CHIESA VIVA n. 400-dicembre 2007

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2 “Chiesa viva” *** Dicembre 2007 

Na t a l e  2 0 0 7  

Al Bambinello questo mio sonetto 

Per conoscenza, a Papa Benedetto,

A preti frati e suore - urbi et orbi - 

Sperando non sian sordi, nèque orbi! 

***

Carissimo Bambino, salve, vale!

Ma la poesia di Bètlem sta scemando,In quanto i mèdia vanno divulgando

Una storia diversa sul Natale,

Sul tuo concepimento verginale,

Morte e resurrezione. Fino a quando,

Carissimo Bambino, mi domando,

L’attacco farisaico dottrinale?!

E la Chiesa Cattolica, Romana,

Che Tu fondasti, prima del Calvario,Denunci la congiura anticristiana!

Anatemizzi, inoltre, il tuo Vicario

La sètta oscura, demoniaca, arcana,

Che tende al predominio planetario!

Prof. Arturo Sardini

Il  PresepioUna capanna, il caro Bambinello,

Maria e Giuseppe, il bove e l’asinello,

Quindi, i Re Magi, i greggi ed i pasto-

ri.

Nel cielo, un Astro e gli Angeli cantori!

I l  Direttore e  i  Collaboratori di  “ Chiesa viva”

Vi  auguranoun “ Santo Natale” e un Santo “ Anno Nuovo”e si  uniscono a Voinelle preghiere aGesù Redentore!

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2007  3

«MOTU PROPRIO DATA»

SUMMORUM PONTIFICUM

LETTERA APOSTOLICA

«MOTU PROPRIO DATA»

SUMMORUM PONTIFICUMSULL’USO DELLA LITURGIA ROMANA

ANTERIORE ALLA RIFORMA DEL 1970

ISommi Pontefici finoai nostri giorni ebberocostantemente cura

che la Chiesa di Cristo of-frisse alla Divina Maestàun culto degno, «a lode egloria del suo nome» ed

«ad utilità di tutta la suaSanta Chiesa».Da tempo immemorabi-

le, come anche per l’avve-nire, è necessario mantene-re il principio secondo ilquale «ogni Chiesa particolare deve concordare con laChiesa universale, non solo quanto alla dottrina dellafede e ai segni sacramentali, ma anche quanto agli usiuniversalmente accettati dalla ininterrotta tradizioneapostolica, che devono essere osservati non solo perevitare errori, ma anche per trasmettere l’integrità

della fede, perché la leggedella preghiera della Chie-sa corrisponde alla sua leg-ge di fede».

Tra i Pontefici che ebbe-ro tale doverosa cura eccel-le il nome di san Gregorio

Magno, il quale si adoperòperché ai nuovi popolidell’Europa si trasmettesse-ro sia la fede cattolica che itesori del culto e della cul-tura accumulati dai Roma-

ni nei secoli precedenti. Egli comandò che fosse defi-nita e conservata la forma della sacra Liturgia, riguar-dante sia il Sacrificio della Messa sia l’Ufficio Divino,nel modo in cui si celebrava nell’Urbe. Promosse conmassima cura la diffusione dei monaci e delle mona-che, che, operando sotto la Regola di san Benedetto,

Con questo “Motu Proprio Summorum Pontificum” del Papa Benedetto XVI, si deve rite-nere che il Sommo Pontefice abbia “ristabilito nei suoi diritti la Messa Tridentina”. Anchenella “Lettera Apostolica” ai Vescovi “Motu Proprio Data”, il Sommo Pontefice ha ricono-sciuto che il rito di San Pio V “non fu mai giuridicamente abrogato e, di conseguenza, in li-nea di principio, restò sempre permesso”.

(Cfr. “L’Osservatore Romano” dell’8 luglio 2007)

Papa Benedetto XVI.

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vuto così profondamente la loro cultura e il loro spiri-to, che il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, mossodalla cura pastorale nei confronti di questi fedeli,nell’anno 1984 con lo speciale indulto «Quattuorabhinc annos», emesso dalla Congregazione per ilCulto Divino, concesse la facoltà di usare il MessaleRomano edito dal b. Giovanni XXIII nell’anno 1962;nell’anno 1988, poi, Giovanni Paolo II di nuovo con la

Lettera Apostolica «Ecclesia Dei», data in forma diMotu proprio, esortò i Vescovi ad usare largamente egenerosamente tale facoltà in favore di tutti i fedeliche lo richiedessero.

A seguito delle insistenti preghiere di questi fede-li, a lungo soppesate già dal Nostro Predecessore Gio-vanni Paolo II, e dopo aver ascoltato, Noi stessi, i Pa-dri Cardinali nel Concistoro tenuto il 22 marzo 2006,avendo riflettuto approfonditamente su ogni aspettodella questione, dopo aver invocato lo Spirito Santo econtando sull’aiuto di Dio, con la presente LetteraApostolica stabiliamo quanto segue:

Art. 1. Il Messale Romano promulgato da PaoloVI è l’espressione ordinaria della «lex orandi» dellaChiesa cattolica di rito latino. Tuttavia il Messale Ro-mano promulgato da s. Pio V e nuovamente edito dalb. Giovanni XXIII deve venir considerato comeespressione straordinaria della stessa «lex orandi» edeve essere tenuto nel debito onore per il suo uso ve-nerabile e antico. Queste due espressioni della «lexorandi» della Chiesa non porteranno in alcun modo auna divisione nella «lex credendi» della Chiesa; sonoinfatti due usi dell’unico rito romano.

Perciò è lecito celebrare il Sacrificio della Messa se-condo l’edizione tipica del Messale Romano promul-

gato dal b. Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato,come forma straordinaria della Liturgia della Chiesa.Le condizioni per l’uso di questo Messale stabilite daidocumenti anteriori «Quattuor abhinc annos» e «Ec-clesia Dei», vengono sostituite come segue:

Art. 2. Nelle Messe celebrate senza il popolo, ognisacerdote cattolico di rito latino, sia secolare sia reli-gioso, può usare o il Messale Romano edito dal beatoPapa Giovanni XXIII nel 1962, oppure il Messale Ro-mano promulgato dal Papa Paolo VI nel 1970, e ciò inqualsiasi giorno, eccettuato il Triduo Sacro. Per talecelebrazione secondo l’uno o l’altro Messale il sacer-

dote non ha bisogno di alcun permesso, né della SedeApostolica, né del suo Ordinario.

Art. 3. Le comunità degli Istituti di vita consacra-ta e delle Società di vita apostolica, di diritto sia pon-tificio, sia diocesano, che nella celebrazione conven-

dovunque unitamente all’an-nuncio del Vangelo illustraronocon la loro vita la salutare massi-ma della Regola: «Nulla vengapreposto all’opera di Dio »(cap. 43). In tal modo la sacra Li-turgia celebrata secondo l’usoromano arricchì non solo la fede

e la pietà, ma anche la cultura dimolte popolazioni. Consta infat-ti che la liturgia latina dellaChiesa nelle varie sue forme, in

ogni secolo dell’età cristiana, ha spronato nella vitaspirituale numerosi Santi e ha rafforzato tanti popolinella virtù di religione e ha fecondato la loro pietà.

Molti altri Romani Pontefici, nel corso dei secoli,mostrarono particolare sollecitudine a che la sacra Li-turgia espletasse in modo più efficace questo compi-to: tra essi spicca s. Pio V, il quale, sorretto da grandezelo pastorale, a seguito dell’esortazione del Conciliodi Trento, rinnovò tutto il culto della Chiesa, curò

l’edizione dei libri liturgici, emendati e «rinnovati se-condo la norma dei Padri», e li diede in uso alla Chie-sa latina.

Tra i libri liturgici del rito romano risalta il Messa-le Romano, che si sviluppò nella città di Roma, e colpassare dei secoli a poco a poco prese forme che han-no grande somiglianza con quella vigente nei tempipiù recenti.

«Fu questo il medesimo obbiettivo che seguirono iRomani Pontefici nel corso dei secoli seguenti assicu-rando l’aggiornamento o definendo i riti e i libri litur-gici, e poi, all’inizio di questo secolo, intraprendendouna riforma generale»1. Così agirono i nostri Prede-

cessori Clemente VIII, Urbano VIII, san Pio X2

, Bene-detto XV, Pio XII e il b. Giovanni XXIII.Nel tempi più recenti, il Concilio Vaticano II

espresse il desiderio che la dovuta rispettosa riveren-za nei confronti del culto divino venisse ancora rinno-vata e fosse adattata alle necessità della nostra età.Mosso da questo desiderio, il nostro Predecessore, ilSommo Pontefice Paolo VI, nel 1970 per la Chiesa lati-na approvò i libri liturgici riformati e in parte rinno-vati. Essi, tradotti nelle varie lingue del mondo, dibuon grado furono accolti da Vescovi, sacerdoti e fe-deli. Giovanni Paolo II rivide la terza edizione tipicadel Messale Romano. Così, i Romani Pontefici hanno

operato «perché questa sorta di edificio liturgico ap-parisse nuovamente splendido per dignità e armo-nia»3.

Ma in talune regioni non pochi fedeli aderirono econtinuano ad aderire con tanto amore ed affetto alleantecedenti forme liturgiche, le quali avevano imbe-

1 GiOVANINI PAOLO II, Lett. ap. Vicesimus quintus annus,4 dicembre 1988, 3: AAS 81 (1989), 899.2 Ibid.

3 S. Pio X, Lett. ap. Motu proprio data, Abbinc duos annos, 23 ot-tobre 1913: AAS 5 (1913), 449-450; cfr. Giovanni Paolo II, lett. ap.Vicesimus quintus annus, 4 dicembre 1988, 3: AAS 81 (1989), 899.

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tuale o «comunitaria» nei propri oratori desideranocelebrare la Santa Messa secondo l’edizione del Mes-sale Romano promulgato nel 1962, possono farlo. Seuna singola comunità o un intero Istituto o Societàvuole compiere tali celebrazioni spesso o abitualmen-te o permanentemente, la cosa deve essere decisa daiSuperiori maggiori a norma del diritto e secondo leleggi e gli statuti particolari.

Art. 4. Alle celebrazioni della Santa Messa di cuisopra all’art. 2, possono essere ammessi - osservate lenorme del diritto - anche i fedeli che lo chiedessero diloro spontanea volontà.

