Gestor dicembre 2014

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NE/TN0027/2008 quadrimestrale di informazione della cooperativa trentina di acquisti alberghi e ristoranti TASSA DI SOGGIORNO Dal 1° maggio 2015 sarà una realtà FOLGARIA, LAVARONE E LUSERNA Gli altipiani raccontano la Grande Guerra POLIZZA ASSICURATIVA Al via alla nuova convenzione per i soci EXPO RIVA HOTEL 2015 Dal 25 al 28 gennaio 2015 a Riva del Garda

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Gestornews è il giornale della Cooperativa dove troverete informazioni sul turismo, sul Trentino e le novità del momento.

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NE/TN0027/2008

quadrimestrale di informazione della cooperativa trentina di acquisti alberghi e ristoranti

TASSA DI SOGGIORNODal 1° maggio 2015 sarà una realtà

FOLGARIA, LAVARONE E LUSERNAGli altipiani raccontano la Grande Guerra

POLIZZA ASSICURATIVAAl via alla nuova convenzione per i soci

EXPO RIVA HOTEL 2015Dal 25 al 28 gennaio 2015 a Riva del Garda

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gestornews [ 1 ]eDItorIALe

03 Tassa Di SoggiornoDal 1° maggio 2015 sarà una realtà

04 Intervista APT Folgaria, Lavarone e LusernaGli Altipiani dove storia, tradizioni e natura si fondono in un unico e straordinario racconto

10 Intervista La Grande Guerra raccontata alle nuove generazioni per un messaggio di paceEcco come sugli Altipiani si articolano le iniziative per il Centenario

14 Club ProdottoBruna Talmon alla presidenza di Dolomiti Wolking Hotel“Il nostro obiettivo è far amare la montagna ai nostri ospiti”

16 Il Personaggio L’Hotel De La Poste, una pagina della storia di CortinaGherardo Manaigo: “Gestor, un’ottima spalla per lavorare sereni”

19 Expo Riva Hotel 2015Gestor festeggia 10 anni di Expo Riva Hotel

38 Novità GestorUna nuova polizza assicurativa per i soci GestorUna convezione pensata per le reali esigenze degli albergatori

40 Angolo fiscale Imposta provinciale di soggiorno

43 Prodotto Il tartufoUn prezioso gioiello della terra amato dai palati fini

Anno IV – N. 3 dicembre 2014

Quadrimestrale della Cooperativa Gestor via Maccani 181/A – trento tel. 0461 826506 – Fax 0461 429378 www.gestor.it – [email protected] responsabile: Franco Delliguantiregistrazione n. 1358 – 7 maggio 2008 del registro stampa del tribunale di trentorealizzazione e stampa: saturnia - trento

L’entusiasmo e la fiducia sono le nostre armi per resistere alla crisi

quando si chiude un anno e ne inizia uno nuovo, arriva inevita-bilmente il momento di fare bilanci di quello che è acca-

duto, per guardare avanti individuan-do nuove e stimolanti prospettive. Ero indecisa se riportarvi una rifles-sione sui miei 41 anni lavorativi, che compirò il prossimo anno, o se, inve-ce, parlare dell’ultimo anno di attività di Gestor. Ho scelto quest’ultima op-zione, rinviando il mio bilancio perso-nale ai prossimi editoriali. In questo 2014 abbiamo concentrato i nostri sforzi nel trovare soluzioni a supporto di quelle aziende che si trovano in dif-ficoltà. Questo il motivo che ha pro-dotto lo svolgersi di tre assemblee nel corso dell’anno, spinti dalla ne-cessità di dover creare più momenti di incontro e di dialogo con tutti voi, per delineare insieme il percorso del-la nostra cooperativa. Nella prima as-semblea di aprile, anche a garanzia della cooperativa, abbiamo concor-dato con i soci la possibilità di evitare fideiussioni bancarie e di scegliere la formula del deposito remunerato. Si favorisce così il socio che versa a Ge-stor il valore della fideiussione, rispar-miando i costi delle commissioni bancarie ed evitando di assumere impegni con istituti di credito. La se-

conda assemblea di maggio ha visto la partecipazione di tantissimi asso-ciati ed è stato un momento di con-fronto significativo che ha portato ad approvare, nell’assemblea di novem-bre, il nuovo regolamento che disci-plina i rapporti fra soci e Cooperativa. Abbiamo apportato alcune modifiche che non vanno interpretate come una rigidità imposta dalla cooperativa alle regole che ci siamo dati ma come la volontà di volere ancor più garantire i nostri soci e le nostre aziende in tem-pi in cui la crisi ha compromesso i rapporti con le banche. Le assem-blee di aprile e novembre sono ap-parse ad alcuni associati come un momento di difficoltà e di debolezza di Gestor. Ma il messaggio che vo-gliamo mandare si pone esattamente all’opposto. Vogliamo mettere un punto e andare a capo, ricominciare con rinnovato spirito di fiducia. Le so-luzioni che andavano bene anni fa oggi non bastano più. La crisi non è più una contingenza ma una situazio-ne che si è ormai consolidata. E per questo dobbiamo fronteggiarla con maggiore tenacia, ma anche con cautela. Il mio auspicio è che si possa gettare via quel macigno di paura e diffidenza, seppur lecito, che ci impe-disce di guardare a nuovi sviluppi. Dobbiamo rivolgerci al futuro con “fè ciega” come dicono gli spagnoli, con fede cieca nella nostra cooperativa che non si lascia scalfire dalla tempe-sta. Il 2014 è stato un periodo di os-servazione, per vedere cosa sarebbe accaduto. Il nuovo anno deve segna-re una nuova partenza. Con motiva-zioni condivise e il desiderio di volere una cooperativa ancora più compat-ta. Spazziamo via quello strato di ne-gatività, stress, spavento e facciamo entrare pensieri positivi, idee nuove per lavorare tutti insieme al rilancio di Gestor. In tanti anni di attività tra voi albergatori e ristoratori la mia passio-ne per questo lavoro non è mai cam-biata e sono certa che potremo avere dei risultati sempre migliori.

Nives TisiDirettore

sommario

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[ 2 ] gestornews rUBrICA

gli auguri del Presidente

c ari Soci,un altro anno volge al termi-ne ed è nuovamente tempo di bilanci.

Anche in questo 2014, così difficile a causa della crisi economica che at-tanaglia il nostro Paese, Gestor ha cercato di lavorare al meglio per per-mettere ai propri soci dei vantaggi derivanti dall’appartenenza ad una cooperativa di acquisti.Ci sono state delle difficoltà, è vero, ma tutti noi abbiamo collaborato per poter risolvere i problemi nel migliore dei modi. Rimane un po’ il rammarico per non aver “sentito” al massimo la parteci-pazione dei soci durante le discussio-ni più importanti.Voglio ribadire che Gestor siete voi, con le vostre aziende e la vostra for-za-lavoro. La Cooperativa vi appartie-

ne e tutti insieme dobbiamo sfruttare le possibilità che il lavorare in gruppo ci permette.Affrontiamo questo nuovo anno con entusiasmo, con voglia di fare, sen-za lasciarci abbattere dalle difficoltà. Tutti i collaboratori di Gestor sono pronti ad aiutare i soci perché questa appartenenza possa dare i suoi frutti e portare un vantaggio a tutti noi, an-che a quelli che “sentiamo” comun-que un po’ scettici.Desidero sottolineare, a questo pro-posito, che siamo sempre disponibili ai confronti, purchè costruttivi e liberi da pregiudizi. Nessuno obbliga nes-suno, l’appartenenza a Gestor deve essere una cosa sentita, ma soprat-tutto voluta.Concludo augurando a tutti Voi ed alle Vostre famiglie un 2015 pieno di successi e di serenità. GiORGiO seMBeNOTTi

Presidente

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gestornews [ 3 ]rUBrICA

n on sono servite le critiche e la contrarietà degli alberga-tori per i quali l’imposta era evitabile a far cambiare idea

alla Provincia sulla tassa di soggiorno. Piazza Dante deve reperire risorse per il prossimo anno. E tira dritto. L’im-posta, inserita nella Finanziaria del 2015, si pagherà a partire dal 1° mag-gio del prossimo anno. Avrà un limite massimo di 10 giorni di applicazione: dall’undicesimo giorno di permanen-za consecutiva in una stessa struttura ricettiva l’ospite non pagherà più. Nel bilancio non sono stati inseriti nu-

meri anche se le cifre sono già note: si va da un minimo di 0,50 euro a un massimo di 2,5 euro per pernotta-mento, in base alla struttura ricettiva. Un’ipotesi sembra essere che si pa-ghi 1,30 euro per gli alberghi a quat-tro stelle, 1 euro per quelli a tre stelle, 0,70 per tutti gli altri compresi b&b e campeggi. Ma sarà poi un’apposita delibera a stabilire le cifre esatte del-la tassa. Il gettito stimato è di 7 milioni di euro per il primo anno e di 12 milioni annui quando entrerà a regime.Sono escluse dalla tassa gli alloggi privati per uso turistico. Non dovran-no cioè far pagare la tassa di sog-giorno ai propri ospiti i privati che affittano fino a tre stanze o apparta-menti, ovvero quelle tipologie priva-te che non rientrano nella categoria Cav (casa appartamento vacanze)

che hanno più di tre unità immobi-liari. Attraverso questi introiti verran-no finanziate le attività delle Aziende per il Turismo.Trento si allinea così alla vicina Bol-zano, dove la tassa di soggiorno è già in vigore. E alle preoccupazioni degli albergatori e degli operatori turistici che temono che l’introduzione della tassa possa convincere i turisti ad evi-tare il Trentino sono i dati della scor-sa stagione paragonati a quelli della provincia di Bolzano: “In Alto Adige – sottolinea l’assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola – dove la tassa c’è già, il calo dei turisti la scorsa estate è stato meno forte che in Trentino”.In Consiglio Provinciale è stato anche trovato l’accordo sulle Apt: gli alber-gatori avranno i due terzi della rap-presentanza nei cda.

La tassa di soggiorno è realtà

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MiCHAeL ReCHAmministratore delegato dell’Azienda per il Turismo di Folgaria, Lavarone e Luserna

q uando si parla degli Altipiani di Folgaria e Lavarone e della comunità di Luserna, il pen-siero corre subito ai forti mili-

tari, alle scene di combattimenti av-

venuti nel secolo scorso, ma anche a bellissime piste da sci, stazioni attrez-zate per lo sci nordico e lo sci alpino, una rete di un centinaio di km di piste che si snodano tra i forti della Prima Guerra Mondiale, in un suggestivo percorso nella storia. Abbiamo inter-vistato Michael Rech, amministrato-re delegato dell’Azienda per il Turi-smo di Folgaria, Lavarone e Luserna nonché presidente della Comunità degli Altipiani Cimbri.

Quali sono le peculiarità del vostro territorio, sia dal punto di vista naturalistico che culturale?

Gli Altipiani sono un territorio che van-ta oltre mille anni di storia ed essen-do territorio di confine porta sulla sua «pelle» i segni di moltissimi conflitti ed

eventi, dalle secolari vertenze confina-rie alla colonizzazione tedesco-cim-bra del XI-XIII secolo (di cui Luserna è testimonianza vivente), dalle vicende della Magnifica Comunità di Folgaria alla Grande Guerra, alla Resistenza, alla Guerra Fredda, testimoniata dal-la base missilistica NATO di Folgaria, a Passo Coe. Siamo l’unico territorio in Trentino che può raccontare i tre grandi conflitti mondiali, tant’è che la nostra proposta culturale e turistica (anche didattica, rivolta alle scuole) si basa proprio sui grandi conflitti del Novecento. Ed è una proposta che riscuote molto successo, interesse e curiosità, probabilmente unica in Italia. Dal punto di vista naturalistico abbia-mo un territorio che si estende per 105 km quadrati, una montagna «dolce»

APt Folgaria, Lavarone, Lusernagli Altipiani dove storia, tradizioni e natura si fondono in un unico e straordinario racconto

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che ha un’estensione altitudinale che va dai 1000 ai 2000 m, un territorio fatto di ampie distese di abeti e di pascoli, che custodisce dei veri gioielli naturalistici quali il biotopo di Ecken (area protetta), il biotopo di Malga Laghetto (anch’es-so protetto), il lago di Lavarone (che tra il 1904 e il 1907 fece innamorare Sigmund Freud) e l’Avez del Prinzep, autentico monumento naturale, l’abete bianco più alto (oltre 50 m) e più longevo d’Europa (oltre 200 anni). Fanno da cornice ampi ed emozionanti scorci panoramici che permettono di cogliere il Gruppo del Brenta, il massiccio del Pasubio e le più belle cime del Trentino sud-orientale.

Che tipo di proposta turistica offrite?Uno dei nostri punti di forza è proprio il territorio, una mon-tagna «amica», alla portata di tutti, in particolare per le fa-miglie, per i bambini, per la terza età. Ma anche per i giovani e gli sportivi, per coloro che amano la vacanza attiva. La conformazione orografica (terrazzi in quota) e la presenza di chilometri e chilometri di ex strade militari della Grande Guerra, oggi strade forestali, ci permettono di proporre i 100 Km dei Forti, uno dei circuiti mtb più apprezzati d’Europa, percorso permanente che tra l’altro dà il nome alla rinoma-ta competizione di livello internazionale. Senza contare gli oltre 50 percorsi escursionistici, adatti a tutti, che coprono l’intero territorio, a cui vanno ad aggiungersi quattro impor-tanti percorsi tematici: il percorso Dal Castello alla Monta-gna, che rievoca la violenta contesa tra i feudatari di Castel Beseno e la Magnifica Comunità di Folgaria, il percorso naturalistico dei Giganti del bosco (a Lavarone), il sentiero cimbro dell’immaginario che a Luserna rievoca per le fa-miglie con bambini le leggende e tradizioni cimbre e il per-corso Dalle storie alla storia che, sempre a Luserna, ci porta sulle tracce dei tragici eventi della prima guerra mondiale. La nostra offerta turistica estiva copre un’ampia gamma di soluzioni che va dalla cultura allo sport (vantiamo, tra l’altro, un campo golf a 18 buche), dal relax al contatto per la natu-ra, alla gastronomia di alta qualità, quest’anno ben rappre-sentata dalla prima settimana del vézzena. Anche alla fa-miglia e ai bambini riserviamo grande attenzione, tant’è che la scorsa estate abbiamo proposto la prima edizione del Festival del Gioco, evento che ha riscosso un inatteso suc-cesso. Questo per sommi campi ciò che riguarda l’estate. Da considerare inoltre che d’inverno sia Folgaria che Lava-rone si propongono in modo unitario come stazione sciisti-ca di richiamo, un’area sciistica che ha il suo punto di forza in 100 km di piste per lo sci alpino e oltre 90 km di percorsi per lo sci nordico, capaci di soddisfare tutte le esigenze. È una proposta di alta qualità, che ha visto eventi agonistici di livello internazionale come le Nazionali e i Mondiali studen-teschi, la World Masters Cup e la Millegrobbe per lo sci nor-dico. E a marzo le piste agonistiche di Folgaria ospiteranno per il quarto anno consecutivo il Trofeo Topolino.

