Gestor News - Agosto 2012

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NE/TN0027/2008 Registrazione n. 1358 - 7 maggio 2008 del registro stampa del Tribunale di Trento quadrimestrale di informazione della cooperativa trentina di acquisti alberghi e ristoranti UN PUNTO DI RIFERIMENTO NELL'UNIVERSO DEGLI ACQUISTI

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Gestor News - Agosto 2012

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GESTOR PUNTA A SERVIZI INNOVATIVI PER LA GESTIONE DELL’AZIENDA DEL SOCIOIL 12 SETTEMBRE 2012 NEI NOSTRI UFFICI

In un contesto economico difficile e incerto come quello attuale, Gestor si conferma un punto di riferimento im-portante, per i suoi soci ma non solo. Avvertiamo da par-

te dei nostri associati l’esigenza di poter disporre da parte della cooperativa di un servizio più ampio, che oltre al contenimento dei prezzi delle materie prime, preveda alcuni suggerimenti indirizzati nell’ offrire proposte, idee e iniziative utili ad ottimizzare la gestione dei costi delle rispettive aziende. Con questi presupposti già da tempo Gestor mette a disposizione dei soci un servizio statistica per ottenere in tempo reale l’andamento degli acquisti. Vogliamo ora proporre alcune soluzioni innovative che possano rispondere alle esigenze di albergatori, ristoratori, pubblici esercenti e fornitori. Abbiamo individuato nella giornata del 12 settembre prossimo, l’occasione per presentare questi nuovi progetti ai soci e agli ope-ratori dell’ospitalità che intenderanno avvicinarsi alla nostra realtà, già nota per affidabilità e competenza. nel corso della giornata in-formativa, la parte sul Dynamic Pricing, si occuperà di insegnare a massimizzare attraverso questo strumento la redditività dell'hotel. Sarà presentato anche il nuovo portale internet Gestor che sarà attivo dal prossimo gennaio. Abbiamo pensato di rafforzare uno strumento di comunicazione tra la cooperativa e i nostri soci di modo che questi ultimi potranno, in uno spazio a loro riservato, trovare i propri dati legati alla fatturazione, alle statistiche e alle co-municazioni commerciali in genere. Quello del 12 settembre vuole essere il primo di una serie di incontri che la cooperativa ha in programma per un prossimo futuro, con l’obiettivo di consolidare il rapporto di Gestor con i propri associati e nell’intento di avvicinare nuovi operatori. L'andamento degli acquisti ci fa ben sperare che gli obiettivi che ci siamo prefissati per il 2012 saranno raggiunti a fine anno. I pri-mi segnali positivi sono arrivati dai soci che nelle ultime settima-ne hanno ricevuto gli assegni con ripartito il premio di fine anno. Molti i sorrisi comparsi sui volti di tanti di loro. Abbiamo voluto far visita di persona per la consegna dei premi a dimostrazione della vicinanza della cooperativa al socio. I settecentomila euro di pre-mio totale di fine anno rappresentano più o meno una media del due per cento per ogni azienda suddiviso in proporzione agli acquisti eseguiti da ognuna nel corso dell’anno 2011. Le conti-nue novità, la soddisfazione dei soci, le iniziative e le agevolazio-ni messe in campo, rappresentano il nostro invito verso quelle aziende che oggi stanno ancora valutando se entrare nel gruppo Gestor. I fatti hanno dimostrato e dimostrano che la nostra è una realtà forte, e che l’unità e la compattezza di un gruppo può fare la differenza. Decidere di aderire alla cooperativa conviene sem-pre, e ancora di più entro la fine dell’anno, infatti sono possibili lievi aumenti della tassa di ammissione dal 2013. Gli uffici, la di-rezione, i consiglieri, i soci e l’ufficio commerciale sono disponibili per una chiacchierata informale di conoscenza e approfondi-mento con chi fosse interessato a far parte di Gestor.

sommario

Quadrimestrale della Cooperativa GeStorvia Maccani 181/A – trento tel. 0461 826506 – Fax 0461 429378 www.gestor.it – [email protected]

Direttore responsabile: Franco Delliguanti

registrazione n. 1358 – 7 maggio 2008 del registro stampa del tribunale di trento

Stampa: Litografica editrice Saturnia (tn)

ANNO III – N. 2 AgOSTO 2012

editoriale

Nives Tisi

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02 IntervistaIl Lago di Garda resiste alla crisi

08 Appuntamentonuove soluzioni per un'efficace gestione dell'azienda: gestor propone la giornata 2.0

12 IntervistaBed & Breakfast: quando la vacanza diventa un momento di conoscenza e familiarità

15 IlpuntoClub di prodotto Vita nova:trentino wellness hotel & resort

20 IntervistaManuel Cosi: nuovo presidente dell'associazione agriturismo trentino

22 IlpersonaggioLa ritonda: giampaolo depaoli, la passione per il turismo e l'amore per la montagna

28 Focuseco sostenibilità negli alberghi: quando la vacanza è amica della natura

30 IntervistaSicurezza negli alberghi: cosa fare perché una struttura sia a norma

34 IntervistaIl turismo termale trentino si prepara ad importanti novità

36 FocusLezioni di Vino

39 AngoloFiscalerapporto fra fisco e contribuente

41 Il prodottoLe spezie

◗ Il caffè non è più “quello di una volta” nuove tendenze e gusti si stanno affermando tra i consumatori

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IL LAGO DI GARDA RESISTE ALLA CRISITurismo, ma anche evenTi fierisTici e sporT: quesTi gli ingredienTi del suo successo

Scorci suggestivi, paesaggi mozza-fiato, borghi storici che si affacciano sullo specchio d’acqua più famoso

di Italia. e’ il fascino del lago di Garda, inca-stonato tra le regioni Lombardia, Veneto e trentino Alto Adige. Meta ogni anno di mi-lioni di turisti, la cui bellezza è stata immor-talata anche da Dante nel ventesimo can-to dell’Inferno, il Garda è un’attrattiva non solo per gli amanti del sole, delle passeg-giate all’aria aperta, per gli appassionati di windsurf e vela, ma è anche un punto di riferimento per il mondo del business e del marketing, con i suoi eventi fieristici capaci di catalizzare presenze di manager e per-sone d’affari provenienti da tutto il mondo. Senza dimenticare che da diversi anni ad esempio, la squadra del Bayern Monaco sceglie riva del Garda come località dove trascorrere il proprio ritiro estivo. non è diffi-cile intuire che, nonostante il periodo di crisi

economica che il Paese sta attraversando, il territorio benacense non ha accusato par-ticolarmente di un calo di presenze e di mi-nori entrate in termini economici. La confer-ma arriva da Marco Benedetti, presidente di Ingarda Trentino, l’azienda di promozio-ne turistica del “lato trentino” del lago.

Presidente, partiamo da un bilancio delle presenze turistiche dei primi sei mesi dell’anno. Come è andata rispetto allo stesso periodo del 2011? La crisi ha inciso?

“naturalmente i nostri mesi più importanti iniziano a Pasqua, perché non siamo orien-tati al prodotto ‘neve’ e quindi direi che su questi mesi oggi possiamo essere ampia-mente soddisfatti, un po’ per la crescita del-le presenze ma anche per l’andamento ge-

INTERVISTA

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nerale. La mia idea non è quella di basarmi solo sulle presenze e sugli arrivi, ma voglio capire anche a livello di spesa se gli ospiti che arrivano da noi sono compatibili, come vorremmo, con un turismo medio alto. I dati che abbiamo sono esigui e in questo lavo-ro ci aiutano molto anche le associazioni di categoria e tutto sommato mi sembra che possiamo dire che in un momento di crisi generale, la spesa media del nostro ospite non ha subito grandissimi ribassi”.

Quali sono le previsioni per questa estate, in base alle prenotazioni che avete? Come si chiuderà il consuntivo?

“Secondo noi dovrebbe chiudersi bene, an-che con un piccolo aumento di presenze. Puntiamo ad arrivare ai tre milioni di pre-senze, c’eravamo già vicini l’anno scorso e penso che sarà un traguardo che potremo raggiungere. Il fatto di aver puntato ad attivi-tà all’aria aperta piuttosto che a quelle con-gressuali o fieristiche ci da ancora un mar-gine di miglioramento soprattutto rispetto ai mercati che abbiamo in loco. Molto dipen-de chiaramente dalla qualità del servizio e da quello che i nostri operatori sapranno

dare. ritengo che la promozione migliore sia ancora il passaparola e quindi su questo bisogna puntare ancora molto”.

Quanto incide la presenza degli ospiti stranieri sul bilancio dell’attività turistica del territorio del Garda?

“oggi siamo ad oltre l’ottanta per cento di clienti stranieri. Di questi, il cinquantotto per cento circa proviene dall’area tedesca”.

Quali sono i punti di forza del territorio dal punto di vista turistico?

“Il fatto di offrire una vacanza anche breve – perché la permanenza sul nostro territorio ormai è inferiore ai quattro giorni di media – ma che sa dare molte emozioni, orien-tata molto all’attività sportiva. Le maggiori attrazioni da noi oggi sono senza dubbio il bike, e poi la vela, il surf, a seguire il tracking, l’arrampicata. e poi come dicevo prima c’è la parte che riguarda l’attività fieristica e con-gressuale che ci completa nel periodo co-siddetto di bassa stagione, anche se oggi possiamo dire che questa non esiste più”.

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Quest’ultimo comparto quanto è importante per le vostre entrate?

“In percentuale non so dirle, però diciamo che è molto importante più che in termini di presenze, in termini di qualità, perché so-litamente il congressista o il fieristico è un ospite che sicuramente spende di più sul territorio, e anche a livello di soggiorno non bada a spese”

Cambiando argomento, ma rimanendo in qualche modo legati al tema del turismo, sono diversi i progetti che riguardano il territorio anche per quanto concerne la mobilità: dalla ciclopista del Garda al tunnel dell’Alto Garda. In che modo secondo lei potranno incidere sullo sviluppo del territorio?

“Sicuramente più servizi diamo e più vivibili-tà interna garantiamo. Vedo questi interventi non solo finalizzati a velocizzare l’arrivo sul nostro territorio ma soprattutto per fare poi delle scelte forti in termini di fruibilità dei no-stri luoghi”.

Quali sono le strategie future su cui puntare per i prossimi anni?

“Per il momento abbiamo approntato un piano strategico che ci riguarda per i pros-simi tre anni. Ci sono alcune carenze in-frastrutturali da colmare, oltre alla viabilità come già accennato. Sicuramente tra le priorità ci sono anche la presenza di un campo da golf, una balneabilità più abbor-dabile rispetto alle nostre spiagge che sono sempre battute dall’ora – cosa che ci da fortunatamente un certo vantaggio sulla vela ma sul fronte della balneabilità crea qualche problema – e poi direi tutte quel-le piccole o grandi infrastrutture interne che possono aggiungere qualche momento di elevata qualità da trascorrere sul territo-rio. Faccio riferimento anche ad una mag-giore presenza di attività notturne che oggi sono un po’ in calo rispetto agli anni scorsi quando eravamo il faro del pianobar e del-le discoteche. Infine il completamento delle piste ciclabili, il continuo lavoro sulle falesie per l’arrampicata...Però la strategia principa-le deve rimanere quella della qualità diffu-sa e puntare sul cliente individuale, non sui gruppi organizzati”.

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Gestor è una cooperativa di acquisti per albergatori e ristoratori, che si pone come obiettivo il poter assicurare ai soci l’acquisto di prodotti e servizi a condizioni vantaggiose per le proprie attività. Una realtà come questa può secondo lei dare un contributo alla crescita del comparto turistico e di conseguenza del tessuto economico del territorio?

“Conosco Gestor molto bene perché es-sendo un ristoratore è vicina alla mia re-altà. Più che un contributo diretto, quello che Gestor può fare è essere un esempio per gli operatori a collaborare anche in al-tre attività, cosa che oggi non è per nien-te scontata. Anzi le nostre imprese turi-stiche e commerciali tendono un po’ a guardare unicamente il proprio bilancio e non quello complessivo del territorio. Uni-re le forze è una buona cosa e Gestor, da questo punto di vista, ha dimostrato che il lavorare insieme è la via da perseguire”.

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“IL NOSTRO TERRITORIO È UNICO, MA OCCORRE

VALORIZZARLO ANCORA DI PIù”

Gli operatori turistici che lavorano nella zona del lago di Garda sono consa-pevoli di trovarsi a gestire le loro atti-

vità in un territorio unico, dal punto di vista paesaggistico ma anche per la sua posizio-ne geografica strategica. Ma da loro arriva un appello unanime affinché le iniziative e gli eventi di richiamo per turisti (e non solo) vengano organizzate tutto l’anno, per fare in modo che restino sempre accese le luci sulle località che animano il territorio, non solo nel periodo estivo.

“Il nostro lago sembra un mare, e al tem-po stesso si trova vicino alla montagna – dice orgoglioso Thomas Tretter, titolare del Garda Sporting Club – quello che noi possiamo offrire non si trova altrove in Italia, abbiamo un’offerta molto vasta per i nostri ospiti”.“Il punto di forza del nostro territorio è so-prattutto la proposta ambientale che offria-mo, da parte nei nostri ospiti sta crescen-do sempre di più l’interesse per un turismo all’aria aperta, oltre che per quello tradizio-

nale da spiaggia” dice Alberto Bertolini, titolare del Feeling Hotel Luise, nonché vicesindaco di riva del Garda.Ma se il turismo parte avvantaggiato grazie al paesaggio naturale che offre il Garda e che di per sé costituisce già un’attrattiva impor-tante, molto possono fare anche le ammi-nistrazioni comunali e gli addetti del settore per migliorare la cartolina-ricordo del lago. Thomas Tretter non ha dubbi: “Per quanto riguarda le infrastrutture, è necessario realiz-zare una pista ciclabile che arrivi fino a Mal-cesine, un campo da golf, una piccola funi-via sul Bastione, un lido e una piscina vicini al lago, come quello di Caldaro. Da anni, noi albergatori facciamo questo tipo di richieste che finora sono rimaste inascoltate”.

