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ANNO XIX - N° 468 FEBBRAIO 2014 MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: dott. Franco Adessa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. www.chiesaviva.com e-mail: [email protected] «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 40, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3,5, arretrata Euro 4 (inviare francobolli). Per lʼestero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità Chiesa viva

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ANNO XIX - N° 468FEBBRAIO 2014

MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: dott. Franco AdessaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.www.chiesaviva.com e-mail: [email protected]

«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.Abbonamento annuo:ordinario Euro 40, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3,5, arretrata Euro 4(inviare francobolli). Per lʼestero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257

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L a crisi religiosa cheattraversano gli uo-mini di Chiesa non

deve portare al pessimismo.Infatti come Gesù “solo laChiesa ha parole di vita eter-na” essendo essa il CorpoMistico di Cristo. Quindi,non dobbiamo temere e sco-raggiarci: alla fine, la Chie-sa di Cristo risorgerà comeGesù risuscitò dal Sepol-cro.

Oggi, con l’intervista di Eu-genio Scalfari a papa Bergo-glio, Repubblica 1° ottobre2013, con papa Francesco I,assistiamo all’ultima scena dell’opera di “auto-demoli-zione” del potere sociale del Papato ad opera di un Pa-pa.Ma questo era il piano della Massoneria: “un Papa secon-do i nostri desideri, che non sia iscritto alla Setta, mane abbia lo spirito e faccia lui la Rivoluzione in cappa etiara”.Ogni giorno, parlando come dottore privato, in omelie allasua messa privata, concedendo interviste e soprattuttoagendo in maniera sovvertitrice dell’ordine e della di-gnità papale, papa Bergoglio colpisce ciò che dopo ilConcilio Vaticano II, miracolosamente, era rimasto ancorain piedi. Egli vuole fare il Vaticano III senza indire un

Concilio, nemmeno pastora-le, sarebbe troppo dottrinaleper il suo spirito pragmatista. Ciò che Küng, Schilleb-beckx, Metz, Boff, Gutier-rez, rimproveravano a Pao-lo VI, a Giovanni Paolo II ea Benedetto XVI (aver bloc-cato lo spirito del VaticanoII) è condiviso in pieno daFrancesco I, il quale ri-prende la loro lamentela easserisce di voler portaresino alle ultime conseguen-ze il Vaticano II.

San Paolo, nella SecondaEpistola ai Tessalonicesi (II,

6-7), ha rivelato la venuta dell’Anticristo finale: «Voi co-noscete Colui che lo trattiene, di modo che egli si mani-festerà al suo preciso momento. Infatti il Mistero d’Ini-quità già opera internamente. Solo quando Colui cheora lo trattiene verrà tolto di mezzo, allora l’uomod’iniquità si manifesterà, ma il Signore Gesù lo ucci-derà con un soffio della sua bocca».I Padri ecclesiastici interpretano questi due versetti in ma-niera unanime. L’Anticristo finale si manifesterà, ma vi èun “ostacolo”, un “katechon”, “Colui che lo trattiene”,che è il potere spirituale e sociale del Papato. Quandoquesto potere non avrà più la forza socialmente sufficienteper trattenere l’Anticristo, ma sarà stato ridotto ad influire

FRANCESCO I FRANCESCO I e il Vaticano IIIe il Vaticano III

– L’intervista di Eugenio Scalfari a papa Bergoglio –

2 “Chiesa viva” *** Febbraio 2014

di Don Curzio Nitoglia

Francesco I “Vescovo di Roma”.

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“Chiesa viva” *** Febbraio 2014 3

solo sulle singole anime, allora questi apparirà, ma saràucciso da Cristo stesso, che veglia tutti i giorni sino alla fi-ne sulla sua Chiesa. San Paolo lo chiama Mysterium ini-quitatis, esso operava già nell’epoca in cui l’Apostoloscriveva (sono gli “anticristi iniziali”, che si manifesteran-no durante il corso della storia). Ma al momento stabilito epermesso da Dio, quando il Papato dopo essere stato at-taccato da tutti i fronti avrà perso, momentaneamente,la sua forza sociale di restaurazione, allora appariràl’Anticristo finale. Il liberalismo, che vuol ridurre il Cri-stianesimo a puro fenomeno individuale, negando la Rega-lità sociale di Cristo, è uno dei pilastri della “contro-chie-sa” e apre le porte all’Anticristo finale.Questi due versetti di san Paolo si applicano perfettamentea quel che sta succedendo oggi con Francesco I. È chiaroche il Mistero d’Iniquità, operante segretamente durantela storia della Chiesa sin dall’epoca apostolica, si collegaal Vaticano II ove, tramite la collegialità, l’ecumenismoe la libertà delle false religioni, lapotenza sociale restauratrice edantisovversiva del Papato e dellaChiesa è stata scemata. A partireda allora pian piano si manifesta ilMistero d’Iniquità in tutta la suaferocia (e lo vediamo oggi sotto inostri occhi) sino al Regnodell’Anticristo finale, che Cristoannienterà.

Però non dobbiamo preoccuparcieccessivamente. Era scritto e pre-visto. Dio lo ha permesso per trar-re dal male un bene maggiore. Do-po aver ultimato la sua Rivoluzio-ne in cappa e tiara, apparirà l’uo-mo d’iniquità, ma Gesù lo annien-terà. “Nolite timere pusillus grex,Ego vici mundum!” (Lc., XII,32). La vittoria finale, dopo tantesconfitte intermedie, appartiene aDio e alla sua Chiesa. E così sarà.“Verbum Domini manet in Ae-ternum!”.Occorre sapere che papa Bergo-glio si è formato alla scuola dellafilosofia della prassi marxista.Uno dei suoi principali autori è senz’altro Ludwig Feuer-bach che studiò filosofia a Berlino con Hegel. La sua ope-ra più conosciuta è “L’essenza del cristianesimo” pubbli-cata nel 1847; nel 1851, pubblicò “Lezioni sull’essenzadella religione” e nel 1857 “Teogonia” (l’origine di Dio).Morì il 13 novembre del 1872. Egli si inscrive appieno nelsolco della filosofia moderna che è «antropocentrica: il suocentro di riflessione non è […] Dio, ma è l’uomo. Però si-no a […] Feuerbach nessuno aveva spinto l’antropo-centrismo sino al punto di negare Dio. […]. La tesi fon-damentale di Feuerbach è l’identificazione dell’uomocon Dio. […] Egli fa dell’uomo l’essere supremo, iden-tificandolo con Dio». La nuova religione immanentistica e

antropocentrica di Feuerbach consiste nella «divina tri-nità nell’uomo, l’unità di ragione, amore e volontà».Ora questo spirito lo si ritrova già nel Concilio Vaticano IIe papa Bergoglio lamenta che, dopo aver aperto le portealla modernità, il Vaticano si sia fermato un po’ e che ab-bia ritardato l’opera della Rivoluzione in cappa e tiara,ma che lui la porterà a termine.

Già durante “l’omelia nella 9a Sessione del Concilio Vati-cano II”, il 7 dicembre del 1965, Papa Montini giunse aproclamare: «la religione del Dio che si è fatto uomo s’èincontrata con la religione (perché tale è) dell’uomoche si fa Dio. Cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta,un anatema? Tale poteva essere; ma non è avvenuto.(…). Una simpatia immensa verso ogni uomo ha perva-so tutto il Concilio. (…). Noi, più di tutti, abbiamo ilculto dell’uomo».

Inoltre papa Giovanni Paolo II haaffermato nella sua seconda enci-clica (del 1980) “Dives in miseri-cordia” n.° 1: «Mentre le variecorrenti del pensiero umano nelpassato e nel presente sono statee continuano ad essere propensea dividere e persino a contrap-porre il teocentrismo con l’an-tropocentrismo, la Chiesa [conci-liare, ndr] […] cerca di congiun-gerli […] in maniera organica eprofonda. E questo è uno deipunti fondamentali, e forse ilpiù importante, del magisterodell’ultimo Concilio». Ancorauna volta non è l’interpretazioneradicale del Concilio, ma è l’inse-gnamento stesso conciliare ad es-sere gravemente erroneo.Vi è una lotta evidente, esplosa intutta la sua virulenza durante il Va-ticano II, tra la Chiesa di Cristo ela “contro-chiesa” o “sinagoga disatana” (Apoc., II, 9), che si servedella modernità immanentista persovvertire la mentalità dei fedeli edei chierici inclini al progressismo,

i quali potranno diventare in futuro i capi della Sinarchiadi una “contro-chiesa” infeudata alla “Repubblica uni-versale” massonica e al “Tempio universale” giudaico,tramite l’ecumenismo, che dovrà portare alla riunione deicattolici con i massoni o “fratelli” separati e ebrei o “fra-telli” maggiori.Tutto ciò è avvenuto mediante una silenziosa e sotterraneaRivoluzione religiosa (Concilio Vaticano II, 1962-65) eculturale (maggio 1968), non cruenta e militare, grazie allaquale l’uomo prenderà il posto di Dio per distruggerepoi, nichilisticamente, l’uomo stesso quale animale razio-nale. Ma non basta, bisogna passare ora alla piena e per-fetta realizzazione di quanto è stato posto in atto im-

Francesco I “Vescovo di Roma”.

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perfetto nel Vaticano II con un Vaticano III fatto appenadetto e non elaborato dottrinalmente.Infine, Bergoglio si accinge (e lo dice) al terzo ed ultimopasso, il quale è il traguardo finale che la “sinagoga di sa-tana” si era prefissa da almeno 200 anni: la costituzionedi un unico “Tempio universale” mediante l’ecumeni-smo, ossia un amalgama di tutte le religioni a scapitodell’unica vera religione, quella fondata da Gesù suPietro ed i suoi successori. Purtroppo, avendo con il Mo-dernismo infiltrato i propri suppositi nella Chiesa, la Settainfernale è riuscita a far compiere l’ultimo passo dellaRivoluzione anti-divina proprio agli uomini di Chiesa,soprattutto durante e dopo il Concilio Vaticano II, che haraccomandato pastoralmentel’Ecumenismo, la Libertà dellefalse religioni e la Collegialità,cioè proprio quegli errori condan-nati costantemente dal Magisterodogmatico ed infallibile dellaChiesa. La “rivoluzione in cappa e tiara”si è avverata nel 1965 e perduraancor oggi, anzi con Francesco Iè divenuta una valanga inarre-stabile – tramite gesti, fatti e dettiquotidiani non magisteriali, maampliati e globalizzati dai massmedia – che solo l’Onnipotenza ela Giustizia di Dio potrà bloccareprima che giunga al compimentodel Vaticano III.La “contro-chiesa” sa che nonpuò giungere al dominio delmondo senza avere corrotto an-che il potere spirituale, che vieneda Dio. Infatti, non si può reggeree governare la Società civile sequesta non è sorretta da quella so-prannaturale. Stato e Chiesa deb-bono cooperare.La “contro-chiesa” ha combattutola dottrina della cooperazione trapotere temporale e spirituale ed ha distrutto il potere tem-porale della Chiesa (che la aiutava a diffondere il Vangelonella Società civile, senza essere infeudata a nessun potereumano) per sostituirvisi e diventare il nuovo “contro-po-tere” o la “demonio-crazia” preternaturale, che viene dalbasso e dagli inferi e lotta contro la “teocrazia”. Oltre ilpotere economico, sociale e politico occorre avere nellemani anche quello religioso, senza il quale tutto il resto va-cilla e poi crolla. Avendo macchinato contro la vera Religione, la Sinarchiadeve darci un surrogato di essa, una “contro-chiesa” eduna “contro-religione”. La religione non è qualcosa diposticcio o puramente accessorio che aiuta lo Stato a go-vernare meglio, ma è essenziale al funzionamento delpotere civile e al suo perdurare. La Chiesa lo ha sempreinsegnato, la “contro-chiesa” lo ha capito e lo ha negato,ma ha sempre cercato di metterlo in pratica alla rovescia:

1. avversando la vera Religione;2. propinando agli uomini una falsa religiosità, rivelan-dosi vera “scimmia di Dio” come il diavolo (Tertulliano).