Il vostro è un patrimonio di tradizioni radicate. In che modo viene preservato e tramandato?

La cultura e la storia sono veramente un patrimonio che custodiamo e preserviamo con assoluta convinzione. Sot-to questo aspetto l’impegno delle comunità locali è molto forte, basti pensare alla ricca produzione di libri e pubbli-cazioni di storia locale, allo sforzo di mantenere la cultura tedesco cimbra a Luserna (e non solo), località che si av-vale di un istituto di ricerca (Istituto Cimbro) e di un Cen-tro di documentazione. Quindi i molteplici progetti di va-lorizzazione delle fortezze austro-ungariche della Grande Guerra delle quali il Forte Museo Belvedere Gschwent di Lavarone è la testimonianza più significativa, oppure l’im-pegno posto in questi ultimi anni per portare a compimen-to Base Tuono, a Folgaria, allestimento museale dedicato alla Guerra Fredda, unico in Europa.

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In che modo la cultura cimbra si concilia con l’offerta turistica?

Si concilia benissimo in quanto gli ospiti in vacanza nel-le nostre località sono affascinati da vicende antiche, di grande suggestione, quali sono la cultura e la tradizione tedesco-cimbra. Le animazioni sul sentiero dell’immagi-nario cimbro, le mostre a tema al Centro documentazione, i percorsi tematici ed eventi come il vorprennen in martzo (il «brusa marzo»), la Lusernar vairta (marcia non compe-titiva) e l’Abezazzan in Perghe (la «desmontegada») sono gli esempi più significativi di questo virtuoso connubio tra cultura cimbra e turismo.

Ci sono delle infrastrutture o dei progetti ancora da realizzare, chiesti dalla comunità? C’è qualcosa da migliorare?

Gli Altipiani sono nella fase matura della loro proposta cul-turale e turistica. Tutti gli aspetti storico-culturali, e quindi anche turistici, hanno avuto negli ultimi decenni la dovuta attenzione, nulla è stato tralasciato, tutto è stato valorizza-to, anche i mulini e le segherie ad acqua. Oggi siamo nella fase in cui ci si deve adoperare per mantenere alto il livello di qualità intervenendo con recuperi, restauri e aggiorna-menti. L’innovazione passa semmai nell’uso delle nuove tecniche di comunicazione, nell’utilizzo delle nuove tec-nologie per informare, per raccontare più efficacemente, per suscitare emozioni.

Tra le bellezze dell’alpe Cimbra ci sono senza dubbio i forti. Qual è il loro stato di conservazione oggi? Si staportando avanti un importante lavoro di riqualificazionee ristrutturazione per alcuni di loro, è così?

I forti sono usciti dalla Grande Guerra danneggiati, provati dai bombardamenti, ma non distrutti. Furono piuttosto de-moliti negli anni Trenta in omaggio alla campagna Ferro alla Patria, che pretese il recupero del metallo, ovunque si trovasse. Si salvò per volontà locale il Forte Gschwent Bel-vedere, che non a caso è oggi il «Forte museo» della linea fortificata degli Altipiani. Sono tuttavia in atto, complice il Centenario, una serie di interventi: il recupero conserva-tivo del Comando di Virti (già concluso), la valorizzazione della Stazione di collegamento ottico di Monte Rust (in fase di progettazione), la riproposizione della volumetria originale del Forte Lusérn (in corso di realizzazione) e la messa in sicurezza del Forte Sommo alto (prevista per il 2015). Per gli anni a venire si punta alla valorizzazione del Forte Cherle e alla pulizia del fossato del Forte Dosso del-le Somme, destinazione d’eccellenza del percorso trince-rato della Forra del Lupo – Wolfschlucht.

C’è un forte legame tra l’Apt e laFondazione Forte Belvedere eLavarone. In che modo si concretizza questa collaborazione?

Come già evidenziato, il Forte Belvedere Gschwent è oggi la fortezza più rappresentativa di quella che fu la linea for-tificata degli Altipiani e per noi rimane il punto di riferimen-to per eccellenza. È una struttura che ogni anno accoglie centinaia di studenti e migliaia di visitatori. Va da sé che la collaborazione con la Fondazione sia molto stretta. Nei primi anni Duemila l’APT è stata soggetto attivo, assieme alla Provincia e al Comune di Lavarone, al fine di dotare il Forte di un sistema di comunicazione interattivo che è costato molto ma che ha anche elevato in modo sensibile la qualità degli allestimenti. La collaborazione con la Fon-dazione è dunque continua e molto proficua.

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La parola agli albergatori“sul nostro altipiano una vacanza all’insegna del relax e della montagna dolce”

u no scenario unico per la sua bellezza ma soprattut-to per il patrimonio storico che rappresenta e che

conserva, una natura incontaminata apprezzata dagli amanti delle escur-sioni, chilometri di piste da sci adatte

a sciatori esperti e meno esperti. Sono questi gli aspetti del territorio che gli albergatori di Folgaria, Lavaro-ne e Luserna mettono in evidenza.“Il nostro territorio è fatto da mil-le strati”, afferma Cecilia Bolzon dell’hotel Monteverde di Lavarone. “Si parte dall’offerta sportiva chiamia-mola en plain air con un percorso di 100 chilometri per mountain bike che credo sia un’opportunità impor-tante di sviluppo. E’ poi un territorio in cui l’agricoltura ha mantenuto un ambiente curato, non è stata abban-donata. Il fatto che in un paese, La-varone in questo caso, l’economia non sia basata solo sul turismo ma ci siano anche l’allevamento, la coltura

dei campi, l’artigianato, è una grande ricchezza. Dal punto di vista della sta-gione invernale noi abbiamo un’altitu-dine non particolarmente elevata per cui stiamo soffrendo molto di queste temperature e di questa mancanza di innevamento, soprattutto quest’anno perché l’anno scorso invece è anda-ta bene. Abbiamo una ricchezza nel fondo che secondo me è ancora un potenziale inespresso, anche se so che non è una disciplina che porta numeri però la bellezza del territorio per lo sci da fondo è assoluta. L’alti-piano ha una montagna più dolce ri-spetto alle valli, è un altro ambiente, è un vivere la montagna in maniera un po’ più rilassante, con camminate nel

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gestornews [ 9 ]INterVIstA

bosco ma senza scalate impegnati-ve”.“Ogni stagione offre opportunità di-verse - dice Davide Pola, del Vil-laggio Muu – in estate ci sono mol-tissime passeggiate da fare, diverse opportunità per le famiglie e per chi voglia passare una vacanza all’in-segna del relax. Si può fare una va-canza attiva con la mountain bike, si può andare per funghi che sono molti buoni...dicono che il porcino di passo Coe sia il più buono d’Italia perché ha caratteristiche e profumi di qualità. Per quanto riguarda l’inverno il no-stro punto di forza è la vicinanza con la città per cui chi vuole fare un salto sulle nostre montagne non deve per-correre tanti chilometri, può venire anche per un week end”. Rispetto alle aspettative rivolte al peso che avranno le iniziative per il centenario della Grande Guerra in termini di presenze queste sono “possono fare sicuramente un vola-no per un’offerta turistica specifica – sottolinea Bolzon - dal momento che siamo una zona di confine, ab-biamo un territorio dove ci sono molti forti della Prima Guerra Mondiale, in particolare il Forte Belvedere di La-varone che è praticamente integro”.

“Chi è interessato alla Grande Guerra – aggiunge Pola – spesso e volentieri lo è perché gli è stata raccontata dai nonni o perché ha un suo interesse personale. Ma soprattutto ci sono molti che hanno avuto un familia-re che ha combattuto sull’Altipiano. Sulle aspettative vediamo che c’è un discreto movimento però è ancora presto per capire che indotto creerà questo evento. Sull’altipiano ci sono tante fortificazioni e cose da vedere ma dipende anche da come si com-porta e cosa offre il resto del Trenti-no. Chi si sposta e fa tanti chilometri, arrivando magari dalla Germania o dall’Austria, è difficile che venga solo per Folgaria, il contesto deve essere un po’ più ampio”.Chi è il turista tipo?“Oggi siamo tutti turisti-tipo – rispon-de l’albergatrice di Lavarone- nel senso che ogni turista ricerca qual-cosa. Sta alla bravura dell’albergatore e alla capacità della località cucire un tipo di offerta su misura per vendere il meglio che il territorio può proporre e soddisfare l’aspettativa del cliente. È chiaro che rimane una vacanza lega-ta alla montagna e alla natura”. Certo che anche gli amministratori e gli albergatori si trovano a dover fare

i conti con la crisi economica “soprat-tutto per i costi di gestione – aggiun-ge la titolare dell’Hotel Montever-de – che poi rimangono sulle spalle della collettività e degli albergatori in primis. E’ chiaro che sarebbe bel-lo vedere il completamento di parte delle strutture sportive che chiedia-mo da anni, anche perché abbiamo molti camp sportivi. Poi secondo me servirebbe ampliamento di una bel-la struttura wellness grande che ab-biamo già, aperta al pubblico, si po-trebbe dotarla di una piscina. Infine si stiamo già lavorando alla costituzione di una zona commerciale pedonale, con delle infrastrutture dedicate alle famiglie e ai bambini”. “Abbiamo un po’ di tutto – spiega Pola – c’è il turista che cerca la tranquillità, un posto ma-gari meno blasonato rispetto a Cam-piglio, ma dove trovare tutti i servizi, il mangiare buono, le strutture ricettive all’altezza e quindi una situazione pia-cevole”. Tutto bene? Certo. Ma qualcosa da migliorare c’è. “Sicuramente il salto di qualità di Folgaria sarà trovare dei mezzi di trasporto alternativo, su rota-ia o su fune. Sono progetti costosi e in questo momento trovare chi li possa finanziare è difficile” precisa Pola.

M a . P a . l u x s . n . c .

d i P e t r o l l i M a r c o , P a o l o e G i a n n i

L a d i t t a M A . P A . l u x s . n . c . n a s c e o c c u p a n -d o s i d i i l l u m i n a z i o n e i n g e n e r a l e , c o n l ’ i n n o v a z i o n e d e l m e r -c a t o i l l u m i n o t e c n i c o s i è s e m p r e p i ù s p e c i a l i zz a t a i n p r o d o t t i a b a s s o c o n s u m o e a t e c -n o l o g i a L E D l e g a t i a l r i s p a r m i o e n e r g e t i c o .R i u s c i a m o a f o r n i r e c o n s u l e n z a i l l u m i n o -t e c n i c a , e s e g u i a m o c a l c o l i i l l u m i n o t e c n i -c i e p e r i l r i s p a r m i o e n e r g e t i c o . L a n o s t r a d i t t a h a r a f f o r z a t o i l s u o m e r c a t o s o p r a t t u t -t o n e l l e f o r n i t u r e a l -b e r g h i e r e , d o v e è s e m p r e p i ù a u m e n t a t a l a s e n s i b i l i t à n e i c o n -f r o n t i d i p r o d o t t i a r i -s p a r m i o e n e r g e t i c o .

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FeRNANDO LARCHeRResponsabile progetti del territorio

fernando Larcher, 57 anni, resi-dente a Folgaria, è un operato-re tecnico dell’Azienda per il turismo, sugli Altipiani cono-

sciuto per la sua attività di storiogra-fo, avendo tra l’altro alle spalle un buon numero di pubblicazioni, an-che e soprattutto di storia locale. È stato dunque individuato dal Tavolo di lavoro della Comunità quale refe-rente tecnico per la gestione dei progetti legati alla commemorazio-ne del Centenario della Grande Guerra. A lui abbiamo rivolto qualche domanda.

Si sta avvicinando il Centenario della Grande Guerra. Il vostro territorio è tra quelli che è stato scenario di battaglie, occupazioni e morti. Quali sono le iniziative che state preparando?

Per noi il Centenario ha preso avvio ancora nel 2012 quando, in sinergia con la Comunità, abbiamo avviato un apposito Tavolo di lavoro al quale partecipano i rappresentati dei Co-muni, della Comunità ed esperti sto-rico-culturali. Per concretizzare i pro-getti del Tavolo, in convenzione con

La grande guerra raccontata alle nuove generazioni per un messaggio di paceecco come sugli Altipiani si articolano le iniziative per il Centenario

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l’APT la stessa Comunità si è dotata di un operatore tecnico che segue a tempo pieno le varie iniziative. Nel 2014 è stato portato a compimento un articolato programma di interventi basato sulla formazione, sulla comu-nicazione, sulla didattica, sulla riqua-lificazione dei luoghi della memoria, sull’uso delle nuove tecnologie e sugli eventi, rivolti alla cittadinanza e agli ospiti in vacanza. Per il 2015 stia-mo seguendo la stessa strada. Per noi sarà l’anno clou, quello che ri-corda «la guerra sulla porta di casa» per cui il programma sarà ancora più nutrito dell’anno che sta per conclu-dersi. Le iniziative sono ad ampio rag-gio, dal recupero delle testimonianze storiche agli eventi, alla formazione, all’editoria, alle proposte turistiche.

In che modo fate rete con le altre realtà del territorio per questo grande evento?

Fare rete è ormai una necessità. Ab-biamo avviato diverse iniziative di col-

laborazione, a cominciare dagli enti di riferimento come il Museo della guerra di Rovereto, il Museo dell’Ae-ronautica Caproni di Trento e il Mu-seo storico del Trentino. Nell’ambito del turismo scolastico, ad esempio, abbiamo avviato un’articolata ope-razione interambito con le APT di Rovereto e di Trento, mentre per gli eventi abbiamo intrecciato rapporti di collaborazione con il Consorzio tu-ristico di Asiago, così assieme a loro nel 2015 racconteremo la «guerra dei due fronti», un’iniziativa di alto valore simbolico, che va al di là degli aspetti meramente organizzativi o promozio-nali. Su questa strada insisteremo.

Come riuscire a trasmettere alle nuove generazioni la memoria della guerra, per sensibilizzarli affinchè si facciano promotori di una cultura di pace senza dimenticare il passato?