Art. 5. §1. Nelle parrocchie in cui esiste stabil-mente un gruppo di fedeli aderenti alla precedentetradizione liturgica, il parroco accolga volentieri le lo-ro richieste per la celebrazione della Santa Messa se-condo il rito del Messale Romano edito nel 1962.Provveda a che il bene di questi fedeli si armonizzicon la cura pastorale ordinaria della parrocchia, sotto

la guida del Vescovo a norma del can. 392, evitandola discordia e favorendo l’unità di tutta la Chiesa.

§ 2. La celebrazione secondo il Messale del b. Gio-vanni XXIII può aver luogo nei giorni feriali; nelle do-meniche e nelle festività si può anche avere una cele-brazione di tal genere.

§ 3. Per i fedeli e i sacerdoti che lo chiedono, ilparroco permetta le celebrazioni in questa formastraordinaria anche in circostanze particolari, comematrimoni, esequie o celebrazioni occasionali, adesempio pellegrinaggi.

§ 4. I sacerdoti che usano il Messale del b. Giovan-ni XXIII devono essere idonei e non giuridicamenteimpediti.

§ 5. Nelle chiese che non sono parrocchiali né con-ventuali, è compito del Rettore della chiesa concederela licenza di cui sopra.

Art. 6. Nelle Messe celebrate con il popolo secon-do il Messale del b. Giovanni XXIII, le letture possonoessere proclamate anche nella lingua vernacola, usan-do le edizioni riconosciute dalla Sede Apostolica.

Art. 7. Se un gruppo di fedeli laici fra quelli di cuiall’art. 5 § 1 non abbia ottenuto soddisfazione alle suerichieste da parte del parroco, ne informi il Vescovodiocesano. Il Vescovo è vivamente pregato di esaudi-re il loro desiderio. Se egli non può provvedere pertale celebrazione, la cosa venga riferita alla Commis-sione Pontificia «Ecclesia Dei».

Art. 8. Il Vescovo che desidera rispondere a talirichieste di fedeli laici, ma per varie cause è impeditodi farlo, può riferire la questione alla Commissione

«Ecclesia Dei», perché gli offraconsiglio e aiuto.

Art. 9. § 1. Il parroco, dopoaver considerato tutto attenta-mente, può anche concedere lalicenza di usare il rituale più an-tico nell’amministrazione dei sa-

cramenti del Battesimo, del Ma-trimonio, della Penitenza edell’Unzione degli infermi, sequesto consiglia il bene delleanime.

§ 2. Agli Ordinari viene concessa la facoltà di cele-brare il sacramento della Confermazione usando ilprecedente antico Pontificale Romano, qualora questoconsigli il bene delle anime.

§ 3. Ai chierici costituiti «In sacris» è lecito usare ilBreviario Romano promulgato dal b. Giovanni XXIII

nel 1962.Art. 10. L’Ordinario del luogo, se lo riterrà op-

portuno, potrà erigere una parrocchia personale anorma del can. 518 per le celebrazioni secondo la for-ma più antica del rito romano, o nominare un cappel-lano, osservate le norme del diritto.

Art. 11. La Pontificia Commissione «EcclesiaDei», eretta da Giovanni Paolo II nel 19885, continuaad esercitare il suo compito.

Tale Commissione abbia la forma, i compiti e lenorme che il Romano Pontefice le vorrà attribuire.

Art. 12. La stessa Commissione, oltre alle facoltàdi cui già gode, eserciterà l’autorità della Santa Sedevigilando sull’osservanza e l’applicazione di questedisposizioni.

Tutto ciò che da Noi è stato stabilito con questaLettera Apostolica data a modo di Motu proprio, or-diniamo che sia considerato come «stabilito e decreta-to» e da osservare dal giorno 14 settembre diquest’anno, festa dell’Esaltazione della Santa Croce,nonostante tutto ciò che possa esservi in contrario.

***Dato a Roma, presso San Pietro, il 7 luglio 2007, annoterzo del nostro Pontificato.

5 Cfr. IOANNES PAULUS II, Lett. ap. Motu proprio data Eccie-sia Dei, 2 luglio 1988, 6: AAS 80 (1988), 1498.

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I l

t eo l o g o

Nella “Lumen gentium”, la defi-nizione della Chiesa è errata

Al n°8, infatti, si dice:«... Questa è l’unica Chiesa di Cri-sto (la Chiesa terrestre e la Chiesain possesso dei beni celesti; la so-cietà costituita di organi gerarchicie il Corpo mistico di Cristo; la co-munità visibile e quella spirituale),che nel Simbolo professiamo:una, santa, cattolica e apostoli-ca, e che il Salvatore nostro, dopola sua resurrezione, diede da pa-scere a Pietro (Giov. 21, 17) affi-

dandone a lui e agli altri Apostolila diffusione e la guida (cfr. Mt. 28,18...), e costituì per sempre “co-lonna e sostegno della verità” (1Tim. 3, 15).«Questa chiesa, costituita e orga-nizzata, in questo mondo, comesocietà “sussiste” nella Chiesacattolica, governata dal succes-sore di Pietro e dai Vescovi in co-munione con lui, ancorché al difuori del suo organismo si trovi-no parecchi elementi (elementa

plura sanctificationis et veritatis) disantificazione e di verità, che,quali doni propri della Chiesa diCristo, spingono verso l’unitàcattolica...».

Ora, la dottrina cattolica hasempre ritenuto di fede indi-scussa l’identificazione dell’uni-ca Chiesa di Cristo, suo Corpomistico, con la Chiesa cattolica.E questo lo espresse con chiarez-

za anche la Commissione teologi-

ca nello schema (N°7) che avevapreparato nella fase preparatoriaper l’esame di votazione.Ora, questa affermazione dell’uni-cità della Chiesa si scontra neces-sariamente con il fatto che molteChiese cristiane dicono di esserela vera Chiesa di Cristo, per cui“questo testo, costituita e organiz-zata in questo modo come una so-cietà, sussiste nella Chiesa cat-tolica (subsistit in Ecclesaiacatholica), ecc., messa a confron-

to con il documento ecclesiologicoqual è la lettera enciclica “MysticiCorporis” di Pio XII, pubblicata il29 giugno 1943, risulta di una vi-stosa discrepanza perché “altro èstabilire che la pacifica identitàtra il Corpo mistico di Cristo e laChiesa cattolica è l’unica Chie-sa di Cristo, altro è dire che laChiesa di Cristo “sussiste” nel-la Chiesa cattolica.Infatti, Pio XII usa l’“est” mentre

la Costituzione dogmatica (?) del

Vaticano II usa il “subsistit”!Si potrebbe dire che questo cam-bio dell’“est” col “subsistit” è av-venuto per fini ecumenici?..Ma i fini ecumenici sono forse suf-ficienti a giustificare una cosìprofonda “correzione di rotta” inmateria dottrinale?La sostituzione dell’“est” con il“subsistit in” nell’ultima reda-zione della “Lumen gentium” hatradito la dottrina cattolica e an-che la “mens” direttiva precisa

data dal Papa Giovanni XXIII alConcilio e, poi, da Paolo VI.«È necessario - disse GiovanniXXIII - anzitutto che la Chiesa nonsi discosti dal sacro patrimoniodella verità... », e poi: si tratta del-la «rinnovata, serena e tranquillaadesione a tutto l’insegnamentodella Chiesa nella sua interezza eprecisione, quale ancora splendenegli atti conciliari da Trento al Va-ticano I...».

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2007  7

Yves Congarsac. dott. Luigi Villa(pp. 67 - Euro 8)

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n°11193257

Anche questo teologo, Yves Marie Joseph Congar, domenicano, è una delle figu-re più note e controverse della teologia cattolica post-conciliare che, insieme aJean Danielou e Henri de Lubac, fu uno dei precursori della “nuova teologia”,ponendo al centro della loro attenzione il problema dell’immutabilità e della stori-cità della Verità, il rapporto tra Natura e Grazia, oltre ai temi delle religioni non cri-stiane e del marxismo. I suoi scritti provocarono reazioni e divisioni tra gli stessiteologi, oltre che nella Curia Romana.Questo nostro scritto vuole essere una semplice e breve presentazione del suopensiero che scosse tutta la Tradizione cattolica.

N  o v i  t  à 

Quindi, la dottrina della Chiesa do-veva essere trasmessa pura e in-tegra, senza né attenuazioni nétravisamenti, anche dal VaticanoII; invece, esso ha operato in sen-so opposto, dando aìre ai tantipresunti teologi neo-modernisti eliberali d’ogni specie di fraintende-

re e persino di alterare la formulaecumenica di “subsistit in”.Cito solo l’eretico Küng, il quale,fondandosi sull’equivoco “subsi-stit in” della “Lumen gentium”,ha affermato che, dopo tale Costi-tuzione, la Chiesa cattolica «nonsi indentifica più semplicementecon la Chiesa di Cristo», essen-doci stata, su questo punto, daparte del Concilio «un’espressarevisione».Ma questo spropositare obbligòl’ex Sant’Uffizio a riaffermare alcu-ne verità circa il mistero dellaChiesa, ormai negate o oscurate1.La luce su questo viene dal Vatica-no I, vero Concilio ecumenico edogmatico, nel “De Unica ChristiEcclesia”, dove dice:«Gli stessi cattolici devono tuttaviaprofessare di appartenere, per mi-sericordioso dono di Dio, allaChiesa unica Chiesa fondata daCristo e guidata dai successori diPietro e degli altri Apostoli, pressoi quali permane, intatta e viva,l’originaria tradizione apostolica,

che è patrimonio perenne di veritàe di santità della medesima Chie-sa. Perciò, non è lecito ai fedeliimmaginarsi la Chiesa di Cristocome la somma differenziata ed inqualche modo unitaria insiemedelle Chiese e comunità ecclesiali;né hanno facoltà di ritenere che la

Chiesa di Cristo debba essere so-lo oggetto di ricerca da parte ditutte le Chiese e comunità».

