Gestor News - Dicembre 2012

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NE/TN0027/2008 Registrazione n. 1358 - 7 maggio 2008 del registro stampa del Tribunale di Trento quadrimestrale di informazione della cooperativa trentina di acquisti alberghi e ristoranti A MAGGIO IL PRIMO MOTORADUNO DI GESTOR un'occasione da non perdere per appassionati delle due ruote e non solo EDITORIALE gestor guarda avanti, oltre la crisi stimolanti sfide in cantiere EXPO RIVA HOTEL 2013 anche quest'anno vi aspettiamo nella nostra piazza gestor

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Gestor News - Dicembre 2012

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quadrimestrale di informazione della cooperativa trentina di acquisti alberghi e ristoranti

a maggio il primo

motoraduno di gestor

un'occasione da non perdere

per appassionati delle due ruote e

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editorialegestor guarda avanti, oltre la crisi stimolanti

sfide in cantiere

expo riva hotel 2013

anche quest'anno vi aspettiamo

nella nostra piazza gestor

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GESTOR GUARDA AVANTI OLTRE LA CRISI:STIMOLANTI SFIDE IN CANTIERE

L’anno che si è chiuso ha riservato, per me, qualcosa di stupefacente, che considero una conferma del fatto che la nostra Cooperativa prosegue nella giusta direzione. Gestor

nel 2012 è cresciuta ancora, cinquanta nuove aziende hanno deciso di entrarne a far parte. E quello che mi colpisce di più, positivamente, è che tanti soci si avvicinano alla nostra realtà grazie al passaparola, che si dimostra essere la miglior pubbli-cità. Sarà stata colpa della crisi che ci impone di stare sempre più attenti ai costi per risparmiare? Sarà conseguenza dell’arti-colo 62 del decreto Liberalizzazioni che introduce l’obbligatorietà del pagamento entro 30 giorni per chi acquista prodotti agricoli o alimentari (merci deteriorabili) e le difficoltà di rispettare questi limiti temporanei? O forse, è merito di quello che la Cooperativa in questi anni è riuscita a costruire, con tenacia e spirito di solida-rietà? Qualunque sia la motivazione dell’ampliamento dei nostri soci, considero tutto questo un ottimo risultato e se, come si dice, l’appetito vien mangiando, credo allora che ci siano tutti i presupposti perché nel 2013, il numero dei nostri associati pos-sa raddoppiare. Il mio obiettivo, da sempre dichiarato, è quello di arrivare a quota 500 e, lasciatemi dire, ho il sentore che potrem-mo raggiungere questo ambizioso risultato già nel nuovo anno. Si fa più concreta la presenza di realtà che da fuori provincia guardano con interesse a Gestor e decidono di aderirvi. Si sono associati quest’anno una quindicina di albergatori di Cortina, en-tro la prossima primavera formalizzeranno la loro adesione an-che con aziende che operano sul Garda, a Malcesine e Desen-zano. Il nostro Consiglio di Amministrazione, per favorire questi ingressi, ha deciso di non aumentare la tassa di adesione che resta di tremila euro per alberghi e ristoranti, e di millecinquecen-to euro per le altre attività come bar, bed and breakfast e garnì. Un altro progetto, per noi molto importante, partito a fine anno e che sarà sicuramente motivo di crescita e rafforzamento, è la polizza unitaria incendio e furto che Gestor ha stipulato con una delle compagnie assicurative leader nel suo settore. Un progetto che ci ha visti impegnati l’autunno scorso e che avrà la sua fase di sviluppo verso marzo-aprile prossimi. E’ chiaro che tutto que-sto è possibile soltanto con la fiducia che voi soci ci accordate e la consapevolezza di essere tutt’uno con la cooperativa. In con-clusione, un augurio a tutti noi: visto che la profezia Maya non si è avverata, facciamo in modo che si avverino le nostre di profezie! Se anche nel 2013 la coesione, le sinergie comuni, l’entusiasmo e la passione guideranno il nostro lavoro nella cooperativa, tra dodici mesi ci ritroveremo a brindare all’anno che si conclude e non solo a quello che verrà, e questo significherà che avremo da festeggiare soddisfazioni, gratificazioni e risultati che ci avranno premiati. BUON 2013 a tutti.

sommario

Quadrimestrale della Cooperativa GEStOrvia Maccani 181/A – trento tel. 0461 826506 – Fax 0461 429378 www.gestor.it – [email protected]

Direttore responsabile: Franco Delliguanti

registrazione n. 1358 – 7 maggio 2008 del registro stampa del tribunale di trento

Stampa: Litografica Editrice Saturnia (tn)

Anno III – n. 3 DICEMBRE 2012

editoriale

nives Tisi

© paolopvd - Fotolia.com© dell - Fotolia.com© Andrea Utzeri - Fotolia.com© Alexander Raths - Fotolia.com© 3desc - Fotolia.com© Big City Lights - Fotolia.com© vgstudio - Fotolia.com© Natika - Fotolia.com© Franco Mantegani - Fotolia.com© imperadori - Fotolia.com

03 appuntamentoA maggio il primo motoraduno di gestor

05 IntervistaCampiglio non teme la crisi

12 ilpuntoClub di prodotto:Dolomiti Walking Hotel

14 IntervistaI nuovi soci di Cortina

19 ilPersonaggioUn lungo viaggio da trento al "Piccolo Mondo" di torbole sul Garda

24 L'eventoExpo riva Hotel

35 focusEfficienza energetica e risparmio energetico

40 FocusLezioni di Vino

44 AngoloFiscaleDisciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione dei prodotti agricoli e agroalimentari

48 Il prodottoIl melograno

◗ L'aperitivo analcolico. Una tendenza sempre più in voga, anche tra i giovani

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IL SALUTO DEL PRESIDENTECari soci,

si chiude un 2012 per noi positivo e ringrazio tutti voi per la fiducia che continuate a riporre nella nostra Cooperativa. Do il benvenuto ai nuovi soci - e sono tanti - che sono entrati a far parte della nostra realtà. L’obiettivo che contraddistingue il nostro lavoro è puntare sì al risparmio, ma senza tralasciare la qualità e questo rafforza la convinzione dei nostri soci a credere in Gestor.Anche per questo nuovo anno che inizia, ci auguriamo che il significato della Coope-rativa entri in maniera sempre più incisiva nel cuore di ciascuno di noi, affinché non ci siano dubbi sulla bontà e sulla trasparenza dei progetti che Gestor porterà avanti nei prossimi mesi. tra le tante iniziative organizzate per creare un senso di vicinanza sempre maggiore, stiamo organizzando il primo motoraduno che si svolgerà in primavera. E, come molti di voi sapranno, in considerazione del fatto che sono un motocilista sfegatato, spero che tanti di voi decideranno di parteciparvi. Sarà una bella occasione per conoscerci personalmente.Vi invito a credere fermamente nella nostra Cooperativa perché, voglio ribadirlo, la coo-perativa siamo tutti noi che la componiamo. Aver fiducia nella Cooperativa significa aver fiducia in se stessi. Auguro a tutti un nuovo anno ricco di soddisfazioni, sia dal punto di vista umano che professionale.

risultati progetto ASSICURAZIONE UNICA GESTOR

L’anno che si è chiuso, ricco di novità e soddisfazioni, ha portato Gestor a de-cidere di porsi una sfida ambiziosa: aprire la sua offerta anche ad un progetto che potesse far risparmiare ai Soci sulle spese di assicurazione. Nasce così,

dopo attente considerazioni, il progetto dell’assicurazione unica Gestor. Per il principio della cooperativa, per cui unendosi si ha non solo maggior potere con-trattuale, ma anche la possibilità di ottenere delle tariffe che non sarebbero possibili per il singolo, ha origine l’idea del contratto unico stipulato da Gestor per tutti i Soci che vor-ranno prendere parte all’iniziativa; contratto che prevede un notevole innalzamento dei massimali per ogni singolo Socio, a fronte di un altrettanto notevole abbassamento del premio da pagare.Il risultato finale dell’operazione porterà quindi, in caso di sinistro, ad una copertura per il singolo Socio molto più elevata di quanto non fosse prima e ad un risparmio cospicuo per tutto il gruppo.Già circa un centinaio di strutture hanno mostrato interesse per il progetto e metà di loro sono state inserite nella polizza partita a fine anno 2012.L’autunno scorso ci ha visti impegnati in riunioni sul territorio per presentare ai nostri Soci l’iniziativa, con l’intento di continuare anche nei prossimi mesi al fine di illustrarla anche a chi non avesse ancora avuto occasione di partecipare o a chi avesse delle domande in merito.Per la sottoscrizione della Polizza Assicurativa unica Gestor è stata selezionata la com-pagnia Groupama Assicurazioni Spa, che ha accettato tutte le condizioni che erano state proposte, garantendo ai nostri Soci la migliore copertura possibile.Durante la Fiera di riva del Garda, per tutte e quattro le giornate, sarà presente uno stand a cui potersi rivolgere per avere più informazioni in merito al progetto.

Giorgio Sembenotti

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appuntamento

Gestor organizza per il 25 e il 26 maggio, per un momento di divertimento e spensieratezza, il suo primo motoraduno.L'itinerario studiato raggiungerà le più importanti località del trentino per arrivare

fino a Cortina d’Ampezzo. Un'occasione originale e insolita per fare incontrare gli amici e i soci della Cooperativa e farli conoscere di persona.L’invito è esteso a tutti gli albergatori e ristoratori del trentino, ma anche a fornitori, simpatizzanti e appassionati delle due ruote ad un'iniziativa che si annuncia di grande successo. Sono già diverse le adesioni finora pervenute, anche da fuori regione. Per cui non c'è tempo da perdere, segnatevi sul calendario queste due date alle quali non potete assolutamente mancare!

Il programma e i costi di partecipazione verranno presentati ufficialmente in occasione di Expo riva Hotel dal 27 al 30 gennaio a riva del Garda, presso lo stand di Gestor.

A MAGGIO IL PRIMO MOTORADUNO DI GESTOR: L'INVITO è ESTESO A TUTTI GLI ALBERGATORI E RISTORATORI DEL TRENTINO

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Nuovi progetti, importanti investi-menti, eventi sportivi e proposte allettanti per gli ospiti che soddisfi-

no anche i palati più fini: il territorio della Val rendena, con Madonna di Campi-glio e Pinzolo sfida così la crisi, e la vin-ce. Ne abbiamo parlato con il direttore dell’Apt locale, Giancarlo Cescatti.

Direttore Cescatti, quali sono le peculiarità del vostro territorio?

Madonna di Campiglio, Pinzolo e la Val rendena si trovano in un territorio uni-co nel suo genere; avere uno di fron-te all’altro due formazioni geologiche diverse (le Dolomiti di Brenta ad Est – valorizzate ancora di più dal riconosci-mento UNESCO – e il gruppo graniti-co dell’Adamello Presanella ad ovest) ci rende sicuramente diversi da tanti altri ambiti turistici. A questo dono di natura si aggiungono poi le varie infrastrutture. Le società degli impianti, infatti, hanno iniziato già da tempo un’azione impor-tante di rinnovamento e di sostituzione dei precedenti impianti con strutture nuove, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Grossi investimenti sono stati fatti anche sul versante dell’inne-vamento programmato per garantire un’offerta “neve” ad alto livello anche in inverni non particolarmente nevosi. Ogni anno, inoltre, sono realizzate nuove pi-ste di diversa difficoltà, che arricchisco-no sempre di più l’offerta sciistica per gli ospiti; alcuni esempi sono a Cam-piglio la Schumacher Streif e la nuova pista Pancugolo e a Pinzolo la tulòt. Da sottolineare, poi, l’apertura della nuova

CAMPIGLIO NON TEME LA CRISII PREZIOSI TESORI NATURALI DELLA VAL RENDENA, RICONOSCIUTI DALL’UNESCO PATRIMONIO DELL’UMANITA’, RICHIAMANO SEMPRE PIU’ TURISTI

intervista

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telecabina Pinzolo-Campiglio Express che, oltre a collegare l’area sciabile di Pinzolo con quella di Madonna di Campiglio, ha reso pos-sibile la realizzazione di una grande ski area di 150 km di piste, che comprende anche la zona di Folgarida Marilleva, e che l’inverno scorso ha già incontrato il favore degli scia-tori. L’offerta ricettiva, inoltre, è di prima quali-tà, sia a Madonna di Campiglio sia a Pinzolo, per i servizi offerti e per l’attenzione nell’uso di materiali innovativi ed ecosostenibili.

Che tipo di offerta turistica proponete?

La vacanza attiva è il “core” della nostra of-ferta. Il territorio, una vera e propria palestra a cielo aperto sia in inverno sia in estate, già di per sé spinge in questa direzione. Lo sci, il trekking e biking sono le punte di diamante dei numerosi sport che si possono praticare qui e che richiamano ogni anno gli appassio-nati di tutte le discipline legate alla montagna; per cui anche le azioni promo-commerciali di Apt si pongono in questa direzione. Non ci dimentichiamo, però, di coloro che vedono la vacanza in montagna come un’occasio-ne di relax: l’attenzione sempre più alta, da parte degli operatori, all’offerta gastronomica e wellness (la maggior parte delle strutture ri-cettive sono dotate di centro benessere a cui si aggiungono le terme di Caderzone) ci con-sentono di differenziare la nostra offerta e di realizzare azioni mirate per raggiungere que-sto ulteriore target.

Quali sono i punti di forza? Il territorio con le sue peculiarità e il riconosci-mento UNESCO delle Dolomiti sono carat-teristiche imprescindibili e trovano la declina-zione nell’offerta turistica che proponiamo. A questo bisogna aggiungere la professionalità degli operatori del territorio, che reinterpreta-no con originalità e personalità le specifiche che l’ambito offre. Non possiamo poi non accennare ai grandi eventi, sportivi e culturali, che si susseguono durante tutto l’anno: il ri-torno della Coppa del Mondo di sci, Wrooom - F1 & MotoGp Press Ski Meeting (organiz-zato da Philip Morris con i team e i piloti di Ferrari e Ducati), il Carnevale Asburgico e i ritiri delle grandi squadre di calcio completano il prodotto turistico della Val rendena.

