Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi...

20
Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015

Transcript of Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi...

Page 1: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015

Page 2: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015

Pagina I

PROFESSIONI

Il disordine delle regole sconvolge le professioniCorriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Michele Ainis 1

INNOVAZIONE E RICERCA

Italia in ritardo sul modello BimSole 24 Ore 04/03/15 P. 13 Alessandro Arona 4

BANDA LARGA

Servizio universale per la banda ultralargaSole 24 Ore 04/03/15 P. 3 Carmine Fotina 5

Per i voucher una dote da 1,7 miliardiSole 24 Ore 04/03/15 P. 3 Andrea Biondi 7

Per promuovere la banda larga la mano pubblica é benvenutaCorriere Della Sera 04/03/15 P. 31 Stefano Passigli 8

La banda largaCorriere Della Sera 04/03/15 P. 6 Federico De Rosa 9

Internet veloce, via al piano da 6 miliardiCorriere Della Sera 04/03/15 P. 5 Massimo Sideri 12

ENERGIA

Sir David King: "Sarà il 2025 l'anno del nuovo inizio"Stampa - Tutto Scienze 04/03/15 P. 21 Alessandra Rizzo 14

APPALTI PUBBLICI

Nell'appalto anche senza tassaItalia Oggi 04/03/15 P. 27 Andrea Mascolini 16

IMPRESE DI COSTRUZIONE

Ance, tornano i big Paolo Astaldi guida il comitatoSole 24 Ore 04/03/15 P. 13 Giorgio Santilli 17

ARCHITETTI

L'architetto italiano preferisce lo studio singoloItalia Oggi 04/03/15 P. 33 Benedetta Pacelli 18

Page 3: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

I2IE't)RMF, NECESSARIE MA NON Pt ; NITIVI?.

Il disordine delle regolesconvolge le professionidi MicheleAinis

Italia unita non è mai stata troppo unita.Corporazioni e campanili recano i segni di

un'antica divisione , cui generalmente mancaogni visione . Mai un progetto slacciato dal pro-prio tornaconto , mai una scintilla di solidarietà.Ma adesso divampa un fenomeno senza prece-denti: l'implosione delle lobby. E dei partiti, edelle parti sociali . Perché alla guerra contro ilnemico esterno si va sostituendo la guerra inte-stina, il conflitto tra fazioni armate l'una control'altra . E forse è questa l'eredità più consistenteche ci lascia in corpo l 'anno I del governo Renzi I.

continua a pagina 30

Professioni Pagina 1

Page 4: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

_ _

w •

c9fitro

.DIVTDELE II . IJIhI

di Michele Ainis

SEGUE DALLA PRIMA

on che le categorie professionali abbiano smessodi combattersi. Per dirne una, a febbraio il dise-gno di legge Concorrenza ha acceso livori e furori.Derby fra notai e avvocati, dato che questi ultimipotranno surrogare i primi nella compravenditad'immobili fino a roo mila euro. E contro gli avvo-cati pure i commercialisti (perché loro sì e noino?). Infine geometri e architetti contro l'aperturadel mercato privato alle società d'ingegneria.Mentre fra avvocati e medici, sempre il mesescorso, s'è aperta una battaglia a colpi di spot tele-visivi. Da un lato, l'esortazione a denunziare lamalasanità; dall'altro, la maledizione nei con-fronti degli «avvoltoi» dei risarcimenti.

Scaramucce, rispetto allo scontro che infuria inogni dove. Perché la notizia di giornata è questa:lo scontro sestende a tutti i corpi associativi, eper l'appunto si consuma al loro interno, volge inlotta fratricida. Nella magistratura l'unità dellecorrenti, da sempre divise per accaparrarsi posi-zioni, e però sempre coese nella difesa corporati-va del potere giudiziario, è andata in fumo sullariforma della responsabilità civile: i moderati vo-levano lo sciopero, le correnti di sinistra no. Nelfrattempo si spacca Magistratura indipendente,in sospetto di connivenza col governo per inter-posto sottosegretario (Cosimo Ferri); e Davigofonda una nuova corrente. Ma si spacca altresì laCgil, dilaniata dal conflitto tra Camusso e Landi-ni. Si spacca la Lega Pro del calcio (29 club controaltri 29 sulla fiducia al presidente Macalli). E sispacca, in generale, ogni categoria investita dalleriforme del governo.

Così, la riforma Delrio delle Province ha avutol'effetto di porre i loro dipendenti contro gli altridipendenti pubblici. La riforma Giannini dellascuola promette d'innescare una contesa fra pre-cari semplici e abilitati. La riforma Madia dell'am-ministrazione, insieme al tetto sugli stipendi pub-blici, ha riacceso il malanimo fra impiegati e diri-genti. I chirurghi sono sul piede di guerra contro ilcomma 566 della legge di Stabilità, che li equiparaalle altre professioni sanitarie. A dicembre i giova-ni avvocati si sono rivoltati contro la Cassa foren-se: in seguito a un regolamento del governo, que-st'ultima ha trasformato i contributi previdenzialiin un salasso. All'università la penuria di risorseha posto, ormai da tempo, i ricercatori contro iprofessori. Con il futuro accorpamento dei tg, an-che alla Rai si preannunziano lotte per la sopravvi-venza. Senza dire del progetto d'unificare le forzedi polizia, sempre annunciato e sempre rimanda-to: 5 corpi sono troppi, ma alla fine della giostrac'è il rischio che ne rimanga in piedi uno soltanto,con una pistola fumante tra le mani.

Dice: ma dopotutto non c'è di che allarmarsi, sequalcuno s'arrabbia significa che qualcuno ci ri-mette, significa perciò che le riforme stanno cam-biando la faccia plumbea di questo Paese. Vero,

Le istituzioniiL'abuso dei decreti ha provocatoruvide carezze tra presidentedella Camera e premier. E anchele riforme hanno causato fratture

Professioni Pagina 2

Page 5: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

ma fino a un certo punto. Non se monta una rab-bia di tutti contro tutti. Non se la divisione pene-tra come un coltello nel corpaccione dei partiti,delle stesse istituzioni. A destra, Forza Italia èspaccata tra Berlusconi e Fitto, la Lega tra Zaia eTosi. A sinistra, il Pd ha più correnti del Mar deiCaraibi. Non solo nella minoranza, frastagliata trabersaniani, civatiani, lettiani, cuperliani, fioro-niani, bindiani, dalemiani. Non solo in mezzocon i Giovani turchi, un piede di qua, l'altro di là.No, anche la maggioranza si scheggia in varie mi-noranze. A breve - con la benedizione di Delrio- il battesimo dei catto-renziani, autonomi e di-stinti dai renziani-renziani. Di questo passo lostesso Renzi finirà tagliato in due come il viscontedimezzato di Calvino.

Infine il seme della discordia mette radici nellacittadella delle nostre istituzioni. Attraversol'abuso dei decreti, che ha provocato ruvide carez-ze fra la presidenza della Camera e quella del Con-siglio. E di nuovo attraverso le riforme. La leggeelettorale, che distingue fra capilista bloccati ecandidati votati, alimentando un bel dubbio di le-gittimità costituzionale. 11 Parlamento prossimoventuro, con una Camera d'eletti e un Senato dinegletti. Divide et impera, dicevano i latini. Ma aforza di dividere, nella bandiera italiana rimar-ranno soltanto le bande. Armate.

