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Centro Studi C.N.I. 4 marzo 2019

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 4 marzo 2019

Pagina I

ALMA LAUREA

INGEGNERI GESTIONALI AD ALTA OCCUPABILITA'Sole 24 Ore 04/03/19 P. 7 -EU.B. 1

PREVENZIONE PROFESSIONISTI

IL RISCATTO AGEVOLATO DELLA LAUREA CERCA L'ASSIST DELLA CASSASole 24 Ore 04/03/19 P. 9 ORLANDOANTONELLO

2

MERCATO DEL LAVORO

DIFESA E SICUREZZA, LA FACOLTA' CHE "PAGA"Messaggero Roma 04/03/19 P. 1 LOIACONO LORENA 4

ACQUA

L'ACQUA DI STATO PERICOLOSA NOSTALGIA: FARA AUMENTARE IL DEBITO PUBBLICOCorriere Della Sera -Corriereconomia

04/03/19 P. 1 DE BORTOLIFERRUCCIO

6

ANTITRUST

ANTITRUST, CHI DIFENDI?Corriere Della Sera -Corriereconomia

04/03/19 P. 19 GHIDINI GUSTAVO 8

AVVOCATI

GLI AVVOCATI ALL'ESAME TECNOLOGICORepubblica Affari Finanza 04/03/19 P. 46 10

FALLIMENTI

CURATORI FALLIMENTARI, AL VIA L'ALBO (VIRTUALE)Sole 24 Ore 04/03/19 P. 1 CHERCHIANTONELLO

11

INDUSTRIA 4.0

LA RIVOLUZIONE AVANZA MA VA ALIMENTATACorriere Della Sera -Corriereconomia

04/03/19 P. 31 QUERZE' RITA 14

MERCATO DELLE COSTRUZIONI

-11% L'APERTURA DI NUOVI CANTIERI RESIDENZIALI NEGLI USA IN DICEMBRERepubblica Affari Finanza 04/03/19 P. 14 ZAMPAGLIONEARTURO

16

PRIVACY

INFERMIERI, ALL'ORDINE SOLO I DATI DEGLI ISCRITTISole 24 Ore 04/03/19 P. 7 -A.CHE. 18

SOSTENIBILITÀ

L'ARCHISTAR DEL MATTONE USATO "RICICLIAMO ANCHE I PALAZZI"Repubblica Affari Finanza 04/03/19 P. 8 ARDO BARBARA 19

STP

TRASFORMAZIONE IN STP DELLO STUDIO DA TASSARE COME "REALIZZATIVA"Sole 24 Ore 04/03/19 P. 14 NADALUTTIMAURIZIO

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TLC

"ERICSSON CRESCE, EUROPA IN RITARDO SU 5G"Repubblica Affari Finanza 04/03/19 P. 30 D'ALESSANDROJAIME

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

BLOCKCHAIN

C'E' UN CANTIERE ITALIANO PER UNA BLOCKCHAIN PIU' UTILE E SICURASole 24 Ore 04/03/19 P. 1 AQUARO DARIO 24

SISMA BONUS

SISMABONUS, DETRAZIONI XLItalia Oggi Sette 04/03/19 P. 11 CAMPANARIFRANCESCO

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D Sole28

0IS

PANORAMA

1 NUMERI DI ALMALAUREA

Ingegneri gestionaliad alta occupabilitá

Silaureanoprimaelavoranodipiù. Con un contratto stabilee nel privato. Sono gliingegneri industriali e gestionalirispet-to alrestodeilaureatidisecondolivello.Adirloèil ConsorzioA1maLaurea con il primo di una serie di focus che troverannospazio nella sezione «.professionv> sul Sole 24 ore del Lunedì

A cinque anni dal titolo lavora 1'88,3 per cento. In pre-valenza uomini (64,1% rispetto al 41,9% di media). L'atti-vità è svolta da chi ha raggiunto il titolo a 26,4 anni (con-tro i 27,5), con un voto medio di laurea più basso però

(104,8 anziché 106,6). Passando alla formazione,l'indagine sottolinea come quasi uno su cin-que vanti un'esperienza all'estero ricono-sciuta dal proprio corso di laurea. Oltre il75% invece può contare su una formazionepost lauream, soprattutto stage in azienda

(54,0%) e master non universitario (11,9%) odi secondo livello (11,6%).

Veniamo all'occupazione. L'83,8%haun contrattoatempo indeterminato (contro il 50,3%complessivo). Conuna retribuzione pari, in media, a l-783 euro netti mensilirispetto ai 1.415 euro medi. I196,4%lavora nel settore priva-to (è il 72,5% per la media). Numeri che si riflettono nelgiudizio finale. Potendo tornare ai tempi dell'iscrizione,1'81,1% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo, 15punti più della media.

-Eu.B.s RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina

Foglio

71

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Alma Laurea Pagina 1

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11SoIe3ZS

AsPagina 9

Foglio 1 12

Verso la pensione . L'opzione «under 45» vale anche per gli iscrittiagli enti di categoria purché abbiano almeno un contributo Inps

Il riscatto agevolatodella laurea cercal'assist della CassaAntonello Orlando

e novità contenute neldecreto di riforma delWelfare in tema di riscat-to della laurea hannonelle ultime settimaneacceso l'interesse degli

under 45, professionisti inclusi. Ilnuovo riscatto agevolato riguarda,al momento, soggetti con meno di45 anni e può essere attivato unica-mente per periodi di studio (laureadi qualsiasi ordinamento e dottora-ti di ricerca, se non coperti da ver-samenti contributivi) collocati inperiodi di competenza del metodocontributivo, dunque a partire dal1.996 in avanti.

Nell'attesa che l'Inps fornisca ul-teriori chiarimenti e che il decretolegge 4 su quota ioo e reddito di cit-tadinanza assuma un assetto defi-nitivo con la conversione in legge, èaltamente probabile che chi si troviad avere cominciato a studiare neglianni prima del 1996, possa applicaretale facoltà esclusivamente per gliannidi corso legale di studi collocatidal 1.996 in avanti.

Per gli iscritti Inps il costo del ri-scatto è stabilito in modo forfetta-rio, vale a dire applicando l'aliquotaIvs vigente (33%) al minimale reddi-tuale della Gestione artigiani e com-mercianti Inps (15.878, euro nel2019). Il costo così ottenuto è di

5.240 euro ad anno di riscatto ri-chiesto, valido sia ai fini del diritto

pensionistico (per anticipare l'ac-cesso alla pensione), sia per l'incre-mento della pensione proporzio-nalmente a quanto versato.

La chance per i professionistiLa norma del Dl 4 si rivolge soloagli «iscritti al Fondo pensioni la-voratori dipendenti», nonché dellealtre gestioni (artigiani e commer-cianti, ex Inpdap, ecc.), escludendoi professionisti iscritti alle Casse diprevidenza di categoria. Questihanno già la facoltà di richiedere ilriscatto dei propri corsi di studi(nonché del periodo legale di prati-cantato, opportunità assente inInps se non per i soli promotori fi-nanziari), secondo le facoltà previ-ste dalla singola Cassa.

Ma se questa nuova forma non èattivabile nella singola Cassa pro-fessionale, il cumulo contributivo,attivo per i liberi professionisti dal2017, consente a qualsiasi profes-sionista iscritto alle Casse che abbianel passato versato anche un solocontributo a una delle gestioni Inpsdi richiedere il riscatto a forfait,sempre che possieda le condizioniprescritte dalla riforma (al momen-to, meno di 45 annidi età e periodidi studio collocati dopo il 1995)•

Ad esempio, se un professionistaha cominciato il periodo di collabo-razione presso uno studio nel 1994come dipendente, interrompendola collaborazione nel 1.996 per ac-quisire un titolo di studio qua-driennale in economia (come nel

caso di un consulente del lavoro)per poi abilitarsi nella professione,questi potrà riscattare il periodo opresso l'Enpacl o in Inps anche informa agevolata.

Alla fine del percorso lavorati-vo, senza obbligo di esercitareuna ricongiunzione onerosa, icontributi versati in Inps -com-preso il riscatto agevolato- saran-no computabili ai fini del dirittoa pensione in cumulo sia per arri-vare alla pensione di vecchiaia,secondo i diversi requisiti previ-sti dalle Casse e da Inps e liquidatisecondo la cosiddetta "formazio-ne progressiva", sia per traguar-dare i 42 anni e io mesi richiestifino al 2026 per la pensione anti-cipata in cumulo.

Le valutazioni che i liberi profes-sionisti dovranno svolgere sull'op-portunità di questo investimentosono più articolate rispetto a coloroche oggi contribuiscono a una dellegestioni Inps. Ai fini della valutazio-ne di convenienza per i professioni-sti che vantino periodi di contributiin Inps, sarà necessario individuareil costo del riscatto nella Cassa diiscrizione confrontandolo conquello agevolato Inps, verificando-ne le condizioni di rateizzazione e laconvenienza fiscale alla luce dell'at-tuale reddito imponibile.

Sistemi diversiUn'operazione che va ponderata ca-so per caso, anche tenendo contoche i metodi scelti dalle Casse perdeterminare l'importo di riscatto

sono diversi e possono portare a ri-sultati del tutto opposti. Per deter-minare il costo di riscatto molteCasse hanno individuato una per-centuale applicabile rispetto al red-dito (così ad esempio per i commer-cialisti iscritti alla Cnapdc); altre in-vece hanno scelto il metodo dellariserva matematica, che risultaspesso più onerosa e sicuramentepiù complessa. Infatti tale metodo(attivo anche in Inps per i periodi dicompetenza del metodo retributi-vo) mette a confronto la pensionematurata dal professionista conquella che andrebbe a percepireconsiderando anche gli anni di ri-scatto. Tale differenziale (beneficiopensionistico) viene poi rimoltipli-cato per alcuni coefficienti attuaria-li che variano in base all'età e allecondizioni del richiedente.

Come si vede dagli esempi a fian-co, non sempre il riscatto agevolatobatte in convenienza quello ordina-rio delle Casse, perché in alcune diesse, come quella dei dottori com-mercialisti, l'aliquota di contribu-zione adottabile per costruire il ri-scatto può portare - nel caso di red-diti di medio tenore - a oneri piùbassi di quello del riscatto agevola-to, che corrisponde a un reddito dipoco meno di 16.00o euro, ma conun'aliquota del 33%.

In qualsiasi scenario, in Inps informa ordinaria o agevolata, cosìcome presso le Casse, il riscatto co-stituirà un onere deducibile ai sensidell'articolo 1.o del Testo unico delleimposte sui redditi.

In alcuni casi puòrisultare menodispendioso pressol'ente di previdenzadella categoria

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Prevenzione professionisti Pagina 2

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11S°len ¡As Pagina 9

ui(L i

Foglio 212

Le variabili in campo

TRE CASI A CONFRONTOII calcolo del riscatto agevolato degli anni di laurea presso l'Inps e presso la Cassadi previdenza di appartenenza

Mario Rossi I Flavio Bianchi I Ernesto Verdi

Annodi nascita 1975

Annidi attivitàda dipendenteContribuzione Inps

Annidi laureain scienze politicheda riscattare

Anni dei corso di laurea

Ultimo redditopercepitoValori in euro

Costo del riscattoValori in euro

LE REGOLE DELLE CASSE

CONSULENTIDEL LAVORO

Per l'Enpaci il riscattoè calcolato finoal 2012 con un onereindividuato dallariserva matematicae proporzionatoall'età dell'assicuratoal momentodella richiesta.

