Doll News #63 Novembre 2012

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NEWSLETTER DEL DOLL COLLECTORS’ CLUB ITALIA OTTOBRE 2012 www.dcci-italia.com ph.: Emma Gilardi doll: Marina Bychkova 63 s Il senso della misura Report convention: Milano e Rimini Calenzano 2012: Burlesque!

description

An issue all about the sense of proportions – through dolls, doll conventions, doll making, doll collecting and being dolls. * Un numero tutto intorno al senso della misura – attraverso le bambole, le doll convention, il fare, collezionare, essere bambole.

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NEWSLETTER DEL DOLL COLLECTORS’ CLUB ITALIA

OTTOBRE 2012www.dcci-italia.com

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Il sensodella misura

Report convention:Milano e Rimini

Calenzano 2012:Burlesque!

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Chi fa la Doll News:Editor-in-chief:

Daniela Ferrando (DF)Art directorEmma Gilardi

Public relationsStaff Milano

+ tutti i collezionisti,preziosi autori

di rubriche, articoli, foto!

Doll Collectors’ news è una pubblicazione indipendente a cura del Doll Collectors’

Club Italia. Non è in vendita ed è distribuita gratis esclusivamente ai soci del Club.

Nessun articolo può essere riprodotto anche in parte senza l’autorizzazione scritta

del Doll Collectors’ Club Italia.

E D I T O R I A L E

s’

Aprire una pagina eBay, un social network, una lista di bambole in vendita…e saltano subito all’occhio sigle come: NRFB, MIB Complete and Original…Sembrano parole di un rituale per addetti, e invece evocano il desiderio dimolti collezionisti: mai rimossa dalla scatola, perfetta e nella sua scatola, com-pleta e originale. Sì, ho detto ORIGINALE!Questo è un concetto difficile da spiegare. ORIGINALE vuol dire mai ritrucca-ta, mai ripettinata, se non per dare un aspetto fresco ad una acconciatura cheha subito gli insulti del tempo (e del gioco), mai rivestita. ORIGINALE vuol di-re con il vestitino o il costume con il quale veniva venduta, ORIGINALE vuol di-re che non è stata in alcun modo manomessa. Eppure se si frequenta unaconvention o se si guarda meglio nei network e nelle foto di molti collezioni-sti, originale diventa un concetto astratto.Molte bambole vengono vendute, o scambiate, spettinate, rivestite (con ve-stiti originali) il che non ne modifica la non originalità, vengono mostrate in po-se plastiche, e artistiche, e spesso vengono vendute “ooakizzate” (orribilesuono!). OOAK vuol dire una bambola che viene ritruccata, ripettinata, rivesti-ta, (con abiti ricreati da chi reinterpreta), adattata ad un secolo o a un perso-naggio che non le competono, e che in poche parole, perde la sua ORIGINA-LITÀ.Non discuto della frequente bravura di chi ripettina, ritrucca e riveste, che asuo modo crea un diverso originale, discuto della ORIGINALITÀ intesa comequella parola che nelle liste americane è “PRISTINE” (INTATTA). Una bambo-la “trattata” anche artisticamente, che prende sembianze diverse, che cam-bia colore di capelli, che interpreta Maria Antonietta, o Lady Gaga, diventa unpezzo unico, amato da molti, aborrito da altrettanti, diventa “UN ORIGINALE”che fondamentalmente ha perso la sua “ORIGINALITÀ”.Anche il semplice ritocco ad un labbro, o ad un sopracciglio (operazione fre-quente per molti) fanno perdere di ORIGINALITÀ. Anche le repro, che scim-miottano le bambole vintage, sono nel loro essere repro degli originali, manon hanno ORIGINALITÀ.Nel mio concetto, forse eccessivamente purista e utopico, un oggetto permantenere valore, quel valore intrinseco che ne fa un oggetto collezionabi-le, deve essere originale. Alcuni originali sono decisamente più bruttini deirifacimenti, ma il loro valore sta proprio nel non essere stati manomessi.Alcuni progetti ambiziosi di artisti del ritaglio, ricucio e ritrucco, sono stu-pendi e preziosi, ma hanno valore effimero legato al loro non essere uni-versalmente ORIGINALI.Insomma è una dichiarazione d’amore:IO AMO GLI ORIGINALI. Li amo per il loro essere veramente unici, per il loroessere quello che vogliono e devono essere, e non per quello che qualcunovuole che siano.

Io amo gli originali

numero 63

A special summary

Una convention tira l’altra:maggio/ IDC 2012

settembre / Rimini DollConvention

Superdoll collectables cocktail

Teste grosse, modello fino.

Tutto per sembrare vera

rubriche

Bambole del Mese/Jem

Notizie dal Club

Ohmydolls

Barbie Link

Walk of Fame/Bye bye Baby

ARTtenzione

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Dear all, this #63 issue of Doll News will hope-fully be in your hands during the Piceno Fa-shion Dolls Convention. I’ll summarize its con-

tents for you to better enjoy these pages. The leit-motiv this time really seems to the sense of propor-tion. So, let’s see what’s in.

After an editorial by Antonio Russo, DCCI president,about xxxx, the Doll-of-the-month feature by MarcoBanfi explores and dollwise criticizes the Jem andthe Holograms-inspired production. Follows a quickreview of the latest past events such as Italian DollConvention in Milan and Rimini doll Convention plusa launch of the next dates in Calenzano (Florence)with its burlesque contest, then Rome and Milanplanned in 2013.

Inches matter, according to Maria Luisa Gabrielli, whenit comes to doll variety. Then we have Rossana’s so-cialite day among Sybarite dolls and Babs interview-ing the dollcultural duo Ohmydolls! In full color.

