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CAPITOLO 2 POTENZIALE

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  • CAPITOLO 2

    POTENZIALE

  • 2.1 Il concetto di potenziale

    2

    In questo capitolo consideriamo gli aspetti di lavoro ed energia connessi con i campielettrici.

    Il lavoro infinitesimo per muovere una carica q0 di uno spostamento infinitesimo 𝒅𝒔è dato da:

    POTENZIALE

    𝒅𝑾 = 𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = π’’πŸŽπ‘¬ βˆ™ 𝒅𝒔 = π’’πŸŽπ‘¬π’…π’” π’„π’π’”πœ½ = π’’πŸŽπ‘¬π’” 𝒅𝒔

    con 𝜽 l’angolo tra 𝑬 e 𝒅𝒔, e con 𝑬𝒔 la componente di 𝑬 in direzione di 𝒅𝒔.

    Per uno spostamento finito tra A e B quello che si deve fare Γ¨ dividere il camminoad esempio su un cammino curvo C1 in tanti tratti infinitesimi e sommare icontributi del lavoro. Questo significa in altri termini calcolare l’integrale:

    π‘ΎπŸ = ΰΆ±π‘ͺ𝟏

    π’…π‘ΎπŸ = ΰΆ±π‘ͺ𝟏

    𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = π’’πŸŽΰΆ±π‘ͺ𝟏

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔

    A

    B

    C1

    In questo caso il vettore 𝒅𝒔 Γ¨ tangente alla curva C1 in ogni punto e l’integrale viene detto curvilineo.

  • 3

    Possiamo definire il rapporto:π‘ΎπŸπ’’πŸŽ

    = ΰΆ±π‘ͺ𝟏

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔

    come tensione elettrica tra i punti A e B e relativa al percorso C1 ed in generale sel’agente che sposta le cariche ha natura qualunque il lavoro dipenderΓ  dal percorsoscelto ovvero andando da A a B su un altro percorso C2 si ha

    POTENZIALE

    ΰΆ±π‘ͺ𝟏

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 β‰  ΰΆ±π‘ͺ𝟐

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔

    A

    B

    C1

    C2

    Se il percorso Γ¨ chiuso ad esempio percorrendo la curva C1 da A a B e poi tornando in A percorrendo C2 si ottiene che:

    𝑾 = ࢻ𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = ΰΆ±π‘ͺ𝟏

    𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 + ΰΆ±βˆ’π‘ͺ𝟐

    𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = ΰΆ±π‘ͺ𝟏

    𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 βˆ’ ΰΆ±π‘ͺ𝟐

    𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = π‘ΎπŸ βˆ’π‘ΎπŸ

    da cui l’integrale su un percorso chiuso (detto circuitazione) Γ¨ in generale diverso da zero e viene posto

    𝑾 = ࢻ𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = π’’πŸŽΰΆ»π‘¬ βˆ™ 𝒅Ԧ𝒔 = π’’πŸŽβ„‡

    2.1 Il concetto di potenziale

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    La quantitΓ :

    ℇ = ࢻ𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔

    viene definita forza elettromotrice (f.e.m.) del campo elettrico e malgrado il nomenon Γ¨ una forza.

    POTENZIALE

    βˆ†π‘Ό = 𝑼𝒇 βˆ’ π‘Όπ’Š = βˆ’π‘Ύπ’†π’

    La forza elettrostatica Γ¨ invece conservativa quindi il lavoro necessario aspostare una carica Γ¨ indipendente dal percorso e il lavoro su un percorso chiusoΓ¨ sempre nullo. Possiamo quindi introdurre l’ energia potenziale elettrica

    Di regola l’energia potenziale Γ¨ riferita ad un livello cui attribuiamovalore di en. potenziale nullo, e spesso si sceglie un punto ad ∞come riferimento di potenziale. Ma come in tutte le situazioni chefanno uso del concetto di energia potenziale, sono solo ledifferenze di potenziale quelle che si usano.

