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Anno XIV - n.16 - 25 aprile 2018 Barcellona e... c’è la terra in tv Su SuperTennis anche Stoccarda, Istanbul, Monaco di Baviera e Praga Pag.14 GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: due troppo potenti Pag.3 Che storia: 50 anni fa, il primo torneo Open Pag.6 Focus Next Gen: i ‘gemellini’ ungheresi Pag.10 Numeri della settimana Pag.12 - Pre-Quali IBI18 Pag.16 Veterani: Over, caput mundi Pag.19 Circuito Fit-Tpra: gli stage estivi per adulti Pag.20 L’esperto risponde: giocare ‘travestiti’ da Nadal Pag.25 Perché questo Nadal non lo batte nessuno Don Daniel vince al servizio di Dio A Loreto i campionati europei per vescovi, sacerdoti e diaconi Pag.18 Dopo la ‘Undecima’ a Monte-Carlo, Rafa sembra inarrestabile. Da Barcellona a Roma e Parigi, ecco che cosa potrebbe fermarlo Pag.4 Doppi senza corridoi? Gioco più aggressivo Allenare i giovani con il campo più stretto migliora gli schemi d’attacco Pag.21 Suole da terra e suole da duri Come cambiano i battistrada quando si passa da una superficie all’altra Pag.23

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Anno XIV - n.16 - 25 aprile 2018 Barcellona e...c’è la terra in tvSu SuperTennis anche Stoccarda, Istanbul, Monaco di Baviera e Praga

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GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: due troppo potenti Pag.3Che storia: 50 anni fa, il primo torneo Open Pag.6Focus Next Gen: i ‘gemellini’ ungheresi Pag.10Numeri della settimana Pag.12 - Pre-Quali IBI18 Pag.16Veterani: Over, caput mundi Pag.19Circuito Fit-Tpra: gli stage estivi per adulti Pag.20L’esperto risponde: giocare ‘travestiti’ da Nadal Pag.25

Italiani sempre più in altoPerché questo Nadal non lo batte nessuno

Don Daniel vinceal servizio di DioA Loreto i campionati europeiper vescovi, sacerdoti e diaconi

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Dopo la ‘Undecima’ aMonte-Carlo, Rafa sembra

inarrestabile. Da Barcellonaa Roma e Parigi, ecco che

cosa potrebbe fermarlo

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Doppi senza corridoi?Gioco più aggressivo Allenare i giovani con il campo più stretto migliora gli schemi d’attacco

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Suole da terrae suole da duriCome cambiano i battistrada quando si passa da una superficie all’altra

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prima pagina

Due troppo potenti

DI ENZO ANDERLONI

Fa una certa impressione vedere come Roger e Rafa si alternino al comando del tennis mondiale senza che nessuno possa met-

terci becco. Riparte la stagione sulla terra battuta e Nadal ingurgita l’undi-cesima coppa “petalosa” di Monte-Car-lo digerendo gli avversari come snack energetici. Nessuno riesce a entrare in partita, a mettere in discussione an-che solo un set. Anzi, più sulla carta l’uomo di là della rete avrebbe le ca-ratteristiche per impensierire il maior-chino, peggiore è la punizione. Perché Rafa rispetta l’avversario e dunque va in campo carico a palla per spazzarlo via, come è successo a Dominic Thi-em, l’ultimo che lo aveva battuto sul ‘rosso’ (a Roma lo scorso anno).Federer si è tolto di mezzo, lascian-do tutto il palcoscenico tennistico al rivale. Il primo posto in classifica in realtà non gli interessa. Gli ha fatto piacere riassaporare il gusto della vetta in febbraio perché risalirci non gli costava granché. L’occasione di Rotterdam, nel momento in cui Nadal riposava, convalescente, era troppo ghiotta per farsela sfuggire. Ora gli sarebbe bastato non saltare a piè pari tutta la stagione dei tornei sulla ter-ra rossa per tornare al primo posto. Aveva ‘zero punti’ del 2017 da difen-

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dere. Avrebbe ampiamente scavalcato il rivale anche senza batterlo: gli ba-stavano dei buoni piazzamenti. Ma Roger, inserito dalla rivista Time tra i 100 uomini più influenti del pianeta con il supporto di una pero-razione di Bill Gates, l’uomo più ricco del mondo, ha preferito dedicarsi alla sua Fondazione. E mentre Rafa in-contrava il principe Alberto di Mo-naco, lui incontrava Edgar Lungu, il presidente dello Zambia, paese del Sud dell’Africa dove investirà per svi-luppare una buona istruzione di base per i bambini. Con la consapevolezza che dopo Parigi, quando il circuito si sposterà sull’erba, troverà tutto come prima. Lui e Rafa, soli al comando. Gli altri dietro, molto staccati, con poca fiducia, non ancora pronti a sostenere scontri a quel livello. Perché questo è il problema di fondo. Federer e Nadal, insieme a Djokovic e Murray, hanno innalzato l’asticella del tennis a livelli pazzeschi. Si sono pungolati l’un l’altro e, come Bubka nel salto con l’asta, hanno elevato il livello della competizione oltre ogni record precedente. Prima il giovane Rafa in canottiera ha messo in crisi Roger. Poi

si è sentito incalzare dall’ambizioso e infallibile Nole. Il quale a sua volta ha stimolato Andy Murray a dimostrare che anche lui avrebbe potuto diven-tare il n.1. In mezzo a loro, mina va-gante, Stan Wawrinka, un quinto uomo ben consapevole di che razza di tennis sarebbe stato necessario per battere quei quattro. Per costruirsi interpreti di quel tennis mozzafiato questi feno-meni hanno impiegato anni. Ora che Djokovic, Murray e Wawrinka si sono eclissati, contemporaneamen-te e all’improvviso, dietro quei due si è aperto un baratro. Difficilissimo da colmare anche solo per il fatto che so-no rare le occasioni per misurarsi con quel livello di difficoltà. Quando uno scende in campo contro Nadal sulla terra, quella palla che arriva ruotando su se stessa a una velocità che non ha paragoni al mondo, ha anche una pa-rabola in volo e un rimbalzo comple-tamente diversi da quelli di tutti gli altri. E anche se sei Thiem o Zverev, Dimitrov o Nishikori, impieghi un po’ di giochi prima di capirci qualcosa. E a quel punto il treno è già passato. Anzi ti è passato sopra. E sta telefo-nando per prenotare il campo per il prossimo allenamento. E tu puoi cominciare a sudare chieden-doti come farai a difenderti dal back di rovescio incrociato stretto di Roger sull’erba di Halle o di Wimbledon...

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DI ANDREA NIZZERO

FOTO GETTY IMAGES

A poche settimane dallo scocca-re dei suoi 32 anni, dopo mesi di salute incerta e di consue-te chiacchiere sul suo futuro,

Rafael Nadal sembra più distante che mai dal mollare la presa sulla superfi-cie che è ancora sua come non è stata di nessuno mai. Questo Nadal, che era stato un punto di domanda dall’ottobre scorso fino al week-end di Coppa Davis di due settimane fa, sembra essere pri-vo di rivali sul rosso come nemmeno nei suoi anni di straripante gioventù. I trentasei set vinti consecutivamente sul rosso a partire dagli Internazionali BNL d’Italia dello scorso anno, quando Dominic Thiem lo batté e si illuse di poter rappresentare un serio ostacolo per questo strepitoso ‘scherzo della na-tura’, rappresentano la striscia di par-ziali vinti più lunga della sua carriera; di più, sono la cifra del suo rinnovato dominio, un dominio che nel corso de-gli anni solo Djokovic è realmente riu-scito a scalfire (a quale prezzo, ancora non si sa davvero).

ImplacabileA dar da pensare è anche il fatto che, prima di Monte-Carlo, Rafa non con-cludesse un torneo sulle sue gambe dal Masters 1000 di Shanghai, dove fu sconfitto in finale da Federer. Dal ritiro nei quarti in Australia lo abbiamo rivi-sto solo a inizio aprile. Le due partite contro la Germania a Valencia gli han-no dato quelle due-conferme-due che gli servivano sulla sua condizione, e a Monte-Carlo è stato implacabile in mo-do clamoroso, persino per i suoi stan-dard. Solo Dimitrov è stato in grado di portargli via quattro giochi in un set, compiendo uno sforzo tale da farlo an-negare nel secondo parziale. Il povero

circuito mondiale

Perché per Nadalla terra è in discesaIl suo rovescio è inattaccabile (e sa fare male), il servizio è uno dei più adatti al gioco sul rosso, senza parlare del diritto. In determinate condizioni (secche e asciutte, come a Monte-Carlo) è inarrestabile

Grisha aveva iniziato la semifinale di sabato giocando qualcosa di molto si-mile al suo miglior tennis in carriera: dopo venti minuti, era sotto 0-3.L’inerzia è quella componente magica dello sport (e del tennis in particolare) che in inglese viene resa con il termine “momentum”, quella spinta misterio-sa che può capovolgere il risultato o l’andamento di una partita in qualsiasi situazione di punteggio. In una partita su sfondo rosso contro Rafa, l’inerzia sembra non esistere. O meglio, fluisce in una sola direzione. Giocare contro di lui su terra battuta deve assomiglia-re a una nuotata contro corrente in un fiume in piena: non importa l’impegno che ci metti, la determinazione con cui parti o la qualità delle tue bracciate, i risultati non possono che sembrarti temporanei ed effimeri.