Still talking about doll proportions with Laura transla-

ting a “how-to” originally related to cloth dolls andwith me recommending – next time you go to Paris -a visit to the Louvre Greek-Roman section where abunch of terracotta statuettes and little molded he-ads will give you a moving vision of archaeo-OOAKdolls.

On the Walk of Fame we celebrate Marilyn as a dolland as a statue since Paolo Schmidlin’s “At rest” issimply breathtaking, then we beautifully close in arococo mood with an exaggerated wig crafted byMarina Bychkova.

Dollculturally yours,

Daniela FerrandoEditor-in-chief

PS: ho voluto accogliere i nostri amici che par-lano inglese riassumendo per loro il contenutodi questa Doll News, il cui leit-motiv - l’argo-mento che lega un articolo all’altro - sembra es-sere “il senso della misura”. Che ne dite, lo è?

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A special welcome to the Piceno FashionDoll Conventionand to this Doll News

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In questo DOTM faremo un tuffo nel passato. Neglianni ‘80 ero un bambino e come molti di voi collec-tor, sono stato appassionato di serie animate in que-gli anni. Ero appena entrato nell’adolescenza quan-do nel 1987, una stella musicale sfolgorante ha fat-to un ingresso dirompente tra i vari cartoni: “Jem ele Holograms”.Suddiviso in 3 serie, per un totale di 65 episodi, inbreve la trama: Jerrica Benton, proprietaria dellaStarlight Music, una casa discografica in disgrazia,

grazie all’aiuto di Energy un magico computer, si tra-sforma nell’ologramma Jem, cantante rock che conla band olografica delle Holograms miete successi ri-dando lustro alla casa discografica e all’eredità cheha ricevuto dal padre. A rendere più movimentata lascena ci sono la rivalità con un’altra girlband, le Mi-sfits, amori, invidie e gelosie... Tutto a suon di rock! Il cartone animato è andato in onda in America tra il1985 e il 1988 ed è nato co-me supporto alla linea origi-nale ed omonima di bambolecon accessori della Hasbro.La serie animata doveva ser-vire solo da traino per lebambole, ebbe invece moltosuccesso e divenne un pro-dotto a se stante.Tanto che lebambole furono ritirate dalmercato nel 1987 (anno incui arrivarono in Italia), il car-tone animato continuò pertutto il 1988.Le Holograms e le Misfitserano ispirate alle cantanti epop band dell’epoca, sullascena musicale c’erano fron-

Le bambole del mese

Truly, truly, trulyoutrageous...

Jem is my name!

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twoman come Debbie Harry, Cindy Lauper, Madonna;tra le band femminili c’erano le Go Go’s,The Bangles,le Bananarama... Un tripudio di suoni graffianti edelectro, colori fluo, pizzi, cotonature, tacchi e trucco.

Vi domanderete dove finirà questo viaggio nel passa-to, ebbene la Integrity Toys, su licenza della Hasbro,quest’anno ha riedito “Jem & Holograms” in unanuova serie di bambole commemorative di quelmondo colorato e pop fatto di giochi e cartoni anima-ti. La presentazione ufficiale rivela una prima bam-bola Jem, tratta dall’episodio “Hollywood Jem”, con-clusivo della seconda serie tv. Le caratteristiche fisi-

che di questa nuova Jem sono diverse dal-la controparte anni ‘80.La Jem/Jerrica anni ‘80 aveva forme mol-to simili a quelle di Darci (la nota bambola“Cover Girl” della Kenner), quindi con uncorpo alto 12”, gambe e braccia in gommacon anima pieghevole al centro (come laBarbie mani vere), arti delle mani pieghe-voli al polso, in alcuni modelli prensili, conforme adulte e proporzioni leggermente più

grandi di Barbie.La Jem IT ha anche lei un fisico di 12”, realizzato ap-positamente per l’occasione è longilineo, snodato, si-mile ad altre linee già edite ma con piccole varianti,principalmente nella scultura delle mani e dei piedi.Le mani sono intercambiabili e possono tenere inmano gli strumenti musicali in maniera realistica.I piedi invece sono più grandi delle altre bambole IT,le scarpe saranno quindi di loro dominio esclusivo.Da notare anche il volto di questa Jem, scolpito conlabbra sorridenti e aperte che mostrano ben eviden-ti i denti, rarità nelle bambole IT, dove infatti in pochelinee e modelli sono visibili.

La HollywoodJem indossa unbustier in tulleazzurro acqua,capri pantsaderentissimirosso aragostacon motivostampato a for-ma di luccichii,giacca in lamécolor oro, scar-pe chiuse a tac-

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co alto di vernice nera. I capelli scalati e con frangio-na sono nel tipico rosa Jem. La bambola IT sembrapiù adulta, è evidente l’alta qualità, distintiva della In-tegrity, con minuziosi realistici dettagli e accurati ta-gli degli abiti. Anche la scatola della bambola ha unlook retrò, rinfrescato per essere più appetibile tra icollezionisti.La linea è indirizzata agli adulti e nostalgici, le fontiufficiali dichiarano che verranno realizzati anche glialtri personaggi della serie. Jem è uscita lo scorsoluglio, presentata in esclusiva alla SDCC (San DiegoComic-Con, ossia una manifestazione internazionalededicata alle arti del cinema e dei fumetti) e si aggi-ra attorno ai 125 dollari.

Al momento è presto per azzardare giudizi, se nonquelli estetici che sono opinabili, ma ciò che sento unpo’ mancare in questa riedizione è la musica. Lebambole negli anni ‘80 portavano in dote una musi-cassetta con dei brani cantati da Jem e le Hologramse dalle Misfits, canzoni che poi erano presenti anchenella serie televisiva. Spero che anche queste bam-bole IT abbiano della musica in futuro. :-)Continua la mia ricerca di scambio di idee e sugge-rimenti per questa rubrica, aspetto i vostri feedbackvia mail.

