Zverev meglio di Federer e Nadal?Italiani sempre più in alto · Nole e Sascha, che Speed! E il...

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Anno XIV - n.21 - 30 maggio 2018 Tutti i giorni in tv c’è Paris Today Le ultime dal Roland Garros alle 17.00 e alle 23.00 su SuperTennis Pag.16 GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: dopo i cinquanta... Pag.3 Circuito mondiale: il nuovo Quinzi, senza fretta Pag.4 Che storia: Kodes, un mito da Praga a Parigi Pag.9 Focus Next Gen: i garçons all’attacco Pag.12 Classifiche: i numeri della settimana Pag.14 Giovani: il Giro d’Italia degli under Pag.20 Circuito Fit-Tpra: ritratti da... campioni Pag.24 Zverev meglio di Federer e Nadal? Alla sua età Roger e Rafa giocavano un tennis più ‘grezzo’ e lui ha già un rendimento da numero 1 pag.3, 5 e 26 Punto da ripetere: quando sì, quando no Perché quando il giudice chiama ‘out’ e sbaglia, non sempre è un disturbo Pag.28 Nole e Sascha, che Speed! E il Signor Maxima saluta Nuove Head per Djokovic e Zverev, Riccardo Pietra passa la mano in Babolat Pag.26 Internazionali Juniores, nuove stelle in vista A Milano Andreev e Molinaro incantano al 59° Trofeo Bonfiglio Pag.18

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Anno XIV - n.21 - 30 maggio 2018 Tutti i giorni in tvc’è Paris TodayLe ultime dal Roland Garrosalle 17.00 e alle 23.00 su SuperTennis

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GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: dopo i cinquanta... Pag.3Circuito mondiale: il nuovo Quinzi, senza fretta Pag.4Che storia: Kodes, un mito da Praga a Parigi Pag.9 Focus Next Gen: i garçons all’attacco Pag.12Classifiche: i numeri della settimana Pag.14Giovani: il Giro d’Italia degli under Pag.20Circuito Fit-Tpra: ritratti da... campioni Pag.24

Italiani sempre più in altoZverev meglio di Federer e Nadal?

Alla sua età Rogere Rafa giocavanoun tennis più‘grezzo’ e lui hagià un rendimentoda numero 1 pag.3, 5 e 26

Punto da ripetere:quando sì, quando noPerché quando il giudice chiama ‘out’e sbaglia, non sempre è un disturbo

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Nole e Sascha, che Speed!E il Signor Maxima salutaNuove Head per Djokovic e Zverev,Riccardo Pietra passa la mano in Babolat

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Internazionali Juniores,nuove stelle in vistaA Milano Andreev e Molinaro incantano al 59° Trofeo Bonfiglio

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prima pagina

Dopo i cinquanta...

DI ENZO ANDERLONI - FOTO GETTY IMAGES

Il forfait di Murray e Wawrinka agli Open d’Australia 2018 e le condizioni precarie di Djoko-vic avevano colto un po’ tutti di

sorpresa. Si pensava che i tre grandi acciaccati di fine 2017 fossero pron-ti al rientro. Non fu così ma rimase, un po’ sospesa, la convinzione che la falla nel sistema che aveva governa-to il tennis dal 2005 in poi si sarebbe presto richiusa, giusto il tempo delle convalescenze. La terra battuta del Roland Garros ci presenta invece un altro quadro. La fine di un’epoca.Fa infatti un certo effetto pensare che gli ultimi 50 Slam, quelli disputati dal Roland Garros 2005 a oggi, abbiano visto vincere (salvo due eccezioni, a confermare la regola) solo 5 giocatori: Nadal (che conquistò allora il suo pri-mo ‘major’) Federer, Djokovic, Murray e

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Wawrinka. Un dominio impressionante che si allarga agli Atp Masters 1000, gli altri tornei che contano nel circuito: Na-dal ne ha conquistati 32, Djokovic 30, Federer 27 (cominciando a vincere già nel 2002), Murray 14, Wawrinka 1. Vale a dire 104 tornei Masters 1000 in 5. E sapete chi è il giocatore in attività che, dopo di loro, ne ha vinti di più? Alexander Zverev, che a 21 anni ne ha già 3 nel palmares: Roma e Montreal nel 2017, Madrid quest’anno. Pazzesco. Fino al suo avvento (e alle prime crepe nelle giunture dei ‘favolosi cinque’) agli avversari di questo pugno di fenome-ni sono rimaste solo briciole per quasi un quindicennio. Juan Martin Del Potro si prese gli Us Open 2008. Marin Cilic quelli del 2014. Jo Wilfried Tsonga, uni-ca doppietta, i Masters 1000 di Parigi Bercy 2008 e del Canada 2014. Poi ci sono solo sporadiche, singole vittorie, sempre nei Masters 1000, che hanno

dato lustro alle carriere dei vari Ljubi-cic, Ferrer e qualche altro (pochissimi). Parigi 2018 si presenta ancora sen-za Federer (per scelta “preventiva”), senza Murray (ancora fermo in attesa dell’erba ma sul cui livello al rientro non ci sono garanzie) con un Wawrin-ka risanato ma fuori al primo turno e un Djokovic in apparente ripresa ma da valutare. A Nadal, ancora una volta grande fa-vorito, il compito di ingurgitare l’un-dicesimo Roland Garros per mantene-re formalmente il dominio inalterato. Almeno sull’albo d’oro. Ma è un peso che ormai deve portare da solo. Zve-rev e Thiem premono. Shapovalov e Tsitsipas potrebbero esplodere da un momento all’altro. Quel blocco marmo-reo, là in alto, si è sgretolato. D’altra parte, dopo i ‘cinquanta’... Largo ai giovani, dunque. Anche ai nostri, che si stanno facendo trovare pronti.

5 grandi: da sinistra, Novak Djokovic, Andy Murray,Roger Federer, Stan Wawrinka e Rafael Nadal

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circuito mondiale

Il nuovo Quinziche non ha più frettaGianluigi continua a costruire il suo futuro in condizioni opposte a quelle che visse da junior, lontano dai riflettori. Adesso i risultati arrivano(2° titolo Challenger a Mestre e best ranking al n.204) e la strada è giusta

DI ANDREA NIZZERO

Mentre il tennis italiano festeggiava i successi di Lorenzo Sonego, Matteo Berrettini e Filippo Bal-

di in un’edizione memorabile degli Internazionali BNL d’Italia, dov’e-ra Gianluigi Quinzi? Mentre il ten-nis mondiale converge sul Roland Garros, dov’è Gianluigi Quinzi? La risposta a entrambe le domande è: altrove. Eppure, pensare che questa sia una cattiva notizia significa sba-gliare di parecchio. L’ex condottiero della nuova generazione di azzurri con racchetta, il campioncino invi-diatoci da mezzo mondo quando nel 2013 si portava a casa il titolo di Wimbledon junior, è stato dato per finito almeno tante volte quante è stato definito il prossimo salvatore della Patria (tennistica). A cinque anni da quel successo lon-dinese che lo rese famoso ma che allo stesso tempo gli complicò la vita, Gianluigi questa settimana fe-steggia l’importante conferma di essere sulla strada giusta, oltre al suo secondo titolo Atp Challenger e al miglior ranking in carriera (204, più 39 dalla scorsa settimana). Il suo percorso, ri-iniziato nel 2017 a Foli-gno con l’aiuto e l’intraprendenza di coach Fabio Gorietti, si regge su di-namiche quasi opposte rispetto alla sua carriera da junior: lontano dai riflettori, in quella oscura palestra di tennis e carriera che sono i tornei Challenger, sta trovando la tranquil-lità e i risultati che fin qui gli erano mancati. Ci ha fatto ben sperare a novembre, vedendolo giocare alla pari con i mi-gliori under21 al mondo, e ora alle speranze si aggiungono i risultati concreti.

Gianluigi Quinzi, classe 1996, a Mestre ha vinto il 2° Challenger in carriera dopo quello conqui-stato a Franca-villa, in Abruzzo, sempre nel 2018

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circuito mondiale

“Rafa e Roger? Imprendibili… a vita”“I giovani? Ancora indietro. Tranne Zverev”Riccardo Piatti, coach dell’emergente Borna Coric, ci spiega perché nessuno può raggiungere Federer e Nadal. Ma anche perché il tedesco può chiudere l’anno al n.1 e Shapovalov potrà essere il prossimo... Roger

DI ENZO ANDERLONI

Futura rivalitàAd aiutarlo è stato anche il clima positivo di un luogo, Villa Candida di Foligno, e l’esperienza di una gui-da, appunto Gorietti, che nel recente passato si sono contraddistinti per aver condotto Thomas Fabbiano e

Luca Vanni alla fase migliore delle rispettive, anomale, carriere. Da par suo, Gianluigi a fine aprile ha vin-to a Francavilla il suo primo titolo Challenger, dopo tre semifinali perse nelle stagioni precedenti. Ha rinun-ciato alle pre-qualificazioni del Foro

Italico per centrare una semifinale al Roma Garden, che vale zero titoli di giornale ma 33 punti ATP. E mentre a Parigi sgomitavano per un posto in tabellone, che vale 25 punti, lui si è accaparrato gli 80 messi in palio dalla finale del Challenger di Mestre,

