“Il nostro Mozart a tempo di jazz” kiss your... · e nel “De Gasperi” televisivo diretto...

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Gifuni da Paolo VI al teatro. Dove è in scena con la moglie “Il nostro Mozart a tempo di jazz” MILANO SPETTACOLI GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2008 @ XV PER SAPERNE DI PIÙ www.teatrociak.it it.wikipedia.org/wiki/Wolfgang_Amadeus_Moza rt SARA CHIAPPORI S ESSO, amore, amicizia. Ar- te e musica, soldi e debiti, progetti e frustrazioni. E poi giochi di parole, onomato- pee, rime baciate, filastrocche scurrili, allusioni e doppi sensi. Sonia Bergamasco e Fabrizio Gi- funi si sono tuffati nel mare ma- gnum delle lettere di Mozart (al- la cugina, alla moglie, al padre, alla madre, ai creditori inferoci- ti, agli ammiratori) e le hanno trasformate in uno spettacolo- concerto, I kiss your hands, che li porta in scena insieme con tre musicisti di razza come Paolo Damiani al violoncello (anche autore della partitura composta da temi originali e libere trascri- zioni mozartiane), Rita Marco- tulli al pianoforte e Gianluigi Trovesi al sax e clarinetto. Il ri- sultato (in programma per una sola replica questa sera al teatro Ciak) è un ritratto di Mozart a tempo di jazz, in cui parole, note e improvvisazione si fondono in un’unica drammaturgia. Quella che si dice una bella coppia. Sonia Bergamasco e Fa- brizio Gifuni si sono conosciuti e innamorati durante l’allesti- mento della Trilogia della villeg- giatura di Goldoni con la regia di Massimo Castri. Era il 1996: lui arrivava dall’Accademia di Ro- ma, lei dalla Scuola del Piccolo di Milano (dove si era anche diplo- mata al conservatorio). «Una folgorazione a prima vista», dice lui. «Assolutamente reciproca», conferma lei. Galeotto fu il tea- tro. Dove entrambi, appena pos- sono, tornano con piacere. Al- ternandolo al cinema e alla tele- visione. Sposati dal 2000, due bambi- ne, li abbiamo visti insieme in La meglio gioventù di Giordana, L’amore probabilmente di Ber- tolucci e nel De Gasperi televisi- vo diretto dalla Cavani. Ora li ri- troviamo per questa nuova av- ventura nel nome di Mozart, do- ve Gifuni, deposta la tiara di Pao- lo VI, nei cui panni lo abbiamo appena visto in televisione, si mette alla prova anche come cantante. «Devo a Sonia il corag- gio e la voglia di esplorare l’infi- nita libertà che ti concede la mu- sica. È vero che anche nel mio la- voro di attore ho sempre presta- to molta attenzione alla voce, ma mai in modo così diretto ed esplicito — dice Gifuni, in questi giorni anche sul grande scher- mo con Galantuomini di Edoar- do Winspeare — Dei due lei è la musicista, io ci provo. E ho sco- perto che cantare mi dà un’emo- zione unica, quello che credo sia il godimento pieno delle rock star». «È bravissimo — intervie- ne lei — forse anche più di me». La verità è che questa formula in equilibrio tra musica e teatro si addice al temperamento e alla vocazione curiosa di entrambi. «Lavorare sul dialogo tra note e parole è molto affascinante — prosegue Bergamasco — si trat- ta di costruire una dimensione in cui i due linguaggi si arricchi- scono reciprocamente, trava- sandosi dall’uno all’altro». La parte più complessa e di- vertente è stato il lavoro sulle let- tere di Mozart. «Non abbiamo seguito un andamento cronolo- gico — spiega lei, anima e musa del progetto — preferendo un montaggio che restituisse il cuo- re musicale della scrittura di Mozart, tagliando, ricucendo, a volte ripetendone dei passi co- me se fossero ritornelli. E arri- vando alla conclusione, per altro confermata da illustri musicolo- gi, che se Mozart fosse vissuto nel Novecento avrebbe adorato il jazz». Ombre e luci di un genio che Bergamasco e Gifuni cele- brano in un raffinato gioco tea- tral musicale che li appassiona e li diverte. «Stare in scena con Fa- brizio è un piacere — conclude Bergamasco — ma perché ho una grandissima stima del suo lavoro di artista. Se ci fosse solo l’amore, anche il più grande del mondo, non basterebbe». Fabrizio Devo a lei il coraggio e la voglia di esplorare l’infinita libertà della musica attraverso questo spettacolo-concerto Di noi due è lei la musicista, io ci provo Sonia In questo lavoro non abbiamo seguito un andamento cronologico Il risultato è un montaggio che restituisce il vero spirito del Genio Stasera al Ciak “I kiss your hand”, ispirato alle lettere del musicista SONIA BERGAMASCO Insieme con il marito ha già recitato in “La meglio gioventù” di Giordana e nel “De Gasperi” televisivo diretto dalla Cavani FABRIZIO GIFUNI Reduce dal “Paolo VI” televisivo, in questi giorni è anche sul grande schermo con “Galatuomini” di Winspeare Teatro Ciak Fabbrica del Vapore via Procaccini 4, ore 21. Biglietti 17/16 euro. Telefono 02.76.11.00.93

