É UN’ITALIA DA DAVIS -...

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www.federtennis.it www.supertennis.tv M A G A Z I N E IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS É UN’ITALIA DA DAVIS Anno X - Numero 4 Aprile 2014 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI CON I CAMPIONI AI CENTRI ESTIVI

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www.federtennis.it www.supertennis.tv

M A G A Z I N E

IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS

É UN’ITALIA DA DAVIS

Anno X - Numero 4 Aprile 2014 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI

CON I CAMPIONIAI CENTRI ESTIVI

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Sulla vetta del mondo

3Super Tennis

DI BEATRICE MANZARI

il fondo

L’L’impresa è compiuta. Dopo 16 anni l’Italia tor-na fra le top four anche in Coppa Davis, a due sole settimane dall’ennesima semifinale, quella delle ragazze di Fed Cup che, invece, a queste gesta ci avevano abituati. Il colossale risultato di Napoli contro i britannici di Murray sancisce un percorso incredibile iniziato nel 2001 a Helsinki. Corrado Barazzutti rilevò allora una nazionale “in cerca di autore”, ferita da una retrocessione inaspettata e dolorosa in serie B e dai rimpianti della finale sfortunata di Milano contro la Sve-zia. Gaudenzi, Nargiso e Sanguinetti stavano esaurendo il loro ciclo e, dietro di loro, stavano facendo capolino Volandri, Starace e un Seppi ancora molto acerbo. Saranno loro, insieme a Bracciali e Galimberti in doppio, a traghettare l’ Italdavis verso una nuova fase.Ma prima bisognava passare attraverso l’infer-no della serie B e, orrore, addirittura della serie C, dopo l’onta subita in Zimbabwe. E da lì che comincia la ricostruzione di una squadra, di uno spirito corale, di un orgoglio della tradizione. A piccoli passi e inciampando qua e là, Barazza e i suoi non demordono. Non ascoltano il de profun-dis intonato dai soliti detrattori al capezzale del tennis italiano, che continua a essere identificato, in modo antistorico, con quello maschile. Le ra-gazze cominciano a riempire le prime pagine dei quotidiani e i ragazzi, invece, arrancano. Vero, ma non si danno per vinti. Poco a poco diventano una squadra, in uno sport che, da squadra, non è.

Ci hanno sempre creduto, anche prima di un match che, seppur giocato sulla lenta terra di casa, non li dava certo favoriti. Hanno continua-to a crederci anche sotto di un punto, dopo un doppio che si poteva vincere. La “squadra ritro-vata” non teme il confronto con il campione di Wimbledon e, nella giornata decisiva, “ci mette la faccia”. Quella sbarazzina e a volte indispo-nente di Fabio Fognini, con il costato dolorante e una condizione di forma così così. Lascia un set a James Ward, Fabio, e latita nel doppio con Bolelli. Ma la faccia che ci mette è quella di chi sa che, se va bene, lascerà un segno nella storia. In quel pomeriggio domenicale con vista su Capri e i napoletani che cantano per lui, Fa-bio sa che il suo meraviglioso braccio non può più sbagliare. A tratti, impartisce lezione di ten-nis a un sempre più annichilito Murray e il finale, lasciato nelle mani di Andreas, è pura apoteosi. Su SuperTennis, in diretta, nel corso dell’intera giornata, a guardarla ci sono oltre 1 milione e 271 mila telespettatori. Questa è la storia di una squadra ritrovata dopo un lungo percorso cominciato tra le polveri di Harare. Una squadra ritrovata grazie a un capita-no umile, dai toni bassi, gli stessi che usò quan-do la Davis, lui, la vinse. Giocatori che si sono fat-ti gruppo, con il cuore, la fatica, l’abnegazione. Ora, però, la meta è raggiunta. L’l’Italia del tennis è davvero e di nuovo sulla vet-ta del mondo.

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M A G A Z I N E

IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS FEDERAZIONE ITALIANA TENNISPresidenteAngelo BinaghiConsiglio FederaleGiovanni Milan(Vice Presidente Vicario)Sebastiano Monaco(Vice Presidente)Giuseppe AdamoIsidoro AlvisiMassimiliano GiustiRoland SandrinEmilio SodanoGuido TuriRaimondo Ricci Bitti (atleta)Mara Santangelo (atleta)Fabrizio Maria Tropiano (atleta)

Graziano Risi (tecnico)

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6 Primo piano / Davis Un’Italia da favola

12 Primo piano / Davis Stiamo arrivando anche noi!

14 Primo piano / Centri Estivi Un’estate in buone mani

24 Vita da circolo Fare square: che bello!

26 L’angolo tecnico Hai la suola giusta?

32 Panorama Giudici - Dove si gioca a maggio

34 La voce delle Regioni

43 Tennis in Carrozzina Sardinia Open: semplicemente unico!

21 IL PROCESSO DEL MESE Scettici al bando

23 LARGO AI GIOVANI Tatiana Pieri

25 COME ERAVAMO Quello storico 10 maggio 1910

30 MAESTRI Lo spirito di squadra

45 MAGGIO 2014 SU SUPERTENNIS TV

Le rubriche

SU QUESTO NUMEROANDATO IN STAMPA IL 10 APRILE 2014

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primo piano/davis

UN’ITALIA DA FAVOLAFognini e Seppi hanno agguantato nell’arena a due passi dal golfo di Napoli contro la Gran Bretagna quella semifinale di Coppa Davis che al tennis azzurro mancava da 16 anni. Un Fabio semplicemente strepitoso ha steso Murray, poi Andreas contro Ward ha completato l’opera. Per capitan Barazzutti è stata una grande vittoria di squadra. E già si pensa a scrivere un’altra bellissima storia

rena sul lungomare di Napoli. Sarà stato il miglior Fognini di sempre (sotto l’amorevole sguardo di Flavia Pennetta, ok diciamolo). Sarà pure stato che per puntare in alto in

Davis con un solo giocatore devi essere la Svezia di Borg (a segno nel 1975). Quel che importa è che dopo un week-end di emozio-ni forti, con le condizioni atmosferiche muta-

La gioia della squadra azzurra

dopo il successo sulla Gran BretagnaGDI TIZIANA TRICARICO

Great … Italy, altro che Great Britain! Sarà stato il tifo pazzesco dei cinquemila nell’A-

Super Tennis

L'esultanza di Fabio Fogninicon la maglia della Nazionale azzurra

La grinta di Fabio Fognini

Super Tennis

te dieci volte in tre giorni, l’Italia ha riassapo-rato dopo 16 anni la gioia di un posto nelle semifinali del World Group di Coppa Davis, quell’Insalatiera d’argento che è stata azzur-ra nel 1976 e che il tennis italiano ha sfiorato in altre sei occasioni. E lo ha fatto battendo, per la dodicesima volta in sedici scontri di-retti (ma quello di Napoli è il più prestigio-so), la Gran Bretagna. Con un parziale shock di sei set a zero nella giornata decisiva.Dall’inferno al paradiso in sei ore: ovvero la durata degli ultimi due singolari (vinti da Fo-gnini su Murray e da Seppi su Ward), inter-vallo e pioggia compresi, in una domenica

primo piano/davis

Fabio Fognini

Maria Sharapova

L'Arena del Tennis sul lungomare di Napoli gremita

Fabio Fognini e Andy Murray

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Rafa Nadal, sette volte vincitore a Roma, in una suggestiva immagine al Pietrangeli del 2013

Fabio Fognini impegnato in una volée

Andy Murray ad un cambio di campo

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di esaltazione allo stato puro. E di orgoglio tricolore. Di questa Nazionale Fabio Fognini può aspirare a pieno titolo ad essere il le-ader. Il sanremese ci ha messo la faccia, e pure qualcos’altro …, ed ha impartito una vera e propria lezione di tennis ad Andy Murray, stoppato dopo 19 singolari vinti consecutivamente con la maglia britannica. “Una delle mie vittorie più belle in Davis - ha detto Fabio che ha battuto per la terza volta in carriera un top ten (in precedenza aveva sconfitto Berdych e Gasquet a Monte-carlo 2013) - ed uno dei miei match migliori, in assoluto. Non ho avuto nessuna pausa e sono felicissimo. Ci credevo, lo ammetto: magari però non tre set a zero. Questo tipo di partite mi sono sempre piaciute. Ed ho dimostrato che su questa superficie valgo tanto. In Davis ci ho sempre messo la faccia - sottolinea -, magari anche facendo qualche brutta figura. Questa volta è girato tutto per il verso giusto”.Davanti ai tifosi British, planati su Napoli per-fettamente organizzati con bandiere e ma-gliette, senza dimenticare gli scozzesissimi kilt, Murray non ha regalato quella semifinale in Coppa attesa da ben 33 anni. Pro-prio l’”Andy nazionale bri-tannico”, forte di un oro olimpico (2012), un titolo agli Us Open (2012) e, soprattut-to, di uno storico successo a Wimbledon (2013), 77 anni dopo Fred Perry, oltre che di un best ranking (numero 2 nel 2009) e di una classi-fica attuale (numero 8 Atp) di tutto rispetto, ha tradito le attese fallendo il colpo del ko dopo il successo su Seppi della prima giornata e quello in doppio con Co-lin Fleming (quanta Scozia in squadra, compreso il capita-no Leon Smith). “La verità è che ho semplicemente gio-cato peggio - ha ammesso sportivamente il 26enne di Dunblane dopo la batosta con Fognini -. Lui ha risposto benissimo ed ha tirato sem-pre molto vicino alle linee. Non sono rimasto sorpreso dalla sua prestazione: sapevo che stava gio-cando bene. Ma nel finale del secondo set ha mostrato un tennis incredibile”. Dopo la sconfitta di Murray, per la Gran Bretagna ci sarebbe voluto un miracolo, ma Ward non l’ha fatto. Ed i sudditi di Sua Maestà dovran-

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primo piano/davis

no attendere ancora.“I ragazzi hanno compiuto una grandissima impresa - ha sottolineato Corrado Barazzutt - una vittoria meritata, hanno dato il cuore”. Una rimonta ancora più avvincente dopo l’inattesa sconfitta di Bolelli e Fognini in

doppio: “Noi non smettiamo mai di creder-ci: non è nella nostra filosofia. Questa è una grande squadra, ed è molto forte. Contro di noi è difficile per tutti, soprattutto sulla ter-ra. Era tempo di tornare tra le prime quattro squadre del mondo: il tennis italiano lo meri-

Il pubblico inglese a Napoli

Fabio Fognini e Simone Bolelli

durante il doppio

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Il pubblico di Napoli

La squadra azzurra alla cena di gala all'ingresso del

Tennis Club Napoli

Il capitano Corrado Barazzutti.

Flavia Pennetta al fianco di Fulvia Fognini, sorella di Fabio, in tribuna

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tava. Lo fanno da anni le ragazze di Fed Cup: ora toccava ai ragazzi”. Per Andreas Seppi quella contro Ward ”è la vittoria più bella di inizio stagione”, arrivata in un periodo non facile. “Forse una delle tre più importanti di tutta la mia carriera” - si è sbilanciato l’alto-atesino - “giocare sul due pari per andare in semifinale non era facile. La vittoria di Fa-bio mi ha caricato tantissimo. Con Ward non ho mai avuto paura di perdere, ma all’inizio non riuscivo a mettergli pressione. Poi tutto è andato per il meglio, tranne un pizzico di tensione al momento di chiudere”. Gli ab-bracci con i compagni di squadra: Fabio, Capitan Barazzutti, Bolelli e Lorenzi ma an-che tutti i componenti dello staff azzurro a testimoniare la compattezza del gruppo. Dopo l’ultimo punto di Andreas anche il pre-sidente della Federtennis Angelo Binaghi si è fatto coinvolgere dal pubblico a cantare ‘o surdato ‘nnammurato. “Sono contentissimo e davvero commosso”, il commento, “una grande prova d’orgoglio di Fognini e Seppi: la capacità di soffrire e vincere per la ban-diera. Ennesima soddisfazione offerta da un settore maschile in grande crescita. La squa-dra ha dimostrato testa, forza e cuore”. La prossima avversaria sarà la Svizzera: gli az-zurri si giocheranno con Federer e Wawrinka l’ingresso in finale, risultato che manca da 16 anni (era il 1998 quando l’Italia perse contro la Svezia a Milano). Sognare non costa nulla. E qualche volta i sogni si avverano.

E A SETTEMBRE SI VA IN SVIZZERAOra ci tocca la Svizzera. Dal 12 al 14 settembre prossimo, molto probabilmente a Ginevra, Fognini & Co. dovranno vedersela con Roger Federer e Stanislas Wawrinka. Anche per il team rossocrociato, tornato in semifinale ad undici anni dall’ultima volta, è stata una vittoria thrilling: sul veloce del Palex-po di Ginevra, infatti, ha dovuto recupera-re contro il sorpren-dente Kazakhstan lo svantaggio di 1-2 del post-doppio. Nella giornata decisiva, però, Wawrinka, campione agli ultimi Australian Open e disastroso nel primo singolare contro Go-lubev, ha riagguan-tato la parità supe-rando 67 64 64 64 Mikhail Kukushkin, e poi Federer - che in-segue la sua prima Coppa Davis, unico trofeo che manca in un palmares straordinario - ha sigla-to il successo battendo 76 62 63 Andrey Golubev. I precedenti tra Italia e Svizzera vendono gli azzurri in vantaggio per 3-2 ma il team elvetico si è aggiudicato le ultime due sfide, a Genova nel 2009 e a Neuchatel nel 1999 sempre con “King Roger” in campo. Nell’altra semifinale la Francia, che ha battuto 3-2 in rimonta la Germania (i “bleu” erano sotto 0-2) grazie al successo di Monfils su Gojowczyk, ospita la Repubblica Ceca, campione in carica, che senza Berdych ma con il solito Stepanek ha vinto in trasferta sul Giappone per 5-0 nell’unica sfida dei quarti che non si è decisa al quinto match. Ti. Tr.

Uno striscione del pubblico sugli spalti

Stanislas Wawrinka e Roger Federer

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primo piano/davis

Stiamoarrivando anche noi!