    2.1 Il concetto di potenziale

  • 5

    Naturalmente l’energia potenziale dipende sia dalla carica che genera il campo cheda quella (di prova) che mettiamo in un qualunque punto dello spazio. Se, come peril concetto di campo, definiamo una energia potenziale per unitΓ  di carica troviamouna quantitΓ  che dipende solo dalla carica che genera il campo.

    Definiamo allora il potenziale elettrico o potenziale il rapporto tra

    POTENZIALE

    𝑽 =𝑼

    π’’πŸŽ

    Pertanto la differenza di potenziale (d.d.p.) tra due punti dello spazio Γ¨ data da:

    βˆ†π‘½ = 𝑽𝒇 βˆ’ π‘½π’Š = βˆ’π‘Ύπ’†π’π’’

    = βˆ’ΰΆ±π’Š

    𝒇

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔

    In altre parole abbiamo che il lavoro svolto dalla forza elettrostatica per portare q0 da β€œi” a β€œf”

    𝑾 = βˆ’π’’πŸŽβˆ†π‘½

    2.1 Il concetto di potenziale

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    Inoltre la scelta tipica per il potenziale di riferimento (nullo ad ∞) equivale a direche la carica all’infinito ha Vi = 0

    ovvero che il potenziale in un punto qualunque corrisponde al lavoro svolto dalcampo elettrico sulla carica di prova (e diviso per tale valore) per spostarla dainfinito al punto considerato.

    POTENZIALE

    L’unitΓ  di misura del potenziale nel SI Γ¨ il Volt (V) per cui

    𝟏 𝒗𝒐𝒍𝒕 =𝟏 𝒋𝒐𝒖𝒍𝒆

    𝟏 π’„π’π’–π’π’π’Žπ’ƒ

    Tramite la nuova unitΓ  di misura possiamo ridefinire anche l’unitΓ  di misura del campo elettrico. Infatti si ha:

    𝑬 =𝑡

    π‘ͺ=𝑡

    𝑱𝑽

    =𝑡 βˆ™ 𝑽

    𝑡 βˆ™ π’Ž=𝑽

    π’Ž

    quindi il campo elettrico puΓ² misurarsi anche in V/m.

    2.1 Il concetto di potenziale

  • 2.2 Potenziale di una carica puntiforme

    7

    Il campo elettrostatico Γ¨ conservativo in quanto forza centrale. Il lavoro diconseguenza non dipende dal percorso seguito. Se la carica Γ¨ puntiforme il lavorodella forza 𝑭 per un generico spostamento Γ¨

    POTENZIALE

    𝑬(𝒓)

    𝒅𝒔

    𝑬(𝒓 + 𝒅𝒓)

    𝒓

    𝒅𝒓

    𝒅𝑾 = 𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = π’’πŸŽπ‘¬ βˆ™ 𝒅𝒔 = π’’πŸŽπ’’

    πŸ’π…πœΊπŸŽ

    ෝ𝒖 βˆ™ 𝒅𝒔

    π’“πŸ=πͺπͺ𝟎𝐝𝐫

    πŸ’π›‘π›†πŸŽπ«πŸ

    con dr che Γ¨ la proiezione dello spostamento infinitesimo nella direzione ෝ𝒖del campo.

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 =𝒒𝒅𝒓

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“πŸ

  • 2.2 Potenziale di una carica puntiforme

    8POTENZIALE

    Pertanto la funzione integranda risulta dipendere soltanto dalla variabile r ed integrando

    ࢱ𝑨

    𝑩

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 =𝒒

    πŸ’π…πœΊπŸŽΰΆ±π’“π‘¨

    𝒓𝑩𝒅𝒓

    π’“πŸ= βˆ’

    𝒒

    πŸ’π…πœΊπŸŽ

    𝟏

    π’“π‘©βˆ’πŸ

    𝒓𝑨

    A

    B

    π‘Ÿπ΅

    π‘Ÿπ΄

    Per cui

    𝑽𝑩 βˆ’ 𝑽𝑨 = βˆ’π’’

