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Disostruzione delle vie aeree in età pediatrica P.B.L.S. Pediatric Basic Life Support e Enaturale che un giorno, queste scarpe -oggi grosse- possano correre e saltare. Enaturale che noi facciamo tutto il possibile perché ciò che è naturale possa, naturalmente, avvenire.

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Disostruzione

delle vie aeree in età pediatrica

P.B.L.S.

Pediatric Basic Life Support

e

E’ naturale che un giorno, queste scarpe

-oggi grosse- possano correre e saltare.

E’ naturale che noi facciamo tutto il possibile

perché ciò che è naturale possa, naturalmente,

avvenire.

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«I bambini sono un mondo davvero a sé stante: meraviglioso,

ricchissimo, colorato, dolce e felice ma a volte anche questo

mondo viene colpito da tempeste improvvise, semplici temporali

ed acquazzoni o, purtroppo, catastrofi naturali che sconvolgono

e devastano.

Gestire una «emergenza» in ambito pediatrico è sempre un

evento gravato da un carico emotivo pesantissimo per chiunque

si trovi coinvolto in varia veste.

Ovviamente i genitori sono coloro su cui l’emotività ha il peso

maggiore.

Non è facile essere i primi soccorritori, mantenere la calma e

gestire l’emergenza con sangue freddo necessario.

Questo semplice manualetto ha lo scopo di aiutare i genitori-

primi soccorritori a ricordare come comportarsi in momenti in

cui il cervello smette di funzionare secondo i soliti canali di

ragione e logica e diventa preda di emotività ed istinto.

Speriamo con tutto il cuore che non ne abbiate mai bisogno; se

ciò non fosse speriamo almeno di esservi stati utili nel

soccorrere il vostro piccolo nel miglior modo possibile».

Dott.sa Veronica Gavinelli Medico Anestetista Rianimatore

Medico dell’emergenza territoriale 118 Piemonte

E, SOPRATTUTTO,

MAMMA!

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DUE PAROLE PRIMA DI PARTIRE Essere adulti comporta la responsabilità di prendersi cura del mondo e del suo

futuro per noi, per i nostri figli e per i figli degli altri. A volte, prendersi cura del

futuro può essere molto più immediato e semplice di quanto il concetto in sè possa far immaginare; a volte il futuro dipende da noi in maniera molto più diretta di

quanto banalmente ci si potrebbe attendere.

Nessuno può sapere - un attimo prima - cosa potrà succedere un attimo dopo e

nessuna, tra le persone che si sono trovate ad essere protagoniste di episodi di ostruzione delle vie aeree in un bambino, aveva sottoscritto la partecipazione ad

un evento statistico… Ma si è comunque trovata di fronte un bambino che stava

soffocando. Ormai possiamo dire con certezza che CERTE SFORTUNE, PURTROPPO, NON

CAPITANO SEMPRE E SOLO «AGLI ALTRI». Un giorno qualsiasi, a casa, a

casa di amici o per strada potremmo involontariamente ed indesideratamente

ritrovarci ad ESSERE PROTAGONISTI di un futuro che non ci apparteneva fino ad un attimo prima ma che, adesso, dipende anche da noi.

Di fronte ad una persona che soffoca, tutti noi vorremmo -spero- non restare inermi

e fare correttamente QUELLO CHE SI PUO’ PROVARE A FARE e, nel dubbio se sia meno peggio il “rimorso per aver fatto male” o il “rimorso per non aver

proprio fatto nulla”, io dico che si vivrà meglio se si avrà la consapevolezza di

aver fatto AL MEGLIO, TUTTO IL POSSIBILE. Noi formatori siamo contadini che spargono semi di nozioni di primo soccorso

nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nei corsi per diventare soccorritori

professionali: è il nostro modo di essere utili per il futuro.

Se un giorno qualcuno dei nostri discenti, qualcuno di VOI, saprà intervenire correttamente -non importa se arrestando una emorragia, rianimando un arresto

cardiaco o disostruendo una ostruzione delle prime vie aeree, o anche solo se saprà

medicare correttamente una ferita, bloccare in posizione antalgica una frattura o immobilizzare correttamente un traumatizzato in attesa dei soccorsi- allora quel

giorno, il seme sarà diventato quercia.