Questa è l’ora decisiva dello scontro tra due entità dalquale arriverà al suo completamento la “città del dia-volo” oppure rinascerà la “città di Dio” (S. Agostino,De civitate Dei, XIV, 28).Scalfari ha capito molto bene che senza una “contro-chie-sa” (“Il Tempio”) la Setta (“La Repubblica”) non può riu-scire a costruire un “super Governo Mondiale”, comesenza la grazia divina l’uomo non può edificare la CivitasDei o la Res Publica Christiana.

Ora, il problema ultimo da risolve-re è sapere se la Sinarchia siaall’altezza di portare sino alle ul-time conseguenze (la distruzionedella Chiesa di Roma, fondata daGesù su un solo Pontefice: Pietro)questa Sovversione annichilatricenella Chiesa e della Chiesa. Possiamo rispondere con certezza:“sì, ma inutilmente!”.Infatti, le membra della Chiesa so-no umane, ma il suo principio èCristo che l’ha fondata, il suo fi-ne è Dio e il cielo verso cui tende,infine i suoi mezzi sono sopranna-turali nella loro essenza: i Sacra-menti, che conferiscono la vitasoprannaturale. Contro questa realtà assistita di-vinamente, perché fondata e isti-tuita da Dio stesso, nulla può laSinarchia, la “contro-chiesa” e la“sinagoga di satana”.Gesù lo ha promesso formalmente:“le porte dell’inferno non pre-varranno contro di essa!” (Mt.,XVI, 18). “Ecco, Io sto con voitutti i giorni sino alla fine del

mondo” (Mt., XXVIII, 20).Certamente siamo arrivati alla frutta e al caffè, ma non si èfatti i conti con l’oste (il Padreterno) e i conti saranno piùche salati, saranno infuocati. Solo un immane castigo, parialla gravità dell’apostasia strisciante e pratica che viviamosotto i nostri occhi.Mons. Francesco Spadafora raccontava che nel suo pae-se d’origine vi era un cattivo prete, un certo don Antonio ei suoi fedeli esclamavano: «Povero Gesù Cristo in mano adon Antonio!». Poi don Antonio morì e i fedeli dissero:«Povero don Antonio in mano a Gesù Cristo!». È quel chesuccede adesso col “mistero d’iniquità”, il quale è arri-vato quasi al suo zenit e tra poco sarà dissolto dal “sof-fio della bocca di Gesù”.«Poveri Vaticano II e III in mano a Gesù Cristo!», pos-siamo dire noi, parafrasando il grande Monsignor Spa-dafora.

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Francesco I “Vescovo di Roma”.

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“Chiesa viva” *** Febbraio 2014 5

«Ah!.. E cosa ci fa un simbolo del-la religione ebraica in una chiesacattolica?».Non ricevendo risposta, continuai:«Padre, guardi là, sull’altare: trecandele a sinistra, tre candele a de-stra e in mezzo il Crocifisso, ilsimbolo della SS.ma Trinità edell’Incarnazione, Passione emorte di Gesù Cristo in croce.È il simbolo della Redenzione delSacrificio di Cristo sulla Croce.Guardi invece la menorah: tre lu-mini a sinistra, tre lumini a destra,e in mezzo... cosa c’è?..».«Un lumino...» rispose il parroco.«E se invece in mezzo, sotto quellumino, ci fosse un simbolo dellaredenzione gnostica?..».«Quando e da chi avete acquistatoquesta menorah?», continuai, cam-biando argomento. «Non l’abbiamo introdotta noi, mail parroco di tanti anni fa, Don Pie-tro Vaglia. Egli la portò in questachiesa, insieme a quell’altarenuovo rivolto verso il popolo, e

questa menorah fu opera della ditta “Poisa” di Brescia».Dunque, don Gianluigi sa che questo candelabro a settebracci è una menorah, un simbolo della religione ebraica.Questo simbolo, però, rappresenta l’auto-divinizzazionedell’uomo, l’Uomo-Dio, il Culto dell’uomo, che in teolo-gia si chiama: Culto di Lucifero!

I n certe festività solenni, nellachiesa parrocchiale di Nave(Brescia), viene esposta una

menorah, in doppio esemplare, suentrambi i lati del presbiterio. Que-sta opera sacra, realizzata in legno,è di grande pregio per l’elaboratacomplessità e il livello artisticodella lavorazione.Tempo fa, scattai alcune fotografiead una di esse, per averne un ricor-do ma, nell’osservare attentamentela fotografia, certi particolari misuscitarono delle perplessità.Archiviai le fotografie e, trascorsialcuni mesi, il giorno di Tutti iSanti, mi ritrovai di fronte ancoraquesta menorah. Allora, dopo laMessa, tornai con macchina foto-grafica e strumenti di misura, perraccogliere i dati indispensabili peruno studio.Avendo dimenticato alcune misure,tornai, durante la Messa serale conuno dei miei figli e, terminata lafunzione, ci accostammo alla me-norah per prendere le ultime misu-re che mancavano.Poco dopo, il parroco, Don Gianluigi Carminati, si avvi-cinò a noi e ci chiese: «Ma, cosa state facendo?». Io, rivol-gendomi a lui e, indicando il candelabro a sette bracci, ri-sposi: «Ma, questa è una menorah?». «Sì, è uno dei simboli della religione ebraica».

una una

MENORAHMENORAHSATANICA!SATANICA!

del dott. Franco Adessa

La menorah esposta nella chiesa parrocchiale “Maria Immacolata” di Nave (Brescia).

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6 “Chiesa viva” *** Febbraio 2014

41 cm (4 + 1 = 5)

4 livelli7 cm

6 dm

6dm

105

cm =

(1

+ 5

= 6

= E

mpi

o o

15 =

Uom

o-D

io)

6 dm

La chiesa di Lucifero – I tre poteri di Lucifero – Guerra a Dio

L’Anticristo – Morte al Sacrificio di Cristo in Croce

11

5

7

98

7

6

5

4

3

3

2

1

2

1La “chiesa di Lucifero”4 livelli e 7 cm: 4 sono le 4 Massonerie: Rito Scoz-zese di Perfezione, Rito Scozzese Antico ed Accet-tato, Nuovo Rito Palladico Riformato e Alta Masso-neria Ebraica dei B’nai B’rith che costituiscono la“chiesa di Lucifero”. Il numero 7 rappresenta laPietra cubica a Punta, simbolo del Maestro mas-sone o Uomo-Dio e quindi anche della Massoneria.

Dichiarazione di guerra a DioIl n° 3 dei 3 corpi centrali, situati sull’asse portante della me-norah e il n° 9 delle 9 “melagrane” di questo asse centraleformano il n° 3 volte 9 = 3 volte 18 = 3 volte 666 e cioè laDichiarazione di guerra a Dio della Massoneria.

Il numero dell’AnticristoLa rappresentazione dell’Anticristo,nella menorah, compare 45 volte.

La blasfema e satanica Triplice TrinitàLa rappresentazione della blasfema Triplice Trinitàmassonica, e cioè della redenzione gnostico-massoni-co-satanica, nella menorah, compare 46 volte.

I tre poteri di Lucifero5 Ordine: il n° 5 delle 5

“melagrane” della basedella menorah rappresentail potere dell’Ordine diLucifero.

11 Giurisdizione: il n° 11delle 11 “melagrane” deidue bracci inferiori, sim-boleggia il potere di Giu-risdizione degli Ebrei ca-balisti.

7 Magistero: il n° 7 delle 7“melagrane” dei due brac-ci intermedi, rappresentail potere di Magisterodella Massoneria nel pro-muovere il suo culto del-l’Uomo-Dio.

Cancellare il Sacrificio di Cristo sulla Crocedalla faccia della terraIl n° 4 dei 4 livelli della base rappresentano i 4 punti cardina-li, cioè il mondo; il n° 9 delle 9 “melagrane” dell’asse cen-trale della menorah, in cui 9 = 1 + 8 = 18, rappresenta il 18°grado del Cavaliere Rosa-Croce del Rito Scozzese Anticoed Accettato, il cui compito principale è quello di cancellareil Sacrificio di Cristo sulla Croce dalla faccia della terra.

“Melagrana”? “Fiore di pesco”?Per ora, chiamiamola “melagrana”.

Il n° 4, come 4 (quadrato) e 1 (punto internoo esterno), simboleggia la Pietra cubica aPunta, simbolo del Maestro-Lucifero.

Dettaglio della partesuperiore della

menorah.

Dettaglio della partesuperiore della

menorah.

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“Chiesa viva” *** Febbraio 2014 7

15 L’Uomo-Dio

6 L’Empio

4x74+1=5

Prima Trinità

Lucifero 5

Ordine

Giurisdizione

Magistero

Seconda Trinità

Terza Trinità

11

7

5

666 L’Anticristo

6

6

6

105I TRE POTERI DI LUCIFERO

LA CHIESA DI LUCIFERO

LA TRIPLICETRINITÀ

5 “melagrane” della base

1 + 5 = 6

105 = 15

11 “melagrane”del braccio inferiore

7 “melagrane” del braccio intermedio

Baphomet

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8 “Chiesa viva” *** Febbraio 2014

La Triplice Trinità massonicaLa Triplice Trinità massonica

Triplice Trinità massonica

1a Trinità: i tre Vertici del triangolo verde;2a Trinità: Stella a 5 punte, Stella a 6 puntee Punto centrale (Spirito santo satanico);3a Trinità: i tre lati del Triangolo rovesciato.

Il n° 5 simboleggia Lucifero; Il n° 6 simboleggia la Stella a 6 punte e l’Impe-ratore del Mondo;Il n° 7 simboleggia l’Uomo-Dio della Massone-ria e il Patriarca del Mondo;Il n° 4 (se presente) simboleggia i 4 punti cardi-nali, cioè l’estensione all’intero globo terrestre.

6 7

5

La Triplice Trinità massonica rappresentata nella parte centrale superiore della menorah

Mentre i bracci inferiori e i due intermedi rappresentano, ri-spettivamente, il n° 11 e il n° 7, e cioè il potere di Giurisdi-zione e di Magistero della “chiesa di Lucifero”, i due braccisuperiori, insieme alle parti dell’asse centrale racchiuse dallacirconferenza a tratto giallo, rappresentano la blasfema e sa-tanica Triplice Trinità massonica.A questo proposito, si deve evidenziare una stranezza dellamenorah: l’esistenza di un corpo unico nella sua singolarità(quello indicato dalla freccia rossa) la cui unica ragione d’es-sere è quella di “far quadrare i conti” nella rappresentazionedella blasfema e satanica Triplice Trinità massonica.Come nella Mitra satanica di Benedetto XVI, con le 4 enor-mi Stelle a 6 punte col punto centrale, anche in questo caso,si utilizzano le parti dell’insieme, componendo i numeri 5(Lucifero); 3 (1a Trinità); 5 e 6 col punto centrale (2a Tri-nità); e i numeri: 5, 6, 7 e 4 per la 3a Trinità. Il numero 4 in-dica l’estensione della Triplice Trinità al globo terrestre.

