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Intervista al nonno di Dustin Brown SuperTennis lo ha lanciato. Controinformazione al Foro Pag.22 Sua altezza Maria e la piccola Carla Sharapova la spunta a stento su una grande Suarez Navarro Pag.14 Boom social Numeri da capogiro Twitter, Facebook e Whatsapp engagement milionario Pag.25 Anno XI - n.17 - 20 maggio 2015 LA RIVISTA SPECIALE #ibi15 Djokovic formato Magnum Racchette dei campioni toccate con mano Corde, tensioni e piccoli segreti dal box degli incordatori Pag.30

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Intervista al nonno di Dustin BrownSuperTennis lo ha lanciato.Controinformazione al Foro

Pag.22

Sua altezza Mariae la piccola CarlaSharapova la spunta a stento su una grande Suarez Navarro

Pag.14

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Anno XI - n.17 - 20 maggio 2015

LA RIVISTA

SPECIALE #ibi15

Djokovic formato Magnum

Racchette dei campionitoccate con manoCorde, tensioni e piccoli segretidal box degli incordatori

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prima pagina

Andiamo al massimodi Enzo AndErloni - Foto GEtty imAGEs

Il numero uno di oggi contro il nu-mero uno di sempre. Non esiste una qualità superiore a questa per la finale di un grande torneo. E’

una qualità imbattibile che testimo-nia più di ogni altra cosa il valore at-tuale degli Internazionali Bnl d’Italia nel mondo. Certo ci sono anche i numeri, che so-no eccezionali. Record di spettatori totali: 193.940 (erano stati 175.697 l’anno scorso, anche allora un prima-to). Record di spettatori in una sin-gola giornata: 31.099 mercoledì 13 maggio (contro i 30.026 della miglior giornata 2014). Record d’incasso alla biglietteria: 9.634.511 euro (+23% ri-spetto al 2014, quasi 2 milioni di euro in valore assoluto). E poi 25.758.897 visualizzazioni dei contenuti social su Facebook dal periodo pre torneo alle semifinali. 4.808.172 pagine vi-ste del sito www.internazionalibnldi-talia.com. E oltre 500.000 visualizza-zioni e 129.000 utenti unici su Twit-ter solo nel giorno della finale.

Il Masters 1000 ATP di Roma, da tempo riconosciuto come il più importante evento sportivo a ca-denza annuale nel nostro Paese

(il fatturato complessivo sfiora i 26 milioni di euro) è definitivamen-te esploso. Lo ha dichiarato forte e chiaro (che più chiaro non si può) il presidente Binaghi tirando le somme della manifestazione: non ci stiamo più dentro. Non basta più un Cam-po centrale senza tetto richiudibile e con soli 10.500 posti. E’ stato più che esaurito a ripetizione, in modo tanto eclatante che persino Fede-rer l’ha notato (e per questo ha rin-graziato il pubblico del Foro che lo ama perdutamente). Serve il tetto e quei 2.500/3.000 posti in più che la struttura potrebbe guadagnare con i lavori di copertura. Non bastano più gli spazi, bisogna migliorare i servizi pubblici (i trasporti in particolare),

serve un maggiore coinvolgimento del Comune di Roma sotto tutti gli aspetti. Altrimenti bisognerà guar-darsi intorno. A largo raggio. Cer-cando un’area adeguata in una zona importante d’Italia, dentro o fuori dai confini dell’Urbe, dove investire e co-struire per garantirsi la designazione quando si deciderà l’élite ristretta dei futuri “mini Slam”.

Qualcuno la scelta l’ha già fatta. Ha scelto il suo teatro d’elezione. Parliamo di quei due signori che si stringono

la mano qui sopra. I loro “numeri” val-gono più di tutti altri. O forse sono gli unici che contano davvero. Ebbe-ne Nole Djokovic ha tranquillamente bypassato Madrid. Ha scelto Roma per ribadire il suo dominio. Ne ha fat-to la sua casa, con i genitori a bordo campo, pronti ad abbracciarlo con il

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

DIRETTORE RESPONSABILEEnzo Anderloni

COORDINAMENTO REDAZIONALEAngelo MancusoSUPER TENNIS TEAMAntonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica)

FOTOGetty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli

HANNO COLLABORATOGiovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio

A CURA DISportcast srlVia Cesena, 58 - 00182 [email protected]

PROGETTO GRAFICO REALIZZAZIONEEdisport Editoriale Srl

REDAZIONE E SEGRETERIAStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G00135 RomaInfo: [email protected]. Tribunale di Roma n. 1/2004

dell’ 8 gennaio 2004

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www.federtennis.it e www.supertennis.tve spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected]

trofeo in mano. Federer che in un pri-mo tempo meditava di riposare in vi-sta di Parigi ci ha ripensato. E una volta sbarcato nella Capitale non ha resisti-to alla tentazione di provare a vincere l’ultimo grande titolo che gli manca.

Non sono bastate le preghiere locali (sul campo Pietrangeli è stata allestita una lettura po-etica intitolata “Federer come

esperienza religiosa” tratta dal grande scrittore americano Foster Wallace) a innalzarlo sopra un Djokovic a tratti soprannaturale (su due o tre risposte decisive del primo set di sicuro) ma una selezione dei suoi capolavori con racchetta l’ha mostrata anche quest’an-no. Da lasciare senza fiato. Questa bel-lezza chiede una risposta forte. Di am-pio respiro, quantitativo e qualitativo. Andiamo al massimo. E non abbiamo intenzione di fermarci.

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Djokovic stravince un’altra volta sul rosso di Roma, mentre Federer resta ancora fuori dall’albo d’oro. Intanto Nadal arriva a Parigi senza titoli sulla terra europea e Fabio Fognini conquista finalmente il suo pubblico

internazionali bnl d’italia

di PiEro VAlEsio - Foto CostAntini, BACCArA E GEtty imAGEs

Forse abbiamo sbagliato prospet-tiva. Nella vita succede spesso, del resto. Chi si augurava che questo, grazie a una serie di

circostanze favorevoli, fosse l’anno in cui il nostro torneo avrebbe potuto in-cidere sul proprio albo d’oro il nome di Roger Federer ha rimediato una co-cente delusione. Ma se così non fosse? E se, ancora una volta, avesse ragione Santiago Gamboa, esimio scrittore su-damericano, che tempo fa scrisse: “Per-

dere è una questione di metodo”?Forse davvero dovremmo considerare la questione da un altro punto di vista. Il nostro, quello del torneo insomma. E magari ipotizzare che l’assenza di Roger dall’elenco dei vincitori non è una dimi-nutio ma piuttosto la dimostrazione che nemmeno il più grande di tutti è riuscito, lui non terraiolo che è perfino riuscito a sbancare il Roland Garros (d’accordo non contro Nadal etc etc ma ormai questi sono discorsi per fortuna... antichi) a imporsi su una terra ancora più difficile, amorevole nei suoi con-fronti ma spietata; una terra che ti porta

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Novak Djokovic quest’anno ha perso solo due partite, nei quarti di finale

a Doha contro Ivo Karlovic e in finale a Dubai contro Roger Federer.

Qui sotto, una foto al bacio con papà Srdjan e mamma Dijana

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ad avvertire il peso della storia e della tradizione più di qualunque altro luogo al mondo? Provate a pensarci.

Più grandi del reIn fondo l’olimpo sta in alto e l’ascesa è ardua. Per Roger più ardua che per altri vista la sua predisposizione naturale a esprimere il meglio di sé, dove meno si fatica, dove la connotazione artistica dei suoi colpi può emergere con più facilità. Magari ci proverà ancora: e nulla si può affermare con certezza fino a quando il grande svizzero annuncerà urbi et orbi la chiusura della sua carriera di agoni-sta. Ma il fatto che il torneo del Foro sia destinato, così come Montecarlo, a re-stare per lui un desiderio non esaudito, un traguardo sul quale è crollato quat-tro volte, un sogno dal quale si è sem-pre bruscamente risvegliato dovrebbe o potrebbe inorgoglirci tutti. Più grandi del re, insomma.

Il più italianodei non italianiTra l’altro fra gli eventi che resteranno sedimentati nella storia del torneo ce n’è uno particolarissimo che riguarda Federer e Djokovic: un evento molto umano e sentimentale, se vogliamo. Si

potrebbe titolare così: il conflitto di sen-timenti (appunto) in cui è caduto il pub-blico del Foro, e dunque più o meno tut-ti noi. A cozzare l’una contro l’altra sono state nel torrido pomeriggio domeni-cale che ha chiuso il torneo, la passione fideistica che Roma nutre per Federer e quella ormai quasi familiare che invece rivolge a Nole, il più assolutamente ital-iano dei tennisti non italiani. Uno scon-

tro di cuori che si è nitidamente avver-tito durante la finale. Una finale che non è stata una partita ma un piccolo grande evento emotivo. Il dispiacimento per l’ennesima sconfitta di Roger alla fine si è diluito nell’applauso per Nole: mai nel-la storia del nostro tennis un atleta così, nato in un altro paese, aveva vissuto (e mai in modo così palese) l’Italia come la propria casa, il proprio luogo elettivo.

Federer ha giocato alla pari con Djokovic fino al 5-4 nel primo set della finale. Poi il serbo ha giocato tre rispo-ste impossibili e ha dominato. Fognini è arrivato a un passo dai “quarti” lottando su ogni punto con Berdych

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Il tappo al nasoÈ finito sulle home page dei siti di news di mezzo mondo, e persino su qualche prima pagina di giornale. Il tappo che è saltato al naso del vincitore Djoko-vic durante la premiazione degli Internazionali BNL d’Italia ha riscosso un successo mediatico superiore a quello dello stesso finalista Federer, troppo elegante, lui, per essere anche aggressivo e contundente come quel perfido pezzo di sughero, eruttato a sorpresa da una bottiglia di champagne piena di bollicine impazzite a causa del caldo e dei troppi passaggi di mano.L’evento, immortalato dalla speciale telecamera hiper-slow-motion installata sul Centrale dal service inglese incaricato delle riprese tv, è poi stato condiviso milioni di volte sul web a suon di tweet, di post e di chi più ne ha più ne metta, suggerendo al vecchio cronista una duplice riflessione.Riflessione numero uno. Com’è labile il confine tra gioia e dolore!... Il tappo di Nole è saltato ancora avvolto nel fil di ferro che fino a pochi istanti prima lo teneva saldamente infilato nel collo del magnum. Uno-due centimetri più a sinistra e un acuminato aculeo poteva colpire l’occhio del campione ser-bo. Magari non sarebbe successo niente lo stesso, ma magari sì. Puff!!! E il

trionfo diventa dramma in un nanosecondo. Lo dico per dire. Non è che uno se la deve prendere con le premiazioni, o con l’uso dello champagne durante le premiazioni: sarebbe come prendersela con le finestre perché c’è gente che si ammazza buttandosi di sotto. L’imprevisto è sempre in agguato, anche nei momenti più tranquilli della nostra vita, e durante una premiazione ci si po-trebbe far male in mille altre maniere: scivolando giù dal palco, lasciandosi cadere su un piede un trofeo particolarmente pesante, dando una capoccia-ta al premiatore inchinandosi all’unisono con lui. Però, siamo seri, legge di Murphy o non legge di Murphy, quante probabilità ci sono che accada davvero qualcosa del genere?Riflessione numero due. Se di una finale fra il numero 1 e il numero 2 del mondo si parla più per un tappo al naso che per come è stata giocata… ha ancora senso che il vecchio cronista e i suoi più o meno vecchi colleghi stiano qui, metaforicamente con la penna in mano, a cercare le parole migliori per raccontarvi di servizi, rovesci e volées?