Poiché ogni grande viaggio, anche il più avventuroso, inizia sempre mettendo un piede fuori dall’uscio di casa, simbolicamente ora mettiamo le scarpe che un

giorno ci furono grandi (ma che oggi ci sono giuste) ed incamminiamoci sui

sentieri della DISOSTRUZIONE E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE PEDIATRICA

Buon lavoro a tutti Luca L. DTL CRI Arona

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Iniziamo il discorso tranquillizzandoci: NON TUTTI I BAMBINI SONO A RISCHIO

S.I.D.S; perché una morte in culla avvenga ci devono essere condizioni particolari:

Momento particolare: Da 1 Mese a 12 mesi

con massima incidenza tra i 4 ed i 6 mesi

Condizioni Ambientali Particolari: I

pericoli della culla

Bambino Particolare: Nato pretermine o

con problemi perinatali, fratelli di vittime di

s.i.d.s, risvegliabilità ridotta (spesso a causa

del fumo in gravidanza)

Tra i 4 ed i 6 mesi lo sviluppo del lattante è talmente spasmodico che

l’organismo è esausto e -nelle fasi di sonno profondo- il bambino,

semplicemente, si può «dimenticare» di respirare.

In un lattante «normale» in questa fase subentrano «arousability»

(risvegliabilità) ed autoresuscitazione e, attraverso il sospiro o un repentino

e momentaneo risveglio, l’organismo verifica il suo stato azzerando la

situazione di pericolo.

Nel bambino in cui queste capacità sono diminuite il pericolo è evidente.

Sonno Profondo

Sonno Leggero

Arousal=risvegli

Desaturazione

«SONNO SICURO» ovvero COME PREVENIRE LA MORTE IN CULLA

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S.I.D.S.

Sudden: Improvvisa

Infant: Infantile

Death: Morte

Syndrome: Sindrome

Non si Può PREVEDERE … Ma si può PREVENIRE

Anni di studio hanno portato a capire che sicuramente l’origine del problema

è un ARRESTO RESPIRATORIO: la piccola vittima smette di respirare ed

in breve tempo anche il suo cuore ed il suo cervello vanno in sofferenza e

«si spengono».

Nella Figura 1 il possibile pericolo per un neonato posizionato a dormire a

pancia in giù: muovendosi nel sonno mette la testa nel cuscino rendendo

difficoltosa la respirazione; effettua tentativi per ritrovare una posizione

nella quale la respirazione possa avvenire regolarmente ma, lo sforzo dei

muscoli del collo (immaturi e non proporzionati alla testa) provoca rapido

esaurimento delle forze e se bocca e naso rimangono «appoggiate» al

cuscino in breve subentra il coma e poi la morte per asfissia.

«SONNO SICURO» ovvero COME PREVENIRE LA MORTE IN CULLA

Resta inspiegabile ANCHE DOPO L’AUTOPSIA della vittima.

Se gli esami autoptici «giustificano» la morte

allora si parla di Morte Inattesa ma... Spiegata:

Sudden.Unexpected.Death.Infant explained

Per conformazione fisica il lattante

(da 0 ad 1 anno di età) presenta

importanti differenze fisiche rispetto al

bambino (da 1 anno alla pubertà):

• Testa sproporzionata rispetto al corpo

• Inadeguatezza della muscolatura a

sostenere la testa

• Lingua proporzionalmente più grande

• Vie aeree strette ed immature Fig.1 Possibile origine di un problema respiratorio nel sonno

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10 regole d’oro per il SONNO SICURO del BAMBINO

Dal ragionamento precedente appare ovvio che sia errato, ed ipoteticamente

PERICOLOSO, far dormire un bambino a pancia in giù. Ed infatti il DORMIRE A PANCIA IN SU è il primo dei «dieci Comandamenti»

per il sonno sicuro che ci arrivano dagli studi sull’argomento.

Regola 1: Sempre a pancia in su!

Dormire a pancia in su ha ridotto,

drasticamente, le morti in culla che

potessero essere catalogate come

S.I.D.S.

Regola 2: Non fumate e non permettete

ad altri di fumare dove sta il lattante.

