Anusca - Notiziario Luglio/Agosto 2013

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La relazione del Presidente Gullini......pag. 5 Iscrizione anagrafica di minore con genitori separati...................................................... pag. 10 Donazione del corpo post mortem per la ricerca..........................................................pag. 11 Anche i giudici conoscono lo stato civile.............................................................pag. 12 Riposo compensativo............................pag. 15 La dialettica fra “centro” e “periferia” nell’esercizio delle funzioni delegate dallo Stato ai Comuni.......................................pag. 18 NOTIZIARIO ANUSCA Anno XXVIII, n. 7-8 • Luglio-Agosto 2013 Copia € 3,50 (stampato da Maggioli Editore - Santarcangelo RN) Viale Terme, 1056 • 40024 Castel San Pietro Terme (BO) • tel. + 39 051/944641 • www.anusca.it • e-mail: [email protected] • sped. in abb. post. AP 45% art. 2. comma 20/b legge 662/96 - DCI Umbria - Reg. Trib. BO n. 5270 il 10/06/1985 • Dir. Resp. Primo Mingozzi - Vice Dir. Paride Gullini Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e Anagrafe E ALL’INTERNO GULLINI CONFERMATO PER ACCLAMAZIONE ALLA GUIDA DI ANUSCA di Silvia Zini Rinnovo delle cariche 2013 - 2017 LA SEMPLIFICAZIONE DEL SERVIZIO ELETTORALE, ASPETTANDO IL 33° CONVEGNO NAZIONALE di Umberto Coassin (continua a pag. 9) U n risultato, ancora una volta, plebiscitario ha premiato il Presidente uscente di ANUSCA Paride Gullini in occasione del rinnovo quadriennale delle cariche, svoltosi lo scorso 14 giugno presso la sede dell’Accademia. La sala, gremita di soci fondatori e sostenitori, provenienti da tutto il Paese, ha salutato con entusiasmo una tappa importante di vita associativa, densa di significati. Sicuramente la rielezione del Presidente Gullini non solo è un tributo alla capacità dimostrata in questi trent’anni di ideare, far crescere e prosperare una realtà seria e credibile nel panorama istituzionale italiano ed europeo, che è divenuta un punto di riferimento concreto per migliaia di operatori demografici, ma anche un attestato di fiducia nella (continua a pag. 3) E quantomeno dal Convegno Nazionale di Andalo del 2001 che si discute di semplificazione del servizio elettorale. Se ad ogni appuntamento annuale l’argomento viene riproposto significa che il percorso da fare, per un’autentica e completa riforma del servizio, è ancora lungo. Anche se non va dimenticato che alcune semplificazioni ANUSCA, con il sostegno del Ministero dell’Interno, le ha portate a compimento in questi ultimi anni. Ricordiamo l’eliminazione dello schedario generale cartaceo, la stampa delle liste sezionali, in semestrale, in sole due copie, la compilazione della lista destinata alla votazione, in occasione delle consultazioni, riordinata e depurata degli elettori cancellati, l’eliminazione della professione e del titolo di studio dalle liste generali e sezionali, l’eliminazione delle notifiche a domicilio conseguenti ai trasferimenti di residenza, l’istituzione della figura dell’Ufficiale elettorale, con il trasferimento al

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Notiziario Anusca - Rivista di aggiornamento per operatori nei Servizi Demografici

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Page 1: Anusca - Notiziario Luglio/Agosto 2013

La relazione del Presidente Gullini......pag. 5

Iscrizione anagrafica di minore con genitori separati...................................................... pag. 10

Donazione del corpo post mortem per la ricerca..........................................................pag. 11

Anche i giudici conoscono lo stato civile.............................................................pag. 12

Riposo compensativo............................pag. 15

La dialettica fra “centro” e “periferia” nell’esercizio delle funzioni delegate dallo Stato ai Comuni.......................................pag. 18

NOTIZIARIO ANUSCA

Anno XXVIII, n. 7-8 • Luglio-Agosto 2013 Copia € 3,50 (stampato da Maggioli Editore - Santarcangelo RN)

Viale Terme, 1056 • 40024 Castel San Pietro Terme (BO) • tel. + 39 051/944641 • www.anusca.it • e-mail: [email protected] • sped. in abb. post. AP 45% art. 2. comma 20/b legge 662/96 - DCI Umbria - Reg. Trib. BO n. 5270 il 10/06/1985 • Dir. Resp. Primo Mingozzi - Vice Dir. Paride Gullini

Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e Anagrafe

E ALL’INTERNO

GULLINI CONFERMATO PER ACCLAMAZIONE ALLA GUIDA DI ANUSCA

di Silvia Zini

Rinnovo delle cariche 2013 - 2017

LA SEMPLIFICAZIONE DEL SERVIZIO ELETTORALE,ASPETTANDO IL 33° CONVEGNO NAZIONALE

di Umberto Coassin

(continua a pag. 9)

Un risultato, ancora una volta, plebiscitario ha premiato il Presidente uscente di ANUSCA

Paride Gullini in occasione del rinnovo quadriennale delle cariche, svoltosi lo scorso 14 giugno presso la sede dell’Accademia.La sala, gremita di soci fondatori e sostenitori, provenienti da tutto il Paese, ha salutato con entusiasmo una tappa importante di vita associativa, densa di significati. Sicuramente la rielezione del Presidente Gullini non solo è un tributo alla capacità dimostrata in questi trent’anni di ideare, far crescere e prosperare una realtà seria e credibile nel panorama istituzionale italiano ed europeo, che è divenuta un punto di riferimento concreto per migliaia di operatori demografici, ma anche un attestato di fiducia nella

(continua a pag. 3)

E’ quantomeno dal Convegno Nazionale di Andalo del 2001 che si discute di semplificazione

del servizio elettorale. Se ad ogni appuntamento annuale l’argomento viene riproposto significa che il percorso da fare, per un’autentica e completa riforma del servizio, è ancora lungo. Anche se non va dimenticato che alcune semplificazioni ANUSCA, con il sostegno del Ministero dell’Interno, le ha portate a compimento in questi ultimi anni. Ricordiamo l’eliminazione dello schedario generale cartaceo, la stampa

delle liste sezionali, in semestrale, in sole due copie, la compilazione della lista destinata alla votazione, in occasione delle consultazioni, riordinata e depurata degli elettori cancellati, l’eliminazione della professione e del titolo di studio dalle liste generali e sezionali, l’eliminazione delle notifiche a domicilio conseguenti ai trasferimenti di residenza, l’istituzione della figura dell’Ufficiale elettorale, con il trasferimento al

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sua capacità di poter traghettare con sicurezza l’Associazione attraverso un quadriennio che non si presenta sicuramente roseo. Del momento difficilissimo che attraversa la formazione, anima principale di ANUSCA, già tanto si è detto, ma l’Associazione non intende segnare il passo: attingendo dalle risorse maturate con il tesseramento, ANUSCA è stata in grado (e proseguirà, per quanto possibile, in futuro) di assicurare non solo formazione gratuita, ma anche il soggiorno presso la propria struttura già a decine di operatori, in questo primo scorcio di 2013. Di questo e molto altro il Presidente Gullini ha dato conto nella sua relazione tecnico – morale – finanziaria (riportata in forma integrale in questo Notiziario), che non solo ha tracciato il bilancio delle attività

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QUESTA LA NUOVA COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA ESECUTIVA:

ANGIUS GIUSEPPEBASSI EDOARDO (Vice Presidente)CHISTE’ GIANCARLOCODATO GIOVANNICONTESSI DANIELACORNETTO SILVIA

FONTANA VITTORIAGULLINI PARIDE (Presidente)LINARELLO DOMENICO (Vice Presidente)LOFANO COSMOMINARDI ROMANOMINGOZZI PRIMOMUGNAI ROBERTANAVARRO GIAN LUIGIPANTANETTI VILDOPATRIARCA NADIAPELIZZARO GRAZIANO

PERUZZO SILVIASANTI SERGIO (Vice Presidente)STACUL FRANCOZACCARIA CORRADO (Vice Presidente)

INVITATI:DI ROCCO GIOVANNIIODICE MICHELEZUCCHI NICOLETTA

di questi anni, ma non ha mancato di volgere anche uno sguardo al futuro e alle molteplici sfide che attendono l’Associazione. Confermatissimi anche i quattro Vice Presidenti uscenti: Edoardo Bassi, Domenico Linarello, Sergio Santi e Corrado Zaccaria, così come i revisori del conto Massimo Bolsi, Mario Giosuè e Gabriele Vincenzi.Alcuni avvicendamenti si sono invece registrati sia nell’ambito della Giunta Esecutiva e del Consiglio Generale, organi che ribadiscono la dimensione democratica dell’Associazione e danno risalto alle realtà territoriali.Nell’individuazione dei membri, si è cercato con particolare attenzione, da parte della Commissione Elettorale, di assicurare rappresentatività in primo luogo in relazione ai risultati del tesseramento, inteso come pregnanza sugli operatori del territorio, ma anche tenendo presente la necessità

di garantire all’Associazione punti di riferimento organizzativi in maniera il più possibile capillare. Questo da un punto di vista funzionale, ma, in altra ottica, si tratta anche di un coinvolgimento e di una adesione alla mission dell’ANUSCA e alle sue idee: l’appartenenza agli organi associativi sicuramente è in grado di consolidare questo rapporto con operatori e territorio. Lo spirito di corpo di chi sostiene l’Associazione è emerso perfettamente nel corso dell’Assemblea, nel corso della quale sono stati anche approvati il bilancio consuntivo 2012 e preventivo 2013.Una precisazione: sul numero di ItaliaOggi del 21 giugno è stata erroneamente riportata l’approvazione dei bilanci all’unanimità. Si è invece registrato il voto contrario di un socio, Nicola Iacopino.

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IL CONSIGLIO NAZIONALE È COSÌ COMPOSTO:AGOSTINI ALESSANDROALIA GIUSEPPEALOE ADA TERESAANGIUS GIUSEPPEARGENZIO ANNAASSIRELLI ANTONELLAAUGELLI ENZABADIGIONI GUIDABALDAN MANUELABARIOLI DANIELABASSI EDOARDOBATTISTUZZI MARINABIANCHI ANTONELLABIASON FABRIZIOBOTTALLO IVANOBOTTARELLI GUIDOBRAY DAVIDEBROLESE PAOLACALIARO MARINACALVIGIONI RENZOCAMINITI ATTILIOCANDEAGO ROBERTOCAPEZZALI LORELLACAPOGRECO GIOVANNICAPRERA ANNA MARIACAROSIO LAURACARPANELLI GIAN LUCACAURSO GASPARECATALANO ALFIOCATANI AMASSIMOCAVION CLAUDIOCAZZANIGA ANTONIOCACAMORE ISABELLACECCONI GRAZIELLACENCIG ROMINACERILLI ERCOLECERINI MARCO BENEDETTOCHIESA MARIA LUISACHISSO DANIELACHISTE’ GIANCARLOCIAMPA GIUSEPPECICIRELLI AMELIACODATO GIOVANNICOMOGLIO FELICINACONTESSI DANIELACORDIANO ALDOCORNETTO SILVIACORVINO NICOLA CIROCOSTANTINI CRISTINACOSTANTINI FABIOCUGIS SERGIOD’AGOSTINI EVELINADAL SANTO MORENODALLATOMASINA ANDREA

