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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 15 febbraio 2018

Pagina I

CNI

Ingegneri, pochi laureati e più anziani tra gli iscrittiItalia Oggi 15/02/18 P. 35 1

INGEGNERI

Sono cinque i finalistiItalia Oggi 15/02/18 P. 35 2

IPERAMMORTAMENTO

Iperammortamento continuoItalia Oggi 15/02/18 P. 29 Duilio Liburdi,Massimiliano Sironi

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FORMAZIONE PROFESSIONALE

Formazione professionale, a regime la tutela InailItalia Oggi 15/02/18 P. 34 Carla De Lellis 4

INDUSTRIA 4.0

Macchinari e impianti trainano la produzioneSole 24 Ore 15/02/18 P. 3 Matteo Meneghello 5

MERCATO DEL LAVORO

Un diplomato su tre lavora, ma i tecnici superano 1153%Sole 24 Ore 15/02/18 P. 9 Eugenio Bruno 7

I laureati in matematica nuova frontiera del lavoro in aziendaSole 24 Ore 15/02/18 P. 1-9 Luca Orlando 8

RETI

Reti digitali, un bando Ue per i poli 4.0Italia Oggi 15/02/18 P. 33 Marco Ottaviano 11

AGEVOLAZIONI FISCALI

Caldaie col bonus al 65%Italia Oggi 15/02/18 P. 33 Cinzia De Stefanis 12

SICUREZZA SUL LAVORO

Infortuni mortali, fondi ridottiItalia Oggi 15/02/18 P. 34 Daniele Cirioli 13

UNIVERSITÀ

Diplomati, 46% al lavoroItalia Oggi 15/02/18 P. 35 Michele Damiani 14

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Ingegneri, pochi laureatie più anziani tra gli iscrittiI laureati in ingegneria non si iscrivono più all'albo.Il tasso di crescita si mantiene infatti al di sottodell ' 1 per cento , avendo registrato lo 0,5 % a inizio2017 e lo 0 ,3% a inizio 2018 , nonostante l'alto livellodel numero annuo di giovani che escono dalla fa-coltà di ingegneria . Di conseguenza, la popolazionedegli iscritti all'albo continua a invecchiare, con uncostante innalzamento dell'età media degli iscritti,passata dai 48,8 anni del 2017 ai 49,4 anni del 2018.Gli under 30. invece sono passati dal 15 , 1 per cen-to al 13 ,8%. E il quadro che emerge dalla consuetaanalisi svolta dal Centro studi del Consiglio nazio-nale degli ingegneri , che ha passato in rassegna gliiscritti all'albo degli ingegneri nel 2018.Il titolo del documento è emblematico : «ridefinireil sistema degli ordini professionali per dare piùvalore agli ingegneri».Entrando nel dettaglio , si assiste a una progressivacontrazione della quota di laureati del vecchio or-dinamento iscritti ai tre settori civile e ambientale,industriale e dell ' informazione : nel 2018 è scesa al61,4 per cento rispetto al 62 ,3% del 2017 . Continuapoi ad attenuarsi la percezione dell 'utilità dell 'iscri-zione all'albo per gli ingegneri dei settori industrialee dell ' informazione . La quota di iscritti ad uno solodi questi due settori , infatti , si riduce al 22,5% pergli iscritti al settore industriale e ad appena al 7,9%per quelli del settore dell ' informazione , laddove nel2017 le rispettive quote erano pari rispettivamenteal 32 ,2% e all'11%.L'iscrizione all'albo appare dunque sempre più unaprerogativa degli ingegneri del settore civile e am-bientale : tra i quasi 60 mila ingegneri di nuova gene-razione che si sono iscritti ad un solo settore dellasezione A, infatti, quasi il 60% appartiene al settorecivile ed ambientale , mentre per quanto riguardala sezione B, dove l'iscrizione è «monosettoriale»,la quota di iuniores iscritta al settore civile e am-bientale si mantiene sui livelli rilevati nel 2017. Dalpunto di vista territoriale , dall 'analisi emerge unaelevata concentrazione di iscritti nelle regioni delMeridione , con circa quattro iscritti su dieci cheappartengono ad un albo professionale del Sud.

Gabriele Ventura

CNI Pagina 1

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Sono cinque i finalistidella prima edizione diIdea, il concorso pro-mosso dall'Ordine degliingegneri di Milano suindustria 4.0. La compe-tizione si concluderà, il 20febbraio prossimo pressoil Politecnico di Milano.Il primo premio consistein 50 ore di formazioneofferte dalla Fondazionedell'Ordine.

Ingegneri Pagina 2

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Il principio desumibile dalla lege d Bcla,acco che stabilisce la proroga al 2018

Ip erammortamento continuoLa sostituzione del bene 4.0 non interrompe il beneficio

DI DUILIO LIBURDI

E MASSIMILIANO SIRONI

La sostituzione del bene4.0 non interrompe il be-neficio dell'iperammor-tamento con plafond sul

limite inferiore. Tale principiosi può desumere dalla legge diBilancio 2018 che, oltre a sta-bilire la proroga dell'agevola-zione a tutto il 2018 (con unapossibile estensione al 2019,rispettando alcune condizio-ni), introduce questa impor-tante novità.