Le armi invincibiliDopo la semifinale con Dimitrov, Rafa si è reso protagonista dell’episodio su

Rafael Nadal,32 anni da compiereil 3 giugno prossimo,è n.1 del mondo Atp;

sotto, con la undicesimacoppa vinta a Monte-Carlo

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circuito mondiale

cui sono già stati scritti milioni di ca-ratteri: “Ho solo scritto a Carlos che ave-vamo bisogno di prenotare un campo in fretta, tutto qua”, ha risposto Rafael Nadal a chi, sabato pomeriggio, gli ha chiesto cosa stesse facendo al cellula-re pochi secondi dopo il match-point vinto contro il bulgaro. “L’ho fatto un sacco di volte durante la mia carriera”, ha spiegato Rafa pensando di sminu-ire il fatto che stesse tornando ad al-lenarsi dopo una semifinale: “Volevo solo colpire qualche vincente di diritto che penso mi servirà per domani, tutto qua”. Il fatto è stato preso, giustamen-te, a paradigma di ciò che caratterizza una carriera e una forza di volontà so-vrumane come quelle di Rafa. Non illu-detevi, però: non basta. Perché Rafa è talento puro, al di là della tigna, del diritto, delle gambe e dell’in-tensità. Come non ha mancato di far notare Craig O’Shaughnessy, il tecnico australiano assoldato dall’Atp per di-vulgare e rendere accessibili gli aspetti più complessi del tennis professionisti-co, contro Kei Nishikori in finale Rafa è stato capace di colpire 87 rovesci nello scambio e sbagliarne appena cinque. Su terra battuta, contro un avversario che aveva palesemente scelto di attaccare il lato destro di Rafa, sbagliare un rove-scio su dodici sarebbe già un risultato incredibile. Aggiungeteci la disarman-te semplicità con cui Nadal ha sparato vincenti bimani (per tutta la settimana, a dire il vero) e avrete un’idea di quanto inesauribile sia il suo arsenale.L’altra arma al curaro a sua disposizio-ne, che spesso è stata scambiata per una debolezza, è il suo servizio: è sem-plicemente cucito addosso al suo gio-co, e gli permette di sfruttare tutte le sue qualità scoprendo al contempo le debolezze degli avversari. Mettendo in-sieme le statistiche e i giocatori dell’Era Open, su ogni superficie, Rafael Nadal è il giocatore con la più alta percentua-le di punti vinti sulla seconda palla. Ha vinto più di 13.500 punti sugli oltre 23.600 giocati in carriera: il 57,20 per cento. Lo insegue Federer con il 56,74. Sampras, per intenderci, è in 29a posi-zione. (fonte Atp).

Condizioni idealiLa settimana di gloria climatica che ha illuminato il Mediterraneo su cui si af-faccia la Costa Azzurra ha messo Rafa nel suo ecosistema perfetto: mare a due passi, aria calda e asciutta, matto-ne tritato di qualità molto simile a quel-la di Parigi. Al contrario di qualche leg-

genda popolare ancora in circolazione, Rafa adora queste condizioni e detesta quelle lente e umide: col sole la sua pal-la gira, rimbalza e in generale fa male molto di più. Il suo trionfo lo allontana sempre di più dal resto dell’umanità: è stato il titolo numero 11 a Monte-Carlo (prima di lui, tre vittorie costituivano il record dell’Era Open), il 31esimo Ma-sters 1000 (supera Djokovic a 30), il 54esimo sulla terra battuta (Vilas, se-condo di sempre, è fermo a 49). Dopo un torneo letteralmente abba-gliante, è pressoché impossibile asse-gnare il ruolo di rivale di questo au-tentico fenomeno, perlomeno per le prossime sei settimane. Il giocatore più forte di tutti i tempi su terra battuta (senza che ci sia uno straccio di dub-bio in merito) sembra non avere reali avversari e sembra ancora possedere quella umile tranquillità che da sempre sostiene e alimenta la sua forza. Domi-nic Thiem, reo di averlo battuto la scor-sa primavera, ha saggiato cosa vuol di-re essere temuti da Rafa: è stato spaz-zato via dal campo. “Quelle sono cose

che importano a voi [giornalisti], perché dovete scrivere chi è il favorito”, ha det-to Rafa durante il torneo. “Io devo solo giocare bene, vincere i match, essere un giocatore migliore ogni giorno, ogni set-timana, ogni mese, ogni anno”. Essere in grado di mettere davvero in pratica quelle parole, per 15 anni di carriera, è un altro dei motivi per cui costui è tutt’ora un dominatore assoluto, anche dopo aver vinto dieci Roland Garros e sedici Slam.Domenica Rafa era a Barcellona prima che tramontasse il sole. In Catalogna il n.11 potrebbe tornare a fare noti-zia, anche se Nishikori e Djokovic (in agguato in tabellone già prima delle semifinali) sognano uno sgambetto. Lo stesso fanno, o faranno, Del Potro, Zverev, Thiem: non manca chi, sulla carta, da qui a giugno potrà sfruttare una sua giornata storta, magari sot-to un po’ di pioggia. Ma finché il sole splende sopra la testa e negli di occhi di Rafa, il resto del mondo non potrà fare altro che seguire il numero 1 del mondo, fino a Parigi.

Il presidente Binaghial nuovo Piatti CenterSubito dopo l’inaugurazione ufficiale, il presidente della Fit Ange-lo Binaghi è andato a visitare il nuovo centro aperto da Riccardo Piatti a Bordighera. Evento che il coach comasco ha voluto cele-brare con queste parole sul suo profilo Facebook: “Di tutte le visite ricevute al Piatti Tennis Center, questa è una di quelle che mi ha fat-to più piacere. Il mio rapporto con la FIT va indietro di decenni, ho iniziato con loro e grazie a loro. Lavorando a volte insieme e a volte separatamente, l’obiettivo che abbiamo entrambi sempre avuto ci ha tenuto legati: cercare di tenere vivo e di migliorare il movimento del tennis in Italia. Per questo motivo, per Angelo Binaghi e per la FIT che rappresenta, le nostre porte saranno sempre aperte”.

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DI ALESSANDRO MASTROLUCA

La rivoluzione inizia un mattino di pioggia. Risveglia una citta-dina di mare, distesa come un vecchio addormentato. “Che sa-

rà mai?”, si chiedono i circa 100 spetta-tori sulle tribune del West Hants Club di Bournemouth quando alle 13.43 del 22 aprile 1968 John Clifton, un dilettante di Leeds cresciuto in Scozia, serve la ‘prima’ contro un professionista au-straliano, Owen Davidson. È iniziata l’e-ra Open. C’è stato in realtà un prologo a quel primo match fra un dilettante, che gioca per un rimborso spese stabilito, e un professionista che gioca per il prize money. Nei giorni precedenti, infatti, si sono giocati gli incontri di qualificazio-ne. Partecipa anche JPR Williams, che sarebbe diventato uno dei grandi rug-bisti del Galles, che non accetta le 20 sterline di rimborso per paura di non poter più praticare lo sport che sente come suo e che allora è ancora profon-damente legato al dilettantismo.

Due circuiti principaliIl mondo dei professionisti, all’epo-ca, non è un insieme unitario. Esi-stono due circuiti principali, il World Championship Tennis, dove brillano gli Handsom Eight, e la National Ten-nis League che ha sotto contratto tra gli altri Rod Laver, Roy Emerson, Ken Rosewall, Pancho Gonzales. Ma ci so-no anche giocatori indipendenti. Tutti possono, in teoria, partecipare a quel primo torneo open, il British Hard Court Championships che, a dispetto del nome, si gioca sulla terra battuta. Ma i tennisti del WCT non vi prendono parte. Disertano anche le stelle del ten-nis femminile, Billie Jean King, Rosie Casals, Ann Jones, e Françoise Durr, perché le 300 sterline che spettano al-la vincitrice rappresentano un premio troppo basso, soprattutto se parago-nato alle mille in palio per il vincitore del torneo maschile. Clifton vincerà il primo punto, ma perderà quella pri-

Sopra, i due vincitori del primo torneo Open della storia, Ken Rosewall e Virginia Wade;Sotto, da sinistra, Laver e Cox, anche loro protagonisti al torneo di Bournemouth

atp e wtaterza pagina

50 anni fa, il primo openIl 22 aprile 1968 si giocò il primo match dei British Championships a Bournemouth, 1° torneo dotato di montepremi e aperto a dilettanti e professionisti. Vinsero Rosewall e la Wade, si aprì un’era...

ma, storica partita. Per molti, il tennis non diventa davvero Open fino al ter-zo giorno del torneo. Mark Cox, bion-do, educato, laureato a Cambridge, è il miglior dilettante di Gran Bretagna. La sfida contro Pancho Gonzales, che pure ha 15 anni di più, sembra proibi-tiva. Invece Cox stravolge i pronostici e vince 6-3 al quinto. È il primo dilet-tante a battere un professionista.

La prima volta“Qualcuno di noi Pro doveva perdere una prima volta da un dilettante - com-menta Gonzales - quindi potevo essere anche io quel qualcuno”. I professioni-sti sono ormai abituati a sfidarsi fra di loro, al meglio dei tre set. Non cono-scono lo stile di quei nuovi avversari, e la lunga distanza li svantaggia. La pressione su di loro è più alta, c’è in gioco la reputazione oltre ai guadagni in quel momento. Cox batte anche Roy Emerson ma viene dominato in semifi-

nale da Rod Laver, che si gioca il titolo contro Ken Rosewall. “Phew, ho pensato” scrive nella sua au-tobiografia, “ne abbiamo avuto abba-stanza di questa follia, alla fine tutto è tornato come prima”. Rocket gioca be-ne, cerca le righe, ma il gioco di Rose-wall è perfetto per la terra. Laver vin-ce il primo set, Rosewall rimonta poi la pioggia ferma tutto sul 3-0 in suo favore nel terzo. Vincerà 3-6 6-2 6-0 6-3. Virginia Wade batte Winnie Shaw e conquista il titolo femminile. Il torneo è un successo. Per gran parte della set-timana sul Centrale non si trova posto, gli incassi triplicano rispetto ai nove anni precedenti in cui il torneo era ri-servato ai soli dilettanti. Il presidente della federazione britannica, la LTA, Derek Hardwick, che ha molto spinto perché si arrivasse alla rivoluzione open, gongola. “Da questo momento - dice con in mano una coppa di cham-pagne - non si tornerà più indietro”.

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Tathiana Garbin al di là del risultato trova motivi di sod-disfazione al termine dei due giorni di play-off contro il

Belgio a Valletta Cambiaso. “A inizio stagione il nostro obiettivo era la sal-vezza, l’abbiamo raggiunta firmando un’impresa straordinaria a Chieti con la Spagna - ricorda la capitana azzur-ra -. Dal fine settimana di Genova io in ogni caso ho raccolto impressioni po-sitive. Il gruppo è molto unito ed è in crescita. Lo stesso doppio formato da Jasmine Paolini e Deborah Chiesa mi ha soddisfatto, ha giocato una grande partita contro una coppia forte come Flipkens/Mertens. Poi il secondo set splendido giocato da Jasmine contro la stessa Mertens, nella prima giorna-ta. Insomma i motivi di soddisfazione non mancano anche se abbiamo per-so il play-off”.