[email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA

Professioni Pagina 3

Page 6: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Summit internazionale ieri a Milano con oltre 500 partecipanti

Italia in ritardo sul modello BimResta limitato l'impiego del sistema digitale in 3D - L'esempio della Lombardia

AlessandroArona

MILANO

Crescono in modo spontaneole esperienze di utilizzo del Bim(Building Information Modeling)inltalia,l'innovativosistemainfor-mativo di digitalizzazione 3D dellaprogettazione edilizia e del pro-cesso costruttivo che garantisceefficienza, certezza di tempi e co-sti, riduzione degli errori. Studi diarchitettura o ingegneria, impresedi costruzione e produttori di se-milavorati edilizi sperimentanol'uso delBimincasiparticolari,unacommessa estera dove veniva ri-chiesto, un progetto particolar-mente complesso, tiri appalto pub-blico dai tempi stretti imposti nelcontratto. «Tuttavia - spiega LucaFerrari, direttore generale della so-cietà di ingegneria Harpaceas, or-ganizzatore con il Politecnico diMilano del 2°Bim Summit che si èsvolto ieri con oltre 50o presenti -ilBim dà ilmeglio di sé quando è unapiattaforma interoperabile unicache coinvolge tutta la filiera pro-duttiva, dalla progettazione, allafornitura di materiali, all'impianti-stica, alla direzione lavori, alla co-struzione, alla gestione».

L'Italia è ancora molto indietro,rispetto apaesi come Danimarca eNorvegia che da alcuni anni hanno

nei",però, sidiffondono el'interes-se traprogettisti e operatori cresce.

Nell'appalto per il terzo troncodella strada statale 268 del Vesu-vio, ad esempio, appalto da 46 mi-lioni di curo, «l'esigenza diutilizza-re il Bim-raccontaFran co Daniele,titolare dell'impresa Tecnostrut-ture - è nato dai tempi strettissimiche ci ha imposto l'Anas, soli qogiorni, dopo anni di ritardo.Avremmo potuto chiederevarian-tiin corso d'opera, abbiamo invecedeciso di usare il Bim per laproget-tazione e posa in opera delle traviprefabbricate metalliche e siamoriusciti arispettare itempi. Orape-rò-concludeDaniele- H Bim stadi-ventando per noi una scelta percompetere meglio sul mercato».

Dalbassonasce anche l'utilizzodelBimperunaparte specifica delgrattacielo Intesa Sanpaolo di To-rino, completato nelle settimanescorse: «Nell'edificio- spiegaBru-no Finzi, senior partner della so-cietà di progettazione CeAS - so-

no stati impiegati 2o5mila oggettifisici individuali, sarebbe statomolto complesso conservare ladocumentazione tecnica e le cer-tificazioni di ciascun elemento:con il Bim è tutto su una piattafor-ma informatica 3D con hyperlinkoggetto per oggetto».

Unico e inusuale negli appaltipubblici, mavoluto, è l'utilizzo spe-rimentale che sta facendo il Prov-veditore alle opere pubbliche dellaLombardia, Pietro Baratono. «Ab-biamo sperimentato il Bim- spiegaBaratono - soprattutto come stru-mento di formazione interna deinostri tecnici,peri lavori diristrut-turazione della caserma Lancianidi Milano, 46 milioni di euro, maancora più importante è l'espe-rienza che sta partendo per il nuo-vo carcere di Bollate, 3 milioni dieuro: faremo in Bim la direzione la-v ori, questo ci permetterà di averemolta più forza nel controllo del-l'impresain fase esecutiva, dunquea garantire tempi e costi certi e a

scoraggiare le varianti».Casi pilota, mosche bianche.

Nel Regno Unito il gruppo di stu-dio governativo che poi ha dato il"la" all'adozione obbligatoria negliappalti dal 2016 calcola che a regi-me in tutta la filiera si possa arriva-re nei lavori pubblici a risparmi dicosto del33°i" e ditempi del5o°0.

Alcuni studi di progettazioneitaliani affermano però di utilizza-re sempre di più il Bim, tra questiPolitecnicaEngineeringdiMilano,Starching di Milano, lo studio 3-imdi Edmondo Occhipinti (sede aPa-rigi), mentre trainate dall'esterocrescono le esperienze in Bim digrandi imprese di costruzione co-me Salini Impregilo e Condotte, odi superspecializzate come Cimo-lai, odi società di ingegneria pub-bliche comeltalferr (Rfi). Quel chemanca è una regia nazionale, unaspintaalivellodigoverno, come in-vece hanno deciso di fare RegnoUnito, Germania, Francia.

O RIPRODDZIO NE RISERVATA

Regno Unito, Danimarcae Norvegia hanno già previstoun obbligo pergli appalti,Francia e Germania userannoil recepimento delle direttive Ue

imposto il Bim come obbligo negliappalti pubblici, al Regno Unitoche loimporrà dal t° gennaio 2o16, aFranciaeGermaniachehanno cre-ato gruppi di lavoro governativiper promuovere il Bim e inserirlonelle norme di recepimento delladirettivaUe2ol /24.Icasi"sponta-

Innovazione e ricerca Pagina 4

Page 7: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Al 2020 almeno il 50 ", , delle famigliea 100 megabit, copertura 30 megabit per tutti

Non c'è una data fissa di "chiusura" della retein rame, fortemente temuta da Telecom Italia

io universale per la banda ultralargaAl via il Piano da 6 miliardi - Voucher agli utenti - Convergenza prezzi rame-fibra se ci sono sussidi

Carmine Fotina

ROMA

Muove i primi passi il pro-getto dell'Italia a banda ultra-larga. Un piano da 6 miliardi dirisorse pubbliche che il consi-glio dei ministri ha esaminatoinsieme alle linee strategicheper l'Italia digitale, volte alladiffusione dei servizi onlinedella Pubblica amministrazio-ne. Non c'è una data imperativadi "chiusura" della rete in rame,fortemente temuta daTelecomItalia, ma si ribadisce l'inten-zione di raggiungere gli obietti-vi indicati dalla Ue: al 2020 al-meno il 5o% delle famiglie ab-bonate a un servizio a loo me-gabit/secondo (con1'85°0 collegabile) e il ioo0io alquale dovranno essere garanti-ti almeno 30 megabit.

In conferenza stampa, il mi-nistro dello Sviluppo econo-

tFederica Guidi: «Si è decisodi lasciare al mercato la sceltatecnologica degli standard»Risorse a chi realizzaprima le nuove reti

1Arriveranno un decreto adhoc o emendamenti: anche unFondo di garanzia pergliinvestimenti degli operatori elimiti elettrosmog più bassi

urico Federica Guidi prova aspegnere le polemiche deigiorni scorsi sull'ipotesi che ilpiano condizionasse le sceltedi investimento: «Si èdeciso dilasciare al mercato la sceltatecnologica rispetto agli stan-dard con cui arrivare allavelo-cità di connessione indicata».Ci sarà un'asta sul tempo: le ri-sorse pubbliche andranno achi offre interventi più rapidi aprescindere dalla tecnologia:Fttc, Fttb o Ftth.