I giovani Gianluigi Quinzi e Matteo Donati sono stati aggregati al team che ha battuto la Gran Bretagna a Napoli. Per loro la Coppa Davis era un miraggio, accessibile solo tramite la TV. Invece hanno conosciuto il grande tennis e respirato l’aria che potrebbero vivere tra qualche anno. E i due teenagers hanno messo in mostra una motivazione feroce, come se ogni allenamento fosse una possibilità per dimostrare il proprio valore

La gioia della squadra azzurra

dopo il successo sulla Gran Bretagna

ÉDI RICCARDO BISTI

E’ giusto goderci l’attimo. Dopo tanti successi firmati dalle ragazze, il tennis italiano ride anche grazie ai maschiet-ti. Ma è proprio in questi momenti che bisogna seminare per il futuro. La semifinale di Coppa Davis non deve restare un episodio isolato. Per riuscir-ci, bisogna curare il vivaio con ancora più attenzione. Lo staff azzurro lo sa, così ha aggregato Gianluigi Quinzi e Matteo Donati al team che ha battuto la Gran Bretagna a Napoli. Per loro, la Coppa Davis era un miraggio, accessi-bile solo tramite il tubo catodico del-la TV. Invece hanno vissuto il grande tennis, respirato l’aria che potrebbero vivere tra qualche anno. E si sono fat-ti anche un bel bagno di popolarità, giacchè erano presenti nell’abbraccio finale, immortalati dai fotografi che hanno diffuso le immagini in tutto il

mondo. Gianluigi e Matteo sono profon-damente diversi. Il primo, marchigiano, è un ragazzo aperto e spigliato. Non smette mai di ridere. Ha già vissuto esperienze im-portanti ed è atteso come possibile “crack” del tennis italiano. Il secondo, piemontese, è ancora timido quando gli mettono un micro-fono sotto il naso. Insieme si completano, e sembrano andare d’amore e d’accordo. An-che le loro impressioni sono simili. “Vivere la Davis da vicino è stata un’esperienza unica – riflette Donati – speriamo che sia utile anche per il futuro. Dobbiamo dire grazie ai titolari, molto disponibili al dialogo e prodighi di consigli”. Per Quinzi è stato ancora più im-

Gianluigi Quinzi e Matteo Donati, i due giovani aggreggati alla squadra azzurra di Davis a Napoli

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La grinta di Fabio Fognini

portante, poichè era stato appena lasciato da coach Eduardo Medica, con il quale ave-va condiviso gli ultimi quattro anni. “Proprio per questo, l’aiuto del team è stato fonda-mentale. Barazzutti mi ha dato tanti consigli, ma anche tutti gli altri, a partire da Massimo Sartori. Hanno messo a nudo le mie debo-lezze, abbiamo lavorato sul mio comporta-mento in campo”. Osservare gli allenamenti è stato molto interessante: dopo un paio di giorni di assestamento, i due teenagers han-no messo in mostra una motivazione fero-ce, come se ogni allenamento fosse una possibilità per dimostrare il proprio valo-re. E il livello di gioco non era così distante. “Sul piano tecnico e di velocità di palla, non siamo così lontani dai big – ha continuato Donati – ciò che fa la differenza tra noi e loro è la gestione del punto nei momenti impor-tanti. Quando conta davvero, loro mettono la palla dove vogliono. Noi, invece, pren-diamo troppi rischi. Per questo com-mettiamo qualche errore di troppo”. Quinzi la pensa allo stesso modo. E ap-profondisce: “Noi dobbiamo formarci ancora sul piano fisi-co, ma la differenza è sul piano menta-le. Io sono convinto che nel tennis l’a-spetto psicologico conti per un buon 70-80%. Vedere il comportamento di top-player come Fognini e Murray nei momenti di tensione è stato molto utile. Gestiscono certe situazioni in modo incredibile”. L’espe-rienza di Napoli ha avuto una valenza che andava oltre il discorso tecnico: in Davis ci sono rituali e situazioni ben diverse rispet-to al circuito. Vanno conosciute, affrontate, a volte combattute. Non è un caso che tanti ottimi giocatori abbiano patito l’esordio. E non abbiano mai imparato a giocare in Da-vis. Quinzi e Donati hanno preso confidenza con certe dinamiche e sono stati inseriti in un contesto di squadra, peraltro già vissuto nel-le competizioni giovanili. Ma in Coppa Davis è un’altra cosa. Per questo è stato molto importante l’aiuto dei veterani. Per Quinzi, il punto di riferimento è stato Simone Bolelli.

“Abbiamo svolto la preparazione invernale insieme, lo ritengo un ottimo giocatore ma soprattutto una persona umile. Questo me lo fa apprezzare ancora di più”. Per Donati è stata importante la presenza di Paolo Lo-renzi. Sono tesserati per lo stesso club, ed il senese lo ha aiutato a inserirsi nel gruppo.

LA FORZA DEL GRUPPOA proposito di gruppo, è normale che i più giovani siano presi di mira dai ‘senatori’. Non certo cameratismo, ma qualche rito di iniziazione è toccato anche a loro, in parti-colare a Gianluigi Quinzi, il più giovane del gruppo. GQ ci ha regalato qualche aneddo-to proveniente dagli spogliatoi, chiedendo riservatezza. Naturalmente rispettiamo la sua richiesta, ma vi possiamo assicurare che sono storielle molto divertenti...e che il pro-tagonista era Fabio Fognini. Sembrano pic-cole cose, in realtà sono fattori importanti.

L’esperienza ci ha insegnato che la serenità e la coesione del gruppo sono molto im-portanti per arrivare al successo. Questo aspetto è decisamente migliorato negli ultimi anni. Osservandoli dall’esterno, non solo i giocatori, ma anche lo staff tecnico, medico e dirigenziale, sembra che il clima sia pressochè ideale. E non è un caso che l’Italia sia in semifinale dopo 16 anni. Mat-teo e Gianluigi si sono inseriti alla grande. “Abbiamo creato un buon gruppo, siamo sempre stati insieme. Tra di noi abbiamo riso e scherzato, ma al momento di scendere in

campo c’era la massima serietà”. Una cam-pagna-Davis fatta nel modo giusto, inoltre, è un aiuto anche per l’attività individuale. E non c’è dubbio che i due ne avessero biso-gno. Donati è numero 425 ATP e prima di Napoli non aveva vinto granchè, ottenendo come miglior risultato un quarto di finale in Kazakistan. L’esperienza dovrebbe rilanciar-lo, anche grazie ai consigli ricevuti in Davis, molto preziosi. “Massimo Sartori mi ha dato un suggerimento molto importante sull’ese-cuzione del dritto, ci lavorerò duramente”. Ancor più complicato l’avvio di Quinzi (n. 351 ATP), che deve gestire anche la delicata situazione di un cambio coach. A Napoli non è sembrato per nulla distante dai più forti. Un carico di fiducia che gli servirà a partire da queste settimane, dove si recherà in Sud America a caccia di punti e ossigeno. Per fortuna, Fabio Fognini è ancora piuttosto giovane, e lo stesso Seppi sembra lontano

dal ritiro. I top-azzurri sembrano il parafulmine ideale per far crescere con calma due ra-gazzi che valgono molto, senza di-menticare gli altri moschettieri Stefa-no Napolitano (al rientro dopo un in-fortunio) e Filippo Baldi. Ma il cam-bio della guardia, prima o poi, dovrà arrivare. Quinzi e Donati lo sanno, e hanno vissuto la settimana come se fosse un corso di aggiornamen-to. Meglio di così non si poteva fare. E poi sono finiti nelle foto d’agen-zia, avvinghiati a

Seppi, Barazzutti e Fognini in un abbrac-cio collettivo che può simboleggiare l’al-lacciamento tra il presente e il futuro. Un vecchio adagio insegna che non c’è futuro senza passato. Il tennis italiano lo ha capito a proprie spese, scontando anni di incuria. Adesso i giardinieri stanno innaffiando tutto il prato, onde evitare che i periodi di siccità ci lascino in mezzo al deserto. La settimana di Davis è stata un’immersione nel bagno del grande tennis: Matteo e Gianluigi lo sanno. Per questo, non la butteranno via. Il futuro è dietro l’angolo.

I due giovani azzurri alla cena di gala

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primo piano/centri estivi

Un’estate in buone mani

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La grinta di Fabio Fognini

no i centri: Brallo, Serramazzoni, Castel di Sangro, Terrasini e da quest’estate Cardiff ideale per chi vuole abbinare al tennis un corso di inglese. I centri in Italia accolgono i ragazzi e le ragazze nati dal 1998 al 2008, mentre quello gallese aprirà le porte ai nati dal 1997 al 2002.Tutti luoghi con un comune denominato-re fondamentale: il paesaggio incantevole immerso nella natura ideale per fare sport all’insegna del divertimento. Dall’Appenni-no pavese fino al mare della Sicilia, ce n’è davvero per tutti i gusti. Dal 15 giugno al 9 agosto le famiglie avranno modo di sceglie-re tra 14 raduni quello più congeniale alle loro esigenze e a quelle dei loro figli. L’attività tennistica è affidata ai tecnici na-zionali e ai maestri federali che coordinano anche tutte le altre attività sportive. Per le località di Serramazzoni e Castel di Sangro sono previsti inoltre raduni dedicati ai talenti più promettenti del nostro paese, ragazzi e ragazze seguiti dal settore tecnico nazionale che ricevono direttamente la convocazione della FIT. Durante queste settimane allena-menti e parte atletica seguono inevitabil-mente una speciale programmazione con il tennis che assorbe gran parte della giornata in linea con le tabelle stilate dal settore tec-nico al Centro Federale di Tirrenia, che da quest’anno si aggiungerà ai campus estivi esclusivamente per i raduni tecnici.I Centri Estivi offrono dunque la possibilità alle giovani promesse di dare continuità an-che d’estate al processo di crescita tecnica. Tante ore in campo dunque che non tolgono però spazio al divertimento, aspetto fonda-mentale che caratterizza ad ogni latitudine i centri estivi che offrono oltre al tennis tan-tissime attività parallele. Calcetto, volley, basket, tiro con l’arco, arrampicata spor-tiva senza contare poi i momenti ricreativi

Con l’avvicinarsi della bella stagione cresce l’attesa per i Centri Estivi FIT. Per tantissimi piccoli appassionati è già partito il conto alla rovescia in vista dei raduni nei campus targati Federazione Italiana Tennis. Un’idea di vacanza da sempre vincente capace di mettere d’accordo genitori e figli

UDI ALESSANDRO ROCCA

Un’estate in buone mani! Un’estate per cre-scere! I Centri Estivi FIT, nati oltre trent’anni fa, rappresentano una vera e propria istitu-zione. Primi modelli di campus sportivi in Ita-lia, hanno di fatto aperto una nuova frontiera per quanto riguarda le vacanze sportive ri-servate ai più piccoli. Cinque le località che quest’anno ospiteran-

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con ragazzi e ragazze assoluti protagonisti. Escursioni nei boschi, balli di gruppo, giochi a quiz per una giornata che ai centri estivi sembra davvero non finire mai. Tennis ma anche tanto altro dunque con l’opportunità per i ragazzi di fare nuove amicizie e di vive-re un’avventura unica lontano da casa. Tanti i bambini e le bambine che entusiasti dell’esperienza vissuta hanno nuovamente confermato la propria presenza con i geni-tori ben felici di ripetere una scelta rivelatasi pienamente soddisfacente. A confermar-lo i dati dello scorso anno con quasi 3500 iscrizioni, numeri che assumono ancor più rilevanza in questo momento non partico-larmente felice a livello economico dove le spese per le vacanze sono spesso tra le prime ad essere sacrificate. I centri estivi della federazione italiana tennis offrono in realtà molto di più di una semplice vacanza. Nell’età più delicata per la propria formazio-ne, i ragazzi hanno l’opportunità di fare una vera e propria esperienza di vita, ragione che spinge più di altre i genitori ad affidare i propri figli per una o più settimane ad uno staff preparato, qualificato e organizzato nei minimi dettagli. Dall’aspetto logistico a quello ricreativo dal-la programmazione sportiva all’assistenza

medica garantita 24 ore su 24. La disponi-bilità di campi e la varietà delle superfici di gioco sono davvero invidiabili. Dalla terra battuta ai nuovissimi campi veloci in green set i piccoli allievi indipendentemente dal livello di gioco trovano la condizione ideale per imparare e migliorare la propria tecnica. Davvero confortevoli poi le strutture adibi-te agli alloggi dei ragazzi ospitati in stanze

dotate di ogni confort. Seguita in maniera scrupolosa poi l’alimentazione ritenuta fon-damentale all’interno dei Centri Estivi FIT. Questa tiene conto chiaramente del fabbi-sogno calorico dei ragazzi attraverso una dieta equilibrata con uno specifico menu ed una varietà qualitativa degli alimenti.Tutti i giorni i Maestri FIT mettono in campo professionalità ed esperienza ma soprattut-

primo piano

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to passione. Staff preparati e competenti assistono i ragazzi in ogni momento della giornata. Un ambiente sereno, quasi una se-conda famiglia soprattutto per i più piccoli che avvertono comprensibilmente nei primi giorni il distacco da casa. A rendere ancora più indimenticabile il soggiorno c’è poi la tradizionale visita dei campioni azzurri. Per i ragazzi il privilegio di palleggiare con i loro idoli e conquistare l’ambito autografo. “Vi aspetto per passare una giornata indimenticabile”, questo l’in-vito di Fabio Fognini, l’eroe di Napoli. “Ci sono stato da ragazzo ed è un’esperienza che consiglio a tutti”, le parole Andreas Seppi, altra colonna dell’Italdavis. E poi Si-mone Bolelli, Paolo Lorenzi e le nostre cam-pionesse Sara Errani, Roberta Vinci e Flavia Pennetta travolte lo scorso anno a Terrasini

da un entusiasmo incredibile. Abbracciare e conoscere le grandi stelle del tennis italiano, un sogno che ogni estate diventa realtà.Nei centri tradizione e innovazione si fon-dono mirabilmente anno dopo anno ed è forse proprio questa la chiave del successo. Lo spirito e la mission dei campus federali abbracciano le nuove frontiere in fatto di in-segnamento tennistico e pedagogico. Tante anche le iniziative che anche quest’an-no verranno ripetute durante i raduni. Una su tutte quella del giornalino dei centri rea-lizzato quotidianamente grazie al lavoro del-lo staff e dei ragazzi per condividere ancor più da vicino l’esperienza dei raduni. Dalla condivisione reale a quella virtuale. I centri estivi non potevano certo rimanere estra-nei al fenomeno dei social network. E cosi grazie alla pagina ufficiale facebook tutti i centri da Brallo a Terrasini fino ad arrivare a Cardiff potranno abbattere ogni distanza e interagire tra loro. Già nelle due passate edizioni giovani tennisti si sono scatenati nel postare foto, commentare la propria gior-nata e quella dei loro compagni. Per tutti la possibilità di rimanere in contatto con vecchi e nuovi amici anche al termine del raduno.Tennis, sport, natura e divertimento insom-ma gli ingredienti per una vacanza da sogno ci sono davvero tutti. Un’occasione imperdi-bile per tutti quei genitori desiderosi di av-vicinare ancora di più i propri figli al tennis attraverso un’esperienza formativa senza precedenti. Le iscrizioni rimarranno aperte anche durante il periodo dei raduni con la possibilità per i “ritardatari” di assicurarsi un posto fino ad una settimana prima l’ini-zio del raduno scelto. Ma in fondo perché aspettare quando si ha la possibilità di rega-lare un’estate indimenticabile ai propri figli.

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CARDIFF: LA NOVITA’ 2014ARRIVA DALLA SCOZIA

La grande novità per l’estate 2014 è Cardiff, capitale del Galles, città che sorge nel sud ovest della Gran Bretagna. Ad ospitare il centro è il Cyncoed Campus che sorge all’interno della locale università. Il centro estivo di Cardiff offre una sistemazione tipica dei college britannici con alloggi e strutture sportive inserite nello stesso complesso. La giornata dei ragazzi si svolge completamente all’interno del centro. Otto i campi da tennis di cui quattro al coperto. Non solo tennis però a Cradiff. Le moderne strutture realizzate per la pratica di numerose discipline contribuiscono a rendere il Cyncoed Campus un vero e proprio gioiello.Gli allievi sono ospitati in camere singole e per tutti come per gli altri centri è assicurato il trattamento di pensione completa. Il valore aggiunto di Cardiff è rappresentato dalla qualità dei corsi di inglese organizzati in base ad una scrupolosa suddivisione dei livelli. Il personale accoglierà i ragazzi fin dal loro arrivo in aeroporto e sarà pronto a soddisfare qualsiasi esi-genza per tutta la durata del raduno come avviene da sempre in ogni centro estivo della Federazione Italiana Tennis.

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Scettici al bandoUN CICLO VINCENTE

LLa delegazione degli scettici si sieda, per favore. Non tema che ci sia qualche botola nascosta sotto i sedili: quest’aula è sta-ta bonificata e la sicurezza è a prova di bomba. Come dite? Avrei usato questa espressione desiderando lanciare un mes-saggio subliminale a qualcuno? Vorrei rassicurare tutti gli astan-ti: questa corte è assolutamente imparziale e si astiene da qual-sivoglia messaggio sublimina-le. Tutto si svolge alla luce del sole. Gli scettici siedono oggi sul banco degli imputati in forza di un loro atteggiamento più o meno celato che è riemerso da qualche parte dopo il successo dell’Italia in Davis contro la Gran Bretagna: atteggiamento che tende a porre sempre l’accento più che sulla gioia per un risul-tato positivo (addirittura ecla-tante come quello di Napoli) su presunte condizioni esterne che l’hanno favorito, o su un insieme di circostanze riconducibili al caso che hanno giocato a nostro favore. La parola alle parti.