La riforma di agostoUna sconfitta che potrebbe non pregiu-dicare la promozione al World Group di Fed Cup, però, visto che in agosto po-trebbe essere deciso l’allargamento del tabellone. “Fino ad agosto non sapremo nulla, quindi a oggi noi siamo nel se-condo gruppo - aggiunge Garbin -. Una cosa mi sento di dire però: qualcosa bisogna fare per allargare il draw, per-ché non ha senso che al primo turno si sia costretti a giocare una sfida per la salvezza contro la Spagna della Mu-guruza e della Suarez ad esempio. Ci sono altre squadre che meritano il pri-mo gruppo e in qualche modo bisogna evitare situazioni come quella di Chie-ti”, sottolinea il capitano, chiamato poi a pronunciarsi sulle prospettive future della nazionale in rosa a prescindere dalla sconfitta con il Belgio. “Questo gruppo di ragazze sta crescendo tanto, anche perché sta compiendo scelte im-portanti in questo senso”.

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Garbin: “Il nostrogruppo è in crescita”“I motivi di soddisfazione non mancano anche se abbiamo perso il play-off”, parola del capitano azzurro. L’affiatamento in doppio e le buone prestazioni delle più giovani fanno ben sperare. E con la possibile riforma della coppa...

La squadra azzurra in conferenza stampa: “Segnali positivi anche nella sconfitta”,ha detto il capitano Tathiana Garbin; sotto, Jasmine Paolini, in azzurro, stringela mano alla belga Elise Mertens, n.17 Wta, a Genova (foto Costantini)

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I percorsi delle azzurrine“La Paolini - spiega Tathiana Garbin - da un anno fa una programmazione dav-vero audace, andando a cercare match contro giocatrici importanti piuttosto che tentare di racimolare punti più faci-li per la classifica mondiale. Sta inizian-do a fare la stessa scelta anche Deborah Chiesa. Spero che un giorno in Italia si torni a organizzare un torneo del circu-ito Wta in modo da offrire una chance in più di frequentare il tennis mondia-le di livello alto alle nostre ragazze. Il gruppo rimane questo di Genova, an-che se ci sono tante altre giovani emer-genti. Il mio personale impegno, così come quello degli altri tecnici federa-li, è quello di cementare il gruppo e di aiutare le ragazze anche nei tornei, do-ve possono così essere seguite da uno staff. E a questo proposito, anche in ottica doppio di Fed Cup, io invito sem-pre le nostre tenniste a giocare questa specialità nei tornei, perché a volte non si riesce a entrare nei tabelloni di sin-golare e il doppio è una buona opportu-nità per giocare incontri comunque im-portanti. E guardando avanti - conclude Tathiana - Jasmine e Deborah possono formare una grande coppia di doppio, ne sono sicura”.

L’orgoglio di SaraE poi, sempre in ottica di presente e futuro azzurro, c’è sempre Sara Erra-ni (nella foto sotto). Che a Genova è stata premiata con il “Fed Cup Commit-ment Award” prima del match di dome-nica. La romagnola dimostra sempre grande attaccamento alla Nazionale nonostante il momento di difficoltà. “Per me la maglia azzurra è sempre stata importante, giocare in Nazionale è un grande orgoglio. Anche in questa sfida contro il Belgio ho dato tutto, pur non essendo riuscita a fare partita. Ma giocare bene non dipende solo dalla volontà. Dipende dalla situazione, dal momento e, ripeto, per me questo è un momento difficile. Ho bisogno di sere-nità - conclude Sara - per poter tornare a giocare bene”.

La Repubblica Ceca c’è sempre,ma gli Stati Uniti cercano il bisSaranno Repubblica Ceca e Stati Uniti a contendersi la Fed Cup 2018: si giocherà il 10 e l’11 novembre in Europa. Entrambe le semifinali si sono decise già dopo i singolari. A Stoc-carda il punto decisivo per il team guidato da Petr Pala lo ha conquistato Petra Kvitova (nella foto sopra abbraccia proprio il capitano), numero 10 del ranking mondiale, che ha firmato il suo 30° successo in singolo con la maglia della nazionale della Repubblica Ceca superando con un doppio 6-2 Angelique Kerber, n.12 Wta. In precedenza la Germania era tornata a sperare grazie a Julia Goerges: la tedesca, numero 11 Wta, con una prestazione maiuscola soprattutto al servizio), aveva liquidato per 6-4 6-2, in appena 55 minuti, Karolina Pliskova, numero 6 Wta.

Campionesse in carica - Nell’altra sfida, ad Aix-en-Provence, le campionesse in carica degli Stati Uniti si sono imposte sempre per 3-1 sulle padrone di casa della Francia. Nel primo singolare della seconda giornata la regina degli ultimi Us Open Sloane Stephens, in questo avvio di stagione entrata per la prima volta nella top Ten (è numero 9 Wta), ha letteralmente “asfaltato” per 6-2 6-0 Kristina Mladenovic, numero 20 Wta. A completare l’opera è stata Madison Keys, numero 13 Wta, chiamata in extremis a sostituire CoCo Vandeweghe, numero 16 del ranking mondiale - quest’ultima un po’ deludente sabato quando si era fatta rimontare dalla Mladenovic nel match che avrebbe potuto regalare il doppio vantaggio al team Usa.

Il tabellino delle semifinaliGermania: Julia Goerges, Angelique Kerber, Anna-Lena Groenefeld, Tatjana Maria; capitano Jens Gerlach.Repubblica Ceca: Karolina Pliskova, Petra Kvitova, Barbora Strycova, Katerina Siniakova; capitano Petr Pala.

Sabato: Kvitova (CZE) b. Goerges (GER) 6-3 6-2, Pliskova (CZE) b. Kerber (GER) 7-5 6-3.Domenica: Goerges (GER) b. Pliskova (CZE) 6-4 6-2, Kvitova (CZE) b. Kerber (GER) 6-2 6-2, Siniakova/Strycova (CZE) b. Groenefeld/Maria (GER) 7-5 rit.

Francia: Kristina Mladenovic, Pauline Parmentier, Amandine Hesse; capitano Yannick Noah.Stati Uniti: Madison Keys, Sloane Stephens, CoCo Vandeweghe, Bethanie Mattek-Sands; capitano Kathy Rinaldi.

Sabato: Stephens (USA) b. Parmentier (FRA) 7-6(3) 7-5, Mladenovic (FRA) b. Vandeweghe (USA) 1-6 6-3 6-2Domenica: Stephens (USA) b. Mladenovic (FRA) 6-2 6-0, Keys (USA) b. Parmentier (FRA) 7-6(4) 6-4, Mladenovic/Hesse (FRA) b. Mattek-Sands/Vandeweghe (USA) 6-4 3-6 10/6.

Petra Kvitovaabbraccia

il capitanoceco Petr Pala

dopo il successonella semifinale

di Fed Cup ai dannidella Germania

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DI ALESSANDRO NIZEGORODCEW

FOTO GETTY IMAGES

Tennis brillante, piedi den-tro al campo e un timing eccezionale. Il movimento ungherese punta con deci-

sione sul talento cristallino di Mate Valkusz e Zsombor Piros. Entrambi dominatori del ranking giovanile, sono pronti a stupire anche nei pia-ni alti del circuito Atp. Fisicamente sono ancora acerbi, ma la crescita dei due ragazzi magiari lascia intra-vedere spiragli per un’importante e proficua carriera. “Valkusz e Piros sono tennisti molto simili - racconta il tecnico Fit Mosè Navarra, che li ha visti crescere in questi anni nel cir-cuito under 18 -; puntano sul talento e sul timing non possedendo un fisi-co straordinario. Spingono entrambi con il dritto, ma il loro colpo natu-rale è certamente il rovescio. Gioca-no vicino al campo, la palla scorre e, nel complesso, possiedono un tennis completo e brillante. Al momento il deficit è nel fisico, hanno poca po-tenza, anche se i piedi sono piutto-sto rapidi e coprono bene il campo. Valkusz è probabilmente quello un po’ più potente, ma entrambi posso-no fare una bella carriera”.

Valkusz, l’ammazza-Next GenMate Valkusz nasce a Budapest il 13 agosto 1998. La carriera giovanile è sfavillante e, seppur senza acuti stra-ordinari negli Slam, riesce ad arriva-re al numero 1 del ranking mondiale under 18 superando spesso e volen-tieri Next Gen del calibro di Denis Shapovalov, Alex De Minaur, Casper Ruud, Felix Auger-Aliassime e Miomir Kecmanovic lasciando loro le bricio-le. “Il mio idolo è Roger Federer – ha raccontato Valkusz - ma ho sempre ri-

atp e wtafocus next gen

Valkusz e Piros,“gemellini” ungheresiSguardo pulito, tennis brillante, piedi dentro al campo e un timing eccezionale. Mate e Zsombor sono la coppia su cui l’Ungheria del tennis punta forte per il rilancio. Entrambi sono ancora acerbi fisicamente, ma...

trovato la fonte d’ispirazione in David Ferrer. La differenza fra circuito gio-vanile e professionistico? Credo che la risposta sia riconducibile alla parte atletica. Ho ricevuto tante offerte dal mondo del College NCAA per poter

Mate Valkusz,19 anni, nato a

Budapest, oggi è n.610 Atp

entrare gradualmente nel mondo Atp, ma ho preferito non perdere tempo”. Valkusz è attualmente al numero 610 del mondo (best ranking) e nel 2018 ha conquistato il suo primo Itf da pro-fessionista sulla terra rossa croata di

Zsombor Piros,18 anni, anche lui di

Budapest, oggiè n.453 Atp

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focus next gen

HASHTAG #NEXTGEN

Marc Polmans su Instagram“fugge” dall’Escape Room

Durante l’ultimo incontro dell’Atp University a Miami, Marc Polmans (primo a sini-stra) e altri giocatori si sono dilettati in una ‘Escape Room’. Missione compiuta ma, come ammette Polmans stesso, senza un suo gran contributo...

Barrios Vera, sulle ormedi Massu e GonzalezProsegue l’ottimo periodo di forma di Marcelo Tomas Barrios Ve-ra. Il tennista cileno, classe 1997, ha conquistato il suo secondo titolo stagionale Itf sulla terra di Orange Park (Florida). Barrios Vera si è preso il lusso di superare in finale lo statunitense Noah Rubin con il netto punteggio di 6-3 6-4. Si tratta complessiva-mente della quinta finale futures della stagione (2 vinte, 3 perse). Grazie a questi risultati Barrios Vera, ex numero 5 al mondo un-der 18, entrerà tra i top-300 del ranking Atp e nella Race addi-rittura tra i top-200 palesando uno stato di forma straordinario e una crescita tecnica interessante. (al.ni.)

