BigCream Magazine 3

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1 Aprile 2013 3

description

Italian Graffiti Magazine ∆ ONLY FOR LOVERS ∆

Transcript of BigCream Magazine 3

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1Artwork by: Poms X BigCream

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CREDITIREDAZIONE

RINGRAZIAMENTI

Dueper Design | Level CremonaChocolat | That’s Amore Magazine

C.S.A Dordoni | Bonnie&Clyde Tattoo | Shox Riccione Montana Shop Barcellona | La Query

Il Bacciu Bacciu | Gas Pedal | EL Mariusss | El Gargaus La minchia di fanfo | Solid Snake | GTA5 | I Conquistadores

PRG Crew | A3Mila Crew | Marcello “Marte” |Bol23 Davide Zaini | Stefano “Eko121”

LA REDAZIONE PRECISA CHE:

Questo magazine non ha per obiettivo il supporto e la sponsorizzazione del vandalismo e dell’ illegalità, ma ha puramente uno scopo divulgativo di una realtà che si è affermata da tempo, e che è protagonista della scena urbana. Tutto il materiale fotografico ci è stato inviato anonimamente dagli

artisti via mail o fotografato da noi stessi.Un ringraziamento speciale a tutti i writer che ci inviano il materiale.

Carica le tue foto sulla pagina facebook

oppure inviale alla mail :[email protected]

[email protected]

Edoardo Deko Compiani

Filippo Billuts Antonioli

Simone Monotoone Mantovani

Jacopo Ghiso Ghisoni

Massimiliano Blallo Binaschi

Federico Mucca Dossena

Giorgio Jad Coppiardi

Dueper DesignErik Rino Raffaini

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SUPPORTERSSPONSOR

Bonnie & Clyde

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Treni WallsSpeciale PRG Crew

Speciale A3mila Crew

IntervistaBol 23

Pag. 6 - 9 Pag. 12 - 15Pag. 10 - 11 Pag. 16 - 17 Pag. 18 - 19

SOMMARIO

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IntervistaBol 23

IntervistaMarte N1

SkateDavide Zaini

A.T.W.Barcellona

OnTheBlastEko121

Pag. 18 - 19 Pag. 20 - 21 Pag. 22 - 23 Pag. 24 - 25 Pag. 26 - 27

SOMMARIO

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Treni

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SPECIALE PRG CREW

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“La PRG crew nasce nel 2005 a Bergamo: Dial, Ganz, Mota, Moste, Ozio, Pack, Remo, Sore e T. Love sono i membri attivi di que-sta famiglia che dalla terra della polenta si è allargata a quella dei pizzoccheri, della piadina fino ad arrivare a quella della Pizza. Riassumendo in due parole: “pota uagliò”.Facciamo quello che facciamo esclusivamente per passione e divertimento, infatti abbiamo sem-pre messo l’amicizia prima della fama... La sacrosanta birretta di gruppo la sera non manca mai.Ringraziamo il team di Big Cream per lo spazio a noi concesso!”

La PRG CREW nasce nel 2005 a Bergamo: Dial, Ganz, Mota, Mo-ste, Ozio, Pack, Remo, Sore e T. Love sono i membri attivi di que-sta famiglia che dalla terra della polenta si è allargata a quella dei pizzoccheri, della piadina fino ad arrivare a quella della Pizza. Riassumendo in due parole: “Pota uagliò”. Facciamo quello che facciamo esclusivamente per passione e divertimento, infatti abbiamo sempre messo l’amicizia prima della fama... La sacrosanta birretta di gruppo la sera non manca mai. Ringraziamo il team di Big Cre-am per lo spazio a noi concesso!

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Walls

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SPECIALE A3MILA CREW

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BOL

23La parola a: Bol23

CIAO! RAPIDA PRESENTAZIONE!

QUAL’ E’ L’AVVENTURA CHE TI HA SEGNATO DI PIU’ MENTRE DIPINGEVI? SCEGLI: PRUDENZA O IMPULSIVITA’?

