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Anno VIII - Numero 10 ottobre 2011 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI www.federtennis.it www.supertennis.tv DAVIS AZZURRA RITORNO IN SERIE A E FINALE UNDER 16 OLTRE 350 POSIZIONI IN 10 MESI LA SCALATA DI GIANNESSI DAV S AZ URRA D A AV I I S A Z Z U R R A SuperTennis tv è passato sul del digitale terrestre RISINTONIZZATE IL VOSTRO DECODER SuperTennis tv S u p e rT rTe Te n n i s tv tv è passato sul è p as as s at ato to s u l del digitale d e l d i g ita i ta ta le l e terrestre te te r re re st st re re RISINTONIZZAT RI I S I N T O NIZZA N I Z ZZA ZAT TE AT E IL VOSTRO I L V OSTR O S T R O O DE D E C C ODER O D E R

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Anno VIII - Numero 10 ottobre 2011 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI

www.federtennis.it www.supertennis.tv

DAVIS AZZURRARITORNO IN SERIE AE FINALE UNDER 16

OLTRE 350 POSIZIONI IN 10 MESI

LA SCALATA DI GIANNESSI

DAV S AZ URRADAAVIVIS AAZZURRA

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Sciopero?

3Super Tennis

DI GIANCARLO BACCINI

il fondo

L’L’urlo. La caduta. Le contorsioni sul tappeto della Beograd Arena. Le lacrime. E il supremo sacrificio di Novak Djokovic, che in mondovisione immola sull’altare della Patria i musco-li intercostali durante la semifinale fra Serbia e Argentina, diventa in men che non si dica l’ennesimo pretesto per l’as-salto degli affaristi e dei parassiti a uno degli ultimi baluardi del Tennis con la “t” maiuscola: la Coppa Davis.Non paghi di aver, nell’ordine: 1) ottenuto l’introduzione del tie-break;2) eliminato il 3 su 5 in tutti i tornei tranne che in quelli dello Slam; 3) ridotto di un turno l’impegno delle prime otto teste di serie nelle altre prove più importanti; 4) praticamente abolito il doppio; 5) trovato il sistema per sottrarsi all’obbligatorietà di

disputare i tornei “mandato-ry” anche quando non hanno problemi di salute; 6) lega-lizzato la prassi di ritirarsi al primo doloretto (incuranti dei diritti dell’avversario, del pub-blico pagante e dei telespet-tatori); 7) imposto malgrado tutto ciò l’automatismo della scala mobile ai montepremi (+ circa il 10 per cento annuo); 8) ridotto di un mese la dura-ta del calendario mondiale; non paghi di tutto questo, dicevo, i giocatori di vertice minacciano “lo sciopero” se i loro impegni non verranno ul-teriormente ridotti. E quando dicono “impegni” è evidente che si riferiscono alla Coppa Davis, colpevole di non esse-re organizzata, come tutti gli altri tornei, dal loro sindacato, l’ATP, ma da un’autorità spor-tiva indipendente, la Federa-zione Internazionale.E’ da tempo che la casta degli affaristi e dei parassiti (i privi-legiati che vivono alle spalle dei giocatori professionisti, scremando una percentua-le dei loro guadagni) sobilla i propri “assistiti” contro la Coppa Davis, con l’evidente duplice obiettivo di rimpiaz-zarla con altre, più remunera-tive e meno stressanti, attività da svolgere nelle due-quattro settimane che essa può assor-

bire e, magari, di sostituirla con una versione “light” gestita a proprio uso e consumo (una sola settimana, sede unica, killer-point a ogni game e match-tie break al posto del terzo set tanto per faticare di meno, proventi destinati soltanto alle loro tasche anziché anche a quelle delle Federazioni nazionali).Per fortuna è chiaro che tentativi tanto maldestri e dema-gogici continueranno ad andare a vuoto. La stragrande maggioranza dei giocatori, infatti, conserva un legame – che spesso coniuga pulsioni affettive e obblighi commerciali – con la Patria tennistica e non vuole né può rinunciare a quella straordinaria vetrina che rimane la Coppa Davis, una compe-tizione fedele a se stessa da 111 anni e dotata dell’inegua-gliabile capacità di portare il tennis in tutti i paesi del mondo e di promuoverlo facendo leva sul tifo nazionalistico. Però il rumore di fondo generato da questi famelici mestatori trova purtroppo sempre maggior eco mediatica grazie all’insipien-za di una critica superficiale e talvolta addirittura interessata. Per cui i tentativi di creare un campionato del mondo alter-nativo alla Davis, vedrete, continueranno. Fra l’altro, personalmente ritengo che non ci sia alcuna contraddizione fra una Coppa Davis ferma alla sua attuale formula, che è per certi versi iniqua (non valorizza abba-stanza il reale livello di un movimento tennistico nazionale: bastano un campione e un mezzo giocatore per conquista-re l’insalatiera) ma che anche a causa di questa iniquità è spettacolare e coinvolgente perché lascia aperta le porta a qualsiasi risultato, e una competizione per nazioni in sede unica che abbia cadenza biennale e rispecchi con grande rigore il reale peso tecnico dei paesi partecipanti. Un compromesso del genere sarebbe onorevole e sensato. Butto lì una proposta di formula: otto squadre, designate in base al ranking ATP dei loro componenti e formate da almeno sei giocatori che si affrontano sulla base di quattro diversi singolari e un doppio. Primo turno con due match lunedì e due martedì (servono al massimo quattro campi); semifinali una mercoledì e una giovedì; finale sabato. Per noi italiani andrebbe addirittura meglio della Coppa Davis, perché invece di star lì a trepidare sui sorteggi saremmo sempre ammessi, come dimostrano tutte le possibili classi-fiche per nazioni elaborate sulla base della classifica mon-diale che vedete pubblicare in questa pagina.Ma la Davis e gli Slam… guai a chi li tocca! I problemi da stress posti dal tennis d’oggi non sono figli del calendario, che anzi ogni anno si fa più leggero (nel 2011 Djokovic, pur vincendo quasi sempre, ha disputato soltanto 67 partite in nove mesi, meno di una ogni quattro giorni: sarebbe questo lo “sforzo intollerabile”?) ma del modo in cui si gioca. E’ sugli attrezzi che lo rendono possibile, sui materiali e sulle super-fici, persino sulla formazione dei baby-tennisti che bisogne-rebbe cominciare a riflettere con serietà e senza pregiudizi se vogliamo davvero restituire al nostro amato sport l’eleganza e l’indimenticabile leggerezza dei Gesti Bianchi.

RANKING ATP DEL 26/09/2011

NUMERO GIOCATORI NEI TOP 501. Spagna 102. Francia 53. Usa 44. Italia, Argentina, Croazia, Russia e Serbia 3NUMERO GIOCATORI NEI TOP 1001. Spagna 142. Francia e Usa 94. Argentina 75. Italia, Germania e Russia 5 8. Croazia 4NUMERO GIOCATORI NEI TOP 2001. Spagna e Francia 213. Germania (18)4. Usa e Argentina 146. Italia 117. Russia 98. Rep.Ceca 6SOMMA DEL RANKING ATP DEI MIGLIORI 10 GIOCATORI PER NAZIONE1. Spagna 2792. Francia 5113. Usa 5744. Argentina 7725. Germania 9046. Italia 1072 7. Russia 10828. Rep.Ceca 1770

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dal 1973

Via Pila Cipolla, 6 - 40026 IMOLA (Bo)[email protected]

Tel 0542.666381Fax 0542.665074

Maestri nel campo

Cremonini S.R.L.

FORNITORE UFFICIALE

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FEDERAZIONE ITALIANA TENNISPresidenteAngelo BinaghiConsiglio FederaleAngelo Binaghi (Presidente)Emanuele Scarfiotti (Vicepresidente vicario)Gianni Milan (Vicepresidente)Fabrizio Gasparini (atleta - Vicepresidente)Giuseppe AdamoIsidoro AlvisiCarlo BuccieroSebastiano MonacoRoland SandrinEmilio SodanoDaniele Bracciali (atleti)Raimondo Ricci Bitti (atleti)Graziano Risi (tecnici)Mario Collarile (affiliati)Segretario GeneraleMassimo VerdinaCollegio dei Revisori dei ContiPresidente: Filippo BonomonteComponenti: Lucio BrunduValeriano CoronaGiorgio Mario LeddaGiuseppe ToscanoSupplenti: Corrado CaddeoVittorio Massimo IranoFEDERAZIONE ITALIANA TENNISStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G – 00194 RomaTelefono: +39-0636858218 / 8406Fax: +39-0636858166e-mail: [email protected]

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEGiancarlo Baccini, Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Gianni Romeo, Felicetta Rossitto

DIRETTORE RESPONSABILEGiancarlo Baccini

COORDINAMENTO REDAZIONALEAngelo MancusoSUPERTENNIS TEAMMartina CiprianiAntonio Costantini (foto editor)Amanda LanariAnnamaria Pedani (grafica)FOTOArchivio FIT, Antonio Costantini,Angelo Tonelli, Edoardo De Campora

HANNO COLLABORATO

A QUESTO NUMERO:

Roberto Bonigolo, Massimiliano Brocchi, Dario Castaldo, Roberto Commentucci, Lazzaro Cadelano, Maria Grazia Ciotola, Ferdinando De Fenza, Demetrio De Gaetano, Giovanni Di Natale, Marcello Giordani, Rosaria Ioanà, Marianna La Forgia, Michael John Lazzari, Danilo Manganaro, Ettore Marte, Nicola Pietrangeli, Sergio Pioppi, Marco Preti, Enrico Roscitano, Federico Rossi, Ida Santilli, Roberto Senigalliesi, Fausto Serafini, Mauro Simoncini, Fabio Tedesco, Tiziana Tricarico, Piero Valesio, Ugo Veglia

A CURA DI

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Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004dell’ 8 gennaio 2004La rivista non è in vendita in edicola e viene spedita in abbonamento postale.Abbonamento annuale (10 numeri): 30,00 euroMetodo di pagamento:- con assegno circolare, non trasferibile, intestato a “Federazione Italiana Tennis” da spedire a mezzoraccomandata a/r a FIT - DirezioneComunicazione, Stadio Olimpico, Curva Nord, Ingresso 44, Scala G, 00194 Roma- con bonifico bancario intestato a “Federazione Italiana Tennis” c/o Banca Nazionale del Lavoro -Ag. CONI IBAN IT31Y0100503309000000000008Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

6 Coppa Davis A febbraio si vola in Repubblica Ceca

8 Coppa Davis Il cuore e lo spirito di una squadra vera

14 Io e il Tennis ALESSANDRO GIANNESSI Una grinta da campione

17 Focus Le giovani pistole azzurre

20 Vita da circolo Il valore del socio anziano

22 L’angolo tecnico Racchetta rigida: ecco i vantaggi

28 Panorama Junior Davis Cup e Fed Cup: a un passo dal titolo Dove si gioca a novembre - News

32 La voce delle Regioni

41 Beach Tennis Europei in Bulgaria: dominio azzurro

43 Tennis in Carrozzina Sardinia Open da record

5Super Tennis

SU QUESTO NUMERO

Le rubriche

15 IL PROCESSO DEL MESE Tanto fumo e poco arrosto? Andrea Stucchi

27 IL DOTTOR PARRA RISPONDE Prevenire è meglio…

24 MAESTRI La specializzazione (parte seconda)

45 NOVEMBRE 2011 SU SUPERTENNIS TV

46 LA POSTA DI NICOLA Pietrangeli risponde alle vostre domande

46 PROMOSSI & BOCCIATI Le pagelle di Giancarlo Baccini

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Super Tennis

L’superare il turno”.Nel bilancio dei confronti diretti la Repubbli-ca Ceca, che nel 1980, con Ivan Lendl in squa-dra, ha vinto la sua unica Davis partecipando però al torneo come Cecoslovacchia, cosa che è avvenuta fino al 1992, è in vantaggio per 7-3. L’ultima sfida si è giocata nel febbra-io del 1995 a Napoli (anche in quel caso si trattava di un primo turno del World Group) e nell’occasione si imposero gli azzurri per 4-1.Il numero uno dei nostri prossimi avversari è Tomas Berdych, top ten (best ranking n. 6 ad ottobre 2010). Il ventiseienne di Valasske Meziriciv, genio e sregolatezza, in carriera ha vinto cinque titoli Atp e vanta la finale a Wimbledon nel 2010 e la semifinale al Roland Garros nella stessa stagione. Probabilmente meno di quanto il suo grande talento gli per-metterebbe, un talento che però spesso sten-ta ad esprimere a causa di un carattere un po’ ballerino. Berdych ha esordito con la maglia della nazionale nel 2003 ed ha un bilancio di 16 vittorie contro 11 sconfitte in singola-re e di 12 vittorie contro una sola sconfitta in doppio. Poi c’è Radek Stepanek, il veterano della squadra con i suoi 33 anni (li compirà a novembre). Nato a Karvina Stepanek, top

DI ANGELO MANCUSO

L’urna di Bangkok, dove lo scorso 21 settem-bre si è tenuto il sorteggio della Coppa Davis 2011, non è stata benevola: l’Italia battezzerà il suo ritorno nel World Group, la serie A del tennis, dopo undici lunghi anni di purgatorio, in trasferta contro la Repubblica Ceca dove giocheremo indoor e sul veloce. Poteva an-darci peggio (leggi Spagna di Nadal o Ser-bia di Djokovic), ma anche meglio: con Usa e Croazia, ad esempio, avremmo giocato in casa e sulla terra rossa entrambe non sono certo imbattibili. Ma tant’è: dal 10 al 12 febbraio 2012 sfide-remo Tomas Berdych, Radek Stepanek e compagni. Una squadra reduce dal passo falso casalingo di quest’anno, quando a sor-presa hanno perso a Ostrava (la città natale di Lendl) al primo turno del Gruppo Mondiale per 3-2 contro il Kazakhstan di Golubev e Ku-kushkin, comunque competitivo sul veloce, per poi vincere contro la Romania in trasferta per 5-0 nei play off. La stessa squadra, però, era stata capace di raggiungere le semifinale nel 2010, prima di arrendersi a Belgrado alla Serbia che poi avrebbe conquistato qualche

mese dopo la sua prima storica “Insalatiera d’Argento”: dopo il doppio i cechi si erano pure ritrovati in vantaggio 2-1 contro Djoko-vic e soci.“E’ un avversario difficile - commenta Cor-rado Barazzutti - del resto siamo tornati nel gruppo mondiale e non era facile trovare una squadra non forte”. Non partiamo però battuti e il capitano azzurro lo sottolinea: “Af-fronteremo avversari che possono contare su ottimi giocatori, a partire da Berdych, un top ten. Ma noi anche in Cile abbiamo dimostra-to di essere un team vero, di aver raggiunto la consapevolezza di essere forti. Siamo una squadra difficile per qualunque avversario. Andremo in Repubblica Ceca con giocatori maturati che hanno preso coscienza di poter-si esprimere bene su tutte le superfici. Penso a Starace, un vero uomo Davis, a Fognini e Bolelli che hanno ancora grandi margini di miglioramento. E in più possiamo disporre di due delle coppie più forti del mondo in dop-pio. Insomma ora abbiamo tante opzioni tut-te competitive. Sarà una trasferta molto dura, ma noi andremo lì per vincere. Sicuramente non partiamo battuti, poi se i nostri avversari saranno più bravi allora avranno meritato di

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coppa davis

A febbraio si vola in Repubblica CecaDopo undici anni l’Italia torna a giocare nel World Group: gli azzurri sfideranno in trasferta e sul veloce indoor il top ten Tomas Berdych e Radek Stepanek, semifinalisti nel 2010. Un primo turno molto duro, ma il capitano Corrado Barazzutti è ottimista: “Siamo una squadra difficile per qualunque avversario, con ragazzi che hanno preso coscienza di potersi esprimere al massimo su tutte le superfici. Sicuramente non partiamo battuti”

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Super Tennis

30 (ma il best ranking è il n. 8 raggiunto nel luglio 2006), in carriera vanta anche lui 5 titoli Atp (13 i successi in doppio). E’ grande ami-co di Roger Federer, che ha anche battuto al Foro Italico nel 2008. In Davis ha esordito nel 2003 ed ha un bilancio di 10 vittorie ed 8 sconfitte in singolare e di 10 vittorie contro 2 sconfitte in doppio. Lukas Rosol è il terzo ceco nei top 100: best ranking n. 65 lo scorso agosto. Il ventiseienne di Rohatec Straznick a ha esordito con la maglia della nazionale pro-prio quest’anno ed ha vinto l’unico singolare che ha giocato contro la romania lo scorso settembre, ma a punteggio ormai acquisito. Infine Jan Hajek, ventottenne di Olomuc, che stazione intorno alla centocinquantesima po-sizione mondiale (best ranking n. 71 nel no-vembre 2006): ha esordito in Davis nel 2009 e vanta tre vittorie contro quattro sconfitte in singolare ed una vittoria in doppio nell’unico match disputato. Più giù in classifica (nei top 200) ci sono Jaro-slav Pospisil e Ivo Minar (convocato lo scorso anno per la semifinale in Serbia). Nel match perso quest’anno contro il Kazakhstan, as-sente Stepanek, il capitano Jaroslav Navratil ha convocato lo specialista del doppio Lukas Dlouhy, 28 anni, che in carriera vanta due tito-li dello Slam (Roland Garros e US Open 2009) in coppia con l’indiano Paes e diverse finali, e Jiri Vasely, che staziona oltre la cinquecentesi-ma posizione mondiale.

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I FURTI DELLA FINALE 1980 A PRAGAGiocatori e tifosi inferociti con l’arbitro

Allora si chiamava Cecoslovacchia, ma la trasferta di Coppa Davis dell’Italia in Repubblica Ceca non può non far tornare alla mente la finale del 1980, quando la squadra azzurra composta da Corrado Barazzutti, Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Gianni Ocleppo perse per 4-1 a Praga contro Thomas Smid e un giovane Ivan Lendl, all’epoca ventenne. Giocammo praticamente sul ghiaccio (altro che veloce indoor) e perdemmo anche grazie alle malefatte del signor Antony Bubenik, un arbitro cecoslovacco che rubò scientificamente ai nostri giocatori tutti i punti che poteva facendo infuriare team e tifosi azzurri al seguito. Addirittura il fratello di un senatore dell’allora Partito Comunista Italiano venne arrestato dalla polizia ceca perché protestava trop-po rumorosamente a favore degli azzurri durante il match di doppio dopo l’ennesima chiamata in favore dei cecoslovacchi. Nella prima giornata Smid superò Panatta in cinque set dopo aver perso i primi due (36 36 63 64 64), quindi Lendl sconfisse Barazzutti (46 61 61 62), entrambi con il gentile supporto di Bubenik. La sfida si chiuse già con il doppio: Lendl-Smid si imposero su Panatta-Bertolucci ancora in cinque set (36 63 36 63 64), ma già dal giorno prima si era capito come sarebbe andata a finire con tutte quelle chiamate a dir poco casalinghe. Proprio dopo quella finale venne modificato il regolamento con arbitri neutrali e non più di casa a dirigere gli incontri di Coppa Davis. Ora per fortuna c’è anche l’Occhio di Falco.