“Abbiamo in programma degli investimen-ti importanti – sottolinea Bertolini - e par-lo anche come vicesindaco, per realizzare delle infrastrutture che valorizzino il turismo congressuale e fieristico, che rappresenta-no una fetta importante del comparto ter-ritoriale. Per questo nei prossimi anni sarà

gLI ALBERgATORI DEL gARDA SONO D’ACCORDO

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pronto un nuovo centro congressi. Per quanto concerne il turismo all’aria aperta invece, tra le priorità che abbiamo c’è il completamento dei percorsi ciclabili per i biker o per chi preferisce camminate ed escursioni di questo tipo. In vista dei mondiali di arrampicata inoltre (che si sono svolti lo scorso anno, ndr) abbiamo effettuato lavori importanti perché le pareti attrezzate fos-sero accessibili a tutti e usufruibili anche dopo l’evento sportivo. Per fare un esempio, abbiamo l’unica parete al mondo per i non vedenti. Dob-biamo lavorare di più anche per quanto riguarda lo spazio vicino al lago. Si sta valutando in que-sto senso un progetto di sviluppo della Colonia Miralago, stando chiaramente attenti all’ambien-te circostante”.Sul fronte delle presenze, non va poi così male, grazie soprattutto alla presenza dei turi-sti dell’area germanica. “Quest’anno va meglio del precedente perché i tedeschi hanno sentito la crisi di più nel duemilaundici”, spiega Tretter. “Nel mese di luglio siamo stati sempre pieni, ad agosto è diverso perché i turisti prenotano quasi sempre last-minute. Quello che ci preoc-cupa di più è la bassa stagione. Si offre troppo poco nei mesi di settembre e ottobre che invece sarebbero periodo buoni da sfruttare per far arri-vare altri turisti. Abbiamo delle vigne bellissime e delle aziende agricole eccellenti, dovremmo cre-are con loro delle sinergie, integrando il discorso turistico con quello enogastronomico, come av-viene in Alto Adige, organizzando manifestazioni che valorizzino questo aspetto territoriale”. Gli fa eco Alberto Bertolini: “non abbiamo risentito della crisi anche perché la presenza dei turisti stranieri provenienti sopratutto da Germania, Belgio e olanda compensa il calo delle presen-ze degli ospiti italiani. In più abbiamo registrato un aumento di vacanzieri che arrivano da nazio-ni che stanno sviluppando una buona capacità di spesa come la repubblica Ceca, la Polonia e la Slovacchia. In crescita negli ultimi anni anche il numero di presenze dalla Svizzera, probabil-mente grazie al cambio che per loro risulta fa-vorevole”.

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NUOVE SOLUZIONI PER UN'EFFICACE GESTIONE DELL'AZIENDA: GESTOR PROPONE LA GIORNATA 2.0

oggi lavorare con successo significa stare connessi; significa essere aggiornati sem-pre, anticipare i cambiamenti, essere pronti e consapevoli dei propri strumenti; significa saper utilizzare al meglio i mezzi a disposizione, evitando gli sprechi e le perdite, ottimiz-zando i tempi e le risorse.tablet, portali, gestionali, app e pacchetti voce sono ormai parole quotidiane che assu-mono immediatamente un significato preciso nelle nostre menti. tutti sanno di cosa stiamo parlando ed anche i più nostalgici tradizionalisti, affezionati alle rubriche di carta e alle agende di cuoio, non possono negare l’utilità e l’indispensabilità di questi stru-menti per la gestione efficace della propria professione.nel 1999, Gestor ha cominciato col mettere a disposizione una serie di servizi legati al settore enogastronomico, nel corso di questi quasi 12 anni, la Cooperativa ha seguito le necessità dei soci, implementando l’offerta con servizi di carattere più ampio, pro-ponendo partner del settore extra alimentare ma anche delle consulenze a più ampio raggio.oggi, alla vigilia del 2013, Gestor ha deciso di dare inizio ad una nuova fase introducen-do, per i soci, una serie di servizi e di opportunità, tutte rigorosamente 2.0Per inaugurare questa nuova stagione, MERCOLEDÌ 12 settembre, presso gli uffi-ci Gestor in VIA MACCAnI 181/A, dalle 9 del mattino fino alle 18, verrà organizzata la GIornAtA 2.0 durante la quale i soci ed i simpatizzanti potranno partecipare a nume-rosi eventi:

CORSO DI FORMAzIONE

SUL DyNAMIC PRICING

PRESENTAzIONE DEI NUOvI SERvIzI SUL SITO GESTOR

vISUALIzzAzIONE E PROPOSTA DI NUOvE APP

PRESENTAzIONE SOFTwARE

PER LA GESTIONE DEI COSTI

DESCRIzIONI NUOvE OFFERTE

“TELEFONIA MOBILE”

PROPOSTA RINNOvO SITI INTERNET

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reLAtore: PAoLo CAtonI

DYNAMIC PRICING E GESTIONE DEGLI IDSmassimizzare la reddiTiviTà dell’hoTel con il dynamic pricing e la gesTione dei canali disTribuTivi webFinalità Generali:obiettivo dell’incontro è l’approfondimento delle tecniche di dynamic pricing, che contribuiscono alla ottimizzazione dell’occupazione e del profitto. Saranno analizzati gli strumenti di previsione della domanda; come ottimizzare la gestione delle pre-notazioni (stay control) e si conosceranno alcune tecniche per prevedere in quanto tempo si concre-tizzano le prenotazioni, anche per singolo segmen-to di mercato. Infine, si analizzeranno le situazioni di overbooking, in modo da arginare il rischio di perdi-ta definitiva del cliente. Si analizzeranno successiva-mente le applicazioni di queste tecniche attraverso la gestione dei canali distributivi online

Destinatari: Propietari, Direttori, revenue Managers, Front office managers

Modalità Didattiche: Formazione teorica, discussione plenaria, esercitazioni pratiche

PROGRAMMA DEL CORSO:

PRIMA PARTE La redditività della Azienda Alberghiera. Costi e prezzi

La gestione del “revenue” come criterio guida della strategia aziendale.

La nascita dei metodi di Yield Management Prezzo/occupazione. ottimizzazione parziale, ottimizzazione complessiva

Il revPar, l’Arr, il tasso di occupazione. oltre il revpar: Utilizzo del revpac e del reve-nue per Square Meter

La segmentazione: individuazione e scelta dei segmenti.

I segmenti di mercato tipici del Hotellerie visti in ottica Yield

Segmenti “Qualified” e segmenti “Unqualified”

SECONDA PARTE I sistemi di prenotazione CrS I GDS Interazione fra la distribuzione Web e GDS Seo vs distribuzione intermediata Canali Merchant/Canali retailer/Canali misti tasso di conversione e visibilità Gestione dei contenuti Web reputation Strategie di integrità tariffaria – Parity rate

Vi aspettiamo MERCOLEDÌ 12 settembre, presso gli uffici Gestor in VIA MACCAnI 181/A, dalle 9 del mattino fino alle 18, per la GIORNATA 2.0 durante la quale sarà possibile partecipare ai seguenti eventi: CORSO DI FORMAZIONE su DYNAMIC PRICING E GESTIONE DEGLI IDSCorso gratuito finalizzato a massimizzare la redditivi-tà dell’hotel con il dynamic pricing e la gestione dei canali distributivi web attraverso l’approfondimento delle tecniche di dynamic pricing, l’analisi degli stru-menti di previsione della domanda e quella delle si-tuazioni di overbooking (vedi riquadro a lato).I posti a disposizione sono limitati (max 35)orario del corso 9.00 - 12.00 e 14.00 - 17.00 PRESENTAZIONE APPDurante l’intero corso della giornata i soci potranno conoscere l’ideatore delle App turistiche Campiglio App, Val di Fassa App, Alto Garda App e trento App.Sarà inoltre proposta un’interessante offerta com-merciale riservata ai soci che vorranno inserire la loro struttura all’interno delle Applicazioni. Se l’interesse dei soci di aree territoriali non ancora coperte fosse elevato, potrà essere valutata la possibilità di creare una nuova App per ogni zona del trentino. NUOVO PORTALE GESTORnel corso della giornata ci sarà la possibilità di as-sistere all’anteprima del nuovo portale Gestor, più interattivo e ricco servizi per i soci. Il nuovo sito vuole essere uno strumento per la condivisione di notizie, di offerte e di documenti, facilmente consultabili e di veloce reperibilità. PROGRAMMA PER LA GESTIONE COSTI - MYCOSTPARPresentazione del gestionale MyCostpar; program-ma per la gestione dei costi. In questa occasione sa-ranno discussi, in anteprima, i dati ottenuti dall’ana-lisi di una struttura socia Gestor che si è prestata a fare da tester per il “progetto pilota” dell’azienda. PROPOSTE PER LA TELEFONIA MOBILEI soci avranno la possibilità di valutare, assieme ad un incaricato tIM, l’offerta che l’operatore desidera riservare agli associati.L’intero pacchetto garantisce, oltre al risparmio eco-nomico, una consulenza personalizzata e riservata di elevata qualità e comodità, con sconti sui piani tariffari fino al 35%.In occasione dell’incontro sarà proposta una prima offerta riservata ai soci per l’acquisto di tablet di ulti-ma generazione.

OFFERTA PER IL RESTYLING o per la CREAZIONE di SITI INTERNETI partecipanti avranno la possibilità di valutare, as-sieme ad un esperto, la possibilità di rinnovare o di creare un nuovo sito internet adeguato alle esigen-ze della propria attività. Qualora foste interessati, vi preghiamo di inoltrare quanto prima la preadesione all'indirizzo [email protected] per il corso di Dynamic Pricing, considerato l’esiguo numero di posti a disposizione, e vi invitia-mo a partecipare numerosi alla giornata, non solo per le opportunità che essa offre, ma anche per vi-sitare i nuovi uffici Gestor.

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IL turismo è al primo posto nell’e-commerce di tutto il mondo, tan-to è vero che l’introduzione di In-

ternet e delle nuove tecnologie è riuscita a scardinare l’intera filiera di settore fino a posizionare la distribuzione via web come miglior canale possibile di vendita. Una rivoluzione indotta dal comportamen-to del viaggiatore moderno che utilizza la rete come prima fonte di informazione per cercare personalmente alloggio, trasporti e qualsiasi altra indicazione ritenga utile relati-vamente alla destinazione scelta. Grazie al web risparmia tempo, costose intermedia-zioni e gli è possibile confrontare le offerte presenti sul mercato per poi procedere con l’eventuale acquisto, direttamente online. Gli hotel acquisiscono, in questo modo, un canale di comunicazione diretto che

allarga esponenzialmente il proprio bacino di utenza. essere visibili con un sito e pre-senti sui vari portali di distribuzione specia-lizzati diventa dunque indispensabile, dato che significa essere presi in considerazio-ne come alternativa da potenziali clienti in tutto il mondo ed essere quindi inclusi in un processo di scelta su scala globale.

I vANTAGGI DELLA vENDITA wEB

Un target emergente. Il segmento dei viaggiatori individuali, (ovvero coloro che non si rivolgono ai tour operator tradizio-nali), ha alte capacità di spesa, continua a crescere ed ha già superato numerica-mente quello dei viaggi organizzati, rimasti relegati a fasce di popolazione di età più avanzata.

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Controllo del margine. La possibilità per l’albergo di poter agire in tempo rea-le sull’informazione proposta consente di avere una maggiore sensibilità sulla do-manda e di adeguare l’offerta al suo an-damento. In assenza di obblighi con terze parti, l’albergatore potrà gestire liberamen-te la leva prezzo (modificabile in tempo re-ale su tutti i sistemi di prenotazione online), traendone beneficio diretto.

Efficacia della comunicazione. Le in-formazioni su web appaiono esattamen-te nel momento in cui il destinatario le sta cercando, sono controllabili, complete, ag-giornate e consentono di calibrare il mes-saggio a seconda dei benefit rilevanti su ciascun canale di promozione.

PREzzO. LA LEvA CRUCIALEIl settore alberghiero è caratterizza-to da una produttività rigida: il numero di camere è stabile e non consente di commisurare la propria offerta all’an-damento della domanda di mercato. tenuto conto di questa particolarità, il prez-zo a cui vendere le unità disponibili diventa la variabile strategica principale, dato che si tratta dell’unica vera leva su cui è possibile intervenire, nel tempo, ai fini di incremen-tare il rendimento della propria struttura. L’obiettivo diventa dunque, trovare quel rapporto ottimale tra ricavo medio per ca-mera e tasso di occupazione che mas-

simizzi il fatturato giornaliero per camera disponibile: un delicato equilibrio in cui la tensione a spingere le vendite attraverso la riduzione dei prezzi deve bilanciarsi con l’esigenza di registrare ricavi elevati duran-te i periodi di alta occupazione prevista.

