CHIESA VIVA n. 408-settembre 2008

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8/14/2019 CHIESA VIVA n. 408-settembre 2008 http://slidepdf.com/reader/full/chiesa-viva-n-408-settembre-2008 1/24 MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (03 0) 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I.R. «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesa viva ANNO XXXVIII - N°408 SETTEMBRE 2008 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123Brescia, Via G.Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa

Direzione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (03 0) 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XXXVIII - N°408

SETTEMBRE 2008

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.

Abbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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Papa Wo j t y l aPapa Wo j t y l a

un Papa ido la t r at oun Papa ido la t r at o

Viviamo, ormai, in

una Chiesa deva-stata. Il Vaticano siguarda bene dal riportarecifre sul suo giornale uffi-ciale “L’Osservtore Ro-mano”, come ad esempio,dire che in Francia, i prati-canti la fede cristiana nonsono più del 7%; che inSpagna sono scesi al33%; che l’Austria ha per-duto quasi un milione di

fedeli in questi ultimi diecianni, e che i praticanti so-no circa 6 milioni su 8,5milioni; che i battesimi inEuropa, dai 3,6 milioni nel1980, sono scesi a 2,4, nel2002; che in Polonia, lapatria di Wojtyla, i prati-canti sono diminuiti dellametà, e che i battesimi so-no diminuiti a 354.277, a

confronto dei 685.037 di

pochi anni fa. E così via!..Come spiegare questo di-sastro sotto quel “GranPontefice”, come vieneancora spudoratamentedetto?.. Prima del vatica-no II, il cammino per icristiani era indicato inGesù Cristo, Lui stesso sidisse: “Via, Verità, Vita”!Ma Giovanni Paolo II, findalla sua prima enciclica,

ebbe a dire: «Il camminodella Chiesa è l’uomo!».Ora, sostituire l’uomo colFiglio di Dio fatto Uomo, èun’empietà!Ma Giovanni Paolo II fuanche un rivoluzionario!Lo si è ben visto in Rus-sia, dove il “Partito del-l’uomo” ha ucciso milionidi cristiani.

del sac. dott. Luigi Villa

2 “Chiesa viva” *** Settembre 2008 

Giovanni Paolo II.

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Lo si è visto in Cina, dove il “Partito dell’uomo” hasempre perseguitato e fatto migliaia e migliaia di Mar-tiri cristiani!Lo si è visto sempre e ovunque, questo “Partitodell’uomo”, dalla Rivoluzione Francese ad oggi, co-sa abbia fatto di atroce contro il “Partito di Cristo”!E anche oggi siamo ancora o quasi allo stesso punto!L’ho pensato anche il giorno che ho visto il cardinale

Ratzinger dare la Comunione al protestante “fratelRoger”! Quello che vedevo era già una visione chia-ra della divisione avvenuta tra i due estremi, ossia traChiesa anti-conciliare e Chiesa conciliare. Anche igiornalisti l’avevano pure marcato, quando osservaro-no che Giovanni Paolo II si era come distaccato dal-la Segreteria di Stato, cosa mai avvenuta prima coipredecessori. La ragione di questo, la vedrei così:l’antropocentrismo laico di Giovanni Paolo II glifaceva come abbandonare la Chiesa, quella di un“umanesimo nuovo” che permettesse all’uomo mo-derno di ritrovare sè stesso, di attivare alla rivendica-

zione dei “diritti dell’uomo” e a una “nuova co-scienza” di un destino comune che bisogna costruireassieme, se si vuole evitare la catastrofe per tutti1!Ma io credo che si possa constatare che tutte quellerivoluzioni che ci furono nel Libano, ai confini dellaCina, e che minacciano d’incendiare tutto il mondo,siano proprio un prodotto di quella sua illusionepolacca che Woytila ha poi propagata ovunque.

Il bilancio del suo Pontificato, infatti, è stato una evi-dente attuazione del “Terzo Segreto di Fatima”.La sua prima enciclica “Redemptor Hominis”, infatti,fu composta su due tesi, che si contraddicono, però,come l’acqua e l’olio in un bicchiere. Difatti, Egli asso-cia quelle due tesi della “Redenzione cristiana” edei “diritti dell’uomo” senza mai saperli riunire. So-no come due discorsi frammischiati, ma separati, co-

me se volesse occultare la Natura e la Chiesa. Si di-rebbero un gioco politico da boomerang, e insieme daPastore universale, che lo conduce a fare compro-messi coi responsabili della politica locale, come, adesempio, quando nel 1987, strinse la mano all’ex dit-tatore Pinochet, come, lo farà con Arafat, poi, conCastro, ecc. E gli effetti di quei boomerang sono tut-tora evidenti, come immagini del “culto dell’uomo”proclamato da Paolo VI, il 7 dicembre 1965, e portatoavanti in seguito da papa Giovanni Paolo II.Ma il successo mediatico di questo Papa, lo abbiamovisto ritornare su Lui stesso con un effetto appunto da

boomerang, vittima di una comunicazione che sa difollìa. Per un quarto di secolo, purtroppo, ha portatoavanti questa forma sua di politica che sapeva di atto-re-nato, da carismatico esaltato, e anche di Pastoreuniversale in un mondo di immoralità!La Divina Provvidenza, comunque, ci sta conducendoa meditare sul “progetto salvatore di Dio”, a fine dirigettare la dottrina del Vaticano II che, con la Costitiu-

Giovanni Paolo II in preghiera comune con i rappresentanti di tutte le religioni.

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l’ha conosciuto!”».Anche S. Ireneo scrive: «la gloria di Dio èla vita dell’uomo». E questo è ben altracosa diversa da quello che voleva Giovan-ni Paolo II tanto più che S. Ireneo continuala frase dicendo: «e la vita dell’uomo è lavisione di Dio». Quindi, noi siamo fatti peril Cielo, non per la terra! Purtroppo, dopo il

Vaticano II, la Chiesa vive diversamente, ecioè: per aiutare gli uomini, a qualunque re-ligione o irreligione essi appartengano, neiloro problemi temporali.È un “nuovo umanesimo”, quindi! quellovoluto da Giovanni Paolo II; un umanesi-mo indipendente dalla Grazie di Dio, da Ge-sù medesimo, dal culto liturgico, dai Sacra-menti, dallo Spirito Santo! Perciò, la vitadell’uomo non è più la gloria di Dio, perchéla nuova funzione della Chiesa non può es-sere quella di procurare all’umanità ogni be-

ne terrestre, divenuti la via per raggiungerei destini eterni.“Fede nell’uomo e al mondo”! Fu il mottodegli organizzatori dell’Esposizione uni-versale d’Aichi, in Giappone, dove si ce-lebrò il culto dell’uomo, secondo un “ri-tuale” che poteva essere estratto anche dal“Testamento” di Giovanni Paolo II, chenon ricordava, certo - quando lo scrisse - le

Parole del Signore: «Si leverà, infatti, nazione con-tro nazione, e regno contro regno; vi saranno ter-remoti sulla terra, vi saranno carestie. Ciò sarà

soltanto un principio di dolori»2

.La questione, quindi, non è quella di sapere che av-venire avremo un domani, di cui sappiamo niente, népossiamo fare niente, altro che quello di pregare ilbuon Dio perché, se non ci convertiamo a Lui, perire-mo tutti!E questo fu anche l’avvertimento del “Terzo Segretodi Fatima”. Sarebbe tempo che ci pensassimo seria-mente! Invece, oggi, si potrebbe dire che la nostra re-ligione cattolica e i suoi misteri non hanno più spaziosu questa terra; perché si sono come fusi sul teo-cen-trismo e nell’antropocentrismo, quale fu il dualismo di

fondo di Paolo VI, che instaurò nella Chiesa il cultodell’uomo moderno, senza rinunciare al culto di Dio,assegnando all’uomo due fini ultimi; la “salute eter-na”, nella nostra religione cattolica tradizionale, e la“liberazione dell’uomo”.Ma questo è come dire: qui, la Fede cattolica; là,l’ideale massonico!Ora, questo dualismo fu anche la diplopia di Giovan-ni Paolo II.“Le Monde” del 16 marzo 2005, scriveva: «Il Papaprovò a tenere i due capi della catena, senza riuscirvi.

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zione “Gaudium et Spes” ha aperto la Chiesa a tuttociò che è contenuto nel concetto di “mondo”; unconcetto che fu varato anche per l’influenza persona-le di Wojtyla.Lo scrisse Lui stesso, comunque, - sia pure con di-screzione! - nel suo libro - testamento: “Memoire etIdentité”, pur ammettendovi anche un significato ne-gativo del mondo, che riassunse nel concetto di “se-colarizzazione laicista”, aggiungendovi, però, subitodopo, che quel concetto “è compensato da un si-gnificato positivo”, e cioè: “il mondo come operadi Dio; il mondo come un assieme di beni che ilCreatore ha dato all’uomo, dandogli come operada portare a termine; il mondo come il teatro dellastoria del genere umano”...Ora, questo, è un dire in contrasto con quello dei

Padri della Chiesa..S. Paolo, per esempio, scrive: «Noi non abbiamo alottare contro la carne e il sangue, vale a dire con-tro uomini visibili, ma contro i principati e le po-tenze, contro i princìpi di questo mondo di tene-bre».S. Agostino lo commenta: «Così, per questo mon-do, Egli intende gli amatori del mondo. Il mondosono gli empi e i malvagi; il mondo è quello di cuiil Vangelo parla in questi termini: “e il mondo non

Giovanni Paolo II con il Gran Maestro della Grande Loggia di Cuba, Fidel Castro.

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Vale a dire che la sua enciclica “RedemptorHominis”, 4 marzo 1979 è un poco ambigua,come lo fu la prima di Paolo VI, nel 1964. Piùche di abilità, quindi, qui si tratta di un duplicecollegamento che Egli avrebbe voluto totaletra Dio e l’uomo...».Purtroppo, oggi, lo si direbbe un pronosticoconfermato!

A questo punto, non si può non ricordare la“Ecclesiam Suam” di Paolo VI (6 aprile1964), che sarà, poi, lo schema del suo Ponti-ficato, con la quale trascinò d’autorità la Chie-sa sui cammini avventurosi dell’Illuminismo,del Riformismo e di un Ecumenismo mas-sonico, velato sotto la sigla “DIALOGO”, ilquale, divenuto regola suprema nella Chiesa,mise sullo stesso piano il vero e il falso, ilbene e il male, la fede e l’ateismo, il cristia-nesimo e la rivoluzione.Un “dialogo”, in somma, che ci ha portati al

caos religoso!Adesso, siamo arrivati a riconoscere quantosiano vere le Parole di Gesù: «L’albero sigiudica dai frutti»! L’eresia montiniana neè una chiarissima prova!Purtroppo, Giovanni Paolo II continuò, finoalla morte, nella sua “pietosa vanità”, col suoteatrale comportamento, per cui non ci restaaltro da fare, ormai, che pregare per il suosuccessore, chiedendo il miracolo della riconversioneal Cuore Immacolato di Maria, senza la quale noi,poveri uomini, non riusciremo a fare mai nulla di be-

ne!

NOTE

1 Cfr. “Sollicitudo Rei Socialis”, 30 dicembre 1987.

2 Cfr. Mc. 13, 8.

La Massoneria e la Chiesa Cattolicasac. dott. Luigi Villa(pp. 123 - Euro 16)

I sacerdoti sono presi da numerose attività e preoccupazioni pastorali, quindi,come impossibilitati ad interessarsi e ad informarsi dei problemi socio-politici-religiosi che minano la stessa Fede.

È la Massoneria che sta in prima fila a questa nuova Rivoluzione che vuoledistruggere definitivamente la Chiesa Cattolica e persino l’idea cristiana.Questo nostro libro, quindi, vuole far conoscere al clero ed ai fedeli questomoderno Cavallo di Troia - ormai entrato in profondità anche nelle mura dellaChiesa! - con una reazione soprannaturale guidata da Gesù stesso col suo“non prevalebunt!”.

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n°11193257

N O V  I T  À 

Giovanni Paolo II con l’ateo dichiarato, Presidente Pertini.

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I l

t eo l o g o

GIOVANNI PAOLO II SUI“RAPPORTI TRA CHIESA E STATO”

10 febbraio 1993, aeroporto internazio-nale di Entebbe (Uganda), «Senza re-clamare diritti speciali o privilegi, la Chie-sa chiede soltanto la libertà necessariaper compiere la propria missione di predi-care il Vangelo nella sua pienezza, e diservire la famiglia umana secondo i suoiprincipi (cfr. “Gaudium et spes”, n. 76)».(“L’Osservatore Romano”, 11 febbraio1993, pag. 10).