Batch

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La magia del PietrangeliDa quando è compreso nel biglietto “Ground”, il Campo delle Statue è il più ambito, dai giocato-ri e dal pubblico. Dopo Seppi, Pennetta ed Errani, quest'anno ha trovato la giusta simbiosi con Fabio Fognini. L'azzurro ha giocato due match splendidi, uno contro Dimitrov e l'altro contro Berdych. Col ceco c'è mancato poco, ma è scoppiato l'amore con la gente dopo le incomprensioni del passato. In tan-te apparizioni a Roma qualcosa era sempre anda-to storto, stavolta sono bastate le statue, la gente accalcata come manco negli stadi negli Anni '80, i cori da stadio... e Fabio è diventato un leone. “Loro seguono me, io seguo loro, solo applausi a questa gente”, ha detto l'azzurro dopo l'eliminazione. (r.b.)

Ma adesso Nadal vale... zero?di Giorgio Spalluto

0 i tornei sul rosso europeo vinti da Nadal nel 2015 prima del Roland Garros. Tra il 2005 e il 2014 ne aveva vinti almeno 3 ogni anno, a eccezione del 2011 (in cui si accontentò dei

soli tornei di Monte Carlo e Barcellona) e del 2014, quando si impose solamente a Madrid. Nel 2010 Nadal centrò il cosiddetto “Slam rosso” vincendo tutti e 3 i Masters1000 su terra, prima di conquistare il suo 5° Roland Garros.

1 le sconfitte in carriera di Nadal sulla terra rossa in match al meglio dei 5 set, sui 90 dispu-tati in totale. L’unico a batterlo fu Soderling a Parigi nel 2009. Basterà una testa di serie

più bassa (7, o 6 in caso di forfait di Raonic) a non considerarlo il grande favorito del Roland Garros?

2 i tennisti ad aver vinto le ultime 11 edizioni maschili degli Internazionali Bnl d’Italia, monopolizzate da Nadal (7 titoli) e Djokovic (4). Prima di questo duopolio, l’ultimo a

trionfare al Foro era stato lo spagnolo Carlos Moya nel 2004.

4 le sconfitte in finale a Roma per Roger Federer, battuto nel 2003 da Felix Mantilla, nel 2006 e 2013 da Rafael Nadal e nel 2015 da Novak Djokovic. E’ il primo nella storia a

perdere 4 finali a Roma. Supera Kodes sconfitto per 3 anni consecutivi tra il 1970 e il 1972.

7 le tenniste in grado di trionfare per ben 3 volte agli Internazionali d’Italia. La Sharapova si aggiunge a Chris Evert (5 successi), Sabatini e Martinez (4), Serena Williams, Bueno e

Court (3).

3 le sconfitte a Roma di Maria Sharapova in tutte le sue partecipazioni al Foro Italico. La russa ha perso solamente da Silvia Farina (2004), da Patty Schnyder (2005) e dalla Ivano-

vic (2014), vincendo 21 degli ultimi 22 match.

9 le Top10 sconfitte in questa stagione da Carla Suarez Navarro. A Roma la spagnola ha battuto ben 3 tenniste dalle prime 6 (Halep, Kvitova e Bouchard). La seconda tennista a

conquistare più scalpi Top10 è Venus Williams con 4.

21 i match decisi dal 3° set per Carla Suarez Navarro, sui 41 giocati nel 2015. Il bilancio della spagnola è di 17-4.

Un’altra prova di come al Foro si viva un’esperienza che va oltre il semplice, che poi semplice non è, evento sportivo per immergersi in qualcos’altro. Proba-bilmente di più grande.

Fabio il gladiatoreNe sa qualcosa Fabio Fognini, un altro che ha vissuto al Foro ore emotivamente forti e che ha riportato l’attenzione degli osservatori sull’aspetto umano del ten-nis. Ci è riuscito chiedendo di giocare sul Pietrangeli, luogo dove chi ci mette il corazon viene ripagato con un bonus di energia. Partite come quelle contro Dimitrov e Berdych resteranno nella storia del torneo e del protagonista non perché Fabio le ha vinte o le ha perse: ma perché sono stati duelli da gladiato-ri, in un clima unico nell’intero circuito, Slam compresi. Eventi unici, per certi versi irripetibili che sicuramente han-no trasmesso a Fabio qualche certezza in più sulle sue possibilità di ottenere grandi risultati, se riesce a tenere a bada il suo lato oscuro. Usciamo dunque dal Foro e ci avviamo verso il Bois de Bou-logne con un presente vivo fatto di un atleta di punta che sta scoprendo se stesso e il numero uno al mondo che ci ha ufficialmente adottato. Ma ci allonta-niamo da Roma pure con un futuro. Che ha il volto, il fisico, i colpi e l’eloquio di Matteo Donati. Che con la giusta ca-denza, senza richiedere al proprio fisico mutamenti eccessivi e soprattutto po-tendo occuparsi solo e soprattuto delle proprie ambizioni e non di quelli di con-sanguinei ansiosi (la famiglia di Matteo è perfetta in questo senso) sta crescendo e ha vissuto contro Giraldo e Berdych av-venture gioiose. A questo punto si chi-ude il cerchio: chiudiamo gli occhi, im-maginiamo il futuro e pensiamo a Mat-teo che convoglia su di se, in una finale di domani, la passione che pochi giorni fa Djokovic e Federer si sono contesi. E proprio questo sogno resta l’eredità più preziosa del Foro di quest’anno.

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Pensa al 2016, prenota i bigliettiNon si è ancora assopita l'eco dell'edizione 2015, e già si può prenotare il proprio posto in prima fila per gli Internazionali Bnl d'Italia 2016. Per assicurarsi tutti i vantaggi e giocare d'anticipo basta collegarsi al sito super-sport.it/ibi2016 e lasciare la propria email. Verrà inviato, gratuitamente, il premium code con cui si potrà scopri-re in anteprima le offerte Biglietto + Hotel IBI2016. Verrà inviata dunque una comunicazione non appena saranno disponibili tutti i vantaggi e così sarà possibile scegliere in anteprima i posti migliori fra quelli riservati ai pacchetti Biglietto + Hotel. Inoltre sarà possibile scoprire e scegliere - in anteprima – i premium package con i relativi benefit esclusivi. Sempre gratuitamente, verrà messo a disposizione anche un personal planner con cui orga-nizzare il viaggio a Roma, dal viaggio aereo alle soluzioni di trasporto verso il Foro Italico (è possibile fissare un colloquio telefonico in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo). Gli Internazionali Bnl d'Italia sono un'occasione unica per vivere una vacanza a Roma in primavera, quando la Città Eterna riesce a dare il meglio della sua Grande Bellezza. Roma, per i giorni del torneo, si trasforma in un set cinematografico denso di eventi, emozioni e sorprese inaspettate, un momento unico da vivere con le persone che amano il grande tennis.

Duecentomila volte meglio!Ancora una volta, record di pubblico. Ormai non è più una notizia: 193.940 persone hanno affollato il Foro Italico, oltre 31.000 nella giornata di mercoledì, record assoluto. I pienoni del Pietrangeli e delle fasi finali non fanno più notizia, così come quelli nei campi secondari quando un match si scaldava. Era impossibile trovare posto anche soltanto per Burnett-Rybarikova. Ciò che migliora, anno dopo anno, è la percezione che il torneo sia diventato un evento trendy. Ovviamente si abbassa la conoscenza media dell'appassionato (ne abbiamo sentite di divertenti...), ma se 15 anni fa il Foro Italico era un luogo da riqualificare, frequentabile solo a patto di avere un biglietto omaggio, oggi tutti vogliono esserci. È un bel segnale, da cui parte un circolo virtuoso. Più gente, più incassi, più risorse per il tennis. Giungono ottime notizie da chi, meglio di tutti, vive in prima persona la situazione: i negozianti. Pare che quest'anno il prodotto cult del torneo (le palline giganti da far auto-grafare) sia andato letteralmente a ruba, con vendite record dopo appena due giorni. (r.b.)

Da sinistra: i vincitori del doppio Cuevas e Marrero; la premiazione di Djokovic con il presidente Fit Binaghi e il ministro Boschi, la stretta di mano tra Donati e Berdych

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di roBErto CommEntuCCi - Foto Fioriti

Le pre-quali hanno alcuni meriti indiscutibili. Intanto, si tratta del metodo più democratico possibile: chi vince va in tabel-

lone, o in quali, chi perde va a casa, co-munque dopo aver assaporato l’emo-zione di calcare i sacri campi del Foro. E inoltre, chi riceve la wild card ha il vantaggio di aver preso perfettamente confidenza con le condizioni di gioco, le palle e i campi, cosa che torna deci-samente utile contro i fortissimi avver-sari stranieri. Ma vediamo come se la sono cavata alcuni dei nostri giovani, in quella che resta una fondamentale tappa del loro percorso di crescita.

Matteo Donati, quanta qualitàIl biondino di Alessandria, ragazzo tan-to sfornito di muscoli (per ora) quanto dotato di tecnica, carattere e tenuta mentale, ha confermato il salto di qua-lità compiuto in questa stagione e dato seguito alle belle prestazioni mostrate nel circuito challenger. Ormai al suo ter-zo anno al Foro, a differenza di altri no-stri giovani non ha minimamente senti-to l’emozione di giocare sotto gli storici pini e ha dominato le pre-quali (impres-sionante la prova di forza nel turno de-cisivo con il bravo Caruso, letteralmen-te travolto) per poi giocare due grandis-

Tra torneo di pre-quali, match di qualificazione e main draw,gli Internazionali Bnl d’Italia sono stati un’ottima occasioneper mettere in evidenza i nostri migliori giovani...

Scatto in avanti

simi match di main draw, entrambi sul centrale. Nel primo ha sconfitto un Top 50 come Giraldo (Colombia, n.49 Atp); nel secondo, non ha sfigurato contro un pezzo da 90 come Berdych (Repubblica Ceca), facendo vedere agli appassionati, riuniti davanti alla tv, la scintillante quali-tà dei suoi colpi di inizio gioco: 8 aces e 5 risposte vincenti, il tutto stampato in fac-cia al n.5 del mondo. Per Matteo il bilan-cio è ultra-positivo: 45 punti Atp, la Top 200 ormai a un passo, quasi 30.000 eu-ro di prize-money, tanti applausi e una grande prestazione anche in doppio, in coppia con il suo compagno di sempre, l’amico Stefano Napolitano.

Stefano Napolitano, il ‘pivot’ azzurroIl gigante di Biella, un metro e 96 cen-timetri di vivace intelligenza e precoce saggezza, dopo essersi guadagnato un posto per le qualificazioni ha giocato la migliore partita (sin qui) della sua gio-vane carriera superando in due set, in un campo n.1 gremito ed entusiasta, l’ex Top 10 austriaco Jurgen Melzer, per poi cedere, il giorno successivo, sul Pie-trangeli, alla grande verve e al velenoso rovescio in back del mancino canturino Andrea Arnaboldi. In un tipico reperto-rio tecnico da superfici veloci, servizio, risposta, rovescio e gioco al volo sono le specialità della casa e fanno di questo ragazzone, oltre che un promettente sin-golarista, un classico doppista naturale,

come si sono accorti a loro spese i due ‘pivot’ americani John Isner e Sam Quer-rey, sconfitti da Stefano (e dall’insepa-rabile Donati) in un palpitante, infinito long tie-break, concluso 14 a 12. E’ una vittoria che viene da lontano, vista l’an-tica frequentazione dei due ragazzi, che giocano il doppio assieme da sempre, da quando, dodicenni, si aggiudicarono la Coppa Lambertenghi al Tc Milano Bona-cossa, per poi gareggiare in tutte le na-zionali possibili e immaginabili. Ormai manca loro solo la Davis...