Il Piano, che è stato posto inconsultazione pubblica perdue mesi a partire dal 20 no-vembre, prevede anche deivoucher da riconoscere diret-tamente agli utenti per l'attiva-zione di servizi a banda largacon tecnologia in fibra ottica,ma solo se in corso d'operal'obiettivo dei 10o megabit indi-cato dalla Ue dovesse rivelarsidifficile da raggiungere (si ipo-tizza un contributo di ioo-15ocuro). Altro elemento di rilie-vo, che potrebbe scatenarenuove polemiche soprattuttoda parte di Telecom Italia e diFastweb, è l'inserimento del"servizio universale digitale"per collegamenti ultrabroad-band. Il nuovo servizio univer-sale, oggi applicato solo alla te-lefonia dibase, comporterebbecosti elevati e andrebbero suc-

cessivamente determinate lemodalità di remunerazione,stabilendo anche su quali ope-ratori dovrebbe ricadere l'one-re. Una questione che si prean-nuncia particolarmente com-plessa. Ma non è l'unico ele-mento spinoso che il governointende inserire in un provve-dimento ad hoc nelle prossimesettimane (un decreto o emen-damenti al Dl investment com-pact). Un'altra "pillola avvele-nata" potrebbe essere la con-vergenza di prezzo per i colle-gamenti in fibra otticarealizzati con sovvenzioni sta-tali, al medesimo livello dei col-legamenti in rame.

Sulle risorse pubbliche nonci sono novità particolari ri-spetto al Piano che era statomesso in consultazione. Saran-no utilizzate con modalità di-verse inbase ai 4 cluster territo-riali in cui è stata suddivisal'Ita-lia ai fini degli obiettivi di co-pertura. Quattro miliardiarriveranno da fondi comuni-tari gestiti a livello nazionale(Fondo sviluppo e coesione),due miliardi da fondi Ue dicompetenza regionale (Fesr eFeasr): 6 miliardi in tutto di ri-sorse pubbliche ai quali som-mare fondi eventualmente atti-vabili con il piano Juncker e 2miliardi di investimenti privatigià pianificati. Il governo punta

in realtà a incrementare ulte-riormente la quota di investi-menti, fino al possibile raddop-pio, attraverso finanziamenti atasso agevolato e mediantel'utilizzo della garanzia statale:un Fondo ad hoc per gli opera-tori e un Fondo dei fondiper i fi-nanziamenti aperto a investito-ri istituzionali dovrebbero ri-spondere a questo obiettivo. Indirittura d'arrivo altre misureattese da tempo in attuazionedel decreto Sblo ccaltalia: il cre-dito d'imposta a valere su Ires eIrap per gli investimenti nellenuove reti e il Catasto unicodelle infrastrutture. Nel pianosono poi confermate siale sem-plificazioni e la riduzione deglioneri amministrativi per la po-sa della fibra ottica siaun abbas-samento dei limiti in materia dielettromagnetismo per ade-guarsi alle medie Ue (altro temaa grosso rischio di polemiche).

Accanto al piano perla bandaultralarga, arrivano anche le li-nee guida per la «Crescita digi-tale». Nel menù l'implementa-zione del servizio pubblicod'identità digitale e del sistemapubblico di connettività, oltre a«regole tecniche e infrastruttu-re pergarantire laconnettivitàel'interoperabilità wi-fi negli uf-fici pubblici e nelle scuole/ospedali». Sarà creata la piatta-forma «Italia Log In». «La Paaprirà apre i suoi dati e offre e ri-progetta i servizi a disposizionedelle imprese e dei cittadini»promette il governo.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Banda larga Pagina 5

Page 8: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

L'evoluzione della banda largala situazione in Italia e lo sviluppo possibile

in base al piano del governo

Accessoin rameArchitettura con rete

k tradizionale

Fibra finoagli armadiArchitettura su cuiTelecom e Fastweh hannoconcentratogli investimenti

Obiettivo finale secondo{ il piano del Governo

Fibra fino3 a casa

OBIETTIVI Al 2020

Copertura ad almeno 100 Mbpsfino all'85%della popolazione

Adozione internet ad almeno 100 Mbpsda parte del 50% della popolazione

Copertura ad almeno 30 Mbps per il 100% della popolazione

BANDA 56 K ADSL 640 li ADSI 7 Mß

5 anni mesi 2 0 w0rn!_,_ 1 u_ üi

í$iie'iaj"á ®"edi`0efa ffl tiP°

e del` °t®tPe r da stretta

al f"t baniu ° x t, a eaa ,.t6°SS

p00254o e5.haA

iADSL 20 MR

!té g90gt!î

on, Cene meb{ieioaa`e dem{i553 o ea t',aó rio mo

te ,e{oa te Le,lu' tat{',i

or ee iIl uteo ire'p PRS,

per eoi

Z Ci(es.

ADSL 30 Mß

5 giorni

ADSL 100 N1R

1-2 giorniU2U

FIBRA 1 GR

2-3 ore

Banda larga Pagina 6

Page 9: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Interessato al contributo potenzialmente il30% delle utenze

Per i voucher una dote da 1,7 miliardiAndrea Biondi

«Una delle maggiori difficoltàdi sviluppo della banda ultralargain Italia è rappresentata dal bassopotenziale della domanda e da untrend decrescente di linee attive surete fissa a favore delle linee mobi-l ». ù con questo incipit che apagi-na 66 del Piano banda ultralarga ilgoverno inquadra le misure inseri-te nel capitolo «Gli stimoli alla do-

manda». Incentivi alle famigliesotto forvia di voucher, dunque,per favorire l'acquisizione effetti-va di connessionialoo Mbps. Sonoincentivi che interesseranno circail 30 per cento delle utenze nazio-nali con un fabbisogno stimato di1,7miliardi dieuro.

Ivoucher alle famiglie per "spo-sare" i servizi in fibra, a regime neiprossimi annihannofattoil loroin-

gresso sulla scena tardi, rispetto al-l'inizio dei lavori sulla strategia delgoverno per spingere sulla bandaultralarga e nel raggiungimentodegli obiettivi dell'agenda digitale.

Ma adesso più che mai la misu-ra sembrava ben poco rinviabiledopo la pubblicazione da partedell'Unione europea dell'indiceDesi (il grado di digitalizzazionedei vari Paesi). Nel computo ge-

aerale l'Italia è 25esima su 28 Pae-si. E la domanda dell'utenza hauna incidenza chiave.

Delresto,bastipensare che auti-lizzareInternetinItaliaèi159°o del-lapopolazione (dietàcompresafrai6 e 74 anni) contro il75%io di mediaUe. Lapercentuale è fralepiùbassein Europa e pone l'Italia al 25esimoposto in classifica. E a questova ag-giunto che c'è un 31% di popolazio-

ne italiana che non ha mai usato In-ternet. Quelli che invece naviganofanno poca lettura (6o°o, 26esimaposizione) dei giornali online, bas-so uso di Tv su internet (o,5%,, ulti-mi in Ue) evideoon demand (2o°i,,21esimi), pochi social network(5800, 22esimi). Tutto questo men-tre ci sono servizi come llconstunodi video on demand che bussanoalle porte. Servono infrastrutture.Ma anche convincere la clientela amigrare, spendendo qualcosa inpiù, non è impresa da poco.

5 RIPRODDZION E RISERVATA

Banda larga Pagina 7

Page 10: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

LE INFRASTRUT .DEI,

PER PROMUOVERE LA '_LAdi Stefano Passigli

\() PUBBLICA È BENVENUTA

L'Italia non può piùattendere ` sviluppare una Retedavvero veloce. Quando l'iniziativaprivata non ne ha mezzi o capacità,e quando le caratteristichemonopolio naturale lo impongono,l'intervento dello Stato è più chegiustificato. E persino virtuoso

aro direttore, che labanda extra larga siadecisiva per la com-petitività del Paese èindiscutibile. Ma da

venti anni si discute sul comerealizzarla e l'Italia è oramaiagli ultimi posti in Europa. Ep-pure non fu sempre così.

