Anusca - Notiziario Giugno 2013

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Lavoratori comunitari distaccati.................. .3 La cerimonia dei diplomi 5° Corso Alta Formazione...........................................................4 Convegno Regionale del Veneto...................7 Convegno Regionale delle Marche...............8 Convegno Regionale della Lombardia........9 Sentenza TAR Lazio sulla dispersione delle ceneri....................................................................12 NOTIZIARIO ANUSCA Anno XXVIII, n. 6 • Giugno 2013 Copia € 3,50 (stampato da Maggioli Editore - Santarcangelo RN) Viale Terme, 1056 • 40024 Castel San Pietro Terme (BO) • tel. + 39 051/944641 • www.anusca.it • e-mail: [email protected] • sped. in abb. post. AP 45% art. 2. comma 20/b legge 662/96 - DCI Umbria - Reg. Trib. BO n. 5270 il 10/06/1985 • Dir. Resp. Primo Mingozzi - Vice Dir. Paride Gullini Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e Anagrafe E ALL’INTERNO IL CONVEGNO NAZIONALE DALLA A ALLA Z A come Anusca, è targato Anusca l’appuntamento più accattivante dell’anno. B come Base: anche se non rappresenta un corso per principianti, fornisce le basi per gli operatori dei servizi demografici, anche neoassunti o di recente trasferiti al servizio. C come Condivisione, Confronto, Collaborazione: al Convegno scambi di idee, opinioni e confronti sono frequenti e produttivi. D come Demografici, ufficio da sempre fanalino di coda per amministratori e, purtroppo, anche cittadini, di recente tornato alla ribalta dell’attenzione mediatica per le riforme a favore del cittadino (decertificazione, cambio di residenza in tempo reale): un’autentica sfida per l’ente locale. E come Eventi collaterali, appuntamento riservato ad approfondimenti, in sale più raccolte, destinato non al grande pubblico della sala plenaria, ma agli di Mariangela Remondini La tradizionale kermesse allo start up - Abano Terme (25-29/11) (continua a pag. 20) A BLED, IN SLOVENIA, IL 13° CONGRESSO EUROPEO EVS di Renzo Calvigioni N ei giorni 13 e 14, si è svolto a Bled, in Slovenia, il 13° Congresso Europeo degli Ufficiali ed Ufficialesse dello Stato Civile, sotto la Presidenza di Paride Gullini, Presidente Anusca. Si è trattato di un appuntamento di grande rilievo nel quale sono stati affrontati diversi argomenti di attualità: la libera circolazione dei certificati di stato civile nell’Unione Europea, attraverso una proposta della Commissione europea tendente ad eliminare legalizzazione e traduzione (si è trattato sicuramente dell’argomento che ha destato il maggior interesse ed è stato ampiamente dibattuto ed approfondito), esame dei documenti pubblici stranieri negli uffici di stato civile, innovazioni in materia di stato civile nei diversi Stati, confronto tra procedure diverse, analisi e riflessioni in materia di filiazione e di matrimonio di persone dello stesso sesso e registrazione di unioni di fatto. Questo appuntamento europeo, arrivato alla (continua a pag. 10) A pprendiamo al momento di andare in stampa che il Prefetto Alessandro Pansa, Capo Dipartimento Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, è stato nominato dal Consiglio dei Ministri Capo della Polizia. Il Prefetto è stato sempre vicino alle attività della Fondazione Accademia degli Ufficiali di Stato Civile e dell’ANUSCA, partecipando a numerosi Convegni Nazionali. L’ANUSCA e tutta la dirigenza esprimono al nuovo Capo della Polizia le più vive congratulazioni! IL PREFETTO PANSA NUOVO CAPO DELLA POLIZIA

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Notiziario Anusca - Rivista di aggiornamento per operatori nei Servizi Demografici

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Lavoratori comunitari distaccati.................. .3

La cerimonia dei diplomi 5° Corso Alta Formazione...........................................................4

Convegno Regionale del Veneto...................7

Convegno Regionale delle Marche...............8

Convegno Regionale della Lombardia........9

Sentenza TAR Lazio sulla dispersione delle ceneri....................................................................12

NOTIZIARIO ANUSCA

Anno XXVIII, n. 6 • Giugno 2013 Copia € 3,50 (stampato da Maggioli Editore - Santarcangelo RN)

Viale Terme, 1056 • 40024 Castel San Pietro Terme (BO) • tel. + 39 051/944641 • www.anusca.it • e-mail: [email protected] • sped. in abb. post. AP 45% art. 2. comma 20/b legge 662/96 - DCI Umbria - Reg. Trib. BO n. 5270 il 10/06/1985 • Dir. Resp. Primo Mingozzi - Vice Dir. Paride Gullini

Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e Anagrafe

E ALL’INTERNO

IL CONVEGNO NAZIONALE DALLA A ALLA Z

A come Anusca, è targato Anusca l’appuntamento più accattivante dell’anno.

B come Base: anche se non rappresenta un corso per principianti, fornisce le basi per gli operatori dei servizi demografici, anche neoassunti o di recente trasferiti al servizio.C come Condivisione, Confronto, Collaborazione: al Convegno scambi di idee, opinioni e confronti sono frequenti e produttivi.D come Demografici, ufficio da sempre fanalino di coda per amministratori e, purtroppo, anche cittadini, di recente tornato alla ribalta dell’attenzione mediatica per le riforme a favore del cittadino (decertificazione, cambio di residenza in tempo reale): un’autentica sfida per l’ente locale.E come Eventi collaterali, appuntamento riservato ad approfondimenti, in sale più raccolte, destinato non al grande pubblico della sala plenaria, ma agli

di Mariangela Remondini

La tradizionale kermesse allo start up - Abano Terme (25-29/11)

(continua a pag. 20)A BLED, IN SLOVENIA, IL 13°CONGRESSO EUROPEO EVS

di Renzo Calvigioni

Nei giorni 13 e 14, si è svolto a Bled, in Slovenia, il 13° Congresso Europeo degli

Ufficiali ed Ufficialesse dello Stato Civile, sotto la Presidenza di Paride Gullini, Presidente Anusca. Si è trattato di un appuntamento di grande rilievo nel quale sono stati affrontati diversi argomenti di attualità: la libera circolazione dei certificati di stato civile nell’Unione Europea, attraverso una proposta della Commissione europea tendente ad eliminare legalizzazione e traduzione (si è

trattato sicuramente dell’argomento che ha destato il maggior interesse ed è stato ampiamente dibattuto ed approfondito), esame dei documenti pubblici stranieri negli uffici di stato civile, innovazioni in materia di stato civile nei diversi Stati, confronto tra procedure diverse, analisi e riflessioni in materia di filiazione e di matrimonio di persone dello stesso sesso e registrazione di unioni di fatto. Questo appuntamento europeo, arrivato alla

(continua a pag. 10)

Apprendiamo al momento di andare in stampa che il Prefetto Alessandro Pansa,

Capo Dipartimento Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, è stato nominato dal Consiglio dei Ministri Capo della Polizia. Il Prefetto è stato sempre vicino alle attività della Fondazione Accademia degli Ufficiali di Stato Civile e dell’ANUSCA, partecipando a numerosi Convegni Nazionali. L’ANUSCA e tutta la dirigenza esprimono al nuovo Capo della Polizia le più vive congratulazioni!

IL PREFETTO PANSA NUOVO CAPO DELLA POLIZIA

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LAVORATORI COMUNITARI DISTACCATI:COME ISCRIVERLI IN ANAGRAFE

uno Stato membro e che si reca a svolgere un’attività affine in un altro Stato membro rimane soggetta alla legislazione del primo Stato membro, a condizione che la durata prevedibile di tale attività non superi i ventiquattro mesi”.Dunque, per il lavoratore distaccato vale il principio per cui questi resta assoggettato alla legislazione dello Stato di provenienza se la permanenza nello Stato membro di distacco non supera i 24 mesi (in precedenza erano 12 mesi). “Se si è distaccati in un altro Paese: Se un lavoratore autonomo o un lavoratore dipendente (per volere del suo datore di lavoro) vanno a lavorare in un altro Paese per un massimo di 24 mesi, restano assicurati nel proprio paese di origine. Questo è il caso dei cosiddetti “lavoratori distaccati”, cui si applicano condizioni specifiche”: così si legge nel sito dell’Unione Europea.Dalla lettura di tali principi emerge una logica evidenza: il fatto che il lavoratore distaccato resta assicurato nel Paese d’origine scongiura il rischio che questi diventi un onere eccessivo per lo Stato membro ospitante. Allora, quali documenti dovranno essere esibiti per procedere alla iscrizione anagrafica dei lavoratori distaccati e, se del caso, dei relativi familiari? Per i familiari vale la regola generale della dimostrazione della qualità di familiare del lavoratore, mediante esibizione di documentazione autentica rilasciata dalle competenti autorità dello Stato di appartenenza.Per il lavoratore distaccato occorrerà la prova documentale di tale condizione; a tal fine, si prende a riferimento la dichiarazione della casa madre o della relativa filiale italiana.Di solito il lavoratore distaccato è in possesso anche del modello E106 che viene rilasciato sulla base delle nuove procedure introdotte dai regolamenti europei Reg.883/2004 e Reg.987/2009 sopra citati e definite con la circolare del Ministero della

Ad oltre sei anni dall’entrata in vigore del d.lgs. n. 30/2007 non mancano spunti di riflessione

in una materia molto complessa e in continua evoluzione qual è la disciplina dei comunitari. Uno dei casi che meritano attenzione riguarda la categoria dei lavoratori distaccati; riguardo ai documenti necessari per la loro iscrizione anagrafica, il Ministero dell’interno precisa che occorre acquisire la dichiarazione della filiale italiana della casa madre (cfr. circ. n. 45/2007). Tale dichiarazione è sufficiente oppure il lavoratore distaccato, poiché non versa i contributi previdenziali e sanitari in Italia, deve dimostrare la disponibilità di risorse economiche sufficienti e di un titolo di copertura dei rischi sanitari?In linea generale, il lavoratore - di qualunque nazionalità - quando è inserito nel sistema assicurativo-previdenziale-contributivo italiano, entra in quel meccanismo di mutualità in base al quale tutti i lavoratori contribuiscono, in misura correlata alla quantità e qualità del lavoro prestato e della retribuzione percepita, ad alimentare il sistema di sicurezza sociale, ricevendone in cambio le tutele e le prestazioni previste dalla normativa vigente. Dall’analisi di tale meccanismo, in effetti, può derivare il dubbio, non del tutto infondato, che il lavoratore distaccato, in quanto sostanzialmente “estraneo” al sistema di sicurezza sociale dello Stato membro ospitante appena descritto, non possa essere totalmente equiparato al lavoratore tradizionale e dunque non possa essere iscritto ai sensi dell’art. 7 comma 1 lett. a) del d.lgs. n. 30/2007, ma debba invece essere iscritto ai sensi della successiva lett. b) e cioè sulla base di risorse sufficienti e di un titolo idoneo a dimostrare la copertura dei rischi sanitari.La questione, tuttavia, non può essere risolta in maniera così semplicistica, prescindendo dall’analisi dei principi e dei criteri con cui il lavoratore distaccato viene inquadrato nell’ambito dell’ordinamento comunitario.

