Demo Magazine 3

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NUMERO 3 OTTOBRE 2011 FRÉDÉRIC OLIVIERI MISSIONE TALENTO DA NOVEMBRE 64 PAGINE MANTOVANO questione immigrazione MUSICA fabrizio moro e la sua libertà SONIA RUBINI storia di un percorso ECCELLENZE azzurro salentino

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Free Press della provincia di Brindisi

Transcript of Demo Magazine 3

  • NUMERO 3 OTTOBRE 2011

    FRDRICOLIVIERI MISSIONE TALENTO

    DA NOVEMBRE

    64PAGINE

    MANTOVANOquestione immigrazione

    MUSICAfabrizio moro e la sua libert

    SONIA RUBINIstoria di un percorso

    ECCELLENZEazzurro salentino

  • IMMAGINE TRATTA DAL FILM

    NON CEDERE AL CANTO DELLE SIRENE AMMALIATRICISCEGLI LA BANDA DEGLI ONESTI

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  • Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografi e, disegni non si resti-tuiscono anche se pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione pu essere riprodotta in alcun modo senza lautorizzazione scritta preventiva da parte dellEditore, ad eccezione di brevi passaggi per recensioni. Gli autori e lEditore non potranno in alcun caso essere respon-sabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati delluso improprio delle informazioni contenute.

    OTTOBRE 2011 anno VI N. 3Periodico in distribuzione gratuitaReg. Trib. di Brindisi n 14/2005Edito da: Ass. Cult. Deval, via Agrigento 27 Mesagne (Br)Direttore Responsabile: Marco ArgentiereRedazione: Roberta DenettoGrafi ca ed Impaginazione: Gruppo ValentiniStampa: Locopress Mesagne

    Si ringrazia per le fotografi e:Studio Laforgia Mesagne

    Per la pubblicit su Demo Magazine [email protected] Per informazioni, segnalazioni e [email protected]

    HANNO COLLABORATO

    PUNTI DI DISTRIBUZIONES. Vito dei N.nni - Edicola Sabina Leo - Via MesagneS. Vito dei N.nni - Edicola Santoro - Via Oberdan S. Pietro V.co - Edicola Lotto Ric. BR 0145 - Via BrindisiS. Pietro V.co - Edicola Morelli - Via Brindisi S. Pietro V.co - Edicola Carmela - Largo OsannaFrancavilla F.na - LEdicola - Via Q. EnnioFrancavilla F.na - Edicola - Via F. DAssisiOria - Edicola Il Matitone - Via RomaOria - Edicola Rosario - Via TorreOstuni - Edicola Santoro - Via LudovicoOstuni - Edicola Saponaro - Via Del PozzoOstuni - Edicola Sallustio - Via G. Di Vittorio, 49Latiano - Edicola Rubino - Via DIppolitoLatiano - Edicola Umberto - Piazza UmbertoCarovigno - Edicola Erminia - Via A. FeliceCarovigno - Edicola - Via OstuniCarovigno - Edicola - Corso UmbertoMesagne - Edicola Cirib - Via castello 34Mesagne - Edicola Cavaliere - Generale FalconeMesagne - Edicola Vitale - Via LatianoMesagne - Edit copy - Via MarconiMesagne - Edicola Mater Domini - Via M.MaterdonaMesagne - Tecno Copy - Via RomaMesagne - La carica dei 101 - Via san donaciMesagne - Edicola montanaro - Via torre 135Mesagne - Edicola e non solo - Via BasilicataMesagne Pattyidea - Via Marconi Mesagne Tabacchi Gusmano - Via N.Bixio

    Editoriale

    Immigrazione possibile integrazione

    Le grandi esculsive: Frdric Olivieri

    Spettacolo: al Verdi la Carmen di Bizet

    Intervista con Fabrizio Moro

    Cultura: Casa Museo Ribezzi-Petrosillo

    Rubrica Parole di donna

    Liberi pensieri di un artista contemporaneo

    Nuovi percorsi imprenditoriali

    La casa Evoluta

    Musica con Pierluigi Villani

    Calcio: Il futuro del Brindisi

    Libere Rifl essioni

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    SOMMARIORoberta Denetto, Anna Lucarella, Salvatore Caiulo, Antonio Scoditti, Marcella Saponaro, Marco De Vincenti, Domenico Magr, Ferdinando Sallustio, Valeria Morleo, Manuela DAmici

    Brindisi Edicola chirico - Via SantAngeloBrindisi Edicola Ostuni - Via DAlboro 7Brindisi Edicola Gorgone - Viale Aldo MoroBrindisi Edicola Saponaro - Corso RomaBrindisi Edicola Stazione - Piazza CrispiBrindisi Salvemini - Bastioni Carlo VBrindisi Edicola Marranchelli - CastelloBrindisi Edicola - Viale del lavoro Brindisi Edicola ex ospedale - Piazza di SummaBrindisi Mancini - Via cappucciniBrindisi Edicola scardicchio - Piazza SapriBrindisi Ideario - Via VeronaBrindisi Edicola gazz.mezz - Via appia 128Brindisi Edicola Pinto - Via Appia Brindisi Edicola medico - Via AppiaBrindisi Edicola stadio fanuzzi - Zona stadioBrindisi La tua edicola - Via Brandi (zona scuole superiori e universit)

    Avvalendosi del supporto della T & T SHIPPING, Demo Magazine viene direttamente recapitato, inoltre, presso Studi Medici, Dentisti, Pediatri, Ginecologi, Avvocati,Parrucchieri, Centri di Estetica di tutta la Provincia di Brindisi. In unottica di espansione futura del nostro ma-gazine, gi da due mesi DEMO viene distribuito anche a Manduria, Sava, San Giorgio Jonico

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    E D I T O R I A L E

    Mi rendo conto che con questo editoriale rischiamo di apparire esageratamente moralisti. In realt questo giornale non moralista, non perbenista ma non nemmeno violento nei toni e soprattutto nelle intenzioni. Perci davvero diffi cile non commentare quanto accaduto a Franca-villa Fontana verso la fi ne di ottobre. Una vicenda che ha visto protagonisti quattro ragazzini minorenni, di cui uno minore di quattordici anni. Una sorta di baby-gang che si era specializzata nei furti allinterno delle scuole della citt degli imperiali. Die-ci in tutto con modalit identiche: prese di mira le macchinette per le bevande per impossessarsi dellincasso. Una tecnica che aveva fruttato ai quattro circa 12.000 euro. La storia termina con i carabinieri che, dopo lunghe indagini, colgono in fl agranza di reato i ragazzini che vengono giustamente denunciati. Ma la sto-ria termina anche con una amarezza che non facile smaltire. Intanto perch ci si chiede cosa dovessero farne i quattro di cos tanti soldi. Poi ci si chiede dove fossero le loro famiglie. E an-cora quanta miseria mentale si celi dietro questi mediocri adole-scenti. Mediocri perch non conoscono la paura. Quella paura che ti insegnano da piccolo e che ti porta a fermarti sempre un attimo prima di compiere azioni che poi costano care. Attenzio-ne: non una questione di ceti sociali, perch non c conto in banca che tenga. E solo una questione di povert culturale, di ignoranza dialettica e comportamentale. E solo una storia tanto, tanto triste. Triste anche per noi che facciamo comunicazione nel chiaro intento ( ormai chiaro vero?) di contribuire nella formazione di strade della conoscenza attraverso argomenti che possano interessare anche i giovanissimi. Tanto da spingerci ad aumentare gi dal prossimo numero le pagine del magazine: da 52 a 64. Nella speranza che il sogno di uninversione di tendenza in ambito culturale possa prima o poi realizzarsi.