Porec. Pochi giorni fa, durante le qua-lificazioni dell’Atp casalingo di Buda-pest, ha severamente impegnato nel primo set il Top 100 italiano Marco Cecchinato.

Piros, dominatore juniorNato a Budapest il 13 ottobre 1999, Zsombor Piros inizia a giocare a ten-nis a 5 anni grazie a papà Attila e a co-ach Gyorgy Balazs (ex Top 500 Atp e fratello del più noto Attila). Nel 2015 conquista a Milano il Torneo Avveni-re, una sorta di campionato mondia-le under 16, ripetendosi anche nella categoria superiore nel 2017 grazie ai successi agli Australian Open e agli Europei. Nel ranking Atp Piros è al nu-mero 453 che equivale al best ranking. “Ho giocato contro Zsombor nelle ca-tegorie giovanili - ricorda l’azzurro Jacopo Berrettini - e tennisticamente ha sempre giocato in maniera impres-sionante. Il timing sul rovescio, in particolare, era eccezionale. È sempre stato un po’ piccolino fisicamente, ma i risultati che sta ottenendo mi confer-mano le buone impressioni di un paio di anni fa”. Alessandro Giannessi ha appena affrontato e battuto Piros nel challenger di Barletta. “La sua palla, soprattutto sulla terra, non fa ancora abbastanza male - spiega lo spezzino - ma è molto completo e complessiva-mente si può dire che giochi davvero bene a tennis”.

“Next Ungheria” anche in rosaL’Ungheria è pronta a fare la voce grossa anche nel circuito femminile. Fanny Stollar e Dalma Galfi, entrambe 19enni, stanno crescendo a vista d’oc-chio e iniziano a essere competitive anche nei tornei Wta. A livello junior hanno conquistato insieme il titolo di Wimbledon 2015. Dalma Galfi, nata a Veszprem il 13 agosto 1998, è stata leader del ranking Itf under 18 e van-ta il successo agli Us Open 2015. Nel circus professionistico vanta 7 titoli Itf e attualmente è al numero 270, ma nel mese di giugno dello scorso an-no era già arrivata a ridosso delle Top 100. Fanny Stollar, nata a Budapest il 12 novembre 1998, è arrivata al nu-mero 7 della classifica giovanile. Oggi al numero 216 Wta e vincitrice di un titolo Itf in carriera, ha recentemente brillato nel Premier di Charleston, nel quale ha raggiunto gli ottavi di finale battendo Johanna Konta e arrenden-dosi solamente alla futura vincitrice del torneo Kiki Bertens.

Challenger, Opelkain “semi” a SarasotaBuon risultato per il gigante Reilly Opelka sulla terra verde di Sarasota. Nel ricco challenger della Florida ($100.000), lo statu-nitense ha superato Miomir Kecmanovic, Blaz Rola e Guillherme Clezar prima di doversi ritirare per un problema fisico, in semifi-nale, contro Facundo Bagnis. Buon torneo anche per i classe 1998 Jay Clarke (Gbr) e Stefan Kozlov (Usa), giunti sino ai quarti di finale. Nel challenger su terra battuta di Tunisi quarti di finale raggiunti da Corentin Moutet, stoppato dal nostro Thomas Fab-biano. Il giovane francese ha proseguito la sua buona settimana superando le qualificazioni nell’Atp 500 di Barcellona. (al.ni.)

Tsitsipas vince il derby Next Gen a Monte-CarloIl Masters 1000 di Monte-Carlo ha visto in scena un derby tutto Next Gen di grande interesse. Da una parte Stefanos Tsitsipas, già bravo a superare nelle qualificazioni il bosniaco Basic; dall’altra il canadese Denis Shapovalov. In una sfida tra splendidi rovesci a una mano ha avuto la meglio il classe 1998 greco, che si è imposto con il punteggio di 6-3 6-4. Tsitsipas è stato eliminato al 2° turno, ma non senza lottare, da David Goffin, per 7-6 7-5. Tra i Next Gen ha superato il primo ostacolo anche Andrey Rublev (7-6 2-6 7-5 su Haase) prima di arrendersi per 5-7 7-5 7-5, dopo una vera e propria maratona, a Dominic Thiem. (al.ni.)

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i numeri della settimana

I primi 20 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Rafael Nadal (ESP) 87702 Roger Federer (SUI) 86703 Alexander Zverev (GER) 51954 Marin Cilic (CRO) 49855 Grigor Dimitrov (BUL) 49506 Juan Martin del Potro (ARG) 44707 Dominic Thiem (AUT) 37558 Kevin Anderson (RSA) 33909 John Isner (USA) 3125

10 David Goffin (BEL) 293011 Pablo Carreno Busta (ESP) 230512 Novak Djokovic (SRB) 222013 Sam Querrey (USA) 222014 Lucas Pouille (FRA) 220015 Roberto Bautista Agut (ESP) 217516 Jack Sock (USA) 215517 Diego Schwartzman (ARG) 213018 Tomas Berdych (CZE) 206019 Hyeon Chung (KOR) 189720 Fabio Fognini (ITA) 1840

I primi 20 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 20 Fabio Fognini 18402 55 Andreas Seppi 9513 66 Paolo Lorenzi 8154 92 Marco Cecchinato 6645 99 Thomas Fabbiano 6116 104 Matteo Berrettini 5777 108 Stefano Travaglia 5158 155 Simone Bolelli 3739 159 Lorenzo Sonego 352

10 162 Alessandro Giannessi 34111 183 Stefano Napolitano 30812 196 Salvatore Caruso 29413 234 Andrea Arnaboldi 24114 244 Lorenzo Giustino 22015 254 Matteo Donati 204

16 267 Matteo Viola 19217 301 Andrea Basso 16218 316 Federico Gaio 15219 321 Luca Vanni 14720 328 Andrea Pellegrino 142

Le prime 20 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Simona Halep (ROU) 81402 Caroline Wozniacki (DEN) 67903 Garbine Muguruza (ESP) 60654 Elina Svitolina (UKR) 56305 Jelena Ostapenko (LAT) 53076 Karolina Pliskova (CZE) 47307 Caroline Garcia (FRA) 46158 Venus Williams (USA) 42769 Sloane Stephens (USA) 3938

10 Petra Kvitova (CZE) 327111 Julia Goerges (GER) 298012 Angelique Kerber (GER) 297113 Madison Keys (USA) 272214 Daria Kasatkina (RUS) 257015 Anastasija Sevastova (LAT) 254516 Coco Vandeweghe (USA) 2488 17 Elise Mertens (BEL) 2420 18 Magdalena Rybarikova (SVK) 235019 Ashleigh Barty (AUS) 231820 Kristina Mladenovic (FRA) 2280

Le prime 20 italiane del ranking WtaPos. Rank. Nome Punti

1 58 Camila Giorgi 9862 93 Sara Errani 7153 144 Jasmine Paolini 4084 159 Francesca Schiavone 3815 169 Roberta Vinci 3596 171 Deborah Chiesa 3577 205 Martina Trevisan 2718 216 Georgia Brescia 2579 251 Jessica Pieri 214

10 257 Giulia Gatto-Monticone 20711 278 Cristiana Ferrando 18512 287 Camilla Rosatello 17413 288 Anastasia Grymalska 17214 303 Stefania Rubini 15315 327 Martina Di Giuseppe 137

16 356 Martina Caregaro 11817 369 Gaia Sanesi 11118 371 Federica Di Sarra 10819 431 Alice Matteucci 8220 456 Lucrezia Stefanini 75

Rafa e quei 36 set di fila

DI GIORGIO SPALLUTO - FOTO GETTY IMAGES

36 i set vinti consecutivamenteda Rafael Nadal (nella foto) sulla terra. Il maiorchino ha battuto il suo primato precedente di 32, che fece registrare tra Madrid 2010 e la semifinale di Monte-Carlo del 2011. In nessuno di questi 36 setha ceduto più di 4 game.

2 il numero medio di game persi a setda Rafael Nadal sulla terra nel corsodei 36 set vinti di fila.

4 le finali Masters 1000 perseda Kei Nishikori, senza aver ancora conquistato il suo primo alloro.Solo Evgeny Kafelnikov ha disputatopiù finali senza essersi mai aggiudicatoun Masters 1000 rispetto al giapponese.

25 i tornei vinti da Rafael Nadalsenza aver perso alcun set. Ben 24di essi li ha conquistati sulla terra battuta.Il n.1 al mondo ha vinto ben 5 edizionidel torneo di Monte-Carlo senza cederealcun parziale lungo il suo cammino.

500 le vittorie in carriera conquistate da Richard Gasquet, il primo francesea tagliare questo traguardo. Gasquet,che vinse il suo primo match a Monte-Carlo nel 2002, precede in patria campionidel calibro di Yannick Noah (476 successi) Fabrice Santoro (470), Gilles Simon (432) e Jo-Wilfried Tsonga (430).