DE LUCA ANTONIADE ROCCHI DOMIZIADI DOMENICO SALVATOREDI GIUSTINO ADALBERTODI ROCCO GIOVANNIDOLCI ALESSANDRODOLCIMELE PATRIZIAD’ONZA GIOVANNIEBRANATI PIEROFADEL SILVANOFALBO ANGELOFALGARINI GIUSEPPEFANTINATO GIANNIFELISATTI LETIZIAFERRARA COSTANTINOFERRARETTO GIANCARLOFONTANA VITTORIAFOSSA’ CECILIAFRANCIONI ALESSANDROFRASCA FRANCOGALATI FRANCESCO SALVATOREGATTI GIORGIOGATTO VITTORIAGHO CRISTINAGIGLIO DARIOGIOIA FERNANDOGIUNTA DOMENICOGRIECO DOMENICOGRILLI MARCOGULLINI PARIDEINI’ MARIA PINAINSALACO GAETANOIODICE MICHELEIOVINO FILIPPOLANDI ALESSANDROLINARELLO DOMENICOLIZZIO CARMELALOFANO COSMOLONARDI ADOLFOLORIA FRANCOLUCCHI PAOLAMARCELLA ANGELINAMAZZA ROBERTAMAZZOLA BRUNOMELI MARCO ANTONIOMENCHETTI GIOVANNAMIGNEMI GIUSEPPINAMINARDI ROMANOMINGOZZI PRIMOMONTECROCE EMANUELAMORAGLIO GIORGIOMUGNAI ROBERTAMURA ANGELANAVARRO GIAN LUIGINESINA RENATONOCERINO ARCHETTO

NUVOLONE TIZIANAPAESANTI GRAZIAPAGANINI NELLOPALOMBO ROBERTOPALTRINIERI GIULIAPANEBIANCO NICOLAPANTANETTI VILDOPARENTI DEANNAPASQUALATO FRANCAPATRIARCA NADIAPEGGIANI MIRELLAPELIZZARO GRAZIANOPENNETTA VINCENZOPERUZZO SILVIAPETRIELLA PIETRO PAOLOPINI VALERIAPIOLA TIZIANAPOLICICCHIO ADRIANAPOSO ANNA MARIAPOZZATO ADRIANAPRATA MONICAPRIOLO SALVATORERABOZZI VIVIANAREMONDINI MARIANGELAREPETTO ANNA ENRICAROCCO ANNASALERNO PASQUALESANTI SERGIOSARTORI ACHILLASCALZINI GIORGIOSCARSINI MANUELASCHIAVELLA FABIOLASIGNORE DONATELLASPERTINI PATRIZIASPINELLI ANTONIOSTACUL FRANCOSTIGLIANI GAETANINOTAVANI LUCATURCI ELENATURNU FAUSTAVACALEBRE DANIELEVARANO FRANCESCOVIARENGO VILMA MARGHERITAVIBERTI TIZIANAVIDALI ROBERTAVITUCCI ROSA MARIAZACCARIA CORRADOZANETTI NADIAZANOLA PIERLUIGIZUCCHI NICOLETTA

CONFERMATI NELL’INCARICO DI REVISORI DEL CONTO:BOLSI MASSIMOGIOSUE’ MARIOVINCENZI GABRIELE

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(continua a pag. 6)

ASSEMBLEE GENERALI PER IL RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALIQUADRIENNIO 2014-2017

Cari Colleghe e Colleghi, cari amici,sono passati quattro anni dall’ultima Assemblea, ma tanti

e tali sono stati gli avvenimenti che ci sembra di vivere in un altro mondo.La crisi economica che ha colpito in questi ultimi tempi alcuni Paesi dell’Unione, compreso il nostro, con centinaia di migliaia di persone che perdono il lavoro e soprattutto una disoccupazione giovanile che ha raggiunto percentuali altissime, fanno venire meno tante certezze e mettono in discussione anche il nostro modello di vita. Se le analisi delle forze politiche sulle cause di questa situazione divergono, su di un punto sono unanimi: la Pubblica Amministrazione, legata a processi burocratici che frenano lo sviluppo e l’innovazione, è in forte ritardo nell’adeguare la sua organizzazione ad una società che deve confrontarsi con la globalizzazione ed una competizione internazionale sempre più serrata con i Paesi emergenti che rappresentano oltre il 50% della popolazione mondiale.Una crisi che naturalmente colpisce anche gli enti locali, le cui sempre più scarse risorse mettono a rischio servizi essenziali e, per quanto ci interessa direttamente, anche il settore della formazione. La situazione, alla luce delle dichiarazioni del Presidente della Repubblica sulla spending review (“in sede di revisione del complesso della spesa si effettuino scelte equilibrate, sostenibili e coerenti con la necessaria priorità degli investimenti per l’innovazione, la ricerca e la formazione”), delle sentenze della Cassazione n. 139/2012 che ha chiarito che la limitazione delle spese per la formazione di cui alla legge 30/7/2012 n. 122, non sono applicabili puntualmente alle Regioni ed agli Enti Locali, del parere della Corte dei Conti della Lombardia in Camera di Consiglio nell’adunanza del 7/11/2012, lascia sperare ad un futuro, non troppo lontano, ripensamento circa le risorse per la formazione, pur in un quadro

generale di grande difficoltà.Anusca opera in questa realtà e le sue attività ed i suoi progetti non possono non tenere conto di questo contesto in presenza di una normativa destinata a modificare sostanzialmente l’organizzazione amministrativa del nostro Paese che ha come base proprio i nostri servizi.Tralasciamo di elencare tutte le novità normative che in questi ultimi anni hanno interessato il nostro settore e soprattutto quelle che ci attendono a partire dall’ANPR.Prima di passare alla proiezione di alcune schede in grado di offrire una immagine più completa della ormai sempre più complessa e diversificata realtà associativa e focalizzare l’attenzione sui prossimi obiettivi, ci sia consentita una breve carrellata sulle attività ed i risultati più significativi che hanno contraddistinto la vita associativa in questi ultimi quattro anni:1) Il continuo aumento delle adesioni individuali passate da 5.678 a 7.303, e quelle dei Comuni attestate a oltre i 4.272 che rappresentano circa il 76% della popolazione. In particolare registriamo interesse per l’adesione degli enti con la quota “D” alla quale sono abbinati nuovi servizi, in particolare quelli che prevedono anche il pernottamento gratuito offerto dall’associazione.2) Il numero sempre più elevato delle

iniziative professionali organizzate a titolo gratuito per gli associati sull’intero territorio nazionale (nel 2012 n. 91 con oltre 6.832 giornate/presenze).3) L’attività della Fondazione Accademia degli Ufficiali di Stato Civile, costituita da Anusca e ANCI, grazie alla Convenzione sottoscritta con il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Bologna, che, utilizzando parte dei fondi per la formazione assegnati ai Comuni ha organizzato nel triennio n. 21 corsi residenziali di abilitazione alle funzioni di Ufficiale di Stato Civile con n. 956 partecipanti per complessive 11.472 giornate/presenza e n. 33 corsi residenziali di aggiornamento anagrafico che hanno visto la partecipazione di 1.456 operatori per complessive 8.736 giornate/presenza. Tale attività, oltre che a corrispondere agli obiettivi previsti dalla legge, ha consentito alla Fondazione Anusca che gestisce l’albergo-foresteria una copertura di circa il 30% delle entrate.4) La realizzazione del progetto European Civil Registry Network, di cui è titolare Anusca, per la trasmissione e l’identificazione sicura degli atti di stato civile scambiati tra le Amministrazioni Europee. Il progetto cofinanziato al 50% dalla Commissione

La relazione del Presidente Gullini

Il Tavolo di Presidenza all’apertura dell’Assemblea soci.

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Europea per euro 1.700.000,00, e l’altro 50% è stato a carico dei soggetti partecipanti: Anusca, Città di Bologna, Bremerhaven, Gent e Rotterdam, Ministero della Comunicazione e Informazione Tecnologica Romeno, Ministero dell’Interno Sloveno, CNIPA, GEIE-IAE, Regulus, Genis e Engineering, è terminato con grandi riconoscimenti tanto che l’immagine di serietà e concretezza acquisiti ci hanno consentito di essere interlocutori con il Dipartimento della Giustizia della Commissione Europea per le soluzioni auspicate e dal Libro Verde per la circolarità degli atti di stato civile.5) ANUSCA, nell’ambito del programma generale “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”, Fondo Europeo per l’Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi (FEI) ha presentato nel 2011 al Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione il progetto di “INCLUSIONE SOCIALE POLIMEDIALE” che è stato cofinanziato, per un valore totale di 188.260,42 euro, dall’Unione Europea. Dopo l’approvazione è stato realizzato un contact center culturale polimediale - un sistema di postazioni informative presso le anagrafi dei Comuni coinvolti (Bologna, Modena, Parma e Ravenna) grazie a cui l’operatore demografico ha potuto richiedere in tempo reale l’intervento in videochiamata di un mediatore culturale sugli specifici temi. Sono state installate inoltre postazioni informative con tecnologia touch screen in varie lingue (arabo, inglese, francese, cinese, urdu e punjabi) poste all’ingresso degli uffici anagrafe che forniscono una molteplicità di informazioni riguardanti i processi amministrativi. 6) Organizzazione del nostro tradizionale Convegno Nazionale giunto lo scorso anno alla 32° edizione con una partecipazione interessante nonostante la crisi che conosciamo. E’ questo un risultato che non può essere dato per scontato, ma è una sfida che ogni anno si rinnova e che ci vedrà nel 2013, alla fine di novembre,

ad Abano Terme. Vogliamo credere che la credibilità e l’autorevolezza che l’associazione ha conquistato in questi anni ci consentiranno di proseguire in una tradizione che rappresenta un momento unico di approfondimento e dibattito sui temi che interessano la demografia anche a livello internazionale, dove pure la crisi si fa sentire e si procede ad una riorganizzazione dei servizi. 7) Prosecuzione della collaborazione con la Regione Emilia-Romagna per il progetto ANA-CNER sulla circolarità anagrafica, mentre ha segnato uno stallo quella con la Regione Basilicata. 8) Consolidamento della proposta della Polizza assicurativa per la copertura dei rischi legati al lavoro, che vede ormai oltre il 70% degli operatori optare per questa soluzione. Registriamo un aumento, anno dopo anno, delle richieste di risarcimento, a testimonianza che la proliferazione di nuove normative e l’aumento degli adempimenti cui devono fare fronte gli operatori demografici rendono sempre più complicato il lavoro e la possibilità di errore.9) Investimenti significativi nelle tecnologie per attivare nuovi e più puntuali servizi ai soci che vanno dalle Flash ormai giornaliere, al quindicinale telematico di informazione, alle video pillole di Anusca School, alle video lezioni della Rubrica “L’esperto parla di”, al TG Anusca. Siamo presenti sui Sociale Network (Facebook e Twitter).

Completamente rinnovata la grafica del Notiziario Anusca e di Anusca Informa la cui fotocomposizione viene curata oggi dal nostro personale. Merita infine segnalare la stampa di due volumi rispettivamente nel 2010 e 2011: “Immaginare il futuro” e “I Servizi Demografici nella storia d’Italia: il ruolo di Anusca” Questi dati, anche se parziali, testimoniano la crescita dell’Associazione e la sua volontà di essere all’avanguardia nel settore di riferimento sia per la qualità dei suoi esperti che per l’utilizzo delle tecnologie per alcuni servizi innovativi. Se da un lato siamo orgogliosi di questi risultati, dall’altro dobbiamo sentirci spronati ad adeguare e migliorare continuamente la nostra offerta. Siamo anche consapevoli che tutto ciò implica una rinnovata responsabilità nei confronti delle istituzioni, dei comuni, degli operatori, con la consapevolezza che le azioni e le affermazioni, di ogni dirigente, di ogni esperto, dei singoli associati finiscono per assumere una valenza che coinvolge inevitabilmente anche l’associazione. Correttezza, senso della misura, capire di fare parte di una squadra dove ciascuno gioca un suo ruolo importante, sono quindi fondamentali per la credibilità e l’ulteriore crescita dell’associazione.