Marco [email protected]

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Ogni convention è se stessa, ma tutte insiemefanno un paesaggio dollculturale dove il grandee il piccolo, l’alto e il basso, il kitsch e il sublime,il culto e il gossip convivono. Qui di seguito cro-nache, numeri e commenti dei mesi passati espunti per quelli che verranno.

Anche le mostre senza mercatino rientrano neglieventi che ci interessano, com’è il caso della mo-stra di OOAK che Erika Caputo ha dedicato a Giu-seppe Verdi, ad alcuni suoi personaggi e ai lorointerpreti (ma per questo abbiamo realizzato unintero speciale a colori).

Una Doll Conventiontira l’altra

- 160 Conventioneer - 60 tavoli espositori- 20.000 euro raccolti tramite Ebay charity- prima volta per l’Italia che Mattel Americaha realizzato e donato per un’asta beneficauna OOAK Silkstone Barbie doll disegnatada Robert Best- prima volta per l’Italia che la Superfrockha realizzato e donato per un’asta beneficauna OOAK Chalk White Sybarites.- oltre 2000 biglietti riffa venduti - 12 aste ebay in contemporanea

- 33 lotti per riffa benefica durante la domenica - oltre 600 visitatori in un solo giorno- oltre 1200 mq di spazio convention- 40 regali/gift a conventioneers e artisti - il designer Mattel Robert Bestper la prima volta in Italia - la prima convention doll mai realizzata da Mattel perl’Italia, "Hope Diamond". Quotazione 400/500 US $ - Oltre 2500 email di contatti/organizzazione, chari-ty/donazione, salesroom/fashion show, media/press

Alessandro Gatti per IDC

Maggio/IDC 2012:i numeri del successoAbbiamo chiesto agli organizzatori di darci dei numeri. Eccoli: sono davvero da record se riferiti allarealtà italiana, dove il collezionismo così spettacolarizzato è un fenomeno di nicchia.

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ph.: Lella Pastrocchio

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Dall’inviata speciale sul posto, spruzzi (di mare) e sprazzi (di dolls) alla convention riminese.

Settembre/Qui Rimini,Rimini, RiminiL’infaticabile e inossidabile Marinella Brighi anchequest’anno ci ha offerto il miglior punto e spunto diritrovo di fine estate all’Hotel Villa Bianca di Rimini,sede consolidata della Doll Convention riminese.Facce nuove, graditi ritorni, gente di cui torneremoa parlare, come Lorenzo di Senigallia, che ci ha col-piti ed affascinati con le sue creazioni in legno squi-sitamente ispirate agli anni 20 e a Coco Chanel, iltutto nella solita bella atmosfera conviviale, ancorauna volta protetta dal meteo clemente.E per quanto riguarda l’esposizione, belle bamboledi tutti i tipi, qualche conferma, qualche novità,qualche gioiello che catturava l’occhio (come lagiostra FUNZIONANTE all’ingresso in scala Momo-ko e la meravigliosa taverna piratesca popolata diDollfie nella sala più piccola).Il concorso OOAK “FUMETTANDO” che ha visto vin-

citrice Tiziana Cacialli con un Topolino tenuto ai filida Minnie, al secondo posto il duo Lantis Kelly conTempesta degli X Men, al terzo Maria Filomena Lon-go con Minnie al Ballo. Menzione speciale al Pre-mio Qualità della giuria (Anna Catena con Tiana) eal premio Simpatia ex Esordiente (Massimo Pava-nello con Clarabella).

Punta di diamante, la mostra antologica MADONNADOLLS del nostro amato e ormai celeberrimo duoARTIST CREATIONS, cui il DCCI ha dedicato uno spe-ciale a colori, allegato alla Doll News.Degno di nota l’intervento della TV (La7d) che ha fil-mato, intervistato e trasmesso le estrosità presentinel programma del sabato THAT’S ITALIA.Avanti così!

Babs

Rimini Doll Conventionsu YouTube!Cercate e laikate“LA7D RIMINI 2012”

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ph.: Lella Pastrocchio, Enixatelier

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Superdollcollectablescocktail…

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Non sono un’amante degli appuntamenti mondani equando un amico di New York mi ha chiesto di par-tecipare in sua vece al cocktail organizzato da Su-perdoll Collectables il 25 maggio presso il rinnovatoe stilosissimo Hotel Sheraton Diana Majestic di Mila-no, ho accettato più per cortesia ed anche un po’ percuriosità nei confronti di questo duo, definito da al-cuni “british eccentric”. Le sei bambole presentateerano in onore di Abbe Lane, famosa attrice ameri-cana degli anni ‘50. Se dovessi calcolare il successoavuto da queste bambole dal numero di visualizza-zioni delle loro foto sul mio FLICKR… credo sia sta-to clamoroso!! Al cocktail erano presenti nomi pre-stigiosi del mondo del collezionismo dollifero italianoe americano ed anche personaggi dello spettacolonostrano.

I ‘m not very fond of society life and when a New Yorkfriend asked me to attend on his behalf at the cock-tail organized by Superdoll Collectables May 25 atthe renovated and very stylish Hotel Sheraton DianaMajestic in Milan, I accepted out of politness and al-so a little out of curiosity towards this duo, called bysome "British eccentric".The six dolls were made in honor of Abbe Lane,Ame-rican actress of the 50s. If I had to calculate the suc-cess of these dolls on the number of views of theirphotos on my FLICKR ... I think it was sensational! Atthe cocktail there were Italian and American presti-gious names of the doll collecting world as well asour national celebrities.