Dal 2013, invece,

il costo del riscattoè pari al contributosoggettivo minimovigente nell'anno(nel 2o1s era 2.089 €).

Il riscatto del corso

di laurea può essererateizzato inun massimo di io annisenza interessi

1994 - 1995

4!00•

1996-1999

40.000

Agevolato Enpacl

Riservamatematica

dipendedalla

pensionematuratatae dall'età

COMMERCIALISTI

Per un commercialistala Cnpadc prevedeun riscatto di naturacontributiva conaliquote dal 12%al 100% del redditoprofessionale nettomedio dal 2004;solo gli iscrittial 31 dicembre 2003

possono optare per

un riscatto calcolato

con riserva

matematica. II riscattopuò essere rateizzatosenza interessi inun numero massimodi rate mensili pari 2volte le mensilitàcorrispondentiagili anni riscattati

1976

1993 - 1995

4

1996-1999

35.000

Agevolato Cnpadc

20.96016.800

AVVOCATI

La Cassa forense,

l'ente previdenziale

degli avvocati,

prevede il solo

metodo della riserva

matematica e

la rateizzazione

comporta

l'applicazione di un

tasso di interesse

non inferiore al 2,75%

annuo. Il riscatto può

essere esercitato

anche parzialmente,

ma solo per intere

annualità.

La rateizzazione

comporta

l'applicazione

del 2,75% almeno

di interessi

1975

1993 - 1996

5

1997-2001

50.000

Agevolato Inarcassa

20.960

36.250

INGEGNERIE ARCHITETTI

L'Inarcassadà facoltà, a ingegnerie architetti di optarefra riservamatematica e calcolo"a percentuale",con l'aliquotadella contribuzionesoggettiva sul redditoprofessionaledell'anno precedente.Tale scelta è attivasolo per il riscattodi periodi collocati

fino al 31 dicembre

2012, mentre i corsi

di laurea frequentati

dal 2013 sono

riscattabili

unicamente con

il secondo metodo

Enpacl = Ente nazionale di previdenza e assistenza per i consulenti dei lavoro; Cnpadc = Cassa nazionale di previdenza e assistenzadei dottori commercialisti; Inarcassa = Cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli ingegneri e gli architetti liberi professionisti

I CRITERI PER

L'INPSil calcolo è lineare:il costo del riscattoagevolato è di5.240 euro per ogni

annodi laurea, salvii requisiti previsti

dal "decretone",ora in via di

conversione

IPARAMETRI

DELLE CASSE

Il costo del riscattovaria a seconda delmetodo adottatodall'ente: il piùoneroso è quellodella riserva

matematica

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Prevenzione professionisti Pagina 3

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A Reffsawro

Università e lavoroDifesa e sicurezza,la facoltà che "paga."Difesa, Ingegneria , Medici-na le lauree che "pagano" dipiù. L'analisi sugli stipendia un anno dall 'uscitadall'Università.

Loiacono a pag. 13

Pagina 1Foglio 1 1 2

Difesa, Ingegneria, Medicinale lauree che "pagano" di più>Analisi sugli stipendi medi netti dopo >L'informatica una garanzia. E gli psicologil'uscita dall'università: Architettura giù prendono meno del reddito di cittadinanza

LO STUDIOR 0 M A Sempre più spesso lo chiama-no pezzo di carta. Soprattutto sepoi, una volta conseguito il diplo-ma di laurea, non si trova lavoro. Eallora il corso di studi universitarioviene messo sotto esame per capiredove si crea l'imbuto lavorativo: sela scelta della facoltà a cui iscriversipuò essere legata solo alle passionio all'interesse dello studente o se,invece, deve seguire anche le regoledel mercato del lavoro. Stando alleclassifiche attuali, il corso con mag-gior possibilità di successo nella ri-cerca di un impiego è quello dedica-to alla difesa e alla sicurezza, segueingegneria elettronica. Quello me-no "redditizio"? Psicologia, seguitoda biologia.

GLI STUDENTIE il giudizio dei laureati, sul propriocorso di studi e sulla necessità o me-no di iscriversi all'università per la-vorare, non può che essere in lineacon le aspettative rispettate o delu-se dal post-laurea. A rivelarlo è unostudio dell'Osservatorio TalentsVenture che, elaborando i dati di Al-malaurea, spiega che i laureati iningegneria elettronica non hannotroppe difficoltà a trovare un lavo-ro, visto che il 92% risulta occupatoad un anno dal titolo di studio, e diconseguenza solamente una mini-ma parte di loro crede che sia possi-bile svolgere il proprio ruolo con untitolo non universitario. Tra gli stu-denti meno soddisfatti ci sono inve-

ce i laureati di psicologia e del grup-po geo-biologico. Si tratta di duepercorsi che, ad un anno dalla lau-rea, hanno gli stipendi più bassi.

LA FORMAZIONEL'Osservatorio sottolinea infattiche, al diminuire del tasso di occu-pazione, aumentano i laureati chehanno valutato come inadeguata laformazione professionale acquisi-ta all'università. Qualche esempio:a fronte di un tasso di occupazionedel 65% per i laureati del gruppo po-litico-sociale, il 60% di questi valutala formazione ricevuta come inade-guata. Per i laureati del gruppo diingegneria industriale il tasso di oc-cupazione è pari all'87% e in questocaso solo il 39% dei laureati ritieneinadeguata la formazione ricevuta.Non solo inadeguata, c'è anche chiritiene che il proprio corso di studisia inutile per svolgere il lavoro scel-to: si tratta di quasi il 40% dei lau-reati in psicologia. Per questo corsoil tasso di occupazione è decisa-mente contenuto, pari al 45%, e co-sì il 38% ritiene che, per lo svolgi-mento dell'attività lavorativa per laquale sono attualmente impiegati,non serva il titolo universitario.

LA SFIDUCIAAd incidere sulla sfiducia nei con-fronti della laurea, c'è soprattutto lostipendio di chi ha un impiego do-po aver studiato per tanti anni e,quindi, dopo aver investito sulla for-mazione. Non è un caso infatti chegli stipendi netti medi, ad un annodalla laurea, siano rispettivamente

670 euro mensili nel caso di psico-logia, 863 euro per l'ambito lettera-rio e 959 euro mensili per il gruppogeo-biologico, come rilevato da Al-malaurea. Si tratta di impieghi scar-samente retribuiti o, spesso, di lavo-ri che non hanno nulla a che vederecon gli studi svolti. Inoltre, solo a ti-tolo comparativo, balza agli occhiche si tratta di stipendi quantitativa-mente paragonabili all'ammonta-re massimo dell'attuale reddito dicittadinanza pari a 780 euro. Unreddito per il quale non è richiestoavere una laurea né aver speso sol-di per frequentare le lezioni e pre-pararsi agli esami.

LA DISTANZAEd emerge inoltre una distanza im-portante rispetto agli stipendi medimensili, ad un anno dalla laurea, iningegneria pari a 1.407 o nel settoredi economia e statistica pari a 1277euro o in giurisprudenza con 1271euro al mese. Dal un punto di vistadell' "utilità" delle materie studiaterispetto alle richieste del mercatodel lavoro, senza considerare quin-di l'importante valore culturale e diarricchimento personale ottenutograzie alla laurea, i corsi primi clas-sificati sono quelli dell'ambito di di-fesa e sicurezza, con ben 1739 euromensili di reddito, seguono inge-gneria elettronica e dell'informa-zione ed ingegneria industriale. Inquesti casi infatti sono davvero po-chi gli studenti che dichiarano chele competenze acquisite durante ilpercorso di laurea siano inutili.

Lorena LoiaconoRIPRODUZIONE RISERVATA

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A Reffsawro

Le cifre per facoltà a 1 anno

Pagina 1Foglio 2 1 2

a 3 anni a 5 anni

.Difesa e sicurezza 1.739 € 1.865 € 2.124 €

.Ingegneria 1.407 € 1.576 € 1.739 €

.Medico 1.307 € 1.405 € 1.482 €

e Economico-statistico 1.277 € 1.417 € 1.526 €

.Giuridico 1.271€ 1.244 € 1.199 €

.Scientifico 1.271€ 1.416 € 1.657 €

.Chimico-farmaceutico 1.213 € 1.428 € 1.615 €

.Media 1.139 € 1.294 € 1.410 €

.Agraria e veterinaria 1.089 € 1.210 € 1.344 €

.Politico-sociale 1.046 € 1.226 € 1.318 €

*Linguistico 972 € 1.158 € 1.262 €

.Geo-biologico 959 € 1.166 € 1.332 €

.Insegnamento 948 € 1.048 € 1.117 €

*Architettura 932 € 1.179 € 1.324 €

e Letterario 863 € 1.075 € 1.160 €

.Educazione fisica 849 € 1.071 € 1.203 €

*Psicologico 680 € 909 € 1.027 €

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L'università La Sapienza di Roma

Scossa Ziggaretti: cambio il Pd

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L Idel CORRIERE DELLA SERA

Pagina 1Foglio 1 1 2

II 97 per cento della popolazione è servito da società a maggioranza o interamente pubbliche11 ritorno alla gestione diretta comporterebbe la revoca delle concessioni con un costo stimato di 15 miliardi

Senza contare il ripetersi dello «scenario Tav»: il fuggi fuggi da un Paese che non rispel [ai contratti

LO STATODELL' \

È GIA PUBBLICA ,LA RIFORMA

CI FAREBBE AFFOGARE

N on è inodore , né insapore, né incolore . La pro-posta di legge sulla disciplina delle gestioniidriche , prima firmataria Federica Daga dei

Cinque Stelle, approderà nell'aula di Montecitorio il25 marzo . La discussione è destinata a sprigionare re-azioni di tutti i colori . Ma se la legge dovesse passare,ricalcando le linee originarie dei suoi proponenti, c'èanche il rischio che si trasformi in un inatteso maci-gno sui conti pubblici. Ed è curioso che se ne parlicosì poco . Se volevamo una dimostrazione della vici-nanza ideologica della maggioranza legastellata alVenezuela di Maduro questa vicenda è perfetta. Sem-bra fatta apposta . Caracas ha nazionalizzato il servizioidrico con un provvedimento ap-parso sulla Gaceta Oficial de laRepública bolivariana de Ve-nezuela del 26 giugno del 2018.Con il quale Maduro ha istituito ilMinisterio del poder popular deatención de las aguas.