10 febbraio 1993, Khartoum (Sudan).«Tutto quello che chiede la Chiesa è la li-bertà di proseguire la sua missione reli-giosa e umanitaria. Questa libertà è unsuo diritto, poiché è un dovere di ognuno,dovere degli individui e dello Stato, rispet-tare la coscienza di ogni essere umano. Ilrigoroso rispetto per il diritto alla libertàreligiosa costituisce una fonte primaria eun fondamento per la pacifica coesisten-za» (“L’Osservatore Romano”, 11 feb-braio 1993, pag. 11).«La libertà religiosa è un diritto che tuttipossiedono perché deriva dall’inalienabiledignità di ogni essere umano. Esso esiste

indipendentemente dalle strutture politi-che e sociali e, come è stato asserito invari Documenti internazionali, lo Stato hal’obbligo di difendere questa libertà da at-tacchi o interferenze. Dove c’è discrimi-nazione nei confronti dei cittadini sullabase delle loro convinzioni religiose, vie-ne commessa un’ingiustizia fondamenta-le contro l’uomo e contro Dio, e la stradache conduce alla pace è intralciata»(“L’Osservatore Romano”, 12 febbraio1993, pag. 5).

12 marzo 1993, Vaticano, ai vescovidel Monzambico. «La democrazia delMonzambico, basata sulla dignità e sul-l’uguaglianza fondamentale delle personee dei gruppi nel rispetto dei loro diritti edoveri, potrà in tal modo trovare i capi e iprofessionisti idonei che, privilegiandol’arte del dialogo e la pratica della giusti-zia sociale, riusciranno a porre fine a tantianni di rivalità, inasprite fino a giungere alsangue e alla morte, e renderanno possi-bile lo sviluppo integrale e generale delPaese» (“L’Osservatoore Romano”, 13marzo 1993, pag. 5).

18 marzo 1993, Vaticano all’Ambascia-tore di Svezia. «Signor Ambasciatore,Voi sapete che nella vita internazionale laChiesa cattolica non persegue altro fineche difendere l’uomo, la sua vita perso-nale, la sua libertà spirituale e la buonaintesa tra i popoli, affinché ogni essere edogni comunità umana possano sviluppar-si e fruire delle ricchezze e delle bellezzedella creazione» (L’Osservatore Roma-no”, 19 marzo 1993, pag. 6 del testo fran-cese).

22 aprile 1993, Vaticano, all’Ambascia-tore di Albania. «L’attaccamento ai valo-

ri religiosi costituisce un solido punto diancoraggio per la costruzione della rinno-vata vita democratica. Riferendomi allacredenza religiosa, penso non soltanto al-la Comunità cattolica, ma anche a quellaortodossa e a quella islamica, che con laChiesa hanno stabilito un esemplare rap-porto di stima e di rispetto. i Cattolici, perquanto li concerne, corrispndono volen-tieri a questi sentimenti e sono lieti di da-re il loro contributo di impegno morale ecivile alla rinascita della loro Patria. Cer-tamente, quanto la Chiesa si propone dioffrire non sono interventi di ordine politi-co, perché questo non sarebbe conformealla sua missione. Come ricorda il Conci-lio Ecumenico Vaticano II, “la Comunitàpolitica e la Chiesa sono interdipendenti eautonome l’una dall’altra nel proprio cam-po” (“Gaudium et spes”, 76) (“L’Osserva-tore Romano”, 23 aprile 1993, pag. 5).

28 aprile 1993, Vaticano, udienza gene-rale del mercoledì. «I diritti dell’uomo,compreso quello della libertà di coscienzae di religione, sono ora diventati la basedella vita sociale. (...) La rinascita spiri-tuale dell’Albania avviene all’insegna deldialogo ecumenico e della collaborazioneinterreligiosa. Non è questo un grandesegno di speranza? (...) La ritrovata li-

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bertà religiosa sarà sicuramente fermentodi una società democratica, se verrannoriconosciuti il valore e la centralità dellapersona umana e se tutti i rapporti, sulpiano sociale, politico, economico, s’im-pronteranno ad autentica solidarietà. (...)La aiuteranno (l’Albania, n.d.r.) il sensodella famiglia e dell’accoglienza, e soprat-tutto la sua fede. Le sarà di grande soste-

gno l’intesa, da rinnovare costantemente,fra Cattolici, Ortodossi e Musulmani»(“L’Osservatore Romano”, 29 aprile 1993,pag. 4).

***

Sei citazioni di Giovanni Paolo II, tutteconcernenti la sua dottrina sui rappor-ti tra lo Stato e la Chiesa... Senza dub-bio, riguardano dei paesi ove i cattolici,tranne il Monzambico sono una più o me-no grande minoranza, in alcuni casi comenel Sudan, crudelmente perseguitata. Ci

rendiamo quindi perfettamente conto cheGiovanni Paolo II, in queste circostanze,non potesse mirare ad altro che assicura-re alla Chiesa la libertà che le compete,come facevano i primi Apostoli nei con-fronti dell’Impero pagano.Ma non è questa la prospettiva di KarolWojtyla. Egli afferma chiaramente chequanto insegna a proposito dei rapportitra lo Stato e la Chiesa ha un valore uni-versale, a prescindere dalle circostanzeparticolari di questo o quel paese. Secon-do Karol Wojtyla, quindi, la Chiesa nonchiede alcun privilegio o diritto speciale,ma la semplice libertà religiosa ad egua-glianza con gli altri gruppi. Come si conci-lia questa dottrina con quella della Chiesae del regno sociale di Cristo e sulla con-fessionalità dello Stato e sui suoi doverinei confronti della vera religione?Insiste sul “diritto” alla libertà di co-scienza e di religione, errore condan-nato dalla Chiesa e proclamato invecedal Vaticano II.A questo “diritto” corrisponde un “dove-re” da parte dello Stato: ogni discrimina-zione fondata sulla religione sarebbe una“ingiustizia” (e quindi un grave peccato)contro Dio e contro l’uomo. Se ne deveconcludere che la Chiesa e tutti gli Staticattolici confessionali hanno “peccato”gravemente contro Dio e contro l’uomoalmeno per 15 secoli, da Teodosio alConcilio, perché sempre hanno pretesoed attuato tale discriminazione.Questo “diritto” si fonderebbe sull’inalie-nabile dignità della persona umana, per-sona umana la cui centralità sarebbe fon-damento di un giusto ordine sociale, na-turalmente “democratico”.Ma se la persona umana pecca, essa

perde la propria dignità, pur conservandola capacità di ritrovarla, come insegnatoda S. Tommaso e Leone XIII.E che Wojtyla affermi invece la dignitàdi ognuno, anche del delinquente dallalegge divina (e umana), appare eviden-te, perché il rispetto alla libertà di co-scienza riguarda ogni uomo (quindi an-che chi agisce in cattiva fede...). Da que-

sta dottrina consegue che il plurali-smo religioso sarebbe speranza e fon-damento di sviluppo integrale per unpaese, mentre invece la Chiesa hasempre considerato l’unità religiosacome bene prezioso da salvaguardare.Ne risulta una società politica non solosovrana ma anche autonoma nel propriocampo, dimenticando del tutto la subordi-nazione almeno indiretta dello Stato allaChiesa, anche nelle questioni temporali.Diritti dell’uomo, democrazia, uguaglian-za, libertà di coscienza e di religione, an-tropocentrismo, dignità umana, società

interreligiosa... Sono questi l’eco delle pa-role dei Sommi Pontefici, oppure dei di-scorsi roboanti ed utopici dei clubs,delle logge, dei filosofi illuministi?

Tutti gli uomini si salvano...

3 aprile 1993, Vaticano, meditazione aigiovani della diocesi di Roma. «Nonsolamente che abbia la vita uno solo, mache abbiano la vita tutti: questa è la di-mensione dell’atto redentivo di Cristo, delsuo dono della vita in Croce. Questo darela sua vita da parte di Cristo è una dimen-sione universale, sono abbracciati tutti gliuomini di ogni epoca, di ogni secolo, diogni popolo. È un atto redentivo, una of-ferta, un sacrifico redentivo che abbracciatutta l’umanità. (...)Così, Cristo poteva dire: “Io sono venu-to perché abbiano la vita”, non un solouomo, non alcuni, non solamente quelliche lo hanno seguito, ma anche quelliche non lo conoscono, che non lo se-guono, tutti» (“L’Osservatore Romano”, 3aprile 1993, pag. 4).

Più volte, abbiamo segnalato la falsissi-ma dottrina della salvezza universale insi-nuata dal Vaticano II e ripresa ancora piùesplicitamente da Giovanni Paolo II. Que-sta citazione, pertanto, non fa che ag-giungersi alle altre. È vero, lo ripetiamo,che Cristo è morto per salvare tutti gli uo-mini (di volontà antecedente). Ma è falso,anzi eretico, lasciar credere che di fat-to tutti siamo salvati persino quelli“che non lo seguono”.Eppure, è quanto afferma Karol Wojtyla,come ognuno di voi può constatare...

In comunionecoi falsi vescovi luterani.

18 marzo 1993, Vaticano, all’Amba-

sciatore di Svezia. «Nel momento in cuiinizia la sua missione, mi piace ricordarel’avvenimento ecumenico che abbiamovissuto nella basilica di San Pietro, il 5 ot-tobre 1991, nell’occasione del sesto cen-tenario della canonizzazione di santa Bri-gida. Questa festa mi ha dato l’occasioneindimenticabile di pregare sulla tombadell’Apostolo Pietro in comunione frater-na con i vescovi cattolici del suo pae-se e dei vescovi luterani, tra i quali ilPrimate della Chiesa Luterana di Svezia.il caro Arcivescovo Bertil Werkstrom»(“L’Osservatore Romano”, 19 marzo1993, ag. 6).Queste parole dello stesso Papa Giovan-ni Paolo II ci direbbero che Egli è statoin “comunione” con i sedicenti “ve-scovi” eredi di Martin Lutero. Non sonotutte queste le citazioni che possiamo fa-re; ve ne sono ancora, e non poche!Ad esempio: l’elogio che Giovanni Pao-lo II ha fatto, in un discorso ai Vescoviitaliani, al defunto presidente Pertini, en-trato e considerato “amico” da Wojtyla,nonostante il suo dichiarato ateismomarxista!

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8 “Chiesa viva” *** Settembre 2008 

M e m o r i eM e m o r i ep e r l a s t o r i a d e lp e r l a s t o r i a d e l

g i a c o b i n i s m og i a c o b i n i s m o

VVolume Iolume I

 Introduzione

Il Giacobinismo trae origine da tre sètte:

– I Sofisti (chiamati in seguito Filosofi)dell’incredulità;

– I Sofisti della ribellione;– I Sofisti dell’empietà + anarchia.

I cospiratori sofisti dell’incredulità sono con-tro Dio e tutto il Cristianesimo in generale ehanno come obbiettivo la distruzione di “tuttigli altari”.

I cospiratori sofisti della ribellione congiura-no contro i troni.Dalla sètta della ribellione e quella dell’em-pietà nacque quella dell’anarchia: contro ilCristianesimo, in seguito tutte le religionicompresa quella naturale, contro i Re, ognigoverno, contro le società civili, fino a qua-lunque forma di proprietà (n.d.r. vedi comuni-smo). Si alleano alla  Massoneria e questoporta alla terza sètta, quella degli  Illuminatidei quali Spartaco Weisshaupt è il fondatore.Queste tre sètte formano le Combriccole dacui deriva il termine inglese Club = Società.Si arriva così al Giacobinismo.

