Arte Bianca n.26/2011

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova fornaioamico.it – L’Arte Bianca online TECNICHE SALE E PANE / 8 RICETTE STRUDEL SALATO / 10 QUI LOMBARDIA NUOVE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO / 14 Settimanale informativo della FEDERAZIONE ITALIANA PANIFICATORI, PANIFICATORI PASTICCERI E AFFINI Anno LXVI NUMERO 26 LUNEDÌ 4 LUGLIO 2011 L a p a n i f i c a z i o n e i t a l i a n a L’EDITORIALE di Franco La Sorsa Uniti I l primo pensiero che mi sorge spon- taneo, dopo l’ele- zione a presidente della Fippa, è per un doveroso saluto a tut- ti i panificatori italia- ni, ai quali sarà rivol- ta tutta la mia atten- zione e attività. In questi ultimi anni le problematiche del set- tore si sono notevol- mente acuite e alcune di esse ci hanno visto addirittura soccombe- re davanti agli interes- si di altri comparti. Mi riferisco, in modo particolare, alla man- cata applicazione del decreto sulla discipli- na della panificazione e alla normativa che ha legittimato il tratta- mento fiscale privile- giato concesso agli agricoltori. Queste lotte sindacali, unitamente ad attività federali come il rinno- vo del contratto, gli studi di settore, il met- tere a regime Ebipan, la ristrutturazione fede- rale e associativa sono tutti impegni prossimi e prioritari che la nuo- va dirigenza dovrà af- frontare, non escluden- do interventi, forse me- no impegnativi ma cer- tamente non meno im- portanti, per andare in- contro ai desiderata del singolo panificatore. segue a pagina 2 Pane fresco, riparte l’iter del decreto L’azione di sensibilizzazione portata avanti dalla Federazione italiana panificatori rilancia il confronto con il ministero Dal documento del Consiglio un forte segnale di rinnovamento LA PROPOSTA Il marketing di una categoria. Ipotesi di lavoro per la nuova presidenza Di Giancarlo Ceccolini* C he cos è il marke- ting? Sono tutte quelle azioni volte a migliorare l’immagine di un prodotto o di un azien- da. È evidente che la no- stra categoria necessita di una forte azione di marke- ting e ancora di più il pro- dotto base da noi prodot- to: il pane. Per poter svolgere un’effi- cace campagna servono mezzi, che tradotto signifi- ca soldi. Ma se questi man- cano, è indispensabile che ogni fornaio, come ogni associazione, si impegnino a fondo per promuovere con ogni mezzo il pane e, ovviamente l’immagine, del panificatore. Durante questi ultimi anni, molteplici sono stati gli at- tacchi alla categoria sia sul piano dei prezzi, sia sul piano della qualità. Spesso abbiamo subìto ingiusta- mente campagne denigra- torie a nostro svantaggio, segue a pagina 3 U n’azione più incisiva sul territorio e una nuova forma organizzativa. Sono questi i punti fondamentali della delibera presen- tata dal Consiglio Direttivo all’Assemblea genera- le, che ha portato alla presidenza Franco La Sor- sa e all’indicazione, come unico vicepresidente vicario, di Roberto Capello. La delibera del Con- siglio è scaturita a sua volta da una dichiarazio- ne d’intenti presentata da alcuni dirigenti nazio- nali che, in un’ottica di trasparenza, di seguito pubblichiamo. A PAGINA 2 I l governo si appresta a varare una manovra finan- ziaria con possibili ricadute sulla categoria. Secon- do le prime indiscrezioni trapelate, a controbilan- ciare l’annunciata riduzione dell’Irpef sarà un innal- zamento dell’Iva. Fino ad ora non c’è nulla di sicuro, si sa soltanto che è una delle ipotesi a cui il ministro dell’Economia e i suoi tecnici stanno lavorando. A PAGINA 4 Dalla manovra finanziaria possibili ritocchi per l’Iva U na prima vittoria è stata raggiunta nella querel- le degli agricoltori-panettieri. Dal decreto ema- nato dal ministero dell’Economia lo scorso 5 agosto sono stati eliminati i prodotti da forno dalle at- tività soggette a reddito agrario. Il pane, però, è an- cora rimasto al loro interno. Per questo motivo la bat- taglia portata avanti dalla Federazione proseguirà. A PAGINA 4 Agricoltori-panettieri: spariscono i prodotti da forno

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Il settimanale della panificazione italiana

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova

fornaioamico.it – L’Arte Bianca online

TECNICHE SALE E PANE / 8

RICETTE STRUDEL SALATO / 10

QUI LOMBARDIA NUOVE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO / 14

Settimanale informativo della

FEDERAZIONE ITALIANA

PANIFICATORI, PANIFICATORI

PASTICCERI E AFFINI

A n n o L X V I

N U M E R O2 6

L U N E D Ì

4 L U G L I O

2 0 1 1 L a p a n i f i c a z i o n e i t a l i a n a

L’EDITORIALEdi Franco La Sorsa

Uniti

Il primo pensieroche mi sorge spon-taneo, dopo l’ele-

zione a presidentedella Fippa, è per undoveroso saluto a tut-ti i panificatori italia-ni, ai quali sarà rivol-ta tutta la mia atten-zione e attività.In questi ultimi anni leproblematiche del set-tore si sono notevol-mente acuite e alcunedi esse ci hanno vistoaddirittura soccombe-re davanti agli interes-si di altri comparti.Mi riferisco, in modoparticolare, alla man-cata applicazione deldecreto sulla discipli-na della panificazionee alla normativa cheha legittimato il tratta-mento fiscale privile-giato concesso agliagricoltori.Queste lotte sindacali,unitamente ad attivitàfederali come il rinno-vo del contratto, glistudi di settore, il met-tere a regime Ebipan,la ristrutturazione fede-rale e associativa sonotutti impegni prossimie prioritari che la nuo-va dirigenza dovrà af-frontare, non escluden-do interventi, forse me-no impegnativi ma cer-tamente non meno im-portanti, per andare in-contro ai desiderata delsingolo panificatore.

segue a pagina 2

Pane fresco, riparte l’iter del decretoL’azione di sensibilizzazione portata avanti dalla Federazione italiana panificatori rilancia il confronto con il ministero

Dal documento del Consiglio un forte segnale di rinnovamento

LA PROPOSTA

Il marketing di una categoria.

Ipotesi di lavoro per la nuova presidenza

Di Giancarlo Ceccolini*

Che cos è il marke-ting? Sono tuttequelle azioni volte a

migliorare l’immagine diun prodotto o di un azien-da. È evidente che la no-stra categoria necessita diuna forte azione di marke-ting e ancora di più il pro-dotto base da noi prodot-to: il pane. Per poter svolgere un’effi-cace campagna servonomezzi, che tradotto signifi-ca soldi. Ma se questi man-cano, è indispensabile cheogni fornaio, come ogniassociazione, si impegninoa fondo per promuoverecon ogni mezzo il pane e,ovviamente l’immagine,del panificatore. Durante questi ultimi anni,molteplici sono stati gli at-tacchi alla categoria sia sulpiano dei prezzi, sia sulpiano della qualità. Spessoabbiamo subìto ingiusta-mente campagne denigra-torie a nostro svantaggio,

segue a pagina 3

Un’azione più incisiva sul territorio e unanuova forma organizzativa. Sono questi ipunti fondamentali della delibera presen-

tata dal Consiglio Direttivo all’Assemblea genera-le, che ha portato alla presidenza Franco La Sor-sa e all’indicazione, come unico vicepresidentevicario, di Roberto Capello. La delibera del Con-siglio è scaturita a sua volta da una dichiarazio-ne d’intenti presentata da alcuni dirigenti nazio-nali che, in un’ottica di trasparenza, di seguitopubblichiamo. A PAGINA 2

Il governo si appresta a varare una manovra finan-ziaria con possibili ricadute sulla categoria. Secon-do le prime indiscrezioni trapelate, a controbilan-

ciare l’annunciata riduzione dell’Irpef sarà un innal-zamento dell’Iva. Fino ad ora non c’è nulla di sicuro,si sa soltanto che è una delle ipotesi a cui il ministrodell’Economia e i suoi tecnici stanno lavorando.A PAGINA 4

Dalla manovra finanziariapossibili ritocchi per l’Iva

Una prima vittoria è stata raggiunta nella querel-le degli agricoltori-panettieri. Dal decreto ema-nato dal ministero dell’Economia lo scorso 5

agosto sono stati eliminati i prodotti da forno dalle at-tività soggette a reddito agrario. Il pane, però, è an-cora rimasto al loro interno. Per questo motivo la bat-taglia portata avanti dalla Federazione proseguirà. A PAGINA 4

Agricoltori-panettieri: spariscono i prodotti da forno

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 4 luglio 2011, n. 26Pagina 2

Primo Piano

Sono convinto che unsolo uomo non sia ingrado di sopperire a tut-te queste necessità e,per questo, darò pienaattuazione a quel docu-mento, presentato primain Consiglio federale esuccessivamente in As-semblea, per avvalermidella collaborazione ditutte le forze, oltre aquelle che mi hanno giàdato la propria disponi-bilità, che vorranno ope-rare nell’esclusivo inte-resse della Federazione.L’Arte Bianca, oltre chela voce ufficiale della

Federazione, deve diven-tare sempre di più anchela voce di tutti i panifica-tori italiani che attraversoessa vorranno esprimerele proprie opinioni. So-steniamo il nostro giorna-le, rendendolo degno diuna categoria importantequale è la nostra. Per far-

ci rispettare dobbiamoprima di tutto rispettarenoi stessi. Confrontiamo-ci all’interno, ma dimo-striamo unità all’esterno.Un ultimo, ma non me-no importante, accennoper i giovani panificato-ri. Li ritengo la nuova lin-fa e il prosieguo natura-

le della Federazione.Per questo li incontre-rò e vareremo insiemeun progetto valido allaloro realizzazione nonsolo come messaggeridella panificazione ar-tigiana ma anche, especialmente, comesindacalisti ai quali af-fidare il nostro futuro.Concludo senza pro-clami ma con una pro-messa ed un auspicio.La promessa è quelladel massimo impegnorivolto alla categoria;l’auspicio è che la ca-tegoria lo apprezzi e ri-sponda con la massimaunitarietà. Questa è lapriorità che mi [email protected]

L’Arte BiancaL a P a n i f i c a z i o n e I t a l i a n a

Settimanale informativo della Federazione Italiana Panificatori,Panificatori-Pasticceri e AffiniFONDATORE: Savino Bracco

DIRETTORE RESPONSABILE: Igor Jan OccelliCOLLABORATORI: Bruno Stella,

Rosanna Iacovino, Carlo Gronchi, Claudio Zendroni, Graziano Monetti

[email protected]: Annamaria Carlone

PUBBLICITÀ: [email protected] DEL TRATTAMENTO

DEI DATI (D.LGS. 196/2003): Igor Jan OccelliDIREZIONE, REDAZIONE,

AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ

Via Alessandria 159/D - 00198 Romatel. 068541138 - fax 0685351968

STAMPA:Centro Servizi Editoriali s.r.l.Stabilimento: Via del Lavoro,18

36040 Grisignano di Zocco (VI)Autorizzazione del Tribunale

di Roma n. 16849 dell’1.6.1977

Associato all’Unione Italiana Stampa Periodica

segue dalla prima

L’EDITORIALEdi Franco La Sorsa

Pane fresco, riparte l’iter del decretoL’azione di sensibilizzazione della Federazione rilancia il confronto con il ministero

SCHEMA DI DECRETO MINISTERIALE SULLA DISCIPLINA DELLA PANIFICAZIONE

Art. 1 - (Definizione di panificio)Per panificio si intende l’impianto di produzione di pane e prodotti assimilati o affini, in possesso delleprescritte autorizzazioni in materia igienico sanitaria e di sicurezza, che svolge l’intero ciclo di produ-zione dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale.

Art. 2 - (Definizione di pane fresco)E’ denominato “fresco” il pane preparato secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzionifinalizzate al congelamento o surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, pri-vo di additivi conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante.

E’ ritenuto continuo il processo di produzione per il quale non intercorra un intervallo di tempo superiorealle 72 ore dall’inizio della lavorazione fino al momento della messa in vendita del prodotto

Art. 3 - (Pane a durabilità prolungata)Il pane sottoposto a trattamenti che ne aumentino la durabilità è posto in vendita con una dicitura aggiunti-va che ne evidenzi lo stato e il metodo di conservazione utilizzato, nonché le eventuali modalità di conser-vazione e di consumo. Al momento della vendita, i prodotti di cui al comma 1) devono essere esposti in scomparti appositamenteriservati.

Art. 4 - (Mutuo riconoscimento)Fermo restando quanto previsto dal Reg.(CE) n.852/2004, i prodotti legalmente fabbricati e commercializ-zati negli altri Stati membri dell’Unione Europea o in Turchia o in uno Stato parte contraente dell’accordosullo Spazio Economico Europeo possono essere commercializzati nel territorio italiano.E’ vietato utilizzare la denominazione di vendita, anche se accompagnata da integrazioni o specificazioni,per designare prodotti che si differenziano in modo sostanziale, per modalità di composizione o per proce-dura di fabbricazione, da quelli indicati agli articoli 2 e 3.

Art. 5 - (Disposizione transitoria)E’ consentito utilizzare incarti o imballi con diciture o denominazioni di vendita non conformi alledisposizioni del presente regolamento per 180 giorni a decorrere dalla data di pubblicazione, fermorestando quanto previsto dalle specifiche norme per i materiali e gli oggetti destinati a venire a con-tatto con gli alimenti.