COM’E’ NATA LA TUA CREW?

Sono del 1970, dipingo con gli spray dal 1990 e per il resto ho due braccia, due gambe e mi diverto come posso. Se fai i “pezzi” (graf-fiti-wiritng-lettering) e non mi conosci, pro-babilmente è poco che li fai e ti perdono, in caso contrario meriti una punizione. Se non ti occupi di pittura di strada puoi andare su google e digitare BOL23 oppure andare su http://www.bol23.com e farti un giro sul mio sito, ultima possibilità è quella di visualizzare il mio profilo facebook: bol ventitrè.

Avventura al “Panina-ro”

La yard era un’ officina riparazioni FS, quindi la domenica non ci la-voravano i ferrovieri e noi ne approfittava-mo per dipingere di giorno. All’inizio en-travamo dall’ ingresso principale, sotto i pi-loni della tangenziale, camminando, non c’e-ra bisogno di scavalca-re niente. La chiama-vamo “Er paninaro” per via di uno che la sera li vicino vendeva

panini, col sorcio morto dentro al posto dell’ hamburger. Era il periodo dell’immigrazio-ne albanese e li trovavamo dentro la yard a stendere panni tra una carrozza all’altra, fare barbecue con i carrelli degli attrezzi, chiu-dersi dentro gli scompartimenti usando la cinta dei calzoni. Per loro sembravamo scesi dalla luna e per noi loro erano persone a cui stare attenti. Entravamo in yard anche in 10 persone, anche in momenti diversi. Per noi era normale che c’era chi faceva 10 pezzi semplici con 4 colori e chi uno solo molto più elaborato, ma alla fine comunque tutti esau-rivano gli spray con tag e flop.

Sono importanti tutte e due, dipende dai momenti. Nel “sopralluogo in un deposito di treni” è necessaria prudenza, per esempio la-sciare gli spray in una busta di plastica nera tipo immondizia, magari fuori del deposito stesso. Nel momento “faccio un pezzo in fre-estyle” perché non ho un bozzetto invece può facilitare un po’ di impulsività. Per quanto mi riguarda non ritengo una priorità il gesto im-pulsivo, preferisco poter ragionare sulle cose che faccio.

Amicizia e fratellanza, una volta che ci sono questi due elementi, si condivide tutto o gran parte di quello che si ha, compresa la gioia di dipingere insieme o formare una crew.

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WRITER A CUI HAI FATTO RIFERIMENTO?

Le mie crew sono state in ordine di tempo: TMH the mad hatterz, 23 Recordz, PDB poco di buono, TremaRoma e dipingevamo insieme a moltissime crew romane ed italiane organiz-zando anche jam illegali come quelle a Tor-

Cervara. All’inizio eravamo veramente in pochi a dipin-gere a Roma e per conoscerci tutti abbiamo impiegato un po’ di anni perché ognuno lo faceva solo nella sua zona. Non mi è mai piaciuto pensare che una crew fosse più impor-tante rispetto ad un’ altra per-ché abbiamo contribuito tutti a disegnare la città, ognuno secondo le proprie capacità e possibilità. Le “faide” (escluse quelle riguardanti questioni personali tra writers) sono nate quando lo spazio sui treni

era finito e quando i muri erano pieni, quando per avere visibilità alcuni writers hanno co-perto opere di altri. E’ stata una pagina triste della storia, ma inevitabile in quanto i “nuovi” dovevano pur dipingere da qualche parte e i “vecchi” non avevano ancora smesso di farlo. Ho sempre cercato di evitare lo scontro con

ragazzini che avevano 20 anni meno di me, a volte ho avuto suc-cesso a volte no, ma mi è sempre dispiaciuto dover coprire altri writers e, se avessi potuto, non lo avrei mai fatto.

RACCONTACI DELLE CREW DEI TEMPI

PER COME LA VEDI TU,COSA RAPPRESENTA IL WRITING ?

