzo 2010 (VOL. III aff. 177 ss), di fatto consentirà alla OIKOS di triplicare le dimensioni e gli effetti dell'impianto: il conferimento dei rifiuti giungerebbe di tal maniera a circa 2,5 milioni di metri cubi, con evidenti maggiori e consistenti profitti

− quale fosse l’interesse del Presidente di OIKOS Spa, Domenico PROTO, nell’evitare intralci nel procedimento volto all’ampliamento è pienamente manifesto dalla nota da lui diramata in data 2 settembre 2011, ripresa in diversi siti internet, con cui, con toni perentori, intimava: "Oikos spa si è già impegnata con diversi Istituti bancari a sostenere esborsi economici, per investimenti direttamente o strettamente correlati ai predetti impianti autorizzati, per € 31.622.264,10 di cui già spesi ad oggi pari ad € 28.572.686,55. Risulta evidente che l'eventuale revoca in Autotutela dei Decreti ammessi provocherebbe ingenti ed ingiustificati danni economici all'intera collettività";

− il riferimento è alle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) concesse dalla Regione quando il Governo di Raffaele Lombardo decise di bloccare gli inceneritori programmati da Cuffaro: anche l'impianto di contrada Tiritì era ricompreso nella lista delle 12 discariche da ampliare, eppure la discarica era già attiva da trent'anni, ad una distanza dai centri abitati ben inferiore ai 5 Km prescritti da una legge del '94;

− da fonte di cronaca emerge anche una richiesta di revoca dell'ampliamento dell’impianto di contrada Tiritì sino a espandersi in contrada Valanghe d'Inverno, che il Comune di Misterbianco ha reiterato con una nota del giugno 2012, a firma del sindaco Antonino Di Guardo, con cui si evidenziava: la mancanza della distanza minima prevista dalla legge che deve essere di oltre 5 km dal centro abitato e la persistenza di odori nauseabondi con conseguenti disagi per la popolazione residente.

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Chiariti, quindi, i contorni della vicenda relativa all’ispezione da parte dell’Autorità competenti

presso la discarica di OIKOS, si prosegue con il riportare il contenuto delle trascrizioni delle

successive intercettazioni telefoniche, avvenute tra PROTO e CANNOVA:

(VOL. II aff. 76 ss) Progressivo n°: 2269 Data : 12/09/2011 Ora : 12:22:02 Durata : 0:00:00 CANNOVA GIANFRANCO (MITTENTE) PROTO DOMENICO (DESTINATARIO) SMS: Ho parlato con michelon e su richesta dell assessore since e organizzata quest visita domani per rispondwere all interrogazione Di burtone .partecipanosolo quelli dell assessorAto. io ho detto Di acquisire i verbali arpa per le verifiche Di quanto lamentato. partecipa anche vagliasindi col quale ho app.giovedi pom .day confermare solo se tu vuoi.- Evidente ed assoluta era la sudditanza del CANNOVA nei confronti del PROTO al quale, oltre che riferire puntualmente e nei minimi dettagli il contenuto della conversazione tenuta con Domenico Michelon – che ricordiamo essere il Dirigente del servizio “rifiuti e bonifiche” istituito presso il Dipartimento Regionale dell’Acqua e Rifiuti, nonché coinvolto di persona nell’ispezione - addirittura chiedeva il permesso di poter interloquire con uno dei membri ispettivi, il prof. Federico Vagliasindi4, allora consulente dell’Assessore Regionale all’Energia Giosuè Marino.

Nelle conversazioni telefoniche successive emerge l’esito dell’ispezione, che PROTO prontamente riferiva a CANNOVA, il quale poi nei giorni immediatamente successivi concordava un appuntamento con il prof. Vagliasindi:

(VOL. II aff. 77 ss) Progressivo n°: 2284 Data : 12/09/2011 Ora : 13:43:02 Durata : 0:04:45 C: Cannova Gianfranco= Chiamato M: Proto “Mimmo” Domenico = Chiamante C. Mimmuzzo ! M. …Gianfranco?...si... C. Ti ho scritto l’email ... si, ti ho scritto un SMS lo hai letta? M. Mi senti? C. Si!.. lo hai letto ? M Si l'ho letto !,,,..vediamo quali sono gli umori. C. Dimmi come va ? M incomprensibile C. Ti sento male Mi! M Mi senti ? C. Ti sento a tratti ! M Dicevo non è venuto nessuno tranne che l'ARPA ……. tranne che l'ARPA non c'era nessuno! C. No ma la cosa è domani Mimmo ! M No non hai capito alla Provincia oggi c'era una riunione ! C. A la riunione di oggi si si ! M Non è venuto nessuno tranne che l'ARPA ! C. A perfetto meglio ancora ! meglio ancora ! M No meglio ancora no, perché io stamattina avrei voluto misurarmi ! C. No lascia stare tu.. non le fare mai queste cose ! Allora! Senti! Per quanto riguarda domani, domani c'è questa riunione e

tra l'altro Michelon e Pulizzi .. che non gliene fotte niente di questa cosa. la stanno facendo soltanto perché gli lo ha ordinato l'assessore.

4 VAGLIASINDI Federico nato a Catania il 05.09.1966, docente ordinario di ingegneria sanitaria ambientale della facoltà di Catania. Dall’ 1.09.2011 consulente per la gestione integrata dei rifiuti e bonifica siti inquinati.

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M. Uhm…uhm C. L’assessore glielo ha ordinato M. Però c'è una terza persona no ? C. Si c'è Vagliasindi M Uh ! C. Però. Vagliasindi, Vagliasindi mi ha chiamato oggi per un altra questione ! ed io con l'occasione gli ho detto...gli ho fatto

capire come stavano un po’ le cose che lui ha delle difficoltà qua e gli ho detto che io voglio parlargli giovedì. M UH ! C. Qundi vediamo domani che succede ed eventualmente giovedì piglia e ci scoppiamo assieme ! M D’Accordo ! C. Dipende da quello che succede domani !.. ti ripeto… ti ripeto gli interlocutori non gliene fotte niente ! non sono

interlocutori che vengono per fare casino o per fare danno anche perché io gli l' ho detto a Michelon acquisisci i verbali dell' ARPA... prendendoti i verbali dell' ARPA non hai bisogno di fare niente ...perché sta facendo queste cose ! Perché l'assessore praticamente ha letto i giornali e sulla scorta dei giornali che hanno scritto che non sono state risposte...non sono state date risposte all'interrogazione di Burtone.

M Minchiate ! C. Questa notizia arrivo' all' Assessore e questi a detto organizzatevi andate a fare un sopraluogo e vediamo di cosa si

tratta ! M E il sopraluogo sereno è una cosa, il sopraluogo invece....è diverso è un altra cosa ! C. Non è tecnico Mimmo, non è un sopraluogo tecnico perché i personaggi non sono tecnici...capisci ? Infatti.. M … Ma di norma , Ma di norma ,Ma di norma, ecco il problema è proprio questo... perché se è un problema di sopraluogo

mandano un tecnico che ne capisce! C. Giusto ! M Che prima di dire una cazzata, e prima di dire una cazzata ci pensa due volte...uno che invece è profano la cazzata la

dice capito ? C. Si però , bisogna capire bisogna capire dove è orientata la questione infatti probabilmente c'è Vagliasindi proprio per

questo motivo... perché diciamo dovrebbe fare la parte del tecnico. M Si ma anche lui non è tecnico ! C. Si per quello che serve si ! M non non lo è tecnico, non è uno che ha materialmente competenze tecniche. C. no.... M E' uno che ha competenze superficiali ! C. Si anche lui stesso lo dice ! Non è che… M Il problema che vengono due tre soggetti due interni ed uno esterno che sono che tutti e tre che non capiscono un cazzo !

Allora la cosa che mi fa un po’ pensare che vengono incaricati proprio tre soggetti che non capiscono un cazzo…. C. Certo vengono a fare danno. M vengono a fare danno, comunque domani verifichiamo dai ! C. Potrebbero fare danno però io ti ripeto Michelon non parte con l’intenzione di fare danno M. D’accordo… C. Proprio a Michelon personalmente non glie ne fotte niente M C’ho qua i vigili che un attimo mi chiedono i documenti. Ti richiamo dopo. un bacio C. ciao vai vai ! Evidente appariva il timore di PROTO circa gli sviluppi dell’ispezione e delle modalità con cui questa sarebbe stata espletata [E il sopraluogo sereno è una cosa, il sopraluogo invece....è diverso è un altra cosa !], nel contempo CANNOVA approcciava il tecnico, anch’esso interessato al sopralluogo. (VOL. II aff. 91 ss) Progressivo n°: 2606 Data : 15/09/2011 Ora : 20:31:04 Durata :01:09:300 minuti C: CANNOVA Gianfranco P: VAGLIASINDI Federico P: Pronto. C: Professore Cannova. P: Si, salve Architetto, allora come siamo messi? C: Senta professore, malissimo, malissimo. P: Malissimo ! Ho capito C: Proprio malissimo, Quindi... ceni tranquillamente e… ci aggiorniamo appena… abbiamo la possibilità rientrando la

prossima settimana. P: Ecco! Si va bene allora mi faccio sentire ( telefono disturbato )

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C: Le ripeto la questione non è urgentissima… volevo concordarla con lei per studiare una linea comune tutto qua… per vedere se lei concordava con il mio pensiero. (ndr. Cade la linea).

Il concreto timore del PROTO circa le problematiche burocratiche che si frapponevano all’ampliamento della discarica, legato alle resistenze delle persone interessate alla salute dell’aria e dell’acqua, e di quanto queste si fossero mosse anche a livello associativo, è ben dimostrato dall’articolo di stampa ripreso dal sito www.misterbianco.com, del 13 gennaio 2012, in cui il giornalista forniva un quadro chiaro della situazione del momento e dell’acceso scontro tra la Oikos e la cittadinanza interessata alla chiusura del nuovo ampliamento della discarica di C.da Tiritì e contraria all’ampliamento di quella di C.da Valanghe D’Inverno. "13 Gennaio 2012 ore 07:02 Discarica, E' pronto l'ampliamento, Lombardo tace, Oikos minaccia Il Comitato e 5 mila firme interpellano il governo, che non convoca tavoli istituzionali. Lombardo invita i capi in via Pola. A colloquio privato. Il termine per l'ampliamento scade tra un anno. Ma Oikos spa che la gestisce ha già speso 28 dei 31 milioni di euro necessari per portare a termine l'intervento. E' la discarica di contrada Valanghe d'Inverno e contrada Tiritì a Motta San'Anastasia a turbare i sonni dei cittadini di Misterbianco. Perché se l'impianto ricade nel Comune di Motta, la distanza dal centro di una delle città più importanti dell'hinterland etneo è di soli 350 metri. Il distacco è ancora più esiguo se si considera la natura del disagio: miasmi insopportabili, percepibili fino a un centro abitato che conta 50 mila abitanti. La discarica al momento ha una capacità di 810 mila metri cubi e accoglie i rifiuti di 19 Comuni della fascia pedemontana. L'ampliamento, deliberato dal Governo Lombardo con due distinte autorizzazioni il 19 Marzo 2009 e il 4 Marzo 2010, triplicherà le dimensioni e gli effetti dell'impianto: il conferimento dovrebbe arrivare a 2,5 milioni di metri cubi. "Così la Città rischia di morire" dice Paolo Conti, storico militante della sinistra locale, oggi portavoce del "Comitato No Discarica". Come se non bastasse, poi, lo scorso Giugno la quantità di polveri sottili emessa dal complesso di Contrada Tiritì ha oltrepassato il limite di guardia. L'afa e le condizioni atmosferiche hanno fatto il resto, finché le proteste dei cittadini hanno costretto le istituzioni ad intervenire. I tecnici dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (Arpa) registrarono il 28 Giugno, nella postazione di prelievo "a valle" un valore di polveri totali pari a 249 µg/Nm³. L'emissione consentita è di 150 µg/Nm³.. OIKOS SPA- I tecnici in quell'occasione furono chiari: "Una non corretta procedura gestionale nell'esecuzione delle fasi critiche di trasporto, scarico ed abbancamento dei rifiuti, è tale da ritenersi pregiudizievole per la qualità dell'aria nell'intorno della discarica" scrissero nella relazione. La Oikos spa, impresa di Motta Sant'Anastasia, rispose addebitando il fenomeno alla natura propellente dei rifiuti conferiti, "problema momentaneo accentuato dai depositi di cenere vulcanica". Ma sulla reale efficienza dell'impianto per la gestione di biogas i cittadini organizzati nel Comitato "No Discarica" continuano a sollevare dubbi. E quegli interrogativi permangono ancora oggi, quando sul tavolo dei soggetti istituzionali coinvolti pesa la lettera dai toni ultimativi firmata Domenico Proto, presidente di Oikos Spa, e datata 2 Settembre 2011. "Oikos spa- vi si legge- si è già impegnata con diversi Istituti bancari a sostenere esborsi economici, per investimenti direttamente o strettamente correlati ai predetti impianti autorizzati, per € 31.622.264,10 di cui già spesi ad oggi pari ad € 28.572.686,55". La partita, insomma, sembrerebbe essersi chiusa. Anche perché, più avanti, il presidente del Cda si fa più esplicito: "Risulta evidente che l'eventuale revoca in Autotutela dei Decreti ammessi provocherebbe ingenti ed ingiustificati danni economici all'intera collettività". Il 67

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riferimento è alle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) concesse dalla Regione, quando il Governo di Raffaele Lombardo decise di bloccare gli inceneritori programmati da Cuffaro. Anche l'impianto di contrada Tiritì finì nella lista delle 12 discariche da ampliare. Eppure era già attivo da trent'anni, ad una distanza dai centri abitati ben inferiore ai 5 Km prescritti da una legge del '94. Negli anni '90, l'allora Assessore regionale al Territorio e Ambiente Giovanni Burtone ne aveva anche deciso la chiusura. E' quello che ora chiedono a gran voce i cittadini. Ma al contrario, la fortuna del sito, e con essa quella della famiglia Proto, titolare della Oikos, era ben lungi dall'offuscarsi. La società si sarebbe successivamente aggiudicata l'appalto per la raccolta dei rifiuti nei Comuni consorziati nell'ATO 3 "Simeto Ambiente", raccolta differenziata compresa. Ma in Italia, il paese dei conflitti d'interesse, nessuno si fece domande sull'opportunità del rapporto privatistico per la gestione di un servizio che è un'evidente alternativa al conferimento in discarica. Da un anno, la Oikos gestisce anche il neonato "Centro comunale per la raccolta rifiuti", un'isola ecologica a disposizione dei cittadini di Misterbianco. L'Azienda di Motta Sant'Anastasia vanta 30 milioni di fatturato annuo, un organico di 124 dipendenti e un Cda a composizione familiare. Tra i membri, anche il fondatore. Si tratta di Salvatore Proto, arrestato nel 1997 nel quadro di un'operazione della DIA. I pm lo accusavano di rapporti con il clan Santapaola- Ercolano. Lui è stato assolto in primo grado. I "NO DISCARICA" E LA POLITICA- "Tutti dentro". E' la parola d'ordine dei portavoce del Comitato "No Discarica" di Misterbianco. I promotori sono due uomini molto stimati in città. Uno è Paolo Conti, storico militante di sinistra ed ex consigliere comunale Prc. L'altro è Alfio Sciacca, notissimo giornalista misterbianchese ora in forze al "Corriere della Sera". «Siamo riusciti a rendere questa battaglia patrimonio comune delle forze politiche" spiega con orgoglio Conti. E il Comitato ha infatti messo assieme tutti. Anche il sindaco di Misterbianco, Ninella Caruso, autonomista corrente Leanza, e il vicesindaco Franco Galasso, assessore all'Ecologia. Senza dimenticare due leader molto popolari in queste terre: lo stesso Leanza, peso massimo dell'Mpa e radicatissimo sotto l'Etna, e il deputato regionale ed ex sindaco Nino Di Guardo, acceso sostenitore a Palermo dell'intesa tra il PD e gli autonomisti. La stessa che governa Motta Sant'Anastasia, città rimasta ai margini dell'iniziativa e il cui Comune incassa ogni anno una somma a titolo di risarcimento ambientale per lo sfruttamento del territorio. Così, nel Maggio dell'anno scorso Misterbianco ha dato vita ad una vasta mobilitazione per chiedere la chiusura della discarica. Allo stesso fine sono state anche raccolte 5 mila firme, consegnate al Prefetto il 27 Aprile scorso. Solo che la Regione non risponde: "Siamo delusi- spiegano i membri del Comitato- in particolare dal silenzio dell'Assessore competente al caso, Giosuè Marino". Da Lombardo, finora, niente dichiarazioni e nessuna convocazione ufficiale. Solo contatti informali, accompagnati da inviti a colloqui privati in via Pola a Catania, sede federale del Movimento per l'Autonomia. Il presidente interverrà? A seguire si riportano messaggi e relative conversazioni telefoniche, sempre tra CANNOVA e PROTO, ove questi metteva a conoscenza il primo del fatto che “un fascicolo” particolare era trattato da Michelon : (VOL. II aff. 111) Progressivo n: 4169 Data: 10/10/2011 Ora: 15:46:46 Durata: 0:00:00 Cannova Gianfranco (chiamante) Proto Domenico (chiamato) SMS: Il fascicolo e in mano a mimmo e stasera mi dice se va bene. (VOL. II aff. 112 ss) Progressivo n: 4201 Data: 10/10/2011 Ora: 18:46:37 Durata: 0:00:51 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE)

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M: MICHELON Domenico (CHIAMATO) M: Pronto? C: Mimmo? Gianfranco M: Gianfranco! Dimmi. C: Eeeeh, hai notizie? Hai visto le carte? M: Si, le stava guardando Maurizio, domani mattina dovremmo chiudere, comunque... poi ti chiamo. C: Allora che faccio, ti richiamo tra poco? M: Si,si, va' bene, ok. C: Ok, grazie. M: Ciao ciao, ciao... (VOL. II aff. 114) Progressivo n: 4203 Data: 10/10/2011 Ora: 20:36:01 Durata: 0:00:00 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) M: PROTO Domenico (CHIAMATO) SMS: I documenti vanno bene. Domani mi faccio spedire da veronica la firma digitale e presento il tutto. Dal tenore del messaggio spedito da CANNOVA a PROTOsi intende, dall’accenno alla firma digitale, che CANNOVA si sia occupato di verificare la documentazione amministrativa per il PROTO: l’accenno alla firma digitale che verrà inviata da Veronica Puglisi, impiegata di PROTO, lascia intuire che tale documentazione sarebbe stata presentata direttamente dallo stesso CANNOVA in favore di PROTO.

La telefonata che segue risulta ulteriormente utile per chiarire come i legami tra l’imprenditore catanese ed il funzionario regionale siano ben saldi e rinforzati anche da un’apparente amicizia personale. I due hanno organizzato una cena con l’allora Ministro per le Politiche Agricole, Senatore Saverio Romano e commentavano gli ”avvisi di garanzia” che sarebbero stati notificati ad un “amico” dalla Procura di Marsala: il riferimento all’”amico” che i due fanno, viene individuato nell’ing. Natale Zuccarello, come attestato dalla P.G. che riporta la circostanza per cui nel 2012 la Procura di Marsala aveva aperto a suo carico un fascicolo per un presunto abuso edilizio, posizione poi stata archiviata:

(VOL. II aff. 124 ss) Progressivo n°: 5118 Data : 25/10/2011 Ora : 20:33:43 Durata : 0:06:37 P: Proto Domenico : Chiamato C: Cannova Gianfranco : Chiamante P: Gianfranco? C: Heilà Mimmuzzu! P: Allora Bieddu...come sei? C: Tutto a posto! Tu? P: Tutto bene, tutto bene!...Io vedi che domattina parto..per Roma ah? C: A che ora ce l'hai? P: L'aereo ce l'ho alle 7...e 45! C: Minchia tu...beccherai in pieno il...il..il temporale! P: Ah! C: Lo sai che domani è previsto temporale? P: Ma quale temporale Gianfranco! Noi siamo più sopra del temporale... ..eh..eh..eh(ride) C: ...e lo sò! .e lo sò!..lo sappiamo però lo sai come è! P: Io tocco ferro guarda acciaio è! C: No..va bè ma pure questo figurati...non è che manca per questo.. P: ..in mezzo alla gambe ho toccato.......ho toccato l'acciaio inox.. C: ..hai fatto bene....hai fatto bene.

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P: ..perchè (incompr.)... C: ...che programmi hai? Tu sei impegnato la mattina? P: Io...sto salendo con Francesco vedi?...Si! Sono impegnato di mattina. Io la sera, se tu lo ritieni c'è ne andiamo a cena con una persona... C: ...si..si.. P: ..perchè non so, non so se Saverio Romano è lì! C: Eh! Vedi! P: Se lui, se lui è ....è.... C: ..se è li lo andiamo a trovare, anche se non ...(incompr.)... P: ...no! Se lui, Romano, lo portiamo in albergo con noi, a cena con noi. C: Va bene! P: va bene? Io comunque domani....ti aggiorno... C: ..io questo ti volevo dire... P: ...io domani ti aggiorno è ti dico veramente se sta con noi a cena oppure no! C: Va bene! P: Tu comunque sei con tua moglie o sei con altri? C: No, no! Solo con Valeria sono. P: Sei con Valeria. va bene allora io nel caso, aggiungo due posti in più al nostro tavolo. C: Ok! Mimmuzzu! P: Va bene! C: va bè poi mi fai sapere il locale mi fai sapere l'orario e tutto. Va bene? P: Certo! Tu dove stai alloggiando, Gianfranco? C: A via condotti..... P: Eh! Noi siamo sopra all..(incompr.)...sopra ..... C: ...sopra la scalinata? P: Va bene? C: He! perfetto, quindi siamo vicini. P: Si,si! C: Va bene. Buono così ci spostiamo insieme. Va bene! P: Avanti..bieddu! Un bacio grosso... C: Ok, Mimmuzzu! Mi raccomando...statti bene P: Ci vediamo domani...Va bene? C: Ah! Senti! Un informazione. All'amico tuo gli dici che gli hanno fatto l'avviso di garanzia.... P: Ah..Ah!! (ride)....(incompr.)... C: ..l'ennesimo! Minchia è messo che corre per l'avvocato, che non ne hai idea.....! E' Morto...è morto!! P: ...(ride)...sapevo, sapevo! C: ..è cacato morto. Domami te lo racconto meglio. P: sapevo.... C: ..dalla procura di Marsala.... P: sapevo....sapevo! Ed ora c'è ne un altro, vedi? C: Sta arrivando o è arrivato? P: Sta arrivando.. C: Buono...va bè! Domani ne parliamo meglio! P: Procura di Messina! C: di Messina pure! Minchia! Già ha quella di Siracusa pronta...Minchia se li sta...sta girando tutte......tutta la Sicilia si sta girando. Vediamo chi ci manca.... P: ...e...e.....è lui gira... C: è lui gira è fa il cretino...va bè Mimmuzzu dai!... P: ..Gianfranco....chi semina vento.... C: ..a domani..Mimmuzzu.

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A seguire, delle telefonate, sempre tra CANNOVA e PROTO, i quali hanno organizzato un altro viaggio a Rimini, ove l’azienda di PROTO partecipava all’annuale fiera di “ECOMONDO”: evento che vedeva la partecipazione di circa 1.200 aziende espositrici, tutte impegnate nel riciclo di rifiuti, aria, acqua ed energia e che prevedeva delle sezioni a tema sulle demolizioni, le bonifiche dei siti contaminati e la riqualificazione di aree dismesse.

Lo scellerato patto criminale viene, come da trascrizioni telefoniche che seguono, consumato, nella specie, con la rivelazione di segreti d’ufficio da parte del CANNOVA al PROTO e, di converso, con la dazione, da parte dell’imprenditore, di denaro contante, regalie di vario tipo al funzionario infedele per le sue indebite prestazioni finalizzate ad agevolarlo negli atti amministrativi che riguardano la sua società. Si specifica che gli atti oggetto del mercimonio sono di competenza dell’ufficio regionale del CANNOVA, il quale sperava nella futura assunzione del figlio adottivo Paolo nelle società del PROTO al compimento della maggiore età, come poi lo stesso CANNOVA rivelerà a sua moglie Paduano Valeria.

In particolare, CANNOVA, una volta venuto a conoscenza dell’intenzione di revocare l’A.I.A. alla società del PROTO, immediatamente rivelava la notizia al diretto interessato affinché questi potesse correre ai ripari, muovendo eventualmente proprie conoscenze e amicizie, tra cui quella con l’allora Governatore della Regione, Raffaele Lombardo (in quel periodo Commissario Straordinario all’emergenza rifiuti per la Sicilia), il quale lo riceverà privatamente, come poi racconterà il PROTO stesso in un intercettazione più avanti riportata.

Ovviamente PROTO, come è stato documentalmente accertato (vedi infra) ha pagato gran parte delle spese di viaggio (VOL. II aff. 667 ss) sostenute a Rimini da CANNOVA, a mezzo di carta di credito a lui stesso intestata (Mastercard nr.5529 75007810 4933 con scadenza del 05.2013). Nella specie, Domenico PROTO si è fatto carico delle spese sostenute da CANNOVA durante la permanenza a Rimini (dal 09/11/2011 all’11/11/2011), ed particolare:

− l’autonoleggio di un’autovettura marca Passat 2000 TDI SW, targata EH 746 YG, costata nel periodo di riferimento al Proto € 229,45, di cui € 149,46 a mezzo voucher pagato dal PROTO e € 79,99 dal CANNOVA con carta di credito, autovettura direttamente data in consegna al CANNOVA, il quale nella bolla di consegna figura quale “dipendente della Oikos Spa ” (VOL. II aff. 700 ss);

− i costi alberghieri sostenuti, pagati da PROTO con la carta di credito sopra riportata, spendendo stavolta complessivamente per il solo CANNOVA € 717,00 (VOL. II aff. 667 ss) dichiarazione a firma del direttore dell’Albergo “Grand Hotel” di Rimini);

− le spese del biglietto aereo del CANNOVA da Palermo a Bologna A/R compagnia Alitalia, del costo complessivo di € 486,46, pagato con carta di credito di PROTO (VOL. II aff. 923 ss).

Quanto sopra riportato trova riscontro nelle telefonate di seguito trascritte: nella prima il Proto conversava con l’ex Senatore della Repubblica Domenico Sudano5, il quale gli rivelava che un decreto che gli interessava particolarmente era alla firma del Presidente del Consiglio Berlusconi; nelle altre CANNOVA e PROTO organizzavano il viaggio per Rimini. In una conversazione Cannova ha avvisato PROTO della prossima emissione del decreto di annullamento dell’AIA per la sua società; CANNOVA, poi, violando qualsiasi dovere di segretezza d’ufficio, si preoccupava di inviare all’imprenditore catanese il documento a mezzo fax, cosa che poi di fatto non avveniva poiché, in conversazione telefonica successiva, CANNOVA diceva a PROTO che il documento lo avrebbe portato con sé e glielo avrebbe fatto leggere in occasione del viaggio a Rimini. (VOL. II aff. 417 ss) Progressivo n°: 3755 Data : 04/11/2011 Ora : 17:05:45 Durata : 0:01:33

5 SUDANO Domenico nato a Catania il 28.09.1940,ex senatore della XIV legislatura della Repubblica Italiana. 71

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P: PROTO Domenico S: SUDANO Domenico S: Pronto? P: Senatore! S: Pronto? Ehi, Mimmuzzo! P: Come stai, senatore, come stai? S: Come stai tu? Mi fanno battagliare... mi fanno battagliare, Mimmo, però va' bene và..! P: Come, come, come ti fanno... S: Come stai tu? P: Chi è costui, che lo uccido! chi è costui, che lo uccido! S: Eh eh eh.. no, abbiamo predisposto già la risposta e martedì la firma Berlusconi, quindi, da martedì in

poi, nel giro di dieci giorni, otto giorni, dovremmo chiudere sta partita, dai, se Dio vuole... P: Ah ah ah ah....! Avanti, dai! Ci facciamo il SANTO NATALE, eh eh eh.. S: Avanti, va' bene, ve bene. Tutto bene tu? P: Tutto bene, si si, tutto bene, volevo sentire la tua voce e la volevo sentire bella, carica, come la sto

sentendo ora! S: Si si si,.. (incompr.).. io sono lottatore, Mimmo, dai! P: Nel giusto! Noi, nel giusto sempre! S: Nel giusto! Sempre nel giusto... P: Nel giusto! S: Sempre nel giusto… Sempre nel giusto. Va' bene Mimmuzzo (incompr.) P: Un bacio grosso,un bacio grosso, allora, ok? S: Grazie, ci vediamo, ciao gioia, ciao, un bacio ciao. (VOL. II aff. 129 ss) Progressivo n°: 5908 Data : 07/11/2011 Ora : 16:01:57 Durata : 0:02:28 C:CANNOVA GIANFRANCO (CHIAMANTE) P:PROTO DOMENICO (CHIAMATO) P: Gianfranco? C: Ehilà! Mimmuzzo! P: Allora, ti hanno mandato il messaggino? C: No! P: Non ti è apparso... C: No! P: Ti ho messo partenza da Catania, vedi... perché se no dovevi... C: incomprensibile P: Ho messo partenza da Catania se no dovevi partire all'una, mi sembra, alle dodici e trenta... C: Si... eh... aspé un minuto Mimmo però... io posso partire mercoledì! P: Ah! C: Perché tu mi avevi detto che partivamo mercoledì e invece ora Veronica mi ha detto che partite

merco... martedì! P: Noi si mercoledì... C: incomprensibile P: ... noi, vabbé e ti par... parti un altro giorno allora, scusa. C: E questo infatti volevo post... P: Fai una cosa, parla con Veronica, eh.... dagli... dagli l'input qual'è la disponibilità e ti faccio

cambiare tutte cose.

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C: Oh! Un'altra cosa e... a questo punto rientriamo giovedì tutti assieme oppure noi ci tratteniamo fino a venerdì? Tu come sei messo?

P: No, io venerdì mattina c'ho, alla Sicilia a Catania, appuntamento con.... giornale, dobbiamo fare delle dichiarazioni.

C: Ho capito! P: Se no incomprensibile ... C: Mimmo? P: Si, ti sento! C: Senti, vedi che è arrivato l'altro documento che praticamente parla di nuovo di e.... annullamento

del decreto AIA nei confronti di OIKOS... ora faccio i fax e glieli faccio arrivare a Veronica, quindi questa cosa continua, è quella del direttore, pensavo fosse finita e invece continua. Hai capito?... Pronto?... Pronto?...

(VOL. II aff. 131 ss) Progressivo n°: 5910 Data : 07/11/2011 Ora : 16:04:32 Durata : 0:06:24 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) P: PROTO Domenico (CHIAMATO) P: Gianfranco? C: Ehi, Mimmo, ti stavo dicendo, ti devo trasmett... P: In ufficio, dico? Sei in ufficio? C: No, per ora no, sono... ora devo rientr... ora rientro, comunque, perchè devo andare a fare questi

fax……….eve arrivare….. P: Mmh... Da parte di chi arriva questo documento? C: Da parte del direttore, che, praticamente, gli ha scritto l'ufficio di gabinetto dell'assessore, perchè

ha avuto la richiesta da parte della Prefettura. Ufficio di presidenza, segreteria tecnica, da parte del presidente..ehm... della.. della regione.

P: Ma è il direttore che scrive? C: Si! P: Cioè, ZUCCARELLO Scrive? C: No! ZUCCARELLO non è direttore, non cominciamo! P: Allora chi è, scusa? C: Scrive ARNONE! Perchè vuole risposta la MONTEROSSO, Patrizia MONTEROSSO6, ch'è il capo

di gabinetto di LOMBARDO. P: Ho capito! Va' beh, questo... questo... C: Te lo faccio arrivare tramite fax.. ehm... stasera vattelo a prendere in ufficio. P: Va' bene. C: Va' bene? P: Va' bene Gianfranco. Omissis.... Quindi, di seguito la telefonata e l’sms che il segretario particolare di Domenico PROTO, Giuseppe Arcidiacono, fa a CANNOVA per confermargli gli orari di partenza per Rimini. In questa conversazione telefonica il Cannova chiedeva che gli venisse messa a disposizione un’autovettura.

(VOL. II aff. 133 ss) Progressivo n°: 5947 Data : 08/11/2011 Ora : 10:43:10 Durata : 0:01:37 A: Giuseppe ARCIDIACONO (CHIAMANTE)

6 MONTEROSSO Patrizia Giuseppa nata a Palermo il 12.06.1967, Segretario Generale della Presidenza della Regione Sicilia. 73

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C: Gianfranco CANNOVA (CHIAMATO) C: Giuseppe! A: Si, architetto, buongiorno! C: Buongiorno. A: Ha ricevuto il messaggio? Io ho chiuso perche le stavo scrivendo il messaggio, in pratica. C: No, Giusè, non è arrivato ancora. A: Comunque, gliel'ho inviato ora. In pratica è confermata quella partenza che mi diceva lei, nove-undici, va' bene? C: Eh! Nove-undici... L'orario? A: Parte il nove e rientra l'undici, l'orario quello che diceva lei. Va' bene? C: Ah, va' bene. Va' bene, ok. A: Ok? c'è messo numero di prenotazione e tutto.... C: La macchina, Giuseppe? Per la macchina? A: Per la macchina poi... poi si senta col presidente C: Eh e quando, lui... A: O la vuole prenotata? Non lo so, per me è come dice lei. C: Lui che ha detto? A: Non lo so, io a lui non... Ora, ora ... ora ne parlo col presidente e glielo faccio sapere, va' bene? C: Eh, me lo faccia sapere, perchè se no sono a piedi, poi... A: Va' bene, ok, va' bene... C: E' lì il presidente? A: No, il presidente non c'è. Dovrebbe venire, non lo so... C: E deve venire, perche probabilmente deve prendere a cosa...a Veronica A: Va' bene? C: Ok, aspetto a lei, allora, Giuseppe A: Ok, grazie. Arrivederci. C: Arrivederci. (VOL. II aff. 135) Progressivo n°: 5948 Data : 08/11/2011 Ora : 10:46:57 Durata : 0:00:00 CANNOVA GIANFRANCO (DESTINATARIO) ARCIDIACONO GIUSEPPE (MITTENTE) SMS: Arch. Cannova, sono Giuseppe il segretario del Sig. Proto, le volevo comunicare che il volo parte da Palermo il 9/11 alle 118 e 55 con arrivo a Bologna alle 20 25 e rientra giorno 11/11 con partenza da Bologna alle 16 45 e arrivo a Palermo alle 18 15. Il volo è con Alitalia e il numero di prenotazione è KBFUPE. Saluti , Giuseppe. Seguono telefonate tra PROTO e CANNOVA, ove i due concertavano l’organizzazione per l’imminente viaggio a Rimini; PROTO poi chiedeva a CANNOVA di portare con sè il documento riservato relativo alla proposta di revoca dell’AIA per OIKOS: (VOL. II aff. 138 ss) Progressivo n: 6000 Data: 08/11/2011 Ora: 17:45:49 Durata: 0:08:14 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) P: PROTO Domenico (CHIAMATO) P: Gianfranco! C: Mimmuzzo! Sei partito?

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P: No, sono ancora a Roma e sto partendo per Bologna. C: Ci vai in macchina o in aereo? P: No, in aereo, quale macchina, Gianfranco? Basta già quanto cammino in Sicilia, con la macchina

(ridendo), scusa! C: Va' beh, questo è pure vero. E va' beh... P: Mi dicevano.... mi dicevano, domani sera, domani sera arrivi anche tu, giusto? C: Si, domani sera.... P: Ho dato disposizione... Ho dato disposizione, vedi, al mio segretario di trasferire.. o qualcuno che ti

accompagna, o prendendo un auto e lasciandola a Rimini, come aeroporto. Però lui, ti comunicherà, se Già non l'ha fatto...

C: Si? P: ...ti comunicherà, veramente, come sei... come sei organizzato, come ti sta organizzando... C: No, ora lo chiamo, lo chiamo io... Ora lo chiamo io, Giuseppe! No,volevo sapere, tu, come... come

stavi. P: No no, bene, bene, bene.... (VOL. II aff. 419 ss) Progressivo n°: 4340 Data : 08/11/2011 Ora : 17:46:02 Durata : 0:08:09 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) B: PROTO Domenico (CHIAMATO) Omissis dall'inizio al minuto 00.53.150 P: Tu vieni, diciamo, domani sera domani sera... arrivi anche tu, giusto? Ho dato disposizione... C: Si domani sera... P: Ho dato disposizione, vedi, al mio segretario di trasferire o qualcuno che ti accompagna o prendendo un auto... C: Si! P: ... e lasciandola, boh, a Rimini come aereoporto! Però lui ti comunicherà, se già non l'ha fatto... C: Si! P: Ti comunicherà veramente come sei... come sei organizzato! Come ti sta organizzando.

C: No ora lo chiamo, lo chiamo io, ora lo chiamo io a Giuseppe. No volevo sapere tu come, come stavi! P: No no no, bene bene... bene bene, domani c'è un po di chiasso, ho capito? C: Si, domani mi faccio questa situazione e poi parto. P: Eh! Tu quel documento portamelo però. C: Ce l'ho addosso Mimmo! P: E non me l'hai mandato ieri... C: No, perché nel frattempo il fax si è... è finito l'inchiostro, e siccome ogni volta lo devo comprare io,

l'inchiostro, sono... P: Si si si.... C: Devo, devo organizzarmi. No, te lo porto... P: Che stai facendo? C: Te lo porto in originale! P: Di bello che stai facendo stasera? C: Ma senti, ho finito... ho finito ora di avere rotture di scatole e ora... P: Hai finito ora? Già, hai finito già? Minchia... C: E lo so... eh eh.... P: Ha finito già.... (n.d.r. ride)... c'è Chicco che mi dice "già ha finito?"... pic indolor (n.d.r. ride) C: Senti... P: Già fatto? C: incomprensibile... già stasera mi butta fuori. P: Senti io stamattina mi sono alzato alle cinque, c'ho il cuore nello zucchero. 75

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C: Minchia, alla grande! P: Per cui, come arrivo in albergo faccio click pum (n.d.r. ride) C: Minchia, già sei collocato da solo praticamente. Omissisi dal minuto 02.29.720 sino alla fine. (VOL. II aff. 140) Progressivo n°: 6060 Data : 09/11/2011 Ora : 15:13:33 Durata : 0:00:00 CANNOVA GIANFRANCO (DESTINATARIO) ARCIDIACONO GIUSEPPE (MITTENTE) SMS: “Salve Architetto, il numero di prenotazione con Avis è 2527-4057-IT-4. Saluti e buon viaggio.” A seguire una conversazione tra CANNOVA e sua moglie Paduano Valeria, in cui il primo confida nella possibilità che un giorno il figlio Paolo possa lavorare per il Proto: (VOL. II aff. 141 ss) Progressivo n°: 6064 Data : 09/11/2011 Ora : 16:05:38 Durata : 0:02:52 G: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) V: PADUANO Valeria (CHIAMATA) V: Pronto. G: Vale.. V: Ma sei partito, dove sei? G: In piscina... non devo collocare tutti e due prima.. V: Ma parti alle cinque?Sei in ritardo. G: No alle cinque in aereoporto. V: E a che ora parti? G: Alle sette meno dieci. V: Come? G: Sette meno dieci. V: Sette meno dieci? G: Si. V: Cioè arrivi là alle dieci... il tempo che arrivi..Arrivi a Bologna?.. Palermo, Bologna? G: Si si. V: E poi a Rimini come ci vai? G: C'è una macchina che mi aspetta. V: Di chi? G: Della Ditta. V: Quale Ditta? G: Di tua sorella... minchia.. !!!!!!!!!! V: Quale Ditta è? G: Sei scema? V: Che Ditta è non lo so. G: Quella di Mimmo.! [Domenico PROTO] V: Che ti aspetta, perchè lui si è portato la ditta appresso, cioè la macchina appresso.. G: Si c'ha delle macchine affittate là.. V: E dopodichè andate lì, e poi c'è la cena e tu stasera.. allora tu mi vuoi fare credere che tu non andrai in questi locali? Insieme a mimmo? G: Nooo, stasera (inc.) V: Vabbè quelli chiudono alle sei di mattina.. G: Facciamo pure la cena, infatti facciamo pure la cena.. 76

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V: E tu mi vuoi fare credere che sei là e tu e Mimmo da solo tu non andrai mai in questi locali? G: Si da solo, siamo docidi persone.. da solo.c'è suo figlio, sua figlia.. V: Suo figlio, sua figlia? E come mai? G: Perchè se li porta, per queste cose di lavoro, se li porta. V: Se li porta. G: Per queste cose fuori.. che gli dice che gli servono per imparare il mestiere. V: Ho capito. Vabbè ci devo credere. no io non ci credo. Io glielo chiederò.. G: Chiama a Mimmo e glielo chiedi. V: Gianfranco prima di partire, ora ci sentiamo. Io devo andare ora dal notaio. Va bene. G: Infatti è probabile, probabile che poi Paolo lo mettiamo a lavorare lì. V: Si tu sei convinto, lo devi mettere a lavorare lì...vediamo le cose come vanno... ancora non si sa

niente... la crisi tu già pensi a Paolo dove lo devi mettere a lavorare. G: Sarebbe una buona oppurtunità.. V: Per ora fagli prende sto diploma...che è ancora all'inizio, ho paura che.. G: Poi a casa, anche quando va a Catania, è a due ore di strada.. V: E lo so.. però... G: Va là a dormire, e poi.. V: Io ho, ho obiettivi molto migliori per lui se se ne andasse in Svizzera sarebbe la cosa.. G: Andare in Svizzera.. V: Si. G: A fare il cameriere.. V: Vabbè, fammi posteggiare..sto andando dal notaio..ora tra un pò ci sentiamo.. G: Ciao. Formidabile riscontro di quanto sopra detto è rappresentato dall’ attestazione delle spese fatte dal Cannova Gianfranco redatta dal Direttore della struttura alberghiera “Grand Hotel di Rimini”: (VOL. II aff. 669)

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La conversazione telefonica che segue iniziava con un’esclamazione dialettale di CANNOVA: “Agghiurno’?!”, cui seguiva la conferma dell’interlocutore, quindi CANNOVA raccomandava PROTO per un prossimo incontro con il Direttore Generale dell’Assessorato, Giovanni Arnone, in quanto dal tenore della telefonata sembrerebbe che l’Arnone non aveva gradito la visita fatta presso gli uffici dell’Assessorato da PROTO [dobbiamo muoverci diversamente con ..con il direttore]. CANNOVA consigliava di farsi preannunciare la sua visita presso gli uffici dell’ARTA ” da una telefonata preventiva”, poi i due alludevano ad alcuni viaggi già fatti e da farsi a Roma dal PROTO, e quindi al probabile intervento di un non meglio identificato politico. (VOL. II aff. 162 ss) Progressivo n°: 7562 Data : 02/12/2011 Ora : 07:55:30 Durata : 0:08:52 C: Cannova Gianfranco= Chiamato

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P: Proto Domenico = Chiamante C: Mimmo "agghiurnò" finalmente? P: "agghiurnò agghiurnò"! C: "agghiurnò" meno male! Dalle ore 07:55:46 alle ore alle ore 08:01:12 omississ C: Ah senti a proposito. La prossima volta, e..... P: ..si..! C: ..dobbiamo muoverci diversamente con ..con il direttore. Perchè ieri che eravamo assieme, mi fece una battuta. Mi fa, si mette accanto a me e mi fa dice: "Ma quello di ieri che mi ha salutato chi era? Io non lo conosco!" . P: Cosa...cosa cosa?..Non ho capito! C: Ieri.... P: ..si!... C: ...ero assieme ad Emanuele,.... P: ..si!... C: ...si mette accanto a me e mi fa: "Cannova ma quello di ieri che mi ha salutato chi era? Che io non lo conosco a quello! Eh… no… Il presidente dell'Oikos, si ricorda che aveva il problema... si, si lo so ma io a questo non lo conosco e mi ha baciato pure! quindi la prossima volta, siccome tutte questi..questi personaggi sono tutti spaventati, una telefonata preventiva. P: Ah! Certo, ho capito, ho capito|! C: Hai capito? P: (incompr.) C: per evitare che continua a fare il cretino. P: Ah! Ha detto che non mi conosce. C: Si!..."ma chi è ? Io a questo non lo conosco! Mi ha salutato pure." .. lo so (incompr.)! ma io non lo conosco, dissi, gli stavo dicendo, ma come? Ci sei andato a mangiare insieme e non lo conosci? P: Tu digli......digli ..ricordargli di ..Roma! C: No, Mimmo!...una telefonata preventiva... P: … se le scorda le cose? C: Si, se li scorda le cose. Una telefonata preventiva cosi la prossima volta.... P: ....la settimana prossima mi faccio prendere l'appuntamento. C: No! Ma infatti, il fatto di scendere una volta a settimana, vedi che non è sbagliato. P: Eh, no, lo sò, lo sò. Poi mi faccio ...(incompr.)...da me. C: Poi ho parlato nuovamente per la questione che aveva sollevato lui ed in pratica... P: ...si... C: ...........il risultato dovrebbe essere che lui si piglia la tariffa e l'a.i.a. rimane quà. P: Ah! C: Capito? P: Ho capito, dai! C: E' questa cosa dovrebbe essere un provvedimento che poi va in giunta di governo.. P: ...ho capito. C: Va be Mimmuzzu! P: ottimo, ottimo, ottimo... dalle ore 08:03:31 a fine conversazione omississ CANNOVA ben sapeva che la carica ricoperta dal suo Dirigente Generale, Giovanni Arnone, fosse espressione della volontà politica dell’allora Governatore della Regione Lombardo a cui PROTO, come si vedrà nel seguito, faceva riferimento per tentare di risolvere le sue traversie amministrative: ciò spiega perché entrambi si auguravano che il “provvedimento” di loro interesse andasse poi in giunta di governo.

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Sibillina, e di dubbia interpretazione rimane la frase che il CANNOVA pronunciava [il risultato dovrebbe essere che lui si piglia la tariffa e l'a.i.a. rimane qua]: cosa intenda dire CANNOVA quando asserisce “Lui si piglia la tariffa” non è dato saperlo; non è emerso, infatti, dalle indagini nulla a carico del Direttore Generale dell’Assessorato al Territorio. L’affermazione, comunque, risulta sintomatica del modo di pensare e di intendere l’esercizio della propria funzione da parte di CANNOVA.

Di seguito, altra conversazione telefonica tra CANNOVA e PROTO che ribadisce il loro continuo rapporto basato esclusivamente sugli interessi economici dell’imprenditore catanese, che CANNOVA, in spregio a qualsiasi senso di correttezza e probità che dovrebbe essere proprio di un pubblico funzionario, cerca sempre di favorire.

In particolare, CANNOVA si preoccupava di dare le opportune istruzioni a PROTO per la trattazione delle pratiche amministrative gestite presso l’Assessorato ove lavorava e nelle quali era personalmente coinvolto. Infatti, PROTO faceva riferimento al fatto che era CANNOVA a “convocare” le persone, alludendo con chiarezza alla convocazione della Conferenza dei servizi che rientrava tra le mansioni di CANNOVA quale funzionario istruttore:

(VOL. II aff. 178 ss) Progressivo n°: 8320 Data : 13/12/2011 Ora : 13:42:27 Durata : 0:02:46 P: PROTO Domenico C: CANNOVA Gianfranco P: Gianfranco! C: Ehilà, Mimmuzzo!! P: Senti, rimandiamo, oggi, beddu! C: Non ho capito, dimmi. P: Rimandiamo oggi. Rimandiamo oggi il pranzo. C: Va' bene, ok. P: Spostiamolo a domani. C: Va' bene, come vuoi. P: Io domani ti porto un po' di documenti, e analizziamo a fondo quella documentazione. C: L'hai letto il messaggio che ti ho mandato, poi, ieri? P: Si, si, si, l'ho letto e stamattina l'ho discusso, gli ho detto di preparare la pratica, così come dico io e

di non mandarla, né di là e né di là, poi sei tu che chiami.... C: Ma infatti, infatti. Minchia, uh... appena facciamo una cosa del genere, nell'arco di cinque

minuti lo saprebbe tutta Catania! P: Certo. Sei tu che chiami RACITI, chiami Tizio, chiami Caio e li convochi! C: E infatti! Va' bene.... P: Ok? C: Ok Mimmuzzo! Ora, da tale conversazione deve necessariamente essere messo in evidenza quel “facciamo” pronunciato da CANNOVA, che manifesta come il medesimo perseguisse pienamente gli stessi interessi di PROTO, ed ancora la menzione ad una “convocazione” e a Raciti non lasciano dubbi sul fatto che l’argomento attenga all’attività amministrativa afferente le prerogative del funzionario infedele. Si ricorda che CANNOVA (cfr. sit di Zuccarello, vedi VOL. III aff. 6) è colui che rappresenta l’Amministrazione Regionale nelle conferenze dei servizi, per l’appunto “convocate”, e che il Raciti si identifica in Salvatore Raciti dirigente dell’Assessorato Provinciale all’Ambiente di Catania.

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Dalla telefonata che segue, non può non rilevarsi la spregiudicatezza di CANNOVA nell’ordinare al segretario di PROTO, Giuseppe Arcidiacono, di prenotargli l’albergo “Baia Verde”, categoria 5 stelle, di Aci Castello, ove poi soggiornerà con la moglie: le spese alberghiere saranno poi ovviamente sostenute da PROTO.

(VOL. II aff. 188 ss) Progressivo n°: 9407 Data : 28/12/2011 Ora : 19:32:09 Durata : 0:01:51 C: CANNOVA GIANFRANCO A: ARCIDIACONO GIUSEPPE A: Pronto? C: Giuseppe, buonasera, Cannova. A: Buonasera architetto, come va? C: Bene, grazie Giuseppe tutto a posto lì? A: Si, si tutto a posto. C: Giusé notizie del principale ne ha? A: Principale... oggi pomeriggio l'ho visto. C: Non le ha detto niente? A: No. C: Non le ha detto niente. Senta Giuseppe, una cortesia mi deve prenotare... domani, dal tre al sette con partenza l'otto. A: Si. C: va bene? Glielo dica... A: D'accordo. C: Che ne abbiamo parlato. A: Ah? C: Glielo dica che ne avevo parlato con lui. A: Quindi tre... C: Dal tre, tra notte al sette notte con partenza l'otto. A: Ho capito, ma dove? C: Al Baia Verde. A: Va bene. C: Mi da la conferma poi, Giuseppe? A: Certo, ora le do la conferma, certo. C: Va bene, grazie e... Giuseppe per una matrimoniale e una doppia. A: Una matrimoniale? C: ... e una doppia. A: Va bene, ok. C: Ci sentiamo dopo Giuseppe, grazie. A: Niente, buonasera. C: Arrivederci.

Il pagamento delle spese alberghiere a carico di CANNOVA deve seguire una contabilità separata e nascosta, in quanto il funzionario pubblico non può apparire nei bilanci della società. Come si vedrà dal contenuto della telefonata di seguito, erroneamente il suddetto pagamento stava per essere contabilizzate a carico della società OIKOS, ma un’impiegata accorta della società, Grazia Marletta7, avvedutasi per tempo dell’errore, immediatamente chiamava PROTO per riparare al problema:

(VOL. II aff. 421 ss)

7 MARLETTA Grazia detta Grace, nata a Catania il 23.10.1967, impiegata della “ POLITEJA SRL ” con sede a Motta Sant’Anastasia (ct), via Verdi 44/a che si occupa di elaborazione elettromeccanica di dati.

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Progressivo n°: 14813 Data : 04/01/2012 Ora : 13:38:35 Durata : 0:03:04 M: PROTO DOMENICO (MIMMO) G: MARLETTA GRAZIA (GRACE) G: Mimmo buongiorno. M: Graceuccia buongiorno... G: Ciao gioia. M: ... come si va? G: Bene si va, ascoltami, qui vedi che e... mi è arrivato hotel Baia Verde... M: Si. G: Una... una prenotazione dell'amico nostro [CANNOVA Gianfranco, la familiarità con cui il

CANNOVA viene individuato dalla Marletta, dipendente del PROTO, prova in maniera evidente che questa prassi del pagamento delle spese di soggiorno sia frequente] ma viene fatta con fax....

M: Si. G: Si? Va bene? M: Certo. G: E' arrivata qua sotto ma io non l'ho mandata sopra. M: incomprensibile G: Cioè non deve... arrivava direttamente al computer questo volevo dire. M: A tu dici sopra alla ditta' G: E.... abituati, abituati come facciamo noi altri, Arcidiacono che ci manda... via email se la fa la sua

con la sua, ci siamo? Io infatti sta cosa me la tenni qua sotto e non ho chiamato nessuno, perché se no noi altri il fax come ce l'abbiamo? Abilitato direttamente al protocollo.

M: Staccali Grace, va bene? G: Si, io li sto levando va bene? M: Ok. G: Va bene? M: Grazie Grace. G: Poi glielo spieghi tu a Giuseppe Arcidiacono. [l’Arcidiacono non è evidentemente a conoscenza di

come deve avvenire la contabilità nei confronti del CANNOVA ] M: Che non ho avuto... non ho avuto modo, vedi? Non ho avuto modo. G: Lo so gioia, io lo so però io giustamente che so come la pensi e come la pensiamo, visto che era una

cosa che non funzionava, ma perché ci sono io qua sotto e me ne accorgo, se non ci sono? M: Ma gioia, meno male che ci sei. G: E vabbé. non posso essere uno nessuno e centomila Mimmo, non sempre, ascoltami. M: Avanti, ma in tanto sei centomila, forza. G: No, non sono centomila perché tante cose mi stanno scappando e mi sta cominciando a dare fastidio,

tu lo sai come la penso. Come dimostrano le conversazioni telefoniche che seguono e gli accertamenti documentali (VOL. II aff. 736 ss), PROTO si faceva interamente carico delle spese di soggiorno all’Hotel Baia Verde di Catania di CANNOVA e della sua famiglia e dava le opportune disposizioni alla dipendente Grace Marletta: (VOL. II aff. 520 ss) Progressivo n°: 27478 Data : 20/04/2012 Ora : 19:20:39 Durata : 0:01:06 P: PROTO DOMENICO C: CANNOVA GIANFRANCO C: Mimmuzzo! P: Amore mio, a che punto sei? 82

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C: Sto... alle otto sono da te. P: A che ora? C: Alle otto. P: Alle otto. Senti ascoltami sto chia... sto chiamando qua la Baia Verde, Gianfranco [CANNOVA] C: Va bene, ok. P: Va bene? C: Va bene, perfetto. P: Un bacio grosso. C: Allora ci sei, Mimmo, o sei impegnato? P: No, ci sono, ci sono. C: Va bene, ok... P: Scusa, tu sei solo? C: ... ci vediamo incomprensibile P: Tu sei solo? C: Si so... solo solo. P: Un bacio. C: A dopo, ciao Mimmù! P: Si, ciao. (VOL. II aff. 525 ss) Progressivo n°: 28511 Data : 28/04/2012 Ora : 13:06:15 Durata : 0:01:35 M: DOMENICO (MIMMO) PROTO G: GRAZIA (GRACE) MARLETTA M: Grace! G: Mimmo! M: Ascoltami incomprensibile... G: Si, si. M: C'hanno telefonato incomprensibile... stanno smantellamdo, fammi una cortesia ora mi sento con Pino, chiama al Selene e incomprensibile... G: Chiamo a? M: Al Selene! G: Chiamo? Al Selene? Ma non ce l'ho il numero, aspetta. M: incomprensibile G: Per quante persone? Pronto? M: Allora, ascoltami, mi senti? G: Si. M: Chiama alla Baia Verde vedi che ci sono lì persone e... vedi... dovrebbero essere quattro. G: Eh! M: Va bene, non so quanto si fermano perché già sono lì ma me lo scordai io a fare qualcosa. G: Ah, ho capito dobbiamo fare in full credit nostro? Quindi alla Baia Verde... sono? Ma chi sono? Dimmi il no...cioè chi è Gianfranco? No. M: Si, sua moglie e i suoi figli. G: Allora per lui già l'abbiamo fatto...però io faccio le stes... M: incomprensibile poi muto G: Pronto?... non ti sento... M: Mi senti? Mi senti? G: Adesso si, dai parla Mimmo. M: Si, dico e... di fatto veramente fagli l'estensione, fagli quello che gli devi fare dai. G: Si, si, ciò che gli devo fare, quindi sono tutti e quattro, va bene. Ok. Ci penso io. M: Ti ringrazio, ti ringrazio Grace, fammi chiudere. 83

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G: Di che cosa, di che cosa finiscila, ciao gioia... M: Si. G: Ciao. M: Ciao. Con riferimento ai soggiorni passati da CANNOVA e la sua famiglia presso l’Hotel BaJa Verde di Acicastello (CT), veniva accertato presso la struttura alberghiera (VOL. II aff. 736 ss) che tra il 2008 ed il 2012 CANNOVA vi aveva soggiornato una ventina di volte, in periodi differenti dell’anno anche con il suo nucleo familiare al completo (moglie ed i due figli).

In particolare, dalla consultazione del registro dell’albergo, si rilevava:

− che in quasi tutte le circostanze la prenotazione era stata effettuata sempre da personale della società Oikos: dalla Marletta Grace o da Arcidiacono Giuseppe;

− che le relative fatture erano tutte intestate alla ditta OIKOS, fatta eccezione per un solo pernottamento in cui era stata emessa ricevuta fiscale intestata a CANNOVA Gianfranco;

− che quasi tutti i pagamenti erano stati eseguiti a mezzo di bonifico bancario effettuato da parte della società OIKOS sul conto corrente dell’Hotel Baja Verde, fatta eccezione per il soggiorno del 6/7 febbraio 2009, saldato a mezzo di carta di credito personale del Presidente della OIKOS Spa, Proto Domenico, Master Card n.5529750078104933 con validità 05/2013;

− che due pagamenti, relativi ai soggiorni del 20/21 aprile 2012 e del 28 aprile 2012- 01 Maggio 2012, erano stati effettuati a mezzo bonifico bancario da parte dell’avv. SUDANO Salvatore (come da informazioni in possesso della P.G. legale del Proto): precisamente i pernottamenti su citati venivano saldati entrambi in data 21/06/2012 con la seguente causale “Bonifico CRO 00237545807 SUDANO Salvatore saldo fattura 933-137-1471 causa erroneo bonifico da OIKOS spa”. Intervistato informalmente sul punto il vice direttore dell’albergo, Valenziano Aldo Santagelo, gli veniva richiesto il perché la fattura fosse stata saldata dal Sudano e per di più dopo tutto questo lasso di tempo. Lo stesso riferiva che è prassi della OIKOS S.P.A. saldare le sue fatture, unificando più pagamenti già lasciati in sospeso, e che l’albergo non aveva interesse alcuno nel verificare di chi si faccia carico della spese sostenute dal cliente.

Su quest’ultimo bonifico, si evidenzia che, seppur la fattura risulti emessa e intestata alla OIKOS, il pagamento veniva effettuato da persona non appartenente alla suddetta società pochi giorni dopo la richiesta, da parte degli investigatori, presso l’ Hotel Baja Verde (18/06/2012).

In buona sostanza, è stato dimostrato che la OIKOS Spa ha versato alla struttura alberghiera, in soli quattro anni (dal 2008 al 2012) una somma pari a € 31.152,30 Euro per i conti sostenuti dal Cannova Gianfranco a titolo di tangente e prezzo della corruzione. Nelle successive conversazioni telefoniche PROTO e CANNOVA programmavano un incontro al quale doveva partecipare anche il figlio dell’ ex Senatore Sudano, Salvatore “Chicco” Sudano, legale di fiducia di PROTO. Il motivo dell’incontro era legato alla volontà di PROTO di far redigere al CANNOVA e al suo legale un non meglio precisato documento, sicuramente relativo a un procedimento amministrativo di competenza dell’ufficio del CANNOVA medesimo. Infatti, CANNOVA suggeriva a PROTO di chiedere l’aumento della tariffa per il conferimento dei rifiuti in discarica ai comuni interessati. Non si può non deplorare la condotta di un amministratore che vada contro gli interessi della collettività che gestisce e su cui grava, tra l’altro, il carico di quelle spese.

Sul punto si precisa che i Comuni pagano alla OIKOS € 9,25 per tonnellata di rifiuto trattato presso l’impianto di pretrattamento/selezione di rifiuti non pericolosi (VOL. II aff. 196 ss notifica decreto di tariffa di smaltimento del 15.04.2011 a firma di Gianfranco CANNOVA) ed altri € 72.57 per ogni tonnellata di rifiuto che viene poi conferito in discarica.

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Nel corso della conversazione si apprende che la società del PROTO non aveva richiesto l’aggiornamento della tariffa negli ultimi cinque anni, tariffa che, come sostenuto da CANNOVA, poteva essere ritoccata ogni sei mesi per legge. CANNOVA suggeriva, quindi, a PROTO di farlo immediatamente, posto che l’autorità competente per l’approvazione del tariffario in quel momento era rappresentata dal CANNOVA medesimo. Infine, CANNOVA, da perfetto e informatissimo professionista, forniva una completa consulenza a PROTO anche sulle giustificazioni in forza delle quali la società OIKOS poteva motivare la richiesta di aumento delle tariffe - ovvero l’aumento del costo del carburante -, nonché sul momento in cui presentarla, ossia all’atto del rinnovo dell’AIA. (VOL. II aff. 192 ss) Progressivo n°: 11434 Data : 04/02/2012 Ora : 17:00:12 Durata : 0:22:16 P: Chiamante= PROTO Domenico C: Chiamato= CANNOVA Gianfranco omissis C: Non lo programmare per giovedì perchè già ho un impegno con loro perchè devo accompagnarli dal medico per fare una visita di controllo e quindi mi passerà un'ora......a cavallo di pranzo. O lo programmi per mercoledì oppure per venerdì...... P: ..Allora...o mercoledì....scusa. O mercoledì o venerdì. C: Sì! P: D'accordo! No! Venerdì no perchè venerdì abbiamo una cosa qua a Catania che devo essere ...mercoledì programmo allora. C: Va bene Mimmuzzu! P: Va bene? C: Perfetto! P: Ed io spero veramente di...portarmi anche a Chicco, così materialmente ti dà ...se c'è qualcosa che tu praticamente vuoi un pò modificare....fare..dire.. C: ..eh..eh... P: ....il...(incompr.) veramente lo impostate direttamente, no? [SIC!!] C: Va bene! P: Che ne pensi? C: Come vuoi tu.[palese l’asservimento del CANNOVA] P: Dico! Si deve rispondere, no? Siamo obbligati a rispondere... C: Sta cosa la vista Chicco pure? P: Si! Già l'ho data. Certo! C: Ah! Allora va bene.....guarda...obbiettivamente. Se già l'ha vista Chicco, non c'è bisogno che scende,....se non l'ha vista Chicco la possiamo impostare assieme. Omissis C: se devi scendere solo per questo... P: io non devo venire per quello! Devo venire....ti devo portare quel documento? C: Sì lo so! P: Vediamo poi se l'amico nostro lo troviamo. vediamo poi se...... Omissis

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C: Mimmo, guarda che la tariffa da legge, da legge la tariffa può essere revisionare ogni sei mesi. Tu hai avuto approvato una tariffa 5 anni fa e 5 anni fa te ne sei andato con questa tariffa. P: Sì! C: E' giusto? Quindi, se tu vuoi, la revisione della tariffa, non della TIA (Tariffa Igiene Ambientale ndr), della tariffa la puoi chiedere a me direttamente.[come dire è fatta!!] P: Sì, però la chiedo a te.... C: uhm... P: ....la chiedo a te! Voglio dirti. Te la chiedo direttamente a te, di fatto veramente io perdo tre mesi per realizzarla. Poi arriva la verifica, e perdo altri tre mesi di tempo con loro. Allora se nel momento in cui mi arriva una verifica, sulla tariffa... C: ...no,no..Mimmo... P: ...la stiamo verificando....la verifica una volta sola, se arrivano. Essendo che so, che arrivano solo per Catania, come base,... C: ..sì, ma la verifica non è sulla tariffa di abbancamento.... P: ..e so che a me, essendo che mi vogliono tutti bene..... C: ...ecco appunto...appunto... P: ...sono tutti per mettermela nel culo....ma vengono tutti da me, C: appunto... P: ..ogni mattina..oh?...ogni mattina..ogni mattina..ogni mattina alle otto..otto e mezzo , otto e mezzo, una volta l'Arpa, una volta l'USL, un'altra volta i Vigili sanitari un'altra volta la Polizia Provinciale un'altra volta questa....minchia....stanno rompendo.......tutte le mattine...tutte le mattine..tutte le mattine.. C: ..perchè ti vogliono bene, Mimmo. Quindi ti devono vedere spesso. P: Allora! Essendo che ti stavo dicendo mi vogliono bene..., C: ..ecco.. P: ..qualsiasi cosa parte, arrivano arrivano prima da me, allora dico: bene, visto che siete arrivati e tiriamo fuori quelli che sono i numeri, minchia! Cazzo! Una volta che tu, veramente se ho 80 ed io avessi avuto 100, me la dec...me l'abbatti, no? E' in automatico.. C: Certo! eh! P: Si o no? C: Certo! P: Se invece è 80 ed io ho 100 di costo, me la devi aumentare in automatico. Punto. C: Ah..ah! P: (ride) C: eh...perchè ti vogliono bene e quindi..... P: ...e dico io... C: ...lo hanno fatto pure per agevolarti. P: Come? C: Dico, lo hanno fatto per agevolarti. Perchè siccome ti vogliono bene tantissimo..... P: Certo, certo!.........Dico io.... C: Senti, potrebbe essere pure come dici tu, Mimmo. In teoria potrebbe essere come dici tu.... P:... No!.. C: ....ma non ci credo. P: No,no! Voglio dire, essendo io che le tariffe che ci sono negli altri impianti... C: ..uhm.. P: di fatto, veramente io sto vedendo che non ci riesco più, veramente con il..costo, no? Per cui dico, minchia!... C: ...e va be certo..u gasolio che è aumentato.. P: ...una volta con le ispezione....voglio dirti.. C: ...Mimmo...Mimmo...una cosa una cosa sola. La tariffa di 5 anni fa. ma tu lo sai il gasolio a quanto era 5 anni fà?

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P: Ma perchè ti dico che io materialmente...di fatti...eh...se se entro questo mese non si presenta nessuno, io veramente la imbuco. mi fermo! Nel senso, stacco i ragazzi, gli faccio fare praticamente 15 giorni 20 giorni di lavoro, ti presentiamo la.. ti chiediamo l'aggiornamento tariffa, veramente e...via! C: Aspè Mimmo! Aspè! Ti dò un'altra chiave di lettura, un'altra soluzione. E...io sto mettendo avanti l'aggiornamento...ora a Febbraio programmo la prima conferenza,..in occassione dell'approvazione dell'AIA dell'aggiornamento... P: ..sì!.. C: ..tu presenti l'aggiornamento della tariffa, non c'è bisogno che tu la fai esclusiva...la fai conseguenziale all'aggiornamento dell'AIA... P: ..no, no, no! Ti dicevo veramente, già sapevo di questa cosa che noi eravamo in scadenza, no? Con le.. fidejussioni, mi sono sentito con qualche assicurazione, con...è così ..so che praticamente io devo esibirti un aggiornamento ai fini AIA, e ti devo rinnovare anche le fidejussioni, no? C: Eh! P: Che sono in scadenza. Di fatto voglio dirti, il momento in cui io ti presento l'aggiornamento AIA, nell'aggiornamento AIA, ti faccio tutta la verifica, e ti dico veramente anno per anno, di quelli che sono stati i costi. Dopo di che veramente, questo costo che era stato recuperato, lo voglio recuperare nella nuova tariffa perché .... C: ..perfetto... P: ..ci posso dire all'ente, all'ente, dammi i soldi indietro, no! C: No, ma tra l'altro, tra l'altro la questione viene soltanto ....stonata, perchè? Perchè se tu fai la l'AIA nuova, è normale che l'AIA nuova abbia un'altra tariffa. Se tu invece chiedi l'aggiornamento della tariffa, passi per stronzo. P: Sì,sì,sì! C: Capisci? Quindi abbiamo la possibilità con questa scusa di andare a rivedere tutte cose...... P: ..Lo so, lo so, lo so! C: Rivediamo tutto. P: In questi 5 anni, Gianfranco, il problema è che il costo dell'aumento del carburante è stato smisurato! Di fatti veramente,.. C: ..infatti..che sto dicendo... P: ..la cosa che veramente è in evidenza è proprio, veramente il carburante. Ma è aumentato sto cazzo di carburante. Il 100% rispetto a 5 anni fa. C: A 5 anni fa, eh! Lo so.....lo so! P: Se prima prendevamo il carburante a 0.70 minchia oggi lo stiamo prendendo a 1 euro e 80 è quanto la benzina. Dio mio!... C: Lo so..lo so..lo so!...e tutto questo incide, incide tantissimo. Ecco perchè non si può tenere quella tariffa. Infatti la questione va rivista, però la camuffiamo, come AIA. Capisci? P: Si.. e vediamo...non....e che camuffiamo.... C: ...ti salvi...ti salvi perchè praticamente non..fai... P: ..nella stessa, nella stessa documentazione, diciamo di aggiornamento praticamente faccio aggiornamento AIA e aggiornamento tariffa. Punto! C: Certo, perchè l'AIA ..... P: ..se nel frattempo..se nel frattempo loro sono venuti a fare la verifica ancora meglio. No? C: E' chiaro, è chiaro. No ma guarda che il dipartimento, il dipartimento, dal momento in cui vado a discutermi la tariffa, lo convoco io in commissione. Ad Emanuele così glielo faccio vedere io come si lavora [!!!!!!!!!!!!!!!], a questo gra....emerito cretino! P: (ride).........va bene va.,.. Omissis C: Senti e invece un'altra cosa! Appena siamo assieme, blocchiamo una data Mimmo che devo cominciare con le prime conferenze. P: Ah! Certo, certo! C: Vediamo che che data può essere buona. Io la vorrei fare la prima per fine febbraio..... P: Si! 87

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C: Vedi,verifica con Veronica come è la situazione, se va bene per voi se si può fare. P: Va bene! Io lunedì, sappi che sono in ufficio e cerco un momento di fare un punto della situazione. D'accordo. C: Va bene! Ti raccordi, ti raccordi con Veronica, dopo di che ci vediamo mercoledì così parliamo direttamene.... P: Certo caro... CANNOVA offriva, quindi, lo spunto a PROTO per giustificare una maggiore richiesta di denaro ai Comuni, ben consapevole della scorrettezza della manovra [tu presenti l'aggiornamento della tariffa, non c'è bisogno che tu la fai esclusiva...la fai conseguenziale all'aggiornamento dell'AIA ... però la camuffiamo, come AIA. Capisci?]. La frase non lascia dubbio alcuno sulle reali volontà di CANNOVA di agevolare intenzionalmente PROTO, facendo gli interessi economici di questi invece che quelli della P.A. di cui è impiegato.

Nella successiva conversazione telefonica i due discutevano di un appuntamento in via Catania, al civico 2, ove hanno sede gli uffici del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti. CANNOVA, come è suo solito, si offriva di fare da intermediario per combinare un incontro con il Dirigente Generale del Dipartimento, Vincenzo Emanuele.

