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L L L 'attività del Centro Operat t ivo Misto Intercomun n ale di F F olig g no ' ' a a t t t t i i v v i i t t à à d d e e l l C C e e n n t t r r o o O O p p e e r r a a ti i v v o o M M i i s s t t o o I I n n t t e e r r c c o o m m u u na a l l e e d d i i Fo o l l i i gn n o o nel 'Emergenza Sisma del 26/9/1997 n n e e l l l l l ' ' E E m m e e r r g g e e n n z z a a S S i i s s m m a a d d e e l l 2 2 6 6 / / 9 9 / / 1 1 9 9 9 9 7 7 Che cosa è stato fatto L'esperienza di un Comandante dei Vigili del Fuoco e dei suoi collaboratori Il C.O.M. come centro di erogazione di servizi

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• Che cosa è stato fatto • L'esperienza di un Comandante dei Vigili del Fuoco e dei

suoi collaboratori • Il C.O.M. come centro di erogazione di servizi

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“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera solo con la ragione

FRANÇOIS DE LA ROCHEFOUCAULD

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CD-ROM allegati

Il presente lavoro è integrato da due CD-ROM. Un CD-ROM contenente la cartografia numerica del COM di Foligno in formato per lo standard ARC-INFO®. La cartografia comprende anche circa 500 punti significativi in relazione alla emergenza gestita (campi di accoglienza, elisuperfici, campi base, aree villaggi, …) rilevati direttamente da carte o mediante strumentazione GPS. Il secondo CD-ROM contiene copia del lavoro, immagini, filmati, tabelle, norme, documentazione, di vario tipo, tutta attinente all'attività svolta. Per accedere al contento occorre disporre di browser in grado di leggere il formato HTML (Micro-soft explorer® o Netscape®) e, per leggere o stampare tabelle e documenti del COM, di Acrbat Re-ader® la cui istallazione per Windows® e Macintosh® è contenuta nello stesso CD-ROM. Nello stesso CD-ROM sono anche contenuti due "data base" realizzati con Micrsoft Access®. Il data base "Buoni di acquisto" consente la gestione delle autorizzazioni di spesa, "IGM" contiene i punti dominanti rilevati nel territorio ed inseriti nella cartografia; i due data base possono essere riu-tilizzati.

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Premessa Questo documento ha visto la luce anche grazie al fondamentale apporto di queste persone: Lo Staff di segreteria Tecnica (in ordine di arrivo sulla scena del sisma) • C.S. Massimo Appolloni (PI) • C.S. Riccardo Noris (BG) • C.S. Dario Zangarini (BG) • V.P. Giuliano Mattiuz (BL) • V.P. Pompeo Pitetti (CH) • V.P. Tarcisio Ubbiali (BG)

• V.P. Francesco Natali (BG) • V.P. Marco Ravasio (BG) • V.P. Bruno Carchesio (CH) • V.P. Nino Chiulli (CH) • V.P. Nicola Caporale (CH) • V.P. Gianluca D’Intino (CH)

Lo staff di segreteria Amministrativa (in ordine di entrata in servizio alla segreteria C.O.M.) • • • •

• • • •

Silvana Bevilacqua Wilma Conocchia Antonella Barontini Adria Coccia

Antonella Cecchini Roberta Infussi Isenia Fiorani Fabiola Pallini

L’Ufficio Stampa Comune di Foligno: Roberto Testa – giornalista Erminio Beltrame – fotoreporter Servizi WWW sito internet • David Cotugno - Soldato in forza al 44° Reggimento Trasmissioni “Penne”. Un particolare ringraziamento va alla Polizia Municipale Foligno per la professionalità, la pazienza e l'ospitalità.

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INTRODUZIONE Questo lavoro è destinato a tutti coloro che sono coinvolti nell'attività di Protezione Civile, sia a tempo pieno come professionisti che occasionalmente come volontari. Una particolare attenzione è, ovviamente, rivolta al ruolo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco come perno intorno al quale, con pari "dignità", operano e collaborano tutte le altre Componenti della Protezione Civile, professioniste e volontarie. Con il patrimonio di esperienza che deriva dall'attuazione quotidiana dell'attività di Protezione civi-le con la gestione continua delle emergenze sul territorio, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, la strut-tura organizzativa del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sembra proprio essere la più idonea per distillare, al proprio interno, figure professionali con una particolare preparazione nell'attività di ge-stione dei punti chiave del sistema di protezione civile. L'esperienza svolta in questi tre mesi a Foligno è un ampio banco di prova nel quale sono state te-state sul campo molte capacità gestionali degli appartenenti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuo-co. Può darsi che queste capacità di svolgere ruoli chiave in un sistema di protezione civile, che richie-de apertura mentale e preparazione a 360°, non siano ancora capillarmente diffuse nelle componenti del C.N.VV.F. Con un adeguato aggiornamento, ed una ancor più raffinata preparazione alla gestio-ne di attività di coordinamento all'interno di team che comprendono anche Dirigenti, Funzionari e Dipendenti di altri Enti ed altre Organizzazioni, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sarà in gra-do di mettere in campo tutta la professionalità necessaria per rappresentare un sicuro punto di rife-rimento per le Istituzioni e per i Cittadini. La grandissima parte di tutti coloro che hanno lavorato per il Centro Operativo Misto intercomunale di Foligno, hanno lavorato con il massimo impegno, adeguandosi, fino dai primi momenti, al prin-cipio che tutto il necessario doveva essere fatto per dare il migliore servizio possibile alla popola-zione: a tutti i responsabili era stato reso noto che non sarebbe stato giustificato il "non fare" per non rischiare di sbagliare, mentre chiunque avesse sbagliato per cercare di far bene sarebbe stato sempre giustificato. Se il Centro Operativo Misto intercomunale di Foligno è stato apprezzato ed è stata una macchina che ha "girato bene", ciò è stato possibile grazie all'impegno, alla passione ed alla professionalità profuse dai tanti che vi hanno lavorato, giorno dopo giorno, notte dopo notte, nei numerosi ruoli, compiti e funzioni attivate in molti luoghi. Ma nessuno avrebbe potuto lavorare con la serenità necessaria, assumendo continuamente iniziative e responsabilità anche "pesanti", se le scelte di fondo, la strategia, la filosofia generale adottate non fossero state fortemente e manifestamente condivise dal vertice della protezione civile italiana.

Giuseppe Romano Antonio Dusi

Gianmario Gnecchi Franco Magrin

Ferdinando Napolione Documento elaborato durante il 1998

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SOMMARIO CD-ROM ALLEGATI ..................................................................................................................................................... 3

PREMESSA ...................................................................................................................................................................... 4

INTRODUZIONE ............................................................................................................................................................ 5

IL TERREMOTO DEL 26 SETTEMBRE 1997............................................................................................................ 9

FATTORI CHE HANNO CARATTERIZZATO L’EMERGENZA......................................................................... 10

Composizione del COM di Foligno ......................................................................................................................... 11

GLI OBIETTIVI PRIORITARI DEL SOCCORSO E DEL RIPRISTINO DELLE FONDAMENTALI CONDIZIONI DI VIVIBILITÀ.................................................................................................................................... 13

CHE COSA È UN C.O.M. E COME SI ARTICOLANO LE STRUTTURE DI SOCCORSO DEL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE ITALIANO ........................................................................................................................... 13

ISTITUZIONE DEL C.O.M. INTERCOMUNALE DI FOLIGNO E IMPLEMENTAZIONE DEL METODO "AUGUSTUS"................................................................................................................................................................ 15

SCHEMA DELLA STRUTTURA FUNZIONALE DEL C.O.M. DI FOLIGNO.............................................................................. 16 I COMPITI DELLO STAFF TECNICO ................................................................................................................................. 17 I COMPITI DELLO STAFF AMMINISTRATIVO................................................................................................................... 17 I COMPITI DELLA SEGRETERIA ...................................................................................................................................... 18 I COMPITI DELLA SALA OPERATIVA .............................................................................................................................. 18 I DISASTER MANAGER .................................................................................................................................................. 18 I COMPITI DELLE FUNZIONI ............................................................................................................................................ 19

RESPONSABILI........................................................................................................................................................ 21 FUNZIONE 1 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - TECNICO SCIENTIFICO PIANIFICAZIONE............................................................. 21 FUNZIONE 2 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE ........................................................................ 22 FUNZIONE 3 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE ....................................................................... 22 FUNZIONE 4 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - VOLONTARIATO ................................................................................................ 22 FUNZIONE 5 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - MATERIALI E MEZZI ........................................................................................... 23 FUNZIONE 6 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITA'.......................................................... 23 FUNZIONE 7 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - TELECOMUNICAZIONI ....................................................................................... 24 FUNZIONE 8 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - SERVIZI ESSENZIALI .......................................................................................... 24 FUNZIONE 9 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE............................................................. 25 FUNZIONE 10 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - STRUTTURE OPERATIVE S.A.R. ........................................................................ 25 FUNZIONE 11 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - ENTI LOCALI ................................................................................................... 25 FUNZIONE 12 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE , LOGISTICA EVACUATI, ZONE OSPITANTI .... 26 FUNZIONE 13 DEL C.O.M. DI FOLIGNO - DERRATE ALIMENTARI, VESTIARIO.................................................................. 26 SEGRETERIA C.O.M. ..................................................................................................................................................... 27 DIREZIONE C.O.M. ..................................................................................................................................................... 27 IL CENTRO OPERATIVO LOCALE DI COLFIORITO ........................................................................................................... 27

LE ATTIVITÀ DEL C.O.M. DI FOLIGNO ................................................................................................................ 29

STRATEGIA .................................................................................................................................................................... 29 ATTIVITÀ OPERATIVE .................................................................................................................................................... 30 ATTIVITÀ GESTIONALI ................................................................................................................................................... 31 LE PROCEDURE AMMINISTRATIVE E CONTABILI ........................................................................................... 32 EMANAZIONE DI LINEE GUIDA ....................................................................................................................................... 35 ANALISI DELLE FASI CARATTERISTICHE DELLE ATTIVITÀ DEL C.O.M. .......................................................................... 36 LA GESTIONE DELLA SISTEMAZIONE LOGISTICA DELLA POPOLAZIONE........................................................................... 38 SISTEMAZIONE LOGISTICA E OPERATIVITÀ DELLE STRUTTURE DI SOCCORSO................................................................. 42 LE ATTIVITÀ DI SUPPORTO ALLA REALIZZAZIONE DEI CAMPI DI ACCOGLIENZA ............................................................. 43 LE ATTIVITÀ DI CONCERTO CON LA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARTISTICI ARCHEOLOGICI AMBIENTALI E STORICI.. 44 IL SUPPORTO AL SERVIZIO SANITARIO E LA REALIZZAZIONE DEL NUMERO UNICO.......................................................... 44 I GRUPPI D’INTERVENTO CON IMPIEGO DI TECNICHE SPECIALI DEI VIGILI DEL FUOCO ................................................... 45 IL PROBLEMA DELLE DEMOLIZIONI ................................................................................................................................ 46

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LA PIANIFICAZIONE "EMERGENZA NEVE" ...................................................................................................................... 47 ATTIVITÀ DI DIVULGAZIONE/INFORMAZIONE/FORMAZIONE........................................................................................... 48 ATTIVITÀ COLLATERALI ................................................................................................................................................ 49 ATTIVITÀ DI INTRATTENIMENTO........................................................................................................................ 49 CONTATTI CON PERSONALITA’ ........................................................................................................................... 49 CONTATTI CON DELEGAZIONI ESTERE.............................................................................................................. 49 COLLABORAZIONE CON GRUPPI DI STUDIO..................................................................................................... 49

LA RESPONSABILITÀ DEL C.O.M. ASSEGNATA AD UN COMANDANTE DEI VIGILI DEL FUOCO...... 50

IL C.N.VV.F. , COMPONENTE FONDAMENTALE DELLA PROTEZIONE CIVILE......................................... 52

LE ALTRE STRUTTURE OPERATIVE DEL SERVIZIO NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE, VISTE DAL C.O.M. .................................................................................................................................................................... 53

LE FORZE ARMATE.................................................................................................................................................. 53 LE FORZE DI POLIZIA.............................................................................................................................................. 53 IL CORPO FORESTALE DELLO STATO................................................................................................................. 53 I SERVIZI TECNICI NAZIONALI ............................................................................................................................. 53 LA CROCE ROSSA ITALIANA................................................................................................................................. 54 IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ................................................................................................................. 54 IL VOLONTARIATO.................................................................................................................................................. 56

IL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO E IL C.O.M.............................................................................. 57

TENDENZA ALL’AUTONOMIA .............................................................................................................................. 58

LA SISTEMAZIONE LOGISTICA NECESSARIA PER SVOLGERE L'ATTIVITÀ DI COMANDO............... 58

RAPPORTI CON LE COMPONENTI POLITICO-AMMINISTRATIVE-SINDACALI ...................................... 59

L'IMPORTANZA DELLE TELECOMUNICAZIONI .............................................................................................. 60

LE RISORSE INFORMATICHE ................................................................................................................................. 60

ASPETTATIVE, RISULTATI, PROSPETTIVE ........................................................................................................ 60

STRATEGIA GENERALE DI INTERVENTO PER GLI ASPETTI LEGATI AL SOCCORSO ALLA POPOLAZIONE "DURANTE" IL TERREMOTO...................................................................................................... 61

PROPOSTE PER UNA REVISIONE DELLE PROCEDURE DI IMPIEGO DELLE COLONNE MOBILI DEI VIGILI DEL FUOCO .................................................................................................................................................... 63

DALL'ESPERIENZA LE INDICAZIONI: IL COM COME CENTRO DI EROGAZIONE DI SERVIZI. ......... 64

LA STRUTTURA FORMALE...................................................................................................................................... 64

LA RISORSA UMANA COME VARIABILE STRATEGICA NELLA GESTIONE DEL SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE. ............................................................................................................................................... 66

CULTURA E STILE DI LEADERSHIP NELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO. ............................................... 67

IL CITTADINO/UTENTE ............................................................................................................................................ 68

CUSTOMER SATISFACTION: COSA SIGNIFICA SODDISFARE L’UTENTE NEL CASO DEI SERVIZI DI PROTEZIONE CIVILE ................................................................................................................................................ 69

INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO DEGLI ATTORI................................................................................... 70

TABELLE ....................................................................................................................................................................... 72

SCOSSE PIÙ SIGNIFICATIVE DEI 3 MESI (DAL 26/9, OTTOBRE, NOVEMBRE, DICEMBRE 1997) ......... 77

DISPOSIZIONI EMANATE DAL C.O.M................................................................................................................... 81 Scala MCS (Mercalli - Cancani - Sieberg) di intensità del terremoto .................................................................................. 95

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Prima Parte

Il Terremoto del 26 settembre 1997 Il 26 settembre 1997 due scosse di terremoto, alle ore 02:33, (magnitudo 5.5, VIII grado della scala Mercalli) e alle ore 11:40 (magnitudo 5.8, VIII-IX grado della scala Mercalli) hanno disastrato am-

pie aree del territorio dell'Umbria delle Marche. Le coordinate geografiche dell'epicentro delle due scosse principali del 26/9/1997 sono: Latitudine 43.0°N, Longitudine 12.9°E, in prossimità di Colfiorito, frazione del Comune di Foligno. Da un primo bilancio dei danni, che faceva registrare due morti, molti feriti, circa 20.000 sfollati, moltissimi edifici lesionati, appariva subito la vastità dell'evento sismico. L'apparato di soccorso si è messo in movimento, dapprima con le risorse disponibili localmente e via via con quelle provenienti dalle regioni più vicine, fino a coinvolgere praticamente l'intera Na-zione.

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Tutte le Forze Istituzionali e di Volontariato si sono attivate e, dopo sole 24 ore, nelle aree coinvolte operavano:

Vigili del Fuoco • • • • •

• •

Esercito Forze dell’Ordine Croce Rossa Volontariato

con una punta massima di personale impiegato per la gestione dell’emergenza di circa 10.000 unità registrata dopo 10 giorni dal primo evento sismico. Nel solo territorio di competenza del COM di Foligno si erano costituiti:

111 villaggi temporanei d’accoglienza per circa 14.000 persone su una popolazione complessiva di 90.000 abitanti 14 cucine periferiche 11 campi delle Organizzazioni di soccorso

Fattori che hanno caratterizzato l’emergenza La tipologia dell’evento sismico (breve durata delle scosse, intensità non superiore al IX grado della scala Mercalli) da un lato ha limitato la perdita di vite umane, ma dall’altro ha lesionato gli edifici in modo tale da renderli pericolosamente inagibili senza però distruggerli del tutto. Questi ed altri elementi hanno caratterizzato l’emergenza rendendola per alcuni aspetti più complessa per altri più semplice Fattori che hanno reso più complessa l’emergenza

sequenza di continue scosse • • • •

vastità del territorio distribuzione degli insediamenti abitativi sul territorio a bassa densità presenza sul territorio di numerosi beni artistici, architettonici, archeologici e storici

Fattori che hanno reso più semplice la gestione dell’emergenza

pochi danni alle persone • • • •

pochi danni agli animali danni irrilevanti alle infrastrutture poche interruzioni nell’erogazione di servizi essenziali (energia elettrica, gas, acquedotti, fogna-

ture, linee telefoniche e di telecomunicazione in genere)

La scossa del 14 Ottobre Il 14 Ottobre alle ore 17.23 una scossa del VII-VIII grado della scala Mercalli ha colpito partico-larmente il Comune di Sellano e parte della Val Nerina, determinando la pressoché completa inagi-bilità del centro storico del paese e circa 1000 nuove persone senza tetto. Nella notte dello stesso giorno tende e posti letto erano già pronte per tutti i senza tetto. A venti giorni dalla prima scossa un secondo terremoto di fatto si sovrapponeva al precedente. La stessa scossa provocava il crollo del “Torrino” rendendo vani tutti gli sforzi fatti fino al quel momento per il suo salvataggio.

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Dopo la scossa del 14 veniva costituito il COM di Cerreto di Spoleto, e pertanto il COM di Foligno veniva ridotto da 13 a 9 Comuni. Su richiesta del Sindaco il Comune di Sellano, pur appartenendo all’area geografica del COM di Cerreto di Spoleto, veniva di nuovo incluso nel COM di Foligno.

Composizione del COM di Foligno Prima della scossa del 14 Ottobre Dopo la scossa del 14 Ottobre Bevagna Bevagna Campello sul Clitunno Campello sul Clitunno Castel Ritaldi Castel Ritaldi Cerreto di Spoleto Foligno Foligno Montefalco Montefalco Sellano Preci Spello S.Anatolia di Narco Trevi Sellano Valtopina Spello Trevi Vallo di Nera Valtopina

La competenza territoriale del C.O.M. comprendeva un'estensione complessiva di 720 kmq e circa 90.000 abitanti. La cartografia in formato numerico è disponibile sul CD-ROM che integra la pre-sente relazione.

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SISMA DELLE ORE 02:33 (00:33 GMT) DEL 26/9/1997 MAPPA DELLE STAZIONI CHE HANNO EFFETTUATO IL RILEVAMENTO

GRAFICO DELLE ONDE SISMICHE RILEVATE - MAGNITUDO LOCALE 5.57

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Gli obiettivi prioritari del soccorso e del ripristino delle fondamentali condizioni di vivibilità Nel momento in cui si verifica un sisma le attività del sistema di Protezione civile si concentrano su alcuni ben precisi scopi, ciascuno secondo un ordine di ovvie priorità. • Il soccorso alla popolazione per la tutela dell’incolumità delle persone • Il primo ricovero, l’assistenza e il vettovagliamento per la popolazione • La verifica della funzionalità delle infrastrutture e dei servizi essenziali con gli interventi di ri-

pristino urgenti • La messa in sicurezza delle strutture pericolanti • La verifica dell’agibilità delle strutture • La realizzazione dei villaggi temporanei con i moduli abitativi mobili • La sicurezza dei villaggi temporanei (impianti elettrici, termici e viabilità). • L’ordine pubblico nei villaggi temporanei con particolare riferimento all’affluenza di immigrati

e nomadi. • Il recupero di materiali per il primo ricovero della popolazione (tende e roulottes) • Il progressivo ripristino delle attività sociali/economiche/produttive • L'avvio del ritorno alla normalità

Che cosa è un C.O.M. e come si articolano le strutture di soccorso del Sistema di Protezione Civile Italiano Per il raggiungimento degli obiettivi primari di stabilizzazione dell'emergenza, il sistema Italiano di Protezione civile entra in azione costituendo, secondo procedure prefissate, una serie di "Centri" per la gestione dell'emergenza. Le linee generali di intervento, soprattutto per quanto riguarda la gestione complessiva "amministra-tiva/economica" dell'emergenza, vengono fissate con Ordinanze del Ministro delegato alla Prote-zione Civile che, nell’attuale governo, è lo stesso Ministro dell'Interno (On. Napolitano). Nel rispetto dei principi generali opera in modo più diretto, con proprie ordinanze, il Sottosegretario alla Protezione Civile che il Ministro ha delegato ad occuparsi delle emergenze (Prof. Barberi). Per quanto riguarda il coordinamento di tutta l'attività necessaria al ripristino delle condizioni di normalità della vita nelle zone colpite dal sisma, vengono nominati dei Commissari Straordinari (in questo caso i due Presidenti delle Regioni Umbria e Marche) incaricati di provvedere a quanto ne-cessario per l'avvio del ritorno alla normalità. Per lo svolgimento di tutte le attività operative di soccorso immediato alla popolazione, a livello Provinciale, il Prefetto costituisce il C.C.S., Centro Coordinamento Soccorsi mentre a livello Co-munale, o Intercomunale (che ricopre un ambito territoriale che coinvolge più comuni), vengono i-stituiti tanti C.O.M. (Centri Operativi Misti) quanti sono necessari a coprire capillarmente le zone colpite dall'evento. Il Prefetto nomina un Responsabile per ogni C.O.M..; In questo caso i responsabili di C.O.M. hanno avuto piena autonomia decisionale e di spesa.

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La responsabilità della gestione del C.O.M. di Foligno è stata affidata ad un Comandante Provincia-le del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Il C.O.M. ha i compiti di coordinare "sul campo" le strutture operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile, nel proprio territorio di competenza. In Italia le strutture operative Nazionali di Protezione Civile sono quelle riportate all'art. 11 della L. 225/90. Costituiscono strutture operative nazionali del Servizio nazionale di Protezione Civile: a) Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco,

quale componente fondamentale della Protezione Civile;

b) Le Forze Armate; c) Le Forze di Polizia; d) Il Corpo Forestale dello Stato; e) I Servizi Tecnici Nazionali;

f) I gruppi nazionali di ricerca scientifica, l'istituto nazionale di geofisica ed altre istituzioni di ricerca;

g) La Croce Rossa Italiana; h) Le strutture del Servizio Sanitario Na-

zionale; i) Il Volontariato; l) Il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino

CNSA (CAI). Nel paragrafo seguente sono riassunte, a grandi linee, le fasi di istituzione del C.O.M. di Foligno e la sua struttura organizzativa interna.

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Istituzione del C.O.M. intercomunale di Foligno e implementazione del metodo "Au-gustus" Il 29 settembre 97 con decreto del Prefetto di Perugia è stato istituito il C.O.M. di Foligno con le seguenti componenti: • Direttore Responsabile: Dott. Ing. Romano • Sindaci • Rappresentante della Regione • Rappresentante della Provincia • Segretario Comunale del Comune di Foligno • Capo ufficio tecnico del Comune di Foligno • Funzionario responsabile del Commissariato P.S. di Foligno • Comandante della Compagnia Carabinieri di Foligno • Rappresentante della Polizia Stradale • Rappresentante del Corpo Forestale dello Stato • Funzionario responsabile del Distaccamento VV.F. di Foligno • Rappresentante delle Forze Armate • Rappresentante della Croce Rossa • Rappresentante dei Volontari • Rappresentante A.S.L. n.3 di Foligno • Rappresentante dell’ENEL • Rappresentante della TELECOM

Primi momenti alla segreteria del COM

Il C.O.M. ha trovato spazio per organizzarsi all'in-terno della sede della Polizia Municipale di Foli-gno. L'edificio è risultato essere quanto di meglio si potesse avere a disposizione dato che è un edificio ad un solo piano, con struttura prefabbricata portan-te in legno e metallo, realizzato nel 1996, con am-pio parcheggio recintato e sufficientemente lontano da altri edifici in muratura che potessero rappresen-tare qualche pericolo di crollo in caso di ulteriori scosse. All'interno del fabbricato era già predisposta la "Sa-la operativa di protezione civile".

Questo ha consentito di rendere immediatamente operative le varie Componenti, tutte riunite intorno ad un grande tavolo, dotate di propria postazione telefonica e apparato radio. Inoltre, con molto spirito di sacrificio ed adattamento, il Personale del Corpo di Polizia Municipale ha reso disponibile la quasi totalità dei propri uffici che sono stati immediatamente utilizzati per la segreteria C.O.M. e per la sistemazione degli uffici delle Fun-zioni C.O.M. .

Sala Operativa del COM Una parte degli uffici è comunque servita per il sig.

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Sindaco, il Vice Sindaco, gli assessori e i dirigenti del Comune di Foligno, in quanto l'edificio Co-munale risultava inagibile per il pericolo di crollo del famoso "torrino". La Regione Umbria ha utilizzato, per l'allestimento dei propri uffici tecnici e di ricevimento del pubblico, l'ampia autorimessa adiacente all'edificio.

Tende C.A.P.I. nel piazzale del COM montate per ospita-re gli uffici di alcune Funzioni

Ulteriori postazioni per lo svolgimento delle Funzioni del C.O.M. sono state allestite tramite tende nel terreno antistante, sempre all'interno della recinzione. Ogni postazione è stata dotata di telefono e, anche di fax.

Schema della struttura funzionale del C.O.M. di Foligno

C.C.S.Centro Coordinamento Soccorsi

Staff Tecnico SALA OPERATIVA

Staff Amministrativo Segreteria

Funzione 1Tecnico Scientifico

Pianificazione

Funzione 2Sanità

e Assistenza Sociale

Funzione 3Mass-Media

e Informazione

Funzione 4Volontariato

Funzione 5Materiali e Mezzi

Funzione 6Trasporto, circolazione

e viabilità

Funzione 7Telecomunicazioni

Funzione 8Servizi Essenziali

Funzione 9Censimento dannia persone e cose

Funzione 10Strutture OperativeS.a.R.(Search and Rescue)

Funzione 11Enti Locali

Funzione 12Assistenza alla popola-zione, logistica evacuati

Funzione 13Derrate alimentari

Vestiario

C.O.M.FOLIGNO

Responsabile

SINDACIDEI COMUNI

COLPITI

PREFETTURA di PERUGIA (Tratto dal Metodo Augustus): "Il COM è una struttura operativa, decentrata, che dipende dalla Pre-fettura ed il cui direttore è un funzionario o un Sindaco di uno dei comuni interessati dal-l'evento. Vi partecipano i rap-presentanti dei comuni e delle strutture opera-tive. I compiti del COM sono quelli di favorire coordinamento dei ser-vizi di emergenza orga-nizzati dal Prefetto con gli interventi dei sindaci appartenenti al COM stesso. L'ubicazione del COM deve essere baricentri-ca rispetto ai comuni coordinati e localizzata in locali non vulnerabi-li."

