DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 Emendato · 2018-05-22 · operato nel corso del...

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COMUNE DI BRESCIA DUP DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 Emendato

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  • COMUNE DI BRESCIA

    DUP

    DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 Emendato

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  • DUP - DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 Emendato comprensivo di Nota integrativa

    INDICE

    GUIDA ALLA LETTURA pag. 5 1. SEZIONE STRATEGICA (SeS)

    1.1 Quadro delle condizioni esterne pag. 9 1.1.1 Lo scenario economico internazionale, italiano e regionale pag. 11 1.1.2 La popolazione pag. 15 1.1.3 Condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente pag. 22 1.2 Quadro delle condizioni interne dell’Ente pag. 29 1.2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economico-patrimoniale

    dell’ente pag. 31

    1.2.2 Analisi degli impegni già assunti e investimenti in corso di realizzazione

    pag. 43

    1.2.3 Le risorse umane disponibili pag. 85 1.2.4 Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pag. 104 1.2.5 Situazione economica e finanziaria degli organismi partecipati pag. 106 1.3 Indirizzi e obiettivi strategici pag. 135 1.3.1 Indirizzi in materia di risorse e impieghi pag. 137 1.3.2 Obiettivi strategici per missione pag. 139 Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione pag. 141 Missione 03 - Ordine pubblico e sicurezza pag. 165 Missione 04 - Istruzione e diritto allo studio pag. 173 Missione 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività

    culturali pag. 177

    Missione 06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero pag. 183 Missione 07 - Turismo pag. 189 Missione 08 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa pag. 193 Missione 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

    dell’ambiente pag. 199

    Missione 10 - Trasporti e diritto alla mobilità pag. 207 Missione 11 - Soccorso civile pag. 215 Missione 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia pag. 219 Missione 14 - Sviluppo economico e competitività pag. 231 1.4 Strumenti di rendicontazione dei risultati pag. 237

  • 2. SEZIONE OPERATIVA (SeO)

    2.1 Parte prima pag. 243 2.1.1 Descrizione dei programmi e obiettivi operativi pag. 245 Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione pag. 247 Missione 03 - Ordine pubblico e sicurezza pag. 307 Missione 04 - Istruzione e diritto allo studio pag. 321 Missione 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività

    culturali pag. 335

    Missione 06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero pag. 345 Missione 07 - Turismo pag. 355 Missione 08 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa pag. 361 Missione 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

    dell’ambiente pag. 383

    Missione 10 - Trasporti e diritto alla mobilità pag. 401 Missione 11 - Soccorso civile pag. 415 Missione 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia pag. 419 Missione 14 - Sviluppo economico e competitività pag. 447 2.1.2 Indirizzi agli organismi partecipati pag. 459 2.1.3 Valutazione dei mezzi finanziari e delle fonti di finanziamento pag. 460 2.1.4 Fabbisogno di risorse finanziarie ed evoluzione degli stanziamenti di

    spesa pag. 483

    2.1.5 Gli investimenti previsti per il triennio 2016/2018 pag. 491 2.1.6 Gli equilibri di bilancio e gli indici finanziari pag. 533 2.1.7 Il patto di stabilità per il triennio 2016/2018 pag. 540 2.2 Parte seconda pag. 543 2.2.1 Programmazione del fabbisogno di personale per il triennio

    2016/2018 pag. 545

    2.2.2 Programma triennale delle opere pubbliche 2016/2018 ed elenco annuale 2016

    pag. 551

    2.2.3 Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari pag. 599

  • GUIDA ALLA LETTURA Nell’ambito delle , introdotta dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e successive modifiche e integrazioni, il processo, gli strumenti ed i contenuti della programmazione sono illustrati nel principio applicato della programmazione, allegato 4/1 al citato decreto 118. Per quanto riguarda, in particolare, gli strumenti della programmazione, particolare rilievo assume il Documento unico di programmazione (DUP), . Il DUP è articolato in due sezioni: la sezione strategica (SeS) e la sezione operativa (SeO). La sezione strategica (SeS) La SeS sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato approvate con deliberazione del Consiglio comunale 6/9/2013 n. 110/89516 P.G., con un orizzonte temporale pari al mandato amministrativo, ovvero sino al 2018. Individua gli indirizzi strategici dell’Ente, ossia le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, da realizzare nel corso del mandato amministrativo, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti: � analisi delle condizioni esterne: considera il contesto economico internazionale e nazionale, gli

    indirizzi contenuti nei documenti di programmazione comunitari, nazionali e regionali, nonché le condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente;

    � analisi delle condizioni interne: evoluzione della situazione finanziaria ed economico-patrimoniale dell’ente, analisi degli impegni già assunti e investimenti in corso di realizzazione, quadro delle risorse umane disponibili, organizzazione e modalità di gestione dei servizi, situazione economica e finanziaria degli organismi partecipati.

    Nel primo anno del mandato amministrativo, il 2014, sono stati definiti gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato, per ogni missione di bilancio: � Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione � Missione 02 Giustizia (non più valorizzata dal 2016) � Missione 03 Ordine pubblico e sicurezza � Missione 04 Istruzione e diritto allo studio � Missione 05 Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali � Missione 06 Politiche giovanili, sport e tempo libero � Missione 07 Turismo � Missione 08 Assetto del territorio ed edilizia abitativa � Missione 09 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente � Missione 10 Trasporti e diritto alla mobilità � Missione 11 Soccorso civile � Missione 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia � Missione 14 Sviluppo economico e competitività Tali obiettivi sono aggiornati in sede di ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e in occasione della formazione del nuovo bilancio di previsione, secondo una logica di scorrimento.

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  • Infine, nella SeS sono indicati gli strumenti attraverso i quali l’Ente intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi e delle collegate aree di responsabilità politica o amministrativa. La sezione operativa (SeO) La SeO contiene la programmazione operativa dell’ente con un orizzonte temporale corrispondente al bilancio di previsione (triennio 2016/2018) ed è strutturata in due parti. � Parte 1: sono illustrati, per ogni singola missione e coerentemente agli indirizzi strategici

    contenuti nella SeS, i programmi operativi che l’ente intende realizzare nel triennio 2016/2018, sia con riferimento all’Ente che al gruppo amministrazione pubblica. Si ricorda che i programmi non possono essere liberamente scelti dall’Ente, bensì devono corrispondere all’elencazione tassativa contenuta nello schema di bilancio di previsione. Per ogni programma sono individuati gli obiettivi operativi annuali da raggiungere nel corso del triennio 2016/2018, che discendono dagli obiettivi strategici indicati nella precedente SeS. Gli ulteriori contenuti minimali della SeO possono essere riassunti nei punti seguenti: � indirizzi agli organismi partecipati; � valutazione dei mezzi finanziari e delle fonti di finanziamento, in cui sono indicate anche le

    politiche tributarie e tariffarie, nonchè gli indirizzi in materia di ricorso all’indebitamento; � fabbisogno di risorse finanziarie ed evoluzione degli stanziamenti di spesa per programma; � gli investimenti previsti per il triennio 2016/2018; � gli equilibri di bilancio; � il patto di stabilità per il triennio. Nella parte 1 del DUP sono inoltre inserite le informazioni richieste dall’art. 11, comma 5, del decreto legislativo 118/2011 già citato, nell’ambito della Nota integrativa al bilancio di previsione, quali: i criteri di valutazione adottati per la formulazione delle previsioni; le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione presunto al 31 dicembre dell’esercizio precedente e gli utilizzi delle quote vincolate e accantonate del risultato di amministrazione presunto; l’elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati col ricorso al debito e con le risorse disponibili; l’elenco delle garanzie principali o sussidiarie prestate dall’ente a favore di enti e di altri soggetti ai sensi delle leggi vigenti; gli oneri e gli impegni finanziari stimati e stanziati in bilancio, derivanti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati o da contratti di finanziamento che includono una componente derivata (pari a 0 per il Comune di Brescia, non avendo mai attivato strumenti derivati); l’elenco dei propri enti ed organismi strumentali; l’elenco delle partecipazioni possedute con l’indicazione della relativa quota percentuale. Si è scelto di ricondurre all’interno di questo documento anche i contenuti della Nota integrativa in quanto si ritiene che – in una visione integrata degli strumenti di programmazione – il DUP sia la sede naturale in cui esplicitare anche gli elementi a commento e sostegno della programmazione finanziaria.

    � Parte 2: contiene la programmazione in materia di personale, lavori pubblici e patrimonio. In questa parte sono collocati: � la programmazione del fabbisogno di personale al fine di soddisfare le esigenze di

    funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica;

    � il programma triennale delle opere pubbliche 2016/2018 e l’elenco annuale 2016; � il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.

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    SEZIONE STRATEGICA (SeS)

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    SEZIONE STRATEGICA (SeS)

    1.1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

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  • 1. 1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE 1.1.1 LO SCENARIO ECONOMICO INTERNAZIONALE, ITALIANO E REGIONALE Tra gli elementi citati dal principio applicato della programmazione a supporto dell’analisi del contesto in cui si colloca la pianificazione comunale, sono citate le condizioni esterne. Si ritiene pertanto opportuno tracciare, seppur sinteticamente, lo scenario economico internazionale e italiano. Si riportano in questo quadro le linee principali di pianificazione internazionale, nazionale e regionale elaborate dalla Banca d’Italia. La sintesi1 Nei principali paesi avanzati prosegue l’espansione dell’attività, ma il rallentamento dell’economia cinese ha inciso negativamente sui corsi delle materie prime e sull’attività nei paesi emergenti. Il percorso di rientro della Cina dagli alti livelli di investimento e di indebitamento costituisce un fattore di fragilità per il paese e un rischio per l’economia globale. L’incertezza del quadro macroeconomico internazionale ha influito sulla decisione della Riserva federale di non avviare il rialzo dei tassi di riferimento in settembre. Nell’area dell’euro le informazioni più recenti concordano nel confermare il proseguimento della ripresa dell’attività economica nel periodo estivo. Il rallentamento globale ha avuto finora effetti contenuti sull’area, ma costituisce in prospettiva un rischio al ribasso per la crescita e l’inflazione. Quest’ultima è tornata in settembre su valori lievemente negativi (-0,1 per cento sui dodici mesi), anche a seguito della discesa del prezzo del petrolio. Le misure espansive adottate dal Consiglio direttivo della BCE hanno fornito sostegno all’attività economica e alla ripresa del credito. Il Consiglio è determinato a ricorrere a tutti gli strumenti disponibili, inclusa la possibilità di variare dimensione, composizione e durata del programma di acquisto di titoli pubblici e privati, qualora ciò sia necessario a contrastare i rischi al ribasso e ad assicurare il ritorno dell’inflazione verso valori coerenti con la definizione di stabilità dei prezzi. La frode perpetrata dalla casa tedesca Volkswagen ha inciso sull’andamento dei mercati borsistici e sul clima di fiducia in Germania, introducendo un nuovo elemento di incertezza per le economie europee. Le possibili ripercussioni sono ancora di difficile quantificazione; dipenderanno dall’entità degli effetti sul settore automobilistico nel suo complesso (che ha finora contribuito in misura determinante alla ripresa ciclica), sull’industria tedesca e sull’indotto nei diversi paesi, oltre che sulle aspettative degli investitori e dei consumatori. In Italia l’attività economica ha ripreso a crescere dall’inizio del 2015, a ritmi intorno all’1,5 per cento in ragione d’anno. I segnali congiunturali più recenti – tra i quali l’andamento della produzione industriale, il rafforzamento della fiducia di famiglie e imprese e le inchieste condotte presso i responsabili degli acquisti – indicano la prosecuzione della crescita nel terzo trimestre a tassi analoghi a quelli della prima metà dell’anno. All’espansione del prodotto sta contribuendo, dopo anni di flessione della domanda interna, il consolidamento della ripresa dei consumi privati e il graduale riavvio degli investimenti in capitale produttivo. Sulla base delle recenti indagini, la maggior parte delle imprese valuta che gli effetti diretti del rallentamento dell’economia cinese sulla propria attività siano finora contenuti; sarebbero più marcati solo per alcune grandi aziende esportatrici.