STRATEGIE TARIFFARIELo yield management e più precisamente il dynamic pricing si occupa precisamente di definire a quale tariffa risulta conveniente vendere in ciascun periodo dell’anno una volta stimata la domanda presunta attraver-so tecniche di inferenza statistica che basa-no le proprie proiezioni su dati storici, sulle tariffe della concorrenza, sull’occupazione raggiunta e sull’andamento delle richieste. evitare di raggiungere la piena occupa-zione con largo anticipo in periodi in cui le camere avrebbero potuto rendere di più è cruciale cosi come vendere camere scontate in periodi di bassa domanda. A fine stagione confrontando i ricavi medi attraverso il web nei periodi di alta doman-da con quelli relativi agli operatori tradizio-nali sarà possibile valutare se eventuali ac-cordi con aziende, gruppi e tour operator sono stati stipulati a condizioni convenienti o meno.La distribuzione web consente all’alberga-tore estrema libertà nella gestione delle ta-riffe che possono essere rettificate in tem-po reale e, se manovrate efficacemente, riescono a migliorare anche considerevol-mente i risultati complessivi dell’ attività.

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BED&BREAkFAST quando la vacanza divenTa un momenTo di conoscenza e familiariTà

Cordialità, genuinità, familiarità, senso dell’accoglienza e della condivisione: potrebbero essere riassunte così, a

grandi linee, le parole chiave alla base del-la filosofia di chi decide di aprire un bed & breakfast, strutture ricettive che offrono ai propri ospiti un alloggio dove trascorrere la notte e la prima colazione. Si tratta di una forma di ospitalità che permette a località e zone interessanti dal punto di vista artisti-co e naturalistico, ma al di fuori dei circuiti turistici, di essere scoperte e apprezzate grazie alla possibilità di soggiornare in ac-coglienti e confortevoli case. Un modo di viaggiare fuori dai classici schemi del turi-smo di massa e del turismo anonimo. Questo tipo di attività, in trentino, è rego-lata dalla legge provinciale 7 del 2002 e viene definita come “ospitalità turistica of-ferta con carattere saltuario da coloro che, avvalendosi della sola organizzazione fa-miliare, utilizzano parte dell’edificio in cui ri-

siedono, fino ad un massimo di tre came-re, fornendo servizio di alloggio e di prima colazione”. In Provincia esiste un’associazione che ri-unisce 83 delle circa 200 strutture presen-ti sul territorio provinciale; si chiama “Bed & Breakfast di Qualità in trentino”, nata nel 2005. La presidente è Enrica Bettini, che abbia-mo intervistato.

Quali sono le caratteristiche che deve avere un bed&breakfast?

“Le nostre sono delle strutture familiari, si tratta di un’attività non imprenditoriale che viene svolta nell’ambito familiare. Sostan-zialmente una famiglia che ha delle ca-mere a disposizione vuote che intende utilizzare, apre le porte ai nuovi ospiti che potenzialmente possono arrivare. noi in trentino possiamo avere un massimo di tre stanze mentre in altre regioni questo

INTERVISTA

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numero varia molto. Ad esempio in Sicilia e in Puglia hanno sei camere a disposizione con venti posti letto, mentre in Lombardia e in emilia romagna le stanze sono quat-tro. Da noi e in generale nel resto dell’Italia vale la regola delle tre camere da letto. e’ preferibile che le stanze abbiano il proprio bagno privato. Ma al di là di quella che è la struttura in sé, la prima caratteristica ne-cessaria per poter svolgere questa attivi-tà è avere la propensione all’accoglienza dell’ospite. Questa è la regola fondamen-tale perché è molto delicato il discorso di ospitare qualcuno in casa propria, alla fine si tratta di un rapporto con uno sconosciu-to ed è sicuramente diverso da quello che si instaura in un albergo o in una struttu-ra meno familiare. Bisogna definire bene il rapporto, stare attenti a non dare trop-pa confidenza e stabilire dei limiti all’inter-no dei quali l’ospite può muoversi. Questo non vuol dire porre dei divieti in maniera categorica ma è importante il rispetto re-ciproco. Inoltre, nonostante sia un’attività a conduzione familiare, è sempre più im-portante una professionalità adeguata. La nostra associazione organizza dei corsi di formazione non solo per quanto riguarda l’accoglienza, ma anche la comunicazio-ne, ad esempio quella via web, insegnia-

mo anche come preparare le colazioni e come servirle.Come “Bed & Breakfast di Qualità in tren-tino” siamo riusciti ad ottenere, in deroga alla legge provinciale, la possibilità di offrire ai nostri ospiti i prodotti fatti in casa piutto-sto che quelli confezionati. La filosofia che ispira l’associazione, oltre all’ospitalità e all’accoglienza di qualità, è anche quella di offrire quindi prodotti della nostra terra per-ché noi siamo la rappresentazione in sen-so stretto del nostro territorio. I nostri ospiti vivono a diretto contatto con le persone del posto, soggiornano nella loro casa, in zone anche fuori dalla città e meno co-nosciute al turista come ad esempio la Vallarsa o la Val di Gresta che non sono nemmeno fornite di grandi strutture alber-ghiere. In questo senso forniamo anche un servizio di ospitalità sostenibile nel com-plesso dell’offerta turistica provinciale”.In tempi in cui le famiglie stanno più atten-te alle spese, magari si decide di abban-donare la formula della pensione comple-ta e si preferisce quella dove si ha solo la prima colazione per risparmiare, è così?“Ma io non credo sia solo per questo, quanto soprattutto per l’ambiente familiare e rilassante che proponiamo. Chi viene da noi vuole capire le nostre abitudini e tradi-

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zioni, conoscere il nostro territorio attraverso chi lo vive, cerca il contatto. L’albergo ti offre molti altri comfort ma magari in quelle strut-ture non hanno neanche il tempo di spie-garti e raccontarti la storia locale”.

Come si fa ad aprire un bed & breakfast?

“Questo è semplicissimo. Chiaramente bi-sogna che la struttura abbia l’abitabilità. L’interessato deve presentare al proprio co-mune una dichiarazione di avvio di attività. Il comune verifica che ci siano i parametri necessari per esercitare il servizio, succes-sivamente avvisa il Servizio turismo della Provincia e da quel momento si può iniziare l’attività. Questo può essere anche un modo per arrotondare i budget familiari, può esse-re un’idea adatta alle giovani mamme che decidono di rimanere a casa con i bambini o a persone in pensione che hanno la casa grande da poter essere sfruttata”.

L’identikit del cliente tipo. “Parliamo di persone con un’istruzione me-dio-alta, quasi tutte laureate, e con una for-te curiosità di conoscere il nostro territorio, vogliono conoscere le nostre storie, sapere come viviamo, visitare gli angoli che esulano dai soliti itinerari turistici”.

La vostra associazione si è dotata anche di una Carta dell’Ospitalità Familiare. Di cosa si tratta?

“e’ il nostro disciplinare, dove sono raccolte le regole che riguardano la nostra attività, i nostri servizi, sono elencati i criteri che de-vono essere rispettati dalle camere e dalla colazione”.

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REGALARSI MOMENTI DI RELAX, RISCOPRENDO LA BELLEZZA DELLA NATURA

Luoghi accoglienti e con atmosfere rilassanti, profumi avvolgenti, personale professionale che si prenda cura del vostro corpo, cibo genuino: regalarsi un momento di relax per dedicarsi all’armonia psico-fisica che nella frenesia

quotidiana si perde può essere utile per ritrovare l’energia e affrontare con uno spirito rafforzato lo stress giornaliero. Per tutto questo, esiste in trentino Vita nova trentino Wellness Hotel & resort, un club del benessere che raggruppa in tutto il territorio provinciale le migliori strutture alberghiere e ricettive - al momento sono 39 - selezionate secondo elevati standard qualitativi. Hotel, resort e campeggi che si distinguono per esclusivi centri benessere, qualità dei servizi offerti, l’accoglienza e l’eccellente ospitalità.

CLUB DI PRODOTTO VITA NOVA TRENTINO WELLNESS HOTEL & RESORT

Isabella Renzi è la presidente di questo Club di Prodotto.“Il nostro Club è nato poco più di dieci anni fa su volontà della Provincia di trento che intendeva stimolare lo sviluppo del mondo del benessere in trentino mettendo a di-sposizione dei finanziamenti. L’occasione è stata colta da un gruppo di albergatori che hanno fondato ‘Vita nova’ come con-sorzio di hotel di benessere. e’ stato stila-to un disciplinare che indicasse una serie di parametri e di standard qualitativi e che definisse cos’è un hotel benessere. Il Club chiaramente ha fatto da forte stimolo per

gli operatori perché il mondo del benesse-re negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo enorme e molto veloce. Quando è nato il Club erano stati aperti anche hotel che avevano investito in centri benessere, e la presenza in Vita nova consentiva loro di avere anche un incentivo economico da parte della Provincia”.

Quali sono i principali requisiti che un albergo deve possedere per poter entrare a far parte del Club?

“Ci sono dei criteri strutturali, altri di servi-zio e altri ancora di atmosfera, tutti elenca-

IlPunto

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ti nel nostro disciplinare. I primi due sono estremamente oggettivi e riguardano pre-valentemente la parte del benessere. È obbligatorio ad esempio, avere una zona acquatica, una zona relax, un’estetista qualificata con l’abilitazione professiona-le...si tratta di parametri che non tutti rie-scono ad osservare e che garantiscono quindi un’elevata qualità dei servizi che proponiamo. Questo fa si che il gruppo Vita nova sia davvero punto di riferimento per il benessere in trentino. Ci sono an-che, come detto, dei criteri di atmosfera, perché Vita nova intende il benessere a trecentosessanta gradi, che faccia da fil rouge tra tutti i servizi che un hotel offre. In questo senso poniamo un’attenzione par-ticolare anche ai menù che proponiamo nella ristorazione, che siano a basso con-tenuto calorico o comunque con alimenti che ne garantiscano la leggerezza. oppu-re abbiamo l’atmosfera nella hall e nelle camere con dei chiari riferimenti di be-nessere. ovviamente il disciplinare lascia poi la libertà ad ogni albergo di esprimere come meglio crede la propria personali-tà, sempre nel rispetto di certi parametri. Lo scorso anno Vita nova ha approvato un nuovo disciplinare che ha stretto ulte-riormente le maglie degli standard quali-tativi proprio per preservare sempre più il significato di questo marchio. Il nostro gruppo poi suddivide gli hotel al suo in-

terno in tre categorie: abbiamo tre spe-cializzazioni disponibili che sono il beauty, l’activity e il family, che possono avere da uno a quattro bollini. Dando per scontato il denominatore comune del nostro disci-plinare, vengono riconosciuti dei punteggi aggiuntivi a coloro che hanno dei servizi specifici orientati a questi tre settori”.

Per cui sono diverse le tipologie di ospiti che scelgono vita Nova...

“La forza del Club è che spazia su tutto il territorio trentino, quindi cambiano gli ambi-ti. noi partiamo dalla categoria tre stelle su-perior fino al quattro stelle S, per cui abbia-mo anche diversi livelli di specializzazione e diverse categorie. Questo permette di aver un ventaglio di proposte ampio che possa soddisfare una fetta di clientela diversifica-ta. ogni ospite può trovare la formula su misura. Vengono da noi famiglie, coppie giovani in cerca di relax, persone un po’ più mature, gruppi di amici amanti dello sport: le possibilità che offriamo sono tantissime. Abbiamo la montagna con le Dolomiti di Brenta, Fai della Paganella, San Martino di Castrozza, le Valli di Fiemme e Fassa. Ab-bracciamo poi la Val di Sole e la Val di non. Siamo presenti sul Garda e sul lago di Le-vico. In più all’interno del nostro Club non abbiamo solo hotel, ma anche due cam-peggi di alto livello con un centro benesse-re per gli ospiti, e delle strutture termali”.

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Quando si parla di wellness e benessere si pensa in qualche modo al lusso, a qualcosa comunque di costoso. In questo periodo di crisi, in cui le persone tendono a spendere meno, come sta andando il vostro settore? Avete registrato un calo di presenze?

“Chiaramente il clima di incertezza si sen-te anche nell’ambiente Vita nova perché comunque l’Italia sta vivendo un momen-to di difficoltà. Il nostro ospite di riferimento è prevalentemente di provenienza italiana perché l’italiano ha una cultura del benes-sere, della cura della propria persona, del nutrirsi in una certa maniera, anche se non mancano gli stranieri. Di conseguen-za un po’ di preoccupazione si genera anche nel nostro settore, però riteniamo anche che l’unico modo positivo per af-frontare questo momento sia dare qual-cosa in più. A questo proposito, Vita nova quest’anno ha lanciato, grazie alla con-sulenza di Idea turismo, una formula di benessere innovativa, chiamata ‘trekking del benessere’. Si tratta di pacchetti stu-diati per il week end, per l’intera settimana o addirittura per una settimana spezzata tra due strutture cioè quattro giorni in un hotel in un ambito territoriale e tre giorni in un’altra struttura Vita nova in un ambi-to territoriale diverso. Un nuovo modo di

fare benessere, che abbina l’attività spor-tiva - come può essere il trekking, il nordic walking, un’uscita in bicicletta o una gita a cavallo - al benessere. Gli operatori del beauty infatti ci seguono in queste attività e ad un certo punto creano un momento di benessere all’aria aperta, immersi nel-la natura, perché il nostro ospite torni ad apprezzare profumi, colori e rumori legati ad un ambiente naturale. Abbiamo visto che questa proposta sta riscuotendo un notevole successo. È un’innovazione che ci aiuta a creare interesse e a proporre una vacanza di valore che può invogliare le persone, anche se in questo momen-to magari sono restie a prenotare. ecco quindi come reagisce Vita nova di fron-te alla crisi: dando qualcosa in più ai suoi ospiti e arricchendo la propria offerta”.

Come si aderisce al vostro Club di prodotto?

