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Racchette wireless Il sensore cambia posto Va dentro il polsino o sulle corde come un dampener Pag.21 Golden Slam: l’anno d’oro di Steffi Graf Ecco come la signora Agassi dominò il mondo 27 anni fa Pag.12 Scudetti under: ecco chi li ha vinti Dalla Lambertenghi under 12 ai titoli under 16: i protagonisti Pag.16 Quelle posizioni strane che valgono in doppio Le regole del gioco permettono di piazzarsi anche così... Pag.22 Fabio incanta New York. Elimina Nadal con una rimonta straordinaria e giocate da fenomeno. Un match che rimarrà negli annali insieme ad altre 10 imprese azzurre indimenticabili: riviviamole insieme Pag.5 Fognini Moments: che colpi di testa! GLI ALTRI CONTENUTI Accecante bellezza Pag.3 - Batch-point Pag.6 Wta: Genie batte un colpo Pag.7 - Focus: Donald Young Pag.10 - I numeri della settimana Pag.14 Tennis in tv Pag.15 - Batti forte, batti tutti Pag.18 FIT Tpra: ecco i nostri Serena e Roger Pag.19 Personal coach: imparare... a memoria Pag.20 Anno XI - n.30 - 9 settembre 2015 LA RIVISTA

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Racchette wireless Il sensore cambia postoVa dentro il polsino o sulle corde come un dampener

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Golden Slam: l’anno d’oro di Steffi GrafEcco come la signora Agassidominò il mondo 27 anni fa

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Scudetti under:ecco chi li ha vintiDalla Lambertenghi under 12 ai titoli under 16: i protagonisti

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Quelle posizioni straneche valgono in doppioLe regole del gioco permettonodi piazzarsi anche così...

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Fabio incanta New York. Elimina Nadal con una rimonta straordinaria e giocate da fenomeno. Un match che rimarrà negli annali insieme ad altre 10 imprese azzurre indimenticabili:riviviamole insieme

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Fognini Moments: che colpi di testa!

GLI ALTRI CONTENUTIAccecante bellezza Pag.3 - Batch-point Pag.6 Wta: Genie batte un colpo Pag.7 - Focus: Donald Young Pag.10 - I numeri della settimana Pag.14 Tennis in tv Pag.15 - Batti forte, batti tutti Pag.18 FIT Tpra: ecco i nostri Serena e Roger Pag.19 Personal coach: imparare... a memoria Pag.20

Anno XI - n.30 - 9 settembre 2015

LA RIVISTA

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prima pagina

Accecante bellezzadi Enzo AndErloni - foto GEtty imAGEs

Per spiegare che cosa sono i ‘Fe-derer Moments’ David Foster Wallace scrisse “sono gli attimi in cui mentre guardi lo svizzero

in azione, ti cade la mascella, strabuz-zi gli occhi ed emetti suoni che fanno accorrere la tua consorte dalla stanza accanto per controllare che tutto sia a posto”.E’ quello che mi è successo, pari pari, mentre seguivo alcune giocate di Fabio Fognini nel quinto set contro Rafael Na-dal, terzo turno degli Us Open. Al di là del risultato straordinario, dell’impresa mentale di ribaltare una partita contro uno che non si faceva ribaltare da 151 match, di essere più deciso e vincente nei momenti chiave del massimo spe-cialista della gestione dei momenti chiave, certi fulmini di diritto di quell’i-spiratissimo Fabio suscitavano straor-dinari “Fognini Moments”. Se il diritto di Federer per Foster Wal-lace era una “grande frustata liquida”, chissà come il grande scrittore ameri-cano avrebbe descritto il gesto brevis-simo del “Fogna”, che ti lascia lì a do-mandarti come sia possibile trarre un effetto tanto devastante da un’azione all’apparenza minima. Tra l’altro Fogni-ni riesce a condensare i risultati bali-stici di Federer in uno spazio talmente raccolto da rendere il risultato dell’im-patto ancora più fulminante, anche perché più difficile da leggere. L’aver preso a pallate un fuoriclasse co-me Nadal (70 colpi vincenti contro 30 è un dato statistico pazzesco) è un’im-presa che non ha precendenti. Ma cre-do anche che certi diritti, tirati da un metro a destra della metà campo, di

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

DIRETTORE RESPONSABILEEnzo Anderloni

COORDINAMENTO REDAZIONALEAngelo MancusoSUPER TENNIS TEAMAntonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica)

FOTOGetty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli

HANNO COLLABORATOGiovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio

A CURA DISportcast srlVia Cesena, 58 - 00182 [email protected]

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REDAZIONE E SEGRETERIAStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G00135 RomaInfo: [email protected]. Tribunale di Roma n. 1/2004

dell’ 8 gennaio 2004

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www.federtennis.it e www.supertennis.tve spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected]

controbalzo, e indirizzati “inside out”, a uscire sul lato del diritto di Nadal non si siano mai visti prima. Angoli e para-bole nuovi, di accecante bellezza. Anche Nadal dev’esserne rimasto abba-gliato, perché alla fine pareva un pugile suonato. Giocare un normale rovescio fuori un metro e mezzo su un match point contrasta con la sua stessa essen-za di giocatore. Quello che ha sempre giocato meglio di tutti al mondo i punti importanti. Non sembrava più lui. D’al-tra parte il tennis è così: in gran parte il tuo modo di giocare è condizionato

dal tennis del tuo avversario. E Fognini fa metà della fatica di Nadal a far cam-minare la palla. A New York, sotto di due set e di un break nel terzo, ha trovato dentro di sé una lucida energia di combattente che è andata in crescendo, quasi la risucchiasse con le sue magie dalla forza residua dell’altro. Che comun-que ha cercato fino all’ultimo di non cedere. Fino alle giocate decisive di Fabio, difficilissime, inarrivabili. Im-prendibili. Fognini Moments di acce-cante bellezza.

Kia Tennis Trophy per amatori:il circuito che ti manda agli Australian OpenDalle ore 10.30 del 7 settembre sono aperte le iscrizioni per i tornei amatoriali di Kia Tennis Trophy 2015. Ci si può iscri-vere su kiatennistrophy.com. In palio per i vincitori del master finale la possibilità di andare ad assistere agli Open d’Austra-lia. Ecco le tappe: 17/20 settembre: Match Ball Firenze; 24/27 settembre: T.C. Cagliari; 8/11 ottobre: T.C. Faenza; 22/25 ottobre: Angiulli Bari; 12/15 novembre: Sporting Club Sassuolo; 26/29 novembre: T.C. Ambrosiano Milano.

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Capolavori azzurri

di riccArdo Bisti - foto GEtty imAGEs

La seconda notte insonne, otto mesi dopo, ha offerto lo stesso lieto fine: Fabio Fognini (e Rafa Nadal) come Andreas Seppi (e Roger Federer). La

vittoria di Fabio segna uno dei punti più alti nella storia del tennis italiano: emo-zioni a non finire e lo spagnolo, uno dei più grandi di sempre, bucherellato dalla mitraglietta azzurra. Ma avete visto cosa ha combinato nel nono game del quinto set, peraltro dopo aver perso il servizio nel gioco precedente? Tre dritti all’angoli-no e un rovescio terrificante hanno messo in ginocchio lo spagnolo, uscito dal cam-po in evidente stato confusionale e quasi in lacrime nel tunnel che lo ha condotto negli spogliatoi. Un’immagine dura, cru-dele, ma che rende l’idea dello straordi-nario successo di Fognini. Di quelli che ricorderemo tra 10, 20, 50 anni. E allora proviamo a mettere ordine nei ricordi, elencando le dieci partite più belle giocate dai tennisti italiani negli ultimi 30-35 anni, diciamo da quando Adriano Panatta e Cor-rado Barazzutti hanno appeso al chiodo le loro ultime racchette di legno. Come ogni

circuito mondiale

graduatoria di questo tipo è soggettiva e si presta a mille interpretazioni: noi abbia-mo cercato di essere obiettivi, mixando l’importanza del match, il valore dell’av-versario e le emozioni trasmesse. Come una hit-parade radiofonica: fateci sapere se siete d’accordo.

10 - Davide Sanguinetti b. Todd Martin7-6 6-3 7-6, Coppa Davis 1998Il ricordo di quell’impresa seguirà Davide per tutta la carriera: ogni volta che gioche-rà una buona partita, si evocherà il Sangui-netti “Formato Milwaukee”. Ci presentam-mo da favoriti perché loro non avevano Sampras e Agassi: la loro unica speranza era lo spilungone Todd, fatto fuori in tre set dal miglior Sanguinetti di sempre. “Dai Davide, chiudi ‘sto tie-break e andiamo tutti a cena”, disse Giampiero Galeazzi in telecronaca. E Davide eseguì, riportandoci in finale di Davis dopo 18 anni.

9 - Claudio Pistolesi b. Mats Wilander2-6 7-6 6-2, Monte-Carlo 1988Quell’anno, lo svedese completò tre

quarti di Slam, frutto di una maturazio-ne e crescita straordinarie. Da n.2 Atp, si presentò nel Principato in condizioni non perfette. Sapendo di avere una gran-de chance, il romano scese in campo un po’ contratto ma poi, intascato il tie-bre-ak del secondo set, ha infilato l’impresa più importante della sua carriera. L’ul-tima volée dello svedese non atterrava mai, come a voler tardare il sogno. Ma poi è rimbalzata fuori.