Capitolo I

A metà del XVIII secolo François MarieArouet, in arte Voltaire, Alembert e Federico

  II di Prussia s’incontrano, accomunatidall’odio verso i cristiani. A questi si aggiun-gono Diderot, Damilaville, Baron.Voltaire sarà il Duce,  Alembert che spiccaper furbizia, agente, Diderot brigante furibon-do Federico II il protettore e consigliere. Se-guiranno Condorcet e altri. Voltaire forma lasètta dei Filosofi che confluiscono in futuronei Giacobini.Il loro unico scopo è la distruzione del Diodel Cristianesimo. Riusciranno un giorno aproscriverne il culto, a rovesciare gli altari,

scannare e esiliare sacerdoti e Vescovi. Per iGiacobini, l’uomo deve dipendere unicamen-te dalla sua ragione. (Il loro motto: Liberté-Egalité-Fraternité - Leitmotiv della rivolu-zione n.d.r).Ragione, libertà e filosofia sono gli ideali cheportano i cospiratori a scrivere l’ Enciclope-

 dia, per illuminare il genere umano a poco apoco e subdolamente, I° mezzo far imploderel’edificio e distruggere l’Infame, cioè Cristo.Rubano i pensieri altrui (es. Chambert, Ba-

 con) travestendoli ad arte. Il sofista plagiarios’era adornato delle altrui piume. Si coltival’arte di insinuare l’errore e l’empietà, filtran-

(Dal testo dell’Abate Augustin Barruel)IL TESTO ORIGINALE IN FRANCESE DELL’ABATE AUGUSTIN BARRUEL, IN SEGUITO NOMINATO VESCOVO, FUEDITO NEL 1791 E TRADOTTO IN ITALIANO NEL 1801, DEL QUALE ESISTE UNA SOLA COPIA IN TRE VOLUMI.BARRUEL È STATO TESTIMONE DIRETTO DELLE FASI STORICHE E DEGLI AVVENIMENTI DA LUI DESCRITTI.IL TESTO ORIGINALE E’ STATO RIPUBBLICATO IN FRANCIA NEL 1976.HO POTUTO CONSULTARE I TESTI NELLA VERSIONE ITALIANA NELLA BIBLIOTECA “QUERINIANA” DI BRE-SCIA, E DOPO I PRIMI CAPITOLI, MI SONO RESA CONTO DELLA LORO IMPORTANZA FONDAMENTALE PERCONOSCERE LA VERITÀ, OVVERO LE RADICI DALLE QUALI È USCITO TUTTO IL MALE, CHE HA CARATTERIZ-ZATO LA SECONDA PARTE DEL SEC. XVIII, DI TUTTO IL NOVECENTO, E DEL PERICOLO DELL’ATTUALE AN-

NIENTAMENTO DELL’UMANITÀ.HO DECISO, QUINDI, CON UN LAVORO LUNGO E PAZIENTE, DI RIASSUMERNE LE PARTI PRINCIPALI, PER CO-LORO, CHE NON AVENDO LA POSSIBILITA’ DI CONSULTAZIONE O IL TEMPO, POSSANO ESSERNE COMUNQUEINFORMATI. QUESTO E’ IL PRIMO VOLUME AL QUALE SEGUIRANNO IL SECONDO E IL TERZO.

Ringrazio la direzione e i bibliotecari per la loro cortesia. Claudia Marus

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Luigi XVI, Re di Francia.

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“Chiesa viva” *** Settembre 2008  9

do nascostamente tutto il veleno possibile. Cisi serve di teologi reietti, (non mancano mai -n.d.r) un gesuita di nome  Raynal , cacciatodall’Ordine, come dagli enciclopedisti perchési era appropriato di testi non suoi! Poidell’ Abate Yvon, brav’uomo ingenuo e senzasoldi, l’utile idiota. Lo sostituisce l’  Abate di

 Pradès, costretto in seguito a fuggire in Prus-sia, reo di aver ingannato gli studenti dellaSorbona con i suoi testi basati sull’empietà.

Pare che in seguito si pentì. Ancora l’AbateMormet, un autentico farabutto.

 II° mezzo. L’estinzione dei Gesuiti

L’ipocrisia di Voltaire e  Alembert avevanotrionfato presentando l’Enciclopedia che di-venne il fondamento di tutte le bibliotechepubbliche, non solo in Francia. Avevanoaccusato i nemici della loro opera, il GranDelfino, il clero, gli scrittori religiosi, co-me avversari barbari, forti della protezionedi ministri, come il   Duca Choiseul, il 

 Marchese d’Argenson, il Marchese Male- sherbes.

La distruzione della Chiesa inizia conl’estinzione dei Gesuiti.La corte di  Luigi XV era piena di ministripensatori al modo di Voltaire e  Federico

 II in materia di religione. Inizia il perfidodoppio gioco dei governi e dei ministri, delRe cristiano nei confronti dei congiuratianti - cristiani. Una carezza e un ceffone,che finisce però a giovare alla sètta.Choiseul, gran protettore di empietà e diVoltaire, insieme a Mme. De Pompadour,che regnavano all’ombra di  Luigi XV eagiscono per ragioni personali, aizzano iGiansenisti contro i Gesuiti che odiano(parole di Voltaire. Il gesuita de Sacy negòla comunione alla Pompadour).

Tra l’altro, in Francia i congiurati fannoogni sforzo per imputare ai Gesuiti l’assas-sinio di  Luigi XV, ma Voltaire frena pernon farli coprire di ridicolo.

 Federico II vedeva nei Gesuiti “ le guardiedel corpo della corte di Roma” e “i grana-tieri della religione”, li stimava e detesta-va al contempo. Ne comprendeva la necessitàper il suo Stato, per questo li tollerò per varianni resistendo a Voltaire.  Federico, il Gia-

  no bifronte. Voleva la distruzione di tutto ilCristianesimo, ma conservò i Gesuiti 15 anniper ragioni pratiche.Per comprendere bene la profonda malafededi questi personaggi vi sono tra le tante lettere

scambiate tra Voltaire e   Federico II le se-guenti due. Federico rimprovera a Voltaire lasua dissimulazione nelle lodi date a Gesù Cri-

 sto, dichiarando peraltro in un secondo scrit-to, che anche lui si sarebbe conformato a que-sto stile adattandosi alle fantasie di un popolovano, persecuzioni e biasimo: “Facciamoqualche sciocchezza coi sciocchi per vivere inpace”. (Lett. del 7 gennaio1740).Egli scrisse ancora che la religione cristiananon produceva che erbe velenose. (Lett. 134 aV. nel 1776) alla quale Voltaire rispose ralle-grandosi “del uomo forte, sguardo giusto, persapere che dopo 1700 anni la sètta cristiana

non aveva prodotto che del male”. (Lett. di V.a F. nell’aprile del 1764).Sempre l’esimio filosofo sofista, il re del ca-mouflage, scrive a Federico nel 1751: “Voisiete filosofo e io pure lo sono, in realtà, Sire,non lo siamo né io né Voi”.In Francia, la potenza e gli intrighi dei mini-stri, quelli di Choiseul e della  Pompadourassieme a Voltaire, in Spagna  d’Aranda, inPortogallo Carvalho, feroce persecutore di

tutte le persone dabbene, altrove ministri cor-rotti e soggiogati riflettono una certa Europaal tempo dei filosofi-congiurati. Questi capi-rono presto però che il Vangelo poggia su Dioche giudica tutti, sofisti, ministri, gesuiti epontefici. Dunque bisognava trovare altrimezzi per distruggere tutta la Chiesa attaccan-do altri Ordini Religiosi.

Senza gli Ordini Religiosi, l’Europa non sa-rebbe oggi quella che è, quindi deve essereloro riconoscente. Prima di loro con i Galli, iTedeschi, i Bretoni etc. era una regione chenon aveva neppure 2/3 di terre coltivate, cittàmediocrissime, un numero scarso di villaggiper mancanza di assistenza, era coperta da fo-reste, paludi e sterili pianure. Agli Ordini Re-

ligiosi quindi deve le coltivazioni delle terre,l’alfabetismo, l’insegnamento in tanti campi.Essi hanno aperto il tempio delle scienze.Purtroppo, in parte gli europei vi sono entratimale o solo per metà, per cui si può dire chel’uomo pericoloso non è quello che nulla sa,ma quello che sa male o poco ma pensa disapere tutto.I congiurati ripartono all’attacco, nuovamenteappoggiati da Federico II (1767), mosso dalfatto che ai governi francese e austriaco for-temente indebitati, fanno gola i conventi deifrati con le loro ricchezze. La nuova strategiaconsiste nel lavorare sul popolino che è su-

perstizioso, screditando i frati e portarlo versola tiepidezza religiosa, iniziando pian piano asmantellare gli Ordini.Fanno attenzione con i Vescovi (porci ingras-sati con le decime di Sion, così Federico).L’età massima per accedere ai conventi erafissata a18 anni per donne e uomini. Si tentaquindi di farla portare a 21, sapendo chel’educazione religiosa va impartita prima esaldamente, in quanto dopo arrivano i dubbi,

le inclinazioni morbose (già presenti nei clau-stri e motivo di scandali) e precisamente quel-lo volevano i ministri per avere un motivo disoppressione degli Ordini.Ci voleva l’appoggio di un “grande” imbecil-le e lo trovarono in mezzo ad altri, in  Brien-

 ne, Arcivescovo di Tolosa e Sens, in seguitonominato Primo Ministro, apostata pubblico,

morto in mezzo al disprezzo e all’esecra-zione pari a quella destinata a Necker.

Capitolo II

Il clero aveva pensato di doversi occupare

della riforma degli Ordini Religiosi. Siformò esternamente una Commissione allaquale parteciparono molti dei Vescovi chein seguito si allontanarono disgustati. Vie-ne formata una nuova Commissione dellaquale fa parte Brienne che alla fine riescea prevalere su tutti i Vescovi con un Edittodistruttivo sostenuto dal ministero, che dif-feriva la professione religiosa su altri cam-pi, per sopprimere in varie città tutti i Con-venti con più di venti religiosi. Ciò fudrammatico per le compagnie e i curati e iloro beneficiati.Prima della Rivoluzione francese vengonosoppressi 1500 conventi.  Brienne avevaseminato il disordine e l’anarchia nei chio-

stri; i congiurati il resto, con libelli contro ifrati che inondavano il pubblico. Nono-stante la decadenza degli Ordini, in parec-chi frati si riaccese il fervore religioso,specialmente durante la Rivoluzione fran-cese.Voltaire e  Federico II non videro che la

parziale riuscita del loro infame progetto, e Brienne ne aveva infine raccolto solo l’ob-brobrio, inoltre il fallimento riguardo agli Or-dini femminili direttamente protetti dai Ve-scovi. Questi Ordini si rivelarono molto pre-ziosi per la Chiesa.  Brienne tentò ancora conle canonichesse metà religiose e metà secolariaddette agli asili. Per far diminuire il loro nu-

mero, pretese che le postulanti fossero nobili.Il colpo di grazia fu inferto dalla AssembleaNazionale (Costituente). 30.000 religiose fu-rono scacciate dai loro conventi; così la Fran-cia era stata ripulita, complici il Re cristianis-simo e i suoi ministri che per quarant’annierano stati schiavi del filosofismo (o illumini-smo - n.d.r.).Nel tempo, durante il quale i congiurati eranooccupati con la demolizione degli Ordini Re-ligiosi, Voltaire concepì negli anni 1760-61un nuovo progetto per estirpare il Cristianesi-mo.Scrive all’ Alembert proponendo a un grup-

 François Marie Arouet, in arte Voltaire.

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petto di sei filosofi di consorziarsi al modellodei Framassoni. Secondo lui, quella “Accade-mia” varrebbe più di quella di Atene o di Pa-rigi.Obbiettivo: distruggere l’ Infame (Cristo). Icongiurati non l’avevano scordato, ma sape-vano che in Francia la religione aveva ancoradifensori zelanti. Parigi dunque non era il luo-go adatto, ma non volevano trasferirsi. Voltai-

 re ferma il progetto per alcuni anni, ma non

l’abbandona.Si rivolge allora a  Federico che gli offre co-me enclave Cleves per stabilirvi una piccolacomunità di filosofi francesi che potessero di-re liberamente la (loro) verità senza temere néministri, né preti o parlamentari. Federico la-scia carta bianca, ma a patto di “rispettarequelli che devono essere rispettati” (rif. alcap. “Cospirazione Monarchica”). Ma...

 Alembert che godeva a Parigi il primo postotra i filosofi, sentiva che egli vicino a Voltairesarebbe solo stato una divinità alterna.