“Basta contattare la segreteria di Vita nova, anche attraverso il nostro sito in-ternet www.vitanova.to. Verrà fornita un’in-formativa completa di tutta la documen-tazione necessaria. Successivamente viene istituita una commissione di so-pralluogo che verifica i parametri conte-nuti nel disciplinare. L’esito viene portato in consiglio direttivo e in caso di positività viene deliberato l’ingresso dell’albergo in-teressato”.

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non c’è dubbio che regalarsi qual-che momento di benessere e relax è un piacere al quale non si vuo-

le dire di no, anche in tempi di crisi in cui si sta più attenti al portafoglio. ecco allora che cambiano le abitudini, che si preferi-sce ridurre i giorni di vacanza piuttosto che rinunciarvi del tutto. La conferma ci arriva dagli albergatori, soci di Gestor, che hanno deciso di aderire al Club di Prodotto Vita nova trentino Wellness Hotel & resort. Federico Redolf, titolare dell’Hotel Bel-laria di Predazzo spiega che la scelta di entrare a far parte del Club è stata detta-ta dall’esigenza di “diversificarsi dalle altre strutture alberghiere, di offrire qualcosa di più, di proporre un prodotto che fosse di nicchia. Far parte del Club vuol dire avere dei requisiti importanti e dei punteggi alti dal punto di vista della qualità”. “La nostra clientela è prevalentemente italiana d’esta-te, mentre d’inverno il sessanta per cento dei nostri ospiti sono stranieri, anche se per questi ultimi il marchio del Club non ha molta importanza perchè non lo conosco-no. Discorso inverso invece per gli italiani.

Anche per questo, a livello di marketing, organizziamo diverse iniziative mirate alla clientela del nostro Paese”. “Abbiamo deciso di aderire al Vita nova perchè è un Club di qualità, che garanti-sce uno standard elevato e ci permette di essere costantemente aggiornati grazie alle attività di formazione che vengono organizzate per veicolare nel modo mi-gliore il prodotto che offriamo” sottolinea Elena Taller dell’Alphotel di Folgarida. “Coccoliamo i nostri ospiti durante tutta la giornata, offrendo loro un buffet ogni mezz’ora circa in modo che trovino sem-pre da mangiare, proponendo poi un tipo di vacanza attiva adatta a tutti, sia a chi è più sportivo con escursioni anche estre-me sempre accompagnati da un esperto (il marito di elena è guida alpina, ndr), sia a chi lo è meno ma non vuole rinunciare a fare movimento. Anche in quest’ultimo caso c’è un personal trainer che segue at-tentamente i nostri ospiti”.“Il nostro è un hotel interamente orientato al benessere e quindi la nostra è stata una scelta obbligata, dal momento che spo-

enTrare a far parTe del club viTa nova ci ha premiaTi

LA PAROLA AGLI ALBERGATORI

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siamo a pieno la filosofia del Club che è anche l’unico in trentino a rappresentare questo tipo di vacanza – chiarisce Fran-cesca Mottes dell’Hotel Panorama a Fai della Paganella, che aggiunge inoltre che a convincerla ad aderire a Vita nova è stata la possibilità di ottenere alcuni contri-buti per realizzare la spa “contributi legge-ri, non alti ma meglio di niente” sottolinea. “Da noi si respira aria di benessere tutto il giorno, siamo attenti ai prodotti a Km zero, alla scelta del menù che sia sano e natu-rale...oltre al centro benessere abbiamo tre ettari di giardino, tre campi in terra battuta,

sette piscine, una sorgente oligominerale, un giardino bio-energetico. Proponiamo programmi fitness per fare in modo che i nostri ospiti siano a contatto con il territo-rio, offriamo oltre cento trattamenti estetici. Abbiamo investito molto in termini di quali-tà. e non mancano le offerte per i bambini come il nido e il baby-club, dal momento che riceviamo anche molte famiglie e fac-ciamo in modo di coinvolgere anche i ge-nitori nelle attività con i loro bambini”. e la crisi ha inciso sulle presenze e il bilan-cio di quest’anno? “Purtroppo si – rispon-de Redolf – soprattutto d’estate si fa sen-tire. Gli italiani hanno iniziato ad eliminare quelle che possono essere considerate delle spese ‘superflue’ come ad esempio i trattamenti estetici o cose di questo tipo, ma non ci rinunciano del tutto. Prenota-no meno giorni, magari il week end per rilassarsi. Anche questo è un modo per adeguarsi alla crisi!”. “La nostra clientela appartiene ad una fascia medio-alta – ra-giona Taller – che sta più attenta a come spendere e per questo, per venire incon-tro alle esigenze di chi sceglie di venire da noi, proponiamo pacchetti scontati e of-ferte speciali”. “non siamo stati sfiorati mi-nimamente dalla crisi – sostiene Mottes – anche perchè non facciamo proposte differenziate durante l’anno, non ci sono periodi in cui si paga di meno o di più e forse questo invoglia i nostri clienti”.

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INTERVISTA

CAMBIO AL VERTICE DELL’ASSOCIAZIONE AGRITURISMO TRENTINO

MANUEL COSI E’ IL NUOVO PRESIDENTEprimo inconTro e dialogo sulla possibiliTà di creare sinergie Tra gesTor e l’associazione.

é stato eletto pochi mesi fa nuovo presidente dell’associazione Agritu-rismo trentino, e ha già le idee mol-

to chiare su quali saranno i suoi obiettivi. Manuel Cosi succede a Graziano Lozzer di cui era vice e che ha guidato l’associa-zione per nove anni. Da quando è nata l’associazione, gli agriturismi sono più che raddoppiati in trentino, raggiungendo quo-ta 377. Il 90% di questi, circa 350, sono soci dell’associazione. Dati in crescita an-che sul fronte degli ospiti: nel 2011 sono aumentati del 15,27% gli arrivi, mentre le presenze hanno registrato un + 8,7%, per un totale di 220.224 presenze e di 30 mi-lioni di giro d’affari. All'interno dell’associazione è nato recen-

temente anche un club, chiamato “Pro-dotti in agritur”, al quale attualmente hanno aderito 23 strutture: un progetto che preve-de la realizzazione all’interno delle aziende di laboratori di trasformazione dei prodotti agricoli propri, che siano essi lattiero-case-ari, legati alla carne e agli insaccati, semi-lavorati della frutta, miele, ortaggi e vino. Gli agriturismi che fanno parte di questo club sono contraddistinti da un marchio che certifica che il 70% dei prodotti proviene dall’azienda stessa. A dimostrazione del fatto che l’associazione intende crescere sempre di più sul territorio, perseguendo qualità e genuinità.trentasei anni, imprenditore agricolo di Giustino, in Val rendena, Manuel Cosi ge-

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Amanti della famosa “tazzulella ‘e cafè”, se volete essere al passo con i tempi, dovreste rivedere la vostra

abitudine di ordinare il classico caffè liscio, o al massimo macchiato. I tempi cambia-no, e con loro le mode, i gusti e le usanze. e anche il caffè sembra essere rimasto vittima di questo sistema. A dimostrazione di ciò, le innumerevoli varietà e miscele di caffè e bevande che oggi campeggiano sui menù di bar e caffetterie. C’è quello al ginseng, quello al guaranà, quello aroma-tizzato alla vaniglia e quello al pepe, quello bianco di origini asiatiche, il nocciolato o d’orzo, il marocchino, il gocciato e all’ame-ricana. Il caffè, da semplice rito mattutino o pomeridiano, sta diventando una vera e propria moda collettiva. ottimo per iniziare la giornata, ideale per gustarsi un piace-vole momento di pausa e relax, adesso si sta trasformando in una bevanda da servire non più nella classica tazzina bensì in tazza grande, aromatizzata e gustosa. Si calcola che ogni anno in tutto il mondo vengano consumate 400 miliardi di tazze di caffè, nonostante il suo valore nutritivo

sia praticamente pari a zero e dovuto qua-si totalmente allo zucchero con il quale vie-ne dolcificato. Il caffè al ginseng è in prati-ca una bevanda solubile, che può essere servita in tazza grande o piccola, calda o shekerata, guarnita con una noce di panna montata e una spolverata di cannella. Una miscela proveniente dalla cultura orientale, in particolare dalla Cina dove la radice del ginseng è utilizzata come tonico, rimedio contro la stanchezza o lo stress. Ha origini sudamericane invece il guaranà. Antiossi-dante ed energizzante, il guaranà stimola il sistema nervoso e le funzioni cognitive, agisce sul sistema cardiocircolatorio e sti-mola il metabolismo. Il caffè bianco è in-vece molto diffuso in Malesia, dove viene servito non solo caldo, ma anche sottofor-ma di semifreddo o granita. Una bevan-da ottenuta da una tostatura leggera dei chicchi di caffè, dal sapore caramellato e un aroma molto dolce. Ce n’è davvero per tutti i gusti..ma non temano gli amanti del-la tradizione: il caffè, quello nella classica tazzina, resta un’intramontabile piacevole abitudine.

IL CAFFè NON è PIù “QUELLO DI UNA VOLTA”nuove Tendenze e gusTi si sTanno affermando Tra i consumaTori

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yuri degasperi caffè piazza lodron

Da sette anni ha deciso di mettersi in pro-prio, dopo aver lavorato sempre in fami-glia gestendo il ristorante Groff in via Fermi

a trento che poi dal 2004 e fino all’anno scor-so ha portato avanti con la moglie. nel 2011 ha preso anche in gestione il Caffè Lodron, nel cuore del centro storico del comune capoluogo trentino. Ma non si è fermato qui, perché il primo aprile di quest’anno ha rilevato anche “Il vecchio mulino”a Vezzano.

yuri Degasperi è un nuovo socio di Gestorbar e ci racconta come ha affrontato tutte queste novità e perché ha deciso di entrare nella cooperativa.“e’ la prima volta che lavoro in centro storico. Di alcune cose sono stato molto contento, so-prattutto per tutta la parte turi-stica di clientela che qui riesco ad avere e che in periferia chia-ramente manca, sia durante il periodo delle feste natalizie che questo estivo. Cambia un po’ il modo di lavorare, nel senso che in una pizzeria-ristorante si è abituati a determinati ritmi che in un bar invece sono molto più veloci, soprattutto a pranzo. C’è una pausa mordi e fuggi! Inve-ce al “Vecchio mulino” abbiamo ricominciato a fare un po’ di ri-storazione classica e adesso stiamo iniziando con la pizzeria”.

Quali sono secondo lei le difficoltà e i punti di forza per chi fa questa attività?

“ Guardi, io l’ho vista cambiare molto velocemente. Mi sono ac-corto soprattutto negli ultimi anni che è quasi impossibile riuscire a lavorare con personale italiano, per motivi di abitudini. Questo è un lavoro che impegna le festi-vità, le sere, i sabati. Si è evoluta però molto la preparazione dei ragazzi stranieri, molti di loro fre-

quentano la scuola alberghiera e hanno una disponibilità difficile da riscontrare negli italiani. Lavo-ro ormai quasi esclusivamente con ragazzi stranieri e mi trovo benissimo, non ho mai avuto problemi”.

Perché ha deciso di entrare a far parte di Gestorbar?

“Io con Gestor avevo già pro-vato ai tempi del ristorante, par-liamo di circa sei anni fa, ma questa esperienza era stata concepita, da parte mia, in ma-niera molto diversa. Poi, grazie alla visita di Alessio Pinamonti,

nuovo commerciale Gestor, at-traverso la quale sono riuscito ad avere una prospettiva chiara della cooperativa, e dopo aver fatto le mie considerazioni, mi sono convinto. tante cose sono cambiate: in famiglia abbiamo sempre creduto di essere un gruppo forte, ma mi sono reso conto che nonostante il potere contrattuale che avevamo con i fornitori, far parte di una gruppo è diverso”.

Quali sono i vantaggi secondo lei?

“Da una parte c’è un compar-timento riservato a tutto quello che riguarda l’amministrazione, dove il fornitore si sente molto più in difficoltà a fare il furbo - tra virgolette - perché sa benissimo che ci sono dei prezzi che ven-gono controllati, che ci sono dei contratti con la cooperativa che devono essere rispettati e quindi non provano a ritoccare i prez-zi neanche di un centesimo. Dall’altra parte, soprattutto per come l’ho vissuta io con questo locale in piazza Lodron dove ab-biamo puntato comunque mol-to sul ristorante, partendo con i volumi molto bassi perché il bar è rimasto chiuso per un anno e mezzo, è stato un bene iniziare avendo alle spalle un gruppo forte, anche nei confronti dei fornitori”.

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serena degasperi gelateria torre verde trento

In questi anni secondo lei qualcosa è cambiato in questa attività?

“Sono cambiate molto le richie-ste dei clienti e le tendenze, ma anche le loro abitudini. Io ho ini-ziato a fare questo lavoro nel periodo in cui avveniva il pas-saggio dalla lira all’euro e quindi ho visto la differenza. La parte bella di questo lavoro è la sod-disfazione di stare con le perso-ne, fare per loro delle cose bel-le che vengono poi apprezzate anche con dei complimenti. nel mio bar la parte che i clienti gradiscono di più è quella della gelateria. I nostri prodotti sono artigianali”.

Perché ha deciso di entrare a far parte di Gestorbar?

“Ho cominciato a conoscere la Gestor attraverso il suo gior-nale che mi arrivava già da pri-ma. L’ho poi ritrovata alla Fiera expo riva Hotel dove ho rac-colto un po’ di informazioni allo stand. Quest’anno mi sono in-formata bene e ho deciso di farlo perché pensavo potesse essere vantaggioso. È impor-tante avere un appoggio nella ricerca dei fornitori, c’è poi in vantaggio di avere degli scon-ti e poi per la commercialista sarà comodo avere un’unica fatturazione”.