Insieme ai mesi piùcaldi dell’anno giungeuna buona notizia per

la categoria. Lo schemadi decreto ministerialesulla disciplina della pa-nificazione è stato defini-tivamente messo a punto(si veda box in pagina).Tutte le parti coinvolte,le organizzazioni di cate-goria e i ministeri interes-sati (Sviluppo Economi-co, Salute e PoliticheAgricole), hanno dato ilproprio benestare al te-sto. Ora non resta cheaspettare che il decretovenga emanato.Il pressing politico porta-ta avanti dalla Federazio-ne ha raggiunto quindiun nuovo risultato. Gra-zie all’azione congiuntadelle associazioni territo-riali e dell’organizzazio-ne nazionale, negli scor-si mesi è stato possibileimpegnare nella battagliasul “pane fresco” deputa-ti e senatori di ognischieramento politico.Deputati e senatori che sisono fatti portatori delleragioni della categoria,presentando numeroseinterrogazioni parlamen-

tari. E, sicuramente, èproprio grazie a questeultime che è stato possi-bile arrivare all’approva-zione dello schema didecreto. «Accogliamo con piacerela notizia che si è dato ilvia libera a questo sche-ma di decreto che da piùdi quattro anni giacevaabbandonato», ha com-mentato il presidente na-zionale Franco La Sorsa.«Ci auguriamo, però, chequesta volta la sua ema-nazione arrivi nel piùbreve tempo possibileper dare a al mondo del-la panificazione regolecerte e le giuste tutele».

Indipendentemente dal-l’emanazione del decretoproseguirà l’opera di “re-gionalizzazione” dellalegge. Dopo l’approva-zione delle norme sullatutela della panificazionein Friuli Venezia Giulia ein Toscana, moltissimealtre simili ne sono statepresentate nei vari Con-sigli regionali e altre neseguiranno. La battagliadella Federazione, quin-di, non si ferma: che sia-no nazionali o regionalipoco importa, l’impor-tante sarà arrivare adavere norme per la tute-la della panificazione ar-tigiana. <

Dal documento del Consiglio un forte segnale di rinnovamentoU n’azione più inci-

siva sul territorioe una nuova for-

ma organizzativa. Sonoquesti i punti fondamen-tali della delibera presen-tata dal Consiglio Diret-tivo all’Assemblea gene-rale, che ha portato allapresidenza Franco LaSorsa e all’indicazione,come unico vicepresiden-te vicario, di Roberto Ca-pello. La delibera delConsiglio è scaturita asua volta da una dichia-razione d’intenti presen-tata da alcuni dirigentinazionali che, in un’ot-tica di trasparenza, diseguito pubblichiamo.

Oggi 16 Giugno 2011presso la sede della Fe-derazione Italiana Panifi-catori, in Roma, Via Ales-sandria 169, i Sigg: Ca-pello Roberto, RuccoloVenceslao, Jerian Edvino,Pieragostini Simone,Ceccolini Giancarlo, Ali-novi Mauro, La SorsaFranco e Bartocci Dino,prendendo atto della si-tuazione economico-fi-nanziaria ed organizzati-va della citata Federazio-ne Panificatori, conven-gono quanto segue:Si rende necessaria un’o-pera di profondo cam-

biamento della Federa-zione stessa, e si auspi-ca, come primo passag-gio a ciò funzionale, unamaggiore sindacalizza-zione delle regioni cen-tro-meridionali;in conseguenza di ciò ipresenti propongono alConsiglio direttivo, vali-damente convocato perSabato 18 Giugno 2011,l’’adozione di una delibe-

ra che preveda, in vistadell’assemblea elettiva diDomenica 19 Giugno, lacandidatura a presidentenazionale Fippa del Sig.Franco La Sorsa e la can-didatura di un unico vi-ce-presidente, con fun-zione di vice-presidentevicario, nella persona delSig. Roberto Capello.I presenti si impegnanoad un’assunzione di re-

sponsabilità diretta peralcune specifiche proble-matiche legate al mondodella panificazione cheverranno loro formal-mente delegate dal pri-mo nuovo consiglio di-rettivo eletto, con speci-fico mandato e presenta-zione dei risultati conse-guiti.Sotto questo aspetto siauspica la partecipazione

anche di altri soggetti,che vogliano mettere leloro competenze al ser-vizio della FederazionePanificatori.Inoltre, il gruppo di per-sone così individuato, in-sieme ad altri che lo vor-ranno, si impegna a for-mulare un organico pro-getto di riforma delloStatuto Federale che diamaggiore risalto alle

Unioni Regionali Panifi-catori, costituite e da co-stituire.I presenti convengonoche, ad un anno dallasottoscrizione della pre-sente dichiarazione, seratificata dall’assembleae dal nuovo ConsiglioDirettivo, si svolgerà unaverifica sui risultati otte-nuti sulla base di questedirettive. <

Primo PianoL’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 4 luglio 2011, n. 26 Pagina 3

senza poter dare una risposta immediata ai nostri clienti.Ora, per poter ricostruire quella fiducia nel fornaio, servo-no una costante azione di informazione e di promozionedel pane da parte di tutti noi. È fondamentale Lanciare messaggi positivi attraverso tuttequelle iniziative che già la Federazione ha proposto in pas-sato (Bollino Bianco, MezzoSale,lFesta Nazionale del panefresco, Dolce Natale eccetera), affiancandole alle molte chespesso le associazioni Provinciali sviluppano sul proprio ter-ritorio con ottimi risultati e che potrebbero essere svolte conpiù successo se fossero condivise su tutto il territorio.I fornai che si illudono di poter fare da soli, dimenticanoche il successo di un’iniziativa è maggiore se essa viene con-divisa ed estesa a quanti più panifici possibili. Per fare questo è necessario un impegno costante per co-ordinare e creare nuovi eventi da parte della Federazione edella nuova Presidenza. Ricostruire l’immagine di una cate-

goria è molto difficile, richiede impegno e tempo, ma nonè impossibile se ognuno di noi è disposto a fare la propriaparte. Coinvolgere le istituzioni e con esse realizzare unacampagna d’informazione riguardante un’educazione ali-mentare equilibrata, dove il pane occupa il giusto ruolo nel-la mensa di tutti i giorni, potrebbe essere una strada per-corribile, considerando che oggi l’Italia è il paese in Europacon il tasso più alto di bambini obesi. Possiamo dire concertezza che il pane di sicuro non è la causa, visto che ilconsumo del pane negli anni ‘70/’80 era di 400 grammi,mentre oggi è sceso intorno ai 90 grammi. E negli anni 70/80eravamo fra i paesi con il minor numero di bambini obesi.Sono tutte ipotesi di lavoro che, a mio avviso, dovrebberoessere seguite con lo stesso interesse di ogni problematicaprettamente sindacale. Oggi fare sindacato è anche battersiper migliorare l’immagine del fornaio e del suo lavoro *Presidente Unione regionale panificatori Emilia Romagna.

Buongiorno a tutti.Sono FrancescoMensi nuovo Presi-

dente del sindacato pani-ficatori della provincia diBrescia. Sono succedutoal compianto GianmariaPiantoni, al quale devo, etutti noi dobbiamo, la no-stra capacità di stare insie-me nella ricerca dei valo-ri che contraddistinguonola nostra categoria. Inter-vengo solo per evidenzia-re alcuni dei tanti puntiche sollecitano l’attenzio-ne della nostra Assem-blea, consapevole che do-vrebbero essere meglioapprofonditi. Per necessi-tà di tempo li sottopongoalla vostra attenzione,chiedendo un preciso im-pegno federale per l’ana-lisi compiuta e la condivi-sione. L’associazionismo, in que-sti ultimi anni, è in gran-de crisi in ogni settore so-ciale, non c’è più ricono-scimento delle rappresen-tanze e di questo dobbia-mo preoccuparci tutti.Questa defezione è ancorpiù grave se manca l’ap-poggio sostanziale dellafederazione nazionale diappartenenza. Noi sentia-mo distante la Federazio-ne e ci rammarichiamoper questo, perché non

vediamo tirar fuori tutti gliattributi con forza ed au-torevolezza. Si sta sbia-dendo il sindacato dellasostanza e della concre-tezza ed è sempre più ri-scontrabile quello piegatoalle volontà delle istituzio-ni. Ci sentiamo frustratiper questo; non sentiamoun forte appoggio e quel-lo che più rincresce è ri-scontrare un certo immo-bilismo della struttura na-zionale che deve essere, anostro avviso, riorganizza-ta affinché la voce dei for-nai sia riconosciuta e rico-noscibile in tutte le sediistituzionali. Il sindacato panificatori diBrescia ha costantementein agenda la necessità ditutelare il divieto di pani-ficare nei giorni festivi e ildiritto al riposo domeni-cale. Oltre a questo, atten-diamo da troppo tempo iltesto normativo a tuteladel pane fresco. Le con-quiste sindacali del passa-to, per ciò che riguarda lachiusura settimanale, og-gi devono essere sostenu-te ancora di più. Vienespontaneo pensare inquesti giorni alle PosteItaliane, che stanno speri-mentando l’abolizione delservizio di consegna il sa-bato. Se un servizio cosìimportante come quellosvolto dalle Poste nonviene più garantito, per-ché noi dovremmo viverein laboratorio, sempre adiscapito nostro, delle no-stre famiglie e dei nostricollaboratori? La Federa-zione che parte fa? Temeripercussioni da parte diquei colleghi che stannoal gioco, credendo di gua-dagnare, senza fare i con-ti con l’incidenza dei mag-giori costi rispetto ai pro-fitti dei giorni festivi?Ci chiediamo anche come

possa la nostra categoriasubire costantemente l’at-tacco mediatico e risulta-re spesso il capro espiato-rio quando si devonoscontare gli aumenti dellematerie prime. La Federa-zione si è impegnata amonitorare i costi, ma èmai possibile che questoimportante lavoro non siaorganicamente mostratocon la stesa insistenzanella stampa? Perché noinon ci avvaliamo di pro-fessionisti della comuni-cazione in grado di entra-re veramente in contattocon i media, capaci di dif-fondere una notizia checontrobilanci la disinfor-mazione che viene propa-gata da certa stampa e dacerte organizzazioni di ca-tegoria? Ci sentiamo mal-trattati senza sosta e nonvediamo nessun ricono-scimento per il nostro la-voro che è fatto di tantosacrificio. Quello che i colleghi pa-nificatori di Brescia ci emi chiedono sono i fatti ele tutele, in tutta evidenzaormai disperse nel mara-sma dell’inefficienza edell’inefficacia d’azione.La Federazione deve in-fatti saper comunicarecon le strutture decentra-te, e non calare dall’altoinformazioni; deve rende-re partecipi coloro chevogliono collaborare per-ché noi amiamo la criticaper il senso alto del termi-ne e non per distruggere,come fa la politica. Noiesercitiamo la critica perfar crescere la nostra Fe-derazione e siamo dispo-nibili a collaborare, bastache ce ne venga data lapossibilità. Francesco Mensi, per con-to del Sindacato Panifica-tori Liberi è già da ora dis-ponibile al confronto. <

Qualcosa, credo,devo dirla sullarelazione del pre-

sidente. Luca (Vecchiato,ndr), io voglio farti unringraziamento pubblicoper quello che in questitre anni hai fatto, parten-do da una considerazio-ne di fondo che credonon possa essere smenti-ta: è vero che ti abbiamolasciato un po’ tropposolo. Forse questo è av-venuto per motivi di at-trito personale, per sem-plice noncuranza, perchécredevamo che tu saresticomunque riuscito a faretutto, visto che sei un uo-mo di indubbia forza fi-sica. E’ le cose sono an-date come sono andate.Devo dire, però, che for-se sei stato troppo umilenel non ricordare quelliche invece sono stati ituoi successi, perché io ilBollino Bianco, tanto perricordarne una, lo consi-dero un bel successo, ilMezzoSale lo consideroun ottimo successo, per-ché credo sia stata la pri-ma volta che questa Fe-derazione ha potuto pro-porre un pane che ciconsente di attaccare suinostri sacchetti il simbo-lo del ministero della Sa-lute. Questa non era una

cosa così scontata e nonè che sia piovuta dal cie-lo: ci sono state riunioni,c’è stata l’elaborazione diuna ricetta da parte delGruppo Giovani eccete-ra. Tutto questo ha por-tato a far sì che il Mezzo-Sale sia un successo del-la Federazione. Io lo ve-do ad Ascoli e vi dico an-che che siccome adAscoli si mangiava il pa-ne che era già sciapo o“sciocco”, come si suoledire da noi, gli abbiamodovuto dare un altro no-me, ma la polpa è quel-la, il prodotto va, quindisono cose importanti. Un’altra cosa su cui vor-rei porre attenzione ri-guarda i numeri. Qual-cuno che legge ArteBianca e giustamente fail suo lavoro, la scorre inufficio quando ha dieciminuti di tempo, pensache qui a Roma il presi-dente venga in aereo, inprima classe, e quandoarriva qua si mette sedu-to e ha tre o quattro se-gretarie alle quali dice:facciamo questo, faccia-mo quello, tu scrivimi lalettera qua, scrivimi lalettera là. Quando c’èstato il SIAB di Verona,il presidente Vecchiato -e io ero là - è arrivatocon il furgone della suaazienda pieno di mate-riale: cancelleria varia,un po’ di tutto, sacchi difarina... indossava la tu-ta e si è messo a scarica-re da solo, perché nes-suno lo aiutava. Rendia-moci conto che siamo inuna situazione in cui ilpresidente dei fornai ita-liani fa anche questo.Forse sfugge alla mag-gior parte di voi, a quel-li che non lo incontranosettimanalmente o ogniquindici giorni, comefacciamo noi. Ma questaè la situazione che vivia-mo e non è che siamomeno fortunati di altreassociazioni datoriali,perché la crisi dell’asso-ciazionismo c’è per tutti,perché Confindustria fafatica a trovare i soldi,perché gli industrialinon pagano neanche lapropria quota; siamo inbuona compagnia, peròla situazione è questa. Ecredo sia necessario cheil grande impegno dedi-cato alla Federazione dalpresidente Vecchiatomeriti un pubblico rico-noscimento. Ancora so-lo un’altra cosa che mista molto a cuore: la pa-nificazione domenicaleche il collega di Bresciaha giustamente evocato:

un problema che sta sulgroppone e in gola amolti fornai. Credo, pe-rò, che noi tutti dobbia-mo intenderci dal puntodi vista giuridico primadi tutto. Non dovetepensare che la chiusuradomenicale possa esse-re delegata a un provve-dimento del ministerodelle Finanze o di Berlu-sconi, perché anche seuno dei due volesse nonpotrebbe intervenire: lamateria è passata alla le-gislazione regionale. LoStato centrale decide so-lo per quei quattro ocinque giorni all’annoche sono Natale, Pas-qua, Capodanno eccete-ra. Vi dico anche questa:lo Stato centrale diceche il 1° maggio e a Fer-ragosto bisogna starchiusi, ma i sindaci sonoarrivati a fare delle ordi-nanze per stare apertianche in quei giorni,quindi la partita si giocasulla Regione. Adesso lamedia delle aperture do-menicali è di 28 giornil’anno, con la possibilitàche sia il sindaco a evi-denziare sul calendarioquali sono queste dome-niche. Il problema è chealcuni sindaci, vi parlodella mia Regione, nonfanno altro che fregarse-ne della direttiva regio-nale e propongono 52domeniche su 52 diaperture. Quindi non sose possiamo pensare diinserire una norma cheparli di chiudere la do-menica all’interno diquelle leggi sul pane fre-sco. Noi abbiamo anco-ra una vecchia visionegiuridico-legislativa percui la legge che piovesul panettiere o è colpadi Bersani o è colpa diBerlusconi, diciamolacosì. E allora dagli al-l’untore perché qua,perché là… In realtàforse saranno il 5 o il 10percento quelle cheprovengono dallo Stato.Il resto delle norme concui ci confrontiamoogni giorno o è di deri-vazione europea (dovepurtroppo non siamopresenti e magari fossi-mo presenti come lobbya livello di ParlamentoEuropeo) o è di deriva-zione regionale e quin-di sono quelli i postidove dobbiamo com-battere. Perché questadelle apertura domeni-cali è una cosa che ef-fettivamente, ha ragioneil collega di Brescia, al-la base sta molto a cuo-re. <

Dal dibattito in Assemblea generale importanti spunti di riflessione per le politiche da mettere in campo

Lavorare per la tutela della categoriaPubblichiamo gli interventi di Francesco Mensi, neo presidente del sindacato panificatori Brescia, e di Simone Pieragostini, segretario dell’associazione di Ascoli Piceno, che hanno fatto seguito allarelazione del presidente uscente, Luca Vecchiato, all’assemblea della Federazione italiana panificatori,svoltasi a Roma il 19 giugno scorsoFRANCESCO MENSI SIMONE PIERAGOSTINI

LA PROPOSTA

Il marketing di una categoria. Ipotesi di lavoro per la nuova presidenza

segue dalla prima

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 4 luglio 2011, n. 26Pagina 4

Primo Piano

Si ringraziano per il sostegno all’attività del Gruppo Giovani le aziende

Dalla manovra finanziaria possibili ritocchi per l’IvaIl governo si appresta a

varare una manovra fi-nanziaria con possibili

ricadute sulla categoria.Secondo le prime indi-screzioni trapelate, a con-trobilanciare l’annunciatariduzione dell’Irpef po-trebbe essere un innalza-mento dell’Iva. Fino adora non c’è nulla di sicu-ro, si sa soltanto che è unadelle ipotesi a cui il mini-stro dell’Economia e i suoitecnici stanno lavorando.

IRPEFLa voce più rilevante, so-prattutto per quanto l’o-pinione pubblica, è quel-la relativa al taglio dell’Ir-pef. La manovra finanzia-ria dovrebbe rimodularele aliquote: al 20, al 30 eal 40 percento.Stando alle prime ipote-si circolate, la rimodula-zione delle aliquote edegli scaglioni dovrebbeessere la seguente: sinoa 15.000 euro aliquota

dall’attuale 23 percentoal 20 percento; da15.000 a 28.000 euro ali-quota dal 27 percento al30 percento; da 28.000 a55.000 euro aliquota dal38 percento al 30 per-cento; da 55.000 a75.000 aliquota dal 41percento al 40 percento;oltre 75.000 euro aliquo-ta dal 43 percento al 40percento. Una misura ilcui costo, se venisseconfermata così comeesposta, dovrebbe aggi-rarsi intorno ai 13 mi-liardi di euro.

IVAA recuperare parte diquesta spesa sarà l’Iva.Grazie all’innalzamentodi un punto percentua-le delle aliquote, si po-trebbero far entrarenelle casse dello Statocirca 6 miliardi di euro,secondo le stime dellaCgia di Mestre. A farnele spese non solo l’im-posta ordinaria, che dal20 passerebbe al 21percento, ma anchequella agevolata (dal10 all’11 percento).Una misura che tocche-rebbe da vicino i pani-ficatori: pizze, focaccee snack sono infattisoggetti a quest’aliquo-ta. Sembra essere de-caduta l’ipotesi, piùvolte ventilata, di por-tare l’aliquota del 4percento al 6.

IRAPFra le ipotesi prospetta-te ci sarebbe anche latanto attesa abolizionedell’Irap che dovrebbepartire dal 2014. Questopunto, però, rimanemolto più oscuro deglialtri. L’imposta sulle at-tività produttive garan-

tisce un gettito di 40miliardi di euro l’anno.Resta quindi da capiredove sarebbero reperi-te le risorse perse conla sua abolizione.

RENDITE FINANZIARIEUn capitolo a parte della

manovra finanziaria ri-guarda le rendite finan-ziarie. Dal 2012 potrebbe esse-re introdotta un’unica ali-quota su tutte (fattaesclusione per i titoli distato) che dovrebbe ag-girarsi introno al 20 per-cento. <

LA STIMA DELLA CGIA

Se saranno confermate le indiscrezioni che delineano la nuo-va riforma fiscale con tre aliquote Irpef (al 20, 30 e 40%)

e con l’aumento di un punto dell’ Iva per le aliquote più alte(10 e 20 percento), i risparmi medi di imposta, per le due ti-pologie familiari più diffuse nel Paese, oscilleranno tra i 435 ei 573 euro.I calcoli sono stati realizzati dalla CGIA di Mestre che ha analiz-zato gli effetti sull’Irpef e sull’Iva (tenendo conto, in quest’ultimocaso, dei consumi medi delle famiglie italiane calcolati dall’Istat)di due nuclei familiari:a) Lavoratore dipendente monoreddito con famiglia compostada 2 coniugi con 1 figlio a carico e con un reddito familiare (im-ponibile Irpef) pari a 34.774 €;b) Lavoratori dipendenti bireddito con famiglia composta da 2coniugi con 1 figlio a carico e con un reddito familiare (imponi-bile Irpef) pari a 34.774 € suddiviso in parti uguali tra i 2 co-niugi;I risultati sono molto confortanti: nel primo caso, a fronte di unadiminuzione del carico fiscale relativo all’Irpef pari a 600,92 eu-ro, l’aumento dell’Iva comporterà un aggravio di imposta pari a166,37 euro. La differenza tra i due importi garantirà un gua-dagno fiscale annuo pari a 435,55 euro.Nel secondo caso, invece, a fronte di una diminuzione del cari-co fiscale relativo all’Irpef pari a 756,78 euro, l’aumento dell’I-va comporterà un aggravio di imposta pari a 182,95 euro. Ladifferenza tra i due importi garantirà in questo secondo caso unguadagno fiscale annuo pari a 573,83 euro.

Il governo fa una piccola retromarcia sul provvedimento e accoglie in parte le ragioni della Federazione

Agricoltori-panettieri: spariscono i prodotti da fornoRimane solo il pane fra le attività agricole. Il 7 luglio fissata la prima udienza al Tar

esserlo il vino o le mar-mellate. Dal grano si ot-tiene la farina e da essail pane. Per cui si è inpresenza di una secondatrasformazione. Eviden-te, quindi, che permette-re agli agricoltori di pro-durre pane, godendo di

una tassazione agevolata,vuol dire consentire lorodi attuare una concorren-za sleale verso la catego-ria dei panificatori. La Federazione si è finda subito attivata per fareliminare il pane e i pro-dotti da forno dal decre-

to. Come per l’emanazio-ne del regolamento sul“pane fresco”, moltissimisono stati i parlamentariche hanno ascoltato leragioni della categoria,facendole proprie. A lo-ro, il governo ha rispostosostenendo la possibilità

di eliminare i prodotti daforno fra le attività agri-cole. Cosa effettivamenteavvenuta la scorsa setti-mana, con la pubblica-zione in Gazzetta Ufficia-le (n.147 del 27 giugno)delle modifiche al decre-to. Discorso diverso per ilpane, ritenuto comunqueun’attività agricola. Fu lostesso sottosegretario delministero dell’Economiae delle Finanze, SoniaViale, a riconoscerlo, ri-spondendo a un’interro-gazione parlamentare:«Sebbene lo stesso nonrappresenti un prodottoderivante da una primatrasformazione delle ma-terie prime, tale produ-zione costituisce, comun-que, un’attività tipica-mente agricola legata al-la tradizione contadina». Una spiegazione in cui lostesso sottosegretario

ammette che il pane èun’attività di seconda tra-sformazione. Da qui lavolontà da parte dellaFederazione di prosegui-re la strada del ricorso alTar, intrapresa insiemeall’azione di lobbying.Ricorso la cui primaudienza è stata fissata alprossimo 7 luglio. Dopo le modifiche delgoverno è difficile capirequale sarà la decisionedei giudici. Essi, infatti,potrebbero anche ritene-re sufficienti le correzio-ni adottate. Nonostantetutto, la Federazione nonha intenzione di arretraredi un solo passo sull’ar-gomento. Forte di un do-cumento in cui è dimo-strato come il decreto siastato predisposto per ve-nire incontro alle richie-ste delle organizzazioniagricole, lotterà per l’abo-lizione del decreto. <

Una prima vittoria èstata raggiuntanella querelle de-

gli agricoltori-panettieri.Dal decreto emanato dalministero dell’Economialo scorso 5 agosto sonostati eliminati i prodottida forno dalle attivitàsoggette a reddito agra-rio. Il pane, però, è an-cora rimasto al loro inter-no. Per questo motivo labattaglia portata avantidalla Federazione prose-guirà. La cancellazione di que-sti particolari prodotti(brioche, snack, pizze,focacce eccetera) dalleattività agricole, infatti,non cancella la questio-ne di fondo. Come si fe-ce rilevare all’indomanidell’approvazione deldecreto, il pane non è unprodotto di prima trasfor-mazione, come possono

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 4 luglio 2011, n. 26Pagina 6

Info alle aziende

Focus sullo stress lavoro correlato Come adempiere all’obbligo previsto dal Testo Unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoroDi Enrico Claudio Schiavone

Afar data dal 31 dicembre 2010 è divenuto ope-rativo l’obbligo per tutti i datori di lavoro (siaprivati che pubblici) di effettuare la valutazio-

ne dei rischi da c.d. “stress lavoro correlato”, in attua-zione delle disposizioni di cui all’art. 6, comma 8, lett.m quater e 28, comma 1 bis, D.Lgs. n. 81/2008.Tale obbligo, da adempiere entro il 30.6 p.v., operanei confronti di tutti i datori di lavoro, di tutte le im-prese e gli enti, sia pubblici che privati, che impie-ghino lavoratori subordinati ed equiparati, ai sensidell’art. 2 Dlgs n. 81/2008.Per le imprese di piccole dimensioni, come si preci-serà di seguito, è previsto un iter semplificato.Come noto, la valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato si articola in due fasi, delle quali la prima,necessaria, è la valutazione c.d. preliminare; la secon-da, solo eventuale, è detta valutazione approfondita“da attivare nel caso in cui la valutazione prelimina-re riveli elementi di rischio da stress lavoro-correlatoe le misure di correzione adottate a seguito della stes-sa dal datore di lavoro si rivelino inefficaci”, comechiarito il Dicastero dal Lavoro con la Circolare del18.11.10.Il percorso sistematico da seguire nella “valutazionee gestione del rischio da stress lavoro-correlato” è sta-to definito lo scorso 19 maggio nelle linee guida pub-blicate dall’Inail, ove l’Istituto ha proposto un approc-cio metodologico basato su strumenti utilizzabili dal-le imprese in modo semplice, attraverso una proce-dura telematica on line messa a disposizione sul sitoistituzionale Inail (http://www.ispesl.it/focus-stresslavo-rocorrelato/index.asp).Le linee guida dell’Inail ruotano intorno all’impiantometodologico contenuto nelle Indicazioni della Com-missione consultiva del novembre 2010, che defini-scono un percorso generale e sperimentale che rap-presenta il livello minimo di attuazione dell’obbligodi valutazione del rischio da stress.