L'iperammortamento.Il beneficio è stato origina-riamente introdotto dalla L.n. 232/2016. A differenza diquanto disposto in materiadi super-ammortamenti, pos-sono usufruire di tale misurasolo i soggetti esercenti attivi-tà d'impresa che acquisiscanoil bene nel periodo 1.1.2018- 31.12.2018 (tale proroga ècontenuta nella legge di Bilan-cio 2018). E però opportuno ri-chiamare la precisazione dellacircolare n. 4/E del 30.03.2017secondo cui (cfr. par. 6.1.) l'age-volazione è fruibile dall'eserci-zio di entrata in funzione delbene: questa ultima nozionedeve peraltro intendersi com-pletata con l'interconnessionedel bene medesimo al sistemaaziendale di gestione dellaproduzione o alla rete di for-nitura (cfr. art. 1 co. 11 L. n.232/2016, nonché par. 6.3. cir-colare 4/E del marzo 2017); inquesto senso si è espressa an-che l'Agenzia delle entrate nelcorso di un recente convegno,rispondendo a un quesito spe-cifico in tema di sostituzionedel bene iperammortizzabilee differente periodo d'impostaper l'interconnessione.

L'estensione al 2019. Ealtresì possibile usufruiredell'incentivo per investimen-ti effettuati dall'1.01.2019 al31.12.2019 purché entro il31.12.2018 l'ordine di acquistorisulti accettato dal fornitore,oltre all'avvenuto pagamentoin misura almeno pari al 20%del corrispettivo pattuito (an-che tali termini sono fruttodella proroga operata dallalegge di Bilancio 2018). Si devepoi ricordare che è consentital'agevolazione anche in caso di

stipula di contratto di locazio-ne finanziaria: in proposito sirichiama anche la risoluzionen. 132/E del 24.10.2017, in cuisi contempla la possibilità peri beni con ordine accettato e dicui si sia pagato almeno il 20%in acconto entro il 31.12.2018,di passare dall'acquisizione «di-retta» al leasing.

La sostituzione . In questocontesto normativo di prorogaoperato dalla legge di Bilancio2018, appare di particolare inte-resse, la previsione secondo cui èpossibile sostituire un bene giàacquisito e con le caratteristiche«iperammortamento» con altroinvestimento avente i requisitidescritti nell'allegato A della L.n. 232/2016 che definisce il pe-rimetro oggettivo dell'incentivo.La finalità di questa disposizio-ne è ben descritta nel dossier«schede di lettura - Sez. I - In-terventiA.S. 2960», secondo cuiattraverso questa misura si èvoluto evitare che il «beneficiodell'iperammortamento inter-ferisca, negli esercizi successivi,con le scelte di investimento piùopportune che l'impresa possaaver esigenza di compiere alfine di mantenere il livello dicompetitività raggiunto».

La disposizione prevede chel'uscita del bene per la sostitu-zione avvenga a titolo oneroso eche il nuovo investimento abbiaalmeno caratteristiche analo-ghe a quello sostituito, se nonaddirittura superiori ad esso(nella Relazione illustrativa alprovvedimento, si parla di benimaggiormente performanti) eche queste condizioni sianoattestate: I) con dichiarazionesostitutiva di atto notorio ri-lasciata dal legale rappresen-tante ai sensi e per gli effettidel Dpr n. 445/2000; oppureII) per beni di importo unita-rio superiore a 500 mila euro,con perizia tecnica giurata rila-sciata da un soggetto iscritto inapposito albo professionale o daun attestato di conformità rila-sciato da ente di certificazioneaccreditato.

II mantenimento dell'age-volazione . La sostituzionecome sopra delineata consentedi evitare l'interruzione dell'in-centivo per iperammortamen-to per le quote residue comedeterminate rispetto all'inve-

stimento originario. Però nelcaso in cui il bene sostituito siadi importo inferiore rispetto aquello originario, il correlatobeneficio dovrà essere rimodu-lato in funzione di tale minorecosto di acquisizione: si ritieneche questa ultima previsionesia finalizzata ad evitare uti-lizzi strumentali dell'agevola-zione, in misura cioè eccedenterispetto al costo effettivamentesostenuto.

La realizzazione a titolooneroso. Da ultimo si eviden-zia come la formulazione dellanorma disponga che la sostitu-zione dell'investimento senzadecadenza dall'agevolazione siavalida, sussistendo gli altri re-quisiti formali e sostanziali so-pra richiamati, qualora il bene«fuoriesca» con «realizzo a titolooneroso»: allo stato attuale, siritiene che questa espressionedebba essere meglio precisata alfine di circoscriverne il perime-tro, ovvero se con tale locuzionesi intenda la sola vendita controcorrispettivo, oppure altre for-me di realizzo a titolo oneroso(per es.: conferimento).

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Iperammortamento Pagina 3

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Formazione professionale,a regime la tutela Inail

Entra a regime il premio speciale unitario per la co-pertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro diallievi di corsi d'istruzione e formazione professionale.Per l'anno formativo in corso (2017/2018), la comunica-zione di avvio dei corsi va fatta all 'Inail entro domani(16 febbraio ), mentre entro il 16 marzo va inviata ladenuncia degli allievi e delle giornate , a seguito dellaquale l'istituto assicuratore invierà ( tramite Pec) larichiesta di pagamento del premio entro e non oltreil 16 maggio. A spiegarlo è l'Inail nella circolare n.9/2018.