La situazione

Non che la situazione attuale siasoddisfacente. Tutt'altro. In moltezone è semplicemente drammati-ca. Alcuni acquedotti, non solo al.Sud, sono un colabrodo. Si perde

di Ferruccio de Bortoli

alla legge Galli. La normativa del 1994 creava il «servi-zio idrico integrato» in «ambiti territoriali ottimali»superando i confini amministrativi dei Comuni. Il co-dice dell'Ambiente del 2006 prevedeva poi che la ri-sorsa idrica venisse gestita secondo «efficienza, effi-cacia ed economicità». Il risultato del referendum del2011 è stato poi recepito dal decreto Sblocca Italia del2014. La forma dell'affidamento tramite gara ai privatinon prevaleva sulle altre due soluzioni di gestione -come peraltro previsto dalle norme europee - ovve-ro la società mista o quella in house a capitale pubbli-co.L'acqua è già pubblica. 1 197 per cento della popola-

zione è servito da società a mag-gioranza o interamente pubbli-che. Ma il ritorno alla gestione di-retta comporterebbe la revocadelle concessioni con un costo sti-mato da Utilitalia, l'Associazioneche riunisce i gestori, in 15 miliar-di. Una tantum. Senza considera-re l'effetto negativo della rotturadi un impegno contrattuale su in-vestitori privati e internazionali,azionisti anche di grandi utilityquotate in Borsa, come Hera, Iren,Acea.Si ripeterebbe lo scenario Tav

Secondola pproposta

di leggefinirebbero

sotto controlloministeriale

sette autoritàdi distretto

nel trasporto anche più della metà della portata. «Nelnostro Paese - si legge nella relazione di accompa-gnamento alla proposta di legge, già presentata nellascorsa legislatura - vi sono intere zone dove le faldeacquifere e i terreni sono inquinati e quindi pericolo-si per la salute... Insomma, appare evidente che il si-stema ha fallito e le politiche di privatizzazione han-no prodotto il disastro». La Commissione Ambientedella Camera sta esaminando gli emendamenti allaproposta Daga ed è in attesa delle relazioni tecnichedei ministeri interessati. Se il servizio idrico dovessetornare alla gestione diretta dei Comuni verrebbe so-stanzialmente ripristinata la situazione precedente

con un effetto domino di perdita reputazionale delPaese su molte delle sue attività economiche. Perchéinvestire in Italia se c'è un rischio di inaffidabilitàcontrattuale così elevato? Secondo la proposta di leg-ge finirebbero sotto il controllo politico ministeriale7 autorità di distretto e 400 tra consigli di bacino e subbacino. E le tariffe? Non sono tra le più elevate al mon-do. Lo studio Global Water Intelligence del 2017 regi-stra un costo a Roma di 1,49 euro al metro cubo; aFrancoforte di 4,23; a Copenaghen di 5,46. I gestoriitaliani applicano le tariffe decise dall'Autorità di re-golazione (Arera) che con la riforma non sarebbe piùindipendente. Le categorie deboli sono già protette

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Federica DagaLa parlamentare dei M5Sprima firmataria dellaproposta di legge sulladisciplina delle gestioniidriche che arriva in aulail 25 marzo

Giordano Colarulloli direttore generale diUtilitalia, l'Associazioneche riunisce i gestori eche ha stimato in 15miliardi una tantum ilcosto delle revoche

Acqua Pagina 6

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L :UI1Ullnadel COUR= DELLA SERA

attraverso un bonus idrico. Le nuove aziende pubbli-che, senza finalità di lucro, sarebbero limitate all'am-bito provinciale. Manutenzione e investimenti ver-rebbero coperti con anticipazioni da parte dello Sta-to. «Nel 2019 sono già programmati - spiega Giorda-no Colarullo, direttore generale di Utilitalia - 2,6miliardi di investimenti sulla rete degli acquedotti,fognature e depurazioni ai quali vanno aggiunti circa8oo milioni di contributi pubblici a fondo perduto. Letariffe, nel progetto Daga, coprirebbero solo i costioperativi. Il resto peserebbe tutto sulla fiscalità gene-rale, attraverso le imposte pagate da tutti i cittadini.La sfida dell'acqua e della tutela dell'ambiente richie-de una risposta industriale con le tecnologie migliorie non un ritorno alle aziende comunali».

Le rïcerche

Uno studio in via di pubblicazione di Astrid, a cura diMario Rosario Mazzola, evidenzia che «le aziende digrandi dimensioni, a prescindere dalle caratteristi-che societarie, hanno avuto performance migliori,nella qualità dell'acqua, nella manutenzione del si-stema fognario, nello smaltimento dei fanghi». Incerte aree, però, «la necessità di un intervento centra-le specifico era e rimane probabilmente ineluttabile eineludibile». Difficile che gli investimenti possanoessere garantiti solo dalla mano pubblica. Le societàmiste o con azionisti privati possono accedere al mer-cato dei capitali. Le nuove aziende speciali pubblichedovrebbero essere sostenute dalla Cassa Depositi e

La mappaLa ripartizione per forma di gestione

Società mistaa maggioranza/controllo pubblico53% -

Societàpubblica(100%)

32%Società mistaa maggioranza/controllo privato1% .

Società privata2%

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Prestiti che non ha mancato di far pervenire al legisla-tore le proprie perplessità.

La replica

La proposta di legge prevede la costituzione di unFondo nazionale per la ripubblicizzazione. Ma finan-ziato come? Le ipotesi vanno da un intervento sul bi-lancio della Difesa, alla tassa sulle bottiglie di plasti-ca, ai proventi dalla lotta all'evasione. «Noi ci rendia-mo conto - spiega la relatrice della proposta di leg-ge, Federica Daga - delle compatibilità di bilancioma non potevamo non dare seguito a un'istanza po-polare così largamente sentita. Abbiamo ricevuto unamarea di segnalazioni, ascoltiamo tutti. Non vi è unapproccio ideologico ma l'Italia ha subito troppemulte europee per la mancanza di depuratori e per lostato delle sue fognature. Al Sud come al Nord. Siamopronti a discutere su tutto. Non siamo contro i privatiche possono accedere al miliardo stanziato nella leg-ge di Bilancio 2019 per gli invasi e gli acquedotti. For-se dodici mesi per la revoca delle concessioni sonotroppo pochi. L'ambito territoriale delle aziende spe-ciali si può allargare alle città metropolitane, ai baciniidrografici che per la Puglia coprono l'intera regione.Ma l'acqua è un bene pubblico. E questa legge è coe-rente con il programma del governo del cambiamen-to».Che dire? Auguri. Soprattutto al nuovo supermini-

stero de atención de las aguas.© RIPRODUZIONE RISERVALA

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Acqua Pagina 7

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L Milulinitdel CORRIIiRE DELLA SERA

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Per competere ora con Cina e Usa servono grandi campioni. Ma l'Ue tentenna. I tempi lunghi per l'oka Fincantieri-Stx e lo stop ad Alstom-Siemens dimostrano che la legge sulle concentrazioni va rivista. Come

quella sulla privacy: chi produce contenuti deve essere pagato il giusto, se Facebook e Google usano i suoi link

ANTITRUST, CHI DIFENDI?di Gustavo Ghidini e Daniele Manca

Era il marzo del 2004. Mario Monti,commissario Antitrust dell'Unioneeuropea, annuncia una maxi (per

allora) multa a Microsoft: 497 milioni dieuro. Fu il segnale che anche sulle politicheindustriali, e quindi economiche, l'Europainiziava a battere colpi pesanti. Ed è stato ancoraMario Monti, con un editoriale sul Corriere dellaSera, il mese scorso, a sottolineare come la deci-sione di bloccare la fusione tra la franceseAlstom e la tedesca Siemens rappresenti un al-tro passaggio importante. Non conta quanto èforte un Paese (nel caso specifico Germania eFrancia), bensì quanto lo siano le prerogativedell'Europa di esercitare i propri poteri comestabilito dai Trattati.Ed è innegabile che siamo a un passaggio deci-sivo. Su un doppio fronte: il primo, quello dellaprivacy e della proprietà dei dati, sulla quale conil regolamento varato dalla Ue si è stabilito unprimato europeo - tanto netto quanto sottova-lutato - nel campo della protezione delle infor-mazioni. Il secondo è la difesa dei consumatorinei confronti della grande dimensione delleaziende, necessaria per poter competere con icolossi extraeuropei (americani e cinesi in par-ticolare).

1 due nodi

Nel primo campo, della proprietà e protezionedei dati, l'Europa è attesa al passo successivo. Va-le a dire quello di dare al consumatori la garan-zia di essere pienamente ed effettivamente dife-si, ma anche, a chi produce contenuti, la giustaremunerazione quando colossi come Google eFacebook usano i loro link per realizzare ricavi.Sul secondo versante, del via libera o meno adaggregazioni, il dibattito è ancora molto aperto.Anche a chi non conosce i particolari del singolocaso, le notizie sul faro acceso dalla Commissio-ne Ue rispetto alle operazioni Fincantieri-Chan-tiers de France Stx e lo stop ad Alstom-Siemenssuggeriscono più di una riflessione.E evidente che la concentrazione è quasi sem-

pre un rischio per i consumatori. Ma è difficilenegare che la competizione sia sempre più diraggio e di portata globale. La creazione di unaposizione dominante pericolosa per la concor-renza europea (una «superdominance», direb-

be Richard Whish) deve considerare anche glieffetti sul mercato continentale del concretiz-zarsi della concorrenza potenziale di grandicampioni internazionali extraeuropei.Anche se non va dimenticata l'esistenza di

eventuali barriere all'ingresso in Europa. Barrie-re amministrative, in particolare, legate adesempio a una regolazione restrittiva per ragio-

ni strategiche, militari e non. E, naturalmente,eventuali barriere economiche. Anche se, qui, lavalutazione del loro effettivo rilievo consiglia diessere cauti visto che si sta parlando di supergi-ganti globali, con colossali «deep pockets». Pro-fonde tasche che sicuramente hanno impattiperaltro positivi-negativi (evocando Schumpe-ter) sullo sviluppo dell'innovazione, favoritoproprio dai mezzi finanziari a disposizione delleimprese maggiori. E poiché la competizione suimercati mondiali si gioca molto sull'innovazio-ne, la riflessione deve farsi ancora più attenta.Si tratta di una prospettiva che da tempo vede la

Commissione europea scontrarsi con il dilem-ma se applicare la normativa sulla concorrenzaeuropea in modo «letterale» (ma littera occidit,ammonisce San Paolo) oppure lasciar spazio ainterpretazioni che favoriscano anche il perse-guimento di obiettivi di politica industriale: fra iquali, preminente, quello di sostenere le impre-se europee.E la storia segnala come la Commissione sia

quasi sempre riuscita a trovare la giusta combi-nazione fra obiettivi di politica della concorren-za e di politica industriale: combinazione chespesso ha consentito, appunto, la creazione digrandi imprese europee.Uno studio della London School of Economics,

analizzando le decisioni adottate dalla Commis-sione sulle concentrazioni tra il 199o e il 2oog,

ricorda che ha autorizzato quasi tuttele operazioni, in una pluralità di setto-

ri: quello bancario, delle telecomunica-zioni, dell'energia. E tali operazioni han-

no appunto favorito, in diverse occasioni,la creazione di imprese europee di grandi

dimensioni.

