Antico e Primitivo Rito Orientale di MisraAntico e ...misraimmemphis.org/files/62.pdfViene riportata...

Anno XVIII NovembrAnno XVIII Novembre 2006e 2006N.1N.11 1

La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito. Stampato in proprio

Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale diMisraïm e Memphis : www.misraimmemphis.org

Antico e Primitivo Rito Orientale di MisraAntico e Primitivo Rito Orientale di Misraïm e Memphism e MemphisSovrano Gran Santuario Sovrano Gran Santuario AdriaticoAdriatico

SOMMARIOSOMMARIO

I DANNI DELL’UTOPIA S. . . G. . . H. . . G. . . - pag. 3

LEGGENDO PLATONE - Bruno - pag. 5

Saggi, dissertazioni, racconti, poesie fantastiche ed un pochino esoteriche

CARO FIGLIO - Gianni - pag. 7

L’ATANOR E LA FONTANA - Roberto - pag. 10

LETTERA AD UN APPRENDISTA - Pierdomenico - pag. 14

2

RedazioneDirettore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna

IILL RISVEGLIO RISVEGLIO INIZIAINIZIATICOTICO

intuizioni della conoscenza e conoscenza delle intuizioni

ILIL RISVEGLIO INIZIARISVEGLIO INIZIATICO TICO - novembr- novembree

Informazioni e storia sui Riti uniti di Misraïm e Memphis possono essere letti sui siti: www.misraimmemphis.org

www.misraimmemphis.hpg.com.br - www.misraimmemphis.grhttp://usuarios.lycos.es/femeninamasoneria/ritofemen.htm - http://ar.geocities.com/gsa_argentina

II danni dell'Utopia danni dell'Utopia

Il S.Il S. .. .G.G.. .. .H..H. .. .G.G.. .. ..

II mperversa oggi nel mondo, ed in

particolare in occidente, una correntedi pensiero, più che deleteria per l'uma-nità, frutto dell’interpretazione esaspe-rata della "libertà", che, se non saràcombattuta, distruggerà la civiltà occi-dentale, sovvertendo le antiche, e pursempre attuali, regole comportamentalisul rispetto dei principi di giustizia daparte degli esseri umani.Tale corrente di pensiero è chiamata"relativismo" la cui base essenziale è"tutto è relativo e, come tale, si giusti-fica da sé stesso. L'assoluto non esiste.Se l'assoluto è Dio, Dio non esiste, e ,se esiste, nessuno sa chi o che cosa siaveramente." Tale trovata si esprime nell'atteggia-mento della massa, tendente a giustifi-care soprattutto i propri errori, con laparola : " buonismo", che le persone dibuon senso definiscono " ipocrisiaammantata di bontà".La massa, poi, che non va tanto per ilsottile, e dice di essere cristiana, senzaavere letto, con ogni probabilità neppu-re il Vangelo, confonde l'atteggiamentogiustificante con il perdono che, piùvolte, Gesù ci ricorda nel Vangelo.Il perdono di cui parla Gesù non è lagiustificazione degli errori che l'essereumano commette, è soltanto l' assenzadi odio e della conseguente vendettanella reazione di chi giudica gli errorialtrui.

Gesù non intacca la giustizia, Egli non è contro lagiusta punizione. Egli è per la Vera Giustizia, Egli è per le regoleumane in armonia con le leggi di Dio.Egli è contro l'odio, contro la vendetta e controogni ipocrisia, ma non è contro la giusta punizio-ne al cattivo comportamento. Quando entra nel Tempio caccia via da quel postodi sacralità e di preghiera tutti coloro che lo infan-gono considerandolo luogo di incontri profani e di

3

Il sonno della ragione produce mostri Francisco Goya, Los Caprichos, 1797-1798




affari, e, quando guarisce qualcuno da mali, aquel tempo inguaribili, gli dice subito: "Va e nonpeccare più", ricordandogli con tali parole glierrori commessi. Quando, di fronte alla donnaadultera, un gruppo di uomini vuole commettereun omicidio con il lancio delle pietre,dice: " chi èsenza peccato scagli la prima pietra", non giusti-fica gli errori commessi dalla donna, ma insegnaagli esseri umani a non giudicare con odio macon giustizia in quanto tutti sulla terra siamo sog-getti a sbagliare , e giustizia vuol dire rigoreaccompagnato sempre dalla misericordia, che nonè affatto giustificazione.

Tanto premesso, rimane sempre valido tutto cio'che ci insegna la Tradizione ed, in proposito, rite-niamo che il problema più importante che l'uomodeve affrontare e risolvere per liberarsi finalmen-te dal peso della materia, è proprio quello dellagiustizia.Per potere ben giudicare, l'uomo dovrà essere in

grado di poterlo fare e, per essere in grado di giu-dicare la sporcizia degli altri, lui dovrà essere

pulito, e, per potere essere pulito, dovrà sapermeditare su tutto cio' che lo appesantisce e lo spor-ca ottenebrandolo, ed in particolare sui proprivizi, difetti, pregiudizi e passioni che dovrà, alme-no, tentare di vincere trasmutandoli nelle virtùcorrispondenti.

