Dea Notizie 90

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Periodico di Informazione Cultura e Politica collegato a www.deanotizie.it - distribuzione gratuita Anno IV N.90 12 Dicembre 2010 Il rifiuto di Camigliano Il Direttore A seguito della vergo- gnosa rimozione di Vin- cenzo Cenname dalla carica di Sindaco di Camigliano, per non aver trasmesso i dati della raccolta differen- ziata, autogestita dal Comune, alla società provinciale erede del Consorzio Napoli - Caserta, è stata organizzata per merco- ledì 22 settembre presso il piazzale Car- lo III di Caserta la Manifestazione di pro- testa all'aumento Tarsu dopo l'attuazione della legge 26/2010. Non è mancato il sostegno delle persone oneste che con- tinueranno a lottare per la legalità nel ter- ritorio campano. Sull'incredibile rimozio- ne del sindaco Vincenzo Cenname si so- no interessati anche gli organi nazionali dell'informazione. Tra i tanti, Antonio Cianciullo, giornalista ambientale di Repubblica nel suo blog ri- percorre la cronistoria. "Il sindaco di Ca- migliano, un comune di 1800 abitanti della provincia di Caserta a nord del Vol- turno, da alcuni mesi ha avviato la sua contestazione alla legge 26 del 2010 che affida alle società provinciali della Cam- pania la gestione del ciclo dei rifiuti. Tem- po addietro il Primo Cittadino Vincenzo Cenname, in una lettera indirizzata al Prefetto di Caserta, spiegava che il Co- mune di Camigliano ha da sempre gesti- to in forma diretta il servizio della raccol- ta differenziata avvalendosi di personale e mezzi propri. La validità di questa scel- ta ha dato i suoi frutti: nel piccolo Comu- ne si è raggiunta un'alta percentuale di raccolta differenziata, senza dover au- mentare la Tarsu e liquidando tutte le spettanze con debiti uguale a zero”. A Camigliano la raccolta differenziata è al 65 per cento, ben sopra gli obiettivi di legge. Si fa il compost e si recuperano gli olii usati. La tariffa rifiuti è bassa. Si usano i Led per una parte dell'illuminazione pubblica. E' stata bloccata una cava abusiva e ar- ginata la cementificazione. Insomma gli abitanti di questo paese possono essere soddisfatti, ma il Sindaco virtuoso, Vin- cenzo Cenname, (secondo i nostri go- vernanti), va punito. Edizione interamente dedicata al caso CENNAME Ad expoedilizia i cittadini di Camigliano vincono il premio Urban green dell'associazione studi ambientali Si è svolta il 13 novembre, nel corso delle manifestazioni dedicate all'edili- zia, all'architettura e all'impiantistica tecnica Expoedilizia e SITE presso Fiera Roma, la cerimonia di consegna del Premio Urban Green, promosso dall'Associazione Studi Ambientali nel- l'ambito del convegno "Le politiche ambientali di aziende e pubblica am- ministrazione", che premia annual- mente gli enti distintisi nell'attuazione di progetti di politica ambientale. E' Camigliano, comune di circa 1.800 abitanti in provincia di Caserta, il vinci- tore dell'edizione di quest'anno, per il quale ha ritirato il premio l'ormai ex Sindaco Vincenzo Cenname, già noto alle cronache per essere stato rimosso nonostante la sua amministrazione si sia dimostrata tra le più virtuose del Paese, e sia riuscita a conseguire un traguardo importante sul fronte della raccolta differenziata: infatti, oltre il 65% sul totale dei rifiuti del comune viene riciclato. "Nonostante le vicissi- tudini politiche che hanno portato alla mia rimozione e allo scioglimento del consiglio comunale, sono qui ad Ex- poedilizia per ritirare il Premio Urban Green dell'Associazione Studi Am- bientali, così da far conoscere anche a Roma il buon esempio di Camigliano - ha dichiarato l'ex sindaco del paese del casertano, l'Ing. Vincenzo Cenna- me - Attraverso provvedimenti sempli- ci e grazie all'ottima risposta dei citta- dini, siamo riusciti a raggiungere buo- ni risultati sul fronte della sostenibilità ambientale in un territorio notoriamen- te difficile. Il caso di Camigliano, come quelli meno noti di diversi comuni campani, è peraltro dimostrazione che, se dotati degli strumenti e delle giuste informazioni, anche gli abitanti del Sud Italia possono e vogliono fare la raccolta differenziata, adottando comportamenti di tutela verso l'am- biente". Il Comitato di Valutazione del Premio Urban Green ha voluto asse- gnare l'ambito riconoscimento per l'an- no 2010 ai 'Camiglianesi' "per essere riusciti ad adottare su indicazione del- l'amministrazione comunale compor- tamenti virtuosi in campo ambientale, così da raggiungere obiettivi conside- revoli nonostante la carenza di infra- strutture e impiantistica del contesto regionale". Sono infatti numerosi i pro- getti "verdi" che hanno consentito a Camigliano di aggiudicarsi il riconosci- mento: dalle iniziative a sostegno della raccolta differenziata alla sostituzione delle lampade votive con led a basso consumo; dalla realizzazione di im- pianti fotovoltaici da 14Kw sui plessi scolastici alla chiusura della cava cal- carea che negli anni aveva portato alla distruzione delle colline attorno alla cit- tà, fino al blocco del procedimento di privatizzazione della gestione idrica. "Regolamenti e normative sono impor- tanti, ma per portare a termine proget- ti eco-compatibili occorre partire dai comportamenti dei singoli. - commenta Francesco Montefinese, responsabile dell'Associazione Studi Ambientali - C'è bisogno di creare nuovi stimoli e rinnovare la sensibilità e la partecipa- zione collettiva nei confronti del territo- rio e dell'ambiente, come bene prima- rio la cui salvaguardia dipende da cia- scuno di noi. Inoltre, cambiando la pro- spettiva di osservazione, l'ambiente può cessare di essere un vincolo e di- ventare opportunità concreta e volano per la crescita delle imprese e del si- stema produttivo".