*La c.d. valutazione preliminare deve essere effet-tuata dal datore di lavoro – con la partecipazione at-tiva dei lavoratori e del Rappresentante dei Lavorato-ri per la Sicurezza (RLS/RLST), ove presente in azien-da – attraverso l’esame e la conseguente (eventuale)rilevazione di c.d. “indicatori oggettivi” e verificabiliappartenenti alle seguenti tre distinte “famiglie”:eventi sentinella – quali, ad esempio, assenze permalattia, procedimenti e sanzioni disciplinari, lamen-tele formalizzate dai lavoratori, ecc.;fattori di contenuto del lavoro – quali, ad esem-pio, ambiente di lavoro e attrezzature, orario di lavo-ro e turni, carichi e ritmi di lavoro, ecc.;fattori di contesto del lavoro – quali, ad esempio,ruolo nell’ambito dell’organizzazione, conflitti inter-personali al lavoro, ecc..In relazione alla valutazione dei fattori di contesto edi contenuto le indicazioni della Commissione con-sultiva del 17.11.2010 precisano che dovranno esserecoinvolti e sentiti anche i lavoratori e/o i loro rappre-sentanti (RLS/RLST) secondo modalità che sono ri-messe alla valutazione del datore di lavoro, anche inrelazione alla metodologia adottata, ma che nelleaziende di piccole dimensioni si appalesa piùagevole il coinvolgimento diretto dei lavoratori.In ogni modo è indispensabile, in questa prima fase,la predisposizione di azioni comunicative e informa-tive finalizzate a sensibilizzare i lavoratori sulle pro-blematiche dello stress e sulle possibili ricadute posi-tive sull’organizzazione e il benessere del lavoro. Sulpunto le linee guida Inail forniscono indicazioni inrelazione all’avvio della necessaria fase propedeuticadella preparazione dell’organizzazione, suggerendo lacostituzione di un “Gruppo di gestione della valuta-zione” (Ggv), all’interno del quale individuare un “re-sponsabile gestionale della procedura”, con la funzio-ne di: pianificare, gestire, promuovere e supervisio-nare la procedura all’interno dell’azienda, approvarei piani di azione ed elaborare i report di gestione. E’inoltre prevista, come indispensabile, una program-mazione temporale delle fasi con indicazione di untermine finale delle attività da riportare nel documen-to di valutazione dei rischi.Le linee guida dell’Inail inoltre propongono alle azien-de due strumenti di valutazione di agevole utilizzo: la definizione dei gruppi omogenei di lavoratori (Gol)

rispetto ai quali sarà condotta la valutazione che ognidatore può autonomamente effettuare in ragione del-la propria organizzazione aziendale (ad esempio po-trà avvenire raggruppando mansioni omogenee, perturni lavorativi o per appartenenza ad un determina-to settore);l’applicazione di check list per rilevare gli indicatorioggettivi: sono proposti tre gruppi di check list perl’analisi degli indicatori (ad ogni indicatore è associa-to un punteggio che concorre al punteggio comples-sivo dell’area, la cui somma consente di identificareil posizionamento nella tabella dei livelli di rischio). In tutti i casi in cui, all’esito della valutazione preli-minare, non emergano elementi di rischio da stresslavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azionicorrettive, sorge in capo al datore di lavoro esclusi-vamente l’onere di dare conto della valutazione effet-tuata nel Documento di Valutazione del Rischio e diprevedere un piano di monitoraggio. Nelle aziendeche occupano fino a 10 lavoratori, l’art. 29, com-ma 5 D.Lgs. 81/2008 consente di ricorrere allostrumento dell’autocertificazione per attestarel’avvenuta valutazione dei rischi, in alternativaalla redazione del documento di valutazione deirischi (Dvr). Tale facoltà è esercitabile sino alla sca-denza del diciottesimo mese all’entrata in vigore del-l’apposito decreto interministeriale che dovrà indivi-duare le procedure standardizzate per la valutazionedei rischi e, comunque, non oltre il 30 giugno 2012.Non possono utilizzare tale modalità, ai sensi dell’art.31, comma 6 D. Lgs. 81/08 le imprese che svolgonole seguenti attività:aziende industriali di cui all’art. 2 D,LGS 17.8.99 n.334, soggetti all’obbligo di notifica o rapporto ai sen-si dell’art. 6 e 8 del medesimo decreto (attività a ri-schio di incidente rilevante);centrali termoelettriche;impianti ed installazioni di cui agli artt. 7, 28 e 33 delD. Lgs. 17.3.95 n. 230;aziende per la fabbricazione ed il deposito separatodi esplosivi, polveri e munizioni;strutture di ricovero e cura pubbliche e private conoltre 50 lavoratori. Non è espressamente prescritta, con riferimento al-l’obbligo dell’autocertificazione, la necessità che l’attoabbia data certa. Tuttavia, stante il recente orienta-mento giurisprudenziale in tema di omessa valutazio-ne dei rischi (cfr. Cass. Pen. 28.1.2008, n. 4063), ap-pare prudente ed opportuno conferire la data certaanche all’autocertificazione.A tal fine nelle piccole imprese, ove il datore di lavo-ro abbia optato per lo svolgimento diretto delle fun-zioni di responsabile del servizio di prevenzione eprotezione ai sensi dell’art. 34 D.Lgs. 81/2008, si puòritenere che sia sufficiente per produrre gli effetti pre-visti dall’art. 2704 c.c. che il documento sia sottoscrit-to dal datore di lavoro- RSPP, dal rappresentante deilavoratori e dal medico competente, ove nominato.Allorquando nel corso della valutazione preliminareemergano fattori di rischio da stress lavoro-correlato,

sorge l’obbligo in capo al datore di lavoro di pianifi-care ed adottare gli opportuni interventi correttivi.

*La valutazione approfondita consiste nell’esamedella “percezione soggettiva” dei lavoratori, attraver-so strumenti mirati, quali test, focus group, intervistesemi-strutturate. Le Linee guida Inail, in relazione alla valutazione ap-profondita, suggeriscono l’utilizzo della metodologiaHealth and Safety Executive (HSE) che utilizza unquestionario indicatore che si compone di 35 doman-de che corrispondono ai sei fattori di rischio o di-mensioni organizzative. Il questionario, da compilarein forma anonima, è preceduto da una breve schedadi rilevazione dei dati socio-demografici, finalizzata,nel mantenimento dell’anonimato, all’individuazionedi gruppi omogenei per la migliore caratterizzazionedel rischio. Tuttavia, tale strumento non è stato concepito per lemicroimprese. Infatti, le linee guida raccomandano“… proprio per la peculiare necessità di garantire l’a-nonimato, far compilare tale scheda solo nel contestodi aziende con un numero di dipendenti superiore a50 unità”.In relazione a tale seconda fase, la circolare ministe-riale del 18.11. u.s. ha ulteriormente precisato che nel-le imprese che occupano sino a 5 dipendenti, inluogo degli strumenti di valutazione approfondi-ta, il datore di lavoro può scegliere di utilizzaremodalità di valutazione che garantiscano il coin-volgimento diretto dei lavoratori nella ricercadelle soluzioni e nella verifica della loro effica-cia. Le Indicazioni della Commissione consultiva del17.11.10 pubblicata dal Ministero del Lavoro richia-mano, per le imprese che occupano sino a 5 la-voratori, lo strumento della riunione che, effetti-vamente, in tali casi appare lo strumento più efficaceconsiderate le ridotte dimensioni aziendali che con-sentono un confronto diretto e immediato tra tutti isoggetti aziendali. Per le imprese che occupano dasei a nove lavoratori è invece suggerito l’utilizzodel focus group (tecnica che serve a raccogliere, inun gruppo ristretto di 6-7 partecipanti al fine di favo-rirne le dinamiche, informazioni su temi complessi,come nella fattispecie gli aspetti stressanti del lavoro.Il gruppo viene diretto da un conduttore/moderatoreche guida e anima la discussione.Anche se nelle indicazioni è utilizzato il termine im-prese, tale semplificazione è applicabile anche nelcaso di professionisti, enti non aventi scopo di lu-cro etc.Ove gli interventi correttivi predisposti dall’azienda insede di pianificazione non sortiscano l’effetto pro-grammato, si procederà “nei tempi che la stessa im-presa definisce nella pianificazione” alla fase di valu-tazione c.d. approfondita.

*Dalla violazione delle disposizioni relative alla valu-tazione dei rischi da stress lavoro correlato derivanole ipotesi di illecito penale e amministrativo e lerelative sanzioni di seguito schematizzate:omessa valutazione dei rischi: pena alternativa dell’ar-resto da 3 a 6 mesi o dell’ammenda da € 2.500 a €6.400. Tale sanzione si applica anche qualora la valu-tazione dei rischi sia stata effettuata senza la prescrit-ta collaborazione con il RPPS e del medico compe-tente;redazione del Dvr incompleto per:- carente delle misure di prevenzione e protezione odel programma di miglioramento o delle procedure:ammenda da € 2.000 a € 4.000- mancata indicazione dei criteri di valutazione adot-tati o le mansioni che espongono i lavoratori a rischispecifici: ammenda da € 1.000 a € 2.000;- mancata previa consultazione del rappresentante deilavoratori per la sicurezza nella valutazione dei rischio nella redazione del Dvr: ammenda da € 2.000 a €4.000;- mancata revisione della valutazione nei casi previstidal comma 3 dell’art. 29 D.Lgs. 81/2008: ammenda da€ 2.000 a € 4.000.

Il testo della Circolare Ministero del Lavoro 18.11.2010prot. n. 15/SEGR/0023692 è edito su http://www.la-voro.gov.it/NR/rdonlyres/1C0B1EF9-60B8-489C-86679DFEA8D63F35/0/20101118_LC.pdf). <

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 4 luglio 2011, n. 26 Pagina 7

Info alle aziendeI chiarimenti forniti dal ministero del Lavoro a un interpello di Confindustria

Come pagare il 17 marzoIl trattamento economico stabilito dai contratti nazionali

Per il 17 marzo (gior-no del 150° anniver-sario dell’Unità d’Ita-

lia) andrà erogata la stes-sa paga prevista per il 4novembre o un’altra dellefestività soppresse. Achiarire la questione è sta-to il ministero del Lavoro,rispondendo a un inter-pello (25/2011) presenta-to dalla Confindustria.Nella richiesta avanzata,l’associazione degli indu-striali ha chiesto due co-se in particolare: se lagiornata del 17 marzo2011 andasse considera-ta come assenza non re-tribuita e, ove lavorata,remunerata con l’ordina-ria retribuzione; oppuregiorno festivo, dandoluogo, nell’ipotesi in cuisia stata svolta l’attività

lavorativa, alle maggiora-zioni economiche previ-ste dal CCNL. Il ministero, nella rispo-sta, ha richiamato i prin-cipi sanciti dal decreto n.5/2011 che ha introdottola festività del 17 marzo.Solo per quest’anno,quindi, il legislatore hainserito una nuova festi-vità nazionale il cui trat-tamento economico è le-gato a quello previstoper la giornata del 4 no-vembre oppure, alla lucedelle modifiche introdot-

te con legge di conver-sione n. 47/2011, a quel-lo relativo ad una dellealtre festività soppressedi cui alla legge. n.54/1977.Riguardo al trattamentoeconomico, esso nonviene preso in considera-zione né dal decreto nédalla legge 54/1997. Pertali motivi, spiega il mi-nistero, «è necessario farriferimento ai contratticollettivi di settore cheregolano, secondo criterinon sempre uniformi, lamateria, al fine di indivi-duare il trattamento eco-nomico normativo dovu-to per la festività del 17marzo 2011».«Ciò premesso», si leggenell’interpello, «muoven-do dalla ratio esplicitata

nella norma che mira adevitare l’introduzione di“nuovi e maggiori oneria carico della finanzapubblica e delle impreseprivate”, appare possibi-le ritenere che l’istituzio-ne del 17 marzo qualegiorno festivo comporti,in via generale, la sosti-tuzione di una delle fe-stività soppresse previstedai contratti collettivi[…], con la conseguenteriduzione delle ferie daquattro giorni a tre». Nel caso in cui, invece, inquella giornata un dipen-dente abbia prestato lapropria attività, il suo trat-tamento economico do-vrà essere quello previstoper la giornata del 4 no-vembre o di un’altra del-le festività soppresse. <

Dipendente infedele? Lecito il ricorso al detectiveL’importante è che non vigili sull’attività lavorativa