L’incidenza di S.I.D.S si triplica con genitori

fumatori ed aumenta di 2,5 volte se sono

ammesse persone che fumano nella stanza

del lattante. LA NICOTINA RITARDA LO SVILUPPO DELLE

DIFESE DELL’APPARATO RESPIRATORIO.

Regola 3: Usate in culla materassi rigidi

e niente soffici cuscini e vaporose

copertine!

Superfici morbide o ingombranti possono

soffocare. Fatelo dormire in fondo alla culla

in modo che non possa «scivolare» sotto la

copertina.

Regola 4: No peluches, giochi o

biancheria sfusa in giro per la culla.

Sarebbe tremendo sospettare che in casa

ci sia un orsacchiotto killer o un cagnolino

strangolatore, non pensate?

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Regola 5: Un lettino tutto per Lui.

Fino almeno al compimento del 6°mese fatelo dormire

nella vostra stanza ma non nel letto con voi o con i

fratelli: voi sentite lui… e lui sente voi e non corre il

rischio di rimanere involontariamente schiacciato nel

sonno.

Regola 6: Non copritelo eccessivamente.

Il metabolismo accelerato della crescita alza la

temperatura che viene dissipata in buona parte dalla

testa; se lo copriamo troppo semplicemente si

surriscalda ed il sistema può andare in avaria.

Regola 7: Temperatura confortevole (18–20°).

Appendice logica alla regola 6: è un bambino non una

torta e deve crescere e non cuocere. Ergo: NON

bisogna metterlo a dormire in un forno.

Se ha la febbre e volete essere utili, scopritelo e

fate spugnature fredde (no alcool).

Regola 8: Succhiotto SOLO DOPO il 1°mese e solo

se bene accetto.

Solo prodotti di prima scelta di produttori «noti»

NON forzarne l’utilizzo e NON reintrodurlo se lo

perde spesso durante la notte.

Regola 9: Non affidatevi totalmente a prodotti che

dovrebbero monitorizzare il sonno.

Sono supporti e non sono infallibili…

Regola 10: Allattare al seno fa bene.

Il latte materno è il miglior alimento per un lattante

che vuole diventare un bambino... Che vuole diventare

un uomo.

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Disostruzione delle vie aeree nel lattante e nel bambino

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CHE BELLO ESPLORARE IL MONDO…

Il problema non è quello che va giù ma

quello che rimane su ad intralciare la

respirazione!

Non esiste genitore così attento da poter evitare che suo figlio si metta qualche

schifezza in bocca.

Se un bambino non si mette schifezze in bocca… è solo perché è pigro ed i suoi genitori,

per questo, sono molto fortunati.

Il gusto è, per un bambino, un canale esplorativo privilegiato: buono, cattivo, dolce, salato,

sono informazioni che solo «assaggiando» si possono acquisire. Un bambino non sa che non gli interesserà conoscere il gusto di una spina elettrica, di una

pallina o di un cerotto o un bottone e, nel dubbio, assaggia.

Alimenti ed oggetti ingurgitati possono essere innocui (monetine), vulneranti o dannosi

(aghi magneti) o tossici (pile, parti di giochi).

• L’80% degli ingeriti viene espulso, nelle feci, nell’arco di una settimana (quindi tranquilli che riavrete, se saprete cercare accuratamente, la vostra monetina);

• Il 20% degli ingeriti necessita di rimozione (pinze adeguate; lavanda gastrica);

• L’1% degli ingeriti necessita di intervento chirurgico per la rimozione o per la riparazione dei danni causati da ingestione.

Lampadina: vulnerante

per il vetro. Va asportata.

Geomag: pericoloso perché

le barrette

magnetiche

attraendosi nelle

anse intestinali

potrebbero

causare blocchi e

pizzicamenti. Va

asportato.

Spilla da balia:

Vulnerante

perché buca e

provoca dolore. Va asportata

Anello: va rimosso perché

ha imboccato la via

dei polmoni; se

fosse andato nello

stomaco si sarebbe

recuperato nelle

feci .