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I Compiti dello Staff Tecnico Lo Staff Tecnico supportava in modo diretto il Responsabile del C.O.M., secondo le indicazioni ri-cevute, vagliando e valutando le richieste provenienti dall'esterno, ricercando direttamente soluzioni per le materie e le problematiche più "ordinarie" e lasciando al Responsabile le scelte più importanti e strategiche. In questo modo si è cercato di ridurre la pressione sul Responsabile del C.O.M. che poteva meglio far fronte all'elevato carico di lavoro ed al grande numero di decisioni da prendere in pochissimo tempo. Operativamente lo staff tecnico provvedeva anche a predisporre documentazione, disposizioni nor-mative e "ordinanze" per far fronte ai diversi aspetti della gestione dell'emergenza. Copie di queste ordinanze sono riportate più avanti. La Segreteria Tecnica del C.O.M. ha garantito la continuità della presenza della "testa" di tutta l'or-ganizzazione assumendo la direzione della struttura nei momenti in cui il Responsabile del C.O.M. era impegnato. Spesso lo staff tecnico doveva occuparsi di questioni relative alla soluzione di problematiche, ap-punto tecniche, come gruppi di lavoro per le demolizioni dei fabbricati, supporto tecnico per la rea-lizzazione delle aree dove installare i moduli abitativi, predisposizione di piani (piano neve, ecc.) riunioni gestionali con altri Enti. Lo staff tecnico provvedeva anche a smistare le richieste di sup-porto logistico provenienti dai campi, alle funzioni competenti. Lo Staff Tecnico era costituito da quattro Funzionari del Ruolo Tecnico Antincendio del Corpo Na-zionale dei Vigili del Fuoco ciascuno a sua volta supportato dal proprio aiutante/autista. I funzionari si sono alternati quasi sempre in coppia durante tutta l'emergenza per periodi da 6 a 10 giorni. Cia-scuno, nei quattro mesi ai quali si fa riferimento, ha presenziato per 6-7 periodi.

I Compiti dello Staff Amministrativo Fin dall'inizio si è prospettata la grande mole di lavoro da svolgere per la gestione amministrati-va/contabile dei servizi erogati dal C.O.M. A questo riguardo, il Responsabile del C.O.M. ha subito richiesto alla Prefettura la presenza di Per-sonale amministrativo/contabile che potesse occuparsi immediatamente della "sistemazione delle carte". Sono stati prodotti, ad hoc, dei programmi software che hanno consentito una più snella e precisa archiviazione delle "pratiche" relative agli acquisti in modo che queste potessero essere pronte per la successiva liquidazione. Lo Staff amministrativo, ha provveduto anche ad emanare istruzioni ai Comuni per l'applicazione delle disposizioni provenienti dalla Prefettura.

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I Compiti della Segreteria La segreteria ha filtrato tutte le chiamate telefoniche in arrivo alla Direzione C.O.M.; ha protocolla-to oltre 7000 atti in arrivo e in partenza; ha curato tutta l'archiviazione dei documenti e provveduto all'inoltro via fax e via posta delle note preparate dalla Direzione C.O.M. Parallelamente alla corrispondenza e alle comunicazioni gestite direttamente dalla segreteria, le sin-gole funzioni, nell’ambito della delega assegnata, hanno colloquiato con l’esterno con i medesimi canali.

Per molti cittadini e per chiunque si rivolgesse al C.O.M., la Segreteria ha rappresentato il primo punto di contatto. È stata quindi di vitale importanza la qualità del lavoro svolto dalle addette alla segreteria che hanno saputo creare e mantenere - pur in condizioni di forte stress - un clima di corte-sia, professionalità, orientato al compito ed ai risultati. La segreteria ha assolto anche le funzioni tipiche dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico.

I Compiti della Sala Operativa La Sala Operativa era costituita da postazioni con rappresentanti di: Prefettura, Vigili del Fuoco, Forze Armate, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Croce Rossa, Comuni, ANAS, Telecom, ENEL, ASL, Provincia, Volontari. La continuità delle funzioni di Comando della Sala Operativa era garantita dallo Staff Tecnico. Oc-casionalmente tali funzioni erano assegnate al funzionario della prefettura o ad altro responsabile individuato dal Direttore del C.O.M.

Le decisioni operative immediate erano prese nell'ambito della sala operativa, provvedendo diret-tamente a dare risposta alla quasi totalità delle richieste di soccorso che arrivavano ai capi delle li-nee telefoniche o radio delle varie postazioni dei rappresentanti degli Organismi preposti al soccor-so di Protezione Civile.

Per problematiche particolarmente complesse, si attivava un "consulto" con il Responsabile del C.O.M. o con lo Staff Tecnico la fine determinare la migliore strategia da adottare.

In relazione alle esigenze, si provvedeva a ridimensionare la consistenza della sala operativa me-diante la riduzione o l’aumento delle componenti presenti, allo scopo di erogare un servizio adegua-to alle necessità del momento evitando, nello stesso tempo, dispendio di risorse.

I Disaster Manager I DI.MA. sono professionalità specificamente formate sulla gestione dell’emergenza dal Diparti-mento della Protezione Civile. Nell’ambito del C.O.M. è stata largamente impiegata la professiona-lità dei DI.MA., soprattutto per le attività per le quali non sono disponibili immediate competenze nell’ambito di enti e amministrazione pubblica. In particolare sono state assegnate ai DI.MA. il co-ordinamento del volontariato, l’analisi dei dati relativi alla popolazione assistita, la gestione del Centro Operativo Locale. Per iniziativa dei DI.MA. è stato realizzato un pieghevole intitolato “Difendiamoci dal Terremoto” destinato alla popolazione e allegato. E’ stata fondamentale l’opera di promozione, divulgazione e formazione svolta dai DI.MA. presso i comuni fino alla costituzione dei Centri Operativi Comunali.

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I compiti delle funzioni Il Metodo Augustus - sintesi Il Metodo Augustus, predisposto dal Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consi-glio dei Ministri, è un sistema articolato per strutturare l'organizzazione di Protezione Civile nel ter-ritorio dello Stato italiano, individuando una serie di attività, funzioni ed operazioni da svolgere sia prima, sia dopo il verificarsi dell'evento calamitoso. Le strutture operative e di pianificazione descritte nel metodo Augustus sono essenzialmente artico-late su tre livelli: nazionale/regionale, Provinciale, Comunale. Per ogni livello vengono previste delle procedure per l'impianto della struttura organizzativa tramite l'ausilio di funzioni di supporto con adeguate risorse umane che supportano i diversi responsabili incaricati dell'attività di comando e controllo. Il testo completo del metodo Augustus è riportato in appendice. Il Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno è stato strutturato sulla base dello schema pre-visto per le 14 funzioni di supporto del Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura, con una organizzazione quindi di taglio quasi Provinciale. Questo schema è risultato equilibrato e ben di-mensionato per fronteggiare le problematiche a livello intercomunale. Le funzioni previste, secondo lo schema del metodo Augustus sono le seguenti. 1 tecnico - scientifico - pianificazione 2 sanità - assistenza sociale -veterinaria 3 mass-media e informazione 4 volontariato 5 materiali e mezzi 6 trasporto - circolazione e viabilità 7 telecomunicazioni

8 servizi essenziali 9 censimento danni -persone -cose 10 strutture operative S.a.R. 11 enti locali 12 materiali pericolosi 13 logistica evacuati - zone ospitanti 14 coordinamento centri operativi

1 - TECNICO SCIENTIFICO PIANIFICAZIONE Saranno presenti i gruppi nazionali di ricerca ed i servizi tecnici. Il referente sarà il rappresentante del Servizio Tecnico del comune o del Genio Civile o del Servizio Tecnico Nazionale, prescelto già in fase di piani-ficazione: dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie compo-nenti scientifiche e tecniche per l'interpretazione fisica del fenomeno e dei dati relativi alle reti di monitoraggio. 2 - SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE Saranno presenti i responsabili del Servizio Sanitario locale, la C.R.I., le Or-ganizzazioni di volontariato che operano nel settore sanitario. Il referente sarà il rappresentante del Servizio Sanitario Locale. 3 - MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE Presso il CCS ed il COM l'addetto stampa sarà indicato dal Prefetto che ne darà notizia al Dipartimento della Protezione Civile, al Ministero dell'interno ed alla Presidenza della Regione. La Sala Stampa dovrà essere realizzata in un locale diverso dalla Sala Operativa. Sarà cura dell'addetto stampa stabilire il programma e le modalità degli in-contri con i rappresentanti dei Mass-Media. Per quanto concerne l'informa-zione al pubblico sarà cura dell'addetto stampa, d'accordo con il Prefetto, procedere alla divulgazione della notizia per mezzo dei Mass-Media. Impor-tante è: - informare e sensibilizzare la popolazione; - far conoscere le attivi-tà; - realizzare spot, creare annunci, fare comunicati; - organizzare tavole

rotonde e conferenze stampa 4 - VOLONTARIATO I compiti delle Organizzazioni di volontariato in emergenza. vengono indivi-duati nei piani di protezione civile in relazione alla tipologia del rischio da af-frontare. alla natura ed alla specificità delle attività esplicate dalla Organiz-zazione e dai mezzi a loro disposizione. Pertanto, in sala operativa. prende-rà posto il coordinatore indicato nel piano di protezione civile che avrà il compito di mantenere i rapporti con la consulta provinciale per il volontaria-to. Il coordinatore provvederà, in tempo di pace, ad organizzare esercitazio-ni congiunte con altre forze preposte all'emergenza al fine di verificare le capacità organizzative ed operative delle suddette Organizzazioni. 5 - MATERIALI E MEZZI La funzione di supporto in questione è essenziale e primaria per fronteggia-re una emergenza di qualunque tipo. Questa funzione censisce i materiali ed i mezzi in dotazione alle amministrazioni: sono censimenti che debbono essere aggiornati ogni 6 mesi per passare Cosi di fatto dalla concezione er-rata del "censimento" delle risorse alla concezione moderna di Disponibilità! delle risorse. Si tratta di avere un quadro delle risorse suddivise per aree di stoccaggio. Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell'area dell'intervento. Alla gestione di tale funzione concorrono i materiali e mezzi comunque di-sponibili e normalmente appartenenti a FF.AA. CAPI (Ministero Interno).

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CRI, Amministrazioni locali, volontariato, ditte private. Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non può essere fronteggia-ta a livello locale, il coordinatore rivolgerà analoga richiesta al Dipartimento P.C.. 6 - TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITA' La parte riguardante il trasporto è strettamente collegata alla movimentazio-ne dei materiali, al trasferimento dei mezzi, ad ottimizzare i flussi lungo le vie di fuga ed il funzionamento dei cancelli di accesso, per regolare il flusso dei soccorritori. Questa funzione di supporto deve necessariamente operare a stretto contatto con il responsabile della funzione 10 "Strutture Operative". Per quanto concerne la parte relativa ali attività di circolazione e viabilità il coordinatore è, normalmente, il rappresentante della Polstrada o suo sosti-tuto; concorrono per questa attività oltre alla Polizia Stradale, i Carabinieri ed i Vigili Urbani: i primi due per il duplice aspetto di Polizia giudiziaria e tu-tori della legge e gli altri per l'indiscussa idoneità nella gestione della funzio-ne in una emergenza a carattere locale. Si dovranno prevedere esercitazioni congiunte tra le varie forze al fine di ve-rificare ed ottimizzare l esatto andamento dei flussi lungo le varie direttrici. 7 - TELECOMUNICAZIONI Il coordinatore di questa funzione dovrà, di concerto con il responsabile terri-toriale della Telecom, con il responsabile provinciale P.T. con il rappresen-tante dell'associazione di radioamatori presente sul territorio, organizzare una rete di telecomunicazione affidabile anche in caso di evento di notevole gravità. Il centro TLC del Dipartimento della Protezione Civile, su richiesta del Pre-fetto. assicurerà il collegamento tra la zona interessata dall'evento per mez-zo di sistemi alternativi di emergenza (sistema satellitare INMARSAT - si-stema satellitare ARGO). 8 - SERVIZI ESSENZIALI In questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi es-senziali erogati sul territorio coinvolto. Mediante i Compartimenti Territoriali e le corrispondenti sale operative nazionali o regionali deve essere mantenuta costantemente aggiornata la situazione circa l'efficienza e gli interventi sulla rete. L'utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque coordinata dal proprio rappresentante in Sala Operati-va. Eventuali concorsi di personale e mezzi vanno coordinati dal responsa-bile della S. O. e dal Prefetto (interventi di mezzi speciali, impiego di spaz-zaneve, etc.). Dovranno essere previste esercitazioni nelle quali i singoli Enti preposti all'e-rogazione dei servizi ottimizzeranno il concorso di uomini e mezzi nelle varie ipotesi di emergenza, secondo i criteri di garanzia, messa in sicurezza degli impianti e ripristino dell'erogazione. 9 - CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE L'effettuazione del censimento dei danni a persone e cose riveste particola-re importanza al fine di fotografare la situazione determinatasi a seguito del-l'evento calamitoso e determinare sulla base dei risultati riassunti in schede riepilogative gli interventi d'emergenza. Il responsabile della suddetta funzione, al verificarsi dell'evento calamitoso, dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a: - persone; - edifici pub-blici; - edifici privati; - impianti industriali; - servizi essenziali; - attività produt-tive . opere di interesse culturale; - infrastrutture pubbliche; - agricoltura e zootecnia; - altro. Per il censimento di quanto descritto il coordinatore di questa funzione si avvarrà di: - funzionari dell'Ufficio Tecnico del Comune o del Genio Civile- esperti del settore sanitario, industriale e commerciale; è altresì ipotizzabile l'impiego di squadre miste di tecnici del Servizio Lavori Pubblici, del Genio Civile o l'intervento della Comunità Scientifica per le veri-fiche speditive di stabilità che dovranno essere effettuate in tempi necessa-riamente ristretti. 10 - STRUTTURE OPERATIVE S.a.R. Il responsabile della suddetta funzione, dovrà coordinare le varie compo-nenti, di seguito elencate, costituite da rappresentanti del Servizio Nazionale della Protezione Civile (S.a.R.,, quali sono presenti presso tutti i CCS e COM: - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; - Forze Armate; - Forze del-l'Ordine; - Corpo Forestale dello Stato; - Servizi Tecnici Nazionali; - Gruppi

nazionali di ricerca scientifica; - Croce Rossa Italiana; - Strutture del Servizio sanitario nazionale; - Organizzazioni di volontariato; - Corpo nazionale di soccorso alpino 11 - ENTI LOCALI In relazione all'evento il responsabile della funzione dovrà essere in pos-sesso della documentazione riguardante tutti i referenti di ciascun Ente ed Amministrazioni della zona interessata all'evento. Si dovranno anche organizzare fra le Amministrazioni comunali colpite le "municipalizzate" dei comuni o delle regioni che portano soccorso dei ge-mellaggi per il ripristino immediato nei comuni colpiti dei servizi essenziali affidando alle municipalizzate soccorritrici compiti operativi specifici in singoli comuni (riattivazione delle discariche, acquedotto, scuole, servizi vari ecc.). 12 - MATERIALI PERICOLOSI Lo stoccaggio di materiali pericolosi, il censimento delle industrie a notifica e a dichiarazione o altre attività pericolose che possono innescare ulteriori danni alla popolazione dopo un evento distruttivo di varia natura, saranno preventivamente censite e per ognuno studiato il potenziale pericolo che può provocare alla popolazione già colpita. 13 - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Per fronteggiare le esigenze della popolazione che a seguito dell'evento ca-lamitoso risultano senza tetto, si dovrà organizzare in loco o in altre zone si-cure delle aree ospitanti per i senzatetto e fornire loro i servizi necessari per fronteggiare il periodo dell'emergenza e la fase del ripristino. Dovrà presiedere questa funzione un funzionario dell'Ente amministrativo locale in possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abi-tativo, alla ricettività delle strutture turistiche (alberghi campeggi ecc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come zone ospitan-ti'. Il funzionario dovrà fornire un quadro delle "disponibilità" di materiali per l'al-loggiamento e dialogare con le autorità preposte alla emanazione degli atti necessari per la messa a disposizione degli immobili o delle aree recettive sia pubbliche che private. Per quanto concerne l'aspetto alimentare si dovrà garantire un costante flusso di derrate alimentari, il loro stoccaggio e la di-stribuzione alla popolazione assistita. Si dovranno anche censire a livello nazionale e locale le varie aziende di produzione e/o distribuzione alimentare. 14 - COORDINAMENTO CENTRI OPERATIVI Il coordinatore della sala operativa che gestisce le 14 funzioni di supporto. sarà anche responsabile di questa funzione in quanto dovrà conoscere le operatività degli altri centri operativi dislocati sul territorio al fine di garantire nell'area dell'emergenza il massimo coordinamento delle operazioni di soc-corso razionalizzando risorse di uomini e materiali. Con l'attivazione delle 14 funzioni di supporto tramite i loro singoli respon-sabili esperti, si raggiungono due distinti obiettivi: si individuano a priori i re-sponsabili-esperti delle singole funzioni da impiegare in emergenza e al tempo stesso. tempo di pace, si garantisce il continuo aggiornamento del piano di emergenza con l'attività degli stessi responsabili-esperti. I respon-sabili delle 14 funzioni di supporto avranno quindi la possibilità di tenere sempre efficiente il piano di emergenza nelle varie Prefetture. Questo consente al Prefetto di avere nella propria sala operativa esperti che già si conoscono e lavorano nel piano ciò porterà a una maggiore efficacia operativa fra le "componenti" e le "strutture operative" (amministrazioni loca-li, volontariato, FF.AA, Vigili del Fuoco, ecc.). Il responsabile della funzione 14 assumerà anche il ruolo di coordinatore della Sala Operativa composta dalle altre restanti funzioni. Il COM è una struttura operativa decentrata che dipende dalla Prefettura ed il cui direttore è un funzionario o un Sindaco di uno dei comuni interessati dall'evento. vi partecipano i rappresentanti dei comuni e delle strutture ope-rative. I compiti del COM sono quelli di favorire coordinamento dei servizi di emergenza organizzati dal Prefetto con gli interventi dei sindaci appartenen-ti al COM stesso. L'ubicazione del COM deve essere baricentrica rispetto ai comuni coordinati e localizzata in locali non vulnerabili. (tratto dal Metodo Augustus)

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Le Funzioni effettivamente attivate al C.O.M. di Foligno sono state le seguenti FUNZIONE DENOMINAZIONE RESPONSABILI Funzione 1

Tecnico – Scientifico – Pianificazione

Tecnici del Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti del Ser-vizio Sismico Nazionale

Funzione 2

Sanità e assistenza sociale

Funzionario U.S.S.L.

Funzione 3

Mass-media ed in-formazione

Addetto Stampa del Comune di Foligno

Funzione 4

Volontariato DI.MA.

Funzione 5

Materiali e mezzi Ispettore C.R.I.

Funzione 6

Trasporto, circolazio-ne e viabilità

Funzionario Polizia Stradale e A.N.A.S.

Funzione 7

Telecomunicazioni Funzionario Telecom

Funzione 8

Servizi essenziali Ingegnere Responsabile del settore Manutenzione del Co-mune di Foligno

Funzione 9

Censimento danni, persone e cose

DI.MA.

Funzione 10

Strutture Operative S.a.R.

Rappresentante Esercito Italiano

Funzione 11

Enti Locali Funzionario della Provincia

Funzione 12

Assistenza alla popo-lazione, logistica eva-cuati, zone ospitanti

DI.MA.

Funzione 13

Derrate alimentari, vestiario

Rappresentante Volontariato di Zona e Servizio mensa del Comune di Foligno

Funzione 1 del C.O.M. di Foligno - TECNICO SCIENTIFICO PIANIFICAZIONE Saranno presenti i gruppi nazionali di ricerca ed i servizi tecnici. Il referente sarà il rappresentante del Servizio Tecnico del comune o del Genio Civile o del Servizio Tecnico Nazionale, pre-scelto già in fase di pianificazione: dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche per l'interpretazione fisica del fenomeno e dei dati relativi alle reti di monitoraggio. Allestita presso un ufficio nell'edificio del C.O.M. (c/o Polizia Municipale Foligno) Aveva propria linea telefonica e fax. Disponeva di computer e modem con collegamento Internet Incarichi svolti: Verifica dell’agibilità delle strutture pubbliche

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Funzione 2 del C.O.M. di Foligno - SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE Saranno presenti i responsabili del Servizio Sanitario locale, la C.R.I., le Organizzazioni di volontariato che operano nel settore sanitario. Il referente sarà il rappresentante del Servizio Sanitario Locale. Non aveva un proprio ufficio. I responsabili ruotavano in turni stazionando presso la propria posta-zione in Sala Operativa C.O.M. Disponeva di linea telefonica. I responsabili erano stati dotati di telefono cellulare. Incarichi svolti: Controlli sanitari presso i campi, in particolare presso le cucine, vaccinazioni per le fasce più vulnerabili della popolazione, assistenza sociale, ambulatori e consultori presso i campi di accoglienza.

Funzione 3 del C.O.M. di Foligno - MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE Presso il CCS ed il COM l'addetto stampa sarà indicato dal Prefetto che ne darà notizia al Dipartimento della Protezione Civile, al Ministero dell'interno ed alla Presidenza della Regione. La Sala Stampa dovrà essere realizzata in un locale diverso dalla Sala Operativa. Sarà cura dell'addetto stampa stabilire il programma e le modalità degli incontri con i rappresentanti dei Mass-Media. Per quanto concerne l'informazione al pubblico sarà cura dell'addetto stampa, d'accordo con il Prefetto, procedere alla divulga-zione della notizia per mezzo dei Mass-Media. Importante è: - informare e sensibilizzare la popolazione; - far conoscere le atti-vità; - realizzare spot, creare annunci, fare comunicati; - organizzare tavole rotonde e conferenze stampa Allestita presso il locale dell'archivio nell'edificio del C.O.M. (c/o Polizia Municipale Foligno) Disponeva di propria linea telefonica, fax, computer stampante e modem con collegamento ad in-ternet. Il responsabile era stato dotato di telefono cellulare. Incarichi svolti: Rapporti con i “Mass- media”, redazione e diffusione comunicati stampa (Numero 320, si allegano alcuni esempi), pubblicazione di “C.O.M. Informa” (due numeri), redazione delle pagine Web del Sito Internet.

Funzione 4 del C.O.M. di Foligno - VOLONTARIATO I compiti delle Organizzazioni di volontariato in emergenza, vengono individuati nei piani di protezione civile in relazione alla ti-pologia del rischio da affrontare. alla natura ed alla specificità delle attività esplicate dalla Organizzazione e dai mezzi a loro di-sposizione. Pertanto, in sala operativa. prenderà posto il coordinatore indicato nel piano di protezione civile che avrà il compito di mantenere i rapporti con la consulta provinciale per il volontariato. Il coordinatore provvederà, in tempo di pace, ad organiz-zare esercitazioni congiunte con altre forze preposte all'emergenza al fine di verificare le capacità organizzative ed operative delle suddette Organizzazioni. Allestita presso un ufficio nell'edificio del C.O.M. (c/o Polizia Municipale Foligno) Disponeva di propria linea telefonica, fax, computer, stampante, fotocopiatrice, apparato radio rice-trasmittente fisso (radioamatori) e radio portatile DPC. I responsabili sono stati dotati di telefono cellulare. Incarichi svolti: Coordinamento delle organizzazioni di volontariato, gestione dei due campi di vo-lontariato in località Paciana e in via Umbria a Foligno, inserimento del volontariato locale nella Protezione Civile, assistenza e vigilanza presso i campi e villaggi abitativi, piccole manutenzioni presso campi di accoglienza e moduli abitativi, montaggio - smontaggi tende e recupero roulotte, gestione del Network ricognitivo.

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Funzione 5 del C.O.M. di Foligno - MATERIALI E MEZZI La funzione di supporto in questione è essenziale e primaria per fronteggiare una emergenza di qualunque tipo. Questa funzione censisce i materiali ed i mezzi in dotazione alle amministrazioni: sono censimenti che debbono essere ag-giornati ogni 6 mesi per passare cosi di fatto dalla concezione errata del "censimento" delle risorse alla concezione moderna di disponibilità delle risorse. Si tratta di avere un quadro delle risorse suddivise per aree di stoccaggio. Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell'area dell'intervento. Alla gestione di tale funzione concorrono i materiali e mezzi comunque disponibili e normalmente appartenenti a FF.AA. CAPI (Ministero Interno), CRI, Amministrazioni locali, volontariato, ditte private. Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non può essere fronteggiata a livello locale, il coordinatore rivolgerà analoga richiesta al Dipartimento P.C.. Allestita presso una tenda di tipo CAPI illuminata e riscaldata, nel terreno antistante al C.O.M. (c/o Polizia Municipale di Foligno).Disponeva di due linee telefoniche, fax, computer, stampante, appa-rato portatile radio rice-trasmittente DPC. Incarichi svolti: Gestione complessiva dei materiali di prima accoglienza (tende, roulotte, effetti let-terecci, stufette elettriche, servizi igienici, kit elettrici), recupero materiali, coordinamento dei mezzi necessari alla movimentazione dei materiali. Nei primi giorni ha svolto anche le mansioni della Funzione 13.

Funzione 6 del C.O.M. di Foligno - TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITA' La parte riguardante il trasporto è strettamente collegata alla movimentazione dei materiali, al trasferimento dei mezzi, ad otti-mizzare i flussi lungo le vie di fuga ed il funzionamento dei cancelli di accesso, per regolare il flusso dei soccorritori. Questa funzione di supporto deve necessariamente operare a stretto contatto con il responsabile della funzione 10 "Strutture Operative". Per quanto concerne la parte relativa ali attività di circolazione e viabilità il coordinatore è, normalmente, il rappresentante della Polstrada o suo sostituto; concorrono per questa attività oltre alla Polizia Stradale, i Carabinieri ed i Vigili Urbani: i primi due per il duplice aspetto di Polizia giudiziaria e tutori della legge e gli altri per l'indiscussa idoneità nella gestione della funzione in una emergenza a carattere locale. Si dovranno prevedere esercitazioni congiunte tra le varie forze al fine di verificare ed ottimizzare l esatto andamento dei flussi lungo le varie direttrici. Non aveva un proprio ufficio. I responsabili ruotavano in turni stazionando presso la propria posta-zione in Sala Operativa C.O.M.. Disponeva di linea telefonica. Incarichi svolti: Monitoraggio della viabilità, scorte, controllo cancelli di accesso. Gli interventi di ripristino della viabilità di competenza A.N.A.S., sono stati eseguiti direttamente dallo stesso ente. Gli incarichi erano concordati e pianificati tra il personale della Polstrada e il personale del-l'A.N.A.S. entrambi con propria postazione telefonica presso la sala operativa.