Lo facciamo con la formazione. Uno dei progetti che il Tavolo di lavoro per

il Centenario ha individuato, basa-to sulla formazione e l’informazione, è espressamente rivolto alle nuove generazioni, affinché facciano propria la memoria di quell’evento. A tal fine tra aprile e maggio abbiamo propo-sto dei momenti formativi rivolti spe-cificatamente ai locali, agli operatori turistici e agli animatori culturali del territorio, guide alpine comprese. Contestualmente abbiamo avviato un progetto didattico con l’Istituto Com-prensivo degli Altipiani e con l’Istitu-to Artigianelli di Trento, progetto che ci ha permesso di realizzare, con la partecipazione diretta dei ragazzi, un prodotto editoriale di grande qualità. Per il 2015 seguiremo la stessa strada: con i ragazzi delle scuole abbiamo avviato il progetto La memoria tra-mandata, che li vede impegnati nella realizzazione di un cortometraggio, e tra aprile e maggio riproporremo la formazione per chiunque sia in-teressato, con momenti formativi in aula ed escursioni guidate ai luoghi di guerra sparsi sul territorio.

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“ilCentenario ci aiuta a capire la nostra storia recente, ci dice anche che non siamo nati ieri e che la storia rima-

ne un punto di riferimento importante per capire in che direzione ci dobbia-mo muovere”: con queste parole Ca-millo Zadra, provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra conclu-de la sua presentazione delle iniziati-ve che la realtà museale di Rovereto ha preparato per ricordare i cento anni dalla Prima Guerra Mondiale. Un evento che a distanza di un secolo ci deve far riflettere su come sia cam-biato il mondo, su quali siano stati gli effetti di quella tragedia immane scoppiata nel cuore dell’Europa e che

sconvolse gli equilibri di governi e territori, lasciando dietro di sé milioni di morti. Il museo roveretano, inaugu-rato nel 1921, nacque proprio con l’o-biettivo di recuperare e conservare la memoria della Grande Guerra e delle guerre moderne. “Il Museo, che è nato come associa-zione di cittadini e che rimane tuttora tale, cioè un ente privato, vive a due condizioni – spiega il prof. Zadra - la prima è che riesca a mantenere con la realtà sociale in cui opera, che per noi è in primo luogo la città, il Tren-tino, ma essendo il nostro un museo italiano e non provinciale quindi con un’area molto ampia, dei rapporti di collaborazione da una parte e dall’al-

Verso il Centenario della grande guerra“guardare al passato per capire oggi dove stiamo andando”. Intervista a Camillo Zadra (Museo storico Italiano della guerra)

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tra di apprezzamento e di stima. La seconda condizione è che ovvia-mente riesca a fornire dei servizi che siano sempre in grado di rispondere alla domanda che viene dalla società. Per capirci, noi avevamo scuole che frequentavano il museo negli anni Trenta e ce le abbiamo ancora oggi, ma naturalmente la narrazione che si faceva allora era in parte diversa da quella che si fa oggi, e quindi il mu-seo deve essere in grado di vivere con il ritmo e con la sensibilità della società in cui opera, essere in gra-do di dialogare con le istanze che arrivano dalla realtà in cui si muove. Queste sono le due condizioni di par-tenza. C’è poi l’aspetto economico che anche è fondamentale. Fino agli anni Settanta il Museo viveva di con-tributi pubblici ma soprattutto degli introiti dei biglietti di ingresso, e aveva un solo dipendente. Oggi possiamo contare anche su un contributo pre-visto da una legge provinciale e quin-di abbiamo una struttura più ampia e più robusta per quanto sia, dal no-stro punto di vista, sottodimensiona-ta rispetto alle attività che dobbiamo promuovere. Il Museo della Guerra riesce a raccogliere risorse per circa il cinquanta per cento del suo budget e per il resto fa conto sul sostegno del contributo provinciale”.

Il centenario della Grande Guerra è un evento molto atteso e anche impegnativo per il Museo. Cosa avete preparato?

“Anche su questo è giusto ricono-scere una cosa, e cioè che il Museo non è costituito semplicemente dalle mura che contengono le esposizioni ma è molte altre cose, in primo luogo rapporti di collaborazione con la città in cui opera. Per cui noi partecipiamo a molte iniziative che si realizzano a Rovereto che sono promosse dal Co-mune, da associazioni e da istituzioni, con prestiti di materiali, fornendo ser-vizi e così via. Poi abbiamo un’intensa attività con le scuole. Abbiamo ogni anno rap-porti con almeno un migliaio di classi di scuole diverse che vengono per partecipare alle attività che il Museo organizza e promuove. Questo ci per-mette anche di far conoscere il terri-torio in cui siamo e quella ‘specie’ di parco storico che è disseminato sulle nostre colline e sulle nostre monta-gne, in modo che il Museo diventi un punto di partenza di un luogo di inter-pretazione di un territorio e della sua storia. Per quanto riguarda le iniziative nello specifico, sono mostre che alle-

stiamo all’interno della nostra struttu-ra come quella attualmente in corso dedicata alla guerra sul Pasubio e l’anno prossimo ne avremo un’altra dedicata al fronte trentino nella Gran-de Guerra. Poi ci sono naturalmente le nostre esposizioni che hanno ca-rattere permanente in cui si ripercor-re la storia dal millecinquecento fino alla prima guerra mondiale per il mo-mento e poi in futuro si svilupperà an-che nei decenni successivi, per tutto il Novecento. Abbiamo iniziative legate allo sviluppo di servizi, ad esempio il prossimo anno daremo un forte im-pulso alla fruizione del nostro archivio fotografico mettendo on line tutto il nostro materiale che è stato catalo-gato, si tratta di decine di migliaia di foto. Porteremo avanti altre ricerche, fondamentali per la conoscenza del-la storia del nostro territorio. E anco-ra, abbiamo in programma sempre l’anno prossimo, insieme ad altri, un grande convegno sui profughi della prima guerra mondiale, un fenomeno che si manifestò in tutta Europa, dap-pertutto le popolazioni civili furono allontanate dai fronti, spesso impri-gionate e considerate alla stregua di nemici. Da allora in poi questa è stata la sorte dei civili di tutte le guerre del Novecento”.

Che significato assume questo Centenario, per il Trentinoma anche per l’Italia?

“Il Centenario nessuno lo ha voluto, sono scadenze che la società rico-nosce come importanti per avviare delle riflessioni e approfondire la co-

noscenza del passato. Diciamo che questo Centenario era atteso da mol-tissime persone che lo stanno viven-do e interpretando come un’ occasio-ne per capire quanto quella grande e terribile guerra ha inciso sulla vita dei singoli, dei gruppi, delle comunità e delle famiglie. E’ stata la scoperta e lo è tuttora di un evento che ci ha reso tutti più simili, da un punto di vi-sta della condivisione dell’aver speri-mentato una tragedia. Possiamo dire che in quasi tutte le famiglie d’Europa almeno un uomo, un soldato, è anda-to a combattere al fronte. In moltissi-me famiglie ci sono stati morti, feriti. Ci sono state intere zone d’Europa devastate dalla guerra. Una società è cambiata profondamente. Se noi sia-mo quello che siamo oggi, a parte il telefonino e la televisione, per molti aspetti anche se non ce ne rendiamo conto lo dobbiamo anche alla guerra. Dobbiamo a quella guerra le più terri-bili dittature che si sono sviluppate in Europa dopo, negli anni Venti e Tren-ta. Quella guerra è stata un atto ge-nerativo per nulla glorioso e per nulla da celebrare. Però è stato così. Siamo nati nella bufera, da questa grande tragedia. E il Centenario tende in primo luogo a questo significato, renderci con-sapevoli di questa nostra storia che non è appunto leggibile in dimen-sione puramente locale o nazionale ma veramente europea e globale, in secondo luogo capire che siamo per certi aspetti ancora immersi in una serie di problemi che quella guerra ha lasciato dietro di sé o ha genera-to, i nazionalismi per esempio sono stati esaltati dalla guerra, così come i conflitti culturali, per non parlare del-le forme di guerra che ancora oggi ci affliggono, pensiamo al bombar-dare le città, al distruggerle come mezzo di intimidazione dei nemici, o pensiamo alla deportazione di inte-re popolazioni o al costringerle alla fuga sotto la minaccia dei bombar-damenti, pensiamo all’uso massiccio che è stato fatto a quell’ epoca, per la prima volta in un modo veramen-te inedito, della propaganda come strumento per convincere le perso-ne a combattere e rappresentare il nemico in manierTutte cose che poi abbiamo ritrova-to nel corso del Novecento. Quindi il Centenario ci aiuta a capire la nostra storia anche recente e anche a dirci che non siamo nati ieri e che la storia rimane un punto di riferimento im-portante per capire in che direzione ci dobbiamo muovere”.

INterVIstA

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[ 14 ] gestornews CLUB DI ProDotto

BRUNA TALMONPresidente di Dolomiti Walking Hotel

è Bruna Talmon, titolare dell’Ho-tel Lupo Bianco di Canazei la nuova presidente del Club di Prodotto “Dolomiti Walking

Hotel”. La sua nomina è avvenuta il 28 ottobre scorso nel corso dell’assem-blea annuale dei soci. Tra i diciotto associati del club la scelta è ricaduta su di lei. Prende il posto di Giulio Pret-ti (che è stato presidente dal 2007) e ricoprirà l’incarico per i prossimi tre anni. Una nomina che arriva al termi-ne del mandato delle cariche dei consiglieri uscenti. Il nuovo direttivo è composto anche da altri 6 consiglieri: oltre a Giulio Pretti (“che resta il cuore del club” sottolinea Talmon) dell’Hotel

Ortles di Cogolo di Pejo, ci sono an-che Osvaldo Debertol dell’Hotel Astoria di Canazei, Giovanni Carpano dell’ Hotel Renato di Vigo di Fassa, Sil-vio Frizzera del Florida di Molveno (che è anche segretario), Alberto Pangrazzi dell’Hotel Chalet Al Foss di Vermiglio e Nicola Sicher del Pineta Hotels di Coredo.Albergatrice da una vita, Bruna Tal-mon è stata tra i fondatori di questo club di prodotto che riunisce un grup-po di hotel i cui titolari appassionati di escursionismo in montagna hanno deciso di trasmettere e insegnare questo loro amore ai clienti delle pro-prie strutture.

Bruna talmon alla presidenza di Dolomiti walking Hotel“Il nostro obiettivo è far amare la montagna ai nostri ospiti”

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gestornews [ 15 ]CLUB DI ProDotto

“Ci siamo incontrati con alcuni colleghi nel duemilasette in associazione albergatori. In testa al nostro gruppo c’era Giulio Pretti, e insieme abbiamo deciso di creare questo club – racconta la neo presidente – Pretti faceva parte di Wanderhotel Europa e voleva portare in Trentino questa esperienza e cioè di hotel per escursionisti diciamo ag-gregati per poter avere un po’ più di forza sul mercato. Da allora abbiamo portato avanti questo club. Un anno più tardi è stato riconosciuto club di prodotto a tutti gli effetti dalla provincia. Il nostro gruppo è formato esclusivamente da albergatori, ci incontriamo tre-quattro volte all’anno per discutere le nostre idee, ma il resto del tempo ognuno di noi è molto preso dai propri alberghi e di conseguenza è molto impegnativo anche perché per scelta vogliamo fare tutto tra di noi. Abbiamo solo la dottoressa Monica Basile dell’Associazione Albergatori che collabora con noi e che è il nostro perno all’interno del club. Segue questo proget-to da quando è nato”.

Per i prossimi tre anni quale sarà il suo impegno?

“Noi abbiamo dei progetti che vanno nella direzione di fare in modo che il nostro club venga riconosciuto sempre di più, specialmente adesso che abbiamo questo nuovo emendamento della Provincia che ha deciso di far andare tutti gli albergatori in montagna. Adesso noi più che mai vogliamo qualificarci per fare seriamente questo accom-pagnamento senza improvvisazioni”.Il provvedimento approvato dal Consiglio Provinciale e in-serito nella riforma del turismo prevede la possibilità per gli albergatori trentini di offrire ai clienti l’accompagna-mento in montagna, in escursioni in cui non sussistano dif-ficoltà di tipo alpinistico, ponendo come limite i 1.800 metri di quota. Una norma che ha provocato una sollevazione in particolare da parte delle guide alpine.“Le polemiche sono sempre deleterie e vorrei lasciarle da parte. Noi ci organizzeremo come abbiamo sempre fat-to finora, quindi cercando di portare al massimo la nostra professionalità, facendo corsi di aggiornamento e altre ini-ziative di questo tipo per differenziarci ancora di più, consi-derando anche che questo è il nostro obiettivo da quando ci siamo riuniti”.

Anche per svolgere nella massima sicurezza questo tipo di attività.

“Certo. Una cosa che ci tengo a ribadire è che noi da quando siamo club di prodotto abbiamo sempre colla-borato con le guide alpine e per noi le figure maestre, di riferimento, sono loro. Anche all’interno del club ci sono

alcune guide alpine. La guida alpina accompagna gli ospi-ti in montagna su certe difficoltà, noi invece siamo sem-pre arrivati fino ad un certo punto perché non vogliamo sostituirci né alle guide alpine né agli accompagnatori escursionistici e di bassa quota. Noi facciamo un certo tipo di formazione perché il nostro obiettivo non è tanto escursionistico, cioè voler portare la gente in alto come potrebbe fare una guida alpina, facendo cose difficili, ma noi siamo nati per accompagnare l’ospite in montagna per fargli vedere la natura. La nostra filosofia è proprio quel-la di accompagnare gli ospiti nella natura, fargli amare la montagna”.

E i clienti apprezzano? Sono molti quelli che scelgono le vostre strutture perché appartenenti al Dolomiti Walking Hotel?

“Certo, ci vuole un po’ di tempo per fare delle valutazio-ni. Ma ci stiamo rendendo conto che molti ci cercano per questo motivo. Questa estate ad esempio da me, ma an-che da altri colleghi in val di Sole o in Primiero, ci sono stati vari ospiti che sono stati da noi per le nostre attività. Co-mincia a crearsi un giro tra gli ospiti che cambiano strut-tura per le loro vacanze pur restando sempre all’interno del nostro club. Abbiamo un disciplinare, delle regole, dei servizi che offriamo tutti noi associati e di conseguenza adesso finalmente il cliente comincia a parlare di noi e quindi a riconoscerci”.

In questi anni come sta andando? Siete cresciuti di numero?

“Questo non tanto. Noi siamo rimasti più o meno lo stesso numero. Quando abbiamo iniziato avevamo aperto l’ac-cesso a tutte le strutture del Trentino. C’era stata poca adesione. Tutti sanno che possono entrare a far parte del club, che devono però rispettare un disciplinare. Ma, pro-babilmente, visto che la nostra attività è molto concentrata su questo discorso di amore per la montagna ci sono tanti dei nostri colleghi che non se la sentono di impegnarsi così tanto e forse è per questo che siamo solamente in di-ciotto. Considerando che siamo su tutto il Trentino, siamo veramente pochi. Abbiamo poi qualche vincolo per quan-to riguarda le strutture perché possono solo aderire hotel a tre e quattro stelle e che abbiano il centro benessere e quindi c’è qualche paletto, ma c’è anche da dire che or-mai la stragrande maggioranza risponde a questi requisiti. Quello che io credo freni di più ad aderire al nostro club è il dover garantire almeno tre escursioni settimanali. Un impegno non indifferente che probabilmente blocca gli altri colleghi”.