Rossana Cinquanta

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B: Ragazze, avete sorpreso l’universo dollcultu-rale con queste bambole di stoffa, profondamen-te espressive e malinconiche. Quando e come na-sce il concept-behind-the-doll?O: Il progetto “Ohmydolls!” nasce dalla passione col-tivata da sempre per l’arte in tutte le sue forme, dal-l’esigenza di rappresentare un nuovo ideale femmi-nile, descrivendo un’icona malinconica e disincanta-ta, che mostra con orgoglio le cicatrici delle ferite in-flitte dalla vita e quelle invece volute e raccontate datattoos e piercing, il tutto in un contesto onirico e fia-besco. Da questo concetto si sviluppano le opere ar-tistiche e il desiderio di trasmettere il loro significa-to attraverso canali alternativi, l’intento è quello di ri-trovare ogni singola emozione evocata dal quadroanche in altri contesti che esulano quello prettamen-te artistico. Si crea un mondo in cui poter trovare tut-to ciò di cui una doll ha bisogno: le bambole di stof-fa (ogni bambola ha la sua bambola) abiti, accesso-ri,magliette dipinte a mano pezzi unici, bangles in le-gno dipinti a mano pezzi unici, progetti tattoos, pizzie merletti, gioielli, saponi rigorosamente artigianaliper ogni età.

B: Si tratta quindi, rigorosamente, di OOAK. Quan-to tempo ci vuole a produrne una? Lavorate an-che su commissione?O: Il tempo per creare una doll è variabile spesso det-tato dallo stato d’animo che provo nel momento eche mi porta a crearne una. Ne creo anche su com-missione cercando Ain questo caso di dare alla dollquello che la richiedente mi trasmette ovviamentesempre in armonia con il mio stile.

B: Dopo il successo di queste creature malinco-niche, la vostra creatività si è estesa anche ad al-tri oggetti: quali? E dove è possibile trovarli?O: In realtà le dolls in stoffa nascono in un secondotempo. Ohmydolls! è principalmente arte tradiziona-le ispirata alla corrente pop surrealism, insieme amia sorella volevamo trasmettere l’emozione diun’opera su supporti alternativi alla tela piuttosto cheal legno, da qui nascono t-shirts con stampe di ope-re già esistenti Ohmydolls! oppure t-shirts dipinte amano (pezzi unici irripetibili) ovviamente con dolls,vestiti anni 50 dipinti a mano, bracciali in legno dipin-

ddoollll aarrttiisstt

OHMYDOLLS,le bambole feritenell’anima “Anime perse, bambole ferite, mutilate, armate di peluches e cupcakes.Regine incontrastate di un mondo onirico e fiabesco. Icone di unacontemporaneità antica.” Questo è il doll-concept di OHMYDOLLS, il duocreativo composto dalle sorelle Ilaria e Rosanna Vista che opera a Milanodal 19 Febbraio 2011. Babs le ha incontrate ed intervistate.

a cura di Barbara De Carli

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ti a mano e profumati (pezzi unici), così come cam-mei raffiguranti le dolls delle nostre opere artistiche.In realtà è difficile fare un elenco poiché cerchiamosempre nuovi spunti per trasmettere l’arte in modisempre diversi. Chi fosse interessato a saperne dipiù può chiederci l’amicizia su facebook, cercandoOhmydolls milano, pagina dalla quale seguiamo loshop on line e da dove tutti possono seguirci sco-prendo giorno dopo giorno tutte le novità Ohmydolls!

B: Come vi rapportate all’universo maschile?Avete pensato qualcosa anche per gli uomini dalcuore sensibile?O: “Non esiste bambola senza toy!”, nasce così Oh-mytoys! Linea tshirts maschile. Diciamo che più cheessere dal cuore sensibile l’uomo è visto più comeun giocattolo. La linea che ha riscosso più successotra i toys è sicuramente “Ohmycircus!” ispirata al cir-co antico ottocentesco, richiestissimo anche dalledonne. Ma presto ci saranno ulteriori novità.

B: Quali sono i vostri progetti per il futuro?O:Abbiamo molti progetti e molti sogni, partecipiamo

a molti eventi dove si fondono vari tipi di arte, quindisicuramente continueremo a fare questo ma già es-sere arrivate fin qui è una grande soddisfazione, si-curamente puntiamo molto alle Gallerie d’Arte, alcu-ni progetti stanno prendendo forma, stiamo prepa-rando diverse cose per l’inverno (ma per questo do-vrete aspettare ancora un po’ per l’anteprima), sia-mo sempre in evoluzione! Seguiteci e non vi annoie-rete!

CERCATELE SU:www.facebook.com/ohmydolls.milanowww.design_me.com (prossimamente)www.dawanda.it (prossimamente)

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NovembreCalenzano 2012

Regolamento contest

Cari partecipanti, prima di burlesque-are, legge-te qui:Il nome del contest è Burlesque e quest’anno vichiediamo di attingere al vostro immaginario più se-xy, ironico e raffinato per creare bambole che gioca-no allo spogliarello con gioia, allegria e un briciolo dimalizia: questo è lo spirito del Burlesque, una formadi spettacolo che si ferma sempre un attimo prima di diventare volgare. Poche semplici regole:

SÌ • sono ammesse tutte le bambole/fashion dolls diqualsiasi dimensione e genere• sono ammessi anche toys antropomorfi• sono ammesse parti commestibili• è ammesso un (1) accessorio mediamente volu-minoso, specie se funge anche da piedistallo:bicchiere, palo, sedia, dormeuse…• le creazioni devono essere giocabili, non statuine!