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Funzione 7 del C.O.M. di Foligno - TELECOMUNICAZIONI Il coordinatore di questa funzione dovrà, di concerto con il responsabile territoriale della Telecom, con il responsabile provincia-le P.T. con il rappresentante dell'associazione di radioamatori presente sul territorio, organizzare una rete di telecomunicazione affidabile anche in caso di evento di notevole gravità. Il centro TLC del Dipartimento della Protezione Civile, su richiesta del Prefetto, assicurerà il collegamento tra la zona interessa-ta dall'evento per mezzo di sistemi alternativi di emergenza (sistema satellitare INMARSAT - sistema satellitare ARGO). La funzione 7 aveva due postazioni, una in Sala Operativa C.O.M. per il rappresentante Telecom e l'altra in un piccolo ufficio dell'edificio del C.O.M. adibito a sala radio. Disponeva di propria linea telefonica in sala operativa. Disponeva di apparati radio ricetrasmittenti fissi e mobili (radioamatori) e di apparato radio portatile DPC. Nelle ultima settimane la postazione radio è stata trasferita in una roulotte nel parcheggio del C.O.M. (c/o Polizia Municipale di Foligno) Incarichi svolti: Linee telefoniche presso campi e insediamenti di emergenza, potenziamento della rete e telefonia mobile Tim,

Funzione 8 del C.O.M. di Foligno - SERVIZI ESSENZIALI In questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio coinvolto. Mediante i Compartimenti Territoriali e le corrispondenti sale operative nazionali o regionali deve essere mantenuta costante-mente aggiornata la situazione circa l'efficienza e gli interventi sulla rete. L'utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque coordinata dal proprio rappresentante in Sala Operativa. Eventuali concorsi di personale e mezzi vanno coordinati dal responsabile della S. O. e dal Prefetto (interventi di mezzi specia-li, impiego di spazzaneve, etc.). Dovranno essere previste esercitazioni nelle quali i singoli Enti preposti all'erogazione dei servizi ottimizzeranno il concorso di uomini e mezzi nelle varie ipotesi di emergenza, secondo i criteri di garanzia, messa in sicurezza degli impianti e ripristino del-l'erogazione. Allestita in un ufficio nell'edificio del C.O.M (c/o polizia Municipale di Foligno). Disponeva di linea telefonica, fax, computer, stampante. Ai responsabili è stato fornito un telefono cellulare. Incarichi svolti: Allestimento e manutenzione degli impianti (idrici, sanitari ed elettrici) dei campi di accoglienza, ripristino della viabilità comunale, convenzione con gli impianti distribuzione car-burante, fornitura combustibile ai campi, approvvigionamento materiali e carburante per le opera-zioni di soccorso dei Vigili del Fuoco, manutenzione impianti dei villaggi moduli abitativi.

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Funzione 9 del C.O.M. di Foligno - CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE L'effettuazione del censimento dei danni a persone e cose riveste particolare importanza al fine di fotografare la situazione de-terminatasi a seguito dell'evento calamitoso e determinare sulla base dei risultati riassunti in schede riepilogative gli interventi d'emergenza. Il responsabile della suddetta funzione, al verificarsi dell'evento calamitoso, dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a: - persone; - edifici pubblici; - edifici privati; - impianti industriali; - servizi essenziali; - attività produttive . opere di interesse cultu-rale; - infrastrutture pubbliche; - agricoltura e zootecnia; - altro. Per il censimento di quanto descritto il coordinatore di questa funzione si avvarrà di: - funzionari dell'Ufficio Tecnico del Comu-ne o del Genio Civile- esperti del settore sanitario, industriale e commerciale; è altresì ipotizzabile l'impiego di squadre miste di tecnici del Servizio Lavori Pubblici, del Genio Civile o l'intervento della Comu-nità Scientifica per le verifiche speditive di stabilità che dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti. Allestita presso una tenda di tipo CAPI illuminata e riscaldata nel terreno antistante all'edificio del C.O.M. (c/o Polizia Municipale di Foligno) Disponeva di linea telefonica, fax, computer, stampante. Incarichi svolti: Monitoraggio campi di accoglienza di riferimento alla popolazione ospitata, rile-vamento e analisi dei dati, ricognizione diretta presso i campi per la verifica dell’affidabilità dei da-ti.

Funzione 10 del C.O.M. di Foligno - STRUTTURE OPERATIVE S.a.R. Il responsabile della suddetta funzione, dovrà coordinare le varie componenti, di seguito elencate, costituite da rappresentanti del Servizio Nazionale della Protezione Civile (S.a.R.,, quali sono presenti presso tutti i CCS e COM: - Corpo Nazionale dei Vi-gili del Fuoco; - Forze Armate; - Forze dell'Ordine; - Corpo Forestale dello Stato; - Servizi Tecnici Nazionali; - Gruppi nazionali di ricerca scientifica; - Croce Rossa Italiana; - Strutture del Servizio sanitario nazionale; - Organizzazioni di volontariato; - Cor-po nazionale di soccorso alpino Non aveva un proprio ufficio. I responsabili ruotavano in turni stazionando presso la propria posta-zione in Sala Operativa C.O.M. Disponeva di linea telefonica e apparati radio ricetrasmittenti (esercito). Incarichi svolti: Monitoraggio delle risorse e delle attività delle componenti operative della Prote-zione Civile (Vigili del Fuoco, Forze Armate, Forze dell’Ordine).

Funzione 11 del C.O.M. di Foligno - ENTI LOCALI In relazione all'evento il responsabile della funzione dovrà essere in possesso della documentazione riguardante tutti i referenti di ciascun Ente ed Amministrazioni della zona interessata all'evento. Si dovranno anche organizzare fra le Amministrazioni comunali colpite le "municipalizzate" dei comuni o delle regioni che por-tano soccorso dei gemellaggi per il ripristino immediato nei comuni colpiti dei servizi essenziali affidando alle municipalizzate soccorritrici compiti operativi specifici in singoli comuni (riattivazione delle discariche, acquedotto, scuole, servizi vari ecc.). Allestita presso un ufficio dell'edificio del C.O.M. Disponeva di linea telefonica Incarichi svolti: Monitoraggio e interventi di ripristino della viabilità provinciale, contatti con gli enti locali per informazioni e definizioni delle procedure.

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Funzione 12 del C.O.M. di Foligno - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE , LOGISTICA EVACUATI, ZONE OSPITANTI (FUNZIONE 13 METODO AUGUSTUS- ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE) - Per fronteggiare le esigenze della popola-zione che a seguito dell'evento calamitoso risultano senza tetto, si dovrà organizzare in loco o in altre zone sicure delle aree ospitanti per i senzatetto e fornire loro i servizi necessari per fronteggiare il periodo dell'emergenza e la fase del ripristino. Dovrà presiedere questa funzione un funzionario dell'Ente amministrativo locale in possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla ricettività delle strutture turistiche (alberghi campeggi ecc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come zone ospitanti'. Il funzionario dovrà fornire un quadro delle "disponibilità" di materiali per l'alloggiamento e dialogare con le autorità preposte al-la emanazione degli atti necessari per la messa a disposizione degli immobili o delle aree recettive sia pubbliche che private. Per quanto concerne l'aspetto alimentare si dovrà garantire un costante flusso di derrate alimentari, il loro stoccaggio e la di-stribuzione alla popolazione assistita. Si dovranno anche censire a livello nazionale e locale le varie aziende di produzione e/o distribuzione alimentare. Allestita presso una tenda di tipo CAPI illuminata e riscaldata nel terreno antistante all'edificio del C.O.M. (c/o Polizia Municipale di Foligno) Disponeva di linea telefonica, fax, computer, stampante. Incarichi svolti: Monitoraggio e gestione dell’accoglienza presso alberghi, strutture ricettive, alloggi messi a disposizione, con particolare attenzione alle fasce di popolazione vulnerabili. Tale attività è stata sostanzialmente limitata per precisa volontà della popolazione di rimanere in prossimità delle proprie abitazioni e per la sufficiente rapidità con la quale si è resa disponibile la sistemazione nei moduli abitativi.

Funzione 13 del C.O.M. di Foligno - DERRATE ALIMENTARI, VESTIARIO Si è reso necessario attivare questa funzione data l'enorme mole di lavoro relativa alla confezione ed ala distribuzione dei pasti, nonché alla distribuzione dei capi di abbigliamento. Inizialmente questo incarico era accorpato alla funzione 5, ma dopo alcune settimane si è reso ne-cessario alleggerire la funzione 5 per crearne una nuova. Allestita presso una tenda di tipo CAPI illuminata e riscaldata nel terreno antistante all'edificio del C.O.M. (c/o Polizia Municipale di Foligno). Disponeva di linea telefonica, fax, computer, stampan-te. I responsabili sono stati dotati di telefono cellulare. Incarichi svolti: approvvigionamento, gestione e distribuzione delle derrate alimentari per il funzio-namento delle cucine da campo (14), del vestiario e dei prodotti per l’igiene personale destinati alla popolazione senza tetto.

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Segreteria C.O.M. Allestita presso un ufficio dell'edificio C.O.M. (c/o Polizia Municipale di Foligno). Disponeva di due linee telefoniche, fax, 3 computers in rete, 2 stampanti, modem e collegamento ad internet e con la Prefettura tramite posta elettronica. Disponeva di fotocopiatrice.

Nell’ufficio segreteria trovavano posto anche il Responsabile del C.O.M. ed i collaboratori dello staff tecnico. I collaboratori dello staff tecnico ed amministrativo sono stati dotati di telefoni cellu-lari.

DIREZIONE C.O.M. 14 - COORDINAMENTO CENTRI OPERATIVI Il coordinatore della sala operativa che gestisce le 14 funzioni di supporto. sarà anche responsabile di questa funzione in quan-to dovrà conoscere le operatività degli altri centri operativi dislocati sul territorio al fine di garantire nell'area dell'emergenza il massimo coordinamento delle operazioni di soccorso razionalizzando risorse di uomini e materiali. Con l'attivazione delle 14 funzioni di supporto tramite i loro singoli responsabili esperti, si raggiungono due distinti obiettivi: si individuano a priori i responsabili-esperti delle singole funzioni da impiegare in emergenza e al tempo stesso. tempo di pace, si garantisce il continuo aggiornamento del piano di emergenza con l'attività degli stessi responsabili-esperti. I responsabili delle 14 funzioni di supporto avranno quindi la possibilità di tenere sempre efficiente il piano di emergenza nelle varie Prefetture. Questo consente al Prefetto di avere nella propria sala operativa esperti che già si conoscono e lavorano nel piano ciò porterà a una maggiore efficacia operativa fra le "componenti" e le "strutture operative" (amministrazioni locali, volontariato, FF.AA, Vi-gili del Fuoco, ecc.). Il responsabile della funzione 14 assumerà anche il ruolo di coordinatore della Sala Operativa composta dalle altre restanti funzioni. Il COM è una struttura operativa decentrata che dipende dalla Prefettura ed il cui direttore è un funzionario o un Sindaco di uno dei comuni interessati dall'evento. vi partecipano i rappresentanti dei comuni e delle strutture operative. I compiti del COM sono quelli di favorire coordinamento dei servizi di emergenza organizzati dal Prefetto con gli interventi dei sindaci appartenenti al COM stesso. L'ubicazione del COM deve essere baricentrica rispetto ai comuni coordinati e localizzata in locali non vulnerabili. La direzione del C.O.M. è stata condotta direttamente dal Responsabile con il pronto ausilio dello staff tecnico nella prima fase dell’emergenza.

Successivamente, nella seconda fase, i quattro funzionari tecnici si sono avvicendati settimanalmen-te in due unità per volta assicurando la conduzione ordinaria. Il responsabile del C.O.M., tracciate le linee guida operative, ha direttamente seguito i momenti di avvicendamento e le fasi fondamentali per la conduzione del C.O.M., assicurando la costante repe-ribilità per ogni decisione di rilevanza strategica, la presenza in loco entro due ore in caso di neces-sità, la partecipazione diretta nei momenti istituzionali.

Tale organizzazione ha consentito la continuità delle funzioni di comando, l’omogeneità della poli-tica di gestione e, anche se parzialmente, la non interruzione delle funzioni ordinariamente svolte da ciascuno nel rispettivo luogo di lavoro.

Il Centro Operativo Locale di Colfiorito Fino dai primi momenti di attivazione del COM è stata avvertita la necessità di dedicare una parti-

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colare attenzione alla zona di Confiorito, essenzialmente per i seguenti motivi concomitanti: • era decentrata rispetto alla posizione geografica del COM; • era la zona epicentrale rispetto alle prime scosse ed aveva subito i danni maggiori; • comprendeva numerosissimi piccoli centri abitati; • era in quota e perciò più difficilmente raggiungibile anche a seguito dei crolli; • le condizioni climatiche erano più difficili. Si istituiva perciò un Centro Operativo Locale che, con buon grado di autonomia gestionale ed ope-rativa, provvedeva direttamente alla condizione delle attività di soccorso ed assistenza alla popola-zione. La responsabilità del COL veniva assegnata ad un Disaster Manager. La scelta si è dimostrata strategicamente adeguata.

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Le attività del C.O.M. di Foligno

Strategia Il COM di Foligno ha avuto dimensioni non consuete rispetto alle pianificazioni nazionali (linee guida DPC). Queste prevedono la dimensione massima, in termini di popolazione complessiva, di circa 25.000 persone. La popolazione assistita dal COM di Foligno, ha raggiunto la punta massima di 90.000 abitanti e si è attestata su un valore medio di 70.000.

Tutte le attività del COM, per le caratteristiche dimensionali suddette e per precisa scelta di svolge-re un ruolo di supporto e di coordinamento per i Sindaci senza assumere alcuna posizione sovraor-dinata o sostitutiva, se non in frangenti molto limitati, sono state condotte, per quanto possibile, tramite le strutture comunali competenti per territorio.

A tal fine, sono state emanate direttive e linee guida che hanno consentito alle “macchine” Comuna-li, strutturate e dimensionate per le condizioni ordinarie di lavoro, di attivarsi per operare con effi-cacia anche nella situazione di emergenza contingente.

Tutte le volte nelle quali è stato reputato necessario o è stato richiesto l’intervento operativo, ammi-nistrativo e di consulenza del COM, questo è stato fornito con immediatezza. In tale situazione è stata particolarmente funzionale una struttura organizzativa con due soli livelli gerarchici, la Direzione con le relative strutture di staff e le funzioni, consentendo così la semplifi-cazione del processo decisionale e una più rapida verifica del conseguimento degli obiettivi stabiliti.

Pur essendo al vertice della piramide organizzativa, la dire-zione si è continuamente confrontata ed ha interagito ripetu-tamente con gli operatori (dipendenti comunali, volontari, re-sponsabili dei villaggi temporanei e delle cucine, forze dell’ordine, vigili del fuoco, ecc.) e con l’utenza (cittadini as-sistiti) garantendo, ove necessario, la presenza fisica sul terri-torio del responsabile o del suo delegato. Si è così cercato di realizzare una verifica diretta del servizio erogato e la soddi-sfazione dell’utenza.

Staff

Funzioni

Direzione

La mole di lavoro svolta in termini di gestione delle relazioni interpersonali è stata immane. E’ stato inoltre fondamentale definire, esplicitare e rendere noti a tutti, gli obiettivi prioritari nelle successive fasi dell’emergenza, ciò è avvenuto quotidianamente nelle riunioni svolte ed è stato e-spresso tutte le volte che è stato possibile nelle comunicazioni formali.

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Attività operative

La Sala Operativa C.O.M. ha rappresentato il cuore del coordinamento delle attività di tutte le forze di soccorso e le risorse sanitarie, tecniche e logistiche operanti sul territorio. Il compito della sala operativa è sta-to quello di ricevere ed indirizzare le richieste di soccorso ed interven-to, attivando immediatamente le necessarie risorse che i vari Enti rap-presentati nella Sala Operativa potevano mettere a disposizione.

La contemporanea presenza nella sala operativa dei rappresentanti di ciascun organismo preposto al soccorso, consente di "produrre" immediatamente le decisioni necessarie per far fronte alle richieste d’intervento. Ad esempio: - Soccorso alla popolazione. - Verifica della funzionalità delle infrastrutture e dei servizi essenziali, con relative attività di ri-

pristino. - Ricovero, prima assistenza e vettovagliamento alla popolazione (senza tetto, abitanti in strutture

di agibilità non verificabile nell’immediato a causa delle continue scosse telluriche, stati di pa-nico).

- Assistenza sanitaria alla popolazione - Verifica stabilità delle strutture. - Messa in sicurezza dei fabbricati mediante puntellamenti e rimozione di parti pericolanti. - Demolizione parziale o totale di fabbricati. - Interventi di soccorso per danni derivanti da avverse condizioni meteorologiche. - Attività di supporto per la realizzazione dei villaggi temporanei dei moduli abitativi. - Interventi per la sicurezza dei villaggi temporanei (impianti elettrici, termici e viabilità). - Intervento di Ordine Pubblico nei villaggi temporanei con particolare riferimento all’affluenza

di immigrati e nomadi. - Recupero di materiali per il primo ricovero della popolazione (tende e roulotte)

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Attività gestionali Le attività gestionali hanno presentato moltissime sfaccettature. L'attivazione delle Funzioni, previ-sta nel Metodo "Augustus" ha permesso di mettere in piedi una potente organizzazione gestionale che era in grado di produrre un elevato numero di decisioni in pochissimo tempo. La piena autonomia, in ordine agli obiettivi prefissati, che ogni responsabile di funzione aveva, ha consentito una gestione molto fluida e adeguatamente strutturata per far fronte all'imponente mole di lavoro e di richieste, soprattutto nelle prime settimane dell'emergenza. Ad esempio: approvvigionamento delle derrate alimentari, dei combustibili e dei materiali, gestione delle risorse umane e dei mezzi, rapporti con gli Enti Locali, riunione giornaliera con i Responsabili delle Funzioni, riunione con i Sindaci (cadenza giornaliera nella prima fase e settimanale nella se-conda), logistica campi base dei soccorritori, supporto per la distribuzione delle donazioni, confe-renze di servizio per l’installazione di ponti radio di telefonia mobile e di linee per l’elettrificazione dei villaggi temporanei. I principali campi di accoglienza erano assegnati alla responsabilità di “capi campo”. I capi campo sono stati nominati dai Sindaci, se-condo criteri definiti in autonomia. Ai capi campo il COM ha fatto continuo riferi-mento per l’attività gestionale indirizzata alla popolazione ospitata; questi hanno perciò rap-presentato un elemento fondamentale nell'eroga-zione del servizio, raccogliendo le esigenze e-mergenti e provvedendo direttamente al soddi-sfacimento. Ogni necessità di approvvigionamento di materiali e attrezzature veniva manifestato dai capi campo direttamente alla Direzione del COM, che emetteva spesso in tempo reale il relativo provvedimento. La zona montana del Comune di Foligno comprendeva i centri abitati maggiormente colpiti, tutti di piccole dimensioni e difficilmente raggiungibili. La scelta della popolazione di non allontanarsi dal proprio centro abitato e la scelta di erogare il servizio di assistenza capillarmente, ha indotto la costituzione di un Centro Operativo Locale asse-gnato alla responsabilità di un Disaster Manager. In tale maniera aree critiche e difficilmente monitorabili e raggiungibili, hanno avuto dedicata una specifica struttura, dotata di risorse umane, materiali e sufficiente autonomia, in grado di assicurare quindi rapidamente il soddisfacimento delle necessità. Terminata la fase di prima emergenza con il completamento degli insediamenti provvisori dei mo-duli abitativi mobili, uno dei più delicati momenti gestionali è rappresentato dal trasferimento delle funzioni dal COM agli uffici comunali. Questa fase gestionale deve essere particolarmente seguita dalla Direzione per garantire la continui-tà nell’erogazione dei servizi, fino alla formale costituzione da parte dei Sindaci dei Centri Operati-vi Comunali che gradualmente assumono tutte le funzioni precedentemente svolte dal COM. Tutti gli approvvigionamenti di materiali sono avvenuti utilizzando i canali normalmente impiegati dall’Amministrazione Comunale di Foligno

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LE PROCEDURE AMMINISTRATIVE E CONTABILI Fino dai primi momenti di attivazione del C.O.M. è stata dedicata particolare cura alla definizione delle procedure amministrative e contabili strettamente necessarie per il buon andamento degli uffi-ci. È stato subito istituito il registro di protocollo per registrare tutti gli atti emessi e ricevuti sia ai fini amministrativi che, soprattutto, per disporre di uno strumento fondamentale di ricerca e di ricostru-zione cronologica dei procedimenti. In applicazione delle leggi in materia di trasparenza amministrativa, per facilitare l'accesso agli atti fondamentali e ridurre le difficoltà dei cittadini, è stata comunicata a tutti, particolarmente agli or-ganismi tecnici (Vigili del Fuoco, Regione, Comuni, S.S.N.), ma anche agli organi amministrativi, la necessità di rilasciare copie degli atti attestanti le situazioni di disagio (inagibilità di fabbricati, chiusura di strade, ecc.) con immediatezza, senza formalità, annotando soltanto il rilascio della co-pia e le generalità del richiedente. È stato anche stabilito che, ove l'atto richiesto da cittadino fosse disponibile presso altro organismo rappresentato al C.O.M., colui che riceveva la richiesta doveva farsi carico di reperire l'atto, evitando in ogni caso di indirizzare i cittadini verso uffici che spesso erano trasferiti di sede o avevano accessibilità limitata. Dal 30.10.1997 al 2.2.1998 sono stati protocollati 7500 atti. Nel grafico seguente sono riportati i numeri di atti protocollati giorno per giorno dal 30.9.1997 al 31.12.1997 (barre), la curva che inte-gra i dati (curva rossa crescente), la curva di tendenza media (nera).

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Le procedure di acquisizione di forniture e servizi sono evidentemente particolarmente critiche. Per l'emissione degli ordini di acquisto è sta-ta realizzata una procedura informatizzata che, con la stampa dell'autorizzazione, da sottoporre alla firma del responsabile del COM, aggiornava automaticamente il totale delle somme impegnate. La procedura è con-tenuta nel CD-ROM allegato. Peraltro, la notevole dimensione dell'area e della popolazione gestita, imponevano l'ado-zione di procedure che consentissero il rapi-do soddisfacimento delle necessità dei citta-dini già duramente colpiti. Per gli approvvi-gionamenti "di routine" la direzione del C.O.M. ha pertanto definito procedure da adottare, per questi l'emissione dell'atto di spesa era delegata al responsabile di funzio-ne, il direttore del C.O.M. ratificava succes-sivamente. Gli acquisti di derrate per le cu-cine dei campi di accoglienza, ad esempio, eseguiti sulla base di menù e grammature fissati dalla USL e delle presenze indicate dai capi campo, venivano eseguite diretta-mente dal responsabile della funzione 13. Sono state definite procedure, ed è stata quindi delegata l'emissione del relativo atto d'ordine, per la riparazione dei mezzi, per l'acquisto di materiale per l'allestimento dei campi, per l'approvvigiona-mento del carburante, prima della sottoscrizione delle convenzioni. Il volontariato, secondo la vigente normativa, deve essere del tutto autonomo sulle calamità, e può accedere successivamente al rimborso delle spese. Peraltro l'impegno prolungato delle associazioni e dei singoli, che spesso in-tervengono direttamente sostenendo anche le spese dell'associazione d'appartenenza, com-portavano pesanti esposizioni finanziarie, spesso non sostenibili, che mettevano in diffi-coltà i volontari. Le richieste di disporre al-meno del carburante e delle derrate per il con-fezionamento dei pasti erano ripetute e so-stanziate. Avendo prefissato l'obiettivo di ga-rantire comunque, senza interruzioni, il servizio di assistenza e soccorso alla popolazione, ad uno standard di efficienza adeguato, si procedeva pertanto a definire procedure per l'approvvigionamen-to di tali prodotti. In particolare, per i carburanti, poiché avveniva un ritardo eccessivo nel ricevi-mento dei buoni, si stipulavano, senza alcun onere aggiuntivo rispetto all'uso dei buoni (anzi otte-nendo degli sconti), delle convenzioni con i titolari dei distributori.

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Com'è noto il regime giuridico della spesa nel settore pubblico si articola in cinque momenti:

a) Previsione, è conseguente all'approvazione del "bilancio di previsione";

b) Impegno, è la fase nella quale sorge per lo Stato l'obbligo a pagare anche se non sono esatta-mente individuati l'importo ed il creditore;

c) Liquidazione, è la fase di determinazione del preciso ammontare della spesa e della individua-zione precisa del creditore;

d) Ordinazione, è la fase nella quale si dà ordine alla tesoreria di pagare la somma liquidata;

e) Pagamento, è la fase conclusiva del ciclo, è eseguito dai tesorieri che devono accertare la rego-larità formale del titolo e l'identità personale del beneficiario.

Il C.O.M. è un organo che ha delega prefettizia, con compiti definiti e limitati nel tempo. Ne conse-gue che le fasi finali del ciclo di spesa avvengono dopo la chiusura del COM, a cura delle strutture contabili proprie della Prefettura. Inoltre le ordinanze emesse a seguito degli eventi calamitosi pre-vedono procedure di spesa più rapide del normale, in deroga a numerose normative, per consentire il rapido approvvigionamento di tutti i beni ed i servizi necessari a portare soccorso ed assistenza. Il ciclo di spesa conseguente è perciò difforme da quello ordinario ed è bene, anzi è indispensabile, per consentire il pagamento nei tempi dovuti, che gli uffici di ragioneria della Prefettura siano coin-volti fino dal primo momento. Il COM di Foligno non ha avuto la possibilità di disporre di funzionari di ragioneria della Prefettura di Perugia (alcuni impiegati assegnati provenivano da altre sedi), ciò ha comportato, con la chiusura del COM, alcune difficoltà nella liquidazione e nel pagamento di impegni assunti nella fase iniziale dell'emergenza che hanno richiesto, per essere superate, chiarimenti, precisazioni, atti integrativi. L'ordinanza 2669 del 30/10/97, prevedeva la possibilità di attingere ai fondi per la rimozione delle situazioni di pericolo e per l'assistenza alla popolazione, da parte dei COM e dei Sindaci. Nella maggior parte dei casi i Sindaci hanno sottoposto gli impegni di spesa assunti all'approvazio-ne, o alla ratifica, del responsabile del COM; peraltro molti impegni di spesa sono stati assunti au-tonomamente. Alla data del 20.02.1998 gli impegni di spesa contabilizzati dal COM ammontavano a £ 7.800.416.668 così suddivisi:

DESCRIZIONE IMPORTO Derrate alimentari £ 1.511.611.957 Attrezzature £ 312.610.384 Materiali £ 1.332.865.752 Trasporto materiali £ 144.725.314 Puntellature £ 308.672.757 Fornitura servizi £ 1.923.349.629 Altre spese £ 2.266.580.875

Totale £ 7.800.416.668

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Emanazione di linee guida Nella gestione ordinaria dei campi d'accoglienza si è ripetutamente manifestata la necessità di as-sumere linee di comportamento generali uniformi. Ad esempio si è reso necessario regolamentare l’impiego di apparecchiature elettriche, le modalità di erogazione dei pasti, la definizione dei menù per l’alimentazione, regolamentare il flusso degli automezzi nelle zone terremotate, ecc. Analoghe necessità si sono manifestate anche nell’erogazione dei servizi al di fuori dei campi, come il rilascio dei verbali di verifica statica, l’organizzazione logistica del volontariato, l’assegnazione delle tende e delle roulotte, la regolamentazione delle tendopoli spontanee. Il COM ha emanato linee guida e regole finalizzate al superamento in via generale dei numerosi problemi di volta in volta riscontrati. Al fine di dare capillare diffusione a tali norme, tramite la Segreteria del C.O.M. si è proceduto alla loro trasmissione a tutte le Funzioni di supporto e ai Comuni; la Funzione 4, inoltre, ha avuto il compito di inviarle, tramite fax o a mano, anche a tutti i campi di accoglienza. Nell’emanazione di tali regole, si è prestata maggior attenzione e cura al raggiungimento del risulta-to più che alla precisione formale degli atti amministrativi; se ciò può non avere avuto il crisma di una procedura burocraticamente corretta ha permesso una più rapida ed efficace risoluzione di un maggior numero di problemi.

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Analisi delle fasi caratteristiche delle attività del C.O.M. L’analisi dei dati relativi all’attività amministrativa prima esposta, rappresentata dalla curva integra-le (rossa) e con la curva di tendenza media (nera) già riportate nel grafico relativo agli atti protocol-lati e nuovamente evidenziate nel grafico che segue, mette in evidenza le 6 differenti fasi caratteri-stiche nelle quali può essere suddivisa l’attività svolta.

0

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La tabella descrive le 6 fasi.