Il potere di vigilare sui propri dipendenti spetta so-lo al datore di lavoro. Al riguardo l’articolo 3 del-lo Statuto dei lavoratori è chiaro. Le imprese pos-

sono, però, rivolgersi alle agenzie investigative perverificare i comportamenti illeciti dei propri dipen-denti. Così si è recentemente espressa la Corte di Cas-sazione con la sentenza n.13789/2011. Il caso nasce da un “cassiere infedele”, sospettato dicompiere degli illeciti durante l’attività lavorativa. Daqui la decisione del datore di lavoro di rivolgersi aun’apposita agenzia investigativa per provare gli stes-si. Cosa effettivamente avvenuta e da cui scaturì il li-cenziamento. Contro il provvedimento dell’azienda il dipendente ri-corse nei due gradi di giudizio, arrivando, infine, inCassazione. Purtroppo per lui, senza alcun successo.Sì perché non solo i giudici hanno considerata piùche giustificata la sanzione disciplinare, ma hanno an-che legittimato il ricorso alle agenzie investigative,«purché non sconfinino nella vigilanza dell’attività la-vorativa vera e propria, riservata dall’articolo 3 diret-tamente al datore di lavoro ed ai suoi collaboratori». In pratica si può chiamare i detective privati «non so-lo per l’avvenuta perpetrazione degli illeciti e l’esi-genza di verificarne il contenuto» ma anche «in ragio-ne del solo sospetto o della mera ipotesi che illecitisiano in corso di esecuzione». <

ENTRO IL

6 MERCOLEDÌ

15 VENERDÌ

20 LUNEDÌ

CHI

Persone fisiche, società semplici, società dipersone e soggetti equiparatii

Persone fisiche che presentano la dichiarazio-ne dei redditi - Unico 2011 - e che si avvalgo-no del regime agevolato per le nuove attività(c.d. forfettino)

Soggetti che si adeguano alle risultanze deglistudi di settore nella dichiarazione Unico 2011

Soggetti IVA

Soggetti esercenti il commercio al minuto eassimilati

Sostituti d'imposta

Contribuenti Iva mensili

Contribuenti Iva che hanno scelto il pagamen-to rateale dell'imposta dovuta per il 2010

Contribuenti tenuti al versamento unitario diimposte e contributi

Contribuenti che si avvalgono dell'assistenzafiscale

CHE COSA

Versamento in unica soluzione o come prima rata, delle imposte Irpef ed Irap, risultanti dalle dichiarazioni an-nuali, a titolo di saldo per l'anno 2010 e di primo acconto per l'anno 2011 senza alcuna maggiorazione

Versamento in unica soluzione o come prima rata, dell'Iva relativa al 2010 risultante dalla dichiarazione annuale,maggiorata dello 0,40% per mese o frazione di mese per il periodo 16/03/2011 - 6/07/2011

Versamento, in unica soluzione o come prima rata, dell'imposta sostitutiva dell'Irpef dovuta in base alla dichiara-zione dei redditi Unico 2011 senza alcuna maggiorazione

Versamento in unica soluzione o come prima rata, dell'Iva relativa al 2010 risultante dalla dichiarazione annuale,maggiorata dello 0,40% per mese o frazione di mese per il periodo 16/03/2011 - 6/07/2011

Versamento dell'Irpef relativa ai maggiori ricavi o compensi indicati nella dichiarazione dei redditi senza alcunamaggiorazione

Versamento dell'Irap relativa ai maggiori ricavi o compensi indicati nella dichiarazione dei redditi senza alcunamaggiorazione

Versamento dell'Iva relativa ai maggiori ricavi o compensi indicati nella dichiarazione dei redditi senza alcunamaggiorazione

Versamento della eventuale maggiorazione del 3% per effetto dell'adeguamento spontaneo agli studi di settore -senza alcuna maggiorazione a titolo di interessi corrispettivi

Emissione e registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese solare precedente erisultanti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti contraenti

Registrazione, anche cumulativa, delle operazioni nel mese solare precedente

Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro dipendente ed assimilati corrisposti nel mese precedente. Versa-mento imposta sostitutiva sulle somme erogate ai dipendenti, nel mese precedente, in relazione a incrementi diproduttività, innovazione ed efficienza legati all’andamento economico delle imprese (art. 2, commi 156-157 L. n.191/2009). Versamento delle rate dell’addizionale regionale e comunale all’IRPEF trattenuta ai lavoratori dipendentie pensionati sulle competenze del mese precedente a seguito delle operazioni di conguaglio di fine anno

Versamento ritenute alla fonte su redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, autonomo e sulle provvigionicorrisposte nel mese precedente

Liquidazione e versamento dell'Iva relativa al mese precedente

Versamento della 5° rata dell'Iva relativa all'anno d'imposta 2010 risultante dalla dichiarazione annuale con lamaggiorazione dello 0,33% mensile, a prescindere dal giorno del versamento

Ultimo giorno utile per la regolarizzazione dei versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misu-ra insufficiente) entro il 18 maggio 2011 (ravvedimento)

Presentazione al C.A.F. o ad un professionista abilitato del modello 730/2011 e della busta contenente la sche-da per la scelta della destinazione dell'8 e del 5 per mille (Mod. 730-1)

COME

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

La fattura deve contenere la data eil numero dei documenti cui si rife-risce. Per tutte le cessioni effettuatenel mese precedente fra gli stessisoggetti è possibile emettere unasola fattura riepilogativa

La registrazione riguarda le opera-zioni per le quali è stato rilasciato loscontrino fiscale o la ricevuta

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Modello F24 con modalità telemati-che

Versamento delle imposte e delle ri-tenute, maggiorate di interessi legalie della sanzione ridotta al 3% conmodello F24 con modalità telemati-che. N.B. I sostituti d'imposta cumu-lano gli interessi dovuti al tributo

4) Consegna diretta al C.A.F. o ad unprofessionista abilitato del Mod.730/2011, sottoscritto sotto la pro-pria responsabilità, il quale rilasciaapposita ricevuta (Mod. 730-2) di av-venuta consegna della dichiarazioneda parte del contribuente

SCADENZIARIO FISCALE LUGLIO 2011

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 4 luglio 2011, n. 26Pagina 8

Tecniche di panificazione

Sale: benedizione o veleno? V partedi Carlo Gronchi

Negli U.S.A. sono disponibili almeno due tipi disale che presentano superfici specifiche mag-giori rispetto al sale ordinario: il sale “dendriti-

co” e quello “Alberger”. Il sale dendritico è ottenuto con un processo diconcentrazione/cristallizzazione a caldo e sottovuoto, in grandi concentratori a multiplo effetto,della salamoia che preliminarmente è addizionatacon una bassissima concentrazione di Prussiato gial-lo (E535: ferrocianuro di Sodio) oppure con gliequivalenti sali di Potassio (E 536) o di Calcio(E538). La concentrazione totale massima ammissi-bile di uno o più di questi prodotti nel sale alimen-tare dendritico è di 20 parti per milione equivalen-

ti a 20 mg/kg. Queste sostanze sono in grado di al-terare la regolare formazione dei cristalli e, pertan-to, il sale che si ottiene dalla cristallizzazione dellasalamoia è costituito da particelle che presentanogrosse ed irregolari cavità, strutture anche stellari egeminate, una ridotta densità ed una molto maggio-re superficie specifica. Tutto ciò consente una mag-giore e più rapida solubilizzazione del sale e que-sto fa avvertire più rapidamente ed intensamente lasensazione di salato.Il sale dendritico rappresenta un’ottima scelta quan-do si voglia salare un prodotto in superficie la-sciando visibili e percepibili i cristalli. Sapendosfruttare le peculiari caratteristiche di questo sale,se ne può ridurre anche sensibilmente la concen-trazione, senza che il consumatore registri, alla de-gustazione, un abbassamento della sensazione di

salato percepita o possa notare una ridotta concen-trazione superficiale di cristalli di sale (crackers esopratutto salatini). In Italia, se utilizzato per la salatura in superficie del-le focacce, potrebbe consentire una sensibile riduzio-ne della concentrazione del sodio in questi prodottidestinati specificamente alla popolazione giovanile,prodotti graditi in quanto stuzzicanti, appetitosi e sa-zianti. La riduzione (non avvertibile) della percentua-

le di sale potrebbe costituire un valore aggiunto im-portante per incentivare e/o consolidare un consumoclassico, tradizionale e benvisto, inserendolo a buondiritto nel progetto “Guadagnare salute”e facendoloaddirittura diventare il protagonista di un momentodi penetrante e mirata educazione alimentare. Anchecerti salatini potrebbero beneficiare del ricorso a que-sto tipo di sale. Chi volesse avere maggiori informa-zioni può cercare in Internet alle voci «Dendritic Salt»e «Morton Dendritic Salt».Il sale dendritico ha altre interessanti caratteristiche:non spolvera, non si impacca (non forma grumi o zol-le), scorre molto bene negli impianti automatici di do-saggio e, grazie all’irregolarità dei suoi cristalli, riescead ancorarsi efficacemente sulle superfici anche untedegli impasti. In più riesce a legare ed assorbire, nel-le cavità presenti nella sua struttura cristallina, una

discreta quantità di liquidi non acquosi, in particolareoli o emulsioni o anche certe sostanze chimiche, pri-ma di diventare “bagnato” o “pastoso” e perdere par-zialmente le sue ottime proprietà di scorrimento. Ne-gli Stati Uniti alcuni fabbricanti offrono questo salegià trattato e miscelato con antiossidanti per inibire iritardare l’inizio dei processi di irrancidimento in pro-dotti destinati ad essere oliati e salati in superficie. Ilsale dendritico è impiegato anche per veicolare vita-mine e sostanze odorose, i cosiddetti salty-con-gruent-odours o odours inducing saltiness en-hancement (sostanze odorose che evocano o poten-ziano la percezione del salato), del tipo “aroma di for-maggio”, “aroma salsa di soia” e così via.Si è in precedenza detto che a maggiore superficiespecifica e quindi a maggior finezza del sale corri-sponde una superiore e più rapida percezione del gu-sto di salato, tuttavia una scelta produttiva che tengain considerazione solo queste evidenze potrebbe nonessere la migliore in assoluto. Uno studio molto ac-

curato di Narain et alii (2006) ha stabilito che tra trediverse salature superficiali di salatini (spezzati), otte-nute con identica concentrazione finale di sale a dif-ferenti granulometrie (sale finissimo liofilizzato, amor-fo, con particelle di circa 7 micrometri cioè sette mil-lesimi di millimetro e sale da tavola con particelle da450 micrometri cioè quasi mezzo millimetro) la pre-ferenza degli assaggiatori è stata attribuita alla misce-la 50 percento + 50 percento tra i due tipi di sale. Ilmotivo di tale preferenza, molto netta, è da ricercarenel fatto che la sensazione di salato deve essere sì ra-pida ed intensa ma deve anche perdurare per un tem-po sufficiente a farla avvertire come appagante. Nelcaso della miscela dei due sali alla rapidità ed all’in-tensità della percezione del salato garantite dalle mi-croscopiche particelle di quello finissimo (amorfo, lio-filizzato) si sovrappone, per un tempo giudicato ade-

guato ed ottimale, il persistere della sensazione rica-vata dal molto più lento scioglimento della restantequota di cristalli di dimensioni decisamente maggiori.Spiegato in altri termini:i salatini trattati con sale amorfo micronizzato vengo-no percepiti nell’immediato come decisamente (e for-se troppo) salati ma la sensazione che lasciano in boc-ca è di durata troppo breve per effetto della diluizio-ne molto rapida operata dalla saliva richiamata ingrande quantità proprio dall’elevata intensità dellasensazione percepita e dal rapidissimo disciogliersidel sale; i salatini così preparati sono giudicati pocoappagantii salatini trattati con i grossi cristalli del sale da tavolarichiedono un tempo molto lungo per essere perce-piti come gustosi e saporiti; il boccone rischia di es-sere deglutito prima che sia stata avvertita, in modosoddisfacente e completo, la presenza del sale e ri-schiano di essere giudicati, paradossalmente, pocogratificanti i salatini trattati con la miscela in parti uguali dei duetipi di sale ottengono di gran lunga il migliore pun-teggio e vengono giudicati equilibrati ed appaganti,nonostante che il sale sia presente in essi in quantitàidentica a quella impiegata per quelli giudicati trop-po o troppo poco saporiti.Fine parte quintaLe parti precedenti possono essere visionate sul sitowww.fornaioamico.it

Il sale dendritico rappresenta un’ottima sceltaquando si voglia salare un prodotto in superficielasciando visibili e percepibili i cristalli.Sapendo sfruttare le peculiari caratteristiche di questo sale, se ne può ridurre anche sensibilmente la concentrazione, senza che il consumatore registri, alla degustazione,un abbassamento della sensazione di salatopercepita o possa notare una ridotta concentrazione superficiale di cristalli di sale(crackers e sopratutto salatini)

Il sale dendritico ha altre interessanti caratteristiche: non spolvera, non si impacca(non forma grumi o zolle), scorre molto benenegli impianti automatici di dosaggio e, grazie all’irregolarità dei suoi cristalli, riesce ad ancorarsi efficacemente sulle superfici anche unte degli impasti

EBOOK ENZIMI E PANIFICAZIONE

Sul sito Fornaio Amico (www.fornaioami-co.it) è disponibile l’Ebook «Enzimi e pa-

nificazione», contenente gli articoli di CarloGronchi apparsi sull’Arte Bianca. Per scaricare il testo in formato pdf bastaregistrarsi al sito. La registrazione e il librosono gratuiti.

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 4 luglio 2011, n. 26 Pagina 9

Interviste ai panificatori

Ragione sociale ................................................. Cod. fisc/Partita IVA .............................................Via/piazza ......................................................... Comune .............................. Provincia ................CAP ....................... Tel .......................... Fax .......................... cell .....................................................e-mail ..................................................................................................................................................Nome e Cognome ............................................... Cod. fisc./Partita IVA .........................................Via /piazza .......................................................................... Comune ............................................. Prov. .......... CAP ....................... Tel ....................... Fax .................... cell .................................... e-mail ................................................................................................................................................