I PRECEDENTIRepubblica Ceca c. Italia 7-31995, Napoli (terra), 1° turno World GroupITALIA b. Repubblica Ceca 4-1Vacek b. Gaudenzi 76 64 16 76Furlan b. Dosedel 46 76 64 64Brandi/Pescosolido b. Damm/Suk 62 16 76 76Gaudenzi b. Dosedel 63 62 46 62Furlan b. Vacek 36 76 62

1980, Praga (veloce indoor), Finale World GroupCecoslovacchia b. ITALIA 4-1Smid b. A.Panatta 36 36 63 64 64Lendl b. Barazzutti 46 61 61 62Lendl/Smid b. Bertolucci/A.Panatta 36 63 36 63 64Barazzutti b. Smid 36 63 62Lendl b. Ocleppo 63 63

1979, Roma (terra), 1° turno inter-zonaITALIA b. Cecoslovacchia 4-1Smid b. Barazzutti 61 36 61 36 75A.Panatta b. Lendl 64 16 60 60Bertolucci/A.Panatta b. Kodes/Smid 6-8 62 61 62Barazzutti b. Lendl 46 61 62 36 75A.Panatta b. Smid 63 62

1973, Praga (terra), Europa-Zona B finaleCecoslovacchia b. ITALIA 4-1Barazzutti b. Kodes 75 36 64 62Hrebec b. Zugarelli 12-10 61 61

Kodes/Pala b. Maioli/Marzano 62 8-6 64Kodes b. Zugarelli 61 63 06 62Hrebec b. Barazzutti 9-7 61 64

1970, Torino (terra), Europa-Zona B 1° turnoCecoslovacchia b. ITALIA 3-2Kodes b. Di Domenico 63 16 36 64 64A.Panatta b. Kukal 8-6 63 63Di Domenico/A.Panatta b. Kodes/Kukal 64 26 62 36 63Kukal b. Di Domenico 7-9 64 75 9-7Kodes b. A.Panatta 64 62 62

1965, Praga (terra), Europa quartiCecoslovacchia b. ITALIA 3-2Holecek b. Merlo 64 57 8-6 61Pietrangeli b. Javorsky 63 64 26 64Holecek/Javorsky b. Pietrangeli/Tacchini 26 64 75 64Javorsky b. Merlo 16 64 8-6 63Pietrangeli b. Holecek 62 62 62

1948, Milano (terra), Europa semifinaliCecoslovacchia b. ITALIA 3-2Drobny b. Cucelli 63 36 62 63Cernik b. Del Brello 62 64 7-9 63Cucelli/Del Bello b. Cernik/Drobny 61 8-6 62Drobny b. Del Bello 11-9 63 62Cucelli b. Cernik 62 26 63

1934, Milano (terra), Europa semifinali

Cecoslovacchia b. ITALIA 3-2de Stefani b. Hecht 63 75 16 62Menzel b. Rado 61 62 10-8Menzel/Marsalek b. Quintavalle/Rado 6863 60 64de Stefani b. Menzel 06 75 62 57 63Hecht b. Rado 62 86 62

1931, Praga, Europa quartiCecoslovacchia b. ITALIA 3-0Hecht b. de Stefani 64 75 36 86Menze b. de Morpurgo 63 63 46 62Menzel/Marsalek b. de Morpur-go/Del Bono 63 64 61

1928, Milano (terra), Europa finaleITALIA b. Cecoslovacchia 3-2de Morpurgo b. Macenauer 63 63 64Kozeluh b. Gaslini 61 97 36 64Kozeluh/Macenauer b. De Morpurgo/Gaslini 62 63 61de Morpurgo b. Hunter 64 68 63 36 63Gaslini b. Macenauer 06 64 64 63

WORLD GROUP IL TABELLONE 2012Spagna c. KazakhstanAustria c. RussiaCanada c. FranciaSvizzera c. UsaRepubblica Ceca c. ITALIASerbia c. SveziaGiappone c. CroaziaGermania c. Argentina

Radek Stepanek, nella pagina a lato:Tomas Berdych

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Super Tennis

Trentacinque anni fa l’Italia conquistava la sua unica insalatiera d’argento a Santiago. Sempre in Cile, quasi un segno del destino, è arrivata la promozione nel World Group. Negli occhi dei quattro giocatori azzurri (Starace, Fognini, Bolelli e Bracciali), guidati con grande abilità da capitan Barazzutti, si è vista una scintilla diversa, una carica fuori dal comune. Coinvolgente e affascinante come solo la Davis sa essere

coppa davis

Il cuore e lo spirito di una squadra vera

SDALL’INVIATO GIOVANNI DI NATALE

SANTIAGO - Trentacinque anni dopo la gioia è sempre la stessa. Epoche e tennis diversi, protagonisti diversi, obiettivi diversi. Un unico fattore comune, la Coppa Davis e uno storico successo dell’Italia. La nostra nazionale a Santiago del Cile ha offerto il meglio di sè, mostrando tutti i suoi pregi ed esaltando le capacità dei singoli grazie ad un gruppo ormai vero. L’abbraccio di Si-mone Bolelli e Fabio Fognini al termine del doppio del 3-0; i salti del presidente Angelo Binaghi in tribuna presidenziale; l’emozione quasi incontrollabile di Corrado Barazzutti tra campo e panchina; le urla di Potito Sta-race cariche di adrenalina. Resteranno tante immagini del play-off del World Group tra Cile e Italia, ma solo in pochi hanno potuto condividere la settimana di tensione degli

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Super Tennis

La gioia degli azzurri dopo la conquista del World Group. In alto a sinista: l’abbraccio

fra il Presidente della FIT Binaghi e il capitano Barazzutti al termine della sfida

con il Cile. In basso: il pubblico cileno all’Estadio Nacional di Santiago

azzurri. Perchè in pochi hanno affrontato una trasferta difficile anche logisticamente.Tornare a Santiago a distanza di trentacin-que anni dalla gloriosa sfida dell’Italia dei tempi d’oro sembrava un segno del destino, o più semplicemente una pressione in più sull’umore e i muscoli dei ragazzi di capi-tan Barazzutti. Tornare lì dove l’Italia aveva trovato la sua gloria eterna. Un confronto obbligato, tra epoche e giocatori. I ricordi che ritornano nel presente. Eppure i nostri alfieri neanche erano nati nel 1976. Nessuno di loro ha vissuto le polemiche e le emozioni di quell’epoca, ma all’arrivo a Santiago, con in dosso le tute azzurre dell’Italia, si avver-tiva un’atmosfera diversa. Più emozionante. E non soltanto per Barazzutti, che nel ’76 aprì la contesa, ma per tutto il gruppo, che volente o nolente dei loro “predecessori” avevano visto immagini e interviste, perchè non c’è tennista italiano che non sappia del-

la vittoria in Davis del 1976.La voglia di vedere lo Stadio Nazionale che vide l’Italia fare il giro di campo con l’Insa-latiera sotto le mani di Pietrangeli, il timore di giocare contro un pubblico ostile, la de-terminazione di riportare l’Italia nel World Group. Negli occhi dei quattro giocatori azzurri si vedeva subito una scintilla diversa. Una carica fuori dal comune. Coinvolgente e affascinante. L’Italia è arrivata a Santiago consapevole di potere e dovere vincere, al di là di qualsiasi provocazione esterna o del valore degli av-versari. C’era un solo risultato da portare a casa. Tutto il resto non contava. Non ha va-cillato il gruppo azzurro, che per tre settima-ne tra New York e Santiago ha lavorato con il solo obiettivo di riportare l’Italia nella “serie A” della Davis. I ragazzi si sono affidati alle indicazioni della loro guida (Barazzutti), si sono chiusi in sè per trovare la giusta sere-

nità. Simone Bolelli, Daniele Bracciali, Fabio Fognini, Potito Starace, quattro compagni di squadra, ma anche quattro amici. L’uno al fianco dell’altro ogni giorno, per stempe-rare la tensione, per migliorare insieme, per conquistare il World Group. Hotel, campo e ristorante, niente altro. Nessuna distrazione, troppo importante il traguardo da raggiun-gere. Al massimo i nostri quattro giocatori si sono concessi qualche ora davanti al com-puter o nel caso di Potito Starace due ore di emozioni calcistiche. Non da solo, sia chia-ro, ma in gruppo, con Nicola Pietrangeli e Umberto Rianna a tifare Napoli insieme nella stanza di Potito, la numero 1421, con Fogni-ni che bussava alla parete ad ogni eccesso di questa improvvisata tifoseria.Strano, bello. Le trasferte complicate vivono di emozioni speciali. Perchè lontano da tutti sembra destino dover firmare imprese. Ed è successo anche in Cile. Quei quattro ragazzi,

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Super Tennis

coppa davis

legati soltanto a quella maglia, sono l’Italia. Il suo presente e il suo futuro. Una squadra forte, perchè squadra da Cop-pa Davis. Quattro giocatori capaci di elevare il proprio livello di gioco ogni volta che in-dossano la maglia della nazionale. Non sono top10, ma hanno carattere e personalità e tanto basta per beffare i numeri della classi-fica. Solo così si può spiegare il record di Po-tito Starace, capace di battere in singolare qualsiasi avversario gli sia capitato di fronte (ad eccezione del solo Roger Federer). Uno Starace più forte dei fischi e delle offese, che numerose lo hanno accompagnato nel corso del singolare di apertura contro Paul Capde-ville. Starace ha risposto con una freddez-za da campione. In silenzio ha ascoltato e assorbito, consapevole della difficoltà di giocare in uno stadio che undici anni prima aveva visto l’Argentina dover fronteggiare anche una pioggia di seggiolini (con con-seguente squalifica del Cile). Ha provato a

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Il tabellone del sorteggio fra Cile e Italia. Sotto a sinistra: la squadra azzurra con Fognini, Starace, Bracciali, Bolelli e Barazzutti. A destra: la squadra cilena con Massu, Gildmeister, Aguilar, Capdeville e Gonzalez

erano poco sorvegliati. Anche Nicola Pie-trangeli, che alla vigilia del match ricordava la gentilezza dei cileni, è rimasto senza pa-role di fronte a tanta aggressività. I tifosi di oggi sono cosa ben diversa di quelli che nel 1976, dopo aver supportato il Cile per tutta la finale, “sportivamente” applaudirono e inneggiarono anche all’Italia, chiedendo la vuelta (giro di campo) ai nuovi campioni del mondo.

non pensarci Starace, almeno fino all’ultimo punto, quando poi ha lasciato spazio alla sua adrenalina. Un urlo liberatorio che ha stupito anche i cinque mila di Santiago, che a quel punto sono esplosi in cori ancor più feroci contro gli azzurri. Un pubblico ostile, offen-sivo, che ha costretto gli azzurri a giocare sotto pressione. La sensazione che qualcuno potesse entrare in campo era reale. Non era difficile, anche perchè gli accessi al campo

L’Estadio Nacional di Santiago

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Super Tennis11

UNDICI ANNI DI PURGATORIOUndici anni di sofferenze e sogni infranti. La discesa nel gruppo 1 di Coppa Davis è stata una punizio-ne pesante per l’Italia, che dalla sconfitta di Venezia contro il Belgio (2000) ha avuto gli anni più duri della sua storia in Davis. Eppure sembrava che l’Italia potesse subito tornare nel World Group. Già nel 2001, al primo anno di Barazzutti da capitano, gli azzurri arrivarono al play-off dopo aver vinto in Finlandia. Il sorteggio, però, mise di fronte all’ambizione della giovane Italia di Filippo Volandri e Fe-derico Luzzi la solida Croazia del fresco vincitore di Wimbledon, Goran Ivanisevic. E a Roma Volandri, al suo secondo singolare in Davis, batte proprio il numero 1 di Croazia dopo cinque set di passione. Una vittoria storica, ma non sufficiente per centrare la promozione perchè il doppio riesce solo a sfiorare il colpaccio. Alla fine vince la Croazia 3-2. Non è facile capire quando sia iniziato il vero calvario. Se nel 2002 con la sconfitta al primo turno contro la Finlandia o nel 2003, quando l’Italia si trova costretta a giocare in Zimbabwe per restare nel gruppo 1 e retrocede dopo appena tre match. Perchè c’è stato anche il gruppo 2 in questi ultimi undici anni di Davis azzurra. Certamente il punto più basso. Da lì si è ripartiti. E dopo cinque vittorie consecutive ecco che nel 2005 l’Italia è di nuovo pronta al grande salto nel World Group. La dea ben-data, però, ancora una volta non ci premia. È la Spagna l’avversaria da battere per ottenere la pro-mozione. Si gioca in Italia, sulla terra. E a complicare le cose ci pensa un’influenza che blocca Potito Starace. Nonostante tutto prima dell’ultima giornata l’Italia è avanti 2-1 contro la truppa guidata da Nadal, l’unico a vincere il suo incontro. Seppi e il doppio Bracciali-Galimberti hanno infatti stravolto ogni pronostico. Il terzo giorno, però, arrivano due vittorie spagnole. Fine del sogno.E nel 2006 è di nuovo lo stesso scenario. L’Italia arriva al play-off e pesca di nuovo la Spagna, stavolta in trasferta. Gli azzurri vendono cara la pelle, ma si arrendono 4-1. È il terzo play-off sfumato.Seguono due stagioni difficili, con la nostra nazionale battuta all’esordio e di conseguenza obbliga-ta a giocare gli spareggi per non retrocedere. L’Italia resiste nel gruppo 1 e nel 2009 può tornare all’assalto del World Group, ma dopo Nadal ecco Federe sul cammino azzurro. L’allora numero 1 del mondo accetta la convocazione e si presenta a Genova. È una sfida senza storia, l’Italia deve ancora aspettare almeno un anno.Prima Nadal, poi Federer, in mezzo un primo turno di gruppo 1 contro la Croazia e una complicata trasferta in Israele. L’Italia sembra a credito con la fortuna, ma questo non conta al momento dell’as-segnazione delle teste di serie, che tengono conto della classifica Itf stilata sui risultati degli ultimi anni. Nel 2010 l’Italia arriva ancora ai play-off, ma deve battere un’altra testa di serie per essere promossa. Si vola in Svezia, da Robin Soderling. Un confronto che di fatto parte sullo 0-2 per i nostri giocatori, visto che Soderling sui velocissimi campi di casa è praticamente imbattibile. Di contro la Svezia ha un secondo singolarista, Andreas Vinciguerra, non all’altezza del compagno. Il doppio è il punto chiave, quello che deciderà la contesa. Lo sanno tutti, anche i giocatori. L’Italia vince i primi due set e nel terzo arriva a due punti dal match. Il sogno promozione non è mai stato così vicino, ma è stato solo un’illusione. Lindstedt e Aspelin iniziano a martellare con il servizio e rimontano la partita. Perso il doppio, persa la sfida. La delusione è grande, soprattutto per Starace e Bolelli, schierati da Barazzutti nel match chiave. Ma in Svezia è di fatto nato il gruppo azzurro, che quest’anno si è tolto la soddisfazione di sfatare un tabù chiamato play-off.

G.D.N.

Tensione vera. E l’ingresso in campo di Fer-nando Gonzalez è stato come accendere una miccia in una polveriera. L’ex numero 5 del mondo, oltre ad essere un gran gio-catore, è maestro nella gestione del pubbli-co. Come un burattinaio ha saputo guidare il suo pubblico, decidendone movimenti e cori, umore e coinvolgimento. Solo così avrebbe potuto battere Fabio Fognini, suo amico fuori dal campo, ma temuto rivale all’interno di quell’ovale costruito nel 1975. E nulla ha fatto Gonzalez per rendere più “tennistico” l’ambiente. Bravo Fognini a non lasciarsi andare a facili isterismi, che spesso ne hanno condizionato le prestazioni a livello Atp. Bravo a non offrire opportunità di polemica a pubblico e avversari. Anche quando tra prima e seconda di servizio è stato spesso interrotto da fischi e oscenità ed ha pagato con un doppio fallo ha sapu-to attendere. Sicuro di portare all’Italia un punto prezioso. E finchè la concentrazione è rimasta sopra al livello di guardia non c’è stata partita. Un match giocato dal cileno quasi esclusivamente sui nervi, perchè solo su questo piano Gonzalez poteva cambiare la sorte avversa, che dopo l’intervento all’an-ca lo vedeva destinato a soccombere contro

la freschezza fisica dell’azzurro. Partita che ha avuto un epilogo imprevisto. L’infortunio muscolare di Gonzalez è stato un colpo per il Cile, al morale e al punteggio. Gonzalez a terra è stato il simbolo della resa incondizio-nata dei padroni di casa.Un evento che certamente ha reso più age-vole il compito dell’Italia, soprattutto a livello emotivo, visto che il pubblico cileno si è tro-vato a corto di entusiasmo e speranza e negli ultimi due giorni di incontri ha leggermente abbassato la pressione sui nostri giocatori, consapevole che l’Italia fosse più forte. Non su Barazzutti, però. Il capitano azzurro, dopo aver ricevuto l’applauso del pubblico di San-tiago nel corso di una cerimonia di premia-zione del team cileno finalista del ’76 (con premi anche per Pietrangeli e Barazzutti), si è trovato al centro delle attenzioni del pub-blico. A più riprese, nel corso del doppio, si sono alzati cori contro di lui, definito “pelato”

dai sudamericani. Anche questo, però, ormai appartiene al passato. È tutto alle spalle. Per-chè Simone Bolelli, Daniele Bracciali, Fabio Fognini e Potito Starace hanno reso grande l’Italia. L’hanno riportata nell’elite del tennis. Lo hanno fatto da gruppo, aiutandosi a vi-cenda. Come nel game decisivo del doppio, quando Fognini ha chiesto a Daniele Brac-ciali, seduto alle spalle della panchina, su quale angolo servire contro Massu. Perchè per vincere in Davis è fondamentale gioca-re insieme, in campo e fuori. In Italia come a Santiago, che si conferma terra di conquista, oggi come 35 anni fa. Con o senza ostilità, con o senza top10 in campo. Quando c’è da giocare con carattere e personalità l’Italia è sempre lì, pronta a dettare la propria legge sul campo, pronta a giocare con il cuore e lo spirito di una squadra vera. Pronta a regalare sogni e traguardi, che siano la vittoria finale o la promozione nel World Group.

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Pronti, al posto, via!Domenica 16 ottobre comincia il torneo maschile, mentre domenica 23 scatta quello femminile. La formula di ciascuna sfida prevede la disputa di quattro singolari e due doppi tra gli uomini e di tre singolari e un doppio tra le donne. Come lo scorso anno le finali si giocheranno a Rovereto il 10 e 11 dicembre con i match in diretta su SuperTennis

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serie a1

Calendario femminile

Il Circolo Canottieri Aniene campione

d’Italia maschile 2010

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Super Tennis

TDI TIZIANA TRICARICO

Tempo di Serie A. Tutto pronto per il cam-pionato nazionale a squadre più prestigio-so: domenica 16 ottobre comincia il torneo maschile mentre domenica 23 ottobre scatta quello femminile. La formula di ciascuna sfida prevede la disputa di quattro singolari e due doppi nella gara maschile e di tre singolari ed un doppio per quella femminile. Le finali il 10 e 11 dicembre.Alla serie A1 maschile partecipano 14 forma-zioni suddivise in due gironi da sette squadre. Le prime classificate giocano le semifinali contro le vincenti dell’incontro tra le secon-de e le terze classificate dei gironi. Le quin-te classificate giocano contro le seste per la permanenza in serie A1. La squadra ultima classificata in ciascun girone retrocede diret-tamente alla serie inferiore. Le semifinali del tabellone maschile si giocano in casa delle squadre prime classificate nei gironi. Le fi-nali si giocheranno presso il Palazzetto dello Sport di Rovereto. Nel torneo maschile la squadra campione d’Italia in carica è il Circo-lo Canottieri Aniene: il team romano, inseri-to nel Girone 2, da quest’anno può contare anche su Potito Starace, che va ad affiancare Bolelli, Cipolla e Santopadre. Nello stesso gi-rone c’è anche il Tc Castellazzo, finalista 2010 (Brizzi, Golubev, Vanni, Bracciali). Nel Girone 1 tra le pretendenti più accreditate ci sono la Società Tennis Bassano (Seppi, Lorenzi, Arnaboldi, Crugnola) e Tc Parioli (Volandri, Janowicz, Fabbiano, Dustov). Nel torneo femminile (girone unico) sono set-te le formazioni in gara. La prima classificata gioca la finale contro la vincente dell’incontro tra la seconda e la terza classificata. La quinta classificata gioca contro la sesta classificata del girone per determinare la permanenza in serie A1. L’ultima classificata retrocede diret-tamente nella serie inferiore.Le protagoniste più attese sono Tc Parioli (Vinci, Arn, Caregaro, Burnett), Ct Albinea (Errani, Giovine, Gabba, Spremo) e Tc Mestre (Brianti, Julia ed Evelyn Mayr, Doz). Non ci sarà, invece, il Tc Viterbo, campione uscen-te: la squadra laziale, che ha conquistato gli ultimi cinque titoli, ha infatti deciso di dare maggior spazio alla valorizzazione dei vivai rinunciando alla massima serie.Le giornate di gara sono le seguenti:- 16, 23, 30 ottobre, 1, 6, 13, 20 novembre (fase a gironi A1 maschile)- 23, 30 ottobre, 1, 6, 13, 20 e 27 novembre (fase a gironi A1 femminile)- 27 novembre; 4 dicembre (play off maschili)- 27 novembre (play out maschili)- 4 dicembre (play off-out femminili)- 10-11 dicembre (finali)

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Calendario Girone 1 maschile

Calendario Girone 2 maschile

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Super Tennis14

io e il tennis

Una grinta da campione

Alessandro Giannessi

Mancino di La Spezia, 21 anni, è l’uomo nuovo del nostro movimento. Da inizio 2011 ha scalato oltre 350 posti in classifica, superando per strada 5 top 100 e passando dai futures al circuito Atp: magnifico il quarto di finale raggiunto a Bucarest partendo dalle qualificazioni. Gambe pazzesche, diritto pesante, servizio solido, mano sensibile, rovescio decisamente tenero. Ma determinazione belluina e cuore gladiatorio, ben nascosti sotto una faccia acqua e sapone

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Iloro.Non c’è una cosa in particolare. Penso di aver preso il meglio da ognuno. E soprattut-to, mi sono lasciato bene con tutti, sono in ottimi rapporti con tutti i miei ex allenatori.

Descriviti come ragazzo. Chi è Alessandro Giannessi?Sono una persona normalissima, allegro, so-cievole. Mi piace vedere gente, uscire con gli amici, adoro giocare a calcetto. Come tutti, insomma.

Tu sei fidanzato, vero?Si, da quattro anni. La mia ragazza, Roxana, gioca anche lei (Roxana Vaideanu, rumena de Roma, anche lei classe ’90, n. 435 del mondo, ndr). Ci conosciamo da tanti anni, eravamo sempre fra quelli convocati ai radu-ni della Federazione, e poi ci incontravamo nei tornei giovanili. Dai e dai, è scoccata la scintilla.

Per concludere: che facciamo con questo rovescio?Ma guarda, rispetto a come lo giocavo ad esempio un anno fa, penso di aver fatto grossi progressi. Prima non tiravo un passan-te, adesso non solo mi difendo meglio, ma sono più incisivo e perdo meno campo, e sto imparando ad aiutarmi anche con il back. E poi devo ancora crescere tanto, in tutti gli aspetti, mica solo nel rovescio. Sono convin-to che posso progredire ancora. C’è un solo modo: il lavoro duro.

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Ora sono seguito da Infantino e da Gabrio Castrichella.

Una cosa che hai imparato da ciascuno di

DI ROBERTO COMMENTUCCI

Il 2011 è l’anno di Alessandro Giannessi: ha scalato 350 posizioni nel ranking mondiale, passando dai futures (ne ha vinti un paio più diverse finali) al circuito Atp: semifinali nei challenger di Torino e Cordenons, finale a Napoli (la prima in un challenger), quarti nell’Atp di Bucarest partendo dalle qualifi-cazioni. Un finale di stagione da grande pro-tagonista: tanti tornei senza mai fermarsi ed una scalata irresistibile che lo ha portato a ridosso dei top 100. A 21 anni è solo l’inizio.

E allora, Alessandro, perché proprio il ten-nis?Sono l’ultimo di tre fratelli. Loro giocavano a tennis, e io già a 3-4 anni, stavo là ore a vederli giocare. Ho iniziato a otto anni, nella SAT del Circolo Tennis Spezia, e mi è subito piaciuto tantissimo.

Da bambino chi era il tuo idolo?Io adoravo Pete Sampras. Non solo perché vinceva tanto, ma anche perché aveva un gran tennis. Che servizio, mamma mia…

Oggi sei 140 del mondo: si inizia a bussare alle porte del paradiso… Ma a inizio anno eri 500. Ti aspettavi questa scalata?Non mi aspettavo di fare tanta strada, però ci speravo, perché sapevo che avevo lavora-to molto, e bene, durante l’inverno, prima a Tirrenia e poi a Tandil. Sono cresciuto su tutti gli aspetti: la tecnica, il fisico, la forza, e soprattutto la testa: adesso riesco a man-tenere un atteggiamento in campo sempre positivo, e a lottare sempre.