N° Denominazione Descrizione 1 AVVIAMENTO Nei primi 10 giorni la curva media è crescente, il carico

di lavoro aumenta progressivamente sino al valore mas-simo (tra il 9/10 ed il 12/10); è la fase di avvio e d'im-postazione delle strutture operative e gestionali; il lavo-ro da svolgere è il più intenso, difficile, faticoso; è la fase critica che influenza sostanzialmente tutta la ge-stione dell'emergenza.

2 ASSESTAMENTO A seguito dell'assestamento organizzativo e strutturale, si ha una progressiva riduzione del carico di lavoro (fi-no al 7-9/11), si va verso la gestione di "routine" del-l'emergenza.

3 GESTIONE ORDINARIA La curva media ha andamento orizzontale, il carico di lavoro è costante, le strutture per la gestione dei servizi sono adeguatamente dimensionate ed organizzate, sono definiti e costituiti i Centri Operativi Comunali, le forze in campo possono essere ridotte se non necessarie (ter-minata intorno al 3/12);.

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4 RIDUZIONE L'attività subisce una seconda riduzione, i villaggi di moduli abitativi sono oramai quasi del tutto realizzati e consegnati, vengono avviati i Centri Operativi Comunali già costituiti, i servizi da erogare a carico del COM si riducono.

5 GESTIONE RIDOTTA Gli impegni si assestano sul nuovo livello inferiore, si concludono gli interventi nei villaggi dei moduli; si può procedere ad una ulteriore riduzione.

6 CHIUSURA Comprende il trasferimento definitivo delle funzioni ai Centri Operativi Comunali che devono essere già stati avviati nelle fasi precedenti, devono essere efficienti e consolidati. .

Nella tabella che segue è riportata la suddivisione temporale delle 6 fasi. Nella quinta colonna è ri-portata la valutazione del carico di lavoro giornaliero del C.O.M., dedotto dal volume degli atti e-messi e ricevuti, riferito alla fase iniziale. L'ultima colonna riporta la frazione percentuale del volu-me di lavoro prodotto nel periodo. Si osserva la progressiva riduzione del carico di lavoro sino alla fase di chiusura che presenta un leggero incremento. Si può altresì rilevare che il maggiore volume di lavoro è stato erogato nelle fa-si intermedie. Tali dati possono essere un'utile indicazione per il dimensionamento delle risorse nel-la progressione temporale.

N° Denominazione Durata (giorni)

Durata %

Carico di lavoro Volume di lavoro

1 AVVIAMENTO 10 8 1,0 12 2 ASSESTAMENTO 26 21 0,9 29 3 GESTIONE ORDINARIA 27 21 0,8 26 4 RIDUZIONE 36 29 0,6 24 5 GESTIONE RIDOTTA 22 17 0,3 8 6 CHIUSURA 5 4 0,5 3

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La gestione della sistemazione logistica della popolazione Ricovero provvisorio ed alloggio Come in genere avviene in tutte le emergenze derivanti da un sisma è necessario provvedere da su-bito alla sistemazione logistica della popolazione; la predisposizione dei ricoveri è stata articolata secondo la seguente modalità: 1 in tenda 2 in roulotte 3 in moduli abitativi mobili

In considerazione delle particolari caratteristiche del sisma, che si è manifestato con numerose scosse in sequenza in un periodo molto lungo, le necessità di ricovero provvisorio della popolazio-ne hanno avuto un andamento altalenante anche per venire in-contro alle richieste di persone che, pur avendo l’abitazione ancora agibile, ricadevano in una condizione di panico al presentarsi di nuove scosse. Ciò ha determinato ulteriori difficoltà di gestione dell’attività di ricovero provvisorio della popola-zione. Per fronteggiare con immediatezza tali improvvise necessità si faceva ricorso, oltre che alle tende già installate e non più utilizzate, anche a treni con carrozze passeggeri riscaldate messe a disposi-zioni dalle Ferrovie dello Stato presso le stazioni. Dove le condizioni lo hanno consentito, e quando la popolazione ha accettato di lasciare la località

di abituale residenza per spostarsi in luoghi non colpiti dal sisma, erano di-sponibili anche altri tipi di sistemazione a cui si è fatto ricorso in maniera li-mitata:

alloggio in albergo • • •

affitto in appartamenti non lesionati con il contributo statale alloggio presso seconde case o presso conoscenti

L’alloggiamento in albergo è stato anche riservato a necessità riguardanti per-sone con precario stato di salute.

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La funzione 5 La movimentazione e l'allestimento delle tende e delle roulotte è stata interamente curata dalla fun-zione 5 - materiali e mezzi del C.O.M. . È stato costituito, presso l'aeroporto di Foligno, un centro di raccolta delle tende e dei materiali per l'allestimento delle tendopoli, provenienti dai magazzini dei C.A.P.I. (Centri Assistenziali di Pronto Intervento - Ministero dell'Interno). Presso il Centro distribuzione merci di Bastia sono stati concentrati tutti gli arrivi delle roulotte che venivano poi movimentate verso i campi di accoglienza. Nel momento di massima attività sono state messe a disposizione della popolazione gravitante sul C.O.M. di Foligno:

circa 1500 tende • • circa 1100 roulotte

Va tenuto presente che la morfolo-gia del territorio e la realtà so-cio/economica locale, che vede di-stribuiti su un vasto territorio centi-naia di piccole frazioni, villaggi, in-sediamenti e singole cascine o sin-gole abitazioni, ha costretto l'orga-nizzazione del C.O.M. ad articolare le gestione del posizionamento di tende e roulotte con una distribuzio-ne più capillare per poter soddisfare le richieste di coloro che, per casi particolari, non ritenevano possibile allontanarsi troppo dalla propria abi-tazione lesionata o luogo di lavoro

per concentrarsi nei campi di accoglienza posti magari ad alcuni chilometri di distanza. Quest'aspetto ha senz'altro appesantito il lavoro da svolgere, ma ha consentito di limitare, per quan-to possibile, il disagio della popolazione. Nello stesso tempo è stato ottenuto il risultato di ridurre il rischio dello sfaldamento del tessuto sociale precedentemente in essere.

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Servizi mensa provvisori Unitamente al ricovero provvisorio della popolazione si provvedeva alla predisposizione del servizi mensa per assicurare l’erogazione dei pasti. In particolare, sono state installate 14 cucine che hanno erogato fino a 24.000 pasti al giorno nel momento di massima necessità. Le cucine sono state gestite dai Comuni, dai Volontari, dall’Esercito, dalla Croce Rossa, dalla Guardia di Finanza, dall’Associazione Nazionale Alpini. Nel momento in cui si è ri-dotta la presenza del volontariato per tale ser-vizio, si è fatto ricorso a ditte private. Gli allievi della scuola alberghiera di Tolentino hanno prestato la loro opera per il funziona-mento della cucina del campo base VV.F. di Colfiorito. Dalla prima fase dell’emergenza sono stati presi contatti con l’AIMA, tramite la Fondazione Banco Alimentare. Le derrate AIMA sono disponibili, per normativa comunitaria, per il soddisfacimento di necessità di persone “bisognose”. Le popolazioni senza tetto sono state individuate come rien-tranti in tali categorie ed è stato pertanto possibile attingere alle risorse AIMA. La tipologia delle derrate AIMA si è però dimostrata difforme dai prodotti alimentari abitualmente reperibili presso la rete commerciale ordinaria. Al fine di non aggravare i disagi già subiti dalla po-polazione dei campi, si è cercato di mantenere la tipologia dei pasti il più possibile conforme alle lo-ro abitudini alimentari. Si è perciò rinunciato alla fornitura AIMA, che peraltro prevedeva procedu-re particolarmente complesse per la gestione delle derrate, nelle condizioni d’emergenza in atto. Per la consumazione dei pasti sono stati allestite tensostrutture provvisorie dotate dei necessari ar-redi e di riscaldamento, che si sono rivelate utili anche per attività organizzative del campo, sociali,

didattiche e d’intrattenimento. L’approvvigionamento delle derrate alimentari veniva assicurato dalla funzione 13 che provve-deva al ricevimento, gestione e distribuzione delle donazioni e provvedeva all’acquisto dei generi necessari per garantire la continuità di funziona-mento delle cucine e gli standard di qualità prefis-sati dai menù elaborati da medici dell’azienda sa-nitaria locale.

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Servizi per l’igiene personale A completamento della funzionalità dei campi di accoglienza e dei singoli ricoveri provvisori, sono stati installati i WC chimici e i moduli igienico-sanitari che sono rimasti in sito fino al completo in-sediamento dei moduli abitativi mobili. La manutenzione dei WC chimici veniva assicurata dalla ditta fornitrice, mentre la pulizia e l’efficienza dei moduli igienico-sanitari venivano garantite dai volontari. Servizi di manutenzione degli impianti presso i villaggi temporanei I servizi di manutenzione degli impianti elettrici e di riscaldamento installati presso i campi di ac-coglienza venivano garantiti da una cooperazione tra la funzione 5, che forniva materiali e compo-nenti, e la funzione 8 che provvedeva per le necessità impiantistiche e di mano d’opera. L'allestimento delle aree per i moduli abitativi Questo aspetto è stato quasi interamente gestito dallo speciale G.T.I.E. (Gruppo Tecnico per gli Insediamenti di Emergenza) che faceva capo ad un funzionario del Dipartimento di Protezione Civile. Il C.O.M. è comunque intervenuto a supporto di tale Gruppo per gli aspetti contingenti legati a danni con-seguenti al maltempo, agli allacciamenti delle utenze idriche elettriche, ed a quanto non previsto dai contrat-ti con le imprese appaltanti che curavano la realizza-zione delle aree ed la messa in opera dei moduli abita-tivi. Un’iniziativa autonoma del COM, che aveva pre-fissato l’obbiettivo di consentire il trasferimento nei moduli abitativi della popolazione il più rapi-damente possibile, è stata l’installazione di coperture provvisorie in nylon su tutti i moduli abitativi

in attesa della predisposizione dei tetti aggiuntivi.

Predisposizione area per moduli abitativi

Posizionamento coperture provvisorie in nylon

La decisione di effettuare tale opera a tappeto, è stata conseguente al verificarsi d'infiltrazioni d’acqua in alcuni moduli. Si è così agito per im-pedire che tali infiltrazioni si potessero riscontrare in conseguenza di pioggia. Tale iniziativa, che ha consentito il trasferimento nei moduli della popolazione non appena questi venivano installati, è stata condotta tramite il vo-lontariato ed i vigili del fuoco.

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Sistemazione logistica e operatività delle strutture di soccorso La sistemazione logistica delle strutture di soccorso ha presentato alcune problematiche che sono ri-cadute sulle funzioni di gestione del COM. Sebbene sia le strutture istituzionali, che quelle di volontariato, debbano possedere la completa au-tonomia operativa e logistica, è normale che al manifestarsi dell’emergenza, l’efficienza di simili strutture in “stand by” sia minore di uno. E’ peraltro necessario, in ogni caso, assicurare la piena efficienza di tali strutture al fine di portare il servizio di soccorso e di assistenza ai livelli qualitativi più elevati. Va tenuto presente, inoltre, che tutte le strutture di protezione civile, operando rispetto a quadri normativi ordinari della pubblica amministrazione, non sono ovviamente adeguate alle situazioni di emergenza. Le difficoltà più significative delle quali si è fatto carico il COM hanno riguardato aspetti come:

rifornimento carburanti e combustibili; • • • •

acquisizione dei materiali tecnici per il soccorso e per l’allestimento dei campi; acquisto di macchinari; integrazione degli impianti termici, elettrici e igienico-sanitari.

Su richiesta dei Vigili del Fuoco è stato allestito, inoltre, il campo di volo degli elicotteri con pista e piazzole in asfalto e cemento, integrato con il campo base VV.F. di Foligno, una scelta questa che si è rivelata adeguata alle necessità di soc-corso, favorendo l’assistenza, il coordinamento operativo, la rapidità d’impiego degli aeromobili al massimo livello di sicurezza possibile. Tale dispositivo ha manifestato la sua fondamen-tale utilità nel sistema di ricognizione immediata del territorio in occasione delle numeroso scosse.

Piazzola elicotteri presso il Campo Base VVF di Foligno

La funzione 8 e la funzione 5, come già precisato, hanno provveduto a soddisfare le necessità di volta in volta rappresentate dai campi base dei Vigili del Fuoco, dei Volontari e della Croce Rossa. E’ possibile che in alcuni casi, esaminando gli atti senza tener conto della situazione contingente nella quale sono stati emessi, alcuni provvedimenti di spesa possano apparire sostitutivi di quelli che avrebbe dovuto emettere l’amministrazione competente. Di ogni intervento realizzato è stata sempre verificata la compatibilità con l’obiettivo di assicurare il soccorso e l’assistenza alla popolazione per evitare interruzioni di continuità.

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Le attività di supporto alla realizzazione dei campi di accoglienza In relazione ad esigenze particolari prospettate dai Sindaci o direttamente dalla popolazione, il COM si è attivato per consentire l’installazione di piccoli insediamenti di 2-3 moduli abitativi nelle zone decentrate, distanti dai villaggi tem-poranei realizzati dal GTIE.

Inaugurazione Villaggio S. Barbara, realizzato dallesquadre del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco

Le procedure per la realizzazione dei principali campi di accoglienza prevedevano, infatti, che un “campo” fosse realizzato per gruppi di modu-li abitativi non inferiori a 10. Tali procedure non consentivano di prendere in considerazione le richieste d'installazione di mo-duli in posizioni più decentrate rispetto ai nuclei abitati, per esigenze connesse alle attività agrico-le e di allevamento. Conseguentemente, il COM ha favorito la costituzione di un nucleo operativo VV.F. che, in base al-le priorità individuate dai Sindaci d’intesa con la Prefettura e il DPC, ha provveduto alla realizza-zione di alcuni piccoli insediamenti curando direttamente la preparazione delle aree, il posiziona-mento dei moduli e l’urbanizzazione dell’insediamento. Questa attività è risultata particolarmente gradita alla popolazione interessata e alle amministrazioni comunali. In alcuni casi sono stati realizzati, da parte dei Vigili del Fuoco, con impegno e risultati preziosi, piccoli campi in aree ritenute non accessibili con i normali mezzi di cantiere. Nell'ambito di tali attività è stato anche realizzato, integralmente con uomini, mezzi e direzione tec-nica dei Vigili del Fuoco, il villaggio Santa Barbara, in località Casale di Foligno. Il villaggio è stato consegnato alla popolazione di Casale il giorno della festa del Corpo.

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Le attività di concerto con la Soprintendenza per i Beni Artistici Archeologici Am-bientali e Storici

Il COM è stato il promotore di un’intesa tra il C.N.VV.F. ed il sub-commissario delegato per i BB.AA.AA.AA.e SS. finalizzata ad operare in stretto collegamento per gli interventi a tutela del patrimonio storico artistico. Il COM ha anche fornito il supporto logistico co-stituito da una tenda riscaldata ed illuminata, nonché telefono cellulare, fax e computer.

Sopralluoghi congiunti per la verifica dei danni subiti dai Beni Artistici e per la predisposizione delle misure per il recupero ed il restauro

Il supporto al servizio sanitario e la realizzazione del numero unico La Regione Umbria aveva in "itinere" l’attivazione del numero unico di soccorso sanitario 118; peraltro, la sistemazione di una rilevante quota della popolazione in tenda e in roulotte, con l’approssimarsi della stagione invernale, comportava un aggravio del rischio sanitario per la popolazione Si è ritenuto quindi di primaria necessità l’attivazione di un numero unico di soccorso sanitario. Il COM ha avviato i contatti con la locale Azienda Sanitaria e con il volontariato di zona che provvedevano a sviluppare il re-lativo progetto. Il progetto veniva approvato dal COM che, procedendo al relativo iter autorizzativo, investiva la compe-tenza del CCS data la rilevanza territoriale del bacino d’utenza. Si è cosi giunti alla realizzazione del servizio di soccorso sanitario con numero unico, completo del-la relativa rete radio e di centrale operativa realizzate grazie a donazioni di enti pubblici e privati

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I gruppi d’intervento con impiego di tecniche speciali dei Vigili del Fuoco

Per la prima volta, in occasione di un evento sismico, sono stati impiegati gruppi speciali dei Vigili del Fuoco per interventi con l’applicazione di tecniche speleo-alpinistiche-fluviali (S.A.F.).

Nucleo S.A.F. in azione con supporto dello snorkel

Intervento a Foligno

La particolare evoluzione dell’evento sismico, che a causa delle ri-correnti scosse non consentiva l’intervento con tecniche tradizionali, ha reso molto utile l’impiego di tali gruppi, che operavano dall’alto, calandosi per mezzo di funi da autoscale e autogru. Essi hanno fronteggiato le necessità operative finalizzate al recupero dei beni di interesse storico-artistico e dei beni materiali della po-polazione, alla predisposizione delle coperture dei fabbricati lesio-nati per la protezione dagli agenti atmosferici, etc.

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Il problema delle demolizioni A seguito delle scosse, numerosi fabbricati sono risultati talmente danneggiati da rendere imprati-cabile il recupero.

Alcune fasi delle demolizioni effettuate dai Vigili del Fuoco

Già dalle prime fasi pertanto, oltre a mettere in sicurezza i fabbricati laddove possibile, i Vigili del Fuoco procedevano alle demolizio-ni necessarie per garantire le condizioni di si-curezza. Peraltro, l’effettuazione di demolizioni in una regione così ricca di beni d'interesse storico artistico comporta spesso l’assunzione di re-sponsabilità significative da parte di tecnici; per questo ed anche per polemiche sugli or-gani d’informazione, l’attività di demolizione si riduceva considerevolmente.

Successivamente, per superare tali difficoltà, erano promosse commissioni e gruppi di lavoro per la valutazione e la pianificazione delle ope-re di demolizione da eseguire a cura dei Vigili del Fuoco o, se necessario, da parte di ditte specializzate. Si è altresì proceduto ad acquistare macchinari necessari e non disponibili al Corpo. L’auspicato incremento dell’opera del C.N.VV.F. si è verificata solo parzialmente. Le demolizioni eseguite, seppur considerevoli per numero ed entità, sono risultate inferiori ri-spetto alle necessità complessive. Nell’ambito delle attività finalizzate alle demolizioni, il COM ha promosso una riunione tra esperti

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nell’impiego degli esplosivi per la valutazione della convenienza economica e operativa di tali tec-nologie: l’esito è stato negativo, particolarmente per la tipologia dei fabbricati e per le condizioni al contorno degli stessi.

La pianificazione "Emergenza neve" I danni prodotti dall’evento sismico hanno reso il terri-torio particolarmente vulnerabile rispetto al soprag-giungere di avverse condizioni atmosferiche; pertanto, la pianificazione degli interventi di soccorso, ove già esistente, è stata integrata in riferimento alla previsione di precipitazioni nevose.

Il COM ha provveduto, da subito, ad aggiornare il quadro delle ri-sorse disponibili (mezzi per il ripristino della viabilità, sale da disgelo, gruppi elettrogeni, etc.) per fronteggiare eventuali emergenze nel territorio di competenza e ad approntare una mappa della vulnerabilità del territorio con particolare riferimento all’ubicazione dei campi di accoglienza e la relativa viabilità. Allo scopo di potenziare la capacità d’intervento, in ca-so di emergenze neve nella zona colpita dal sisma, è

stata acquistata una lama con vomere da installare su automezzi VF.

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Attività di divulgazione/informazione/formazione RAPPORTI CON LA STAMPA I rapporti con la stampa sono stati curati dalla funzione 3 che ha provveduto in particolare alla pun-tuale redazione di comunicati stampa sulle iniziative intraprese dal COM. Veniva inoltre curata l’analisi della rassegna stampa predisposta dalla Prefettura per valutare lo stato dell’opinione pub-blica sulla gestione dell’emergenza in atto. COMINFORMA Al fine di dare massima diffusione alle notizie sull’emergenza in atto è stato redatto, a cura della funzione 3, un opuscolo informativo di cui è stato consegnato un congruo numero ai Comuni per la distribuzione a tutta la popolazione colpita dal sisma. SITO INTERNET Per dare maggior diffusione all’informazione anche a livello internazionale sull’evoluzione dell’evento sismico e sulle attività di gestione dell'emergenza, la funzione 3 ha realizzato un sito sulla rete internet con l’indirizzo www.terremoto.org . SCUOLE Sulla scorta dell’esperienza già maturata dai Vigili del Fuoco con il “progetto scuola sicura”, e re-cependo specifiche richieste da parte dei responsabili delle strutture scolastiche, è stato avviato un progetto per la costituzione di un nucleo per l’informazione della popolazione scolastica sui rischi e sulle norme comportamentali da adottare in caso di emergenza sismica. Si allega il testo del progetto. VOLONTARI Per favorire la costituzione di organizzazioni locali di volontariato, sono stati realizzati corsi serali di preparazione curati da alcuni Disaster Manager e incentrati sulla pianificazione dell’emergenza mediante l’uso del “Metodo Augustus”. SERVIZI COMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE Sono stati realizzati, da parte di alcuni Disaster Manager, interventi formativi destinati ai dipendenti comunali con l’intento di ottimizzare l’erogazione dei servizi comunali di protezione civile in occa-sione di eventi calamitosi.

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Attività collaterali

ATTIVITÀ DI INTRATTENIMENTO

Per i villaggi temporanei più grandi, che disponevano di tensostrutture per attività sociali, sono stati organizzati spettacoli teatrali usufruendo del vo-lontario contributo di compagnie teatrali e artistiche in genere, che hanno dato la loro massima di-sponibilità limitatamente ai giorni feriali.

Simpatici momenti di aggregazione

CONTATTI CON PERSONALITA’ In occasione delle visite di personalità del mondo poli-tico, religioso, dello sport e dello spettacolo, il COM si è fatto carico della risoluzione di alcuni problemi or-ganizzativi per il regolare svolgimento dei momenti di manifestazione pubblica.

Il Presidente Scalfaro in visita al C.O.M.

CONTATTI CON DELEGAZIONI ESTERE Contemporaneamente alle attività operative e gestionali svolte, il COM ha seguito la visita di dele-gazioni estere interessate ad assumere informazioni e prendere visione direttamente dei metodi e delle procedure adottate dal servizio nazionale di protezione civile italiano in occasione di eventi si-smici rilevanti.

COLLABORAZIONE CON GRUPPI DI STUDIO Sono pervenute al COM richieste di collaborazione da gruppi di studio, istituiti da enti ed ammini-strazioni operanti nell’ambito del servizio nazionale di protezione civile, finalizzata alla preparazio-ne di materiale didattico illustrativo sulle particolarità dell’evento in atto e sulle strategie gestionali dell’emergenza. Il COM ha fornito tutte le informazioni e i dati numerici relativi all’evoluzione del sisma e all’opera di soccorso e assistenza alla popolazione messa in atto, dando indicazione sui luoghi più significati-vi per l’acquisizione di documentazione fotografica di particolare interesse.

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La Responsabilità del C.O.M. assegnata ad un Comandante dei Vigili del Fuoco Nell'assunzione della direzione del COM, per il Responsabile, è stato naturale adottare i medesimi atteggiamenti della quotidiana attività di Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco. Obiettivo prioritario e irrinunciabile di un Comandante Provinciale è assicurare, comunque, il funzionamento del dispositivo del soccorso. Analogamente, per il COM, è stata subito definita la priorità: ridurre, il più rapidamente possibile, i disagi subiti dalla popolazione colpita dal sisma. Tale obiettivo primario, valido per tutto il periodo dell’emergenza, è stato ulteriormente precisato, fase per fase, delimitando le attività sulle quali concentrare ogni risorsa disponibile: 1. Allestire i campi di accoglienza favorendo l’afflusso di tende e roulotte; 2. Dotare ogni campo, ogni tenda ed ogni roulotte dei servizi essenziali e di un minimo di comfort; 3. Assicurare il buon andamento dei campi; 4. Consentire il rapido trasferimento della popolazione da tende e roulotte ai moduli abitativi. Le risorse umane disponibili nel COM sono fondamentalmente determinate dalla contingenza dei luoghi e degli eventi. È necessario individuare, tra queste, quelle che per caratteristiche professiona-li, umane, logistiche, sono le più disponibili ed adeguate ad assolvere le diverse funzioni. Nelle situazioni di emergenza, se le motivazioni, il coinvolgimento, e soprattutto la tranquillità che si riescono a trasmettere sono adeguati, tutti tendono a dare il massimo impegno nell'assolvimento delle mansioni assegnate. È comunque irrinunciabile assicurarsi che lo staff dei collaboratori diretti del responsabile del COM sia composto da persone con le seguenti caratteristiche: 1. elevata esperienza ed attitudine ad operare in situazioni di crisi mantenendo calma, freddezza,

lucidità; 2. doti di carattere adeguate per instaurare istintivamente buone relazioni interpersonali; 3. comportamenti ed atteggiamenti corretti e d'esempio; 4. tendenza a sdrammatizzare le situazioni; 5. naturale disposizione ad ascoltare; 6. capacita di mettersi in discussione, accettando le critiche senza subirle come attacchi personali; 7. inclinazione a produrre disposizioni, senza eseguirle personalmente, ma seguendone l'adempi-

mento sino alla conclusione; 8. conoscenza dei propri limiti e capacità di apprezzare i limiti altrui; 9. rispetto per le funzioni di comando altrui; 10. essere "concreto". È stato altresì fondamentale il ricorso a poche persone, 4 funzionari tecnici VF e relativi assistenti, che si sono alternati settimanalmente nell'ambito dello staff tecnico; anche il ricorso da parte del Responsabile del C.O.M. ad una professionalità del Comando di appartenenza con conoscenze spe-cifiche di gestione di acquisti e beni (Consegnatario del Comando di Pisa), ha costituito una risorsa di primaria importanza. Il ricorso allo strumento della delega è stato fondamentale a causa della dimensione considerevole dell'evento gestito: il numero di decisioni da assumere è stato elevatissimo e, conseguentemente, te-nere sotto controllo direttamente i relativi parametri di scelta sarebbe stato impossibile. Tale ricorso è stato possibile in quanto le professionalità disponibili sono state adeguate. Sono stati fondamentali i contributi dei Vigili del Fuoco (funzionari, capi squadra, vigili) compo-nenti lo staff tecnico.

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Le professionalità dei Disaster Manager ha altresì rappresentato un risorsa essenziale nell'imposta-zione assegnata al COM e per le possibilità di ricorso alla delega. Infine i Dirigenti del Comune di Foligno, con le relative strutture tecniche ed amministrative, inte-grati nel COM e con delega adeguata, hanno reso disponili rilevanti potenzialità operative. Un’ulteriore risorsa impiegata è stata rappresentata dall’Ispettore della Croce Rossa Italiana asse-gnato al COM, che ha assunto la responsabilità di una delle funzioni e la delega a sostituire il Responsabile del COM negli ultimi giorni di attivazione. Il responsabile del COM deve soprattutto: • esprimere da subito la strategia da adotta-

re, i principi cui ispirarsi, i limiti cui atte-nersi;

• esporre con decisione, chiarezza, ripetu-tamente, la necessità di non fermare mai la macchina dei soccorsi e di assicurare a tutti il migliore servizio possibile;

• nell'ambito della delega assegnata, dare tranquillità ai collaboratori in relazione ad eventuali errori nell'assolvimento dei compiti, assicurando ogni supporto deci-sionale necessario;

• assumere le responsabilità esplicitando le giustificazioni che le motivano e che fan-no parte della filosofia comune da adotta-re;

• esprimere, con la massima chiarezza e de-cisione, l'obiettivo prioritario rispetto al quale tutti devono operare;

• stimolare l'assunzione di ogni autonoma iniziativa utile, e lecita, al raggiungimento dell'obiettivo;

• intervenire direttamente, in sostituzione del responsabile, esclusivamente nei casi di situazioni critiche nelle quali il proprio intervento è decisamente risolutore, riti-rarsi quindi nel proprio ruolo riconse-

gnando il settore al responsabile (lo stesso o altro);

• essere disponibile ad ascoltare tutti, scu-sandosi se ciò è possibile soltanto per po-co tempo;

• verificare direttamente le situazioni più gravi e difficili sul campo, anche a costo di esporsi a critiche, ma con disponibilità ad assumere le decisioni necessarie che devono essere subito comunicate agli inte-ressati;

• utilizzare al meglio le risorse umane di-sponibili, sapendo accettare indicazioni, suggerimenti, critiche dei collaboratori;

• essere il propulsore della struttura ricono-scendo ed apprezzando esplicitamente o-gni contributo originale;

• una volta definita la strategia, lasciare le decisioni tattiche a chi ha ricevuto la dele-ga, verificando esclusivamente lo stato di avanzamento il raggiungimento del risul-tato;

• preoccuparsi di giustificare sostanzial-mente ogni diniego.