Anzitutto occorre ricordare che i sistemi di sicurezza sociale dei Paesi dell’Unione Europea sono coordinati tra loro; il principio del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale nasce nel lontano 1971 (regolamento (CEE) n. 1408/71) ed ha consentito di garantire a tutti i lavoratori con cittadinanza degli Stati membri la parità di trattamento e il godimento delle prestazioni della sicurezza sociale, indipendentemente dal luogo della loro occupazione o della loro residenza e risponde ad una logica precisa: evitare sovrapposizioni fra sistemi dei diversi Stati in cui il lavoratore presta l’attività lavorativa e scongiurare pregiudizi al lavoratore stesso. Questo primo regolamento del

1971 è stato modificato e aggiornato in diverse occasioni; l’attuale disciplina del principio di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale è contenuta nei regolamenti n. 883/2004 e n.  987/2009; in particolare, l’art. 12 del regolamento n.  883/2004 – rubricato “Norme particolari” e che si riferisce appunto al caso del lavoratore distaccato, così dispone: “1. La persona che esercita un’attività subordinata in uno Stato membro per conto di un datore di lavoro che vi esercita abitualmente le sue attività ed è da questo distaccata, per svolgervi un lavoro per suo conto, in un altro Stato membro rimane soggetta alla legislazione del primo Stato membro a condizione che la durata prevedibile di tale lavoro non superi i ventiquattro mesi e che essa non sia inviata in sostituzione di un’altra persona.2. La persona che esercita abitualmente un’attività lavorativa autonoma in

di Liliana Palmieri

(continua a pag. 19)

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quotidiane. La formazione continua, nel nostro lavoro, è assolutamente un’esigenza e lo scambio di esperienze con docenti e colleghi ti permette di affrontare più serenamente le difficoltà che incontriamo quotidianamente”. L’auspicio finale è che nel futuro ci siano “ancora tante occasioni di formazione, perché come diceva Totò “gli esami non finiscono mai” e noi siamo in trincea tutti i giorni per cercare di superare ogni giorno l’esame dell’utenza, certamente più severa dei nostri docenti”. A seguire la consegna degli attestati, sotto la regia della coordinatrice del corso, Silvia Zini, e le foto di rito con la festosa soddisfazione dei venti diplomati.I saluti conclusivi sono stati portati

dal Presidente Gullini che ha ringraziato per le tante espressioni di amicizia e ammirazione espresse dai rappresentanti del Ministero dell’Interno e dai corsisti nei confronti dell’Associazione. Non è mancato un elogio agli operatori di stato civile e anagrafe che nonostante le poche gratificazioni dei rispettivi Comuni “sono presenti e attivi nel processo di rinnovamento che il Paese sta vivendo” ed infine l’augurio che i Sindaci e le Amministrazioni pubbliche “maturino una maggiore consapevolezza” del ruolo che svolgono gli operatori dei servizi demografici partecipando ai cambiamenti in atto in tutta la società.

Soddisfazione e grande entusiasmo hanno caratterizzato la conclusione del 5° Corso

d’Alta Formazione svoltosi alla presenza del Vice capo Dipartimento Vicario, Prefetto Riccardo Ubaldi del Direttore Centrale per i servizi demografici del Ministero dell’Interno, Prefetto Giovanna Menghini, giunti dal Ministero all’Accademia di Castel San Pietro Terme, per la consegna dei diplomi.La consegna dei diplomi ha avuto come sfondo un apprezzatissimo seminario, totalmente gratuito sul diritto di famiglia comparato: gli avvocati internazionalisti Marco Mellone e Lorenzo Ascanio, nonché l’esperta di stato civile Grazia Benini si sono confrontati sulle norme attinenti dei Paesi europei, sudamericani e islamici. Un dibattito interessante, seguito con estrema attenzione dalla platea degli oltre ottanta operatori intervenuti da tutta Italia.Significativo il discorso pronunciato a nome della classe dalla rappresentante del gruppo Marilena Calderini del Comune di Orvieto, che ha ringraziato “in primo luogo il Ministero dell’Interno che ha avuto la lungimiranza di accogliere e sostenere l’idea di ANUSCA”. Un percorso impegnativo sicuramente, ma “Oggi possiamo affermare di essere persone diverse, consapevoli di quanto appreso e più sicure nell’affrontare le problematiche

APERTE LE ISCRIZIONI AL 6° CORSO DI ALTA FORMAZIONE

DIPLOMATI I CORSISTI DAI PREFETTI MENGHINI E UBALDIAlta formazione all’Accademia

di Primo Mingozzi

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SINTESI DELL’INTEVENTO DEL DIRETTORE CENTRALE PER I SERVIZI DEMOGRAFICI E DEL VICECAPO DIPARTIMENTO VICARIO

Il Direttore centrale per i servizi demografici, Prefetto Giovanna Menghini, intervenuta dietro

invito del Presidente Anusca Gullini, alla cerimonia di consegna degli attestati al termine del V° Corso di Alta Formazione presso la sede dell’Accademia per gli Ufficiali di Stato Civile ed Anagrafe, dopo aver espresso il suo apprezzamento per i risultati conseguiti anche in questa edizione del Corso, al cui finanziamento ha concorso anche il Ministero dell’interno, ha richiamato l’attenzione sui recenti interventi normativi che hanno interessato il settore dei servizi demografici, a livello centrale e locale, sia nell’ambito dello stato civile che in quello anagrafico.Per quanto concerne lo stato civile la legge 10 dicembre 2012, n. 219, che ha disposto la equiparazione di status tra figli legittimi e figli naturali e che è entrata in vigore il 1° gennaio 2013, ha introdotto modifiche alle disposizioni del Codice civile in materia di riconoscimento di figli naturali, ha delegato il Governo alla revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, ha modificato la disposizione regolamentare, di cui all’art. 35, del D.P.R. 3 novembre 2000 n. 396, relativa alla disciplina del nome, ha previsto che entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della normativa delegata, siano apportate le necessarie e conseguenti modifiche alla disciplina regolamentare in materia di ordinamento dello stato civile. Solo con l’emanazione di tali provvedimenti legislativi delegati, infatti, potrà dirsi pienamente espressa e realizzata la volontà del legislatore in tale delicata materia.La legge n. 219 è il risultato, atteso in sede legislativa da lungo tempo, del lavoro svolto dalla Commissione per lo studio e l’approfondimento di questioni giuridiche afferenti la famiglia e l’elaborazione di proposte di modifica alla relativa disciplina, istituita con decreto del Ministro per la cooperazione internazionale e

l’integrazione, con delega alle politiche per la famiglia, in data 9 marzo 2012, presieduta dal prof. Cesare Massimo Bianca, e che ha concluso i suoi lavori con la pubblicazione della relazione conclusiva del 4 marzo scorso. La ratio della riforma, introdotta con la legge n. 219, si rinviene nella volontà del Legislatore di addivenire al superamento, nell’ordinamento nazionale, di ogni ineguaglianza normativa e, pertanto, di ogni profilo di discriminazione, tra figli legittimi e figli naturali, in virtù del principio della unicità dello status di “figlio”, motivo ispiratore da cui non possono non conseguire, dunque, significativi riflessi giuridici nella materia dello stato civile. Le differenze di status apparivano sempre più, come sottolineato anche negli interventi parlamentari in sede di lavori preparatori della legge n. 219, quale retaggio di un preconcetto e causa di un effetto pregiudizievole derivante ai figli per scelte invero compiute dai genitori. Anche nel contesto del diritto internazionale, l’unificazione di status (poi realizzata con la legge n. 219) si presentava oramai doverosa, alla luce dell’articolo 21 della Carta di Nizza sui diritti fondamentali dell’Unione europea – che vieta ogni forma

di discriminazione fondata sulla nascita – nonché degli articoli 8 e 14 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, che, rispettivamente, proteggono la vita privata e familiare e pongono il divieto di qualsiasi discriminazione.Alla luce delle disposizioni recate dalla legge 219, intervenute in una così delicata materia, al fine di corrispondere alle prime richieste di chiarimenti provenienti dal territorio, la Direzione centrale per i servizi Demografici, il 24 dicembre u.s., ha provveduto ad emettere una prima circolare, la n. 33. Tale circolare, rammentando espressamente la necessità di attendere la rimodulazione complessiva del quadro normativo che dovrà derivare sia dalla normativa delegata, sia dalle modifiche delle disposizioni regolamentari, ha inteso evidenziare gli aspetti di immediato interesse, attinenti alla materia dello stato civile, in special modo illustrando le modifiche, già intervenute ex lege, degli articoli del codice civile e dell’ordinamento dello stato civile.Sul fronte anagrafico, invece, l’intervento normativo di rilievo è rappresentato dalla istituzione

Il tavolo della Presidenza alla cerimonia dei diplomi

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(continua da pag. 5)

della Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), recata dall’articolo 2 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221. Il citato articolo 2 – collocato nell’ambito della sezione I del decreto legge n. 179/2012 rubricata “Agenda e identità Digitale” – stabilisce che l’ANPR subentra all’Indice Nazionale delle Anagrafi (INA), istituito con la modifica dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228 e all’Anagrafe della popolazione Italiana Residente all’Estero (AIRE), istituita ai sensi della legge 27 ottobre 1988, n. 470, con ciò evidenziando la chiara volontà legislativa di garantire, sul piano progettuale, la continuità tecnica tra l’ANPR, da un lato, e le due suddette basi di dati, dall’altro. Fin dalla istituzione dell’INA, il Legislatore aveva evidenziato una profonda attenzione alla disciplina della anagrafe della popolazione residente, al punto che l’INA stessa risultava individuata anche tra le basi di dati di interesse nazionale di cui all’articolo 60, commi 3 e 3-bis, del CAD. Ciò consente di comprendere ancora meglio l’importanza ordinamentale dell’ANPR quale approdo tecnologico dell’INA, progettualità di fondamentale rilievo giuridico e sistematico, dotata per norma primaria di un proprio finanziamento, e disciplinata per fasi progressive di attuazione, attraverso l’emanazione di plurimi provvedimenti attuativi, quali decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e decreti interministeriali, tutti indicati nel richiamato articolo 2 del decreto-legge n. 179, provvedimenti, che prevedono il coinvolgimento di altre Pubbliche Amministrazioni, quali coproponenti insieme al Ministero dell’interno o concertanti o comunque interessate. Ebbene, l’ANPR, che nella primissima fase è costituita,

come detto, dall’INA e dall’AIRE, in seguito – ed è questa l’assoluta novità legislativa – dovrà “subentrare” alle anagrafi della popolazione residente e della popolazione residente all’estero tradizionalmente tenute dai comuni, attraverso un piano di graduale subentro da completare entro il 31 dicembre 2014. Ad ogni comune è assicurata la disponibilità dei dati della propria anagrafe, al fine espresso dello svolgimento delle funzioni di competenza statale attribuite al sindaco ai sensi dell’articolo 54 del testo unico di cui al Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché degli stessi dati per l’interoperabilità con le banche dati tenute dai comuni per lo svolgimento delle funzioni di competenza. I decreti attuativi contemplati nell’articolo 2 dovranno, inoltre, disciplinare: 1) le garanzie e le misure di sicurezza da adottare per il trattamento dei dati personali, le modalità e i tempi di conservazione dei dati e l’accesso ai dati stessi da parte delle pubbliche amministrazioni per le proprie finalità istituzionali nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 58 del CAD, ovvero attraverso una convenzione generale, il cui schema è definito dalla