(Proiezione delle slides)

UNO SGUARDO AL FUTURO

Come dicevamo la crisi economica, di cui non si vede ancora la fine, fa venire meno tante certezze e quindi anche la voglia di intraprendere, di rischiare, di realizzare.Anche per l’Associazione si impongono scelte non facili: rimanere fermi con il rischio di essere nel giro di pochi anni superati nelle idee e nelle iniziative; continuare a pensare in grande, possibilmente con una visione che vada oltre i limiti temporali del prossimo quadriennio se vogliamo assicurare un futuro più sicuro all’Associazione. Come sapete, grazie ad un parziale contributo dello Stato che ha coperto un terzo dell’investimento complessivo,

(continua a pag. 7)

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abbiamo realizzato l’Accademia degli Ufficiali di Stato Civile, unica nel nostro Paese e seconda in Europa.Le strutture realizzate, come avviene in Germania, dovevano servire ad ospitare i corsi residenziali di formazione ed aggiornamento e lo Stato, cui compete per legge la formazione degli operatori demografici, doveva assicurare le relative risorse. Per la gestione abbiamo costituito, assieme all’ANCI, una Fondazione, mettendo a disposizione inizialmente 200.000 euro. Come sapete lo Stato sino ad oggi non è stato in grado di assicurare le risorse per l’attività di formazione che l’Accademia doveva svolgere. Ricorderete anche che dopo diversi pareri legali, ci siamo visti costretti, per non fare decadere le strutture realizzate, ad aprire l’utilizzo di queste ai privati. Finalmente dopo una forte azione di sensibilizzazione dell’allora Sottosegretario all’Interno, On. Franco Bonato, abbiamo ottenuto che con legge finanziaria 244 del 2007 fosse destinata ai comuni una somma di euro 10 milioni per un biennio da destinare per il 60% agli operatori demografici per il loro impegno, ed il 40% per la loro formazione. Grazie alla convenzione Ministero dell’Interno-Prefettura di Bologna-Fondazione Accademia una parte di queste risorse (circa il 20%) hanno consentito all’Accademia di organizzare nell’ultimo triennio n. 21 corsi di abilitazione e n.32 di aggiornamento. Questi fondi si sono esauriti ed al momento non ci sono segnali che lo Stato trovi un minimo di risorse per consentire alla Fondazione Accademia degli ufficiali di Stato Civile di svolgere il ruolo per la quale è stata realizzata. In questi anni, con importanti investimenti, abbiamo migliorato la qualità delle strutture ed il contesto in cui si collocano per renderle economicamente sostenibili grazie al loro utilizzo da parte di soggetti privati che hanno trovato nel nostro complesso condizioni per soddisfare le loro esigenze. Vorremmo ricordare, perché purtroppo la memoria storica troppo spesso non ci supporta, le motivazioni con le quali il Governo decise di erogare un contributo

per la costruzione dell’Accademia: “in considerazione dell’alto spessore delle finalità dell’Accademia, che è destinata ad incrementare la formazione e l’aggiornamento professionale degli ufficiali di stato civile, non solo per l’importanza strategica rivestita in generale dalla formazione ai fini dell’ammodernamento e del buon funzionamento della pubblica amministrazione, ma anche per la complessità delle competenze professionali e delle conoscenze giuridiche richieste oggi, rispetto al passato, a coloro che espletano dette funzioni”. Ci troviamo oggi nella stessa situazione di allora: rischiare che le strutture realizzate non siano più economicamente sostenibili, oppure fare altri investimenti che aprano a nuove e diversificate prospettive di sviluppo. Pur in un quadro di grande incertezza che caratterizza questo

momento storico, riteniamo si debba guardare, nonostante tutto, con fiducia al futuro, procedendo a nuovi investimenti. Occorre investire ancora per realizzare un vero “campus” della formazione, dove oltre allo studio, i colleghi e altri soggetti pubblici e privati, gli ospiti possano trovare anche servizi per la ristorazione, il benessere fisio psichico ed il tempo libero, come del resto prevede il nostro statuto.Siamo consapevoli che quando si perde la fiducia nel futuro e la voglia di intraprendere è il primo segnale che si avvia verso il declino. Fondamentali saranno, in questa visione, le collaborazioni con il Ministero dell’Interno, l’Agenzia per l’Italia Digitale, l’ANCI, le Regioni, i Comuni che sono i nostri naturali interlocutori.

Possiamo rimanere fermi, in attesa che passi la bufera, oppure impegnarci maggiormente, investendo per aumentare la nostra presenza nelle diverse realtà per ampliare le collaborazioni, per creare nuovi servizi, per realizzare altre strutture di supporto all’Accademia degli Ufficiali di Stato Civile, che contribuiscano ad una corretta gestione generale anche in previsione del venir meno di un certo numero di corsi di abilitazione. La nostra storia testimonia che abbiamo sempre centrato gli obiettivi che mano a mano ci siamo posti, con investimenti nell’organizzazione generale, nelle strutture, nelle tecnologie, nella qualità dei nostri servizi, nell’allargamento ed il miglioramento della squadra degli esperti. E’ doveroso quindi ringraziare le migliaia di colleghe e colleghi che in questi anni ci hanno sostenuto condividendo con noi la visione

di una associazione professionale libera da condizionamenti politici ma sempre rispettosa delle istituzioni, proiettata al futuro nell’interesse dei cittadini di cui siamo al servizio.Va ricordato che senza questa credibilità organizzativa ed economico-finanziaria Anusca non avrebbe trovato spazio e credibilità prima di tutto nel nostro Paese e poi a livello europeo. La situazione finanziaria, che sarà illustrata tra poco dai Revisori, consente gli investimenti programmati che riteniamo fondamentali per il futuro dell’Associazione. Ci permettiamo quindi di sottoporre alla discussione dell’Assemblea alcune proposte

(continua da pag. 6)

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operative sulle quali sviluppare l’attività nel prossimo quadriennio:- Realizzare nuove strutture a completamento di quelle in essere per creare un vero “campus della formazione” a disposizione delle amministrazione pubbliche e private.- Incentivare e supportare le strutture territoriali di Anusca investendo nelle persone e nelle attività per migliorare il rapporto con i Comuni e gli associati. - Migliorare e intensificare i rapporti con il Ministero dell’Interno e l’Agenzia per l’Italia Digitale per realizzare l’ANPR e valorizzare il ruolo degli Ufficiali di Stato Civile, Anagrafe ed Elettorale, anche attraverso l’introduzione di specifiche norme legislative che consentano da un lato la disponibilità di un minimo di risorse per la formazione di queste figure, dall’altro un loro corretto inquadramento nei futuri contratti di lavoro. - Collaborare con il Ministero dell’Interno, l’Agenzia per l’Italia Digitale, l’ISTAT, l’ANCI, le Regioni ed i Comuni per creare nuovi servizi anche nell’ottica di favorire un ritorno economico per questi ultimi. - Investire in risorse umane e tecnologie per essere protagonisti dell’innovazione, in sinergia con altri soggetti, nel campo della formazione, dei servizi, e dei progetti. Un’idea potrebbe essere quella di assegnare borse di studio per neo laureati in informatica o comunque giovani esperti nelle nuove tecnologie per creare, presso la nostra sede, un laboratorio per elaborare e sviluppare servizi innovativi. In questi giorni stiamo per concludere un accordo con l’Università di Ferrara, “Dipartimento di Economia e Management” per attivare un laboratorio per sviluppare un progetto “Sviluppo di un modello di miglioramento organizzativo negli Enti Locali” che sarà sostenuto dal fattivo contributo della società Sofware AG leader mondiale nella Business Process Excellence con 7° sedi nel mondo e 2 in Italia.- Favorire l’attività della Fondazione Accademia degli Ufficiali di Stato Civile per affermarne il ruolo, mettendo

in campo professionalità e risorse economiche per consentirle di svolgere l’attività che lo Stato aveva prefigurato al momento della concessione del contributo. - Migliorare la presenza di Anusca a livello internazionale sia quale membro dell’Associazione Europea degli Ufficiali di Stato Civile (EVS), sia partecipando a progetti innovativi, favorendo l’instaurazione di rapporti con le istituzioni di altri Paesi anche extra europei.- Per quanto riguarda EVS, di cui il nostro Paese ha attualmente la Presidenza, va ricordato che, per la prima volta, la Commissione Europea ha finanziato in questi giorni un progetto che oltre al Congresso di Bled prevede l’organizzazione di due seminari di studio riservati a 20 ufficiali di stato civile della durata di 10 giorni che si terranno presso l’Accademia degli Ufficiali di Stato Civile di Bad Salzschlirf (Germania) e Castel S.Pietro Terme sul Diritto dell’Unione Europea e le varie legislazioni. Le lezioni saranno in inglese. E’ un importante riconoscimento del ruolo che queste figure rivestono per contribuire alla libera circolazione delle persone. Prima di concludere e lasciare campo alla discussione, un sincero ringraziamento alle migliaia di operatori ed amministrazioni comunali che in questi anni ci hanno assicurato il loro sostegno favorendo le nostre iniziative su tutto il territorio nazionale condividendo con noi i risvolti

istituzionali che esse rivestono. Ai Vice Presidenti, a tutti i colleghi di Giunta e del Consiglio Generale, ai Presidenti Regionali e Provinciali che in questi anni hanno condiviso le scelte e gli obiettivi dell’associazione la mia più sincera riconoscenza per la collaborazione e l’affetto che mi hanno sempre dimostrato. Senza di loro non avremmo potuto raggiungere questi risultati. Un ringraziamento infine agli esperti, cresciuti in numero e qualità, ai collaboratori esterni ed a tutto il personale che, con grande spirito di servizio, hanno condiviso i valori dell’associazione vivendo con noi una stagione ricca di risultati positivi. Un lavoro di gruppo di cui fare tesoro anche in futuro. A tutti va il più sincero ringraziamento dell’Associazione. Ci sia consentito ancora sottolineare la proficua collaborazione con il Ministero dell’Interno che ha caratterizzato l’attività dell’associazione in questi oltre 30 anni, resa possibile dal clima di recirpoca fiducia con i Capi Dipartimento, i Direttori Centrali, i Prefetti che si sono succeduti negli anni. Tanti amici in questi 4 anni sono mancati e li abbiamo ricordati in ogni occasione, fanno parte della storia dell’Associazione e non li dobbiamo dimenticare. Ora la parola alle Assemblee per un sereno confronto ed un dibattito per individuare coloro che devono concretizzare i futuri programmi ed iniziative. Grazie.Paride Gullini.

