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Un numero, centesimi 10 DIREZIONE: corporazioni posseggono anche senza avere personalità giuridica, e la pro- prietà che così si accumula, il capitale investito in valori mobiliari, si sot- trae alla circolazione per immobiliz- zarsi in perpetuo nelle mani di chi non potrebbe nè possederli, nè armi- nistrarli. Ed ecco come sorge dalla questione politico-religiosa la questione sociale. Siamo, come nel 1865, davanti ad una manomorta, che allora era certa- mente minore, ma oggi si aggira in- torno ai quattro miliardi, la quale sot- trae questo capitale alle sue funzioni sociali per , mantenere nell' agiatezza 125 mila religiosi, e forse più, tra clero secolare e regolare, che nulla producono, e vivono soltanto del la- voro altrui. Cavour provvide a questa cancrena sociale nel 1854 per il Piemonte; nel 1866, Ricasoli, durante i pieni poteri della luogotenenza istituita per la guerra provvide tagliando la testa al toro colla legge di soppressione: nel 1873 quella legge fu estesa anche a Roma. Ma se il provvedere ad una questione sociale di tanta gravità era un obbligo dei governi d' allora, a maggior ragione è uno stretto dovere del governo d'oggi, il quale ha innal- zato la bandiera delle riforme sociali. S'esso non lo fa, se non richiama in vigore e non migliora le leggi contro la manomorta, mancherà al proprio dovere ed alla tradizione costante del partito liberale italiano. L' ufficio centrale del lavoro ..1.1,71.RIMen'srVarlr.o. Questa istituzione è tutt'altro che nuova in Europa, anzi nel mondo. Essa è una necessità indeclinabile per un governo civile, giacché nessun go- verno può sottrarsi al dovere di cono- scere quali sono le condizioni del la- voro e della produzione, i rapporti tra la mano d'opera ed il capitale, le relazioni tra il lavoratore ed il pro- prietario o lo sfruttatore della terra. Non é più possibile governare senza conoscere quali sono i salarii nelle vaste industrie, quante le ore di la- voro, quali le condizioni igieniche de- gli stabilimenti quale il trattamento fatto agli uomini, alle donne, ai fan- ciulli. Che se ne sa mai di tutto ciò in Italia? Poco meno che nulla. Le nostre statistiche sono mute, ed i nostri uo- mini politici, ignorano ciò che deb- bano fare e vagano nel vuoto, perché non sanno quali sono le condizioni di lavoro del paese. L'ufficio del lavoro è destinato a colmare la lacuna, a raccogliere, ad ordinare tutte queste notizie, ed a trarne le conclusioni. ~MEI (Conto corrente colla Posta). Anno XXXVII, num. 36 (Conto corr3nte colla Posta). 5 settembre 1901 ieg- CVV. 11) 14, PUBBLICAZIONE: Nel giorno di GIOVEDI d' ogni setkigana. . . ;; ìe ;-- • t..1A 4. ',;" „yrits, ‘O t; Nella Tipografia Vannucchi, via dei Monte, 12. Pisa. AVVERTENZE: L' Amministrazione, F.11i Vannucchi, risponde dei soli incassi di cui ha emesso ricevuta. I manoscritti non si restituiscono. Le lettere non affrancate si respingono. MI a 1 11 11 Di . PISA GIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO GIÀ UFFICIALE PER GLI ATTI DEL CON3IGLIO PROVINGIALE E COMUNALE eld KUL ))(0)2 on, (0 2 Zoxesol. s'cRoxo) egoti - 4g_oxolk . I )1Zo2( } go xol. i. )xe XC2 RD) Ól. .=,{e e Ik.. golir t oi-kor», (,,R kgs2 ighxq 'q( bRoy — • iiro) 1 Iol I o> i22 megy Ote gy,..,mes I ' ' N Eco3 xo• 2,56, ...ii , Ce Ilt:»KOM :600 bSZOKIE :98n, is »rg 9.0. M ,ICIS rtOK X0E1 e Ol n ovahom 5z0x0E mx02,5 .-)X3X i x0 I . G .: 5 3 »COX XOW ,),(01. i n ,,,, 1 N ...ux % ,icx go( ..toW IcoR ItioR —Ix W& IN ITALIA E ALL' ESTERO Sono quasi ultimati' i lavori per il bilancio consuntivo del 1901, ed i resultati effettivi pare che abbiano su- perato tanto la previsione quanto l'as- sestamento. Si era calcolato sopra un avanzo di circa 9 milioni, per eccedenza delle entrate effettive sulle spese effettive, escluse le partite di giro ed il movi- mento dei capitali; ma questo avanzo si convertiva in un disavanzo di 9 mi- ioni, dovendosi provvedere col bilan - - cio ordinario alle spese di costruzioni ferroviarie. Invece si è provveduto alle spese ferroviarie, e si sarebbe constatato un avanzo di circa 30 milioni. Il complesso delle nostre impor- azioni nei primi sette mesi del 1901 ha superato i 1096 milioni; e quello delle nostre esportazioni fu di soli 791 milioni, il che porterebbe una diffe- renza a nostro danno di 305 milioni. Però questo risultato che parrebbe negativo presenta delle attenuanti. Il movimento commerciale complessivo presenta un aumento di 127 milioni, e la maggior somma delle importazioni si deve a delle circostanze eccezionali. Essa è dovuta per 86 milioni al grano; per 26 milioni alle sete; per 4 milioni ai coloniali ed ai prodotti chi- mici; per 7 milioni e mezzo alla ca- napa, al lino, alla juta, alla lana, al crine ed alle pelli ; per 6 milioni al legno, alla paglia, ed alle corteccie. Anche le esportazioni subirono le loro vicende, e molte diminuzioni fu- rono ad esuberanza compensate da no- tevoli aumenti. Infatti si ebbe un aumento nelle esportazioni: per 9 milioni nel cotone e nei colori per tinta; per 42 milioni nella seta ; per 6 milioni in carta, li- bri, minerali, metalli ed oggetti di- versi. Non bisogna farsi delle illusioni però e bisogna stimolare l'attività pro- duttrice e commerciale perchè migliori il bilancio e aumentino le esportazioni a preferenza delle importazioni. È probabile che non tutte le congregazioni femminili siano espulse dalla Francia.; ma molte sono già quelle che hanno fatto e fanno i loro preparativi per la partenza. La superiora delle domenicane di Oullin, presso