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La stagione estiva in vanno 1804 Anno XXX, num. 47. (Conto corrente colla Posta) G (I1%7 FIL - )L (Conto corrente colla Posta) 22 novembre 1894 PROVINGIA III M GIOIn kLiz; POLITICO-AMMINISTRATIVO Gli UFFICIALE PER GLI Am DEL CONSIGLIO PROVINCIALE E COMUNALE PUBBLICAZIONE: .Nei giorno di kk I O V.-* I) I d' ogni settimana. Un -numero. centesimi 10. DIREZIONE: Nella TrrograflaVannucchi. via del Monte, 12, Pisa. AVVERTENZE: L'Amministrazione, F.11i Vannucchi„ risponde dei soii incassi di cui ha ernesso ricevuta. I manoscritti non si restituiscono. Le lettere noti afIranc.ate Si respingono. IN ITALIA E ALL'ESTERO — Lou. Baccelli, ha disposto che gli a- lunni dei vari istituti secondari classici del regno, già esclusi da una o due sessioni di esame, non per effetto dello scrutinio finale, ma per motivi disciplinari, siano ammessi ad integrare o a dare gli esami in un'unica ses- sione straordinaria, la quale sada tenuta nella seconda metà del dicembre prossimo venturo. Eccezionalmente per quest'anno, ed a ti- tolo di disposizione transitoria, ha consentito che a tale sessione straordinaria si presen- tino anche i candidati alla licenza liceale, i quali, per qualsiasi motivo, non abbiano po- tuto sostenere le prove d'esame parziale o generale che solamente in una delle sezioni ordinarie, ovvero, avendole sostenute nelle due sessioni, non abbiano potuto dare l'espe- rimento per tutte le materie, o per: qualche materia speciale. Il guardasigilli ha inviato una circo- lare riguardante gli atti giudiziari e notar ili da prodursi per le operazioni su reudite del debito pubblico. La circolare rileva che nella grande va- rietà dei documenti che vengono mandati direzione generale del debito per la opera- zioni di rendita, in ispecie per il tramuta- mento delle iscrizioni al portatore, sovente l' amministrazione rilevò che gli atti notarili e giudiziari sotio irregolari nella forma e nella sostanza, e non rispondenti quindi ai requisiti voluti dalla legge notarile, dalla tariffa in materia civile, e dado disposizioni che rego- lano le dette operazioni. Il guardasigilli insiste perchè non deb- bano rinnovarsi tali irregolarità che obbligano la direzione del debito pubblico a respingere gli atti affinchè siano corretti o sostituiti con altri; ciò reca grave danno ai possessori di rendita, ed inciampo al compimento delle operazioni e dell' andamento del servizio. Il ministro del tesoro ha approvato un nuovo elenco di riduzioni e di semplifica - zioni dei lavori contabili che si eseguiscono dalle ragionerie provinciali. Con questi suoi provvedimenti il ministro Sonnino è riuscito ad ottenere un notevole disgravio della enorme mole di lavoro, in molta parte non giustificato da vere neces- sità di servizio, che si era venuto sempre più accumulando negli uffici provinciali, e che per conseguenza rendeva necessario un con- tinuo aumento di personale. Il ministro delle poste e dei telegrafi ha testa etnauato una circolare ai capi dei servizi telegrafici, per ottenere che sia acce- lerata la consegna dei dispacci a destinazione. L'on. ministro è d' opinione che il tempo massimo non dovrebbe superare : un'ora pei telegrammi tra uffici collegati da uno stesso filo o da filo diretto O semi-diretto ; un quarto d'ora in più dell'ora iniziale per ogni tra- smissione intermedia, purchè il termine mas- simo non ecceda due ore. on. ministro è convinto che dieci Mi- nuti bastano perchè Un telegramma ?giunga dall' accettazione all'apparato, e altri dieci minuti per essere trasmesso dall'iapparato d'arrivo al fattorino che deve recapitarlo. Ogni maggiore ritardo': è causato dalla negli- genza e rilassatezza nel servizio e deve es- sere i m ped i to. Il ministro raccomandò la più attenta vi- gilanza ai capi d'ufficio, ed orgailizzara tra breve un sistema regolare di controllo sopra i telegrammi in ritario. — Dall'anno scolastico 1895-96 il corso degli studi nei collegi militari sarà ripartito in '3 anni anzichè in 5. Gli aspiranti all'ammissione nel primo anno davranno aver compiuto il qiiattorilice- situo anno e non oltrepassato il diciassette- simo al l° agosto dell' anno in cui sono am- messi. Gli attuali allievi del terzo, quarto e quinto corso dei collegi militari cOntinueranno gli studi secondo l' ordinameeto vigente al loro ingresso. Coloro che si trovano iscritti al primo ed al secondo anno di corso verranno, mediante provvedimenti transitori, posti in grado di provvedere e proseguire i loro studi con un nuovo ordinamento. Nei collegi militari %Vidi si ceinpi- rauco in tre anni, secondo i programmi as- segnati alla seconda, terza e quarta classe degli istituti tecnici, sezione fisico-matematica. Per l'ammissione ztl primo anno dei col- legi si dovrà sostenere un esame sulle ma - terie del primo anno d'istituto tecnico. Le notizie che giungono del terremoto di Calabria e di Sicilia sono sempre più scon- fortanti. Le popolazioni accampano all'aperto e sono invase dal terrore. In alcuni località le scosse si 'rinnovano a intervalli. Le truppe operano veri prodigi di abne- gazione e l' opera degli ufficiali e dei soldati è assidua ed efficace. Da ogni parte giungono domande di soc- corso al governo. S. M. il re ha fatto inviare lire 20,000 al prefetto di Reggio Calabria ed altre lire 20,000 al prefetto di Messina, per venire in aiuto ai poveri danneggiati dal terremoto. Il presidente del consiglio, ministro del- l'interno, on. Olivi, per soccorrere i danneg- giati del terremoto mise a disposizione del prefetto di Reggio Calabria lire 10,009, del prefetto di Messina lire 5,000 e del prefetto di Catanzaro lire 2,000. L'ori. presidente del consiglio ha altresì ordinato ai prefetto di Reggio Calabria di provvedere nel miglior modo possibile ai bi- sogni più urgenti. Il tribunale supremo di guerra e ma- rina respinse il ricorso - del soldate Pietro Radice e quello del soldato Pietro &nada. Nella mattina del 19 corr., a Castel San Elmo presso Napoli, avvenne la fucilazione previa degradazione del soldati) Radice. Al soldato Renaudo S. M. il re ha commutato la pena di morte in quella di trenta anni di reclusione. Lunedì scorso ebbero luogo a Pietro- burgo i funerali dello czar Alessandro LII che riuscirono splendidi e solenni. Assistevano ai funerali lo czar Nicolò IT, la czarina, la granduchessa Alessandra Feo- dorowila, i granduchi e le granduchesse,i - re di Danimarca, di Grecia e di Serbia, i prin- cipi ereditari d' Rafia, d' Inghilterra e d'Au- stria-Un g heria, il principe Enrico di Prussia, il principe di Montenegro, il duca di Coburgo Gotha, gli altri principi esteri, la missione straordinaria della repubUca francesc, le de- putazioni dei reggimenti danesi, austro -unga- rici, prussiani e bavaresi, dei quali il. defii nto czar era capo onorario, e quelle delle marine tedesca, inglese, danese, ecc. Vi assistevano pure il corpo diplomatico, colle signore, i ministri, i