    1Fonte: Banca d’Italia, Bollettino economico ottobre 2015.

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  • Nel corso del 2015 l’occupazione è aumentata a ritmi significativi (0,8 per cento nella media dei primi otto mesi sull’anno precedente); l’evidenza finora disponibile indica che l’incremento dell’occupazione dipendente, che ha riflesso soprattutto la ripresa ciclica, ha beneficiato altresì dei recenti provvedimenti adottati dal Governo in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro. Durante l’estate è proseguita la lieve riduzione del tasso di disoccupazione, quasi raddoppiato tra il 2008 e il 2014. Le imprese sono moderatamente ottimiste sulle prospettive dell’occupazione. La dinamica dei prezzi al consumo, che ha risentito del nuovo calo delle quotazioni del petrolio, rimane ancora molto bassa (0,2 per cento sui dodici mesi terminanti in settembre); prosegue invece il lento recupero dell’inflazione di fondo, tuttora sostenuta dall’accelerazione dei prezzi dei servizi. Famiglie e imprese si aspettano nei prossimi mesi un’inflazione molto contenuta, ma in graduale ripresa; si è ridotta la quota di consumatori che si attende prezzi in diminuzione. Prosegue il miglioramento del mercato del credito, favorito dalla ripresa ciclica e dalle misure adottate dal Consiglio direttivo della BCE. Dopo un prolungato periodo di flessione, nell’estate i finanziamenti al settore privato non finanziario si sono stabilizzati. Nei dodici mesi terminanti in agosto si è attenuato il calo dei prestiti alle imprese (-0,8 per cento); si è rafforzata la crescita di quelli al settore manifatturiero (portatasi all’1,8 per cento). La dinamica del credito risente delle condizioni delle aziende nei diversi settori: ha continuato a essere più favorevole per quelle che non presentano anomalie nei rimborsi. Il costo dei nuovi prestiti alle imprese ha registrato un’ulteriore lieve diminuzione, anche se resta elevata la dispersione delle condizioni individuali. Il miglioramento del quadro macroeconomico ha inciso favorevolmente sul flusso di nuovi prestiti deteriorati, diminuito nel secondo trimestre. Informazioni preliminari relative ai mesi di luglio e agosto indicano che l’esposizione complessiva delle banche nei confronti dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza avrebbe registrato una diminuzione rispetto al bimestre precedente. La consistenza dei crediti in sofferenza ereditati dalla lunga crisi resta elevata: alla fine di giugno le sofferenze complessive erano pari al 10,3 per cento del totale dei prestiti in essere. In agosto il Parlamento ha approvato misure per aumentare la rapidità e l’efficienza delle procedure fallimentari ed esecutive e rendere immediatamente deducibili ai fini fiscali svalutazioni e perdite su crediti, con l’obiettivo di rimuovere alcune cause dell’ingente stock di crediti deteriorati e stimolare la creazione di un mercato secondario per queste attività. È tuttora in corso il dialogo tra le autorità italiane e la Commissione europea sull’opportunità di costituire una società specializzata nell’acquisto di sofferenze, con l’obiettivo ultimo di ripristinare un adeguato flusso di credito all’economia. Rimane elevata la propensione degli investitori esteri a detenere titoli di Stato italiani: tra marzo e luglio i non residenti hanno effettuato acquisti netti per 21 miliardi, un ammontare di poco inferiore alle emissioni nette. Il sensibile aumento della posizione debitoria della Banca d’Italia sul sistema dei pagamenti TARGET2 osservato dalla primavera rispecchia l’ampia creazione di liquidità e la minore offerta di titoli pubblici, derivanti dalla politica di emissioni del Tesoro e dalle operazioni monetarie attuate dalla Banca d’Italia: entrambi i fattori hanno indotto gli intermediari italiani a ridurre la provvista interbancaria sull’estero e i residenti a riequilibrare il proprio portafoglio verso attività estere. Nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2015, presentata il 18 settembre scorso, il Governo ha rivisto al rialzo le stime di crescita del prodotto per quest’anno e, nel quadro programmatico, per il 2016; le revisioni relative all’anno in corso sono coerenti con le recenti informazioni congiunturali che configurano, per le componenti interne della domanda, un quadro lievemente più favorevole di quello atteso in precedenza. Il Governo programma di ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Per il 2016 la Nota di aggiornamento prevede di disattivare gli inasprimenti previsti dalle clausole di salvaguardia e di introdurre misure di sgravio sulla fiscalità immobiliare. Per il prossimo anno le minori entrate sarebbero finanziate solo in parte con tagli di spesa; complessivamente la Nota programma una

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  • riduzione della velocità del consolidamento di bilancio. Il rapporto tra il debito e il PIL inizierebbe a ridursi nel 2016. Il quadro dei provvedimenti e delle coperture sarà definito con la legge di stabilità, il cui disegno è stato varato dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre. L’avvio di una graduale riduzione delle imposte è coerente con l’esigenza di diminuire l’elevata pressione fiscale che costituisce un freno alla crescita. In questa prospettiva gli interventi più direttamente efficaci ai fini di un incremento del potenziale dell’economia sono quelli di riduzione del carico gravante sui fattori della produzione; l’abolizione della tassazione sull’abitazione principale potrebbe avere effetti circoscritti sui consumi. Nel contempo resta importante che il profilo temporale di riequilibrio dei conti pubblici sia tale da assicurare una chiara e progressiva riduzione del debito e che a questo scopo sia sfruttata appieno l’occasione offerta dalle condizioni finanziarie e monetarie eccezionalmente favorevoli e dal progressivo rafforzamento della ripresa.

    L'economia lombarda2 L’ultimo Rapporto annuale di Banca d’Italia sull’economia lombarda, pubblicato nel mese di giugno 2015, evidenzia che, dopo due anni di contrazione, nel 2014 il PIL regionale è cresciuto dello 0,2 per cento (stime Prometeia), a fronte di una variazione ancora negativa, pur contenuta, del prodotto nazionale (-0,4 per cento). La ripresa rimane tuttavia fragile. Nell’industria la produzione è aumentata in media d’anno, ma la dinamica si è attenuata nel secondo semestre. È proseguita la crescita della domanda, soprattutto quella proveniente dall’estero e, per la prima volta da tre anni, anche gli ordini interni hanno dato un contributo positivo. Nel primo trimestre del 2015 gli 2Fonte: Banca d’Italia, Rapporto annuale Economia della Lombardia, giugno 2015

    Scenario macroeconomico in Italia

    (variazioni percentuali sull’anno precedente, salvo diversa indicazione)

    VOCI 2014 2015 2016

    PIL (1) -0,4 0,7 1,5

    Consumi delle famiglie 0,3 0,6 1,1

    Consumi collettivi -1,0 -0,7 0,2

    Investimenti fissi lordi -3,2 2,2 2,6

    di cui: investimenti in macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto -1,6 4,5 3,3

    Esportazioni totali 2,4 4,3 6,9

    Importazioni totali 1,7 4,5 6,2

    Variazione delle scorte (2) -0,1 0,0 0,0

    IPCA 0,2 0,2 1,1

    IPCA al netto dei beni alimentari ed energetici

    0,7 0,7 1,0

    Occupazione (3) 0,2 0,7 0,8

    Tasso di disoccupazione (4) 12,6 12,2 11,9

    Competitività all’export (5) -1,1 4,8 0,2

    Saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti (6)

    1,9 2,2 2,5

    Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia e Istat. – Bollettino economico Banca d’Italia – luglio 2015 (1) Per il PIL e le sue componenti: quantità a prezzi concatenati; variazioni stimate sulla base di dati trimestrali destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative. - (2) Include gli oggetti di valore. Contributi alla crescita del PIL; valori percentuali. - (3) Unità di lavoro. - (4) Medie annue; valori percentuali. - (5) Calcolata confrontando il prezzo dei manufatti esteri con il deflatore delle esportazioni italiane di beni (esclusi quelli energetici e agricoli); valori positivi indicano guadagni di competitività. - (6) In percentuale del PIL.