Chi è il vostro ospite? Madonna di Campiglio e Pinzolo attirano seg-menti diversi di turisti. A Madonna di Campiglio arrivano ospiti che possono essere compresi in target medio alto, sia se consideriamo la clientela italiana sia se analizziamo gli ospiti stranieri; entrambe le categorie sono caratte-rizzate comunque da una buona capacità di spesa, a fronte della richiesta di un alto livello qualitativo dei servizi. Per quanto riguarda Pin-zolo, fino ad ora il mercato prevalente è sta-to quello italiano, costituito in particolare dalle famiglie con bambini, che scelgono questa località per via dei servizi dedicati e per i prez-zi più competitivi. Da qualche anno, però, Pin-zolo si sta internazionalizzando anche per l’apertura del collegamento con Madonna di

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Campiglio, che rende facilmente fruibili i 150 km di piste.

Il vostro può essere considerato un turista “elitario”?

Più che “elitario” definirei il nostro ospite atten-to ed esigente. Si aspetta dal nostro territorio uno standard qualitativo elevato, o comun-que più alto della media, e cerca determina-ti servizi, sia all’interno delle strutture ricettive sia fuori, nei ristoranti, nelle scuole di sci, nei noleggi e nei paesi stessi. L’inverno inoltre, a Madonna di Campiglio, richiama i turisti an-che per l’atmosfera glamour che avvolge la località, grazie alle iniziative e ai grandi even-ti organizzati, oltre che per la fama della vita notturna e dell’offerta di shopping.

State risentendo della crisi? Per la stagione invernale scorsa ci inseria-mo nel trend provinciale della crisi del mer-cato italiano, a fronte, però, di un incremen-to consistente dei turisti stranieri; nonostante infatti le scarse precipitazioni nevose, l’au-mento delle presenze alberghiere legate agli ospiti stranieri ha fatto registrare un notevo-le segno positivo, riequilibrando in questo modo la diminuzione delle presenze italiane. Durante l’estate 2012, al contrario, il mercato italiano ha dato dei buoni segni di tenuta e di leggero aumento rispetto all’estate preceden-te, affiancato dalla crescita costante del mer-cato estero. Per cui, parlando di anno 2012, possiamo dire che la crisi non ci ha colpito così duramente come può essere accaduto altrove.

Qual è il clima che c’è tra gli albergatori e gli operatori turistici della zona, rispetto ai dati sulle presenze degli ospiti?

Certamente da parte degli operatori c’è una maggiore consapevolezza del mutamen-to in corso nel mercato turistico e della crisi che lo ha colpito. Per questo, però, si stanno muovendo in un’ottica di personalizzazione dell’offerta, di maggiore attenzione nella pro-posta di servizi “su misura”, pensati apposi-tamente per l’ospite che hanno in casa. Lo scoraggiamento iniziale ha subito lasciato il posto ad un atteggiamento propositivo e ric-co di iniziative.

Quest’anno, per ampliare la vostra offerta, aprirete un nuovo impianto con una seggiovia quadriposto. E’ così? Può darci qualche dettaglio?

Le novità dell’inverno entrante si inserisco-no, come già accennato, nella volontà di rinnovamento e di ammodernamento degli impianti di risalita, per i quali il nostro territo-rio è sempre all’avanguardia. Quest’anno le Funivie Madonna di Campiglio stanno rinno-vando il versante sciistico 5 Laghi – quello in cui è inserito il Canalone Miramonti – per of-frire nuove piste agli sciatori e per dotare la località di tracciati tecnici in grado di ospita-re oltre allo storico slalom, anche le discipli-ne veloci del circuito della Coppa del Mondo.

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Il nuovo impianto è la seggiovia Pancugo-lo, a quattro posti ad agganciamento fisso, con una portata di 1600 persone/ora; par-te dalla quota di 1876 m per arrivare a quo-ta 2088 m, superando un dislivello di 212 m con una lunghezza complessiva di 447 m. tale impianto serve la nuova punta di diamante di Madonna di Campiglio, la pista Pancugolo, formata da un primo tratto più difficile (pendenza massima 69%, penden-za media del 35%) e da un secondo tratto di media difficoltà. Il nuovo tracciato si col-lega poi al Canalone Miramonti, a formare una nuova pista lunga 1700 m, omologabile per le gare di Super-G di coppa del mondo. Altre novità sono la pista rossa Nambino - 1280 m di lunghezza, si distacca dalla pista Fis 3tre per raggiungere la zona di Nambino e facilitare così l’unione con l’area Pradala-go e con la restante ski area campigliana -, il raccordo Pancugolo (che parte dall’omoni-ma nuova seggiovia e si congiunge alla pista Nambino) e il Canalino 5 Laghi.

Altri progetti in cantiere?

Parlando di grandi eventi, fondamentale per il nostro territorio è sicuramente la confer-ma della 3tre per il 2014 e il 2016. Il 18 di-cembre 2012, dopo sette anni, i campioni dello sci sono tornati a sfidarsi lungo il ca-nalone Miramonti. Si tratta di un test impor-tante per Madonna di Campiglio, che deve presentarsi all’altezza delle enormi aspettati-ve che ci sono e quindi confermarsi come località top all’interno del Circo Bianco. In ottica futura, quindi, la Coppa del Mondo occuperà uno spazio consistente sia nelle attività di APt ( promozione e comunica-zione) sia in quelle degli altri attori del terri-torio, per il lustro che l’evento conferisce alla località e per l’impegno che richiede. Spostando l’attenzione all’attività intrinseca all’Azienda per il turismo, riproporremo an-

I n g r o s s o l a m p a d a r i

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che per l’estate prossima la DoloMeetCard. È un progetto nuovo, sperimentato durante la stagione estiva 2012, che ha incontrato grande favore tra il pubblico ed è stato ap-prezzato anche dagli operatori. È una card che risponde ad una doppia funzionalità. Dal lato dei turisti, permette loro di usufrui-re dei numerosi servizi che il territorio offre (impianti di risalita, mobilità turistica e soste-nibile, gite ed escursioni con le guide alpine e con il parco, sconti con negozi convenzio-nati e con i golf, entrata ai musei provincia-li, ecc) e li stimola in questo modo a vivere appieno la montagna. Dal lato del territorio, è uno strumento che crea realmente e con-cretamente rete tra i vari operatori turistici e tra i vari settori, consentendo così la crescita anche interna all’ambito e una nuova con-sapevolezza per tutti. Per questo crediamo fermamente in questo progetto e nella sua riproposizione in futuro.

Avete pensato a qualche offerta o promozione particolare quest’anno per i vostri ospiti?

È l’anno della 3tre, per cui non potevamo non pensare a qualcosa legato alla Coppa del Mondo. Per la settimana della gara ab-biamo predisposto un pacchetto vacanza di 3 notti – rivolto quindi in particolar modo ai tifosi e agli appassionati di sci – a Madon-na di Campiglio che, oltre al pernottamento (trattamento di mezza pensione o pernotta-mento e prima colazione in base alla tipolo-gia di struttura), includeva 3 giorni di skipass, l’accesso al bordo pista durante la gara, il pass per l’evento 3tre e gadget dedicati. Ha riscosso un buon successo sia in termini di adesione delle strutture sia in termini di pre-notazione, tanto da parte di turisti individuali quanto da parte di Agenzie di Viaggio e tour Operator ed è andato ad aggiungersi alle già sperimentate proposte di inizio e fine stagio-ne (FrEESKI) e a quelle tematiche (Natale e Pasqua).

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Sono nel pieno della loro attività gli albergatori delle strutture di Campi-glio, soci di Gestor, quando li contat-

tiamo per raccogliere le loro opinioni sul territorio in cui lavorano e le sue peculia-rità. La neve è iniziata a cadere già a fine novembre e questo è di buon auspicio per la stagione invernale. tante le offer-te che gli hotel mettono a disposizione ai propri ospiti, per farli sentire a proprio agio e consentire loro di trascorrere qualche giorno di relax, benessere e sport sulle splendide montagne dolomitiche.

Bruno DAllAgIAComA DEll’HotEl tourIng

“Madonna di Campiglio è una delle più antiche località di montagna che ab-biamo in Italia. Era la meta di vacanza dell’imperatore d’Austria ed è un luogo geograficamente molto fortunato per-ché comprende nella valle da una parte il più grosso massiccio dolomitico delle Alpi e dall’altra uno dei più grandi ghiac-ciai delle Alpi, l’Adamello e la Presanella, per cui direi che ha un’unicità geografica territoriale molto particolare”.

Che tipo di offerta turistica mette a disposizione il territorio?

“Le proposte del nostro territorio sono orientate in inverno principalmente al prodotto sciistico e tutto quello che gli gravita attorno, quindi snowboard, sci di fondo e sci alpinismo, mentre nell’esta-

te la nostra clientela è prevalentemente scialpinistica, quindi persone che vengo-no per andare in montagna, che preferi-scono un approccio alla montagna con i nostri chilometri di sentieri facili, e poi ci sono le famose bocchette come ad esempio il Crozòn di Brenta”.

Dal punto di vista delle presenze, come è andata l’estate passata e come è iniziato questo inverno?

“Per quanto riguarda la mia struttura, avendo un target decisamente alto, Ma-donna di Campiglio ha risentito sicura-mente meno della crisi rispetto ad altre località. Non posso dare percentuali, però posso dire che la stagione estiva non è stata così penalizzata. Ci sono stati dei momenti di calo, ma anche altri di recupero rispetto allo storico. La crisi ha un po’ scompaginato quelle che erano le prassi consolidate anche dell’inverno. Noi abbiamo una fortissima proiezione internazionale e questo magari ci rende un po’ meno vulnerabili rispetto ad altri posti anche rinomati delle Alpi che han-no avuto pesanti cali”.

Chi è il vostro cliente tipo? “Nell’inverno, nel giro di pochi anni siamo passati dal trenta a oltre il settanta per cento di stranieri, provenienti tendenzial-mente dal Nord e dall’Est Europa, con una capacità di spesa molto elevata e fortemente propensi a trascorrere alme-no una settimana di vacanza”.

LA PAROLA GLI ALBERGATORI DI CAMPIGLIO

SPORT E NATURA SIINTRECCIANO CON L’AFFASCINANTE STORIA DEL LUOGO

intervista

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E d’estate invece? “In questo caso la clientela è composta soprat-tutto da famiglie. Si tratta di un tipo di ospite che porta i figli a fare escursioni in montagna ed è orientato a fare almeno 6 giorni di ferie”.

Avete delle offerte particolari quest’anno?

“Certo, noi abbiamo dei pacchetti per l’inverno. Quando le funivie di Madonna di Campiglio ci concedono di acquistare gli skipass per gli ospiti ad un prezzo agevolato, facciamo uno sconto anche noi sulla nostra mezza pensione e fornia-mo il pacchetto all’ospite”.

EmAnuElA AngElIDEll’HotEl EuroPA:

“Per quanto riguarda la nostra clientela, dipende molto dalle stagioni. In estate abbiamo soprattut-to ospiti italiani e tedeschi che amano ad esem-pio andare in bicicletta. In inverno, oltre agli italia-ni, abbiamo molte prenotazioni da parte di turisti russi e dell’Europa dell’Est, ma anche polacchi e belgi”.

Come offerta turistica su cosa puntate? “La nostra proposta si basa soprattutto su sport e natura. Da questa estate a Campiglio hanno fatto una tessera che dà libero accesso agli im-pianti di risalita e include anche gite con le guide

alpine e ho visto che i clienti hanno apprezzato molto. Per l’inverno invece puntiamo molto sul-lo sci, i clienti vengono sopratutto per quello ma anche per le passeggiate guidate con le ciaspole ed escursioni di questo tipo”.

Avete risentito della crisi in questi ultimi anni? I vostri ospiti hanno in qualche modo cambiato abitudini o modalità di prenotare le vacanze?

“Guardi, io non so è stata solo la crisi, ma l’anno scorso è stato un anno un po’ particolare anche perché la neve non era molta e la gente è rima-sta soprattutto in città”.

E quest’anno che previsioni avete? “Finora non sta andando male. Certo bisogna aspettare che venga un po’ più di neve, perché se prima solitamente i clienti prenotavano an-che a settembre-ottobre le prime settimane di dicembre, negli ultimi anni invece non c’è stata neve e quindi aspettano a prenotare. Comunque anche per gennaio e febbraio abbiamo molte prenotazioni. Si inizia adesso invece ad avere le prenotazioni per marzo e incrociamo le dita che continui a nevicare!”. Avete delle offerte particola-ri nel vostro albergo? “Abbiamo molte proposte legate agli skipass con dei pacchetti per i nostri ospiti che funzionano molto anche perché chi viene da noi viene soprattutto per sciare. Noi ab-biamo un ottimo rapporto qualità-prezzo.”