…Che poi è proprio quello che piace di più ai tuoi fans. Sul web, gli appassionati dicono di te: meglio un giocatore senza ro-vescio che uno senza attributi. La capacità di non mollare mai è una dote innata o si può apprendere?Secondo me si può imparare. Con il lavoro e con il sacrificio si arriva dappertutto e si ottiene tutto. Poi, certo, ci sono alcuni che hanno qualità innate, che sono più dotati in partenza di altri, ma con l’impegno si posso-no superare i propri limiti. E poi, in campo, la consapevolezza di aver fatto tutte le cose per bene, ti dà sicurezza e ti porta a credere in te.

Sei arrivato a Tirrenia che avevi 14 anni. Quanti allenatori hai avuto?Ho lavorato con Furlan, con Palumbo, con Pino Carnovale per la parte atletica, poi ho avuto Brandi, Montalbini, Ercoli, Ceragioli.

La premiazione del Napoli challenger con Giannessi finalista. Sotto Alessandro in azione al Foro Italico

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Super Tennis

NNel gergo tennistico anglofono i giocatori emergenti, vengono chiamati, “young guns”: giovani pistole. In Italia, l’ultima giovane pistola che è riuscita ad entrare nei primi 100 del mondo è stata, quasi quattro anni fa, il ligure Fa-bio Fognini. Ma non allarmatevi. I ricambi stanno arrivando. Dietro Alessandro Giannessi, l’uomo nuovo di queste settimane, vi sono altri giovani azzurri che stan-no scalando la classifica.Iniziamo da Stefano Travaglia, potente marchigiano di Ascoli Piceno. Gran servizio e diritto, potente, forse non rapidissimo, che ha scelto, in questa fase della sua carriera, di giocare sulla terra per completarsi tecnicamente. L’azzurro, da sempre uno dei migliori della classe ’91, nella primavera del 2010, ancora fuori dai primi 1000, si imbarca in una coraggiosa e faticosa gavetta nell’inferno dei futures sudameri-cani. A inizio 2011 è intorno alla 500° posizione del ranking, ma grazie ad una serie di ottimi piaz-zamenti, sia a livello future (due vittorie e una finale) sia a livello challenger, con 2 qualificazioni superate e quattro secondi turni, ai primi di luglio di quest’anno è in procinto di sfondare il muro dei top 300, ovvero quella sorta di barriera che separa idealmente il livello future da quello challenger. Purtroppo la sfortuna ci mette lo zampino. Stefano, a casa sua, ad Ascoli, cade per le scale, e infila disgraziatamente la mano destra nel vetro di una finestra, che gli recide muscoli e legamenti dell’a-vambraccio. Un’operazione com-plicata di microchirurgia, che per fortuna pare riuscita bene. Stefa-

no ne avrà per un sacco di tempo, e gli auguriamo di tornare presto a scatenare la sua potenza.Altro azzurro che quest’anno pare aver imboccato la strada giusta è il talentuoso faentino Federico Gaio, classe ’92, già finalista al Bonfiglio un paio di anni fa. Gaio è uno di quei giocatori che con la racchetta in mano sa fare prati-camente tutto. Dovrebbe essere una dote, una virtù, ma da giova-ni a volte è uno svantaggio, per-ché ad ogni punto che si gioca si ha sempre il problema del dover scegliere cosa fare tra una gam-ma troppo ampia di soluzioni. E si rischia di diventare un tennista “né carne ne pesce”, con tanta confusione tattica e una gran-de discontinuità di rendimento. Tanto è vero che ad inizio 2011 il faentino è ancora intorno al numero 700, nonostante due anni e passa di esperienza nel circuito. La svolta per Federico arriva nel mese di aprile. Si parte

per il Kazakhstan, per una tour-née di tre tornei sul cemento. Un’altra scelta coraggiosa, per un tennista italiano. Ma l’auda-cia viene premiata. Arriva una semifinale, e poi due vittorie consecutive, le prime in carriera a livello pro. Federico continua a giocare sul cemento: a Recanati, qualche settimana dopo, coglie una splendida vittoria su Paolino Lorenzi e il suo primo quarto di finale a livello challenger, im-pressionando tutti per l’eleganza del suo gioco. Il faentino attual-mente è 380 del mondo, con un robusto progresso, da inizio anno, di oltre 300 posizioni. Ed eccoci alla terza giovane pi-stola. Anche se qui, per la veri-tà, più che di pistola dovremmo parlare di cannone. Perché Edo-ardo Eremin, possente tennista russo-piemontese, nato nell’ot-tobre del ’93, servizio bomba, fondamentali devastanti, ap-partiene di diritto alla categoria

dei bombardieri. Un solo dato: qualche settimana fa, ottenuta una wild card nel challenger di Genova, nel primo turno contro l’esperto terraiolo portoghese Gil oltre a fare una gran figura, ha rischiato di mettere fuori uso il misuratore della velocità del servizio, con una prima palla sparata a 228 km l’ora! Davvero non male per un diciassettenne, che potrebbe giocare ancora i tornei juniores. Edoardo, madre italiana, papà maestro di origine russa, è stato già campione italia-no under 16. In questo 2011 ha fatto progressi enormi: ha inizia-to la stagione che era intorno alla millesima posizione, ed ora è in procinto di entrare nei primi 600, grazie a due finali future e ad altri buoni piazzamenti. La statistica più interessante, su Eremin, è la seguente: in classifica mondiale, non ha davanti alcun giocatore più giovane di lui. Time is on my side, cantavano i Rolling Stones.

Non solo Giannessi: oltre allo spezzino, un bel gruppetto di azzurri promettenti sta iniziando a scalare la classifica mondiale grazie alla continuità di risultati frutto di una crescita costante. Esaminiamo

la stagione di Stefano Travaglia (classe 1991), Federico Gaio (1992) ed Edoardo Eremin (1993)

Giovani pistole

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DI ROBERTO COMMENTUCCI

IL NUOVO CHE AVANZA

focus

Stefano TravagliaNato ad Ascoli Piceno il 28.12.1991Ranking Atp a inizio 2011: 500Best ranking in stagione (prima dell’in-fortunio al polso): 303

Federico GaioNato a Faenza il 5.3.1992Ranking Atp a inizio 2011: 692Ranking al 26/09/2011: 378

Edoardo EreminNato ad Alessandria il 5.10.1993Ranking Atp a inizio 2011: 929Ranking al 26/09/2011: 607

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Super Tennis

PPremesso che mettere sotto accusa i francesi regala sempre qualche brivido di piacere, alla stregua di un’aranciata amara ghiacciata sorseggiata in un pomeriggio di canicola, questa corte non vuole essere di parte ma si limiterà a considerare la realtà delle cose da un punto di vista particolare rispetto al consueto. Non si dica dunque che questo processo è dettato dall’invidia; che francamente non ce n’è motivo e poi l’invidia fa male a chi la prova, dicono. I francesi hanno un movimento tennistico declinato al maschile di livello superiore al nostro e questo è un dato certo. Pure loro hanno dovuto attraversare deserti di rendimento in passa-to a conferma del fatto che an-che nel tennis ci sono cicli che si rincorrono e susseguono sia chi si sia nato al di qua che al di là delle Alpi. Ma il punto che conduce a questo processo è il seguente: loro, i nostri cugini col mal di pancia, hanno sì un livello generale di tennis al maschile più evoluto del nostro, ma vin-cono pochino rispetto a quanto sarebbe lecito attendersi e a quanto alcuni (dall’altra parte delle Alpi) sostengono sarebbe loro diritto. Tanto fumo e poco arrosto insomma? L’ACCUSAL’ultimo francese a vincere uno Slam è stato Yannick Noah a Pa-rigi nel 1983. Dopodiché tante belle speranze, tanti cursus ho-norum entusiasmanti ma che si sono interrotti poi sul più bello. I nomi sono altisonanti: Tsonga, Gasquet, Monfils, Llodra, Si-mon. Più Benneteau, Clement, Mannarino, Mathieu, Serra,

Chardy e Mahut. Più ancora altri che spingono dalle retrovie. Un esercito da una manciata di mesi privo del mago Santoro, che ha giocato per tutta la sua carriera un tennis fuori dal tempo e forse anche dallo spazio. C’è di tutto in questa falange di campioni: la possanza di Tsonga, il genio e sregolatezza di Richard Ga-squet, la follia atletica del rap-per di banlieue Monfils, l’arte di Llodra nel giocare a volo, la costanza mental-fisica del niz-zardo Simon, che contraddice la pigrizia secondo alcuni inevi-tabile retaggio dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo. Eppure nonostante questa ple-tora di assi, ognuno di quali ha caratteristiche diverse dall’altro, i risultati di peso sono infinita-mente inferiori a quelli attesi. E a livello di Davis pesano come un macigno gli ultimi mesi: con la dolorosa sconfitta a Belgrado nel dicembre scorso in finale e l’ancor più dolorosa batosta di Cordoba in settembre conclu-sa con l’umiliazione di vedere Verdasco esultare per il campo

vestito da torero. Solo sfortuna? L’accusa ritiene che ci sia in que-sto una sorta di nemesi di una certa prosopopea transalpina: tanti campioni ma nessuno ca-pace del colpo del ko. Tanta dimostrazioni di potenza, pochi risultati. Forse un bagno di umil-tà non sarebbe sbagliato. LA DIFESAAttaccare il movimento tenni-stico francese perché non vin-ce negli Slam e in Davis e non domina nemmeno nei 1000 può essere sintomo solo di un’errata valutazione delle cose tennisti-che. Ci si vuole forse dimenti-care che viviamo in un’epoca stradominata da tre personaggi che poco hanno in comune con il resto del mondo quali Nadal, Federer e Djokovic? I francesi di talento potrebbero essere an-che il doppio di quelli che sono ma quando la sorte decide di convogliare una dose di talento spropositata rispetto alle media su uno-due-tre giocatori non c’è costanza di allenamento o altro fattore che possa loro impedire

di primeggiare. Certo a uno come Gasquet, per dire, il talento non manca, ma oltre a crescere come colpitori di palla bisogna essere in grado anche di crescere come persone e questo training può dura-re anche a lungo. Il movi-mento tennistico france-se ha costruito in questi anni un humus talmente produttivo che i grandi risultati non potranno non arrivare, appena se ne creeranno le condizioni. Ritenerlo fallimentare per-ché non vince in Davis e

negli Slam è un’accusa infonda-ta e, ci consenta la corte, velata d’invidia. LA SENTENZAFrancia assolta per insufficienza di prove. Perché non possiamo non considerare che i francesi sono sì tanti, ma si sono trovati di fronte in questi anni un fiori-re di talenti eccelsi in altre par-ti del pianeta che fa da muro invalicabile alle loro speranze. D’altro canto non si può però asserire con certezza che se i vari Djokovic&C. non mono-polizzassero il circuito sareb-bero Tsonga & C. a dominare. La sensazione è che manchi da parti dei succitati transalpini sempre qualcosa, che difetti-no nell’impresa eroica (perfino Mahut è uscito sconfitto l’anno scorso dalla sua partita delle vita, quella più lunga di sempre contro Isner a Wimbledon) ca-pace di far ascendere l’intero movimento a livello di assoluta eccellenza. S’impegnino, i fi-glioli perché la grandeur è an-cora lontana.

I nostri cugini d’oltralpe hanno sì un livello generale di tennis al maschile molto elevato, ma pur disponendo di giocatori di vertice come Tsonga, Monfils, Gasquet, Simon, Llodra e tanti altri vincono

poco rispetto a quanto sarebbe lecito attendersi. Solo colpa di Djokovic, Nadal e Federer?

Tanto fumo e poco arrosto?

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DI PIERO VALESIO

FRANCIA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

il processo del mese

La nazionale francese di Coppa Davis: da sinistra Clement, Monfils, il capitano Forget, Simon, Llodra e Gasquet

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Super Tennis

Lo sport non può prescindere dalla storia, anzi trova in essa la base culturale più forte per costruire il futuro. Non a caso i circoli più antichi sono quelli che ancora oggi riescono a sviluppare attività di livello più alto e qualità maggiore. Non a caso i Soci di più antica data sono in ogni sodalizio una risorsa fondamentale, da valorizzare in ogni occasione

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vita di circolo

Il valore del socio anziano

SDI DANILO MANGANARO

Se parlando con chi di tennis non è appas-sionato, nella classifica delle prime tre imma-gini emblematiche del “nostro” sport c’è - e ci sarà sempre - Wimbledon, qualcosa vorrà pur dire. Il torneo più importante, più famo-so, più prestigioso. Ma anche il più antico, quello più ricco di tradizione.Che non si svolge in un avveniristico com-plesso ultramoderno sorto dal nulla nella periferia di una metropoli. I Championships di Londra hanno come cornice l’All England

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Super Tennis

Coppa Davis.Hanno molte risposte, talvolta differenti o sfuocate, ma non importa. Il loro bagaglio di informazioni, esperienza e cultura (non solo sportiva) è irrinunciabile. Va aperto, spolve-rato e valorizzato. Gli stessi Lefevre e Antonucci nel loro ma-nuale suggeriscono interessanti soluzioni. Più moderne, come uno “storytelling” per raccontare la storia del circolo (magari con-

dita da qualche foto o addirittura filmato d’epoca) o uno spazio interattivo sul web (tipo wikipedia) i cui contenuti possono essere aggiornati anche dai Soci stessi (on line). Oppure una soluzione più all’antica: raccontare la storia e le imprese sportive del Club nel corso di letture serali in pubblico (una volta al mese, magari con cene a tema). Non pubblicazioni o celebrazioni editoriali, ma occasioni in cui rendere cruciale il ruo-lo dei Soci stessi, in modo che i più anzia-ni possano stimolare i giovani, rendendoli consapevoli di chi ha calcato quei campi e di cosa è successo anni fa. A livello gestionale, si può pensare di regalare una quota (men-sile) associativa in corrispondenza del mese di compleanno degli Over 70, celebrando opportunamente in bacheca e sul Notiziario Sociale l’evento, con gli auguri dell’intero Circolo, del Presidente e della dirigenza.E non bisogna neanche dimenticarsi poi che il tennis è uno sport per così dire “fa-miliare” nel senso che il modo più facile e diffuso per cominciare è proprio quello di giocare sin da piccoli con i propri genitori. Per questo l’innata passione dei Soci più anziani diventa fondamentale anche per coinvolgere figli e figlie (magari professio-nisti di settore che in qualche modo posso-no assumere ruoli dirigenziali o dare il loro apporto al Club) e pure nipotini e nipotine, da iscrivere alla Scuola Tennis.

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Cinque italiani nel Club des CentenairesCon l’accordo e il diretto interessamento del Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Samaranch, e con la collaborazione degli otto Club europei più vecchi e rappresentativi, è stato possibile creare il Club Centenaires de Tennis, il club dei circoli ultracen-tenari. L’idea della sua creazione è stata di Juan Maria Tintorè, Presiden-te del Real Club de Te-nis di Barcelona, Robert Abdessalam, campione francese degli anni ’40 e personaggio di pri-mo piano del tennis internazionale e Marco Gilardelli, ex azzurro e campione italiano, mol-to noto nel mondo del tennis nazionale e in-ternazionale, ed attuale dirigente dell’”Interna-tional Club”.L’11 giugno 1996, nella sede del Comitato Olim-pico di Losanna, divenu-ta la sede ufficiale del Club, è stato firmato lo statuto dell’Associazione dai Presidenti dei Club fondatori, tra cui il Tennis Club Milano A. Bonacossa (foto qui sopra). Ne fanno parte anche TC Parioli di Roma, Circolo del Tennis di Bologna, Circolo Tennis Firenze e Tennis Club Genova 1893.

Lawn Tennis Club. “The AELTC” è una loca-tion magica, dove si respira tennis, un con-torno storico, che ha saputo mantenersi dal 23 luglio del 1869, quando è stato fondato, attraverso tante trasformzazioni e ammo-dernamenti, sempre nel rispetto della tradi-zione. Anzi della massima valorizzazione di questa tradizione. E se prima Laver, poi Borg oggi Federer e Nadal sono in qualche modo costretti, insieme con le miliardarie aziende di abbi-gliamento che li sponsorizzano, a vestirsi di bianco nel rispetto della tradizione, e non fanno una piega, un motivo ci sarà. La tra-dizione, la storia. Il completino bianco, ma anche il religioso silenzio degli spettatori: il nostro è l’unico sport in cui, nei limiti del possibile, il pubblico è invitato a mantener-si composto e riguardoso del gioco e della concentrazione degli atleti. Sono tutte “regole non scritte” che Wimble-don e il tennis in generale han voluto (e ai Champioships han saputo) mantenere. Gra-zie a chi? Alla tradizione passata di mano in mano, di racchetta in racchetta, di socio in socio. In questo senso, a livello di singolo club, la tradizione è patrimonio prezioso come la cul-tura sportiva e sociale dei soci più anziani, che spesso sono portatori di un grande bagaglio di esperienza.Al di là della storia più o meno lunga di ogni circolo (in Italia ci sono club che si inseriscono a pieno diritto nella gran-de tradizione del tennis internazionale), i perso-naggi che da più tempo vi sono iscritti sono per gestori e/o proprietari una risorsa incommen-surabile. Sanno più cose di tutti, “perché la porta di quello spogliatoio si apre in quel verso, per-ché quella poltrona è chiamata come uno dei fondatori, perchè non si deve pronunciare il nome di quell’al-tro Circolo, perché non si deve chiedere quella cosa al cameriere” (lo racconta molto bene Comunicare il Circolo, il libro di Lefe-vre e Antonucci). E ti possono raccontare della vittoria della Coppa Italia di quindici anni prima, di quando Borg è venuto ad alle-narsi su quel campo, di Francesca Schiavone quando era piccola, di uno storico match di

A sinistra Fred Perry e Gottfried Von Cramm a Wimbledon. Qui sopra, sir Norman Brooks, 2 volte vincitore a Wimbledon, a un sorteggio di Davis

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Super Tennis22

La rigidità è caratteristica fondamentale di un attrezzo. Decisiva per gli esiti sul campo, troppo spesso “osteggiata” anche a causa di un termine dall’accezione negativa. In realtà, entro certi limiti, è d’aiuto, specialmente per i giocatori di club. Vi spieghiamo perché

Racchetta rigida:ecco i vantaggi

l’angolo tecnico

DI MAURO SIMONCINI

Sono pochi i significati sostanzialmente “po-sitivi” che si possono attribuire al sostantivo rigidità. Anche per quanto riguarda le no-stre amate racchette da tennis, poche vol-te si è sentito citare la rigidità di un telaio come una delle sue caratteristiche migliori, anzi. Sul piatto della bilancia termini come flessibilità e morbidezza hanno da sempre riscosso più successo. E’ il momento di fare

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un po’ di chiarezza sul concetto di rigidità di un telaio provando a spiegarne tutti i risvolti, anche quelli positivi. In linea di massima il dato associato alla rigi-dità (che va, salvo casi eccezionali, dai 50/55 ai 70-75 punti di Ra.) misurato da un Diagno-stic Center, è espressione del grado di fles-sione del telaio all’impatto con la pallina. Cosa succede in quel momento? Si verifica una prima deflessione del piatto corde (in-cordatura) e in seconda battuta si flette la racchetta stessa, la quale poi torna a “ri-flet-tersi” in senso contrario fino alla posizione originaria spingendo (si spera al di là della rete) la pallina.

POTENZA – Quindi è importante sottoline-are che meno il telaio si flette, meno ener-gia disperde. Una racchetta rigida disperde meno energia (flettendo-si meno di un telaio flessi-bile) al momento dell’im-patto. Il potenziale di energia in più (conservata perché “non assorbita”) si esprime in termini di potenza: a maggior rigi-dità corrisponde (a parità di peso, bilanciamento, masse, etc.etc.) maggio-re potenza. Una racchetta flessibile sottrae dunque più energia alla pallina. E a questo proposito va sfatato il luogo comune dell’effetto catapulta: molti giocatori o appas-sionati pensano che un attrezzo flessibile possa restituire più spinta e potenza proprio per una sorta di effetto-fionda. In realtà la pallina resta sulle corde solo 3-4 mil-lesimi di secondo, molto meno di quanto impie-ga la racchetta a tornare nella posizione iniziale. Di conseguenza, il tela-io di una racchetta non “restituisce” energia alla palla, più sem-plicemente ne assorbe di meno o di più in base alla rigidità. Per essere ancora più chiari un esempio banale: tirate una pallina contro un muro e poi contro un materasso (il primo rigido, il secondo morbido). La ve-locità di uscita della pallina sarà ovviamente maggiore nel primo caso (e non di poco), perché il materasso assorbe l’energia della pallina in arrivo.

in modo diverso; difficile da quantificare, almeno oggettivamente. Però chi soffre di problemi o fastidi a braccia o spalle trae maggior aiuto dall’uso di attrezzi flessibili; ed entrano in gioco tutta una serie di altri fattori decisivi come l’incordatura e i dispo-sitivi anti-shock oramai montati “di serie” su quasi tutte le racchette, specialmente quelle amatoriali (Kinetic, Cortex System, etc.etc.).

ROTAZIONI – Come si è detto la pallina impattata da un telaio più rigido lascia più rapidamente il piatto corde; questo signi-fica che – sempre a parità di altre caratte-ristiche - è più difficoltoso riuscire a impri-mere spin adeguati ed efficaci (soprattutto top esasperati “spagnoleggianti”) che risultano invece più facili con racchette flessibili.

CONCLUSIONI – Dovrebbe essere a que-sto punto chiaro che la rigidità di una rac-chetta, non è un fattore “negativo”, legato al luogo comune delle “vibrazioni”. Anzi si può concludere – sfatando un altro mito – che le racchette amatoriali sono in media più rigide di quelle agonistiche (o dei pro-fessionisti). E meno male, perché in questo modo possono “aiutare” i giocatori di Club, aumentando potenza e controllo.

