China News n. 2Aprile 2012
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7/29/2019 China News n. 2Aprile 2012
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n.2, aprile 2012
EDITORIALEa
Cari lettori, eccovi il secondo numero di China News - Storie dalla Cina al lavoro,
newsletter di informazione sul lavoro in Cina che nasce da una collaborazione tra
Iscos Nazionale, gli Iscos regionali di Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia e Toscana e il
sito Cineresie.info. Per i prossimi mesi, ogni mese riceverete una mail con gli ultimi
aggiornamenti su quanto sta succedendo in Cina nel campo del lavoro, il tutto apartire da fonti in lingua cinese. Questo mese al centro dell'attenzione il
cambiamento generazionale in atto nella "fabbrica del mondo", dove una nuova
generazione di giovani migranti nati negli anni Ottanta e Novanta sta rapidamente
rimpiazzando i genitori alle catene di montaggio. Buona lettura.
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BREVIa
Primi risultati dellindagine FLA sulla FoxconnSi conclusa lindagine sulle condizioni di lavoro in tre
stabilimenti Foxconn condotta dalla Fair Labor
Association su incarico della Apple.
Linchiesta, che ha coinvolto circa 35.000 lavoratori, ha
messo in evidenza violazioni riguardanti orario di lavoro,
stipendi non pagati e rischi per la salute degli operai.
Stando ai dati divulgati, nonostante i salari siano superiori
al minimo legale locale, il 64,3% dei lavoratori intervistati ha affermato di ritenere il
proprio salario insufficiente a far fronte ai propri bisogni fondamentali. Il 48% deilavoratori intervistati inoltre riteneva che i propri orari di lavoro fossero ragionevoli,
contro il 33,8% che ha dichiarato di voler lavorare pi ore per guadagnare di pi e il
17,7% che ha affermato di ritenere i propri orari eccessivi. Anche se un sindacato
presente nella Foxconn, la maggior parte dei lavoratori ha dimostrato di non essere
al corrente delle sue attivit. I vertici della Foxconn hanno assicurato il proprio
impegno nell'innalzare ulteriormente i salari e nel migliorare le condizioni di lavoro
negli stabilimenti.
http://www.fairlabor.org/report/foxconn-investigation-reporthttp://www.cineresie.info/http://www.iscos.cisl.it/nazionale.asp -
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Nello Shanxi, sindacalisti reperibili
A met marzo, la Federazione Provinciale dei Sindacati
dello Shanxi ha emesso una circolare che impone ai quadri
sindacali nelle imprese della provincia di rendere
pubblico il proprio numero di cellulare e i propri contattidufficio, affiggendoli all'ingresso delle fabbriche e nei
luoghi frequentati dai lavoratori, insieme ad una targa
sindacale.
Questa attivit dovrebbe coinvolgere oltre centomila sindacalisti, attivi nelle 72.500
aziende con sede nella provincia che hanno gi stabilito un sindacato, con una
copertura totale di circa 7.500.000 lavoratori. Sui media cinesi si dibatte sull'utilit
di una simile misura. Se da un lato vi chi ritiene che rendere pubblici i numeri dei
quadri sindacali potrebbe essere un primo passo nell'avvicinare il sindacato ai
lavoratori, dall'altro non mancano le voci critiche che sottolineano come la debolezza
dei sindacati aziendali in Cina abbia ragioni strutturali che vanno ben oltre la difficolt
di contattare i quadri.
I lavoratori Ohms chiedono un sindacato rappresentativo
Il 29 marzo oltre 500 lavoratori dello stabilimento della
giapponese Ohms Electronics (di propriet del colosso
Panasonic) nel distretto di Longgang a Shenzhen sono
scesi in sciopero con una piattaforma di dodici
richieste riguardanti welfare e salari.
L'aspetto singolare di questo sciopero il fatto che nel
documento che elenca le rivendicazioni, oltre alle varie
questioni economiche i lavoratori lamentano anche la mancanza di
rappresentativit del sindacato aziendale, emersa con forza durante le trattative per
gli aumenti salariali. Anche se al momento non vi sono notizie sulla risoluzione dello
sciopero, secondo il "Nanfang Dushibao" l'azienda ha affermato chiaramente la propria
volont di tenere al pi presto un congresso dei lavoratori per "scegliere un
sindacato che rappresenti veramente gli interessi dei dipendenti".
Altri scioperi di marzo
Oltre alla Ohms, sono almeno una decina gli scioperi
che hanno coinvolto i lavoratori della provincia del
Guangdong nello scorso mese di marzo. Come da
tradizione, alla base delle proteste vi sono soprattutto
questioni legate ai salari troppo bassi o a straordinari
non pagati.