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Page 1: “Il nostro Mozart a tempo di jazz” kiss your... · e nel “De Gasperi” televisivo diretto dalla Cavani FABRIZIO GIFUNI Reduce dal “Paolo VI” televisivo, in questi giorni

Gifuni da Paolo VI al teatro. Dove è in scena con la moglie

“Il nostro Mozart a tempo di jazz”

MILANO

SPETTACOLIGIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2008@

■ XV

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww.teatrociak.itit.wikipedia.org/wiki/Wolfgang_Amadeus_Mozart

SARA CHIAPPORI

SESSO, amore, amicizia. Ar-te e musica, soldi e debiti,progetti e frustrazioni. E

poi giochi di parole, onomato-pee, rime baciate, filastrocchescurrili, allusioni e doppi sensi.Sonia Bergamasco e Fabrizio Gi-funi si sono tuffati nel mare ma-gnum delle lettere di Mozart (al-la cugina, alla moglie, al padre,alla madre, ai creditori inferoci-ti, agli ammiratori) e le hannotrasformate in uno spettacolo-concerto, I kiss your hands, che liporta in scena insieme con tremusicisti di razza come PaoloDamiani al violoncello (ancheautore della partitura compostada temi originali e libere trascri-zioni mozartiane), Rita Marco-tulli al pianoforte e GianluigiTrovesi al sax e clarinetto. Il ri-sultato (in programma per unasola replica questa sera al teatroCiak) è un ritratto di Mozart atempo di jazz, in cui parole, notee improvvisazione si fondono inun’unica drammaturgia.

Quella che si dice una bellacoppia. Sonia Bergamasco e Fa-brizio Gifuni si sono conosciuti einnamorati durante l’allesti-mento della Trilogia della villeg-giaturadi Goldoni con la regia diMassimo Castri. Era il 1996: luiarrivava dall’Accademia di Ro-ma, lei dalla Scuola del Piccolo diMilano (dove si era anche diplo-mata al conservatorio). «Unafolgorazione a prima vista», dicelui. «Assolutamente reciproca»,conferma lei. Galeotto fu il tea-tro. Dove entrambi, appena pos-sono, tornano con piacere. Al-ternandolo al cinema e alla tele-visione.

Sposati dal 2000, due bambi-ne, li abbiamo visti insieme in Lameglio gioventù di Giordana,L’amore probabilmente di Ber-tolucci e nel De Gasperi televisi-

vo diretto dalla Cavani. Ora li ri-troviamo per questa nuova av-ventura nel nome di Mozart, do-ve Gifuni, deposta la tiara di Pao-lo VI, nei cui panni lo abbiamoappena visto in televisione, simette alla prova anche comecantante. «Devo a Sonia il corag-gio e la voglia di esplorare l’infi-nita libertà che ti concede la mu-sica. È vero che anche nel mio la-voro di attore ho sempre presta-to molta attenzione alla voce,

ma mai in modo così diretto edesplicito — dice Gifuni, in questigiorni anche sul grande scher-mo con Galantuomini di Edoar-do Winspeare — Dei due lei è lamusicista, io ci provo. E ho sco-perto che cantare mi dà un’emo-zione unica, quello che credo siail godimento pieno delle rockstar». «È bravissimo — intervie-ne lei — forse anche più di me».La verità è che questa formula inequilibrio tra musica e teatro si

addice al temperamento e allavocazione curiosa di entrambi.«Lavorare sul dialogo tra note eparole è molto affascinante —prosegue Bergamasco — si trat-ta di costruire una dimensionein cui i due linguaggi si arricchi-scono reciprocamente, trava-sandosi dall’uno all’altro».

La parte più complessa e di-vertente è stato il lavoro sulle let-tere di Mozart. «Non abbiamoseguito un andamento cronolo-

gico — spiega lei, anima e musadel progetto — preferendo unmontaggio che restituisse il cuo-re musicale della scrittura diMozart, tagliando, ricucendo, avolte ripetendone dei passi co-me se fossero ritornelli. E arri-vando alla conclusione, per altroconfermata da illustri musicolo-gi, che se Mozart fosse vissutonel Novecento avrebbe adoratoil jazz». Ombre e luci di un genioche Bergamasco e Gifuni cele-

brano in un raffinato gioco tea-tral musicale che li appassiona eli diverte. «Stare in scena con Fa-brizio è un piacere — concludeBergamasco — ma perché houna grandissima stima del suolavoro di artista. Se ci fosse solol’amore, anche il più grande delmondo, non basterebbe».

Fabrizio

Devo a lei il coraggio e la vogliadi esplorare l’infinita libertà della musica

attraverso questo spettacolo-concertoDi noi due è lei la musicista, io ci provo

Sonia

In questo lavoro non abbiamoseguito un andamento cronologico

Il risultato è un montaggioche restituisce il vero spirito del Genio

Stasera al Ciak “I kissyour hand”, ispirato

alle lettere del musicista

SONIA

BERGAMASCOInsieme

con il maritoha già recitatoin “La meglio

gioventù”di Giordana

e nel “DeGasperi”televisivo

direttodalla Cavani

FABRIZIO

GIFUNIReducedal “Paolo VI”televisivo,in questigiorni è anchesul grandeschermo con“Galatuomini”di Winspeare

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