L’ACCUSAFlavia Pennetta vince a Indian Wells? Certo, Li Na aveva mal di pancia, la Radwanska era rotta, c’era vento e poi una come Fla-via per le legge dei grandi nu-meri un torneo di livello l’avreb-be vinto comunque prima o poi. Sara Errani va in finale a Parigi? Ha incontrato solo mezze cal-zette, gioca talmente corto che le avversarie non sanno come lavorare le sue palle, quando ha trovato la Sharapova le ha fatto i buchi nel pancino. E ora fatica perché le altre sono diventate

più forti. Camila Giorgi piglia a pallate la succitata Sharapova? Perché Maria non la conosce ancora, poi lei tira più piano per-ché la spalla le fa ancora male e poi dove volete che vada una che gioca così un giorno e quel-lo dopo no. Fabio Fognini di-strugge Murray poche ore dopo un doppio disastroso? Andy era stanco, sulla terra non rende (in doppio sì però, evidentemen-te), era reduce dall›infuenza (ma nessuno ricorda quando Fabio trascinò l›Italia al succes-so contro la Croazia con la feb-bre alta per tre giorni), aveva la luna storta e soprattutto era triste perché uno spettatore (uno) si è ripetutamente rivolto a lui dagli spalti apostrofando-lo con un “loser!” che l’ha reso triste. E poi, in ultimo: l›Italia giocherà la semifinale contro la Svizzera? Ah, la festa è già finita, ci faranno a pezzi perché fino a ora si è giocato (non si sa a cosa) e invece in quel caso verranno a galla i veri valori. Va da sé, vostro onore, che questo

breve elenco potrebbe essere integrato da numerosi altri epi-sodi: e di altro non si tratta che dell›atteggiamento negativo con cui molti guardano alle bel-le cose che sta facendo il tennis italiano. E che chiediamo a lei di condannare con severità.

LA DIFESALA sensazione è che la pubblica accusa confonda l›entusiasmo per dei risultati positivi con un sano esercizio del diritto di criti-ca. Salutare con fervore patriot-tico il successo dell›Italia in Davis non vuole certo dimenticare la realtà dei fatti: ovvero che Andy Murray non è più tornato, al-meno fino ad oggi, quello che ha vinto Wimbledon a causa dell›intervento chirurgico cui si è sottoposto in autunno; e che le secondo linee britanni-che non valgono certo lui. Così come sarebbe assurdo, a nostro giudizio, far finta di non vedere che in Svizzera quasi certamen-te subiremo una dura sconfitta visto chi avremo di fronte. E vi-

sto come finì a Genova quando le condizioni ambientali erano a nostro favore. Tanto per restare sulle parole dell›accusa una cosa è felicitarsi perché Camila Giorgi ha affascinato il mondo del ten-nis travolgendo la Sharapova sul suo terreno; altra cosa è vedere che con una condotta di parti-ta spesso senza criterio Camila potrà sì battere chiunque; ma al-trettanto da chiunque perdere il giorno dopo. E› forse censurabi-le un atteggiamento del genere? Chiediamo dunque l›assoluzione piena dei succitati scettici. Pure con delle scuse, magari.

LA SENTENZADifficile emettere un verdetto equilibrato, stavolta. Che sia inattaccabile sotto ogni profi-lo. Ma si deve, dunque eccolo. Egregi signori scettici questa corte vi condanna a servizi ten-nisticamente sociali. Quali ad esempio porgere il fazzoletto a Sara Errani quando vivrà una giornata storta o trasformarvi in capi della torcida azzurra in Svizzera. Tali e tante sono le cose grandi che gli azzurri stan-no facendo di questi tempi da meritare non solo l›applauso ma anche l›appoggio di tutti quelli che vogliopno bene al tennis. La vexata queastio sul bicchie-re mezzo pieno o mezzo vuoto non ha mai trovato una defi-nitiva soluzione: ma di questi tempi dato che il bicchiere è più vuoto che pieno quegli stessi ragazzi che stanno mettendo in essere cose egregi e meritano l›appoggio di tutti. E se Murray aveva l›influenza pazienza. La seduta è tolta.

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il processo del mese

I tifosi all’Arene del tennis di Napoli

Anche dopo il successo dell’Italia in Davis contro la Gran Bretagna c’è stato chi ha posto l’accento più che sulla gioia per un risultato eclatante su presunte condizioni esterne che l’avrebbero favorito.

Dimenticando che mai il tennis azzurro è stato così in salute sia tra gli uomini che tra le donne

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Super Tennis

Piccolo è belloTATIANA PIERI

QQuesta storia inizia in un’aula del Centro Coni dell’Acqua Acetosa, a Roma, una dozzina di anni fa. Roberto Lombardi, indimenticato Direttore della rifondata Scuo-la Maestri, che oggi porta il suo nome, sta consegnando i diplomi ai candidati che hanno ottenuto la qualifica di Maestro Nazionale. Sorriso, stretta di mano, pacca sulla spalla, frasetta di circostanza. A un certo punto però, Roberto infrange il protocollo, e si mette a parlottare fitto fitto con uno dei neo Tecnici. “Mi raccoman-do Ivano. Anche se hai rifiutato l’impiego alla Scuola Maestri, io mi aspetto molto da te. Tu sei il migliore allievo che io abbia mai avuto. Sei nato per insegnare ten-nis. Ce l’hai nel sangue. Non spre-care il tuo dono. Cerca la qualità, e non solo i facili guadagni. Ciao e in bocca al lupo”. Quel giovane tecnico Nazionale, un buon pas-sato di seconda categoria, è un toscano verace, di Lucca. Si tratta di Ivano Pieri, il padre di Tatiana, la protagonista della nostra storia.Come sempre Robertino Lom-bardi aveva visto giusto. Negli anni successivi, presso il suo cir-colo a Bagni di Lucca, Ivano di-venta una sorta di Re Mida della racchetta. Appena tocca un allie-vo lo trasforma in un piccolo gio-iello. La prima ragazza di talento che gli passa per le mani è subito un crack: Jasmine Paolini, classe 1996. Ivano le plasma la tecnica in modo perfetto, e oggi la ra-gazza, passata ad allenarsi presso il Centro Nazionale di Tirrenia, è una delle nostre juniores più pro-mettenti. Poi tocca alle sue figlie. La primogenita Jessica, classe ‘97 vince tre edizioni consecutive dei

campionati italiani individuali (un-der 11, under 12, under 13) prima di vedere la sua ascesa rallentata da un fisico fragile, con tendenza a infortunarsi. Ma il motivo prin-cipale per cui ci stiamo occupan-do di Ivano è, come dicevamo, la sua seconda figlia: Tatiana, classe ‘99. Una ragazzina che in questi giorni è sulla bocca di tutti per aver compiuto un’autentica impresa. Ad appena quattordici anni, al suo secondo torneo pro-fessionistico, a Santa Margherita

di Pula, ITF da 10.000 dollari di montepremi, la piccola lucchese ha superato le qualificazioni, ha battuto al primo turno, in due set, la testa di serie n. 2 del tabello-ne, la promettente francese Jade Suvrijn, numero 380 del mondo, per poi arrampicarsi, in un entu-siasmante crescendo, sino alla finale in cui si è arresa alla svizzera Karin Kennel. Exploit come que-sti sono ormai rarissimi nel tennis attuale, dove l’età di ingresso nel circuito pro è sempre più ritar-data. E fanno immediatamente

nascere negli appassionati una irrefrenabile curiosità. Ma com’è questa Pieri? Come gioca? Come fa a vincere negli ITF a 14 anni?Ebbene, ecco come stanno le cose, raccontate direttamente da Ivano: “Tati ha iniziato a giocare a 4 anni, tanto minitennis e tanto divertimento. Ho visto subito che aveva un gran timing e che ve-deva il gioco in anticipo, e allora abbiamo continuato. Ma senza esagerare con carichi di lavoro eccessivi, e soprattutto cercan-

do di farle vivere una esistenza il più possibile normale”. In che senso Ivano? “Beh, in tutti i sensi. Intanto la scuola: Tatiana frequenta un Li-ceo Linguistico Statale, la mattina va a scuola e il pomeriggio si allena. Un paio d’ore di tennis e un’ora, un’ora e un quar-to di preparazione atleti-ca”. Evidentemente, tut-tavia, la ragazzina deve avere un certo talento: si aggiudica i campionati individuali under 14 gio-cando da under 13, con

un anno di anticipo rispetto alla sua classe. Chi capisce di tennis giovanile sa quanto sia difficile, a quella età, battere le migliori d’I-talia di un anno più grandi.Ma il vero spettacolo, con Tatia-na, è quando la vedi in campo. In apparenza, un insignificante scricciolo di poco più di un metro e 60, tutto ossa, senza l’ombra di un muscolo, con la racchetta che pare più grande di lei. Ma quando la vedi in azione, la mu-sica cambia completamente, e si resta stupefatti. La ragazzina ha

un tempo sulla palla benedetto, intuisce in anticipo la direzione dei colpi avversari, e ha due piedi velocissimi. Non perde mai cam-po, difende sempre dalla riga di fondo, e sa già fare praticamente tutto: un diritto preciso e pene-trante, che non si capisce dove prenda la forza per tirarlo. Un ro-vescio bimane fluido e profondo, alternato a improvvise, insidiose rasoiate in back, staccando la mano. E soprattutto, un istinto tattico innato, che la porta sem-pre a fare la cosa giusta, pescan-do dal suo amplissimo repertorio, Palle alte e senza peso, improvvi-se accelerazioni, palle corte mor-tifere, perfetti attacchi in contro tempo, conclusi con tocchi al volo precisi e vellutati. Insomma: fatte le dovute proporzioni, una cosa a metà fra Martina Hingis e Agne-ska Radwanska. Evidentemente, per costruire tanto ben di Dio, quelle due ore al giorno di lavoro tecnico devono essere di strepi-tosa qualità. Ivano però non ha nessuna fretta di bruciare le tap-pe: “Ci dedicheremo ai tornei ju-niores italiani, a partire da Firenze, fino al Bonfiglio. Poi giocheremo qualche altro torneo pro, tenen-do presente che lei al massimo ne può fare otto. E a fine anno si tire-ranno le somme. Ma senza stare a farsi prendere dall’ansia del ri-sultato. A questa età, la cosa più importante è la qualità del lavoro di costruzione. E la fretta è cattiva consigliera”.Ci piace pensare che Roberto Lombardi, da lassù, in questi gior-ni si stia fregando le mani dalla soddisfazione, al vedere i frutti dei suoi insegnamenti. Come sempre, ha avuto ragione lui.

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largo ai giovani

Ad appena 14 anni, al suo secondo torneo professionistico a Santa Margherita di Pula, in Sardegna, ITF da 10.000 dollari di montepremi, la piccola lucchese dalle qualificazioni si è arrampicata in un entusiasmante crescendo sino alla finale battendo anche la numero 2 del tabellone

DI ROBERTO COMMENTUCCI

Tatiana Pieri

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Super Tennis

LOggi sono soltanto cinque i circoli “fondatori” della Federtennis ancora in vita: Circolo Tennis Firenze,

Tennis Club Milano Bonacossa, Tennis Club Parioli Roma, Tennis Club Genova 1893 e Tennis Club Napoli, tutti appartenenti all’esclusivo Centenary Tennis Club insieme a CT Bologna e TC Padova

LA NASCITA DELLA FIT

Quello storico 10 maggio 1910

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come eravamo DI VIVIANO VESPIGNANI

La ricostruzione storica della fondazione della FIT, alla quale a suo tempo dedicai ricerche che occuparono un paio d’an-ni, sotto alcuni aspetti presenta non poche zone d’ombra. Colpa dell’aridità delle fonti che carat-terizzano il tennis italiano sino al 1929, cioè sino alla nascita della rivista “Il Tennis Italiano”. Non fosse stato per un documento scoperto da Alessandro Dalgas, le zone d’ombra comprendereb-bero anche i circoli fondatori, vale a dire le tredici associazioni, tra club e società sportive cittadine, che nello storico 10 maggio 1910 sancirono la nascita della FIT. Ac-cadde nella palazzina del Circolo Tennis Firenze, allora Lawn Tennis Club Firenze, che contava ufficial-mente dodici anni di vita, ma che tra i propri soci annoverava per-sonaggi che praticavano il tennis da almeno venti ed estimatori che lo avevano scoperto sin dal 1880 nel Parco delle Cascine, ove la vivace colonia inglese trapian-tata a Firenze aveva fatto costrui-re un campo da gioco.Dunque, l’ elenco dei circoli che fondarono la FIT trova in prima riga il CT Firenze anche perché Giovanni Cosimo Cini e Piero An-tinori, allora presidente e vicepre-sidente del club fiorentino, furo-no tra i più convinti assertori della necessità di costituire attorno al tennis un organismo nazionale. Va anche detto che il CT Firenze venne rappresentato da Giuliano Caccia, un eccellente giocatore che per trent’anni ne sarà poi se-gretario. Tra i convenuti due furono i no-mi oggi più noti, quelli di Alber-to Suzzi, che diverrà campione nazionale nel 1912 e 1913, e di

Gilberto Porro Lambertenghi, au-tentico pioniere del tennis, eroe di guerra, personaggio di grande spessore culturale e sociale, non-ché autore, insieme ad Alberto Bonacossa, del primo manuale italiano di tennis datato 1914. Suzzi, addirittura, si fece porta-voce di tre adesioni, quelle del TC Mila-no Bonacossa, il suo circolo, della Società di Lawn Tennis Pre-meno e di una non meglio identificata Associazione sportiva di Varese. Del club di Premeno, minusco-lo borgo montano che sorge a pochi chilometri da Verba-nia, da tempo si son perse le tracce ma la sua presenza a Firen-ze è eloquentemente motivata da uno scritto di Tom Antongini, valente tennista ancor più noto per esser stato lo storico segre-tario di Gabriele d’ Annunzio. A detta di Antongini, Premeno “fu una specie di Piccolo Wimble-don di quei tempi” sede di un torneo che vantava una parteci-pazione anche internazionale sin dal 1898. Sempre tra i preziosi scritti di Antongini, dedicati alla realtà dell’ italico tennis datato 1900, leggiamo che “esistevano in Italia importanti centri estivi, e sarebbe ingiusto non ricordare Premeno, Stresa, Livorno e Vare-se” e soprattutto che “per lun-ghi anni i centri più importati del tennis furono Genova seguita da Torino”. Queste citazioni spiega-no perché a Firenze si ritrovarono delegati provenienti da Varese, Livorno e soprattutto Torino e

Genova che inviò, a nome del Tennis Club 1893, un personag-gio storico di primo piano quale Emilio Bocciardo. A Firenze non poteva certo mancare il contri-buto di Torino perché – come scrisse nel 1960 Enrico Piccardo – nel capoluogo del Piemonte

nel 1890 era ufficialmente nata, ospitata dal famoso Parco del Valentino, una delle primissime società tennistiche cittadine e, in particolare, non poteva mancare il Lawn Tennis Club Stadium. An-che lo “Stadium” non superò l’u-sura del tempo, ma va ricordato che esisteva già nel 1880, anno in cui una decina di pionieri convin-sero la Società Gioco del Pallone a concedere allo Sferisterio – ma soltanto per tre ore giornaliere (!) – un tratto di terreno “sommaria-mente adattato per il gioco”.Non deve sorprendere la pre-senza di Chiari, impersonata da Gilberto Porro Lambertenghi, perché la ricerca dedicata da San-dro Prati e Carlo Cavalleri alla sto-ria del Tennis Club Chiari (datato però posteriormente al 1910) evidenzia in quella città realtà di primo piano non solo in fatto di

strutture economiche, ma anche di primaria importanza cultura-le e sportiva, considerato anche che un torneo nazionale di “Lawn Tennis” era attivo sin dal 1902.Un ottimo giocatore, Carlo Ma-rulli Principe di San Cesario, portò i voti del Tennis Club Napoli di cui

sarà presidente dal 1928 al 1932, mentre un (proba-bile) dirigente di cui conosco solo il cognome, Menez, fu incaricato di im-personare due cir-coli romani, il Ten-nis Club Parioli ed il defunto Circolo di Lawn Tennis Roma, che allora contava vent’ anni di vita, e che negli anni “venti” fu in

primo piano in Italia, in particolare organizzando sui campi di Via Fla-minia quattro incontri di Coppa Davis. Quanto a Palermo e Pisa, che portarono a quota dodici il numero delle città presenti a Fi-renze, sono noti i nomi dei loro rappresentanti, rispettivamente Alberto Pacini e Giuseppe Lan-za D’Ajeta, ma non quelli delle società cittadine di cui si fecero portavoce. A conti fatti, oggi so-no soltanto cinque i circoli “fon-datori” della Federtennis ancora in vita: Circolo Tennis Firenze, Tennis Club Milano Bonacossa, Tennis Club Parioli Roma, Tennis Club Genova 1893 e Tennis Club Napoli, tutti appartenenti all’ esclusivo Centenary Tennis Club (unitamente a CT Bologna e TC Padova). Manco a dirlo, cinque, autentici, insostituibili, capisaldi del nostro tennis.