8 - Renzo Furlan b. Michael Chang3-6 6-3 7-5, San Josè 1994Se ne è parlato poco perché si giocò a 9 fusi orari da qui, in febbraio, e le immagini Tv non erano bulimiche come oggi. Di fatto, vedemmo qualche scambio solo tramite la rubrica settimanale dell’Atp. Contro uno dei più forti degli Anni ‘90, Renzo dimo-strò che con il lavoro si può raggiungere qualsiasi obiettivo, anche vincere sul sin-tetico indoor a 10.000 chilometri da casa, servendo alla grande senza essere un gi-gante, andando a rete dopo aver spalletta-to per anni. Un piccolo grande capolavoro.

7 - Filippo Volandri b. Roger Federer6-2 6-4, Roma 2007Più che per la singola partita, il livornese va premiato per l’intero torneo. 29 anni dopo Corrado Barazzutti, ha riportato un italiano in semifinale a Roma. Federer non era al massimo, si stava separando da coach Tony Roche... ma è pur sempre Federer. Con una prestazione perfetta, su-blimata da un rovescio da urlo, ‘Filo’ non gli concesse mezza chance. I successi su Gasquet e Berdych legittimarono quella vittoria: peccato che sia arrivato stanco alla semifinale contro Gonzalez: avrebbe meritato di sfidare Nadal.

6 - Andrea Gaudenzi b. Jim Courier7-5 6-2 3-6 6-3, Us Open 1994Superato da Sampras, Big Jim aveva ap-pena iniziato la fase calante. Ma al turno precedente aveva strangolato l’avversa-rio con una veemenza tale da diventare, a furor di popolo, uno dei favoriti del torneo. Invece Andrea, con la sua fascet-ta tricolore in fronte, accettò la rissa ago-nistica e ne uscì vincitore con classe e intelligenza. Prima di Fognini-Nadal, fu certamente la più bella vittoria italiana (al maschile...) a Flushing Meadows. Pur-troppo il faentino non seppe gestire la sbornia e perse al turno successivo dallo sconosciuto Renzenbrink.

L’impresa di Fabio Fognini che recupera due set e batte Nadal agli Us Open balza in cima alla classifica delle vittorie più belle ed emozionati che i nostri ci hanno regalato negli ultimi 30 anni. Ecco la nostra hit-parade

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circuito mondiale

5 - Andreas Seppi b. Rafael Nadal3-6 6-3 6-4, Rotterdam 2008Nel giorno del suo 24° compleanno, An-dreas capì che sarebbe diventato un ten-nista “vero”. Per carità, il cemento indoor non è mai stato l’habitat dello spagnolo. Però era un Rafa in piena efficienza, quasi famelico, che da lì a poco sarebbe diven-tato n.1. In completo scuro, Seppi non sbagliò nulla e tirò fuori il massimo dalle difficoltà di Nadal. Dopo quel successo, ricevette un sms di complimenti da una ragazza che lo aveva sempre rifiutato: sa-rebbe diventata la sua fidanzata.

4 - Omar Camporese b. Ivan Lendl2-6 7-6 7-6, Rotterdam 1991Parlando del bolognese, c’era il dubbio se inserire questo match o la vittoria con Moya in Coppa Davis. Abbiamo op-tato per la finale olandese perché Omar mostrò un tennis dirompente, contro un Lendl ancora lontano dal declino. Poche settimane prima, l’ex ragazzo di Borgo

Panigale aveva perso un match epico contro Becker (in Australia), ma sentiva di essere all’altezza dei migliori. Sfidò Ivan il Terribile sul suo territorio e vinse tutti (ma proprio tutti) i punti più impor-tanti. Sarebbe arrivato al numero 18 Atp, poi l’infortunio al gomito gli ha rovinato la carriera. Ma quel successo lì non glielo porterà via nessuno.

3 - Paolo Canè b. Mats Wilander6-4 3-6 4-6 7-5 7-5, Coppa Davis 1990“Canè ha ancora la forza di ritornare, di guardare l’avversario, di giocare questo rovescio in diagonale, e poi di morire per 10 secondi”. Fu la senten-za di Giampiero Galeazzi dopo il colpo più bello della partita, il punto che gli diede il 6-5 al quinto set. Li avevano mandati a letto il giorno prima a cau-sa dell’oscurità. Si pensava che “Neuro” Canè crollasse contro il leggendario Wilander. Invece ha fatto un capolavo-ro, che sul piano strettamente emotivo non ha rivali. E forse non li avrà mai.

“Sembra che abbiamo vinto la Coppa Davis, non che abbiamo superato il primo turno”, chiuse ‘Bisteccone’, emo-zionato quanto noi.

1 ex-aequo - Andreas Seppi b. Roger Federer6-4 7-6 4-6 7-6, Australian Open 2015Ci aveva perso dieci volte su dieci, non era mai andato neanche lontanamente vicino a batterlo. Eppure, in un incredibile pome-riggio australiano, con la luce che lasciava lentamente spazio all’ombra, Seppi ha bat-tuto Sua Maestà al termine di una partita impeccabile, in cui ha raggiunto vette mai toccate in precedenza, fino a farci com-muovere con quel passante-palombella sul match-point. Di tutte queste vittorie è certamente la più inattesa: non c’era nien-te, proprio niente, che facesse pensare a un successo di Seppi. Ma la vita sa sempre regalarti una sorpresa...

1 ex-aequo - Fabio Fognini b. Rafael Nadal3-6 4-6 6-4 6-3 6-4, Us Open 2015Come si fa a tirare 70 colpi vincenti sul grugno di Nadal? Chiedete a Fabio, au-tore del match più bello della sua vita, nel momento più importante. Esaltato dallo stadio più grande del mondo, sotto di due set, ha deciso che poteva ancora vincere. E si è preso il successo da sé, senza regali, ma solo con forza e classe. Il nono game del quinto set è già leggenda: peccato che dall’anno prossimo chiudano il tetto dell’Arthur Ashe, altrimenti l’avrebbero trasmesso in loop durante le pause per pioggia. E dopo gli screzi di Amburgo, sovra-stare Rafa anche sul piano mentale è una soddisfazione doppia. E poi le luci artificiali, la chiusura all’1.27 del mat-tino... un capolavoro.

I due capolavori azzurri in vetta alla hit-parade, Fognini batte Nadal (Us Open 2015) e Seppi batte Federer (Australian Open 2015)

L’eterna giovinezza dello scribaDice su “Repubblica” Gianni Clerici – sì, proprio lui, lo “scriba” che rende onore nel mondo all’Italia tennistica affiancando Nicola Pie-trangeli nella Hall of Fame del nostro sport – che Fognini ha potuto battere Nadal perché il poverino è, sportivamente parlando, un ma-lato terminale, uno senza speranze di guarigione. Non so quali siano le fonti del grande Gianni, che nell’articolo cita soltanto una vecchia profezia del professor Parra, però non è di questa presunta notizia in sé che mi interessa, qui, parlare. Per cui non starò certo a sottiliz-zare, e d’altronde che il Nadal 2015 non sia del tutto all’altezza di quello che abbiamo conosciuto nei dieci anni precedenti è un fatto di cui persino i non-Clerici e i non-Tommasi si sono accorti da soli.Stia come stia Nadal, la notizia vera che ci viene dal trafiletto di “Repubblica” in questione è che, a dispetto delle ottanta e passa pri-mavere, a star bene e a godere di immutata e perfetta salute, grazie al Cielo, c’è almeno lui, Clerici, visto che dopo oltre sessant’anni di giornalismo non ha perso neppure un filino della giovanile energia con la quale storicamente arriccia il naso davanti a tutto ciò che di

buono il tennis italiano fa senza la sua benedizione.Anche se lo “scriba” non ha mai fatto mistero di considerarsi più svizzero che italiano, non credo tuttavia che dipendano da un anti-nazionalismo un po’ dandy e un po’ malignetto i corsivi con i quali, dai tempi di Panatta in poi, egli usa sminuire i successi del nostri giocatori e delle nostre giocatrici e/o negare approvazione a tutto quel che vien fatto in Italia senza il contributo suo o dei suoi nume-rosi amici.Avendo avuto la fortuna di condividere con lui quasi mezzo secolo di esperienze e tavolate mi sono infatti convinto, semmai, del contrario. Voglio dire che siccome in realtà l’Italia tennistica la ama molto più di quanto sia disposto ad ammettere, dopo il ritiro di Pietrangeli Clerici si sente obbligato a continuare a difenderne, da solo, l’onore. E allora – di riffa o di raffa, talvolta senza troppi riguardi per i fatti - fa scrupolosamente buona guardia nei confronti di chi non giudica alla sua stessa altezza in tale compito. Cioè tutti.

Batch

batch - point

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circuito mondiale

Agli Us Open torna a far vedere buone cose dopo una bruttissima stagione, ma a luci spente scivola negli spogliatoi dell’Arthur Ashe Stadium. Commozione cerebrale, dolore al gomito e ritiro: ora deve ricominciare tutto da capo?