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I turisti amanti della natura, appassiona-ti delle gite in montagna e del trekking, hanno da qualche anno un punto di rife-

rimento in trentino. E’ nato infatti, per sod-disfare le loro richieste, il Club di Prodotto Dolomiti Walking Hotel. E’ un club che riunisce diversi alberghi del territorio, sparsi un po’ in ogni valle, che si sono organizzati per proporre una va-canza rivolta principalmente a chi deside-ra fare delle escursioni, delle camminate in montagna e trascorrere qualche ora all’aperto. tra le caratteristiche che diffe-renziano questo tipo di strutture ricettive - finora sono 17 - c’è quella di garantire all’ospite non solo l’attrezzatura necessaria per le escursioni (che può trovare sia in vendita che a noleggio presso la struttura), ma anche l’organizzazione di uscite du-rante tutto il periodo di apertura dell’hotel, o di corsi di formazione, fornire tutte le infor-mazioni necessarie per effettuare una gita in tutta sicurezza, preparare menù speci-fici per chi affronta un’escursione. Alcuni alberghi inoltre, situati vicino alle Dolomiti, patrocinate dall’Unesco, hanno nel loro disciplinare anche l’obbligo di portare al-meno una volta in settimana i propri ospiti

sulle affascinanti montagne diventate pa-trimonio dell’Umanità, ad esempio sulle Dolomiti Orientali o le Dolomiti di Brenta. “Il club di prodotto è nato tre anni fa – rac-conta il presidente del Club giulio Pret-ti, dell’Hotel ortles di Cogolo – quando con un gruppo di albergatori abbiamo pen-sato di creare questo club per promuove-re l’attività all’aria aperta. Il nostro è un club di prodotto che si occupa in sostanza del trekking e dell’escursionismo. I requisiti principali che chiediamo sono quelli di pro-porre tre escursioni settimanali e mettere a disposizione una biblioteca che sia for-nita di cartine e di tutte le informazioni sul-le zone escursionistiche”. A chi è rivolta in particolare la vostra offerta? “Sono soprat-tutto sportivi e persone amanti della natura a richiedere i nostri servizi, ospiti che han-no il desiderio di conoscere i nostri sentieri e di percorrerli”. Possiamo fare un bilan-cio di questa attività? Come sta andando? “Sta andando bene, in alcune zone un po’ meglio di altre, ma comunque stiamo avendo buoni risultati. C’è molta gente che frequenta a rotazione le nostre strutture. Mi preme sottolineare che noi mettiamo il cuore nel far conoscere i nostri territori alle

una proposta per chi ama trascorrerevacanze all’insegna dello sport e della natura

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Oltre 500 specialità pronte dalla colazione allo spuntino, dall’appetizer al pranzo.Forno d’Asolo S.p.A. via Nome di Maria,1 • 31010 Maser (Treviso) • tel. 0423 9181 • www.fornodasolo.it - [email protected]

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IL CLUB DI PRODOTTO

DOLOMITI WALKING HOTEL

persone che alloggiano nei nostri alber-ghi”. Per chi volesse entrare a far parte del club qual è l’iter che si deve segui-re? “È molto semplice, basta presentare una domanda al nostro comitato, verifi-chiamo che ci siano i requisiti necessari e poi avviene l’iscrizione”. Chi ha la possibilità di offrire quanto ri-chiesto dal disciplinare e condivide que-sta filosofia di vivere la vacanza non può che decidere di aderirvi, come nicola Sicher, del Pineta Hotel, uno degli ul-timi albergatori in ordine di tempo che è entrato a far parte del club. “Mi trovavo in linea con le caratteristiche delle pro-poste che si vanno ad offrire in questo club. Noi da sempre organizziamo tutti i giorni delle escursioni per i nostri ospiti, che vengono accompagnati o da qual-cuno della famiglia o da una guida. Cre-do che questo gruppo possa essere un ottimo modo anche per promuovere il territorio in cui operiamo. E’ importan-te chiaramente condividere gli obiettivi e il disciplinare. L’idea sta funzionando secondo me, anche dal punto di vista

commerciale. Da quello che vedo, le proposte sono interessanti e quindi gli sbocchi ci sono. Io da quando sono entrato, ho individuato alcuni clienti che sono venuti appositamente perché fa-cevo parte del club”. Condivide questi ragionamenti anche Claudia Bottamedi, del Park Hotel Sport: “Abbiamo deciso di aderire a questo club di prodotto perché ci sem-brava un’ottima pubblicità non solo dal punto di vista del marchio, ma anche perché l’offerta del nostro hotel era già orientata ad un tipo di vacanza at-tiva. Organizziamo infatti molte attività ed escursioni accompagnate. Inoltre questo club di prodotto ha ottenuto il riconoscimento della Provincia e quin-di questo ci ha dato una spinta in più ad entrarne a far parte. Per noi si trat-ta di un valore aggiunto che offriamo ai nostri clienti, un servizio che piace molto. tra le iniziative che proponiamo agli ospiti della nostra struttura, ci sono i corsi di avvicinamento al nordic walking e le relative escursioni”.

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INTERVISTA

GESTOR ESTENDE I SUOI CONFINI

NUOVI SOCI DA CORTINA SONO ENTRATI A FAR PARTE DELLA COOPERATIVAIl Presidente dell'Associazione albergatori di Cortina Gerardo Manaigo: “La chiarezza e la trasparenza di Gestor ci hanno convinti ad aderirvi”

La fama di Gestor sconfina e in tan-ti guardano con interesse a questa realtà cooperativa fondata sui valori

della solidarietà e del risparmio, quest’ul-timo strettamente collegato a quello della qualità. E non è dunque un caso se anche operatori del settore alberghiero e ricettivo di altre province decidano di entrare a far parte di Gestor, prendendola come mo-dello da esportare nel proprio territorio ma anche entrando a farne parte in maniera attiva. Da qualche mese, una quindicina di albergatori di Cortina hanno confermato e concretizzato la loro volontà di aderire a Gestor, ampliandone così la base sociale. “Da tempo cercavamo un partner per gli acquisti del settore food e non food – spiega il presidente dell’associazione degli albergatori di Cortina gherardo manaigo - avevamo, anche dai tempi di mio padre, cercato di creare una coo-

perativa di acquisti, ma non ci siamo riu-sciti. Adesso siamo riusciti a trovare delle persone molto serie e competenti che ci hanno accolto nel loro progetto e ci han-no permesso di condividerlo anche qui a Cortina. Siamo molto contenti dei risultati perché in pochi mesi siamo già arrivati ad un bel numero di adesioni”. Come è nata questa collaborazione?“L’anno scorso di questi tempi (dicembre, ndr) mi ero attivato per cercare i contatti, a febbraio il mio albergo e quello di mio cugino - Hotel Menardi - sono stati i primi ad aderire. A giugno siamo diventati ope-rativi, con gli ordini veri e propri. Poi sono arrivati tutti gli altri che chiaramente, come per tutte le novità, volevano prima vedere se funzionava, mandando avanti i fautori dell’idea. Abbiamo fatto un’ottima selezio-ne, insieme al responsabile commerciale della Gestor, dei fornitori storici che da anni

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servono Cortina facendoli aderire a Gestor e cer-chiamo di fornirci da loro e da quelli che invece fa-cevano già parte della cooperativa. Abbiamo un’of-ferta che varia dal food e non food e siamo molto soddisfatti perché avere un partner che curi tutta la gestione degli acquisti ha un’ importanza notevole”. Che cosa vi ha convinti ad entrare a far parte di Gestor? “Intanto le persone che compongono Gestor sono molto competenti, chiare e dirette, e quindi ci si trova a parlare come con un amico che si prodiga per ottenere le massime condizioni e i vantaggi per l’albergatore. Quando ad esem-pio devo rinnovare qualcosa, anche tecnologica, io mi rivolgo al commerciale Gestor e dopo po-che ore, al massimo il giorno dopo, ho sempre un preventivo o un contatto a cui fare riferimento e poter quindi procedere all’acquisto. Mi aiuta molto anche nella ricerca dei preventivi per qualsiasi ne-cessità, faccio l’esempio dell’acquisto delle lam-padine da cambiare in tutto l’albergo”. Avete già stimato quanto potrete risparmiare con Gestor? “Sì, io prevedo di risparmiare circa un 5/7% all’an-no rispetto al metodo precedente, quindi si genera un bel risparmio e possiamo dedicarci meglio alla struttura che ha bisogno di continui aggiornamen-ti, anche dal punto di vista delle tecnologie e degli arredi”. Ci sono altri progetti in cantiere da condi-videre con il trentino? “Noi ci siamo trovati molto bene, c’è sempre di più uno scambio di formazio-ni, spesso abbiamo lavorato insieme anche per il Film Festival. Adesso collaboriamo per l’evento gastronomico Gusto Cortina, e siamo stati invitati alla rassegna trento Doc. Infine, siccome sono il

promotore del Museo delle Olimpiadi e degli Sport, voglio riportare in funzione il treno delle Dolomiti che è di proprietà di trentino trasporti che me lo concederà per i prossimi tre anni gratuitamente”. Oltre a quello del presidente degli albergatori di Cortina, abbiamo raccolto anche il parere di alcu-ni nuovi soci, come quello di marcello menardi, dell’ Hotel royal: “Abbiamo deciso di entrare a far parte di Gestor perché cercavamo la possibilità di acquistare tutti insieme, a condizioni favorevoli. È positivo il fatto di avere dei prezzi agevolati con la fatturazione unica a fine mese. La collaborazione è nata da poco, vedremo come andrà nei prossimi mesi. Ci aspettiamo di migliorare il nostro servizio”.Sulla stessa linea giovanni menardi, dell’Hotel Argentina: “Fondamentalmente io ho deciso di entrare a far parte di Gestor perché sono convinto che l’unione fa la forza e quindi prima ancora di guardare nei dettagli, mi è piaciuto questo spirito di gruppo. Ho sempre sentito parlare di queste coo-perative che funzionano molto bene in trentino e in Alto Adige. So che in seno all’associazione alberga-tori di Cortina c’era il tentativo di replicare un model-lo del genere, ma vista la disponibilità di Gestor ad accoglierci, è stato più semplice confluire in una re-altà già esistente che non crearne una ex-novo. Mi ha colpito soprattutto lo spirito di associazione, e mi ha convinto il fatto che di primo acchito il sistema mi ha trasmesso molta affidabilità, dalla direttrice ai collaboratori. Mi è sembrato tutto molto chiaro e al giorno d’oggi non è facile trovare trasparenza e chiarezza in quello che viene offerto”.

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IL 12 settembre, presso gli uffici di Gestor, i soci hanno avuto l’opportunità di con-frontarsi su 6 temi diversi tutti rivolti alla comunicazione, al web e al marketing. La Giornata 2.0 è stata pensata ed organizzata con l’intento di avvicinare gli as-

sociati alle nuove proposte e ai nuovi servizi che la Cooperativa desidera promuovere nei prossimi tempi.Si è parlato del nuoVo PortAlE DI gEStor con gli sviluppatori ed i responsabili di SMC; uno strumento importantissimo che potrà mettere in collegamento il soci con la cooperativa in qualsiasi istante ed in ogni luogo.I responsabili di IItI hanno esposto ai soci il nuovo ContrAtto tIm in esclusiva per il Gruppo Gestor, evidenziando i grandissimi sconti ai quali avranno diritto e le vastissime opportunità che avranno a disposizione scegliendo il servizio di consulenza.Paolo Bellei, della trIEnt ConSultIng grouP ha incontrato gli associati presen-tando la nuoVA APP turIStICA; uno strumento all’avanguardia da sfruttare per migliorare la propria immagine e per promuovere la propria attivitàHotEl SolutIon ha proposto un CorSo DI FormAZIonE di 6 ore sul DYnA-mIC PrICIng e la gEStIonE DEglI IDS. Si è trattato di un appuntamento che ha riscosso notevole successo tra i partecipanti e che molto probabilmente verrà ripropo-sto.mYCoStPAr ha saputo offrire un assaggio del nuovo SoFtWArE per la gEStIonE DEI CoStI e proporrà, nei mesi a venire, incontri sul territorio per promuovere la stes-sa iniziativa ai soci che non hanno potuto partecipare.I soci hanno incontrato alcuni responsabili dell’Agenzia di comunicazione PrImA PuB-BlICItà, che, prossimamente, sarà a disposizione dei soci per rivedere, rinnovare o costruire ex novo i loro SItI IntErnEt ed i supporti legati alla comunicazione.ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla giornata, rendendola una splendi-da occasione d’incontro e di formazione e tutti i fornitori ed i responsabili che con la loro presenza hanno assicurato un’eccezionale professionalità all’evento.

nEGlI uffICI GESToRlA GIoRnATA 2.0

Aggiornamenti

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Lo sviluppo della Cooperativa e la necessità di offrire agli associati uno strumento più evoluto rispetto al sito istituzionale già presente in rete, ha spinto la direzione a ricercare un interlocutore per pianificare un aggiornamento ed un potenzia-mento del portale Gestor.

SMC, azienda Veneta con più sedi dislocate sul territorio, si è rivelata il giusto fornitore proponendo un progetto in linea con le esigenze della Cooperativa.Oltre ad un cambio della grafica e ad un rinnovamento del layout, la struttura del nuovo portale consentirà una maggiore interazione con gli utenti, favorendo gli scambi tra gli associati e la fruibilità delle notizie e delle iniziative.Il funzionamento della piattaforma sarà più intuitivo e consentirà una verifica - prima dell’effettiva pubblicazione - di tutto il materiale da parte dello staff incaricato interno a Gestor, in modo da moderare i contenuti e favorire il passaggio delle informazioni più importanti.Lo scopo principe del progetto è, oltre a quello di fornire uno strumento di informazio-ne aggiornato e flessibile, quello di consentire agli utenti di Gestor di avere un filo diretto con la Cooperativa che abbatta i limiti dell'orario d'ufficio o la disponibilità immediata del personale, i giorni di chiusura ed i fine settimana. Sulla base di questo presupposto, la principale novità introdotta dal nuovo spazio web sarà la sezione ad accesso riservato che ogni socio e ogni fornitore avranno a disposizione. Una delle principali esigenze evidenziata dagli associati negli ultimi anni è stata quella di poter aver accesso ai docu-menti personali relativi alla fatturazione in ogni momento e da ogni luogo. Sulla nuova piattaforma, grazie al software che metterà in collegamento il gestionale della Coopera-tiva con il web, ogni socio potrà archiviare, catalogare, consultare in tempo reale e da qualsiasi postazione (pc, tablet, smartphone) le sue fatture, le statistiche personali dei suoi acquisti, le comunicazioni che lo riguardano; potrà gestire calendari, pianificare eventi e ricevere aggiornamenti dai Social Network della Cooperativa, dalla Newsletter, dalla Home Page istituzionale e dalla Sezione delle offerte commerciali. Con l’introdu-zione del nuovo portale, presentato in occasione della prossima fiera di riva del Garda, verrà inaugurato un nuovo canale di comunicazione tra gli associati e la Cooperativa costantemente aperto e a disposizione.

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LAVORIAMO PER IL VOSTRO RISPARMIO

I soci sono gli artefici dell'andamento e dello sviluppo della loro cooperativa,un modo diverso di fare impresa insieme.

Siamo impegnati giornalmente per garantire ai soci le migliori condizioni economichedi acquisto di beni e servizi presenti sul mercato.

Supportiamo gli affiliati con una consulenza personalizzataper offrire soluzionialle diverse problematiche legate all'attività di ogni imprenditore alberghiero e della ristorazione.

Navigazione: Gestor - home / MENU / CHI SIAMO / COME OPERIAMO

nuoVo PoRTAlE GESToR NASCE UN NUOvO CANALE DI COMUNICAzIONE TRA GLI ASSOCIATI E LA COOPERATIvA

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Siamo nel cuore della stagione fredda e le nostre stufe sono a pieno regime, quindi caldissime.Ogni inverno, e i fatti recenti di cronaca lo dimostrano, leggiamo sui giornali di incendi più o meno violenti di mansarde, sottotetti, co-perture, ecc. generati da canne fumarie, con ingenti danni econo-mici.