Piedi e fisico, la ricetta di MagerGianluca Mager, pupillo di Diego Nargi-so, sanremese di pochi mesi più anzia-no rispetto ai due piemontesi Donati e Napolitano (è del dicembre ‘94), dopo aver rischiato di rimanere letteralmente soffocato dalla tensione nel match-spa-reggio contro il bravo Sinicropi, (quando è andato a servire per chiudere la partita

Qui, l’alessandrino MatteoDonati; a destra, il bielleseStefano Napolitano. Sotto,

il ligure Gianluca Mager

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Donati ha un’arma segreta:è il servizio... mobileDonati ne ha fatte vedere delle belle, questo è certo. Ma tra le varie soluzioni che ha mostrato una è particolarmente interessante. Si tratta del suo modo di interpretare il match con gli schemi tecnico-tattici del servizio. Matteo oltre a variare velocità, rotazioni e direzione, cambia anche la posizione di partenza sulla linea di fondocampo. Si allontana o si avvicina al segno che ne delimita la mezzeria, a seconda dello schema che vuol giocare, infischiandosene del fatto che questa sua posizione possa dare all’avversario indicazioni per prevedere dove indirizzerà la palla. Interessante, nel 1° turno vinto contro il colombiano Santiago Giraldo (n.49 Atp), è stata la soluzione estrema del servizio kick, effettuato dal lato sinistro del campo, con rotazione superiore e dunque con un rimbalzo molto alto.E’ uno schema che il suo coach, Massimo Puci, ha già sviluppato con l’allievo precedente, il kazako Golubev “e sul quale Andrej ha costruito la sua, per ora unica, vittoria nel circuito Atp, nel 2010 ad Amburgo”, ci spiega. Matteo si sposta a battere proprio in corrispondenza dell’angolo sinistro, vicino al corridoio del doppio. Poco importa se sembra lasciare il campo aperto perché, spostando l’impugnatura dalla classica “continental” (quella base che si insegna per la battuta nelle scuole di tennis) a una eastern di rovescio (classica presa del rovescio a una mano) riesce a imprimere tale angolo e rotazione alla palla da farla rimbalzare molto alta e molto esterna. Tanto che spesso l’avversario finisce a rispondere sui vasi di fiori a bordo campo. E se quello, vedendolo andare a servire dall’angolo si prepara, spostandosi prima, a Matteo basta girare il polso per uno slice al centro, sulla “T” che divide le due aree di battuta, per spiazzarlo. (Enzo Anderloni)

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non riusciva praticamente a respira-re...) ha potuto giocare due utilissimi incontri nel tabellone di qualificazione. Nel primo ha beneficiato del ritiro per infortunio di Blaz Kavcic, nel secondo è stato superato in due set equilibrati dal solido turco di Spagna Marsel Ilhan. Lui, fisico asciutto e longilineo, piedi veloci e reattivi, sa fare praticamente tutto: ha un eccellente servizio, due fondamentali potenti ed equilibrati e un’ottima sensibilità di mano. Deve pe-rò crescere tantissimo sul piano della gestione della partita e delle emozioni, dal momento che tra i 15 e i 17 anni aveva praticamente smesso di giocare ed è a corto di esperienze agonistiche ad alto livello. Tanto per dirne una, non ha mai giocato nel circuito junior. Oc-correrà pazienza, ma la stoffa c’è tutta.

La crescita costante di GQAl suo esordio al Foro Italico, Gianlui-gi Quinzi si è guadagnato l’accesso alle qualificazioni dopo aver perso da Gaio nello spareggio per il tabellone princi-pale, in un match serratissimo e di ot-tima qualità (sicuramente la migliore partita di tutto il torneo di pre-quali). Ma il Quinzi visto all’opera il sabato, su un Pietrangeli gremito, contro l’in-costante ma fortissimo francese Benoit Paire, due anni fa semifinalista al Foro, è stato molto migliore di quello, già buono, visto contro Gaio. Il nostro ha risposto in modo fantastico, reggendo alla pari gli scambi da dietro, dove ha spesso preso l’iniziativa picchiando da ambo i lati: è stato due volte avanti di un break nel primo set e ha condotto 54 e servizio nel tie break, prima di ce-dere alla qualità di gioco del rivale. Ma Gianluigi, pur con un repertorio tecni-co ancora da perfezionare in molti det-

tagli, davanti a un giocatore che vale i top 20, come il francese, ha dimostrato di poter diventare un tennista davvero molto forte, a patto, soprattutto, di ri-trovare la serenità smarrita nella scorsa, sfortunata stagione.

Il ritorno di AsiaDa poco rientrata nel circuito dopo quasi un anno di stop per una complicata ope-razione al gomito, Nastassija Burnett si è presentata motivatissima, come sem-pre fa quando gioca al Foro. Dove vanta vittorie su gente del calibro di Cornet e Larsson, Asia ha meritatamente vin-to il torneo di pre-quali e ha disputato un buon match contro una avversaria difficile come la longilinea e talentuosa slovacca Ribarykova. La dinamite nei fondamentali (in primis il magnifico ro-vescio bimane) è sempre la stessa, e con un po’ più di partite la picchiatrice ro-mana risalirà molto rapidamente le po-sizioni perdute, grazie anche al ranking protetto. E stavolta, sarà molto difficile non vederla fra le prime 100.

Solida e incisiva, è Jasmine PaoliniClasse ‘96, la piccola lucchese Jasmine Paolini è stata la migliore delle nostre giovanissime. Dopo aver perso la chance

di accedere al main draw in un tesissi-mo, infinito derby toscano contro Corin-na Dentoni, Jasmine è stata bravissima ad aggiudicarsi il torneo di “consolation” e si è guadagnata il diritto di sfidare, sul Pietrangeli, la rumena Monica Niculescu e il suo famigerato diritto choppato. La Paolini, il cui modo di stare in campo ricorda molto la slovacca Cibulkova, ha lottato a lungo e il pubblico romano ha potuto apprezzare il suo gioco solido e incisivo, basato su due fondamentali po-tenti e puliti e su una eccellente rapidità di piedi. Purtroppo, dopo due set duris-simi, in un clima africano, la nostra non è riuscita a mantenere il livello, molto alto, espresso per oltre due ore. Per ora Jasmine è ancora fuori dalle top 300, ma la ragazza è determinata, ha idee chiare, e presto potrebbe fare un grande balzo in classifica.

Un Foro a settimanaConcludendo: per tutti questi ragazzi, giocare al Foro ha significato accumulare esperienze agonistiche preziose, potersi confrontare con grandi campioni, cre-scere in autostima e, in alcuni casi, an-che soldi e punti per la classifica. Come ci diceva Tatiana Garbin, responsabile del settore Over 18 femminile: ci vorreb-be un Foro Italico a settimana!

Il marchigiano Gianluigi Quinzi, da Junior ha vinto Trofeo Bonfiglio (Milano) e Wimbledon

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Testa rossa SharapovaParlando di se stessa sulla terra battuta, a inizio carriera, Masha si definì una “mucca sul ghiaccio”. Ora invece pensa da terraiola e vince per la terza volta il torneo. E contro una specialista come Carla Suarez Navarro

di AndrEA nizzEro

Foto GEtty imAGEs E CostAntini

Non sono passati nemmeno cin-que anni da quando Maria Sha-rapova ha vinto a Strasburgo il suo primo, modesto torneo su

terra rossa. La superficie l’aveva sem-pre fatta sentire così a disagio da spin-gerla a paragonarsi, con espressione ormai celeberrima, ad una “mucca sul ghiaccio”. Oggi, la russa si trova a do-ver considerare il mattone tritato come il fattore che le ha, di fatto, rilanciato la carriera. Nell’ultimo lustro ha vinto 10 titoli sul rosso, contro un totale di appena 4 sulle altre superfici.A Roma ha conquistato il suo terzo ti-tolo agli Internazionali Bnl d’Italia, do-po la doppietta 2011-2012. Lo ha fatto battendo una giocatrice che su questa

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Maria Sharapovadopo la vittoria a Roma: doccia di champagnee (sotto) premiazionecon la finalistaCarla Suarez Navarro

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superficie ha invece imparato a gioca-re a tennis. Carla Suarez Navarro, pri-ma giocatrice del 2015 a raggiungere quota 30 partite vinte, è stata l’avver-saria più difficile di tutta la settimana romana di Maria. Dopo non aver per-so un solo set fino alla finale, contro la spagnola è arrivata a due giochi dalla sconfitta, proprio come era suc-cesso nella finale del Roland Garros dello scorso anno. E proprio come al-lora, per togliersi d’impaccio Maria ha messo in fila otto punti consecutivi, tanto per far capire a tutti che un ini-zio di stagione traballante non basta a farle perdere gli attributi tipici del-la campionessa. Di certo Carla Suarez Navarro, meglio conosciuta come CSN nell’era di twitter, non ha fama di av-versaria temibile nei match per il tito-lo: in carriera ha perso otto finali su nove disputate. Ma i meriti della Sha-rapova, sempre in partita nonostante una giornata di scarsa vena, non sono in discussione. Ora bisognerà attende-re qualche giorno per sapere se Roma sarà stata, per l’una o per l’altra, una

Errani, quanti rimpianti...Colpa di Serena! E non è la prima voltaNon è la prima volta che Serena Williams costringe un’italiana a mangiarsi, in senso più o meno figurato, le mani. È successo quest’anno a Sara Errani, che già dodici mesi fa aveva visto un sogno infrangersi contro Serena (e la sfortuna). La finalista uscente è stata eliminata al 2° turno da Christina McHale, che sarebbe poi arrivata ai quarti senza dover toccare un’altra pallina grazie al forfait proprio della n.1 del mondo. Nel 2012 era toccato a Flavia Pennetta alzare gli occhi al cielo: nei quarti si ritirò dopo quattro giochi contro Serena, che a sua volta stava già meditando il ritiro e non sarebbe poi nemmeno scesa in campo per la semifinale. Con il forfait 2015 Serena allunga invece una lista che è vicinissima a diventare imbarazzante: negli ultimi dodici mesi, per ben cinque volte la n.1 del mondo ha abbandonato un torneo già iniziato.

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necessaria premessa per un grande Roland Garros. È già certezza, però, che la loro ottima settimana romana permetterà all’una di evitare Serena Williams quantomeno fino alla finale (Masha, di nuovo n. 2, avrà la secon-da testa di serie) e all’altra di entrare nell’ambìto novero delle prime otto del seeding.

Due tris, tra Roma e StoccardaComunque vada alla Porte d’Auteuil, quella della Sharapova “rossa” rimane una parabola che merita attenzione e rispetto. Sono solo due i tornei che l’hanno vista campionessa per tre vol-te: quello romano e Stoccarda, sempre su terra. La prossima settimana ini-zierà la campagna di difesa del tito-lo al Roland Garros, l’unico Slam che ha fatto suo per due volte. Ci arriverà avendo vinto 62 delle sue ultime 68 partite su questa superficie. Bisogna aggiungere altro, per poter dare della terraiola a una siberiana cresciuta sul cemento di Nick Bollettieri? Con il ca-rattere leggermente dispregiativo che il termine ha assunto nel corso degli anni, l’aggettivo rimarrà ovviamente una provocazione. Maria, invece, di-venta ancora una volta un esempio: quello di una tennista che, nonostante

Tiro mancino: Maria Sharapova bada sempre molto alla sostanza, perfino sulla terra rossa.In questo caso recupera addirittura con la mano‘non sua’, la sinistra...

60 errori sono davvero troppiHalep, c’è un limite!Sessanta. Tanti sono stati gli errori gratuiti commessi da Simona Halep nel suo incontro di semifinale contro Carla Suarez Navarro. La partita è stata comunque bella e intensa, ma per ripetere lo splendido Roland Garros dello scorso anno, la romena dovrà aggiustare il mirino.