Quando il governo D'Alemami nominò sottosegretario allaInnovazione tecnologica, ban-da larga e superamento del di-gitai divide - indispensabiliper la modernizzazione dellapubblica amministrazione cuisi dedicò con successo FrancoBassanini - erano parte rile-vante del programma di gover-no. Al summit di Lisbona del2000, dedicato a fissare gliobiettivi di crescita per l'Euro-pa, il premier convocò non so-lo il ministro degli Esteri maanche quello del Tesoro e meper ribadire l'importanza del-l'innovazione per lo sviluppodel Paese.

Ma di lì a poco il governoD'Alema cadde, e al successivogoverno Amato un colpo dimano parlamentare del cen-tro-destra impose di utilizzaregli ingenti proventi della ven-dita delle frequenze televisiveper diminuire lo stock di debi-to pubblico anziché investirenella banda larga e nel soste-gno alla ricerca. Dopo le elezio-ni del 2001, il governo Berlu-sconi trascurò gli investimentinella banda, aggravando cosìun ritardo che solo la mano

pubblica avrebbe potuto alle-viare, la sua origine essendodovuta all'errore di aver priva-tizzato Telecom senza mante-nere pubblica la rete malgradola società non avesse le risorseper modernizzarla.

Le vicende successive hannoaggravato il ritardo. E noto chel'indebitamento delle compa-gini azionarie che hanno viavia controllato Telecom haportato la società a privilegiareelevati pay-out anziché investi-menti per trasformare la retedal rame alla fibra. Del tuttonaturale, dunque, che Telecom- non avendo le risorse ne-cessarie per investire nella fi-bra - abbia negli anni sempredifeso il suo controllo della re-te esistente anche se avviata al-la obsolescenza.

Questa posizione divenneevidente nel 2006, quando, do-po la vittoria di Prodi, il tentati-vo di trovare un diverso assettoper la modernizzazione dellarete fu fermato dalla divulga-zione del cosiddetto «pianoRovati», che ipotizzava un ri-torno della rete in mano pub-blica a fronte di una corre-sponsione di liquidità cheavrebbe permesso a Telecomdi diminuire il suo consistente

indebitamento senza venderealcune delle sue controllateestere come purtroppo è avve-nuto.

E questo il punto crucialeche sfugge ai molti che accusa-no di nostalgia statalista quan-ti sostengono la necessità diun intervento pubblico perpromuovere la banda extra lar-ga. Le reti sono dei «monopolinaturali» che possono ancheessere possedute da un unicoplayer purché gestite sotto ilcontrollo di Autorità indipen-denti, e gestite in maniera dapermettere a tutti gli operatoripari condizioni di accesso. tquanto avvenuto in Italia perlarete in rame.

Ma non può essere questa lasoluzione se occorre operarein tempi brevi ingenti investi-menti in nuove reti a tecnolo-gia avanzata. In queste condi-zioni occorre ricorrere a gesto-ri indipendenti, come avvienein molti Paesi; o a società cuipartecipino tutti gli utilizzatoridella rete; o infine, quandonon siano possibili le suddettesoluzioni, a società a controllopubblico sul modello di Snamo di Terna.

t quanto è stato proposto alungo a Telecom, a Fastweb, e aMetroweb (la più estesa rete afibra ottica esistente nel nostroPaese), con i buoni uffici diCassa depositi e prestiti. Ed èquanto, ancora una volta, è sta-to rifiutato. Telecom è una so-cietà quotata che ha tutto il di-ritto di assumere liberamentele proprie decisioni, e sarebbeimpensabile il ricorso ad atti diimperio per rimediare l'erroreiniziale di aver privatizzato nonsolo il servizio ma anche la re-te. Ma è altrettanto impensabi-le legare i destini della moder-nizzazione del nostro Paese aquelli di un'impresa e del-l'equilibrio finanziario suo odei suoi azionisti. Parafrasan-do un celebre adagio, potrem-mo affermare che «quanto èbene per Telecom (o per Fa-stweb)» non è necessariamen-te «bene per l'Italia».

E allora si accetti che Tele-com, Metroweb e altri operato-

ri privati confluiscano in unasocietà a controllo pubblico, ola mano pubblica dovrà proce-dere autonomamente. Quandol'iniziativa privata non ne ha imezzi o le capacità, quando lacaratteristica di monopolio na-turale lo impone, quando leurgenze non consentono tem-pi lunghi, l'intervento delloStato è più che giustificato an-che in una economia di merca-to, e talora persino virtuoso (siricordi il piano Sinigaglia perla siderurgia che permise ilboom della nostra industriametalmeccanica).

Date queste premesse, beneha fatto dunque il governo anon adottare soluzioni eccessi-vamente lesive per Telecom,ma bene ha fatto - e bene farà- a riservarsi spazi di autono-ma azione adottando un pianoche appare realistico quanto amappatura del Paese, risorsedisponibili e tempi di attuazio-ne, e incentivi per l'utente fina-le, che senza ricorrere a con-troversi decreti promuoveran-no un naturale switch-off dalrame alla fibra.

Gli assetti proprietari e le di-namiche interne del nostrocampione nazionale o degli al-tri operatori non possono pre-giudicare ulteriormente lo svi-luppo di una infrastruttura in-dispensabile per il futuro delnostro Paese.

Università di Firenze© RIPRODUZIONE RISERVATA

Banda larga Pagina 8

Page 11: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

INTERNE T',] ,C)CE

N. ... a

.y r}u_ ._ dyw..' ' ..1ì`.. .:: E . . .. ...a _,.,_.:

Per Matteo Renzi «è l'abc delnuovo alfabeto economico». Labase per recuperare la distanzadai partner europei sulla diffu-sione di Internet a banda larga- l'Italia è ultima in Europaper la copertura con reti digita-li di nuova generazione - e ac-celerare la realizzazione dellereti ultraveloci per stimolare lacrescita. Un compito di cui ilgoverno si fa protagonista epromotore, mettendo sul tavo-lo una serie di provvedimentiper recuperare il ritardo sul-l'Agenda digitale e portare en-tro il 2020 la connessione a 30mega al too% della popolazionee Zoo mega al 5o% degli abitan-ti. La zona non conta, che sia a«fallimento economico», ossiapoco interessante per le com-pagnie telefoniche, oppure adalto reddito, la rete arriverà co-munque. Se non lo farà il priva-to ci penserà lo Stato. In realtàil piano del governo è anchepiù ambizioso e punterebbe aconnettere nel 2020 l'85 % delterritorio a ioo mega. Sul tavoloci sono 6 miliardi a cui aggiun-

Bere altri 2 miliardi già stanzia-ti dalle aziende nei loro piani disviluppo e, auspica il governo,altri 4 miliardi di ulteriori inve-stimenti. Le compagnie telefo-niche saranno libere di sceglie-re la tecnologia più adeguataper realizzare la «Ring», acro-nimo di «rete italiana di nuovagenerazione». Il piano non po-ne vincoli. 11 governo, da partesua, punta a portare la fibra ot-tica fino alla base dei palazzi(Fttb). Nel piano non ci sono ri-ferimenti al famigerato«switch off», ossia allo spegni-mento della rete in rame e alpassaggio alla fibra, di cui siparlava nella bozza del decretosulla banda larga con riferi-mento al 2030. E stato accanto-nato anche l'obbligo del servi-zio universale a 30 mega, ossial'obbligo di portare Internet ul-traveloce a chiunque ne facciarichiesta. Attraverso la rete dinuova generazione il governopunta, oltre che a recuperareterreno, a stimolare l'offerta dinuovi servizi.