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  • indicatori congiunturali rilevano il proseguimento del lento recupero degli ordinativi e della produzione. Le esportazioni sono tornate a crescere nel secondo semestre dell’anno scorso sia verso i paesi dell’Unione europea, sia al di fuori di essa grazie anche al deprezzamento dell’euro. L’attività è rimasta debole nei servizi, bilanciando cali nei comparti legati ai consumi delle famiglie e incrementi nei servizi alle imprese. Nelle costruzioni il prodotto ha continuato a ridursi, seppure meno che in passato. Le imprese lombarde e le dotazioni infrastrutturali della regione hanno in parte beneficiato delle commesse legate all’EXPO, che dovrebbe fornire un sostegno anche al turismo nei prossimi mesi. Nei servizi si è concentrata la maggior parte delle start up innovative; l’attività di ricerca e sviluppo ha continuato a essere favorita dalla collaborazione tra università e imprese, rilevante anche nel confronto internazionale. L’andamento dell’attività nell’anno è stato condizionato dagli effetti delle due recessioni seguite alla crisi finanziaria internazionale e a quella del debito sovrano. Nel 2014 il PIL regionale era ancora inferiore del 3,2 per cento a quello del 2007, risentendo dei cali cumulati nei consumi e, soprattutto, negli investimenti. Secondo le nostre indagini, la contrazione nell’accumulazione di capitale è stata meno marcata per le imprese di medie e grandi dimensioni e tra quelle più orientate all’export e più propense all’innovazione. Maggiori investimenti si sono associati anche ad andamenti della domanda superiori alle attese e a migliori condizioni di accesso al credito. L’occupazione è leggermente cresciuta, ma la maggiore partecipazione al mercato del lavoro ha determinato un nuovo aumento nel tasso di disoccupazione, salito all’8,2 per cento. Le condizioni occupazionali si sono mantenute difficili per i più giovani, che hanno incrementato la loro mobilità verso l’estero. Tra il 2007 e il 2012 il reddito delle famiglie lombarde è calato in termini reali, in modo più marcato tra i nuclei familiari con redditi più bassi, determinando un aumento delle disuguaglianze nelle condizioni economiche. La fragilità della ripresa dell’attività economica ha condizionato l’andamento degli aggregati creditizi in Lombardia. I finanziamenti alle imprese hanno continuato a ridursi nel 2014 e nei primi mesi del 2015, sebbene a ritmi progressivamente più contenuti. La contrazione ha interessato tutti i settori di attività ed è stata più intensa per le aziende valutate come rischiose. Il credito alle famiglie ha ristagnato; si è tuttavia registrata una ripresa delle erogazioni di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni dopo sei anni di riduzioni ininterrotte. Le politiche di offerta del credito sono divenute progressivamente più distese nel corso dell’anno e le informazioni raccolte presso le imprese confermano l’allentamento. La domanda di prestiti è tornata su un sentiero di moderata crescita, ma quella per investimenti ha continuato a dare un contributo modesto. Gli intermediari prefigurano ulteriori miglioramenti delle condizioni di accesso al credito nella prima parte del 2015. È proseguito il deterioramento della qualità del credito alle imprese, seppure a ritmi meno sostenuti rispetto al 2013, con segnali di inversione di tendenza per le imprese dell’industria e dei servizi. L’andamento è coerente con il lieve miglioramento degli indicatori reddituali e di equilibrio finanziario delle aziende lombarde emersi già nel 2013; tuttavia le procedure fallimentari sono ancora aumentate, a fronte di un contenimento delle uscite dal mercato per liquidazione volontaria. La qualità del credito alle famiglie è rimasta stabile. Il risparmio finanziario detenuto sotto forma di depositi si è incrementato e sono cresciute le sottoscrizioni di fondi comuni d’investimento. A partire dalla prima crisi economica e finanziaria le banche – soprattutto quelle di maggiori dimensioni – hanno avviato un processo di razionalizzazione della rete distributiva. Il ridimensionamento nel numero delle dipendenze non ha tuttavia avuto effetti di rilievo sulla distanza tra gli sportelli di banche concorrenti, né su quella tra l’impresa e la filiale che eroga il credito. Alla minore presenza fisica, si è contrapposto un aumento della diffusione dei canali alternativi di contatto delle banche con la clientela.

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  • 1.1.2 LA POPOLAZIONE Nel quadro che segue sono riportati alcuni dati di sintesi sulla consistenza e sulle variazioni registrate dalla popolazione residente nel Comune di Brescia. Popolazione legale al censimento 2011 189.902 Popolazione residente al 31/12/2014 196.058 di cui: maschi 103.703 femmine 92.355 Nuclei familiari 92.283 Comunità/convivenze 120 Fonte: mod. Istat D.7.B Popolazione all’1/1/2014 193.599 Nati nell’anno 1.562 Deceduti nell’anno 1.980 Saldo naturale -418 Iscritti in anagrafe 8.092 Cancellati nell’anno 5.775 Saldo migratorio 2.317

    Popolazione al 31/12/2014 196.058 Fonte: mod. Istat D.7.B In età prescolare (0/6 anni) 12.118 In età scuola obbligo (7/14 anni) 14.158 In forza lavoro 1a occupazione (15/29 anni) 28.387 In età adulta (30/64 anni) 93.729 In età senile (65 anni e oltre) 48.286 Fonte: archivio popolazione residente Tasso di natalità ultimo quinquennio: ANNO TASSO

    2010 9,78 2011 9,39

    (rapporto, moltiplicato per 1000, tra nati e popolazione media annua) Fonte: mod. Istat D.P.2 2012 8,80 2013 8,39 2014 8,02 Tasso di mortalità ultimo quinquennio: ANNO TASSO

    2010 10,70 2011 10,30

    (rapporto, moltiplicato per 1000, tra morti e popolazione media annua) Fonte: mod. Istat D.P.2 2012 11,47 2013 10,64 2014 10,16 Nota Le elaborazioni sono state effettuate dall’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su dati dell'anagrafe della popolazione residente registrati su supporto magnetico e su dati provenienti dai modelli ISTAT D.7.B e P.2. I dati elaborati sull’archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente possono differire da quelli pubblicati dall'Istituto centrale di Statistica, in quanto fanno riferimento a tempi e modalità di calcolo diversi. I dati ISTAT sono calcolati secondo il metodo della "contabilità demografica" o bilancio demografico che, assumendo come ammontare iniziale quello della popolazione residente alla data del censimento del 2011 (189.902), calcola lo stesso ammontare al 31 dicembre di ogni anno, come risultante della somma degli iscritti (nati e immigrati) e della differenza delle cancellazioni (morti e emigrati), registrate nel corso dell'anno o del periodo considerato. I dati elaborati sull’archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente producono un ammontare della popolazione, che è il semplice conteggio della popolazione residente al 31 dicembre 2014, comprendendo le cancellazioni e le iscrizioni registrate entro il 15 marzo 2015, sempre riguardanti il periodo 1/1 – 31/12/2014. In questo modo si possono tener conto anche delle variazioni, in più e in meno, dovute ai ritardi di trascrizione degli atti, cosa che non avviene nel caso del bilancio demografico.

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  • La struttura per età In tabella 1 si riportano alcuni indicatori demografici che illustrano la struttura per età della popolazione residente. In particolare, si evidenzia che al 31/12/2014 il 13,4%. della popolazione residente era costituito da persone con età inferiore ai 15 anni e il 24,6% da ultra sessanta cinquenni. L’indice di vecchiaia totale per il 2014 è pari a 183,8. (cioè 183,8 anziani ogni 100 giovani di età tra 0 e 14 anni), mentre l’indice di dipendenza strutturale è 61,1. TAB. 1 - INDICATORI DEMOGRAFICI DELLA POPOLAZIONE COMUNE DI BRESCIA, ANNI 2010– 2014

    INDICATORI DI STRUTTURA 2010 2011 2012 2013 2014

    % popolazione sotto i 15 anni 13,4 13,5 13,5 13,4 13,4 % popolazione 15-64 anni 63,2 62,8 62,6 62,1 62,1 % popolazione uguale o sopra i 65 anni 23,4 23,7 24,0 24,5 24,6 % popolazione uguale o sopra i 75 anni 11,9 12,0 12,3 12,7 13,0 Età media femmine 46,8 46,8 47,0 47,2 47,3 Età media maschi 42,2 42,3 42,5 42,8 43 Età media totale 44,7 44,7 44,9 45,1 45,3 Indice di vecchiaia femmine 219,7 219,1 222,2 225 227,2 Indice di vecchiaia maschi 131,7 132,8 136,0 140 142,2 Indice di vecchiaia totale 174,4 174,8 177,9 181,9 183,8 Indice di dipendenza strutturale 58,18 59,1 59,8 61 61,1 Indice di dipendenza strutturale anziani 36,98 37,59 38,3 39,4 39,5

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su file informatizzato dell’archivio della popolazione residente. Note: Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione 0-14 anni, moltiplicato per 100 Indice di dipendenza strutturale: rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100 Indice di dipendenza strutturale degli anziani: rapporto tra la popolazione in età di 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100

    Dall’analisi dei grafici e delle tabelle presentati di seguito si evidenzia il costante invecchiamento della popolazione residente: la percentuale di ultrasettantacinquenni sulla popolazione residente aumenta, infatti, dal 10,5% del 2004 al 13,0% del 2014.

    INDICE DI VECCHIAIA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2014

    170,0

    175,0

    180,0

    185,0

    190,0

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su file informatizzato dell’archivio della popolazione residente

    16

  • POPOLAZIONE SOTTO I 65 ANNI E DA 65 ANNI IN POI RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2014

    0

    20.000

    40.000

    60.000

    80.000

    100.000

    120.000

    140.000

    160.000

    180.000

    200.000

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

    Anziani da 65 anni in poi

    Popolazione sotto i 65 anni

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su file informatizzato dell’ archivio della popolazione residente

    POPOLAZIONE DA 65 ANNI IN POI RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2014: PERCENTUALE RISPETTO ALLA POPOLAZIONE TOTALE

    21

    21,5

    22

    22,5

    23

    23,5

    24

    24,5

    25

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

    (val

    ori

    in p

    erc

    en

    tua

    le)

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su dati di fonte anagrafica

    TAB. 2 – ANZIANI DAI 75 ANNI RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA AL 31/12/2014 PER GENERE E CLASSI DI ETÀ

    CLASSI DI ETÀ FEMMINE % DI RIGA M ASCHI % DI RIGA TOTALE

    75-79 anni 5.967 59,0 4.138 41,0 10.105 80-84 anni 4.808 63,1 2.810 36,9 7.618 85-89 anni 3.559 70,1 1.519 29,9 5.078 90-94 anni 1.781 75,8 568 24,2 2.349 95-99 anni 327 82,4 70 17,6 397 100 e più 83 91,2 8 8,8 91 TOTALE 16.525 64,5 9.113 35,5 25.638

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su file informatizzato dell’archivio della popolazione residente

    17

  • I cittadini stranieri Per quanto riguarda la presenza di cittadini stranieri residenti, questi ultimi al 31/12/2014 rappresentano il 18,7% della popolazione totale, dato in notevole aumento rispetto al 5,8% del 1999. In valore assoluto, il numero degli stranieri residenti ha raggiunto 36.767. unità al 31/12/2014.