(continua da pag. 7)

Un momento delle votazioni durante l’assemblea dei soci

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medesimo delle competenze della Commissione elettorale comunale in materia di elettorato attivo. Ma c’è un’altra Commissione che va riformata: nei compiti e nelle funzioni. Quella Circondariale. Riservando alla stessa solo il controllo e l’ammissione delle candidature in occasione delle elezioni comunali, le valutazioni dei ricorsi presentati relativi all’operato dell’Ufficiale Elettorale, l’ammissione al

voto a domanda e l’autenticazione delle liste degli elettori destinate ai seggi. Abolendo quindi il controllo routinario sulle revisioni periodiche delle liste. Ed è proprio sulla tenuta e revisione delle liste elettorali che sarebbe importante intervenire. Infatti, i principali problemi si verificano nelle operazioni di continuo aggiornamento e stampa delle liste generali e sezionali, redatte almeno in duplice copia. L’aggiornamento degli esemplari delle liste avviene, ancora manualmente (Costantini, 2000), sulla

XXXIII Convegno nazIonale anUSCaI SERVIZI DEMOGRAFICI: IL FUTURO È GIÀ INIZIATO

ABANO TERME - 25/29 Novembre 2013

base delle variazioni apportate in sede di revisione dinamica e semestrale o d’ufficio e comportano un rilevante carico di lavoro e impegno sia in termini di risorse umane che economiche per le amministrazioni comunali. Per snellire gli adempimenti sarebbe sufficiente una presa d’atto in apposito provvedimento normativo (il Ministero dell’Interno ha escluso l’autorizzazione in via

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(continua a pag. 17)

Lunedì 25 Novembre 2013- Serata di benvenuto

Martedì 26 Novembre 2013- Saluti delle Autorità- Introduzione del Presidente Paride Gullini- Le strategie del Ministero dell’Interno per i Servizi Demografici (Direttore Centrale Servizi Demografici)- La strategia dell’Agenda Digitale Italiana per la riorganizzazione e la semplificazione della Pubblica Amministrazione (Agostino Ragosa) - Decreto Legge 18/10/2012, convertito dalla legge 17/12/2012, n. 221. Profili anagrafici connessi alla attuazione dell’Agenda Digitale italiana (Marina Fondacaro)- La proposta della Commissione Europea del 24 Aprile 2013 per un Regolamento che promuova il libero movimento dei cittadini e degli affari, semplificando l’accettazione di alcuni pubblici documenti nell’Unione Europea e modifiche al Regolamento (EU) No124/2012, COM (2013)228 (Stephan Matyk)- La privacy alla prova della trasparenza nella Pubblica Amministrazione (Licia Califano)- Gli obblighi di pubblicità e il rispetto della riservatezza: le indicazioni del Garante (Claudio Filippi)- L’Ufficiale d’Anagrafe e l’ANPR: mission e responsabilità- Il valore della formazione nel nuovo quadro normativo- Tavola Rotonda: Il diritto di soggiorno permanente cambia pelle: nuovo modalità operative per gli ufficiali di anagrafe (Liliana Palmieri, Patrizia Dolcimele)- Recenti novità in materia di amministrazione digitale dei servizi anagrafici (Simone Calzolaio)

Mercoledì 27 Novembre 2013- Problematiche derivanti dalle differenti normative dei Paesi e in relazione al nulla osta al matrimonio (Rosalia Mazza)- La capacità matrimoniale del cittadino straniero e novità introdotte dalle circolari n. 3 e 6 del Ministero dell’Interno

(Marina Caliaro, Mariateresa Magosso)- Formazione e trasmissione degli atti di stato civile- Unicità dello status di figlio e nuovi modelli familiari. Quali indicazioni per l’Ufficiale dello Stato Civile? (Luigi Balestra)- La revisione delle norme di diritto internazionale privato sulla filiazione (Roberta Clerici)- La cittadinanza italiana per nascita nello Stato: in Italia e negli altri Stati europei (Renzo Calvigioni)- Tavola Rotonda: Il diritto all’identità, verso l’Europa ma con difficoltà: le soluzioni tra legislazioni diverseCoordina: Rosalia MazzaPartecipano: Tiziana Piola, Paola Lucchi

Giovedì 28 Novembre 2013- I demografici nelle forme associative fra Comuni: qualità ed efficienza a servizio del cittadino (Andrea Antognoni)- Le prospettive del censimento permanente e le prossime sperimentazioni (a cura di ISTAT)- Il valore degli accertamenti dopo la riforma dell’anagrafe: istruzioni e modalità operative per gli agenti accertatori (Mariangela Remondini)- I termini di conclusione dei procedimenti amministrativi: le nuove disposizioni regolamentari nelle materie di competenza del Ministero dell’Interno (Antonio Natali)- La responsabilità del pubblico dipendente, la legge anticorruzione e il nuovo codice di comportamento (Angela Marcella)- Tavola Rotonda: Il nuovo emigrante italiano: la famiglia all’estero e i contatti con la madre patria

Venerdì 29 Novembre 2013- Tavola Rotonda: ANUSCA RISPONDE AGLI OPERATORICoordina: Sergio SantiPartecipano: Andrea Antognoni, Grazia Benini, Donato Berloco,Renzo Calvigioni, Silvia Cornetto, Nicola Corvino, Patrizia Dolcimele, Liliana Palmieri, Graziano Pelizzaro, Tiziana Piola, Valeria Pini, Mariangela Remondini, Luca Tavani

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Uno dei numerosi quesiti che giungono dai colleghi di tutt’Italia ci offre lo spunto

per approfondire brevemente una situazione tanto classica quanto complessa da gestire, che potremmo riassumere nel caso della residenza contesa del figlio minore. Il quadretto, poco piacevole ma ahinoi sempre più frequente, è noto a tutti: genitori in fase di separazione o di divorzio, che ritengono, con tanto di avvocati al seguito, di poter intimare all’ufficiale d’anagrafe se iscrivere o meno il bambino. Non è quest’ultimo, infatti, al centro della contesa, bensì la sua registrazione anagrafica, cosa del tutto diversa. In questi casi, i provvedimenti del giudice che stabiliscono l’affido del minore all’uno o all’altro genitore, o più spesso congiuntamente, vengono prontamente portati all’attenzione dell’ufficiale d’anagrafe per richiedere o contestare un’iscrizione o una variazione anagrafica del figlio. Ma un’ordinanza del giudice limita i suoi effetti alla sfera personale delle persone cui si riferisce (i genitori e il minore) e non può, né potrebbe, disciplinare un istituto amministrativo così univocamente definito dalla legge quale la residenza anagrafica. Il concetto base da seguire, per ogni ufficiale d’anagrafe tirato per la giacchetta da genitori – a cui magari non sta a cuore soltanto l’interesse del figlio, ma anche il proprio – è sempre lo stesso: l’ordinamento anagrafico non prevede alcuna differenza tra minore e maggiore di età per il trasferimento della residenza. L’articolo 43 del codice civile, l’articolo 2 della Legge 1228/1954 e l’articolo 3 del Dpr 223/1989 stabiliscono che la residenza anagrafica si ha nel Comune di dimora abituale. Essa è, in buona sostanza, la registrazione amministrativa di una situazione di fatto, di cui l’ufficiale d’anagrafe deve limitarsi a prendere atto.  E’

la forma pubblica che assume una dichiarazione, di verità e di volontà, fatta dall’interessato o da altra persona legittimata. E’ una registrazione sempre e comunque presuntiva, tanto che la giurisprudenza costantemente ribadisce che la residenza reale può comunque essere dimostrata con ogni mezzo di prova, non solo con la lettura dei registri anagrafici.La giurisprudenza ha quindi notoriamente affermato che la residenza di una persona è determinata dalla sua abituale e volontaria dimora in un determinato luogo, cioè dall’elemento obiettivo della permanenza in quel luogo e dall’elemento soggettivo dell’intenzione di abitarvi stabilmente, rivelata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle normali relazioni sociali; soprattutto, si è sempre di più negli anni dato spazio all’elemento soggettivo, volontario, e basato sul centro delle proprie relazioni sociali e familiari, anche in assenza di una quotidiana dimora. Sono principi di non sempre facile applicazione, naturalmente, ma di fronte a una dichiarazione anagrafica l’ufficiale d’anagrafe ha il compito di farlo, tenendo presente tutti gli elementi disponibili. Nel caso della residenza “contesa” del minore, occorrerà dare ampio spazio alla partecipazione dei genitori alla fase istruttoria, raccogliendo le loro dichiarazioni scritte e naturalmente ogni ulteriore elemento documentale utile a definire quel “centro delle relazioni sociali e familiari” utile a stabilire, insieme agli accertamenti, quale sia effettivamente la dimora abituale del figlio. Ove un giudice stabilisca che un minore sia “collocato” presso uno dei genitori, quel provvedimento sarà naturalmente da acquisire agli atti e fornirà un utile elemento (un indizio molto forte, potremmo dire) ma non sarà di per sé sufficiente senza ulteriori accertamenti

SPIEGARE L’ANAGRAFE AI GENITORI SEPARATI:DIFFICILE MA NECESSARIO SE C’E’ DI MEZZO IL BIMBO

su quale sia lo stato di fatto delle cose, non solo quello sulla carta. Ulteriori difficoltà si incontrano quando il genitore destinatario della comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell’art. 7 della legge n. 241/1990, ritiene di potersi “opporre” presentando, in tono più o meno minaccioso, il suo “diniego assoluto” al trasferimento della residenza. Occorrerà dunque, ricordare una volta di più che la normativa anagrafica non prevede alcuna gestione particolare per la residenza dei minori, né che è previsto alcun tipo di assenso, proprio in virtù del fatto che essa deve semplicemente avvenire nel Comune ove si dimora abitualmente, in seguito a dichiarazione di parte o anche per provvedimento d’ufficio dell’ufficiale d’anagrafe.La corretta interpretazione della norma in base alla quale “ciascun componente della famiglia è responsabile per sé e per le persone sulle quali esercita la potestà o la tutela delle dichiarazioni anagrafiche” (art. 6 del Dpr  n. 223/1989) è stata infatti fornita dall’Istat in Metodi e Norme serie B n. 29 ed. 1992, che al punto 5 delle avvertenze e note illustrative alla legge anagrafica, spiega che essa “deve essere interpretata nel senso che tale obbligo grava normalmente su chi la esercita. Al riguardo, giova, comunque, far presente che il contenuto dell’art. 2 della legge deve essere interpretato alla stregua del principio al quale è informato il nostro sistema anagrafico che impone appunto l’iscrizione delle persone nell’anagrafe del Comune ove esse effettivamente sono residenti: pertanto, qualora il minore si trasferisca di fatto in un Comune diverso da quello di residenza della persona che esercita la potestà o la tutela, la dichiarazione anagrafica dovrà essere fatta da un componente della famiglia presso la quale il minore va a convivere e l’iscrizione del minore può essere eseguita anche senza il consenso di colui che esercita la potestà o la tutela”.

di Andrea Antognoni

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È stato pubblicato in data 20 maggio 2013, il parere “Donazione del Corpo Post Mortem a fini di studio

e di ricerca”, approvato all’unanimità dal Comitato Nazionale per la Bioetica nella Riunione Plenaria del 19 aprile scorso.Premettiamo che il Comitato nazionale per la Bioetica, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha un compito alquanto delicato, specie nel formulare pareri e indicare soluzioni anche ai fini della predisposizione di atti legislativi. I pareri del Comitato rappresentano un osservatorio privilegiato, un prezioso approfondimento tematico e una riflessione sui problemi di natura etica e giuridica che emergono con il progresso della ricerca scientifica.Il comitato esprime pareri anche su richiesta di organismi istituzionali o su questioni di attualità di particolare rilevanza etica e sociale. Il parere in argomento è stato coordinato e sottoscritto congiuntamente dai Proff. Da Re, Battaglia e Umani Ronchi.Il documento richiama l’attenzione su una particolare modalità di donazione e più precisamente sulla possibilità di destinare il proprio corpo, dopo la morte, sia ad attività di studio e di ricerca sia ad attività didattiche, quali per esempio le esercitazioni di dissezione anatomica, rivolte alla formazione medico-chirurgica di studenti e specializzandi e all’aggiornamento degli specialisti. Nel rilevare la valenza etica della donazione il CNB intende nel contempo sottolineare la non accettabilità etica di quanto previsto all’art. 32 del “Regio Decreto” 31 agosto 1933, n. 1592, ancora vigente, ovvero la destinazione alle attività didattiche e di studio di corpi morti di persone risultate essere sconosciute o prive di relazioni parentali e amicali, al punto che nessuno si preoccupa di richiederne il corpo per la sepoltura.La donazione del corpo post mortem si ispira a un principio di solidarietà verso