È questa la dottrina definita solen-nemente dal Vaticano I nella Costi-tuzione dogmatica “Pastor aeter-num” del 18 luglio 1870, IV Ses-sione in cui c’è l’impronta dei testievangelici di Matteo (16, 13-20), diLuca (22, 31ss), di Giovanni (1,35-42; 21, 15-20), degli “Atti degliApostoli” (primi 12 capitoli), in cuiSan Pietro, capo indiscusso nelConcilio di Gerusalemme, pronun-ciò la prima solenne definizionedogmatica: «Abbiamo deciso, loSpirito Santo e Noi...» (c. 15).Ma qui, nel Vaticano II, la Commis-sione dottrinale, composta in pre-valenza di neo-modernisti e di li-berali, sostituì l’“est” dogmaticocon il “subsistit” arbitrario, nella“Lumen gentium”, mettendo inforse l’identificazione assolutadell’una ed unica Chiesa di Cristocon la Chiesa cattolica, come ave-va già fatto con l’inciso “nostrae

salutis causa” nella “Dei Ver-bum”; mettendo in forse la dottri-na cattolica sull’inerranza dellaSacra Scrittura.Entrambe, quindi, furono unaautentica truffa ai danni dellaVerità rivelata!

1 Cfr. AAS 65 (1983) 396-408, “Declara-tio Mysterium Ecclesiae circa catholi-

cam doctrinam de ecclesia contra nonnul-los errores hodiernos tuendam”

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A

ntonio Socci è auto-

re de “Il quarto Se-greto di Fatima”; il

card. Tarcisio Bertone, Segre-tario di Stato, con GiuseppeDe Carli, ha scritto “L’ultimaveggente di Fatima” per ribat-tere al libro scritto da Socci.Secondo Socci, una parte del“Terzo Segreto” sarebbe sta-ta nascosta: la profezia riguar-derebbe l ’apostasia dellaChiesa di Roma e delle alte Ge-

rarchie vaticane.Secondo il cardinale Bertone,non esiste alcuna parte nascosta.

***

Nell’articolo pubblicato da Libero,Socci scrive:«Chissà perché il cardinale Ber-tone si è cacciato in questo guaiomettendo nei pasticci il Vaticano.

Personalmente, dovrei esserestrafelice che il Segretario di Statoabbia pubblicato un libro, “L’ulti-ma veggente di Fatima”, per ri-battere al mio “Il quarto segretodi Fatima”. (...).Evidentemente quelle mie paginedevono scottare molto. Al Prelatoè scappata la frizione perché - con

tanti saluti alla carità cristiana -

inveisce contro di me: le miesarebbero “pure farneticazio-ni”. La mia inchiesta farebbeil gioco “dell’antica masso-neria per screditare la Chie-sa”. E “mi meraviglio - aggiun-ge il Cardinale - che giornalistie scrittori cattolici si prestino aquesto gioco”.Infine, mi dà del “mendace”;sarei uno che “mente sapen-

do di mentire”.

Purtroppo, non mi mostra dove ecome avrei mentito. (...).

Ma qual è il cuore della diatriba?Sta in questa domanda: «il famo-so Terzo Segreto di Fatima, con-tenente la profezia di ciò chedovrà accadere alla Chiesa e almondo nel futuro prossimo, èstato pubblicato per intero nel2000?».

di Antonio Socci

(da: “Libero” 12 maggio 2007)

SOCCIrisponde al libro

del card. BERTONE

Il Segretario di Stato, card. Bertone 

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Io ho cominciato la mia inchiestaconvinto che fosse così. Poi, misono reso conto che i fatti diceva-no il contrario. Ne ho dovuto leal-mente prendere atto, dichiarandoe rilevando una quantità incredi-bile di “buchi” e contraddizionidella versione ufficiale. (...).

A Bertone, che da monsignoreebbe una parte da protagonistanella pubblicazione del“Terzo Segreto” fatta nel2000, chiesi un colloquionel corso dell’inchiesta. Purconoscendomi bene, me lonegò, e anzi si attivò subi-to per pubblicare un librodi risposta al mio.Il problema è che questo li-bro non dà neanche una ri-

sposta agli interrogativi, an-zi, pone ulteriori problemi.(...).L’unica cosa sbagliata,l’unica cosa da evitare èprecisamente ciò che Ber-tone ha fatto: esporsi pub-blicamente senza rispon-dere a nulla, anzi, aggiun-gendo trovate disastrose.Per lui e il Vaticano. (...).

È evidente che il “Quartosegreto” di Fatima (ovverola parte nascosta del Ter-zo) esiste nel mio libro pen-so di averlo dimostrato.Non c’è solo la rivelazioneclamorosa di un testimoneeccezionale, Mons. Capo-villa, Segretario di GiovanniXXIII (che era presenteall’apertura del “Terzo Se-greto”), sulle cui parole rac-

colte da Solideo Paolini -incredibilmente - il cardina-le Bertone nel suo libro,non dice alcunché. Ma c’èanche il resto.Sappiamo di quella parte“censurata”, che è scrittasu un foglio singolo e non su quat-tro come il testo della visione sve-lata nel 2000 (lo rivelò il cardinaleOttaviani, braccio destro di Pio

XII e di Giovanni XXIII e, oggi,Bertone se la cava cosi: “Le pa-role di Ottaviani non so a cosadi riferiscano”).Ma sappiamo pure quanto misurail foglio (cm 9 x 14); sappiamo cheè contenuto in una busta di cm 12x 18; sappiamo che ci sono 20-25

righe scritte; conosciamo le date(diverse dal testo della visione) in

cui pervenne a Roma e dove fuletto dai diversi Pontefici. E sap-piamo che - a cominciare da PioXII - fu conservato non al S. Uffi-

zio (come il testo della visionesvelato nel 2000), bensì nell’ap-partamento papale.C’è la prova fotografica pubblicatail 18 ottobre 1958 su “Paris Mat-ch” da Robert Serrou; c’è la te-stimonianza del Vescovo Capo-villa (ho pubblicato il foglio d’ar-

chivio) che, il 27 giugno 1963, fucercato da Paolo VI per sapere

dove fosse “Il plico di Fa-tima”. Lui rispose: “Nelcassetto di destra dellascrivania detta Barbari-go, in stanza da letto”. Elì, infatti, fu trovato.

A tutte queste testimonian-ze, Bertone non rispondenel libro, ma in una inter-

vista: “Le ricostruzionifotografiche della bustanascosta nel comodinodel Papa sono pura fan-tasia”. E perché? Non lospiega.Nel volume aggiunge unattacco a me che avrei in-sinuato che tale Segretoprofetizzi l’“apostasia del-la Chiesa di Roma” e del-la alte Gerarchie.

Primo: Bertone si vada arileggere cosa, in un’ap-parizione, Gesù ha dettoa Suor Lucia nell’agosto1931.Inoltre, di apostasia nonparlo io, ma il cardinaleOttaviani e il cardinaleCiappi (“nel Terzo Segre-to si profetizza, tra le al-tre cose, che la grandeapostasia nella Chiesa

partirà dalla sua som-mità”). Un concetto analo-go traspare dalle parole diLucia a padre Fuentes eda due dichiarazioni delcardinal Ratzinger.

Io ho fatto solo il giornalista, spie-gando che molti interpretanol’apostasia in riferimento agli ef-fetti del Concilio. (...)».

Frontespizio del libro di Socci: “ Il Quarto Segreto di Fatima”  in cui l’Autore rileva una qantità incre- dibile di “buchi” e contraddizioni  della versione 

ufficiale del Vaticano sulla rivelazione del “Terzo Segreto” di Fatima.

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« ROM A PERDERà L A FEDE

E DI VEN TERà L A SEDE DEL L ’ AN TI CRI STO! » .

« La c h i e sa a v r à u n a c r i s i o r r en d a » .

« ROM A PERDERà L A FEDE

E DI VEN TERà L A SEDE DEL L ’ AN TI CRI STO! » .

«I pr et i , m in i st r i d el m io Fi gl i o,i pr et i per l a l o r o cat t i v a con -

d ot t a, per l e l o r o i r r i v er en ze e

l a l or o em pi et à n el cel eb r ar e i

Sa n t i M i st er i , p er l ’ am or e a l

d en a r o , l ’ am or e a gl i o n or i e a i

p i acer i , i p r et i son o d i v en t a t i

cl o ach e d ’ i m pu r i t à .Sì , i p r et i c h i ed o n o v en d et t a e

l a vendet t a è sospesa su l l e l o -

r o t est e» .

« I Ca p i , co l o r o ch e g u i d a n o i l

p op ol o di Di o , h a n n o t r a scu r a -

t o l a pr eg h i er a e l a pen i t en z a;i l d em on i o h a o t t en eb r a t o l a

l o r o i n t el l i g en z a... » .

La Madonna de La Salette col volto tra le mani.

Ecco alcune frasi, pronunciate dalla Madonna de La Salette (1846)

sul futuro della Gerarchia e della Chiesa cattolica.

. . .  per  i l  card.  Bertone,  anche  la Madonna de La Salette faceva  i l  gioco “ del l ’ anti ca Massoneria per screditare  la Chiesa” ?

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2007  11

La verità sull’evoluzione

e l’origine dell’uomodi Pier Carlo Landucci

Occhi  su l la Pol i t ica

AGLI IGNORANTI

PRESUNTUOSI E AFFINI,

OVVEROSIA

ALLA RISMA DEI SACCENTI,

BORIOSI OLTRE OGNI DIRE

E INDI SPONENTI,

QUESTI M ODESTI VERSI

DEL SARDINI

Sturatevi le orecchie, per favore!Io sono anti-nessuno ed anti-tutti!Contro i corrotti, i ladri, i farabutti,E contro i farisei d’ogni colore!

Contro il guerrafondaio mentitore,Che con ipocrisia semina lutti,Dell’altrui sangue raccogliendo i frutti,Lasciando mezzo mondo nel dolore!

Sto con il Papa, quando fa il cristiano,Dicendo pane al pane e vino al vino,

Ma gli son contro quando fa l’indiano,

O parla in modo oscuro e bizantino,Del mondo anglo-giudaico-americano,Schierandosi coi figli di Caino!

Prof. Arturo Sardini

Chiusa

Le cose scritte in tanti miei sonetti,Da più di qualche lustro pubblicate

Su “Chiesa viva”, e in altri “giornaletti”Si sono, puntualmente, realizzate!