PROTO, infatti, attendeva il pagamento di ingenti somme da parte dei Comuni debitori, mentre Emanuele e il suo dirigente coordinatore per il settore rifiuti, Ing. Domenico Michelon, erano stati nominati, con decreto del Presidente della Regione Lombardo, soggetto attuatore e sub commissario all’emergenza rifiuti.

CANNOVA, poi, rammentava a PROTO ancora una volta la questione della richiesta di aumento della tariffa per il conferimento in discarica adducendo le giustificazioni già concordate in precedenza. (VOL. II aff. 423 ss) Progressivo n°: 19997 Data : 11/02/2012 Ora : 14:10:31 Durata : 0:25:23 DOMENICO = PROTO DOMENICO GIANFRANCO = CANNOVA GIANFRANCO Omissis DOMENICO = All...allora io allora io direi una cosa io Lunedì, diciamo ecco mi presenterei veramente

facciamo uno squillo e c'è disponibilità cerchiamo un momento di fare l'uno e l'altro. GIANFRANCO = E..e allora facciamo una cosa Mimmo, se tu sei d'accordo,dammi l'ok, io alle dieci

telefono in via Catania e chiedo la disponibilità, appena mi danno la disponibilità, io ti telefono, però tu a mezzogiorno devi essere qua.

Omissis DOMENICO = No! e allora facciamo una cosa, guarda facciamo una cosa essendo che io veramente ho

un obbiettivo di parlare per quanto riguarda la situazione finanziaria con..Emanuele. GIANFRANCO = Eh..eh. DOMENICO = Io faccio veramente richiesta...diretta per i fini finanziamento...punto paghi non paghi e...e come è messa questa situazione. Omissis DOMENICO = Una quota finanziaria l'abbiamo ricevuta, entro il primo dell'anno. GIANFRANCO = Sì! sì me l'avevi detto. DOMENICO = Mentre...mentre per quanto riguarda il resto si parlava del Gennaio..Gennaio se ne

andato, entra Febbraio. Omissis

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GIANFRANCO = Senti...facciamo una cosa ce lo tiriamo a pranzo, lo chiamo io, gli dico e...e scendi da lì e ti fai trovare giù e...e ce lo parliamo, in modo tale che tu non sali, perchè se tu sali c'è quel cretino e mi seccherebbe.

DOMENICO = No no io non voglio...bravo dico non voglio assolutamente andare là sopra e poi un' altra cosa.

GIANFRANCO = Per te va bene così? DOMENICO = Sì sì sì un altra cosa che materialmente abbiamo un motivo forte io ho come motivo forte

di parlare con Emanuele che lui che praticamente, che l'ambito Enna.... Omissis GIANFRANCO = Si io lunedì mattina mi attivo subito per l'appuntamento, eventualmente Mimmo ti

mando un messaggio, quindi se tu dovessi ricevere messaggi leggili. Omissis GIANFRANCO = Senti vede che è uscito il bando su Augusta settantamilioni DOMENICO = Si si lo me ne parlava qualcuno ma in questo momento non ce copertura finanziaria,

non c'è niente. GIANFRANCO = Senti infatti si stanno muovendo i grossi gruppi...del nord c'è Bittarello che ha saputo

che vuole partecipare. Omissis GIANFRANCO = Va be, ricordami che dobbiamo prendere anche il discorso della del rinnovo. DOMENICO = Sì sì. GIANFRANCO = Siamo alla data..... DOMENICO = Si si si si si e lì si deve si deve organizzare veramente quello che praticamente e anche

la con...si deve fare una conferenza giusto Gianfranco? GIANFRANCO = Si si si dobbiamo partire da zero Mimmo. DOMENICO = Mhm...mhm....va bene bello. GIANFRANCO = Così andiamo a giustificare anche la tariffa. DOMENICO = No giustificare cioè a...ad aggiornare la tariffa.[!!!!!!!] GIANFRANCO = Andiamo ad aggiornare la tariffa certo. Omissis sino alla fine Ovviamente il CANNOVA si è immediatamente prodigato per ottenere l’appuntamento con Emanuele a mezzo del dirigente coordinatore di ARPA Domenico Michelon: (VOL. II aff. 204 ss) Progressivo n°: 11837 Data : 13/02/2012 Ora : 09:21:39 Durata : 0:01:04 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) M: MICHELON Domenico (CHIAMATO) M: Pronto. C: Mimmo, ciao Gianfranco sono... M: Gianfranco buongiorno...dimmi.. C: Scusa mi se ti disturbo...senti c'è la possibilità di parlare con Emanuele domani? M: Eh non lo so...non ne ho idea.. C: Riesci ad informarti? M: Eh con la sua segreteria te lo posso dire..se vuoi ti seguo un appuntamento glielo dico, glielo chiedo.. C: No ma sai ma anche informale, roba di proprio, di cinque minuti..o pranzo o giù di li.. M: Eh va bene..ti faccio sapere.. C: Va bene Mimmù... M: Ciao..va bene..ciao ciao..

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La prova eloquente della completa messa a disposizione del CANNOVA nei confronti del PROTO e del becero mercimonio della pubblica funzione è data in modo non equivocabile dallo stralcio di una intercettazione ambientale relativa alla conversazione tra CANNOVA e suo figlio Paolo, avvenuta all’interno dell’auto del CANNOVA, che si commenta da sola. (VOL. II aff. 3 ss) numero progressivo n°157, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 21,00 del 14/02/2012, durata 60 minuti, decreto 256/12 D.I. attivato in data 8.02.2012: CANNOVA GIANFRANCO indicato con la lettera “G” CANNOVA PAOLO indicato con la lettera “P” omissis da inizio a ore 21:00:32 (n.d.r. Gianfranco Cannova e Paolo Cannova parlano di Domenico Proto detto Mimmo) P: … e lui al mese quanto guadagna, scusa? G: Trenta, quarantamila euro, cinquantamila euro… P: Pa’ (n.d.r. Papà), allora io sto zitto, mizzica guadagna un sacco! G: Cioè, quello che io guadagno in un anno, lui lo guadagna in un mese. P: E perché non ti da un po di soldi a tia (n.d.r. te)? G: Se io lavoro mi da… mi da soldi pe… non regala nessuno niente, Paolo.Se tu li meriti perché sei bravo e lavori, te li

danno. P: Ma tu con Mimmo ci collabori? G: Certo! P: E quindi te li da i soldi? G: Certo! Non lo vedi che abbiamo lav… abbiamo parlato di lavoro? P: Quanti soldi ti ha dato? G: Dipende quello che faccio, se guadagno 10.000 mi da 10.000, se guadagno 5.000 mi da 5.000. omissis da ore 21:01:13 a fine. CANNOVA, nell’impartire principi educativi amorali al figlio, confessava apertamente di essere stipendiato dal PROTO e che nell’occasione aveva con questi parlato di “lavoro”, ovvero dell’oggetto della prestazione retribuita. Quale sia il “lavoro” espletato dal funzionario è già in parte emerso, ma sarà ancora più chiaro nel prosieguo.

Nelle conversazioni telefoniche che seguono il funzionario infedele, che più che un impiegato regionale sembra il burocrate di Domenico PROTO, telefonava al funzionario ARPA Domenico Michelon e fissava con questi un colloquio per il PROTO. Dal tenore della conversazione sembrano preannunciarsi spiacevoli notizie per la società del PROTO. CANNOVA, immediatamente dopo, avvisava PROTO di “Non prendere impegni, non devi mancare assolutamente” all’appuntamento fissato con il Michelon. Di contro, PROTO, facava capire al CANNOVA di avere fissato altro incontro con “quello alto alto" al fine di avere ulteriori notizie che lo riguardavano, a riprova della grave capacità di influenza del medesimo. (VOL. II aff. 219 ss) Progressivo n°: 12600 Data : 25/02/2012 Ora : 12:54:45 Durata : 0:01:16 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) M: MICHELON Domenico (CHIAMATO)

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M: Pronto. C: Uheilà Mimmo... Gianfranco. M: Ciao Gianfranco. C: Come te la passi? M: Dimmi tutto Pronto... C: Mimmo. M: Si dimmi ... C: Ti chiedevo come te la passi. M: Non ho cap.. non ho sentito scusami... C: No ti chiedevo come stai. M: No sono a casa con l'influenza, proprio... C: Incompr.... senti mi è stato detto che tu eri a Catania due giorni fa o tre giorni fa. M: Sì si... infatti poi ho messato... ho mandato un messaggio, perché dovevo parlare con Mimmo... C: Si... che faccio ti fisso un appuntamento per martedì, fermo restando che tu stai bene, oppure preferisci prima? M: No vabbè, lunedì... martedì..la settimana entrante devo rientrare...minchia già due giorni che manco dall'ufficio, già... C: No non è urgente la cosa, vero? M: E insomma...fino a un certo punto. C: Fino a un certo punto. M: Però meglio, martedì va bene. Martedì va bene. C: Martedì hai bisogno di.. che ti chiami prima per avere conferma oppure va bene così? M: No, no, va bene così...va bene così... C: Ok Mimmù...statti bene allora. M: Ok. ok.. ciao ciao. (VOL. II aff. 221 ss) Progressivo n°: 12601 Data : 25/02/2012 Ora : 12:56:03 Durata : 0:02:24 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) P: PROTO Domenico (CHIAMATO) P: Hei Gianfranco... C: Mimmuzzo.. scusami. P: Si...si. C: Senti ...martedì lascia tutte cose e scendi a Palermo! P: Mi senti? C: Si. Mi Hai sentito? P: Martedì vengo io? C: Martedì lascia tutte cose e vieni a Palermo! P: Va bene. C: Non prendere impegni, non devi mancare assolutamente. Non te lo faccio prima

l'appuntamento perchè ha la febbre.E' malato e ha la febbre. P: Ho capito. Ma allora ha visto... ti ha detto qualcosa di negativo? C: No però dice che c'è una certa urgenza. P: Va bene beddu. Porto qualcuno o vengo solo? C: No, no vieni solo, no vieni solo.. P: Va bene. C: In questa prima istanza vieni solo poi si vede.

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P: Io, io ....ripeto non ho potuto parlare con i miei, ma lunedì mattina, non li disturbo oggi perché... lunedì mattina veramente mi aggiorno, perché non ho... non c'ho potuto parlare, diciamo cosa è avvenuto, cosa non è avvenuto, so che di fatto, ho sent, ho saputo veramente che c'è stato un articoletto diciamo su Catania..ora... io presumo che a quella riunione si riferisce questo messaggio che io ho ricevuto. hai capito?

C: Ho capito. Vabbè ... P: ... io, io, io farò in modo allora visto che stasera veramente, farò in modo oggi, con la giornata di

domani di incontrare quello "alto alto" cerco di anticipare dai... C: Si..si.. P: Ok? C: Si ma... P: Gianfranco... C: In ogni caso Mimmo martedì devi essere qua.. P: Si io martedi' sono lì.... cade il mondo, però voglio dirti cerco di anticipare quello che parallelamente è avvenuto dai... C: Va bene..va bene...così quanto meno sai di che si tratta.. P: Un bacio.. C: Ok Mimmuzzo... statti bene... P: Grazie Gianfranco..grazie di cuore, salutami a tua moglie e un bacio ai bambini.. C: Grazie..Ciao Mimmo.. P: Grazie a te. A seguire, una lunga conversazione telefonica tra PROTO e CANNOVA. Il primo lamentava che il Comune di Motta Sant’Anastasia, per tutelare il proprio patrimonio artistico - nella conversazione si parla del Castello che risiede nel comprensorio di quel Comune -, aveva intenzione di avviare il procedimento al fine di porre un vincolo paesaggistico, previo parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali.

Si è detto che PROTO gestisce due discariche, entrambe ai confini tra i comuni di Motta e di Misterbianco, in provincia di Catania:

- la prima discarica, sita in C.da Tiritì, è attualmente operativa e ha provocato le lamentele della cittadinanza di Misterbianco per i cattivi odori e miasmi dalla stessa provenienti;

- la seconda discarica, sita nell’adiacente C.da Valanghe d’Inverno, è stata già autorizzata dalle autorità competenti, ma non ancora operativa in quanto in attesa del collaudo dell’ampliamento richiesto dal PROTO.

Ora, come si evince dalla conversazione, il Comune voleva ampliare il vincolo paesaggistico intorno al parco del castello di circa 200 metri, cosa che di fatto sarebbe andata contro l’ampliamento della discarica sita in C.da Valanghe d’Inverno, impedendone quindi l’esercizio. CANNOVA si metteva ovviamente immediatamente a disposizione del PROTO, dichiarando che l’apposizione del “vincolo paesaggistico” doveva essere sottoposta all’approvazione dell’Assessorato al Territorio e [ a questo punto devo entrare in gioco io]. (VOL. II aff. 435 ss) Progressivo n°: 21991 Data : 28/02/2012 Ora : 10:01:35 Durata : 0:17:40 DOMENICO : PROTO DOMENICO GIANFRANCO : CANNOVA GIANFRANCO GIANFRANCO : Mimmuccio! DOMENICO : Gianfranco! GIANFRANCO : Dove sei arrivato? 92

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DOMENICO : Io mezzogiorno arriverò Gianfranco. GIANFRANCO : Ah...ah va bene, perfetto. DOMENICO : E' tardi è tardi? GIANFRANCO : No no no, può darsi che c'è un po' di casino, ma non...non cambia niente. DOMENICO : E....e. GIANFRANCO : Ma sei già in macchina, sei già in macchina o ancora no? DOMENICO : Sì! sono in macchina ma, l'ho lasciato in questo momento...sono sono ancora sono a Catania. Però già sono in macchina. GIANFRANCO : Sì… DOMENICO : Sì sì no a mezzogiorno ce la faccio volevo volevo dirti GIANFRANCO : Sì. DOMENICO : E....e....uhm.....uhm ci vediamo direttamente da te giusto? GIANFRANCO : E....e guarda io ti direi vai direttamente da lui parla con lui e poi ti raggiungo io. DOMENICO : Va bene. GIANFRANCO : Capisci! DOMENICO : D'accordo d'accordo. GIANFRANCO : Perchè se lui avesse voluto parlare con me, mi avrebbe chiamato direttamente. DOMENICO : Sì sì GIANFRANCO : Ma invece parlaci tu DOMENICO : Di massima io già so cosa mi deve dire e....e capito! GIANFRANCO : A già già lo hai saputo? DOMENICO : Sì! sì no di massima, già mi sono sentito con la persona e stasera poi ho appuntamento....su...Palermo. GIANFRANCO : Ho capito! va bene. DOMENICO : Perchè mi ha detto. GIANFRANCO : Va be' dico parlaci tu che appena tu, allora fai una cosa,appena sei in via Catania mi fai uno squillo, che io scendo, così ti do il tempo di...di parlare tranquillamente e poi ci vediamo lì. DOMENICO : D'accordo caro. GIANFRANCO : Ok (Incomprensibile) DOMENICO : Beddu. GIANFRANCO : Va be' il tempo e buono no? DOMENICO : Ti ringrazio ti ringrazio sempre... GIANFRANCO : Figurati, senti io invece faccio una cosa adesso gli faccio uno squillo e gli confermo mezzogiorno. DOMENICO : Sì! e...e senti un altra cosa Gianfranco e...e GIANFRANCO : Dimmi! DOMENICO: Vincolo al parco, cosa mi dici tu? GIANFRANCO : Non ho capito! DOMENICO : Aree...aree vincolo al parco. GIANFRANCO : Sì! dimmi, che ti serve? DOMENICO : No no cosa mi dici tu? qualora si attivi un a....un vincolo al parco. GIANFRANCO : Dobbiamo chiedere all'ente parco di sciogliere il vincolo, perchè ci sono tre fascie A,B e C, se è C si può fare se è B bisogna chiedere l'autorizzazione sia alla sovrintendenza che all'ente parco, se è A non si può fare niente. DOMENICO : Voglio dirti no no no no se solo un'area che non ha il vincolo al parco e di fatto viene veramente sottoposto a un vincolo al parco, in un'area dove insistono già....di....diciamo decreti rilasciati, cosa succede? GIANFRANCO : Ma! io ti ripeto bisogna rivedere sempre.....all'ente Parco DOMENICO : Eh...eh no no l'ente parco si costituisce è nuovo e l'ente parco nuovo no! sovrintendenza praticamente. GIANFRANCO : No ma siamo noi che sciogliamo il vincolo, come territorio

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DOMENICO : No no no già veramente....l'ente...comune sceglie i vincoli e li sceglie tutti perfino il paesaggistico, archeologico, beni culturali quello, l'altro e....e riserve tu...già tutti i vincoli che tu puoi immaginare sono tutti all'interno. GIANFRANCO : Minchia! figurati DOMENICO : Giusto! e propone e propone......eh....eh questo questo ora la....la questione Gianfranco. GIANFRANCO : Ah...ah. DOMENICO : Capito? GIANFRANCO : Senti e...e....ora ora l'approfondiamo meglio la questione, perchè può essere che. DOMENICO : Ma il tuo vicino (Incomprensibile) il tuo vicino di Stanza no. [probabilmente fa riferimento all’Ing. Natale Zuccarello] GIANFRANCO : Ah...ah ho capito, ma Mimmo ti ripeto ci sono sempre degli aspetti....allora a questo punto può essere che deve entrare in gioco io con....con Mimmo perchè...gli devo spiegare come stanno le cose. DOMENICO : Ah..ah. GIANFRANCO : Va be' comunque rimaniamo così Mimmo, non ti preoccupare DOMENICO : Ah...ah...ascolta. GIANFRANCO : Parlaci tu. DOMENICO : Posso dirti io secondo me che cosa....avviene. GIANFRANCO : Minchia! le sta provando tutte questo ah...ah tutte le sta girando. DOMENICO : Allora....sa che non si fida, sa che li prende per il culo,in senso bello. GIANFRANCO : Eh...eh sì. DOMENICO : Allora sta facendo due due vie, una via e l'altra via, ma te la posso dire una cosa! GIANFRANCO : Eh..eh. DOMENICO : Testualmente mi fanno una delibera, senza sapere un cazzo (incomprensibile) dove si dice, vista la proposta di... sub-ingresso alla sovrintendenza per il vincolo al parco del castello......mi senti? GIANFRANCO : Sì! DOMENICO : A Motta hanno un castello no ? GIANFRANCO : Eh...eh DOMENICO : Allora cos'è che praticamente, qualcuno porta avanti, porta avanti veramente duecento metri...di vincolo al parcheggio...a parco GIANFRANCO : Di fascia di rispetto DOMENICO : La fascia di rispetto, fascia A GIANFRANCO : Fascia A, minchia! Fascia A significa… DOMENICO : Duecento metri di fascia A. Inagibilità assoluta, ci siamo ? GIANFRANCO : Certo! DOMENICO : E questi sono i duecento metri, sai io sapevo di questa cosa materialmente, cos'è che scopro, che a questi.......cosè che avviene e....e Gianfranco, non è che fanno praticamente …è proposta, giusto! ? GIANFRANCO : Eh...eh DOMENICO : Che fa il parco, loro cos'è che fanno praticamente,? Di accettare la proposta, della sovrintendenza dell'area a vincolo parco, loro fanno la richiesta per fare questo inserimento al parco e praticamente parco simeto GIANFRANCO : Eh...eh DOMENICO : Definito! che non ha attinenza con il parco che Costituendosi ai fini del simeto, praticamente sono tutte le foci che hanno contatto GIANFRANCO : Eh....eh DOMENICO : Con diciamo il simeto GIANFRANCO : Eh...eh DOMENICO : Allora....consiglio comunale, il consiglio comunale sa di quello, la nuova proposta che fa, la sovrintendenza, come se la fa la sovrintendenza, ma in realtà è studiata no! ? e praticamente di arrivare al confine, con tutta l'area di discarica 94

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GIANFRANCO : Ah...ah DOMENICO : Oh...non deliberano questa cosa ? GIANFRANCO : Ah..ah l'hanno deliberato? DOMENICO : E certo! GIANFRANCO : (Incomprensibile) Minchia DOMENICO : Nessuno Ne sa qualcosa...e si attestano proprio, fascia "A" fascia "B" e fascia "C"......A,B,e C GIANFRANCO : Ma è stato deli...è stato emesso il decreto DOMENICO : No no no GIANFRANCO : Della costituzione del parco? DOMENICO : No! ancora stanno preparando tutto st... come hanno tutto devono partire per il decreto, giusto! della costituzione del parco, però voglio dirti. l'amico nostro GIANFRANCO : Sì! DOMENICO : Che di fatto e è in regia. GIANFRANCO : Sì! DOMENICO : Gianfranco! regia una..... GIANFRANCO : Un… E' un gran bastardo. DOMENICO : Bravissimo! da un lato ti indirizza, per una cosa, dall'altro lato, consiglio comunale, cosa fa!? Ne prende atto di quello che…ti dice la sovrintendenza, parlando di che cosa, dei duecento metri, fascia di rispetto dal castello e allora.....la fascia di rispetto del castello duecento metri, arriva proprio nella foce nella valle...nel vallone, diciamo noi siamo a un chilometro poi a un chilometro e mezzo,vaffanculo, che non...non abbiamo veramente attinenza, minchia questi invece.....Gianfranco. GIANFRANCO : Dicono hanno allargato la fascia "A" fino alla discarica DOMENICO : Allora da un.....chilometro in base ai termini da da Un ettaro, prendono cento ettari, scusa mille ettari GIANFRANCO : (Incomprensibile) DOMENICO : Mille ettari, un milione di metri quadrati GIANFRANCO : Addirittura. DOMENICO : Io scopro questa cosa, proprio in virtù dello spirito santo, nella vita uno sd....sia ricco di amici e come scarso di guai e mi dà un....mi dà praticamente quello che e u...un ragionamento, no, sai normalmente non sono sempre con il telefono, non sono praticamente preciso non....poi non avevo più il numero di questo sovrintendente che (Incomprensibile) la vecchia la vecchi amicizia, sai poverino una domenica è venuto di un paio di giorni fa, mi cerca di capirmi,e poi dai “Mimmo ti ho cercato e poi dice ma tu non rispondi, e gli ho detto non ce l'ho il tuo numero, perdonami, al che mi aggiorna di questa cosa, ma sai, gli ho detto senti scendiamo voglio vedere che cosa c’è, no dice ti dò su questo foglio”, minchia mi dà quel foglio… e dico vediamo qua chi sta, cioè già è pronto per la costituzione, fra quindici venti giorni qui devono.....riunire per mandare il decreto e poi la regione lo deve lo deve praticamente, cioè per com'è combinata, se non avesse avuto una piccola, l'avevano infinocchiato sindaco, tutto il consiglio comunale, tutto tutto tutto una persona...una persona che il sindaco fino a ieri si è fidato, di_fatto veramente mandando queste persona con delega. GIANFRANCO : Addirittura. DOMENICO : Minchia! ti dico che praticamente GIANFRANCO : Cioè il sindaco non ne sa niente? DOMENICO : Non non ne sa niente! zero. GIANFRANCO : E va bè fa un atto di ritiro della della cosa della...del provvedimento. DOMENICO : Stanno facendo l'atto di annullamento eh...eh della Stessa eh...eh nell'atto dell'annullamento sta inserendo che non sapendo che cosa è un vincolo a parco GIANFRANCO : Eh...eh. DOMENICO : Preso atto dei e....e diciamo de....de diciamo della Del vincolo stesso GIANFRANCO : Questo e il sindaco di? DOMENICO : (Incomprensibile) Motta! Motta Motta, minchia allora Non l'hai capito. 95

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GIANFRANCO : Il sindaco di Motta DOMENICO : Eh....eh gli devo dire, allora domenica, ieri che era lunedì?....allora non sapeva nessuno nessuno.....niente, tranne che i duecento metri di fascia di rispetto dal castello di Motta GIANFRANCO : Va be' ma duecento metri è legittimo Mimmo, ma no mille metri quadrati. DOMENICO : Non mi hai capito. GIANFRANCO : Mille metri quadrati. DOMENICO : Un.....allora un milione di metri quadrati, mille ettari GIANFRANCO : Mille ettari si, come fascia di rispetto eh...eh minchia DOMENICO : No! come fascia di rispetto, ti dico si sono fatti allora, i duecento metri fascia A, poi diciamo e questo già, al posto di essere un ettaro, come fascia A ne ha inseriti dieci ettari. GIANFRANCO : Eh...eh. DOMENICO : Fascia C......ne ha inseriti praticamente altri non lo so, ma occhio nudo veramente tu ti perdi, e fascia B e scusa e fascia C arriva fino alla fascia attaccata alla discarica, con tutto. GIANFRANCO : Perfetto. DOMENICO : Quello che è il contesto dei v....diciamo ai fini del vincolo, senti se ti dico che anche paesaggistico... allora rifletti un momento io quando vedo veramente quel foglio e vedo veramente i vincoli richiesti e proposti e accettati, quando si arriva a un paesaggistico, cioè dire non ce più ne fascia di rispetto non c'è più un cazzo, perchè veramente sul paesaggio, se tu hai una casa che sia una finestra e poi il comune vuole rilasciare il progetto che si può costruire dieci metri,porto l'esempio. GIANFRANCO : Eh...eh. DOMENICO : Ma che otturi la vista a qualcun altro paesaggisticamente lui non te lo fa fare quel palazzo per cui interviene il vincolo dove il sovrintendente ti dice, fermati GIANFRANCO : Giusto. DOMENICO : Che e.....e. GIANFRANCO : Giusto giusto. DOMENICO : Il signore ha il diritto al vincolo paesaggistico, su cui io, essendo ho avuto ho avuto nel passato, tante esperienze no, per cui avendo tu tante esperienze sei come una buttana eh...eh. Nel senso bello.. GIANFRANCO : Lo so. DOMENICO : Lo sai. GIANFRANCO : Lo so, lo so. DOMENICO : Sai sai sai praticamente......minchia ma vedi questo cornuto, cornuto di quello di razza GIANFRANCO : Si sta tirando da tutti i lati, Mimmo hai certezza Del fatto che c'è lui dietro? DOMENICO : Sì! perchè veramente la persona mi ha aggiornato no GIANFRANCO : E allora lui si è informato qua prima di muoversi DOMENICO : Certo che è messo lì, allora GIANFRANCO : Quindi questo bastardo, questo bastardo. DOMENICO : Io io. GIANFRANCO : Quando viene qua DOMENICO : Non ho dubbi… GIANFRANCO : Non è che....ecco. DOMENICO : Non ho dubbi di quello che praticamente....ora di fatto il capo che materialmente voleva parlarmi, quando Mimmo quella sera veramente aveva chiamatomi, non so se tu ti sei sentito? GIANFRANCO : Sì come no, certo che l'ho sentito lui DOMENICO : Uhm...allora quando veramente è avvenuto.....che lui mi aveva cercato, cos’è che praticamente era tutta, aveva organizzato lui il comitato GIANFRANCO : Sì! DOMENICO : Ma all'organizzazione del comitato veramente, voleva che Cosa? avere chiarimenti miei, no? GIANFRANCO : Ah...ah DOMENICO : Capito? GIANFRANCO : Sì! 96

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DOMENICO : Ovviamente ovviamente io purtroppo non ero in...in A sicilia GIANFRANCO : E sta....non non ti hanno trovato DOMENICO : No certo certo, veramente sono stato GIANFRANCO : Sì! DOMENICO : Scusa un minuto La conversazione ambientale del 28 febbraio 2012, che di seguito si riporta, captata all’interno dell’autovettura del CANNOVA in data 28/02/2012 riscontra le dichiarazioni rese dallo stesso al figlio prima riportate: (VOL. II aff. 3 ss) P: Ma tu con Mimmo ci collabori? G: Certo! P: E quindi te li da i soldi? G: Certo! Non lo vedi che abbiamo lav… abbiamo parlato di lavoro? P: Quanti soldi ti ha dato? G: Dipende quello che faccio, se guadagno 10.000 mi da 10.000, se guadagno 5.000 mi da 5.000. Al termine di un incontro tenutosi presso il ristorante “Papoff” di via I. La Lumia nr. 28, tra CANNOVA, Domenico Michelon e PROTO (VOL. II aff. 643 ss, annotazione di indagine), quest’ultimo saliva a bordo dell’autovettura del CANNOVA e durante una sosta per effettuare rifornimento di carburante, PROTO avveniva la consegna al CANNOVA della “mazzetta” di € 5.000, [Gianfranco, dico ci sono 5000 euro qua, te li sto ammucciando qua dentro]. Tale modalità si ripeterà anche altre volte; l’imprenditore, infatti, quando è a bordo dell’autovettura del CANNOVA, è solito riporre il denaro nel vano portaoggetti dell’autovettura, pensandosi sicuro da “sguardi indiscreti”. (VOL. II aff. 5 ss) numero progressivo n°491, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 18,00 del 28/02/2012, durata 60 minuti Decr. Int. Nr. 256/12 del 08.02.2012. CANNOVA GIANFRANCO indicato con la lettera “C” PROTO DOMENICO indicato con la lettera “P” omissis da inizio a ore 18:13:32 P: No, no, no, io, io ,io. C: Che tu, dai! P: incomprensibile C: incomprensibile … pago con la carta lascia sta… P: No! C: Stai buono, non rompere le scatole. Che caca cazzi!… Scusi… P: Ascolta, ascolta, suona suona suona. C: Stai buono, stai buono. P: Quant’è? C: Questi. P: Quant’è, quant’è. C: Grazie. P: Gianfranco, dico ci sono 5000 euro qua, te li sto ammucciando qua dentro C: Stai buono! P: Eh!Eh! omissis da ore 18:14:08 a fine.

A seguire, altra conversazione telefonica ad oggetto l’avvenuto incontro tra PROTO e il Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, il quale era anche Commissario Straordinario all’Emergenza Rifiuti. PROTO avrebbe voluto che il Governatore Lombardo facesse visita alla discarica per verificare se effettivamente dalla stessa venivano esalati quei miasmi che il “Comitato no discarica “ lamentava esserci. Si evidenzia, per quanto di interesse, la frase pronunciata dal CANNOVA, il quale per tranquillizzare immediatamente il PROTO precisava che comunque “le carte” - ovvero tutta la burocrazia della discarica – dovevano passare per il suo ufficio:

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PROTO: ... ma, mi dicono che c'è un decreto pronto, che devo dire..di sospensione... CANNOVA: ... ma ma... ti ripeto a me non risulta, a meno che non lo fà quello stronzo per i fatti

suoi senza farmi sapere niente, ma tutte le carte ce li ho io, comunque Mimmo..

di seguito quindi la conversazione interamente sopra già commentata: (VOL. II aff. 227 ss) Progressivo n°: 13109 Data : 03/03/2012 Ora : 09:55:43 Durata : 0:12:00 C: CANNOVA Gianfranco P: PROTO Domenico PROTO: Gianfranco... CANNOVA: Ehilà Mimmuzzo, minchia a prima botta... e che fu? PROTO: Porca Miseria, CANNOVA: Minchia colpo di culo eccezionale... PROTO: Ascoltami, mi dai, i due nomi... sia Assessore sia di... diciamo il tuo... che sto andando da

quella signora...eh l'altra persona... CANNOVA: Miii non ho capito niente...vuoi quali nomi? PROTO: Allora il tuo Direttore... CANNOVA: ... si... PROTO: .... e poi l'Assessore... CANNOVA: Allora Giovanni ARNONE... PROTO: .... no, no, aspetta, aspetta... aspetta... CANNOVA: ... dimmi... PROTO: ... una cortesia perché sono... non sono solo in macchina, c'ho persone... CANNOVA: ... a va bene ok... PROTO: ... se tu mi fai... mi fai un messaggino... lo preferirei.. CANNOVA: ... ah va bene ok...perfetto, perfetto... PROTO: ... esatto... CANNOVA: ... ma c'ha parlato con Veronica? Giovan.. eh Mimmo scusami... PROTO: Certo, certo caro certo... CANNOVA: ... va bene... comunque già è stato bloccato il Direttore... aspetta me... PROTO: Si, la persona vedi che ha confermato perché ieri sera, scusa ieri sera no... l'altro ieri sera

mi ha voluto rincontrare a Catania... CANNOVA: ... si, si... PROTO: ... niente mi hanno detto, mi aveva visto turbato, mi aveva visto molto agitato, purtroppo certo

lei mi ha trovato, lei, turbato e agitato, io guardi passo da persone che sono all'estranei... sono estranei, ormai non sono più nella struttura per anzianità in pensione...

CANNOVA: ... si ... PROTO: ... ma, mi dicono che c'è un decreto pronto, che devo dire..di sospensione... CANNOVA: ... ma ma... ti ripeto a me non risulta, a meno che non lo fà quello stronzo per i fatti suoi senza farmi sapere niente, ma tutte le carte ce li ho io, comunque Mimmo.. PROTO: ... non no non mi hai capito... non mi hai capito cosa ti voglio dire.. di fatto veramente, cosa sentiamo noi da quella persona, quella cosa richiede.. CANNOVA: ... certo, certo... PROTO: ... giusto... allora io cerco di stare alla larga, no? CANNOVA: Siii PROTO: Capito? CANNOVA: Siii

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PROTO: Dico materialmente dico, persone che sono in pensione, che non sono nella struttura Informano puramente così nel rapporto buono che esiste veramente nella vita ho sempre cercato di mantenere la pace ovunque dico, mi viene trasmesso.. che... come, dico... ma se io sto andando a casa.. a casa sua.. per il dialogo e qualcuno mi dice che lei... (incompr.)... a parte il mio ufficio, cosa vuoi trovare.. con chi vuole

trovare.. con chi si vuole sedere... con chi si vuole sentire.. CANNOVA: Certo, certo... PROTO: .... ma chi gliel'ho detto queste cose, ma lei si informi, si informi e si informi che cosa c'è... e poi gli ho detto la telefonata che ho sentito... CANNOVA: Hai fatto bene. PROTO: Si vero, perchè è vero, è vero dice, la mattina è venuta la signora, come cazzo si chiama, e (incompr.) non ricordo dice, però se mi ha detto questo nome oppure no... guardi... io ...non mi interessa... l'ha fatto, non l'ha fatto però di fatto io capisco che, qualcuno alle sue spalle lo mette con documenti, dove lei veramente deve scoprire il collo , ma non l'ho capito, e qua devo muovere a nome suo cose che forse lei non ha chiesto.. forse, io sto dicendo no, che non l'ha chiesto, forse... CANNOVA: ...certo ... PROTO: ... boh ho sbagliato... CANNOVA: No hai fatto benissimo, senti a proposito Mimmo, quando viene per il

sopralluogo ? Omissis dal minuto 04.03.870 sino al minuto 04.47.00 CANNOVA: Quando viene per fare la visita in discarica, in impianto.. PROTO: Ah no questo, allora oggi pomeriggio o domani (incompr.) CANNOVA: Va bene, fammi sapere in ogni caso Mimmo.. Omissis dal minuto 05.02.180 al minuto 06.25.840 PROTO: ...o oggi pomeriggio alle quattro... CANNOVA: ... si, si... ho capito.. PROTO: ... ma a quello che, a quello che ieri, l'altro ieri si un pò accennato, di fatto veramente, lui dice in caso passami a prendere, e poi vi dico che cosa fare, ora io penso, penso eh... che non voglia attivare quella che, diciamo il criterio... CANNOVA: ... che chiedono agli altri... PROTO: ... dico penso che la scorta, qualcosa se la porta, ma non quella diciamo la sua... CANNOVA: ... la risoluzione si... PROTO: Eh... quella, la macchina sua.. penso eh.. perché poi lo sai... io questo ti dico una bugia.. come intende muoversi... io ho capito così... che ci muoviamo in tre... CANNOVA: Ho capito... PROTO: E questa è la fase che, quella che io gli avevo chiesto, prima di fare qualsiasi atto lei venga, non appena apre il finestrino, se c'è odore, immediatamente.. io quell'istante, in seduta stante io chiudo la discarica, ora essendo che sono stato molto nervoso, aggressivo, deciso, in un certo senso veramente, poi giustamente lui non sa o

meglio fa finta di non sapere, che cosa, quella cosa del parco, che ti avevo detto il vincolo no... CANNOVA: ... si... Si rappresenta ora un ulteriore servizio prestato da CANNOVA a favore del suo datore, compiuto nell’ambito dell’accordo criminoso tra il funzionario pubblico e l’imprenditore catanese.

PROTO chiedeva al suo legale “Chicco” Sudano di preparare un documento da mandare al CANNOVA a mezzo posta elettronica. Il documento subito dopo veniva sollecitato da CANNOVA stesso. Dalle parole di Sudano sembrerebbe trattarsi di una semplice memoria, la chiama “mera riflessione”, ma, dall’intercettazione della E-mail (VOL. II aff. 404 ss), inviata da Sudano al CANNOVA, è possibile scoprire il reale contenuto del documento: la risposta che l’ufficio del CANNOVA, o meglio il CANNOVA stesso, a nome dell’ufficio che rappresenta quale funzionario dell’Assessorato al Territorio, avrebbe

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dovuto fornire alla richiesta della Provincia Regionale di Catania di parere sulla chiusura della discarica di C.da Valanghe d’Inverno, sita nel Comune di Motta Sant’Anastasia (CT), e sull’annullamento del decreto AIA già emesso.

È agevole scorgere che l’atto dell’ufficio è stato redatto da un legale di una controparte privata, soggetto economico personalmente interessato al procedimento, e non dal pubblico funzionario istruttore del procedimento. Il vile mercimonio che CANNOVA fa della sua funzione avviene in forza dell’incarico dal medesimo ricoperto in seno all’Assessorato al Territorio, che lo pone in una posizione strategica per quanto attiene tutte le autorizzazioni amministrative di interesse della società del PROTO. Tra l’altro CANNOVA gode della massima fiducia nel ricoprire queste mansioni ed è munito di apposita delega per rappresentare l’ARTA e presiedere le conferenze di servizi per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. (VOL. II aff. 466 ss) Progressivo n°: 22682 Data : 05/03/2012 Ora : 11:07:21 Durata : 0:03:47 P: PROTO Domenico S: SUDANO Chicco S: Mimmuzzo! P: Chicco, ti disturbo, Chicco? S: No, assolutamente, Mimmuzzo... come stai? P: Senti io ho, ho un... Mah, come al solito, incandescente. S: Sempre camurrie ci sono...(sic) P: Senti, senti, una cortesia... S: Si! P: Ehm... Tu gli avevi fatto un lavoro alla... dottore Gianfranco CANNOVA... S: Si! Già gliel'ho mandato, Mimmo, già le ho appena mandate. P: Ah, si? S: Si. P: Basta. Basta, eehh materialmente io l'avevo dimenticato, per cui praticamente stamattina mi son detto

"Porca miseria!" S: (saluta persone vicine a lui)...Buongiorno...come state? Buongiorno...Scusi...Buongiorno, buongiorno. (torna a rivolgersi a Mimmo) C'è qua il signor

ADORNETTO.. P: Dovrebbe essere con... con... S: Si si si, assieme ad altre persone, che stanno prendendo delle misure. P: Si si si, c'è uno sportello... uno sportello... Ascolta Chicco! S: Io ho già mandato all'indirizzo email quella riflessione. P: Ho capito. Va' bene. Ora io, ora lo chiamo e... Ho dimenticato, veramente di comunicartelo, perchè

(incompr.)... S: No e infatti...però ho parlato, non ti preoccupare, già tutto fatto, Mimmuzzo, già tutto fatto. P: Va' bene. (VOL. II aff. 230 ss) Progressivo n°: 13195 Data : 05/03/2012 Ora : 12:49:01 Durata : 0:02:11 CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) SUDANO Chicco (CHAMATO) SUDANO: Architetto. CANNOVA: Chicco carissimo. Scusami se.... SUDANO: No assolutamente... CANNOVA: Senti Chicco hai parlato con Mimmo? SUDANO: Ehhh si si si... 100

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CANNOVA: Eh mi serve questo documento Chicco.... SUDANO: Eh ma gliel'ho rigirato, non l'ha ricevuto neanche la seconda volta? CANNOVA: Per email? SUDANO: Si. CANNOVA: No. evidentemente c'hai l'email sbagliata Chicco. SUDANO: Ma io ho ricevuto, ho ricevuto l'email ma non l'allegato. CANNOVA: Ho ricevuto, ho aperto la posta fino a poco fa.. SUDANO: Si e non ha... CANNOVA: Niente non c'è niente. SUDANO Posso mandarlo un fax... riprovo a mandarlo con , con.. CANNOVA: No per email Chicco, riproviamo per email ….che è più riservato SUDANO: Si no, no, no, infatti.. e vediamo con la.. CANNOVA: Mi verifichi l'indirizzo? Chicco.. SUDANO: Eh quello là a cui l'ho mandato [email protected] CANNOVA: Ma senza punto Chicco.. gcannova senza punto. gcannova senza punto. SUDANO: Si si si..e dove ho mandato il primo..però al suo messaggio..però ho fatto rispondi..e

quindi non c'è possibilità di avere sbagliato e ho rimandato scritto riprovo.. e ho allegato il documento..

CANNOVA: Senti fai una cosa, rimandalo e metti la risposta. C'è una opzione generalmente.. SUDANO: Ah ok perfetto..va bene va bene.. ok ok.. CANNOVA: Di risposta quando apri l'email. Così verifichi. se l'ho ricevuto. SUDANO: Va bene, va bene, perfetto. CANNOVA: Mi spiace ma.. SUDANO: No no, mi spiace a me...te lo mando dal mio quello dello studio e anche dall'altro

indirizzo Quello Yahoo, Hotmail, quell'altro mio privato, vediamo in un modo o nell'altro lo facciamo arrivare. Va bene va bene.. la saluto.

CANNOVA: Grazie chicco ci sentiamo. SUDANO: Arrivederci architetto, la saluto. (VOL. II aff. 404 ss) Progressivo n°: 2566 Data : 05/03/2012 Ora : 13:09:33 Durata : 0:00:00 CANNOVA Gianfranco (DESTINATARIO) SUDANO Chicco: (MITTENTE) IL TESTO DELL’ALLEGATO DELLA MAIL IN FORMATO PDF SI ALLEGA AL PRESENTE VERBALE. OGGETTO: DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI - C.DA VALANGHE D’INVERNO - MOTTA SANT’ANASTASIA (CT)

– RICHIESTA DI ANNULLAMENTO DECRETO A.I.A. N. 221 DEL 19/03/2009 . Facendo riferimento all’Impianto di Discarica per rifiuti non pericolosi di cui in oggetto si rende noto che lo scrivente ha autorizzato con Decreto A.I.A. n° 562 del 27.06.2007 l’Impianto di Discarica per rifiuti non pericolosi attualmente esistente.

Solo in seguito al rilascio del suddetto Decreto, la stessa Società ha elaborato e presentato allo scrivente il progetto “Opere per la conversione ed adeguamento della Discarica per Rifiuti Inerti di C.da Valanghe d’Inverno in Discarica per Rifiuti non Pericolosi” ai fini dell’ottenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale come richiesto dalla normativa vigente.

Tale progetto, successivamente autorizzato con D.R.S. n° 221/2009 rilasciato dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in data 19/03/2009, è stato regolarmente valutato ed analizzato dagli enti chiamati ad esprimersi in merito sia in fase di Autorizzazione Integrata Ambientale, sia in fase di Valutazione d’Impatto Ambientale; in seno a tale iter procedurale autorizzativo si è ritenuto che la suddetta conversione presentava il grande vantaggio di ridurre gli impatti ambientali che sarebbero derivati dalla progettazione di una discarica ex-novo in un altro sito considerato che: 101

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- la vasca in oggetto usufruisce di tutte le strutture già esistenti e indispensabili per le attività a servizio della gestione della discarica (accettazione, bilici, uffici amministrativi, capannoni per il ricovero e la manutenzione dei mezzi, sistema di videosorveglianza a circuito chiuso, ecc.);

- l’area all’interno della quale ricade la nuova vasca è limitrofa a quella dell’impianto di discarica esistente, ciò comporta l’uso delle esistenti vie di accesso per i mezzi conferenti senza ulteriori aggravi in termini di traffico veicolare;

- il sito in oggetto è già provvisto di un impianto di pretrattamento/selezione dei rifiuti autorizzato con D.R.S. n° 661 del 10/07/2008 rilasciato ai sensi del D.Lgs. 152/06 dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente che è in esercizio e che, poiché imposto dal D.Lgs. n° 36/2003 (“i rifiuti potranno essere collocati in discarica solo dopo trattamento”), è stato progettato e dimensionato anche in vista dell’attivazione dell’Ampliamento sito in c.da Valanghe d’Inverno;

- nell’intera area coltivata a rifiuti è presente un sistema di captazione e trasporto del Biogas da Discarica (tubazioni di trasporto, pozzi di estrazione, stazioni di termoregolazione, etc. etc.) che convoglia il Biogas prodotto ad un idoneo Impianto di produzione di energia elettrica da Biogas;

- nell’intera area coltivata a rifiuti è presente un sistema di captazione e trasporto del percolato prodotto dal corpo discarica che viene convogliato ad una vasca di stoccaggio realizzata a regola d’arte già esistente e collaudata dagli enti di controllo.

A ciò si aggiunga che il suddetto progetto, oggetto della presente, è stato redatto, presentato e poi autorizzato nel rispetto di quanto previsto dal Piano di Gestione Rifiuti vigente che prevede che “Dovranno, pertanto, essere realizzati ampliamenti delle capacità delle discariche esistenti (da realizzare, ove possibile, in via prioritaria) o nuove discariche, in modo da sostituire quelle esaurite o in via di esaurimento previste nella tabella 8.10 del Piano [omissis] e cioè anche la discarica attiva di Motta S. Anastasia di proprietà della società OIKOS S.p.A., inserita tra le discariche attive all’interno del Piano Gestione Rifiuti (allegato “e” alla prima versione approvata con Ordinanza n.1166 del 18/12/2002; tabella 6 dell’Allegato 4 del primo aggiornamento approvato con Ordinanza n.1260 del 30/09/2004; tabella 6.1 dell’Allegato 4 del secondo aggiornamento approvato con Ordinanza n.1133 del 28/12/2006). Si rende noto inoltre che il suddetto D.R.S. n° 221, rilasciato dallo scrivente Assessorato in data

19/03/2009 relativamente alla Discarica in oggetto, approva il progetto presentato dalla Società

ai fini del rilascio delle autorizzazioni in merito e che all’interno dello stesso sono stati analizzati

i criteri per la localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti per come

vengono enunciati all’interno del Piano regionale di gestione dei rifiuti (TITOLO III

PROGRAMMAZIONE, art. 9 Piano regionale di gestione dei rifiuti, comma 4, lettera f) che così

recita: “4. Il piano regionale di gestione dei rifiuti:[…] f) fissa i criteri per l’individuazione delle

aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti e i criteri

per l’individuazione dei luoghi o impianti idonei allo smaltimento, nonché le condizioni ed i criteri

tecnici per la localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti, escluse le discariche, in aree

destinate ad insediamenti produttivi;”) e che non ha mai fissato l’obbligo di rispettare precise

distanze. Inoltre, relativamente alla necessità di mettere in atto provvedimenti tesi ad impedire che la vecchia discarica emani fetori e polveri sottili fuori norma, si rende noto che la Società ha attivato, come imposto dalla normativa vigente in materia, D.Lgs. 36/2003 (Allegato 2, art. 8, comma 1 – art. 9, comma 1 PIANI DI GESTIONE OPERATIVA, DI RIPRISTINO AMBIENTALE, DI GESTIONE POST-OPERATIVA, DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO, FINANZIARIO) Allegato 2 - paragrafo 5), un Piano di Sorveglianza e Controllo in quanto parte integrante del progetto di una discarica la cui corretta progettazione ed applicazione è garanzia di una adeguata ed attenta conduzione di un impianto così complesso e mutevole.

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Il documento relativo al suddetto Piano è parte integrante dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dallo scrivente e la relativa corretta esecuzione nonché l’osservanza di metodiche, campionamenti, analisi e limiti relativi vengono costantemente vigilate dall’Ente preposto al controllo rappresentato dal Dipartimento Arpa Provinciale di Catania. Ad oggi, lo scrivente non ha mai ricevuto comunicazioni relative a gravi superamenti dei valori soglia di alcun parametro monitorato; avendo interpellato in merito il Dipartimento Arpa Provinciale di pertinenza, si è appreso che in data 28/06/2011, nel corso di uno dei monitoraggi che vengono abitualmente effettuati dalle Autorità competenti al controllo, è stato riscontrato un superamento del valore di attenzione delle “polveri totali sospese” nel punto di monitoraggio individuato, in seno al medesimo P.S.C. come punto a valle della discarica; si apprende altresì che, già in seguito al successivo campionamento, svoltosi in data 09/08/2011, nei punti a monte e a valle della discarica di cui al Piano di Sorveglianza e Controllo, erano stati registrati valori inferiori al valore di attenzione. Tanto più che la Società, nel periodo in esame, dichiarava che dall’analisi dei valori registrati da Gennaio ad Agosto 2011, non solo non erano mai stati registrati valori al di sopra del valore di attenzione individuato da ARPA come valore soglia, ma che gli stessi valori erano di gran lunga al di sotto del suddetto valore di attenzione non mostrando alcuna compromissione ambientale. Sebbene, allo stato, non si è potuto accertare se e quando tale atto amministrativo, completamente redatto dal legale del PROTO e sicuramente non un parere [Io ho già mandato all'indirizzo email quella riflessione], sia stato emanato, tuttavia la detta conversazione costituisce ulteriore elemento a carico dei due, con la complicità del legale, la cui posizione necessiterà di un successivo vaglio investigativo. Nella conversazione di seguito esposta, PROTO esprimeva tutte le sue preoccupazioni al CANNOVA nel caso di revoca dell’autorizzazione per l’ampliamento della discarica sita in C.da Valanghe D’Inverno. Per l’imprenditore era di vitale importanza che venisse sciolta al più presto la questione. CANNOVA, facendo leva sulla sua posizione in ARTA, immediatamente rassicurava PROTO: infatti, l’esito dell’istruttoria era legato a doppio filo con altro procedimento AIA relativo alla richiesta di apertura di un altro sito di discarica, gestito da altra società nel comprensorio del Comune di Ramacca. Poiché tale comune è molto vicino a quello di Motta S. Anastasia, PROTO si preoccupava del potenziale concorrente della sua società nella raccolta dei rifiuti e dei conseguenti minori ricavi. CANNOVA sul punto [Mimmo, io su Ramacca sto facendo il provvedimento negativo....e lo metto subito alla firma]

Poi, i due hanno parlato di un pranzo fissato per l’indomani a cui avrebbe partecipato anche il funzionario del Dipartimento Acque e Rifiuti, Domenico Michelon, sub-commissario all’emergenza rifiuti. Dall’ascolto della conversazione sembra che era intenzione del Proto tentare di corrompere il funzionario e che scopo del pranzo fosse proprio quello di sondarne la propensione ad accettare tangenti: come si evince dalle parole di PROTO [Gianfranco! Io ti sto dicendo,... fammi verificare perchè ...il primo impatto devo pensare questo che ti sto dicendo. Primo impatto! Il secondo: voglio verifica! Perchè se io veramente se non verifico, se tu veramente hai mani lunghe o mani corte se non ti do veramente possibilità di avere denaro, come faccio a dire se sei buono o sei ladro? O sei cattivo?.]

CANNOVA esprimeva comunque forti dubbi sull’affidabilità del Michelon Cannova: [...] ma..scusami. se mi dici questo...se mi dici questo allora a quello che ci siamo portati insieme a mangiare, fa il doppio gioco? [..] e...allora scusami! Prendiamo provvedimenti, Mimmo....è inutile che andiamo a fare questa cosa... Proto: Alt..alt....alt.....domani noi andiamo a pranzo, e noi domani invece io ti dico, io un minuto prima ti dico che cosa attivo. Perchè devo mandarlo veramente...... Cannova: ...ma tu sei sicuro che...tu sei sicuro che non ci piglia per il culo? Proto: Scusami! Io ti sto dicendo... Cannova: ..a questo punto...a questo punto c'è il dubbio che c'è il forte..il forte sospetto che ci sta prendendo per il culo. 103

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Proto: Io ti sto dicendo, di fatto non è che, purtroppo lo fa lui quel documento. Dal tenore della conversazione sembra che il documento in grado di assicurare la sopravvivenza alla discarica OIKOS doveva essere firmato dal Michelon, probabile soggetto istituzionale preposto a rilasciare il parere decisivo, soprattutto per quanto attiene la valutazione delle emissioni delle polveri inquinanti che il comitato “No Discarica” sosteneva provenire dalla discarica “OIKOS”.

Si segnala un’altra frase del CANNOVA [Cannova:Senti secondo te allora alla luce di tutto questo,giorno otto nel momento in cui vado a fare il provvedimento di chiusura di Ramacca, tutto questo casino dovrebbe finire?”] che garantiva PROTO, in forza del ruolo ricoperto in Conferenza dei Servizi, sulla pronta risoluzione dei problemi della OIKOS (VOL. II aff. 469 ss) Progressivo n°: 22722 Data : 05/03/2012 Ora : 16:59:14 Durata : 0:44:53 P: Proto Domenico= Chiamante C: Cannova Gianfranco= Chiamato dalle ore 16:59:14 alle ore 17:00:05 omissis. C: Va be' io ci ho mandato il messaggio comunque... P: Sì,sì! Io confermo, Gianfranco,...per domani tutto, nel senso qualche novità..però vedi che si...arriva....cerco di dartela qualche cosa di novità. C: Mi arriva?.... P: Dico, qualche novità, ho qualche novità da darti in merito,... C: ...a va bene! P: Capito?......e......tu hai avuto per quella cosa che di fatto sappiamo che ancora non è morta... C: ...si... P: ...la delibera, l'hai l'hai..già avuta come assessorato? C: No! P: E la delibera di giunta non te la ritrovi! C: No! P: Perchè il sindaco non te l'ha trasmessa? C: No!..... P: Non può essere perchè c'è il protocollo...cioè ufficialmente... C: ....che protocollo.....che numero ha..che numero ha di protocollo.... P: ...e domani te lo porto. Giusto? dico non è che .... C: Uhm...molte...molte cose quel bastardo...e....se...li tiene lui. P: Voglio dirti....voglio dirti, di fatto veramente,...se li tiene lui...ma se li manda con la posta...con la raccomandata, se li tiene lui...c'è il consiglio comunale che dice:no! Capito? C: Ah! P: ..è aggiungo...aggiungo, sembrerebbe che ieri,......ci sia la sopraintendenza che..non è stata invitata in quanto su quell'area insiste il vincolo anche...di un fiume o meglio di un torrente di pregio ai fini di altre cose. Un vincolo della sopraintendenza dell'aerea. C: Ma...no! Senti. Noi abbiamo chiamato la ..e... Forestale per sciogliere il vincolo idrogeologico,... P: ..si... C: ...la forestale, avrebbe dovuto dire in quell'occasione: no! C'è un vincolo della sopraintendenza...oppure il comune nel certificato di associazione urbanistica doveva indicare che c'era un vincolo della sopraintendenza P: E' questo dico... C: ...quindi se non....se tu..se questi due enti non lo dicono, Mimmo... P: ...Gianfranco...Gianfranco. C: Eh! 104

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P: Il comune non lo ha detto, .........precedente.. C: Il comune non lo ha detto. P: .e.....il sindaco precedente, scusa .,.era (incompr.)...mi hai detto...(incompr.)... C: Ma! Senti. Il fatto che ci sia il vincolo, non vuol dire niente, Mimmo! Perchè non è che ce lo possiamo sognare noi. P: Mi senti? C: Mimmo....Mimmo?........Pronto...pronto? P: Gianfranco? C: Ehi Mimmo ora ti sento meglio. dai. P: Dicevo,..il comune ai tempi non te l'ha detto ed oggi il sindaco, l'attuale amministratore so che si è rapportato con la sopraintendenza. .. C: ...eh... P: ..adducendo che il suo ufficio tecnico... C: ..eh... P: ..... di fatto...adduce che esiste questo vincolo e che di fatto...non lo aveva...non lo aveva e..diciamo sottolineato, non l'aveva....allora... C: .neanche al TAR può andare perchè sono scaduti i termini, Mimmo, quindi che cosa vuole fare. P: No! Io voglio dirti ....(incompr.)...che qualcuno..io penso che,.. c'è il disegno che sin quando questa storia rimane lì aperta, sono io oggetto di morte, e sin quando c'è il NI, che sempre il pericolo che qualcuno veramente attivi..il pericolo di uccidermi, allora sta cosa o si definisce.....o in un senso o è sì allora si da il via a me, e guarda personalmente io non ho assolutamente e ...problemi se è si! Cerca di capirmi! O se è no, non..non ho nessuna...solo un problema ho. Che qualcuno adduce che se è sì, non ci sono problemi. Se è no, significa che devo morire io per esserci sto sì! ....Perchè attualmente hanno un no...capito? [non è dato comprendere in pieno il significato reale di questo passo] C: Eh! P: ..hanno un NI.....perchè esisto io. C: No...non..non lo so se si può sciogliere Mimmo, perchè c'è , ti ripeto , i termini anche dell'impugnativa che sono scaduti. Quindi pure se noi non abbiamo la sopraintendenza, ce ne stiamo sbattendo! [si segnala la partecipazione societaria del CANNOVA] P: Si, però voglio dirti, se tu purtroppo o il (incompr.)si può dire: o si o no, e si dice subito.... C: ..sì.... P: ..io veramente esco da quello che è il pseudo rischio di..di.... C: ...sì, sì! Lo so, lo so!L'ho capito...ho capito. P: uccidermi senza che di fatto , veramente, io c'entro nulla in tutta questa storia. perchè di fatto, veramente è una storia che ...da un giorno all'altro esce fuori. Ma io.. C: ..si! P: Allora divento io... pericolo di morte in quanto c'è un Ni. C: Ho capito. P: Ora io sentivo, sentivo l'altro giorno il tuo direttore, attenzione. C: Uhm..uhm...! P: Che veniva, ripreso, anche da ehm ..l'attuale assessore ..Giosuè Marino, e... un sistema molto aperto e pubblico...lo adduciava: ma perchè non l'hai fatto questa cosa? Se sta cazzu di cosa non è di piano, ma perchè non si fa? Non si dice che...si respinge perchè non è lì! E lui....ehm...è stato molto, molto, molto...ora voglio dirti.....cioè vieni anche chiesta questa cosa veramente a trecentosessanta gradi, scusa è da piano? Si o no? No! C: Certo che è da piano, abbiamo avuto la conformità Mimmo! P: No..no...(incompr.)parlo di quella..(incompr.)... Gianfranco? C: Eh! Dimmi. P: Caltagirone e come si chiama li... C: Ramacca,.. P: ...Ramacca, qualcuno sosteneva: è da piano sta cazzo di discarica? Quello mi dice no! Il tuo direttore dice (incompr.)..........mi senti? 105

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C: Mimmo, io su Ramacca sto facendo il provvedimento negativo. P: Voglio dirti,.... C: ...e lo metto subito alla firma.... P: ..voglio dirti, scusa, di fatto, di fatto, sta discarica è prevista da piano? Ramacca? C: No! No! No! P: Ecco! Gli è stato chiesto da direttore, dall'attuale e...Giosuè, dicendo al tuo direttore, non quello che è vicino. Il direttore, lo hai capito chi. C: Si! P: ecco.....se di fatto questa discarica fosse da piano. Allora lui dice:non è da piano. C: Uhm...giusto! P: Allora, ma, ma perchè non dici immediatamente, che sta cosa non può essere esitata per questo motivo che ci state dando, rompendo i coglioni su una cosa che...(incompr.).. C: ..Mimmo...Mimmo va bene! Ma io sto aspettando giorno sette che c'è convocata l'altra...l'ultima conferenza è giorno otto c'è il provvedimento! P: ..(incompr.)..giorno otto marzo...otto aprile? C: Si! ora, ora marzo.. Ora. P: Marzo! C: Oggi ne abbiamo, Mimmo.....oggi ne abbiamo cinque. P: Gianfranco... C: Mi devi dare solo il tempo di fare giorno sette questa conferenza e giorno otto esce il provvedimento. P: Bah! C: Dopo di chè di questo Ramacca... P: ..E allora... C: ....non ne voglio sentire più niente! Completamente. P: ma no perchè... C: quello stronzo.....quello stronzo è d'accordo con me, perchè gli ho detto: Ingegnere [fa riferimento con ogni probabilità a Natale ZUCCARELLO ndr] o lei mi firma questo provvedimento e lo porta alla firma del direttore o io non mi assumo nessuna responsabilità. Perché sta succedendo questo, questo, questo questo e quest'altro.Lui: no,no,no. Subito, subito, facciamo il provvedimento negativo subito, subito, subito! Hai capito? Quindi, appena gli ho raccontato un po' di cose, quello si è cacato e mi...mi diede carta bianca per fare subito il provvedimento. Quindi non ne abbiamo ostacoli. P: Gianfranco... C: Eh? P: Io...tu aspettati sorprese fino all'ultimo momento. C: A va bè! Questo si...ma questo sicuro Mimmo...figurati. Però stai tranquillo.. P: ..(incompr.).. C: e dimmi... P: so che il sindaco..è entrato in procura, ha denunciato questi due...di:a,b,c,d,e,f,g.... C: Sì,sì! me lo hai detto, me lo hai detto! P: ...Dico, materialmente è spaventato, si sta facendo, quasi quasi prendendo la guardia del corpo........per dire...minchia! C: ..minchia addirittura... P: ..tu guarda che il sindaco quando verrà li verrà lui direttamente. Guarda che cosa ti dirà! C: Va bene! Omississ dalle ore 17:09:35 alle ore 17:32:10 C:Senti secondo te allora alla luce di tutto questo,giorno otto nel momento in cui vado a fare il provvedimento di chiusura di Ramacca, tutto questo casino dovrebbe finire? P: Ma, secondo me, sì! O se non finisce.. C: ..io ti posso dire una cosa... P: ...scusa...se non finisce... C: ..eh... 106

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P: .....sol perchè non si può assolutamente far finirlo si capirebbe chiunque, io l'ho denunziato, tu immagina che io lo denuncio, giusto? Anzi ti dico una cosa. In un provvedimento che ricevo per la prima volta, leggo quello che mi ero veramente già confidato con una persona, ..dicendo: scusami, fino a....stanno chiedendo...fino ad oggi avevano chiesto, solo ed esclusivamente il ritiro del decreto. La battaglia, tu ti puoi guardare tutte le carte. Riflettici. Oggi trovo un documento dove dice :ritirare il decreto e prendere provvedimenti per la polvere e per il cattivo odore. per la prima volta. C: Minchia! Ancora per la polvere ci rompono i cazzi... [vale quanto sopra] P: Allora.......(incompr.)..quella che hanno convocato da coso...cioè a dire.....Gianfranco... C: Eh? P: Emanuele fa un documento? C: Eh! P: Ci siamo? C: Sì! P: di fatto questo documento quando lo fa? Dopo!.........che noi ci sentiamo...... C: E quindi? P: ....è quindi io per la prima volta, sento, vedo con i miei occhi e leggo una cosa che io ho detta, fino ad oggi nessuna ha chiesto della discarica in funzione, cos'è che si deve fare. C: ma..scusami. se mi dici questo...se mi dici questo allora a quello che ci siamo portati insieme a mangiare, fa il doppio gioco? P: Domani io mi ..(incompr.)..io ti dico che purtroppo sto diventando veramente troppo cattivo con me stesso! Ah! Io volevo dirti una cosa, per cui te lo dico perchè tu essendo come me, ed io con te... C: ....ma scusami, aspetta! Guarda che quello che stai dicendo tu è grave. P: E' grave! E lo so! C: e...allora scusami! Prendiamo provvedimenti, Mimmo....è inutile che andiamo a fare questa cosa... P: Alt..alt....alt.....domani noi andiamo a pranzo, e noi domani invece io ti dico, io un minuto prima ti dico che cosa attivo. Perchè devo mandarlo veramente...... C: ...ma tu sei sicuro che...tu sei sicuro che non ci piglia per il culo? P: Scusami! Io ti sto dicendo... C: ..a questo punto...a questo punto c'è il dubbio che c'è il forte..il forte sospetto che ci sta prendendo per il culo. P: Io ti sto dicendo, di fatto non è che, purtroppo lo fa lui quel documento. Perchè lui ne ha parlato sicuramente con qualcuno e qualcuno veramente la...non....è allora. La mia....vedi che è in buona fede anche lui. ...Non è lui veramente il leone o il lupo. C: No! A questo punto non ci credo che è in buona fede. Perchè se lui ha riferito, sicuramente ha riferito che ci siamo visti, ha riferito che ha avuto queste informazioni, ha riferito che... P: ....ma che avevi dubbi?...ma che avevi dubbi?... C: No! E allora no Mimmo! Perchè dobbiamo continuare a giocare così a farci prendere per il culo, scusami. P: Oh..oh! C: Allora. facciamo una cosa. Se tu domani vuoi fare il pranzo, quanto meno scopriamolo. P: E' questo ti voglio dire. Io domani vengo, che fai scherzi.... C: Quanto meno scopriamolo, quantomeno gli facciamo capire che non siamo cretini... P: Ti dico....ti dico che io domani gli dico a lui che io il tredici sarò lì con diecimila persone, ..famiglie. Per cui se loro ne hanno cinquemila firme, io ne ho diecimila e se ne vogliono centomila gliene porto centomila pur non avendo gli abitanti. Che cosa devo dirti? C: Quindi tu pensi che l'indomani, questa cosa già Emanuele la saprà! P: Come? C: L'indomani, Emanuele, questa cosa la saprà! P: Gianfranco! Io ti sto dicendo,... fammi verificare perchè ...il primo impatto devo pensare questo che ti sto dicendo. Primo impatto! Il secondo: voglio verifica! Perchè se io veramente se non verifico, se tu veramente hai mani lunghe o mani corte se non ti do veramente possibilità di avere denaro, come faccio a dire se sei buono o sei ladro? O sei cattivo? 107

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C: Certo! P: Dammi...dammi la possibilità di lanciare veramente quelle che sono alcune...perplessità e verifico io, veramente, perchè..sai perchè il tam..tam, di fatto lo..lo tengo.. C: ..ho capito.. P: lo tengo a conoscenza subito immediato e istante. C: Aspetta! Però considera una cosa. E' stato lui a cercarci. P: ma ...perchè...ti sto dicendo... C: ..quando è venuto a Catania. è stato lui a chiamarti. P: Sì! Ma lui cosa aveva come perplessità? Giustamente dai..lui non è...lui gli ha detto semplicemente: io ho....percepito questo. Di fatto stamattina mi viene richiesto quest'altro. Lui dice: non so più quello che veramente....perchè se è quello, non è di mia competenza, è e l'ho detto... al direttore. Ci siamo? C: Sì! P: Capito? C: Sì! sì. P: Allora, tu sai che Emanuele si è rotto i coglioni ed ogni giorno ha i carabinieri la dentro. Giustamente si è rotto i coglioni. Allora, io sono convinto che, dal momento che Emanuele ...sa questa cosa, sai Emanuele con tutti i cazzi che ha, diciamo, se Mimmo gli racconta qualcosa, quello veramente la prende che non penso che sia ferrato nel mio settore, Mimmo no! Mimmo è ferrato. E allora nel momento in cui l'esperto gli dice non siamo noi, quello possibilmente per togliersi ....LEANZA, DI GUARDO o a chiunque, gli dice senti non siamo noi, qua ti stanno prendendo per il culo. Punto! C: Eh! P: Ma chi li prende per il culo....mi hai capito. No? C: Si,si! P: Allora detto questo... C: Minchia il gioco delle tre carte mi pare, Mimmo! P: Oh.....ci sei arrivato! perchè il tuo assessorato, io ti assicuro che è stato veramente...già allertato, lo stesso giorno che noi eravamo lì! Tu non lo sai, ma io sì! C: Ho capito. P: Io,...noi abbiamo chiamato il tuo direttore. Il tuo direttore non sapeva nulla. Chiaro? C: Ma non sa nulla. Tutt'ora non sa nulla, ha soltanto quello che gli hanno riferito. P: Una nota non ce l'ha? C: No...la nota si che ce l'ha! ma aspetta che gli porto le carte io. Infatti mi ha lasciato detto in segreteria...e voglio parlare con Gianfranco. P: .....(incompr.).. C: ..e quindi quello aspetta che io ci vado per portargli le carte. P: Tu...di fatto vedrai che ci sarà DI GUARDO, perchè LEANZA fa un passo indietro, ma DI GUARDO invece ora è fanno il gioco delle parti. C'è dove parte uno e c'è dove parte l'altro. Allora tu vedrai che nel tuo... ufficio, nel tuo assessorato già c'è stato veramente l'intervento proprio scientifico fatto da DIGUARDO. Già io lo so perchè...te l'ho detto che sabato mi sono incontrato..... C: ..Eh... P: ....hanno voluto conferma che di fatto veramente ....capito? C: Sì,sì,sì,sì! Ma è probabile perchè il mio direttore, essendo pure PD, dialoga con i suoi omonimi. P: Ti ho detto già..Catania sapeva sabato,...da sabato mattina a sabato pomeriggio.. C: ...uhm..uhmm.. P: ...vengo a conoscenza, richiesto veramente: Ci vediamo dico domattina a scendere. Ci siamo visti la mattina e veramente già erano stati sollecitati da Tizio, Caio e Martino addirittura, adducendo che sono barricati i cittadini, così per volontà del presidente anche di chiudere sta cosa. per cui... chiudiamola punto e basta. C: Ho capito! P: E ti dico che il sindaco di ....ha denunziato che DIGUARDO ha sponsorizzato la discarica...proprio è denunziato..è una denunzia. C: Va be' quello ha fatto bene tutto sommato, Mimmo. non è che... 108

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P: ...dico non sai niente tu ah? C: Va bene, va bene! Comunque non ti preoccupare che giorno 8, ti ripeto ..esce questo provvedimento ..Così la finiamo pure con questo provvedimento [relativo a Ramacca] P: ...sì, sì! Allora! se questo veramente, io ti prego di... fin quando rimane con il NI, io sono pericolo di uccisione...perchè Ni? Allora ..se ti dava.....(incompr.).. dovete prenderla per si dateci si. Ci devo dire: io ti giuro! Ti direi: Gianfranco se non ti attaccano non ti arrestano firmaci questo decreto e vaffanculo! Allora ti attaccano ti arrestano! .....(incompr.)..lo puoi fare? Minchia mettici No! Basta che non è NI! Perchè veramente se no io sono sempre devo camminare stagnato! Con il culo.. C: ..non..non... P: ..con il culo appogiato al muro. C: Lo dobbiamo....lo dobbiamo fare subito. Lo devo farlo subito, Mimmo! P: La metto subito alla firma C: Gianfranco ti ringrazio! Allora domani Allora pranzo una e mezza ...e poi lasciamo l'amico e ce ne andiamo a passeggiare...... La cripticità di alcuni passi dell’intercettazione e gli evidenti sottintesi non permettono di comprenderne il significato completo, ma denotano l’elevata capacità di CANNOVA di acquisire informazioni riservate, nonché le sue conoscenze istituzionali, come emerge relativamente alla “questione Michelon”, per cui sembra che PROTO ancora non avesse compreso se questi era corruttibile o meno 8. Il giorno successivo avveniva l’incontro presso il ristorante “Papoff” di via I. La Lumia, come accertato dalla Polizia di Stato (VOL. II aff. 644 ss), che ha segnalato l’incontro ed il pranzo tra DOMENICO Proto, Gianfranco CANNOVA, Domenico Michelon e Roberto Li Causi, questi ultimi funzionari del Dipartimento Acque Rifiuti.

