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GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: Giorno di festa Pag.3 Terza pagina: Jimmy Connors Pag.10 - I numeri della settimana Pag.12 - Il tennis in TV Pag.14 Focus: Liam Caruana Pag.18 - Circuito Fit-Tpra: un’estate... da grandi Pag.20 - La regola del gioco: 4 casi in cui perdere tempo è rischioso Pag.25 Gli oscar delle corde mono e multi al top Così hanno votato gli impallinati della community Stringforum Pag.23 Anno XII - n.23 - 15 giugno 2016 93.917 agonisti Fit 2016 già record Il tennis è lo sport che cresce di più: già superato il totale del 2015 Pag.15 SuperPaperoni: il ranking dei ricchi Per Forbes il n.1 è ancora Federer. Tra le sportive, dominano le tenniste Pag.6 L’avvenire di Flavia&Fabio. E di Federico Le nozze di Pennetta e Fognini, la bella vittoria del giovane Arnaboldi Pag.4 e 16 Paddle-mania, le racchette dei Big Scopriamo peso, forma, materiali e dettagli dei telai da gara Pag.21

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GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: Giorno di festa Pag.3Terza pagina: Jimmy Connors Pag.10 - I numeridella settimana Pag.12 - Il tennis in TV Pag.14Focus: Liam Caruana Pag.18 - Circuito Fit-Tpra: un’estate... da grandi Pag.20 - La regola del gioco:4 casi in cui perdere tempo è rischioso Pag.25

Gli oscar delle corde mono e multi al top Così hanno votato gli impallinatidella community Stringforum

Pag.23

Anno XII - n.23 - 15 giugno 2016

93.917 agonisti Fit2016 già recordIl tennis è lo sport che cresce di più: già superato il totale del 2015

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SuperPaperoni:il ranking dei ricchiPer Forbes il n.1 è ancora Federer. Tra le sportive, dominano le tenniste

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L’avvenire di Flavia&Fabio. E di Federico

Le nozze di Pennetta e Fognini, la bella

vittoria del giovane Arnaboldi

Pag.4 e 16

Paddle-mania,le racchette dei BigScopriamo peso, forma, materiali e dettagli dei telai da gara

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prima pagina

Giorno di festa

dI ENzO ANdERLONI

Sabato 11 giugno l’Italia del ten-nis ha festeggiato due lieti even-ti. Nella Cattedrale di Ostuni il matrimonio dell’anno, tra Flavia

Pennetta, l’azzurra che più ci ha fatto sognare, e Fabio Fognini, l’azzurro che ancora più alimenta i nostri sogni (a partire dai prossimi quarti di finale di Davis). Poche ore prima del loro fatidi-co “Sì”, sul campo centrale del Tc Am-brosiano risuonava un altro genere di “Siiiiiiiiii!”, liberatorio, braccia al cielo. Era quello di Federico Arnaboldi che chiudeva un sontuoso tie-break del ter-zo set conquistando il Torneo Avveni-re, uno dei più importanti al mondo a livello under 16.Federico, cugino dell’Andrea Arnaboldi oggi n.215 Atp, ha battuto il talentino spagnolo Jaime Caldes, ribaltando una partita che si era messa male per lui, te-so, quasi bloccato, alla sua prima finale davvero importante, trasmessa in di-retta da SuperTennis. A incoraggiarlo, dal suo angolo, sulla tribunetta del cir-colo milanese, Barbara Rossi, che lo al-lena insieme a Maurizio Riva sui campi del Quanta Club di Milano. Vederla là,

nella sua tuta rossa, e pensare a quante volte ha ricominciato daccapo con un nuovo allievo o allieva senza perdere un briciolo di passione, serietà e coe-renza faceva inevitabilmente pensare a Flavia Pennetta, che è stata a lungo sua allieva, in anni importanti. Come, prima di lei, Francesca Schiavone. Non era nel loro angolo quando, ormai don-ne, hanno vinto gli Slam; al massimo le commentava in tv. E si complimenta-va su twitter. E il mattino dopo era sul campo a coltivare una Palmigiano. O un Arnaboldi.

Quest’Italia che può festeggiare il ma-trimonio di una campionessa che ha vinto tutto con un gran giocatore che può ancora vincere di tutto, che vede sbocciare una nuova promessa accanto a tecnici di passione infinita può guar-dare con fiducia all’...avvenire. Specie se lavorerà per cambiare questa strana mentalità tutta nostra per cui chi fa del-lo sport agonistico spesso viene pena-lizzato dalla scuola. Proprio al Torneo Avvenire abbiano avuto il caso di un ragazzo che ha su-perato brillantemente due turni ma non l’ostacolo degli esami scolastici. Evidentemente incomprimibili, irremo-vibili, improcrastinabili gli sono costati lo “scratch” da un torneo di quell’im-portanza. L’America dei college, quella dove gli allenatori si preoccupano del tuo profitto scolastico e i professori ti chiedono dei risultati nei tornei, è an-cora lontana. Chissà che con la crescita del progetto “Racchette di classe”, concordato con il Ministero dell’Istruzione, che già l’anno prossimo potrebbe arrivare a coinvol-gere 100.000 ragazzini delle scuole ele-mentari, la distanza si accorci. Fino a sparire, presto, del tutto.

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il matrimonio dell’'anno

Una coppia al bacioFlavia e Fabio si sono sposati a Ostuni, invasa dall’entusiasmo.Tra gli invitati i presidenti di Fit e Coni e una cerchia ristretta di amici. Oltre ai compagni di squadra in azzurro, c’era anche Boris Becker

da ostuni, Giovanni di natale

immaGini fotovideoniko

Non poteva esserci posto mi-gliore per il matrimonio di Flavia Pennetta e Fabio Fogni-ni. Ostuni racconta di Flavia,

della sua giovinezza. Racconta dei suoi sogni di bambina. Un bianco che in-canta, una città che è sembrata vestita a festa in onore degli sposi del tennis italiano. E in parte è stato così, con il centro storico ritinteggiato in nottata, e con centinaia di persone che hanno trasformato la salita di via Cattedrale nella rievocazione romantica e un po’ gossippara del Pordoi del Giro d’Italia. Il matrimonio è presto diventato festa della città. Con tanto di sindaco con fa-scia tricolore in chiesa.

Becker tra gli ospitiLe indiscrezioni si sono rincorse, così come i nomi degli ospiti. La città ha so-gnato con Fabio e Flavia. Di mattina tra i vicoli del centro storico si sono rin-corsi i nomi di Valentino Rossi e Fran-cesco Totti, poi è toccato al premier Matteo Renzi e al numero 1 del mondo Novak Djokovic. Sogni, più che indi-screzioni. E poco importa se il premier Renzi e Francesco Totti non siano stati della partita come la città attendeva. Ad accendere l’entusiasmo sono stati Boris Becker e il Dream Team di Fed Cup (Sara Errani, Francesca Schiavone, Roberta Vinci), Gisela Dulko e il mari-to calciatore Fernando Gago, Mimmo Criscito e Uccio (capo popolo dei tifo-si di Valentino Rossi), Simone Bolelli e Corrado Barazzutti, Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli, i presidenti di FIT e Coni Angelo Binaghi e Giovanni Malagò.

la passerellaTra i presenti c’è la storia professiona-le dei ragazzi. Con i coach Jose Perlas, Oscar Serrano e Salvador Navarro, ma anche il fisioterapista Max Tosello e il professor Pierfrancesco Parra, medico della nazionale. Ci sono Laura Cec-

carelli, Supervisor Wta, e Giorgio Di Palermo, membro del board Atp. C’è Michelangelo Dell’Edera, uno dei pri-mi maestri di Flavia. Ogni arrivo una passerella, perché la salita in pietra è troppo ripida e insidiosa e la piazza della Cattedrale non è in grado di ac-

cogliere più di una “navetta” alla volta. Così è stato tutto molto lento e spetta-colare. Con decine di fotografi e ope-ratori tv accalcati a ogni arrivo. Mentre i fan sono rimasti dietro le transenne per motivi di sicurezza. Ma la gente c’è e si vede. Delle signore osservano

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il matrimonio dell'’anno

dalle finestre dell’Archivio Diocesano, altri hanno preso posto sui tetti per regalarsi una foto esclusiva in un po-meriggio fuori dall’ordinario.

La nuova avventuradei coniugi FogniniAll’arrivo della sposa, alle 17.45, è il tripudio. Tutti gli occhi su di lei. Le macchine fotografiche risuonano come mitragliatrici, lei sorride. È felice. Si vede. Avvolta nel suo abi-to bianco, elegantissimo nella sua semplicità. Schiena scoperta e scol-latura a cuore sul petto. Il velo non copre il viso, così la gioia di Flavia è visibile. Saluta e ringrazia tutti, si gira e si rigira, incredula nel ve-dere tanta gente assiepata dietro le transenne. Felice come mai prima. Mentre papà Oronzo la prende sot-tobraccio e nasconde l’emozione dietro al protocollo imposto dalla Wedding Planner. Alle loro spalle si chiude il portone in legno della Cat-

Emozioni nella Cattedrale: quel fatidico “Sì”, forte e determinato come per un punto importante...Quando avevano 14/15 anni, nessuno, o forse in pochi, avrebbero scommesso sui risultati sportivi di Flavia Pennetta e Fabio Fognini. Forse nessuno, o forse in pochi, avrebbero scommesso che si sarebbero sposati. “Troppo diversi”, si sentiva spesso nei corridoi dei campi dopo la finale americana.