geuerali a le graadi autorità dello stato, della corte, della città e delle rappresentanze nazionali. Il catafalco era adorno di i m men3o nu- mero di corone, fra cui spiccava quella ric- chissima deposta dal principe di Napoli, in nome del re d' Dopo il solenne servizio funebre l'impe- ratore ed i membri della famiglia imperiale, profondamente commossi, salutarono un'ulti- ma volta la salma, che fu indi trasportata da otto generali sull' altare. Coperta indi la bara, l'imperatore, i gran- duchi, i sovrani ed i principi esteri ed i grandi funzionari russi, la trasportarono, preceduti dal clero, presso la tomba ove dopo le ulti- me preghiere fu fatta scendere. Durante quest'ultima parte della cerimonia, le truppe e l'artiglieria della fortezza di Pietro e Paolo fecero sei salve d'onore e subito dopo fu issata sulla fortezza, invece della bandiera a lutto, la bandiera ordinaria. § V. Nel quale si vuol dimostrare in che conto furono tenute le osservazioni me- teoriche dai medici delle passate età, e come sia dannosa la loro trascuranza. Poiché mi sono affibbiato questa giornea di tener parola intorno a cose spettanti alla meteorologia, non dispiaccia la digressione, nella quale bramo ricordare l'importanza che venne data dai grandi maestri dell'arte me- dica a tutto quanto riguardava l' atmosfera; e come si ripromettessero, seguendone le fasi, di prevedere i mali che si sarebbero sviluppati, comprenderne la natura, e con maggior sicurezza adoperare i mezzi per com- batterli. Alentre oggi si cade nell'eccesso di con- siderare l' uomo quasi indifferente alle grandi forze del cosmos, vi fu un'epoca invece nella quale, si credette che queste non soltanto a- gissero modificando le funzioni fisiologiche del- l' uomo, ma si pensò perfino che gli astri presiedessero al suo destino nella vita, e la dirigessero. È ben conosciuta la serie infinita degli errori, e delle false credenze che si eb- bero in tale proposito fino al secolo passato. Nessuno oggi segue più quelle idee figlie dell' ignoranza e del pregiudizio , che non erano tenute in verun conto dai buoni me- dici, i quali limitavano alla credenza delle influenze atmosferiche, studiandole attenta- mente, seguendone i cambiamenti, ritenen- dole come sorgente innegabile di mali. Nei libri di quel savio greco, che venne chiamato il padre della medicina, si trovano gettate le fondamenta di tali studi etiologici. In quello De Flatibus trovasi la sentenza che appresso: « Hominum enim et reliquorum anirnan- tium corpora triplici alimenti nutriuntur, cibus, potus, spiritus ». I corpi, cioè, degli uomini come degli altri animali, si nutriscono di tre cose, cibi, bevande e aria. Il grande maestro dopo essere entrato in particolari dettagli per meglio spiegare quanto aveva e- sposto, si cura di avvertire in modo spe- ciale che l'aria come è indispensabile per la vita degli uomini, così da lei si producono lo malattie. « Martalibus autem hic tura vitae, ABHUONAMENTI: Un anno. lire 5: un semestre, lire 2.50: per fuori dello stato Ri aggiungono le maggiori Spette postali, INSERZIONI: Nel corpo del giornaie, vent. 30 ner linea o lila- zio di linea. Dopo la Irina dei gerente. ceni. 25 cs. Per it annunzi in 4.a paOna (esclusi quelli iial- l' estero, o di articoli esteri) si fissa gonieneto , o lta per volta, e senza impegno di rinnovo. tten morbortsrn aeyrotis causa est ». (Op. cit. cap II, §§ 1, 3, p 787). Anche coloro che non seguono le dottrine mediche, hanno lodato il libro IpPocratico De natura hominis, che si dice essere stato studiato perfino dallo stesso Platone. In questo il medico greco ripete pure, che le malattie dipendono o dal modo di vi- vere, o dall'aria che inspiriamo per manca OPH la vita. « Morbi vero partim ex vivendi ra- tione, partim etiam ex spiritu, quem vi- vendi trahimus provenienet » . ( Cap. IV, § 10, p. 108). Soggiungendo non molto dopo. che allorquando regnano malattie epidetn iche, non dobbiamo già attribuirne la cagione ul modo di vivere, ma sibbene a ciò che inspiriamo, attraendo così qualche cosa di morboso. « At vero, ubi morbus aliquss populariter gras- satus fuerit, non victus rationem in causa esse, sed quod spirando (lucimus, manife- stum est, ipsurnque ,norbosam quamdam excretioneyn piane obtinere ». Cap. IV, § 11, p. 109). Ippocrate nella etiologia dei morbi nulla trascurò di quanto era necessario per rinve- nirli. Di non poco valore è il libro De aere, aquis, et locis, nel quale sono poste come in un germe fecondo, quei principii dei quali si valsero in seguito coloro che si occuparono della filosofia della storia. Importanti sono le considerazioni quivi esposte intorno ai luoghi alla loro esposizione, alle acque, alle varie abitudini degli abitanti, all' aria atmosferica, e ripete qui pure non poche sentenze aventi una relazione con la medesima. Indica nel § VII del cap. I (p. 120) l' importanza delle variazioni meteorologiche, avvertendo come con ciò il medico possa giungere a conoscere le malattie dalle quali la popolazione sarà colpita. l'indole del processo morboso, potendo così fare i pronostici con maggiore sicurezza, e curare con speranza di un esito favorevole. E tale è la sua convinzione, che riguarda come un pregiudizio dannoso, ritenere tali investigazioni quali mere illusioni. La impor- tanza che il maestro greco dà a simili in- fluenze è tanta che per ogni parte dei suoi trattati si trovano ripetuti tali insegnamenti. Nel libro De humoribus insegna come i morbi non di rado si producano dalle vicissitudini atmosferiche, e che quali sono le costituzioni delle stagioni tali sono quelle delle malattie. « Quales vero futuri sunt anni temporis morbi, talis etiam ex his constitutiones du- centur ». (Cap. IV, § 39, p. 55). Anche oggi i meno istruiti trovano giuste le osservazioni Ippocratiche sul (lumi° dei rapidi cambia- menti dell'aria, e credono giusta la sentenza che : « Mutationes potis simum morbos pa- riunt ». 49, p. 57). Ma di tutto ciò tiene pure conto il savio greco, nel suo libro degli Aforismi, nel quale registrava come in sen- tenze brevi i resultati delle proprie osserva- zioni. La terza sezione dei medesimi, è in gran parte occupata da considerazioni che interes- sano le influenze atmosferiche, le loro diffe- renze, e i morbi che sono capaci a produrrai Si profonda era la convinzione del vecchio. di Coo, intorno alla importanza delle influenze atmosferiche sul corpo umano, che si trovano le medesime sentenze spesso ripetute nelle Va- rie opere. Allorquando poi nei suoi aforismi si occupa di tale argomento, esordisce nella terza sezione coll'aforismo, nel quale ammaestra che i cambiamenti dell'atmosfera sono quelli che principalmente producono le malattie,e special- mente i rapidi passaggi dal freddo al caldo, o vi- ceversa, od altre cose che nel modo istesso per ordinario ne seguono. « Mutationes temporuin maxima pariunt morbos, et in temporibus magnae mutationes frigores aut caloris, et