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DISOSTRUZIONE DELLE PRIME VIE AEREE

Ostruzione Parziale:

Il bambino piange, parla, tossisce:

SCAMBI D’ARIA ANCORA POSSIBILI

• NON EFFETTUARE ALCUNA MANOVRA

L’oggetto occludente potrebbe spostarsi trasformando l’occlusione da parziale a

TOTALE

• INCORAGGIARE IL PICCOLO A TOSSIRE

La tosse costituisce la «soluzione naturale» al problema

• SE NON SI RISOLVE CHIAMARE IL 118

Ostruzione Completa: Il bambino NON piange, NON parla, NON tossisce:

SCAMBI D’ARIA ASSENTI ED IMPOSSIBILI

• OCCORRE DISTINGUERE TRA LATTANTE E BAMBINO

• OCCORRE DISTINGUERE TRA COSCIENTE ED INCOSCIENTE

• RICORDANDO CHE IL COSCIENTE CHE NON RESPIRA IN BREVE TEMPO

DIVENTERA’ ANCHE INCOSCIENTE

OBIETTIVO:

LIBERARE LE VIE AEREE SUPERIORI DA

CORPI ESTRANEI OCCLUDENTI E RIPRISTINARE LA RESPIRAZIONE PER

PREVENIRE L’ARRESTO CARDIACO E LA

CONSEGUENTE MORTE CEREBRALE

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OSTRUZIONE COMPLETA NEL LATTANTE COSCIENTE

POI…

Alternare PACCHE e COMPRESSIONI fino a risoluzione o perdita di coscienza

OSTRUZIONE COMPLETA NEL BAMBINO COSCIENTE

POI…

Alternare PACCHE e COMPRESSIONI fino a risoluzione o perdita di coscienza

5 PACCHE DORSALI

Il soccorritore seduto, sostiene la mascella del lattante e la testa; lo capovolge a pancia in giù adagiandolo sul suo avanbraccio. Appoggia avanbraccio con il paziente sulla sua gamba leggermente inclinato verso il basso. Con l’altra mano dà 5 pacche interscapolari (tra le scapole) a palmo aperto, con via di fuga laterale rispetto alla testa.

5 COMPRESSIONI TORACICHE

Il soccorritore appoggia la mano libera sulla testa del lattante, lo ribalta appoggiandone la schiena sull’avambraccio che ora sostiene la testa. Con la mano libera traccia la linea intermammillare e, un dito sotto quella linea, in mezzo al torace e con due dita, effettua 5 compressioni (1 ogni 3 secondi) profonde circa 1/3 del torace.

5 PACCHE DORSALI Il soccorritore, seduto o appoggiato su un ginocchio, sostiene il capo del bambino e lo fa appoggiare alla sua gamba leggermente inclinato in avanti. Dà 5 pacche interscapolari con via di fuga laterale rispetto alla testa.

5 COMPRESSIONI ADDOMINALI

Il soccorritore alle spalle del bambino, con il mignolo trova l’ombelico, con il pollice trova lo sterno: nella «C» che si forma pone il pugno dell’altra mano con il pollice chiuso nel palmo. La

mano che aveva trovato ombelico e sterno va sopra al pugno; appoggia la schiena del bambino a se per fare piano di appoggio per le compressioni che farà. 5 Compressioni «in dentro e verso l’alto» per comprimere il diaframma e l’aria residua nei polmoni ed ottenere l’effetto «tappo di spumante» con il materiale ostruente.

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OSTRUZIONE COMPLETA NELL’ INCOSCIENTE

• ADAGIARE SU PIANO RIGIDO (attenti a non far sbattere violentemente la testa)

• METTERE IL CAPO IN POSIZIONE NEUTRA ED ISPEZIONARE IL CAVO

ORALE • 5 INSUFFLAZIONI DI EMERGENZA • 30 COMPRESSIONI TORACICHE

• ISPEZIONE DEL CAVO CON RIMOZIONE DI MATERIALE OSTRUENTE

EMERSO

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Scheda Riassuntiva DISOSTRUZIONE PEDIATRICA

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Rianimazione cardiopolmonare nel lattante e nel bambino

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Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO

Il LATTANTE prima (fino ad un anno di età) ed il BAMBINO poi

(dall’anno alla pubertà), se non ha difetti congeniti, è un essere

fantasticamente efficiente; un organismo perfettamente

funzionante che dinamicamente cresce e si sviluppa.