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un aspetto e una fama da diva, ha avu-to l’umiltà e il coraggio di continuare a sfidare se stessa, la sua carriera e una superficie che non digeriva. Nonostan-te un numero di successi e infortuni che avrebbero tolto fame e voglia a chiunque, Sharapova ha avuto il fegato di evitare una facilissima scelta come quella di sfruttare la sua bellezza e la sua popolarità. Anche quando la spalla l’ha abbandonata sul più bello, costrin-gendola all’intervento chirurgico, a re-imparare il servizio, a risalire la classi-fica. Di tutto quello che si può dire su questa controversa campionessa, che certamente della simpatia non fa una delle sue caratteristiche principali, le scelte e i fatti che ne hanno scandito la carriera rimangono le uniche cose concrete e significative.

Il Foro scopre Daria. Nuova stella?Daria Gavrilova ha chiuso la miglior settimana della sua carriera subendo la vendetta di Maria Sharapova, ma le sei partite vinte consecutivamente al Foro non le dimenticherà facilmente. Lei e Masha si erano già incrociate a Miami, dove la ventunenne russa nata a Melbourne aveva sorpreso la più illustre connazionale. A Roma è partita dalle qualificazioni per raggiungere le semifinali, proprio come aveva fatto due anni fa una semi-sconosciuta che ora è parte integrante del tennis di vertice, Simona Halep. Il Foro Italico potrebbe aver lanciato un’altra stella.

Genie, mache succede?Eugenie Bouchard è una delle tre Top 10 sconfitte da Carla Suarez Navarro durante il suo strepitoso torneo. Ma non è azzardato dire che la Genie dello scorso anno mai si sarebbe lasciata sfuggire un match in cui ha servito tre volte per la vittoria. Mai, soprattutto, avrebbe commesso un rovinoso doppio fallo sul match point a suo favore. Per come è andata, sarebbe potuta essere la partita che avrebbe potuto dare una prima svolta a una stagione fin qui disastrosa. Per come è finita, potrebbe diventare un ulteriore fardello su una giocatrice già affossata da pressione e sconfitte.

Quanto sei bella Knapp!Karin torna a splendereIn un torneo in generale piuttosto amaro per il nostro tennis femminile, Karin Knapp svetta come la migliore di tutto il plotone. In un secondo turno proibitivo contro la tennista più in forma del circuito, una Petra Kvitova fresca reduce dal trionfo di Madrid, l’altoatesina allenata dai fratelli Piccari si è trovata sotto per 6-3 3-0. E da una situazione più che compromessa è riuscita a costruire un capolavoro cui è mancata solo l’ultima pennellata. Il vantaggio di 5-2 nel terzo set, con due break di margine, brucerà a lungo. Ma sono il coraggio e il livello di tennis mostrati da Karin le uniche cose che dovrebbe (e dovremmo) ricordare (an.ni.)

Tanta sostanzaQuando guardate la Sharapova, fate uno sforzo e andate oltre il suo sguar-do glaciale, ai suoi modi misurati e ap-parentemente costruiti, alla sua aura da intoccabile celebrità. Pensate inve-ce a una donna capace di trasformarsi da teenager prodigio sui prati (undici anni fa vinceva Wimbledon) a donna forte e matura sul rosso, senza mai ce-dere alle lusinghe extrasportive. Una ragazza che ha scelto di costruire la sua vita sulla faticosa sostanza di una partita da vincere contro un’avversa-ria, invece che sulla comoda apparen-za di un photo shoot. Rifiutando di diventare solo una mo-della per le copertine sta andando molto vicina a diventare un modello per le donne.

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Riccardo Marcon al Foro Italico ha fatto da sparring partner a molti grandi campioni. “Il più simpatico? Dolgopolov. Il più irriverente? Gulbis”. Ma l’emozione più grande con Federer...

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di AlEssAndro nizEGorodCEw

Il sogno di una vita. In campo, al Foro Italico, insieme al suo idolo. Cresciu-to sin da bambino con la speranza di poter affrontare i grandi campioni

del tennis, Riccardo Marcon ha vissuto di sacrifici, di chimere irraggiungibili, con quella pallina gialla sempre viva in ogni suo pensiero. La carriera da pro-fessionista si è interrotta ben presto, la scalata troppo ripida. Ma la vita a volte ti sorprende, quando meno te lo aspetti. Giunto lo scorso anno agli In-ternazionali Bnl d’Italia per disputare le pre-qualificazioni, Marcon si è ritrovato a fare da sparring partner ai giocatori e alle giocatrici del circuito, dai fratelli Bryan a Rafael Nadal, da Ana Ivanovic a Venus Williams. Un’esperienza unica che Riccardo, nato in Austria nel 1984 ma da anni residente a Padova, ha vo-luto ripetere quest’anno. E il sogno si è avverato. Ancora.

Sul campo 6 con FedererLa cornice del campo 6, tra i più belli del Foro Italico, lo ha visto protagoni-sta insieme a Roger Federer. Attimi di comprensibile tensione, subito tramu-tata in gioia, cercando di imprimere nella mente ogni attimo, come in infi-nite istantanee da tenere per sempre nella memoria. Tutti fermano Riccardo, vogliono sapere di Roger, e ogni volta i suoi aneddoti sono accompagnati da un grande sorriso, sincero e ancora raggiante. “Non ci sono parole per de-scrivere quello che è sempre stato il sogno della mia vita - spiega Marcon -. Giocare con Federer, il mio idolo, non ha prezzo. I miei genitori, appena han-no saputo con chi avrei giocato, hanno preso il primo treno per venirmi a ve-dere. La tecnica? Fa cose che nessun altro riesce a fare, a volte giocavo dei passanti che ero sicuro fossero vincen-ti... E invece mi tornava indietro una volée smorzata vincente”. La settimana romana è stata un’emozione senza sos-ta. “Il più simpatico? Certamente Dol-gopolov, inimitabile. Il più irriverente? Ovviamente Gulbis. Stavamo giocando e io correvo su tutte le sua accelerazio-ni come un ossesso, allora ne ha sca-

gliata una in un campo accanto e mi ha detto: ‘Beh, questa non vai a prenderla?’. Siamo diventati amici quel giorno, anche se voleva davvero che la prendessi... È molto simpatica Venus Williams, che dopo alcuni vincenti in allenamento si è messa a ballare in campo, anche se la più divertente tra le donne è sicuramente Bethanie Mattek-Sands”.Oggi Riccardo Marcon è maestro nazio-

nale e dopo un’esperienza da coach Wta ha compreso quale fosse realmente il suo futuro nel tennis. “Ho capito che vo-glio lavorare con i più piccoli, insegnare a ragazzi di 8-10-12 anni e crescerli nella maniera migliore possibile. Questa è la mia strada, oggi ne sono certo. Intanto mi sono goduto un’altra settimana al Fo-ro Italico, un’altra esperienza magnifica di vita. Un sogno divenuto realtà”.

Una settimana da dio

Riccardo Marcon posa con i campioni cui ha fatto da Sparring: nel’ordine, Roger Federer, Rafael Nadal (con Zio Toni), Venus Williams, Ana Ivanovic, Carla Suarez Navarro, Ernests Gulbis e Stanislas Wawrinka

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i numeri della settimana

Nole non perde più

di GiorGio sPAlluto - Foto GEtty imAGEs

22 i match vinti consecutivamente da Novak Djokovic. Il serbo non perde dal 28 febbraio scorso quando fu battuto nella semifinale di Dubai da Roger Federer.

11 le finali Masters 1000 vinte di fila da Novak Djokovic. L’ultima finale persa risale al torneo di Cincinnati 2012

37 le vittorie di fila di Novak Djokovic ottenute tra Slam, Masters 1000 e Masters. L’ultima sconfitta risale allo scorso ottobre quando perse da Federer in semifinale a Shanghai.

11 i titoli conquistati sulla terra da Maria Sharapova (13 finali disputate) che eguaglia Serena Williams, come la più titolata sulla terra battuta tra le tenniste in attività.

23 le vittorie al 3° set sulla terra rossa per Maria Sharapova, negli ultimi 24 incontri. L’unica a metterla k.o. negli ultimi 5 anni è stata Angelique Kerber, a Stoccarda in questa stagione.

188 le posizioni guadagnate da Daria Gavrilova nei primi mesi dell’anno. La russa, naturalizzata australiana si è portata dal n.233 con cui aveva chiuso il 2014, all’attuale n.45.

I primi 25 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Novak Djokovic (SRB) 138452 Roger Federer (SUI) 92353 Andy Murray (GBR) 70404 Tomas Berdych (CZE) 52305 Kei Nishikori (JPN) 52206 Milos Raonic (CAN) 48007 Rafael Nadal (ESP) 45708 David Ferrer (ESP) 44909 Stan Wawrinka (SUI) 3845

10 Marin Cilic (CRO) 332511 Grigor Dimitrov (BUL) 276012 Feliciano Lopez (ESP) 228013 Gilles Simon (FRA) 225514 Gael Monfils (FRA) 206515 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 204516 Kevin Anderson (RSA) 197017 John Isner (USA) 193518 David Goffin (BEL) 183519 Tommy Robredo (ESP) 175520 Roberto Bautista Agut (ESP) 175021 Richard Gasquet (FRA) 162522 Pablo Cuevas (URU) 150223 Philipp Kohlschreiber (GER) 149024 Leonardo Mayer (ARG) 148725 Ernests Gulbis (LAT) 1480

Le prime 25 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Serena Williams (USA) 93612 Maria Sharapova (RUS) 77103 Simona Halep (ROU) 73604 Petra Kvitova (CZE) 67605 Caroline Wozniacki (DEN) 49406 Eugenie Bouchard (CAN) 41677 Ana Ivanovic (SRB) 36558 Carla Suarez Navarro (ESP) 36459 Ekaterina Makarova (RUS) 3510

10 Andrea Petkovic (GER) 331511 Angelique Kerber (GER) 323012 Karolina Pliskova (CZE) 308513 Lucie Safarova (CZE) 299514 Agnieszka Radwanska (POL) 288515 Venus Williams (USA) 264616 Madison Keys (USA) 232517 Sara Errani (ITA) 214018 Svetlana Kuznetsova (RUS) 211819 Elina Svitolina (UKR) 209520 Sabine Lisicki (GER) 207621 Garbine Muguruza (ESP) 207522 Barbora Strycova (CZE) 199523 Timea Bacsinszky (SUI) 185824 Shuai Peng (CHN) 187125 Jelena Jankovic (SRB) 1830

I primi 25 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 29 Fabio Fognini 12952 39 Andreas Seppi 11053 59 Simone Bolelli 8264 94 Paolo Lorenzi 5435 103 Luca Vanni 5116 122 Marco Cecchinato 4457 181 Thomas Fabbiano 2758 186 Roberto Marcora 2639 188 Andrea Arnaboldi 261

10 198 Potito Starace 24411 216 Filippo Volandri 22112 218 Matteo Donati 21713 224 Matteo Viola 21314 268 Gianluca Naso 18515 280 Federico Gaio 17716 281 Riccardo Bellotti 17617 335 Erik Crepaldi 13718 339 Stefano Travaglia 13519 342 Gianluigi Quinzi 13420 352 Stefano Napolitano 13121 391 Flavio Cipolla 11222 392 Salvatore Caruso 11223 393 Omar Giacalone 11224 395 Gianluca Mager 11125 424 Matteo Trevisan 99Le prime 25 italiane del ranking Wta