Genie batte un colpo

di AndrEA nizzEro - foto GEtty imAGEs

In America si dice “karma is a bitch”. Tradotto ed edulcorato, significa più o meno “il karma non è simpatico”. A quanto pare sembra insomma sia

un tizio piuttosto vendicativo. I più cini-ci dicono che sia stato lui a spegnere la luce e a lasciare il pavimento umido lo scorso venerdì sera, negli spogliatoi de-gli Us Open. Eugenie Bouchard, che per la prima volta stava di nuovo giocando vicina ai livelli del 2014, ci sarebbe lette-ralmente cascata: di rientro attorno alle 23 dalla conferenza stampa post terzo turno, disorientata dal buio e tradita dal parquet umido, è scivolata sbattendo violentemente la testa e il gomito. Era sola, è riuscita a chiamare aiuto (a fati-ca) solo grazie al cellulare: commozione cerebrale e tre tornei (era in corsa in dop-pio, doppio misto, singolare) svaniti in un colpo solo.

Amiche maiA sentire Genie un anno fa di questi tempi, il suo incredibile sorgere sul panorama tennistico mondiale anda-va interpretato come un fatto del tutto normale. Appena ventenne, dopo i pri-mi tre Slam della stagione era l’unica giocatrice ad aver centrato (almeno) le semifinali a Melbourne, Parigi e Wimble-don. “Una buona partenza di stagione, ma penso di poter fare meglio”, il suo laconico commento all’epoca. Le parole di una ragazza semplice e modesta che ha appena realizzato il sogno di una vi-ta? Non esattamente. Per sua (s)fortuna, Genie incarna quasi alla perfezione uno stereotipo trito e ritrito: quello della ragazza bionda, bella, ricca. Attributi peraltro oggettivamente veri, ma che di solito bastano ad attirarti invidie e commenti poco lusinghieri. Come non bastasse, lei ci ha messo effettivamen-te del suo per crearsi un’immagine non proprio simpatica. Dall’amicizia tron-cata di netto con la coetanea e colle-ga Laura Robson, ai commenti un po’ boriosi come quello riportato sopra o l’altrettanto famoso “non sono e non voglio diventare amica di nessuna ten-nista”, passando per le mancate strette

di mano con le avversarie in Fed Cup: si può dire senza timore di smentita che Genie non è stata esattamente perfetta. E lo si può dire non tanto per togliersi lo sfizio di fare del banale moralismo, ma perché quell’atteggiamento porta delle

conseguenze che devi essere in grado di gestire. Lei, appena uscita dalla te-en age, si è resa conto a sue spese che gestire una crisi dopo tutto ciò è parec-chio più difficile, tanto sui media quan-to sul campo.

Ore 23, nella pancia dell’Arthur Ashe Stadium: dopo la conferenza stampa di rito, Eugenie Bouchard torna negli spogliatoi. Li trova bui, umidi e deserti: scivola, sbatte testa e gomito ed è costretta a ritirarsi dal torneo: non una bella situazione per il direttore del torneo Chris Widmayer

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circuito mondiale

keep calmandplay

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Tre partite di filaNon serviva certo un oracolo per preve-dere, a inizio 2015, che questa stagione sarebbe stata la più difficile della giova-nissima carriera della canadese. Confer-marsi, come si dice, è sempre più arduo che sfondare. Karma o no. Anche i più pessimisti, però, non avrebbero saputo predire un’annata così disastrosa. È ar-rivata a New York reduce dall’autentica mattanza che le ha riservato una Rober-ta Vinci splendida fino alla crudeltà (6-1 6-0 a New Haven). Era l’ultimo capitolo di una stagione in cui dopo i quarti rag-giunti in Australia non aveva più saputo vincere tre partite in fila: dal 17 marzo

(eliminazione a Indian Wells) al 31 ago-sto (inizio degli Us Open) aveva perso 15 partite su 18. Una serie di piccoli infor-tuni ha contribuito a renderle la vita an-cora più complicata, in particolare uno stiramento addominale accusato per la prima volta a marzo, in California, e poi trascinatosi per mesi. Ma a Flushing Me-adows, soprattutto nella battaglia durata quasi tre ore contro Dominika Cibulko-va, il suo livello è di certo parso molto vicino a quello che l’aveva portata tra le prime cinque giocatrici del mondo. La partita con Roberta Vinci sarebbe stata sicuramente molto meno a senso uni-co del primo turno di New Haven. E sul

campo, per la prima volta dopo davvero troppo tempo, sembrava divertirsi pa-recchio. Chi l’ha vista giocare le partite di doppio misto con Nick Kyrgios giura di aver visto sul suo volto pura e conta-giosa felicità.

Domande e risposteTutto questo per ora è finito nel buio. Quello avvenuto nella pancia dell’Ar-thur Ashe Stadium è un episodio senza veri precedenti: nel 1996 Michael Stich si infortunò la caviglia negli spogliatoi del Forum di Milano, ritirandosi poi dal torneo; Victoria Azarenka, cinque anni fa a New York, collassò sul campo dopo aver sottovalutato una botta alla testa rimediata in allenamento. In nessuno di questi casi si può davvero pensare a responsabilità altrui. Nel caso di Ge-nie, beh, il direttore del torneo Chris Widmayer deve probabilmente prepa-rarsi a rispondere a delle domande. La famiglia Bouchard non dev’essere con-tenta dell’organizzazione di un torneo che alle 11 di sera lascia gli spogliatoi deserti, umidi e bui. Per quanto i genito-ri di Genie non abbiano grandi problemi economici, ci sono tutti i presupposti per un’eventuale causa legale che po-trebbe mettere ulteriormente nei guai l’immagine e il portafogli del torneo.

Il tempo di cambiareRimane il fatto che Genie è fuori dallo slam che la stava rimettendo in carreg-giata, e ora è alle prese con emicranie, dolore al collo, ipersensibilità alla luce, difficoltà di deambulazione. E una car-riera da far ripartire di nuovo. Insomma, il signor Karma c’è andato giù pesante. Viene da chiedersi se Genie non abbia addirittura scocciato la greca Nemesi, la divinità che nell’Antica Grecia puniva chi peccava di hubris, chi si voleva avvicina-re troppo agli dei. Beh, qualcuno dica a Karma e Nemesi che stanno esagerando. Genie ha 21 anni, datele il tempo di capi-re, cambiare.

Soltanto 21 anni per “Genie” (nata il 25 febbra-io 1994): ha tutto il tempo per tornare al best ranking (n.5, ottobre 2014) a patto che sfortuna, e atteggiamento personale, non mettano i bastoni tra le ruote

Hanno la nomea di essere due “grandi antipatici” e - entrambi - dicono che non stanno lavorando insieme. Eppure qualche buon segnale è arrivato dagli Us Open: Genie Bouchard e il non-coach Jimmy Connors in campo insieme a New York

Eugenie Bouchard vive in Florida, ma è

canadese di Montreal, è attualmente n.25

del ranking Wta

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Non sarà mai McEnroe, Connors o Agassi. Ma Donald Young è tornato a ridosso dei Top 50 proprio grazie agli Us Open, dove tutti lo aspettavano, fin dai tempi delle copertine di Newsweek e del New York Times

focus

di AlEssAndro nizEGorodcEw

foto GEtty imAGEs

“Piccolo, leggero, 15 anni, sulla strada della gloria”. Recitava più o meno così l’articolo di Newsweek del dicembre 2004

dedicato a Donald Young, grande pro-messa del tennis a stelle e strisce. Primo americano a vincere gli Australian Open Junior, primo afro-americano a raggiun-gere la vetta del ranking giovanile, pri-mo statunitense a trionfare a Wimbledon under 18. Donald Young doveva essere l’erede di Andre Agassi e Pete Sampras, la nuova stella pronta a proseguire l’e-popea del dominante tennis yankee. Nel giugno 2007 il New York Times titolava: “Prodigy’s End”, la fine del bambino pro-digio. Dalla grande esaltazione alla co-cente delusione.

Dalla vetta junior alla crisi del 2012 - Nato a Chicago, Illinois, il 23 luglio 1989, Young cresce tennisticamente grazie al la-voro dei genitori-coach Donald Sr e Illona. I risultati a livello giovanile sono subito molto incoraggianti e, nel 2003, a 14 an-ni appena compiuti, giunge il primo titolo under 18 in un evento ITF di grado 5 texa-no. Nel 2005 spicca il successo a Melbou-rne (con conseguente vetta del ranking) e, due anni più tardi, la coppa sollevata a Wimbledon. La carriera professionistica inizia nel migliore dei modi, con tanti buo-ni risultati a livello Futures e Challenger, seguiti da una importante continuità nel circuito Atp. Il best ranking, datato 27 feb-braio 2012, recita numero 38 del mondo. Quel giorno, però, qualcosa si rompe nel tennis (e nella testa) di Young, che mette in fila 17 sconfitte consecutive chiudendo l’anno alla piazza numero 190. Una débal-ce totale, una crisi apparentemente senza fine, i media che condannano e gli addetti ai lavori che criticano.

Toh, riecco l’erede (mancato)

gono risultati straordinari. Io ne ho sola-mente 26 e spero che il meglio debba an-cora venire”. Donald probabilmente non sarà mai un campione, non vincerà mai uno Slam e non potrà mai rappresentare il grande erede del tennis a stelle e strisce dei Connors, McEnroe, Sampras, Agassi e Roddick.