Le istruzioni riguardano il premio assicurativospeciale , introdotto dall 'art. 32 , comma 8 , del dlgs n.150/2015 (riforma Jobs act) in via sperimentale per glianni 2016 e 2017 , per gli allievi di corsi d'istruzione eformazione professionale regionali curati da istituzioniformative e istituti scolastici paritari , accreditati dal-le regioni. L'Inail ha fissato l'importo a 58 euro, nonfrazionabile e valido per la copertura dell'intero annoformativo (da 1° settembre a 31 agosto dell 'anno suc-cessivo). La destinazione, a partire dal 2018, di risorsepari a 5 milioni di euro annui prevista dalla legge diBilancio 2018 rende "strutturale " la copertura a caricodello Stato ai fini del premio speciale.

Per l 'anno formativo 2017/2018 il premio restapari a 58 euro (altri 45 euro sono pagati dalle ri-sorse dello Stato). Il termine di presentazione del-le comunicazioni di avvio dei corsi , per il predettoanno formativo , scade domani (16 febbraio ). Il ter-mine per la presentazione delle denunce del nume-ro degli allievi iscritti , invece, è fissato al 16 marzo2018 ed eventuali ritardi sono sanzionati. La de-nuncia va fatta tramite servizio online che richie-de di indicare : numero degli allievi iscritti ai corsi;numero degli allievi che effettuano periodi di forma-zione anche in ambienti di lavoro ; numero delle gior-nate di formazione svolte in ambiente di lavoro (a finidi monitoraggio ). A seguito della presentazione delladenuncia , l'Inail emette il provvedimento , e lo inviavia Pec , con la richiesta di pagamento del premio acarico delle istituzioni formative e degli istituti scola-stici paritari con indicazione del temine di pagamentofissato a una scadenza non superiore al 16 maggio.

Carla De Lellis

Formazione professionale Pagina 4

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Industrie Gli effetti del piano incentivi 4.0 sul manifatturiero italiano, nel 2017 ordini interni a +45,9% - Mercato dell'auto a +7,9%

Macchinari e impianti trainano la produzioneMatteo Meneghello

MILANO

Il manifatturiero italiano haimboccato la corsia di sorpassoda quando gli incentivi del pianoIndustria 4.o hanno iniziato a di-spiegare i loro effetti sugli inve-stimenti delle imprese. Secondo idati più recenti di Ucimu, l'asso-ciazione che raggruppa le impre-se costruttrici di macchine uten-sili e perl'automazione, nella me-dia annuale del 2017 gli ordini to-tali sono saliti deh3,7°ioper cento,trainati dal mercato interno(+45,9%io). Nel quarto trimestredell'anno scorso la crescita è sta-ta addirittura dell'86,2°0. Gli or-dini acquisiti tra ottobre e dicem-bre si trasformeranno in fattura-to nell'anno in corso, per il qualegli operatori hanno già unavisibi-lità nel portafoglio ordini di al-meno 7 mesi, con una capacitàproduttiva saturata all'85°io. Iltrend degli ultimi mesi avrà un ri-flesso positivo sul Pil del 2018che, secondo gli imprenditori delsettore, si annuncia positivo, an-che grazie alla conferma dellemisure di incentivo (su tutti,l'iperammortamento al 250%).

AncheAnima (èl'associazioneche riunisce le imprese dellameccanica varia) ha archiviatoun anno da record. Nel2017 perlaprima volta il comparto ha supe-rato quota un miliardo di investi-

menti, in crescita del io,10 0 rispet-to all'anno precedente, sfiorandoi47miliardi divalore dellaprodu-zione. Inaumento anche l'export,oltre quota27miliardi. Traisetto-ri conle migliori performance:lo-gistica e movimentazione dellemerci, prodotti per l'industria,tecnologie e macchinari per ilcomparto alimentare, impiantiper energia, chimica, oil and gas.

Insieme con l'Olanda, l'Italia èil paese europeo che negli ultimi

CE 1110 IN RIPRESALo scorso anno leimpresedel settore hanno investito 400milioni in tecnologie e nuoviimpianti, i[7,4%delfatturatoAnche l'arredo recupera terreno

anni ha incrementato maggior-mente l'indice pmi - il purcha-sing managers index, che misurala capacità di acquisizione di be-ni e servizi, tiene conto di nuoviordini, produzione, occupazio-ne, consegne e scorte - negli ulti-mi mesi: a gennaio ha raggiuntoquota 59, un record che non si ve-deva da almeno sette mesi. «Glisforzi fatti dagli italiani e la deter-minazione delle autorità pagano- ha spiegato Andrea Goldstein,chief economist di Nomisma,

commentando i dati sul Pil -.Chisostiene che l'Italia cresca solograzie all'export e alla compres-sione della domanda interna do-vrà ricredersi».

Oltre a macchine e utensili emeccanica, a contribuire allaspinta della produzione ci sonoanche altri comparti cardine delmanifatturiero italiano, come ilsettore della ceramica: secondole stime di Confindustria Cera-mica, l'anno scorso le impresedel comparto hanno investitocirca 400 milioni di euro in tec-nologie e nuove impianti, som-ma pari al 7,4%io del fatturato. Simantengono dinamiche e otti-miste anche le aziende dell'arre-do: negli ultimi due anni Assare-do ha recuperato molto terrenosul mercato interno, grazie allaspinta di bonus per arredi e ri-strutturazioni.

Si conferma, poi, il settore chenegli ultimi è stato il vero (permoltotempo l'unico) motore del-la crescita italiana, vale a dire ilmercato dell'auto. Secondo i datiAnfia, nel 2017 sono statiimmatri-colate 1,970 milioni di vetture, il7,9%io in più rispetto al 2016. Beneanche il mercato dei rimorchi edei semirimorchi, che agennaio èpartito con il piede giusto, men-tre le macchine per costruzionisono cresciute del15 per cento.