    di Roberta Denetto

  • IMMIGRAZIONELA POSSIBILEINTEGRAZIONE

    Alfredo MantovanoSOTTOSEGRETARIO DI STATO DEL MINISTERO DELLINTERNO

    MANTOVANO NELLULTIMO CONVEGNO DEL CIRCOLONUOVA ITALIA

    Il tema stato pi volte affrontato. Ma lapproccio sta-volta stato differente. Almeno per una realt come quella mesagnese che ultimamente propone pochi spunti di rifl essione sul piano culturale e politico.Il Circolo Nuova Italia di Mesagne ha organizzato nellau-ditorium del Castello Normanno Svevo una tavola rotonda per approfondire largomento immigrazione. Un incon-tro-strumento per andare oltre linterpretazione spesso frettolosa dei media. E lapproccio, come si diceva, si appoggiato sul pi classico, eppure sempre meno sconta-to, degli schemi: il confronto tra rappresentanti istituzio-nali. Una discussione aperta tra il presidente ACLI Puglia Gianluca Budano, il Sottosegretario agli Interni onore-vole Alfredo Mantovano e lassessore regionale Nicola Fratoianni che ha sostituito allultimo momento il gover-natore della Puglia Nichi Vendola. Non vi dubbio che

    lassenza di Vendola, uffi cialmente causata dallinfl uenza, abbia tolto non poco pepe allincontro. C da dire, a onore del vero, che i presenti hanno assistito a un dibattito cer-tamente pacato ma allo stesso tempo lontano da ipocrisie politiche. Posizioni differenti, accomunate dalla valutazio-ne dellimpegno pugliese. I tre hanno aperto la discussione sulla posizione dellEuropa rispetto alle ultime emergenze. Fratoianni ha parlato del paradosso del vecchio continente che, mentre si allarga ad altri paesi, aumenta, allo stesso tempo, i processi di esclusione. Una valutazione in qual-che modo confermata da Mantovano che, dati alla mano, ha dichiarato che lEuropa non ha risposto alla chiamata umanitaria. Ed ha ricordato (con la freddezza di chi si messo in discussione sul fronte immigrazione) las-sistenza fornita nei giorni di maggiore esposizione per la regione, in particolare nella tendopoli allestita tra Oria e

    di Roberta Denetto

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    Manduria. Ha parlato di cibo, assistenza sani-taria, vestiario.Ad aprile lEuropa ha mandato a Lampedusa tre funzionari dellagenzia di frontiera. Questo stato lunico contributo. Ed ha continuato dicendo che un coordinamento in sede euro-pea avrebbe permesso di gestire meglio la si-tuazione. Il continente avrebbe potuto giocare un ruolo importante anche sul piano occupa-zionale. Non lo ha fatto. LItalia ha affrontato lemergenza da sola. E alla domanda sulla reale integrazione ha mo-strato equilibrio e convinzione rispondendo che fi no ad oggi stato profuso un grande sforzo che per non va enfatizzato. Lintegrazione ha detto possibile ma bisogna ricordare che si tratta di un fenomeno che non va daccordo con i grandi numeri. E inutile illudersi, dun-que, che lItalia possa risolvere da sola il pro-blema dellimmigrazione nel mondo.Insomma una lucidit interpretativa che ha ca-ratterizzato le dichiarazioni di Mantovano anche quando ha detto, a proposito del confronto con Fratoianni, che i punti di divisione si registrano quando ci si allontana dalla realt e si cerca di avvicinarsi allideologia di riferimento. Abbiamo colto loccasione per chiedere al sotto-segretario un commento sulla situazione sicurezza nella citt messapica. Anche in questo caso poco spazio al clamore: Nellultimo mese ha detto tutti i mesagnesi hanno notato un allenta-mento della tensione. Lintenzione comunque quella di intensifi care gli sforzi aggredendo la criminalit che si potrebbe defi nire di stra-da, e da questo punto di vista c un interes-sante diminuzione dei furti, e la criminalit di tipo mafi oso.

  • SCONTRI ROMANILAMAREZZA NELLE IMMAGINI DI UNA GIORNATA DI FOLLIA

    Gli scontri avvenuti a Roma con la furia distruttiva dei black bloc hanno dato vita a rifl essioni e dibattiti come sempre accade in questi casi. Nella mente c ancora limmagine del carabiniere il cui blindato stato assaltato e bruciato. Il militare ha evitato che si piangesse la vittima ed ha portato in salvo se stesso e il suo collega. Ebbene il carabiniere in que-stione Fabio Tartaglione, originario di Andria ma legato alla citt di Oria da rapporti di parentela oltre che essere direttamente impegnato in attivit sociali. Ad esprimergli solidariet il sindaco Cosimo Pomarico in una nota di qualche tempo fa. Ebbene anche in questo caso lItalia a Roma stata rappresentata nella sua totalit visto che cerano militari provenienti da ogni parte del bel pa-ese. E se in molti si stanno concentrando sulle polemiche rispetto al cordone di sicurezza, va comunque rilevata la professionalit e il coraggio di poliziotti, ca-rabinieri e militari che hanno tentato di gestire la situazione. Dalla Puglia, dalla

    di Roberta Denetto

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    lontana provincia brindisina abbiamo guardato le immagini che scorrevano sugli schermi di televisioni e PC, nella con-sapevolezza che tra quei militari ci fossero molti, moltissimi ragazzi di questo Sud Italia. Questo gi un dato sul quale si apre la rifl essione. Ma a colpirci, forse per il lavoro che quotidianamente svolgiamo, stata anche la corsa dei cit-tadini romani, e non solo, nel fornire elementi utili alle in-dagini nelle ore immediatamente successive allassalto della capitale. Telefonini, macchine fotografi che, testimonianze oculari. Un coinvolgimento reale. Un senso di appartenenza che ha dato la possibilit agli inquirenti di visionare fi lma-ti, immagini, sequenze utili alla ricostruzione dei fatti e ai conseguenti arresti. Lamaro in bocca, anche a distanza di tempo, resta nel pensare che la manifestazione programmata dagli Indignados (che nel resto del mondo si svolta con toni assolutamente pacifi ci) poteva essere una concreta occa-sione di confronto e di ascolto delle innumerevoli istanze co-munitarie. E invece ancora una volta lobiettivo reale stato oscurato per far posto alle orrende immagini di distruzione.

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  • CARMENA BRINDISI NEL NUOVO TEATRO GIUSEPPE VERDI

    LA PRIMA ITALIANA DELLO SPETTACOLO DI AIDA GOMEZ di Roberta Denetto

  • Sar la sensualit ad aprire la prossima stagione del Nuovo Teatro Giuseppe Verdi di Brindisi. La sen-sualit madrilena di Aida Gomez che sta portando in giro per il mondo la sua Carmen. Si tratta della pri-ma italiana per lo spettacolo ideato e pensato sulla pelle dei danzatori della coreografa. Atmosfere moderne ma comunque fedelissime allo spirito dellopera e alla perso-nalit del personaggio nato dal sentire di Georges Bizet. Dai palcoscenici internazionali al Festival del Flamen-co di Londra dove ha letteralmente trionfato, la zingara Carmen ha incantato per la forza che lestro coreografi co riuscito a darle. In scena diciassette ballerini affi dati alla direzione artistica di Emilio Sagi, gi direttore del teatro Real di Madrid. Le musiche originali di Jos An-tonio Rodrguez eseguite dal vivo si accompagnano alle note dellopera di Bizet orchestrate da Miguel Roa. Aida Gomez ha iniziato gli studi di danza spagnola a soli sette anni e a undici anni si dedicata alla danza classica. Nel 1982 entr a far parte del Ballet Nacional de Espana interpretando fi n da subito ruoli solistici per arrivare, ben presto, ad essere prima ballerina. Nel gennaio del 1998 il ministero delleducazione e della cultura spagnolo la nomin direttrice artistica del Ballet Nacional, portando-la ad essere la pi giovane donna alla guida di unistitu-zione artistica. E il suo sar un passaggio importante con larricchimento del repertorio classico grazie alle opere di giovani autori e compositori. Non c dubbio che il prossimo 11 novembre incanter il pubblico del Verdi la cui omonima fondazione ha messo a punto un cartello-ne che anche questanno di assoluto rilievo.