    RAPPORTO % TRA POPOLAZIONE STRANIERA E POPOLAZIONE TOTALE RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2014

    18,718,5

    18,918,7

    17,8

    16,515,6

    14,3

    13,212,512,0

    10

    11

    12

    13

    14

    15

    16

    17

    18

    19

    20

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su file informatizzato dell’archivio della popolazione residente

    La distribuzione per genere di italiani e stranieri evidenzia che sia la maggioranza della popolazione italiana che la maggioranza della popolazione straniera è rappresentata da femmine, rispettivamente, 53,1% e 52%. La struttura per età mette in evidenza un ulteriore aspetto di diversità: tra gli stranieri ci sono più giovani, più adulti e meno anziani degli italiani. La popolazione straniera di età inferiore ai 15 anni rappresenta il 21,4% del totale (a fronte dell’11,5% di quella italiana), quella tra i 15 e i 64 anni rappresenta il 76,5% del totale (a fronte del 58,8% di quella italiana) e quella dai 65 anni in poi rappresenta il 2,1% del totale (a fronte del 29,7% di quella italiana). L’indice di vecchiaia per gli stranieri è del 9,7 e per gli italiani è di 258,2: ciò vuol dire che ogni 100 giovani stranieri di età compresa tra 0 e 14 anni, ci sono meno di 10 persone dai 65 anni in su, mentre ogni 100 giovani italiani della stessa età, ci sono più di 258 anziani italiani. L’età media della popolazione straniera è di 31,5 anni, mentre quella della popolazione italiana è di 48,4 anni: circa 17 anni di differenza.

    18

  • TAB. 3 - POPOLAZIONE TOTALE , STRANIERA E ITALIANA DAL 2004 AL 2014 DISTINTA PER GENERE POPOLAZIONE STRANIERA POPOLAZIONE ITALIANA POPOLAZIONE TOTALE

    ANNO FEMMINE M ASCHI TOTALE FEMMINE M ASCHI TOTALE FEMMINE M ASCHI TOTALE

    2004 10.392 12.667 23.059 92.157 80.338 172.495 102.549 93.005 195.554 2005 11.096 13.239 24.335 90.608 79.154 169.762 101.704 92.393 194.097 2006 11.837 13.629 25.466 89.294 78.010 167.304 101.131 91.639 192.770 2007 12.955 14.523 27.478 88.266 76.987 165.253 101.221 91.510 192.731 2008 14.573 15.721 30.294 87.764 76.406 164.170 102.337 92.127 194.464 2009 15.685 16.535 32.220 87.035 75.838 162.873 102.720 92.373 195.093 2010 17.559 17.636 35.195 86.348 75.509 161.857 103.907 93.145 197.052 2011 18.665 18.423 37.088 85.829 75.174 161.003 104.494 93.597 198.091 2012 18.941 18.537 37.478 85.264 74.710 159.974 104.205 93.247 197.452 2013 18.653 17.486 36.139 84.922 74.672 159.594 103.575 92.158 195.733 2014 19.105 17.662 36.767 84.891 75.020 159.911 103.996 92.682 196.678

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su file informatizzato dell’archivio della popolazione residente

    TAB. 4 - POPOLAZIONE TOTALE , STRANIERA E ITALIANA DAL 2004 AL 2014: VALORI % SULLA POPOLAZIONE TOTALE

    % STRANIERI SU POPOLAZI ONE TOTALE

    % ITALIANI SU POPOLAZIONE TOTALE % POPOLAZIONE TOTALE ANNO

    FEMM . MASCHI TOTALE FEMM . MASCHI TOTALE FEMM . MASCHI TOTALE

    2004 5,3 6,5 11,8 47,1 41,1 88,2 52,4 47,6 100,0 2005 5,7 6,8 12,5 46,7 40,8 87,5 52,4 47,6 100,0 2006 6,1 7,1 13,2 46,3 40,5 86,8 52,5 47,5 100,0 2007 6,7 7,5 14,3 45,8 39,9 85,7 52,5 47,5 100,0 2008 7,5 8,1 15,6 45,1 39,3 84,4 52,6 47,4 100,0 2009 8,0 8,5 16,5 44,6 38,9 83,5 52,7 47,3 100,0 2010 8,9 8,9 17,9 43,8 38,3 82,1 52,7 47,3 100,0 2011 9,4 9,3 18,7 43,3 37,9 81,3 52,8 47,2 100,0 2012 9,6 9,4 19,0 43,2 37,8 81,0 52,8 47,2 100,0 2013 9,5 8,9 18,5 43,4 38,1 81,5 52,9 47,1 100,0 2014 9,7 9,0 18,7 43,2 38,1 81,3 52,9 47,1 100,0

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su file informatizzato dell’archivio della popolazione residente

    19

  • Le famiglie Le famiglie italiane residenti nel Comune di Brescia al 31/12/2014 sono 75.790 (pari all’81,7% del totale), quelle straniere sono 14.372 (corrispondenti al 15,5%) mentre quelle miste, composte cioè da italiani e stranieri, sono 2.578 (pari al 2,8%). Il confronto tra le famiglie italiane, straniere e miste evidenzia una diversa distribuzione percentuale delle tipologie familiari. Per le famiglie italiane al primo posto si trova “femmina sola” (25,9%), al secondo “coppia con figli” (20,7%), al terzo “coppia sola” (18,2%) ed al quarto “maschio solo” (17,5%). La tipologia familiare prevalente tra gli stranieri è “femmina sola” (25,4%) seguita da “altra tipologia” (24,7%), da “maschio solo” (24,4%), e da “coppia con figli” (16,5%). La tipologia familiare prevalente tra le famiglie miste è invece “altra tipologia” (48,7%), seguita da “coppia con figli” (34,1%), da “coppia sola” (9,3%) e da “madre con figli (7,5%). TAB. 5 – POPOLAZIONE RESIDENTE IN TOTALE , IN CONVIVENZA E IN FAMIGLIA , NUMERO DELLE FAMIGLIE RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2010 AL 2014 E NUMERO MEDIO DEI COMPONENTI

    DESCRIZIONE 2010 2011 2012 2013 2014 Totale popolazione residente 197.052 198.091 197.452 195.733 196.678 Popolazione residente in convivenza 2.008 2.046 1.954 1.962 2.001 Popolazione residente in famiglia 195.044 196.045 195.498 193.771 194.677 Numero delle famiglie 92.928 93.504 93.341 92.054 92.740 Numero medio di componenti 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su file informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente Nota: il numero medio di componenti per famiglia si ottiene dividendo la popolazione residente in famiglia (data dalla popolazione residente in totale meno la popolazione residente in convivenza) per il numero delle famiglie residenti

    TAB. 6 – FAMIGLIE IN TOTALE RESIDENTI A BRESCIA AL 31/12/2014 PER NUMERO DI COMPONENTI E TIPOLOGIA FAMILIARE

    N. COMPO- NENTI

    FEMMINA SOLA

    M ASCHIO SOLO

    COPPIA SOLA

    COPPIA CON

    FIGLI

    M ADRE CON

    FIGLI

    PADRE CON

    FIGLI ALTRO TOTALE

    % DI COLONNA

    1 23.304 16.770 0 40.074 43,2 2 14.422 5.409 1.002 3.532 24.365 26,3 3 9.017 1.870 331 2.769 13.987 15,1 4 7.509 332 55 2.076 9.972 10,8 5 1.821 36 4 1.037 2.898 3,1

    6 e più 595 7 3 839 1.444 1,6 TOTALE 23.304 16.770 14.422 18.942 7.654 1.395 10.253 92.740 100,00% di riga 25,1 18,1 15,6 20,4 8,3 1,5 11,1 100,0 Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su file informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    TAB. 7 – FAMIGLIE RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA AL 31/12/2014 PER NUMERO DI FIGLI PRESENTI IN FAMIGLIA

    N.FIGLI COPPIA

    CON FIGLI

    GENITORE CON FIGLI

    ALTRE TOTALE COPPIA

    CON FIGLI

    GENITORE CON FIGLI

    ALTRE TOTALE

    1 9.017 6.411 2.906 18.334 47,6 70,8 59,8 55,8

    2 7.509 2.201 1.465 11.175 39,6 24,3 30,1 34,0

    3 e più 2.416 437 492 3.345 12,8 4,8 10,1 10,2

    TOTALE 18.942 9.049 4.863 32.854 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su file informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    20

  • TAB. 8 – % FIGLI SU POPOLAZIONE TOTALE PER FASCE DI ETÀ AL 31/12/2014

    FIGLI POPOLAZIONE

    TOTALE FASCE DI ETÀ

    N. VALORI % N. VALORI

    %

    % FIGLI SU POPOLAZIONE

    TOTALE

    Minorenni 28.645 55,3 31.652 16,1 90,5 18-24 anni 10.404 20,1 13.054 6,6 79,7 25-29 anni 4.441 8,6 9.957 5,1 44,6 30-34 anni 2.203 4,3 11.084 5,6 19,9 35-39 anni 1.473 2,8 12.689 6,5 11,6 Dai 40 in poi 4.604 8,9 118.242 60,1 3,9 Totale 51.770 100,0 196.678 100,0 26,3Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su file informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente Nota: con il termine “figli” vengono indicate le persone che nell’archivio informatizzato della popolazione residente hanno tale rapporto di parentela con l’intestatario della scheda di famiglia

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  • 1.1.3 CONDIZIONI E PROSPETTIVE SOCIO-ECONOMICHE DEL TERRITORIO DELL’ENTE