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Edizione speciale Camigliano

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Periodico di Informazione Cultura e Politica collegato a www.deanotizie.it - distribuzione gratuitaAnno IV N.90 12 Dicembre 2010

Edizione

Speciale

Edizione

Speciale

Il rifiuto di CamiglianoIl Direttore

A seguito della vergo-gnosa rimozione di Vin-cenzo Cenname dallacarica di Sindaco diCamigliano, per nonaver trasmesso i datidella raccolta differen-ziata, autogestita dalComune, alla società

provinciale erede del Consorzio Napoli -Caserta, è stata organizzata per merco-ledì 22 settembre presso il piazzale Car-lo III di Caserta la Manifestazione di pro-testa all'aumento Tarsu dopo l'attuazionedella legge 26/2010. Non è mancato ilsostegno delle persone oneste che con-tinueranno a lottare per la legalità nel ter-ritorio campano. Sull'incredibile rimozio-

ne del sindaco Vincenzo Cenname si so-no interessati anche gli organi nazionalidell'informazione. Tra i tanti, Antonio Cianciullo, giornalistaambientale di Repubblica nel suo blog ri-percorre la cronistoria. "Il sindaco di Ca-migliano, un comune di 1800 abitantidella provincia di Caserta a nord del Vol-turno, da alcuni mesi ha avviato la suacontestazione alla legge 26 del 2010 cheaffida alle società provinciali della Cam-pania la gestione del ciclo dei rifiuti. Tem-po addietro il Primo Cittadino VincenzoCenname, in una lettera indirizzata alPrefetto di Caserta, spiegava che il Co-mune di Camigliano ha da sempre gesti-to in forma diretta il servizio della raccol-ta differenziata avvalendosi di personale

e mezzi propri. La validità di questa scel-ta ha dato i suoi frutti: nel piccolo Comu-ne si è raggiunta un'alta percentuale diraccolta differenziata, senza dover au-mentare la Tarsu e liquidando tutte lespettanze con debiti uguale a zero”. ACamigliano la raccolta differenziata è al65 per cento, ben sopra gli obiettivi dilegge. Si fa il compost e si recuperano gliolii usati. La tariffa rifiuti è bassa. Si usano i Ledper una parte dell'illuminazione pubblica.E' stata bloccata una cava abusiva e ar-ginata la cementificazione. Insomma gliabitanti di questo paese possono esseresoddisfatti, ma il Sindaco virtuoso, Vin-cenzo Cenname, (secondo i nostri go-vernanti), va punito.

Edizione interamente dedicat aal caso CENNAME

Ad expoedilizia i cittadini di Camigliano vincono il premio Urban green dell'associazione studi ambientali

Si è svolta il 13 novembre, nel corsodelle manifestazioni dedicate all'edili-zia, all'architettura e all'impiantisticatecnica Expoedilizia e SITE pressoFiera Roma, la cerimonia di consegnadel Premio Urban Green, promossodall'Associazione Studi Ambientali nel-l'ambito del convegno "Le politicheambientali di aziende e pubblica am-ministrazione", che premia annual-mente gli enti distintisi nell'attuazionedi progetti di politica ambientale. E'Camigliano, comune di circa 1.800abitanti in provincia di Caserta, il vinci-tore dell'edizione di quest'anno, per ilquale ha ritirato il premio l'ormai exSindaco Vincenzo Cenname, già notoalle cronache per essere stato rimossononostante la sua amministrazione sisia dimostrata tra le più virtuose delPaese, e sia riuscita a conseguire untraguardo importante sul fronte dellaraccolta differenziata: infatti, oltre il65% sul totale dei rifiuti del comuneviene riciclato. "Nonostante le vicissi-tudini politiche che hanno portato allamia rimozione e allo scioglimento delconsiglio comunale, sono qui ad Ex-poedilizia per ritirare il Premio UrbanGreen dell'Associazione Studi Am-bientali, così da far conoscere anche aRoma il buon esempio di Camigliano -

ha dichiarato l'ex sindaco del paesedel casertano, l'Ing. Vincenzo Cenna-me - Attraverso provvedimenti sempli-ci e grazie all'ottima risposta dei citta-dini, siamo riusciti a raggiungere buo-ni risultati sul fronte della sostenibilitàambientale in un territorio notoriamen-te difficile. Il caso di Camigliano, comequelli meno noti di diversi comunicampani, è peraltro dimostrazioneche, se dotati degli strumenti e dellegiuste informazioni, anche gli abitantidel Sud Italia possono e vogliono farela raccolta differenziata, adottandocomportamenti di tutela verso l'am-biente". Il Comitato di Valutazione delPremio Urban Green ha voluto asse-gnare l'ambito riconoscimento per l'an-no 2010 ai 'Camiglianesi' "per essereriusciti ad adottare su indicazione del-l'amministrazione comunale compor-tamenti virtuosi in campo ambientale,così da raggiungere obiettivi conside-