Federico De Rosa© RIPRODUZIONE RISERVATA

Banda larga Pagina 9

Page 12: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

La tecnologia

Fibra verso le case,scelta agli operatori

Il piano del governo sulla banda ultralarga introduce ilconcetto di neutralità tecnologica, dunque la soluzionedovrà essere scelta dagli operatori. Sostanzialmente si par-te dalla cosiddetta Fiber to the home (Ftth), fino all'utilizzodelle frequenze radio laddove non sia possibile arrivarenemmeno con il rame. Le soluzioni intermedie sono rap-presentate dal Fiber to the building (Fttb, cioè fibra fino aipiedi dell'edificio e rame per salire negli appartamenti) edal Fiber to the cabinet (Fttc) cioè fino agli armadi telefoni-ci. «La capacità trasmissiva a disposizione degli utenti conla soluzione Fttc, basata sulla tecnologia Vdsl2, - si leggenel documento del governo - è fortemente condizionatadalle caratteristiche della rete secondaria in rame e dall'in-terferenza tra i segnali che vengono veicolati in coppie affa-sciate nel medesimo cavo. Le tecnologie Vds12 in campo giàconsentono di raggiungere velocità downstream dell'ordi-ne dei 50-8o Mbps su coppie di lunghezza inferiore aiboom. L'impiego di tecniche evolute di soppressione degliinterferenti, denominate "vectoring", consentono di spin-gere verso i loo Mbps downstream la capacità disponibilesu coppie di lunghezza inferiore ai 3oom».

© RIPRODUZ!ONE RISERVATA

La copertura

Gli obiettivi del pianoe l'Agenda digitale

Gli obiettivi minimi del governo coincidono con quellidefiniti dall'Agenda 2020 e, cioè, almeno il 5o% della popo-lazione con accesso a una velocità di ioo mega al secondo ela restante quota con una velocità non inferiore al 3Oi. Sitratta di numeri molto distanti da quelli attuali forniti dallaCommissione europea che l'esecutivo ha preso come riferi-mento e che mostrano come in Italia solo il 21% della popo-lazione ha accesso effettivo a una banda definibile ultralar-ga (contro una media Ue del 64%)- Peraltro con una pene-trazione minore dell'u. Mentre solo il 23% ha un contrattocon un'offerta di banda larga base (al netto delle connessio-ni mobili, tre italiani su quattro non hanno un accesso ca-salingo alla rete). La velocità media di navigazione è infe-riore ai io Mbps. Per scardinare questa situazione il gover-no ha messo nel piano 6 miliardi di investimenti, di cuialmeno 4 dovrebbero essere anticipati dalla Bei e altri do-vrebbero arrivare come investimenti a fondo perduto. 11ministro Guidi ha però aggiunto che gli incentivi del gover-no saranno maggiori laddove sara offerta una tecnologiapiù avanzata, una sorta di spinta per l'abbandono del rame.

testi a cura di Massimo Sideri© RIPRODUZIONE RISERVATA

I dubbi

Rischi e incertezzedel doppino di rame

Sempre il documento governativo sottolinea però i rischie le incertezze sull'uso delle tecnologie usate per accelerarela navigazione Internet usando il doppino di rame che,,peraltro, in Italia ha già un'eta media di oltre 25 anni. «Eopportuno precisare che l'efficacia del meccanismo di can-cellazione degli interferenti è subordinata all'applicazionedi un coordinamento unificato delle trasmissioni su tuttele coppie affasciate nel medesimo cavo (usualmente multi-coppie). Laddove più operatori Fttc sono attivi presso lostesso armadio di distribuzione (caso noto come «multi-operator vectoring»), il coordinamento unificato della can-cellazione degli interferenti pone un problema di naturaregolamentare (per disciplinare l'accesso non discrimina-torio alle massime potenzialità della tecnologia) e di tipotecnico e operativo (di integrazione e di orchestrazione traapparati, eventualmente manifattura eterogenea , e soprat-tutto di coordinamento di processi e sistemi degli operatoricoinvolti). Ne consegue che la raggiungibilità della velocitàdi downstream verso i ioo Mbps con Fttc è legata all 'appli-cabilità del «vectoring in scenari multioperatore, tutt'oranon acclarata». Il tema è in mano all 'Agcom.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La vicenda

Nel pianodella reteelaborato dalgoverno nonha trovatospazio loswitch off dalrame alla fibra

dal britannico Rispetto al«Independent» documentoche ha iniziale ilelaborato i dati governo haOokla ridotto gli

obiettivi diI test più raggiungere

recenti dicono l'85% dellache in Italia la popolazionevelocità media con almeno idi connessione 100 Mbps,è di 9,18 Mbps portandoli

L'Italia èancora una«lumaca» sullabanda larga.L'ultima docciafredda sullarete ad altavelocità italianaè arrivatapochesettimane fa

(megabit per vicino al 50%,secondo, dunque piùl'unità di vicino a quellimisura della che sono glivelocità di obiettivi giàtrasmissione previsti daglisu rete operatoriinformatica, privati graziendr), che ci aglicolloca al 94° investimentisu 198 Paesi messi aosservati bilancio da qui

al prossimoanno

La coperturadel territorioavverrà con ladivisione inquattro aree,da quelle asuccesso dimercato fino aquelle afallimentosicuro

Banda larga Pagina 10

Page 13: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Lo scenario mondialeQUANTO E ESTESALA BANDA LARGA FISSA

% di 'amiglieraggiante(2012,

Variazione°/O

2011 2012

Regno Unito 85% 6%Germania 82 % 4%

77% 7%

157% 5%

55% 3°/0

Cn2:RapportoSLlllafiloradelle26 -un, ioni in tallaFdizior2Cli.,Fna 9<.qsMa )r agno >1

INVESTIMENTI DEI CABLE OPERATORDA 2007 AL 2010

Investimenti % ci abitazionidal 2007 al 2010 raggiunte(milioni di euro) (2011)

GermaniaFrcnci

Fcnre: Rapporro I-COM 11 suAe re i di n_ gereraz one

PREZZO MEDIO ABBONAMENTO TV+ TELEFONO + INTERNET UBB

>100 $/mese(circa 75 euro)

-..n_cFrbo-azijn r2i Usa

45-50euro/mese

Europa

CONNESSIONI BROADBAND IN USA

Totali esistenti Nuoveattivazion

I trim. 2013

47,5 min (58%)

1,1 min

0,8 min (73%)di osi cableoperator

Fcnte _e rho^ian P.esearch Grorip (Maggio 207 3;

L'ITALIA A CONFRONTO CON GLI ALTRI PAESIDati 2013

% d ve`sor'eche usano interret

Sottose-izionealla banda larga U ) dei suda!og,,. 100 abitanti network

1a posl7lore slarda 96,5 Moraco 44,7 Canada 82%

2a poszlore Norvega 95,1 Sv!zzera 43 i Emira - I;E.J. 81%

,,n3, r)oSZiore Svez1.a 94,8 Danimarca 40,2 G. BrFágna 76%

ITALIA 64° posizione 58,5

e: h, state of ßroadband 201 s

LA VELOCITÀDI CONNESSIONEDati ultimo trimestre 2014,valori in megabyteal secondo

401posizione 22,3 12a poszione 54%

rrtáN

LO

aa

Fonte. A.kamaì

LA RETE TELECOM o

9 t r.da

• 2. 3 RePubbficaC2Ca

Copertura in Italia Connessione degli italiani

FISSO Banda larga ADSL ;fino a 7 Mbit/s e basic broadband;(

la 1 199%

MOBILE Banda larga mobile

nPonte Tele T

29% 1

99%

800/9,

51%

3%

32%

32%

Corr!erc dcN : Scra

Banda larga Pagina 11

Page 14: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Internet veloce, via al piano da 6 miliardiNessuno spegnimento forzato della rete in rame. Connessione per il 50% delle famiglie entro il 2020Renzi: «La banda uliralarga è l'abc». Il ministro Guidi: la scelta tecnologica spellerà al mercato

Niente switch off della retein rame ma l'atteso piano di in-vestimenti sulla fibra da 6 mi-liardi, incentivi alla «migrazio-ne» verso le nuove infrastruttu-re e un rinvio, quello dell'intro-duzione del serviziouniversale. E la sintesi dellemosse deliberate dal Consigliodei ministri che si è riunito ieriin serata per affrontare il pianoper la banda ultralarga.