91 E] PRO D UZIO NE RISERVATA

Industria 4.0 Pagina 5

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Un anno in positivo

PRODUZIONE INDUSTRIALEVariazione % annua - Dati corretti per gli effetti di calendario

-6,4

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

PRODUZIONE INDUSTRIALE PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICAVariazioni % (indici in base 2010=100). Gen-dic '17 gen-dic '16

Prodotti Mezzi di Altre Metallurgia Macchinari efarmaceutici trasporto industrie attrezzature

+7,4

+5,6

manifatturiere

+4,6+3,7 +3,7

Fonte: elaborazione Il sole 24 Ore su dati Istat

Industria 4.0 Pagina 6

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AlmaDiploma. 1145% ha sbagliato scuola, il 19% anche l'università

Un diplomato su tre lavora,ma i tecnici superano il 53%di Eugenio Bruno

L

a domanda e l'offerta di istruzionecontinuano a non incrociarsi. Glistudenti italiani erano e restano "di-sorientati". Sia in classe che all'uni-

versità . A dirlo è il rapporto 2018 sulla condi-zione occupazionale e formativa dei diplo-mati presentato ieri da AlmaDiploma. Cheribadisce due assiomi : nonostante i nostriragazzi continuino a preferire il liceo, chiesce dalle superiori con un diploma profes-sionale o tecnico lavora di più e prima; quasiun "maturato " su due è pentito della scuola escelta e il 19% sbaglia anche l'università.

Partiamo da qui. L'indagine di AlmaDi-ploma prende in considerazione quasi8omila ex alunni a un anno e a tre anni dallamaturità . Alla fine delle superiori , solo il55°%del campione sceglierebbe lo stesso corsonella stessa scuola , mentre il restante 45°%cambierebbe strada : oltre il 25% rivedrebbesia scuola sia indirizzo, il 12% si sposterebbein un altro istituto , l'8°i° li modificherebbeentrambi.Unfenomeno che i2mesi dopo ca-lama non abbastanzavisto che siassesta a142percento. I meno appagati sono gli ex alunnidei professionali . Meglio va per chi ha fre-quentato un istituto tecnico o un liceo.

Il "disorientamento" non passa con il di-ploma .11 67 °i° dei diplomati del2o16 siis criveall'università. Con una ripartizione quasi inparti uguali tramaterie umanistiche , scienti-fiche ed economiche che si accaparrano il20% a testa . Ebbene , a un anno dal titolo, il12% pensa di aver fallito la scelta della facol-tà. Di questi il 7% abbandona e il 5% prova acambiare ateneo o corso di laurea . Abban-

doni che coinvolgono i14°i° dei liceali, il lo%dei tecnici e il 20% dei diplomati professio-nali. Le cose non migliorano a tre anni quan-do sale al 19% la quota di "insoddisfatti".

Passiamo alla condizione professionale.Un anno dopo gli esami, il tasso di occupa-zione lascia a desiderare: lavora solo i135%,incluso ili6°i° che lo fa proseguendo in con-temporanea gli studi. A essere messi peg-gio sono i liceali, fermi al 27 per cento. Me-glio va per gli ex studenti di professionali(47°i°) e tecnici (42°i°). Che in un indirizzospecifico (Istituto tecnico-tecnologico -Elettronica ed elettrotecnica) arrivano al53,5 per cento. A tre anni dal titolo il tasso dioccupazione sale complessivamente al45%:il27%è dedito esclusivamente allavo-ro, mentre il i8°i° studia anche. Numeri - edè un altro dato interessante - che migliora-no se viene svolta un'attività di stage o tiro-cinio. Stesso discorso per l'alternanza che,unavoltalasciatiibanchi, può aprire lepor-te a un'esperienza lavorativa.

Direttamente connesso è anche il temadelle competenze con cui gli studenti esco-no daibanchi. Pure quile note dolentiriguar-dano il liceo. A 12 mesi dalla maturità il 42%degli interpellati non sfrutta affatto le cono-scenze apprese alle superiori, con un piccodel 4700 tra i liceali. Temi e numeri che an-drebbero tenuti presenti sempre. E ancoradi più sotto elezioni quando il dibattito sullascuola è monopolizzato dalle ricette "do-centocentriche" e tropp o poco ci si soffermasulle esigenze dei reali stakeholder del-l'istruzione:iragazzieleragazze.È aloro cheva garantito un futuro.

El RIPRODU Z NE RIS ERVATA

Mercato del lavoro Pagina 7

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GLI SBOCCHI: GESTIONE DEI BIG DATA, MANUTENZIONE PREDITTIVA E ALGORITMI DI PRODUZIONE

I laureati in matematica nuova frontiera del lavoro in aziendadi Luca Orlando

derivati di Jp Morgan o gli algoritmi di1 Google.Ma anche la manutenzione pre-dittiva di Camozzi e Ima oppure le analisidi Coop, Beretta o Armani. Da qualchetempo per il laureato in matematica si èaperto un mondo. La richiesta di profilispecifici in quest'area si è infatti allargatadal mondo della finanza e della consulen-za, che già in passato attingeva a questecompetenze, per toccare i settori più di-sparati. Il denominatore comune è la digi-talizzazione dell'economia, cherendeilte-ma deibigdata un fenomenopervasivo, al-l'interno e all'esterno delle fabbriche. Ge-stire, comprendere e soprattutto estrarrevalore da questaimmensa massa di dati è ilcompito affidato ai profili tecnici più evo-luti, sia che si tratti di informatici che diin-gegneri. Che maneggiano, tuttavia, unamateria di base comune: la matematica,appunto. La domanda crescente delle im-prese inizia ad avere impatti visibili sulleuniversità, che stanno rafforzando l'offer-ta formativa in materia. Così, in pochi annii laureati in matematica sono più che rad-doppiati. E, in media, trovano lavoro in intre mesi. Per loro quasipiena occupazione.