Prima di procedere a spiegare il perché dell’incendio di una can-na fumaria, ritengo opportuno ri-portare alcune definizioni ufficiali usate nelle norme di sicurezza in vigore:

■ Camino o canna fumaria sin-gola: (Norme UNI) “Condotto verticale per l’evacuazione dei prodotti della combustione ver-so lo sbocco in atmosfera”.

■ Canale da fumo o raccordo: (Norme UNI) “Condotto o ele-mento di collegamento tra ap-parecchio generatore di calore a Camino per l’evacuazione dei prodotti della combustione”.

■ Sistema di evacuazione fumi: (Norme UNI) “Sistema indipen-dente dall’apparecchio a foco-laio (aperto o chiuso) costituito da raccordo o canale da fumo, camino o canna fumaria singo-la, e comignolo”.

la temperatura della canna fumaria ed il perché dell’incendio

La canna fumaria, alimentata ad esempio a la legna, viene per-corsa da fumi che hanno tem-perature variabili, a seconda delle condizioni di carico di legna nella camera di combustione della stu-fa e dell’apporto di ossigeno, da pochi gradi in più della tempera-tura ambiente, sino a raggiungere e superare i 400 gradi.Nella camera di combustione del-la stufa si possono raggiungere gli 800/900 gradi.Naturalmente la temperatura di 400 gradi può essere anche su-perata se all’interno della canna fumaria s’innesca un fuoco fulig-gine-residui carboniosi conden-sati che si depositano nelle canne fumarie a seguito di fasi di fuoco soffocato nella camera di com-bustione della stufa.

Come noto, se il fuoco di legna nella camera di combustione di una stufa viene soffocato toglien-do aria alla combustione, la fiam-ma tende a spegnersi, ma il calo-re residuo accumulato dalla stufa fa procedere per un certo tempo la pirolisi della legna la quale si tra-sforma in gas carboniosi incom-busti che, nella canna fumaria, se la temperatura della stessa nel frattempo si è abbassata sotto la temperatura di condensazione dei gas carboniosi, condensano aderendo alla parete interna della canna fumaria. A seguito di

Esempi incendi di fuliggine

riattivazione del fuoco o riaccen-sione della stufa si raggiungono temperature superiori alla tem-peratura di autoaccensione della fuliggine, 250/300 gradi, i residui si accendono e si esauriscono li-berando la canna fumaria.Il fenomeno dell’accensione dei residui carboniosi condensati sul-le pareti interne delle canne fuma-rie non è un fatto raro, anzi proprio a causa della variabilità del ciclo di combustione delle stufe a legna si può dire che praticamente ad ogni accensione tale fenomeno possa avvenire.È per tale motivo che le canne fu-marie, secondo le norme in vigo-re, sono realizzate in materiale re-frattario, ossia idonee a resistere alla temperatura di combustione della fuliggine, e dotate di interca-pedine ventilata per poter smalti-re il calore accumulato nella fase di combustione, senza aggredire

elementi combustibili dell’edificio alle quali sono asservite.

la parola d’ordine: ... PrEVEnZIonE!

Occorre PULIrE LA CANNA FU-MArIA togliendo la fuliggine dalle pareti ogni anno; occorre pulir-la per tutta la sua lunghezza; in genere la quantità depositata è maggiore verso l’alto, e si forma-no ammassi di materiale presso le parti in pendenza e curve. Esi-stono regolamenti comunali che impongono l’obbligo della pulizia annuale o biennale della canna fumaria (meglio affidare il lavoro ad uno spazzacamino abilitato e di farsi rilasciare regolare ricevuta dell’avvenuto lavoro e pagamen-to, in quanto può essere utile in caso di sinistro)

Altri piccoli, grandi consigli:■ Assicurarsi che il tiraggio dell’aria

sia efficiente, non ci siano osta-coli o intasamenti lungo la can-na (nidi di vespe o di uccello, carte aspirate, ecc.)

■ Le canne fumarie vanno co-struite a regola d’arte, con un solo focolare ciascuna, verticali e di larghezza omogenea, sen-za curve o pendenze, e isolate termicamente dal tetto.

■ Bruciare legna secca non im-pregnata di resina, olio o catra-me.

■ Non bruciare cartone, plastica, imballaggi plastici.

■ Quando si toglie la cenere e le braci usare un contenitore di metallo e non conservare il tutto in casa o nel cassonetto della spazzatura.

E’ importante ricordarsi comun-que che la prevenzione è il me-todo migliore per evitare incidenti.Spesso bastano piccole atten-zioni per evitare possibili grandi incendi delle proprie canne fuma-rie sia di abitazioni, di alberghi o quant’altro.

INCENDIO CANNE FUMARIE

A cura di Massimo taufertecnico della Sicurezza ed esperto nella Prevenzione Incendi SecureLife

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Ama il suo lavoro, è infaticabile, met-te passione in tutto quello che fa, non lascia nulla al caso e cura tut-

to nei minimi particolari, mettendo al cen-tro della sua attività l’ospite: parlare con Sergio Chiesa è stata quasi un’impresa, rincorrerlo tra un catering e un altro, a di-mostrazione del fatto che lui non si ferma

davvero mai! Ma poi, quando comincia l’intervista, si capisce che non bastano po-chi minuti per raccontare tutto quello che va raccontato, che parlare con lui è come sfogliare un libro di fotografie della trento di diversi anni fa, con storie e immagini di una città così cambiata nel tempo. “Io sono nato in un albergo - esordisce - la mia vita è sempre stata legata a trento, al luogo dove sono nato e dove ho respi-rato sempre l’aria dell’ospitalità e dell’ac-coglienza, ma sono rimasto legato anche ai miei genitori che svolgevano questa attività professionale. Mio padre era un cuoco e mia madre era un’assistente di sala in un albergo che si chiamava Aquila Nera e che adesso non c’è più perché è stato bombardato l’8 maggio del 1944, quando ci fu il secondo bombardamento sulla città di trento. ricordo che noi era-vamo in albergo e siamo stati recuperati da sotto le macerie. Successivamente i miei genitori sono andati prima in un risto-rante-albergo che si chiamava Bottega del Vino in via Malpaga a trento, che ora non c’è più, e poi all’ albergo San Marco (nell’omonima strada, ndr). Quando nel 1960 mio padre è morto, ho deciso di fi-nire gli studi di ragioneria e di aiutare mia madre, rimasta vedova, e le mie due so-relle Carla e Paola. Insieme abbiamo pro-seguito – sempre all’albergo San Marco

SERGIo CHIESA:

UN LUNGO vIAGGIO DATRENTO AL “PICCOLO MONDO” DI TORBOLE sUL GARDA

Una storia fatta di passione per il lavoro, amore per la famiglia e ottimismo per il futuro

ilpersonaggio

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- sia l’attività alberghiera che quella ristora-tiva. Nel 1966 mi sono sposato e con mia moglie Isabella abbiamo iniziato un nuovo percorso autonomo, distaccandoci dalla mia famiglia che conduceva, oltre all’al-bergo-ristorante San Marco, anche l’hotel Villa Maria a Lavarone, e abbiamo iniziato la nostra attività all’hotel Piccolo Mondo a torbole sul Garda dove adesso continuia-mo a lavorare”.

In questo lungo percorso, c’è stata anche l’esperienza del ristorante Chiesa a trento. lì come è andata?

“Nel 1974 avevamo deciso di lasciare il San Marco, e abbiamo costruito ex-novo, in un palazzo antico sempre in via San Marco, il ristorante Chiesa, chiamato così in memoria di mio padre, che mi aveva lasciato quando ero molto giovane. Ho voluto onorare la sua storia professiona-le dando il nome di famiglia al ristorante. Questa attività è proseguita fino al 2011. Il ristorante aveva lanciato una nuova linea di gastronomia gourmet, improntata all’in-novazione e alla creatività. Però i tempi erano sbagliati, perché poi è intervenuta la crisi nel 2007, e l’azienda ne ha sofferto. Da qui dunque la scelta di affittare il risto-rante ai nuovi gestori - ristorante “Da Gui-

ELETTROIMPIANTI S.R.L.

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GestorNews | 3/2012 21

do” - e di concentrarci sulla nostra attività al Piccolo Mondo a torbole sul Garda e con il catering Chiesa Party Service”.

Attraverso il suo racconto sembra di capire che il settore della ricezione e quello della ristorazione sono cambiati tanto in questi anni.

“Noi, senza falsa modestia, siamo stati con altri, coloro che hanno impostato la ristorazione in trentino negli anni Settanta. Poi le cose si sono evolute notevolmente, è aumentata anche l’offerta della ristora-zione con altri giovani imprenditori e cuo-chi. Oggi abbiamo un ventaglio in trentino di personalità della ristorazione notevole, di successo, non solo a trento ma anche nelle valli dove si può gustare la cucina della tradizione con l’innovazione dei gio-vani cuochi. Imprenditori, figli di quel pe-riodo, il Sessantotto- Settanta, quando noi e altre famiglie di trento, della tradizione dell’ospitalità trentina, come i Borlotti, solo per citarne una, abbiamo posto le basi di quelle che oggi sono la ristorazione e la ricezione che abbiamo in trentino e pos-siamo dire di esserne felici. La crescita quindi c’è stata, anche lo sviluppo, non lo si può negare ma è chiaro che c’è ancora molto da fare. Fa parte della natura uma-na cercare di migliorarsi”.

lei come immagina il futuro del Piccolo mondo?

“L’albergo Piccolo Mondo, con il suo ri-storante, si trova in una località, il lago di Garda, che è una destinazione turistica che richiama molti clienti dall’Europa. Di conseguenza bisogna tenere alta la qua-lità dell’ospitalità, che non vuol dire prezzi alti. Qualità vuol dire secondo me rispetto per il cliente, pulizia dell’ambiente, aggior-namento costante della struttura, miglio-ramento tecnologico a favore delle nuove generazioni, stando attenti al fatto che la velocità del tempo oggi è notevole, tutto è più frenetico, di conseguenza credo che mantenere al centro l’ospite come elemento umano, dando a lui l’amore nell’ospitalità che lui chiede, oltre che un’ ottima struttura, sia fondamentale. Alla fine, l’uomo sente l’uomo, sente il calore, l’uomo non è una macchina che non tra-smette calore. Adesso io lavoro per i miei figli, Alessandro e Alberto. Il mio sogno è che un domani siano loro a portare avanti la mia attività. Non è facile, ma si può rea-lizzare con pazienza”.

lei da quanto tempo fa parte di gestor?

“Mio figlio Alessandro, con il ristorante Chiesa, è stato uno dei fondatori”. Secondo lei qual è l’importanza, il valore aggiunto, della cooperativa?“E’ un concetto di solidarietà economica condivisa che permette di migliorare la ge-stione della propria attività alberghiera o ri-storativa. Non si deve mai perdere di vista il socio, che è la compagine sociale di una cooperativa, mantenendo un equilibrio tra il socio e la struttura. La cooperativa ha un concetto di solidarietà e attenzione verso il socio. L’unica difficoltà è data dagli equili-bri tra i vari soggetti, ma credo che Gestor abbia dimostrato di avere questa capacità attraverso le presidenze e le direzioni che si sono succedute”.

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Quanti hanno applaudito, senza par-ticolari nostalgie, alla conclusione del 2012 ?

Difficile trovare motivi di discordanza in un contesto economico che ha visto pratica-mente tutti subire una condizione reces-siva.L’annus horribilis è terminato, guardare al 2013 come ad un nuovo inizio è l’auspi-cio condiviso e non manca, mediamente, la volontà/necessità di riscatto e quindi la voglia di fare, di provare, di reagire.La crisi ha altresì acuito alcune “fragilità” costitutive che molte aziende hanno per troppo tempo sottovalutato, la percezione di inadeguatezza rispetto ad un mercato in così rapido cambiamento ha preso il posto di asset troppo spesso non suffi-cientemente solidi.Questo significa che la ripresa è possibi-le ma sarà solida e sostenibile solo se si innesteranno processi misurabili, di reale cambiamento e innovazione. Una discon-tinuità col passato non è solo auspicabile ma indispensabile.L’equilibrio tra domanda ed offerta si è ra-dicalmente modificato nell’ultimo decen-nio e la crisi ha solo accelerato questo processo di cambiamento, allontanando-ci definitivamente dalle logiche di “spray and pray” che hanno accompagnato i modelli di business del nostro passato.

tutto questo significa che mai come ora, l’attenta ponderazione di ogni singolo pas-so diviene conditio sine qua non per pro-cessi potenzialmente virtuosi.Non fare errori è difficile, forse impossibile, in mercati così turbolenti, minimizzarne le conseguenze è però pensabile.Qual è quindi la ricetta giusta? Probabil-mente non esiste, in senso assoluto, esi-stono però ingredienti utili e ingredienti da evitare.Proviamo quindi a osservare criticamente alcuni oggetti comuni, nei processi di cre-scita e di sviluppo, tentando di evidenzia-re i passi dove risulta più facile “scivolare”:

➦ DEFInIZIonE DEllA StrAtEgIA

Viviamo mercati non solo turbolenti ma altresì ipercompetitivi dove il valore della proposta non può essere deciso a tavoli-no, dalla direzione aziendale, ma è la sin-tesi della reputazione condivisa dai con-sumatori.Il processo di interazione tra domanda ed offerta si è drammaticamente “democra-tizzato” assegnando al consumatore un ruolo driver anche nella definizione della strategia di un prodotto o di un servizio.L’errore sta nel sottovalutare questa componente, ponendo obiettivi strategi-ci costruiti sul proprio personale bagaglio

LE COSE DA EVITARE

DURANTE LA CRISI

rubrica A cura di Maurizio Nicolodi

KBS Italia

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esperienziale. Da sempre l’analisi del contesto assume ruolo chiave nella costruzione di un processo di business, oggi più che mai tale passo risulta inevitabile, con l’aggravante di una componente “qualitativa” più forte. Analisi che oggi passa soprattutto attraverso proces-si di ascolto mirati e sofisticati, inevitabilmente mediati dai nuovi canali di relazione (internet e social network). I clienti sono sempre più pre-parati, sofisticati, esigenti, infedeli e soprattutto acquistano mondi e non prodotti. Come è pos-sibile evitarne l’ascolto nella costruzione di una strategia vincente?