Continua a crescere il numero di coloro che decidono di entrare a far parte di Gestorbar. tra gli “ultimi arrivati”, c’è Se-

rena Degasperi. Da oltre dieci anni lavora nel settore e, insie-me ad una socia, da quattro anni gestisce la gelateria torre Verde a trento, dopo aver ge-stito un altro bar nel centro storico della città.

mirza cemaic bar noemi - salorno

Da un anno il Bar noemi di Salorno si è rinnovato, cambiando anche titolare.Il locale adesso è gestito da Mirza Cemaic

e il suo socio, giovanissimi, di 24 e 25 anni, che recentemente hanno anche deciso di entrare a far parte di Gestorbar.

Mirza da 6 anni lavora con una società che gestisce agenzie di scommesse, dunque arriva dal mondo del gioco, ma ha deci-so di investire e di buttarsi in una nuova avventura: quella di offri-re ai suoi clienti anche un servi-zio di bar e caffetteria. Un locale

grande, di circa 520 metri qua-drati, con un giardino esterno, lo spazio dedicato alle scommes-se e una sala slot machine, oltre al locale del bar.

Perché la scelta di pren-dere in gestione il bar?

“Ci interessava avere un'entra-ta in più - spiega Mirza – e poi anche per la soddisfazione per-sonale di fare qualcosa di nuo-vo e di avere un locale di nostra proprietà. Il bar è una realtà che ci sta dando molte gratificazioni, che non ci aspettavamo. È mol-to apprezzato dai nostri clienti. In questo anno di gestione abbia-mo cercato di offrire un buon servizio. Lavoriamo molto con le prime colazioni, dalla mattina alle sei fino a mezzogiorno. Ab-biamo poi dei pasti veloci con panini, tramezzini e piatti freddi. Durante il pomeriggio il nostro locale è un punto di ritrovo an-

che perché si trova sulla strada principale di Salorno e ha un ampio parcheggio”.

E la scelta di entrare in Gestorbar dopo appena un anno di attività?

“Abbiamo deciso di aderire su consiglio di un collega di Cles. Ma anche parlando con l'ufficio commerciale di Gestor siamo venuti a conoscenza di una se-rie di sconti che ci sono sui vari fornitori. Per noi è conveniente perché acquistiamo molta mer-ce e a fine anno il risparmio è notevole. Infine ci ha convinti la comodità di poter fare solo la bolla senza il pagamento im-mediato. La fattura a fine mese ci fa comodo perché riusciamo a tenere in questo modo sotto controllo i flussi della merce in entrata con il venduto ed evitare il pagamento con rimessa diret-ta”.

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E-lunch nasce nel 2005 e, fin da subito, la nostra missione e’ stata il creare un sistema territorio dove le aziende che fanno grande la nostra regione riescono ad unirsi per il raggiungimento di un obiettivo comune migliorando la qualità di vita del cittadino e permettendo un successivo sviluppo del Trentino Alto Adige.In questi anni siamo riusciti a mantenere fede alla nostra missione, garantendo il risultato anche attraverso la Certificazione di Responsabilità Sociale SA8000 e stringendo accordi con alcune delle principali realtà imprenditoriali del territorio. Il 15 settembre 2010 le quote societarie di e-Lunch passano a Edenred Italia, meglio nota con il marchio Ticket Restaurant, che condividendo le nostre missioni decide di prender parte al progetto lasciandoci totale autonomia nel perseguire i nostri obiettivi.

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stisce insieme alla famiglia l’agritur La trisa. Il suo impegno può riassumersi in tre punti cardinali: la diffusione delle fattorie didatti-che, la formazione degli aderenti all’asso-ciazione, la promozione del territorio rurale trentino attraverso il rafforzamento della si-nergia con le Apt e trentino Marketing. “noi come associazione vogliamo man-tenere e rafforzare, come fatto finora, la nostra differenziazione rispetto alle altre realtà turistiche, perché siamo sì lega-ti al comparto del turismo, ma la nostra componente principale è costituita dalla produzione come aziende agricole. noi offriamo una proposta turistica legata al mondo agricolo, strettamente connessa al comparto della zootecnia, della frutticol-tura, dell’orticoltura e a quelle che sono le realtà variegate che abbiamo in trentino. Vogliamo continuare a mantenere serietà e professionalità, tenendo fede alla nostra identità, che significa che noi siamo prima di tutto aziende agricole”. “Le idee che abbiamo sono tante e alcu-ne ancora in fase di progettazione, ma una che abbiamo ben chiara – prosegue Cosi – è quella di dare sempre maggiore spa-zio alle fattorie didattiche. Adesso sono cin-

quanta le nostre aziende che lo fanno, e at-traverso la valorizzazione di queste fattorie cerchiamo di fare cultura, facendo diventa-re normalità cose che oggi non lo sono più, riportare i bambini a contatto con la natura, con il mondo agricolo e gli animali come una volta, dimostrando loro che le mucche vere non sono di colore viola come quelle che si vedono nelle pubblicità”. tra i vari progetti in cantiere, non viene esclusa una collaborazione con Gestor. “C’è stato un primo incontro formale – conferma Cosi – e l’idea di avere una pos-sibilità di creare delle sinergie con la coope-rativa può essere un’opportunità positiva.Sicuramente sarà un argomento interes-sante da discutere in Consiglio di Ammini-strazione e chiederemo ulteriori incontri a Gestor. L’importante per noi è non perdere di vista quella che è la nostra filosofia e la nostra identità, anche perché abbiamo dei vincoli di legge che ci impongono di fare acquisti da aziende agricole e cooperati-ve trentine. Magari da parte di Gestor po-trebbero essere pensate delle proposte ad hoc per i nostri associati, e perché no, po-tremmo diventare noi, con i nostri prodotti, fornitori per Gestor”.

L’Azienda Pojer e Sandri nasce nel 1975 dall’incontro dei giovani Fiorentino Sandri e Mario Pojer. Il primo aveva appena ereditato circa due ettari di vigneto, il secondo si era di recente diplomato enologo alla scuola di enologia di San Michele all’Adige.Questo fortunato connubio prende vita grazie alla volontà comune di produrre vino di gran pregio dai vigneti posti tra la Valle dell’Adige e la Valle di Cembra, precisamente

sulla collina di Faedo, culla fin dal 1975 di uno straordinario Palai Müller Thurgau. Fin dall’inizio alla Cantina si è sempre affiancata la Distilleria, che fu tra le prime a produrre in Trentino la grappa di monovitigno.In Val di Cembra, in località Valbona, a Maso Besleri, invece si è impostato un concetto più evoluto, staccandosi dal vino varietale per dar vita a 2 cuvèe, oltre ad aver realizzato, in uno dei 2 masi situati all’interno della proprietà, l’acetaia.

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E-lunch nasce nel 2005 e, fin da subito, la nostra missione e’ stata il creare un sistema territorio dove le aziende che fanno grande la nostra regione riescono ad unirsi per il raggiungimento di un obiettivo comune migliorando la qualità di vita del cittadino e permettendo un successivo sviluppo del Trentino Alto Adige.In questi anni siamo riusciti a mantenere fede alla nostra missione, garantendo il risultato anche attraverso la Certificazione di Responsabilità Sociale SA8000 e stringendo accordi con alcune delle principali realtà imprenditoriali del territorio. Il 15 settembre 2010 le quote societarie di e-Lunch passano a Edenred Italia, meglio nota con il marchio Ticket Restaurant, che condividendo le nostre missioni decide di prender parte al progetto lasciandoci totale autonomia nel perseguire i nostri obiettivi.

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26 GestorNews | 2/2012

ilpersonaggio

Per chi non lo conoscesse (e credia-mo siano davvero in pochi) Gianpa-olo Depaoli è un personaggio vul-

canico, pieno di vitalità, energia, voglia di non fermarsi mai. Uno che di storie ne ha da raccontare, perché le ha vissute. Storie che sono entrate a far parte dell’immagi-nario collettivo di chi ama la montagna e abita in Val Canali. Guida alpina, maestro di sci, esperto scalatore (nel 1976 ha parte-cipato alla spedizione alpinistica extraeuro-pea al Daulaghiri con il gruppo delle guide alpine del Primiero“Le Aquile”), organizza-tore di eventi e manifestazioni (ci racconta che è riuscito a far passare l’unico Giro del trentino in Val Canali) nonché fondatore e gestore dell’albergo “La ritonda”, un pic-colo gioiello situato nel cuore della Val Ca-

nali, all’interno del Parco naturale ai piedi delle maestose Pale di San Martino. Una storia che comincia tanti anni fa e conti-nua in questo splendido angolo di paradi-so. A raccontarcela è lo stesso Gianpaolo, appena rientrato da una passeggiata per funghi che inizia tutte le mattine alle 6 e alla quale non rinuncia mai.“La storia è complicata ma anche sem-plice - esordisce – era il cinquantanove quando ho iniziato a fare la scuola alber-ghiera a riva del Garda dopo aver avuto un incidente con gli sci. Allora sembrava che dovessi rinunciare a fare attività agoni-stica, quindi ho fatto la stagione in Svizzera e ho completato gli studi a Forte dei Mar-mi. A seguito del mio rientro in Svizzera sono tornato in Italia e ho preso in gestio-

GIANPAOLO DEPAOLI LA PASSIONE PER IL TURISMO E L’AMORE PER LA MONTAGNATiTolare dell’albergo “la riTonda”, ci racconTa la sua sToria, che e’ anche quella della sua Terra

gianpaolo Depaoli

Page 29: Gestor News - Agosto 2012

27

ne con la mia famiglia un rifugio sul Cadore. Ho sempre avuto la passione per il turismo e creduto nelle potenzialità di questo territo-rio ed è stato così che successi-vamente, nel sessantacinque, ho fatto costruire una baita sul terre-no che era di mio padre”. e’ nata così La ritonda, che prende il nome dalla caratteristica forma ad arco dove nei vecchi “masi” trovava spazio il focolare. “era una baita piccola, per la maggior parte in legno, con cin-que camere, un solo bagno, e senza corrente. La luce era a gas e c’era una cucina a carbone”. Da allora, quella che era una baita, è diventata negli anni una struttura alberghiera rinomata, con 25 camere ed un ristorante ampio, grazie anche alla prezio-sa collaborazione delle due so-relle Valentina e orsolina e della moglie Daria, che Gianpaolo de-finisce amorevolmente “la regina dell’alveare”, sottolineando l’im-portanza della sua presenza e del suo aiuto: un amore nato sul lavoro e che va avanti con armo-nia e complicità. “I primi anni si lavorava solo in estate, poi con il flusso turistico che aumentava e con gli ospiti che richiedevano anche la possi-bilità di fare escursioni e passeg-giate in montagna abbiamo ini-ziato a tenere aperto tutto l’anno. La nostra cucina è diventata il no-stro punto di forza: sono stato il

primo ad inserire nei nostri menù la tosela del Primiero - su cui ha girato anche un documentario - e abbiamo vinto diversi premi e ot-tenuto riconoscimenti soprattutto perché utilizziamo molto le erbe, i funghi e prodotti della zona”.Senza dimenticare inoltre che Gianpaolo Depaoli è stato anche autore di un libro di ricette scrit-to con il gastronomo Giuseppe Bigazzi, volto noto anche della tv. Un testo intitolato “osti custodi”, che però ha fatto storcere il naso a Depaoli in quanto le ricette del suo ristorante contenute all’inter-no sono state stravolte rispetto alle originali.A seguire le orme del padre ci sono i figli Marzia, Davide e Karin,

che con il loro lavoro gli hanno regalato importanti soddisfazioni. nel 2001, Depaoli acquisisce lo storico albergo ristorante “Cant del Gal”, ora gestito dalla figlia maggiore Marzia, e dalla sua fa-miglia, il marito nicola e le figlie Stephanie e Pernilla. nel 2007, il figlio Davide, anche lui guida al-pina e membro del Soccorso Alpino, prende in gestione il “Bar Laghetto”, sul lago Welsperg.

Come sono cambiate nel tempo le richieste degli ospiti?

“ora dobbiamo stare sempre all’erta, dobbiamo cercare di ave-re cose sempre migliori perché la gente è sempre più esigente, soprattutto in questo particolare momento dell’economia. Una delle grosse difficoltà per noi è riuscire a contenere le spese, riu-scendo ad offrire sempre servizi che rispettino il rapporto qualità-prezzo”.

Qual è l’importanza di far parte di Gestor?

“Per me è molto importante. Io ho sempre creduto nel gruppo, nelle associazioni e nelle coope-rative e sono un grosso soste-nitore del fatto che l’unione fa la forza. Ho lavorato molto per far arrivare la Gestor in Primiero per-ché ci tenevo. Sono stato uno dei primi ristoratori del trentino ad iscrivermi alla cooperativa. Cre-do sia importante stare insieme e sostenersi a vicenda, perché un albero solo su un colle è fa-cile che venga abbattuto da una raffica di vento. La forza trainan-te della Gestor è il sostegno che dà ad un’economia complessa come quella del settore del turi-smo”.