revoli nonostante la carenza di infra-strutture e impiantistica del contestoregionale". Sono infatti numerosi i pro-getti "verdi" che hanno consentito aCamigliano di aggiudicarsi il riconosci-mento: dalle iniziative a sostegno dellaraccolta differenziata alla sostituzionedelle lampade votive con led a bassoconsumo; dalla realizzazione di im-pianti fotovoltaici da 14Kw sui plessiscolastici alla chiusura della cava cal-carea che negli anni aveva portato alladistruzione delle colline attorno alla cit-tà, fino al blocco del procedimento diprivatizzazione della gestione idrica."Regolamenti e normative sono impor-tanti, ma per portare a termine proget-ti eco-compatibili occorre partire daicomportamenti dei singoli. - commentaFrancesco Montefinese, responsabiledell'Associazione Studi Ambientali -C'è bisogno di creare nuovi stimoli erinnovare la sensibilità e la partecipa-zione collettiva nei confronti del territo-rio e dell'ambiente, come bene prima-rio la cui salvaguardia dipende da cia-scuno di noi. Inoltre, cambiando la pro-spettiva di osservazione, l'ambientepuò cessare di essere un vincolo e di-ventare opportunità concreta e volanoper la crescita delle imprese e del si-stema produttivo".

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Settimanale di Cultura,informazione e politica

Collegato a www.deanotizie.itAut. Nr. 665/06 del

19.10.2006Tribunale S. Maria C.V.

Direttore ResponsabileFrancesco Falco

Vice DirettoreFranco V aleriani

Responsabile RedazioneFabiana Salerno

Anno IV Nr. 90

12.12.2010Edizione Speciale

capace di promuovere una seria rac-colta differenziata, ma capace da su-bito di far aumentare e non di poco latariffa a carico dei cittadini. VincenzoCenname, che già da anni gestiscein modo esemplare la raccolta ed ilriciclo dei rifiuti nel proprio Comune,con ottimi livelli di raccolta differen-ziata e grande soddisfazione deipropri concittadini che godono di ta-riffe bassissime a fronte di un ottimoservizio, si è rifiutato di sottostare aprovvedimenti legislativi che nonfanno l'interesse della comunità madei soliti gruppi di potere e per que-sto ha rinunciato al proprio ruolo diSindaco pur di difendere i diritti deicittadini."L'Associazione Internazionale di Me-dicina Ambientale riconosce nella fi-gura di questo Sindaco un esempiodi coerenza e di testimonianza alproprio mandato di cui mai come orail nostro paese ha bisogno e perquesto gli viene assegnato il premioodierno.

Il 18 Settembre ad Arezzo, in occa-sione del Congresso nazionaleISDE, il sindaco Cenname è stato in-signito del premio Tomatis 2010, conla seguente motivazione:"Vincenzo Cenname è Sindaco di un

piccolo paese del casertano, Cami-gliano, che è stato di recente com-missariato a seguito dell'attuazionedella Legge 26/2010 recante disposi-zioni urgenti per la cessazione dellostato di emergenza in materia di ri-fiuti nella regione Campania. Questalegge, che regolamenta la raccoltadei rifiuti per la sola regione Campa-nia con un evidente profilo di incosti-tuzionalità, dispone la centralizzazio-ne del servizio rifiuti all'ente Provin-cia. Questa scelta, già discutibile nelmomento in cui si parla di eliminazio-ne di questi enti, rasenta il delittuosoquando viene attuata in regioneCampania, ed in particolare per laprovincia di Caserta, ove tutti sonoben consci della quota di infiltrazionecriminale ad ogni livello. Nel casospecifico, attribuire alla Provincia ilservizio integrato di rimozione dei ri-fiuti significa creare una gigantescaazienda, facilmente controllabile dacomponenti criminali, incapace difornire un servizio di eccellenza, in-

L'Associazione Internazionale di Medicina Ambientale premia il Sindaco Cenname

I motivi del ricorso alTar nelle parole del-l'avvocato PasqualeMarotta. “Il ricorsocontro il Decreto discioglimento, è statoda me patrocinato,presentato dinanzi alTar per il Lazio-Ro-ma. La relativaudienza è fissata pergiovedì 23/09/2010dinanzi alla Prima se-zione (il cui collegio ècomposto dai se-guenti Magistrati:Presidente Orciuolo, consigliere Lan-di, Relatore Mangia). Col ricorso si chiede l'annullamentoprevia sospensione del decreto delPresidente della Repubblica del03/08/2010 con il quale è stata dispo-sta la rimozione del Sindaco del Co-mune di Camigliano, ing. CennameVincenzo e, per l'effetto, lo sciogli-mento del relativo Consiglio Comuna-

Le parole dell’avvocatoPasquale Marotta

le. Col ricorso sicontesta sostan-zialmente l'errataapplicazione del-la legge n. 26/10che attribuiscealle province del-la sola RegioneCampania la ge-stione integratadei rifiuti tramitela costituzione disocietà provin-ciali. Inoltre, sicontesta che lapredetta legge,

in quanto emanata dallo Stato, lede lasfera di competenza della RegioneCampania che ha potere normativo inmateria di gestione di rifiuti. Si solleva,infine, anche questione di legittimitàcostituzionale della stessa leggen.26/2010, ritenendola incostituziona-le”. Il 24 settembre i Magistrati del Tri-bunale Amministrativo Regionale delLazio hanno respinto il ricorso.

Bilancia della giustizia ingiusta

Cavolo... a sentire Berlusconi

non esiste problema monnezza a Napoli, maledetti giornali,

quante notizie false!?