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L’Hotel De La Poste, una pagina della storia di Cortina gherardo Manaigo: “gestor, un’ottima spalla per lavorare sereni”

P arlare dell’Hotel De La Poste di Cortina d’Ampezzo equiva-le a raccontare pagine di sto-ria della località conosciuta

come la Perla delle Dolomiti bellune-si. Una storia raccontata attraverso fotografie in bianco e nero che testi-moniano la presenza di questa strut-tura già nel 1898. Ma la sua costruzio-ne la si fa risalire a diversi decenni precedenti, quando i ruderi della chiesa di Santa Caterina vennero ce-duti dal Comune di Cortina nel 1811 a Silvestro Manaigo che ottenne una

licenza di alloggio, stalla e osteria. Da allora l’albergo è stato sempre gestito dalla famiglia Manaigo di generazio-ne in generazione. Nel maggio del 1835 l’attuale bar dell’albergo venne adibito ad ufficio postale e in tal modo la famiglia Manaigo assicurò la con-segna della posta proveniente da Lienz (Austria), via Dobbiaco. Nel 1905 il servizio fu dismesso in seguito all’avvento delle autocorriere che an-darono a sostituire i cavalli. Fu allora che il nipote di Silvestro, Massimilia-no, trasformò la locanda in albergo.

GHeRARDO MANAiGOTitolare dell’Hotel De La Poste

IL PersoNAggIo

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L’hotel sopravvisse alle due guerre mondiali fino a quando, in occasione delle Olimpiadi del 1956 venne am-pliato e completamente ammoder-nato. Personaggi illustri, letterati, po-litici, soggiornarono in queste stanze: Re Hussein di Giordania e i Reali di Svezia, ma anche Ernest Hemingway, solo per citarne alcuni. Oggi lo storico albergo è gestito da Gherardo e Mi-chela Manaigo.Il primo è anche presidente dell’Asso-ciazione Albergatori di Cortina, nonché tra i primi da fuori provincia aver aderi-to a Gestor. “Seguo l’albergo da quasi cinque anni – ci racconta – prima c’e-ra mio fratello Gottardo. Per me è un onore perché è un albergo di famiglia quindi posso portare avanti il lavoro svolto dai miei nonni e dai miei bisnon-ni. Chiaramente bisogna stare al passo con i tempi, ci sono tantissime sfide e ogni giorno c’è da imparare. E’ un la-voro impegnativo che dà tanti risultati e soddisfazioni ma al tempo stesso ci sono molte problematiche da affron-tare quando si fa l’albergatore, non è proprio così semplice”.

L’albergo rappresenta un pezzo della storia di Cortina. E’ uno dei più antichi. Come riuscire allora a mantenere vive quella tradizione e quell’atmosfera di un tempo, rispondendo però alle richieste e alle tendenze di oggi?

“Noi abbiamo la fortuna di trovarci proprio nel centro di Cortina, e quindi il nostro hotel è sempre stato un luo-go dove ci si dà appuntamento per l’aperitivo, per vedersi. Noi siamo forti di una tradizione che è il nostro ame-

rican bar stile Harry’s bar di Venezia per intenderci, ma abbiamo aggiunto anche nella ristorazione un altro lo-cale che si chiama Il Posticino dove c’è la pizza gourmet fatta cioè con determinati ingredienti di qualità. Ab-biamo visto infatti che molti stranieri volevano mangiare la pizza a mezzo-giorno o a cena ma non capivano la distinzione tra ristorante e pizzeria e così finivano per uscire dall’albergo per andare a mangiare la pizza altro-ve. Allora abbiamo pensato di aprire questo locale, per rispondere alle esigenze dei clienti”.

Un punto di forza del vostro albergo è proprio il vostro ristorante, è vero?

“Certo. E poi da molti anni possiamo contare sempre sugli stessi collabo-ratori, che io chiamo i pilastri dell’al-bergo, perché danno un ottimo ser-vizio. E visto che lavorano con noi da diversi anni, abbiamo pensato di de-dicare a loro il nome di ogni pizza. Ad esempio c’è la pizza Valerio, il capo cameriere che è con noi da ventidue anni, che è con radicchio e provola!”

Come è cambiata negli anni la ristorazione?

“Il cliente mangia spesso fuori casa e consuma un unico piatto, un pri-mo o un secondo e poi dopo il dol-ce eventualmente. Si è quasi tutti a dieta...e quindi non si fanno più cene pantagrueliche con molte portate. E visto che generalmente si mangia un solo piatto, ad esempio il secondo bi-sogna prepararlo con il contorno già abbinato”.

Dal punto di vista dell’albergazione, dell’accoglienza cosa c’è di diverso? I clienti cosa chiedono?

“Sicuramente bisogna avere una con-nessione wi-fi molto potente perché tutti hanno almeno un device, un te-lefonino o un tablet, con il quale colle-garsi ad internet, la clientela straniera effettua telefonate via skype o guarda nella propria lingua programmi te-levisivi o film. Quindi la connessione internet è fondamentale e deve es-sere gratuita. E anche i canali televisivi devono essere liberi e di diverse lin-gue. Noi ad esempio adesso abbiamo duecentocinquanta canali di cui una trentina italiani. Gli altri sono cinesi, giapponesi, coreani, russi...” .

Lei è anche presidente degli albergatori di Cortina. Le chiedo se la crisi ha inciso e si è fatta sentire anche in una località come Cortina dove la clientela è sicuramente più benestante.

“La crisi ha colpito anche noi. A Corti-na abbiamo visto che le famiglie ita-liane in estate hanno fatto fatica a ve-nire e a confermare le permanenze lunghe. Tutto è legato al week end e al bel tempo. Anche le previsioni me-teo hanno influenzato molto il turismo nazionale. Il discorso è diverso per gli stranieri perché una volta preso il bi-glietto e prenotato il tour partono co-munque e restano da noi anche se è brutto tempo”.

Lei è stato tra i primi albergatori fuori provincia che ha deciso di entrare a far parte di Gestor. Perché questa scelta, cosa l’ha convinta?

“Io credo che far parte di un gruppo sia importante per confrontarsi, per ottenere anche delle riduzioni sul prezzo, per avere informazioni sulle novità e sulle proposte che Gestor che può fare. Gestor è un’ottima spal-la per l’attività lavorativa, quando si devono avere dei preventivi aiuta a scegliere quello migliore perché fa da filtro selezionando già i fornitori, offrendo le migliori scelte sul merca-to per qualsiasi tipologia di merce o di servizio. Permette di ottenere dei prezzi e degli sconti che un singo-lo albergatore non riesce ad avere. Dove noi abbiamo introdotto Gestor qui a Cortina si è registrato un bel ri-sparmio sia sul food che sui servizi. Devo dire che siamo molto contenti. Chiaramente dobbiamo cercare di includere sempre più colleghi ristora-tori, baristi e gestori di rifugi, perché più siamo più si risparmia”.

IL PersoNAggIo

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orzo del presidio slow Food:

L’’orzo del Presidio Slow Food è una particolare va-rietà di orzo delle zone montane che stava scom-parendo. Il seme è stato ritrovato e recuperato nella zona di Livinallongo del Col di Lana. Grazie

all’impegno degli agricoltori che si sono impegnati nel suo re-cupero, a Slow Food che ne ha fatto un presidio e all’Istituto Agrario di Feltre, abbiamo ancora oggi la fortuna di poter ap-prezzare questo antico cereale.La sua coltivazione fino agli anni ‘60 era molto diffusa, solo che in seguito all’aumento della zootecnica anche in monta-gna, è stato sostituito dal più produttivo e meglio pagato mais. Oggi viene coltivato in tutta la Vallata Bellunese, dall’Agor-dino, Zoldano, Ampezzano, Cadore, Comelico, Val Belluna ed in piccole realtà, oltre i 1700m nell’area ladina dei Fodom.Questa varietà di orzo è di tipo distico, produce cioè spighe appiattite, con due sole file di semi. Vuol dire che, a parità di spighe, produce meno semi, attestando la sua produzione ad un terzo rispetto al normale orzo. La semina avviene in prima-vera e la raccolta in piena estate, quando la pianta raggiunge il metro di altezza.Il gusto, le caratteristiche organolettiche e la qualità di que-sta varietà di orzo sono quindi eccelse: i semi sono bianchi, grandi e pesanti e la loro decorticazione avviene negli antichi “pestin” ancor oggi esistenti. Queste sue peculiarità, lo rendo-no perfetto per la preparazione della tradizionale zuppa di orzo della gastronomia dolomitica bellunese.L’orzo didistico coltivato nelle Dolomiti è anche e soprattutto adatto per la produzione della birra. La collaborazione tra la Cooperativa La Fiorita e Fabbrica di Pedavena è di fonda-mentale importanza per riconoscere e far conoscere l’impe-gno degli agricoltori locali che, ormai da anni, s’impegnano a sviluppare un progetto di filiera locale integrata e nel rispetto dell’ambiente per la produzione dell’orzo e la conseguente realizzazione di Birra Dolomiti, la prima birra a kilometro vero.Infatti, il territorio delle Dolomiti genera e custodisce da mil-lenni elementi preziosi: dalle alte rocce sgorga pura e fre-sca l’acqua, dalla terra e dalle sapienti mani degli agricoltori nasce, protetto dalle alte cime, l’orzo. E’ proprio nel territorio delle Dolomiti che nasce, unica nel suo genere, Birra Dolomi-ti. Già attraverso il nome sottolinea l’imprescindibile legame con il territorio di origine, l’emblema di un progetto di filiera integrata. Il progetto, nato nel 2006, garantisce la produzione di una birra prodotta nel rispetto dell’ambiente circostante, con l’utilizzo di materie prime locali. La coltivazione dell’orzo, che costituisce appunto uno degli assi portanti del progetto, è svolta dalla locale Cooperativa La Fiorita e viene seguita attentamente dalla Fabbrica di Pedavena. La crescita è mo-nitorata dagli esperti al fine di ottenere il prodotto migliore sia nella scelta consapevole degli ingredienti, sia nella definizio-ne del gusto, grazie all’esperienza tramandata da mastro bir-raio a mastro birraio.

PLANet BeVANDe

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p er il decimo anno consecutivo Gestor è presente alla Fiera Expo Riva Hotel che si terrà dal 25 al 28 gennaio 2015 a Riva del

Garda. La prima edizione si svolse nel 2006 con uno stand di 90 metri quadri, il cui successo portò alla volontà di in-vestire anno dopo anno in un progetto sempre più grande e strutturato, sup-portato con molto entusiasmo anche dalle aziende fornitrici che dalla terza edizione partecipano attivamente all’interno dello stand della Cooperati-va. Ecco perché durante le giornate di Fiera si svolgono importanti momenti formativi che vedono protagonisti i for-nitori con i loro prodotti e servizi.Fin dal 2007 Gestor si è avvalsa anche della collaborazione dei soci per la preparazione di squisiti piatti all’inse-gna della cucina tipica trentina. Que-

sti momenti coordinati fin da subito dall’Executive Chef Stefano Goller, Presidente dell’Associazione Cuochi Trentini con cui Gestor collabora da anni, sono diventati parte integrante del clima di accoglienza e ospitalità che da sempre contraddistingue la Cooperativa. Questa proficua colla-borazione ci vede quest’anno impe-gnati nell’organizzazione del buffet offerto per l’inaugurazione dell’even-to Fiera stesso, dando ulteriore im-portanza alla Cooperativa in una delle rassegne espositive più importanti in Italia nel settore dell’hotellerie e della ristorazione stessa.Quest’anno Piazza Gestor misura ol-tre 760 mq e grazie al successo del percorso “obbligato” introdotto nella scorsa edizione, i soci e tutti i visita-tori della fiera avranno la possibilità

di conoscere e incontrare le aziende presenti che anche in questa edizio-ne puntano ad avere una grande visi-bilità in questo qualificato contenitore espositivo, punto di ritrovo per gli im-prenditori dell’ospitalità che visiteran-no la manifestazione. Expo Riva Hotel si conferma un’im-portante vetrina di promozione e co-municazione per gli operatori del set-tore e la presenza espositiva presso lo stand Gestor aggiunge l’opportu-nità di allacciare nuovi rapporti com-merciali e consolidare quelli esistenti con i soci della Cooperativa.Attendiamo numerosi i nostri soci a farci visita ma anche tutti gli operatoti del settore alberghiero e della ristora-zione per approfondire le conoscen-ze delle Cooperativa e, perché no, entrare a farne parte attiva.

eXPo rIVA HoteL 2015

gestor festeggia 10 anni a expo riva Hotel riva del garda 25 gennaio–28 gennaio 2015 – Quartiere Fieristico

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DoMeNICA 25ANtICA osterIA ZANAttA

Chef: Emanuela ZanattaLocalità: Via del Borgo, 64 – Maserada Sul Piave (TV)Telefono: 0422 778048 Giorno riposo: lunedì

LUNeDì 26DA FrANCo e ADrIANA

Chef: Ferrari Riccardo, Guastaferro Massimo, Pellegrini CesareLocalità: Via Foletto, 5 – Pieve di Ledro (TN)Telefono: 0461 591127 Periodo di riposo: dal 3 novembre al 31 marzo dal lunedì al giovedì

n ella valle del Piave, ricca di vegetazione e di antiche Ville Venete, Antica Osteria Zanatta è gestita da Paolo e Marisa con le figlie Eva e Emanuela. La cucina povera di una volta, si è evoluta e

personalizzata trovando il giusto equilibrio tra rinnovamento e tradizione. Specialità il pesce, anche crudo, e le delizie dell’Adriatico, i piatti della tradizione veneta e i prodotti stagionali della marca trevigiana. Un’elegante e tranquilla saletta rivestita in legno è il luogo ideale per cene e pranzi conviviali, mentre l’accogliente veranda con caminetto è il posto perfetto dove degustare le specialità della casa. A cadenza mensile musica da vivo o teatro in un perfetto connubio tra cucina e spettacolo. Adiacente alla veranda una sala dedicata ai bambini con un’ampia area giochi e una domenica al mese “festa in famiglia”, evento con pranzo, animazione gratuita e giochi per i più piccoli.

i l ristorante a conduzione famigliare dell’Hotel Da Franco e Adriana è collocato nel cuore della Valle di Ledro, a pochi passi dall’omonimo lago. L’ottima cucina è

caratterizzata dall’utilizzo di prodotti tipici della Valle di Ledro e del Trentino, lo Chef e tutto il suo staff cooperano per creare sapori unici che renderanno la permanenza nella Valle un’esperienza unica. Eccellente la scelta delle portate dedicate agli ospiti dell’Hotel con trattamenti classici di mezza pensione o pensione completa e personale altamente specializzato in cene di Gala e matrimoni.