I colossi autorizzati

Lo stesso ex direttore generale per la concor-renza, Philip Lowe, affermò che la Commissio-ne europea ha sempre favorito la creazione di

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Antitrust Pagina 8

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L Milulinitdel COMMI iRE DELLA SERA

campioni europei salvaguardando allo stessotempo la concorrenza e l'efficienza sui mercati.E così, ad esempio, sono state autorizzate opera-zioni dalle quali sono scaturiti il gigante nuclea-re Areva nel 2000, nonché colossi farmaceuticiquali Glaxo-Smithkline e Sanofi-Aventis, rispet-tivamente nel 2000 e nel 2004. In particolare,poi, lo stesso Lowe ha osservato che per rag-giungere il livello di scala necessario per compe-tere a livello mondiale, spesso non basta fonder-si con i concorrenti più «vicini» - quelli nazio-nali - ma c'è bisogno di concentrazioni tran-sfrontaliere. Queste sì più rare. Basti vedere letensioni create attorno al gruppo Renault-Nis-san che si avviava a essere il maggiore in campoautomobilistico ma che oggi vede un improvvi-so stop.È un fatto che il susseguirsi di queste operazio-

ni ha dato vita anche a specifici progetti di rifor-ma normativa. Diciannove Stati membri hannoproposto l'aggiornamento delle norme anti-trust dell'Ue allo scopo di facilitare l'emergere di

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giganti industriali europei capaci di affrontare«una concorrenza spietata»da parte degli StatiUniti e della Cina. La proposta sarà inviata allaCommissione Ue dopo le elezioni europee.Progetti senz'altro lodevoli. Da soppesare at-

tentamente.l1 rischio per l'Ue è doppio: penaliz-zare potenzialmente i consumatori o le chancedi competizione di imprese europee? Sulla basedi una interpretazione ragionevolmente evolu-tiva - e comunque di una ragionevole riforma- del vigente diritto antitrust, si dovrebbe arri-vare a operare secondo quella valutazione po-tenziale «allargata». In difetto, correremmo ilrischio di un risultato paradossale: che l'Anti-trust europeo, per evitare la creazione di mono-polisti continentali, faciliti obbiettivamente lechance di dominio dei grandi gruppi extraeuro-pei sia nel mercato globale sia nello stesso mer-cato europeo.Ben sapendo però che i diritti dei consumatori

sono la ragione ultima delle regole sulla concor-renza.

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DALLA PARTEDEI CONSUMATORI(MA I BIG EUROPEI

CI SERVONO)

Alstomliceo Henri Poupart- Lafarge:l'Antitrust Ue ha bocciato lafusione con Siemens

FacebookII ceo Mark Zuckerberg. L'usodei dati personali sui socialva regolato, ma come?

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Antitrust Pagina 9

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Avvocati Pagina 10

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.professioni

I n _'ri ii o i ìpí e aCuratori fallimentari,al via l'Albo (virtuale)

Cherchi e Mazzei a pagina 7

Specialisti nelle crisi d'impresa. Elenco al via i116 marzo, ma c'è tempo fino al 2020per definire le regole di funzionamento e anche sulla formazione bisogna aspettare

I nuovi curatori fallimentarial debutto nell'Albo virtualeAntonello CherchiBianca Lucia Mazzei

quanto riguarda il nuovo elenco deicuratori - è che i criteri del suo fun-zionamento dovranno arrivare conun decreto del ministero della Giu-stizia entro il primo marzo del pros-simo anno. Si tratta, dunque, di ca-pire cosa accadrà nel frattempo. An-che perché a partire dal i6 marzo èprevista una cosiddetta fase di "po-polamento" dell'Albo, che potrà es-sere messa in pratica da quanti han-no particolari requisiti, in parte di-versi da quelli previsti a regime (siveda la scheda a fianco).

L'impressione è che, almeno finoall'arrivo dei criteri di funzionamen-to, tutto rimarrà come prima. Ovve-ro, si continuerà a far riferimentoagli elenchi dai quali ora, a livello lo-cale, attingono i presidenti dei tribu-nali o delle sezioni fallimentari pernominare i curatori. In attesa chel'Albo nazionale dei curatori, deicommissari giudiziali e dei liquida-tori prenda forma.

I professionistiÈ quanto pensa Carlo Orlando, com-ponente del Consiglio nazionale fo-rense, dove coordinala commissio-ne sulle crisi d'impresa e sovrainde-bitamento: «L'Albo non potrà chediventare operativo nel 2020, per-ché occorrono le istruzioni del mini-

stero della Giustizia. Fino a quel mo-mento si continueranno a seguire leregole attuali. Si tratta di un'inter-pretazione che scaturisce dalla let-tura delle norme, perché oltre quellefinora non è stato delineato alcunaltro percorso. Dunque, anche la fa-se di popolamento rimarrà "sospesaa mezz'aria" fino a che non si cono-sceranno le modalità di funziona-mento dell'Albo». A meno che il fni-nistero non intervenga prima conaltri chiarimenti.

È del medesimo avviso AndreaFoschi, consigliere nazionale deidottori commercialisti, con delega

onto alla rovescia per ilnuovo Albo nazionaledei curatori fallimen-tari, previsto dalla ri-forma della crisi d'im-presta. Debutterà il 16

marzo, ma al buio. Mancano, infatti,le regole per disciplinare la fase ditransizione, che porterà il nuovoelenco ad andare a regime presumi-bilmente l'anno prossimo.

11 cronoprogrammaIl 2020 è, infatti, l'anno in cui entreràin vigore l'intera riforma della crisid'impresa, contenuta nel decreto le-gislativo 14 di quest'anno. Una seriedi norme, tra cui quella relativa al-l'istituzione dell'Albo, diventeran-no, però, operative il i6 marzo pros-simo. Il problema - almeno per

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Fallimenti Pagina 11

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Foglio 213

alle procedure concorsuali: «Occorreun regolamento attuativo che defini-sca tutte le regole di funzionamento.Altrimenti l'Albo non può operare».

Oltre alla regolamentazione dellaprima fase di popolamento, ci sonoperò altri nodi da sciogliere. I com-mercialisti chiedono di rivedere iltermine temporale (gli ultimi quat-tro anni) entro cui bisogna aver rice-vuto i quattro incarichi di curatore,commissario e liquidatore che per-mettono di iscriversi in prima bat-tuta all'Albo. «È un limite che nontiene conto del fatto che i fallimenti,soprattutto quelli importanti, dura-no ben più di 4 anni - aggiunge Fo-schi - e che quindi finirebbe perescludere proprio chi ha avuto inca-richi più importanti e non chiede unnuovo incarico ogni anno. Chiede-remo di eliminarlo perché non pre-mia la qualità».

C'è poi la questione degli attesta-tori, i cui incarichi non vengono in-dicati tra quelli che permettono l'in-gresso nell'Albo. «Vanno inseriti -conclude Foschi - perché gran partedegli attestatori più conosciuti nonha fatto il curatore».

La formazioneLa frequenza di corsi di formazioneè uno dei requisiti di accesso all'Albo.Anche in questo caso, però, bisogne-rà aspettare, perchè i corsi dovrannoessere organizzati sulla base delle li-nee guida che dovranno essere mes-se a punto dalla Scuola superioredella magistratura.

«Nell'attesa - spiega Rosario DeLuca, presidente della Fondazionestudi consulenti del lavoro, profes-sionisti che insieme agli avvocati e aidottori commercialisti potranno farparte dell'Albo - stiamo lavorando suun doppio fronte: da un lato con leuniversità, dall'altro con la Scuola dialta formazione della nostra Fonda-zione. Già il 27 e 28 maggio ci saràpresso l'Auditorium dei consulentidel lavoro a Roma il corso sul nuovocodice della crisi d'impresa».

«Anche il Cnf - aggiunge Orlando- è molto interessato alla formazionee sta valutando il da farsi, ma primadi muoverci dobbiamo aspettare lelinee guida. Ad di là dei percorsi for-mativi necessari per accedere all'Al-bo, però, il Consiglio ha già organiz-zato attivitàrivolte agli avvocati sulletematiche del bilancio».

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LE TAPPE DEL NUOVO ELENCO

1 2L'ALBOSi parte il 16 marzoII 16 marzo 2019 entra in vigore lanorma che istituisce l'Albo deicuratori, commissari giudiziali eliquidatori ai quali il tribunale puòattingere in caso di aziende indifficoltà. L'Albo è previsto dallariforma della crisi d'impresa (ildecreto legislativo 14/2019), chededica al nuovo elenco tre articoli:il 356,357 e 358. II primo regolaanche la prima fase dell'Albo, ilsecondo il suo funzionamento e ilterzo i requisiti per iscriversi

3L'ACCESSOI requisiti professionaliPossono accedere all'Albo: gliavvocati, i dottori commercialisti ei consulenti del lavoro iscritti airispettivi Albi di categoria; gli studiprofessionali associati o le societàtra professionisti, purché i socirisultino iscritti agli Albi dellecategorie sopra citate; chi hasvolto funzioni di amministrazione,direzione e controllo in società dicapitali o società cooperative cheabbiano dato prova di adeguatecapacità imprenditoriali

5L'AGGIORNAMENTOCorsi ogni due anniPer rimanere iscritti all'Albo ènecessario frequentare ogni dueanni un corso di aggiornamentodi almeno 40 ore sulle crisid'impresa e ilsovraindebitamento.I programmi dei corsi diformazione e quelli dei corsi diaggiornamento saranno definitisulla base delle linee guida chedovranno essere elaborate dallaScuola superiore dellamagistratura

LA PRIMA FASEI quattro incarichiNella prima fase possonoiscriversi all'Albo quanti, inpossesso dei titoli professionali,possono dimostrare - insostituzione della formazione edel tirocinio che saranno previstia regime - di essere statinominati, prima del 16 marzo2019, in almeno quattroprocedure negli ultimi quattroanni come curatori fallimentari,commissari o liquidatorigiudiziali.

4LA FORMAZIONEI corsi di perfezionamentoTutti i candidati devonodimostrare di aver acquisito unaformazione specifica attraversola frequenza di corsi diperfezionamento di almeno 200ore in materia di crisi d'impresa edi sovraindebitamento, anche delconsumatore. Devono, inoltre,aver svolto un tirocinio - anche inconcomitanza alla formazione - dialmeno sei mesi presso curatorifallimentari, commissari giudizialie altri professionisti del settore

6IL FUNZIONAMENTOIl decreto della GiustiziaEntro il i° marzo 2020 il ministerodella Giustizia, di concerto conquello dell'Economia, dovràemanare un decreto con il qualedovrà stabilire le modalità diiscrizione all'Albo, quelle perlasospensione e la cancellazionedell'iscritto e le modalità deipotere di vigilanza da parte delministero, nonché l'importo daversare perla prima iscrizioneall'Albo e quello per le annualitàsuccessive

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LA NUOVA COLLANA

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A 9,9o euro . il Sole 24 Ore dedica setteappuntamenti a cadenza settimanaleal nuovo Codice sulla crisi d'impresa

Il piano dell'operaLa prima guida, in edicola ancoraoggi, è focalizzata sulle novitàdei Codice. La seconda, invendita da domani, è sulleprocedure di allerta e dicomposizione della crisi.Seguiranno i fascicoli su:

concordato preventivoe con continuità aziendale;

liquidazione giudiziale;e accordi di ristrutturazionee piani di risanamento;* nuovi compiti degli organisociali;e Testo unico legislativo.

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L Milulinitdel COUR= DELLA SERA

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LA RIVOLUZIONE AVANZA MA VA ALIMENTATARicerca Ipsos: il 68% delle Pmi sta diventando digitale, una su due, però, non trova personale adeguato

Tra le competenze più difficili da reperire il pensiero creativo e la capacità di risolvere i problemi

di Rita Querzè

Per dirla con Cavour, abbiamo fatto le fab-briche, adesso bisogna fare gli italiani...con le competenze per farle funzionare.