Servizio w pagina 9

II Pilacmlciania siamo uIi i

Mercato del lavoro Pagina 8

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FormazioneLE PROFESSIONI DEL FUTURO

Posti . Sono quelli disponibili oggi alDi parti mento di Matematica

dell'Università di Trento,a fronte dei 90 degli anni passati

e di circa 250 domande. 99 Il trend . Dai 408 laureati magistrali del 2012 si è arrivati a ridossodi quota mille, allora servivano 4,4 mesi per trovare lavoro, oggi 3

Il matematico va a lavorare in aziendaBig data, manutenzione predittiva e algoritmi trainano la domanda dall'industria alla finanza

di Luca Orlando

V uoifare matematica?Beh, alloratipiace insegnare. Luogo comu-ne ma non troppo, per una lau-rea che in passato vedeva in ef-

fetti sbocchi limitati nel mondo delle im-prese. Ancora nel 2010 (fonte Almalau-rea) il tasso di disoccupazione a un annodalla laurea era pari al 17°io, valori crollatinel2o16 all'it°io, (a14,2% dopo tre anni) conla certezza che le rilevazioni successivepotranno solo migliorare. A cambiare leprospettive è la digitalizzazione dell'eco-nomia, che porta un numero crescente disettori e aziende a dover gestire quantitàimmense didati, con lanecessità di estrar-re da questo mare magnum informazionie dunque valore.

Se sorprende fino a un certo punto ve-dere un ex Normalista in Google, patriadell'algoritmo, è in effettimeno immedia-to pensare a cosa servano i matematici inBeretta (armi) oppure in Camozzi, colos-so dell'automazione industriale.«Ne ab-biamo appena inseriti sei- spiega il presi-dente Lodovico Camozzi - e altri ne stia-

1 DRIVERC'è una richiesta crescentedi profili in possesso di alti livellidi astrazione e l'elevato grado dipreparazione dei laureati italianili rende appetibili anche all'estero......................................................................................................

mo cercando. Per lavorare sugli algorit-mi, simulazioni, manutenzione predittivae sensoristica. Per noi sono profili impor-tantissimi».

Casi decisamente non isolati, che spie-gano anche il trend: dai 408 laureati ma-gistrali del 2012 si è arrivati a ridosso diquota mille: allora per trovare un lavoroservivano 4,4 mesi, oggi appena tre. «Pertenere il passo della domanda delle im-prese - spiega il dean della facoltà di eco-nomia dell'Università Cattolica Domeni-co Bodega - dovremmo laurearne ognianno almeno il triplo».

L'ateneo, che propone matematica aBrescia, si sta in effetti attrezzando inquesto senso, avviando dal prossimo an-no una laurea magistrale "ibrida" in Inno-vation and technology management, chevede la collaborazione diretta diimpresedel territorio, oltre a un master di primolivello in competenze filosofiche per de-

cisionimatematiche, inpartenzaproprioa febbraio e già saturo nelle iscrizioni.«Se dovessi scommettere sulle lauree delfuturo - aggiunge Bodega - io direi cheMatematica e Fisica aprono davverograndi opportunità».

I settori di sbocco iniziano infatti a es-sere molteplici, come testimoniano le ri-cerche di Coop, oppure di Armani, delconsorzio Bancomat per impostare le re-gole di cybersecurity, o ancora di societàdi software o finanziarie. «Vedo doman-da in crescita da banche o assicurazioni-spiega il direttore del dipartimento diTrento Andrea Caranti- o ancora dalbio-medicale. Noi abbiamo limiti di spazio,ma visto il trend abbiamo dovuto aumen-tare gli ingressi da 9o a 99, anche se le ri-chieste erano 250». «Le nostre matricolesono 200 - aggiunge il professorPaolo DaiPra dell'Università di Padova - e per ma-tematica a mia memoria si tratta di un re-cord. Da 2-3 anni la situazione della do-manda è migliorata e vediamo richiestecrescenti dalle imprese».

Piena occupazione a un anno dalla lau-reaperlaBicoccadiMilano, doveglisboc-chi sono i più vari: dall'alta consulenza almondo della finanza, dal risk managementdi Eni alla ricerca in STMicroelectronics.«C'è una domanda crescente di profili inpossesso di altilivelli di astrazione - spie-ga il professor Davide Ferrario - e il trenddi questianninon cisorprende: le iscrizio-ni sono in aumento non per una moda, maperché i giovanivedono opportunità di la-voro interessanti». Come capita a Tom-maso, chief data scientist per Kube Part-ners, o a Federico, uscito nel 2016 dallaNormale di Pisa, ora in Jp Morgan a Lon-dra, impegnato nella strutturazione diprodotti derivati. «Ogni giorno scaraboc-chio formule e utilizzo ciò che ho imparato- spiega- e devo dire, guardando alla"con-correnza" internazionale, che il livello diformazione di noi italiani è mediamenteastronomico, siamo davvero bravi».