Lione, è andata ad Amsterdam a preparare l'alloggio per la comunità; le dame di Nazareth hanno acquistato una casa a Nyon in Svizzera. Il collegio dei gesuiti a Brest dovrà passare in mano ad altri eccle- siastici. Parecchi altri collegi di ge- suiti s'apparecchiano ad imitarne 1' e- sempio. Il principe Giorgio, alto com- missario per le potenze nell'isola di Creta, ha deciso di fare un nuovo ten- tativo a favore dell'isola. A giorni egli sarà ad Atene, e di là si recherà poi presso i governi delle quattro potenze protettrici. Egual giro egli fece l'anno scorso per chiedere la annessione di Creta alla Grecia. Ma le p- otenze si opposero recisamente, perché ciò avrebbe por- tato ad una nuova guerra tra la Gre- cia e la Turchia. Ora, modificando le idee di prima, egli domanderebbe alle potenze che sia proclamata l'indipendenza deli'isola, sotto il loro protettorato. — Il governo di Washington in- tende stabilire a Gibuti un deposito di carbone ed una stazione di riposo e di vettovagliamento per la flotta ame- ricana. La ragione del fatto è esclusiva- mente politica e commerciale. Gli Stati Uniti vogliano distogliere le loro navi dall'abitudine di fare scalo a Perirn o ad Aden, che sono porti inglesi. Eguale provvedimento, pare, pren- derà anche la Russia. La questione politico-religiosa e la que- stione sociale. Sin da quando corse la notizia che i congregazionisti francesi cacciati dalla Francia si rifugiavano in Italia, il go- verno venne posto in guardia contro questa irruzione sanfedista. Ma la qui- stione è immensamente più vasta di quella d'una semplice difesa contro un'invasione di dieci, cento o mille congregazionisti. L'Italia, che pure ebbe una serie di anni nei quali la difesa del potere politico contro il potere ecclesiastico era una tradizione costante degli uo- mini che reggevano il governo, si è lasciata invadere di bel nuovo dal pa- rassitismo, e si può dire ormai che essa è il paese dove l'influenza cleri- cale è più numerosa, più forte, più vessatrice e più antisociale che in qual- siasi altro paese del mondo. Come si vede, la questione politica non ci preoccupa. Essa entra in un diverso ordine di idee, e dormendo sul clericalismo invadente, il governo italiano si avventura ciecamente sul- l'orlo d'un abisso. C'è un'altra faccia della questione, la quale sussisterebbe anche se il papa fosse nelle isole Sa- moa, o ad Hononolu, e non si atteg- giasse a pretendente del principato di Roma. Ed é quella che si deve esa- minare. L'Italia conta 32 milioni di abitanti, quasi tutti cattolici. In tutto il mondo si calcola che i cattolici ascendano a circa 250 milioni, ma restringendoci alla sola Europa, questa ne conta 160 Ora, per i cattolici di tutto il mondo si hanno 701 diocesi tra vescovili ed arcivescovili, laonde l'Italia dovrebbe averne in proporzione 90 per i catto- lici d'Europa si hanno 588 tra sedi arcivescovili e vescovili, quindi in Ita- lia anche seguendo la proporzione più alta dovrebbero esservene 118 e non più. Invece, noi abbiamo, 49 arcive- scovi e 257 vescovi, in tutto 275 dio- cesi, il triplo, cioè, di ciò che si do- vrebbe avere, con altrettante mense e quindi altrettanti patrimoni , le cui rendite variano dalle quattro alle cen- tocinquanta mila lire all' anno, man- cando in ciò alla chiesa ogni principio di giustizia distributiva. Abbiamo inoltre 20,465 parrocchie, sebbene i comuni siano soltanto 8000; 55,263 chiese; e 76,560 preti ; ben in- teso però secondo le statistiche di vent'anni fa, perchè da quell'epoca si è steso il velo, e si è messo tutto al buio. Fatti i conti, e considerato che il governo è intervenuto ad elevare la congrua dei parroci a mille lire, nel che ha fatto opera equa, noi vediamo un patrimonio il cui reddito ascende per lo meno a 100 milioni, e corri- sponde quindi al capitale di due mi- liardi e mezzo consacrati uuicamen te a mantenere un esercito di preti, par- roci e vescovi, il cui numero dovrebbe essere ridotto, per stare in propor- zione coi bisogni del culto, a meno di un terzo. Ma nel computo non entrano nè le fraterie nè i conventi, nè i monasteri, intorno ai quali è impossibile avere notizie positive, a meno che non ven- gano delle rivelazioni inaspettate col nuovo censimento. Ma è più che certo, a giudicare dalle 361 case religiose che si contano a Roma, dal loro aspetto comodo, conveniente, ed in molti casi ricco, che le fraterie maschili e fem- minili hanno riaccumulato un altro patrimonio superiore a quello del clero secolare. Furono escogitate tutte le astuzie per eludere la legge, con contratti simulati e prestanome, e sopratutto dopo aver provveduto all'abitazione, si investirono i capitali accumulati po- steriormente in valori mobiliari e non in terre, perchè su queste può sem- pre cadere la mano del fisco, mentre i primi si sottraggono ad ogni inve- stigazione. Basta aver dato una capatina ne- gli uffici delle banche e dei banchieri nei periodi delle scadenze semestrali di titoli governativi, ovvero azioni ed obbligazioni private, per vedervi ac- correre dei religiosi d'ogni sesso e d'o- gni specie senza neppure mascherare la tonaca od il cuffiale Dunque la mano morta è già ri- sorta, sia pure con altra forma, ma egualmente infesta all'ordine sociale. Sono risorte tutte le arti con cui le naie ,ive; o da ,ente ABBUONAMENTI: Un anno, lire 5: un semestre, lire 2,50; perfuori dello stato si aggiungono le maggiori spese postali. INSERZIONI: In quarta pagina, centesimi 30 per linea. lo terza pagina, lire 1,50 per linea. Nel corpo del giarnale. lire 2 per linea o apatie* di linea.