Questo si evince da un'indagine svolta dalla Ca-mera di Commercio Italo-Germanica in collabo-razione con Ipsos e con la partecipazione di Al-dai-Federmanager. Intervistate 12o aziende me-dio-grandi del Nord Italia. Pressoché tutte (il95%) sanno in cosa consiste la digitalizzazione e il68% la sta implementando. Ben l'89%, però, in-contra degli ostacoli. E il principale è proprio lamancanza di competenze specifiche per gestirela complessità tecnologica. Problema riscontratodal 46% delle aziende, in pratica una su due.

A spiegare l'entità dell'emergenza è Gianni Bru-gnoli, vicepresidente di Confindustria per il capi-tale umano: «Abbiamo monitorato le esigenze disei settori industriali e abbiamo visto che nel girodi tre anni verranno a mancare 193 mila profili. Inpratica sarà impossibile fare un'assunzione sudue. Se non abbiamo teste e mani, il made in Italynon ce la fa. Questo problema andrebbe messo alprimo posto dell'agenda politica. E non c'è tempoda perdere».L'indagine della Camera di commercio italo-

germanica segnala quali sono le competenze 4.0più gettonate. Come si vede dalla tabella di que-sta pagina, ai quadri sono richeste soprattuttocompetenze statistiche e analitiche, agli impie-gati competenze nell'It sia di base che avanzate,per gli operai competenze di meccatronica e diautomazione industriale. Per i dirigenti fonda-mentale la capacità di risolvere i problemi e unpensiero originale. In generale, la percezione chesia necessario un piano straordinario di inter-vento sulla formazione è sempre più diffusa. L'ul-tima legge di Bilancio ha mantenuto (su pressio-ne delle imprese) il credito d'imposta sulla for-mazione 4.0. Rimodulato, però. In percentualemaggiore (50%) per le piccole imprese e poi viavia scalando al crescere dell'azienda.

La percezione diffusa e che quello in corso nonpossa essere un cambiamento incrementale madebba tradursi in una radicale riorganizzazionedelle imprese. Qualche contraddizione si rilevaanche leggendo con attenzione la ricerca Ipsos. Ea mettere in evidenza le incongruenze, segnodella complessità del processo in atto, è lo stessovicepresidente della Camera di Commercio italo-tedesca, Gerhard Dambach: «Da una parte solo il13% degli intervistati conosce le tecnologie neldettaglio, dall'altra il 68% sta implementando in-dustria 4.0: qualcosa non va. Fa riflettere anche ilfatto che tra i principali ambiti di inter esse si se-gnalino IloT, l'Internet delle cose e l'analisi deidati. Si tratta degli ambiti più complessi della di-gitalizzazione: perché puntiamo così in alto senon abbiamo le competenze a bordo?».Con grande pragmatismo Gerhard Dambach,

che è anche amministratore delegato di Boschcon responsabilità per il Sud Europa, mette inevidenza gli ostacoli organizzativi che rallentanoquesta rivoluzione: «La digitalizzazione soffredella resistenza di una parte del managementche spera di arrivare alla pensione senza cambinella gerarchia. Alla fine bastano pochi per bloc-care un'intera organizzazione».Se tutti sono d'accordo sulla necessità di un pia-

no straordinario per la formazione di chi sta giàlavorando, più complesse sono le valutazioni ri-spetto alle competenze e alla formazione da ga-rantire ai giovani che stanno scegliendo in que-sto momento il loro percorso di studi. MonicaPoggio, ceo di Bayer Italia oltre che referente diConfindustria Lombardia per la valorizzazionedegli Its, sottolinea l'importanza di questi istitutitecnici superiori che garantiscono formazionepost diploma richiestissima dalle imprese. Undato di fatto a cui se ne abbina una altro, ricorda-to da Marco Iezzi del Miur: l'Italia ha pochi laure-ati:18 ogni Zoo contro una media ocre di 33. Forseil punto è che tanti partono per la carriera univer-sitaria ma pochi arrivano. E chi si perde per stra-da poi non riesce a riconvertirsi con una compe-tenza tecnica all'altezza delle esigenze del merca-to.

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L Milulinitdel coma E DELLA SERA

Dirigenti i Quadri impiegati specializzati qualificati 1 reperire i s

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La lista dei desideri Le competenze richieste da Industria 4.0 perle diverse funzioni i' Competenzeoperai operai difficili da

Problem resolvinglcreative thi~>, 2896 j 18%Client-oriented thinking 28% ¡ 21% 5%Competenze marketing '29% 1 2G% 14% 2%Competenze statistichelanalitiche 23% 1Er-. 25% 5%Competenze It base 18% 1 19% Z` 28%Competenze It avanzate 13% 23% 15%Competenzeautomazione industriale 10% 19% 1 21%Competenze meccanotronica 3% 8% 10%Altra competenza 3% à,1 6%Nessuna nuova competenza 3% 3% 3% 8%

Non sapreix 13% 13% 13% 199'o

42%

LA RIVOLUZIONE AVANZA M \ VV \ AT H SIENr \l \

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Industria 4.0 Pagina 15

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la Repubblica

Affari&Finanza

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L'apertura di nuovi cantieri residenzialinegli Usa in dicembre: la brusca frenataè dovuta al rallentamento dell'economia

N on è stato solo il di-cembre più nero diWall Street dal 1971,con una flessione

dell'indice Dow Jones del 8,7 percento, ma l'improvviso pessimi-smo di fine 2018 sulle sorti dell'e-conomia americana ha avutogravi ripercussioni anche nel set-tore edilizio. A sorpresa, infatti,l'avvio di nuove costruzioni resi-denziali è crollato negli Stati Uni-ti, secondo i dati del ministerodel Commercio, dell'11,2 per cen-to in un solo mese: molto di piùdi quel che si aspettavano glianalisti, che ipotizzavano un ca-lo di appena l'1,3 per cento.

Secondo gli esperti, in partico-lare gli analisti di Amundi, allafrenata dell'edilizia hanno con-

Questa pagina è realizzatain collaborazionecon Amundi e Sace(gruppo Cdp)

sace simest.gruppotdp•

Amundi

ARTURO ZAMPAGLIONE , NEW YORK

Cresce il costo deimutui per le famiglieamericane, si raffreddala Borsa. E il conto lopaga l'edilizia. Lacontrazione dellecostruzioni è molto piùforte dei previsto: glianalisti stimavano uncalo contenuto nell'1,3%

tribuito: il rincaro dei mutui le-gato alla stretta della Federal Re-serve; l'aumento del costo del la-voro, che ha messo in difficoltàalcune aziende del settore, co-me Lgi e D.R. Horton; e soprattut-to una preoccupazione genera-lizzata su una possibile inversio-ne di tendenza dopo dieci anniininterrotti di crescita economi-ca. Del resto, nel quarto trime-stre 2018 anche il Pil americanoè stato molto meno baldanzosodel solito, segnando un aumen-to di "appena" il 2,6 per cento ri-spetto al 3,4 del terzo trimestree del 4,2 del secondo.

Intendiamoci: il consuntivo2018 è stato positivo sia per il Pil(+2,9 per cento) che per le "hou-sing starts", l'avvio di nuove co-struzioni, cresciute del 3,6 per

cento rispetto all'anno prece-dente. Ma fino a qualche settima-na fa il mix di delusioni borsisti-che e timori economici pesavanegativamente sugli umori de-gli investitori: che si ostinavanoa non prestare attenzione agli av-vertimenti dei guru secondo ilpessimismo era eccessivo e nongiustificato da dati reali. L'unicovero timore - dicevano - era diuna eventuale crisi di naturageopolitica. Adesso comunquela situazione sembra essersi nor-malizzata. Gli indici di WallStreet hanno già ripreso granparte del terreno perduto in au-tunno. Gli Stati Uniti di DonaldTrump puntano a superare a lu-glio il record storico di duratadelle fasi di crescita economica(121 mesi).©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mercato delle costruzioni Pagina 16

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Affari&Finanza

I numeri

milioneDI DOLLARI

La multa comminata del dipartimento deitrasporti Usa alla compagnia aerea AmericanAirlines per i gravi ritardi dei alcuni suoi voli, conpasseggeri lasciati a bordo per oltre tre ore inpista tra il 2015 ed il 2017. Altri 750mila dollari dipenale sono stati inflitti a Delta

O+22%

IL PREZZO DEL PALLADIO NEL 2019

II Palladio continua la sua corsa senza freni suimercati delle commodities. Il metallo usato nellaproduzione di dispositivi anti-inquinamento perle auto nei primi due mesi del 2019 è salito del 22%

795MILIARDI DI DOLLARI

Il prezzo concordato per l'acquisto di Huawei daparte di Motorola nel 2003, come è stato rilevatosolo adesso. L'affare saltò e il gruppo americanoimboccò una ripida via discendente che lo portòinfine ad essere acquisito da Google nel 2010.L'azienda cinese invece diventò un colosso mondiale

0-22%

EFFETTI DELL ' EMBARGO

Calo dell'export agroalimentare in Russia fra il2013 e il 2018 a causa delle sanzioni, tuttora invigore. Nel caso della frutta, il calo è addiritturadel 100%, e dei 99,7% negli ortaggi. Pressochéazzerato anche l'export di carne. In totale sonostate perse esportazioni per 153 milioni di euro

Pagina 1 4

Foglio 2 1 2

I.apernna di nuovi cantieri residenzialinegli Usa in dir r rnbrc: la m u sca frenataè dovuta al rallentamento dell'ecoaoruia

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Mercato delle costruzioni Pagina 17

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D Sole28

0IS

PANORAMA

LA PRIVACY

Infermieri, all'Ordinesolo i dati degli iscritti

Le strutture sanitarie non possono trasmettere agli Ordinii dati relativi a tutti gli infermieri in servizio. L'Ordine, in-fatti, può trattare solo i dati di chi ha richiesto l'iscrizioneall'Albo. Lo ha stabilito il Garante dell a privacy, sollecitatodalla comunicazione di informazioni in atto traun'aziendaospedaliera e un Ordine degli infermieri.

L'ospedale, infatti, comunicava all'Ordine il nominati-vo e la residenza di tutti gli infermieri dipendenti, con

l'intento di assolvere aun compito di interesse pubbli-co, ovvero consentire all'Albo di verificare chetutti iprofessionisti rispettassero i requisiti pre-visti dalla legge Lorenzin (la n. 3 del 2o18), cheè intervenuta, tra l'altro, anche sullaprofessio-ne di infermiere.

Il Garante ha, però, sottolineato che il quadrolegislativo non attribuisce agli Ordini della cate-

goria - che pure sono dotati di poteri disciplinari e divigilanza - di poter procedere a una raccolta generalizzatadei dati degli infermieri. Attività che si può svolgere solonei confronti di chi risulta iscritto all'Albo o abbia chiestodi farvi parte. Spetta, invece, alla struttura sanitariaverifi-care, al momento dell'assunzione o nel corso del rapportodi lavoro, se il professionista possiede i requisiti richiestiper il lavoro svolto.