7

FALSIFICAZIONI ED EQUIVOCI (Esperienze)

Prima di affrontare più direttamente il problema è utile puntualizzare ancormeglio la psicosi di “partito preso” di certi evoluzionisti, ricordando alcuniequivoci e famose falsificazioni fatte da scienziati, dietro lo schermo dell’ap-parente obiettività scientifica.Il celebre zoologo Ernesto H. Haeckel (1834-1919) fu uno dei più appas-sionati sostenitori di Darwin e propagatore del più radicale evoluzionismomaterialista: dalla spontanea formazione della “monera”, (dal gr. mone-res, unico ) primo grumo vivente, precellulare, fino all’uomo. Egli presentò edivulgò, come principale prova dell’evoluzione stessa, quella che chiamò“Legge biogenetica fondamentale” (1866), secondo cui gli stadi di svilup-po embrionale di un individuo (“ontogenesi”) ricapitolano gli stadi di svilup-

po della sua specie, a partire dalle specie inferiori (“filogenesi”). Tale leggerisulterebbe provata dalla rassomiglianza dei primi stadi dell’embrione uma-no con quelli degli animali inferiori.A parte che tali esterne rassomiglianze (come vedremo) non dimostranoniente, Haeckel, per avvalorare la sua tesi, compì, sugli schemi e le foto-grafie sperimentali embriologiche, da lui presentate, delle falsificazioniche furono denunciate da A. Brass e A. Gemelli (“Le falsificazioni diErnesto Haeckel”, Firenze 1911).Paolo Kammerer (1880-1926), brillante biologo viennese, diede nel 1909 epoi confermò, dopo molte esperienze sue e di altri (queste ultime però sem-pre negative), davanti agli scienziati della Società linneiana di Londra, nel1923, la clamorosa notizia di avere ottenuto sperimentalmente la trasmis-sione ereditaria, cioè per generazione, di caratteri acquisiti da individuiper esigenze ambientali: ciò in conformità della vecchia teoria delLamarck,considerata allora cardine dell’evoluzione. Soprattutto presentò un rospodella specie che compie l’accoppiamento fuori dell’acqua, il quale, obbligatoa compierlo in acqua, avrebbe sviluppato certe callosità digitali caratteristi-

che delle specie che si accoppiano in acqua, le quali servono per tenere lafemmina. Alla seduta di Londra era presente uno dei fondatori della geneti-ca classica, W. Bateson (1861-1926), che insinuò la possibilità di unafrode: poteva essere stato iniettato inchiostro di china sotto la pelledel rospo, dando l’apparenza delle callosità. Ma, a Mosca, spirava natu-ralmente corrente favorevole. Nel 1925 (primo anno di Stalin), Kammererfu chiamato a fondarvi un Istituto di Biologia sperimentale. Senonché, nel1926, un accurato esame microscopico, condotto con l’autorizzazione delDirettore dell’Istituto di biologia sperimentale di Vienna, scoprì che vera-mente era stato iniettato sotto la pelle l’inchiostro di china.Qualche settimana dopo Kammerer si uccise!Il Batkybius Haeckelii. Ho sopra accennato alla “monera” di Haeckel,primo grumo vivente, da lui ipotizzato, che si sarebbe, via via, evoluto finoall’uomo. Ed eccoci, se non proprio a una mistificazione, ad un colossaleequivoco. Nel 1868, il grande zoologo T. H. Huxley (1825-1895), ferventesostenitore del darwinismo, scandagliando le profondità oceaniche, estras-

se una sostanza colloidale, gelatinosa, trasparente, che

presentava lenti movimenti. La interpretò quale “mone-ra” ossia prima formazione di materia vivente, a confer-ma dei principi di Haeckel. In onore di questi la chiamòBatkybius (“vivente delle profondità”) Haeckelii (“diHaeckel”). Ma non si trattava, in realtà - come provò,qualche anno dopo, W. Thomson (spedizione oceano-grafica sul Challenger: 1872-1876) - che di un precipitatocolloidale di solfato di calcio, prodotto dall’aggiunta di al-cole all’acqua marina per conservare il materiale raccol-to. Da notare che, mentre Huxley ne prese atto,Haeckel si ostinò a negarlo.

(continua)

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“ MESSE

SACRILEGHE”a San Giovanni Rotondo

ANCHE NEL MESE DI SETTEMBRESI SONO CELEBRATE “MESSE SACRILEGHE”

NEL “ TEMPIO MASSONICO” , DEDICATO A SAN PADRE PIO.

SI CELEBRA LA MESSA IN UNA CHIESA,SAPENDO CHE QUESTA È UN “ TEMPIO SATANICO” .

NON È QUESTO UN ATTO DI APOSTASIA?

Per quest o , “ Ch iesa v i v a ” con t i nu a a denu nc ia r e

quest o “ Tempio sa t an i co”i n cu i l ’ occu l t a si m b ol o gi a m a sso n i ca

ha sost i t u i t o Luc i f er o a Nost r o Signo r e Gesù Cr i st o

come Reden t o r e del l ’ uomo e

come Re del l ’Un i v er so !

“ Ch i esa v i v a ” , p er ci ò , ch i ed e a l l a Ger a r ch i a c at t o l i ca :f i n o a qu a n do per m et t er et e a l l a masso n er i a

d i i n su l t ar e

N OSTRO SI GN ORE GESù CRI STO

E LA SS. TRINITà?

Don Luigi Villa. Ing. Franco Adessa.

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l a “ Nu o v a Tor r e d i Bab el e”

I n quest a “ Nuov a To r r e d i Babel e” , l ’ i n f ame sacr i l eg i o :

Luc i f er o sost i t u i sce Cr i st o come “ Re del l ’Un i v er so ” !Lu ci f er o so st i t u i sce Cr i st o co me “ Re d el l ’ Un i v er so ” !

La “Croce di pietra” è formata da 70 pietre,

la cui “perfezione spirituale” è simboleg-giata dal numero 666 dell’Anticristo.

Il “Genesi” enumera 70 popoli della terra

che furono dispersi da Dio dopo la costru-zione della Torre di Babele.

l a “ Nu o v a Tor r e d i Bab el e”

1

56

55

54

53

52

51

50

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48

47

57 6362616058 5964656667686970

46

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41

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35

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3332

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13

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11

10

9

8

La Massoneria, in odio a Dio, vuole riunire questi 70 popoli per edificareil Tempio della sua “Chiesa Universale”: la “Nuova Torre di Babele”!

Rappresentazione dei significati occulti della “Croce di pietra”.

Il trianglo tratteggiato in verde, le Stelle a 5 e 6 punte col punto centrale,e il Triangolo rovesciato, a bordo rosso, col cerchio giallo centrale,costituiscono la blasfema e satanica “Triplice Trinità” massonica.

Il cerchio centrale di raggio 108 = 6 volte 666,rappresenta l’occhio di Lucifero, cioé, il sole che irradia su tutta l’umanità satanizzata

(Stella a 5 punte) e su tutta la creazione divinizzata (Stella a 6 punte)!

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14 “Chiesa viva” *** Dicembre 2007 

Questa storia proviene dalnostro contatto in Romache ha ricevuto le informa-

zioni direttamente da AntonioSocci e Solideo Paolini.Venerdì, 21 settembre 2007, si ètenuto alla Pontificia Università Ur-baniana in Roma vicino al Vatica-no, un evento speciale. Il card.Tarcisio Bertone ha condotto unapresentazione formale del suo li-bro: “L’ultima Veggente di Fati-ma” che propone l’idea che l’inte-ro “Terzo Segreto di Fatima” èstato completamente rivelato dalVaticano.Un gran numero di alte personalitàhanno partecipato alla presenta-zione, incluso l’ex Sindaco di Ro-ma, il Vice Presidente del Consi-glio, Cardinali del Vaticano, ban-chieri, il vescovo Serafim da Souzdi Fatima, e molti altri. La sala,contenente 400 posti a sedere,era quasi piena.

I giornalisti Antonio Socci e So-lideo Paolini, che entrambi hannopubblicato libri che affermano cheil “Terzo Segreto” di Fatima nonè stato ancora rivelato dal Vatica-no, si erano recati all’evento, ma

Socci, che nel suo libro: “Il Quar-to Segreto di Fatima” ha sfidatola posizione pubblica del Vaticano,si è trovato di fronte al rifiuto dipotere avere accesso al Card.Bertone.Ora, sin dalla pubblicazione del li-bro di Socci fino al giorno d’oggi, ilCardinal Bertone si è rifiutato diparlare con l’Autore del libro, adispetto del fatto che Socci e Ber-tone, in passato, fossero stati inrapporti amichevoli.Persino il 31 maggio scorso,quando il Cardinal Bertone èapparso in televisione, nel pro-gramma “Porta a Porta”, per ne-gare la posizione del libro diSocci, a Socci non è stato per-messo di partecipare al pro-gramma, sebbene altri giornalisti,molto meno preparati di lui su Fati-ma, fossero presenti sul set per in-tervistare il Cardinale. Più tardi,Socci venne a sapere dal perso-

di John Vennari(da: “Catholic Family News”, Ottobre 2007)

Guar die di sicur ezza

del Vat icano

malmenanoSOCCI E PAOLINI

– Il car d. Tar cisio Ber ton e r ifiu ta la sfidasu l “Ter zo Segr eto” d i Fat ima –

Il giornalista Antonio Socci.

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2007  15

nale della stazione televisiva che ilcard. Bertone aveva messo inchiaro che egli non voleva alcu-na sfida alla sua posizione, du-rante la trasmissione.