Com'era ormai emerso nelleultime ore, la bozza di decretopreparato dal vicesegretario diPalazzo Chigi, Raffaele Tiscar,in cui si parlava espressamentedi uno spegnimento della retein rame di Telecom entro il2030 (il cosiddetto progettoRing, da Rete Internet di nuovagenerazione) è rimasta letteramorta sulla scrivania del mini-stero dello Sviluppo economi-co dov'era approdata. Il gover-no ha invece deliberato il pianodi investimenti da 6 miliardi dieuro che utilizza sia fondi euro-pei sia fondi italiani per appro-dare agli obiettivi dell'Agenda

La vicenda

Ieri alConsiglio deiministri è statopresentatoil piano diinvestimentiper accelerarela diffusionedella bandalargain Italia in vistadegli obiettivi2020

Sgravi fiscalie incentivialla domandaoltre a unfondo digaranzia perle aree afallimento dimercato, cioèquelle dove pergli operatoriprivati non èeconomica-menteconvenienteinvestire

La riformarientra nei pianiper l'Agendadigitale, unprogrammaeuropeo persvilupparel'utilizzo dellereti veloci dicomunicazionevia internet

Temacentrale dellariforma ègarantirel'accesso allabanda largaultraveloce finoagli armadi,fino alleabitazioni (Fttc- Fiber to thecabinet). Nonsoltanto agliedifici

TelecomItalia non famistero di volersfruttare il piùpossibilel'ultimo miglio

europea 2020 che dovremo ri-spettare anche noi. In partico-lare due miliardi sarebbero afondo perduto mentre altri 4miliardi verrebbero anticipatiattraverso la Banca europea de-gli investimenti.

«La banda ultralarga - hadetto il premier Matteo Renzidopo il consiglio - è l'abc». «Ilnostro Paese - si legge nel do-cumento del governo messo inconsultazione pubblica - parteda una situazione molto svan-taggiata che ci vede sotto la me-dia europea di oltre il 4o puntipercentuali nell'accesso a piùdi 30 Mbps (megabit al secon-do) e un ritardo di almeno 3anni». Rispetto al documentoiniziale il governo ha ridotto gliobiettivi di raggiungimentodell'85i della popolazione conalmeno i loo Mbps, portandolovicino al 50%, dunque più vici-no a quelli che sono gli obiettivi già previsti dagli operatoriprivati grazie agli investimentimessi a bilancio da qui al pros-simo anno. «Se i 6 miliardi

in rame graziealle tecnologievectoring e allesue evoluzioni,chepromettonosulla carta,velocità da 30 a100 megabital secondo

II tema è sultavolodell'Agcom,l'authorityper lecomunicazioni.ma non èchiaro comeportare la reteall'ultimomiglio

pubblici avranno un effettomoltiplicativo con altrettantiinvestimenti privati - ha speci-ficato il sottosegretario, Grazia-no Delrio - l'Italia potrà supe-rare gli obiettivi europei» al5o% della popolazione copertacon i loo Mbps. La coperturadel territorio avverrà con la di-visione in 4 cluster e aree geo-grafiche che vanno da quelle asuccesso di mercato fino aquelle a fallimento sicuro, dovecioè l'investimento in un'otticapubblica di riduzione del digi-tal divide diviene necessario.

Dal punto di vista tecnologi-co si va dal Ftth, il Fiber to thehome, cioè la fibra fino a casa,fino alla copertura con i pontiradio. Si tratterà ora di imple-mentare il piano e dargliun'anima. Sullo sfondo rimanel'operazione per dare una forma alla società delle reti dinuova generazione che sem-brava poter partire con l'accordo, sfumato pochi giorni fa, traMetroweb e Telecom Italia. Ilnodo rimane il controllo. Il ri-

Coi in Borsa

0,840

0,782

0,724

Qeu8

0,550mag lug set

2014

verbero dello scontro è giuntofino al governo che ha messo incantina lo switch off, cioè lospegnimento della rete in ra-me, partorendo la «migrazio-ne». E questo il termine delladiplomazia renziana e circolatonegli ambienti a lui vicini perrendere più commestibile a Te-lecom l'idea di una trasforma-zione della sua rete.

Il numero uno di VodafoneItalia, Aldo Bisio, ieri ha ribadi-to la volontà del gruppo inglesedi volere investire in una socie-tà pubblico-privata con precisegaranzie sul controllo (che nondovrebbe essere, per Vodafone,né di Telecom né di Cdp). L'ul-tima ipotesi a circolare è quelladi una newco - non, dunque,Metroweb. Mala partita è aper-ta. Proprio per questo il pre-mier Matteo Renzi avrebbepreferito per ora rinviare l'in-troduzione del servizio univer-sale per le connessioni a Inter-net, probabilmente per tenerlocome arma nella trattativa conTelecom.

Massimo Sider!n RIPR(1()1171(1NF RISFRVATA

Ieri 0,88 euro- 0,06%

nov II gen2015

mar

d'Arco

Banda larga Pagina 12

Page 15: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

I punti

La banda largae il rF2f -.79r o dell'Italia

L'Italia parte da unasituazione moltosvantaggiata in temainternet, con unavelocità diconnessione sotto lamedia europea e un

ritardo di almeno 3 anni. Secondo i pianiindustriali degli operatori privati, infatti,solo nel 2016 si arriverà al 60% dellapopolazione coperta dal servizio a 30megabit per secondo, senza impegnioltre quella data. II megabit per secondoè l'unità di misura usata per indicare lacapacità di trasmissione dei dati sullarete informatica. E da cui derivala velocità di connessione

Ve locità i connessionee assenza i domanda

Nel documento sulla«Strategia italianaperla bandaultralarga» dellapresidenza delconsiglio vienefissato l'obiettivo di

raggiungere entro il 2020 la coperturafino all'85% della popolazione con unaconnettività ad almeno 100 Mbps. InItalia invece la copertura del servizioAdsl2+, l'internet superveloce conprestazioni nominali fino a 20 Mbps, èsuperiore all'80%. Ma anche atali livelli, comunque, la domanda restapari al 20% dell'offerta. Il punto èancora l'assenza di domanda

Le opzioni tecnologicheper installare la fibra

Esistono diversetecnologie, oarchitetture, perportare la bandalarga nella case. Lepiù diffuse sonol'architettura Fttc

(Fiberto the cabinet) e Ftth (Fiber to thehome). Nel primo caso la fibra otticaviene collegata agli armadi telefonici sustrada e il cosiddetto «ultimo miglio»viene coperto con la rete in rame. Conl'Ftth la fibra arriva direttamenteall'interno delle case. C'è anchel'opzione Fttb in cui la fibra ottica vieneportata fino alla base del palazzo e lecase collegate con il cavo in rame