Racchette agonistiche di rigidità piuttosto elevata, compresa tra i 64 punti Ra (la Wilson di Federer) e i 73 (la Head di Gasquet)

CONTROLLO – Ma non è solo la potenza a essere condizionata in qualche modo dalla rigidità della racchetta; ci sono in ballo an-che controllo e comfort. La rigidità elevata di un determinato attrezzo fa sì che l’an-golo di uscita della palla colpita sia minore rispetto a quello di una racchetta più mor-bida. Traduzione? Una migliore precisione, contrariamente a quanto si dice di solito (potenza e controllo inversamente propor-zionali). Per un giocatore di livello avanzato rigidità eccessiva (e dunque potenza eleva-ta) possono non servire, perché le abilità e le capacità tecniche permettono di colpire con energia e controllo anche con attrezzi flessibili. Invece un giocatore intermedio di club con un telaio rigido può ottenere van-taggi importanti in termini sia di potenza sia di controllo.

COMFORT – Il vero punto dolente di una racchetta con valori considerevoli di rigidi-tà (diciamo sopra ai 65) è il comfort. Que-sto perché a parità di altre caratteristiche anche se un attrezzo flessibile trasmette più vibrazioni a polso, braccio, gomito e/o spalla quello più rigido comporta un mag-giore shock da impatto. In senso generale il comfort è una sensazione di gioco abba-stanza soggettiva che ognuno percepisce

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Super Tennis

Qui di seguito gli spazi di gioco, le regole e gli attrezzi consigliati con la racchetta rossa (specializzazione) del FRP con le esercitazioni che l’allievo deve provare insieme

al suo maestro (segue l’articolo pubblicato nel numero 9 di settembre 2011)

RACCHETTA ROSSA - LA SPECIALIZZAZIONE (2)

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maestri

ARTICOLO A CURA DELL’ISF “ROBERTO LOMBARDI” E DEL SETTORE TECNICO NAZIONALE

1 Riscaldamento fondo – fondo (con un compagno ed una sola palla)

2 Riscaldamento fondo – rete (con un compagno posizionato a rete; suc-cessivamente si alternano nelle posizioni; a disposizione una sola palla)

3 Fondo – fondo 2 + 2 (l’allievo parte dall’angolo destro – sinistro se man-cino – e gioca 2 diagonali e 2 lungolinea con il diritto e poi si sposta sul

rovescio eseguendo la stessa sequenza; il compagno si adegua al gioco; suc-cessivamente si alternano nelle posizioni)

4 Fondo – fondo 2 + 1 (l’allievo parte dall’angolo destro – sinistro se man-cino – e gioca 2 diagonali e 1 lungolinea con il diritto e poi si sposta sul

rovescio eseguendo la stessa sequenza; il compagno gioca sempre in diago-nale; successivamente si alternano nelle posizioni)

5Fondo – fondo 1 + 1 (l’allievo parte dall’angolo destro – sinistro se man-cino – e gioca 1 diagonale e 1 lungolinea con il diritto e poi si sposta sul

rovescio eseguendo la stessa sequenza; il compagno gioca sempre in diago-nale; successivamente si alternano nelle posizioni)

6Fondo – fondo farfalla (l’allievo parte dall’angolo destro e gioca diago-nale, poi si sposta a sinistra per indirizzare sulla diagonale opposta la palla,

inviata dal compagno sempre sul lungolinea; successivamente si alternano nel gioco diagonale – lungolinea)

7Fondo – fondo angolazioni (a 2, da destra) (l’allievo parte dall’angolo destro e gioca sempre diagonale; anche il compagno gioca diagonale, ma

alternando 1 colpo esterno ed 1 al centro; successivamente si alternano nelle posizioni)

8Fondo – fondo angolazioni (a 3, da destra) (l’allievo parte dall’angolo destro – sinistro se mancino – e gioca 1 diritto diagonale ed 1 lungolinea;

1 compagno risponderà diagonale al diritto diagonale, 1 altro compagno risponderà lungolinea al diritto lungolinea; successivamente si alternano in tutte le posizioni)

9Fondo – fondo angolazioni (a 2, da sinistra) (l’allievo parte dall’angolo sinistro e gioca sempre diagonale; anche il compagno gioca diagonale, ma

alternando 1 colpo esterno ed 1 al centro; successivamente si alternano nelle posizioni)

10Fondo – fondo angolazioni (a 3, da sinistra) (l’allievo parte dall’an-golo sinistro – destro se mancino – e gioca 1 rovescio diagonale ed 1

lungolinea; 1 compagno risponderà diagonale al rovescio diagonale, 1 altro compagno risponderà lungolinea al rovescio lungolinea; successivamente si alternano in tutte le posizioni)

11Fondo – fondo angolazioni (a 3, con diritto a sventaglio) (l’allievo parte dall’angolo sinistro – destro se mancino – e gioca 1 diritto dia-

gonale ed 1 diritto a sventaglio; 1 compagno risponderà diagonale al diritto diagonale, 1 altro compagno risponderà lungolinea al diritto a sventaglio; suc-cessivamente si alternano in tutte le posizioni)

12Allenamento specifico per i colpi a rimbalzo (l’allievo si posiziona a fondo campo e il Maestro gli fornisce 2 palle: la 1^ con traiettoria alta

e lunga, la 2^ alta e corta; l’allievo deve giocare carico e profondo la 1^ palla, per poi entrare e concludere sulla 2^. I colpi carichi e profondi devono essere giocati tutti in diagonale)VARIANTI EX. 12a: diritto carico e profondo sulla 1^ palla seguito da 1 diritto a entrare e con-cludere sulla 2^b: rovescio carico e profondo sulla 1^ palla seguito da 1 rovescio a entrare e concludere sulla 2^c: diritto carico e profondo sulla 1^ palla seguito da 1 rovescio a entrare e concludere sulla 2^d: rovescio carico e profondo sulla 1^ palla seguito da 1 diritto a entrare e concludere sulla 2^

13 Fondo – fondo (il compagno deve giocare sempre in traiettoria alta, mentre l’allievo deve scegliere quando continuare a giocare alto o en-

trare; successivamente si alternano nelle posizioni)

14Allenamento specifico per i colpi a volo (l’allievo si posiziona a rete e il Maestro gli fornisce 2 palle; l’allievo deve giocare profonda la 1^

palla, per poi concludere sulla 2^. Il Maestro può aumentare sia il numero di colpi da 2 a 3, sia le ripetizioni)VARIANTI EX. 14a: volèe di approccio di diritto e chiusura con la volèe di rovesciob: volèe di approccio di rovescio e chiusura con la volèe di diritto

FASE FINALE La racchettaSi può continuare a giocare con la racchetta junior o, se il Maestro lo consiglia, si può usare una racchetta normale.La pallaPalle normaliIl campo (altezza rete: 91,4 cm.)In questo ultimo livello, l’allievo proverà a giocare anche partite di doppio.

Impara con il tuo maestro queste esercitazioniGLI OBIETTIVI TECNICO-TATTICI SARANNO DETERMINATI DAL MAESTRO

ESERCITAZIONI e SPIEGAZIONI

singolo doppio

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c: volèe di approccio di diritto e un successivo smash al volod: volèe di approccio di rovescio e un successivo smash al voloe: diritto al volo diagonale e una successiva volèe di rovescio diagonalef: rovescio al volo diagonale e una successiva volèe di diritto diagonale

15Recupero di una smorzata volèe in allungo (l’allievo si posiziona a fondo campo e il Maestro gli fornisce 2 palle: la 1^ è smorzata e la 2^

è libera; l’allievo deve recuperare la smorzata ed effettuare, sulla 2^ palla, una volèe in allungo)

16Allenamento specifico per le fasi d’attacco e il gioco a volo (l’allievo si posiziona a fondo campo e il Maestro gli fornisce 2 palle; l’allievo

deve giocare un colpo di attacco sulla 1^ palla, per poi concludere sulla 2^. Il Maestro può anche inserire lo smash, offrendo all’allievo 1 palla con traiettoria molto alta)VARIANTI EX. 16a:attacco di base di diritto o di rovesciob:il solo attacco di rovescio, anche in backc:attacco in sventagliod:attacco in controtempoe:attacco con una smorzata

17Ritmo e continuità a rete –1 (l’allievo e il compagno si posizionano a rete e iniziano a palleggiare mantenendo ritmo e continuità)

VARIANTI EX. 17a: allievo e compagno giocano entrambi diagonaleb: allievo e compagno giocano entrambi lungolinea; successivamente si alter-nano nelle posizioni per giocare entrambi sia di diritto che di rovescio c: l’allievo gioca 1 volèe di diritto diagonale e 1 volèe di rovescio lungolinea;successivamente si alternano nelle posizioni d: l’allievo gioca 1 volèe di diritto lungolinea e 1 volèe di rovescio diagonale; successivamente si alternano nelle posizioni e: allievo a rete e compagno che si sposta a fondo campo; alterneranno una volèe e uno smash; successivamente si alternano nelle posizioni

18Ritmo e continuità a rete –2 (l’allievo si piazza a rete e il compagno a fondo campo; iniziano a palleggiare mantenendo ritmo e continuità;

successivamente si alternano nelle posizioni)VARIANTI EX. 18a: palleggio con volèe diagonali di dirittob: palleggio con volèe diagonali di rovescioc: palleggio con volèe lungolinea di dirittod: palleggio con volèe lungolinea di rovescioe: l’allievo gioca lo smash ed il compagno risponde con 1 pallonetto

19Rete – fondo (l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato destro, e palleggia con il Maestro o con il compagno; dopo alcuni colpi da

fondo, l’allievo avanza gradualmente verso rete, per poter giocare dei colpi al volo; l’allievo deve ripetere la stessa esercitazione dal lato sinistro del cam-po; se l’esercizio viene eseguito con un compagno, successivamente allievo e compagno si alternano nelle posizioni)

VARIANTI EX. 19a: palleggio da fondo campo, sul lato destrob: palleggio da fondo campo, sul lato sinistro

20Servizio da destra sul diritto e risposta (l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato destro, e serve sul diritto del compagno; il compagno

risponde in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

21Servizio da destra sul rovescio e risposta (l’allievo si posiziona a fon-do campo, sul lato destro, e serve sul rovescio del compagno; il com-

pagno risponde in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

22Servizio da sinistra sul diritto e risposta (l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato sinistro, e serve sul diritto del compagno; il compagno

risponde in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

23Servizio da sinistra sul rovescio e risposta (l’allievo si posiziona a fon-do campo, sul lato sinistro, e serve sul rovescio del compagno; il com-

pagno risponde in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

24Servizio da destra e attacco (l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato destro, e serve sul diritto o sul rovescio del compagno; il compa-

gno risponde in diagonale o lungolinea; l’allievo deve comunque avanzare ed eseguire la 1^ volèe in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

25Servizio da sinistra e attacco (l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato sinistro, e serve sul diritto o sul rovescio del compagno; il compa-

gno risponde in diagonale o lungolinea; l’allievo deve comunque avanzare ed eseguire la 1^ volèe in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

26Doppio fondo/fondo – rete/rete (l’allievo e il compagno si posizio-nano a fondo campo, mentre 2 avversari si pongono a rete nella metà

campo opposta; il Maestro fornisce 1 palla all’allievo o al compagno per ini-ziare il gioco; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni con gli avversari) VARIANTI EX. 26a: l’allievo/il compagno eseguono 1 colpo di attacco sulla 1^ palla, con suc-cessivo avanzamento a reteb: l’allievo/il compagno recuperano 1 smorzata sulla 1^ palla, con successivo avanzamento a retec: l’allievo/il compagno recuperano 1 pallonetto sulla 1^ palla, con successivo punto

27Doppio fondo/rete – fondo/rete (l’allievo si posiziona a fondo campo, mentre il compagno si piazza a rete; l’allievo serve e gioca dei punti

di doppio seguendo il servizio a rete sia sulla 1^ che sulla 2^ palla; l’eserci-tazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni con gli avversari)

Partite di singolo – 60 partiteRegole di gioco: regole tennistichela palla può essere colpita dopo un rimbalzo o al volo;la palla deve superare la rete di metà campo prima di rimbalzare a terra;la palla può rimbalzare a terra solo all’interno del perimetro di gioco;si disputano due set su tre a 6; per vincere bisogna conquistare 6 game, con il vantaggio minimo di due game sull’avversario; sul 6 pari si gioca il tie – break;in ogni game si assegna il punteggio 15 – 30 – 40 – vittoria; sul 40 pari si gioca il punto decisivo;il servizio si effettua dall’alto con i piedi dietro la riga di fondo campo;nel servizio la palla dovrà essere indirizzata all’interno del rettangolo di battuta del campo avversario;si hanno due palle a disposizione per ogni servizio;il cambio servizio si effettua al termine di ogni game;per le altre regole si fa riferimento alle Carte Federali.Il campo (mt. 23,77 x 8,23 altezza rete 91,4 cm.)

Partite di doppio – 30 partite Regole di gioco: regole tennistichela palla può essere colpita dopo un rimbalzo o al volo;la palla deve superare la rete di metà campo prima di rimbalzare a terra;la palla può rimbalzare a terra solo all’interno del perimetro di gioco;si disputano due set su tre a 6; per vincere bisogna conquistare 6 game, con il vantaggio minimo di due game sull’avversario; sul 6 pari si gioca il tie – break;in ogni game si assegna il punteggio 15 – 30 – 40 – vittoria; sul 40 pari si gioca il punto decisivo;il servizio si effettua dall’alto con i piedi dietro la riga di fondo campo;nel servizio la palla dovrà essere indirizzata all’interno del rettangolo di battuta del campo avversario;si hanno due palle a disposizione per ogni servizio;il cambio servizio si effettua al termine di ogni game;per le altre regole si fa riferimento alle Carte Federali. Il campo (mt. 23,77 x 10,97 altezza rete 91,4 cm.)

Partite (fase finale)

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Super Tennis

Carissimo Dottore, ho un figlio che ha subito, circa un anno fa, la rottura della tibia e del perone durante una partita di calcio.

Adesso vorrebbe iniziare la pratica del tennis. Ci sono particolari controindicazioni per chi ha subito questo genere di infortunio? La ringrazio. (G. G. – Bari)

Carissimo lettore, non esistono con-troindicazioni alla pratica del tennis in un soggetto che ha subito un infortunio, grave, come quello di suo figlio. Natu-ralmente, consiglio di iniziare questa nuova attività con un piano di allena-mento progressivo, seguito da un istrut-tore federale, che imposterà l’allena-mento più idoneo al ragazzo.

Carissimo Profes-sor Parra, peso

130 Kg, ma mi piace giocare a tennis. Sicuramente la stazza non mi aiuta in questo sport, ma io mi diverto e continuo a praticarlo. Qual è a suo parere l’infortunio al quale potrei andare incontro? Tenga presente che il cuore lo controllo regolarmente e le mie analisi sono come quelle di un bambino. Gioco sulla terra rossa per non affaticare ulteriormente gli arti. (S.C. – Ancona)

Gentile lettore nonostante i suoi 130 Kg, mi compiaccio del suo buo-no stato di salute. Ritengo però, che il suo sovrappeso sia un carico inadeguato sulle varie strutture, specie quelle articolari. Pertanto, le

consiglio di seguire un’idonea dieta, seguito da uno specialista, di praticare lo sport gradatamente e con costanza.

Egregio Prof. Parra, gioco a tennis da pochi mesi e da circa quindici giorni avverto un dolore

al calcagno. Cosa potrebbe essere? Che esame mi con-siglia e soprattutto quali te-rapie? (F.B. – Cuneo)

Gentile lettore il dolore nel-la sede descritta potrebbe far ipotizzare la presenza di uno sperone calcaneare. Le consiglio di eseguire una semplice radiografia per valutare o meno la presen-za dello stesso. Solo dopo il risultato dell’esame sarà possibile impostare un’a-deguata terapia.

Carissimo Prof. Parra, ho sempre corso su pista. Da due anni ho deciso di integrare gli allenamenti della corsa con partite a ten-

nis, sport che ho praticato da ragazzo. Purtroppo nel mio circolo non ci sono molti campi in terra rossa e per questo motivo sono costretto a giocare su una superficie dura. Avverto dolori alle articolazioni dei ginocchi. Potrebbe essere questa superficie la causa del mio proble-ma? Cosa mi consiglia? (S. L. – Verona)

Carissimo lettore, sicuramente praticare il tennis su superficie sinte-tica provoca molto stress sulle strutture articolari. La sua sintomato-logia può essere, sicuramente, motivata da questo tipo di attività. Le consiglio di giocare su un campo in terra rossa. Qualora il problema persista mi contatti ed individuerò la terapia più opportuna per risol-vere il suo problema.

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scrivete a Pier Francesco Parra via mail a: [email protected] oppure per posta a: Ufficio Stampa FIT - Stadio Olimpico, Curva Nord, scala G - 00194 romail Dr Parra risponde

MEDICINA A BORDO CAMPO

Prevenire è meglio

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Super Tennis

N

AZZURRI PROTAGONISTI IN MESSICO

panorama

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La nazionale Under 16 maschile formata da Gianluigi Quinzi, Stefano Napolitano e Matteo Donati ha sfiorato il successo nella Junior Davis Cup a San Luis Potosi, in Messico, cedendo

solo in finale alla Gran Bretagna. Buon quarto posto per le ragazze nella Junior Fed Cup

A un passo dal titolo

L’Italia ha chiuso con un secon-do ed un quarto posto l’avven-tura nelle Junior Davis Cup e Fed Cup by BNP Paribas 2011, in pratica il campionato mondia-le a squadre riservato a giocato-ri di categoria Under 16. Nelle finali andate in scena sui campi in cemento di San Luis Potosi, in Messico, la squadra maschile ha ceduto (2-0) solo alla Gran Bre-tagna nella finalissima per il tito-lo, mentre le ragazze sono state battute sempre per 2-0 dalla Repubblica Ceca nella finalina per il terzo posto. La squadra maschile - Gianluigi Quinzi, Stefano Napolitano e Matteo Donati (capitano Mosé Navarra) - seconda testa di se-rie, era stata inserita nel Girone D. Dopo aver battuto nella fase a gironi i padroni di casa del Messico, Hong Kong e Cile, ed in semifinale il Sud Africa, per-dendo un unico match - peral-tro a punteggio acquisito - gli azzurrini, si sono ritrovati da-vanti nella sfida decisiva la Gran Bretagna, favorita numero uno del torneo. E’ finita 2-0 - come detto - grazie ai successi di Evan Hoyt, che ha sconfitto per 64 63 Stefano Napolitano, e di Kyle Edmund, che ha battuto per 63 64 Gianluigi Quinzi. Proprio contro il team britannico lo scor-so agosto l’Italia aveva perso (2-1) lo scorso agosto anche la finale della Coppa Borotra a Le Touquet, in Francia (torneo vali-do per la qualificazione alle fina-li della Davis Cup junior). Resta comunque la splendida prova dei nostri Under 16: per l’Italia

si è trattato infatti della prima finale della storia del tennis az-zurro giovanile nella Davis Cup riservata agli junior.Nella Junior Fed Cup by BNP Paribas l’Italia - Giulia Pairone, Camilla Rosatello e Giorgia

Marchetti (capitano Tathiana Garbin) - ha chiuso a un passo del podio, sconfitta per 2-0 dal-la Repubblica Ceca nella finalina per il terzo posto. Il titolo è an-dato all’Australia che nella finale per il primo posto ha battuto il

Canada. Le azzurrine, terze te-ste di serie, erano state inserite nel Girone C dove avevano bat-tuto Bolivia, Germania e Giap-pone. Sfortunata la semifinale persa contro il Canada, secon-da testa di serie, solo per 2-1 al doppio decisivo. La nazionale femminile Under 16 si era qua-lificata alla fase finale in Messico vincendo lo scorso agosto il tito-lo alla European Summer Cups a Leysin, in Svizzera, lo scorso agosto. In finale avevano scon-fitto la Spagna per 2-1.Va ricordato che alla fase a giro-ni di queste finali hanno parteci-pato squadre di 23 diversi Paesi (quest’anno è stato raggiunto un nuovo record di partecipa-

zione: alle fasi di qualificazione hanno preso parte 189 squadre in rappresentanza di 105 Paesi). Sia la gara maschile che quella femminile si sono giocate con la formula del round-robin nel-la prima fase con le squadre

DI TIZIANA TRICARICO

Sopra: il podio della Junior Davis Cup. Sotto: la nazionale U16 femminile con da sinistra Pairone, Rosatello, il capitano Garbin e Marchetti. Più a destra: la nazionale U16 maschile con da sinistra Donati, il capitano Navarra, Napolitano e Quinzi

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Super Tennis

RISULTATI

CHALLENGER ORTISEI CHALLENGER (7-13 NO-VEMBRE)L’ultimo challenger italiano del 2011 si gioca al Circolo Tennis Ortisei, che dopo essere stato per undici sta-gioni palcoscenico di un prestigio-so appuntamento femminile, dallo scorso anno ospita gli “Internazio-nali di tennis Val Gardena Sudtirol”. Il torneo, dotato di un montepremi di 64mila euro si gioca sul tappeto

indoor: nel 2010 successo del polac-co Michal Przysiezny, prima testa di serie, che in finale si è imposto per 63 75 sullo slovacco Luka Lacko,

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DOVE SI GIOCA A NOVEMBRE

VARIE

suddivise in quattro gironi: la vincitrice di ciascun raggrup-pamento si è qualificata per le semifinali mentre le altre hanno partecipato ai play-off che han-no assegnato le posizioni dalla quinta in giù.

Nell’albo d’oro del torneo c’è anche il nome dell’Italia: nel 1998 Maria Elena Camerin, Flavia Pennetta e Roberta Vinci sconfissero in finale la Slovac-chia aggiudicandosi la Fed Cup Junior.