➦ PIAnIFICAZIonE

Delineare la modalità della presenza sul merca-to, implica scelte spesso coraggiose. Viviamo nell’epoca della “long tail”, la scelta di una nic-chia dove esprimere il proprio vantaggio com-petitivo è inevitabile, come è inevitabile pianifi-carne l’aggressione lungo tutto il ciclo di vita del prodotto/servizio.temere la specializzazione è un grave errore, come grave risulta la mancata determinazione del proprio target o segmento di target.Essere la soluzione per tutte le stagioni oggi non solo è difficile da promuovere ma è altresì poco credibile per il consumatore. Bisogna evi-tare strenuamente qualsiasi cosa sia difficile da raccontare.

➦ Controllo

Le variabili riconducibili alla gestione di qualsia-si processo aziendale oggi sono aumentate in modo esponenziale: aumenta la mole delle informazioni, aumentano gli stimoli provenienti dall’esterno, aumentano i controlli subiti da isti-tuzioni e/o partner di riferimento (sistema finan-ziario, gruppi di appartenenza, ecc). Necessa-rio dotarsi quindi di strumenti che permettano di monitorare in tempo reale le variabili strate-giche, fondamentale attivarsi con soluzioni di gestione delle anomalie, strategico pianificare la gestione nel breve e medio periodo con fre-quenti check point delle performance.Errore quindi navigare a vista e soprattutto non condividere l’evoluzione delle strategie con i principali partner alleati.

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EXPO RIVA HOTEL RIVA DEL GARDA 27-30 GENNAIO 2013Dal 27 al 30 gennaio 2013, nel Quartiere Fieristico di riva del Garda è in program-ma la 37^ edizione di EXPO rIVA HOtEL.Anche quest’anno, la Cooperativa è lieta di partecipare all’evento con la sua ormai nota “Piazza Gestor”, uno spazio dedicato ai professionisti del settore in cui nume-rosi fornitori esporranno prodotti e servizi. La Fiera di riva del Garda rappresenta non solo un’occasione per incontrare i Soci, ma anche ospiti e visitatori della ma-nifestazione.

Vi aspettiamo numerosi!

l'evento

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GestorNews | 3/2012 25

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LE PROPOSTE GASTRONOMICHE DEI NOSTRI SOCI RISTORATORI E ALBERGATORI IN FIERA

DomEnICA 27 gEnnAIo

rIStorAntE ForSt

recentemente rinnovato e ristrutturato in stile tirolese, il ristorante Forst, gestito dalle esperte mani di Walter Botto e Nicola Malossini, offre un menu tipico della tradizione trentina e altoatesina. L’ambiente accogliente è l’ideale per degustare le numerose varietà di birra.Le innovazioni portate ad un menu ormai consolidato e tipico della storia del ristorante, come ad esempio il birramisù, aggiungono al locale quell’elemento di novità che contribuisce a renderlo appetibile non solo a chi viene da fuori, ma anche ai trentini.

Giorno di ripoSo: Sempre apertotrentoVia Oss Mazzurana, 38tel 0461 [email protected]://www.forst.it

doMEniCA 27 riSTorAnTE ForST TrEnTo

menu❱ Lo stinco di maialino alla birra “Sixtus”

accompagnato con flan di polenta storese, i canederli al formaggio d’alpeggio ed alle erbette di campo su letto di cappucci marinati al cumino e olio “Uliva” del Garda

❱ Il nostro classico Birramisù

lunEDì 28 gEnnAIo

HotEl mArgHErItA

La lunga esperienza della famiglia Fedrigoni, che gestisce l’hotel da oltre cent’anni, ha permesso di dare alla cucina un’impronta semplice e genuina. I piatti sono curati dalle sapienti mani dei proprietari utilizzando esclusivamente materie prime freschissime. I prodotti tipici del trentino sono il cuore e l’anima dei piatti e vengono raccolti direttamente dalle malghe, dalle arnie, dagli orti della Val di Non come quello di nonno Enrico. Il formaggio, il miele, i piccoli frutti, le verdure croccanti sono gli ingredienti semplici e sani delle specialità della cucina.

Giorno di ripoSoGiovedì rumo (tN) Fraz. Marcena, 61 tel. 0463 530531 [email protected]

LUnEdi 28 HoTEL MArGHEriTA rUMo

menu❱ Lo strudel ripieno con speck e porro su

crema di trentingrana, la tagliata di maiale fumè su cavolo condito con ristretto di mela renetta e frittellina di patate cotte

❱ Il semifreddo alla grappa di moscato, servito con salsa alle fragole

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All’interno di PIAZZA GESToR ogni giorno lo Chef di un’azienda socia della cooperativa propone un piatto unico ed un dessert come espressione della propria linea di cucina. Coordina i lavori lo Chef Executive Stefano Goller

mArtEDì 29 gEnnAIo

ALBERGO GARNI RISTORANTE PIZZERIA Il mAnIEroristrutturata nel 2007, l’ala dell’Hotel dedicata alla ristorazione si compone di ristorante pizzeria - spaghetteria: qui potrete assaporare piatti tipici locali e nazionali, accompagnati da selezionati vini ed un servizio curato e caloroso Le pizze sono cotte in forno a legna. Il ristorante, interamente creato rispecchiando lo stile montano della Val di Sole, è diviso in tre piccole salette che nel complesso ospitano circa 80 posti a sedere: create nei vecchi avvolti a botte con sassi a vista permettono, con un po’ di fantasia anche negli arredi, di creare un’atmosfera di antica locanda medioevale che richiama quella del castello di S. Michele.

Giorno di ripoSo: Lunedì Ossana (tN)Via Giovanni Prati, 15tel 0463 751350 Cell 333 4263525 [email protected]

MArTEdi 29 riSTorAnTE iL MAniEro oSSAnA

menu❱ Gli gnocchetti di grano saraceno con ragù di

capriolo e scaglie di Casolet della Val di Sole, il guancialino di vitellone brasato al Groppello di revò con polenta di patate e farina grezza di Storo con verza brasata in agro

❱ Il trancio di torta alla birra Weizen con spuma al caffè

mErColEDì 30 gEnnAIo

HotEl PICColo monDoCHIESA PArtY SErVICE

La Famiglia Chiesa, che possiede una tradizione gastronomica che ha radici molto profonde nella città di trento, è specializzata da sempre nella cucina italiana, mediterranea e tipica regionale. Sotto la guida del patron Sergio Chiesa, che dal 1966 gestisce assieme alla moglie Isabella il Piccolo Mondo, è riuscita a portare anche sul Lago di Garda una ristorazione legata alla tradizione dei piatti tipici, senza però tralasciare uno sguardo all’innovazione.

Giorno di ripoSo: Martedì (con possibilità però di apertura su prenotazione)torbole sul Garda (trento)Via Matteotti, 108tel.: 0464 505271 [email protected]

MErCoLEdi 30 HoTEL piCCoLo Mondo CHiESA pArTy SErviCE TorBoLE SUL GArdA

menu❱ Il salmerino di Preore farcito al broccolo di

torbole profumato al pistacchio di Bronte, i tortelli di patate ripieni al prosciutto ed erbe aromatiche con salsa zabaione al Parmigiano

❱ La sfogliatina alle mele accompagnata con gelato alla cannella e salsa alla vaniglia

La direzione di GESTOR ringrazia i Soci che hanno collaborato all’iniziativa e le Aziende che sapientemente hanno offerto e abbinato i propri vini ai menù proposti.

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Sta prendendo piede anche in Italia una tendenza sbarcata da Ol-treoceano, che propone un nuovo modo di intendere e vivere il momento dell’aperitivo. Gli americani la chiamano “analcolic-

ness”, che tradotta in italiano significa più o meno “analcolicità”, cioè un bere leggero, soft, consapevole e responsabile. Sembrano piacere sempre di più i cocktail analcolici, a base di frutta e sciroppi. Un nuovo modo per trascorrere piacevoli serate con gli amici, incentivato magari dalla creatività dei barman in grado di proporre drink alternativi, accat-tivanti, fantasiosi, rigorosamente ad “alcol zero”. L’Italia, è un dato or-mai riconosciuto, è un Paese che si distingue per un consumo di alcol decisamente moderato rispetto ad altre nazioni, e sono soprattutto le donne ad essere attratte da bevande analcoliche. Una recente ricerca conferma questo trend: per il 57% degli italiani il cocktail preferito per l’happy hour è quello analcolico, per trascorrere una serata in compa-gnia in maniera più sana. Sulla scia del successo dell’ “analcolicness”, sono numerosi anche i corsi che forniscono nuove proposte e nuove tendenze nel mondo dei cocktail analcolici attraverso, come detto, l’uso della frutta e di tecniche di miscelazione da proporre nelle diverse fasce orarie, dall’aperitivo al dopo cena. In trentino, la Distilleria Valentini di tassullo, da tempo segue questo modo di bere, esportandolo prima all’estero e tentando adesso di intro-durlo in modo più decisivo anche qui. “La nostra azienda – racconta Gianluigi Valentini – da cinque genera-zioni specializzata nella produzione di distillati e liquori, prosegue anche l’antica tradizione nella produzione di sciroppi cominciata negli anni set-tanta dalla mia nonna e riproposta dal 2002 con un nuovo packaging e nuovi gusti. Abbiamo una vasta gamma di sciroppi con trentotto gu-sti diversi, tutti prodotti artigianalmente con materie prime del territorio, come l’acqua della sorgente del Lago di tovel e la frutta locale. Abbiamo inoltre una linea di gusti già miscelati di alcuni dei long drink più richiesti, come il gusto hugo o quello mojito o infine quello spritz. Da cinque anni – prosegue Valentini - abbiamo esportato la moda dei cocktail analcolici all’estero, dove sono più diffusi i coffe-house che propongono questo tipo di drink. Adesso stiamo tentando di impor-tarla anche qui in trentino. Le persone sembrano apprezzare molto, anche perché il concetto è lo stesso di un cocktail alcolico. Sta poi alla bravura del barman saperlo proporre nel modo giusto, con cre-atività e una presentazione che lo valorizzi e lo renda invitante, al pari degli altri”.

L’APErItIVOANALCOLICOuna tendenza sempre più in voga, anche tra i giovani

rEttIFICA Nel precedente numero di GestorNews (Anno III – n.2 – Agosto 2012), nell’inserto Gestor-Bar, ci sono state alcune imprecisioni che rettifichiamo. Il bar si chiama “Naomi” e non come erroneamente scritto “Noemi”. Il nome corretto del suo titolare è Mirza Cehaic, che gestisce l’attività assieme al socio Kurt Schmieder.

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un marchio che tutela e promuove i prodotti trentini al 100%Stefano ravelli: “Qualità certificata e tipicità della gastronomia locale valorizzata”

la tradizione trentina, i produttori locali, gli ingredienti genuini: da oggi sono tutelati grazie al marchio “Senti la dif-

ferenza”. Si tratta di un progetto, partito a giugno 2010, che intende valorizzare la qualità dei prodotti alimentari del trentino, realizzato in collaborazione tra la Provin-cia autonoma di trento e la Federazione trentina della Cooperazione. I prodotti che rientrano in questa iniziativa otterranno il riconoscimento del marchio Qualità tren-tino, che certifica il rispetto da parte dei produttori di un disciplinare rigido europeo che prevede la presenza del marchio ter-ritoriale trentino solo ed esclusivamente accompagnato da una certificazione di qualità. Stefano ravelli è il coordinatore del progetto e a lui abbiamo chiesto di illustrar-ci l’iniziativa.

Come nasce “Senti la differenza”? Nasce dalla volontà della Provincia Auto-noma di trento di fare in modo che ven-gano sviluppate maggiori sinergie per va-lorizzare i prodotti locali trentini, renderli più visibili nei punti vendita. L’obiettivo è quello di creare dei canali congiunti con i produt-tori per imporci sul mercato nazionale ed internazionale, ma anche cercare la colla-borazione con alberghi e ristoranti affinché inseriscano i prodotti tipici del territorio nei loro menù. Ci rivolgiamo anche ai consu-matori, vogliamo sensibilizzarli e invogliarli ad acquistare prodotti locali. Nel giugno del 2010 è arrivata una comunicazione della

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Provincia che dava il via libera al proget-to: in questo modo i produttori che hanno dato la loro disponibilità ad ottenere il mar-chio Qualità trentino hanno avviato il loro percorso.

Come si sta concretizzando l’iniziativa? Si sviluppa nei punti vendita del territorio, che al momento sono settanta, perso-nalizzando l’offerta dei nostri prodotti ad esempio nel bancone della carne o del formaggio. Siamo presenti poi in alcuni spazi, come il Consorzio trentingrana o nelle strutture Cash & Carry che rifornisco-no alberghi e ristoranti. Organizziamo poi iniziative di sensibilizzazione e formazione in collaborazione con diverse Apt, come quelle della Val di Non, di Comano terme e della Valsugana, grazie alle quali parte-cipiamo ad eventi e manifestazioni con i nostri stand. Collaboriamo anche con la Scuola di Formazione Professionale Al-berghiera di Levico e rovereto. Sono stati coinvolti circa seicento ragazzi che hanno imparato ad utilizzare solo prodotti trenti-ni per l’elaborazione di ricette tradizionali adattate alle esigenze del momento. Nella scuola sono stati organizzati anche mo-menti di incontro come quello con l’Asso-ciazione Astro che riunisce gli allevatori di trote del trentino – uno dei prodotti del no-stro paniere – per organizzare un pranzo a base del loro prodotto. Ci avvaliamo anche della collaborazione

dello chef rinaldo Dal Sasso che si è reso disponibile a proporre personalmente nei nostri punti vendita le sue ricette. Anche Gestor si è dimostrata favorevole al pro-getto ed ha assicurato la propria disponibi-lità per sensibilizzare i soci ad utilizzare più prodotti locali da offrire ai clienti all’interno dei ristoranti e delle strutture alberghiere.