Top 50 - Da lunedì prossimo tornerà a ridosso dei Top 50, dimostrando di poter essere un professionista esemplare, dal buon talento, che può rappresentare più che degnamente la bandiera statunitense in giro per il mondo. Chissà che qualche giovane in difficoltà, considerato a torto “il futuro del tennis internazionale”, non possa prendere ispirazione dalla storia di Donald Young. Che per capire il proprio valore è dovuto cadere per potersi rialzare e raggiungere la gloria. Non quella paven-tata da Newsweek undici anni fa, bensì il successo rappresentato dal raggiungimen-to delle proprie massime potenzialità.

Dall’ombra alla luce - Ma Young non ha alcuna intenzione di mollare, si allena, la-vora, sogna di tornare nel gotha del ten-nis, solo sfiorato nel 2012. Ricominciare dai challenger non è mai semplice. Nel 2013 arrivano i successi a Leon, Napa e Sa-cramento, tutti sul veloce, la superficie più amata e che meglio si adatta al tennis bril-lante di Young. La scalata è celata nell’om-bra, ignorata dai media, lenta ma costante, lontana dalle luci dei riflettori. Quest’anno, a New York, la stella di Donald Young è tor-nata a brillare. Gilles Simon, Aljaz Bedene e Viktor Troicki, tutti battuti recuperando uno svantaggio di due set grazie a un ten-nis champagne e intelligente. Un exploit giunto in casa, agli Us Open, dove tutti lo hanno sempre atteso, non ripagati, come l’enfant prodige pronto a stupire. “Negli anni ho lottato contro me stesso - ha rac-contato Young - vivendo momenti positivi e negativi. Ho combattuto e, per fortuna, non ho mai pensato di cedere. Oggi vedo giocatori ben oltre i 30 anni che raggiun-

Donald Young, mancino, è nato a Chicago ma ri-siede ad Atlanta, è alto 183 cm per 79 kg di peso

Primo yankee a vincere gli Australian Open junior, primo afro-americano n.1 under 18, qui con Vika Azarenka

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Terza pagina

Steffi e lo Slam d’orodi AlEssAndro mAstrolucA

Alla vigilia della stagione 1988, una delle più dominanti di sem-pre nella storia tennis, Steffi Graf, tedesca di Mannheim, 18

anni, è n.1 del mondo ma ha vinto un so-lo titolo dello Slam. Ha battuto Martina Navratilova, 8-6 al terzo, in finale al Ro-land Garros l’anno prima. Il 1988 segna due prime volte. Il tennis torna nel pro-gramma degli sport olimpici, a Seul, e gli Australian Open si giocano a Melbourne Park, sul Rebound Ace. Saranno i due estremi di un capolavoro, di quell’impre-sa rimasta ancora unica nella storia: il Golden Slam, centrare nello stesso anno i quattro major e l’oro a cinque cerchi.

Australian Open“Fräulein Forehand” (“Signorina diritto”, come la soprannominarono per la poten-za di questo suo colpo) apre la corsa al Grande Slam senza perdere un set. Pri-ma della finale, solo Catarine Lindqvist le strappa più di quattro game in un par-ziale. Solo Chris Evert, che ha battuto Na-vratilova in semifinale e centrato la 34a e ultima finale Slam in carriera, riesce a impegnarla. È il primo title-match in un incontro giocato al coperto, con il tetto chiuso per la pioggia che arriva dopo tre game. Graf allunga 6-1 5-1, Evert la por-ta al tiebreak che la tedesca si aggiudica 7-3. “Dopo appena un game - dirà Janine Thompson, sconfitta dalla tedesca al se-condo turno -, mi iniziai a chiedere: che diavolo devo fare contro di lei?”.

Roland GarrosLa stessa domanda si affaccia anche al-la mente della 17enne Natasha Zvereva, che al Roland Garros, in 32 minuti, porta a casa solo 13 punti e diventa la prima giocatrice a perdere una finale Slam con un doppio 6-0 dal 1911, quando Doro-thea Lambert Chambers aveva vinto Wimbledon battendo così Dora Boothby. Steffi Graf ha perso in tutto 29 game in Australia, 26 a Parigi, dove solo Gabriela Sabatini riesce a portarla al tiebreak.

WimbledonA Wimbledon matura il vero passaggio di consegne. Di fronte, come nel 1987, c’è di nuovo Martina Navratilova, che non ha mai perso una finale sul Centrale dei Championships e si porta avanti 7-5 2-0. Ma non ha più energie dopo i long set che le sono serviti a battere nei quar-ti Rosalyn Fairbank e in semifinale Chris Evert. Graf vince 12 degli ultimi 13 ga-

Nel 1988, Steffi Graf, oggi signora Agassi, vince 72 partite su 75 e firma un’impresa senza pari. È l’ultima giocatrice a realizzare un Golden Slam, conquistando i quattro Slam nello stesso anno, e aggiungendo l’Oro olimpico di Seul

suo momento Gaby dovrà aspettare due anni (batterà proprio Graf a New York). Fräulein Forehand chiude 6-3 3-6 6-1 con un rovescio sulla riga e diventa la prima giocatrice dal 1970 a completare il Gran-de Slam. È Don Budge, l’unico americano capace della sua stessa impresa, a conse-gnarle il trofeo. Ma nessuno riuscirà ad aggiungere ai quattro Slam anche l’oro olimpico, che la tedesca centra a Seul in finale di nuovo contro Sabatini, l’unica capace di batterla due volte in quella sta-gione da 72 vittorie in 75 partite. Numeri di un’impresa senza pari.

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me. “Oggi finisce un’epoca - dirà Navra-tilova -. Oggi ho perso da una giocatrice più forte di me”.

Us OpenMa non è facile nemmeno per Steffi, che nelle cinque partite giocate ha perso 13 game, gestire la tensione in finale a New York. Anche perché la neo diciottenne Gabriela Sabatini è una sua grande amica e spesso hanno giocato in doppio insie-me. L’argentina, dopo aver perso il pri-mo set 6-3, la porta al terzo e il pubblico comincia a parteggiare per lei. Ma per il

La schedaStefanie Graf, nata a Mannheim (Ger) il 14 giugno 1969, è stata numero 1 del mondo nel 1987, ‘88, ‘89, ‘90, ‘93, ‘94, ’95 e ‘96. Negli Slam vanta 22 titoli in singolare e 1 in doppio. In carriera ha conquistato 107 titoli in singolo; 902-115 il computo dei match vinti/persi.

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i numeri della settimana

6 splendida, FlaviaI primi 25 del ranking Atp

Pos. Nome (nazionalità) Punti1 Novak Djokovic (SRB) 145052 Andy Murray (GBR) 86603 Roger Federer (SUI) 83854 Stan Wawrinka (SUI) 54605 Tomas Berdych (CZE) 50506 Kei Nishikori (JPN) 50157 Rafael Nadal (ESP) 37708 David Ferrer (ESP) 36959 Milos Raonic (CAN) 2790

10 Gilles Simon (FRA) 256011 Richard Gasquet (FRA) 238012 John Isner (USA) 232513 Kevin Anderson (RSA) 225014 David Goffin (BEL) 211515 Feliciano Lopez (ESP) 193516 Marin Cilic (CRO) 191017 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 178518 Ivo Karlovic (CRO) 162019 Grigor Dimitrov (BUL) 160020 Dominic Thiem (AUT) 155521 Viktor Troicki (SRB) 151122 Roberto Bautista Agut (ESP) 151023 Bernard Tomic (AUS) 151024 Gael Monfils (FRA) 150025 Andreas Seppi (ITA) 1475

Le prime 25 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Serena Williams (USA) 111512 Simona Halep (ROU) 62403 Maria Sharapova (RUS) 57954 Petra Kvitova (CZE) 51055 Lucie Safarova (CZE) 35706 Caroline Wozniacki (DEN) 35107 Ana Ivanovic (SRB) 34408 Garbine Muguruza (ESP) 33059 Karolina Pliskova (CZE) 3215

10 Angelique Kerber (GER) 315011 Carla Suarez Navarro (ESP) 307012 Timea Bacsinszky (SUI) 283613 Agnieszka Radwanska (POL) 282014 Belinda Bencic (SUI) 273515 Elina Svitolina (UKR) 265016 Andrea Petkovic (GER) 245017 Madison Keys (USA) 244518 Ekaterina Makarova (RUS) 238019 Sara Errani (ITA) 231020 Samantha Stosur (AUS) 230521 Venus Williams (USA) 219322 Viktoria Azarenka (BLR) 208123 Jelena Jankovic (SRB) 190524 Eugenie Bouchard (CAN) 188725 Sabine Lisicki (GER) 1776

I primi 25 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 25 Andreas Seppi 14752 28 Fabio Fognini 13003 62 Simone Bolelli 7504 87 Paolo Lorenzi 5985 109 Marco Cecchinato 4906 132 Luca Vanni 4097 152 Andrea Arnaboldi 3428 164 Matteo Donati 2979 184 Gianluca Naso 256

10 193 Thomas Fabbiano 24311 205 Filippo Volandri 22912 213 Salvatore Caruso 21813 215 Federico Gaio 21614 238 Riccardo Bellotti 19515 260 Alessandro Giannessi 17716 265 Lorenzo Giustino 16817 272 Erik Crepaldi 16218 290 Matteo Viola 15519 320 Roberto Marcora 13720 321 Omar Giacalone 13721 324 Gianluigi Quinzi 13522 333 Alessandro Bega 13123 358 Gianluca Mager 11824 361 Stefano Travaglia 11625 365 Marco Bortolotti 115Le prime 25 italiane del ranking Wta