Agenzia per l’Italia digitale; 2) i criteri di interoperabilità dell’ANPR con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale, secondo le regole tecniche del sistema pubblico di connettività; 3) l’erogazione di altri servizi resi disponibili dall’ANPR, tra i quali il servizio telematico delle attestazioni e dichiarazioni di nascita e autorizzazioni dell’ufficiale dello stato civile in caso di morte; 4) l’inserimento in ANPR del domicilio digitale del cittadino quale esclusivo mezzo di comunicazione tra cittadino e pubblica amministrazione, altra assoluta novità legislativa per la quale è stato stabilito che con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e il Ministro delegato per l’innovazione tecnologica, sentita l’Agenzia per l’Italia digitale, siano definite le modalità di comunicazione, variazione, cancellazione nonché di consultazione da parte di amministrazioni pubbliche e gestori di pubblici servizi. Ad oggi, da parte del Ministero dell’interno, è già stato predisposto lo schema del primo DPCM, di natura regolamentare, recante le disposizioni di prima attuazione dell’ANPR, e il cui articolato iter di definizione è prossimo alla conclusione. Si tratta, con piena evidenza, di progetti importantissimi, destinati ad impegnare sinergicamente il Ministero dell’interno e i Comuni e preordinati a realizzare l’obiettivo legislativo della completa circolarità anagrafica, con conseguente effetto sia di facilitazione nello svolgimento dei compiti istituzionali delle pubbliche amministrazioni sia di miglioramento dei servizi resi ai cittadini. Il Vicecapo Dipartimento Vicario, Prefetto Riccardo Ubaldi, ha ben evidenziato a tal proposito il ruolo significativo attribuito agli ufficiali di stato civile e di anagrafe nell’attuazione delle modifiche normative intervenute

(continua a pag. 16)

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Pag. 7 Lo scorso 16 maggio a Padova

di L.P.

Il Minore nei Demografici: attenzioni e cautele; questo il filo conduttore del 5° Convegno regionale

ANUSCA del Veneto, tenutosi a Padova il 16 maggio scorso. Una folta platea, con oltre 140 partecipanti, per una giornata intensa e stimolante che, dopo l’apertura dei lavori da parte delle Autorità (l’Assessore ai Servizi Demografici del Comune di Padova Silvia Clai, in rappresentanza dell’attuale Ministro Zanonato e per la Prefettura il Vice Prefetto Aldo Luciani), ha visto susseguirsi il saluto del Presidente Regionale ANUSCA Giovanni Codato, del Presidente

Nazionale ANUSCA Paride Gullini e l’intervento del Direttore Centrale per i Servizi Demografici, Prefetto Giovanna Menghini. Il programma ricchissimo e coinvolgente ha affrontato la tematica dei minori da molteplici angolature, partendo dall’intervento del Vice Prefetto Rosalia Mazza sui riflessi della legge sulla filiazione in materia di stato civile. A seguire, una vera e propria lectio magistralis, tenuta dal prof. Luigi Balestra che ha portato un contributo prezioso e di altissimo livello. Gli interventi successivi di Renzo Calvigioni e Marina Caliaro (esperti ANUSCA) hanno riguardato le attenzioni dello stato civile nei confronti dei minori, partendo dalla dichiarazione

5° CONVEGNO REGIONALE DEL VENETOUN SUCCESSO ANNUNCIATO

di nascita, e dalla disciplina del nome e cognome e delle relative variazioni durante la minore età, proseguendo con le ipotesi del prericonoscimento e del riconoscimento successivo alla nascita e soffermandosi sulla delicata questione del matrimonio del minore in Italia e all’estero. Una girandola di casi e di problematiche, che hanno letteralmente catturato l’attenzione dei partecipanti. Questa ricca panoramica si è conclusa nel primo pomeriggio con l’analisi del tema dell’acquisto della cittadinanza italiana durante la minore età. La seconda parte dei lavori è proseguita con Liliana Palmieri

(Esperto ANUSCA) che ha illustrato le cautele dell’anagrafe, partendo dalle varie tipologie di iscrizione anagrafica del minore, con particolare riferimento all’iscrizione per nascita e proseguendo con l’analisi di una tematica quanto mai attuale qual è quella del trasferimento di residenza del minore conteso tra genitori separati; a concludere questa ultima parte dei lavori, l’iscrizione del minore extracomunitario e infine la complessa questione dei documenti di riconoscimento dei minori. Al termine dei lavori, che si sono protratti fino a pomeriggio inoltrato, segno tangibile che il bisogno di formarsi e aggiornarsi supera e sopravanza anche la stanchezza, ampio spazio è

stato dedicato ai numerosi quesiti, che comunque non sono mancati nemmeno nelle altre fasi di questa giornata veramente interessante, in cui sono stati sapientemente miscelati interventi di grande spessore dottrinario e interventi dal taglio più pratico, una formula molto indovinata per una occasione prestigiosa come un Convegno regionale, che ancora una volta, con i suoi numeri e con la soddisfazione dei partecipanti, ha premiato l’impegno e la professionalità dei suoi organizzatori, a partire dal Presidente regionale ANUSCA, Giovanni Codato, che nella brochure

del Convegno ha indirizzato l’invito di partecipazione agli amministratori, funzionari ed operatori dei Servizi Demografici, ricordando a tutti che “Per l’Associazione è un momento vitale di partecipazione e di condivisione degli obiettivi. Un momento in cui si chiede l’impegno e la collaborazione di tutti finalizzata alla crescita professionale degli operatori demografici”.Dunque un ringraziamento a Giovanni Codato, a Giancarlo Ferraretto, Presidente Provinciale ANUSCA di Padova, città che ha ospitato il convegno e a tutti coloro che con il loro prezioso impegno hanno contribuito al successo di questa iniziativa.

Il tavolo della Presidenza al Convegno Regionale del Veneto

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L’ANUSCA DELLE MARCHE NON SI...FERMOdi Sauro Dal Fiume

La “carica” di entusiasmo di Gabriele Vincenzi, Presidente ANUSCA delle Marche, ha

coinvolto i partecipanti all’Assemblea del 7° Convegno regionale, che si è tenuto a Fermo, in occasione di un corso di formazione che ha visto impegnate come docenti, le Esperte ANUSCA Tiziana Piola e Mariangela Remondini.Nella sua relazione d’apertura, Vincenzi ha salutato e ringraziato il Prefetto di Fermo, Emilia Zarrilli, il Sindaco di Fermo, Nella Brambatti,

7° Convegno Regionale

il Presidente di ANUSCA, Paride Gullini, nonché “i veri artefici di questo piacevole ed interessante incontro: il Presidente provinciale ANUSCA di Fermo, Gianraffaele Cecati, con tutto il suo valido entourage, Francesco Michelangeli (Vice-Segretario generale del Comune di Fermo) ed il collega Nicola Mecozzi”. Vincenzi non ha nascosto che le “ristrettezze economiche” hanno in parte condizionato le presenze al 7° Convegno regionale ANUSCA delle Marche, inviando però anche UN richiamo ai colleghi “più indifferenti”. Il Presidente Vincenzi ha poi snocciolato alcuni dati statistici del primo quadrimestre del 2013 dell’ANUSCA-Marche: iscrizione di n. 229 Soci individuali e di n. 38 Comuni: “Rispetto agli anni precedenti, siamo, per il momento, leggermente al di sotto, con percentuali minime, che sicuramente recupereremo nel corso dell’anno. Naturalmente non tutte le 5 Province

marchigiane (Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno), sono sullo stesso piano; alcune stanno rispettando gli ‘standard’ prefissati, altre un po’ meno”. Infine, Vincenzi ha ringraziato due validissimi collaboratori: Vildo Pantanetti e Tonino Pietrafesa, ricordando anche che il 14 giugno sono in calendario le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali di ANUSCA nazionale e che dal 25 al 29 novembre ci sarà il 33° Convegno nazionale a Abano Terme.

SORPRESA! ANUSCA A LISBONA

Foto a sinistra: sul tavolo della presidenza da sinistra Gianraffaele Cecati (Presidente del Comitato Provinciale ANUSCA di Fermo), Gabriele Vincenzi (Presidente Comitato regionale ANUSCA delle Marche) e le relatrici Mariangela Remondini e Tiziana Piola, esperte ANUSCA. Foto a destra: i partecipanti all’interno della Sala dei Ritratti del Comune di Fermo

Maggio 2013.Alcuni giorni fa stavo passeggiando distrattamente con mio marito ed alcuni amici a Lisbona nei pressi di Piazza Rossio.Entrata in una stradina laterale alla piazza guardavo i negozietti che si succedevano quando mi sento dire: “Hai visto? Non sapevo che avevate un’attività a Lisbona.” Mi giro verso mio marito senza capire cosa volesse dire e vedo un negozio di scarpe. Bene, direte: “Ma che c’entra?”Grande è stata la sorpresa quando ho visto l’insegna del negozio: ANUSCA Sapataria.Sono rimasta di stucco, poi un sorriso e una doverosa foto da turista.(Consiglio: se cercate su internet troverete la via e il numero di telefono, in caso vi serva acquistare scarpe a Lisbona).Marcuzzi MariarosaConsigliere nazionale della Provincia di Gorizia

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sugli aspetti dottrinari della materia, sul codice civile, e sulla legge 219/2012 che ne ha modificato le norme sul riconoscimento della filiazione naturale, quanto su quelli operativi, fornendo utili suggerimenti di ordine pratico in relazione a casistiche di maggiore interesse e ricorrenza, in particolare ricollegandoli alle formule da utilizzarsi nella stesura degli atti di stato civile.Non sono comunque mancate nel corso della mattinata le salaci battute di Valeria Pini e qualche racconto divertente di episodi di vita lavorativa vissuta, che hanno alleggerito con un sorriso la seria portata dell’argomento. Nel pomeriggio i lavori del Convegno regionale sono ripresi con la lunga

tavola rotonda, cui hanno partecipato, oltre alle relatrici della mattinata, gli Esperti ANUSCA Nadia Patriarca, Luca Tavani e anche chi ha scritto questo articolo di resoconto.Nelle tre ore di question-time è stata data risposta ai numerosi quesiti posti dai partecipanti in sala, che hanno toccato l’intero arco di competenza delle materie demografiche.La giornata è stata molto soddisfacente e produttiva e le opinioni raccolte tra i colleghi, molto positive: ancora una prova tangibile di quanto sia importante la formazione e quanto sia richiesta, nonostante i tagli incondizionati e spesso miopi che toccano i bilanci comunali.