“Rafa e Roger? Finché andranno avanti a giocare nessuno riuscirà a rag-giungerli”. Parola di Riccardo Piatti, il coach italiano con più “tituli”, che dopo aver allenato Furlan, Caratti & Co, e poi Ljubicic, Djokovic, Bolelli, Gasquet e Raonic ora è al fianco di Borna Coric, il 21enne croato emer-gente, n.40 del mondo, che vuole provare ad arrivare in alto. Visto che è impegnato in prima persona a provare a riempire questo gap, tra Nadal, Federer e il resto del mondo, gli chiediamo di spiegarci il perché di questa affermazione così netta.“Perché? Perché anche Andreas Seppi gioca meglio adesso di quando aveva 25 anni. Dunque è normale che Federer e Nadal, finché saranno in salute e avranno voglia, rimangano davanti a tutti. Il tennis è un gioco di esperienza, di gestione delle emozioni. Loro ne sanno sempre di più...”.Però anni fa Djokovic e Murray li avevano raggiunti...“Sì, ma Djokovic e Murray, che hanno la stessa età, sono solo di un anno più giovani di Nadal. Erano vicini come maturazione. E prima c’era Federer che era diventato n.1 passando su… Roddick. Il livello non era così alto. Questi lo hanno fatto salire notevolmente: secondo me è il più alto di sempre”.Anche Wawrinka si è avvicinato...“Sì, ma è un caso isolato. Era successo anche con la generazione di Becker ed Edberg: lottavano al vertice ad alto livello poi a Wimbledon si è messo in mezzo Michael Stich”.Dunque i giovani sono troppo distanti, non riusciranno a raggiungere il loro livello?“Non riusciranno a prendere Roger e Rafa come livello consolidato. Ri-usciranno a prenderli come risultati. Possono batterli nel singolo torneo. Alexander Zverev, che ha 21 anni, è molto più avanti di come era Federer quando aveva la sua età. Se giocherà fino a 35 anni raggiungerà il livello di Federer. C’è un percorso di 15 anni in mezzo. Oggi come oggi i migliori emergenti possono raggiungere i primi come punti, come risultati, perché giocatori come Roger e Rafa non giocano tutto l’anno. Uno come Zverev potrebbe finire l’anno al n.1, se continua così. E vicino a lui potrebbe esserci Dominic Thiem”.E i più giovani, i Next Gen? Gente come Shapovalov, Tsitsipas, lo stesso Borna Coric?“Penso che per Shapovalov ci vogliano ancora un paio d’anni. Anche per Tsit-sipas e Borna. Se lavorano come si deve. Come ricambi al vertice sono buoni. Nel periodo in cui ho allenato Djokovic, aveva 19 anni, siamo andati in Au-stralia: sia lui che Murray avevano perso al 1° turno e si diceva che non c’era ricambio al vertice. Invece poi sono arrivati, eccome. Anche Nadal a vent’anni, quando è entrato, non giocava bene come ora. Stava dietro, tirava su tutto...”.Questa nuova generazione è paragonabile a quella quindi.“È una buona generazione. Ci aspetta un futuro interessante. Zverev sarà un buon giocatore, Shapovalov sarà il Federer di domani, uno diverso dagli altri, molto difficile da battere sull’erba, sulle superfici veloci. E non dimentichia-moci Nick Kyrgios, che può fare qualcosa di importante”.

E Borna, come lo vedi?“Coric è 40 del mondo, ne ha 39 davanti. Zverev è avanti a lui di un paio d’anni di lavoro. Borna ha ancora tanta strada da fare. Deve imparare a gestire meglio tante situazioni. Passare attraverso partite sbagliate, imparare, migliorare. An-che Zverev sta facendo così, man mano sbaglia sempre meno partite. Che non significa vincerle, significa giocarle fino in fondo con la modalità e mentalità giusta. Quest’anno che risultati importanti ha fatto Borna? Semifinale a Indian Wells e quarti a Miami: deve avere continuità a un certo livello, arrivare sempre almeno ai quarti o alle semi nelle prove che contano. Guarda Zverev: tra l’anno scorso e questo ha fatto quattro finali Masters 1000 vincendone tre. È solido. Vuol dire che fino ai quarti prati-camente non gioca. E quando gioca male, se la sfanga lo stesso (vedi con Medvedev a Miami). I giovani che stanno dietro ancora non rie-scono a portar via le partite anche quando giocano male. Sono meno consistenti. I primi del mondo han-no una routine nel vincere le partite che diventa normalità, loro devono lavorare e costruirsela”.E Djokovic, Wawrinka, nel frattempo, torneranno ?“Pensavo che Djokovic facesse meno fatica. Probabilmente non è pronto. O forse non aveva chiaro il fatto che Federer e Nadal, quan-do stavano fermi dei mesi, lontani dai tornei, si facevano lo stesso un mazzo così”.

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vinta agevolmente contro Gian Mar-co Moroni, romano classe 1998, in una prima edizione di una sfida che ci auguriamo possa presto diventare una bella rivalità tra Top 100. Anche “Jimbo”, ventenne, festeggia un gran numero di progressi rispetto al 2017 e un best ranking, questa settimana, al numero 295. Entrambi, mentre il tennis globale ha gli occhi su Parigi, da Mestre si sono spostati a Vicenza a caccia di altri punti ATP poco pub-blicizzati. A 22 anni e qualche mese, il mancino di Porto San Giorgio ha messo da parte la fretta, cattiva con-sigliera, e da questo lunedì è precisa-mente il 100esimo tennista del mon-do per i risultati ottenuti nel 2018.

Ostapenko, che tonfo!Intanto a Parigi il torneo doveva praticamente ancora iniziare, ma il Roland Garros aveva già la certezza di avere una finalista tutta nuova. Era il tardo pomeriggio della pri-ma di tre domeniche di gare, e la metà bassa del tabellone aveva già perso per strada, oltre alla ex cam-pionessa Francesca Schiavone e alla ex finalista Sara Errani, anche Venus Williams e Jelena Ostapenko. La vera, grossissima sorpresa, ri-guarda proprio Jelena, campiones-sa in carica tradita dalla pressione (“Non ero me stessa in campo”, ha ammesso in conferenza stampa, con la visiera del cappellino calcata fin sopra al naso), da un sorteggio poco simpatico (contro Kateryna

Dopo Fedal... spunta anche NolafaDopo la splendida sfida degli Internazionali BNL d’Italia, in cui abbiamo rivisto Novak Djokovic, quello vero, Rafael Nadal e il suo rivale serbo si sono ritrovati su un campo da tennis sabato scorso, per il tradizionale Kids Day che il Roland Garros organizza alla vigilia del torneo. I due, che nel corso della loro acerrima rivalità si sono scambiati colpi devastanti, non si erano mai visti così in sintonia: abbracci, risate, e un tweet molto tenero del serbo. I tifosi di... “Fedal” sono già piuttosto gelosi.

Kozlova ci aveva perso due volte su due) e da un servizio ballerino. “Penso solo a passare due belle settimane a Parigi”, aveva detto la ventenne Ostapenko a Roma, quan-do qualcuno le aveva chiesto se av-vertisse la pressione di difendere il rocambolesco titolo dello scorso

anno. Il servizio l’ha sabotata molto prima: come ha fatto notare Craig O’Shaughnessy, il tecnico austra-liano che analizza tattica e tecnica dei match per Atp e Itf, Jelena ha sbagliato una seconda palla su tre durante il suo primo turno contro Kozlova. In tutto la lettone ha tota-

Gian Marco Moroni, a sinistra, e Gianluigi Quinzi, finalisti al Challenger Atp di Mestre

Jelena Ostapenko, vincitrice a sorpresadel Roland Garros 2017è uscita quest’annosubito al primo turno

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lizzato tredici doppi falli, tra cui il primo punto del match: un numero devastante per soli due set. Un nu-mero che l’ha di fatto condannata alla sconfitta. Alona, come le piace essere chiamata, compirà 21 anni il prossimo 8 giugno: il numero di Slam che riuscirà ad aggiungere al-lo strepitoso Roland Garros conqui-stato lo scorso anno passerà anche per un movimento del servizio che pare necessitare un lungo lavoro.

Emozione SchiavoneDai 21 anni della Ostapenko ai 38 di Francesca Schiavone. A pochi gior-ni dal suo 38esimo compleanno, la Leonessa italiana ha centrato la sua 70esima partecipazione in uno Slam. Lo ha fatto da numero 265 del mondo, superando le qualificazioni del Roland Garros, un torneo in cui ha trionfato otto anni fa. È la quar-ta di tutta l’Era Open, in termini di numero di partecipazioni nei tornei più importanti: gli unici che hanno timbrato più cartellini di lei sono Ve-nus Williams (77), Roger Federer (72) e Amy Frazier (71). Non è riuscita a superare un turno nel main draw, Francesca, ma dopo aver perso tutte le partite disputate in questo 2018, i tre incontri vinti nelle qualificazioni di Parigi sono stati un toccasana, ol-tre che un’emozione che in pochi si sarebbero attesi.

La “strana”vigilia di ThiemI tornei della scorsa settimana sono quelli universalmente riconosciuti co-me quelli della ‘vigilia major’. Proprio per questo i potenziali contendenti per uno Slam solitamente li evitano. Dominic Thiem, come di consueto, non ha adempiuto a questa regola non scritta: l’austriaco, autentico stakano-vista del circuito, ha giocato a Lione vincendo il suo decimo titolo del cir-cuito. A Ginevra, invece, è stato Mar-ton Fucsovics a trionfare. Il 26enne ha messo insieme una discreta serie di prime volte: primo titolo per il 26enne di Budapest, primo ungherese a vin-cere un titolo ATP dal lontano 1982 e debutto tra i Top 50. Fucsovics aveva eliminato Wawrinka e Johnson, prima di dominare Peter Gojowczyk (che ha fermato in ‘semi’ un buon Fabio Fogni-ni) in finale. Soprattutto, al contrario di Thiem, si è poi diretto a Parigi senza l’assillo di una semifinale da difendere e di aspettative da mantenere.

La milanese FrancescaSchiavone, vincitrice a Pariginel 2010, quest’anno hagiocato il 70° Slam in carriera.Sotto, i vincitori dei tornei della scorsa settimana:Dominic Thiem a Lionee, più in basso, MartonFucsovics (in scuro)col finalista PeterGojowczyk

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Kodes, un mitoda Praga a ParigiIl campione ceco, premiato a Roma con la Racchetta d’oro, vinse due Roland Garros. Negli anni della Cortina di ferro, i francesi gli offrirono asilo. Fu 3 volte finalista a Roma e conquistò Wimbledon nel 1973

DI ALESSANDRO MASTROLUCA

Un campione elegante, che ha aperto la strada all’era moder-na del tennis nell’allora Ce-coslovacchia. Jan Kodes, che

ha vinto tre Slam fra il 1970 e il 1973, resta soprattutto il campione di Wim-bledon nell’anno del boicottaggio della maggioranza dei Pro ‘occidentali’, pro-prio il ’73. Ma la finale contro il sovieti-co Alex Metreveli, come lui in campo da rappresentante d’Oltrecortina, è solo il capitolo più noto di una storia che ini-zia da lontano.

Figlio di un avvocatoche lavorava in fabbricaInizia nel quartiere di Karlin, a Praga. Jan è figlio di un avvocato costretto dal regime a lavorare in fabbrica all’inizio degli Anni Cinquanta. Fino ai 18 anni si divide fra tennis e calcio. Gioca a pallo-ne per il Cechia Karlín, che poi cambia nome in Dukla. Ancora non si era spen-ta la stella di Jan Knobloch. Lo chiama-vano Madelon, perché gli piaceva una canzone francese del periodo della guerra che si chiamava così (Madelon, nel testo, è la cameriera di una taverna corteggiata da un gruppo di soldati). Knobloch, una mezzala sinistra, è un’i-cona dello Sparta Praga. Kodes entrerà poi nella squadra di tennis del club, dopo aver definitivamente abbandona-to il calcio anche perché la mamma era preoccupata delle conseguenze degli interventi duri dei difensori avversari, a una condizione: che il padre potesse entrare nell’ufficio legale.