Pos. Rank. Nome Punti1 19 Sara Errani 23102 32 Roberta Vinci 15603 33 Flavia Pennetta 15574 36 Camila Giorgi 14455 45 Karin Knapp 12306 110 Francesca Schiavone 5387 256 Alberta Brianti 1728 267 Giulia Gatto-Monticone 1649 304 Gioia Barbieri 129

10 310 Martina Caregaro 12711 350 Martina Trevisan 10212 362 Claudia Giovine 9613 366 Nastassja Burnett 9214 376 Georgia Brescia 9015 381 Alice Matteucci 8816 394 Jasmine Paolini 8317 398 Anastasia Grymalska 8218 448 Cristiana Ferrando 6619 450 Corinna Dentoni 6520 451 Gaia Sanesi 6521 474 Alice Savoretti 5922 479 Bianca Turati 5823 480 Stefania Rubini 5824 488 Anna Giulia Remondina 5625 500 Valeria Prosperi 53

di GiorGio spAlluto - foto GEtty imAGEs

6 i quarti di finale raggiunti agli Us Open da Flavia Pennetta (nella foto), che negli ottavi a New York ha un bilancio di 6 incontri vinti e 0 persi. Per Flavia quello di Flushing Meadows è il 7° quarto di finale Slam in carriera (raggiunte Errani e Schiavone nella classifica all-time)

4 le edizioni consecutive degli Us Open femminili in cui l’Italia riesce a piazzare ben 2 rappresentanti nei quarti di finale, impresa mai riuscita a livello Slam prima del torneo di Flushing Meadows del 2002

39 le presenze azzurre nei quarti di finale di uno Slam a livello femminile. Ben 22 (56,4%) sono giunte dal 2008 in poi

24 gli ottavi di finali vinti consecutivamente da Andy Murray a livello Slam prima della sconfitta subita a New York. Prima del k.o. contro Anderson, Murray non aveva mai perso negli ottavi di un major

0 i punti conquistati da John Isner nel tiebreak del 1° set contro Roger Federer. Nei 428 tiebreak giocati in precedenza dallo statunitense, mai nessuno era riuscito a infliggergli un 7-0

151 i match vinti consecutivamente da Nadal a livello Slam, dopo essersi aggiudicato i primi 2 set prima della straordinaria rimonta subita da Fabio Fognini. In carriera il maiorchino si era fatto recuperare 2 set di vantaggio solo una volta (Federer, Miami 2005)

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Dalla parte di chi giocaM

igliorare il gioco, diventare più resistenti fisicamente e mentalmente, scegliere l’at-trezzo giusto, vestire alla

moda e conoscere le regole più com-plesse. Tutto questo, comodamente seduti sul proprio divano. Tennis Magazine, il format settimanale ‘dalla parte di chi gioca’ targato SuperTennis, è già tornato dopo la pausa estiva e promette scintille nelle settimane che verranno (ogni mercoledì sera in prima serata). Fin da oggi, quando il maestro nazionale Ugo Pigato mostrerà come variare la spinta delle gambe a secon-da del colpo da eseguire, difensivo o in attacco. Inoltre, alcuni semplici ma utilissimi esercizi con gli elastici, spie-gati da uno dei guru della preparazio-ne nel mondo della racchetta, Giovanni

Catizone. E poi verrà svelata la Prestige Pro, modello di punta del marchio He-ad, nelle mani di due top player come Gilles Simon e Marin Cilic.

I segreti di SerenaA proposito di racchette, a breve saran-no svelati tutti i segreti dell’arma di Se-rena Williams, ormai sulla strada della leggenda, in lizza per il ruolo di ‘miglio-re di sempre’. E inoltre gli spettatori di SuperTennis (64 del digitale terrestre, n.224 di Sky e canale 30 di TivùSat) pro-

“News York”: i notiziari dagli Us OpenDue appuntamenti fissi, fino alla fine degli Us Open. Due orari da segnare sull’agenda: alle 16.45 e alle 23, tutti i giorni, per non perdersi proprio nulla dell’ultimo Slam dell’anno. Con collegamenti, interviste, immagini e notizie direttamente dalla nostra troupe a New York. Sono i notiziari che SuperTennis giornalmente manda in onda per far sentir tutte un po’ più vicini agli Stati Uniti.

il tennis in tv

Ogni martedì sera tutto il tennis regione per regioneGiovedì 9

00:00 - Coria vs Na-dal, ATP Roma 200505:45 - Errani vs Aza-renka, WTA Tornoto 201507:30 - Magazine ATP08:00 - La Voce delle Regioni09:00 - Pennetta vs Kirilenko, WTA Roma 201211:00 - Djokovic vs Federer, ATP Roma 201212:45 - Magazine ATP13:15 - Federer vs Gasquet, Coppa Davis 201415:00 - Errani vs Sha-rapova, Roland Garros 2012 Finale16:45 - NEWS17:00 - Tennis Ma-gazine17:30 - Doppio Ca-nada vs Italia, Coppa Davis 201323:00 - NEWS23:30 - Ivanisevic vs Rafter - Wimbledon 2001

Venerdì 10

03:00 - Schiavone vs Li, Roland Garros 2011 Finale05:00 - Magazine ATP05:30 - Pennetta vs S. Williams, WTA Torn-to 201507:00 - Reloaded ATP Master 1000 Montreal08:00 - Tennis Ma-gazine08:30 - Errani vs Halep, WTA Roma 201311:30 - Federer vs Nadal, ATP Roma 200616:45 - NEWS17:00 - Kvitova vs Safarova, WTA New Haven 2015 Finale19:15 - Magazine ATP19:45 - Federer vs Roddick, Finale Wim-bledon 200923:00 - NEWS23:30 - Tipsarevic vs Raonic, Coppa Davis 2013

Sabato 11

04:00 - Tennis Ma-gazine04:30 - S. Williams vs Ivanovic, WTA Cincinnati 201506:30 - Anderson vs Herbert, ATP Winston Salem Finale (replica)08:00 - Magazine ATP08:30 - Errani vs Li, WTA Roma 201410:30 - Nadal vs Djokovic, ATP Roma 201413:00 - Tennis Ma-gazine13:30 - Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 Finale16:45 - NEWS17:00 - Querrey vs Djokovic, Coppa Davis 201319:45 - Tennis Ma-gazine20:15 - Tie-Break20:30- Magazine ATP21:00 - Schiavone vs Stosur, Roland Garros 2010 Finale23:00 - NEWS23:30 - Errani vs Sha-rapova, Roland Garros 2012 Finale

Domenica 12

01:30- Stepanek vs Almagro, Coppa Davis 201105:30 - Magazine ATP06:00 - Halep vs Bencic, WTA Tornto 2015 Finale08:00 - Federer vs Murray, Wimbledon 2012 Finale11:45 - Sharapova vs Suarez Navarro, WTA Roma 201514:15 - Tennis Magazine14:45 - Federer vs Soderling, Roland Garros 2009 Finale16:45 - NEWS17:00 - Magazine ATP17:30 - S. Williams vs Halep, WTA Cincinna-ti Finale19:00 - Reloaded ATP Master 1000 Cincinnati20:00 - Fognini vs Dodig, Coppa Davis 201323:00 - NEWS23:30- Petkovic vs Halep, WTA Cincinna-ti (replica)

Lunedì 13

02:00 - Tennis Ma-gazine02:30 - Murray vs Young, Coppa Davis 2015 1° turno04:30 - Halep vs Bencic, WTA Toronto 201507:00 - Reloaded ATP Master 1000 Cincinnati08:00 - Federer vs Bolelli, Coppa Davis 201410:15 - Magazine ATP10:45 - Isner vs Ward, Coppa Davis 2015 1° turno17:00 - NEWS17:05 - Safarova vs Kvitova, WTA New Haven 201519:30 - Djokovic vs Federer, ATP 500 Dubai 201521:00 - NEWS21:05 - Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 Finale

Martedì 14

00:00 - Doppio Granbretagna vs USA, Coppa Davis 2015 1° turno04:00 - Reloaded ATP Master 1000 Cincinnati05:00 S. Williams vs Ivanovic, WTA Cincin-nati 201507:00 - Tennis Ma-gazine07:30 - Federer vs Cuevas, ATP 250 Istanbul 201509:00 - Murray vs Isner, Coppa Davis 201511:30 - Pliskova vs Kerber, WTA Stanford 201514:00 - Nadal vs Fognini, ATP 500 Rio de Janeiro 201516:30 - Tennis Ma-gazine17:00 - NEWS17:05 - Italia vs Sviz-zera Doppio, Coppa Davis 201521:00 - NEWS21:05 - La Voce delle Regioni22:00 - Radwanska vs Bencic, WTA Eastbor-ne 2015

Mercoledì 15

00:00 - Murray vs Kohlschreiber, ATP Mo-naco di Baviera 201503:00 - Tennis Ma-gazine03:30 - Murray vs Isner, Coppa davis 201506:00 - Reloaded ATP Master 1000 Cincinnati07:00 - Errani vs Aza-renka, WTA Toronto 201508:45 - Tie-Break09:00 - Ward vs Simon, Coppa Davis 2015 Quarto di Finale11:00 - Bouchard vs Suarez Navarro, WTA Roma 201514:00 - Reloaded ATP Master 1000 Cincinnati15:00 - Federer vs Fognini, Coppa Davis 201417:00 - NEWS17:05 - La Voce delle Regioni18:00 - S. Williams vs Ivanovic, WTA Cincinnati 201520:00 - Tie-Break20:30 - Magazine ATP21:00 - NEWS21:05 - Tennis Ma-gazine21:30 - Murray vs Tsonga, Coppa Davis 2015 Quarto di Finale

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

veranno a diventare esperti incordatori per un giorno, attraverso la spiegazione dettagliata della macchina, così famosa nel mondo del tennis, che permette di esibire un piatto corde di precisione certosina. Insomma, non c’è da man-care una puntata, di Tennis Magazine. Discorso che vale tale e quale per chi è fermo per infortunio, considerato che sullo schermo andranno i migliori me-dici d’Italia e del mondo, pronti a spie-gare come prevenire e curare ogni tipo di problema fisico.