NELLA VESTE DI: (sbarrare la voce che interessa)

c Titolare c Contitolare c Socio

c Collaboratrice c Commessa

c Familiare c Altro (specificare)

RENDE NOTO DI ESSERE (sbarrare e compilare solamente la parte che interessa)

* Iscritto all’Organizzazione sindacale Panificatori denominata

78

* Non Iscritto ad alcuna Organizzazione Sindacale Panificatori

Confida nell’accoglimento della presente domanda dichiarandosi disposto ad attenersi alle regole del Gruppo.

Luogo e data ..................................... Firma ...........................................................................

Dichiara, ai sensi del D.lgs. n. 196/2003, “Codice in materia di protezione dei dati personali”, di essere infor-mato e acconsentire che i propri dati personali saranno trattati dalla Federazione Italiana Panificatori - Panifi-catori Pasticceri e Affini (di seguito denominata F.I.P.P.A.) mediante comunicazione a terzi e anche con l’ausiliodi mezzi elettrotronici e/o automatizzati. Titolare del trattamento è F.I.P.P.A. Nella qualità di legale rappresen-tante, il sottoscritto delega la F.I.P.P.A. a rappresentare l’azienda sopra indicata per le attività di cui all’art. 2dello Statuto F.I.P.P.A. La delega, che ha validità per il corrente anno, si intende tacitamente rinnovata in difettodi disdetta da comunicarsi in forma scritta almeno 90 gg. prima della scadenza.

Luogo e data ................................... Firma ...........................................................................

L’adesione al Gruppo Donne ha un costo di 50 € annui e consente la partecipazione a tutti i corsi. Il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a: FIPPA - via Alessandria 159/d00198 Roma - cod. IBAN IT64E0306905042039488850373 - causale “Adesione Gruppo Donne 2011”.Inviare il modulo e la ricevuta di pagamento via fax al nr. 06.85351968. Info: [email protected]

GRUPPO DONNEFIPPA 2011:DOMANDA DI ADESIONE

Utili consigli dall’esperienza di un giovane appassionato Davide Terranova è

un altro dei nostrigiovanissimi ami-

ci della provincia di Cal-tanissetta che lavora inun’azienda di famiglia,molto ben organizzata esoprattutto gestita conmolta passione e vogliadi fare.La Sicilia, in molti territo-rio sta vivendo un fervi-do proliferare di panificimoderni nell’organizza-zione, che sanno affron-tare il mercato con lagiusta dose di dinami-

smo nelle decisioni e nelcambiamento.“La nostra azienda è in-testata a mia madre, il pi-lastro della tradizione fa-

miliare nell’arte bianca”,spiega Davide. “E’ sicu-ramente un’azienda mol-to ben avviata, però la-vora in una provincia do-ve i panifici che hannoun’impostazione moder-na sono molti; la concor-renza, perciò, è davveronotevole. Noi cerchiamodi arginarla privilegiandosistemi di produzionepiù legati alla tradizione,cioè utilizzando pochimacchinari. La nostra“modernità” consiste nelfatto che abbiamo due ri-

vendite, che abbiamo va-ri ambiti di produzione,ma che manteniamomolto manuale il nostrolavoro, improntato ai si-

stemi del passato. Gli al-tri non sempre fannoscelte di questo tipo; an-zi, viaggiano più che al-tro sui binari del rispar-mio nella lavorazione esulla manodopera. Laconcorrenza, infatti, èbasata soprattutto sulprezzo più basso con-sentito dai processi auto-matici di lavorazione”.

Davide lavora con il re-sto della famiglia e conalcuni dipendenti che,prossimamente, dovran-no aumentare di numeroin quanto verrà apertauna seconda rivendita,nell’ottica della crescitacontinua. La produzione spazia,per ora, dal pane alla ro-sticceria passando per i

dolci e i biscotti. Intanto,però, Davide pensa allaproduzione dolciariaestiva.“In estate”, spiega, “il

consumo di dolci caladrasticamente e io midomando se non sia ilcaso di allargare la pro-duzione alla gelateria, inparticolare ai semi fred-di, prodotti che stanno a

metà tra il dolce e il ge-lato classico. Va decisosu quale livello di targetsi vuole tarare la produ-zione, cioè se pensare adun prodotto di alta qua-lità, confezionato, natoper la distribuzione, o al-tro target. Va studiata be-ne la situazione per nonincappare in investimen-to sbagliato”. Quel che appare eviden-te e che caratterizza pro-fessionalmente Davide èuna tenace voglia di cre-scere e migliorare, senzapreclusione alcuna versotutto quello che il cam-bio di abitudini alimenta-ri propone. Un impegnoche lo ha anche portatoa seguire corsi per cono-scere il “MezzoSale”, po-ter avere il brevetto equindi collocare anchel’azienda su un piano dicertificazioni di valore diprofessionalità. Rosanna Iacovino ([email protected])

“In estate il consumo di dolci cala drasticamente e io mi domando se non siail caso di allargare la produzione alla gelateria,in particolare ai semi freddi, prodotti che stannoa metà tra il dolce e il gelato classico

Davide Terranova

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 4 luglio 2011, n. 26Pagina 10

Ricettea cura di Rosanna Iacovino

Strudel salato con le verdureNel periodo estivo il consumo di dolci tende a calare a vantaggio di prepa-

razioni rustiche, ottime anche nei luoghi di villeggiatura, per pranzi e pic-nic. Lo strudel salato è un’idea jolly da poter farcire in tanti modi diversi.

Strudel salatoINGREDIENTIpasta sfoglia 300 gpatate grandi 4carote 4cipolle 2uova 3parmigiano reggiano grattugiato 150 gprezzemolo tritato 20 gPer condire oliosale

ProcedimentoFar cuocere le patate, le cipolle e le carote, tagliate a fettine finissime, in una pa-della con olio e sale per 15 minuti, se necessario aggiungere acqua. In una terri-na sbattere le uova con il sale e il parmigiano e aggiungere le verdure cotte. Ilcomposto del ripieno dovrà risultare fermo, non liquido. Stendere la pasta sfogliaa 3 mm, formare un rettangolo e mettere il ripieno al centro, poi avvolgere la pa-sta nel senso della lunghezza e formare un rotolo. Cuocere a 200° C.

Quiche con gamberetti e zucchineINGREDIENTIpasta brisée 250 gzucchine 300 ggamberetti 300 guova 4scalogno 70 gprezzemolo 5 glatte 60 mlbrandy 40 mlPer condiresale pepe

ProcedimentoFar cuocere a fettine sottilissime le zucchine in un tegame con olio e sale insie-me con lo scalogno anch’esso reso molto sottile. In una terrina sbattere le uovacon il brandy, il latte, il prezzemolo tritato e aggiungere le zucchine con i gambe-retti. Stendere la pasta brisée in una tortiera, foderare anche il bordo e versarvi ilcomposto del ripieno. Cuocere a 200° C per 30 minuti.

Un pane molto rustico e particolarmente saporito Questo pane si può realizzare anche senza tempi di riposo. La quantità di

lievito non è alta in quanto deve rimanere abbastanza corposo e non par-ticolarmente morbido.

Pane al pesto e olive INGREDIENTIfarina frumento 250-300 W 250 g farina integrale 250 gsale 10 gpesto 60 glatte 300 ml circa olive verdi denocciolate 60 glievito 20 g

ProcedimentoNell’impastatrice planetaria impastare tutti gli ingredienti, lasciando le olive in ul-timo, per 4 minuti in 1° velocità e per 3 minuti in 2°. Togliere la pasta dalla mac-china e formare una pagnottina schiacciata. Far riposare per 30 minuti, spennella-re con latte, incidere a croce in superficie ed informare a 220° C per circa 30 mi-nuti.

Ancora idee di salato rustico di qualità Ecco una quiche, ossia una torta salata (l’origine è francese), più ricercata per-

ché abbina il sapore dei gamberetti alle zucchine. Prodotto di fascia di prez-zo più alta, da vendere intero, a torta, o a pezzi monoporzione.

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 4 luglio 2011, n. 26 Pagina 11

Ricettea cura di Rosanna Iacovino

Pizza con impasto alle patateQuando le patate fanno parte dell’impasto, si ottiene un prodotto di morbidez-

za superiore che può mantenere la fragranza più a lungo.

Pizza alle patate con peperoni e olive INGREDIENTIPer la pastafarina di grano tenero 300 W 450 gsale 9 gpatate 150 g lievito 15 gacqua q.b. (circa 220 g)

Per il condimentoolive nere 100 gpeperone rosso 1aglio in spicchi 2olio extra vergine di olivasale

ProcedimentoLessare le patate, aggiungerle nell’impastatrice a spirale con gli ingredienti del-l’impasto e far girare la macchina per 4 minuti in 1° velocità e per 3 in 2°. L’impasto deve risultare morbido ed elastico. Far lievitare la pasta per circa 3 ore, poi stenderla in teglia e farcirla con olive ne-re a rondelle, peperone a listarelle fini, olio, sale e aglio a pezzettini. Far cuocere per 20-25 minuti a 220° C.

Torta alla frutta e mandorle INGREDIENTIPer la tortauova 3zucchero a velo 90 gfarina tipo 00 90 gzucchero semolato 150 glievito per dolci 8 gPer la farciturazucchero semolato 150 gtuorli 4farina tipo 00 150 glatte ½ ltlimone non trattato 1frutta per guarniregelatina di albicocca 200 gmandorle a lamelle 50 g

ProcedimentoImpastare insieme a lungo gli ingredienti nella planetaria, in modo da montarebene il composto. Versarlo in una tortiera imburrata e infarinata e cuocere per 30

minuti a 200° C. Con il latte, leuova, la farina e lo zucchero pre-parare una crema pasticcera cuiaggiungere, alla fine, il succo dellimone, filtrato. Tagliare a metàla torta, bagnarla con uno scirop-po alla frutta, stendere ¾ dellacrema e chiudere con il secon-do strato di torta; bagnare anco-ra e decorare con la rimanentecrema da spalmare anche su tut-to il bordo. Coprire la torta confrutta a piacere e chiudere conla gelatina di albicocca. Cospar-gere i bordi con le lamelle dimandorle.

Torta alla frutta con crema al limone Una ricetta di torta alla frutta, genere molto apprezzato in estate e in grado di

contrastare il calo naturale del consumo di dolci

Una proposta per la torta choux Dalla tradizione parigina, un’idea di torta molto bella al colpo d’occhio, di

ottimo sapore e abbastanza accattivante per la novità della pasta, che danoi viene usata solo per piccole lavorazioni.

Torta con pasta choux INGREDIENTIpasta choux 500 gcrema pasticcera 400 ggranella di mandorle 40 ggranella di nocciole 60 gpanna fresca 3 dlburro 40 g

ProcedimentoCon la pasta choux in una sacca da pasticceria realizzare su teglia con carta daforno una ciambella del diametro di 22 cm. Cospargere con la granella di man-dorle e cuocere in forno a 180° C per 25 minuti circa. A parte, sciogliere il burroe unirvi la granella di nocciole e aggiungere il tutto ai 2/3 della crema. Montarela panna ed incorporarvi 1/3 della crema lasciata da parte.. Tagliare la ciambellaa metà nel senso della lunghezza, farcire con la crema rimasta e poi con la pan-na, chiudere con il secondo disco.

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 4 luglio 2011, n. 26Pagina 12

Province

Il polemico di Bruno Stella

Insieme con alcune giornate davvero bollenti,questo inizio d’estate ci ha portato anche qual-che notizia un po’ originale e insolita nel pano-

rama delle cronache quotidiane. Sul piano politico(di livello alto) abbiamo appreso del “cordiale” dia-logo tra due nemici giurati; sul piano economico ge-nerale siamo stati informati che il mercato dell’oro,in tensione da parecchio tempo, ha manifestato se-gni di rilassamento; per l’attualità, una foto-notiziasulla prima pagina di un quotidiano ci ha mostratol’abbraccio tra una donna-ministro e una tigre di no-tevole stazza. Inquilini di due jungle diverse, hopensato: chissà chi aveva più paura? Chiedendo perdono per la battuta, torno alle noti-zie che mi sono sembrate più curiose, per parlaredi una informazione che arriva da Padova e che èimportante per la categoria e per il mercato sul qua-le essa si confronta.Un noto mulino del Padovano (troverete la notizia inquesta stessa pagina) ha lanciato con il nome di Ma-mapetra un nuovo pane, da offrire a 7 euro il chilonelle prime 12 ore dall’uscita dal forno, e prezzo ascalare nelle ore successive, fino ad arrivare a 1 euroil chilo per il pane di “due giorni prima”. Assieme alnuovo prodotto, il mulino offre il format produttivo,

stabilendo prezzi e tempistica di lavorazione. Niente da dire sull’iniziativa: se l’hanno lanciata signi-fica che hanno fatto i propri conti e hanno trovatobuone ragioni commerciali per proporre ai fornai que-sto franchising che richiede a ciascuno 150 mila eurodi investimento. E, del resto, le cronache che raccon-tano di come sia andata la vendita dei primi 60 chilidi questo pane, nella giornata della presentazione alpubblico, riferiscono di un tutto esaurito. Del mercato dell’arte bianca ho la conoscenza acqui-sita in anni di osservazione quale giornalista; del pa-ne so quanto basta per preferire decisamente il pro-dotto artigianale; dei prezzi... Ahimé, dei prezzi ne soparecchio, come i colleghi di questo settimanale, per-ché per molti mesi abbiamo dovuto impegnarci a fon-do nel controbattere l’offensiva che quotidiani, perio-dici e tv hanno condotto contro i panificatori artigia-ni. Trattati da affamatori del popolo per aver cercatodi adeguare i prezzi di vendita all’implacabile aumen-to dei costi di produzione. Si trattava di qualche mo-desta frazione di euro per chilo, cioè qualche centesi-mo pro-capite, visto lo striminzito quantitativo di pa-ne che rientra nella dieta dell’italiano moderno. Mala battaglia è stata comunque dura. Ora arriva la notizia dell’iniziativa del mulino padova-

no, la proposta del pane a 7 euro, “tutto esaurito” ilprimo giorno, e mi trovo decisamente in difficoltà adarmi ragione dell’indifferenza della stampa. I gior-nali di Padova hanno offerto coscienziosi rendicontisull’iniziativa, con le dichiarazioni dei responsabilidel mulino e la tempistica-prezzi. Hanno descrittobene il pane: pagnotte da due chili nelle quali, è sta-to sottolineato, è minima la manualità: quella com-ponente produttiva che incide notevolmente sulprezzo delle pezzature minori. Nessuna considera-zione, invece, sul prezzo: oltre il doppio rispettoa quello medio del pane più diffuso a Padova: 3,20-3,30 euro il chilo. E talvolta anche meno. Qualcu-no potrebbe rispondere, e con ragione: nessuno èobbligato a comprarlo. D’accordo. Ma anche quan-do era in atto la campagna mediatica che ho appe-na ricordato, e tanti menavano scandalo sui giorna-li perché negli scaffali c’era anche pane a 5 euro,nessuno dava retta ai fornai che ripetevano la stes-sa cosa: nessuno è obbligato a comprarlo, perchéc’è n’è tanto di altri tipi e prezzi. Come si può de-finire questo atteggiamento della nostra stampa? Dis-informazione, faciloneria, partito preso, antipatia perla categoria o sindrome dei forni, di manzoniana me-moria? Mah!