I PRIMI 16 DELLA RACE TO MILANPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Alexander Zverev (GER) 12852 Taylor Fritz (USA) 4863 Andrey Rublev (RUS) 4404 Frances Tiafoe (USA) 4335 Alex de Minaur (AUS) 3706 Denis Shapovalov (CAN) 3257 Stefanos Tsitsipas (GRE) 2298 Marc Polmans (AUS) 198

Pos. Nome (nazionalità) Punti9 Michael Mmoh (USA) 163

10 Reilly Opelka (USA) 15211 Hubert Hurkacz (POL) 14012 Casper Ruud (NOR) 13313 Miomir Kecmanovic (SRB) 10914 Corentin Moutet (FRA) 10515 Gian Marco Moroni (ITA) 9916 Lloyd Harris (RSA) 98

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Tutto il giorno in campo

Barcellona, Stoccarda, Istanbul, Monaco di Baviera, Praga. La lista dei tornei che verranno trasmessi da giovedì 26 aprile

a martedì primo maggio è lunga così. Tanto che il palinsesto si deve divi-dere tra dirette (nella fascia diurna) e differite (concentrate alla mattina e alla sera). Intanto questo week-end vedrà protagonisti due eventi “ros-si” nelle loro rispettive fasi calde. Si tratta dell’Atp 500 di Barcellona e del Wta Premier di Stoccarda.Poi il testimone se lo prenderà Mo-naco di Baviera (Germania), per i ma-schi, e Praga (Repubblica Ceca), per le ragazze. Ma il circuito Atp, lan-ciato verso il clou della terra rossa (Internazionali BNL d’Italia e Roland Garros), vivrà la prossima settimana anche del torneo di Istanbul. Sugli schermi dalle 18.00 in poi.

il tennis in tv

Domenica: finali live, Stoccarda alle 13.30 e Barcellona alle 16.00Giovedì 26

00:30 - ATP 500 Barcellona (replica)02:30 - WTA Stoccarda (replica)04:30 - ATP 500 Barcellona (replica)06:30 - WTA Stoccarda (replica)08:30 - Regionando08:45 - ATP 500 Barcellona (replica)10:30 - Magazine ATP11:00 - LIVE ATP 500 Barcellona12:30 - LIVE ATP 500 Barcellona14:15 - Supertennis Today14:30 - LIVE ATP 500 Barcellona 16:25 - Supertennis Today 16:30 - LIVE ATP 500 Barcellona18:30 - LIVE WTA Stoccarda 20:15 - Supertennis Today20:30 - LIVE WTA Stoccarda 22:30 - WTA Stoccarda (differita)

Venerdì 2700:30 - ATP 500 Barcellona (replica) 02:30 - WTA Istanbul (differita) 04:30 - ATP 500 Barcellona (replica)06:30 - WTA Stoccarda (replica)08:00 - ATP 500 Barcellona (replica)09:45 - WTA Stoccarda (replica) 11:30 - LIVE WTA Istanbul12:30 - LIVE ATP 500 Barcellona14:15 - Supertennis Today14:30 - LIVE ATP 500 Barcellona 16:25 - Supertennis Today 16:30 - LIVE ATP 500 Barcellona18:30 - LIVE WTA Stoccarda 20:15 - Supertennis Today20:30 - LIVE WTA Stoccarda 22:30 - ATP 500 Barcellona (differita)

Sabato 2800:30 - WTA Stoccarda (differita)02:15 - WTA Stoccarda (differita)04:00 - WTA Istanbul (differita)05:45 - WTA Istanbul (differita)07:30 - WTA Istanbul (differita)09:15 - ATP 500 Barcellona (replica)11:00 - WTA Stoccarda (replica)13:00 - Tennis Parade 13:15 - Supertennis Today13:30 - LIVE ATP 500 Barcellona 15:30 - Supertennis Today 16:00 - LIVE ATP 500 Barcellona18:00 - Supertennis Today18:30 - LIVE WTA Stoccarda 20:15 - Supertennis Today 20:30 - WTA Stoccarda (differita)22:30 - ATP 500 Barcellona (replica)

Domenica 2900:30 - WTA Istanbul (differita)02:15 - Tennis Confidential 02:45 - WTA Istanbul (differita)04:30 - WTA Stoccarda (replica)06:15 - ATP 500 Barcellona (replica)08:00 - WTA Istanbul (replica)09:45 - WTA Stoccarda (replica)11:30 - ATP 500 Barcellona (replica) 13:15 - Supertennis Today13:30 - LIVE WTA Stoccarda Finale 15:30 - Supertennis Today 16:00 - LIVE ATP 500 Barcellona Finale18:00 - Supertennis Today 18:15 - WTA Istanbul (differita) 20:15 - Tennis Parade20:30 - WTA Stoccarda Finale (replica) 22:30 - Tennis Confidential 23:00 - ATP Barcellona Finale (replica)

Lunedì 3001:00 - ATP 500 Barcellona (replica)03:00 - WTA Stoccarda (replica)04:30 - WTA Istanbul Finale (replica)06:30 - WTA Stoccarda Finale (replica)08:30 - ATP 500 Barcellona Finale (replica)10:30 - Tennis Confidential11:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera13:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera 13:45 - Tennis Parade 15:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera16:45 - News 17:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera18:00 - LIVE ATP Istanbul 19:55 - News 20:00 - Kinder + Sport Palermo 20:15 - ATP Istanbul (differita)22:00 - ATP Istanbul (differita)

Martedì 100:00 - Tennis Confidential 00:30 - ATP Istanbul (differita) 03:00 - ATP 500 Barcellona Finale (replica)05:00 - ATP 250 Monaco di Baviera (replica)07:00 - ATP 250 Monaco di Baviera (replica)09:00 - WTA Stoccarda Finale (replica) 11:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera13:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera 13:45 - Kinder + Sport Palermo 15:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera16:45 - News 17:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera18:00 - LIVE ATP Istanbul20:00 - Regionando20:15 - ATP Istanbul (differita)22:00 - ATP Istanbul (differita)

Mercoledì 200:00 - ATP Istanbul (differita) 02:00 - ATP 250 Monaco di Baviera (replica)03:45 - ATP 250 Monaco di Baviera (replica)05:30 - ATP 250 Monaco di Baviera (replica)07:15 - ATP 250 Istanbul (replica) 09:00 - ATP 250 Monaco di Baviera (replica)10:45 - Kinder + Sport Palermo 11:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera13:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera 13:45 - Regionando 15:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera16:45 - News 17:00 - LIVE ATP Monaco di Baviera18:00 - LIVE ATP Istanbul19:55 - News20:00 - ATP Istanbul (differita) 21:45 - Tennis Parade22:00 - WTA Praga (differita)

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

Tennis ConfidentialLe storie più belleIn questa alta marea di tornei, di match in diretta e partite in differita che imprezio-sisce il palinsesto settimanale di SuperTen-nis, ci sarà spazio anche per molto altro. A partire dalle notizie e dagli approfondi-menti, ovviamente, grazie alle fasce quo-tidiane di news garantite da SuperTennis Today, vale a dire dagli studi di continuità e collegamento che fanno da raccordo tra una partita e l’altra. Ma grande rilievo nella programmazione set-timanale ce l’hanno anche i format, come Re-gionando che torna con la seconda puntata (martedì alle 20.00). O come Tennis Parade, per rivivere il meglio della settimana (merco-ledì alle 20.45). E poi spazio al Magazine Atp (giovedì alle 10.30) e alla novità Tennis Confidential (domenica alle 22.30), per sco-prire con il direttore del canale Piero Valesio alcune delle storie più belle dei campioni-sim-bolo della storia del nostro sport.

Rafael Nadal

in campoa Barcellona

(Getty Images)

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Da Verona a Napoli,tutti i pass per RomaProseguono gli Open regionali che portano agli Internazionali BNL d’Italia. In Veneto successo per Nicolò Turchetti, in Abruzzo trionfano due padroni di casa. E a Napoli, in doppio, si rivedono Cipolla e Starace...

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Manca molto meno di un mese all’inizio degli In-ternazionali BNL d’Italia. Ma la 75a edizione è già

cominciata da un pezzo. In tutta Ita-lia, da Nord a Sud, dove continuano a giocarsi gli Open BNL che garantisco-no un binario di collegamento ad alta velocità verso il Foro Italico. Le varie tappe regionali si stanno concluden-do a ritmo intenso, dal Veneto alla Campania, passando per l’Abruzzo. Ma il calendario è ancora fittissimo, perché oltre alle tappe ancora in at-tesa di chiusura, in questi giorni si è anche cominciato a giocare sui campi della Capitale, al Ferratella Sporting Club (è questo l’ultimo dei tornei in agenda e si concluderà, insieme a tutta la manifestazione targata 2018, il 30 aprile prossimo). Vediamo come sta andando.

Veneto, doppiettaTurchetti... a sorpresaContro ogni pronostico il saronnese Nicolò Turchetti si è aggiudicato la tappa delle pre-qualificazioni Bnl di Verona, staccando il pass per gli In-ternazionali di Roma. Sul campo cen-trale dell’At Verona, gremito di spetta-tori, è andata in scena una bellissima finale nella quale il vincitore ha avuto la meglio su Marco Speronello con il punteggio di 3-6 6-3 6-3. In semifinale sono stati sconfitti i due favoriti per la vittoria finale Matteo Viola e Marco Bortolotti. Rispettato invece il prono-stico nel doppio dove Nicolò Turchet-ti e Marco Bortolotti, accreditati della prima testa di serie, hanno avuto la meglio su Speronello e Marfia per 10-3 nel tie-break decisivo del terzo set. Michele Poluzzi e la coppia Aldrovan-di/Righetti invece si sono aggiudica-ti il master di quarta categoria e in

Sopra, in azzurro, il vincitore di singolare e doppio nell’Open BNL di Verona, il lombardo Nicolò Turchetti; a destra, il suo compagno di specialità Marco Bortolotti (semifinalistain singolare). Sotto, la premiazione femminile nel torneo veneto al Green Garden Mestre

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compagnia del finalista del singolare Matteo Mattiazzi rappresenteranno il Veneto nelle finali di Roma.Alla premiazione sono intervenuti il presidente del Comitato Regionale Ve-neto Mariano Scotton, il consigliere re-gionale Edoardo Rossi, il delegato pro-vinciale Roberto Bagliardini e il presi-dente del circolo Alessandro Bonamici. In campo femminile invece è la 2.2 Anna Floris a conquistare il pass per le fasi finali al Foro Italico battendo in finale la 2.3 Angelica Moratelli sui campi del Green Garden di Mestre. Una finale che non si è nemmeno con-clusa visto che la Moratelli si è ritirata sul risultato di 7-5 2-0 in favore della Floris. Si sono fermate in semifinale Monica Cappelletti ed Enola Chiesa. Nel tabellone del doppio passa invece la coppia Moratelli/Mariotto su Cap-pelletti/Ragona mentre nel Master di Quarta Categoria ha strappato il bi-glietto per le fasi finali di Roma Me-ri Bordin, brava a imporsi su Daiana Fattori. Nel doppio invece hanno esul-tato Fullin/Croda su Virgolin/Seren. Alle premiazioni sono intervenuti il presidente del comitato regionale Ve-neto Mariano Scotton e il presidente del circolo Fabio Sapori.