Un bambino NON è un piccolo adulto e sarebbe errato

considerarlo tale • Lo sviluppo corporeo ne mantiene alto il metabolismo

con grande utilizzo di energia

• Le attività cardiache e respiratorie sono elevate Oltretutto il cuore in età pediatrica sopporta benissimo aumenti di

frequenza importanti fino a 160 -200 b/m senza determinare

inefficienze • Elevata capacità di compenso e di recupero

• Testa sproporzionatamente GRANDE rispetto al corpo

• Ha la lingua proporzionalmente più grossa

• Vie aeree in evoluzione strette ed immature (vagamente coniche e non ancora cilindriche con le zone cartilaginee

ancora non protette).

CENNI di fisiologia

Frequenza

respiratoria • Lattante 25/40 a/m

• Bambino 18/30 a/m

• Adulto 12/15 a/m

Frequenza

cardiaca • Lattante 90/120 b/m

• Bambino 75/110

• Adulto 70/80

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L’intervento esterno a cui si accennava è riconosciuto con

l’acronimo P.B.L.S. Pediatric Basic Life Support e prevede tutta una serie di manovre finalizzate a PREVENIRE o, almeno,

RITARDARE il danno ANOSSICO CEREBRALE (il danno causato

dalla mancanza di ossigeno alle cellule cerebrali) nel bambino in cui

siano compromessi la coscienza, la respirazione e la circolazione.

Con la Catena della sopravvivenza si tenta una prima «schematizzazione assoluta»

dell’intervento di emergenza con lo scopo di renderlo il più efficace possibile.

Perché una catena sia robusta occorre che ogni anello sia solido: Un anello rotto spezza

tutta la catena.

Per sperare di uscire dall’emergenza con un successo occorre quindi che ci siano poche

ma sicure azioni concatenate tra di loro.

Focalizziamoci su quella PEDIATRICA (qui sopra) considerando, poi, per curiosità, le

differenze con la catena della sopravvivenza dell’adulto.

AL PRIMO ANELLO, per il bambino, troviamo LA PREVENZIONE degli incidenti.

L’organismo efficiente può guastarsi a causa dei pericoli che lo circondano; prevenirli vuol

dire prevenire l’emergenza.

AL SECONDO ANELLO troviamo la RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

PRECOCE. (Ricordate che l’arresto cardiaco è secondario rispetto a quello respiratorio ed

infatti la catena ci mostra un soccorritore intento a VENTILARE)

AL TERZO ANELLO troviamo la CHIAMATA DI EMERGENZA PRECOCE.

AL QUARTO ANELLO c’è il PEDIATRIC ADVANCED LIFE SUPPORT:

Supporto con i farmaci effettuato da sanitari.

LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA

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LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA (IN CASO DI ADULTO)

E’ interessante, a riprova del fatto che il bambino NON è un piccolo adulto, osservare

la stessa catena come si trasforma quando viene riferita all’adulto.

AL PRIMO ANELLO, per un signore di 50 anni non troveremo certamente la

prevenzione ma l’ALLARME PRECOCE; si parte dal principio che sia un problema

«clinico» che potrà essere risolto solo con i farmaci o con il Defibrillatore.

N.B. nel bambino prima si insufflava proprio contando sulle altissime capacità di

recupero dei bambini e sul fatto che l’arresto cardiaco sia secondario.

AL SECONDO ANELLO troviamo la RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

PRECOCE rappresentata con il Massaggio Cardiaco Esterno (nell’adulto le manovre

rianimatorie vedono PRIMA il massaggio e DOPO le insufflazioni l’esatto contrario di

quanto vedremo, si esegue nel bambino).

AL TERZO ANELLO troviamo la DEFIBRILLAZIONE PRECOCE: l’80% degli

arresti cardiaci improvvisi nell’adulto è dovuto ad un problema elettrico di questi una

grandissima parte potrebbe essere risolta con l’utilizzo di un Defibrillatore

Semiautomatico esterno (DAE) (nel bambino il problema elettrico è rarissimo).

AL QUARTO ANELLO, l’ADVANCED LIFE SUPPORT

Le due catene coincidono nel loro anello finale: l’intervento sanitario.