JUNIOR DAVIS CUP Gruppo Dprima giornata (2) ITALIA b. Messico 3-0 (Donati b. Gomez 57 64 61, Quinzi b. Medi-nilla 63 60, Donati/Napolitano b. Medinilla/Siller 63 63)(7) Cile b. Hong Kong 2-1seconda giornata(2) ITALIA b. Hong Kong 3-0 ( Do-nati b. Wong 75 36 63, Napolitano b. Yeung 64 62, Donati/Napolitano b. Wong/Yeung 63 36 63)(7) Cile b. Messico 2-1terza giornata (2) ITALIA b. (7) Cile 2-1 (Napolitano b. Garin 64 62, Quinzi b. Nunez 75 62, Garin/Nunez b. Donati/Napoli-tano 60 60)

Hong Kong b. Messico 2-1 Classifica del girone D:1. ITALIA2. Cile3. Hong Kong4. MessicoSemifinali(1) Gran Bretagna b. (6) Francia 3-0(2) ITALIA b. Sud Africa 2-0 (Napo-litano b. Rossouw 75 63, Quinzi b. Montgomery 61 63, doppio non disputato)Finale 1° posto(1) Gran Bretagna b. (2) ITALIA 2-0 (Hoyt b. Napolitano 64 63, Edmund b. Quinzi 63 64, doppio non dispu-tato)Finale 3° postoFrancia b. Sud Africa 2-0

JUNIOR FED CUPGruppo Cprima giornata (3) ITALIA b. Bolivia 3-0 (Rosatello b. Gutierrez 60 64, Pairone b. Fa-rah 62 61, Marchetti/Rosatello b. Farah/Gutierrez 61 62)Germania b. (6) Giappone 2-1seconda giornata (3) ITALIA b. (6) Giappone 2-1 (Ro-satello b. Adachi 75 64, Pairone b. Okuno 16 62 62, Adachi/Yamamo-to b. Marchetti/Rosatello 46 76 62)Germania b. Bolivia 3-0terza giornata Group C(3) ITALIA b. Germania 2-1 (Rosa-tello b. Nabel 64 36 75, Lottner b. Pairone 63 64, Marchetti/Rosatello

b. Larsen/Lottner 75 64)(6) Giappone b. Bolivia 3-0Clasifica del girone C:1. ITALIA2. Germania3. Giappone4. BoliviaSemifinali(1) Australia b. (5) Repubblica Ceca 2-1(2) Canada b. (3) ITALIA 2-1 (Zhao b. Rosatello 75 61, Pairone b. Abanda 62 61, Routliffe/Zhao b. Marchetti/Rosatello 46 62 75)Finale 1° postoAustralia b. Canada 2-0Finale 3° posto(5) Repubblica Ceca b. (3) ITALIA 2-0 (Krejcikova b. Rosatello 61 62, Rohanova b. Pairone 61 76, doppio non disputato)

A destra: la rappresentativa azzurra Under 16 a San Louis Potosi

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Super Tennis

panorama

SECONDA CATEGORIA MASCHILE (Tc Bolzano)

Patrick Prader ha messo una firma doppia sull’edizione 2011 dei Cam-

pionati Italiani individuali di Seconda Categoria maschile che si sono dispu-tati sui campi in terra rossa del Tc Bol-zano. Nella finale del singolare Prader ha battuto per 64 46 62 Francesco Piccari, terza testa di serie: nel doppio ha invece vinto il titolo in coppia con Matthias Wolf.Singolare - Semifinali: Prader b. Tarallo 62 75, Piccari b. Bella 62 63Finale: Patrick Prader b. Francesco Pic-

cari 64 46 62 Doppio - Finale: Prader/Wolf b. Bella/Simoni 75 36 63

SECONDA CATEGORIA FEMMMINILE

E’ Lisa Tognetti, seconda testa di serie, la vincitrice dei Campionati

Italiani individuali di Seconda Catego-ria femminili andati in scena sui campi in terra rossa dell’Ass. Sp. Dilettanti-stica di Parma. In finale la Tognetti ha sconfitto con un doppio 61 Sara Savarise (n. 4), che in semifinale aveva eliminato la favorita Elena Pioppo.Singolare - Semifinali: Savarise b.

Pioppo 46 64 75, Tognetti b. Virgili 62 26 75Finale: Tognetti b. Savarise 61 61 Doppio - Finale: Tognetti/Pioppo b. Carrozzo/Savarise 61 61

TERZA CATEGORIA MASCHILE

Dopo la finale raggiunta lo scorso anno, questa volta Matteo Ven-

tavoli ha fatto centro pieno aggiudi-candosi lo scudetto dei Campionati Italiani di Terza categoria maschili disputati sui campi del Nuovo Tennis Catania. In finale Ventavoli ha battu-to per 61 76(4) Luca Cattani.

PER SUPERTENNIS CONSENSI DALL’ITFLa tv della FIT presentata a Bangkok

SuperTennis, la tv della FIT, sbarca anche in Thailandia.

Lo scorso 22 settembre a Ban-gkok, nel corso della Assemblea Annuale delle Federazioni tennis, l’ITF ha invitato la FIT ad illustrare ai delegati il suo canale televisivo “free” interamente dedicato al tennis, secondo al mondo dopo lo statunitense “Tennis Channel”, che tuttavia non può essere visto in Europa. La presentazione è stata condotta dal delegato ita-liano Luisanna Fodde (nella foto la terza da sinistra) ed è avvenuta all’interno della sessione “Com-

munications” presideduta da Jack Graham, Presidente di Ca-nada Tennis Association. Per l’ITF erano presenti Barbara Travers, responsabile della Communica-zione e dei servizi web per ITF, e Nick Imison, suo assistente.Sono intervenuti anche Steave Healy, Presidente di Tennis Au-stralia e Tony Eames, responsa-bile WEB per Tennis Canada. Erano presenti fra il pubblico il Presidente di LTA Peter Brether-ton, la vice Presidente della USTA Carol Welder, il rappresentante della Federazione Francese Ber-nard Giudicelli, per Tennis Euro-pe Magnus Gronvald e Michele Brunetti, insieme ai delegati della Federazione Mongola, Koreana,

del Laos, del Vietnam e dell’India.Il Progetto SuperTennis (la tv è nata nel novembre 2008 e la FIT è stata la prima Federazione a puntare su una tv monotematica come strumento di promozione del proprio sport) ha molto im-pressionato i presenti: la FIT ha ricevuto unanimi consensi e ri-chieste di chiarimenti sugli aspetti promozionali dell’iniziativa. I risul-tati esposti, in termini di aumento degli affiliati, incremento della partecipazione ai tornei nazionali alla fine del primo triennio di atti-vità, hanno lasciato a bocca aper-ta i delegati. Così come ha desta-to ammirazione il contributo che il canale televisivo e la promozione degli eventi tennistici hanno dato nella crescita esponenziale della vendita dei biglietti per gli Inter-nazionali BNL d’Italia e nella fre-quentazione delle Scuole Tennis da parte dei giovanissimi.

ISF “ROBERTO LOMBARDI”Per l’ITF è tra i migliori dieci al mondo

Prestigioso riconoscimento per l’Istituto Superiore di Forma-

zione “Roberto Lombardi”. L’ITF (la Federazione Internazionale) ha svolto uno studio su tutte le federazioni tennistiche mondiali per certificare gli Istituti e Scuole

di Formazione che hanno para-metri tecnici e formativi di qualità: l’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” è stato con-siderato tra i primi dieci al mondo e tutti i diplomi rilasciati dall’Isti-tuto stesso avranno il logo ITF. Questo consentirà ai tecnici della FIT di avere un riconoscimento a livello mondiale e la possibilità di conversione del titolo conseguito in Italia nelle altre nazioni. L’ISF sta poi portando avanti un altro protocollo d’intesa con l’ITF e le altre federazioni che prevede un interscambio di docenti e mate-riale didattico che sarà fornito in tutti i corsi di formazione.“Sono molto soddisfatto - ha detto Michelangelo derll’Edera, direttore dell’ISF - e sicuro che Roberto Lombardi sarebbe molto orgoglioso di questo prestigioso riconoscimento da parte dell’ITF. Un plauso va a tutto lo staff tec-nico e organizzativo dell’Istituto”. Nel marzo 2010 il Consiglio Fede-rale della FIT decise di modificare la denominazione della “Scuola Nazionale Maestri” in “Istituto Superiore di Formazione” se-guendo il progetto proposto dal professor Roberto Lombardi, pre-maturamente scomparso all’età di 59 anni, e di intitolare il nuovo Istituto allo stesso Lombardi.

VARIE

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Campionati Italiani: tutti i vincitori

Patrick Prader, vincitore ai Campionati Italiani di Seconda Categoria

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Super Tennis31

VARIE

Filippo Baldi, vinci-tore ai Campionati Italiani Under 16

Singolare - Semifinali: Ventavoli b. Garzotti 61 63, Cattani b. Lombardo 62 60 Finale: Matteo Ventavoli b. Luca Cat-tani 61 76(4) Doppio - Finale: Ongaro/Garzotti b. Magro/Abbondanza 57 62 63

TERZA CATEGORIA FEMMMINILI

Sorprese a raffica nei Campionati Italiani di Terza Categoria femmi-

nili giocati al Ct Teramo. Il titolo se lo è aggiudicato Deborah Cruciani che in finale ha sconfitto con un pe-riodico 75 Chiara Gatto (n. 5).Singolare - Semifinali: Gatto b. Piu 64 64, Cruciani b. Cortesi 62 62Finale: Deborah Cruciani b. Chiara Gatto 75 75 Doppio - Finale: Idini Lehner b. Te-baldini/Lorenzi 76(6) 75

UNDER 16 MASCHILE

Dodici mesi dopo aver vinto lo scudetto Under 14, Filippo Baldi

si è laureato Campione Italiano Un-der 16. Nella finale 2011 disputata sui campi del Circolo Tennis Mon-tekatira di Catania Baldi ha confer-mato il suo ruolo di favorito numero uno battendo per 76 64 Daniele Capecchi.Singolare - Semifinali: Baldi b. Di Ni-cola 63 36 64, Capecchi b. Stefanini 62 63Finale: Filippo Baldi b. Daniele Ca-pecchi 76 64 Doppio - Finale: Baldi/Massara b. Capecchi/Stefanini 36 64 64

UNDER 16 FEMMINILE

Valeria Prosperi è la nuova cam-pionessa italiana Under 16.

Nella finale disputata sui campi del Ct Sanremo che ha ospitato l’edi-zione 2011 dei campionati di cate-goria, la portacolori del Tc Gros-seto, prima favorita del seeding, ha sconfitto per 63 64 Giorgia Marchetti, seconda testa di serie (Country Club Cuneo).Singolare - Semifinali: Prosperi b. Gariglio 61 62, Marchetti b. Pairo-ne 36 64 62Finale: Valeria Prosperi b. Giorgia Marchetti 63 64 Doppio - Finale: Gariglio/Mar-chetti b. Lombardo/Brescia 61 3-0 ritiro.

UNDER 14 MASCHILE

Andrea Pellegrino ha vinto il titolo ai campionati italiani di categoria

Under 14 maschili che si sono svolti sui campi in moquette del Tc Castel-lazzo (Parma). In finale Pellegrino, nu-mero uno del tabellone, ha sconfitto per 61 63 Sacha Merzetti (n. 2).

Singolare - Semifinali: Pellegrino b. Giacomini 63 61, Merzetti b. Rossi 62 62 Finale: Andrea Pellegrino b. Sacha Merzetti 61 63 Doppio - Finale: Rossi/Pellegrino b. Cuomo/Merzetti 76 63

UNDER 14 FEMMINILE

Verena Hofer è la neo campio-nessa italiana di categoria Un-

der 14. Nella finale disputata sui campi dello Sporting Baccanelli Parma la Hofer, nona testa di serie, ha battuto per 63 64 Jessica Pieri, seconda favorita del seeding. Singolare - Semifinali: Hofer b. Brancato 75 64, Pieri b. Bonometti 36 64 63 Finale: Verena Hofer b. Jessica Pie-ri 63 64 Doppio - Finale: Torelli/Ercolino b. Ploner/Mordega 76(5) 64

UNDER 13 MASCHILE

E’ stata la Coop Tennis Livorno ad ospitare l’edizione 2011

dei Campionati Italiani Under 13 maschili che hanno visto il suc-cesso di Enrico Dalla Valle (Ass. Sportiva Dill. Circolo Tennis Dario) vincitore in finale per 62 62 su Fi-lippo Mora. Fuori in semifinale il favorito della vigilia, Gianmarco Moroni, fermato da Dalla Valle. Singolare - Semifinali: Dalla Valle b. Moroni 64 46 63, Mora b. Cal-vano 36 64 76(6)Finale: Enrico Dalla Valle b. Filip-po Mora 62 62 Doppio - Finale: Dalla Valle/Calva-no b. Mora/Zanchi 60 61 UNDER 13 FEMMINILE

Tutto come da pronostico ai Campionati Italiani Under 13

femminili andati in scena sui cam-pi sintetici del Poggio Sport Villa-ge di Capoterra (Cagliari). Lo scu-detto se lo è aggiudicato Martina Zerulo (Pol. Società Angiulli Bari), numero uno del tabellone, che in finale ha sconfitto per 61 75 Mar-tina Pratesi. Singolare - Semifinali: Zerulo b. Simonelli 64 36 76(4), Pratesi b. Castelli 62 36 64Finale: Martina Zerulo b. Martina Pratesi 61 75 Doppio - Finale: Pratesi/Gussetti b. Stefanini/Simonelli 64 76(8)

UNDER 12 MASCHILE/FEMMINILE - COPPA LAMBERTENGHI

Sono il marchigiano Samuele Ram-mazzotti (Moie Sporting Club) e

la toscana Tatiana Pieri (T.C. Lucca) i vincitori della 69esima Coppa Porro Lambertenghi, il Campionato Italiani Under 12 maschile e femminile andato in scena sui campi in terra rossa del Tc Alberto Bonacossa Milano. Nella finale maschile Ramazzotti ha dominato per 60 61 il match contro Simone Gotti, vera sorpresa del torneo. Nella finale femminile la Pieri ha sconfitto per 46 62 75 la campana Rossana Maffei. Nell’albo d’oro Tatiana ha così emulato la sorella Jessica che si era aggiudicata l’edizine numero 67 della manifesta-zione. Singolare maschile - Semifinali: Ramaz-zotti b. Baglietto 61 62, Gotti b. Stradi 64 63 Finale: Samuele Ramazzotti b. Simone Gotti 60 61 Doppio maschile - Finale: Ramazzotti/Battista b. Liucci/Moja 60 63 Singolare femminile - Semifinali: Pieri b. Ginocchio 76(4) 75, Maffei b. Di Ca-rolo 67(3) 63 62Finale: Tatiana Pieri b. Rosanna Maffei 46 62 75 Doppio femminile - Finale: Turconi/Ca-pogrosso b. Ginocchio/Bilardo 62 64

UNDER 11 MASCHILE/FEMMINILE

Anche quest’anno è stato il Cen-tro Estivo Fit di Serramazzoni

ad ospitare i Campionati Italiani di Categoria Under 11 maschili e fem-minili. Tra i ragazzi titolo a Marco Navarra (Cam Sporting) che in finale si è imposto per 62 60 su Erik De Santis mentre nel torneo femminile successo di Costanza Traversi (Tc La Spezia) che nel match-clou ha battu-to per 62 62 Giulia La Rocca. Singolare maschile - Semifinali: De Santis b. Perin 64 76, Navarra b. Ce-cere 62 61Finale: Marco Navarra b. Erik De Santis 62 60 Doppio maschile - Finale: Navarra/Perin b. Bosio/Speziali 64 60Singolare femminile - Semifinali: Tra-versi b. Piccinetti 67 64 76, La Rocca b. Peoni 62 64Finale: Costanza Traversi b. Giulia La Rocca 62 62 Doppio femminile - Finale: Piccinet-ti/Traversi b. Peone/Fedele 26 63 63

Gianmarco Moroni, finalista ai Cam-pionati Italiani Under 14

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

ABRUZZO A Tortoreto il titolo regionale

Di Ferdinando De Fenza

La lunga estate abruzzese è stata ricca di manifestazioni dedicate al beach tennis: dalle manifestazioni promozionali dedicate ai bambini

e ai disabili ai tornei agonistici con il torneo Open Memorial Paolo Travaglini (€ 2.000,00 di montepremi), i circuiti “Delixia Tour 2011”e Quiksand Tour, i campionati regionali outdoor. Questi ultimi hanno mes-so in evidenza due giovani abruzzesi che faranno parlare di loro in futuro: Gianluca Sarti, campione regionale nelle categorie di singolo e under

18, ed Alfredo P a r n a n z i n i campione re-gionale asso-luti di doppio e under 18 in coppia proprio con Sarti. Infine l’11 settembre, sui campi alle-stiti sul litorale di Tortoreto, si è disputata la fase regionale

del campionato a squadre di beach tennis dove hanno conquistato il titolo regionale i padroni di casa dell’ASD Beach Tennis and Sports. I blasonati atleti dell’ASD Beach Tennis and Sports (Francesco Ercoli, Riccardo De Filippi, Luca Rosatone, Gianluca Bondioli, Silvia Storari, Lucia Curielli, Ivan Ripani, Gianluca Sarti, Alessandro Venieri e France-sco Sarti), dopo un’appassionante finale hanno superato l’ASD Beach Tennis Abruzzo di Pescara composta da Michael Biondi (neo campione italiano di seconda categoria in coppia con Matteo Godio), Claudio Amboni, Mikael Alessi, Alessandro e Marco Onori, Alessandro Libera-tore, Sara Sirena e Sarah Setti.

BASILICATA

La rinascita è iniziatadi Maria Ragone

I numeri ci sono tutti per la rinascita del tennis potentino, disciplina sportiva accantonata o comunque non giustamente valorizzata nel

capoluogo lucano, vuoi dalla mancanza di strutture sportive, il più delle volte quelle esistenti sono ad appannaggio delle altre discipline, vuoi per l’assenza di un centro addestramento.Se consideriamo che oggi abbiamo soltanto due campi coperti rispet-to agli otto del 1982, la città ha subito una doppia involuzione: non so-lo una mancata programmazione per migliorare e ampliare le strutture esistenti, ma addirittura ha perso più della metà di quelle che aveva.E, alla luce di questi fatti, oggi gli appassionati e non, accolgono con soddisfazione la presenza sul territorio della S.A.T. (Scuola addestra-mento al tennis ) che rappresenta il punto di riferimento importante

che può segnare la rinascita del tennis non solo a livello numerico, come numero di praticanti, ma anche come azione di stimolo per le amministrazioni affinchè si possa programmare una nuova stagione per la realizzazione di impianti tennistici.In tutti questi anni si è puntato alla realizzazione di campi polivalenti che inevitabilmente vengono utilizzati soprattutto per la pratica del calcetto e oggi, ad eccezione della struttura federale di via Racioppi, non vi sono strutture coperte ad uso esclusivo del tennis. Come fa giustamente notare il presidente regionale della FIT Dome-nico Volturo, “mentre in questi ultimi anni il tennis lucano ha registrato grandi progressi: aumento dei circoli, aumento dei tornei alcuni dei quali di 2^ categoria, aumento dei tesserati, aumento delle squadre partecipanti ai vari campionati regionali, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la citta di Potenza (dove tra l’altro c’è un grande mo-vimento di allievi), che sinceramente non sta producendo i risultati spe-rati e che da alcuni anni non riesce ad esprimere validi atleti da poter inserire nella varie rappresentative regionali (Coppa delle Province, Coppa Belardinelli, ecc.) che rappresentano poi il “fiore” all’occhiello” di ogni Federazione. Secondo il mio parere- ha aggiunto il presiden-te Volturo - occorrerà destinare maggiori risorse all’attività agonistica giovanile se si vorrà che i nostri ragazzi facciano finalmente il fatidico salto di qualità. Se in un momento così difficile, soprattutto dal punto di vista economico, e dopo ben 10 anni, una Società Tennistica investe sull’organizzazione di una SAT (Scuola di Avviamento al Tennis) che ri-chiede un grande impegno organizzativo ed economico ( come si sa la Fit impone la presenza di un maestro di tennis, di un preparatore atle-tico Fit, numero limitati di atleti per corso, ecc.) il Comitato Regionale Fit Basilicata non può che plaudire a tale iniziativa e fare un grande in bocca al lupo a questa Società”.

CALABRIABrava Elisabetta!

di Rosaria Ionà

Il tennis calabrese riparte da Elisabetta Riga. E’ lei che, in questo mo-mento, sta facendo sognare tutti gli appassionati di casa nostra. Si

tratta di una nuova, giovanissima speranza. Elisabetta ha 12 anni, è nata a Crotone ed ha conquistato la finale nella categoria under 12 femminile del trofeo di tennis Kinder + sport (ex Trofeo Topolino), il cui atto conclusivo, dopo le ultime tre edizioni svoltesi a Torino, si è disputato a Castel di Sangro.La piccola nata in terra pitagorica, classe 1999, che gareggiava per il Circolo Rocco Polimeni e che è allenata dall’istruttore federale Cristia-no Borò, è l’unica calabrese che è riuscita ad approdare all’ ambiziosa fase finale che ha visto la partecipazione di ventiquattro bambine. La gara di finale per la piccola tennista è giunta dopo aver superato quat-tro turni. E’ stata la toscana Emilia Pescali dell’Empoli Tennis School, al termine di un match molto equilibrato, 64 46 64 il risultato, a fare terminare la magia del momento che comunque offre ad Elisabetta l’etichetta di giovane promessa. La Riga, in compagnia degli altri fina-listi di quest’edizione, si prepara ora ad affrontare un’altra importante sfida, quella del master europeo che si terrà nel 2012 in Francia, a La Baule.A prendere parte al Kinder + sport sono stati i bambini nati fra il 1995

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L’ASD Beach Tennis And Sports

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Super Tennis

e il 2003, ovvero i giovani tennisti fra gli 8 e i 16 anni.Il centro estivo della Federtennis di Castel di Sangro ha ospitato i futuri campioni del tennis italiano che hanno sfoggiato grinta e tenacia al pari di chi ha confidenza con i campi da molti più anni. Sono stati 467 i campioncini in erba, provenienti da tutte le regioni d’Italia che in Abruzzo si sono contesi i titoli nelle 14 categorie, 7 maschili e 7 femminili. A Castel di Sangro si è giocato su campi in “play it”, la più moderna e amata superficie veloce, tanto che vi si giocano anche molti tornei Atp e gli Open degli Stati Uniti.