NO • per ogni artista, una sola creazione• per ogni creazione, max due bambole• niente dioramicome partecipare • comunicate entro il 04 novembre 2012 la vostrapartecipazione ad ANTONIO [email protected] • pagate entro il 04 novembre 2012 stesso unaquota simbolica di iscrizione di 2 euro• come pagare:- online con paypal a [email protected] oppure con postepay # 4023 6004 6481 1795 in-testata a Gai Cinzia Anna • consegnate la bambola in sede di convention • oppure fatela pervenire entro il 18 novembre2012 al Presidente DCCI:DOTT. ANTONIO RUSSO PIAZZA GABRIELE D’ANNUNZIO N° 31 80125 NAPOLI Inclusi nella confezione della bambola, oppure nella

Ci vuole del genio per trasformare in bambolala leggerezza, l’ironia, la malizia del Burlesque.E noi quel genio lo vogliamo vedere all’operacon voi!Ritroviamoci il 25 novembre prossimoall’Hotel Delta Florence a Calenzano (FI),con il contest Burlesque e con la consueta e ambitissimaBorsa Scambio del Giocattolo, organizzata da Agostino Barlacchi,deus ex-machina dell’organizzazione e nostro grande sostenitore.E… preferiamo non dire troppo, ma il 1° premio del contest Burlesquesarà musical(l) per le vs orecchie.

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ricarica postepay, devono esserci i soldi per la ri-spedizione al mittente.

ATTENZIONE• Verranno esposte e ammesse in concorso soltantole bambole che risulteranno regolarmente iscritteentro il 04 novembre 2012, purtroppo per problemiorganizzativi non sarà possibile accogliere bamboleall’ultimo giorno, né in sede di convention.

• LE BAMBOLE SENZA PAGAMENTO PER LA RE-STITUZIONE NON SARANNO RISPEDITE

E come sempre: tutto ciò che non è vietato è per-messo!

All’iscrizione, RICORDATEVI IL NOME PER L’ATTE-STATO DI PARTECIPAZIONE: nome personale, digruppo, nome fittizio o nome d’arte.

Info pratiche per Calenzano

ULTIMI TAVOLI RIMASTI!

• un tavolo (150x70cm) – costo 50 euro • disponibilità: un tavolo per ogni espositore.• Modalità per il pagamento:- A mano, Alla Piceno Fashion Doll Convention a fineottobre- PayPal 50+3 Euro (53) [email protected] PostePay su richiesta con e-mail a [email protected] (50 + 1 di costi postali per chi versa)- vaglia con notifica di avvenuto pagamento

D4C aka DOLLS4CHILDREN

Donate bambole da vendere, comprate bambole albanco speciale D4C! I proventi, come ogni anno, van-no in beneficenza. Il 2012 è stato anno olimpico eparalimpico: con ancor più forte convinzione voglia-mo sostenere il gruppo di atleti disabili GxG, augu-rando loro tante gare, tanta gioia e qualche podio fu-turo!

CHI VUOLE DORMIRE A CALENZANO?

Molti di noi scelgono di dormire all’Hotel Delta Floren-ce, dove si tiene l’evento. Contattate direttamente l’al-bergo al 055/8876302 nominando la "Borsa Scam-bio del Giocattolo" e prenotate. Tariffa di favore.

ProXima Generi, associazione di cultura politica, pre-senta BAD GIRLS, contest dedicato a doll makers edoll collectors disposti a mettere in discussione glistereotipi di genere solitamente veicolati attraversole bambole. Partecipare è semplice: basta creareCATTIVE RAGAZZE! Ladre, bugiarde, streghe, assas-sine, per restare sul tradizionale, ma anche figurefemminili semplicemente troppo controcorrente ri-spetto ai tempi… c’è di che sbizzarrirsi!Esposizione e premiazione: l’8 e il 9 febbraio 2013 aPisa, Palazzo Gambacorti.Regolamento sulla pagina facebook di Proxima Ge-neri.SAVE THE DATE!

Notiziedal Club

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AppuntamentiNel mondo15-17 marzo 2013Paris Fashion Doll Festival www.dollexpo.fr

e giusto per abituarvi all’idea…

7-10 agosto 2013French Quarter Fantasy(New Orleans, LA) www.barbieconvention.com

In Italia11 novembre 2012Un Milione di giocattoliCremona, frazione Cavatigozzi, palestra comunalewww.aigec.it

25 novembre 2012BurlesqueNational doll conventionDoll Collectors’ Club Italiav. Gruppo ufficiale DCCI su facebook

2 dicembre 2012Borsa Scambio Giocattoli e ModellismoNovegro, Milanowww.parcoesposizioninovegro.it

14 aprile 2013LOST DOLLS www.bambolearoma.it

26-27 maggio 2012Italian Doll Conventionwww.italiandollconvention.it

Join us! Stay with us!

Iscriversi o rinnovare l’iscrizioneper un anno al Doll Collectors’ Club Italia costa (ancora e soltanto) 20 euro.Pagabili a scelta:• 20 euro direttamente al tavolo DCCIalle convention • 21 euro via paypal a [email protected](1 euro per commissioni paypal)• 20 euro sulla postepay # 4023 6004 6481 1795intestata a Gai Cinzia Anna,avvisando Cinzia del pagamento avvenuto,allemail [email protected]!

LOST DOLL,bambole perdute.Perdute nello spazio, neltempo o nella memoria.Un viaggio alla ricerca diquanto di preziosoe meraviglioso nascondonoquesti semplicipezzi di vinile.Domenica 14 aprile 2013,ottava edizione di Bambole a Roma

Anche per la IDC 2013 ilDoll Collectors’ Club Italiaorganizzerà un eventonell’evento, a numerochiuso.Il titolo sarà “A CHORUSLINE” e parleremo di clonie competitors. Ta-dah!

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Teste grosse,modello fino.

Quando sono uscite le Bratz le ho trovate or-rende, mostruosamente sproporzionate e horipensato alle critiche mosse da molti a Bar-

bie, perché se rapportata a parametri umani ne sa-rebbe risultata una creatura quasi aliena con misu-re assolutamente improponibili.