Coordina i lavori l’executive Chef stefano goller

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La direzione Gestor ringrazia i Soci che hanno collaborato all’iniziativa e le aziende che hanno offerto i loro prodotti durante le giornate

MArteDì 27HoteL CortINAChef: Beltramini GianlucaLocalità: Corso Italia, 92 - Cortina d’Ampezzo (BL)Telefono: 0436 4221 Periodo di riposo: da Pasqua ai primi di giugno e da metà settembre a fine novembre

a vvolti da un suggestivo ambiente liberty, la cucina del ristorante dell’Hotel Cortina serve i deliziosi piatti di un raffinato menù e una squisita prima colazione continentale;

l’ampia capienza di 160 posti rende questa struttura adatta anche per banchetti e ricevimenti con la partecipazione massima di 200 persone. Le pietanze si ispirano alle ricette tradizionali, nazionali e internazionali, e comprendono prelibata cacciagione, pesce e specialità in crosta; l’ampia selezione di vini italiani consigliati dal maitre e gli straordinari dessert della casa, completano una proposta capace di soddisfare anche il palato più esigente.

MerCoLeDì 28CANt DeL gALChef: Marco SalvadoriLocalità: Località Val Canali, 1 – Tonadico (TN)Telefono: 0439 62997 Periodo di riposo: mese di novembre

i l ristorante del Cant del Gal propone una ricca varietà prodotti agroalimentari caratteristici, formaggi e salumi della varie valli trentine, pesce dei torrenti, olio del Garda, mele e

piccoli frutti, il tutto accompagnato da una selezione curata e raffinata di vini e grappe. La caratteristica storica del primo alberghetto della Val Canali trasmettono il fascino dell’atmosfera della tradizione dolomitica in un ambiente suddiviso in tre salette ciascuna diversa nelle caratteristiche degli arredi in legno. In estate diventa ancora più piacevole pranzare all’ombra della veranda esterna o in giardino ammirando le montagne.

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ELITE RAPPRESENTANZE snc di Zuanni Sergio e Laricchia MarcoVia della Chiesa 21/a, fraz. Marter38050 Roncegno Terme (Tn)c. 347-4131372 ■ c. 340-2340740www.elite.tn.it [email protected] di rappresentanza

VIVALLIS SCAVia per Brancolino 438060 Nogaredo (TN)t. 0464-412073 ■ f. 0464-412105www.vivallis.it [email protected] e spumanti

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gestornews [ 23 ]

RESS MULTISERVICES SRLVia Filos, 12, 38015 Lavis (TN)t. 0461-240530 ■ f. 0461-241997www.ressmultiservices.cominfo@ressmultiservices.comsoluzioni per l’igiene e la pulizia professionale

OFA SRLVia E. Mattei, 15, 30037 Scorzè (VE)t. 041-445165 ■ f. 041-5840254www.ofa.it [email protected] per l’igiene e la pulizia professionale

LARGHER PNEUSTEAM Via Filos 2438015 Lavis (Tn)t. 0461-240024 ■ f. 0461-241789www.largherpneus.it [email protected] pneumatici

CRISTOFORETTI PETROLI SPAVia G. di Vittorio 338015 Lavis (TN)t. 0461-240145 ■ f. 0461-240157www.cristoforettipetroli.it [email protected] petroliferi e gasolio per il riscaldamento

SAPRI BROKER SRLVia F.lli Perini, 4338122 Trentot. 0461-915588 ■ c. 347-3337415f. 0461-915552www.sapri.it [email protected] assicurativo

DALMONEGO BRUNO E FIGLI SRLDISTRIBUTORE DI ZONAVia Trento 9738017 Mezzolombardo (TN)t. 0461-601084 ■ f. 0461-601084www.dalmonegogelati.it [email protected] gelati e brioches, surgelati nestle’ e motta

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[ 24 ] gestornews

www.exporivahotel.it@RivaFiere #ExpoRivaHotel

PARCO LIDO - 38066 RIVA DEL GARDA (TN)Riva del Garda (Tn)Tel. +39 0464 570133Fax. +39 0464 570140

P. I.V.A. - COD. FISC. e REG. IMP. TN: 01235070222CAPITALE SOCIALE € 1.276.275 I.V.NR. REA: TN - 124597

CON IL PATROCINIO DI

TIMBRO OBBLIGATORIO

Scrivere in stampatello

COGNOME, NOME

NOME HOTEL/BAR/RISTORANTE

PROVINCIA

E-MAIL

SITO

Ai sensi dell’articolo 13 del d.lgs 196/03 La informiamo che i dati conferiti sono trattati in modalità cartacea e elettronica da parte di personale incaricato della società Riva del Garda Fierecongressi, titolare del trattamento per permettere l’instaurazione e la gestione del rapporto. Il conferimento dei dati personali è facoltativo ma necessario per accedere ai servizi richiesti. I dati raccolti possono essere comunicati a banche ed istituti di credito; enti o uffi ci pubblici; organi ispettivi; soggetti terzi nominati responsabili del trattamento ai quali il titolare affi da talune attività. I dati salvo diverso obbligo di legge non saranno diffusi. Titolare del trattamento dei dati è Riva del Garda-Fierecongressi S.p.A. con sede in Riva del Garda – TN – Parco Lido s.n., in persona del suo legale rappresentante pro-tempore. Per ottenere ogni ulteriore informazione nel merito del trattamento svolto tra cui conoscere il nominativo dei responsabili del trattamento e per esercitare i diritti di cui all’art. 7 del citato codice (d.lgs 196/03) può fare riferimento al titolare del trattamento mediante semplice richiesta inoltrata ai nostri recapiti via fax, posta elettronica, posta ordinaria.

Comunicazioni commerciali previa Sua esplicita richiesta e manifestazione di libero e facoltativo consenso, la società Riva del Garda Fierecongressi, fi no alla revoca dello stesso, perseguirà il fi ne di inviarle informazioni commerciali a mezzo dell’indirizzo e-mail da Lei indicato. Lei potrà revocare il consenso fornito per tali fi nalità in qualsiasi momento contattando il titolare o il responsabile indicato. Il consenso per il trattamento e la fi nalità di cui al presente punto non è obbligatorio. A seguito di un eventuale diniego i Suoi dati saranno unicamente trattati per le sole fi nalità indicate nella scheda informativa.

ACQUISIZIONE CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALIdesidero ricevere comunicazioni commerciali mediante l’indirizzo di posta elettronica che ho comunicato

Firma dell’interessato ___________________________________________________________________________________________

per i fi ni esplicitati nella informativa di cui ho preso visione autorizzo la società Riva del Garda Fierecongressi a comunicare i miei dati personali per la valutazione della soddisfazione dell’utente, per operazioni di promozione, per fi nalità commerciali e di marketing, per l’invio di materiale pubblicitario, per comunicazione interattiva, anche a mezzo e-mail, per scopi statistici; ed a terzi, per fi nalità commerciali e di marketing (invio da parte di terzi di proprie comunicazioni commerciali)

Firma dell’interessato ___________________________________________________________________________________________

Il presente invito consente l’ingresso in fi era a 2 persone, solo ed esclusivamente, se compilato in ogni sua parte.

DOMENICA 25, LUNEDÌ 26 E MARTEDÌ 27 > 10.00 – 18.30MERCOLEDÌ 28 > 10.00 – 17.00

PADIGLIONE C1

Il Buffet post inaugurazione della 39a edizione di eXPo rIVA HoteL sarà offerto da gestor in collaborazione con l’Associazione Cuochi trentini;coordina i lavori l’executive Chef stefano goller

GESTOR PIANTA 2015 >

PUNTO DELL’OSPITALITÀ

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gestornews [ 25 ]

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Il presente invito consente l’ingresso in fi era a 2 persone, solo ed esclusivamente, se compilato in ogni sua parte.

DOMENICA 25, LUNEDÌ 26 E MARTEDÌ 27 > 10.00 – 18.30MERCOLEDÌ 28 > 10.00 – 17.00

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[ 26 ] gestornews

vieni a trovarci in fiera!puoi trovare la piazza gestor

presso il padiglione c1 stand f01

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QUesTi i TeMi CHe veRRANNO AFFRONTATi NeLLe QUATTRO GiORNATe Di eXPO RivA HOTeL.PARTNeR D’eCCeziONe TeAMwORK, LeADeR NeLLA CONsULeNzA ALBeRGHieRA

e UNisG - UNiveRsiTà DeGLi sTUDi Di sCieNze GAsTRONOMiCHe iN COLLABORAziONe CON sLOw FOOD iTALiA.

Riva del Garda, dicembre 2014 – Verterà sull’alta formazione professionale e sulla lotta allo spreco e sostenibili-tà il ciclo di seminari pensati per gli operatori del mondo dell’Ospitalità e della Ristorazione professionale che si terranno in occasione della 39^ edizione di EXPO RIVA HOTEL. Lo storico ed irrinunciabile appuntamento con le novità e le tendenze del settore, patrocinato da Federalberghi e Federturismo Confindustria, è in programma dal 25 al 28 gennaio 2015 nel quartiere fieristico di Riva del Garda (Trento). Con 34.000mq e 6 padiglioni espositivi, offre una panoramica completa del mondo HO.RE.CA suddivisa in 4 grande aree tematiche: INDOOR & OUTDOOR CONTRACT, COFFEE & BEVERAGE, FOOD & EQUIPMENT e ECO & WELLNESS. L’appuntamento con RIVA FORMAZIONE compie 15 anni e triplica il consueto format. Grazie alla collaborazione con TEAMWORK di Rimini, società specializzata in consulenza alberghiera, hotel management e formazione pro-fessionale, nelle giornate di lunedì 26, martedì 27 e mercoledì 28 gennaio si terranno tre seminari interattivi su tematiche estremamente attuali, dedicati ai professionisti del mondo dell’Ospitalità. E’ già possibile iscriversi sul sito www.exporivahotel.it.

Altro imperdibile appuntamento è quello promosso da UNISG (Università degli Studi di Scienze Gastronomiche) di Pollenzo – Cuneo, con la collaborazione di SLOW FOOD ITALIA, associazione impegnata da anni a ridare va-lore al cibo ed a custodire i valori del territorio e le tradizioni locali. All’interno della loro area verranno organizzati tre convegni con laboratori centrati sull’importantissimo argomento della “lotta allo spreco –principalmente in cucina- e alla sostenibilità”. L’Università metterà anche a disposizione degli albergatori un breve questionario di autovalutazione per verificare direttamente il livello di sostenibilità delle loro scelte e dell’impostazione della loro struttura ricettiva.

Torna ad Expo Riva Hotel, per il terzo anno consecutivo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Grazie al coinvolgimento diretto di oltre 20 produttori enogastronomici trentini, gli operatori in visita potranno degustare le specialità più rappresentative della produzione del nostro territorio. Accanto alla presenza istituzionale, nel corso dei 4 giorni la Strada organizzerà iniziative collaterali, incontri di approfondimento e laboratori che illustreranno come nascono le eccellenze trentine e quali sono le “best practice” per proporle e raccontarle al cliente.

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gestorBAr [ 27 ]

PANorAMICA su gestor BArLa storia, le Proposte e le opportunità di un Progetto Ambizioso

q uattro anni fa nasceva Gestor Bar. Fortemente desiderata dal Vice Presidente Walter Botto e molto apprezzata dagli operatori che in questi anni hanno scelto di aderirvi, l’iniziativa si poneva come obiettivo principale quello di estendere tutti i servizi che Gestor già offriva ad alberghi e ristoranti alle realtà dei bar, modellando le proposte commerciali e le consulenze alle esigenze di quello specifico gruppo di esercenti.

Ecco allora che• RISPARMIOinterminidicostieditemponegliacquisti,• SICUREZZAdelleconsegneedellaqualitàdeiprodottiacquistati,• CONVENIENZAderivatadallarestituzionedipartedelprezzodeiprodottiedeiserviziacquistati,• NUOVEOPPORTUNITÀCOMMERCIALIattraversouncostantemonitoraggiodelmercato,• SEMPLIFICAZIONEDELL’ATTIVITÀBUROCRATICAgrazieallarifatturazioneunica,• RISOLUZIONEIMMEDIATAdeiproblemigrazieall’assistenzadiunostaffprofessionale,• ATTIVITA’DIFORMAZIONE,siaaziendalecheindividuale,sullabasedelleindicazionideisoci.

Diventano accessibili anche agli imprenditori del settore dei bar ad un COSTO DI ADESIONE SENSIBILMENTE RIDOT-TO e con una serie di collaborazioni commerciali con NUOVI FORNITORI SELEZIONATI appositamente per soddisfare quelle specifiche esigenze.