Socci e Paolini, pertanto, si eranorecati all’Università Urbaniana, il21 settembre, per un confronto colcard. Bertone; essi speravano diottenere risposte ad alcune lorodomande. Entrati nel salone con-ferenze, e saputo che il CardinaleBertone non era ancora arrivato,Socci, è andato a parlare con Pa-dre Federico Lombardi, Direttoredell’Ufficio Stampa Vaticana, perchiedere il permesso di porrealcune domande al CardinaleBertone.Padre Lombardi, che sa be-ne chi è Socci, ha rifiutato con

veemenza, dicendo che il Car-dinale, nella sua Conferenza,non avrebbe risposto ad alcu-na domanda e, quindi, chenon ci sarebbero state né do-mande, né risposte.Socci e Paolini, allora, ab-bandonato il salone, si sonorecati al suo ingresso princi-pale, da dove sarebbe entratoil Cardinale Bertone, con lasperanza di poter intercettareil Prelato al suo ingresso in

sala. Altri giornalisti erano pre-senti, ed erano consapevolidella presenza di Socci.Al suo arrivo, e vedendo Socciall’ingresso, il Cardinal Berto-ne ha cambiato strada ed èentrato da un altro accesso. Igiornalisti, vedendo la ritiratadel Card. Bertone, hanno po-sto domande a Socci su Ber-tone e sul “Terzo Segreto diFatima”; domande alle qualiSocci ha debitamente risposto.D’improvviso, però, alcune Guar-die di sicurezza vaticane si sonoavventate su Socci ordinandogli dismettere di parlare con i giornali-sti, sentendosi rispondere che lui,Socci, era un giornalista che noncreava problemi ad alcuno e chequello era un luogo pubblico e cheegli aveva il diritto di trovarsi inquel luogo.Allora, le Guardie vaticane hannochiesto aspramente a Socci di an-

darsene, iniziando a dargli spinto-ni. Tutto questo è accaduto davan-ti ai giornalisti presenti coi qualiSocci stava parlando. A quel pun-to, Paolini è stato attaccato dalleGuardie che gli hanno strappato ilcellulare dalle mani gridandogli:«Non registrare!». L’attacco halasciato diverse contusioni sullamano di Paolini.Socci e Paolini, allora, si sono riti-rati dall’Università, poiché era ov-vio che essi non sarebbero statiammessi al salone della Conferen-za. Allora, Paolini ha registratouna dichiarazione, dettagliandol’accaduto.

Il 24 settembre, “Il Riformista”, ri-portando l’accaduto, ha parlatoanche dell’esistenza di una regi-strazione, fatta da Paolini, checontiene la vera dichiarazione diMons. Capovilla sul “Terzo Se-greto di Fatima”, in contrasto conla sua ritrattazione ambigua, fattaprecipitosamente in questi giorni,dieci mesi dopo il fatto, e istigata,senza dubbio, dalle pressioni vati-cane. Paolini, comunque, aveva

precedentemente fatto sapere chelui “aveva registrato tutto su unnastro che avrebbe consegnatoalla stampa”; questa è la ragioneforse - dice Paolini - del comporta-mento della Guardie vaticane, par-ticolarmente nervose per la suapresenza alla Conferenza delcard. Bertone.

Questo episodio è l’ultimo diuna lunga serie di discutibilicomportamenti del Vaticano ri-guardanti il “Terzo Segreto diFatima”.Il card. Bertone, Segretario diStato, è una delle persone più po-

tenti in Europa. Perché, quin-di, egli ha così paura di Socci?Perché non risponde sempli-cemente alle sue ragionevolidomande su molte discrepan-

ze e contraddizioni nelle di-chiarazioni fatte da Bertonesul “Terzo Segreto” di Fati-ma?La Conferenza del 21 settem-bre, all’Università Urbanianadi Roma, sembra essere statoun tentativo del card. Bertonedi usare solo tutto il peso delpotere e del prestigio vatica-no, circondandosi di dignitaridel Vaticano e d’Italia, per im-porre la sua posizione che

l’intero “Terzo Segreto diFatima” è stato pubblicato.Però, il card. Bertone fuggecome un coniglio spaventatodavanti a due giornalisti chedesiderano solo rivolgergli al-cune domande, in aggiunta, lafuga del Cardinale da Socci ePaolini e il trattamento brutaleche questi due giornalisti han-no subìto dalle Guardie di si-curezza del Vaticano, non

possono che avvalorare ancor dipiù la convinzione che il Card.

Bertone abbia qualcosa da na-scondere sulla verità riguardan-te la pubblicazione del “TerzoSegreto” di Fatima.

Alcuni tra i principali quotidiani ita-liani, come il “Corriere della se-ra” e “Il Riformista”, hanno ripor-tato i fatti accaduti e il rifiuto che èstato dato a Socci di poter acco-stare il card. Bertone.

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16 “Chiesa viva” *** Dicembre 2007 

di Padre Andeas Maehlmann

UNA“NUOVA FATIMA”– Crisi della Fede e della Chiesa –

– Sulla via della “religione universale” –

S econdo l’informazione delSantuario di Fatima, il 13ottobre 2007, verrà inau-

gurata la nuova Basilica della“Santissima Trinità”. È l’ultimogiorno delle celebrazioni del

90esimo anniversario, iniziatenel 2006. Dopo gli annunci divarie personalità religiose inPortogallo, di trasformare Fati-ma in un centro interreligioso,bisogna temere che, con l’inau-gurazione del nuovo edificio, la“vecchia Fatima” dovrebbe es-sere sepolta definitivamente,poiché questa nuova “chiesa”non solo non contiene alcunsimbolo religioso, ma rappre-senta nella costruzione in ce-

mento armato, una TeologiaOpposta di matrice occulta-massonica.

UNO SGUARDO A RITROS O

Il 9 Marzo 2004, l’allora Vescovo di Fatima-Leiria, D.Serafim de Sousa Ferreira e Silva, consacrò la primapietra del nuovo edificio: era una pietra provenientedalla tomba di San Pietro, consegnata personalmen-te da Papa Giovanni Paolo II al Rettore del Santua-

rio di Fatima, Mons. Guerra,che espresse il desiderio chequesta reliquia rappresenti un“invito perenne alla riconcilia-zione e per la pace”.La chiave di lettura di questa di-

chiarazione si trova nella confe-renza interreligiosa svoltasi aFatima dal 10 al 12 Ottobre 2003.Il simbolo di questa conferenzaparla da solo. Un cerchio, irra-diante luce dal suo centro, sullaparte superiore, la “vecchiachiesa” di Fatima, e via via gliedifici di culto di altre religio-ni, anche pagane, allineati di-sinvoltamente. Un uomo guardaentusiasta con le mani levate al“nuovo sole”. Evidentemente, il

tutto rappresenta una “nuovaèra e una nuova Fatima”, conun nesso tra il cerchio e la nuova chiesa circolare.Questa interpretazione è del tutto realistica e suffra-gata dalla dichiarazione finale della conferenza: «…nessuna religione deve rafforzarsi “abbassando” lealtre. La nuova strada è un dialogo aperto, costruireponti e distruggere muri di odi centenari. Importan-te è che ogni religione rimanga fedele alla suo Credointegrale e riconosca le altre alla pari….».A questa dichiarazione, fa eco quella di Mons. Guer-ra, il Rettore del Santuario, quando dichiarò alla stes-

“Il presente dell’uomo. Il futuro di Dio”, dicitura del simbolo della Conferenza Interreligiosa a Fatima nel 2003: sulla circonferenza del globo sono riprodotti i pro- fili degli edifici di culto delle differenti religioni.

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2007  17

sa conferenza: «… Il futuro di Fatima, o la venerazio-ne di Dio e di sua Madre in questo Santuario (quellotradizionale), devono essere trasformati in un San-tuario dove le differenti religioni possano confluire.Il dialogo interreligioso, in Portogallo e nella ChiesaCattolica, è ancora allo stato embrionale, ma il nuovoSantuario si apre alla sua vocazione universalistica. Ilfatto che Fatima è un nome musulmano sta a dimo-

strare che il Santuario deve essere aperto a una co-munanza interreligiosa».

LA RELIGIONE UNIVERSALE MASSONICA

Con queste citazioni, la religione universale assumedei connotati concreti, come confermati da una testi-monianza del massone francese Yves Marsaudon,che fa concludere che l’ecumenismo è figlio legittimodella massoneria:«Attualmente, il nostro “fratello” Franklin Roosveltha chiesto, per tutti gli uomini di poter adorare Dio

secondo le proprie convinzioni e princìpi. Ciò signifi-ca tolleranza e ovviamente ecumenismo. Noi massonitradizionalisti ci permettiamo di chiarire queste paro-le di uno statista e riformularle: cattolici, ortodossi,protestanti, israeliti, musulmani, buddisti, liberipensatori, sono per noi solo un nome. Il nostro co-gnome è: MASSONI»!

QUESTA ARCHITETTURA NON RAPPRESENTAIL PATRIMONIO CRISTIANO

È evidente che una nuova religione necessiti di unnuovo edificio di culto, e questo ci si presenta, ora, aFatima. Dal primo colpo d’occhio, è evidente che que-sta architettura non riflette il patrimonio religioso cri-stiano. Non solo si è tolto il Crocefisso e lo si è mes-so da parte per creare una neutralità religiosa, mal’edificio con la sua architettura esprime una “teolo-gia opposta di tipo esoterico-occulto”.

LA CHIAVE PER DECIFRAREQUESTA COSTRUZIONE

Nel sud-ovest dell’Inghilterra esiste una costruzionedi 3.000 anni fa, che riveste la stessa importanza per iseguaci della New-Age delle Piramidi: Stonehenge.Sino ad ora, non è chiaro a cosa servisse questa co-struzione rotonda, ma si suppone che fosse un luogo

di culto. Il diametro misura 115 m, e questa è una ci-fra significativa perché, calcolando la circonferenza

moltiplicando il diametro per π, il risultato è poco piùdi 360 m, il numero, dunque, dei giorni necessari alla

terra per girare una volta intorno al sole. Ogni anno,il 21 di giugno, un raggio solare colpisce esattamen-te il centro della costruzione. Il suo significato non èchiarito sino ad oggi; si può comunque supporre cheessa rappresenti l’armonia dello scorrere dell’anno e,con questo, quello della vita umana con il cosmo e ilmondo degli dei. I pagani adoravano gli astri, spe-cialmente il sole e la luna così è comprensibile che,per loro, il solstizio d’estate fosse estremamente si-gnificativo.

LA NUOVA CHIESA, UNA “STONEHENGE”?

Senza alcun beneficio del dubbio, la “nuova chiesa”riflette, anche nelle sue misure (115 m di diametro), lacostruzione druido-celtica, quindi corrisponde, dalpunto di vista geocentrico, al movimento intorno alsole. Come il sole, durante il solstizio illumina “ilcuore” del sito celtico, così anche qui.Il soffitto della chiesa rotonda è attraversato da un ar-chitrave in vetro, che ricorda una scala montante, poi-ché si tratta in realtà di una colonna tagliata obliqua-mente. Questo vetro-trave percorre la chiesa illumi-nandola al suo interno, per poi finire verso l’altare e

Stonehenge:  costruzione druido-celtica  di 3.000 anni fa, nel Sud.ovest dell’Inghilterra: Tempio per il culto del Sole.