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I mille V incenzo Cenname d'ItaliaAngelo Bonelli

Ciò che ho visto adAnno Zero sulla que-stione rifiuti in Cam-pania è stata l'enne-sima visione di un'I-talia che spera sof-fendo e di una politi-

ca che non capisce. Non capiva Ca-stelli, chiuso nella sua litania delnord operoso e del sud sfaccendato,ma non capiva, o meglio faceva fintadi non capire Bertolaso che si trince-rava dietro a un suo ruolo tecnico,quando con il meccanismo dell'e-mergenza ha foraggiato la peggiorepolitica berlusconiana in un cortocir-cuito dove il controllore, la Presiden-za del Consiglio, chiedeva favori alcontrollato, la Protezione Civile. Ciòche mi ha colpito era la distanzaabissale tra loro due e il sindaco di

Salerno Vincenzo De Lu-ca e l'ex sindaco di Cami-gliano Vincenzo Cennamerimosso da Maroni, per-ché voleva difendere ilproprio metodo di gestio-ne dei rifiuti dal malaffare.In mezzo gli abitanti deiComuni Vesuviani con illoro carico di dolore e dimalattie causate dai dis-sesti ambientali. Penso che si debbano tro-vare soluzioni politichenuove perché i mille Vin-cenzo Cenname d'Italiapossano diventare prota-gonisti di una nuova sta-gione politica di cui il no-stro Paese ha assoluta-mente bisogno.

A fine Dicembre 2009 il Nostro Pre-sidente del Consiglio, dovendo inter-venire mediaticamente per dimostra-re l'efficienza di questo Governo, siinventa il decreto-legge 30 dicembre2009 trasformato successivamentenella Legge 26/2010 avente come ti-tolo "Disposizioni urgenti per la ces-sazione dello stato di emergenza inmateria di rifiuti nella regione Cam-pania, per l'avvio della fase postemergenziale nel territorio della re-gione Abruzzo". Una Legge che èpura fantasia nel titolo e pericolosanei contenuti. Una Legge che indivi-dua come soluzione alla problemati-ca dei rifiuti in Campania la costitu-zioni di cinque carrozzoni politici pro-vinciali, che dovrebbero gestire il ci-clo dei rifiuti partendo dalla raccoltanei comuni delle cinque provincie fi-no allo smaltimento dei rifiuti negliimpianti gestiti, controllando tra l'al-tro la fatturazione del servizio agliutenti. Nel dettaglio attribuire allaprovincia il servizio integrato di rimo-zione dei rifiuti significa creare unagigantesca azienda, facilmente con-trollabile da componenti criminali, in-capace di fornire un servizio di ec-

Differenziati e rifiutati, la legge n. 26 è una normativa con attuazione ad personam

Vincenzo Cenname cellenza, incapace dipromuovere una se-ria raccolta differen-ziata, ma capace dasubito di far aumen-tare e non di poco latariffa a carico dei cit-tadini. Questa brillan-te legge riesce in uncolpo solo a peggio-rare il servizio di rac-colta dei rifiuti e adaumentare le tariffeper i cittadini. UnaLegge dello Stato che ha validità perla sola Regione Campania (e soloquesto basterebbe per acclarare l'in-costituzionalità della stessa), ed at-tuata dalla sola provincia di Casertache, chi sa per quale motivo, ha vo-luto fortemente, andando anche con-tro la Legge stessa, rimuovermi co-me Sindaco del Comune di Cami-gliano, anche se poi il 22 Luglio conDelibera di Consiglio Provinciale siapprova una modifica della Legge26/2010 affinchè i comuni possanogestirsi in autonomia. Quello che infondo chiedevo io con la mia prote-sta, però ora posso fregiarmi che an-

ch'io ho avuto la miaLegge ad personam.Ma la cosa che più la-scia allibiti è che l'at-tuazione della Leggestessa non prevedevala rimozione del Sin-daco in quanto l'art.142 del TUEL267/2000 cita: "…Condecreto del Ministrodell'interno il sindaco,Il Presidente dellaProvincia possono es-

sere rimossi quando compiano atticontrari alla Costituzione o per gravie persistenti violazioni di legge o pergravi motivi di ordine pubblico. Quin-di la rimozione già diventa una sceltadel Prefetto e non un obbligo, inquanto il TUEL non asserisce che ilSindaco deve essere rimosso, inoltrelo stesso articolo prevede che è pos-sibile avviare la rimozione per gravi epersistenti violazioni di legge, ed ilsemplice non invio di dati, tra l'altromotivati e comunque acquisiti con laNomina di un Commissario, non co-stituisce né un atto grave e né unapersistente violazione di Legge.

Ing. Vincenzo Cenname, On. V incenzo De Luca e Sen.Lorenzo Diana, nell’Aula Consiliare di Bellona durante

la manifestazione Cultura Socialità ed Ambienteorganizzata dalla Dea Sport Onlus di Bellona durante

la quale sia al Cenname che a De Luca furono conferiti Attestati di Benemerenza

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L'adagio, riferito daCicerone, giurista egrande avvocato diRoma, avverte cheapplicare rigidamen-te la legge, senza inecessari adatta-