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“π‘©+

    𝒒

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“π‘¨

    βˆ†π‘½ = βˆ’ΰΆ±π‘¨

    𝑩

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔

  • 2.2 Potenziale di una carica puntiforme

    9POTENZIALE

    𝑽 𝒓 =𝒒

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“+ π‘ͺ

    Dal momento che il potenziale Γ¨ definito a meno di una costante possiamo scrivere:

    che con la scelta detta prima 𝑽 ∞ β†’ 𝟎, equivale a dire che π‘ͺ = 𝟎

    Potenziale elettrico di una carica puntiforme

    𝑽 𝒓 = ࢱ𝒓

    ∞

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 = βˆ’ΰΆ±βˆž

    𝒓

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 =𝒒

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“

    Energia potenziale di una carica puntiforme

    𝑼 𝒓 = π’’πŸŽπ‘½ 𝒓 = βˆ’π’’πŸŽΰΆ±βˆž

    𝒓

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 =π’’π’’πŸŽπŸ’π…πœΊπŸŽπ’“

    L’espressione dell’energia potenziale si ottiene moltiplicando il potenziale per la carica q0

  • 2.3 Potenziale di un sistema di cariche

    10POTENZIALE

    I risultati appena trovati permettono l’estensione alla situazione di un campogenerato da un sistema discreto di cariche utilizzando il principio di sovrapposizione.Infatti il lavoro per uno spostamento da A a B :

    𝑬

    𝑾 = ࢱ𝑨

    𝑩

    𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = π’’πŸŽΰΆ±π‘¨

    𝑩

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔

    A

    B

    e se consideriamo la somma vettoriale dei campi di ciascuna carica si ottiene:

    ࢱ𝑨

    𝑩

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 = ࢱ𝑨

    𝑩

    π’Š

    π‘¬π’Š βˆ™ 𝒅𝒔 =π’Š

    ࢱ𝑨

    𝑩

    π‘¬π’Š βˆ™ 𝒅𝒔 =π’Š

    ࢱ𝑨

    𝑩 π’’π’Š

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“π’ŠπŸΰ·žπ’–π’Š βˆ™ 𝒅𝒔

    avendo utilizzato per ognuno dei termini l’espressione del potenziale della carica puntiforme.

  • 2.3 Potenziale di un sistema di cariche

    11POTENZIALE

    Essendo ogni campo delle singole cariche conservativo, possiamo risolvere i singoliintegrali della sommatoria:

    𝑾 = π’’πŸŽΰΆ±π‘¨

    𝑩

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 = βˆ’π’’πŸŽ 𝑽𝑩 βˆ’ 𝑽𝑨 =

    π’Š

    π’’π’ŠπŸ’π…πœΊπŸŽπ’“π‘©,π’Š

    βˆ’

    π’Š

    π’’π’ŠπŸ’π…πœΊπŸŽπ’“π‘¨,π’Š

    Per cui per il generico punto nello spazio P(x,y,z)

    𝑽(𝒙, π’š, 𝒛) = βˆ’ΰΆ±βˆž

    𝑷

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 =

    π’Š

    π’’π’ŠπŸ’π…πœΊπŸŽπ’“π’Š

    che in altre parole dice che il potenziale elettrostatico di un sistema di cariche si ottiene sommando i potenziali di ciascuna delle cariche.

  • 2.3 Potenziale di un sistema di cariche

    12POTENZIALE

    L’estensione a distribuzioni continue di cariche Γ¨ ovvia:

    𝑽(𝑷) = ࢱ𝒅𝑽 =𝟏

    πŸ’π…πœΊπŸŽΰΆ±π‘½

    𝒅𝒒

    𝒓r

    avendo inteso l’integrale sulla forma dell’oggetto carico(volume, superficie, linea) e dq la carica dell’elementoinfinitesimo, r la distanza tra P e l’elemento infinitesimo.