Imperatore del Mondo

Patriarca del Mondo

Lucifero

Occhio onniveggentedi Lucifero

Stella a 6 punte

Baphomet

Stella a 5 punte

Stella a 6 punte

Fuoco

Terra Acqua

Spirito santosatanico

Pietra cubica a punta

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“Chiesa viva” *** Febbraio 2014 9

6

11

7 4

5

11 parti

Le parti, che compongono la coppiadi bracci più alta della menorah, so-no in numero di 11.La posizione alta e centrale è lastessa posizione che occupa il Cro-cifisso sull’Altare delle nostre chie-se cattoliche, e alla cui destra e si-nistra sono posti tre candelabri.Il Crocifisso simboleggia la Reden-zione di Cristo sulla Croce, che ciè stata offerta da Cristo-Dio per lasalvezza delle nostre anime.

La redenzione gnostica

Anche se in forma a bracci ricurvi,questa parte superiore della meno-rah si può assimilare ad una “cro-ce” ma, come si vedrà, il suo signi-ficato non è la Redenzione di Cristosulla Croce, ma la redenzione gno-stico-massonico-satanica dell’uo-mo che, rifiutando la Grazia diCristo-Dio, si rivolge a Luciferoper diventare “dio” con le suestesse forze e, così facendo, perdela sua anima.

La 1a Trinità massonica

È costituita dai tre elementi: Terra,Acqua, Fuoco, simboli delle trecolonne degli attributi divinidell’Adam Kadmon. In parole più comprensibili, la 1aTrinità massonica è costituitadall’uomo che entra in Massoneriaperché animato dal “Fuoco” dellaribellione a Dio e alla Sua Legge.Nelle Sacre Scritture, quest’uomoviene chiamato “Empio”, e gli vie-ne associato il numero 6.

La 3a Trinità massonica

Questa Trinità, chiamata anche,“Santissima e Indivisibile Trinità”è formata da Lucifero, dall’Impe-ratore del Mondo e dal Patriarcadel Mondo.

Lucifero è rappresentato dal n° 5,che richiama la Stella a 5 puntenella quale è inscritto il Baphomet,simbolo del “dio” Lucifero.

L’Imperatore del Mondo, è rap-presentato dal n° 6 della Stella a 6punte, simbolo della famigliaRothschild che domina il sistemamonetario e finanziario mondiale eche, tramite Adam Weishaupt, hacreato il satanico Ordine degli Il-luminati di Baviera.

Il Patriarca del Mondo, rappre-sentato dal n° 7, simbolo del Mae-stro massone e della dottrinadell’Uomo-Dio della Massoneria,ha anche altri 3 nomi: Patriarcadella Massoneria, Supremo Pon-tefice della Massoneria Universa-le e Capo Supremo dell’Ordinedegli Illuminati di Baviera.

L’Anticristo

La Terza Trinità massonica non èaltro che l’Anticristo dell’Apoca-lisse di San Giovanni, formato dalletre bestie: il Dragone, la PrimaBestia venuta dal Mare e la Se-conda Bestia venuta dalla terrache porta due corna da agnello, mache parla come un Drago.Quanti sono gli alti Prelati e i Papiche, in questi ultimi 50 anni di re-gno dell’Anticristo, hanno parlatola stessa lingua del Drago?

L’estensione della TripliceTrinità a tutta la terra

In quest’ultima suddivisione delleparti, per comporre il numero 7, ri-mangono le due parti inferiori e ledue superiori che, sommate, fanno4, il simbolo dei 4 punti cardinali.Questo numero, insieme agli altrinumeri, rappresenta l’estensionedella blasfema e satanica TripliceTrinità massonica ai quattro an-goli della terra, cioè alla sua esten-sione a tutto il globo terrestre.

La 2a Trinità massonica

La 1a Trinità, con i due sessi, formala Stella a 5 punte che, insieme allaStella a 6 punte col punto centrale,costituisce la 2a Trinità massonica.Cioè, all’uomo ribelle a Dio vieneinsegnato che la divinità ha due ses-si coi quali essa opera la “creazio-ne”, e con l’anima giudaica, simbo-leggiata dalla Stella a 6 punte colpunto centrale, quest’uomo diventaMaestro massone, Pietra cubica apunta, o Uomo-Dio.3

62

Terra

Acqua

Fuoco

Occhio onniveggentedi Lucifero

Spirito Santosatanico

2 sessi

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La redenzione gnosticaLa redenzione gnostica

Il Caduceo di ErmeteSimbolo della redenzione gnosti-co-massonico-satanica dell’auto-divinizzazione dell’uomo.È questo Caduceo la vera matricedelle 51 “melagrane” che com-pongono la menorah?

Il n° 9 rosso, a destra, si ottiene da quello blua sinistra, “rovesciandolo” intorno al suo as-se orizzontale. Cioè si ha un 9 “rovesciato”.Il n° 9 rappresenta una “germinazione versoil basso”, dunque materiale.

La 9a lettera dell’alfabetoebraico “Teth”, che ha ilvalore di 9, significa:“Serpente”. Il Numerodella Bestia dell’Apoca-lisse è 666, che cabalisti-camente è rappresentatodal numero 9, il numerodella “Generazione”.

Il n° 6, posto al centro di ogni“melagrana” della menorah,nella simbologia massonicarappresenta una “germinazio-ne verso l’alto”, dunque, spi-rituale. Questo numero è l’ini-zio di una spirale e «la spiralesimboleggia il G.A.D.U. ecioè Lucifero-Satana».

Nella Genesi, per la Menorah,viene indicato il “fiore di pe-sco”, mentre per la costruzionee l’abbellimento del Tempio diSalomone, si parla di “mela-grane”. Qual è, invece, il se-greto delle “melagrane” di que-sta menorah?

asse orizzontale

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OGNI “MELAGRANA” DEI BRACCILATERALI RAPPRESENTA

UNA REDENZIONE GNOSTICA

Ognuna delle 42 “melagrane” dei braccidella menorah contiene, da un lato, il n°6, dall’altro, il n° 9 “rovesciato”.

Il n° 6 rappresenta l’Empio e, come sim-bolo della Stella a 6 punte, simboleggiaanche l’Imperatore del Mondo.

Il n° 9 rappresenta Lucifero e il fatto diessere un 9 “rovesciato” “suggerisce” ilriferimento al Triangolo “rovesciato”della Terza Trinità, o dell’Anticristo.

La somma di 6 + 9 = 15 rappresenta ilMaestro massone o l’Uomo-Dio, ma an-che il Patriarca del Mondo che devepromuovere e diffondere la dottrina mas-sonica dell’Uomo-Dio.

Il prodotto di 6 x 9 = 54, simboleggiandoanche 6 volte 18 = 108, rappresenta l’Oc-chio Onniveggente di Lucifero o Luci-fero in persona.

Vista frontale della menorah.

La menorah è composta da 9 “melagrane”sulla parte centrale verticale e da 42, sulle trecoppie di bracci. Le “melagrane” centralihanno, su entrambi i lati, lo stesso n° 6, oppu-re in n° 9 “rovesciato”; le “melagrane” suibracci invece hanno, su un lato, il n° 6 e,sull’altro, il n° 9 “rovesciato”.

Vista posteriore della menorah.

Le 42 “melagrane” sui bracci, componendocon i n° 6 e 9, la blasfema Triplice Trinitàmassonica, rappresentano 42 redenzionisataniche di Lucifero. Le 9 “melagrane”centrali, con i n° 6 e 9 associati e combina-ti, su entrambi i lati, simboleggiano i signi-ficati riportati nella figura sottostante.

6 6

9 9

99

9

6

6 6

6

66

54

15

6

6

99

Lucifero

L’Imperatore del Mondo

Il Patriarcadel Mondo

L’Uomo-Dio

L’Empio

Seconda Trinità

Prima Trinità

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Totale: 46 redenzioni gnostico-massonico-sataniche e45 rappresentazioni dell’Anticristo

LA “TRIPLICE TRINITÀ” RAPPRESENTA LA REDENZIONE SATANICA DI LUCIFERO

6

9

15

L’Anticristo Terza Trinità

6

6

6

6

6

9

9

9

9

666 L’Anticristo

Triplice Trinità

18 Rosa-Croce

9 Lucifero

15 L’Uomo-DioCulto dell’Uomo

Culto di Lucifero

Culto del Fallo

Eliminazione del Sacrificio di

Cristo sulla Croce

6 L’Empio

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12 “Chiesa viva” *** Febbraio 2014

LA RELIGIONE EBRAICALA RELIGIONE EBRAICA

L a forma di culto religio-so, praticata in Giudeaal tempo di Gesù, era no-

ta come Fariseismo ed era unapratica religiosa basata esclusi-vamente sul Talmud. A quei tempi, il Talmud era laMagna Charta, la Dichiarazio-ne di Indipendenza, la Costitu-zione, tutti fusi in una sola estessa realtà, che agiva su tuttiquelli che praticavano il Farisei-smo.Oggi, il Talmud praticamenteesercita una dittatura totalitariasulla vita degli Ebrei, cioé quelliche professano il Giudaismo, aldi là della loro consapevolezza omeno. Il Talmud è talmente determi-nante nella vita di un ebreo chel’eminente Michael Rodkinsonaffermò: «L’Ebreo moderno èil prodotto del Talmud!».

L’eminente rabbino LouisFinkelstein, il capo del JewishTheological Seminary of Ame-rica, spesso definito come “ilVaticano del Giudaismo”, ha scritto: «... Giudaismo ... il Fariseismo è diventato Talmudismo,il Talmudismo divenne rabbinismo medievale, e il rabbi-nismo medievale divenne rabbinismo Moderno. Ma intutti questi cambiamenti di nome ... lo spirito degli anti-chi farisei sopravvive, inalterato ... Dalla Palestina a Ba-bilonia, verso il Nord Africa, Italia, Spagna, Francia e Ger-mania; da questi attraverso la Polonia, la Russia e l’EuropaOrientale, in generale, l’antico Fariseismo ha vagato edimostrato la duratura importanza associata al Fari-seismo come movimento religioso».

Nella sua attuale qualità di portavoce ufficiale del TheAmerican Jewish Committee, il rabbino Morris N.

Kertzer ha scritto: «Il Talmudè composto da 63 libri di scrittigiuridici, etici e storici dei rab-bini antichi. La sua edizione fucurata cinque secoli dopo la na-scita di Cristo. È un compendiodi diritto e dottrina. È il codicelegale che forma la base dellalegge religiosa ebraica ed è illibro di testo usato per l’istru-zione e la formazione dei rab-bini».