CAMPANIAA Caserta brilla la Cirillo

di Maria Grazia Ciotola

Il Comitato campano ha iniziato la stagione 2011-2012 con una festa del tennis nell’ambito del challenger Atp di Tennislife a Posillipo. Per

l’occasione il presidente Michele Raccuglia ha premiato tutti i giovani tennisti campani che si sono distinti ai Tricolori, dal campione nazionale Marco Navarra ai tanti ragazzi piazzati, da Perin a Calvano, alla Maffei, a De Giorgio, Liucci per passare a Sara Savarise, due volte seconda nei Tricolori di seconda categoria. Il comitato ha anche presentato l’attività e i programmi del centro tecnico federale della Campania, con la pre-senza del direttore, l’ex campione italiano Massimo Cierro.Intanto, in Campania l’autunno è la stagione dei tornei Open che

rappresentano una base im-portante per i migliori giovani classificati in regione. Così. All’Open di Barano, Trofeo Rosso Pomodoro, successo di Domenico D’Antonio su Mar-co Faggiano, 6-2 2-0 e ritiro per infortunio, con in semifina-le Marco Sanges e Mario Fer-randino. Al Pic tennis di Atri-palda, in Irpinia, Angelo Can-telmo vinceva su Ferdinando De Martinis mentre nel fem-minile il titolo andava a Maura Aveta su Rosanna Maffei, due delle migliori junior campa-ne. Ancora, al Tennis Caserta,

Open di qualità con Claudia Cirillo che si aggiudicava il titolo ancora su Maura Aveta mentre nel maschile il romano Matteo Fago piegava 6-3 6-2 in finale il napoletano Remigio Burzio.

EMILIA ROMAGNAGiussani vince al Ct Massa Lombarda

Di Michael John Lazzari

Due ore e mezzo di grande tennis, che poco aveva da invidiare a un torneo internazionale. I tantissimi appassionati presenti (oltre 400

persone) ricorderanno a lungo la finale dell’8° Trofeo Oremplast, tap-pa di prestigio del circuito nazionale Open dotata di un montepremi di 6000€, che ha sancito il suo verdetto sui campi del Circolo Tennis Massa Lombarda. A succedere nell’albo d’oro a Stefano Galvani è sta-to l’argentino Gaston Giussani, che ha colto il suo quarto successo stagionale in tornei di questa categoria nella Penisola (a Cassino, Grot-tammare e Teramo i precedenti), prevalendo per 46 76 (6) 62 su Enrico Fioravante, 2.1 napoletano portacolori del club organizzatore e punto di forza della squadra di serie A2 locale. Il 2.2 tesserato per il Ct Mo-sciano, dopo aver battuto in due set il 2.4 Tommaso Lago, il 2.2 Marco Simoni, il 2.3 Luca Leonardi e il 2.1 Massimo Ocera, n.5 del seeding, ha completato il suo percorso net-to, dimostrando solidità di gioco ma anche e soprattutto mentale di fronte alla potenza e alle accelera-zioni (specie con il diritto) dell’av-versario, accreditato della seconda testa di serie in virtù del 735° posto nel ranking mondiale. La sfida conclusiva è in effetti ini-ziata nel segno di Fioravante (in precedenza aveva sconfitto il 2.3 Daniele Micolani, il 2.2 Alessandro Accardo e il pari classifica Stefano Cobolli, n.6 del tabellone), che proprio nel game di apertura piazzava il break che mantenuto per l’intera prima partita gli consentiva di aggiu-dicarsi il primo set. Pronta era la replica del venticinquenne Giussani e alla settima finale in altrettanti tornei Open disputati nel 2011, capace di portarsi in vantaggio 3-0 nel secondo (servizio strappato al parteno-peo nel secondo gioco). L’italiano recuperava fino al 3-3 e poi i turni di battuta erano regolari, con scambi sostenuti di notevole intensità e appassionanti, anche per le diverse caratteristiche dei due contenden-ti, fino al tie-break. Qui il napoletano, appena ventunenne, si portava avanti 3-1 e 5-2, ma Giussani ci credeva ancora e lo riagganciava sul 5-5, sbagliando però poi una risposta (uno dei pochissimi errori non procurati) che regalava il match point a Fioravante, sciupato con un diritto in rete. E due punti più tardi un altro diritto lungo consegnava il set all’avversario. Con il portacolori del Ct Massa Lombarda fisica-mente più stanco e con la testa ancora all’occasione mancata, l’inerzia dell’incontro passava così dalla parte del sudamericano, che rapida-mente si portava 2-0 e 3-1 nel terzo. Fioravante accorciava sul 3-2, ma era l’ultimo sussulto, perché Giussani dimostrava grande condizione e lucidità così da chiudere la contesa dopo due ore e mezzo di lotta, tra gli scroscianti applausi del pubblico, entusiasta per questo ultimo atto dell’edizione numero 18 del torneo Open (87 iscritti, giudice arbitro Roberto Montesi assistito da Manuela Mazzolani).

FRIULI VENEZIA GIULIA A Samele il quarto Trofeo BCC

Di Fausto Serafini

All’apertura della cerimonia delle premiazioni, nel volto e nelle pa-role del presidente Giuliano De Cet,, traspariva gioia ed emozione

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Open Caserta, le finaliste Cirillo e Aveta con il presidente Rossi

Elisabetta Riga

La premiazione finale Open al Ct Massa Lombarda

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

nello scandire il numero dei 148 iscritti al torneo di 4a categoria. Even-to sostenuto dalla istituto bancario BCC, conscio dell’abilità e corret-tezza organizzativa del piccolo circolo, sorto nel cuore della Bisiache-ria. Giocatori ancora in aumento nella quarta edizione a stressare i due campi di gioco con 150 incontri nell’arco di due settimane e, con lo speciale assist meteorologico, tempi spaccati come da cronometro. Ed era proprio l’orologio delle finali a chiamare per primi, sul terreno di gioco, Lancia Giuseppe del Tc Torviscosa e Mirko Giustizieri del Tc Barchessa, i due generosi superstiti alle dure battaglie tra gli NC. La disputa veniva da entrambi gestita dalla tana di fondo campo ed il compito più arduo era quello di mantenere il controllo dei colpi nel rettangolo di gioco, scivolando, in continuazione da un angolo all’al-tro. Non migliorava la situazione il necessario ricorso al terzo set che sembrava propendere per il tenace Lancia, grazie alla partenza tutta in discesa. Rinveniva, pazientemente, il trevigiano che si portava in van-taggio per 5 a 4 e, su questo punteggio, doveva prendere atto dell’im-potenza del suo avversario nel superare la fase dolorosa dei crampi alle gambe. Inevitabile il ritiro ad un passo dalla conclusione del match: davvero una beffa atroce dopo sudori e fatiche! L’atto conclusivo della lista dei quarta metteva davanti due giocatori la cui sfida premetteva: la potenza di Luca Paglia alla prova tecnica di Antonio Samele. L’atteso scontro riproponeva una finale non andata in onda, in quel di Cor-mons, a causa dei guai fisici dell’esperto maestro del Tennis Zaccarelli. La riprova della superiorità dei finalisti, sul resto della carovana, si po-teva evincere dal loro viaggio nel tabellone con l’analogia di quattro incontri a testa, tutti rifiniti in solo due parziali. Secondo attitudine ca-ratteriale, partiva all’arrembaggio Paglia, scaricando potenza nel dritto e nel rovescio, confortato da una prima di servizio precisa e pungente

con l’avversario in seria difficoltà nel domare le sue efficaci percus-sioni. Si trattava, però, solamente di un handicap iniziale, mantenuto fino allo score di 3 pari del primo tempo, spartiacque del ritrovato assestamento nelle interdizioni e ripartenze. Da questo momento le doti tennistiche di Samele, scambio dopo scambio, prendevano il so-pravvento, nonostante i suoi turni di servizio, per cronici “impedimenti clavicolari”, sembrassero invitanti passaggi per esaltare l’avversario. Il portacolori del Tc Gradisca cercava anche varianti tattiche, ma non gli fruttava lo spostamento in avanti del suo baricentro per guadagnare la rete e poco rendevano le improvvise smorzate, vista la buona dispo-sizione dell’isontino ad inseguirle per ripagarlo con la stessa moneta. Così, tra angoli segnati, righe accarezzate e rovesci in back carichi di sciolina, il portacolori dello Zaccarelli, conduceva in porto un match privo di affanni.

LAZIOCircuito del Tirreno: i vincitori

Di Marcello Giordani

Presso la bella struttura di Montemigliore, circolo capitolino posi-zionato sulla via Laurentina, si è concluso giovedì 8 settembre il

Circuito del Tirreno. L’ultimo appuntamento della XXXIIesima edizione della manifestazione riservata ai giovani tennisti è stato il Master Fina-le, al quale hanno preso parte i primi quattro atleti di ogni categoria. Il successo di questa edizione del Circuito del Tirreno, creato e orga-nizzato da Alberto Cenci, lo si intuisce dai numeri. Dieci tappe dispu-tate, che hanno interessato i circoli di Anzio, Nettuno, Ardea, Aprilia, Acilia, Cisterna, Velletri e Albano Laziale, 583 giocatori partecipanti, 1500 incontri disputati e per il prossimo anno già ci sono richieste fatte all’organizzatore da parte di due circoli romani per entrare a far parte della manifestazione. Prima di elencare i vincitori delle varie categorie vanno menzionati a parte tre ragazzi. I primi due sono gli under 10 Alessandro Farruti e Simone Bosca, entrambi tesserati per il Garden Village, che hanno partecipato a tutte e dieci le tappe inserite nel ca-lendario. Il terzo è Gabriele Pennaforti, under 12 non classificato tesse-rato per l’Appia Country Tennis, che nel torneo del Garden Village di Ardea è riuscito a fare la bellezza di 23 punti, un risultato ottimo per il giovane tennista che partendo dal tabellone non classificati si è qualifi-cato per il tabellone principale vincendo entrambi i tornei.Passando alla premiazione i primi ad aver ricevuto i premi sono stati gli under 8. Tra i maschietti il successo è andato ad Alessandro Palma del T.T. Vianello, figlio d’arte in quanto suo padre Massimiliano è un assiduo frequentatore dei campi in terra rossa, al secondo posto Da-vide Brandimarte dell’Officina del Tennis, mentre tra le bambine ha finto Francesca Annibali. Salendo agli under 10, tra le ragazze ha vinto Letizia Mastromarino del New C.C. Frascati che ha superato in finale Martina Canini del Contry Club Cisterna, tra i maschietti successo per Emanuele Armenia del Garden Village che ha battuto in finale Luka Dragoljic del T.T. Vianello. Tra le under 12 NC le prime due posizione vanno a due ragazze del T.T. Vianello, primo posto per Ludovica Pri-miceri e piazza d’onore per Dina Dragoljic, mentre nelle classificate ha vinto Sara Vecchione del Dil. Pomezia che ha superato all’ultimo atto Aurora Silanos dell’Albatros. Tra i maschietti NC vittoria per Gabrie-le Pennaforti dell’Appia Country Club e secondo posto per Federi-co Fioriti del Cosmos, nel tabellone dei classificati successo per Luca Perica dei Gladiatori Colleferro e piazza d’onore per Andrea Marconi della Ferratella. Tra gli under 14 è stato un successo in generale della

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Circuito del Tirreno, i premiati

A sinistra: Antonio Samele, a destra: I premiati del 4° Trofeo BCC

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Super Tennis

Polisportiva Anzio, che ha vinto con Alessia Petta nei non classificati, superando in finale Martina Falanga del Nuovo Tennis Palocco, con Ornella Rubeo nelle classificate, battendo al match decisivo Federica Doria dell’R.T.T.M., e con Leandro Pompei nei classificati che ha avuto la meglio in finale su Alessio De Angelis del County Club Cisterna. Tra i non classificati vittoria per Alessandro Camilli del Saroli Club e piazza d’onore per Lorenzo Grimaldi dell’R.T.T.M..Passando ai più grandi, nei tabelloni under 16 questi sono stati i vin-citori. Tra le ragazze classificate ha vinto Monica Ponzi dello Junior Helios che ha superato in finale Giorgia Pascucci del Saroli Club. Tra i classificati successo per Lorenzo Amadio del Colle degli Dei che ha battuto in finale Alessandro Zinno della Pol. Palocco, tra i non classifi-cati vittoria per Andrea Giuliano del Garden Village che ha sconfitto in finale Mattero Zaralli del Country Club Cisterna.

LIGURIATutti gli Open della Riviera

Di Marco Preti

Gran fermento di tornei “Open” in Liguria. Ecco i principali risultati dell’ultimo periodo.

Giacomo Orandini, classifica 2.1, milanese del TC Ambrosiano, già vin-citore nel 2010, si è nuovamente aggiudicato l’importante open del Tennis Chiavari. In finale ha battuto Alessandro Tombolini di Parma, ex numero 600 del mondo, con il punteggio di 6-4 6-3. A Ventimiglia, invece, nel Memorial Cane, Valentina Confalonieri (san-

remese tesserata per Forlì) ha sconfitto 62 60 la torinese Castella-no, mentre il milanese Danelli ha battuto 61 64 Gramaglia del TC Rivoli.All’Andrea Doria si è conclusa invece la settima edizione del Memorial Marco Cas-sottana, ormai uno degli appuntamenti

più significativi nel calendario di terza categoria. In finale sono giunti il maestro di casa Antonio De Prà (3.2) e l’ex seconda Walter Barilari (ora 3.1), che si è rivelato imbattibile, chiudendo con un 64 61. Nell’ Open di Albenga (110 partecipanti), invece, successo di Michele Longo su Gramaglia e in campo femminile della Katerina Lavrikova sul-la Marcionni Altro appuntamento all’Hanbury di Alassio, nel XX Open Marina: qui Gabriella Polito, 2.1, dopo qualche sofferenza nei quarti ed in semifinale, ha travolto in finale per 61 61 Valentina Confalonieri. In campo maschile il titolo è andato al 2.4 Gabriele Dutto, che ha superato Gianluca Mager. Semifinalisti Luisi e Sibona.Open anche al Tennis Toirano con nomi di assoluto rilievo. Secondo le previsioni si è imposto Daniele Musa, che ha rimontato in una strana finale il pur forte Matteo Canal: 36 60 60. Semifinalisti i fratelli Van Ingen.A settembre al Cus Genova la Coppa Aureli ha celebrato l’edizione nu-mero 45. La classicissima del tennis sul veloce, da 5 anni anche “Memo-

rial Gollo”, si è chiusa con la finale annunciata, quella tra i due campioni di casa Marco Bruzzone ed Ettore Damiani. Nell’avvicinamento alla fina-le Damiani non ha lasciato scampo a nessuno: nei quarti 61 62 a Mauri, in semifinale 61 64 a Micali, che aveva battuto Ginocchio. Per Bruzzone 76 60 al sardo Zucca, poi 67 76 64 nella sfida col toscano Guerra, che aveva eliminato Galloppini. In finale poi Damiani si è imposto con un du-plice 64. Nel femminile successo di Chiara Trovi, 17 enne del TC Firenze, che ha battuto Roberta Calvi (Park) 64 46 64.Semifinaliste Elena Musso e Giulia Assereto.-

LOMBARDIAGotti vicecampione d’Italia under 12

Di Cristian Sonzogni

Impresa sfiorata del bergamasco Simone Gotti (Future Talent Bru-saporto) nella Coppa Lambertenghi under 12, sui campi del Tc Mi-

lano. Gotti, che aveva dovuto ricorrere allo spareggio per entrare in tabellone e non era certo tra i favoriti, è riuscito a giungere in finale mettendo in fila nell’ordine alcuni dei migliori azzurrini della categoria: Trapani (63 64), Bessire (26 62 76), Battista (64 63), Taraborelli (57 61 75) e Stradi in semifinale (64 63). Nell’ultimo atto Simone, frenato dall’emozione, non è riuscito a sovvertire il pronostico contro il marchigiano Samuele Ramazzotti, che si è imposto in due set (6-0 6-1). Un’emozione che peraltro era giustificata dall’importanza dell’evento, come ha sottolineato nel dopo gara il maestro Luca Bru-no. “Simone poteva fare qualche gioco in più - ha spiegato - ma in questo momento Ramazzotti è più forte e ha meritato la vitto-ria. Avrebbe dovuto giocare più sciolto, come peraltro aveva fatto in semifinale, ma sentire la tensione in una situazione come questa è una cosa assolutamente normale”. L’impresa di Gotti resta straordinaria. Per la prima volta c’è stato un tennista bergamasco in finale nell’evento clou della stagione giovanile in Italia. Nessun campionato italiano under è sentito quanto la Lam-bertenghi, che in 69 anni di storia si è costruita una grande tradizione. Arrivare fino all’ultimo atto è dunque un buon segnale, ma anche un punto di partenza per lavorare ancora di più e ancora meglio in futuro.Passando ai quarta categoria, Elena Sobacchi ha centrato una dop-pietta nel Milanese. Dopo la vittoria in casa al Tennis Metanopoli di San Donato, ha infatti concesso il bis nella finale del Tc Nuovo Quadrifoglio di Peschiera Borromeo, aggiudicandosi quindi le prime due tappe del circuito Tennisland (competizione maschile e femminile limitata 4.3). A Peschiera, la giocatrice del Tennis Metanopoli (classifica 4.3) ha vinto da favorita con il punteggio di 64 75 contro la 4.4 Letizia Conti (Tennis Castellanza). La Sobacchi vinceva senza cedere un set anche il torneo di San Donato battendo in finale la 4.2 Alessandra Servidori. In campo maschile il titolo è finito nelle mani del 4.3 Andrea Vinco, seconda testa di serie del tabellone. In finale, ha superato il pari classifica Filippo De

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Le premiazioni della Coppa Aureli

Simone Gotti tra i maestri Roberto Manenti (a sinistra) e Luca Bruno (a destra)

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Super Tennis

Alberti 62 64, mentre nei quarti e in semi aveva battuto Danilo Espo-sito (4.4) 62 60 ed Edoardo Schiavi (4.3) 62 63. E’ stato invece Andrea Rutigliano ad aggiudicarsi il titolo nel torneo limitato ai 4.1 ospitato sui campi in terra del Tennis Club Villaggio di Inzago, superando nell’in-contro conclusivo Claudio Somazzi. Facile la finale per Rutigliano, che ha sempre tenuto in mani le redini del gioco concedendo solamente tre game all’avversario: 62 61 il punteggio. Nel rodeo maschile limitato ai 4.1 di Trezzo sull’Adda, infine, la vittoria è andata a Matteo Paganoni (4.2), che in finale ha battuto in tre set (4-1 2-4 4-1) Michele Marzolla.

MARCHELambertenghi da protagonisti

Di Roberto Senigalliesi

Successi e soddisfazioni a ripetizione per i giovanissimi tennisti mar-chigiani. Punte di diamante di un movimento che continua a sfornare

tanti talenti. Ai campionati italiani di categoria (dall’under 11 all’under 16) sono arrivati un titolo tricolore, due finali e 3 quarti di finali,senza considerare che a livello under 10 ci sono gioiellini del CT Porto San Giorgio Elisabetta Cocciaretto e Gianluca Quinzi, il fratellino di Gianlu-

igi, ed il valido a livello nazionale Emiliano Maggioli del CT Montecchio. Ma veniamo ai successi tricolori. Samuele Ramazzotti ha bissato il successo ottenuto lo scorso anno tra gli under 11 vincendo a mani basse la Coppa Lambertenghi. E, in sin-golare, ha fatto bis assieme a Lorenzo Battista (entrambi tesserati per il CT Mo-ie), anche in questo caso ribadendo i suc-cesso di 12 mesi prima tra gli under 11. Ma quello che più conta che, proprio alla prestigiosa Lambertenghi, vinta in passa-

to dall’altra marchigiana Gloria Pizzichini, le Marche hanno ottenuto il Trofeo delle Regioni, grazie anche ai piazzamenti di altri ragazzi. Per la precisione il pesarese del Baratoff Giacomo Giunta e lo stesso Battista arrivati agli ottavi, a Camilla Rizza del CT Porto san Giorgio nei quar-ti in semifinale ed in semifinale nel doppio, Tommaso Compagnucci dell’AT Macerata al 2° turno. “Un risultato di squadra incredibile per una regione piccola come la nostra - dice il presidente del CR Mar-che Emiliano Guzzo - ottenuta contro delle vere e proprie corazzate, che testimonia la profondità del lavoro sui giovani che svolgiamo dalle nostre parti. Anche perché altri risultati importanti arrivano anche da altre fasce d età . E’ proprio vero. Nell’under 11, infatti, Erik De Santis del CT Baratoff Pesaro è arrivato secondo ai tricolori, con Edoardo Picini del CT Porto san Giorgio al 2° turno e Riccardo Rinaldelli in buo-na evidenza. Salendo di categoria da segnalare, tra gli under 13,Elisa Lauri del CT Porto san Giorgio. I quarti di finale di Silvia Chinellato ed i secondi turni di Greta Ceccomori e Giacomo Birrozzi ed il 1° di Eleonora Cenci nei tricolori under14. Ed infine, nell’under 16, il quarto di finale di Edoardo Lamberti del CT Porto san Giorgio, dove l’anco-netano Alberto Lombardi, ben accreditato, è stato costretto al ritiro per infortunio. E, in campo femminile, ottavi di finale per Giovanna Fioretti della Mta Jesi. Può bastare? Non prima di aver ricordato che a livello mondiale, oltre a Gianluigi Quinzi, considerato come la più gran-

de promessa del tennis italiano, si sono messi in evidenza il ventenne Davide Travaglia, giunto al 306 del mondo ma ora fermo per un serio infortunio, e la diciottenne Alice Savoretti.

