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Economia e gestione delle imprese

e Tecnica industriale e commerciale

Prof. Annalisa Tunisinia.a. 2006-2007

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PRESENTAZIONE DEL CORSO

Contenuti, obiettivi formativi e rapporti con altri corsi

Modalità didattiche

Testi e modalità d’esame

Ricevimento studenti e assegnazione tesi

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PREMESSA

L’IMPRESA COME SISTEMA COMPLESSO

L’AMBIENTE-MERCATO: COMPLESSITA’ E DINAMISMO

L’INTERDIPENDENZA IMPRESA-MERCATO

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La gestione del cambiamento

In un contesto ambientale dominato dalla complessità non esistono modelli di impresa di successo e di riferimento “assoluti”, “stabili” e “autosufficienti”.

Dominano piuttosto i concetti di “varietà dei modelli di riferimento”, “evoluzione” e “interdipendenza con il contesto ambientale di riferimento”.

Occorre sviluppare una visione integrata e processuale dell’organizzazione-impresa e dei suoi rapporti con l’ambiente esterno acquisendo sensibilità agli approcci ed agli strumenti

gestionali più significativi.

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Contenuti del corsoPRIMO SEMESTRE:

ELEMENTI GENERALI DELL’ IMPRESA• Connotazioni sistemiche d’impresa; funzioni di gestione

ed attori coinvolti; aspetti organizzativi• Obiettivo dell’impresa, finalità imprenditoriali e vincoli di

gestioneLE REALTA’ AZIENDALI E L’AMBIENTE DI

RIFERIMENTO• La varietà delle imprese• Il cambiamento ambientale• Industrializzazione, imprese e management

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LE BASI DI GOVERNO DELLE IMPRESE• Il vantaggio competitivo• Innovazione e knowledge management• (Le risorse umane)• (La responsabilità sociale)• Imprenditorialità e managerialità• Assetto istituzionale

LO SVILUPPO DELLE IMPRESE•I confini d’impresa•La dimensione aziendale più conveniente•Opzioni strategiche di corporate•Modalità di realizzazione delle strategie di corporate

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Testi per gli studenti frequentanti

Gandolfi V. (2006), II edizione, Il governo delle imprese. Economia e management, Uninova: Parma

CAPP. 1,2,3,4,5,7,8,11,12, 13, 14, 15, 16

Appunti e lucidi delle lezioni

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SECONDO SEMESTRE:

LA GESTIONE DEL BUSINESS• Strategie di business• Il trade off tra internalizzazione ed esternalizzazione di

attività• Customer satisfaction e integrazione dei processi• Il Business process Reengineering (BPR)• Sistemi informativi e capacità competitiva

IL PROCESSO STRATEGICO-ORGANIZZATIVO• Strategia generale• La pianificazione strategica

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• Analisi strategica• La progettazione organizzativa e finanziaria

VALUTAZIONI DI PERFORMANCE DELL’IMPRESA• Performance complessiva, competitiva e economica

IL MANAGEMENT DELLE AREE FUNZIONALI•Il management della produzione•Il management del marketing•Paradigmi di management

LA NEW ECONOMY: VECCHI E NUOVI FONDAMENTI

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Testi per gli studenti frequentanti

Gandolfi V. (2006) II ed., Il governo delle imprese. Economia e management, Uninova: Parma

CAPP. 6, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 28, 29, 30

Appunti e lucidi delle lezioni. Alcuni di essi potranno essere sostitutivi di parti di testo

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“un’organizzazione di beni e persone volta ad uno scopo produttivo” (def. restrittiva)

“un’organizzazione economica che, mediante l’impiego di un complesso differenziato di risorse, svolge processi di acquisizione e di produzione di beni o servizi da scambiare con entità esterne al fine di conseguire un reddito” (Sciarelli,2001)

L’impresa

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Gli elementi distintivi dell’impresa

La presenza di un’organizzazione

Lo svolgimento d processi di produzione

Le relazioni di scambio con entità esterne

La finalità imprenditoriale del reddito

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INPUT materiali, immateriali, umani

OUTPUT

TRASFORMAZIONE

SCAMBIO SCAMBIO

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Per svolgere tali attività l’impresa si compone di:

VARIABILI STRUTTURALI: l’assetto patrimoniale, direzionale, tecnologico, commerciale e finanziario

VARIABILI COMPORTAMENTALI: prassi organizzative, metodi di acquisizione di informazione, di conservazione di esperienze (sono espresse dalle risorse umane)

VARIABILI ORGANIZZATIVE: struttura e processi attraverso cui si organizzano e coordinano i fattori produttivi

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L’impresa produce e diffonde valore.