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giovani

Tra gli under 12 tricolori a Giorgio Tabacco e Lisa Pigato alla Coppa Lambertenghi. Conferma Cocciaretto e sorpresa Fiorentini negli Under 14. Campioni d’Italia Under 16 Mattia Frinzi e Federica Bilardo

Ragazzi da scudetto

di ViViAno VEspiGnAni

Nella prima settimana di settem-bre si è chiuso il capitolo dei campionati italiani giovanili in-dividuali. Gli under 12 si sono

cimentati nella tradizionale sede del Tc Milano Bonacossa, gli under 14 al Villa Carpena Forlì e al TC Todi 1971, gli under 16 al Tc Gallarate (Varese) e alla Canot-tieri Mincio di Mantova, rispettivamente intenti a festeggiare le edizioni numero 73, 41 e 53.

Tabacco e Pigatoalla LambertenghiA Milano hanno firmato le gloriose coppe Lambertenghi under 12 Giorgio Tabac-co e Lisa Pigato, portacolori del Tennis e Vela Messina e Junior Milano. Con un insolito avvicendamento tra due fratelli, a distanza di un anno Giorgio ha seguito le orme di Fausto (fresco finalista tra gli under 13) e lo ha fatto battendo per 3-6 6-4 6-2 un allievo del Coopesarotennis, Luca Nardi, col quale condivide la data di nascita (6 agosto 2003) e battendo il

quale lo scorso anno si era aggiudicato il titolo nazionale under 11. Sul terzo gra-dino del podio sono saliti il terzo favori-to Giulio Perego e Giammarco Gandolfi, due settimane orsono secondo tra gli un-dicenni. Se Giorgio ha centrato l’en-plein guadagnando anche il titolo di doppio a fianco dello stesso Luca, Lisa ha com-piuto un percorso straordinario, segnato da netti punteggi, sino a superare per 6-1 6-4 Matilde Paoletti del Tc Perugia, straordinaria protagonista della stagione internazionale under 12 nel 2015. In un

I campioni italiani Under 12 Giorgio Tabacco e Lisa Pigato al Tc Milano Bonacossa

Il campione italiano Under 14 Andrea Fiorentini con coach Leonardi e le finaliste Elisabetta Cocciaretto (vincitrice) e Federica Rossi (a destra)

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giovani

eccellente tabellone in cui le prime otto teste di serie sono approdate ai quarti di finale, autrici delle medaglie di bronzo in singolare sono state Asia Serafini e Sofia Pizzoni. Il tricolore in doppio è andato a Beatrice Ricci a fianco della stessa Asia.

Bravo Fiorentini,conferma CocciarettoA Forlì l’ allievo del Tc Treviglio Andrea Fiorentini ha conquistato il Trofeo Fe-derico Luzzi, e con esso il titolo nazio-nale Under 14, risolvendo a suo favore tre emozionanti sfide finali. Nelle quali ha superato nell’ordine Giulio Zeppieri (numero uno azzurro nel ranking Ten-nis Europe Under 14) nei quarti, la prima testa di serie Marco Furlanetto in semi-finale e, soprattutto, nell’ultimo atto Fi-lippo Moroni, a sua volta fresco vincitore di Fabrizio Andaloro. 3-6 7-6 6-4 il pun-teggio conclusivo della finale. In dop-pio Pietro Marino e il tredicenne Fausto Tabacco hanno fatto centro strappando i pronostici. In campo femminile Elisa-

betta Cocciaretto (CT Porto San Giorgio) ha compiuto a Todi un’impresa senza uguali. Alla verdissima età di 14 anni ha guadagnato il quinto scudetto tricolore in quattro diverse categorie visto che, co-me non bastasse, ha fatto il bis del titolo under 14 firmato nel 2014 a tredici anni. Per la quarta volta in altrettanti anni, sua immancabile avversaria in finale è stata Federica Rossi del Tennis Sondrio con la quale quest’anno ha condiviso la fina-le di doppio in Europa e, in particolare, la quarta piazza mondiale a squadre. In evidenza troviamo Linda Alessi e Alessia Truden, autrici delle medaglie di bronzo, Emilia Bezzo prima in doppio a fianco della stessa Federica, nonché la campio-nessa under 13 Federica Sacco, unica concorrente capace di strappare un set, nei quarti di finale, ad Elisabetta.

Frinzi e Bilardo,Scudetto doppioDai campi di Gallarate e Mantova ci so-no giunti due en plein firmati da Mattia

Frinzi e Federica Bilardo che difendono i colori di Tc Cerea e Ct Palermo. Mattia ha fermato in finale per 6-1 6-3 Andrea Tra-pani (altro allievo del Ct Palermo), a sua volta autore dell’estromissione in semi-finale di Francesco Forti, numero cinque degli under 16 europei, e ha poi comple-tato l’impresa con il titolo di doppio rag-giunto a fianco dello stesso Francesco. L’ennesima Federica in primo piano in questi campionati 2015 è, per l’appunto, Federica Bilardo. Che ha vinto due titoli nazionali under 16, quello di singolare prevalendo per 6-3 7-6 su Monica Cap-pelletti (Ct Trento) in uno scontro tra pri-me favorite, e quello di doppio a fianco di Maria Vittoria Viviani (Junior Milano), con ciò sottolineando una stagione de-cisamente felice. Autori dei terzi gradini del podio sono stati, oltre a Carlo Dona-to e Debora Ginocchio, la stessa Viviani, mentre ben tre 15enni sono approdate ai quarti di finale: si tratta di Gaia Ban-dini, Isabella Tcherkes Zade e Costanza Traversi.

Qui sopra, il vincitore Under 16 Mattia Frinzi (a sinistra) con il finalista Andrea Trapani. Più a destra, la vincitrice Under 16 Federica Bilardo con il rappresentante Fit Scaroni

Ramazzotti guai risolti... a metàTorna dopo 2 mesi ma si ritira in finaleA ridosso dei Campionati italiani giovanili l’attività internazionale dei nostri ragazzi si è fortemente ra-refatta con il risultato di produrre due soli risultati di rilievo. A Pancevo, in Serbia, il sedicenne Samuele Ramazzotti ha colto la seconda finale Under 18 del 2015 in un torneo ITF di ottima quotazione, finale che l’ha visto costretto al ritiro dopo aver vinto il primo set. Samuele è tornato a cimentarsi nel circuito mondiale junior avendo superato i problemi fisici che l’avevano tenuto lontano dalle gare per due mesi.Degne di citazione sono anche le tre semifinali raggiunte da Andrea Guerrieri a Maribor (Slovenia), da Riccardo Perin e Francesco Liucci a Skopje (Macedonia). In campo femminile invece Matilde Mariani, tredicenne allieva del Circolo Tennis Giotto di Arezzo, ha vinto a Tirana una prova Under 14 del circuito europeo. In particolare, lo ha fatto senza cedere un set alle avversarie.

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Novità assoluta: arrivano i campionati del mondo del servizio. Vince chi serve meglio e chi è più preciso. Si scende in campo a Torino dal 10 al 18 ottobre. Ecco tutti i dettagli

giro d’italia

di GABriElE riVA - foto GEtty imAGEs

Una gran botta. Ma anche un bell’angolo. E persino un’al-ta traiettoria a rimbalzo. Ciò che fa di un servizio un gran-

de servizio è tutto questo. Ad alcuni basta per costruire carriere (o classi-fiche...) nel mondo del tennis. Spesso però non è sufficiente, servono cuore, testa, diritti e rovesci. Grinta e sudo-re. Non per i “Campionati del Mondo di Servizio del Tennis”, che si ter-ranno a Torino a partire dal 10 otto-bre prossimo. Si gioca - o meglio, si serve - all’Apd De Coubertin, presso l’impianto di via Terraneo 11/A. Come accennato all’inizio vince chi tira più forte, ma anche chi è più preciso negli angoli e chi ha maggior abilità nel far rimbalzare in alto la palla.