Appare quasi superfluo sottolineare come l’incontro, in ambienti non istituzionali, tra i funzionari pubblici ed un soggetto privato, che è l’imprenditore coinvolto in un procedimento amministrativo gestito da quegli stessi funzionari (Michelon svolgeva il ruolo di sub-commissario delegato all’emergenza rifiuti e che il Dipartimento Acque e Rifiuti è soggetto istituzionale coinvolto nelle Conferenze dei Servizi) viola assolutamente qualsiasi etica professionale e di conseguenza induce a dubitare sulla serietà dello stesso procedimento.

Prima del pranzo CANNOVA fha fatto salire a bordo della sua autovettura Michelon e Li Causi; questo è il colloquio ambientale che ne segue: (VOL. II aff. 11 ss) numero progressivo n°655, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 14,00 del 06/03/2012, durata 60 minuti. CANNOVA GIANFRANCO indicato con la lettera “C” MICHELON DOMENICO indicato con la lettera “M” LI CAUSI Roberto indicato con la lettera “U” omissis da inizio a ore 14:20:49 C: Buongiorno! M: Ciao Gianfranco! U: Ciao, ciao Gian… M: C’è pure Mimmo? C: Sta venendo e… portava ritardo in autostrada quindi mi ha detto valli a prendere tu così guadagniamo tempo… o ci

trasferiamo la. M: Dove? C: Da Papoff. Per voi va bene? M: Ma per me va bene. Senti ma c’è stato l’incontro tra lui e il Presidente? C: Si. M: E come è… C: Non ne abbiamo ancora parlato perché non ci siamo… no, non ce n’è cinta Mì. Ho abolito la cinta. Non ho ancora

notizie, c’è andato domenica comunque, per evitare che ogni volta ci sentiamo sempre per telefono, minchia sempre a parlare per telefono mi secca.

8 Si segnala che nei confronti di Micelon era stata autorizzata l’intercettazione ambientale nel suo ufficio, che nonchè andata a buon fine in quanto Micelon ha scoperto la microspia istallata sul suo monitor, perché non si accendeva. 109

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M: Si appunto! C: Senti invece è arrivata la convocazione di Emanuele. M: Per che cosa? C: Per il giorno 13. Quella che tu mi avevi anticipato… M: Questa per la… si, per il comitato alla discarica, si. C: E’ arrivata la convocazione per il 13… M: Ahah! C: … a Giovanni Arnone. M: Si. C: Giovanni Arnone io l’ho blindato e gli ho detto, Giovanni stai attento perché qua c’è quello stronzo di Zuccarello in

mezzo.Perché Zuccarello, praticamente, lo sai che fa? Fa sparire le carte dal fascicolo, si piglia il fascicolo… se lo piglia per i fatti suoi, si fa le fotocopie si fa tutto…

M: mmm… mmm… C: Bordelli, tutti i bordelli che combina… l’altra volta andò a fare una nota a firma di Arnone che gliela fece firmare senza

che io ne sapessi niente, non è che dovevo saperla, ma quantomeno dirmi sto prendendo questa iniziativa personale, invece si è stato zitto ha fatto sta cosa, gliel’ha fatta firmare e poi Giovanni Arnone mi chiama e mi fa dice senti ma io ho firmato questa cosa, che cosa è? Praticamente era una nota con la quale chiedeva la… l’annullamento del decreto nostro al… all’assessorato all’energia. Gli ho detto Giovanni…

M: In riferimento a Oikos? C: … Giovanni hai firmato un’emerita minchiata. Ti ha fatto firmare una minchiata perché noi siamo i titolari del progetto

e tu praticamente, titolare del progetto, che hai firmato il decreto… M: Adesso chiedi la… C: … gli vai a fi… gli vai a chiedere all’energia l’annullamento del decreto e quelli ti fanno un pirito. Ah… così stanno le

cose? Gli ho detto senti perché non mi chiamavi prima? quantomeno ti riservavi di firmare la nota, dopo di che ti illustravo io sulla questione, se proprio avevi dei dubbi tu l’hai firmata così, pazienza. E quindi, siccome c’è Leanza che è suo cugino…

M: Cugino di chi? C: Di Zuccarello! M: mmm… C: Gioca con due piedi in una scarpa. M: E quindi ha… ha richiesto? L’annullamento del decreto? C: Si! Ce l’ho qua la nota, ora te la faccio vedere. Aspetta, l’ho fotocopiata? Mi pare di si… noi… ora ti faccio vedere un

po’ di carte che… incomprensibile

In altri e più concreti termini, si scopre che quell’informazione ricevuta da terzi, confidata da PROTO a CANNOVA, riguardava la richiesta presentata dall’Assessorato Territorio e Ambiente a quello dell’Energia relativa alla procedura di annullamento in autotutela del precedente decreto autorizzatorio a favore dell’OIKOS, che l’ingegnere Natale Zuccarello, avrebbe messo alla firma del Dirigente Arnone Giovanni, all’insaputa del CANNOVA.

Appare manifesta l’acredine mostrata dal CANNOVA nei confronti del suo superiore Zuccarello, parente di Lino Leanza, noto esponente politico regionale – cui faceva sempre riferimento PROTO nella telefonata con CANNOVA -.

Quale fosse la ragione del pranzo viene chiarita dalla telefonata tra PROTO e la sua collaboratrice Veronica Puglisi. Quest’ultima illustrava al PROTO il contenuto dei documenti da lei confezionati e consegnati appositamente al suo capo, che ha portato con sé al pranzo; si trattava della documentazione inerente le procedure di AIA e di VIA afferenti la società OIKOS. La e-mail che successivamente Chicco Sodano ha inviato al PROTO, in allegato, riguardava la corrispondenza sul punto tra la Provincia Regionale di Catania e gli altri enti istituzionali interessati alla vicenda. La Provincia chiese, in data 8 novembre 2010, agli enti interessati di valutare la possibilità di un provvedimento di revoca in autotutela dell’AIA, rilasciata a suo tempo ad OIKOS per l’ampliamento della discarica sita in c.da Valanghe D’inverno, in considerazione anche del fatto che, come scrive il dirigente del servizio: “i lavori di ampliamento per quanto di conoscenza dell'Ufficio non sono ancora iniziati”. (VOL. II aff. 477 ss) Progressivo n°: 22796 Data : 06/03/2012 Ora : 12:54:14 Durata : 0:05:33 DOMENICO: PROTO DOMENICO VERONICA : PUGLISI VERONICA VERONICA : Pronto! DOMENICO : Senti non avevo capito, Veronica! non avevo capito non avevo capito che parlavo con la

mia fidanzata, per cui gli ho detto chiudi il telefono. 110

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VERONICA : Ah...ah...ah. DOMENICO : Aspetta, ma chi lo autorizza. VERONICA : Ah...ah....e....basta per quanto riguarda la pratica lei troverà in una carpetta tre fogli

trasparenti e in uno c'è dentro tutta la pratica della Prefettura, quindi il verbale della riunione il...la richiesta della Prefettura in cui ci dice che cosa avete fatto da...dalla riunione ad oggi, un anno dopo e...e la risposta di OIKOS in cui c'è scritto che cosa ahm...ahm che cosa...come si sono conclus...evolute le cose diciamo e...e questo è un foglio trasparente, in un altro foglio trasparente trova la lettera che abbiamo inviato alla Regione, all'attenzione dell'ingegnere Michelon e dell'ingegnere Vagliasindi e in cui viene e...e diciamo data una descrizione di che cosa è avvenuto nel tempo, relativamente alla discarica e poi viene riportato tutto quello che portiamo in allegato e per come siamo rimasti d'accordo io ho messo in un cd, tutte le ultime tre relazioni semestrali dei dati ambientali...a quella data, chiaramente no, perché esattamente quello che noi avevamo presentato a loro.

DOMENICO : Sì! VERONICA : Dopo di che, trova un altro foglio trasparente in cui ho inserito delle....dei riferimenti su

dei trattamenti intimatici da potere effettuare sul corpo discarica di varie tipologie mhm...mhm...e credo che sia quattro o cinque gruppi di fogli pinzettati in cui ci sono diverse schede tecniche di prodotti (Incomprensibile) per (Incomprensibile) e...e chiaramente questo diciamo che la cosa che ho avuto modo di fare in questo tempo.

DOMENICO : Certo certo certo certo. VERONICA : (Incomprensibile) DOMENICO : Quindi Veronica Veronica VERONICA : Sì! DOMENICO :Di fatto veramente ti ricordi quando avvenne....precedentemente un documento dove si

manifestò (Incomprensibile) ambiente sulla validità della stessa autorizzazione ai fini ai fini Regionali?

VERONICA : No! mi faccia capire meglio. DOMENICO : Allora ci fu un momento. VERONICA : Sì! DOMENICO : Che qualcuno intervenne, io non ricordo molto bene, perché noi abbiamo avuto

quel....pò....diciamo quella.....parere rilasciato dall'assessorato, onesto non mi sto non mi sta sovvenendo.

VERONICA : Sì! DOMENICO : Ma io penso che non è lontano e duemiladieci o duemilaundici,non ricordo, mi ricordo

che c'era però questo parere, che lo avevamo richiesto noi, o l'amministrazione, o qualcun'altro ah...ah, su quello che era l'ampliamento ai fini veramente proprio della legittimità diciamo del....della pratica stessa.

VERONICA : Ah...ah forse lei si riferisce al primo per....(Incomprensibile) non c'erano i termini per procedere l'annullamento. [si segnala che un procedimento di auto tutela non è, per sua natura, sottoposto a termini ]

DOMENICO : Eh...eh forse era questo, dico ma c'era una...un incartamento su tutta questa pratica? VERONICA : Eh...eh devo verificare signor Proto perché ora non me le non me lo ricordo il periodo,

ora verifico. DOMENICO : Ora volevo volevo se tu ci dai una verifica VERONICA : Si! DOMENICO : Prima che vai a pranzo però. VERONICA : Si! DOMENICO : E di fatto veramente io poi.....ti dò un'email. VERONICA : (Incomprensibile) DOMENICO : E lei nel caso nel caso io la scarico lì. 111

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(VOL. II aff. 408 ss) Progressivo n°: 2592 Data : 06/03/2012 Ora : 13:30:45 Durata : 0:00:00 CANNOVA Gianfranco (DESTINATARIO) PUGLISI Veronica: (MITTENTE) IL TESTO DEGLI ALLEGATI DELLA MAIL IN FORMATO PDF SI ALLEGANO AL PRESENTE VERBALE.

PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA CENTRO DIREZIONALE NUOVALUCE

III DIPARTIMENTO-5° SERVIZIO

O 8 NOV. 2010 RACCOMANDATA A.R.

RISPOSTA AL FOGLIO N. DEL ____^_ ALLEGATI N.

RESPONSABILE DELL'ISTRUTTORIA: DOTT. AGR. UMBERTO TROJA

OGGETTO: grave emergenza discarica di Motta Sant'Anastasia - c.da Tiriti. revisione dei pareri finalizzati alla costruzione di nuovi impianti di discarica.

Al Sig. Presidente

della Regione Sicilia e/o Palazzo d'Orìeans

90100 Palermo Al Sig. Presidente

della Regione Sicilia n.q. di Commissario delegato

per il superamento della situazione di emergenza nel settore della gestione dei rifiuti

e/o Palazzo d'Orìeans 90100 Palermo

Alla Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente

Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente Via Ugo La Malfa 169

90146 Palermo Assessorato Pubblica Utilità ed Energia

Via Libertà 143 90100 Palermo

Al Sig. Prefetto di Catania Via Prefettura 1 95100 Catania Al Sig. Sindaco

del Comune di Motta Sant'Anastasia

95040 Motta Sant'Anastasia e, p.c.: Al Sig. Sindaco

del Comune di Misterbianco

95040 Misterbianco Via Nuovaluce , 67/A - 95030 Tremestieri Etneo

Tei. 095/401.2990, Fax 095/401.2817-email: [email protected] Ditta OIKOSS.pA Via G. Verdi, 44/b

95040 Motta Sant'Anastasia Al Sig. Assessore

alle Politiche dell'Ambiente e del Territorio della Provincia Regionale di Catania

Sede

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Premesso che con nota prot. n, 20718 del 21/04/2008, lo scrivente Servizio ha emesso parere favorevole ai sensi del D.lgs n. 59/2005, con prescrizioni, all’ampliamento della discarica" di rifiuti non pericolosi sita in c.da Valanghe d'inverno, nel territorio del Comune di Motta Sant'Anastasia e, con nota prot. n. 30713 del 16/07/2009, parere favorevole alla costruzione di una discarica per rifiuti non pericolosi "Bioreattore", ubicata nello stesso sito; Considerato che recentemente nel territorio dei Comuni di Motta Sant'Anastasia e Misterbianco è riemersa una grave emergenza socio ambientale legata all'emissione di odori molesti provenienti dall'impianto di discarica di c.da Tiriti e che tale problematica ha assunto una forma di protesta pacifica della popolazione che, preoccupata per la propria salute, ha formulato una petizione popolare chiedendo la chiusura dell'impianto, con grande risalto mediatico e probabile inasprimento della protesta; Posto che le soluzioni impiantistiche prospettate dalla Ditta proponente, con i progetti di discarica già approvati,potevano ai limite considerarsi in linea col piano rifiuti all'epoca vigente e non col nuovo a tutt'oggi non conosciuto se non solo da notizie generiche filtrate dalla stampa, le cui linee guida sembrano tutt'affatto diverse rispetto alle previsioni/statuizioni di quello sul quale si era basato il parere consultivo di quest'Ente, piano ultimo che, verosimilmente, tenderebbe a massimizzare la percentuale di raccolta differenziata, limitando di fatto la costruzione di nuove discariche; Posto che la scelta di ampliare la discarica esistente e di realizzare un "bioreattore" legato sempre al conferimento in discarica del rifiuto urbano tal quale contrasta con le linee guida generali che hanno ispirato la L.R. n.9/2010 nonché con la dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti nella regione siciliana, dichiarato con O.P.C.M. n. 3887 del 09/07/2010; Che pertanto tale parere, alla luce delle nuove circostanze, sarebbe stato plausibilmente diverso; Considerato, altresì, che i pareri espressi sono stati rilasciati anche in relazione alla necessità all'epoca incombente di dare continuità al servizio di smaltimento dei rifiuti e che, contrariamente a quanto ritenuto sul presupposto emergenziale, i lavori di ampliamento per quanto di conoscenza dell'Ufficio non sono ancora iniziati; Preso atto della nota Prot. 91168 del 28/10/2010 con la quale l'Assessore alle Politiche dell'Ambiente e del Territorio della Provincia Regionale di Catania, facendosi carico delle preoccupazioni espresse dalla popolazione locale, richiede alla scrivente Dirigenza un intervento presso le competenti Autorità Regionali per la possibile revisione dei pareri di cui alle note prot. n. 20718 del 21/04/2008 e prot. n. 30713 del 16/07/2009; IL DIRIGENTE chiede agli Enti in indirizzo, ognuno per le proprie competenze, un tempestivo ed appropriato intervento finalizzato alla revisione del Decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale n. 221 del 19/03/2009 e del Decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale del Dirigente Generale n. 83 del 04/03/2010, entrambi emanati dall'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, ed all'annullamento in autotutela delle Autorizzazioni suddette.

Il Dirigente del servizio Dott. Valerio SAITTA”

Pochi giorni dopo, seguiva la risposta dell’Assessorato al Territorio, favorevole alla società del PROTO, nel senso del’utilità ed efficacia dei provvedimenti amministrativi già adottati in quanto, contrariamente a quanto scritto dalla Provincia Regionale di Catania, secondo l’Assessorato al Territorio, i lavori erano peraltro in stato avanzato. Il firmatario della nota che si riporta è Gelardi Sergio, allora Dirigente generale dell’Assessorato, non potendosi escludere che il Cannova, quale funzionario istruttore, abbia preparato lui stesso la sotto riportata nota, poi firmata dal Gelardi. (VOL. II aff. 411 ss) Progressivo n°: 2592 Data : 06/03/2012 Ora : 13:30:45 Durata : 0:00:00 CANNOVA Gianfranco (DESTINATARIO) PUGLISI Veronica: (MITTENTE)

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A fine pranzo, PROTO saliva a bordo dell’autovettura del CANNOVA, ove si consumava un ulteriore pagamento di tangente da parte del primo nei confronti del secondo.

All’inizio della conversazione, PROTO chiaramente riferisce a CANNOVA di avere intenzione di corrompere il Michelon [ci faccio firmare sta cosa, la relazione, che vi do, dice, venti trentamila euro pure per], la risposta del CANNOVA sembrerebbe lasciar intendere che Michelon avesse già in precedenza percepito soldi dal PROTO [ancora legna ci devi mettere nel fuoco?]. Sulla base di questa conversazione e sulla scorta degli incontri in precedenza illustrati si autorizzava, con decreto d’intercettazione nr.689/2011 (VOL VI) l’ascolto delle conversazioni tra presenti nell’ufficio di Domenico Michelon, intercettazione che non ha però mai avuto inizio per problemi tecnici che ne hanno impedito di fatto l’attivazione.

(VOL. II aff. 13 ss) progressivo n°658, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 17,00 del 06/03/2012, durata 60 minuti. CANNOVA GIANFRANCO successivamente indicato con la lettera “C” PROTO DOMENICO successivamente indicato con la lettera “P” 115

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omissis da inizio a ore 17:21:57 C: Ah, Mimmo! Questo te lo devi togliere… a questo che ti avrebbero… Michelon… non parli di questo? P: No, messo davanti al Presidente… quello che gli devo dare io glielo… C: No, questo levatelo! P: Scusa, scusa, ci faccio firmare sta cosa, la relazione, che vi do, dice, venti trentamila euro pure per incomprensibile C: Ma che sei folle? P: Non ce ne ho dato, come glieli do… C: No, tu non gli devi dare niente… P: Mimmo? C: Ma se tu mi racconti che lui è così e ti danno la conferma, ancora ancora legna ci devi mettere nel fuoco? P: Ma è lì, scusa. C: Eh? P: Mimmo è lì. omissis da ore 17:22:36 a fine.

Nel prosieguo del colloquio puntualmente avveniva la consegna, all’interno della vettura, di un’altra mazzetta: € 2.000 in contanti riposti, come al solito, nel vano portaoggetti: dall’ascolto dell’audio ben si distingue il rumore prodotto dall’apertura e poi dalla chiusura del cassetto. PROTO infine prometteva la consegna di altro denaro al CANNOVA per la settimana successiva. Proto: Io qua mi trovo circa 2000 euro, se tu sei a terra terra… Cannova: No, me l’hai dati l’altra volta… Proto: … e te li lascio no… La conversazione, quindi, verteva poi su altre criticità che interessavano PROTO e di cui questi ha chiesto consiglio ed eventualmente intervento al qualificato interlocutore. In particolare, PROTO si lamentava del fatto che il C.R.U. - Consiglio Regionale all’Urbanistica -, organo dell’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente (ARTA), tra i cui compiti rientra quello di esaminare ed emettere pareri in merito ai Piani Regolatori Generali ed agli altri strumenti di pianificazione urbanistica, presieduto dall’Assessore Regionale al Territorio, fosse in procinto di effettuare delle non meglio precisate verifiche su qualcosa che interessava PROTO. Tali verifiche destavano turbamento nel PROTO, e, come al solito, CANNOVA non mancava di dare il proprio consiglio sul da farsi [Si Mimmo, ma appena arriva al CRU la cosa si può risolvere tranquillamente perché intercettiamo tutti i componenti del CRU, che fa scherzi? Ce ne sono tre di Palermo di cui due li conosco io].

(VOL. II aff. 15 ss) numero progressivo n°662, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 21,00 del 06/03/2012, durata 60 minuti.

CANNOVA GIANFRANCO successivamente indicato con la lettera “C” PROTO DOMENICO successivamente indicato con la lettera “P” omissis da inizio a ore 21:23:46 P: Gianfranco… C: Senti io devo scendere… P: Io qua mi trovo circa 2000 euro, se tu sei a terra terra… C: No, me l’hai dati l’altra volta…[si sente indistintamente aprire il vano portaoggetti] P: … e te li lascio no… C: Me li hai dati l’altra volta… P: Eh… no perché… la settimana prossima te li ……. [in sottofondo si sente sbattere nuovamente lo sportello del vano

portaoggetti] e li porto un po’di… C: No invece tu la settimana prossima mi devi fare una co… mi devi fare sapere quando parti. P: No, aspetta. Se stasera a Lei mi dice tutto a posto… C: mmm… P: Io domani… C: Meglio non dire cose e quelli ti mandano a chiamare. P: No, ma io… se loro veramente mi dicono… io gli mando queste cose, poi mi sento con chi… dico dove siete come fermo… C: mmm…

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P: … se loro sono come Fermo, in Europa, io mi piglio un aereo e parto direttamente. C: mmm… P: Non c’è bisogno che loro mi mandano a chiamare. C: Chiaro. P: Giusto? Se invece sono in Australia, non mi interessa un cazzo, in America, non ci vado ma tutto quello, se sono qua… C: In Europa… P: … in qualsiasi parte d’Europa, li raggiungo. Allora io dopodomani me ne scappo se, ripeto, qua sono tranquillo. Se qua

non sono tranquillo vaffanculo non mi interessa un cazzo, perché voglio il mio percorso. Che non posso… e per cui io sono costretto a tornare qui nuovamente. Ora, di ca…

C: Mi telefoni stasera appena sei in macchina? P: Si, di fatto veramente può essere che io se non me ne vado… C: mmm… P: … e la Signora non mi tranquillizza, io devo ritornare qua perché lei stasera, dopo molto che mi incontro, che significa?

Significa che spiego qual è il mio problema, domani possibilmente gli faccio avere tutto quello che Lei stasera mi chiederà, dopo di che… se invece lei mi dice guarda la delibera mi arriverà da me e io veramente se lei mi fa un foglio di carta la respingo e questa è la prassi che è non attaccabile come ufficio, tutto io ti dico che questa via e questo percorso mi viene dato dal magistrato…

C: mmm… P: Capito? Allora, se il magistrato mi dice presidente no, quello no, quello no ma il CRU si, significa che c’è qualcosa per cui

come potere… C: Mica il CRU ha tutti i poteri Mimmo. P: Però ha i poteri per essere non attaccato, tranne qua lo voglio dire il CRU si ritrova i poteri di verificare le attività conto… C: Si. P: Contorno, capito? Cosa che solo chi… C: Si Mimmo, ma appena arriva al CRU la cosa si può risolvere tranquillamente perché intercettiamo tutti i componenti del

CRU, che fa scherzi? Ce ne sono tre di Palermo di cui due li conosco io. P: Gianfranco, Gianfranco posso io? Non posso assolutamente pensare che non ho un idea che qui deve essere serio,

puntuale, preciso e ordinato, perché se non è così io devo fare solo una cosa, attivo processo ancora prima e poi apriamo le danze noi… dell’elezioni, capito?

C: Andiamo avanti. P: E qui faccio arrivare il commissario sul Comune… C: mmm… si. P: Che gli faccio poi un’istanza e gli dico caro Commissario l’amministrazione parapam parapam parapam ti comunico che

oggi spendo diciotto milioni di euro e tu sei responsabile. Quello quando sente sta cosa o incomprensibile semplicemente ritira tutto e finisce veramente il piacere. Per questo ti dico…

Nella conversazione che segue si sono affrontate nuovamente le problematiche relative al procedimento amministrativo di interesse della OIKOS Spa, di cui si è parlato in precedenza. Per quanto il linguaggio usato tra l’imprenditore catanese ed il funzionario regionale sia criptico e basato su sottointesi, si comprende in maniera evidente l’intenzione di PROTO di influenzare, muovendo i suoi “canali e amicizie”, l’esito della riunione già programmata per il 13 marzo 2012 tra i vari soggetti istituzionali al fine di affrontare le problematiche della discarica sollevate dalla collettività. Si avrà modo, nel prosieguo della trattazione, di verificare che tali contatti hanno avuto una riuscita positiva. PROTO sembrava disponibile alla chiusura della discarica di C.da Tiritì, ma assolutamnente contrario alla revoca del decreto AIA che ha autorizzato l’ampliamento della discarica in C.da Valanghe d’Inverno in quanto la società, per i lavori di realizzazione, ha affrontato esposizioni debitorie di circa 30 milioni di euro.

Emerge, inoltre, come CANNOVA e PROTO hanno timore dell’ing. Natale Zuccarello, diretto superiore del CANNOVA, il quale sembrerebbe essere a favore della revoca dell’autorizzazione AIA per la discarica di C.da Valanghe d’Inverno.

CANNOVA spiegava al PROTO che stava “lavorando” per convincere il Direttore Generale, Arnone Giovanni, di non revocare il decreto AIA poiché la ditta aveva già quasi ultimato i lavori e tale decisione avrebbe esposto la Regione ad una controversia giudiziaria con la OIKOS.

Inoltre, CANNOVA non mancava di informare il suo “capo” PROTO della propria disponibilità a partecipare personalmente alla riunione, formalmente per rappresentare gli interessi dell’Assessorato al Territorio, in verità per perorare quelli del suo dominus e informarlo degli esiti.

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PROTO approvava ovviamente questa idea, poi cambiava argomento e riferiva a CANNOVA che, in occasione dell’imminente loro viaggio a Roma, programmato per il 19 marzo 2012, aveva organizzato un “festino privato” con delle prostitute: anche tale “utilità” rientra nelle modalità di esplicazione del patto corruttivo. (VOL. II aff. 480 ss) Progressivo n°: 22894 Data : 07/03/2012 Ora : 19:03:28 Durata : 0:34:43 D:Domenico Proto G:Gianfranco Cannova G: Mimmuzzo ! D: Gianfranco G: Ehi ! D: Come stai ? G: Tutto bene, grazie! allora ascolta D: Io mi sto portando in ufficio , mi sto portando in ufficio e sei veramente terribile ! G: Senti e...... D: Andiamo avanti, andiamo avanti. G: Hai ricevuto il fax di oggi ? D: Sei terribile....andiamo avanti " mutu cu sapi iu jocu!" ( “taccia chi è a conoscenza dei fatti” ) " ti meriti un muzzicuna su chidda cosa da una bella fanciulla che dico io " G: Allora ! D: Te lo faccio dare ti giuro che te lo faccio lasciare..Dotto.. ! G: ah, ah, ah ! Senti e domani ti faccio pure il fax del decreto, poi oltre questo Mimmo ! D: Sì ! G: Ho parlato col Direttore. D: Sì! G: Gli ho dato le carte , lui come sa..come sospettavo cadeva dalle nuvole....sapeva soltanto una parte della ..della questione; e quindi mi ha detto poi all'ultimo dove esce e quindi sei io lascio le mani della questione...nelle mani di Zuccarello lui se la gira per come vuole ? Tu che dici ? Tu che faresti al posto suo ? In questa situazione D: Che ti ha detto ? G: Dice sì...lo capisco purtroppo è così. No mi ha detto che ha interessato anche il Prefetto di Catania , non so se partecipa alla questione ...ma è stato interessato pure della discussione. Omissis D: Gianfranco lui allora quel giorno manderà quella persona al posto tuo, al posto suo . G: No, no ! A questo punto ci va lui .......non ho capito se si porta pure al,,la al tuo paesano o meno ...questo non l'ho capito ! D: No, quello ci va lo stesso, ci va lo stesso ! G: Sì ma infatti la questione ..lui l'ha impostata nel senso che se lo può pure portare come supporto , però lui ci andrà perché io gli ho detto quelle carte , che lui non conosceva , giustamente ! E che non avrebbe mai visto ......io gliel'ho detto infatti: "guarda che tu stavi rischiando di andare a questa riunione senza avere il supporto " perché se tu lasci le cose in mano a Zuccarello quello fa di tutto e di più e lo utilizza per il suo fine , e gli ho spiegato tutte le cose come stanno il problema di Ramacca il problema Bios il problema... Oikos che cosa stanno tentando...perché insistono sulla revoca della nuova vasca e non della vasca dove potrebbero nascere i problemi degli odori .....a loro degli odori non gliene fotte niente loro voglio puntare sull'eliminazione della vasca perché è quella che dà fastidio per andare a realizzare i loro giochi. D: ma tu te ne accorgi dal fax che fa la Provincia scusa! G: E gliel'ho fatto vedere pure, gliel'ho fatto vedere pure Mimmo. D: eh,eh ! G: Gli ho fatto vedere pure la risposta del suo predecessore del precedente direttore Gerardi,che lui non conosceva ....quindi sa, ha raccolto una serie di elementi che praticamente gli hanno messo gli hanno 118

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acceso il campanello d'allarme ....dice:"Minchia vedi che sta succedendo, un minuto " ( espressione dialettale Siciliana che esprime uno stato di preoccupazione) capisci ? D: corretto,corretto,corretto. G: Anche perché gli ho detto i principali, i principali soggetti siamo noi !.....non è Emanuele , Emanuele la sta facendo questa cosa per togliersi la "rottura di minchia " di sopra , perché non ne può più... D: Ah , ah ah ! G: Ma siamo noi...i soggetti inquisiti siamo noi , perché siamo noi che possiamo ritirare un autorizzazione che noi abbiamo dato D: gliel'ha detto. G: Ma non ci sono i presupposti [ovviamente]....si ma nel frattempo gli ha detto pure che la ditta ha realizzato l'impianto è da due anni che ci lavora , quindi nel caso in cui andassimo a revocare per un motivo X per una pazzia...la ditta ci fa un culo così ! ci va a chiede venti milioni di danno ....sa tutto ! D: Gianfranco ...io , io , non penso che qualcuno abbia questa ...facoltà senza un motivo ! G: Certo Mimmo ....figurati ! D: Senza un motivo , perché dice: " sai è successo questo !" che ti attivi a fare un atto di quel tipo ...e questo veramente è , però essendo che sanno che c'è qualche pazzo al Governo , allora ognuno si vuole prendere che cosa ? si vuole prendere quella che è la paternità qualora qualcuno “dasse” perché tu....quando qualcuno dice : " Io mi sono rotto i coglioni , perché quello si rompe i coglioni...avanti la storia è così non siamo noi e dall'altra parte quello coso lo, tu stesso ieri hai capito ? che veramente c'è qualcosa fra Direttore e vice . G: Sì, sì ! D: Tutto da l'altra parte e non c'è dialogo che a è fare ? Io quando ho capito quella ha visto cosa gli ho fatto leggere te l'ho mandato dice che non è arrivata .. minchia, leggilo!, minchia io te lo avevo scritto poi se iddu ave un telefono, di chiddi ri picciriddi, io (cit.) che posso fare !? G: ah ah ,ah ! D: Sto sbagliando ? G: Non credo che questo abbia per il futuro e...una volta che finisce questa vicenda Mimmo a questo "l'ammu a pusari" ........ D: No io ! G: Eh! D: Gianfranco, io… ascolta, ascolta. tu non so se percepisci il mio comportamento ? G: No va beh! per adesso va bene ! perché diciamo ... D: No, no,no ! G: E' una giornata! D: Gianfranco, dico anche adesso io sono molto in dietro sono fermo non faccio passi cioè molto, molto tu mi conosci bene a me . G: Sì, sì ! D: Eh...per cui veramente a pelle immediato no oggi ieri prima che si conoscesse prima ancora , prima ancora, prima ancora..a pelle avrei voluto veramente...capito ? G: sì, sì ! D: Allora di fatto veramente io come istinto sbaglio pochissimo perché oggi che siamo amici sto sempre fermo mi rimetto sempre a quella volta che ...un anno fa strinse una mano , cioè per me un anno fa ed oggi che siamo amici sto sempre a quella... con quella fermezza per cui tu...quella cosa che hai detto per me, veramente, non vado oltre ..e non andrò oltre ! G: Sì, sì ! D: Perché già è così ! G: Sì ma infatti...Mimmo è come ti dico io ! questo è destinato a finire punto. D: No, no non è un problema di destinazione Gianfranco il problema è solo uno , il problema è che di fatto non ha la competenza per cui se tu veramente . G: Appunto ! D: Gianfranco, se tu sei uno G: La penso uguale Mimmo ! 119

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D: Se tu sei uno che ha studiato a me mi piace cioè che cosa avere un amico con cui mi confronto e mi da pienamente uno stimolo al mio cervello no ? G: Giusto ! D: Se però dall'altra parte percepisco io faccio lo stupido , faccio “l'ignorro” ( probabilmente vuole dire lo gnorri ) , faccio finta, a non so niente , faccio finta che....se tu veramente sei ancora peggio di me ...dico ma che confronto posso avere scusa ...allora non può essere in quel punto in quel luogo con quel tipo di preparazione perché è la carenza di preparazione che si ritrova. G: Certo ! D: Allora io non voglio offendere la persona , non voglio vantare altre persone dico...ma sei veramente ...come tu ti sei laureato e qualcuno sta andando alle elementari G : Sì, sì ! D: E' uscito, è uscito veramente dal sistema.....a,e,i.o,u e stai iniziando a fare l'alfabeto A, B, C, D.... G: ah, ah, ah , bravo ! D: Allora dall'altra parte ci sono lauree e noi veramente abbiamo da lauree dobbiamo fare in consiglio A, E, I, O, U ma...che consiglio dobbiamo avere da A, E, I, O, U ? ma io ripeto , me ne sono accorto stringendo mano no ? G ; Se! D: Per cui tu vedi che io non faccio passi di nessun tipo perché veramente proprio ...è una cosa che veramente a pelle non lo vedo un professionista che può di fatto darmi uno stimolo un qualcosa veramente ...però vedi se tu rifletti noi possiamo avere quello che è praticamente dico , nel nostro settore un confronto no ? G: Sì ! D: Solo nel nostro settore ti accorgi che determinati soggetti stanno bene ad alcuni altri soggetti ...hai capito ? G: Sì, sì ,sì ! ma infatti Mimmo ti ripeto è stato messo ha "stu puosto " perché è scimunito , perché se fosse stato intelligente stai tranquillo che non lo pretendevano. D: No Gianfranco io quando ti dico ..che di fatto avviene ...non mi aprono sta diluviando a Catania a Palermo.... omissis da minuto 15.01070 fino a 17:05.00.180 G: A proposito di "muzzicuna”, Mimmo, vedi che il 19 sono a Roma D : Senti bello stranamente io il 19 sono da te ah ah, ah ! G : No..aspetta un minuto aspetta , aspetta non prendere impegni perché nel frattempo voglio capire che cosa stai facendo dall''altro lato......se tu ci mandi i dati può essere che ti chiamano per quella data D: Gianfranco... G: Dimmi! D: Allora, ascoltami, io voglio arrivare a quella cosa del tredici, G: Mimmo il tredici è dopodomani! D: E lo so ! io voglio arrivare a quella data perché è giusto che io veramente abbia quella visione, capito ? Nelle mani. G: Si! D: Perché posso darvi anche un input G: Si ! D: E' possibile che qualcuno praticamente abbia per un momento percepito ...dice: Va beh! quella la togliamo prima ...a quella data togliamo anche l'altra per dire questo,perché ti ho detto questo perché vedi che gente pazza ce ne è tanta ... G: Si lo so ! D: Allora essendo che gente pazza ce ne è tanta, purtroppo dico e ! Purtroppo..io perché l'ho detto a te ' Quel giorno io avevo già programmato di mandare quel gruppo che ti ho detto perché è seduta stante..hai capito ? G: Mimmo ! D: Sì G: Ti dico una cosa , ti dico una cosa e...: quello stronzo del tuo paesano ! 120

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D: Sì ! G: ha voluto un fax una copia una fotocopia del verbale di conferenza , questo verbale già oggi stesso è arrivato nelle mani di chi doveva arrivare e per ora si stanno "sciarriando come cani " te lo dico io per certo! D: no, io sono convinto G: Sentimi ! D: sì ! G: Sentimi perché nel frattempo iniziano a spuntare : " A io niscivu i piccioli per la progettazione , io niscivu picciuli pu terrenu io niscivu i picciuli di ca e i picciuli di la" quindi per ora sono messi che si mangiano come cani tra di loro. D: Ma è possibile che qualcuno stia impostando qualche ricorso qualche cosa . "ce dire" ...Gianfranco. G: possono fare quello che cazzo vogliono Mimmo. D: No ho dubbi, ma vedi ..voglio dirti nella vita ci sono soggetti malefici G: Sì lo so ! D: Questi personaggi , vedi di fatto non sono soggetti che stranamente nella vita hanno avuto veramente una vita e..e..serena come ce l'hai tu come ..ma si vede nell'impostazione che tu ti ritrovi no... praticamente c'è il sale in zucca c'è il cervello ma c'è anche quello che è la consapevolezza di non mostrare mai un muscolo perché di fatto se ce l'hai la forza che ti metti a fare ed a dire ...invece al contrario non hanno mai avuto quello che è pienamente una forza se non nell'ultima parte della loro vita allora quell'ultima parte da quanto veramente cugino e parente di e ...ti senti veramente forza e muscoli.............. omissis da 20.11.330 a 33.03.650 G: Senti una cosa se tu sali a Roma insieme a me, che fa prenoto in quell'albergo di là? D: No prenoto io! Dove eravamo sopra G: Sì ma là non ci fanno entrare Mimmo ! D: Ah.....hai ragione ( ridono ) ! G: Se devi entrare con qualcuno non ci fanno entrare... D: Si , si hai ragione...si ma vediamo se c'è qualcosa di diverso mi informo io ? G: Vedi ! ma siccome quello tutto sommato non era male comunque Mimmo ! D: No, no qualcosa di diverso ... no quello non era... cioe per dire.. qualcosa di diverso uh ... G: ho capito ho capito ! D: Verifico ? G: Beh , vedi tu fammi sapere ! D: allora programmo io ? 19 hai detto? sera ? G: 19 sera ! D: Quattro vanno bene ? G: Minchia...ah, ah, ah ! D: Ore quattro no?! G: Ore quattro si! D: Va bene ! (ridono) G: Va’ bene, ok! D: due ore di giorno e due ore scure di sera, bionde e scure diventano quattro ore ! G: certo, certo mi pare giusto. D:Un bacio G:Fammi sapere io perchè poi devo prendere l'aereo D:Prenoto prenoto 19 hai detto G:Sì, 19 lunedì D:Lunedì sera, va bene, ritorno martedì sera G:Martedì sera D:D’accordo, un bacio G:Ok Mimmuzzu D:Ti richiamo più tardi. Grazie 121

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G:Statti bene D:Ciao G:Ciao Come detto, nel finale della conversazione si affrontava la questione della trasferta romana che comprendeva anche la compagnia femminile di escort (due ore di giorno e due ore scure di sera, bionde e scure diventano quattro ore !): utilità che l’imprenditore catanese offre al suo fedele funzionario a ristoro delle prestazioni professionali.

Quindi si arriva alla data del 13 marzo, giorno dell’importante riunione. (VOL. II aff. 244 ss) Progressivo n°: 13651 Data : 13/03/2012 Ora : 10:17:20 Durata : 0:15:54 C: CANNOVA GIANFRANCO P: PROTO DOMENICO P: Gianfranco! C: Ehila' Mimmuzzo! P: Beddu! C: Che fai? P: A... allora...Come andiamo? Io ieri sera avevo visto la... la... il messaggio. C: eh, perfetto! P: Niente... incomprensibile C: Senti... P: Io sto spo...sto spostando... C: ... ti aggiorno sulle ultime novità Mimmo, la riunione è stata spostata alle quindici... P: Si. C: Il direttore non ci va e ha delegato me. P: Lo so... lo so lo so, lo so Gianfranco che... ci sono state e... diciamo alcune cose. Io sto spostando

tutto, domani passo da te... [Si evidenzia l’estrema sicurezza del PROTO sull’esito, per lui favorevole, dell’incontro, avendo con successo attivato i “giusti canali”]

C: Si. P: E poi parto... parto da te però, Gianfranco. E.... C: Devi partire? P: Oggi dovevo partire ma l'ho spostato, ho detto che non potevo salire, per cui poi domani io da

Palermo... mi faccio... mi faccio il Franche... Frankfurt! C: Allora la macchina la tengo io in garage, Mimmo. P: Ma... mi faccio accompagnare, Gianfranco. C: Come fai? P: Mi faccio lasciare da te... mi faccio lasciare da te e poi ci muoviamo con la tua macchina, poi

all'aeroporto al limite sto sto con un taxi non... cioè una volta che sono a Palermo poi mi... mi muovo con un taxi, dai.

C: No, ma perché non ti posso lasciare io anche quando, scusa. P: Dico, ci se... ecco se tu oggi, se tu hai veramente problemi poi mi lasci tu stesso, no. C: No, certo... P: Avevo pensato... avevo pensato così, così veramente... purtroppo...quella cosa la dobbiamo fare

saltare... capito? C: Quale cosa? Quale cosa Mi? P: E... noi giorno 20 avevamo una cosa, no? C: Si, si si. P: Eh!....purtroppo deve saltare, io avevo fatto qual cosina, avevo praticamente... ora te ne parlo...

domani e poi ne usufruisci tu. [chiaro è il riferimento all’incontro con le escort] C: No vabbé, non ti preoccupare perché prima vengono altre cose e poi viene il divertimento. 122

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P: No no dico, quello che io avevo fatto... C: Eh! P: ... ne usufruisci tu. (ride) che ci posso fare? Fai quattro più uno. C: Ah, così? P: Quattro più uno fai. C: No Mimmo, poi lo facciamo assieme non ti preoccupare. P: Ormai è organizzato vedi ah! C: Di a... non ti preoccupare... P: Brutta figura non me ne devi fa... allora brutta figura non... C: Domani ne parliamo. P: Brutta figura so che non ... non me ne fai fare. C: Ascoltami, domani ne riparliamo, ora il problema è un altro... P: Voglio dirti, voglio dirti, voglio dirti una cosa... C: Eh Mi.... P: Fammi ridere perché se no... fammi ridere, ah? C: Si si vabbé... omissis da min 02:36.800 a min 03:01.580 C: No, vabbé dai, minchia domani ne riparliamo, ascoltami... P: Allora. C: ... il problema per adesso e uno... P: Si si... C: ... questo stronzo già ha voluto le carte, il problema ore è che se ci viene lui assieme a me, lui andrà

a dire la sua versione e io... P: Gianfranco... Gianfrà... C: ... dovrò fare, dovrò dare l'impressione... P: Gianfranco! C: Eh Mimmo! P: Gianfranco! C: Dimmi. P: A te, a mio avviso... a mio avviso, penso che questa cosa la gestisca Emanuele [Direttore Generale

del Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti], penso ah. Spero. C: Ma io spero pure di si, Mimmo, perché se no veramente stiamo improvvisando. P: Allora, tu ascolta me, se la sta gestendo qualcun'altro. C: Tu hai c... tu hai notizie di questo? P: Cer... certe! C: Certe. Vabbé senti una cosa Mimmo ma la Finocchiaro che cazzo ha fatto? P: Statti zitto, tutto a posto, anche lì. C: Va bene! Ok. Allora... [ci sono valide ragioni per poter ritenere il riferimento alla “FINOCCHIARO” attinente la persona della Senatrice, del P.D., Anna FINOCCHIARO, anch’essa catanese; il tutto a posto, anche lì apre un serio interrogativo sulla capacità di influenza che PROTO è in grado di mettere in gioco e sulla trasversalità dei contatti [anche lì]; tale circostanza non può non far nascere un secondo e più allarmante interrogativo circa il modo con cui vengano realmente curati gli interessi pubblici, oggetto dell’esercizio del potere, e sulle reali istanze che indirizzano le scelte discrezionali della PA: i contrapposti interessi alla salute pubblica ed allo smaltimento dei rifiuti, entrambi legittimi, oppure mere logiche di guadagno e consenso. Il passo immediatamente successivo conferma quanto detto] P: Domani ti aggiorno... C: Mimmo... P: Domani ti aggiorno. C: Mimmo... P: Tu devi sapere che ieri mattina... C: Si. P: ... aspetta, ieri mattina? ieri, ieri, ieri lunedì ieri era? 123

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C: Lunedì era ieri, si. P: Eh, allora ieri mattina c'è stato una riunione a tre. C: Si. P: Due maschietti ed una femminuccia. C: Ho capito... ho capito. P: incomprensibile C: Quindi è stata concordata una strategia. P: Io e...ecco, è stata data una... bene? C: Va bene, ok, va bene. A posto Mimmo va be... P: E quindi tu vacci vacci, ti fai una cer... C: ... l'importante.. l'importante ... P: Ascolta, tu vacci C: ... è che c'è già un'altro incomprensibile P: Gianfranco, Gianfranco vacci certo, sicuro e matematico. C: Va bene. P: Se quel ragazzo, se quel signore vuole fare il birichino, vuole fare il capriccioso, vuole... qualsiasi

cosa voglia fare fallo andare perché veramente più s... allora più si muove in una direzione e più la piglia nel di dietro.[il riferimento è all’ing. Zuccarello, il funzionario inviso ai due che voleva autorizzare l’AIA in favore della discarica di Ramacca di cui CANNOVA si era vantato in precedenza di avere evitato]

C: Perfetto... perfetto P: Eh. C: Benissimo quindi a me mi conviene non parlare. P: No tu ascolta... C: Si. P: A me mi interessava che tu avessi una disposizione, dal tuo capo, che dovevi esserci. C: No infatti ora mi sta facendo la delega, ora m'ha, m'ha... m'ha chiamato poco fa e mi ha detto, dice,

Gianfranco vedi che la questione è questa. P: Lo so, lo so, lo so perché veramente... a me mi interessava che tu fossi presente, dai [PROTO vuole

che alla riunione partecipi anche CANNOVA perché essere messo immediatamente degli esiti] C: Va bene! Senti... P: Gianfranco, perché la strada che prendevo io, la strada che prendevo io era quella, l'altra, e poi

diventava ingestibile per altri motivi, va. C: Si, lo so. P: Perché la Di... la DIGOS poi tu sai che (ride) li utilizza al contrario ste cose. C: Senti faccio una cosa, Mimmo, te la registro tutta la questione. P: Gianfranco... C: Eh Mim.... P: incomprensibile... no no, non penso, non rischiare tanto perché le sai, nella vita poi non... non vorrei

che qualcuno si accorge di qualcosa poi, POI TI SPUTTANI INUTILMENTE C: Mimmo... P: ... va C: Mimmo, ma tu lo conosci il samsung? P: Si. C: basta che lo posi sul tavolo, lui fa tutte cose da solo, tu non è che devi fare niente. P: Eh... va bene. C: Quindi non devo fare niente, non devo mettere niente addosso. P: incomprensibile C: Metto il telefonino sul tavolo e lo metto... faccio finta che lo metto in silenzioso. P: Ok. C: No vabbé, non ti preoccupare. P: Va bene Gianfranco. 124

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C: incomprensibile P: ... ti ringrazio, va bene? C: Quindi domani... allora domani ci vediamo a pranzo, giusto? Poi, poi il volo... P: Si. C: ... a che ora ce l'hai? P: Io sarà... c'ho l'aereo veramente mi parte alle diciannove e... diciannove e dieci si. Diciannove e dieci

da... da Palermo. C: Perfetto. P: Ok? Perché abbiamo tutto il tempo veramente poi stare... C: No fatti lasciare da me che poi ci penso io... P: E questo, io faccio in modo di arrivare da te all'una... C: Si. P: ... e poi loro se ne ritornano e noi stiamo, diciamo, dall'una fino alle sei... diciamo se puoi alle sei... C: Se tu hai difficoltà, Mimmo... P: ... sei e un quarto... C: Mimmo, se tu hai difficoltà, portati la tua macchina, ti lascio in aeroporto e poi te la f... te la

riaccompagno a Catania. P: No, no, mi accompagna il segretario, capito? Mi faccio accompagnare da lui. C: Come vuoi, se hai difficoltà posso fare pure così. P: Va bene. CANNOVA, mostrando ancora una volta il totale asservimento PROTO, gli ha riferito di voler registrare sul proprio telefono cellulare l’intera riunione per metterne poi il contenuto disposizione dell’imprenditore. Dopo un iniziale remora, PROTO ha acconsentito ... ti ringrazio, va bene?.

A fine giornata, quindi, CANNOVA metteva al corrente PROTO, in una lunga conversazione telefonica, sull’esito della riunione. (VOL. II aff. 490 ss) Progressivo n°: 23523 Data : 13/03/2012 Ora : 21:12:18 Durata : 0:39:38 C: CANNOVA GIANFRANCO P: PROTO DOMENICO C: Mimmuzzo! P: Gianfranco perdonami, poco fa non ho capito, alla seconda poi l'ho capita. C: Ah, l'hai capita la seconda? P: Si, si... C: Guarda... domani ti faccio divertire, guarda. P: Senti, invece io domani vedi che c'ho un problema. C: Dimmi. P: E devo spostare la...la riunione perché a Catania scende una persona da Roma... C: Ah ah! P: Che tu sai... un amico comune! C: Va bene, vabbé! P: E... proprio alle tre, tre e mezza proprio mi ha pregato se potessi andare dentro l'aeroporto, dice che...

un minuto... qui ci sarà qualcosa veramente... che mi devi dire? Dai. C: Nié vabbé vai, non ti preoccupare. P: E... no sposto anche la riunione lì, e... nel senso la sposto di un giorno. C: Senti... per me va bene, e... giovedì però io di mattina sono in ospedale perché devo fare un... P: No, no, ma io... io Gianfranco farei il pomeriggio, cioè lo stesso volo di un giorno me lo sposto... C: Ma tu quando devi partire in aereoporto?

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P: Io al posto di domani lo sposto dopodomani.... e parto sempre alle nove come t'avevo detto, nove meno un quarto. E qui...

C: Se vuoi ti vengo a prendere io? P: No, mi faccio accompagnare lui... diciamo da... da qualcuno il pomeriggio, tu alle cinque sei libero? C: Si, si, si non ti preoccupare. P: Eh, allora se tu sei libero il pomeriggio io al posto di domani verrei dopodomani... C: Va bene, va bene. P: Capito? C: Tanto non c'è premura. P: Lo so, lo so. C: Se ci fosse stata premura sarei salito io, Mimmo. P: Certo, senti invece superficialmente senza... C: Eh, dimmi. P: Senza co... come l'hanno presa? C: Allora, quello stronzo di Di Guardo a morire.... P: Si. C: Si batteva a morire... e inizialmente ho visto pure che il Sindaco si batteva a morire. P: Si. C: Però poi il Sindaco ha fatto la parte e ora ti spiego perché, allora, intanto come presenti c'era il

Presidente del Consiglio anzi il vice Sindaco, il Sindaco, Zuccarello, Leanza e... Di Guardo, una signora mezza bionda che presumo fosse qualche consigliere, un'altra bruna con gli occhi...

P: Si, si questa è la consigliera... la consigliera provinciale, questa è. Che è... C: Ah, la consigliera provinciale… P: ... quella di DI Guardo vedi, ah! C: E' possibile. P: Quella di Di Guardo. C: Poi c'era un'altra signora e... bruna con gli occhiali... P: E ques... e questa del comitato. C: Fa pure par...questa pure casino, del comitato, e poi c'era... l'altro candidato a Sindaco, che non mi

ricordo come si chiama, quello col pizzetto grigio... P: E... si, si, si si si si... C: E poi c'era pure un ragazzo con gli occhiali... P: La Piana, La Piana, La Piana... C: La Piana? P: La Piana. C: E poi c'era l'altro consigliere, quello di... di Leanza, come si chiama? E... quello candidato a

Sindaco, di Leanza. P: E... C: E questo si è presentato... P: Ercolino, Ercolino, Nino Ercolino. C: Eh! E questo si è presentato, allora, il Sindaco comincia a parlare... P: mmm... C: ... e spara a zero. P: Si.. C: Proprio spara a zero. Non è possibile, nel nostro territorio, sviluppo, non ne possiamo più, non si

deve fare, non si deve di...non si deve fare etc. etc.... spunta Leanza, dice, ma perché noi siamo venuti qua dopo l'ennesima riunione che abbiamo fatto a Catania per avere una risposta, che provvedimenti avete preso?

P: Ah!... Se ne va al sodo... C: Quindi il problema…Voleva subito al sodo, si. Spunta... Emauele, ci fa, dice, guarda, noi abbiamo

fatto il piano rifiuti, il piano rifiuti prevede gli impianti, gli impianti e... de... servono per eliminare le discariche, le discariche sono oggetti che ormai vanno a finire, quindi gli impianti servono a

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migliorare il prodotto che va in discarica, etc. etc. quindi devo chiamarmi l'impresa per sapere come la pensa l'impresa e che cosa vuole fare come sviluppo. Dice, io mi sto chiamando tutte le imprese, mi chiamerò anche questa impresa e mi farò dire che cosa prevede come sviluppo. Quindi ci vuole l'impianto di biostabilizzazione.

P: Ottimo C: Oltre questo, oltre questo e... spunta Zuccarello, gli chiedono la parola e Zuccarello non può

schierarsi apertamente perché nel frattempo di mattina avevamo parlato assieme, che mi aveva chiamato lui, dicendomi che cosa dobbiamo fare qua, le carte etc. etc. e ci dissi, quardi noi leggiamo carte, fino a quando l'ARPA ci da queste carte dove ci dice che non c'è niente, noi non possiamo fare niente, se l'ARPA a un certo punto cambia e ci dice che c'è inquinamento, ne possiamo prendere atto, però come abbiamo fatto per le altre discariche c'è prima l'ammonizione, poi c'è la diffida, prima di arrivare alla ... alla rescissione del decreto ce ne sono centomila strade... cioè, e non mi ha potuto dire niente, mi ha dovuto dare ragione, cioè si vero vero vero, tant'è che in riunione disse così, disse no sa... l'ARPA mi ha scritto che non ci sono polveri, che non ci sono inquinamenti, che è tutto a posto... e quindi noi non abbiamo elementi per potere procedere, quindi fece come gli dissi io. Poi perc... infatti sta cosa mi stranizzò, mi stranizzò perché? Perché poi lui attaccò con il Ramacca, ah ma noi avevamo proposto un'alternativa, Ramacca, però, si rivolge a Emanuele ci fa dice, però voi ci avete dato parere negativo quindi e... non si può fare, Emanuele non ha replicato perché non sapeva la discussione e quindi non si è infilato nella questione.

P: Certo, certo, certo. Certo si è stato zitto. C: Nel frattempo spunta Di Guardo e comincia a fare la sua requisitoria, ah no perché dobbiamo de...

delocalizzare l'intervento, spunta Leanza e fa dice ma anche la ditta stessa non la può spostare di oltre cinque chilometri... ma dice non deve essere per forza un'altra alternativa, anche la ditta stessa, non lo può spostare? Spunta Emanuele, dice, guardi queste sono scelte e... politiche della società, noi non possiamo imporre, se la società ci chiede quel sito noi dobbiamo valutare o si o no, non è che possiamo dire vattene in un altro posto dicendo... perché questa è una valutazione della ditta. Dice si, però non è possibile, spunta DI Guardo e ci mette pure la sua, ah perché dobbiamo levarlo, dobbiamo fare, la popolazione voi... spunta pure quella del comitato e ci mise pura la sua, spunta e... La Piana la la... questo di qua, questo ragazzino e comincia a dire, ah ma perché Lombardo ci disse di sospendere il provvedimento in attesa di capire come vanno le cose, quindi noi vogliamo capire che significa sospendere, spunta Emanuele scusi lei ha parlato con Lombardo? Glielo chieda a lui, che lo vuole sapere da me?

P: Ah Ah Ah (ndr. ride) C: Come Lombardo dice una cosa e lei me lo domanda a me... ce lo chieda a lui! Io nel frattempo sono

intervenuto dicendo, a Emanuele, perché il mio interlocutore era Emanuele... P: Si. C: E... direttore, l'alt... le do un'altra chiave di lettura, e... facendo l'impianto di biostabilizzazione il

prodotto che va in discarica è un inerte, quindi un inerte che non fa più puzza, quindi ammesso che ci voglia la discarica a supporto, la discarica sarà riempita da questi prodotti, siccome il piano rifiuti prevede l'impiantistica, se noi, come prevede il piano rifiuti, andiamo ad abilitare tutte le discariche di impianti, evidentemente abbiamo mi... migliorato la il risultato. Poi un'altra cosa...

P: Certo. C: Nel frattempo avevo detto che loro a questo punto la... la... la consigliera, quella di maggioranza, mi

punta il dito sulla discarica e... Tiritì, che mi fa puzza, a ma perché noi non rescindiamo quella di la, Tiritì, che la fonte di puzza e quella, perché prima che si esaurisce e che parte contrada Valanghe ci vuole un anno, quindi e... ci vuole un sacco di tempo e nel frattempo la puzza continua, guardi la discarica di Tiritì è in esaurimento, a giugno chiude dopo di che parte la bonifica, io non sapevo le date precise, dissi giugno...

P: Certo... C: Che hai... P: Certo, certo.

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C: ah, ma, spunta... la consigliera provinciale e fa, ah ma perché se giugno non... non si attua questa cosa che succede? Dice, guardi dai piani semestrali che presenta l'impresa la... la discarica è in fase di esaurimento, se poi ci sono dei... e... volumi residui è perché è diminuito il volume del re...del rifiuto raccolto...

P: In entrata cer... C: Oppure la raccolta eh...oppure la raccolta differenziata ha... ha migliorato di tanto la... la discarica

stessa, quindi ci sono concause che bisogna valutare. Ad oggi, l'unico dato certo è che continuando così, con questi volumi, a giugno chiude. A giugno parte la bonifica, dice ah questa è una buona notizia. dissero tutti.

P: ...eh eh eh (ride) C: Quindi bonificando Tiritì parte... Ah! dice, spunta Zuccarello, dice, si chiude Tiritì però poi parte

contrada Valanghe D'Inverno, ci dissi ma quello è un decreto perché non deve partire? Non abbiamo motivi per non farla partire, ad oggi motivi validi non ne abbiamo. E quindi Emanuele stesso, ad Emanuele questa cosa è servita pure perché nel frattempo la comunicazione di giugno a lui è servita per bloccare la consigliera provinciale e anche quella del comitato, che già avevano cominciato ad alzare la voce.

P: Si? C: Poi la conclusione è stata che faremo l'appuntamento con la ditta per verificare che l'impianto...

che cosa vuole fare dell'impianto che... e che cosa c'ha in aderenza al nuovo piano rifiuti, perché già è uscito, cioè che cosa sta facendo in aderenza al nuovo piano rifiuti come si pone la discarica, perché dice discariche non ce ne devono essere più, discariche.

P: Ma scusa, il nuovo piano rifiuti qual'è? Scusa Gianfranco. C: Ce l'ho io Mimmo... P: Se ancora è a... C: No ce l'ho io. P: Ma è al Ministero non è approvato, non è approvato, il Ministero non è non ha approvato ancora

sto nuovo piano. C: Mimmo è stato protocollato qua, se ne sono fottuti, hanno avu... hanno avuto il visto della corte dei

conti e se ne sono fottuti, hanno fatto... e... infatti non è un piano è un programma, l'hanno chiamato programma proprio per scavalcare la cosa del Ministero, e... domani...

P: Non va pubblicato sto pro...? Sto programma non va pubblicato? C: Domani ti mando il fax. P: Minchia, cose da impazzire carusi. C: Vabbé ma... non ti intacca Mimmo... P: Ah lo so, certo. C: ... a te no ti intacca. P: Certo, certo. C: E quindi? Anzi, anzi ci serve perché nel frattempo la cons... la comitato di quartiere cominciò a dire

ah ma c'è la discarica di Palagonia, contrada Margitelli, e... che è pronta ed è... voi come AIA ancora non avete fatto niente, ci dissi, senta guardi che il Comune di Palagonia è da un anno che ha avuto la richiesta di integrazioni e non ha fatto niente, quindi per me la pratica rimane là fino a quando il Comune non ci da le carte, se il Comune non ci da carte per me è morta quella cosa.

P: E si incomprensibile. C: Poi spunta di nuovo questa di qua... di quartiere, del comitato, e comincia a fare, dice, ah ma poi su

contrada Valanghe la ditta non ha presentato ancora neanche le garanzie finanziarie, ci dissi, guardi che la ditta è a posto per quanto riguarda le garanzie finanziarie, no no non le ha presentate, non le hanno presentate io lo so, ne sono sicura, non le ha presentate. Siccome le garanzie finanziarie si prestano all'effettuazione del... dell'abbancamento, non ho nessun obbligo di presentarle adesso neanche per quanto riguarda il post-mortem, perché altrimenti non avendo certezza di quando la ditta va a realizzare, sarebbe un onere sprecato, invece quando l'impianto si sa che andrà realizzato e allora a quel punto poi si attuano le garanzie finanziarie.

P: Cioè collaudo, su collaudo u.... incomprensibile

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C: In quella data ci saranno le garanzie finanziarie e si è messo il parrapicca (dialettale: parla poco) pure. E infatti ho... ti ho sintetizzato tutto... però tutto questo, Mimmo, io ce l'ho già memorizzato, inoltre... inoltre quando finisce la riunione ci facciamo a gruppetti, e io casualmente capito accanto al Sindaco.

P: Si. C: Il Sindaco mi piglia a solo, che eravamo soli completamente, mi fa guardi io non ne posso più è da

dieci anni che sopporto a tutti, questi sono... li ha chiamati li ha e... sono banditi, sono... e... minchia un altro termine che c'ho registrato, Mimmo, che te lo devo fare sentire, minchia è da morire questa dichiarazione. Ma... è stato registrato benissimo perché avevo il telefono in mano e questa che parlava, che è bassa, minchia parlava all'altezza guarda...e... no, mi deve credere questa è una situazione delle elezioni, appena finiscono le elezioni non c'è più niente, tutti perché sono sciarriati uno con l'altro, vede questi due, La Piana con ... li Di Guardo… Sono tutti e due candidati dello stesso partito e si stanno facendo la guerra, ave...e si spaccheranno, tra poco ci sono le elezioni e questi si spaccheranno a morte, quindi, dice, io ritengo che questa sarà l'ultima riunione che noi facciamo, perché ormai ci sono le elezioni e non ci vedremo più, non avremo più possibilità di fare riunioni del genere perché sono tutti così. E mi fa, dice, lo vede? Questi sono tutti soggetti che... e... ora parlano e poi non parlano più, poi ce la posso dire una cosa? Mi fa, ce la posso dire una cosa?Io c'ho la casa sotto la discarica...

P: Si, vero è. C: incomprensibile abitare lì, dice, le giuro che non sento nessuna puzza. Ma a te, te lo... P: Questo lo dice lei, il Sindaco? C: Si, ma a te, te l'ha detto mai una cosa del genere? P: Senti, Gianfranco... C: Eh! P: Ti giuro che gli ultimi sei mesi , gli ultimi otto mesi ha scritto lettere di quelle che praticamente... e

quando gli ho detto a lei... C: Mimmo! P: Ouh! C: Non lo puoi capire... P: Ma tu... C: Non lo puoi capire, guarda, se non senti questa registrazione... P: Ma tu hai visto, hai visto, io t'ho mandato a te un documento che l'unico che sono riuscito a fare... C: Si, si... P: Gianfranco, l'unico... C: Si. P: L'unico, dove veramente lo stesso comitato non ha attivato la procedura che si era programmata

presso una istituzione di governo. C: Si. P: Ma è l'unica riunione, perché poi a me non mi avvisano, non mi chiamano no non.... cioè a dire, è

come dire io di te ne parlo peste e corna però quando io veramente tu mi ti fai sentire piglia e io non ti voglio ascoltare.

C: Si. P: A quel punto che cosa fai? C: Una figura di merda. P: Vai a fare in culo. C: Oh! Perfetto Mimmo. P: E' giusto? C: Guarda che questo elemento tu ora te lo trasferisci, questo coso che c'ho io, te lo trasferisci in un cd

e con questo te ne puoi andare in Procura. P: incomprensibile Gianfranco. C: Ammazzi a tutti, Mimmo, li ammazzi a tutti.

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P: Gianfranco, ma... ma quando ti dico che di fatto al Sindaco gli ho detto senti ma questa camicia, che tu ce l'hai sporca, io guarda la sto vedendo di sotto tutta con tipo... diciamo sai quando c'è praticamente della nebbiolina?

C: Si si si P: ... che ha colpi... che ha colpito, allora... C: Ci passarono sotto casa e ci misero... P: Allora gli dicevo, Ninella se è dall'alto che arriva quest... questo sporco, perché guarda l'odore lo fa

questo, perché tu odorati sopra che non ce n'è. Vero è, vero è. C: SI. P: Alché ci dissi se questo era... diciamo che veniva dalla discarica, non è che la discarica esce dalla

strada, la discarica viene da là. C: Me lo ricordo, me lo ricordo, me lo ricordo. Aspé Mimmo, aspé senti questa, sai che cosa mi disse

pure? Ed è pure registrato, sa perché, lo sa dottore, lo sa perché? Questi di qua quando Di Guardo era Sindaco, perché prima di me ci fu Di Guardo Sindaco, quando Di Guardo era Sindaco lo sa che cosa fece? Scri... e andò dalla titolare della ... della... dell'impresa e gli andò a dire che voleva entrare in società, però senza uscire una lira, siccome il titolare gli ha detto che era un'impresa privata, non ha voluto accettare, Di Guardo gli ha continuato gli ha fatto la guerra, la infatti la guerra nasce da quel momento, da quando la società ha rifiutato e questo gli ha... gli ha fatto la guerra in tutti i modi. Ed è registrato, cioè mezzo... mezzo paese salta lì Mimmo.

P: Gianfranco, io se ti dico che queste cose veramente... ma perché non dice anche Natale [ZUCCARELLO] la verità, perché Natale veramente cos'è che voleva?

C: Natale è venduto... P: Giusto? C: ...è venduto Natale, lascialo stare. P: E lo so, lo so, lo so, lo so... C: Natale... P: Ma anche Mimmo è... C: ... quando poi ci si... ma quello è un bastardo, quello... è più pericoloso questo Lino, perché questo

l'ha sotto sotto. Quando ci siamo avviati poi dopo la riunione al bar, che loro erano tutti al bar, e io avevo la macchina la vicino e me ne stavo andando, mi sono fermato la con loro, praticamente lo sai che fa? Questo con la barbetta candidato a Sindaco e questo... Ercolino...

P: Si, si, si. C: ... e fa la battuta, dice, ah architetto se lei mi fa il decreto... Natale Zuccarello comincia a fare, dice,

ora sti incomprensibile li può fare il decreto di.... di revoca della discarica, si si architetto me lo faccia che io me lo porto subito, così vinco le elezioni e poi lo annulla. Anche perché mi creda dopo le elezioni, temp... tempo giugno, primi di giugno, primo giugno, già non c'è più niente, Davanti a tutti.

P: Te lo dice... te lo diceva Ercolino? C: Ercolino... P: incomprensibile C: ... davanti a tutti, dice, il tempo che la pre, la pre, la Prefettura approvi le votazioni e si.... e... le faccio

vedere che non c'è più niente. E questo è pure registrato. P: Gianfranco incomprensibile C: Mimmo, Mimmo io ti posso dire solo una cosa, minchia sta ca... sto cazzo di telefonini funzionano

bene. P: No, no io, io dico... guarda del bordello che hanno fatto, ci sono le banche, non mi danno più una

lira, cioè... C: Addirittura! P: ... tu saiche significa no? Ma certo perché vedi quando tu praticamente... immagina se dovesse

avere un finanziamento per quella attività che sto realizzando, no? C: Si.

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P: Cioè perché uno, perché uno ha di se e perché uno ha altre cose da mettere a fronte, ma se no le banche...

C: Certo le banche giustamente si spaventano, dice, minchia qua sta chiudendo tutte cose che piccioli ci dobbiamo dare?

P: T'avrebbero ucciso ancora prima che tu aprivi bocca, il sistema finanziario. C: Si, si. P: Ora, ora, è... è veramente, no da far... ma io dico io... è logico Gianfranco? C: Allora Mimmo... Mimmo io ti sto dicendo se questo coso, questa registrazione... P: Io, Gianfranco, oggi, oggi... C: ... la mettiamo in un cd.... P: Oggi non ti volevo dare, perché veramente... non ho voluto dare elementi, perché lì c'è tutta una

falsità. C: A me lodici. incomprensibile P: Perché di fatto, di fatto, Gianfranco, scusa... C: Eh... P: Il Comune di Misterbianco, che di fatto aggredisce il Comune di Motta e fa mettere un vincolo fino

alla fine della discarica... C: Si, si. P: Allora, il Comune di Motta che ha in tasca, io gli ho versato dieci milioni di royalty... C: Ah, ah... P: Quando il Comune di Misterbianco sente puzza e lo stesso Comune sente puzza, cosa che... C: Ma infatti il Sindaco era un coglione! P: E... aspetta aspetta, perché non utilizzano i soldi della mitigazione ambientale per evitare che

c'arriva la puzza... C: incomprensibile P: ... e creano posti di lavoro... C: E infatti. P: E... e cre... io non te l'ho voluta dire questa cosa non la devi dire, ah? C: Ma sai io cercato... P: incomprensibile C: Io ho cercato di parlare il meno possibile e... perché avevo tutto nello stomaco e credimi... minchia

mi veniva di parlare... a... a... ma tu lo sai Emanuele poi alla fine che cosa ci disse, Mimmo? P: incomprensibile C: Emanuele a me e a Zuccarello, perché Zuccarello volle andarlo a salutare per forza, Emanuele mi

fa, dice, minchia mi fate ridere tutti e due, uno che dice si e uno che dice no. Perché si è capito chiaro la davanti a tutti, come erano le cose, che c'era Zuccarello che spingeva per andare incontro a suo cugino e a me, minchia, che mi mi minchia mi rodevo il fegato perché sentivo un mare di minchiate e... minchia, e cercavo di trattenermi, però quello che era evidente lo dovevo dire.

P: incomprensibile C: Quello che era proprio evidente lo dovevo dire, cioè e... è infatti Emanuele la... se ne è accorto pure,

dice, minchia fi fate ridere tutti e due, mi fa. Spunta Zuccarello, dice, no abbiamo fatto gioco di squadra, ma vafanculo.

P: Sto rompicoglioni, pezzo di merda. C: Ma vafanculo. P: Che è un anno e mezzo che praticamente... C: Tu non hai idea... P: E non solo, e non solo, fa passare quella che è la morte per aprire quella, ma dico, ma che cazzo di...

ma siamo due? Se diventano quattro, se diventano cinque, se diventano dieci e ci sono le condizioni... ma non ho capito...

C: Comunque, in tutto questo MICHELON non ha aperto bocca, completamente.

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P: Vabbé tu sai che Michelon purtroppo ha voluto solo... perché lui ha quel problema ogni tanto non gli piglia che Emanuele fa bordello contro, qualcuno, dice, ma qua che devo fare? Che t'ha detto poi...