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La stagione estiva invanno 1804

Anno XXX, num. 47. (Conto corrente colla Posta) G (I1%7 FIL-)L (Conto corrente colla Posta) 22 novembre 1894

PROVINGIA III MGIOIn kLiz; POLITICO-AMMINISTRATIVO

Gli UFFICIALE PER GLI Am DEL CONSIGLIO PROVINCIALE E COMUNALE

PUBBLICAZIONE:

.Nei giorno di kk I O V.-* I) I d' ogni settimana.

Un -numero. centesimi 10.

DIREZIONE:

Nella TrrograflaVannucchi. via del Monte, 12, Pisa.

AVVERTENZE:

L'Amministrazione, F.11i Vannucchi„ risponde deisoii incassi di cui ha ernesso ricevuta.

I manoscritti non si restituiscono.Le lettere noti afIranc.ate Si respingono.

IN ITALIA E ALL'ESTERO

— Lou. Baccelli, ha disposto che gli a-

lunni dei vari istituti secondari classici del

regno, già esclusi da una o due sessioni di

esame, non per effetto dello scrutinio finale,

ma per motivi disciplinari, siano ammessi ad

integrare o a dare gli esami in un'unica ses-

sione straordinaria, la quale sada tenuta nellaseconda metà del dicembre prossimo venturo.

Eccezionalmente per quest'anno, ed a ti-tolo di disposizione transitoria, ha consentito

che a tale sessione straordinaria si presen-tino anche i candidati alla licenza liceale, iquali, per qualsiasi motivo, non abbiano po-

tuto sostenere le prove d'esame parziale o

generale che solamente in una delle sezioni

ordinarie, ovvero, avendole sostenute nelle

due sessioni, non abbiano potuto dare l'espe-

rimento per tutte le materie, o per: qualche

materia speciale.

— Il guardasigilli ha inviato una circo-lare riguardante gli atti giudiziari e notar ilida prodursi per le operazioni su reudite del

debito pubblico.

La circolare rileva che nella grande va-rietà dei documenti che vengono mandatidirezione generale del debito per la opera-

zioni di rendita, in ispecie per il tramuta-mento delle iscrizioni al portatore, soventel' amministrazione rilevò che gli atti notarilie giudiziari sotio irregolari nella forma e nella

sostanza, e non rispondenti quindi ai requisitivoluti dalla legge notarile, dalla tariffa in

materia civile, e dado disposizioni che rego-

lano le dette operazioni.

Il guardasigilli insiste perchè non deb-bano rinnovarsi tali irregolarità che obbliganola direzione del debito pubblico a respingere

gli atti affinchè siano corretti o sostituiticon altri; ciò reca grave danno ai possessori

di rendita, ed inciampo al compimento delle

operazioni e dell' andamento del servizio.

— Il ministro del tesoro ha approvatoun nuovo elenco di riduzioni e di semplifica -zioni dei lavori contabili che si eseguisconodalle ragionerie provinciali.

Con questi suoi provvedimenti il ministro

Sonnino è riuscito ad ottenere un notevole

disgravio della enorme mole di lavoro, in

molta parte non giustificato da vere neces-

sità di servizio, che si era venuto semprepiù accumulando negli uffici provinciali, e cheper conseguenza rendeva necessario un con-tinuo aumento di personale.

— Il ministro delle poste e dei telegrafiha testa etnauato una circolare ai capi deiservizi telegrafici, per ottenere che sia acce-lerata la consegna dei dispacci a destinazione.

L'on. ministro è d' opinione che il tempomassimo non dovrebbe superare : un'ora peitelegrammi tra uffici collegati da uno stessofilo o da filo diretto O semi-diretto ; un quartod'ora in più dell'ora iniziale per ogni tra-smissione intermedia, purchè il termine mas-simo non ecceda due ore.

on. ministro è convinto che dieci Mi-nuti bastano perchè Un telegramma ?giungadall' accettazione all'apparato, e altri dieciminuti per essere trasmesso dall'iapparatod'arrivo al fattorino che deve recapitarlo.

Ogni maggiore ritardo': è causato dalla negli-genza e rilassatezza nel servizio e deve es-sere i m ped i to.

Il ministro raccomandò la più attenta vi-gilanza ai capi d'ufficio, ed orgailizzara tra

breve un sistema regolare di controllo soprai telegrammi in ritario.

— Dall'anno scolastico 1895-96 il corso

degli studi nei collegi militari sarà ripartitoin '3 anni anzichè in 5.

Gli aspiranti all'ammissione nel primoanno davranno aver compiuto il qiiattorilice-situo anno e non oltrepassato il diciassette-

simo al l° agosto dell' anno in cui sono am-

messi.

Gli attuali allievi del terzo, quarto e quinto

corso dei collegi militari cOntinueranno glistudi secondo l' ordinameeto vigente al loro

ingresso.Coloro che si trovano iscritti al primo ed

al secondo anno di corso verranno, mediante

provvedimenti transitori, posti in grado di

provvedere e proseguire i loro studi con un

nuovo ordinamento.

Nei collegi militari %Vidi si ceinpi-rauco in tre anni, secondo i programmi as-

segnati alla seconda, terza e quarta classe

degli istituti tecnici, sezione fisico-matematica.

Per l'ammissione ztl primo anno dei col-legi si dovrà sostenere un esame sulle ma -

terie del primo anno d'istituto tecnico.— Le notizie che giungono del terremoto

di Calabria e di Sicilia sono sempre più scon-fortanti.

Le popolazioni accampano all'aperto e sonoinvase dal terrore.

In alcuni località le scosse si 'rinnovano aintervalli.

Le truppe operano veri prodigi di abne-

gazione e l' opera degli ufficiali e dei soldatiè assidua ed efficace.

Da ogni parte giungono domande di soc-corso al governo.

S. M. il re ha fatto inviare lire 20,000al prefetto di Reggio Calabria ed altre lire

20,000 al prefetto di Messina, per venire in

aiuto ai poveri danneggiati dal terremoto.

Il presidente del consiglio, ministro del-l'interno, on. Olivi, per soccorrere i danneg-giati del terremoto mise a disposizione delprefetto di Reggio Calabria lire 10,009, delprefetto di Messina lire 5,000 e del prefettodi Catanzaro lire 2,000.

L'ori. presidente del consiglio ha altresì

ordinato ai prefetto di Reggio Calabria di

provvedere nel miglior modo possibile ai bi-sogni più urgenti.

— Il tribunale supremo di guerra e ma-rina respinse il ricorso - del soldate PietroRadice e quello del soldato Pietro &nada.

Nella mattina del 19 corr., a Castel SanElmo presso Napoli, avvenne la fucilazione

previa degradazione del soldati) Radice. Alsoldato Renaudo S. M. il re ha commutatola pena di morte in quella di trenta anni direclusione.

— Lunedì scorso ebbero luogo a Pietro-burgo i funerali dello czar Alessandro LII cheriuscirono splendidi e solenni.

Assistevano ai funerali lo czar Nicolò IT,la czarina, la granduchessa Alessandra Feo-dorowila, i granduchi e le granduchesse,i - redi Danimarca, di Grecia e di Serbia, i prin-cipi ereditari d' Rafia, d' Inghilterra e d'Au-stria-Un gheria, il principe Enrico di Prussia,il principe di Montenegro, il duca di Coburgo

Gotha, gli altri principi esteri, la missionestraordinaria della repubUca francesc, le de-

putazioni dei reggimenti danesi, austro -unga-rici, prussiani e bavaresi, dei quali il. defii nto

czar era capo onorario, e quelle delle marine

tedesca, inglese, danese, ecc.

Vi assistevano pure il corpo diplomatico,

colle signore, i ministri, i geuerali a le graadi

autorità dello stato, della corte, della città

e delle rappresentanze nazionali.

Il catafalco era adorno di i m men3o nu-mero di corone, fra cui spiccava quella ric-

chissima deposta dal principe di Napoli, innome del re d'

Dopo il solenne servizio funebre l'impe-

ratore ed i membri della famiglia imperiale,

profondamente commossi, salutarono un'ulti-ma volta la salma, che fu indi trasportata

da otto generali sull' altare.

Coperta indi la bara, l'imperatore, i gran-

duchi, i sovrani ed i principi esteri ed i grandi

funzionari russi, la trasportarono, preceduti

dal clero, presso la tomba ove dopo le ulti-

me preghiere fu fatta scendere.Durante quest'ultima parte della cerimonia,

le truppe e l'artiglieria della fortezza di Pietro

e Paolo fecero sei salve d'onore e subito dopo

fu issata sulla fortezza, invece della bandiera

a lutto, la bandiera ordinaria.

—§ V. Nel quale si vuol dimostrare in che

conto furono tenute le osservazioni me-teoriche dai medici delle passate età, ecome sia dannosa la loro trascuranza.