I FORNITORI di GESTOR BAR:Oltre a tutte le convenzioni di Gestor, gli associati possono beneficiare degli accordi commerciali con:

BIBITE e BIRRE• PartesaVeneto• PartesaTrentino• PlanetBevande• LorenzEmilioBibite• RechDalpràNicola• Malanotti• ZadraRag.Eugenio• CaramelBeverage• Moser• CortinaBevande• MilanService

CAFFE’• Dersut• Segafredo

GELATI• NestlèDivisioneGelati(Mottae Antica Gelatieria del Corso) • DalmonegoBrunoeFigli• De.Po.Gel• UnileverDivisioneGelati(Algida)• Nordglace• Sartori• MarcaCream• ErikaEis

GROSSISTI • AlimentariSpa• C+CItalmarket• FassaCoopIngrosso

• Gastrofresh• Gramm• ImesAlimentari• M.Guarnier• Marr• Marrsurgelati• MetroDolomiti• Minus• MorelliCateringService• Segata• WorndleInterservice• Selecta

LATTICINI e PRODOTTI FRESCHI• Lactalis(Galbani)• TessaroRiccardo• Gi.Bo.• Abbasciano

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[ 28 ] gestorBAr

PANIFICI• PanificioC6• Resch&Frisch• Tecchiolli

PRODOTTI PER LA PRIMA COLAZIONE e BAR• Dalmonego Bruno e Figli (Alema-

gna e Buitoni)• Fornod’Asolo• Nordglace(Bistefani)• Icam• Eraclea• Mettifogo(bustinezucchero)• Mesulana• So.Si.• Perfetti• SanCarlo

SALUMIFICI• F.lliFelicetti• Pavoncelli• Siebenförcher• ProsciuttificioS.Nicola

SPECIALITÀ ALIMENTARI• Ginos• GreciIndustriaAlimentare• Menù• NestleDicisioneFoodservice• Robo

VINI E LIQUORI• Az.AgricolaDeTarczal• Concilio• DistilleriaMarzadro• DistilleriaBertagnolli• DistilleriaValentini1872• Cantinad’Isera• EthicaLaVis• CantinadiSoave• FerrariF.lliLunelli• CantinaToblino• EnotecaCortina• CantinaEndrizzi• Gaierohof• CantinaRotaliana• Az.AgricolaMasoMartis• Cavit• MaxentiadiEnzoPoli• CanevelSpumanti• PojereSandri• PernodRicardItalia• St.MichaelEppan• PropostaVini• CantinaVivallis

ATTREZZATURE IGIENE• FerruzziServizi• HyganChimica• JohnsonDiversy• ParedesItalia• Pulitalia• RessMultiservices• Iandolo• Ofa

GRANDI IMPIANTI• ToniniGrandimpianti• Winterhalter

ARREDO ESTERNI• GipielleDue• MobilGardenDesign• Zanettin

CANCELLERIA• Ambrosi

CASALINGHI, ARREDO TAVOLA• CereriaRonca• Forhotel• Logotec(incisionebicchieri)• Miko• Chs• Descho• SaitLiberty• SchoenhuberFranchi

SERVIZI• ConsulenzaTelecomunicazioni• BancadiTrentoeBolzano• Securelife• BrokerAssicurativoSapri

In quattro anni le cose sono cambiate sotto molti punti di vista ma quello che è rimasto saldamente attuale è il con-cetto di GRUPPO; stare fuori non ha più senso, far parte di GESTOR significa en-trare in un circolo di vantaggi, di rispar-mi e di sicurezze. Quale occasione mi-gliore per conoscere da vicino la realtà e le proposte della Cooperativa se non l’Expo Riva Hotel? A tutte le strutture che aderiranno al PROGETTO GESTOR BAR, versando la quota associativa nel periodo di fiera (dal 25 al 28 genna-io 2015), sarà garantito un imperdibile sconto sulla prima fornitura fatturata attraverso Gestor!Gestor Bar – 0461/826506 [email protected])

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gestornews [ 29 ]

Un caffè espresso italiano tradizionale... grazieUn n caffè espresso a regola d’arte si presenta con una crema persistente, a maglie strette, di 2-4 millimetri,

di tonalità nocciola con delle striature chiare che creano una tigratura uniforme; è caratterizzato da un aroma elegante, equilibrato, ricco, gradevolmente amaro e mai astringente, con un corpo consistente, rotondo, vellutato e composto. L’autentico espresso con tali caratteristiche visive, olfattive e gustative

è sinonimo di processi produttivi e qualità italiane; una formula, un’arte tutta nazionale. Per tutelare l’italianità di un prodotto tradizionale il 15 settembre scorso è nato a Conegliano il “Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale” tra le cui principali finalità vi è quella di proporre la candidatura dell’espresso come patrimonio immateriale dell’Unesco. Il Consorzio è sorto grazie all’iniziativa del conte dr. Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del Gruppo Triveneto Torrefattori Caffè e Amministratore Unico di Dersut Caffè S.p.a., storica torrefazione veneta con sede a Conegliano. E’ presieduto dal dr. Caballini e ne fanno parte oltre a Dersut, che è tra i 16 soci fondatori, altri operatori del mondo dell’espresso e importanti associazioni quali l’Associazione Caffè Trieste e l’Istituto Nazionale Espresso Italiano. Una tazzina di buon espresso è uno scrigno di segreti riguardanti la crescita e la raccolta dei chicchi, la tostatura, il modo di preparare la miscela, la macinatura, la funzionalità delle attrezzature e la maestria degli operatori addetti alla preparazione della bevanda. Ai consumatori interessati a conoscere tutta la filiera del caffè espresso, allo scopo anche di acquisire le giuste competenze per poter distinguere un buon caffè, e agli operatori desiderosi di verificare e approfondire le loro conoscenze e capacità, allo scopo di saper preparare con abilità e professionalità un prodotto di qualità, è dedicato il Museo del Caffè con Centro Formazione, sempre a Conegliano, anch’essi progetti di ideazione e realizzazione dell’azienda Dersut Caffè S.p.a.

DERSUT CAFFè SPA

Responsabile Trentino Alto Adige: De Monte Giuliano + 39.348.4523979Agenti Alto Adige: Cicconi Sandro 335.7907484 Dal Magro Luca 338.5679870 - Panetta Pasquale 338.9991903 Agenti Trentino/Alto Garda: Fedrigoni Dario 349.5377348 - Padovani Oscar 340.3309407 - Sparano Tiziano 349.4241835 Agente Cortina d’Ampezzo: Paier Rolando 340.5210373

Dersut Caffè S.p.A. - 31015 Conegliano (TV) - Via Tiziano Vecel l io 6 - Tel. +39.0438.411200 - Fax +39.0438.410547 i n f o@de r s u t . i t - www.de r s u t . i t

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Gold Medal International Coffee Tasting 2014

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[ 30 ] gestornews rUBrICA

consumatore responsabile, ri-spettoso dell’ambiente e at-tento ai prodotti del territorio e alla loro stagionalità: è l’iden-

tikit di chi decide di entrare a far parte di un Gas, acronimo di Gruppo d’Ac-quisto Solidale. Una realtà che in Trentino esiste ormai da diversi anni e che continua ad espandersi. Quella che si pensava potesse essere una moda, è diventata una vera e propria pratica e scelta di vita sempre più dif-fusa. Oggi in provincia di Trento si contano almeno 33 gas, e 16 di questi fanno riferimento al comune capo-luogo. Il primo gas è nato proprio a Trento nel 1999, dall’esperienza della Cam-pagna Bilanci di Giustizia. Ben pre-sto, attraverso il passaparola, questo

gruppo è diventato sempre più gran-de – è arrivato a contare una trentina di famiglie – e così nel 2005 alcuni gasisti membri di Trentino Arcoba-leno (associazione che si occupa di consumo responsabile) hanno or-ganizzato due serate a Trento in cui sono nati quattro nuovi gas di dimen-sioni un po’ più piccole. Nel tempo si sono formati un po’ ovunque altri gas, anche fuori da Trento – ad esempio nell’Alto Garda, a Rovereto o nell’Alta Valsugana, ma anche nella Piana Ro-taliana, sull’Altopiano della Paganella e nella Valle dei Laghi, in val di Cem-bra, val di Non, nelle valli di Fiemme e Fassa.Ad oggi sono oltre quattromila le persone che fanno parte di un gas in Trentino. Ogni gruppo è formato da

gas è belloIn trentino aumentano i gruppi di Acquisto solidale

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gestornews [ 31 ]rUBrICA

una trentina di famiglie ma ne esiste uno, La Credenza di Pergine, che è molto più grande, essendo composto da un centinaio di famiglie.Quando era attivo, l’Ecosportello di Trento in via Torre Ver-de offriva consulenza per l’avvio di un gas. Ma in sostanza, cos’è un gruppo di acquisto solidale? Lo abbiamo chiesto a Mario Simoni, gasista da oltre dieci anni e tra i fondatori del gruppo Meano-Gazzadina-Vigo Meano-Cortesano che si chiama GasDotto.“E’ un gruppo informale, oppure costituito in associazione, ma sempre indipendente e autonomo. Ogni gas è asso-lutamente libero nella propria organizzazione. Tenden-zialmente si tratta di gruppi territoriali, nascono cioè con una zona di riferimento, quartieri della città, circoscrizioni o aree più grandi. Questo sia per una comodità logistica, sia per ricreare un senso di comunità. Tante persone infatti non si conoscevano pur abitando vicino e quindi il gas è uno strumento per intrecciare relazioni sociali. Anche se chiaramente l’obiettivo principale resta quello di acquista-re prodotti”.

La ‘esse’ di solidale cosa sta a significare?

“Indica che l’acquisto è solidale sia per i prodotti che com-priamo sia perché si vuole creare una nuova modalità di rapporti con i propri fornitori, non soltanto commerciali del tipo tu mi dai la merce e io ti pago, ma anche umani e conoscitivi, ossia vogliamo fare in modo che ci sia una conoscenza diretta del nostro fornitore, anche per venire incontro alle sue esigenze. Noi organizziamo degli incontri con questi produttori, magari proprio in azienda oppure vengono invitati alle riunioni del gas, dove possono rac-contare la loro storia e presentare i loro prodotti. Ma un altro obiettivo che abbiamo è anche quello di fare cultura, per apprendere un nuovo stile di vita e diffonderlo”.

Parliamo di produttori solo di generi alimentari?

“No, gli acquisti che vengono fatti non sono solo alimen-tari, di frutta e verdura, latticini, pane o farina ad esempio, ma compriamo anche detersivi per la casa o prodotti per l’igiene personale, capi di abbigliamento. Ogni gas acqui-sta quello che riesce ad acquistare e all’interno di ogni gruppo ognuno compra ciò che vuole, non esiste alcun obbligo”.

Come vengono individuati e scelti i fornitori?

“Per quanto riguarda i prodotti alimentari cerchiamo sem-pre dei fornitori che siano certificati come produttori bio-logici o comunque ci rivolgiamo a quelli a chilometro zero, di prossimità, anche se non certificati ma che coltivano e allevano in una certa modalità, con una particolare atten-zione per l’ambiente, per gli animali e per la persona, non usando prodotti chimici e con una conduzione agronomi-ca sostenibile. In questo modo si riducono anche gli spo-stamenti e si inquina meno”.

E l’acquisto come avviene?“Ogni gas ha un referente che cerca i produttori vicini ai quali rivolgersi per gli acquisti. Per fare questo ci si avvale sia di conoscenze personali sia di una rete intergas tren-tina in cui ci si scambia informazioni sui fornitori locali, oppure di una rete nazionale per quei prodotti che non si trovano in provincia come ad esempio le arance. Quindi questa persona recupera le informazioni, le riporta all’in-terno del gruppo e si sceglie in base ai propri criteri il for-

nitore. Il referente ha poi il compito di raccogliere il listino del produttore, fornirlo agli altri appartenenti del gruppo tramite posta elettronica dando una scadenza per l’or-dine e infine girare quest’ultimo al fornitore. La merce arriva direttamente a casa del referente il quale avverte gli altri gasisti che possono andare a ritirarla. Il pagamen-to avviene sempre senza nessun rincaro aggiuntivo sul prezzo. I gruppi infatti funzionano sempre su base volon-taria. Per ogni prodotto c’è un referente diverso, per cui più referenti ci sono, più persone mettono a disposizione il proprio tempo e più merce si può acquistare. Quindi tutto sta in piedi se ognuno collabora, ad esempio per creare e aggiornare la mailing list, o ancora per organiz-zare le riunioni. Si portano avanti anche alcune iniziative culturali e ci sono diversi gruppi di lavoro. Uno di questi, composto da una ventina di gas, da tre anni sta collabo-rando ad un progetto con l’Istituto Mach e la comunità di Valle della Vallagarina per la reintroduzione della col-tura della farina nella Valle dei Laghi e si è riusciti tutti insieme ad ampliare gli ettari di terreno coltivati a fru-mento. Il gas in alcuni momenti insieme ad altri soggetti sul territorio può essere un soggetto promotore di nuovi tipi di economia e realtà commerciali. Ad esempio diversi produttori hanno deciso di mettersi insieme per fornire questi consumatori. Il gas non è come qualcuno crede un supermercato. E’ un gruppo di volontari che non si fa pagare per il servizio che offre o che si mette insieme per avere uno sconto su quello che compra, che sta in piedi soltanto se tutti quanti collaborano. I gruppi di acquisto solidali non nascono in contrapposizione all’intermedia-zione commerciale ma contro un certo tipo di distribu-zione, quella cioè che fa acquistare prodotti di cui non si conosce la provenienza, il produttore e la coltivazione che pratica”.In questo modo si segue, almeno per quanto riguarda l’alimentazione, anche la stagionalità naturale dei pro-dotti.“Certamente. La verdura ci viene fornita da produttori qua-si esclusivamente trentini, è sempre fresca e la qualità è garantita. E con il gruppo si condividono anche esperienze e informazioni su come utilizzare e preparare alcuni pro-dotti che magari non si conoscono neanche”. Abbracciare la filosofia dei gas significa quindi individuare un nuovo modello di vita, sostenibile, etico, naturale. Per-ché quella “esse” non è solo una lettera, ma un valore in cui credere, anche al momento di un acquisto.

Assemblea Annuale del Gas la Credenza di Pergine

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[ 32 ] gestornews FoCUs

i nvestire sulle persone per far crescere un’impresa. Parte da questa filosofia il progetto Net.work, avviato a Trento sette

mesi fa e che cerca di fare incontrare la domanda di chi è in difficoltà ed è in cerca di un lavoro con l’offerta che ar-riva dalle aziende. Lo dice il nome stesso, l’obiettivo è quello di creare una rete di imprese innovatrici e so-cialmente responsabili in cui persone escluse dal mercato del lavoro possa-no esprimere il loro potenziale e crea-re valore per le aziende stesse, senza costi impegnativi per queste ultime. L’iniziativa parte da una sperimenta-zione che ha avuto successo e che è stata avviata diversi anni fa a Rovereto

dalla Fondazione Famiglia Materna. Consiste di fatto nel trovare opportuni-tà di lavoro attraverso un periodo pre-liminare di tirocini formativi in azienda a quelle persone che vengono segna-late dai servizi sociali. Si tratta quindi di soggetti bisognosi di lavorare già se-guiti da assistenti sociali dei servizi co-munali o delle comunità di valle. Il progetto Net.work come detto, è la versione su Trento di un percorso che sta già funzionando a Rovereto, dove ha il nome di Progetto Formichine, e nell’Alto Garda dove si chiama Grilli e Formichine. “In primo luogo il pro-cesso nasce proprio da un contatto e un rapporto con i servizi sociali del comune di Trento - ci spiega Maurizio

Net.work – una rete per il lavorogestor sostiene un progetto solidale di inserimento per le persone in cerca di un’occupazione