    Contenitore culturale, come molti amano defi nirlo. So-prattutto contenitore di emozioni, di immagini, di suoni, di movimenti. Nelle mani di artisti e compagnie strumen-to utile per la formazione di una consapevolezza musi-cale, teatrale, storica. Per loccasione abbiamo chiesto al direttore artistico della fondazione il maestro Italo Nun-ziata le motivazioni di questa scelta. Perch in sostanza proprio la Carmen di Aida Gomez? Ci ha risposto che lo scorso anno si part con il tango. Questanno ce-ra la volont di portare sul palco unaltra forma di linguaggio della danza e quindi la scelta ricaduta sul fl amenco. Ed ha continuato dicendo che la Car-men della Gomez al momento tra gli spettacoli di maggior successo e la compagnia che lo porta in giro per il mondo fra le pi importanti che ci siano. La-spetto pi interessante sta nella convivenza sulla sce-na tra musiche di Bizet e pezzi tipici del fl amenco. Chiediamo a Nunziata quanto potr essere forte limpatto di questi ritmi e ci dice che lemozione sar forte. In questo modo si da la possibilit al pubblico di assiste-re alla messa in scena di opere del repertorio classico che per danno spunti nuovi a coreografi che elabo-rano altri tipi di linguaggi artistici. Concludiamo la nostra breve chiacchierata chiedendo al direttore artistico del Verdi cosa si aspetti dalla prima, da questa apertu-ra di stagione. E la risposta a met strada tra lumilt e la consapevolezza di quanto gi acquisito Sarei gi contentissimo se questa stagione riscuotesse lo stesso successo di quella passata.

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  • FRDRICOLIVIERI

    IL FUTURO DELLA DANZA CON ILDIRETTORE DELLA SCUOLA DI BALLO

    ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

    di Roberta Denetto

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    Nello sforzo di andare oltre i confi ni territoriali, questa volta abbiamo raggiunto un uomo che at-traverso il suo lavoro quotidiano riesce ad essere nei gesti e nei movimenti di decine e decine di danza-tori sparsi per il mondo. E Frdric Olivieri, Direttore della Scuola di Ballo dellAccademia Teatro alla Scala. Insomma non capita tutti i giorni di chiacchierare con un personaggio del genere. Dal punto di vista artistico la lista lunga: dal primo premio del Prix de Lausanne alla scuola di ballo dellOpra di Parigi con la direzione artistica di Rudolf Nureyev. Dalla fondazione dei Ballets de Monte-Carlo alla nomina a Cavaliere dellOrdine per meriti culturali da parte del principe Ranieri di Mona-co. E poi lincarico di maitre de ballet per la compagnia Maggio Danza a Firenze e per il Balletto dellOpera di Zurigo. Fino ai giorni nostri e a quella che lui defi nisce una grande responsabilit. Una voce vellutata accompa-gnata dallaccento francese.Maestro cambiato il modo di essere danzatori, lap-proccio rispetto alla disciplina, la capacit di sacrifi -cio da parte dei giovani allievi?La danza unarte. E come ogni arte in costante evo-luzione. Dal punto di vista tecnico o artistico oggi c un approccio aperto a nuovi stili, allutilizzo delle tecnolo-gie. Adesso molti balletti vengono realizzati attraverso luso di video. Tutto questo modifi ca lapproccio. Lu-nico aspetto che per deve rimanere invariato nel tempo riguarda limpegno, la disciplina, il rigore, la volont di apprendimento. Cosa pensa dei talent-show? Credo che i talent-show siano trasmissioni televisive come tante altre. Ci sono aspetti positivi e aspetti nega-tivi. Negli ultimi anni ho notato uno sforzo notevole nel migliorare la qualit del prodotto soprattutto nella pro-posta della danza classica. Ma rispetto a prima ci sono anche maggiore seriet e precisione. Vi partecipano an-che importanti personalit della danza. Rimangono co-munque trasmissioni televisive. Ma se i vincitori hanno la possibilit di entrare nelle compagnie di danza ben venga. Carriera da danzatore e da direttore della scuola di ballo dellaccademia teatro la scala. Le emozioni sono differenti? Si certo, sono emozioni diverse. Quando balli, anche se

    fai parte di una compagnia, balli per te e per pubblico, comunque la vivi da solista. Quando passi dallaltra parte il principio numero uno la generosit. Devi asso-lutamente dare il massimo a tutti e non fai niente per te stesso. Bisogna dedicarsi agli allievi, svuotare il mestiere che hai imparato e regalarlo ai tuoi allievi. Quando balli la soddisfazione tantissima ma la stessa che vedo ne-gli occhi dei miei allievi. Lei considerato lo scopritore dei giovani talenti ita-liani. Una responsabilit, un dono, una missione? E una bella responsabilit. Si tratta del futuro della dan-za in Italia e non solo perch molti allievi, fi nita la scuola, entrano in grandi compagnie internazionali. Per me im-portante che siano pronti a capire come si deve lavorare. Il passaggio scuola compagnia essenziale. La crisi economica si rifl ette anche sul circuito cultu-rale. Laccademia sforna ogni anno giovani diplomati. In quanti riescono a trovare un lavoro? Quasi tutti entrano in varie compagnie. Ogni anno c una dura selezione. Ma su 25 allievi 20 entrano in grandi compagnie. Gli altri riescono comunque a lavorare. Di-ciamo che il 90% di loro riesce ad ottenere un contratto. Maestro in pochissime parole pu dirci cos per lei la danza? La danza per me la vita. Non posso vivere senza balla-re, senza questa grande emozione.

  • LA CASA MUSEORIBEZZI PETROSILLO...

    In questo numero orgogliosamente vi parler di una realt che merita di essere apprezzata: la FONDAZIONE CASA MUSEO RIBEZZI-PETROSILLO di Latiano. Realt conosciuta per caso, per un felice incontro con la professoressa Ribezzi, presi-dente della fondazione stessa. Insegnante, autrice di molti libri, nella sua persona ha realizzato il vero concetto di cultura in-tesa come volont di arricchire se stessi per dare agli altri. Ma lei, coadiuvata dal marito Dott. Vittorio Petrosillo, ha fatto an-cora di pi! Ha speso le sue energie per rendere fruibili ad un vasto pubblico tutti i suoi beni, una rara collezione di reperti archeologi-ci (VI-III secolo a.C.), pergamene, abiti, manoscritti, libri, monete, cimeli vari dei secoli XVI-XIX nel contesto di una casa borghese dei secoli passati con arredi depoca. A questo nucleo originario si vanno aggiungendo numerose donazioni che hanno richiesto quattro ampliamenti successivi. Riconosciuta dalla Regione Puglia, la casa-museo Ribezzi-Petrosillo, inaugurata il 20 Dicembre 2003, si trova nel centro storico di Latiano (Brindisi) in via Angelo Ribezzi, 1.La struttura retta da un consiglio direttivo costituito dai due fon-datori, la Dott.ssa Bianca Ribezzi direttrice del museo, il sindaco di Latiano pro tempore e il sovrintendente archeologico pro tempore.

    La presentazione che segue veramente poco esaustiva rispetto alla realt, vuole essere solo un invito ad andarla a conoscere personalmente.

    UN VIAGGIONEL TEMPODott.ssa Anna Lucarella

  • Alcune sale del museo conservano una ricca collezione archeologica relativa al sito messapico Muro Tenen-te, distante da Latiano circa un chilometro, costituita da reperti appartenenti alla famiglia Ribezzi (proprietaria di parte del sito per oltre due secoli) e da reperti dati in af-fi do dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. Gli oggetti esposti sono contestualizzati da nume-rosi pannelli didascalici e da plastici realizzati dallartista Enzo Camassa riguardanti labitato e la necropoli cos come emersi dagli scavi effettuati negli anni 1969-77 e 1980 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del-la Puglia e negli anni 1992-2002 dalla Libera Universit di Amsterdam. La sala delle pergamene ospita la ricca collezione pergamenacea e cartacea proveniente dai fon-di Panzera, De Electis, Ribezzi (secoli XV-XIX). Alcune di esse sono autografate da Giovanna la Pazza, Carlo III, Vittorio Emanuele III, Umberto II e Mussolini. Inoltre si possono ammirare ricordi vari del Beato Bartolo Longo di Latiano. La sala dei libri antichi e oggetti sacri do-cumenta gli interessi culturali e la religiosit nel passato. Sono presenti autografi di Puccini, Carducci e il ri-tratto di Jole Voghera, opera del pittore Angelo Lan-

    di. Interessante la vetrina con esposizione di penne, pennini, inchiostri, caratteri a stampa. La sala della medicina accoglie strumenti medici, foto, libri, perga-mene relativi alla medicina e alla farmacia nel passato. Nella sala della numismatica si trova la Collezione Benvenuto Ribezzi, oltre 400 monete esposte secondo un ordine cronologico e un chiaro intento didattico. Nella sala della musica sono presenti strumenti musi-cali, dischi (a partire da quelli metallici traforati di met 800), spartiti e libretti dopera dei secoli XIX-XX . Sono presenti altres dischi e spartiti del fondo Ziffer Ascarelli con manoscritti dei secoli XVII-XVIII e ricordi del mae-stro Camargo Guarnieri (lettere della prima met del XX secolo indirizzate alla cantante Marcella Ziffer Ascarelli, foto, numerosi spartiti autografi di composizioni del ma-estro e altri a stampa). Nella stessa sala c una collezio-ne di macchine fotografi che e dagherrotipi.Interessanti le sale dedicate alla moda depoca. Nuove sale saranno messe a disposizione dei visitatori, i lavori sono in corso. Tanto entusiasmo porter alla realizzazio-ne di ulteriore arricchimento culturale e diletto per tutti.