Da “socialista” sul TourAttraversa la grande rivoluzione del tennis, il passaggio all’era Open, con una doppia responsabilità. Non è fa-cile in quegli anni rappresentare una nazione socialista e praticare uno

Jan Kodes,ha vinto

3 Slamtra il 1970 e

il 1973. Sotto, premiato conla Racchetta

d’Oro sul campoCentrale degli

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sport individuale in cui avere succes-so significa mostrare un desiderio di indipendenza e libertà. “I viaggi all’e-stero erano ristretti” raccontava. “Per prendere parte ai tornei, dovevi farti approvare un programma in anticipo dalle autorità e chiedere il permesso di lasciare il Paese. E ai tornei più im-portanti eravamo accompagnati da un ‘compagno’ mandato per assicu-rarci che ci comportassimo bene”.

Il primo Slam a Parigidove diventa un idoloNel 1970, il primo trionfo al Roland Garros alimenta sogni e ambizioni. “Il primo titolo dello Slam è sempre il più difficile” ha detto in un’intervi-sta a Radio Praga, “perché lo senti che stai per conquistare un posto nella storia. Ero molto nervoso, chiaramen-te. Avevo vinto un match molto dif-ficile negli ottavi contro Tiriac, finito al quinto set dopo quasi quattro ore”. Molto più agevole, invece, la finale contro Zeljko Franulovic.Quando torna per confermare il tito-

lo, la Federazione francese si offre di garantirgli asilo, un appartamento e la possibilità di allenarsi. Quell’anno, per la prima volta, le teste di serie non devono spostarsi in taxi o in metro: l’organizzazione decide di mettere a disposizione delle auto e consegna le chiavi ai top player. Kodes, insieme al coach, una sera passa col rosso. Ma è talmente amato e riconosciuto che un vigile lo riconosce e lo lascia passare senza multarlo. In finale, Kodes affron-ta uno dei suoi più grandi rivali, Ilie Na-stase. Il ceco, avanti due set a uno, è sotto 3-1 nel quarto. Nasty ha tre palle break per salire 4-1. Gli gioca una palla corta, Kodes ci arriva, ma è costretto a una volée difficile che lo lascia sulle ginocchia. Nastase gli gioca addosso, Kodes si rialza di scatto, vince il punto

e fa impazzire il pubblico. E ogni volta che aveva il pubblico dalla sua, trionfa.

Tre volte in finale a RomaChiude la carriera con undici titoli, con tre finali perse agli Internaziona-li d’Italia. Ha sofferto per la sconfit-ta contro Borg nella finale di Coppa Davis del 1975, perché per il regime perdere giocando per la nazionale era decisamene più grave. C’era nel 1980, nella finale di Praga, l’ultima con gli arbitri non neutrali, finita con la foto, allora rivoluzionaria, dell’intera squa-dra con la coppa. C’era ma non ha gio-cato. “Ivan Lendl e Tomas Smid era-no più giovani e più forti di me”, ha ammesso. Stava iniziando una nuova era. Ma senza Jan Kodes, non sarebbe stato possibile.

Qui, conla coppa

a Wimbledon;a sinistra con

quella di Parigi;sotto, con il teamceco vincitore in

Coppa Davis nel 2012

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Garçons all’attaccoErano in 22 i Next Gen impegnati nelle qualificazioni del RolandGarros. In 4 hanno sono approdati al tabellone principale. Tra di loro,chi ha impressionato di più è stato il norvegese Casper Ruud

atp e wtafocus next gen

DI ALESSANDRO NIZEGORODCEW

FOTO GETTY IMAGES

Ventidue ragazzi alla caccia del main draw. Da Ruud a Hur-kacz, passando per Taberner e Munar, le qualificazioni del

Roland Garros hanno messo in mostra la nouvelle vague del tennis interna-zionale. Quattro Next Gen sono riusciti a superare il tabellone cadetto, ma in molti hanno destato una buona impres-sione sui campi dello Slam parigino.

Ruud sul vellutoCasper Ruud ha impressionato per so-lidità e perfetta adattabilità al ‘rosso’. Il norvegese figlio d’arte (papà Christian è stato numero 39 nel 1995), dicianno-ve anni, ha dominato le qualificazioni lasciando per strada le briciole agli av-versari: 6-3 6-3 a Monteiro, 6-2 6-4 a Ga-lan e 6-1 6-3 a Muller. A impressionare è il dritto, che per pesantezza e capaci-tà di manovra ricorda il miglior Potito Starace, ma anche il rovescio bimane è in evidente miglioramento. Sulla terra battuta il servizio, spesso utilizzato in kick, risulta molto efficace.

Taberner e Munar,la giovine Spagna cresceEntrambi classe 1997, Carlos Taberner e Jaume Munar hanno superato non senza difficoltà le qualificazioni del Ro-land Garros. Munar, ‘protetto’ di Rafael Nadal, ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio al ter-zo turno di Duckhee Lee, recuperando uno svantaggio di 3-5 nel terzo e deci-sivo set. Munar, tecnicamente e tattica-mente classico tennista iberico, sta co-struendo un tennis perfetto per la terra ma adattabile anche alle altre superfici. Chi al momento predilige certamente il ‘rosso’ è Carlos Taberner, seguito nelle qualificazioni in tribuna da Pablo Lo-zano, coach di Sara Errani. Taberner è stato bravo a lottare strenuamente al secondo e terzo turno, durante i qua-li è uscito alla distanza prima contro il

veterano Jurgen Melzer e poi con il te-desco Oscar Otte. Giocatore dall’ottimo dritto, Taberner è in grande migliora-mento dalla parte del rovescio.

Sorpresa HurkaczLa grande sorpresa Next Gen delle qualificazioni arriva dalla Polonia e risponde al nome di Hubert Hurkacz. Il ventunenne di Wroclaw, grande bat-titore dal fisico imponente, ha realiz-zato un piccolo capolavoro superan-do avversari sulla carta complessi: al

secondo e terzo turno il polacco si è imposto su Yannick Hanfmann 7-6 7-6 e su Marco Trungelliti dopo una batta-glia terminata 6-3 4-6 6-4. Per Hurkacz si tratta delle prime qualificazioni Slam superate in carriera. La Polonia potrebbe aver finalmente trovato l’ere-de di Jerzy Janowicz.

A un passo dal sognoDuck-Hee Lee non ha raggiunto il main draw, ma il suo cammino è stato degno di nota. Classe 1998, sordo dalla nasci-ta, il coreano ha entusiasmato il pub-blico del Roland Garros grazie al suo tennis vario e dall’invidiabile timing. Lee ha superato nettamente Novikov e Sonego prima di arrendersi, dopo aver servito per il match nel terzo set, allo spagnolo Jaume Munar (classe 1997), in un vero e proprio derby Next Gen.

Il norvegese Casper Ruud,protagonista delle qualificazioni

a Parigi; sotto, a sinistra, lo spagnolo Jaume Munar e il polacco Hubert Hurkacz

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HASHTAG #NEXTGEN

Munar, il ricambio spagnoloci porta negli spogliatoi di Parigi

Jaume Munar, classe 1997 spagnolo e amico di Rafael Nadal, ha superato le qualifica-zioni al Roland Garros. Che il tennis iberico abbia trovato un ricambio di alto livello?

Adesso Jimbo Moroninon si ferma piùContinua lo straordinario 2018 di Gian Marco ‘Jimbo’ Moroni. Il classe 1998 romano ha raggiunto la finale nel challenger di Mestre, sconfitto in un derby tutto italiano in due set da Gian-luigi Quinzi. Moroni, che grazie a questo risultato è entrato per la prima volta tra i Top-300 Atp (n.295), ha messo in mostra le sue peculiari doti tattiche e fisiche, sconfiggendo nell’ordine Da-niel Masur (6-3 6-2), Tomislav Brkic (6-4 6-4), Laurynas Grigelis (6-2 6-0) e Mitchell Krueger (7-5 6-2), prima di arrendersi 6-2 6-2 a Quinzi. Nello stesso torneo buon ottavo di finale raggiunto da Liam Caruana: il romano d’America, classe 1998, ha battuto Edoardo Eremin prima di perdere contro Lorenzo Giustino. Nel challenger di Loughborough bellissima semifinale conquistata dal classe 1998 Yosuke Watanuki. Il giapponese si è preso il lusso di sconfiggere Lukas Lacko, conquistando il risultato più importante della sua giovane carriera sfiorando la Top 250. (al.ni.)

Brancaccio Show: è primo titoloRaul Brancaccio ha conquistato, nella sua Napoli, il primo titolo Futures in carriera. Il campano, classe 1997, ha supe-rato nell’ordine Jacopo Berrettini (6-4 6-1), Davide Galop-pini (6-4 6-3), Fred Gil (6-4 6-2), Corrado Summaria (6-3 6-3) e, in finale, Pietro Rondoni 6-2 6-7 6-0. Brancaccio, ‘malato’ di calcio e tifoso milanista, si allena da 5 anni a Ja-vea nell’Accademia di David Ferrer. “Ho sempre ammirato Novak Djokovic - ha raccontato Brancaccio - ma da quando vivo e mi alleno con Ferrer non posso non ispirarmi in tutto e per tutto a David. Fuori dal campo è un ragazzo simpatico e allegro, ma quando si tratta di allenarsi è un ‘animale’. Da lui ho imparato il vero significato della parola ‘sacrificio’. Le Next Gen Atp Finals 2018? Lo scorso anno, a causa di un infortunio, non sono riuscito a conquistare i punti necessari per approdare alle ‘Pre-quali’, ma nel 2018 sono uno dei miei obiettivi dichiarati”. (al.ni.)

I 22 Next Gen nelle ‘quali’del Roland GarrosNome, nazionalità e anno di nascita.Ugo Humbert FRA 1998Casper Ruud NOR 1998Akira Santillan AUS 1997Alexandre Muller FRA 1997Geoffrey Blancaneaux FRA 1998Jaimee Floyd Angele FRA 2000Hugo Gaston FRA 2000Marc Polmans AUS 1997Stefan Kozlov USA 1998Corentin Denolly FRA 1997Sumit Nagal IND 1997Miomir Kecmanovic SRB 1999Jaume Munar ESP 1997Felix Auger-Aliassime CAN 2000Duck-Hee Lee KOR 1998Jay Clarke GBR 1998Alexander Bublik KAZ 1997Pedro Martinez ESP 1997Evan Furness FRA 1998Reilly Opelka USA 1997Carlos Taberner ESP 1997Hubert Hurkacz POL 1997

Il colpo migliore di Lee è certamente il dritto, solidissimo, con cui riesce a mettere a segno anche un gran numero di vincenti, ma è incredibile la capacità di giocare ad alti livelli nonostante un handicap particolarmente invalidante. Il suo sorriso, al termine dei match por-tati a casa, è uno spot bellissimo per il circuito internazionale.