Poiché mi sono affibbiato questa giornea

di tener parola intorno a cose spettanti alla

meteorologia, non dispiaccia la digressione,nella quale bramo ricordare l'importanza che

venne data dai grandi maestri dell'arte me-dica a tutto quanto riguardava l' atmosfera;

e come si ripromettessero, seguendone le

fasi, di prevedere i mali che si sarebbero

sviluppati, comprenderne la natura, e conmaggior sicurezza adoperare i mezzi per com-

batterli.Alentre oggi si cade nell'eccesso di con-

siderare l' uomo quasi indifferente alle grandi

forze del cosmos, vi fu un'epoca invece nella

quale, si credette che queste non soltanto a-

gissero modificando le funzioni fisiologiche del-l' uomo, ma si pensò perfino che gli astripresiedessero al suo destino nella vita, e ladirigessero. È ben conosciuta la serie infinita

degli errori, e delle false credenze che si eb-

bero in tale proposito fino al secolo passato.

Nessuno oggi segue più quelle idee figlie

dell' ignoranza e del pregiudizio , che nonerano tenute in verun conto dai buoni me-

dici, i quali sì limitavano alla credenza delleinfluenze atmosferiche, studiandole attenta-mente, seguendone i cambiamenti, ritenen-

dole come sorgente innegabile di mali. Nei

libri di quel savio greco, che venne chiamato

il padre della medicina, si trovano gettate lefondamenta di tali studi etiologici. In quello

De Flatibus trovasi la sentenza che appresso:

« Hominum enim et reliquorum anirnan-tium corpora triplici alimenti nutriuntur,cibus, potus, spiritus ». I corpi, cioè, degli

uomini come degli altri animali, si nutriscono

di tre cose, cibi, bevande e aria. Il grande

maestro dopo essere entrato in particolari

dettagli per meglio spiegare quanto aveva e-sposto, si dà cura di avvertire in modo spe-

ciale che l'aria come è indispensabile per lavita degli uomini, così da lei si producono lo

malattie. « Martalibus autem hic tura vitae,

ABHUONAMENTI:

Un anno. lire 5: un semestre, lire 2.50: per fuori

dello stato Ri aggiungono le maggiori Spette postali,

INSERZIONI:

Nel corpo del giornaie, vent. 30 ner linea o lila-

zio di linea.

Dopo la Irina dei gerente. ceni. 25 cs.

Per it annunzi in 4.a paOna (esclusi quelli iial-l' estero, o di articoli esteri) si fissa gonieneto

, o lta per volta, e senza impegno di rinnovo.

tten morbortsrn aeyrotis causa est ». (Op. cit.cap II, §§ 1, 3, p 787). Anche coloro che nonseguono le dottrine mediche, hanno lodato illibro IpPocratico De natura hominis, che sidice essere stato studiato perfino dallo stessoPlatone. In questo il medico greco ripete pure,che le malattie dipendono o dal modo di vi-vere, o dall'aria che inspiriamo per manca OPH

la vita. « Morbi vero partim ex vivendi ra-tione, partim etiam ex spiritu, quem vi-vendi trahimus provenienet » . ( Cap. IV,§ 10, p. 108). Soggiungendo non molto dopo.che allorquando regnano malattie epidetn iche,non dobbiamo già attribuirne la cagione ul mododi vivere, ma sibbene a ciò che inspiriamo,attraendo così qualche cosa di morboso. « Atvero, ubi morbus aliquss populariter gras-satus fuerit, non victus rationem in causaesse, sed quod spirando (lucimus, manife-stum est, ipsurnque ,norbosam quamdamexcretioneyn piane obtinere ». Cap. IV, § 11,p. 109).

Ippocrate nella etiologia dei morbi nullatrascurò di quanto era necessario per rinve-nirli. Di non poco valore è il libro De aere,aquis, et locis, nel quale sono poste come inun germe fecondo, quei principii dei quali sivalsero in seguito coloro che si occuparonodella filosofia della storia. Importanti sono leconsiderazioni quivi esposte intorno ai luoghialla loro esposizione, alle acque, alle varieabitudini degli abitanti, all' aria atmosferica,e ripete qui pure non poche sentenze aventiuna relazione con la medesima. Indica nel§ VII del cap. I (p. 120) l' importanza dellevariazioni meteorologiche, avvertendo comecon ciò il medico possa giungere a conoscerele malattie dalle quali la popolazione saràcolpita. l'indole del processo morboso, potendocosì fare i pronostici con maggiore sicurezza,e curare con speranza di un esito favorevole.E tale è la sua convinzione, che riguardacome un pregiudizio dannoso, ritenere taliinvestigazioni quali mere illusioni. La impor-tanza che il maestro greco dà a simili in-fluenze è tanta che per ogni parte dei suoitrattati si trovano ripetuti tali insegnamenti.Nel libro De humoribus insegna come i morbinon di rado si producano dalle vicissitudiniatmosferiche, e che quali sono le costituzionidelle stagioni tali sono quelle delle malattie.« Quales vero futuri sunt anni temporismorbi, talis etiam ex his constitutiones du-centur ». (Cap. IV, § 39, p. 55). Anche oggii meno istruiti trovano giuste le osservazioniIppocratiche sul (lumi° dei rapidi cambia-menti dell'aria, e credono giusta la sentenzache : « Mutationes potis simum morbos pa-riunt ». (§ 49, p. 57). Ma di tutto ciò tienepure conto il savio greco, nel suo libro degliAforismi, nel quale registrava come in sen-

tenze brevi i resultati delle proprie osserva-zioni. La terza sezione dei medesimi, è in granparte occupata da considerazioni che interes-

sano le influenze atmosferiche, le loro diffe-

renze, e i morbi che sono capaci a produrrai

Si profonda era la convinzione del vecchio.

di Coo, intorno alla importanza delle influenzeatmosferiche sul corpo umano, che si trovanole medesime sentenze spesso ripetute nelle Va-

rie opere. Allorquando poi nei suoi aforismi si

occupa di tale argomento, esordisce nella terzasezione coll'aforismo, nel quale ammaestra che

i cambiamenti dell'atmosfera sono quelli che

principalmente producono le malattie,e special-mente i rapidi passaggi dal freddo al caldo, o vi-ceversa, od altre cose che nel modo istesso per

ordinario ne seguono. « Mutationes temporuinmaxima pariunt morbos, et in temporibusmagnae mutationes frigores aut caloris, et

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rItiffelthorate, -e si seguivano ebti vero li'ffore

gli ammaestramenti di coloro che avevano

'Accinto tracela imperitura nella storia della

scienta. Di fronte a quella ignoranza, non

starò a riportare i consigli (li numerosi me-

dici, riéordando, solo quanto scrisse M. Stoll

celebre clinico di Vienna. « Certo ingannase stesso e si fa giuoco in pari tempo

dell'arte, e dei suoi malati, colui che im-prende a trattare le malattie febrili, senzaesser condotto come per mano da questaguida fedele, voglio dire la conoscenza dellacostituzione dell' anno ». (Stoll M. Ratio me-dendi, P. 3, p. 184).