Genio e sregolatezza nel loro meraviglioso tennis, umiltà, disponibilità, passione e amore fuori dal campo. Due ragazzi che dalla periferia italiana con i loro diritti e rovesci e con la loro simpatia hanno conquistato il mondo. Questo grazie a due famiglie solide alle spalle, sempre vicine, ma con la dovuta distanza in tutto il loro percorso formativo. I concetti fondamentali per il nostro meravi-glioso sport di “autonomia” da non confondersi con anarchia, di “adattamen-to”, di “consapevolezza” e “conoscenza” sia in campo che fuori, sono stati la forza del successo - sportivo e non - delle famiglie Pennetta/Fognini.

Il tempo scorre troppo velocemente, ma per me è difficile dimenticare la prima lunga trasferta dell’Italia tennistica under 12 fatta in pulmino (2.488 KM di solo andata) da Roma ad Auray (nord della Francia in Bretagna) con Fognini

under 12. O uno dei primi tornei internazio-nali under 14 di Flavia a Messina fatta con i buoni benzina di papà Ronzino detto “Coach” e una semifinale inaspettata battendo ragazze di “interesse nazionale”; o ancora il raduno di 15 giorni ai Centri Federali Estivi con tanto tennis ma soprattutto tanta atletica e la finale successiva al torneo Internazionale under 14 di Pescara. Mentre attendevamo la celebra-zione in chiesa (Flavia in ritardo... e Fabio pensieroso... giusto così) ascoltando le mera-

vigliose musiche del film “Mission” con Robert De Niro intonate da violini, viola e violoncello, è venuto istintivo ripercorrere questi meravigliosi momenti dalla loro crescita personale ma anche dell’intero movimento tennistico italiano.

Fermi tutti, è arrivata la sposa. Guardavo Coach Ronzino e pensavo se mai Flavia e Fabio potessero regalarci il doppio misto alle Olimpiadi, ma riguardavo ancora con più attenzione e vedevo un padre emozionato e fiero di portare all’altare sua figlia e consegnarla, dopo i baci di rito, a Fabio futuro marito. In

quell’istante ho pensato che i risultati degli atleti maschi tennisti italiani, li ab-biamo avuti sempre dopo il loro matrimonio e, chissà perché, sono convinto che la storia ci darà ragione anche questa volta. Credetemi, anche in questa occa-sione emozionante e particolare, è stato dif-ficile non pensare al tennis. Mi giravo e alla mia destra avevo Bum Bum Becker (nella foto) che vedevo volare sull’erba inglese (in tono con le sue calze... verdi), alle mie spal-le Roberta Vinci che urlava “anche a me...” mentre dava lezione a Serena e sfidava un in-tero stadio, la Schiavo “leonessa” del Roland Garros e Sarita Errani vincitrice di Slam di doppio e di numerosi tornei, Bolelli vincitore proprio con Fabio di uno Slam di doppio...

Fermi tutti, sta arrivando il fatidico sì, detto con forza, determinazione e convinzione come quando si conquista un punto importante, lungo e faticoso. Questo sì però è ancora più importante perché ci regala una famiglia con i prin-cipi enunciati e speriamo altre Pennetta e Fognini…..Mentre il Parroco ricordava che la famiglia ha la necessità di avere una dimora fissa, io pensavo che Flavia e Fabio sono cittadini del mondo, uscivamo dal-la Chiesa incrociando Nick Pietrangeli e Lea Pericoli storia del nostro sport, Angelo Binaghi, “il presidente” che insieme al suo team ha cambiato radical-mente la nostra Federazione, e altre persone amiche che entusiaste di questo matrimonio si preoccupavano di recuperare una manciata di riso per accogliere all’uscita la nuova famiglia Fognini.

Il matrimonio è proseguito in una favolosa masseria, dove si potevano toccare con mano le tradizioni culinarie e culturali pugliesi. Un matrimonio in stile “hollywoodiano” caratterizzato da eleganza e festosa atmosfera ricca di emozioni. I sogni nel cassetto possono diventare realtà se si ha la voglia, la forza, la determinazione di volerli raggiungere. Nel tennis come la vita di tutti i giorni. Nella speranza che anche il sogno del doppio misto alle Olimpiadi possa diventare realtà così come una medaglia, auguriamo a Flavia e Fabio una vita serena e meravigliosa.

MIChELANGELO dELL’EdERA

tedrale e ha inizio il rito religioso. Riservato ai soli invitati. Il mondo resta fuori, è tempo di emozionarsi (qualche lacrima nei primi banchi), di vedere due ragazzi realizzare il sogno di costruire una famiglia insieme. Il tennis, le interviste, la

ribalta, nulla conta. Contano solo Fabio, Flavia e Don Maurizio Calian-dro che celebra. Ci sono due anelli. Un bacio, un lancio di riso. E una fu-ga a passo lento su un van d’epoca. L’inizio di una nuova avventura per i coniugi Fognini.

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circuito mondiale

Federer ancora n.1...dei Super PaperoniUscite le classifiche di Forbes con gli sportivi più ricchi dell’anno. In quella assoluta Roger è 4° e Djokovic è dietro (6°). Sorpresa: Nishikori guadagna più di Andy Murray e Serena Williams. Donne? Su 10, otto sono tenniste

di AndreA nizzero

foto Getty imAGes

Che piaccia o meno, lo sport è prima di tutto un im-menso business globale. La cosa non sorprende: in

un mondo dominato dalla legge di mercato, qualsiasi prodotto o spet-tacolo capace di attrarre le masse diventa una fonte di denaro. Nel caso dello sport, più che di fonte sarebbe il caso di parlare di una cascata dalla portata niagaresca: si stima che lo sport globale, lo scor-so anno, abbia generato un ritorno di circa 145 miliardi di dollari. La stima è del colosso delle revisioni finanziarie PwC, che ha incluso gli incassi delle biglietterie, dei diritti televisivi, del merchandising, delle sponsorizzazioni.

La lista più attesaÈ una cifra spaventosa, pari a circa 290mila miliardi di vecchie lire, e ben al di sopra del PIL di paesi euro-pei come Ungheria (125 miliardi di dollari circa) e Slovacchia (91 miliar-di). È una cifra che però aiuta a dare una parvenza di giustificazione agli 88 milioni di dollari che sono entrati nel portafogli di Cristiano Ronaldo negli ultimi 12 mesi, almeno secon-do le stime di Forbes.La lista degli atleti più pagati del mondo, stilata ogni anno da una ri-vista finanziaria specializzata nel fa-re i conti in tasca ai ricconi (Forbes, appunto), rimane uno degli appun-tamenti più attesi dagli appassiona-ti di sport. Nella stima di Forbes gli “endorsement” (i contratti che lega-no un marchio a un volto noto, che sia sportivo o meno) costituiscono una fetta ovviamente fondamentale

dei guadagni degli atleti, anche se in modo diverso: nel caso di chi viene da uno sport di squadra (Ronaldo, Messi, LeBron per citare il podio), lo stipendio è quasi sempre più alto della cifra guadagnata in sponsoriz-zazioni; viceversa per chi proviene da sport individuali. C’è una compo-nente un po’ morbosa nell’interesse che suscita ogni volta, ma la lista ha anche un pregio: mostra come l’es-sere più forti non significhi essere più pagati.

federer sempre n.1È il caso, paradigmatico, di Roger Federer e Novak Djokovic: lo svizze-ro non vince un torneo dello Slam

dal luglio del 2012, mentre il serbo da allora ne ha vinti sette. Eppure, Nole non è mai riuscito a sopravan-zarlo nella classifica dei forzieri più grandi. Addirittura, il numero 1 indiscusso del tennis debutta so-lo quest’anno nella Top 10 dei più ricchi, dove Roger è invece una pre-senza costante da ormai due lustri (nel 2013 è stato il numero 2 assolu-to). Quest’anno il serbo arriva al nu-mero 6 con 55,8 milioni di dollari, e insegue proprio Federer, al numero 5 con 67,8 milioni di dollari. Cono-scendo un minimo il serbo, non è difficile pensare che quei 12 milio-ni di dollari di differenza lo faran-no rosicare non poco. Come quando

Roger Federer (in blu) a Stoccarda in cima a un grattacielo gioca con Tommy Haas: lo svizzero è ancora sul tetto della classifica dei tennisti più ricchi dell’anno

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circuito mondiale

il pubblico sceglie di supportare il suo avversario, ovvero quasi sem-pre, nella testa di Nole risuonerà un assordante: perché? Difficile dirlo, ma è innegabile che la domanda è lecita: nel 2015 sul campo, i meri-ti di Nole gli sono valsi 21 milioni di dollari in montepremi; Roger ne ha portati a casa poco più di 8 e mezzo. Facendo un rapido calcolo, il serbo incassa in totale 2,6 volte quello che vince, mentre lo sviz-zero moltiplica il suo montepremi addirittura per 8,4. Lo si potrebbe definire il coefficiente “carisma”, oppure “vendibilità”: le aziende e il mondo commerciale ritengono che un testimonial come Federer valga molto di più di Djokovic.