    Infine come ultimo risultato per le distribuzioni di cariche (puntiformi e continue), considerando percorsi chiusi si ha

    ℇ = ࢻ𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 = 𝟎

    in altre parole la forza elettromotrice Γ¨ nulla per campi elettrostatici

  • 13

    Esercizio 2.2

    Consideriamo una bacchetta finita dilunghezza L e con carica distribuitauniformemente. Determinare l’espressionedel potenziale nel punto P distante d da unadelle due estremitΓ  della bacchetta.

    Esercizio 2.1

    Calcolare il potenziale nel punto al centro di un quadrato di lato d =1.3 m esupponendo che le cariche sono q1 = +12 nC (in alto a sinistra), q2 = βˆ’24 nC(in alto a destra), q3 = +31 nC (in basso a sinistra) e q4 = +17 nC (in basso adestra)

    POTENZIALE

  • 2.4 Energia potenziale elettrostatica

    14

    Per costruire un sistema di cariche collocate in vari punti dello spazio usiamo ladefinizione e concludiamo che l’energia necessaria (e.potenziale) a creare unsistema di cariche Γ¨ pari al lavoro necessario da parte di un agente esterno perportare il sistema nella configurazione data, ovvero quello necessario a portareciascuna carica dall’infinito alla posizione finale.

    Il lavoro per muovere una carica

    𝑾 = +π’’βˆ†π‘½

    Supponiamo di voler spostare una carica q > 0 dall’infinito, dove il potenziale Γ¨nullo, verso una regione con V > 0 ovvero in presenza di cariche positive, inquesto caso Ξ”V > 0 e il lavoro risulterΓ  positivo perchΓ© dobbiamo vincere larepulsione tra le due cariche; viceversa se le cariche sono discordi risulterΓ  unlavoro negativo.

    La procedura seguita ci dΓ  un criterio per capire qual Γ¨ l’energianecessaria a creare un sistema di cariche puntiformi:consideriamo un processo di costituzione del sistemaprendendo una carica alla volta e aggiungendolo al resto

    POTENZIALE

  • 2.4 Energia potenziale elettrostatica

    15

    L’energia complessiva del sistema sarΓ :

    𝑼𝒆(π’”π’Šπ’”π’•π’†π’Žπ’‚) =𝟏

    𝟐

    π’Šβ‰ π’‹

    π’’π’Šπ’’π’‹

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“π’Šπ’‹

    somma estesa a tutte le coppie di punti (il fattore Β½ tiene conto del fatto chenella sommatoria del doppio conteggio dei termini simmetrici tipo ij e ji).

    e l’energia complessiva del sistema sarΓ :

    Per una carica esterna q0 distinta dalle precedenti, risulterΓ  che la sua energiapotenziale Γ¨ la somma delle energie potenziali dovuta alle cariche del sistema:

    𝑼𝒆(π’’πŸŽ) =

    π’Š

    π‘΅π’’π’Šπ’’πŸŽπŸ’π…πœΊπŸŽπ’“π’Š

    𝑼𝒆 = 𝑼𝒆 π’”π’Šπ’”π’•π’†π’Žπ’‚ + 𝑼𝒆(π’’πŸŽ)

    POTENZIALE

  • 16

    Esercizio 2.3

    Tre cariche sono disposte ai vertici di un triangolo equilatero di lato l = 12cm. Se le cariche sono q1, q2 e q3 qual Γ¨ l’energia potenziale elettrostaticadi questo sistema? Qual Γ¨ il lavoro necessario a mettere una carica q0 alcentro del triangolo?

    POTENZIALE

  • 2.5 Moto di una carica in un campo elettrostatico

    17

    Supponiamo di avere una carica q0 in un campo elettrostatico 𝑬.