Banda larga Pagina 13

Page 16: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Sir David King: "Sarà il 2025l'anno del nuovo inizio"

ALESSANDRA RIZZO

r el 2025 potremoraggiungere unpunto in cui,

ovunque nel mondo, il modopiù conveniente per produr-re elettricità sarà un mix difonti rinnovabili, di stoccag-gio dell'energia e di reti di di-stribuzione intelligente». Aparlare è Sir David King,«special advisor» del gover-no britannico per i cambia-menti climatici e uno deimassimi esperti in materia.È convinto che le energie rin-novabili rappresentino il fu-turo non solo per il benesse-re del Pianeta, ma per la cre-scita e l'occupazione. Inun'intervista al Foreign Offi-ce in vista del suo viaggio inItalia (sarà a Milano l'11 mar-zo in occasione dell'Expo) ci-ta Franklin Delano Roose-velt, come esempio di pro-pensione agli investimentinelle grandi infrastrutture, eparla allo stesso tempo dellecittà disegnate sul modellomedievale, nel cui centro cisi sposta a piedi.

King inizia ricordando glisforzi del suo governo perfronteggiare quella che chia-ma «una vera e propria mi-naccia esistenziale» e sottoli-neando l'impegno di ridurredell'80% le emissioni inqui-nanti entro il 2050. In 16 me-si, da quando è entrato in ca-rica per il governo di DavidCameron, ha visitato 46 na-zioni e - sottolinea - ha assi-stito a un deciso cambiamen-to nella percezione del pro-blema dei cambiamenti cli-matici, sia da parte dei go-verni sia da parte delle opi-nioni pubbliche. Si dice quin-di ottimista sulla possibilitàdi raggiungere un accordoglobale al summit di fine an-no a Parigi - e ne sottolineal'importanza - ma mette su-bito in guardia sul futuro.

«Sarà un accordo sufficiente agovernare un problema di que-sta grandezza? Lo speriamo,ma ci sarà moltissimo lavoroda fare anche dopo».

Quali sono gli obiettivi di lungoperiodo?

«L'obiettivo è la "carbon dioxi-de neutrality", vale a dire arri-vare al punto in cui non si au-menta più la quantità di C02nell'atmosfera. E, dunque,dobbiamo attuare le riforesta-zioni , smettere di usare com-bustibili fossili, utilizzare ener-gie rinnovabili e anche nuovetecniche di costruzione: nonpossiamo più, per esempio,continuare a usare il cemento.È un cambiamento nel com-portamento di tutti e dobbia-mo attuarlo entro il 2070».

Ma come si dà spazio alle ener-gie rinnovabili?

«Raggiungere la riduzionedelle emissioni dell'80% entroil 2050 vuol dire che per quel-

la data noi inglesi non dovre-mo più produrre anidride car-bonica dalla generazione dienergia elettrica. Significaanche che Cina e India devonomettersi sulla stessa strada.Ma sono ottimista».

Perché?«Prima in Germania e poi nel

resto d'Europa sono state cre-ate le "feed-in tariffs", incenti-vi per incoraggiare i proprieta-ri di case a investire nelle tur-bine eoliche e in altre energierinnovabili. Inizialmente que-sta scelta è costata tra lo 0.1% elo 0.2% del Pil in un decennio,ma ora i costi sono scesi enor-memente. Oggi è 100 volte piùeconomico installare il fotovol-taico di quanto lo fosse 15 annifa e i prezzi continuano a scen-dere. Abbiamo bisogno di piùtecnologia, come forme distoccaggio che possano ovvia-re al problema dell'intermit-tenza dell'erogazione e di retidi distribuzione intelligente».

CONTI NUAA PAGINA 23

Turbineeolicheper produrreenergianella zonadi PalmSpringsin California.Nella fotopiccolaSir DavidKing:professoreemeritoalla UniversityofCambridge,è consiglierescientificosul climaper il governobritannico

Energia Pagina 14

Page 17: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

"Dalla speranza alla realtà:per le eco-energie è già boom"

momento di crisi non è tra i piùfavorevoli : come si risolve il pro-blema?

«Gli investimenti in infrastrut-ALESSANDRA RIZZO ture energetiche sono sempreSEGUE DAPAGINA21 costosi . Solo in Gran Bretagna

pensiamo atutto fattibile? uno di 150-«Lo è. Ma le posso dire 200 miliardi

A una cosa?» . di sterline nelLa dica . prossimo de-

«Oggi l'Arabia Saudita utiliz- cennio. È unza il 25% del suo petrolio e del tema su cui bi-suo gas per produrre acqua sogna insiste-potabile. E incredibile . Ma re. Durante la

energia che continua ancora og-gi. Questo è il tipo di esempio dicui dobbiamo discutere».

A proposito di Usa , pensa che ilpresidente Obama sarà favore-volea un accordo sul clima?

«Sono convin-to - e parlo anome del go-verno - cheObama vedaun buon accor-do sul climacome partedella sua ere-

RUOLO : E PROFESSORE EMERITOALLA UNIVERSITYOF CAMBRIDGE

sono certo che entro il 2025 crisi del 1929 Roosevelt compre-in Medio Oriente si produrrà se una cosa che ai predecessoriacqua potabile attraverso era sfuggita: che c'era bisognol'energia solare, che nella re- di investire nelle infrastrutture,gione non manca». come la diga di Hoover. Quel-

Ma le rinnovabili richiedono l'opera ha stimolato l'economia,enormi investimenti e questo dato lavoro e creato una fonte di

dità politica. Ma il dibattito ne-gli Usa continua. Pensiamo alfatto che 900 milioni di dollarivanno ogni anno nelle cassedei "negazionisti del clima": sitratta di una lobby potentissi-ma e questo rende le cose più

difficili. Ma il migliore argo-mento è proprio l'impatto deicambiamenti climatici: siccità,inondazioni e clima estremoche sempre più spesso colpi-scono l'America».

La Cina è l'inquinatore numero1, ma ha da poco firmato un ac-cordo con gli Usa: come le giu-dica?

«È un ottimo segnale. In Cina iltema del cambiamenti climati-ci va di pari passo con quellodella salute dei cittadini. I ci-nesi ne sono consapevoli e ilgoverno e il partito sanno chedevono affrontare il problema.La Cina ha ridotto per la primavolta il consumo di carbone: èsceso del 2.9% nel 2014 rispet-to all'anno precedente».

Vede un ruolo per l'Italia?«Quando l'Italia lanciò la can-didatura per l'Expo e presentòil titolo "Nutrire il Pianeta,energia per la vita", diventaisubito un vostro sostenitore: loslogan ci ricorda che una dellesfide del futuro è anche comesfamare l'umanità».