Ottima compagniaIl serbo è peraltro in ottima com-pagnia. Tra i vincenti in banca che superano i vincenti sul campo c’è LeBron James (numero 3 con 77 mi-lioni di dollari), che supera Steph Curry di oltre 50 milioni (è appena al numero 69, con 23 milioni). Ep-pure, il fenomeno di Golden State è campione in carica NBA, eletto MVP per il secondo anno di fila e la re-plica della sua divisa è stata la più venduta per le ultime due stagioni. Il discorso si può estendere anche al mondo dello sport femminile. Sere-na Williams ha dovuto aspettare che Maria Sharapova fosse squalificata per doping prima di riuscire a su-perarla in classifica. Aver dominato lei (18 vittorie consecutive contro la russa) e l’intero pianeta del tennis per una decade non le è valso il ti-tolo di tennista più pagata. Dal 2005 al 2015, Maria ha dominato la classi-fica dei portafogli mentre sul campo veniva regolarmente portata a lezio-ne di tennis dalla sua collega, deci-samente più forte di lei. Tanto per farvi capire quanto valga la squalifi-ca comminata alla russa per doping,

A Stoccarda Federer fa 1.072Ma il torneo lo vince ThiemA Stoccarda, Roger Federer ha trovato buone e cattive notizie. La schiena va decisamente meglio, e la sua vittoria nei quarti contro Florian Mayer gli è valsa la seconda posizione nella classifica che conta le vittorie ATP di tutti i tempi: è stata la sua vittoria numero 1.072, che lo mette al di sopra di Ivan Lendl (ora terzo) e al di sotto di un irraggiungibile Jimmy Connors, saldamente in testa con 1.256 vittorie. Le cattive notizie invece riguardano il match perso con Dominic Thiem in semifinale: l’austriaco ha bissato il successo centrato a Roma (ultima apparizione di Federer prima di Stoccarda), questa volta annullando due match point a un Roger più in salute ma anche più ner-voso. Dominic ha proseguito vincendo anche la finale, spalmata su due giorni a causa della pioggia: ha battuto Philipp Kohlschreiber per 6-7(2) 6-4 6-4, in una finale conclusa lunedì. Federer, Thiem e Kohlschreiber sono in tabellone anche ad Halle, che si gioca proprio questa settimana. (an.ni.)

7 tennisti nella lista dei primi 100 5 i maschi, poi Serena e Masha Pos. Atleta Totale Sul campo Fuori dal campo 4 Roger Federer $67.8mil $7.8mil $60mil 6 Novak Djokovic $55.8mil $21.8mil $34mil 21 Rafael Nadal $37.5mil $5.5mil $32mil 29 Kei Nishikori $33.5mil $3.5mil $30mil 40 Serena Williams $28.9mil $8.9mil $20mil 74 Andy Murray $23mil $8mil $15mil 88 Maria Sharapova $21.9mil $1.9mil $20mil

Le più pagate:8 su 10 sono tenniste1. Serena Williams ($28.9mil, tennis)2. Maria Sharapova ($21.9mil, tennis)3. Ronda Rousey ($14mil, arti marziali)4. Danica Patrick ($13.9mil, automobilismo)5. Agnieszka Radwanska ($10.2mil, tennis)6. Caroline Wozniacki ($8mil, tennis)7. Garbiñe Muguruza ($7.6mil, tennis)8. Ana Ivanovic ($7.4mil, tennis)9. Victoria Azarenka ($6.6mil, tennis)10. Eugenie Bouchard ($6.2mil, tennis)

Il giapponese Kei Nishikori è al 29° posto dei Top 100 sportivi più pagati, prima di Andy Murray

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circuito mondiale

E Murray torna con coach LendlDicono che la minestra riscaldata non sia mai una buona idea ma, ormai si sa, Andy Murray ha una certa passione per lo sfatare i luoghi comuni. Nel Regno Unito, la scorsa settimana, l’unica notizia sportiva capace di rompere il monopolio mediatico concesso a Euro2016 è stato il clamo-roso ritorno di Ivan Lendl nel box del n.2 al mondo. L’ex campione cecoslovacco è stato al fianco dello scozzese nel periodo più brillante della sua carriera, aiutandolo a vincere le Olimpiadi e gli US Open nel 2012 e Wimbledon nel 2013. Dopo la separazione del marzo 2014, Andy ha lavorato con Amelie Mauresmo e Jamie Delgado. La tendenza ad assumere dei “Super Coach” sembra sempre più evidente: Milos Raonic ha Carlos Moya e John McEnroe nel suo angolo; Nole si accompagna con Boris Becker da un paio d’anni (la sfida Becker-Lendl nel ruolo di allenatori non si è ancora disputata); Justine Henin è coach (anche se part-time) di Elina Svitolina; Richard Krajicek è al fianco di Stan Wawrinka almeno per questa stagione su erba; Michael Chang assiste Kei Nishikori; Goran Ivanisevic aiuta Marin Cilic; Ljubicic non è un campione Slam, ma prima di lui Federer ha avuto Stefan Edberg al fianco per buona parte del biennio 2014-2015. (an.ni.)

I 10 sportivi più pagati del mondo:Federer tra Lebron e Kevin durantPos. Atleta Totale Sul campo Fuori dal campo Sport 1 Cristiano Ronaldo $88mil $56mil $32mil Calcio 2 Lionel Messi $81.4mil $53.4mil $28mil Calcio 3 LeBron James $77.2mil $23.2mil $54mil Basket 4 Roger Federer $67.8mil $7.8mil $60mil Tennis 5 Kevin Durant $56.2mil $20.2mil $36mil Basket 6 Novak Djokovic $55.8mil $21.8mil $34mil Tennis 7 Cam Newton $53.1mil $41.1mil $12mil Football 8 Phil Mickelson $52.9mil $2.9mil $50mil Golf 9 Jordan Spieth $52.8mil $20.8mil $32mil Golf10 Kobe Bryant $50mil. $25mil $25mil Basket

c’è chi stima il “lucro cessante” di due anni fuori dal campo in circa 50 milioni di dollari.

Tennis in rosaIn termini economici e non solo, il tennis è sempre di più la disciplina sportiva femminile più globale e ri-levante: otto delle prime dieci spor-tive più pagate del mondo sono ten-niste, di otto nazioni diverse. Eppu-re, il divario economico tra uomini e donne è ancora immenso. Serena, numero 1 tra le donne e con il van-taggio di essere americana (gli USA da soli coprono metà del mercato globale), appare appena al numero 40 nella classifica generale con 28,9 milioni di introiti. L’unica altra don-na presente tra i primi 100 è proprio Sharapova, al numero 88 con 21,9 milioni di dollari totali.

Lo sport è di più...La classifica di Forbes, con le sue cifre astronomiche, piace perché fa fantasticare e perché mette tutti gli sportivi all’interno di una competi-zione comune. Al contrario di quelle che si disputano sui campi da gioco, però, questa gara di nobile ha ben poco ed è più che altro un prome-moria di quanto il denaro sia distri-buito in modo poco equo. Come det-to, basterebbe far notare che 98 dei 100 sportivi più pagati sono uomini per capire quanto ci sia da lavorare sul fronte delle pari opportunità. Ma anche senza finire nella distinzione di genere, fin troppo scontata, basti pensare che 65 dei nomi nella lista sono statunitensi, e che lo sport più presente è il baseball con 26 giocatori inseriti. Non esattamente lo specchio dello sport globale, in-somma. Il che, volendo, è anche una buona notizia: lo sport è altro, è di più, rispetto ai soldi che genera.

Qui sopra, a sinistra, Novak Djokovic con la moglie Jelena Ristic, a destra Maria Sharapova: lui nel 2015 ha guadagnato quasi oltre 30 milioni di dollari in più della russa

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terza pagina

Essere Jimmy ConnorsFederer ad Halle ha raggiunto 1.072 vittorie in carriera e superato le 1.071 di Lendl. Ma in questa classifica è ancora secondo: ha davanti il campione statunitense vincitore di 109 tornei, tra cui 8 Slam, e di ben 1.256 match

dI ALESSANdRO MASTROLUCA

FOTO GETTy IMAGES

Come si vincono 1.256 partite in carriera? Semplice. Basta esse-re Jimmy Connors. E mai come nel Labour Day del 1991, nel

giorno del suo 39° compleanno, New York ha imparato cosa volesse dire es-sere Jimmy Connors. “Jimbo - diceva Ilie Nastase - ci avrebbe uccisi tutti per un’altra partita”, per un’ultima occasio-ne, per un ultimo giro di giostra. Per dirla con Mary Carillo, “rendeva tutti quelli che lo guardavano parte dello spettacolo. Aveva la straordinaria abi-lità di farti sentire che, anche solo da spettatore, tu potessi cospirare con lui e portarlo alla vittoria”.In undici giorni, rimonta due set a Pa-trick McEnroe, batte facilmente Michiel Schapers e Karol Novacek, e diventa l’incubo peggiore di Aaron Krickstein, di 15 anni più giovane, che qualche an-no prima aveva passato diverso tempo e guardato perfino il Superbowl a casa dei Connors. Chiude col pubblico che gli canta “Happy birthday”, e arriverà fino a un’incredibile semifinale in cui però non riuscirà mai a entrare davvero in partita. “Ha pagato l’età, alla fine - ha scritto il giornalista Steve Flink, firma di punta di Tennis Channel -. Anni dopo, comunque, a Wimbledon, Connors mi disse: sono stati gli 11 giorni migliori della mia vita. Nessun grande campione avrebbe mai potuto dire lo stesso. Loro giocavano per vincere”.

Bacino in avanti e pugnettoConnors no. Jimbo racconta se stesso in quella tipica esultanza col bacino in avanti e il pugno alzato verso le tribu-ne. È profondo, naturale, quasi primi-genio. È insieme la reazione all’amore soffocante della mamma e della nonna che l’hanno reso adulto senza essere cresciuto, è il marchio di una carriera costruita sul senso di rivalsa, verso i ricchi che giocano nei country club, verso i campioni più eleganti, affasci-

nanti, amati. Gloria gli ripete sempre che l’ambiente tennistico non vuole avere niente a che fare con lui e gli in-segna quel gioco tutto anticipi e corsa perfetto per beffare l’establishment. Catch me, if you can.