Miomir spaventa KlizanMiomir Kecmanovic (nella foto qui sotto), ex n.1 al mondo under 18, ha disputato un grande match, seppur perso, contro il veterano Martin Klizan. Il 18enne di Belgrado ha messo in mo-stra un repertorio tecnico di livello, ri-empiendo lo slovacco di vincenti sino al vantaggio di un set e doppio break. Tanti i rovesci lungolinea spaziali tro-vati dal giovanissimo “Kec”, che ha fi-nito però per perdere 6-7 7-6 6-3 uno degli incontri tecnicamente più belli di tutto il tabellone cadetto.

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i numeri della settimana

I primi 20 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Rafael Nadal (ESP) 87702 Roger Federer (SUI) 86703 Alexander Zverev (GER) 56154 Marin Cilic (CRO) 49505 Grigor Dimitrov (BUL) 48706 Juan Martin del Potro (ARG) 44507 Kevin Anderson (RSA) 36358 Dominic Thiem (AUT) 33559 David Goffin (BEL) 3020

10 John Isner (USA) 298011 Pablo Carreno Busta (ESP) 241512 Diego Schwartzman (ARG) 216513 Roberto Bautista Agut (ESP) 212014 Jack Sock (USA) 211015 Sam Querrey (USA) 209516 Lucas Pouille (FRA) 203017 Kyle Edmund (GBR) 195018 Fabio Fognini (ITA) 194019 Hyeon Chung (KOR) 177520 Tomas Berdych (CZE) 1750

I primi 20 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 18 Fabio Fognini 19402 50 Andreas Seppi 10453 72 Marco Cecchinato 8064 74 Paolo Lorenzi 7805 96 Matteo Berrettini 6396 115 Thomas Fabbiano 4667 125 Lorenzo Sonego 4478 129 Simone Bolelli 4309 143 Stefano Travaglia 393

10 195 Luca Vanni 30711 199 Alessandro Giannessi 30112 204 Gianluigi Quinzi 29213 205 Stefano Napolitano 29114 228 Salvatore Caruso 25515 236 Matteo Donati 237

16 256 Andrea Arnaboldi 21517 264 Lorenzo Giustino 20918 283 Matteo Viola 19419 295 Gian Marco Moroni 17420 311 Filippo Baldi 162

Le prime 20 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Simona Halep (ROU) 72702 Caroline Wozniacki (DEN) 69353 Garbine Muguruza (ESP) 60104 Elina Svitolina (UKR) 55055 Jelena Ostapenko (LAT) 53826 Karolina Pliskova (CZE) 53357 Caroline Garcia (FRA) 51608 Petra Kvitova (CZE) 45509 Venus Williams (USA) 4201

10 Sloane Stephens (USA) 416411 Julia Goerges (GER) 309012 Angelique Kerber (GER) 304013 Daria Kasatkina (RUS) 277514 Daria Kasatkina (RUS) 282515 Coco Vandeweghe (USA) 253316 Elise Mertens (BEL) 2525 17 Ashleigh Barty (AUS) 2360 18 Magdalena Rybarikova (SVK) 222519 Anastasija Sevastova (LAT) 222520 Naomi Osaka (JPN) 2150

Le prime 20 italiane del ranking WtaPos. Rank. Nome Punti

1 57 Camila Giorgi 10082 75 Sara Errani 8133 130 Jasmine Paolini 4634 161 Deborah Chiesa 3625 185 Martina Trevisan 3006 186 Roberta Vinci 2957 205 Jessica Pieri 2678 247 Camilla Rosatello 2099 250 Georgia Brescia 206

10 259 Anastasia Grymalska 20011 266 Francesca Schiavone 19212 269 Martina Di Giuseppe 19113 283 Cristiana Ferrando 17814 298 Giulia Gatto-Monticone 16315 313 Stefania Rubini 153

16 376 Federica Di Sarra 10817 383 Gaia Sanesi 10518 390 Martina Caregaro 10119 472 Martina Colmegna 7220 484 Lucrezia Stefanini 69

Un viaggio da 79.000€

DI GIORGIO SPALLUTO - FOTO GETTY IMAGES

79.000 gli euro intascati dall’argentino Marco Trungelliti (nella foto) con il successo al primo turno su Bernard Tomic. Eliminato nell’ultimo turno delle qualificazioni, l’albiceleste era tornato a Barcellona (dove risiede) prima di fare rapidamente retromarcia nella giornatadi domenica per acciuffare in extremis il suo posto in tabellone, in qualità di lucky loser.

70 le apparizioni in un torneo dello Slam di Francesca Schiavone che, partecipando a questa edizione del Roland Garros, ha consolidato il 3° posto trale più presenti nell’Era Open. Le uniche a sopravanzarla sono Venus Williams, primatista con 78, e Amy Frazier (71).

8 i lucky loser entrati nel main draw maschile in questa edizione del Roland Garros. L’ultima volta in cui erano stati ripescati così tanti “perdenti fortunati”in uno Slam, risaliva al Roland Garrosdel 1982.

23 i ritiri in carriera di cui è stato protagonista Marcos Baghdatis, costretto al forfait al 1° turno a Parigi nel match che lo vedeva opposto a Santiago Giraldo. Il cipriota è il tennista in attività a essersi ritirato più volte, davanti a JankoTipsarevic a quota 22.

6 le volte in cui una campionessa Slam in carica è stata eliminata al 1° turno dell’edizione successiva. Jelena Ostapenko si aggiunge a Steffi Graf (Wimbledon 1994), Jennifer Capriati (Aus Open 2003), Myskina (Roland Garros 2008), Kuznetsova (US Open 2005) e Kerber (US Open 2017).

I PRIMI 16 DELLA RACE TO MILANPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Alexander Zverev (GER) 31352 Denis Shapovalov (CAN) 7753 Stefanos Tsitsipas (GRE) 7594 Frances Tiafoe (USA) 6385 Taylor Fritz (USA) 5476 Andrey Rublev (RUS) 4407 Alex de Minaur (AUS) 4198 Reilly Opelka (USA) 291

Pos. Nome (nazionalità) Punti9 Marc Polmans (AUS) 253

10 Casper Ruud (NOR) 24911 Michael Mmoh (USA) 20712 Lloyd Harris (RSA) 17513 Hubert Hurkacz (POL) 15814 Gian Marco Moroni (ITA) 14715 Jaume Munar (ESP) 14616 Max Purcell (AUS) 134

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I Mondiali di WheelchairS

uperTennis non è solo... ten-nis. Non in senso stretto. Basta prendere a mo’ d’esempio il palinsesto di questa settima-

na. Grande spazio, da parte della tv della Fit, al Padel e al Wheelchair. Per quando riguarda il padel ci sono le fasi finali del torneo della Catalunya, tutte le mattine, prima di andare a lavorare o a scuola. Si comincia alle 7.00, in un percorso d’avvicinamen-to alla finale che scatta giovedì e si chiude domenica. Per poi riprendere già dal martedì successivo con l’altro appuntamento spagnolo del World Padel Tour, il circuito internazionale, da Alicante.E poi ci sono gli appuntamenti, per la prima volta in diretta, della Wheelchair World Team Cup, in pratica i mondiali del tennis in carrozzina. Si gioca sulla terra rossa di Apeldoorn (Paesi Bassi), in due sedi distinte. Quattro invece le

il tennis in tv

Paris Today: le news dallo Slam tutti i giorni alle 17.00 e alle 23.00Giovedì 31

02:30 - ATP Lione 2018 Finale (replica) 04:30 - Halep vs Sharapova, WTA Roma 201806:45 - World Padel Tour 2018 - SF2 Femminile Catalunya 09:15 - Regionando09:30 - Reloaded Coppa Davis Quarti di Finale10:30 - Fognini vs Bedene, ATP 500 Rio de Janeiro13:00 - Svitolina vs Kontaveit, WTA Roma 201814:00 - Magazine ATP14:30 - Sharapova vs Mladenovic, WTA Madrid 201816:00 - Reloaded Coppa Davis Quarti di Finale17:00 - Paris Today17:25 - Borg vs McEnroe, Wimbledon 198022:00 - Ostapenko vs Stephens, WTA Miami 201823:00 - Paris Today23:25 - Keys Va Pavllyuchenkova, WTA Stoccarda 2018

Venerdì 102:00 - Pennetta vs Zvonareva, Us Open 2009 04:20 - Tennis Parade04:30 - Muguruza vs Gavrilova, WTA Roma 201807:30 - World Padel Tour 2018 - SF2 Maschile Catalunya 08:45 - Magazine ATP09:15 - Sevastova vs Wozniacki, WTA Roma 201811:15 - Del Potro vs Thiem, ATP Acapulco 201813:00 - Tennis Confidential - Sabatini13:30 - Nadal vs Tsitsipas, ATP Barcellona 201815:00 - Pliskova vs Sakkari, WTA Roma 2018 17:00 - Paris Today17:25 - Agassi vs Sampras, UsOpen 200220:15 - Sharapova vs Cibulkova, WTA Roma 201822:45 - Tennis Parade23:00 - Paris Today23:25 - Cecchinato vs Millman, ATP Budapest 2018

Sabato 201:00 - Borg vs McEnroe, Wimbledon 198005:15 - ATP Lione 2018 (replica)07:00 - World Padel Tour 2018 - Finale Femminile Catalunya08:45 - Tennis Parade09:00 - Reloaded Coppa Davis Quarti di Finale 10:00 - LIVE Wheelchair World Team Cup11:30 - Wozniacki vs Errani, WTA Istanbul 201813:15 - Federer vs Seppi, ATP Rotterdam 201814:45 - Tennis Confidential - Sabatini15:00 - Halep vs Rybarikova, WTA Stoccarda 2018 17:00 - Paris Today 17:25 - LIVE Wheelchair World Team Cup 19:00 - Federer vs Murray, Wimbledon 201223:00 - Paris Today23:25 - Wheelchair World Team Cup

Domenica 300:45 - Agassi vs Sampras, UsOpen 2002 03:45 - Wheelchair World Team Cup05:00 - Tennis Parade05:15 - WTA Strasburgo 201807:00 - World Padel Tour 2018 - Finale Maschile Catalunya 08:45 - Magazine ATP09:00 - Djokovic vs Murray, UsOpen 2012 13:00 - LIVE Wheelchair World Team Cup Finale Maschile 14:30 - Magazine ATP15:00 - V. Williams vs Vesnina, WTA Roma 2018 17:00 - Paris Today 17:25 - LIVE Wheelchair World Team Cup Finale Maschile 19:00 - Federer vs Del Potro, Us Open 200923:00 - Paris Today23:25 - Wheelchair World Team Cup