-A.Che.RIPROC)li7u)4E RISERVATA

Pagina

Foglio

71

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Privacy Pagina 18

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la Repubblica

Affari&Finanza

Thomas Rau

Pagina 8Foglio 1 1 2

L'archistar del mattone usato"Ricicliamo anche i palazzi"BARBARA ARDÙ, ROMA

I rifiuti prodotti dall'edilizia sono il 40% di quelli totali. Thomas Rau ha una ricetta per ridurli: una banca datidei materiali da riutilizzare. Dal 2020 in Olanda sarà così. E le nuove case avranno anche un passaporto

5 enza porsi troppe do-mande l'architetto Tho-mas Rau, tedesco di na-scita ma olandese d'a-

dozione, scippa agli economisti ilmonopolio di una materia cheuna volta esclusa dal contesto incui viviamo, in effetti diventa ste-rile, puro esercizio. Non è un visio-nario tant'è che ha convinto il go-verno, alcuni enti locali e bancheolandesi a seguire la sua teoria delcostruire. Teoria rivoluzionaria,questo si, che parte da un dato cer-to: i materiali di cui disponiamonel Pianeta non sono infiniti. Lostesso assunto con cui il Club diRoma nel 1968, avvertiva che pri-ma o poi i giacimenti petroliferi sisarebbero esauriti.

MONTARE E RISMONTARE

Come il petrolio, secondo Rau, an-che le cave le miniere e i pozzi dacui estraiamo materiali prima opoi si svuoteranno. All'architettoRau, che non ha nessuna catte-dra, ma ha lavorato molto sul terri-torio, l'idea di un cambiamento èvenuta vent'anni fa. Ha costruitola sua casa con materiali sostenibi-li e incastrati in modo tale che vo-lendo può smontarla e rimontarlaaltrove. Sa dov'è ogni pezzo e ilsuo valore. Ha continuato, co-struendo a Londra e nei Paesi Bas-si, fino alla sua ultima creazione,l'edificio che ospita una delle pri-me banche etiche europee, la Tri-dos Bank Nederland a Zeist, neiPaesi Bassi. Ora la sua teoria l'hariassunta in un libro, Material Mat-ters, L'importanza della materia,scritto a quattro mani con la mo-glie Sabine Oberhuber, appenapubblicato in Italia.

Duecento pagine in cui Tho-mas Rau ridisegna la strutturaproduttiva, passando da un mo-dello economico lineare a uno cir-

colare. Solo in questo modo, è ilsuo pensiero, i materiali tornanoal centro della scena e soprattut-to possono essere riutilizzati. Laloro vita non si estingue con ilconsumo (tipico delle economielineari) ma prosegue. «Prendia-mo una miniera - racconta l'archi-tetto tedesco - Lo Stato la affitta aun privato, che poi estrae i mate-riali e li vende. Quello è il suo gua-dagno. E così accade lungo tuttala filiera - aggiunge Rau - ogni vol-ta che i materiali passano di ma-no in mano. Vale per il marmo co-me per il tantalio o l'oro, nascostonei cellulari. Alla fine la maggiorparte di questi elementi finisceperò in discarica».

UN PASSAPORTO PER I MATERIALI

Se al contrario a un materiale si as-segna un passaporto non soloavrà una vita più lunga, ma il pro-prietario diventerà responsabiledel materiale. Il che significa chedovrà farsi carico delle conse-guenze che le sue azioni avrannosull'intero sistema. E' questo ilpunto cruciale su cui insiste l'ar-chitetto, la responsabilità. Nel ca-so dell'edilizia la sua teoria, fun-ziona bene. La nuova sede dellaTridos Bank Nederland è un edifi-co costruito in modo sostenibile.Tutti i pezzi assemblati non solopossono essere recuperati, ma so-no censiti uno per uno. Il totale diquesti materiali si aggira media-mente tra il 16 e il 20% del valoredi tutta la costruzione. Non è tan-to, ma è qualcosa di certo, cui van-no aggiunti il valore del design,del lavoro e dell'energia impiegatiper costruirla, che però a differen-za dei materiali sono inesauribili.

E la proprietà che fine fa? «Ri-mane - chiosa Rau - una casa puòessere tranquillamente venduta,ma a differenza di prima ha un va-

lore intrinseco, quello dei materia-li. Il concetto che noi abbiamo diproprietà tende a toglierci daogni responsabilità. E' sbagliatoperché in fondo noi siamo solo de-gli ospiti su questa terra e per unperiodo di tempo limitato - ag-giunge Rau - Dare responsabilità acostruttori e utilizzatori è un pas-so in avanti. Solo accostando pro-prietà e responsabilità possiamoaspirare a un mondo sostenibile».Certo è un modello che nell'edili-zia può essere applicato solo perle nuove costruzioni. «Ma il 40%dei rifiuti è prodotto propriodall'edilizia - osserva l'architetto».

In Olanda e a Londra il modello ègià partito. E qualcosa s'è fatta an-che a Bolzano. Certo costruire co-sì costa un po' di più, ma in questomodo si investe per il futuro. Ognimateriale avrà un passaporto, checertifica la sua esistenza. I nuoviedifici saranno anche depositi eogni pezzo avrà un suo valore.Thomas Rau però va oltre.

DAL CATASTO AL MATASTO

Perché tutto il sistema funzioni ènecessario realizzare un catastodei materiali. In Olanda c'è già, sichiama Matasto, un archivio cen-trale dei materiali delle nuove co-struzioni. E' nato dal modelloTurntoo, creato nel 2010 e tutt'o-ra funzionante. La tecnologia aiu-ta in questo processo. E le banche,che partecipano alla trasformazio-ne hanno accolto con favore la no-vità. «Ci hanno chiesto di riorga-nizzare il settore del real estate -

racconta Rau - e accolto con favo-re l'idea che è alla base del model-lo Turntoo, dove il valore degli edi-fici non viene più ammortizzato,ma registrato. Un modello che tral'altro abbassa anche il rischioche corrono gli istituti quandoconcedono mutui».

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Sostenibilità Pagina 19

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la Repubblica

Affari&Finanza

Al governo dell'Afa l'idea è pia-ciuta. E così dal 2020 in Olandatutti i materiali avranno un passa-porto. La vera sfida però deve an-cora arrivare: la creazione di una

I numeri

LE COSTRUZIONI IN ITALIA

VAR 2017-2007

-36,5% _ COSTRUZIONI

-28,9% - ABITAZIONI

NUOVE*

MANUTENZIONE ;',:+20,9%STRAORDINARIA*

-43,4%® NONRESIDENZIALI

-36,8% PRIVATE*

-51,1%_ PUBBLICHE*

(*)s1ime FONTE : ELAB . ANCE SU DATI ISTAT

40%DEI RIFIUTI

L'edilizia produce da sola quasila metà del totale dei rifiutiche per di più, nel caso deimateriali da costruzione, sonoanche risorse non rinnovabili

piattaforma aperta dove a ogni"pezzo" viene assegnato un valo-re, direttamente consultabile dal-le banche e dai costruttori. Un va-lore che varierà a seconda delladomanda, dell'offerta e della

L'opinione

I costruttori dovrannoavere la responsabilitàdei materiali. Soloaccostando proprietà eresponsabilitàpossiamo aspirare adun mondo dove le cosenon vengano gettate

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Pagina 8Foglio 2 1 2

scarsezza del materiale richie-sto. In pratica una vera e propriaBorsa che fisserà ogni giorno ilprezzo. Come accade con l'oro, learance e il grano.®RIPRO U2IONE RiSFRVATa

L'archistar del mattone usato"Ricicliamo anche i palazzi"

Sostenibilità Pagina 20

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11 Sole28

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LE RIORGANIZZAZIONI

Pagina 14

Foglio i

Trasformazione in Stp dello studioda tassare come «realizzativa»La neutralità del riassettoviene spesso negataper il reddito autonomo

Maurizio NadaluttiStefano Zanardi

La netta separazione, risalente aglianni 7o del secolo scorso, tra la di-sciplina del reddito d'impresa equello di lavoro autonomo comin-cia a creare qualche problema inconsiderazione dei notevoli cam-biamenti che stanno investendo leprofessioni intellettuali.

Questo nonostante negli ultimianni vi sia stato un avvicinamentodella disciplina del reddito di lavoroautonomo a quella del reddito d'im-presa; si pensi alla rilevanza (nel red-dito di lavoro autonomo) di plusva-lenze e minusvalenze, così come al-l'assoggettamento a imposizione delcorrispettivo percepito a seguito dellacessione della clientela. Nella stessadirezione si rileva anche l'introduzio-

ne delle società tra professionisti(Stp), che, oramai è pacifico , produ-cono reddito d'impresa . È del tuttoassente, invece, una disciplina fiscalerelativa alle operazioni di riorganiz-zazione degli studi professionali.

Con riferimento a quest 'ultimevanno citate le recenti risposte agliinterpelli 107/2018 e 125/2018. Nellaprima è stata trattatala trasformazio-ne dell'associazione professionale inStp costituita nella forma di società dipersone: l'operazione è stata ritenutarealizzativa in quanto la fattispecienon si concretizzerebbe in un meromutamento della forma giuridicadella società, ma in una trasforma-zione eterogenea in base all 'articolo171, comma 2, del Tuir, comportandocosì l'emersione di plusvalenze suibeni strumentali ex articolo 54, com-ma i-bis, lettera a), e l'applicazionedella disciplina dell'articolo 9, com-ma 2, che considera corrispettivi con-seguiti il valore normale dei beni e deicrediti conferiti in società ed enti.

Anche il conferimento di uno stu-dio professionale individuale in una

Stp è stato ritenuto realizzativo dalleEntrate. Nella risposta ad interpello125/2018, riguardante il conferimen-to di uno studio odontoiatrico in unaStp costituita nella forma di Srl, l'ope-razione è stata infatti considerata re-alizzativa in quanto l'oggetto del con-ferimento - lo studio odontoiatrico -non svolgerebbe attività commercia-le e, pertanto, non può qualificarsicome azienda, così da beneficiare delregime di neutralità previsto dall'ar-ticolo 176 del Tuir.

Da tali considerazioni si desumecome nell'ambito delle operazioni diriorganizzazione degli studi profes-sionali vi sia una discriminazione or-mai obsoleta, specie quando si realiz-za un "passaggio", nelle diverse for-me giuridiche ora utilizzabili, tra ilreddito di lavoro autonomo e quellod'impresa. Appare indifferibile, quin-di, anche considerando che taluneriorganizzazioni nell'ambito delle at-tività intellettuali risultano ora "ne-cessitate", una rivisitazione della di-sciplina di queste ultime.

F RIPRODUZIONE RISERVATA

Norme&Tributi

Quote cedute per averecrei iorfalt:uou scatta l'abuso del diritto

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Stp Pagina 21

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la Repubblica

Affari&Finanza

L'intervista/Börje Ekholm

PaginaPagina 30Foglio 1 1 2

"Ericsson cresce, Europa in ritardo su 5G"JAIME D 'ALESSANDRO , BARCELLONA

Con le nuove reti, dice il ceo dei gruppo svedese, si"sente" un tessuto e si scarica un film in un attimo: "Ma200 operatori sono troppi,Cina e Usa hanno già vinto"

H a risollevato l'aziendamettendo i conti inordine e ne haraddoppiato il valore in

attraverso le cosiddette interfacceaptiche. Immagini cosa significheràper il commercio elettronico potersentire a distanza la trama di untessuto o la consistenza di unortaggio. E poi certo, film in ultra hdscaricati in un secondo, videogamein streaming e tutto quelloche ora è facilmente ipotizzabile.Solo la punta dell'iceberg,molto deve essere inventato».

Siete secondi al mondo dopoHuawei . Qual è la vostra attualequota di mercato in Cina?«I115 per cento».