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LA SEQUENZA OPERATIVA

Ancora una volta, per cercare di dare ordine alle cose da fare in un momento nel quale

l’agitazione potrebbe creare scompiglio prendiamo a prestito una «sequenza» che tutti

ricordiamo: A, B, C. AIRWAYS Vie aeree (controlleremo che siano aperte e libere le prime vie respiratorie) BREATHING Respiro (controlleremo se è presente e di che tipo è la respirazione) CIRCULATION Circolazione (praticheremo il massaggio cardiaco esterno se non

c’è ne respiro né battito) IL TUTTO RIGOROSAMENTE IN QUESTA SEQUENZA: prima A, poi B, poi C come a scuola.

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I GENITORI La presenza dei genitori avrà doppia valenza: POSITIVA poiché saranno la prima fonte di informazioni utili e NEGATIVA poiché saranno causa (comprensibilmente) di

grande stress per i soccorritori ma soprattutto per il BAMBINO. Infatti da quando diventa lattante e fino a 3–4 anni di età, il bambino attribuisce una

grande importanza al linguaggio del corpo. Il tocco, il tono della voce, l’espressione ed il modo di porsi, se non nella norma, creano

ansia, paura ed agitazione contribuendo a peggiorare la situazione soprattutto se la

patologia è respiratoria. Avere la collaborazione serena e calma dei genitori, di fronte ad un bambino sofferente

ma cosciente, sarebbe quindi già un ottimo risultato ed una buona «terapia».

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LA CHIAMATA DI EMERGENZA

DOPO UN MINUTO CIRCA DI RIANIMAZIONE (2 CICLI) se sei solo:

• INTERROMPI, ALLONTANATI E CERCA UN TELEFONO

• CHIAMA I SOCCORSI

• TORNA DAL BAMBINO E RIPRENDI LA RCP.

NON INTERROMPERE PIU’ LA RIANIMAZIONE

fino a:

• Ricomparsa dei segni di circolo (mo.to.re)

• Arrivo equipe medica

• Esaurimento delle forze fisiche del soccorritore

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Riepilogo sequenza PBLS

Chiama e scuoti; se non risponde chiedi AIUTO

Posiziona su piano rigido

Capo in posizione neutra – leggermente iperteso

Rapida ispezione bocca

Guarda Ascolta Senti per 10 secondi max.

Se non respira normalmente: 5 VENTILAZIONI

Valuta MO.TO.RE. per 10 secondi max.

Segni MO.TO.RE. assenti: inizia 30 compressioni

toraciche. Alterna 30 compressioni a 2 ventilazioni

Appena possibile allerta 118.

Se sei solo telefona dopo 1 minuto

di rianimazione

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LA LEGGE TI CHIEDE DI ALLERTARE I SOCCORSI 118

Se fai altro lo fai assumendotene la responsabilità

PER UNA CORRETTA CHIAMATA le cose importanti sono:

• Quante persone coinvolte?

• Respirano/non respirano; si muovono/non si muovono?

• Luogo dell’evento con chiari riferimenti

• Rispondi alle domande del 118

• Non riattaccare per primo

• Se possibile manda qualcuno ad aspettare i soccorsi in un

punto ben visibile dalla strada

Se vuoi intervenire mentre si aspettano i soccorsi ricorda:

NON dare da bere, specialmente alcolici

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Meglio PREVENIRE CHE…

IL 90% DEGLI INCIDENTI SONO PREVEDIBILI ED EVITABILI

Per evitare cadute

Cancelletti alle scale

Ringhiere alla finestre

Reti ai balconi Barriere davanti a stufe e camini

Sedie vicino a finestre o mobili «scalabili»

Per evitare Ustioni e folgorazioni Controllate temperatura acqua bagno < 37° Non «in braccio» se trasportate cibo o bevande bollenti Non «in braccio» mentre cucinate Cucinate sui fornelli posteriori controllate che i manici non sporgano mai

verso l’esterno Non lasciate bevande bollenti sull’orlo di mobili o tavoli Tenete bambini lontani da forni e fornelli in uso Proteggete le prese di corrente ed i fili con gli appositi strumenti Stufe elettriche, radio ed asciugacapelli DEVONO essere tenuti lontano

dall’acqua

Immergere immediatamente la parte ustionata in acqua fredda o sotto

l’acqua corrente e detergere per ALMENO qualche minuto.