PIEMONTE

Under 8 all’assaltodi Ugo Veglia

Dopo l’ampia scelta di competizioni individuali proposte in Piemon-te, la stagione estiva si conclude con i tornei master dei circuiti re-

gionali. Quando andiamo in stampa, al circolo Tensotennis di Borgaretto si sono appena concluse le finali ma-ster di MINITENNIS under 6/7/8 e al circolo Villa Glicini di Torino quelle del master FUTURES Under 10. Al master di Minitennis hanno partecipato i mi-gliori under 8 della regione , qualificati a con il miglior punteggio assegnato dai sedici tornei del circuito 2011. Ales-sandro Spadola, tesserato per il Tennis Rivoli 2000, si è aggiudicato il tabello-ne maschile mentre quello femminile è stato vinto da Martina Librera dello Sportvillage Bertolla. Ottima, come di consueto, l’organizzazione di Luca e Enrico Queirolo, maestri del Circolo. Al master Futuresè ancora Emilia Bezzo del DLF Asti, dopo la vittoria a Castel di Sangro, a concludere vittoriosa il tabellone. Combattuta la finale con Gloria La Barbera del DLF Alessandria con il punteggio di 63 75. Nella gara maschile ha prevalso Nicola Cigna del Match Ball Bra in un incontro molto impegnativo con Nicolò Madiai del Circolo della Stampa Sporting . Il punteggio equilibrato dei due set conclusi al tie-break rispecchia l’abilità dei due contendenti. Cigna ha poi prevalso nel tie-break giocato in luogo del terzo set. Anche in questo caso ottima l’organizzazione del presidente del Circolo Mario Ruffin, coadiuvato dal Maestro Stefano Rossi e dal G.A. Ines Pozzato. Supervisione dei due tornei da parte della Fede-razione, con il Tecnico Regionale M.to Luigi Bertino e il Vice Presidente Pierangelo Frigerio responsabile dell’attivita tecnica. Considerata la parte-cipazione e la qualità di gioco a cui si è assistito durante il corso dell’anno, c’è da aspettarsi un Piemonte ancora sugli scudi per il prossimo futuro, mentre già si sta operando in termini di propaganda e promozione, per avvicinare sempre più appassionati al nostro sport.iungendo il podio han-no onorato l’impegno sportivo fino in fondo.

PUGLIAMesagne festeggia le azzurre U16

di Marianna La Forgia

Anche il titolo europeo della Fed Cup junior under 16 è nella bacheca degli azzurri di tennis. A Mesagne si festeggia per il risultato rag-

giunto - ed è una pandemia contagiosa per tutto il settore della racchet-

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La premiazione al Master Futures Villa Glicini

Ramazzotti e Battista

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Super Tennis

ta pugliese - in Svizzera dove si sono tenuti gli incontri della fase finale. Davvero un ennesima gemma incastonata in un diadema già brillante. Dalla fase di qualificazione giocata a Mesagne (con l’esordio come ca-pitano della nazionale di Tatiana Garbin, ex numero 22 al mondo e por-tafortuna per l’esito finale dell’appuntamento) la nazionale under 16 ha seguito un ottimo percorso arrivando fino a girone finale con Ungheria, Croazia, Olanda, Polonia, Portogallo e Russia, vincendo l’ultima sfida contro le polacche. Sugli scudi le giovani tenniste Giorgia Marchetti (romana) e le due piemontesi Giulia Paironi e Camilla Rosatello (attual-mente campionessa d’Italia Under 16) artefici del passaggio alla fase conclusiva: il tennis italiano a livello giovanile è pronto per ritornare a essere il punto di riferimento della Federazione con un segnale forte con questo successo come può essere la Fed Cup Under 16 Femmi-nile, uno degli eventi juniores più importanti d’Europa con le migliori giocatrici del continente, proiettate direttamente verso le classifiche mondiali. Un altro motivo di soddisfazione per i colori azzurri e la Puglia soprattutto sono le recenti convocazioni nazionali di Andrea Pellegrino per l’under 14 e Martina Zerulo per gli under 12: segno del lavoro a lungo termine fatto a monte dai tecnici federali pugliesi molto attenti al riciclo e all’accompagnamento delle ‘Vinci’ e ‘Pennetta’ dei nostri giorni. Non ha ottenuto lo stesso lusinghiero risultato ma vale la pena ugual-mente di accennare all’under 18 femminile - formazione campione mon-diale uscente - che ha dovuto abbandonare anzitempo la competizione nonostante tra le file delle giocatrici ci fosse la forte promessa Lorenza Stefanelli: un po’ di sano riposo, dunque, per le campionesse in crescita non farà male prima di tuffarsi in una nuova impegnativa competizione.

SARDEGNADue ritorni: Mocci e il “Pasquariello”

Di Lazzaro Cadelano

Doppio ritorno in Sardegna, quello di un giocatore, il migliore che il tennis sardo abbia mai avuto, e di un torneo, il più prestigioso che

l’Isola potesse vantare. Sono tornati entrambi in questo settembre: Stefano Mocci, sul green set di Porto Torres per il Futures da 15 mila dollari, e il trofeo Pasquariello, uno dei maggiori tornei per Nc che fino a 15 anni fa il tennis potesse vantare. Tanto da meritarsi l’etichetta di “il Wimbledon dei Non Classificati”, mentre per l’ex bambino prodigio del tennis sardo italiano, per restare sull’erba inglese, era un sogno meno lontano rispetto alle ambizioni di altri giocatori, sardi e della penisola. Ma non solo sono tornati. Hanno anche vinto. Il primo successo l’ha messo a segno Mocci, capace a 30 anni, senza una degna preparazio-ne di ergersi fino ai quarti di finale del torneo internazionale di Porto Torres. Senza pretese, senza ambizioni di rivalsa. Forse nessuno saprà mai perché. Quel che è certo è che dieci anni dopo ancora Stefano Mocci. Il campione sardo ha firmato l’impresa che nessun tennista sardo ha mai fatto. Tranne lui. Mocci è approdato quarti di finale di un Futures. Nel sito dell’Atp il tempo si è fermato al 2003: “Mocci Stefano, ranking Atp number 569”. Otto anni dopo l’ex bambino prodigio è sempre il migliore in Sardegna, ma ha appeso al chiodo la racchetta da professionista da circa cinque anni. Il tempo è tornato indietro, sul campo centrale del club turritano: prima Riccardo Mai-ga con un perentorio 6-1, 6-3, poi Stefano ha sfoderato una grande prestazione battendo la testa di serie numero 7, Andrea Falgheri,

per 7-6, 6-1. Primo set equilibrato, un testa a testa fino al tie break dove Mocci ha lasciato appena un punto al bergamasco condendo i suoi sette con ace e grandi colpi. Poi un secondo set perfetto, im-preziosito da tutto il repertorio: servizi vincenti, rovesci impressionanti, spettacolo sotto rete. La favola però non ha avuto un finale perfetto. Sarebbe stato troppo favola. Ma è comunque lieto, perché in fondo va bene così anche se la finale era a portata di mano ma ha vinto il napoletano Massimo Capone con il punteggio di 6-3, 6-4. Sul tren-tenne del Tc Cagliari ha pesato la lontananza dai match e dalle sfide internazionali, alla terza sfida Mocci ha pagato la stanchezza, ma il bilancio del Futures dice che dove non è arrivato il fisico dell’orista-nese è arrivato il suo braccio. Ed è arrivato dove molte promesse del tennis sardo non sono arrivate e chissà se e quando ci arriveranno. Ma il romantico settembre del tennis sardo ha toccato il cielo con una mano al Circolo Militare Rossi. Con tutta l’inesperienza e il romanti-cismo. Con tutta la passione e l’umiltà. La Sardegna ha di nuovo il più prestigioso torneo della Quarta categoria dopo 15 anni. Nuovo direttivo, timone affidato a Massimo Macchia e a una squadra cari-ca di entusiasmo. Ingredienti perfetti che hanno permesso di fare in modo che un torneo prestigioso e affascinante non continuasse a essere solo un ricordo. Con il sostegno dell’esercito il Gt Rossi ha ri-dato al tennis sardo il “Pasquariello” e il pubblico e gli appassionati hanno gremito di nuovo le tribune del bellissimo club di via Tramon-tana. Niente più verbi al passato, niente più nostalgia. Il torneo è di nuovo presente e forse un lungo futuro. Oggi è Simone Pisanu del Tc Cagliari a fregiarsi di quel titolo che fin dal 1980 era tra i più ambi-ti. Solo Nc? Ma la competizione,l’equilibrio e la voglia di conquistare quel titolo gli valse l’etichetta di “Wimbledon dei Non classificati”. Al ritorno al passato hanno risposto in 125 singolaristi e 25 coppie nel doppio. Questo già poteva bastare per accendere gli entusiasmi. Poi sono arrivate due settimane di grandi sfide, di bel tennis e pubblico. Ciliegina sulla torta due belle finali che hanno visto il trionfo netto di Pisanu su Tuveri di Serramanna e nel doppio, che ha regalato spraz-zi di spettacolo e punti pirotecnici, ha visto sul gradino più alto del podio Matteo Bruni e Andrea Tocco che hanno superato Antonio Corda e Fabrizio Nepitella. Roberto Udella ha conquistato la sezio-ne Nc. Il Pasquariello era un grande torneo. Il Pasquariello è tornato e adesso i verbi saranno al futuro: arrivederci alla prossima edizione.

SICILIADue tricolori nell’Over 45

di Fabio Tedesco

Non è solo il tennis giovanile a regalare soddisfazioni alla Sicilia. Dall’over 45 sono infatti arrivati due titoli tricolori che hanno visto

protagonista la palermitana Maria Antonietta Trupia. La maestra del Country Time Club ha infatti conquistato insieme all’ericina Margherita Naso il titolo in doppio femminile, ripetendosi nel doppio misto in cop-pia con Gianluigi Lafiora anche lui del Country Time Club di Palermo. Un titolo di doppio e una finale sempre di doppio. E’ questo invece il bilancio della spedizione siciliana ai campionati under 12, 14 e 16. A centrare il prestigioso successo è stato il portacolori del Match Ball Sira-cusa, Antonio Massara che al sui campi siciliani del Montekatira ha vinto il titolo italiano under 16 in coppia con Filippo Baldi. Impresa che non è

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Le azzurrine under 16 capitanate da Tathiana Garbin

A sinistra: Simone Pisanu, a destra: Stefano Mocci

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Super Tennis

invece riuscita all’under 14 palermitana Federica Bilardo. La portacolori del Circolo Tennis Palermo, in coppia con la genovese Debora Ginoc-chio, è stata infatti battuta in finale.Per quanto riguarda il torneo Kinder, Roberto Trombetta, portacolori dell’Asd Match Ball di Mascalucia ha raggiunto un ottimo risultato nel master finale U16 di Castel di Sangro. Classificato 4.3 ha eliminato nell’ordine il campano Strino, pari classifica, la testa di serie n.1 Borrelli (4.1) ed ai quarti di finale l’altro pari classifica, il lombardo Saglia, prima di arrendersi in semifinale alla testa di serie n.2 il ligure Buttini dopo un combattuto 63 64. Nello stesso torneo nella categoria U12 sfortunata prestazione dell’altro siciliano, l’etneo Christian Proietti che si è arreso, ai quarti di finale dopo una battaglia di tre set, al genovano Tavalli finalista del torneo. Lo stesso Proietti, la settimana prima in coppia col veronese Buffo a Serramazzoni (MO) aveva raggiunto i quarti di finale in doppio ai campionati italiani di categoria, sconfitti dalla coppia vincitrice Perin-Navarra. Sempre al Kinder, nella categoria U11 quarti di finale anche per il messinese Mauro Velardo mentre nel femminile tra le 97 Ingria è giunta in semifinale e Carla Guzzetta si è fermata solamente in finale. Tra le 98 Germana Milone e Nadine Raia sono arrivate ai quarti con la seconda che partendo dal primo turno si è aggiudicata ben 3 incontri cedendo solamente in tre set. Beatrice Vitale e Fabrizio Andaloro si sono aggiudicati il master siciliano under 10 del circuito Dunlop. Nel tabellone femminile la portacolori del Tc Umberto in finale ha superato la palermi-tana Giuliana Liga del Country Time Club al termine di tre set molto belli e combattuti. Nel tabellone maschile, invece, il rappresentante della Po-lisportiva Rescifina ha avuto la meglio su Roberto Giglio del Tc Umberto anche in questo caso al termine di tre set.

TOSCANA Assoluti da ricordare

Di Enrico Roscitano

Stagione da incorniciare quella del tennis toscano relativamente alla disputa dei campionati italiani di tutte le categorie. Tanti gli scudetti

ottenuti, ma altrettanti quelli sfiorati. La soddisfazione diventa maggio-re se si pensa a quanto tennisti e tenniste gigliati hanno saputo fare nelle categorie giovanili. E da qui vogliamo partire: un titolo impor-tante e bene augurante in prospettiva è certamente quello vinto sui campi del Centro Tecnico Federale di Serramazzoni da parte della rap-presentativa toscana partecipante alla fase finale della Pia Cup. Il team toscano, guidato dalle maestre Pardini e Boschi, ha ottenuto un suc-cesso così ampio che va al di là di ogni singolo punteggio. Solamente nel match di finale con la Campania si è intravisto qualche possibile problema presto risolto dalla maggiore forza delle “speranze” tosca-ne. Evidentemente l’aria di Serramazzoni fa bene alle rappresentative toscane considerando che, già nella Belardinelli, avevano ottenuto un grosso risultato. Dallo scudetto dei più piccoli si passa a quello più prestigioso, la Coppa Lambertenghi, ottenuto nella parte femminile da Tathiana Pieri che fa il paio con quello vinto, due anni addietro, dalla sorella Jessica. Quest’ultima, a sua volta, dopo tre titoli consecutivi (un-der 11-12-13), ha sfiorato il quarto perdendo solamente in finale nella categoria under 14 femminile. Per le due sorelle “terribili” anche semi-finale nei tornei di doppio delle rispettive categorie. Aggiungiamo per cronaca che i “fenomeni” in casa Pieri non si esauriscono con Tathiana

e Jessica perché è in arrivo anche il fratellino minore, Samuele, grande protagonista della Pia Cup. Un altro successo di grande livello tecnico è stato quello ottenuto dalla grossetana Valeria Prosperi nell’under 16 femminile. La bella tennista dai capelli rossi ha giocato con grande per-sonalità e la vittoria finale è stato il premio ad una sua stagione bellis-sima. Per lei anche semifinale di doppio. Nella stessa categoria, ma al maschile, superbo il comportamento del fiorentino Daniele Capecchi che, purtroppo, ha perso sia la finale di singolare che quella di doppio in coppia con il pratese Jacopo Stefanini, ma di fronte ha avuto, in entrambi i match, il lombardo Filippo Baldi, probabilmente uno dei più giocatori under 16 più quotati in campo europeo. Scendiamo di tre gradini e andiamo a inquadrare l’under 13 femminile dove un altro importante elemento del vivaio maremmano, Martina Pratesi, ha per-

so in finale il match di singolare, ma si è rifatta con il titolo di doppio, dove ha battuto il duo toscano composto da Alessandra Simonelli e Lucrezia Stefanini. Infi-ne, sempre al femmini-le, buone notizie sono arrivate dalle under 11. Lisa Piccinetti e Giulia Peoni hanno raggiunto la semifinale nel torneo di singolare, mentre la

stessa Piccinetti ha vinto il titolo di doppio sconfiggendo in finale la coppia massese formata dalla Peoni e da Rebecca Fedele. Altre sod-disfazioni per la toscana tennistica sono arrivate dalle categorie senior. Nella terza categoria maschile, infatti, il pistoiese Matteo Ventavoli si è seduto sul podio più alto raggiungendo una meta agognata da qual-che anno. Al femminile buona semifinale raggiunta da un’altra tenni-sta pistoiese, la bravissima Elena Cortesi. Non è tesserata per un club toscano, ma anche la vittoria di Lisa Tognelli nella seconda categoria parla essenzialmente questa lingua. La neo campionessa italiana, infat-ti, è nata e cresciuta tennisticamente in quel di Livorno.

TRENTINO I 25 anni del Tennis Club C10

Di Luca Avancini

Grande spettacolo a fine settembre sui campi della Tennis Hall del-la Baldresca, ideale palcoscenico per celebrare i primi 25 anni di

attività del Tennis Club C10. Nato nel 1986 per volontà di alcuni ami-ci accomunati dalla stessa grande passione, il Tc C10 si è rivelato da subito una scommessa vincente. Tante d’altra parte le soddisfazioni raccolte nel corso di queste intense stagioni dalla società roveretana, guidata dall’instancabile e inesauribile Mauro Galvagni, capace nel 2000 di aggiudicarsi la Winter Tennis Cup, autentico campionato re-gionale indoor, e di conquistare poi nel 2003 la fase regionale della serie C maschile. Per due volte, nel 2000 e nel 2006, il Tennis Club C10 è stato protagonista anche sulla scena nazionale, mentre nel 2007 si è concesso il lusso di mettere in bacheca un altro importante trofeo

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A destra: Jessica e Tathiana Pieri, a sinistra: Valeria Prosperi

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Super Tennis

vincendo il campionato provinciale over 60. Molte anche le iniziative che hanno contraddistinto l’attività del club, gemellato dal 1989 con i tedeschi del Tennis Club Tc Forchheim, e dal 1994 anche con i toscani del Circolo Tennis Caprese Michelangelo di Arezzo. Nel corso degli anni il Tc C10 si è fatto anche promotore di manifestazioni importan-ti come il quadrangolare nazionale a squadre “C10 Cup”, la Coppa “Città della Pace”, senza dimenticare il divertente torneo di Natale “Shoot Out”. A vestire la maglia del Tennis Club C10 hanno poi prov-veduto giocatori illustri, come l’indimenticato campione degli anni ’40 Mario Comperini, primo direttore tecnico del Club, o Gregor Krusic, giocatore sloveno convocato più volte con la propria nazionale per incontri della Coppa Davis. Venticinque anni sono un bel traguardo, che il sodalizio del presidente Mauro Galvagni ha voluto festeggiare degnamente, mettendo in scena un suggestivo e avvincente confron-to Italia-Slovenia, una sfida ad alto contenuto tecnico tra giocatori che prendono parte ai rispettivi campionati nazionali di serie A. In campo da una parte il senese Federico Polvani, recente trionfatore nel torneo internazionale di Limone sul Garda, e il giovane e promettente talento roveretano Andrea Dossi, dall’altra parte il 24enne Tadej Turk, abituale frequentatore di tornei Futures e il più esperto connazionale Rok Ga-lun. I due match di singolare non hanno tradito le attese offrendo al folto pubblico presente sulle tribune scambi intensi ed equilibrati, Turk ha incamerato il primo punto per il team sloveno superando un com-battivo Polvani per 75 76 (6) dopo che il maestro toscano nel secondo set si era ritrovato a condurre 6-1 nel tie-break. Nell’altro incontro Ga-lun ha portato sul 2-0 gli ospiti sfruttando la solidità del suo gioco per piegare con un duplice 6-4 un Dossi propositivo e sempre più vicino alla migliore condizione. I nostri hanno trovato comunque il modo di riscattarsi nel doppio che Polvani e Dossi si sono aggiudicati per 63 64 nei confronti di Galun e Turk. Vittoria finale per la Slovenia che ha così scritto il proprio nome nell’albo d’oro della neonata “Rovereto Tennis Cup”.

UMBRIA Master 2011: un grande successo

di Sergio Pioppi

Con il Master disputato alla fine di agosto al Tennis Club Marsciano è andata in archivio la 26esima edizione dell’Umbria Tennis Grand

Prix Cf Solar Costruzioni. Nella categoria più prestigiosa, l’Open ma-schile, vittoria di Andrea Grasselli del Tc Perugia che ha liquidato in tre set l’argentino, che vive in Toscana, Nahuel Fracassi. E’ stata una finale molto equilibrata, a tratti spettacolare, tra due buone seconde categorie. Mattia Mannocci e Bernardino Manini si sono aggiudicati il Master rispettivamente in Terza e Quarta categoria. Prima dell’atto fina-le di Marsciano si sono disputate ben 23 tappe, 15 di Quarta e 8 Open, per complessivi 2533 iscritti. Una cifra importante alla quale fa eco la qualità delle manifestazioni, soprattutto Open, vedi Amelia, Gubbio e Terni, dove hanno partecipato i vari Radic, Tarallo, Cobolli, Fioravante, Petrazzuolo, Torresi, Di Meo. Roberto Milliani, da sempre presidente della manifestazione:”L’anno scorso abbiamo festeggiato i 25 anni di Umbria Tennis e pensavamo di aver toccato l’apice, ed invece quest’anno abbiamo avuto una stagione ancora più esaltante. Se va avanti così non smettiamo mai”.

Roberto Carraresi, presidente Fit dell’Umbria:”L’Umbria Tennis si è con-fermato uno dei migliori circuiti a livello nazionale. Un fiore all’occhiello per la nostra regione”.Adriano Covarino presidente Tc Marsciano:”Per noi è un onore ospita-re l’Umbria Tennis. Lo faremo anche nel 2012”. Altri personaggi legati all’Umbria Tennis fin dalla sua nascita, era il 1986, sono il vice presidente Domenico Baglioni ed i giudice arbitri Giancarlo Rosichetti, attuale fidu-ciario regionale ufficiali di gara, e Mario Malizia.