Quantunque molta parte delle cose esposte

sia accettabile,' noia devo nascondere Che la

sola conoscenza delle conditioni atmosferiche,

del tutto insufficiente per spiegare la 'ge-

nesi delle gravi malattie epidemiche, che di

tieitto in tratto si manifestano, arrectindo

perdite gravi alle popolazioni. I medici che si

succedettero nel volger dei secoli, e che me-

ditavano sulle opere dei migliori maestri, si

trovarono spesso ad osservare, che certo ma-

lattie popolari si manifestavano . senza cambia-

menti troppo sensibili dell'atmosfera, o tal-

volta allorquando avvenivano, le forme morbose

non ~rispondevano a quanto le teorie pro-

mettevano che dovesse avvenire. Così non

rimasero in silenzio, ma francamente espo-

sero i loro dubbi Perciò il Snenharn asseriva

che per intendere la genesi di alcune epide-

mie, non bastava limitarsi a conoscere lo

stato atmosferico, passato o presente, nia che

era necessario ammettere che oltre le oaser-,

vazioni note, vi doveva essere un altra cúusa. rla quale ammollava I aria. , ed era questa che

ammalava i corpi' umani. « Ouantunqize ab-bia osservato, scrìVe il Sydenliam, con lalnag .00r cura pos sibile le differenti CÓStitu-zioni degli anni .tn 'rappOrto 'alle qualità77£7P/Prtlitr7tgritYrtit,Vr-porg,r troprire rontal mezzo la grande varietà delle malattieepidemiche, trovo di non essere avanzatofino ad ora con le mie ricerche. Perchè hoosservato clic in alcuni anni i quali si ras-somigliavano completamente per la tempe-ratura dell'aria, regnano malattie differen-tissime', o al contrario.

s' Vi sono poi costittizioni che non di-pendono nè dal .,Caldo, nè dal freddo, nèdall'asciutto, nè doli' umido, ma piuttosto dauna alterazione segreta e inesplicabile chesi è fatta nelle viscere della terra. Alloral'aria si trova infettata da esalazioni per-niciose, che producono una od altra malat-tia fino a che domina la medesima costitu-zione ».; (Sydenhatn, Opera universa, Cap. 2.

pag. 41).

(continua) D. A. F

È stata pubblicata, scrive il Diritto, una

lettera del diattor Marina, professo:e li std-

ria e é cografi a a Livorno, il quale ha vola()

rettificare ateune cifre del Journal des Dé-bats, ma che erano tratte dall'austr iaco Frern-

denblatt, sul numero di slavi e I italiani pel-

i' [stria, ed ha dimostrato in qual modo il

governo austriaco snatura la statistica etno-

gra fica di quella provincia italiana. In quello

scritto però v' ha qualche omissione e qualche

errore. Omissione , perchè non è ricordato

che l'Austria artificiosamente aggiunse I-

stria parte del la Carniola, per accrescere

l' elemento straniero, nìentre la Carniola nulla

ha da fare con l' Istria ; errore dove si dice

che alli Istria fu aggiunta la Liburnia. Cal-

colata per Liburnia la costa o Fiume, non

istà ch' essa faccia parte nè amministrativa-

:notte, nè politicamente dell' [stria: itnzi

tua.e la sua costa .spettano al regno d' Un-

gheria. Ciò è della In assi M a I iiIpOl'Inian an-che parche l' Ungheria vi coltiva e tutela la

civiltà e la lingua italiana e mie fa barriera

contro i continui 'violenti tentativi (lei croati

di guadagnare essi quella costa. Certo l' e-

gregio prefeasore ha confuso con quella parte

della Carniolii, che l'Austria li ti appiccicata

all' Istria.

Nè "ptiSabitno #91tere ècolui d' accordo

circa alle isole del Quarnero Cherso e i due

Italiani e slavi nell' Istria

1~111~111111.2=',11.1~1~~1~■■1611111113~~~71~" I iffillf2~111111111~~

Lussinì che anno da secoli italiani, ed attclae

italiani di sentimenti. Geograficamente si può

discutere e sostenere o no, eh' essi sono la

continuazione, l'appendice dell'Istria. Noi sia-

mo di cotesto parere.

117.tnograficamente, la popolazione dì due

delle isole del Quarnero è mista, ma è falsa

la statistica dell'Austria, perché fatta con

iscopi politici, esagerando la parte slava. Ri-

stabilite le cifre, si vedrebbe che le isole

del Quarnero non rappresenterebbero un eoef-

ficiente in favore dello - slavizzarnento dell'A-

driatico

Nell' Istria stessa, detratta la parte ear-

niolese, che non entra nel displuvio alpino

italiano, e registrati liberamente e senza in-

tervento di funzionari slavi, gli abitanti di

razze slovene, non si giungerebbe a più di

ottanta mila slavi in paragone 'di una mag-

oioranza notevolissima italiana. Ma l'Austria

fa le statistiche come a lei piace e con ve-

dute assolutamente antitaliane, col proposito

altresì di farle adottare dalle scuole del re-

gno d' Italia, affine di togliere con tale frau-

dolento mezzo la cognizione del vero sulle

vicine terre italiane e di persuadere gli stu-

diosi ed anche i ministri italiani che all'Istria

nessuno più deve, italicamente, pensare. RI-

petiamo, non tutto ciò che la statistica au-

striaca dà per slavo è tale; quindi nella cifra

degli ottanta mila, che il prof. Marina appella

slavi liburnici, e 'delle isole vi è grande esa-

gerazione, ed i 9,345 italiani sono Tieni che

l'Austria concede di far apparire tali, ma che

invece sono molti e molti di

Se si ritirassero le autorita austro-slovene

dall'Istria e dalle isole e si indicesse un li-

bero plebiscito,.registrato dallo autorita co-

munali, alla cifra ostile di 140 000 serbo-

croati sparirebbe uno zero, e la meta a quella

dei 45,000 sloveni. Lasciati liberi a se stessi,

i contadini dell'Ape istriaaa preferiscono es-

sere italiani, che non sloveni o croati ! In-

terrogati da patriotti, - e non dai pretesi sta-

tisti austro-croati, accompagnati dai gendarmi

- i contadini istriani, anche quelli di origine

slovena, siccome parlano tutti meglio il dia-

letto italo-veneto che quello slavo, hanno

sempre dichiarato di considerarsi italiani. E

s e non fosservi stati mandati i preti della

Slovacchia e della Croazia, sostituendo i buoni

e colti sacerdoti italiani, nessun contadino in

Istria si sarebbe mai sognato di non appar-

tenere alla famiglia italiana, poichè la loro

gloria maggiore era di far parte della repub-

blica veneta.

Siamo poi d' accordo che Trieste non può,

nè deve essere staccata dell' Istria, di cui è

il centro naturale. Quindi i 150 mila italiani

di Trieste sono realmente popolazione istriana

e devono statisticamente essere calcolati co-

me tali. Ristabilita adunque la reali a etno-

grafica Della regione continentale ed insulare

dell'alpe Giulia e sfrondata la tabella delle

cifre ufficiali austriache, artificiosamente ine-

satte, dove se ne va la maggioranza slovena-

croata ? Rimarrebbero, come sono effettiva-

mente, su 320 mila dell' [stria, più 150 mila

di Trieste - cioè sopra 470 mila abitanti, -

390 mila, trecentonovantamila italiani e 80

mila di varie razze slave. E questa unica-

mente è la verità. Si capisce che nel conto

non entra il tratto di territorio della Car-

niola, perchè geograficamente escluso dalla

regione italiana.

Per comprendere l'iniquità dei calcoli au-

striaci, basta riflettere che, se con tale me-

todo si facesse la statistica nel Piemonte al-

pino, due terzi degli abitanti apparirebbero

francesi ed appena un terzo italiano. Ora, ciò

che non vuolsi, nè patissi applicare al Pie-

monte occidentale, non e giusto che si ap-

plichi neppure al Piemonte orientale.

reliqua7aWa MilMélittibbN ». (Ippocrge.

Aphorismi, Sect. 3, Af. l, p. 20:3).

Con molta ragione potrei essere rimpro-

verato, se iti uno scrittarello così modesto,

volessi riportare tutto quanto hanno pensato

i migliori medici: dal nionaento che si face-

vano le osservazioni nella scuola di Coo fino

ai tempi moderni. Nessuno fino alla meta del

secolo fece seria opposizione a quanto si pen-

sava sulle influenze ; e se il consenso

di tnolt'ssírni dotti, mantenuto per vari secoli

può avere un qualche valere, per assicurare

sulla bontà di una dottrina; credo che vermi

altra si trovi possedere un numero cosi grande

di fautori come quella ricordata.