Pos. Rank. Nome Punti1 17 Sara Errani 21402 28 Flavia Pennetta 17313 37 Camila Giorgi 13004 42 Roberta Vinci 11125 48 Karin Knapp 10056 92 Francesca Schiavone 6477 181 Alberta Brianti 2828 229 Gioia Barbieri 2009 298 Giulia Gatto-Monticone 132

10 339 Martina Caregaro 10511 341 Jasmine Paolini 10412 357 Gaia Sanesi 9513 388 Anastasia Grymalska 8414 419 Alice Savoretti 7215 429 Alice Matteucci 7016 446 Corinna Dentoni 6417 458 Claudia Giovine 6018 459 Anna Giulia Remondina 6019 472 Georgia Brescia 5620 490 Valeria Prosperi 5121 509 Martina Trevisan 4722 532 Maria Elena Camerin 4223 536 Stefania Rubini 4224 539 Bianca Turati 4125 547 Alice Balducci 41

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Che scoop il nonno di Dustin Brown!L’occhio del falco è stata la grande novità televisiva. E’ andata in onda ogni sera alle 19.15 raccontando il mondo del tennis come nessuno aveva mai osato fare. L’autore e interprete Gene Gnocchi, ci parla dell’idea e di una grande passione

di Enzo AndErloni - Foto gEtty imAgEs E AdElchi Fioriti

Conoscete Faustin Brown? No? Altri non è che il nonno di Du-stin Brown, il fantasista “rasta” del tennis, passaporto tede-

sco, origine giamaicana. Che avesse un nonno con i dreadlocks come lui probabilemente non lo sapevate. Che fosse anche un giornalista con il gu-sto dell’”insider” meno che meno. Lo abbiamo scoperto durante gli ultimi Internazionali Bnl d’Italia, quando Su-perTennis, che queste storie under-ground le conosce, gli ha affidato una trasmissione inedita e molto particola-re: L’occhio del falco. In onda in diretta ogni giorno alle 19.15 durante le gior-nate del torneo.

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Una trasmissione forte, di controinfor-mazione. Una trasmissione di rottura. Una trasmissione dalla quale non si è salvato nessuno, perché all’occhio del falco niente sfuggiva, nemmeno il gos-sip più spinto: notizie come la fine della relazione tra Dimitrov e la Sharapova, dovuta a un litigio legato al fatto che le caramelle Sugarpova, delle quali Grigor era rimpinzato da Masha, gli avevano fatto saltare quattro otturazioni.Controinformazione molto creativa dunque, dietro alla quale c’era una te-sta fina, quella di Faustin Brown, non-no di Dustin Brown, al secolo Gene Gnocchi.Chi è Faustin Brown?“E’ il nonno di Dustin Brown. Ha spo-sato Wilma De Angelis da cui ha avuto il papà di Dustin, che è Cesare Cadeo.

Dustin Brown è nato a Celle in Germania, da ge-nitori giamaicani, l’8 dicembre 1984. Il suo best ranking è stato n.78 del mondo nel giugno del 2014. Attualmente è n.102 nella classifica Atp

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Dunque Dustin è mio nipote ma an-che figlio di Cesare Cadeo…”Perché hai scelto di dare vita alla famiglia di Dustin Brown?“Ho scelto Dustin Brown dopo aver-lo scoperto al Challenger Atp di An-dria. Ero andato a giocare per una di quelle manifestazioni collaterali che coinvolgono personaggi dello spet-tacolo. Lo vidi giocare e rimasi com-pitissimo. E’ un giocatore pazzesco. Stranissimo. Fa colpi incredibili. Non si sa mai che cosa possa inventare. Così ho cominciato a seguirlo, fino alla vittoria ad Halle lo scorso anno contro Nadal. Tutte le volte che gioca cerco di vederlo perché da quando ha smesso Fabrice Santoro lui è quello che mi fa godere di più. Al di là di Roger, per il quale ho una passione patologica, Dustin Brown è un gioca-tore come non se ne vedono più nel mondo del tennis…”.Quindi se SuperTennis avesse fat-to la trasmissione quattro o cin-que anni fa saresti stato il nonno di Santoro, probabilmente. Il gio-catore per vedere il quale anche Andre Agassi si disse disposto a pagare sempre il prezzo di un bi-glietto…“Assolutamente sì…”.Però sono personaggi molto di-versi Dustin Brown e Santoro…“In realtà no. Non si assomigliano fi-sicamente ma sono due tombeurs de femme, perché Santoro era uno che ci dava dentro mica da ridere. Du-stin Brown è pazzesco, io l’ho visto all’opera, è imbarazzante… Anche un bello come Feliciano Loper deve to-gliersi il cappello di fronte a Dustin Brown. E’ chiaro che tecnicamente Fa-brice e Dustin non sono uguali, però hanno lo stesso concetto del gioco. Santoro aveva un gioco che disegna-va il campo, con le sue pallette corte, gli angoli stretti, i controbalzi. Dustin Brown me lo ricorda perché ogni suo colpo è diverso dall’altro”. Quindi chi gioca con estro a ten-nis è anche un tombeur de fem-mes?“No, non c’è correlazione diretta. Fe-liciano Lopez è un cucador per altri motivi, non perché è fantasioso in campo ma perché è di una bellezza pazzesca. Dustin Brown è uno simpa-tico, che ha quel quid in più per inte-ressare l’altro sesso”. Torniamo alla trasmissione…“Il titolo originale era: L’occhio del falco è un falso invalido”, però poi è stato censurato. Scherzi a parte, il ti-tolo l’abbiamo pensato perché aveva attinenza con il mondo del tennis e andava a vedere delle cose che negli altri notiziari non c’erano”.Che cosa intende il nonno di Du-

stin Brown quando parla di con-troinformazione?“Intende andare a scavare quegli aspetti del tennis che magari la gen-te si domanda ma normalmente non vengono spiegati. E’ ironico ovvia-mente. Ci sono tante piccole cose nel tennis che offrono degli spunti fan-tastici. Noi abbiamo fatto un sacco di battute. Se io dico che Fognini ha cambiato allenatore e adesso ha un nuovo coach che lo calma, che gli ha insegnato il rispetto per l’avversario e a non dare in escandescenze. E dico che questo nuovo coach è…. Vittorio Sgarbi, cerco di far sorridere metten-do in risalto un aspetto di Fognini che il pubblico conosce bene”.Dunque si ride di più, ci si diverte di più, tanto più si è immersi nel tennis, lo si conosce nelle sue sto-rie, nei suoi risvolti tecnici…

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Le notizie che SuperTennis non avrebbe mai dato“Come sapete Nadal utilizza una racchetta speciale che ha dentro un microchip che raccoglie i dati degli allenamenti. Oggi zio Toni si è infuriato con Nadal perché quando ha scaricato i dati sul computer ha scoperto che nel pomeriggio è stato un’ora sul diritto e due ore su youporn…”.

“Parliamo di quote: Troicki non era certo tra i favoriti agli Internazionali di Roma. Aveva la stessa quota della vittoria di Maurizio Costanzo nel salto triplo alle Olimpiadi di Rio 2016”.

“La Errani con la McHale ha tirato una seconda di servizio che andava così piano che la McHale ha fatto in tempo a uscire dal Pietrangeli, andare dal gommista a far togliere le gomme invernali e mettere quelle estive e tornare in campo per rispondere…”.

“Fognini ha assunto un muovo coach, uno capace di mantenerlo calmo, di insegnargli il rispetto per l’avversario, di non dare mai in escandescenze: è Vittorio Sgarbi”.

“Milos Raonic per giocare il diritto si sposta talmente tanto alla sua sinistra che quando lo tira è su Fox Crime”.

“Lea Pericoli a causa della legge Fornero è tra gli esodati. E’ costretta a tornare a giocare. Si è iscritta alle qualificazioni del torneo di Peschiera Borromeo dove affronterà al primo turno la nonna della Stosur”.

“Certo, infatti la scelta di Dustin Brown non è casuale. Un giocatore come lui è una chicca per appassionati. Chi sa tutto di tennis, compra un biglietto per il Foro Italico, sa chi è Dustin Brown. Dunque c’è subito una comunanza. Se parlo del diritto anomalo di Raonic, sa che lui preferisce giocare di diritto e pur di giocarlo si sposta anche fuori dal campo. E dunque se dico che si è spostato talmente tanto che è finito su un altro canale televisivo, su Fox Cri-me, magari gli vien da sorridere. Sono piccole cose…”.Non hai risparmiato nessuno nel mondo del tennis. Dunque più si conosce e si ama un mondo prima parte lo sfottò?“Certo, io l’ho sempre fatto. Ho tre grandi passioni che sono il calcio (e ho preso in giro tutto il mondo del calcio, ho una rubrica fissa in prima pagina

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Da Roma a Milano: ecco il Bonfiglio, Internazionali JuniorGiovedì 21 Venerdì 22 Sabato 23 Domenica 24 Lunedì 25 Martedì 26 Mercoledì 2700:00 - Ball Boys00:30 - WTA InternazionaliBNL d’Italia (replica)04:30 - Tie-Break05:00 - Reloaded Master 1000 Montecarlo06:00 - WTA Internazionali BNL d’italia Finale (replica)08:00 - La Voce delle Regioni09:00 - Tennis Magazine09:30 - Nadal vs Fognini, ATP 500 Barcellona11:30 - Magazine ATP12:00 - Città Santa Croce U18 Finale Maschile14:00 - Reloaded Master 1000 Montecarlo15:00 - Tennis Magazine15:30 - LIVE ATP 250 Nizza QF17:30 - News17:45 - LIVE ATP 250 Nizza QF19:45 - Ball Boys20:15 - Magazine ATP21:00 - News21:05 - ATP 250 Nizza (replica)23:00 - ATP 250 Nizza (replica)

00:00 - La Voce delle Regioni01:00 - Citta Santa Croce U18 Finale Maschile (replica)03:00 - WTA InternazionaliBNL d’Italia (replica)05:00 - Magazine ATP05:30 - WTA Internazionali BNL d’italia (replica)07:30 - Tennis Magazine08:00 - ATP 250 Nizza (replica)10:00 - ATP 250 Nizza (replica)12:00 - Città Santa Croce U18 Finale Femminile14:00 - Ball Boys14:30 - LIVE ATP 250 Nizza SF18:30 - Tennis Magazine19:00 - WTA Internazionali BNL d’Italia (replica)21:00 - News21:05 - Magazine WTA21:30 - ATP 250 Nizza (replica)23:30 - ATP 250 Nizza (replica)

01:00 - Citta Santa Croce U18 Finale Femminile (replica)03:00 - Tennis Magazine03:30 - WTA InternazionaliBNL d’Italia (replica)05:30 - ATP 250 Nizza SF (replica)07:30 - Magazine ATP08:00 - ATP 250 Nizza SF (replica)10:00 - Ball Boys10:30 - LIVE Trofeo Bonfiglio14:30 - LIVE ATP 250 Nizza Finale17:00 - LIVE Trofeo Bonfiglio19:00 - Trofeo Bonfiglio (differita)21:00 - News21:05 - Reloaded Master 1000 Madrid22:00 - ATP 250 Nizza Finale (replica)

00:00 - Trofeo Bonfiglio (replica)02:00 - Trofeo Bonfiglio (replica)04:00 - Trofeo Bonfiglio (replica)06:00 - Trofeo Bonfiglio (replica)08:00 - ATP 250 Nizza Finale (replica)10:00 - Ball Boys10:30 - LIVE Trofeo Bonfiglio Finali14:30 - Tennis Magazine15:00 - WTA Internazionali BNL d’Italia (replica)17:00 - News17:00 - Magazine ATP18:00 - ATP 250 Nizza Fianle (replica)20:00 - Magazine ATP20:30 - Ball Boys21:00 - News21:05 - Trofeo Bonfiglio (replica)23:00 - Trofeo Bonfiglio (replica)