di Patrizia Dolcimele

12° CONVEGNO REGIONALE ANUSCA DELLA LOMBARDIA:“I FIGLI ORA SONO TUTTI UGUALI”

Denuncia dei redditi 2012

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Lo scorso 17 maggio, nella caratteristica cornice paesaggistica di Alzano Lombardo, in provincia

di Bergamo, si sono tenuti i lavori del 12° Convegno Regionale della Lombardia, tradizionale ed immancabile appuntamento annuale, sempre di grande rilevanza. Il tema di questa edizione, infatti, è stato Legittimi, naturali o adottivi: i figli ora sono tutti uguali. L’argomento, vasto e molto attuale, è stato trattato con garbo e competenza dalla docente ANUSCA Grazia Benini, la quale, nella sua esposizione è stata validamente affiancata da Valeria Pini, storica Esperta ANUSCA e acclamata Presidente del Comitato Regionale ANUSCA della Lombardia, che ha aperto i lavori insieme al “padrone di casa”, il Vicepresidente ANUSCA nazionale Edoardo Bassi. La platea, nemmeno a dirlo, era affollatissima: oltre 125 i partecipanti, provenienti da quasi tutte le province della Lombardia, interessati e molto attivi nell’intervenire nel corso della trattazione. Le relatrici, anche con l’ausilio delle chiare slides a disposizione dei convegnisti, hanno focalizzato l’attenzione tanto

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13^ edizione, con prestigio e livello in continua crescita, quest’anno ha fatto un ulteriore salto di qualità, con gli interventi di un maggior numero di docenti universitari, di un ambasciatore, di un componente della Direzione Giustizia della Commissione Europea, e sono finalmente emerse possibili soluzioni condivise, che potrebbero realmente semplificare ed agevolare la vita dei cittadini dell’Unione Europea, portando concreti vantaggi anche alle pubbliche amministrazioni, verso una riduzione degli adempimenti e snellimento delle procedure.L’arrivo dei partecipanti dei diversi Stati è avvenuto nella giornata di domenica 12 maggio: il nostro Paese era rappresentato da una folta delegazione Anusca composta, oltre che dal Presidente Paride Gullini, anche da Franco Stacul (Segretario Generale EVS), Giorgio Scalzini, Sergio Santi, Mariagiovanna Sasdelli, Grazia Benini, Marina Caliaro, Liliana Palmieri, Tiziana Piola e Renzo Calvigioni. Bled è una delle località più rinomate della Slovenia: il lago, l’isoletta con la chiesa, il castello, il paesaggio molto verde e boschivo, le montagne di contorno presentano un colpo d’occhio piacevole ed invitante al relax. La pioggia iniziale ha lasciato spazio, nei giorni successivi al bel tempo che ha messo maggiormente in risalto il fascino della località e consentito quelle escursioni previste nel programma, avvenute regolarmente nel tardo pomeriggio del lunedì e del martedì, con una gita sul lago con visita alla chiesa nell’isola e al castello, nel corso della quale si è avuta la celebrazione di un matrimonio, secondo la tradizione e la procedura locale. Il Congresso è iniziato puntualissimo, lunedì alle 9,45, presso la Sala Convegni dell’Hotel Golf, con i saluti di rito da parte delle autorità e del Presidente EVS Paride Gullini (il cui intervento viene pubblicato per intero). L’intervento del Presidente Gullini si è concluso con un video sul grande schermo che ha ripercorso i

Congressi precedenti e le località che li avevano ospitati, oltre a sottolineare il tema che ha contraddistinto ogni manifestazione.Il titolo di quest’anno era sicuramente ambizioso “STATO CIVILE - LA VIA VERSO IL SERVIZIO AL CITTADINO E VERSO L’ARMONIZZAZIONE”, ma denota anche l’obiettivo di dare una valenza di grande rilievo ai lavori e di puntare non solo sul confronto tra i diversi ordinamenti, ma verso obiettivi concreti a favore dei cittadini e verso una ricerca di punti di contatto tra le normative dei diversi Paesi. Gli Stati rappresentati sono ben 18 ed oltre 200 i partecipanti: numeri di tutto rilievo per un Congresso internazionale, che sanciscono il gradimento e

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l’importanza della manifestazione e che lasciano trasparire la sensibilità degli operatori e delle Associazioni dei diversi Paesi al confronto ed al dibattito sugli argomenti tipici del proprio lavoro. Sono iniziate poi le relazioni: Leon Evers (Olanda) con una panoramica sullo stato civile in Europa, ha svolto una riflessione sul confronto tra sistemi giuridici diversi, sullo scambio di informazioni giuridiche.Ha ricordato che il 24 aprile 2013 la Commissione Europea ha proposto di eliminare apostille e legalizzazione attraverso l’utilizzo di un modulo plurilingue previsto in un dettagliato

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Regolamento: in questo modo ha introdotto l’argomento principale non solo della mattinata ma dell’intera giornata e che diverrà il tema sicuramente più dibattuto ed interessante di tutto il Congresso.E’ toccato poi al Prof. Walter Pintens, Università Cattolica di Leuven/Università della Saar - Segretario Generale CIEC, che ha affrontato il tema di “Sviluppi nella materia dello stato civile in Europa”, con una panoramica generale sull’evoluzione dello stato civile, sulla digitalizzazione ed informatizzazione dei registri di stato civile. E’ intervenuto poi Stephan Matyk, rappresentante della Direzione

Giustizia della Commissione Europea, per spiegare l’attività della C.E. in materia di stato civile ed illustrare il Regolamento del 24 aprile 2013: la proposta è stata elaborata per mettere realmente il cittadino al centro dell’Unione Europea, per semplificare e facilitare la libera circolazione del cittadino europeo ed introdurre procedure agevolate di riconoscimento di alcuni documenti. Occorre migliorare la burocrazia, favorire la circolazione degli atti, tendendo a risparmiare e ridurre i costi: si tratta di 1,4 milioni di atti pubblici, prodotti ogni anno, che necessitano di carta e di apposizione di apostille. Eliminare le formalità burocratiche, semplificare le procedure per l’uso

e l’accettazione transfrontalieri dei documenti pubblici tra gli Stati membri e armonizzare le norme in materia, contribuisce a creare un’Europa dei cittadini e a far funzionare al meglio il mercato unico per le imprese dell’Unione. La proposta razionalizza le norme e le procedure attualmente applicate tra gli Stati membri per verificare l’autenticità di alcuni documenti pubblici e nel contempo integra il diritto settoriale vigente dell’Unione, comprese le regole sulla circolazione di determinati documenti pubblici, abolendo gli obblighi di legalizzazione e postilla e semplificando l’uso di copie e traduzioni. Le traduzioni vengono eliminate in quanto previste su modelli

plurilingue o comunque accettate senza assicurazione. In caso di dubbi sulla documentazione presentata, si verifica l’autenticità della certificazione per via elettronica o direttamente, tramite un sistema nazionale di verifica via software, oppure tramite la propria autorità che si rivolge alla corrispondente autorità dello Stato che ha rilasciato il documento. In sostanza, si tratta di un Regolamento che, nel momento in cui verrà approvato, assicurerà notevoli vantaggi per i cittadini dell’Unione Europea e per le amministrazioni dei diversi Stati, sia sotto l’aspetto della semplificazione delle procedure, sia operando una reale riduzione delle spese. La mattinata si è poi conclusa con

(continua da pag. 10) l’intervento di Prof. Gerard-Renè de Goot, Università di Maastricht, sul tema “L’armonizzazione dello stato civile”, con qualche riflessione sul Regolamento CE precedentemente illustrato. A seguire, James Roderick che ha spiegato la situazione dello stato civile in Scozia, e Hanno von Freyhold relatore sul “Secondo studio sulle procedure di stato civile nei Paesi UE. Proposte per l’ Unione Europea”.Nel pomeriggio, è seguita una tavola rotonda sulla legislazione dello stato civile in Europa, sui registri dello stato civile in Europa e sugli aspetti della armonizzazione e semplificazione del lavoro e delle procedure in materia di stato civile: un confronto che ha visto l’intervento di diversi partecipanti sulle modalità operative degli Stati rappresentati. Il martedì, il Congresso è iniziato con la relazione del Prof. Nenad Hlača – Direttore del dipartimento per il diritto di famiglia della facoltà di Giurisprudenza di Rijeka, Croazia, Vicepresidente della sezione croata della CIEC, “La Croazia si presenta: Problemi in relazione allo stato civile europeo dal punto di vista della Croazia”, Paese che dovrebbe entrare nell’Unione Europea il 1° luglio. Di seguito il rappresentante della Slovenia Mag. Alenka Colja, - Ministero dell’Interno, “Lo stato civile in Slovenia” Paese dove si punta molto sull’informatizzazione, e, subito dopo, il relatore dell’Austria Johann Fally, “Il nuovo diritto austriaco della filiazione e del nome” illustrando una nuova legge in vigore dal primo aprile 2013, relativa al diritto di filiazione e diritto al nome dove è stata rivista la disciplina del cognome.Sono seguiti poi gli interventi di Mimoza Ahmetaj, Ambasciatrice della Repubblica del Kosovo in Slovenia “Una panoramica sul diritto e le procedure in materia di status della persona nella Repubblica del Kosovo”, di Willi Heussler per la Svizzera, e di Beate Anefeld per la Germania con “Novità in materia di diritto di famiglia e dello stato civile” e, infine, della collega Tiziana Piola, che ha