Il Talmud fu tradotto in inglesecon note, glossario e indici daeminenti rabbini e il rabbinoCapo d’Inghilterra, Dr. J.H.Hertz scrisse la Premessa” diquesta Edizione che prese il no-me di Edizione Soncino delTalmud, che fu pubblicata nel1935. Nel famoso classico: “Lastoria del Talmud”, MichaelRodkinson e il celebre reveren-do Dr. Isaac M. Wise, i leadersmondiali più autorevoli sul Tal-mud, affermano:

«Con la conclusione del primovolume di questo lavoro, all’inizio del ventesimo secolo,noi invitiamo il lettore a volgere uno sguardo sul passatodel Talmud, in cui si vedrà ... che non solo il Talmud nonè stato distrutto, ma che è stato salvato in modo chenon una sua sola lettera è mancante; e ora è fiorente atal punto come non è mai accaduto nella sua storia ... IlTalmud è una delle meraviglie del mondo. (...) Esso do-mina ancora la mente di un intero popolo che venera ilsuo contenuto come verità divina ...».

Perché allora, in un testo talmudico, sta scritto: «Se i nonebrei conoscessero quello che noi insegnamo a loro ri-guardo, ci avrebbero senz’altro sterminato»? (Cfr. Di-bre, in Dav. f. 37).

Il Talmud.«L’Ebreo moderno è il prodotto del Talmud!».

«Il Talmud è il libro di testo usato per l’istruzione e la formazione dei rabbini!».

«Se i non ebrei conoscessero quello che noi insegniamo a loro riguardo, nel Talmud,

ci avrebbero senz’altro sterminato!».

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LA MORALE LA MORALE NEL TALMUDNEL TALMUD

Sanhedrin, 55b-55aIl rabbino Rab stabilisceche se uno commette sodo-mia con un bambino di etàminore di 9 anni, non in-corre in alcuna colpa. Il rabbino Samuel, invece,stabilisce che l’età minimaè di tre anni.

Sanhedrin, 55bUna fanciulla di tre anni eun giorno può essere ac-quisita in matrimonio ascopo di coito.

Yebamoth, 60bRamanos condusse un’in-chiesta e vi trovò la figliadi un proselito che avevauna età inferiore a tre annie un giorno. Il rabbino pro-clamò che lei aveva il dirit-to di vivere con un sacer-dote.

Kethuboth, 11a-11b.Il rabbino Rabba ha detto:«quando un uomo adultoha rapporti sessuali conuna bambina non è niente,perché quando la bambina ha un’età inferiorea tre anni, è come se uno mettesse il dito inun occhio».

Kethuboth, 11a-11bRab disse: un ragazzino che ha un rapportocon una donna adulta è come se lei fosse feri-ta da un pezzo di legno.

Sanhedrin, 69bSe una donna si è divertita libidinosamentecon il suo giovane figlio minorenne, e lui hacommesso la prima fase di convivenza con

lei, il rabbino Beth Hillel ladichiara adatta a sposareun sacerdote.

Sanhedrin, 58bSe un pagano ha avuto unrapporto contro natura consua moglie, egli incorre incolpa; ma Raba ha detto co-sì: un pagano che fa violen-za alla moglie del suo vici-no è esente da punizione.Perché questo? Le Scritturedicono: “A sua moglie”,ma non a quella del suoprossimo.

Sotah, 26bIl rabbino Papa ha detto:non vi è adulterio in unrapporto con un animale. Ildenaro dato da un uomoad una prostituta, per ac-coppiarsi col suo cane, èammissibile. Tale accoppia-mento non è adulterio lega-le.

Yebamoth, 55bL’esclusione (della colpa) èpiuttosto quella di un rap-porto sessuale con unadonna morta. Dal momen-to che si potrebbe assumereche, anche dopo la sua

morte, è descritta come la sua stirpe.

Yebamoth, 59bMentre una giovane donna spazzava il pavi-mento, un cane del villaggio la coprì dallaparte posteriore. Il rabbino Dimi le permisedi sposare un sacerdote. Samuele disse: «An-che un Sommo Sacerdote».

Yebamoth, 59bIl rabbino Shimi b. Hiyya ha dichiarato: unadonna che ha avuto rapporti sessuali con unanimale ha il diritto di sposare un sacerdote.

CITAZIONI TRATTE DAL TALMUDCITAZIONI TRATTE DAL TALMUD

La Menorah è il simbolo dell’Alta Massoneria Ebraica dei B’nai B’rith

Col movimento sionista e la fondazione del B’naiB’rith (1843), il Gran Kahal, il moderno Sine-drio, ha riacquistato il suo antico potere. Il suo se-greto è: per conquistare il mondo non è neces-saria la spada, ma basta un libro: il TALMUD! I sentimenti principali dello spirito talmudico so-no: 1. Un’ambizione smisurata di dominare il mondo; 2. Un’avidità insaziabile di possedere tutte le ric-

chezze dei non ebrei; 3. Il rancore contro il non ebreo, e specialmente

contro il cristiano; 4. L’odio a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.

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GESÙ CRISTO E I CRISTIANI GESÙ CRISTO E I CRISTIANI NEL TALMUDNEL TALMUD

Sanhedrin, 67aGesù è chiamato: “Figlio di Stada (= prostitu-ta) Pandira”.

Toldath Jeschu“Gesù era stolto, demente, seduttore, corrut-tore di costumi, idolatra e mago”.

Zohar III, - 282“Gesù simile ad una bestia, fu appeso al pati-bolo, sepolto come una carogna su un muc-chio di sporcizie; infine, gettato all’inferno.”

Maria Santissima, Madre di Gesù, è chiamata:“sciria” = escremento.I Santi chiamati “chedoscim” = giovinastri. Le Sante: “chedescio” = puttane.Il Natale: “Nital” = estirpazione. La Pasqua: “Chesac” = patibolo.La Chiesa: “bet tifla” = casa di stoltezza; “bet atturpa” = casa di turpitudine; “bet caria” = casa spregievole, latrina.

Il Sacrificio dei cristiani è chiamato: stercora-zione, come è detto dei pagani che apronol’ano e defecano dinanzi al loro dio.

Iore Dea (198, 48)Le donne ebree sono contaminate nell’incon-tro con i cristiani.

Midrasch Talpioth (225)I cristiani sono stati creati per servire sempregli Ebrei.

Orach Chaiim (57, 6a)I cristiani sono da compiangere più dei suinimalati.

Zohar II (64b)Gli idolatri cristiani sono paragonati allemucche e agli asini.

Kethuboth (110b)Il salmista paragona i cristiani a bestie im-monde.

Zohar (I, 131a)Il popolo idolatra dei cristiani insudicia ilmondo.

Sanhedrin (74b) Tos.Il rapporto sessuale dei cristiani è come quel-lo di una bestia.

Kethuboth (3b)Il seme di un cristiano ha lo stesso valore del seme di una bestia.

Iore Dea (337, 1)Sostituire i cristiani morti come si fa con lemucche o con gli asini perduti.

Abhodah Zarah (78)Le chiese cristiane sono luoghi di idolatria.

Schabbath (116a) Tos.I Vangeli: volumi di iniquità, libri eretici.

Ebrei Ashkenaziti, o Cazari.

La stragrande maggioranza degli Ebrei, al giorno d’oggi, non so-no di origine palestinese (giudea), ma Cazara; provenienti, cioè,dai Cazari, un popolo barbaro e bellicoso, che fu cacciato da tut-ti i popoli della Mongolia centrale asiatica, per la loro ferocia ecrudeltà. Essi si stabilirono a nord del Mar Nero, dopo aver quasisterminato le 24 nazioni agricole e indifese che vivevano in pace,nell’area compresa tra gli Urali e il Mar Nero. La parola “ebreo” nacque nel 1755, quando l’espressione ingle-se “judean” (giudeo) si contrasse nella forma “jew”, mutando,però, il suo significato di “proveniente dalla Giudea”, con quellodi “seguace del Giudaismo”, o Fariseismo o Talmudismo. Ebreo cioè significa: “Uomo formato dal Talmud”!

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Baba Kama (113b)È permesso ingannare i cristiani.

Abhodah Zarah (54a)L’usura può essere praticata ai cristiani.

Babha Kama (113a)L’Ebreo può mentire e giurare il falso, per farcondannare un cristiano.

Babha Kama (113b)Il nome di Dio non è profanato quando simente ai cristiani.

Zohar (I, 160a)Gli Ebrei devono sempre cercare di inganna-re i cristiani.

Zohar (II, 64b)Il tasso di natalità dei cristiani deve essere so-stanzialmente ridotto.

Iore Dea (158, 1)Anche i cristiani non nemici non devono es-sere salvati.

Hilkhoth Akum (X, 1)Non fare un accordo e non mostrare alcunapietà per i cristiani.

Hilkhoth Akum (X, 1)Bisogna allontanare i cristiani dai loro idoli,oppure ucciderli.

Makkoth (7b)Vi è innocenza nell’accusa di omicidio se l’in-tenzione era di uccidere dei cristiani.

Hilkoth Akum (X, 1)Non salvare i cristiani in pericolo di morte.

Sepher Or Israel (177b)Se un Ebreo uccide un cristiano non commet-te alcun peccato.

Zohar (I, 25a)I cristiani devono essere distrutti perché sonoidolatri.

Abhodah Zarah (26b) T.Il migliore dei goim dev’essere ucciso.

Zohar (II, 43a)Lo sterminio dei cristiani è un sacrificio ne-cessario.

ObadiamQUANDO ROMA VERRA DISTRUTTA,ISRAELE SARA REDENTA.

Abhodah Zarah (2a)Le feste dei cristiani: giorni di calamità.

Abhodah Zarah (78c)I giorni di festa cristiani sono spregevoli, vanie malvagi.

Iore Dea (154, 2)È vietato insegnare un mestiere ad un cristia-no.

Gerusalemme, 28 settembre 2000. Passeggiata simbolica del premier Sharon

sulla spianata delle moschee e la rabbia dei palestinesi che si sentirono provocati da questo gesto del premier israeliano.

Fu, questo, l’inizio della Terza Guerra mondiale?Nel 1870-71, i vertici del satanico Ordine degli Illuminati di Ba-viera, Albert Pike e Giuseppe Mazzini, con lo scopo di distrug-gere la Chiesa Cattolica, per realizzare il Regno dell’Anticristocol Culto di Lucifero in pieno giorno, pianificarono tre Guer-re mondiali per il 20° secolo. Lo scoppio della Terza Guerramondiale, da loro chiamata “catastrofe sociale finale” doveva«essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate da-gli agenti degli “Illuminati” tra sionismo politico e dirigentidel mondo islamico ... perché si distruggano a vicenda ... e lenazioni saranno forzate a combattersi tra di loro fino al com-pleto esaurimento fisico, mentale, spirituale, economico». La Madonna di Fatima, nel suo “Terzo Segreto” disse: «Unagrande guerra si scatenerà nella seconda metà del 20° secolo ...».Il 20° secolo è terminato il 31 dicembre dell’anno 2000.