Energia Pagina 15

Page 18: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Parer°e dellÁir.dlority anticorruziorle f x chiar°ezva su nn bando dí gar•a contr•over.so

Nell'appalto anche senza tassaManca il contributo l' ac esclusione illegittima

DI ANDREA MASCOLINI

illegittimo escludereil concorrente di unappalto pubblico chenon abbia versato

all'Anac il contributo per lapartecipazione alla gara, se ilbando di gara aveva precisatoche non era dovuto; prevaleil principio del legittimo af-fidamento. E quanto affermal'Autorità nazionale anticor-ruzione con il parere n. 114del 22 dicembre 2014, resodisponibile in questi giorni.La vicenda esaminata in sededi precontenzioso concerneval'esclusione di un concorrenteche non aveva pagato il con-tributo necessario per parte-cipare a gare pubbliche di cuialla deliberazione Anac del 5marzo 2014, dal momento cheil bando di gara aveva preci-sato che «nessun contributoè dovuto dai partecipanti afavore dell'Autorità per la vi-gilanza sui contratti pubbli-ci». Ciononostante la stazioneappaltante lo aveva comun-que escluso per violazione diun adempimento necessario(effettivamente l'importodella gara, superiore a 150mila giuro, avrebbe richiestoil pagamento del contributo).Come regola generale, infatti,l'omesso versamento all'Anacdella «tassa» prevista ai finidella partecipazione alle garecostituisce causa di esclusionerientrante in una delle fatti-specie tassative di cui all'arti-colo 46, comma 1-bis del codi-ce dei contratti pubblici, comemancato adempimento alleprescrizioni previste dal Codi-ce, dal regolamento attuativoe da altre disposizioni di leg-ge vigenti. L'Autorità, inve-stita del «precontenzioso» daparte del concorrente escluso,boccia però l'operato della sta-

zione appaltante affermandoche in presenza di una clausolasecondo cui non è dovuto alcuncontributo all'Autorità, il con-corrente che non abbia versatoil contributo, confidando nellalegittimità della clausola, nonpuò essere poi escluso dallapartecipazione alla proceduraper tale mancato versamento.Prevale quindi la tutela del le-gittimo affidamento ingeneratodall'erronea clausola del bandoe della massima partecipazio-ne alle gare, secondo cui l'er-rore commesso dalla stazioneappaltante non può produrreeffetti lesivi sul concorrente,né può determinarne l'esclu-sione dalla partecipazionealla gara. Irrilevante è poi ilfatto che nella stessa gara al-tri concorrenti abbiano corri-sposto il contributo è proprioquesto ulteriore elementoa confermare la capacità diindurre in errore insita nellaclausola del bando e la con-seguente inapplicabilità dellacausa di esclusione.

-ORiproduzione riservata

Appalti pubblici Pagina 16

Page 19: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

Si ricompone [a frattura con ['Agi

Ance, tornano i bigPaolo Astaldiguida il comitatoGiorgio Santilli

ROMA

Le grandi imprese di costru-zioni tornano a pieno titolonell'Ance. Si ricompone defini-tivamente in questo modo lafrattura che si era creata nelgennaio 1996 con la costituzio-ne dell'Agi, l'associazione dellegrandiimprese che eranouscitedall'Ance.Piùdirecente,lastes-sa Agi era entrata nell'Associa-zione nazionale dei costruttoriedili con la previsione di unadoppia iscrizione perle impre-se partecipanti.

Le grandi imprese avrannopiù spazio e più visibilità in An-ce con la costituzione delComi-tato grandi infrastrutture stra-tegiche cui hanno aderito unaquindicina di grandi nomi delsettore. A guidarlo, in qualità dipresidente, sarà Paolo Astaldi,presidente del gruppo Astaldi.Con lui, lavoreranno alla guidadel comitato due vicepresiden-ti: Luigi Colombo (Colombocostruzioni spa) e Cesare Tre-visani(Trevispa).

Al comitato hanno aderito, ol-tre alle tre società già citate, altrigruppi che occupano le primeposizioni nelle classifiche deifatturati del settore: Condotte,Tecnis, Mantovani, Rizzani deEccher, Grandi Lavori Fincosit,Ghella, Italiana costruzioni, Piz-zarotti, Itinera, impresa Giusep-pe Maltauro, Toto costruzionigenerali, Intercantieri Vittadel-lo. Se si fa eccezione per SaliniImpregilo,nellalistadeinomidi-stribuita dall'associazione c'èpraticamente tutto il gotha dellecostruzioni italiane. Vianini - di-cono all'Ance - dovrebbe forma-lizzare l'adesione a breve.

L'Ance incassa un risultatostorico con l'obiettivo di «raf-forzare, unificare e rendere piùincisiva l'azione di rappresen-

Presidente . Paolo Astaldi

tanza in favore di tutta l'indu-stria delle costruzioni». D'altrolato, le grandi imprese peseran-no certamente di più ora nel-l'elaborazione della politica edella strategia dell'associazio-ne. A completare il quadro po-trebbero arrivare a breve anchele adesioni delle due principalicooperative del settore, Cmc eCnib, una novità assoluta chedarebbe una rappresentanzadavvero unitaria al comparto.

«La scelta delle grandi impre-se di riunirsi sotto il grande cap-pello Ance - commenta il presi-dente dell'Ance, Paolo Buzzetti -è un passo importante che raf-forza la nostra associazione e gliconferisce maggiore incisivitàinun momento decisivo per l'inte-ro settore delle costruzioni e perilmercato dei lavori pubblici».

Paolo Astaldi si dice certo cheilnuovo comitato «contribuirà asopportare ulteriormente l'azio-ne dell'associazione a sostegnodell'industria delle costruzioni,un settore che può certamentericoprire un ruolo chiave nellosviluppo e rilancio dell'econo-mia del nostro Paese».

9 RIPROOU IION 1 RISERVATA

Imprese di costruzione Pagina 17

Page 20: Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 marzo 2015 Pagina I PROFESSIONI Corriere Della Sera 04/03/15 P. 1 Il disordine

L'architetto italianopreferisce lo studio singolo

Rappresentano quasi il 30% degli oltre 567 milaarchitetti europei e circa la metà lavora in forma sin-gola, alla faccia dell'associazionismo e della multidi-sciplinarietà della professione. In compenso però gliarchitetti italiani reggono alla crisi e si accaparranoil 4° posto del mercato europeo delle costruzioni. Aconti fatti , secondo la quarta edizione dello studio disettore commissionato dal Consiglio d'Europa degliarchitetti, questa professione è in crescita, flessibile einternazionale . Mentre il contesto economico continuaa essere difficile , lo studio rivela infatti tendenze escenari incoraggianti . In generale la ricerca confermache quella dell'architetto è una professione in cresci-ta: il numero dei professionisti in Europa ammontaa 567mi1a unità (+6% dal 2012) con una percentualesignificativa pari al 27% di architetti italiani, arrivatiormai a quota 153 mila . L'architettura, dice ancoral'indagine , è anche una professione flessibile, tantoche in risposta a licenziamenti o mancate assunzio-

architetti hanno aperto un loro studio privato.L'indagine segnala che il numero di studi di personesingole sia aumentato di circa il 22% dal 2012 e in que-sto senso l'Italia detiene (quasi) il primato . Il 47% deiprofessionisti italiani, infatti, esercita la professionein forma singola, preceduti negli stati della Ue solodai colleghi austriaci (72% ) e greci (5 1%). Ma di cosasi occupano prevalentemente gli architetti? In Italiacon la crisi dell'edilizia solo il 25% si occupa di nuo-ve costruzioni mentre la restante parte si dedica alleistrutturazioni. In ogni caso la ricerca mostra come

l'architettura sia una professione che resiste alla cri-si: in media , le entrate e i profitti degli studi , eccettoquelli costituiti da persona singola , sono aumentatianche in Italia. Lo studio esamina pure la formazione

frontaliera dimostrando che l'architettura siauna professione internazionale : il 18% degli architettieuropei ha avuto una formazione internazionale, e il5% ha lavorato in un altro paese.

Benedetta Pacelli

Architetti Pagina 18