    Al fine di illustrare condizioni e prospettive socio-economiche del territorio bresciano, si ritiene particolarmente significativo riportare alcuni dati e informazioni tratti dal “Rapporto UrBes: il benessere equo sostenibile nelle città”. Il Rapporto nasce all’interno del progetto Urbes, progetto promosso da Istat e Cnel, finalizzato a creare una rete delle città metropolitane per sperimentare la misurazione e il confronto di indicatori di benessere urbano equo e sostenibile. Il progetto, avviato nel 2012, prende le mosse dalla natura multidimensionale del benessere, che richiede il coinvolgimento degli attori sociali ed economici e della comunità scientifica nella scelta delle dimensioni del benessere e delle correlate misure. La legittimazione del sistema degli indicatori, attraverso il processo di coinvolgimento degli attori sociali, costituisce un elemento essenziale per l’identificazione di possibili priorità per l’azione politica. Questo approccio si basa sulla considerazione che la misurazione del benessere di una società ha due componenti: la prima, prettamente politica, riguarda i contenuti del concetto di benessere; la seconda, di carattere tecnico–statistico, concerne la misura dei concetti ritenuti rilevanti. L’idea di fondo del progetto è che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Il rapporto BES è organizzato in 12 domini, per complessivi 129 indicatori: • Salute • Istruzione e formazione • Lavoro e conciliazione dei tempi di vita • Benessere economico • Relazioni sociali • Politica e istituzioni • Sicurezza • Benessere soggettivo • Paesaggio e patrimonio culturale • Ambiente • Ricerca e innovazione • Qualità dei servizi Anche il Comune di Brescia, attraverso il settore Statistica, audit, programmazione e controllo di gestine, partecipa dal 2012 al progetto per la valutazione del benessere a livello locale: il progetto prevede una sorta di articolazione territoriale del BES con la raccolta e pubblicazione di indicatori del benessere equo e sostenibile a livello urbano, Urban BES o UrBes. All’interno del secondo rapporto, che verrà pubblicato nel corso del 2015, le città coinvolte, tra cui anche Brescia, hanno fornito una rappresentazione multidimensionale dello stato di benessere della propria realtà locale e delle linee di evoluzione che si sono manifestate dal 2007 al 2013, integrando gli indicatori forniti da ISTAT con alcuni indicatori calcolati in sede locale e ritenuti rappresentativi di specificità della realtà bresciana. Rispetto al primo rapporto, pubblicato nel 2014, l’Istat ha rivisto e integrato molti indicatori, modificando in alcuni casi anche le modalità di calcolo per renderli sempre più informativi e garantirne la confrontabilità soprattutto nel tempo. Nel prosieguo del paragrafo sono sintetizzati alcuni dati pubblicati nel Rapporto nella sezione dedicata alla nostra città. Per maggiori dettagli è possibile consultare il rapporto sul sito dell’ISTAT (www.istat.it/it/archivio) o sul sito istituzionale del Comune di Brescia, nella sezione Servizi al cittadino > Conoscere il tuo Comune > Indagini statistiche > Progetto Urbes.

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  • Con il Rapporto UrBes 2015 – il benessere nelle città, il Comune di Brescia, in collaborazione con l’Istat, presenta i risultati sulle tendenze del Benessere Equo e Sostenibile, analizzati sulla base di oltre 60 indicatori. Questi misurano molteplici aspetti dei domini in cui si articola il concetto di benessere, che ha una connotazione multidimensionale: non si riferisce, infatti, soltanto a lavoro e benessere economico, particolarmente rilevanti in una fase di crisi come questa, ma al complesso della qualità della vita dei cittadini. La speranza di vita a Brescia, come in Italia, mostra una differenza di genere a favore delle femmine rispetto ai maschi: rispettivamente 85,2 anni le prime contro 80,0 i secondi nel 2012. L’indicatore è in crescita, con una dinamica maggiore per i maschi, che recuperano lentamente lo storico gap. La mortalità per causa è importante per valutare lo stato di salute di una popolazione. La mortalità per accidente è la principale causa di morte della fascia giovanile (15-34 anni). Grazie a vari fattori, tra cui le politiche di sicurezza stradale, si registra un netto calo dell’indicatore tra il 2006 e il 2011, che passa da 1,6 morti ogni 10.000 residenti a 1; si conferma una decisa differenza a sfavore dei maschi. La mortalità per tumore, che colpisce la fascia adulta, dal 2007 mostra tassi superiori al dato nazionale (9,6 morti ogni 10mila residenti nel 2011 a Brescia contro 9,1 italiano) oltre ad essere in costante aumento. La mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso, tipica delle popolazione anziana, dopo una forte crescita tra il 2006 e il 2008, si attesta su 28 morti ogni 10mila residenti. I tassi di scolarizzazione della provincia di Brescia sono storicamente più bassi rispetto ad altre realtà provinciali, ciò per la presenza di un tessuto produttivo dinamico che esercita una forte attrazione sull’offerta di lavoro. La città mostra tassi nettamente superiori rispetto alla provincia. I laureati di 30-34 anni a Brescia sono il 32,4% e in provincia il 18,2%, con una differenza di genere marcata (27,6%), in città, a favore delle femmine. Quanto ai diplomati (25-64 anni), a Brescia sono, nel 2011, il 66,4%, con un livello molto superiore a quello provinciale (51,6%), regionale (59,7%) e nazionale (57,6%). Anche tra le persone di 15-29 anni che non lavorano e non studiano, (Neet) si registrano differenze sia territoriali (15,3% in città e 16% in provincia) che di genere, a favore dei maschi (12,6%), sia in città, sia in provincia.

    Il livello di competenza alfabetica, per gli studenti della città è a 189,70 punti, inferiore sia a quello provinciale, 194,40, sia a quello regionale (216,90) e nazionale (200,0). A livello cittadino e provinciale il differenziale di genere, a favore delle femmine, è maggiore che a livello regionale e nazionale.

    23

  • Un segnale preoccupante riguarda il calo del tasso di partecipazione alla scuola d’infanzia che in provincia passa dal 94,3% dell’anno scolastico 2007/2008 all’89,5% dell’anno scolastico 2012/2013. Brescia, anche nella fase di crisi, mantiene livelli occupazionali più elevati della media nazionale. Il tasso di occupazione provinciale passa dal 67,8% (2004) al 68,4% (2013), con differenze di genere: quello maschile passa dall’80,7% (2004) al 78,4% (2013), mentre quello femminile nel 2013 sale al 58%, il più elevato dal 2004. In netta crescita in provincia il tasso di mancata partecipazione al lavoro che passa dal 6,2% (2004) al 13,0% (2013) sempre con differenze di genere. Il tasso maschile, pur restando inferiore a quello femminile, conferma nel 2013 un trend peggiore, passando dal 2,9% al 10,6%, mentre per le femmine dall’11,2% al 16,2%. Il rapporto tra tasso di occupazione delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli, si attesta al 75,9%, inferiore a quello regionale (83,2%) e nazionale (84,0%) ed evidenzia come la presenza di figli in età prescolare sia un ostacolo all’occupazione femminile.

    Il reddito disponibile pro capite delle famiglie in provincia di Brescia è di 16.253 euro nel 2012, con un valore inferiore a quello regionale (20.617 euro), e nazionale (17.307 euro). Il livello di reddito è determinato, oltre che dagli effetti della crisi, dalla presenza di una forte componente di famiglie straniere che si stima abbiano un reddito mediamente inferiore alle famiglie italiane. Il rischio povertà stimato dalla quota d’individui che vivono in famiglie senza occupati, è pari al 4,7%, per il Comune di Brescia, superiore sia al dato provinciale (3,5%), sia a quello regionale (3,3%), ma inferiore al dato nazionale (6,7%), mentre la percentuale di contribuenti con dichiarazioni inferiori a 10.000€ a Brescia è pari al 27,2%, più elevato rispetto al dato regionale (24,4%), ma inferiore a quello nazionale (32%). La qualità delle relazioni sociali in una comunità è misurata dal numero di volontari delle istituzioni non profit. A Brescia tale numero passa da 725,9 ogni 10.000 abitanti del 2001, a 1189,2 del 2011, con un trend di crescita superiore a quello provinciale, passato da 748,1 a 919,5. Cresce anche il numero d’istituzioni non profit che a Brescia, passa da 62,9 (2001) a 78,0 (2011) per 10.000 abitanti, con un trend superiore a quello provinciale (da 44,0 a 52,6) e regionale 50,7. La partecipazione al voto, che misura la fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni, registra anche a Brescia un deciso calo. Nelle elezioni comunali di Brescia scende dall’84,9% del 2008 al 65,6% del 2013. Il rinnovo del Consiglio comunale nel 2013 ha aumentato la presenza femminile al 50% dei consiglieri rispetto al 10% del 2004.

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  • La provincia di Brescia si caratterizza storicamente per la presenza maggiore dei reati economici rispetto a quelli alla persona. I tassi di omicidi a livello provinciale variano tra lo 0,5 per 100.000 abitanti del 2010 e l’1,1 del 2011. I furti, tra il 2009 e il 2012, a livello provinciale registrano un incremento: quelli nelle abitazioni del 56,4% quelli con destrezza del 65,2%, con un incremento più elevato che a livello regionale e nazionale. Le rapine denunciate crescono invece del 22,6%, sono però meno numerose (55,7 per 100.000 abitanti) rispetto al valore regionale, 79,2 e nazionale, 71,6. Brescia è da sempre considerata una realtà a vocazione industriale. La consapevolezza del valore del proprio patrimonio è cresciuta con l’avvio del processo di deindustrializzazione e ha portato a importanti iniziative di promozione (Monastero S. Giulia patrimonio Unesco). Il numero di musei e siti archeologici disponibili per la visita è di 4,7 ogni 100.000 abitanti nel 2011; un livello analogo a quello provinciale (5,2), superiore a quello regionale (4,0), ma inferiore a quello nazionale (7,7). I visitatori, a Brescia capoluogo, sono stati, nel 2011, 94,2 ogni 100 abitanti. Per quanto riguarda invece il sistema bibliotecario, Brescia dispone di 4,7 biblioteche pubbliche ogni 100.000 abitanti e gli utenti delle biblioteche pubbliche della città sono, nel 2012, 132 ogni 100 abitanti, contro gli 84,2 della provincia. Il tema ambientale è un elemento di criticità per le città a forte tradizione industriale: a Brescia è presente un Sito di Interesse Nazionale per le produzioni chimiche, cui si aggiungono le problematiche tipicamente urbane. Sulla sostenibilità ambientale, Brescia è all’avanguardia grazie alla metropolitana, attiva dal 2013, e alla presenza pluridecennale del teleriscaldamento. La rete idrica di Brescia ha una dispersione del 19,1% nel 2012 che, se confrontata con il livello regionale (26,5%) e nazionale (37,4%), costituisce un’ottima performance. Quanto alla qualità dell’aria, Brescia supera costantemente i limiti di legge per la presenza di polveri sottili PM10, anche se il trend è in calo: nel 2012 83 giorni di supero, mentre il picco massimo è del 2006 con 141 giorni. Anche il superamento dei limiti del rumore indica un calo rilevante. Entrambi questi indicatori sono collegati alla qualità del parco veicolare circolante (ACI 2013), che mostra un progressivo aumento dei veicoli con minori emissioni; più in provincia che nel capoluogo. Inoltre il parco auto cittadino diminuisce del 5,9%, mentre cresce del 25,3% in provincia.