Pensa che le accuse mossedall'amministrazione Trumpcontro i vostri concorrenti cinesiabbiamo un fondo di verità? Sipuò spiare un Paese attraverso lereti di telecomunicazione»?«Sono questioni che spettanoai governi. Noi ci limitiamoa vendere tecnologia e reti mobilia livello globale».

Si dice che si il 5G avrà unruolo importantenell'automazione industriale.«Non credo si tratti solodella produzione industriale: inventi anni tutto o quasi saràautomatizzato. Anche se è vero chesarà probabilmente l'industria ilprimo campo che subirà unatrasformazione radicale».

Alcuni analisti sostengonoaddirittura che l'Occidente,abbattendo così il costo dellavoro , potrà riportare indietromolta della produzione che inpassato è stata delocalizzata.«Crescita economica senza piùl'aumento di posti di lavoro, questoè il grande problema. Vale però lapena ricordare che un secolo e

mezzo fa in Europa l'80 per cento

della popolazione vivevadi agricoltura. Oggi è circa l'uno percento in tanti Paesi e le condizionidi vita sono migliorate. Dunquenon necessariamente unatrasformazione profonda èdannosa. È legittimo preoccuparsidell'impatto che avrà l'intelligenzaartificiale, ma senza sovra stimare irischi. Personalmente quel che mipreoccupa di più sono le possibilidivisioni sociali fra chi avrà lecapacità e le conoscenze per farparte di questa evoluzione e chiinvece ne resterà tagliato fuori».

Lei ha quattro figli. Cosa gli haconsigliato di studiare per

affrontare un futuro dei qualenon sappiamo nemmenoquali saranno le professionipiù richieste?«Mìa figlia, la maggiore di 21 anni,studia informatica e agli altri hoconsigliato ingegneria. Anche glistudi umanistici sono essenziali,ma in Europa dovremmo puntare dipiù sulle materie scientifiche».

In questa fiera l 'Universitàfinlandese di Oulu, halanciato una nuova iniziativaper lo sviluppo del 6G.Ci state lavorando anche voi?«Sul 4G lavoravamo per dieci anniprima che venisse lanciato.Dunque si, ci stiamo lavorando.Ma non sappiamo ancoradefinirlo con esattezza. Potrebbeavere una latenza pari a zero,una portata molto maggiore,un consumo energetico bassissimo.Di certo sarà qualcosa dicompletamente diverso dal 5G».

borsa in appena un anno. BörjeEkholm, da gennaio del 2017 a capodella svedese Ericsson, si presentaal Mobile World Congress diBarcellona in un momento dipassaggio per il settore delle reti ditelecomunicazione. Classe 1963,quattro figli, è un uomo di numeriche siede fra le altre cose nelconsiglio di amministrazione diAlibaba. Freddo e cauto con leparole, sta giocando una partitadelicata: il 5G è già realtà sia negliStati Uniti sia in diversi Paesidell'Asia e in Europa, a macchia dileopardo, lo diverrà presto. E inquesta guerra commerciale (egeopolitica) senza esclusione dicolpi, con colossi cinesi comeHuawei e Zte messi al bando dalgoverno americano, la Ericssonarriva avendo tagliato di netto tutti isettori non legati alle reti.«Anche in Svizzera il 5G è arrivato,ma per il resto dell'Europa ci vorràtempo per questioni legate allospettro della banda e alfrazionamento del mercato»,esordisce. «E così, temo, resteremoindietro. In Cina, India e Usa ilmercato è gestito da tre operatoritelefonici che possono permettersidi investire nelle nuove reti, qui cene sono oltre duecento».

Parliamo di quello cheil 5G consentirà. Fino ad oggiabbiamo vistosolo sperimentazioni.«Con reti così veloci si potràtrasmettere il senso del tatto ®Ri RROD U210NE ---ISER V Al F

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TLC Pagina 22

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la Repubblica

Afl'ari&Finanza

I numeri

ERICSSON IN BORSAQUOTAZIONI SULLA BORSA DI STOCCOLMA

m_________ __ CORONE SVEDESI A STOCCOLMA 90_____________

20182

IAPR IGIU IAGO IOTT IDIC IFE0B9

Pagina 30

Foglio 2 1 2

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TLC Pagina 23

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nSoIe3ZS

As

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Foglio 1 13

TECNO - SVOLTE

C'è un cantiereitalianoper una blockchainpiù utile e sicura

ove va la blockchainall'italiana? Con la nor-ma del Dl Semplificazio-ni ha solo compiuto un

primo passo. Ma le definizioni dilegge lasciano ancora apertidiversi interrogativi, che vannoanche al di là dei compiti affidatiall'Agid (da cui si attendonoregole e linee guida entro metàmaggio).

Validità giuridica, marchetemporali, identità degli utenti,meccanismi degli smart contract,

tutela dei dati. Sono i cinque puntichiave su cui ora potrà concentrar-si l'attenzione, sempre nell'ambitodi un confronto internazionale.

Mentre sono partiti i tavoli dilavoro al Mise per definire la stra-tegia nazionale su registri distri-buiti e blockchain, è importantecapire come superare alcuni limitiapplicativi e dov'è davvero sempli-ce e profittevole l'utilizzo della"catena dei blocchi". Che non è lapanacea per tutte le ìnefficienze.

--a pagina 6

di Dario Aquaro

Tecnologie e legge Dopo il Dl Semplificazoni e in attesa dell'Agid restano cinque aspetti da definire:dalla validità giuridica dei documenti fino alla tutela dei dati e delle identità digitali

La via italiana alla blockchain sicuraPaginaa cura diDario Aquaro

Validità giuridica, marche temporali,identità degli utenti, meccanismicontrattuali, tutela dei dati. Sono i cinquepunti su cui si potrà concentrarel'attenzione dei regolatori, dopo l'arrivodella "norma Blockchain" del Dl

Semplificazioni (convertito in legge il mese scorso).Cinque temi che si stagliano sul crinale tecnologico-giuridico e che non sono certo tutti in caricoall'Agenzia per l'Italia digitale, cui la norma riservacomunque un importante ruolo. Sempre nell'ambitodi un confronto internazionale.

Istituito un fondo per lo sviluppo della "catena deiblocchi", con la legge di Bilancio 2019, e avviatiitavoli dilavoro al Mise per definire la strategia nazionale dainviare alla Commissione Ue, verrà anche il momento disgombrare il campo da ogni equivoco sul potere"taumaturgico" dellahlockchain, che nonè la panaceaper tutte le inefficienze: occorre capire bene dove siadavvero semplice e profittevole il suo utilizzo.

Marca e validazione temporaleIl decreto riporta all'articolo 8-ter una definizionedelle tecnologie basate su registri distribuiti,precisando che la memorizzazione di un documentoinformatico via Dlt (distributed ledger technology)«produce gli effetti giuridici della validazionetemporale elettronica» ex articolo 41 del RegolamentoUe 910/2014. Si rimanda quindi a una validazione"semplice", perché quella "qualificata" - con maggiorerilevanza probatoria - richiede invece una serie direquisiti (ex articolo 42) tra cui l'intervento di un«prestatore di servizi qualificato». L'Agid, che ha ilcompito di individuare entro metà maggio le norme

tecniche sulla validazione temporale, dovrà poi tenerconto che il timestamp (la "marca temporale") richiedeun formato standard (ad esempio openTimestamps).

Smart contract, identità e datiAltra questione, lo smart contract. Definito «unprogramma per elaboratore che opera su tecnologiebasate su registri distribuiti e la cui esecuzione vincolaautomaticamente due o più parti sullabase di effettipredefiniti dalle stesse». La norma parla dunque diesecuzione, «ma ciò a cui fare attenzione è la

formazione del contratto», sottolinea l'avvocatoGilberto Nava, partner dello studio Chiomenti.«L'esecuzione si riferisce a clausole scritte conalgoritmo "if/then", mentre non vengono consideratiaspetti quali la formazione del consenso o la completainformazione del contraente debole e la giustiziabilitàdel contratto. Non si può creare un ecosistema in cuisia assente il principio della buona fede contrattuale -prosegue Nava -, né affidare totalmentel'intermediazione a chi scrive gli algoritmi».

Non solo. Gli smart contract - si legge nel decreto- «soddisfano il requisito della forma scritta previaidentificazione delle parti interessate», tramite unprocesso che sarà fissato dalle linee guida dell'Agidentro metà maggio. «La norma rappresenta unimportante punto di partenza per la disciplina deglismart contract. Tuttavia, non viene affrontato iltema dei rimedi applicabili in ipotesi patologiche»sostiene l'avvocato Tamara Belardi, consigliere diBitcoin foundation Puglia e docente UniNettuno.Mentre sono in corso gli studi dei comitati tecnicisugli standard normativi internazionali, si trattaanche di capire quanto nelle catene aperte (quellesenza certification authority) possa essere utilel'intervento di un ente terzo (anche off-chain) atutela delle informazioni e per limitare l'anonimatodelle operazioni. «Non è sempre possibile o facile

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Blockchain Pagina 24

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nsle3ZSAs Pagina 1

Foglio 213

identificare i soggetti che operano, soprattutto sullablockchain permissionless - precisa Belardi -. Se nonsi riesce a garantire la provenienza dei dati, c'è ilrischio di avere smart contract che, per il legislatore,sono privi degli effetti giuridici, ma che sussistono econtinuano comunque ad autoeseguirsi alverificarsi delle condizioni prefissate».

D'altra parte, «non è sempre un ossimoro accostarelablockchain alla figura di un intermediario», osservaLeonardo Maria De Rossi, research fellow diInformation system alla Sda Bocconi: «Sel'intermediario decide di creare servizi (meglio se off-chain) a supporto di ecosistemi blockchain pubblici,con l'intento di superare alcuni loro limiti, allora puòdiventare un attore in grado di favorire la diffusione disoluzioni basate su reti pubbliche».

RIFIROD12K)NL RISERVATA

II mercato in Italia

La conoscenza delle tecnologieda parte delle aziende italiane

Poco o nulla

Sufficiente 43%

Elevata

LA CATENADEI BLOCCHI

Tutti i puntida chiarire(o migliorare)

La validazioneelettronica semplice,prevista dal Dl135/2018 (convertitodalla legge 12/2019),ha minor "peso" diquella qualificata,che richiede, tral'altro, l'interventodi un «prestatore diservizi qualificato».E per il timestamp,l'applicazione dellamarca temporale, c'èbisogno di unformato standard.

15 n-I iIi 150Investimenti Progetti portatidelle imprese avanti nel 2018italiane su Blockchainnel 2018 e Dlt

Fonte: Osservatorio Blockchain & Distributedledger del Politecnico di Milano

L'INTERESSEDEI MANAGERSecondo unsondaggio deiPolitecnico diMilano, solo il 2%dei Cio delle grandiaziende italianeritiene prioritarioinvestire nel 2019in tecnologieblockchain

Per gli smartcontract occorre chela logica dellaprogrammazionenon si scontri con leesigenze disemplicità e facilitàdi comprensione deicontratti.

A garanzia dei datiimmessi nellablockchain pubblica(permissionless) edell'identità di chi viopera, la figura di unintermediario puòrivelarsi utile persuperare alcunilimiti e favorire losviluppo delle reti«aperte».