La palazzina del TC Napoli nel 1905, anno di nascita del Centenario del circolo

Super Tennis26

vita da circolo

Fare square: che bello!

L'DI DANILO MANGANARO

L’ovazione che ha accompagnato la vittoria di Fabio Fognini su Murray e quella decisiva di Andreas Seppi su Ward ha messo i brividi a chi era presente sul lungomare di Napoli; non solo a loro, perchè hanno festeggiato tanti appassionati tennisti (e non) davanti

Uno per tutti, tutti per uno:

indispensabile per vincere

La Coppa Davis regala sempre emozioni uniche. Nonostante il tennis sia uno sport individuale, la gara a squadre (a qualsiasi livello) ha formato tutti i grandi giocatori. Ma può essere un’ottima opportunità di aggregazione anche per i soci di un club

Super Tennis25

dre potrebbe essere anche un’idea ottima per un alternativo tor-neo sociale. Basta indi-viduare alcune catego-rie: per esempio Under 18, Ladies, Over 40, Over 60 per i singolari (tre) e per i doppi (due). Nomina di un Capitano e nomi delle squadre

inventati, dai colori agli animali, dalle na-zioni alle squadre di calcio, etc. In questo modo l’under 18 degli Azzurri si batterà in singolo contro il pari età dei Gialli oppure la giocatrice Ladies delle Cerbiatte si scon-trerà contro quella delle Giraffe, e così via. Match rapidi, magari di un set solo; prima si svolgono i singolari poi i doppi, ogni match porta un punto alla squadra. E si occupano

solo due campi per tre ore. In base al nu-mero di squadre che si riesce a costituire si può valutare una fase preliminare a girone unico all’italiana e a seguire la finalissima tra le due migliori classificate. Si potrebbe sce-gliere di disputare tutto in un’intera giorna-ta o dividerlo in diversi momenti. Ovviamente al termine premiazioni ufficia-li e festa serale con cena al ristorante del club. Dove improvvisare pure interviste e

dichiarazioni per i vincitori. Un po’ come se fossimo tutti Fognini, Sep-pi o capitan Baraz-zutti. Gente che fa squadra.

Gli inglesi compatti cantano "God save the Queen"

Il clima rilassato che si respira nell'Italia vincente in Davis

location nuova. L’opportunità di difendere con orgoglio i colori del circolo e disputare un doppio con il vecchio amico di sempre, cercando di portare il punto decisivo per la vittoria. Di storie e racconti dei campionati a Squadre ne potrete ascoltare a migliaia.C'è poi tutta un’altra serie di gare a squadre con limitazioni di età. Quelle Over (35,40, 45 e così via) per incontrare i pari età tes-serati altrove ma soprattutto quelle Under, per far crescere come tennisti e soprattutto come uomini i giovani tennisti. Sono le uni-che destinate nei pomeriggi della settima-na lavorativa, dando per scontato che siano i maestri responsabili a seguire la squadra. Il valore di questi incontri è notevole in ter-mini di esperienza. Singolo o doppio che sia, ragazzini e ragazzine imparano a fare gruppo coi compagni, circostanza che non accade spesso in uno sport come quello descritto da Agassi. Si abituano ad avere responsabilità aggiuntive, dovendo giocare non solo per stessi ma per il Club. Hanno l’occasione di avere in panchina, a bordo campo, il capitano (meglio se il loro mae-stro) a suggerire le soluzioni tattiche miglio-ri aiutandoli a gestire al meglio tensioni e altri momenti psicologicamente difficili. Ci sono gare a squadre Under 10, 12, 14 etc.etc. da dove sono passati anche i Fognini e i Seppi, i cui episodi si ricordano per sem-pre, vittorie o sconfitte che siano. Restano impresse più dei tornei individuali.NEL CIRCOLO – Una competizione a squa-

agli schermi televisivi. Certamente più che in occasione di vittorie singole degli stessi giocatori. E se succedesse così anche tra le mura del nostro Club?SQUADRA ? - Il fascino della Coppa Davis è unico. La miscela vincente ed emozionan-te è quella che vede un tennista in cam-po portacolori di un’intera nazione, come avviene per gli sport di squadra, da noi in Italia, veramente nazional-popolari. Non a caso anche i tifosi più prettamente calcistici (e Napoli ne è stracolma) si sono dedicati al tennis per un weekend. Andreino Agassi nel suo libro Open ha dato una definizione emblematica del ten-nis: “Il tennis è uno sport solitario. Non c’è un posto dove nascondersi quando le cose vanno male. Niente panchina, niente bordo campo, nessun angolo neutrale. Ci sei solo tu, nudo”. Perfetta, calzante, essenziale.E’ forse proprio per questo che una gara tennistica a squadre come la Davis, tira fuo-ri ancora di più dai giocatori; sembra una frase fatta ma è la verità: i valori oggettivi, di classifica, vengono spesso ribaltati. C’è una componente psicologica, mentale, di pressione aggiuntiva che può condizionare la prestazione, in meglio e in peggio. Basta pensare a cosa stava combinando il Ka-zakhistan di Andrei Goloubev in trasferta, in Svizzera, indoor sul veloce contro niente-poco-di-meno che Federer e Wawrinka.CAMPIONATI A SQUADRE FIT - Se la Na-zione quando c'è la Davis diventa il nostro Circolo di tennis, il campanilismo potrebbe farsi sentire ancora di più. La Federazione prevede sul suolo nazionale tutta una serie di Campionati a Squadre divisi per catego-rie alle quali ogni Club affiliato può pren-dere parte. La formula “minima” prevede la disputa di due singolari e un doppio con l’impiego da due a quattro giocatori o gio-catrici. Le categorie sono infinite: ci sono i campio-nati affiliati di serie A o B direttamente a livello nazionale, di serie C (prima a livello regionale poi nazionale) e quelli di serie D1, D2 etc.etc. Ovviamente guadagnan-dosi di anno in anno un buon piazzamento si conquista la promozione alla categoria superiore, proprio come un normale cam-pionato di calcio. E quasi come allo stadio succede che truppe di familiari, tifosi e altri associati si muovano trasferta per suppor-tare con il tifo i portacolori del Tennis Club, che sia dall’altra parte della città o a tre ore di macchina. Ovviamente queste competi-zioni sono limitate al weekend. Sono l’occa-sione per una sorta di gita fuori porta, per una domenica di primavera al Club o in una

La squadra dell'Aspria di Milano campione invernale in Lombardia tra i 4ª categoria

Super Tennis

I

angolo tecnico

DI MAURO SIMONCINI

ITALIA TERRA MIA - Negli ultimi anni, anche grazie al progetto Campi Veloci della Fede-razione, l’Italia tennistica sta diversificando

le superfici di gioco. Fino qualche tempo fa il tennis giocato nello Stivale signifi-cava essenzialmente terra battuta. Ma di fatto ai piedi dei gio-catori di club si ve-

devano e si vedono tuttora calzature di ogni tipico, forma e colore: sembra non si dedichi troppa attenzione alla scelta. In realtà non solo è fondamentale usare calzatura adatte alla pratica tennistica (e non da jogging o da basket…) ma fa una grossa differenza avere la suola con il battistrada giusto per il tipo di superficie su cui si gioca.Insomma in realtà la "scarpa da tennis" asso-luta, unica e omnicomprensiva, non esiste. Le scarpe da tennis sono come minimo tre: da terreni duri (proposta spesso come “allcourt (cioè compromesso utilizzabile un po’ dap-pertutto), quella da terra battuta e quella da erba, da noi quasi introvabile, ma indispensa-bile per il gioco sui prati e contraddistinta da una scolpitura del battistrada molto partico-lare. Per fare un po’ di ordine abbiamo inter-pellato ortopedici e sviluppatori di prodotto, tra cui Francesco Torresan, footwear product Director di Lotto, uno dei maggiori esperti di calzatura specifica da tennis. Ecco le linee guida che ne abbiamo ricavato a favore di chi vuole dotarsi della migliore attrezzatura pos-

Suola da terra battuta o battistrada “da terreni duri”? Ormai tutte le aziende propongono i modelli top di gamma nella duplice versione, differenziando anche l’estetica. Quale scegliere e perché. Sapendo che esiste anche un terzo raro e specifico tipo di conformazione...

Hai la suola giusta?

Super Tennis29

temperature elevate quella del battistrada tipico delle Speed. Come le gomme della Formula 1.

sibile per la sua performance.

IL COMPROMESSO ALL COURT - Intanto occorre sgombrare il campo da ogni dub-bio. Le scarpe “all court” con battistrada e disegni complessi sono in realtà un com-promesso economico. Permettono sempli-cemente ai giocatori di poter avere solo un paio di scarpe da tennis, utilizzabile su tutti i terreni; e di questi tempi è un risparmio considerevole. Ma si tratta di una soluzio-ne buona per chi non ha grandi esigenze di performance e scende in campo non più di 2-3 volte alla settimana.

SULLA TERRA A SPINA DI PESCE - Quasi tutti sanno riconoscere una suola specifica da terra rossa. I disegni dei battistrada sono facil-mente distinguibili anche ai meno esperti. So-prattutto perché le suole specifiche da terra battuta hanno trame lineari, più semplici e re-golari, che occupano in modo uniforme tutta o quasi la superficie di contatto con il campo: la cosiddetta “spina di pesce”. A cosa serve? Per cosa è concepita? La funzione primaria banalmente è quella di evitare che i granelli di terra restino incastrati. Di fatto le trame a spine di pesce hanno funzione di scolo per la terra e permettono al battistrada di “man-giare” meglio la superficie di gioco quando ci si appoggia e si scivola. La lamiera utilizza-ta per la costruzione dei tetti è ondulata per permettere all’acqua di defluire. Allo stesso modo i disegni della spina di pesce. Che hanno punta rivolta verso avanti proprio per favorire gli spostamenti in avanti. La superfi-cie di appoggio è minore rispetto alle scarpe Speed (di cui più avanti) ma la scivolata è più efficiente e sicura. In generale sulla terra bat-tuta le gambe sono più divaricate e il piede deve essere reattivo in ripartenza.

SPEED E PUNTI PIVOT - Le caratteristiche fondamentali di una scarpa da terreni hard (cemento o tappeti sintetici) sono due: da un lato la superficie di appoggio deve es-sere maggiore, più ampia ma con punti di flessione ben precisi: la scarpa deve flettere. Come una barca in mare, più superficie si adagia sull’acqua più la navigazione è stabi-le. Si sa poi che gli appoggi su queste super-fici possono essere traumatici per ginocchia e articolazioni. Per questo motivo infatti sono facilmente individuabili sui battistrada Speed i punti pivot (quasi sempre tre) sotto l’avampiede che permettono al piede rota-zioni più sicure.

FORMULA 1 e MOTOCROSS - Anche la mescola del battistrada è differente: nelle

scarpe Clay è più dura per una trazione più autentica, come i pneumatici nel moto-cross. Più morbida per resistere anche alle

Sopra una suola da terra battuta pura: l'intero battistrada è occupato dal disegno a spina di pesce, ideale per avere buona presa e non trattenere l'argilla. Sotto, una suola "speed", da campi duri: ben visibili la linea che facilita la flessione dell'avampiede e il punto di rotazione metatarsale

Sull’erba si va… calzati a puntinoVi serviranno solo il giorno che avrete una chance di giocare a Wimbledon (o in quella man-ciata di campi preziosi che si possono trovare in Italia nella bella stagione, al Tc Casalicolo (BS), per esempio). Ma non po-trete farne a meno. Le scarpe con la suola da erba sono dav-vero particolari: il battistrada è un’uniforme strato gommoso di puntirolini, micro-tacchetti che servono a non scivolare e a non distruggere il manto ver-de naturale. Quelle che vedete qui accan-to sono le calzature di “Re “ Roger Federer lo scorso anno a Wimbledon. Lo svizzero è stato anche obbligato a cambiarle perché la suola è stata giudicata “troppo colorata.

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S

L’Istituto di Formazione “Roberto Lombardi” è giunto al termine del quarto anno di attività con l’obiettivo di pianificare il futuro ponendosi dei principi base. Su tutti l’importanza dell’opera

di pianificazione a tutti i livelli con un occhio rivolto alle nuove tecnologie

LA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA ITALIA

Lo spirito di squadra

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maestri

Siamo giunti al termine del 4° anno di attività del nuovo Isti-tuto di Formazione “Roberto Lombardi” e l’ aspetto princi-pale che più ci preme rimarca-re, che poi e’ stata soprattutto l’arma vincente, e’ il grande spirito di squadra che abbiamo dimostrato al movimento ten-nistico italiano in tutta l’attività proposta:

● dai corsi di aggiornamento effettuati in tutte le regioni ita-liane;● al Simposio Internazionale ef-fettuato nel 2013 e che si ripete-rà l’8 Maggio 2015;● alla costruzione di tutta l’at-tività della formazione e nei di-

versi corsi organizzati;● alla partecipazione nei vari convegni Internazionali.

Un concetto di Team vincente ed essenziale per raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo preposti nel 2010, comune al-le nostre squadre di DAVIS e di FED CUP , che sta a dimostrare che alla passione, all’esperien-za, alla motivazione e volontà, associata a contenuti all’avan-guardia, l’Italia può esprimersi dimostrando al mondo un nuo-vo concetto di SQUADRA poco consono alla cultura italiana in-dividualista.Possiamo affermare che l’Italia tennistica con questo nuovo

concetto è presente e prota-gonista sia in ambito agonistico che nella formazione.Con questo nuovo “spirito” stiamo pianificando il futuro ponendoci dei principi base su cui dovremmo sempre di più mi-gliorare ed ispirarci:

● Importanza dell’opera di pia-nificazione a tutti i livelli, a mag-gior ragione nelle prime fasi di apprendimento;

● Realizzare un centro studi capace di raccogliere dati su problemi mirati per definire so-luzioni e sulla base dei quali co-struire modelli di insegnamento e di allenamento per migliorare

sempre più la ricerca applicata al Tennis ed al Mini-tennis;

● Costruzione di un “sistema paese ITALIA” equilibrato, ma completo, che non trascuri le nuove tecnologie, ma nemme-no un approccio integrato tra genitori, insegnanti e bambini/ragazzi. Infatti, senza un’ade-guata preparazione sportivo-culturale di Insegnanti, geni-tori e circoli, il “talento” inteso come “Persona” - nelle sue accezioni altresì d“Atleta” e “Giocatore” - non potrà mai esprimersi;

● Mantenere un approccio cri-tico e obiettivo verso la propria attività (punto di vista dell’inse-gnante) avendo cura di predi-sporre strumenti di valutazione e di misurazione della qualità erogata affidabili e riproducibili;● Far ritardare, non solo a pa-role ma soprattutto con i fatti, il passaggio alla specializzazione dei nostri migliori under, per cercare di costruire progetti più lungimiranti;

● Considerare l’attività U10 co-me una fase di transizione im-portante per l’apprendimento del bambino e far giocare con le palle red-orange-mid il più a lungo possibile;Realizzare sistemi di produzione giocatori basati sull’equilibrio della proposta di competizione; Elaborare format di competizio-ne intra-circolo basati sul diverti-mento e sulla socializzazione, fin dalla fascia d’età U8;

A CURA DEL’ISTITUTO DI FORMAZIONE “ROBERTO LOMBARDI”

Super Tennis

P.S. QUESTO il NUOVO SI-STEMA DEL FIT JUNIOR PRO-GRAM CHE CONVOLGERA’ TUTTE LE SCUOLE TENNIS ITALIANE DA SETTEMBRE 2014;

● Controllare i ranking under 8-10-12 e realizzare contestual-mente una classifica operativa disponibile per i soli operatori di settore;

● Costruire tre categorie di età under 8 - 9 e 10 come in altri pa-esi per evitare che i bambini che giocano meglio e che vincono siano sempre e solo quelli nati nell’ultimo anno;

● Costruire programmi di edu-cazione sportiva parentale e

definire obiettivi da condividere con genitori, maestri e circoli su base federale;

● Continuare a realizzare un percorso condiviso tra settore tecnico e settore formazione e abolire contestualmente i setta-rismi e i sistemi di protezione di circolo;

● Costruire programmi didattici dall’alto che comunque preve-dano un margine di manovra da parte dell’Insegnante;

● Implementare sempre più un monitoraggio serio e credibile sul territorio;

● Integrare i programmi del set-tore “formazione” con elemen-

ti di informatica, di marketing, di team building e di team work, solo per citare alcuni esempi;

● Insistere sull’Importanza dei report e della comunicazione tra Insegnante – genitore - cir-colo per determinare in qualsia-si momento:Chi fa cosa;Perché, quando e come lo si fa;

● Valorizzare sempre più la professione dell’ insegnante di tennis;

● Costruire un modello di pla-yer development basato su una preparazione fisica, mentale, tecnica e tattica legata a un ana-lisi profonda dei bisogni delle diverse fasce d’età (scuola ten-

nis) e del modello di prestazione (allenamento);

● Correggere la tendenza di sistema a perseguire il risultato precocemente, senza rispetto delle esigenze del ragazzo, cre-dendo che il tennis di vertice se-gua i rapporti di forze costruiti dal tennis giovanile;

● Costruire convenzioni con i Corsi di Laurea di Scienze Mo-torie per creare interazione in “ambito formativo” con il siste-ma universitario;

● Questi sono solo alcuni dei punti cardine sui cui l’Istituto stà impostando l’attività per i prossimi tre anni. Buon tennis a tutti.