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  • Cambia il mercato, cambiano i consumatori.Lorenzo Valentini che questo mestiere lo svolge ormai da diversi anni lo sa bene. Abbiamo tutti un occhio pi critico, siamo pi consapevoli di quello che compriamo e cerchiamo di non cadere nelle classiche trappole del marketing. Io penso che le persone non siano stupi-de, percui in un momento di crisi come quello che il mercato sta a rontando proporre un prodotto di qualit pre-mia sicuramente.Per noi della Valentini Arredamenti, la qualit rappresenta lelemento di di erenziazione nella nostra fi loso-fi a individuare e vendere prodotti di qualit, anche se limitare la qualit al prodotto senzaltro riduttivo.Il servizio che o riamo ai nostri clienti forse laspetto pi signifi cativo del concetto di qualit. Noi risultiamo vincenti proprio perch sottolineamo la nostra unicit. Per unicit in-tendo un servizio di consulenza progettuale a 360 gra-di che consiste nello rire al cliente, attraverso proget-ti personalizzati ed intonati alle diverse esigenze, la soluzione per ogni singolo problema abitativo.La nostra missione quella di porci come consulente attento e capace di interpretare le esigenze dei suoi interlocutori o rendo soluzioni innovative che supera-no le aspettative del committente. La capacit di risol-vere i problemi che i nostri clienti ci pongono fa si che

    ogni nostro progetto sia unico, a ciascun cliente assi-curata la massima attenzione, utilizzando le giuste dosi di energia e competenza. Essenziale per noi colloca-re ogni lavoro in un contesto di riferimento preciso, ci che ci sta maggiormente a cuore la qualit del nostro lavoro. Questa passione, lenfasi che mettiamo nel rac-

    contare quelle che sono le nostre ca-ratteristiche, i nostri punti di forza, il come siamo nati e dove vogliamo arri-vare ci spinge a pensare oltre, passan-do dal contrasto con i nostri concor-renti al confronto.Mi piace chiudere questo intervento trascrivendovi un brano che lascia ad ognuno di voi la possibilit di constatare quanto fre-quentemente i falsi miti possono por-tare a scelte sbagliate.Si racconta che le Sirene, a ascinanti e

    demoniache abitatrici di unisola, met donne e met uc-celli, con la mala del loro canto seducevano irresistibil-mente i naviganti che dovevano passare per quello stret-to di mare. E li facevano perire tutti contro gli scogli.Nel suo viaggio di ritorno, Ulisse tapp con cera gli orec-chi dei suoi compagni, perch non le udissero e ne fosse-ro sedotti. Quanto a s, si fece saldamentre legare allal-bero maestro, per sentirne la voce senza subire le conseguenze disastrose .Orfeo invece inton un canto pi melodioso che incant le Sirene, lasciandole mute e di sasso.

    DIFFIDATE DAI FALSARINON CEDERE AL CANTO DELLE SIRENE AMMALIATRICISCEGLI LA BANDA DEGLI ONESTI

    V I A FO G G I A 3 1 A M ES A G N E ( B R )W W W.VA L E N T I N I A R R E D A M E N T I . I T

  • ANGIOLETTADE NITTO

    in continua ricerca pittorica Chi si intende di arte e di linguaggi artistici sa bene di fronte a chi ci troviamo. Chi non se ne intende rimane colpito dalle opere di Angioletta De Nitto. Piacciano o meno, lasciano qualco-sa. Un percorso in continuo divenire per lartista nata nel 1963 a Mesagne dove vive e lavora ancora oggi. Un divenire che ha lasciato nella mente di quanti hanno osservato le sue cre-azioni le immagini della serie Bi-glie: UNO DI NOI, con le biglie stesse a rappresentare una sorta di ritratto di singoli uomini. Poi sta-ta la volta della serie VICENDE, interpretazione astratto-spaziale del tema delle biglie. E ancora MEDU-SE COSMICHE, anime spaziali che vanno oltre la tridimensionalit attraverso frammenti di luce-colore che diventano veri e propri simboli. Dallambito fi gurativo alla produ-zione astratta. Ricerca continua. Ri-cerca pittorica iniziata ai tempi degli studi da questa donna piccola ma intensamente appassionata. Dopo il diploma presso lAccademia di Bel-

    le Arti a Lecce e un periodo da re-stauratrice, ha scelto di dedicarsi alla pittura. Una passione che le valsa anche la possibilit di essere tra i fi nalisti del Premio Arte bandito dalleditore Giorgio Mondadori. Una passione che oggi la porta a contatto con il mondo formativo. Lartista ha infatti aperto il suo studio a quanti, attraverso il suo talento, vogliono avvicinarsi alla pittura. E nel tempo riuscita a dare vita ad un focolaio di piccoli talenti che, seguendo le sue orme, hanno iniziato un percorso di carattere nazionale. Il segreto? La De Nitto sostiene che per imparare a dipingere non si deve essere ne-cessariamente giovani. Basta desi-derare di scoprire larte nei lavori realizzati a matita, ad acquerello, ad olio. Basta aprirsi e riconoscere nelle proprie opere emozioni, fan-tasie, speranze, fobie, denunce. Insomma anche stavolta parliamo di percorsi virtuosi. Un esempio di suc-cesso artistico a disposizione di gio-vani talenti.

    di Redazione

  • Parole del direttoredel Cna Brindisi

    Sonia Rubini

    di Roberta Denetto

    Parole

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    Lintervista realizzata con Sonia Rubini per la ru-brica Parole di donna ha avuto il sapore di una piacevolissima chiacchierata. Effettivamente di donne che mostrano poco sul piano fi sico ma che sanno parlare, cio usare le nostre parole ve ne sono davvero poche. Una di queste Sonia Rubini. Direttore della CNA di Brindisi e presidente di PromoBrindisi. Sottolineamo i termini direttore e presidente perch in un contesto di assenza di riferimenti, far piacere a giovani studentesse sapere che esiste chi ha saputo riempire di contenuti professionali la propria vita. Saliamo al quinto piano della sede della Camera di Commercio, a Brindisi. Ci annunciano e sembra che dietro la porta ci debba essere il classico noioso uomo politico capace di darsi tante arie ma con seri problemi nel mettere insieme soggetto, verbo e complemento. E invece, fortunatamente, ci accoglie il sorriso fi ero di Sonia Rubini che tra un impegno e lal-tro ha trovato il tempo di confrontarsi con noi. Alla fi ne tutto assume i contorni di un racconto: quello del suo percorso iniziato a livello forma-tivo con il liceo clas-sico e proseguito con la facolt di lettere classiche. Da bambina ci dice volevo fare la docente di lettere. Ma la strada universitaria si interrompe, una sorta di pau-sa in concomitanza di una campagna elettorale. Ed in quelloccasione che riesce a usufruire di una borsa lavoro. Era il 1998 quando entr nella CNA.Allepoca capivo poco racconta quanto fosse pre-ziosa lopportunit che mi si era presentata. Mi sarei laureata dopo qualche anno. E quando le chiediamo di cosa si occupasse in quel periodo allinterno dellimpor-tante confederazione lei ci risponde che c un talento in ognuno di noi. Il nostro un mondo vasto. La cultu-ra umanistica che avevo alle spalle mi ha aiutato. Cos ho iniziato con la formazione lavoro e con i progetti sullimprenditoria femminile. Di fronte ad una donna