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Un numero, centesimi 10

DIREZIONE:

corporazioni posseggono anche senzaavere personalità giuridica, e la pro-prietà che così si accumula, il capitaleinvestito in valori mobiliari, si sot-trae alla circolazione per immobiliz-zarsi in perpetuo nelle mani di chinon potrebbe nè possederli, nè armi-nistrarli.

Ed ecco come sorge dalla questionepolitico-religiosa la questione sociale.

Siamo, come nel 1865, davanti aduna manomorta, che allora era certa-mente minore, ma oggi si aggira in-torno ai quattro miliardi, la quale sot-trae questo capitale alle sue funzionisociali per , mantenere nell' agiatezza125 mila religiosi, e forse più, traclero secolare e regolare, che nullaproducono, e vivono soltanto del la-voro altrui.

Cavour provvide a questa cancrenasociale nel 1854 per il Piemonte; nel1866, Ricasoli, durante i pieni poteridella luogotenenza istituita per laguerra provvide tagliando la testa altoro colla legge di soppressione: nel1873 quella legge fu estesa anche aRoma. Ma se il provvedere ad unaquestione sociale di tanta gravità eraun obbligo dei governi d' allora, amaggior ragione è uno stretto doveredel governo d'oggi, il quale ha innal-zato la bandiera delle riforme sociali.S'esso non lo fa, se non richiama invigore e non migliora le leggi controla manomorta, mancherà al propriodovere ed alla tradizione costante delpartito liberale italiano.

L' ufficio centrale del lavoro..1.1,71.RIMen'srVarlr.o.

Questa istituzione è tutt'altro chenuova in Europa, anzi nel mondo.Essa è una necessità indeclinabile perun governo civile, giacché nessun go-verno può sottrarsi al dovere di cono-scere quali sono le condizioni del la-voro e della produzione, i rapportitra la mano d'opera ed il capitale, lerelazioni tra il lavoratore ed il pro-prietario o lo sfruttatore della terra.

Non é più possibile governare senzaconoscere quali sono i salarii nellevaste industrie, quante le ore di la-voro, quali le condizioni igieniche de-gli stabilimenti quale il trattamentofatto agli uomini, alle donne, ai fan-ciulli.

Che se ne sa mai di tutto ciò inItalia?

Poco meno che nulla. Le nostrestatistiche sono mute, ed i nostri uo-mini politici, ignorano ciò che deb-bano fare e vagano nel vuoto, perchénon sanno quali sono le condizioni dilavoro del paese.

L'ufficio del lavoro è destinato acolmare la lacuna, a raccogliere, adordinare tutte queste notizie, ed atrarne le conclusioni.

~MEI

•(Conto corrente colla Posta). Anno XXXVII, num. 36 (Conto corr3nte colla Posta). 5 settembre 1901 ieg- CVV. 11)

14,PUBBLICAZIONE:

Nel giorno di GIOVEDI d' ogni setkigana...•;;

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Nella Tipografia Vannucchi, via dei Monte, 12. Pisa. —

AVVERTENZE:

L' Amministrazione, F.11i Vannucchi, risponde deisoli incassi di cui ha emesso ricevuta.

I manoscritti non si restituiscono.

Le lettere non affrancate si respingono.

MI a 111 11 Di . PISAGIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO

GIÀ UFFICIALE PER GLI ATTI DEL CON3IGLIO PROVINGIALE E COMUNALE

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IN ITALIA E ALL' ESTERO

— Sono quasi ultimati' i lavori peril bilancio consuntivo del 1901, ed iresultati effettivi pare che abbiano su-perato tanto la previsione quanto l'as-sestamento.

Si era calcolato sopra un avanzodi circa 9 milioni, per eccedenza delleentrate effettive sulle spese effettive,escluse le partite di giro ed il movi-mento dei capitali; ma questo avanzosi convertiva in un disavanzo di 9 mi-ioni, dovendosi provvedere col bilan - -cio ordinario alle spese di costruzioniferroviarie.

Invece si è provveduto alle speseferroviarie, e si sarebbe constatato unavanzo di circa 30 milioni.

— Il complesso delle nostre impor-azioni nei primi sette mesi del 1901

ha superato i 1096 milioni; e quellodelle nostre esportazioni fu di soli 791milioni, il che porterebbe una diffe-renza a nostro danno di 305 milioni.

Però questo risultato che parrebbenegativo presenta delle attenuanti. Ilmovimento commerciale complessivopresenta un aumento di 127 milioni,e la maggior somma delle importazionisi deve a delle circostanze eccezionali.

Essa è dovuta per 86 milioni algrano; per 26 milioni alle sete; per 4milioni ai coloniali ed ai prodotti chi-mici; per 7 milioni e mezzo alla ca-napa, al lino, alla juta, alla lana, alcrine ed alle pelli ; per 6 milioni allegno, alla paglia, ed alle corteccie.

Anche le esportazioni subirono leloro vicende, e molte diminuzioni fu-rono ad esuberanza compensate da no-tevoli aumenti.

Infatti si ebbe un aumento nelleesportazioni: per 9 milioni nel cotonee nei colori per tinta; per 42 milioninella seta ; per 6 milioni in carta, li-bri, minerali, metalli ed oggetti di-versi.

Non bisogna farsi delle illusioniperò e bisogna stimolare l'attività pro-duttrice e commerciale perchè miglioriil bilancio e aumentino le esportazionia preferenza delle importazioni.

— È probabile che non tutte lecongregazioni femminili siano espulsedalla Francia.; ma molte sono giàquelle che hanno fatto e fanno i loropreparativi per la partenza.

La superiora delle domenicane diOullin, presso Lione, è andata adAmsterdam a preparare l'alloggio perla comunità; le dame di Nazarethhanno acquistato una casa a Nyon inSvizzera. Il collegio dei gesuiti a Brestdovrà passare in mano ad altri eccle-siastici. Parecchi altri collegi di ge-suiti s'apparecchiano ad imitarne 1' e-sempio.

— Il principe Giorgio, alto com-missario per le potenze nell'isola di

Creta, ha deciso di fare un nuovo ten-tativo a favore dell'isola.

A giorni egli sarà ad Atene, e dilà si recherà poi presso i governi dellequattro potenze protettrici.

Egual giro egli fece l'anno scorsoper chiedere la annessione di Cretaalla Grecia. Ma le p -otenze si opposerorecisamente, perché ciò avrebbe por-tato ad una nuova guerra tra la Gre-cia e la Turchia.

Ora, modificando le idee di prima,egli domanderebbe alle potenze chesia proclamata l'indipendenza deli'isola,sotto il loro protettorato.

— Il governo di Washington in-tende stabilire a Gibuti un deposito dicarbone ed una stazione di riposo edi vettovagliamento per la flotta ame-ricana.

La ragione del fatto è esclusiva-mente politica e commerciale. Gli StatiUniti vogliano distogliere le loro navidall'abitudine di fare scalo a Perirn oad Aden, che sono porti inglesi.

Eguale provvedimento, pare, pren-derà anche la Russia.

La questione politico-religiosa e la que-stione sociale.

Sin da quando corse la notizia chei congregazionisti francesi cacciati dallaFrancia si rifugiavano in Italia, il go-verno venne posto in guardia controquesta irruzione sanfedista. Ma la qui-stione è immensamente più vasta diquella d'una semplice difesa controun'invasione di dieci, cento o millecongregazionisti.