C: Ma, ma infatti Mimmo io valuterei seriamente la possibilità di e... coinvolgerlo il meno possibile. P: E... poi ti dico una cosa che... ieri mattina, ieri, ieri mattina... però poi ti parlo a voce alcune cose. C: Va bene, vabbé. P: Capito, perché veramente... è arrivato all'orecchio va! C: Ho capito. Vabbé vabbé questo poi ne parliamo meglio non ti preoccupare. P: Certo, certo, però... purtroppo hai ragione no di questo, di dire questo, più che ragione ne hai. C: Addirittura. P: Si, si si. C: Senti io lavoro sulle sensazioni perché è chiaro che non ho gli elementi però ora tu, che tu mi dici che

hai pure gli elementi a maggior ragione. P: No, no, ho gli elementi, certo. Di fatti lui veramente stava zitto ma proprio... C: E' studiato. P: Proprio...si si, no studiato già m'ha detto... C: Ma tu ci... ma tu ci pensi, dice, noi abbiamo fatto un pranzo con questo cretino [si fa riferimento al

pranzo con Domenico Michelon in precedenza trattato], dicendogli determinate cose e che e lui doveva prendere quanto meno a essere un po più obbiettivo e dire ma signori io so così, io so così, io so così, che cosa mi dite? Minchia niente! Neanche per fare da spalla a Emanuele, che tutto sommato era solo, minchia e se non parlavo io non parlava nessuno a favore con Emanuele. Nessuno, credimi, Emanuele era da solo.

P: incomprensibile C: Era da solo. P: Io non avevo dubbi, ti sto dicendo che sarebbe stata una cosa aggressiva nei confronti... solo di

quello, e se si metteva la questione veramente in una certa maniera, al posto di andarci tu ci andava il tuo direttore, sarebbe stata sai come? una posizione che avrebbe detto signori, allora, vi diamo la ditta, perché la ditta va infilata Gianfranco, queste riunioni...

C: Si. P: Alle spalle dall'azienda che ha speso un mare di soldi e che di fatto su questo servizio ha investito

un mare di soldi, che tra virgolette sono delle banche, giusto? C: Si, si infatti. P: Di fatto, veramente, non è possibile. C: Vabbé ma lui l'ha detto che ora sentirà la ditta per vedere che cosa vuole fare. P: Si, voglio dirti, ma prendi... C: Si Mimmo però sarebbe andata a finire a bordello, credimi, non era, non era assolutamente il caso

perché ti ripeto tu a sentire determinate cose, minchia, ti sentivi proprio il fegato fatto a pezzettini, minchia, veniva cosa di saltare sopra il tavolo ma che cazzo state dicendo...

P: No, ma poi dopo quello che senti tu, dopo. Cioè quello che senti prima e quello che senti dopo, dice, ma un momento ma allora che cazzo è, veramente qua è di farli arrestare a tutti.

C: E... io ti sto dicendo tu hai gli elementi per fare un culo così a tutti. P: Gianfranco, io ho gli elementi che Di Guardo quest'area la fece autorizzare... no questa, che

addirittura in quel progetto vedi che c'era... io ho il progetto so poi non so più niente, c'era che doveva ricevere i rifiuti sia della Provincia e sia del Comune, ed era un piano unico, cioè Catania e provincia doveva andare a scaricare lì...

C: mmm... mmm... P: ... e la discarica essendo che non aveva preso solo i miei terreni, no? C: mmm... mmm... P: Aveva preso sia i miei terreni e sia quelli degli altri per un totale di circa ottanta ettari, che con una

cubatura di otto milioni di metri cubi, fatta da... fatta dall'università, a quell'epoca rappresentata dal professor oggi Vagliasindi...

C: Scusami tutta la Sicilia ci andava, no solo Catania. 132

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P: No no no no... lui, lui nel... nella relazione fatta, questa discarica era in sostituzione di contrada Tiritì a Motta S. Anastasia e di contrada Volpe, come cazzo si chiama, quella di... Leonardi...

C: Si! Era unica? P: Era unica, nello stesso sito, nella stessa area con cubatura otto volte più alta. C: Addirittura. P: Allora, se questa cosa per lui andava bene, addirittura aveva affidato la gestione a una società

mista, dove ai tempi il presidente si incassava, quando erano soldi, no quando non erano soldi, Gianfranco davano ai tempi al presidente di questa società venticinque milioni di vecchie lire, su una società ferma per tre anni.

C: Al mese? Al mese, al mese? P: Ah no? Ah no? ferma per tre anni. C: Minchia, porca buttana. P: Tre anni, una persona comunista come, diciamo... C: Si. P: Come colore politico, che non aveva raggiunto la quota... comune è stato trombato al comune di

Randazzo... C: Ah, ah... P: Che di fatto si chiamava Angela Vecchio, come presidente, e che il marito, tu guarda, e che il marito

era avvocato, giusto? C: Ah. P: Nonché giusto giusto gli viene dato l'incarico a tempo indefinito al marito, per cinque anni, quando

l'unico socio era solo il Comune di Misterbianco.... minchia... C: Minchia bellissimo. P: Allora quando si parlò di approvazione di questa benedetta discarica al servizio di tutti i comuni

compreso quello di Catania... C: Ah ah... P: Catania se ne è fottuto, ma qualche comune ha aderito a questa iniziativa perché la Prefettura

faceva riunioni e diceva, ma è giusto attenzione, che di fatto veramente se era quella l'attività per quale motivo veramente non si doveva fare a queste riunioni e gli altri enti non dovevano aderire, ma parlo di tutta la provincia.

C: mmm... mmm... P: Compreso del comune di Catania e a queste... a queste adesioni che furono fatte, ma sono atti che

sono anche pubblicati, se tu li vedi nel tuo assessorato devi cercarli e tu li trovi. C: mmm... mmm... si. P: Di fatto veramente di quest... di questa ma tu è enorme quell'area, ti dico ottanta ettari, cioè questa

discarica è dieci ettari, quelli che lui aveva fatto come progettazione era ottamta ettari, Gianfranco, fa paura.

C: Minchia il bello che si lamenta ah ma questa discarica era enorme, questo ampliamento è due milioni e mezzo è enorme, non è possibile, lui.

P: Lui perché, lui perché da me con me non vuole fare confronti, perché io quando si fanno confronti ci porto gli atti...

C: Ah ah... P: Di quando io ebbe la discarica in sospensione che ai tempi non si approvo il progetto con

l'ingegnere Latteo, quando era da questa parte... C: Si. P: Giusto? Non potei fare io l'adeguamento, mai... C: mmm... P: Perché se tu non me l'approvi. cazzo, se è giusto è sbagliato, che cazzo devo fare? Allora di fatto ai

tempi, l'assessore Burtone, disse, senti sospendiamo così materialmente si bagnano le mani. C: Eh... P: Oh, Di Guardo mi diede otto milio... otto miliardi di lire di... ordinanze contigibile d'urgente, mi fece

costruire, Gianfranco, quattro discariche quattro. 133

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C: Minchia. P: E quando io capii che praticamente ero in un sistema che di fatto... C: Si. P: ... veramente diventava, senza gara Gianfranco. C: E ti, che ti face... che ti... P: Minchia. C: E infatti. P: Cio è tu fai, prima la costruzione e spendi cinquecento milioni, poi la gestione per un anno e spendi

veramente fra A e B altri due milioni, due miliardi, minchia ne di queste discariche, l'ultima costruita, Gianfranco, ma me la va a posizionare sotto l'ospedale degli americani.

C: A Catania? P: No a Misterbian... a Mo... a Misterbianco. C: Misterbianco. P: Misterbianco come territorio è confinante con Motta e con Catania, no? C: Si. P: Dove si va a mettere? Al confine, dove veramente di fronte c'era una struttura che ai fini delle... C: All'ospedale ci va a mettere la discarica, bella questa. P: Ma ma dico, ma ma... Gianfranco ma poi del barone Francicanava che praticamente... ti posso dire

uno degli ordini dei ... dei Cavalieri di Malta? C: Certo. P: Al livello nazionale, ecco come titolare. Effettivamente... C: E ci lavorava come esproprio? P: No, noi al... cioè a dire, dopo averla costruita, dopo che c'a... c'abbiamo speso due milioni, due

miliardi, vabbé, u... delle vecchie lire cinquecentomila euro... C: Si. P: Gianfranco, scarichiamo tre giorni, dopo tre giorni arriva veramente le istiutzioni, sequestrano

quest'area e mi sequestrano a me anche i mezzi. C: Mi. P: Gianfranco, no perchè tu hai la faccia sei veramente... C: Quindi coinvolto pure tu? P: Mi ha coinvolto pure me che per io, veramente, se non uscivo coi mezzi immediatamente... C: Ah ah... P: Mi sequestrava la dentro mezzi che erano incomprensibile ma c'erano, c'era un milione un

miliardo delle vecchie lire di attrezzatura... C: Ah ah... P: Allora, quando ti fa un discorso di quel genere e poi mi continua, dice, allora ora la discarica la

andiamo a fare lì, no io non faccio più niente. Fanculo tu e quando ti incomprensibile. C: Eh eh eh eh (ndr. ride), certo. P: E se ne andò, aspetta, e se ne andò a scaricare a Catania. C: Ah! P: Minchia, C: Sfregio. P: La distanza era lunga... C: Eh! E non gli è convenuto più. P: E dove, no è dovuto veramente a prendere mezzi in affitto e ci costava sempre soldi in più. C: Eh certo. P: Quando io poi di fatto sbloccai che mi fu , diciamo, autorizzato approvato l'impianto, feci il

collaudo, dopo di che l'assessore ai tempi mi revoca il decreto di sospensione e si autorizza. C: Ah ah. P: Ora, Dio mio, che cazzo è che tu rompi i coglioni a distanza di... success... nié quando ho aperto ah

bello bello, bello bello, bello bello, dopo di che Capodicasa fa il commissario? Diventa un'altra volta il suo... minchia dissi, porca miseria, e lui veramente essendo che si faceva forte che doveva fare

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l'impresa, imprenditore, capito? Non doveva fare il Sindaco, ma se tu ti guardi quella discarica che è dall'altra parte, tua figlia, tua figlia è socia Gianfranco...

C: E qual'è la discarica dall'altra parte? P: Quella che hai sospeso. C: Ah! Infatti lui si lamentava di questo, dice ah non capisco perché avete bocciato questa, era

bellissima come, prima volete le cose fatte bene poi noni ci mettiamo fuori ai cinque chilometri e poi ce le bocciate. Spunta Emanuele dice guardi la discarica non è da piano, quindi non se ne possono fare più discariche, è inutile che spingiamo lo sciecco nella... nella salita.

P: Ma non è vero, non è vero, non è vero niente, Gianfranco. In questa area c'è un vincolo della Sovrintendenza che praticamente non finisce mai... tu lo sai...

C: Addirittura. No questo non lo so perché la Sovrintendenza non l'abbiamo convocata, però... non ci sono...

P: No no no no, non l'avete convocata perché l'ufficio tecnico, giustamente, l'ufficio tecnico non l'ha dichiarato che c'è il vincolo.

C: Non l'ha dichiarato, si. P: E certo, no? C: Vabbé. P: Ma lì c'è un vincolo... C: L'hanno fatto a posta... P: Ma vedi che ora si è espressa la Sovrintendenza, perché qualcuno... C: Eh. P: Gli ha mandato qualche atto, la Sovrintendenza veramente gli ha scritto al Sindaco dicendogli venga a

conoscenza, dice, di questa cosa, è vera o non è vera? C: Addirittura. P: Ma lì vedi che c'è, ci sono delle cuniculi, diciamo, sai quelle cose che l'acqua quando passa viene

praticamente bloccata non si se... C: I le... le grotte carsiche, le grotte carsiche. P: No ma sono veramente fatte, Gianfranco, tutte in pietra particolare bianca, cioè a dire si vedono che

sono cose da due secoli e hanno un senso essere vincolate alla Sovrintendenza, perché è un patrimonio quello, ah?

C: Come no, le gro... le grotte carsiche sono Mi... P: E di fatto veramente, questa struttura, non veniva citata, perché l'ufficio tecnico coinvolto dal primo

Sindaco, se aprono queste danze ih ih ih (ride) se lo portano. C: Ma lui intanto non ha dato la conformità alla variante, Mimmo, quindi la la prima mossa parte da

lui e poi tutti gli altri a seguire. Vabbé ma comunque... ma ormai loro l'hanno accettato il fatto che Ramacca è morta era soltanto Zuccarello a insistere e... e Di Guardo che fece la battuta iniziale ma poi si è capito che Ramacca era morta, ah fece pure l'appunto la la quella del comitato di quartiere, ah perché dobbiamo dislocare in un altro posto, dobbiamo andare in provincia di Siracusa, dobbiamo andare in un'altra zona, e... Ramacca, cominciò a citare un poco di cose, cominciò a sparare le minchiate perché citò Ramacca e Palagonia, Palagonia è morta perché manca per il Sindaco e Ramacca è morta perché manca per tutti, quindi no non c'erano basi proprio per portare avanti quello che diceva.

P: Ih Ih Ih Ih (ride)... Gianfranco... C: Ma comunque ti ripet, Emanuele... P: Gianfranco. C: Eh Mi! P: Io incomprensibile C: Puoi parlare? P: Quando sento, no quando sento queste cose mi viene mi fa venire veramente di... C: Mimmo io ti ripeto ho... P: Perché se... allora se questa discarica era gestita da lui... C: Era tutto a posto. 135

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P: Stai sicuro che era tutto a posto. C: A me lo dici? A me lo dici?... a me lo dici? Si ma ti ripeto con la registrazione che ho fatto io,

Mimmo, sei in una botte di ferro, sei in una botte di ferro. Perché appena ti rompono la minchia, vai a portare questo cd dove a chi lo devi portare ti faccio vedere che ti cutuliano (bastonano) a tutti. Non solo ma alla Sindaco, la Sindachessa cominciò a dire...

P: Gianfranco, Gianfranco poi ti dico che ci sono, ascolta ci sono soldi che il Comune di Motta potrebbe anzi dovrebbe, visto che ci sono questi problemi, dovrebbe utilizzarli per evitare, cioè piglia quest'aria la filtra la purifica e la manda sul territorio, purificata, avanti forza

C: Eh. P: Questi soldi che lui ha per l'ambi... per mitigazione ambientale, a che cosa serve? C: Ma Mimmo se c'ho la dichiarazione del Sindaco che mi dice che a casa sua che è di fronte la discarica

non c'è puzza, che cosa... che cosa c'è da fare? P: Gianfranco. C: C'ho la dichiarazione del Sindaco, dice ah ma la casa di fronte la discarica e puzza non ce n'è.

Minchia! Più chiaro di così. Che poi me lo disse che eravamo soli davanti all'ascensore, capisci? Perché se ci fosse stato qualcuno non parlava così, non avrebbe parlato così.

P: No no, no no no, non te l'avrebbe detto figurati, al mille per mille. C: Minchia infatti io avevo il registratore proprio davanti la sua bocca, bellissimo guarda, minchia

venne uno spettacolo questa cosa. P: Gianfranco sto chiudendo dai. C: Vabbé dai. P: Gianfranco ci aggiorniamo a domani? C: Allora fammi sapere... fammi sapere per giovedì. P: Si. Si... no no ti faccio sapere se domani ci sarò... qualche cosa che ci... ci riguarda dai. C: Ah certo! Ci mancherebbe, certo. Puoi chiamare. P: Va bene? C: Vabbé Mimmuzzo. P: Porto... porto anche i tuoi saluti alla persona. C: Va bene, perfetto. P: Perfetto. C: Tu dici che alla prossima occasione poi ci andiamo. P: No io gli avevo detto... tu ci vuoi andare a trovarlo? C: Ma guarda se c'è la possibilità si. P: Va bene. Ok se incomprensibile domani... C: Chiediglielo. P: No domani vedo un momento di passartelo. C: Va bene, perfetto, ok. P: Ok? C: Vabbé Mimmuzzo. P: Un bacio grosso. C: Buona serata. P: Grazie. C: Un bacio. Ciao ciao. P: Ciao. Il contenuto di questa telefonata offre, quantomeno, i seguenti spunti di riflessione:

− CANNOVA riferisce nei minimi dettagli ciò che è successo e quanto è stato detto, contento del fatto di avere messo nelle mani del suo mentore un prezioso strumento di ricatto, la registrazione della riunione, da far valere nei confronti dei personaggi istituzionali coinvolti, commettendo un altro reato di rivelazione di segreti d’ufficio;

− PROTO appare tutto sommato soddisfatto, in quanto, sebbene non sia stata risolta la questione dell’annullamento in autotutela dell’autorizzazione all’ampliamento di C/da Valanghe d’Inverno,

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non se ne è decretata la bocciatura, anzi l’ufficio regionale, rappresentato da Emanuele, sembra appoggiarlo, mentre, d’altra parte, la chiusura della discarica in C/da Tiritì, necessaria in quanto prossima all’esaurimento, è un punto a suo favore e dell’amministrazione relativamente al rapporto con i cittadini;

− PROTO ha intenzione di investire ingenti somme per il progetto, che comporteranno corrispondenti e inevitabili esposizioni bancarie;

− la conoscenza, da parte di PROTO Domenico di vicende relative ad asserite condotte di rilevanza penale presenti e passate, che meritano, nel prosieguo dell’indagine, una dovuta attenzione da parte dell’A.G. competente;

− una confidenza che PROTO deve fare a CANNOVA che, per la particolare delicatezza, non può essere rivelata per telefono, ma solo di presenza [Ho capito. Vabbé vabbé questo poi ne parliamo meglio non ti preoccupare];

− l’interesse del PROTO alla pubblicazione del Piano Regionale Gestione Rifiuti in Sicilia, in attesa, al tempo, di essere approvato dal Ministero dell’Ambiente9, in quanto solo così poteva avere la potenziale certezza di avviare i lavori per la nuova discarica di C/da Valanghe.

La riunione è stata così riportata dai media (CATANIA TODAY).

Motta Sant'Anastasia: a giugno chiuderà la discarica di contrata Tiritì

Dopo tante vicessitudini e proteste, la discarica di contrada Tiritì a Motta

Sant'Anastasia chiuderà a fine giugno. Stop, quindi, al deposito di rifiuti indifferenziati

troppo vicino agli abitanti di Misterbianco di Daria Raiti - 15 marzo 2012 “Dopo tante vicissitudini e proteste, la discarica di contrada Tiritì a Motta Sant'Anastasia chiuderà a fine giugno. E' l'accordo raggiunto dopo numerosi incontri tra gli amministratori dei Comuni interessati, i funzionari della Regione Sicilia e il Presidente Lombardo. L'ultimo incontro, infatti, si è tenuto lo scorso lunedì 12 marzo a Palermo. All'incontro con il dirigente generale dell'assessorato regionale all'Energia, Vincenzo Emanuele, sono intervenuti il Sindaco di Misterbianco, Ninella Caruso, l'Assessore all'Ecologia Franco Galasso, il capogruppo e il segretario del Partito democratico, Massimo La Piana e Josè Calabrò, Maria Caruso, Antonino Condorelli e gli on. Lino Leanza e Nino Di Guardo.

I presenti hanno, così, ribadito i motivi della loro protesta e la richiesta di annullamento in autotutela del provvedimento che autorizza l'apertura della nuova discarica nel sito adiacente a quella funzionante e che è destinata a ricevere i rifiuti indifferenziati previo trattamento. La soluzione prospettata è stata quella della chiusura del vecchio impianto alla fine del mese di giugno, con conseguente inizio della procedura di bonifica.

Il sito in questione, infatti, negli ultimi anni, è stato oggetto di presunte irregolarità relative alla localizzazione e alla cattiva gestione del ciclo dei rifiuti.

Precisamente, una nota dell'Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) del 26 luglio 2011 aveva segnalato un superamento del limite di attenzione in merito alle polveri sottili. "La scrivente Struttura Territoriale di ARPA Sicilia - si legge nella nota -comunica che in esito al controllo di qualità dell'aria effettuato da proprio personale in data 28/06/2011, è stato registrato, nella postazione di prelievo "a valle" di cui al P.S.C. ufficialmente approvato, un valore di polveri totali pari a 249 μg/Nm3 (rapporto di prova 2011CT000530 del 20.07.2011). Il valore misurato risulta essere superiore al valore di attenzione delle polveri totali sospese (150 μg/Nm3; D.M. 15/04/1994); tale superamento, attribuibile ad una non corretta procedura gestionale nell'esecuzione delle fasi critiche di trasporto, scarico ed abbancamento dei rifiuti, è

9 Si precisa che il Piano è stato approvato nel giugno 2012. 137

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tale da ritenersi pregiudizievole per la qualità dell'aria ambiente nell'intorno della discarica. Alla luce di quanto evidenziato, il Responsabile del P.S.C. ed il gestore dell'impianto, ciascuno per gli aspetti di competenza, dovranno adottare nell'immediato tutti gli accorgimenti necessari alla mitigazione degli impatti ambientali sulla base di quanto previsto dal P.S.C. approvato".

Nonostante i controlli successivi avevano dimostrato il rientro nella norma di tali valori, non si era placata la protesta anche in merito a un possibile ampliamento della discarica. Attualmente, infatti, la discarica ha una capacità di 810 mila metri cubi e accoglie i rifiuti di 19 Comuni vicini. L'ampliamento, deliberato dal Governo Lombardo con due distinte autorizzazioni il 19 Marzo 2009 e il 4 Marzo 2010, avrebbe triplicato le dimensioni e gli effetti dell'impianto.

E il Comitato "No Discarica" di Misterbianco, si è sempre opposto. Lo scorso febbraio, il presidente Lombardo aveva ascoltato le esigenze del comitato e aveva assicurato ai presenti che la procedura sarebbe stata tenuta in stand by in attesa di un approfondimento da parte degli uffici della Regione, invitando i presenti a un nuovo incontro. L'attesa ha portato al tanto atteso risultato, la chiusura del sito.”

In altra conversazione telefonica, CANNOVA concertava con il PROTO un incontro al fine della consegna del file contenente la registrazione della riunione del 12 marzo 2012, effettuata dal Cannova con il suo cellulare Sansung, ove erano stati decisi i destini della discarica gestita da Oikos:

(VOL. II aff. 505 ss) Progressivo n°: 24411 Data : 24/03/2012 Ora : 09:17:53 Durata : 0:48:10 LEGENDA: P: PROTO Domenico C: CANNOVA Gianfranco Omissis da inizio al minuto 09.43.48 P: ...Ci sono novità, liii... qua a Catania, che cosa è successo? perchè io... C: Allora, per quanto riguarda la questione... P: ...l'unica persona con cui ho parlato, praticamente, stamattina... C: Eh.. P: Sono uscito alle otto e mezza, è Chicco SUDANO, che non mi ha detto niente, ma Chicco però non è

un ragazzo... abbastanza sveglio sotto..di capire, no? C: Si, ho capito. Ho capito. Senti una cosa, allora, per quanto riguarda la questione, non ci sono state

più novità, ZUCCARELLO mi ha consegnato nuovamente tutto l'incartamento OIKOS, e le carte ce le ho tutte io, quindi, questo significa che poi non c'è stato un seguito.

P: Si. C: Quindi è probabile che ci sia la seconda fase. La seconda fase consiste nel fatto che si sono dedicati

alle elezioni e non rompono più i coglioni. Perchè hanno interessi sulle elezioni, questi.. P: Mhh mhh (annuisce) C: Poi , inoltre, c'è Gianni VILLARI che mi continua a chiamare, però io non gli ho risposto. Poi, questo,

magari, quando stiamo assieme, visto che... l'hai incaricato tu, poi ne parliamo assieme. Anche perchè non so come sia combinato questo, che mi fa' domande...

Omissis dal minuto 09.45.05 al minuto 09.48.20 P:Gianfranco, Gianfranco, non hanno, praticamente, quell'intelligenza di capire quello che quella

persona è, quello che... noi, quando...Scoprire ZUCCARELLO, quanto c'è voluto? C: Ahh, figurati. P: Un minuto? C: Figurati!

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P: Giusto? Scoprire quell'altro, quanto ci è voluto? Un altro minuto. Io ti dico: qua su Motta, so che non hanno fatto nulla ancora, quella delibera, sai, parco, non parco e... ma io già domani inizio a lavorare su questa cosa veramente, cerco un momento diii... programmarmi!

C: Mmmah, guarda, eehh... io ti vorrei far venire a parlare col mio collega dei parchi, perchè io ho parlato col direttore, lui me l'ha detto, te l'ho riferito, dice: "Ma possono fare tutto quello che vogliono, il parco, noi, da qua lo delimitiamo, a noi non è che serve il comune che mi dice che deve essere di duemila ettari! Siamo noi a decidere.

P: Eeh.. si, ma vedi, siete voi a decidere, veramente, ma se c'è il comune che dice duemila ettari, o vi dice invece se voi lo decidete e vi dice zero, cosa succede? Zero o duemila?

C: No, ci mettiamo in mezzo, perchè, praticamente, andiamo a vedere tutti i limiti ed i vincoli che ci sono, appena si vede che si vanno a toccare gli interessi di attività produttive, allora si levano subito. Anche perchè un parco significa bloccare, qualunque,iniziativa.

P: Certo, certo... C: Pone dei vincoli che, non puoi fare più niente. P: Ora io... Magari noi, non so se domani.. domani è domenica, giusto? C: Si. P: Eh, io, materialmente, ecco, farò in modo domani di stare, sicuramente a casa con mia madre, mio

padre, avere un momento con famiglia, vediamo un po'... perchè Francesca ancora... C: No, anche per farti vedere, a proposito, come finì con Francesca?... Omissis dal minuto 09.50.17 al minuto 09.52.25. P: Lunedì mi guardo un po' la situazione catanese, voglio capire un po'. E poi martedì vengo su

Palermo. Tu che fai? C: Aspè, io invece ti do un altro programma. Ti do un altro programma.Io ho queste cose nel telefono,

che devo assolutamente scaricare, prima che le perda. Quindi è preferibile... P: Eh, no, ma... bravo! Bravo, bene, si... C: Io preferivo venire lì in ufficio da te. P: Si. C: E gestire la situazione lì. Tanto tu il cavetto Samsung ce l'hai. P: Si, certo. C: Eh...(incompr.) P: Ascolta, ascolta, se io venivo lì, io mi porto, praticamente, lo apparecchietto... io dico, il... C: Noo, lo facciamo lì, Mimmo, lascia stare, lo facciamo lì, vengo io. P: Gianfranco, poi, persone,ascolta, meno, queste cose...scusa se io..ma non mi fido di nessuno! C: Eh! P: Di nessuno, nessuno nessuno! Io c'ho l'iPad...c'ho l'iPad, quello, il tablet, diciamo, del Samsung,

no? C: Ma perchè, se ci vediamo in ufficio da te, chi è che dovrebbe saperlo? P: No, ma nel frattempo, che sono lì, voglio sapere perchè, veramente...tu quel giorno mi avevi detto

che 'era un piano rifiuti. C: E' uscito. P: Eh, ma, pubblicato, è? No. C: Si. P: Si? Allora lo posso vedere, io, oggi? C: Non so s'è già in gazzetta, comunque io ce l'ho, Mimmo. P: Per questo, dico... io non penso, perchè se Veronica non.. dico, non li ho sentiti, non m'hanno

mandato messaggi, cose... Però se c'era qualcosa, mi avrebbero mandato un messaggio e quant'altro. Però,voglio dire, io farei più una puntatina... poi se tu ritieni che io debba andare a pranzo con...

C: Ora ti aggiorno... P: ...con MICHELON. C: Ti aggiorno, ti aggiorno, perchè a questo punto, non ti ho raccontato poi com'è finita la

discussione. La discussione è finita che EMANUELE si è impegnato con tutti i soggetti... 139

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P: Si. C: ...a chiamarti... P: Si. C: ...per dirti di fare l'impianto di biostabilizzazione. P: Ooohh! E questo voglio dire, di fatto, no? Allora, quindi questo me l'avevi... questo me l'avevi detto

tu, hai capito? C: Ah, te l'avevo detto? Ah, va' bene... P: Si! Ora, di fatto, veramente, questo passaggio, a me, mi è sembrato anche il più bello di tutti,

perchè, veramente, se oggi, veramente,a seguito di... EMANUELE scrive due parole, io me le porto in consiglio, il consiglio, praticamente... perchè il consiglio mi ha bloccato, perchè? Perchè, di fatto, praticamente, il piano rifiuti, era stato ripresentato nuovamente, giusto, su Roma. Che cosa c'è in questo piano? E mi bloccano, mi fa' fare manco... manco un punto! Allora, se io, veramente...

C: No no no no, il piano, il piano dà la possibilità di realizzare gli impianti a servizio... al servizio di discariche esistenti.

P: No, no, io... Allora, loro praticamente, stanno parlano dell'ambito Simeto Ambiente, no? L'ambito Simeto Ambiente è uno. Giusto?

C: Eh! E quindi? P:Tieni presente che come discarica noi facciamo parte dell'ambito Simeto Ambiente. Che cosa è che

è, praticamente, in poche parole? Come ambito Simeto Ambiente, la Regione, ha previsto qualcosa, di seguire, o noi stiamo facendo qualcos'altro.... ora, in questo piano,io non penso che ci siano, praticamente... Se Emanuele, veramente,questo piano già è fuori, perchè mi hai detto tu che era uno stralcio, come cazzo

C: No, già è ufficiale, già è ufficiale, c'è il protocollo, c'è tutto. P: Ah, e allora, nel momento in cui, veramente, ce l'abbiamo, noi lo facciamo, lo sposiamo,

prepariamo nuovamente la parte della gassificazione con produzione di energia elettrica, in assenza....giusto?

C: Si. P: E allora, un progetto... C: Scusami, Mimmo, allora, facciamo un'altra cosa. Facciamo un'altra cosa, se tu sei d'accordo.

Quando... se tu vuoi, a scendere, a questo punto, ti prendo appuntamento con Emanuele... P: E io (incompr.) che cosa? No, io... più che tu... Perchè Emanuele, vedi che... Allora, questo

decidiamolo. Vuoi prenderlo tu, oppure te lo faccio prendere, oppure ci tento io, prima? C: Ma sai, la cosa la farei gestire da MICHELON, una volta che... P: E allora, gli dici in questa maniera... se tu chiami Mimmo, gli dici che Mimmo PROTO è stato dieci

giorni fuori ed è tornato sabato, che aveva cose fuori dalla... di fatto, praticamente, voleva sapere da te un incontro con te ed EMANUELE, "Mimmo, lo fissi tu? Oppure vuoi che lo fissa lui, chiama lui, si fa' sentire lui ad EMANUELE?"

C: Aha.. Si, va' bene, facciamo così. P: Cioè, se noi facciamo questo passaggio, noi capiamo se lui è... cioè sta cosa serve a due motivi... Se

lo prende lui, l'appuntamento,Gianfranco... C: Mhh.. P: Significa che noi siamo nelle grazie. Sia tu e sia io. Se invece lui dice "No meglio farglielo prendere

a lui..." noi abbiamo due dubbi: o lui non è nelle grazie, o noi non siamo nelle grazie! Ma questo lo sapremo subito.. eheheh (Ride)

C: Mah, senti, io ti posso dire una cosa, quando eravamo là, EMANUELE si rivolgeva di più a me che a ZUCCARELLO. E infatti, conoscendo il carattere di ZUCCARELLO, "michia iddu era morto" (sic). Si è fatto il fegato in mille pezzi. Perchè EMANUELE chiamava sempre a me, faceva riferimento a me, "...l'architetto CANNOVA, ne abbiamo parlato, abbiamo stabilito, abbiamo detto, abbiamo fatto.." minchia e a quello non lo calcolava proprio. Capisci?

P: Gianfranco, eee... se Dio vuole, se Dio vuole, questo... questo soggetto, purtroppo, veramente, sarà... purtroppo. Il bello sai che cos'è? Che dice da vent'anni che deve scendere in politica e non lo fa' mai, questo!

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C: Perchè sa che si brucia, ti pare fesso?... P: No, no, non è che sa che si brucia, nessuno... Gianfranco C: Gli da' credito! Eccezionale è lo stratagemma utilizzato da CANNOVA per fissare l’appuntamento tra PROTO ed il Dirigente Generale del Dipartimento Acque e Rifiuti, Vincenzo Emanuele: chiama la segreteria del dirigente e, fingendosi Domenico PROTO, chiede a suo nome l’incontro e fornisce all’interlocutore il cellulare del PROTO, cui poi dava conferma a mezzo sms dell’appuntamento preso. Successivamente chiamava Michelon. (VOL. II aff. 264 ss) Progressivo n°: 14481 Data : 26/03/2012 Ora : 12:32:45 Durata : 0:01:40 C: Cannova Gianfranco S: Segretario S: Pronto! C: Si, buongiorno, la segreteria del direttore Emanuele per favore? S: E' questa, buongiorno. C: Buongiorno, senta una cortesia, è... Oikos, Proto, so che il direttore mi ha cercato... S: Si. C: Mi può fissare un appuntamento per domani possibilmente? S: E guardi, se mi da una... telefono? Tre? C: Eh! S: Il suo telefono! C: Si... no, non me lo ricordo a memoria glielo posso mandare per messaggio, o aspetti un attimo provo a

cercarlo in rubrica un attimo... S: Intanto lei è il signor? C: Proto, Domenico Proto. S: Il nome scusi? C: Domenico Proto. S: Domenico. Ha detto Oikos, ho sentito bene? C: Si. S: Bene. Se mi da il numero lo metto in agenda, così non appena viene il direttore ci conferma tutto. C: Si, un attimo solo che... sto cercando... 348... S: Si. C: 22 58 ... S: 22 58? C: 672... S: 672. Preferibilmente per domani. C: Domani, anche nel pomeriggio. S: Va bene. Le facciamo sapere. C: Si, grazie. S: A lei. Buongiorno. C: Arrivederci. (VOL. II aff. 268) Progressivo n°: 14522 Data : 26/03/2012 Ora : 16:36:09 Durata : 0:00:00 Mittente: CANNOVA Gianfranco Destinatario: Proto Domenico Sms: "l appunt e per martedi o giovedi. tieniti pronto" 141

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(VOL. II aff. 272) Progressivo n°: 14548 Data : 27/03/2012 Ora : 08:56:26 Durata : 0:00:38 C: CANNOVA Gianfranco M: MICHELON Domenico M: Pronto? C: Mimmo? Gianfranco, scusami... M: Gianfranco, buongiorno! C: Senti, ciao, vedi se puoi indirizzare l'appuntamento su venerdì. M: Su venerdì, va' bene, d'accordo. C: Ti ringrazio. M: Ti faccio sapere. Va' bene. ok. C: Ciao, buona giornata. M: Ciao, ciao. Fine conversazione. Segue la vicenda del televisore: dall’ascolto di alcune telefonate con un tale “Andrea”, al momento non identificato, impiegato dell’esercizio commerciale “PICK-UP HI-FIDELITY S.R.L.”, sito in via Catania 16, e dagli accertamenti successivi è risultato che CANNOVA ha avuto in regalo da PROTO un televisore di grande valore commerciale dell’importo di € 16.000 [parliamo TV, piedistallo motorizzato, le due casse frontali quelle elettrostatiche, le due casse posteriori e il subwoofer col telecomando], oltre alla consegna della solita mazzetta riposta dal PROTO all’interno del vano portaoggetti dell’auto del CANNOVA.

Come egregiamente riportato dalla P.G. (VOL. II aff. 928 ss), cui si rinvia integralmente, il GPS installato nell’auto di CANNOVA ha permesso di verificare che i due si trovavano nei pressi del negozio. Il televisore sarebbe poi stato consegnato dopo il 31 maggio, come appreso da conversazione telefonica tra il CANNOVA e l’impiegato del “PK” Andrea. (VOL. II aff. 266 ss) Progressivo n°: 14516 Data : 26/03/2012 Ora : 16:12:43 Durata : 0:01:32 CANNOVA Gianfranco: Uomo da identificare: Andrea Dall'inizio al minuto 00:39:860 messaggio preregistrato dell'esercizio commerciale PICK-UP HI-FIDELITY S.R.L. - Omissis - Uomo da identificare: Pick up... CANNOVA Gianfranco: Buonasera Cannova... cercavo Andrea per favore... Uomo da identificare: Eh Andrea dieci minuti... con chi parlo? Ah eccolo qua, eccolo qua è arrivato... un secondino... CANNOVA Gianfranco: Grazie. Uomo da identificare: Prego. Andrea: Pronto? CANNOVA Gianfranco: Andrea, buonasera... Cannova.. mi scusi se la disturbo, era per il televisore, lo Sharp che doveva arrivare la fattura si ricorda? Andrea: Si salve. Non è ancora arrivata. Io l'ho chiamato... Vincenzo quando mi hai dato il telefonino?.. Tre minuti fa.. tre minuti fa.. ho chiamato la persona, dieci minuti e la richiamiamo signor Cannova... CANNOVA Gianfranco: Andrea, ma stu televisore sta diventando vecchio.. Andrea: Lo so, un attimo solo...

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CANNOVA Gianfranco: Prego. Andrea: La sto richiamando, arrivederci. CANNOVA Gianfranco: Ok grazie. (VOL. II aff. 269 ss) Progressivo n°: 14533 Data : 26/03/2012 Ora : 18:28:34 Durata: 0:01:12 A: Andrea C: Cannova Gianfranco C: Pronto. A: Signor Cannova salve, sono Andrea della Pick up. C: Ehi Andrea. A: Allora ce l'abbiamo fatta. C: Ma che mi dici. A: Eh si, abbiamo partorito, allora duemila.... C: Minchia un colpo di culo. A: Duemila otto e ottanta, tah, tah! (2.880/00 euro) C: Che fa avvicino domani pomeriggio? A: Va benissimo, ok. C: La trovo Andrea? A: Si mi trova, ma invece mi dica una cosa, mi diceva Vincenzo una cosa, lei ha possibilità di quella

cosa di farmelo chiudere questa settimana? C: Guardi o domani pomeriggio o giovedì pomeriggio. A: Ah va bene, però se gli può chiedere la cortesia di chiudermelo perché io con tutta quella merce

dentro mi fa un grande regalo e poi saremo noi.... C: E lo so, ma non dipende da noi guardi. A: No certo, certo va benissimo. C: Stiamo aspettando che si... finiscono di montare il parquet. A: Va benissimo, va bene, ok grazie, grazie tante arrivederci. C: A lei, arrivederci. A: Arrivederci. C: Arrivederci. (VOL. II aff. 284 ss) Progressivo n°: 14726 Data : 29/03/2012 Ora : 10:24:53 Durata : 0:04:03 C: CANNOVA Gianfranco P: PROTO Domenico (Mimmo) C: Ehilà, Mimmuzzo! P: Gianfranco? C: Dimmi tutto! P: Confermiamo, pranzo? C: Siii... che non te li leggi i messaggi!? Non te li leggi, lo so che non te li leggi, lo so! P: Ahahahah... (ride n.d.r.) C: No, è tutto annullato per oggi, Mimmo. L'appuntamento è fissato per il venerdì sei alle ore dieci e

trenta. P: Minchia! (sic)Ma come mai, che succede? C: Niente, che EMANUELE era.. Non era pronto... anche, con le carte, non era pronto e quindi ha

voluto spostare di una settimana per avere... Infatti stamattina mi hanno telefonato, che vogliono la tariffa.

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P: Senti una cosa: io vengo a mezzogiorno... vengo alle due... C: Si? P: Perchè ho dato appuntamento ad una persona, nel frattempo andiamo per quel tv, tu sei rimasto

all'impiedi...(sic). Cioè ci sono cose, che sono un po' ferme. E, farei il salto lo stesso, per le due e mezza mangiamo assieme?

C: Come no, ci mancherebbe, certo, Mimmo. P: Va' bene. E...ovviamente stiamo assieme, va'! C: Si, si, tranquillo, per me non ci sono problemi. Ti volevo evitare.. Infatti sto coso (sms) te l'ho

mandato.. no ieri, te l'ho mandato l'altro ieri. Proprio per poterti organizzare. P: Eh eh eh (ride) Gianfranco, non me li leggo i messaggi, ti giuro.. C: E ho capito, Mimmo, però l'unico modo per potere.. eh eh.. che devo fare? Posso chiamare o

Giuseppe o Veronica! P: Eh eh... Senti, senti,ascolta..e.. per quella cosa che mi hai dato tu di uisco.. uisco? C: Si. si.. P: La localizzazione impianto, mancano delle cartine... (VOL. II aff. 18 ss) numero progressivo n°1211, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 18.00 del 29/03/2012, durata 60 minuti. CANNOVA GIANFRANCO successivamente indicato con la lettera “G” PROTO DOMENICO successivamente indicato con la lettera “P” omissis dall’ inizio a ore 18:15:46 P: Senti ma il televisore quell’amico te l’ha portato o no? G: L’ho… minchia ora si sono stoccati le gambe, eh l’altro ieri mi hanno chiamato, dice sa abbiamo finalmente la fattura

ci… ci rissi va bè… quindi qual è la situazione, dice.. no.. abbiamo fatto il prezzo per lei.. come il dottor… inconpr..senza iva..

P: Quanto ci viene? G: 2800… ci rissi guardi.. c’è possibilità di ridurre… dice no perché questa è.. va bè… P: Allora te li faccio mettere in acconto... G: No.. non ti preoccupare.. P: Tu.. dieci …incomp… G: .. ma mica te l’ho detto per questo.. P: .. no quello.. io sai minchia.. ho avuto un pensiero.. uno.. G: Cioè. P: Eravamo rimasti “a chisti ciamma a fare avire autri 10000 euro” in più tu gli devi pagare la tua tv. ho detto: guarda a

Gianfranco, ora sta facendo brutta figura.. G: Perché? P: No dico.. G: No no è mancato per iddi Mimmo.. tranquillo.. P: Dico poi quelli veramente.. so che tu vai, pigghi l’assegno e ciù fai.. capito. G: Quale assegno!!!! Che fai scherzi!! P: Ma picchì a nesciri chiddu. (ma perché devi uscire quello). Capito? G: Gia l’abbiamo concordato con quelli, in contanti, no… senza …incomp… senza niente omissis dal minuto 18:16:30 al minuto 18:26:38 P: Aspetta che ti lascio quelle cose. G: Che mi devo lasciare? Che devi fare? P: Mettiti più avanti. G: Io non ti voglio far camminare con la borsa. Mimmo mi metto là vicino..? A questo punto si sente il rumore dell’apertura del cassetto porta oggetti dell’autovettura, un fruscio di banconote e la chiusura dello stesso P: Scusa t’abbastano i piccioli per Cappeddano? G: Ancora te ne devo dare soldi! (VOL. II aff. 377 ss) Progressivo n°18552 Data: 31/05/2012 Ora:16:37:06 Durata: 1:23.340 144

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C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO) A: Andrea (CHIAMANTE) C: Pronto? A: Sempre io, Andrea. C: Andrea. A: Allora, sedici viene il tutto, casomai. C: Perfetto! A: Tutto sempre al solito, trasportato e via dicendo… con parliamo… C: Sedici sarebbe sempre da verificare… A: … parliamo TV, piedistallo motorizzato, le due casse frontali quelle elettrostatiche, le due casse

posteriori e il subwoofer col telecomando. C: Parliamo sedici con fattura? A: Si, si, si. C: Va bene! A: Va bene? E mi ha detto Daniele se poi, dice, faccio un regalo… c’ha un DVD recorder forse della

Loewe che abbiamo la possibilità di prenderlo, casomai glielo mettiamo. C: Va bene! Andrea una cortesia, mi avverte appena arrivano gli occhiali? A: Certamente. C: Grazie! A: Io nel frattempo lo sto imballando perché così me lo levo dalla vetrina, più che altro perché così

faccio respirare un pochettino quella vetrina, e lo fermo un pochettino il televisore. C: E… e lunedì le do la risposta. A: Va benissimo, ok, buon week end, arrivederci. C: Tante cose, arrivederci. Evidenti motivi di segretezza delle indagini hanno impedito di effettuare più mirati accertamenti, che dovranno comunque disporsi, quale l’individuazione del televisore e degli accessori, compendio della corruzione.

La conferma dell’intervento del PROTO nell’acquisto dell’impianto si ricava, senza nessuna ombra di dubbio, da un passo del colloquio in auto avvenuto qualche giorno dopo tra CANNOVA e la moglie Paduano Valeria, la quale, evidentemente a conoscenza della corruttela del marito, esclama: (VOL. II aff. 20) numero progressivo n°1237, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 20.00 del 30/03/2012, durata 60 minuti.

CANNOVA GIANFRANCO successivamente indicato con la lettera “G” PADUANO VALERIA successivamente indicato con la lettera “P” omissis dall’ inizio a ore 20:21:11 P: Senti, ma Mimmo almeno qualcosa te la esce per questa cosa che hai fatto?....Quanto? ..Te li ha dati? ..DIECI? … Meno male che c’è lui!!perche’ con questo……Quanto ti costano questi, omissis. G: Se ne fotte lui dei soldi. omissis da ore 20:21:35 sino alla fine La cosa che ha fatto il marito è stata l’acquisto del televisore, e PROTO ha dato (qualcosa te la esce per questa cosa che hai fatto?) € 10.000 (Quanto? ..Te li ha dati? ..DIECI?), a pieno riscontro di quanto, nel corso dell’ambientale con CANNOVA prima riportata, lo stesso PROTO diceva Eravamo rimasti “a chisti ciamma a fare avire autri 10000 euro” in più tu gli devi pagare la tua tv: quindi il televisore lo ha pagato CANNOVA, l’impianto stereo PROTO.

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Si segnala la preoccupazione della Paduano per il costo del loro tenore di vita, infatti i due stavano

proprio parlando dei costi da dover affrontare e la donna ringraziava il fatto di poter sempre contare

sull’amico catanese Meno male che c’è lui.

• L’indagine ha permesso, inoltre, di dimostrare come la corruzione del pubblico ufficiale abbia concretamente giovato al privato, permettendogli di assicurare alla sua società un ingente introito di denaro. In particolare, la Squadra Mobile aveva modo di sentire, la prima e l’ultima settimana di aprile 2012, alcune conversazioni tra PROTO o la sua collaboratrice Puglisi Veronica (responsabile del piano sorveglianza e controllo della discarica della OIKOS10) e CANNOVA particolarmente interessanti, relative ad un guasto dell’impianto. Nella prima settimana si rilevava la necessità di contattare CANNOVA in quanto l’ARPA, intervenuta sul posto per un controllo di routine, aveva constatato il fermo impianto e chiedeva che la società facesse una comunicazione formale agli organi di controllo, ovvero la Regione – l’ufficio del CANNOVA -, l’ARPA e la Provincia di Catania; nell’ultima settimana si verificava nuovamente il guasto e al solito CANNOVA interveniva per risolvere i problemi burocratici. Poiché le sole intercettazioni non erano in grado di far comprendere pienamente i fatti e necessitando, di conseguenza, specifiche cognizioni tecnico-normative sulla materia ambientale, si è ottenuta la disponibilità dei Carabinieri del N.O.E., che, a seguito dell’analisi puntuale delle intercettazioni e della documentazione acquisita direttamente dalla OIKOS Spa (riguardante sia le autorizzazioni agli impianti che il flusso dei rifiuti ricevuti/prodotti e/o smaltiti/recuperati dalla società), ha relazionato sull’intera vicenda, come di seguito viene rappresentato. La società OIKOS Spa11, con sede in Motta S.Anastasia (CT), gestisce gli impianti, complementari tra loro:

- di pretrattamento/selezione, denominato (IPPC) - di discarica per rifiuti non pericolosi

entrambi siti in contrada Tiritì del Comune di Motta S.Anastasia. L’attività di gestione dei rifiuti da parte della società OIKOS consiste nella ricezione, per lo smaltimento definitivo, di ingenti quantitativi di rifiuti urbani indifferenziati, aventi codice CER12 200301, con una media giornaliera di 700 tonnellate, prodotti dai Comuni della Sicilia orientale ed ivi conferiti dagli A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale)13 e/o da società incaricate. Gli stessi rifiuti, prima del loro smaltimento definitivo in discarica, devono essere sottoposti ad un’operazione di selezione/trattamento, conformemente al D.lgs. n°36/200314.

10 PUGLISI Veronica, nata a Catania il 08/10/1976 e residente ad Aci Castello (CT) in via Tripoli n° 119, dipendente della società “OMNIA ENGINEERING” S.p.A., il cui PROTO Domenico, classe 1966, risulta esserne il rappresentante legale, con incarico di Responsabile del “Piano Sorveglianza e Controllo” della discarica per rifiuti non pericolosi, gestita dall’OIKOS; 11 Società “OIKOS” S.p.A., C.F. 04390280875, con sede legale in Catania, via Gabriele D’Annunzio n° 62 e con sede operativa in Motta S.Anastasia (CT), via G.Verdi n° 44/A, rappresentata legalmente da: PROTO Domenico, nato a Misterbianco (CT) il 09/03/1966 ed ivi residente in via Palestro n° 6. 12 CODICE C.E.R. sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre, volte ad identificare un rifiuto, di norma, in base al processo produttivo da cui è originato. 13 A.T.O. - art. 201 ”Disciplina del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani”, comma 2 del Dlgs. n° 152/2006 - l'Autorità d'ambito è una struttura dotata di personalità giuridica costituita in ciascun ambito territoriale ottimale delimitato dalla competente regione, alla quale gli enti locali partecipano obbligatoriamente ed alla quale è trasferito l'esercizio delle loro competenze in materia di gestione integrata dei rifiuti,; art. 201 comma 4 – per la gestione ed erogazione del servizio di gestione integrata e per il perseguimento degli obiettivi determinati dall’Autorità d’Ambito, sono affidate, ai sensi dell’art. 202 del medesimo Decreto, la raccolta, raccolta differenziata, commercializzazione e smaltimento completo di tutti i rifiuti urbani e assimilati prodotti all'interno dell'ATO.; 14 Dlgs. n° 36 del 13 gennaio 2003 “Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti" (Disciplina la realizzazione, la gestione operativa e quella post mortem delle discariche). 146

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Un’ulteriore esigua quantità di altre tipologie di rifiuti (rifiuti proventi dalla pulizia delle strade) viene invece conferita, sempre dagli A.T.O. e/o società incaricate, per essere smaltita direttamente nella stessa discarica, senza alcun obbligo di preventivo trattamento. Per lo smaltimento di tutti i rifiuti ricevuti, la società OIKOS applica, nei confronti dei conferitori (A.T.O. e società di privati) e a seconda della destinazione dei rifiuti (verso l’impianto di trattamento o direttamente in discarica), due distinte tariffe: quella relativa al trattamento preventivo, pari a € 72,57 a tonnellata, e quella relativa allo smaltimento definitivo in discarica, pari a € 9,25 a tonnellata. Nel corso del primo sopralluogo del 24 maggio 2012 (VOL. III aff. 592 ss) veniva accertata, in una porzione d’area della discarica, la presenza di rifiuti la cui tipologia non era consentito conferire ai sensi dell’art. 7 d.lgs. 36/03, o meglio:

- alcuni rifiuti che necessitavano in forza della loro tipologia, di essere sottoposti a pretrattamento, che non avevano, invece, sostenuto;

- altri rifiuti (per esempio traversine in cemento armato, materiale in legno, plastica e ferro, vedi foto da 21 a 25, VOL. III aff. 600-601) non potevano invece proprio essere smaltiti in quella discarica, perché per tale tipologia è necessario uno specifico pretrattamento con un impianto particolare, di cui la società OIKOS non dispone, per il successivo conferimento in discarica per i rifiuti inerti.

Le deduzioni fondate erano: 1) che non tutti i rifiuti transitassero dall’impianto di trattamento preliminare; 2) che non si attuassero idonee misure di sorveglianza e verifica dei flussi di rifiuti in ingresso; 3) che consapevolmente si smaltissero in discarica tipologie di rifiuti non consentite. Veniva acquisita quindi la documentazione ambientale ed in particolare i registri di carico e scarico e le bindelle di pesa. Ai sensi dell’art. 190 d.lgs. 152/06 il registro di carico e scarico è il documento principale che prova la tracciabilità dei rifiuti, della loro produzione e del loro invio a recupero o smaltimento. Sullo stesso devono essere annotate le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti. Esistono due registri di carico e scarico: uno contabilizza la quantità di rifiuti che entra nell’impianto di selezione e trattamento e che esce per essere destinata in discarica – la maggior parte – o riciclata – per esempio i metalli -; l’altro riguarda invece la sola discarica, in cui viene riportata la quantità di rifiuti ivi smaltiti. Funziona secondo il principio della “partita doppia”, per cui l’importo in entrata deve essere identico a quello in uscita e consente l’effettuazione dei controlli da parte delle autorità preposte. La bindella è un talloncino generato dall’operazione di trattamento, sul quale vengono riportate: data e ora, targa del mezzo, tipologia del rifiuto, peso lordo, tara e peso netto. In particolare, l’autocompattatore dell’ATO o delle società private, entrato in discarica, dapprima viene pesato e i relativi dati vengono riportati nel primo registro di carico e scarico suddetto, quindi sversa i rifiuti raccolti all’interno della vasca (foto 26 e 27, VOL. III aff. 603) asservita all’impianto di pretrattamento e selezione. Quindi inizia il processo di trattamento, al termine del quale, mentre quei rifiuti suscettibili di essere riciclati vengono trasportati presso le ditte specializzate, gli altri vengono smaltiti direttamente in discarica con autocarri di proprietà della OIKOS (c.d. adamoli), i quali passano dapprima per una ulteriore operazione di pesa, a seguito della quale si stampa la bindella in cui sono riportati tutti i dati relativi alla tipologia (secco o umido) e al peso del rifiuto da conferire in discarica. Come detto, il guadagno della società è connesso alla quantità di rifiuto trattato, per cui la stessa emette una prima fattura di trattamento, pari a € 72,57, e poi una seconda relativa allo smaltimento definitivo in discarica € 9,25 a tonnellata, i cui importi sono ovviamente parametrati alle quantità di rifiuto trattate e smaltite, dimostrabili dalle attività di pesa e tenuta dei registri.

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Le bindelle di pesa sono, in buona sostanza, delle ricevute cartacee che danno contezza del peso del rifiuto smaltito in discarica dopo il trattamento e ne comprovano il buon esito. Orbene, l’attività di indagine ha permesso di acquisire elementi che attestano uno smaltimento in discarica di ingenti quantità di rifiuti urbani indifferenziati, senza che gli stessi fossero stati preventivamente sottoposti alla prescritta operazione di selezione e trattamento: infatti, nel corso della prima e dell’ultima settimana di aprile 2012, l’impianto subì un guasto che ne causò il “fermo”. Nei casi in cui si verifichi il c.d. “fermo impianto”, il gestore della discarica deve immediatamente avvertire tutti gli enti preposti al controllo – Regione, ARPA e Provincia – affinché possano mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire il corretto smaltimento dei rifiuti. A tal proposito lo stesso Dirigente del Servizio ing. Zuccarello Natale, ha riferito in questi termini: in caso di interruzione dell’impianto e qualora la vasca di raccolta cd. “tramoggia” sia colma, il gestore avrebbe l’obbligo di interrompere il conferimento dei rifiuti qualora non via sia un’area di stoccaggio temporanea già predisposta e preventivamente autorizzata. In questo caso, fatti salvi gli eventuali danni ambientali la cui valutazione è di competenza del servizio, il gestore deve darne comunicazione immediata agli Enti preposti alla pianificazione e verifica della corretta gestione integrata dei rifiuti, e cioè assessorato Energia, nonché agli Enti preposti alla vigilanza, A.R.P.A. e Provincia, ed infine anche alla Prefettura. (VOL. III aff. 9) Nonostante il guasto dell’impianto, la OIKOS ha continuato a ricevere e contabilizzare il rifiuto; infatti, come di qui a breve si dirà, grazie all’intervento del CANNOVA, la società ha potuto evitare qualsiasi tipo di controllo e sanzione e riscuotere indebitamente ingenti somme di denaro, quale corrispettivo per il pagamento delle tariffe per l’effettuazione dell’operazione di trattamento preliminare del rifiuto e per l’operazione di smaltimento definitivo in discarica. Come detto, in caso di “fermo impianto” si deve sospendere il flusso dei rifiuti in ingresso già dal secondo giorno di interruzione dell’esercizio, e ciò in quanto, la capacità della vasca di contenimento dei rifiuti integrata all’impianto di selezione/trattamento è di 835,38 tonn., mentre la quantità media giornaliera di rifiuti conferiti è di 700 tonn. (pag. 18/39, relazione tecnica alllegata all’aia VOL. III aff. 481). Ciò significa che, in caso di guasto per qualsiasi motivo dell’impianto di pretrattamento, la relativa vasca di raccolta, che abbiamo visto ha una capacità massima di 835,38 tonnellate, non può logicamente ricevere un quantitativo di rifiuti superiore. Verrà invece dimostrato che nei due periodi indicati – uno durante la prima settimana di aprile 2012, l’altro l’ultima settimana - in cui, come emerge dall’ascolto delle telefonate, l’impianto di pretrattamento era guasto e quindi non poteva esserci alcun trattamento, l’impianto riceveva i rifiuti dai conferitori e, soprattutto, tali rifiuti venivano poi sversati direttamente in discarica. Nelle due diverse occasioni, l’OIKOS ha mancato di adempiere al proprio obbligo di informare tempestivamente gli organi di controllo (Provincia Regionale, ARPA, ARTA) e più di tutti i conferitori stessi, ossia gli ATO e le ditte autorizzate al conferimento, cosicché questi potessero diversamente disciplinare il conferimento dei rifiuti ai fini dello smaltimento definitivo e cioè il conferimento in discarica. Gli ATO, se fossero stati messi a conoscenza del guasto e dell’impossibilità dei conferimenti per i giorni di “fermo impianto”, avrebbero individuato un altro impianto di smaltimento. Ma ciò avrebbe comportato un rilevante minor introito nelle casse sociali della OIKOS. Di contro, la prevista comunicazione di “fermo impianto” veniva predisposta e concordata con il CANNOVA Gianfranco, il quale ometteva di informare gli organi di controllo. La condotta del CANNOVA consentiva alla OIKOS di non interrompere le prestazioni con i soggetti conferitori, continuando così a percepire indebitamente i relativi corrispettivi. Come si vedrà, dall’analisi incrociata dei dati elaborati dall’esame della documentazione acquisita (registri di carico e scarico e bindelle di pesa) ed i contenuti delle conversazioni telefoniche, è stato possibile ricostruire, con riferimento al primo “fermo impianto”, quanto segue: CANNOVA ha concordato con la Puglisi di inoltrare, alcuni giorni dopo il fermo dell’impianto e solo al proprio Ufficio, presso l’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente, la dovuta comunicazione della ditta.

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Tale comunicazione del 5 aprile 2012, riferita al primo periodo di fermo dell’impianto, che di fatto è iniziato il 2 aprile, è stata redatta e trasmessa dalla Puglisi Veronica, per conto del PROTO Domenico, all’Ufficio del CANNOVA solo a seguito del sopralluogo dell’A.R.P.A. di Catania, ivi giunta per attività di ispezione. Nella seconda circostanza, la comunicazione di fermo veniva anch’essa trasmessa giorni dopo, contestualmente alla ripresa dell’attività, e sempre al CANNOVA che la protocollava un mese dopo senza darne comunicazione a nessuno. In tutto questo il PROTO Domenico era efficacemente collaborato da alcuni dei suoi dipendenti e cioè Lo Cicero Giuseppe15, Puglisi Veronica e Spadafora Alfredo16, il tutto con la “supervisione” del CANNOVA Gianfranco. La società OIKOS, in ottemperanza agli obblighi derivanti dalla normativa di settore, ha stipulato con la società OMNIA ENGINEERING Spa17, di cui rappresentante legale è lo stesso PROTO, apposito contratto per la fornitura di servizi di monitoraggio e controllo della discarica in argomento (VOL. III aff. 534 ss). Il progetto di adeguamento della discarica al Dlgs. n° 36/2003 è stato redatto dalla società’ OMNIA ENGINEERING S.p.A. e le attività di monitoraggio previste dal Piano di Sorveglianza e Controllo sono devolute alla medesima società, che ha individuato quale Responsabile del Piano, la Puglisi Veronica. Il flusso di gestione dei rifiuti dell’OIKOS viene regolato mediante sistema informatizzato, il cui responsabile tecnico è Lo Cicero Giuseppe. L’incarico delle registrazioni delle operazioni, invece, è demandato al dipendente della società OIKOS, Giuffrida Serafino Luca. Come detto, la società OIKOS è proprietaria/gestore della più grande discarica della Sicilia orientale per rifiuti non pericolosi18, sita in contrada Tiritì del Comune di Motta S.Anastasia (CT). Tale discarica risulta essere autorizzata con D.R.S. n° 562 (Autorizzazione Integrata Ambientale), rilasciato in data 27/06/2007 dall’A.R.T.A. – Servizio 2 VIA –, a firma dell’allora Dirigente Responsabile, Sansone Vincenzo (VOL. III aff. 437 ss). All’interno di essa possono essere smaltite le tipologie di rifiuti aventi i codici CER, meglio elencati nella medesima autorizzazione. L’OIKOS è proprietaria/gestore anche di un impianto di pretrattamento/selezione rifiuti non pericolosi, posto all’interno della medesima area di discarica, ma in una distinta porzione poco distante dalla discarica stessa. L’esercizio di tale impianto risulta autorizzato con D.R.S. n° 661 (Autorizzazione Integrata Ambientale), rilasciato in data 10/07/2008 dall’Ass.Reg.T.A. – Servizio 2 – V.A.S. – V.I.A. – di Palermo, a firma dell’allora Dirigente Responsabile, Sansone Vincenzo (VOL. III aff. 452 ss). L’impianto di pretrattamento è provvisto di una vasca di accumulo rifiuti che risulta avere una capacità di tonn. 835,38, come si evince dalla relazione tecnica allegata al D.R.S. n° 661 (VOL. III aff. 481) Fra le varie prescrizioni contenute nell’autorizzazione, vi è quella indicata all’art. 5 che si riferisce alla quantità massima di rifiuti che l’impianto può trattare, pari a 800 tonn./giorno (VOL. III aff. 457 ss).

15 LO CICERO Giuseppe, nato a Giardini Naxos (ME) il 06/09/1951 e residente a Motta S.Anastasia (CT) in via Giuseppe Verdi n° 44/B, quale Direttore Tecnico degli impianti della società “OIKOS”; 16 SPADAFORA Alfio, nato a Misterbianco (CT) il 01/01/1946 ed ivi residente in via Dei Vespri Siciliani n° 385, dipendente della società “OIKOS”, con incarico di responsabile dell’impianto di trattamento e selezione. 17 Società “OMINIA ENGINEERING” S.p.A, C.F. 03456290877, con sede legale in Motta S. Anastasia (CT) in via Giuseppe verdi n° 44, rappresentata legalmente da: PROTO Domenico, nato a Misterbianco (CT) il 09/03/1966 ed ivi residente in via Palestro n° 6 18 Art. 184 Classificazione del Dlgs, n° 152/2006 1. …..i rifiuti sono classificati, secondo l'origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. 2. Sono rifiuti urbani: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g); c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e)….. 149

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La progettazione, la costruzione e l’esercizio di detti impianti sono regolati dalla normativa di cui al d.lgs. 152/2006 ed il solo impianto di discarica anche dal dettato normativo del Dlgs. n. 36/2003. In particolare, per i rifiuti solidi urbani indifferenziati ricevuti da terzi, la società “OIKOS” deve provvedere, ai sensi dell’art. 7 (rifiuti ammessi in discarica) del d.lgs. 36/2003, prima dello smaltimento definitivo in discarica, al loro trattamento19. In virtù di tale gestione di rifiuti, la società OIKOS riscuote dai propri clienti (A.T.O. e/o società conferitrici) sia la tariffa di trattamento che quella di conferimento in discarica, a seconda della destinazione del rifiuto ricevuto. La tariffa di conferimento dei rifiuti non pericolosi nella discarica dell’Oikos è di €. 72,57 a tonn., autorizzata con D.R.S. n° 376 datato 29/04/2008 dall’A.R.T.A. – Servizio 2 – V.A.S. – VIA – di Palermo (VOL. III aff. 505 ss) La tariffa di trattamento dei rifiuti non pericolosi derivanti dall’impianto di pretrattamento/selezione è di € 9.25 a tonn., autorizzata con D.D.G. n° 250 del 15/04/2011 rilasciato dall’A.R.T.A. – Servizio 2 – V.A.S. – VIA – di Palermo (VOL. III aff. 512 ss) L’attività istruttoria dei sopra descritti atti autorizzativi, compresi quelli relativi alle tariffe, è stata effettuata dal CANNOVA Gianfranco, nella qualità di responsabile del procedimento. La società OIKOS, in virtù del possesso degli impianti di pretrattamento/selezione e discarica per rifiuti non pericolosi, riceve in quantità prevalente rifiuti urbani indifferenziati, aventi codice CER 200301, ed una minima parte di rifiuti costituiti da residui della pulizia stradale, codice CER 200303 e quelli derivanti dal trattamento meccanico, codice CER 191212; quest’ultimi, denominati genericamente scarti di lavorazione, sono quelli che originano dall’attività di trattamento effettuata dall’impianto interno ed anche da altri impianti di recupero esterni. Per i rifiuti aventi CER 200301 l’OIKOS emette le relative fatture applicando entrambe le tariffe, ovvero quella di conferimento di €.72.57 e quella di trattamento di €. 9,25, mentre per le restanti tipologie di rifiuto applica la sola tariffa di conferimento perché non passano la fase di selezione e trattamento. Infatti, i rifiuti costituiti da residui della pulizia stradale e quelli derivanti dal trattamento meccanico vengono avviati direttamente nella discarica per il loro smaltimento finale. Per quanto riguarda invece i rifiuti urbani indifferenziati, aventi codice CER 200301, raccolti nei Comuni della Sicilia Orientale e trasportati dagli A.T.O. e/o dalle società/consorzi incaricati (VOL. III aff. 518 ss) presso gli impianti della società OIKOS, questi, dopo essere stati pesati in apposito bilico posto all’ingresso del sito, devono necessariamente essere conferiti esclusivamente nella vasca di accumulo dell’impianto di pretrattamento/selezione, per essere sottoposti successivamente alle prescritte operazioni, come previsto dal d.lgs 36/2003. L’operazione di trattamento consiste in una selezione dei rifiuti da cui derivano quattro diversi flussi di rifiuti:

- la frazione secca20 – codice CER 191212 - la frazione umida21 – codice CER 191212 - i metalli ferrosi- codice CER 191202 - i metalli non ferrosi - codice CER 191203.

Le ultime due tipologie di rifiuto vengono avviate per il riciclaggio, mentre le frazioni secca ed umida per lo smaltimento finale verso la discarica dell’OIKOS. Il loro trasporto viene effettuato con autocarri, c.d. “adamoli”, di proprietà della stessa OIKOS, il cui autista, sempre della ditta OIKOS, dopo averne effettuato la pesa per ogni singolo carico, provvede al ritiro del relativo scontrino, ossia la c.d. “bindella di pesa”. Le bindelle di pesa riportano i seguenti dati: data e orario, numero progressivo, tipologia del rifiuto (secco o umido), targa del mezzo di trasporto, peso predeterminato (tara), peso lordo e netto. Vds. le bindelle sotto riportate di cui una è riferita alla frazione “umido” e l’altra alla frazione “secco”.

19 Art. 2 lett. h) del Dlgs. n° 36/2003 - trattamento i processi fisici, termici, chimici o biologici, incluse le operazioni di cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti, allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa, di facilitarne il trasporto, di agevolare il recupero o di favorirne lo smaltimento in condizioni di sicurezza; 20 frazione secca - rifiuto a bassa putrescibilità e a basso tenore di umidità proveniente da raccolta differenziata o selezione o trattamento dei rifiuti urbani, avente un rilevante contenuto energetico; 21 frazione umida - rifiuto organico putrescibile ad alto tenore di umidità, proveniente da raccolta differenziata o selezione o trattamento dei rifiuti urbani; 150

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Fermo impianto 1-5 aprile 2012: Dall’analisi del registro di carico e scarico dell’impianto di selezione, il “fermo impianto” inizia il 1° aprile 2012, poiché, come meglio specificato in seguito, non vi sono annotazioni di carico relative alla produzione del rifiuto selezionato. La comunicazione di “fermo impianto” avente protocollo n° Com/097APR/1433U/2012, datata 05.04.2012, a firma del Presidente dell’OIKOS, PROTO Domenico, che riporta come causa il guasto “..di un nastro trasporto indispensabile per il funzionamento dell’impianto stesso..” è stata trasmessa al Servizio 1 VIA – VAS di Palermo , in particolare al numero di fax di CANNOVA Gianfranco lo stesso giorno (VOL. III aff. 607 ss), quindi quattro giorni dopo il fermo impianto. Tale comunicazione è stata redatta esclusivamente in seguito al sopralluogo effettuato dall’ARPA di Catania il 5 aprile 2012, come si vedrà. A decorrere dal 06/04/2012 è stata comunicata la riattivazione dell’impianto con nota n° Com/160APR/1496U/2012 datata 10/04/2012 (VOL. III aff. 611 ss). Dalla lettura del verbale di sopralluogo dell’A.R.P.A. di Catania del 5 aprile 2012 (VOL. III aff. 614 ss), emerge che il personale intervenuto ha rilevato che “l’impianto risultava non in esercizio” deducendo semplicemente che i rifiuti urbani indifferenziati venivano smaltiti direttamente in discarica senza l’opportuno pretrattamento. Lo stesso personale non ha però svolto altra attività tecnica presso il vicino sito di discarica o altri accertamenti finalizzati al riscontro di quanto supposto. Si sottolinea che uno degli ispettori ARPA corrisponde al nome di Francesco D’Urso, pubblico funzionario, in servizio presso l’ARPA, ente pubblico preposto al controllo ed alle ispezioni ambientali, e nella specie delle ispezioni nella discarica gestita dalla OIKOS, con cui il PROTO aveva rapporti stretti e confidenziali, come emerge dalla telefonata che segue. (VOL. II aff. 510 ss) Progressivo n°: 24527 Data : 26/03/2012 Ora : 13:54:03 Durata : 0:00:46 P: PROTO Domenico D: D'URSO Francesco D: Pronto? P: Eh, Francesco? D: Buongiorno. P: Ti viene comodo da Ernesto? Ci mangiamo qualcosa veloce veloce sopra? D: Si, và benissimo. P: Come orario, io sto per partire, diciamo, mi trovo ad un quarto d'ora venti minuti massimo,

massimo... D: Ioo... forse perderò qualche minuto in più, però, comunque, sì... P: Allora facciamo mezz'ora? Così facciamo con calma tutti? Non corro... 151

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D: Si si. Perfetto! Perfetto, perfetto perfetto... due e mezzo P: Due e mezzo allora! Due e mezzo... D: Benissimo, ok, grazie, ciao. P: Grazie a te. ciao ciao. Nella sotto indicata conversazione si comprende che il sopralluogo è in corso e PROTO Domenico parlando con Spadafora Alfio (alias “Alfredo”), responsabile dell’impianto di selezione, evidentemente preoccupato, ordina al proprio dipendente di mandare i mezzi (autocompattatori pieni di rifiuto urbano indifferenziato) a scaricare in vasca (Tutti i camion, mandali in vasca), poiché evidentemente il conferimento dei rifiuti – essendo l’impianto di trattamento guasto – avveniva direttamente in discarica. PROTO, inoltre, in maniera categorica rappresentava allo Spatafora di riferire il falso al personale dell’ARPA, ovvero che l’impianto era fermo da quella stessa mattina (E' da stamattina ch'è successa questa cosa... Va' bene!?) (VOL. II aff. 514 ss) progressivo n°: 25534 Data : 05/04/2012 Ora : 08:44:26 Durata : 0:02:14 A: Alfredo P: PROTO Domenico P: Alfredo? A: Pronto? Si! Presidente, dimmi. P: Tutti i camion, mandali in vasca, tutti quanti, per favore. A: Mandali in? P: Vasca! Dove sei tu, scusa? A: Va' bene, ok, d'accordo! P: Tu dove sei? A: Nell'impianto, nell'impianto. P: Manda tutti i camion in vasca, per favore. A: Va' bene, ok, d'accordo. P: Eee un'altra cosa, e un'altra cosa... A: Dimmi. P: E' da stamattina ch'è successa questa cosa... Va' bene!? A: Va' bene! Certo! P: No, perchè sotto, al bilico, non so cos'hanno detto, per cui accertati, guarda e... A: Va' beh, allora io prima vado al bilico. P: Ho fatto scendere a Veronica, vedi. A: Si, si, l'ho vista. Ok. Sempre nel corso della visita ispettiva dell’ARPA di Catania, si assiste ad una frenetica attività volta a concordare con CANNOVA il da farsi, ed ecco che entra nel vivo la figura di “tutore” del CANNOVA Gianfranco, il quale si è adoperato affinché fosse esclusivamente il suo Ufficio a ricevere la comunicazione del fermo impianto e non l’A.R.P.A. o altro organo competente. Quanto affermato si evince dalle conversazioni intercettate il giorno 5 aprile 2012 tra Puglisi Veronica, PROTO Domenico ed il loro interlocutore, CANNOVA Gianfranco. Si apprende che gli ispettori ARPA avevano richiesto verbalmente alla Puglisi di far giungere comunicazione scritta dell'avvenuto fermo impianto, a mezzo fax, anche ai competenti uffici ARPA. La Puglisi contattava il suo capo, dal quale recepiva disposizioni contrarie e disponeva fosse dato avviso soltanto al Cannova. (VOL. II aff. 516 ss) Progressivo n°: 25709 Data : 05/04/2012 Ora : 15:00:36 Durata : 0:07:23 P: PROTO Domenico

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V: Veronica PUGLISI Omissis da inizio al minuto 15.00.58 V: ...Senta una cosa, io la disturbo al volo, poi parliamo con calma, le volevo dire che loro vogliono una

comunicazione ufficiale, del fermo impianto. Posso trasmetterla? P: Si. E tu gli dici, fermo impianto data odierna... [dapprima PROTO si preoccupa di sottolineare alla

donna una circostanza che, se vera, sarebbe stata superflua] V: Si. P: Va' bene? [quindi vuole avere conferma che l’interlocutore abbia ben compreso] V: E sto scrivendo: in considerazione della necessità di garantire la continuità del servizio di

accettazione rifiuti in discarica, nonché dell'urgenza con la quale si rende necessario far fronte alla contingente situazione presentatasi, in attesa che i tecnici qualificati ed abilitati, risolvano il problema con la massima solerzia, si comunica che la scrivente società, allo scopo di garantire la continuità, procederà ad accumulare rifiuti nella vasca di ricezione in ingresso all'impianto.