Jimbo imprendibileE no, nessuno ti prende, Jimbo, nemme-no Federer che ha superato Lendl al se-condo posto a quota 1.072. Sei sempre più lontano, sei sempre più distante. Nemmeno in due vite si possono vin-cere oggi 1.256 partite, che suonano ancora più irrealistiche, irraggiungibili dei 109 titoli certificati (altro record, tra cui 8 titoli del Grand Slam: Austra-

lian Open ’74, Wimbledon ’74 e ’82, Us Open ’74,’76,’78,’82 e ’83). Anche se una parte consistente è arrivata in tornei a inviti con quattro o otto giocatori, ma-gari organizzati in hotel o in casinò di lusso. E i dubbi su chi meriti davvero il titolo di numero 1 del 1977 fra Vilas, Jimbo e Borg dimostra che la matema-tica, qualche volta, può anche essere un’opinione. Quando Connors inizia a giocare non esiste solo il circuito Atp, in cui all’inizio non entra, e per questo il presidente Ashe non gli permette di iscriversi al Roland Garros e, di fatto, di provare a completare il Grand Slam. Pri-ma di iscriversi al World Championship Tennis Tour, che si spartisce i giocatori con lo Usta Tour e non solo, e tutti sono riconosciuti come eventi professionisti-ci, Connors ingrassa il suo palmarès in tornei minori contro avversari modesti. Nel giro li chiamano “tomato can”, co-me si usa nel pugilato per quelli come Wepner, che ha ispirato Rocky, gli ex un po’ bolliti o i combattenti modesti che rappresentano una vittoria sicura per promesse in rampa di lancio.Con loro, Connors alimenta il suo odio viscerale per la sconfitta, la spinta che fa grandi i campioni. In fondo, si chie-deva negli anni ’90, “io vivo per compe-tere. Per di più, mi piace dimostrare alla gente che si sbaglia quando dice che non sono più in grado di farcela”.

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i numeri della settimana

Paolo, the best (ranking)

dI GIORGIO SPALLUTO - FOTO GETTy IMAGES

48 il nuovo best ranking fatto registrare questa settimana da Paolo Lorenzi (nella foto) che, dopo 3 anni, ha migliorato di una posizione il suo massimo in carriera. Nella Race 2016 il senese è n.43 al mondo.

18 i challenger conquistati in carrierada Paolo Lorenzi. Il senese, dopo la vittoria a Caltanissetta, è terzo nella categoriadei plurititolati a quel livello, dietro il cinese di Taipei Lu, vincitore di 23 challenger,e l’israeliano Sela (20).

16 le sconfitte di Federer in carriera dopo aver mancato match-point. Contro Thiem a Stoccarda, l’elvetico non ne ha sfruttati 2 nel tie-break del 2° set. L’unico a battere sull’erba Roger, salvando match-point era stato Rafter ad Halle nel 2001.

1.072 i successi in carriera per Roger Federer grazie alle vittorie ottenutea Stoccarda su Taylor Fritz e Florian Mayer.Il tennista elvetico è così diventato il secondodi sempre tra i plurivittoriosi a livello Atp dietro il solo Connors, vincitore di 1.256 incontri.

45 le vittorie nel 2016 di DominicThiem che, grazie al 4° titolo conquistato nel 2016 a Stoccarda, ha superato in quantoa successi stagionali anche Novak Djokovic, fermo a quota 44.

I primi 25 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Novak Djokovic (SRB) 169502 Andy Murray (GBR) 89153 Roger Federer (SUI) 67454 Rafael Nadal (ESP) 53355 Stan Wawrinka (SUI) 50356 Kei Nishikori (JPN) 42907 Dominic Thiem (AUT) 31058 Tomas Berdych (CZE) 30309 Milos Raonic (CAN) 2965

10 Richard Gasquet (FRA) 290511 David Goffin (BEL) 273512 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 272513 Marin Cilic (CRO) 260514 David Ferrer (ESP) 260515 Gael Monfils (FRA) 220016 Roberto Bautista Agut (ESP) 215017 John Isner (USA) 210018 Gilles Simon (FRA) 185519 Nick Kyrgios (AUS) 185520 Kevin Anderson (RSA) 176021 Feliciano Lopez (ESP) 163022 Bernard Tomic (AUS) 162523 Benoit Paire (FRA) 159624 Viktor Troicki (SRB) 1565 151525 Philipp Kohlschreiber (GER) 1555

Le prime 25 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Serena Williams (USA) 83302 Garbine Muguruza (ESP) 67663 Agnieszka Radwanska (POL) 60804 Angelique Kerber (GER) 56205 Simona Halep (ROU) 44716 Victoria Azarenka (BLR) 42217 Roberta Vinci (ITA) 34058 Belinda Bencic (SUI) 31909 Venus Williams (USA) 3116

10 Timea Bacsinszky (SUI) 280011 Petra Kvitova (CZE) 276812 Svetlana Kuznetsova (RUS) 275513 Flavia Pennetta (ITA) 272314 Samantha Stosur (AUS) 270015 Carla Suarez Navarro (ESP) 269516 Madison Keys (USA) 259217 Karolina Pliskova (CZE) 254018 Elina Svitolina (UKR) 222619 Johanna Konta (GBR) 222020 Sloane Stephens (USA) 2150 21 Dominika Cibulkova (SVK) 208122 Sara Errani (ITA) 203023 Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) 196024 Ana Ivanovic (SRB) 191025 Jelena Jankovic (SRB) 1890

I primi 25 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 34 Fabio Fognini 11702 40 Andreas Seppi 10753 48 Paolo Lorenzi 9404 109 Thomas Fabbiano 5365 133 Simone Bolelli 4426 135 Marco Cecchinato 4287 165 Alessandro Giannessi 3298 170 Luca Vanni 3149 185 Filippo Volandri 298

10 201 Matteo Donati 26711 215 Andrea Arnaboldi 25112 244 Salvatore Caruso 21513 249 Federico Gaio 20914 260 Matteo Viola 19615 269 Lorenzo Giustino 18616 286 Gianluca Naso 17417 297 Alessandro Bega 16618 301 Edoardo Eremin 16219 302 Roberto Marcora 16220 316 Flavio Cipolla 15121 323 Lorenzo Sonego 14722 329 Gianluca Mager 14423 338 Riccardo Bellotti 14024 352 Francisco Bahamonde 13025 383 Gianluigi Quinzi 120

Le prime 25 italiane del ranking WtaPos. Rank. Nome Punti

1 7 Roberta Vinci 34052 13 Flavia Pennetta 27233 22 Sara Errani 20304 66 Camila Giorgi 12305 91 Karin Knapp 7646 110 Francesca Schiavone 5927 296 Martina Caregaro 1348 302 Giulia Gatto-Monticone 1349 303 Anastasia Grymalska 134

10 328 Cristiana Ferrando 11711 350 Nastassja Burnett 10512 363 Alice Matteucci 10313 370 Gioia Barbieri 9814 373 Jessica Pieri 9615 417 Corinna Dentoni 8116 427 Martina Trevisan 7717 446 Georgia Brescia 7118 452 Alberta Brianti 6919 461 Martina Di Giuseppe 6620 482 Jasmine Paolini 5921 486 Claudia Giovine 5722 491 Angelica Moratelli 5723 515 Bianca Turati 5224 516 Alice Balducci 5225 529 Camilla Scala 50

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il tennis in tv

Donne alla carica

Domenica di fuoco: finali “verdi” tra Halle e Queen’sGiovedì 16

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Venerdì 17 01:15 - ATP Queen’s (replica) 03:00 - ATP Halle (replica) 04:45 - Tennis Magazine 05:15 - ATP Queen’s (replica) 06:45 - Magazine WTA 07:15 - Magazine ATP 07:45 - La Voce delle Regioni 08:00 - ATP Queen’s (replica) 09:45 - ATP Halle (replica) 11:45 - La Voce delle Regioni 12:00 - LIVE ATP 500 Halle 13:30 - LIVE ATP 500 Queen’s 17:30 - LIVE ATP 500 Halle 19:00 - LIVE ATP 500 Queen’s 21:00 -ATP 500 Halle (differita) 23:00 - WTA Premier Birmingham (differita)

Sabato 1800:00 - ATP Queen’s SF (replica) 05:30 - ATP Queen’s (replica) 07:30 - Tennis Parade 07:45 - La Voce delle Regioni 08:00 - ATP Halle (replica) 09:30 - ATP Queen’s (replica) 11:15 - WTA Premier Birmingham (differita) 13:00 - LIVE ATP 500 Halle 14:00 - LIVE ATP 500 Queen’s 16:00 - LIVE ATP 500 Halle SF 17:55 - News 18:00 - ATP 500 Queen’s SF (differita) 20:00 - WTA Birmingham SF (differita) 22:00 - WTA Birmingham SF (differita)

Domenica 1900:00 - ATP Queen’s SF (replica) 02:00 - ATP Queen’s SF (replica) 04:00 - Magazine ATP 04:30 - ATP Halle SF (replica) 06:00 - ATP Halle SF (replica) 08:00 - Tennis Magazine 08:30 - WTA Birmingam (replica) 10:30 - WTA Birmingam (replica) 12:30 - Magazine WTA 13:00 - LIVE ATP 500 Halle Finale 15:15 - LIVE ATP 500 Queen’s 17:00 - WTA Premier Birmingham (differita) 18:25 - News 18:30 - ATP Halle Finale (replica) 20:15 - ATP Queen’s Finale (replica) 22:00 - WTA Birmingham Finale (replica)

Lunedì 2000:00 - Magazine WTA 00:30 - ATP Halle SF (replica) 02:30 - WTA Birmingam SF (replica) 04:15 - ATP Queen’s SF (replica) 06:00 - Magazine ATP 06:30 - ATP Halle SF (replica) 08:30 - WTA Birmingam SF (replica) 10:30 - Reloaded ATP Master 1000 Roma 11:30 - Tennis Magazine 12:00 - ATP Queen’s SF (replica) 14:00 - LIVE WTA Premier Eastbourne 15:45 - La Voce delle Regioni 16:00 - LIVE WTA Premier Eastbourne 18.00 - News 18:05 - Magazine WTA 18:30 - Tennis Parade 19:00 - WTA Birmingham Finale (replica) 21:00 - News 21:05 - ATP Halle Finale (replica) 23:00 - ATP Queen’s Finale (replica)