 Damilavill e “che odiava Dio profondamente”serviva a Parigi come incaricato del segretodella corrispondenza. Diderot, Baron e gli al-

tri godevano in Francia di agi tali, che non of-frivano certo le città germaniche.Voltaire s’infuria e ricorda loro che settecen-tomila Ugonotti avevano abbandonato la loropatria per seguire “quel pazzo GiovanniChauvin”, e non si trovavano 12 saggi che sisacrificavano per la ragione universale. Ram-menta loro per tre volte consecutive l’odiocontro Dio e il grande oggetto della congiura:“distruggere l’Infame” in una lettera del 25

 Agosto 1776.Tutto ciò non sortisce alcun effetto. A lui cheera pronto a sacrificare le delizie di Ferney(sua bellissima residenza) per la Germania,consacrare i suoi scritti e i suoi giorniall’estinzione del cristianesimo, è chiaro che

il suo progetto è fallito. Si sfoga alcuni annipiù tardi in una lettera a  Federico II dove tral’altro dichiara con immane stizza: “Quandopenso che un pazzo e imbecille come  Ignazio

  di Loyola ha trovato una dozzina di proselitiche l’hanno seguito e che io non ho potutotrovare tre filosofi, sono tentato a credereCHE LA RAGIONE NON È BUONA ANIENTE. (Chissà come DIO rideva - n.d.r.)Alembert nel frattempo aveva usurpato a Pa-rigi il dominio del Palladio. Il Liceo francesesi trasformò in una vera colonia di congiurati.Questo doveva bastare a consolare Voltaire.

Capitolo IIIOnori Accademici

Ora si trattava di espugnare l’ Accademia Francese. Vi si poteva accedere dopo una ri-gorosa selezione e che i talenti dei letteratinon fossero rivolti “contro la religione o lapolitica” (nulla per no global o simili! - n.d.r.).L’  Accademia Francese era divenuta la sededell’onore, il più grande oggetto degli oratori,dei poeti e di tutti gli scrittori distintisi nellastoria e in ogni genere di letteratura francese.I costumi e le leggi sembravano aver provve-

duto in modo che gli empi non potessero maiprofanare questo santuario delle lettere. Vol-

 taire era stato a lungo rifiutato, solo con gran-di intrighi, protezioni e con quei mezzi di ipo-crisia che aveva abbondantemente nel sangueche vedremo consigliare anche ai suoi con-giurati, riuscì ad espugnare questa Accademiache prima rigettava gli empi, e  Alembert sirese conto che poteva divenirne l’asilo. Viriuscì così bene, che alla fine della sua vita, il

titolo di accademico, si confuse con quello diincredulo. Gli stessi sistemi furono usati consuccesso per l’ammissione di  Diderot, nono-stante l’opposizione del Delfino, della Reginae del Clero.La professione più sfacciata di ateismo, lungidall’essere come prima guardata come mac-chia nella società, era stata pienamente inte-grata. Personaggi come Marmontel, Laharpe,Champfort, Limierre, tutti con la stessa “vo-

cazione” e un prete che aveva dimenticato diesserlo, certo abate  Millot, il noto  Brienne,Suard, Gallard, e finalmente Condorcet, dan-no la misura del dominio del demoniodell’ateismo nell’Accademia. (Lett. di Vol.febb. 1776). Un vero sinedrio filosofico.

Dalle trenta lettere che i nuovi “soci” si scam-biano, emerge chiaramente, quali persone do-vevano essere ammesse e quali “scartare perla loro religiosità”. I loro intrighi furono cosìben assecondati e il loro successo così com-pleto, che in pochi anni il titolo di  accademi-

 co si confondeva quasi con quello di deista odi ateo. L’ Accademia trasformata in combric-

  cola di empietà servì meglio la congiura deisofisti contro il cristianesimo. Ella infettò gliuomini di lettere, questi infettarono l’opinionepubblica, inondando l’Europa di quelle pro-duzioni letterarie che prepararono i popoliall’apostasia generale.

Capitolo IV

L’inondazione dei libri anti-cristiani

L’Europa per quarant’anni si vide inondata daun diluvio di produzioni anti - cristiane, opu-scoli, romanzi, studi e satire sotto tutte le for-me... “Ridete, democratico, fatemi ridere e lisavi trionferanno”! I congiurati unirono tuttala loro intelligenza e subdola arte d’inganno,

le calunnie, per infettare l’Europa delle loroempietà. Alcuni scritti contenevano già i de-creti spogliatori della rivoluzione. Inoltre Vol-

 taire ebbe cura di avvertire il Conte di Argen- tal  della memoria che spediva al   Duca di Praslin, affinché impegnasse il Ministero aprivare il Clero della sua sussistenza, toglien-dogli le decime. (Lett. di Voltaire del 1764).Il Ministro presidente della stampa Malesher-

 bes doveva far osservare le leggi contro la li-cenziosità, ma non lo fece, anzi egli la favorìcon tutto il suo potere. I congiurati lodavanol’uomo “ che aveva rotto le catene della lette-

 ratura”.L’Olanda e la Germania (dove lavoravano ot-

timi stampatori in assoluta libertà) assieme al-la Francia, con la complicità di Federico II ,divenuto il venditore in capo di tutti i libercolianti cristiani e i territori sino a S. Pietroburgo,furono compresi in questa furiosa diffusione.In Russia poterono agire grazie alla protezio-ne del potente Conte Schevalow, del PrincipeGalitzine e altri Principi che si fecero promo-tori della diffusione dei libercoli e Voltairecontava con questi mezzi, di estirparedall’opinione pubblica ogni idea di cristiane-simo e raggiungere così anche le capanne diquell’infima parte del popolo che disprezzavatotalmente.

Capitolo V

Spogli, violenze progettate dai congiurati evelate sotto il nome di tolleranza.

Tolleranza-Ragione-Umanità era il motto diguerra enunciato da Condorcet, il Leitmotivdei congiurati. Gli spogli, le eccessive violen-ze, la morte, fu questa la tolleranza dei rivolu-zionari ispiratisi a loro. Gli spogli erano ilprogetto di Voltaire e  Federico per privaredei loro possedimenti i Principi Ecclesiastici edelle decime i corpi religiosi. (Lett. del 1763).Il capo dei congiurati precedeva quindi i de-creti spogliatori dei Giacobini, come le loro

scorrerie.“Se avessi 100.000 uomini, so ben io cosa fa-rei per liberare la terra dai cattolici, come fece

 Bellerive con le chimere”. (Lett. di V. del 16febb. 1761 al Conte d’Argental). Questa latolleranza di un individuo (V.) che “bramavavedere precipitare tutti i Gesuiti nel fondo delmare con un Giansenista al collo, o di stroz-zarli con le loro budella, né si sarebbe com-mosso alla visione dei corpi di preti ammon-ticchiati in quei navigli che  Lebon faceva fo-rare, affinché l’oceano se li potesse ingoiare”.

(continua)

Diderot.

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“Chiesa viva” *** Settembre 2008  11

La verità sull’evoluzione

e l’origine dell’uomodi P ier Carlo Landucci

Occhi  su l la Pol i t ica

UNO SCENARIO

INFERNALE

“Misteri” Vaticani

Dal Concilio alla morte di Luciani;Dalla Lista di Mino Pecorelli -Membro della P2 di Licio Gelli -A Marcinkus, Sindona, Ortolani,

Carboni, Calvi - traffici ambrosiani -Poletti, Casaroli, “confratelli”;De Pedis, Opus Dei d’alti livelli;Agcà, Gregori, Orlandi ed altri arcani!

E poi la misteriosa “sparizione”Di Padre Pio, che sembra dalla tombaSi sia involato, come una colomba!

È questa la fondata convinzioneDi Padre Villa - non supposizione -Che presto esploderà come una bomba!

Prof. Arturo Sardini

“Misteri” italiani

Malagiustizia! Malasanità!Malafamiglia scuola e societàCorruzione morale, generale,Su tutto il territorio nazionale!

“Misteri” Planetari

Fame nel mondo! Grande inquinamento,Con i ghiacciai in continuo scioglimento!Timor di qualche atomico conflitto,Come nei piani del demonio è scritto!

Conclusione

Ho fatto il punto della situazione,Con una catastrofica visione!E i giovani, allevati a mo’ di gregge,Crescon senza princìpi e senza legge!

1 4

PALEONTOLOGIA

La progressiva comparsa delle specie viventi

Se il Creatore, infatti, ha voluto arricchire della vita le antiche epochedella terra, avrà dovuto fare successivamente sorgere viventi adatti aquelle progressive condizioni ambientali, lungo tutto il corso evolutivofisico, fino all’epoca presente. Tali viventi dovevano poi scomparire, alcessare della corrispondente adattabilità.Con la differenza che, mentre nell’ipotesi spontaneamente evolutiva lasuccessiva comparsa, senza alcun salto, nei singoli filoni evolutivi,sarebbe necessaria, non lo è ugualmente nella prospettiva creazioni-sta, secondo cui, pur con ordinata corrispondenza all’ambiente, posso-no aversi, per libera volontà del Creatore, improvvise comparse dinuove specie (tutte perfette) e anche affiancamento di specie diver-sissime.Ebbene, la paleontologia moderna, in realtà, presenta le sempre piùnumerose scoperte fossili molto più in armonia con la prospettiva crea-zionista che con quella evoluzionista.Il grande paleontologo americano G.G. Simpson (n. 1902) riconosceche “molte specie e generi compaiono improvvisamente differen-do in modo notevole e multiplo da qualunque altro gruppo più an-tico”.G. Sermonti, che lo cita, precisa che ciò vale ancor più per “Le fami-glie, gli ordini, le classi, i tipi (gruppi cioè sempre più vasti). Tutti itipi degli invertebrati compaiono in breve tempo nel Cambriano,senza tracce di ascendenti in strati precedenti” (art. cit. del 6 lu-glio).Per il paleontologo R. Fondi, la “brusca e improvvisa comparsa” digruppi “complessi ed eterogenei”, “bruscamente seguita” da grup-pi “via via sempre meno complessi ed eterogenei” (capovolgimen-to dell’ordine di comparsa), la mancanza di rispettivi “antenati comuni”dei suddetti gruppi e di “forme intermedie di passaggio tra essi”, prova-no che “la concezione evoluzionista della vita va considerata co-

me scientificamente fallita” (art. cit. del 22 luglio).Ricorderò, tra gli spettacolari capovolgimenti dellepresunte successioni evolutive il caso degli Elefanti

che si sogliono far risalire ad antenati, con pro-boscide appena iniziata, piccoli come Tapiri. In Sici-lia, si è invece recentemente scoperta una succes-sione fossile inversa, prima di una specie gigante,poi di una specie piccola di meno di due metri e poidi una piccolissima di nemmeno 90 cm., con nume-rosissimi esemplari.

(continua)

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12 “Chiesa viva” *** Settembre 2008 

MMedjugorjeedjugorje

L’atto di accusa del Vescovoesorcista: “ Tutto falso” !

Città del Vaticano - Un misto tra interessi economicie diabolici, con i presunti veggenti e i loro collaboratoridirettamente coinvolti nei guadagni relativi all’elevatis-simo flusso di pellegrinaggi e soggiorni in paese, e ilMaligno ben contento di seminare zizzania tra i fedelipiù convinti delle veridicità delle apparizioni di Medju-

gorje e la Chiesa, da sempre scettica verso quello cheha definito a più riprese, per bocca dei due Vescovi diMostar succedutisi nel tempo, “un grande inganno”.Monsignor Andrea Gemma, già Vescovo di Isemia-Venafro, tra i più grandi esorcisti viventi, non usa mez-zi termini: altro che la Vergine, a Medjugorje! Sonoapparsi, sinora, solo fiumi di denaro. Un’accusa gra-ve, che dà la cifra non solo del coraggio ma anchedella levatura morale e spirituale del Prelato che haaccettato di rispondere alle domande di “Petrus” suuna vicenda così spinosa.

D. Dunque, Ecc.za, come definire Medjugorje? 

«È un fenomeno assolutamente diabolico, intornoal quale girano numerosi interessi sotterranei. La San-ta Chiesa, l’unica a potersi pronunciare per bocca delVescovo di Mostar, ha già detto pubblicamente, e uffi-cialmente, che la Madonna non è mai apparsa aMedjugorje e che tutta questa messinscena è operadel Demonio».