Si ritiene che la professionalità di un responsabile di COM debba comprendere le specifiche caratte-ristiche di chi è ordinariamente preposto alla organizzazione e gestione di strutture finalizzate al soccorso tecnico urgente, ma non soltanto. Occorre disporre anche di conoscenze tipiche della gestione di organizzazioni complesse in situa-zione di "crisi". È anche indispensabile assumere un atteggiamento non esclusivamente "tecnico", in quanto il lato tecnico è soltanto uno dei numerosi punti di vista dai quali i problemi devono essere presi in esame. Bisogna sapere sempre valutare gli aspetti sociali, economici ed emotivi, compresi quelli "politici", della gestione di un COM; ove tali competenze non siano possedute, occorre integrare la struttura con persone, fidate, in grado di fornire adeguato supporto specialistico.

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IL C.N.VV.F. , COMPONENTE FONDAMENTALE DELLA PROTEZIONE CIVILE Il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco è intervenuto in forza sui luoghi dell’evento, con l’insediamento a Foligno del Campo Base, realizzato con l’apporto della Colonna Mobile Toscana, ed in concorso con le Sezioni Operative provenienti da tutta Italia.

Il capo base Toscana nelle prime fasi (prima della realizzazione del campo di volo)

Successivamente sono stati allestiti Cam-pi Base distaccati nei comuni di Bevagna e Sellano. Nel comune di Val Topina è stato insediato il Campo Base dei Vigili del Fuoco della Provincia Autonoma di Trento. Il C.N.VV.F. si è distinto per la presenza continua e costante in tutte quelle circostanze che hanno richiesto il soccorso tecnico urgente, e non solo. Infatti, l’opera dei Vigili del Fuoco si è articolata in tutte le fasi dell’emergenza, dal soccorso alle persone ed agli animali, all’interdizione dei siti disa-strati, alla copertura dei fabbricati per la preservazione dei beni contenuti, al puntellamento e/o alla demolizione dei fabbricati e delle parti pericolanti.

Inoltre sono stati effettuati innumerevoli recuperi di opere d’arte e di beni dei cittadini, oltre ad intervenire in tutti gli altri casi in cui è stata richiesta la loro presenza. L’opera di soccorso si è spesso svolta in condizioni critiche e rischiose aggravate dalla particolare caratteristica dell’evento sismico in atto. Contemporaneamente sono stati eseguiti centinaia di sopralluoghi per la verifica di stabi-lità degli edifici pubblici, privati e d’interesse storico ed artistico e stabilendone le condizioni d’agibilità. Oltre a ciò hanno collaborato alla predisposizione di aree per i campi d’accoglienza e per i moduli abitativi e provveduto, in au-tonomia o in collaborazione con le forze del volontariato, alla pre-disposizione di coperture provvisorie per i moduli abitativi che presentavano infiltrazioni d’acqua.

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Le altre strutture operative del Servizio Nazionale di Protezione Civile, viste dal C.O.M.

LE FORZE ARMATE Si sono occupate prevalentemente del confezionamento e della distribuzione dei pasti alla popola-zione ed hanno inoltre contribuito al montaggio e smontaggio delle tende. La risposta della struttura è stata affidabile seppur con i tempi conseguenti alla richiesta di numerose autorizzazioni interne prima dell’esecuzione dei compiti.

LE FORZE DI POLIZIA Con adeguati rinforzi hanno svolto numerosi compiti di ordine pubblico derivanti dalla situazione di emergenza come la sorveglianza di villaggi temporanei, nei quali si è verificata notevole affluenza di immigrati e nomadi, servizi antisciacallaggio, servizi di scorta a mezzi per il trasporto di carichi eccezionali per la realizzazione dei villaggi temporanei, servizi connessi alle visite di autorità politi-che e religiose.

IL CORPO FORESTALE DELLO STATO Unitamente alla Polizia ha effettuato servizi di ordine pubblico in genere e collaborato per la movi-mentazione delle roulotte. La struttura ha usufruito del supporto del COM per l’approvvigio-namento dei carburanti nella fase finale.

I SERVIZI TECNICI NAZIONALI Hanno effettuato i sopralluoghi necessari per la verifica della stabilità nelle strutture pubbliche de-stinate alla collettività, realizzando una banca dati contenente informazioni sul grado di agibilità dei locali. Si sono verificati problemi di coordinamento con le altre strutture preposte alla verifica dell’agibilità delle strutture.

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LA CROCE ROSSA ITALIANA La struttura ha evidenziato la disponibilità di notevoli risorse umane e strumentali grazie alle quali ha assunto, fin dall’inizio, numerosi compiti per la sistemazione logistica e per l'assistenza della popolazione. Si è occupata del confezionamento e della distribuzione dei pasti in alcune località. La C.R.I. ha impiegato anche propri canali di approvvigionamento delle derrate alimentari utilizzate per il confezionamento dei pasti (donazioni dirette); ciò ha comportato difformità qualitative rispetto agli standard fissati dal COM, con alcune conseguenti difficoltà con la popolazione servita.

Alcune strutture del Campo Base C.R.I. di Foligno-Plateatico

La responsabilità della Funzione 5 assegnata ad un Ispettore della C.R.I., e condotta con elevata professionalità, ha consentito l'instaurarsi di una stretta collaborazione e sinergie nella movimenta-zione, nella distribuzione e nel recupero dei materiali di primo ricovero della popolazione.

IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE L’azienda sanitaria locale ha effettuato attività di prevenzione mediante controlli sanitari presso i villaggi temporanei con particolare attenzione alle cucine e ai servizi igienici, eseguito vaccinazioni

per le fasce più vulnerabili della popolazione, svolto servizi di assistenza con ambulatori e consultori insediati provvisoriamente presso i villaggi temporanei, suggerendo ove necessario, al COM, l’emanazione di direttive mirate alla tutela della salute pubblica. Funzionari tecnici hanno verificato gli im-pianti elettrici realizzati presso i campi di accoglienza. A causa dell’inagibilità dell’ospedale di Foligno, oltre a fare ricorso alla requisizio-ne da parte del Comune della sala operatoria di una clinica privata, è stato allestito il pronto soccorso presso

l’ospedale da campo della Croce Rossa Italiana in località Plateatico.

Pronto soccorso dell’Ospedale da Campo presso la C.R.I. al Plateatico

Ha curato l’attivazione del numero unico di soccorso facendosi carico della relativa gestione. Attualmente le unità sanitarie locali hanno assunto le caratteristiche di azienda, particolarmente sul piano economico.

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Ne deriva la necessità di evitare disavanzi di bilancio e ciò comporta naturalmente di evitare l’assunzione di impegni di spesa senza la relativa copertura. Il quadro normativo che regola il settore sanitario non prevede l’incremento di costi determinato da eventi calamitosi e situazioni di emergenza; ciò può essere interpretato come una limitazione del ruolo della azienda sanitaria nell’ambito degli interventi di protezione civile mentre al contrario il settore risulta strategico nella gestione delle emergenze.

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IL VOLONTARIATO Ha svolto prevalentemente compiti di assistenza alla popolazione, di supporto all’allestimento e alla manutenzione dei campi di accoglienza. Curando particolarmente l’interfaccia diretta con i cittadini, e assumendo tale ruolo per libe-ra scelta, ha svolto tale attività sempre con ele-vata attenzione alle necessità dei singoli. La “macchina” del COM, e della protezione ci-vile in generale, ha nel volontariato una com-ponente indispensabile che influenza molto i ri-sultati e che consente potenzialità operative al-trimenti irrealizzabili. Ha messo in campo numerosi mezzi per la maggior parte leggeri e, a causa della provenienza dal settore del soccorso sanitario, numerose ambulanze, probabilmente sovrabbondanti rispetto alle effettive necessità.

Volontari all’opera nell’allestimento delle tendopoli

Essendo costituito da numerose organizzazioni del tutto autonome ed indipendenti tra di loro dimo-stra diversi standard mediamente di buona qualità. Alcune associazioni di lunga tradizione, con rilevante numero di associati e una struttura organizza-ta su base nazionale, hanno dimostrato notevoli potenzialità tecniche ed operative. Tra queste, presenta caratteristiche del tutto specifiche l’Associazione Nazionale Alpini che cura, nell’invio delle squadre, la presenza delle professionalità più idonee. Nell’allestimento e nella gestione dei due campi base di “La Paciana” e di “Via Umbria” si sono e-videnziate differenti necessità e procedure. Il campo “La Paciana” ha ospitato fino a circa 500 volontari, di differenti associazioni, con difficol-tà di allestimento e gestione che ripetutamente sono giunti al COM. Il campo di “Via Umbria” gestito dall’associazione “Prociv”, più omogeneo nella composizione e con minori presenze, ha avuto una gestione più lineare e avuto meno necessità dell’intervento del COM. Numerose associazioni hanno dato contributi d’opera e intellettuali di rilievo, citarle tutte comporta il rischio di tralasciarne ingiustamente qualcuna.

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IL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO E IL C.O.M. Un Comandante Provinciale, per la prima volta responsabile di COM, ha prodotto una nuova situa-zione rispetto alle relazioni tra il COM ed il Corpo. Se il responsabile del COM aveva un buona conoscenza dei ruoli e delle competenze dei Vigili del Fuoco, non era altrettanto vero il contrario. Un forte sostegno operativo e "politico" è stato assicurato dagli organi centrali del Corpo che hanno fornito risposte efficaci e tempestive alle varie necessità manifestate. Alcune incertezze sono emerse nei rapporti con gli organi periferici del Corpo, essenzialmente con-seguenti alla eccessiva frequenza degli avvicendamenti dei Comandanti del Capo Base di Foligno. Procedure, comportamenti, scelte concordate con un responsabile cadevano con il successivo senza alcuna continuità operativa. Vi sono state, altresì, difficoltà di individuazione dell'interlocutore. I rapporti sono intercorsi principalmente con il comandante del Campo Base, ma, mentre per le for-ze dell'ordine, la CRI, l'esercito, l'interlocutore non è mai cambiato o è cambiato di rado, con i Vigi-li del Fuoco l'interlocutore cambiava ogni settimana. Tale difficoltà veniva anche manifestata dai sindaci in relazione alla pianificazione degli interventi sul territorio. Per le funzioni di comando del Campo Base è auspicabile l'adozione di uno schema organizzativo analogo a quello adottato per il COM. Tuttavia i Vigili del Fuoco sono stati l'organizzazione più apprezzata dai cittadini e dai sindaci e per la quale il COM ha ricevuto ripetuti riconoscimenti. Non è da trascurare che i Vigili del Fuoco e l'esercito sono stati le uniche organizzazioni dello Stato (non volontarie) sistemate in campi base; se ciò ha comportato maggiori disagi, ha comunque rap-presentato una scelta strategicamente importante perché ha preservato i soccorritori rispetto alle numerose scosse ed al rischio di essere tra coloro da soccorrere. Anche la popolazione ha manifestato apprezzamento per la condivisione della situazione di disagio.

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TENDENZA ALL’AUTONOMIA L’attivazione del COM avviene in una realtà istituzionale ed amministrativa che non si modifica al verificarsi dell’emergenza. Le procedure, le gerarchie, le figure professionali preesistenti, permangono tal quali. Mentre da una parte lo Stato ritiene necessario introdurre un nuovo organo istituzionale che, seppur temporaneo ha pieni poteri, competenza territoriale e obiettivi ben definiti, nessuna delle ammini-strazioni chiamate ad operare nell’emergenza adegua il proprio sistema procedurale al nuovo assetto organizzativo. Salvo alcuni casi, l’autonomia decisionale degli interlocutori del COM rimane limitata ed a volte ri-sulta insufficiente per tramutare rapidamente le decisioni in azioni. Permane un’autonomia operativa ed un'incertezza di rapporti tra le organizzazioni statali ed il COM, che in alcuni casi possono limitare l’efficacia dell’azione ed impedire il raggiungimento di alcuni obiettivi, certamente anche conseguente a situazioni giuridiche. Si citano ad esempio i casi di difficoltà nell’esecuzione delle demolizioni, di chiusura e messa in si-curezza di tratti di strade statali, di adozione dei provvedimenti riguardanti l’ordine pubblico e la regolamentazione degli accessi nelle zone terremotate.

La sistemazione logistica necessaria per svolgere l'attività di comando. Nella fase iniziale di gestione dell’emergenza, all’atto della costituzione del COM, risulta necessa-rio disporre di una struttura logistica con un basso grado di vulnerabilità in occasione di eventi si-smici e un numero di ambienti sufficiente ad ospitare i seguenti uffici: Direzione del COM Segreteria Staff tecnico Staff amministrativo-contabile Sala operativa Ufficio relazioni con il pubblico Ufficio raccolta e analisi dei dati Un ufficio per ogni funzione di supporto prevista dal “Metodo Augustus” Rispetto all’esperienza vissuta è auspicabile, soprattutto per emergenze di lunga durata, che in pros-simità della struttura che ospita gli uffici del COM sia individuata un'area logistica per l’insediamento di moduli abitativi necessari all’alloggio di tutti i componenti del COM.

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Rapporti con le componenti politico-amministrative-sindacali Il Responsabile del C.O.M. ha dedicato del tempo alle più svariate richieste di colloquio, incontro, chiarimento, che sono pervenute da soggetti politici e rappresentanti della cittadinanza, anche se questi non rappresentano i "naturali" interlocutori e/o superiori del C.O.M. Per esempio, il Responsabile del C.O.M. ha risposto a componenti politiche "di minoranza" del-l'amministrazione Comunale che hanno chiesto di avere chiarimenti sull'operato del C.O.M.. Al C.O.M di Foligno sono pervenute anche richieste di supporto da parte delle Organizzazioni Sin-dacali che intendevano promuovere iniziative di sostegno alla popolazione sul territorio. Il C.O.M. ha fatto tutto il possibile favorire tali attività, ad esempio rilasciando adeguati permessi e "pass" per il transito nelle aree terremotate. Riuscire a coinvolgere positivamente chiunque si rivolga al C.O.M., offrendo la massima collabora-zione, illustrando con la massima semplicità e trasparenza tutta l'attività, documentando con dati al-la mano di avere gestito le proprie attività con competenza e seguendo i principi della massima effi-cienza ed efficacia ed economicità, diventa un aspetto che contribuisce a consolidare il clima di fi-ducia generale che si deve sempre riuscire a creare intorno al C.O.M. ed al suo Responsabile.

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L'importanza delle telecomunicazioni Al momento della costituzione del COM risulta di fondamentale importanza disporre di una rete di telecomunicazioni per consentire un agevole reperimento delle informazioni necessarie per la ge-stione del processo decisionale, che altrimenti in alcuni casi rischierebbe di bloccarsi. E’ essenziale disporre di una duplicazione totale delle linee di comunicazione che permetta di in-crementare l’affidabilità complessiva. Oltre ad un adeguato numero di linee di telefonia fissa e di apparati di telefonia mobile è importante disporre da subito di una rete radio dedicata alle esclusive necessità del COM. Sono stati collegati con telefono fisso, fax e telefono cellulare tutti i campi di accoglienza e relativi responsabili, tutte le funzioni del COM, i Dirigenti e gli Amministratori dei Comuni maggiormente colpiti, i campi base e i responsabili delle strutture operative.

Le risorse informatiche Dai primi momenti della gestione dell’emergenza occorre avere disponibili risorse informatiche ri-levanti e tutto il software utile alla gestione tecnico-amministrativa dell’emergenza. Può farsi riferimento almeno a: una rete informatica composta da un PC e relativi accessori per ogni ufficio del COM, accesso ad Internet e casella di posta elettronica, macchine fotografiche digitali per l’acquisizione e archiviazioni delle immagine, plotter per la cartografia elettronica. Il software dovrebbe essere costituito almeno da: pacchetto gestionale per ufficio completo, gestio-ne di cartografia elettronica, trattamento di immagini, software specifico per la gestione amministra-tivo-contabile del COM. Tutte le risorse suddette devono essere disponibili con immediatezza senza alcun indugio.

ASPETTATIVE, RISULTATI, PROSPETTIVE Tutta l’attività del COM è stata svolta in assenza di pianificazione; ciò ha comportato un considere-vole dispendio di energie nell’assunzione delle decisioni, nell’individuazione delle risorse, nell’esecuzione degli interventi. Si auspica il diffuso impiego della pianificazione per migliorare progressivamente le prestazioni delle organizzazioni della Protezione Civile. Il COM di Foligno ha assunto dimensioni eccessive rispetto agli standard prefissati, una più razio-nale suddivisione del territorio sarebbe stata possibile con una preventiva pianificazione. L’impiego delle risorse informatiche deve essere immediato, le strutture amministrative e contabili del COM devono avere risorse adeguate all’emergenza da affrontare e devono essere strutturate con le figure professionali necessarie. Un’ulteriore struttura non prevista dalle linee guida emanate, ma verificata necessaria, è l’ufficio per le relazioni con il pubblico. Anche la raccolta e l’analisi dei dati statistici deve essere curata da una struttura specialistica. In presenza di una aggiornata e diffusa pianificazione tutte le organizzazioni, chiamate ad interveni-re, dovrebbero predisporre la propria struttura adeguandola sia in termini dimensionali che organizzativi. Ad esempio, disponendo di un accurato piano d’emergenza locale riportante l’indicazione degli scenari di riferimento, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio e le

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strutture sovraordinate potrebbero a loro volta pianificare l’invio di un adeguato numero di squadre di colonna mobile. La fase di pianificazione non può prescindere dalla formazione di coloro che possono essere coin-volti nella gestione dell’emergenza, il ricorso alla formazione deve essere particolarmente indirizza-to a coloro che rivestono particolari responsabilità in tali occasioni.

Strategia generale di intervento per gli aspetti legati al soccorso alla popolazione "DURANTE" il terremoto Durante le fasi cruciali dell'emergenza, quando ancora si parlava di "terremoto in atto", l'unica stra-tegia che il C.O.M. aveva a disposizione per limitare ulteriori perdite era quella di adoperarsi per mitigare le conseguenze di ulteriori scosse. Non si poteva certo in questo caso prevedere la messa in opera di misure di prevenzione di tipo edi-lizio strutturale. Pertanto il campo d'azione riguardo alla mitigazione delle conseguenze consentiva di agire solo su pochi parametri:

1. Luoghi dove poteva trovarsi la popolazione al momento della successiva scossa 2. Tempestività del soccorso 3. Messa in sicurezza (demolizione o puntellamento) di parti già pericolanti per le scosse precedenti

1. Luoghi dove poteva trovarsi la popolazione al momento della scossa:

per evitare che si esponesse al pericolo di nuovi crolli, si doveva cercare di tenere lontano il più possibile la popolazione (ed anche i soccorritori, in una certa misura) dagli edifici peri-colanti o significativamente lesionati. Anche per questo non è stato posto alcun limite all'installazione di ricoveri per la popolazio-ne che ne facesse richiesta, anche se questo ha comportato un aumento dei servizi da erogare a chi temporaneamente non utilizzava più la propria abitazione.

2. Tempestività del soccorso:

la tempestività del soccorso portato laddove si fossero verificati crolli con coinvolgimento di persone, era funzione a sua volta di altri parametri quali: • l'immediata ricognizione dei luoghi per la determinazione dei punti di crisi; • la capillare dislocazione delle squadre di soccorso sul territorio, in modo da raggiungere

in tempi brevissimi i punti di crisi e garantire l'arrivo di almeno una squadra di soccorso anche qualora si fossero verificate frane o crolli sulla viabilità stradale.

Per la ricognizione dei luoghi, il C.O.M. ha attivato un "network di ricognizione" tramite la rete dei Radioamatori. Tale "Network" veniva attivato automaticamente ad ogni scossa si-gnificativa e consisteva nella partenza immediata di pattuglie su automezzi (Ambulanze, campagnole, altri mezzi di diverse Istituzioni ed Organizzazioni) che transitavano su percor-si prestabiliti in modo da poter avere un rientro al punto di partenza entro 15-20 minuti al massimo. Al rientro ciascuna pattuglia comunicava via radio brevi notizie sulle conseguenze

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della scossa che venivano registrate su semplici moduli predisposti in sala radio presso il C.O.M. Con questo sistema, la Direzione del C.O.M. disponeva in meno di un quarto d'ora di una "fotografia" dell'intero territorio, con l'indicazione dei punti di crisi venutisi a creare dopo ogni nuova scossa. Tale sistema è stato di fondamentale importanza a seguito della scossa delle ore 01:24 nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 ottobre 1997. Contemporaneamente il C.O.M. ha richiesto all'Ispettorato Regionale dei Vigili del Fuoco dell'Umbria, l'attivazione di 3 "distaccamenti del Campo Base di Foligno" nei Comuni indi-cati dagli stessi Sindaci in Valtopina, Sellano e Bevagna. Nel giro di 24 ore le prime nuove squadre di Vigili del Fuoco hanno attivato le postazioni "decentrate" proprio alle stregua di distaccamenti del Campo Base. Queste presenze capillari sul territorio sono state accolte con grande soddisfazione dalle amministrazioni dei Comuni del C.O.M. Oltre ad aver garantito la tempestività dell'azione di soccorso tecnico durante le scosse suc-cessive, ha consentito di infondere maggiore sicurezza nella popolazione con importanti ri-svolti dal punto di vista psicologico e sociale. Il soccorso sanitario era già capillarmente presente sul territorio, ma mancava di un efficace coordinamento tra le varie Organizzazioni (Pubbliche Assistenze, C.R.I. Misericordie , ecc.) Per favorire il coordinamento il C.O.M. ha provveduto ad acquistare, grazie al finanziamen-to di alcuni comuni della Provincia di Milano, una serie di ponti radio e di radio portatili con impianto di antenna veicolare da installare sulle ambulanze situate nei punti chiave. In questo modo è stato contemporaneamente attivato "l'embrione" del numero unico di soc-corso sanitario 118 che l'ASL aveva già in itinere.

3. Demolizione o puntellamento di parti pericolanti - recupero dei beni dagli edifici lesionati

Come si può facilmente intuire, lo scenario di riferimento per la predisposizione di opera-zioni di puntellamento e/o demolizione e per il recupero dei beni all'interno di edifici lesio-nati cambia fortemente tra una situazione di "terremoto concluso" ed un'altra di "terremoto in atto". Poiché nel nostro caso si trattava di operare durante una continua attività sismica, le scelte tattiche dovevano necessariamente tenere conto della possibilità di un mutamento di scena-rio durante le stesso intervento. In pratica qualunque analisi del rischio da assumersi per l'ingresso in un fabbricato lesionato avrebbe dovuto tener conto anche della possibilità di un cambio di scenario "in corso d'ope-ra". Ciò era troppo rischioso per i soccorritori se affrontato secondo i consueti sistemi. L'anomalia di questo evento ha quindi portato a sviluppare nuovi approcci per la determina-zione della fattibilità o meno di un intervento di soccorso tecnico coinvolgente un immobile lesionato. In particolare sulle demolizioni In mancanza di normative chiare ed univoche si sono sovrapposte diverse "correnti di pen-siero" relativamente a questo problema. Di conseguenza, nell'ottica della massima efficacia ed efficienza al fine di perseguire dei risultati concreti, il C.O.M. ha attivato una serie di riunioni ed incontri tra gli Organismi competenti senza però ottenere dei risultati significati-vi in quanto la continua rotazione degli incaricati costringeva a rimodellare gli accordi presi in precedenza.

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Proposte per una revisione delle procedure di impiego delle Colonne Mobili dei Vigi-li del Fuoco Nel paragrafo relativo alla strategia generale per l'intervento di soccorso adottata dal C.O.M. si è e-videnziato come siano stati di fondamentale importanza i "Distaccamenti del Campo Base dei Vigili del Fuoco di Foligno" costituiti, su richiesta dei Sindaci, nei comuni di Valtopina, Sellano e Beva-gna. Questa "novità" rispetto alla stretta applicazione della Circolare n. 28 è stata sperimentata con gran-dissimo successo perché come descritto poco sopra, oltre ad aver garantito la tempestività dell'azio-ne di soccorso durante le scosse successive, ha consentito di infondere maggiore sicurezza nella po-polazione con importanti risvolti dal punto di vista psicologico e sociale. Le squadre "decentrate" si sono ovviamente dovute occupare direttamente della logistica e del vet-tovagliamento, ma i piccoli carichi di lavoro in più sono stati ampiamente compensati dalla maggio-re resa delle squadre, dalla maggiore integrazione con le strutture locali e dalla maggiore conoscen-za del territorio. Quanto sopra è senz'altro molto valido per quanto riguarda situazioni geomorfologiche territoriali come quella del vasto territorio assistito dal C.O.M. di Foligno, dove le iniziali distanze tra i vari Campi Base delle Organizzazioni del Soccorso erano alquanto elevate.

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Seconda Parte

Dall'esperienza le indicazioni: il COM come centro di erogazione di servizi. Sebbene inserito nell’organizzazione naziona-le della protezione civile e sia emanazione della locale Prefettura, quindi con forti legami di carattere amministrativo e gerarchico, il Centro Operativo Misto presenta un significa-tivo grado di autonomia, affermato essen-zialmente, più che dalle norme, dalla missione assegnata e dalla necessità operare in tempi estremamente rapidi. Un COM può essere visto come un’organizzazione autonoma di erogazione di servizi, pur con alcune caratteristiche del tutto particolari. Un’altra caratteristica importante è che i ser-vizi richiesti sono da erogare in situazione di crisi delle condizioni di vita dei cittadini, ma anche delle organizzazioni, e non sono dispo-nibili, anche a causa della cronica carenza di pianificazioni nel settore della protezione civile di cui soffre il nostro paese, standard di riferimento per l'entità e la qualità dei servizi da erogare. Tale situazione di sostanziale assenza di stan-dard di riferimento, può determinare il rischio che l’obiettivo di ottenere un alto livello qua-litativo dei servizi passi in secondo piano ri-spetto alla necessità di erogare un servizio "in ogni modo" ed alla giustificazione "tranquil-lizzante" di essere in una situazione di crisi. Per evitare questo è essenziale ricorrere agli strumenti di controllo organizzativo, in parti-colare adottare una leadership orientata al mi-glioramento continuo, e creare, rafforzare e riproporre costantemente un atteggiamento concretamente orientato al servizio. Occorre peraltro sottolineare che il COM, pur dotato di una certa autonomia, resta comun-que parte di un’organizzazione più ampia del-la quale condivide le politiche e gli indirizzi generali: in questo senso potremmo paragona-re i 6 COM che hanno operato in Umbria e nelle Marche, alle divisioni di un’unica azien-da che ha adottato un criterio di suddivisione

delle attività su base territoriale. Così il re-sponsabile di COM potrebbe essere paragona-to al manager responsabile della divisione che dirige rispondendone alla direzione generale: gli obiettivi assegnati al singolo COM do-vrebbero perciò essere definiti nell'ambito della strategia più ampia, definita ed esplicita-ta. Ciò è avvenuto in parte, seppure in modo non formale, in occasione del sisma del 26.9.97. Mediante il frequente contatto tra i COM ed i vertici della protezione civile, e grazie ai rapporti diretti tra i responsabili, si è di fatto definita una strategia generale ampia, riconosciuta e condivisa. Un’ultima caratteristica inerente al COM, che lo differenzia dalle aziende di servizi private e pubbliche, riguarda il servizio in sé e la situa-zione psicologica di chi fruisce del servizio. In generale, infatti, l’utente cui è indirizzata l'attività del COM, fruisce del servizio non per aumentare la sua soddisfazione e massi-mizzare la sua utilità, ma per evitare o argina-re una situazione pericolosa e fonte di danno, minimizzare la situazione di disagio, a volte grave, conseguente all'evento. La particolare situazione psicologica di chi si trova coinvolto più o meno direttamente nella situazione di pericolo, porta ad esprimere una valutazione fortemente soggettiva del servizio fruito, dal momento che tale valutazione è comunque legata ad una esperienza negativa e straordinaria, e spesso anche ad un sentimento di perdita. Questo può pesare molto nel caso in cui si tenti di determinare il grado di soddi-sfazione dell’utente/cliente, in quanto un ser-vizio oggettivamente buono e reso al meglio delle capacità espresse, può apparire del tutto insufficiente se legato dal cittadino ad un sen-timento di perdita talvolta molto grave. Questo non esclude l’importanza di una valu-tazione della customer satisfaction, anche se ne condiziona di fatto l’applicabilità.