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VIA LIBERA ALLA DISPERSIONE DELLE CENERICON LA VOLONTA’ DEI FAMILIARI

di Claudio Pagano

Pubblichiamo, come annunciato su “Anusca Flash” del 16/04/2013, un commento

articolato sulla sentenza TAR Lazio, Sezione II^ bis, RGN 1052/2012, n. 3407 del 04/04/2013, che ha sancito la possibilità per i Comuni di autorizzare la dispersione delle ceneri utilizzando la volontà del coniuge o, in difetto, del parente più prossimo, ed in caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, della maggioranza assoluta di essi. Ma partiamo dalla ricostruzione della vicenda che trae origine da una richiesta, presentata dal coniuge e dal figlio di un defunto, intesa ad ottenere l’autorizzazione alla dispersione delle ceneri.All’atto della presentazione dell’istanza suddetta nel Comune vigeva o meglio risultava approvata una norma regolamentare che consentiva la dispersione delle ceneri finanche con la volontà dei familiari in luogo di quella del defunto.Peraltro il Comune nel trattare l’istanza di dispersione provvedeva ad adeguare il Regolamento Comunale con il disposto della normativa nazionale, di cui alla Legge n. 130/2001 e cassava la possibilità di autorizzare la dispersione delle ceneri con la volontà sostitutiva dei familiari.Conseguentemente denegava l’autorizzazione alla dispersione richiesta dalla moglie e dal figlio del defunto. I richiedenti impugnavano il predetto provvedimento negativo rivolgendosi al Giudice Amministrativo che con la sentenza in commento ha emesso un’importante quanto inaspettata pronuncia.Si tratta della prima sentenza in assoluto che affronta il “nodo” del rilascio dell’autorizzazione alla dispersione delle ceneri con la sola volontà espressa dai familiari in sostituzione di quella del defunto. I giudici laziali dopo aver ribadito “che il principio del tempus regit actum governa ordinariamente il procedimento amministrativo

e pretende che la legittimità del provvedimento finale, per qualsiasi aspetto che riguardi la sua essenza, la struttura o i requisiti, sia raffrontato al paradigma legale del tempo in cui è posto in essere”, hanno accolto il ricorso. Gli stessi giudici fondano la propria interpretazione sulla considerazione – di per sé forzata – che il diniego al rilascio dell’autorizzazione alla dispersione “non trova la sua ratio nella disciplina nazionale, che anzi prevede che «in mancanza della disposizione

testamentaria, o di qualsiasi altra espressione di volontà da parte del defunto» possa valere «la volontà del coniuge o, in difetto, del parente più prossimo individuato ai sensi degli articoli 74, 75, 76 e 77 del codice civile e, in caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, della maggioranza assoluta di essi, manifestata all’ufficiale dello stato civile del comune di decesso o di residenza» (art. 3, comma 1, n. 3, L. n. 130 del 2001); neppure trova riscontro nella normativa regionale che richiama la disciplina statale nelle more dell’emanazione di un’organica normativa regionale della materia (art. 162, L. reg. Lazio n. 4 del 2006)”.Le sentenze non si criticano mai, se del

caso si impugnano. Non è un ritornello stupido ma un principio intangibile del nostro essere Paese civile, nonostante il problema ancora irrisolto della rappresentatività parlamentare.Non interessa ora qui indagare se vi sarebbero stati argomenti che il TAR avrebbe potuto esaminare ovvero discernere con maggiore attenzione (vedasi cremazione/dispersione). Sarà il Comune interessato a valutare l’opportunità di presentare ricorso al Consiglio di Stato. A noi

preme, in particolare, evidenziare il comportamento corretto tenuto dall’Ufficio di Stato Civile che ha affrontato la vicenda.L’assenza dell’omologazione ministeriale della regolamentazione comunale inerente la dispersione delle ceneri (si richiama al riguardo l’art. 345 del T.U.LL.SS.) e la prevalenza assoluta della migliore dottrina che sosteneva la necessità di una volontà espressa e formale del defunto per poter autorizzare la dispersione delle ceneri sanciscono, senza dubbio alcuno, l’accurata professionalità degli Ufficiali di Stato Civile del Comune romano.Con siffatta pronuncia gli stessi

(continua a pag. 13)

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giudici sembrano sgomberare il campo dall’incertezza dei nostri parlamentari, che nel corso della 16^ legislatura hanno dapprima depositato – e lì hanno lasciato –, presso la 12^ Commissione permanente del Senato della Repubblica – il testo unificato dei disegni di legge (n.ri 561 511 e 95) inerenti la “Disciplina delle attività del settore funerario e norme in materia di dispersione e conservazioni delle ceneri”. L’istituto della dispersione delle ceneri in detto testo viene reso così autorizzabile: “L’autorizzazione alla dispersione è concessa nel rispetto della volontà espressa dal defunto o dai suoi familiari o dal suo convivente attraverso una delle seguenti modalità:a) la disposizione testamentaria del defunto, tranne che nei casi in cui i familiari presentino una dichiarazione autografa del defunto contraria alla dispersione fatta in data successiva a quella della disposizione testamentaria stessa;b) l’iscrizione, certificata dal rappresentante legale, ad associazioni riconosciute che abbiano tra i propri fini statutari quello della cremazione dei cadaveri dei propri associati, tranne che nei casi in cui i familiari presentino una dichiarazione autografa del defunto fatta in data successiva a quella dell’iscrizione all’associazione di cui alla presente lettera cale anche contro il parere dei familiari”.Mentre quasi contestualmente, i parlamentari Porretti e Perduca hanno presentato apposito emendamento, a detto testo unificato, affinché la dispersione delle ceneri possa essere autorizzata altresì con le seguenti modalità:c) in mancanza della disposizione testamentaria e di qualsiasi altra espressione scritta di volontà da parte del defunto, la volontà del coniuge o

del convivente o, in difetto, del parente più prossimo individuato ai sensi degli articoli 74, 75, 76 e 77 del codice civile e, in caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, della maggioranza assoluta di essi, manifestata al Comune di decesso o di ultima residenza del defunto o di residenza del coniuge o parente. Nel caso in cui la volontà sia stata manifestata a comune diverso da quello competente al rilascio dell’autorizzazione alla cremazione, questi l’inoltra all’ufficiale dello stato civile competente;d) la volontà manifestata dai legali rappresentanti per i minori e per le persone interdette”.Si può pertanto affermare che nell’attesa di un intervento chiarificatore e risolutivo del legislatore, auspicato e più volte sollecitato, la pronuncia del TAR Lazio costituisce un precedente di rilievo che potrà consentire, su quasi tutto il territorio nazionale, la dispersione delle ceneri con la volontà dei familiari, di cui all’art. 3, 1° comma, lettera b), n. 3 della Legge n. 130/2001.Per poter procedere in tal senso sarà

opportuno che i Comuni aggiornino l’apposita regolamentazione comunale, comunque da inviare al Ministero della Salute per la prescritta omologazione ministeriale. Tale iter regolamentare non è invece necessario per i Comuni appartenenti alle Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Sardegna e Valle d’Aosta poiché le norme regionali approvate in ossequio alla Legge n. 130/2001 già prevedono la possibilità di sostituire la volontà del defunto alla dispersione con quella dei familiari. Viceversa in altre Regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Liguria e Provincia Autonoma di Trento) la stessa procedura viene comunque preclusa dalla sopravvigenza di norme regionali che prevedono la necessità, per poter autorizzare la dispersione, della volontà espressa e formale del defunto. In conclusione non si può non acclarare che il c.d. “federalismo funerario italiano” ha così determinato la violazione dell’art. 3 della Costituzione della Repubblica italiana.

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La vitalità e l’importanza di una associazione si misura dal numero dei suoi iscritti. ANUSCA ha

raggiunto nel 2012 quote di adesione, sia da parte delle amministrazioni comunali, sia da parte dei singoli dipendenti, tali da consacrare la sua indiscutibile rappresentatività e il suo ruolo di riferimento irrinunciabile per tutta la categoria degli operatori dei Servizi Demografici. 4.264 Comuni associati e 7.311 Soci Individuali rappresentano il vero patrimonio dell’associazione e la ragione di tutto ciò che è stato realizzato, di ogni progetto futuro e di ogni singola iniziativa. Questi numeri e il prestigio indiscusso che l’Associazione si è faticosamente guadagnata, con la serietà della sua azione e la qualità dei risultati, sono la vera forza di ANUSCA; quella forza che ANUSCA intende spendere sempre e soltanto al servizio degli operatori dei Servizi Demografici, soprattutto quando si riapriranno prospettive concrete per i rinnovi contrattuali che, come tutti sanno, sono congelati da tempo. Ma non sarà così in eterno, per cui dobbiamo farci trovare pronti a mettere sul piatto della bilancia la forza dei numeri; numeri che, come detto, oggi sono di assoluta rilevanza ma che possono e devono essere ancora più consistenti. Dalle vicende degli ultimi anni, contrassegnati da profondi cambiamenti nella società italiana destinati a segnare in maniera irreversibile tutti i settori del nostro Paese e, in particolare, della pubblica amministrazione, i Servizi Demografici escono certamente rafforzati; se è vero che nessuno può più permettersi sprechi, è anche vero che non è più tempo di destinare risorse, che non ci sono, a servizi che non siano essenziali e indispensabili per i cittadini. I Servizi Demografici, da questo punto di vista, non hanno nulla da temere, dato che hanno le carte in regola per affermare e riaffermare il loro ruolo essenziale e irrinunciabile al servizio dei bisogni primari dei cittadini, oltre che dello

ESSERE SOCI ANUSCA VUOL DIRE ESSERE PROTAGONISTIDEL PROPRIO FUTURO PROFESSIONALE

di Romano Minardi

sviluppo e della modernizzazione del Paese. Aderire all’ANUSCA vuol dire, soprattutto, essere protagonisti del proprio futuro professionale, non lasciando ad altri le decisioni strategiche sulla gestione dei Servizi Demografici che, nella loro accezione più moderna, li vede aprirsi sempre di più a nuove sfide, tanto da essere ormai stabilmente al centro di ogni riforma o progetto di ammodernamento del Paese. Non accettiamo e non accetteremo più il ruolo di “cenerentola” della Pubblica Amministrazione; ruolo in cui molti, ingiustamente e improvvidamente, avevano pensato di relegarci; non lo accettiamo semplicemente perchè non lo siamo; anzi, nella scala dei valori dei servizi pubblici che interessano i cittadini, ci sentiamo al vertice!A questo punto, dovrei soffermarmi sull’importanza dei servizi professionali resi da ANUSCA, parlare della qualità della formazione, dell’assistenza costante e puntuale per la soluzione dei problemi che gli operatori incontrano quotidianamente e che devono risolvere “a vista”, del ruolo di guida sicura per i Comuni associati che devono garantire un servizio di qualità ad utenti sempre più esigenti, in un clima reso sempre più difficile dalla diffidenza dei cittadini e dal discredito che ha

colpito in maniera indiscriminata tutti i pubblici dipendenti, senza distinzione fra buoni e cattivi. Ma poi, dovrei soffermarmi sul ruolo che ANUSCA ha assunto nel campo della tutela dai rischi professionali degli operatori; le richieste di risarcimento danni da parte dei cittadini che ritengono di avere subito danni, anche patrimoniali, da atti illegittimi adottati da ufficiali d’anagrafe, di stato civile ed elettorale, sono in costante aumento. In proposito si ricorda che l’assicurazione copre, non solo le attività proprie dei servizi di anagrafe, stato civile ed elettorale, bensì tutte le attività attribuite agli operatori dei servizi demografici che, come sappiamo, sono anche quelle di carattere notarile in materia di autentica di firma e copia, o quelle relative al rilascio della carta di identità. L’ultimo episodio, in ordine di tempo (aprile 2013), riguarda la pubblicazione sull’albo pretorio on line di una ordinanza del sindaco in violazione della normativa sulla privacy; il Garante, su ricorso dell’interessato, ha condannato il funzionario comunale responsabile della pubblicazione al pagamento della somma risarcitoria di 20.000 euro; per sua fortuna, il collega è assicurato ANUSCA.