Questo valore generato dall’attività di trasformazione e di scambio è un valore utilità ossia legato all’uso che ne fa il cliente.

Questo maggior valore legato al processo di trasformazione dell’impresa, è dato dalla differenza tra prezzo che il cliente è disposto a pagare e costo degli input.

.

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La metafora della catena del valore

Le attività aziendali volte a generare valore sono rappresentate dalla catena del valore di M.E. Porter (1987).

Si tratta di attività concatenate dalle cui interconnessioni dipende la capacità di generazione del valore dell’impresa.

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La catena del valore

Attività infrastrutturali

Gestione risorse umane

Sviluppo della tecnologia

approvvigionamento

Logiin entrata

Attività operative

Logistica in uscita Mktg e

vendita

servizi

ATTIVITA’ PRIMARIE

ATTIVITA’

SUPPORTO

MARGINE

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Catene del valore, sistema del valore e filiere

Filiera tecnologico-produttiva (insieme di lavorazioni che devono essere effettuate “a cascata” per passare da una materia prima al prodotto finito)

Filiera industriale: è comporta da più filiere tecnologiche (ad es. auto)

Una catena del valore è una porzione di filiera tecnologica.

Una catena del valore è legata alle catene del valore dei soggetti a monte e a valle e il tutto forma un sistema del valore.

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Livelli di gestione

La gestione strategica riguarda le scelte fondamentali di medio-lungo termine sui rapporti impresa-ambiente:

Strategie complessive o di corporate

Strategie di business

Strategie funzionali

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La gestione direzionale governa tutte le attività che portano all’implementazione delle decisioni strategiche:

Funzione di programmazione

Funzione di organizzazione

Funzione di controllo

La gestione operativa attua nei fatti le decisioni strategiche e direzionali e riguarda il ciclo di produzione, di vendita, finanziario, logistico e di R&S.

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La concezione sistemica d’impresa

L’approccio sistemico è usato da molte discipline: scienze naturali, sociali, matematiche etc.

Esso è utile per capire la relazione tra un oggetto e le parti che lo compongono e il suo ambiente di riferimento. Serve a capire la struttura e il funzionamento di un elemento.

Nell’ambito dei sistemi socio-economici vi sono i sistemi finalizzati ossia deliberati da un soggetto per raggiungere certi obiettivi.

I sistemi finalizzati rientrano nei sistemi vitali ossia capaci di reagire alle reazioni delle sue azioni e di mantenersi in equilibrio. Come tali sono sistemi aperti e come tali dinamici.

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L’impresa come sistemaSISTEMA: complesso interrelato di parti tra loro interdipendenti rispetto ad un obiettivo comune: generare valore

APERTO: in relazione con l’ambiente esterno (ambiente e mercato) per l’acquisizione di input e l’acquisizione di output

DINAMICO: caratterizzato da uno sviluppo evolutivo

VITALE: capace di reagire e autoregolarsi

SOCIALE: in esso operano risorse umane che interagiscono tra loro

TECNICO: in esso sono presenti impianti, attrezzature, macchinari ...

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L’impresa come sistema socio-tecnico

L’impresa è un sistema socio-tecnico perché in essa operano sia risorse umane sia risorse tecniche (materiali, macchinari, impianti, tecnologie etc.)

Tra i diversi attori che la formano esistono sia relazioni cooperative che relazioni conflittuali.

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L’impresa come sistema cognitivo

Nell’impresa confluisce e si sviluppa un patrimonio di conoscenze eterogenee e complementari che sono alla base delle sue competenze distintive e fonte di vantaggio differenziale.

Tali conoscenze scaturiscono da processi di apprendimento (learning by doing) e si sedimentano nelle routines organizzative, patrimonio comune dell’organizzazione.

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Occorre associare i due approcci sistemici e vedere l’impresa come un sistema complesso ove interagiscono elementi tangibili ed intangibili, tecnici e umani allo scopo della produzione e diffusione del valore.