    Utilizzando il teorema dell’energia cinetica:

    βˆ†π‘¬π‘² =𝟏

    πŸπ’Žπ’—π‘©

    𝟐 βˆ’πŸ

    πŸπ’Žπ’—π‘¨

    𝟐 = 𝑾

    d’altra parte sappiamo che il lavoro Γ¨ pari a:

    eguagliando i termini si ottiene:

    𝑾 = βˆ’βˆ†π‘Όπ’† = βˆ’π’’πŸŽβˆ†π‘½ = βˆ’π’’πŸŽπ‘½π‘© + π’’πŸŽπ‘½π‘¨

    𝟏

    πŸπ’Žπ’—π‘¨

    𝟐 + π’’πŸŽπ‘½π‘¨ =𝟏

    πŸπ’Žπ’—π‘©

    𝟐 + π’’πŸŽπ‘½π‘©

    ovvero che la quantitΓ :

    𝟏

    πŸπ’Žπ’—πŸ + π’’πŸŽπ‘½ = 𝒄𝒐𝒔𝒕

    che rappresenta la conservazione dell’energiaPOTENZIALE

  • 2.6 Superfici equipotenziali

    18

    Definiamo superficie equipotenziale il luogo dei punti aventi il medesimopotenziale ovvero una superficie delimitata dalla condizione

    Le superfici equipotenziali per una carica puntiforme sono tante sfereconcentriche alla carica stessa.

    𝑽(𝒙, π’š, 𝒛) = 𝒄𝒐𝒔𝒕

    In base alla definizione non Γ¨ necessario compiere alcun lavoro per muoversi su una superficie equipotenziale.

    le linee di campo sono perpendicolari alle superficiequipotenziali. Infatti se non fosse così, unacomponente del campo elettrico, che è tangente allalinea di forza, si troverebbe lungo la superficieequipotenziale. Ma se fosse così muovendo unacarica lungo la superficie risulterebbe che il lavoroper spostare una carica sarebbe diverso da zero, cosache contraddice la proprietà vista prima dellesuperfici equipotenziali. Questa proprietà consenteanche di ricavare la direzione del campo elettriconota la superficie equipotenziale.POTENZIALE

  • 2.7 Campo come gradiente del potenziale

    19

    Vediamo come ricavare il campo elettrico se conosciamo l’espressione delpotenziale utilizzando la relazione locale che si puΓ² scrivere invece che la versioneintegrale che lega il potenziale al campo elettrico.

    Consideriamo due superfici equipotenziali V e V+dV.

    Supponiamo di muovere la carica di prova q0 lungo uno spostamento infinitesimo

    𝒅𝒔 = π’…π’™ΰ·žπ’–π’™ + π’…π’šΰ·žπ’–π’š + π’…π’›ΰ·žπ’–π’›che intercetta le due superfici equipotenziali.Il lavoro sarΓ  pari a:

    𝒅𝑾 = βˆ’π’’πŸŽπ’…π‘½

    Possiamo perΓ² anche dire dalla definizione di lavoro che:

    𝒅𝑾 = 𝑭 βˆ™ 𝒅𝒔 = π’’πŸŽπ‘¬ βˆ™ 𝒅𝒔

    Unendo le due espressioni:

    βˆ’π’’πŸŽπ’…π‘½ = π’’πŸŽπ‘¬ βˆ™ 𝒅𝒔POTENZIALE

  • 2.7 Campo come gradiente del potenziale

    20

    Se esplicitiamo il prodotto scalare:

    𝑬 βˆ™ 𝒅𝒔 = 𝑬𝒙𝒅𝒙 + π‘¬π’šπ’…π’š + 𝑬𝒛𝒅𝒛

    𝒅𝑽 =𝝏𝑽

    𝝏𝒙𝒅𝒙 +

    𝝏𝑽

    ππ’šπ’…π’š +

    𝝏𝑽

    𝝏𝒛𝒅𝒙

    e scriviamo il differenziale totale della funzione V come:

    L’espressione precedente diventa:

    βˆ’ππ‘½

    𝝏𝒙𝒅𝒙 βˆ’

    𝝏𝑽

    ππ’šπ’…π’š βˆ’