MAURiziO PANGRAzziCoordinatore

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gestornews [ 33 ]FoCUs

Pangrazzi, coordinatore di Net.work – che periodicamente segnalano una rosa di persone che hanno bisogno di lavorare. Dopo un primo incontro con loro, stiliamo un profilo in base al tasso di scolarizzazione, all’esperienza lavo-rativa, al paese di appartenenza, alle lingue conosciute, senza tralasciare gli aspetti che riguardano la cura della persona, l’igiene, la capacità di parlare, perché da tutto ciò dipende la possi-bilità di inserirle adeguatamente e che, di contro, l’azienda ospitante sia con-tenta. Il passaggio operativo riguarda anzitutto un lavoro di rete, di contatto sul territorio e di presentazione alle imprese di questa opportunità e quin-di molta parte del nostro lavoro con-siste nel creare delle opportunità re-ali per queste persone. Lo strumento lavorativo iniziale è quello del tirocinio formativo e il nostro auspicio è quello che nel miglior dei casi l’azienda riten-ga opportuno che quella persona rap-presenti davvero una risorsa e meriti di essere assunta con un contratto vero e proprio. In ogni caso tutto quello che noi facciamo ha come impegno quello di sviluppare il curriculum del-la persona attraverso l’acquisizione di nuove competenze. Competenze che poi agiscono da fattore moltiplicatore delle opportunità di riferimento fu-ture. Ma la cosa interessante è che il meccanismo che noi abbiamo mes-so in piedi non è qualcosa che grava sulle finanze pubbliche”. Cioè? Come funziona? “Il tirocinante viene preso in carico direttamente dal soggetto promotore del progetto, che è Fon-dazione Famiglia Materna, che men-silmente eroga una busta paga Inail secondo la norma nazionale dei tiro-cini. Al soggetto tirocinante viene cor-risposto un rimborso di quattro euro e cinquanta centesimi all’ora, moltiplica-to poi per le ore effettivamente svolte. L’azienda ospitante corrisponde alla Fondazione Famiglia Materna sotto forma di donazione il corrispettivo che noi abbiamo dato alla persona. Con questi soldi noi possiamo attivare altri progetti di inserimento lavorativo. Le persone ovviamente sono seguite da noi, andiamo in azienda per vedere come va. L’impresa può decidere in qualsiasi momento di interrompere la collaborazione se la persona non vie-ne ritenuta idonea. Il nostro interesse è che gli imprenditori si trovino bene e che le persone che noi inseriamo facciano una bella esperienza”. Quan-to può durare l’esperienza in azienda? “ Il contratto di tirocinio ha una durata variabile, concordata dall’azienda, che di norma è superiore ai due mesi e può arrivare fino ad un massimo di un anno. Ci sono però talvolta dei casi in

cui le persone che si rivolgono a noi non sono ancora pronte per andare in azienda perché non hanno le com-petenze richieste. In queste situazioni, grazie alla collaborazione di due part-ner – l’Associazione Infusione e la Fon-dazione Comunità Solidale – vengono attivati dei laboratori per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi. In pratica le persone svolgono dei lavori che possono essere di pulizie, in cucina o come commesse, ma in un ambien-te più protetto. Al termine di questa esperienza sono pronte per poter la-vorare in un’azienda vera e propria”. Finora come sta andando? “A Trento ad oggi sono state inserite tre perso-ne, una delle quali è stata anche as-sunta, per cui per noi è stato un suc-cesso. Ma tutte le altre persone, una quindicina, che ci sono state segna-late e che si sono rivolte a noi hanno trovato lavoro. La cosa interessante infatti è che le persone che si rivol-gono al progetto Net.work vengono da noi comunque indirizzate, cioè

diciamo loro come muoversi anche senza dover aspettare che parta un tirocinio”. I settori in cui queste per-sone hanno più possibilità di trovare un lavoro sono quello del commer-cio, dell’artigianato, dei servizi, dell’in-dustria, della ristorazione...Il sistema normativo in cui si sviluppa il proget-to Net.work fa riferimento alla legge provinciale sui distretti dell’economia solidale con la quale si facilita la crea-zione di una rete fatta da imprenditori, società civile e associazioni che deci-dono di mettersi insieme per avviare progetti di solidarietà, opportunità di lavoro, azioni responsabili, ecc...L’o-biettivo di Progetto Net.work è quello di creare con diversi partner (il Comu-ne ma anche chi vuole aderire all’ini-ziativa, come ad esempio la Fonda-zione Cassa di Risparmio Caritro che sta finanziando questa prima fase) un distretto dell’economia solidale an-che a Trento, così come già avvenuto a Rovereto dove si sta ormai conso-lidando.

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[ 34 ] gestornews rUBrICA

La sostenibilità ambientaleUn nuovo strumento di Marketing nel settore alberghiero

p rosegue la rubrica dedicata alla sostenibilità ambientale nelle strutture alberghiere, curata da Biodermol Ambiente di Lavis.

In questo numero parleremo di quelle buone pratiche che si possono adot-tare anche in hotel per ridurre la ridu-zione dei rifiuti.

Breve Vademecum di sostenibilità ambientale nel settore alberghiero

1. RIDUZIONE DEI RIFIUTI

1.1 Tipologia di rifiuti delle strutture alberghiere

La maggior parte dei rifiuti prodotti da una struttura alberghiera è assimilabili ai rifiuti urbani - essi sono, ad esempio, rifiuti biodegradabili di cucine, vetro, imballaggi in carta e in cartone, imbal-

laggi in metallo, rifiuti urbani non dif-ferenziabili – per questo tipo di rifiuto non è obbligatorio il registro di carico e scarico e gli stessi vengono raccolti dal servizio pubblico, che solitamente fattura le prestazioni per numero di svuotamenti.Accanto a questi troviamo poi tipolo-gie di rifiuti, quali grassi da cucina, che devono essere smaltiti attraverso ditte autorizzate ed altri, come ad esempio lampade a neon, che devono essere conferiti ad un centro di riciclaggio o simili.Inoltre, anche se in una struttura turisti-co-alberghiera non vengono utilizzate tantissime sostanze pericolose, de-terminati tipi di detergenti o detersivi (generalmente quelli per le lavastovi-glie automatizzate sono, ad esempio,

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gestornews [ 35 ]rUBrICA

corrosivi), oppure le sostanze contenenti cloro utilizzate per la disinfezione delle piscine, rappresentano comunque una categoria di rifiuti da regolamentare: è necessario infatti controllare l’esistenza e l’aggiornamento di tutte le schede di sicurezza dellesostanze pericolose presenti in azienda, in modo da redi-gere istruzioni sulla manipolazione e trasporto delle stesse e formare i lavoratori sull’argomento, cosa che è comunque una prescrizione legislativa.

1.2 Obiettivo: Per un albergo di 24 camere, 48 letti, 1880 arrivi e 4500 pre-senze annuali, ridurre di 200 Kg/anno i consumi di carta e di 50 Kg/anni i consumi di plastica e di poliaccoppiati

INTERVENTI:

Nelle camere d’albergo- Dotare le camere di dosatori di sapone (per lavandino e

doccia) a chiusura antimanomissione- Mettere a disposizione solo bicchieri in vetro e non in pla-

stica usa e getta- Sostituire le bottiglie in plastica con bottiglie in vetro con il

sistema del vuoto a rendere- limitare i prodotti di cortesia

Nella gestione dell’albergo- Utilizzare detergenti sfusi con flaconi ricaricabili- Ridurre gli imballaggi nella confezione della biancheria

per e dalla lavanderia- Ottimizzare i depliant d’albergo separando la parte con

dati fissi da quella con dati variabili (Listino prezzi)

Nella colazione in sala- Utilizzare dosatori per quei prodotti che possono essere

usati sfusi (zucchero, miele, marmellata, cacao, biscotti, ecc.)

- Preferire prodotti da forno sfusi a quelli confezionati in monoporzioni

- Utilizzare stoviglie in vetro o ceramica- Utilizzare tovaglioli e tovaglie di stoffa in sostituzione delle

tovaglie di carta- Servire acqua in brocche o bottiglie di vetro evitando l’uso

di bottiglie in plastica- Evitare le confezioni monouso di succhi di frutta dotando

la sala di appositi dispositivi che preparano automatica-mente le spremute.

2 RACCOLTA DIFFERENZIATAPoiché ogni Amministrazione Comunale ha deliberato in materia di gestione dei rifiuti, sulla base del Piano Provin-ciale per lo smaltimento dei rifiuti, risulta difficile dare delle indicazioni precise su come effettuare una raccolta diffe-renziata corretta; è necessario quindi che ciascun esercen-te segua la normativa del proprio Comune e si attenga alle regole e prescrizioni della stessa.A prescindere dall’obbligatorietà di differenziare i rifiuti, per non incorrere in inutili sanzioni, è bene ricordare che una corretta raccolta differenziata implica anche un risparmio economico; le tariffe comunali si basano infatti solitamente, oltre alla consistenza dell’immobile piuttosto che agli abi-tanti equivalenti, al numero di svuotamenti effettuati: meno rifiuti indifferenziati significano meno svuotamenti e quindi meno costi di smaltimento!Inoltre, in un settore come quello turistico, non possono es-sere dimenticati i vantaggi di tipo più “strategico”, dove il cliente, da un lato, ed i grandi tour operators, dall’altro, sono sempre più attenti ad un’offerta compatibile con l’ambiente: la tutela del territorio diventa quindi espressione di rispetto per l’ambiente in cui viviamo, ma anche occasione concreta per accrescere le presenze sul territorio!

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[ 36 ] gestornews rUBrICA

una banca radicata sul territorio, a fianco delle imprese per so-stenerle nei loro piani di svi-luppo. Nasce da qui Impre-

banca, un istituto di credito che prende il via a Roma ma che da qual-che mese è presente anche a Trento. E sta pensando ad una sinergia con i soci Gestor. Abbiamo intervistato il re-sponsabile della succursale trentina Luciano Fortini.

Dottor Fortini, qual è la mission di Imprebanca?

Nata per valorizzare il contatto diret-to con il territorio, Imprebanca fon-da i propri valori nel rapporto con il cliente a cui offre soluzioni semplici e chiare e risposte immediate: una banca multicanale sempre aperta, grazie anche ai servizi on-line qua-li internet, mobile, banca telefonica e alle succursali e agli ATM dotati di

servizi evoluti accessibili 24 ore su 24. Imprebanca è la banca dal tuo punto di vista, nel senso ampio del termine: non solo servizi per le imprese, ma anche per la famiglia che presenta necessità legate alla gestione delle piccole esigenze quotidiane.

Perché avete deciso di aprireuna succursale a Trento?

Il pieno utilizzo delle competenze e della territorialità dei partner/soci d’opera costituisce un elemento fon-damentale per l’attività di Impreban-ca. L’impostazione de “la banca che viene da te” offrendo servizi su misu-ra per bacini di clientela captive, fa-cendo leva sulle sinergie tra i soci, ha permesso la realizzazione di iniziative finalizzate a portare i servizi banca-ri direttamente presso i luoghi in cui è presente la clientela dei partner. La succursale Imprebanca presso la

Imprebanca, a fianco delle imprese

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gestornews [ 37 ]rUBrICA

sede della Confcommercio Trentino ad esempio, è il risultato di un proget-to di sviluppo e sostegno del tessuto economico locale nato dalla collabo-razione con la UCTS, socio fondatore di Imprebanca, con una quota azio-naria pari al 2% del capitale sociale.

Che progetti di sviluppo avete per il territorio Trentino?

Il radicamento territoriale di Con-fcommercio Trentino, la sua capa-cità di essere vicina alle PMI e l’alta rappresentatività dell’imprenditoria locale, si coniuga con l’elevata spe-cializzazione di imprebanca, la sua capacità di affiancamento alle impre-se e di comprensione delle loro esi-genze: Imprebanca intende valoriz-zare sul territorio di Trento e provincia la propria capacità di affiancamento al tessuto imprenditoriale locale e alle famiglie, stabilendo anche accordi collaborativi con il sistema dei Confidi locali, che consentiranno lo sviluppo di linee di credito erogabili con garan-zia. La succursale imprebanca, all’in-terno della sede di Confcommercio Trentino, in via Solteri, è operativa sotto la mia direzione, ed è a dispo-sizione di imprese e privati che inten-dano usufruire dei servizi Impreban-ca e delle convenzioni attivate con Confcommercio Trentino.

In cosa si differenzia la vostra proposta rispetto agli altri istituti?

Una struttura leancost, succursali di dimensioni contenute, spiccata multi-canalità, un’offerta di servizi e prodotti snella chiara e flessibile: sono questi i tratti salienti del nostro modello di banca, grazie ai quali riscopriamo e valorizziamo il contatto diretto con il cliente, la vicinanza ai luoghi dove il cliente vive e lavora, la risposta alle esigenze del mercato di riferimento.Grazie al nostro modello distintivo, insieme a Confcommericio Trentino abbiamo potuto mettere a disposizio-ne degli associati UCTS e di tutte le imprese del territorio, un’offerta ban-caria specializzata e declinata sulle specifiche esigenze, con un operato-re specializzato che, replicando il mo-dello adottato nel proprio bacino di origine, potrà contribuire allo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale.

Quali sono le condizioni che offrite?

La succursale di Trento ha stabilito una serie di convenzioni a condizio-ni particolarmente interessanti per le imprese del territorio, con il sup-porto dei Confidi locali e sfruttan-do le sinergie con le associazioni di CONFCOMMERCIO Trentino. Oltre ai prodotti di base, conti correnti, servi-

Il 9 dicembre 2014 se ne è andato Alessandro Fossi, stimato professionista che per anni ha collaborato con Gestor contribuendo allo sviluppo e alla crescita della cooperativa. Il Consiglio di Amministrazione, il Direttore e lo Staff di Gestor partecipano al doloroso lutto della famiglia.

zio POS e finanziamenti alle imprese, anche offerte mirate: il progetto della video sorveglianza è l’esempio attua-le della vicinanza di imprebanca alle esigenze delle imprese del territorio trentino. L’offerta è estesa anche alle famiglie con prodotti semplici e dina-mici che consentano di amministrare e controllare il proprio conto corren-te, prediligendo un’operatività on-li-ne rapida e sicura, anche grazie al servizio “ib-mobile”, l’applicazione di imprebanca per smartphone e tablet. Mutui e finanziamenti che possano rendere concreti progetti del cliente, scegliendo soluzioni personalizzabi-li in finalità e durata, con tassi fissi e variabili in base alla tipologia di pre-stito richiesto. L’offerta include anche prodotti per la gestione dei risparmi, con conti deposito e fondi di investi-mento.

Come sta andando la vostra esperienza trentina?

Il 2014 è stato per noi l’anno di avvio dell’attività i cui risultati prefissati sonoattesi per l’anno in corso. L’azione della filiale sul territorio è sviluppata in larga parte attraverso la rete di as-sociati e strutture che i soci e i partner di Confcommercio Trentino condivi-dono con la Banca.L’ulteriore raffor-zamento di queste sinergie daràin futuro alla filiale la possibilità di incre-mentare la propria azione di supporto a imprese e famiglie del territorio.

Con chi siete già in contatto?La posizione della succursale all’in-terno di uno dei maggiori ambienti associativi territoriali italiani ha pro-dotto, in questo primo anno di ope-ratività della succursale di Trento, im-portanti sinergie con le associazioni di categoria e i loro associati.

Che tipo di proposta state pensando per Gestor?

Il nostro istituto è molto vicino al mercato di riferimento di Gestor, come testimonia anche la nostra presenza ad uno degli eventi chiave del settore, la fiera Expo Riva Hotel di Riva del Garda, in programma dal 25 al 28 gennaio. Per quanto riguarda la nostra attività con Gestor, si sta valu-tando in particolare un affiancamen-to agli associati tramite interventi con linee di credito dedicate alle specifiche esigenze delle categorie merceologiche degli albergatori e ristoratori, con una presenza setti-manale della struttura commerciale di Imprebanca all’intero della sede della cooperativa.