    25

  • La superficie di verde urbano per abitante è, nel 2013, di circa 30 m2, al netto delle aree del Sito di Interesse Nazionale. Se si tiene poi conto delle zone ricomprese in aree naturali protette, il 30% del territorio del Comune è a destinazione verde. Ricerca e innovazione sono alla base del progresso sociale ed economico. La propensione alla brevettazione indica la capacità competitiva e tecnologica sul mercato internazionale. Il numero di brevetti di Brescia, pari a 125 per milione di abitanti, in crescita dal 2006, è ampiamente superiore alla media nazionale (73,7), ma inferiore al dato regionale (137,6). La specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza tecnologica, raggiunge il 4,4% a Brescia nel 2011, in leggera crescita dal 2007. Il dato del capoluogo è superiore a quello provinciale (2,3% nel 2011), ma Inferiore al dato lombardo, ad indicare una struttura delle imprese di Brescia meno specializzata. La diffusione di Internet tra le famiglie garantisce l’accessibilità a nuovi servizi ed informazioni. Quelle con connessione Internet nel Comune di Brescia sono il 47,1% al censimento 2011; si tratta di un dato superiore alle media nazionale (44,9%), ma inferiore a quello regionale (49,1%). La disponibilità di servizi di qualità migliora il tessuto sociale ed economico. La percentuale di bambini che nel 2012 hanno usufruito dei servizi per l’infanzia a livello provinciale è l’11%; inferiore a quello regionale (17,5%) e nazionale (13,5%). I rifiuti conferiti in discarica in provincia di Brescia sono scesi dal 47,4% del 2004 al 5,3% del 2011, dato in linea con il resto della regione (5,8%) e distante dal dato nazionale (36,9%) per la presenza a Brescia del più importante impianto di termovalorizzazione dei rifiuti della Lombardia. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la provincia di Brescia si attesta al 46%, superiore al dato nazionale, ma inferiore al dato regionale (53,3%). Il trasporto pubblico locale è in grado di ridurre l’inquinamento atmosferico, decongestiona il traffico e contiene i costi sociali degli spostamenti. Il numero di posti offerti agli utenti del TPL nell’arco dell’anno, per la città di Brescia, è costante dal 2008 al 2012, (4623,9 posti/km per abitante), in linea con la media dei capoluoghi di provincia. Brescia ha attivato 5 dei 7 servizi smart a supporto della mobilità sostenibile rilevati, contro una media nazionale di 2 per i comuni omologhi, a confermare il dinamismo nella sperimentazione delle nuove tecnologie e servizi. Anche la densità di piste ciclabili (132,8 km ogni 100 km2) molto superiore alla media nazionale (18,9 km ogni 100 km2). Meno rilevante, invece, il dato sulle aree pedonali, 16 m2 per 100 abitanti, inferiore alla media dei capoluoghi di provincia (33,4 m2).

    26

  • Infine, a chiusura del presente paragrafo, si ritiene opportuno riportare alcuni dati relativi all’inflazione a Brescia. Il grafico e la tabella che seguono illustrano le variazioni percentuali degli indici dei prezzi al consumo dell’intera collettività nazionale (NIC). Come si evince dalla tabella sotto riportata, a settembre l’inflazione a Brescia fa registrare un tasso tendenziale nullo.

    TASSO TENDENZIALE DI INFLAZIONE CON TABACCHI , INTERA COLLETTIVITÀ DI BRESCIA DICEMBRE 1997–SETTEMBRE 2015

    -1,0

    -0,5

    0,0

    0,5

    1,0

    1,5

    2,0

    2,5

    3,0

    3,5

    4,0

    D-9

    7

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    8

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    8

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    2

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    3

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    3

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    4

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    4

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    5

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    5

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    6

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    6

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    7

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    7

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    8

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    8

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    9

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    9

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    0

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    0

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    1

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    2

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    3

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    3

    g-1

    4

    d-1

    4

    g-1

    5

    Fonte dati: Unità di Staff Statistica.

    INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO PER L ’ INTERA COLLETTIVITÀ NAZIONALE – BRESCIA

    CAPITOLI DI SPESA VARIAZIONE

    SETTEMBRE 2015/ SETTEMBRE 2014

    VARIAZIONE MEDIA ULTIMI 12 MESI

    Prodotti alimentari, bevande analcoliche 1,6 0,5 Bevande alcooliche, tabacchi 2,0 1,6 Abbigliamento e calzature 0,7 1,3 Abitazione, acqua, energia, combustibili -2,2 -1,0 Mobili, articoli e servizi per la casa 0,8 1,4 Servizi sanitari, spese per la salute 1,7 0,1 Trasporti -3,0 -1,8 Comunicazioni 0,1 -2,6 Ricreazione, spettacolo, cultura 0,6 0,3 Istruzione 1,1 1,2 Servizi ricettivi e ristorazione 0,7 1,4 Altri beni e servizi 0,9 0,6 INDICE GENERALE - 0,1 INDICE GENERALE SENZA TABACCHI - 0,1

    Fonte dati: Fonte dati: Unità di Staff Statistica.

    27

  • TASSO TENDENZIALE DI INFLAZIONE E TASSO MEDIO DI INFLAZIONE – BRESCIA – SETTEMBRE 2014 - 2015

    -0,6

    -0,5

    -0,4

    -0,3

    -0,2

    -0,1

    0,0

    0,1

    0,2

    0,3

    0,4

    0,5

    0,6

    SET OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET

    tasso tendenziale

    tasso medio

    Fonte: Unità di Staff Statistica – Comune di Brescia

    28

  • DUP

    DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018

    SEZIONE STRATEGICA (SeS)

    1.2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE

    29

  • 30

    fzammarchiCasella di testo

  • 1.2.1 EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA ED ECONOMICO-PATRIMONIALE DELL’ENTE

    Al fine di tratteggiare l’evoluzione della situazione finanziaria dell’Ente nel corso dell’ultimo quinquennio, nelle tabelle che seguono sono riportate le entrate e le spese contabilizzate nel periodo 2010/2014 (ultimo esercizio chiuso), in relazione alle fonti di entrata e ai principali aggregati di spesa (titoli). Per una corretta lettura dei dati, si ricorda che durante il triennio 2012/2014 il Comune di Brescia è stato parte degli enti sperimentatori della nuova disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi, introdotta dall’articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi”. Tra le innovazioni più significative, rilevanti ai fini della comprensione dei dati esposti in questa parte, si rileva la costituzione e l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato (d’ora in avanti FPV). Il FPV è un saldo finanziario, costituito da risorse già accertate in esercizi precedenti destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’Ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata. Il fondo garantisce la copertura di spese imputate agli esercizi successivi a quello nel quale sono assunte e nasce dall’esigenza di applicare il nuovo principio di competenza finanziaria potenziato1, rendendo evidente la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’effettivo impiego di tali risorse. Si precisa, infine, che la classificazione di bilancio/rendiconto esposta nelle pagine che seguono è riferita ai modelli previgenti la sperimentazione (schema ex DPR 194/1996), in quanto per gli anni antecedenti il 2012 la classificazione dei dati finanziari propria del bilancio/rendiconto sperimentale non è ovviamente disponibile.

    ENTRATE (IN EURO)

    RENDICONTO 2010

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    UTILIZZO FPV DI PARTE CORRENTE

    - - - 3.765.064,44 3.932.978,81

    UTILIZZO FPV DI CONTO CAPITALE

    - - 71.813.614,43 54.597.649,57 22.312.181,05

    AVANZO DI AMMINISTRAZIONE

    UTILIZZATO 30.667.994,00 5.932.408,46 19.464.680,93 5.647.820,00 31.645.039,43

    ENTRATE CORRENTI (Titolo 1 - Tributarie, Titolo 2 - trasferimenti correnti, titolo 3 - extratributarie)

    265.083.399,68 262.502.512,93 291.941.489,29 300.390.068,15 283.027.403,10

    TITOLO 4 Entrate da alienazioni e trasferimenti di capitale

    72.394.661,27 110.902.220,59 49.799.797,66 11.785.649,30 38.057.702,12

    TITOLO 5 Entrate derivanti da accensioni di prestiti

    - - 195.000,00 - 195.475.895,35

    TOTALE 368.146.054,95 379.337.141,98 433.214.582,31 376.186.251,46 574.451.199,86

    1 Il principio di competenza finanziaria potenziato dispone che le obbligazioni attive e passive giuridicamente

    perfezionate siano registrate nelle scritture contabili nel momento in cui l’obbligazione sorge, ma con l’imputazione all’esercizio nel quale vengono a scadenza.

    31

  • SPESE (IN EURO)

    RENDICONTO 2010

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    DISAVANZO DI PARTE CORRENTE

    DERIVANTE DALLA

    COSTITUZIONE DEL

    FPV DI PARTE CORRENTE

    - - 20.769.060,88 - -

    TITOLO 1 Spese correnti impegnate

    246.021.933,50 249.958.473,98 244.297.015,60 262.326.421,32 275.447.958,33

    Spese correnti confluite nel FPV

    3.774.503,05 4.398.850,26 8.009.591,68

    TITOLO 2 Spese in conto capitale impegnate

    105.538.303,35 79.922.792,87 90.617.072,66 46.849.060,57 25.934.599,33

    Spese in conto capitale confluite nel FPV

    56.037.622,34 23.981.068,87 22.636.558,21

    TITOLO 3 Rimborso di prestiti

    1.659.184,51 5.875.735,69 7.780.290,30 6.073.395,17 214.547.318,92

    TOTALE 353.219.421,36 335.757.002,54 423.275.564,83 343.628.796,19 546.576.026,47

    SERVIZI C/TERZI

    (PARTITE DI GIRO)

    (IN EURO)

    RENDICONTO 2010

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    TITOLO 6 Entrate da servizi per conto di terzi

    59.184.686,64 43.192.950,96 24.116.065,75 24.116.065,75 18.686.349,67

    TITOLO 4 Spese per servizi per conto di terzi

    59.184.686,64 43.192.950,96 24.116.065,75 24.116.065,75 18.686.349,67

    L’art. 162, comma 6, del TUEL impone che il totale delle entrate correnti (i primi 3 titoli delle entrate, ovvero: tributarie, da trasferimenti correnti ed entrate extratributarie) sia almeno sufficiente a garantire la copertura delle spese correnti (titolo 1) e delle spese di rimborso della quota capitale dei mutui e dei prestiti contratti dall’Ente. Tale equilibrio è definito “equilibrio di parte corrente”. All’equilibrio di parte corrente possono concorrere anche entrate diverse dalle entrate correnti (ossia entrate straordinarie) nei soli casi espressamente previsti da specifiche norme di legge o dai principi contabili (ad esempio, sino al 2015 una quota dei proventi dei permessi di costruire può essere destinata al finanziamento della spesa corrente, mentre fino al 2012 le plusvalenze da alienazioni di beni potevano essere utilizzate per il rimborso delle quote capitale di mutui e prestiti). L’eventuale saldo positivo di parte corrente è destinato al finanziamento delle spese di investimento. Si ricorda che per il 2012, in applicazione delle disposizioni in tema di sperimentazione dei nuovi sistemi e principi contabili già richiamate, nell’equilibrio di parte corrente è necessario considerare

    32

  • anche il disavanzo generato dalla costituzione del fondo pluriennale vincolato di parte corrente (FPV).