Il mio riferimento è stato Costantino detto il Costa, un writer che scriveva “Verme” e, so-prattutto, disegnava. La cosa più importante che mi ha trasmesso è stata la fiducia in me stesso; standogli vicino ho capito che avrei potuto realizzare qualsiasi sogno, nei limiti della possibilità, semplicemente applicando-mi con costanza e pratica continua.

Rappresenta un passaggio della mia vita durato circa 20 anni, una battaglia di libertà vinta, con il riconoscimento da parte della società, a cui deve succederne un’altra, uno strumento per stare vicino ai vecchi amici, di-ciamo che ora sono più interessato ai toys del tipo “do it yourself” in vinile o resina.

BIG UP A BOL23!-BigCream

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La parola a: Marte N1Crew

YO! PRESENTATI

COSA CONTRADDISTINGUE LE TUE LETTERE ? DICCI QUALCOSA DI TE

E WRITERS CHE TI HANNO AIUTATO NELLO SVILUPPO STILISTICO?

Sono Marte, scrivo anche Mars, che poi signi-fica la stessa cosa in svariate lingue, dall’in-glese, al francese fino allo swahili; sono mem-bro fondatore della nuclear 1 crew.

Il mio stile nasce da uno studio di lettere squadrate o arrotondate in alcuni punti e spezzate in centro a formare angoli da 30, 45 o 60 gradi. Spesso le lettere si attaccano l’una all’altra con dei “finti loops”, come scrivere senza staccare la mano, oppure a volte le inca-stro e basta. Mi piace anche usare due logiche differenti nello stesso pezzo: due lettere in un modo e due in un altro, senza cambi di colo-re, oppure tre o quattro lettere semplici e una di un colore diverso o più sviluppata rispetto alle altre... Mi piace cambiare, a seconda di come mi gira! Spesso dipingo due o tre giorni di fila e realizzo tre pezzi totalmente diversi tra loro, magari uno a skinny, uno solo astrofat e direzionale, l’altro metà e metà!

L’origine viene dal wild neyorkese, poi ho preso la mia strada. Ora cerco di dare un po’ di forma alle let-tere, non mi piace più fare “posters”, preferisco fare alcune linee in 3d e alcu-ne parti di lettere sfuocate, come se l’obbiettivo della macchina fotografica ripren-desse la parte avanti precisa e la parte dietro fuori fuoco, dando varie dimensioni.

Sono come la gente che mi conosce mi vede, piuttosto trasparente, uno che non le manda tanto a dire, che sa quello che vuole.

La persona con cui ho dipinto e mi ha più sconvolto è Berst, TMD-GBAK dalla Nuova Ze-landa. E’ veramente una macchina, non sba-glia una linea, è sempre pronto, dà il meglio in ogni situazione. Mi ha chiesto di andarlo a trovare, spero di farcela, tra impegni vari, quest’anno ho già 7 biglietti pre-notati. Altri che ho conosciuto che mi hanno lasciato qualcosa di ec-cezionale sono soprattutto Pose2 della FX, neyorkese ma vive a San Diego e Manone di Los Angeles. E’ gente che vive di graffiti da 30 anni se non di più. Mi piace di-pingere con gente forte, ma non sono uno di quelli che se non hai un nome non ci dipingo di fianco, mi piace dipingere con persone che ammiro e rispetto soprattutto sotto il lato umano.

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PARLACI DELLA TUA CREWMOMENTI SIGNIFICATIVI

DELLA TUA CARRIERA?

E NEL TEMPO LIBERO?

SITUAZIONE GRAFFITI IN ITALIA?

Regola numero uno non parlare della crew! No, dai, scherzo! Credo sia speciale, e non solo perché ne faccio parte, ma perché quel-lo che c’è tra di noi è fratellanza. Noi tutti amiamo questa crew come se fosse la per-sona più cara che abbiamo, è la famiglia. In tanti ci conosciamo fin da piccoli e insieme abbiamo fatto di tutto e di più. Anche adesso facciamo mille serate insieme, con le ragaz-ze, a far casino in casa o in giro. Contando che quasi tutti ci siamo fermati per molto tempo e l’abbiamo riunita 3 anni fa, direi che non sta andando male.