    𝝏𝑽

    𝝏𝒛𝒅𝒙 = 𝑬𝒙𝒅𝒙 + π‘¬π’šπ’…π’š + 𝑬𝒛𝒅𝒛

    che Γ¨ verificata se e soltanto se:

    𝑬𝒙 = βˆ’ππ‘½

    ππ’™π‘¬π’š = βˆ’

    𝝏𝑽

    ππ’šπ‘¬π’› = βˆ’

    𝝏𝑽

    𝝏𝒛

    che permette di trovare tutte le componenti di 𝑬 noto ilpotenziale in funzione dello spazio.

    POTENZIALE

  • 2.7 Campo come gradiente del potenziale

    21

    Quelle tre relazioni si possono esprimere sinteticamente utilizzando l’operatoregradiente:

    dove:

    𝑬 = βˆ’π’ˆπ’“π’‚π’…π‘½ oppure 𝑬 = βˆ’π›π‘½

    Campo elettrico come gradiente del potenziale

    Il campo elettrostatico `e in ogni punto uguale al gradiente del potenziale elettrico in quel punto e cambiato di segno.

    𝑬 = βˆ’π›π‘½

    L’operatore gradiente Γ¨ un oggetto che si comporta formalmente comeun vettore ma acquista significato solo se applicato ad una funzionescalare. Applicandolo formalmente al potenziale si ottiene infatti:

    𝛁𝑽 =𝝏𝑽

    ππ’™ΰ·žπ’–π’™ +

    𝝏𝑽

    ππ’šΰ·žπ’–π’š +

    𝝏𝑽

    ππ’›ΰ·žπ’–π’› = π’ˆπ’“π’‚π’…π‘½

    𝛁 =𝝏

    ππ’™ΰ·žπ’–π’™ +

    𝝏

    ππ’šΰ·žπ’–π’š +

    𝝏

    ππ’›ΰ·žπ’–π’›

    POTENZIALE

  • 22

    Esercizio 2.5

    Esercizio 2.4

    Si consideri un anello carico di raggio R, avente una carica quniformemente distribuita. Calcolare il potenziale lungo l’asse dell’anello.

    Si consideri un disco carico di raggio R, avente una carica quniformemente distribuita. Calcolare il potenziale lungo l’asse del disco.

    POTENZIALE

  • 2.8 Potenziale di un dipolo elettrico

    23

    Calcoliamo il potenziale dovuto al dipolo in un generico punto P del piano deldipolo come in figura.

    Il potenziale sarΓ :

    𝑽 = 𝑽+ + π‘½βˆ’ =𝟏

    πŸ’π…πœΊπŸŽ

    𝒒

    𝒓++βˆ’π’’

    π’“βˆ’=

    𝒒

    πŸ’π…πœΊπŸŽ

    π’“βˆ’ βˆ’ 𝒓+π’“βˆ’π’“+

    +q

    -q

    d

    x

    y

    asse del dipolo

    P

    ΞΈr-

    r+

    r

    POTENZIALE

  • 2.8 Potenziale di un dipolo elettrico

    24

    Il dipolo Γ¨ una struttura molto frequente ed Γ¨ ad esempio il campo elettricogenerato da un gran numero di molecole. Normalmente si Γ¨ interessati al campo adistanze relativamente grandi ossia determinate dalla condizione r >> d.

    In questo caso possiamo approssimare: π’“βˆ’ βˆ’ 𝒓+ β‰ˆ π’…π’„π’π’”πœ½

    +q

    -q

    d

    x

    y

    asse del dipolo

    P

    ΞΈr-

    r+

    r

    ΞΈ

    π’“βˆ’π’“+ β‰ˆ π’“πŸ

    𝑽 =π’’π’…π’„π’π’”πœ½

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“πŸ=π’‘π’„π’π’”πœ½

    πŸ’π…πœΊπŸŽπ’“πŸ

    Con queste approssimazioni il potenziale diventa:

    POTENZIALE