Coprire con un panno pulito, chiamare il 118 descrivere la situazione ed

ascoltare i suggerimenti della centrale operativa

Per evitare Annegamento ed avvelenamenti

Svuotate sempre la vasca

Recintate le piscine anche se piccole e gonfiabili In barca i bambini DEVONO sempre indossare il giubbotto salvagente

I detergenti, le medicine, i prodotti chimici DEVONO essere tenuti in armadi con chiusura di sicurezza e comunque fuori dalla portata dei bambini.

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IL 90% DEGLI INCIDENTI SONO PREVEDIBILI ED EVITABILI

Sicuri a spasso per il mondo... A piedi

Prima di attraversare o girare un angolo fermate il passeggino e

controllare il traffico.

Controllate che il passeggino che usate sia in regola con le norme di

sicurezza (il passeggino «della nonna» di solito non lo è più!).

Usate la cintura del passeggino per evitare che il bambino venga

sbalzato.

Sicuri a spasso per il mondo… In auto

Fino a 10 kg. il seggiolino va sul sedile posteriore IN SENSO CONTRARIO A

QUELLO DI MARCIA

Sopra i 10 kg. il seggiolino va sul sedile posteriore NEL SENSO DI MARCIA

Riducono fino all’89 % il rischio di un TRAUMA CRANICO e fino al

65% il rischio di un trauma FACCIALE.

I BAMBINI in bicicletta DEVONO indossare un casco a misura CON

LE CINGHIE ALLACCIATE.

I BAMBINI sotto i cinque anni NON DEVONO essere trasportati

assolutamente su un motoveicolo ed anche dopo i 5 anni è

fondamentale che arrivino bene ad appoggiare i piedi sulle pedivelle.

I CASCHI

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Di fronte a qualsiasi Trauma

26

TRAUMA CRANICO

La prima causa di morte da 1 a 14 anni

Segni e sintomi di trauma cranico suggestivi di

ALLERTAMENTO 118 o visita PEDIATRICA URGENTE

• Deformità del cranio e presenza di ematomi soprattutto se

ai lati del cranio

• Occhi da procione

• Sangue e liquor da orecchie o naso

• Perdita di coscienza e sonnolenza

• Mal di testa perdurante o in peggioramento anche nei

giorni successivi al trauma

• Episodi di vomito senza nausea soprattutto se comparsi

tardivamente (24 ore dopo)

• Forte irritabilità

Gestione di Trauma cranico:

• Mantenere immobile in attesa dei soccorsi,

• Se vomita ruotare su lato mantenendo allineamento del

tronco

IN ASSENZA DEI SEGNI MAGGIORI ED IN PRESENZA DI

DINAMICHE MINORI

• Monitorizzare atteggiamenti e stati di coscienza pronti ad

ospedalizzare se notate qualche cosa di strano

• Per tranquillità provate a risvegliare il bambino un paio di

volte durante la prima notte dopo il trauma

Al minimo dubbio o sospetto contattare il 118

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Di fronte a qualsiasi Ferita

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Di fronte a qualsiasi TRAUMA MINORE

Se per dinamica non ti sembra grave considera: Le ossa in un bambino hanno caratteristiche molto differenti rispetto ad un

adulto:

• Sono più elastiche

• I legamenti sono più robusti rispetto alle ossa e quindi, è frequente

non tanto una lussazione o una distorsione quanto uno strappamento

delle linee di intersezione dei legamenti sulle ossa questo può

provocare un danno o l’arresto della crescita dell’osso stesso

• Caratteristica dell’età pediatrica è la frattura «a legno verde»

Segni e sintomi di frattura ossea: • Forte dolore al tentativo di movimento

• Forte dolore per pressioni prossimali al punto di lesione

• Impossibilità a compiere movimenti attivi o passivi a causa del

dolore e della

• Contrattura muscolare di difesa

• Presenza di tumefazione (rigonfiamento nel punto di lesione)

• Presenza di ematoma dovuto alla rottura di vasi in prossimità del

capo osseo leso

• Evidente deformità visibile o palpabile (auguri per la palpazione!

Se c’è lesione dolente)

Gestione di frattura ossea Fratture ossee minori possono essere ospedalizzate senza l’intervento del 118 anche

se, NEL DUBBIO DI INTERESSAMENTO DELLA COLONNA

VERTEBRALE, certamente chiameremo il 118 e ci limiteremo, nell’attesa, ad immobilizzare il capo in posizione neutra monitorizzando eventuali cambiamenti

nella coscienza del piccolo paziente.