Un tale studio ha reatioente molte

colta, perchè non sempre gli effetti Si osser-

vano come dovrebbero accadere; potendo pre-

sentare grandidifferenze che dipendono da

cagioni numerosa e straordinarie che si ag-...

giungono, e che non si possono sempre in

modo sicuro valutare. Per questo si ebbero

talora delle dis.:repanze nel giudicare di una

epidemia, non corrispoialeedo la indole del

male allo 'stato atmosferico dominante. BefiS1Ippocrate aveva avvertito, che i morbi pre-

senti non sempre Si possono conoscere net-

tamente, sé non si ponga mente llc costitu-

zioei mediche precedenti, come senza di quelle

future . « Non possunt praesentes morbicognosci. nisi ex,praeterita temporum con-,stitutione nec futura div. inari, nisi ex pr ae-sentium consideratione ». Del quale Parere

fu anche il Celso scrivendo: « NeqUe soluminterest, quales dies sint, scd etiam qualesante praecesserint ». (De medicgia. Liber se-

cundus, p. 39)

Tali dottrine devono certamente avere un

qualche fondamento di verità, se si sono sempre

rispettate e credute dOpo tanti e tenti secoli

di esperienze. L'Ozanam che Scrisse la storia,

medica delle malattie epidemiche afferma:.

« Che le osservazioni meteoriche sono es-senziali per conoscere qual' è stata la tem-peratura d'una stagione, e da ciò prevedernel' influenza che può esercitare sulla stagioneseguente relativamente alle malattie re-gnanti ». Ed anche gli autori del Compendio

di medicina, Delaberge, Monneret, Fleury,- ,

che alla metà del secolo presente, pubblica-

rono la loro eccellente opera, insegnano, che

« Senza osservazioni meteoriche è impossi-bile al pratico di prevedere quale sarà l' in-fluenza della stagione che è per succederesulla produzione delle malattie epidemiche».

(Opera citata, vol. IV, p. 42).

Nel cammino doloroso della vita l' uomo

deve lottare sempre per ottenere il triónfo

della verità. Chi per un interesse qualsiasi

non combatte per ottenere quell' intento, e

invece tende a raggiunnere uno scopo diverso,

non ha più il diritto di eS'sère that° come un

uomo onesto. Nè ciò déve valere per le aziCni

ordinarie della vita, perdhè l' uomo che si 1Ù

alla caril'era scientifica, ha grandi doveri, nè

Può Mai dimenticare che egli dé eVe se:1'4re

combattere per essere utile all' uManità, e

lottare strenuamente per il trionfo del vero.

Sono quindi dei grandi colpevoli, degli es-

seri spregevoli quelli individui. che spinti

dall'ambizione, stimolati dall' interesse si fanno

scettici per sistema, oppositori per calcolo

interessato, mentre sono falsari esponendo

cose non vere e fatti non verificati. Lo stu-

dio non interrotto dello stato atmosferico ha

molta importanza, ogniqualvolta si ha desi-

derio di conoscere la vera indole delle co-stituzioni epidemiche stazionarie e delle

costituzioni che sono proprie a ciaschedunastagione, o stagionali; la quale cognizione

conduce a potere intender' la indole delle

malattie doniinanti, mentre aiuta per sce-

gliere il modo migliore della cura Intanto,

oggi, considerandosi tutto ciò come soperfiuo,

stimandòai un fardello inutile da gettar via,

si trascurano assolutamente tali osservazioni,

e la geografia medica dei luoghi, e la meteo-

rologia, vengOno universalmente neglette. Ècertissimo, tiO credo di calunniare nessuno,

che oggi pochi aono coloro i quali cono-

scono le differenze che pesa° fra le Costitu-

iioni epidemiche stazioharie e quelle stagio-

nali Ceno che in epoche nelle TRA I i i vanti

til atrziordinari progreaai non erano toSiri

Potuti come al momento, tali nozioni non e-

pale pisana eseguirono scelti pezzi dimusica..

41(

— La presidenza della deputazioneprovinciale inviava il seguente tele-gramma:

A S. E. il cavalier d'onore

di S. M. la reginaRoma.

In nome deputazione provinciale Pisa

pregiomi interessare V. E. porgere S. M. la

regina oggi suo natalizio auguri e protesteinalterabile devozione.

GRASSI, presidente.

— Domenica prossima a ore 10,nella sala del cOnsiglio comunale, gen-tilmente concessa, avrà luogo Un'as-semblea generale della società, del tiroa segno na.zionale.

L'ordine del gibrno è il seguente:1. Comunicazioni della presidenza.2. 'Proposte per favorire incre-

mento della istituzione.,

— Il comizio antitillosserico in-detto dal comizio agrario e che ebbeluogo domenica scorsa al Politeamapisano riuscì iMponentissitno.

Vennero approvate le seguentiposte deldel consiglio direttivo del Comiziostesso:

lo - 'ilistrUzionércVlle viti infette; 0{7

2° esplorazione dei terreni;

30 istitnireiiin 'consofzto dei prOprietari

dei comuni "infettati e dei bónoini limitrofi;per Veiniée in 'sciechrSo specialmente dei 'pic-

coli pt'Oprietari colpiti dalla fillossera;

40 pregane i sindaci della provincia per-

chè provvedano d'tírOilza a raccogliere som-

me e fare altri stariziaménti per ingt‘oaaarela SO 111 n di 1 f. 1'0000 stanziata dalla pro-

vincia per ettehdere 'nen' estate prossima l'e-

spletazione ;

50 fare appello ai 'Slanci perdhè doman-

dino al goveetio di pbtei‘e Mini in consorzio

imporre una tassa proporzienale ai póssiderMi;6' fare mi espeì'imétito di viti - americane

che maggiormente resistono all'attacco del

male, creando dei vitrei per stabilire se esse

si adattano ai terreni e se possono soppor-

tare l'innesto colle viti nostrali

70 raccolte le somme sarebbe necessario

che si nominasse un commissario regio che

facesse porre in opera tutti questi provvedi-menti proposti.

Che ogni proprietario fornisca gli (aprenti

ed il governo ponga dei caporali istruiti ed

esperti.

Fu incaricata la direzione del comizio di

studiare lo statuto di una societa di mutua

assistenza per indennizzare i danneggiati.

— Martedì scorso la facoltà di giu-risprudenza deliberò che per la cattedradi diritto e proc edura penale sia ban-dito il concorso; ed intanto ha propo-sto che sia incaricato dell'insegnamentopel corrente anno scolastico 1894-95il libero docente dott. Francesco Magri.

— Il sig. avv. Adolfo Zarbogliofarà la prolusione al. suo corso liberodi procedura penale sabato prossimo,25 corrente mese, alle ore 16.

4r

— La giunta municipale a causadel numero sempre crescente di alunni

«::* 1(711» rnai ,431k._11( 'WL

— Nella ricorrenza del nataliziodi S. M. la regina la città era imban-dierata. Nella sera la ,banda del 94°fanteria e quella filarmonica munici-

Page 3: (Cnt rrnt ll t G FL L rrnt ll t 22 nvbr 84 PRVNopac.pisa.inera.it/opacpisa/opac/pisa/96/La Provincia di Pisa/1894... · Dp l lnn rvz fnbr lp rtr d br dll fl prl, prfndnt , ltrn nlt

nelle scuOte étementari, ha deliber9todi aprire per l'anno scolastico 1 --g949-5 «quattro !cuole aggiunte -in città, unadi quarta ed una di ipinta classe ma-schili, una di seconda ecYlna_dt ,primafemminili; e, se non diamo male in-formati, sarà probabilmente - decretataanche l'apertura di una quinta scuolafemminile.