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Super Tennis

panorama

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Con l’avvio dei campionati regionali di serie C è cominciata la nuova stagione sportiva. E come ogni anno si avvicinano l’inizio delle competizioni di vertice della Federazione e le fasi nazionali dei vari campionati regionali.Ogni campionato presenta i suoi punti di forza e le sue criticità tecniche e non, a tutti i livelli. Ed è proprio ogni domenica che scendono in campo la passione e la professionalità di tanti Giu-dici Arbitri e Arbitri di sedia pronti a garantire la regolarità delle gare.Per le questioni tecniche e organizzative il giudice arbitro è il de-positario sul campo dei regolamenti e delle procedure FIT, ren-dendo di fatto variegato e complesso il suo compito. Da un lato egli agisce come autorità finale per le questioni su cui è in grado di decidere seduta stante, dall’altro stabilisce se rimandare le de-cisioni di natura disciplinare e amministrativa agli organi compe-tenti. Vien da sé che solo un’attenta conoscenza delle procedure e degli iter regolamentari può garantire una scorrevolezza nei processi decisionali a tutti i livelli.C’è da dire che il controllo delle formazioni è stato reso più snello quest’anno dagli organi federali, sgravando, di fatto, il Giudice Arbitro dal dover dirimere questioni sulla regolarità degli schie-

ramenti presentati dai capitani. Ci si potrà quindi concentrare maggiormente sulla gestione della gara in toto ed approfon-dire e consolidare i rapporti con le terne arbitrali, seguendone e valutandone il loro operato sul campo ed alimentandone lo scambio costruttivo nel dopo gara discutendo le varie casisti-che. Il ruolo del giudice arbitro non deve limitarsi, infatti, sol-tanto ad un mero controllo delle operazioni preliminari e alla successiva “messa in campo” degli incontri, ma ci auguriamo torni ad essere un ruolo a tutto tondo, di carismatica presen-za sui campi da gioco, il fulcro centrale in grado di garantire il regolare svolgimento della gare e tutelare tutti gli attori in gioco. Per questo il CCUG si sta prodigando non poco allo scopo, garantendo un’adeguata preparazione preliminare, seguendone l’aggiornamento e preparandosi a selezionare le migliori professionalità presenti negli albi. Operazione tuttavia non semplice se pensiamo all’elevato numero di incontri che si disputano ogni domenica e all’altrettanto importante numero di colleghi preparati e desiderosi di svolgere il proprio compito nelle imminenti competizioni. A tutti loro va quindi il nostro augurio di buon lavoro e un ringraziamento per la passione e la professionalità profuse ogni domenica sui campi.

INIZIA L’ATTIVITÀ(DI ETTORE RUSSO COMPONENTE DEL C.C.U.G.)

GIUDICI DI GARA

CHALLENGER

ROMA (5 maggio) Il 5 di maggio prende il via il torneo del TC Garden che lo scorso anno vide lo sloveno Aljaz Bedene prevalere su Filippo Volandri, in finale. L’ATP Challenger sul suolo della capitale si disputerà su campi in terra battuta, come da tradizione facendo da antipasto agli Internazionali BNL d’Italia per gli appassionati romani. Il mon-tepremi sarà di 42.500 euro.

VICENZA (26 maggio)Sui campi della SSD ‘98, già sede dell’appuntamento Futures “Internazio-nali Città di Vicenza”, per la prima volta si disputerà un torneo Challenger. L’evento ATP, che prende il posto dell’evento ITF, avrà un montepremi da 42.500 dollari.

ITF MASCHILI

ITALIA F13 – SANTA MARGHERITA DI PULA (5 maggio)ITALIA F14 – SANTA MARGHERITA DI PULA (12 maggio)Dopo le prime otto tappe, si avvia a conclusione la stagione degli ITF combined di Santa Margherita di Pula, diventata ormai tappa importante nel tennis professionistico italiano. I tornei, maschili e femminili, avranno montepremi da 10.000 dollari e si disputeranno sui campi in terra battuta del resort turistico Forte Village.

ITALIA F15 – BERGAMO (19 maggio)Il “Trofeo Banca Generali” che si terrà a Bergamo dal 19 maggio avrà un

montepremi da 10.000 dollari e si disputerà sui campi in terra battuta del TC Bergamo. Il campione in carica è Matteo Trevisan.

ITALIA F16 – CESENA (26 maggio)Il “Trofeo Marchi Giorgio Tennis” avrà come palcoscenico il Tennis Ippodromo di Cesena. La tappa da 15.000 dollari del circuito ITF Future, che si disputa su campi in terra battuta, lo scorso anno fu vinta dall’argentina Guido Andreozzi.

ITF FEMMINILI

ITALIA F13 – SANTA MARGHERITA DI PULA (5 maggio)ITALIA F14 – SANTA MARGHERITA DI PULA (12 maggio)Dopo le prime otto tappe, si avvia a conclusione la stagione degli ITF combined di Santa Margherita di Pula, diventata ormai tappa importante nel tennis professionistico italiano. I tornei, maschili e femminili, avranno montepremi da 10.000 dollari e si disputeranno sui campi in terra battuta del resort turistico Forte Village.

CASERTA (19 maggio)Si rinnova l’appuntamento con gli “Internazionali Femminili di Tennis Citta’ Di Caserta”, quest’anno con montepremi da 10.000 dollari, che andrà in scena sui campi in terra del TC Caserta. La ceca Renata Voracova è la campionessa in carica.

GRADO (26 maggio)Quest’anno giunge alla 26esima edizione il Torneo Internazionale Femminile “Città di Grado”, che si disputa sui campi in terra battuta del Tennis Club della città friulana. La campionessa in carica è l’austriaca Yvonne Meusburger.

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Super Tennis

ABRUZZOCT Teramo ripescato in B

di Ferdinando De Fenza

Buone notizie per il circolo tennis di Teramo “Costante Bernardini”, che è stato ripescato nel campionato di serie B maschile.

Il team teramano, nonostante la sconfitta nella passata stagione giunta so-lo al doppio di spareggio nell’incontro decisivo per la promozione diretta in serie B, è stato premiato grazie anche alla scelta di schierare la maggior parte dei giocatori provenienti dal settore giovanile. “Siamo uno dei pochi

circoli in Italia – precisa in merito il presidente Francesco Cardisciani – a poter vantare una squadra com-posta da tre ragazzi under 16/18 e un giocatore over 30. Una scelta, quella del ripescaggio, che pertan-to ci inorgoglisce enormemente, a conferma dell’ottimo lavoro che sta svolgendo uno staff tecnico di livello assoluto”. Alessio Pistilli, Vittorio Rubino, Massimiliano De Berardis, Sante Marcone e Lore-na Patacca gli insegnanti che con entusiasmo, passione e sacrificio

hanno sposato la scommessa del circolo ‘Costante Bernardini’ di investire sui giovani.

“Si tratta – continua Cardisciani – di un’ambizione a cui abbiamo credu-to molto e gli ultimi risultati ci stanno dando ragione”. Il riferimento è

anche alle recenti decisioni della Federazione Italiana Tennis, che ha scelto proprio il circolo del capoluogo aprutino per l’organizzazione di un torneo giovanile di macro area (under 10-12-14-16 maschile e femminile) che si svolgerà sui campi teramani dal 5 al 19 luglio prossimi. “Quella della no-stra città – sottolinea il presidente – è una delle quattro tappe in Italia. Un momento, pertanto, che ci inorgoglisce enormemente e che sarà occasio-ne di aggregazione per i tanti appassionati della racchetta, oltre a essere un trampolino di lancio per le giovani promesse. Quando si contano risul-tati come questi viene spontaneo sentirsi orgogliosi di questa importante realtà sportiva che ha saputo ritagliarsi, nel panorama tennistico regionale, un ruolo di grande prestigio, facendo dono a Teramo di un’eccellenza che tanto può ancora dare alla sua città”. La formazione del CT Teramo che parteciperà al prossimo campionato nazionale della serie B maschile è composta da: Gabriele Cavacchioli (classifica 2/6); Giorgio Ricca (classifica 2/4); Davide Iacovoni (classifica 2/6 under 18); Matteo Cipolletti (classifica 3/2 under 18); Andrea Picchione (classifica 3/2 under 16); Massimiliano De Berardis (classifica 3/4).

BASILICATAUn circuito itinerante

di Antonio Croglia

La “Basilicata Cup”, il torneo “itinerante” che si svilupperà in dieci tappe, aperto da quest’anno anche i tennisti di terza categoria, è

entrata nel vivo del suo svolgimento. Delle dieci tappe programmate, è già calato il sipario sulle prime quattro e il bilancio, viste le adesioni dei tennisti lucani, è estremamente positivo. Daniele Alegiani (3.5) del CT Bodiomniatennis di Potenza, guida la classifica generale con 46 punti, davanti al pisticcese Gabriele Selvaggio (3.4 del CT Pisticci), che viaggia con un ritardo di 10 punti. Il “romano”, dopo le finali perse a Nemoli, battuto dal potentino Fausto Tamburrino (3.2 del TC Potenza) e Lauria, dove invece si laureò campione Gabriele Selvaggio, si è im-posto nella tappa di Moliterno, battendo in finale il giovane e promet-tente Gabriele Galeazzo (4.1 del CT Matera), leader indiscusso della classifica riservata ai tennisti di quarta categoria, ma anche terzo nella classifica generale che con-sentirà i primi dieci al “Ma-ster Finale”. La quarta tappa, andata in scena sui campi in terra rossa di Matera, se l’è invece aggiudicata Gabriele Galeazzo, battendo, in una finale ricca di emozioni, Enzo Fiore (3.4 del CT Matera). Il direttivo regionale, capeg-giato dal presidente Dome-nico Volturo (che ha fatto la sua apparizione anche sui campi imbracciando la racchetta) è più che soddisfatto per come stanno andando le cose anche alla luce dei ri-sultati che stanno maturando. Grandissima soddisfazione soprattutto perché nella classifica riservata ai quarta categoria c’è la promessa del tennis lucano, il quattordicenne Gabriele Galeazzo, che si è aggiudica-to tre delle quattro finali a loro riservate. A Nemoli ha battuto Antonio Pallante, a Lauria Nicola Marchese e a Moliterno Angelo Donnoli, tutti e tre sono appaiati al secondo posto nella graduatoria provvisoria. La finale di Matera è invece stata vinta da Giovanni Fontanarosa (4.1 del CT Matera) che si è imposto sul compagno di squadra Vincenzo Soli-meno (4.1). La “Basilicata Cup” è aperta anche alle tenniste, Francesca Leone CT Pisticci), vincitrice delle tappe di Moliterno e Matera, guida la classifica davanti a Giorgia Croce (TC Gingles Potenza), vincitrice della tappa di Nemoli. Al terzo posto, appaiate, Asia Trotta (Royal Tennis Club), Duni Angela (CT Matera) e Arianna Adinolfi (CT Muro Lucano). Il CT Val D’Agri (Viggiano) sta curando la tappa di aprile, e le adesioni sono state veramente tante, nel frattempo è anche cominciato il cam-pionato di Serie C.

CALABRIACircuito Rodeo: i vincitori

di Rosaria Ionà

Incontri emozionanti ed euforia dentro e fuori dai campi fino a tarda sera in un periodo dell’anno agonisticamente un po’ apatico. Sono

stati anche questo i circuiti Rodeo disputatisi nelle province di Reggio Calabria e di Catanzaro. I circoli dello Sport Village Catona e del Ct La-mezia hanno ospitato gli appuntamenti conclusivi delle manifestazioni che hanno vivacizzato questi mesi invernali. “Hanno partecipato al circu-ito Rodeo reggino quasi 200 giocatori, pari a circa il 40 % dei tesserati

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� Leone, Alegiani, Volturo, Galeazzo E Adinolfi

� La squadra del CT Teramo che milita in Serie B

Super Tennis

agonistici complessivi della provincia”, è il consigliere regionale Rocco Tilotta ad analizzare quello che ha definito un “appuntamento assoluta-mente da ripetere per la ventata di positività e di allegria che ha saputo offrire”. “Sono molto soddisfatto – ha detto ancora Tilotta – per l’atten-zione con cui sono state organizzate le tappe. Anche l’elevata parteci-pazione di pubblico è servita a determinare il successo di questo evento sportivo caratterizzato da grandi prove sul campo, capaci di divertire e di strappare convinti applausi. Un particolare ringraziamento ci tengo a rivolgerlo a Marco Bonforte, delegato provinciale di Reggio Calabria, nonché a tutti i circoli che hanno ospitato i diversi incontri. Composto da dodici tappe, il circuito Rodeo reggino ha visto trionfare nel master finale il favorito Francesco Faraone (Tc Pharaon) che ha battuto in finale Giuseppe Tripodi del Ct Crucitti. In semifinale Faraone aveva superato Rijli Luca del Ct Polimeni, mentre Giuseppe Tripodi aveva superato Ales-sandro Dattilo del Tc Pharaon. Il master conclusivo di Catanzaro, invece, ha visto trionfare Clemente Giglio (Circolo Unione), che ha superato in finale il padrone di casa Francesco Staglianò al termine di una gara dalle mille emozioni conclusasi 14-12 al long tie break.

CAMPANIARiunioni e aggiornamenti

di Maria Grazia Ciotola

Aprile mese di preparazione per gli appuntamenti nazionali delle coppe riservate ai team di province e regione, ma anche momento

di verifica del Board tecnico campano, coordinato dal vice presidente Angelo Chiaiese e che opera al Centro tecnico di Fuorigrotta. Ad Avel-lino si sono ritrovati il tecnico di macroarea Paolo Girella, il coordinatore nazionale Giancarlo Palumbo e il direttore dell’Istituto Superiore di For-mazione “Roberto Lombardi” Michelangelo Dell’Edera. Appuntamento all’Avellino Tennis Academy con una full immersion con alcuni dei ragazzi più promettenti della Campania e con una proficua riunione di aggiorna-mento. Per il 2004, quindi gli under 10, convocati Barba (Poseidon Spor-ting Club), Guerriero (Tennis Atheneo), Modugno (TC Vomero), Paone (ASD TC Capri), Peluso (TC Napoli), Staiano (TC Capri), Staiano (ASD TC Capri), Vallefuoco (Accademia Tennis Napoli). Per i ragazzi dal 1998 al 2000 Cacciapuoti (CT Averno), De Maio (Avellino Tennis Academy), Iamunno (ASD 2000), Liucci (ASD 2000), Navarra (Sporting Club Chia-

iano), Palmese (TC Vomero), Ramaglia (TC Napoli), Ruocco (Team Sbre-scia). Infine i ragazzi del 2002-2003 con Grimaldi (Sport Club Oplonti), La Cava (Tennis Atheneo), Pasquariello (CT Ercole), Sorbino (ASD 2000), La Cerra (TC Battipaglia-Eboli), Cuomo (Accademia Tennis Napoli). Infine marzo è anche il mese che sancisce la ripartenza a pieno ritmo del mondo campano dei Terza Categoria, con il torneo del Poseidon di Torre del Greco-Ercolano che ha dato il via al calendario 2014 e con il succes-so di Battiloro sul baby De Giorgio, 3-6 6-4 7-5. Ed è il mese che per tra-dizione è dedicato all’inizio della Serie C, massimo campionato a squadre della regione.