La struttura formale Il criterio principale utilizzato per operare la suddivisione delle attività del COM, secondo

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il "metodo Augustus", è basato sull’output, cioè sui servizi che vengono erogati. Le Funzioni definite dal metodo sono struttu-re di "line" destinate alla erogazione dei ser-vizi. Le strutture di staff - staff tecnico, staff am-ministrativo, segreteria, sala operativa - hanno assunto le funzioni tipiche di quei reparti ed uffici a cui sono assegnati compiti non stret-tamente legati al raggiungimento degli obiet-tivi o della missione del Comando, ma fina-lizzati a migliorare l’efficienza complessiva dell’organizzazione e dei reparti di linea. Generalmente agli organi di staff non è asse-gnata alcuna autorità rispetto agli organi di li-nea. Ci sono però alcune eccezioni rispetto a questo principio generale, eccezioni in cui all’organo di staff viene assegnato un diritto di Comando verso l’unità di linea, per alcuni aspetti specificamente definiti caso per caso e limitatamente a questi. È stato questo il caso dello staff tecnico che, in assenza del respon-sabile, ha assunto tutte le iniziative ed ha e-manato le direttive necessarie al raggiungi-mento degli obiettivi. La linea gerarchica adottata è stata estrema-mente breve, malgrado le dimensioni non consuete del COM di Foligno. Questa caratte-ristica di appiattimento della struttura, è peral-tro una qualità tipica delle organizzazioni di servizi orientate al cliente/utente. Nel risulta una organizzazione scarsamente burocratica, le regole e procedure da rispettare non sono sentite come costrizioni o limitazioni, ma piuttosto come elementi spesso indispensabili della struttura e delle attività operative da e-seguire. Nella struttura del COM assume una notevole importanza il ruolo e la figura del responsabi-le, il quale non solo è il responsabile ultimo dell’organizzazione in qualità di funzionario più elevato, ma costituisce anche il punto di riferimento che con il suo stile di leadership dà l’impronta alle attività poste in essere. Pur essendo al vertice della piramide organiz-zativa, il responsabile di un COM, che svolge a tutti gli effetti i compiti di "dirigente" della struttura, deve essere capace di confrontarsi ed interagire con la base - il "front line" - in-tervenendo spesso nei processi di erogazione dei servizi, particolarmente nel caso di diffi-

coltà gravi, garantendo se necessario la sua presenza fisica. È questo uno dei casi nei quali si deve realiz-zare il rovesciamento della piramide organiz-zativa, con l’avvicinamento tra vertice e base e la frequente presenza del dirigente sulla front-line, caratteristiche, queste, che sono ti-piche di un’organizzazione di servizi di suc-cesso. D’altra parte, però, l’avvicinamento del diri-gente alla base non deve significare che que-sto prende tutte le decisioni e che subordinati le eseguono semplicemente. Il leader deve essere un “comunicatore” piut-tosto che un decisore, e ad un avvicinamento tra vertice e base operativa della piramide de-ve corrispondere un processo di delega della responsabilità e dell’autorità di prendere le decisioni anche in situazioni di non routine. Il decentramento decisionale può essere osta-colato dalla modalità di descrizione delle mansioni assegnate ai vari ruoli. Troviamo talvolta, in queste descrizioni, affermazioni di autonomia di azione che incontrano però subi-to un limite non solo nelle procedure predi-sposte dalla dirigenza o dai livelli immedia-tamente sovraordinati, ma anche nella appli-cabilità di detta autonomia alle sole situazioni di routine. In altre parole, in situazioni non ricorrenti o addirittura eccezionali, è fatto obbligo di ri-correre ai dirigenti per decidere sulle questio-ni che si presentano. Questo, se in alcuni casi può trovare una pie-na giustificazione nel fatto che solo a livello dirigenziale si possiedono gli elementi (cono-scenze, informazioni, ecc.) necessari per de-cidere, può in altri casi costituire un appesan-timento delle procedure, o al limite provocare perdite di tempo in situazioni di crisi in cui il fattore tempo è tanto vitale quanto scarso. Nella pratica degli operatori della emergenza e di protezione civile, nelle ripetute emergen-ze che hanno interessato il paese, le situazioni di non routine non sono in numero elevato. Il disegno strutturale che risulta dall'esperien-za condotta, rispecchia una struttura organiz-zativa che si sviluppa più in senso orizzontale che in senso verticale. Ciò è da ritenere un pregio, in quanto permet-te al vertice di essere più vicino alla base e

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quindi all’utente, in modo da poterne avere una conoscenza più profonda ed immediata; permette inoltre facilità la circolazione delle idee, delle informazioni e dei dati attraverso i vari livelli gerarchici. L’informazione, oltre ai normali canali formali, segue spesso canali in-formali che permettono una maggiore libertà di forme e di contenuti, e sono inoltre capaci di creare rapporti personali che facilitano lo scambio dei significati.

La risorsa umana come variabile strategica nella gestione del ser-vizio di protezione civile. Le risorse umane assumono, in un’organizzazione di servizi quale è un COM, un’importanza centrale per vari motivi, di-scendenti innanzitutto dalle caratteristiche del servizio da erogare. La caratteristica fondamentale di un servizio, che lo differenzia da un prodotto materiale, è l’intangibilità, caratteristica che trasforma il risultato dell’incontro del cliente/utente con il servizio (e con chi ha il compito di erogarlo) in un’esperienza, in qualcosa che si può vive-re sul momento ma che non si può più utiliz-zare in un momento successivo. Inoltre l’utente è presente e spesso partecipa alla pro-duzione del servizio, il che significa che pro-duzione e consumo del servizio sono fasi non più separate ma sovrapposte e spesso coinci-denti. Questo significa che uno degli elementi stra-tegici per l’erogazione di un buon servizio è dato dalla gestione dell’interazione con l’utente, gestione che è affidata al personale di contatto che quindi diventa importantissi-mo: “l’attenzione alla gestione del personale e delle risorse umane nelle organizzazioni di servizi è infatti determinante in quanto l’interazione tra chi eroga e chi consuma un servizio determina la soddisfazione del con-sumatore” . È il personale di contatto che mostra le qualità del servizio e che lo deve “vendere” all’utente; è il personale di contatto che offre all’utente un’immagine dell’organizzazione, la quale, nel momento dell’interazione, è per-

sonificata e identificata dall’utente con il per-sonale stesso. Queste riflessioni potrebbero condurre ad un malinteso, e cioè che la centralità delle risorse umane riguardi solo il personale di front-line. Ciò è profondamente sbagliato. Se conside-riamo come obiettivo della gestione dei servi-zi la soddisfazione del cliente/utente, e se consideriamo il personale di contatto come cliente del personale di back-office in genera-le, in una visione globale di tipo fornitore-cliente che abbraccia tutta l’organizzazione, si capisce come tutto il personale, ai vari livelli, diventi importante. Tutte le persone che lavo-rano sui processi, vicino o lontano dall’utente finale, forniscono un prodotto servizio a quel-lo che è il loro cliente a valle del processo su cui lavorano; è importante quindi che tutto il personale contribuisca lungo la catena di for-nitori/clienti aggiungendo valore per l’utente finale e mettendo al tempo stesso il personale di front-line in grado di servire al meglio l’utente. Così, nell’erogazione del servizio di soccorso e di assistenza post emergenza, sono fonda-mentalmente le squadre d’intervento dei Vigi-li del Fuoco ed i volontari che entrano in con-tatto con gli utenti, erogano il servizio e of-frono al tempo stesso una certa immagine del-la protezione civile (di cui sono la personifi-cazione tangibile per il cittadino), ma è il re-sto dell’organizzazione che permette alle squadre di intervenire con le attrezzature effi-cienti ed in perfetto stato di manutenzione, con le informazioni necessarie alla esecuzione dell’intervento, con un bagaglio formativo e di esperienza acquisito nel tempo, ecc.. La gestione delle risorse umane non deve ri-dursi ad una funzione specialistica guidata da specialisti in una visione particolare e settoriale, ma deve essere parte di una rete più vasta di funzioni con cui integrarsi profonda-mente, così da creare un orientamento genera-le al servizio, al cliente/utente, alla persona: “la centralità dell’uomo, base dell’operare dell’organizzazione, si qualifica al di là delle valenze sociali, culturali, filosofiche, come la principale leva di vantaggio competitivo a di-sposizione dell’organizzazione stessa” .

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Cultura e stile di leadership nel-l'erogazione del servizio. “L’importanza crescente attribuita in questi ultimi anni al fattore umano e ai sistemi che lo toccano direttamente (sistemi di gestione delle risorse umane, sistemi di comunicazione) in-ducono verosimilmente a ritenere che l’azione organizzativa tenderà sempre più a spostarsi verso leve soft”. In altre parole, agli strumenti tradizionali (gerarchia, struttura formale, or-dini, mansionari, ecc.) vanno sempre più af-fiancandosi altri strumenti che non presentano carattere coercitivo ma inducono tramite la persuasione, il coinvolgimento e la condivi-sione di valori e responsabilità all’attivazione di comportamenti più allineati verso i mede-simi fini dell’organizzazione e al tempo stesso non in conflitto con i bisogni e gli interessi del singolo. Il ruolo del leader è di grande importanza. Se-condo Zeithalm, Parasuraman e Berry alcune caratteristiche della leadership sono:

1. Visione del servizio. I leader nel servi-zio considerano la qualità una chiave per il successo, sono convinti che un servizio di qualità superiore rappresenti una strategia vincente.

2. Standard elevati. I leader nel servizio aspirano a fornire prestazioni straordi-narie, attribuiscono notevole importan-za all’obiettivo dello “zero difetti” cer-cando di migliorare continuamente l’affidabilità del servizio.

3. Stile di leadership sul campo. I leader nel servizio prestano la loro opera sul campo, dove si svolge l’azione, piutto-sto che a tavolino; si fanno vedere dal personale, addestrandolo, lodandolo, correggendolo, persuadendolo, esor-tandolo, facendo osservazioni e do-mande e ascoltandolo instancabilmen-te. Sottolineano l’importanza dello scambio personale e reciproco di co-municazioni perché sanno che è quello il modo migliore per dar corpo, sostan-za e credibilità alla visione del servizio, e il modo migliore per apprendere che cosa stia realmente accadendo sul cam-po.

4. Integrità personale. I migliori leader ri-tengono importante fare la cosa giusta anche quando risulta scomoda o costo-sa, attribuiscono grande valore al senso di giustizia, alla coerenza e alla sinceri-tà, e così si guadagnano la fiducia dei colleghi e delle persone in generale.

Cultura organizzativa e stile di leadership so-no due elementi in grado di spiegare come mai organizzazioni sottoposte allo stesso cor-po di norme e regolamenti, funzionano ed a-giscono in modi talvolta molto distanti tra lo-ro: “norme e regolamenti, pur necessari e ba-silari per le organizzazioni non spiegano e non determinano il comportamento delle per-sone nell’organizzazione. Le norme non inte-riorizzate non hanno nessuna forza se non possono e non vengono fatte rispettare; esse cedono di fronte alla forza di altre più consi-stenti ed efficaci regole del gioco” . Sono la cultura, l’insieme dei valori diffusi e condivi-si, la leadership e la gestione delle relazioni formali ed informali che fanno la differenza. Occorre altresì costantemente curare l'attività di "ascolto", accertando l'efficienza dei canali di ricezione, rivolta sia all’esterno, ai clien-ti/utenti, per conoscere i loro bisogni e cercare di soddisfarli, sia anche all’interno, al perso-nale (anche nell’ottica di cliente interno): l’ascolto dovrebbe costituire una priorità asso-luta di qualsiasi tentativo di mobilitazione delle risorse umane. L’organizzazione che ascolta, è attenta alle persone e cerca di coniugare i loro interessi e bisogni con quelli dell’organizzazione stessa, così da favorire un incontro (e non uno scon-tro) tra gli elementi della struttura e le perce-zioni individuali. Ci si riferisce qui al concet-to di "clima organizzativo", cioè al “risultato dell’incontro-scontro tra individuo e organiz-zazione, tra ciò che le persone sentono e chie-dono e ciò che l’organizzazione chiede e sen-te. La creazione di un clima favorevole è impor-tante non solo per il fatto che si pone come presupposto di un miglioramento delle condi-zioni di lavoro, delle relazioni interpersonali e in ultima istanza della job satisfaction, ma an-che per il fatto che “gli atteggiamenti dei di-pendenti verso le organizzazioni dalle quali dipendono sono correlati in modo significati-

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vo alle percezioni dei loro clienti della qualità dei servizi ricevuta” . Questo significa che il clima interno trascende il confine dell’organizzazione per avere un impatto sull’utente: ciò è possibile dal momento che, come sappiamo, il servizio nasce ed è consu-mato dal cliente/utente nel momento in cui entra in relazione con il personale di contatto, in una esperienza di servizio sulla cui qualità la figura, l’atteggiamento ed il comportamen-to del personale di contatto hanno un grosso peso. La comunicazione è una componente essen-ziale in un’organizzazione di servizi, è l’essenza stessa del servizio (interno ed ester-no) e il prerequisito per una partecipazione del cliente alla produzione del servizio ma an-che per il coinvolgimento degli addetti alla definizione degli obiettivi e dei valori dell’organizzazione. È necessariamente una comunicazione a due sensi in cui informazio-ni e significati viaggiano non solo dal management al personale, ma anche vicever-sa, completata da quell’ascolto che si pone come presupposto di una condivisione dei va-lori e dei significati. Questa comunicazione sarà tanto più facilitata quanto più le distanze tra chi comunica e chi ascolta sono ridotte, in altre parole, quanto minore è la distanza tra vertice e base operativa. In una struttura piatta le comunicazioni sono veloci, dirette, quasi i-stantanee, e si riduce, con il numero dei pas-saggi, anche il rischio di uno stravolgimento dei significati e delle conseguenti possibili in-comprensioni tra le parti. Il sistema informativo, in un’organizzazione snella e flessibile, si avvale di canali formali ma soprattutto di canali informali (comunica-zione interpersonale, orale e comportamenta-le, ecc.), più flessibili ed adatti alla trasmis-sione dei significati e dei valori: “oltre alla lo-ro convenienza, i canali di comunicazione in-formale possono godere di vantaggi relativa-mente alla direzione, al controllo e alla flessi-bilità di utilizzo. I canali informali sono mul-tidirezionali, nel senso che possono attraver-sare le frontiere interne ed esterne dell’organizzazione e possono scorrere in sen-so verticale, orizzontale, diagonale” . La comunicazione non segue solo i canali formali rigidamente prestabiliti, ma attraversa

tutta l’organizzazione seguendo vie diverse, e disegnando così una “rete” di canali formali ed informali, complessa ed articolata. Ritorna l’immagine della rete organizzativa, in cui la comunicazione è una componente strutturale, non più un lubrificante delle attivi-tà. Detto sistema può essere progettato, ma appartiene a tutta l’organizzazione, non solo alla direzione . In questa prospettiva il sistema delle comunicazioni travalica i confini già la-bili dell’organizzazione, rendendo così più sfumata la distinzione tra comunicazione in-terna ed esterna e tendendo così ad obiettivi di visibilità, di trasparenza e di compartecipa-zione dell’utente, oltre che di coinvolgimento del personale.

Il cittadino/utente Il cliente/utente di un’organizzazione di servi-zi occupa un posto molto particolare all’interno del sistema di erogazione del ser-vizio, anche a causa delle caratteristiche del servizio del tutto specifico erogato dal COM. Il servizio è un prodotto intangibile che quindi non può essere sottoposto ad immagazzina-mento per la creazione di scorte. Questo si-gnifica che il momento della produzione e quello del consumo sono largamente sovrap-posti se non addirittura coincidenti. In altre parole il cliente/utente consuma il servizio nel momento stesso in cui il servizio viene eroga-to, potendo così assistere il più delle volte alle attività svolte per l’erogazione. In aggiunta, oltre ad essere presente alla fase di produzio-ne, il cliente/utente in certi casi partecipa alla produzione stessa. Questo significa che il ruo-lo del cliente/utente non è più solo quello di consumatore esterno, ma diventa anche quello di spettatore e al tempo stesso attore del si-stema di erogazione, di cui è parte integrante. Un importante elemento per migliorare l’interazione con l’utente è dato da quella che potremmo definire come attività di formazio-ne esterna: se possiamo spingerci a considera-re l’utente come risorsa umana esterna, dob-biamo allora prendere in considerazione an-che l’ipotesi di formare questa risorsa. For-mazione per l’utente è un concetto molto va-

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sto che comprende elementi diversi, a partire dalla semplice sensibilizzazione ai temi della sicurezza, della prevenzione incendi e dei va-lori della protezione civile, effettuata sia a li-vello nazionale dal Corpo Nazionale o dal Ministero dell’Interno stesso, tramite mass-media ed altri mezzi a grande diffusione, sia a livello locale, con campagne periodiche di sensibilizzazione presso i cittadini o fasce particolari di essi; oppure l’organizzazione ed il sostegno di corsi specifici di formazione al-la protezione civile ed alle tecniche di soccor-so, aperti ai cittadini che presentano requisiti minimi indispensabili, i quali, in occasione di emergenze che li vedono coinvolti possono mettere in atto alcune azioni di autosoccorso e comunque evitare quei comportamenti che potrebbero aggravare il pericolo e rendere più difficile l’intervento dei Vigili; oppure ancora la predisposizione di esercitazioni su larga scala, coordinate con gli altri enti della prote-zione civile, con il coinvolgimento della po-polazione del territorio, per quanto possibile. Il fine di tutte queste attività non è certo quel-lo di far sì che tutti i cittadini acquisiscano le abilità e le capacità che ad esempio contraddi-stinguono i Vigili del Fuoco, ma quello di far sì che il cittadino, trovandosi in una situazio-ne di emergenza, sappia bene cosa deve fare ma soprattutto cosa deve evitare di fare, in modo da limitare al massimo il pericolo per sé e per gli altri cittadini coinvolti e da facilitare al tempo stesso il lavoro delle squadre di in-tervento.

Customer satisfaction: cosa si-gnifica soddisfare l’utente nel caso dei servizi di protezione ci-vile Il concetto di customer satisfaction assume una particolare conformazione nel caso degli utenti dei servizi erogati in situazioni di crisi. In particolare, con riferimento al servizio di soccorso, l’erogazione del servizio è diretta non tanto ad incrementare la soddisfazione e massimizzare l’utilità dell’utente, quanto per lo più ad evitare o comunque arginare una si-tuazione pericolosa e fonte di danni e perdite,

con l’obiettivo di minimizzare l’insoddisfazione. Bisogna, infatti, tenere pre-sente che l’erogazione del servizio di soccor-so avviene in una situazione psicologicamente molto particolare, in cui l’utente può essere coinvolto sia fisicamente sia emotivamente: l’utente, in generale, durante e/o dopo l’intervento di soccorso è generalmente carat-terizzato da un sentimento di privazione, in relazione al danno subìto. Ascoltare l’utente è molto importante e può avere inoltre effetti positivi sulle aspettative e sulle percezioni del servizio da parte dell’utente: come si sostiene in gran parte del-la letteratura su questo tema , la customer sa-tisfaction è determinata proprio dal divario tra le aspettative e le percezioni del cliente/utente sul servizio. Primo elemento del modello è la qualità pre-vista (o attesa) dall’utente. L’utente deve essere il centro attorno a cui gravita il sistema, a lui devono essere orienta-te le attenzioni e le strategie dell’organizzazione. Bisogna allora chiedersi e analizzare quali sono gli elementi che influi-scono sul suo giudizio, quali bisogni impliciti, espliciti e latenti esprime, da lui deve partire la progettazione del servizio. Per esempio, al-cuni elementi ritenuti importanti dall’utente potrebbero essere il tempo di risposta del di-spositivo di soccorso, oppure la capacità di ascoltare le persone e di adeguare l’intervento "personalizzando" le procedure (dove possibi-le) in risposta a particolari richieste che pos-sono essere avanzate sul momento, oppure ancora il fatto di ricevere le risposte e le in-formazioni richieste, in modo da attenuare i sentimenti di ansia e preoccupazione, evitan-do altresì una sensazione di essere tenuti all’oscuro (che pesa fortemente ed in senso negativo sulla valutazione della qualità e sulla soddisfazione). Non basta però chiedersi che cosa l’utente po-trebbe desiderare, è indispensabile ascoltarlo e sollecitarlo a comunicare le sue aspettative, aprendo dei canali di ascolto e comunicazione attivi e funzionanti . Qui si situa il passaggio al secondo elemento, la qualità progettata. Una volta individuati bi-sogni e aspettative si passa infatti a chiedersi “cosa si vuole dare e come”, progettando così

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il servizio da offrire e l’intero processo di e-rogazione. In questo momento si predispon-gono tutti gli elementi (risorse, attività, perso-nale) in modo da orientarle, sulla base delle attese dell’utente, a produrre qualità e soddi-sfazione. Qui è possibile verificare un primo divario, quello tra le aspettative dell’utente e la percezione che l’organizzazione ha riguar-do a queste aspettative. Solo se la fase di a-scolto è stata condotta in maniera corretta e approfondita, solo se l’orientamento all’utente è sincero e non puramente formale è possibile ridurre al minimo questo divario, evitando co-sì che i progettisti si facciano un’idea sbaglia-ta su ciò che il pubblico desidera. Incorrere in questo errore significherebbe, infatti, allonta-narsi fin da principio dalla possibilità di gene-rare soddisfazione, dal momento che gli obiet-tivi di qualità posti sarebbero sbagliati. Il terzo elemento è la qualità prestata, cioè quella effettivamente erogata all’utente. Si tratta in questa fase di focalizzare l’attenzione sui processi, al fine di presidiare sistematica-mente le prestazioni del sistema di erogazio-ne. Questo significa che per servire qualità è importante enfatizzare una visione della strut-tura per processi, a fianco o addirittura in so-stituzione di una più tradizionale orientata alle funzioni. La qualità prestata deve essere verificata co-stantemente, sulla base di indicatori chiari, fa-cilmente misurabili e definiti in via preventi-va, in modo da intervenire prontamente in ca-so di disallineamenti e prestazioni non coe-renti, ricercandone le cause ed operando su di esse. Lo scarto tra qualità progettata e qualità prestata (ma anche promessa) ci dà un altro divario parziale per la scomposizione di quel-lo principale tra attese e percezioni. L’ampiezza eccessiva di questo divario indica che le specifiche progettate nella fase prece-dente non sono state correttamente tradotte in pratica. Ciò può dipendere da varie cause: per esempio l’elaborazione di programmi della qualità in contrasto con l’effettiva capacità dell’organizzazione di realizzarli; una con-traddizione strutturale e/o culturale tra pro-grammi e risorse; ancora una mancata defini-zione degli obiettivi o la sensazione di una lo-ro irraggiungibilità; possono inoltre influire fattori organizzativi (scarsa chiarezza dei ruo-

li, inidoneità del personale e/o delle tecnolo-gie, mancanza di lavoro di squadra) e fattori riguardanti la comunicazione tra i diversi li-velli e tra i settori e/o reparti. Prestare un servizio di qualità è necessario ma non sufficiente: occorre infatti considerare l’elemento della qualità percepita dall’utente, poiché un servizio di qualità tecnicamente e-levata che però non è percepito come tale, non genera soddisfazione per l’utente. Il punto di vista si sposta dunque fuori dall’organizzazione, per chiedersi che cosa l’utente ritiene di ricevere: è importante non solo chiedersi ma anche verificare effettiva-mente quali sono le percezioni dell’utente ri-guardo al servizio; entrano qui in gioco stru-menti importanti e già previsti dalla legge quali gli Uffici per le Relazioni con il Pubbli-co.

Integrazione e coordinamento degli attori In occasione di emergenze particolarmente gravi ed estese vengono attivati canali di col-laborazione innanzitutto con gli altri organi statali e locali con cui vengono costituiti degli organi temporanei, come il COM, al fine di gestire al meglio la collaborazione ai vari li-velli: regionale, provinciale, comunale. Tutti questi soggetti, per operare insieme e al meglio delle loro possibilità, devono essere strettamente coordinati tra loro; a questo fine devono essere predisposti, a livello provincia-le e comunale, i piani di protezione civile, strumenti operativi nei quali vengono eviden-ziate le attività che devono essere svolte al momento dell’emergenza da ogni organo del-la Protezione Civile, secondo procedure e modalità definite. Nei piani devono essere previste varie ipotesi di rischio da fronteggiare, le modalità di aller-tamento delle varie forze coinvolte, la quanti-tà ed il tipo di risorse da impiegare sul territo-rio ma soprattutto l’indicazione degli organi responsabili delle singole attività. È indispen-sabile infatti che il coordinamento funzioni al-la perfezione, in modo che ci sia una estrema

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chiarezza sull’assegnazione dei compiti, co-sicché sia assolutamente chiaro “chi fa che cosa”. La predisposizione di questi piani da sola non è però sufficiente. Detti piani devono essere verificati sul campo al fine di valutare la loro efficacia in condizioni almeno simili a quelle operative, dal momento che un piano teorica-mente ottimo e apparentemente studiato nei minimi particolari può risultare nella pratica inefficiente sotto alcuni aspetti che non erano stati presi in considerazione o dei quali non si disponevano sufficienti informazioni. È importante, ai fini del successo di una poli-tica di collegamento tra soggetti di una rete, che detti collegamenti siano tenuti attivi e funzionanti in maniera continuativa e non so-lo in occasione di una emergenza. Questo si-gnifica attivare dei canali di comunicazione (e possibilmente di collaborazione) stabili con gli altri soggetti, in quanto una attivazione al solo presentarsi della necessità potrebbe de-terminare difficoltà di vario tipo: incompren-sioni (dovute per lo più a diffidenza e/o a dif-ferenze di linguaggio), fatica a stabilire il ca-nale più adatto nel più breve tempo possibile, difficoltà a coordinare forze eterogenee che non si conoscono bene negli aspetti sia quantitativi che qualitativi, ecc. Se invece detti contatti si instaurano in anticipo, ci sarà molto più tempo per affrontare le difficoltà e risolverle nel migliore dei modi. Per il governo di questa rete (che può assume-re dimensioni anche molto estese, sia in ter-mini di organismi partecipanti sia in termini di persone coinvolte) è importante che sia de-finita una direzione unitaria che sia in grado di convogliare tutte le forze verso lo stesso fi-

ne, ma che non dovrà mai essere l’unico sog-getto a prendere le decisioni.