01:00 - Magazine WTA01:30 - ATP Nizza Fianle (replica)03:30 - Tennis Magazine04:00 - Sharapova vs Suarez Navarro, WTA Roma Finale (replica)07:00 - Reloaded Master 1000 Madrid08:00 - ATP Nizza Semifinale (replica)10:00 - Ball Boys10:30 - Trofeo Bonfiglio SF Femminile (replica)12:30 - Trofeo Bonfiglio SF Maschile (replica)14:30 - Magazine WTA15:00 - ATP Nizza Semifinale (replica)17.00 - News17:05 - Pennetta vs Svitolina, WTA Roma (replica)18:30 - Ball Boys19:00 - Trofeo Bonfiglio Finale Femminile (replica)21:00 - ATP Nizza Finale (replica)23:00 - News23:30 - Trofeo Bonfiglio Finale Maschile (replica)

01:00 - Sharapova vs Suarez Navarro, WTA Roma Finale04:00 - Trofeo Bonfiglio SF Femminile (replica)06:00 - Trofeo Bonfiglio SF Maschile (replica)07:30 - Tennis Magazine07:30 - Suarez Navarro vs Halep, WTA Roma 2015 Semifinale10:00 - Magazine WTA 10:30 - Fognini vs Nadal, ATP Barcellona13:00 - Ball Boys13:30 - Sharapova vs Azarenka, WTA Roma 201515:00 - ATP Nizza Finale (replica)17.00 - News17:05 - Federer vs Cuevas, ATP Istanbul (replica)18:45 - Tie Break19:00 - Wozniacki vs Sharapova WTA Madrid 2015 (replica)21:00 - La Voce delle Regioni22:00 - Ball Boys22:30 - Tennis Magazine23:00 - News23:30 - Ivanovic vs Gavrilova, WTA Roma (replica)

02:30 - WTA Magazine03:00 - Djokovic vs Federer, ATP Dubai 201504:30 - S. Williams vs Azarenka, WTA Madrid 201507:30 - Highlights08:00 - Ball Boys08:30 - ATP Nizza Finale (replica)10:30 - Wozniacki vs Kerber, WTA Stoccarda 201512:30 - Murray vs Robredo, ATP Valencia 201416:00 - La Voce delle Regioni17.00 - News17:05 - Magazine WTA17:30 - Bouchard vs Suarez Navarro, WTA Roma21:00 - Tennis Magazine21:30 - Nishikori vs Andujar ATP Barcellona Finale23:00 - News23:30 - Magazine ATP

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della Gazzetta dello Sport, il Rompi-pallone...), la musica (faccio concerti rock, ho una band, ieri ero a Mirando-la, siamo la presa in giro del concerto rock e poi mi occupo di consumi cultu-rali, leggo molto e mi piacerebbe farci una trasmissione sopra, con ironia. Mi piacerebbe presentare ogni giorno un nuovo libro di Camilleri, perché ne scrive uno al giorno e quindi sareb-be bene dirlo che… basta! Perché io mi immagino i tipografi della Sellerio che devono andare in vacanza e han-no la reperibilità perché ogni giorno possono essere chiamati da qualcuno che dice: “Guarda, c’è il nuovo libro di Camilleri da stampare… Io sono nato con la famosa epochè dei filosofi gre-ci: mettere tutto tra parentesi. E’ un tipo di atteggiamento che ti consente sempre di sospendere il giudizio e di ridere. Questo è fondamentale soprat-tutto nelle cose che conosci e che ami, in questo caso il tennis. Allora puoi scherzare sapendo che ogni aspetto ha un risvolto particolare e potrebbe averne un altro ulteriore. Se conosci e ami il tennis hai questa possibilità. Che è una ricchezza in più”.

Prima Whatsapp, poi BonolisQuante novità agli InternazionaliDi questa edizione degli Internazionali Bnl d’Italia resteranno impresse alcune novità. Su tutte il debutto assoluto della chat su Whatsapp per commentare in tempo reale le partite con personaggi noti del mondo del tennis e dello spettacolo. Difficilmente sarà dimenticata anche la performance in cabina di commento di Paolo Bonolis, che con Silvia Farina e Lorenzo Fares ha raccontato la sfida Giorgi-Jankovic. Piccole novità di una macchina più che collaudata.NIZZA PROSSIMO LIVE- Archiviati gli Internazionali la programmazione di SuperTennis questa settimana offre il torneo Atp 250 di Nizza e le fasi finali del Trofeo Bonfiglio, che rappresenta gli Internazionali d’Italia under 18. Nizza sarà in onda da giovedì con i quarti di finale, mentre il Bonfiglio sarà live da sabato con le semifinali. (g.d.n.)

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Social? Cose mai visteNumeri migliori della Serie A di calcio, della MotoGP e del Giro d’Italia. Crescita di interazioni su twitter del 450%, aumento di fan su Facebook del 290% rispetto al 2014

di AnnAlisA dE lucA

Il successo digitale degli Internazio-nali Bnl d’Italia è in gran parte in questo tweet: 552.000 visualizza-zioni e 129.000 utenti unici nella

sola giornata delle finali hanno reso gli Internazionali Bnl d’Italia l’evento sportivo più popolare su Twitter. Più

della Serie A, più della Moto GP, più del Giro d’Italia. Le conferme sono tutte nei numeri: una crescita di interazio-ni su Twitter del 450% e un aumento di fan su Facebook del 290% rispetto all’anno scorso. Da oggi e per le prossi-me edizioni, infatti, gli utenti dotati di uno smartphone o di un tablet potran-no vivere un’esperienza ancora più ricca del torneo sportivo più esclusivo d’Italia.

1,5 milioni in 7 giorniGrazie alla Part-nership con Twit-ter e alla sinergia con Supertennis – il canale del tennis (visibile sul digita-le terreste al n. 64,

sul Sky al n. 224 e su Tivù Sat al n.30), nel corso di tutto il torneo, il profilo social degli Internazionali ha ripro-posto i momenti sportivi più emozio-nanti dai campi di gioco e le clip più curiose dal backstage atleti, preceduti da un brevissimo spot per ricordare che le fasi finali in chiaro del torneo le ha offerte solo Supertennis. Conte-nuti premium che hanno riscosso un successo incredibile: oltre 1.5 milioni di visualizzazioni in soli sette giorni.

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L’integrazione della tecnologia ‘auto-reply’ di Twitter ha, inoltre, permesso agli utenti di richiedere i risultati in tempo reale dai campi e il programma della giornata su Twitter, ricevendoli direttamente sul proprio telefono, ta-blet o computer. Ma non è tutto.L’utilizzo mirato dei maxischermi po-sizionati all’interno del Foro Italico, infatti, ha dato l’opportunità ai visita-tori del Foro Italico di conoscere le ini-ziative in corso (hashtag ufficiale, sta-tistiche live e programma del giorno, hashtag battle, etc.) e di “scendere in campo” insieme ai campioni vedendo le proprie foto pubblicate su Twitter, Facebook e Instagram e sui monitor.

Da mattina a seraDalle prime ore del mattino fino all’a-pertura di Ballroom - l’entertainment serale degli Internazionali Bnl d’Italia dedicato alla musica e alle arti – ag-giornamenti continui dal Foro Italico hanno alimentato anche i canali Face-book e Instagram, oltre al profilo Twit-ter: programmi di gioco, risultati dai campi, foto degli atleti e della vita al Foro Italico, pillole video, infografiche, quiz e illustrazioni. Non sono manca-ti nemmeno i live con Periscope delle

conferenze stampa dei giocatori, de-gli allenamenti e degli eventi speciali organizzati nel corso della manifesta-zione: più di 20 in tutto e oltre 18.000 apprezzamenti sul canale. Un puzzle di contenuti che hanno raccontato la storia della 72esima edizione degli Internazionali Bnl d’Italia. Prima e do-po l’evento, fuori e dentro i campi di gioco.

Quanti VIPLa partecipazione delle celebrity (Mar-co Mengoni, Fiorello, Owen Wilson, Dolcenera, Gene Gnocchi, Cristiana Ca-potondi, Andrea Pezzi e molti altri...)

Che coppia: Nole e Totti, doppio stellare e beneficoLoro sono abituati a giocare la domenica, sui campi di Serie A o per le finali dei grandi tornei. Questa volta hanno giocato, insieme nell’ambito di “Tennis with Stars”, evento organizzato da IBI e Roma Cares a favore di charity destinate a bambini disagiati. Francesco Totti e Novak Djokovic hanno condiviso racchette e metà campo al Foro Italico. Dall’altra parte della rete c’erano invece Alessandro Florenzi, centrocampista della Roma, e Caroline Wozniacki.

Quest’anno è stato possibile vedere su Twitter addirittura gli slow-motion dei colpi più belli del torneo

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e degli atleti di altre discipline spor-tive (Francesco Totti, Felipe Anderson, Daniele De Rossi, Francesca Piccinini, Gregorio Paltrinieri e altri...) ha contri-buito positivamente alla circolazione dei contenuti e dell’immagine degli Internazionali Bnl d’Italia come evento di aggregazione e di entertainment a tutto tondo. Video messaggi, Twitter mirror autografati, foto con i fumetti per il tifo agli atleti del torneo sono so-lo alcuni degli esempi.

Hashtag #ibi15E poi ancora: l’hashtag ufficiale (#ibi15) in sovraimpressione su Supertennis prima e durante il torneo per aggre-gare le conversazioni degli utenti in-torno agli Internazionali e i tweet più belli in onda durante le trasmissioni di Supertennis. Nel frattempo, un sito rinnovato per Supertennis ed esperi-menti di Social TV con Whatsapp. Cosa c’entra con la televisione la nota app recentemente acquistata da Facebook? È la nuova frontiera dell’engagement, parola magica degli investitori pubbli-

Racchetta d’oro: premiati Martina Hingis e Michael ChangDue grandi di ieri ancora attivi, anzi attivissimi. La racchetta d’oro 2015 è stata consegnata mercoledì 13 maggio alla svizzera Martina Hingis e all’americano Michael Chang. Entrambi a Roma da assoluti protagonisti: lei in campo per il torneo di doppio (sconfitta in finale in coppia con l’indiana Sania Mirza), lui in veste di coach, all’angolo del giapponese Kei Nishikori, n.5 Atp.

Sopra, uno spot su Twitter. Sotto, la Hashtag Battle

Le immagini degli appassionati al Foro Italico sono state pubblicate sui social e sui maxi schermi nell’impianto

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Televisione e Whatsapp: una chatin diretta senza precedenti

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citari, che, nell’era della frammenta-zione degli ascolti, desiderano che le televisioni regalino loro un rapporto sempre più stretto con gli ascoltatori, trasformandoli in veri e propri fan dei programmi. I cosiddetti Millennials (i giovani nati tra gli Anni ‘80 e i primi anni 2000), ovvero il gruppo demogra-fico più appetibile per la Federazione e per gli investitori pubblicitari, rap-presentano infatti il 44% dell’audience online, ma solo il 18% di quella televisi-va. I numeri non mentono, per questo Supertennnis ha deciso di sviluppare la propria presenza online e digitale.

Telecronache specialiIn questa prospettiva, Supertennis ha deciso di consentire ai propri tele-spettatori di commentare in diretta, in una chat Whatsapp con un ospite illustre, le partite del torneo femmini-le. Paolo Bonolis, Gene Gnocchi, Mas-simo Caputi, Gianmarco Tognazzi, Ma-ra Santangelo, Corrado Barazzutti e, nel gran finale maschile e femminile, Marco Meneschincheri: sono gli ospiti che si sono avvicendati alla tastiera di Supertennis. Risultato? Oltre 12.000 messaggi, più di 3.500 richieste nel-le sette giornate di sperimentazione e fan felicissimi, al punto di chiede-re alla redazione di poter continuare le chat anche senza l’ospite e oltre la sperimentazione degli Internazionali Bnl d’Italia.