EMILIA ROMAGNAPioggia di medaglie

di Stefano Benfenati

Mini campioncini ed atleti più esperti in campo. Tra sorprese e ri-conferme “abbuffata” di coppe e medaglie in Emilia Romagna

dove, per i più piccoli, si è conclusa la fase regionale della Coppa delle Province 2014 e per gli adulti e veterani si sono giocate le finalissime dei Trofei Regionali indoor. Archiviati i mesi invernali, dalla fine di mar-zo si riparte a tutto gas con il via alla fase regionale dei Campionati nazionali a squadre: la serie C (maschile e femminile) i giovanili in tutte le categorie ed i Veterani/Ladies. Intanto, in una cornice di festa, sui campi del Club Atletico Faenza i mini tennisti della squadra di Bologna hanno conquistato l’edizione 2014 della Coppa delle Province – Au-stralian, riservata agli under 10 e 11 selezionati sul territorio regionale. La manifestazione ha visto ‘sfi-darsi’ 120 piccoli atleti entrati, ufficialmente, nell’attività ago-nistica per le rappresentative FIT provinciali e regionali. Le prime tre classificate (Bologna, Parma e Reggio Emilia) parteci-peranno alla fase intermedia di Macroarea a Vicenza. Sempre nel settore giovanile, alcuni cir-coli del territorio (Tc Castellaz-zo, Tc President, Sporting Club Parma, Tc Parma e Cral Amps) hanno ospitato le otto finali del torneo “Circuito Nazionale Ma-croarea Nord-Est” riservato agli under 10/12/14/16 (m/f). Buono, infine, il bilancio dei Trofei regionali indoor con 383 compagini al taglio del nastro. Assegnati i titoli per gli adulti ed i veterani con la conclusione delle varie manifestazioni: Nonantola (maschile e femmi-nile), Palmieri (maschile), Quattrocchi (femminile) e Mingori (maschile - over 35/45/55). Coppa Province 2014: Primo posto: Bologna, Secondo posto: Par-ma, Terzo posto: Reggio Emilia. Squadre campioni nei Trofei regio-nali indoor: Nonantola Maschile: Ct Massalombarda , Nonantola Femminile: Ct Casalgrande, Mingori over 35: Polisportiva Maranello , Mingori over 45: Ct Cervia , Mingori over 55: Tc Parma, Palmieri: Ct Reggio Emilia, Quattrocchi: Ct Reggio Emilia

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� La festa del tennis

� I finalisti a Catanzaro e i finalisti a Reggio Calabria

� Le giovani promesse durante le premiazioni della Coppa delle Province

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

FRIULI VENEZIA GIULIAIl River parte in quarta

di Fausto Serafini

In linea con quanto prospettato in fase di presentazione del nuovo so-dalizio, il River Sporting Club propone un combined di quarta categoria

e fa subito il pieno d’iscritti nel torneo intitolato “Dok Dall’Ava Prosciut-terie”. Ben 160 sono le racchette manovrate dai maschi che costringono l’organizzazione ed i giocatori a fare gli straordinari per rispettare le date programmate. Ed è proprio in virtù degli impegni sempre più incalzanti che il finalista, il qualificato Riccardo Campaner, 4.2 del Tc Gradisca, deve trottare per 63 game nel giro di 22 ore prima di accedere allo scontro clou e lo fa dopo aver superato le pericolose insidie portate da Roberto Fanna e da Gabriele Romanin. Il più fresco antagonista, il qualificato Andrea Iuri, 4.2 del Tennis Città di Udine, non riesce a sfruttare l’accumulo di tossine del rivale e, dopo aver lottato alla pari nei primi game, vede l’incontro scivolargli via tra le giocate consistenti di Campaner e qualche suo errore di precipitazione. Marcia verso una meritata vittoria il 30enne giocatore di Porpetto che stringe i

denti e dà vita ad un match intriso di coraggio, resistenza e di buon tennis, alternando con il più giovane Iuri applauditi fraseggi dalla linea di fondo e scambi flipper nei pressi del net (6-2-6-2 lo score). Tra le 51 donzelle in corsa per il tito-lo, non fa meraviglia ritrovare nella passerella conclusiva la favorita Sa-brina Paludetti, portacolori del Ten-nis Città di Udine, come non è fuori

luogo che a sbarrarle la strada si presenti la qualificata goriziana Sara Bian-chini, 4.5 del Tennis Campagnuzza, giocatrice dal buon passato under, ritornata in carreggiata dopo aver esorcizzato annosi malanni. Parte come una scheggia la friulana e il vantaggio di 5 a 0 lascia presagire un veloce match ed un’unica matrice. Non la pensa così la Bianchini che lentamente riesce a mettere a fuoco le percussioni e gli effetti mancini dell’aggressiva avversaria e, chiuso in progresso il primo set, diventa più propositiva nel secondo parziale dove riesce anche a passare in testa per 4-3. Ma con la mobile Paludetti, dall’incessante propensione offensiva, non c’è ulteriore spazio per le speranze della generosa goriziana che viene sconfitta per 6-3 6-4 dalla dotata 16enne, già da tempo matura per altri palcoscenici. Davanti ad un pubblico numeroso, la regia delle premiazioni è affidata al soddisfatto presidente Simone Appio, appoggiato nella presentazione dal consigliere regionale Fit, Pier Tullio Fonda, mentre il giocatore “pro” Matteo Viola si presta alla consegna dei riconoscimenti.

LAZIOCircuito in Ciociaria

di Marcello Giordani

Si è aperta la stagione dell’ormai tradizionale Circuito Open “Tennis in Ciociaria 2014” con la prima tappa partita il 29 marzo presso lo Spor-

ting Health Club di Arce (Fr); maratona che si snoderà attraverso ben nove appuntamenti per avere la sua logica conclusione nel Master finale che si disputerà in questo stesso circolo dal 25 ottobre al 2 novembre. Il Circuito è riservato alle categorie di singolare maschile e femminile 4.NC , 4a, 3a , 2a e 1a, con montepremi libero. Queste le date e le sedi delle altre tappe del Circuito: dal 25 Aprile al 10 maggio appuntamento al Centro Sportivo Casavetere di Fiuggi (Fr); dal 19 maggio al 1 giugno ci si sposta al T.C. Casilina Park Club di Cervaro (Fr) per poi tornare allo sporting Health Club di Arce dal 31 maggio al 15 giugno; dal 14 maggio al 29 giugno si va a Frosinone allo Sporting Europa mentre l’ASD Collina Verde di Ceccano ospiterà il torneo dal 12 al 27 luglio. Non si andrà in vacanza nemmeno ad agosto in quanto dal 2 al 15 si andrà in scena a Fiuggi ancora al Centro Sportivo Casavetere per poi trasferisrsi a Colleferro (Rm) dal 27 settembre al 12 ottobre presso il T.C. BPD Colleferro e concludere la lunga kermesse ancora allo Sporting di Arce dal 4 al 19 ottobre. Alla conclusione di questa ultima tappa si stilerà una classifica finale per determinare i primi dodici giocatori e giocatrici di ogni categoria che andranno a disputare il Master finale dove però saranno ammessi solo coloro che avranno partecipato ad almeno sei dei nove tornei in programma. I singoli tornei maschili avranno un montepremi minimo di 300,00 da distribuire ai primi quattro gioca-tori del tabellone principale mentre per il femminile sarà a discrezione di ogni circolo organizzatore inserire un eventuale montepremi in denaro. Un occasione di puro divertimento attraverso le bellezze, i sapori e i gusti della Ciociaria, un lungo itinerario sportivo che potrebbe riservare anche piacevoli sorprese eno-gastronomiche e culturali attraverso la conoscenza di un territorio tra i più belli e suggestivi della nostra regione.

LIGURIABis di Imperia

di Marco Preti

Si ripete la provincia di Imperia: dopo la vittoria ottenuta nel 2013, la rappresentativa dell’estremo Ponente si è ripetuta quest’anno ag-

giudicandosi il quadrangolare disputato a Loano e dimostrandosi la più forte della Liguria. In finale è giunta Savona, poi sconfitta 5-4 in una gara estremamente equilibrata ed interessante. Mirko Lagasio (su Peluffo), Lisa Pigato (con Parentini), Benedetta Ghu (sulla Veronese) ed Emanuele Barri (vincente con Brian Haet) hanno portato 4 punti nei singoli contro i 3 di Savona (Samuele Rossello su Gabriele Catalano, Valentina Parodi contro la Teodosescu e Giovanni Gramaticopolo su Rocco Piatti). Decidevano così i doppi, in cui non bastava la vittoria di Rossello/Peluffo visto che la Pigato e la Teodosescu battevano la Parodi e la Parentini 7-6 7-5. Nella sfida per il terzo posto netta affermazione di Genova (Tommaso Lippolis, Giulia Dolce, Carlo Magnani, Micol Severi, Gian Luca Cadenasso, France-sca Benasso, Daniele Maccario Lucrezia Rossi e Andrea Poggi) su Spezia (Faranca, Mazzilli, Manno, Tendola, Di Casale, Been e Fiore). Nel com-plesso, il torneo delle rappresentative ha confermato che, mentre Genova è leggermente in flessione, pur avendo sempre un livello medio alto, le zone periferiche danno qualche segnale interessante, almeno con certi circoli. Ad Imperia va segnalato il lavoro della Pigato Academy, mentre in provincia di Savona è oggi il TC Finale Ligure il club che sta portando avanti il discorso tecnico più qualificato. Infine alla Spezia il circolo cittadi-no sta producendo atleti interessanti. Ci sono comunque anche realtà più piccole che cominciano a farsi notare.

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� Il River Sporting Club

Super Tennis

LOMBARDIASerie C: caccia alla promozione

di Cristian Sonzogni

Aprile è un mese particolarmente intenso per il tennis lombardo. E a tenere banco c’è soprattutto l’inizio dei tornei a squadre, dalla

serie C ai campionati dei veterani, passando per la prova riservata a 4.6 e Nc. Da maggio, invece, scatteranno i gironi della serie D, la categoria con il maggior numero di circoli in gara. Tra gli uomini sono sette i gironi della C, che si snoderanno in cinque giornate, l’ultima il 4 mag-gio. Al termine della prima fase conosceremo i nomi delle promosse al tabellone a eliminazione diretta, anticamera della griglia naziona-

le, decisiva per il pas-saggio in B. Saranno quattro, invece, i gironi femminili. La provincia più rappresentata è come sempre Milano, davanti a Bergamo e Brescia. Proprio Ber-gamo è invece la realtà da tenere d’occhio tra i veterani, in particolare con le formazioni dello

Sporting Villa d’Adda, capaci di arrivare al vertice in Italia e in Europa. Una buona notizia per Brescia arriva invece da Giulia Remondina, 24 anni, tornata al successo nella prova francese di Gonesse (Itf da 10 mila dollari su terra indoor) dopo quasi tre anni di digiuno in campo internazionale. Le ultime vittorie, a Lione e Pomezia, risalivano infatti al 2011, poi qualche problema fisico e una crisi di risultati l’avevano fatta scendere nel ranking. Ora la ‘cura Matteo Galli’, il coach che la segue al Mongodi di Cividino, pare funzionare. “Questa vittoria mi dà fidu-cia – ha detto Giulia – e mi permette di lasciare alle spalle un periodo pieno di dubbi. Tornare ad allenarmi vicino a casa mi ha fatto bene, ora l’obiettivo è risalire rapidamente, per entrare nelle prime 200 della classifica mondiale”.Infine, grande successo alla Canottieri Bissolati di Cremona per il corso di aggiornamento federale, che ha visto la presenza di ben 692 inse-gnanti di tennis. Il programma, già rodato nei precedenti quattro ap-puntamenti in Puglia, Piemonte, Marche e Campania, si è svolto diret-tamente sul campo di gioco dove i partecipanti hanno potuto seguire sia le lezioni di carattere teorico, sia quelle di carattere pratico. Anche a Cremona, il direttore dell’istituto “Roberto Lombardi” Michelangelo Dell’Edera ha definito le caratteristiche del nuovo percorso formativo “Sistema Italia” e ha presentato il Fit Junior Program.

MARCHETrofeo Giuseppucci

di Roberto Senigalliesi

Il Baratoff Pesaro in campo maschile ed il CT Porto San Giorgio in quello femminile si sono aggiudicati l’edizione 2014 del Trofeo Giu-

seppucci, tradizionale campionato regionale indoor a squadre che ha visto in campo, complessivamente, circa 120 circoli marchigiani. Il club pesarese ha vinto di nuovo nella I Divisione del campionato regionale indoor battendo in finale il Morelli Ascoli per 2 a 0. Francesco Mendo si è imposto ad Alessio Giuliani per 6-2 6-4, Niccolò Nardi ha battuto Giampaoli Tarli, costretto al ritiro sul punteggio di 5 a 2 del primo set per il tennista pesarese. In semifinale Maggioni San Benedetto e CT Fossombrone.In semifinale il Baratoff si era imposto al Maggioni San Benedetto per 2 a 1 grazie ai successi nel singolare di Nardi su Giorgini per 6-1 6-1 e del doppio Accardo/Sani che avevano battuto per 6-4 6-3 Cocciò/Ma-scetti, compensando la sconfitta per 6-3 7-6 di Accardo contro Cocciò. Il Morelli aveva battuto il CT Fossombrone.In campo femminile il CT Porto San Giorgio ha sconfitto sui campi di casa il Tennis Team Senigallia, alla sua seconda finale consecutiva Porto San Giorgio, guidata dal capitano Raffaele Rizza, si è imposta con il risultato di 2 a 1, vincendo il doppio dopo la parità nei due sin-goli dove la giocatrice di casa Camilla Rizza ha battuto Elisa Mezzanot-te per 6-2 6-1, mentre la senigalliese Francesca Giuliani ha superato Greta Ceccomori, ritiratasi per crampi dopo che la Giuliani aveva vinto il primo set per 7 a 6. Decisivo il doppio nel quale le sangiorgesi Eli-sa Tassotti e Camilla Rizza sono riuscite a prevalere in due sets, ma al termine di un match molto equilibrato, sulle senigalliesi Giuliani e Mazzanotte con il punteggio di 7-6 6-4. A completare lo schieramento del CT Porto San Giorgio Elisa Lauri, Elisabetta Cocciaretto e Chiara Sabbatini; Camilla Cecchini per quello del Tennis Team Senigallia (gui-dato da Giuseppe Bevilacqua e Claudia Oliva). Ricordiamo che nelle semifinali il Porto San Giorgio si era imposto al Guzzini Recanati per 3 a 0, mentre il Tennis Team Senigallia aveva superato con l’identico pun-teggio l’AT Macerata. Nei quarti del tabellone finale il CT Montecchio, il CT Cupramarittima (campione uscente), il Maggioni San Benedetto ed il CT Fano.