    cos giovane e con tali responsabilit, viene spontaneo pen-sare che debba aver ingoiato molti bocconi amari nella sua carriera. Ma lei smentisce questa convinzione, frutto spes-so di eccessivo pregiudizio e ammette di non ricordare episodi particolarmente dolorosi sul piano lavorativo. Sono stata fortunata. Ho fatto un percorso in crescita. Avevo tanta curiosit e mi stato concesso di soddi-sfare la mia curiosit. Delusioni ce ne sono state, forse per qualche progetto non andato in porto. La fatica c ma quella di tutti i giorni. E quando le chiediamo di raccontarci la soddisfazione pi grande e il momento pi importante lei non ha dubbi: la nomina a direttore della CNA. Quel giorno stato il pi bello ed emozionan-te della mia vita. Non volevamo puntare allargomento mamme che lavorano ma la conversazione, quasi natu-ralmente, scivola verso il tema pi infl azionato della co-municazione lavorativa. Chiediamo a Sonia Rubini come

    messa sul tema mam-me ai vertici azien-dali e ci sorprende la bellezza della sua risposta che quasi un manifesto, uno sti-le, una linea Dietro

    ogni uomo importante c una donna forte. Ma dietro una donna importante c un uomo intelligente. E per noi la conversazione potrebbe fi nire qui. Ma lei continua Quando una donna assume un ruolo dirigenziale non conosciamo il nome del marito ma sappiamo che sen-za dubbio gode di una tranquillit emotiva tale da non scatenare competizioni.Ci lasciamo con un commento sulla crisi economica che oggi infl uisce molto sui giovani. Uomini e donne in egual misura. C tanta confusione e c bisogno di coltivare un sogno: unica alternativa allidea del posto fi sso.Una battuta, un sorriso e la consapevolezza nel cuore che esiste, per fortuna, la possibilit di confrontarsi sui famosi piani meritocratici. Salutiamo cos Sonia Rubini.

    la nomina a direttore della CNA. Quel giorno stato il pi bello ed emozionante della mia vita

  • Losteoporosi un tema molto im-portante e dibattuto, anche perch lincidenza della decalcifi cazione ossea sembra aumentare molto nel perio-do menopausale. Questo dovuto alla diminuzione degli ormoni sessuali che hanno unazione favorente sulla fi ssa-zione del calcio nelle ossa. Una giusta te-rapia sostitutiva ormonale (in questo caso i fi tormoni della soia o del trifoglio rosso funzionano molto bene) pu sicuramente aiutare nella prevenzione. Eppure non tut-te le donne ne soffrono allo stesso modo, per quanto la diminuzione ormonale av-venga sempre. Come mai? Evidentemente il problema non solo di tipo ormonale ma esistono varie concause da considera-re. Intanto lo stile di vita e il movimento: camminare allaria aperta, fare ginnastica, danza o yoga, sono tutte attivit molto utili allelasticit e al metabolismo osseo. Stare il pi possibile al sole aiuta la fi ssa-zione della vitamina D e anche lumore.E poi c lelemento importantissimo del ph corporeo che quando scende troppo verso lacidit, costringe le ossa a tampo-nare rilasciando carbonato di calcio.

    Osteoporosiin menopausaDott.ssa Marcella SaponaroGINECOLOGA, MEDICO PSICOSOMATICO, FLORITERAPEUTA ED AGOPUNTORE

    Parole

  • DEMO MAGAZINE | 25

    Ma come evitare questo stato di acidosi? Intanto evitando i cibi troppo acidi, come i latticini, il caff, laceto, lalcool, gli agrumi (tranne il limone). E qui sfatiamo una volta per tutte un mito che purtroppo anche alcuni medici continuano a perpetrare: i latticini, per quanto siano ricchi di calcio, di fat-to ne impoveriscono le ossa, quindi assumerli non solo non aiuta ma pu addirittura essere negativo! Meglio le mandor-le, la rughetta, il riso, le alghe e comunque una dieta bilan-ciata in genere assicura sempre il fabbisogno giornaliero di calcio. Ma questo articolo non sarebbe davvero completo se non considerassimo anche il valore simbolico e psicosomati-co dellosteoporosi. Le ossa sono da sempre segno di forza, di sostegno e di protezione, quindi non un caso che vengano sempre colpite dal confl itto di svalutazione e di incapacit. Ecco perch non tutte le donne presentano questo problema, e la personalit pu fare spesso la differenza. La sede colpita pu indicarci in modo specifi co il tipo di svalutazione: ad es. la zona del piede pu indicare unincapacit a fuggire da una determinata situazione. La zona del bacino una svalutazio-ne nella capacit materna o femminile (come pu succedere appunto nel vissuto della menopausa). Per questo motivo i rimedi fl oreali possono costituire un grande supporto psico-logico: Larch per lautostima, Walnut per accettare il cambia-mento, Gorse per dare coraggio e sicurezza. La menopausa solo una fase di cambiamento della vita: accettarla con sere-nit la chiave per restare concentrate e consapevoli.

    lo stile di vita e il movimento:camminare allaria aperta, fareginnastica, danza o yoga, sonotutte attivit molto utiliallelasticit e al metabolismoosseo

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  • TALENTO? FORSEMA DOV?...

    Urlavano dicendo, un talento! E un talento! Ma cosa signifi ca davvero avere talento? Ogni esse-re umano pensa di averlo. Tutti vogliono canta-re, dipingere, ballare, recitare, apparire due nanosecon-di sullo schermo, o su un trafi letto di una riga in fondo allultima pagina di un quotidiano. E, cosa non meno importante, fare gli stilisti: insomma nessuno che voglia fare lidraulico, il contadino, o laddetto allautospur-go (con tutto il rispetto! Senza il loro aiuto saremmo in serie diffi colt). Ecco cos una schiera interminabile di fashion designer (molto designer e poco fashion pi che altro a mio avviso, solo bravi illustratori) pronti a tutto pur di vedere impresso il loro nome su di un foulard, allinterno di un abito o un paio di scarpe o su un rotolo di carta igienica. Ma poi questi talenti sono davvero bravi? Il talento, per quanto se ne dica, cosa rara, magari non sempre supportato dai mezzi ma il pi delle volte cos talmente straripante che si fa notare da solo. Assistia-mo a centinaia di sfi late, altrettante conferenze stampe, presentazioni negli show-room, incontri glamour, ma di quellaria che solo il talento porta con s si respira ben poco. Qualcuno viene soprannominato prodigio, qualche altro genio ma alla fi ne dei conti siamo sempre l a par-lare solo dei grandi maestri di stile e basta. Purtroppo, faccio una grande fatica a credere che sia tutta colpa del fashion system che monopolizza e detta i canoni, il pi delle volte il talento c e quando c non si confonde

    con nientaltro. Questi cosiddetti nuovi talenti non hanno un minimo di formazione, di esperienza, di ricerca e, mi spiace dirlo, anche di cultura. Il talento non disegnare su di un cartoncino un bellabito o un accessorio, che non potr mai essere realizzato o indossato da nessuno. Nel 90% dei casi non hanno affrontato un percorso di studi, di ricerca, di sperimentazione, non conoscono il marke-ting, la comunicazione e con la presunzione di sapere pi di Valentino o di Chanel, vogliono lavorare nelle grandi case di moda solo perch sono bravissimi a disegnare un bel bozzetto da incorniciare nella cameretta. Allora mi viene da dire Che altro si potrebbe dire ancora? Nulla.O forse tutto. Amano poco le tinte unite, a meno che non sparino tinte forti come le insegne di Las Vegas. Preferi-scono gli stampati, specie se di disegno un p retr, che fa tanto vintage come spesso citano nelle presentazioni delle collezioni. Sono sempre nelle liste (di attesa) del fashion week. Grazie ai loro preziosi suggerimenti ades-so ho capito che inutile abbonarsi a Vogue e Collezioni, basta ascoltare le loro dottrine con un po di viola e una dose di paillettes sar sicuramente di moda (qualcuno po-trebbe rimproverarmi dicendo: Non viola! E malva!. Un p come la Miranda Priestley ne Il Diavolo veste Prada, che rimprovera la sua assistente che scambia per azzurra una cintura color ceruleo). diffi cile trovare una defi nizione al fenomeno: la natu-ra li ha dotati di un cattivo gusto totale, quasi sempre