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[ 38 ] gestornews

Una nuova polizza assicurativaper i soci gestorUna convezione pensata per le reali esigenze degli albergatori

NoVItà gestor

g estor e la Sapri Assicurazioni hanno stipulato un accordo che consente ai soci della Cooperativa di poter conti-

nuare a svolgere la propria attività in maniera ancora più garantita e sere-na, offrendo loro un supporto assicu-rativo globale. Attraverso una gara tra compagnie, intermediari, broker e agenti di assi-curazioni indetta per cercare di indi-viduare il supporto più adeguato per i soci, Gestor ha individuato nell’ offerta di Sapri la proposta più completa, dal punto di vista della tariffa, delle ga-ranzie e soprattutto dei servizi.La nuova convenzione è attiva dal

primo ottobre e consente ai soci di assicurare sia i danni di piccola entità sia quelli un po’ più grandi che sono anche quelli potenzialmente più pe-ricolosi per le aziende. “In primo luogo – spiega Nicola Giu-liani, broker assicurativo della Sapri – sono coperti i danni che non riguar-dano solo la singola persona ma più persone contemporaneamente. Tanto è vero che la convezione garantisce ai soci un massimale elevato per la re-sponsabilità civile. In secondo luogo, in ambito sempre di responsabilità civile, la polizza garantisce ai soci qualunque attività loro svolgano, dentro ad esem-pio al loro albergo. Quindi l’albergatore

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gestornews [ 39 ]NoVItà gestor

non deve preoccuparsi di specificare quante migliaia di servizi svolge nella propria struttura per incentivare la pro-pria attività e per attirare i clienti, ma può stare tranquillo che tutte le attività accessorie e complementari a quella alberghiera sono assicurate nella con-vezione. E questo è un aspetto molto importante. Altro aspetto altrettanto importante – prosegue Giuliani - è rappresentato dal fatto che è possibile assicurarsi a delle condizioni ovvia-mente di favore contro quegli eventi che stanno causando dei gravi dan-ni in giro per l’Italia ma che non sono esclusi in Trentino, come ad esempio i terremoti, le alluvioni o le inondazioni. Questa convenzione prevede per tutti i soci la possibilità di assicurarsi in ma-niera adeguata contro questi eventi”.Quindi è un progetto assicurativo pensato a misura di albergatore. E’ stato creato appositamente per loro in base anche ai rischi ai quali sono esposti nello svolgere la loro attività. “Certo. E soprattutto torniamo alla buona abitudine di poter assicurare l’albergo e l’esercizio dell’attività as-sociata a Gestor nelle proprie specifi-che esigenze. Ad esempio possiamo assicurare l’albergo per il reale valore di ricostruzione, possiamo assicurare

il furto e la reale e concreta esposi-zione al rischio di furto, e soprattutto possiamo assicurare i danni da inter-ruzione di attività; questo significa che se io albergatore subisco un grave danno e sono costretto ad interrom-pere la mia attività per un determina-to periodo di tempo, ebbene questa convezione mi mette in condizione di avere per ogni giorno in cui sono chiuso, interamente o parzialmente, una diaria giornaliera e quindi mi as-sicuro la possibilità che le mie spese fisse siano indennizzate”. Il contratto sottoscritto con Gestor ha la durata di tre anni. Tutte le polizze che saranno sottoscritte invece gra-zie a questa convezione avranno una durata annuale. “Il contratto assicurativo – conclude Giuliani – non è fatto da un prezzo, bensì da garanzie e da servizi. E’ importantissimo affidarsi a degli interlocutori che abbiano un’e-sperienza specifica nel com-parto di riferimento e quindi in questo caso in quello al-berghiero, ed è altrettanto fondamentale vedere cosa effettivamente è coperto dalla polizza”. Finora sono già molti i soci

Gestor che hanno aderito alla conve-zione con Sapri.I soci interessati possono rivolgersi agli uffici Gestor, alla sede di Trento della Sapri che si trova in via Perini n. 43 o ancora possono contattare il broker di riferimento, Nicola Giuliani, al numero 347-3337415.

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[ 40 ] gestornews ANgoLo FIsCALe

Imposta provinciale di soggiorno

a partire dal primo maggio 2015, in Trentino, verrà applicata l’imposta provinciale di sog-giorno così come previsto

dall’art. 63 del disegno di legge finan-ziaria 2015 che inserisce il nuovo art. 16 bis nella legge provinciale 11 giu-gno 2002, n. 8 (promozione turismo).

Storia normativalo statuto del Trentino Alto Adige all’art. 72 stabilisce che “le province possono stabilire imposte e tasse sul turismo”. La legge Regionale 29 agosto 1976, n. 10, ha previsto la pos-sibilità per le Province Autonome di Trento e Bolzano di istituire l’imposta di soggiorno. L’art. 1 della legge re-gionale n. 10 del 1976 stabilisce che l’imposta di soggiorno si applichi in tutti i comuni della regione. Le Giunte provinciali di Trento e Bolzano, su de-

lega della Regione, possono autoriz-zare la non applicazione dell’imposta quando ne faccia richiesta il Comune, con deliberazione del Consiglio Co-munale, e il territorio del medesimo comune non sia suscettibile di svi-luppo turistico.

Misura dell’impostala misura dell’imposta è fissata dal regolamento da emanarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore dell’art. 63 finanziaria 2015 e parte da un minimo di euro 0,50 fino ad un massimo di euro 2,50 (comma 1, art. 16 bis, legge provinciale 11 giugno 2002, n. 8) per pernottamento, in relazione alla tipo-logia di struttura ricettiva. Secondo alcune fonti gli importi dovrebbero assestarsi a euro 1,30 per i quattro stelle e superiori, a euro 1 per i tre stelle e a 0,70 per gli esercizi inferiori e per tutto l’extralberghiero.a cura di

CLAUDiO DeLLA PieTRA

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gestornews [ 41 ]ANgoLo FIsCALe

Destinazione del gettito il gettito dell’imposta provinciale di soggiorno è destinato a finanziare le attività di marketing turistico/territoriale e a sostenere tutti quegli interventi in materia turistica negli ambiti territoriali in cui il gettito è stato prodotto. 

Soggetto passivo dell’impostail soggetto passivo dell’imposta provinciale di soggiorno è colui che alloggia nelle seguenti tipologie di strutture ricettive situate nel territorio provinciale:i) alberghi, alberghi garnì, residenze turistico alberghie-

re, villaggi alberghieri, esercizi di affittacamere, eser-cizi rurali, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze, ostelli per la gioventù, case per ferie, alberghi diffusi (artt. 5, 30, 37 bis, legge provinciale 15 maggio 2002, n. 7);

ii) campeggio, campeggio-villaggio (art. 3, legge provin-ciale 4 ottobre 2012, n. 19)

iii) ospitalità negli alloggi a disposizione dell’azienda agri-cola, campeggiatori in spazi aperti attrezzati (art. 2, leg-ge provinciale 19 dicembre 2001, n. 10);

iV) rifugi escursionistici (art. 23, legge provinciale 15 marzo 1993, n. 8)

Chi incassa l’impostal’imposta viene incassata dai gestori delle strutture ricet-tive che assumono la veste di sostituti di imposta (art. 64, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600) e che saranno tenuti alla rendicontazione nei termini e secondo il regolamento di esecuzione previsto dal comma 9.

Esenzioni dal pagamento dell’imposta:

sono esentati dal pagamento dell’imposta provinciale di soggiorno:- i minori di età inferiore a quella stabilita dal regola-

mento di esecuzione previsto dal comma 9;- i familiari di pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie

e ospedaliere;- le forze dell’ordine e di protezione civile nell’esercizio

delle loro funzioni;- le eventuali ulteriori categorie individuate dal regola-

mento di esecuzione previsto dal comma 9.

Sanzionil’omesso, insufficiente o tardivo versamento dell’imposta da parte del soggetto passivo (se il cliente si rifiuta di pa-gare, il problema non ricadrà sul gestore, il quale dovrà denunciare che il cliente non vuole pagare il tributo) o del riversamento da parte del gestore dell’attività ricettiva

comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pari al 30% di ciascun importo non versato (art. 13, decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471). Nel caso di mancata rendicontazione da parte del gestore della struttura ricettiva verrà applicata una sanzione am-ministrativa pecuniaria da euro 50 fino a euro 500 (do-vrebbe essere approvato un emendamento che incre-menti la sanzione).

Controlli la Provincia Autonoma di Trento effettuerà i controlli appli-cando le disposizioni previste dai commi 1 e 3 , art. 11 bis, legge provinciale 20 marzo 2000, n. 3.

Riscossionela riscossione, il controllo e ogni altra attività di gestione del tributo sarà demandata alla Trentino Riscossioni Spa (art. 34, legge provinciale n. 3 del 2006)

Riferimenti normativi- Statuto del Trentino Alto Adige (D.P.R. 31 agosto 1972, n.

670)- Legge Regionale 29 agosto1976 (disciplina dell’impo-

sta di soggiorno)- Legge provinciale 15 marzo 1993, n. 8 (ordinamento dei

rifugi alpini, bivacchi, sentieri e vie ferrate)- Legge provinciale 20 marzo 2000, n. 3 (controlli della

Provincia Autonoma di Trento. Misure collegate con la manovra di finanza pubblica per l’anno 2000)

- Legge provinciale 19 dicembre 2001, n. 10 (disciplina dell’agriturismo, delle strade del vino e delle strade dei sapori)

- Legge provinciale 15 maggio 2002, n. 7 (disciplina degli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri e promozione della qualità della ricettività turistica)

- Legge provinciale 11 giugno 2002, n. 8 (disciplina della promozione turistica in provincia di Trento)

- Legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (norme in ma-teria di governo dell’autonomia del Trentino)

- Legge provinciale 4 ottobre 2012, n. 19 (legge provin-ciale sui campeggi 2012)

- D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 (accertamento delle imposte sui redditi)

- Decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471 (sanzioni tributarie)

Siti di riferimentohttp://www.consiglio.provincia.tn.it/leggi-e-archivi/co-dice-provinciale/archivio/Pages/default.aspx

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Page 45: Gestor dicembre 2014

gestornews [ 43 ]IL ProDotto

p rofumo inconfondibile, sapore intenso, un piccolo gioiello della terra...e non solo per il suo valore sul mercato! Il tartufo è un’eccellenza tutta italiana. Fa-moso e pregiato quello bianco di di Alba, in Pie-

monte, ma anche quelli che si possono trovare sui Colli bolognesi e forlivesi, in Toscana, o in Umbria. Molto più comune il tartufo nero, che vede in Umbria e in Molise alcune delle zone più vocate alla sua produzione. Tra i più apprezzati anche quelli dei Monti Lessini e del Monte Baldo, una lunga catena di 43 km che separa il Lago di Garda dalla Val d’Adige, al confine tra Trentino e Veneto. Su questo in particolare, è stata accertata la presenza del tartufo nero pregiato. Conosciuto fin dai tempi degli antichi romani ( già lo scrittore latino Plinio il Vecchio nel 79 d.C. ne parlava nel suo Naturalis Historia) il tartufo è un prezio-

so fungo dell’ordine Pezizales, famiglia Tuberacea, cresce spontaneamente sotto terra a breve distanza dalle radici di querce, lecci, pioppi. E’ composto per l’80% da acqua e per il resto da una bassa percentuale di proteine, grassi, carboidrati, ceneri, colesterolo. Tra gli elementi minerali ci sono il potassio, seguito da calcio, sodio, magnesio, ferro, zinco e rame.Dal punto di vista nutrizionale il valore alimentare del tar-tufo è scarso. Il suo pregio non sta quindi nel suo apporto alimentare, ma nella difficoltà di trovarlo (ovviamente con l’aiuto di un cane appositamente addestrato) dal momento che è relativamente raro, soprattutto il tartufo bianco e la sua crescita è influenzata da fattori ambientali e stagionali. A questa caratteristica va attribuita anche la grande diffe-renza di quotazione di mercato esistente. Nel corso di al-cune annate, la produzione è molto scarsa e il prezzo dei tartufi può raggiungere cifre molto elevate (anche oltre i 4.500 euro al chilo per il tartufo bianco). In cucina sono diversi i modi in cui si può gustare il tartufo. Un consiglio degli chef è quello di non abbinarlo mai a piatti già molto conditi e saporiti per far sì che il suo gusto e il suo profumo vengano esaltati. Il tartufo bianco si impiega a fettine fini su antipasti, carni crude, tagliatelle, risotti, fondute e anche su uova al tegamino.Il tartufo nero a fettine si utilizza su tutti i piatti sopra citati e tritato, fatto soffriggere con un po’ d’olio e uno spicchio d’aglio e condito con sale e pepe, si utilizza su i primi piatti, secondi piatti, frittate e uova.

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[ 44 ] gestornews LA rICettA

Ingredienti per 6 personePer gli gnocchi: •400 gr.dipatatemontagnine•100 gr.difarinabianca• 30 gr.difecoladipatate• 50 gr.diuovo•q.b. saleepepedimacinino

ProcedimentoPer prima cosa lavare le patate e senza sbucciarle cuocerle in acqua oppure a forno a vapore, appena cotte scolarle e sbucciarle ancora cal-de, schiacciatele e mettetele su un piano di lavoro ben infarinato.Aggiungete un pizzico di sale e di pepe, la farina e la fecola preceden-temente setacciata e impastate il tutto fino ad ottenere un composto compatto ma allo stesso tempo soffice. A questo punto aggiungete l’uo-vo e continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto senza grumi e compatto.Formare dei filoni e tagliare i gnocchi della grandezza desiderata.

Fonduta di formaggi delle nostre valli: 300 gr. di latte intero250 gr. di formaggi nostrani 30 gr. di burro trentino 20 gr. di farina biancaq.b. sale e pepe di macinino

In un pentolino sciogliere il burro, aggiungere poco sale e poi aggiun-gervi la farina bianca setacciata e cuocere il roux per qualche minuto. A parte in un’ altra pentola mettervi il latte e portarlo ad ebollizione, dopo di che aggiungervi il latte bollente e rimestando di continuo cuocere per almeno 5 minuti. Togliere dalla fiamma di calore e aggiungervi il formag-gio nostrano tagliato in precedenza in piccoli pezzi facendolo sciogliere, in fine aggiustare di sapore con sale fino e pepe di macinino.

Composizione del piattoCuocere gli gnocchi in acqua salata, scolarli e spadellarli con la fonduta di formaggi e i petali di tartufo nero, posizionare la cialda di Trentingrana D.O.P. nel piatto prescelto e posizionarvi all’interno gli gnocchi guarnen-doli con falde di pomodoro e petali di tartufo.

sTeFANO GOLLeR Executive Chef

La ricettagli gnocchi di patate del Lomaso, spadellati con fonduta di formaggi trentini e tartufo nero del Baldo

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MARIO ROSSI

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