MOLISEObiettivo C

di Ida Santilli

Per scongiurare la retrocessione nel campionato di serie D1 bisogne-rebbe considerare il fattore C. Ovvero, il fattore campo e il fattore casa. Si, perché i portacolori del più antico tennis club cittadino, l’AT Cam-pobasso, sulla superficie velocissima dei campi costruiti a valle e leg-germente scoscesi rispetto al parco comunale de Capoa, hanno una marcia in più. Basta osservare l’andamento dell’ultima giornata, quella del 30 marzo, per capire quanto queste due variabili incidano non

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� Giulia Remondina

� Baratoff e Morelli, le due squadra finalista del Trofeo Giuseppucci maschilePorto San Giorgio e TT Senigallia, le due squadre finaliste nel femminil

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

solo sulla performance dei singoli, ma anche sull’umore del team che - inutile dirlo - si carica all’ombra del castello Monforte. Merito dell’aria di casa? Non del tutto, ma senz’altro giocare con l’incoraggiamento del pubblico presente può fare la differenza. Gli avversari di Moscia-

no, arrivati a difendere faccia e colori, si so-no arenati sul 5 a 1 di fronte a Perrella&co. Il maestro del team, di classifica 3.1, ha aperto le danze contro il 3.5 Iacopo Petrini, che è riuscito a racimolare soltanto tre game (61 62 il punteggio finale). Alessandro Coloccia (3.4) ha strapazzato Luca Marini (4.2) e Michele Santilli (3.4), non ha deluso le aspettative di quanti pronosticavano una vittoria: 63 61 il ri-sultato finale. Il 61 61 di Alberto Grassi (3.5) è arrivato quando il morale della ciurma era già altissimo. Sicuro di sé nei colpi, il campobas-sano, classe’98, ha infilato una serie di colpi vincenti e lasciato quasi inerme un avversario (4.3) meno preparato su quella superficie di gioco. La prova del nove per i campobassani arriverà a fine mese: il 27 aprile andranno a

far visita al CT Chieti, di cui Palpacelli (2.4) è il fiore all’occhiello, quin-di si sposteranno a Pescara e a Lanciano per disputare le successive giornate del girone all’italiana della fase interregionale della serie C, alla quale partecipano in tutto 14 squadre. Fabrizio Perrella potrebbe rivelarsi un jolly e, facendosi valere anche contro avversari più quotati sulla carta, trascinare i suoi compagni verso un traguardo insperato: la qualificazione alle semifinali.

PIEMONTECampionati a squadre

di Ugo Veglia

Ad aprile riparte la stagione dei campionati a squadre. Significativo l’incremento della partecipazione nei campionati giovanili per ca-

tegoria. Quest’anno, senza tener conto del nuovo campionato Under 10 misto che ha riscontrato un adesione di ben 30 squadre. assistiamo all’aumento di quasi il 10% di formazioni giovanili, nuovo record asso-luto sia negli schieramenti maschili che femminili. Globalmente sono state effettuate ben 1140 iscrizioni e nella tabella riportata si evince che a fronte dell’incremento giovanile è presente una riduzione di par-tecipanti ai campionati regionali (D1-D2-D3). La ragione è contenuta nella crescita dei campionati provinciali che essendo limitati alla quarta categoria, terzo gruppo, danno possibilità a giocatori di classifica con-tenuta di raggiungere traguardi diversamente insperabili. Purtroppo si constata che è ancora limitato il coinvolgimento del sesso femminile nell’attività agonistica. Nonostante il grandioso successo delle nostre tenniste in campo internazionale e il costante impegno del Comitato Regionale, rimane circoscritta la partecipazione delle donne all’attività di squadra. A fronte di un piccolo incremento dell’attività delle ado-lescenti, si assiste ad una generale riduzione della fascia intermedia mentre è percettibile la tenuta delle ladies. I Circoli Affiliati sono chia-mati pertanto a lavorare affinché non si tralasci l’attenzione verso que-sta importante componente del tennis. Buona l’attività di alto livello

con 13 squadre piemontesi iscritte ai campionati di serie A e B, per la quale occorre segnalare la partecipazione dei Circoli: UST Beinasco, AS Le Pleiadi, Circolo della Stampa Sporting e Canottieri Casale al campionato di serie A femminile, Country Cuneo, TC Monviso e an-cora UST Beinasco e Circolo della Stampa Sporting al campionato di serie B femminile e dei Circoli: Canottieri Casale al campionato di serie A1 maschile, Circolo della Stampa Sporting, AS Le Pleiadi, Sporting Borgaro, TC Alba al campionato di serie B maschile.

PUGLIACampioni regionali

di Marianna La Forgia

Francesco Garzelli, passato da qualche mese a far parte della squa-dra del C.T. Maglie (ex Angiulli), e Giorgia Pinto della S.G. Angiulli si

laureano campioni regionali nella gara singolare maschile e femminile del campionato assoluto pugliese. Con un montepremi totale di 3.800 euro il torneo - che si è svolto al Circolo Tennis Bari - si è concluso a fine marzo e ha visto la partecipazione di oltre 315 iscritti. Il tennista di Maglie ha battuto l’amico Daniele Micolani con il punteggio di 63; 36; 62 in un batti e ribatti che alla fine ha premiato il giovane talento ex Angiulli. Bella la vittoria di Pinto sulla favorita Martina Zerulo, abituata a prendersi le soddisfazioni che vuole. La gara è stata accesa ed è finita in tre set davvero entusiasmanti: 63;46;64 alla fine è stato il risultato che ha premiato la costanza di Giorgia Pinto con un bel riconoscimen-to importante. Le due ragazze però in coppia hanno fatto scintille nel doppio portando a casa il successo sulla coppia Pannarale/dell’Edera per 64;61. Tra l’altro qualche giorno prima si sono fregiati del titolo di campioni regionali individuali anche Piccoli del Tc Foggia nel tabellone di 3^ categoria che ha vinto contro Colaluca per 63 36 64; per quella femminile Valentina Terio del Ct Bari contro Linda Cagnazzo dell’A-pem Copertino per 62;60. Nel doppio maschile c’è stata la vittoria della coppia Cristoforo/Angelini del Ct Bari contro il campione Garzelli del Ct Maglie e Cassano dell’Gs Angiulli. Il successo di questi atleti è stato impreziosito anche dal titolo vinto nel tabellone di 4a categoria maschile con Taleria del Ct Casarano vincente su Nicastri del Ct Bari; nel tabellone femminile l’ha spuntata Laterza dell’Angiulli contro di Noia del Ct Andria.

SARDEGNAUn’attività intensa

di Lazzaro Cadelano

Luisanna Fodde, Alghero e il Forte Village. Una terra avara di campioni e di successi sul campo, ma l’Isola da sempre si è contraddistinta per

i dirigenti e per gli aspetti organizzativi. Fino ai massimi livelli, ben oltre qualunque risultato ottenuto sulla terra rossa dopo battaglie di tre set. Questo nuovo anno ha tre vittorie che portano ben marchiati i Quat-tro Mori. Che sventolano con orgoglio nei punti più alti che si poteva immaginare.Il più recente è un successo dirigenziale, non il primo, ma l’ultimo ar-

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�� Fabrizio Perrella

Super Tennis

rivato dopo tante soddisfazioni: Luisanna Fodde è stata eletta tra i consiglieri del board di Tennis Europe. A Sofia, in Bulgaria, si è tenuta l’assemblea annuale: 39 nazioni hanno nominato il nuovo presidente e il nuovo consiglio Direttivo. L’oscar organizzativo è andato ad Alghero. Il Sardinia Wheelchiar Open è stato riconosciuto miglior torneo internazionale in carrozzina del 2013 dall’Itf. Non è la prima volta che il prestigioso torneo che si disputa nell’impianto di Maria Pia ottiene complimenti, gratifica-zioni e premi. Ma il direttore del torneo, Alberto Corradi ha ragione quando dice che “credo che vincere una volta possa essere l’insie-me di una serie di circostanze favorevoli, vincere due anni di segui-to è la consacrazione che il team Sardinia Open è apprezzato e ben voluto da tutti i giocatori e accompagnatori provenienti da tutto il mondo. Un plauso particolare va quindi al nostro team di volontari”. Infine c’è un successo che è ancora in corso e si sta svolgendo al Forte Village, nel prestigioso villaggio di Santa Margherita di Pula (poco fuori Cagliari). Al momento di redigere questo articolo è appena andata in archivio la terza settimana con la doppietta in due settimane conse-cutive di Marco Cecchinato. Il siciliano ha piazzato il Tricolore nella se-conda e nella terza finale, mentre il primo a mettere la firma era stato il ceco Pavlasek. Anche nel femminile è arrivata la gioia azzurra, grazie al trionfo di Alice Balducci che scrive il suo nome nell’albo d’oro dopo quello della svizzera KarinKennel e della slovena Masa Zec-Peskiric. Il successo non è solo quello del tennis italiano delle promesse nazio-nali della racchetta. Ma è quella di una struttura che ha stretto un patto con il tennis e ha regalato alla Sardegna un palcoscenico mai realizzato prima. Dopo l’indiscusso successo raggiunto nel 2013, anno in cui il Tennis Club Forte Village ha ospitato 10 tornei internazionali e distribu-ito un montepremi di oltre 100 mila dollari, quest’anno ha alzato ambi-ziosamente la soglia del montepremi portandola a 420 mila dollari per un totale di 42 appuntamenti Combined del circuito Itf. Per i migliori giovani promesse del circuito internazionale, il Tc Forte Village ha mes-so a disposizione due nuovi campi in terra rossa oltre agli 8 già esistenti. I tornei si sono aperti con le qualificazioni del primo torneo, l’8 marzo e quelle femminili il giorno successivo, per proseguire fino al 15 maggio. La seconda parte della stagione inizierà invece l’8 settembre per con-cludersi il 23 novembre. L’iniziativa – che riconferma anche quest’anno Dunlop come sponsor tecnico - si preannuncia già un grande succes-so, con i tabelloni di qualificazione da 64 quasi completi e dei main draw che portano sulla terra rossa del circolo sardo anche tanta quali-tà: sfide degne dei Challenger.

TOSCANAAssoluti indoor

di Enrico Roscitano

353 iscritti ai vari tabelloni più 58 coppie di doppio (maschile, fem-minile e misto) rappresentano il totale dei partecipanti alla 36esima

edizione dei campionati toscani assoluti indoor organizzati, come da consuetudine, sui campi coperti del Match Ball Firenze Country Club, circolo espressione del comune di Bagno a Ripoli che, dopo qualche anno di silenzio, ha tutte le intenzioni di ritornare al prestigio degli anni passati. Il totale dei partecipanti agli assoluti regionali aggiunto agli oltre 500 iscritti al campionato toscano di quarta categoria ospitato “in combine” da Fiorita Tennis Club e Tennis Club Villanova ed ai 200 dei campionati veterani che si sono dispu-tati sui campi del Tennis Club Pistoia testimoniano che la “voglia” di tennis in Toscana è rimasta inalterata rispetto agli anni scorsi, anzi a voler sottilizzare è addirittura aumen-tata. La sorpresa più bella e forse più at-tesa dei campionati è arrivata dal tabel-lone libero femmini-le dove una quattor-dicenne ha messo in riga tutte le avversa-rie che hanno avuto la ventura di incontrarla. La lucchese Tatiana Pieri, dopo aver accumulato allori nazionali in tutte le categorie giovanili, ha incominciato a depredare i tornei più prestigiosi organizzati in Tosca-na. L’impresa più accattivante è stata compiuta in semifinale quando, sotto di un set, ha fatto fuori la numero uno del torneo, Jelena Simic, che vantava una classifica nettamente superiore. In finale, poi, la Pieri ha battuto facilmente la più esperta Serena Frazzitta. Lo stato di gra-zia della forte tennista lucchese, come si sa, è stato confermato dallo straordinario exploit compiuto al torneo internazionale di Santa Mar-gherita di Pula dove, partendo dalle qualificazioni, si è fermata sola-mente all’epilogo finale di fronte ad una avversaria dotata di un ottimo ranking Wta. In campo maschile la vittoria nel torneo più atteso ha arriso a Marco Simoni, già vincitore due anni addietro di questo titolo. In finale ha facilmente avuto la meglio su uno stanco Jacopo Bramanti.Nel tabellone di terza categoria maschile un altro ritorno al successo è stato quello di Leonardo Bartolozzi esperto di vittorie quando i cam-pionati toscani si disputano negli anni pari. In finale ha superato un ritrovato quanto attempato atleta aretino, Massimiliano Renai. Nella categoria femminile il titolo è stato vinto da una bella e brava tennista di Carrara, Patrizia Fusco, che, nel match finale, ha avuto la meglio sulla bravissima tennista di casa Allegra Dalmazio, una quattordicenne calabrese che, in terra toscana, sta incominciando a vivere una bella avventura tennistica.

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� Il nuovo Consiglio Direttivo di Tennis Europe con Luisanna Fodde (la quinta da sinistra)

� La premiazione dei vincitori degli Assoluti regionali toscani 2014

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis40

TRENTINOPietravalli e Antonelli ok

di Luca Avancini

Successi di Claudio Pietravalli e Serena Antonelli nella tappa del Grand Prix “Coop Trentino” disputata dal 15 al 23 marzo sui campi

in erba sintetica dell’At Levico dove era in programma il “Trofeo Cassa Rurale Levico Terme”, tradizionale appuntamento di fine inverno riser-vato ai giocatori e alle giocatrici di quarta categoria, diretto dal giudi-ce arbitro Ludovico Dell’Antonio. La superficie veloce si è dimostrata davvero congeniale al gioco aggressivo e spregiudicato di Pietravalli, portacolori del Tc Arco, bravo a centrare la vittoria dopo essere venuto a capo di due difficili match, dapprima in semifinale con un battagliero Shaka Cristellotti, tornato ad esprimersi su buoni livelli, e quindi nella sfida decisiva per il titolo con il giovanissimo tennista di casa Kristian Pedri, uscito con personalità dalla parte bassa del tabellone, inizial-mente presidiata da Pierpaolo Abbà, quest’ultimo subito inciampato nel bolzanino Albert Bernard. Pietravalli ha mostrato tenuta e tempe-

ramento alla distanza, rintuz-zando con sicurezza l’assalto finale di Pedri, protagonista in precedenza di un bel der-by con il più esperto com-pagno di squadra Claudio Stefenelli. Epilogo inatteso per la prova femminile che ha esaltato le insospettate qualità agonistiche di Sere-na Antonelli, non classifica-ta delle Cinque Contrade, che ha dominato con piglio autorevole il torneo. In otto

partite Serena ha concesso un solo set, alla 4.1 Aurora Bertoluzza, e ha ben controllato le altre giovanissime rivali, Lucrezia Maffei in semi-finale, e la brava e altrettanto sorprendente 4.3 Valentina Covi, giunta sino alla finale dopo essersi resa protagonista dell’eliminazione della favorita numero uno del tabellone, la Lady arcense Angela Armici. Risultati – Singolare Maschile Quarta- Quarti: Cristellotti b. D. Santuari 75 36 63, Pietravalli b. A. Stefenelli 64 64, C. Stefenelli b. Robol 64 63, Pedri b. Bernard 64 62 – Semifinali: Pietravalli b. Cristellotti 36 63 61, Pedri b. Stefenelli 75 67 63 – Finale: Pietravalli b. Pedri 64 26 63 Singolare femminile Quarta – Semifinali: Covi b. Tetter 64 64, Antonelli b. Maffei 75 61 – Finale: Antonelli b. Covi 62 63.

UMBRIAVilla Candida protagonista

di Sergio Pioppi

Si sono conclusi al Tennis Club Todi 1971 i Campionati umbri giovanili indoor. Manifestazione che ha visto al via ben 249

ragazzi/e. Nuovo record di partecipazione per questa competi-zione considerando che erano assenti in questa occasione sia gli

under 8 che gli under 18.Assegnati14 i titoli: under 9-10-11-12-13-14-16 sia nel settore maschile che femminile. Ben sei sono state le affermazioni del Tennis Training Villa Candida Foligno. Un titolo a testa per: Il Casale, Tc Perugia, Junior Perugia, Clt Terni, Olympia Gualdo Tadino, Ct Spoleto, Ct Foligno e Tc Viterbo. Per Viterbo ha vinto Simone Poeta che pur esendo tesserato fuori regione è umbro a tutti gli effetti e quindi regolare la sua parteci-pazione. Hanno diretto la manifestazione i giudici arbitri Mario Malizia, titolare, e Lucio Ranocchiari, assistente. Ecco come è andata.