Parere del Comitato nazionale per Bioetica

DONAZIONE DEL CORPO PER LA RICERCA MEDICA,NO AL SILENZIO ASSENSO

di Mariangela Remondini

gli altri, perseguita nel caso specifico attraverso la promozione dello studio e della ricerca e indirettamente la tutela della salute. Fondamentale è poi che la donazione sia espressione di una libera e consapevole decisione del soggetto; per questo motivo il CNB ritiene che debba essere rispettato rigorosamente il principio del consenso consapevole e informato del donatore e che il meccanismo del silenzio - assenso non possa trovare qui alcuna applicazione. Inoltre, la decisione del soggetto non può essere subordinata al consenso o alla non opposizione dei familiari, anche se è auspicabile che la scelta donativa sia condivisa dalla famiglia e che questa venga opportunamente coinvolta nelle diverse fasi, a cominciare dalla maturazione della decisione del donatore. Il ruolo dei familiari può risultare importante anche per rendere esecutiva la volontà del donatore; in tal senso potrebbe anche essere opportuno prevedere la nomina di un fiduciario, chiamato a far rispettare le volontà del donatore.E’ di tutta evidenza che siamo nel campo etico, che, come noto, si scosta,

a volte anche sensibilmente, da norme e prassi.Specie quando la norma è datata e la sua applicazione desueta.Nello specifico, richiamiamo l’art 32 del Regio decreto 1592/1933, (posto sotto la lente etica dai professori del Comitato nel parere in commento), rubricato “Tutti i cadaveri provenienti dagli ospedali sono sottoposti al riscontro diagnostico”. “I cadaveri, poi, il cui trasporto non sia fatto a spese dei congiunti compresi nel gruppo familiare fino al sesto grado o da confraternite o sodalizi che possano aver assunto impegno per trasporti funebri degli associati e quelli provenienti dagli accertamenti medico-legali (esclusi i suicidi) che non siano richiesti da congiunti compresi nel detto gruppo familiare, sono riservati all’insegnamento ed alle indagini scientifiche”. Nessun filtro volontaristico, né nativo né derivato, per il legislatore del ‘33, che concentra la sua attenzione sulle indagini, sulla ricerca, sui progressi della scienza, e sacrifica il cadavere di chi non ha espresso alcun consenso, ma è semplicemente e banalmente travolto dal disinteresse parentale e sociale. Riservati quindi alle indagini e alla ricerca scientifica i corpi di chi è “non richiesto”, in una parola, dimenticato. Decisamente più moderna e rispettosa della volontà di disporre del proprio corpo la vista prospettica del legislatore della Regione Lombardia, ad esempio, che ha legiferato in ordine ai cadaveri a disposizione della scienza. La materia è disciplinata e raccolta nell’art 44 del Regolamento Regionale n. 6/2004, rubricato, appunto “Cadaveri a disposizione della scienza”1. I cadaveri di coloro che in vita abbiano espresso esplicito consenso possono

(continua a pag. 13)

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ANAGRAFE E STATO CIVILE: QUANDO L’AVVOCATOSI CONFONDE, MA IL GIUDICE NON SBAGLIA

di Renzo Calvigioni

Il caso che ci viene segnalato riguarda un ricorso infondato di un avvocato maldestro che,

però, richiede l’attività dell’ufficiale di anagrafe e dello stato civile per bloccarne qualsiasi possibile conseguenza.Al sindaco di un Comune viene notificato un ricorso di un cittadino straniero, tramite il proprio legale, in sede di volontaria giurisdizione, ex art. 95 del DPR 396/2000, invocando cioè l’ordinamento dello stato civile, ma “... avverso il provvedimento di cancellazione della variazione anagrafica... “ effettuata ben cinque anni prima dall’ufficiale di anagrafe dello stesso comune: cosa c’entrano le disposizioni in materia di stato civile con la cancellazione anagrafica? Il cittadino straniero era stato cancellato nel 2008 dall’anagrafe della popolazione residente e la contestazione riguarda questa cancellazione anagrafica che si chiede, appunto, di annullare, ripristinando la precedente situazione: l’avvocato richiamava l’art. 95 del dpr 396/2000, chiedendo nel merito il ripristino della posizione anagrafica del proprio cliente.Il ricorso viene depositato in Cancelleria ed il Presidente del Tribunale, visti gli artt. 95 e 96 del dpr 396/2000, fissa l’udienza in tempi molto brevi (circa un mese) per sentire personalmente il Pubblico Ministero e l’interessato, cioè il ricorrente: in realtà, in questo primo atto del magistrato, sembra che venga accolta la linea dell’avvocato di parte in quanto, secondo la procedura prevista dall’art. 96 del dpr 396/2000, vengono convocati in udienza il ricorrente ed il pubblico ministero, ma non l’ufficiale dello stato civile in quanto per tale soggetto non sussiste obbligo di audizioneTuttavia, l’ufficiale di stato civile e di anagrafe non demorde, tanto gli appare grave ed assurda la confusione tra stato civile ed anagrafe ad opera

dell’avvocato e preoccupante l’udienza fissata dal Presidente del Tribunale, richiamando gli artt. 95 e 96 del dpr 396/2000: decide di farsi parte attiva, predisponendo una nota al ricorso, da presentare alla cancelleria del Tribunale ed al Pubblico Ministero, nella quale esporre le ragioni del proprio ufficio. Si tratta di una scelta intelligente in quanto, non comporta spese per l’Amministrazione non richiedendo la costituzione in giudizio e la nomina di un legale e, nello stesso tempo,

consente di spiegare al collegio le motivazioni a sostegno della propria tesi.La nota viene depositata nella cancelleria delle volontaria giurisdizione, indirizzata al Tribunale, ed una seconda copia nell’ufficio del Pubblico Ministero, con l’intento di spiegare ai giudici, come le norme in materia di regolamento dello stato civile non possano essere applicate alle procedure anagrafiche. Dopo avere esposto le differenza tra gli uffici ed i regolamenti di anagrafe e stato civile, l’ufficiale dello stato civile chiede che il ricorso venga rigettato in quanto non trova applicazione l’art. 95 del dpr 396/2000 dato che tale normativa riguarda esclusivamente lo stato civile e non può essere utilizzata “avverso provvedimento di cancellazione della variazione anagrafica” materia

disciplinata da altre normative. Il tribunale, riunito in camera di consiglio, decide il ricorso dichiarandolo inammissibile pienamente, con motivazioni chiarissime. Dopo aver preso atto che il Comune non si era costituito, ma il responsabile del settore, nonché ufficiale di anagrafe e di stato civile, aveva fatto pervenire una memoria certamente valutabile nell’ambito del procedimento camerale, quale quello di rettificazione degli atti di stato civile, ai sensi dell’art. 95 del dpr 396/2000, precisava subito che le osservazioni svolte dal comune (cioè dal funzionario) erano evidentemente fondate e perfino ovvie nella loro articolazione giuridica. Precisa ancora il Tribunale che il provvedimento camerale invocato dal ricorrente, non solo concerne le pure e semplici rettificazioni, ma soprattutto riguarda gli atti di stato civile in senso stretto e non il regime anagrafico che è disciplinato da tutt’altra normativa (L. 1228/1954 e DPR 223/1989), che a sua volta non contiene alcun richiamo alle procedure camerali previste già all’epoca per le rettificazioni degli atti di stato civile. Il Tribunale spiega poi al ricorrente che contro il provvedimento di cancellazione anagrafica avrebbe avuto a disposizione quale unico strumento quello dell’azione contenziosa ordinaria, in quando diretta a far accertare l’illegittimità del provvedimento e soprattutto a chiedere una misura di ripristino che di per sé fa comprendere quanto poco percorribile sia la strada del procedimento camerale: in conclusione, dichiara l’inammissibilità piena del ricorso.E’ evidente che si tratta di una decisione che, riconoscendo come valide le motivazioni addotte dal funzionario degli uffici demografici del comune, conferma l’elevato livello di professionalità di chi ha operato: forse, agli addetti ai lavori, le indicazione contenute nella sentenza possono

(continua a pag. 13)

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sembrare perfino scontate, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo avuto tanti esempi, in passato, di decisioni che sono andate anche contro le argomentazioni giuridiche più ovvie e banali.In conclusione, occorre sempre difendere e sostenere i provvedimenti che sono stati adottati, qualora, ovviamente, si abbia la convinzione della loro correttezza formale e sostanziale e del rispetto ed applicazione delle normative vigenti: se così non fosse, c’è l’istituto dell’autotutela che consente di rivedere ed annullare anche quanto deciso in passato, evitando qualsiasi controversia giudiziaria. Pertanto, è doveroso adottare altri eventuali provvedimenti che possano essere utili ad evidenziare e confermare il provvedimento impugnato, in modo da dare a chi dovrà decidere tutti gli elementi per esprimere una valutazione corretta: questo non significa avere garanzie che la decisione finale possa essere positiva per l’ufficiale di stato civile o di anagrafe, ma semplicemente che si è agito con correttezza e professionalità e che anche se il Tribunale dovesse decidere diversamente accogliendo le richieste della parte, non si potrà certamente indicare il comportamento del funzionario come illegittimo. Si tratta di ulteriori impegni per gli operatori che sono già con carichi di lavoro molto pesanti, tuttavia si tratta di mettere in gioco quella professionalità che è oramai, da tempo, una costante imprescindibile per gli addetti ai servizi demografici: ancor di più doverosa in una situazione nella quel occorre dimostrare la legittimità del proprio agire, evitando tutte le possibili ricadute negative che potrebbero derivare da un giudizio fortemente critico e di condanna dell’operato dell’ufficiale di stato civile.

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idoneo metodo identificativo, anche elettronico, che riporti le generalità del defunto.5. È vietato il commercio di cadaveri rilasciati a scopo di studio.Il comma 2 attribuisce all’Ufficiale dello Stato Civile la competenza in ordine all’accertamento della volontà espressa dal defunto circa l’utilizzo del proprio corpo.Spetta quindi all’Ufficiale dello Stato Civile accertare le forme dell’esplicito consenso prestato in vita dal defunto, con le modalità previste dalla legislazione nazionale, e con le consuete difficoltà interpretative.Certo è che, trattandosi di diritto personalissimo, che non ammette rappresentanza, questo ultimo tassello del parere del Comitato nazionale per la bioetica appare illuminante nel negare la modalità del silenzio assenso, a favore del consenso consapevole e informato.Nuovi scenari dunque per l’ufficiale dello stato civile, in quella delicata materia che è la Polizia Mortuaria, arsa dalla mancata riforma nazionale e divisa dagli interventi regionali e dei Tribunali Amministrativi.

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Anche quest’anno, in occasione delle Elezioni politiche e del turno parziale di Elezioni

comunali si sono verificate difformità, tra un Comune e l’altro, nei criteri seguiti per la retribuzione delle prestazioni straordinarie e, soprattutto, per il riconoscimento del diritto al riposo compensativo. Vorremmo quindi esprimere la nostra opinione su questo tema, richiamando sia le norme contrattuali sia gli orientamenti dell’Aran.