Oltre ogni aspettativaLa risposta digitale dei visitatori del Foro Italico, dei telespettatori di Su-pertennis e degli appassionati di ten-nis che hanno seguito gli Internazio-nali BNL d’Italia da casa, insomma, è andata oltre ogni aspettativa. La sfida ora è trasformare questi consensi in un progetto crossmediale a più ampio respiro, che coinvolga Supertennis e le varie anime della Federazione Italiana Tennis. Con la certezza che alla pros-sima edizione degli Internazionali Bnl d’Italia non mancheranno le sorprese.

Una novità assoluta di grande successo: la possibilità per i primi cento telespettatori che ne face-vano richiesta di chattare tramite Whatsapp con un commentatore d’eccezione, durante un match in diretta su SuperTennis. La chat veniva annunciata in tv, con l’in-dicazione di un numero con cui collegarsi (foto sopra). E partiva la chiaccherata, in questo caso con Massimo Caputi (a sinistra). I messaggi nella settimana sono stati oltre 12.000 e più di 3500 le richieste di partecipazione

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Il paddle è da scudettoLa settimana del Foro Italico sancisce l’esplosione della disciplina con un torneo internazionale e i campionati italiani

di giAnFrAnco nirdAci

Foto clAudio nEri E AdElchi Fioriti

Per favore, ora non parliamo più di fenomeno paddle. La settima-na del Foro italico ha chiuso de-finitivamente la fase pionieristica

del nostro sport. È stato appassionante portare il paddle in Italia fuori dai con-fini di pochi isolati campi che vivevano sull’entusiasmo di pochi praticanti. Ci abbiamo creduto perché sapevamo che il paddle doveva solo essere diffuso per avere successo. E ora con orgoglio pos-siamo dire: ce l’abbiamo fatta! Dopo 5 mesi di sfide e l’entusiasmante finale di Roma di sabato 16 maggio, abbiamo assegnato il nostro primo scudetto. Ha vinto la Canottieri Aniene di Roma ma alla storia del paddle italiano passeran-no anche il Tc Le Molette di Isidro Spanò, La Gardanella e il Tc Ambrosiano di Mi-lano. E anche Padova, Bologna, il Circolo Canottieri Roma e il Parioli. Oltre a tutte le squadre che durante il 2015 si sono sfidate nel primo campionato nazionale.

Quanti successiIl successo è nei numeri dei partecipanti alla sesta edizione del torneo internazio-nale: più di 180 coppie maschili. Hanno giocato 360 giocatori provenienti da tut-to il mondo. Tre anni fa siamo partiti con 40 coppie. Il successo è nell’aver portato a Roma, grazie alla Fit, tra gli 8 giocatori più forti del mondo capitanati dal nume-ro uno Belasteguin. Per tre giorni hanno

dato spettacolo sui due campi del Foro Italico, hanno fatto divertire il pubblico con colpi spettacolari e giocando con calciatori, attori, e semplici spettatori. Il successo è nelle migliaia di spettatori che per qualche ora hanno “tradito” Fe-derer e Djokovic per venire ad assistere ai nostri incontri. Pubblico che è cresciu-to giorno dopo giorno.

E ora si guarda avantiLa passione e l’entusiasmo devono ora lasciare il posto alla pianificazione, all’organizzazione. Il programma è già tracciato e dovrà muoversi su piani di-versi: continuare la diffusione su tutto

il territorio nazionale con iniziative che stiamo studiando. Potenziare il cam-pionato italiano coinvolgendo un nu-mero di circoli e società sportive sem-pre maggiore, iniziare un lavoro serio e professionale con gli under anche in vista dei prossimi impegni internazio-nali, dare alla Nazionale tutti i mezzi possibili per affermarsi, incentivare il paddle a livello femminile. Questo è il nuovo programma del Comitato italia-no paddle che per fortuna non dovrà preoccuparsi della creazione di nuovi campi visto lo sviluppo esponenziale che gli impianti stanno avendo in tutta Italia. Spagna, stiamo arrivando!

Canottieri Aniene campione d’ItaliaAl Foro Italico, durante gli Internazionali Bnl d’Italia, appassionati e curiosi hanno seguito i tanti eventi organizzati dalla Fit e dal Comitato Nazionale Paddle. L’Estathè Paddle Arena ha ospitato inizialmente il Torneo Internazionale di Roma, che ha sancito la vittoria di Sandrine Testud e Lisa Sabino nel femminile e della coppia Sinisi/Restivo nel maschile. La settimana si è conclusa con le finali del nuovissimo campionato di Serie A, che ha visto in campo, in finale, il Circolo Canottieri Aniene e il Tennis Club Le Molette in un classico derby capitolino. La sfida, in bilico sino al 2-2, è stata decisa dal doppio di spareggio: Flavio Cipolla e Vincenzo Santopadre hanno fatto valere la maggiore esperienza nella gestione dei punti importanti superando i fratelli Stefano e Alessandro Pupillo in due set.. (Alessandro Nizegorodcew)

Premiazioni al Foro Italico: da sinistra Gianfranco Nirdaci, Valentina Lugli (in rappresentaza della Ferrero) Lisa Sabi-no, Sandrine Testud, Giuseppe Sinisi e Manuel Restivo

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Corde e tensioniI segreti dei campioniAbbiamo seguito il torneo giorno per giorno insieme agli otto incordatori ufficiali del team Wilson e abbiamo scoperto come i grandi del tennis fanno tarare i loro attrezzi. Con alcune customizzazioni particolari…

di Enzo AndErloni

Sotto le tribune del Campo Cen-trale, nascosti in una sala cui po-chi avevano accesso, otto uomini hanno tenuto le redini del torneo

cavalcando le loro Baiardo. Detta così fa molto “Il trono di Spade”, ma è giusto raccontare le gesta di un team di alta qualità, quello degli incordatori ufficia-li degli Internazionali Bnl d’Italia, otto stringer italiani che nell’arco della ma-nifestazione hanno incordato qualcosa come 1200 racchette. E non erano racchette qualunque. Stiamo parlando di lavori di precisione assoluta, spesso fatti in velocità perché c’è l’emis-sario, detto runner, del giocatore che vuole le racchette rifatte proprio mentre sta giocando il match. Le vuole subito, perfettamente identiche una all’altra, stessa tensione, stesso tempo di lavora-zione altrimenti il piatto non ha la stessa deflessione e quindi non offre lo stesso rendimento (o sensazione).Sergio Ajello, Millo Cosmo, Michele Fab-bretti, Paolo Facci, Paolo Foschi, Paolo Rondini, Marco Rossani, Simone Scaturro (in ordine puramente alfabetico), guidati da Silvano Stefanini hanno composto la squadra Wilson che ha collocato nel cuo-re dello stadio otto macchine incordatri-ci Baiardo, top di gamma, così battezzate dall’azineda americana proprio perché si possono adattare ergonomicamente alla

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statura e alla postura dello stringer che le adopera. Proprio come il leggendario cavallo dei poemi cavallereschi, dono di Carlo Magno ad Aimone, che quando doveva trasportare i suoi quattro figli si adattava, allungandosi.Il team ha lavorato senza sosta non so-lo sulle incordature ma anche sulle cu-stomizzazioni e sugli interventi specia-li richiesti dai giocatori. Noi abbiamo avuto il privilegio di poter osservare da vicino le racchette dei grandi protago-nisti che come vetture di F.1 transitava-no dal box Wilson. Ecco alcune chicche.

I tacchi enormi di GasquetTacchi alti per slanciare la figura, tacchi enormi per il rovescio più sexy del cir-cuito mondiale, quello del francese Ri-chard Gasquet. Un colpo talmente pla-stico ed efficace da aver portato quasi da solo l’ex enfant prodige del tennis transalpino tra i primi dieci giocatori del mondo. Per consolidare la sua pre-sa e lasciare andare sciolto il braccio il 28enne di Beziers fa personalizzare l’estremità dell’impugnatura, ingros-sandola tanto che sembra un fungo. Le immagini dicono meglio delle parole in casi come questo. Sei Head Extreme Pro, piatto da 100 pollici quadrati, da incordare con sin-tetico monofilamento Luxilon Origi-nal, calibro 1,30. La tensione è bassa (22,5/21,5 kg) dunque la racchetta è un vero cannone. Gasquet per l’occasione ha richiesto il rifacimento del grip che gli specialisti del team italiano hanno lavorato da ar-tigiani di alto livello. Lo spessore mag-giorato viene ottenuto montando sotto il grip in cuoio naturale ulteriori strisce di cuoio ma di spessore molto mag-giore. Altra richiesta particolare di Ga-squet, il rivestimento finale con over-grip sintetico Tourna Grip (azzurro) un grande classico sin dai tempi in cui lo utilizzava per vincere Slam a grappoli di un campionissimo come Pete Sam-pras. Gasquet, giocando il rovescio con una sola mano e impugnando molto verso l’estremità (da qui l’esigenza dell’ingrossamento) fa rivestire il cuoio con l’overgrip solo a metà.

Bolelli fuori mercatoCuriosa la situazione di Simone Bolelli dal punto di vista dell’attrezzo. L’azzur-ro ha fatto un salto di qualità da quan-do ha adottato la Babolat AeroStorm, un telaio della famiglia Aero (quella di Rafa Nadal) ma più selettivo, difficile, votato al controllo. Tanto che non ha avuto un gran successo commerciale e non è più distribuito. Il Bole però ci si trova benissimo e continua ad ado-perarlo. Come si nota nelle immagini lo fa appesantire aggiungendo piombo

Qui sopra, le Head Extreme Pro di Richard Gasquet, che chiede un ingrossamento del fondello. Per effettuarlo lo stringer professionista usa una spessa striscia di cuoio sopra la quale avvolgere il grip. Sotto, la Babolat AeroStorm di Simone Bolelli, con piombo aggiunto anche nel cuore

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anche nel cuore, per non alterare il bi-lanciamento. Bolelli è uno dei giocatori con la tensione corde più elevata: kg 30x29 con sintetico monofilamento Ba-bolat RPM Blast. Una bella… tavola.

Venus chiede il pre-stretchSono sparite all’improvviso (battuta nettamente Venus dalla Svitolina, ri-tirata in contemporanea Serena) e sia-mo arrivati appena in tempo. Si stava facendo un fascio delle racchette di Venus, modello Wilson Blade 104 come quelle di Serena. Sì perché tutte e due le Williams nonostante abbiano stazze diversissime (Serena 1 metro e 75 per 70 chili; Venus 1 metro e 85 per 72 chili) utilizzano la stessa racchetta con piatto oversize, sia pure non eccessi-vo: 104 pollici (il racchettone classico è 107). Ma vediamo le loro personalizzazioni. Venus, alla cui racchetta si riferiscono le immagini, chiede una maggiore ten-sione della sorella per la sua incorda-tura ibrida: 66 libbre (30 kg circa) per le verticali in budello naturale Wilson, 64 libbre (29 kg circa) per le orizzontali in sintetico monofilamento Luxilon 4G. Si tratta di una tensione elevata, che significa che Venus cerca più controllo

Smart Tennis Sensor: eccolo E’ stato presentato in un hotel romano, a margine degli IBI2015, il nuovo

sensore sviluppato da Sony che trasforma qualsiasi racchetta (che abbia la predisposizione nel manico per montarlo) in una racchetta connessa. Vale a dire un attrezzo in grado di registrare i colpi, gli effetti , la centratura della palla nel piatto e di trasmettere questi dati via bluetooth a tablet e smartphone. Il concetto è stato lanciato un paio d’anni da Babolat con i telai Play. Oggi Nadal va in campo con una racchetta dotata all’interno del dispositivo di rilevamento. Lo Smart Tennis Sensor di Sony ha il pregio di poter essere montato e smontato in un attimo e di poter essere inserito in telai diversi. Yonex è stata la prima azienda a dotare le proprie racchette dell’alveo per ospitare il dispositivo Sony. Adesso si sono aggiunte Wilson (vedi qui sotto la particolare dicitura sulla Wilson Burn di Kei Nishikori) ed Head. Nelle immagini la confezione del sensore che proveremo nei prossimi giorni. Seguiteci.