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D Sole28

0IS Pagina 1Foglio 3 1 3

CW,P`OVALUTE F<:=TERZA CHIAVE»

Notai garanti dei trasferimenti di assetTrasparenza e solidità sono

due caratteristiche della "ca-tena dei blocchi". Ma leblockchain pubbliche, aper-

te (tipo Bitcoin, per intendersi), natelibere dal giogo di un'autorità centra-le e fondate su un database distribui-to, scontano ancora un deficit in ter-mini di tracciabilità, identità e sicu-rezza. Le obiezioni non riguardanol'essenza e la validità della tecnolo-gia, cioè le operazioni crittografate, ilconsenso partecipato o le modalità discrittura sul registro. Ma interessano,ad esempio, la capacità di garantirel'effettiva provenienza delle cripto-valute, l'associazione tra un'identità

"in codice" e una legalmente ricono-sciuta o l'effettiva volontà delle partinell'eseguire una transazione. Pro-blemi che coinvolgono i software disalvataggio e trasferimento (wallet)e le piattaforme di compravendita(exchange): basti pensare ai casi difurto, smarrimento o trasferimentoinvolontario di virtual asset.

Per superare questi scogli, il Nota-riato si fa avanti con un primo pro-getto operativo a sostegno di chi simuove sulle reti distribuite pubbli-che. Un servizio di multisig (multi-firma) per criptovalute: l'interventodi una chiave "terza", affidata ai no-tai, pervalidare le operazioni. Così da

evitare che gli spostamenti dei fondiavvengano con la sola firma dellachiave privata (la password) del-l'utente. «Stiamo individuando ipartner tecnologici e partiremo nei

prossimi mesi», dice il presidente diNotartel, Michele Nastri.

Già attivi da tempo nello studiodella blockchain, e forti dell'espe-rienza della gara di idee svolta loscorso ottobre, i notai hanno in pro-gramma una serie di progetti. Quellodel multisig è ora in cima alla lista.Nastri, che fa parte del gruppo diesperti di blockchain riuniti al tavolodel Mise, spiega che «l'obiettivo è tu-telare gli asset elaloro trasferibilità,

e dunque prevenire ifurti di identità.Ma anche ribadire il ruolo notarilequale punto di riferimento per laconservazione dei dati, inclusi quellinon presenti sulla chain , e la trasmis-sione ereditaria». Un aspetto fonda-mentale, quest'ultimo, messo in lucedalle varie cronache che raccontanodi portafogli digitali inaccessibili do-po la morte degli investitori , unici ti-tolari della chiave d'accesso.

E qui si intrecciano le riflessionisull'identità (anonimato ) nelle retipermissionless e le procedure antirici-claggio : altro tema sul quale i notaisono in prima fila.

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I Chiariucenti sulla evoluzione fiscale nella guida c4fjiescz dall'Agenzia delle entrate

Sismabonus , detrazioni XLCessione del credito sino a un massimo di due passaggi

Pagina a curaDI FRANCESCO CAMPANARI

Platea ampia per ibeneficiari dell'age-volazione (soggettiIrpef e Ires) e per la

tipologia catastale degli im-mobili (immobili abitativi equelli utilizzati per le atti-vità produttive); detrazioneper l'acquisto di nuove caseantisismiche, in seguito ademolizione e ricostruzione,nei comuni che si trovanonelle zone a rischio sismico1; cessione del credito, pergli interventi condominialie per l'acquisto di case an-tisismiche, a fornitori e asoggetti «collegati» alla de-trazione; cumulabilità pergli interventi combinati «si-sma bonus» ed «eco bonus».Sono questi, in breve, i puntisalienti della guida per gliinterventi antisismici pub-blicata la scorsa settimanasul sito dell'Agenzia delleentrate.

I soggetti interessatie gli immobili coinvol-ti. Nell'ambito dei lavoridi recupero del patrimonioedilizio, sono sicuramenteda attenzionare tutti quel-li relativi all'esecuzione diopere per la messa in sicu-rezza statica degli edifici(interventi antisismici).

L'enfasi posta dal legisla-tore sugli stessi va infattideclinata sotto un doppioprofilo: i soggetti interessatie gli immobili coinvolti.

Partendo dai soggetti inte-ressati, va subito detto chela detrazione può essere go-duta sia dai soggetti Irpefche da quelli Ires.

Nel primo caso, oltre aiproprietari degli immobiliparliamo anche dei titolaridi diritti reali sugli stessicome ad esempio i nudi pro-prietari, i locatari, i comoda-tari. Non vanno esclusi, siprecisa nella guida, anche isoggetti che, in base all'art.5 del Tuir, producono redditoin forma associata (societàsemplici, in nome collettivoed in accomandita sempli-ce) oltre ai soggetti passiviIres.

Con riferimento inveceagli immobili coinvolti, l'age-

volazione può essere usufru-ita per interventi realizzatisu tutti gli immobili di tipoabitativo (non solo dunquequelli adibiti a prima casa)e su quelli utilizzati per at-tività produttive.

L'unico limite è nell'ubica-zione degli stessi: a secondadel tipo di agevolazione ènecessario che gli stessi sitrovino nelle zone sismiche1, 2 e 3 così come previstodall'ordinanza del presiden-te del consiglio dei ministrin. 3274. Nella guida infinesi puntualizza un aspettointeressante anche rispettoai lavori: come già precisatodalla risoluzione 14/E del2017 vale il principio secon-do cui l'intervento di catego-ria superiore assorbe quellidi categoria inferiori ad essocollegati.

Ciò rende dunque agevola-bili, ai fini antisismici, anchegli interventi di manutenzio-ne ordinaria o straordinariaquali ad esempio quelli ditinteggiatura, intonacaturao rifacimento del pavimentoqualora si rendano necessariper completare l'interventoantisismico.

La cessione del credito.Solamente nel caso di ri-strutturazione condominialee nel caso di acquisto di caseantisismiche site in zona arischio sismico 1 e ceduteentro 18 mesi dal terminedei lavori, vi è la possibilitàdi optare per la cessione deicrediti scaturenti dalle age-volazioni da sisma bonus.

La guida Ance (Associa-zione nazionale costruttoriedili) ha chiarito cosa debbaintendersi per edifici condo-miniali. Trattasi in sostanzadi tutti quei fabbricati chehanno in comune elementie strutture di pertinenza delmedesimo edificio (muri por-tanti, tetto, scale etc.).

Non è dunque necessa-rio, si precisa nella guida,l'obbligo di nomina di unamministratore (a menoche i condomini siano piùdi otto) qualora le relativeincombenze vengano assol-te direttamente da uno deicondomini.

Anche, dunque, quando inun intero edificio siano rin-

venibili dueo più unitàimmobiliaridistintamen-te accata-state seppurposseduteda un unicoproprietario,tale soggettoavrà dirittoalle detrazio-ni per speserelative adinterventirealizzati suparti comu-ni.

Ma veniamoche sono circoscrivibili indue categorie:

- i fornitori che hanno ef-fettuato gli interventi e gli«altri soggetti privati» esclu-dendo in ogni caso gli istitu-ti di credito, gli intermediarifinanziari e le amministra-zioni pubbliche.

La circolare 17/E di lu-glio 2018 richiamando laprecedente 11/E del maggio2018 ha precisato sia che lacessione debba intendersi li-mitata a una sola eventualecessione successiva a quellaoriginale sia che per «altrisoggetti privati» si debbanointendere tutti i soggetti che,seppur diversi dai fornitori,siano comunque collegati alrapporto che ha dato originealla detrazione.

Se ad esempio, si precisanella guida, i lavori fosse-ro effettuati da una societàappartenente a un gruppo,il credito potrebbe essereceduto ad altri soggetti delgruppo seppur questi ultiminon abbiano svolto diretta-mente i lavori e non «figuri-no» dunque come fornitori.Stessa cosa per società chefacciano parte di reti o con-sorzi: gli «altri soggetti pri-vati» sarebbero riconducibilialle altre società consorzia-te o retiste che non hannorealizzato direttamente gliinterventi.

Detrazione anche insede di acquisto. Nellezone a rischio sismico 1 viè un'ulteriore agevolazionesull' acquisto: se, in seguito ademolizione e ricostruzionedi interi edifici, derivi unariduzione del rischio sismico

ai cessionari,

che determini il passaggio auna classe di rischio inferio-re, la detrazione, in cinquequote, è pari al 75% del prez-zo di acquisto della singolaunità immobiliare. Qualorainvece la riduzione riguardidue classi di rischio, la de-trazione sul prezzo di acqui-sto sale all'85%.

Per poter usufruiredell'agevolazione si ricordainoltre che le imprese di co-struzione dovranno venderele unità immobiliari entro enon oltre 18 mesi dalla datadi conclusione dei lavori.

L'Agenzia delle entratecon l'interpello 62/2019 diquesto mese, ai fini dellabontà dell'agevolazione fi-scale, ha anche precisatoche qualora ci fosse unademolizione e una conte-stuale ricostruzione è ne-cessario che dal titolo am-ministrativo che assentei lavori, risulti che l'operaconsista in un intervento diconservazione del patrimo-nio edilizio esistente e nondi un intervento di nuovacostruzione. È comunqueammesso un aumento vo-lumetrico rispetto a quelloesistente qualora le normeurbanistiche in vigore lopermettano.

Sismabonus-Ecobonus: lacombinazione èpossibile . L'inter-vento combinato perriduzione rischiosismico e riquali-ficazione energe-tica per interventisu parti comuni diedifici condominialideterminano infineuna detrazione conmassimale pari a136 mila euro da ri-partire in 10 quote.Anche in questo caso,

l'edificio può trovarsinelle zone sismiche 1, 2 e 3 eil limite va applicato per ogniunità immobiliare di ciascunedificio. Trattasi di una de-trazione alternativa rispettoa quelle previste per gli in-terventi antisismici su particondominiali e a quelle sullariqualificazione energeticadegli edifici condominiali.

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Percentualedi detrazione

In sintesi

Importo Ripartizionemassimo delladetraibile detrazione

Gli immobiliinteressati

70% (singole uni- 96.000 eu- 5 quotetà) o 75% (con- ro per unità annualidomini) con la immobiliare

Le detrazioni riduzione di una per ciascunper gli classe di rischio; anno

interventi 80% (singole uni-antisismici tà) o 85% (con-

domini) con lariduzione di dueclassi di rischio

La detrazioneper l'acquistodi una unitàimmobiliareantisismica

Edificicondominiali:

la combinazione«sisma bonus»ed «eco bonus»

75% del prezzo di 96.000 euro 5 quoteacquisto con la per unità im- annualiriduzione di una mobiliareclasse di rischio;85% del prezzo diacquisto con lariduzione di dueclassi di rischio

80% se i lavori ge- 136.000 eu- 10 quotenerano la riduzio- ro per ogni annualine di una classe unità immobi-di rischio; liare dell'edi-85% se i lavori ficiogenerano la ri-duzione di dueclassi di rischio

Immobili a usoabitativo o adi-biti ad attivitàproduttive lo-calizzati nellezone sismiche1,2e3

Immobili lo-calizzati nellazona sismica1 che vengo-no demoliti ericostruiti perridurre il rischiosismico

Lavori finalizza-ti alla riduzionedel rischio si-smico e dellariqualificazioneenergetica suimmobili loca-lizzati nelle zo-ne sismiche 1,2e3

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