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LA NUOVA MESSA NERA

Quando furono tutti riuniti e dispostidinanzi a questo apparato, un Fratellopostulante, salendo l’altare, afferròun agnello vivo; lo scannò e, meto-dicamente, lo trafisse con tutti glistrumenti della Passione, comenell’Agnello di marmo.Ne distaccò poi la testa, i piedi e ilcuore, cinicamente e sapientementeseviziati dalle sue mani, e questi pez-zi gettò, come per purificare tuttocol fuoco, nel braciere di bronzo, do-ve ardeva un fuoco divorante. Il restodel corpo dell’agnello venne immersonella coppa di marmo, come per purifi-care tutto con l’acqua.Il sacrificatore, allora, si lavò le maninel sangue che riempiva la concavità inmezzo all’altare; afferrò il ciborio, neconsumò l’Ostia consacrata, stritolòe insozzò a suo piacimento le altreostie, recitando in ebraico la parodia diun testo sacro: «Non sei più tu che,vivi, ma io che vivo in te, e t’immolocon le tue stesse mani».Disceso, dall’altare, si scoprì il collo,immerse il capo nel bacino, ci si lavò le braccia e uscì.Gli Affiliati, afferrando i rami di olivo, li gettarono sul suopassaggio e lo seguirono in processione, le braccia incro-ciate sul petto. (...)All’uscita, i diversi gruppi di Illuminati si separarono.Gli Adepti e Affiliati inferiori si recarono alla Biblioteca ea loro servirono alla rinfusa carne e pesce, affinché tra-sgredissero così doppiamente, di Venerdì Santo, la leggeecclesiastica dell’astinenza. (...)Gli Affiliati superiori, a cui io appartenevo, risalirono alla

Il segretodella “tomba vuota”

di Padre Pio

Il segretodella “tomba vuota”

di Padre Pio

Loggia quadrata, dove iniziò un’altraparodia accasciante e nauseante.Un Crocifisso d’ebano era posto inmezzo al Tavolino semicircolare.Al centro della sala, in fondo, un “ma-nichino” con la tiara in testa e la ve-ste bianca; al lato un trepiede, sul qua-le era posto un libro sormontato da un-dici candele.Altri due trepiedi erano sormontati,ognuno, da altrettante candele: dispostiin triangolo rappresentavano in quelmodo, a tre, il delta sacro, mentre le 33candele simboleggiavano i trentatregradi o gradini della misteriosa scalache porta all’Alta Massoneria.Il secondo Grand’Oriente, che presie-deva al posto di Garfield, era T***. Cifece disporre in semicerchio attorno altavolino; andò verso il libro, vi lessevarie lezioni, per me inintelligibili, mi-schiate con insulti alla Chiesa e alPapato. (...)Ad un tratto, un canto orribile si levò eun’atmosfera di demenza agitò la sala.T*** afferrò un’accetta; un clamoreformidabile risuonò, mentre egli, conun colpo vigoroso, si scaraventò al

collo del manichino dove pareva essere racchiuso uncadavere...A quel colpo, la Vittima – questo è il nome rituale – gettòun grido stridente e i suoi occhi uscirono dalle orbite.Un secondo colpo fece ruzzolare la testa per terra. Unsilenzio improvviso seguì a quella specie di delirio.Ciascuno degli Affiliati, uno dopo l’altro, andò a tem-prare la mano nel sangue del decapitato; ma io indie-treggiavo spaventata davanti a questo nuovo delitto. UnAffiliato più umano toccò la mia mano con le sue dita san-

a cura del dott. F. A.

3838

Il generale americano Albert Pike, Supremo Pon-tefice della Massoneria Universale del secolo XIX,modernizzò il rituale della messa nera, per enfatiz-zare il trionfo di Satana su Gesù Cristo.

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guinolenti, sussurrandomi all’orecchio:“Coraggio, sorella mia. Se la sua manonon è macchiata come le nostre, la sipotrebbe reputare tiepida o complice;ora, il nemico della Loggia deve essereil nemico di noi tutti”.Lo udii appena, ancor agghiacciatadall’orrore.Ma già la cerimonia seguitava il suocorso e mi trascinava, mio malgrado.Avevano posto la testa su un piattod’argento; noi, processionalmente, pas-sammo alla Camera rossa, destinata,come si è detto, alle prove del sangue:quella testa fu deposta sul delta sacro:un grande triangolo rovesciato, fattocon un trasparente illuminato. (...)È proprio il tempio dell’assassinio!Poi, tornammo giù alla Sala del festi-no, dove questa volta si poté metterci atavola dopo esserci lavate le mani. Perconto mio, mi fu impossibile mangiarequalsiasi cosa, bevetti soltanto qualchegoccio di vino; ero divorata dalla feb-bre.Alla frutta, lunghi brindisi alla li-bertà della nazione, alla morte delPapa, all’annientamento del cattolicesimo. E, ad ognibrindisi, il secondo Grand’Oriente scagliava un po’ divino in faccia al Crocifisso e, alla fine, ognuno scagliòcontro il Crocifisso metà della coppa, bevendo il resto,alla maniera massonica, in piedi e con la mano sul cuore.Il Cristo slogato, spezzato, cadeva pezzo a pezzo dallacroce sulla tovaglia, tra i rimasugli dell’orgia; e ognu-no, per disprezzo, si sforzava ancora di ridurre in pez-zettini le parti del Cristo cadute sulla tovaglia.Non bastasse questo, su un’Ostia consacrata furono in-flitte delle incisioni, e poi la s’inchiodò o piuttosto las’incollò sulla croce di ebano. Certi sozzoni scatarrava-no anche contro l’Ostia. Finirono poi per gettarla inquell’acqua rossa di sangue, in quell’acqua dove ci era-vamo lavate le mani intrise di sangue.Rimasero parecchie altre ostie e parve che si aspettassequalcuno o qualche cosa per profanarle. (...)D’improvviso, vennero a bussare alla porta, e dovemmo ri-salire su, alla Camera del Noviziato, dove avevano prepa-rato altre pietanze e altri vini.Una dozzina di femmine, della più bassa moralità, veremeretrici, truccate e dal linguaggio osceno, ci aspettavanolà. Come già me n’ero accorta parecchie altre volte, l’or-gia, alla Loggia, finiva in lussuria bestiale; e, questavolta, non si risparmiava neppure più la promiscuità diquei porci e di quelle meretrici»1.

La Bersone ci fornisce un’altra interessante testimonianzache può farci comprendere il coinvolgimento di alte Au-torità del potere politico e religioso, in questi riti satanicie lussuria bestiale.Verso la fine del 1877, la Bersone fu incaricata di recar-si a Roma per portare al Principe Umberto di Savoia,l’ordine della Suprema Loggia degli Illuminati di Pari-gi di avvelenare suo padre, Vittorio Emanuele II perché

– come ella venne a sapere in seguito –il Re, che apparteneva alla Sètta, erarimasto credente, nonostante le suecolpe, ma essendo scomunicato comeusurpatore degli Stati Pontifici, avevapensato di uscire almeno dal Quirinalee dalla Città Eterna, ma la Sètta, inve-ce, voleva che il Re morisse a Roma,in quel palazzo e senza riconciliazio-ne e voleva precipitare la sua agoniaper sottrarlo ad un misericordioso pas-so da parte del Vaticano. La Sètta ave-va deciso che suo figlio, il PrincipeUmberto, doveva ucciderlo!La Bersone, sotto il falso nome di “Si-gnora Cerati”, presunta vedova di unufficiale di Stato Maggiore italiano,doveva recarsi a Roma, in Vaticanodal nuovo Cardinale Segretario diStato per ottenere da lui una lettera diraccomandazione che le consentisse,tramite il Ministro Cairoli, anche luiaffiliato Loggia, di accostare il Princi-pe Umberto, per consegnargli l’ordi-ne e il veleno per assassinare suo pa-dre.Tutto procedette secondo un piano pre-

stabilito, fino a quando la Bersone si trovò nella stanza, so-la col Principe Umberto e Vittorio Emanuele II, che ri-posava nel suo letto.Ecco il suo racconto: «Umberto mi presentò a VittorioEmanuele II e il vecchio monarca, dal suo letto, mi rice-vette con la cordialità a lui famigliare e che aveva creato ingran parte la sua popolarità. (...) Mentre parlava, dava se-gni di stanchezza ed una certa sonnolenza s’impadronivadi lui. Umberto si precipitò verso una pozione, preparatasu una credenza, vicino al sovrano. Lo vidi che vi versavail contenuto della bustina che io gli avevo consegnato, oalmeno di una bustina in tutto e per tutto simile. Aiutò ilpadre a bere circa la metà del miscuglio, poi, senza affetta-zione alcuna, ripose il bicchiere al suo posto. (...)Vittorio Emanuele II, però, sopravvisse per diversigiorni ed io sono persuasa, oggi più che mai, che il figlionon gli ha somministrato la bevanda di Parigi. Al contra-rio, mi sembrò proprio che i due principi si fossero messid’accordo per rappresentare, in modo sublime, questa farsadinanzi a me, farsa che salvò la vita del vecchio Re. (...) Il giorno dopo la morte di Vittorio Emanuele II, il 9 gen-naio 1978, Umberto veniva proclamato Re d’Italia e in-cominciava, a sua volta, ad esercitare quel pericolosomestiere dei sovrani, che, tremanti davanti alle Sètte, sisforzano di governare insieme coi loro assassini... (...)Ma re Umberto, dopo due falliti tentativi di assassinio, or-dinati dalla Loggia di Parigi, morì al terzo tentativo, il 29luglio 1900, poiché l’Alta Loggia era venuta a cono-scenza del suo tradimento!»2.

1 Cfr. Clotilde Bersone, “L’Eletta del Dragone” , Editrice Italica, Pe-scara 1981, pp. 96-107.2 Idem, pp. 111-125.

Copertina del libro: “L’Eletta del Dragone” di Clotilde Bersone.

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18 “Chiesa viva” *** Febbraio 2014

E ntrambe le risposte sono de-gne di nota solo per il tassodi ambiguità da cui sono

permeate. Infatti, in primo luogo, stupisce chetutte e due le risposte sul punto re-lativo alla proprietà della mone-ta, al momento della sua emissio-ne, si rifugino in una dichiarazio-ne negativa, affermando che que-sta non spetta alla Banca d’Ita-lia: affermazione questa, forse vo-lutamente elusiva, ma che, tuttavia,non può sfuggire all’accusa dimenzogna per ciò che essa nonpuò non sottintendere.Posto infatti che la moneta (al mo-mento della sua creazione ed emis-sione) non può non avere, cometutti i beni mobili, un proprieta-rio, deve trarsi la conclusione che,in quel preciso momento la mone-ta, se non è della Banca d’Italia, è di proprietà delloStato. Ma ciò contrasta in modo irrimediabile con quantoriconosciuto dagli stessi rappresentanti del Governo (...)vale a dire la percezione di un utile monetario da partedi un Ente che non è proprietario della moneta checrea ed immette in circolazione. Tanto più che, per tuttala durata della circolazione, la moneta rappresenterebbe undebito della Banca d’Italia; una passività che la abilitaad inserirla nel proprio bilancio tra le poste passive.Ne deriva che, caso unico, la moneta sarebbe fruttiferanelle mani dell’Istituto di Emissione, benché questonon ne sia proprietario, ma anzi debitore. Mentre, quindi, nei casi normali, il creditore percepisce in-teressi dalla moneta che presta, ed è il debitore che pagaquesti interessi, nel caso in esame, le posizioni appaionostranamente invertite.