Conferme di domanda di mercato increscita anche dalla Sapienza di Roma,verso l'area delle analisi statistiche deibig data o ancora della cybersecurity. ATrieste aunanno dallamagistrale c'è qua-si la piena occupazione, «alcuni trovanolavoro in pochi giorni - spiega il coordi-natore Scipio Cuccagna- evedo studentiche sviluppano progettazione meccani-ca, analisi dibig data per società di consu-lenza, oppure progettiper gruppi del lus-so, come Hugo Boss».

Occasioni che richiamano evidente-mente igiovani, con immatricolazionipiùche raddoppiate in due anni. Altrove il te-ma non cambia, come dimostra il caso diIma, colosso emiliano del packaging cheha nel proprio organico numerosi mate-matici. «Partecipano a progetti comples-si- spiega il direttore dell'organizzazioneMassimo Ferioli - come ad esempio l'ela-borazione dialgoritmiperlamanutenzio-ne predittiva. Sono competenze cruciali,diverse da quelle degli ingegneri, con unacapacità di spaziare all'interno dei pro-blemi andando oltre la visione settorialespecifica. Ne abbiamo in organico parec-chi, e continuiamo ad assumerne».

Due matematici anche per Beam-It, so-cietà parmense attiva nella manifattura3D. «Vogliamo sviluppare al nostro inter-no i software principali - spiega il presi-dente Mauro Antolotti- e questo è un mo-do per internalizzare il know-how».

O RIPRO DUZIO NE RISERVATA

Mercato del lavoro Pagina 9

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ANSA

Dopo il titolo di studio

I LAUREATI IN MATEMATICAMatematica percorso magistrale

J Di cui occupati ad i anno dalla laurea

609671

817

955 985

I DIPLOMATILa condizione occupazionale e formativa dei diplomati 2016a un anno e 2014 a tre anni. In %

n Non cercano

1 ANNO

4,1

1 ANNO

3

3 ANNI

lavoro wá6 99,8 13,5 ,

18 6 17 6 27 3, , ,

15,5 13,2 18,57 1

51,9 44,2

,* .<<.,:all'università

Anno di diploma 2016 2014

Fonte: AlmaLaurea; AlmaDiploma

Mercato del lavoro Pagina 10

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Reti digitali , un bando Ue per i poli 4.0LEuropa spinge sulla costituzione di reti di

poli di innovazione digitale. Sarà aperta finoal 5 aprile 2018 la gara d'appalto europea perla realizzazione della rete di poli di innovazio-ne digitale, i cosiddetti «Digital innovation hub(Dih)». Il valore totale stimato è di 1,5 milionidi euro (Iva esclusa). La durata del contrattod'appalto è di 20 mesi, non rinnovabili.

E con l'avviso di gara del 9 febbraio 2018che la direzione generale reti di comunicazio-ne, contenuti e tecnologie (Dg Connect) dellaCommissione Ue ha lanciato l'appalto per larealizzazione della rete dei poli di innovazionedigitale.

La gara rientra nell'ambito degli interventidella strategia per la digitalizzazione dell'in-dustria europea. In Europa, infatti, circa il60% delle grandi imprese e il 90% delle Pmiritiene di essere lasciata indietro quando siparla innovazione digitale, con forti discre-panze tra i diversi settori industriali. Scopodei Dih è assicurare che ogni azienda possasfruttare a pieno le opportunità offerte dalletecnologie 4.0, con il supporto dei centri diricerca e delle università.

L'obiettivo consiste nel rafforzare il poten-ziale dei poli ed acceleratori digitali in tuttaEuropa per sviluppare progetti comuni e co-struire una comunità digitale che possa accre-scere la competitività europea industria 4.0.

Molti comparti economici hanno adottatorapidamente le tecnologie e i processi digitali,ma l'industria europea deve sfruttare appienole opportunità digitali in tutti i settori e indi-pendentemente dalle dimensioni dell'impresaper essere competitiva a livello mondiale.

I settori tradizionali (come l'edilizia, il set-tore agro-alimentare, il comparto tessile e lasiderurgia) e le Pmi sono particolarmente in-dietro per quanto riguarda la trasformazionedigitale.

In Italia è già presente una rete di Digitalinnovation hub, promossa sia da confindustriache da confartigianato per sostenere le impresenella transizione verso una produzione 4.0.

IDih offrono vari servizi affiancamento allePmi nell'analisi di fabbisogni, opportunità eopzioni tecnologiche 4.0, mentoring e formazio-ne in fabbrica, supporto per la costruzione diprogetti di Industria 4.0, accesso al network deicompetence center nazionali ed europei e colla-borazioni con i cluster tecnologici, consulenzasu Industria 4.0 (proprietà intellettuale, fiscale,business modelling, valutazione dei progetti diinvestimento), autovalutazione della maturitàdigitale e accesso a progetti e finanziamentipubblici e privati, nazionali ed europei.