    S.M.: IL TALENTO LINCLINAZIONE NATURALE DELLANIMO DI UNA PERSONA A FAR BENE UNA CERTA ATTIVIT, ATTITUDINE, ABILIT, CAPACIT, CREATIVIT, DONO, ESTRO, FANTASIA, GRANDE INGEGNO, GUSTO, GENIALIT, IMMAGINAZIONE, INVENTIVA, ISTINTO, INGEGNOSIT, MAESTRIA, PREDISPOSIZIONE, STOFFA, SENSIBILIT, VIRT, ARTISTA

    di Salvatore Caiulo

    liberi pensieri di un artista contemporaneo

  • DEMO MAGAZINE | 29

    accompagnato da una passiva irre-

    sistibile sudditanza alle (peggiori)

    tendenze modaiole, un terrifi cante

    spettacolo di ottusit e cialtroneria,

    ma sono tutti contenti, poveretti, cre-

    dono di essere la reincarnazione di

    Christian Dior. Non ci vuole molto

    per diventare stilisti... qualche paroli-

    na straniera, grande esperienza come

    magazziniere in qualche negozio di

    tessuti a metraggio e tanta spavalde-

    ria. E cos che nascono i nuovi ta-

    lenti. Chiss, un giorno potrebbero

    anche farvi fare un programma in

    TV, magari su FASHION TRASH

    Channel, no?... Pablo Picasso dice-

    va: unopera darte fatta al 10% di

    talento e creativit il restante 90%

    tecnica e duro lavoro. Nel prossimo

    numero vi parler di due amici che

    stanno portando avanti con grande

    impegno e risultati eccellenti un per-

    corso di studi nella moda, ai quali

    auguro un anticipato in bocca al lupo

    per i loro progetti.

    il bello in sensoclassico non interessa

    pi a nessunoMiuccia Prada

  • Dal punto di vista discografi -co fermo da due anni, ma Fabrizio Moro non smette di stupirci con dei live davvero emozio-nanti. Riusciamo ad incontrarlo pri-ma di un suo concerto. Artista poco amante dei rifl ettori e della radio, predilige il contatto diretto col pub-blico.E se nelle vicinanze c una chitarra, riesce a deliziarti con una voce incan-tevole. I suoi brani sono ritratti della realt, della vita comune. Storie di disagi, di violenze, ma anche di sen-timenti e libert.Ci parla proprio della libert raccontata in un programma tv (trasmesso dalla rai e intitolato Sbarre) che lo ritrae narratore deccezione.Non si tratta di un programma mo-ralista, sottolinea il concetto di li-bert. Proprio come le mie canzoni. Gli autori mi lasciano assoluta scelta nello scrivere i testi e nella selezio-ne degli argomenti. Racconta la vita dietro le sbarre. Tendono tutti a far vedere solo la parte bella del carcere, se cos si pu defi nire. L i detenuti sono privati non solo del-la libert, ma anche della dignit e nessuna tv lo far mai vedere. C molta poesia in ogni racconto perch si tratta di storie vere, pezzi di vita vissuta.Durante ladolescenza ha dovu-to superare delle gravi diffi colt. Quale consiglio si sente di dare ai ragazzi che vivono un periodo come il suo?Se nel percorso intraprendi una via diffi cile venirne fuori. Oltre alle

    LA LIBERT SECONDO FABRIZIO MORO Voglio sentirmi libero da questa onda, libero perch ognuno libero di andaree da uomo libero ricominciare

    di Valeria Morleo

  • DEMO MAGAZINE | 33

    persone care, per me stata fondamentale la musica. Fare il musicista una passione che ti coinvolge in tutto e per tutto. Non soltanto un lavoro, tutta la mia vita. La musica viene prima della mia famiglia, se non ci fosse musica per me non ci sarebbe nemmeno la mia compa-gna, non ci sarebbe mio fi glio. Comunico attraverso la musica, sul palco mi sento migliore di come sono.Quando canto non sono il ragazzo a volte disagiato che incontri per strada, mi sento una persona completamente diversa.Una sua canzone cita Voglio sentirmi libero, libero da ogni convinzione che la terra tonda, libero quin-di da ogni stereotipo?Fondamentalmente si. Vivo a seconda dei momenti. A volte mi sento libero, a volte imprigionato. Non c una descrizione univoca ed assoluta, dipende dai desideri che uno ha: per me libert fare ci che mi piace nella vita.Com cambiato il modo di fare musica negli ultimi anni, forse troppo saturi di talent?Sinceramente non sono molto a favore di questo tipo di show, sono un po bigotto. Vengo da una generazione di artisti che suonano in can-tina. Ancora oggi scrivo le mie canzoni nel seminterra-to con la mia band. Era un contesto musicale diverso, se oggi avessi ventanni pro-babilmente mi proporrei per un talent. Quando incontro un ragazzo che sta iniziando a scrivere, la prima cosa che consiglio di fare avere una band. Il gruppo di persone col quale ti confronti deve essere capace di capire il tuo stato mentale. La band deve essere la tua etichetta discografi ca.La gavetta non ti aiuta soltan-to nella parte musicale, ma

    soprattutto nella parte pratica della vita. Se tu per vieni da un certo tipo di gavetta, allora riesci pian piano a rimetterti in piedi. Perch non si tratta solo di musica, questo lavoro fatto per persone che hanno un certo tipo di carattere. Per cui io ancora oggi, al di l dellaspetto musicale, mi chiedo se questo il lavoro che fa per me. Tutto questo diffi cile, mettere sempre sotto gli occhi della gente la tua emotivit e sensibilit.Nel 2009 nasce suo fi glio Libero, sicuramente un mo-mento importante nella vita di un uomo. Citando una sua canzone, defi nisce la sua vita felice o risponde solo che le piace?Beh, mio fi glio si chiama Libero come la mia canzone e non viceversa come mi chiedono in molti. In un certo senso lui ad esser dedicato alla canzone. Ora si, mi sento felice. un bel periodo. Il successo personale, quando sei soddisfatto di quello che fai e raggiungi un certo tipo di equilibrio, allora sei una persona di suc-

    cesso. La persona di successo non quella che vedi tutte le sere in tv, quella popolarit. ben diverso.Labbiamo vista accanto a mostri sacri della canzone italiana come Vasco Rossi, Claudio Baglioni e Fausto Leali. Quali sono i progetti per il futuro?Dopo il tour estivo ci sar una pausa di dieci giorni e poi ci organizzeremo per quello invernale. A met novembre uscir il nuovo album, per non si tratta di inediti. un dvd pi cd live registrato in occasione del concerto al Pala Atlantico di Roma. Ci saranno anche due inediti: Respiro, che in radio in questi giorni e lal-tro un pezzo che si intitola Sono solo parole.

  • DEMO MAGAZINE | 37

    Per sempre gratial folle Mr. Jobs

    In questo numero al posto dei consigli per il viaggio perfetto, ab-biamo preferito dedicare qualche pensiero alluomo grazie al quale anche il lavoro allinterno di unagenzia viaggi completamente rivoluzionato. Il 5 ottobre 2011 andato via colui che ha cambiato il no-stro modo di vivere. Un p come Leonardo Da Vinci alla fi ne del 1400 regal allumanit le sue invenzioni, cos Steve Jobs ha rivoluzionato la vita di tutti con la sua genialit. Ognuno di noi, chiunque abbia mai acceso un Personal Computer, lo deve a lui. In molti ricordano Steve Jobs come il creatore dellI-Phone, dellI-Pod, dellI-Pad. E limitativo! E quasi irriverente! Jobs era un visionario. Il suo pensiero andava oltre gli schemi: immaginava il futuro e ha aiutato ad affrontarlo facilitando tutto con la sua creativit. Il 1 aprile del 1976 fond, insieme a Steve Wozniak, la Apple Computer. La sede della societ era nel garage dei genitori. Nel 1984 Jobs e Wozniak lanciarono il primo Personal Com-puter ad interfaccia grafi ca, dotato di icone, fi nestre, menu a tendina e mouse ! Allinizio degli anni novanta intu per che il mouse da lui concepito anni prima, poteva essere superato da una periferica pi di-retta: le nostre dita. Allo stesso tempo cap che il PC non doveva es-sere un elemento statico, fi sso, noioso. Nacque cos il primo Notebook, il primo computer portatile. Bill Gates e Mark Zuckerberg, lo hanno ringraziato pubblicamente commossi il giorno della sua morte. Perch probabilmente senza il Signor Jobs oggi forse non avremmo i sistemi operativi Windows e il social Network Facebook. Il 12 giugno 2005 Ste-ve Jobs tenne un discorso rivolto ai laureandi della prestigiosa Univer-sit di Stanford. Le sue parole impressionarono e commossero il mondo intero. Il suo fu un monito verso i ragazzi a inseguire senza tregua sogni, speranze, intuito. Verso la fi ne del suo discorso parl della morte, intesa come fattore che deve indurre a non perder tempo nella vita.