Bibliografia 1) Carlzon J., La piramide rovesciata, fanco

Angeli 1985 2) ZEITHALM, BERRY, PARASURA-

MAN, Servire qualità, McGraw-Hill 1991.

3) Giuseppe Romano, Il controllo di gestione per la conduzione efficiente, efficace ed economica dei Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, 7° Corso di Formazione Dirigenziale, Scuole Centrali Antincendio I. S. A., 1995

4) Il metodo Augustus, DPC informa, Presi-denza del Consiglio, Dipartimento per la Protezione Civile, 1998

5) Alan V. Brunacini, Essenzial of Fire De-partement Customer Service, Fire Protec-tion Pbublications, Oklahoma State Uni-versity, 1996

6) Patric Lagadec, Crisis Management, Fran-co Angeli, Milano 1994

7) Leon c. Megginson, Donald c. Mosley, Paul H. Petri Jr., Management, franco Angeli, Milano, 1994

8) Alan V. Brunacini, Fire Command, Fire Protection Pbublications

9) Massimo Cruschelli, Aspetti strutturali, gestione delle risorse umane, rapporti con l’ambiente, nelle problematiche organiz-zative e di qualità del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Tesi di Laurea, Facoltà di Economia dell'Università di Pisa, 1998

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TABELLE

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TABELLA 1 - Persone/uffici coinvolti nell'attività gestionale del C.O.M. DIREZIONE C.O.M. E STAFF TECNICO • Ing. Romano + C.S. Appolloni • Ing. Dusi + C.S. Zangarini + V.P. Natali + V.P. Ravasio • P.I. Gnecchi + C.S. Noris + V.P. Ubbiali • P.I. Magrin + V.P. Mattiuz • P.I. Napolione + V.P. Caporale SEGRETERIA AMMINISTRATIVA Roberta Infussi, Isenia Fiorani, Antonella Cecchini, Antonella Barontini, Silvana Bevilacqua, Wilma Conocchia, Adria Coccia, Fabiola Pallini SEGRETERIA CONTABILE Santo Cantarella, Luigi Ragni, Michele Lauriola SALA OPERATIVA C.O.M. Responsabili Prefettura collegamento con C.C.S.: Dott. Ferrer, Dott. Lattarulo, Dott. Cavatorti, Dott. Ortolani Responsabile Operativo: Isp. Rossi (C.R.I. Arezzo) VV.F. PI Maurizio Fattorini, PI Simone Romolini FF.AA. P.S. CC GdF Corpo Forestale dello Stato C.R.I. ANAS ENEL TELECOM AUSL I SINDACI E I VICE SINDACI • Foligno: Maurizio Salari, Vincenzo Riommi • Spello: Corrado Rosignoli • Bevagna: Bruno Bini • Montefalco: Luigi Gambacurta • Trevi: Antonini Carlo • Campello sul Clitunno: Domizio Natali • Castel Ritaldi: Augusto Mancini • Valtopina: Giancarlo Picchiarelli • Sellano: Fulvio Maltempi C.O.L. (centri operativi locali) • Colfiorito - Disaster Manager Ten. Giorgio Locci (Polizia Municipale Monteprandone) • Valtopina - Disaster Manager Dante Ferrari (Amministrazione Provinciale Alessandria) • Sellano - Sig. Sindaco Fulvio Maltempi APPOGGIO DIRETTO DEL COMUNE DI FOLIGNO Ing. Amleto Di Marco, Cristina Friger, Angela Del Vecchio Ing. Feliciano Baliani, Vittorio Frasconi, Feliciano Salari, Gian Pietro Tordi, Maria Rita Nati, Rita Becherini Arch. Alfiero Moretti, Giuseppina Nataletti, Giuseppe Lorenzetti

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TABELLA 2 - Campi di accoglienza del Comune di Foligno

TENDOPOLI /ROULOTTOPOLI LISTA DEI CAMPI DI ACCOGLIENZA

CAMPO CAPOCAMPO TELEFONO

Agorà 0338/8360703 Annifo Fiorino Paolo 0742/690008 Barri Martini Franca 0742/632323 Belfiore Malasoma Aldo 0742/660614-0336/635923 Budino Rossetti Giuseppe 0368/3200238 Capodacqua Martini Feliciano 0348/3833607 - 0338/8313260 Campo INA Casa Petrini Giorgio 0347/4729136 Campo La Paciana 0742/321304 - 0742/321305 Campo Plateatico Bis Bruschi Ivano 0347/4600141 - 0347/4729120 Campo Palasport Silvestrini R. 0742/320428 Campo Prato Smeraldo Berti Angelo 0742/22385-24731-23008 Campo Santo Pietro Soli Mauro Rambotti 0348/2670320-0347/4729112 Campo Sportella Marini Trenta Paolo 0338/2670326 Carriè Ansumi Sandro 0742/681571 Casale della Macchia 0742/351343-0742/352794 Casale di Scopoli Salvatore Bruno 0742/632502 Casenove Do Giuseppe 0742/632116 Casenove Gregorio Massimo 0742/632354 -Fax 0742/632159 Casette Cupigliolo Ricci Maria Grazia 0742/681339 Cassignano Bernardini Vittorio 0742/681451 Cassignano Graziosi 0742/681595 Cave Permarini 0742/24458 Civo Ottaviani Calvaro 0742/632154 Colfiorito Zona Ind. Barberini Luca 0742/681118- Fax 0742/690045 Colfiorito Pratarelle Delicati Stefano 0742/690025 - 0330/622154 Colfiorito Ten.Locci 0338/8993363 0742/690015-690020-fax 0742/690021 Colfiorito Tendopoli 0742/681118 Colle di Annifo Paoletti Sebastiano 0742/314611 Fondi Ronchetti Guerrino 0742/681405 Forcatura Prosperlo 0742/681112 Forcatura Prosperlo 0742/681215 Forcatura Merli Giampiero 0742/681269 Leggiana Franca Guidi Francesco 0742/632722 Le Prata Tomassetti Sandro 0742/9134291 Pale Stefanucci Cleto Parlarne Tiburzi Giuseppe 0742/681319 Pieve Fanonica 0348/3833607 Polveragna Loschi Paolo 0742/681260 Polveragna Filippo Laura 0742/681274 Rasiglia Brugnani 0742/632226 Ponte Santa Lucia Altana Rinaldo 0368/436262 Rio Girolami Giuseppe 0742/681389 S.Eraclio Stinchi E.Imp.Sportivi 0347/6519023 - 0742/679130 S.Giovanni Profiamma Meniconi Feliciano 0336/249246-0348/3343080 Scopoli Angelo Giovannino 0742/632217 Serrone-Leggiana 0742/632118 Seggio 0368/436206 Sostino 0742/661003-690054 Sterpete Righetti Maurizio 0742/351621 Verchiano Allegrini Sandra 0742/315334 Vescia Padre Claudio 0742/311589 - 0347/3465590

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TABELLA 3 - Campi Base delle Organizzazioni per il soccorso (attivati complessivamente) Le Componenti del Servizio Nazionale di protezione Civile hanno trovato diverse sistemazioni logi-stiche per lo svolgimento delle attività di propria competenza. Si riporta l’elenco dei campi base at-tivati. Vigili del Fuoco Foligno impianti sportivi, Foligno Colfiorito, Bevagna, Sel-

lano, Valtopina (VV.F. Trento) Esercito Foligno Verchiano, Foligno Colfiorito C.R.I. Foligno (plateatico), Foligno Colfiorito Volontariato Foligno paciana, Foligno via Umbria Associazione Nazionale Alpini Foligno Scopoli

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TABELLA 4 - Servizi mensa C.O.M. FOLIGNO - MENU’ CAMPI DI ACCOGLIENZA

Ottobre 1997

PRANZO CENA

Pasta al pomodoro (gr. 90/100) Minestra vegetaleLUNEDI’ Carne in scatola simmenthal Mozzarella (gr. 120/130)

Patate in umido (gr. 250/300) Pomodori (gr. 300)Frutta di stagione Frutta di stagione

Pasta al ragù (gr. 90/100) Pasta e fagioli (gr. 40/60)MARTEDI’ Petto di pollo (gr. 120) Caciotta (gr. 120)

Finocchi (gr. 300) PuréFrutta di stagione Frutta di stagione

Pasta al pomodoro (gr. 90/100) Pastina in brodo (gr.40 di pasta)

MERCOLEDI’ Spezzatino (gr.140) Tonno in scatolaFagioli (gr. 60) PomodoriFrutta di stagione Frutta di stagione

Pasta al ragù (gr. 90/100) MinestroneGIOVEDI’ Prosciutto cotto (gr. 100) Fuselli di pollo (gr. 140)

Insalata InsalataFrutta di stagione Frutta di stagione

Pasta al tonno (gr. 90/100) Pasta e legumi (gr.40 e 60)VENERDI’ Tonno in scatola Petto di tacchino (gr.140)

Pomodori FinocchiFrutta di stagione Frutta di stagione

Pasta al ragù (gr. 90/100) Minestrone vegetaleSABATO Spezzatino (gr. 140/150) Formaggio (gr.120)

Peperonata Patate lesse (gr.250/300)Frutta di stagione Frutta di stagione

Pasta al pomodoro (gr. 90/100) Pastina in brodo (gr.40 di pasta)

DOMENICA Arista di maiale (gr. 140/150) Prosciutto cotto (gr. 120)Puré di patate InsalataFrutta di stagione Frutta di stagione

N.B. Per il pesce surgelato non appena avviata la distribuzione si consiglia di somministrare una quantità dipeso crudo non inferiore a gr. 160/170 in sostituzione del tonno in scatola.PESO CRUDO: la grammatura è riferita a persone adulte di 70 Kg con una attività media

Nel momento "di picco" il C.O.M. di Foligno ha provve-duto a fornire i pasti per circa 14.000 persone. Colazione, Pranzo e Cena. Per poter svolgere senza intoppi un servizio di questa rilevanza il C.O.M. si è avvalso della propria funzione 13 adeguata-mente integrata dai responsabili dei servizi di mensa del Comu-ne di Foligno. Il menù è stato stabilito subito dopo i primi giorni del sisma del 26 settembre ed è stato strutturato sulla base di precise tabelle dietetiche a cura dell’azienda sanitaria. A fianco è riportato un esempio delle i-struzioni per l’organizzazione della distribuzione dei pasti nel-le cucine da campo rifornite dal C.O.M.. La tabella che segue riassume i dati salienti relativi ai momenti di massima operatività:

Postazione cucina da campo Confezionamento a cura di Pasti erogati San Pietro Volontari + comune 1500 Plateatico CRI 1000

Colfiorito Pratarelle CRI 1400 Colfiorito zona industriale E.I. + scout 250

Annifo G.d.F. 850 verchiano E.I. 300

Sportella Marini Volontari + comune 400 Capodacqua Volntari + comune 200

Scopoli A.N.A. 350 Campo Umbria Volontari 120 Campo Pacian Volontari 200

Campo di Marte Volontari 100 Casenove Volontari 200

Sant’Eraclio volontari 120

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“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

Scosse più significative dei 3 mesi (dal 26/9, ottobre, novembre, dicem-bre 1997)

SETTEMBRE 1997

Tempo (ora italiana) Giorno/mese

Magnitudo (MD= Magnitu-

do Durata, ML= Magnitudo

Locale)

Scala Mer-calli

2.33 26/9 ML=5.5 VIII 3.35 26/9 MD=3.3 IV 3.54 26/9 MD=3.7 V

26/9 MD=3.7 V 6.44 26/9 MD=3.7 V

11.40 26/9 ML=5.8 VIII-IX 11.46 26/9 ML=4.7 VII 15.10 26/9 MD=3.3 IV-V 15.31 26/9 MD=4.1 V-VI 16.54 26/9 MD=3.6 IV-V 18.18 26/9 MD=3.5 IV-V 23:01 26/9 MD=3.4 IV

03:49 27/9 MD= 3.4 IV 04:12 27/9 MD= 3.2 IV 04:17 27/9 MD= 3.5 IV-V 05:03 27/9 MD= 3.5 IV-V 06:57 27/9 MD= 3.7 V 07:53 27/9 MD= 3.5 IV-V 08:06 27/9 MD= 3.6 IV-V 08:51 27/9 MD= 3.4 IV 10:08 27/9 MD= 4.0 V 12:40 27/9 MD= 3.3 IV 12:50 27/9 MD= 3.3 IV

13:27 27/9 MD= 3.3 IV 15:24 27/9 MD= 3.7 V 15:35 27/9 MD= 3.3 IV 19:13 27/9 MD= 3.7 V 20:10 27/9 MD= 3.2 IV 21:56 27/9 MD= 4.0 V

01:36 28/9 MD= 3.5 IV-V 04:03 28/9 MD= 3.3 IV 04:18 28/9 MD= 3.3 IV 04:47 28/9 MD= 3.6 IV-V 05:51 28/9 MD= 3.7 V 06:43 28/9 MD= 3.2 IV 06:55 28/9 MD= 3.2 IV 07:09 28/9 MD= 3.3 IV 09:56 28/9 MD= 3.2 IV 10:01 28/9 MD= 3.3 IV 13:24 28/9 MD= 4.0 V-VI 18:04 28/9 MD= 3.3 IV

10:01 29/9 MD= 3.2 IV 15:29 29/9 MD= 3.2 IV

00:51 30/9 MD= 3.2 IV 06:24 30/9 MD= 3.2 IV 08:16 30/9 MD=3.1 III-IV

4.06

OTTOBRE 1997

Tempo (ora italiana) Giorno/mese

Magnitudo (MD= Magnitu-

do Durata, ML= Magnitudo

Locale)

Scala Mer-calli

08.13 01/10 MD= 3.1 III-IV 08.37 01/10 MD= 3.2 III-IV 09.05 01/10 MD= 3.2 III-IV 20:27 01/10 MD=3.1 III-IV 23:08 01/10 MD=3.4 IV

00:07 02/10 MD=3.4 IV 05:39 02/10 MD=3.1 III-IV 07:35 02/10 MD=3.8 V

08:58 02/10 MD=3.2 III-IV 09:29 02/10 MD=3.2 III-IV 12:31 02/10 Md=3.2 IV 13:00 02/10 MD=4.0 V-VI

08:35 03/10 MD=3.3 IV 08:36 03/10 MD=3.2 IV 10:55 03/10 MD=4.8 VII 12:09 03/10 MD=3.5 IV-V 13:08 03/10 MD=3.5 IV-V 13:17 03/10 MD=3.4 IV 13:45 03/10 MD=3.3 IV

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“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

14:16 03/10 MD=3.3 IV 14:48 03/10 MD=3.5 IV-V 16:03 03/10 MD=3.3 IV 19:07 03/10 MD=3.4 IV 23:18 03/10 MD=3.1 III-IV

02:41 04/10 MD=3.5 IV 02:47 04/10 MD=3.7 V 08:04 04/10 MD=3.7 V 08:50 04/10 MD=4.0 V-VI 09:12 04/10 MD=3.1 III-IV 10:31 04/10 MD=3.2 IV 13.20 04/10 MD=3.3 IV 14.43 04/10 MD=3.2 IV 17:07 04/10 MD=4.1 V-VI 17:44 04/10 MD=3.4 IV 18:13 04/10 MD=4.3 VI 18:18 04/10 MD=3.2 III-IV 18:31 04/10 MD=3.1 III-IV 20:47 04/10 MD=4.0 V-VI 21:13 04/10 MD= 3.4 IV

08:50 05/10 MD=3.1 III-IV 10:30 05/10 MD=3.5 IV-V 10:54 05/10 MD=3.3 IV 11:36 05/10 MD=3.5 IV-V 12:47 05/10 MD=3.7 V 17:28 05/10 MD=3.7 V 17:38 05/10 MD=3.4 IV 22:09 05/10 MD=3.3 IV

18:48 06/10 MD=3.4 IV 22:08 06/10 MD=3.4 IV

01:24 07/10 MD=4.9 , ML=5.3 VII-VIII

01:45 07/10 MD=3.2 IV 02:28 07/10 MD=3.1 III-IV 02:32 07/10 MD=3.5 IV-V 03:24 07/10 MD=3.8 V 04:39 07/10 MD=3.7 V 05:01 07/10 MD=3.2 IV 05:30 07/10 MD=3.1 III-IV 05:39 07/10 MD=3.1 III-IV 05:43 07/10 MD=3.5 IV-V 06:26 07/10 MD=3.8 V 06:53 07/10 MD=3.8 V 07:09 07/10 MD=4.1 V-VI 07:14 07/10 MD=3.4 IV 21:06 07/10 MD=3.5 IV-V 21:56 07/10 MD=3.8 V 22:02 07/10 MD=3.2 IV 22:19 07/10 MD=3.1 III-IV

08:47 08/10 MD=3.5 IV-V 12:25 08/10 MD=3.2 IV 19:12 08/10 MD=3.1 III-IV 21:41 08/10 MD=3.1 III-IV

22:31 08/10 MD=3.1 III-IV

05:47 09/10 MD=3.1 III-IV 07:31 09/10 MD=3.2 IV 07:38 09/10 MD=3.3 IV 12:34 09/10 MD=3.4 IV 16:58 09/10 MD=3.3 IV 17:05 09/10 MD=3.2 IV 20:03 09/10 MD=3.3 IV 20:11 09/10 MD=3.8 V

00:08 11/10 MD=3.7 V 00:43 11/10 MD=3.1 III-IV 05:20 11/10 MD= 3.8 V 07:16 11/10 MD=3.4 IV 07:44 11/10 MD=3.1 III-IV 20:55 11/10 MD=3.2 IV

11:48 12/10 MD=3.3 IV 13:08 12/10 MD=4.5 VI-VII 13:12 12/10 MD= 3.7 V 13:14 12/10 MD=3.7 V 15:00 12/10 MD=3.5 IV-V 20:12 12/10 MD=3.7 V 21:47 12/10 MD=3.4 IV 22:15 12/10 MD=3.6 IV-V 23:31 12/10 MD=3.6 IV-V 23:52 12/10 MD=3.7 V

05:26 13/10 MD= 3.4 IV 06:17 13/10 MD=3.4 IV 08:43 13/10 MD=3.4 IV 11:10 13/10 MD=3.3 IV 13:01 13/10 MD=3.8 V 14:46 13/10 MD=3.5 IV-V 14:50 13/10 MD=3.2 IV 15:09 13/10 MD=3.9 V 20:31 13/10 MD=3.6 IV-V 20:38 13/10 MD=3.3 IV 20:47 13/10 MD=3.5 IV-V 20:57 13/10 MD=3.1 III-IV 23:13 13/10 MD=3.3 IV 23:25 13/10 MD=3.2 IV

06:37 14/10 MD=3.1 III-IV 08:37 14/10 MD=3.1 III-IV 08:53 14/10 MD=3.1 III-IV 09:54 14/10 MD=3.3 IV 11:40 14/10 MD= 3.2 III-IV

17:23 14/10 MD= 4.9, Ml=5.4 VII-VIII

17:34 14/10 MD= 3.2 IV 17:52 14/10 MD= 3.3 IV 18:01 14/10 MD= 3.3 IV 18:15 14/10 MD= 3.4 IV 18:24 14/10 MD= 3.7 V 18:36 14/10 MD= 3.5 IV-V 18:39 14/10 MD= 3.4 IV

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Page 79: Comfoligno1

“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

19:42 14/10 MD= 3.5 IV-V 20:36 14/10 MD= 3.1 III-IV 21:34 14/10 MD= 3.7 V 21:44 14/10 MD= 3.1 III-IV 22:21 14/10 MD= 3.1 III-IV 23:33 14/10 MD= 3.2 IV 23:41 14/10 MD= 3.3 IV

01:04 15/10 MD=3.1 III-IV 01:04 15/10 MD= 3.1 III-IV 01:23 15/10 MD= 3.9 V 01:48 15/10 MD= 3.6 IV-V 02:12 15/10 MD=3.4 IV 03:02 15/10 MD=3.4 IV 03:52 15/10 MD= 3.3 IV 11:02 15/10 MD= 3.1 III-IV 13:06 15/10 MD= 3.1 III-IV 13:51 15/10 MD= 3.9 V 14:05 15/10 MD= 3.2 IV 16:10 15/10 MD= 3.6 IV-V 16:35 15/10 MD= 3.1 III-IV 17:36 15/10 MD= 3.5 IV-V 19:16 15/10 MD= 3.3 IV 20:18 15/10 MD= 3.6 IV-V 20:49 15/10 MD= 3.6 IV-V

00:53 16/10 MD= 4.0 V-VI 02:11 16/10 MD= 3.7 IV-V 04:23 16/10 MD= 3.8 V 06:53 16/10 MD=4.1 V-VI 14:00 16/10 MD=4.1 V-VI 19:32 16/10 MD=3.8 V 22:47 16/10 MD=3.1 III-IV

09:52 17/10 MD=3.2 IV 10:58 17/10 MD=3.1 III-IV 14:10 17/10 MD=3.3 IV 16:23 17/10 MD=3.7 V 16:24 17/10 MD=3.5 IV-V 17:11 17/10 MD=3.3 IV 18:54 17/10 MD=3.1 III-IV 20:55 17/10 MD=3.1 III-IV 21:06 17/10 MD=3.1 III-IV

03:10 18/10 MD= 3.2 IV 03:48 18/10 MD= 3.3 IV 19:10 18/10 MD=3.5 VI-V 19:41 18/10 MD=3.4 IV

01:32 19/10 MD=3.3 IV 02:44 19/10 MD= 3.9 V 04:41 19/10 MD= 3.5 IV-V

06:04 19/10 MD= 3.1 III-IV 06:51 19/10 MD= 3.9 V 10:43 19/10 MD= 3.1 III-IV 10:52 19/10 MD=3 .2 IV 10:59 19/10 MD=3 .1 III-IV 18:00 19/10 MD= 4.1 V-VI

03:28 20/10 MD= 4.0 V-VI 08:09 20/10 MD= 3.7 V 08:11 20/10 MD= 3.4 IV 08:14 20/10 MD= 3.2 IV 08:19 20/10 MD= 3.4 IV 08:58 20/10 MD= 3.1 III-IV 12:28 20/10 MD= 3.3 IV 14:17 20/10 MD= 3.1 III-IV

09:25 21/10 MD= 3.2 IV 11:43 21/10 MD= 3.2 IV 19:36 21/10 MD= 3.4 IV

22:06 22/10 MD=3.5 IV-V 22:12 22/10 MD=3.3 IV

10:58 23/10 MD=3.9 V 21:04 23/10 MD=3.4 IV

12:37 24/10 MD= 3.1 III-IV

05:08 25/10 MD= 4.3 VI 05:13 25/10 MD= 3.2 IV 10:49 25/10 MD= 3.5 IV-V

11:37 27/10 MD= 3.1 III-IV 12:14 27/10 MD= 3.3 IV 15:34 27/10 MD= 3.1 III-IV 15:34 27/10 MD= 3.1 III-IV 20:27 27/10 MD= 3.1 III-IV

00:17 28/10 MD= 2.8 III 01:23 28/10 MD= 3.7 IV-V 05:08 28/10 MD= 3.3 IV 05:49 28/10 MD= 3.0 III 08:42 28/10 MD= 3.3 IV 10:49 28/10 MD= 3.2 IV 13:35 28/10 MD= 3.1 III IV 16:56 28/10 MD= 3.2 IV

08:35 29/10 MD= 3.3 IV

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Page 80: Comfoligno1

“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

NOVEMBRE 1997

Tempo (ora italiana) Giorno/mese

Magnitudo (MD= Magnitu-

do Durata, ML= Magnitudo

Locale)

Scala Mer-calli

00:43 01/11 MD= 3.1 III-IV

04:59 03/11 MD= 3.4 IV 14:33 03/11 MD= 3.2 IV

23:54 04/11 MD=3.4 IV

12:09 05/11 MD=3.6 IV-V

07/11 mancano i dati del 7/11/1997

01:23 08/11 MD=3.2 III-IV 16:32 08/11 MD=3.9 V 17:03 08/11 MD=3.5 IV-V

17:34 09/11 MD=3.7 V 18:14 09/11 MD=3.1 III-IV 20:07 09/11 MD=4.4 VI-VII 21:05 09/11 MD=3.1 III-IV 22:06 09/11 MD=3.3 IV

13:26 10/11 MD=3.1 III-IV 18:08 10/11 MD=3.6 IV-V 20:35 10/11 MD=3.4 IV 23:20 10/11 MD=3.2 IV 23:22 10/11 MD=3.6 IV-V

01:09 11/11 MD=3.2 IV

13:34 12/11 MD=3.5 IV-V 16:24 12/11 MD=3.2 IV 17:03 12/11 MD=3.2 IV

01:15 13/11 MD=3.1 III-IV

01:20 14/11 MD=3.1 III-IV

18:24 16/11 MD=3.1 III-IV

08:42 17/11 MD=3.2 IV 12:07 17/11 MD=3.6 IV-V 23:52 17/11 MD=3.3 IV

03:02 19/11 MD=3.2 IV 08:41 19/11 MD=3.2 IV 16:09 19/11 MD=3.5 IV-V

04:58 20/11 MD=3.3 IV

14:47 25/11 MD=3.5 IV-V

08:02 27/11 MD=3.9 V

04:00 29/11 MD=3.1 III-IV 20:15 29/11 MD=3.9 V

12:24 30/11 MD=3.9 V 12:40 30/11 MD=3.1 III-IV 20:47 30/11 MD=3.1 III-IV

DICEMBRE 1997

Tempo (ora italiana) Giorno/mese

Magnitudo (MD= Magnitu-

do Durata, ML= Magnitudo

Locale)

Scala Mer-calli

23:37 01/12 MD=3.5 IV-V

10:20 02/12 MD=3.5 IV-V

15:40 05/12 MD= 3.2 IV

07:34 07/12 MD= 3.7 V

04:27 09/12 MD= 3.4 IV

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“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

DISPOSIZIONI EMANATE DAL C.O.M.

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“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

Pr e f e t t ur a d i Pe r ug ia

Centro Operativo Misto Intercomunale di FolignoSisma del 26/9/1997

Segreteria: 0742/347821 fax: 0742/350979

a tutti i Coordinatoridei Campi di Accoglienza per la Popolazionedei Campi Base delle Associazionidi Volontariato

p.c.Ai Sigg. Sindaci dei comuni del C.O.M.Spett.li Aziende Fornitrici

ACQUISTO DERRATE ALIMENTARI - MODALITÀ

Al fine di evitare contestazioni in ordine alla correttezza amministrativa dell’approvvigionamentodi derrate alimentari, si rammenta che non potranno essere liquidate fatture di spese effettuate aldi fuori delle procedure stabilite.In particolare non possono essere utilizzate fotocopie di precedenti autorizzazioni per effettuareulteriori forniture.

Le Aziende fornitrici di derrate alimentari possono procedere alla fornitura soltanto a fronte diautorizzazioni in originale rilasciate dalla funzione 13 di questo C.O.M. e da questa protocollate.

Pertanto ogni documentazione di spesa (bolle e/o fatture) relativa ad acquisti effettuati difforme-mente da quanto sopra verrà rimandata al mittente con l’indicazione di rivalersi direttamente suchi ha effettuato la spesa non autorizzata.