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illustrato “La riforma della filiazione in Italia”, ponendo l’accento sugli aspetti salienti della legge 219/2012, ascoltata con grande interesse ed attenzione dai presenti, ai quali ha evidenziato quelle novità sull’equiparazione dello status di figlio che hanno portato la nostra legislazione a livello europeo.Particolarmente interessante per la delegazione italiana, un workshop tenuto da Renata Marin della Romania sulle “Trascrizioni - la registrazione di atti dall’estero” nel corso del quale è emerso un confronto sui documenti che i cittadini rumeni presentano in Italia, al momento della registrazione in anagrafe o al momento dell’acquisto della cittadinanza italiana.Il Congresso è stato ufficialmente chiuso, in occasione della cena

di gala, dopo la presentazione di Nordwwijkerhout (Olanda) quale sede del 14° congresso del prossimo anno. A conclusione, l’intervento del Presidente EVS Gullini, consapevole del gradimento e del successo della manifestazione, ed i ringraziamenti a tutti coloro che si sono impegnati e che hanno lavorato per l’ottima riuscita del Congresso, mettendo in piedi un’organizzazione veramente esemplare. Il Congresso, come detto, è stato sicuramente un successo, sia per gli Stati presenti sia per il numero dei partecipanti, oltre che per l’interesse degli argomenti affrontati. Il tema scelto, che ha coinciso con la presentazione di una proposta di Regolamento della Commissione Europea tendente realmente all’armonizzazione delle modalità operative e delle procedure tra i

diversi Stati, conferma il balzo in avanti compiuto dall’EVS: dal momento di studio e di conoscenza delle normative dei diversi Stati e dall’approfondimento delle differenze degli ordinamenti, si è passati all’analisi ed ai suggerimenti per superare tali diversità, alle proposte per uniformare adempimenti e procedure, con un segnale forte e concreto verso soluzioni di favore per i cittadini, verso una reale semplificazione che porterebbe vantaggi tangibili ai cittadini stessi ed anche alle pubbliche amministrazioni dei diversi Stati. Si tratta di un percorso che bisogna portare avanti anche nei prossimi anni, implementando proposte di miglioramento degli aspetti burocratici, per continuare ad essere protagonisti di quei cambiamenti necessari per una reale unificazione degli Stati europei che tutti auspichiamo.

(continua da pag. 11)

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nella materia, che costituisce una delle missioni istituzionali più importanti affidate al Ministero dell’Interno, che non è solo Ministero dell’Ordine e della Sicurezza ma anche Ministero delle Comunità Locali Elettive, nel cui ambito loro sono chiamati ad operare. Le modifiche legislative che hanno modificato in maniera radicale, quasi come una rivoluzione, l’impianto complessivo della demografia non sono il risultato schizofrenico del Parlamento, ma il tentativo di rispondere con strumenti adeguati

alle sfide e ai cambiamenti della società civile e della popolazione che ne è l’elemento vivificante. Siamo chiamati tutti, al centro e in periferia, ad operare in una società complessa che richiede l’individuazione di soluzioni il più delle volte difficili da trovare soprattutto per la mancanza di risorse. Ma dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, svolgendo i compiti a ciascuno assegnati per cercare di costruire un mondo diverso e più nuovo, che oggi è molto difficile da intravedere ma che, con fantasia, lungimiranza e coraggio è al di là dell’orizzonte, che si schiude davanti ai nostri occhi ma che si colloca al

termine di una navigazione, oggi molto tempestosa. Il Prefetto Ubaldi chiude il suo intervento ricordando come la direttiva del Ministro contenga la materia demografica tra le linee di azione politica, gli obiettivi gestionali ed operativi. Rivolge infine un ringraziamento al Presidente Gullini per la passione con la quale porta avanti l’azione dell’Accademia, che molte università invidiano e che rappresenta un punto di incontro elevato tra domanda e offerta di cultura e di formazione in un settore specifico e certamente non facile che richiede professionalità e vocazione adeguate.

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IL SALUTO DEL PRESIDENTE GULLINI ALLA PLATEA EVS

“STATO CIVILE: LA VIA VERSO IL SERVIZIO AL CITTADINO E VERSO L’ARMONIZZAZIONE”

Signor Sindaco, Autorita’, gentili Ospiti, Colleghe e Colleghi,nel 2012, per la prima volta, la nostra manifestazione si è tenuta in una grande e famosa capitale, Vienna. Quest’anno, per la prima volta, il Presidente della Repubblica del Paese ospitante aveva assicurato la Sua autorevolissima presenza all’apertura dei nostri lavori. Purtroppo improvvisi e non previsti impegni del Suo alto incarico non gli consentono di essere oggi presente tra noi, ma resta il valore ed il significato della Sua adesione. Nel corso degli anni le attenzioni per il nostro Congresso sono mano a mano cresciute, e testimoniano la lungimiranza di coloro che nel 2000 hanno dato vita all’Associazione Europea degli Uffciali di Stato Civile di cui oggi fanno parte 11 Paesi ed il ruolo positivo che EVS svolge nel contesto europeo per favorire la libera circolazione delle persone e facilitare la loro vita di relazione. Il mio sincero ringraziamento e quello dell’EVS va quindi al Presidente della Repubblica, Borut Pahor, per l’attenzione che ci ha riservato e al Sindaco di Bled, Janez Fajfar, per l’ospitalità. Un grazie al Comitato Tecnico per la preparazione del programma dei lavori. I più vivi complimenti a Bojana Zadravec ed a tutti i suoi collaboratori per la passione e la capacità che hanno messo per la perfetta organizzazione del Congresso, curata in ogni dettaglio. Un saluto affettuoso ai rappresentanti dei Paesi Ospiti ma è a Voi, cari colleghe e colleghi che va il nostro riconoscimento perché siete i veri attori della nostra manifestazione; la vostra professionalità è fondamentale per migliorare i servizi ai vostri cittadini, in particolare quelli delle categorie più deboli.Mai come in questo momento storico il servizio di stato civile è all’attenzione sia delle istituzioni europee che nazionali, in un momento storico caratterizzato dalla grande mobilità delle persone, anche per l’allargamento dell’Unione Europea a 27 Paesi.L’esigenza di favorire il loro inserimento nel contesto sociale in cui si trovano a vivere (per motivi di lavoro, studio, turismo, ecc), ha fatto emergere l’esigenza sempre più sentita di facilitare la circolazione dei documenti, in particolare quelli di stato civile. Sino ad oggi la circolazione degli atti di stato civile a livello internazionale viene regolamentata da accordi bilaterali tra i Paesi e dalle Convenzioni della Commissione Internazionale dello Stato Civile, di cui fanno parte n.15 Paesi, ratificate dai singoli Stati. La Commissione Europea non poteva quindi non essere attenta a questa nuova realtà sociale realtà sempre più significativa, tanto che con il Libro Verde 747 del 2010 ha avviato una indagine per avere un quadro complessivo della situazione e valutare quali soluzioni adottare per agevolare questa circolazione degli atti. A sua volta il Parlamento Europeo ha avviato un’indagine a testimonianza dell’interesse che questa tematica riveste nell’attuale momento storico. Come molti di Voi sanno, EVS ha presentato le sue proposte e soluzioni rispondendo ai vari interrogativi del Libro Verde ed è stata successivamente coinvolta in diversi meeting e workshop dove ha portato indicazioni e suggerimenti frutto dell’esperienza di coloro che vivono giornalmente i problemi legati alle esigenze dei cittadini.Alla luce delle indicazioni raccolte la Commissione Europea sta elaborando i provvedimenti normativi da adottare per favorire la libera circolazione dei documenti pubblici, in particolare gli atti e certificati di stato civile. E’ stata, infatti, recentemente avanzata la proposta di Regolamento per la libera circolazione di cittadini e imprese semplificando l’accettazione di alcuni documenti pubblici nell’Unione Europea. Si ipotizzano formulari standard (nascita, matrimonio, morte) da valere in tutti i Paesi mentre più difficile appare al momento una soluzione che consenta la validità di alcuni atti in Paesi diversi rispetto a dove sono stati redatti. Altro tema su cui si sta concentrando l’attenzione della Commissione Giustizia riguarda le modalità di trasmissione degli atti in formato elettronico resa possibile dalla nuove tecnologie e dalle sicurezze che garantiscono sulla integrità degli atti trasmessi, che consentono di eliminare le frodi che sempre più spesso trovano spazio nelle documentazioni cartacee. In questo contesto ha suscitato interesse il progetto ECRN cofinanziato dalla Commissione Europea per la trasmissione telematica degli atti di stato civile in forma sicurizzata, che ha visto coinvolte le città di Bologna, Bremerhaven, Gent, Rotterdam, oltre al Ministeri dell’Interno e dell’Innovazione della Romania ed il Ministero dell’Interno della Slovenia. Come si può comprendere gli ufficiali di stato civile sono chiamati a svolgere un ruolo sempre più delicato e significativo e quindi diventa fondamentale favorire una maggiore informazione riguardo alle legislazioni dei diversi Paesi per assicurare i diritti dei cittadini. EVS è stata costituita e si è sviluppata per contribuire a dare una risposta concreta a queste esigenze generali. Siamo convinti che in questi anni, nonostante le ovvie difficoltà di carattere economico, si siano raggiunti alcuni risultati positivi quali: una presa di coscienza delle autorità politiche circa il valore di questo settore, una maggiore conoscenza della legislazione di riferimento dei Paesi coinvolti, il valore che rappresenta, sin dove è possibile, l’armonizzazione delle normative in materia di stato civile. Oggi l’attenzione del Parlamento e della Commissione Europea per lo stato civile testimonia il valore che hanno i nostri Congressi e le attività della nostra Associazione. La formazione e la circolazione delle informazioni sono infatti elementi importanti per contribuire a fare avanzare l’integrazione europea e rendere meno complicata la vita dei suoi cittadini. EVS, nell’ambito della CALL Operating Grants 2013 JCIV ha richiesto lo scorso mese di gennaio un cofinanziamento alla Commissione Europea per l’organizzazione del nostro Congresso e di due seminari residenziali della durata di 10 giorni ciascuno riservati a 20 operatori per ogni iniziativa, previste presso le Accademie degli Ufficiali di Stato Civile di Bad Salzshlirf e di Castel S.Pietro Terme. Le lezioni sono in lingua inglese. Il programma prevede tra i vari argomenti “La registrazione degli eventi di stato civile negli Stati europei”, “L’identificazione del cittadino al momento della registrazione anagrafica”, “Il diritto dell’Unione Europea e l’ufficiale di stato civile e di anagrafe”, “Il diritto internazionale privato e l’Ufficiale di stato civile”. Se la nostra richiesta avrà esito positivo, come ci auguriamo, sarà la prima iniziativa strutturata di questo livello che coinvolgerà operatori di diversi Paesi e che avrà certamente significati risultati sia in termini formativi, che per l’immagine internazionale della nostra associazione. Il programma del Congresso si muove su questo filone e vuole portare un contributo per fare il punto sulle normative dei vari Paesi e sulle prospettive future nella materia dello stato civile. Un grazie quindi ai tanti relatori che, accogliendo il nostro invito, si avvicenderanno in questa due giorni, assicurando qualità e prestigio ai nostri lavori. Per non annoiarvi troppo abbiamo pensato di predisporre un brevissimo filmato che meglio delle parole vuole illustrare gli scopi e gli obiettivi dell’EVS. Buon lavoro ed un arrivederci al Congresso 2014 in Olanda.Presidente EVS, Paride Gullini