In alcuni casi, i lavoratori non hanno esitato ad utilizzaremisure estreme: in due casi, il 19 e 22 marzo, centinaia di lavoratori di due
differenti impianti hanno bloccato il traffico stradale a Canton per protestare contro
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salari ritenuti eccessivamente bassi, mentre il 15 marzo decine di lavoratori di una
fabbrica alimentare a Shenzhen sono saliti sul tetto dell'impianto minacciando di
buttarsi nel caso non avessero ricevuto quanto gli spettava per gli straordinari. Da
segnalare anche uno sciopero in uno stabilimento Foxconn di Taiyuan, nello Shanxi,
dove il 13 marzo i lavoratori hanno interrotto la produzione per chiedere un aumento
dei salari.
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FOCUSa
Generazioni di migranti a confronto
Da un paio d'anni a questa parte, i lavoratori migranti di
nuova generazione un termine che sta ad indicare i
giovani migranti nati negli anni Ottanta e Novanta
sono al centro del dibattito pubblico in Cina.Secondo una recente indagine dell'Associazione Cinese
dell'Industria Tessile e dell'organizzazione non
governativa svedese Centre for Child-Rights and
Corporate Social Responsibility, i lavoratori migranti nati dopo il 1985 sono quelli che
cambiano lavoro con pi frequenza. Tra le loro principali richieste si annoverano
l'innalzamento dei salari e la partecipazione ad attivit di formazione professionale,
mentre le aspirazioni pi diffuse sono quelle di poter intraprendere una propria
attivit e vivere una vita pi dignitosa. I fattori che influenzano la scelta di una
posizione lavorativa includono la paga, il tipo di lavoro, come viene gestito il
personale, l'ambiente di lavoro e la possibilit di stare insieme ad amici o parenti.
Anche se questa generazione di lavoratori ritenuta pi attenta alla realizzazione di
aspirazioni personali, quali sono le differenze fra questi giovani migranti e quelli della
generazione precedente? Esiste davvero una frattura generazionale tra questi due
gruppi sociali? Continua a leggere su questo argomento.
Liu Kaiming: ai lavoratori serve pi consapevolezza
Liu Kaiming il fondatore dellInstitute of Contemporary
Observation di Shenzhen, una delle organizzazioni non
governative attive nel campo del lavoro e della responsabilit
sociale dell'impresa pi note in Cina. In questa video-
intervista realizzata all'inizio dello scorso anno, Liu spiega il
suo punto di vista sulla nuova generazione di lavoratori
migranti, soffermandosi in particolare sull'idea che essi siano
portatori di una rinnovata consapevolezza giuridica. Nel
farlo, egli sottolinea alcune priorit da tener presente nelle attivit di assistenza e
formazione rivolte ai migranti in Cina. Per vedere il video clicca qui.
http://www.cineresie.info/generazioni-lavoratori-migranti-cinesi/http://vimeo.com/40410664 -
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LIBRIa
Against the Law
Anche se i media cinesi ed occidentali tendono ad accorgersenesolamente quando imprese dai grandi nomi sono coinvolte,
scioperi e proteste operaie sono una realt molto comune nelle
fabbriche cinesi.
Tra i vari libri che sono stati scritti sull'argomento, "Against the
Law" (University of California Press, 2007) di Ching Kwan Lee
rimane indubbiamente il pi completo ed accurato, con l'autrice
che riesce nell'impresa di offrire uno sguardo a tutto tondo sulle
mobilitazioni operaie nella Cina di oggi. In particolare, il volume di
Lee si muove sulla duplice traccia delle parabole divergenti deldeclino della vecchia classe operaia nelle industrie statali del
Nord-est del paese e dell'ascesa di una nuova generazione di lavoratori migranti
nelle fabbriche private del Sud, arrivando a distinguere tra due categorie di proteste:
da un lato "proteste di disperazione", mobilitazioni con cui vecchi lavoratori statali,
messi alle strette davanti alla prospettiva della cassintegrazione o del pensionamento
anticipato, si lanciano in gesti estremi per rivendicare il proprio diritto alla
sopravvivenza di fronte ad uno Stato che sembra averli dimenticati; dallaltro
"proteste contro la discriminazione", con cui i lavoratori migranti richiedono salari pi
elevati e migliori condizioni di lavoro. Lee ha il merito di sottolineare come queste
proteste si articolino secondo linguaggi e modalit completamente differenti, sfatando
il luogo comune che vede i lavoratori cinesi come un gruppo sociale omogeneo e
privo di sfumature.
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