Mah!

Padova e il pane da 7euro al chiloIl franchising di un mulino stabilisce prezzi e modalità di vendita. Dura reazione di Vecchiato: L’Antitrust avrà pane per i suoi denti, viola la libera concorrenza

Ecco una vera oc-casione per i con-sumatori patavini:

pane fresco a 7 euro alchilo, invece che a 3,30,con la possibilità dicomprarlo, allo scaderedelle prime 12 ore, asoli 4 euro. Sarà un pa-ne già un po’ “riposa-to”, costerà ancora 70centesimi in più rispet-to a quello tradizionaleappena sfornato. Mavolete mettere? E’ fattocon farina “firmata”.Dunque...La novità, che ha susci-tato perplesse reazionida parte dei fornai del-la Città del Santo, èfrutto di una iniziativadal Molino Quaglia che,nei giorni scorsi, halanciato un nuovo tipodi format produttivo edi prodotto imponendoprezzi, tempistica direalizzazione e anche diconsumo. Una speciedi franchising, sottoli-nea Luca Vecchiato,presidente dell’associa-

zione provinciale pani-ficatori, proposto aifornai a 150 mila euro:20 mila da pagare all’at-to della concessione, al-tri 130 mila opportuna-mente diluiti, grazie alsostegno finanziario diuna banca, individuatae segnalata agli aspiran-ti a questa affiliazionecommerciale. Al centrodella proposta opera-zione, è una farina ma-cinata a pietra, che ilmulino ha sul mercatoda un paio d’anni. La stampa locale ha da-to notizia dell’iniziativa,chiamata Mamapetra,che ha anche un assaiapprezzabile risvoltobenefico: una parte delricavato sarà devolutodai promotori alla Cittàdella Speranza, per lacostruzione di nuovi al-loggi destinati all’ospi-talità di genitori di bam-bini che devono affron-tare cure oncologiche.So rp renden temen te ,tuttavia, i 7 euro al chi-

lo pare non abbianoimpressionato nessuncronista. Neppure quel-li che in altre circostan-ze, hanno messo in cro-ce i fornai per aver au-mentato il prezzo di 10-20 centesimi, magaridopo anni di listini fer-mi. Mai più lunghe nottidavanti al forno, pro-mettono gli ideatoridell’iniziativa: con que-sto sistema “i panettierilavoreranno soltanto digiorno e sotto gli occhidel pubblico”. Il lavoropotrà essere organizza-to su turni di 6 ore, “al-la portata anche delledonne, che avranno co-sì il tempo di dedicarsialla famiglia”. Tuttoquesto sarà possibile“grazie al tipo di panepreparato, concepitoper ottimizzare tempi ecosti”. Verranno sforna-te pagnotte da 2 chili,da vendere intere maanche a pezzi, la cuidurata sarà di tre gior-ni”. La lunga durata delpane ne determineràanche il prezzo, chescenderà in rapporto al-la durata residua: 7 eu-ro il chilo fresco, 4 eu-ro dopo 12 ore “con an-cora due giorni e mez-zo di durata”), 2,50 eu-ro per il pane del gior-no prima, 1 euro perquello di due giorni pri-ma. “Per tre giorni”, haspiegato uno dei pro-motori al quotidiano IlMattino, “il pane man-tiene intatta tutta la sua

freschezza, quindi nonè che la qualità dimi-nuisca, anzi”. Di tutta questa vicendail solo aspetto che LucaVecchiato si sente disalvare è quello benefi-co dell’iniziativa. Per ilresto, il presidente deipanificatori spara a ze-ro su “Mamapetra”. “L’i-niziativa”, afferma “èquanto meno denigra-toria nei confronti dichi il pane buono lo fada sempre con sacrifi-cio e professionalità.Per quanto riguarda lanostra provincia, si trat-ta di più di 200 eserci-zi. Ma, senza scomoda-re i massimi sistemi, di-rei che la nostra per-plessità si basa su trepunti fondamentali ri-guardanti la “manovra”prevista per i prezzi: ilprezzo definito, il livel-lo del prezzo stesso,l’offerta del pane nonfresco a prezzo ribassa-to”. Ecco, di seguito, leobiezioni del presiden-te patavino.Il prezzo definito.“Io credo che l’Antitrustavrà davvero pane per ipropri denti”, dice Vec-chiato, “visto che non èlecito imporre un prez-zo di vendita per i pro-dotti della panificazione.“Mama Petra” invece si èpresentato con unascansione di prezzi bendefiniti che, a mio pare-re rappresenta una vio-lazione della norma”. Un chilo di pane a 7euro.

“E’ un prezzo”, conti-nua Vecchiato, “più chedoppio di quello mediodi vendita del pane nel-la nostra provincia, chemediamente è intornoai 3,30 euro. Ma, valesempre la pena ricor-darlo, lo si può trovareanche a meno, proprioperché il prezzo di ven-dita è in capo alle deci-sioni di ogni singolopanificatore. Resta dacapire, dunque, perchéun prezzo così elevatogoda di tanta benevolaa c c o n d i s c e n d e n z aquando, normalmente,aumenti anche minimi egiustificati passano per“salassi” ai danni deiconsumatori”.Il pane con più di 24ore è pane “raffermo”.“Un pane venduto ilgiorno dopo”, aggiungeVecchiato, “è un paneche, per legge, vienedefinito “raffermo”. Il“pane fresco” è dunquetutt’altra cosa ed hannoun bel dire, quelli delMolino Quaglia, che ilgiorno dopo “è anchepiù buono”. Riconoscendo tecnica-mente in una grandepezzatura da due chili,come quella proposta,una minore propensio-ne all’invecchiamento,si dimentica che legrandi pezzature ven-gono sempre prodottedai panificatori artigia-nali e vendute a prezzipari alla metà del prez-zo abilmente promozio-nato. In questo senso

non c’è nessuna logicanel format propostodall’industria molitoriadella Bassa Padovana,perché non aumenta diuna virgola la qualitàdel pane e, anzi, lo fadiventare un “prodottooutlet” anche se solodopo uno o due giornidallo sfornamento, contutte le conseguenzedel caso. In altri termi-ni: “Mamapetra” farà si-curamente bene ai bi-lanci di Molino Quaglia,ma non certamente allafreschezza e all’altaqualità del pane che,per tradizione e lavora-zione è quello che, la-vorato di notte, vienesfornato fresco e so-prattutto venduto tale,giorno per giorno”.“Peccato”, concludeVecchiato, “che un’ini-ziativa finalizzata allapromozione di un pro-dotto, di una materiaprima e di un modo di-verso di vendere il pa-ne, per come è statapresentata, abbia finitoper creare confusionenei consumatori”. <

LUTTO PER L’ASSOCIAZIONE DI AOSTA

L’Associazione provinciale panificatori della Valle d’Aosta an-nuncia con dolore la scomparsa del collega Giulio Magro,

Giulietto in casa e per gli amici. Aveva 60 anni e da tempocombatteva con un malanno assai difficile. Giulio era titolare,da decenni, del Panificio Magro, di Corso S. Martin de Cor-leans, ad Aosta. Aveva svolto anche intensa attività sindacaleed era stato consigliere dell’associazione aostana per due man-dati.Lascia la moglie Ester e i figli Daniela e Christian, che conti-nuano a portare avanti l’azienda di famiglia. I panificatori aostani porgono le più sentite condoglianze ai fa-migliari di Giulietto. Si uniscono la cordoglio il presidente e iconsiglieri della Federazione italiana panificatori.

INSERZIONISTI

Bombieri pag. 5

Casteggio Lieviti pag. 1

Castelmac pag. 15

Novapan pag. 9

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 4 luglio 2011, n. 26 Pagina 13

Province

L’appun t amen to2011 per i panifi-catori, i pasticcie-

ri e i rappresentanti ditutte le altre categorieche praticano attività at-tinenti alla panificazionee che si cimentano conil ciclismo, è fissato perdomenica 4 settembre inBelgio. È giunta, finalmente, laconferma ufficiale daparte degli organizzatoridi quella che era stata so-lo una ipotesi, formulatadal comitato belga in oc-casione della riunionedei rappresentanti nazio-nali tenutasi alla vigiliadei Campionati delloscorso anno in Polonia. Il luogo designato per lamanifestazione è la citta-dina di Houffalize (5.000abitanti circa), nella re-gione della Vallonia Bel-ga, proprio al confinecon il Lussemburgo; ilcomitato nazionale belgaha affidato l’organizza-zione all’Unione dei Pa-nificatori della Provinciadi Lussemburgo, che siavvale della collabora-zione e dell’esperienzadel “Club Cycliste de Li-

bramont” di Chevigny.Per il momento le infor-mazioni ricevute non so-no molte, tuttavia ci so-no state fornite quelle in-dispensabili per coloroche sono interessati aprendere parte alla com-petizione.

Oltre alla data ed al luo-go abbiamo la descrizio-ne del percorso di gara: sitratta di un circuito di 7,5km circa, dall’andamentomolto ondulato, tipicodelle colline belghe.La partenza e di conse-guenza, anche l’arrivo,

sono posti ad una quo-ta di 402 m; la stradainizia subito a salire percirca 7-800 m, poi brevediscesa e successiva sa-lita di oltre un 1 km perraggiungere la quotamax di 462 m; tratto difalsopiano vallonato e

poi lunga discesa diquasi 3,5 km, con alcu-ni brevi tratti in contro-pendenza; raggiunto ilpunto più basso del cir-cuito (387 m) si risaleverso il traguardo perun altro km circa. Il dis-livello positivo totale di-chiarato è pari a 127 m,il che significa che il cir-cuito, ripetuto più voltein funzione della Cate-goria di appartenenza,risulterà abbastanza im-pegnativo.Per quanto riguarda la si-stemazione alberghieraviene suggerito di rivol-gersi ad un (unico) hotelconvenzionato con lamanifestazione: si trattadell’hotel Ol Fossed’Outh di Houffalize(www.olfossedouth.com/ tel: +32(0)61288801 /email: [email protected]).Il termine ultimo per lapre-iscrizione è fissato al

10 agosto; il costo è di 35€.Nella comunicazione,tuttavia, gli organizzatoridichiarano la disponibili-tà ad accettare iscrizionitardive anche successiva-mente, fino al sabato 3settembre (dalle 7.00 al-le 17.00) e nella stessadomenica 4 (dalle 7.00alle 8.30).Tutti coloro che, in pos-sesso dei requisiti stabilitidal Regolamento dei Cam-pionati, sono interessati apartecipare, possono con-tattare:via E-mail: [email protected]: – Vincenzo Apicella:3383578470/0198335570– Gino Minutolo:3357434333fax/posta: – Giovanni Spagnoli: 0376 340554via Benati, 1 46048 Roverbella (MN).Gino Minutolo

26a edizione del Campionato mondiale di ciclismo per Panettieri-pasticcieri e affini

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVODELL’ASSOCIAZIONE DI NAPOLI

L’Associazione provinciale libera panificatori napoletani –APLPN, si sta riorganizzando, dopo la scomparsa del suo

storico presidente, Giuseppe Esposito. Il 9 giugno scorso, pres-so gli uffici di Corso Malta, si è tenuta l’assemblea generale deisoci, durante la quale sono stati eletti gli undici consiglieri cheguideranno l’associazione nel triennio 2011-2014. Ecco i nomi che compomgono in nuovo vertice: Giuseppe Bainoe Luigi Rarità, rappresentanti di Casoria; Evacuo Roberto rap-presentante di Torre Annunziata e zone limitrofe; Giuseppe Pap-pacena, Francesco Tufano e Antonio Mariano Franzese, rappre-sentanti di Nola e zone limitrofe; Giuseppe Petrella, rappresen-tante di Acerra; Eduardo Lauro, rappresentante di Castellamma-re di Stabia; Ciro Barone, rappresentante di Sant’Antonio Abate;Pasquale Esposito, rappresentante di Giugliano in Campania;Antonio Rescigno, rappresentante di Napoli. Il nuovo presidentesarà eletto nel primo consiglio direttivo, che si riunirà a brevescadenza. La definizione del nuovo assetto direttivo consentiràai panificatori napoletani di riprendere le tante iniziative rima-ste in sospeso, dopo la morte di Esposito, e di pianificare l’atti-vità futura che vedrà in primo piano, ancora una volta, la batta-glia contro la normativa regionale che prescrive l’imbustamentodel pane prima della vendita. A tutti i neo-Consiglieri il presidente Franco La Sorsa, i consi-glieri federali e la redazione dell’Arte Bianca augurano buon la-voro.