Hobby? Io lavoro 50 ore a settimana, di-pingo 2 o 3 giorni a settimana. Viaggiare per fare graffiti vale? La mia vita è questa! La mia donna, il mio cane, la mia crew e i graffiti. Non ho bisogno di nient’altro, sono una per-sona serena.

Penso che ci siano parecchi singoli di tutto il paese e 3 o 4 crew di spesso-re, alcuni dei quali non sono spinti dai media e rispettati come meriterebbero. Penso che l’Italia in generale, è un po’ Italia anche nei graffiti e chi vuole in-tendere intenda!

Nel ‘98 la prima volta che andò un mio pezzo su Aelle, ero molto felice.Quando io e Poms abbiamo deciso di torna-re a dipingere dopo tanti anni e di riunire la N1 tre anni fa. Quando Yems, Woit e il Prosa sono entrati in crew, per l’energia e l’amore che hanno dato e che continuano a dare. La prima jam all’estero da invitati con la crew (Atene l’anno scorso con Poms, Prosa, Mate, Jin e Marioki).Quando Yours l’anno scorso mi ha invitato a fare il tour di USA e Messico e abbiamo dipinto in una dozzina di città.Infine il Meeting of Styles che stiamo orga-nizzando a Milano.

BIG UP A MARTE ED ALLA N1 CREW!-BigCream

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Skateboarding

I migliori spot della zonaa cura di Giorgio Jad Coppiardi

CIAO! PRESENTATI!

L’ULTIMA VOLTA CHE HAI PRESO IN MANO LA TAVOLA?

PRIMO RICORDO LEGATO ALLO SKATE EDALLE PERSONE CHE LO PRATICAVANO?

Mi chiamo Davide Zaini, vivo a Cremona, mi piace la musica ed ho vissuto sullo skate fino a quando ho cominciato a rompermi un pò troppe ossa.

La visione del primo ollie in Piazza Duomo a Milano, mentre aspettavo un’ amica. Era il 1987.Poichè a Cremona non c’erano persone con questa passione, sono andato in Skate da solo per molto tempo, spostandomi spesso a Milano in un posto chiamato “mu-retto” tra Piazza S. Babila e il Duomo, dove ho conosciuto gli skaters che vedevo sulle rivi-ste specializzate dell’epoca e da cui cercavo d’imparare. In zona c’erano anche due negozi specializzati nel settore: Germani e Tressee sport, il Paradiso per gli appassionati della

tavola! Da Germani c’era anche un video in vetrina che proponeva le prime vhs con i miti dello skate, e fuori dal negozio decine di ra-gazzi seduti sullo sk8 a guardarle. Ho frequen-tato anche alcuni ragazzi di Piacenza, città che possedeva già qualche piccola struttura per skateare. A Cremona le prime persone che ho visto con una tavola, sono stati due ragazzi (Andrea Brusoni e Roberto Giovinati) che fa-cevano parte di una punk-rock band di nome Avanguardia. Successivamente ho conosciuto Jad e Daniel Molo, un pomeriggio che skate-avo in uno dei miei spot preferiti, la Coop di Via del Sale. A seguire sono venuti Luca Tonsi, Renato Maglia e Giovanni Prarolo più qualche ragazzo del mio quartiere che vedendomi sempre sullo sk8 si è unito a noi.Queste sono state le prime persone di Cre-mona ad andare in giro in Sk8. Non essendoci all’epoca strutture in città, ho presentato in Comune una raccolta di firme per la realizza-zione di una rampa, ma solo dopo diversi anni ne è stata costruita una ed io non avevo più le ossa abbastanza ‘molli’. Ho sempre amato lo street per forza di cose ma anche per l’aspetto creativo di fare trick nei posti più impro-babili, tipo grindare la tomba di Stradiva-ri ai giardini. Altro posto che amavo erano i “tre gradini” davanti alla Camera

di Commercio. Finchè skateavo da solo e mi spostavo qua e la, tutto bene, quando il grup-po degli skaters s’è ampliato, son cominciati i primi problemi con i vigili urbani e le for-ze dell’ordine, purtroppo. Una cosa curiosa è che a distanza di 25 anni mi ritrovo a suonare con gli Avanguardia...