Con un debitore che, anziché pa-gare, percepisce gli utili.Il fatto è che, nel concreto, la veritàrisiede proprio nel secondo cornodel dilemma: nel senso che la Ban-ca d’Italia ritiene di essere pro-prietaria della moneta che creaed emette. Lo sostiene lo stessoIstituto proprio nel giudizio civilepromosso dal professor Auriti; in-fatti, nella comparsa di costituzionee risposta, datata 20 settembre1994, si legge: «alla stregua dellapuntuale disciplina della funzionedi emissione, i biglietti della Ban-ca d’Italia costituiscono una sem-plice merce di proprietà dellaBanca Centrale, che ne cura diret-tamente la stampa e ne assume lerelative spese» ... «Essi acquistanola loro funzione e il valore di mo-neta solo nel momento logica-

mente e cronologicamente successivo, in cui la Bancad’Italia li immette nel mercato trasferendone la relativaproprietà ai percettori». E ancora: «La Banca d’Italia cedela proprietà dei biglietti, i quali, in tale momento, comecircolante, vengono appostati al passivo nelle scritturecontabili dell’Istituto di Emissione, acquistando in con-tropartita, o ricevendo in pegno, altri beni o valori mobi-liari (titoli, valute, ecc.) che vengono, invece, appostatiall’attivo».Ora, poniamo il caso di un falsario che dia in prestito ilrisultato della propria illecita attività, che a lui non co-sta nulla se non le spese di fabbricazione; nel fare il bilan-cio finale dell’operazione, vi iscrive forse come posta pas-siva la somma falsificata e prestata, e come posta attiva lasomma restituitagli oltre agli interessi? Così facendo, al-tererebbe il bilancio, perché la somma falsificata che dà

Moneta del popoloMoneta del popolo

TASSE ZERO!TASSE ZERO!a cura del dott. Franco Adessa

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Una sede della Banca d’Italia.

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do viene tradita, si fa implacabil-mente vendicativa”; e più oltre che“i Governatori sono i sacerdoti ad-detti al suo culto”, i quali “se nonfossero pienamente indipendenti, esoggiacessero a poteri esterni, laloro qualità liturgica verrebbe me-no”.Dunque, la dottrina di Montesquieunon è più attuale, perché accanto alpotere legislativo, al potere esecuti-vo ed al potere giudiziario, nei qua-li fu frantumato il potere assoluto deisovrani dopo la Rivoluzione France-se, ce n’é un “quarto”, il poteremonetario.Ma, mentre il potere esecutivo ed ilpotere giudiziario sono in una posi-zione di ineliminabile subordinazio-ne (almeno concettuale) rispetto alpotere legislativo (...) il potere mo-netario, invece, non solo dev’essereautonomo, ma addirittura aspiraad occupare e mantenere un ruolodi tutore dello Stato in materia dipolitica monetaria, tanto da assu-mere, assecondando la misticadell’articolo de “la Repubblica”,persino la dignità e l’intoccabilitàdi una religione, con i suoi miste-riosi riti ed i suoi onnipotenti sa-cerdoti.Si può legittimamente dubitareche questo “quarto potere” abbiale carte in regola con la Costituzio-ne della Repubblica Italiana, o al-meno col suo spirito informatore: lanostra Costituzione non brilla certoper sinteticità, poiché, anzi, dopoaver trattato dettagliatamente nellaprima parte della posizione del citta-dino e, nella seconda, della discipli-na della società politica in tutte lesue espressioni, omette qualsiasiaccenno, anche solo indiretto, alproblema della moneta ed agli entiche ne dovrebbero regolare la politi-ca nell’ambito del sistema economi-co dello Stato. Quale significatopuò, pertanto, darsi al silenzio dei

costituenti italiani sulla Banca Centrale? Può, di fatto, il nostro Istituto di Emissione riempire que-sto vuoto costituzionale, pur essendo legittimato da unaproduzione di leggi soltanto ordinarie, che però non tro-vano nella Carta Costituzionale alcun titolo che possa giu-stificare la loro appartenenza all’attuale ordinamento giuri-dico nazionale, per quanto riguarda sia la posizione di po-tere assoluto della Banca d’Italia (...) sia il contenutostesso di quel potere che, come si è visto, stravolge il

in prestito non costituisce una per-dita, così come peraltro non rappre-senta un guadagno; inserendola nelpassivo, il falsario non farebbe al-tro che occultare fraudolentementeuna parte dell’attivo.Tanto per continuare nell’esempio,se il falsario dà in prestito la sommafalsificata di un miliardo di lire altasso del quindici per cento e, allascadenza convenuta ha, in restituzio-ne, la somma di lire (autentiche) unmiliardo e centocinquanta milioni,il suo attivo è costituito daquest’ultima somma per intero, edil suo passivo dalle spese sostenuteper la fabbricazione della monetafalsa.Mutatis mutandis, lo stesso concettovale per la Banca d’Italia: certa-mente, qui, non si tratta di monetafalsificata, ma, come si è detto, dimoneta che, all’atto dell’emissione,non può avere ancora alcun valore nédi credito né di debito, perché desti-nata, solamente durante e a causadella circolazione, a misurare il valo-re dei beni e ad acquistare il conno-tato di misura del valore.Perciò, la Banca d’Italia non è le-gittimata ad iscrivere la moneta,che immette nella sua circolazione,come posta passiva del suo bilan-cio. A questo punto, ci si potrebbedomandare quale possa essere la rea-zione dei vertici della Banca d’Italiaa queste chiare e ineluttabili conside-razioni.

LA “RELIGIONE”DELLA BANCA D’ITALIA

Su questo argomento, desta vera-mente impressione il contenuto di unarticolo apparso su “La Repubbli-ca” del 1° giugno 1994, dal titolo diper se altamente significativo: “Lareligione di Bankitalia”. Questo ar-ticolo, scritto con accenti che sem-brano davvero ispirati al più cieco fanatismo, dopo averaffermato che la continuità storica dello Stato italianoresta affidata alla Banca d’Italia assai più che alle altreistituzioni, rileva che “la religione della moneta” deverimanere integra nella sua ortodossia “al servizio diuna divinità altamente simbolica – quel biglietto di ban-ca firmato dal Governatore, che personifica il potere d’ac-quisto del cittadino – ma altresì una divinità che, se fe-delmente servita, è dispensatrice di beni, mentre quan-

Banconota da 10 dollari con la scritta: United States, fat-ta stampare dal presidente americano Abramo Lincoln.Lincoln, pur rifacendosi alla Costituzione americanache esplicitamente dichara compito del Governo ame-ricano quello di stampare la moneta, pagò con la vitacon la sua decisione di sfidare i banchieri internazionali alcui vertice vi era la famiglia Rothschild.L’esecuzione “rituale” del presidente Lincoln avvennecon un colpo di pistola alla testa, mentre assisteva aduna rappresentazione teatrale.

John Wilkes Booth, massone del 33° grado R.S.A.A. emembro della “Giovane America” di Giuseppe Mazzi-ni, assassinò Abramo Lincoln, il 14 aprile 1865, 5 giornidopo la fine della Guerra di Secessione americana. Boothapparteneva anche alla Loggia dei “Cavalieri del Circo-lo d’Oro” che, nel dicembre 1865, Albert Pike mutò in“Cavalieri del Ku Klux Klan”. Dal 1836 al 1865, il Ca-po Supremo dell’Ordine degli Illuminati di Baviera fuil Primo ministro inglese, Lord Palmerston, sotto ilquale era stato organizzato l’assassinio del presidenteLincoln. Nel 1870, Albert Pike e Giuseppe Mazzini di-vennero i capi del Nuovo Rito Palladico Riformato,l’organizzazione degli Illuminati di Baviera.

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nostante, l’Istituto Centrale iscrive arbitrariamentel’importo della moneta data in prestito tra le poste pas-sive del suo bilancio, invece che tra quelle attive, alteran-

do, in tal modo, a proprio vantaggioil bilancio stesso in misura evidente-mente rilevante: infatti, è norma indi-scutibile per una corretta contabilitàche il prestito di denaro debba es-sere contabilizzato come credito,da inserire quindi all’attivo, insie-me con gli interessi pattuiti.Infine, si è anche posto in evidenzacome l’inserimento della moneta,all’atto della sua immissione nellacircolazione, tra le poste passive delbilancio della Banca d’Italia sia laconseguenza capziosa, e perciò in-gannevole, di rappresentare la ban-conota come una cambiale (vale adire come un debito, come una passi-vità) in virtù della nota formula sopraimpressavi (“pagabile a vista alportatore”) che non ha più alcunaragione di esistere, perché, essendoforzoso il corso delle banconote (nonpiù garantite da alcun tipo di riser-va, tanto meno aurea), esse nonpossono essere convertite (“paga-te”) in oro; cosicché, nonostantequella ormai inutile formula, la ban-conota non può essere consideratacome cambiale, rappresentativa diun inesistente debito della BancaCentrale.Finora si è più volte accennato al fat-to che la Banca Centrale, nel metterein circolazione le proprie banconotemediante operazioni di prestito al Te-soro dello Stato e di anticipazione alsistema bancario, in sostanza le ad-debita al popolo. Siccome questofatto rappresenta il punto focale ditutto il problema monetario, è ne-cessario che esso sia reso di agevolecomprensione anche per il lettorecompletamente a digiuno di tale pro-blema nei suoi numerosi profili.Detto in modo molto schematico, ac-cade che lo Stato, per il persegui-mento dei propri fini istituzionali dicarattere generale (difesa, pubblicaistruzione, sanità, giustizia, ecc.) e dicarattere particolare (opere pubbli-che), ha naturalmente bisogno dinotevoli risorse finanziarie. Perprocurarsi tali risorse ricorre o allavendita dei propri beni patrimo-niali (mediante le privatizzazioni) odemaniali (mediante le sdemanializ-

concetto di proprietà con riferimento alla moneta? A queste domande è certamente difficile rispondere se nonponendo in evidenza il carattere segreto, misterioso, ini-ziatico di tutto ciò che circonda ilproblema della moneta, e che, rie-sce a far credere al popolo, in tema dimoneta, una situazione completa-mente opposta a quella reale. Tutto ciò è quindi effetto di un veroe proprio disegno, cui presta deter-minante ausilio, per disonestà oignoranza, tutto un mondo di poli-tici, di banchieri e di opinionisti,che ha l’unico scopo di tener na-scosta la verità. Quella verità che, fin dal 1931, ave-va invece denunciato, con accoratovigore, Pio XII con l’enciclica“Quadragesimo anno”, in cui scris-se:«Ciò che ferisce gli occhi è che ainostri tempi non vi è solo concentra-zione della ricchezza, ma anche l’ac-cumularsi di una potenza enorme,di una dispotica padronanzadell’economia in mani di pochi, equesti sovente neppure proprieta-ri, ma solo depositari e ammini-stratori del capitale, di cui essi di-spongono a loro grado e piacimento.Questo potere diviene più che maidispotico in quelli che, tenendo inpugno il denaro, la fanno da pa-droni: onde sono in qualche modo idistributori del sangue stesso di cuivive l’organismo economico, ed han-no in pugno, per così dire, l’animadell’economia, sicché nessuno, con-tro la loro volontà, potrebbe respira-re».

LA BANCA D’ITALIA SI APPROPRIA DI TUTTA LA MONETA DELLA NAZIONEE L’ADDEBITA AL POPOLO

Sebbene nessun testo legislativo di-chiari a chi appartenga la pro-prietà della moneta al momentodella sua emissione, tuttavia laBanca d’Italia agisce come se nefosse il proprietario, dandola inprestito al sistema economico nazio-nale e, quindi, addebitandogliela: in-fatti il mutuo di un bene fungibile,qual è il denaro, dietro corrispettivodi un interesse è facoltà di chi ne ha(o ne vanta) la proprietà.Inoltre, si è fatto notare che, ciò no-

Due banconote da 5 dollari: la prima, con la scritta: Fe-deral Reserve Note; la seconda, United States Note,quest’ultima voluta da J.F. Kennedy col suo Ordineesecutivo n. 11.110 del 4 giugno 1963.