D. Lei parla di “interessi sotterranei”... Quali? 

«Mi riferisco allo “sterco del Diavolo”, al denaro; ea cosa, sennò? A Medjugorje tutto avviene in funzionedei soldi: pellegrinaggi, pernottamenti, vendita di gad-gets. Cosicché, abusando della buona fede di queipoveretti che si recano lì, pensando di andare incontro

alla Madonna, i falsi veggenti si sono sistemati finan-ziariamente, si sono accasati e conducono una vita adir poco agiata. Pensi, uno di loro organizza diretta-mente dall’America, con un guadagno economica-mente diretto, decine di pellegrinaggi ogni anno. Ecco,costoro non mi sembrano proprio delle persone disin-teressate. Anzi, unitamente a chi presta il fianco aquesto clamoroso raggiro, hanno palesemente tuttol’interesse materiale di far credere di vedere e parlarecon la Vergine Maria».

D. Monsignor Gemma, il Suo è un giudizio senza 

appello? 

«Potrebbe essere diversamente? Queste persone cheasseriscono di essere in contatto con la Madonna, mache in realtà sono ispirate solo ed esclusivamenteda Satana, stanno creando scompiglio e confusionetra i fedeli per interessi e vantaggi assolutamente de-precabili. Pensi, poi, alla disobbedienza che hanno ali-

a cura di Gianluca Barile

Sua Ecc.za Monsignor Gemma:«Le apparizioni della Madonna? Tutto falso:

i veggenti mentono sotto ispirazione di Satana per arricchirsi economicamente».

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“Chiesa viva” *** Settembre 2008  13

mentato in seno alla Chiesa: la loro guida spirituale,un frate francescano cacciato dall’Ordine e sospeso adivinis, continua ad amministrare invalidamente i Sa-cramenti. E numerosi sacerdoti di tutto il mondo, mal-grado il divieto esplicito della Santa Sede, non desi-stono dall’organizzare e dal prendere parte a pellegri-naggi con destinazione Medjugorje.È una vergogna! Ecco perché parlo di una miscela tra

interessi personali e diabolici: i falsi veggenti e i loroassistenti intascano denaro, e il Diavolo crea discor-dia tra i fedeli e la Chiesa; i fedeli più accaniti, infatti,non ascoltano la Chiesa, che - lo ripeto - sin dall’inizioha messo in guardia dalla mendacia delle apparizionidi Medjugorje».

D. E se i presunti veggentí vedessero davvero la Madonna? 

«In realtà, vedrebbero Satana sotto mentite spo-glie. Perché Satana ha tutto l’interesse a spaccare la

Chiesa contrapponendo le due correnti dei “pro” e dei“contro” Medjugorje. E poi, non sarebbe una novità: lostesso San Paolo asserisce che il Demonio può an-che apparire come Angelo della Luce, e che, cioè,può camuffarsi. Lo faceva, ad esempio, con SantaGemma Galgani. Ma al di là dei suoi travestimenti, ilMaligno è già intervenuto, e vi posso assicurareche è lui ad ispirare i falsi veggenti, sin dall’inizio,con la lusinga del denaro facile»

D. Questi veggenti non Le piacciono proprio...

«Per carità! Basta vedere come si comportano: sono

disobbedienti verso la Chiesa; avrebbero dovutoritirarsi a vita privata e invece, continuano a pro-pagandare le loro menzogne per scopi di lucro, fa-cendo così il gioco del Diavolo!Il mio pensiero va immediatamente a Santa Berna-dette, veggente di Lourdes: questa dolce creaturavolle spogliarsi della sua vita e scelse l’abito da Suoraper servire il Signore. Invece, gli impostori di Medju-gorje continuano a vivere comodamente nel mon-do, senza manifestare alcun tipo di amore né perDio, né per la Chiesa».

D. I sostenitori di Medjugorje sottolineano che la Santa Sede non si è mai espressa in materia.

«Questa è un’altra menzogna! Come accennavo inprecedenza, il Vaticano ha vietato i pellegrinaggida parte di sacerdoti in quel luogo ed ha già parla-to per bocca dei due Vescovi succedutisi in questianni a Mostar, i Monsignori Zanic e Peric, con cui

ho parlato personalmente e che mi hanno sempre ma-nifestato i loro dubbi. Veda, neanche per Fatima eLourdes è accaduto che la Santa Sede si espri-messe direttamente sulle apparizioni mariane. Per-ché, dunque, avrebbe dovuto fare un’eccezione pro-prio in questo caso? La verità è che quando parla ilVescovo di Mostar, parla la Chiesa di Cristo ed è a lui,che si esprime con l’autorità conferitagli dal Vaticano,

che bisogna dare ascolto. Quindi, la Santa Sede si èsempre espressa con le parole del Vescovo di Mo-star, evidenziando che Medjugorje è un ingannodiabolico. Ma le farò una confidenza. Vedrà che, trapoco, il Vaticano interverrà con qualcosa di esplosivoper smascherare una volta per tutte chi c’è dietro que-sto raggiro».

D. Gli stessi sostenitori fanno notare che a MedJugorje si registra ogni anno un record di conversioni e miracoli...

«È una forzatura. E poi, chi conta tutte queste con-versioni? Veda, se una persona si converte, è per-ché ha una certa predisposizione, perché si sa guar-dare dentro, perché sa ricevere il dono dello Spirito. Illuogo in cui avviene questa conversione è del tuttorelativo. Pensiamo a San Paolo: si convertì per stra-da, e allora che dovremmo fare, scendere tutti in stra-da e attendere di essere convertiti? Per quanto ri-guarda i miracoli, le racconterò un aneddoto perso-nale. Devo all’intercessione di Nostra Signora del Ro-sario di Pompei la guarigione miracolosa di una per-sona della mia famiglia, eppure non mi risulta che la

Madonna sia mai apparsa a Pompei.Ecco, per credere, per essere guariti dentro e fuori,non occorre necessariamente che Maria si faccia ve-dere».

D. Che Lei sappia, il Santo Padre Benedetto XVI quale opinione ha di Medjugorje? 

«Mi limiterò a sottolineare che fu lui, in quanto Cardi-nale Prefetto della Congregazione per la Dottrina dellaFede, a emanare delle note ufficiali avverse a Medju-gorje, come quella che vietava ai sacerdoti e ai religio-si di recarsi in pellegrinaggio in quella terra. Faccia

lei...».

D. Invece, si dice che Giovanni Paolo II fosse con- vinto della bontà delle apparizioni.

«Una leggenda tutta da provare, fermo restando chele opinioni personali, tali sono e non rappresenta-no, in alcun modo, un atto magisteriale».

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14 “Chiesa viva” *** Settembre 2008 

UNN

TEMPIO SATANICOEMPIO SATANICOPERER SAN P ADRE PIO?SAN P ADRE PIO?

8.8. “… si è potuto comprenderefin dove si è spinto lo spiritodell’Anticristo...”

“Il Segno del soprannaturale”,maggio 2006La Rivista inizia una serie di articoli.Il titolo è: “Santuario o tempiomassonico, nella S. Giovanni Ro-tondo di Padre Pio?”L’articolo del Direttore, Piero Man-tero, riporta la fotografia delle spira-li e dei 26 archi della struttura dellanuova chiesa. Nel testo si parla del-la spirale che simboleggia il dio del-la Massoneria, e continua: “È pro-prio grazie allo scrupoloso stu-dioso Ing. Franco Adessa che siè potuto comprendere fin dove siè spinto lo spirito dell’Anticri-sto...”. E continua: “La grande chiesa dedicata aPadre Pio... non a caso è pregna di simbolismianti-cristiani e temiamo che dal punto di vistataumaturgico rappresenti una pericolosa fonte dinegatività...”.

9.9. “Non voglio credere che P. Pio abbia subitoun insulto così grave!”

Lettera del giornalista e scrittore Angelo Maria Mi-

schitelli a Mons. Crispino Valen-ziano, consulente liturgico del Vati-cano per la “nuova chiesa”, del 15maggio 2006.

Mischitelli scrive a Mons. Valenzia-no : “Lei non mi ha degnato diuna risposta né di un genericogesto di riscontro… Invece, P. G.Saldutto mi ha fatto recapitareuna lettera senza alcuna rispostaai miei interrogativi, e con l’ammo-nizione di non scrivergli più perevitargli la fatica di cestinare imiei fogli.Ho fatto delle semplici domandeperché non voglio credere chePadre Pio abbia potuto subire uninsulto così grave in casa pro-pria, un’offesa alla sua dignità e

alla sua missione, e… la volgare svendita dellasua memoria e della sua figura alla massoneria.Posso sperare qualche parola chiarificatrice ai mieiinterrogativi?”.Lettera senza risposta!

10.10. “Questo ha e avrà un effetto devastante peril ‘Novus Ordo’ e per la Gerarchia, fino a Be-nedetto XVI”

Lettera alla Direzione di “Chiesa viva” dall’Ameri-

22

 La “Nuova Chiesa” dedicata a San Padre Pio è un “Tempio Massonico”, o meglio un“Tempio Satanico”. Questa sconvolgente realtà è stata dimostrata dall’ Ing. Franco Adessa, nel febbraio 2006, con uno studio serio, meticoloso, stringente e documentatoche, sino ad oggi, non è stato ancora confutato da nessuno!

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“Chiesa viva” *** Settembre 2008  15

ca, 3 giugno 2006“Lo scandalo del Tempio Sata-nico a San Giovanni Rotondo!Uno scandalo? Sì, ma molto dipiù! Diabolico? Sì, ma talmentesfacciato da essere scioccante espaventoso! Coinvolge denaro?Sì, in enorme quantità! Coinvol-

ge la Fede? Sì, e proprio la radi-ce della Fede di decine di milionidi persone che sono devote aquesta causa! (…) Il mondo catto-lico di lingua inglese e, per gli ar-gomenti trattati, tutti i Cristiani,saranno veramente scioccati difronte a questa incredibile arro-ganza!Pensavano, forse, gli artefici diquesto scandalo che la verità nonvenisse mai scoperta? Pensava-no essi veramente che tutti fos-sero senza cervello? Sì, pensa-vano proprio così!

111.1. “Un immenso 666,Marchio della Bestia edell’Anticristo”

“Il Segno del soprannatu-rale”, giugno 2006.L’articolo rappresenta le spi-rali che formano un immen-so 666, ossia il Marchiodella Bestia e dell’Anticri-sto. Sempre il Direttore, Pie-ro Mantero, citando il testodi Chiesa viva, scrive: “Laforma a spirale della nuovachiesa, oltre ad esprimerel’idea del dio Satana-Luci-fero e il Sentiero del pelle-grino”, cioè la via iniziatica ela meta a cui tende il ‘Cam-mino di fede nel progressodella Massoneria’, e cioè il‘Culto di Lucifero in pienogiorno’, nasconde, forse,anche la fucina e il centropromotore di questa em-pietà, e cioè il ‘Tempio mas-sonico’ costituito dai 33gradi della Massoneria diRito Scozzese Antico e Ac-cettato?”.

12.12. “Torre di Babele diun’umanità che vuolsalvare se stessa inodio a Dio!”

Lettera di risposta dell’Ing.

Adessa alla lettera del giornalistae scrittore Angelo Maria Mischi-telli, 8 luglio 2006.La lettera, oltre ai chiarimenti ri-chiesti, parlando della Croce dipietra, afferma: “Questa croce èfatta di 70 pietre: i 70 popoliche Dio disperse durante la co-

struzione dell’antica Torre diBabele, ed ora questa umanitàsi accinge, con orgoglio, a rico-struire una seconda Torre diBabele, per salvarsi da se stes-sa, e per manifestare il suoodio a Dio. Siamo alla glorifica-zione e all’esaltazione del puntofocale dello scontro dell’Apocalis-se: il tentativo di sostituire ilCulto di Dio col Culto di Lucife-ro, e ciò è possibile solo con ladistruzione della Chiesa Catto-

lica e della Civiltà cristiana!Questo è lo scopo della masso-neria e del Governo mondia-le!”. La lettera termina dicen-do: “Questo Tempio Satani-co dovrà essere raso alsuolo!.. San Padre Pio ungiorno disse: Farò più fra-casso da morto che da vi-vo!”. E il “fracasso” ci sarà!È solo questione di tempo!

13.13. “Ecco le prove: le por-te di bronzo conten-gono inequivocabilisimboli massonici”

“Il Segno del soprannatu-rale”, luglio 2006.In questo numero, il Diretto-re, Piero Mantero, riproduceil portone di bronzo dell’in-gresso dell’aula liturgica e,dopo aver detto: “Ecco leprove: le porte di bronzocontengono inequivocabilisimboli massonici”, e ag-giunge: “Per entrare nel re-gno massonico si devepassare attraverso il ‘bat-tesimo massonico’, affin-ché nasca un ‘figlio di Lu-cifero’. In poche parole: ivalori cristiani rovesciaticonducono direttamenteallo spirito dell’Anticri-sto!”.