    VOCI RENDICONTO

    2010 RENDICONTO

    2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014 Totale titoli (I+II+III) delle entrate

    265.083.399,68 262.502.512,93 291.941.489,29 300.390.068,15 283.027.403,10

    - Spese titolo I impegnate

    246.021.933,50 249.958.473,98 244.297.015,60 262.326.421,32 275.447.958,33

    - Spese titolo I confluite nel FPV

    3.774.503,05 4.398.850,26 8.009.591,68

    - Disavanzo di parte corrente generato dalla costituzione del FPV(a)

    - - 20.769.060,88 - -

    - Rimborso prestiti parte del titolo III

    1.659.184,51 5.875.735,69 7.780.290,30 6.073.395,17 3.530.190,59

    Saldo di parte corrente al netto delle entrate straordinarie

    17.402.281,67 6.668.303,26 15.320.619,46 27.591.401,40 -3.960.337,50

    Entrate straordinarie applicate a parte corrente

    - 5.557.978,00 5.481.861,25 3.600.000,00 23.191.470,89

    Saldo di parte corrente al lordo delle entrate straordinarie

    17.402.281,67 12.226.281,26 20.802.480,71 31.191.401,40 19.231.133,39

    Nota (a): per l’esercizio 2012, in applicazione delle disposizioni in tema di sperimentazione dei nuovi sistemi e principi contabili già richiamate, nell’equilibrio di parte corrente è stato necessario considerare anche il disavanzo generato dalla costituzione del fondo pluriennale vincolato di parte corrente (FPV) a seguito del riaccertamento straordinario dei residui.

    Nella tabella che segue è riportato il saldo registrato nel quinquennio tra le entrate di conto capitale (titolo IV - principalmente costituito da alienazioni, conferimenti di capitale pubblici e privati, permessi di costruire, titolo V – accensione di mutui e prestiti), l’eventuale applicazione dell’avanzo di amministrazione (ovvero del risultato di amministrazione derivante da esercizi precedenti), da un lato, e le spese per investimenti (titolo II della spesa), dall’altro. Anche in questo ambito, è necessario considerare, dal 2012, l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato a finanziamento delle spese in conto capitale già finanziate negli esercizi precedenti che, in applicazione del nuovo principio di competenza finanziaria potenziato, sono state reimpegnate sulla competenza degli anni successivi.

    VOCI RENDICONTO

    2010 RENDICONTO

    2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014

    Entrate titolo IV 72.394.661,27 110.902.220,59 49.799.797,66 11.785.649,30 38.057.702,12 Entrate titolo V (parte) - - 195.000,00 - 7.307.332,27 Totale titoli (IV+V) 72.394.661,27 110.902.220,59 49.994.797,66 11.785.649,30 45.365.034,39 - Entrate straordinarie applicate a parte corrente

    - 5.557.978,00 5.481.861,25 3.600.000,00 23.191.470,89

    - Spese titolo II impegnate

    105.538.303,35 79.922.792,87 90.617.072,66 46.849.060,57 25.934.599,33

    - Spese titolo II confluite nel FPV

    - - 56.037.622,34 23.981.068,87 22.636.558,21

    Differenza di parte capitale

    - 33.143.642,08 25.421.449,72 - 102.141.758,59 -62.644.480,14 -26.397.594,04

    33

  • VOCI RENDICONTO

    2010 RENDICONTO

    2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014

    Entrate correnti destinate ad investimenti

    3.871.506,96 135.000,00 12.083.941,67 13.000.000,00 5.164.187,01

    Utilizzo avanzo di amministrazione per la spesa in conto capitale

    30.667.994,00 5.932.408,46 19.464.680,93 5.647.820,00 10.372.485,00

    Utilizzo FPV di conto capitale

    - - 71.813.614,43 54.597.649,57 22.312.181,05

    SALDO DI PARTE CAPITALE

    1.395.858,88 31.488.858,18 1.220.478,44 10.600.989,43 11.451.259,02

    Al termine di ciascun esercizio, con l’approvazione del rendiconto, è quantificato, quale sintesi dell’intera gestione finanziaria dell’anno, il risultato contabile di amministrazione, definito “avanzo” se positivo. Tale risultato è calcolato quale differenza tra il fondo di cassa a fine anno, aumentato dei residui attivi (ossia delle entrate accertate ma non riscosse al 31 dicembre), da un lato, e i residui passivi (ossia le spese impegnate ma non pagate al 31 dicembre), dall’altro. Dal 2012, è necessario conteggiare nel calcolo dell’avanzo di amministrazione anche le spese confluite nel fondo pluriennale vincolato, corrispondenti alle spese finanziate nell’esercizio di riferimento ma esigibili negli anni successivi.

    VOCI 2010 2011 2012 2013 2014

    Fondo cassa al 31 dicembre

    70.167.458,12 68.742.701,80 76.620.885,58 32.360.102,86 34.402.742,97

    Totale residui attivi finali

    261.093.746,06 167.842.750,06 107.758.619,33 152.113.741,40 128.815.416,79

    Totale residui passivi finali

    295.632.425,62 208.455.430,71 76.261.865,11 79.368.812,55 67.710.588,89

    Subtotale 35.628.778,56 28.130.021,15 108.117.639,80 105.105.031,71 95.507.570,87 - FPV - - - 59.812.125,39 -28.379.919,13 -30.646.149,89

    AVANZO DI AMMINISTRAZIONE

    35.628.778,56 28.130.021,15 48.305.514,41 76.725.112,58 64.861.420,98

    Ulteriori elementi di valutazione delle risultanze contabili registrate possono essere ricavati dall’andamento dei residui, ovvero delle entrate accertate nell’anno ma non riscosse entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento e delle spese impegnate ma non pagate.

    34

  • Nelle tabelle che seguono è riportata la situazione dei residui attivi e passivi al 31/12/2014:

    RESIDUI ATTIVI

    ANNO 2014 INIZIALI RISCOSSI MINORI RIACCER-

    TATI DA

    RIPORTARE

    RESIDUI PROVENIENTI

    DALLA GESTIONE DI

    COMPETENZA

    TOTALE RESIDUI DI

    FINE GESTIONE

    Titolo I - Tributaria, contributiva perequativa

    45.998.085,55 40.623.261,70 1.599.849,33 44.398.236,22 3.774.974,52 30.296.029,31 34.071.003,83

    Titolo II - Trasferimenti correnti

    8.033.602,56 5.826.503,28 112.717,00 7.920.885,56 2.094.382,28 4.342.094,75 6.436.477,03

    Titolo III - Extratributarie

    72.299.774,75 30.437.791,72 135.685,52 72.164.089,23 41.726.297,51 29.110.552,71 70.836.850,22

    Titolo IV - In conto capitale

    22.401.449,21 2.050.370,87 10.664.741,60 11.736.707,61 9.686.336,74 804.517,32 10.490.854,06

    Titolo V - Da riduzione attività finanziarie

    - - - - - - -

    Titolo VI - Accensione prestiti

    371.300,37 - - - 371.300,37 5.549.771,00 5.921.071,37

    Titolo IX - Per conto terzi e partite di giro

    3.009.528,96 1.335.984,04 1.305.706,81 1.703.822,15 367.838,11 691.322,17 1.059.160,28

    TOTALE TITOLI 152.113.741,40 80.273.911,61 13.818.700,26 138.295.041,14 58.021.129,53 70.794.287,26 128.815.416,79

    RESIDUI PASSIVI

    ANNO 2014 INIZIALI PAGAMENTI MINORI RIACCER-TATI

    DA RIPORTARE

    RESIDUI PROVENIENTI

    DALLA GESTIONE DI

    COMPETENZA

    TOTALE RESIDUI DI

    FINE GESTIONE

    Titolo I - Spese correnti

    55.639.107,05 51.186.646,58 2.060.417,85 53.578.689,20 2.392.042,62 53.344.071,64 55.736.114,26

    Titolo II - Spese in conto capitale

    7.972.483,60 5.801.564,61 221.824,86 7.750.658,74 1.949.094,13 5.332.110,56 7.281.204,69

    Titolo III - Spese per incremento attività finanziaria

    10.000.000,00 10.000.000,00 - 10.000.000,00 - - -

    Titolo IV – Rimborso prestiti

    - - - - - 958,33 958,33

    Titolo VII - Spese per conto terzi

    5.757.221,90 3.378.043,24 1.307.872,72 4.449.349,18 1.071.305,94 3.621.005,67 4.692.311,61

    TOTALE TITOLI 79.368.812,55 70.366.254,43 3.590.115,43 75.778.697,12 5.412.442,69 62.298.146,20 67.710.588,89

    35

  • I residui al 31/12/2014 sono ulteriormente scomponibili in funzione dell’anzianità, ovvero dell’anno di provenienza:

    RESIDUI ATTIVI AL 31/12/2014

    2010 E PRECEDENTI

    2011 2012 2013 2014

    TITOLO I Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

    - - - 3.774.974,52 30.296.029,31

    TITOLO II Trasferimenti correnti

    - - - 2.094.382,28 4.342.094,75

    TITOLO III Entrate extratributarie

    4.525.185,80 7.933.020,25 18.232.700,54 11.035.390,92 29.110.552,71

    TITOLO IV Entrate in conto capitale 9.096.261,02 21.054,52 65.250,00 503.771,20 804.517,32

    TITOLO VI Accensione prestiti 175.550,37 - 195.750,00 0,00 5.549.771,00

    TITOLO IX Entrate per conto terzi e partite di giro

    69.431,89 2.705,75 - 295.700,47 691.322,17

    TOTALE 13.866.429,08 7.956.780,52 18.493.700,54 17.704.219,39 70.794.287,26

    RESIDUI PASSIVI AL 31/12/2013

    2010 E PRECEDENTI

    2011 2012 2013 2014

    TITOLO I Spese correnti

    395.498,76 179.053,86 361.087,82 1.456.402,18 53.344.071,64

    TITOLO II Spese in conto capitale

    738.842,41 - 275.426,63 934.825,09 5.332.110,56

    TITOLO III Spese per incremento di attività finanziaria

    - - - 0,00 0

    TITOLO IV Rimborso prestiti

    - - - 0,00 958,33

    TITOLO VII Spese per conto terzi e partite di giro

    - 208.170,24 294.316,49 568.819,21 3.621.005,67

    TOTALE 1.134.341,17 387.224,10 930.830,94 2.960.046,48 62.298.146,20

    Ulteriori elementi sulla situazione finanziaria dell’Ente emergono confrontando i dati finanziari del rendiconto 2014 (ultimo rendiconto approvato) con quelli del bilancio di previsione assestato 2015. Essendo riferiti al biennio 2014/2015, i dati sono esposti secondo la struttura del bilancio armonizzato. Si segnala che le variazioni intervenute rispetto all’accensione e all’estinzione dei prestiti sono correlate all’operazione di ristrutturazione del debito finalizzata all’abbattimento del mutuo contratto per il metrobus.