Per contrastarle la Mattel ha messo sul mercato leMy scene, già un pò più graziose e meno capoccio-ne, quando nemmeno questo ha convinto bambinee collezionisti, il compromesso finale è sfociato nel-le Barbie della linea del pink label con bambole do-tate di testa un po’ più grossa del normale, di bei vi-sini ben truccati e capelli lucidi, ondulati, pettinabi-li e acconciabili. Solo la linea da collezione ha man-tenuto la misura classica della testa, che si è inve-ce leggermente allargata nelle silkstone, rispettoalle prime uscite nel 2000 e che si sono presenta-te come una edizione riveduta e corretta di Barbiedei primi anni 60.

Sono seguiti anni di bambole modelle come AlexFairchild, Tyler Wentworth, Brenda Starr, Eve Wakencaratterizzate da una buona proporzione fra testa ecorpo, plausibili come figure femminili, eleganti,raffinate, affiancate da storie complicate che leprecedono, le accompagnano e le seguono neglisviluppi futuri.

A fianco e in contrasto a loro si pone Gene che haproporzioni e misure tutte sue, con la testa decisa-mente grossa, il volto sempre uguale e un guarda-roba raffinatissimo e curatissimo in ogni dettaglio.

Gene, ormai purtropposparita, fa storia a sé,ma sembra quasiun’anticipazione coltada R. Tonner che haproposto, un po’ sullafalsariga della sua Bet-sy McCall, un nuovopersonaggio con testagrande e tonda dabambina su un corpoperò esile seppur an-cora infantile ma raffi-nata e alla moda, tal-volta stravagante, conuna storia personaleevanescente, e l ’hachiamata El lowyneWilde, molto giocandosul nome.

La nuova compagnia,creata apposta stac-cata dalla casa madre,ha lanciato dopo poco,il che vuole dire pochianni, un altro soggetto:Evangel ine Ghast lyche è, come da eti-chetta, tutta un’altra storia. Infatti le sue vicendenon si intrecciano con quelle di chi la ha appenapreceduta e fin ad oggi non sono presenti altri per-sonaggi ad affiancarla a parte la sua moffetta da

di Maria Luisa Gabrielli

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compagnia. L’ispirazione del viso viene direttamen-te dal personaggio del cartone di Tim Burton "lasposa cadavere".È fedelissima nei tratti e nelle proporzioni del capo,nella piega malinconica delle labbra, nell’espressi-vità dei grandi occhi orlati da lunghe ciglia, nei ca-

pelli sciolti e in disordine, nell’abito sempre sfran-giato e mosso da un vento scuro e gelido. Ma lei èbellissima, con assurde e inspiegabili mani grandi,

sproporzionate, il corpo estremamente femminileche porta bene anche i completi da giorno, masempre con la tensione verso lunghe ampie gonnee maniche svolazzanti che predilige in colori spen-ti, opachi, un po’ fumosi.

Gli zigomi alti, il triangolo del viso, il profilo marca-to e i capelli fluttuanti ne fanno un prodotto moltoparticolare e raffinato, di certo non duttile comeBarbie o Tyler, bensì dotata di una individualità nonfacilmente trasformabile o confondibile, in questoassimilabile per certi versi alle Avant guard che so-no solo e niente altro che se stesse.Non è dato sapere come evolverà la storia di que-sta bambola, giovane come presenza, che non èper tutti dato che può anche non piacere per nien-te, ma che occupa un posto importante nel panora-ma delle pupe di oggi e spero di domani.Definirla gotica è restrittivo anche se la ambienta-zione abituale e lo stile dell’abbigliamento in gene-rale lo sono; per me è qualcosa di più, è una bam-bola evocatrice di luoghi e momenti del sogno.

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Tutto per sembrarevera

Vorrei che questa scheda fosse di aiuto nel mostrar-vi com’è dimensionato il corpo di una bambola le cuiproporzioni intendono essere realistiche. General-mente la parte più controversa della bambola è la di-mensione della testa e, sebbene sia una questione dipreferenze, una testa che voglia appari-re realistica, non deve mai predominaresul corpo bensì allinearsi armonicamen-te con il resto. Tenete inoltre in conside-razione il taglio di capelli o il copricapoche prevedete di utilizzare sulla vostrabambola, prima di giudicare se la testa ètroppo piccola o troppo grande per uncorpo.Allenate il vostro occhio a guardare! Os-servate le teste delle persone che vi so-no accanto. Annotate! Questa è la chiaveverso il realismo. Il disegno sottostantemostra proporzioni idealizzate. Sappia-mo tutti che, sebbene invidiabile, questoideale è nella realtà solo un mito. Le pro-porzioni medie di un corpo umano sono6 ? volte la testa*. Qualcuno, secoli orsono impiegòtantissimo tempo per capirlo… per nostra fortuna.Tuttavia, quando si lavora con un tessuto, è buonanorma lavorare su una scala di 9 1/2 volte la testa*.Perché? Perché stiamo lavorando su un’illusione statica eperché tagliare, cucire e assemblare dipende ed èstrettamente influenzato da colui che crea la bambo-la. Le parti di tessuto piegate per essere riunite, le li-

nee di cucitura per fissare la parte superiore del cor-po a quello inferiore, le abitudini individuali del dol-lmaker fanno la differenza e incidono sull’altezzacomplessiva della bambola.• La testa non deve predominare sul corpo.

• La distanza dalla spalla alla parte su-periore del braccio dovrebbe essere pa-ri a 1 volta la testa.• La distanza dalla parte superiore delbraccio al gomito deve corrispondere al-trettanto a 1 volta la testa.• L’avambraccio deve coincidere con lalinea dei fianchi.• Il polso deve corrispondere alla lineadei fianchi, la punta delle dita della ma-no alla parte superiore della coscia.• La gamba deve contenere almeno 4aree distinte, idealmente ognuno do-vrebbe avere la lunghezza pari ad 1 te-sta.Ricordate, queste sono proporzioni idea-li, non diventate matti…. Lasciate che

sia l’occhio a decidere e regolatevi a seconda di co-me vedete la vostra bambola.Il piede deve essere grande abbastanza per dare l’il-lusione di proporzione. Deve anche sostenere il cor-po. Spesso è quindi necessario realizzare un piedeun po’ più grande del normale per bilanciare megliola bambola.