(continua)

Particolare delle volte sotto la “Nuova chiesa” massonica dedicata a San Padre Pio. “Le otto Volte sacre del Tem- pio di Salomone” sembrano essere le 8 volte sottostanti le 8 campane. Tenendo presente che le 8 Volte sacre hanno 9 colonne (il cui prodotto fa 72  ), queste volte “suonano” la musica dei 72 Nomi del Dio-cabalistico, Lucifero! 

Illustrazione tratta dalla Rivista del Grande Orien- te d’Italia, “Massoneria oggi”, genn-febbr. 1996.

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16 “Chiesa viva” *** Settembre 2008 

di A. Z.

È ANCORA VALIDAÈ ANCORA VALIDA

LA SCOMUNICALA SCOMUNICA

DEL COMUNISMO?DEL COMUNISMO?

L’interrogativo ritorna nellericorrenti elezioni politi-che.

Occorre ricordare che: – con la scomunica l’Autorità del-la Chiesa dichiara pubblicamente

che chi commette certi peccatinon è più in comunione con laChiesa. La scomunica presuppo-ne, quindi, l’esistenza di un pec-cato che annulla l’unione con laChiesa, in quanto tale peccatonon è compatibile con la fede pro-fessata dalla Chiesa;  – ci sono peccati gravissimi cheannullano la comunione con laChiesa, ma non sono soggetti ascomunica giuridica, come la be-stemmia, l’omicidio, l’adulterio; – la validità della scomunica, anchese non riconfermata dall’Autorità Ec-

clesiastica, rimane finché rimane ilpeccato che toglie dalla comunionecon la Chiesa. Ad esempio, la scomu-nica per la profanazione dell’Eucari-stia rimane, anche se non rinnovata,finché rimane tale peccato. Cosi lascomunica per l’adesione al comuni-smo, anche se non rinnovata, rimanefinché rimane tale peccato e la moti-vazione per cui è data; – chi profana l’Eucaristia è soggetto ascomunica riservata alla Santa Sede:per essere assolti da tale scomunica

ECCO IL TESTO INTEGRALEDELLA SCOMUNICA AL PCI

«Ecco le domande rivolte allaCongregazione del Sant’Offizio ele sue risposte, contenute nel

“Decretum” sottoposto a Pio XIIil 28 giugno 1949, da lui approva-to due giorni dopo e pubblicatocon la data del I’luglio di quellostesso anno.

  – D.1. Se sia lecito iscriversi apartiti comunisti o dare ad essiappoggio. – R.1. Negativamente. Il comuni-smo, infatti, è materialista e anti-cristiano; i dirigenti del comuni-

smo, benché a parole dichiarino qual-che volta di non combattere la religio-ne, di fatto, però, con la teoria e conl’azione si dimostrano ostili a Dio, allavera Religione e alla Chiesa di Cristo.

 – D.2. Se sia lecito pubblicare,diffondere o leggere libri, periodici,giornali o fogli volanti che sosten-gono la dottrina e la prassi del co-munismo, o collaborare in essi condegli scritti.  – R.2. Negativamente, perché coseproibite dallo stesso Diritto Canonico.

 – D.3. Se i fedeli compiano consa-

è necessario che il sacerdote ricorraalla Sede Apostolica per avere la fa-coltà di assolvere. Altre scomuniche,come per il peccato di aborto, non so-no riservate, quindi possono essereassolte dal sacerdote che ne abbia lanormale facoltà; – La scomunica viene comminata conprecisazioni giuridiche che ne deter-minano i limiti, da interpretarsi in sen-so stretto. Non ogni compromesso colcomunismo è soggetto a scomunica,ma solo la professione specificata daltesto.

Papa PIo XII, il Papa della scomunica al Comunismo.

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“Chiesa viva” *** Settembre 2008  17

pevolmente e liberamente atti dicui i numeri 1 e 2 possono essereammessi ai Sacramenti.  – R.3. Negativamente, secondo iprincipi riguardanti il rifiuto dei Sacra-menti a coloro che non hanno le ne-cessarie disposizioni.

 – D.4. Se i fedeli che professano ladottrina materialistica e anticristia-na del comunismo, ed anzitutto co-loro che la diffondono o se ne fan-no propagandisti, incorrano, ipsofacto, come apostati della fede cat-tolica, nella scomunica in modospeciale riservata alla Sede Apo-stolica. – R.4. Affermativamente.

Nella seguente feria quinta, 30 dellostesso mese ed anno, Sua SantitàPapa Pio XII, nella consueta udienzaconcessa a Sua Eccellenza rev.maMons. Assessore del S. Offizio, ha

approvato tale deliberazione degliEm.mi Padri, e ha ordinato chevenga promulgata sugli “ActaApostolicae Sedis”. Roma 1° lu-glio 1949.

In una intervista, concessa il 13aprile del 1966 al settimanale“Gente”, il card. Ottaviani dichia-rava che il “Decreto” in questionerestava in vigore, ma aggiungevache, a proposito di questo Decreto,c’è stata molta confusione.Bisogna, infatti ricordare che lascomunica si applica a coloro

che professano dottrine marxi-ste, non a coloro che aderisconosic et simpliciter al Partito comuni-sta.Chi vota per i comunisti o è iscrittoal Partito, ma non aderisce al ma-terialismo dialettico, non è scomu-nicato. In Italia, molte persone nonsanno niente del marxismo, vannoin chiesa, credono in Dio e votanoper i comunisti. Essi non sonoscomunicati, però commettonoun’azione illecita, cioè peccano.Il confessore ha l’obbligo di avver-tirli del loro errore e, se insistono, ne-

gare loro l’assoluzione, come perqualunque altro peccato di cui il fede-le non si pente e che non si proponedi non commettere.Una cosa ad ogni modo dev’esserechiara anche a proposito dei comuni-sti: più che mai oggi la Chiesa nondesidera condannare, ma persuade-re. Essa ama tutta l’umanità, e tuttivuole condurre a sé...». (Si noti chequesto modo di esprimersi è usatodopo il Concilio Vaticano II e le affer-mazioni di Giovanni XXIII. Nd.R.)

IGNORANZA COLPEVOLE?

Origini del comunismo. È diffusauna ignoranza sulle origine del comu-nismo come strumento massonico didistruzione della Chiesa. È un aspettodella carente formazione filosofica,teologica, culturale, di un clero che hatrascurato il ruolo di promozione e di-fesa della Fede, per cui si è sacerdotio consacrati.Sulle origini del comunismo attualeesistono studi seri che ne illustranol’indole antiteista come strumentomassonico di aggressione alla Chiesa(ad es. W. Carr, “Pawn in the Ga-me”, Glendale 1970; Safarevic I., “Ilcomunismo come fenomeno stori-co mondiale”, La casa di Matriona1980; Caruso A., “Da Lenin a Berlin-guer”, Idea, Roma 1976; De Poncins“L. Histoire du Communism”;Wurmbrand R., “Mio caro diavolo”(Marx satanista), Ed. Paoline 1987...

DIFFUSIONE MONDIALE

La rivoluzione russa, promossa dallamassoneria, ha portato al potere Le-nin, Stalin e successori, che hannoinstaurato la rigida dittatura di Stato epromosso la diffusione mondiale delcomunismo.Così, il comunismo si è esteso a mol-te nazioni del mondo manifestando“la sua indole intrinsecamente per-versa” (Pio XI), provocando oltre

200 milioni di morti con i delitti diLenin, di Stalin (genocidio di un cen-tinaio di milioni di Kulaki, lager, prigio-ni psichiatriche, e, in particolare gra-vissime persecuzioni dei cristiani),sottomissioni di popoli dell ’Est,dell’Albania con martiri (Fausti, Dajani, Antunovic, ecc.), Ostpolitic, con-quista della Cina da parte di Mao conoltre 80 milioni di morti e gravissimepersecuzioni dei cristiani, Pol Pot inCambogia, Fidel Castro a Cuba, re-pressioni comuniste in Angola,Abissina, ecc.Il governo filomarxista di Prodi inquesti ultimi anni avrebbe dovutoaprire gli occhi anche ai ciechi, per gliabusi e i disordini che hanno provo-cato l’esclusione delle sinistre nellerecenti elezioni.

RESPONSABILITÀ DEL CLERO

Ricordiamo questi fatti ai non po-chi sacerdoti, spesso Superiori dicomunità, che hanno fatto propa-ganda a favore del comunismo, emisuriamo obiettivamente in qualimani sono parecchi Religiosi e Re-ligiose in questi ultimi anni.Un Superiore ha tolto una dozzinadi copie del “Testo della Condannaal PCI”, dalle cassette delle lettere,ammonendo che il suddito nonavrebbe dovuto metterle senza ilsuo permesso.È stato un gesto abusivo di un Su-periore che pretende di essere al

di sopra dei pronunciamenti dellaSanta Sede, i quali non sono sog-getti a superiori di Istituti religiosi. Iconfratelli, inoltre, sono stati privatidi un documento pontificio da te-ner presente per le imminenti ele-zioni, dato che constatava con cer-tezza il filomarxismo di vari confra-telli.La domanda che si pone al termi-ne di questa riflessione, riguarda illivello dei superiori inviati a guide:come affidarci a tanta scandalo-sa ignoranza e incompetenza?

Obiettivamente, chi simpatizza per il

comunismo tradisce Dio, la sua Chie-sa, i milioni di Martiri che hanno paga-to con la vita la loro Fede; tradisce iconfratelli affidati alla sua guida di Su-periore e finché non viene assolto,celebra il Sacrificio Eucaristico in pec-cato mortale.Fatti simili avvengono in un momentodi estesa omertà dei sudditi, dimentichidel dovere di disobbedire agli uominiquando consta che agiscono contro idiritti divini, come insegna chiaramen-te la Scrittura (v. anche At. 4, 19).

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18 “Chiesa viva” *** Settembre 2008 

Irappresentanti dei Rothschild,sparsi per il mondo, continuanoa manipolare gli eventi per

espandere il loro potere e per realiz-zare un piano a lungo termine cherispecchiava quello della “Confra-ternita”: la dominazione del mon-do.

Sottolineo, qui, che evidenziare laparte ricoperta dai Rothschild nonvuol dire denigrare il popolo ebreo nelsuo complesso, la stragrande mag-gioranza del quale non ha idea di ciò

che sta accadendo e di certo non loapproverebbe se lo venisse a sapere.Neanche molti dei membri delle famiglieche nominerò, come i Rothschild, iRockefeller, e altre, sanno dell’esistenzadel piano. Sono quelli che controllano gliimperi che io sto cercando di smaschera-re, non chiunque si chiami Rothschild,Rockefeller, o cos’altro.

L’Élite Globale si è creata una rete ban-caria attraverso le Banche centrali diogni paese, e che operano insieme per

manipolare il sistema, in tutta Europa enegli Stati Uniti. Tutto ciò sarebbe in se-guito coordinato dalla Banca dei Regola-menti Internazionali di Basilea, in Sviz-zera e da un’élite di tredici uomini della“Commissione bancaria internazionale” diGinevra, sempre in Svizzera. È interes-sante notare che la Svizzera è sempre la-sciata in pace, quando l’Europa entra inguerra. Ecco il perché: è il centro finan-ziario dell’Élite Globale.

(Tratto dal capitolo 3: “Poteri di carta”, del libro:“E la verità vi renderà liberi”, di Davide Icke, Macro Edizioni)

L ’ É l i t e G l o b a l eL’ Él i t e Gl o b a l ee i l s i s t em a ban c ar i oe i l s i s t em a ban c ar i o

i n t e r n a z i o n a l ei n t e r n a z i o n a l e

2

L’idea di una banca centrale in ognipaese è stata un’altra ispirazionedell’Élite. La prima fu la Banca diAmsterdam, creata nel 1609.

Durante la Guerra Civile americana, iRothschild di Londra finanziarono ilNord, quelli di Parigi il Sud. Per ridur-re il livello del debito che il suo go-verno avrebbe affrontato, il Presi-dente Abraham Lincoln stampò an-che denaro privo di interessi, chia-mato “green-backs”. Ciò si rilevòpotenzialmente disastroso per il si-

stema bancario internazionale e, sefosse continuato dopo la guerra e sifosse diffuso in altri paesi, l’Éliteavrebbe perso il suo potere. Lincoln fuassassinato da John Wilkes Boothche, secondo alcuni studiosi, era unagente della Casa Rothschild.Dopo la morte di Lincoln, cessò lastampa dei “green-backs”!