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18 “Chiesa viva” *** Dicembre 2007 

lo spazio circostante, inondati in tal modo di luce.Inoltre, è interessante osservare che, all’interno dellachiesa, si trova un altro cerchio di 105 m di diametro,pari a quello di “Stonehenge”.Tutta una coincidenza?

UN TENTATIVO D’INTERPRETAZIONE

Bisogna conoscere il simbolismo occulto massonico edesoterico per dare un’interpretazione architettonicaesatta di questa nuova costruzione; comunque, è pos-sibile, a grandi linee, per quanto ne sappiamo in gene-rale e attraverso le credenze pagane della New Age.Stiamo assistendo ad una rinascita del paganesimosotto il nome di “wicca” nel campo della New-Age.Ogni anno migliaia di “druidi e streghe” si incontra-no a “Stonehenge” per il solstizio estivo, e attendonoil sorgere del sole.Il 21 giugno del 2003 erano presenti in 30.000.“Wicca”, nome tratto dall’inglese antico, significa “co-

lui(lei) che pratica la stregoneria”. La stregoneriamoderna è essenzialmente religione naturale collegataalla grande dea, il cui simbolo è rappresentato dallaluna. I “wicca” venerano i cicli lunari e solari;quest’ultimo suddiviso in 8 “sabba” che, insieme,vengono definiti la ruota di tutto l’anno.

CONCORDANZA DI QUESTO PAGANESIMOCON IL SIMBOLISMO MASSONICO

L’inventario fisso del tempio massonico è costituitoda tre luci (candele) posate sulle diagonali di un cu-

bo in pietra facente le veci di un altare, chedomina il centro della sala. Queste luci sim-boleggiano il Sole, la Luna e il Gran Mae-stro, il cui trono si trova nella posizione oc-cupata dall’altare con il tabernacolo nellachiesa cattolica.Ritroviamo, quindi, il principio pagano-dei-stico sole-luna. I due astri rappresentano“l’incarnazione delle forze creatrici primor-diali” e il Presidente della Loggia è il “fi-glio” che, in appoggio al Logos, emana la lu-ce spirituale.Questa è chiaramente un’imitazione peggio-

rativa della lezione cattolica: Lucifero (lat.“portatore di luce”) si siede sul trono del Lo-gos fattosi uomo, Nostro Signore Gesù Cri-sto. È il tempio del demonio, in contrappo-sizione alla vera Chiesa di Dio.Un paragone tra l’ubicazione dell’altare nel-la nuova Basilica e quella del trono nel tem-pio massonico di Rito Scozzese, a Washing-ton, porta inevitabilmente a riscontrare unanotevole somiglianza. È evidente che le can-dele, come nel tempio massonico, non sonoposte sull’altare (come normalmente nelle

chiese cattoliche), bensì su candelabri, appoggiati sul-le diagonali e, al posto del tabernacolo, al di sopradell’altare innalzato su dei gradini, si trova un grandetrono fiancheggiato da due sedili. Nessuna differen-za con il tempio massonico.

LA NUOVA CHIESA VIS TA DALL’ALTO

Osservando in verticale dall’alto la nuova chiesa, sinotano le due lettere intersecate, I e O, il cui significa-to è illustrato dalla famosa strega H. P. Blavatsky nel-la sua “Lezione segreta”. IO simboleggiano la luna,

La “nuova chiesa” dalla forma circolare ha un tetto obliquo, ed è attraversata da 

un’architrave che scorre sul tetto,come una scala rampante.Questa scala rappresenta 

il compimento della “Nuova Torre di Babele”,

cioé, il Tempio della “Chiesa universale” massonica.

Tempio massonico di Rito Scozzese a Washington.

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nel dialetto degli Argi e presso gli Egizi. Se la spiega-zione fosse esatta, avremmo le tre luci massonicheunificate nella nuova Basilica: il Sole “nel firmamen-to”, la luna “IO” e il “figlio” (il trono) illuminato dalsole attraverso “l’architrave di luce”.

LA COLONNA TAGLIATA E LA SCALA

RAMPANTELa nuova chiesa assomiglia ad un troncone di colonnacon una superficie obliqua. L’altezza minima misura 9m, l’altezza media 15, quella massima 20 m.L’architrave trasparente scorre lungo questa superfi-cie obliqua. Guardando dalla chiesa vecchia versoquella nuova, si ha l’impressione che l’architrave siauna scala rampante, che segna verso la direzione op-posta alla chiesa tradizionale.Nella colonna tagliata si può ravvisare l’incompiuta“Torre di Babele”, simbolo del tentativo di costruireun mondo senza Dio. Questo è l’unico dogma del li-

berismo: “Nulla è vero, tutto è permesso” (Il dettodegli Illuminati). La torre = autosalvezza.Questo è il perno intorno al quale si muove la mas-soneria, il movimento della “New Age” e l’occulti-smo: si tratta di “autosalvezza” e non “venire salvatida Cristo”. Così, non meraviglia che la Torre di Babe-le e la scala rampante siano simboli cari all’occulti-smo. Il Consiglio Europeo ha emesso un manifestocon questi due simboli, in occasione di una collabora-zione culturale tra Stati, alcuni anni fa.Nella “nuova chiesa” di Fatima, la scala rampanterappresenta il compimento della “Torre di Babele”.

IL PANTHEON

La chiesa rotonda ha un ulteriore corrispondente nelpaganesimo odierno: Il Pantheon a Roma.Il tempio rotondo viene illuminato ugualmentedall’alto. Durante l’impero romano serviva da luogodi culto dove si onoravano tutti gli dei, sino all’avven-to del cristianesimo. Il 13 maggio del 609, o 10 d.C.,veniva consacrato alla Madre di Dio e a tutti i martiridal Papa Bonifacio IV.Da qui, trae origine la nostra festa di Ognissanti. Conla religione universale, a cui aspirano i massoni, tut-

ta la storia del cristianesimo verrebbe vanificata. Do-ve regnava da solo, Cristo Re è divenuto, nel tempodell’ecumenismo, “uno fra i tanti”.

CONCLUSIONE

Se anche non ogni dettaglio dell’interpretazione dellanuova Basilica di Fatima venisse accettato, rimane tut-tavia vero e senza alcun dubbio, che questa architet-tura dimostra una lezione totalmente opposta allaTradizione. Satana è la scimmia di Dio e della Chie-

sa e imita tutto “al contrario”.

1. Contrappone alla Madre di Dio e al Figlio una cop-pia di dèi, simboleggiati dalla Luna e dal Sole.

2. Contrappone alla salvezza di Cristo l’auto-salvezza.3. Sostituisce la sola beatificante “Chiesa Cattolica”

con il “pantheon massonico” di tutte le religioni...

Tutto ciò si evidenzia con la “nuova chiesa” di Fati-ma, e si attualizza chiaramente il cap. 12 della rivela-zione segreta che descrive la lotta decisiva tra la don-na e il drago, tra la madre di Dio e Satana. Questalotta è divenuta, oggi, realtà, e imperversa in tutto ilmondo. Ognuno si deve decidere.O si riconosce il liberalismo e si vive in tal modo, cioèsenza remore secondo il motto: “Nulla è vero, tutto èpermesso”, o ci si sottomette ai Comandamenti diDio. O si porta il “marchio della Bestia” sulla fron-te, oppure la “Croce salvifica”!

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20 “Chiesa viva” *** Dicembre 2007 

di A. Z.

“TRARRÒ TUTTI A ME”

Ci sono manifestazioni ecclesia-li di risonanza, come i conclavio i sinodi dei Vescovi, o il con-

vegno di Verona: esse presentano mo-menti di decisione o di riflessione oaspetti folcloristici della Chiesa, che èvisibile realtà sociale.Ma “la Chiesa” non è decisione o rifles-sione pastorale o folklore.Ci sono i diversi gradi e funzioni dellaChiesa, come dice l’Apostolo: «Vi èvarietà di doni, ma uno stesso Spiri-to; vi è varietà di ministeri, ma unostesso Signore; vi è varietà di opere,ma uno stesso Dio che opera tuttoin tutti. A ciascuno, poi, la manife-

stazione dello Spirito è data perchétorni a vantaggio comune... Tuttequeste cose le opera quell’unico emedesimo Spirito, distribuendo aciascuno i propri doni come a Lui pia-ce” (1 Cor. 12, 4s).Gli stessi Vescovi e Sacerdoti sono realtàvive della Chiesa, ma non sono “la Chie-sa”. “La Chiesa” sono i suoi pastori e isuoi membri quando sono Corpo Mi-stico di Cristo, mediante la Grazia san-tificante.Tutti noi cristiani di ogni grado siamol’elemento santificabile della Chiesa, mala Chiesa è tutta nel suo centro santifi-

cante. “La Chiesa” è Gesù che santificai suoi membri mediante il suo Spirito.

Debolezza e forza di Dio

Nell’imminenza della sua morte in croceGesù disse: «Quando sarò levato in al-to da terra, attirerò tutti a Me» (Gv. 12,32). È Gesù la potentissima calamita cheattrae tutti verso l’alto e li coagula inunità salvifica (Vaticano II, SC).La vetta della Chiesa, il punto più ele-vato, il suo pinnacolo è Gesù in Croce.

La Croce sta al di sopra dell’interacreazione come capolavoro di Dio. LaCroce è sapienza di Dio e potenza diDio (1 Cor. 1, 24). La Croce è il punto diarrivo dell’Incarnazione del Verbo, il qua-le fa della Croce il vertice di tutta la suaazione salvifica, la vetta dell’Adorazionedel Padre in nostro nome, del ringrazia-mento, della riparazione, e il compimentodella nostra salvezza.

Ricordiamo la rivelazione a santa Cateri-na da Siena, in cui Gesù le dice:«Ricordati di quando Mi vedesti appenanato con il segno della croce: esso ac-compagnò in tutta la vita con uno spasi-mo irresistibile, e man mano che si avvici-nava il momento della mia passione emorte in croce lo gioivo, perché vedevocompiersi Ia mia missione di offerta alPadre e agli uomini» (Lett. 16). È una ve-rità misteriosa espressa da Gesù stessoquando disse «In un bagno devo essereimmerso, e quanta ansia sento finché ciòsia compiuto» (Lc. 12, 50).