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L’impresa è un’istituzione sociale formata da una pluralità di interlocutori a finalità plurime il cui compito è creare valore economico e sociale.

Nello svolgere le sue attività l’impresa deve tenere conto di tutti tali interlocutori denominati stakeholder.

L’impresa presenta una pluralità di stakeholder, ciascuno portatore di uno specifico interesse.

L’impresa non può limitarsi all’interesse dello stakeholder azionista.

Gli attori coinvolti nel governo

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Gli stakeholder si distinguono tra primari e secondari.

Sono generalmente primari: i proprietari, i clienti, i fornitori, i dipendenti ed i concorrenti:

Sono secondari: i gruppi di opinione, gli ambientalisti, i sindacati, i media etc.

La loro posizione di potere ed influenza dipende da:

la forza ovvero il potere detenuto per effetto del ruolo nella società

la legittimazione, ossia dal grado di riconoscimento degli interessi di cui sono portatori

l’attualità dell’interesse difeso ovvero l’urgenza e la criticità di risposta da parte dell’impresa

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La gestione degli stakeholderOccorre monitorare costantemente gli stakeholder e gestirli

secondo la loro natura:

1. Stakeholder amichevoli, disposti a sostenere l’attività d’impresa: vanno continuamente coinvolti;

2. Stakeholder avversari, che generano difficoltà: politiche di difesa;

3. Stakeholder non orientati, il cui orientamento è variabile: occorre collaborare con loro

4. Stakeholder marginali, che non hanno influenza rilevante: vanno monitorati.

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Organizzazione aziendale

Struttura organizzativa: la disposizione degli organi aziendali secondo un prestabilito sistema di ruoli, poteri, responsabilità

Processi organizzativi: processi con cui si realizza l’organizzazione per l’attività aziendale:

momento della specializzazione momento del coordinamento

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La specializzazione

La struttura organizzativa si caratterizza per attività ed attori specializzati che vanno dall’organo (insieme di attività specializzate come la manutenzione) al reparto fino al dipartimento organizzativo, composto da unità accorpate secondo criteri:

funzionali

divisionali

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Il coordinamento

per supervisione diretta

per standardizzazione

per adattamento reciproco

La centralità dell’ autorità

diretta (effettiva e formale)

delegata

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Lo sviluppo di un’organizzazione può avvenire:

in verticale: (rende lenti e rigidi i processi)

in orizzontale, con organi di staff ( a vari livelli) e di line: a fronte della maggiore flessibilità, aumenta i problemi di coordinamento, livella le retribuzioni, fraziona i compiti e riduce il senso di responsabilità

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C’è un limite ottimo di persone che un capo può controllare e coordinare (“span of control”) e tale limite è dato da:

il livello gerarchico in considerazione

la complessità delle attività svolte dai subordinati

il grado di specializzazione delle attività dei subordinati, le capacità dei dirigenti, l’efficienza delle comunicazioni interne ..

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Schemi di strutture organizzative

schema elementare schema funzionale (con la variante della

struttura per progetto) schema divisionale per mercato o per

prodotto/business) schema matriciale

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Funzioni di GruppoFunzioni di Gruppo

Divisione Divisione FilialiFiliali

Divisione Divisione FilialiFiliali

Divisione Divisione ComponentComponent

ii

Divisione Divisione ComponentComponent

ii

Divisione Divisione Vetro & Vetro & MarmoMarmo

Divisione Divisione Vetro & Vetro & MarmoMarmo

Direttore GeneraleDirettore GeneraleDirettore GeneraleDirettore Generale

BI.FIN. BI.FIN. BI.FIN. BI.FIN.

DivisionDivisione Legnoe LegnoDivisionDivisione Legnoe Legno

Sistemi InformativiSistemi InformativiSistemi InformativiSistemi InformativiDirezione AcquistiDirezione AcquistiDirezione AcquistiDirezione Acquisti

Organ. PersonaleOrgan. PersonaleOrgan. PersonaleOrgan. PersonaleControllo di gestioneControllo di gestioneControllo di gestioneControllo di gestione

Amm. Fin. ControlloAmm. Fin. ControlloAmm. Fin. ControlloAmm. Fin. ControlloDir. Tecnica R & DDir. Tecnica R & DDir. Tecnica R & DDir. Tecnica R & D

QualitàQualitàQualitàQualità