Federal Reserve Note

United States Note

7 giorni prima di morire, J.F. Kennedy dichiarò: «Vi èun complotto in questo paese per rendere schiavi uo-mini donne e bambini. Prima di lasciare questo alto enobile ufficio, io intendo smascherare questo complot-to». Il complotto era quello degli Illuminati di Bavieradi voler decimare la popolazione mondiale e controllareogni singolo individuo ridotto al livello di schiavo.

Foto dell’autopsia di J.F. Kennedy. Come avvenne per il presidente Abramo Lincoln, Ken-nedy fu assassinato col rituale del colpo alla testa, il 22novembre 1963, il giorno più significativo per la fonda-zione della Riserva Federale americana. Tra gli obiettividi Kennedy, prima della sua morte, vi fu quello di pren-dere il controllo della moneta, togliendola dalle manidelle Banche della Riserva Federale.

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zazioni), oppure al prestito (...)che costituisce una fonte di finan-ziamento costante e generale.Esso si rivolge, detto in modo mol-to semplificato, in due direzioni: – la prima, verso gli stessi cittadi-ni, ai quali vengono offerti titoli dicredito statali fruttiferi (buoni delTesoro, bot, ecc.) in cambio di mo-neta; – la seconda, verso la Bancad’Italia che, per garantire allo Sta-to le necessarie risorse finanziarie,provvede a creare la moneta damettere in circolazione.La differenza tra i due tipi di pre-stito contratti dallo Stato non è tan-to di natura quantitativa, quanto dinatura qualitativa, se così si puòdire: infatti, mentre la BancaCentrale dà in prestito allo Statomoneta creata dal nulla – monetacioè priva di quel valore che solo lacircolazione potrà conferirle, e del-la quale essa si arroga, senza alcunfondamento giuridico, la proprietà– i cittadini, in cambio dei titoli diStato, forniscono invece i propririsparmi, costituiti da moneta dicui sono proprietari perché, es-sendo stata da loro accettata a tito-lo di pagamento, in essa è incor-porato il sudore del loro lavoro.Quindi, mentre il prestito concessodai cittadini è frutto della loro fidu-cia nello Stato e senza dubbio rap-presenta per loro un rischio che po-trebbe vanificare anni di lavoro, in-vece, quello fornito dall’Istitutodi Emissione è soltanto segnodella sudditanza dello Stato neisuoi confronti e del concretoesercizio di quella sovranità mo-netaria cui lo Stato ha incredibil-mente abdicato.

LA BANCA D’ITALIA PADRONA ASSOLUTA DELLAPOLITICA MONETARIA

Tralasciamo ogni riferimento alprimo dei suddetti due tipi di pre-stito, quello cioè contratto dalloStato con i propri cittadini median-te l’emissione di titoli di credito fruttiferi. In tale opera-zione, infatti, non entra direttamente in gioco o in di-scussione la sovranità dello Stato, poiché si tratta in defi-nitiva di operazioni di natura civilistica compiute da partiche, sebbene su piani diversi, agiscono ciascuna nell’ambi-

to di una propria autonomia e, so-prattutto, della propria opportunitàe convenienza economica.Nel rapporto che viene a stabilir-si tra lo Stato e la Banca Centra-le, con l’emissione della monetabancaria (banconota), invece, si co-glie in tutta la sua drammaticitàla rinuncia da parte dello Statoalla sovranità monetaria ed alconseguente esercizio del poteredi “battere moneta”; si avvertesoprattutto la stranezza di una si-tuazione che poteva trovare una va-lida giustificazione in altri tempi,quando la moneta aveva un propriovalore intrinseco perché costituitada pezzi coniati in metalli pregia-ti, o quando essa, pur rappresentatada simboli cartacei, aveva tuttaviauna copertura nelle riserve aureeo argentee delle banche: alloraera frequente che il re o il principe(cioè lo Stato), non avendo a pro-pria disposizione risorse finanziarie(metallo pregiato) per sostenere, adesempio, le spese di una guerra, ri-corresse ai banchieri per ottenere inecessari prestiti. Ma nell’attuale momento storico,in cui la moneta è costituita soltan-to da un supporto cartaceo, privo diqualunque copertura aurea o valu-taria, non si comprende la ragio-ne per la quale lo Stato debba ri-chiedere ad un apposito istitutobancario privato il mutuo, sem-pre oneroso, di banconote createdal nulla e prive quindi di ognivalore intrinseco, trasferendogli intal modo, con la sovranità moneta-ria, non solo il potere di emetteremoneta, ma anche il governo ditutta la politica monetaria, attra-verso il quale, come si è già espo-sto, non può non influirsi in manie-ra assolutamente determinante sututta la politica economico-socialedel Governo, nato dalla volontà po-polare. Per ricorrere ad una esem-plificazione estrema, ma, comun-que sia, idonea a far comprenderel’entità del problema, non si capi-sce perché non possa essere posta

in circolazione moneta statale (biglietto di Stato) anzi-ché moneta bancaria (banconota), dal momento che,tanto, sia l’una sia l’altra non sono garantite da alcunariserva aurea o valutaria.

(continua)

Sopra: Il Baphomet, il “dio” della Massoneria.

Sotto: La Piramide degli Illuminati di Baviera, al cuivertice spicca l’Occhio Onniveggente di Lucifero.Gli Illuminati costituiscono il vertice di tutte le Obbe-dienze massoniche e sono organizzati nel Nuovo RitoPalladico Riformato creato, il 20 settembre 1870, daAlbert Pike (Supremo Pontefice della Massoneria Uni-versale) e Giuseppe Mazzini (Capo d’Azione politica).Nello stesso periodo (1870-71) Pike e Mazzini pianifi-carono le Tre Guerre Mondiali del 20° secolo cheavevano lo scopo di annientare la Chiesa Cattolica e laCivilità cristiana e “far ricevere a tutti la vera luceattraverso la manifestazione universale della puradottrina di Lucifero, rivelata finalmente alla vistadel pubblico”.

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del Cardinale José Maria Caro y Rodriguezex Arcivescovo di Santiago - Cile

Conoscere la Massoneria

LO SCOPO DELLA MASSONERIA

La Fraternità, in senso massonico, coinvolge non solo lanostra comune origine, che ci fa dire: “Padre nostro che seinei cieli”, ma include anche l’abolizione di ogni disugua-glianza e ogni distinzione di diritti, in modo che si possaparlare di una sola famiglia universale e non di famiglie se-parate, come è oggi; ci deve essere una sola nazione, nonsingole nazioni; una sola Chiesa; e quella unica famiglia,quella unica nazione, e unica Chiesa: ecco l’umanità.Inoltre, in Massoneria, alla Fraternità viene dato anche ilsignificato di mutuo soccorso tra i fratelli massoni e, comein tutte le altre la società di mutuo soccorso, che viene este-so a inaccettabili estremi, come vedremo più avanti.Inoltre, per alcuni iniziati, la parola Fraternità ha un altrosignificato segreto e abominevole (come lo aveva la parola“Carità” per gli antichi gnostici): le abitudini licenziose, l’as-sociazione per i piaceri sensuali, ecc . Questo ha spinto PapaGregorio XVI a dire della Massoneria, nella sua enciclica“Mirari Vos”, che l’ha condannata: «tutto ciò che è stato dipiù sacrilego, blasfemo e vergognoso nelle eresie e nellesètte più criminali, è stato messo insieme in tutte le so-cietà segrete come in una fogna universale di tutte le infa-mie».Inoltre, per costruire il Tempio Massonico della Natura ènecessario distruggere completamente ogni autorità,ogni gerarchia, ogni famiglia, ogni religione

Quali sono gli ostacoli che la Massoneria deve distrugge-re e quali sono i nemici che essa deve combattere?Si può immediatamente comprendere contro chi l’armatadella Massoneria deve combattere: la società civile che hadi fronte, con l’autorità che la sostiene e la governa; ha lasocietà religiosa, in particolare la Chiesa cattolica, che è ilbaluardo più fermamente contrario alla distruzione dellecredenze cristiane; la famiglia, in particolare la famigliacristiana, il centro della virtù, opposta ai costumi licenzio-si; la proprietà, che si oppone alla uguaglianza e alla frater-nità massonica.Il dott. Eckert, a proposito, scrive: «Dalla spiegazione delrito, dalla storia e dalle confessioni dell’Ordine, è lecito con-cludere che la Massoneria è una cospirazione contro l’al-tare, il trono e la proprietà, al fine di stabilire su tutta lafaccia della terra un regno sociale e teocratico, il cui go-verno religioso e politico avrebbe come base Gerusalem-me ... La condizione indispensabile della sua realizzazione èla distruzione dei tre ostacoli che si oppongono: la Chiesa, iltrono, la proprietà» ( Eckert, I, 208) di proprietà.

E qual è il Dio della Massoneria? Qual è l’oggetto del cul-to massonico? Qual è il Dio che la nuova e universale reli-gione della massoneria adora? È Dio il Supremo Architet-to dell’Universo, come essi l’hanno chiamato? È la natura,con la quale molti identificano questo Dio? È l’uomo, nelquale questa identità si è realizzata con la più grande perfe-zione? È il sole come più perfetto simbolo del potere dellanatura? È Satana, che i massoni considerano essere il buonDio? Sì, è tutto questo, ma non tutti lo sanno e non tutti lopraticano consapevolmente.

Lo scopo ultimo della Massoneria. Si tende quasi sempre a sottolineare come scopo della Mas-soneria il dominio politico e, a giudicare dalle attività che sisvolgono nel campo politico, si potrebbe pensare che questosia il loro fine predominante. In realtà, un’accurata investi-gazione rivela che questo non corrisponde a verità. La Poli-tica non è altro che mezzo più potente e sicuro che laMassoneria impiega per raggiungere il suo ultimo scopo.Si potrà credere che, essendo l’influenza ebraica nella Mas-soneria un fattore predominante, lo scopo massonico siaquello di stabilire, con più rapidità, il tanto desiderato pre-dominio ebraico nel mondo, ma si può pensare, al contra-rio, e cioè che L’INFLUENZA E L’AZIONE GIUDAICASIA SOLO UN AIUTO PER LA MASSONERIA NELREALIZZARE I SUOI PIANI DI UN REGNO UNI-VERSALE DI ANARCHIA E DI DISTRUZIONE SE-GUITO DAL CULTO DI LUCIFERO, CHE È IL VEROSPIRITO DI RIBELLIONE E DI ANARCHIA!

Card. José Maria Caro y Rodriguez,Primo Cardinale di Santiago, Cile (1939-1958).

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GIOVANNI CALVINOSac. Luigi Villa

Cronologicamente, questa è lʼultimaopera di don Luigi Villa.Un giorno, alcuni mesi prima di mori-re, egli mi chiese: «Cosa ne dice sescrivo un libretto su Calvino?».«Lo scriva, Padre - risposi - perchédi Calvino noi non sappiamo quasiniente!».E così don Luigi, dopo alcune setti-mane, mi consegnò le bozze che poicorresse, ma che ruscii a preparareper la stampa, solamente molto tem-po dopo.