Quali sono i prodotti che rientrano nel paniere?Per quanto riguarda i formaggi, i prodot-ti Latte trento Fiavè, trentingrana e Con-cast; le trote Astro; per la frutta quelli della Cooperativa Sant’Orsola e quelli del mar-chio Melinda e la trentina; le verdure del Consorzio Val di Gresta; le carni e gli insac-cati della Federazione degli Allevatori tren-tini; tutti i vini Doc del trentino, gli spumanti trento Doc e le grappe certificate trentino Grappa.

Come nasce “Senti la differenza”? Nasce dalla volontà della Provincia Autonoma di trento di fare in modo che vengano sviluppate maggiori si-nergie per valorizzare i prodotti loca-li trentini, renderli più visibili nei punti vendita. .ai consumatori, vogliamo sensibilizzarli e invogliarli ad acquistare prodotti locali. Nel giugno del 2010 è arrivata una comunicazione della Pro-vincia che dava il via libera al p renderli più visibili nei punti vendita. .ai roget.

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Porre in un bicchiere il ghiaccio tritato versare lo sciroppo di menta, l'acqua tonica, ed il succo d'ananas, aggiungere uno spruzzo di selz e guarnire con qualche fogliolina di menta.

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Oggi si fa un gran parlare di efficienza energetica, di riqualificazione energetica, di risparmio energetico, di ecocompatibilità. vediamo cos’è in realtà l’efficienza energetica, come si può effettivamente conseguire e quali vantaggi consente di ottenere anche per edifici - strutture alberghiere comprese - già esistenti.

EFFICIENzA ENERGETICA E RISPARMIO ENERGETICO

L’efficienza energetica, al di là della rigorosa definizione di rapporto tra grandezze fisiche – quantità di la-

voro utile eseguito da un processo ener-getico su quantità di lavoro assorbita dal processo stesso, in termini di potenza - è una formula che può assumere tanti e diversi significati nel descrivere, più o meno correttamente, la capacità di un sistema di sfruttare al meglio l’energia per soddisfare un fabbisogno (di luce, di calore, ecc).

Cercando si semplificare possiamo dire, in modo intuitivo, che l’efficienza energe-tica è la capacità di utilizzare l’energia nel modo migliore. Un utilizzo ottimale dell’energia fa conseguire un risparmio energetico ; vale a dire una riduzione dei consumi principalmente di energia

elettrica, del fluido vettore necessario per produrre calore o freddo (gas metano, gasolio, ecc.) o quant’altro necessario negli “usi finali” dell’energia, intendendo gli utilizzi finali dell’industria, dei trasporti, delle infrastrutture ma anche degli edifi-ci, siano essi abitazioni, strutture di servi-zio ovvero strutture ricettive.

Quando si prende in considerazione una struttura già esistente al fine di ef-ficientarla - diversamente da un proget-to per una nuova struttura – parleremo di riqualificazione energetica di edi-ficio esistente. Spesso viene utilizza-to il termine inglese existing building: la riqualificazione o efficientamento che dir si voglia attiene all’intera potenziali-tà della struttura, sia all’involucro (strut-tura, materiali, finestre, serramenti) che

focus

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all’impiantistica (la tecnologia utilizzata per riscaldare, raffreddare, condiziona-re, ventilare, illuminare, ascensori, mon-tacarichi, celle frigorifere, c.e.d., ecc.): si parla infatti in questo caso di complesso edificio/impianti.

Potremo quindi dire che un migliora-mento dell’efficienza energetica potrà essere conseguito mediante una serie di attività di programmazione, pianifica-zione, progettazione e realizzazione che hanno il fine ultimo di far consumare meno energia ad un sistema energetico, semplice o complesso. O, con altre pa-role, sostituire sistemi energetici obsoleti con sistemi che funzionano meglio, cioè più efficienti. Sul piano pratico l’efficienza energetica indica la capacità di garantire un determinato processo (ad esempio il riscaldamento) attraverso l’utilizzo della minor quantità possibile di energia.

Va inoltre puntualizzato come oggi si va-luti sempre più, oltre all’aspetto quanti-tativo – ad esempio kwe o metri cubi di metano utilizzati - anche l’aspetto quali-tativo dell’energia impiegata, vale a dire l’evoluzione nell’utilizzo di fonti non esau-ribili, meno esauribili, rinnovabili nonché dell’intero processo di vita degli impianti energetici (che ne sarà dopo i venti, ven-ticinque anni dell’impianto fotovoltaico? Quanto costerà smaltirlo alla collettività? Quanta parte della componentistica co-

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stituirà rifiuto speciale? Quanta energia bisognerà utilizzare?) Questi quesiti sono spesso di difficile risposta, o volutamen-te ignorati, quando invece meriterebbe-ro approfondimento.

Fatte le dovute precisazioni è più facile comprendere la generale problematica della riduzione degli usi finali dell’energia che assilla, giustamente, la comunità scientifica ma anche tutti noi, sia per-ché le fonti primarie per produrre ener-gia sono in riduzione, sia perche non possiamo più permetterci inutili sprechi nonché emissioni inquinanti in atmosfe-ra oltre certi limiti.

Quando si pensa ad una nuova strut-tura appare del tutto normale immagi-narla già dotata delle migliori e più effi-cienti tecnologie, fin dalla progettazione; le normative nazionali e locali inoltre impongono oggi determinati standard energetici e l’impiego, in una certa per-centuale, di energie rinnovabili. Molto può essere fatto anche per le struttu-re esistenti: la riqualificazione energeti-ca permette infatti di conseguire con-sistenti risparmi energetici, partendo dalle numerose apparecchiature elet-triche ed elettroniche, passando per l’illuminazione, fino all’autoproduzio-ne di energia, ad esempio tramite

la cogenerazione o la trigenerazio-ne (1). Numerose sono le tecnologie disponibili, testate, diffuse (non quindi sperimentali o futuribili e non necessa-riamente più costose di quelle obsolete che si vogliono sostituire) che garanti-scono efficienza energetica.

Gli studi effettuati in materia, riscon-trati pienamente dalle statistiche degli interventi di efficientamento effettuati, confermano risparmi nell’ordine del 20-30% realizzabili mediante una ri-qualificazione energetica, con punte del 50% quando si fa ricorso a sistemi cogenerativi ad alto rendimento, a recu-peri di calore o ad uso di fonti rinnovabili, ove possibili.

Il tempo di rientro di un investimento in efficienza energetica può essere sem-plicemente calcolato dividendo il costo dell’investimento necessario per il ri-sparmio energetico annuo conseguibi-le: il risultato di tale rapporto è il tempo necessario per aversi completamente ripagato l’investimento (in inglese pay back). tale tempo deve essere appe-tibile per un’azienda che intenda effi-cientare gli impianti: pochi anni, questo è il giusto credo dell’imprenditore; diver-samente l’interesse può scemare. Un consistente aiuto nel tenere basso tale indice è dato dagli incentivi, sia nazio-nali che provinciali, che a vario titolo as-sistono gli interventi di efficientamento, essendo riconosciuta la “valenza am-bientale” di tali spese. ricordiamo la detrazione d’imposta del 55% - forse la più nota - ad oggi fruibile in dieci rate an-nuali costanti (che sarà inserita al livello del 50% stabilmente nell’ordinamento in futuro) a livello nazionale, ma anche i contributi ad hoc stanziati dalla Provin-cia Autonoma di trento tramite appo-site leggi di settore, quali la L.P.14/80 (sull’energia, ora sostituita dalla nuova L.P.20/2012) e la L.P. 6/99 (economia).

(1) Nell’ottica del risparmio energetico si muove la cogenerazione: ad oggi è una delle modalità di produzione di energie per usi finali più efficiente. Per cogenerazione si intende la produzione combinata di energia elettrica e di energia termica (calore) ottenuta da impianti utilizzanti la stessa energia primaria (es: gas metano). L’obiettivo che si vuole perseguire con la cogenerazione è quello di sfruttare al meglio l’energia contenuta nel combustibile: ad un minor consumo di combustibile consegue un minor impatto ambientale. La cogenerazione da pratica molto diffusa presso l’industria si è evoluta anche come generazione distribuita nel settore residenziale e terziario (macchine localizzate presso l’utenza , piccola e micro cogenerazione).Oggi si parla spesso anche di trigenerazione: un sistema di trigenerazione è un sistema energetico costituto da un impianto di cogenerazione la cui energia termica viene impiegata, in parte, per produrre, mediante frigoriferi ad assorbimento, acqua refrigerata per il condizionamento o per processi industriali. Lo sfruttamento del calore utile anche per il raffrescamento permette di massimizzare lo sfruttamento dell’energia termica, rendendo conveniente un impiego dell’impianto per un numero maggiore di ore all’anno.

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“ Un esempio pratico può aiutare a meglio comprendere i numeri in gioco. Le cifre esposte sono reali, nel senso che sono riferibili ad un intervento di efficientamento energetico in provincia di trento, assistito da contribuzione provinciale: trattasi di un intervento composito, ove una parte rilevante del risparmio energetico si consegue con l’adozione di un cogeneratore (nella fattispecie con motore endotermico alimentato a gas metano).L’azienda interessata è classificata come media azienda.

Dall’analisi energetica effettuata emerge un potenziale risparmio energetico annuo di 65.000 €, conseguibile tramite un investimento di 440.0000 €:

il rientro dell’investimento (440.000:65.000) si ha in 6,7 anni. tale investimento può essere assistito da adeguati incentivi sulla L.P.6/99,

avendo l’intervento valenza ambientale (massimo intervento previsto a li-vello comunitario), con un potenziale di 150.000 € di contribuzione.

In questo caso l’investimento netto a carico dell’azienda scende a 290.000 € (440.000-150.000) così come il pay back netto si riduce a poco meno di 4,5 anni (290.000:65.000).

Detto del tempo di rientro dell’investimento - o pay back come già definito - va segnalato come gli effetti del risparmio conseguenti all’efficientamen-to vadano oltre i 4,5 anni del rientro, dispiegando effetti positivi ancora per numerosi anni, fintantoché non si manifesterà una riduzione legata alla fisiologica perdita di efficienza, come è normale che sia dopo molti anni di attività di un impianto.

L’esempio testé indicato può benissimo essere calzante anche per una struttura alberghiera: i codici AtECO relativi, che identificano le aziende ammesse a fruire degli incentivi, sono infatti ricompresi tra quelli previsti dalla L.P.6/99. Altra doverosa precisazione è che in caso di interventi am-bientali non si applica la normativa del c.d. “de minimis”, vale a dire che la sussistenza di altri contributi erogati per diverse finalità non interferisce con detta normativa agevolativa (l’azienda, se lo ritiene, può continuare a perseguire una sua politica di investimento e ricercare e usufruire di forme incentivanti, non essendo obbligata a scelte di priorità).

Si segnala infine l’importanza di un re-centissimo strumento normativo in-centivante il c.d. “conto termico”, in-trodotto con il Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012, del quale si è in attesa delle norme attuative, per l’in-centivazione di interventi di piccole di-mensioni per la produzione di energia

termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza.E’ di tutta evidenza che se una parte del capitale necessario deriva da incenti-vazioni contributive dell’ente pubblico, il costo complessivo dell’investimento si riduce di un pari importo, con conse-guente riduzione del pay back.

Quali le principali tecnologie che danno luogo ad una riqualificazione energetica nell’ambito delle strutture alberghiere? Non vi è un’unica tecnologia in assoluto. Spesso i risultati migliori in termini di ri-sparmio si ottengono studiando una so-luzione composita che tenga conto del-le specificità dell’azienda, del suo profilo di consumi e di carico energetico, degli spazi a disposizione, dell’esposizione, della sinergia tra tecnologie convenzio-nali e da rinnovabili nonché dei possibili o prevedibili sviluppi dell’attività aziendale.

Gli obiettivi di efficienza energetica po-tranno esser perseguiti mediante:- interventi sull’involucro;- interventi sugli impianti per il riscalda-

mento/raffrescamento;- interventi per l’illuminazione naturale

ed artificiale;- interventi sulle apparecchiature elettri-

che ed elettroniche;- integrazione con energie rinnovabili.tra i primi la coibentazione di pareti, tet-to e solai; caldaie a condensazione in luogo di quelle tradizionali abbinate, ove

possibile, ai pannelli solari termici, così come pompe di calore a ciclo annua-le o, più semplicemente, l’uso di valvole termostatiche e cronotermostati; l’instal-lazione di lampade fluorescenti al posto delle lampade ad incandescenza è già una realtà mentre si affaccia sempre più l’illuminazione mediante led, l’utilizzo di inverter per i motori. Queste alcune delle tecnologie più diffuse,ovvero sem-plici accorgimenti. Ci sono poi le tecno-logie per l’autoproduzione delle energie: dai pannelli fotovoltaici che producono energia elettrica – da non confondere con i pannelli solari termici per la produ-zione di acqua calda – agli impianti per l’autoproduzione in contemporanea di energia elettrica e termica (calore) con l’ulteriore possibilità di convertire lo stes-so in frigorie (freddo) con la trigenera-zione.

Elemento fondamentale per il pieno successo di riqualificazione energetica risulta essere la serietà del protocollo di intervento proposto dall’azienda che effettuerà l’efficientamento: ad iniziare

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con l’analisi energetica preliminare, un check up energetico che partendo dall’impiantistica esistente – caratteristi-che tecniche e consumi - individui una o più soluzioni alternative di efficientamen-to, con relativi costi e risparmi annuali sti-mati sui consumi. L’audit energetico rappresenta infatti uno strumento indispensabile per individua-re, con un’analisi costi/benefici, gli inter-venti da realizzare e valutare il potenziale risparmio energetico conseguibile.

Fatto questo primo passo, che deve coinvolgere l’azienda a comprendere la filosofia di intervento, si potrà passa-re all’analisi di dettaglio: individuata la miglior soluzione si affina l’analisi inge-gneristica, con la predisposizione dello schema d’intervento e del progetto defi-nitivo, a questa si deve associare l’anali-si economica/finanziaria, che individua i flussi finanziari, una volta assunti i possi-bili incentivi sull’investimento, e quant’al-tro si renda necessario per una valuta-zione complessiva: analisi sul ciclo di vita dell’investimento, sulla riduzione di emis-sioni nocive in atmosfera, sulle ulteriori rendite che l’investimento può generare, quali ad esempi l’emissione dei certifi-cati bianchi, veri e propri titoli energe-tici negoziabili, a fronte della riduzione sull’uso finale dell’energia derivante dalla riqualificazione energetica.