Martedì 2101:00 - WTA Eastborne (replica) 03:00 - ATP Halle (replica) 05:00 - Magazine WTA 05:30 -Tennis Magazine 06:00 - WTA Eastborne (replica) (replica) 08:00 - ATP Queen’s Finale (replica) 10:00 - WTA Birmingham Finale (replica) 12:00 - ATP Halle Finale (replica) 14:00 - LIVE WTA Premier Eastbourne 15:45 - La Voce delle Regioni 16:00 - LIVE WTA Premier Eastbourne 18.00 - News 18:00 - ATP Queen’s Finale (replica) 20:00 -Tennis Magazine 20:30 - Trofeo Kinder + Sport TC Vomero Napoli 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - WTA Eastborne (replica) 23:00 - WTA Eastborne (replica)

Mercoledì 2201:00 - ATP Halle Finale (replica) 03:00 - WTA Birmingam (replica) 05:00 - ATP Halle (replica) 07:00 - ATP Queen’s (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 -Tennis Magazine 09:30 - WTA Eastborne (replica) 11:30 - WTA Eastborne (replica) 13:30 - Trofeo Kinder + Sport TC Vomero Napoli 14:00 - LIVE WTA Premier Eastbourne 15:45 - La Voce delle Regioni 16:00 - LIVE WTA Premier Eastbourne 18.00 - News 18:00 - ATP Halle Finale (replica) 20:00 - Reloaded ATP Master 1000 Roma 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - Tennis Magazine 21:30 - WTA Eastborne (replica)23:30 - Magazine ATP

Dopo una settimana di full immersion Atp, passata tra Queen’s (Londra) e Halle (Germania), sul palcosceni-

co di SuperTennis tornano in diretta le protagoniste del circuito Wta. Ma prima, per chiudere la parentesi - bel-la ricca e succosa - con il circuito Atp, va detto che le due finali “verdi” ver-

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

ranno trasmesse live, una via l’altra, domenica 19 giugno. Prima Halle (ore 13.00), poi il Queen’s (non prima delle 15.15). Poi le ragazze, con un antipa-sto di differite dal week-end e dall’e-vento Premier di Birmingham. Poi da lunedì spazio alle dirette, da un altro evento Premier, quello di Eastbourne.

A un passo da WimblyStoricamente Eastbourne è il torneo che porta a Wimbledon, soltanto una settimana dopo nel calendario e a solo un paio d’ore di guida di distan-

za. Devonshire Park, sede del torneo dal 1974 e culla del tennis inglese fin dal 1870, è stato per anni una delle roccaforti di Martina Navratilo-va, che ha vinto in ben 11 occasio-ni. Tra le vincitrici storiche, per far comprendere il prestigio del torneo, anche Tracy Austin, Kim Clijsters e Justine Henin. Oggi Eastbourne met-te in palio oltre 700 mila dollari di montepremi e permette, agli osser-vatori, di trarre molte indicazioni in ottica Wimbledon. Ogni pomeriggio alle 14.00 e alle 16.00.

Il campo centrale di Eastbourne:da lunedì SuperTennis trasmetteràil torneo inglese live (Getty Images)

Alle 15.45 l’appuntamentocon il tennis dalle regioniTra una sessione e l’altra di tennis internazionale, più precisamente quello di Eastbourne, dove si sfidano le stelle Wta, ecco le racchette di casa nostra. Nel vero senso della parola, quelle dei circoli italiani, dei tornei locali, dagli under ai quarta categoria. È l’appuntamento fisso con le prime emis-sioni de La Voce delle Regioni, il format che porta le telecamere di SuperTennis sulla terra rossa - e non solo - di tutta Italia, da Nord a Sud, isole comprese.

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tesserati fit

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A fine maggio si è toccata quota 93.917 tesserati (4,74% in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno). Inoltre è già stato superato - a metà stagione - il record registrato alla fine del 2015 (93.453)

93.917 agonisti: il tennis cresce più di tuttiSuperato il totale del 2015. È boom anche per il numero dei torneifederali (+31,26%) e per i partecipanti alle gare (+16,35%). Primo sport individuale del Paese, è a un passo dal superare la pallacanestro

Di Angelo MAncuso

Nonostante duri ormai da oltre un decennio, non scema di in-tensità il boom del tennis in Italia. Lo dimostra in primis

l’analisi del numero dei tesserati agoni-sti, specchio fedele dell’ottimo stato di salute del movimento: a fine maggio si è toccata quota 93.917 (4,74% in più ri-spetto all’analogo periodo dello scorso anno). Soprattutto è stato già supera-to, e siamo solo a metà stagione, di quasi 500 tessere il dato record re-gistrato alla fine del 2015 (93.453).Cifre da primato, confermate dall’au-mento del numero dei tornei organiz-zati in Italia. Anche questo dato è in crescita costante: a fine maggio 2015 erano 2.917, attualmente si è già arri-vati a quota 3.829 con un vertiginoso incremento del 31,26%. Di conseguen-za, è in forte aumento anche il numero delle partecipazioni ai tornei stessi: si è passati dai 140.082 partecipanti di fine maggio 2015 ai 162.982 del-lo stesso periodo di quest’anno, con un aumento percentuale del 16,35%. Anche il numero dei tesserati tota-li (274.809) è già aumentato di quasi 27mila unità rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno (248.071) con un incremento del 10,78%.

il primo sportindividuale d’italiaIl tennis rafforza dunque la sua posi-zione di disciplina sportiva cresciuta di più nel nostro Paese negli ultimi 15 anni, dopo un periodo in cui si erano raggiunti i minimi storici (a fine 2001 i tesserati erano 129.797). Per numero di praticanti, il tennis è attualmente il quarto sport d’Italia, che diventa il pri-mo se si prendono in considerazione soltanto le discipline individuali anzi-ché a squadre, come certificato da una ricerca Coni-Istat. Ai primi tre posti ci sono infatti calcio, pallavolo e basket. Il tennis, inoltre, potrebbe presto di-

ventare il terzo sport in assoluto sca-valcando la pallacanestro: l’andamen-to del numero dei tesserati in questi primi sei mesi del 2016 induce a pen-sare che a dicembre si chiuderà con la cifra record di 340.000 tesserati (a fine 2015 erano 306.826).

il ruolo di superTennisFrutto, questo, della politica di ge-stione messa in atto dalla FIT: l’attua-le gruppo dirigente della Federazione è stato infatti eletto per la prima volta proprio a partire dal 2001. Una cresci-ta cui ha contribuito, oltre ai succes-si dei nostri giocatori e delle nostre giocatrici sia a livello individuale che di squadra, anche la scelta della FIT di puntare con forza e lungimiranza su una tv monotematica come Super-Tennis, nata nel novembre del 2008 e che ha riportato il tennis gratis nelle case degli italiani riscuotendo un inarrestabile successo di ascolti

e stimolando nel contempo altre re-altà televisive a proporre più tornei durante la stagione. Un caso unico a livello mondiale e un magnifico spot promozionale per il tennis.

“Racchette di classe”,il tennis nelle scuoleUn investimento sul futuro, così co-me l’ingresso del tennis nelle scuole grazie al progetto “Racchette di Clas-se”, voluto dalla FIT e dalla Federa-zione Italiana Badminton, in accordo con Coni e Ministero dell’Istruzio-ne, per avvicinare i bambini di ter-za, quarta e quinta elementare agli sport di racchetta e più in generale per favorirne lo sviluppo delle abi-lità motorie. È la prima imponente azione concordata con il Ministero: quest’anno sono stati coinvolti per la prima volta quasi 20mila ragazzi delle scuole elementari. Nel 2017 l’o-biettivo è coinvolgerne 100mila.

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giovani

Il grande Avveniredi Arnaboldi juniorFederico vince il prestigioso torneo under 16 milanese, categoria 1 Tennis Europe, e prende slancio e fiducia. Suo cugino Andrea, oggi n.215 Atp, all’Ambrosiano superò Djokovic, ma senza arrivare in fondo...

Di gAbRiele RivA - foTo PAnunzio

Una gioia lunga tre ore, anzi lunga una settimana. Alla fine Federico Arnaboldi ha vinto il 52° Torneo Avvenire, tornato

azzurro dopo tre anni. In finale il lom-bardo, tesserato proprio per il Tc Am-brosiano, ha recuperato lo svantaggio di un set ed è riuscito a scardinare le certezze mentali e tecniche dello spa-gnolo di Murcia Jaime Caldes (3-6 6-3 7-6), dotato di un gran diritto manci-no e di un servizio molto preciso con il quale dimostra di saper trovare gli angoli e di aprirsi per bene il campo. In realtà l’avvio di Arnaboldi aveva ri-calcato quello degli altri suoi match sul rosso di via Feltre, con partenze sempre un po’ in sordina. Avvio che questa volta gli è costato il 5-2 inizia-le e lo svantaggio psicologico di dover inseguire fin dall’inizio. “Credo di non essermi espresso al 100%, né in finale né durante tutta la settimana”, ha detto il vincitore. Eppure ha vinto, e non può essere che un ottimo segnale.

segnali positiviSì, ottimi segnali, come quelli lancia-ti durante tutta la partita. Arnaboldi è riuscito a trovare un po’ di tranquil-lità, qualche prima di servizio in più e i “vamos” che l’hanno accompagna-to lungo tutta la settimana milanese. O ancora come quelli mostrati nei momenti clou. Anche in questo caso la finale è sintomatica: l’epilogo del terzo e decisivo parziale, con il ra-gazzo di casa avanti prima 2-0, poi 4-2 e infine rimontato fino al 5-4 in favore del suo avversario. Ed è qui, sul suo servizio e sul 15-30, che Ar-naboldi ha mostrato una tenuta men-tale grande così e un’attitudine men-tale da vincente. Un winner con il

rovescio incrociato e un’ottima volée bassa l’hanno levato da una possibile situazione di extra pericolo. “È stato il momento più difficile, ma è proprio lì che ho dovuto alzare concentrazio-ne e livello”.