P: Esatto! Si. V: ...E si ritiene che nel corso della giornata verrà ripristinato il nastro danneggiato e che, dunque, verrà

ripristinata la situazione...eee...regolarmente. Va' bene? P: D'accordo, Veronica. V: Ok. Eee, loro mi hanno chiesto di mandarla a tutti gli enti interessati. Quindi io posso mandarla

all'assessorato, ad ARPA e, poi mi dica, la mando anche alla provincia? P: La fai una cosa, invece? V: Dica. P: Eehm... Lo chiami a Gianfranco? V: Si! Prima di mandarla, lo chiamo, si. P: No, chiamalo, vedi che cosa ne pensa lui. V: Si, va' bene. P: Io la manderei a lui. Allora, basta... V: Eh, io infatti l'avevo preparata soltanto mettendo lui, perchè in fondo è lui il... cioè, sono loro i

destinatari e... l'ente che rilascia il decreto. Però ARPA mi ha chiesto di mandarla a tutti. Non l'ha messo per iscritto, per carità, però me l'ha chiesto verbalmente

P: No no no, secondo me, la devi mandare a lui. A lui e basta, gli altri... V: Va' bene. Lo chiamo, allora? Lo chiamo. P: Si, si. V: Va' bene. Ok, va' bene signor PROTO. Senta, poi, hanno preso un campione di piezometri, e... che

apriranno domani mattina alle dieci. E... Per garantire che nulla è... nulla viene, diciamo, manipolato, loro hanno messo per iscritto, che un rappresentante dell'azienda, domani si recherà presso di loro per verificare l'apertura del campione. Ee... ci posso andare?

P: E... Se hanno bisogno di questo, si. Ma tu gli puoi dare tutta la massima fiducia, vedi, ah? V: Io gliel'ho detto, io gliel'ho detto. Perchè gli ho già detto " va' be', ci mancherebbe, poi decideremo, ma

comunque non siamo a questo" e lui mi ha detto " veramente io consiglierei che presenziaste. Magari con questa scusa si fa' una passeggiata, così chiacchieriamo." Mi ha detto. Quindi, secondo me, vogliono anche incontrarmi.

P: Ee... parlavi con Francesco? V: Eh... con tutti, si. P: Questo... Chi c'era, scusa? V: C'era D'URSO, PANNUCCI e poi due ragazzi, molto giovani, credo... non ho capito se fossero

stagisti, piuttosto che... nuovi assunti, non loso. Comunque, signor PROTO, mi chiami quando può parlare.

P: No no no no, posso parlare. V: Ah. P: Sono solo, sono solo ora sta venendo qualcuno...

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V: Si, si. P: Eee... Dico, Francesco era il capo? V: Si! Si si si. P: Ehm... Quello che tu ritieni fare, fai. V: Va' bene. P: Se ritieni andarci... Come tuuu ritieniiii...però non...ehm cosa ti consiglierei? Di non... V: Io sul momento gli ho detto che non c'era necessità di andare, perchè noi avevamo massima fiducia

sulla loro serietà, giusto? Perchè mi è sembrato, ehm, diciamo, doveroso, dirgli questa cosa ee... ho visto che lui ha dissentito un po', nel senso che mi ha detto...

P: E allora, queste persone... Allora, queste persone saranno estranei, dai. V: Eh, può essere, infatti io l'ho interpretato così, quindi, poi gli ho detto "va' bene, comunque,

verificheremo." gli ho detto. P: Dai, fai in questa maniera, vacci. V: Comunque, signor PROTO, poi magari ne parliamo un po' diffusamente del... di tutta.... P: Eh... a che ora ci devi andare, tu? V: Alle dieci aprono il campione. P: Va' bene, Veronica, vacci e poi, materialmente... Oppure più tardi gli fai un messaggino, gli dici.. lo

ritiene... V: Infatti, oppure questo, infatti stavo per dirglielo, si. Va' bene. P: Lo ritiene... Oppure una...Forse più che messaggio, una email. V: Mhh.. P: Mhh? Così siamo più professionali ancora... dai, il messaggio mi sembra molto...mhh? V: Va' bene. ok. P: Che dici? V: Come dice lei. P: Messaggio o e-mail, che dici? V: Ora vediamo. Io forse telefonerei. P: E allora telefona. V: Mh. Io forse telefonerei. Perchè non è una cosa, alla fine... Eh! E, comunque, signor PROTO, poi

le racconto un po' tutte le criticità che ci sono state oggi, insomma. P: Va' be', quelle che sappiamo, sicuro, la vasca, no? [evidentemente stracolma] V: Si si si. P: Poi? V: Il... L'impianto fermo, i portoni aperti, la capannina meteo climatica a terra, la vasca di

percolato eehm... e basta fondamentalmente. Queste le principali cose. P: Noi avevamo dichiarato due capannine meteoclimatiche, vero? V: Si si, infatti, io, ho fatto scrivere nel verbale che, quella verrà ripristinata, ma che comunque noi

i dati meteoclimatici li stiamo regolarmente registrando con l'altra capannina che è presente allo impianto.

P: Ch'è quella da progetto. V: Certo, certo. No, quindi, infatti, non esiste questo discorso, l'ho inserito apposta nel verbale, perchè

non...Fermo restando la nostra..il nostro impegno a ripristinare la capannina che è stata divelta... Nel tratto della conversazione che segue, la Puglisi chiamava CANNOVA e gli riferiva il contenuto della disposizione datale oralmente dal personale ARPA, ovvero di trasmettere la comunicazione di “fermo impianto” a tutti gli organi di controllo interessati (oltre all’ARTA di Palermo anche all’ARPA e alla Provincia Regionale di Catania). CANNOVA le rispondeva che l’invio della comunicazione doveva avvenire esclusivamente verso il suo ufficio, fornendo al riguardo il relativo numero di fax. Ancora la Puglisi, considerato che il giorno successivo doveva recarsi, perché convocata, presso gli Uffici dell’ARPA di Catania, chiedeva al CANNOVA cosa dire in merito al mancato invio della comunicazione agli organi interessati. CANNOVA, in modo categorico, ribadiva di di riferire che l’Autorità competente (e cioè il suo ufficio) ne era già a conoscenza. (VOL. II aff. 286 ss)

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Progressivo n°: 15244 Data : 05/04/2012 Ora : 15:13:00 Durata : 0:04:01 P: Puglisi Veronica (CHIAMANTE) C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO) C: Veronica buonasera. P: Come va? C: Tutto a posto grazie. P: Senta io la chiamo per una questione, eeee, abbiamo avuto un problema all'impianto questa

mattina, eeee, per cui siamo stati costretti a fermare l'impianto. C: Uh, uh. P: Il rifiuto lo stiamo mettendo nella vasca di ricezione rifiuti, quella che c'e' all'ingresso dell'impianto. C: Si. P: Che per fortuna era vuota quindi la stiamo stoccando lì oggi... tra la serata di oggi e le prime ore di

domani mattina contiamo di sostituire questo nastro che si è rotto e che quindi poi selezioneremo prima il rifiuto che c'e' in vasca e poi man mano il rifiuto che entrerà domani.

C: Giusto. --omissis --- Eh... in tutto questo oggi è venuta ARPA e... C: E' venuta l'ARPA? P: E' venuta l'ARPA a fare un sopralluogo e si è accorta, ovviamente, di questa problematica e... ora il

punto è noi chiaramente gli abbiamo detto che stavamo per fare una comunicazione di questo fermo impianto ed abbiamo chiaramente dichiarato che, per garantire la continuità del servizio, non abbiamo sospeso l'attività perché chiaramente avendo la vasca vuota abbiamo deciso di procedere in questa maniera. Ora il fatto è che ARPA ci ha detto di fare... mandare una comunicazione anche a loro. Io ho parlato anche con il signor Proto che mi diceva di confrontarmi un pò con lei per capire perché, secondo noi, basterebbe mandare la comunicazione a voi. Cioè...

C: Si. P: Al servizio uno, o no? C: Si. P: Mi dovrebbe dire lei come procedere. C: Si, si, si, no fatela solo a me... per fax sopratutto. P: 7077063? C: Si. P: Uh, allora la mando solo a lei allora a questo punto questo comunicato. C: Si. P: Uh, va bene, ok. Lei è in dipartimento? C: No, per adesso no. P: Uh. C: Domani mattina... P: Dico la posso... C: Lo prendo il fax, va bene non ci sono problemi. P: Eh, ma lo posso mandare ora no? C: Certo ci mancherebbe, è sempre acceso il fax. P: Uh, va bene, ok. E allora magari domani se quando lo riceve mi fa una chiamata così mi dice anche se

secondo lei vanno bene i contenuti... C: Domani quando io lo andrò a mettere a protocollo già il problema sarà risolto. P: Ah, va bene. C: Giusto? Quindi quando mi chiederanno notizie.... P: No ma... no la mia problematica deriva esclusivamente dal fatto che loro mi hanno chiesto,

espressamente, di mandare la comunicazione a tutti gli enti interessati. C: No, no, assolutamente, assolutamente, è solo l'autorità competente che se ne occupa.

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P: Anzi loro addirittura mi scrivono, mi hanno fatto scrivere, nel verbale "a formalizzare a tutte le amministrazioni aventi titolo" però dico l'autorizzazione...

C: No, no creano problemi solo è basta. P: Eh, appunto. Quindi comunque io eventualmente se loro... perché io domani li dovrei rincontrare

da loro in dipartimento perché... C: se loro, se loro dovessero contestare qualche cosa... "No l'autorità già lo sa" P: E se... mi chiederanno perche non l'ha mandata anche a noi la comunicazione? Io... C: Mi è stato, mi è stato riferito di comunicare solo all'autorità. Nella successiva conversazione tra PROTO Domenico e CANNOVA Gianfranco, il primo, infastidito delle quotidiane “visite” dell’ARPA di Catania, si mostrava preoccupato per i provvedimenti che la stessa poteva intraprendere. Come si evince dalla lettura della mail inviata dall’ARPA ai CC del NOE, l’organo di controllo poi non ha però intrapreso alcun provvedimento (VOL. III aff. 119 ss) Il CANNOVA rassicurava il Proto che qualsiasi provvedimento l’ARPA avesse intrapreso, lo avrebbe trasmesso al suo ufficio nella qualità di Autorità competente ed affermava, falsamente, che l’ARPA non poteva adottare alcun provvedimento, semmai solo segnalare eventuali rilevate irregolarità. (VOL. II aff. 289 ss) Progressivo n°: 15269 Data : 05/04/2012 Ora : 20:35:30 Durata : 0:06:54 CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) PROTO DOMENICO (CHIAMATO) PROTO Domenico: .. E allora tu mi devi dire, allora, perchè a parte che oggi che c'è stato qualcosa,

a livello di ARPA? CANNOVA Gianfranco: Si va bè niente... tutto a posto Mimmo. I soliti scimuniti... niente. PROTO Domenico: No no ma invece poco fa mi diceva anche che domani vogliono sentirla perchè

vogliono prendere provvedimenti che cazzo ne saccio.. CANNOVA Gianfranco: E va bè faccilli pigghiare..tanto sempre 'nne mia hanna bbenire.. (ndr E va

bene faglieli prendere tanto sempre da me devono venire.) PROTO Domenico: Io... essendo che questi sono tutti i giorni lì... se io domani non vengo lì da te, vado

da loro Gianfranco.. CANNOVA Gianfranco: Si... ma senti... PROTO Domenico: Tu mi devi dire a me di mattina, ascolta, di mattina se tu chiami.. l'altra

persona... CANNOVA Gianfranco: ... si ... PROTO Domenico: ... e mi dice di venire... io alle nove parto da Catania... CANNOVA Gianfranco: Va bene. PROTO Domenico: Giusto. CANNOVA Gianfranco: Si facciamo così... PROTO Domenico: Se tu invece mi dici di non partire... CANNOVA Gianfranco: Te ne vai all'ARPA. PROTO Domenico: Io faccio direzione Arpa, dopodiché li ascolto, li sento comunico quelli che sono i

miei pensieri e dopodiché se ne prendono provvedimenti Gianfranco, perché io non mi sento tutti i giorni di essere aggredito, da questi signori, va... non è possibile...

CANNOVA Gianfranco: Si ma il provvedimento che loro prendono, Mimmo, non è che loro possono prendere di loro iniziativa...

PROTO Domenico: No, non mi hai capito... tutti i giorni sono lì... capito quello che ti voglio dire... CANNOVA Gianfranco: Si si si, ma improvvisano comunque. PROTO Domenico: Per dire... tutti i giorni.. CANNOVA Gianfranco: Lo capisci che improvvisano vero? PROTO Domenico: Allora allora non mi hai capito, è tutti i giorni, tutti i giorni, tutti i giorni, tutti i

giorni... cioè a dire, mi rendo conto che cosa, che là sotto sono sempre con 156

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il chi va là... sempre sul chi va là... sempre sul chi va là, ma dico esistiamo solo noi? Ma non c'è da fare niente in questa città...?

CANNOVA Gianfranco: E va bè per ora, per ora è accussi. Per ora è così. va bè stanno cambiando le cose, comunque Mimmo... non ti preoccupare... in ogni caso..

PROTO Domenico: E lo so, lo so... (ride).. bravo. CANNOVA Gianfranco:Se domani, domani questi cretini decidono di prendere iniziative, comunica,

che loro non sono niente e che devono trasmettere qualunque iniziativa all'Autorità competente... loro non sono autorizzati a prendere provvedimenti. Loro possono solo comunicare quello che hanno verificato.

PROTO Domenico: Si ma vedi Gianfranco non ho dubbi veramente, ma non hanno verificato nulla, il dato di fatto è che non hanno verificato nulla...

CANNOVA Gianfranco: ... no ma la rottura ci può pure stare.. I CC del NOE hanno acquisto preso l’OIKOS, relativamente al periodo 1 – 7 aprile 2012:

- il registro di carico e scarico dell’impianto di pretrattamento e selezione, stampando i relativi prospetti dal software della ditta, ove vengono riportati i quantitativi di RSU indifferenziati in ingresso all’impianto, nonché quelli che scaturiscono dal trattamento, destinati al conferimento definitivo in discarica;

- il registro di carico e scarico della discarica, stampando i relativi prospetti dal software della ditta, ove vengono riportati i quantitativi dei rifiuti trattati dall’impianto ed ivi smaltiti (tale dato dovrebbe corrispondere alle annotazioni di scarico del precedente registro);

- le bindelle di pesa, che attestano l’effettivo trattamento dei rifiuto per il successivo avviamento in discarica. (VOL. III aff. 782-795)

I militari, a seguito dell’analisi dei dati riportati nella documentazione suddetta, hanno elaborato diversi fogli excel di cui vengono ora fornite le chiavi di lettura, e che saranno riportate di seguito.

- la colonna B indica il codice CER del rifiuto (si ricorda che il rifiuto indifferenziato prima del trattamento è individuato dal codice 200301, mentre quello trattato, umido o secco che sia, ha il codice identico 191212)

- la colonna C riporta le annotazioni di scarico, che attestano l’entrata della quantità (espressa in tonnellata) di rifiuto, e quelle di carico, che attestano la quantità di rifiuti trattata, destinata quindi allo smaltimento in discarica.

È necessario far presente che la prima riga – scarico - della colonna C indica sempre il quantitativo di rifiuti indifferenziati da trattare, e corrisponde, in particolare, all’attività di pesa effettuata sui mezzi dedicati alla raccolta urbana prima che i rifiuti vengano sversati nella vasca al servizio dell’impianto di pretrattamento. Quindi le righe successive della colonna C riportano il quantitativo di rifiuto, umido o secco, trattato dall’impianto, che viene identificato con l’annotazione di carico; mentre con l’annotazione di scarico, viene indicato lo stesso quantitativo di rifiuto che viene avviato per lo smaltimento in discarica (va da sè che il quantitativo di rifiuto in carico deve corrispondere necessariamente a quello in discarico).

- la colonna D indica il numero progressivo dell’operazione annotata sul registro di carico e scarico

dell’impianto di pretrattamento e selezione - la colonna F riporta il dato quantitativo dei rifiuti espresso in tonnellate - la colonna H riporta il numero progressivo delle bindelle di pesa dei rifiuti trattati analizzate - la colonna I riporta l’orario del momento in cui viene effettuato il trasporto con gli adamoli (i cui

dati identificativi – targhe – si trovano nella colonna K) in discarica - la colonna M riporta il quantitativo del rifiuto trattato avviato allo smaltimento - le colonne R, S e T, indicano i dati acquisiti dall’analisi del registro di carico e scarico della

discarica, e segnatamente il carico, ovvero l’entrata del rifiuto in discarica, il numero progressivo dell’operazione annotata sul registro e la quantità di rifiuto. Tale dato numerico riporta il quantitativo del rifiuto trattato dall’impianto di selezione e comprovato dalle bindelle.

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a questo punto vengono evidenziati in dati salienti di tale attività: INSERIRE PROPSETTO 1.4.12 binocolo (1) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 01/04/2012 (VOL. III aff. 623 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): a) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 212,40 (rigo 6 colonna F); b) frazione secca derivante dall’operazione di selezione - tonn. 40,24 (rigo 7 colonna F); c) frazione umida derivante dall’operazione di selezione - tonn. 20,55 (rigo 8 colonna F); d) smaltimento in discarica dei quantitativi di rifiuti di cui alle precedenti lettere b) e c) – tonn. 60,79 (rigo 8 colonna U); e) giacenza tra il quantitativo di rifiuti in ingresso all’impianto e quelli trattati (212,40 meno 60,79) - tonn. 151,61 (rigo

13 colonna F). 158

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INSERIRE PROPSETTO 2.4.12 binocolo

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(2) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 02/04/2012 (VOL. III aff. 633 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): f) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 833,24 (rigo 6 colonna F); g) non emerge alcuna attività di trattamento; h) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 984,85 (rigo 23 colonna I), corrispondente alla somma dei rifiuti

giacenti nei due giorni ora considerati (833,24 più 151,61)

Una prima considerazione: la capacità massima della vasca di accumulo rifiuti dell’impianto di selezione, come si evince a pag. 18 della relazione tecnico-descrittiva, facente parte del D.R.S. 661 (autorizzazione AIA) (VOL. II aff. 629 ss) è di 835,38 tonn. giornaliere. Documentalmente si rileva che in data 2 aprile 2012 nella vasca erano presenti 984,85 tonnellate di rifiuto. Tale quantità è superiore di tonn. 149,47 alla quantità massima di rifiuti stoccabile all’interno medesima vasca; di conseguenza tale differenza è stata smaltita direttamente in discarica, senza alcuna operazione di selezione, e ciò perché la vasca non può contenere tale quantità in eccesso.

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INSERIRE PROPSETTO 3.4.12 binocolo

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(3) analisi del flusso rifiuti del giorno 03/04/2012 (VOL. III aff. 636 ss in cui vengono riportati anche i registri di carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica):

i) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 633,32 (rigo 6 colonna F); j) non emerge alcuna attività di trattamento; k) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 1.618,17 (rigo 26 colonna I) corrispondente alla somma dei rifiuti

giacenti nei tre giorni ora considerati (984,85 più 633,32) valgono le medesime considerazioni sopra riportate in ordine alla destinazione di tali rifiuti. La OIKOS non avrebbe potuto e dovuto ricevere i rifiuti urbani indifferenziati del 3 aprile 2012 visto l’esaurirsi della capacità di accumulo della vasca dell’impianto sin dal 2 aprile 2012. Nella stessa data avrebbe dovuto effettuare la comunicazione di fermo impianto da estendere, oltre agli organi di controllo, anche ai clienti conferitori. INSERIRE PROPSETTO 4.4.12 binocolo 162

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(4) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 04/04/2012 (VOL. III aff. 639 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): l) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 671,44 (rigo 6 colonna F); m) non emerge alcuna attività di trattamento; n) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 2.289.61 (rigo 29 colonna I) corrispondente alla somma dei rifiuti

giacenti nei quattro giorni ora considerati (1.618,17 più 671,44) Come già precedentemente accennato, fermo l’impianto e l’esaurirsi della possibilità di giacenza della vasca di accumulo sin dal giorno 2 aprile, l’OIKOS non avrebbe dovuto ricevere i rifiuti dal 3 aprile. Ma la società, pur di continuare ad ottenere l’indebito vantaggio economico derivante dalla riscossione delle tariffe di smaltimento, non comunica il “fermo impianto” agli organi di controllo e vengono impartite disposizioni ai dipendenti di veicolare gli autocompattatori dei rifiuti verso la discarica, anziché verso l’impianto di selezione. Ciò si acquisisce dalla conversazione che segue, intercorsa tra PROTO Domenico e Marletta Grazia, in cui l’imprenditore chiaramente riferiva alla sua segretaria di aver dato disposizioni, nonostante l’impianto fosse fermo, per far pesare i rifiuti all’ingresso della discarica e di conferirli direttamente in discarica. (VOL. II aff. 512 ss) Conversazione n° 25365 del 4 aprile 2012, tra Grazia Marletta, detta Grace e Proto Domenico, detto Mimmo. G: MARLETTA Grazia detta Grace P: PROTO Domenico 163

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G: Mimmo. P: ...incomp... G: Scusami se ti disturbo, hai dato disposizione per il discorso che l'impianto è bloccato? Di.... P: Si. G: Di pesare il rifiuto? P: Si, si. G: Eh? P: Si di andare direttamente sotto. Grace. [ovvero direttamente in discarica] Nella seconda parte di detta conversazione la Marletta riferiva, per averlo visto lei stessa, che i mezzi dell’Oikos, cd “adamoli”, venivano utilizzati per prelevare rifiuti dalla discarica per “ripassare per i pesi”. INSERIRE PROPSETTO 5.4.12 binocolo

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(5) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 05/04/2012 (VOL. III aff. 642 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): o) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 615,28 (rigo 6 colonna F); p) non emerge alcuna attività di trattamento; q) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 2.904,89 (rigo 26 colonna I) corrispondente alla somma dei rifiuti

giacenti nei cinque giorni ora considerati (2.289,61 più 615,28) Riprendendo la conversazione intercettata tra la Puglisi ed il CANNOVA, sempre del 5 aprile 2012, nel primo tratto della stessa si ha la “dichiarazione” della Puglisi sul fatto che la vasca di stoccaggio dell’impianto quello stesso giorno risultava vuota, quindi il dato documentale sopra riportato non corrisponde alla realtà dei fatti. Ne consegue che la quantità di rifiuti che risultava in giacenza alla data del 4 aprile 2012 (tonn. 2.289.61) è stata smaltita illecitamente in discarica. 165

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INSERIRE PROPSETTO 6.4.12 binocolo (6) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 06/04/2012 (VOL. III aff. 645 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): r) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 725,56 (rigo 6 colonna F); s) frazione secca derivante dall’operazione di selezione - tonn. 696,29 (rigo 8 colonna F); t) frazione umida derivante dall’operazione di selezione - tonn. 599,39 (rigo 7 colonna F); u) smaltimento in discarica dei rifiuti di cui alle precedenti lettere s) e t) – tonn. 1.295,68 (rigo 8 colonna V); v) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 2.334,77 (rigo 66 colonna F); w) le bindelle di pesa, attestanti il trasporto delle frazioni secco ed umido di cui alle precedenti lettere s) e t),

dall’impianto di selezione alla discarica dell’Oikos, vengono riportate in progressione temporale nell’elaborato excel. Per completezza si rappresenta quanto segue: nella colonna N sono indicati i quantitativi di rifiuto trasportato. Si segnala che dalle ore 05:26:28 (riga 6 colonna I) alle ore 06.30:25 (riga 10 colonna I), risultano trasportati per lo smaltimento in discarica

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ben 117,76 nell’arco di un’ora. Nella successiva colonna O è indicato il valore medio orario del rifiuto trasportato in discarica, che è di tonn. 117,78. A questo punto nel corpo della relazione tecnico-descrittiva di cui al procedimento AIA redatta dalla OIKOS, si legge a pag. 16 che l’impianto proposto è costituito da due linee di selezione – frazione secca e frazione umida - ed è stato dimensionato attraverso la pianificazione di due turni operativi per giorno, ciascuno della durata di sei ore in modo tale da garantire dodici ore di operatività al giorno; l’impianto è satto dimensionato per garantire il trattamento di 70 t/h di rifiuto indifferenziato pari a 840 t/g. (VOL. III aff. 479) La stessa OIKOS quindi attesta che l’impianto è in grado di garantire il trattamento di un quantitativo di rifiuti pari a 70 tonnellate all’ora, mentre la media oraria sopra accertata per tabulas è di 117,78, quasi il triplo di quello che la stessa OIKOS afferma di poter effettuare. INSERIRE PROPSETTO 7.4.12 binocolo

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(7) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 07/04/2012 (VOL. III aff. 652 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): x) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 773,82 (rigo 6 colonna F); y) frazione secca derivante dall’operazione di selezione - tonn. 717,6 (rigo 7 colonna F); z) frazione umida derivante dall’operazione di selezione - tonn. 687,69 (rigo 8 colonna F); aa) smaltimento in discarica dei rifiuti di cui alle precedenti lettere y) e z) – tonn. 1.405,29 (rigo 8 colonna V); bb) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 1.703,3 (rigo 78 colonna F); cc) le bindelle di pesa, attestanti il trasporto delle frazioni secco ed umido di cui alle precedenti lettere y) e z),

dall’impianto di selezione alla vicina discarica dell’Oikos, vengono riportate in ordine di progressione temporale nell’elaborato excel. Nella colonna N del predetto elaborato sono indicati i quantitativi di rifiuto trasportato nell’arco di un’ora, la cui somma complessiva è la medesima della quantità di rifiuto trattato dall’impianto e smaltito in discarica. Nella successiva colonna O è indicato il valore medio orario del rifiuto trasportato in discarica, che è di tonn. 140,529.

Valgono le medesime considerazioni riportate in precedenza. Fermo impianto dal 23 al 26 aprile 2012: Anche in questo caso è doveroso premettere che dall’analisi del registro di carico e scarico dell’impianto di selezione, il “fermo impianto” inizia il 22 aprile 2012 poiché non vi sono annotazioni di carico relative alla produzione del rifiuto selezionato (frazioni secco ed umido). La relativa comunicazione “fermo impianto” avente protocollo n° Com/307APR/1642U/2012 datata 23/04/2012, a firma del Presidente del C.d.A. dell’Oikos, Proto Domenico, si riferisce al guasto “..dell’avvolgicavo del carroponte che regola il movimento delle funi..” verificatosi il giorno 23 aprile 2012. Anche questa comunicazione è stata indirizzata esclusivamente all’ufficio e al fax del CANNOVA) (VOL. III aff. 661 ss). Nella nota viene riportato quanto segue: ”…… che qualora la ricezione di stoccaggio della vasca non dovesse essere sufficiente, allo scopo di garantire la continuità del servizio di pubblica utilità e di evitare l’interruzione del servizio e le problematiche connesse, si procederà ad accumulare il rifiuto in ingresso alla discarica per rifiuti non pericolosi di proprietà della società “Oikos” S.p.A. in un’area di discarica appositamente individuata e delimitata in attesa di essere selezionato dall’impianto non appena sarà possibile riavviarlo; il cumulo di rifiuto accumulato sarà giornalmente ricoperto con un telo al fine di contenere qualsiasi tipo di dispersione e/o emissione di odori…”. Il successivo 27 aprile 2012 veniva comunicata la ripresa d’esercizio dell’impianto di selezione con nota n° Com/385APR/1420U/2012 (VOL. III aff. 665 ss) Come documentato dalla Squadra Mobile nell’annotazione che viene di seguito riportata, CANNOVA - consapevole del fatto che certificazione con cui la OIKOS faceva riferimento al deposito temporaneo avrebbe comportato probabili problemi con gli organi di controllo in quanto la società non possedeva la necessaria preventiva autorizzazione – non protocollava tale documento del 23 aprile, per poi creare un falso alla richiesta di consegna della P.G. (VOL. II aff. 879 ss)

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Presso la società OIKOS di Catania, in data 24/05/2012, in sede di verifica, si procedeva all’acquisizione, in copia conforme all’originale, del seguente materiale documentale cartaceo ed elettronico;

• Note del 23 e 27 Aprile 2012, riferite alla comunicazione all’ARTA di Palermo relative al fermo e ripristino impianto della ditta OIKOS;

• Copia del Protocollo di posta in Entrata ed Uscita nel periodo 1 Gennaio 2011 – 30 Giugno 2012; Presso l’A.R.T.A. di Palermo in data 29/05/2012, si procedeva all’acquisizione, in copia conforme all’originale, del seguente materiale documentale cartaceo ed elettronico:

• Nota n.31545 del 29/05/2012 a firma dell’architetto Cannova Gianfranco, con allegate n.2 comunicazioni della Oikos datate rispettivamente 23 e 27 Aprile 2012, e riferite al fermo e ripristino impianto della ditta OIKOS;

• Copia in formato elettronico del Protocollo di posta in Entrata ed Uscita nel periodo 1 Gennaio 2011 – 28 Maggio 2012 relativa al Dipartimento Regionale Ambiente dell’ARTA di Palermo.

Dall’analisi della documentazione acquisita, relativamente al fermo impianto del 23 Aprile 2012 e successivo ripristino del 27 Aprile 2012, si precisa quanto segue: Da un primo riscontro del protocollo in Entrata A.R.T.A., si evince che la comunicazione di fermo impianto della ditta OIKOS del 23/04/2012 non è mai stata protocollata presso detto Dipartimento, mentre risulta protocollata la comunicazione di ripristino comunicato dalla ditta OIKOS del 27/04/2012, con protocollo nr. 25615 in data 3/05/2012. Diversamente invece dalla nota consegnata a quest’ufficio a firma del Cannova22, si evince che le due comunicazioni riportano rispettivamente il protocollo n.25615 e n.25616; quest’ultimo numero risultava però non inserito correttamente al registro del protocollo, in quanto come da riscontri effettuati presso il Protocollo Ufficiale dell’ARTA, al n.25616 risulta protocollata documentazione di altro Ente. Alla luce di detta acquisizione documentale e sulla base delle conversazioni captate da questa P.G., si può ben ipotizzare che quest’ultimo numero di protocollo possa essere stato materialmente falsificato dal Cannova Gianfranco, in quanto risultava, dalle intercettazioni a suo carico, il solo che avesse avuto la piena disponibilità di detto documento, poiché consegnato a lui brevi manu dal Proto Domenico, come si evince da intercettazioni telefoniche (progr.16511 del 27/04/2012 - giusto dec. Int. 1342/2011). Appare evidente che il CANNOVA abbia protocollato con un solo numero di protocollo, sia la comunicazione di fermo impianto che quella di ripristino, riscontro che puntualmente emerge dal numero 25615 apposto sulla comunicazione del 23/04/2012 e dal contenuto dell’oggetto inserito nel protocollo che invece evidenzia il ripristino impianto della Oikos. Pertanto la comunicazione di fermo impianto, rimaneva arbitrariamente, nella esclusiva disponibilità del Cannova, sino alla data di ripristino dell’impianto, omettendo il regolare protocollo e conseguente “visto” del capo ufficio, Ing. Natale Zuccarello. Inoltre da intervista informale del personale della ditta OIKOS, in sede di verifica del 24 maggio 2012, e successivo riscontro documentale, risulta che la comunicazione di fermo impianto non è stata inviata a nessun altro organo competente per il controllo, (ARPA – ASL – Provincia) come invece prescritto. Dall’analisi del protocollo in Uscita 2012 della ditta OIKOS, risultano regolarmente protocollati i due fermi impianti del 5 Aprile 2012 e 23 Aprile 2012. Si allega tutta la documentazione sopra menzionata e precisamente: Allegato 01 - Note del 23 Aprile 2012, riferita alla comunicazione all’ARTA di Palermo del fermo impianto consegnata dalla ditta OIKOS; Allegato 02 - Note del 27 Aprile 2012, riferita alla comunicazione all’ARTA di Palermo di ripristino impianto consegnata dalla ditta OIKOS; Allegato 03 - Estratto in Copia del Protocollo di posta in Uscita della ditta Oikos, dei giorni 5,10,23 e 27 Aprile 2012; Allegato 04 - Nota del 29 Maggio 2012 a firma di Cannova, riferita alla comunicazione di fermo e ripristino impianto della ditta OIKOS; Allegato 05 - Comunicazione Oikos del 23 Aprile 2012, consegnata dall’ARTA a quest’ufficio, e riferita alla comunicazione di fermo impianto della ditta OIKOS; Allegato 06 - Comunicazione Oikos del 27 Aprile 2012, consegnata dall’ARTA a quest’ufficio, e riferita alla comunicazione di ripristino impianto della ditta OIKOS; Allegato 07 - Estratto in Copia del Protocollo di posta in Entrata della ARTA – Dipartimento Ambiente di Palermo, del 3 Maggio 2012. Nelle seguenti conversazione si ha cognizione dei fatti. (VOL. II aff. 522 ss) Progressivo n°: 27773 Data : 23/04/2012 Ora : 09:35:56 Durata : 0:04:11 P: PROTO DOMENICO V: PUGLISI VERONICA

22 si evidenzia quale sia la scaltrezza criminale del CANNOVA nel tentativo di sviare le indagini. 169

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..........OMISSIS............ P: Ti sei sentito con Spadafora? V: Si certo, certo. No niente, è tutto come sabato. P: Ma cosa è successo che non è riuscito a completarlo? V: E... lui mi ha detto che il... tutti i tentativi che avevano fatto non riescono ad andare a buon fine e che

quindi praticamente dopo che hanno attaccato tutto e... di nuovo i cuscinetti sono saltati e quindi praticamente non il... diciamo che la struttura che loro avevano messo a ... a punto nel momento in cui domenica l'hanno attaccato, simulando diciamo il funzionamento, è saltata nuovamente. E quindi chiaramente a questo punto hanno necessità che arrivino i pezzi.

...............OMISSIS........................ V: E infatti quel... questo quello che le volevo chiedere e... come comportarci perché la scorsa volta

avevamo concordato, dico una volta che la vasca poi è piena e non è più sufficente, avevamo detto che avremmo individuato e delimitato un'area di discarica em... in cui veniva messo il rifiuto e poi una volta riattivato l'impianto si sarebbe riinviato all'impianto.

P: Fai così Veronica. V: Procedo, questa comunicazione la mando all'assessorato soltanto, no? P: Io direi... V: O vuole che la mandiamo anche ad ARPA? P: No no, all'assessorato mandiamolo, perché l'ARPA cos'ha detto quel giorno? Volevano essere

im... informati tu fai quello solo... solo a Palermo. V: Solo a Palermo, va bene, ok. E allora intanto sto mandando la comunicazione. P: Si, ti ringrazio Veronica. V: Si figuri. P: Però chiamaci a Spadafora...poi chiama a Spadafora e ti fai arrivare... V: si si P: Il kit, grazie. V: Si, ok, niente arrivederci. Subito dopo, la Puglisi avvisava il CANNOVA del problema all’impianto e chiedeva se poteva inviargli il fax del fermo impianto. Il CANNOVA, dopo aver saputo che il problema all’impianto era sorto in quello stesso giorno, chiedeva se la comunicazione poteva inviargliela il giorno successivo. La Puglisi, facendo riferimento ad una recente “situazione”, ovvero al precedente episodio, preferiva invece inviargli la comunicazione subito. Inoltre, la Puglisi informava CANNOVA che nella comunicazione sarebbe stato precisato che si sarebbe predisposto un’area di stoccaggio rifiuti fino al tempo strettamente necessario per la riparazione dell’impianto. CANNOVA, non fornendo valutazioni immediate, rimandava a dopo la questione dello stoccaggio temporaneo. (VOL. II aff. 310 ss) Progressivo n°: 16247 Data : 23/04/2012 Ora : 09:40:24 Durata : 0:01:54 C: CANNOVA GIANFRANCO V: PUGLISI VERONICA --omissis- C: Mi dica, che è successo? V: e... volevo sapere, posso mandare un fax? Perché abbiamo un problema con l'impianto. C: Arriere? (n.d.r. dialettale: Di nuovo?) V: mmm.... mmm....mmm... si incomprensibile C: Il problema dell'impianto è di oggi? V: Di oggi, si. C: E se lo mandiamo domani?

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V: E... no è meglio oggi, con la situazione diciamo recente è meglio farlo in tempo reale, perché... C: Vabbé lo mandi oggi e poi ci raccordiamo, vediamo come l'impianto è incomprensibile. V: Anche perché non credo che sia una cosa che viene... C: A breve? V: ... risolta in giornata. Non in giornata come la scorsa volta e quindi... infatti nella... nella

comunicazione stiamo precisando che individueremo un'area di discarica e... delimitata in cui metteremo temporaneamente rifiuti e soltanto quando poi l'impianto viene riattivato noi procediamo a recuperare quei rifiuti e a passarli dal pretrattamento.

C: Quindi un'area di stoccaggio? V: Esattamente, temporaneamente, si proprio per garantire la continuità del servizio. C: Vabbé ma deve essere protetta quest'area di stoccaggio, però. V: Si certo, vabbé intanto è su discarica quindi già il problema non si pone e poi magari la delimitiamo e

poi vediamo metteremo dei teli sopra a fine giornata, vediamo un po che cosa... come procedere. C: Va beh! Ci regoliamo più tar... V: Ok! C: Ci aggiorniamo più tardi, dai. V: Intanto io le... le mando... C: Si si si manda il fax V: ... posso mandare il fax al suo numero, no? C: Cert, certo, certo. Nella seguente telefonata CANNOVA rassicurava PROTO sul fatto che la comunicazione l’avrebbe ricevuta direttamente lui, perché se esce sto coso un po di casino lo fa (VOL. II aff. 314 ss) Progressivo n°: 16368 Data : 24/04/2012 Ora : 19:14:25 Durata : 0:01:41 C: CANNOVA GIANFRANCO P: PROTO DOMENICO P: Gianfranco! C: Ueh, Mimmù! P: Gianfranco, si. C: Puoi parlare? P: E... dieci minuti e ti richiamo? Ti... ti viene comodo? C: No, no, no, due minuti proprio, Mimmo. Senti ti volevo dire... P: Dimmi! C: ... io il fax l'ho messo sotto intanto, perché se esce sto coso un po di casino lo fa. P: E io... se non erro fra un... proprio dieci minuti volevo... conoscere gli esiti di partenza. C: Vabbé... P: Capito? C: Allora fai tu, fai tu. P: Si, dieci minuti precisi e ti richiamo, dieci minuti. C: Va bene Mimmuzzo, ok. P: Grazie. Quindi, come emerge dalla successiva conversazione, CANNOVA si era accorto, leggendo il fax, che la OIKOS aveva fatto riferimento a un’area di “stoccaggio temporanea” per i rifiuti, pratica assolutamente illecita poiché simili aree devono essere preventivamente predisposte ed autorizzate dall’ARTA in un progetto apposito.

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Infatti, per legge, il deposito temporaneo di rifiuto cd. “tal quale”, ovvero indifferenziato, non è possibile effettuare, come lo stesso CANNOVA riferiva nel corso della conversazione telefonica al PROTO di seguito riportata. Inoltre, CANNOVA, continuando nella sua veste di “tutore” suggeriva al PROTO, al fine di poter continuare a ricevere i rifiuti urbani indifferenziati e di smaltirli direttamente in discarica, di farsi rilasciare dai Comuni interessati una dichiarazione attestante il raggiungimento del 55% di Raccolta Differenziata: (VOL. II aff. 316 ss) Progressivo n°: 16401 Data : 25/04/2012 Ora : 10:52:56 Durata : 0:20:31 C: CANNOVA Gianfranco P: PROTO Domenico ---omissis --- C: Senti, vedi se la puoi bloccare, allora, quella cosa. P: Ah e allora l'annulliamo, tu dici? C: Si, completamente Mimmo, completamente. E quando dovesse capitare una altra cosa del genere, dì

a Veronica che non comunichi a nessuno, tranne che a me! P: No, ma, di fatti, noi abbiamo l'obbligo, solo a te di comunicare, eh, Gianfranco. Per cui noi, facciamo

solo te. C: Eh, perché, quello che ha scritto Veronica, non si può fare. Se lo viene a saper qualcuno lì, locale,

sale in discarica e ti chiude tutte cose! P: Ma cos'ha scritto, io non l'ho visto, ti giuro, non l'ho vista? C: Il deposito temporaneo, Mimmo. P: Come? C: Il deposito temporaneo, di effettuare il deposito temporaneo per due tre giorni. P: Ma sempre nella stessa area di discarica. C: Mimmo, è deposito temporaneo di tal quale, non è differenziato! E non si può fare... P: Ho capito, ho capito... Ma senti una cosa Gianfranco, per il futuro.. C: Eh... P: ...noialtri, come possiamo affrontare questo problema? Perché, sai, capita una stupidaggine di un

giorno, di ventiquattr'ore, di sosta eee... io non vorrei lasciare, cioè... potrei, comunicare ai comuni:" per ventiquattr'ore non scarichi"...e poi...

C: La malattia questa è, Mimmo. --omissis --- C: Lo so, Mimmo, ma il problema non è tuo, tu hai un guasto, oppure una manutenzione in discarica,

sei legittimato a farla, solo che per quel giorno, non puoi raccogliere. Perché altrimenti significherebbe andare a scaricare il tal quale in discarica ed è reato penale...

P: Ho capito, quindi tu dici... C: Anche come stoccaggio, anche come stoccaggio, non si può fare. Perché nel frattempo c'è il

problema del percolato, perché nel frattempo c'è il problema del biogas, minchia, un casino... P: Ma io.. Ma io parlo... Ma io parlo, nell'area di discarica, attenzione. C: Nell'area di discarica, lo so, lo so... In discarica, il tal quale non può andare più, perché ormai è reato

penale. Se lo vengono a sapere, qualcuno dei tuoi amici, ti mandano i NOE. P: No, ma questi miei amici, invece, qua a Catania, stanno portando la tesi, sai quale? C: Eh? P: Ah? C: Quale? P: Quella di non trattare i comuni che hanno raggiunto l'organico, la quota... C: Di andare in discarica direttamente, perfetto. Allora, tu, quand'è così, ti fai fare una dichiarazione dai comuni, che hanno raggiunto l'obiettivo del cinquantacinque per cento e te li porti direttamente in discarica... Ma la responsabilità non dev'essere MAI TUA! Non devi prendere iniziative in questo senso.

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Segue conversazione del 27 aprile relativa alla seconda comunicazione di ripresa attività. (VOL. II aff. 322 ss) Progressivo n°: 16511 Data : 27/04/2012 Ora : 16:12:16 Durata : 0:01:23 C: CANNOVA GIANFRANCO P: PUGLISI VERONICA C: Veronica buonasera! P: Buonasera, scusi se la disturbo... C: Prego. P: Eh... sto mandando al suo numero di fax la comunicazione di ripristino della situazione assolutamente... C: Veronica quella è partita, la prima? P: Si, certo al suo fax. C: No, solo fax? o...o segue anche no... lettera? P: No, no no... C: E' partita? P: So... solo fax. C: Allora non faccia niente. P: Ah! Va bene. Ma quest'altra la sto mandando comunque. C: No. P: ... o no? C: Non c'è bisogno, non c'è bisogno. P: No? C: No, no. P: La preparo e in caso gliela do... brevi mano? C: Si. P: O gliela mando per email? C: N... no vabbé l'acquisisco brevi mano perché tanto domani sono a Catania. [si capisce che CANNOVA ha evitato qualsiasi comunicazione di tale atto in modo che potesse essere tracciabile, fax o email, perché, come si è in precedenza provato, non lo protocollerà mai, e fornirà alla PG un atto falso ] P: Ah! Va bene, ok, va benissimo. C: Notizie del presidente se ne hanno? P: No, oggi no nessuna, spero di vederlo tra un po’, anche se mi sa che è una speranza vana. C: Veronica, venerdì prossimo alle quattro e... al giorno quattro, venerdì prossimo è giorno quattro... P: Si! C: ... alle ore dodici e trenta... P: Si. C: ... ha appuntamento con il direttore del dipartimento acqua e rifiuti. P: Va bene, ok, glielo dico. C: Vabbù? P: Va bene, ok. C: Ci aggiorniamo. P: Ok, a presto. Grazie... Architetto C: Buonasera. P: Arrivederci. C: Arrivederci. Di seguito si illustrano gli specchi giornalieri elaborati con il software excel, relativi al periodo dal 21 al 27 aprile 2012, riportanti i dati acquisiti dai registri di carico e scarico rifiuti dei rispettivi impianti di selezione e discarica, nonché dalle bindelle di pesa (VOL. III aff. 799 ss). 173

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INSERIRE PROPSETTO 21.4.12 binocolo 174

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(8) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 21/04/2012 (VOL. III aff. 670 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): a) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 723,04 (rigo 6 colonna F); b) frazione secca derivante dall’operazione di selezione - tonn. 397,08 (rigo 7 colonna F); c) frazione umida derivante dall’operazione di selezione - tonn. 445,74 (rigo 8 colonna F); d) smaltimento in discarica dei quantitativi di cui alle precedenti lettere b) e c) – tonn. 842,82 (rigo 8 colonna U); e) non risulta alcuna giacenza di rifiuto da trattare; f) le bindelle di pesa, attestanti il trasporto delle frazioni secco ed umido di cui alle precedenti lettere b) e c),

dall’impianto di selezione alla vicina discarica dell’Oikos, vengono riportate in ordine di progressione temporale nell’elaborato excel. Nella colonna N del predetto elaborato, sono indicati i quantitativi di rifiuto trasportato nell’arco di un’ora, la cui somma complessiva è la medesima della quantità di rifiuto trattato dall’impianto e smaltito in discarica. Nella successiva colonna O è indicato il valore medio orario del rifiuto trasportato in discarica, che è di tonn. 105,353. Valgono le considerazioni precedentemente espresse.

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INSERIRE PROPSETTO 22.4.12 binocolo 176

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(9) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 22/04/2012 (VOL. III aff. 676 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): g) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 221,96 (rigo 6 colonna F); h) non sono stati trattati i rifiuti di cui alla superiore lettera g); i) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 221,96 (rigo 25 colonna H);

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INSERIRE PROPSETTO 23.4.12 binocolo

(10) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 23/04/2012 (VOL. III aff. 679 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): j) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 805,9 (rigo 6 colonna F); k) non sono stati trattati i rifiuti di cui alla superiore lettera j); l) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 1.027,86 (rigo 23 colonna I);

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L’OIKOS, in virtù della giacenza dei rifiuti da trattare indicata alla lett. l) del superiore punto (10), non avrebbe dovuto ricevere l’intero quantitativo di rifiuti urbani indifferenziati del 23 aprile 2012 ma soltanto tonn. 613,42, vista la massima capacità di stoccaggio della vasca dell’impianto che è di tonn. 835,38. INSERIRE PROPSETTO 24.4.12 binocolo 179

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(11) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 24/04/2012 (VOL. III aff. 682 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): m) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 677,56 (rigo 6 colonna F); n) non sono stati trattati i rifiuti di cui alla superiore lettera m); o) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 1.705,42 (rigo 19 colonna I);

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INSERIRE PROPSETTO 25.4.12 binocolo (12) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 25/04/2012 (VOL. III aff. 685 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): p) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 345,04 (rigo 6 colonna F);

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q) non sono stati trattati i rifiuti di cui alla superiore lettera p); r) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 2.050,46 (rigo 24 colonna I);

INSERIRE PROPSETTO 26.4.12 binocolo

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(13) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 26/04/2012 (VOL. III aff. 688 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): s) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 723,44 (rigo 6 colonna F); t) non sono stati trattati i rifiuti di cui alla superiore lettera s); u) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 2.773,9 (rigo 20 colonna I);

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INSERIRE PROPSETTO 27.4.12 binocolo 184

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(14) analisi del flusso dei rifiuti del giorno 27/04/2012 (VOL. III aff. 691 ss in cui vengono riportati anche i registri di

carico e scarico dell’impianto di pretrattamento selezione e quelli della discarica): v) rifiuti urbani indifferenziati – in ingresso – all’impianto di selezione - tonn. 631,82 (rigo 6 colonna F); w) frazione secca derivante dall’operazione di selezione - tonn. 606,72 (rigo 7 colonna F); x) frazione umida derivante dall’operazione di selezione - tonn. 718,92 (rigo 8 colonna F); y) smaltimento in discarica dei rifiuti di cui alle precedenti lettere w) e x) – tonn. 1.325,64 (rigo 8 colonna V); z) giacenza dei rifiuti urbani indifferenziati - tonn. 2.080,08 (rigo 22 colonna F); aa) le bindelle di pesa, attestanti il trasporto delle frazioni secco ed umido di cui alle precedenti lettere w) e x),

dall’impianto di selezione alla vicina discarica dell’Oikos, vengono riportate in ordine di progressione temporale nell’elaborato excel. Nella colonna N del predetto elaborato, sono indicati i quantitativi di rifiuto trasportato nell’arco di un’ora, la cui somma complessiva è la medesima della quantità di rifiuto trattato dall’impianto e smaltito in discarica. Nella successiva colonna O è indicato il valore medio orario del rifiuto trasportato in discarica, che è di tonn. 110,47. Valgono le considerazioni precedentemente espresse.

Si può leggere dal contratto di fornitura di servizi (VOL. III aff. 186 ss) “[...] Omnia Engineering S.P.A. si occupa dei servizi di monitoraggio e controllo che restituiscano [..] i risultati delle attività di rilevamento, campionamento, collazionamento di dati ambientali relativi alla discarica per i rifiuti non pericolosi di proprietà di Oikos s.r.l.[…] Il responsabile del Piano di sorveglianza e Controllo per la Omnia Engineering S.P.A. è la dott.ssa Veronica Puglisi; il referente, per il gestore della Oikos s.r.l, del Piano di Sorveglianza e controllo è il dott. Giuseppe Lo Cicero.[..]”. A pag. 6 del Piano di Sorveglianza e Controllo, P.S.C., (VOL. III aff. 265) si legge che a tra i compiti del responsabile del suddetto P.S.C. rientra, tra gli altri, anche quello di dare :” [...] Comunicazioni relative ad eventuali inadempienze del gestore alle prescrizioni autorizzative rilevate nel corso dell’attività di sorveglianza e controllo[…]”, rimanendo in capo alla Puglisi, un vero e proprio obbligo giuridico di controllo.

Si ricorda ancora che la società OIKOS è in possesso di due distinte autorizzazioni AIA: il D.R.S. n° 661 del 10/07/2008 e il D.R.S. n° 562 del 27/06/2007, entrambe rilasciate dall’A.R.T.A. di Palermo, rispettivamente per l’esercizio dell’impianto di pretrattamento/selezione e per l’esercizio di smaltimento della discarica per rifiuti non pericolosi. L’art. 10 dell’autorizzazione AIA n° 661 (VOL. III aff. 459) sancisce che la medesima viene subordinata al rispetto di svariate prescrizioni in essa contenute. In particolare, fra le prescrizioni relative alla fase di esercizio, all’ultimo alinea viene imposto al Gestore (Proto Domenico) l’obbligo di comunicare, almeno 15 giorni prima, la messa in esercizio degli impianti all’A.R.T.A.- Servizio II VIA VAS, alla Provincia regionale, al D.A.P. (ora A.R.P.A. – S.T.) e al Sindaco territorialmente competente. A questa, si aggiunge l’ulteriore prescrizione che è quella riportata alla lettera b) secondo punto dell’art. 13 della medesima autorizzazione (VOL. III aff. 462): “..il Gestore IPPC, (Proto Domenico) dell’impianto è tenuto a fornire alle preposte Autorità di vigilanza e controllo (ARTA, ARPA, Provincia e ASL) l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle ispezioni, il prelievo di campioni, la raccolta di informazioni e qualsiasi altra operazione interente al controllo del rispetto delle prescrizioni imposte”. Da ciò scaturisce l’obbligo in capo al PROTO Domenico di trasmettere le comunicazioni dei “fermo impianto” ai suddetti organi di Controllo. Alla luce di quanto sopra riportato e grazie alla condotta delittuosa dell’infedele funzionario pubblico, CANNOVA Gianfranco, l’OIKOS, e quindi il suo “datore” PROTO Domenico, ha potuto percepire indebitamente, per i due brevi periodi di “fermo impianto”, €. 365.330,57 ed €. 337.815,11 per un totale complessivo di €. 703.145,68. Tale dato deriva dalla mera operazione matematica di moltiplicazione degli importi delle tariffe di trattamento (€ 9.25 a tonn.) e di quella di conferimento (€. 72,57 a tonn.) con il totale delle tonnellate di rifiuti, pari a tonn. 8.592,23, che abbiamo dimostrato essere stati conferiti in discarica senza trattamento. L’importanza del dato da ultimo indicato deve essere necessariamente collegata all’interesse concreto del PROTO di poter avere “a disposizione” il funzionario infedele. 185

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Infatti, se da un lato, sulla base dell’evidenza probatoria sinora rappresentata, il PROTO affronti un esborso economico nei confronti del CANNOVA, solo per mantenerlo “a libro paga”, pari mediamente a qualche migliaio di euro al mese, dall’altro del tutto chiaro il ritorno economico garantitogli dalla corruzione di CANNOVA, come sopra rappresentata. In buona sostanza, nella logica puramente imprenditoriale, il “costo fisso” della corruzione, è ampiamente ricompensato, oltre che dalle attività di consulenza, informazione privilegiata e altro – come dimostrato nella prima parte del presente capitolo -, dal notevole profitto che PROTO si è assicurato. Non può inoltre non evidenziarsi il notevole importo indebitamente ottenuto dal PROTO,

grazie al decisivo contributo del CANNOVA, in un arco temporale brevissimo, pari a poco

meno di una settimana, con buona pace della provenienza pubblica del denaro con cui la

OIKOS viene ricompensata.

In occasione dell’acquisizione documentale effettuata dalla Squadra Mobile presso l’ARTA, di cui si è parlato, prontamente CANNOVA, a fine della mattina, avvisava Domenico PROTO, e preoccupandosi probabilmente di possibili intercettazioni telefoniche gli chiedeva di vedersi di persona, ed infatti, il funzionario si recava personalmente a Catania per incontrarlo:

(VOL. II aff. 367 ss) Progressivo n°: 18385 Data : 29/05/2012 Ora : 14:54:20 Durata : 0:02:33 C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) A: ARCIDIACONO Giuseppe (CHIAMATO) P: PROTO Domenico (CHIAMATO) C: Giuseppe.. A: Si architetto, un attimo in linea che glielo passo, perchè forse non riusciva a trovare.. non riusciva a trovare il telefono.. un attimo.. C: Si grazie........pronto.. P: Gianfranco.. C: Hei Mimmuzzo.. P: Allora io ti chiedo perdono ma sono nell'altro impianto e il telefono.. C: No no fermati, fermati, fermati, fermati fermati.. E' venuta stamattina la Procura in Ufficio, è venuta a ritirare tutti i decreti rilasciati nei confronti di Oikos. P: Si si, si si si.. non mi.. C: Domani c'è e domani c'è audizione del Direttore in Procura. P: Su Palermo? C: Si. P: Hmm..Hmm.. C: Va bè è giusto che te lo dica Mimmo. P: No no sono stati anche da noi quando è stato, io non c'ero, ma di fatto veramente sono stati il Noe di Palermo.. C: Stanno sequestrando tutti i decreti emessi delle carte relative.. P: Giovedì..giovedì..giovedì.. giovedì.. C: Ah.. va bè, io ti sto parlando di stamattina. Va bè Mimmo vediamoci, salgo domani… sabato mattina? P: Si io direi se io non riesco, perchè venerdì mi sto portando su Verona, che ho o praticamente un appuntamento preso..inc..se no io sarei stato su Palermo e se tu il sabato ci riuscissi ad essere su Catania oppure mi sposto io poi rientro a Palermo? Che vuoi fare?

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C: No no no, salgo io sabato mattina non ti preoccupare faccio prima io Mimmo..non ti preoccupare. P: Va bene, allora, allora io mi spo..mi tengo fermo sabato veramente per, diciamo stiamo assieme la giornata. C: Sabato alle 11.00 in Ufficio.. P: Va bene..daccordo.. C: Ok? P: Dormi a Catania? C: No no rientro in mattinata. P: Va bene. Grazie. C: Non ti preoccupare. Ok Mimmo. P: Grazie Gianfranco. Gianfranco poi ti chiamo io più tardi, però perchè ho bisogno di avere qualche confronto. C: Quando vuoi. Quando Vuoi.. P: Va bene..Un abbraccio..Grazie. C: Ciao ciao.. Nella stessa giornata CANNOVA conversava all’interno della propria autovettura con la moglie, Paduano Valeria, riferendole che la Polizia in mattina era stata nel suo ufficio, acquisendo documenti inerenti la società del Proto. La Paduano si mostrava molto preoccupata di un probabile arresto del PROTO e consigliava il marito di limitare i loro soggiorni presso l’Hotel Baja Verde, temendo che possibili intercettazioni potevano svelare che tali soggiorni fossero sempre interamente spesati dal PROTO (come poi effettivamente già è stato accertato); la Paduano rimproverava, infatti, il CANNOVA di essere sin troppo “leggero”, raccomandandogli maggiore cautela: (VOL. II aff. 25 ss) numero progressivo n°2674, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 16.00 del 29/05/2012, durata 60 minuti. CANNOVA GIANFRANCO successivamente indicato con la lettera “G” PADUANO VALERIA successivamente indicato con la lettera “P” omissis dall’ inizio a ore 16.55.59 P: Io mi spavento.. io ti ho sempre detto stai attento con Mimmo (ndr Proto Domenico) perché io sono sicura che lui ha troppe attività, troppe cose, io..eee.. quando una prende soldi facili, prima o poi le paghi… G: Ma che vuoi dire? P: A me dispiace per lui ma prescindere perché con noi si è sempre comportato bene. G: Che vuoi dire non ho capito.. P: Che mi spaventa l’arresto.. G: Spaventati! P: Che hai i cazzi pure tu, cominciano a fare.. ci sono intercettazioni che andiamo al Baia Verde, andiamo qua.. andiamo là.. anche ste cose, io proprio oggi pensavo mi sarebbe piaciuto andare a Taormina, ora anche ora, a Capo Taormina, però ci dobbiamo un po’ limitare, tu sei troppo leggero nelle tue cose. G: Limitati, ci vado solo! P: Dove? G: A Capo Taormina. omissis da ore 16:56:50 sino alla fine

CANNOVA, nella conversazione immediatamente successiva, spiegava alla moglie l’escamotage utilizzato dal PROTO per i pagamenti delle spese da loro sostenuti presso i vari Hotel. Secondo lui, per mascherare siffatti pagamenti presso le strutture alberghiere, PROTO userebbe la carta di credito di una sua impiegata, Grazia Marletta, ma si sbaglia, come già accertato prima: i pagamenti alle strutture ricettive o per i viaggi del CANNOVA sono sempre stati eseguiti tramite bonifico bancario dalla Oikos S.p.a. o direttamente con carta di credito del PROTO:

(VOL. II aff. 21 ss)

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numero progressivo n°2417, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 23.00 del 18/05/2012, durata 60 minuti. CANNOVA GIANFRANCO successivamente indicato con la lettera “G” PADUANO VALERIA successivamente indicato con la lettera “P” omissis dall’ inizio a ore 23.02.23 P: Ma il mio problema coi costumi sai qual è, è che ne ho due milioni per andare quando a mare. G: Vuoi andare da Giglio? P: Si. Li uso solo quando vado Baia Verde, quando vado a Taormina, quest’anno ce lo facciamo almeno un fine settimana a Taormina, all’Atlantis al coso, chi vuole venire viene. Non me ne fotte niente. A spese di Mimmo [!!!!!!!!!!!!!!!!]. Con te parlo. G: Vale anche se le cose diventano sempre più difficili, perché dice che ora ti controllano pure.. P: .. Cosa? G: Le vacanze. Dove le fai. P: Va bè un, ma noi ce li abbiamo le nostre entrate siamo sempre là, che fa’ non le abbiamo io ho tutto dichiarato, tu magari ma tu hai a me, hai la villa che già è dichiarata, abbiamo la nostra professione.. G: Valeria intanto ti controllano e poi ti giustifichi.. P: Ma infatti io, se vuoi risparmiare qualcosa, ma tu infatti, è Mimmo che se paga non deve dire, figurare perche sennò t’inchiummano! [!!!!!!!!!!!!!!!!] G: Mimmo non paga mai.. con carte Oikos o cose varie.. P: .. e con le sue personali non è peggio? [!!!!!!!!!!!!!!!!] G: Gliela dà , gliela dà a quella come si chiama.. P: Con quella sua personale non è peggio? G: No ma quale personale.. gliela dà a quella, la sua impiegata quella.. P: Si ma la sua impiegata.. G: Come si chiama Nancy.. P: .. Non lo so chi è.. G: Quella di là.. l’hai vista.. P: Si ma, cioè gli dà la carta di credito dell’impiegata? G: Gli fa’ pagare con la sua carta di credito e poi Mimmo gli restituisce i soldi. P: Si ma non ha senso, un impiegata come se lo permette di pagare una vacanza do 6000 euro per una settimana? Perché tanto noi consumiamo.. [!!!!!!!!!!!!!!!! Seimila euro a settimana] G: Lo può fare. P: Un impiegata lo può fare? Perché quanto guadagna? G: Lo può fare nel senso che è la Ditta che le offre il premio del soggiorno. P: Mi sembra una stronzata. E se questa un giorno se la canta come quella di Bossi? Lui non deve dare..lui non deve dare.. G: Questa.. ma stai scherzando.. P: Ma chi è quella incinta, che era incinta.. ? G: No quella grossa Nancy, Grace, Grace.. ecco! P: Ma io questa non l’ho mai conosciuta? G: Si l’hai conosciuta.. P: Va bè ma anche quando, tu, scusami, tu non puoi far figurare che gli hai fatto lavori.. che tu.. cioè per forza deve essere come.. G: La Finanza comincia a controllare pure le vacanze dove si fanno, un cinque stelle.. P: E le scuole. E le scuole.. omissis da ore 23:04:54 sino alla fine A proseguire, nella medesima conversazione, innocentemente la Paduano affermava che il marito era completamente stipendiato dal PROTO e aveva paura che il loro alto tenore di vita, a seguito di un possibile arresto del PROTO, potesse subirne gravi conseguenze. Singolare è che la donna non si pone alcun problema relativamente alla condotta del marito e alle possibili conseguenze penali. Anche CANNOVA ammetteva alla moglie di essere assolutamente dipendente, dal punto di vista economico, dal PROTO; poi, per tranquillizzarla, sosteneva che qualora fosse venuto a mancare l’apporto economico fornito dal PROTO, avrebbero alienato unità immobiliari della moglie. Si intuisce che i due hanno un forte bisogno di denaro poichè stanno progettando l’acquisto di una casa il cui valore economico supera il milione di euro.

(VOL. II aff. 27 ss)

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numero progressivo n°2675, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 17.00 del 29/05/2012, durata 60 minuti. CANNOVA GIANFRANCO successivamente indicato con la lettera “G” PADUANO VALERIA successivamente indicato con la lettera “P”

omissis dall’ inizio a ore 17.08.54 P: Chi è che ti ha chiamato, Gianfranco? G: L’ingegnere Zuccarello.. P: E che ti ha detto? G: Che c’è la Procura ancora là.. P: E ti ha detto di andarci? G: Si. Dice ma le avevo detto di venire dopo avere preso i ragazzi da scuola.. P: Ma questo ancora non se ne è andato? G: Ma veramente no.. P: Ma che sei ai suoi ordini? Ma questo ancora non se n’è andato? G: E il responsabile sono io.. anzi.. P: Io vorrei capire una cosa, allora noi dove stiamo andando adesso? G: In Agenzia.. P: Si dov’è? Dov’è? G: Via Autonomia Siciliana.. P: Qui.. a due passi..bene allora io dico questo, a maggiore ragione che c’è pure questa cosa di Mimmo, come facciamo

fronte ad una spesa del genere? G: Qual è il nesso fra Mimmo e questa.. P: Che Mimmo ti dava soldi!! E con questo ti aiutava a pagare.. G: E perché non me li dà più? P: Gianfranco se Mimmo c’ha un’ indagine, una cosa, lo arrestano.. G: Ma che arrestano!!! Ma che dici!! P: Ma tu sei sicuro che Mimmo è pulito? G: Per Favore. P: Ma tu sei sicuro che Mimmo è pulito? G: Sarà sicuramente uno strascico di quello che è successo… certo che è pulito perché c’ho le indagini.. le cose antimafia

a casa, le le… in ufficio… le informazioni antimafia. P: Va bè quanti ce ne sono che c’hanno le informazioni antimafia e tutto insieme leggi nel giornale che l’hanno

arrestato? G: Noi abbiamo informazioni atipiche se ci sono procedimenti in corso noi lo sapp.. siamo i primi a saperlo. P: Io ti dico sempre Gianfranco, di essere prudente, è un campo brutto, non solo bisogna.. G: E po ti sto dicendo che sto lavorando per essere indipendente da Mimmo. P: Si ma stai lavorando… perché tu sei dipendente da Mimmo, scusa? G: Per ora si! P: Perché? G: Però se Mimmo si ferma, minchia, P: Attento G: Tutti i fondi… vengono messi in crisi. P: Si ma comunque Mimmo o non Mimmo… il discorso è uno, stai lavorando o non stai lavorando non sono cose che

arrivano da un momento all’altro. G: Ma anche… anche quando, ammesso e non concesso noi, ti ho detto, abbiamo i rimedi di come fare. P: E quali sono? G: Via Ausonia e Mondello. P: No. Cioè che ci andiamo a vendere quattro case? G: Possiamo valutare tutto. P: …incomp… dopo che io ho faticato per avere quello che ho… non solo mi devo vendere via Cadorna e… e via

casa…. Via Monti Iblei, mi vendo pure Mondello. G: Ma prendiamo… P: Ma stiamo scherzando? G: Ma se siamo in crisi ti tieni tutte cose e rimaniamo in crisi? P: C’era scritto LI VORSI? G: Vendiamo Mondello… P: L’hai letto LI VORSI? G: Si. P: Ma Mondello ti sembra così facile vendere ora? G: L’anno scorso…

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P: Perché una vuole vendere piglia e vende? G: Questa tipologia di casa si. P: Va bene. G: L’anno scorso hanno avuto una perdita di 4 milioni di euro LI VORSI. P: Lo so. G: Hanno deciso, ci mangiamo i soldi che abbiamo.

L’interesse poi per l’acquisto di una casa emerge anche dalla trascrizione della conversazione ambientale, tra CANNOVA e la moglie, che segue, ove la Paduano chiedeva al CANNOVA se avesse altri 50.000 euro da dare “in nero” al costruttore: denaro che la moglie suggeriva, in caso di verifica fiscale, di far emergere dall’affitto della villa di Mondello, in quel momento locata al giocatore di calcio del Palermo, Barreto Edgar: (VOL. II aff. 23 ss) numero progressivo n°2611, nel brogliaccio di ascolto delle relative operazioni tecniche, registrata alle ore 01.00 del 27/05/2012, durata 60 minuti. CANNOVA GIANFRANCO successivamente indicato con la lettera “G” PADUANO VALERIA successivamente indicato con la lettera “P” omissis dall’ inizio a ore 01.40.54 P: Tu devi farti un conto corrente, dove metti i soldi del.. un conto corrente una cosa a parte, dove metti i soldi della villa… un domani ti troverai…di Barreto, un domani ti troverai un gruzzolo e tocchi gli altri, le altre cose, non puoi mettere fondo sempre a questi 3 mila euro.. perché tu ci devi pagare il mutuo e l’altra metà te li metti da parte, mi senti quello quando parlo? Eh che ho detto? G: Che parte del mutuo poi rivediamo la questione… P: Perchè ancora non è partito il mutuo della villa? G: Abbiamo fatto mutuo per la villa? P: A maggior ragione mettendoteli da parte… G: Per fare il mutuo devi fare l’atto.. P: Ma già in un anno non hai 50.000 euro in più da dargli a questo? Eh.. ce li hai? Te li sei messi da parte? G: Certo, li sto mettendo… P: … sicuro? E quando glieli dai? G: A questo chi? P: A questo del costruttore..a questo che gli devi pagare la casa.. che gli hai dati soldi in nero.. non glieli puoi dare altri 50? Che sono quelli di Barreto che ti ha dato in un anno, è una anno ormai.. G: No Vale… P: Ma perché. G: Perché la casa dobbiamo dichiararla per forza 300.. perché al di sotto, non diventa più credibile. P: Quindi in nero non gli puoi dare più niente? G: Non diventa più credibile. I suddetti elementi di prova forniscono, per l’attendibilità delle dichiarazioni, definitivo riscontro alla piena integrazione del reato contestato e prova dell’allarmante danno sociale provocato dal patto scellerato tra CANNOVA e PROTO.