    di Marco De VincentiCONSULENTE DE IL TUO VIAGGIO

    La morte lagente di cambiamento della vita ! Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. E proprio adesso il nuovo siete voi. Ma un giorno non troppo distante da oggi diventerete gradualmente il vecchio che deve essere eliminato. Mi dispiace essere cosi drammatico, ma questa la verit. Il vostro tempo limitato .. quindi non sprecatelo!.. Non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore. E cosa pi importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e il vostro intuito. Perch loro sanno gi cosa voi volete realmente diventare. Tutto il resto secondario. Quando ero giovane cera una incredibile rivista The Whole Earth Catalog praticamente era una delle Bibbie della mia generazione. Era una specie di Google formato cartaceo. Nellultima pagina del numero fi nale, cera la foto di una strada di campagna allalba. Quel tipo di strada sulla quale potreste trovarvi a fare autostop se foste cos avventu-rosi. Sotto, cerano scritte queste parole:Siate Affamati. Siate folli. Questo era il messaggio di addio. Io me lo sono sempre augurato per me stesso, e adesso che vi laureate per iniziare una nuova vita, io lo auguro a tutti voi: SIATE AFFAMATI ! SIATE FOLLI

  • DEMO MAGAZINE | 39

    RASSEGNAAZZURRO SALENTINOTERZA EDIZIONE NEL SEGNO DELLECCELLENZA

    Nella sua continua ricerca delle eccellenze e del dinamismo cultuale, Demo Magazine punta i rifl ettori su un appuntamento particolarmente interessante. La terza edizione della Rassegna Azzurro Salentino, nata per valorizzare e premiare le eccellenze, appunto, del territorio provinciale e non solo. Ricono-scimenti che ogni anno, in differenti location, vengono consegnati nelle mani di chi porta in alto il nome del Salento nel mondo. Gli ambiti sono eterogenei: cultura, arte, ricerca, marketing territoriale, imprenditoria, arti-gianato, sport, comunit ellenica,turismo, sanit. Ebbene questanno liniziativa torna puntuale. La presentazione uffi ciale in programma per il 12 novembre alle 11 nel-la sala vip dellaeroporto del Salento alla presenza dello staff organizzativo composto dal Cav. Angelo Ruggiero

    (Presidente), Prof.ssa Carmen De Stasio (Direttore Arti-stico e Culturale), Maria Concetta Malorzo (artista del vetro, creatrice dei riconoscimenti), Giacomo Ruggiero (responsabile per il settore Comunit Ellenica), Geom. Cesare Laviola (ottimizzazione) e dai collaboratori Ame-deo Nani (responsabile operativo), avv. Sefania Pasime-ni, dott.ssa Paola Guido, ing. Gabriella Gulli (Presidente onorario). Sabato 19 novembre alle 18.30 nella sala con-vegno dellAutorit Portuale si svolger la manifestazio-ne con la consegna dei premi. Un incontro di persone ed esperienze per evidenziare i risultati conseguiti da chi conferma ogni giorno le competenze acquisite nel pro-prio settore, nel segno di una lungimiranza valida per s e per il territorio. Il 23 novembre i dati relativi alla rasse-gna saranno pubblicati su SOLE24ORE.

    di Redazione

  • DEMO MAGAZINE | 41

    LA CASA EVOLUTA

    Lappuntamento fi eristico del Made Expo 2011 tenutosi presso i padiglioni dellEnte Fiera di Rho dal 5 all8 ottobre stato il momento ed il luogo dove il mer-cato delledilizia ha indicato chiara-mente il percorso da seguire per usci-re dalla crisi del settore, individuando nella sostenibilit uno dei punti car-dine per il proprio rilancio. Le con-dizioni ci sono, tempo che ognuno faccia la sua parte. La direttiva euro-pea (2010/31/UE) e le norme nazio-nali (D.Lgs n. 28 del 03 marzo 2011) indicano la necessit di realizzare edi-fi ci a basso consumo energetico non solo attraverso la realizzazione di im-pianti di produzione di energia prima-ria (fotovoltaico e solare termico), ma soprattutto attraverso la progettazio-ne, la realizzazione e la ristrutturazio-ne di edifi ci che abbiano come punti fondanti lisolamento dellinvolucro, lutilizzo di infi ssi ad alte prestazioni termiche e impianti preferibilmente di Ventilazione Meccanica Controlla-ta. In una sola parola edifi ci con basso utilizzo di energia primaria. Realizza-re edifi ci ad alta effi cienza energetica lunica strada da perseguire anche nel comparto delle costruzioni degli alloggi sociali (la cosiddetta social housing) puntando sulla qualit sen-za compromessi ed ambiguit; nuove tecniche costruttive sono state presen-tate in fi era con lobiettivo di ridurre

    i costi senza dover rinunciare ad alta qualit ed effi cienza come ad esempio limpiego di tecnologie costruttive denominate a secco. Le costruzioni a secco hanno un grosso vantaggio rispetto alla costruzione in lateroce-mento: il progettista non vincolato ad alcun materiale. E libero di utiliz-zare, per ogni elemento costruttivo, il materiale che garantisce la massima prestazione al minor costo in grado di aumentare la capacit produttiva su larga scala. Lassemblaggio a secco permette di costruire un edifi cio le-gando tra loro in modo irreversibile i vari elementi attraverso lutilizzo di mezzi fi ssaggi meccanici e incastri.

    Si tratta di una tecnica costruttiva (sistema a secco) che si distingue da quella tradizionale (sistema a umido) in quanto questultima unisce tra loro i materiali attraverso il ricorso a mal-te di vario tipo che si legano in modo permanente non permettendo il suc-cessivo riutilizzo del materiale da co-struzione. Infi ne, i 300 milioni di euro messi in campo a livello statale con il via libera del CIPE dovrebbero dare un forte impulso agli investimenti nel settore ed in particolare in quel-le regioni, come la Puglia, che hanno presentato i progetti di social housing con la partecipazione di investimenti da parte dei privati.

    di Domenico MagrESPERTO IN SISTEMI ENERGETICI E AMBIENTALI

  • DEMO MAGAZINE | 43

    Nel panorama jazzistico nazionale un posto interessante lo occupa Pierluigi Villani. Uno dei migliori batteristi della nuova ge-nerazione percussiva italiana. E Villani il jazz lo co-nosce davvero bene. Si tratta di un artista che piace molto ai giovani. Per questo ha scelto di incontrarli nel Lab Creation di Mesagne. Dopo il cd, Tempus Transit, acclamato dalla critica, Pierluigi Villani torna a incidere per a, questa volta in un quartetto aggressivo e compatto, forte di una promessa del sax tenore e di un grande contrabbassista. Essenziale gi nel titolo, sicuramente il primo di una serie. Lalbum segna la nascita di un quartetto che nel prossimo fu-turo far parlare di s. Tanto affi atato, tanto da ri-mandare al nome: I quattro ossia Umberto Muselli (sax tenore), Marco Contardi (piano), Gianluca Ren-zi (contrabbasso) e il gi menzionato Pierluigi Villa-ni alla batteria. Pierluigi Villani nasce a Napoli il 17 gennaio del 1971. Il padre, Virgilio, stato attore-cantante-produttore della compagnia del maestro R. De Simone. Perci si pu dire che Pierluigi fi glio darte. Inizia prestissimo a studiare batteria, a soli dodici anni, e sotto la guida del maestro A. Roma-

    no si diploma in Percussioni presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Successivamente, nel 2000, si diploma in musica Jazz con il maestro Bruno Tommaso nello stesso Istituto. Nel 2007 si laurea in musica jazz al conservatorio N. Piccinni di Bari col massimo dei voti. Perfeziona lo studio della batteria con Alfredo Golino e segue semina-ri con artisti come Jack De Johnette, Peter Erskine, Steve Gadd, Danny Gottlieb, Dave Weckl, Steve Smith, Sonny Emory, Greg Bis-sonette, Vinnie Colaiuta, Roberto Gatto e Christian Mayer. Villani un musicista che ha una grande cultura classica. Ascoltandolo non si pu rimanere che stupiti dalla sua abilit nel suonare con estrema rilassatezza le pi ardite scomposizio-ni ritmiche. E, conoscendolo, si pu anche comprendere il suo essere, nella vita come nellarte, in perenne equili-brio tra istinto e ragione.