Qui sopra, le Wilson Blade 104 di Venus Williams. La maggiore delle sorelle americane fa incordare i suoi telai con ibrido Wilson alla tensione di kg 30/29. Nel dettaglio si lavora per sostituire dei passacor-de danneggiati. Sotto le racchette di Rafa Nadal, Babolat AeroPro Drive Play, messe a dura prova dallo sfregamento sul campo. In basso il dettaglio del tacco, con il foro artigianale per poter collegare un cavetto usb e ricaricare il sensore senza aprire lo sportellino in fondo al manico

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che potenza dal suo attrezzo. Con un particolarità in più. Richiede che lo strin-ger (l’incordatore) effettui un pre-stretch del 5% sulla corda in budello. Cioè che la metta preventivamente in trazione in modo da farle effettuare a vuoto quel piccolo assestamento che la corda in fi-bre naturali di budello animale subireb-be nei primi minuti di gioco. Una finezza che le permette di avere un rendimento certo (e conforme alle sue attese) dalla sua racchetta sin dal primo colpo.

Nadal ha un buco nel taccoTra le star assolute Rafale Nadal è l’u-nico che non utilizza un’incordatore personale. Così il team ha lavorato per lui e abbiamo potuto osservare le sue racchette. La prima cosa che si nota è quanto siano limate in testa dall’impat-to con il terreno. Rafa ci dà dentro a tutta forza senza guardare troppo per il sottile. La seconda è che per facilita-re lo scaricamento dei dati del sistema Play e non avere uno sportello mobile sotto il tacco, alle racchette di Nadal è stato artigianalmente forato il fondello del manico. C’è la possibilità quindi di collegare un cavetto con una presa mi-ni usb. Ecco le specifiche precise della racchetta: peso g 339,8 incordata con sintetico monofilamento Babolat RPM Blast a sezione ottagonale, calibro 1,35 (diventano g 342 con il gommino an-tivibrazioni inserito sulle corde verti-cali centrali alla base del piatto). Il bi-lanciamento è a cm33,4 dall’estremità del manico, quindi verso la testa della racchetta. L’incordatura è richiesta a 4 nodi (due spezzoni di corda) e la ten-sione è kg 25, sia per le verticali che per le orizzontali.

L’elastichino antivibrazionidi Masha e VictoriaA proposito di dispositivi anti-vibrazioni (delle corde) c’è una soluzione antica ma ancora utilizzata ad alto livello: un ela-stico di gomma naturale annodato alla base delle due corde verticali centrali. Lo usava Andre Agassi, lo vogliono an-cora oggi sia Maria Sharapova che Victo-ria Azarenka (qui sotto la sua racchetta incellophanata). Il bello è che si compra per pochi centesimi in cartoleria. Non mancava neppure quello nelle dotazioni degli otto stringer del Foro Italico. Una bella squadra italiana, vincente.

Racchette, corde, tensioni: ecco i datiGiocatore racchetta corda tensione kgAlmagro Nicolas Dunlop Luxilon Original 26x25 Anderson Kevin Srixon Babolat Vs x Luxilon Alu p. 22x22 Arnaboldi Andrea Pro Kennex 95 Luxilon alu power 21x21 Bautista Agut Roberto Wilson Six One 95 Luxilon Original 22x22 Bellucci Thomas Wilson Pro Staff 97 Luxilon 4g 20x20 Berloq Carlos Head Prestige MP Luxilon Alu power 24,5x24,5Bolelli Simone Babolat Aero storm Babolat RPM 30x29Bryan Bob Prince Tour Prince gut x Prince Beast 18.8x17Bryan Mike Prince Tour Prince gut x Prince Beast 19,5x17,6Cecchinato Marco Babolat Aero Storm Babolat RPM 22x21Chardy Jeremy Tecnifibre 320 Luxilon Alu Power 27x26 Cuevas Pablo Head Prestige MP Luxilon 4G 20,8x21,7Dimitrov Grigor wilson nera Gut x Luxilon 26,5x25,5Djokovic Novak Head Speed Pro Babolat VS x Luxilon Alu Power 27,5x26,5Dolgopolov Alexander Wilson Pro staff 97 Luxilon 4G x gut 27x26Donati Matteo Head Istinct Solinco Tour Bite 22x21Falla Alejandro Babolat Aero Storm Babolat RPM 22x22Ferrer David Prince Tour Luxilon Original x Alu p. 23x22Fognini Fabio Babolat Pure Drive Babolat RPM 27x25Gaio Federico Wilson Burn Luxilon alu power 18,5x19,5Garcia Lopez Guillermo Head Prestige MP Luxilon Alu Power 24x23Gasquet Richard Head Extreme pro Luxilon Original 22,5x21,5Gimeno Traver Daniel Babolat Pure Drive Luxilon Original 20x20Giraldo Santiago Babolat Strike Luxilon Alu Power 21,5x21,5Goffin David Wilson Blade 98 Luxilon Alu power 21x21Gulbis Ernest Wilson Burn Luxilon Alu Power 29x28Ilhan Marsel Wilson Blade 98 18x20 Luxilon Alu Power 30x30Istomin Denis Tecnifibre T-Fight Tecnifibre Black code 24x23 Janowicz Jerzy Babolat Pure Drive Luxilon Alu Power 23x22Johnson Steve Babolat Aero Storm Solinco x VS Babolat 20,8x21,7Klizan Martin Head Prestige MP Luxilon Alu power 26x25Kohlschreiber Philip Pro Staff 97 Gut x Luxilon Original 23x24Kukushkin Mikail Head Speed MP Signum-pro 12,5x11,5Kyrgios Nick Yonex ezone 98 Yonex Pro Tour 24,5x24,5Lindstedt Robert Wilson Six one 95 Luxilon Alu Power x gut 24x24Lorenzi Paolo Head Prestige MP Pacific x Pacific Gut 26,5x24,5Mager Marco Head Radical MP Luxilon Alu Power 23x23Mannarino Adrian Babolat AeroPro drive gut x Babolat RPM 20x20Marrero David Babolat Pure drive Luxilon Original 27x25Matkowski Marcin Babolat Pure Drive Babolat RPM x VS 24x23Mayer Florian Head Prestige Pacific x Pacific Gut 25x24Mayer Leonardo Wilson Pro Staff 97 Luxilon Timo 24,5x24,5Melo Marcelo Babolat AeroPro Drive Babolat RPM x Gut 20x20Melzer Jurgen Dunlop 300 Gut x Isospeed 27x27Monaco Juan Yonex Si 100 Luxilon Original 23,5x23,5Nadal Rafael Babolat AeroPro Drive Babolat RPM 25,5x25,5Napolitano Stefano Head Extreme pro Luxilon 4 G 26x25Nestor Daniel Wilson Pro Staff 97 Gut x Luxilon Timo 16x15Nishikori Kei Wilson Burn Luxilon 4G x Gut 25,8x26,7Paes Leander Head Speed MP Luxilon x Gut 21,3x20,5Paire Benoit Babolat Aero Pro Drive Luxilon x Alu P. 23,5x23,5Querrey Sam Babolat AeroPro Drive Babolat Hurricane x Luxilon 22,5x22,5Quinzi Gianluigi Babolat Storm Baboloat RPM 24Rojer Jean Julien Volkl Luxilon Alu power x VS Babolat 21x21Rublev Andrey Wilson Pro Staff Luxilon x Alu P. 26x25Simon Gilles Head Prestige Head Intellitour 25x24Sock Jack Babolat Aero storm Luxilon x Alu power 18,5x18,5Tecau Horia Wilson Pro Staff 97 Luxilon Alu p. x gut 22,5x23,5Thiem Dominic Babolat Pure Strike Babolat Vs x RPM 25x25Tomic Bernard Head Radical Pro Gut x Signum Pro 24,5x24,5Troicki Viktor Babolat AeroPro Drive Babolat RPM 19x19Tsonga Jo Wilfred Babolat AeroPro Drive Luxilon Alu power 24x24Vanni Luca Wilson Blade 98 18x20 Luxilon Original 22x22Vesely Jiri Wilson Blade 98 18x20 Luxilon Alu power rough 27x26Volandri Filippo Babolat Aero Storm Babolat RPM 14x14Young Donald Tecnifibre Tfight 315 Solinco 26,3x26,3

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Senza titolo-1 1 19/09/2014 16.23.12

Alfie superstardi giAnlucA VignAli

La sesta edizione degli Inter-nazionali BNL d’Italia di whe-elchair, inseriti nel circuito internazionale Itf, ha visto la

partecipazione di alcuni tra i miglio-ri giocatori della classifica mondiale. Tra loro anche l’attuale n.1 delle clas-sifiche junior, Alfie Hewett, arrivato al Foro un po’ in sordina in queste tre giornate di gara ha dimostrato tutto il suo valore e il suo grandissimo po-tenziale trionfando alla sua prima ap-parizione nella sesta edizione di un torneo sempre molto apprezzato dai giocatori del circuito.

Nulla da fare per MazzeiNella prima giornata si è trovato a combattere contro il beniamino locale Fabian Mazzei, ma dopo aver perso il primo set Alfie si è messo a spingere la palla con molta intensità e senza timore vincendo con il punteggio di 3-6 6-1 6-3. In semi la partita sembra-va ancora più difficile, l’avversario era il compatriota Phillipson compagno di nazionale e seconda testa di serie del torneo. Ma anche con Phillipson il “ragazzino terribile” ha disputato una partita coraggiosa e intensa, sempre all’attacco costringendo l’amico rivale a praticare un gioco difensivo che non è una caratteristica a lui congeniale e vincendo addirittura in due set con il punteggio di 7-6 6-2.

Senza timoriNella giornata finale, il giovane Alfie ha avuto la meglio contro l’olandese Tom Egberink testa di serie n.1 del tabellone e n.9 delle classifiche mon-diali, continuando a martellare come nei giorni precedenti. Attaccando sen-za essere minimamente intimidito dal giocarsi il titolo, per giunta opposto al Top 10. Con il punteggio di 6-3 6-4, il giovanissimo n.1 delle classifiche mondiali Junior ha sconfitto l’olan-dese in un’ora e 35 minuti di grande tennis. Alla premiazione Alfie, dopo aver ringraziato gli organizzatori, ha dichiarato che il prossimo anno vuole tornare a Roma da protagonista non solo per difendere il titolo e i punti conquistati ma se possibile di diven-tare il primo a conquistare la dop-pietta. Va in Olanda invece il titolo di doppio, vinto dalla coppia formata da Rody De Bie e Tom Egberink.

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Il giovanissimo britannico Hewett trionfa nella sesta edizione del torneo giocatoal Foro Italico. E lungo la via infrangei sogni di gloria dell’azzurro Fabian Mazzei

Il britannico Hewett, n.1 delle classifiche mondiali junior, ha trionfato agli Internazionali Bnl d’Italia

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L’olandese Tom Egberink ha vinto, in coppia con Rody De Bie, il torneo di doppio

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