VENETOGran chiusura a Este e Mestre

di Roberto Bonigolo

Le ultime due perle della rassegna internazionale in Veneto si chiama-no Este e Mestre. Dopo Padova (C.S. Plebiscito) e Vicenza (A.S.’98

Palladio) a inizio stagione ed il combined-event alla Società Canottieri Padova, ecco infatti la chiusura di questa passerella di stelle internazio-nali con due avvenimenti ormai tradizionali, il primo per un ITF maschile da 15.000 $ + H al T.C. Este in terra patavina e il secondo, il più presti-gioso per la nostra regione, in terraferma veneziana al T.C. Mestre per un 50.000 $ femminile. Sui campi in terra rossa del Tennis Club Este, presieduto da Fabio Morra, qui anche in veste di direttore di torneo, ha trionfato nella sesta edizione del “Città di Este – Trofeo Alef Group” un talentuoso australiano, James Duckworth, attualmente n. 331 ATP ma in rapida ascesa nel firmamento internazionale, che può vantare al suo attivo nella stagione in corso un poker di successi in vari Futures. In finale ha superato abbastanza agevolmente l’azzurro Daniele Giorgini in un match a senso unico (6-2 6-3 lo score in poco più di un’ora). Da notare che nel precedente torneo ITF di Bologna la finale tra gli stessi protagonisti aveva avuto un esito opposto sancendo il successo a favo-re del 27enne di San Benedetto del Tronto nei confronti dello stesso Duckworth. Un’ultima annotazione: campione in carica per la scorsa edizione risultava il promettente mestrino Matteo Viola, ora intorno al-la 190esima posizione mondiale, che aveva scelto in questa settimana il challenger di Cordenons, peraltro con scarsa fortuna vista l’uscita di scena già al primo turno.A Mestre, infine, ecco la classica ciliegina finale della kermesse inter-nazionale con la nona edizione del Venice Challenge, la prima targata SAVE CUP, con un montepremi da 50.000 $ e rivolta alle racchette in rosa. Una settimana di gran tennis, tra l’altro accompagnata da un tempo sicuramente benevolo che ha favorito l’afflusso di un pubblico numeroso e partecipe, ha incoronato sul gradino più alto del podio la 21enne tedesca Mona Barthel, prima favorita del torneo e unica top 100 in gara. In finale, dall’altra parte della barricata, la promet-tente spagnola Muguruza Blanco, una 18enne di Madrid già vincitrice quest’anno di ben tre tornei ITF. Una gara purtroppo anonima e in-colore per le nostre portacolori (peraltro ben rappresentate numeri-camente in tabellone principale: una decina in tutto), tutte uscite ai primi turni a cominciare dalle beniamine locali, le altoatesine Evelyn e Julia Mayr, con la sola Anna Floris (n. 192 WTA) ad approdare ai quarti di finale. Anche qui come a Este, davvero professionale e consolidata l’organizzazione della manifestazione, sotto la direzione di torneo da parte di Gianna Doz con il coordinamento tecnico ed organizzativo di Pasquale Marotta e supervisor Pier Luigi Grana.

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La premiazione della Rovereto Cup

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Super Tennis

CCambiano le sedi, passano gli anni, anche la quinta edizione degli Europei di beach tennis, svoltasi ad Albena in Bulgaria, è stata un totale trionfo italiano. Capitanata da Cristiano Lucaroni e dal vice Luca Bidolli, la squadra azzurra composta da Calbuc-ci, Meliconi, Carli, Cappelletti, Bonadonna, D’Elia, Olivieri, e Briganti, non ha smentito i pro-nostici vincendo tutti i titoli, dop-pio maschile, femminile, misto e a squadre. In tutta la competi-zione, l’Italia ha subito un’unica sconfitta nei quarti del doppio misto, con Carli\Briganti, battuti dalla coppia spagnola formata

da Ramos/Sitja, con il punteggio di 16 75 10-8. Una sconfitta det-tata dalla distrazione dei nostri, forse troppo sicuri del successo, dopo un primo set senza storia.Per il resto è stato un monolo-go azzurro, tranne, appunto, il misto, tutte le finali hanno visto in campo coppie italiane. Nel maschile, i giovani Carli\Cappel-letti hanno vinto il titolo Europeo contro i Campioni del Mondo Calbucci Meliconi, in tre set al-talenanti, 26 75 61 il punteggio finale. Nel femminile si è ripro-posto il duello tra Briganti\Oli-vieri e Bonadonna\D’Elia, con la conferma delle campionesse del

mondo in carica vincitrici con un netto 62 62. Infine, nel misto, la coppia Meliconi\D’Elia ha supe-rato quella russa Bulykina\Nana-va per 60 75. La manifestazione, risultati e prestazioni alla mano, ha evidenziato ancora il netto divario tra l’Italia e il resto d’Eu-ropa. Si nota comunque un’inte-ressante crescita del movimento russo, come quello di Spagna e Francia. Organizzazione e lo-cation bulgare hanno superato l’esame, anche se alcuni aspetti, come la cerimonia d’apertura e le premiazioni, potevano essere curati meglio. Il beach tennis italiano tecni-

camente e organizzativamen-te è e sarà un punto di riferi-mento ancora per molti anni, anche se i segnali e gli sforzi che arrivano dall’Europa e dal mondo sono confortanti.

La rassegna continentale ad Albena, in Bulgaria, ha confermato lo strapotere dell’Italia. Nel maschile i giovani Carli-Cappelletti hanno battuto in finale i campioni del mondo in carica Calbucci-Meliconi, nel

femminile successo di Briganti-Olivieri su Bonadonna-D’Elia. Infine nel misto titolo a Meliconi-D’Elia

CAMPIONATI EUROPEI

Dominio azzurro

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beach tennis

DI MASSIMO CAPUTI

Il podio del torneo maschile con i vincitori Carli-Cappelletti e i finalisti Calbucci-Meliconi

L’importanza dell’aggiornamentoDI ETTORE MARTE (PRESIDENTE DEL CCUG)

GIUDICI DI GARA

Nel mese di Dicembre 2008 il Consiglio Federale ha deliberato la modifica del Rego-lamento degli Ufficiali di Gara con una riforma che ha segnato una vera e propria ri-voluzione nel reclutamento,nelle mansioni,classificazione e nei compiti dei GA e degli arbitri. L’obbligatorietà degli affiliati di avere tra i propri tesserati almeno un GAC1 che diriga le proprie gare a squadre interne minori: sedie D, giovanili e veterani e se GAT1 i tornei di quarta categoria, giovanili e veterani ha di fatto dilatato enormemente il numero degli Ufficiali di Gara operativi, ma questo era proprio nelle intenzioni del C.F. Dopo il brusco impatto dei primi due anni, nel terzo si è verificato ciò che tutti noi, dirigenti e addetti ai lavori auspicavamo. Infatti ora siamo a circa il 90% di copertura di tutte le gare con evidenti vantaggi per la regolarità delle manifestazioni e per lo scarico di tutti i risultati validi per le classifiche federali. Ancora ci sono alcuni circoli che non si sono adeguati alla normativa e dove si verifica l’assenza del GA nelle loro gare interne e dove il CCUG e i FUR/DSR stanno inviando commissari di campo con lo scopo di convincere gli inadempienti e nei casi reiterati di segnalarli purtroppo agli organi preposti per l’applicazione dei provvedimenti, ma questi riguardano pochi casi.Come era previsto il forte aumento del numero degli UdG ha portato si al movimento grande beneficio ma ha anche visto l’accesso ai nostri quadri di persone, per fortuna la minoranza, poco interessate ai compiti loro demandati e di conseguenza con scarso

bagaglio di preparazione. Il male di pochi và però ad inficiare la considerazione ver-so la nostra categoria ed evidenzia di quanto sia importante l’interesse dovuto e il costante aggiornamento attraverso le Carte Federali, gli Atti Ufficiali che pubblicano le modifiche alle regole di gioco e la loro applicazione e le riunioni previste. L’appar-tenenza alla nostra categoria non dovrà essere considerata come un lavoro, perché non lo è, ma come una sana passione che ci deve stimolare all’aggiornamento e alla risposta positiva alle designazioni. Tra poco inizierà la serie A1, massima competizione a squadre che ci deve vedere impegnati profondendo in essa tutta la nostra prepara-zione e competenza. Al termine e fino ai mesi di gennaio/febbraio prossimi l’attività agonistica lascerà lo spazio ai FUR/DSR e al CCUG per il reclutamento, in sostituzione di coloro non motivati, per gli esami atti al passaggio ai livelli superiori e in special modo all’organizzazione delle riunioni provinciali e regionali per la discussione, anche attraverso l’invio telematico di materiale didattico, delle regole esistenti, delle loro ultime modifiche e delle casistiche più interessanti avvenute sui campi di gioco.Come già annunciato, il CCUG con l’approvazione del C.F. organizzerà in sette diver-se località altrettanti stage di aggiornamento rivolti agli UdG appartenenti ai “Quadri Nazionali”. Circa i nominativi ammessi agli stage, delle località e delle date di svolgi-mento sarà data tempestiva comunicazione agli interessati.

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NNel lontano 2004, alla sua quin-ta edizione, la Federazione Internazionale del tennis, l’ITF, attraverso la votazione dei gio-catori del circuito mondiale premiarono il “Sardinia Open” come il miglior torneo del mon-do. Un premio che dette lustro e importanza a tutto il movimento italiano che da anni si impegna attivamente nell’organizzazione di eventi e manifestazioni inter-nazionali tanto da essere una delle nazioni più attive e impor-tanti al mondo.Oggi a distanza di sette edi-zioni, quest’anno era la dodi-cesima, possiamo dire che di quell’evento non c’è quasi più traccia perché se possibile il tor-neo di Alghero è diventato an-cora più importante tanto che quasi tutti i migliori giocatori del mondo ogni anno rinnovano la loro presenza puntualmente. E l’edizione 2012 sarà anche ricor-data come quella dei record.Per gli iscritti, 112, così tanti non si erano mai visti, per il monte-premi, 22.000 dollari uno dei più alti di sempre, per il record di affluenze di pubblico che in tutta la settimana ha riempito il circolo tennis Alghero di sportivi incuriositi dalle incredibili evolu-zioni dei Top Players ed infine per la presenza alla finale del Presidente della Federazione Italiana Tennis Angelo Binaghi che ha premiato i vincitori sug-gellando con ciò l’importanza che il tennis in carrozzina ha rag-giunto nel panorama tennistico italiano.Dopo questa breve premessa passiamo però a raccontare la

cronaca di questa settimana di grande tennis.In campo maschile grande ba-garre si è avuta sin dal primo giorno di gare. Infatti al primo turno usciva uno dei grandi pro-tagonisti di questi anni, l’austria-co Martin Legner, vincitore di tre edizioni e sei volte finalista per mano della più giovane e inte-ressante promessa del circuito, l’argentino Gustavo Fernandez, che dopo aver battuto Legner ha infiammato tutto il pubblico di Alghero con un’altra pre-stazione monstre contro il fa-voritissimo francese Stephane Houdet testa di serie numero 1, perdendo solamente al tie

break del terzo set in un match di incredibili emozioni. L’altro grande favorito del torneo, lo svedese Stefan Olsson, ha na-vigato senza grandi difficoltà fino alla semifinale dove invece ha subito una netta sconfitta da parte del defending champion Nicolas Peifer che in sardegna trova sempre grandi motivazio-ni per esprimere il suo miglior tennis. E in finale contro il con-nazionale Houdet, il giovane Nicolas ha offerto una di quelle prestazioni da incorniciare che non hanno lasciato scampo al compagno con il quale poi ha vinto anche il torneo di doppio. Oltre al citato Fernandez ottime

le prestazioni di Joachim Gerard e di Tom Egberink, mentre il no-stro Fabian Mazzei reduce da una settimana di terapie per il riacutizzarsi di un infortunio non è riuscito a dare il meglio contro il polacco Kruzenilcki.In campo femminile vittoria un po’ a sorpresa per la tedesca Sabine Ellerbrock. La giocatrice teutonica ha impresso un incre-dibile passo avanti quest’anno raggiungendo il vertice delle classifiche mondiali.Questa vittoria non fa altro che dimostrare il suo grande po-tenziale avvalorato in questa settimana dalla vittoria sulla olandese Van Koot numero 3 del ranking, e sulla giovanissima Buis, numero 4.Infine in categoria quad la squa-dra inglese formata da Andrew Lapthorne e Jamie Burdekin hanno sbancato Alghero. Lap-thorne vincitore del singolo, su Burdekin, e del doppio hanno dimostrato ancora una volta che la Gran Bretagna si contende con gli Stati Uniti la leadership mondiale. Ottima la prova del nostro Mar-co Innocenti che sia in singolo che in doppio, in coppia con Po-lidori, ha raggiunto la semifinale.Infine un’altra citazione la me-rita Antonio Moretto finalista del secondo tabellone sconfitto dal più esperto tedesco Guido Nespethal. Antonio ha mostrato grandi miglioramenti e insieme ad Antonio Cippo, semifinalista, sono alcuni dei giocatori italiani che hanno maggiormente im-pressionato in questo finale di stagione.

L’edizione 2012 sarà ricordata come quella dei primati. Per gli iscritti (112), per il montepremi (22.000 dollari), per il record di pubblico che in tutta la settimana ha affollato il Circolo Tennis Alghero e per la

presenza alla finale del Presidente della FIT Angelo Binaghi che ha premiato i vincitori del torneo

SPETTACOLO CON I TOP PLAYERS

Sardinia Open da record

tennis in carrozzina

DI FEDERICO ROSSI

Super Tennis43

Nicolas Peifer

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Super Tennis

Un grande finale di stagione live

Dalla finale di Fed Cup al master B di Bali. Il grande tennis femminile, a novembre, è tutto su SuperTennis. La prima settimana di novembre è infatti dedicata alla sfida tra Russia e Repubblica Ceca, che si affronteranno per aggiudicarsi la Coppa che negli ultimi due anni è stata vinta dell’Italia. LA finale di Fed Cup (5-6 novem-bre), un evento di primo piano, del quale SuperTennis vi racconterà ogni singolo colpo. Ma non ci sarà soltanto la Fed Cup nel palinsesto di novembre. Da quest’anno anche il Tournament of Champions di Bali, conosciuto

come master B del circuito Wta, entra a far parte degli eventi firmati SuperTennis. L’ultimo torneo del circuito femminile, con Roberta Vinci probabile partecipante, mette di fronte le migliori giocatrici del ranking che abbiano vinto almeno una prova International in sta-gione. Dunque saranno tutte “campionesse” del 2011 le protagoniste di questo master fi-nale, che regala ricchi premi a chi riuscirà ad arrivare in fondo. Ecco perchè lo spettacolo è assicurato. Master di Bali che sarà in palinsesto a partire da giovedì 3 novembre (la finale è in programma il 6 novembre). E gli uomini? Il circuito Atp resta in Europa in vista del Masters 1000 di Bercy e tutti i top-player tradizionalmente si preparano all’evento giocando gli Atp 500 di Basilea e Valencia. Due tornei con entry list strepitose. Novak Djoko-vic, Roger Federer e Rafa Nadal sono abitual-mente tra gli iscritti e questo rendegli appun-tamenti di Basilea e Valencia dei tornei da non perdere. Per questo SuperTennis ha previsto una ampia copertura televisiva. Si partirà addi-rittura da martedì 1 novembre con il torneo di Basilea; mentre da giorno 3 scatteranno anche le dirette dell’Atp 500 di Valencia. Solo grande tennis a novembre per chi segue SuperTennis.

di Giovanni Di Natale

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Martedi 1

15:30 LIVE ATP 500 Basilea

Mercoledi 2

16:00 LIVE ATP 500 Basilea

Giovedi 3

10:30 LIVE Tournament of

Champions Bali

13:00 LIVE ATP 500 Valencia

16:00 LIVE ATP 500 Basilea

Venerdi 4

10:30 LIVE Tournament of

Champions Bali

13:00 LIVE ATP 500 Valencia

14:00 LIVE ATP 500 Basilea

Sabato 5

07:00 LIVE Tournament of Champions Bali

11:00 LIVE Finale FED CUP Russia vs Rep. Ceca

14:30 LIVE ATP 500 Basilea 16:00 LIVE ATP 500 Valencia

Domenica 6

06:00 LIVE Tournament of Champions Bali

11:00 LIVE Finale FED CUP Russia vs Rep. Ceca

15:15 LIVE ATP 500 Basilea 16:00 LIVE ATP 500 Valencia

in tv

NOVEMBRE SU

Note: * gli orari possono subire variazioni

Roger Federer. A destra Roberta Vinci

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46Super Tennis

la posta di Nicola

Caro Nicola,la stagione ormai volge al termine e un verdetto, inequivocabile, lo ha già emesso: a prescindere da chi vincerà il Masters di Londra che chiuderà l’anno, Novak Djokovic è il numero uno del 2011. Se fossimo al Tour de France, potremmo dire che Nole ha sovrastato tutti per distacco. A cominciare da Rafa Nadal, l’ex numero uno, battuto quest’anno in tutte e sei le sfide gio-cate contri il rivale serbo e su tutte le superfici: il cemento, la sua terra rossa e l’erba. Non a caso a chi gli chiedeva in conferenza stampa a New York, duran-te gli US Open, come pensa di poter battere Djokovic, Rafa ha risposto con ironia: “Quest’anno ho sempre perso, probabilmente devo ancora capirlo...”.

Dal canto suo Federer, pur giocando sempre divinamente, non è più il ten-nista di un paio di anni fa: lo dimostra la semifinale persa sempre a Flushing Meadows contro lo stesso Djokovic: era avanti di due set e ha anche avuto due match point. Secondo te Novak è destinato a dominare anche nel 2012.

MARCO ANTONINI (MILANO)

Caro Marco, il tuo è un quesi-to molto interessante. Il 2011 ha consacrato definitivamente Djokovic: lo dimostrano i numeri della sua fantastica stagione in cui ha vinto tre tornei dello Slam su quattro. Soprattutto ha messo in un angolino, per il momento, Nadal. Per il momento, ho det-

to. Ora è il serbo il re del tennis mondiale, il più forte. Però Nadal ha appena 25 anni, uno in più di Novak: quest’anno ha vinto al Roland Garros e giocato le finali a Wimbledon e agli US Open. Solo che a Londra e New York ha avuto la sfortuna di trovare sulla sua strada un super Djokovic. Ma da qui a dire che tra i due non c’è più gara ce ne corre. E non trascurerei neppure Federer. Roger non avrà più la continuità di qualche stagione fa, ma i suoi acuti, e che acuti, li può ancora regalare. Lo dimostra la splendi-da semifinale di Parigi in cui ha sconfitto proprio Djokovic: senza quella sconfitta il serbo avrebbe

potuto centrare la finale, magari vincere il torneo e ora saremmo qui a parlare di Novak capace di centrare il Grande Slam, im-presa riuscita in passato solo a Budge e Laver. E non trascurerei, in chiave futura, neppure Andy Murray. La sua maturazione ai più alti livelli forse procede un po’ più lentamente del previsto, ma appena alle spalle dei primi tre c’è lui. Con concrete possibi-lità di aggancio. Piuttosto vorrei sottolineare un dato: poche vol-te in passato il circuito maschile ha fatto registrare un dominio così netto dei primi quattro del ranking, tanto che tutti gli altri fanno la figura delle comparse.

Djokovic n.1, ma attenti all’orgoglio di Rafa

10 a CORRADO BARAZZUTTI – Adesso che ha aggiunto il World Group di Coppa Davis alle tre Fed Cup vinte in cinque anni si è a tutti gli effetti consacrato come il più grande capitano non

giocatore della storia del tennis italiano.

9 a JUAN MARTIN DEL POTRO – Le sue lacrime di commozione per aver sancito la rinascita dell’Argentina, guidandola alla finale di Cop-pa Davis sul campo dei campioni in carica della Serbia, sono l’icona

della travolgente forza con la quale anche i grandi campioni vivono l’emo-zione di rappresentare il proprio Paese. Unitamente alla partecipazione di Nadal, Federer, Djokovic, Murray e compagnia cantando, un autentico inno alla più appassionante competizione del tennis mondiale.

8 a BOLELLI, BRACCIALI, FOGNINI E STARACE – Per aver metabo-lizzato con convinzione il fatto che sentirsi squadra, pensare e agire come tale, non significa soltanto avere più chance di vincere ma

anche, e soprattutto, provare un senso di appartenenza che vale quanto, e talvolta persino di più, il vil denaro.

7 a GIANNESSI – Dimostrando che anche in Italia ci sono giovani emer-genti ha risposto a quei poveri sfigati di antitaliani che a ogni successo del tennis azzurro tentano di replicare con la disinformazione.

6 a FRANCESCO RICCI BITTI – Non tanto perché è stato nuovamente rieletto al vertice del tennis mondiale quanto perché lo ha fatto sen-za colpo ferire, per manifesta superiorità.

5 a POTITO STARACE – Perché si ostina a non ammettere che può giocare bene (e vincere) anche sul veloce.

4 alla DEA BENDATA – Visto che aveva fatto 30 con il Cile, poteva far 31 nel sorteggio di Bangkok e permetterci di festeggiare il ritorno nella Serie A di Davis affrontando un’avversaria più malleabile della

Repubblica Ceca.

3 al REGOLAMENTO DI COPPA DAVIS – Il mantenimento delle “Zone territoriali” nelle serie inferiori anche in quest’era globale si traduce in una chiara ingiustizia nei confronti dell’Europa, il cui Grup-

po I è infarcito di Paesi di grande forza e tradizione, costretti a contendersi fra loro il diritto a tentare la risalita nel World Group mentre in altri conti-nenti ci sono squadrette che continueranno ad avere vita facile.

2 a RAFA NADAL – Per la figura da Fantozzi che ha fatto quando sui giornali sono apparse le immagini della tenda ipobarica di cui si serve per recuperare le energie: al confronto dell’ipertecnologico ”uovo”

di Djokovic, la sua è davvero una roba da poveracci.

1 alla DIREZIONE COMUNICAZIONE DELLA FIT – La tv SuperTen-nis supera abbondantemente l’ 1% di share nazionale; www.feder-tennis.it amplia il proprio vantaggio in testa alla classifica dei siti di

tennis più cliccati d’Italia; il sito degli Internazionali sbaraglia quelli degli altri Masters Series per numero di visite; la rivista che state leggendo è quella con maggior circolazione nel nostro Paese. Eppure nessuno ne parla (accorgersene, però, se ne sono accorti. Eccome!...)

0 a ANDY MURRAY – Della sua grottesca minaccia di sciopero avrem-mo fatto, tutti, volentieri a meno.

&PROMOSSI

BOCCIATIDI GIANCARLO BACCINI

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in Campania, in Emilia Romagna,in Friuli Venezia Giulia, nel Lazio,

in Lombardia, in Piemonte,in Sardegna, in Trentino Alto

Adige, in Valle d’Aosta e nel Veneto

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