    36

  • ENTRATE RENDICONTO 2014 PREVISIONI

    ASSESTATE AL 20/10/2015

    UTILIZZO FPV PER SPESE CORRENTI 3.932.978,81 8.009.591,68

    UTILIZZO FPV DI CONTO CAPITALE 22.312.181,05 22.636.558,21

    AVANZO DI AMMINISTRAZIONE APPLICATO 31.645.039,43 8.028.324,00

    TITOLO 1 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

    146.625.081,74 143.626.476,00

    TITOLO 2 Trasferimenti correnti

    43.955.033,78 32.332.609,00

    TITOLO 3 Entrate extratributarie

    92.447.287,58 105.166.188,00

    SUBTOTALE ENTRATE CORRENTI 283.027.403,10 281.125.273,00

    TITOLO 4 Entrate in conto capitale

    16.096.669,89 49.060.618,98

    TITOLO 5 Entrate da riduzione di attività finanziarie

    21.961.032,23 67.076.509,00

    TITOLO 6 Accensione prestiti

    195.475.895,35 113.789.232,00

    TOTALE ENTRATE 516.561.000,57 511.051.632,98

    SPESE RENDICONTO

    2014

    PREVISIONI ASSESTATE AL

    20/10/2015

    TITOLO 1 Spese correnti, compreso FPV

    275.447.958,33 289.970.942,32

    TITOLO 2 Spese in conto capitale, compreso FPV

    25.934.599,33 93.618.948,40

    TITOLO 3 Spese per incremento attività finanziarie

    0,00 0.00

    TITOLO 4 Rimborso di prestiti

    214.547.318,92 169.860.188,00

    TOTALE 515.929.876,58 553.450.078,72

    SERVIZI C/TERZI E PARTITE DI GIRO RENDICONTO 2014 PREVISIONI

    ASSESTATE AL 20/10/2015

    TITOLO 9 - Entrate da servizi per conto terzi e partite di giro 18.686.349,67 35.016.016,00

    TITOLO 7 - Spese per servizi per conto terzi e partite di giro 18.686.349,67 35.016.016,00

    Nelle pagine che seguono sono riportati i prospetti riepilogativi degli equilibri di bilancio di competenza rilevati a rendiconto 2014 e previsti nel bilancio assestato al 20 ottobre 2015. In entrambi i casi, i prospetti evidenziano il rispetto degli equilibri.

    37

  • COMUNE DI BRESCIA

    Rendiconto di gestione - Esercizio : 2014

    VERIFICA EQUILIBRI

    EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIOCOMPETENZA

    (ACCERTAMENTIE IMPEGNIIMPUTATI

    ALL'ESERCIZIO)

    F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e prestiti obbligazionari

    G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-DD-E-F)

    211.017.128,33

    (-) 214.547.318,92

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    -211.044.487,02

    ALTRE POSTE DIFFERENZIALI, PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE E DAI PRINCIPI CONTABILI, CHE HANNO EFFETTO SULL'EQUILIBRIO EX ARTICOLO 162, COMMA 6, DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

    H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti (+) 21.272.554,43

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE

    O=G+H+I-L+M

    901.082,00

    (+) 24.766.481,71

    (-) 5.164.187,01

    17.999.925,19

    0,00(-)E) Spese Titolo 2.04 - Trasferimenti in conto capitale

    8.009.591,68(-)DD) Fondo pluriennale vincolato di parte corrente ( di spesa )

    275.447.958,33(-)D) Spese titolo 1.00 - Spese correnti

    0,00(+)

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

    (+)B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 0,00

    283.027.403,10

    (+)A) Fondo pluriennale vincolato per spese correnti iscritto in entrata 3.932.978,81

    0,00(-)AA) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente

    Fondo di cassa all'inizio dell'esercizio 32.360.102,86

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 21.946.483,25

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge odei principi contabili

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (+) 188.169.563,08

    64

    38

  • COMUNE DI BRESCIA

    Rendiconto di gestione - Esercizio : 2014

    VERIFICA EQUILIBRI

    P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento (+)

    U) Spese titolo 2.00 - Spese in conto capitale

    UU) Fondo pluriennale vincolato in c/capitale ( di spesa )

    V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie (-)

    E) Spese Titolo 2.04 - Trasferimenti in conto capitale (+)

    EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE

    Z=P+Q+R-C-I-S1-S2-T+L-M-U-UU-V+E 9.875.248,20

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine (+)

    10.372.485,00

    0,00

    0,00

    25.934.599,33(-)

    22.636.558,21(-)

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (-) 0,00

    R) Entrate Titoli 4.00 - 5.00 - 6.00 (+) 233.533.597,47

    Q) Fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale iscritto in entrata (+) 22.312.181,05

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (-) 24.766.481,71

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni crediti di breve termine

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine

    T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (+)

    (-)

    (-)

    (-) 0,00

    0,00

    0,00

    5.164.187,01

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (-) 188.169.563,08

    EQUILIBRIO FINALE

    (-)

    (-)

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni di crediti di breve durata (+) 0,00

    0,00

    0,00

    0,00

    0,00

    0,00(+)T) Entrate Titolo 5.04 relative ad Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria

    W=O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y 27.875.173,39

    (-)

    X1) Spese Titolo 3.02 per Concessioni di crediti di breve termine

    X2) Spese Titolo 3.03 per Concessioni di crediti di medio-lungo termine

    Y) Spese Titolo 3.04 per Altre spese per incremento di attività finanziarie

    65

    39

  • Fondo di cassa all'inizio dell'esercizio 34.402.742,97

    A) Fondo pluriennale vincolato di entrata per spese correnti (+) 8.009.591,68 AA) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente (-) - B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00 (+) 281.125.273,00 di cui per estinzione anticipata di prestiti - C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

    (+) -

    D) Spese Titolo 1.00 - Spese correnti (-) 289.970.942,32 di cui: - fondo pluriennale vincolato 6.498.874,00 - fondo crediti di dubbia esigibilità 6.587.488,00 E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale (-) - F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e prestiti obbligazionari (-)

    169.860.188,00

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 165.321.998,00

    G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-E-F) 170.696.265,64-

    H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti (+) 3.326.033,64 di cui per estinzione anticipata di prestiti - I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (+) 62.499.116,00

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 58.053.516,00 L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (-) 1.397.366,00 M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti

    (+) 107.268.482,00

    EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE 1.000.000,00 O=G+H+I-L+M

    P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento (+) 8.346.387,21 Q) Fondo pluriennale vincolato di entrata per spese in conto capitale (+) 22.636.558,21 R) Entrate Titoli 4.00-5.00-6.00 (+) 229.926.359,98 C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

    (-) -

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (-) 62.499.116,00

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossione crediti di breve termine (-) - S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine (-) - T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria (-)

    -

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (+) 1.397.366,00

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti

    (-) 107.268.482,00

    EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO

    PREVISIONI ASSESTATE AL 20/10/2015

    COMPETENZA

    ALTRE POSTE DIFFERENZIALI, PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE, CHE HANNO EFFETTO SULL’EQUILIBRIO EX ARTICOLO 162, COMMA 6, DEL TESTO

    EQUILIBRI DI BILANCIO 2015

    40

  • EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO

    PREVISIONI ASSESTATE AL 20/10/2015

    COMPETENZA

    EQUILIBRI DI BILANCIO 2015

    U) Spese Titolo 2.00 - Spese in conto capitale (-) 93.539.073,40 di cui fondo pluriennale vincolato di spesa 35.360.903,02 V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie (-) - E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale (+) -

    1.000.000,00- Z = P+Q+R-C-I-S1-S2-T+L-U-V+E

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossione crediti di breve termine (+) - S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine (+) - T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria

    (+) -

    X1) Spese Titolo 3.02 per Concessione crediti di breve termine (-) - X2) Spese Titolo 3.03 per Concessione crediti di medio-lungo termine (-) - Y) Spese Titolo 3.04 per Altre spese per acquisizioni di attività finanziarie (-) -

    W = O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y 0,00-

    EQUILIBRIO FINALE

    EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE

    41

  • Per quanto riguarda la situazione economico-patrimoniale, si riporta di seguito la sintesi delle risultanze dell’ultimo conto economico approvato (2014) e i valori patrimoniali al termine dell’ultimo esercizio chiuso (2014), contenuti nello stato patrimoniale, entrambi redatti secondo i nuovi schemi:

    VOCI CONTO ECONOMICO IMPORTO 2014

    A) Componenti positivi della gestione 244.290.012,75 B) Componenti negativi della gestione 284.944.872,57

    Differenza fra componenti positivi e negativi della gestione -40.654.859,82

    C) Proventi e oneri finanziari -5.706.940,02 D) Rettifiche di valore attività finanziarie 18.072.617,28 E) Proventi e oneri straordinari: -2.809.037,94

    RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+C+D+E) 31.098.220,50

    Imposte 3.572.546,81

    RISULTATO DELL’ESERCIZIO -34.670.767,31

    STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2014

    ATTIVO IMPORTO PATRIMONIO NETTO E PASSIVO IMPORTO

    A) Crediti verso lo Stato e altre Amministrazioni pubbliche per la partecipazione al fondo di dotazione

    0,00 A) Patrimonio netto 1.741.714.234,43

    B) Immobilizzazioni 1.878.568.130,96 B) Fondo per rischi e oneri 49.951.615,17 C) Attivo circolante 163.640.843,74 C) Trattamento di fine

    rapporto 0,00

    D) Ratei e risconti 491.308,93 D) Debiti 245.248.490,53 E) Ratei risconti e contributi

    agli investimenti 5.785.943,50

    TOTALE DELL ’ATTIVO 2.042.700.283,63 TOTALE DEL PASSIVO 2.042.700.283,63

    42

  • 1.2.2 ANALISI DEGLI IMPEGNI GIÀ ASSUNTI E INVESTIMENTI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

    Il principio contabile applicato sulla programmazione richiede l’analisi degli impegni assunti nell’esercizio 2015 e precedenti sulla comp