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28 GestorNews | 2/2012

turismo eco-sostenibile, viaggia-re green, impatto ambientale zero. Quella che fino a pochi anni fa sem-

brava essere semplicemente una moda, una tendenza seguita da pochi, adesso si è trasformata in una pratica sempre più diffusa, in una filosofia di vita concreta. Da una parte i turisti si dimostrano sempre più sensibili alle problematiche ambientali, scelgono di viaggiare in maniera eco-so-stenibile e soggiornare in hotel che rispet-tino la natura. Dall’altra, albergatori e addetti al settore della ricezione, hanno l’esigenza di offrire proposte di turismo sostenibile, o “eco-friendly”, non solo per soddisfare questo tipo di utenti, ma anche per seguire un’ottica di risparmio, soprattutto a lungo termine. Investire oggi in un modo “verde” di fare ospitalità significa tagliare sensibilmente, domani, i costi energetici e di smaltimento rifiuti, senza dimenticare il fatto che la reputazione del proprio albergo ne trarrà vantaggio. Le iniziative ad oggi più diffuse tra gli eco-hotel sono soprattutto l’utilizzo di energie alternative

a basse emissioni di carbonio, minor spreco di acqua e detergenti, impiego di alimenti a “km zero” o biologici, riciclo di carta e differenziazione dei rifiuti, utilizzo di lampade a basso consumo energetico e ricambio di biancheria solo su richiesta. Achille Leonardelli, titolare dell’Hotel Alla Posta di Pinè, ha dichiarato guerra agli sprechi, decidendo di ristrutturare il proprio albergo all’insegna dell’ “eco sostenibilità”.“recentemente abbiamo trasformato il nostro albergo in una struttura a quattro stelle, e nel fare questo investimento ab-biamo avuto un occhio di riguardo verso tutto ciò che concerne l’energia alternativa. In base al rispetto di alcune normative, ab-biamo installato pannelli solari e fotovoltai-ci, abbiamo convertito tutto a metano con caldaie di ultima generazione a conden-sazione, abbiamo scelto il riscaldamento a pavimento e abbiamo utilizzato vernici esclusivamente naturali, il tutto per cerca-re di creare un ambiente vivibile e rispetto-so al cento per cento della natura. All’inizio i costi da sostenere sono importanti, ma

ECO-SOSTENIBILITÀ NEGLI ALBERGHIQUANDO LA VACANzA è AMICA DELLA NATURA

Focus

Achille Leonardelli

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nel tempo vengono abbattuti sensibil-mente”. “Ma anche nella quotidianità - prosegue Leonardelli - abbiamo deciso di adottare una serie di comportamenti e accorgi-menti che tutelino l’ambiente, i turisti e anche i nostri dipendenti. Ad esempio in cucina, che è l’attività principale di un albergo, cerchiamo di lavorare sempre con prodotti freschi, che potremmo chiamare anche a “km zero” perché sono prevalentemente del nostro territo-rio, ordinati in piccoli quantitativi in modo da non avere scarti e non inquinare l’am-biente, avendo in più il vantaggio econo-mico immediato sui costi di approvvigio-namento. Il ragionamento alla base di questi comportamenti è che quello che preparo, lo devo vendere e non butta-re via”. Le ‘buone maniere’ da adottare nei confronti dell’ambiente riguardano anche lo smaltimento dei rifiuti. “Certo. C’è una grande convenienza nel fare una vera raccolta differenziata e anzi cerchiamo di fare pressione sui nostri fornitori affinché non utilizzino imballaggi di plastica, ma mettano la merce diret-tamente nei nostri contenitori che sono multi-uso. In questo modo eliminiamo anche il costo di smaltimento dei rifiuti. In ogni locale dell’albergo, dalla cucina alle camere ai luoghi comuni, stiamo mol-

to attenti a separare i diversi materiali. e’ chiaro che se io produco meno, pago meno”. rispettare l’ambiente significa anche rispettare e tutelare i propri dipen-denti. “Scegliamo prodotti per la pulizia, come i detersivi, che siano meno nocivi possibile per il nostro personale. Anche le lavanderie alle quali ci rivolgiamo utiliz-zano saponi a norma, non aggressivi”. Ma anche gli ospiti di una struttura al-berghiera possono contribuire al rispet-to dell’ambiente, stando attenti a limitare gli sprechi. “ormai in tutti gli alberghi, sia nei bagni che nelle stanze, si lasciano degli avvisi che invitano il cliente a non richiedere il ricambio degli asciugama-ni se questi non sono stati utilizzati”. Un modo per sensibilizzare gli ospiti ma an-che per renderli partecipi delle scelte fat-te dalla struttura dove hanno deciso di trascorrere un soggiorno di vacanza. “Siamo diventati tutti un po’ verdi dentro – conclude Leonardelli – c’è un senso di consapevolezza e di responsabilità più ampio di una volta”. Il rispetto per l’am-biente dunque non va in vacanza. Le giuste pratiche di comportamento nei confronti dell’eco-sistema devono esse-re messe in pratica sempre e ovunque. e quando scegliamo un albergo, pre-stiamo attenzione che sia il più possibile amico della natura.

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30 GestorNews | 2/2012

Intervista

LA SICUREZZANEGLI ALBERGHIcosa fare perché una sTruTTura riceTTiva sia a norma e rispeTTi le regole per ospiTi e lavoraTori

Partiamo dall’ABC: gli accorgimenti e i servizi che non devono assolutamente mancare perché una struttura alberghiera sia considerata sicura per i suoi ospiti?

“Il mio consiglio è quello di pensare alla “sicurezza” in modo completo. Mi spiego meglio: noi dobbiamo tutelare sicuramen-te gli ospiti in albergo ma al contempo dobbiamo pensare alla sicurezza di chi lavora e vive in azienda (tante volte nostri cari se si tratta di un’ impresa a gestione familiare). Quindi dividiamo i “servizi” in due parti: la prevenzione incendi e la sicurezza sul lavoro.”

Qual è la normativa di riferimento?“nel campo antincendio dobbiamo fare riferimento al D.P.r. n.151 del 2011 per poi analizzare le diverse leggi specifiche ad esso correlate, mentre nell’ambito della sicurezza sul lavoro il Decreto principe e’ il D.Lgs.n.81 del 2008, anche conosciuto come “teSto UnICo SULLA SICUreZ-ZA”.

Come viene effettuato un chek up completo della struttura?

“Di norma viene effettuato un sopralluogo accurato presso la struttura dove, in primis, viene presa in esame la documentazione obbligatoria quale il D.V.r. Documento Va-lutazione dei rischi, il D.V.r.I. Documento Valutazione rischio Incendio, il C.P.I. Certi-ficato Prevenzione Incendi, ecc. Si passa poi al controllo di tutti i presidi attivi-passivi antincendi e di sicurezza quali gli estintori, le manichette, le porte reI, le lampade di emergenza, le vie di fuga, l’impianto rileva-zione ed allarme antincendio, e così via. Una volta chiara la situazione, si definisce un programma di lavoro e di controllo co-stante come previsto dalle leggi in vigore”.

Sul fronte degli impianti antincendio, quali sono le regole da rispettare?

“Personalmente, arrivando da un mon-do interventistico, ritengo fondamentale il controllo di tutti i presidi attivi-passivi (estin-tori, porte reI, luci di emergenza, impianto

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norme antincendio o per l’igiene alimentare, assistenza sanitaria per gli ospiti, provvedimenti per la sicurezza di chi lavora in hotel: non è facile destreggiarsi nel mare magnum delle leggi che sono alla base di un’attività alberghiera e di ristorazione. Anche per chi è in vacanza, la sicurezza è un diritto. e lo è anche per i dipendenti di strutture ricettive, dal personale di servizio, ai camerieri, ai cuochi agli impiegati. occorre prestare attenzione non solo alle strutture e agli impianti, ma anche al comportamento da adottare in caso di emergenza. esistono leggi e corsi di aggiornamento per le attività di formazione e informazione dei lavoratori sulla sicurezza. ne parliamo con Massimo Taufer, della SecurLife, azienda che fornisce prodotti e sistemi per la sicurezza.

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GestorNews | 2/2012 31

rilevazione ed allarme incendio, smoke-out, idranti a muro, nASPI) di una struttu-ra turistico-ricettiva da parte di personale qualificato. ritengo inoltre fondamentale, ma veramente, formare il personale (oltre agli Addetti alla lotta e gestione Antincen-dio) in modo serio e pratico, effettuando anche simulazioni d’incendio. Per fortuna non ci sono stati molti incendi di alberghi in trentino ma quei pochi hanno avuto effetti disastrosi. Adesso che mi ci fa pensare, mi ricordo un fatto accaduto nel luglio del 2007: ero impegnato nelle operazioni di spegnimento di un rogo in un hotel, dove intervenivo come pompiere volontario, e in quel periodo seguivo l’adeguamento an-tincendio di un albergo di trento. In quell’ occasione chiamai al telefono il titolare solo per invitarlo a venire a vedere cosa volesse significare l’incendio di un albergo. era il nostro Presidente Giorgio Sembe-notti”.

E per quanto riguarda l’assistenza sanitaria in hotel?

“Il Datore di Lavoro ha l’obbligo di creare un sistema completo in risposta a qual-siasi emergenza sanitaria dovesse capi-tare in albergo (D.Lgs.n.81/2008), quindi

vengono fatti corsi per Addetti al Pronto Soccorso aziendale, vengono fornite cas-sette del Pronto Soccorso e, cosa molto importante, vengono rispettivamente svolti periodicamente gli aggiornamenti dei corsi e i controlli delle cassette di primo soccor-so”.

Sul fronte dell’igiene alimentare quali sono gli accorgimenti e le condizioni di sicurezza?

“Dobbiamo adempire a quello che dice la legge, quindi formulare e applicare un pia-no di autocontrollo HACCP (Hazard Ana-lisys and Critical Control Point) con i relativi controlli tutti registrati in apposite schede”.

Oggi molti alberghi posseggono anche wellness e sale fitness. In che modo vengono sottoposte a controlli queste aree?

“I centri benessere e le sale fitness sono ambienti particolari. essi sono soggetti a maggior controlli soprattutto nella parte elettrica. Inoltre deve essere fatta una for-mazione specifica ai lavoratori addetti a queste strutture, simulando qualsiasi con-dizione di emergenza per intervenire nella maniera più adeguata e sicura”.

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32 GestorNews | 2/2012

In che modo deve essere svolta la formazione in materia di sicurezza degli operatori di una struttura alberghiera?

“In conformità alla legge. Attraverso dei corsi con programmi specifici per diverse te-matiche, come antincendio, primo soccorso sanitario, utilizzo attrezzature, utilizzo D.P.I., rischio chimico biologico. Il consiglio che mi sento di dare e’ quello di essere più pratici possibili e di non affidarsi a “consulenti” - la sola parola mi da fastidio! - che leggono molto ma magari non hanno mai fatto un soccorso, non hanno mai spento un incendio vero, con tutte le problemati-che che esso manifesta. Pensate che esistono relatori, istruttori di corsi antincendio che non hanno mai spento un fuoco. Provate a capire da soli...”

Quali sono le regole da rispettare per garantire invece chi lavora nel settore alberghiero?

“rispettare e far rispettare le leggi cui accennavo prima. tante volte non è il datore di lavoro che se ne frega, anzi mai, ma è il lavoratore!”

In Trentino com’è la situazione su questo fronte? Ci sono dati riferiti a controlli?

“nella nostra Provincia le strutture turistiche ricettive sono soggette a normali controlli previsti dalle legge, come del resto succede nelle altre regioni italiane. I Vigili del Fuoco eseguono controlli sotto l’aspetto della prevenzione incendi mentre l’ U.o.P.S.A.L. ese-gue verifiche in materia di sicurezza sul lavoro. Il Datore di lavoro deve, e sottolineo deve, attraverso seri collaboratori, trovare il giusto equilibrio tra il lavoro e la sicurezza. Questo non vuol dire spendere molti soldi e dedicare molto tempo per nulla, ma vuol dire af-fidarsi a seri partner. L’albergatore deve pensare a portare avanti il bilancio in positivo dell’albergo ed il “tecnico della sicurezza” deve pensare a rendere la struttura più sicura possibile per il cliente e per i lavoratori che tante volte sono familiari”.

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GestorNews | 2/2012 33

RESOCONTO ASSEMBLEA DEI SOCI

Mercoledì 16 maggio, si è svolta, presso l’Alpen Hotel eghel, a Folgaria, l’Assemblea annuale di Gestor.Queste, in sintesi, le notizie di un’Assemblea che si è certamente distinta per il clima di amicizia e di cordialità nel quale si è svolta:

Rinnovo delle cariche dei consiglieri

i 5 consiglieri in scadenza di mandato sono

stati rieletti

Botto Walter

BAr PASI

Mottes Fausto HoteL PAGAneLLA

Polonioli Battista

HoteL VILLA MADrUZZo

seMBenotti GiorGio

HoteL eVereSt

talMon Bruna

HoteL LUPo BIAnCo

Il Presidente, nella sua relazione, ha condiviso con i soci la necessità

di rimanere uniti

e di agire coesi per poter fronteggiare la crisi. Per poter sfruttare la

forza della Cooperativa è fondamentale mirare ad

uno stesso obiettivo e non considerarsi concorrenti

ma colleghi.

Il bene di ogni socio è il bene di tutti

gli altri soci.

Gli obiettivi 2011 sono stati tutti

ampiamente raggiunti

Il fatturato 2011 è stato di 31.763.000 euro

con un incremento del 16% rispetto al dato del

2010. L’utile 2011, al netto delle imposte

è stato di 21.525 euro.Il ristorno di fine anno,

è pari a circa 700 mila euro

(+36% rispetto al 2010).44 nuove aziende

hanno aderito a Gestor nel corso dell’anno.