In occasione dell’invito fatto all’ing. Zuccarello Natale dalla Polizia per il giorno 01 giugno 2012, al fine di essere sentito a sit, questi, prontamente chiamava CANNOVA per chiedere informazioni. Emerge che lo Zuccarello, sovraordinato rispetto al CANNOVA, non ha assolutamente alcuna idea sulla situazione della discarica di C/a Tiritì dell’OIKOS, e che CANNOVA ha buon gioco nel confondergli le idee. (VOL. II aff. 371 ss) Progressivo n°: 18498 Data : 31/05/2012 Ora : 10:15:30 Durata : 0:06:52 C: Cannova Gianfranco= Chiamato Z: Zuccarello Natale = Chiamante 190

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C: Ingegnere Buongiorno! Z: Gianfranco! Buongiorno a lei...poi non è venuto l'altro giorno, l'altro ieri...... C: Io l'avevo chiamata! Appena mi sono liberato, poi l'avevo chiamata, ingegnere! Z: Eh!.. C: ...non mi ha risposto. Z: No! Il telefono poi, si era scaricato, ha capito? C: No! Squillava... Z: No! Non squillava Gianfranco! Perchè avevo la batteria scarica C: Io...l'ho visto...squillare... Z: ....ah..probabilmente poi si è interrotto con la sua telefonata.Comunque sono stato poi io, con il telefono staccato quel giorno perchè si è scaricata la batteria. Le dovevo dire questo Gianfranco! Mi hanno convocato per domani. C: L'ha convocata chi? Z: E...la Procura per andare a riferire su quelle due pratiche che sono una la Oikos e l'altra....e....Leonardi la come si chiama, Sicula Trasporti. C: Sicula Trasporti! Z: E...mi è parso di capire che loro sono interessati a sapere bene... C: ..Uhm.. Z: ....e...il ...la tariffa e perchè la facciamo noi... C: Si! Z: ...e...anche se ci sono stati fermi impianti. C: Guardi, sul fatto dei fermi impianti, ho già prodotto al..... ..all'ispettore il documento che avevano noi come... Z: ..Uhm.. e lui..su questo sta approfondendo non capisco perchè. C: Ma! Sinceramente neanche io, anche perchè è stato un fermo impianto di un giorno.... Z: ..eh...ma noi quando succede questo, che facciamo? C: Niente ingegnere! Non abbiamo avuto neanche il tempo di rispondere perchè l'indomani ci è avviato..è arrivato subito l'avvio dell'impianto! Z: Uhm...uhm! Ma solitamente che facciamo noi?.... C: ...Anche quando dovrebbe essere.... Z: informiamo l’A.R.P.A.? C: ......No! se c'è l'impianto che si ferma....se c'è la discarica che si ferma, è il Dipartimento Acqua e Rifiuti che smaltisce il flusso di rifiuti indirizzati in quella discarica nelle altre discariche. Z: Ah! Ho capito. C: Quindi la ditta comunica al Dipartimento Acqua e Rifiuti che la discarica è ferma....per una settimana, provvedete diversamente. Z: Ho capito. C: Ma in questo caso c'è stato il fermo impianto per un giorno. Z: E' questo sarebbe la..i rifiuti che .....determinano...dove andarli a conferire. C: ...no..ma nel frattempo loro hanno una vasca di accumulo, ingegnere! Loro hanno una vasca di stoccaggio provvisorio. Nell'impianto Z: ...Ma loro chi sarebbero?... C: ..la OIKOS. Z: Ah! C: Nell'impianto, c'è una vasca dove vengono accumulati i rifiuti in attesa che vengono poi trattati. Z: E' quale è questa vasca? Non è il bioreattore? C: No! Il biorettatore non è mai partito, ingegnere. Z: Ah! bene così.

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C: No! Non parli di bioreattore perchè ci infossiamo ancora di più. Allora.... Z: ...ma questa è la OIKOS o è la Sicula Trasporti? C: OIKOS! Z: OIKOS si! C: OIKOS, stiamo parlando di OIKOS perchè Sicula Trasporti, a noi non risultano fermi impianti! Z: Uhm! C: Io ho fatto presente all'ispettore che noi non abbiamo ispezioni in loco, perchè non..non è un compito che ci com… ci viene assegnato. Z: Eh..eh! C: Il nostro compito è quello di leggere le carte! Z: Eh! C: Quindi quando ARPA e Provincia o la ditta stessa ci comunicano che c'è un fermo impianto o c'è un blocco o c'è un danno ect ect..., noi ne prendiamo atto e possiamo anche determinarci in materia. Dipende dalla gravità della situazione tramite il Dipartimento Acqua e Rifiuti! Z: Si! C: Perchè nel frattempo il flusso di traf.... del traffico dei rifiuti lo gestisce il Dipartimento Acqua e Rifiuti. Z: E nei piani di monitoraggio vengono previsti i fermo impianto? C: Assolutamente no! Ingegnere. Z: Eh! C: C'è soltanto una manutenzione.. Z: ..uhm! C: ...che non so se si traduce con fermo impianto. Z: Uhm! E' questo lei ce l'ha chiaro questo passaggio, cosa prevede il piano di monitoraggio e quale misure scattano...quali adempimenti scattano in caso che sia una manutenzione che l'impianto possa considerarsi fermo? C: No, ingegnere! Z: Eh..eh... perchè ci poss... C: ..per questo dovremmo raccordarci con l'ARPA. Z: Eh.. C: Perchè è l'ARPA che approva il piano di monitoraggio e controllo, quindi è l'ARPA che decide nel caso in cui ci sia un fermo impianto, stabilito per manutenzione... Z: ..ho capito.. C: ..quali sono gli adempimenti da... Z: Siii Gianfranco..perchè loro stanno approfondendo queste cose. Tre sono le cose che stanno approfondendo. Ed è... C: ..la tariffa non c'entra un cazzo completamente... Z: Si! Ma vogliono sapere perchè noi facciamo il decreto sulla tariffa, uno. C: Eh...perchè... Z: ..(incompr.)...e non ...e non lo fa l'energia. Questo è uno! C: Eh! Z: E mi pare che noi abbiamo i passaggi normativi su queste cose. C: Certo! Z: E poi ci sono anche i protocolli d'intesa con l'energia? C: No, no! Più che protocollo d'intesa c'è .... Z: ..Lettere,Corrispondenza. C: L'ultima, ingegnere, l'ultima.....ripartizione dei ruoli che ha fatto Lombardo.... Z: Si! C: Lì è riportato bene quali sono i compiti del servizio 2 ..... all'interno..

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Z: ...L'ultima?.. C: ...all'interno dei passaggi... Z: ........è quella prima è quella prima come...e.. come avveniva? Perchè noi facevano comunque il decreto? C: Quella prima il decreto ce lo aveva Angelo Di Lorenzo, ingegnere. Ho quantomeno la verifica dei costi la faceva Angelo Di Lorenzo. Poi con l'introduzione dell'AIA è stato assorbito tutto dall'AIA, compresa la tariffa. Z: Allora questo è il paesaggio che ci dobbiamo spiegare bene a loro. C: ..ma..(incompr.)...eh.. Z: ...gli dobbiamo far capire bene.... C: ...(incompr.)...il Territorio e Ambiente.... Z: Certo! Lo deve far capire bene a me così io lo posso andare a spiegare, e questo è uno! C: Io posso raccordarmi con Angelo Di Lorenzo e... Z: No,..no c'è bisogno....Ah! se lei vuole farsi dare dei riferimenti, perchè no! Certo! C: Riferimenti normativi. Z: Certo, certo. Perchè no? Di questo è un aspetto. Il secondo aspetto ....è quello del fermo impianto.... C: Del fermo impianto ci andiamo a raccordare con L'ARPA. Z: E' lo so. Quello che è per il ragionamento per il fermo impianto, ed il terzo è sui decreti AIA. Loro, questi sono i tre ...le tre cose... C: ...Cioè? I decreti AIA cosa sono? Z: E non lo so loro che cosa....vogliono capire i passaggi sui decreti AIA, ma sui decreti AIA ci sappiamo difendere. Su queste due cose mi serve... C: ...(incompr.) Z: Si, mi serve fare un poco il ...il ripasso normativo di come avvengono queste cose. Io sono in ufficio, se tutto va bene, perchè sono qua in avvocatura... C: Si! Z: E se tutto va bene, fra mezz'oretta conto di essere in ufficio. Se lei ha possibilità... C: Contatto Angelo Di Lorenzo nel frattempo... Z: ...si lo contatti subito lei e così vediamo il da farsi! C: Uhm..uhm!...va bene! Z: Va bene! C: Si! Z: Ci vediamo fra poco, grazie. C: Va bene, arrivederci.

Si evidenzia, dalla lettura della sopra riportata trascrizione, come il Cannova consapevolmente menta al proprio superiore dandogli false informazioni: “Cannova:[...]nel frattempo loro hanno una vasca di accumulo, ingegnere! Loro hanno una vasca di stoccaggio provvisorio. Nell'impianto.. Zuccarello: ...Ma loro chi sarebbero?... Cannova: ..la OIKOS. Zuccarello: Ah! Cannova: Nell'impianto, c'è una vasca dove vengono accumulati i rifiuti in attesa che vengono poi trattati.[..]”. A dimostrazione della pervicacia e del forte sodalizio criminoso instauratosi tra PROTO e CANNOVA, vengono ora riportate alcune conversazioni telefoniche, intercettate successivamente alla notifica dell’avviso proroga di indagini preliminari al Cannova e al Proto, rispettivamente nelle date del 07 giugno e 08 giugno 2012 (VOL. II aff. 381 ss)

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Tali conversazioni mostrano come i due indagati, una volta venuti formalmente a conoscenza delle indagini a loro carico, hanno, da quel momento in poi, messo in atto delle vere e proprie strategie al fine di eludere la sorveglianza degli investigatori, continuando al contempo nelle loro attività delittuose Nella prima telefonata del 07 giugno 2012, CANNOVA chiamava il segretario del PROTO, Arcidacono Giuseppe e gli chiedeva: “mi fa sapere domani a che ora devo andare da Louis Vitton”.

Poi circa un’ora dopo il Cannova richiamava nuovamente l’Arcidiacono e gli chiedeva: Cannova: Giuseppe novità? Arcidiacono: Io l'ho contattato, ora penso che ora mi fa sapere, comunque ora appena chiudo con lei lo richiamo subito. Va bene? . I due interlocutori per il timore di essere intercettati utilizzano un linguaggio criptato, dal chiaro intendimento: CANNOVA e PROTO devono incontrarsi ma evitano di chiamarsi direttamente, così CANNOVA interloquisce con il segretario dell’imprenditore e, fingendo di riferirsi ad un presunto appuntamnento da Luis Vuitton in realtà, vuole sapere a che ora vedersi con PROTO. Il dato viene confermato da una telefonata del giorno successivo, 08 giugno 2012, tra CANNOVA e la moglie in cui il primo dice di trovarsi a casa in compagnia di Mimmo Proto, come accertato nell’allegata relazione di servizio (VOL. II aff. 663 ss) (VOL. II aff. 381 ss) Progressivo n°: 18957 Data : 07/06/2012 Ora : 18:27:10 Durata : 0:00:59 A: ARCIDIACONO Giuseppe C: CANNOVA Gianfranco A: Pronto. C: Giuseppe una cortesia, buonasera, mi fa sapere domani a che ora devo andare da Louis Vitton,

Giuseppe. A: Come? C: Voglio sapere domani a che ora devo andare da Louis Vitton. A: Domani mattina che.... Va bene glielo faccio sapere ok. C: Grazie. A: Arrivederci, arrivederci. C: Arrivederci (VOL. II aff. 382 ss) Progressivo n°: 18965 Data : 07/06/2012 Ora : 19:52:35 Durata : 0:00:54 A: ARCIDIACONO Giuseppe C: CANNOVA Gianfranco A: Pronto. C: Giuseppe novità? A: Io l'ho contattato, ora penso che ora mi fa sapere, comunque ora appena chiudo con lei lo

richiamo subito. Va bene? C: Va bene grazie Giuseppe. A: Arrivederci. C: Arrivederci (VOL. II aff. 383 ss) Progressivo n°: 18969 Data : 07/06/2012 Ora : 20:59:16 Durata : 0:00:18 A: ARCIDIACONO Giuseppe 194

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C: CANNOVA Gianfranco durante gli squilli si sente Arcidiacono Giuseppe dire: Corruzione C: Giuseppe. A: Si C: Allora mi dica. A: Alle... alle due. C: Perfetto grazie. A: Ok arrivederci. C: Arrivederci. A: Buonagiornata C: Arrivederci, arrivederci. A: Buonasera

(VOL. II aff. 384 ss) Progressivo n°: 19000 Data : 08/06/2012 Ora : 14:11:11 Durata : 0:00:30 A: ARCIDIACONO Giuseppe C: CANNOVA Gianfranco C: Giuseppe. A: Si architetto buonasera C: Buonasera. A: Le chiedo scusa per le diciotto mi diceva. C: VA bene. A: Ok. C: OK grazie. A: Ringrazio arrivederci C: Arrivederci. (VOL. II aff. 385 ss) Progressivo n°: 19032 Data : 08/06/2012 Ora : 20:34:10 Durata : 0:04:16 G: Cannova Gianfranco V: Paduano Valeria Omississ dalle ore 20:34:20 alle ore 20:35:35 Poi: V: Con Paolo ora parliamo.... G: Salutalo a Mimmo ora se ne va... V: Come? G: Salutalo..salutalo... V: Cè Mimmo? a casa? G: Si! V: Ah! Tu eri a casa con Mimmo? G: Si! V: Eh...perchè non ci mangiamo una cosa fuori? G: Perchè c'è un altro appuntamento e quindi non sa a che ora si sbriga. V: Lui, ha un altro appuntamento. Ho capito. Senti una cosa. Digli che aspetta che sto arrivando......Ehi! lo voglio salutare. Mi senti Gianfranco? G: Si!...mi stava dicendo che potrebbe pure rimanere... 195

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V: Potrebbe pure rimanere? G: Uhm! V: Se lui rimane possiamo andarci a prendere un boccone. ma una cosa così niente di informale. G: No anche perchè non può fare tardi. V: A loro gli prendiamo due cose al Mc Donald e noi ci andiamo a mangiare una cosa fuori G: Va bene! V: Ma anche un'insalata.....ah? G: Va bene!....va bene ora mi organizzo in questo modo. dai! Omississ dalle ore 20:36:41 alle ore 20:38:24

Nei giorni successivi, CANNOVA continuava ad evitare di chiamare il PROTO direttamente al telefono, così telefonava all’Arcidiacono perché aveva urgente bisogno di incontrarsi personalmente con PROTO ed, al fine di evitare di nominarlo, usava l’appellativo “Fax”; tanto che per chiedere se PROTO si trovasse in ufficio usava la frase “ il fax in ufficio è acceso?”.

Inoltre, in una telefonata del 16 giugno 2012 tra il CANNOVA e Arcidiacono il primo riferiva di trovarsi presso l’uffico di PROTO situato all’interno della discarica gestita da Oikos in c.da Tiritì, e chiedeva se qualcuno poteva aprirgli il cancello:

(VOL. II aff. 387 ss) Progressivo n°: 19404 Data : 15/06/2012 Ora : 10:01:22 Durata : 0:00:57 G: ARCIDIACONO GIUSEPPE (Chiamato) C: CANNOVA GIANFRANCO (Chiamante) G: Pronto? C: Giuseppe Buongiorno! G: Buongiorno! C: Una cortesia...eh....domani dieci dieci e mezza devo mandare una fax... G: ..si.. C: ..mi fa sapere se domani il fax in ufficio è acceso... G: Va bene. Sempre acceso è... c: Si lo sò.....ma me lo fa sapere? G: Si pero lo mandi a questo numero...al 30.. C: ..Giuseppe! Giuseppe! G: Si! C: Mi verifichi.... G: Ah! Va bene! Ho capito......si,si! Ho capito! va bene. C: ...se il fax è acceso e mi da la risposta. G: Si,si! C: Penso che è acceso. Comunque ora glielo faccio sapere. G: Va bene. Grazie B: Arrivederci! G: Arrivederci. (VOL. II aff. 389 ss) Progressivo n°: 19426 Data : 15/06/2012 Ora : 13:07:00 Durata : 0:01:25 G: ARCIDIACONO GIUSEPPE (Chiamato) C: CANNOVA GIANFRANCO (Chiamante) 196

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G: Pronto? C: Giuseppe! G: Lei mi legge nel pensiero...va bene! Domani è attaccato.....a quell'orario. Va bene? C: Perfetto! Grazie Giuseppe G: Arrivederci! C: Arrivederci (VOL. II aff. 390 ss) Progressivo n°: 19483 Data : 16/06/2012 Ora : 10:26:58 Durata : 0:00:51 G: ARCIDIACONO GIUSEPPE (Chiamato) C: CANNOVA GIANFRANCO (Chiamante) G: Pronto? C: Giuseppe! Buongiorno! G: Si! Buongiorno! C: E' in ufficio? G: Fra un quarto d'ora! C: No!..perché volevo sapere a chi mi devo raccomandare per aprire.... G: Ci penso io! C: Va bene! G: Ci penso io ! va bene? Arrivederci! C: Grazie...grazie. Neanche 10 minuti dopo la conversazione sopra riferita, PROTO chiamava Arcidiacono e gli chiedeva se CANNOVA fosse giunto presso gli uffici Oikos:

(VOL. II aff. 535) Progressivo n°: 34236 Data : 16/06/2012 Ora : 10:36:51 Durata : 0:02:03 P: PROTO DOMENICO (Chiamante) G: ARCIDIACONO GIUSEPPE (Chiamato) omississ dalle ore 10:36:51 alle ore 10:37:16: P: ...Aspetta..aspetta.....nel centro Apple....sto andando a ritirare una cosa.... G: ...si...! P: Eh! Tu, mi dai altre indicazioni per caso? G: Si...., il....fax è arrivato!!...in ufficio pero... P: Oh! Va bene! Allora io sto arrivando in ufficio allora, d'accordo? G: Va bene! Ok! P: Grazie.

Nei giorni a seguire il terzetto: CANNOVA - Arcidiacono - PROTO, continuava ad utilizzare il linguaggio in codice, così come sopra meglio esplicato; codice finalizzato ad organizzare incontri. (VOL. II aff. 536 ss) Progressivo n°: 35119 Data : 22/06/2012 Ora : 21:41:22 Durata : 0:00:00 P: Proto Domenico (Ricevente) 197

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A: Arcidiacono Giuseppe (Trasmittente) TESTO SMS: Mi scusi presidente se disturbo, ma le volevo dire se domani alle 11 30 c'e' qualcuno in azienda per ricevere un fax.. (VOL. II aff. 393 ss) Progressivo n°: 20009 Data : 22/06/2012 Ora : 22:39:09 Durata : 0:00:36 G: ARCIDIACONO GIUSEPPE (Chiamato) C: CANNOVA GIANFRANCO (Chiamante) G: Pronto? C: Giuseppe! G: Si! Io ci sto andando perchè non....non risponde. Comunque ora...10 minuti massimo e glielo faccio sapere. Va bene? C: Va bene grazie. G: Arrivederci. C: Arrivederci La conferma che il linguaggio in codice era utilizzato per fissare incontri personali tra i due, che per telefono dal momento della notifica della proroga delle indagini preliminari non comunicavano più, viene da un sms diretto al CANNOVA ove l’Arcidiacono, a tarda ora del giorno 22 giugno 2012, scriveva :“aspetta il fax all’Excelsior per le 11.30”. Dal controllo del GPS posizionato sull’autovettura del CANNOVA (VOL. II aff. 732 ss), si aveva la conferma che il giorno successivo, alle ore 11.14 del giorno 23.06.2012, l’auto si trovava nella città di Catania, Piazza Giovanni Verga, ove nella stessa piazza al civico 39 vi è ubicato il “Grand Hotel Excelsior”:

(VOL. II aff. 394 ss) Progressivo n°: 20010 Data : 22/06/2012 Ora : 23:11:16 Durata : 0:00:00 C: Cannova Gianfranco (Ricevente) A: Arcidiacono Giuseppe(Trasmittente) Testo del SMS: Architetto le volevo dire che domani sono all'excelsior. Aspetto il fax li alle 11 30.

Grazie.

Domenico CANNOVA – Nicolò e Calogero SODANO

B) Cannova Gianfranco – Sodano Nicolò – Sodano Calogero. per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in qualità di funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di denaro ed altre utilità da Sodano Nicolò e Sodano Calogero, legali rappresentanti, rispettivamente, della SICEDIL Srl - con sede in Villaseta in c.da Zunica, Agrigento, attiva nel settore dello smaltimento dei rifiuti - e della SOAMBIENTE Srl - con sede in Villaseta in c.da Zunica, Agrigento, attiva nel settore del trattamento, trasporto e smaltimento di rifiuti - a titolo di controprestazione per la commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedeltà, imparzialità e onestà, quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio dei necessari provvedimenti autorizzativi per le discariche di Noto e Pachino gestite dalle predette società, anche omettendo atti doverosi del proprio ufficio, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di problematiche amministrative, il comunicare preventivamente e continuamente tutte le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto all’interno della P.A. e comunque nel mettere a disposizione la propria funzione a tale titolo. In particolare, riceveva somme di denaro in contanti, pari ad almeno centomila euro, una cesta piena di prodotti alimentari, l’offerta di una villetta, in fase di realizzazione, sita ad Agrigento, località “Scala dei Turchi”.

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In Palermo, dal maggio 2011 al maggio 2012.

Analogamente a quanto si è visto circa i rapporti illeciti intercorsi tra CANNOVA e Domenico PROTO, sono emersi ulteriori episodi corruttivi tra lo stesso funzionario regionale e i fratelli SODANO, anch’essi imprenditori attivi nel settore delle discariche private che, al pari del PROTO, non hanno esitato a comprare i pubblici servigi del CANNOVA. Questi, ancora una volta si è dimostrato incline ad offrire le proprie competenze e a mettere a disposizione l’ufficio e la funzione pubblicia da lui ricoperti per un tornaconto economico consistente, ora, in numerose dazioni di denaro, ora, nell’accettare in dono addirittura una villetta per vacanze, ancora in fase di progettazione e che gli era stata promessa in corrispettivo del suo interessamento per il buon esito di una procedura amministrativa funzionale al rilascio dell’ennesima autorizzazione. Come riportato in premessa, la presente richiesta prende spunto dalle attività di indagine espletate dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Agrigento, nell’ambito di un distinto procedimento penale – 11574/10 -, successivamente trasmesse a questo Ufficio per competenza territoriale a seguito delle emergenze investigative dalle quali risultavano elementi di reità a carico di CANNOVA Gianfranco per episodi corruttivi. Si ricorda che l’utenza di CANNOVA veniva in origine intercettata nell’ambito dle detto procedimento, nel corso del quale veniva operata attività ambientale e telefonica a carico dei fratelli SODANO (cfr. decreti int. 981/11, 980/11, 1126/11 Vol. V). Gli elementi di indagine sui rapporti corruttivi tra i fratelli imprenditori ed il funzionario regionale hanno portato alla formazione del presente procedimento, nell’ambito del quale si proseguiva l’attività di intercettazione sul CANNOVA, mentre nel procedimento originario si continuava l’attività tecnica relativa ai SODANO in ordine ai reati di competenza distrettuale. La Squadra Mobile di Agrigento, all’esito della detta indagine, depositava, quindi, informativa conclusiva in cui venivano compendiate le relative risultanze. Tra queste figuravano, oltre ai fatti oggetto di quell’approfondimento investigativo, anche ulteriori episodi corruttivi che riguardano il CANNOVA, desunti esclusivamente dall’ascolto delle intercettazioni sui SODANO. Per tali motivi, veniva formatoulteriore fascicolo, oggetto di stralcio, riunito al presente (VOL. I aff. 147 ss). In particolare, veniva accertato che i fratelli SODANO - titolari di due società ed in particolare della SICEDIL Srl 23, (vds. A.I.A. – VOL III aff. 21 ss e 46 ss.), con sede in Villaseta in c.da Zunica (Agrigento), che si occupa dello smaltimento di rifiuti, e della SOAMBIENTE Srl 24 con sede in Villaseta in c.da Zunica – Agrigento (vds. A.I.A. - VOL III aff. 62 ss.), che si occupa del trattamento, trasporto e smaltimento di rifiuti, di varie tipologie - erano impegnati nella ricerca di siti, prevalentemente cave dismesse, allocate in diverse province siciliane, da destinare a discariche per varie tipologie di rifiuti. In tale contesto, l’indagine in carico alla DDA di Palermo volgeva, altresì, a verificare eventuali connivenze tra i medesimi imprenditori ed esponenti inseriti e/o appartenenti, a vario titolo, alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Di fatto, da quell’attività tecnica (p.p.nr.11574/10 D.I. nr. 981/11), emergeva che i f.lli SODANO, attraverso la SICEDIL Srl, stavano effettivamente gestendo una discarica in fase di saturazione 25, per rifiuti non pericolosi, in località Monserrato di Agrigento. Per tale motivo, tramite l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, in cui presta servizio l’arch. CANNOVA, il 18.4.2011 i medesimi Sodano ottenevano l’autorizzazione (D.D.G. n.253), non ancora esecutiva (per via dei ricorsi amministrativi presentati da un comitato di cittadini), per un’ulteriore discarica26, sita ad un centinaio di metri della precedente, da gestire tramite la SOAMBIENTE s.r.l. e da destinare alla medesima categoria di rifiuti, ovvero rifiuti non pericolosi. Altresì, sempre tramite la SOAMBIENTE s.r.l., gli stessi f.lli SODANO erano interessati ad ottenere autorizzazioni per diverse altre discariche, per varie tipologie di rifiuti, localizzate in ambito regionale, anche extraprovinciale (Pachino, Noto, Sciacca e Siculiana). L’attività d’indagine portata avanti nell’ambito del procedimento originario voleva verificare eventuali connivenze tra taluni imprenditori, da un lato, e soggetti appartenenti o comunque legati, a vario titolo, alla criminalità organizzata di stampo mafioso dell’agrigentino, dall’altro. In particolare, erano oggetto di un’attività tecnica di intercettazione – telefonica e ambientale – i fratelli SODANO Nicolò (detto Giovanni) e Calogero, titolari delle due società attive nel settore dello smaltimento di rifiuti.

23 Il cui rappresentante legale risulta essere SODANO Nicolò “Giovanni”, nato ad AG il 28.8.1961; 24 Il cui rappresentante legale risulta essere SODANO Calogero, nato ad Agrigento il 28.03.1960; 25 Autorizzata con D.R.S. nr. 585 dall’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana il 6 luglio 2007, la cui

capacità complessiva di abbancamento dei rifiuti è pari a 77.000 mc., ampliata, a seguito di apposita istanza (agosto 2008) di altri 17.000 mc., ovvero limite per non arrivare alla soglia dei 100.000 mc., al fine di non sottoporsi alla Valutazione Impatto Ambientale (V.I.A.);

26 La cui capacità complessiva di abbancamento dei rifiuti è pari a 265.000 mc. 199

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Come detto, l’attività tecnica era ritenuta indispensabile per acquisire elementi di prova che confermassero le connivenze dei SODANO con ambienti della criminalità organizzata. Ma, come spesso accade quando si opta per questo tipo di strategia investigativa, alla ricerca di elementi di prova che andassero a confermare l’originario impianto accusatorio si accompagnavano nuove emergenze che, a loro volta, necessitavano di un approfondimento d’indagine. E infatti, sin dalle fasi iniziali venivano intercettati assidui contatti telefonici con il citato funzionario regionale, architetto CANNOVA Gianfranco, in qualità di responsabile del procedimento funzionale al rilascio del provvedimento di autorizzazione Qui di seguito, verrà fornita descrizione delle numerose conversazioni intercorse tra CANNOVA e i SODANO, a conferma del rapporto di estrema confidenza da cui si evince una sostanziale “messa a disposizione” del funzionario pubblico a favore degli imprenditori agrigentini. Invero, il primo, non solo non lesina di intervenire ogniqualvolta i SODANO ne caldeggiano un intervento, ma talvolta è proprio lui a sollecitare i fratelli nel corso delle diverse fasi del procedimento amministrativo; sollecitazioni che si concretizzano in incontri anche a stretto giro, per i quali CANNOVA si dichiara perfino disponibile a raggiungerli egli stesso ad Agrigento. Eloquente in questo senso è quanto accade il 2 maggio 2011, allorquando i SODANO incontrano CANNOVA presso i suoi uffici a Palermo; l’incontro è preceduto da diverse telefonate in cui al CANNOVA, che si dichiara disponibile a recarsi ad Agrigento, i fratelli replicano che di li a breve sarebbero giunti loro a Palermo (VOL. I aff. 213 ss, 215ss). Detta telefonata è seguita dopo pochi minuti da altra intercorrente tra SODANO Calogero e il proprio collaboratore della SICEDIL Srl, a cui chiedeva di quantificargli la disponibilità di contanti presso l’azienda, motivando la richiesta con l’urgenza di doversi recare a Palermo. L’insieme delle telefonate – in aggiunta a quanto di seguito si riporterà e alla consuetudine del CANNOVA di percepire “mazzette” in contanti, come la vicenda PROTO manifesta – accende una spia sulla destinazione del denaro.

Di seguito, la sintesi delle conversazioni sopra richiamate: conversazione nr. 1371 – delle ore 10.59, del 02.05.2011, avvenuta sull’utenza nr. 393-9184874 in uso a SODANO Calogero (in entrata dall’utenza nr. 320-4383510) in cui CANNOVA Gianfranco chiamava SODANO Calogero e gli manifestava l’urgenza di incontrarlo entro la mattina successiva; in tale circostanza CANNOVA Gianfranco riferiva di essere disposto ad incontrarlo anche ad Agrigento; SODANO, malgrado la disponibilità del proprio interlocutore, replicava che si sarebbe recato a Palermo, in quel pomeriggio per incontrarlo (VOL. I aff. 213 ss)

conversazione nr. 1376, alle ore 11.30 del 02.05.2011, avvenuta sull’utenza nr. 393-9184874 in uso a SODANO Calogero (in uscita verso l’utenza nr. 0922-052003) nel corso della quale SODANO Calogero contattava un dipendente della Sicedil s.r.l. a cui chiedeva di quantificargli la disponibilità di contanti; a tale richiesta, il dipendente riferiva l’ammontare di € 3.585,00; SODANO Calogero, dopo aver lamentato la scarsità della liquidità, chiedeva al dipendente di portargli tutto il contante, in quanto doveva recarsi urgentemente a Palermo (VOL. I aff. 215 ss)

Alle successive ore 14.06 del 02.05.2011 veniva registrata la conversazione nr. 1413, avvenuta sulla predetta utenza nr. 393-9184874 (in uscita verso l’utenza nr. 320-4383510) in cui SODANO Calogero riferiva a CANNOVA Gianfranco di trovarsi a Palermo e, per tale motivo, i due interlocutori decidevano d’incontrarsi nell’ ufficio di CANNOVA (VOL. I aff. 216).

Da tali passaggi può agevolmente dedursi che SODANO, in procinto di recarsi a Palermo per incontrare CANNOVA, si procura il denaro da consegnare al funzionario regionale.

Ancora, a dimostrazione che non si tratta di un incontro isolato ma che esso va, piuttosto, incanalato nell’alveo di un rapporto collaudato basato su una stabile, reciproca fiducia, è il contenuto di altra conversazione – del 16.6.2011 – in cui il CANNOVA suggeriva ai SODANO le istanze che questi avrebbero dovuto avanzare in vista di una imminente conferenza di servizi. È chiaro dunque che l’oggetto delle conversazioni e degli incontri, e quindi del legame che li avvince, sia da individuare nell’utilità che i SODANO traggono dal ruolo istituzionale del CANNOVA e dagli atti che questi è competente ad adottare. Si riporta il testo della conversazione telefonica nr. 2028, avvenuta alle ore 18:12 del 16/06/2011 sull’utenza nr. 320-4383510 del CANNOVA (in entrata dall’utenza nr. 348-8539067 in uso a SODANO Calogero) (VOL. I aff. 217 ss) CANNOVA Gianfranco = C

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SODANO Calogero = S

C: Lillo (Calogero)... S: Buona sera, dottore, Lillo sono... C: Buona sera, dimmi... S: Che si dice? C: Come vanno le cose? S: Eh, ho capito! Io... l'avvocato... glielo ho detto... dice... "In settimana..." dice... "Vediamo se riesco a liberarmi..." eventualmente... magari...glielo ho detto, dico... caso mai, dico... veniamo noi là a Catania... ci andiamo noi! ...inc... C: Si, glielo ho dett... sono disponibile! Mah, è... sono discorso si deve fare entro martedì! Perchè io, martedì non ci sono... parto! S: Ah! Non posso fare lunedì, vediamo se riesco a farlo lunedì? Caso mai... C: Per me, va bene! Al limite, ci possiamo sempre raccordare per telefono, perchè io, alla ...inc..., gli voglio dire che... io ...inc... lo ha preso (rumore esterno) S: Che è successo dottò (dottore) C: Un incidente con la macchina! Due cretini... e... quindi... volevo dire, che...in ogni caso, io partecipo! S: Ah, perfetto! C: Alla... come presidente della conferenza! S: Eh! C: In alternativa... voi, non dovete accettare la soluzione che adottiamo noi! S: Va bene! Meglio che, però... ci vediamo! C: Eh! Perciò, infatti! La co... dobbiamo studiarla bene, questa cosa! Perchè la Regione, a questo punto, su suggerimento, proporrà di fare una discarica di... con un solo codice per inerti! S: E noi l'accettiamo! C: No! E voi non dovete accettare! S: Ah, ho capito! No, se sono... un codice non pericoloso, io l'accetto! Capito? O no? C: Lillo, voi dovete dire no! S: ...inc... C: Dovete dire... Deve andare avanti il progetto! S: Ah, perfetto! ...inc... C: Perchè se no, vi incartate! S: Perfetto, va benissimo! Ok! Allora è meglio che... C: No... io questo, lo voglio... voglio studiarlo con l'avvocato! S: Vediamo se riesco a portarlo lu... lunedì mattina!Non sarebbe l'ideale? Lunedì mattina... C: E' certo! Anche perchè è l'ultimo giorno, lunedì! Che poi, se ne parla direttamente a conferenza! S: A direttament... quindi parte, dottò, se ne va? C: Si! S: Va beh, allora... C: Una settimana di ferie, che mi devo prendere obbligatoriamente perchè è fine giugno! S: Ho capito! Va bene...ora io... mi metto in contatto con lei (riferendosi all'avv. BONFIGLIO Serena, n.d.r.) e la richiamo di nuovo, dottò C: Va beh! E... tua madre come va, Lì (Calogero)... ...omissis...

Per meglio delineare la figura del CANNOVA e la sua propensione a ricevere regalie di vario genere, valga per intanto richiamare la conversazione intercorsa con la moglie il 19.5.2011, da cui si desume che il CANNOVA sia stato beneficiato di una cassetta di gamberoni, presumibilmente da parte di tale D’Alba Marcello (non meglio identificato soggetto estraneo alla presente richiesta). Che non si tratti di un acquisto programmato dalla coppia, ma di un “dono” molto apprezzato, lo testimonia lo stesso indagato, che prontamente avverte la moglie di quanto appena ricevuto e che si appresta a portarle a casa. Di seguito il tenore delle conversazioni del 19.5.2011: (VOL. I aff. 220 ss) conversazione nr. 37, avvenuta alle ore 11,36 del 19.05.2011, sull’utenza nr. 320-4383510 (in entrata dall’utenza nr. 345-7761098 ), nel corso della quale tale sig. D’ALBA, dopo aver appreso, a specifica richiesta, che la pratica “era alla firma” riferisce, testualmente, al CANNOVA: “io ci ho il pensierino per l’amico nostro” e per tale motivo, si informava se poteva recarsi da lui. A tale richiesta il CANNOVA replicava che, ancor prima, si sarebbe informato per potersi organizzare. Prima di riattaccare, i due interlocutori concordavano che il sig. D’ALBA avrebbe portato, nella mezz’ora successiva, qualcosa da mettere in macchina

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conversazione nr. 39, avvenuta alle ore 12,22 del 19.05.2011, sull’utenza nr. 320-4383510 (in uscita verso l’utenza nr. 333-8476361 ), nel corso della quale CANNOVA informava la moglie che egli aveva una cassetta di gamberoni in auto e che gliela stava portando (VOL. I aff. 222 ss)

Si colloca l’intercettazione del 14.9.2011 come quella che offre la prova più eloquente della condotta corruttiva tenuta dal CANNOVA che, stando a quanto gli stessi fratelli SODANO affermano nel corso della detta conversazione a bordo dell’auto, sarebbe stato da loro beneficiato di ben cinquantamila euro. Tale conversazione è preceduta da altra del 10.9.2011 in cui i SODANO contattavano il compiacente funzionario per avere rassicurazioni sul fatto che il procedimento vada avanti senza intoppi (cfr. conversazioni telefonica nr. 2214, avvenuta alle ore 19,24 del 10.09.2011); di seguito, uno stralcio: (VOL. I aff. 225 ss) S: senta dottore, ma dico…. come, per Siculiana ce n’è notizie per un ...inc... che doveva dare C: e va bè, ne parliamo martedì S: martedì? C: martedì ne parliamo assieme S: ma ci sono problemi architè? No, non penso? C: no, no S: va benissimo architè... ….. S: va be, le cose camminano da sole quindi non...non ci sono problemi C: l'ama fari caminare Giovà

E veniamo alla conversazione “in ambientale” del 14 settembre sopra accennata. L’oggetto di questa è il ritardo che i fratelli imputano al CANNOVA nella convocazione della conferenza di servizi per la discarica di Siculiana, cui erano interessati. Tale rallentamento ha provocato un evidente disappunto nei SODANO, che espressamente si lamentavano dell’inerzia del CANNOVA, che avrebbe dovuto agire rapidamente nel loro interesse, proprio in ragione dei lauti compensi che gli hanno elargito, e che gli stessi quantificano in ben cinquantamila euro.

conversazione ambientale nr. 1298 del 14/09/2011, avvenuta alle ore 19:56, all'interno dell'autovettura MERCEDES, targata DT 098 AT, tra SODANO Calogero e il fratello SODANO Nicolò Giovanni (VOL. I aff. 228 ss)

SODANO Calogero = C SODANO Nicolò Giovanni= G dal minuto 06.46.00 al minuto 07:05:00 trascrizione integrale; C = a CANNOVA lo faccio chiamare tramite l'avvocato ora... G = si! C = …inc… G = perchè non ha ancora convocato la conferenza dei servizi C = Ah? G = gli devi dire, avvocato, ...inc..., avvocato...e noi non lo chiamiamo più ! Cioè, deve capire che siamo offesi noi con lui... C = perciò, se noi gli facciamo capire che siamo offesi con lui, a questo il culo sai come gli diventa ? Dice non credo che mi denunciano... non credo che... minchia! G = qualche trenta.. qualche trentamila euro (30.000) gli abbiamo dato... C = ma che fa! ma che dici! G = qualche cinquantamila euro (50.000) gli abbiamo dato.. Lì (diminutivo di Calogero) C = ma che minchia dici ! E poi quando all'ultimo ci ha chiesto tutti quei soldi... hai visto che ci ha detto "accontentatevi con questa discarica" G = si! bello chiaro... C = bello chiaro... “per ora questo... prendetevi questo per ora...” G = eh,infatti... C = da lui dipende... tutte cose lui manovra... G = si, tutte cose lui... C = però ha di sopra la politica, capito?

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G = la mafia politica... C = no ! Lui è... lui è... G = per dargli un incarico di questo... Li (diminutivo di Calogero) C = lui è... G = inc. per dargli un incarico di questo... inc. deve fare quello che dicono gli altri... C = se c'è la politica ...inc... vanno secondo legge, secondo... qua la legge...inc. G = ...inc... non solo i grana (soldi, n.d.r.), ma è diventato anche di prestigio, pure dal 07:05:00 a fine conversazione omissis…

Anche in seguito i fratelli SODANO vivranno momenti di irritazione nei confronti del loro uomo di fiducia nell’istituzione regionale, colpevole di essere stato più volte negligente e inerte pur a fronte dei lauti compensi di cui è stato beneficiato; tra le altre conversazioni, indicativa è quella del 27.10.2011, in cui i fratelli si sfogano richiamando, ancora una volta, le decine di migliaia di euro che avrebbero elargito al CANNOVA in più soluzioni: conversazione ambientale nr. 2408, avvenuta a decorrere dalle ore 20,02 del 27.10.2011 – a bordo della autovettura BMW, targata CN 979 JM, SODANO Calogero (in compagnia del fratello Nicolò e di SPERA Nicola, riferendosi proprio al funzionario regionale CANNOVA): (VOL. I aff. 250 ss) “Picciò, la cosa a me che, di più che mi da fastidio è CANNOVA, dico..inc.. lo abbiamo trattato noi da amico...” ; “una volta, gli ho portato dieci mila euro in contanti (bestemmia) che veniva la pena... “ ; “mi fa disperare, dieci mila euro gli ho dato, ..inc.. con questi dieci, altri dieci ...inc...” ; “ bastardo che è ....bastardo”.

La conversazione telefonica che segue mostra, invece, come i fratelli SODANO siano in attesa dei provvedimenti amministrativi (le Autorizzazioni Integrate Ambientali) in carico all’ufficio del CANNOVA relativamente agli stabilimenti di Noto e Pachino.

CANNOVA è costantemente informato sull’andamento delle diverse fasi dei vari procedimenti relativi alle discariche cui sono interessati i fratelli SODANO, al punto che gli stessi, volta per volta, lo rendevano edotto dei passaggi intermedi, comunicandogli che non c’erano intoppi tali da rendere necessario un qualche suo intervento. E infatti CANNOVA, compiaciuto, prendeva atto dell’esito favorevole delle suddette fasi, e si impegnava, per quanto di sua competenza, a valutare – positivamente – la documentazione che sarebbe passata al suo vaglio nelle fasi immediatamente successive, come è nel caso della discarica di Noto, oggetto della conversazione di seguito riportata:

conversazione telefonica nr. 2575, del 15/09/2011 – ore 11:24:54, avvenuta sull’utenza numero 320-4383510, intestata alla REGIONE SICILIANA e in uso all’arch. CANNOVA Gianfranco (telefonata in entrata dall’utenza nr. 348-8539067 in uso a SODANO Calogero – corrispettivo progressivo nr. 4884, ore 11,24) – Squadra mobile di Agrigento – 19.4.2013;

(VOL. I aff. 231 ss)

S = SODANO Calogero C = CANNOVA Gianfranco C = Pronto... S = Buongiorno dottore, Lillo sono C = Eh... Lillo, buongiorno S = Come va dottò C = Bene grazie S = Mi ha chiamato C = Allora... S = L'avvocato, mi ha detto che ha parlato con il dottore CANNOVA; gli ho detto, avvocato, lei prima che parla con il dottore ...inc... C = Dovevate, dovevate venire mercoledì, com’è finita S = Si, lo so, abbiamo avuto un poco di difficoltà a venire C = Ah... S = Ci siamo trasferiti di casa, capito... e quindi abbiamo avuto... C = Ho capito, ho capito; e va bene S = Eh... niente; il comune di... il comune di Noto sta facendo, sta facendo la relazione positiva perchè gli ingegneri hanno dato la relazione positiva C = Ah... perfetto

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S = ...inc... C = Vuol dire che questa cosa la chiudiamo S = Si... e quindi il Comune, già io ho parlato con il Sindaco, il Sindaco ha detto... C = Eh... S = Ha detto “a questo punto farò il parere positivo” ha detto, “perchè non posso fare diversamente perchè aspettavamo questa cosa di...” C = Si S = Questa relazione diciamo che l'ex Sindaco ha dato l'incarico ad un tecnico, ha detto, ed io non ci sono problemi da parte mia la porto avanti C = Va bene... S = E quindi penso che su Noto, penso che ci siamo, quindi penso che siamo a posto... quindi, però... C = Eh... mi faccia avere questo documento e poi.. S = Si..., no, siamo rimasti che lunedì io mi farò sentire con il Sindaco e lunedì il Sindaco soll... perchè ha già parlato con l'ingegnere, io già mi sono visto con l'ingegnere, l'ingegnere ha detto che “lunedì massimo io darò la risposta diciamo”... e già... sono andati... hanno nominato altri ingegneri, devono andare a fare sopralluoghi, cose... ha detto “no, tutto a posto” ha detto “va bene, non ci sono problemi”, ha detto “è tutto a posto, io lunedì la trasmetto al Sindaco, il Sindaco già lo sa e... il Sindaco, vediamo se entro mercoledì riesco, se loro, entro lunedì mi arriva, entro mercoledì riesco a dare il parere favorevole...” C = Va bene... S = Il parere favorevole... Ma lei può anche trasmettere questa di qua e dare un parere veloce, non è che c'è... C = Si, la valutiamo, appena arriva la nota poi la valutiamo S = Esatto, questa è... quindi penso che su Noto, penso che problemi non ce ne dovrebbero essere su Noto C = Va bene S = Poi su Pachino non lo so, perchè su Pachino ...inc... dobbiamo parlare, non lo so, dobbiamo vedere C = Si devo valutare, devo valutare assieme al direttore ...inc... S = Mi diceva, mi diceva l'avvocato, ma su Pachino è tutto scaduto, ha detto, nel senso che, in base diciamo alle prescrizioni, come per legge, ha detto, si dovrebbe fare il decreto secondo, secondo quello che ha detto l'avvocato Serena; gli ho detto, va bene, aspettiamo la quinta conferenza, eventualmente... e che convochiamo la sovrintendenza ufficialmente C = Si S = Che poi, che poi la Regione gli ha mandato il cosa, che a me è arrivata la copia per conoscenza C = Si S = Che a noi è arrivata la copia C = Del progetto S = Che la Regione ha inviato il progetto alla sovrintendenza... C = Uhm... uhm... S = Non lo, poi ha risposto la sovrintendenza, non lo so, non... non... C = No, ancora no, sempre quella è la risposta S = Ah... sempre quella la risposta è.. C = Si S = Noi la riteniamo positiva quella dottore (risata)..., per noi se è quella la risposta, positiva è, poi interpretazioni sono; cioè, che la sovrintendenza deve solo dire se ci sono vincoli o meno; se quella risposta che la sovrintendenza ha dato sono risposte che già sono state date dall'ufficio via C = Va bene, dico ora, vediamo come stanno le cose e ne parliamo meglio S = E per incontrarci dottò, lei che si trova lì? C = Come? non ho capito ! S = Per incontrare lei, come devo fare, oggi... C = Eh... la prossima settimana, Lì (Lillo, n.d.r.) S = La prossima settimana... ma lei non scende, dico... verso Catania? C = Ma, può essere che sabato sono là S = Ah... ho capito, ho capito C = Infatti, ora vediamo con l'avvocato se riusciamo ad incontrarci S = Ho capito, va bè a prescindere se si vede con l'avvocato o non si vede, eventualmente io caso mai lunedì direttamente se magari ci riusciamo fin da adesso, lunedì, la vengo a trovare direttamente C = Si S = Se lunedì si trova la direttamente, così io mi organizzo e lunedì vengo C = Va bene Lillo S = Restiamo così dottò? C = Va bene.

Nell’intento di intercedere con i propri dirigenti, sempre in un’ottica favorevole ai SODANO, CANNOVA interveniva nel corso dell’iter procedurale finalizzato al rilascio delle autorizzazioni anche facendo intendere che il parere negativo che

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sembrava ormai prossimo da parte della Sovrintendenza si basava, in realtà, su una relazione geologica che, a suo dire, non competeva a quest’ultima. E infatti: il 27.9.2011 CANNOVA riceveva la telefonata del proprio Direttore Generale, Giovanni Arnone, il quale gli chiedeva se vi erano delle novità inerenti i procedimenti autorizzatori della discarica di Pachino: nell’occasione, CANNOVA esprimeva, in maniera eloquente, tutte le sue perplessità sul parere negativo della Sovrintendenza.

Progressivo n°: 3226 Data : 27/09/2011 Ora : 11:54:21 Durata : 0:02:22 (VOL. II aff. 99 ss) C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO) G: Giovanni ARNONE(CHIAMANTE) C: Direttore? G: Gianfrancuzzo.......senti una cosa...mi dai notizie della discarica di Pachino...come è andata a finire? C: Eh....senti ho una nota pronta...eh...... G: ma che cosa?...per fare cosa?...l'altra conferenza di servizi? C: No!...no. Perché la sovrintendenza ha scritto un parere del cazzo, dove praticamente si è messa ha fare una disamina della relazione geologica, cosa che non le compete... G: ..uhm..uhm... C: ..allora sto scrivendo una nota, dove dico alla sovrintendenza: "entro 15 giorni, alla luce della legge sulla trasparenza, mi devi dare parere di competenza tuo. Che è se sussistono vincoli o meno". G: Ma ci sono problemi per quella discarica.......dico....uhm....Comune, cittadini che fanno esposti.....giusto? C: ...(incomprensibile)...l'ha fatto...(incomprensibile)., ma non ha dato motivazioni....tecniche, come richiede la legge....quindi io sono del parere di mandare tutte le carte al presidente della regione.... che la nota lo prevede. G: Va bè!......prima di scrivere qualche cosa, parliamone. C: Eh! Infatti. Io di tutto questo ne vogliono argomentare anche con te perché parlare con quella è tempo perso. G:No! Prima di fare, scrivere qualche cosa, parliamone, Gianfranco! C: Eh! Giò.... G: Eh.....va bé appena..appena sei pronto...appena sei pronto, nel senso che ...e.....fai..acquisisci questo nuovo parere della sovrintendenza, ne parliamo. C: Io sono in via catania per adesso. G: Uhm! C: Se,.e....mi dai la possibilità ti faccio leggere la nota, e vediamo se la condividiamo. G: Ma è stata la sovrintendenza? C: Solo sovrintendenza! G: Bè io ora, fra poco devo scendere, che ho una riunione all'energia.... C: No, non ci sono! Sono in via catania ora, Giovanni! G: No! Io sto andando pure all'energia, quindi non mi trovi qui...(incompr.)...domani....domani mattina...Gianfranco... C: Va bene! G: Vediamo domani mattina.....Ok? C: va bene Ok! G: va bene...Ok!Ciao C: Ciao! G: Ciao, ciao, ciao!

Come si diceva sopra, SODANO coglieva l’occasione per fissare un incontro con CANNOVA presso il suo ufficio; cosa che puntualmente si verificava, come avvalorato dal servizio di o.c.p. predisposto dalla Mobile, che accertava l’effettivo incontro, avvenuto il 19.11.2011 presso gli uffici dell’assessorato regionale, tra i fratelli SODANO, Calogero e Nicolò Giovanni, e l’arch. CANNOVA; di fatto i SODANO veniva visti accedere all’interno della stanza del funzionario regionale, dove si intrattenevano quasi fino alle ore 14,00 – cfr. annotazione di servizio del 19.11.2011 - (VOL. I aff. 235 ss)

Nella seguente telefonata, CANNOVA e SODANO Calogero conversavano su una conferenza dei servizi che il funzionario del Dipartimento Acque e Rifiuti, Antonio Patella, avrebbe dovuto indire da lì a poco, avente ad oggetto una pratica autorizzatoria dei SODANO; anche da questa telefonata traspare chiaramente lo spasmodico interesse del CANNOVA che, per agevolare i SODANO, dichiarava: “Invece per quanto riguarda l'agenzia, ho le carte pronte, però non glielo voglio spedire, lo voglio portare io, già direttamente”:

Progressivo n: 3940 Data :06/10/2011 Ora: 12:37:22 Durata: 0:02:31 (VOL. II aff. 106 ss)

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C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO) S: SODANO Calogero (CHIAMANTE) C: Pronto? S: Pronto? C: Si? S: Pronto? C: Pronto? S: Pronto? C: Sii, pronto, chi parla? S: Dottore, io, Lillo sono, dottò! C: Uè, Lillo! Buongiorno! S: Io l'avevo chiamato ieri.. C: ... no no non ci ho fatto caso, perchè ho lavorato.. S: Che fa sta mangiando dottò... C: No... ma quale mangiare..ancora... S: Ancora... senta..quella cosa poi l'ha fatta, quella cosa... C: Quella per l'agenzia? S: Si... no per della sovrintendenza... dico.. C: Ah si no, quella l'ha già firmata. S: Ah ho capito... va bene.. C: Invece per quanto riguarda l'agenzia, ho le carte pronte, però non glielo voglio spedire, lo voglio portare io, già direttamente, siccome oggi c'era poco casino qua in ufficio, che l'hanno occupato S: Già quando io gli ho dato.. a volte.. C: Eh.. S: Quando gliel'ho portato io, il coso, il il decreto, mi ha detto bisogna convocare la conferenza servizi, mi sono messo a ridere... i nulla osta ci sono...(inc.) io non la conosco sta pratica. C: Ma chi per quanto riguarda Patella? S: Patella sì. C: Si si, no no, appena gli porto i pareri poi lui stesso poi lo vede. S: Infatti, se dobbiamo cominciare la conferenza dei servizi, allora vuol dire che.. C: Allora lui funziona così Lillo, lui funziona così, che lui fa una conferenza di servizi, convoca a tutti, dice signori che dobbiamo fare? Quindi se lui vede i pareri, se lui vede i pareri può anche farne a meno. Perchè già ne abbiamo fatti tre conferenze di servizi. S: Vabbè certo, infatti nei pareri c'è scritto che va bene la discarica di (inc.).. giusto? non è che... C: Esatto.. non è che.. S: Va bene dottò..eh...l'avvocato C: Appena c'è la firma, appena c'è la cosa firmata, ehhhh...faccio un fax. S: L'avvocato Serena mi ha mandato un fax, no? e io ora lo giro a lei questo fax.. sollecito il discorso del decreto... capito? Dissi va bene, se va bene eventualmente se.. C: Si lo faccia fare che lo metto in ingresso. S: Lo mettiamo in entrata ,va bene dottò… allora ci aggiorniamo a lunedì? C: Va bene. S: Va bene, la saluto dottore Cannova. C: Ci sentiamo per lunedì Lillo. S: Ok la saluto. C: Arrivederci.

Il 14 ottobre, Calogero SODANO, conversando telefonicamente con il CANNOVA, esclama: Sodano: se non ci sono i vincoli dentro l'area io questo l'annullo, mi ha detto! Ci dissi: può stare tranquilla che dentro l'area non ci sono vincoli, dottoressa! Cannova: Ah! Allora questo di qua non lo protocollo per ora Lillo, in attesa che .....vediamo che cosa spunta....”. È evidente, quindi, che anche in tale occasione CANNOVA ometteva un dato di competenza del proprio ufficio nel tentativo di favorire i Sodano:

Progressivo n 4399 Data: 14/10/2011 Ora: 09:54:15 Durata: 0:02:01 (VOL. II aff. 122 ss) C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO)

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S: SODANO Calogero (CHIAMANTE) C: Pronto? S: Dottore, buongiorno! Lillo sono! C: Ehilà Lillo...buongiorno! S: Come andiamo? Che fa lunedì lo trovo, lunedì... C: Lunedì mattina, si!...sono qua. S: Posso venire? C: Si! Se vuole si! S: Va bene dottore. Come andiamo? A posto? C: Si! Tutto a posto! S: Va bene!..dai..allora che fa? C: Che si dice?...ma... niente di particolare S: Ah...niente!.incompr..niente....! Sta cosa negativa....sta lettera negativa della sovrintendenza (di Pachino?????)o(incompr.)...mi fece un pochettino...mi fece un pochettino...ora....ho parlato con la sovrintendente.......ed..ora dice ....stanno vedendo se ci sono vincoli dentro l'area, perché la legge dice ...recita di vincoli dentro l'area.. C: ...ma? S: ci dissi:allora io... C: ...e che ha detto?.. S: ....e...mi deve chiamare che deve chiamare, convocare i tecnici che ...che....dice: io non c'ero ma la collega mia è andata in pensione, questa che l'ha firmata, la (Ciurcina???)....ed io, dice, se non ci sono i vincoli dentro l'aerea io questo l'annullo, mi ha detto! Ci dissi: può stare tranquilla che dentro l'area non ci sono vincoli, dottoressa! C: Ah! Allora questo di qua non lo protocollo, per ora Lillo, in attesa che .....vediamo che cosa spunta.... S: Questo ha detto! Io, se non ci sono vincoli, dentro l'area, dice, io questa cosa... C: ...eh!... S: .....dice: non mi interessa niente di nessuno, dice: l'annullo! C: Ma! S: Ora sta vedendo lei...e..che...comunque non ci sono vincoli dentro l'area.....nè nei dintorni.....nei dintorni di 500 metri, dice: a me non mi interessa, dice: a me interessa dice che è dentro l'area non ci sono vincoli. C: Va bene! S: ..e ci mett..( inc.) C: ...allora aspetto, aspetto questa discussione.... S: va benissimo dottore, io lunedì passo se sono a Palermo e lo vengo a salutare. va bene, dottore? C: Va bene! Ok! va bene! S: La saluto e buona domenica dottore. C: Altrettanto, arrivederci!

Pochi giorni dopo, nel corso di altra conversazione ambientale, avvenuta sempre nella stessa auto dei SODANO, questi esprimevano le loro preoccupazioni sulla piega che stava prendendo l’iter autorizzatorio avente ad oggetto la realizzazione di una discarica a Pachino – e sempre da loro gestita – che, a seguito di proteste sollevate dalla comunità locale, rischiava seriamente di non andare in porto in ragione anche degli ostacoli frapposti da alcuni esponenti politici. In particolare, ad assecondare le proteste era un consigliere regionale, tale Giannuso, il quale – pur senza averne titolo – avrebbe preso parte alla conferenza dei servizi appositamente convocata, nel corso della quale si sarebbe posto di traverso alla realizzazione del progetto, anche facendo pressioni sulla Sovrintendenza. Ddal canto suo, CANNOVA riferiva ai SODANO di aver subìto, per le stesse ragioni, pressioni da altri più autorevoli esponenti politici (su tutti, il presidente Lombardo Raffaele). Tanto è sufficiente per i SODANO a paventare una loro denuncia alla D.D.A., alla quale avrebbero in animo di segnalare le interferenze nell’iter burocratico, a loro dire inquinato da pressioni illecite provenienti dalla “mafia politica”. Di seguito il testo della conversazione:

conversazione ambientale nr. 1895, avvenuta alle ore 08:03 del 22/10/2011, a bordo della Mercedes, targata DT 098 AT, tra SODANO Calogero, il fratello Nicolò, l’avv. Dino ALONGE, ed una donna in loro compagnia, n.m.i. – 19.4.2013;

(VOL. I aff. 242 ss)

C= SODANO Calogero G= Gerlando (Dino) ALONGE, avvocato; N= SODANO Nicolò (Giovanni) D= donna, n.m.i.

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C: …inc…soci, ci sono modi e modi diciamo di fare la quarta conferenza dei servizio; fanno la quarta conferenza dei servizio ed in più, dentro la conferenza dei servizi, c'era un assessore che si chiama GIANNUSO , quindi l'assessore, onorevole GIANNUSO... G: Che partecipa, ma a che titolo ? C: Che partecipa... ma dico, autorizzato è? N: inqui….Inquisito per corruzione, concussione... C: Ed allora, se non è autorizzato, tu che partecipi alla conferenza dei servizi... c'è, c'è l'arresto, cioè è grave; allora, che fa questo assessore GIANNUSO; siccome noi abbiamo tutti i pareri positivi, nelle prime tre conferenze dei servizi, i pareri sono tutti positivi G: Tutti positivi... C: Poi... le persone fanno sciopero che dicono che noi facciamo la discarica di rifiuti pericolosi, fanno sciopero ed il Sindaco di... di, si prende…. G: Di Pachino (SR) C: Di Pachino, si prende di panico e revoca praticamente le autorizzazioni, secondo lui... le revoche G: Non è che revoca le autorizzazioni, prima aveva espresso parere favorevole, ora se l'è rimangiato... C: Ora se l'è rimangiato G: E dice che non ha ...inc.. (rumori esterni) no... C: infatti, sono terre, roccia estratta... G: Inerti sono, terra C: Però loro si inventano che sono cose scientifiche, cose industriali... G: Vabbè... C: Cavolate, cavolate... D: Che però bloccano i lavori... C: Che però bloccano i lavori, bloccano... ...inc..., sai qual è la cosa grave questa, la cosa grave è che quando parla uno che è laureato, uno che ha una vita che ...inc..., che per laurearsi si dedica..., ci sono persone che hanno 30 anni ed ancora studiano e non riescono a laurearsi, ma Santo Dio, io posso capire uno che ha la 5^ elementare, uno che ha la 3^ media, posso capirlo, però persone che hanno una certa esperienza, una certa cultura, persone che sono in politica...; cioè la politica approva le leggi, giusto o no ? E deve fare rispettare le leggi G: Si, patate.. C: Un politico è da esempio D: Sono loro che ...inc... C: Da esempio che deve..., per esempio, io sono onorevole, devo, sono onorevole Tizio e devo rispettare le leggi perchè io nella qualità di onorevole io rappresento ...inc... D: …inc… C: io dico in generale quando parlo, allora questa è la cosa grave... invece…. N: Non solo le leggi... C: Invece no, vanno contro le leggi... N: Un politico deve migliorare l'ambiente... C: Non vogliono rispettare le leggi D: ...inc... C: Guarda che cosa strana... Dino, guarda che cosa strana, GIANNUSSO sai che fa in conferenza di servizi, ha detto: "Ma dov'è la Soprintendenza?"; la Soprintendenza per legge, noi non l'abbiamo invitata davanti ad un binomio G: Ma non è che la invitano loro... la invita l'Assessorato C: L'assessorato G: Loro... C: Se non ci sono vincoli, che noi abbiamo le tabelle dei vincoli, non è obbligo G: Certo... C: E gli ho messo l'articolo di legge; invitare la soprintendenza. Questo GIANNUSO si alza: "Non è così, io qua, io la... ora chiamo la Soprintendenza”; chiama la Soprintendenza davanti a tutti noi D: ...inc... C: E gli dice, "Dottore, mi mandi questo parere negativo, si sbrighi, che io la discarica la dobbiamo ...inc...”; davanti a tutti noi lui chiama, gli ho detto, ma mi scusi Dottore GIANNUSO questo parere che lei ha chiesto alla Sovrintendenza è un parere tecnico o un parere politico “ma lei stia zitto, lei chi è ? ”, no lei chi è, io autorizzato sono; prende l'avvocato si alza ...inc... “senta dottore CANNOVA, lei è presidente, ai sensi dell'art. eh, eh, eh, voglio sapere chi sono gli autorizzati qui dentro” ; “gli autorizzati qui dentro sono tu, tu, tu...quelli che non sono autorizzati per favore fuori, fuori! “ ; lì, lui si è alzato, l'abbiamo buttato fuori dalla conferenza dei servizi, cioè l'abbiamo buttato fuori... Dino! G: Un mascalzone... C: Un mascalzone, un mascalzone; prende CANNOVA ha detto al Sindaco, là dentro, dice “signor SODANO, noi non abbiamo sentito niente” ; no, abbiamo sentito signor Sindaco, e cade la cosa; allora questo progetto signor Sindaco, lei, anche se si è tirato indietro, io lo porterò sempre avanti, tranne che, se c'è un parere tecnico, tecnicamente a rischio, non si

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può fare, io mi ritiro; ma se io ho tutto in regola, gli ho detto, io lo porto avanti in ogni modo, cioè non deve essere diciamo un pare politico, politico perchè è grave... G: Ma com'è, questa cosa praticamente è ferma C: Guarda che è successo; CANNOVA... G: Che dovevamo incontrare... C: Mi chiama in continuazione CANNOVA, CANNOVA mi chiama... G: Che dovevamo incontrare a fine agosto e non abbiamo mai ...inc... C: Dino..., CANNOVA mi chiama: "Lillo in mezzo ai guai sono"; Dottore che c'è... "Mi chiamano tutti i politici, mi chiama pure il Presidente LOMBARDO, mi dice il Presidente LOMBARDO vedi di revocare questa, questa discarica perchè altrimenti il posto ti giochi ." D: Ma è gravissimo ...inc... ma è veramente... C: ...inc... G: Ma non ti ricordi quello che ci ha raccontato Enza... D: Ma, veramente... ma, ma, ma, mascalzoni che non sono altro N: C'è mafia, mafia politica, una mafia grossa... C: Lo sai che mafia che c'è, cioè guarda N: Loro sono mafiosi D: Infatti C: Allora Dì (Dino, n.d.r.).. D: Ma ci potrebbe uscire fuori una denuncia ...inc... C: Guarda il bello... G: Ma noi se volete ci andiamo noi alla D.D.A. e glielo andiamo a raccontare C: Si, ora gli dobbiamo raccontare tutte queste cose, si, perchè io voglio andare pure a “Striscia la Notizia”, io ci voglio andare ...inc... G: ...inc... tu devi andare ...inc... Tribunale N: ...inc... D: ...inc... G: Tu devi andare nei luoghi giusti …inc… sede C: allora (fine progressivo) Tale conversazione fa il paio con quella di poco seguente, in cui sempre gli stessi astanti rendevano esplicite le ragioni che hanno portato la Sovrintendenza a esprimere parere negativo: esse vanno infatti ricondotte a non meglio precisate “pressioni” che il geologo all’uopo incaricato, tale dott. Belfiore, avrebbe subìto e che lo avrebbero indotto a tanto (perché “professionista buffone che si è venduto”) - si rimanda al testo della conversazione ambientale nr. 1896, avvenuta a decorrere dalle ore 08:09 del 22/10/2011, registrata all'interno dell'autovettura MERCEDES, già citata - (VOL. I aff. 247 ss)

Ulteriore conversazione che prova, ineludibilmente, l’elargizione di somme di denaro da parte del SODANO Calogero, si ha nel corso di una successiva conversazione telefonica - nr. 9420 avvenuta alle ore 17:11 del 23/11/2011, sull'utenza nr.348-8539067 in uso a SODANO Calogero (VOL. I aff. 252 ss27: in essa, SODANO Calogero confidava al proprio interlocutore che, al momento, per l’iter burocratico al fine ottenere il decreto autorizzativo delle discariche di Noto e Pachino, avrebbe speso oltre 800.000 euro; proprio in tale contesto, elencando le varie spese sostenute dal SODANO, quest’ultimo, confidava, non senza rancore, l’ulteriore esborso di denaro: “io intorno a ottocentomila (800.000) euro ci ho! Ci ho calcolato di ...inc... e in più, per portare avanti queste cose, poi ti dico quello che ho fatto! ; Non te lo posso dire al telefono! Voglio dire, dico…. ma finiamola ! Finiamola, veramente!”; a tal riguardo si riporta stralcio della citata conversazione:

SODANO Calogero = S BUTERA Giuseppe = B ...omissis... S: A Noto, la discarica non ce la toglie più nessuno! B: E ancora stanno rompendo i coglioni! S: La discarica non ce la toglie più nessuno, Giusè! B: E ancora stanno rompendo i coglioni! S: E' inutile che rompono i coglioni! Rompono i coglioni? Peggio per loro che rompono i coglioni! S: Qua, lo sai come sta andando a finire? Sta andando a finire che, rompono i coglioni e poi la discarica si apre lo stesso! Perchè non è che io... o mi pagano i danni... i danni ci sono! B: Certo, minchia, i danni... S: Abbiamo tutti i pareri positivi! Tutti i pareri positivi, abbiamo... B: Assolutamente, assolutamente...

27 telefonata in uscita verso l'utenza 329-6252295 , intestata a BUTERA Giuseppe Cristian nato a Catania il 19.7.1975, res. a Tremestieri Etneo (CT) in via Pietro Dell’Ova nr. 404, incensurato al C.E.D) 209

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S: ...inc... relazione tecnica... guarda, se io riesco ad acquisire la relazione tecnica, mi diceva CANNOVA, (CANNOVA Gianfranco, n.d.r.), gliela porto... è positiva, da dove si evince che io ho un contratto con la... con la... con il Comune... che il Comune mi ha autorizzato a fare un contratto con la cooperativa Hyblon... che sarebbe RUSCICA , e BELFIORE ...dove tutto dipende dalla relazione tecnica della cooperativa Hyblon! B: Certo! S: Allora, secondo come dovrebbero funzionare le cose...io, avendo la... avendo che il Comune mi da... riceve la... riceve la... B: Ehm... (mugugno di assenso, n.d.r.) S: la relazione tecnica positiva... B: Eh... S: Anche se il Comune non mi vuol dare il nulla-osta, il Comune ha l'obbligo di fare il nulla osta, no che non me lo deve dare! Ha l'obbligo! B: E perchè perdono tutto sto tempo! Apposta stanno perdendo tempo! S: Ha l'obbligo! Perchè io, volendo, prendo sta relazione positiva, gliela porto a CANNOVA... mi senti? B: Certo! S: Gliela porto a CANNOVA... CANNOVA mi deve dare il decreto! Dottò, (dottore), ancora coglioneggiamo! B: Ma io ti ho detto, tu con CANNOVA, a questo gli devi parlare chiaro ... glielo devi spiegare qual è il problema, no? S: No, oggi non ci potevo andare che avevo... ma domani mattino...io sono a Sciacca! Domani mattino io faccio Sciacca Palermo, non ci vuole niente a ...inc... B: Prendi a CANNOVA gli dici, Senti dottore che dobbiamo fare và? Perchè altrimenti io, dici, se comincio a denunciare io denuncio magari a lei! E' inutile che c'è tutto sto...ostruzionismo ...inc... S: Ma minchia ...inc... B: ...inc... vuole rimanere in buoni rapporti! Te lo dico... S: ...inc... già da Pachino... da Pachino e Noto, già ho le cose di quanto ho speso... ho speso più di ottocentomila (800.000) euro, Giusè... B: Ma che mi stai dicendo ? S: Più di ottocentomila euro! B: Soldi usciti? S: ...inc... B: Di soldi già usciti, spesi ! S. Già usciti... ancora... se ne devono uscire! B: Ma perchè tutti sti soldi, scusami... S: Giusè, ascolta, per fare l'indagine geo... geologica... diagnostica... B: Cinquanta (50), sessantamila (60.000) euro! Quanto si prendono? S: Cinquanta, sessantamila euro, minimo! B: Eh... S: Poi ci sono i ...inc... di ...inc... se tu guardi a ...... a Pachino B: Si, lo so, lo so... S: ...inc... già ci ho messo! B: Eh... S: ...inc... soldi, costano! E sono ...inc...mila euro! Centocinquantamila (150.000) euro a ZACCARO , (ZACCARO Salvatore) che ha fatto il progetto! B: Per tutti e due i progetti! S: ...inc... B: Aspetta, che ti sento male! S: Giusè? B: Si, Lillo, (Calogero)... S: ...inc... B: Ti sto sentendo malissimo! S: ...inc...senti male ora? B: Si, quando ti sposti ti sento male! S: Giusè? B: Ora si! S: Voglio dire, dico...poi il terreno che ho acquistato! B: Certo! S: Parlo di Noto! Poi, praticamente, gli ingegneri ancora mi rompono i coglioni che vogliono soldi... B: ZACCARO, scusa, non lo paghi a ZACCARO quando... a decreto ottenuto? S: No... B: ...inc... S: perchè a ZACCARO, tu gli devi dare... siamo rimasti gli devi dare centocinquantamila euro... e poi gli devi dare, quando gli riesce il progetto, gli devi dare, poi, altre cose! Altre...altre somme! Perchè anche loro, vedi che è da due anni che ci lavorano, Giusè! Non è che un... un anno!