PRESTAZIONI STRAORDINARIE EFFETTUATE NEL CORSO DELLA

NORMALE ATTIVITÀ ISTITUZIONALE

Al personale che, per particolari esigenze di servizio (e quindi, non come lavoro ordinario settimanale o come ordinaria prestazione di turno) presta la propria attività nella giornata di riposo settimanale (di norma, di domenica), deve essere applicata la disciplina dell’art. 24, c. 1, del CCNL 14.09.2000, che comporta la maggiorazione del 50% del compenso per le ore lavorate ed equivalente riposo compensativo.Al personale che, per particolari esigenze di servizio (e, quindi, non come ordinario lavoro settimanale o come ordinaria prestazione in turno) presta la propria attività lavorativa nella giornata non lavorativa (normalmente il sabato, quando l’orario settimanale è articolato su 5 giorni) compete, ai sensi dell’art. 24, c. 3, CCNL cit., la normale valorizzazione delle ore effettuate, sia ai fini del completamento dell’orario d’obbligo sia ai fini delle eventuali prestazioni straordinarie. Al personale turnista che ordinariamente, in base al turno assegnato, presta la propria attività nell’arco della settimana, spetta l’indennità di turno disciplinata, per le varie tipologie di prestazioni (turno diurno, notturno, turno festivo e turno notturno-festivo), dall’art. 22, c. 5, CCNL 14.09.2000. La disciplina dell’art. 24, c. 1, può trovare applicazione anche nei confronti del personale turnista quando questo, in via eccezionale, sia chiamato a lavorare nella propria giornata di

PRESTAZIONI STRAORDINARIE: RETRIBUZIONE E RIPOSI COMPENSATIVI

di Stefano Paoli e Sergio Santi

riposo settimanale, secondo il turno assegnato. In tal caso, evidentemente, al lavoratore interessato non spetta l’indennità di turno, ma lo stesso ha diritto all’applicazione della disciplina dell’art. 24, c. 1 (compenso aggiuntivo pari al 50% del valore economico delle ore lavorate ed equivalente riposo compensativo).

Le posizioni organizzative

La vigente disciplina contrattuale, per quanto concerne i titolari di posizione organizzativa, si limita a stabilire la durata minima della prestazione lavorativa settimanale in 36 ore e non anche quella massima, che sarà invece collegata, genericamente e dinamicamente, alla rilevanza ed alle effettive necessità delle funzioni da svolgere. Com’è noto l’art. 10, c. 1, del CCNL 31.03.99 non permette di corrispondere alle P.O. il compenso per lavoro straordinario e, di conseguenza, le eventuali prestazioni oltre le 36 ore sono comprese nell’orario di lavoro ordinario e sono retribuite con la retribuzione di posizione e di risultato. Essendo vietata la corresponsione del compenso per lavoro straordinario, è da ritenersi vietata anche l’applicazione d’istituti compensativi relativi al compenso stesso: di conseguenza, le eventuali maggiori prestazioni rese oltre il normale orario d’obbligo settimanale non danno titolo a corrispondenti riposi compensativi.A tali regole fa eccezione (a parte il lavoro straordinario elettorale che sarà trattato in seguito) il caso in cui la prestazione lavorativa sia resa nel giorno del riposo settimanale, in considerazione della tutela costituzionale, legale e contrattuale prevista per questo riposo. Di conseguenza qualora il titolare della P.O. presti la propria attività, per es. nel giorno di domenica, avrà diritto comunque a fruire di una giornata di riposo settimanale, che potrà, dunque, essere recuperata secondo modalità da concordare con il dirigente di riferimento o, qualora l’ente non abbia figure dirigenziali, con il Sindaco.

Non esistono regole in relazione al periodo entro il quale può essere fruito il riposo compensativo, che deve comunque essere compatibile con le esigenze organizzative e di servizio. A tal fine è necessaria un’apposita richiesta al dirigente o ad altro soggetto competente e il suo consenso sia sul periodo prescelto dal lavoratore o su altro eventualmente indicato, in via alternativa, dal dirigente o dal responsabile del servizio. Mancando, pertanto, un limite temporale predefinito entro il quale è consentita la fruizione del riposo compensativo, per dare certezza ai comportamenti e per evitare conflitti interni, ogni ente potrebbe regolamentare la materia stabilendo un termine certo entro il quale deve essere comunque operato il recupero. A conferma, rinviamo alle indicazioni dell’ARAN (RAL 217 – Orientamenti applicativi): “Evidenziamo che in assenza di una specifica disciplina contrattuale (non necessaria) i termini per la fruizione del riposo compensativo possono essere correttamente concordati con il competente dirigente che deve autorizzare la fruizione dei riposi compensativi in considerazione alle prioritarie esigenze di servizio.Il riposo compensativo riduce il “debito orario settimanale” per cui se, ad esempio, il lavoratore

Stefano Paoli

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interessato deve beneficiare di un riposo compensativo di 6 ore, nella settimana di fruizione dovrà espletare solo le restanti 30 ore d’obbligo.”

PRESTAZIONI STRAORDINARIE EFFETTUATE IN PERIODO

ELETTORALE

Le deroghe più rilevanti alle regole sopra richiamate sono però previste per il servizio prestato in periodo elettorale. Per le Posizioni Organizzative, in particolare, riprendiamo ancora gli orientamenti applicativi espressi dall’ARAN (RAL 1361): “...ai titolari di posizione organizzativa, dato il carattere assorbente ed onnicomprensivo del trattamento economico per essi previsto, rappresentato dalla retribuzione di posizione e di risultato, secondo le previsioni dell’art. 10 del CCNL del 31.3.1999, in aggiunta allo stesso possono essere erogati solo quegli emolumenti espressamente previsti ed ammessi dalla contrattazione collettiva nazionale, che attualmente sono (per la parte che qui ci interessa):- i compensi per lo straordinario elettorale, ai sensi dell’art. 39, comma 2, del CCNL del 14.9.2000;- i compensi per lavoro straordinario elettorale prestato nel giorno del riposo settimanale, ai sensi dell’art. 16 del CCNL del 5.10.2001...”Sul diritto dei titolari di P.O. alla retribuzione delle prestazioni straordinarie effettuate in periodo elettorale non può più, evidentemente, sussistere alcun dubbio, anche se ci risultano casi in cui gli interessati incontrano ancora qualche difficoltà a farlo valere. Diversa è invece la situazione per quanto riguarda il riconoscimento del diritto di tutto il personale, compresi i titolari di P.O. a fruire anche di un riposo compensativo, oltre al compenso, per il lavoro straordinario prestato, in periodo elettorale, nel giorno di riposo settimanale.La questione sembrava pacificamente risolta in senso positivo dai contratti

nazionali, fin dal 2001; richiamiamo, per memoria, l’art. 39 del CCNL 14.9.2003 e in particolare il comma 3, aggiunto dall’art. 16 del CCNL 5.10.2001 al CCNL precedente:“Il personale che, in occasione di consultazioni elettorali o referendarie, è chiamato a prestare lavoro straordinario nel giorno di riposo settimanale, in applicazione delle previsioni del presente articolo, oltre al relativo compenso, ha diritto anche a fruire di un riposo compensativo corrispondente alle ore prestate. Il riposo compensativo spettante è comunque di una giornata lavorativa ove le ore di lavoro straordinario effettivamente rese siano quantitativamente maggiori di quelle corrispondenti alla durata convenzionale della giornata lavorativa ordinaria. In tale particolare ipotesi non trova applicazione la disciplina dell’art.24, comma 1, del presente contratto. La presente disciplina trova applicazione anche nei confronti del personale incaricato di posizioni organizzative”.Tuttavia l’ARAN, con un’interpretazione che ci permettiamo di considerare immotivatamente restrittiva e in contrasto con la lettera e con lo spirito del Contratto Nazionale, ha sostenuto (RAL 215 – Orientamenti Applicativi) che: “L’espressione «…in occasione di consultazioni elettorali o referendarie…» deve essere riferita, a nostro modo di vedere, al periodo intercorrente tra l’inizio e la fine delle operazioni elettorali (o referendarie) vere e proprie e dunque al periodo che va dall’insediamento del

seggio (normalmente la giornata del sabato) fino al suo scioglimento (che presuppone il completamento delle operazioni di scrutinio e dei successivi adempimenti). Pertanto, la speciale disciplina prevista dal citato art. 39, comma 3, è applicabile solo per le ore di straordinario effettuate nella giornata di riposo settimanale (di norma la domenica) cadente nel periodo intercorrente tra l’inizio e la fine delle operazioni elettorali o referendarie come sopra specificate.”A questo proposito, dobbiamo sottolineare il fatto che le norme in materia di prestazioni straordinarie effettuate in occasione delle diverse consultazioni fanno invece riferimento esplicito e diretto al “... periodo intercorrente dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi al trentesimo giorno successivo al giorno delle consultazioni stesse” e certamente non al solo giorno della votazione.Si veda, a questo proposito, l’art. 15 del D.L. 18 gennaio 1993, n. 8, convertito con modificazioni dalla legge 19 marzo 1993, n. 68: “Lavoro straordinario dei dipendenti comunali in occasione di consultazioni elettorali”. 1. In occasione della organizzazione tecnica di consultazioni elettorali il personale dei comuni, addetto a servizi elettorali, può essere autorizzato dalla rispettiva amministrazione, anche in deroga alle vigenti disposizioni, ad effettuare lavoro straordinario entro il limite medio di spesa di 50 ore mensili per persona e sino ad un massimo individuale di 70 ore mensili, per il periodo intercorrente dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi al trentesimo giorno successivo al giorno delle consultazioni stesse.Risalendo ancora nel tempo, troviamo gli stessi termini nell’art. 18 della legge 23 aprile 1976, n. 136:“In occasione di consultazioni popolari il personale dei Comuni, delle prefetture, del Ministero dell’interno, nonché del Ministero di grazia e giustizia, addetto a servizi elettorali, può essere autorizzato

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Sergio Santi

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LA PAGINA DEI QUESITI RISOLTIA cura di Agostino Pasquini

1) Validità di attestato di soggiorno permanente per cittadini UEHo rilasciato un attestato di soggiorno permanente ad un cittadino rumeno nell’ anno 2009. Poi in data 08.09.2011 l’ho cancellato per emigrazione all’estero. In questi giorni è rientrato e quindi è stato nuovamente iscritto in Anagrafe con un nuovo APR /4.L’ attestato di soggiorno permanente si può considerare valido oppure devo di nuovo iniziare con un attestato d’iscrizione e al termine dei cinque anni di residenza procedere al rilascio di un nuovo attestato di soggiorno permanente? Poi, una volta per tutte, vorrei chiarezza sul periodo di cinque anni di residenza visto che siamo diversi Comuni che ci comportiamo in maniera diversa.Devo conteggiare i periodi lavorativi per il rilascio dell’attestato permanente?

Risponde l’Esperto ANUSCA Nicola Corvino

Il Comune di residenza rilascia l’attestato di diritto di soggiorno permanente, previa richiesta, al cittadino comunitario che abbia maturato cinque anni di “soggiorno legale e continuativo” nel nostro Paese.L’attestato è rilasciato entro trenta giorni dalla richiesta corredata dalla

documentazione atta a provare le condizioni, previste dagli artt. 14 e 15 del d. lgs. 30/2007. I 30 gg. servono per effettuare le opportune verifiche. Dall’entrata in vigore di tale decreto, il diritto di soggiorno coincide con l’iscrizione anagrafica, in quanto quest’ultima è subordinata alla regolarità del soggiorno.Sono considerati utili a tal fine anche i periodi antecedenti l’entrata in vigore del citato d.lgs. e per i neocomunitari (rumeni e bulgari) si computano anche i periodi di soggiorno trascorsi in qualità di extracomunitari. L’attestato di diritto di soggiorno permanente conserva la sua validità anche se il titolare si trasferisce all’estero per un determinato periodo e viene cancellato dall’anagrafe, poiché il trasferimento è “spontaneo” e il fatto che sia già sorto il diritto preclude, fatte salve alcune specifiche eccezioni, l’ipotesi che sia adottato un provvedimento di allontanamento, ai sensi dell’art. 21 del d. lgs. 6/2/2007, n. 30.Ai fini del calcolo dei 5 anni di soggiorno necessari per acquisire il diritto di soggiorno permanente, si considera come data di decorrenza quella d’inizio di validità del permesso di soggiorno eventualmente posseduto dall’interessato o dell’attestazione di diritto di soggiorno, rilasciata dal Comune.Al comunitario può essere riconosciuto il diritto di soggiorno permanente se lo stesso riesce a provare, anche con mezzi diversi dal titolo autorizzativo, di aver soggiornato legalmente ed in via continuativa per cinque anni nel territorio nazionale italiano.Inoltre, egli deve dimostrare, anche con dichiarazione sostitutiva, di non essere stato assente dal territorio nazionale per periodi superiori a quelli indicati dall’art. 14, commi 3 e 4, del d.lgs. n. 30/2007 e di non essere stato destinatario di un provvedimento di allontanamento di cui all’art. 18, comma 2, del medesimo decreto. Non è pensabile sottrarre dal computo dei 5 anni i periodi in cui eventualmente l’interessato non abbia lavorato.