Alle quattro scuole come sopra ag-giunte, tre delle quali sono state giàaperte, la giunta ha petryttd-iito il per-sonale iffsegnante coli un movimentofra i maestri comunali, colla nominadei signori Baldacci Oreste e SodiEmilio a supplenti pér - le classi didi resulta maschili, e ,eolla nominadella signorina Irene Ostrorero e dellasignora Gemma Chiellini, distinte mae-stre di grado superiore, a supplentiper le due scuole femminili di secondae di prima classe.

Ha poi la stessa giunta nominatoa supplente per i casi di malattia,Assenza e impedimento delle titolaridelle scuole femminili urbane e ruralie di alunne•Sétiole maschili -la signo-rina Zelinda Babbonì, maestra essapure di grado superiore.

Di più la giunta ha fatto ridurreTau'le leo-Mira-i e Wel

convento di S. Benedetto, nel qualepotranno quanto prima aver comodae coiiténielite's-eCI:e tfuattrb .gtArOle 'ele-mentari, ed ha deliberato di proporreal consiglio coitinnale la costruzionein quattro anni di quattro fabbricatiscolastici in citià, da erigersi uno perquartiere e contenere -non meno dinove scuole per ciascuno, comincian-done la costruzione nel prossimo anno1895, nel quale dovra essere compiutouno dei detti fabbricati nella parte,settentrionale della città.

- La corte d'assise apriva lunedìla quindicina attuale con la causacontlgo il soldato Dilditria Francesco,imOuta.to cli omicidio vokmtario peravere ucciso con un colpo di coltelloil suo corng•ione Ezzelino Barucci.

I giurati 'ritenevano il Di Muriaresponsabile di omicidio oltre la in-tenzione con provocazione e concede-vano le attenuanti.. 6-a Nide lo con-dannava a otto anni e quattro mesi

--di reclu-sio-no.

- Ieri aveva principio alla cortedi assise la causa contro Emilio Nardidetto Celio del fu Giuseppe. di anni44, bracciante dimorante a S. Vincenzo(Campìglia).

Il Nardi è accusato di omicidio vo-lontario per impulso di brutale mal-vagità per avere nel 15 gennaio scorsotolto volontariamente la vita a SantiGori ammenandogli un colpo di col-tello, con l' aggravante della recidivagenerica.

Difensore del Nardi è l'avv. CesareLuperi-Centoni.

Si udirono quasi tutti i testimoni.Oggi proseguirà e terminerà questo

processo.

S'er21.'.17() CAN' 11F3Dal dl 14 al dì 20 novembre 1894 inclusive.

NASOITIC DENUNZIATE:MaSelii n. 19 - Femmine n. 8.

Nati morti n. l .31A1RINIONE

Cenci Angiolo, con Nello Maria, celibi,di S. Marco alle Cappelle - Lapucci Giu-

seppe, Con Paolicchi Albina, di Pita .-

IttTiani Altttio. 'di S..tEnsto i Carmicri, -con

Magoni •dea, di S. Marco alle Cappelle, ce-

libi - Lubrano Vincenzo, di Livorno, con

Barghini Uliana, di S. Marco alle Cappelle,

celibi - Neri Egidio, dì S. Marco alle Cap-

pelle, con Favati Virginia, di S. Giusto inCannicc i, celibi - Rocchi Dante, di S. Mi-

chele degli Scalzi, con Tellini Aristea, di

Pisa, celibi - Coli Romualdo, con Rossi E-

cuba, celibi, di S. Giovanni al Gatano -Coruc,ci Ricciotto, di S. Michele 4egli Scalzi,con Salvestroni Getany, di Pisa, celibi - OciArmando, con Beneforti Egilda, celibi , di

Pisa PaNsini Alessaladro, di S. Marco

alle Cappelle, con Stecchini Jole, di Pisa. ce-libi - Del Torto Natite; con Pisani Annun-

zia-ta, ,vedovi, - di S. Marco alle CappelleGalli Ailga110, con Ralestri Eugenia, celibi, diS. Ef04M43 •tti 'V inreggiocon Palmieri Argia, di Pisa, celibi, ,sani Augusto, di S. Marco alle Cappelle, conPifferi Virginia„ di S. -Giusto in Cannicci, ce-libi - Niccolai Augusto, di Putiguano, conMautiocci Virginia, di Oratoio, celibi.

NiouTi

Fagioli Giuseppe coniugato, di anni 71,Pisa Cerigonici Vivien°, vedovo, 72, di

Pisa - Gegliordi Fortunato, coniugato, 46,di Piea - Fredinni Giovanni, coniugato, 52,di Pisa - Grassi sacerdote Giovanni, 71, cA

Pisa - Giusti Serafino, coniugato, 62, diPisa - Taddei Pasquale. vedovo, 63, di

• • •••■•-• ..•••• ■ • • ••

Palaia - Degl' Innocenti Godidi Teresa ve-dova Garzella, 56, di Riglione - Logli Giu-seppe, coniugato, 57, di Pisa - Panini Lo-reiten,'econinigate, 69,rAr Ghi-nrenti Dio rtheio, oe: i ne, 20, di Pisa Bac-cani Pietro, celibe, 61. di Castelnucivo diVal di Cec,ina - Husch Giulia nei Maritti,40, di Livorno - Latini Goffredo, coniugato,

38, di Pisa - Salvetti Francesco, vedovo, 76.

Pisa - Pegni Eliseo, -39, di Pisa -Giolli Riccardo, vedovo, 76, di Pisa - Fai-chini Pietro, vedovo, 71, di Piombino -Franchini Aristea, celibe, 49. di Pisa - Ra-glianti •Pilade, coniugato, 43, di S. Micheledegli Scalzi.

Più n. IO al disotto di 5 anni.

cAtuiliA 111 li:NT I DI RESIDENZA.

(Emigrati).Calme Adalgisa, a Siena - Martini Vili-

-celia°, a Bagni S. Gitilno - Ciardelli Fe-

derigo. a Capannori - Rosi Lorenzo, a Fi-•Veli-ZO - Dilli Giuseppe, ki Cascina.

(Immigrati).

go Scarlatti Annueziata e Morino vedovaZoppi Giuseppe, da Livorno - Scrisio Carlo,da Ottiglio Monferrato - Orlandini Teresa

e D'indi' cav. Andrea, .da Firenze - Orlan-ditii Telernaco, da Pontedera - Lenti Luigi,da Campiglia Marittima - Guarducci Adolfo,•d-rt Foggia -- -Ehrsotti • vedova --Guelfi --tiritte-bilia, da Calcinaia - Bertini Ammirò,

Empoli - Romani Flamini°, da Vedano alLambro - Salvini Giuseppe, da Caseina-----

Salvadorini Francesco, da Collesalvetti.

NSSÀ ÀG11,1 1:MIA INI)31111 .,11,EIN RISA

SOCIETÀ ANONIMA POPOLARg COOPERATIVA

A CAPITALE ILLIMITATOcostituita con atto 17 luglio 1886

Con sedi, sucrirsali e agenzie a Firenze, Em-poli, Todi, Volterra, Vi areggio, Firenznola,Facecchio, Rosignano, Calci, Chianni,

Vicopisano.

CORRISPONDENTE DELLA BANCA D' ITALIA

S ituazione ìrei -soci gennaio 1894.Capitale sottoscritto L 812,700,00

Id. verto „ 780,187,82

Operazioni della cassa.Sconti - Conti correnti con garanzia -

Anticipazioni contro pegno - Anticipazioneo<lei canoni d'affitto'- Mutui -per ..mighora-

menti agricoli e trasformazioni di coltura -Miglioramenti agricoli e affitti eseguiti diret-

Un'acute dalla cassa pér proprio conto o, perconto .ddi soci - A ai in di beniagricoli per conto dei soci - \lacchine agra-rie a nolo o in vendita - Sommini-ttrazionidi derrate e generi alimentari agli agricoltori,coloni, ti ttaioli e lavoratori - Servizio dicassa ed esettorie - Depositi a conto cor-rente, a scadenza fissa e di risparmio - De-positi a custodia ed in amministrazione -Obbligazioni - Rappresentanza d' istituti dicredito e iiolustriali - Operazioni di creditofondiario ( 1.3restiti con ipote(a).