menti al caso concreto, porta a com-mettere gravi ingiustizie, uccidendo-ne lo spirito. Sulla stessa falsariga diCicerone, Baltasar Gracián, dottogesuita spagnolo della prima metàdel '600, affermavache "...Il diritto spintoall'eccesso divienetorto, come l'aranciatroppo strizzata spriz-za umore amaro". Po-tremmo ancora citaremolti altri casi in cui ladottrina giuridica met-te in guardia da unaeccessiva codificazio-ne della realtà. A benvedere non appareper nulla corretto rite-nere che la realtà pos-sa essere corretta-mente prefigurata egestita all'interno diuna cornice precosti-tuita di norme giuridi-che; e ciò per l'ovviaragione che, in quantofinalizzate a risolvere iproblemi dell'uomo(non tutti, per fortuna!), le normegiuridiche devono costantementeadeguarsi a tali problemi per trovare,nella concretezza della realtà, casoper caso, la migliore soluzione, enon viceversa. L'assunto testé de-scritto ben si conforma alla nota vi-cenda del sindaco di Camigliano,ing. Vincenzo Cenname, di recentecommissariato dal Prefetto di Caser-ta per il rifiuto di consegnare la do-cumentazione comunale richiestadalla recente legge sulla provincia-lizzazione dei servizi di raccolta e digestione dei rifiuti solidi urbani.Qualcuno osserverà che il provvedi-mento prefettizio, come dicono i giu-risti, era un "atto dovuto", al quale lostesso Prefetto non poteva sottrarsi.

SUMMUM IUS, SUMMA INIURIAIl diritto applicato con eccessivo rigore può essere fonte di ingiustizia

Giovanni GiudicianniMa il problema non è questo! Biso-gna chiedersi se quel provvedimen-to, pur se legittimo, fosse anche giu-sto, tenuto conto che esso colpivaun amministratore che, rischiando inprima persona contro la camorra,bene infiltrata in Campania nei co-siddetti "consorzi di ecologia", avevacreato nel suo paese una organizza-zione virtuosa, capace di una raccol-ta differenziata da vero primato na-zionale. Tale organizzazione preve-

deva anche incentivi alle famiglie eun programma di formazione deglialunni delle scuole del paese. Tutto ciò è andato in fumo per effet-to di quella legge. Cosicché vienenaturale chiedersi: è giusto tutto ciò?Rispondo subito e senza alcuna esi-tazione: è una follia! Non è giusto!Ma cos'è la giustizia? Fin dall'anti-chità ne hanno sempre parlato filo-sofi, moralisti e operatori del diritto.Non è questa la sede per una rasse-gna storica delle varie posizioni dipensiero. Quella che ci sembra più idonea perconcettualizzare la giustizia nell'a-zione di un amministratore pubblicoci proviene dalla cosiddetta "filosofiautilitaristica" che si sviluppò nei pae-

si anglofoni per tutto l'800 e per buo-na parte del '900. Per gli utilitaristi,genericamente parlando, buoni egiusti sono quei provvedimenti le cuiconseguenze massimizzano l'utilitàcollettiva. Detto questo, siamo pro-prio sicuri che la recente normativasulla provincializzazione della rac-colta dei rifiuti esprima la maggioreutilità collettiva? Io temo di no, senon altro perché l'AmministrazioneProvinciale, dovendosi formare un

consorzio pubblicoper la gestione deirifiuti, si esporrà ine-vitabilmente all'in-quinamento dellamalavita organizza-ta. Potrebbe addirit-tura verificarsi che,al di là delle inten-zioni del legislatore,questa legge, calatanella disastrata real-tà della Campania,possa irrobustire lamalavita organizza-ta conferendole di-gnità e protezionegiuridica. Ad evitaretutto ciò sarebbestato sufficiente, ol-tre che auspicabile,che la legge stessaprevedesse la pos-sibilità per i comuni

che avessero già realizzato una ap-prezzabile percentuale di differen-ziata di scegliere autonomamente ilmodello organizzativo più idoneoper la ottimizzazione del servizio. Intal caso, il diritto sarebbe stato an-che giustizia. Avviandomi alla conclusione voglioesprimere i sensi della mia stima in-condizionata e della mia vicinanza alsindaco Cenname. Nella famosa quadriripartizione diLeonardo Sciascia, con riferimentoalle sue indubbie qualità di ammini-stratore, io penso che Cennamepossa tranquillamente porsi nel ri-stretto numero degli appartenenti al-la prima categoria:

quella degli uomini

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Virtuoso fuori luogoMassimo Gramellini - Vice Direttore "La Stampa"

Ogni volta che vedete iroghi di Terzigno, pri-ma di arrabbiarvi pen-sate a Vincenzo Cen-name. Dopo vi arrab-bierete molto di più.Cenname è un inge-gnere ambientale, elet-

to sindaco di un Comune di duemila ani-me della provincia di Caserta, Camiglia-no. Alle spalle non ha né la destra né lasinistra, ma una laurea. Sulle spalle unatesta. E dentro la testa un sogno: tra-sformare il suo borgo in una Svizzeracol sole. Mette le luci a basso impatto

energetico al cimitero e i pannolini la-vabili all'asilo nido. Si inventa una mo-neta, l'eco-euro, spendibile solo in pae-se, con cui ricompensa i bambini cheportano a scuola il vetro da riciclare.Giorno dopo giorno, senza alcun au-mento dei costi, cattive abitudini invete-rate si trasformano in comportamentivirtuosi, mentre la raccolta differenziataraggiunge percentuali scandinave. E iluoghi comuni sul Sud immutabile einemendabile? Rottamati dal sogno diun sindaco casertano che ha meno diquarant'anni. Ci si aspetterebbe la filadi notabili alla sua porta: la prego, inge-

gner Cenname, venga a insegnarci co-me si fa. Arriva invece una legge assur-da che solo in Campania toglie ai Co-muni la raccolta dei rifiuti per affidarla aun carrozzone provinciale. Il sindaco siribella, sostenuto dall'intera popolazio-ne, ma il prefetto segnala il suo caso alministro Maroni. In dieci giorni il consi-glio comunale viene sciolto e Cennamerottamato neanche fosse un mafioso. Daallora sono passati tre mesi, ma non losconforto per l'ottusità di uno Stato cheper far rispettare una brutta legge hasporcato quel po' di pulito che c'era.Da “La Stampa” del 28/10/2010