Il Presidente Sembenotti ha colto l’occasione per ribadire che Gestor è e deve rimanere un luogo d’incontro, un riferimento per tutti i soci, invitandoli dunque a passare a visitare gli uffici e ad incontrare lo staff ogniqualvolta ne avessero occasione.GARDOLO – Via dell’Ora del Garda, 13 – Tel. 0461 992979 – Fax 0461 956350

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Page 36: Gestor News - Agosto 2012

34 GestorNews | 2/2012

terme, fanghi, aerosol, docce, inalazioni, in-sufflazioni... sono solo

alcune delle terapie che possono essere segui-te nelle strutture termali sparse sul territorio. In

trentino - tra le regioni italiane insieme all’Alto Adi-

ge che registra il più alto af-flusso di turisti nelle località termali secondo Federter-me - operano otto centri termali a prevalente trat-

tamento terapeutico – Co-mano, Levico, Pejo, Dolomia,

rabbi, roncegno, Garniga, Ca-derzone - ma il settore nel corso

degli anni ha cambiato il proprio posi-zionamento, da un lato nell’ambito del servi-

zio sanitario nazionale, dall’altro nel contesto delle attività turistiche. SPA, beauty farm, centri benessere e terme sono diventate denomina-zioni che spesso si confondono fino a diventare espressione unica di un’offerta che si rivolge sia al turista-viaggiatore, orientato alla cosiddetta vacanza benessere-relax, sia al “cittadino”, inteso come abitante della città che cerca rifugio dallo stress della città e della quotidianità. occorre fare ordine. e anche per questo l’intero comparto in provincia di trento si appresta a vivere importanti cambiamenti.“Per noi – spiega il dottor Romano Stanchina, Dirigente Servizio turismo della Provincia autonoma di Trento - il turismo termale è quello che ha una motivazione di vacanza legata in qualche modo alla risorsa termale e che non vede quest’ultima solo come curativa della propria salute ma anche come strumento per cercare il proprio benessere”. Dati precisi su questo tipo di turismo in trentino non ce ne sono anche se non è difficile fare un bilancio di come sia cambiato negli anni il settore.“Da una situazione, quella degli anni novanta, in cui le terme si rivolgevano fondamen-talmente a curisti, cioè a persone che avevano necessità di curare delle patologie, si sta andando verso un sistema nel quale la componente curativa è ancora molto forte ma sta piano piano affermandosi e diventerà sempre più importante l’aspetto del wellness. In trentino c’è una grande eterogeneità di modelli di governo delle località termali: si va dalla stazione termale classica come Comano o Levico, all’albergo termale come “L’an-tico bagno” di Pozza di Fassa che è un vero e proprio albergo con la concessione per l’utilizzo dell’acqua termale e fa anche attività di cura medica”.Il settore a breve vedrà significative novità. “Stiamo predisponendo delle linee guida generali per le politiche termali in trentino che saranno approvate entro l’anno e che prevedono l’attuazione della nuova legge che regola il comparto, approvata lo scorso anno, la legge provinciale 6 del 2011. Questa legge ha ridisciplinato gli strumenti di intervento della provincia e sostituisce la legge provinciale 21 del 1983. In questo momento le linee guida sono state inviate all’Azien-da Sanitaria Provinciale e alle varie aziende termali che dovranno dare il loro parere. Si tratta di un documento di alta programmazione che contiene le indicazioni generali di politica turistico-termale che devono essere coerenti con il disegno di sviluppo della

Intervista

IL TURISMO TERMALE TRENTINO SI PREPARA AD IMPORTANTI NOVITÀenTro l’anno saranno approvaTe le linee guida si pensa alla nasciTa di un consorzio Termale e di un marchio

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GestorNews | 2/2012 35

Provincia. Quello del termalismo è un set-tore delicato e intersettoriale che deve te-ner conto anche delle politiche sanitarie e minerarie della Provincia”. Anche la nuova legge, come quella precedente, va detto, prevede la possibilità di finanziamenti pub-blici a fronte di investimenti, ma amplia il ventaglio, proponendo un modo nuovo di fare programmazione.

Quali le altre novità della normativa?

“Il testo prevede l’istanza di un coordina-mento ma anche l’individuazione di aree termali, cioè territori fatti da Comuni con-tigui che abbiano deciso nell’ambito della programmazione della Comunità di Valle che la risorsa termale per loro è fonda-mentale. L’obiettivo è quello di fare politi-che termali da parte dell’ente pubblico in modo efficace attraverso i vari livelli istitu-zionali – Provincia, Comunità di Valle e Co-muni. Si vuole poi distinguere tra il termalismo classico, più strettamente legato ad un di-scorso salutare,e quello invece legato al wellness e al benessere”. “Alcune stazioni termali – prosegue Stanchina - possono essere ricondotte ad un circuito termale che è in pratica un coordinamento che si occupa della parte promozionale del set-tore, curato come presidenza dall’Apt di Comano. Si tratta di un’iniziativa, per il mo-mento volontaria, di tutte le stazioni termali trentine che sugli aspetti promozionali col-

laborano da qualche anno con il servizio turismo provinciale per definire dei progetti di comunicazione comuni”.“Per noi è interessante l’esistenza di que-sto coordinamento perché fa in modo che le iniziative, sponsorizzate e finanzia-te al 50% da trentino Marketing e per la restante parte dalle varie Aziende termali, siano coerenti e in linea con la politica della trentino Marketing, marchio di garanzia e sicurezza. La Provincia vede in questo co-ordinamento la possibilità di offrire dei ser-vizi con maggiore efficacia ed efficienza. efficacia intesa come collaborazione tra le singole aziende termali per raggiungere il target di mercato desiderato. Dal punto di vista dell’efficienza, il mettersi insieme equivale invece ad una razionalizzazione e un contenimento dei costi, ad esempio nel campo delle forniture perché presen-tarsi come sistema delle terme del trenti-no e non come singola azienda equivale a spuntare delle condizioni sicuramente più vantaggiose”. “Inoltre la nuova legge dice che la Provin-cia deve impegnarsi anche attraverso le sue società controllate – che in questo momento sono trentino Marketing e tren-tino Sviluppo – per avere una proposta ter-male unitaria anche attraverso il marchio “terme del trentino”da inserire nel brand trentino. Si sta ragionando da tempo infi-ne anche sulla possibilità di far nascere un consorzio termale, un progetto sul quale anche le aziende si stanno confrontando”.

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36 GestorNews | 2/2012

Lezioni di VINOProsegue il nostro percorso alla scoperta della cultura vitivinicola del Trentino. Storie, tradizioni, sapori e profumi raccontati da filari di viti che attraversano il territorio testimoniando la passione e la dedizione della sua gente per questo settore. In questo secondo appuntamento con la rubrica “Lezioni di vino”, Gianpaolo Girardi di Proposta vini, ci farà conoscere le varietà storiche e quelle ibride dell’uva.

LE vARIETà STORICHE

Anche la produzione vinicola con il tempo si è adeguata alle nuove tendenze e alle richieste che arrivano dal consumatore. In trentino questo processo è avvenuto sen-za “tradire” la tradizione, offrendo sì pro-dotti eccellenti dal punto di vista qualitativo, ma rispettando gli antichi vitigni, permet-tendone la coltivazione e la vinificazione, per ottenere prodotti unici e di “territorio”. Di seguito, le varietà d’uva presenti in trentino fino alla fine della Prima guerra mondiale e in molti casi, anche fino al 1950 (materiale tratto dalla pubblicazione ‘Vini dell’Angelo’ di Proposta Vini, ndr): Lagarino Bianco, nosiola, Paolina, Peve-rella, Veltliner rosso, Verdealbara/Wan-derbara/Maor, Vernaccia Bianca, Casetta, Franconia, Groppello di revò, Lambrusco a foglia frastagliata, Marzemino Gentile, negrara, negrone, Pavana, Portoghese, rossara, San Lorenzo, Schiava nera, te-roldico, turca.Altre varietà tradizionali trentine in fase di recupero:

A FrUtto BIAnCo: Angelica, Garganega, Bianchetta, Brente-gana, Cinese, trebbiano, Vernazzola.

A FrUtto roSSo: negretta.

Andando più nello specifico, approfondia-mo alcune delle varietà storiche.

PaolIna: era coltivata nei dintorni di Per-gine, soprattutto lungo le sponde del Lago di Canzolino e nella Valle del Sarca, vicino

Focus

ROSSARA

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a Dro. Il grappolo dell’uva Paolina è gigan-tesco, i suoi chicchi sono carichi di acidità e poveri di alcol. ne risulta un vino dal bas-so grado alcolico (tra i 10° e gli 11° ), con una nota di freschezza e di mineralità che ricorda i grandi bianchi del nordeuropa.

Peverella: era coltivata nei dintorni di Lavis, nella Valle del Sarca e nella cosiddet-ta Busa di tione nelle Giudicarie. In trenti-no scomparve con il flagello della fillosse-ra, in Alto Adige la sua coltivazione non è mai cessata. Veniva solitamente vinificata con altre uve come la nosiola, la garga-nega o la vernaccia, alle quali cedeva ele-menti aromatici. Il vino che se ne ricava è delicato e presenta aromi speziati tra i quali spiccano la noce moscata e il pepe. e’ ottimo come vino da aperitivo.

velTlIner rosso: era coltivato in Val-sugana, in Val di Cembra (fino a Capria-na) e nei dintorni di trento, soprattutto nella zona di Aldeno. Il suo grappolo è a volte dorato, a volte rosato o rosso. e’ una del-le varietà austriche più importanti e tutt’ora molto coltivata nelle zone di Wachau e Sti-ria. negli ultimi cinquant’anni è stata sosti-tuita da varietà più produttive ma, tra le uve storiche, è tra le più intriganti.

CaseTTa: era coltivata nei dintorni di Ala e principalmente nelle zone collinari. Questo vitigno deriva probabilmente dalla dome-sticazione della Vitis vinifera silvestris, uva selvatica e quindi può essere considerato, autoctono, insieme al Lambrusco a Fo-glia Frastagliata. Idoneo a lungo invecchia-mento, era servito nelle occasioni di festa.

GroPPello dI revò: era coltivato in Val di non. e’ un’uva adatta alla montagna e

alle grandi pendenze; necessita di lunga esposizione al sole. Si coltiva solo in Val di non.

Pavana: era coltivata in Valsugana e nella zona di Vezzano. e’ il vino emblema della Valsugana. era coltivata ovunque, dal For-te di Civezzano alle Scalette di Primolano.

PorToGhese: era coltivato in Valsuga-na (sopra i 500 m) e sporadicamente nei dintorni di rovereto e di riva del Garda. era uno dei vini della Mitteleuropa. L’omo-nimo vino che si produce ancora oggi non manca mai nelle carte dei vini ungheresi, austriache, ceche e slovacche.

rossara: era coltivata nella Piana rota-liana e sporadicamente nella bassa Val di non. era presente in tutto il triveneto e in Valtellina. In trentino fino a pochi decenni fa era molto coltivata nella Piana rotalia-na. esistono ancora oggi piccoli appezza-menti. e’ un vino dall’intensa e piacevole profumazione di spezie e frutta rossa.

vELTLINER ROSSO

PEvERELLA

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LE vARIETà IBRIDEnei primi decenni del ‘900 si cominciarono a piantare in tutta europa, in Italia dopo il 1920, delle varietà d’uva che erano frutto di incroci tra la vite europea e quella americana. La stagio-ne di queste varietà durò meno di una trentina d’anni, perché, nel frattempo era stato messo a punto un sistema considerato migliore: l’innesto su “piede americano”. nelle principali zone pro-duttive vennero velocemente sostituite da que-ste nuove ma in quelle marginali (ad esempio in Valsugana e in Valle di terragnolo) sono rima-ste fino ai giorni nostri e ancora né esistono di produttive. Queste uve non si trovano mai negli elenchi varietali perché considerate di serie “b” e, in realtà, sono da considerarsi a tutti gli effetti e per varie ragioni meno interessanti delle cugine di “pura razza”.

eCCo I noMI dI qualCuna dI esse:zaibel o saibel, grinto, clinto, fraga, fragolino, isa-bella; bianco americano, rosso americano, ra-gul, maiero, raggio d’oro, bacco o bacò, ibrido bianco o rosso, bianca o rossa selvatica, co-mandante, colonel, tipo negron, ecc. A onor del vero bisogna segnalare che, negli ul-timi anni, alcune varietà, frutto di incroci e di se-lezioni durati decenni, effettuati dallo Staatliches Weinbauinstitut Freiburg in Germania hanno dato dei risultati veramente interessanti.Molte aziende, anche trentine, le stanno piantan-do e sperimentando.Si chiamano, quelle bianche: Merzling, Solarix, Johanniter, Bronner, Helios, Muscaris, Souvi-gnier Gris.

Quelle rosse: Prior, Baron, Monarch, Cabernet Cantor, Caber-net Carbon, Cabernet Cortis.

POTOGHESE

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Angolofiscale

il presente articolo vuole offrire un pic-colissimo aiuto all’imprenditore con-tribuente che deve e vuole affrontare

nel modo più sereno le verifiche fiscali. Gli articoli saranno due e si svilupperan-no nel modo seguente: nella prima parte affronteremo le problematiche relative ad accessi e ispezioni da parte della Guardia di Finanza mentre, nella seconda parte prevista per il mese di dicembre, analizze-remo i documenti che possono provenire direttamente dall’Agenzia delle entrate o da altri organi dell’Amministrazione Finan-ziaria.L’Amministrazione Finanziaria si è sempre prodigata al fine di combattere, in primo luogo, l’evasione fiscale, problema ende-mico della nostra nazione e, in secondo luogo, ha cercato di intessere con i contri-buenti un nuovo dialogo al fine di formare una coscienza in tutti noi facendoci diven-tare dei “corretti” imprenditori contribuenti. Partiamo dal presupposto che gli accer-tamenti non debbano essere visti solo come un momento di ansia o, passate-mi il termine, di perdita di tempo ma deb-bano essere improntati ad una reciproca collaborazione, in cui entrambe le parti possono imparare o insegnare qualche cosa: partiamo sempre dal presupposto che l’imprenditore contribuente è tutela-to dalla legge 27 luglio 2000, n. 212, il cosiddetto statuto del contribuente, che obbliga l’Amministrazione Finanziaria a confrontarsi con alcuni diritti fondamentali del contribuente stesso.