Lunedì 401:15 - Federer vs Murray, Wimbledon 201205:00 - ATP Lione 201807:00 - Sevastova vs Wozniacki, WTA Roma 201809:15 - Nadal vs Djokovic, ATP Roma 201411:30 - Tennis Parade11:45 - Ostapenko vs Stephens, WTA Miami 201813:00 - Fognini vs Sugita, Coppa Davis 2018 17:00 - Paris Today 17:30 - Coria vs Nadal, ATP Roma 200522:45 - Tennis Parade 23:00 - Paris Today 23:30 - Giorgi vs Radwanska, WTA Sydney 2018

Martedì 501:00 - Djokovic vs Murray, UsOpen 201205:00 - Wta Strasburgo 201807:00 - World Padel Tour 2018 - SF1 Femminile Alicante 08:45 - Tennis Parade09:00 - Sharapova vs Li, WTA Roma 201212:00 - Del Potro vs Ferrer, ATP Acapulco 201814:30 - Tennis Confidential - Sabatini15:00 - Del Potro vs Ferrer, ATP Acapulco 2018 17:00 - Paris Today 17:30 - Djokovic vs Murray, Wimbledon 201320:45 - Tie Break21:00 - Regionando21:15 - Pliskova vs Vandeweghe, WTA Stoccarda 201823:00 - Paris Today 23:30 - S. Williams vs Bertens, WTA Indian Wells 2018

Mercoledì 601:15 - Coria vs Nadal, ATP Roma 200506:45 - Tennis Parade07:00 - World Padel Tour 2018 - SF1 Maschile Alicante 09:00 - Azarenka vs Stephens, WTA Miami 201811:00 - Federer vs Kohlschreiber, ATP Rotterdam 201812:45 - Regionando13:00 - Kvitova vs Muguruza, WTA Doha 201815:15 - Millman vs Cecchinato, ATP Budapest 2018 17:00 - Paris Today 17:30 - Agassi vs Sampras, UsOpen 2002 20:00 - Magazine ATP21:00 - Tennis Parade 21:15 - Sharapova vs Bertens, WTA Madrid 201823:00 - Paris Today 23:30 - Vinci vs Krunic, WTA Roma 2018

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

categorie: maschile (16 nazioni), fem-minile (12), quads (8) e junior (8). Nel week-end gli appuntamenti in diretta,

alle 10 del mattino e alle 17.25 saba-to, alle 13.00 e sempre a partire dalle 17.25 domenica.

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giovani

Gli Zverev di domaniscoperti dal BonfiglioAdrian Andreev, il campione “stanco”, ed Eleonora Molinaro, la lussemburghese col nonno friulano. Sono loro i vincitori al Tc MilanoA. Bonacossa. Sinner e Cocciaretto, quanti rimpianti. Ma il gruppo azzurro...

DA MILANO, GABRIELE RIVA

FOTO F. PANUNZIO

Flemmatico, quasi stanco. L’in-cedere in campo, il tono della voce e - in positivo - la natu-ralezza nel colpire la palla di

diritto e di rovescio, te lo fanno ap-parire così. Eppure Adrian Andreev, il bulgaro che si allena in Florida che ha conquistato il 59° Trofeo Bonfiglio al Tc Milano Alberto Bonacossa, ha vinto un torneo tosto, competitivo come al solito, con 7 dei primi 10 al mondo presenti al via. Il numero 2 del ranking internazionale, Andreev lo ha battuto in finale, senza conce-dergli appelli: 6-3 6-3 il punteggio di un match a senso unico che ha sov-vertito i pronostici, tutti alla vigilia a favore dell’argentino Sebastian Baez, arrivato in fondo nonostante due battaglie praticamente perse e vinte al fotofinish tra ottavi e quarti di finale.Più acceso, vispo e solare il sorriso di Eleonora Molinaro, 18 anni il 4 set-tembre prossimo, vincitrice in finale sulla regolarità mischiata alle accele-razioni della giapponese Yuki Naito. La lussemburghese, la prima di sem-pre a vincere in via Arimondi, ha un nonno friulano: “Parlo un po’ d’italia-no, lo studio anche a scuola - ha detto con un sorriso - ma sono nata in Lus-semburgo come mio papà”. In campo ha dimostrato di essere la più ‘gioca-trice’, come dimostra il suo ranking Wta (455) e un titolo di un torneo Pro da 15 mila dollari già nel palmarès.

Finali molto diverseSono state due finali molto diverse, con in comune soltanto tensione e stan-chezza accumulata in una settimana dura, come si confà per un tabellone da

A sinistra, il bulgaro Adrian Andreev, 17 anni; a destra, la lussemburgheseEleonora Molinaro, anche lei 17enne, vincitori del Bonfiglio numero 59

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64 (come quelli degli Slam junior). Eleo-nora, che sul suo profilo Instagram alla bandierina lussemburghese accompa-gna il tricolore, ci ha messo tre set, due ore e otto minuti: “Sono felicissima per questa vittoria. Solitamente mi trovo meglio sui campi duri ma anche sulla terra battuta sto raggiungendo buoni risultati”, ha detto dopo il successo. “Adesso andrò a Parigi, quest’anno gio-cherò sicuramente tutti gli eventi Slam juniores mixandoli con alcuni tornei da 25 mila dollari”. Decisamente a senso unico invece la finale maschile, con Adrian Andreev che ha impiegato so-lo 80 minuti per diventare il secondo bulgaro di sempre (dopo Todor Enev, 2000) a far incidere il proprio nome sul trofeo. Tecnicamente è stata per la ve-rità una finale maschile non da fuochi d’artificio, come non da fuochi d’artifi-cio è apparso l’atteggiamento post gara del bulgaro. “Come festeggerò? Credo che dormirò, sono veramente molto stanco, troppo stanco. Entrambi era-vamo al limite delle nostre forze - ha detto -, per questo non abbiamo gioca-to sicuramente il nostro miglior tennis ma di sicuro abbiamo dato tutto quello che avevamo”.

Cocciaretto, che peccato!Come ha dato tutto anche Elisabetta Cocciaretto, fuori in semifinale proprio contro la futura vincitrice. Le guance arrossate dal sole e dalle lacrime, è così che la 17enne marchigiana ha la-sciato il Campo Centrale del Tc Milano Alberto Bonacossa dopo 2 ore e 58 mi-nuti di lotta pura. Sempre o quasi con la testa davanti all’avversaria. Nel pri-mo parziale, poi perso al tie-break, era avanti 4-1, poi 5-3. E pure nel terzo la partita sembrava aver preso il binario giusto: ancora 4-1 sopra, con la chan-ce di andare 5-1. Stesso scenario nel tie-break decisivo, quando Elisabetta conduceva per 4-2, prima di perdere 5 punti consecutivi, match e possibilità di diventare la prima italiana in fina-le al Bonfiglio dal 1998, quando fu la modenese Antonella Serra Zanetti a ri-uscire nell’impresa (poi conclusa con il titolo). “Sono molto dispiaciuta, ho avuto tante occasioni e non sono riu-scita a sfruttarle - ha spiegato Elisabet-ta -. Brucia perché avevo io il pallino del gioco in mano. Mi spiace davvero, anche perché queste cornici mi esalta-no e avere tutto il pubblico per me è stato davvero bello”.

Risultati: Cocciaretto, che lotta in ‘semi’Maschile Quarti: N. Tajima (JPN) [13] b. J. Sinner (ITA) [WC] 4-6 6-1 7-6(2), S. Baez (ARG) [1] b. C. Tabur (FRA) [10] 4-6 7-6(3) 7-6(8), F. Diaz Acosta (ARG) [14] b. A. Binda (RUS) 6-1 6-1, A. Andreev (BUL) [16] b. L. Marmousez (FRA) [Q] 6-2 6-4. Semifinali: S. Baez (ARG) [1] b. N. Tajima (JPN) [13] 6-2 6-2, A. Andreev (BUL) [16] b. F. Diaz Acosta (ARG) [14] 7-6(5) 6-4.Finale: A. Andreev (BUL) [16] b. S. Baez (ARG) [1] 6-3 6-3.Finale doppio: G. Nanda (USA) / T. Zink (USA) b. C. Kingsley (USA) / E. Nava (USA) 6-4 7-5.

Femminile Quarti: C. Tauson (DEN) [5] b. X. Wang (CHN) [1] 6-4 7-6(9), E. Molinaro (LUX) [13] b. M.G. Rivera Corado (GUA) 6-2 6-2, Y. Naito (JPN) [9] b. A. Geller (ARG) 6-2 6-4, E. Cocciaretto (ITA) [7] b. V. Dema (UKR) 6-4 6-2. Semifinali: Y. Naito (JPN) [9] b. C. Tauson (DEN) [5] 6-2 6-7(4) 6-3, E. Molinaro (LUX) [13] b. E. Cocciaretto (ITA) [7] 7-6(3) 2-6 7-6(4). Finale:E. Molinaro (LUX) [13] b. Y. Naito (JPN) [9] 4-6 6-4 6-0.Finale doppio: Y. Naito (JPN) / N. Sato (JPN) [2] b. L. Kung (SUI) / C. McNally (USA) 7-6(5) 6-4.

Sinner... come SeppiTutto il pubblico dalla sua lo ha avuto anche Jannik Sinner. Che come la Coc-ciaretto ha di che recriminare. L’altoa-tesino, che si allena a Bordighera con lo staff di Riccardo Piatti, è arrivato nei quarti (come non succedeva a un ita-liano dal 2013, Stefano Napolitano) e a tanto così dalla semifinale. Addirittura ha avuto un match-point a favore sul finale di un terzo set sfuggito solo al tie-break decisivo contro il giapponese Naoki Tajima, bravo a ribattere colpo su colpo alle iniziative dell’altoatesino. Sinner ha così eguagliato il risultato del suo conterraneo Andreas Seppi, che al Bonfiglio era arrivato nei ‘quarti’ sia nel 2000 che nel 2001. E in molti, a bordo campo, di Seppi hanno rivisto molto in Jannik: “Conosco molto bene Andreas, anche lui si allena a Bordighera - spiega Sinner -. Parliamo spesso e a volte gio-chiamo insieme, è un punto di riferi-mento importante per me”. Il quarto di finale dell’altoatesino è stato il miglior risultato azzurro, ma dietro si sono visti giovani molto interessanti, come non succedeva da un po’. Il più giova-ne, Luca Nardi (classe 2003), ha mo-strato cose ottime, così come il romano Flavio Cobolli (da qualificato ha battuto il n.3 del seeding Skatov) e il toscano Lorenzo Musetti (eliminato dal vinci-tore). Senza dimenticare il mancino romano Giulio Zeppieri e il brianzolo Federico Arnaboldi, entrambi autori di un buon torneo. Adesso il Bonfiglio si prepara a un anniversario importante, il 60°: sempre alla ricerca dei campioni di domani. Italiani e non.