L'Italia, che pure ebbe una seriedi anni nei quali la difesa del poterepolitico contro il potere ecclesiasticoera una tradizione costante degli uo-mini che reggevano il governo, si èlasciata invadere di bel nuovo dal pa-rassitismo, e si può dire ormai cheessa è il paese dove l'influenza cleri-cale è più numerosa, più forte, piùvessatrice e più antisociale che in qual-siasi altro paese del mondo.

Come si vede, la questione politicanon ci preoccupa. Essa entra in undiverso ordine di idee, e dormendosul clericalismo invadente, il governoitaliano si avventura ciecamente sul-l'orlo d'un abisso. C'è un'altra facciadella questione, la quale sussisterebbeanche se il papa fosse nelle isole Sa-moa, o ad Hononolu, e non si atteg-giasse a pretendente del principato diRoma. Ed é quella che si deve esa-minare.

L'Italia conta 32 milioni di abitanti,quasi tutti cattolici. In tutto il mondosi calcola che i cattolici ascendano acirca 250 milioni, ma restringendocialla sola Europa, questa ne conta 160

Ora, per i cattolici di tutto il mondosi hanno 701 diocesi tra vescovili ed

arcivescovili, laonde l'Italia dovrebbeaverne in proporzione 90 per i catto-lici d'Europa si hanno 588 tra sediarcivescovili e vescovili, quindi in Ita-lia anche seguendo la proporzionepiù alta dovrebbero esservene 118 enon più.

Invece, noi abbiamo, 49 arcive-scovi e 257 vescovi, in tutto 275 dio-cesi, il triplo, cioè, di ciò che si do-vrebbe avere, con altrettante mense equindi altrettanti patrimoni , le cuirendite variano dalle quattro alle cen-tocinquanta mila lire all' anno, man-cando in ciò alla chiesa ogni principiodi giustizia distributiva.

Abbiamo inoltre 20,465 parrocchie,sebbene i comuni siano soltanto 8000;55,263 chiese; e 76,560 preti ; ben in-teso però secondo le statistiche divent'anni fa, perchè da quell'epoca siè steso il velo, e si è messo tutto albuio.

Fatti i conti, e considerato che ilgoverno è intervenuto ad elevare lacongrua dei parroci a mille lire, nelche ha fatto opera equa, noi vediamoun patrimonio il cui reddito ascendeper lo meno a 100 milioni, e corri-sponde quindi al capitale di due mi-liardi e mezzo consacrati uuicamen tea mantenere un esercito di preti, par-roci e vescovi, il cui numero dovrebbeessere ridotto, per stare in propor-zione coi bisogni del culto, a meno diun terzo.

Ma nel computo non entrano nè lefraterie nè i conventi, nè i monasteri,intorno ai quali è impossibile averenotizie positive, a meno che non ven-gano delle rivelazioni inaspettate colnuovo censimento. Ma è più che certo,a giudicare dalle 361 case religioseche si contano a Roma, dal loro aspettocomodo, conveniente, ed in molti casiricco, che le fraterie maschili e fem-minili hanno riaccumulato un altropatrimonio superiore a quello del clerosecolare.

Furono escogitate tutte le astuzieper eludere la legge, con contrattisimulati e prestanome, e sopratuttodopo aver provveduto all'abitazione, siinvestirono i capitali accumulati po-steriormente in valori mobiliari e nonin terre, perchè su queste può sem-pre cadere la mano del fisco, mentrei primi si sottraggono ad ogni inve-stigazione.

Basta aver dato una capatina ne-gli uffici delle banche e dei banchierinei periodi delle scadenze semestralidi titoli governativi, ovvero azioni edobbligazioni private, per vedervi ac-correre dei religiosi d'ogni sesso e d'o-gni specie senza neppure mascherarela tonaca od il cuffiale

Dunque la mano morta è già ri-sorta, sia pure con altra forma, maegualmente infesta all'ordine sociale.Sono risorte tutte le arti con cui le

naie,ive;o da,ente

ABBUONAMENTI:

Un anno, lire 5: un semestre, lire 2,50; perfuori

dello stato si aggiungono le maggiori spese postali.

INSERZIONI:

In quarta pagina, centesimi 30 per linea.

lo terza pagina, lire 1,50 per linea.

Nel corpo del giarnale. lire 2 per linea o apatie*

di linea.

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La resistenza dei proprietari

Anche da noi i proprietari si sonoposti sulla stessa via che battono iproprietari di vetrerie nel Belgio.

I contadini di tre comuni limitrofiin provincia di Parma hanno abban-donato il lavoro. Essi reclamavanola riforma dei patti colonici, e la vo-levano accordata per mezzo delle le-ghe. I proprietari consentivano alladomanda, ma atm volevano sapernedelle leghe.

Per tale ragione, i contadini sidiedero allo sciopero, ed i proprietari,dopo aver sistemato il servizio delbestiame e della campagna, hannointimato lo sfratto giudiziale a circa300 scioperanti per infrazione ai patticontéattuali.

Il nuovo materiale ferroviario

Per effetto della nuova legge lelinee ferroviarie delle tre società ven-nero dotate di una considerevole quan-tità di materiale nuovo, Il quale inparte è già costruito, in parte si trovain costruzione, ed in parte venne giàconsegnato.

Le ordinazioni e gli acquisiti gfàautorizzati per ciascuna delle tre retifurono i seguenti :

Per la rete Mediterranea : 148 lo-comotive, 219 carrozze, 119 bagagliaie 4,000 carri per un importo comples-sivo di circa 49 milioni e 200 milalire.

Per la rete Adriatica: 22 locomo-tive, 64 carrozze e 3,000 carri per unimporto di 24 . milioni e 67 mila lire.

Per la rete Sicula: 7 bagagliai e120 carri per un importo di 768 milalire.

L' importo supera i 74 milionisenza contare uè le somme, pure in-genti, spese per migliorare ed au-mentare la capacità del materiale che,per avere raggiunto i limiti di età,viene rinnovato, nè gli oneri soste-nuti per la quasi totalità dal governoper i noleggi i quali raggiunsero finoad oltre 2,400 carri per la Mediter-ranea a 1200 per l'Adriatica.

Così è che mentre la dotazionedei carri e bagagliai era al 1° gen-naio 1899 di 25,813 per la Mediter-ranea, di 21,258 per l' Adriatica e di2,089 per la Sicula, essa era salita al1° gennaio dell'anno corrente a 28,943per la Mediterranea, a 26,148 per l'A-driatica e 2,124 per la Sicula.

Il riparto del materiale nuovo trale tre società, dato più sopra, presentapoi le seguenti totalità.

Lire

Locomotive. 170 18,668,065,98

Carrozze . 283 12,350,287,47Bagagliai 126 2,037,028,00Carri . 7221 41,691,169,92

Totale . L. 74,691,169,37

Se è cospicua la somma impiegatain questo materiale, anche la quantitàdel medesimo vi corrisponde.