Napoli, vittoria amarcordper Starace e CipollaPassando al Sud Italia, in Campania la cornice dell’Open BNL è stata quella del CUS Napoli. Qui Lucia Bronzetti, tesserata per il Tc Genova, e Davide Galoppini, dello Junior Livorno, sono stati i vincitori del torneo dal monte-premi record di 24mila euro e hanno conquistato il pass per il master na-

zionale delle pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia, a Roma. La Bronzetti ha superato la sedicen-ne napoletana Federica Sacco, cam-pionessa italiana under 16 in carica, 6-1 6-4. Federica, anche campionessa campana assoluta in carica, ha dispu-tato un torneo splendido, conferman-do la sua crescita continua e superan-do via via in due set Agnese Zucchini e Anna Floris, tenniste già di livello internazionale, e in semifinale la quo-tata 2.2 Martina Spigarelli. Nel torneo maschile invece Davide Galoppini ha superato in finale Ales-sandro Luisi con il punteggio di 7-5 3-6 7-6, una bella lotta che alla fine gli è valsa la qualificazione alla fase nazionale. Nel doppio invece vittorie e pass nel maschile per i due ex Da-vis men azzurri Flavio Cipolla e Potito Starace, vittoriosi in finale su Fiora-vante e Fago per 6-0 6-3; nel femmini-le pass e vittorie per Floris-Piluddu su Pasini-Zucchini 6-4 6-7 6-1. Al Cus Na-poli del presidente Elio Cosentino si disputava anche il torneo conclusivo dei Quarta categoria: vittorie e pass per Francesco Menditto, Emanuela Chiaro, Agostinetto-Vecchio (doppio maschile) e Pandolfi-Lecora (doppio femminile). Nella foto, tutti i vincitori dei vari tornei, con il direttore gene-rale del Cus Napoli Maurizio Pupo e con il presidente del Comitato campa-no Giovanni Improta.

Due abruzzesivincono in casaChe in Abruzzo sia in corso una bel-lissima “tennis-mania” è ormai un da-to di fatto. Per fermarci solo a questo

scorcio di 2018, prima è toccato alla Fed Cup a Chieti, e poi all’Open BNL di pre-qualificazione al CT Pescara (con montepremi da 20.000 euro). Evento che, per altro, ha fatto da preludio al Challenger da 50.000 dollari di Fran-cavilla del 21-29 aprile.Al Circolo Tennis di Pescara è andata in scena la fase regionale delle Pre-qualificazioni per gli Internazionali BNL d’Italia di Roma, ormai una tradi-zione che vede impegnati tennisti di valore di seconda categoria, alla ri-cerca di un pass per il torneo capito-lino che resta tra i più importanti al mondo. La notizia di questa edizio-ne è che si sono imposti due abruz-zesi, l’ex enfant prodige del tennis italiano Alice Matteucci (pescarese, seppur tesserata per il Ct Lucca) e il sempre costante Gianluca Di Nicola (avezzanese che compete con i colo-ri del Ct L’Aquila). Matteucci, classe 1995, un’esperienza in Fed Cup nel 2014, numero 432 del mondo, ha li-quidato in due set col punteggio di 6-2 6-3 la pratica Claudia Giovine, brindisina classe 1990, cugina di Fla-via Pennetta, numero 628 del mondo ed ex n.257. Ugualmente, in due set il marsicano, numero 527 Atp ha bat-tuto Filippo Leonardi (Sporting Club Sassuolo, n.628 Atp) per 6-2 6-2.

Qui, i campi “griffati”Open BNL al Circolo Tennis

Pescara (abruzzo);in alto, a sinistra,

foto di gruppo peri premiati al CUS Napoli

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eventi

Il campione col saioNelle Marche il torneo europeo “Vince chi Serve” per vescovi, sacerdotie diaconi. Alla fine nella categoria Open ha vinto Padre Daniel Waszek.In campo prelati di Italia, Polonia, Repubblica Ceca e altri Paesi europei

DI ROBERTO COZZI LEPRI

Un torneo europeo di tennis ri-servato a vescovi, sacerdoti e diaconi che per la prima volta è stato organizzato in Italia.

Due località che sono un simbolo di fe-de e spiritualità come Loreto e Recana-ti, nelle Marche. Lo sport come veicolo per annunciare la parola del Signore. Tutto questo è stato “Vince chi Serve”, un evento che per 5 giorni ha visto prelati di Italia, Polonia, Repubblica Ce-ca e altre nazioni europee, impegnati nelle categorie Open, over 45, 55 e 65 sui campi del Circolo Francesco Guzzi-ni di Recanati. Durante il giorno sfide agguerrite all’ultimo punto, qualche arrabbiatura e tanto agonismo, la mat-tina e la sera tutti insieme riuniti in pre-ghiera nei sacri luoghi della cristianità. Tra una funzione e l’altra, i sacerdoti e i prelati sono scesi in campo: come ha fatto Padre Daniel, il vincitore della categoria Open. Polacco, vive e svolge le sue mansioni pastorali al Convento dei Frati Minori di Viareggio: ”Nei tornei che ho disputato in Italia ci sono state molte persone che, tra una partita e l’al-tra, hanno sentito l’esigenza di chieder-mi come potersi avvicinare alla Chiesa, come poter ascoltare con il cuore la pa-rola del Signore”.

“Meglio le reti dei muri”Durante l’evento marchigiano, i preti tennisti sono stati ospitati dal Centro Giovanni Paolo II di Loreto, lì dove Pa-pa Wojtyla soggiornò nell’ultimo viag-gio in Italia prima della morte. Qui Don Francesco Pierpaoli, parroco della Diocesi di Fano e organizzatore dell’e-vento, è stato direttore per 10 anni. È lui che spiega il significato di questa iniziativa, unica nel suo genere: “È un torneo che nasce in Polonia 15 anni fa. Ci piace perché l’Europa non ha biso-gno di muri ma di reti, come quelle dei campi da tennis. Noi preti vogliamo costruire questo spirito di fratellanza e pace attorno al tennis”.

Cinque categorie, tutte le finaliOpen: Daniel Waszek b. Tomas Predotka 6-3 6-0. Over 45: Norbert Nowotny b. Mariusz Tlo-kinski 6-2 6-2. Over 55: Jaroslaw Poplawski b. Andrzej Seidler 6-1 6-1. Over 65: Jozef Miko-lajczak b. Jozef Witowski 6-2 6-0. Doppio: E. Ivan/Predotka b. Waszek/Gasidlo 7-5 6-4.

Qui sopra, Padre Daniel Waszek (Polonia), vincitore nella categoria Open; a destra,Don Norbert Nowotny, vincitore nella categoria Over 45; sotto, il gruppo all’altare.Più in basso, da sinistra, Don Andrzej Seidler (finalista over 55), Andrea Pallotto(Consigliere FIT Marche) e Don Francesco Pierpaoli (IT)

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in italia

Over caput mundiIn 150 da tutto il mondo per il nono Torneo ITF Internazionale di Roma, disputato sui campi del centro sportivo All Round (zona Eur). Tre i continenti rappresentati, e molta Italia, in 9 categorie maschili e una femminile

DI FABIO BAGATELLA - FOTO R. DI TONDO

Maggio è alle porte e il pro-fumo del grande tennis mondiale ha già invaso Roma, che ha accolto i ve-

terani protagonisti della nona edizio-ne dell’evento ITF Seniors di grado 2, tappa del 41° circuito Grand Prix Over 2018. Ospitato per il quarto anno consecutivo dal centro sporti-vo All Round in zona Eur, l’appunta-mento ha coinvolto circa 150 atleti provenienti da tre continenti: 9 ca-tegorie maschili (over 35-75) e una femminile (ladies 50).

Poker Caldarelli, tris ClaudiTra gli abbonati al titolo si sono con-fermati Andrea Caldarelli e Antonio Claudi. Dopo tre timbri over 40, Caldarelli ha fatto poker dominan-do anche tra gli over 45. Degna di nota la grande semifinale vinta per 7-5 al terzo set dal finalista Stefano Lolli sull’ex praticante di boxe fran-cese Paolo Poggianti. Per Claudi, n.1 azzurro e Top 20 mondiale over 70, terzo sigillo ottenuto con rimonta finale sul danese Frans Norby. Tra gli ultimi atti più combattuti anche over 60 e over 75: Marco Tintori ha beneficiato in finale del ritiro di Alessandro Prudente dopo due set intensi; Mauro Mosconi ha piegato il siciliano Enrico Venuti.Tra gli over 50 ha primeggiato il fa-vorito Valerio Catini - che staziona attorno ai Top 50 del mondo - su Gianluca Micarelli. Tra i vincitori anche un ex Top 150 Atp (135 nel 1985) come Alessandro De Minicis che ha sbaragliato la concorrenza nell’over 55. Bella semifinale over 65 tra due big azzurri di categoria, i Top 50 mondiali Riccardo Cianci e Giancarlo Nucci, vinta dal primo che si è poi aggiudicato il titolo. Nel femminile Cristina Giordani ha prevalso sulla padrona di casa Eli-sabetta Pulerà.

10 finali, tutti i risultati a RomaOver 35: Jean-Baptiste Renault (Fra) b. Dino Tombacco 6-0 6-0. Over 40: Vittorio Vecchiarelli b. Ser-gio Sassi 6-1 6-2. Over 45: Andrea Caldarelli b. Stefano Lolli 6-1 6-1. Over 50: Valerio Catini b. Gian-luca Micarelli 6-0 6-2. Over 55: Alessandro De Minicis b. Corrado Bianchi 6-3 6-1. Over 60: Marco Tintori b. Alessandro Prudente 3-6 7-5 1-0 rit. Over 65: Riccarco Cianci b. Quentin Maisey (Nzl) 6-0 6-3. Over 70: Antonio Claudi b. Frans Norby (Den) 6-3 1-6 6-3. Over 75: Mauro Mosconi b. Enrico Venuti 6-4 6-4. Ladies 50: Cristina Giordani b. Elisabetta Pulerà 4-6 6-0 6-1. Doppio Over 50 : Fede-rico Bertino/Paolo Pulerà b. Valerio Catini/Alessandro Passali 6-4 5-7 10/7. Doppio Over 60: Quentin Maisey (Nzl)/Giancarlo Nucci b. Harald Messel (Nor)/Frans Norby (Den) 6-3 6-2.