Tre prove, batterie da seiLe gare saranno riservate a maschi e femmine, in tre categorie distinte: gli under 14, gli over 50 e gli “open”, vale a dire tutti i tennisti compresi tra i 14 e i 50 anni. Unica richiesta: non esse-re professionisti, il che significa non avere punti del ranking internazio-nale. Gli altri sono tutti ammessi. Ma come si svolge la gara? A spiegarlo è il direttore sportivo della struttura to-rinese Ugo Veglia: “Accetteremo fino a un massimo di 500 giocatori e li divi-deremo in batterie da sei, ovviamente categoria per categoria”. Da qui, si va sul campo, anzi sui campi: “Ci saran-no tre prove da effettuare e altrettanti campi a disposizione - spiega -. Nel primo, per la prima prova, si valuterà

Batti forte, batti tutti

La locandina dei campionati mondiali di servizio che si terranno a metà ottobre a Torino

la velocità del servizio, nel secondo la precisione e nel terzo l’altezza del rimbalzo della palla”. Ogni prova vale per il 33% del totale nell’assegnazione dei punti. Dei sei per ogni turno, i due che avranno ottenuto i punteggi più alti nella somma totale delle tre prove avanzeranno al turno successivo. Così fino ai finalisti e al vincitore.

Palle e racchette? Le tue Ogni giocatore è tenuto ad arrivare munito del ‘necessaire’ per affrontare la prova. Il che significa avere palline e racchette. “La giuria valuterà che siano conformi al regolamento e per esserlo basta che siano omologate dalla fe-derazione internazionale”, sottolinea Veglia. Arrivati sui campi della strut-

tura piemontese, ci sarà una fase di riscaldamento, poi si entrerà in cam-po. Per valutare velocità, precisione e rimbalzo si avranno a disposizione due sessioni di servizio, composte da due palle dalla parte destra del campo e due palle dalla sinistra. Sì, insomma, come andare a servire - prima e se-conda palla - per i primi due punti del game. In totale, i servizi che possono portare punti saranno così 12. Quattro per prova, due per lato di campo.

Capitale europeaLa manifestazione, che rientra nella serie di eventi legati a ‘Torino 2015 - Capitale Europea dello Sport’, eleggerà i propri campioni il 18 ottobre, ma in-tanto si prepara a ospitare un’assoluta novità. “Una cosa di questo genere - di-ce Veglia - non era mai stata fatta, e co-sì ci stiamo attrezzando anche a livel-lo strutturale”. Oltre all’allestimento dei macchinari per rilevare la velocità di palla, anche la ‘grigliatura’ dell’area di servizio per stabilire i vari punteg-gi della prova di precisione e un muro lungo 14 metri con le varie altezze, in modo da stabilire i punteggi relativi al rimbalzo di palla. Il tutto sarà valuta-to e studiato da una giuria composta da ufficiali di gara Fit. Insomma, una manifestazione intera al servizio... del servizio.

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circuito amatoriale fit-tpra

Roger fa il geometrae Serena l’architettoEcco i nostri Emanuele Brocchi e Sonia Di Stefano: alla vigilia degli Us Open, ultimo Slam per amatori dell’anno (12 e 13 settembre a Rezzato, Bs) andiamo a conoscere meglio i due super-favoriti e n.1 del ranking

di mAx foGAzzi

Con il Tpra Super Slam Us Open alle porte le migliaia di tennisti amatoriali non fanno altro che sbirciare le Entry List dei tabel-

loni per cercare di analizzare le schede tecniche dei protagonisti dell’evento in programma a Rezzato (Brescia) il 12 e 13 settembre. Nei tabelloni principa-li, quelli Open Femminile e Maschile, spiccano i nomi delle due teste di se-rie n.1, non solo perché sono i n.1 del ranking (scusate se è poco!) ma anche perché entrambi difendono il titolo conquistato nel 2014. Andiamo a cono-scerli meglio, loro sono Sonia Di Stefa-no (SDS) ed Emanuele Brocchi (EB).Quante volte vi allenate alla setti-mana?SDS: “Gioco circa tre volte alla settima-na, cercando di conciliare gli impegni. Ora che ho raggiunto un buon livello riesco a giocare bene anche insieme al mio compagno. Nei week-end in prati-ca sto in campo tutto il giorno, mattina e pomeriggio”.

Da quando l’ho scoperto ho sempre cercato di aiutarne anche lo sviluppo. In campo femminile è più difficile re-clutare un gran numero di ‘atlete’ per tornei e sfide”. EB: “Gioco da quando avevo 12 anni, il mio percorso mi ha portato a giocare nella quarta categoria dove ho raggiun-to la massima classifica 4.2 poi grazie ad un amico, Alessandro Faini, ho sco-perto il Fit-Tpra e un mondo di tornei più adatto alla mia vita da ultra-tren-tenne con due figli”. Chi è il vostro idolo tennistico?SDS: “In assoluto Roger Federer, però mi piace anche Serena Williams”.EB: “Il mio idolo è Roger Federer. Non aggiungo altro, non serve”.Ma in campo a chi assomigliate?SDS: “Cerco di ispirarmi proprio alla Williams. Sto cercando di variare mol-to il gioco, prima ero una giocatrice da fondo ma ora ho sviluppato dei buoni colpi e delle buone angolazioni e cerco di variare di più. Comunque gli amici dicono che come gioco assomiglio più a Flavia Pennetta”.EB: “In campo cerco di ‘tenere’, di cer-care traiettorie e di cambiare ritmo. Penso di assomigliare più a Djokovic come stile di gioco. Diciamo che la defi-nizione sulla scheda personale Fit-Tpra mi calza a pennello: sono un ‘rematore da fondo’, non c’è che dire”.Tu, Sonia, hai l’occasione di fare il Grand Slam quest’anno...SDS: “Non voglio pensarci adesso, anche se sono davvero eccitata all’i-dea. Più passa il tempo e più diventa difficile fare queste cose, sai, per noi non è lavoro e seguire con costanza il ranking nella sua totalità è anche di-spendioso. Potrebbe restare nella sto-ria del circuito per moltissimi anni”.

Gli Us Open? Guardali in streamingIn diretta e in streaming. Un grande evento non può mancare di avere un’adeguata copertura ‘televisiva’. E così sul sito www.tpratennis.it sarà possibile gustarsi le fasi calde dell’ultima prova delle Slam Super Series Fit-Tpra targate 2015.

EB: “Cerco di tenere un buon ritmo, giocando almeno due volte alla set-timana ma non sempre ce la faccio. La magia del Fit-Tpra sta nella clas-sifica a rendimento mensile, perché ti sprona a scendere in campo e a es-sere costante. E a non appendere la racchetta al chiodo dopo la nascita di figli!Di che cosa vi occupate nella vita?SDS: “Io sono architetto-progettista, specializzata nella sicurezza dei can-tieri”. EB: “Sono un geometra, dicono il mi-gliore (ride, ndr)”.Da quando giocate a tennis e da quando nel circuito Fit-Tpra?SDS: “Gioco dalla primavera del 2009 ma posso dire che la mia passione è stata enfatizzata dal ranking Fit-Tpra.

I numeri 1 del ranking Fit-Tpra, Sonia Di Stefano ed Emanuele Brocchi

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personal coach

Imparare... a memoriaLa base dell’apprendimento motorio è la capacità di memorizzazione di informazioni. Con l’allenamento ci sarà sempre meno controllo cosciente dell’azione. Ecco cosa dice la scienza

di GEnnAro Volturo, i.s.f. r. lomBArdi

foto GEtty imAGEs

La base dell’apprendimento moto-rio e dell’allenamento d’acquisi-zione della tecnica costruito su di esso è la capacità di memo-

rizzazione delle informazioni. La mag-gior parte dei ricercatori considerano l’immagazzinamento delle informazio-ni acquisite attraverso l’apprendimen-to, come un collegamento tra neuroni volto alla formazione di “engrammi”. Per engramma si intende un conso-lidamento delle tracce di memoria, da intendere come la base della fissazione di informazioni nella memoria a lungo termine.La tecnica specifica necessaria per far fronte alle differenti situazioni di gioco, può essere programmata solo sulla ba-se di engrammi adeguati. Pertanto, uno degli obiettivi principali dell’allenamen-to della tecnica è che nel lungo periodo, attraverso l’allenamento e la fissazione di abilità, il controllo cosciente dell’a-zione sia sempre meno presente. In tal modo, attraverso il processo inconscio di programmazione, il movimento è eseguito in forma automatizzata e non è passibile di modificazione in corso d’opera. In base a tale teoria le poten-ziali combinazioni di attività muscola-re e articolare che il nostro corpo è in grado di produrre sono così numerose che sarebbe virtualmente impossibile

cercare di controllarle durante l’esecu-zione di movimenti rapidi come quelli del tennista. In particolare ci riferiamo alla cosiddetta “struttura profonda del movimento” cioè la parte del movimen-to regolata dal programma motorio che rimane stabile anche in presenza di situazioni tatticamente complesse. La suddetta struttura profonda è riferita alla fase di accelerazione delle abilità tecniche che ha una durata compresa tra i 200 e i 300 millisecondi e pertan-to difficilmente soggetta al controllo cosciente. Essa è composta da “sequen-cing” e “timing relativo”.