Effettuati tutti i riscontri del caso si proce-derà con la fornitura e posa in ope-ra: il consiglio è di affidarsi ad aziende di provata esperienza, che possano garantire le varie fasi elencate dall’ana-lisi preliminare fino all’assicurazione dei risultati. Le migliori società d energetici sono attrezzate per tali esigenze.

Le più innovative forme contrattuali per-mettono infatti oggi di porre l’accento sull’assicurazione del rendimento del si-stema che si è implementato, chiaman-do l’azienda realizzatrice a rispondere di quanto promesso in sede di progettazio-ne con adeguate garanzie. Le società di servizi energetici sono attrezzate per tali esigenze. Il performance contracting – contratto a rendimento garantito- ne è un esempio. tali società sono inoltre il mez-zo per il reperimento dei finanziamenti necessari tramite la proposta di contratti di servizio energia che hanno il vantag-gio di far effettuare l’investimento e far conseguire il risparmio energetico senza l’esborso finanziario diretto dell’azienda.

a cura di CONSOrZIO LEONArDO - tecniche per l’energia trento

NASCE IL NUOVO SPAZIO DI GESTOR SU FACEBOOKIl mondo di oggi, si sa, corre veloce sui binari dei social net-work, e Gestor ha deciso di approdare sulla piattaforma più famosa del web con una pagina tutta nuova e dedicata ai soci e non solo! La comunicazione con i nostri soci per noi è fondamentale, e questo nuovo spazio consentirà di inte-ragire istantaneamente, di scambiare opinioni, consigli ed esperienze. Si potranno trovare informazioni utili sulla coo-perativa, tenersi aggiornati sugli appuntamenti e sulle iniziati-ve, sfogliare fotografie e leggere contenuti interessanti.Vi aspettiamo numerosi sulla nostra pagina, per trovarci ba-sta digitare “Gestor Soc Coop”.Gestor MI PIACE!

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Lezioni di VINO

Si conclude con questo numero la rubrica lezioni di vino, curata da gianpaolo girardi di Proposta Vini. In quest’ultimo appuntamento si parlerà delle varietà attuali delle uve.

Il Consorzio Vini del trentino, nell’ottobre 2011, ha pubblicato i dati della produzio-ne di uve nella Provincia di trento relativi alla vendemmia 2011. tali dati documen-tano che le uve bianche rappresentano il 72,92% della produzione complessiva e quelle rosse il 27.08%.Le varietà di uve bianche prodotte, in netta prevalenza rispetto a quelle rosse, sono così ripartite:

Focus

Campo Rotaliano

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Chardonnay 30,13% 353.600 quintaliPinot grigio 27,43% 321.849 quintaliMüller thurgau 8,90% 104.464 quintali

Queste 3 varietà, da sole, rappresentano il 66,46% di tutta la produzione trentina di uva.Segue ben distanziato il traminer aromatico 2,54% 29.853 quintali

e le altre varietà che, tutte assieme (Sauvignon, Moscato giallo, Pinot bianco, Nosiola, riesling renano, Manzoni bianco, Ker-ner, trebbiano, riesling italico, altre bianche), rappresentano il 3,92% dell’intera produzione. La produzione di uve rosse è così ripartita:

teroldego 7,47% 87.623 quintaliMerlot 6,28% 73.723 quintaliMarzemino 3,22% 37.767 quintaliSchiava 3,04% 37.716 quintaliCabernet sauv. 2,16% 25.357 quintaliLagrein 1,97% 23.062 quintaliPinot nero 1,61% 18.952 quintali

Marzemino a Volano Chardonnay ad Avio

Val di Cembra

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42 GestorNews | 3/2012

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e le altre varietà che, tutte assieme (Caber-net franc, rebo, Enantio, Moscato rosa, Groppello di revò, Syrah, altre nere), rap-presentano l’ 1,33% dell’intera produzione.

Questo dunque è il quadro attuale. Se confrontiamo questi dati con quelli relativi alla superficie vitata nel 1974 (un confronto solo indicativo tra quintali prodotti e super-

fici vitate) noteremo qualcosa di strabilian-te: la superficie vitata, dove si produceva-no uve rosse, era pari a ettari 7.754,25, quella dove si producevano uve bianche a ettari 941,36. In un testo del 1974 (Viti e vino del trentino, in Annali della Confraternita della vite e del vino, vol. I, trento Saturnia, 1974, p. 97) Lu-igi Menapace diceva che “la percentuale di vini bianchi rispetto ai rossi è attualmente poco meno del 15%”. In realtà la percen-tuale dei vini bianchi prodotta nel 1974 era addirittura inferiore: il calcolo ci dice che la superficie vitata a rossi era l’ 89.17% e, a bianchi, il 10.83%. Importante inoltre ri-marcare che la varietà Chardonnay non è nemmeno menzionata, che la produzione di Müller thurgau, pur presente, non rag-giunge la percentuale dello 0,12% e che quella di Pinot grigio e Pinot bianco* (assie-me) si aggira attorno al 4.30 %.

Come evidenzia questo confronto la viti-coltura trentina, negli ultimi due-tre decenni si è radicalmente trasformata. Dice tiziano tomasi dello Iasma (Istituto agrario San Mi-

Castel Toblino

*è probabile che fra le uve chiamate Pinot bianco vi fosse anche dello Chardonnay.

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GestorNews | 3/2012 43

chele) e, lui stesso, produttore di vino:“L’attività vitivinicola si è trasformata da un settore prettamente artigianale, dove l’arte di produrre era governata da regole locali tradizionali (con superfici, varietà sistemi di allevamento, modi di conduzione e di pro-duzione, quantità, tipicità e valori propri) ad uno fortemente industriale.L’industria viti-enologica ha assunto nuove regole, il suo mercato è mondiale, il vino che produce deve rispondere ad un gusto omologato, di moda, non è più importan-te che il vino esprima la tipicità del territorio dove viene prodotto, ma che soddisfi il gu-sto e le emozioni del consumatore globale!” Un collaudato sistema di Cantine Sociali ha permesso alla frammentata viticoltura trentina di trovare gli spazi necessari alla produzione e alla commercializzazione del vino prodotto e, nel qual tempo, ha fatto sì che la redditività dei vigneti aumentasse, e non di poco.Dobbiamo dunque prendere atto che, alle di là delle polemiche sempre latenti tra aziende agricole e cantine sociali, e giudi-cando il problema dal punto di vista della creazione di ricchezza, la cooperazione, assolvendo il problema della redditività agri-cola e della capacità di collocare il prodotto sul mercato, ha centrato i suoi obiettivi più

importanti: quello della remunerazione ai soci e quello della vendita all’estero.Pensiamo che nel prossimo futuro si rag-giungerà un equilibrio tra le varietà stori-che, sempre più richieste in ambito turisti-co e quelle internazionali, destinate in parte alla produzione di trento doc e, in parte, all’esportazione. Cin cin! Casteller

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Angolofiscaledi Claudio Della Pietra

Premessa

L’articolo 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 212, n. 27, rappre-senta un cambiamento importante per le relazioni commerciali in materia di cessio-ne di prodotti agricoli e agroalimentari.

Applicazione

L’articolo 62 del D.L. 1/2012 si applica a tutti gli operatori della filiera agroalimenta-re: agricoltori, produttori, industrie di tra-sformazione, centrali di acquisto, grande distribuzione, grossisti, intermediari, detta-glianti. Sono invece esclusi i contratti con il consumatore finale, cessioni di prodotti istantanee, cessioni effettuate dai soci di cooperative agricole alle cooperative stes-se, cessioni effettuate ai soci di organizza-zioni di produttori.

Elementi del contratto di cessione

A partire dal 24 ottobre 2012, i contratti dovranno, obbligatoriamente, essere sti-pulati: in forma scritta e indicare, a pena di nullità (art. 62, comma 1): a) la durata del contratto; b) le quantità e le caratteristiche del pro-

dotto venduto; c) il prezzo; d) le modalità di consegna e di paga-

mento.

la nullità del contratto potrà anche essere rilevata d’ufficio dal giudice

I documenti che possono essere utilizzati rispettando i dettami dell’art. 62, a condi-zione che riportino gli estremi e il riferimen-to dei corrispondenti contratti o accordi, possono essere:

Disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione dei prodotti agricoli e agroalimentari

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a) documenti di trasporto o di consegna, ovvero la fattura;

b) ordini di acquisto con i quali l’acquiren-te commissiona la consegna dei prodotti.

Dunque, anche alcuni tipi di documento, come il documento di trasporto, o di con-segna, nonché le fatture, completi di tutti gli elementi dell’art. 62, comma 1, posso-no assolvere agli obblighi dell’articolo 62, purché contengano tutti gli elementi es-senziali (articolo 62, comma 1) e riportino la seguente dicitura: “Assolve gli obblighi di cui all’articolo 62, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27”.

Forma semplificata (c.d. “fatture parlanti”)

Diffusa è la prassi secondo la quale a un ordine scritto viene data esecuzione senza un’accettazione formale o che non vi sia un ordine scritto. Il contratto potrà comunque considerarsi valido, ai sensi dell’articolo 62, attraverso la consegna dei prodotti e la successiva emissione della relativa fattura. In questo caso, è bene sottolinearlo, le fat-ture (o altri documenti come documenti di

trasporto o di consegna), al fine di esse-re conformi all’articolo 62, dovranno ob-bligatoriamente indicare tutti gli elementi essenziali al comma 1 dell’art. 62 (durata, quantità, prezzo, ecc.) e la seguente dicitu-ra: “Assolve gli obblighi di cui all’articolo 62, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27”, da cui consegue la definizione di documenti e fatture c.d. “parlanti”.

termini di pagamento

Il comma 3 dell’art. 62 prevede che il pa-gamento del corrispettivo debba essere effettuato:

1) per le merci deteriorabili entro il termine legale di trenta giorni (termine minimo di conservazione minore di 60 giorni);

2) per tutte le altre merci entro sessanta giorni.

In entrambi i casi, il termine decorre dall’ul-timo giorno del mese di ricevimento della fattura.

Al fine di risolvere i dubbi interpretativi relati-vi alla difficoltà di individuare con certezza il momento iniziale di decorrenza dei termini sopra indicati, il decreto attuativo chiarisce

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46 GestorNews | 3/2012

che la data di ricevimento della fattura è validamente certificata solo nei seguenti casi:

i. consegna della fattura a mano; ii. invio a mezzo di raccomandata A.r.; iii. posta elettronica certificata (PEC); iv. Impiego del sistema EDI (Electronic Data

Interchange) o altro mezzo equivalente, come previsto dalla vigente normativa fiscale.

Interessi

Gli interessi decorrono automaticamente dal gior-no successivo alla scadenza del termine”.

Prodotti soggetti ad accisa

L’articolo 5, comma 5 del decreto attuativo, specifica che “con riferimento alla cessione di prodotti alcolici è fatto salvo quanto previsto dall’art. 22 della legge 18 febbraio 1999, n. 28 e s.m.i.” (60 giorni dalla data di conse-gna della merce).

Sanzioni previste per la violazione degli ob-blighi previsti al comma 1 dell’articolo 62 (forma scritta e elementi essenziali da indi-care nel contratto)

La violazione di tali obblighi, oltre alla nul-lità del contratto, comporta una sanzio-ne amministrativa pecuniaria da a 516 a a 20.000, a seconda del valore dei beni oggetto di cessione.

L’Azienda Pojer e Sandri nasce nel 1975 dall’incontro dei giovani Fiorentino Sandri e Mario Pojer. Il primo aveva appena ereditato circa due ettari di vigneto, il secondo si era di recente diplomato enologo alla scuola di enologia di San Michele all’Adige.Questo fortunato connubio prende vita grazie alla volontà comune di produrre vino di gran pregio dai vigneti posti tra la Valle dell’Adige e la Valle di Cembra, precisamente

sulla collina di Faedo, culla fin dal 1975 di uno straordinario Palai Müller Thurgau. Fin dall’inizio alla Cantina si è sempre affiancata la Distilleria, che fu tra le prime a produrre in Trentino la grappa di monovitigno.In Val di Cembra, in località Valbona, a Maso Besleri, invece si è impostato un concetto più evoluto, staccandosi dal vino varietale per dar vita a 2 cuvèe, oltre ad aver realizzato, in uno dei 2 masi situati all’interno della proprietà, l’acetaia.

Azienda Agricola Pojer e Sandri - di Sandri Fiorentino & C. - Via Molini, 4 - 38010 Faedo TN - Tel. 0461 650342 - [email protected] - www.pojeresandri.it

NUOVO FORNITORE GESTOR DAL 01.04.2012

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GestorNews | 3/2012 47

LA diffusione dei nuovi stru-menti informatici “mobili” (smartphone e tablet) è in

continuo aumento e i numeri sono notevoli. I dati Assintel riportano che già nel corso del 2011 a livello globale le vendite nel settore “mobile” hanno eguagliato quelle dei PC (desktop e portatili insieme). restando in Italia, secondo IDC, nel primo trimestre del 2012 il mercato smartphone ha definitivamente superato quello dei telefonini tradizionali.Gestor ha deciso di sperimentare un nuovo canale di marketing basato sulle tec-nologie di ultima generazione. Attraverso le nuove “Campiglio App”, “Val di Fassa App”, “Alto Garda App” e “trento App” – applicazioni per smartphone e tablet iOS (iPhone/iPad) e Android sviluppate dalla società trentina trient Consulting group in collaborazione con diversi enti locali – si entra nel mondo della comunicazione di ultimissima generazione.Le App selezionate sono applicazioni nate per la comunicazione turistica e la diffu-sione della cultura, si scaricano gratuitamente dalla rete e consegnano nelle mani dell’utente uno strumento fortemente innovativo che gli permette di conoscere e vivere più a fondo il territorio attraverso servizi a 360°. Grazie infatti alle tecnologie avanzate di localizzazione (GPS, bussola, giroscopio) e visualizzazione (videoca-mera, contenuti video) installate a bordo di tutti i più recenti dispositivi, l’esperienza dell’ospite viene arricchita in modo completamente nuovo. tra i servizi offerti è pos-sibile trovare gli eventi più interessanti e vicini semplicemente guardandosi intorno attraverso la videocamera oppure percorrere sentieri a piedi e in mountain bike tenendo sempre d’occhio la propria posizione sulla cartina, sciare sulle piste visua-lizzando la posizione dei propri amici, o ancora conoscere le previsioni meteo della zona in cui ci si trova, seguire gli itinerari del gusto, dei prodotti tipici, dei beni culturali, dei panorami o dello shopping.Questo modo inedito di consultare i servizi consente al cliente di vivere l’esperienza del territorio in modo più diretto permettendogli di scoprire la storia e trovare i sapori di una volta attraverso i mezzi più moderni.