braccia al cieloIl canturino, che compirà 16 anni proprio il 18 giugno, ha alzato l’asti-cella del suo gioco e del suo servizio proprio quando più contava. Un mo-mento per tutti? Il tie-break conclu-sivo della finale: due ace nei primi

under 16: a foligno vince Tao TuSpecie in campo femminile gli stranieri hanno dominato il quarto Memorial Lillo Pucci under 16, pro-va Tennis Europe di categoria 1 organizzata dal Circolo Tennis Foligno con grande successo di parteci-pazione, stante la presenza di esponenti di 25 nazioni dalla Cina al Sud America. Il titolo maschile non è sfuggito al sedicenne cinese Tao Tu che in finale ha battuto per 6-7 6-1 6-4 lo sconosciuto (in Europa) argentino Tomas Descarrega, mentre il tricolore è stato difeso con onore dal romano Gian Marco Ortenzi e dal perugino Alessio De Bernardi, meritatamente terzi, oltre che da Riccardo Perin, battuto per 7-6 7-6 nei quarti da Mu. Tra l’ altro, Ortenzi e De Bernardis hanno dalla loro le vittorie riportate sul polacco Taczala e sul bielorusso Borisiouk, rispettivamente numeri 3 e 2 del seeding. A firmare il trofeo in gonnella ci ha pensato invece la colombiana Maria Camila Osorio Serrano, quindicenne al pari delle altre semifinaliste. Lo ha fatto regolando con un secco 6-2 6-3 in finale l’iberica Carlota Mar-tinez Cirez, mentre le medaglie d’argento sono state appannaggio della georgiana Mariam Dalashvili e della cipriota Eleni Louka. Decisamente buono il percorso compiuto sino ai quarti dalla romana Alice Amendola e dalla nuorese wild card Barbara Dessolis. (Viviano Vespignani)

Federico Arnaboldi, 16 anni il 18 giugno, ha riportato in Italia il

Torneo Avvenire dopo le vittorie di Baldi (2012) e Pellegrino (2013)

Federico Arnaboldi, a sinistra,e il finalista spagnolo Jaime Caldes

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giovani

due servizi da sinistra, qualche colpo vincente di diritto e Caldes ha dovuto alzare bandiera bianca. Lui invece ha potuto alzare le braccia al cielo, verso i due lati del campo: da una parte la famiglia, con papà Vittorio in prima fila, dall’altra il gruppo tecnico del Quanta Club di Milano, dove Federico si allena con Maurizio Riva e Barba-ra Rossi (quest’ultima nel suo angolo all’Ambrosiano dal primo match fino alla finalissima). “È stato bellissimo vincere qui, voglio ringraziarli tutti, il pubblico, la mia famiglia, i miei vec-chi maestri dell’Ambrosiano, Barba-ra (Rossi, ndr) che era qui con me, il ‘Baffo’ (Riva, ndr) che ho sentito tutti i giorni per telefono”.

Arnaboldi Sr e... NoleE pensare che al 2° turno Arnaboldi era in serissima difficoltà: contro il sorren-tino Riccardo Perin, suo compagno in doppio (insieme sono arrivati in semi-finale). Tie-break del primo set, 5-3 per il campano e uno smash facile facile sopra la rete. Uno smash che varrebbe 3 set point filati e che invece si stam-pa sul net. Poi il 5-5, l’8-6 nel tie-break e tutta una settimana da vivere. Tutta per lui, brianzolo cresciuto spalla a spalla con il cugino Andrea, oggi pro-fessionista Atp che all’alba del nuovo millennio all’Avvenire sconfisse un cer-to Novak Djokovic senza però arrivare alle fasi caldissime. “L’ho sentito poco dopo il match - ha detto Federico -, sta-va andando al Challenger di Perugia e mi ha detto che è riuscito a vedere in tv il terzo set, mi ha detto «quan-to hai giocato bene? Mi sa che non ti sei ancora reso conto di che torneo hai vinto, bravissimo»”. L’Italia torna così a sorridere sui campi di Milano dopo i successi targati 2012 e 2013 di Filippo Baldi e Andrea Pellegrino. E un vuoto precedente di 42 anni.

Femminile: vince PetrenkoTutto facile nella finale femminile per l’ucraina Viktoriya Petrenko, prima fa-vorita della vigilia, capace di regolare con il punteggio di 6-1 6-4 la ceca De-nisa Hindova, pure lei accreditata di una testa di serie (la n.12). A fare la differenza ci ha pensato l’età (la vin-citrice classe 2001, la finalista classe 2002) e qualche centimetro d’altezza. L’ucraina, allenata da mamma Klarysa (sempre in prima fila durante i suoi incontri), ha portato a casa sei parti-te senza mai perdere un set a Milano. Il tutto grazie ai suoi tagli anomali, ancor più particolari considerati gli schemi del tennis femminile moder-no: anche Denisa Hindova, come le al-tre prima di lei, ci ha capito poco, tra un back di rovescio, una smorzata di

Entrambe italiane le coppie vincitrici nei rispettivi tabelloni di doppio del 52° Torneo Avvenire; da sinistra, Emilia Bezzo, Federica Rossi, Gian Marco Ortenzi e Gabriele Bosio

Under 14: un ottimo Nardi conquista PescaraAl Circolo Tennis Pescara l’epilogo della quarta tappa italiana Tennis Europe under 14 ha segnato i successi di Luca Nardi e dell’inglese Kylie Bilchev. Il non ancora 13enne allievo della Copesarotennis ha bissato il titolo conquistato a Brindisi aggiudicandosi per 4-6 6-2 6-3 la sfida finale con il pariolino Flavio Cobolli, a sua volta fresco vincitore del russo Artiom Marus, primo favorito per la conquista del Memorial Giuseppe Cassani. Eccellente anche il doppio 6-1 rifilato da Nardi in semifinale al francese Ivan Trevisiol. Non è riuscito invece il tris a Matilde Paoletti che, reduce dalle vittorie di Brindisi e Correggio, ha ceduto per 6-3 6-3 all’inglese nel big match. A dimostrazione della eccellente qualità del tabellone femminile, sul terzo gradino del podio sono salite le russe Polina Shitikova e Daria Vidmanova. I campi rossi del Circolo del Tennis e della Vela di Messina - sui quali nel 2001 Novak Djokovic festeggiò 14 anni firmando uno dei più qualificati successi della sua carriera junior - hanno dato vita al 28° Trofeo Carlo Stagno D’Alcontres, prova di categoria 1 del circuito Tennis Europe. E hanno consegnato al suo albo d’oro i nomi dello spagnolo Mario Mansilla Diez e della tredicenne croata Noa Krznaric. Sul secondo gradino del podio sono saliti il danese Holger Vitus Rune, 13 anni compiuti a fine aprile, e la nostra Federica Sacco che, grazie a questo risultato, migliora il suo best ranking già fissato sulla 16a posizione under 14. In semifinale Federica aveva superato in due frazioni la russa Sayfetdinova, seconda favorita, e nei quarti era stata protagonista di un autentico exploit recuperando uno svantaggio di 3-6 1-5 di fronte all’ucraina Gubina. Tra le top 8 si è inserita Lisa Pigato che nei quarti non è riuscita a concretizare un vantaggio di 6-3 4-1 nella contesa con la russa Scherbinina. Nel torneo maschile, ove l’ Olanda ha piazzato tre suoi portacolori entro i quarti di finale, a tener alto il tricolore ci hanno pensato Luca Nardi e il beniamino di casa Fausto Tabacco, tra l’altro autore dell’eliminazione del russo Kapuskin, già n.11 d’Europa. Entrambi hanno raggiunto le semifinali ed entrambi sono usciti di scena dopo due battaglie concluse in tre set. (v.v.)

Under 12: Barcellona incorona BilardoNella più verde categoria d’età, ovvero nell’under 12 del circuito europeo, sinora avara di risultati per gli azzurrini impegnati all’estero, la prima settimana di giugno ha registrato un piacevole exploit: una finale tutta italiana nella quale Jacopo Bilardo (12 anni da compiere in novembre) ha superato per 7-6 7-5 Nicolò Tresoldi. È accaduto a El Prat De Llobregat, area metropolitana di Barcellona che si affaccia sul Mediterraneo, ove era in Palio la “Kids Cup”. A completare il successo degli italiani, tutti partiti dalle qualificazioni, ci hanno pensato Marco Cinotti e Veronica Sirci guadagnando le semifinali. (v.v.)

diritto e una traiettoria alzata altissi-ma da fondo campo.

Doppi tutti azzurriDell’edizione 2016 del torneo di Ca-tegoria 1 Tennis Europe però, oltre alle 275 partite giocate in 8 giorni, re-stano anche le due vittorie italiane in doppio, quelle di Gian Marco Ortenzi e Gabriele Bosio (5-7 6-2 10-7 sul duo ceco Lehecka/Paulson) e di Emilia Bezzo e Federica Rossi nel femminile (6-1 7-5 sull’ucraina Petrenko e sulla svizzera Tsygourova). Ma resta so-prattutto l’urlo di gioia di Federico Ar-naboldi e i lunghi applausi che gli ha tributato il pubblico dal match-point passando per la premiazione e l’usci-ta dal campo, fino all’ingresso nella club house dell’Ambrosiano.