Escludendo interessamento della colonna vertebrale:

• IMMOBILIZZARE l’arto rispettando la posizione antalgica assunta

dall’infortunato • Posizionare ghiaccio in prossimità del punto di lesione

• Tranquillizzare ed ospedalizzare evitando dolorosi scossoni.

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E SE… INGESTIONE DI SOSTANZE TOSSICHE

• Chiama subito

• NON procurare il vomito ma agevolalo se presente • Verifica COSA e QUANTO ha ingerito

• Da quanto TEMPO

• Se riesci consegna la confezione o la bottiglia di sostanza ai soccorritori

• NON DARE DA BERE ASSOLUTAMENTE NULLA

• Fai attenzione a potenziali residui tossici su cute o vestiti

• Tranquillizza, assisti e controlla costantemente coscienza e respiro

FEBBRE ALTA

• La febbre è fisiologica ed aiuta a rafforzare l’organismo del bambino in crescita

• Sopra i 39° (fino ai 2 anni) può diventare origine di

convulsioni e va contrastata anche con l’uso MODERATO di

PARACETAMOLO. • Scopri il bambino ed effettua spugnature fredde ai lati del collo e

dell’inguine

• Se usi ghiaccio sintetico interponi una garza tra ghiaccio e cute

• Senti il pediatra e - nel dubbio – chiama il 118 e segui i consigli

• Tranquillizza, assisti e controlla costantemente coscienza e respiro

CRISI CONVULSIVA • Mantieni la calma

• Chiama il 118 e segui consigli

• Frequente in età pediatrica in caso di febbre alta nelle

prime 24/36 ore di febbre

• Generalmente è un fenomeno di BREVE (< 5min) durata

• Durante la crisi NON puoi fare nulla se non evitare che si

possa ferire urtando contro oggetti quindi: NON trattenere, NON tentare di aprire la bocca, allontana tutti gli oggetti appuntiti o

spigolosi.

• Assisti. Ricorda che alla fine della «crisi» sarai di fronte

ad un «incosciente che respira» e quindi ricordati di METTERLO SU UN FIANCO in Posizione Laterale di

Sicurezza

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CONSIDERAZIONI FINALI

Scene analoghe a questa, si rivivono tutti i giorni sulle strade.

Tutti sappiamo che telefonare guidando è pericoloso, come è pericoloso

mandare sms mentre si guida eppure... Guardatevi in giro.

Tutti sappiamo che i bambini in auto vanno legati in appositi seggiolini

eppure... Guardatevi in macchina!

Tutti sappiamo che una mamma vuole bene a suo figlio e per lui darebbe la

vita.

Allora, perché - ci chiediamo - usarlo come un personalissimo air bag??

Ci sono immagini che sarebbero troppo shoccanti da mostrare, immagini di

disperazione che parlano di un attimo di disattenzione, di un incidente

banale, di un bambino affettuosamente seduto in braccio. Immagini che

parlano di bambini schiacciati sul cruscotto dal peso delle loro stesse

madri e di famiglie distrutte per un capriccio infantile.

Riguardate il bambino in copertina. Quelle scarpe MERITANO di diventare

della taglia giusta; un bambino MERITA di viaggiare sicuro in macchina.

LA SUA SICUREZZA E’ UN NOSTRO DOVERE; PREVENIRE IL

NOSTRO IMPERATIVO. NON SAI RESISTERE AD UN

CAPRICCIO?

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CON LA VIVA E VERA SPERANZA

CHE LE COSE CHE AVETE

APPRESO IN QUESTI INCONTRI

POSSANO RESTARE SEMPRE

COME UTILE MA, SOPRATTUTTO,

INUTILIZZATO «PEZZO» DEL

VOSTRO PERSONALE BAGAGLIO

CULTURALE.

GRAZIE PER ESSERE STATI

FERTILE TERRENO DI SEMINA

I Formatori CRI ARONA

Un sentito «GRAZIE» a tutti coloro che -consapevolmente o inconsapevolmente- hanno dato il loro imprescindibile contributo alla

realizzazione di questo opuscolo. Luca