Edizione Speciale

Illustrissimo Presidente,spesso i politici dicono e fanno cose conlo scopo di accattivarsi la simpatia deicittadini elettori. Prestando molta atten-zione a non urtare le sensibilità e le su-

scettibilità. Evi-tando scomodiargomenti chepotrebbero farperdere qualchevoto al loro parti-to. L'esatto con-

trario, ci verrebbe da dire, di quanto faquasi quotidianamente buona parte dellapolitica nazionale. Quella stessa politicache per mano della Legge (e di un Pre-fetto costretto suo malgrado ad applicar-la) mette sotto accusa un sindaco perchétroppo virtuoso, sobrio e concreto nellagestione di un servizio come la raccoltadei rifiuti. Per affrontare la cosidettaemergenza rifiuti in Campania, infatti, ilGoverno ha emanato una Legge specifi-ca per la Regione che, in buona sostan-za, impone a tutti i comuni di cedere lagestione della raccolta e smaltimento deirifiuti a consorzi provinciali. Questo sen-za nessuna distinzione tra comuni effi-cienti e non, tra chi spreca e chi rispar-mia, tra chi gestisce direttamente e inmodo efficace e chi specula e sperperadenaro pubblico. Il Comune in questione,proprio per uscire da una situazioneparadossale, qualche anno fa ha decisodi gestire direttamente la raccolta e ilconferimento dei rifiuti nei siti preposti.Una scelta che il tempo ha rivelato giu-sta. Il Sindaco si chiama Vincenzo Cen-name, guida l'amministrazione del Co-mune di Camigliano (CE), comune vir-tuoso scelto dall'associazione dei Comu-ni Virtuosi nel novembre 2009 come se-de per la cerimonia di premiazione dellaterza edizione del nostro Premio Comuni

L'associazione Comuni V irtuosi scrive a Napolitanoa 5 stelle. E' un comune con il 65% diraccolta differenziata, che fa il compo-staggio domestico e ha abbassato la ta-riffa ai cittadini, che ha messo i pannolinilavabili al nido e raccoglie e recupera gliolii esausti. E' un comune che ha decisodi interrompere la cementifi-cazione del territorio (e leodiose speculazioni edilizieconseguenti), che fa rispar-mio energetico montando lelampade a LED nel cimiterocomunale. E' un comune cheè stato in grado di bloccareuna cava abusiva, dando unsegnale inequivocabile e fer-mo di legalità e rispetto delleregole in un territorio da que-sto punto di vista dolorosa-mente compromesso. E' un comune vir-tuoso, insomma, dove il buon senso farima con accoglienza e partecipazione,condivisione e concretezza. In una pro-vincia, quella di Caserta, dove la crona-ca quotidiana parla di possibili infiltrazio-ni camorristiche e dove il Prefetto e leistituzioni locali e nazionali avrebbero ilDOVERE di intervenire con mano fermae senso di responsabilità. Un Comune(Cenname è sostenuto dalla sua mag-gioranza e dalla comunità nel suo insie-me) il cui sindaco non ha intenzione diretrocedere di fronte alla minaccia dicommissariamento ricevuta a mezzoraccomandata dalla Prefettura. "Consa-pevoli delle conseguenze (scioglimentodel consiglio comunale e nomina di uncommissario prefettizio), e guidati dauno spirito politico di onesto ed autenticoservizio nei confronti della cittadinanza,non abbiamo alcuna esitazione a rimet-tere il nostro mandato politico, se azionepolitica non ci è più consentito di svolge-re. Forse è proprio questa la pietra dello

scandalo della nostra esperienza di co-muni virtuosi: abbiamo un'idea della poli-tica come un servizio reso alla comunità,a tempo determinato e non come profes-sione. Riteniamo le istituzioni (in primisquelle locali) come un luogo in cui agire il

nostro essere cittadini diuna comunità, con le no-stre idee e i nostri sogni, lenostre speranze e convin-zioni, certi che dal confron-to e dalla contaminazionecon l'altro passi la giustasintesi che porta ad unacomunità più sobria e so-stenibile, inclusiva e parte-cipata. Il silenzio assor-dante della politica nazio-nale e dei media rispetto a

questa vicenda paradossale e assurda, ciferisce e ci sprona a chiedere l'interventodiretto della massima carica dello Stato, ilPresidente della Repubblica, perché rite-niamo che lo Stato non possa dare un se-gnale come questo, in un momento comequesto e in una zona come la provinciacasertana: punire un comune perchétroppo efficiente e virtuoso, alla cui guidagoverna una classe dirigente onesta, tra-sparente ed efficace, sarebbe un segnalenefasto e una sconfitta per tutti. Chiedia-mo quindi a Lei, Presidente Napolitano, diinteressarsi al caso, e se condivide la no-stra profonda preoccupazione e la nostrafrustrazione, di verificare tutte le strade egli strumenti percorribili nel rispetto delleLeggi per impedire quello che sarebbe, atutti gli effetti, un enorme autogol per leistituzioni che Ella rappresenta a nome eper conto del popolo italiano. Confidandoin una cortese risposta, Le porgiamo cor-diali saluti.Il Comitato direttivo dell'Associazione Co-muni Virtuosi. 09.06.10