L’Azienda Pojer e Sandri nasce nel 1975 dall’incontro dei giovani Fiorentino Sandri e Mario Pojer. Il primo aveva appena ereditato circa due ettari di vigneto, il secondo si era di recente diplomato enologo alla scuola di enologia di San Michele all’Adige.Questo fortunato connubio prende vita grazie alla volontà comune di produrre vino di gran pregio dai vigneti posti tra la Valle dell’Adige e la Valle di Cembra, precisamente

sulla collina di Faedo, culla fin dal 1975 di uno straordinario Palai Müller Thurgau. Fin dall’inizio alla Cantina si è sempre affiancata la Distilleria, che fu tra le prime a produrre in Trentino la grappa di monovitigno.In Val di Cembra, in località Valbona, a Maso Besleri, invece si è impostato un concetto più evoluto, staccandosi dal vino varietale per dar vita a 2 cuvèe, oltre ad aver realizzato, in uno dei 2 masi situati all’interno della proprietà, l’acetaia.

Azienda Agricola Pojer e Sandri - di Sandri Fiorentino & C. - Via Molini, 4 - 38010 Faedo TN - Tel. 0461 650342 - [email protected] - www.pojeresandri.it

NUOVO FORNITORE GESTOR DAL 01.04.2012

la nuova frontieratecnologicaper il turismo

a cura di Paolo Bellei

novità

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IL MELOGRANODA SIMBOLO DI FERTILITA’ E ABBONDANzA

A INGREDIENTE ECCELLENTE PER ARRICCHIRE MENù E PIETANzE

Sapore dolce e retrogusto aspro, ricco di sostanze salutari per l’organismo e fre-sco e gustoso da mangiare: il melograno, simbolo di fertilità nell’antichità e legato a significati di abbondanza, fortuna e buon augurio, è presente anche nella cuci-

na italiana come elemento che aggiunge un tocco in più a primi piatti, risotti, pietanze a base di carne, insalate ma anche dolci e marmellate. Buono anche per preparare liquori e bevande – i semi hanno una polpa succosa e dolce e dalla loro spremitura si ottiene un succo gradevole e dissetante - il melograno si presta perfettamente per arricchire i menù gastronomici. Pur essendo un frutto tipico della stagione autunnale, non è raro trovarlo sulle tavole anche nei mesi invernali. La pianta è anticamente originaria dell’Asia Occidentale e dell’ Estremo Oriente. Nel tempo si è diffusa, come detto, anche in Italia, prevalentemente nelle zone più calde. Il frutto teme parecchio le piogge e l’elevata umidità del terreno e dell’aria, e può essere classifi-cato in base all’acidità dei suoi frutti: acido, agro-dolce o dolce. Alcune varietà produco-no semi talmente duri da rendere i frutti non commestibili; soltanto alcune varietà sono classificate a seme soffice, e quindi di interesse commerciale e utilizzabili anche in cu-cina. Per quanto riguarda gli aspetti benefici di questo frutto, bisogna sottolineare che il melograno contiene molte vitamine, fibre, zuccheri, flavonoidi, sali minerali (calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio), antiossidanti e diversi principi attivi, oltre ad avere proprità vermifughe astringenti. Ha un apporto calorico limitato: per ogni cento grammi di grani si contano 63 calorie. Senza dimenticare, che per chi ha fantasia, i semi possono esse-re usati anche a scopo decorativo in moltissime preparazioni sia dolci che salate.

ilprodotto

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IL MOSAICO DI FRUTTA ESOTICA MARINATOALL’ANICE STELLATO,ACCOMPAGNATOCON SORBETTO AL MELOGRANO

Laricetta

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:Gr. 800 DI FrUttA ESOtICAGr. 150 DI BAGNA ALL’ANICE StELLAtOGr. 100 DI SOrBEttO AL MELOGrANO

BAGnA ALL’AnICe sTeLLATOIn un pentolino versare gr.100 di acqua, gr.50 di zucchero semolato e gr. 5 di anice stellato, portare il tutto a bollore, togliere dalla fonte di calore e lasciar raffreddare. Una volta freddo filtrare con l’ausilio di un etamina.

sORBeTTO AL MeLOGRAnOFar bollire gr. 70 di acqua con gr. 30 di zucchero semolato, una volta che avrà preso il bollore togliere dalla fonte di calore e aggiungervi gr. 150 di melograno sgranato e lasciarlo in infusione per almeno 6 ore cosi da aromatizzare lo sciroppo.Filtrare il tutto e mettere nel bicchiere del Paco Jet, riporlo in abbattitore a -18 gradi per almeno 24 ore. Al momento dell’utilizzo pacossare il sorbetto.

MONTAGGIO DEL DESSERTDisporre la frutta nel piatto prescelto,

precedentemente tagliata e marinata

nella bagna all’anice stellato per un

minimo di due ore, aggiungervi un

po’ di liquido di marinatura, e al centro

del piatto posizionarvi una quenelle di

sorbetto al melograno, guarnire con

una fogliolina di menta, delle barrette

di cioccolato e per finire una leggera

spolverata di zucchero a velo.

N.B. questo dessert è molto versatile può

essere servito come dessert ma anche

come pre-dessert per pulire e rinfrescare il

palato; la frutta può rimanere in marinatura

anche per più giorni l’importante è utilizzare

una frutta non troppo matura.

DoSE PEr 4 PErSonE

DI StEFANO GOLLEr

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50 GestorNews | 3/2012

PRODOTTI, SERVIZI ED ATTREZZATURE PER UN’IGIENE SICURA

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GestorNews | 3/2012 51

Hotel Belvedere FAI DELLA PAGANELLA (tN)

Pasticceria IN CeNTrO trENtO (tN)

ristorante FOrST trENtO (tN)

Hotel FlOrIANI LAGOLO DI CALAVINO (tN)

Hotel PICCOlO PrICIPe SUITe LAGOLO DI CALAVINO (tN)

Hotel deS AlPeS COrtINA D’AMPEZZO (BL)

Hotel vICTOrIA COrtINA D’AMPEZZO (BL)

Hotel FrANCeSCHI PArK HOTel COrtINA D’AMPEZZO (BL)

negozio MASO deI SAPOrI MEZZANA (tN)

Hotel rOYAl COrtINA D’AMPEZZO (BL)

Hotel AlPINO FAMIlY HOTel ANDALO (tN)

Hotel AlBerGO vIllA AdrIA CANAZEI (tN)

Hotel HOTl ArGeNTINA COrtINA D’AMPEZZO (BL)

Hotel HOTel FOlGArIdA FOLGArIDA DI DIMArO (tN)

Nel corso degli ultimi mesi, 28 nuove strutture che hanno deciso di aderire alla Cooperativa. Diamo a loro il nostro più caloroso benvenuto!

Hotel HOTel PONTeJel COrtINA D’AMPEZZO (BL)

rifugio MAlGA rA STUA COrtINA D’AMPEZZO (BL)

Hotel HOTel MIrANdOlA PASSO DEL tONALE

Hotel HOTel COrNelIO COrtINA D’AMPEZZO (BL)

Hotel HOTel COrTINA COrtINA D’AMPEZZO (BL)

Hotel HOTel lAdINIA POZZA DI FASSA (tN)

garnì MONTANA MADONNA DI CAMPIGLIO (tN)

rifugio SCOIATTOlI COrtINA D’AMPEZZO (BL)

Bar CAFFe’ GelATerIA KISS CAVALESE (tN)

rifugio lAGAZUOI COrtINA D’AMPEZZO (BL)

ristorante MAlGA MIlleGrOBBe LAVArONE (tN)

ristorante MAlGA OrTeSINO LAVArONE (tN)

Bar SKI BAr IGlOO LAVArONE (tN)

Bar TeNNIS LAVArONE (tN)

VIenI A TROVARCI In FIeRA!PuOI TROVARe LA PIAzzA GesTOR

PRessO IL PADIGLIOne C1 sTAnD F01

lA CENACOn I sOCI FOnDATORI

Si è svolta il 19 dicembre scorso la cena con i soci fondatori di Gestor presso l’Hotel Eve-

rest, momento nato per condividere e appro-vare la chiusura dell’esercizio 2012, ma che è stata anche un’occasione piacevole per ritro-varsi e per rievocare ricordi e sensazioni di qual-che anno fa, quando forse un po’ per scherzo, forse un po’ per scommessa, si era deciso di dare vita alla Cooperativa. Una sfida lanciata nel 1998 da quattordici im-prenditori e che ha reso possibile la realizzazio-ne di quella che nel tempo è diventata una real-tà importante, che conta oggi 389 soci. Senza dubbio dunque, una partita vinta in maniera netta e che continua ad appassionare.

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52 GestorNews | 3/2012GE

Dal 27 al 30 gennaio 2013, nel Quartiere Fieristico di Riva del Garda è in programma la 37^ edizione di EXPO RIVA HOTEL. Nata nel 1979, EXPO RIVA HOTEL rappresenta oggi una delle maggiori fiere di settore dedicate al mondo dell’Hotellerie e della Ristorazione, patrocina-ta da Federalberghi e Federturismo Confindustria e, accreditata presso le maggiori Associazioni di Categoria.

Dal 2010 EXPO RIVA HOTEL è suddivisa in 4 grandi aree merceologiche; RIVA CONTRACT & DESIGN, RIVA BENESSERE HOTEL, RIVA ECO HOTEL e RIVA FOOD & BEVERAGE con SOLOLIO – mostra dell’eccellenza olearia italiana. La scorsa edizione sono stati occupati 7 padiglioni espositivi per complessivi 34.000mq. con la presenza di 593 Espositori e 20.138 visita-tori certificati, a testimonianza della fiducia che gli Operatori dimostrano nei confronti di questo evento.

EXPO RIVA HOTEL rappresenta una vetrina privilegiata per le Aziende di settore che, possono presentare ad un pubblico di albergatori e ristoratori attenti alle proposte del mercato, le ultime novità in fatto di arredo per interno ed esterno, contract e design, innovazione tecnologica, food & beverage, hotellerie, idee e prodotti per i centri benessere e soluzioni di risparmio energetico. Altro punto di forza della fiera, oltre alla ricca propo-sta espositiva, è il fitto calendario di eventi collaterali. Convegni dedicati ad Operatori ed Imprenditori del canale Horeca e momenti di aggiornamento

Grandi novità alla 37^ edizione di EXPO RIVA HOTELUna fiera dell’Ospitalità ricca di contenuti che, per il 2013, punta ancora di più sul Benessere e sulla Sostenibilità Ambientale

soprattutto con Riva Formazione, la sezione di Expo Riva Hotel che da dodici anni organizza un seminario interattivo per le figure professionali dell’Hotel. Numerose anche le iniziative legate al settore del food & beverage, soprattut-to con SOLOLIO che, alla sua 4^ edizione, si è già distinta come luogo privilegiato di promozione ed approfondimento della cultura dell’olio, grazie ad una ricca offerta espositiva e ad un’importante sezione formativa, con corsi per assaggiatori e degustazioni gratuite per il pubblico.

Tra i progetti che verranno proposti in questa edizione, spiccano i due all’interno del padiglione di RIVA BENESSERE HOTEL. Il primo, “L’ACQUA TRA I SASSI”, realizzato dallo Studio Moon Design di Rovereto è dedicato all’ambiente bagno inteso come un luogo di piacere e relax il secondo, “IL CULTO DELL’OSPITALITÀ” proposto da Talocci Design (Roma), in collaborazio-ne con Teuco, è una presentazione dell’hotel nei suoi ambienti tipici come lo spazio comune della reception e quelli più privati delle camere e dei bagni.

La terza novità è invece presentata all’interno di RIVA ECO HOTEL, padiglione dedicato a prodotti e soluzioni per il risparmio energetico che, per la prossima edizione punta ancor più sull’accoglienza sostenibile e propone “WELCOME GREEN”. Un’area di 400mq., progettata dallo studio Salamanca Design & Co. (MI) e sviluppata in 4 aree tematiche che uniscono elementi diversi: Village Food (Ristorazione e Alimentazione), Materiali Ospitali (materiali sostenibili adatti all’uso e alla ristrutturazione) Orto Gazebo (Outdoor) e H2Benessere (Acqua e Benessere).

Queste alcune delle novità della 37^edizione di EXPO RIVA HOTEL, in programma dal 27 al 30 gennaio 2013, nel quartiere fieristico di Riva del Garda (TN). Seguiteci sul sito www.exporivahotel.it e su facebook.

Offerto da

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Messaggio Pubblicitario con finalità promozionale. La Polizza Business Gemma è un prodotto assicurativo emesso da Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. e riservato alla clientela delle Filiali delle Banche del Gruppo Intesa Sanpaolo. Prima della sottoscrizione del contratto leggere attentamente il Fascicolo Informativo disponibile presso le Banche del Gruppo Intesa Sanpaolo e sui siti internet della compagnia www.intesasanpaoloassicura.com. AIFIn - Associazione Italiana Financial Innovation - è un think tank che si propone di promuovere e diffondere la cultura dell’innovazione nel settore bancario, assicurativo e finanziario. All’AIFIn possono aderire intermediari bancari, assicurativi e finanziari o aziende operanti nel settore partecipando alle relative attività di analisi, ricerca e formazione. Maggiori informazioni sul Premio “AIFIn – Cerchio d’oro dell’innovazione finanziaria” sono disponibili sul sito www.aifin.org

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Business Gemma nasce per aiutare le donne che, come te, lavorano in proprio e si trovano a fronteggiare eventi della vita privata che potrebbero avere effetti anche sull’attività economica e professionale. La Polizza ha ottenuto il premio “AIFIn - Cerchio d’Oro dell’innovazione finanziaria” 2011 per la categoria Prodotti e servizi assicurativi. Un riconoscimento che premia le iniziative più innovative e gli intermediari bancari, assicurativi e finanziari che sanno guidare o anticipare i cambiamenti di mercato.

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