Marco Ottaviano

Reti Pagina 11

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Chiarimenti Enea. Il viceministro Morando: presto circolare dalle Entrate

Caldaie col bonus a1 65%Al 50% per infissi , biomasse e schermi solari

DI CINZIA DE STEFANIS

e caldaie a condensazio-ne in classe A + e consistemi di termoregola-ione evoluti, possono

continuare ad accedere alledetrazioni del 65%. Mentreper l'acquisto, l'installazionedi finestre, infissi e scherma-ture solari, la detrazione non èpiù al 65%, ma scende al 50%,cosi come previsto dalla leggedi Bilancio 2018 (n. 205/2017).Questi alcuni dei chiarimentidi Enea sulle novità in fattodi agevolazioni per l'efficienzaenergetica; i cosiddetti «eco-bonus» introdotti dalla leggedi Bilancio 2017 (legge 11 di-cembre 2016 n. 232). Sempre ariguardo, va segnalato che ieriil viceministro dell'economia edelle finanze, Enrico Moran-do, in occasione del convegnoorganizzato dalla stessa Eneasugli «incentivi del 70% e del75% per la riqualificazioneenergetica dei condomini», haannunciato che è in arrivo unacircolare dell'Agenzia delle en-trate sui meccanismi incenti-vanti per tali tipologie di immo-bili. Ricordiamo che la legge diBilancio 2017 ha integrato e, inparte, modificato le condizionidi accesso ai benefici fiscali perl'efficienza energetica degli edi-fici. La modifica è in relazione

alle spese sostenute dal l° gen-naio al 31 dicembre 2018.

Riconoscimento agevola-zioni . In generale, le detrazio-ni sono riconosciute se le spesesono sostenute per la riduzionedel fabbisogno energetico per ilriscaldamento, il miglioramen-to termico dell'edificio (coiben-tazioni - pavimenti - finestre,comprensive di infissi), l'instal-lazione di pannelli solari e lasostituzione degli impianti diclimatizzazione invernale. Gliistituti autonomi di case popo-lari (Iacp) possono beneficiaredi tutte le detrazioni per gliinterventi di riqualificazioneenergetica (e non più solo diquelle sulle parti comuni chedanno diritto a detrazioni mag-giorate del 70 e del 75%).

Cessione del credito. I be-

neficiari dell'agevolazione pos-sono optare per la cessione delcredito ai fornitori che hannoeffettuato gli interventi ovveroad altri soggetti privati, qualipersone fisiche, anche esercentiattività di lavoro autonomo od'impresa, società ed enti manon alle banche o agli interme-diari finanziari. Solo i contri-buenti che si trovano nella notax area (in quanto possiedonoredditi esclusi dall'imposizioneIrpef per espressa previsione operché l'imposta lorda è assor-bita dalle detrazioni per redditipreviste dal Tuir) possono cede-re le detrazioni anche a banchee intermediari finanziari.

Interventi condominiali.Gli interventi di tipo condomi-niale le aliquote di detrazione(al 70 e al 75%) vengono ricono-sciute per le spese sostenute dal1° gennaio 2017 al 31 dicembre2021 con il limite di spesa di40 mila euro moltiplicato peril numero di unità immobiliariche compongono l'edificio. Qua-lora gli stessi interventi sianorealizzati in edifici apparte-nenti alle zone sismiche 1, 2 o3 e siano finalizzati anche allariduzione del rischio sismicodeterminando il passaggio auna classe di rischio inferio-re, è prevista una detrazionedell'80%. Con la riduzione di 2o più classi di rischio sismicola detrazione prevista passaall'85%. Il limite massimo dispesa consentito, in questo casopassa a 136 mila euro, molti-plicato per il numero di unitàimmobiliari che compongonol'edificio.

- Riduzione dell'aliquota di detrazione dai 65 al 50% cosi come previsto dallalegge di Bilancio 2017 per:• gli interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d'infissi;• schermature solari;• caldaie a biomassa;

Le caldaie a condensazione possono continuare ad accedere alledetrazioni del 65% se oltre ad essere in classe A sono dotate di sistemi ditermoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazionedella Commissione 2014/C 207/02.

Agevolazioni fiscali Pagina 12

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T nuovi crrapor!i (da 3.700 a 17200 euro)fIss(Ci da rin decreto del rncrlcstero del lavoro

Infortuni mortali, fondi ridottiScende l'indennità una tantum prevista per i familiari

DI DANIELE CIRIOLI

Cala l'indennità «unatantum» a favore deifamiliari di vittimesul lavoro. Per gli

eventi dello scorso anno, l'im-porto della prestazione variada 3.700 euro (4 mila per il2016) a 17.200 euro (100 euroin meno rispetto al 2016). Inuovi importi sono fissati daldm 22 dicembre 2017, pub-blicato sul sito internet delministero del lavoro, sezionepubblicità legale.

L'una tantum . È una pre-stazione economica ricono-sciuta ai nuclei familiari cherisultano superstiti di vittimedel lavoro: coniuge e figli in-nanzitutto e, in loro mancan-za, genitori, fratelli e sorelle.Possono beneficiare dellaprestazione anche i lavoratorinon assicurati all'Inail, comead esempio sono i militari, vi-gili del fuoco, forze di polizia,liberi professionisti; nonchéi superstiti dei soggetti contutela in ambito domestico.L'una tantum è erogata entro30 giorni dall'accertamentosommario, condizione proce-durale svolta congiuntamen-te da ministero del lavoro edall'Inail. La domanda perottenere la prestazione vapresentata, dai superstiti,entro 40 giorni dalla data deldecesso del lavoratore per ilquale se ne ha diritto.

tum è erogata previa presen-tazione di specifica domandada parete di uno solo dei sog-getti beneficiari, ossia deglieredi del soggetto deceduto.Compilata secondo la modu-listica approvata dall'Inail(disponibile sul sito web),la domanda deve contenerel'esatta indicazione di tutti isuperstiti aventi diritto all'in-dennità, gli estremi per il pa-gamento, la delega qualorasiano presenti più superstitiaventi diritto maggiorenni oqualora ci siano più superstitiminorenni ma appartenentia nuclei familiari diversi. Ladomanda deve essere pre-sentata alla sede territorialedell'Inail competente in ra-gione del domicilio del sogget-to deceduto (il dante causa),mediante consegna a mano

allo sportello, invio per postaordinaria o trasmissione permezzo di Pec (Posta elettroni-ca certificata).