Facciamo una piccola introduzione dicen-do che per verificare il regolare adempi-mento degli obblighi tributari, l’Agenzia delle entrate adotta diversi strumenti di control-lo: i controlli automatizzati, gli inviti al con-traddittorio, i questionari, le attività istruttorie esterne, come i controlli mirati, le verifiche fiscali e le indagini finanziarie. Questi con-trolli si chiudono con la notifica dell’avviso di accertamento, atto con il quale l’Agenzia delle entrate descrive il risultato dell’attivi-tà istruttoria e dei singoli metodi accertativi utilizzati.

L’attività di accertamento può prendere le mosse dall’acquisizione di elementi presso il contribuente (verifiche, ispezioni, accessi, richieste di documenti, questio-nari) oppure dagli elementi in possesso dell’agenzia delle entrate (dichiarazioni, atti registrati, comunicazioni varie).In questo articolo affronteremo le proble-matiche relative all’accesso da parte dei verificatori che fanno parte della Guardia di Finanza. Durante l’accesso da parte della Guardia di Finanza è importante non farsi prende-re dalle paure che ci coinvolgono nel mo-mento della verifica ma è doveroso porre attenzione ad alcuni elementi che sono nei diritti dell’imprenditore contribuente e che in alcun modo possono o debbono creare attriti con i responsabili della veri-fica. Gli elementi su cui porre attenzione sono i seguenti:

RAPPORTO FRA FISCO E CONTRIBUENTE

le verifiche fiscali, 1a parteaccesso da parTe della guardia di finanza

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1) informare sempre i propri collabo-ratori vecchi e nuovi che l’accesso da parte di qualsiasi organo di Poli-zia tributaria deve essere eseguito in presenza del titolare dell’azienda o di un suo delegato, nel caso di assen-za del titolare o del legale rappresen-tante dell’azienda: pertanto è dove-roso fare attendere i verificatori fino all’arrivo della persona delegata ad accompagnare gli stessi nell’acces-so all’azienda ed, eventualmente, ai suoi locali;

2) di solito i verificatori si presentano in borghese e, in base alle dimensio-ni dell’azienda, essi possono essere in due o tre (capo pattuglia, diretto-re della verifica e comandante del reparto), pertanto c’è la necessità di controllare bene i tesserini che i ve-rificatori sono tenuti a presentare. e’ importante ricordare che nel caso di verifica da parte della Guardia di Finanza le foto sui tesserini presen-tano il verificatore in divisa senza cappello;

3) leggere attentamente e sottolineo molto attentamente il foglio di servi-zio che riporta le imposte oggetto di controllo e gli anni di riferimento. atte-nersi scrupolosamente a quanto ri-chiesto e riportato nel foglio stesso;

4) nel caso di dubbi o sospetti l’impren-ditore contribuente ha diritto ad effet-tuare i “suoi” controlli telefonando alla sede riportata nel foglio di servizio;

5) alla verifica può assistere qualsiasi persona delegata che. di solito, è il proprio consulente di fiducia o il re-sponsabile della contabilità aziendale;

6) ricordare sempre che le verifiche e ri-cerche nei locali destinati all’esercizio dell’attività commerciale abbisogna-no solo dell’autorizzazione del Capo Ufficio, mentre c’è la necessità di au-torizzazione da parte del Procuratore della repubblica nel caso di accessi in locali dove si risiede e nel caso di perquisizioni personali (art. 52, terzo comma, D.P.r. 633/1972). Molto importante è che tali accessi siano effettuati in presenza di un delega-to o del legale rappresentante della società o del titolare della ditta;

7) per ogni accesso deve essere redatto un processo verbale da cui risulta tut-to ciò che è stato analizzato da parte dei verificatori e le relative metodolo-gie utilizzate oltre alle risposte date dal contribuente;

8) nel caso in cui le scritture contabili sia-no presso terzi è necessario esibire

un’attestazione che indichi quali sia-no le scritture e i registri in possesso di terzi;

9) il verbale di constatazione redatto a conclusione dell’attività di verifica do-vrà essere consegnato al contribuen-te che avrà 60 giorni di tempo per presentare eventuali memorie difen-sive sui rilievi effettuati dai verificatori;

10) il contribuente destinatario di un processo verbale di constatazione relativo a violazioni in materia di im-poste sui redditi e di imposta sul va-lore aggiunto, atto non impugnabile autonomamente (l’atto impugnabile è l’avviso di accertamento emesso dagli uffici Finanziari), può accelera-re la definizione della contesa attra-verso l’istituto dell’ adesione, introdot-to dal decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 ago-sto 2008, n. 133.

se il contribuente esercita questa facol-tà, ha diritto:

a) alla riduzione a 1/6 delle sanzioni (cioè alla metà della misura prevista nell’ipo-tesi di accertamento con adesione) ;

b) al pagamento rateizzato delle somme dovute senza dover prestare alcuna garanzia.

e’ importante ricordarsi che, in caso di ve-rifica da parte della Guardia di Finanza, il nostro atteggiamento deve essere quello di massima collaborazione con una par-tecipazione attiva alla verifica (vedere ma-nuale giuridico professionale di diritto Tri-butario III edizione pgg. 451-452); questo permette di poter controllare bene tutte le fasi del procedimento potendo riportare le proprie osservazioni all’interno di un nor-male e costruttivo confronto fra le parti.

rIFerIMenTI norMaTIvI

– Accessi, ispezioni e verifiche, art. 52, D.P.r. 633/72

– Statuto dei diritti del contribuente, legge 27 luglio 2000, n. 212

– Metodologie operative, circolare della Guardia di Finanza n. 1/2008 del 29 di-cembre 2008

– Istituto dell’adesione, D.L. 25 giugno 2008, n. 112 convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133

– Manuale giuridico professionale di diritto tributario, autore raffaello Lupi, editore IPSoA, III edizione, anno 2001

sITI InTerneT dI InTeresse

www.gdf.itwww.agenziadelleentrate.gov.it

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LE SPEZIEsapori venuTi da lonTano, che hanno sposaTo la cucina iTaliana

Profumate, saporite, colorate, benefiche, le spezie sono quell’ingrediente che re-gala un tocco in più ai nostri piatti. Conosciute fin dai tempi degli egizi, evocative degli affascinanti viaggi compiuti da Vasco de Gama e Cristoforo Colombo lungo

la rotta per l’India per incontrare eleganti mercanti di questo prodotto, esposte e vendu-te nei caotici suk marocchini, oggi sono molto diffuse nella cucina italiana, anche se è chiaramente la cucina orientale a farne largo uso.Le spezie sono semi (come il pepe), frutti, radici (la curcuma), possono essere ricava-te dalle bacche (il peperoncino è una di queste), dalle cortecce (come la vaniglia), dai fiori (è il caso dello zafferano), dalle foglie (le foglie di curry ne sono un esempio) e dalle gemme floreali (i chiodi di garofano). Adatte alla preparazione di primi piatti, pietanze a base di carne, pesce (da aggiungere preferibilmente a fine cottura per preservarne il sapore e l’aroma), per insaporire verdu-re e dolci o ancora per profumare creme e bevande, le spezie hanno anche proprietà benefiche per l’organismo, con qualità digestive e antinfiammatorie, e limitano inoltre la proliferazione dei batteri. Anche per questo sono particolarmente diffuse in zone esoti-che e calde. ormai si possono acquistare facilmente in qualsiasi supermercato o dro-gheria, fresche o essiccate, macinate e già pronte per l’uso. Per chi preferisce invece conservarle intere e fresche, è utile sapere come prepararle. Alcune spezie, come il pimento, il cardamomo, i chiodi di garofano, i semi di cumino e il pepe nero si possono pestare nel mortaio; altri semi come il pepe bianco, sono più duri e necessitano del macinino. Lo zenzero e la noce moscata possono essere grattugia-te. La cannella e la vaniglia possono essere aggiunte per intero per aromatizzare cibi o salse e poi tolte prima del consumo.

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LA MOUSSE AL CIOCCOLATO FONDENTE E CARDAMOMO, con KamuT soffiaTo al miele e crema alla vaniglia profumaTa al pepe rosa

ingredienTi per mousse al cioccolaTo fondenTe e cardamomoCIoCCoLAto FonDente Gr.80 - PAnnA MontAtA Gr. 150CArDAMoMo Gr. 3

pROceDiMenTO:per prima cosa confezionare la mousse al cioccolato, portare gr.50 di panna a 83° gradi con l’aggiunta del cardamomo schiacchiato e reso in polvere in precedenza, togliere dal fuoco e aggiungervi il cioccolato fondente tagliato finemente cosi da farlo sciogliere bene, appena arriverà ad una temperatura di 30°/32° gradi aggiungervi il resto della panna semi montata e amalgamare bene il tutto fino ad ottenere un composto cremoso.

Laricetta

ingredienTi per crema alla vaniglia e pepe rosaLAtte Gr. 150PAnnA Gr. 50tUorLI D’UoVo n. 3ZUCCHero SeMoLAto Gr. 70MAIZenA Gr. 3PePe roSA Gr. 2BACCA VAnIGLIA n. 1

pROceDiMenTO:mettere in un pentolino il latte e la panna con la bacca di vaniglia, metterlo sul fuoco e portarlo a sfiorare il bollore.A parte in un contenitore di metallo mettere i tuorli d’uovo, lo zucchero semolato e la maizena, versarvi il latte rimestando di continuo e riporre ancora sulla fonte di calore cuocendo la crema rimestandola, controllare con un termometro e portare la crema a 82°/84° gradi cosi da non farla stracciare, a cottura ultimata togliere dal fuoco, passarla al setaccio togliendo la bacca della vaniglia e per ultimo aggiungervi il pepe rosa macinato al momento.

composizione del desserT:Mettere la mousse in un

sacco da pasticceria e

riempire circa la metà dei

bicchieri scelti, porre in

frigorifero per almeno tre

ore così che si raffreddi e

si rassodi bene.

trascorso il tempo

togliere le mousse dal

frigorifero aggiungervi il

Kamut soffiato al miele

e poi colarvi la crema

profumata alla vaniglia

e pepe rosa, guarnire a

piacimento e servire ai

vostri ospiti.

DOSE PER 6 PERSONE

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caffè triDente trento (tn)

ristorante La cucina Di creMa GIAVerA DeL MonteLLo (tV)

ristorante Da Gerry MonFUMo tV)

ristorante Da DoMenico SPreSIAno (tV)

hotel My VitaLis nature hoteL FoLGArIA (tn)

hotel ViLLa FLora ronCeGno (tn)

hotel PoLsa Brentonico PoLSA (tn)

pizzeria Vecchia canonica MALÈ (tn)

hotel BeLLa Di Bosco MALÈ (tn)

hotel DoLoMiti Brentonico PoLSA (tn)

ristorante sPeeDy Pause trentoLoC. SPInI DI GArDoLo (tn)

ristorante osteria coe FoLGArIA (tn)

hotel aL GiarDino treVISo (tV)

Page 46: Gestor News - Agosto 2012

44 GestorNews | 2/2012

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BOLZANO CAPITALE DELL’OSPITALITÀ ITALIANA PRESENTA HOTEL 2012L’Alto Adige è un territorio piccolo, ricco di contrasti, il punto d’incontro di tradizioni alpine e

mediterranee, disseminato di castelli, residence, chiese, antichi conventi, ristoranti, malghe, rifugi e agriturismi, un crocevia di culture diverse che per ragioni storiche hanno imparato una grande

“cultura”, quella dell’ospitalità!Hotel 2012 proporrà un programma collaterale sempre più ricco, in cui troveranno posto convegni, workshop, mostre e giornate a tema dall’architettura alla cultura, dalla gastronomia agli agriturismi. Da un lato saranno presentati i nuovi scenari del marketing turistico nell’era dei social media sarà il focus dell’incontro organizzato da Fiera Bolzano in collaborazione con HGV, HGJ e Alto Adige Marketing (SMG): partendo dalle premesse illustrate nell’edizione 2011 da relatori di chiara fama, si

parlerà di come nel settore dell’ospitalità sarà sempre più importante riuscire ad integrare strategie di marketing on e offline e ascoltare le esigenze di un potenziale ospite che ora ha la possibilità di

esprimersi liberamente senza filtri, facendosi egli stesso promotore delle strutture alberghiere, vivendo e raccontando il turismo.

Dall’altro, architettura e basso impatto ambientale, paesaggio e cultura collegati all’industria alberghiera saranno invece gli argomenti del convegno “Cultura – Architettura –

Paesaggio” organizzato in collaborazione con HGV, SMG e con la Provincia Autonoma di Bolzano, ripartizione natura e paesaggio: attraverso le relazioni

di architetti e professionisti di chiara fama internazionale si scopriranno le altissime potenzialità che questo settore possiede per ottimizzare

le risorse e realizzare strutture in grado di inserirsi in perfetta sintonia nel paesaggio naturale circostante.

L’appuntamento è dunque a Fiera Bolzano, dal 22 al 25 ottobre 2012 a Hotel, dove cultura, territorio e ospitalità si incontrano per confrontarsi su i nuovi trend del settore. Tutte le informazioni sulla manifestazione:

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