Primeggiano per numero e perspesa i carri, ma sono quelli di cui ilcommercio sente maggiormente il bi-sogno, poiché il sempre crescente au-mento del traffico obbligava sinora,come vedemmo più sopra, a noleggiaredelle migliaia di carri dalle compngnieestere, con una spesa enorme, la quale

Un perito navale inglese, luogote-nente di vascello, certo Danson, venneintervistato intorno ai cinque sottoma-rini che si costruiscono in Inghilterra.

La sua risposta si riassume in breviparole. Disse che saranno per lo menoeguali a tutti quelli costruiti in altripaesi. Saranno rapidi come i francesi,e dotati di maggiori apparati, mercèi quali potranno sommergersi e risa-lire a galla istantaneamente.

Per la sommersione, saranno mu-niti di due timoni, uno verticale el'altro orizzontale, la stabilità orizzon-tale si ristabilirà automaticamente permezzo dello smergo.

Due di questi sottomarini sarannopronti per la fine di settembre.

Le loro chiglie sono finite da pa-recchi mesi, ma nessuno lo sapeva adeccezione dell' ammiragliato e deglioperai che compivano il lavoro.

Il testamento dell' imperatrice Fe-derico venne aperto a Croubery.

La defunta lascia un milione dimarchi a ciascuno dei suoi sei figli,compreso l'imperatore Guglielmo.

La figlia minore, principessa Fede-rico Carlo di Assia, eredita il castelloed i tenimenti di Friedrichsof.

Non é vero che l'imperatrice Fede-rico possedesse una villa sul lago diGarda, ed alla morte della madre, la

La questione balcanica

L ' incidente tra la Francia e la Tur-chia è degenerato in una complica-zione che non avrà importanza. Nei

circoli diplomatici si assicura anzi cheavendo la sua origine in un interesseesclusivamente privato, non potrà maiavere conseguenze politiche immediate.

Le esagerazioni di Vienna non tro-vano credito. Esse sono attribuite adun sentimento di reazione contro lepolemiche che si fanno sull'Albania,ma non hanno di mira un'azione di-retta.

lì nostro governo poi essendo inottime relazi oni colla Russia, e prece-dendo il viaggio di Francia un incon-tro dello czar coli' imperatore dellaGermania, nelle nostre sfere politichenon si ha nessuna apprensione, perora, a proposito dell'Adriatico.

La teoria degli scioperanti di Barcellona

Si -tenne a Barcellona un grandemeeting operaio.

Gli oratori reclamarono tutti lagiornata di otto ore, e quasi tutti di-chiararono di non voler chiedere au-menti di salario.

La ragione che addussero sembrapersuasiva. L'aumento dei salari, di-cono gli operai barcellonesi, produr-rebbe un rincaro dei viveri, e questaconseguenza inevitabile peggiorerebbela condizione degli operai invece dimigliorarla.

La responsabilità degli scioperanti nelBelgio.

Lo sciopero colossale dei lavora-tori dell'acciaio ha dato luogo anchein America ad una nuova forma dir esistenza.

Morgan, che è il capo del trust perl'acciaio, ha rifiutato di entrare intrattative col sindacato degli operaisino a che non sarà costituito legal-mente, e non si renderà responsabiledelle violazioni di contratto.

Tutte le corporazioni industriali,tutti i trusts ferroviari, carboniferi,petroliferi ecc., sarebbero decisi a se-guire l'esempio di Morgan.

Se la lotta continua dunque suquesta base, i sindacati operai do-v ranno farsi riconoscere come societàcostituite, per poter trattare coi sin-dacati dei capitalisti. Acquisterebbecon ciò una forza legale maggiore,ma accrescerebbero enormemente leloro responsabilità.

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— S. M. il re ha concesso lire 100di legname alla società di M. S. diBarbaricina, e lire 200 pure di le-gname alla società operaia di PortaNuova per la costruzione di una gran-diosa sala che la società fabbricheràtra breve.

— Ieri sera alle ore 9,45 giungevain Pisa S. A. R. il conte di Torinoaccolto festosamente dalla popolazione.

— Il 3 novembre prossimo avràluogo la inaugurazione degli studinella nostra università per l'anno ac-cademico 1901-1902.

Il discorso inaugurale sarà lettodal chiarissimo prof. Paolo Pizzetti in-segnante di geodesia teoretica.

— Il prefetto comm. Bacco è statocollocato in aspettativa per ragioni diservizio.

— Martedì mattina arrivarono nellanostra città i reggimenti di cavalleriaNovara e Padova che dovranno ma-novrare nella pianura pisana.

Il comando del reggimento Novaraha sede al palazzo reale ove alloggeràS. A. R. il conte di Torino.

Il comando del reggimento Pa-dova ha sede nel nuovo edificio sco-lastico.

Il testamento dell' imperatrice Federico

Lo sciopero dei vetrai nel Belgioè finito, ma ha lasciato una coda. NelBelgio, come i padroni sono responsa-bili dei danni che recano agli operai,rompendo od alterando i contratti dilavoro, così gli operai sono responsa-bili dei danni cagionati con uno scio-pero senza ragione.

I padroni delle vetrerie della Coupeavevano ricusato di ottemperare aduna quantità. di domande dei lorooperai, i quali, abbandonarono il la-voro. Lo ripresero qualche giorno dopo,ma i padroni li hanno citati in giudi-zio per il pagamento di 15 mila fran-chi a titolo d' indennità per i dannicagionati dallo sciopero, con riservadi chiedere indennità ulteriori qualoralo sciopero non fosse cessato.

in un' altra vetreria un operaioquestionò con un compagno, e vennealle mani. Gli altri operai della ve- — Il ministro dei lavori pubblici

treria abbandonarono il lavoro dichia- ha nominato una commissione perchè

rando che non lo avrebbero ripreso esamini l'andamento del consorzio deise prima non veniva licenziato il loro fiumi e fossi nella provincia di Pisa.collegato manesco. Essi scioperarono, La commissione è così composta:

il padrone resistette, e quando, dopo Comm. Baccaroni Guglielmo, sosti-ventisette ore di sciopero, gli operai tuto avvocato generale erariale, presi-ripresero il lavoro, il padrone li citò dente ; comm. Alberto Rocco e cav. Do-

in giudizio per il pagamento d' una ruenico Miceli, ispettori del genio ci-indennità di 4,100 franchi. vile; comm. Vittorio Teglio e cavaliere

Un' altra domanda d' indennità è Antonino Coccaglio, direttori capi dipure sotto giudizio, ed il padrone della divisione; cav. Giovanni Gambaro,stessa vetreria la chiede in 1650 frau- gretario capo del consiglio superiore

andava in gran parte a danno anchedello stato.