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FOTONOTIZIA

FOTONOTIZIA

Diamo volentieri notizia di un significativo riconoscimento della professionalità di tre nostri

colleghi, soci e dirigenti dell’ANUSCA. Il Commissario straordinario presso un Comune della Provincia di Frosinone aveva rilevato nei Servizi Demografici diverse anomalie, disfunzioni e irregolarità, segnalandole al Prefetto.Il Prefetto ha quindi nominato, con proprio decreto, un Nucleo ispettivo “per accertare lo stato dei procedimenti e per provvedere agli adempimenti necessari per eliminare vizi e disfunzioni nonché per stabilire responsabilità che dovessero emergere a carico di funzionari”. A far parte del nucleo sono stati chiamati, insieme a Vincenzo Lisi, funzionario in servizio presso la Prefettura, Ercole Cerilli, Responsabile dei Servizi Demografici del Comune di Roccagorga; Giovanni Di Rocco, già Responsabile dei Servizi Demografici di Alatri e Simonetta Zandri, Responsabile dei Servizi Demografici di Fumone.Vogliamo sottolineare che Ercole Cerilli, dopo essere stato presidente del Comitato provinciale ANUSCA di Latina per circa 8 anni, è ora Consigliere nazionale dell’Associazione, componente del Comitato regionale del Lazio e del Comitato provinciale di Latina; Giovanni Di Rocco è Consigliere nazionale ANUSCA, componente del Comitato Regionale del Lazio e del Comitato provinciale di Frosinone, dopo essere stato Presidente di entrambi; Simonetta Zandri, infine, è Vice Presidente del Comitato Provinciale di Frosinone. Come si vede, si tratta di nostri colleghi che certamente sono stati scelti per questo delicatissimo incarico per la loro esperienza come Responsabili dei Servizi Demografici

del proprio Comune; riteniamo però che non sia un caso se la Prefettura si è affidata a tre dirigenti attivi dell’ANUSCA.Ci fa piacere, a questo proposito, sottolineare il ruolo fondamentale del Vice Prefetto Ernesto Raio, Capo dell’Area 2 della Prefettura di Frosinone e Commissario straordinario presso il Comune di cui si tratta: il dott. Raio, infatti, ha sempre mostrato una spiccata sensibilità verso tutte le problematiche che

interessano i Servizi Demografici, dando grande importanza alla formazione e all’aggiornamento degli operatori. Siamo convinti che la nomina di questi nostri colleghi, ai quali auguriamo di portare a termine con pieno successo il loro compito, costituisce un’ulteriore conferma della stima e della credibilità che l’Associazione si è conquistata anche in quella realtà.Sergio Santi

Un momento dei lavori del “pomeriggio di studio” di Frosinone dello scorso 6 maggio, con l’Esperto ANUSCA Renzo Calvigioni. Si è trattato del secondo appuntamento con “Incontri di studio” (dopo quello del 12 aprile), trittico che si è concluso il 3 giugno.Va ricordato che coloro che hanno acquistato il pacchetto unico per i 3 “pomeriggi”, hanno diritto alla partecipazione gratuita al Convegno regionale ANUSCA del Lazio, che si terrà presumibilmente nel mese di settembre 2013.

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Salute - Protocollo DG RUERI/II/ 18839 /I.3.b/1 del 12.10.2010. Si rammenta anche quanto disposto dalla circolare Min. Salute 3.8.2007 in cui si ribadisce che “resta invariato il diritto all’iscrizione al SSN dei cittadini comunitari a seguito della presentazione dei seguenti attestati comunitari: Modello E 106: lavoratori distaccati (e loro familiari) in Italia per conto di una ditta europea (al di fuori dell’Italia); in questo caso la Cassa dello Stato estero ove ha sede la ditta, e dove vengono versati i contributi, assume l’onere derivante dall’iscrizione al SSN del lavoratore per tutta la durata del distacco presso la ASL territorialmente competente. Si rammenta che non tutti gli Stati rilasciano il modello E106 con validità annuale. Il lavoratore distaccato ha diritto alla scelta del medico (o del pediatra) di base, ma non alla TEAM, che, invece, deve essere rilasciata dallo Stato di provenienza”.

Tutte queste osservazioni valgono a chiarire meglio la delicata questione dell’inquadramento giuridico del lavoratore distaccato. Però, sotto il profilo strettamente anagrafico non si può trascurare un altro aspetto: il lavoratore distaccato può essere considerato residente in Italia, dato che tale condizione è caratterizzata da un periodo massimo di permanenza di non oltre 24 mesi nel Paese di distacco?Questa è una riflessione che l’ufficiale d’anagrafe dovrebbe fare; è necessaria infatti una serena ma rigorosa valutazione in merito alla sussistenza del requisito della dimora abituale in capo al lavoratore distaccato, anche alla luce della più recente interpretazione relativa all’iscrizione nello schedario della popolazione temporanea (cfr. circolare Min. Interno n. 18/2009 che oltre agli studenti cita anche i lavoratori distaccati); abbandonato definitivamente il limite dei 12 mesi, invalso nella prassi quale

periodo massimo di permanenza nello schedario della popolazione temporanea, si tratterà di valutare, caso per caso, se per il lavoratore distaccato ed i suoi familiari possa configurarsi la dimora abituale, che dà diritto all’iscrizione in APR ovvero se non si tratti di una situazione, che per la temporaneità della permanenza in Italia, giustifichi l’iscrizione nello schedario della popolazione temporanea.

Più Enti iscritti,Più forza per la tua

Associazione

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addetti ai lavori.F come Filiazione: dopo un biennio di novità anagrafiche, ecco il primo passo di una riforma che ci accompagna in Europa, e annienta le differenze tra figli legittimi e naturali.G come Gente, da conoscere, frequentare, vedere; perchè il collega dell’altro Comune è uno di noi.H come Hotel: la sede scelta per l’edizione 2013 è Abano Terme, astro della ricettività e dell’accoglienza veneta.I come Incontri: al Convegno incontri colleghi, amministratori, esperti, professionisti, tutti nel vortice demografici con le stesse problematiche, gli stessi dubbi, la stessa passione.L come L’esperto Risponde, gradito angolo dedicato ai quesiti: un vero e proprio botta e risposta per tornare in ufficio con soluzioni e proposte operative.M come Musica: il Convegno riserva anche gradevoli serate musicali per operatori e famiglie, occasione

per socializzare e alleggerire la full immersion professionale.N come Novità: il Convegno è un corso ma soprattutto un momento di arricchimento e aggiornamento professionale, e l’ingrediente fondamentale è la novità, l’ultima norma, la recente circolare, la pronuncia, l’interpretazione dottrinale...O come Occasione: chi non si forma, si ferma. E il Convegno è la migliore opportunità di formazione.P come Poliedrico: il Convegno è per tutti, giovani e anziani, operatori e famiglie, amministratori e addetti ai lavori, espositori e appassionati.Q come Quesiti: l’ultima mattinata è interamente dedicata alla risoluzione di quesiti di interesse generale, casi pratici risolti in diretta dal team di esperti al completo.R come Risorse, nota dolente per chi fatica a reperire i fondi necessari alla partecipazione; dalle recenti pronunce, una per tutte la Corte Costituzionale, tuttavia, si evince la novità che le risorse per la formazione non possono essere contingentate a priori, in quanto l’ente deve poter valutare in quali casi tali spese sono necessarie e le limitazioni

vanno applicate solo come norma di principio.S come Stato civile, protagonista 2013 non solo per la riforma della filiazione ma anche per i numerosi spunti quotidiani che questo delicato servizio offre agli operatori.T come Terme: la prestigiosa location dell’edizione 2013 del Convegno si commenta...senza commenti! Perchè non pensarci per tempo, portare la famiglia e allungare il week end?U come Universo: i demografici non possono più essere considerati meri dispensatori di certificati e carte di identità, ma la rivoluzione copernicana dei servizi, con il cittadino al centro del nostro mondo professionale.V come Vetrina: l’edizione 2013 ospita espositori e ditte, officine di novità informatiche ed editoriali per operatori e amministratori.Z come Zero: se vuoi che i tuoi crucci professionali, che i tuoi problemi in ufficio si riducano, o almeno tendano allo zero, al Convegno nazionale ANUSCA ci devi proprio venire.

Allora, ci vediamo ad Abano Terme!!!

(continua da pag. 1)

LETTERE

RICONOSCIMENTO DAL PREFETTO DI MASSA CARRARA

Sul sito WWW.ANUSCA.IT è possibile trovare la SCHEDA DI ISCRIZIONE al XXXIII CONVEGNO NAZIONALE nonchè la LISTA DEI TEMI (in continuo aggiornamento)

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Comuni in vetrina

LUZZARA, TRA BASSA REGGIANA E OLTREPO...di Sauro Dal Fiume

Luzzara s’inserisce in un panorama paesaggistico che evidenzia i tratti della Bassa reggiana e del vicino