Una società segreta ha i membri ordinatigerarchicamente in forma di piramide.Chi sta al vertice è stato istruito in tutta

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ci? Oppure cominciava a mettere nerosu bianco le nuove regole da impartiread uno lOR recalcitrante davanti aogni ipotesi di trasparenza, col “ne-mico” Marcinkus sempre alacre-mente all’opera?

E poi il sogno di una suora, ricordatoin uno scritto da monsignor Baltha-sar: due ombre si introducono furtivenella camera da letto di Luciani e nelsuo bicchiere fanno scorrere il liquidodi una misteriosa pozione. Dall’Inghil-terra, intanto, lo scrittore-giornalistaDavid Yallop - autore per Tulli e Pi-ronti di una celebre ricostruzione diquella “morte” - continua con pervi-cacia a sostenere la sua tesi: il Papavenne “suicidato”.

ROBERTO CALVI

Così come venne “suicidato”, sotto ilponte dei Frati neri lungo il Tamigi a

Londra, il patròn del Banco Ambrosiano, Roberto Calvi.L’inchiesta è riaperta, la famiglia dopo tanti anni vuole final-mente giustizia. «Il rituale dell’esecuzione - scrive l’avvo-cato investigativo californiano Jonathan Levy nel volume:“Tutto quello che sai è falso”, edito in Italia da “NuoviMondi Media” - è tipicamente massonico, con dellegrosse pietre nelle tasche».E la matrice? Levy punta dritto in una direzione: quella deipoteri forti della Chiesa, rappresentati secondo lui

Aventicinque anni dalla scom-parsa di Papa Luciani un’al-tra morte improvvisa mette in

fibrillazione le alte sfere vaticane. Èquella di Giorgio Rubolino, uomochiave nelle prime indagini sull’assas-

simo di Giancarlo Siani. Ma anche ilpersonaggio tirato in ballo davanti allaCommissione Telekom Serbia. Unuomo che sapeva troppo. Cerchiamodi capirlo, partendo da altri misteri vati-cani. In anteprima per “Nuovi MondiMedia” l’inchiesta de “La voce dellaCampania” di ottobre 2003.

PAPA LUCIANI

Vaticano in fibrillazione. Santa Sedesotto i riflettori. Torna alla ribalta la mi-steriosa - e mai chiarita - morte di Pa-pa Luciani dopo appena 33 giorni dipontificato. Ne parla Giovanni Minolinella nuova serie di Mixer.Riaffiorano dubbi, incongruenze, versioni contrastanti,una verità ufficiale poco, pochissimo credibile. Un’au-topsia mai fatta, rapide perizie nel segreto delle stanzevaticane, un cuore normale che improvvisamente cede;l’incredibile storia delle gocce di cardiotonico ingurgitate ineccesso dal Papa, l’altra - invece - a base di una digitalinache non lascia traccia.Morto in piedi, oppure a letto? Mentre leggeva Sacre scrit-ture o abbozzava il nuovo organigramma dei vertici pontifi-

MORMORTITI

IN VIN VAATICANOTICANO

1

di Andrea Cinquegrani

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“Chiesa viva” *** Settembre 2008  21

dall’Opus Dei, che - scrive - «ha desiderato ardentementela Banca Vaticana e i cui quartieri generali si trovano ca-sualmente a Londra».La spiegazione, ricavata dalle conversazioni con un grossobanchiere internazionale, viene così sintetizzata:

«Mi spiegò che la banca di Calvi era sull’orlo del collasso acausa della sparizione di centinaia di milioni di dollari pas-sati attraverso i flussi finanziari dello IOR che erano colle-

gati al riciclaggio di danaro della mafia. Preso dalla di-sperazione, Calvi si trasferì a Londra per ottenere un pac-chetto finanziario di salvataggioproveniente da un rappresentan-te anziano dell’Opus Dei».

L’operazione, però, secondo laricostruzione di Levy, non andòin porto e fu frovato “appeso”sotto il ponte dei Blackfriars.L’altra pista porta direttamentealla mafia, che si sarebbe vendi-cata dell’affronto subìto da Calvi,il quale non avrebbe restituito

un’ingente somma di “danaro daripulire” (utilizzato invece perriossigenare le casse dell’Ambro-siano). Sul fronte dell’esecuzio-ne, comunque, fa ancora capoli-no la pista di camorra: «nei giorniin cui Roberto Calvi era a Londra- ricordano a Scotland Yard -vennero segnalate diverse pre-senze interessanti: quella di Fla-vio Carboni e di alcuni camorri-sti, fra cui Vincenzo Casillo».Luogotenente di Raffaele Cuto-lo, soprannominato ‘o nirone, in

contatto con i servizi deviati e inparticolare col faccendiere Fran-cesco Pazienza, Casillo, dueanni dopo, saltò per aria a Romain un’auto imbottita di tritolo.A fine settembre scorso, poi, duebotti. A Londra, la polizia decidedi riaprire le indagini su quellamorte, a Roma l’inchiesta portataavanti dal pm Luca Tescaroli(che ha già indagato sulla stragedi Capaci) e Maria Monteleone(casi Mitrokin e “spectre” all’itallana) si arricchisce di unaverbalizzazione esplosiva: un pentito di mafia, VincenzoCalcara, per l’omicidio Calvi tira in ballo Giulio An-dreotti, elementi deviati dello Stato e dei Servizi, Mas-soneria e ambienti vaticani.

E sotto iI Cupolone ci porta anche un’altra esistenza - eun’altra fine - avvolta nel mistero: quella di Giorgio Rubo-lino, morto in piena calura ferragostana. Immediata ladiagnosi d’infarto che non perdona, niente autopsia,funerali in pompa magna in Vaticano, poi il silenzio. Fi-no alla decisione dei magistrati romani, dopo neanche unmese, di vederci più chiaro, chiedendo la riesumazione delcadavere per poter effettuare una normale autopsia.Ma chi era Rubolino?

UNA VITA VORTICOSA

Il suo nome balza alle cronache nazionali per l’omicidiodi Giancarlo Siani, Il giornalista ucciso il 23 settembre1985.Due anni dopo, il Procuratore generale del Tribunale diNapoli, Aldo Vessia, avoca a se l’inchiesta bollente, fino aquel momento capace solo di racimolare una serie di flop.Vessia vola negli Usa, e interroga Josephine Castelli,

un’avvenente bionda al centro di strani giri. Dopo un paiodi mesi scattano le manette per il capo clan di Forcella, Ci-ro Giuliano, per un “gregario”,Giuseppe Calcavecchia e perun insospettabile, il ventiseienneGiorgio Rubolino, intimo di Jo-sephine, una stirpe di magistratinel pedigree (il padre è statoPretore a Torre Annunziata), giàinserito negli ambienti che conta-no (fra le alte Prelature, so-prattutto) e nella Napoli bene.Per lui inizia il calvario, quattordi-ci mesi nel carcere di Cannola,

fino a quando una delle tante to-ghe che si sono alternate al ca-pezzale di un’inchiesta che nonriesce a decifrare colpevoli (ese-cutori e, soprattutto, mandan-ti), Guglielmo Palmeri - sorren-tino d’origine e in ottimi rapporticon la famiglia Rubolino - lo ri-mette in libertà (due mesi primaerano stati riasciati anche Giu-liano e Calcavecchia).Cade il teorema Vessia, nonregge l’ipotesi di un omicidioeseguito dal Ciro Giuliano suordine dei Gionta di Torre An-nunziata. E, soprattutto, spari-sce la pista di via Palizzi, la pi-sta che portava alla casa d’ap-puntamenti, frequentata dagiovanissime squillo (tra cuiJosephine e la sorella Pandora),e da vip della Napoli che conta:in primis, magistrati e politici.Fra le toghe, spicca il nome diArcibaldo Miller, per anni pm dipunta alla Procura di Napoli

(sua la maxi istruttoria, per il dopo terremoto, finita in pre-scrizione per tutti) e, oggi, 007 di punta del guardasigilliCastelli.Lo stesso Miller - viene precisato in un documento al ve-triolo, elaborato dalla Camera degli avvocati penali di Na-poli, nel 1998 - ha subìto un procedimento per “trasferi-mento d’ufficio” a causa di una serie di fatti, fra cui“aver frequentato una casa di appuntamenti gestita dapregiudicati affiliati alla camorra negli anni 1984-1985,in via Palizzi”. Lo stesso Miller seguirà il caso di Gian-carlo Siani: collaborerà proprio con Guglielmo Palmeriper cercare di sbrogliare quel pasticciaccio brutto. Semprepiù brutto. E, soprattutto, sempre senza colpevoli.

(continua)

Papa Giovanni Paolo I, assassianto dopo soli 33 giorni di regno del Suo Pontificato.

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22 “Chiesa viva” *** Settembre 2008 

del dott. Franco Adessa

Conoscere la Massoneria

1 Cfr. Clotilde Bersone, “L’Eletta del Dragone”, Editrice Italica, 1981,pp. 215-219.

James Abramo Garfield, Grand’Oriente della Loggia Su-prema degli Illuminati di Parigi, l’uomo che aveva evocato ilDragone “per svelare - a Clotilde Bersone - il segreto, ilvero segreto supremo su cui poggiava tutta la potenza

della Loggia”, per volontà dello stesso Dragone e con l’ap-poggio degli Illuminati di Parigi, nel 1880, fu eletto Presi-dente degli Stati Uniti e il suo predecessore, Hayes, gli tra-smise i suoi poteri nel marzo del 1881.Le elezioni in Francia, dello stesso anno, pur sembrando unsuccesso definitivo della Massoneria, furono invece una di-sfatta per la direzione della Loggia Suprema degli Illuminatidi Parigi.Allora, Garfield scrisse una lettera alla Bersone; una letteradalla quale traspariva una mordente ironia, una compiaciutasoddisfazione per tale sconfitta e che conteneva complimentisarcastici e canzonatori sulla scelta del suo successore aParigi, Jules Grèvy, già eletto Presidente della Repubblicadi Francia due anni prima, nel 1879.Dopo la lettura della lettera di Garfield,Grèvy, pallido e lividodi rabbia, esclamò: «È tempo di finirla... Quest’uomo havissuto troppo!».

Alcuni mesi dopo, il 2 luglio 1881, alla stazione di Baltimora,un certo Carlo Guiteau, procuratore licenziato (“così prete-sero i giornali, per spiegare questa misteriosa e inesplicabileaggressione”) ferì con due colpi di revolver il nuovo Presi-dente degli Stati Uniti che, dopo 80 giorni, morì d’infezione.

Ma chi era il nuovo Grand’Oriente della Loggia Suprema de-gli Illuminati di Parigi, Jules Grévy? La Bersone ci racconta:«Aveva 74 anni (...) impaziente di ogni disciplina, sensuale,avido di denaro, affamato di potere, ma sentendosi incapacedi esercitarlo da sè, per tutta la vita, fu il giocattolo di unacricca. Pigro e molle, se sentiva compromessa la situazione,era capace di arriviare al delitto. (...) Divenne Iniziato, die-tro domanda formale del Dragone, senza che nessuno deitre “Rischiarati” avesse approvato la sua candidatura. (...).La sua vita lo circondava di mistero e fu immischiato in milleintrighi. Non si conosceva la sua amante, ma ne manteneva

due, s’intende, a spese della Repubblica. (...) Era arrivato alParlamento con la corruzione elettorale, e della compera deivoti fece una delle leggi fondamentali del regime.Elevato al primo posto della Repubblica, allontanò da sè tut-to quel che poteva ricordare l’umiltà dei suoi natali. (...)Quando aveva fastidiosi emuli politici, se ne sbarazzava.Léon Gambetta fu la sua vittima più nota.(...) Gambettaaveva scelto dal basso ceto galante una donna, della qualeera pazzo, e che lo sorvegliava per conto di parecchie Poli-zie, comprese quelle della Loggia di Bismark. E fu la Loggiadi Parigi che si incaricò di assassinarlo (31 dic. 1882), equello che chiamarono il “mistero delle Jardies”, per noinon fu affatto un mistero.

Tuttavia non era facile neppure a questo furbo di Grévy in-gannare completamente la veggenza della Loggia.