Una società per l'emigrazione

in via di definitiva costituzioneuna società per l'emigrazione, col ca-pitale iniziale di due milioni di lire,aumentabile fino a 10 milioni.

Alla costituzione della società par-tecipano alcune case americane chemandarono recentemente un loro rap-presentante in Italia per gli ultimidefinitivi accordi.

Per l'arbitrato tra l'Inghilterra e gli StatiUniti.

A Glascow si tenne in questi giornil'assemblea annuale dell'associazionedi diritto internazionale.

In seguito a discorsi molto equili-brati, l'assemblea prese la seguentedeliberazione :

l° L'associazione vede con soddi-sfazione qualunque tentativo per fareadottare l' arbitrato come un mezzopermanente con cui risolvere le diver-genze fra le nazioni:

2° Deplora profondamente l'insuc-cesso degli sforzi per costituire uncomitato permanente d' arbitrato trala Gran Bretagna e gli Stati Uniti, espera che gli sforzi preziosi di lordPauncefote riusciranno nell'intento ;

30 In vista delle opinioni favore-voli espresse dagli amici della pace, edall'opinione pubblica in generale dellaFrancia, sarebbe desiderabile che sifacessero degli sforzi per condurre In-ghilterra e Francia alla conclusione diun trattato che renda l' arbitrato ob-bligatorio tra le due nazioni.

I sottomarini inglesi

regina Vittoria, essa rinunciò alla suaquota ereditaria. Non è vero neppureche essa abbia distrutto le sue ,carte.

Tutta la corrispondenza, che ha uncarattere storico, dovrà essere pubbli-cata a tempo opportuno.

chi ad alcune squadre di operai che,abbandonarono la vetreria per recarsiad una dimostrazione.

Anche gli scioperanti degli Stati Uniti intribunale.

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di Lavi in luogo detto e Perignanino o LaTurchia » , con rendita imponibile di lire18,42, valutato lire 1729,44.

Lotto 3° - Un appezzamento di terralavorativo, vitato e pioppato, posto in comunedi Lari in luogo detto Prata », conrendita imponibile di lire 4,07, valutato lire473,48.

- Il sig. Antonio Marzotto rende notoche il 19 agosto 1901 acquistò le merci,masserizie e mobili nonehè l' avviamento,clientela e ditta del sig. Florindo Cesari e-sercente il commercio di carte e cartoni inPisa via Borgo largo n. 12 e via Cacciarallan. 17, per il prezzo di lire 12,868,13 cheverrà regolato entro trenta giorni dalla datadel contratto, qualora entro il detto terminenon siano pervenute a lui opposizioni o diffide,il compratore regolerà direttamente col ven-ditore il prezzo suddetto.

- Terza pubblicazione di un divieto dicomprare bestiami a tutti i coloni dell'amtni-nistrazioue di Spedaletto e Colmata, di pro-prietà avv. Ernesto Papasogli-Pizzotti e in-gegnere Tito-Eugenio Papasogli-Pizzotti.

Prezzi delle gru«, venduto in Pisanel mercato del 4 settembre 1901

N. B. I prezzi segnati nella 1.ft colonna nonorelativi a generi venduti in partita .ftwri dmio.

I preui segnati nella 2.ft colonna riguardano'generi venduti in dettaglio davo eoseprmo,

Cereali L. e C. L. e C.

Grano gentile 1.a q. l' ett. 20, 90 20,95Detto 2 a i. 20, 55 20, 55Detto Mazzoechio l AI qual. . »Detto di 2.a . .Detto di Maremma il quin-

tale . . . 26,00Detto prov. Lombarda 26,00Segale reti Avena di Maremma morella 20,25Avena mista o bianca del

piano di Pisa . . . . 19,50 a 20,00Granturco La q. nuovo l' ett. 11,25 I 1,10Detto di 2.a nuovo . . . 10,95 10,80

LegumiFave nostrali 16,45Fagioli bianchi di La q. nuovi » 22, 60Detti mezzani

20, 55Detto di LivornoDetto 2.a qualitàDetti tondini Detti coll'occhio Detti esteri Vecce schiette Dette estere Ceci crernici Lupini . . .Detto di Romagna •Granetto.Orzo nostrale Detto estero

FarinaFarina marca A netta da telaFarina marca B netta da telaFarina marca C netta da telaFarina marca D netta da telaSemola netta da tela . . .Semolino I a quanta da paste

da minestra con tela .Detto 1.a qualità da ingrassoDetto 2.a Farina di castagne .Detto 2.a q.

34,00 a 34,2533,00 a 33,25

13,50 a 13,75

35,75 a ,38,0013,50 a 13,75

Olio d' olivaOlio d'oliva I.a quanta, l' MA. 135,- 145,50Detto di 2.a 120,- I 30,50Detto da lumi Olio lavato per saponi .

VinoVino di 1.a quanta del piano

di Pisa, ett. (nuovo) . 28, - 34, 50Detto di 2.a (patita » . . 22, - 28. 50Detto di collina I.a qualità 34, - 40, 50Detto di 2.a . . . . . 28, - 34, 50

t<*o•aggiFieno 1.a q. ID10 ,/0 il quintale 9,00 »Detto di 2.a 8, 50 »Paglia 2, 50 a 3, 00

PanePane qualità sopraffinePane I .a q. il Chilog. . 0, 38Detto 2.a qualità . . . 0,33Detto 3.a qualità .

PASQUALE FINALI, gereste resp.

Pisa. Tip. Vannuochi, 1901

a 26,25a 28,

a 20,75

dei lavori pubblici ; comin. Francescoblartello, comm. Domenico Natali ecomm. Benedetto Travagli, rispettiva-mente capi di divisione all'interno,alle finanze e al tesoro, membri ; esegretari cav. Ernesto Rampai e ca-valier Giovanni Bruni.

- La commissinne giudicatrice perla mostra di grano da seme, adunatasiil 31 agosto, ha prorogato fino al 25corrente l' accettazione dei campionimedesimi.

S4 'T Arr C) eivirdnDal dì 28 agosto al dì 3 settembre 1901

NASCITE DENUNZIATE

Maschi n. IO - Femmine n. 18.Nati morti n. 2.