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focus

Di AlessAnDRo nizegoRoDceW

foTo geTTy iMAges

Tennis aggressivo, splendi-do rovescio bimane e una grande predisposizione al gioco d’attacco. 18 anni

compiuti a gennaio, romano, Liam Caruana è il volto nuovo del ten-nis azzurro. Il pubblico italiano e gli stessi addetti ai lavori lo stan-no iniziando a conoscere in questi mesi, che lo hanno visto entrare nella Top 50 del ranking under 18. Caruana vive negli Stati Uniti da più di dieci anni, ma ha un solo e unico passaporto, quello italiano. “E mi sento romano al 100% - rac-conta -. A casa si parla italiano e in tutte le manifestazioni sportive io tifo, con tutto me stesso, per le nostre compagini nazionali”. Non si tratta dunque di un oriundo né di un italo-americano, bensì di un tennista italiano a tutti gli effetti, seppur con un’evidente inflessione yankee nel parlato.

la storia - Liam Caruana, quar-to di cinque figli maschi, nasce a Roma il 22 gennaio 1998. Nel 2004 papà Massimo, allenatore di Liam, si trasferisce per lavoro con tutta la famiglia negli Stati Uniti, per la pre-cisione a La Jolla, località sul mare a nord di San Diego. Caruana pren-de in mano la prima racchetta a 7 anni, subito dopo il trasferimento dall’Italia, ed è amore a prima vista. Nel 2011 un nuovo trasloco vede la famiglia Caruana stabilirsi in Texas, prima a New Braunfels e successi-vamente ad Austin, dove oggi ha la possibilità di allenarsi con Ryan Harrison e, in alcune circostanze, addirittura con l’ex numero 1 del mondo Andy Roddick.

Liam Caruana,l’italiano... d’AmericaHa giocato il Roland Garros con bandiera americana, ma era un errore dei sistemi computerizzati: è nato a Roma da genitori italiani, trasferiti negli USA per lavoro. Vive in Texas ma è italiano a tutti gli effetti...

il tennis - Caruana è un giocatore offensivo, che ama chiudere i punti a rete prediligendo le superfici veloci. Riassumendo: un classico tennista statunitense. “Ogni tanto fa anche serve and volley - racconta Gianluca Naso, numero 290 Atp, sconfitto dal romano nel recente Futures di Lec-co - e ha un ottimo atteggiamento in campo, cosa importantissima. Mi piace perché cerca di giocare vicino alla riga di fondo, anche in risposta, caratteristica inusuale per i tennisti italiani. Anche il padre mi ha fatto una buona impressione e alla fine del match ho fatto loro i complimenti”. È dello stesso avviso anche Mosè Na-varra, tecnico federale responsabile della categoria under 18. “La palla di Liam cammina – spiega Navarra – ed è un ragazzo dalle buone potenzialità con enormi margini di miglioramen-to. La sua arma è il gioco propositivo, non è assolutamente un attendista. È ragazzo simpatico, alla mano, che ha legato con tutti gli altri giovani italia-ni. Ha una bella e forte personalità, anche se mentalmente a volte si met-

te addosso troppa pressione e finisce per bloccarsi. La Federazione Italiana Tennis lo segue con grandissima at-tenzione e vi è grande sintonia con il padre-coach Massimo”.

Alla caccia della serie A1 - Liam Caruana è tesserato, in Italia, per il Circolo Canottieri Aniene. Lo scorso anno non riuscì a disputare alcun match di Serie A1, ma sul finire del 2016, qualora la programmazione lo consentirà, difenderà i colori del rinomato club romano. Recentemen-te Liam si è allenato per alcuni giorni con Jacopo Berrettini, proprio all’A-niene, agli ordini dell’ex davisman e Top-100 Vincenzo Santopadre. “Liam possiede un bellissimo rovescio bi-mane – racconta il veterano dell’A-niene – mentre fa un po’ più fatica con servizio e diritto. È un ragazzo determinato, che si impegna molto e migliora il proprio tennis giornal-mente lavorando con costanza e sa-crificio. Inoltre Max, il padre, è una bravissima persona e conoscitore di tennis, dettaglio non trascurabile”.

Liam Caruanaè nato a Roma,il 22 gennaio 1998. È attual-mente al n.42Itf under 18 ed è già presentenel ranking Atp

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circuito fit-tpra

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Un’estate... da grandiMare, montagna e una città storica come Roma. Gli stage di tennisper gli amatori adulti (over 18) proposti dalla Fit si svolgono tra luglioe agosto. Ci si allena e si giocano i tornei per fare punti anche in vacanza

Di MARcello sPoRTelli

Gli Stage Estivi Adulti Fit si con-fermano il tormentone dell’e-state 2016. Sono dedicati ai soli over 18 e sono in pro-

gramma per i mesi di luglio e agosto. Cinque stage, quattro offerte diverse, per soddisfare tutti i gusti, dalla formu-la tennis-intensive alla formula tennis-light, dal mare alla montagna passando per il fascino del Foro Italico e di Roma. Tecnici Federali, tornei Fit-Tpra, ma so-prattutto tanta voglia di tennis.

Allenamenti e torneiIl mare a Terrasini dall’1 al 7 Agosto, gli appennini tosco romagnoli a Serramaz-zoni dal 15 al 21 e dal 22 al 28 agosto, la montagna al Brallo di Pregola in un

ecco il Kia Tennis Trophy,il circuito che porta in AustraliaSta per scattare il Kia Tennis Trophy, il circuito sotto l’egida del circuito Fit-Tpra che manda i vincitori a Melbourne per gli Australian Open 2017. Il 23 giugno scatta la prima tappa al Salaria Sport Village di Roma. Sono solo 32 nel torneo maschile e 32 in quello femminile i posti disponibili per entrare in tabellone. Li avranno i più veloci che si iscriveranno dal sito ufficiale. Tutti i link e le indicazioni a brevissimo su www.tpratennis.it. Il viaggio per l’Australia sta per cominciare.

Maria Pia e Patrizia esultano a RomaGli Internazionali d’Italia Fit-Tpra giocati al Foro Italico di Roma a inizio giugno hanno regalato gioie ed emozioni. Tra chi ha potuto esultare sul campo Pietrangeli ci sono anche Maria Pia Iovino e Patrizia Nanì, che nella finale del doppio femminile hanno battuto la coppia Patruno/Tonelli per 9-5. Sullo scorso numero, nelle schede di tutti i vincitori, abbiamo pubblicato la foto delle finaliste e non delle vincitrici. Per rimediare, abbiamo chiesto loro che cosa si prova a vincere sulla terra rossa più prestigiosa d’Italia: “È stata un’esperienza fantastica - ci ha detto Maria Pia Iovino - solo la settimana prima guardavamo i nostri idoli sugli stessi campi dove poi abbiamo giocato e vinto”. Una, Maria Pia, responsabile amministrativa di Bovisio Masciago (Mb); l’altra, Patrizia, milanese, nell’alta moda, in comune hanno l’amore per il tennis: “Ci siamo conosciute grazie al Tpra; a Ro-ma abbiamo fatto coppia per caso, nessuna di noi aveva una compagna ma non volevamo perdere un’occasione del genere. Così ci siamo improvvisate ed è andata bene”. Magie del circuito Tpra.

hotel extra confortevole, sempre dal 22 al 28 agosto. Tutti danno l’opportuni-tà di vivere una settimana a tutto ten-nis: un’ora e mezza al mattino, un’ora e mezza al pomeriggio per migliorare la propria tecnica, due tornei Fit-Tpra, campi a disposizione per ulteriori ses-sioni di gioco. E poi ci sono le sedute di videoanalisi. Se si sceglie invece di passare una vacanza in città, ecco il

fascino del Foro Italico e la bellezza di Roma dal 14 al 17 luglio per una sessio-ne di allenamento al giorno (2 ore per 3 giorni), un torneo Tpra e un po’ di tem-po libero per visitare le bellezze della capitale. Il consiglio è quello di non attendere oltre per scegliere il Centro preferito e iscriversi (tutte le informa-zioni su www.tpratennis.it), non sono rimasti molti i posti disponibili.

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paddle

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Racchette da bigI telai da gara hanno superficie interamente in fibra (carbonio o vetro). La forma può essere tonda, a diamante o a lacrima. Pesano più di 3 etti e mezzo e vanno custoditi con cura per preservare l’elasticità. La più cara costa 350 euro

Di GiAmPAolo mArtire

Il paddle è uno sport che si sta dif-fondendo alla grande, quindi non c’è da meravigliarsi se da un punto di vista di commerciale il settore sia

ricco e variegato. In particolare il mer-cato delle racchette presenta numerose alternative, sia in termini di marchi che di tipologie. Ci sono brand importanti che arrivano dal tennis e che stanno investendo nel settore (Babolat, Head, Dunlop, Wilson...), mentre altri sono specifici di questa disciplina (da Drop Shot a Black Crown, passando per Bull Padel e Mystica, ma ce ne sono tantis-simi). Novità, rispetto al tennis, sono le aziende normalmente di abbigliamen-to e calzature che producono attrezzi (tra queste Adidas e Asics).

il peso cambia... moltoUn telaio può pesare dai 350 ai 390 grammi circa (più del tennis dunque) a seconda della tipologia di attrezzo e di giocatore. Quello a cui il tennista non sarà abituato è però soprattutto la variabilità del peso del telaio a parità di marca e modello. La stessa racchet-ta normalmente viene data dalla stessa casa costruttrice con una differenza di più o meno 15/20 grammi. Questo per-ché la gomma di cui è composta inter-namente la struttura si può addensare e pesare diversamente con un margine di quella grammatura a seconda di nu-merosi fattori. Chi scrive ha provato la Conqueror di Juan Martin Diaz e pesa-va 390 grammi, mentre altri identici esemplari potevano arrivare anche a 360 grammi.

occhio all’elasticitàEvidentemente nel paddle non vi è un piatto corde, essendo la racchetta “pie-na”: il telaio ha una superficie intera-mente in fibra (carbonio o vetro). Una delle conseguenze è che non potendo cambiare le corde il telaio dopo 6-12 mesi perde di elasticità. Va perciò cu-stodito e protetto contro sbalzi termi-ci. Così un giocatore già mediamente

La Mystica (brand specializzato) del

campione Wpt Navarro

agonista tenderà ad avere almeno una coppia di racchette che userà secondo differente strategia: o similmente per avere sempre le stesse sensazioni o te-nendo la più nuova ed esplosiva per gli incontri più caldi (molti si allenano con la racchetta più “scarica” e in gara usa-no quella con maggior potenza).

rotonda, diamante o lacrimaRispetto al tennis nel telaio del paddle non cambiano solo pesi, materiali, bi-lanciamenti, tecnologie, ma anche la forma. Le racchette più classiche so-no quelle a forma “rotonda”, con uno sweet spot molto ampio e un bilancia-mento verso il manico per massimo controllo. All’opposto vi sono le rac-chette a forma “diamante”, più schiac-ciate in testa e con peso in avanti, più adatte a un gioco di potenza a disca-pito del controllo. Una variante del “Diamante” è la forma “Lacrima” che ha un bilanciamento intermedio tra i due modelli precedenti.