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B: E' certo! A ...inc... S: Non è che ...inc... casa che fai un progetto, lo presenti ed è la fine! B: Ehm...(mugugnio di assenso) S: Poi ho fatto... poi ho fatto... a Noto ho versato ventiseimila euro di VIA (o DIA, n.d.r.) e altri... B: Certo, e altri ventisei a ...inc... a Pachino! S: No, e altri poi abbiamo fatto... a Noto abbiamo fatto la... la cosa... un'altra pratica prima! Che ho versato altri diciottomila (18.000) euro! Diciotto più ventisei...sono quarantuno(41) B: E sono quaranta (40)... S: Quasi quarantamila (40.000) euro... quarantaquattromila (44.000) euro... B: ...inc... più centocinquanta (150) e centocinquanta di ...inc... istruzione... S: E centocinquanta, sono duecentomila (200.000) euro B: Duecentomila euro... S: E altri centocinquanta di progetto!Di, di, di... dico, di,di...di terreno! B: E sono già trecentocinquanta (350)... S: Trecentocinquanta! Io intorno a ottocentomila (800.000) euro ci ho! Ci ho calcolato di ...inc... e in più, per portare avanti queste cose, poi ti dico quello che ho fatto! B: E' certo! S: Non te lo posso dire al telefono! Voglio dire, dico…. ma finiamola ! Finiamola, veramente! Anche... anche sto sindaco, che... veramente... b: Senti, io domani mattina... venerdì ho l'appuntamento, ci vado a parlare, bonariamente, per capire che cos'è la cosa! ...inc... se tu vuoi fare strada, venerdì vuoi avvicinare, vieni pure tu! Altrimenti, ci parlo prima io, e poi ti organizzo un appuntamento! S: Ma lui lo sa che tu ci parli per la discarica? B: Certo! …omissis…

In una conversazione telefonica successiva, Calogero SODANO riferiva al CANNOVA che la Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa avrebbe emesso un parere positivo di “nulla osta” alla discarica; CANNOVA, ricevuta la notizia, esclamava: “C: Questa nota prima che ..ora nel breve raggio di tempo ! può essere che riusciamo a fare uscire il decreto prima di Natale !”

Progressivo n°: 7430 Data : 30/11/2011 Ora : 09:31:37 Durata : 02:27:600

(VOL. II aff. 154 ss)

C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO) S: SODANO Calogero (CHIAMANTE) C: Pronto ! S: Buongiorno dottore Cannova, Lillo sono ! C: Uhela! Lillo buongiorno. S: Come sta in tanto come sta ? C: Tutto bene, grazie S: tutto apposto ! C: Novità ne abbiamo Lillo ? S: Sì la Soprintendente di Siracusa a quanto pare ha dato ieri parere positivo del sopralluogo, (incomprensibile) è alla firma dell’altro tecnico e mi sembra che tra oggi e domani lo spedisce. C: Lei riesce a farsi fare una copia e me la manda per fax prima che lo spedisce ? S: Sì vediamo se riesco a fare una copia e ne mando una a lei . C: Oppure gli dice alla Soprintendenza se me l'anticipano via fax. S: Ecco questo gli posso dire che l'anticipano per fax , comunque si sono scusati del sopralluogo effettuato poiché hanno visto che le cose erano completamente diverse, hanno preso un altro buco..perché quando loro sono venuti sono andati da un altro buco. questo buco....(incomprensibile ) le note le particelle erano completamente diverse , cose assurde dico guarda !io dico che praticamente pronto ! C: Lillo , se riescono a fare questa.. S: Si! C: Questa nota prima che ..ora nel breve raggio di tempo ! può essere che riusciamo a fare uscire il decreto prima di Natale ! S: va bene, allora io ora la chiamo e le dico se mi anticipa una nota magari via fax. Va bene cosi? e poi noi ci aggiorniamo. Magari poi avvivino…avvicino lì. Poi la copia… Il Tar. poi la richiesta la copia le è arrivata la cosa? C: Di che cosa? S: Il Tar non le è arrivata la nota , la nota che aveva richiesto il progetto non è arrivato niente ! C: A Proposito, Lillo io qua ciò i progetti timbrati , non se li deve venire a prendere ? S: Si io questi vengo...tra domani e dopodomani io vengo e vengo a prenderli dotto! va bene ?

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C: OK S: La trovo li se vengo domani ? C: Domani no ! S: Allora vengo dopodomani C: Dopodomani si ! S: La saluto dottore C: Ok, buona giornata arrivederci !

La conversazione ambientale del 6 dicembre 2011, captata all’interno dell’ufficio del CANNOVA tra questi e i fratelli SODANO, di seguito esposta, appare di vitale importanza ai fini della presente attività d’indagine poiché il funzionario infedele dava finalmente la notizia che entro il Natale del 2011 il decreto di autorizzazione della discarica sarebbe stato pronto.

progressivo nr. 410 del 6/12/2011 delle ore 08:43:03 dalla durata 02:00:07.440; (VOL. II aff. 596 ss) C: Gianfranco Cannova L: Calogero (Lillo) Sodano omissis da inizio a 1:58:39.540 L: Posso? C: Stavo lavorando proprio per voi altri! L: Niente! Vero? Che si dice dottò? Veramente in mezzo (incomprensibile) eravamo noi al TAR che l'hanno rinviata di nuovo a gennaio. C: il TAR? L: Quello di (incomprensibile) C: Minchia (incomprensibile) L: Cioè ne condono questo, Catanzaro... C: incomprensibile Scozzari Lino? L: Scozzari Lino, tranquillo va! Ma vogliono una vita facile incomprensibile omissis da 1:59:09.250 a 1:59:16.440 L: Dottò... che si dice dottò?..Ah stava lavorando…… (n.d.r. Cannova fa segno a Sodano di chiudere la porta) L: (incomprensibile) C: Sto facendo il decreto, Lillo! L: Vero? Mi una bella notizia mi sta dando. C: Minchia il regalo di Natale questo è! L: Mi, questo vero... dottò... C: Eh! Solo voi altri ci potevate riuscire. L: Mi... mi deve credere dottò, l'ha visto come è messo nel decreto? Strutture alberghiere, mille e... C: Ci potevate riuscire solo voi! L: (incomprensibile) (n.d.r. Sodano parla a bassa voce) C: Ah! L: Minchia, dice, minchia! Ottimo è scritto in basso. (n.d.r. nel contempo bussa ed entra Giovanni Sodano) Dalla successiva conversazione –svoltasi sempre all’interno dell’ufficio del CANNOVA lo stesso 6 dicembre – si evince ancora come i rapporti tra il pubblico funzionario regionale e gli imprenditori agrigentini nascondano qualcosa d’altro: infatti, CANNOVA chiedeva ai SODANO se era il caso o meno di convocare ufficialmente il nuovo Sindaco di Noto; l’intenzione del CANNOVA, infatti, era quella di sfruttare la propria posizione all’interno dell’ARTA (probabilmente quale responsabile del procedimento amministrativo) al fine di ottenere il parere tecnico del Comune: “Se comincia... se continua a fare lo scimunito, piglio e lo chiamiamo qua” e ancora: Cannova: Lo dobbiamo forzare o aspettiamo? Giovanni Sodano: Facciamo passare sto... vediamo tanto il problema non è chiamarlo. Cannova: Io lo posso fare... Calogero Sodano: D'ufficio caso mai? D'ufficio? Cannova: Lo chiamo, lo faccio venire qua Addirittura quando SODANO spiegava al CANNOVA di essere in attesa dell’approvazione delle cd. royalties (ovvero le tasse che il gestore della discarica paga al Comune che la ospita), CANNOVA si sbilanciava nel dire che, nel caso il Sindaco di Noto avesse perso ancora del tempo, ci avrebbe pensato lui a convocarlo d’ufficio.

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CANNOVA poi chiedeva ai Sodano di controllare il decreto che li riguardava, e che egli stesso ha emesso, prima di portarlo alla firma del Direttore: Cannova: Restiamo così, sai cosa ti dico? Io preparo il decreto... Giovanni Sodano: Tutti e due nostri sono questi dottò? Cannova: Si, si. Sono tutti e due timbrati. Calogero Sodano: incomprensibile... gli preparo la royalty ci facciamo la royalty al incomprensibile... Cannova: Di che cosa? Di Pachino o di... Calogero Sodano: Di Noto parliamo. Facciamo la royalty poi lui emette... emette, parere... Cannova: Se lo fa, se ha difficoltà, lo facciamo scendere qua. Calogero Sodano: Si.Se vedo.. che lui a difficoltà... Cannova: Se scherzano li facciamo scendere qua. Calogero Sodano: Esatto dottò! Cannova: Giovà... faccio il fax del decreto. Giovanni Sodano: Si. Cannova: Prima che lo porto alla firma. Così voi altri lo vedete, lo controllate vedete se... qualche cosa che è poi...

Si rimanda alla piana lettura della conversazione sopra richiamata e riportata nei passaggi ritenuti più rilevanti circa il ruolo di CANNOVA, che ancora una volta si impone ai SODANO come soggetto in grado di suggerire le strade procedurali da percorrere per il buon esito delle loro istanze (VOL. II aff. 598 ss)

Tre giorni dopo, SODANO Calogero chiamava CANNOVA e gli chiedeva se vi erano delle novità su Pachino, ricevendone risposta positiva dal medesimo CANNOVA che gli riferiva che il lunedì successivo avrebbe messo il decreto alla firma del Direttore:

Progressivo n°: 8076 Data : 09/12/2011 Ora : 15:27:06 Durata : 0:01:49 (VOL. II aff. 170 ss) G: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) L: SODANO Calogero (CHIAMATO) L: Pronto. C: Lillo buonasera, Cannova. L: Eh dottore, avevo chiamato stamattina. C: Ho visto che mi aveva chiamato oggi. L: Si, si.. no era io ci sto portando io il progetto là a coso, alla, al TAR, che fa' gli mando poi un copia qualmente dimostro che gliel'ho portato io? A voi? Siccome praticamente loro... C: ... Si. L: M'hanno dato l'ordinanza che, siccome noi gliel'ho abbiamo detto al giudice e il giudice ci ha detto, anche voi lo potete portarlo. C: Ah perfetto va bene. L: Però io, lunedì gli mando una copia qualmente vi dimostriamo che glielo abbiamo trasmesso al Tar, una copia.. C: Anche per fax, Lillo... anche per fax. L: Anche per, anche per fax..va benissimo, va bene..evito di venire allora.. C: Va bene.. L: Grazie allora dottò.. C: Si non si preoccupi... L: Novità ce ne sono, dottò..? Novità ce ne sono su Pachino? C: Lunedì lo metto alla firma. L: Addirittura!! ma già l'ha fatto allora? C: Si. L: e mi mandi... C: Lunedi, lunedì faccio il fax..per Giovanni. L: Va bene. Va benissimo. C: Va bene Lillo? L: Va benissimo dottò.. allora buon fine settimana...dottò, buon fine settimana. C: Grazie altrettanto..Lillo. L: Tante cose, dottò..

A seguire, si coglie una conversazione ambientale molto importante all’interno dell’ufficio del CANNOVA che fotografa la promessa di un’utilità al pubblico funzionario per il compimento dei suoi uffici e quindi la consumazione del reato.

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Emerge chiaramente che i SODANO starebbero costruendo un complesso residenziale presso la zona balneare di Agrigento denominata “Scala dei Turchi”. Proprio una di queste unità immobiliari viene promessa al CANNOVA, il quale, evidentemente, accoglie di buon grado, come risulta infatti dalla seguente sua esclamazione “Una volta che diventiamo vicini di casa”, accettando, così, esplicitamente la promessa dell’utilità fattagli dai SODANO. La promessa della suddetta unità immobiliare fatta al CANNOVA ha avuto fondamento, estrinsecandosi sul piano materiale, come dimostra la documentazione acquisita presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Realmonte (AG), attestante il progetto completo finalizzato alla concessione edilizia (conclusasi con parere favorevole) per la realizzazione di un fabbricato bifamiliare per civile abitazione da realizzarsi su un lotto di terreno sito a Realmonte nella località Scavuzzo (cfr. annotazione di indagine VOL. II aff. 897 ss) Va altresì precisato che i fratelli Sodano hanno presentato sempre presso lo stesso Ufficio Tecnico del Comune di Realmonte altro progetto finalizzato alla concessione edilizia di cinque corpi fabbricati per abitazione plurifamiliari (cfr. annotazione di indagine VOL. II aff. 897 ss), sempre in località Scavuzzo (a circa 600 metri di distanza dall’ altro lotto).

progressivo nr. 511 del 14/12/2011 delle ore 12:28:28 dalla durata 02:00:07. (VOL. II aff. 609 ss) C: Gianfranco Cannova L: Calogero (Lillo) Sodano G: Giovanni Sodano omissis da inizio a 13.04.49 C: Ad Agrigento ci vengo poi in estate poi. L: Poi in estate poi l'ospitiamo noi. C: No!.. a capodanno siamo qua da amici, non... G: Vabbè, noi 15 “villettine” stiamo facendo fare alla Scala dei Turchi C: Uh! G: Una per lei ! C: Avete la concessione ? G: Si! L: Si tutto autorizzato. Si tutto autorizzato. G: Una per lei ! C: ah ah va bene poi ci vengo.... G: veramente ! C: Ma la sovrintendenza vi ha dato laaa, ma lì....ma non è tutta zona vincolata ? L: no dove siamo noi no. incomprensibile C: Ma è dove avete voi la casa li sopra ? G: Si ma più vicino alla scala dei turchi, però, salendo L: Queste piccole “villettine”....sono piccoline.. C: Nella parte alta. C: Quella è tutta zona di espansione. G: Di espansione . quelle sono “villettine” che sono 45 metri quadrati l'una più 45 metri quadri di veranda più posto macchina ...e sono proprio.. C: Per il mare..una struttura estiva L. Estiva G: Sono quindici e neanche abbiamo terminato il progetto, che ci sono un mare di richieste di acquisto ma noi le affittiamo non le vendiamo C: perché nel frattempo ... non potreste lavorare con i piccioli.. G: La zona li in particolare è bella dove siamo noi.. L: E' bella è bella la vista. C: Si vede tutto il mare, la vista.. G : E' meravigliosa , infatti ci rissi (gli ho detto) se noi riusciamo a completarlo......uno ....del dottore. C: ah ah ( ndr. Ride) L: Ah ah poi non conviene che poi lo abbiamo come vicino di casa e ci viene a disturbare, “vuole chistu, vuole chiddu..” (ndr ridono) è vero signora ? (ndr, rivolgendosi ad una quarta persona non inquadrata ) C: Una volta che diventiamo vicini di casa. L: …incomp… Ho bisogno questo, ho bisogno quello.

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G: Dottore che dobbiamo fare, prendiamo la vita così in maniera... il dottore… come si chiama... Lipari si chiama? C: Si ! G: Quando ci vede… prima era… quando ci vedeva, vedeva diavoli, a noi ora.. L: Amico nostro è diventato. G: Incompr..venga qui quando ha bisogno lei qua a disposizione, io …incompr… ma lei non era quello era sempre contrario, minchia me ne fece danno all’inizio.. C: No! si è convertito G: Si ma all’inizio mi ha fatto un mare di danni.. C: Si è convertito all'Islam. Ridono tutti e tre. L. Da Pachino niente c'è arrivato? Perche Pachino… no Noto voglio dire, Noto abbiamo il parere positivo dei tecnici. G: Datemi le carte.. L : Il Sindaco dobbiamo avere un incontro per fissare la "Royalty" e poi.. G: Siamo rimasti che facciamo sta Royalty ed evitiamo questioni con il sindaco vogliono la royalty.. C: Va beh ma vi tocca per legge.. G: Certo ma voglio dire ma siccome manca per lui, l’ispettore.. lui li convoca, siamo rimasti che lui deve chiamare… non mi ha chiamato più e sono passati più di due mesi dalla relazione positiva quindi io aspetto ancora il Sindaco che mi deve chiamare, questo è, però non lo so io come... C: Ora ci parlo, può essere... G : Il bello è che lo chiamo al telefono e non mi risponde C: …incomp… la regione sta facendo per fare registrare il parere positivo. G: Sicuramente solo cosi lui si può… si può… C: può essere che per ora ha paura incompr.. è scantato per questa cosa ? G: No secondo me è un po’impaurito, sul discorso che ha paura che Noto va a finire come Pachino. C: Pachino. L: …incomp… tranquillo… C: Quindi se ci dici che sta uscendo G: Certo. C: Se esce è ancora meglio G: Si! se esce è ancora meglio certo. L: Trentacinque chilometri c’è da Noto G: incompr… completamente. L: Trentacinque chilometri da… G: Ma completamente L: Ed otto chilometri da Canicattì. G: Sta distanza dottò.. la distanza l’83... non è chiara sui rifiuti non pericolosi, parla di cinque chilometri per quanto riguarda i rifiuti biodegradabili per le società… per la società d'ambito, noi mica siamo società d'ambito, parla per i rifiuti RSU non è che si riferisce alla discarica.. C: Siete fuori dalle distanze siete fuori dalle..... incompr. G. no assolutamente...va beh ce ne andiamo noi....dottò, ce ne andiamo noi..

Qualche giorno dopo, SODANO Calogero chiamava CANNOVA lamentando che Antonio Patella, responsabile del servizio 7 “Autorizzazioni” del Dipartimento Acque e Rifiuti, frapponeva ostacoli e gli chiedeva CANNOVA, in virtù della sua posizione istituzionale, di andare a trovare il Patella al fine di interloquire con lo stesso per favorire la pratica che lo riguardava: “Dottò ci andasse lei a parlare...dottò..”:

Progressivo n°: 8858 Data : 21/12/2011 Ora : 12:23:05 Durata : 0:02:51 (VOL. II aff. 103 ss) C:CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO) S:SODANO Calogero (CHIAMANTE) C: Pronto. S: Dottore Cannova, Lillo sono. C: Uhè Lillo. S: E' arrivato, mi è arrivato il certificato dell'agenzia (inc.) qua... C: Si, si, si, si.. lo so lo so.. S: Ho parlato io con Patella, e lui mi ha detto dice ma io per me il progetto è regolare..per me ai sensi della 36, io per me non ho nulla... il problema è che il dottore Cannova ha mandato il parere negativo del Comune e il parere negativo dell'Aia. Io gli ho detto ma mi deve scusare.. in base... C: ... no no non è così...non è così... Lillo... domani mattina ci devo andare a parlare io. S: ...ecco..

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C: Voialtri quando scendete? S: No lui mi dice, se il dottore Cannova mi dice che mi manda i pareri, che ci sono tre pareri positivi, me li rimanda di nuovo, mi fa di nuovo la cosa , e io lo faccio positivo. C: No Lillo, Lillo... Lillo...domani mattina ci devo andare a parlare io.. S: Va bene... va bene... C: Voi quando scendete? S: Ma io dopodomani... ven.. posso venire.. C: Va bene. S: Se vuole anche domani, anche oggi pomeriggio, non lo so.. C: No è meglio o domani pomeriggio o dopodomani mattina, no domani pomeriggio no Lillo. Venerdì mattina. S: Va bene, va bene..dottò... C: Così vi pigliate la risposta, perché.. poi quando ci vediamo vi comunico cosa gli dico. S: Va benissimo. No anche perché secondo lui, dice per dice lui se la deve vedere per me è valido dice è positivo dice per me dice il parere... C: Eh u scimunito che è... S: Come minchia è positivo, se dice Cannova dice mi rifà la domanda di nuovo dice che io lo rifaccio positivo. C: U scimunito che è.. va bene..ok ora, ora vediamo... S: Va bene? C: Tutto cretino.. S: Dottò ci andasse lei a parlare...dottò.. C: No domani mattina, domani mattina, l'ho saputo ora, mi mandò il fax stamattina... S: Il Comune, se per noi il Comune è positivo che l'abbiamo superato quello del Comune.. C: Ma perché è cretino...ma chi glielo fa' fare..ma se è cretino.. S: Dice Cannova non me lo ha detto..dice che c'erano i pareri prima positivi e dopo negativi..dice non me lo ha detto..sennò l'avrei fatto positivo dice.. C: Ma se è venuto in conferenza di servizi, il suo collega.. S: Lei è venuto in conferenza di servizi il suo collega e lei, e lei non si rende conto ci rissi, che lei ha preso il parere positivo del Comune, ora non può dire che è negativo..non so se..minchia ci restò..disse il mio collega io non ne sapevo niente... in base alle carte... dice allora mi rifate...la richiesta..mi ha detto..e lo faccio positivo..capito che mi ha detto.. C: Non dobbiamo fare niente..non fate niente..aspettate me e ne riparliamo.. S: Va bene..va bene dottò va benissimo.. C: Ok? S: Va benissimo dottò.. C: Ci vediamo venerdì allora.. S: A domani, a venerdì dottò..buon lavoro.. C: Tante cose arrivederci..

Altra dazione illecita i SODANO elargiscono al CANNOVA financo recandosi a casa di questi, ovviamente non a mani vuote, atteso anche che si era in periodo natalizio. Il riscontro è dato da un servizio di o.c.p. disposto dalla P.G. operante, la quale notava (VOL. II aff. 640 ss) i due fratelli SODANO, Calogero e Giovanni, che uscivano da un bar ubicato nei pressi nella adiacente via Briuccia reggendo una cesta piena di prodotti alimentari, e dirigersi alla volta dell’ascensore che conduce all’abitazione del CANNOVA in via Ausonia nr. 83. Progressivo n°: 9383 Data : 28/12/2011 Ora : 10:59:02 Durata : 0:00:25

(VOL. II aff. 187 ss) C: CANNOVA Gianfranco S: SODANO Calogero C: Pronto? S: Si dottore! Qua siamo vicino...il campo sportivo. C: Ehi! Lillo! e.....venite qua in via Ausonia che io sono a casa. S: Ah! va bene, va bene! La saluto Dottore.

Ripresa la conversazione tra loro, i fratelli anticipano quello che sarà il probabile contenuto dell’incontro, immaginando che CANNOVA farà loro ulteriori richieste di denaro e non nascondendo una certa contrarietà per la piega che stava prendendo il rapporto con il funzionario e per le snervanti lungaggini delle varie procedure amministrative cui erano interessati. conversazione ambientale nr. 3003 avvenuta in data 28/12/2011 alle ore 10:44:56 all'interno dell'autovettura Mercedes, in oggetto indicata, tra SODANO Calogero e il fratello Nicolò (Giovanni)

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(VOL. I aff. 260 ss) Al minuto 00:25:35 al minuto 00:25:58 trascrizione integrale; C: ora il dottore (Cannova, nd.r.) ci racconta le solite minchiate... che vuole soldi... non dobbiamo dare più niente noi... non ci credo che CATANZARO molla una lira per... per... per avere queste discariche... neanche una lira... N: si... C: e il primo che si permette a dirgli dammi mille lire quello lo denuncia... noi troppo esagerati siamo stati... a parte che neanche ne abbiamo... N: no... rinunciamo a... (il Sodano Nicolò Giovanni non completa la frase in quanto il navigatore satellitare dell'autovettura segnala l'arrivo al posto designato).

Viceversa, il fatto che CANNOVA sia al soldo dei fratelli SODANO è, per loro, positivo in quanto soggetto “ricattabile” e che, quindi, si sentirebbe costretto ad assecondare i loro desiderata, ad esempio quando la procedura che ha ad oggetto la discarica di Pachino sta per subire una battuta d’arresto a causa di un parere negativo che la conferenza dei servizi cui si era rivolto il CANNOVA, è in procinto di emettere. Sulla “ricattabilità” del CANNOVA, i SODANO spendono eloquenti parole nella conversazione del 7 gennaio 2012, sotto integralmente riportata, captata all’interno dell’autovettura dei f.lli Sodano. Essa riveste, ai fini della presente indagine, un’importanza straordinaria poiché in essa i due fratelli ribadivano chiaramente di aver dato del denaro al CANNOVA, corrompendolo al fine di ottenere le autorizzazioni AIA per le discariche da costituire nei Comuni di Noto e Pachino; in particolare i due mostravano grande disappunto verso il CANNOVA poiché hanno appresso che la Conferenza dei Servizi avrebbe dato parere negativo all’ottenimento dell’AIA per il progetto della discarica, sita in contrada Camporeale nel territorio di Pachino (SR). Per una migliore comprensione dei fatti, di seguito si delinea a grandi linee l’iter burocratico avente ad oggetto la discarica di Pachino (SR), così come riscontrato da successiva acquisizione documentale effettuata presso l’ARTA di Palermo: la SOAMBIENTE S.r.l. aveva presentato un’istanza per i lavori di recupero ambientale di una ex cava di calcarenite, mediante la realizzazione di un impianto di smaltimento per rifiuti non pericolosi, principalmente terre e rocce da scavo. Ma lo stop definitivo alla realizzazione della discarica di contrada Camporeale, che rischiava di essere riempita con materiali terrosi provenienti da siti fortemente inquinati, avveniva con il diniego del Comune di Pachino che fece marcia indietro dopo avere espresso il proprio favore, correggendo dunque l'indirizzo frettolosamente espresso. La casa municipale, inizialmente, giustificò il proprio assenso poiché il progetto prevedeva lo stoccaggio di inerti e materiali terrosi non pericolosi. Tuttavia si scoprì, successivamente, che i codici indicanti i materiali stoccabili prevedevano anche quelli provenienti da siti industriali potenzialmente inquinati. Spinto da una vera e propria sommossa popolare, il sindaco Bonaiuto rivide la propria posizione e negò le autorizzazioni prima concesse. In questa sede, sempre al fine di delineare il comportamento opaco e disinvolto del CANNOVA, è opportuno richiamare un documento del Comune di Pachino, a firma del Capo Area Tecnica, Arch. Vincenzo Frazzetto (cfr. in atti) in cui il medesimo funzionario comunale, dietro precisa richiesta del Sindaco di Pachino, forniva delucidazioni in merito alla primo parere positivo dato al progetto di discarica gestita dalla SOAMBIENTE. Scriveva tra l’altro nella sua nota, il FRAZZETTO, questo passaggio di particolare importanza: “Il responsabile dell’Urbanistica ed il responsabile del SUAP non ha mai espresso parere per l’impianto, in quanto si è limitato a trasmettere via fax alla C.D.S. il parere dell’art.40 in fax, tanto che in data posteriore alla C.D.S. del 13.04.2011 l’Arch. Cannova, responsabile di procedimento richiedeva stranamente per via telefonica al sottoscritto al posto del parere inviato via fax lo stesso parere ma con intestato l’Assessorato ARTA di Palermo, servizio 1 VIA-VAs inviato il 21.04.2011 con nota n. 13492 via fax, quindi oltre che parere endo-procedimentale da non prendere in considerazione, fuori termine e assolutamente ininfluente per il procedimento; […] inoltre si comunicava in data 27.05.2011 con nota prot. N.17660 che la Soprintendenza di Siracusa non era stata invitata alle precedenti C.D.S. per cui si invitava l’ARTA a voler invitare la Soprintendenza di Siracusa la sezione archeologica ”. (VOL. III aff. 832 ss)

Trascrizione integrale e in sintesi della conversazione avvenuta in data 07/01/2012 alle ore 13:19:52 progr. 3607 all'interno dell'autovettura Bmw in uso a Sodano Nicolò Giovanni, tra SODANO Nicolò Giovanni e SODANO Calogero, come da decreto nr. 11574/10 NRG NC DDA - 980/11 NRI DDA emesso dalla Procura della Repubblica di PALERMO a firma del Dott. Dr. Fernando ASARO (VOL. I aff. 266 ss)

N: SODANO Nicolò Giovanni; C: SODANO Calogero; Dal minuto 00:06:02 al minuto 00.08:55 trascrizione integrale

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N: inc... Noto... inc... C: ascolta... aspetta un attimo... inc.. io dico che Noto... mi senti? eh... su Pachino ora fa il decreto negativo CANNOVA.. N: inc.. C: perchè CANNOVA fa il decreto negativo? perchè CANNOVA è un figlio di puttana, è un bastardo... che vorrebbe prendere... siccome CANNOVA ha sbagliato che si è preso i soldi con noi... e questo con noi si spaventa... che è quello che non hai capito tu (rivolto al fratello Giovanni, n.d.r.) oh... sai CANNOVA ieri con chi era ? con quella ...inc... Serena (Serena BONFIGLIO, legale dei Sodano, n.d.r.) ... inc... sopra la macchina ...inc... chi minchia l'ha autorizzato ad andare da Serena... N: e che le ha detto all'avvocato? C: l'avvocato Serena gli ha detto: “io non faccio niente, tutto quello che mi dice Sodano faccio.. lei con Sodano deve parlare “ N: e lui che le ha detto? C: che sta facendo parere negativo dice... lei farà ricorso al parere negativo... e me lo deve dire lei, dico... eh.. poi mi ha chiamato Serena e Serena mi ha detto “ma io non capisco questo CANNOVA perchè è venuto da me “... e io le ho detto... poi quando siamo di persona... N: perchè non è amico mio, le dovevi dire... C: poi quando siamo di persona te lo spiego... cioè, se era amico mio tu pensi che se ne andava dall'avvocato ? per pararsi il culo suo... N: per pararsi il culo suo !. C: ora CANNOVA mi sta dando troppo fastidio... N: inc.. C: si... N: …inc... con noi …inc... C: oh... siccome noi abbiamo.. noi abbiamo... tanta di quella polvere... perchè chi prende i soldi per noi è una cosa positiva... perchè un domani, perso per perso... si salvi chi può... N: è ricattabile …inc... C: si, ricattabile, io ormai con noi non si può tirare più indietro... capito? N: …inc... C: vedi che ti dice... “andiamocene verso Trapani” e me ne devo andare verso Trapani.. me ne devo andare verso... N: …inc... C: ma chi minchia me lo devi dire, me lo devi dire.. N: …inc... in Africa... …inc.. C: io me ne vado... me ne vado dove minchia mi dice a minchia del mio cervello... N: …inc... C: tu di certo non me... non sei quello indicato a dirmi dove minchia me ne vado... questo significa che PALADINI non vuole che apriamo la discarica a... N: inc... C: a Siracusa, questo è Giovanni….. e ad Agrigento non vuole CATANZARO che apriamo la discarica ad Agrigento... eh.. le stesse cose che ha detto ZACCARO... N: si! C: e corrispondono su quello... sui problemi... sui discorsi che CANNOVA fa a noi... perchè mi corrisponde tutto... è inutile che a me il cervello mi sta saltando.. N: no... queste sono... C: mi corrisponde... N: queste sono le cose... C: siamo... N: queste sono... C: questa è la situazione... N: questi sono i fatti... inc C: cioè, non c'è dove minchia andare... a noi ci ha detto “apritevi Monserrato” (località ove i Sodano hanno una discarica, n.d.r.) quando sapevano che a Monserrato dovevano farci ricorso... N: si... tutte cose sapevano... C: tutte cose sanno... sa di Monserrato, però mi dice “accontentati di questa..” N: si... C: così dice.. vai a lavorare.. tanto chiaro.. N: inc.. l'avvocato CASTRONOVO …inc.. perchè anche se mette... metti caso ci danno la sospensiva, no e che noi ci fermiamo.. era valido... C: inc.. N: quindi in questa cosa dobbiamo andare avanti... prima facciamo meglio è.. metti caso che il Giudice l'autorizza subito... e ce la facciamo prima di giorno 18 ad interrogare qualcuno... non ce la facciamo perchè giorno 18 è la prossima settimana ancora... prossimo lunedì è..

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Presi dallo scoramento per il parere negativo, ai SODANO non resta che l’amara considerazione secondo cui l’essersi comportati in un certo modo, cercando compiacenze all’interno degli uffici regionali, non ha apportato quel beneficio che ci si attendeva. Conversazione telefonica nr. 16508 avvenuta il 03/01/2012, ore 16:15:22 sull’utenza numero 329-3141067 in uso a SODANO Nicolò Giovanni (telefonata in uscita verso l'utenza 393-9184874 in uso a SODANO Calogero) (VOL. I aff. 270 ss)

Dal minuto 00.02:48 a fine brano trascrizione integrale; C: noi avevamo un... avevamo un impegno con l'ENI, l'ENI ha mancato di meno nei nostri confronti, noi non la dobbiamo abbandonare, però dobbiamo cercare altre soluzioni, non possiamo morire dalla fame. N: certo... C: mi hai capito che ti voglio dire... cioè, non è che noi... noi... quello che gli ho detto a Filippo io... io... gli ho detto, mi sono stufato di sentire queste chiacchiere... le tue cazzate, le tue minchiate, che ne racconti minchiate, che poi alla fine viene CATANZARO, per dire... non ha né raccomandazioni, né niente...ed entra meglio di noi... N: ...inc... C: è inutile che mi racconti minchiate (riferito al Filippo, n.d.r.) dico... insomma... buona l'abbiamo fatta con... con Filippo, cioè... perchè... non è possibile... N:...inc... C: che... tu mi racconti minchiate... N: ci hanno... ci hanno fottuto solamente soldi e basta... C: se voi mi raccontate minchiate... N: CATANZARO quello a... a nessuno paga... quello...inc... C: tanto a me... va bè, noi neanche a nessuno paghiamo... il problema è che... conviene non avere amicizie, non avere niente, conviene... N: è libero mercato... C: conviene... anche sopra la Regione la stessa cosa... N: si, vero... C: noi pure là abbiamo sbagliato... hai capito che ti voglio dire... là dovevamo fare solo... N: più libero è... più libero è... più... C: più libero è meglio, è... N: ...inc... quello che vuole fare... C: io... io non ci credo che si permettono di... a CATANZARO si permettono "un sì sammai signuri" (detto siciliano inteso nel senso "non si può mai sapere") di... N: no! ma neanche... ma neanche... ma neanche a... neanche gli fa capire che lui vuole i soldi... C: mi devi capire... quindi noi... noi queste minchiate... minchiate... diciamo che... non è servito... non... non... è una esperienza negativa, va.. N: ...inc... C: più che dire minchiate... non so se mi hai capito... N: sì... C: capito, che ti voglio dire? N: sono d'accordo.. C: perchè è una esperienza che non ha portato a un cazzo... N: negativa... sono d'accordo con te...inc... C: cioè... N: ...inc... C: e noi... e noi non dobbiamo fare più niente e da lui ci dobbiamo allontanare completamente... N: noi dobbiamo essere liberi, più liberi...inc... politico.. C: cioè, noi abbiamo cercato di fare convinti che gli altri sono pure così... N: no... no... C: e invece io non ci credo... io non... non ci posso credere io va... parliamoci chiaro... non ci posso credere... io credo che... credo che... abbiamo fatto minchiate... solo questo credo... cioè minchiate relative, minchiate che nel senso che in buona fede, però ugualmente soli siamo... ugualmente non te ne approvano decreto, ugualmente se ne stanno fottendo di me e di te... ugualmente... capisci che ti voglio dire... N: si... si... C: cioè... se una discarica ha da passare si passa, se non ha da passare non ti passa va... parliamoci chiaro... N: no.. nessuno ti fa cose... va bene... C: quindi, io siccome mi sono rotto i coglioni... io di queste cose... N: va bene, poi... C: a me non interessa più una minchia.... N: poi parliamo.. ora che vieni poi mi chiami che scendo che ci prendiamo il caffè...

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C: uhm... (fine conversazione)

Da un lato, dunque, i SODANO si rammaricavano del risultato negativo, nonostante l’esborso economico affrontato col CANNOVA, dall’altro quest’ultimo, rivolgendosi al legale dei due fratelli e con una sorta di excusatio non petita, indicava loro il rimedio giurisdizionale del ricorso al T.A.R. per superare l’ostacolo del parere negativo e portare avanti l’iter amministrativo. Di seguito, il testo della conversazione che SODANO Calogero intrattiene con tale Zaccaro Salvatore (usuario dell’utenza nr. 346-5022035 intestata alla s.r.l. PH3 ENGINEERING con sede a Messina):

conversazione telefonica nr.12248 del 8/01/2012, ore 11:05:47 (VOL. I aff. 274 ss) Dal minuto 02:56:00 al minuto 03:57:00 trascrizione integrale; S: una cosa... ma... quello che ti volevo dire io... la cosa che a me ha dato tanto fastidio è che il dottore CANNOVA è andato a trovare il nostro legale, che sarebbe Serena BONFIGLIO, senza mia autorizzazione, ma a lui chi glielo porta ad andare a trovare all'avvocato Serena BONFIGLIO? Z: addirittura! e per quale motivo... S: perchè gli ha consigliato che ora emette parere negativo e “dovete stare tranquilli che con il TAR vincete la causa “.. ma che ci interessa a lui.. Z: ma a lui che gli interessa... perchè non si preoccupa di quello che l'avvocato Bonfiglio... S: perchè non si preoccupa di quello che fa lui... Z: ... gli fa il culo a lui... S: infatti, la dottoressa glielo ha detto... “io non posso dirle niente, io devo parlare con il mio cliente “... dice... “non capisco...non capisco...” dice “come mai lei vuole parlare con me “ ci fa la dottoressa, “ io veramente non capisco..” Z: uhm... S: è assurdo sta cosa... questa cosa la stanno.. a me, onestamente, questa cosa a me mi puzza... Z: sì, sta cosa è andata oltre ogni limite... ma appena leggi l'articolo ti... ti farai i miei stessi.. dubbi... S: cose da pazzi...

Sempre nel medesimo contesto, SODANO chiedeva a Zaccaro come mai il Patella aveva emesso parere negativo e a quale legge avesse fatto riferimento. Zaccaro riferiva che quest’ultimo ha fatto riferimento alla “208”28, ma sosteneva che era stato imbeccato da qualcuno, perché nel parere da lui emesso avrebbe scritto che il progetto era a norma, ma poi ha continuato citando anche gli altri pareri, e quindi ha utilizzato la procedura di cui all’art. 208 per rilevare il parere negativo espresso dal comune. Zaccaro mostrava l'esigenza di parlare con l'avvocato Serena Bonfiglio; diceva di voler andare a parlare con tale Andrea, anche perché nessuno avrebbe considererato il parere positivo emesso dalla Regione Sicilia attraverso il servizio n. 1 dell'Arta, che era il parere più importante, relativo alla compatibilità ambientale. Conversazione telefonica nr.12248 del 8/01/2012, ore 11:05:47 avvenuta sull’utenza nr. 348-8539067 in uso Sodano Calogero (telefonata in entrata dall’utenza nr. 346-5022035 intestata alla s.r.l. PH3 ENGINEERING con sede a Messina e in uso a ZACCARO Salvatore nato a Randazzo (CT) il 06.02.0968, residente a Messina in via Settesoli nr. 3 (VOL. I aff. 274 ss)

S: SODANO Calogero Z: ZACCARO Salvatore Dal minuto 06:17.00 al minuto 07:03:00trascrizione integrale; Z: il comune, io mi ricordo che nella... nel rispetto della normativa i pareri sono stati... fino alla terza conferenza dei servizi, i pareri sono stati positivi... per me la quarta conferenza... la quarta conferenza dei servizi non esiste... S: non esiste.. e infatti anche per... per... CANNOVA doveva essere così... Z: eh... e anche per CANNOVA doveva essere così.. perchè è l'anomalia che ha montato lui da.. da... da convocare la quarta conferenza dei servizi... e a CANNOVA gli dobbiamo fare capire che ha un gran cazzo nel culo... S: ma secondo me, tutta la responsabilità è del dottor CANNOVA.. Z: eh... S: non penso che sia... Z: guarda, io parlo con Andrea... eh... io mi vorrei incontrare insieme a lui... insieme a... Serena Bonfiglio... S: …inc..

28 Il riferimento è all’art. 208 del d.lgs. n. 152/06 (testo unico ambientale), il quale disciplina il procedimento amministrativo volto all’ottenimento dell’autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti. 220

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Z: anche per scambiarci due idee, due cose... per... S: io... ora ti mando un sms, ti mando il numero di telefono della Serena Bonfiglio... Z: no... ce l'ho già io... mi posso permettere di chiamarla io? S: sì! ... omissis….

Di seguito, viene presentata altra conversazione, tra il CANNOVA ed i fratelli SODANO, che verte sulle autorizzazioni amministrative finalizzate all’apertura della discarica nel comprensorio del Comune di Noto (SR) - C.da Stallaini, rappresentando sul punto che la SOAMBIENTE S.r.l. riusciva ad ottenere l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per la realizzazione di un impianto di smaltimento e di recupero di rifiuti non pericolosi in data 08.01.2013 dall’ARTA (VOL. III aff. 316 ss) Ovviamente il responsabile del procedimento A.I.A. non poteva che essere Cannova Gianfranco: Progressivo n°: 11470 Data : 06/02/2012 Ora : 10:43:17 Durata : 0:03:21 (VOL. II aff. 199 ss)

C: Cannova Gianfranco S: Sodano Calogero (detto Lillo) C: Pronto! S: Buongiorno dottore, Lillo sono! C: Eh, Lillo! Buongiorno! S: Come sta? Come sta? C: Tutto bene, grazie. Novità ne abbiamo Lì (n.d.r. diminutivo di Lillo)? S: No, novità... nessuna novità, dico, non... non... aspettiamo, dico, vediamo... verso giovedì lo vengo a trovare a Palermo così... parliamo un poco. C: va bene Lì! S: La novità, comunque aspettiamo parere del Sindaco di Noto... C: Eh! S: ... aspettiamo, ma questo non si decide mai, ma noi abbiamo però il parere positivo della... della cosa della... della... dell'incarico che il Sindaco aveva dato a... alla co... all'ingegnere, l'ingegnere... l'ingegnere della cooperativa Ibla, cioè l'ingegnere Ruscica. C: Ah, ah! S: Voglio dire, dico noi abbiamo il parere che il comune questo me lo sta rilasciando il parere positivo del... della... de de... C: E infatti! S: ... del parere tecnico positivo. C: Stiamo aspettando questo, Lì! S: Ah! Questo di qua me lo rilascia il comune, questo parere positivo... il comune me lo rilascia, il parere tecnico positivo. Ah, eh... dottore Cannova c'è la la... la un articolo... c'è la legge la... la... come si chiama... il DM3 della legge reg... nazionale della... del 2011, eh...marzo 2011, che recita che nelle cave eh... dove ci sono ex cave... C: Si! S: E' da...da intendersi zona industriale, praticamente, vige questo decreto, questa legge. E' una legge... decreto ministeriale numero 3 del 3 marzo del 2011, cioè questa per noi potrebbe essere una cosa... cioè tipo per... essendo industriale dove noi... C: Me lo, me lo scrivo! Decreto? S: Decreto... decreto... C: 3 marzo? S: 3 marzo... C: 2011? S: Del 2011, si! Decreto Ministeriale... C: E in ogni caso sempre l'urbanistica si deve pronunciare da noi, da noi l'urbanistica per pronunciarsi aspetta quello del Sindaco... S: Ho capito! C: ... ora vediamo che dice questo decreto legge e gli pongo il quesito Lì, se così è... S: Questo si! C: ... e vediamo! S: Questo è importante questo decreto, perché... praticamente loro dicono che nelle... dove ci sono state eh... le cave, cave anche cave abbandonate... C: Eh! S: Il comune anche se non fa il cambio di destinazione urbanistica che risultano eh... eh... agricole, non sono da considerarsi agricole ma sono in ogni caso industriali! Cioè...

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C: Ah! S: ... voglio dico essendo delle zone industriali, a noi del Comune non ce ne frega più niente, non so se mi spiego. Cioè, se è come recita questo decreto, decreto ministeriale. In ogni caso io ora... ora che vado in ufficio, io un fax glielo mando di questa legge! C: Eh! Va bene. S: Così... io sto arrivando in ufficio, glielo mando un fax di questa legge. C: Va bene, ok grazie! S: Va bene dottò? Ci aggiorniamo più tardi! C: Va bene. S: La saluto. C: Arrivederci.

Che il CANNOVA sia persona corrotta e sempre totalmente disponibile a fare indegno mercimonio della propria funzione pubblica sembrerebbe essere cosa notoria nel settore dei professionisti che prestano consulenze in tale ambito: infatti, nell’intercettazione telefonica che segue, Calogero SODANO, al telefono con il suo consulente, Ing. Zaccaro, fa il punto della situazione autorizzativa (AIA). Nell’occasione, i due criticavano il lavoro svolto dal CANNOVA quale responsabile del procedimento, addebitandogli delle non meglio precisate “inesattezze”. In proposito, ZACCARO avrà a dire sul conto del CANNOVA: “è un jukebox, questo qua, gli ficchi una monetina e parla in funzione di quello che gli conviene! […] Jukebox lo chiamo!”. Le parole del consulente dei SODANO non lasciano spazio a dubbio alcuno sul fatto che sia risaputo in quell’ambiente lavorativo che il CANNOVA sia persona corruttibile, addirittura paragonandolo ad un “jukebox”. Si riporta il testo integrale della predetta conversazione (Verbale di trascrizione della conversazione telefonica nr. 14526 avvenuta alle ore 13:39 del 18-02-2012) (VOL. III aff. 347 ss)

SODANO Calogero = C ZACCARO Salvatore = S S: Lillo, (Calogero)... C: Salvatore...ma chiamo a ZAGARELLA, non mi risponde! Che gli è successo! S: Dino... Dino a Palermo dovrebbe essere! C: Non lo so... siccome lo chiamo, da ieri... non mi risponde... S: No, io non l'ho sentito onestamente! C: Ah, ho capito... S: Eh...senti Lillo, te lo confermo... guarda che sto facendo delle correzioni... sto... perchè ci sono alcune cose amministrative che scrive l'avvocato DANILE, che non sono esattamente in quella maniera... C: Si, tu fai delle ...inc... S: Io, io... io faccio una revisione o faccio delle note accanto e poi tu sei così gentile da girarlo all'avvocato stesso, eventualmente gli dai... se lui ha ancora delle perplessità, gli dai il mio numero di telefono e... perchè se lui vuole sapere, perchè sto mettendo alcune note glielo spiego! C: Ho capito... ti voglio dire, ma in generale come si ti è sembrata sta cosa? S: In generale va bene, l'unico problema che lui parla... è che molti dei pareri che lui recita, sono pareri che sono stati rilasciati e... in sede amministrativa di valutazione di impatto ambientale e... lui non scrive esattamente in questa maniera, come se fossero pareri rilasciati all'interno dell'AIA, mentre gli è sfuggito il fatto che la nostra era una procedura AIA con integrata valutazione di impatto ambientale; cioè, va bene tutto quello che ha scritto, però giustamente... magari farsi trovare... beccati su qualche imprecisione... C: No, no... S: ...dal punto di vista procedurale e... facciamo la... C: Lui... S: Non facciamo una bella figura! C: Praticamente lui me lo ha detto che se ci sono delle annotazioni da fare, fate pure... dico... S: Si, si, si... no, diciamo che sono soltanto annotazioni dal punto di vista di termini utilizzati C: Esatto, si... S: I concetti sono quelli e bisogna scrivere meglio alcuni concetti per essere in linea con le procedure che hanno utilizzato!

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C: Lui, sostiene... siccome io non volevo intaccare... il dottore CANNOVA, lui sostiene che è lui il primo responsabile numero uno di questa ...inc... S: Il responsabile è sempre quello che la norma ha definito il responsabile unico del procedimento. Si chiama in questa maniera! Minchia, non ha responsabilità quel testa di cazzo! C: Ma vedi che testa di cazzo! A me mi dice una cosa, invece non corrisponde ...inc... S: No, no ...inc... fare e poi è un jukebox, questo qua, gli ficchi una monetina e parla in funzione di quello che gli conviene! C: (ride) S: Jukebox lo chiamo! Ecco... C: Va bene, Salvatore...

La successiva conversazione ambientale, registrata all’interno del veicolo dei SODANO, presenta forte valenza investigativa poiché i due fratelli, subito dopo aver commentato di tale “Rosario”, sul quale i due fratelli agrigentini diranno che è uno che “pappa”, ovvero prende del denaro, i due SODANO asserivano chiaramente di avere versato 100.000 euro al CANNOVA a mo’ di tangente per la sua corruzione (diranno più esattamente di aver dato al CANNOVA 50.000 euro a testa). Confermando, quindi, di aver pagato il CANNOVA per ottenere le autorizzazioni AIA, come avrà a dire Calogero SODANO: “Ce lo siamo tolti di bocca, come in quel porco di CANNOVA... centomila (100.000) euro se ne sono andati! Tra quel lato e da questo lato!”. L’ultimo periodo della succitata frase “Tra quel lato e da questo lato!” potrebbe essere riferito alle autorizzazioni AIA che il CANNOVA ha curato quantomeno per le discariche di Pachino e Noto, che interessano tanto i SODANO. Trascrizione della conversazione avvenuta in data 05/03/2012 alle ore 13:18 progr. 4207 all'interno dell'autovettura Mercedes in uso a Sodano Calogero, tra SODANO Nicolò Giovanni e SODANO Calogero, come da decreto nr. 11574/10 NRG NC DDA - 980/11 NRI DDA (VOL. III aff. 351 ss)

SODANO Calogero = C SODANO Nicolò, detto Giovanni = G C: Aspetti diciamo... onerosi! Non ve lo dimenticate! ...dico dottore FERRANTE, ...dico. Minchia, quando ci vuole, ci vuole! G: E lui che ti ha detto? C: Minchia, era mortificato! .”..inc... vengo a trovare, qua e là, io... ci dobbiamo mettere d'accordo”; ... intanto... gli ho detto, ...inseritemi nella gara, perchè le discariche ci sono! ...inc... discariche... mi avete...! Ho capito che questo Rosario PAPPA... G: ...inc... Rosario PAPPA! C: voleva man... voleva pappare troppo assai! Quello che gli abbiamo dato, vedi che è assai, non è che ti pare che è poco! Gli abbiamo dato... in base a quello che ci ha fatto fare lui, noi gli abbiamo dato assai! Ce lo siamo tolti di bocca, come in quel porco di CANNOVA... centomila (100.000) euro se ne sono andati! Tra quel lato e da questo lato! G: ...inc... facile! CANNOVA, qualche cinquantamila (50.000) euro... C: Picciò, (ragazzi), troppi soldi abbiamo fatto andare! Inutilmente! Questi soldi li dovevamo avere noi, nel portafogli! Non dobbiamo soffrire... ora siamo senza soldi e soffriamo! Dobbiamo avere cinquantamila (50.000) euro l'uno... in ...inc... in banca! ...inc... fare questo e fare quello! Il minimo dobbiamo averlo! Altrimenti nella vita non abbiamo fatto niente! Non possiamo stare così! G: ...inc... ...omissis...

La naturale inclinazione dei SODANO ad ottenere il rilascio di provvedimenti autorizzativi attraverso un illecito scambio di favori, e in particolar modo la familiarità di questa propensione nel rapporto con CANNOVA, risulta eloquente anche nella conversazione che segue, in cui SODANO Calogero riferiva al CANNOVA di essere stato avvicinato da un uomo dell’entourage del Presidente Lombardo, per un sostegno politico, in cambio del quale SODANO avrebbe chiesto “il rilascio dei decreti”, facendo riferimento evidentemente ai decreti AIA per le discariche di Noto e Pachino. progressivo nr. 1589 delle ore 11:32:33 del 15.03.2012 dalla durata 02:00:07.680

(VOL. II aff. 622 ss) Gianfranco Cannova Calogero (detto Lillo) Sodano

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Gianfranco Cannova: Oh... Lillo... Calogero Sodano: Buongiorno... Gianfranco Cannova: Meno male che stai venendo.. Calogero Sodano: Mii ma veramente io l'altra volta stavo venendo, poi giustamente lei disse lunedì.. Gianfranco Cannova: No poi ci fu malotempo... non lo so che è successo.. Calogero Sodano: Si c'è stato.. Gianfranco Cannova: ... poi in quella occasione.. Calogero Sodano: .. c'è il maltempo. c'è stata una pioggia.. Gianfranco Cannova: .. e infatti... Calogero Sodano: .. una cosa impressionante... Gianfranco Cannova: Prego, prego.. Gianfranco parla con una donna ...Omissis... Calogero Sodano: Come andiamo dottò... novità in generale cose.. Gianfranco Cannova: No... Calogero Sodano: Tutto fermo? Gianfranco Cannova: No sulla questione io l'ho tenuta ferma la questione perchè... Calogero Sodano: Ieri, per ora c'è "chistu" Presidente Lombardo che mi ha mandato a chiamare, tramite.. Di Mauro..perchè vuole una presenza alle elezioni, per... Gianfranco Cannova: ... che coglione.. perfetto Calogero Sodano: Ma io, gliel'ho detto di no, Mi dovete dare i decreti.. Gianfranco Cannova: Esatto! Calogero Sodano: Se mi date i decreti io vi faccio tutto quello che avete di bisogno .. mi dovete dare un segnale, anche perchè voi siete sempre nelle condizioni e i tecnici di, veramente siete veramente... guarda non è giusto che devono pagare le persone che sono impiegate per le pressioni politiche, cioè se noi la mettiamo sotto questo tasto, non è.... è sbagliatissimo.. cioè se lei... Si sente bussare, entra altro soggetto...Omissis... Calogero Sodano: Ehh io ho detto che, perchè... incompr...,è venuto Salvo Iacono, Salvo Iacono veramente è il segratario particolare di ...incopr... Gianfranco Cannova: Lo so lo so prima qua era Calogero Sodano: Ah qui era?!... è lui di Di Mauro, è mi manda a chiamare Di Mauro, Di mauro, "no ci rissi io", Di Mauro sà le cose come stanno, proprio voi tramite Giannuso mi avete messo nei guai, ora dopo che io ho parlato con Salvo Iacono, mi chiama Giannuso, l'Onorevole... Gianfranco Cannova: ...minchia... Calogero Sodano: E mi vuole parlare a Catania per le elezioni, ma.. Gianfranco Cannova: No no Lillo.. Calogero Sodano: ... ma come si permettono, mi prendono per mafioso.. Gianfranco Cannova: ... " Ma chi cià ghire"... Calogero Sodano: ... mi prendono per mafioso, mi fanno, mi dicono, fanno casino, si inventano pure minchiate che di questo si tratta... io sono pulito come un pesce... cioè non io solo.. io e la mia famiglia e tutta la mia settima generazione, non so se mi spiego..noi proveniamo da famiglie pulite, e io c'ho un curriculum di denunce fatte ai mafiosi che non finisce mai, cioè non so se mi spiego..guarda.. cioè fatte ai mafiosi, quando fanno a me un danno, qualsiasi cosa mi “fannu io i denunciu", a me, sono stato sempre contrario, e io me la faccio sempre lontano...da queste cose.. Lillo risponde al cellulare... omissis... Calogero Sodano: Cioè io, sono stato chiaro con loro, io datemi un segnale, quale segnale, rilasciatemi i decreti che sono tecnicamente sono in regola, nessuno può dire di no c'è un problema tecnico, ora noi dopo che abbiamo avuto quella conferenza di servizi, quella conferenza di servizi, che noi... Omissis dal minuto 12.43.24 sino alla fine.

I colloqui che seguono tra CANNOVA e i SODANO sono inerenti i decreti AIA per le due discariche di Noto e Pachino. È significativo notare come CANNOVA, durante queste conversazioni, più che a pubblico funzionario, si atteggi a vero e proprio “consulente tecnico” dei SODANO, elargendo i giusti consigli e cercando di ottemperare a quanto gli viene richiesto (come quando gli verrà chiesto di fissare al più presto il collaudo per una discarica), continuando ad evidenziare disinvoltura e parzialità nella trattazione degli affari del suo ufficio.

Progressivo n°: 13461 Data : 09/03/2012 Ora : 10:12:42 Durata : 0:04:46

(VOL. II aff. 241 ss) C: CANNOVA GIANFRANCO S: SODANO CALOGERO (detto LILLO)

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C: Pronto! S: Dottore buongiorno Lillo sono. C: Uhè! Lillo buongiorno. S: incomprensibile poi nie... incomprensibile... la possibilità... incomprensibile... che poi martedì ho avuto un altro impegno... C: E vabbé non si preoccupi. S: Di Pachino... incomprensibile.... il parere? C:Su... non ho capito, su Pachino? S: Su Pachino già avete emesso parere dico? C: No, ancora no Li! S: Eh, ho capito, va bene. C: No, non faccio niente perché aspetto novità. S: Va bene, perché... esatto. Io lunedì che siete aperti siete come ufficio? Quand'è.. quand'è aperto al pubblico l'ufficio? C: Martedì! S: Martedì. Allora ci vediamo martedì dico, di mattina? C: Va bene Li! Va bene. S: Va bene dottò? C: Ok. S: Tutto a posto dottò? Tutto a posto? C: Si si, tutto a posto grazie. S: Ah, poi ho richiesto io, ho richiesto io il parere la tecnico del comune, il comune mi ha dato parere tecnico, giusto? C: Si. S: Mi ha dato parere tecnico, praticamente il parere tecnico è positivo, il parere tecnico quello che ha fatto la cooperativa Ibla, l'ingegnere, però lui c'ha messo, lui c'ha messo, vedi quanto sono cretini, lui c'ha... loro c'hanno messo che nel piano... nel piano paesaggistico praticamente la zona... la zona il progetto è da rivedere in quanto il nuovo piano paesaggistico redatto a febbraio del duemila... del duemila e dodici, non prevede la realizzazione della discarica, lui dice, di su, ma... ma se io c'ho... C: Il piano paesaggistico deve essere approvato prima non è che così uno perché dice che passa una cosa... S: Ancora sono...si si, contai io ho chiamato la dottoressa Trigili, la del... della Sovrintendenza di cosa... C: mmm... S: Ci ho detto voi avete il decreto, voi avete un decreto, e poi ancora noi lo dobbiamo attuare il piano paesaggistico ancora. C: Appunto! Appunto... S: Com'è che questo di qua... e poi dice è di competenza della Sovrintendenza non è di competenza del Comune andare a rispondere su un piano paesaggistico. C: Ma infatti non è un vincolo, questo non è un vincolo, fino a quando non viene istituito il piano paesaggistico non diventa un vincolo. S: Si ma allora dico ma io non capisco questo... questo... questo... questo Comune che non può fare a meno del parere tecnico, ma ci dissi io ora questo parere tecnico lo porto alla Regione, visto che è positivo, scusatemi io lo porto alla Ragione per me è valido, il Comune me l'ha dato, parere tecnico positivo, della discarica. Giusto dottò? C: Va bene, va bene. S: E io glielo porto glielo faccio vedere lei... C: Vediamo. S:... giustamente, perché che succede? Noi abbiamo il parere... il parere della co... incomprensibile... tecnico che non erano convinti su alcune situazioni, loro l'hanno... l'hanno affidato a... a un tecnico e noi al Comune no... incomprensibile... perché il Comune dice noi non abbiamo la possibilità di pagarlo, dice, lo paga la... incomprensibile... contratto tra noi e il Comune dopo un anno questo ingegnere ha fatto la relazione tecnica positiva a nostro favore... C: Si. S: L'abbiamo richiesta ufficiale, il Comune incomprensibile Comune no... dice noi... se noi gli diamo il parere solo, parere tecnico positivo, questi diventa per noi un parere a tutti gli effetti, giusto? C: Certo. S: Che dirà un parere tecnico, dove va a togliere il problema nella conferenza dei servizi, diventa un parere no...per non dargli a me... tecnico secondo il Comune... incomprensibile... paesaggistico del Comune di incomprensibile..., io ho chiamato la dottoressa Virginia dice io sola non.... incomprensibile... un parere ... incomprensibile... il nullaosta... incomprensibile... piano paesaggistico ancora deve essere attuato... incomprensibile... no non è... incomprensibile... C: Li la sento a tratti, Lillo. Non la sento bene. S: Il piano attuativo, il piano paesaggistico non è stato attuato ancora... C: No e infatti loro non possono fare un vincolo su una cosa che ancora si deve fare. S: E che fanno il vincolo su una cosa che si deve fare? Oltretutto noi abbiamo il nullaosta, della Sovrintendenza. C: Appunto. S: Va bene dottò? C: Va bene va.... S: Martedì allora vengo?

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C: Si... si perfetto ci vediamo martedì. S: Va bene, la saluto dottò, la saluto. Arrivederci. C: Grazie arrivederci.

Progressivo n°: 15296 Data : 06/04/2012 Ora : 13:22:31 Durata : 0:06:32

(VOL. II aff. 293 ss) C: CANNOVA GIANFRANCO (CHIAMATO) S: SODANO CALOGERO (CHIAMANTE) G: SODANO GIOVANNI (CHIAMANTE) C: Pronto! S: Dottore Cannova l'ho chiamato per farci gli auguri. C: Eh! Lillo. S: Eheheheh! Come andiamo dottò? C: Buongiorno. Tutto a posto, grazie Lillo. Grazie del pensiero. S: Niente incomprensibile..., volevo che stavo venendo, poi mentre che venivo mi hanno chiamato indietro e... C: No, non ci sono problemi... S: Stavo venendo... C: No, tranquillo, tranquillo, no neanche per venire a scoppare fino a qua. Grazie, grazie. S: Va bene, novità ce ne sono, so che stanno facendo... una conferenza... C: Si, qualche novità c'è, Lillo. S: Va bene. C: Qualche novità c'è. S: Positiva mi auguro, giusto? non... C: Eh, se stiamo proprio sopra mi ha... mi hanno detto di fare la conferenza in modo tale da mettere in mora il Comune, visto che non si è ancora pronunciato. S: Certo! E ma giustamente dopo un anno, dottò, dopo un anno non c'è il silenzio assenso? incomprensibile diciamo ho contattato un altro avvocato incomprensibile che uno può fare incomprensibile... C: Diciamo che se c'è... se c'è la volontà politica... si può mettere in mora il Comune. S: Si, la volontà politica è quella di realizzare addirittura tutte e due le discariche, perché, parliamoci chiaro, cioè io ho messo in moto anche questo ah! Non so se l'ha capito dottò. C: Si ma la c'è quel cretino di Patella che si è messo di lato. S: Perché? Si ma quello perché si deve mettere di lato Patella? Cioè nel momento in cui noi facciamo tutto... C: E perché fece quel provvedimento, quel provvedimento che... che è tutto un programma. S: E che importanza ha giusto? Uno ne può avere dieci provvedimenti... C: E ha dato parere negativo, Lillo, questo è il fatto. S: Ha dato il parere negativo per quanto riguarda la 208... C: Pa... Patella si. S: ... la 208 ma nel momento in cui... C: E bisogna smontare... S: ... di tutte e due negativo a dato? C: E bisogna smontare questo. S: Tutti e due negativi li ha dato? ... C: Si.. S: ... no uno solo. C: ... no, uno solo, uno solo. S: Quello di Noto aspetta il Comune lui? Ma quello di Noto lui già... C: Si... S: ... può dare parere positivo, perché Noto già con la relazione tecnica positiva già volendo si può fare emettere il decreto, volendo, perché con la relazione tecnica positiva con il silenzio assenso è automaticamente già smontata la cosa. Non le nascondo... C: Lì, vediamo che succede, intanto si sta smuovendo qualcosa. S: No, ma non le nascondo che già il sindaco e l'ingegnere capo... intanto hanno... hanno hanno eliminato a... al dottore Adorno, l'hanno buttato fuori.. C: mmm.. S: E in...e hanno nominato un altro ingegnere e poi hanno... hanno... sono andati alla sovrintendenza, la sovrintendenza c'ha detto che il nostro nullaosta è valido, non c'entra niente il piano paesaggistico perché il decreto lo... lo cita che sono fatti salvi i nullaosta rilasciati antecedenti e che poi il nostro nullaosta, della sovrintendenza, è stato fatto secondo il piano paesaggistico già... C: Si!

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S: ... già prima, secondo il futuro piano paesaggistico, gli ha detto la dottoressa Trigili al Comune di Noto. Poi io ho chiamato all'ingegnere, dice stiamo emettendo parere positivo, il Comune mi ha detto. C: Si, si. S: Questa è una cosa importante. C: Beh! Buono e... ma già il fatto positivo è che si stanno smuovendo, perché non lo facciamo ora... S: Si. C: ... sotto le elezioni... S: E infatti dottò, parliamoci chiaro, cioè io... io pure io sono a disposizione però, dico, voglio un pochettino... o no? C: Giusto! S: Io dico... dico... C: Mi sembra giusto. S: Mi voglio candidare però voglio chiedere il voto mio deve essere... deve essere corrisposto anche di... di... sempre secondo legge dottò, io non sto parlando io di... di cose fatte co... o no? Secondo legge stiamo parlando... C: Si lo so, ma... S: ... non... non mi riferisco a cose illecite, giusto? Cose secondo legge. C: Si, lo so, lo so, lo so Lillo lo so. S: Io quando parlo io... io metto di mezzo se la legge lo prevede, se la legge non lo prevede che... che che che... che va bene, va bene lo stesso. Giusto? Va bene che no... non si approva quando la cosa è fuori legge, ma che me lo mettessero per iscritto, che secondo legge non si può approvare e mi spiegano i motivi, secondo legge, giusto? Sempre secondo legge. O no dottò? C: Si, giusto, giusto. S: No è che io sto dicendo... sto dicendo cose... io ai politici pure gliel'ho detto che mi hanno convocato, dico se c'è... mi date anche una motivazione negativa che mi mettete secondo legge io ho presentato progetti che sono negativi, io mi ritiro e vi dico pure... pure scusa, scusatemi. C: Si. S: O no? C: Giusto, giusto. S: Questo è, non è che uno sta dicendo cose... e loro siccome io ho fatto questi discorsi che hanno capito che c'è la buona fede nei nostri confronti che l'abbiamo fatto secondo le... la nostra buona fede e... e io allora ho detto che se per legge è giusta se la legge lo consente e se voi capite che... sono fatti secondo legge, noi si pot... potrei pure portarla avanti. Ma se trovate un pilo, cioè un pelo nel senso che qualcosa di fuori posto una cosa, me lo dite e io mi ritiro. E vi dico sempre grazie. C: Esatto. S: Questo è... C: Esatto. S: ... non è che vengono qua c'è niente niente... niente di nascondere oppure stiamo facendo qualcosa di... di illecito. C: Si lo so, ma infa... ma infatti bisogna puntare i piedi ogni volta, bisogna fare così e... S: Ora dottò, dico giusto? Non è che io uno... C: incomprensibile S: Dottò io intanto l'avevo chiamato solo per farci gli auguri, giusto? Non è che l'ho chiamato... C: Io appena ho novità, io appena ho novità mi faccio sentire. S: Dottò può autorizzare a Maragliano che una settimana dopo mi da una lettera per fare le... il collaudo che siamo pronti, si può dire, verso giorno sedici siamo pronti. C: Ho bisogno di una lettera vostra Lillo. S: Ah, ho capito, una lettera nostra, vabbé gliela mando io allora, va bene? C: Va bene. S: Dottò un attimo che le passo a Giovanni che gli fa gli auguri dottò. Capito? C: Va bene. S: Le passo a Giovanni. C: Si. S: Le passo a Giovanni C: Grazie, tante cose. Tanti auguri Lillo. G: Dottò non ci vuole bene più, c'ha abbandonati. C: Ehi! Giovà. G: Ma perché incomprensibile. C: Giovà sento male. G: incomprensibile. C: Pronto! G: Per Pasqua che fa? glielo porto…..(incomprensibile) C: No Giovanni, non ci sono per Pasqua, sono fuori. G: Ah! E allora io aspetto una sua telefonata che mi dice Giovà prenotami due tre giorni che sta... che stiamo così assieme andiamo a cenare... in qualche ristorante. C: Mi piacerebbe, mi piacerebbe. G: Ah!

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C: Mi piacerebbe, poi vediamo Giò. G: Dottò, i bambini a posto? A casa? C: Si tutto a posto grazie. Tutto a posto. G: Niente, stavamo venendo con Lillo poi abbiamo qua un problema e siamo tornati invece... ce li facciamo dopo... dopo Pasqua diciamo, ci vediamo... C: Va bene, va bene Giovanni, non ci sono problemi, grazie sempre. G: Auguri... auguri di buona Pasqua dottò. C: Grazie altrettanto. Tante cose.. G: incomprensibile C: Arrivederci, arrivederci.

Progressivo n°: 16092 Data : 20/04/2012 Ora : 11:21:29 Durata : 0:01:32 (VOL. II aff. 305 ss) C: CANNOVA GIANFRANCO S: SODANO GIOVANNI S: incomprensibile C: Pronto? S: Dottore... buongiorno dottore, Giovanni sono, dottò! C: E... Giovà! Buongiorno. S: E niente, ormai... ormai pure la voce se dimenticata di me, dottò, come sta? C: No, niente, ormai mi sono scordato tutte cose, Giovà, niente. S: Dottò, io le voglio bene. C: Grazie Giovà. S: Ma perché qualche sabato non viene qua, stiamo assieme... qualche venerdì e sabato? C: E Giovà e... appena riesco ad avere un po’ di tempo lo faccio, non si preoccupi che non me lo dimentico... S: Dottò... C: Non me lo dimentico. S: Dottò a che punto siamo? C: Stiamo lavorando Giovà, stiamo lavorando. S: Lei lavora... ma dico si fa sta cosa di Noto? C: Si, si... Si, si fa! S: Ma lei c'ha lavorato dottò? C: Si, ci stiamo lavorando. S: E quando pensa che potrebbe essere... C: C'è... c'è pure Lipari, c'è pure Lipari che sta lavorando assieme a me, lavoriamo tutti e due... S: Eh! No dico quando è... quando pensa che si può fare dottò? Che si può essere pronti. C: Ma io penso che dovre... debba uscire la prossima settimana. S: Vabbé, c’e bisogno che scendiamo noi dottore? C: No tranquilli Giovà. S: Ah! A casa tutto a posto dottò? C: Si a posto, grazie. S: Va bene dottore, già quando lei ha bisogno noi siamo qua a disposizione, una telefonata... C: Grazie Giovanni. S: Va bene dottò? C: Grazie. S: La saluto dottò! C: Arrivederci, arrivederci. S: ... mi saluti i bambini. C: Grazie. S: Prego. C: Arrivederci.

Progressivo n°: 16668 Data : 30/04/2012 Ora : 09:16:48 Durata : 0:00:00 (VOL. II aff. 326 ss) SMS:"Dott mi serve il collaudo per giorno 10 /05/ 2012 il dott Maragliano vuole mandato il fax per essere autorizzato".

Progressivo n°: 16682 Data : 30/04/2012 Ora : 11:40:41 Durata : 0:01:07

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(VOL. II aff. 327 ss) C: CANNOVA Gianfranco S: SODANO Calogero

Omissis da inizio al minuto 11.40.58 C: Pronto? S: Dottore CANNOVA, buongiorno, Lillo sono! C: Ueee, Lillo, buongiorno! S: Oggi, che è.... è in ufficio, lei? C: No, oggi no, Lillo, tutto chiuso. S: Ah, ho capito, lo immaginavo, infatti, dico, sarà sicuramente... Dottore, siccome, da giorno dieci, già ho parlato con GARAGLIANO. dice "Si faccia autorizzare dal dottor CANNOVA per il collaudo" dice "noi siamo pronti per fare il collaudo". C: Va' bene. Lunedì... martedì?Quand'è? Mercoledì gli facciamo il fax. S: Ah, perfetto. Quindi... Allora che fa', l'avviso, mercoledì, io? C: Si, glielo può dire, che gli facciamo il fax. S: Va' bene. Novità, poi per l'altra cosa, mi ha mandato quella cosa, tutt'a posto, va' bene... C: Sto aspettando che esce dalla firma, perchè per ora non c'è stato nessuno. S: Certo, per ora effettivamente... Va' bene, dottò, a mercoledì. Grazie dottore. C: Va' bene Lillo, ok, arrivederci, arrivederci. S: Tante cose, tante cose, arrivederci.