I due migliori italiani al Bonfiglio 2018: la marchigiana Elisabetta Cocciaretto, semifinalista,e, a sinistra, l’altoatesino Jannik Sinner, fuori nei ‘quarti’

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Giro d’Italia UnderPrima del Bonfiglio grandi sfide nelle tappe Itf di Santa Croce e Prato:è la classica primavera italiana del circuito internazionale junior. Sacco protagonista, ottimo La Vela. E tra le ragazze ‘esplode’ la sorella di Dimitrov...

DI VIVIANO VESPIGNANI

L’ under 18 di grado 1 di Santa Croce ha spento quest’anno 40 candeline, e festeggiato la 29a edizione targata ITF, aggiun-

gendo al suo albo d’oro i nomi dello statunitense Cannon Kingsley e del-la cinese Quinwen Zheng. Lo ha fatto all’insegna di successi mai prima d’ora arrisi ai loro Paesi sui campi toscani. L’inatteso 17enne Kingsley (estraneo ai 16 nomi del seeding perché n.87 della classifica mondiale junior) che aveva dalla sua una unica vittoria riportata in Costa Rica, nella sfida finale l’ha spun-tata sul solido turco Yanki Erel, un man-cino di 18 anni che vantava la quarta testa di serie. La sedicenne Zheng, n.3 delle under 18 di una Cina oggi in pri-mo piano sulla ribalta internaziona-le, si è dimostrata una “macchina da guerra” da fondo campo sia pure inco-stante. Nel big match l’ha invano con-trastata quel mostro di regolarità che è la polacca Stefania Rogozinska, che, a dispetto della conquista del primo set (e della vittoria riportata sulla favorita svizzera Lulu Sun), si è dovuta accon-tentare del posto d’onore. Sul terzo gradino del podio sono saliti il 16enne transalpino Harold Mayot, recente vin-citore del sudamericano Coffee Bowl, il cinese di Taiwan Ray Ho, già n.19 del mondo, e le sedicenni Francesca Cur-mi, maltese, e Daria Fraym, moscovita già semifinalista a Firenze.

Gli azzurri a Santa CroceIl torneo che molto deve alla passione dell’indimenticabile Mauro Sabatini, cui è dedicato, è sempre stato molto avaro di risultati per i colori azzurri, tanto è vero che negli ultimi 27 anni si contano le vittorie colte da Andrea Pel-legrino nel 2015 e da Matteo Trevisan nel 2007. Nessuna di un’italiana. Al più, il secondo posto raggiunto da Jessica Pieri tre anni or sono. Ebbene, l’edizio-ne 2018 non si è smentita visto che nel

Qui sopra, la premiazione femminile a Santa Croce; più in alto quella maschile e, a sinistra, l’esultanza dell’americano Kingsley, mentre a destra la vincitrice cinese Zheng (Foto Parri)

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Prato e Santa Croce, i risultatiSANTA CROCE, UNDER 18Singolare maschileQuarti: Harold Mayot (Fr a) b. Giacomo Dambrosi 7-5 6-3, Cannon Kingsley (Usa) b. Ad-mir Kalender (Cro) 7-6 6-1, Yanki Erel (Tur) b. Lorenzo Musetti 6-3 6-0, Ray Ho (Tpe) b. Juan Manuel Cerundolo (Arg) 6-3 6-3. Semifinali: Kingsley b. Mayot 6-1 6-1, Erel b. Ho 6-2 6-1. Finale: Kingsley b. Erel 2-6 6-2 6-3.Singolare femminileQuarti: Stefania Rogozinska (Pol) b. Sada Nahimana (Bdi) 7-5 6-1, Francesca Curmi (Mlt) b. Viktoriya Kanapatskaya (Blr) 5-7 6-4 6-4, Daria Frayman (Rus) b. Fiona Ganz (Sui) 6-2 6-3, Qinwen Zheng (Chn) b. Helene Pellicano (Mlt) 7-5 2-6 6-3. Semifinali: Rogozinska b. Curmi 4-6 6-1 6-1, Zheng b. Frayman 7-6 6-3. Finale: Zheng b. Rogo-zinska 5-7 6-1 6-2.

PRATO, UNDER 18Singolare maschileQuarti: Giuseppe La Vela b. Jeffrey Der Von Schulemburg (Sui) 7-6 7-6, Francesco Passaro b. Minjong Park (Kor) 6-1 0-6 6-0, Henry Von Der Schulemburg b. Sebastian Rodriguez (Per) 6-3 6-2, Emilien Voisin (Fra) b. Pietro Marino 6-3 6-3. Semifinali: La Vela b. Passaro 6-3 6-4, H. Von Der Schulemburg b. Vosin 6-2 6-4. Finale: La Vela b. H. Von Der Schulemburg 6-2 6-3.Singolare femminileQuarti: Federica Sacco b. Himari Sato (Jpn) 6-1 6-4, Lisa Pigato b. Agostina Farulia Di Palma (Arg) 6-4 2-6 6-4, Martina Biagianti b. Matilde Paoletti 6-2 6-0, Daniella Dimitrova (Bul) b. Ekaterina Vinnik (Rus) 6-2 6-4. Semifinali:Sacco b. Pigato 6-2 6-3, Dimitrova b. Biagianti 3-6 6-3 6-4. Finale: Dimitrova b. Sacco 7-5 6-2.

tabellone femminile una sola italiana, delle 10 in lizza, è approdata agli ottavi e che nel tabellone maschile i due mi-gliori azzurri si sono arresi nei ‘quarti’. Barbara Dessolis, 17enne che aveva beneficiato di una wild card, è stata battuta per 6-1 7-5 dalla cinese Zheng. Lorenzo Musetti, fresco n.25 del mon-do junior a 16 anni e quinta testa di serie, ha giocato sotto tono nella sfida col turco Yanki Erel. Il “gigante friulano” Giacomo Dambrosi, 17 anni, eccellente doppista (e nipote di un ex portiere del-la Triestina), è stato stoppato dal fran-cese Mayot ma ha dato prova di pos-sedere notevoli qualità agonistiche e di meritare ampiamente la wild card otte-nuta. E con i 60 punti ITF guadagnati ha scalato altre 40 posizioni entrando tra i primi 150 del ranking junior. Quanto agli ottavi maschili v’è da aggiungere il piazzamento raggiunto dal 18enne Davide Tortora, battuto per 7-5 6-2 dal n.10 del mondo, l’argentino Cerundolo. Davide s’è consolato col titolo di dop-pio al fianco del danese Jesper De Jong.

Prato: La Velae la sorella di DimitrovIl torneo che, nell’arco di trent’anni, ci ha fatto scoprire in anteprima ben 35 Top 10 mondiali, a cominciare da Roger Federer e Andy Murray per finire con Alexander Zverev, alla 35esima riga del suo eccezionale albo d’oro ha scritto i nomi della bulgara Daniella Dimitrova e del nostro Giuseppe La Vela che han-no concluso una splendida settimana di gare battendo in finale Federica Sac-co e lo svizzero diciottenne Henry Von Der Schulemburg. La Bulgaria ci ha presentato la 16en-

Qui sopra, il siciliano Giuseppe La Vela, vincitore a Prato (sotto in campo); a destra, la bulgara Daniella Dimitrova, sorella di Grigor, premiata (più in alto, in azione)

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Tennis Europe, under 14:Pavia più azzurra che maiMai come quest’anno i colori azzurri hanno dominato il Memorial Giuseppe Cassani, l’under 14 internazionale che ha festeggiato la sedicesima edizione nell’ambito del Circuito Tennis Europe, tra l’altro vincendo per 4 a 0 nei quarti di finale una sorta di derby con la Francia. Annotato che nei due tabelloni si sono cimentati i rappresentanti di 14 nazioni straniere, in prima fila trovia-mo il romano Niccolò Ciavarella e la palermitana Giorgia Pedone. Con questa vittoria Niccolò, campione italiano under 13 in carica, fa il bis del successo colto in aprile nel torneo di prima categoria di Maia, in Portogallo, e si proietta di nuovo nelle prime dieci posizioni della classifica europea under 14. Ma anche Giorgia è autrice di una eccellente conferma essendo reduce dalla conquista del titolo di Brindisi. Ottimi finalisti sono stati il sempre più sorprendente allievo dello Stampa Sporting Torino Lorenzo Ferri, che aveva beneficiato di una lungimirante wild card, e la 13enne toscana Anna Paradisi (quest’anno vincitrice ad Atene). Sono poi da sottolineare anche gli autori delle semifinali: i top 100 Denise Valente ed Emma Valletta, per di più vincitrici del titolo di doppio, il recanatese Peter Buldorini e, in particolare, il romano Giammarco Gandolfi che ha giocato alla pari con Ciavarella nell’arco di tre apprezzabili set.

MaschileQuarti: Peter Budorini b. Cesar Bouchelaghem (Fra) 2-6 7-5 7-6, Lorenzo Ferri b. Logan Lacroix (Fra) 6-2 6-2, Giammarco Gandolfi b. Kaljn Ivanovski (Mkd) 7-5 6-3, Niccolò Ciavarella b. Paul Inchauspe (Fra) 6-1 6-3. Semifinali: Ferri b. Buldorini 7-5 6-1, Ciavarella b. Gandolfi 6-3 4-6 7-5. Finale: Ciavarella b. Ferri 6-1 6-2.

FemminileQuarti: Anna Paradisi b. Nilena Jevtovic 7-5 6-2, Denise Valente b. Emma Rizzetto 6-3 2-6 6-3, Georgia Pedone b. Virginia Ferrara 6-7 6-1 6-2, Emma Valletta b. Maria Andrienro (Fra) 6-4 6-1. Semifinali: Paradisi b. Valente 6-1 6-3, Pedone b. Valletta 7-6 6-1. Finale: Pedone b. Paradisi 6-2 6-3.