Sopra al letto ho ancora appese le mie prime tre tavole, quindi osservandole tutte le sere e tutte le mattine, ormai da molti anni, posso dire che almeno con il pensiero mi ritengo an-cora uno skater. Per fortuna sono invecchiato e di conseguenza mi conviene limitare i dan-ni... L’ultima volta sono andato più di un anno fa in una specie di bowl a Brescia; ne sono uscito a pezzi ma divertito. Lo skate fa parte di me, penso che a 70 anni (se ci arriverò) avrò ancora voglia di vedere se riesco ad ollare.

DAVIDEZAINI

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UNA COSA CHE LO SKATE TI HA LASCIATO?

3 NOMI DA INCORNICIARE NELLA STORIA DELLO SKATE MADE IN BIG CREAM?

Ho iniziato a skateare con una tavola giocattolo senza sapere nulla, niente filmati su youtube, nessun video a casa, nessuno che m’insegnasse qualcosa. Pas-sione sfrenata pura. Ho trascorso molti anni della mia vita guar-dando le scalinate, i muretti, i corrimano, i marciapiedi, le stra-de, i parcheggi ed il mondo an-che con gli occhi di uno skater; queste ‘visioni’ mi sono rimaste dentro. Auguro a tutti coloro che vogliano cimentarsi in qualco-sa, di metterci passione al di la del risultato che si ottiene. In un mondo che va sempre più di fret-ta (chissà dove) ed in cui sembra che ci si debba per forza afferma-re in qualcosa, io mi fermo ancora a guardare uno scalino di marmo buono da slidare... Chiudo con questa vignetta di un disegnato-re cubano (al posto del pallone ci metterei uno skate), sperando che la voglia di saltare con la tavola su una panchina, abbia la meglio...

Davide Zaini, Renato Maglia, Vittorio Bassini per quanto riguarda la storia. Mi sento di incorniciare anche Corrado per l’attualità.

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Around The World | Barcellona

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BarcellonaBarcellona è una città complessa e multiforme dove si alternano palazzi progettati da Gaudì, bettole abbarbicate sulle pendenze che fiancheggiano la città, edifici modernis-simi, spiagge affollate e vicoli gotici.La sorprendente poliedricità della metropoli si ri-specchia perfettamente nel panorama dei graffiti. Anche se i muri rimangono abbastanza puliti, principalmente a causa delle dura repressione delle autorità pubbliche, quasi tutte le saracinesche sono dipinte top to bottom.Un’ altra caratteristica del capoluogo catalano è la grandissima quantità di opere di street artist che, provenienti da tutto il mondo, vengono attratti qui dalla reputazione della città. Poster in angoli remotissimi, stickers più in alto possibile, cabine dell’elettricità coperte di stencil e tag fanno diventare i piccoli vicoli del centro storico una galleria a cielo aperto.Come la città stratifica i propri stili architettonici e le proprie influenze culturali, così an-che i graffiti e l’ urban art rispondono alle esigenze degli artisti che dimostrano grande versatilità e libertà artistica.Un posto da visitare assolutamente è la Montana Gallery con relativo Cafè che propone ciclicamente esposizioni di artisti.Ecco link di un interessante documentario sulla street art a BCN:http://vimeo.com/60149775 “Las Calles Hablan”

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ON THE BLASTA cura di Edoardo Deko Compiani