Qui sopra, a sinistra, la premiazione over 50 maschile con il vincitore ValerioCatini (in blu); a destra, Over 45 maschile, il vincitore Andrea Caldarelli (azzurro)e il finalista Stefano Lolli. Sotto, Over 55: il vincitore Alessandro De Minicis (sulla destra) e Corrado Bianchi; più a destra, la premiazione femminile con la vincitriceCristina Giordani (al centro) e la finalista Elisabetta Pulerà

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L’estate da amatoricon gli stage adultiChi è alla ricerca di una vacanza speciale a tutto tennis adesso l’ha trovata: ci sono gli stage organizzati dalla Fit. Quattro sedi in Italiacon diverse formule a disposizione per luglio e tutto agosto

circuito fit-tpra

DI CLAUDIA PAGANI

Sei stage, quattro offerte diver-se, per soddisfare tutti i gusti ma con un denominatore co-mune, tanto tennis. Dalle Alpi

agli Appennini passando per il fa-scino del Foro Italico e di Roma, al-lenamenti con tecnici federali, tornei Fit-Tpra e non solo. Questa tipologia di vacanza, unica nel suo genere, grazie all’esclusività delle location e a un programma formativo apposita-mente studiato dall’Istituto Superio-re di Formazione R. Lombardi della Fit, per massimizzare e consolidare i progressi di ogni partecipante, sta letteralmente cambiando il modo di vivere le ferie di una buona parte di appassionati. Tanto che adesso gli Stage Adulti sono diventati l’evento ‘cool’ dell’estate per gli amatori di tutta Italia.Tutti gli stage sono riservati agli Over 16, e prevedono sessioni di tennis con i tecnici federali distribuite tra il mat-tino e il pomeriggio. Al di fuori delle ore di lezione i campi sono a disposi-zione degli ospiti che potranno mette-re in pratica i consigli appena ricevu-ti oppure partecipare a sfide e tornei interni appositamente organizzati. La didattica prevede anche momenti di formazione teorica con lo studio della tecnica in aula e con approfondimenti preziosi di tattica e strategia per il sin-golare e per il doppio. Insomma, cose da veri appassionati.

Arriva il 5° SlamPer ogni stage (Bardonecchia escluso) oltre ai tornei e alle sfide FIt-Tpra in-terni, la settimana si concluderà con uno “Special Event”, per il quale gli iscritti avranno il diritto di prelazione. La grande novità è la calendarizzazio-ne del 5° Slam dell’anno presso il Foro

Italico dal 3 al 5 agosto. E sarà riser-vato a “soli” 250 iscritti. A proposito di iscrizioni: non lasciarsi sfuggire il proprio posto nello stage preferito è facile: basta accedere al sito www.tpra-tennis.it cliccare sulla news in home-page relativa agli stage, in fondo alla pagina c’è il link per passare al modulo

Il calendario degli stage estivitra luglio e agostoROMA - FORO ITALICO26 luglio - 29 luglio: formula Long Weekend con 10 ore di allenamento totali e tennis libero;30 luglio - 2 agosto: formula infra-settimanale con 10 ore di allenamento totali e tennis libero;3 agosto - 5 agosto: Special Event: torneo SuperSlam al Foro Italico da 2.500 punti. Limitato a 250 iscritti totali, con prelazione per gli stagisti.

MODENA - SERRAMAZZONI13 agosto - 19 agosto: formula Low Cost e Total Tennis *18 agosto - 19 agosto: Special Event Grand Prix Cincinnati da 2.000 punti aperto a tutti.20 agosto - 26 agosto: formula Low Cost e Total Tennis *25 agosto - 26 agosto: Special Event Grand Prix Cincinnati da 2.000 punti aperto a tutti.* con Tornei Fit-Tpra durante lo stage, 3 ore di allenamento al giorno con Tecnici Federali, tennis libero, approfondimenti in aula, serate di confronto e tanto altro.

PAVIA - BRALLO DI PREGOLA20 agosto - 26 agosto: formula tennis e Relax a 4 stelle **25 agosto - 26 agosto: Special Event Gand Prix Cincinnati da 2.000 punti aperto a tutti.** con Tornei Fit-Tpra durante lo stage, 3 ore di allenamento al giorno con Tecnici Federali, tennis libero, approfondimenti in aula, qualità di vita e relax.

TORINO - BARDONECCHIA27 agosto - 2 settembre: formula tennis ad alta quota a 4 stelle ****** con Tornei Fit-Tpra durante lo stage, 3 ore di allenamento al giorno con Tecnici Federali, tennis libero, approfondimenti in aula, relax e natura tra le Alpi Olimpiche vissute con il tennis Fit-Tpra.

d’iscrizione. Qualche campo da com-pilare, le località e i turni da scegliere, le istruzioni relative ai pagamenti e il gioco è fatto. Per informazioni è possi-bile contattare l’Ufficio Fit-Tpra all’in-dirizzo [email protected] oppure chiamando il numero 06/98372277. L’estate è già alle porte.

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Doppio senza corridoi,ragazzini più avantiIl Junior Doubles Development è un approccio didattico progressivo basato su fatti e statistiche. Prevede di fare esercitazioni in doppio ma colcampo da singolare. E non solo. Obiettivo: favorire gli schemi d’attacco

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personal coach

DI MICHELANGELO DELL’EDERA,

LUIGI BERTINO E DONATO CAMPAGNOLI

Il doppio giovanile è generalmente una disciplina poco diffusa e spesso poco considerata nei programmi di allenamento degli Insegnanti di ten-

nis. La Federazione Italiana Tennis per-tanto ha condotto una ricerca finalizza-ta alla valutazione di alcuni parametri di questa specialità nelle categorie gio-vanili, confrontandoli successivamente con quelli del tennis professionistico.I seguenti dati statistici sono stati co-struiti attraverso la “match analysis” di partite di doppio giocate da ragazzi/e under 14 nel corso di raduni tecnici or-ganizzati periodicamente dalla Federa-zione Italiana Tennis ed effettuati pres-so il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia (Italia). Le partite considera-te sono state giocate sia con campo di dimensioni “normali” (23,77 x 10,97 m) che con dimensioni campo di “singola-re” (23,77 x 8,23 m). L’analisi di questi dati ha evidenziato che gli under 14 nel campo “normale” non sviluppano situazioni e, di conse-guenza, abilità di gioco offensive, per-ché di solito non viene premiato chi cerca la rete, il gioco di transizione o le soluzioni vincenti, mentre pagano mol-to di più opzioni tattico-strategiche di tipo difensivo e conservativo.

Prima e seconda,le percentuali Iniziamo ad analizzare i diversi para-metri tattici. Nella Figura 1 riscontria-mo, a sorpresa, che la percentuale di prime palle rilevata nel doppio giova-nile sul campo “normale” risulta essere molto maggiore (59%) rispetto a quel-la riscontrata nei doppi con campo di “singolare” (55%) e lo stesso dicasi per il doppio professionistico ATP (54%). Questo dato non deve sorprendere, an-

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zi, porta necessariamente alle seguenti riflessioni: nei doppi giovanili l’atteg-giamento tattico del giocatore al servi-zio è per lo più conservativo così co-me è più basso il livello di rischio sulla prima palla. Riducendo la larghezza del campo, aumenta di conseguenza l’atteggiamento proattivo del giocatore con la prima palla di servizio e i valori ottenuti si avvicinano maggiormente a

Le percentuali di prime e di seconde di servizio riscontrate dalla “match analysis” di par-tite di doppio giocate da ragazzi/e under 14 nel corso di raduni tecnici della FIT presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia

quelli dei professionisti.La ridotta percentuale di seconde palle (80%) fatta segnare sul campo di “sin-golare” sta probabilmente a significare che, anche in questo caso, il tentativo di assumersi un rischio aumenta ri-spetto alla situazione di campo “nor-male” (85%).

I colpi vincentie il serve & volleyLa Figura 2 (pagina seguente) presenta nel grafico di sinistra la percentuale di servizi vincenti ottenuti. Il valore rile-vato sul campo “normale” (6%) è molto inferiore rispetto a quello del campo di “singolare” (12%) e appare in ogni caso molto lontano il dato dei giocatori pro-fessionisti con il 28%, comunque ascri-vibile a una maggiore capacità fisica dei giocatori di questo livello.Anche la percentuale di “Serve&Volley” aumenta addirittura dal 10 al 30%, ten-dendo ai valori dei tennisti pro (57%). Sia il primo che il secondo dato di Fi-gura 2 dimostrano che la tendenza a ri-

Under 12, 13, 14 campo con corridoiUnder 12, 13, 14 campo senza corridoiAtp Players

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personal coach

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La percentuale dei punti conclusi con un colpo al volo riscontrate dalla “match analysis” di partite di doppio giocate da ragazzi/e under 14 nel corso di raduni tecnici della FIT presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia

La percentuale di Servizi vincenti e percentuale di servizio e volée riscontrate nella mede-sima situazione analizzata nell’immagine precedente

cercare soluzioni offensive e definitive con il servizio aumenta notevolmente, se la larghezza del campo diminuisce.

Volée e punti fattiNella Figura 3 si può notare che il nu-mero di volée giocate per ogni punto sul campo di “singolare” sale parecchio (1,72). Con le stesse dimensioni di cam-po, aumentano altresì i punti conclusi con una volée vincente, salendo dal 23% al 28%. I dati statistici rappresenta-ti in Figura 3 confermano i trend prece-denti: le scelte tattiche e gli schemi di gioco si fanno più offensivi, avvicinan-dosi maggiormente a quelli dei profes-sionisti, se i ragazzi giocano il doppio su un campo di larghezza ridotta.

Gli interventi a reteI dati riportati nel grafico di sinistra in Figura 4 evidenziano le giocate a rete, con riferimento alla percentuale di in-terventi a rete e a quella di punti vinti con un colpo difensivo. Nel campo di “singolare” la percentuale sale al 23% proprio come per i professionisti.Al contrario, quando il doppio viene di-sputato nel campo “normale” le giocate in posizione avanzata sono solo il 6%.Nel grafico di destra, invece, è possibile notare come le azioni tattiche difensive vincenti si riducano di molto (dal 14% al 11%) e ciò come conseguenza del maggiore atteggiamento aggressivo dei giocatori sul campo senza corridoi.

ConclusioniLa nostra proposta didattica consiste nel modificare e le dimensioni del cam-po, togliendo i corridoi, e la posizione del giocatore al servizio, portandolo a servire all’interno del campo.Queste due modifiche indurranno i ra-gazzi a eseguire naturalmente schemi tattici di attacco come il “Serve&Volley”, la volée e la “volée di entrata” oltre che tutti gli schemi di attacco in generale.Gli insegnanti proporranno esercita-zioni di doppio che prevedano l’uti-lizzo del campo del singolare, con il giocatore al servizio che serve da una posizione avanzata (1-2 m dentro la li-nea di fondocampo). Parliamo di eser-citazioni con palla fornita dal cesto, in situazione di scambio o eventualmente di “esercizi gara” come la partita, dove gli allievi potranno gradualmente svi-luppare tutte le abilità necessarie per giocare un doppio di alto livello grazie all’adozione di progressioni tecnico-tattiche mirate.