La vicenda umana di Gesù, Figlio diDio fatto Uomo, si snoda in due realtà:la debolezza umana soggetta alle no-stre stesse esperienze di sofferenza,che in Gesù diventano sempre piùacute fino all’orazione del Getsemani,alla flagellazione, alla coronazione dispine e alla morte in Croce; e la forzadivina del Verbo che lo spinge versola Croce con spasimo e gioia crescen-te di offrirsi a gloria del Padre e a no-stra salvezza.La Croce è quindi il vertice di tutto ilcreato, il punto più elevato dell’ope-ra di Dio, la forza più grande emana-ta da Dio, energia maggiore di quella

che sostiene le sconfinate galassie,che accende il sole, che muove i mon-di stellati, che sprigiona la luce. La for-za divina sostiene il Figlio di Dio Fino

alle sofferenze inaudite della sua passio-ne e morte.La vita di Gesù diventa una gara con tuttigli elementi che si oppongono a Dio, unasfida di forza divina contro le forze de-gli inferi e dell’uomo peccatore. È il pa-radosso di Dio che vince perdendo, chesi lascia ferire e uccidere dagli uomini erivolge a nostra salvezza e a sua gloriatutte le sue sconfitte. La corona di spine,posta dal peccato umano sulla sua Fron-

te, è da Lui trasformata in forza reden-trice; così ogni sua sofferenza. La coro-nazione di spine avvenuta nel tempo perla malizia degli uomini diventa ricordo disalvezza sino alla Fine dei tempi. Così, ilcostato aperto, ultimo sfregio sul suo cor-po, rimane fonte di effusione dello SpiritoSanto sino alla fine del mondo. Dio chesfida gli uomini fino a lasciarsi uccidereda essi, vince sempre.La Croce, debolezza di Dio, è la forzadi Dio, forza del suo Amore infinito su-periore a ogni altra forza di Dio che so-stiene il creato.

Resurrezione gloriosa.

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2007  21

“In memoria di Me”

Per questo Gesù ha eretto la Croce insua memoria sino alla fine del mondo co-me cuore della Chiesa mediante il Sacrifi-cio Eucaristico: «Prendete e mangiate:questo è il mio corpo offerto in sacrifi-cio per voi. Questo è il calice del miosangue per la nuova ed eterna Allean-za sparso per voi e per molti in remis-

sione dei peccati. Fate questo in me-moria di Me» (1 Cor. 11, 23s, ecc.).Mediante il sacerdote suo strumento vivo,è Gesù stesso che rinnova il suo Sacrifi-cio, unendo misteriosamente la Chiesacon un prodigio transtemporale e tran-spaziale al Sacrificio della Croce. Il Sacri-fico Eucaristico è il cuore pulsante dellaChiesa alimentata perennemente dal flus-so del suo Sangue salvifico e nutrita colsuo Corpo eucaristico. La prassi liturgicanon deve mai perdere di vista la centralitàdella Croce. È da essa che parte la Co-munione Eucaristica con Cristo e tra i fra-telli. È dall’altare che si alimenta la men-

sa dei comunicanti, e che la PresenzaReale di Cristo si estende nel tempo enello spazio sino alla fine del mondo.La Riforma liturgica che ha messo il sa-cerdote come centro visibile della cele-brazione eucaristica emarginando l’Euca-ristia, ha offuscato il senso della Crocecon le conseguenze che vediamo ognigiorno: di un celebrante distratto da ciòche avviene in chiesa e preoccupato dimettere in vista se stesso più che Cristoin Croce; di spettacolarità esteriore, di su-perficialità alimentata anche da altri erroriliturgici, come l’eliminazione di segni diadorazione, la Comunione ricevuta in pie-di e nelle mani, la dissipazione nei pochimomenti di ringraziamento, ecc.Un insieme di errori che hanno provocatoun crescente decadimento eucaristico ela profonda crisi attuale di una Chiesasperduta nelle nebbie di un falso ecu-menismo che rifiuta l’unica forza salvi-fica della Croce di Cristo.

La vitalità della Chiesa

La misura della vitalità della Chiesa nonsono le manifestazioni esteriori e neppurela sua espansione sociale, la prestanza eil prestigio dei suoi ministri, la risonanza

delle iniziative esteriori, ma la vita di gra-zia dei suoi membri, la loro partecipazio-ne effettiva alla santità del suo Capo cheè Cristo.Possiamo attingere dalla parola di Gesùciò che veramente edifica la Chiesa.Gesù paragona la Chiesa alla vite e aitralci: «Io sono la vera vite, voi i tralci...Rimanete in Me, e lo in voi. Chi rimanein Me e Io in lui produce molto frutto,mentre senza di Me non potete farenulla. Chi non rimane in Me è gettatovia come il tralcio e si dissecca» (Gv.15, 4s).

Al Corpo Mistico appartengono solo colo-ro che sono nella grazia di Cristo. Gli altri,fossero pure grandi agli occhi degli uomi-ni, sono invitati a convertirsi, altrimenti ri-mangono privi della vita divina, rami sec-chi nella Chiesa.Alla Chiesa appartengono i veri adoratoriche adorano Dio in Spirito e Verità (Gv.4, 23): non importa il loro rango, la pre-stanza sociale o culturale, e neppure se

siano i membri dell’alto clero o svolganofunzioni elevate nella società come mini-stri o capi di Stato.Gesù esulta per gli umili: «Io Ti lodo e Tiringrazio, o Padre, Signore del Cielo edella terra, perché hai tenuto nascostequeste cose ai saggi e agli scaltri e lehai rivelate ai piccoli» (Lc. 10, 21). I pic-coli sono “ i puri di cuore che vedonoDio” (Mt. 4, 8) e vivono meglio degli altrile beatitudini evangeliche (Mt. 5, 1s). Essisono poveri in spirito, afflitti, miti, portatoridi pace e spesso incompresi, emarginati,perseguitati.Alla Chiesa appartengono coloro che si

nutrono con amore del Corpo e Sanguedi Cristo e vivono della sua vita come Eglivive nel Padre (Gv. 6, 57).Ma la Scrittura ci offre molte altre indica-zioni da scoprire sulla vera Chiesa...

La Donna vestita di Sole

Tra le immagini bibliche della Chiesa ap-pare nell’Apocalisse la Donna vestita diSole, che identifica la Chiesa con Maria

(Ap. 12, 1s). Perché tale identificazio-ne?Il Sole è senza dubbio il Verbo di Dio fat-to Uomo. Sia Maria che la Chiesa irradia-no la Luce del Verbo.Maria ha dato alla luce il Verbo di Dio nelsuo grembo immacolato. Gesù è la Luceche Ella ha dato al mondo. Ella è unita alFiglio come Madre di Dio, e in dipenden-za del Figlio è termine fisso d’eterno

consiglio, come dice Dante. Quindi, co-me per Lui create a Lui sono volte tut-te le cose e tutto sussiste in Lui (Col.1, 17s), tutto sussiste per la mediazionematerna di Maria.Pure la Chiesa dà al mondo il Verbo diDio nel suo Corpo Mistico. La Chiesaesprime la misericordia di Dio, e per que-sto è essa pure Madre.Ne consegue che Maria è essa stessa“la Chiesa”. Il Concilio la definisce pri-mizia della Chiesa, ma la primizia nelnostro l inguaggio è già parte di unarealtà: noi diciamo primizia dei raccolticome prima parte dei raccolti.

Allora: Maria è la Chiesa? Certamente,in quanto irradia la Luce del Verbo edel suo Corpo Mistico. Maria è il ger-me della Chiesa. La Chiesa è lo svilup-po, la pienezza di Maria.Il suo corpo è nato per generazione daAdamo, perché fosse nostra sorella, dellastessa nostra natura creata. Però, comeEva fu tratta dal fianco di Adamo, l’animadi Maria fu tratta dal fianco del Verbo suoFiglio che, in previsione della Redenzionel’ha resa immune dal peccato di origine,ossia lmmacolata. È l’anima che informail corpo e lo rende esso pure immacolato.Per questo la sua venuta al mondo è an-nunciata nelle origini della Scrittura subito

dopo il peccato di Adamo ed Eva comeColei che schiaccia la testa al serpente(Gn. 3, 15s).Maria presiede le origini della Chiesa,quando la prima comunità cristiana si ra-dunava con gli Apostoli insieme a Maria(At. 1, 14). Ma la più profonda unione diMaria con la Chiesa è anteriore alle riu-nioni intorno a Lei, e Le viene dalla divinaMaternità. Tutti gli altri titoli di Maria han-no origine da questo fatto centrale dellasalvezza, che è l’Incarnazione del Verbonel suo grembo immacolato. La sua unio-ne con il Figlio fino al Calvario la rendenostra Corredentrice e Mediatrice di

Grazia con la stessa Chiesa, che è an-che Corpo mistico da Lei generato.Ogni altro titolo Le deriva da questa inti-ma partecipazione al mistero di Cristo:Sede della Sapienza, Aiuto dei Cristia-ni, Regina degli Angeli, dei Martiri e ditutti i Santi... Si comprende allora comeil suo Figlio La onora e Le ha affidato ilcompito di schiacciare il capo all’anticoserpente quando, come Lei disse: «Allafine il mio Cuore Immacolato trion-ferà» (Messaggio di Fatima),Con questa ferma speranza, ci consacria-mo al suo Cuore Immacolato.

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22 “Chiesa viva” *** Dicembre 2007 

Lettere

alla Direzione

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

In Libreria

(continua dal N°precedente)...La furia devastatrice e la smania referen-ziale con raduni “orchestrati”, comenella recente serata di Loreto, riafferma-no l’inconsistenza di una strategia ambi-gua e ben architettata che offre il fiancoall’illusione. Quasi tutto il clero e il popolo

cattolico, oggi, vivono di illusioni. Il predo-minio delle illusioni ma anche la perdita ditutte le battaglie in campo religioso, eticoe sociale non suscitano preoccupazione,né stimolano il coraggio di guardare larealtà. L’epopea ecumenica, contrasse-ganta dall’ottimismo, aumenta il malesse-re e lo sconcerto dei pochi che, da anni,hanno diagnosticato il male.E sono questi pochi a chiedersi: cosa civuole per turbare il placido sonno degli al-tolocati della Chiesa Docente? Nessungrido di allarme pare scuoterli dal torpore,mentre, brancolando tra le nebbie dellastagione conciliare, ostentano sorrisi, otti-mismo, buonumore.A quando la fine del letargo?