L’under 14 di Correggio è tutto stranieroNel 19° torneo internazionale Città di Correggio, valido per il Circuito europeo con 20 nomi stranieri in lizza, entrambi i titoli di singolare sono stati appannaggio degli under 14 stranieri. Ha vinto e impressionato la moscovita Ksenia Zaytseva (quest’anno in evi-denza anche in campo under 16) che ha mantenuto fede ai pronostici giocando con grande sicurezza e autorità. Ha vinto a sorpresa il francese Rudy Ceccon, 14 anni da compiere in agosto, a dispetto di una modesta classifica Tennis Europe under 14 (158esimo). Hanno guadagnato le finali Giulia Martinelli, lo scorso anno seconda nei campionati italiani under 13, dopo aver fermato in semifi-nale la corsa dell’australiana Hana Sonton, e l’allievo del Ct Bologna Peter Buldorini, secondo nome del seeding, giunto al big match sulla scia della vittoria riportata sul più accreditato dei francesi, Antoine Ghibaudo. E nel big match il successo è sfuggito a Buldorini per un soffio come testimonia il punteggio di 3-6 7-6 7-6. A completare il panorama dei terzi classificati ci hanno pensato lo svizzero Manfredi Graziani e l’alessandrina Emma Rizzetto, mentre i titoli di doppio sono stati appannaggio dei duo Enrico Baldisserri-Jacopo Bilardo e Letizia Migani-Veronica Sirci.

MaschileQuarti: Rudy Ceccon (Fra) b. Rodrigo Pacheco Mendez (Mex) 6-3 6-4, Manfredi Graziani (Sui) b. Enrico Baldisserri 3-6 7-6 6-3, Antoine Ghibaudo (Fra) b. Giacomo Nosei 6-3 6-2, Peter Buldorini b. Gregorio Degasperi 6-2 6-0. Semifinali: Ceccon b. Graziani 6-2 6-1, Buldorini b. Ghibaudo 6-1 3-1 rit. Finale: Ceccon b. Buldorini 3-6 7-6(6) 7-6(5).

FemminileQuarti: Ksenia Zayutseva (Rus) b. Sveva Bernardi 6-0 7-6, Emma Rizzetto b. Benedetta Sensi 3-6 6-3 6-4, Hana Sonton (Aus) b. Emma Belluomini 6-2 6-4, Giulia Martinelli b. Angelica Giovagnoli 6-4 6-2. Semifinali: Zaytseva b. Rizzetto 6-2 6-3, Martinelli b. Sonton 6-1 6-3. Finale: Zaytseva b. Martinelli 6-1 6-2.

ne Daniella Dimitrova, sorella di Grigor Dimitrov, n.3 del mondo nel 2017 e campione under 18 nel 2008, che ha dimostrato di possedere un talento davvero promettente. A Federica, condizionata da un pro-blema alla spalla destra, non è riusci-to il bis del successo appena ripor-tato a Salsomaggiore Terme, ma ha ribadito le sue straordinarie qualità proponendosi tra le prime under 16 in Europa. Ora, dopo essersi inseri-ta tra le prime cento junior mondiali mette in conto un guadagno di ulte-riori 25 posizioni ITF. Da parte sua il siciliano La Vela ha fatto ancor meglio della finale appe-na raggiunta a El Prat, in Spagna, sui campi dell’Accademia Sanchez-Casal: a Prato ha ripetutamente sovvertito i pronostici, ha vinto senza cedere un solo set e offerto tre eccellenti pre-stazioni nei turni conclusivi. Lo sviz-zero Von Der Schulemburg (da non confondere col più giovane fratello Jeremy) - genitori tedeschi, infanzia negli Stati Uniti e formazione tenni-stica ricevuta a Basilea - ha migliora-to le semifinali collezionate a Firen-ze e Salso, prevalendo sul peruviano Sebastian Rodriguez e sul francese Emilien Voisin.Il torneo ha portato alla ribalta anche Martina Biagianti (capace di dar vita in semifinale a una splendida bat-taglia con la Dimitrova), Lisa Pigato (la più giovane dei protagonisti) e il 17enne allievo dello Junior Perugia Francesco Passaro, reduce dalla con-quista al Cairo del suo primo titolo internazionale.

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DI CLAUDIA PAGANI - FOTO A. FIORITI

Le finali dei Campionati ita-liani Amatoriali Fit-Tpra, che si sono svolte nella magica cornice del Foro Italico nello

stesso giorno delle finali degli IBI18, sono state la degna conclusione di un cammino che ha portato a Roma 139 giocatori in grado di sbaraglia-re la concorrenza superando le fasi provinciali e le successive selezioni regionali. “Un’esperienza fantastica”, questo il sentimento generale riscon-trato in tutti i partecipanti, che ab-biamo cominciato a raccontarvi sullo scorso numero.Tra loro anche il bresciano Gianluca Biagi, sceso per primo sul Campo 3 del Foro Italico dove ha vinto la fi-nale del campionato italiano amatori categoria Limit45. “Arrivare a Roma per disputarsi un titolo italiano con modalità e cornice pari a quelle dei tennisti professionisti è un’esperien-za già straordinaria, assaporare poi la vittoria rende il tutto indimenticabi-le”, spiega Gianluca, fighter della pri-ma ora e ben conosciuto nel circuito che frequenta da molti anni.

Che doppio!A seguire si sono succedute le restan-ti finali di ogni categoria: tutte partite emozionanti e di buon livello ma la più esaltante è stata sicuramente la finale del doppio maschile. In scena la coppia di giovani provenienti dalla Sicilia, Lorenzo Aruta e Daria Cirme-na, che si sono imposti sui più esperti piemontesi Bonanomi-Cavallo vin-cendo al tie break. Lorenzo, 24 anni, e Dario, 30 anni, sono soci nello stes-so club, il Tc Match Ball di Siracusa e hanno conosciuto il Tpra grazie al loro promoter di zona Fabio Bongio-vanni, 61 anni, anche lui fighter, che da due anni sta cercando di diffon-dere il circuito in tutta la provincia siciliana. “Ho visto in campo Dario e Lorenzo durante le lezioni del corso

10 ritratti... d’amatoreSono i vincitori del master nazionale giocato al Foro Italico in contemporanea con le finali degli IBI18. Tra doppi spettacolari, coppie formate ‘per scherzo’e prestigiosissimi ‘vicini di campo’, tutti incarnano lo spirito Tpra

Daniele, Annamaria, Fabio e GianlucaI 4 campioni di singolare a Roma 2018

OPEN MASCHILEDANIELE FERRA, 39 anniChi è: Lombardo, vive a Cernusco sul Naviglio (Mi-lano), gioca nel circuito FIt-Tpra da 2 anni. Nella vita, oltre a giocare a tennis, è Marketing Manager. Nel mondo Fit-Tpra è uno dei pochissimi ad aver conquistato sia il titolo Assoluto del Master AWT (Brescia 2017) e i Campionati Italiani Amatoria-li. I due prossimi obiettivi dichiarati sono il titolo AWT 2018 nella categoria All Star e iniziare a vivere il mondo dei tornei Agonistici Fit.

OPEN FEMMINILEANNAMARIA DE BORTOLIChi è: Lombarda, vive a Rescaldina, in provincia di Milano. Gioca a tennis da una vita, è attualmente prima nella classifica assoluta AWT del Fit-Tpra, ha un marito che la supporta costantemente, e di tanto in tanto cerca di imitarne le gesta nel circuito maschile. Un grande ringraziamento lo indirizza sempre al suo Staff di allenamento, le “Buddine”, che la seguono senza sosta durante il Circuito. Dichiara un unico grande obiettivo: arrivare alle AWT Finals Fit-Tpra 2018!

LIMIT 65 MASCHILEFABIO ALBANO, 37 anniChi è: Arriva da Pisticci, in provincia di Matera, gioca a tennis da 15 anni e nella vita è un docen-te di Italiano, Storia e Geografia. È grato a Iva-no Albergo per avergli fatto conoscere il mondo Fit-Tpra. A Roma hanno lasciato il segno le sue dichiarazioni post-vittoria: “Nel tennis come nella vita bisogna lottare sempre e non mollare mai, le soddisfazioni sono una conseguenza: è quello che cerco di trasmettere ogni giorno ai miei ragazzi a scuola. Si è avverato un sogno, giocare al Foro Ita-lico da protagonista…Non svegliatemi, vi prego!”.

LIMIT 45 MASCHILEGIANLUCA BIAGI, 42 anniChi è: arriva da Castelmella, in provincia di Bre-scia, gioca al Centro Tennis Franciacorta di Cella-tica. Nella vita, oltre a giocare a tennis da 12 anni ed essere uno dei Limit 45 piu’ ‘longevi’ all’interno della categoria, lavora come impiegato nel settore dei combustibili. Oltre a essere dotato di grande senso tattico, negli incontri piu’ importanti del Fo-ro Italico ha ricevuto il supporto dell’amico coach Igor Vanin (altro coriaceo fighter Fit-Tpra). Obiet-tivi: dominare la categoria Limit 65.

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I 6 campioni in doppio a Roma 2018DOPPIO MASCHILEDARIO CIRMENA E LORENZO ARUTAChi sono: arrivano entrambi da Siracusa e giocano per il Tennis Club Matchball, si sono aggiudicati la finale più combattuta e ricca di colpi di scena tra tutte le categorie, superan-do la fortissima coppia Bonanomi/Cavallo solo dopo un combattutissimo tie-break.

DOPPIO FEMMINILE - STEFANIA PERNICEE ANTONELLA CARRUBA TOSCANO Chi sono: anche loro in rappresentanza del movimento Siciliano, arrivano da Palermo, Stefania Pernice durante questa stagione si è aggiudicata anche l’ambito Master Kia, men-tre Antonella è alla prima grande affermazio-ne in ambito Fit-Tpra.

DOPPIO MISTO SARA SONTACCHI E LUCA DAL BALCONChi sono: Arrivano dal Veneto, in particolare da Vicenza, e hanno un grande primato: sono la prima coppia ad aver ‘confermato’ la vitto-ria dei Campionati Italiani Amatoriali. Supe-rando la temuta coppia Pagani-Chiesa hanno replicato al Foro Italico il successo conquista-to nell’edizione dello scorso anno.

adulti e subito ho pensato che fos-sero adatti per giocare i tornei Tpra. Li avevo visti crescere e dedicarsi al tennis da piccoli. Poi hanno abbando-nato per motivi di studio. Da circa un paio d’anni hanno ripreso in mano la racchetta, si sono conosciuti e hanno iniziato a fare coppia fissa nel doppio maschile. Alla fine hanno vinto il Ma-ster regionale che ha permesso loro di andare a Roma, è stata una gioia per me poterli accompagnare, convin-cendo mia moglie a seguirmi. Siamo doppiamente soddisfatti, sia per aver goduto dello spettacolo del tempio del tennis sia per aver assistito alla vittoria dei miei conterranei per 9-8 allo sprint finale”.