Le percentuali di interventi a rete e quella di punti vinti con un colpo difensivo riscontrate nella medesima situazione analizzata nelle immagini precedenti

4

3

2Under 12, 13, 14 campo con corridoiUnder 12, 13, 14 campo senza corridoiAtp Players

Under 12, 13, 14 campo con corridoiUnder 12, 13, 14 campo senza corridoiAtp Players

Under 12, 13, 14 campo con corridoiUnder 12, 13, 14 campo senza corridoiAtp Players

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racchette e dintorni

È sbocciata la primavera, tempo di tennis e terra battuta. Meglio usare scarpe con suola specifica da ‘rosso’ o affidarsi più semplicementealle cosiddette “All Court”? E cosa fare se si gioca sui terreni sintetici?

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Gomme da... ‘rossa’

DI MAURO SIMONCINI

Qualche anno fa quando si sceglievano scarpe “da passeggio” da indossare con un jeans, insomma

sportive, in antitesi alle calzature più seriose da indossare in ruoli più lavorativi si parlava di scarpa da... tennis. L’accezione del termine non era proprio positiva.Oggigiorno, nel Terzo Millennio e nell’era dei neologismi la lingua in-glese ci soccorre con il termine “sne-akers”, il cui mercato nell’ultimo de-cennio è decisamente esploso, con la partecipazione dei grandi colossi internazionali (Nike e Adidas su tut-ti). E così la Stan Smith di Adidas che in tanti avevano indossato sui campi da tennis è una delle top seller mon-diali per la vita di tutti i giorni. Ma non ha più niente a che fare con le vere scarpe da tennis, quelle attuali, che hanno smesso di essere utiliz-zate per il ‘passeggio’ (perché look e caratteristiche sono diventate molto tecniche) ma offrono performance in campo di tutt’altra caratura.Ne esistono di un’infinità di mar-che, qualità e specifiche differenti. E la specializzazione dei prodotti si sta evolvendo sempre di più; tanto che agli storici leader di settore (Ni-ke, Adidas, Asics) si sono affiancati con calzature di livello assoluto an-che brand prima dedicati solo alle racchette (Head, Wilson, Babolat o Yonex), vecchie valide conoscenze (Lotto, Diadora, K-Swiss) o novità per il settore come Joma e Mizuno.

La scelta? In base alla superficie - Ci sono forme, colori e tante va-rianti. Ma l’unica decisiva variabile in base alla quale occorre sceglie-re la propria scarpa è sicuramente la superficie di gioco. Le scarpe da tennis sono come minimo tre: da terreni duri (proposta spesso come “all court” (cioè compromesso utiliz-

zabile un po’ dappertutto), da terra battuta e da erba, in Italia quasi in-trovabili (come i campi per i quali sono pensate...), ma indispensabili per il gioco sui prati e contraddistin-te da una scolpitura del battistrada molto particolare (tanti puntini di gomma, come il rivestimento di una vecchia racchetta da ping pong).

Il compromesso All Court - Intan-to occorre sgombrare il campo da ogni dubbio. Le scarpe “all court” con battistrada e disegni complessi sono in realtà, come detto sopra, un compromesso... economico. Perchè? Semplice: consentono di avere solo un paio di scarpe da tennis, utiliz-zabile ovunque, su tutti i terreni. Si

La classica suola a spina di pesceadatta all’utilizzo sulla terra rossa;sotto, la comparazione tra una suolaAll Court adatta a tutte le superfici (a sinistra)e una specifica per il ‘rosso’ (a destra)

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racchette e dintorni

tratta quindi di una soluzione buo-na per chi non ha grandi esigenze di performance e scende in campo non più di 2-3 volte alla settimana (e non sempre sullo stesso tipo di campo).

Sulla terra a spina di pesce - Tutti i giocatori, anche di club, sanno rico-noscere una suola specifica da terra rossa. I disegni del battistrada (la par-te di suola a contatto col terreno) so-no riconoscibili a occhio nudo anche ai meno esperti. Le suole specifiche da terra battuta hanno trame lineari, più semplici e regolari, che occupano in modo uniforme tutta o quasi la su-perficie di contatto con il campo: la cosiddetta “spina di pesce”. A cosa serve? Per cosa è concepita? La funzione primaria è banale: evi-tare che i granelli di terra restino in-castrati. Di fatto le trame a spine di pesce hanno funzione di scolo per la terra e permettono al battistrada di “mangiare” meglio la superficie di gioco quando ci si appoggia e si scivola. La lamiera utilizzata per la

costruzione dei tetti è ondulata per permettere all’acqua di defluire: il senso è lo stesso. I disegni della spina di pesce han-no la punta rivolta in avanti pro-prio per favorire gli spostamenti in avanti. La superficie di appoggio è minore rispetto alle scarpe cosid-dette ‘Speed’ (di cui più avanti) ma la scivolata è più efficiente e sicu-ra. In generale sulla terra battuta le gambe sono più divaricate e il piede deve essere reattivo in ripartenza, dopo la scivolata e prima del cam-bio di direzione.

Speed e punti pivot - La scarpa da terreni hard invece (cemento o tappeti sintetici) ha principalmente due caratteristiche: la superficie di appoggio deve essere maggiore, più ampia; la scarpa deve flettere mag-giormente quindi ci vogliono punti di flessione ben precisi. Come una barca in mare: più superfi-cie si adagia sull’acqua più la naviga-zione è stabile. C’è bisogno di stabili-tà visto che gli appoggi su queste su-perfici possono essere traumatici per ginocchia e articolazioni. Per questo motivo infatti sono facilmente in-dividuabili sui battistrada ‘Speed’ i punti pivot (quasi sempre tre) sotto l’avampiede i quali permettono al piede rotazioni più sicure.

Tomaia e mescola - Dal punto di vista del “vestito” può anche esser-ci differenza tra scarpe clay, speed o all court. Questo perché la tomaia della scarpa da tennis in ogni caso deve essere traspirante, conteniti-va e leggera ma poi sul duro meglio che sia più robusta, tosta e durevo-le. Magari sulla terra è ancora più fondamentale la traspirazione. E al-lo stesso modo anche la mescola del battistrada è differente: nelle scarpe Clay più dura per una trazione mag-giore; più morbida per resistere an-che alle temperature elevate quella delle Speed (come le gomme della Formula 1). In termini di performance, mentre scarpe All Court (o Speed che dir si voglia) si comportano degnamente sul rosso, l’unico vero errore sareb-be in realtà quello di usare scarpe da terra a spina di pesce su terreni duri, quindi anche abrasivi; al di là della compromessa aderenza al suo-lo, il battistrada si consumerebbe eccessivamente, e a sproposito.

Sopra, la suola a spinadi pesce adatta alla terra; qui, Rafael Nadalin azione sul ‘rosso’con le vecchie NikeLunar Ballistec;sotto, le calzaturecon le tipiche suoleda campi in erbadi Roger Federer

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La domanda - Racchetta, corda, scarpa: e se volessi giocaresulla terra ‘travestito’ da Nadal?

l’esperto risponde

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Inviate via mail le vostredomande per l’espertoI nostri esperti sono pronti a rispondere alle vostre domande sui più vari argomenti riguardanti i vari aspet-ti del tennis. Come? Semplicissimo: scriveteci una email al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] con i vostri quesiti, le vostre curiosità, non più solo e soltanto di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti, settore per settore, e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica settimana dopo settimana. Rispondiamo alla mail di Rafa84.

La rispostaÈ un piacere rispondere a una do-manda posta in modo spiritoso ma anche tecnicamente corretto: le at-trezzature dei campioni sono in-fatti personalizzate dalle aziende produttrici fino all’ultimo dettaglio, per permettere loro di esprimere la massima performance. Così sul mer-cato si trovano i loro modelli di rac-chetta, corda e calzatura ma nella configurazione di serie, per forza di cose leggermente diversa, in questo caso, da quella con cui Nadal va in campo. E questo è un bene, perché quello che funziona per un atleta con le sue caratteristiche fisiche e il suo livello di preparazione non può funzionare per un giocatore norma-le, per quanto bravo e preparato.Dunque, cominciando dalla racchet-ta, il modello di Nadal è una Babolat Pure Aero nell’edizione speciale ‘La Decima’, celebrativa delle sue 10 vit-torie al Roland Garros. Piatto corde da 100 pollici quadrati, peso senza corde 300 grammi, evoluzione della AeroPro Drive con cui Nadal ha gio-cato per tutta la carriera. Un telaio rigido, dallo spessore consistente (variabile tra i 23 e i 26 mm) che of-fre notevole spinta ma senza perde-re nulla in termini di controllo.Sulla sua racchetta Nadal utilizza una corda monofilamento di colore nero a sezione ottagonale e calibro 1,35mm, la Babolat RPM Blast, di so-lito alla tensione di 25 kg. È un tipo di corda che va bene anche per un agonista di quarta categoria a patto che la sostituisca con frequenza e sia prudente con la tensione. In te-ma di tutela del gomito, i 25 kg di Rafa sono un po’ troppi per chi non ha il suo braccione.Alla base del reticolo corde, tra le due verticali centrali, Rafa colloca un Custom Damp, smorzatore delle vibrazioni sonore del piatto perso-nalizzabile. È infatti composto da

Risponde Enzo Anderloni,direttore di SuperTennis Magazine

due elementi: quello centrale più chiaro si può togliere o tenere a se-conda del grado di smorzamento che si preferisce.Per quanto concerne le scarpe quest’anno c’è una novità: lo spa-gnolo è passato dalle Nike Lunar Ballistec alle Air Zoom Cage 3, cal-zature molto leggere che però pun-tano, grazie a un nuovo disegno del-la tomaia e dei rinforzi, a garantire buon supporto e stabilità alla cavi-glia. Particolare attenzione anche alla mescola della suola realizzata con una gomma particolare che Nike ha chiamato XDR che offre 6 mesi di durata garantita. Il comfort è garan-tito dall’ormai classico sistema di ammortizzazione Air Zoom.