Le sottoscrizioni delle cizioni sì ricevonoalla sede della cassa in Pisa, Via S. Mar-tino, n. O. i)rimo piano.

Gli uffici della cassa sono aperti dalleore IO ant.. alle ore 2 poni. ,li ciascun giorno.

nepositt At rliNpitralltiò.

Per il servizio dei depositi a risparmio la-citasti atirà-eperta anche nei giorni &moti-tlé4 anno' oiM, itlà-s‘tik. -.Mio lt-C in~.

Sui depositi a' risparmio la cassa corri-spende l' interesse del 4,25 per

Depositi in conto con-vento.Sui depositi a conto corrente la cassa

corrisponde l' interesse del 3,25 per ,,,,Sono pagabili a vista fino a L. 3000: caiit

tre giorni di preavviso L. 5000.

Thepositi frutti Ghiri.

Int:eresse 4,50 per 0A, ritiro topviso di 15 .- iorni. cd

,Cont/i ell110011.0 vinOdèluti.

....-..egr...t.re mesi, interesso...4,60..41er _ )̀/0 . Di-sdetta 15 giorni prima della scadenza.

Per sei Illesi, illtel•e3se 4,75 per 64- Di-sdetta 20 giorni prima Mila scadenza.

Per un anno, interesse 5 per 0/0 . Disdetta30 giorni prima della scadenza.

-:>• '-' ' ' 113114)ni fy‘ittl fori r--

a ti: eaden iit a 11,,Fikw-e, . -"1A sei mesi, interesap 4.60 per 04.A un anno, interesTé 4;15 per 0/,.Non si emettono baolli oper somma infe-

riore a L. 2000

ATTI GII.k'brZIARII

sunto degli atti legddi incerkki,nel n. 39

(13 novembre 1894) der;:iiini/einento al foglio

periodico della I?. prefettura sii Pisci.

- Seconda pubblicléione di tiu avvisn perper nuovo incanto dei lotti 2° e 3° --dei beniescussi a danno del signor dottor RanieRBientinesi. - Y. 3 "4'

- Seconda pubblicazione. ali lern estrattodi-bao.lo-per itanclita d' inaiobili espropriatiai sigg. Becheroni di Castellina marittima.

- L'intendenza di finanza di Pisa avvisache è aperto il concorso per il conferimentodella rivendita di generi-di privativa n,posta in Cefaggio (Castellina marittima): ilconcorso 'è limitato alle persone aventi i ti-toli stabiliti dalla legge e residenti nellaprovincia.

- È stato rinviato, con lo sbasso di undecimo. all' udienza del tribunale civile diPisa del di 26 novembre core., l' incanto deibeni..espro,priati- al, signor Alberica Santi: ilprezzo del 1° lotto è ridotto a lire 2982,40,

quello del 2° lotto a lire 613,89.- Estratto di avviso per nuovo incanto

di alcuni lotti dei beni escussi a danno delsig. Giovanni Sbrana come erede del fu Gio-vanni Freschi: il nuovo incanto avverrà al-1' udienza che il tribunale di Pisa terrà lamattine del 17 dicembre prossimo.

20 lotto - Terreno posto nel comune didi Cascina in luogo detto « Tremolese » : peril prezzo di lire 1015,81.

30 lotto - Una striscia di terra postacs : per il prezzo di lire 510,40.

40 lotto - Altro terreno livellare del co-mune di Cascina insieme al lotto precedenteper il canone 'di liro 8,39 : per il prezzo

di lire 312.6° lotto - Terreno e tintoria posto in

S. Giorgio a Bibbiano, livellare : per il prezzodi lire 5550.

70 lotto - Terreno in popolo di Vice-retto, luogo detto « II Faldo » : per il prezzo

di lire 249.34.- È stato dichiarato aperto il giudizio

di graduazione dei creditori del sig. prof.venni Franciosi sul residuo prezzo dei beniescimi dall' esattore comunale di Lari nel-l' anno corrente.

- La R. prefettura'OPPisa pubblica unavviso - cl' asta per l' appalto delle forniture

dei foraggi occorrenti al deposito dei cavalli

atelloni -dal l a Ranrtnio 18A5 al 31 dicorrawe18.96 ; il primi> -o&paritudato alcimi .dl30 novembre corr.: l' ammontare della forni-tura in un anno è calcolato il lire 85,454,55.

Sunto degli atti legali inseriti nel n. 40(16 novembre 1894) del supplemento stesso.

- Seconda pubblicazione di nn estratto diavviso per nuovo incanto di alcuni lotti deibeni .escussi a danno del sig. Giovanni Sbrana.

- È stato rinviato con un nuovo sbassodi un decimo, all'udienza del 26 novembrecore. del tribtanale dì Pisa, l'incanto dei lotti2 ° e H dei beni espropriati al sig. avv. Raf-faello Bartalena: il prezzo del lotto 2° è ri-dotto a lire 4714,89, quello del lotto H alire 2566,80.

tribunale civile di Pisa, con sen-tenza del 5 novonbre corr., ha dichiarato ilfallimento di .42tiailio Certi commerciante indrogheria o fornaio in Pisa, ordinata l' appo-sizione dei sigitti, nominato -tr .criratore ilgtior Francesco Rossi, delegato alla procedurail giudice avv. °l'aste Clielazzi, determinatoil dì 30 norernhre nom per kt xìichiarazionedel verbale ,di verlaca.

- Nel comune Ali Vicopisano si è costi-tuita una smista Intitolata <Società coope4'pativa fra - rioramtoellai e brmoianti di Uliveto »dillo scopo di proctirara lavoro .ai propri socie cei capitala 'di lire g25, formato da 45)azioni.

Prezzi delle gra.s3e vendute In Placa

nel mercato del 21 novembre 1894.

i iNezzi segnati nella 1.a colonna sono-791ati v: ai gen4ri venduti in partita _fuori doni°.

..Irrfteizi-iihgtiati nella 2.a colonna riguardano

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17,50 16, 80

17, 10il quin-

_tale . . 18, 75 a 20, 50Detto provenienze lombarda

il quintale . da 18, 75 a 20, 50Detto tuazzoccliki La qual. . »Detto 2.a . .Segale ett. .Orzo nostrale . . . .Avena di Meretunia morella

il quitttisiro . . 15, - a 15, 75Detta o bianca del

• til-atto di Pisa G ranturep La q. nuovo l'ett. 10,25 10,25Detto di' 2 a nuovo . 9, 95 IO ,Detto 3.a ..gg ia.Miglio Panico 1.a 41..

LegumiVecce schiette l' ett.Pave mostrali l' ett. . . .Fagiuoli bianchi grossi nuevi

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27,40Detti mezzani • 26, -Detti IONWIli .

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il quintale da 26, 50 a 26,75 »• » i idem. 25, 50 a 25, 75 28, 20

C idem. 24, 50 a 24,75 »D idein.

Semola . . idetu. 13,00 »Semolino di La q. da paste

da minestra !metto 29, 50 a 30,00 »Detto I .a q. da ingrasso

13,00/eiso

Riso 1 a qualità, il quintale

49,-.» 2.a . .

44,Olio d' olivo

Olio d' oli va I a qualità, l' ett. 129,- 139,50Detto di 2 a 120,- 130,50

VinoVino di I.a qualità. del piano

di Pisa, ott. .Detto di 2 a qualita . . .Detto di collimi -La qualitaDetto di 2.it . .

Forag giFieno La q. nuovo il quintale 7, 50Detto di 2 a

6, 00Paglia

3, - a 3, 25

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chilogrammo Detto I.a q. il chilogrammo •••••■•■•

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Pisa, Tipografia Vannucchi, 1894.

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0, 3010, 27

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