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12.12.2010

Perché Maroni ha sciolto un comune virtuoso?DA IL FATTO QUOTIDIANO

Edizione Speciale

(Pubblicata da Informare Per Resi-stere il giorno lunedì 9 agosto 2010)Guai a sgarrare sui rifiuti nel caser-tano. Guai a mettersi di traverso nel-la filiera di gestione stabilita dal go-verno di cui faceva parte fino a po-che settimane fa un sottosegretario,Nicola Cosentino, con richiesta di ar-resto per presunte collusioni coi clanCasalesi nel business della spazza-tura. Lo sa bene Vincenzo Cenna-me, ingegnere di 37 anni ed ormaiex sindaco di Camigliano, paesino di1749 abitanti a circa 40 chilometri daCaserta. Cenname si è visto scio-gliere l'amministrazione comunaleper aver pronunciato un no chiaro efermo all'ordine di entrare nel con-sorzio unico provinciale del ciclo deirifiuti, impartito dal decreto legge concui Berlusconi ha proclamato la chiu-sura dell'emergenza immondizia inCampania. Per quel no, Camiglianoè stata commissariata in appena die-ci giorni, una velocità record mai ri-servata nemmeno per le amministra-zioni inquinate da evidenti infiltrazio-ni mafiose. Dieci giorni tra l'avvio delprocedimento prefettizio, la relazio-ne del ministro dell'Interno, il leghistaRoberto Maroni, e la firma sul decre-to del Capo dello Stato Giorgio Na-politano. E tanti saluti all'esperienzapositiva di una giunta comunale cherifiutandosi di entrare nel consorzio egestendo in proprio igiene urbana eraccolta dell'immondizia è stata pro-tagonista di una differenziata al 65%e di progetti di salvaguardia ambien-tale e di risparmio energetico. Inizia-tive grazie alle quali Camigliano èentrata nell'elenco dei comuni virtuo-si ed è riuscita a mantenere inaltera-ta per quattro anni la Tarsu (TariffaRifiuti Solidi Urbani). Diverse ammi-nistrazioni del casertano, non soloquella di Camigliano, hanno conti-nuato ad autogestirsi, ricevendo almassimo una diffida. Ma Cennameha fatto di più: ha rifiutato di inviareal Prefetto i dati sulla propria gestio-ne dei rifiuti. Ed in particolare gli ar-chivi sui versamenti della Tarsu edella Tia (Tariffa Igiene Ambientale),la cui riscossione, secondo il decre-to legge, viene sottratta ai Comuniper essere assegnata alle Province.

Di qui la decisione del governo, cheha trovato nella 'obiezione di co-scienza' del Comune di Camiglianoragioni sufficienti per sciogliere l'en-te. In un'intervista di fine aprile, a Si-mone Carusone Cenname ha spie-gato così la sua 'resistenza passiva'alla legge che impone, solo in Cam-pania, la provincializzazione del ciclodei rifiuti: "A Camigliano abbiamo di-mostrato che è possibile fare la rac-colta differen-ziata a bassicosti e sopra-tutto senza ac-cumulare i de-biti, a differen-za dei comunigestiti dai con-sorzi. Poi la legge è inattuabile pertanti motivi: tra l'altro, è incostituzio-nale, perché vale per la sola regioneCampania. Un governo non può legi-ferare su una tematica soluzioni dif-ferenti da regione a regione". Nelcolloquio, il sindaco ha lamentatol'assenza della politica sulla questio-ne: "Nessun parlamentare, nessunpolitico regionale ha fatto rilevare l'i-nattuabilità di questa normativa so-prattutto considerando che ci sonotanti comuni che hanno una gestionediretta con mezzi e risorse umaneproprie". Sul caso-Camigliano è in-tervenuto il parlamentare di Idv Fran-cesco 'Pancho' Pardi con un'interro-gazione. E uno degli avversari piùnetti alla provincializzazione è il sin-daco di Salerno, Vincenzo De Luca:"Costituirebbe - dichiarò nei mesiscorsi - degli enormi carrozzoniclientelari di difficilissima efficacia egestione con migliaia e migliaia di di-pendenti ed un servizio, quello dellaraccolta dei rifiuti che deve essere incapo ai Comuni che ne conoscono lespecificità e le problematicità del ter-ritorio". Nel frattempo il consorzioNapoli-Caserta è come una micciavicino a una polveriera. Che stavaper accendersi a marzo, quando Na-poli e vaste aree della provincia ca-sertana e napoletana si ritrovaronodi nuovo inondate di monnezza, pro-prio nei giorni dell'annunciato comi-zio di Silvio Berlusconi a Napoli persostenere la candidatura a Governa-

tore di Stefano Caldoro. I 1268 di-pendenti del Consorzio unico di ba-cino, addetti alla raccolta della spaz-zatura in 62 comuni del Casertano ein tre del napoletano, incrociarono lebraccia contro il mancato pagamen-to degli stipendi di febbraio e blocca-rono tutta la rete di cdr e discariche.Ci volle un'iniezione di liquidità dellaProvincia di Napoli, guidata dal PdlLuigi Cesaro, molto vicino a Cosenti-

no, per risol-vere la crisi.E RobertoS a v i a n ocommentòla vicendapuntando ildito su Co-

sentino: "E' lui l'uomo-chiave dell'e-mergenza rifiuti, è lui a minacciarecon una pistola puntata alla tempia ilgoverno, è lui ad avere il potere di ri-empire a suo piacimento la Campa-nia di rifiuti o di tenerla pulita". Unpotere che forse esiste, forse no. Unpotere che sicuramente farebbe golaa qualcuno. Un potere che verrebbecertamente neutralizzato se tutte leamministrazioni campane raggiun-gessero gli standard di qualità delcommissariato Comune di Camiglia-no guidato fino a pochi mesi fa da unsindaco di 37 anni che ha osato direno al governo Berlusconi in nome diun principio.