Ah devo presentarmi? ma come?? non posso avere una presentazione tipo Michael Jordan allo United Center di Chicago, durante le fi-nali del ‘98 con in sottofondo The Alan Par-sons Project-Sirius e con la storica voce di RAY CLAY che pronuncia “Aaaaand now... the starting lineup… for yourrrrrrrrrr!!!!” (ride) Ok sono serio! Realmente mi chiamo Stefano, il mio “nickname” è Eko121 e sono un beat-maker/dj, scrittore con molte passioni come i dischi,i film, i libri, il basket, le action figures, i sintetizzatori e le drum machine… ma quel-la che regna su tutte è lo strano amore verso quella nazione che ha la bandiera a stelle e strisce.

Questa domanda per me è molto bella e mi ricorda l’inizio del film Brown Sugar diretto da Famuyiwa, se non sbaglio del 2002 anche con Mos Def come attore. Avevo 13 anni ed un amico mi passò un paio di dischi tra cui Notorius Big, ma non fu amore al primo ascolto. Al tempo ascoltavo più rock da vari tape rubati dalla collezione di mio padre, uno lo porto come portachiavi attacca-to al pantalone, Deep Purple. Poi una sera vidi Gianluca, ossia l’attuale Ghemon, esibirsi in un locale ad Avellino per la presen-tazione del suo demo con Domi, sotto il nome SangAmaro. Non so spiegarti precisamente cosa ac-cadde in me ma non ho mai più provato quella sensazione ancora oggi. Riuscii a parlare con lui di sfuggita e il giorno dopo corsi subi-to nell’unico negozio di dischi della città a comprarmi un disco, scelsi De La Soul-Stakes is High. Pur non sapendo cosa mi aspettasse, a livello musicale, tornai a casa con una fretta e una voglia di ascoltare questo disco che caddi dal-la bici (riuscendo a non spaccare la cu-stodia). Da lì in poi, frequentando anche Gianluca e diventando una sorta di fra-tellino minore per lui, iniziò il periodo più bello della mia vita... che ancora sto vivendo.

Ummm... Altre fasi, no mi vergogno (ride)... Allora aspetta, provo a spiegarle così: Fase1) In una serata prima di quella della pre-

sentazione che spiegavo prima, vidi dei ragazzi che praticavano la breakdance ed iniziai a balla-re ma non andò benissimo!! In-fatti più che inventare dei mo-vimenti ascoltavo e cercavo

sempre nuovi brani da man-dare o da far ascoltare agli altri ragazzi della crew che,

purtroppo per loro, mi aveva-no “ingaggiato” credendo nella

venuta del ragazzo prodigio dalle adidas superstar d’oro. Mi fermai

alla lezione metti e togli la cera(ride) Phase 2 ) citando un noto artista che conoscete sicuramente bene, iniziai a dipingere ma anche qui, con le cuffie nelle orecchie pensavo molto di più a ciò che ascoltavo che non al tratto sul muro. Fortunatamente la maggior parte dei miei lavori nella mia città, sono stati o can-cellati o disintegrati da altri pezzi !And That’s a good shit for me!

CIAO! PRESENTATI AI LETTORI!

COME TI HA CATTURATO L’HIP HOP? TI SEI BUTTATO SUBITO SUL BEATMAKING O HAI AVUTO ALTRE FASI PRIMA?

SCAN!

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COME TI SEI EVOLUTODA ASCOLTATORE A PRODUTTORE?

COS’HAI IN CANTIERE?