Allenare l’occhio è il primo trucco per capire (e magari ricreare) le proporzio-ni di una bambola. Abbiamo trovato e tradotto una scheda riferita alle bam-bole di stoffa, che può servire anche a tutte le altre.

Fonte: http://www.uncommonfolk.org/ Traduzione a cura di Laura Ostinelli

*Testa: è intesa in questo caso come unità di misurapresa a riferimento.

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Doll Collectors e doll artistche andate a Parigi, in vi-sita al Louvre non importa seper la prima o la millesimavolta: non perdetevi le bam-boline e le testine di terra-cotta nella sezione delle An-tichità greco-romane.

Statuette votive, idoletti o souvenirs che fossero,

hanno proporzioni da fa-shion doll, volti statuari eacconciature meravigliosa-mente modellate.Sono state le amiche diqualche bambina poi ragaz-za poi donna. Hanno la gra-zia indicibile di qualcosa che

ha attraversato i secoli. Sono le archeo-OOAk.

BarbieLink Daniela Ferrando

http://dollculture.blogspot.com/

Liberi collegamenti dollculturali

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Bye bye, Baby…Palm Springs, 6 luglio 2012.La casa è una villetta a schiera in un complesso su-per esclusivo. Mi apre una giovane e gentile gover-nante che mi accompagna in un luminoso soggior-no.Ad attendermi, seduta su un divano di pelle bianca,pantaloni gialli e golfino beige, truccata e pettinataalla perfezione, c’è lei…Mi sudano le mani, sono molto emozionata. “Possoaiutarla?” Il viso segnato dalla rabbia e dalla tristez-za di una vita, ma lo sguardo dolce e sognante cheha fatto innamorare milioni di uomini in tutto il mon-do, mi accoglie per un’ultima intervista.D. Cosa è stato per lei il successo?

R. Il successo è passeggero, ma almeno l’ho prova-to. Il successo è come il caviale. È bello mangiare ca-viale, ma se lo fai tutti i santi giorni ti viene la nau-sea. E poi il successo attira l’invidia. La gente dice:"Chi si crede di essere […]?" La fama e la felicitàsono solo momentanee, sprazzi di benessere pas-seggeri per chi non ha avuto infanzia. Non mi consi-dero un’orfana, ma sono cresciuta come tale. Io so-no cresciuta in modo decisamente diverso dallamaggior parte dei bambini. I bambini sognano la fe-licità, per loro è una cosa scontata. A me, invece, lafelicità sembra qualcosa di impossibile. Sognavo direcitare. La vita che facevo non mi piaceva. Il mon-do per me era tetro. Vivevo al di fuori di tutto, poi all

Walk of Fame… girovagando nel mondo delle ooaks secondo il gusto e il parere personale di Sonya

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improvviso, una porta si è spalancata. Mi sono chie-sta: "Che succede?". Il mondo mi era amico, mi apri-va le braccia. A quei tempi non capivo ancora il va-lore dei soldi. Cominciavo a comprendere l’impor-tanza dell’ aspetto ma qualcosa mi sfuggiva. Non po-tevo permettermi neanche un bel golfino. Tom Kelley[…] mi propose di posare nuda, pensai: "Se devo di-ventare un simbolo, meglio essere un simbolo delsesso che di qualcos’altro. Oggi, però, un simbolosessuale è considerato un oggetto. È terribile esse-re un oggetto!

D. Lei, però, pur essendo da sempre considerataun simbolo sessuale, ha avuto la fortuna di tro-vare tanti fans che l’hanno capita anche comedonna e come attrice, o almeno hanno cercato difarlo…R. Se sono una star, è perché la gente lo ha voluto. Èstata la gente. Lo studio era sommerso dalle lettere

dei fans. Io dicevo: "Sono una star" e tutti mi guar-davano come se fossi pazza. Non sapevo che effet-to facessi finché non andai in Corea sino ad alloranon lo avevo capito, perché quelli dello studio mi di-cevano sempre: "Guarda che non sei una star!" Avolte la gente vuole capire se sei vera. Ti osservanoe vedono in te un qualcosa del tutto estraneo alla lo-ro vita quotidiana. E questo è lo spettacolo, giusto?La gente mi piace. Il pubblico, la ressa mi spaventa-no. La gente è qualcosa di cui ti puoi fidare.

D. Era bella, ricca, famosa e amata, cosa l’ha por-tata a uscire di scena?R. Sembra che ci sia sempre qualcuno pronto ad as-salirti. È così, non sono paranoica. È come se voles-sero rubare una parte di te, farti a brandelli. Pensoche molti non se ne rendano nemmeno conto. A vol-te ti senti come derubata di te stessa, mentre tu vuoirestare integra, ben salda sulle tue gambe. Vogliono

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sapere tutto di te. A volte è quasi impossibile. Ancheun personaggio pubblico ha bisogno di solitudine,ma non tutti lo capiscono. È im-portante avere dei segreti soloper sé, cose che non si voglionorivelare al mondo intero. Ci de-vono essere dei momenti di pri-vacy... Mi piaceva tanto ridereforte! Prendevo una bicicletta inprestito e volavo via. Comincia-vo a ridere al vento, correndocome un fulmine e ridendo, ri-dendo! Adoravo il vento. Sem-brava che mi accarezzasse. Nonero mai felice, non contavo sul-la felicità. Tranne che nel matri-monio. Quando ero piccola

m’immaginavo per gioco una casa tutta mia. Potevofingere di essere quello che volevo, ogni volta unacosa diversa. Era utile per imparare a stabilire i pro-pri limiti... Comunque, io non potevo solo fare la ca-salinga. Fantasticavo troppo. Quando capitano queigiorni difficili, a volte penso: "Magari fossi una don-na delle pulizie". Negli studi, ce ne sono molte.A vol-te vorrei davvero essere così. In fondo, però, mi ac-contento di quello che sono.