MATRIMONI

Serraglini Antonio, zoccolaio, con CiniEgidia, attendente a casa, celibi, di Puti-goano - Di Sacco Francesco, impiegato fer-roviario, con Salvini Angiola, attendente acasa, vedovi, di S. Marco alle Cappelle -Scatena Natale, vedovo, marmista, di SanGiovanni al Gatano, con Latini Marianna,nubile, attendente a casa, di Pisa - Ma-gnani Aleardo, ealzolaro, di S. Ermete, conSantucci Corinna, attendente a casa, di SanGiovanni al Gatano, celibi - Paffi Zaffiro,bracciante, con Bini Pia. tessiera, celibi, diOratoio - Pisani Arturo, panettiere, conGiovannini Giulia, attendente a casa, vedovi,di Pisa.

PUBBLICAZIONI DI MATRIMONIO.

Morosi Arcangiolo, impiegato ferroviario,di Pisa, con Firmina Benedetti, attendente acasa, di S. Gfovanni al Gatano, celibi -Valdiserra Alessandro, vedovo, venditore am-bulante, di Pisa, con Carmassi Corinna, nu-bile, attendente a casa, di S. Giovanni alGatano - Racca dott. Roberto, capitanoveterinario, di Vercelli, con Berto LuigiaProspera, benestante, di Pisa, celibi - Gal-letti Umberto, impiegato ferroviario, di Pisa.con Della Giovanapaola Isolina, attendente acasa, di Montepulciano, celibi - Pace Ma-rio, vedovo, contabile, di Livorno, con Abe-naim Irula, eubile, benestante, di Pisa -Galletti Tulio, calzolaro, con Scatena, An-giolina, tessiera, celibi, di Riglione - Or-silli Ugo, manovale, di S. Michele degliScalzi, con Puccini Erminia, attendente acasa, di Pisa, celibi - Ghelardoni Amedeo,con Ghelardoni Stella, Coloni, celibi, di SanGiovanni al Gatano Niccolai Gaspero, ne-goziante, di frutta, con Regini A ngiolina,attendente a casa, celibi, di S Stefano extratnoenia.

~TI

Aroldi Bartolornmeo, celibe, di anni 22,di Piacenza - Giuliani Carolina, nubile. 79di Pisa - Ciabatti Ferdinando. coniugato,70, di Pisa - Zaccanti Gaetano, coniugata,6', di S. Marco alle Cappelle - Serani Pie-tro, coniugato, 74, di Oratoio - Ceecarellivedova Antonelli Clorinda, 68, di Oratoio -Marrani Giuseppe, vedovo, 38, di Pisa -Roccas Tranquillo, coniugato, 73, di Pisa -Giannessi nei Menocci Emilia, 55, di SanMarco alle Cappelle - Gregori nei MagriMaria, 65, di Pisa - Castelli nei CeechelliElvira, 50, di S. Marco alle Cappelle -Montanari Teofilo, vedovo, 60, di S Marcoalle Cappelle - Rossi Adua, II, di Pisa -Salvini Giuseppe, vedovo, 75, di Cascina -Venturini avv. Gustavo Adolfo, vedovo, 66,di Pisa - Macchia nei Barachini Isola, 49,di Pisa - Puntoni Luigi, coniugato, 31, diBagni S. Giuliano - Sguanci dott. Stefano,vedovo, 67, di Castagneto D' Ambra ve-dova Sainati Marcella, 76, di Pisa.

E più n. 4 al disotto di 8 anni.CAMBIAMENTI DI RESIDENZA,.

(Emigrati).Ricci vedova D' Aulerio Filomena, a Mi-

lano.(Immigrati).

Gattieri Giuseppe,. da Paliano GiuntoliDomenico, da Siena - Coscia Maggiorino,da Alluvioni Cambiò, - Bolis Giovanni, daParma - Silvestri Umberto, da Civita-vecchia.

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ATTI GIUDIZIARII

Sunto degli atti legali *meriti nel n. 17(27 agosto 1901) del supplemento al foglioperiodico della R. prefettura di Pisa.

- Il prefetto della provincia di Pisa av-visa che con decreto 2 maggio 1901 fu ap-provato l'elenco definitivo delle famiglie nobilie titolate della regione modenese, e che unesemplare dell'elenco medesimo è stato de-positato presso la prefettura di Pisa ed unaltro presso la sotto-prefettura di Volterra ad isposizione di chiunque voglia prenderne co•gnizione.

- Il tribunale di Pisa rinviò allo statodegli atti all' udienza del 5 settembre 1901l' incanto dei beni da escutersi a carico diAntonio, Francesco e Elena fu Sabatino Ma-nichini e Rosa Gamba vedova Manichini, diPerignano.

- Con atto 23 maggio 1901 il sig. Pa-cifico del fu Sabatino Castelfranchi domici-liato a Livorno, ha donato le tre carature dilire 25,000 ciascuna che gli appartenevanocome socio accomandante della società in ac-comandita semplice Pellegrino Pontecorvo eC., con sede in Pisa, con tutti i diritti edoneri inerenti, ai suoi figli avv. Angiolo-Sa-bato Raffaello Castelfranchi dornieiliato a Li-vorno, e lsach Venturino-Gino Castelfranchidomiciliato a Milano, a perfetta metà fraloro, riservandosi il donante l'usufrutto vita -lizio di un quarto sulla totalità degli asse-gnamenti donati con ogni di più di che neldetto atto pubblico.

- Il ft di cancelliere del tribunale diPisa certifica che con sentenza 8 agosto 1901venne omologato il concordato concluso daglieredi del fallito fu Domenico Macelloni di Pisaed i creditori del medesimo ai patti e condi-zioni di che nei verbali 3-10 luglio 1901 evenne ordinato che dopo il completo adempi-mento degli obblighi assunti col concordatoil nome del fallito sia radiato dall'albo.

- Seconda pubblicazione di un divieto dicomprare Lastiami a tutti i coloni dell'ammi-nistrazione di Spedaletto e Colmata, di pro-prietà avv. Ernesto Papasogli•Pizzotti e in-gegn ere Tito Eugenio Papasogli-Pizzotti.

- Seconda pubblicazione di un avviso pervendita di beni a danno di Amerigo MenciassiLupi.

Sunto degli atti legali inseriti nel supple-

molto al n. 18 (30 agosto 1901).

- Il ministero del tesoro rende noto cheè stato determinato di provvedere al rimborsoanticipato di alcuni buoni del tesoro a lungascadenza delle emissioni 1892-93 e 1893-94alienati nell'esercizio finanziario 1893 94.

- L' esattore comunale di Pisa rendenoto che il 30 settembre 1901 avanti la re•gia pretura sarà proceduto ai pubblici incantidei seguenti immobili, e cioè:

Lotto I° - L' utile e il diretto dominiodi un fabbricato posto in Pisa, via S. Marcoun. 520-521, con forno e terreno annessi,colla rendita il fabbricato di lire 180.00 edil terreno cella rendita di lire O 69, intestatoa Cambi Olinto di Giuseppe, livellare ai regispedali di Pisa; incanto sarti aperto sulpr ezzo di lire 1782,25.