I segnali, come si è detto, vengono daidubbi, dalle eresie, dalla confusione, dal-la ribellione, dagli scandali, dall’aposta-sia, dalla perdita di fede del clero e dei fe-deli, dalle Chiese e dai seminari vuoti.Perdere il senso della realtà non può es-sere opera solo del maligno che, con l’im-primatur al Vaticano II, conclusosi l’8 di-cembre 1965, ha proseguito l’opera nefa-sta denunziata dallo stesso Papa Monti-ni con la più disarmante delle ammissio-ni: «il fumo di Satana è entrato nellaChiesa».La recriminazione del Papa discrasico,priva del proverbiale “mea culpa” per ilsaccheggio del maligno così ben asse-

condato, conferma il governo funestissi-mo ridottosi, in sostanza, ad una santa-

barbara incontrollata, in un pallottoliereche sconcerta:  – Abolizione del giuramento anti-moder-

nista;  – abolizione della scomunica e dell’indi-

ce dei libri proibiti;  – riabilitazione di teologi espulsi e con-

dannati dal S. Uffizio, sotto il Pontifica-to di Giovanni XXIII;

  – interdizione ai Cardinali ultraottantennidi partecipare al Conclave;

  – autorizzazione alla distribuzione dellaEucarestia sulla mano dei fedeli;

  – promulgazione della “Nuova Messa”con sei esperti protestanti come sug-geritori durante i lavori (e questo gra-vissimo attentato alla Sacralità del Cor-po Mistico ed alla pietà dei fedeli ri-chiederebbe un discorso a parte);

  – autorizzazione accordata ai laici di di-stribuire la S. Comunione;

  – riforma del diaconato e del nuovo Co-dice di Diritto Canonico;

  – affermazione dell’ecumenismo moder-nista...

L’elenco, pur se sintetico e parziale, rico-nosce il “carattere sacro” del Pontificatodi Paolo VI fatto proprio dai modernisti.La tardiva resipiscenza, acclarata dallaconvinzione di non aver voluto rimediarealle iniziative fuori controllo, si affianca alsaccheggio architettato che i successorihanno incrementato.Sull’argomento si è detto e scritto molto enon aggiungo altro.Associandoci, io e i miei amici, al Suocammino controcorrente e nel Glorificareil Padre con l’amore per la Verità, cosìcome è stata proclamata dalla Chiesa perduemila anni.

La salutiamo cordialmente.(dott. D.C. N. - Chieti)

RAGAZZE  e  S IGNOR INEin cerca vocazionale, se desiderate diventare Religiose-Missionarie”

 – sia in terra di missione, sia restando in Italia –per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio, potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

IL VITELLO D’OROdi Orio Nardi

Questo libro, realizzato per doveredi apostolato, per far conoscere alpopolo cristiano la verità sulla Chie-sa e sulla rivoluzione, sull’ebraismosulla massoneria e sul comunismo,che oggi ci governano sotto le men-zognere insegne della democrazia,presentataci come un ideale miglio-re della stessa Religione (!), comel’ideale più bello e più vero, in nomedel quale fare le guerre, massacraree uccidere.

Per richieste:

Salpan EditoreVia SS. Salvatore, 773046 Matino (LE)Tel. 0833 507256www.salpan.orge-mail: [email protected]

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2007  23

INDICE GENERALENDICE GENERALE

a n n o 2 0 0 7

Gennaio 2007 - n° 390

2 Comunicarsi con la mano è peccato?del sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

8 Sepolcri imbiancati!della dott.ssa M. Pia Mancini

10 La blasfema “Messa Halloween”di M. Blondet

12 Documenta-Facta

14 Occhi sulla politica

15 Il “Pater”: guida alla perfezionecristiana (1)di A. Z.

18 Donazione di organi o vivisezione?del dott. C. Barbieri

19 Una “Nuova chiesa”per un “Nuovo Ordine” (2)un sacerdote

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C(Dalla VI Domenica del T. Ordinarioalla II Domenica di Quaresima)

Febbraio 2007 - n° 391

2 Vescovi, quanti disastridogmatici e moralidel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

7 A Pier Giorgio Welbydella dott.ssa M. Pia Mancini

8 Suor falce e martellodi A.Z.

11 Occhi sulla politica

12 Documenta-Facta

14 Il “Pater”: guida alla perfezionecristiana (2)

di A. Z.16 Una “Nuova chiesa”

per un “Nuovo Ordine” (3)un sacerdote

19 Due interessanti scritti mazzinianidel dott. R. Giorgetti

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C(Dalla III Domenica di Quaresimaalla V Domenica di Quaresima)

Marzo 2007 - n° 392

2 Medjugorje... a quando la tua fine?del sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

8 Il progressismo postconciliare:capolavoro della strategia russadi A.Z.

11 Occhi sulla politica

12 Documenta-Facta

14 Non è ora di svegliarsi?

della dott.ssa M. Pia Mancini16 Una “Nuova chiesa”

per un “Nuovo Ordine” (4)un sacerdote

19 Che cosa è la morte cerebrale? – una discussione mai finita –della dott.ssa R. Barcaro

20 Finanziaria 2007: eliminazionedella moneta tradizionaledel Prof. G. Mucciaccio

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C

(Dalla Domenica delle Palmeal Venerdì Santo Passione del Signore)

Aprile 2007 - n° 393

2 Santa Pasqua

3 Ombre nella fede di Karol Wojtyladel sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

9 Selvaggi del Terzo Millenniodella dott.ssa M. Pia Mancini

11 Occhi sulla politica

12 Documenta-Facta

14 Il peccato e l’Anticristo (1)di A. Z.

16 Una “Nuova chiesa”per un “Nuovo Ordine” (5)un sacerdote

19 Giornata della Memoria o liturgiadel nuovo culto mondiale?del dott. L. Copertino

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C

(Dalla Domenica di Pasquaalla V Domenica di Pasqua )

Maggio 2007 - n° 394

2 Giovanni Paolo II: cosa pensarne?del sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

9 DICO che...della dott.ssa M. Pia Mancini

11 Occhi sulla politica

12 “Concelebrazione sacrilega”nel “Tempio massonico”in S. Giovanni Rotondo, dedicatoa S. P. Pio (1)

16 Il peccato e l’Anticristo (2)di A. Z.

19 Mondialismo e apostasia – testi a confronto – (1)del dott. R. Giorgetti

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C(Dalla VI Domenica dopo Pasquaal SS. Corpo e Sangue di Cristo)

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2 SANTO NATALE

3 Il “Motu Proprio Data”di Sua Santità Benedetto XVI

6 Il Teologo

8 Socci risponde al libro

del card. Bertonedi A. Socci

11 Occhi sulla politica

12 “Messe sacrileghe”a S. Giovanni Rotondo- La “Nuova Torre di Babele” -

14 Guardie di sicurezza del Vaticanomalmenano Socci e Paolinidel dott. John Vennari

16 Una “Nuova Fatima”di p. A. Maehlmann

20 “Trarrò tutti a Me”di A. Z.

22 Lettere alla DirezioneIn Libreria

23 Indice generale - Anno 2007

DICEMBRE 2007  

SOMMARIO N. 400

MOTUPROPRIO

DATA

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno A

di mons. Nicolino Sarale

(Dalla Festa di Maria Madre di Dioalla IV Domenica del T. Ordinario)

Giugno 2007 - n° 395

2 Apparizioni a Medjugorjedel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

8 Il mito infinito dell’Olocausto e Pio XIIdel presidente Macca avv. Salvatore

9 “Senza di Me non potete fare nulla”della dott.ssa M. Pia Mancini

11 Occhi sulla politica

12 “Concelebrazione sacrilega” nel“Tempio massonico” in S. GiovanniRotondo, dedicato a S. P. Pio (2)

16 L’uragano modernista nella Chiesa (1)di A. Z.

19 Mondialismo e apostasia – testi a confronto – (2)del dott. R. Giorgetti

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C(Dalla XI Domenica del T. Ordinarioalla XV Domenica del T. Ordinario)

Luglio-Agosto 2007 - n° 3962 Atmosfera carismatica a Medjugorje

del sac. dott. Luigi Villa7 Il Teologo

9 NO alla Croce di Dozulé

10 Per un piatto di lenticchiedella dott.ssa M. Pia Mancini

12 “Concelebrazione sacrilega” nel“Tempio massonico” in S. GiovanniRotondo, dedicato a S. P. Pio (3)

16 L’uragano modernista nella Chiesa (2)di A. Z.

18 Occhi sulla politica

19 Il progetto RIOe la Populorum Progressio (1)del dott. R. Giorgetti

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C(Dalla XVI Domenica del T. Ordinarioalla XXII Domenica del T. Ordinario)

Settembre 2007 - n° 397

2 La rottamazione della famigliadel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

8 Fango, fango e ancora... fangodella dott.ssa M. Pia Mancini

11 Occhi sulla politica

12 Documenta-Facta

14 Raglio d’asina raggiungerà mai il cielo?

di A. Z.16 Il piano massonico per la distruzione

della Chiesa cattolica (1)

19 Il progetto RIOe la Populorum Progressio (2)del dott. R. Giorgetti

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C(Dalla XXIII Domenica del T. Ordinarioalla XXVIII Domenica del T. Ordinario)

Ottobre 2007 - n° 398Numero Speciale su Medjugorje

2 Posizione della S. Sede sulle“Apparizioni” di Medjugorje

4 A Medjugorje non è apparsala Madonna, ma il Demonio!del sac. dott. Luigi Villa

6 Autenticità delle “apparizioni” (?)

8 Il Processo di Medjugorje

18 Tutti eguali davanti a mio Figlio

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C(Dalla XXIX Domenica del T. Ordinarioalla Festa di Cristo Re)

Novembre 2007 - n° 399

2 L’ira di Diodel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

8 Un “Santuario blasfemo” a Fatima?del sac. dott. Luigi Villa

11 Occhi sulla politica

12 Documenta-Facta

13 Le “Messe sacrileghe” a S. G. Rotondo

14 La perla ai porci.di A. Z.

16 Il piano massonico per la distruzionedella Chiesa cattolica (2)

19 Vaticano IIIdel dott. R. Giorgetti

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla I Domenica di Avventoalla Festività della Sacra Famiglia))