    PIERLUIGIVILLANIUN MUSICISTA IN EQUILIBRIOTRA ISTINTO E RAGIONE

    The4Onelultimo CD di Pierluigi Villani

  • Quando iniziata lavventura calcistica della so-ciet Citt di Brindisi, un po tutti, tifosi e giornalisti, ci siamo cimentati in accorati appel-li affi nch altri imprenditori si affi ancassero ai coraggiosi Roberto Quarta, Guido Sernicola e Giuseppe Roma. Oggi che questo accaduto (la societ, infatti, divisa in sei quote) abbiamo il sospetto, ed il timore, che qualcosa in questo progetto stia scricchiolando. Le dichiarazioni ri-lasciate dallingegner Annino De Finis nel corso di 100 sport magazine (trasmissione in onda ogni marted sera su Studio100 Tv), del resto, hanno fatto pensare che il rappor-to allinterno della propriet non sia cosi idilliaco come ci si augurava. Il bonario rimprovero di De Finis al presiden-te Quarta (non avrebbe dovuto chiedere scusa ai tifosindr), pare abbia lasciato lamaro in bocca al numero uno della societ di via Benedetto Brin. Poi c da chiarire quale sia il reale obbiettivo di questo sodalizio visto che lallenatore Gigi Boccolini ha pi volte smentito, ed in maniera anche piuttosto netta, le ambizioni manifesta-te da alcuni dei soci che avevano detto di voler vince-re il campionato. Se qualcuno pensa che il Brindisi

    possa puntare al primo posto, non ha capito nien-te ha sbottato Boccolini. Ed allora davvero il

    caso che tutti i protagonisti di questo bellissimo giocattolo si siedano attorno a un tavolo e si chiariscano a viso aperto, per riprendere il cammino di entusiasmo e serenit sbandie-rato ai quattro venti la scorsa estate.

    li affi nchRoberto Qche questquote) abquesto prlasciate dsport magStudio100to allintesi auguravte Quartandr), padella soquale slallenmaniete dare il

    po

    IL FUTURODEL BRINDISI

    CALCIO

    di Fabrizio Caianiello

  • DEMO MAGAZINE | 47

    Percorsi. Anche in ambito cestistico bisogna parlare di percorsi. Quello dellEnel Basket Brindisi sen-za dubbio, almeno negli ultimi anni, stato ricco di emozioni e capovolgimenti. Lanalisi parte necessaria-mente dalla retrocessione dello scorso anno, segnata da una grande delusione. Ma anche vero che la ripartenza stata caratterizzata dallottimismo delle novit. A comin-ciare dalla vera e propria rinascita societaria con lentrata in scena di nuovi soci. La scelta di un grande allenatore rappresenta laltro punto di osservazione di una squadra il cui roster stato completamente rinnovato. Nessuna con-ferma dallo scorso anno. E certo questo aspetto ha fatto consumare grandi quantit di inchiostro sui problemi di amalgama tra gli atleti biancazzurri. Inchiostro che evi-dentemente non stato utilizzato inutilmente visto che i risultati di partenza non sono stati brillanti tanto in pre-campionato quanto in coppa. A questo punto il campionato rappresenta lo strumento per riprendersi e per continuare a inseguire lobiettivo che in fase di presentazione uffi ciale era stato sottolineato: il ritorno in serie A. Anche perch questanno ci saranno due promozioni: una diretta (la pri-ma in classifi ca) e laltra attraverso i play-off. Nel frattem-po, a proposito di percorsi, il destino dellEnel si incrocia con quello dellAssi Basket Ostuni, alla sua prima espe-rienza in Legadue. Il derby dandata terminato a favore dei biancazzurri. Staremo a vedere cosa accadr il prossi-mo 22 gennaio con la partita di ritorno.

    PERCORSI CESTISTICI

    BASKET

    di Redazione

    Tra delusioni e ripartenze

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  • A proposito di percorsi imprenditoriali virtuosi non possiamo non tener conto di uno dei settori che in assoluto rappresenta leccellenza a livello territoriale. E lenologia che, seppur fi accata dalla crisi che investe soprattutto il sistema cooperativistico, sinte-tizza lanima brindisina. E se da una parte ci sono realt in diffi colt, dallaltra ci sono aziende che tengono e che rilanciano continuamente attraverso limpegno quotidia-no non solo nella produzione ma anche nellorganizza-zione di eventi, nel marketing, nello studio del mercato. Come nel caso della Cantina Sociale Risveglio Agricolo di Brindisi che da contrada Torre Mozza continua ad es-sere punto di riferimento del settore. Si tratta di una delle cantine pi longeve della provincia, storica realt produt-tiva che oggi, forte del patrimonio accumulato negli anni, punta molto sul rilancio di immagine, sulle scelte dettate

    da unaccurata selezione, su quel sistema di public rela-tions che ha fatto conoscere meglio lazienda per la qua-lit delle produzioni, per la dedizione e la cura di quanti mettono cuore e anima nel prodotto fi nale: la bottiglia. Quanti segreti dentro un bicchiere di buon Simposio, fi ore allocchiello della Cantina, ambasciatore del gusto locale nelle pi prestigiose manifestazioni a tema. Tanti i riconoscimenti ottenuti in sede locale e nazionale. Insom-ma un percorso imprenditoriale che ha preso di petto la crisi e ha elaborato un approccio che punti alla qualit per rilanciare il destino enologico brindisino. A capo della-zienda lagronomo Giovanni Nardelli, peraltro presidente del Consorzio di tutela vini doc Brindisi e Squinzano. Competenza e professionalit unite ad una buona dose di passione per il proprio lavoro e per la propria terra. In fondo il segreto dei nuovi percorsi imprenditoriali.

    PassioneVinoUn successotargato Brindisi

    NUOVI PERCORSI IMPRENDITORIALI

    di Redazione

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  • I pi fortunati tra voi sapranno senzaltro chi Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales, detto Cico. E chi tra voi non lo conosce farebbe bene a informarsi sulla rubiconda fi gura di questo discendente di nobili messicani, che peraltro esiste soltanto nelle opere di fantasia del suo grande autore, Sergio Bonelli. Bonelli, scomparso in punta di piedi alcuni giorni fa, aveva inven-tato nel 1961 il personaggio di Cico come compagno davventu-re, spalla comica e contraltare di un altro grande eroe, Zagor, Lo Spirito con la scure. Io ho sempre preferito Zagor, campione di lealt e di compassione per le vittime dei torti, con una forza e una capacit fuori da ogni immaginazione. NellOttocento americano poteva incontrare fakiri e scienziati pazzi dotati di schermi televisi-vi, uno come Tex, che non ha mai dubbi sul da farsi, o Dylan Dog indagatore in un incubo quotidiano che purtroppo ha molti aspetti in comune con la situazione italiana di oggi. Sergio Bonelli, editore vecchio stile, straordinario talent scout, ricor-dava sempre che il padre Gianluigi, inventore appunto di Tex, non sop-portava la presenza di Cico accanto a Zagor e lo escludeva fi n dalle prime pagine dalle sceneggiature che dove-va approvare. Ma senza Cico io non potrei stare: un eroe come Zagor, purtroppo, nella realt non esiste. Ne esistono, invece di Cico, campioni di so-pravvivenza, capaci di trovare in se stessi delle risorse insperate nei momenti critici, determinanti in situazioni che spaventerebbero i classici ignavi dei quali la nostra societ piena zeppa. Onore a Cico, quindi, ed al suo inventore Sergio Bonelli, che ora nel Paradiso dei fu-mettisti sta senzaltro scrivendo sceneggiature disegna-te, piene di nuvolettecon gli angeli come protagonisti.

    ELOGIODI CICOLA SCOMPARSADI SERGIO BONELLI

    di Ferdinando Sallustio

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