Lotto 2° - L' utile e il diretto dominiodi un fabbricato in Pisa, piazza dell' Abbon-danza n. 5, colla rendita di lire 130,53, in-testato a Busoni Giovanni di Silvestro, oggieredi Busoni, livellari dell'opera del duomo;I' incanto sarà aperto sul prezzo di lire1272,67.

Lotto 3° - Fabbricato in Pisa, via delBorghetto n. 4, colla rendita di lire 540, in-testato a Chelozzi Augusto e Gemma fu Giu-seppe; l'incanta sarà aperto sul prezzo dilire 5,266.

Lotto 4° - L' utile e il diretto dominiodi un fabbricato posto sulla via Fiorentina,colla rendita di lire 75,00, intestato a Parn-pena Angelo fu Franceeco ed oggi apparte-nente a Parenti Oreste livellare a ParnpanaPrimo di Beniamino; l' incanto sarà apertosul prezzo di lire 731,25.

Lotto 5° -- Fabbricato con stanze peragrumi posto in Pisa, via Cacciarella, collarendita di lire 639,00, intestato a PerugiaCestantino fu Alessandro; l'incanto sarà a-perto sul prezzo di lire 8,230.25.

L otto 6° - Fabbricato con terreno an-nesso posto in Pisa, via S. Agostino, colla

rendita il fabbricato di lire 367.50 ed il ter-reno colla rendita di lire 10,29, intestato aSalvadori Orlando di Giuseppe; l'incanto saràaperto sul prezzo dì lire 3,691,23.

Lotto 7° - Porzione di fabbricato postoin Pisa, via S. Orsola, con la rendita di lire60,00, intestato a Salvetti Giovanni fu Santi,livellare della Pia casa di (rarità; l'incantosarà aperto sul prezzo di lire 45,00.

Lotto 8° - Fabbricato con giardino an-110980 posto in Pisa, via Mazzini n. 25, COI1Rrendita il fabbricato di lire 1215,00 ed ilterreno colla rendita di lire 6,17, intestato aMolai Gaetano fu Francesco e Mecherini Te-resa fu (Metano vedova Monti, livellare allachiesa di San Martino in Kinseca; l' incantosarà aperto sul prezzo di lire 11,914,54.

I.otto 90 - Fabbricato e terreno postoin Pisa, via Nazionale Fiorentina, e Pisanello,colla rendita il fabbricato di lire 300,00 edil terreno colla rendita di lire 11,80, inte-stato a Benedetti Giuseppe, Benedetto fu Fla-mini°, Otello, Benedetta nei Pampana. Giu-seppa nei Rosellini, Carruela e Calide fa Pia-minio ; l'incanto sarti aperto sul prezzo di lire3133,02.

Lotto 10° - L' utile ed il diretto domi-nio di un fabbricato posto in Pisa vicolo SanLuca, colla rendita di lire 144,00, intestato

Buoncristiani Luca, di G. Batta, Valentino,Cesare, Leopoldo fu Domenico, Cesare e Doma-tile() fu Valentino, Prato-[ami Giuseppe e Giu-seppa fu dott. Andrea, Buoncristiani Costantino,Samuele, Roberto, Luca, Odoardo e Palmiziofu Francesco, Michelangiolo, Serafino, Lue.lae Giustino e Cherubino fu Pietro, CristianiValentino di Pier Maria, livellari a Palami-dessi Guido fu Augusto ; l'incanto sarà apertosul prezzo di lire 1404,00.

Lotto I l° - L'utile ed il diretto domi-nio di un fabbricato posto in Pisa, vicolo delTinti, colla rendita di lira 144,00, intestatoa Gordini Fidalrna fu Giuseppe, livellare del-l'orfanotrofio dei poveri orfani di Pisa, edalla mensa vescovile di Livorno; l'incanto saràaperto sul prezzo di lire 7,312,50.

Lotto 12° - Fabbricato con resede, pozzoe pile e terreno annesso posti in Riglione,VII Vecchia, colla rendita pel fabbricato dilire 72 e per i terreni colla rendita di lire16,83, intestato a Orsini Niccola fu France-sco, livellare alla compagnia di San Niccolòdi Bari in Vendo ; l'incanto sarà aperto sulprezzo di lire 878,81.

Lotto 13° - Fabbricato in Pisa, sullavia Fiorentina, colla rendita di lire 120,00,intestato a Orsini Sebastiano fu Emilio, Ana-stasia e Simone fu Sebastiano, Santi, Adolfo,Altomira, Marianna, Orsolte, Eugenio fu Giu-seppe, livellari ali' ospedale di S. Maria No-vella di Firenze; l' incanto sarà aperto sulprezzo di lire 1170,00.

Lotto 14 - Fabbricato con terreno an-nesso posto in via Cuppari. colla rendita dilire 498,00, intestato a Riccetti Biar.ca eCarlo fu Andrea e .v:eroci Elettra fu Pietrovedova Riccetti usufruttuaria, livellari deiRR. spedali di Pisa; l'incanto sarti aperto aulprezzo di lire 4993,34.

- L'esattore comunale di Pisa rende notoche il 9 ottobre 1901 avanti la R. preturasarà proceduto ai pubbl:oi incanti dei seguentiimmobili, e cioè:

Un fabbricato con terreno annesso postoin S. Michele degli Scalzi di Pisa, colla ren-dita il fabbricato di lire 495,00, ed il terrenocolla rendita di lire 8,32, intestato a CervelliGiovanni, Opelio, Cesira e Antonio fu Raf-faello e Renzoni Colomba vedova Cervelli edoggi appartenente a Cervelli Giovanni, Cesirae Antonio fu Raffaello e Renzoni Colombavedova Cervelli ; l' incanto sarà aperto sulprezzo di lire 4,913,65.

- Bando d'asta per vendita volontaria dii mmobili. - Il i2 settembre 1901 nello stu-dio del notaro Torello Borri in Ponsacco allapresenza del subeconomo dei Vacanti di SanMiniato verranno posti all' asta in tre lottigli appresso fondi rustici appartenenti allaparrocchia di S. Lucia in Perignano, comunedi Lari.

Lotto 1° - Un appezzamento di terralavorativo, vitato e pioppato posto in comunedi Ponsacco in luogo detto Curiglianacon rendita imponibile di lire 14,56, valutatolire 2,785,38.

Lotto 2° Un appezzawento ditelavorativo, vitato e pioppato, posto in comunea

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