D. A volte l’immagine che è uscita di lei nella vi-ta privata, è stata quella di una donna fragile einsicura, che cercava in ogni modo di trovare unappiglio per non cadere…R. Gira voce che beva qualcosa prima di girare, è ve-ro? Io non bevo niente, non bevo. Credo che sia unagrave mancanza di rispetto fare domande del gene-re. Non siamo macchine. Non importa cosa voglianofarvi credere. Io voglio essere una vera artista, un’at-trice con una sua dignità. Quando invecchierò faroaltri ruoli. Il mio maestro Lee Strasberg mi ha sem-

pre detto: "Se non te la senti, se seinervosa, lascia perdere". Il nervo-sismo è indice di sensibilità. Moltipensano che per fare un film bastaandare sul set e il gioco è fatto! In-vece è molto faticoso. Io devo ve-ramente lottare. Un mio collega hadetto che baciare me è stato comebaciare Hitler. Addirittura! Beh, perme quello era un suo problema! Sache cosa, se io devo girare unascena d’amore con un attore che lapensa così di me, allora uso tutta lamia fantasia. In altre parole, lo can-cello. Immagino qualcun altro al

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suo posto. Lui sparisce,non c’è mai stato! «Il pub-blico resterebbe deluso sesapesse come questomondo tratta le sue star.

Come quando ho avuto la parte per “Gli uomini prefe-riscono le bionde”. Jane Russell era la bruna, io la bion-da. Lei ebbe 200.000 dollari per quella parte, io 500 asettimana. Mi sembrava abbastanza; però non mi ave-vano dato un camerino. Io dissi che era un mio diritto,dopotutto io ero la bionda e il film era “Gli uomini pre-feriscono le bionde”. Loro ripetevano che io non erouna star, ma io sostenevo che ero la bionda del titolo edavevo dei diritti... Ho dato un’impressione sbagliata dime, ma non sono nevrotica. Credo che ogni mia debo-lezza sia stata amplificata. Molte persone hanno deiproblemi che vogliono mantenere privati. Io per esem-pio arrivo sempre in ritardo... Molti pensano che i mieiritardi derivino dalla mia arroganza. Invece è tutto ilcontrario. Io sono l’opposto. Questa casa di produzionefa girare su di me delle voci incredibili. Non ho mai cre-duto di dover andare sul set solo per imparare a esse-re disciplinata. Se ho un raffreddore, come oso amma-larmi? I dirigenti possono darsi malati, stare a casaquanto vogliono, basta una telefonata. E invece tu, at-trice, come osi stare male?Il successo è un peso. E l’industria cinematografica ècome una madre il cui figlio viene investito da un’auto,e lei, anziché abbracciarlo, lo picchia perché si è fattoinvestire. Pensano di essere più potenti se ti calpesta-no e ti trattano male. Io l’ho sperimentato. Ma non c’èsolo quello. Il successo se ne andrà, e addio successo!Però potrò dire d’averlo conosciuto e poi l’ho detto cheè passeggero. Non so se si capirà dalla registrazione,io so cosa intendo.Va benissimo. Lo spero davvero. Pe-rò, la prego, non mi faccia sembrare ridicola.

Norma Jean Mortensen (battezzata Norma Jean Ba-ker) nacque il 1° giugno 1926 a Los Angeles e fu tro-vata morta la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962. In que-sto numero di Walk of Fame, ho voluto giocare un po’.Ho finto di incontrare Marilyn ai giorni nostri e di inter-vistarla. Le sue risposte, sono le reali risposte all’ulti-ma intervista che le fece Maryman nel 1962, pochimesi prima della sua morte.Appena l’ho letta, mi è sembrata l’intervista rilasciatada una vecchia signora, sul viale del tramonto, così hopensato di riadattarla… non me ne voglia l’autore! Quidovrei parlare di bambole… ma questa volta è diffici-le. Una bambola (in serie o OOAK che sia) all’altezza diMarilyn non l’ho trovata. Ce ne sono molte, alcune de-gne di nota, ma per lo più racchiudono in sé solo unapiccola parte di quello che fece di Marilyn una star.

Ecco allora che uno sguardo, un sorriso, una posa o unabito ci ributtano in quel mondo di lustrini e film indi-menticabili, ma senza mai raggiungere davvero la per-fezione di una diva che, anche nel tempo, è rimastaineguagliata. Neppure la provocazione di Paolo Schmi-dlin, con la sua Marilyn composta sotto il velo, nel suoeterno riposo, riesce a farla rivivere. La sua è una pro-vocazione, la sua è arte ed è riuscito in un’opera cheha del gioco più di quanto sembri. Stenderei un veloanche sulla maggior parte delle bambole “istituziona-li”, Tristar, DSI, Franklin Mint e Mattel. Salverei solo al-cune statuine/action figures e certe Ooak. Ma una co-sa è certa: se è difficile riuscire a dare vita a una Ce-lebrity Doll, di certo è impossibile creare una bambolaall’altezza della Celebrità per eccellenza…

Credits:«Marilyn: l’ ultima intervista» di Richard Maryman

Sonya Lanfranchi

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I mille modi delle bambole nell’arte e non solo.ARTtenzione

La parrucca rococòe il senso della misura:

trittico fotograficodi Marina Bychkova,e illustrazione d’epoca.Multis capillis.

www.enchanteddoll.com