Questo è un libretto diviso in due ca-pitoli, di cui il primo tratta della vita diGiovanni Calvino a Ginevra (doveegli organizzò la sua chiesa), a Stra-sburgo e dei suoi ultimi anni di vita.Il secondo espone la dottrina di Cal-vino, illustrandone i punti caratteristi-ci e ciò che Calvino ha preso e ciòche ha cambiato della dottrina diMartin Lutero.

SEGNALIAMO:

«Guardati dallʼuomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso dʼAquino)

In Libreria

siano molto molto potenti. E ricchi. Vi è chidice che molte città americane, molte istitu-zioni scolastiche e universitarie, ospedali e al-tro, sino di proprietà dei gesuiti. E che questili comandi un cosiddetto “papa nero”.Insomma succede che Benedetto XVI, im-provvisamente, si dimette, adducendo qualescusante di non avere più le forze. Inducendo-ci a pensare che tali forze siano fisiche. Ma adistanza di mesi nulla viene detto sulla sa-lute “precaria” di Ratzinger. Anzi, i due pa-pi ogni tanto si incontrano amabilmente. Al-lora, ci si chiede, quali forze intendeva colsuo dire, Benedetto XVI visto che non è ma-lamente malato?Sale a soglio petrino Bergoglio. Che iniziasubito con qualche errore.. ma tant’è, è papada poco e lo si può comprendere se sbaglia.Però le azioni infauste si ripetono con l’inter-vista a Scalfari. Intervista pubblicata anchedai siti vaticani. I quali, solo dopo un poco ditempo, ritirano senza dire nulla, tale intervi-sta. Sembrerebbe una presa di coscienza im-provvisa. Però già si sa che quanto scrittoNON è in sintonia con l’ortodossia. Anzi!Non voglio dilungarmi oltre, ruberei tempoprezioso a lei. Tuttavia chiedo se sarà possibi-le, dato anche il coraggio dimostrato finora,leggere qualche cosa che ci spieghi con la so-lita chiarezza che contraddistingue il sito di“Chiesa viva”, quanto riguarda i gesuiti e par-ticolarmente il papa Bergoglio.Lo chiedo proprio perché troppe sono le vociche si contraddicono l’un l’altra.E poi, per dirla tutta, quando Bergoglio si èmesso a proclamare solennemente l’affida-mento del mondo a Maria sono cadute lebraccia a molti cristiani.Ma se sappiamo tutti che la Madonna avevachiesto la Consacrazione della Russia al SuoCuore Immacolato e non del mondo!Ne consegue che anche Bergoglio è in lineacoi precedenti papi! Non possiamo avere dub-bi! Da qui, appunto, il mio non avere più lacieca fede in questa Chiesa che non è piùquella di Cristo, ma ben altro.Prego allora umilmente di dirci qualcosa suquesto atteggiamento e su questo fare di Ber-goglio e sui gesuiti.Grazie di quanto vorrete fare, che porteràchiarezza e benefici alle anime tutte.Cordialissimi saluti.

(R. L. - BS)

RAGAZZE e SIGNORINEin cerca vocazionale, se desiderate diventare

Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

Salve. Premetto che già da tempo seguo (saltuaria-mente...) il sito di “Chiesa viva”, ma al quale- lo confesso - davo poco peso, a causa di unatteggiamento di sufficienza e di dubbio chederiva dal voler seguire la Santa Chiesa adogni costo. Ciò mi impediva di accogliere tesi(e prove) contrarie a questa. Ma nel tempo,con altre letture fornite di dati indubbiamentevalidi e documentati con dovizia di particola-ri, pian piano mi sono ricreduto. Il colpo digrazia alla mia fermezza di credente acritico èarrivato dalla recente pubblicazione del “se-greto di Fatima”, palesemente falso e alterato.Oramai le voci che salgono contro il fare delclero guidato dal card. Bertone si aggiungo-no l’una all’altra, sempre più forti e severe.Voci che vedono in prima fila proprio “Chie-sa viva” che aveva già sollevato forti dubbi eaddirittura pubblicato l’intero segreto.Questo fare mi allarma: possibile che laChiesa fondata da Cristo sia diventata lameretrice e la Babilonia descritte nellaBibbia? Purtroppo sì… lo ammetto con fortedispiacere. Come può un semplice Cardinale(e un semplice Papa) andare contro la Madredel Signore? Quali forze hanno (o credono diavere) per alzare la testa di fronte alla Pu-rezza del Cielo che a Fatima è scesa per di-re ciò che ha detto? Cosa e quale coraggiodevono avere se si pongono come avversarialla Perla Immacolata del Creato, a Coleiche è la Tutta Santa?La risposta l’abbiamo già. Si tratta, in fondodel solito nemico, il Menzognere e l’Orgo-glioso per eccellenza: il demonio.Chiedo dunque scusa per aver dubitato diquanto, grazie a don Villa, è stato pubblicatofino ad ora.Pongo ora il dubbio, che è la fonte della miascelta di scrivervi, su quanto segue. La Madonna (o il Vangelo), dice che l’Anti-cristo nasce da una vergine religiosa. Ora,umanamente, non è possibile che si ripetaquanto accaduto per Maria santissima, e ciòmi fa pensare che per vergine, qui, si intendauna congregazione religiosa vergine. Vergine,cioè, per non aver mai dato figli al papato.Cosa che, invece con Bergoglio, è accaduta.Cercando in questi giorni, notizie sui gesuiti,ne ho lette di tutti i colori. So che la Rete èpiena di notizie che si contraddicono l’un l’al-tra. Ma di fondo, rimane che questi gesuiti

Lettere alla Direzione

Per richieste:

Editrice Civiltà Via Galileo Galilei 12125123 Brescia

Tel. e Fax: 030 37.00.00.3E-mail: [email protected]

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2 Francesco I e il Vaticano IIIdi Don Curzio Nitoglia

5 Una menorah satanica!di F. Adessa

16 Il segreto della tomba vuota di Padre Pio (38)a cura di F. A.

18 Moneta del popolo TASSE ZERO! (2)da un libro del dott. Bruno Tarquinia cura di F. Adessa

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

FEBBRAIO 2014

SOMMARIO N. 468

Francesco Ie il

Vaticano III

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno A

di mons. Nicolino Sarale

(Dalla II Domenica di Quaresima alla Domenica delle Palme)

All’inizio del’900, l’isola di Capri, non erasoltanto una méta turistica, ma comprendevaanche una serie di residenze permanenti dinobili e ricchi di varie nazionalità europeenelle quali venivano periodicamente ospitateimportanti personalità del mondo politico-economico e finanziario, operanti a livello eu-ropeo. La vicinanza delle varie ville, consen-tiva la possibilità di effettuare incontri occultiriservati.Alla fine dell’800, l’industriale tedesco, Al-fred Krupp (forse all’epoca il più grande in-dustriale del mondo non solo per le sue enor-mi acciaierie della Rhur, ma anche per le pro-prietà nelle industrie dei coloranti, della chi-mica e degli esplosivi), aveva comprato unaprestigiosa proprietà e ne aveva fatto il centrodi una sua seconda vita. Nel 1902, alla suamorte, nella frequentazione caprese era su-bentrata sua figlia Bertha, la quale era solitaospitare, sul lussuoso panfilo “Germania”, lepiù alte autorità militari tedesche.Nel 1906, il già noto scrittore russo, MaksimGorkij, affermato anche a livello internazio-nale, giunse a Capri per dedicarsi, nell’am-biente idilliaco dell’isola, alla sua precipua at-tività. Era rientrato da un viaggio negli StatiUniti, effettuato per divulgare la causa rivolu-zionaria russa e per ricercare, nei circoli e ne-gli ambienti cultural,i specialmente di NewYork, la legittimità della rivolta libertariacontro il regime zarista e i conseguenti soste-gni finanziari.1L’ospitalità, lo straordinario calore e l’ami-chevole disponibilità con la quale Gorkij fuaccolto a Capri, gli dettero la sensazione diessere tornato a casa. I socialisti italiani gli

dedicarono una pagina del loro giornale “properseguitato russo Maksim Gorkij”, sullaquale scrissero i loro peana, (oggi risibili), lemigliori firme della sinistra italiana dell’epo-ca. Dopo un soggiorno all’Hotel Quisisana,Gorkij prese in affitto la villa Blaesus, dallaquale si apriva uno splendido panorama suiFaraglioni, ma che era anche confinante conla proprietà dei Krupp. La villa divenne su-bito una “casa aperta”, ospitante esuli e in-tellettuali russi.Alla piccola corte di Gorkij giunsero prestodue esponenti del movimento rivoluzionario:Lunaciarskij e Bogdanov, i quali, reducidalla fallita insurrezione di Mosca, avevanoavviato un analitico ripensamento sulle teoriemarxiste-leniniste. Pur avendo collaboratocon Lenin, sin dal 1903, per la formazione delpartito, consideravano realisticamente che ivertici dirigenti e l’élite intellettuale non era-no stati in grado di conquistare il cuore degliappartenenti alle masse operaie e lavoratrici,per portare la lotta rivoluzionaria alla vittoria.Pertanto, era necessario suscitare nel popo-lo russo un fervore rivoluzionario di tiporeligioso, quasi mistico, che più si confacevaall’innata tendenza popolare alla spiritualitàche non alle incomprensibili teorie economi-co-scientiste di Lenin. Secondo Gorkij, bisognava costruire “unnuovo dio”, elaborato dagli uomini, cheavrebbe originato “il partito-dio”, ovviamen-te una concezione ben lontana, opposta e so-stitutiva del Cristianesimo.Al Congresso di Londra del 1907, Bogdanov(già affermato medico e filosofo), riportò unnotevole successo personale nell’esposizione

a cura del Gen. Enrico Borgenni

Conoscere il Comunismodi tali teorie, tanto da essere nominato dal Co-mitato Centrale, “Responsabile della propa-ganda culturale del partito”.Lenin manifestò subito aperta contrarietà alnuovo corso e considerò Bogdanov un temi-bile concorrente al suo personale primato nelPartito; quindi, un suo nemico!Nel 1908, Bogdanov pubblicò, a spese delgruppo leninista, i “Saggi intorno alla filoso-fia del marxismo”; questo fu il “casus belli”per l’inizio dell’irriducibile e irreversibile lot-ta di Lenin contro il gruppo di Capri, me-diante una serie di invettive rivolte ai sovver-titori del potere del Partito. Gorkij invitò Le-nin a Capri, nel tentativo di sanare la fratturaideologica, Lenin accettò l’invito, purché nonsi …. “parlasse di filosofia e di religione”… e che il suo soggiorno fosse dedicato soloal riposo e ad attività di svago.

1 Il risultato fu però deludente, circa 10.000 dollaridell’epoca, se raffrontati ai 341.000 rubli-oro (datoufficiale) “espropriati” alla banca di Tiflis, inGeorgia, dai compagni caucasici guidati dal com-pagno “Soso” (altro nome del futuro Stalin) e chelo stesso consegnò di persona a Lenin dicendo:“Fanne ciò che vuoi!” (G. Sangiuliano, op. cit.).

(continua)

Vladimir Uljanov (Lenin).

24 “Chiesa viva” *** Febbraio 2014

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