Grip e... laccettoAltra grossa differenza rispetto al ten-nis è il grip. Non esistono differenti “size”, ma le case costruttrici fornisco-no gli attrezzi con una impugnatura di base molto piccola. Poi sarà il giocatore ad adattare la grandezza preferita con una serie di overgrip. Grip più grande significa impugnatura più stretta, bi-lanciamento più sul manico e quindi maggiore precisione a discapito della potenza. Viceversa un grip molto pic-colo porta forza e maggiore mobilità di racchetta, ma meno controllo. Molto importante nel paddle è la cura dell’o-vergrip: deve essere sempre in buono stato e permettere una presa solida e stabile, onde evitare, ancora prima che pessimi tiri, un pericoloso scivo-lamento dell’attrezzo. A questo fine è stato introdotto anche un laccetto che è obbligatorio legarsi al polso prima di ogni incontro. Le dimensioni dei lac-cetti sono regolabili o manualmente o attraverso dei nodi pre-impostati che alcune case hanno iniziato a proporre.

Gli attrezzidei campioniIl n.1 del mondo Belasteguin utilizza la Head Graphene XT Delta Pro (come anche Sanyo Gu-tierrez, altro top 5 WPT), Juan Martin Diaz (nella foto) la Drop Shot Conqueror 4.0, Pablo Lima (da sempre Varlion) è appena passato ad Asics, mentre l’ex compagno Juani Mieres sfoggia la nuova Dunlop Blast. Poi ci sono Navarro con Mystica, Lamperti con Nox, Cristian Gutierrez con Sioux, mentre Ro-by Gattiker da Royal Padel si è spostato ad Adidas, con l’Adipower, la racchetta al momento più cara sul mercato (350€ il prezzo di listino). Starvie e Bull Padel sono i partner ufficiali del WPT.

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racchette e dintorni

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Gli Oscar delle cordeIl sito Stringforum, popolato da tester di tutto il mondo, propone le sue classifiche in base ai voti degli iscritti. Vincitori? Solinco Tour Bite, Tecnifibre X-One Biphase e la RS di Robin Soderling, votata novità 2015

Di MAuRo siMoncini

Boris Becker, ex n.1 e ora coach del n.1, disse un giorno: “la racchetta è lì solo per sostene-re le corde”. Un’affermazione

un po’ estrema ma che ha un fondo di verità. E che soprattutto aiuta a capire l’importanza della scelta della corda, troppo spesso in secondo piano ri-spetto a quella della racchetta.Uno dei principali punti di riferimen-to a livello internazionale in materia di corde è il sito tedesco stringfo-rum.net. È una sorta di enciclopedia virtuale delle corde, con un incredi-bile database di 3.116 tipi diversi. Ci sono anche guide per incordare, defi-nizioni, spiegazioni, contatti e recapi-ti delle diverse aziende.

scelgono (e votano) gli utentiMa il vero pezzo forte di questa im-mensa “Tennis String Community” è la classifica annuale a mo’ di “Corda dell’anno”, divisa per specifiche voci, mirata o generalista. Innanzitutto i vo-tanti, gli utenti che hanno scelto la loro preferita; non necessariamente dopo un test in campo, si tratta semplice-mente di un’opinione. Per i giudizi più oggettivi basati su un test pratico oc-corre consultare il Ratings Database, in cui ogni corda può essere votata per: durata, potenza, controllo, sensibilità, comfort, spin o qualità/prezzo.Al di là dell’utilissima raccolta di dati e valutazioni su tutti i tipi di corde, le tre classifiche dell’anno 2015 fanno emer-gere curiosità, sorprese e certezze.

le tre classificheNella prima classifica (corde in polie-stere, monofilamenti) vince abbastan-za nettamente solinco Tour bite: una corda in co-poliestere con aggiunta di additivi e con l’utilizzo di proces-si di riscaldamento e raffreddamento per stabilizzarne le caratteristiche. Ne è stata probabilmente apprezzata la morbidezza e la tenuta di tensione rispetto alle colleghe. Secondo posto per Yonex Poly Tour Pro, un altro con-fortevole e “controlloso” monofilo. Sul gradino più basso del podio Tier One T1 FireWire, poco conosciuta in Italia: sezione triangolare per un’eccellente resa degli spin. Nella classifica delle corde “non polie-stere” (multifilamenti) vince davvero senza storia (oltre 300 voti contro i 117 del secondo posto) Tecnifibre X-one biphase, probabilmente il multifilo con prestazioni e sensazioni di gioco più vicine al budello. Al secondo posto Wilson Sensation, che forse vincerebbe su tutti per il rapporto qualità/prezzo.

Infine medaglia di bronzo per Head Rip Control, un’altra corda sintetica con fe-eling che richiama il budello e che pre-mia anzitutto il controllo (con un effet-to rugoso asimmetrico) per gli spin.Interessanti risultati nella classifi-ca “Newcomer of the Year” (le novità 2015) in cui si issa al primo posto il monofilamento Rs di Robin soder-ling, ex giocatore svedese che ha lan-ciato recentemente un marchio tutto suo di corde, palline e overgrip. Se-condo posto per la nuova versione 4S del Black Code di Tecnifibre (sezione quadrata); più staccata la Revolve Wil-son, inizialmente lanciata in arancio-ne con le racchette Burn. Tre monofi-lamenti in ogni caso, a testimonianza dell’orientamento oramai abbastanza preciso del mercato che vede una ri-chiesta molto forte di questo tipo di corde. Raccomandazione: se le usate anche voi, scegliete calibri sottili, non esagerate con la tensione e dopo 8/10 ore di gioco, se non le rompete, sosti-tuitele ugualmente.

Sopra, da sinistra, Solinco Tour Bite, prima tra le “poly”; poi Tecnifibre X-One Biphase, prima nelle “non-poly” e la RS di Robin Soderling, la “newcomer of the year”. Più in alto, le relative Top 10

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la regola del gioco

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inviateci via mail le vostre domandeI nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e spiegateci i vostri dubbi - o le vostre cu-riosità - di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero.

4 casi in cui perderetempo è... rischiosoCi sono situazioni in cui una violazione della regola del tempo viene considerata - e sanzionata - all’interno del “codice di comportamento”. Anche quando rimaniamo a secco... di racchette. Vediamo come funziona

Ci sono casi in cui una effetti-va violazione della regola del tempo viene sanzionata diret-tamente come una violazione

del codice di comportamento. Il gioco del tennis è scandito soprattutto dal tempo che intercorre tra un punto e un altro, o al cambio campo o alla fine del set: normalmente nei tornei che siamo abituati a giocare amatorialmente e nei campionati a squadre, il tempo conces-so tra un punto e un altro è di 20 se-condi, che diventano 90 al cambio di campo e 120 tra un set ed un altro.

Dal warning al penalty pointNel momento in cui un giocatore non dovesse rispettare i tempi indicati, questo ritardo dovrebbe essere con-siderata una violazione del codice di tempo che implica come prima san-zione un “avvertimento” e, dalla se-conda volta in poi la sanzione sarà sempre la “perdita del punto” (si de-finisce violazione “non cumulativa”), il cosiddetto penalty point.

codice di... comportamentoMa non tutte le situazioni in cui effet-tivamente si incorre in una violazione del tempo saranno considerate una violazione del “codice di tempo”. In alcuni casi sarà considerabile invece come violazione del codice di com-portamento che implica sanzioni più pesanti. Ci sono quattro specifici casi:

1 Nel caso di due violazioni del codice di tempo consecutive, la

seconda sarà automaticamente una “violazione del codice di comporta-mento per perdita di tempo”.

2 Ordine di riprendere a giocare: quello che molti chiamano “let’s

play”, altro non sarebbe che l’ordine

al giocatore di riprendere il gioco. Il ritardo nella ripresa implica una vio-lazione del codice di comportamento per perdita di tempo.

3 In ritardo dopo un trattamen-to medico. Successivamente al

trattamento dei 3 minuti ricevuto dal giocatore, in caso di ritardo dopo 30 secondi si dovrà applicare il codi-ce di comportamento per perdita di tempo.

4 Quando il giocatore è in ritar-do nel tempo a lui dedicato

per riprendere il gioco. Ci sono va-rie situazioni riconducibili a questo caso: per esempio quando il gioca-tore chiede di andare in bagno oltre all’interruzione già concessa, costui potrà andare in bagno nel suo tem-po, cioè nei 20 secondi tra due pun-ti, 90 secondi se al cambio di campo o entro 120 secondi se a fine set. Al-tro caso se il giocatore finisce le sue racchette: fino a che non sarà in gra-do di procurarsene una e riprendere a giocare sarà penalizzato con vio-lazioni di codice di comportamento per perdita di tempo.

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