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amministrativa) delle potenzialità dei sistemi informatici già funzionanti (Pizzo, 2003), che consentisse la sostituzione delle copie delle liste elettorali cartacee con una copia su supporto magnetico e la loro elaborazione unicamente in caso di elezioni. Ma ancora più vantaggioso sarebbe, sull’esempio tedesco, la sostituzione delle liste elettorali con la sola iscrizione anagrafica. La normativa tedesca prevede che l’autorità comunale, prima di ogni consultazione, compili una lista elettorale per ogni circoscrizione elettorale (anche con procedimento informatico), nella quale devono essere iscritti d’ufficio tutti gli aventi diritto al voto che, non essendo incorsi in cause di esclusione, al 35° giorno precedente la votazione siano registrati all’anagrafe. I vantaggi consisterebbero nell’abolizione di tutte le procedure di aggiornamento e gestione delle liste, tranne per il tempo limitato alle consultazioni elettorali. Al Convegno Nazionale di Montecatini, l’anno scorso, sì è parlato anche di superamento del fascicolo personale cartaceo dell’elettore e la sua sostituzione con un fascicolo digitale. La necessità di tenere per ogni elettore un fascicolo personale ha una utilità limitata anche con l’attuale normativa. Pertanto a nostro avviso non va sostituito digitalmente, ma superato. Senza entrare nel merito di altre annose questioni: tessera elettorale, propaganda elettorale, (via di corsa almeno quella indiretta, come in Friuli Venezia Giulia per le elezioni amministrative e regionali), la durata della votazione, le modalità di comunicazione dei risultati elettorali e via elencando, i temi relativi alla Circondariale, alla tenuta e revisione delle liste e dei fascicoli personali, nel senso proposto, potrebbero formare argomento di discussione al Convegno Nazionale che dal 25 al 29 novembre prossimo ci attende ad Abano Terme (PD).

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LA DIALETTICA TRA “CENTRO” E “PERIFERIA” NELL’ESERCIZIODELLE FUNZIONI DELEGATE DALLO STATO AI COMUNI

Credo che si possa agevolmente sostenere e dimostrare che l’immagine più diretta del

Comune nei confronti dell’esterno ed in particolare delle donne, degli uomini, delle famiglie, che nel Comune risiedono, è data dalle strutture che gestiscono l’anagrafe e lo stato civile.Ormai, fin dalla nascita, le bambine ed i bambini devono avere un documento di riconoscimento e gli uffici di anagrafe più attenti hanno predisposto servizi specifici di accoglienza per favorire questi adempimenti e per far sì che il primo impatto con la burocrazia sia dolce e lieve.Un altro momento importante nelle vicende delle persone fisiche è costituito dall’atto di matrimonio; anche questo adempimento consente di avere un rapporto con il Comune che non è certo un rapporto burocratico, ma si colora di significati umanamente molto significativi.Atto di nascita e matrimonio sono di conseguenza occasioni che “aprono” il Comune alla cittadinanza, ma i servizi demografici (anagrafe e stato civile) toccano pressochè tutti gli itinerari della persona fisica; sempre di più queste problematiche coinvolgono, a seguito dei processi di immigrazione persone che provengono dall’Unione Europea e da realtà extraeuropee.Queste vicende interessano ovviamente tutti i Comuni, ma con particolare intensità i Comuni di minore fascia demografica e, in questo contesto, i Comuni montani.Non tutti sanno, e non mi riferisco solo a quanti vivono in qualche modo da lontano il rapporto con il Comune, che le funzioni di anagrafe e stato civile sono funzioni che lo stato delega ai Comuni.Perché? Perché queste funzioni sono espressione di un interesse pubblico primario, non frazionabile nelle particolarità locali e di conseguenza la titolarità è in capo esclusivo allo Stato. In questo caso, Stato è il Ministero

di Aldo Bacchiocchi

dell’Interno che ha una propria struttura (il Dipartimento Affari Interni e Territoriali) molto qualificata alla quale fa capo appunto la gestione di questi fondamentali servizi al cittadino.Si tratta di funzioni che richiedono non soltanto tecnologie sempre più sofisticate, ma anche una formazione professionale che non conosce soste. L’onere relativo all’esercizio qualificato delle funzioni di anagrafe e stato civile dovrebbe ricadere sul Ministero dell’Interno, sia sul versante della gestione comunale di questi servizi, sia sul versante della formazione professionale. La formazione richiede

un dialogo tra docente e discente non asettico e, da questo punto di vista, l’esperienza dei corsi residenziali offre indubbie opportunità, sia dal punto di vista didattico in senso stretto, ma anche perché consente a quanti partecipano di confrontarsi le proprie esperienze che hanno tutte una loro peculiarità anche dal punto di vista geografico. Operatori ed operatrici della Sicilia e della Valle d’Aosta, della Toscana e del Veneto, dal Trentino Alto Adige alla Calabria, per fare un esempio, hanno la possibilità di confrontarsi e di arricchire la propria formazione professionale. Naturalmente, guardando in avanti, dovremo misurarci con la formazione on line ed è in fase di istruttoria una proposta di formazione che coinvolga l’ANCI, il Ministero dell’Interno e

l’ANUSCA, proprio sul versante di una esperienza nuova che dovrà investire l’Accademia.Queste riflessioni che mi auguro servano per far conoscere ad un largo pubblico la peculiarità delle funzioni delegate dallo Stato ai Comuni ci danno lo spunto per lanciare una sorta di grido d’allarme: le risorse per l’innovazione e per la formazione dovrebbero, lo sottolinea con continuità il Presidente della Repubblica, essere immuni dalla “scure” dei tagli lineari. Purtroppo però l’orizzonte è ancora pieno di nubi su questi temi.Una ulteriore considerazione, per finire, desidero sottoporre all’attenzione di chi ci legge: nelle funzioni di anagrafe e stato civile si realizza una sinergia originale tra la dimensione nazionale dell’interesse pubblico e la sua traduzione nelle particolarità locali; vive cioè in queste funzioni lo spirito profondo dell’art. 5 della Costituzione della Repubblica italiana, quello che prevede, come principio fondamentale, il rapporto virtuoso tra “centro” e “periferia”.Noi ci auguriamo che le esperienze storiche di ANUSCA e quelle più recenti della Fondazione che gestisce l’Accademia degli Ufficiali di Stato Civile e Anagrafe possano consolidarsi nel prossimo futuro.Fondamentale sarà al riguardo il ruolo dell’ANCI e del Ministero dell’Interno.

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Il calendario post-estate delle iniziative di formazione ANUSCA

SETTEMBRE DI…CORSI E L’OVERTURE È “GRATIS”

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dalla rispettiva amministrazione, anche in deroga alle vigenti disposizioni, ad effettuare lavoro straordinario sino ad un massimo individuale di 80 ore mensili, per il periodo intercorrente dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi al trentesimo giorno successivo al giorno delle consultazioni stesse.”Non possiamo quindi fare a meno di osservare che appare quanto meno curioso che soltanto l’ARAN traduca l’espressione «…in occasione di consultazioni elettorali o referendarie…» come “la domenica della votazione”.Considerando che il giorno di riposo settimanale in cui si svolge la votazione per tutte le consultazioni elettorali e referendarie è sempre e soltanto la domenica; sarebbe stato infatti ovvio, se questa fosse stata la volontà di chi ha redatto e di chi ha sottoscritto il CCNL, usare una formula diversa quale, per esempio: “Il personale che è chiamato a prestare lavoro straordinario LA DOMENICA DELLA VOTAZIONE per le consultazioni elettorali o referendarie ... ha diritto ...”

Così evidentemente non è stato, proprio perché si è voluto non solo riaffermare nel Contratto il diritto irrinunciabile a un giorno di riposo settimanale (art. 36 della Costituzione), ma anche riconoscere in termini economici l’impegno particolare - e per certi aspetti anomalo - che viene chiesto al personale chiamato a garantire la regolarità degli adempimenti previsti dalla legge “in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie”.Si deve avere ben presente che il personale in servizio presso l’Ufficio elettorale viene chiamato a effettuare prestazioni straordinarie in altre domeniche oltre a quella della votazione:Si pensi soltanto all’obbligo di garantire l’apertura degli uffici alla domenica per non meno di otto ore nei venti giorni precedenti il termine di presentazione delle liste, in ogni regione ove si svolgono elezioni regionali (art. 1, c. 4, della legge 23 febbraio 1995, n. 43) e, dove si svolgono elezioni comunali, l’esigenza di fornire il necessario supporto alle Commissioni e Sottocommissioni elettorali circondariali impegnate nell’esame delle candidature e di provvedere agli

adempimenti conseguenti; ricordiamo che detto esame deve essere completato improrogabilmente entro le ore 24 della domenica successiva alla scadenza del termine per la presentazione delle candidature, come stabilito dagli art. 30 e 33 del D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570.Fra l’altro la posizione dell’ARAN, pur autorevole, è …… di parte. Infatti, quanto sostenuto dall’Agenzia non è da considerarsi “interpretazioni autentica” ai sensi di legge delle disposizioni contrattuali qui commentate in quanto affinché la tesi della parte pubblica abbia valore erga omnes doveva essere il “frutto” del percorso contrattualmente previsto qualora le parti vogliano dare un’interpretazione definitiva ad una norma che presenti criticità applicative e interpretative.In definitiva, riteniamo che l’art. 39 del CCNL 14.9.2003 debba trovare piena applicazione, nel caso di prestazioni straordinarie rese la domenica, nei termini sopra richiamati e nell’intero periodo intercorrente dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi al trentesimo giorno successivo al giorno delle consultazioni.

(continua da pag. 16)

Nucleo Ispettivo

APPREZZAMENTI DAL PREFETTO DI FROSINONENel Notiziario n.6 di giugno abbiamo pubblicato una fotonotizia relativa al “Nucleo Ispettivo” nominato da Eugenio Soldà (Prefetto di Frosinone) a firma di Sergio Santi.In seguito il Presidente ANUSCA, Paride Gullini, ha ricevuto dal Prefetto Soldà una lettera di elogio nei confronti di operatori dei servizi demografici (Simonetta Zandri, Ercole Cerilli, Giovanni Di Rocco), che volentieri pubblichiamo.

Caro Presidente,

desidero farLe pervenire le note di elogio che ho inteso trasmettere ai Sindaci di Fumone (FR) e Roccagorga (LT), con le quali ho espresso il mio più vivo apprezzamento nei confronti della Sig.ra Simonetta Zandri e del Sig. Ercole Cerilli, dipendenti di quegli enti, che hanno egregiamente espletato le loro funzioni di componenti del nucleo ispettivo da me nominato presso il Comune di Torrice (FR).In tale ente, infatti, il Commissario Straordinario aveva segnalato numerose anomalie e irregolarità presso i servizi suddetti, che si protraevano da anni.Analogo apprezzamento ho espresso, con nota che pure si allega, nei confronti del Sig. Giovanni Di Rocco, già funzionario del Comune di Alatri e ora in quiescenza.I predetti hanno tutti ricoperto o ancora ricoprono cariche all’interno della Sua Associazione.L’occasione mi è gradita per inviarLe le più vive cordialità.