L’impronta digitaleCon il termine “sequencing” ci si rife-risce all’ordine sequenziale con il qua-le si attivano i muscoli coinvolti duran-te la fase più veloce del movimento. Essenzialmente nell’esecuzione di un diritto ci riferiamo alla rotazione del braccio attorno alla spalla, alla pro-nazione dell’avambraccio attorno al gomito e alla flessione della mano at-torno al polso. Tale sequenza rappre-senta una sorta di “impronta digitale del tennista” e in effetti se ponessimo a confronto il diritto di Federer con quel-lo di Djokovic sarebbe evidente la dif-ferenza di “sequencing” tra i due atleti. Nel caso di Federer l’accelerazione dell’attrezzo è prodotta prevalente-mente utilizzando il movimento di ab-duzione (allontanamento) del braccio attorno alla spalla mentre nel caso di

Djokovic l’accelerazione dell’attrez-zo è prodotta prevalentemente utiliz-zando la rotazione interna del braccio attorno alla spalla. Tale “sequencing” differente sarebbe facilmente ricono-scibile se oscurassimo il volto dei due tennisti e isolassimo il movimento degli arti superiori. L’azione degli arti inferiori e del tronco non è da conside-rarsi parte integrante del “sequencing” in quanto si tratta di muscoli più lenti che possono essere soggetti a un pro-cesso di modificazione (differenti gradi di estensione o di torsione) in base alla situazione tattica.

240 millisecondi per accelerareCon il termine “timing relativo” ci ri-feriamo alla struttura temporale della fase di accelerazione, cioè quanto dura tale fase rispetto alla durata complessi-va del movimento. Gli studi in materia affermano che la durata media della fase di accelerazione del diritto mo-derno è pari a 240 millisecondi cioè circa il 25% rispetto alla durata com-plessiva del movimento. Tale percen-tuale si risolve nell’abilità del tennista di produrre la massima accelerazione dell’attrezzo togliendo tempo all’avver-sario e rappresenta un tratto distintivo del modello di prestazione dei tennisti di vertice. Quanto detto ci offre diversi spunti sulle possibili applicazioni di-dattiche di tale teoria. Ad esempio qual è il compromesso didattico ideale tra controllo e velocità? Gli errori in termi-ni di lunghezza sono giustificabili nelle prime fasi del percorso formativo se l’o-biettivo finale da perseguire è il tempo minimo di esecuzione del movimento? I campi del mini-tennis fino a che punto possono favorire o limitare la produzio-ne di velocità?Nonostante quanto esposto finora sembri offrire diverse giustificazioni al problema della produzione di auto-matismi tecnici, molti studiosi hanno criticato il concetto di programma mo-torio opponendogli teorie alternative che convergono essenzialmente nella “prospettiva dinamica di Bernsthein” che avremo modo di trattare in articoli successivi.

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162021

racchette e dintorni

Metti il sensore al polso (o sulle corde)Dopo Babolat Play, Smart Sensor di Sony, Personal Coach di Artengo, sono in arrivo dispositivi che si infilano in un polsino o si piazzano al posto del gommino anti-vibrazioni per monitorare le nostre performance in campo. Il tennis connesso diventa così più semplice e alla portata di tutti

di mAuro simoncini

Se l’anno scorso qualche appassio-nato tennista ha pensato che con la racchetta connessa di Babolat e il Sony Smart Tennis Sensor il

tennis fosse in qualche modo “arrivato” al massimo delle sue evoluzioni tecno-logiche… si è sbagliato. E’ ovviamente stata una svolta, molto più che significativa, quella di poter dettagliare e anche in diretta ogni ses-sione di gioco (partita o allenamento che sia) con tutti i dati e i particolari del caso. Dal numero e tipo di colpi al-la zona di impatto, al tipo di rotazione fino (nel caso del dispositivo della So-ny) alla contemporanea ripresa filmata sincronizzata grazie all’App.

L’elettronica dà i numeriCerto, si corre il rischio di concentrarsi troppo su quest’orgia di dati, ma che si tratti di elementi potenzialmente inte-ressanti non c’è ombra di dubbio. Dun-que come procurarseli, questi dati sul nostro gioco? Se ci interessano, quale tipo di dispositivo scegliere?Se da un lato le racchette connesse dei francesi di Babolat hanno avuto il van-taggio di avere “integrato” e dunque reso ininfluente a livello di peso e in-gombro fisico il supporto elettronico miracoloso, il sensore della Sony dalla sua, oltre al supporto video garantito dall’App, ha il grande vantaggio di po-tersi collocare su telai di diversi brand (Yonex, Wilson, Head, Prince etc.etc.). Era prevedibile che una grande multi-nazionale tecnologica potesse entrare da protagonista in questa nuova di-mensione del tennis, che unisce l’espe-rienza del campo a quella del videoga-me (pensiamo a Playstation o Wii…). Altrettanto probabile era che ci sareb-bero stati ulteriori sviluppi sul tema.

Ed eccoci qua a raccontare di ulteriori primizie tecnologiche comparse già ol-treoceano.

Il dispositivo nel polsinoProprio Babolat ha studiato in collabo-razione con un’altra azienda francese (PIQ) un braccialetto (Pop) a mo’ di pol-sino (peso complessivo circa 25 gram-mi), in cui si inserisce un sensore che rileva “live” le statistiche e le illustra sul display da polso: tipo di colpi, velo-cità, tipo di spin... Ovviamente è fisica-mente impossibilitato a fornire dati di impatto (in che zona del piatto corde si colpisce la palla). Applicabile anche al golf, Piq per ora è negli States; ma prossimamente sarà anche in Europa, si dice a un prezzo di poco inferiore ai 100 euro.

Se nel damper c’è il chip…Poi c’è anche QLIPP, che si propone come il più leggero tennis sensor del mercato (meno di 10 grammi di pe-so). E’ costruito come un damper an-ti-vibrazione che, come dice il nome stesso, con un clip viene normalmente collocato tra le corde verticali centra-li in basso sul piatto. Una volta messo in funzione registrerà tutti i colpi for-nendo dati anche real time sul tipo di colpo, sulla velocità (della pallina deri-vandola da quella della testa della rac-chetta), sulle rotazioni e l’accuratezza dell’impatto. In più grazie al supporto dell’App (gratuita) QLIPP permette la registrazione video e la visualizzazio-ne anche in slow motion delle sessioni di gioco. Si presenta come in grado di dialogare anche con l’Apple Watch. Sia-mo in fase di pre-ordini, le prime con-segne sono previste agli inizi di dicem-bre (prezzo al dettaglio 129$). Il tennis connesso pare non fermarsi davvero più.

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la regola del gioco

La situazioneMaurizio e Massimo stanno giocando un doppio contro Lucio e Pasquale.

Che cosa succede?Sul 15-30 Maurizio sta per servire su Pasquale: Lucio, il compagno di doppio di Pasquale, si posiziona nel quadrante in cui Maurizio dovrebbe servire, mettendosi in linea d’aria tra il servitore e il ricevitore. Maurizio chiede all’arbitro di obbligare Lucio a spostarsi in quanto reca un disturbo al servizio.

Ribattuta o servizio?Per quanto riguarda il posiziona-mento in campo dei giocatori biso-gna fare una prima distinzione tra posizione di ribattuta e posizione di servizio. Per quanto riguarda la ri-cezione le regole stabiliscono che il ribattitore può prendere qualunque posizione, dentro o fuori dalle linee del campo dalla parte della rete del ribattitore: ovviamente questa logica si applica sia nel gioco del singolare che nel gioco del doppio.

Come si procede?Nel nostro caso, quindi, Lucio potrà posizionarsi anche nel quadrante do-

Non tutti sanno che in doppio il giocatore a rete può posizionarsi anche nel rettangolo del servizio dove il battitore sta per tirare. Ma lo fa a suo rischio e pericolo... Ecco le posizioni - corrette e scorrette - dei giocatori in campo

Posizioni... strane

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La regola in TVNon solo on-line. Anche tv, all’interno del pro-gramma Tennis Magazine, in onda in prima vi-sione tutti i mercoledì su SuperTennis, vengono approfondite e spiegate varie situazioni di gioco grazie all’ausilio di arbitri internazionali. Per-ché, come suggerisce la rubrica, il tennis è diver-timento, ma se conosci le regole ti diverti di più.

ve la palla dovrebbe rimbalzare, per-ché comunque lo fa a suo rischio e pe-ricolo, in quanto se fosse inavvertita-mente colpito dalla palla perderebbe immediatamente il punto. Ciò che non può essere consentito a Lucio - e po-

Al servizio occhio alle linee,anche a quelle immaginariePer quanto riguarda il posizionamento relativo al servizio, sono previste alcune limitazioni in più rispet-to ai casi di ribattuta. Intanto il battitore non potrà toccare la linea di base mentre effettua il servizio (o verrà chiamata il fallo di piede) e non potrà neanche superare la linea immaginaria costituita dalla linea centrale di servizio (il “center mark” detto anche “segno centrale”). Identica limitazione si avrà nel caso in cui il battitore volesse effettuare un servizio dal lato estremo sinistro o destro: in questo caso il limite sarà segnato dalla linea laterale che delimita il campo (in un match di singolare il limite sarà la li-nea prima del corridoio, in caso di match di doppio il limite sarà costituito dalla linea esterna del doppio).

trebbe necessitare l’intervento dell’ar-bitro - è di iniziare ad agitarsi con le braccia, con la racchetta o di compiere repentini spostamenti del e con il cor-po. Azioni che sarebbero considerate come una chiara azione disturbatrice.

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in streaming su www.supertennis.tv

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Senza titolo-1 1 19/09/2014 16.23.12