Oltrepo mantovano, godendo però di tutti privilegi legati a una piccola città.In accordo con la storia ufficiale, la città di Luzzara fu insediata durante il periodo longobardo, dopo la Battaglia di Mantova nel 604 A.D. La tradizione vuole che l’origine etimologica del nome sia da ricercarsi in “Luciaia”, ovvero, terra del luccio; le vicine acque pescose del fiume Po, infatti, offrivano larghe quantità di questo pesce, ottimo ancora oggi sulle tavole emiliane.Gli abitanti di Luzzara sono quasi diecimila (9.332) e vivono su una superficie di 36 kmq, a un’altitudine di soli 22 metri slm e per raggiungere il capoluogo di provincia, Reggio Emilia, devono percorrere 35 km, mentre per arrivare a Mantova, solo 27. ll nome Luzzara apparve per la prima volta in un documento del 781 nel quale Carlo Magno prendeva sotto la sua alta protezione la Chiesa Reggiana.La Dinastia Gonzaghesca tese a fortificare la città e la “Fiera di Luzzara” inaugurò nel 1411 una serie di benefici e agevolazioni per incoraggiare artisti, artigiani e letterati a insediare le loro opere. Luzzara divenne così un classico esempio di piccola capitale rinascimentale sulle sponde del fiume Po; dalla sua pianta topografica, infatti, si possono leggere ancora oggi piazze, palazzi di potere ed edifici religiosi, così come furono concepiti negli studi architettonici del 1400. Con la Rivoluzione Francese, Luzzara divenne parte della Repubblica Cisalpina. La Torre civica, ci tengono

a dirlo i luzzaresi, è la più alta della provincia reggiana ed è stata una delle poche che ha “retto” al doppio terremoto del maggio 2012. Ha in cima un luccio che gira secondo il vento e da questi spostamenti gli abitanti capiscono se poi pioverà o no. Il figlio più illustre di Luzzara è stato Cesare Zavattini, una delle figure più significative del secolo scorso: scrittore, giornalista, soggettista, sceneggiatore, pittore e soprattutto protagonista e ideatore della grande stagione del Neorealismo italiano nel cinema. Il nome di Luzzara è inscindibilmente legato alla storia della fotografia con la pubblicazione di Un Paese (1955), con immagini di Paul Strand, grande maestro della fotografia mondiale e testi di Cesare Zavattini. Un riconosciuto capolavoro che inaugura una storia per immagini e ha contribuito a fare di Luzzara uno dei maggiori capitoli

della fotografia di narrazione di luoghi. Un senso d’insieme così netto che, da allora, a chiunque pratichi la fotografia, viene la smania di capitare a Luzzara, dopo Strand. Nel 1967 Zavattini ha inoltre ideato il Premio Nazionale di pittura naïve di Luzzara, evento culturale e fenomeno di costume. Tra le altre figure luzzaresi di caratura nazionale e internazionale ricordiamo inoltre lo scenografo e costumista Danilo Donati (1926-2001), gli artisti Pompilio Mandelli (1912-2006) e Claudio Parmiggiani (nato nel 1943). Dal punto di vista paesaggistico, di notevole interesse il recupero eco-morfologico dell’ex “Cava Luccio”, il laghetto artificiale (12.000 mq) derivante da una cava per l’estrazione dell’argilla, e dell’area circostante avente un’estensione di 69.000 mq, che ha dato avvio a un progetto di riequilibrio ecologico e di valorizzazione della golena di Po. Nell’ambito delle attività di riqualificazione della zona golenale, è di prossima apertura il parco avventura “Green Vertical Park”, con percorsi sospesi tra gli alberi, ponti, lunghe teleferiche, tronchi oscillanti fruibili da persone di ogni età e esperienza. Una terra tutta da scoprire anche grazie alle numerose piste ciclabili golenali, inserite nei principali percorsi cicloturistici dell’Emilia e della Lombardia e collegate alle ciclovie parmensi, di Mantova e del lago di Garda. La Festa del Patrono di Luzzara, San Giorgio, è in calendario il 23 aprile.Il Sindaco Andrea Costa ricorda che “Il Comune di Luzzara è iscritto all’ANUSCA dal 1995 ed ha sempre riconosciuto a questa importante Associazione un ruolo primario nella formazione del personale dei Servizi Demografici. Per questo motivo, da diversi anni, a Luzzara vengono organizzati corsi, giornate o pomeriggi di studio, con il patrocinio del Comune”.

Altre informazioni su: www.comune.luzzara.re.it

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ANUSCA NEL...CASTELLO DI RACALMUTOdi Gaetano Insalaco*

Una splendida giornata di sole ha accolto i colleghi dei Servizi Demografici partecipanti

alla giornata di studio (gratuita per tutti i soci in regola con l’adesione 2013 all’ANUSCA) della Provincia di Agrigento, svoltasi il 30 aprile nella particolare cornice offerta dal Castello Chiaramontano di Racalmuto. Il Castello è sede di eventi culturali, mostre, oltre che luogo privilegiato di visita da parte di molti turisti e scolaresche, una della quali è stata presente in contemporanea allo svolgimento del nostro incontro. Il caso ha voluto che fossero studenti del liceo scientifico di Termini Imerese, città dell’amico relatore Giuseppe Falgarini (Esperto ANUSCA) che, per la sua grande comunicabilità e simpatia, ha saputo interessare i colleghi per tutta la giornata sugli argomenti “Unitarietà dello status di figlio - Accertamenti anagrafici - Riacquisto cittadinanza”.I lavori sono stati aperti dai saluti del Vice Prefetto Filippo Romano, componente la Commissione straordinaria che attualmente amministra il Comune siciliano. Parole particolarmente gradite dai colleghi, quelle pronunciate dal Vice Prefetto Romano, che ha sottolineato il grande spirito di appartenenza che contraddistingue nella Pubblica Amministrazione, non solo negli Enti locali, gli operatori demografici, il ruolo importante svolto dall’ANUSCA nel campo dell’aggiornamento professionale e testimoniato come nella sua molteplice attività di Commissario Straordinario gli sia capitato a volte di dovere intervenire per riordinare i servizi in vari settori, ma mai in quelli demografici, avendoli trovati, nelle varie realtà, sempre al meglio delle aspettative che possa avere un’amministrazione e ciò grazie al grande amore per il loro lavoro e la professionalità sempre dimostrata dagli operatori. Il Vice Prefetto Carmelina Guarneri ha portato i saluti della Prefettura, e si è intrattenuta per molte ore a seguire

i lavori, confermando, come lei stessa ha detto, che mai è stato interrotto il legame particolare che la lega ai colleghi dei demografici, che come responsabile del servizio Enti locali della Prefettura, per moltissimi anni ha seguito e con i quali si è confrontata. Ha ringraziato l’ANUSCA per la sua opera meritoria e disponibilità concreta nel continuare una formazione permanente, indispensabile e necessaria per essere sempre al passo con la legislazione del settore. Non è mancata la presenza del Vice Presidente Nazionale ANUSCA Corrado Zaccaria sempre attento e disponibile a supportare le attività dei Comitati provinciali. Infine, un ringraziamento alla Commissione Straordinaria nella persona del Vice Prefetto Filippo Romano, che ha reso

possibile l’iniziativa, alla Prefettura che ha sempre mostrato particolare attenzione ai nostri incontri formativi ed al Vice Prefetto Carmelina Guarneri che ha ribadito la sua particolare vicinanza, a tutti i colleghi dei servizi demografici che a vario titolo hanno collaborato per la riuscita dell’iniziativa e poi ai dipendenti del Comune di Racalmuto, al funzionario Renato Volpe, al direttore artistico del Castello Pietro Baiamonte che hanno fatto sì che la giornata fosse priva di qualsiasi disguido o inconveniente ed a Totò Restivo, che ha dato visibilità alla nostra iniziativa nel sito istituzionale dell’Ente.

* Presidente del Comitato Provinciale ANUSCA di Agrigento

L’apertura dei lavori del corso di Racalmuto, con il saluto ai partecipanti da parte di Filippo Romano(Vice Prefetto – Commissione Straordinaria Comune di Racalmuto).Sono presenti al tavolo (da sinistra): Gaetano Insalaco (Presidente del Comitato Provinciale ANUSCA di Agrigento), Carmelina Guarneri (Vice Prefetto di Agrigento), Corrado Zaccaria (Vice Presidente Nazionale ANUSCA) ed il relatore Giuseppe Falgarini (Esperto ANUSCA)

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LA PAGINA DEI QUESITI RISOLTIa cura di Agostino Pasquini

Trascrizione di sentenza relativa alla cittadinanza - immediata trascrivibilitàLo studio dell’avvocato XX ha notificato al Sindaco di questo Comune una sentenza, emanata dal Tribunale Ordinario (sezione prima civile) di Roma, relativa al riconoscimento della cittadinanza italiana jure sanguinis ai discendenti di una persona nata nel nostro Comune nel 1887, sposata nel 1905 con cittadino brasiliano, deceduta in Brasile nel 1960, nella quale viene dichiarato che la stessa non ha mai perso la cittadinanza italiana e di conseguenza anche i suoi discendenti sono cittadini italiani.Il Tribunale nella parte conclusiva della sentenza “ordina al Ministero dell’Interno e, per esso, all’Ufficiale dello stato civile competente, di procedere alle iscrizioni, trascrizioni e annotazioni di legge, nei registri dello stato civile, della cittadinanza delle persone indicate, provvedendo alle eventuali comunicazioni alle autorità consolati competenti”.Successivamente abbiamo ricevuto, a mezzo raccomandata dal medesimo Studio, gli atti di nascita e matrimonio dei citati cittadini (residenti in Brasile). Nella nota di trasmissione, l’avvocato, nominato con procura speciale rappresentante e difensore dei cittadini stessi, fa riferimento alla sentenza e chiede la trascrizione degli atti. La copia conforme della sentenza reca il timbro con la data di deposito in cancelleria (10/07/2012), ma non vi è indicazione sul passaggio in giudicato. Interpellato lo Studio, l’avvocato ha riferito che, probabilmente, la sentenza è già passata in giudicato e per ottenerne una nuova copia (col passaggio in giudicato) servono almeno tre mesi, ma ribadisce che ai fini della trascrizione non è necessaria, poiché la sentenza ha carattere ordinatorio e va trascritta immediatamente, per non incorrere in azioni legali coercitive promosse dallo Studio stesso nei nostri confronti.La sentenza può essere trascritta nei registri di cittadinanza e, conseguentemente, tutti gli atti pervenuti senza porci il problema del passaggio in giudicato o, in caso contrario, quale

normativa opporre all’avvocato a legittimazione della nostra richiesta? A margine degli atti di nascita trascritti, andrà apposta un’annotazione che richiami l’acquisizione della cittadinanza in base a tale sentenza?

Risponde l’Esperto ANUSCA Paola Schirru

Il dispositivo del nuovo articolo 282 del c.p.c., ha mutato radicalmente il sistema. Infatti, è stabilito in detto articolo che: “La sentenza di primo grado è provvisoriamente esecutiva tra le parti”, non è più il giudice a concedere la provvisoria esecuzione secondo una valutazione discrezionale, ma è lo stesso legislatore a riconoscere l’efficacia esecutiva a tutte le sentenze

di primo grado, quindi eseguibili prima del giudicato.Secondo l’orientamento della dottrina e della giurisprudenza, il principio della provvisoria esecuzione di cui all’art. 282 citato non è però estensibile alle statuizioni in materia di accertamento o costituzione di status. La declaratoria sull’accertamento della cittadinanza o riconoscimento del diritto alla cittadinanza ha senza dubbio, per oggetto uno status. Quindi in limitate ipotesi la legge prevede espressamente che determinate pronunce costitutive acquistino efficacia solo dopo il passaggio in giudicato.Conseguentemente le sentenze di accertamento (così come quelle costitutive) non hanno l’idoneità, con riferimento all’art. 282 c.p.c. ad avere efficacia anticipata rispetto al momento del passaggio in giudicato. Alla luce di quanto sopra, non si potrà provvedere alla trascrizione della sentenza in argomento, in mancanza dell’attestazione del Cancelliere del Tribunale, solo con l’attestazione del passaggio in giudicato, si potrà procedere alla trascrizione nei registri di cittadinanza così come previsto dall’art. 24 dpr 396/2000 e all’annotazione all’atto di nascita dei soggetti riconosciuti cittadini italiani.

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