Nulla sfuggiva agli altri Iniziati dei suoi segreti raggiri, delsuo favore anormale presso il Dragone, della sua ascen-sione troppo rapida a tutti gli onori.Quale poteva dunque essere la causa occulta di questa for-tuna inesplicabile? Si riuscì a scoprire che spesso si eclissa-va dalle residenze presidenziali e spariva per 24 ore circa,tutti i mesi.Lo seguirono e si conobbe che aveva preso in affitto “inco-gnito” una piccola casa di campagna, a Marley-sur-Seine.Quale bella sconosciuta l’attirava là?Si corruppe la portinaia che preparava i pasti e che custodi-va la casa. A forza di denaro, Ferry conquistò completamen-te quella donna e ottenne di essere introdotto nella casa mi-steriosa. Accanto alle stanze visitate, vi era un gabinetto, so-lidamente chiuso dove Ferry, una notte riuscì ad introdursipassando per la finestra, nonostante la paura della donna.In questa stanza, Ferry finì per scoprire, nascosta da una

specie di tenda, un’effige del Dragone dalle sette teste!Dunque, Grévy, a ogni momento, e di nascosto, si recavalì per evocare il Dragone, a dispetto dei Regolamenti dellaLoggia, che proibiscono tali pratiche fuori del Tempio Roton-do della Loggia. I pareri e i segreti dei quali si serviva permanetenrsi come Grand’Oriente, dunque egli li estorceva alDragone. E più tardi, si venne a sapere che Grévy si davaalle stesse pratiche a Fontainbleau e altrove»1.

James Abram Garfield, Gran- d’Oriente della Loggia Suprema degli Illuminati di Parigi, dagli ini- zi anni 1870 al 1880, quando venne eletto Presidente degli USA. Clotilde Bersone, sua amante, testimonia  l’evocazio- ne di Garlfied del Dragone (Sa- tana) per mostrarle tutta la vera potenza su cui poggiava la Log- gia Suprema di Parigi.

Jules Grévy, successore di Garffield a Grand’Oriente della Loggia Suprema degli Illuminati di Parigi e Presidente della Re- pubblica di Francia da 1879 al 1887. Clotilde Bersone testimo- ni a  le evocazioni di Grévy dell’Idra dalle 7 teste, in privato,contro i Regolamenti stessi della Loggia Suprema degli Illuminati di Parigi.

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“Chiesa viva” *** Settembre 2008  23

Lettere

alla Direzione

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

In Libreria

Al più presto chiederò loro di pubblicare ancheil libro sulla Santa Margherita Maria Alaco-que, appena avranno finito, prestissimo, di ac-cendere i link per poter scaricare l’ultimo librocontro la beatificazione di Paolo VI.Di seguito le ho allegato la lettera ricevuta dalmio amico residente in Australia, nella qualemi conferma l’accettazione della pubblicazio-ne dei libri del nostro caro don Luigi Villa, equella in inglese di ringraziamento e confermadella pubblicazione dei libri di don Luigi sul

sito www.novusordowatch.org che si potrannotrovare alla voce “RESOURCES”.Il tutto chiaramente non è a scopo di lucro, eneppure un centesimo viene chiesto per qual-siasi tipo di materiale didattico da loro fornito.Penso che don Luigi possa essere contentoche il suo lavoro abbia fatto tanta strada e chemigliaia e migliaia di persone possano ora leg-gere le sue analisi e denunce in tutto il mon-do. Al più presto potranno leggere anche lesue pagine di spiritualità relative alla vi ta dellaSanta M. M. Alacoque.Stiamo comunque esplorando la possibilità diriuscire a pubblicare i libri in inglese (speciequello su Paolo VI) anche su altri siti cattolici“non conciliari”.Credo che ora la persona più indicata per rife-rire a don Luigi del successo delle sue fati-

che letterarie all’estero sia lei, caro ingegneree la pregherei, quindi, di dare la bella notiziaal nostro caro sacerdote quanto prima, specifi-cando che questo é solo l’inizio e che ben pre-sto la pubblicazione dei suoi libri si estenderàulteriormente.lo vi terrò al corrente degli sviluppi.Nella prossima e-mail, che le invierò tra breve,le farò invece un altro piccolo elenco di articoliapparsi su numeri di “Chiesa viva” di alcunimesi fa e dei quali lei dovrebbe, con suo co-modo e se non la disturba troppo, per cortesiainviarmi copia in formato Word, come già pre-cedentemente fatto.Non mi resta che augurare una felice Festa aLei e a tutti gli amici di “Chiesa viva”, don Lui-gi e le Suore in testa.In Cristo,

(F. P. - Irlanda)

RAGAZZE  e  S IGNOR INEin cerca vocazionale, se desiderate diventare Religiose-Missionarie”

 – sia in terra di missione, sia restando in Italia –per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio, potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

SCRISTIANIZZARE L’ITALIAdi Francesco Mario Agnoli

«La religione cattolica aveva rappresen-tato per secoli (...) l’elemento unificantedel popolo italiano e avrebbe potuto con-tinuare ad esserlo anche negli anni del-l’unificazione politica se questa non fossestata concepita voluta e realizzata comeun momento del processo rivoluzionario,anzi come la fase finale della guerra con-

tro la Chiesa cattolica, iniziata dai philo-sophes illuministi e che si credeva desti-nata a chiudersi vittoriosamente con l’oc-cupazione di Roma in base alla convin-zione, comune allora sia ai cattolici cheagli anti-cattlici, che il potere spiritualedella Chiesa non potesse sopravviverealla perdita di quello temporale» (dallaPrefazione dell’Autore).All’indomani del compimento dell’unitàd’Italia venne alla luce e si concretizzò inuna serie di iniziative culturali, politiche egiudiziarie, una strategia complessa machiara che mirava a distruggere l’identitàcattolica dell’appena riunito popolo italia-no per fare un “popolo nuovo”.Grazie all’attiva collaborazione di intellet-tuali liberali e socialisti, avanguardie gari-

baldine, circoli mazziniani e massonici,alte cariche del neonato Stato, si scatenòuna pressione poliziesca e squadristicaanti-cattolica smaccata e faziosa. Attra-verso una vastissima documentazione,misconosciuta ai più, l’Autore getta lucesu un episodio poco glorioso ma fonda-mentale della nostra storia patria.

Per richieste:

Il Cerchio Iniziative EditorialiVia Gambalunga 92 - Rimini

Carissimo ingegner Adessa,innanzitutto la ringrazio per la gentile di-

sponibilità e collaborazione nel fornirmi testitratti da “Chiesa viva” e libri di don Luigi Villain formato Word.lo cerco di propagarli il più possibile in am-bienti cattolici sani e tradizionali. Intendo direquelli che hanno conservato ancora integra laFede e l’amore per la Liturgia, la Tradizione, ilMagistero preconciliari, e che per tali motiviancora si battono, si infervorano, soffrono e

sperano. (...)I testi tratti da “Chiesa viva” sono da me statiinviati al sito www.cattolicesimo.com e pubbli-cati a puntate sulla mailing-Iist relativa, allaquale sono iscritte e partecipano alcune centi-naia di persone, tra cui firme illustri dell’edito-ria (Blondet e altri compresi), diversi sacerdoti(circa una trentina) di diverse posizioni teolo-giche e parrocchie (soprattutto refrattari alConcilio Valicano II, ma anche suoi difensori,infiltrati e puntualmente bastonati) e ancoraonorevoli, intellettuali, professori, semplici fe-deli con tanta buona volontà e fede come melo sono molto amico del proprietario del sito eweb-master (che verrà a trovarmi quassù in Ir-landa accompagnato da un sacerdote tradizio-nalista verso fine gennaio), e lo aiuto facendoquel che posso per mantenere sempre alto

l’interesse ed il confronto tra gli iscritti. Ce nesono anche di residenti all’estero (come me),dalla piccola Malta, alla Svizzera, alla Spa-gna, per arrivare sino in Australia e Ameri-ca.Ed é attraverso uno di loro, un caro amico ita-liano che vive da molti anni in Australia chesono riuscito a far pubblicare su un sito webcattolico integrale (in lingua originale inglese)di fama internazionale i due libri di don LuigiVilla tradotti in inglese: quello contro la beatifi-cazione di Giovanni XXIII e quello contro labeatificazione di Paolo VI.Riusciranno ora a raggiungere un pubblicomolto più ampio, che va dall’Australia agliUSA, dal Sud Africa alla Nuova Zelanda, pas-sando per Inghilterra ed Irlanda, ed estenden-dosi a tutti gli utenti che abbiano dimestichez-

za con la lingua inglese.

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2 Papa Wojtyla: un Papa idolatratodel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

8 Memorie per la storia delgiacobinismo (1)A cura di Claudia Marus

11 Occhi sulla politica

12 Medjugorje: l’atto di accusadi un Vescovo esorcista:

“È tutto falso!”.a cura di G. Barile

14 Un Tempio satanicoper San Padre Pio? (2)

16 È ancora valida la scomunicadel Comunismo?di A.Z.

18 L’èlite globale e il sistemabancario internazionale (2)di D. Icke

20 Morti in Vaticano (1)di A. Cinquegrani

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla DirezioneIn Libreria

24 Conoscere il Comunismo

SETTEMBRE 2008  

SOMMARIO N. 408

Wojtylaun Papa idolatrato

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno A

di mons. Nicolino Sarale

(Dalla Esaltazione della Santa Crocealla XXIX Domenica durante l’anno)

MARTIRIn el l a Pr o v i n c i a d i Li a o n i n g

Conoscere il  Comunismo

Mar t ir i in Cina 

contro Dio...

di Giancarlo Politi

... contro l’uomo

YangLaico, sposato. Era stato scomunicato.Venne ucciso a Fushun nel 1947.

Li GiuseppeSacerdote. È stato fucilato.

Diocesi di jinzhou (jehol)Il Vicariato Apostolico è stato staccato da quello della Mongolia l’11 dicembre 1883,ed affidato ai missionari di Scheut (Cicm).

Shih PaoloSacerdote, diocesano. Venne trascinatofino alla morte, a Kulitu, il 4 sett. 1947.

Liu Paul

Sacerdote. Ucciso a colpi d’arma da fuo-co a Chingpeng, nell’ottobre 1946.

Zhang Wenzhao PietroSacerdote, religioso Ciem, della diocesidi Jinzhou, Liaoning. Nato il 3 luglio 1894,era entrato tra i missionari di Scheut il 6dicembre 1928. Venne ordinato sacerdo-te il 18 maggio 1926.Era stato detenuto nella prigione diLingyuan, a Meiliyingtze, con altri preti,ma in una cella separata. L’8 gennaio1948, verso le dieci di sera, gli altri pretilo sentirono portar via. Venne riportato incella prima dell’alba, trascinato da due

uomini. I preti lo udirono lamentarsi terri-bilmente. Gli avevano rotto entrambe legambe nel corso di un feroce pestaggio. Ilamenti cessarono alle tre del mattino, epoco dopo il suo cadavere fu portato via.Dall’inizio della sua prigionia, p. Chang siera dimostrato molto coraggioso, e avevapiù volte ripetuto agli altri “moriamur for-titer”. Aveva 54 anni.

Gu (Ku) GiuseppeSeminarista. Ucciso con una baionetta. Alseminario di Songshuzuizi, il 14 aprile1947.

Li AndreaSeminarista. Ucciso con una baionetta, al

seminario di Songshuzuizi, il 14 aprile1947.

Ho PaulSacerdote. Ucciso a Linsi, Jehol, il 15agosto 1947.

Ho GiovanniSacerdote, diocesano. Di 30 anni. È statoucciso nel maggio 1947.

Xia CamilleSacerdote, diocesano. Di anni 70. Trasci-nato due volte per le strade a Kulitu, fin-ché morì, nell’ottobre 1947.

Chang Yun-shih, Li Chin-kui, Ts’ao,Suor Yu e Suor Chang, e due senzanomeNel villaggio di Shanwanzi, diocesi diJinzhou (allora Jehol), Liaoning, i setteavevano ricevuto l’ordine di apostatare.Al loro rifiuto, fu posto un bastone dietrole loro ginocchia e le loro mani furono le-gate al bastone così che il mento si tro-vasse tra le ginocchia. I comunisti legaro-no i sette a due muli che li trascinarono

lungo strade di pietra e ciottoli finché tuttimorirono. L’informazione è pervenuta at-traverso una lettera del 14 dicembre1947.

(continua)