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22 novembre 2010 -"Un sindaco rimossoper una questione dirifiuti in provincia diCaserta non può cheesser un delinquen-te", cosi sintetizzal'opinione che l'uomo

della strada non informato può ave-re di lui, Vincenzo Cenname, Sinda-co di Camigliano per il mondo civile,ex sindaco per questo basso imperoalla canna del gas che è l'Italia diBerlusconi. Ospite di Reggio 5 Stel-le sabato 20 novembre all'hotel Po-sta, Cenname ha illustrato nei detta-gli gli eventi e il contesto che hannoportato alla incredibile conclusione,per ora, della sua carriera di ammi-nistratore. Dalla sua elezione conuna lista civica ad oggi Camiglianoaveva cambiato volto: la cava piùgrande d'Italia, ovviamente abusiva,che massacrava le orecchie dei cit-tadini chiusa dal Tar grazie ai rilievifatti dal Comune, la raccolta diffe-renziata schizzata dallo 0 al 60%, la

raccolta di bottiglie di plastica nellescuole con premi per gli alunni, l'in-troduzione dei pannolini lavabili cheportano ad una tonnellata di rifiuti inmeno per bambino e ad un risparmiodi 700 Euro all'anno per famiglia etante altre idee e progetti innovativimai visti, nella terra di Gomorra. Matutto questo non è bastato. Nel pae-se dove gli amministratori mafiosi ri-mangono saldi al loro posto e doveconviene piegarsi e far finta di nullapiuttosto che adempiere con onore esenso del dovere - come dice la Co-stituzione - ai compiti legati alla cari-ca pubblica alla quale si è eletti, te-ner la schiena dritta non paga. Cosi ilsindaco Cenname rifiutò di fornire idati richiesti ai comuni del casertano,quando arrivò la legge che imponevadi demandare a società provinciali laraccolta e smaltimento dei rifiuti inCampania. Una legge nazionale cheinterferisce in una questione regio-nale, roba che in Emilia o Lombardiasarebbe stata osteggiata con ognimezzo dai politici locali, in Campaniada destra e sinistra non uno ha dettobau, una legge che consegna l'emer-genza rifiuti Campana a società chenon rispondono ai cittadini, umilianogli amministratori locali e che spalan-cano la strada a discariche e incene-ritori. Cenname non ha commessonessun grave reato che potesse giu-stificare il commissariamento del suoComune, ha solo detto che se vole-vano le informazioni richieste pote-vano venirsele a prendere nel suoufficio, perché lui ad una legge ingiu-sta non si piegava. Cosi è stato, ma

il ministro Maroni, che ha sorvolatovolentieri su ben altri reati commessida amministratori pubblici, l'ha rite-nuto sufficiente per decretare il com-missariamento del Comune di Cami-gliano, calpestare la volontà dei suoicittadini-elettori e metter fine alle bril-lanti politiche adottate dal primo cit-tadino, piuttosto che portarle adesempio virtuoso per tutte le comuni-tà della Campania. Nel frattempo,cacciato il sindaco, il Consiglio deiMinistri ove siede Maroni ha proro-gato di un anno l'entrata in vigoredella legge in questione. In Campa-nia nessuna provincia vuol farsi cari-co dell'onere connesso ai rifiuti. Cen-name è stato cacciato per aver con-testato una legge fallita in partenza eche probabilmente non entreràneanche più in vigore. Ma nessunodirà "ho sbagliato, scusate". Napoli-tano ha firmato il decreto senza bat-ter ciglio, e ad una lettera inviataglidall'Associazione Comuni Virtuosi harisposto esprimendo la propria soli-darietà a sindaco e cittadini. Dopo diche tutti sono stati molto meglio. In-visibile anche la risposta delle forzepolitiche campane, perché Cennameha un piccolo problema oltre all'auto-nomia di pensiero: è anche libero dalacci e lacciuoli di partito, non ha tes-sere in tasca, e quindi nessuno chelo difenda. Vincenzo Cenname haconcluso il suo intervento riafferman-do la filosofia che ha seguito sino adoggi: "la soluzione non è destra, sini-stra o centro, ma essere avanti, an-dare insieme e lavorare uniti". L'uomo giusto nel paese sbagliato.

Il grande Sindaco e il piccolo MinistroAlessandro Marmiroli

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Piero Calamandrei

Per fare buona politi -ca non c'è bisognodi grandi uomini, mabasta che ci sianopersone oneste, chesappiano fare mode -stamente il loro me -stiere. Sono neces -sarie: la buona fede,la serietà e l'impegnomorale. In politica, lasincerità e la coeren -za, che a prima vistapossono sembrareingenuità, finisconoalla lunga con l'esse -re un buon af fare.

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Comune di Camigliano (Caserta)

Ministero dell’Ambiente

Il Numero 72 di DEA NOTIZIE del 07 Novembre 2009con un’edizione straordinaria riportò quanto segue