Progressivo n°: 16801 Data : 02/05/2012 Ora : 11:50:40 Durata : 0:00:53

(VOL. II aff. 329 ss) C: CANNOVA GIANFRANCO S: SODANO MICHELE C: Pronto! S: Si, dottore Cannova, buongiorno. Michele Sodano sono. C: Ehi! Buongiorno. S: E... niente, Lillo mi ha dato incarico di telefonarle per quanto riguarda il collaudo della discarica. C: Si, lo so, avevo detto a Lillo ieri che dovevo fare partire oggi la nota però abbiamo avuto l'ufficio bloccato perché siamo senza protocollo. S: Ho capito. C: ... c'è un guasto. S: Comunque, e... noi per il dieci siamo già disponibili, siamo pronti. C: dal dieci in poi? S: Il dieci, il dieci già noi possiamo... possiamo già... collaudare. Perché... C: Se mi chiama domani le faccio sapere qualche cosa. S: Va bene, grazie. C: Prego, arrivederci. S: Salve, tante cose.

Progressivo nr.2388 del 15.05.2012 delle ore 09:09:36 durata 01:59:07.040 (VOL. II aff. 625 ss) C: Gianfranco Cannova L: Calogero (Lillo) Sodano U: Uomo da identificare “Ingegnere” omissis da inizio a 09:52:31. L: Ha capito dottò, tutto cambiato è.. tutto cambiato, nei miei confronti loro dico, và..ah dottò nei miei confronti sono..sono diventati delle pecore, delle pecore a tutti i sensi, a parte dico.. C: Però per quanto riguarda Pachino? L: Anche..incompr.. C: C'è un discorso di..” U Sinnacu” L: No ma già con il Sindaco, già c'ho parlato, la stiamo cercando, io a Pachino sono..

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C: Pachino, è ancora più grave la questione, perchè il Sindaco venne cà a dire si..e poi disse no.. L: Ehh praticamente su Pachino, su Pachino c'è anche il discorso, che se io, omissis, che se su Pachino per esempio uno fa un ricorso su Pachino, è il ricorso più facile di quello di Noto..come ricorso..perchè io, perchè ho fatto questo progetto, perché il Sindaco mi aveva detto di farlo, e ci sono le prove che nella prima nella seconda e terza conferenza il Sindaco ha detto di si, quindi poi senza il problema tecnico il Sindaco non può dire di no. Ci deve essere un problema tecnico, proprio giusto, motivato. E quindi su Pachino noi siamo tranquilli pure, su Pachino.. ora stanno cercando la strada, prima la risolviamo Noto.. C: Quando ha l'elezioni Pachino? L: Pachino fra un anno. Ma loro stanno pensando, ovviamente, di dire, prima di… che usciamo Noto…incompr… e poi facciamo Pachino.- C: A livello politico… L: Incompr.… dice però abbassiamo un pò i codici..ci rissi problemi non ce ne sono.. C: Ma i codici erano già inerti. L: Già inerti, già inerti erano i codici.. C: E’ cchiù assai di chiddu che dicono ca… Incompr. L: Infatti ci rissi ancora dobbiamo abbassare i codici? Come, Penso che loro sono su quella strada che subito dopo Noto fanno, faranno Pachino. Però dico, sai perchè sono contento,...perché per me è una rivincita, capito? Perché nel momento in cui, la classe politica ti inventa una cosa rara, per… perchè capiscono che... C: Significa essere riabilitato. L: Si nuovamente, è un gioco politico..Poi quando hanno capito che Catanzaro si è schierato contro quella classe politica che non è con loro, allora come, dice che fa, prima mi ha promesso che era con me, e niente.. C: Perchè chissi sono.. L: Prima praticamente quando loro mi hanno.. incompr..allora hanno cominciato a capire..Catanzaro si è schierato contro di noi, contro MPA, capito..allora quando cominciano a capire che, praticamente.. C: Che cosa ha voluto Catanzaro...? L: Catanzaro per ora, è incompr.. sul PdL, parte Pdl e parte incompr..non si sa tra l'uno e l'altro hanno metà e metà..metà, mentre loro si sono completamente ignoto sulla parte incompr.. Catanzaro..quindi, non completamente… da quel momento in poi non hanno capito, dice allora come ti abbiamo fatto il favore e ci siamo messi contro Sodano .. capito.. senza che lo era..tutta una serie di minchiate una serie di che poi stavano rischiano che io, pronto ero per denunciare io..era che c'era mio cugino di mezzo e non facevo questa cosa, c'era mio cugino avvocato che ora.. C: Alla luce dei fatti meglio così.. L: Ma comunque alla luce dei fatti meglio così. meglio per il quieto vivere che uno… E’inutile, perchè io sono contrario a queste cose, non ho mai fatto in vita mia una denuncia a nessuno, a me si che me l'hanno fatta, ma io mai mi sono permesso...dottò vi ...incompr.. una discarica bellissima a Mungerratu, ma veramente bella, una villa abbiamo fatto.. C: Allora stanno facendo il collaudo? C: Venerdì mattina..il collaudo.. non l'hanno fatto perchè c'era un pò di lavori ancora che , giustamente, dovevano completare quindi non hanno.. U: Il problema che è venuto fuori, il problema tra virgolette, è che sul progetto definitivo è stato approvato senza la realizzazione della pesa. Con il,… la questione che c'era un contratto di comodato tra la Soambiente e la Sigemir..nel quale..in poche parole… C: Chiederanno appello! U: Si.. tutto ha un ritardo pure.. la valutazione viavas quindi, come fai..nell'esecutivo per un refuso che gli hanno messo incompr.. C: Ma non si può rifare l'esecutivo? U: No perchè sono stati consegnati tutti quanti ieri L: Nessuno è stato consegnato, solo alla Provincia.. U: Io ho preparato e per essere più..io C: E non lo potevano cambiare? L: Certo che si può cambiare, l'esecutivo si può cambiare. incompr. U: Aspetta, anche perchè io avevo fatto una cosa molto più comoda. Avevo fatto una piccola relazione nel quale gli dicevo che spiegavo che l'impianto di pesa incompr.. refuso era stato sbagliato, prima dell'esecutivo e ho scritto tutto quello che riguardava l'impianto riportando pure anche com' era nel progetto definitivo pure il contratto di comodato. Altra cosa anche per discorso delle terre armate che visto che stiamo lavorando a stralci, non c'è più bisogno di dover movimentare e muovere per un problema di stabilità ad un determinato punto si erano tolte pure le terre armate.. Omissis..dal minuto 09:58.05 sino al minuto 10:03.49 U: Ci sono state delle cose che parlando, oggi, non vorrei che poi possono venire fuori per i problemi e non abbiamo il collaudo e si allungano i tempi del collaudo.. L: No, il collaudo che c’entra, dobbiamo… C: Bisogna accertare di sostituire le tavole! L: Certo, le tavole… solo le tavole dobbiamo sostituire..no Dino l’ha detto C: Possono solo prendere atto del fatto che il progetto è conforme a quanto previsto

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L: Si, no Dino lo ha detto, siccome questo è un progetto non approvato e solo presentato voi potete sempre ripresentarlo, levate quella tavola e ne mettete un'altra tavola, l'importante è che lo fate timbrare dall'Ars regionale.. C: Io sono d'accordo. L: Io questo è, presentato.. C: Incompr.. L: No no assolutamente..giusto è, non è che..lo ripresentate di nuovo no tutto il progetto, la parte dove.. U: Per voi una copia giusto, una ce l'abbiamo noi già.. giusto per la relazione.. L: Una copia per qua.. C: Lo dobbiamo sostituire col comunicato. L: Ma non tutto il progetto dottò.. U: No no solo una relazione tecnica..il problema quello è.. L: Esatto. U: Gliela ristampo e gli metto corretto.. L: Di chiddu ci metti chiddu ca c'è nell'altro progetto chiddu approvato..pigghia.. e u metti qua.. è uguale..non fai altro che riportare quello che è stato approvato U: No no per me va bene io avevo pensato questa soluzione perchè mi sembrava la più incompr.. L: Questa, questa è quella.. U:Vis…,Visto che ci sono altre copie.. L: ..però giustamente..io non è che potevo cambiarlo se prima non venivo a parlare qua giusto dottò?..e neanche..poi noi avevamo presentato questo la polizza..così.. questa era la polizza.. C: Questa è ancora copia o l'originale?.. L: No questa copia è.. l'originale manca.. manca.. C: Questa è quella che io avevo vista e che avevo detto che andava bene..allora perché non la portate in originale..che c'entra.. L: Ah allora va bene.. copia.. copia.. C: Già l'avevo vista.. L: L'aveva vista lei si..era prima di farla approvare giusto? C: Aspetti un attimo, l'unica cosa che bisognava verificare e che avevo già fatto, era il tempo.. L: Il tempo di che? cinque anni abbiamo messo.. U: No sette anni l'abbiamo fatto..al 2019.. C: Questa qual è quella di gestione o costi gestione? L: Questa è gestione..i costi gestione è stata annullata..non si fa più come prima..prima della chiusura, dobbiamo farla, o no..? C: Si può fare anche dopo.. L: Si ricorda che prima mi avevano obbligato, quando per l'apertura della Siger mi avevano obbligato.. U: A fare pure la costi e gestioni.. L: A fare costi e gestioni prima.. C: Se no già incominciava a pagare... L: Prima e questo abbiamo fatto noi..e questo abbiamo fatto noi.. C: eh quanto dura la discarica? L: La discarica un cinque anni, dura dottò dall'apertura.. cinque più due.. U: Il progetto è stato approvato per sette anni.. L: cinque più due.. C: Quando scade l'Aia? L: Ehh l'Aia è stata rilasciata un anno fa..fra quattro anni scade.. C: A quindi è coperto.. L: Quindi fra quattro anni questa è coperta.. C: E' coperta si si..va bene,a posto.. L: Va bene..? C: Quando avete l'originale me la portate.. L: Questa va bè, già l'avete voi..questo permesso. C: Incompr.. in originali? L: No avete già la copia di questo..io deve essere.. C: la foto.. la fotocopia.. L: La fotocopia, non c'è bisogno che ti metto un visto..la Regione approva e protocolla così, io…o non c'è bisogno? C: No non c'è bisogno...questo è un obbligo derivante dalle deroghe.. L: Eh ho capito.. C: Quindi non devo approvare..devo soltanto attestare che avete consegnato, e questi qua li protocollo io.. L: Protocollo si.. no protocollo l'avete voi io non c'è l'ho il protocollo. C: Incompr.. U: No appena c'è l'originale.. C: Esatto..si..

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U: Protocolliamo..una copia te la prendi tu.. L: Va bene..

ANTONIOLI Giuseppe – CANNOVA Gianfranco

C) Cannova Gianfranco– Antonioli Giuseppe. per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in qualità di funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di somme di denaro in contanti, pari a diverse decine di migliaia di euro, da Antonioli Giuseppe, amministratore delegato della società OSMON Spa – con sede a Novara - a titolo di controprestazione per la commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedeltà, imparzialità e onestà, quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio dei necessari provvedimenti autorizzativi relativi alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas) e conseguente elettrodotto da effettuarsi all’interno della discarica sita nel Comune di Mazzarà S. Andrea (ME), gestita dalla TIRRENO AMBIENTE Spa, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di problematiche amministrative, il comunicare preventivamente e continuamente tutte le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto all’interno della P.A. e comunque metteva a disposizione la propria funzione a tale titolo. In Palermo, dal novembre 2011 al febbraio 2012 L’imprenditore Giuseppe ANTONIOLI, oltre ad essere il proprietario di svariate società, è l’amministratore delegato, tra le altre, della società OSMON Spa che, all’interno della discarica gestita dalla TIRRENO AMBIENTE Spa, presso il Comune di Mazzarà S. Andrea (ME), utilizzando la captazione dei biogas prodotti dagli RSU (rifiuti solidi urbani) della discarica, ha costruito un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas) e conseguente elettrodotto (VOL. III aff. 353 ss) Nell’ottenimento delle prescritte autorizzazioni, ANTONIOLI è ricorso al contributo del CANNOVA, anche questa volta “al soldo” dell’imprenditore di turno. Prima di riassumere la complessa procedura culminata con detta autorizzazione, è opportuno partire dal riscontro a questo ennesimo episodio corruttivo di cui il Nostro è stato protagonista. In particolare, si richiama fin da subito la conversazione telefonica intercettata il 21.2.2012 tra il funzionario regionale e l’imprenditore piemontese. Questi contattava il CANNOVA, sollecitando un incontro a breve per impellenti comunicazioni da fargli di persona. Giunge quindi il giorno in cui ANTONIOLI e CANNOVA si incontrano: il 29.2.2012, i due si trovano a bordo dell’auto del CANNOVA e lì, pensando di essere al sicuro di non poter essere intercettati, ANTONIOLI rivelava al CANNOVA il perché aveva bisogno di vederlo con urgenza. È in questa occasione che emerge la dazione corruttiva di cui CANNOVA era stato a suo tempo beneficiario. E infatti, la prima parte della loro conversazione ha ad oggetto il recupero da parte dell’ANTONIOLI di una somma di denaro, 12.000/00 euro, data nel passato al CANNOVA: ANTONIOLI sta subendo una verifica fiscale e deve giustificare agli organi accertatori l’uscita del denaro versato al CANNOVA; denaro, che dal colloquio risulta essere stato consegnato per contanti in più quote mensili. Sarà CANNOVA stesso a suggerire come giustificare la fuoriuscita di questi importi mensili all’ANTONIOLI dicendogli: “Va beh, poi voi, magari, lo impostate come recupero crediti”. I due quindi, a tal fine, decidono di simulare che nel passato una delle società di ANTONIOLI, la concessionaria di autovetture “Autoarona S.p.a.”, abbia fatto un prestito per l’importo suddetto al CANNOVA; quale sia stato poi il reale motivo di questa rilevante elargizione di denaro da parte dell’imprenditore novarese al funzionario regionale è facile intuirlo: CANNOVA, infatti, ha fatto parte, quale rappresentante dell’ARTA, nell’anno 2008, della Conferenza dei Servizi per il rilascio dell’autorizzazione per la costruzione dell’impianto di produzione di energia elettrica alimentato da biogas della OSMON Spa, fornendo un proprio parere. La logica deduzione a cui si giunge, deriva - oltre che dalla ormai ben nota propensione del CANNOVA ad essere facilmente corruttibile - anche dall’anomalo interesse che sempre lo stesso CANNOVA mostrerà nella vicenda autorizzatoria (come di qui a breve si illustrerà) affinché l’ANTONIOLI entri in possesso della prescritta autorizzazione di esercizio, mettendosi a disposizione per il raggiungimento di siffatto risultato. Di seguito, le conversazioni sopra commentate: dapprima le due telefoniche preparatorie dell’incontro tra ANTONIOLI e CANNOVA, e poi la trascrizione dell’intercettazione ambientale captata in occasione di tale incontro.

Progressivo n°: 12362 Data : 21/02/2012 Ora : 16:19:14 Durata : 0:02:47 (VOL. II aff. 217 ss)

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C: CANNOVA Gianfranco A: Antonioli Giuseppe Omissis da inizio a min. 01:20.830 A: E poi dimmi, quando in settimana, quando posso venir giù a trovarti. Dimmelo quando possibile così mi organizzo... C: No, io su questo mi riservo di darti informazioni, perché una volta che acquisisco questi dati, vado ad interloquire io, dopodiché... A: No, perché io ti devo vedere! C: Si... A: Gianfranco, io, comunque, a te, ti devo vedere! Punto! C: Ho capito. Mah, Giuseppe, per scendere...io qua sono! Non ho difficoltà. A: Ecco. Però, tu, prima di (incompr.)poi dimmi, io... prima di... prima della fine settimana, ti v... ti vorrei vedere. C: Prima della settimana... Giuseppe, qua sono! A: D'accordo! Aspetto..ordini C: Questa settimana non devo muovermi. A: Ok, allora aspetto... C: M'impegno per il ventotto a pranzo, ma, la prossima settimana, il ventotto.. A: Va' bene, aspetto tue indicazioni allora, te la mando subito...( una email, ndr.)

Progressivo n°: 12824 Data : 28/02/2012 Ora : 13:44:22 Durata : 0:01:38

(VOL. II aff. 223 ss)

A: ANTONIOLI Giuseppe C: CANNOVA Gianfranco A: Gianfranco? C: Eh, Giuseppe, scusami per oggi, ma ero ingessato... A: Nessun problema. C: Ehm... per quanto riguarda questo stronzo, non sono riuscito a contattarlo. A: Mh.. C: Ho cercato anche per altri versi di avere notizie traverse e non mi risulta niente. Quindi non so, ad oggi, se domani c'è o non c'è. A questo punto, visto che tu devi scendere in ogni caso, scendi e vediamo di che si tratta. A: Senti ma il (incompr.) ce l'ha lui o (incompr.)relazioni con te, no? C: Scusami? A: C'era anche il suo capo che era più in relazione con te. C: Si. A: Eh... C: Va' beh, intanto scendiamo, andiamo a vedere chi troviamo, qualcuno lo becchiamo in ogni caso. A: Ok, tu le carte che ti ho mandato sei già riuscito a dargliele o me le porto dietro domani? C: Mah, io ho soltanto una copia, un documento, un foglio. A: Si, ma, per capire, tu sei già riuscito a parlarne, oppure... C: No, no, no, completamente! No, completamente, non sono riuscito a contattarlo proprio. A: Va' ben, io, quando arrivo domani, eh.. va' beh, ti telefono e tu mi dai istruzioni su cosa fare. Io dovrei atterrare a Palermo alle dieci e mezza... C: Scendi...scendi su Palermo, no? A: Si, dieci e mezza. C: E quindi, vieni a trovarmi in ufficio che da li provvediamo. A: D'accordo, ok. Grazie mille. A domani. Ciao, ciao. C: Figurati, a domani! Ciao.

A seguire quindi la conversazione ambientale integrale sopra già esposta:

Progressivo n°: 509 Data : 29/02/2012 Ora : 12.16.27 Durata : 00:13. (VOL. II aff. 7 ss, 10 bis ss) CANNOVA Gianfranco successivamente indicato con la lettera “C:” ANTONIOLI Giuseppe successivamente indicato con la lettera “A:” Entrano in auto Omissis

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A: A Pino gliel’hai già detto che deve scendere lui? C: A Pino? A: Si. C: No. Mi ha telefonato un po’ di tempo fa, all’incirca… che lui era ancora in coso, in Africa.. A: Un secondo solo che recupero i documenti. C: Si. Scende dall’auto. Gianfranco parla al cellulare. Omissis.. A: Dobbiamo aspettarlo. C: Si. A: Senti c’è una cosetta che dobbiamo mettere a posto. In quanto…. C: Aspetta che mi sposto intanto dall’altra parte così facciamo uscire i colleghi. A: Adesso stanno facendo tutti delle verifiche sui movimenti contanti… C: Si.. A: Andando anche indietro, perché c’erano dei limiti, per cui anche se tu versi mille euro al mese, su quell’operazione, ma se ne hai versati per un anno di fila, ti vedono l’operazione in contanti per la totalità dei dodicimila euro. C: Oh! A: E, questa, viene immediatamente segnalata. Siccome da noi son venuti… C: Mhhh… A: … ed han visto alcune pratiche, io la tua l’ho tolta, fu fatta sparire! Ti ho fatto tornare debitore, di quella cifra, ok? E quindi adesso tu poi mi dovrai fare un bonifico. SI SENTE IL RUMORE DI FRUSCIO DI BANCONOTE C: Ah, addirittura? A: Guarda Gianfranco, così siamo tutti… non tranquilli, di più. C: Minchia… (sibilato a denti stretti) Va’ beh, Giuseppe, eeeh… A: Mi dispiace, maa… C: No guarda, io… A: E’ meglio così, è meglio così. Sono dodici, tondi. C: E questo,ehh importo, ehh, basta a giustificare... A: Si si, è quello che manca. C: Ok. A: Era stato pagato coi contanti, C: Si, no, non mi ricordo adesso…. A: Eh! Io sono andato e li ho tolti tutti!! Iii… diciamo così, i versamenti che c’erano, perché io ho visto adesso, quando venivano a verificare, facevano la verifica, vedevano le operazioni e facevano la somma. Trovavan fuori segnalazioni. C: Certo… A: Quindi, cioè, segnalazioni (incompr.) fan casino. C: Certo, bisogna andare poi a giustificare… A: Ecco. Onde evitare… C: I movimenti.. A: Onde evitare… C: Va’ beh, poi voi, magari, lo impostate come recupero crediti… A: Ma guarda, io ti mando una raccomandata, dico ”Ci risulta… vedi che sei quello scoperto”, tu ci scrivi dicendo… C: Quindi aspetto la raccomandata, o non c’è bisogno? A: Ah no, per me non serve! Io non… tu mi paghi ed è finito lì… (incompr.) C: Mii… mi occorrono gli estremi, fammi mandare una email daa.. A: Si, si… C: Dalla segretaria… (incompr.) Ce l’avete ancora quella… in gamba… A: Si si si… Pausa, rumori di marcia. C: Che cazzata, guarda… A: Guarda, io, sono forse iper tutelante, ma tutte le persone che hanno avuto a che fare con me, guarda, hanno avuto problemi zero! Zero! C: No, ma fai bene. Fai bene. Fai bene perché noi siamo in uno stato di polizia, quindi…. A: Se vengono e mi dicono :” Eh, ma questo signore non ha ancora pagato dodicimila euro…” Si, è un mio amico, mi ha chiesto tempo… e gliel’ho dato. Punto! Ma ti deve pagare però, non c’è che te l’ho regalati, se invece vedon che c’è stato pagamento… Il pagamento in contanti, adesso, hanno acceso una lente così e stanno andando indietro. (incompr.) C: Quindi, la questione è retroattiva, addirittura?! A: E si, eh! Perché c’erano dei limiti. Adesso è mille euro. Prima eran cinquemila, prima, se ti

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ricordi. E questa è un’operazione da dodici… C: Chiaro! A: E quindi che se io faccio cinque un anno, cinque l’anno dopo, due dopo.. dopo.. dopo.. in tre anni, te la leggono e te la leggono dodici. Punto, finito. Sapevo di darti una scocciatura, ma… C: Noo… L’importante è stare tranquilli, che, Giuseppe credimi, in uno stato di polizia se riescono a puntarti, minchia, ti smontano, ti portano proprio alla depressione totale. A: Infatti…

A riprova che poi CANNOVA abbia effettivamente fatto quanto richiestogli dall’ANTONIOLI, e che nel passato vi sia stato questo passaggio di denaro in contanti tra i due, vi è la traccia di un bonifico (VOL. II aff. 1018 ss) effettuato in favore della Autoarona con dicitura “per saldo rif. VS NOTA N. 1051020”, per un importo di euro 12.002,22, effettuato in data 03 aprile 2012, dal conto corrente nr. 300489797, intestato allo stesso CANNOVA, presso la filiale Unicredit n. 28646 di via Ausonia in Palermo.

Nella seconda parte della conversazione, CANNOVA poi suggeriva all’ANTONIOLI, al fine di “sollecitare la pratica” presso l’ARTA con il suo dirigente coordinatore, l’Ing. Natale Zuccarello, di mandare a parlargli il presidente della Tirreno Ambiente S.p.a., Giuseppino Innocenti. CANNOVA poi non mancava di offrire i suoi “buoni servigi” all’imprenditore di Novara: i due, infatti, parlavano della possibilità di far partecipare la società dell’ANTONIOLI ad ulteriori bandi di gara per la costituzione di altri impianti, ovviamente da farsi tutti nell’isola. CANNOVA giungeva, addirittura, a scoraggiare l’ANTONIOLI dal partecipare ad un bando di gara per la costruzione di un impianto che avrebbe sviluppato una potenza in megawatt a suo dire troppo bassa e, quindi, poco remunerativa. Appare evidente dal contesto della conversazione su riportata che CANNOVA, abusando delle sue funzioni, prospetti all’imprenditore la possibilità di avvalersi di informazioni privilegiate; informazioni che sarebbero fornite dal funzionario regionale all’Antonioli unicamente in forza della rilevante posizione che riveste all’interno dell’Assessorato al Territorio. Di seguito, il prosieguo della conversazione ambientale commentata:

C: Giusè, per quanto riguarda quello stronzo… A: Si? C: Siccome con Pino si conosce… A: Si? C: Questo qua, ha il vizio di… A: Si? C: Sollecitare la … (incompr.). Pino sa già come stanno le cose, perché l’ho avvertito nel passato. A: Si C: Però il passaggio è meglio che lo faccia lui. Io l’ho già fatto e mi è stato detto :” Hai interessi con questa pratica?” A: Si chiama ing.? C: ZUCCARELLO. Pino non si deve esporre, deve semplicemente dire: “Me la vuoi fare?”, “Non me la vuoi fare? Vafanculo!” A: Però deve venire qua a dirglielo. C: Deve venire qua. Io già, questo segnale l’avevo trasmesso all’ing. FIEROTTI. La conosci Elena FIEROTTI? A: Si ma… capisco che è una molto, molto perbene, molto tran… molto… è una ragazza molto perbene, magari non aveva che da farsi spiegare da quell’altro ch’è un orso. Fra parentesi, il Pino è venuto a casa a dirmi ch’è ha visto un impianto per mettere il biogas a Gela, un lavoro di quelli di cui mi parlavi tu…. C: Si… A: Ed io, come d’accordo non ho detto niente… C: C’è una gara… Devono fare una gara per… Anzi hanno chiuso l’accordo con ASIA … (incompr.) Tirreno…. a Trapani. Però non so fino a quanto conviene, questa cosa, Giuseppe, perché era una quantità vicina al megawatt. A: Mhhh.. C: Hanno già chiuso con loro e… A: E basta. C: No, no, ma… oltre questo, Giuseppe, non so neanche se te lo avrei detto, perché essendo novecento chilowatt etc etc… cioè tu vai ad investire su di un impianto che ti da una produzione di un megawatt all’anno. Cazzo… quando li pigli i soldi? Invece noi dobbiamo cercare qualcosa di più consistente. A: Si si si. (incompr.) ha già fatto il sopralluogo con il progettista. C: Ah, quindi già ci siete andati? A: Si, certo. Pino è andato con (incompr.) . L’importante poi è prenderlo C: Certo, va’ beh, ma li, nel frattempo ci sono, sai, ci sono altri contratti che stanno scadendo e che

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non vengono rinnovati. Non avendo le prerogative per il rinnovo, decadono e si rifà la gara, si fa’ l’affidamento, come intendono impostare. A: E lì.. C: Tanto io lo vengo a sapere, appena c’è una… L’annullamento di un parere sul biogas, lo vengo a sapere direttamente. Purtroppo ci sono… c’è il piano rifiuti che sta uscendo che è penalizzante nel settore delle discariche perché LOMBARDO non vuole più fare discariche, LOMBARDO vuole creare l’emergenza ai rifiuti, facendo esaurire la disponibilità di abbancamento alle discariche esistenti, quindi riempiendole e poi creare l’emergenza per far sì che da Roma si fa dare i soldi per i termovalorizzatori. A: Torna un’altra volta? C: Il suo scopo è quello, perché il suo business sta in questo… Ad oggi ci sono circa quattro milioni di metri cubi residui… A: Si.. C: Con questa disponibilità di rifiuti da abbancare e con le altre pratiche in essere, in ufficio, che dovevamo andare a sviluppare, praticamente arrivavamo ad otto milioni di metri cubi. A: Si.. C: Quando cazzo la facevano l’emergenza rifiuti? A: E quindi ti ha bloccato le pratiche? C: E quindi mi ha bloccato le pratiche. Rsu non ne facciamo più. Perfetto. Risultato, bisogna aspettare… o che esce con me, oppure che, riusciamo a dare un taglio diverso. A: Come fa a bloccarle, scusami? C: Ha il piano rifiuti. A: Ah, col piano rifiuti… C: Semplice. A: Perché mette dentro già li i termovalorizzatori? C: No. Non ti crea più le condizioni per far sviluppare quella discarica. Ti dice che nella provincia di Agrigento, non ci vanno più discariche nuove, di conseguenza se c’è una discarica da andare a realizzare ad Agrigento, non è coerente col piano rifiuti, quindi viene bocciata. A: E l’ampliamento delle esistenti? C: Quello si, quello viene consentito…. Scusami Giusè. (parla con la moglie al telefono) Omissis… C: Fallo posteggiare dietro. Scendono dall’auto alle ore 12.29.05.

Questo essendo il chiaro riscontro all’episodio corruttivo tra ANTONIOLI e CANNOVA, qui di seguito si dà conto, in breve sintesi, dell’iter amministrativo seguito dall’imprenditore, e per il quale questi ha beneficiato CANNOVA per le sue intercessioni. La complessità burocratica del procedimento; le sue lungaggini e le battute d’arresto che lo hanno caratterizzato; la numerosità degli uffici istituzionalmente preposti a vario titolo nel rilascio dei singoli atti; i diversi interessi implicati: tutti questi elementi impongono di indicare le singole fasi e i contatti via via intercorsi tra i singoli funzionari e dirigenti coinvolti e il CANNOVA. Nel dettaglio, il procedimento che avrebbe dovuto portare la società dell’ANTONIOLI (nella quale ha figurato quale consigliere fino al 2005 anche Giuseppino Innocenti - presidente della TIRRENO AMBIENTE Spa) ad ottenere l’autorizzazione all’impianto di captazione del biogas ed il consequenziale elettrodotto presso la discarica di Mazzarà S. Andrea, ha subito nel corso degli anni diversi arresti. A riscontro, si rimanda all’analisi dei relativi atti acquisiti presso l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità - Dipartimento dell’Energia:

- in data 21 giugno 2007 , la OSMON presenta domanda di autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (VOL. III aff. 353 ss); in data 17.10.2008 l’ARTA invia il proprio parere all’Assessorato Regionale Industria (VOL. III aff. 355) in risposta ad una richiesta di valutazione per la conferenza dei servizi (CFS) da tenersi in data 20 ottobre 2008, nel quale in sostanza l’ARTA scriverà, a mezzo del dirigente pro tempore, Ing. Sansone Vincenzo del Servizio 2 Vas/Via (ove lavorava come funzionario addetto il CANNOVA Gianfranco), che: ” […] poiché la potenza termica complessiva non è superiore ai 50 MW il progetto non rientra tra le tipologie di cui all’Allegato IV, punto 2 lett.a) del D.Lgs nr. 4/2008 e pertanto lo stesso non dovrà essere sottoposto ad alcuna delle procedure di cui al D. Lgs. 4/2008”; quindi come da verbale di CFS (conferenza dei servizi), propedeutica al rilascio della prescritta autorizzazione di esercizio dell’impianto, del 20 ottobre 2008 , ove venivano acquisiti i vari pareri degli Enti interessati risulta che tra gli altri: “[…]Prende la parola l’arch. CANNOVA in rappresentanza dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente Servizio II, che consegna in conferenza di servizi il D.D.S. n.200 del 02.03.2007, debitamente conformizzato e si riserva di trasmettere all’Assessorato Industria gli atti propedeutici al rilascio dello stesso, acquisite dalle amministrazioni coinvolte nel procedimento istruttorio, nonché i verbali di conferenza.” (VOL. III aff. 356 ss).

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L’iter autorizzatorio subiva, però, una prima battuta di arresto quando, a seguito di due distinti sopralluoghi effettuati dapprima dall’Agenzia delle Dogane di Messina in data 20.10.2008 e successivamente anche dall’ARPA - struttura territoriale di Messina - in data 21.11.2011, entrambi gli enti rappresentavano al Dipartimento per l’Energia che la OSMON aveva già attivato l’impianto di conversione energetica, senza aver dato il relativo avviso di inizio delle attività alle Autorità Competenti (VOL. III aff. 361 ss). La società OSMON, a tal punto, si difendeva, adducendo di avere acquisito l’autorizzazione richiesta secondo l’istituto del cd silenzio-assenso, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 20 e 2 della L.241/90; per tale motivo la Osmon continuava asserendo di aver proceduto legalmente alla realizzazione ed all’avvio di esercizio dell’impianto.

Premesso ciò, si giunge alle risultanze investigative raccolte da quest’ufficio nella presente indagine a carico dell’imprenditore novarese.

Infatti, nel corso dell’attività tecnica effettuata si registrano diversi contatti telefonici tra l’ANTONIOLI e CANNOVA. L’imprenditore, viste le difficoltà incontrate nell’iter amministrativo relativo all’impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili presso il Comune di Mazzarà S. Andrea (ME ), nel novembre del 2011, decideva di contattare il CANNOVA chiedendo allo stesso di aiutarlo nell’ottenimento della succitata autorizzazione di esercizio. Il CANNOVA si mostrerà disponibile a tal fine, intercedendo presso il dirigente del Servizio 3 – Autorizzazioni e Concessioni - dell’Assessorato Regionale dell’Energia, Ing. Tinnirello Alberto, che in quel momento era il presidente della conferenza dei servizi (CFS), propedeutica al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’impianto di biogas della OSMON.

In data 18 novembre 2011, poco dopo il sopralluogo fatto dall’ARPA di Messina, si coglie una conversazione tra il Giuseppino Innocenti, presidente della Tirreno Ambiente Spa, società che gestisce la discarica di Mazzarà S. Andrea ove all’interno è ubicato l’impianto di captazione dei biogas della OSMON Spa - ove un tempo l’Innocenti sino al 2005 rivestiva la qualifica di consigliere , cfr. storico della compagine societaria (VOL. II aff. 896 ss) -. Nella conversazione emerge che Innocenti chiedeva al CANNOVA di aiutare l’ANTONIOLI e la sua società, intercedendo in tal senso con l’Ing. Tinnirello, un tempo collega del Cannova presso l’ARTA, al tempo delle indagini dirigente del Servizio 3, dell’Assessorato Regionale dell’Energia.

In particolare, si sottolinea una frase pronunciata dall’Innocenti “[…]posso dire ad Antonioli ..dargli il tuo numero di telefono dirgli di chiamarti se tu lo puoi mettere in contatto con costui, perché noi siamo nelle condizioni di fare tutto quello che bisogna fare, ma che non ci sia follia[…]”; tali parole lascierebbero pensare ad una proposta di corruzione nei confronti del Tinnirello, cui, ad onore del vero, non ha seguito alcun riscontro.

Progressivo n°: 6677 Data : 18/11/2011 Ora : 15:55:33 Durata : 0:06:42

(VOL. II aff. 145 ss) C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO) I: INNOCENTI Giuseppino (CHIAMANTE)

I: Allora, dal momento che tu mi hai parlato di quel ex collaboratore che c'era al territorio ambiente che adesso è andato di la all'energia... C: Si! I: Eh... eh.... com'è che già si chiamava questo quà? C: Ingegnere Tinnirello. I: Tinnirello, e... con questo qua... adesso io devo andare in Senegal , ma posso chiedere per gentilez.... posso dire ad Antonioli ..dargli il tuo numero di telefono dirgli di chiamarti se tu lo puoi mettere in contatto con costui, perché noi siamo nelle condizioni di fare tutto quello che bisogna fare, ma che non ci sia follia primo, e seconda cosa che le convocazioni arrivino soprattutto a chi deve fare le cose, cioè ad Osmon. C: Guarda e... io mi vedo stasera con lui, siamo assieme stasera a cena, quindi se vuoi posso interloquire direttamente con lui e... I: Mi faresti un grandissimo favore. C: Dopo di che potrei contattare Giuseppe Antonioli assieme a lui. I: Si e... tu ce l'hai ancora il numero di Giuseppe? C: Senti, l'avevo non mi ricordo se mi è rimasto, mi fai una cortesia... I: Va bene. C: ... me lo rimandi per sms?

Progressivo n°: 6685 Data : 18/11/2011 Ora : 18:15:15 Durata : 0:00:00

(VOL. II aff. 147 ss) CANNOVA GIANFRANCO (DESTINATARIO) INNOCENTI Giuseppino (MITTENTE)

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SMS: “Giuseppe Antonioli: 335 5901954. Aspetta la tua chiamata. Ciao, Pino”.

Cannova, quindi, non appena si è trovato in compagnia del suo amico Alberto Tinnirello, chiamava immediatamente l’Antonioli al fine di raccordarsi ed organizzare un incontro a tre:

Progressivo n°: 6699 Data : 18/11/2011 Ora : 20:37:30 Durata : 0:02:34 (VOL. II aff. 148 ss) CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) ANTONIOLI Giuseppe (CHIAMATO)

ANTONIOLI: Pronto CANNOVA: Giuseppe... Gianfranco! ANTONIOLI: Ciao Gianfranco. CANNOVA: Allora ascolta, sono in compagnia dell'ingegnere Tinnirello, il quale mi sta dicendo che c'è qualche difetto nella procedura, però questo discorso lo dobbiamo verificare di presenza. ANTONIOLI: Si. CANNOVA: Diceva che lui potrebbe riceverti o martedì o giovedì.. ANTONIOLI: O martedì o giovedì... CANNOVA: Si. ANTONIOLI: Va bene, quand'è che meglio? CANNOVA: E non lo so fai tu...forse giovedì è meglio. ANTONIOLI: Giovedì va bene. ma quindi mercoledì io non vengo alla conferenza? CANNOVA: Ah mercoledì c'è la conferenza? ANTONIOLI: E si. CANNOVA: Come si chiama la società..Giusè.. ANTONIOLI: Osmon. CANNOVA: Osmon.... Osmon. (Gianfranco si rivolge ad altro soggetto) No ma quale biomassa, è la discarica.. .si biogas della discarica. Senti Giuseppe allora è meglio fare martedì, mercoledì c'è la conferenza è meglio fare martedì. ANTONIOLI: Va bene. CANNOVA: Quindi martedì mattina vieni da me che ci andiamo assieme. ANTONIOLI: D'accordo. CANNOVA: E.. a che ora arrivi più o meno? Intorno alle dieci ce la fai? ANTONIOLI: Si adesso vedo gli aerei e poi toi chiamo... domani domani sento e poi ti dico eh? CANNOVA: Io alle 11.00 c'ho una conferenza. Dieci dieci e mezza. va bene Alberto dammi l'orario dell'aereo che poi vediamo. ANTONIOLI: Ecco ma io vengo mercoledì quando c'è la conferenza o devo venir giù il giorno prima? CANNOVA: No no io direi, vieni giù un giorno prima, martedi raccordiamo la questione con l'ingegnere Tinnirello, vediamo le carte ecc. ecc. dopodichè ne riparliamo mercoledì. ANTONIOLI: Va bene. CANNOVA: Se dobbiamo fare la conferenza, perchè al limite se noi avessimo.. ANTONIOLI: Sospendiamo. CANNOVA: E appunto, la possiamo anche sospendere, se riusciamo a capire come stanno le cose. ANTONIOLI: Va bene, d'accordo... allora io ti confermo che comunque arrivo martedì nella prima mattinata. CANNOVA: Martedì prima mattinata. Va bene. ANTONIOLI: D'accordo. Poi ti conf. ti dico gli orari e tutto. CANNOVA: Va bene perfetto, Giuseppe. ANTONIOLI: Ti ringrazio. CANNOVA: Figurati ci aggiorniamo. ANTONIOLI: Ciao.

Nella conversazione telefonica che segue poi CANNOVA chiedeva lumi al Tinnirello sulla situazione della OSMON: egli infatti era a conoscenza che l’Arpa aveva condotto presso il sito di Mazzarà S.Andrea un’ispezione, verificando che l’impianto operava senza la prescritta autorizzazione che poetva essere rilasciata soltanto dalla CFS, presieduta dallo stesso Tinnirello.

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Quest’ultimo, a tal punto, lasciava intendere di essere ben disposto ad aiutare l’ANTONIOLI e la sua società, riferendo al CANNOVA di aver prospettato l’”indispensabile” utilità dell’impianto al suo direttore generale, Gianluca Galati.

Di fatto, l’Ing. Tinnirello assume un atteggiamento a dir poco “singolare” nella vicenda OSMON: infatti, sebbene lasciasse intendere al CANNOVA che si sarebbe attivato attraverso le sue pubbliche funzioni, anche rallentando la sua attività di controllo - come Tinnirello dirà al CANNOVA in altra conversazione-, affinchè la OSMON entrasse in possesso dell’autorizzazione tanto desiderata, nei fatti Tinnirello si è comportato sempre in ben diversa maniera, tenendo un comportamento corretto e consono ai suoi doveri. In particolare, come detto in precedenza, il 23 novembre 2011 si è tenuta la CFS presieduta dal Tinnirello (VOL. III aff. 361 ss) avente ad oggetto la problematica che interessa la OSMON, per cui CANNOVA chiedeva l’intervento del medesimo Tinnirello.

Tinnirello, però, unitamente al suo Direttore Generale Galati, sottoscriveva un documento (VOL. III aff. 365 ss) in data 01 dicembre 2011,ovvero appena 3 giorni dopo la telefonata con Cannova di seguito riportata), ove faceva una segnalazione cautelativa a mezzo di raccomandata, con richiesta di accertamenti a vari organi di P.G. (Guardia di Finanza Comando Provinciale di Messina, Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina, Vigili del Fuoco di Messina e Azienda Provinciale Sanitaria di Messina), denunciando i fatti nei seguenti termini: ”[…] lo scrivente Dipartimento ritiene opportuno chiedere a codesti organi di Polizia giudiziaria ed Amministrazioni territoriali di voler effettuare, per quanto di rispettiva competenza i preventivi necessari accertamenti anche al fine dell’irrogazione di eventuali sanzioni, relativamente alle quali lo scrivente Dipartimento ha predisposto apposita richiesta di parere all’Avvocatura distrettuale dello Stato[…]”. Tale informazione, ovviamente riservata, non veniva fornita al CANNOVA. Inoltre, in pari data, il Servizio 3 dell’Assessorato dell’Energia, con un documento a firma del Direttore Generale Gianluca Galati (VOL. III aff. 377 ss), scriveva all’Avvocatura Distrettuale dello Stato, richiedendo un parere legale sull’intera vicenda OSMON, informazione anche questa che il Tinnirello, dirigente del Servizio 3, ometteva di dare al CANNOVA.

Di seguito quindi la conversazione telefonica sopra già commentata:

Progressivo n°: 7370 Data : 29/11/2011 Ora : 15:53:19 Durata : 0:03:38 (VOL. II aff. 150 ss)

C:CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) T:TINNIRELLO Alberto (CHIAMATO) Omissis da inizio al min. 15.55.17 C: Senti, ma anticipami per brevi cenni che cosa devo riferire. In pratica l'ARPA ha sollevato problemi per l'emissioni in atmosfera? T: Certo! E dice che è un impianto che opera senza il controllo delle emissioni in atmosfera, (incompr.) che loro non hanno fatto. C: Ah, che loro non hanno fatto. E perchè non l'anno fatto? Perchè non hanno l'autorizzazione! T: Non hanno l'autorizzazione... Anche il genio civile ha scritto all' Assessorato i Lavori Pubblici, dicendo che non hanno nulla, perché non hanno mai presentato progetto e che... però l'impianto è funzionante. C: Che conviene fare? T: Conviene fare... io non lo so, io facendo finta di niente... C: Facciamo la conferenza al più presto? T: Allora, facendo finta di niente, io ho scritto al direttore e gli ho detto:"Che devo fare?" Volendo prendere la cosa. Allora gli ho detto che è uno (incompr. per assenza segnale) impianto funzionante, che è utile e cose varie, quindi... gli ho prospettato la cosa che potrebbe essere fatto in sanatoria, però... Gli ho detto... C: Aspettiamo la risposta. T: Esatto. Quindi, aspettiamo la risposta e vediamo che mi dice. C: Ma, scusa un attimo, tu non sei in grado di prendere l'iniziativa indipendentemente dal direttore? T: La posso prendere io l'iniziativa. C: O c'è questa regola fra di voi? T: E no, e no, cioè no, no, assolutamente, però ci sono troppi enti già coinvolti, capito? C: Non in questi casi, no no no in questi casi, parlo in generale. T: Siii, in generale io c'ho delega di firma, io firmo tutti gli atti... C: Ah, va' beh, va' beh... T: ...i provvedimenti li firmo tutti io... C: Va' beh, va' beh, aspettiamo il direttore che risponde, allora, ok. T: Va' bene, va' bene, d'accordo.

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C: Ciao, grazie. T: Ciao, ci sentiamo domani, ciao. C: Ciao.

L’01 dicembre 2011, quindi nella stessa giornata in cui veniva inviata la denuncia dal Tinnirello agli organi di P.G., CANNOVA chiamava al telefono l’ANTONIOLI, e gli riferiva che, grazie ad una sua intercessione, il Tinnirello aveva inviato una nota al suo direttore generale per illustrargli l’utilità dell’impianto di biogas, chiedendo così una sanatoria amministrativa per la Osmon s.p.a.; CANNOVA, infatti, diceva testualmente all’Antonioli“[...]Ora... stiamo...stiamo monitorando la questione vediamo se riusciamo a convincere i superiori anche per la sanatoria e andiamo avanti.[…]”.

CANNOVA poi mettendo ancora i suoi “buoni uffici”, a precisa domanda di ANTONIOLI, rispondeva: ”[...]Antonioli: Ma allora e... secondo te riusciamo a portare a casa questa autorizzazione di sanatoria o no?Cannova: Guarda, le probabilità sono grosse.[…]”.

Anche tale condotta del CANNOVA rientra nell’ambito dei “servizi” che il funzionario infedele, dietro prestazione remunerata, ha messo a disposizione dell’ANTONIOLI.

Dall’ascolto dell’ambientale all’interno dell’autovettura del CANNOVA, che si riporta di seguito, emerge che in un recente passato vi sia stato tra i due il passaggio di una forte somma di denaro.

Progressivo n°: 7538 Data : 01/12/2011 Ora : 14:25:43 Durata : 0:04:33

(VOL. II aff. 159 ss) C: Gianfranco CANNOVA (CHIAMATO) A: Giuseppe ANTONIOLI (CHIAMANTE)

C: Senti ti ave... ti avevo chiamato... A: Si... C: ... anche nei giorni passati, solo tu non mi hai risposto, perché e... le cose si stanno complicando, in quanto l'ARPA ha scritto e... che non ha mai effettuato verifiche presso questo impianto, in quanto non... non è stato mai autorizzato dal alcun ente, preposto. E anche il genio civile sembra che abbia scritto in tal senso. Ora alla luce di queste considerazioni il mio collega doveva mandare un'ispezione, invece su sollecitazione mia ha mandato una nota al direttore, chiedendo se era il caso di, visto che c'è l'istanza e... c'è la conferenza ai servizi, quindi è un problema che è mancato per loro, perché l'istanza è ancora valida non è stata mai ritirata, e... se... di andare in sanatoria. A: Si! C: E quindi stiamo aspettando una risposta... (n.d.r.va via l'audio da min.01:22.320 a min. 01:39.060)………….. perché sarebbero oltre misura. A: No, ma noi eravamo già e... dell'idea che... la strategia nostra prevedeva appunto che il... l'ente prendesse un'autorizzazione in sanatoria, quindi... (incomprensibile) C: Aspetta, però fino a quando non c'era nessuno che se lo ricordava, noi ci stavamo muovendo autonomamente, invece adesso l'ARPA ha scritto "non abbiamo mai effettuato controlli presso l'impianto, in quanto non ci risulta autorizzato". Però ci risulta che sta lavorando. A: (incomprensibile) C: Hanno dato delle informazioni che era meglio che noi non sapessimo. A: Si, ho capito. C: Ora... stiamo...stiamo monitorando la questione vediamo se riusciamo a convincere i superiori anche per la sanatoria e andiamo avanti. Dopo di che... A: Io ti faccio, guarda che io sono... sono, sono in Africa e di pos... non so, sarà anche per quello ma io non ho mai visto chiamate tue, comunque ti faccio mandare e... una mail con... C: Oggi ti ho chiamato, Giuseppe, stamattina ti ho chiamato. A: Ah! No, stamattina non ti ho risposto... vabé, comunque sia, ti dicevo che ti faccio mandare una mail, dove.. dove se vuoi c'è indicato la ricevuta , la firma per ricevuta del genio civile di Messina, dell'ARPA, e... e di tutti gli altri enti. C: E di questi lo so. A: Nel 2007 hanno tutti ricevuto il progetto. C: Si si si, no no questo è leggittimo. A: Non so se questo può dare una mano, oppure no. C: No no, questo è leggittimo... no questo no Giuseppe, sai perché? Perché l'impianto nel frattempo doveva lavorare in forza di un'autorizzazione e in pratica... A: (incomprensibile) C: ... il professore Innocenti si è messo in testa che quella cosa valeva per silenzio/assenso e questo è il risultato.

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A: Si, ok, quindi noi e... io con lui gliel'ho accennato, gli ho detto che andavamo sulla strada della sanatoria punto, e andiamo e... lui non ci mette becco. Ma allora e... secondo te riusciamo a portare a casa questa autorizzazionie di sanatoria o no? C: Guarda, le probabilità sono grosse. A: Sono? C: Sono grosse, sono grosse! A: Non ti sento... (incomprensibile)... voglio dire... C: Si, sono buone, sono buone... A: ...abbiamo buone probabilità quindi? C: Si, buone probabilità, si sono buone,si. A: Ah!Ok, va bene. Ok! Ti faccio mandare via mail questa... questo elenco del di ricevute del progetto che hanno... che hanno avuto... C: Va bene Giuseppe. A: ... l'ARPA (incomprensibile), ti serve oppure no? C: Mandala... mandala in ogni caso, dopo di che e... ti fa... A: Te la mando in ogni caso. C: Si... ti faccio, ti do comunicazioni perché sto monitorando la situazione. A: Va bene d'accordo. C: Va bene? C'aggiorniamo allora, Giuseppe. A: Ti ringrazio, ciao. C: Ciao, ciao, statti bene. A: Ciao Gianfranco.

CANNOVA, quindi, in altra conversazione telefonica non mancava di vantare amicizie influenti che avrebbero potuto aiutare l’ANTONIOLI e si premurava di rassicurare l’imprenditore del nord, assicurandogli di poter arrivare financo al vice-assessore dell’Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici. Progressivo n°: 12040 Data : 15/02/2012 Ora : 17:32:34 Durata : 0:05:01

(VOL. II aff. 206 ss) C: CANNOVA Gianfranco A: ANTONIOLI Giuseppe

C: Giuseppe senti, e... non ci sono problemi per i lavori pubblici e... facciamo una cosa io lunedì chiamo ai lavori pubblici.... A: Si! C: ... fisso un appuntamento.... A: Si. C: Dopo di che ti richiamo e ti faccio sapere quando scendere. A: Va bene, intanto due carte ti mando una nota con scritto un po la sintesi della cosa o non te ne frega niente? C: N... no guarda e... io siccome fisso l'appuntamento per telefono... per telefono non riesco a interloquire sulla questione. A: Perfetto, d'accordo. Va bene! C: Quindi io direi tu supportati con tutti i pareri e le carte che gia hai... A: Si certo. C: Dopo di che li andiamo a... a citare appena siamo in.... ai lavori pubblici. A: Va bene, d'accordo. C: Va bene così. A: Allora io ti disturbo lunedì per sapere quando venire. C: Certo. Assolutamente.... A: Eh.... C: ...Giuseppe, non ti preoccupare. A: D'accordo. Va bene.

Progressivo n°: 12098 Data : 16/02/2012 Ora : 16:31:30 Durata : 0:01:20

(VOL. II aff. 208 ss) CANNOVA Gianfranco (CHIAMATO) ANTONIOLI Giuseppe (CHIAMANTE)

CANNOVA: Pronto.

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ANTONIOLI: Gianfranco, ciao Antonioli. CANNOVA: Wè Giuseppe. ANTONIOLI: Allora volevo dirti che la persona all'Assessorato dei Lavori Pubblici che è informato della nostra pratica e sembra che sia lui che la debba trattare e tal Dottore Fazio, oppure il suo capo o il suo sottoposto non lo so tal Rando . Però... CANNOVA: ... Rando... ANTONIOLI: ... L'Enel ha parlato con sto Fazio adesso non so io... CANNOVA: ... perfetto. ANTONIOLI: Uno di quei due lì insomma. CANNOVA: Va bene, Giuseppe hai fatto bene a dirmelo. ANTONIOLI: Tu li conosci? CANNOVA: Ehhh Rando. ANTONIOLI: Rando che tu sappia è il capo del Fazio e il sottosegretario? CANNOVA: Si si si.. ANTONIOLI: ... a ecco... CANNOVA: Si ma in ogni caso non ti preoccupare perché io dialogo con il Vice assessore. ANTONIOLI: Ok perfetto. va bene... allora.. CANNOVA: L'appuntamento lo prendo con lui. ANTONIOLI: Tu vai lunedì e fissi un appuntamento. E così vengo giù.. CANNOVA: Certo Giuseppe ti faccio sapere. ANTONIOLI: Grazie mille. CANNOVA: Figurati ciao buona serata.. ANTONIOLI: Ciao Gianfranco Si riporta poi una conversazione che avviene tra il CANNOVA ed il capo di gabinetto - e non il vice-assessore come invece CANNOVA aveva dichiarato all’ANTONIOLI - dell’Assessorato, Gandolfo “Gandi” Gallina, il quale nel corso della telefonata si mostrava notevolmente contrariato dei motivi per cui CANNOVA lo aveva chiamato. Progressivo n°: 12101 Data : 16/02/2012 Ora : 18:43:50 Durata : 0:04:56

(VOL. II aff. 210 ss) CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE) Gandi (CHIAMATO)

GANDI: Pronto. CANNOVA: Ciao Gandi, Gianfranco. Scusami se ti disturbo. GANDI: Chi sei? Gianfranco? CANNOVA: Gianfranco, Gianfranco Cannova. GANDI: Ahhhh ciao, come stai? CANNOVA: Bene grazie tu? GANDI: Tutto a posto, dimmi. CANNOVA: Senti volevo sapere Gandi, tu sei ai lavori pubblici vero? GANDI: Si. CANNOVA: Volevo venirti a parlare per una pratica che c'ha a Rando.. GANDI: Come? CANNOVA: Volevo venirti a parlare per una pratica che c'ha Rando.. GANDI: Chi? Rambo? CANNOVA: Rando. Rando, lo conosci? E' un collega dei lavori pubblici. GANDI: Rambo...ma chi, Silvester Stallone conosco io..Rambo. CANNOVA: Rando, con la D, con la Domodossola. GANDI: Ah Rando... CANNOVA: ... eh... GANDI: No non so chi sia...non so chi sia.. CANNOVA: Non lo conosci...e dovrebbe essere a quanto pare un collega lì, dei lavori pubblici. GANDI: Eh... che vuoi da me..? CANNOVA: Eh niente, non lo so, è una cosa di uno di fuori... volevo sapere se la potevamo portare avanti? Che a quanto pare sta soffrendo. GANDI: Non ne ho capito niente. E' una pratica..? CANNOVA: Che c'ha una società di fuori, di Milano... GANDI: Una società di fuori che significa? CANNOVA: Una società di Milano o di Bologna...

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GANDI: Ma di che cosa stai parlando, di che, se non mi dici l'argomento, Gianfrà non capisciu niente... è una pratica che riguarda quale.. CANNOVA: L'argomento te lo posso... GANDI: Quale argomento? CANNOVA: Te lo posso dire l'argomento, con le pratiche, con le carte in mano appena lo sò, Gandi perchè mancu u saccio io..io volevo semplicemente. GANDI: E allora di che cosa dobbiamo parlare, se non sai manco l'argomento? Gianfrà.. CANNOVA: Ti porto le carte e vediamo di che si tratta. GANDI: E ma io che fazzu u funzionario ora scusami eh, con il rispetto parlando...minchia tu mi porti i caitte e io mi talio i caitte.. CANNOVA: No nel senso che ti spieghiamo qual'è la difficoltà, dopodichè vediamo come risolvere il problema.. GANDI: (Si rivolge ad altro soggetto)aspetta Gianfra’ Omissis... ... Allora... CANNOVA: Allora... GANDI: Dimmi. Non ho capito niente. CANNOVA: Ci sono due strade... GANDI: ... Gianfranco, tu mi stai parlando di una pratica che io dovrei esaminare, di cui non sappiamo neanche l'oggetto? CANNOVA: No... che dovremmo cercare una soluzione comune appena conosciamo la... GANDI: Ma se non sappiamo l'oggetto di che parliamo... CANNOVA: Oh mi faccio mandare i fax di queste carte per capire di che parliamo e poi vediamo come affrontare il problema? GANDI: Si ma a noi che cosa ce ne frega, vorrei capire dico perchè.. CANNOVA: Perchè a quanto pare il problema è lì ai lavori pubblici... GANDI: Eh ho capito, ma tu pensi che quan con tutti i 200 mila problemi che ci sono io mi metto a parlare di pratica per pratica? Se c'è un problema che posso sciogliere politicamente e allora tu mi dici che parliamo e vediamo se è il caso che, dico, io mi ci applico, sennò se è una pratica qualsiasi scusa ma, di cui tu manco sai di che parli, ancora manco sai di che cosa parli e ne vogliamo parlare insieme la, scusami, per capirlo.. CANNOVA: Ti ripeto, mi faccio mandare le, i fax, dopodichè vediamo di che si tratta e vediamo come, se ti puoi occupare o no della questione. GANDI: Bo. CANNOVA: e scusami.. GANDI: Io per principio, io per principio, non mi occupo di pratiche che sono di questioni di carattere ordinario, se c'è una questione di tipo politico, allora è un conto, ma non è che posso mettermi cà a spirugghiare i caitte di l'avutri( a sbrigare le carte degli altri ndr).. scusami... per carità... CANNOVA: No che c'entra non è che te ne devi occupare tu, è per capire perchè questa pratica è ferma, per vedere se si può sollecitare. GANDI: Eh ma a me, ma scusa, ma tu mi stai chiamando, dico prima, di sapere di che cosa parliamo..!!!! Gianfrà, ma ti rendi conto??!! CANNOVA: Ma perchè nel frattempo volevo dirti quando mi potevi ricevere? GANDI: Perfetto, ma se tu mi chiedi di riceverti, che io, a parte che tu, tu non sei persona da ricevere, sei persona da incontrare, perchè sei un amico, e giusto? Prima t'ha convincere tu che è una cosa di cui vale la pena parlare, che cazzo, sennò chi cosa mi dumandi!!!? CANNOVA: Senti domani, mi faccio mandare i fax... GANDI: Parliamo del sesso degli angeli? Ci andiamo a prendere un caffè.. e parliamo del sesso degli angeli..ma non è che io tutto stu tempo.. io domani sono a Roma..non ho il tempo manco di grattarmi la testa... CANNOVA: Ecco visto visto, siccome ci sono parecchi impegni volevo capire quando potevo venire, nel frattempo..già..armato.. GANDI: E appunto, appunto, prima vedi di che si tratta e poi ne riparliamo..va bene.. CANNOVA: Allora ti chiamo lunedì, Ga? GANDI: Poi vediamo, va bene. Ciao ciao. CANNOVA: Ciao.

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Esigenze cautelari

Se alla stregua delle superiori considerazioni emergono indizi di colpevolezza più che gravi in

merito alle singole ipotesi di reato oggetto delle contestazioni provvisorie, in termini altrettanto

evidenti sussistono le esigenze cautelari rassegnate dal PM anche se, nella scelta delle misure

concretamente da applicare, le posizioni degli indagati vanno differenziate in base al ruolo

assunto da ciascuno ed al numero delle azioni delittuose rispettivamente imputabili.

Muovendo da Cannova Gianfranco appare evidente la sua posizione centrale nell’intera vicenda

processuale, non solo perché egli risponde di tutte e tre le ipotesi delittuose (ciascuna come visto

articolata in più fatti), ma soprattutto perché si è atteggiato come dominus dei diversi rapporti di

corruttela che lo hanno riguardato ed illecitamente arricchito mettendo “a disposizione” la sua

funzione pubblica e stabilendo un vero e proprio “sistema” di corruzione.

Il numero e la pervicacia delle iniziative illecitamente cercate e perorate dal Cannova, la sua

propensione al maneggio degli atti procedimentali con abusi, omissioni e favoritismi, nonché le

reiterate consegne di somme di denaro e l’elargizione o la promessa in suo favore e/o a favore dei

suoi familiari di svariate indebite utilità, confermano l’esistenza di un elevato rischio di

reiterazione di reati della stessa specie, un rischio che appare tanto più attuale e concreto se solo

si rammentano le locuzioni esternate dallo stesso Cannova circa l’ineluttabilità della sua

corruzione, almeno per mantenere un tenore di vita adeguato alle sue avide aspettative.

Rinviando a tutte le considerazioni man mano sviluppate per ogni singolo episodio delittuoso

(ciascuno di per sé particolarmente rilevante), sia bastevole riportare lo stralcio del seguente

dialogo che forse tra gli altri meglio esprime l’indole delittuosa di questo soggetto, tanto più che

cristallizza parte di una chiacchierata avuta dal Cannova con il proprio figlio: “G: Cioè, quello che io

guadagno in un anno, lui lo guadagna in un mese. P: E perché non ti da un po di soldi a tia (n.d.r. te)? G: Se io

lavoro mi da… mi da soldi pe… non regala nessuno niente, Paolo.Se tu li meriti perché sei bravo e lavori, te li

danno. …”.

Dunque la corruzione vista come un “lavoro” ed applicata come fosse una “regola di vita”.

Peraltro al fine di scolpire la gravità delle condotte nonché, di riflesso, la capacità a delinquere

del Cannova, non può sottacersi come la sua attività delittuosa abbia esplicato i suoi effetti in

riferimento a tematiche aventi notevoli ricadute economiche per gli imprenditori di volta in volta

interessati nonché delicati risvolti ambientali e per la salute collettiva come emerge anche dalla

Relazione operata dalla Commissione di verifica regionale nominata con Decreto n. 54/2014, di

cui si è detto trattando della vicenda Proto.

Degli elementi che complessivamente considerati portano a ritenere ancora attuale il rischio di

reiterazione dell’attività delittuosa anche a fronte del tempo trascorso dalla data di contestazione

dei fatti delittuosi dovendo al riguardo anche aggiungere che, se l’arch. Cannova è stato da

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ultimo trasferito dall’ufficio Servizio II – VIA – VAS dell’Assessorato al Territorio ed

Ambiente, continua comunque a ricoprire un ruolo attivo presso il Servizio protezione del

patrimonio naturale, al quale è stato assegnato dallo scorso 24.12.2013, come risulta dall’esposto

dell’Assessore Maria Lo Bello depositato in Procura in data 03.03.2014.

Anzi da tale esposto risulta chiaramente che questo trasferimento è stato laborioso ed avversato

tanto più che “… allorquando si è proceduto con la rotazione del personale anche il Cannova

veniva sollevato dal delicato incarico ricoperto, ma il provvedimento veniva reso vano già

qualche giorno dopo dall’intervenuta nota di un’organizzazione sindacale che ne contestava la

validità in quanto questi ricopriva il ruolo di rappresentanza; Cannova, quindi, tornava,

incurante, al suo posto senza alcun provvedimento di rassegnazione (ALL. 8,9,19); posto e

servizio ai quali mostrava di tenere molto tanto che, allorquando il Servizio che cura il rilascio

dell’AIA è passato tra le competenze dell’assessorato all’Energia, il Cannova avrebbe fatto di

tutto per seguire il servizio anche passando ad altro assessorato. Tale circostanza la apprendo

per le vie brevi dal direttore generale del dipartimento rifiuti. (…)” (cfr. p. 3 dell’sposto

dell’Assessore Regionale Lo Bello).

Quindi l’indagato ha dimostrato, fino alle fine, un attaccamento al servizio ambientale al quale è

stato a lungo assegnato davvero inusitato e che trova spiegazione alla luce dei suoi maneggi

delittuosi reiteratamente commessi nei termini sopradetti.

Ma conferma dell’attualità dell’esigenza cautelare in disamina non va neppure sottaciuto che il

Cannova, anche quando operava nell’Ufficio regionale incaricato al rilascio delle autorizzazioni

per le discariche, non mancava di spaziare anche in altri settori amministrativi sfruttando

amicizie, conoscenze e spendendo tutte le sue doti di abile manipolatore anche per influenzare

l’attività burocratica di altri uffici pubblici.

In termini chiari emerge anche il pericolo di inquinamento probatorio tanto più che, per come

osservato dal PM nella sua richiesta di misura, le indagini si palesano ben lungi dal considerarsi

concluse: sarà ovviamente necessario analizzare la documentazione acquisita (e da acquisire)

presso gli uffici pubblici, valutare la sussistenza di ulteriori fatti penalmente rilevanti,

identificare compiutamente tutti gli altri personaggi coinvolti nelle svariate vicende di interesse

processuale.

Del resto la propensione ad “alterare” i dati è già emersa in riferimento a tutte quelle iniziative

del Cannova volte a dissimulare i suoi interventi amministrativi prezzolati (anche con svariate

omissioni ed abusi) nonché finalizzate a concordare, in specie con il coindagato Antonioli,

strumenti “posticci” per nascondere il rapporto di corruttela.

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Delle esigenze cautelari complessivamente così spiccate da poter essere soddisfatte, almeno nei

confronti del predetto indagato Cannova, soltanto con la misura della custodia cautelare in

carcere chiesta dal PM dal momento che gli arresti domiciliari si palesano in concreto inidonei a

prevenire tanto il rischio di recidive quanto quello legato alla preservazione della genuinità della

prova.

Va anche aggiunto, sempre in relazione al Cannova, che costui in caso di condanna non potrà

beneficiare della pena sospesa peraltro in previsione di una condanna a pena detentiva che,

appunto in riferimento al numero ed alla gravità/pervicacia dei fatti delittuosi, va stimata in

termini senz’altro superiori al limite dei tre anni fissato dall’art. 275 co. 2 bis c.p.p. (come di

recente novellato dal D.L. 92/2014).

In termini parzialmente diversi si contorna la posizione dei restanti indagati dal momento che, se

anche nei loro confronti e per analoghe considerazioni, sussistono le sopra indicate esigenze

cautelari ex art. 274 lett. a) e c) c.p.p., il loro ruolo non può comunque essere paragonato a quello

del Cannova, almeno nella scelta della misura cautelare concretamente da applicare, profilandosi

decisamente più appropriata, nonché nei loro confronti pienamente idonea, la misura meno grave

degli arresti domiciliari e ciò anche nell’ottica di una valutazione prudenziale del predetto limite

ex art. 275 co. 2 bis c.p.p. in relazione alla pena detentiva da eseguire.

Riguardo alle esigenze cautelari, oltre a tutto quanto già osservato, in relazione all’indagato

Proto Domenico torna specificamente in rilievo il suo stabile, consolidato, duraturo e persino

confidenziale rapporto di corruttela intessuto con il Cannova nonché la sua altrettanto

spregiudicata disinvoltura nel cercare “scorciatoie burocratiche” di volta in volta ritenute

necessarie per l’esercizio della lucrosa attività imprenditoriale; un’attività peraltro gestita

valendosi di sotterfugi e di falsità, come emblematicamente accaduto per la vicenda dei fermi

impianto, sopra analizzate, e per come risulta dagli esiti della sopra ricordata relazione della

Commissione di verifica regionale.

Stesse considerazioni vengono in rilievo per gli indagati Sodano Nicolò e Sodano Calogero i

quali hanno manifestato tutto il peso della loro azione di corruttela cercata e voluta ma al

contempo da loro biasimata per l’eccessiva esosità degli esborsi, in specie a vantaggio del

funzionario Cannova (quello stesso che i predetti indagati ventilavano di poter ricattare per la

quantità di soldi ricevuti “sottobanco”).

Riflessioni non dissimili valgono per l’indagato Antonioli Giuseppe il cui profilo è segnato dalla

sistematicità della sua azione di corruttela e dal tentativo, altrettanto meticoloso, di camuffare i

pagamenti al Cannova con operazioni di comodo posticce pianificate con il predetto coindagato;

del resto è stato proprio l’Antonioli, nella conversazione più sopra presa in rassegna e

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commentata, a vantarsi del fatto che in riferimento ad altre vicende amministrative la sua azione

di corruzione non aveva destato “problemi”: “Guarda, io, sono forse iper tutelante, ma tutte le persone che

hanno avuto a che fare con me, guarda, hanno avuto problemi zero! Zero!”.

Nei riguardi dei predetti Proto, Antonioli e dei fratelli Sodano va ancora aggiunto che nei loro

confronti, appunto in relazione alla gravità delle rispettive singole condotte, nonché della

spregiudicatezza da ciascuno di loro dimostrata nei rapporti di fidelizzazione con il funzionario

corrotto, la pena in caso di condanna non potrà essere sospesa, secondo una valutazione

ovviamente espressa allo stato degli atti.

Non merita, infine, accoglimento la richiesta del PM finalizzata a disporre che gli indagati siano

posti in isolamento e che sia loro dilazionato il diritto di conferire con i propri difensori per

giorni cinque e ciò, non solo perché a quattro degli indagati vengono applicati gli arresti

domiciliari, nei termini predetti, ma anche perché quelle “eccezionali ed imprescindibili esigenze

di cautela” a tal fine paventate dal requirente non risultano concretamente dimostrate neanche

per il Cannova.

P.Q.M.

Visti gli artt. 272 e ss. artt. 284 e 285 c.p.p.:

- applica a Cannova Gianfranco, come sopra generalizzato, in riferimento ai sopra

indicati reati di cui ai capi A), B), C) ed in relazione alle esigenze cautelari di cui all’art.

274 lett. a), c) c.p.p., la misura cautelare della custodia in carcere ordinando, per

l’effetto, agli ufficiali e agli agenti di polizia giudiziaria che il predetto Cannova venga

catturato e immediatamente condotto in un Istituto di custodia per ivi rimanervi a

disposizione dell’autorità Giudiziaria;

- applica a Proto Domenico, Sodano Calogero, Sodano Nicolò detto “Giovanni” e

Antonioli Giuseppe, come sopra generalizzati, in riferimento ai sopra indicati reati loro

rispettivamente ascritti ed in relazione alle esigenze cautelari di cui all’art. 274 lett. a), c)

c.p.p., la misura cautelare degli arresti domiciliari, disponendo che i predetti non si

allontanino dalle diverse e rispettive abitazione che gli stessi indicheranno al momento

dell’esecuzione della presente misura; fa divieto ai precitati Proto, Sodano Calogero e

Nicolò nonché Antonioli di avere contatti, diretti o indiretti (anche a mezzo telefono,

fax, internet e simili) tra loro ed anche con persone diverse dai familiari che con loro

rispettivamente ed abitualmente convivono.

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Page 248: Cannova ordinanza di custodia cautelare cannova architetto gianfranco 7485 11-10308 11 ordinanza cannova proto f lli sodano

Manda alla Cancelleria di trasmettere la presente ordinanza per l’esecuzione al PM che ha

chiesto la misura nonché per il deposito per le comunicazioni e per tutti gli altri adempimenti di

competenza.

Palermo, 14 luglio 2014 .

Il Giudice delle indagini preliminari

Vittorio Anania

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