Si confida nella massima collaborazione.

Foligno, 02/11/1997 - Prot. n. 2619/COM

Per il PrefettoIl Responsabile del C.O.M.

(Dott. Ing. Giuseppe Romano)(firmato P.I. Gianmario Gnecchi)

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Page 83: Comfoligno1

“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

Pr e f e t t ur a d i Pe r ug ia

Centro Operativo Misto Intercomunale di FolignoSisma del 26/9/1997

RILASCIO DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE VERIFICHE DI STABILITÁ

Si rammenta ai sigg.ri Responsabili (o loro delegati) delle Strutture che provvedono aeffettuare verifiche di stabilità (VV.F., altri Uffici Tecnici, ecc.) la necessità diRILASCIARE A VISTA su richiesta dei diretti interessati, anche verbale, copia deatti di dichiarazione di inagibilità, o comunque documento riassuntivo dell’interveneffettuato e dell’esito della verifica.

Laddove possibile, risulterebbe utile ricevere presso questo C.O.M. un elencriassuntivo giornaliero della documentazione rilasciata da ciascuno.

Foligno, 4/10/1997 - Prot. n. 220/COM

IL RESPONSABILE DEL C.O.M.(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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“COMFOLIGNO” L'attività del Centro Operativo Misto Intercomunale di Foligno nell'Emergenza Sisma del 26/9/1997

Prefettura di PerugiaCentro Operativo Misto Intercomunale di Foligno

Sisma del 26/9/1997

DISCIPLINA DELL’ASSEGNAZIONE E DELL’USODI ROULOTTE E TENDE

Modifica delle disposizioni emanate il 4 ottobre 1997 e il 8 ottobre 1997

L’installazione dei moduli prefabbricati abitativi già in corso in varie località, richiede la definizio-ne dei criteri da adottare per la ridistribuzione delle roulotte e delle tende che saranno progressiva-mente recuperate dai campi base, verificate e rimesse in uso.

I criteri già adottati nelle assegnazioni sono riportati nel seguito con alcune modifiche che si sonorese necessarie.

Le regole seguenti sostituiscono pertanto quelle già emesse il 4.10.1997 e il 8.10.1997.

1. Le roulotte e le tende sono dislocate in campi attrezzati e, presso i nuclei minori, in aree appo-sitamente predisposte.

2. Le roulotte e le tende sono riservate alla popolazione gravitante nella zona e che ha subìto ordi-nanza di sgombero.

3. È fatto divieto di rimuovere tende e roulotte e relativi accessori dai campi attrezzati e dalle areeappositamente predisposte.

4. I posti in roulotte sono assegnati prioritariamente alle categorie più deboli (malati, anziani, mi-nori).

5. L’assegnazione di roulotte e tende al di fuori dei campi attrezzati non è ulteriormente consentita.Per la sistemazione di persone per le quali la competente commissione della U.S.L. 3 accerta lanon compatibilità delle condizioni abitative della roulotte, si potrà accedere alle strutture alber-ghiere rese disponibili dalla Prefettura.

6. I Sigg. Sindaci, avvalendosi dell’autorità assegnata in materia di sanità, assistenza, protezioneciviel, possono adottare specifici provvedimenti (ordinanze o delibere) per la risoluzione deisingoli.

I Comuni vigileranno sulla corretta applicazione dei criteri sopra esposti mediante i responsabili deicampi, la Polizia Municipale, con le modalità ritenute più idonee.

Sono altresì autorizzati ad effettuare attività di vigilanza gli appartenenti alla Associazione Nazio-nale Carabinieri – Nucleo Protezione civile.

Foligno, 24/10/1997 - Prot. n. 1962/COMIL RESPONSABILE DEL C.O.M.

(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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Centro Operativo Misto Intercomunale di FolignoSisma del 26/9/1997

TENDOPOLI SPONTANEEALLACCIAMENTI SERVIZI IN GENERALE

Il C.O.M., preso atto della presenza di numerosi aggregati di tende e roulottes privatepresenti nei territori comunali, allo scopo di disciplinare la materia stabilisce:

1. La presenza di tali aggregati è in linea generale ammessa, purchè lontana da edificidanneggiati e da sedi viariwe principali

2. In tali aggregati potranno essere installati, a richiesta, wc chimici nei limiti delledisponibilità del C.O.M., nessun altro servizio potrà essere fornito.

3. L’ENEL potrà effettuare allaccio elettrico a cura e spese dei privati; a tal fine dovràessere individuato un responsabile unico titolare del contratto provvisorio conL’ENEL e dell’alimentazione esclusiva di impianti rispondenti ai requisiti disicurezza.

4. L’ENEL è pregata di applicare tariffe minime per i casi di emergenza di cui sopra.5. Il C.O.M. si riserva di adottare provvedimenti di limitazione e di rimozione degli

insediamenti di cui sopra in relazione ad eventuali esigenze di igiene e di sicurezza

Foligno, 15/10/1997 - Prot. n.

IL RESPONSABILE DEL C.O.M.(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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Centro Operativo Misto Intercomunale di FolignoSisma del 26/9/1997

Errata corrige del prot. 2964 del 07/11/97 (che si annulla)RECUPERO TENDE, ROULOTTE, MATERIALI INUTILIZZATI E

SUCCESSIVA RIASSEGNAZIONE

Dalle verifiche regolarmente eseguite sulle attività condotte dal Centro Operativo Misto e daiComuni che ne fanno parte, a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 26.9.1997 e seguenti,emerge che il numero di persone che sono ospitate in tende e roulotte già assegnate è diminuito.

Tale riduzione può ritenersi conseguente al rientro nelle abitazioni agibili come alla individuazionedi soluzioni alternative.

Si rende pertanto necessario procedere al recupero dei materiali dei Centri di Assistenza e ProntoIntervento del Ministero dell’Interno, del Dipartimento della Protezione Civile e del C.O.M. giàimpiegati per alloggiamenti e che attualmente giacciono inutilizzati.

Si riportano le procedure da adottare:

1. Per materiali inutilizzati devono intendersi tende, roulotte, materiale elettrico, effetti letterecci,già assegnati ad unità familiari o persone che attualmente usufruiscono di alloggiamentoalternativo.

2. Materiali rilevati non custoditi, comunque segnalati, possono essere considerati inutilizzati erecuperabili soltanto se, a seguito di ripetute verifiche condotte direttamente da incaricati deiComuni del C.O.M.,:a) non siano individuati gli assegnatari;b) siano individuati gli assegnatari e questi siano nelle condizioni di cui al punto 1.

3. I materiali sono recuperati in prima istanza dai Comuni, direttamente ovvero mediante le risorsedella Protezione Civile disponibili sul territorio; in caso di difficoltà e nei casi in cui sia ritenutonecessario o opportuno, il Sindaco o suo delegato può richiedere al C.O.M. il concorso di altreforze.

4. I materiali recuperati rimangono in carico ai Comuni che:a) provvedono tempestivamente ad aggiornare il C.O.M.;b) possono impiegarli per le finalità previste previa revisione e ripristino se necessario;c) li custodiscono sino sino alla restituzione;d) li rendono disponibili cono immediatezza al C.O.M. in caso di necessità;e) possono renderli nuovamente disponibili al C.O.M. (Funzione 5) di iniziativa se nonulteriormente necessari.

Foligno, 07/11/1997 - Prot. n. 2992/COMIL RESPONSABILE DEL C.O.M.

(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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Centro Operativo Misto Intercomunale di FolignoSisma del 26/9/1997

DISPOSIZIONI SULLA INSTALLAZIONE E L’IMPIEGODI IMPIANTI ELETTRICI NELLE ROULOTTES

Impianti elettrici originali della roulotte.L’impianto elettrico in dotazione “dalla fabbrica” può essere alimentato soltanto dopoun accurato controllo della funzionalità e comunque solamente per l’impiego delleutenze “ordinarie” già installate (trasformatori luci interne, frigorifero da campeggio,pompette per l’impianto idrico, ecc.). Alle prese esistenti possono essere collegati sol-tanto apparecchi ad assorbimento limitato: carica batterie, radio, ecc.

Impianti per l’alimentazione di utenze che assorbono potenza (stufette, fornellielettrici, ecc.).Ogni alimentazione delle utenze che assorbono potenza come stufette od altri appa-recchi riscaldatori deve essere realizzata tassativamente ed esclusivamente tramite im-pianti nuovi indipendenti dall’impianto elettrico originale della roulotte.É altresì importante porre particolare attenzione nella corretta esecuzione dell’impiantostesso al fine di prevenire pericoli di elettrocuzione e di surriscaldamento.

DIVIETO DI IMPIEGO DI APPARECCHI A GAS

É fatto assoluto divieto di utilizzare, all’interno delle roulottes e delle tende dei campibase, qualsiasi apparecchiatura alimentata a gas, sia essa per uso riscaldamento, frigo-rifero, fornello o illuminazione.

Foligno, 5/10/1997 - Prot. n. 306/COM

IL RESPONSABILE DEL C.O.M.(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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FUNZIONE 4

DISPOSIZIONI SULLA SISTEMAZIONE LOGISTICADELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

Si rammenta ai Responsabili delle Strutture di Volontariato che non è attualmente pos-sibile soddisfare richieste di materiale da destinare alla sistemazione logistica (tende,letti, ecc.) degli operatori delle strutture di volontariato che si presentano in area ope-rativa.

L’importanza dell’aiuto portato dalle Organizzazioni di Volontariato è funzione dellaloro massima autonomia logistica che consenta di non gravare sulle già precarie con-dizioni.

Foligno, 5/10/1997 - Prot. n. 321/COM

IL RESPONSABILE DELLA FUNZIONE 4 (volontariato)

DEL C.O.M.(Riccardo Romeo)

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Prefettura di PerugiaCentro Operativo Misto Intercomunale di Foligno

Sisma del 26/9/1997

CRITERI DI GESTIONE DEI CAMPI DI ACCOGLIENZA NELCOMUNE DI FOLIGNO E NEGLI ALTRI COMUNI DEL C.O.M.

Il comune di Foligno ha installato n. 17 campi principali e precisamente:

Foligno S. Pietro(Palasport)Foligno Prato SmeraldoFoligno Sportella MariniFoligno INA Casa ViaTrasimenoSant’Eraclio

VesciaSan Giovanni ProfiammaBelfioreCapodacquaPonte Santa LuciaScopoliCasenove

Colfiorito – Le Praterelle(Colfiorito)Colfiorito Zona ArtigianaleAnnifoRasigliaVerchiano

Numerosi altri campi sono dislocati nei comuni del C.O.M.A tali campi fanno riferimento anche le piccole dotazioni (tende, roulotte, servizi) dislocate neicentri limitrofi. Al fine di mantenere elevata l’efficienza dei campi, occorre che i relativiresponsabili:

SI ATTENGANO ALLE SEGUENTI DISPOSIZIONI

1. Ogni campo deve avere il suo responsabile designato dal C.O.M. o dalla Funzione 12; ove ciònon sia avvenuto, il responsabile di Funzione 12 deve provvedere tempestivamente;

2. La sorveglianza del campo e le altre attività necessarie al buon andamento del campo sonoaffidate all’associazione del volontariato designata (ANA per il Comune di Foligno); soltantoper il campo n. 13 Colfiorito – Pratelle provvede direttamente il Ten. Locci;

3. Al responsabile di campo dovranno confluire tutte le richieste di materiali, mezzi, iniziativeorganizzative, risorse, necessari alla vita del campo.

4. Il responsabile del campo, ove non disponga di quanto occorre e non riesca a risolvere leesigenze direttamente, dovrà attivare le relative Funzioni;

5. Per i campi del comune di Foligno, il coordinatore unico del gruppo ANA, raccoglierà tutte lesegnalazioni, comprese quelle del campo n. 13, per formulare un quadro compèleto delleesigenze giornaliere e procederà come da accordi diretti con il Comune;

6. Il responsabile del campo si avvale della/e organizzazione/i del volontariato presenti nel campo;7. Il responsabile del campo estenderà, per quanto possibile, l’azione di controllo e sorveglianza

anche alle dotazioni (tende, roulotte, servizi igienici, ...) nelle vicinanze.

Foligno, 5/10/1997 - Prot. n. 336/COM

IL RESPONSABILE DEL C.O.M.(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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Centro Operativo Misto Intercomunale di FolignoSisma del 26/9/1997

Ufficio Segreteria Tel. 0742/347821 - Fax. 0742/350979 - E-mail: [email protected].

DISCIPLINA DEL SERVIZIO MENSAPRESSO I CAMPI ATTREZZATI DEL CENTRO OPERATIVO MI-

STOANNULLAMENTO DELLA DISPOSIZIONE N. 1899 DEL 23.10.1997

1) Destinatari del servizio mensa

Considerata definita la situazione relativa alle verifiche di inagibilità, si riserva il ser-vizio mensa esclusivamente alle persone in possesso di ordinanza di sgombero.La disposizione in epigrafe, che peraltro non risulta sia stata applicata, è annullata.

2) Modalità

I Capi Campo, secondo le indicazioni dei rispettivi Comuni, procederanno alla indivi-duazione degli aventi diritto e delle relative modalità di verifica in occasione della ero-gazione dei pasti.

Foligno, 19/11/1997 - Prot. n. 3641/COM

Il Responsabile del C.O.M.(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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DISCIPLINA DELL’USO DI ROULOTTES E TENDE NEL TERRITORIO DI COMPETENZA DEL C.O.M. DI FOLIGNO

(MODIFICA ORDINE DEL 04/10/1997)

1. Dislocazione delle tende e delle roulottesLe roulottes e le tende sono dislocate in campi attrezzati e presso i nuclei minori in areeappositamente predisposte.Le roulottes e le tende sono a disposizione della popolazione gravitante nella rispettiva zona,che ha subito danni gravi alle abitazioni, documentate da ordinanza di sgombero o conautocertificazione.E’ fatto divieto di rimuovere le tende e le roulottes dai campi attrezzati e dalle areeappositamente predisposte.

2. Assegnazione posti nei campi e nucleiPer l’assegnazione dei posti in roulotte e tende nei campi e nuclei si assumono le seguentipriorità:1. a coloro in possesso di ordinanza di sgombero e con situazione precaria (malati, anziani, minori);2. a coloro in possesso di ordinanza di sgombero;3. a utenti in situazione precaria (malati, anziani, minori) con abitazioni lesionate.Sarà cura dei responsabili dei campi, in collaborazione con il personale del comando VigiliUrbani, assicurare l’assegnazione dei posti nei campi e nuclei.

3. Assegnazione in uso di roulotte e tendeIn presenza di ordinanza di sgombero e soggetti con malattia grave e conclamata cheesclude la convivenza nel campo, è possibile ottenere nei limiti di disponibilità roulotte otende in uso al di fuori del campo.Tale situazione dovrà essere documentata da ordinanza di sgombero e da certificazionemedica che verrà esaminata da apposita commissione ULSS.

4. Soggetti con malattia grave e conclamata che esclude la convivenza nei campi, nonin possesso di ordinanza di sgombero potranno essere ricoverati presso l’ospedale da campo.

Foligno, 08/10/1997 - Prot. n. 634/COM

Il Responsabile del C.O.M.(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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ATTREZZATURE ANTINCENDIO (estintori)PER I CAMPI ROULOTTES O TENDE

In tutti i campi autorizzati dovrà essere prevista una dotazione di mezzi antincendio edin particolare di estintori.

Tipologia:Estintori omologati ai sensi del Decreto Min.Int. 20.12.82Sostanza estinguente - POLVERECapacità estinguente 34A 144BC

Dotazione:Fino a 10 Tende o Roulottes: almeno due estintori per ogni insediamentoOltre 10: aggiungere un estintore ogni 5 roulottes o tende

Modalità di acquisizione:Richiesta di autorizzazione al COM

Istruzione al personale del campo:Nel caso in cui nel campo non siano presenti almeno 2 unità in possesso di conoscenzeutili per impiegare correttamente gli estintori la ditta fornitrice dovrà provvedere afornire tali informazioni ad almeno due unità le quali dovranno firmare un appositomodulo per la conferma di tale attività.

Foligno, 11/10/1997 - Prot. n. 892/COM

IL RESPONSABILE DEL C.O.M.(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

(F.to A. Dusi)

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TENDOPOLI SPONTANEEALLACCIAMENTI SERVIZI IN GENERALE

Il C.O.M., preso atto della presenza di numerosi aggregati di tende e roulottes privatepresenti nei territori comunali, allo scopo di disciplinare la materia stabilisce:

1. La presenza di tali aggregati è in linea generale ammessa, purchè lontana da edificidanneggiati e da sedi viariwe principali

2. In tali aggregati potranno essere installati, a richiesta, wc chimici nei limiti delledisponibilità del C.O.M., nessun altro servizio potrà essere fornito.

3. L’ENEL potrà effettuare allaccio elettrico a cura e spese dei privati; a tal fine dovràessere individuato un responsabile unico titolare del contratto provvisorio conL’ENEL e dell’alimentazione esclusiva di impianti rispondenti ai requisiti disicurezza.

4. L’ENEL è pregata di applicare tariffe minime per i casi di emergenza di cui sopra.5. Il C.O.M. si riserva di adottare provvedimenti di limitazione e di rimozione degli

insediamenti di cui sopra in relazione ad eventuali esigenze di igiene e di sicurezza

Foligno, 15/10/1997 - Prot. n.

IL RESPONSABILE DEL C.O.M.(Dott. Ing. Giuseppe Romano)

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ALLEGATI Scala MCS - (Mercalli Cancani Sieberg) Definizione di Magnitudo Comunicato del Prof. E. Boschi

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Scala MCS (Mercalli - Cancani - Sieberg) di intensità del terremoto (SIEBERG A., 1930, Geologie der Erdbeben. Handbuch der Geophysik, 2, 4, pp. 550-555) (Documento prelevato dal sito Internet dell'Istituto Nazionale di Geofisica)

I grado - Impercettibile Rilevato soltanto da sismografi. II grado - Molto leggero Sentito soltanto da persone estremamente sensibili o nervose, in perfetta quiete e quasi sempre nei piani su-periori dei caseggiati. III grado - Leggero Anche in zone densamente abitate viene percepito come terremoto soltanto da una piccola parte degli abitanti nell'interno delle case, come nel caso del passaggio di un pesante mezzo. Da alcuni viene riconosciuto come terremoto soltanto dopo averne parlato con altri. IV grado - Moderato All'aperto il terremoto è percepito da pochi. Nelle case è notato da numerose persone ma non da tutti, a segui-to del tremolio o di oscillazioni leggere di mobili. Cristalleria e vasellame, posti a breve distanza, urtano come al passaggio di un pesante autocarro su strada dissestata. Finestre tintinnano; porte, travi e assi in legno scricchiolano; cricchiano i soffitti. In recipienti aperti, i liquidi vengono leggermente mossi. Si ha la sensazione che in casa si sia rovesciato un oggetto pesante; si oscilla con tutta la sedia o il letto come su una barca. In generale questi movimenti non provocano paura a meno che le persone non si siano innervosite o spaventate a causa di terremoti precedenti. In rari casi i dormienti si svegliano. V grado - Abbastanza forte Nel pieno delle attività giornaliere, il sisma viene percepito da numerose persone nelle strade e se sensibili anche in campo aperto. In casa si avverte in seguito allo scuotere dell'intero edificio. Piante e piccoli rami di cespugli ed alberi si muovono con evidenza, come se ci fosse un vento moderato. Oggetti pendenti come lampade, tendaggi, lampadari non troppo pesanti entrano in oscillazione, campanelle suonano. Gli orologi a pendolo si fermano od oscillano con maggior periodo, a seconda della direzione della scossa se perpendicola-re o normale al moto di oscillazione. A volte orologi a pendolo fermi riprendono il movimento. La luce elettrica guizza o viene a mancare in seguito a movimenti della linea. I quadri urtano, battono contro le pareti oppure si spostano; da recipienti colmi e aperti vengono versate piccole quantità di liquido; ninnoli ed oggetti del genere possono cadere come pure gli oggetti addossati alle pareti; arredi leggeri possono essere spostati di poco; mobili rintronano; porte ed imposte sbattono; vetri delle finestre si infrangono. Quasi tutti i dormienti si sveglia-no. Sporadici gruppi di persone fuggono all'aperto. VI grado - Forte Il terremoto viene notato da tutti con paura, molti fuggono all'aperto, alcuni hanno la sensazione d'instabilità. Liquidi si muovono fortemente; quadri, libri e cose simili cadono dalle pareti e dagli scaffali; porcellane si fran-tumano; suppellettili assai stabili, e perfino pezzi d'arredo vengono spostati se non rovesciati; piccole campane in cappelle e chiese, e orologi di campanili battono. Case isolate, solidamente costruite subiscono danni leg-geri; spaccature all'intonaco, caduta del rinzaffo di soffitti e di pareti. Danni più forti, ma non ancora pericolosi, si hanno sugli edifici mal costruiti. Qualche tegola e pietra di camino cade. (segue)

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(segue scala Mercalli) VII grado - Molto forte Notevoli danni vengono provocati ad oggetti di arredamento anche di grande peso. Grandi campane rintocca-no. Corsi d'acqua, stagni e laghi si agitano e s'intorbidiscono a causa della melma mossa. Qua e là, parte del-le sponde di sabbia e ghiaia scivolano via. Varia la portata delle sorgenti. Danni moderati a numerosi edifici costruiti solidamente: piccole spaccature nei muri; caduta di toppe piuttosto grandi dell'incalcinatura e dello stucco, a volte anche di mattoni. Caduta generale di tegole. Molti fumaioli vengono lesi da incrinature. Camini già danneggiati si rovesciano sopra il tetto danneggiandolo. Da torri e costruzioni alte cadono decorazioni mal fissate. Quando la casa è a pareti intelaiate, i danni all'incalcinatura e all'intelaiatura sono più gravi. In casi iso-lati distruzione di case mal costruite oppure riattate. VIII grado - Rovinoso Interi rami d'albero pendono rotti e perfino si staccano. Anche i mobili più pesanti vengono spostati lontano e a volte rovesciati. Statue, monumenti in chiese, in cimiteri e parchi pubblici, ruotano sul proprio piedistallo oppu-re si rovesciano. Solidi muri di cinta in pietra si rompono e crollano. Circa un quarto delle case è gravemente leso, alcune crollano, molte diventano inabitabili; gran parte di queste cadono. Negli edifici intelaiati cade gran parte della tamponatura. Case in legno vengono schiacciate o rovesciate. Spesso campanili di chiese e di fabbriche con la loro caduta causano danni agli edifici vicini più di quanto non avrebbe fatto da solo il terremo-to. In pendii e terreni acquitrinosi si formano crepe. In terreni bagnati si ha l'espulsione di sabbia e di melma. IX grado - Distruttivo Circa la metà di case in pietra sono distrutte; molte crollano; la maggior parte diviene inabitabile. Case ad inte-laiature sono divelte dalle proprie fondamenta e crollano; travi strappate a seconda delle circostanze contribui-scono alla rovina. X grado - Completamente distruttivo Gravissima distruzione di circa 3/4 degli edifici, la maggior parte crolla. Perfino costruzioni solide di legno e ponti subiscono gravi lesioni, alcuni vengono distrutti. Argini e dighe ecc., chi più, chi meno, sono danneggiati notevolmente, binari leggermente piegati e tubature (gas, acqua e scarichi) vengono troncate, rotte e schiac-ciate. Nelle strade lastricate e asfaltate si formano crepe e per pressione sporgono larghe pieghe ondose. In terreni meno densi e più umidi si creano spaccature fino alla larghezza di più decimetri; si notano parallela-mente ai corsi d'acqua spaccature che raggiungono larghezze fino a un metro. Non solo pezzi di terreno scivo-lano dai pendii, ma interi macigni rotolano a valle. Grossi massi si staccano dagli argini dei fiumi e da coste scoscese; riviere basse subiscono spostamenti di masse sabbiose e fangose, per cui il livello del terreno viene notevolmente variato. Le sorgenti subiscono frequenti cambiamenti di livello dell'acqua. Da fiumi, canali e laghi ecc. le acque vengono gettate contro le sponde. XI grado - Catastrofico Crollo di tutti gli edifici in muratura, resistono soltanto le capanne di legno e le costruzioni ad incastro di grande elasticità. Anche i ponti più sicuri crollano a causa della caduta di pilastri in pietra o del cedimento di quelli in ferro. Binari si piegano fortemente e si spezzano. Tubature interrate vengono spaccate e rese irreparabili. Nel terreno si manifestano vari mutamenti di notevole estensione, a seconda della natura del suolo, si aprono grandi crepe e spaccature; sopratutto in terreni morbidi e acquitrinosi il dissesto è considerevole sia orizzon-talmente che verticalmente. Ne segue il trabocco di sabbia e melma con diverse manifestazioni. Sono frequenti lo sfaldamento di terreni e la caduta di massi. XII grado - Grandemente catastrofico Non regge alcuna opera dell'uomo. Lo sconvolgimento del paesaggio assume aspetti grandiosi. Corsi d'acqua sia superficiali che sotterranei subiscono mutamenti vari, si formano cascate, scompaiono laghi, fiumi deviano.

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Magnitudo La magnitudo è una misura strumen-tale (relativa) dell'energia emessa daun evento sismico. La magnitudo èstata introdotta dal sismologo Ri-chter nel 1935

ML=LogA-logA0 dove A è la massima ampiezza dellatraccia registrata dal sismografo atorsione "Wood-Anderson" ad unadata distanza e A0 è quella per lascossa di magnitudo zero a quellastessa distanza. Un'estrapolazione del concetto origi-nale di magnitudo locale ha condottoalla definizione della magnitudo de-terminata con la durata della regi-strazione MD. Tale durata vainnanzitutto definita come tempointercorrente tra l'inizio dellaregistrazione e l'istante in cuil'ampiezza del sismogrammaraggiunge per l'ulvalore prefissato

MD=C1 logD +C2

ipendonodal

dove D è la durata in secondi e C1 eC2 sono due costanti che d

particolare sismografo.

tima volta un

COMUNICATO

Il servizio di sorveglianza sismica svolto per conto dellaProtezione Civile dall'Istituto Nazionale di Geofisica,consiste nel comunicare tempestivamente dati relativi allalocalizzazione ipocentrale e alla grandezza dell'evento. La grandezza dell'evento, cioè la magnitudo, viene deter-minata nella maniera più semplice possibile per esseretempestivi ed evitare errori. Su basi puramente empiriche diamo anche una indicazio-ne dell'intensità Mercalli, cioè del danneggiamento che cipuò attendere. Tutto questo per dare in tempi brevissimi tutte le indica-zioni utili alla Protezione Civile per dimensionare gli e-ventuali interventi di soccorso (ma è ovvio che solo conun'ispezione della zona colpita si può stabilire il realegrado di danneggiamento). Dopo aver fornito queste semplici ma fondamentali in-formazioni eseguiamo analisi più rigorose e sofisticate deisegnali da noi registrati e otteniamo valori della magni-tudo secondo le varie tecniche correnti mediante l'elabo-razione del segnale sismometrico estratto, in formadigitale, via collegamento modem, da alcune stazioni adampia dinamica (assenza di saturazione). Queste procedure, che richiedono maggior tempo,permettono di calcolare la magnitudo locale (o magnitudoRichter) che è calcolata sull'ampiezza della registrazionesismometrica ed è identificata con il simbolo ML sul no-stro sito Internet. Le nostre informazioni, fornite tempestivamente alla Pro-tezione Civile, sono quindi esclusivamente atte a garanti-re un intervento idoneo per la gestione dell'emergenza. Prof. E. Boschi

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