In campo con... Nadal“Ho iniziato a giocare nel circuito Fit-Tpra quest’anno per rimettermi in gioco dopo tanti anni di stop – spiega Lorenzo -. Ho conosciuto Dario al club, abbiamo iniziato a giocare insieme per scherzo e da allora non ci siamo più mollati. C’è molto feeling tra noi in campo per questo ci siamo specializza-ti in questa categoria. Il circuito è stato un ottimo trampolino di lancio, ora ci poniamo come obiettivo di migliorare la classifica giocando tornei Fit per ago-nisti di quarta e terza categoria”. È sta-ta, la loro, una finale degna del Foro Ita-lico, come tutte le altre del resto, com-presa quella che ha incoronato Re degli amatori il milanese Daniele Ferrari che si è aggiudicato il titolo open battendo il numero 1 del ranking Fit-Tpra Fabio Filippazzo per 9-4. Eppure la loro finale per qualche minuto è passata inosser-vata, come testimonia uno dei fighters convenuto a tifare gli amici, Domenico Pellone che conferma: “In queste situa-zioni può accadere che, mentre è in corso una partita così importante, nel campo accanto si stia allenando Nadal”. Molto più che un diversivo.

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Nole e Saschaa tutta... velocitàSta per uscire la versione 2018 della Head Speed, nuovo stampo e nuova tecnologia: l’azienda austriaca anticipa il lancio a Parigi, con il rinnovo dei contratti di Djokovic e Zverev, i due super-testimonial

DI ENZO ANDERLONI

Ha fatto le cose in grande Jo-han Eliasch, il magnate delle racchette da tennis: ha af-fittato la più bella terrazza

di Parigi, Champs Elysée, con vista sull’Arc de Triomphe, per celebrare la doppia firma contemporanea di con-tratti da sogno: i rinnovi contestuali (perfetta unità di tempo e di luogo) di Novak Djokovic e Alexander Zverev. Il presente e il futuro di Head, marchio leader dell’attrezzo tennistico in que-sto momento. In ormai perenne com-petizione con Wilson e Babolat.L’eccezionalità della location scelta da questo 56enne svedese con un patri-monio stimato in 1.7 miliardi di ster-line, appassionato di sport e di salute del pianeta (è stato consulente del Governo inglese su questi argomenti, primo presidente del Global Strategy Forum e forte sostenitore della ONG Cool Earth), è funzionale all’eccezio-nalità della scelta strategica. Non si ricorda infatti un’altra occasione in cui un’azienda abbia concentrato due star assolute su uno stesso modello di racchetta.Sia Djokovic che Sascha Zverev giocano infatti con la Head Speed, di cui verrà lanciata a brevissimo la nuova edizio-ne che preannuncia novità tecnologi-che importanti. Di solito sul mercato si compete per aggiudicarsi a suon di dollari un testimonial di prestigio da abbinare a un prodotto come ambassa-dor globale. Babolat con Nadal propone la Pure Aero. Wilson con Federer mette in mostra la Pro Staff.Head ha fatto la scelta di concentrare un doppio fuoco sulla Speed, a livel-li altissimi, lasciando al prossimo ri-entrante Andy Murray l’onere di ben utilizzare la Radical, a Maric Cilic di essere ambasciatore della Prestige, a

Sopra, Novak Djokovic e Alexander Zverev a Parigi con il numero uno di Head Johan Eliasch. Sotto, il momento della firma del rinnovo contrattuale del tedesco n.3 Atp

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racchette e dintorni

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Richard Gasquet di far sognare i pa-rigini con la Extreme e a Maria Sha-rapova di fare bella la Instinct. Tutte racchette della Casa austriaca.Inutile dire che, da Eliasch in giù, a Kennelbach, sede austriaca della Head Sport GmbH, credono molto nel prodotto. Ma ci sono anche altre ragioni per il concretizzarsi di una storia così particolare e sono fatti che riguardano direttamente Djoko-vic e Zverev. Il serbo è infatti il campione di riferi-mento del 21enne tedesco (di origine russa) oggi n.3 del mondo. Quando 9 anni fa, nel 2009, l’allora ventunenne Djokovic, con un solo Slam nel pal-marès, entrò nella scuderia Head e prese in mano la prima Speed, Sascha aveva solo 11 anni. Ammirava quel giovane emergente dalle incredibili doti acrobatiche e volle solo e sola-mente una racchetta come la sua. Da allora il ragazzino divenuto cam-pione non ha mai cambiato e non è intenzionato a farlo nel futuro. Anche perché il legame tra un giocatore e il suo attrezzo, una volta trovati cer-ti equilibri e limati i piccoli dettagli con gli ingegneri del settore-ricerca e sviluppo, diventa un rapporto di fidu-

Riccardo Pietra appendela racchetta al chiodoHa deciso che era giunto il momento di... appendere la racchetta al chiodo. Riccardo Pietra, il signor Maxima, poi signor Babolat Italia è stato per più di mezzo secolo un punto di riferimento per il mondo della racchetta in Italia. Ora lascia ai suoi uomini del management Babolat, marchio che ha lanciato nel nostro Paese, l’onore e l’onere di continuare ad alimentare il successo fin qui costruito per godersi famiglia e nipotini. È un piacere condividere con il mondo del tennis (con il suo permesso) la lettera di commiato che ha inviato agli amici.

Cari amici,dopo sessant’anni e sei mesi sono lieto, e allo stesso tempo commosso, di annunciarvi che ho appena terminato la mia attività nel mondo del tennis.Non come giocatore, perché Mario Elia, il mio ma-estro al Circolo Stampa Sporting di Torino, aveva giustamente detto a mio padre (che invece è stato un campione) che ero proprio negato...Nel settembre del 1957, sempre a fianco di mio padre, ho cominciato a visitare negozi e circoli di tennis, a incontrare maestri e giocatori, prima con il marchio MAXIMA e poi BABOLAT. Un lavoro che ho proseguito fino a poche settimane fa, che mi ha arricchito di conoscenze e riempito di orgoglio.Tanto per ricordare, mi sono ritrovato tra le mani (fortunatamente non in campo!) tre racchette che hanno scritto la sto-ria del tennis italiano: la Maxima Torneo, la Dunlop Max 200G e la Babolat Pure Drive.Insieme ai miei collaboratori, abbiamo portato nelle case degli italiani milioni (già, milioni) di racchette, sperando di aver contribuito allo sviluppo di questo meraviglioso sport.In questi sessant’anni e sei mesi ho incontrato dei veri amici che mi hanno sempre accolto con rispetto e affetto.Auguro a tutti di proseguire con successo nella vostra attività e spero di continuare a vedervi durante qualche torneo o altro evento tennistico.

Cordialmente, Riccardo Pietra

cia totale senza il quale è impossibile scendere in campo per vincere grandi tornei e/o lottare per il primato. Una mossa forte quella del signor Eliasch: mettere in fila con la Head Speed i dodici Slam attuali di Djoko-vic e i futuri probabili (quanti sarà da vedere) di Zverev. Su Nole aveva vi-sto giusto: è l’unico giocatore dell’era

moderna, dopo l’epoca delle racchet-te di legno, ad aver vinto i quattro tornei del Grande Slam consecutiva-mente (anche se non all’interno dello stesso anno solare), tra il 2015 e il 2016. A giudicare dallo sguardo az-zurrino ma tagliente del biondo am-burghese, ha buone probabilità di fare centro un’altra volta.

Sono in circolazione i primi kit-test con

il prototipo della nuova Head Speedche uscirà in luglio

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La domanda - Quando l’arbitro verifica un segno a ‘colpo avvenuto’,perché ogni tanto concede il puntoe ogni tanto lo fa rigiocare?

l’esperto risponde

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Inviate via mail le vostre domande per l’espertoI nostri esperti sono pronti a rispondere alle vostre domande sui più vari argomenti riguardanti i vari aspetti del tennis. Come? Semplicissimo: scriveteci una email al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] con i vostri quesiti, le vostre curiosità, non più solo e soltanto di natura regolamen-tare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti, settore per settore, e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica settimana dopo settimana.

La domanda completaSituazione: il giocatore A batte la prima e prende un pezzettino di ri-ga. Il giudice di linea chiama out. Intanto Il giocatore B risponde lun-go. Il giocatore A chiede all’arbitro la verifica. Quello scende e verifica che la palla era buona. Perché qual-che volta l’arbitro assegna il punto al battitore e in altri casi fa ripete-re il punto?

Maurizio, da Milano

La rispostaCasi come questo, normalmente, avvengono durante partite giocate sulla terra battuta, dove viene con-cessa la possibilità di poter verifi-care un segno da parte dell’arbitro. Vero anche che negli ultimi anni una procedura simile è stata atti-vata nei campi dove è presente la tecnologia dell’“Hawke-Eye” il co-siddetto “occhio di falco”, la quale consente di verificare su un mo-nitor se la palla sia rimbalzata in campo o fuori.Sui campi in terra rossa è previ-sto che il segno possa essere ve-rificato o quando viene effettuata la chiamata dall’arbitro stesso o dal giudice di linea; oppure, anco-ra, quando il giocatore ne faccia richiesta. Questo sia su un colpo vincente che durante uno scambio. In quest’ultimo caso, però, la ri-chiesta da parte del giocatore deve avvenire immediatamente, disinte-ressandosi del gioco e soprattutto a proprio rischio e pericolo.Questo significa che in caso di ri-chiesta di verifica del segno da parte del giocatore (per esempio ritenendo la palla “out”), qualora

la palla dovesse essere giudicata “buona”, il giocatore che ha fermato il gioco perderà quel punto.Nel caso invece proposto dal letto-re, la palla viene chiamata “out” dal giudice di linea, la cui chiamata di fatto ha interrotto il gioco: di con-seguenza su richiesta del giocato-re, l’arbitro, verificato il segno e giudicantolo buono, dovrà decide-re se la chiamata del giudice di li-nea abbia disturbato il gioco (cioè: senza la chiamata, il gioco sarebbe continuato?) oppure la chiamata di palla “out” sia stata ininfluente e il punto sarebbe comunque finito. In pratica viene valutato il momen-

to in cui arriva la chiamata da par-te dell’arbitro o del giudice di linea (se immediato sarà quasi certo il disturbo, se in ritardo la chiamata non può aver disturbato).Nel primo caso, considerando il gioco disturbato, sarà necessario ripetere quel punto. In caso contra-rio, il punto verrà assegnato a uno dei giocatori: nel caso proposto dal nostro lettore, se si dovesse con-siderare la chiamata del giudice di linea ininfluente, verrà assegnato il punto al servitore (giocatore A) in quanto il ricevitore (giocatore B) con o senza la chiamata avrebbe ri-sposto lungo comunque.