I valori per il 2017. Conil dm 22 dicembre 2017, ilministero del lavoro fissa gliimporti della prestazione pergli eventi (morte per gravi in-fortuni sul lavoro) verificatisitra il 1° gennaio e 31 dicembre2017. L'aggiornamento compor-ta una riduzione degli impor-ti, a fronte dello stanziamen-to di risorse pari a 4.955.256euro (5.602.176 nel 2016 e12.761.998 nel 2012). Proce-dure e requisiti di accesso albeneficio restano immodificati.I nuovi importi dell'indennità,come per il passato, sono ripar-titi in quattro misure: l'unicosuperstite ha diritto a 3.700euro (4 mila nel 2016); se i su-perstiti sono due spetta 7.400euro (7.800 nel 2016); con unnumero di superstiti pari a trel'indennità è pari 11.100 euro(11.500 nel 2016); infine, conpiù di tre superstiti l'importoè fissato in euro 17.200 (17.300nel 2016).

La domanda . L'una tan-

Sicurezza sul lavoro Pagina 13

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I numeri all'interno del rapporto diffuso da Almadiploma e Almalaurea

Diplomati, 46% al lavoroA tre anni dal titolo è occupata quasi la metà

Pagina a curaDI MICHELE DAMIANI

Ad un anno dal diplo-ma risultano occu-pati 35 diplomati sucento. La percentua-

le sale al 46% a tre anni dalconseguimento del titolo. Lamaggior parte dei soggettioccupati lavora con un con-tratto a tempo determinatoe il guadagno medio è di pocosuperiore ai 1.000 euro. I nu-meri sono riportati nel «rap-porto 2018 sulla condizioneoccupazionale e formativadei diplomati di scuola se-condaria di secondo grado»,realizzato da Almadiploma edal Consorzio universitarioAlmalaurea. L'indagine hariguardato circa 80 mila di-plomati del 2016 e del 2014intervistati rispettivamentea uno e a tre anni dalla finedel percorso di studi (41 miladiplomati del 2016 e 38 miladel 2014).

Come detto, ad un anno dalconseguimento del diplomalavora più di uno studente sutre; tra questi il 19% lavora ebasta mentre il 16% frequen-ta l'università lavorando. Idiplomati professionali sonoal vertice della classifica conpercentuali del 47%, seguitidai diplomati tecnici (42) edai liceali (27%). A tre annidal titolo gli occupati sono al46%, di cui il 27% si dedicasolo al lavoro e il 18% si al-terna con l'università. Anchein questo segmento i tassi dioccupazione più elevati sonoper i diplomati professionali(69%) e tecnici (56%), mentreil minimo è raggiunto dai li-ceali (32%). La disoccupazio-ne coinvolge 20 diplomati sucento ad un anno, con percen-tuali più basse tra i liceali(18%) e più alte tra i diplo-mati professionali (23%). Atre anni dal titolo il tasso didisoccupazione è pari al 13%:12% per liceali e professiona-li è 14 % dei tecnici.

Tra i diplomati del 2016impegnati esclusivamente inattività lavorative, il 31% haun contratto a tempo deter-minato; la quota di contrattiformativi è, invece, del 25%. Icontratti a tempo indetermi-

nato e le attività autonomeriguardano, invece, l'l1 e il4%. Quattordici diplomati sucento, infine, non hanno uncontratto regolare. Legger-mente diversa la situazionea tre anni dal diploma: i con-tratti a tempo determinatorestano al primo posto (32%),ma sono seguiti da quelli atempo indeterminato (28%)e da quelli formativi (22%).L'attività nel settore pubblicoè la meno diffusa: dichiara-no di lavorarci meno del 10%dei diplomati, sia del 2014che del 2016. Tre occupati suquattro lavorano in aziendeche operano nel settore deiservizi (32% nel commercio).Tra i diplomati che lavoranoa tempo pieno, senza esserecontemporaneamente impe-gnati a frequentare l'univer-sità, il guadagno medio ad unanno dal diploma è di 1.043euro netti mensili. A tre annidal diploma la cifra sale a1.169 euro.

Ad un anno dal diploma il67% decide di proseguire lapropria formazione iscriven-dosi a un corso di laurea (tra

questi il 51% ha scelto esclu-sivamente lo studio mentreil 16% frequenta l'universi-tà lavorando) mentre il 19%ha scelto direttamente ilmercato del lavoro; la situa-zione cambia a tre anni daldiploma, in quanto si dedicasolo allo studio il 44% degliintervistati e il 27% solo allavoro. Il rapporto effettua,infine, una valutazione suiprofili di studenti che scelgo-no l'attività lavorativa o diproseguire la propria forma-zione; secondo l'analisi unadelle variabili è relativa allemedie scolastiche. I ragazziche conseguono il diplomacon una votazione più mo-desta tendono a presentarsidirettamente sul mercato dellavoro: risulta esclusivamen-te impegnato in attività la-vorative il 15% dei diplomaticon voto alto e il 23% di quellicon voto basso. A tre anni lequote di quanti lavorano sonorispettivamente il 21 e il 34%.Infine, chi ha svolto tirocini estage durante gli studi ha il51% di probabilità in più ditrovare un'occupazione.

Università Pagina 14