Eugenio Soldà

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Comuni in vetrina

ORVIETO, CITTÀ ETRUSCA DAL FASCINO MEDIEVALEdi Sauro Dal Fiume

Chi va o transita in Umbria per vacanze o lavoro, riconosce a Orvieto di essere una città di

grande lustro nelle diverse epoche storiche, in particolare a partire dal IX secolo a.C. con la civiltà etrusca conobbe un periodo di grande importanza tale da diventare il fulcro e l’abitato più importante del vasto territorio dell’Etruria. La civiltà etrusca ha lasciato ad Orvieto molte tracce della sua comparsa. Tra i vari reperti va citata la necropoli del Crocifisso del tufo, i resti del Tempio del Belvedere oltre alla preziosa e cospicua collezione di vasellame e oggetti di origine etrusca presente nei diversi musei della città. Quando gli Etruschi subirono l’invasione dei Romani, la città di Orvieto venne distrutta e saccheggiata, perdendo molto del suo prestigio. Con la fine dell’Impero romano e le invasioni barbariche, l’intero territorio orvietano fu lasciato all’abbandono con il susseguirsi di brevi dominazioni da parte di svariate popolazioni. Questo periodo perdurò fino all’alto Medioevo, fino a quando la città iniziò ad essere sempre più segnata dalla presenza del Papa e quindi tornò ad assumere nuovamente un ruolo storicamente più significativo. Nonostante i contrasti interni il corso dello sviluppo e di crescita della città era però intrapreso e di fatti è in quest’epoca medievale (1200) che Orvieto come moderna città stato legata alla Chiesa visse un periodo di grande benessere ed espansione arrivando ad assoggettare i territori circostanti, fino alle coste del mar Tirreno, fino alle odierne città di Orbetello e Talamone. Ed è a questo periodo medievale in cui la città si chiamava Urbs-Vetus (città vecchia), che probabilmente si deve l’odierno nome di Orvieto. Molta della storia antica e recente di Orvieto è rappresentata simbolicamente anche nelle effigi del suo stemma comunale dove sono rappresentati nell’ordine: una croce rossa su campo bianco che simboleggia la fedeltà di

Orvieto alla fazione filo-papale dei Guelfi; l’Aquila nera come riferimento alla dominazione dei Romani; il leone in campo rosso che simboleggia la fedeltà di Orvieto al papato; infine l’Oca, un chiaro richiamo alle oche del Campidoglio che salvarono Roma.Simbolo della città stessa è il Duomo, la cui costruzione inizia nel 1290. Esso

si presenta maestoso con la sua facciata ornata da mosaici in oro splendente e preziosi basso rilievi. All’interno del Duomo sono presenti due preziose cappelle: una ospita il Corporale del Miracolo di Bolsena (Corpus Domini), l’altra denominata di San Brizio, affrescata da Luca Signorelli nel 1500 ca., con splendide raffigurazioni religiose e scene apocalittiche. Orvieto conta oltre ventunmila abitanti (21.064) su una superficie di 281.16 Kmq tra i 280 e i 325 mt. s.l.m. E’ il Comune, dopo il capoluogo, con più abitanti nella Provincia di Terni e confina con il Lazio, tanto che Roma dista solo 99 km.La città di Orvieto rivive l’evento miracoloso dell’ostia consacrata che sgorgò sangue (Corpus Domini) con la processione che percorre le strade esponendo il Santissimo, seguita dal Corteo Storico, oltre 400 figuranti in costumi del tempo. La processione si fonde nel monumentale centro storico, al rullar dei tamburi e al suono delle chiarine; ogni figurante si cala nel proprio personaggio e il prezioso costume diviene l’abito di una nuova vita per quel solenne giorno. Molti sono i personaggi famosi che nel tempo hanno fatto la storia di questa città: Ippolito Scalza (1532) - Scultore

e architetto. Cesare Nebbia (1536) – Pittore. Adolfo Cozza (1848), cultore di lettere classiche, scultore e quindi dedito agli studi sull’archeologia e sulla meccanica. A questo illustre ed eclettico orvietano si deve l’ingegnosa prima funicolare ad acqua che collegava la rupe di Orvieto con lo scalo. Ma possiamo ricordare alcuni più recenti, come Luigi Barzini senior (Orvieto, 1874 – Milano, 1947), giornalista, scrittore e corrispondente di guerra italiano.Anna Marchesini (Orvieto, 1953), attrice e doppiatrice. Giorgio Cantarini (Orvieto, 1992) il bambino attore della “Vita è Bella” di Roberto Benigni. Orvieto è una “Cittaslow”, proprio come Castel San Pietro Terme (dove ha sede l’ANUSCA), quindi città all’insegna del mangiare bene e bere meglio ed è per questo motivo che a Orvieto è più facile trovare trattorie con specialità locali a buon prezzo, piuttosto che alternative “fast”…!Il Sindaco di Orvieto, Antonio Còncina sottolinea che: “Il Comune di Orvieto è iscritto all’ANUSCA da alcuni anni e dopo essere stato eletto, ho voluto fortemente che questo accadesse di nuovo, perché ritengo che nulla è così importante quanto la formazione e l’aggiornamento del personale dei Servizi Demografici. E lo stesso personale, sta organizzando per il prossimo anno, un programma di giornate e pomeriggi di studio che permetterà anche ai piccoli Comuni del comprensorio di partecipare alla formazione del personale”.Altre informazioni su: www.comune.orvieto.tr.it

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LA PEC-ID, POSTA CERTIFICATA CON MITTENTE IDENTIFICATOA cura di Diego Giorio

Ormai tutti sanno che la PEC (Posta Elettronica Certificata) è obbligatoria per P.A.

e imprese ed assicura certezza giuridica dell’invio e ricezione del messaggio, esattamente come una classica raccomandata con avviso di ricevimento. Sappiamo anche che la firma digitale permette di “sigillare” un file, rendendo certa l’identità del sottoscrittore.Meno chiaro è, invece, il fatto che questi due metodi implicano entrambi certezze d’identificazione, ma diverse fra loro: la PEC, per come è stata concepita, identifica il mittente come Ente o Azienda, non come singola persona, dato che una casella PEC è spesso condivisa da più impiegati. Viceversa, la “firma digitale” identifica la persona indipendentemente dall’Ente. Se, ad esempio, Mario Rossi, Segretario comunale del Comune Pincopallo, ottiene la firma digitale a nome di quel Comune e per due mesi sostituisce un collega nel Comune Pancopillo, la sua firma digitale continua ad essere perfettamente valida, anche se, sugli atti firmati digitalmente durante la sostituzione, risulta un Comune diverso. Esattamente come la nostra firma olografa, che è sempre la stessa se firmiamo per un Comune, per un altro Ente o per ragioni private.La PEC, invece, identifica l’Ente in quanto tale. Nel nostro Comune sono attivi cinque indirizzi PEC, tutti richiesti a nome del Sindaco pro-tempore. Chi riceve un messaggio dai servizi demografici, avrà dunque certezza che realmente proviene dal Comune di Villanova Canavese, ma non potrà avere certezza del mittente come persona, a meno che il contenuto non sia firmato digitalmente.Questo non è necessariamente un

problema: chi riceve un messaggio dall’anagrafe o dall’ufficio tecnico è normalmente interessato alla funzione in sé, non tanto al singolo impiegato, ma in alcuni casi la mancanza di certezza può rappresentare un problema, per cui il Legislatore ha stabilito delle regole tecniche che possano superare questo limite, introducendo il concetto di PEC-ID, ossia di una “posta certificata con mittente identificato”.Col DPCM del 27 settembre 2012, che ha dato attuazione all’art. 65 del CAD (D.Lgs. 82/05), sono definite le modalità d’identificazione del richiedente, inteso esclusivamente come persona fisica (anche se potrà accedere ed utilizzare la casella come legale rappresentate di una persona giuridica) e le regole per la gestione dell’accesso alla casella. In pratica il titolare della casella PEC dovrà chiedere, previa identificazione, l’attivazione del servizio ad un gestore certificato (che fungerà da “identity provider”) e potrà accedere al servizio mediante Carta di Identità Elettronica, Carta Nazionale dei servizi, oppure attraverso una password usa-e-getta (OTP – One Time Password).Se si vuol rendere ID una PEC già attiva, è possibile chiedere l’upgrade, purché il gestore sia certificato anche

per il servizio d’identificazione. Se si dovessero riscontrare abusi o accessi non autorizzati è possibile bloccare immediatamente il servizio tramite il gestore, che conserverà la documentazione relativa alle operazioni di blocco per un minimo di 60 mesi.Con l’utilizzo di questo sistema, chi riceve una PEC-ID può essere certo della provenienza in modo completo, tanto come Ente/Azienda, quanto come mittente fisico.E se l’intestatario avesse dato i codici ad una segretaria, che vada ad operare – anche autorizzata – a suo nome? Anzitutto, non sarebbe la prima volta, anche con i vecchi sistemi, che la firma del capo venga imitata da qualche impiegato. In secondo luogo non è un problema che riguardi il ricevente, dato che dev’essere responsabilità e cura del mittente custodire i propri codici in modo sicuro ed è quindi il titolare che risulta responsabile di eventuali abusi.Infine, vale la considerazione di Stieg Larsson nel romanzo La ragazza che giocava col fuoco: “Nessun sistema di sicurezza è più sicuro del più stupido dei collaboratori”.

Rubrica Innovazione

Sul sito WWW.ANUSCA.IT è possibile trovare la SCHEDA DI ISCRIZIONE al XXXIII CONVEGNO NAZIONALE nonchè il PROGRAMMA (in continuo aggiornamento)

Più Enti iscritti,Più forza per la tua

Associazione

Page 23: Anusca - Notiziario Luglio/Agosto 2013

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DELEGAZIONE OLANDESE VISITA L’ACCADEMIA

Il servizio WEB più consultato nel

mese di Giugno è...

l’Archivio quesiti on line

con un totale di

2096visite

Il 1 luglio presso l’Accademia degli Ufficiali di Stato Civile, il Presidente di ANUSCA Paride

Gullini e il Segretario Generale EVS Franco Stacul hanno fatto “gli onori di casa” per la visita della delegazione dell’associazione omologa di ANUSCA in Olanda.Presenti il Vice Presidente della Nederlandse Vereniging voor Burgerzaken (NVVB) Simon Rijsdijk e il Direttore Arthur Dallau.L’incontro, oltre che occasione per illustrare le strutture dell’Accademia, è stato anche un interessante momento di confronto sull’organizzazione delle Associazioni, l’attività

di formazione e sulle possibili occasioni di collaborazione in sede EVS. Rijsdijk, ricordiamolo è anche il

Vice Presidente dell’Associazione Europea, di cui l’Italia, ancora per un biennio deterrà la Presidenza.

NEL MESE DI LUGLIO LE AULE DELL’ACCADEMIA HANNO OSPITATO UN CORSO DI INGLESE TENUTO DA UNA DELLE PIU’ QUALIFICATE SCUOLE DI LINGUA, L’ISTITUTO IN-LINGUA, DESTINATO AI BAMBINI DI UN CAMP ESTIVO, NEL CORSO DEL QUALE, OLTRE ALLA PARTE DIDATTICA, SONO STATE PROPOSTE ATTIVITÀ DI GIOCO E SPORTIVE.È UN BELL’ESEMPIO DELLA VERSATILITÀ DELL’ATTIVITÀ DELL’ACCADEMIA!

Page 24: Anusca - Notiziario Luglio/Agosto 2013

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