Desenzano del Garza

La vetrina più bella per celebrare il 150° an-niversario dell’Unità d’Italia l’ha realizzata ilForno Gozzi. La sfida è stata lanciata dal co-

mune di Desenzano del Garda, in provincia diBrescia, che ha ideato il concorso «Le vetrine tri-colori» per far partecipare anche le attività com-merciali alla celebrazioni dell’evento.La vetrina del panificio è stata ritenuta la miglio-re fra tutte quelle in gara sia per la bellezza, siaper la sintonia al regolamento (richiami storici,impatto scenografico, coerenza con il settore mer-ceologico).

Al panificio Gozzi il premio per la vetrina più bella

Savona, in calo i “clienti”del pane a 1 euro il chiloI“clienti” del pane a un

euro il chilo sono indiminuzione e i re-

sponsabili dell’iniziativa,promossa dalla sezionelocale di Rifondazione.Questo è quanto risultaai responsabili dell’Asso-ciazione provinciale pa-nificatori di Savona che,sul tema, stanno condu-cendo da tempo una bat-taglia. “I Gruppi di ac-quisto solidale”, sottoli-nea Claudia Giusto, pre-sidente dell’organizzazio-ne sindacale dei fornai,“sono previsti dalla leggefinanziaria del 2007, se-condo cui l’attività svoltadai GAS di acquisto edistribuzione di beni agliaderenti, senza applica-zione di alcun ricarico,costituisce attività “noncommerciale”. Azione le-gittima, dunque, ma bi-sogna che si svolga dav-vero come previsto, sen-za “concessioni” al com-mercio, come invece èaccaduto in passato”. In passato, cioè qualchemese fa, Luigina Barabi-no, sindacalista di lungaesperienza e la segretariodell’associazione savone-se decisero di provare ilpane a 1 euro il chilo. Sirecarono ai banchi delGAP (Gruppo di acquistopopolare, versione savo-nese di GAS) e ottenne-ro senza difficoltà le pa-gnotte richieste. Ma nonerano iscritte a dettoGAP e fu questa l’occa-sione per un interventodelle guardie municipali,

che sanzionarono i re-sponsabili dell’iniziativa.Da quel momento ilGruppo di acquisto pro-mosso da Rifondazionecomunista dedica moltaattenzione al dettato del-la legge: acquista e dis-tribuisce il pane soltantoalle persone regolarmen-te iscritte. Tutto questo,a quanto pare, ha creatoqualche difficoltà al fun-zionamento del GAP per-ché, di fronte alla neces-sità di un’iscrizione che,ovviamente, impone dirilasciare dati personali,si manifesta in qualcunouna certa diffidenza: vor-rei il pane a 1 euro il chi-lo, ma perché devo

“schedarmi”? In questeconsiderazioni ha certa-mente peso anche i con-vincimenti politici diqualcuno: va bene ilprezzo, ma non è cheiscrivendomi, magari dòuna mano politica a Ri-fondazione? E’ forse per questo chel’attività di volantinaggioa favore del GAP ha toc-cato a Savona anche letradizionali “vie dellostruscio”.Ecco che cosa prevedesui Gruppi di acquistosolidale la Legge Finan-ziaria 2007. Art 5 - Comma 47 bis:Sono definiti “gruppi diacquisto solidale” i sog-

getti associativi senzascopo di lucro costituitial fine di svolgere attivi-tà di acquisto collettivodi beni e distribuzionedei medesimi, senza ap-plicazione di alcun rica-rico esclusivamente agliaderenti, con finalità eti-che, di solidarietà socia-le e di sostenibilità am-bientale in diretta attua-zione degli scopi istitu-zionali con finalità etichee con esclusione di atti-vità di somministrazionee vendita. Comma 47 ter: Le attivi-tà svolte dai soggetti dicui al comma 47 bis, li-mitatamente a quelle ri-volte verso gli aderenti,non si considerano com-merciali ai fini della ap-plicazione del regime diimposta di cui al decre-to del Presidente dellaRepubblica 26 ottobre1972 n 633, ferme re-stando le disposizioni dicui all’art 4, settimo pe-riodo del medesimo de-creto, e ai fini dell’appli-cazione del regime d’im-posta di cui al decretodel Presidente della Re-pubblica 22 dicembre1986 n 917. I GAS quindi sono diven-tati formalmente “sogget-ti associativi senza scopodi lucro costituiti al finedi svolgere attività di ac-quisto collettivo di benie distribuzione dei me-desimi con finalità eti-che, di solidarietà socia-le e sostenibilità ambien-tale”. <

L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 4 luglio 2011, n. 26Pagina 14

Qui LombardiaP a g i n a a c u r a d i G r a z i a n o M o n e t t i

Da tempo il Sinda-cato Panificatoridella provincia di

Brescia sta conducendouna battaglia per far siche venga rispettata lalegge regionale che dis-pone l’impossibilità dipanificare la domenicaed i giorni festivi salvoderoghe motivate e cir-costanziate previste daiSindaci. Fra le varie ini-ziative assunte, si è an-che sensibilizzato S.E. ilVescovo di Brescia pro-prio perché per moltipanificatori la domenicaè anche il giorno da de-dicare al proprio credo.Il Vescovo ha ricevuto ipanificatori e successiva-mente ha reso pubblicodocumento importante asostegno dell’iniziativadei panificatori. Ma non solo: ha anchechiesto di poter visitareun laboratorio per com-prendere meglio com’è illavoro del fornaio. E lostupore è stato enormenell’apprendere che lavisita l’ha voluta compie-re in piena notte!! S.E.ha voluto “vivere” da vi-cino il sacrificio checompiono quotidiana-mente i fornai. Pubblichiamo di seguitola lettera che il presiden-te del Sindacato panifi-catori ha inviato a Mons.Monari quale ringrazia-mento dell’intera catego-ria. Il suo gesto rimarrànella memoria dei pani-ficatori bresciani.A sua Eccellenza il Vescovodi BresciaMons. Luciano Monari

Grazie Mons. Luciano!

Ci perdoni la “confiden-za” di questo inizio di let-tera con il Suo “nome”:una scelta non per man-care di rispetto, ma perfarLe comprendere l’enor-

me gratitudine per la Suapresenza in un nostro la-boratorio. Monsignor Lu-ciano, non può nemme-no immaginare la com-mozione e la pienezza disentimenti provata du-rante quelle ore, di notte,in Sua compagnia e nonLe nascondiamo che permolti di noi, con la Suapartecipazione, ritornavaalla mente il valore sim-bolico che il pane ha perla nostra Fede.

In tanti anni, moltissimisono stati gli sforzi perottenere un riconosci-mento del ruolo socialedella nostra categoria:anni di sacrifici spesi perla famiglia e per unapassione personale, maanche per il desiderio dioffrire un prodotto ge-nuino “sentito” ancoradalla clientela come in-dispensabile nell’accom-pagnare la pietanza.Abituati a lavorare nel-l’ombra, per una notteabbiamo avuto l’onoreche un Vescovo, il nostroVescovo, abbia volutocapire chi siamo, cosafacciamo, come lo fac-

ciamo, mettendosi ingioco e facendoci sentireprotagonisti.

Il Suo abbraccio primadi andarsene ha ulte-riormente arricchito ilnostro incontro e conser-veremo a lungo nei cuo-ri quel gesto.

Auguri Mons. Luciano: ipanificatori bre-sciani hannotrovato nelle Sueazioni e nelleSue parole lastessa forza concui guida la no-stra Comunità.Speriamo cheanche Lei nond i m e n t i c h iquella notte, incui ha dato for-ma al pane, haatteso che lievi-tasse, l’ha infor-nato, visto cuo-cere e poi sfor-nato. Ha “con-celebrato”connoi il rito quoti-diano del mira-colo del pane,forza e speran-za per ogni uo-

mo e ancor più per noicredenti.

Brescia, 25 Maggio 2011Il presidenteFrancesco Mensi

A questa lettera é segui-ta la bella risposta delVescovo (qui riportata)che ha scritto voluta-mente di sua mano. <

Per i panifici della provincia di Como

Nuove opportunità di finanziamento

Nuove possibilità di finanziamento per le micro ePMI con sede operativa nella provincia di Comovolti sia al risparmio e all’efficienza energetica che

all’accesso al credito tramite Confidi. Sono stati infatti stanziati voucher a fondo perduto paria 200.000 euro per sostenere le aziende attraverso tre di-stinte misure d’intervento:- Check Up, Studi di Fattibilità ed Interventi legati al mi-glioramento dell’efficienza energetica e realizzazione diimpianti a fonti rinnovabili. Saranno considerate ammissibili le spese di analisi deiconsumi energetici delle attività e studi di fattibilità ri-guardo a idee progettuali finalizzati alla riduzione e alrisparmio di energia. (Per queste tipologie di spesa il con-tributo è del 30% a fondo perduto con un massimale di1.500 euro per ogni investimento).Gli interventi ammessi a contributo riguardano la sosti-tuzione di macchine ed apparecchiature esistenti connuove macchine ad alta efficienza (forni, motori elettrici,inverter, generatori di calore a condensazione, sostituzio-ne dell’impianto di illuminazione, sistemi di controllo del-la potenza energetica, ecc..); interventi su impianti di pro-duzione esistenti, impianti a fonti rinnovabili (impiantifotovoltaici, pannelli solari termici e impianti geotermicia circuito chiuso). (Per le tipologie di spesa sopraindicateil contributo è del 30% a fondo perduto con un massima-le di 25.000 euro per ogni investimento).- Certificazioni UNI CEI 16001:2009 – Sistemi di Gestio-ne dell’EnergiaInterventi volti alla progettazione e all’implementazionedel Sistema di Gestione dell’Energia dell’impresa finaliz-zato al miglioramento continuo dell’efficienza energeti-ca. (Per queste tipologie di spesa il contributo è del 50% afondo perduto con un massimale di 3.000 euro per le spe-se di consulenza).- Analisi delle armoniche sulle reti di distribuzioneelettrica.Interventi di valutazione del corretto funzionamento delsistema di rifasamento degli impianti e una verifica sullapresenza di armoniche nella rete interna di distribuzioneelettrica. (Per queste tipologie di spesa il contributo è del50% a fondo perduto con un massimale di 3.000 europer la realizzazione di un check up).Le domande di ammissione a contributo possono esse-re presentate fino al 9 agosto 2011.Un’ulteriore opportunità è rappresentata da Fidicomtur,cooperativa di credito garantito nonché braccio finanzia-rio di Confcommercio Como, che ha aderito al “Bandoper l’erogazione di contributi finalizzati al sostegno alcredito delle PMI Comasche attraverso i CONFIDI”. L’i-niziativa prevede che le imprese che si avvalgano dellagaranzia dei Confidi possano avere delle agevolazionidestinate a:- Sostenere processi di investimento: avvio attività im-prenditoriale, realizzazione di progetti aziendali sull’in-novazione di prodotto, tecnologica o organizzativa, in-serimento di nuove tecnologie con un ridotto impattoambientale, ammodernamento delle strutture operative,sistemi di sorveglianza e sicurezza. Ammesse anche leseguenti tipologie di spesa: acquisto/ristrutturazione/rin-novo di immobili, impianti, macchinari attrezzature in-dustriali e commerciali, acquisto automezzi, sistemi in-formatici, realizzazione siti internet, marchi, brevetti, im-pianti di allarme, sorveglianza e strutture per la riduzio-ne dell’impatto ambientale. Il contributo, del 4%, è fina-lizzato all’abbattimento del tasso di interesse e calcolatosull’importo dell’investimento ritenuto agevolabile.- Sostenere operazioni di patrimonializzazione aziendale(aumento del capitale sociale, versamento soci in contocapitale e finanziamento soci), con un contributo del 3%del finanziamento bancario contratto.- Sostenere processi di riequilibrio finanziario (riduzionedegli oneri finanziari, miglioramento degli indici di liqui-dità, diminuzione delle passività bancarie, ecc..), con uncontributo del 2% del finanziamento contratto.Il finanziamento bancario deve essere erogato da un Isti-tuto di credito aderente all’iniziativa, successivamente al20 maggio 2011. <

Un moderno e attrezzato laboratorio di panificazione in linea con l'aggiornamento tecnologico

Azione del Sindacato panificatori di Brescia contro la panificazione domenicale

Il vescovo in panificiosostiene i fornai

Il Vescovo di Brescia in panificio di notte

Il Vescovo col Presidente e gli amici fornai