Dopo le fasi di cui ti ho parlato prima ci sono stati 2 anni in cui seguivo Gianluca (Ghemon) come amico nelle sue cose e lui mi presenta-va persone su persone su persone, che ave-vano un approccio serissimo alla nostra cul-tura made U.S.A... Ed io ero spiazzato perché l’amavo con tutto me stesso ma non riuscivo ad entrarci, cioè l’hip-hop era parte di me, dentro di me ma io non ero niente per lui se non un amante occasionale in ogni disco. L’u-nica cosa che restava costante era lo scambio di dischi tra me e Ghe senza esclusione di colpi, anche quando si trasferì a Roma per frequentare l’università. In breve, tutto cambiò quando conobbi Luca Sumo aka WonderlaiSumo che un po’ di tempo fa é stato invitato anche alla trasmissione radio del Danno dei Colle Der Fomento; lui é veramente non solo una persona, ma un artista e un cultore fuo-ri dalla norma ed uno così, fidatevi, é un po’ come Magic Johnson o MJ o Bird... Passa una volta sola nella vita! Andai a Roma per vede-re G e mi ritrovai a casa sua tra multitraccia, Sp-1200 della Roland, basso, casse enormi, libri e documentari, Mpc2000xl, dischi e che diischi!!!Qui persi la verginità nel vero senso della pa-rola (ride) mi fece provare per la prima volta il campiona-tore MPC 2000xl dell’a-

kai e stesi la mia prima bozza di un beat e lui mi spiego alcune differenze sui campionatori sopratutto cose che riguardano il suono come le “legnate” più aperte che ha l’Sp-1200 ha rispetto all’ mpc 2000xl. Tornando a me, poi conobbi Fabio Musta e tutto si dipinse di Blues infatti per un anno intero il sabato sera rinunciavo anche alla cena per risparmiare quei 5 euro in piú da poter poi spendere per l’acquisto della drummachine.Non conosco e non ho mai provato uno strumento piú creati-vo di questo! Buckwild una volta disse “per-ché dovrei pagare una intera orchestra quan-do posso campionarla e farla mia? Perché?” In Italia sopratutto questo é uno strumento sottovalutato e non definire chi suona musi-

cista é veramente uno schiaffo in faccia all’anima creativa musicale.

Ho molte cose in cantiere,quest’anno incrociando le dita dovrebbe essere un bell’anno pro-duttivo per me. Un disco strumentale che cerco di far uscire da qual-

che anno ma con la continua ricerca di un sound molto particolare, non il

classico beat tape, per cui rimando sempre tutto. Recentemente è uscito “Evil Love” che è una sorta di “prototipo” più che un singolo vero e proprio. A breve uscirà anche “The Jazz Karma” che è un mixtape che va’ affiancato ai volumi dal titolo “Diggin is Fundamental” e “ Dilla Still Shining. Il primo che ho nominato però ha la complessità di avere solo il gene-re Jazz in armonia con l’hip--hop/rap, il ché è abbastanza complicato perché avere e trova-re tutti i sample in vinile come il bellissimo disco di Bill Cosby dal titolo “Martin’ Funeral dove nel suo interno è dedicata una poesia in-tera a Martin Luther King non è facile! Poi sto portando in giro uno show molto figo, almeno per me perché a livello creativo mi consente di entrare nella musica a 360° dal titolo “I’m The DJ, He’s The Drummer” dove io suono insieme ad un batterista mixando, suonando e rifacendo alcuni brani famosi e non,passando per tutti i generi che si trovano nella musica. Poi oltre al sito anewhopewebzine.com, dove scrivo di tutto quello che amo ho il program-ma radio web con mio fratello ForLai dal titolo “TheBoomTheBipTheBoomBip Radio Show” in onda su Wiseman Radio e sponsorizza-to dai ragazzi di Wankai e qui ogni volta, in ogni puntata mi sento sul serio a casa mia. Ci sarebbero anche altre cose in cantiere con scadenza giugno 2014 ma è troppo presto per parlarne ora!

BIG UP A EKO121RESTEREMO SINTONIZZATI!

-BigCream

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Presso Bonnie&Clyde Tattoo Studio Dim [email protected] dimeldragol

PressoTattoo Bonnie&ClydeVia degli Ontani 8/[email protected]

OrariMartedi a Venerdi: 13.00 - 21.00Sabato: 10.00 - 18.00Lunedi chiuso

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Send your pics at:[email protected]