Settore femminile finaliUnder 16: Martina Gentili (Tennis Training Villa Candida) b. Elena Ma-rini (Tennis Training Villa Candida) nd.Under 14:Francesca Rosi (Il Casale) b. Maria Rebecca Frondizi (Ct Gubbio) 6-2, 6-0.Under 13: Linda Alessi (Tennis Training Villa Candida) b. A. Laura Gau-denzi (Ct Foligno) 6-0, 6-1.Under 12: Giulia Tedesco (Tennis Training Villa Candida) b. Giorgia Ro-si (Narni Sport Center) 6-3, 6-3.Under 11: Matilde Paoletti (Tc Perugia) b. Sofia Pizzoni (Tennis Training Villa Candida) 6-0, 6-0.Under 10: Veronica Sirci (Tennis Training Villa Candida) b. Angelica Giovagnoli (Olympia Gualdo Tadino) 6-4, 6-0.Under 9: Elettra Gradassi (Tennis Training Villa Candida) b. Benedetta Raggiotti (Il Casale) 6-4, 6-2.Settore maschile finaliUnder 16: Giorgio Ruello (Tc Terni) b. Giacomo Natazzi (Junior Peru-gia) 6-3, 6-1. Under 14: Tommaso Lippi (Ct Foligno) b. Alessio De Bernardis (Tennis Training Villa Candida) 3-6, 6-2, 6-3. Under 13: Gilberto Casucci (Junior Perugia) b. Lorenzo Paiella (Narni Sport Center) 6-1, 6-3. Under 12: Saverio Trippetti (Ct Spoleto) b. Niccolo Aristei (Junior Pe-rugia) 6-3, 6-4. Under 11: Simone Poeta (Tc Viterbo) b. Gabriele Santoni (Ct Foligno) 6-2, 6-3.Under 10: Nicolò Tresoldi (Olympia Gualdo Tadino) b. Pietro Augusto Lavoratori (Il Casale) 7-5, 6-0.Under 9: Alessandro Moretti (Tennis Training Villa Candida) b. Corrado Chieffo (Tc Perugia) 6-3, 6-0.

VAL D’AOSTAGiovani in evidenza

di Demetrio De Gaetano

Sabato 18 gennaio si è svolta la cerimonia di premiazione dell’attivi-tà giovanile 2013.

Nonostante il momento di crisi e le scarse risorse a disposizione, il Delegato Regionale Pier Giorgio Ottenga non ha voluto rinunciare a questo momento di gratificazione per le nostre giovani leve che si impegnano quotidianamente, per le loro famiglie che li supportano nella loro attività e per i tecnici che, allenandoli e trasmettendo loro la passione per il nostro sport, mantengo in piedi il “piccolo”vivaio valdostano.

� ���La premiazione del Torneo Levico

Super Tennis

Durante la serata, tenutasi presso un gremito salone conferenze del C.O.N.I., con lo stesso Ottenga a fare gli onori di casa e alla presenza del Vice Presidente Vicario del C.O.N.I. Valle d’Aosta Riccardo Bor-bey, del Coordinatore P.I.A Valle d’Aosta Moreno Rossin e del Tecnico Regionale Fabio Paonessa, sono stati premiati una trentina di giovani atleti. Questo numero di per sé non rende appieno l’idea dell’attività svolta e dei ragazzi coinvolti.Questo l’elenco completo dei premiatiCAMPIONATO UNDER 9 INTERSAT (riconoscimento a tutte le squa-dre partecipanti)C.T. Saint Chistophe, T.C. Aosta, T.C. Chatillon-Saint Vincent, T.S. Sar-re, C.T. CourmayeurCIRCUITO UNDER 10/12 INTERSAT 1° Alberto Centoz, 2° Lorenzo Gambino, 3° Francesco NiedduCIRCUITO UNDER 12/14/16 INTERSAT1° Andrea Tomassoni, 2° Alessandro Laniece, 3° Marcello MauleCIRCUITO UNDER 12 AGONISTI FEMMINILE1° Giorgia CremaCIRCUITO UNDER 12 AGONISTI MASCHILE1° Umberto Congiu, 2° Samuele CanonicoCIRCUITO UNDER 14 AGONISTI FEMMINILE1° Sara Fristachi, 2° Giada CremaCIRCUITO UNDER 14 AGONISTI MASCHILE1° Filippo Canonico2° Samuele CanonicoSQUADRA PIA CUP 2013 ( riconoscimento per il 2° posto ottenuto nel proprio girone)Francesco Nieddu, Lorenzo Gambino, Alice Paonessa, Pietro Broglio, Sara Riccardi.PREMI SPECIALI per l’attività ed i risultati ottenuti a livello nazionale sono stati assegnati a Alice Paonessa, Alessandro Laniece e Tommaso Rossin.

VENETOProgrammi 2014

di Roberto Bonigolo

Ormai la nuova stagione agonistica è in pieno corso anche nella nostra regione ma il prologo è stato quanto mai allettante con

una serie a raffica di Tornei Rodeo (con la collaudata formula dello svolgimento nel corso di un week end e con partite di durata limitata) che fanno ben sperare per il prosieguo dell’annata. Il Comitato Regio-nale Veneto della FIT è ora pronto per affrontare le sfide di una nuova e importante stagione sportiva, dopo un 2013 quanto mai lusinghiero e ricco di soddisfazioni, come sottolinea lo stesso presidente regio-nale Mariano Scotton. “La realtà del Veneto, fra le prime in Italia per numero di iscritti e attività svolte, può contare infatti sulla forza di oltre 25.000 tesserati (dei quali 7.000 agonisti) e sulla organizzazione di qua-si 400 tornei. E per il 2014 la crescita è assicurata, con uno stupendo calendario sempre più ricco: 91 i tornei giovanili a fronte dei 74 dello scorso anno, 16 gli Open, 13 quelli di 2a Categoria, 86 di 3a (nel 2013 erano 68), 99 di 4a, 9 Veterani e ben 54 tornei Rodeo (nel 2013 erano 35). Insomma un grande momento che stiamo vivendo anche a livello regionale sulla scia di quanto già avviene a livello nazionale”.E’ anche da aggiungere che l’attività non si limita a quella amatoriale, di base e agonistica, ma anzi a la propria punta dell’iceberg a livello internazio-nale con una serie di avvenimenti di assoluto prestigio. “Quest’anno in Ve-neto - prosegue Scotton - abbiamo in programma alcuni imperdibili appunta-menti con ben quat-tro Challenger da 50.000 dollari (SSD 98 Vicenza, C.S. Ple-biscito Padova, T.C. Mestre e T.C. Corti-na) che richiameran-no nella nostra Regione atleti di altissimo livello, probabilmente fra i primi 100 al mondo della classifica ATP, che aggiungeranno lustro, im-preziosendo un’attività agonistico-sportiva già di per sé molto intensa. Oltre ovviamente alla consueta intensa programmazione internaziona-le che non mancherà di coinvolgere i tanti appassionati con i tornei da 25.000 dollari della Canottieri Padova e del T.C. Mestre e da 15.000 dollari del T.C. Este. Quest’anno inoltre, a livello giovanile, registria-mo un’eccezionale new entry con il torneo Eta di primo grado under 14 maschile all’Eurotennis Club Treviso, fra i più importanti in Europa, oltre alle già consolidate tappe del Tennis Europe al C.S. Plebiscito (under 12) e al T.C. Sporting Mestre (under 16)”. Ma il Comitato Regio-nale Veneto, pur soddisfatto di questo crescente entusiasmo, non sta a guardare e anzi propone alcune nuove iniziative per rendere ancor più stimolante la partecipazione ai tornei e per offrire agli atleti sempre nuovi stimoli. Parliamo di due circuiti regionali con relativi master finali per i migliori atleti: un Circuito di Terza e Quarta categoria e un Circu-ito giovanile Young Boys. Inoltre anche per il 2014 sarà ripetuta la pia-cevole esperienza delle Final Four giovanili in un’unica sede, momento di grande condivisione e di sano spirito sportivo, come pure le finali di tutti i Campionati a squadre di serie D in una kermesse di due giorni di grande aggregazione. Insomma un 2014 tutto da gustare e da vivere appassionatamente, da protagonisti o da spettatori.

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� Il presidente regionale Mariano Scotton in occasione dell’inaugurazione della nuova sede CRV a Vicenza

� Lo Young tennis day

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Sardinia Open:semplicemente unico!

UN GRANDE SUCCESSO

sSono passati quindici anni da quella prima volta. Era un mag-gio splendido, caldissimo, Alber-to Corradi, Giovanna Scanu e tutti i volontari erano allo stesso tempo eccitati e “spaventati” dal quel primo evento internaziona-le che raccoglieva allora 24 gio-catori. Ad Alghero non si erano mai viste tante carrozzine che giravano per la città, al circolo tennis erano tutti in fermento per aggiustare le piccole barriere e rendere il circolo completamen-te accessibile e laddove questo non poteva avvenire i volontari erano li pronti a risolvere qualsi-asi problema e ad aiutare i gio-catori. E’ possibile mantenere questo entusiasmo e questa pas-sione per 15 anni? In Sardegna hanno fatto di meglio: la passio-ne non solo non è diminuita ma è cresciuta di anno in anno a tal punto che il torneo è oramai un appuntamento irrinunciabile per centinaia di giocatori di tutto il mondo. Perfino la città di Alghe-ro è completamente cambiata in questi 15 anni modificando quasi tutti gli accessi alle spiagge per accogliere e mostrare a tutto il mondo il fascino e la bellezza di questa città e di questo mare. Mi viene da pensare che chi non viene, o ancora non è venuto a giocare questo torneo, è perchè ancora non ha conosciuto e “vis-suto” il “Sardinia Open”.Perchè abbiamo sentito il biso-gno di ricordare questa storia?

Perchè per il secondo anno consecutivo, il terzo in totale, il torneo è stato insignito del tito-lo di miglior torneo del mondo e a sceglierlo sono stati proprio i giocatori con una percentuale schiacciante.Questa è la motivazione della ITF: “Il Sardinia Open continua a dimostrare un alto livello di orga-nizzazione e promozione, sotto la guida del direttore del torneo Alberto Corradi e del suo team. In una posizione idilliaca, il tor-neo di Alghero, si conferma tra gli eventi di primissima qualità del Nec Wheelchair Tennis Tour e uno dei più popolari tra i gio-catori di tutto il mondo”. Queste invece le parole di Corra-di che ci ha rilasciato all’indoma-ni dell’ennesimo riconoscimen-to. “Vincere il titolo di miglior

torneo al mondo una volta può essere dovuto ad una serie di circostanze favorevoli, vincerlo 2 anni di seguito credo che sia un plauso e una consacrazione del livello professionale raggiunto. Noi l’abbiamo vinto 3 volte!!!! Come dissi lo scorso anno, ad Alghero non abbiamo il TC più bello, non abbiamo l’hotel più accogliente, non abbiamo ne-anche i mezzi finanziari degli altri tornei che si svolgono in tutto il mondo. Noi vinciamo grazie ai nostri fantastici volontari che rinunciano volentieri a 10 giorni di ferie per accogliere ogni anno gli atleti provenienti da tutto il mondo. Il cuore grande del team sardinia open fa si che i giocato-ri che arrivano si sentano come a casa loro. All’arrivo di ognuno di loro è una festa, un abbraccio,

uno scambio di battute, sorrisi e disponibilità nei confronti di tutti.Siamo riusciti a creare un clima, si professionale, ma talmente amichevole ai campi da tennis, in hotel in un continuo susseggiursi di emozioni che sfociano il gior-no delle partenze con un fiume di lacrime per gli amici che se ne vanno. Dal primo giorno, giorno del sorteggio, 2 cameramen pro-fessionisti filmano tutte le emo-zioni che poi vengono riprodotte e inviate nel ns canale youtube.A livello economico negli ultimi anni siamo sostenuti dalla Re-gione Sardegna Assessorato allo sport, e dalla camera di commer-cio di Sassari, ma siamo soste-nuti anche e principalmente da tantissimi operatori commerciali e imprenditori di Alghero e Sas-sari, che ogni hanno, malgrado la crisi devastante che sta attra-versando la Sardegna, fanno il possibile per sostenerci e porta-re avanti la manifestazione che è oramai diventata un Evento per Alghero e per tutta la Sarde-gna. Certamente la cornice della fantastica Alghero, l›ubicazione dell›hotel e del tennis club ci danno sicuramente un grosso vantaggio. E cercheremo sem-pre di aggiungere qualcosa per i nostri giocatori, perchè come ben sappiamo non bisogna fer-marsi mai”.E noi possiamo altro che aggiun-gere che “lunga vita al Sardinia Open!”.

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tennis in carrozzina

La premiazione del Sardinia Open

Per il secondo anno consecutivo, il terzo in totale, il torneo di Alghero si è laureato miglior evento del mondo e a sceglierlo sono stati proprio i giocatori. Un riconoscimento che dà la misura del grado

di importanza che il movimento italiano ha raggiunto nel panorama mondiale

DI FEDERICO ROSSI

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Internazionali BNL d’ItaliaPer la prima volta anche

il torneo maschileLa grande bellezza del tennis è su SuperTennis. Una pro-grammazione da oscar per gli Internazionali Bnl d’Italia. Non più solo tennis femminile, da quest’anno il canale della Fit racconterà anche le fasi finali del torneo maschi-le. Una prima volta assoluta. Una offerta esclusiva. Unica. È il primo Masters1000 live su SuperTennis.Un quarto di finale, una semifinale e la finale Atp, andran-no ad arricchire un’offerta che negli anni ha conquistato pubblico e critica. La settimana del Foro Italico sarà un susseguirsi di emozioni, tra campo e villaggio, tra servizi ed interviste. Tutto rigorosamente in diretta, come da tra-dizione. Telecamere che saranno accese già da domenica 10 maggio, quando la finale del Wta Premier di Madrid sarà raccontata e commentata proprio dallo studio del Foro Italico. Un’occasione per iniziare a mostrare le prime immagini del torneo di Roma. Dal lunedì, poi, programmazione spe-ciale, perchè il cuore degli italiani batterà al ritmo degli Internazio-nali Bnl d’Italia e SuperTennis farà da cassa di risonanza per accor-ciare le distanze e portare in ogni casa la grande festa del tennis.Si partirà ogni mattina con Qui Foro Italico, lo speciale che rie-piloga quanto successo il giorno prima. Un antipasto della giornata che sarà. Alle 10.45, nell’imme-diata vigilia degli incontri, Clau-dia Fusani analizzerà a fondo gli articoli pubblicati sui quotidiani nazionali. Rassegna stampa inte-ramente dedicata al Foro Italico con ospiti e curiosità. Il suono dei primi colpi sposterà l’attenzione sui campi, perché il tennis resterà l’autentico protagonista della settimana del Foro. Tre i campi coperti dalle telecamere di SuperTennis: il Centrale, il Grandstand e il Pietrangeli. Impossibile perdersi i grandi match, im-possibile tralasciare emozioni e pathos. È la magia degli Internazionali Bnl d’Italia e sarà vissuta nella sua pienezza, con uno sforzo produttivo notevole. A fare da raccordo tra una partita e l’altra, ci sarà come sempre lo studio di continuità con Dario Castaldo e Giorgio Galimberti. La sera, invece, confermato l’appuntamento con Happy Hour, lo spazio di intrattenimento che anticipa la sessione serale. Vip e colore, un mix che da sempre caratterizza il torneo del Foro Italico. Per rivedere quanto successo nel corso della giornata ci sarà lo speciale “Oggi al Foro Italico”, per analizzare i risultati e le perfomance dei top player e presentare la giornata successiva. Quattordici ore di diretta al giorno, per vivere fino in fondo la Grande Bel-lezza del tennis mondiale. Il miglior spettacolo al mondo.

Giovanni Di Natale

IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS

L A T V D E L T E N N I S

Lunedi 5LIVE WTA Madrid Martedi 6 LIVE WTA Madrid Mercoledi 7LIVE WTA Madrid Giovedi 8LIVE WTA Madrid Venerdi 9LIVE WTA Madrid Sabato 10LIVE WTA Madrid

Domenica 11LIVE WTA Madrid Lunedi 12LIVE WTA Roma Martedi 13LIVE WTA Roma

Mercoledi 14LIVE WTA Roma Giovedi 15LIVE WTA Roma Venerdi 16LIVE WTA Roma QFATP Roma QF Sabato 17LIVE WTA Roma SFATP Roma SF Domenica 18LIVE WTA Roma FinaleATP Roma Finale Venerdi 23ATP 250 Nizza QF Sabato 24ATP 250 Nizza SFTrofeo Bonfiglio SF Domenica 25ATP 250 Nizza FinaleTrofeo Bonfiglio Finali

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