Il S.Il S. .. .G.G.. .. .H..H. .. .G.G.. .. ..

4

L'Adultera del Vangelo, Guercino - 1621




LLEGGENDO PLAEGGENDO PLATTONE ONE

Bruno Bruno

PP latone inventò i concetti intramontabili: la

caverna, il volo verso il mondo intramontabile,verso il mondo ultraterreno, la realtà dell'anima.Da sempre è accusato di aver bandito dalla suacittà ideale i poeti, infatti egli rappresenta perl'Occidente la filosofia contrapposta alla poesia,cioè il mondo del logos contro quello della intui-zione immaginativa che invece rappresenta la real-tà della poesia. Leggendo attentamente le sue pagi-ne si evince che dalla città ideale devono esserebanditi gli idoli, cioè i falsi dei, e gli dei delPantheon greco risultano posticci, vendicativi,indifferenti, viziosi e crudeli. Alla natura amoraledegli dei greci, corrisponde la realtà del mondo cheessi frequentano, condividendo con gli uomini puressendo contemporaneamente dei olimpici: qui suquesta terra ha luogo e finisce l'unica esperienza di

vita possibile, dopo è il nulla, ilbuio eterno, l'oltretomba greco èpopolato di ombre insignificanti edisperate. La concezione grecadell'oltretomba si differenzia datutte quelle dell'antichità per lasua assenza di una prospettivametafisica, dominante invece nellaciviltà egizia, in quella dei babilo-nesi e dei persiani. Nel V° secoloa. C. i grandi della Grecia avverto-no questa grande debolezza delPantheon e il massimo dei poetitragici, Eschilo auspica e adombraun altro dio, misericordioso, capa-ce di sacrificarsi per gli uomini,un dio che li ami infinitamente.Platone, spesso, dice cose analo-ghe: quegli dei non possono basta-re, esiste un altro mondo prima edopo la vita e nel quale la vita sigiustifica ed ha significato: ilmondo eterno dell'anima e delleidee.Platone, quindi, non rifiuta la poe-sia e l'intuizione mitologica, ma idue poeti nella cui opera si mani-festano gli dei olimpici: Omero eEsiodo. Egli non censura la poe-sia, ma la religione che i due poetirappresentano. A quel mondofasullo, Platone ne contrapponeun altro:

5

Platone ed Aristotele - Stanza della Signatura - Raffaello, 1511




il regno puro ultraterreno dove l'animaha origine e sede. Il nostro filosofo è ini-ziatore di un'altra poesia, drammatica emitologica allo stesso tempo; al bivio traciviltà dell’argomentazione e civiltà delmito, tra il ragionamento stringente el'incanto proveniente da un passato lon-tano.

Nella "Repubblica" egli descrive lo statocognitivo in cui si trovano gli uominicome uno stato degradato rispetto allaVerità; essi vivono solitamente in unacondizione simile a quella di un indivi-duo legato al fondo di una caverna ecostretto a vedere solo le ombre di statuefatte scorrere alle sue spalle. L'uomoliberato che può contemplare il mondoautentico al di fuori della caverna ècome il ricercatore che si affranca dall'u-niverso dell'opinione e del senso comuneper entrare in quello della conoscenza edella verità: è forse l'immagine delMassone? Secondo Platone i poeti devono rappre-sentare la divinità così come è, ossiabuona e presupporre che essa non siasoggetta ad alterazioni, cioè che la suaessenza non subisca alterazioni.La filosofia platonica si autorappresentacome aspirazione alla conoscenza, edunque al possesso di ciò di cui si èprivi, e come incessante tensione verso ilsapere: si deve partire dal desiderio delbello sensibile per culminare nel posses-so del bello intelligibile; cioè attraversol'acquisita consapevolezza dell'unità delbello corporeo e il riconoscimento dellasuperiore bellezza dei prodotti dell'atti-vità dell'anima si arriva a contemplareuna bellezza che non è più in altro da sé,ma che permane assolutamente in sé,dotata di un'unica e immutabile forma,alla quale partecipano le altre cose belle:si tratta dell'idea del Bello.Per Platone la verità del mito non è di carattereontologico, bensì etico, cioè quello di orientarel'anima verso il bene, ma non per questo rappre-senta una verità meno importante; il mito produce

anche incantamento ( epodé ), seduce l'anima allamaniera di una parola magica e la induce ad acco-gliere la Verità, a distinguere fra opinione ( doxa)e conoscenza (epistémé ).

Bruno Bruno

6

Epistêmê, in Ephesus




CCararo figlio o figlio

GianniGianni

SS ei ormai abbastanza grande per cominciare a

parlarti con lo stesso tono e gli stessi termini chesi utilizzano con un adulto.

Vorrei avere la sensazione di lasciarti qualche

cosa di più di una casa o di oggetti collezionati odacquistati, anche con il sacrificio di tuo nonno.

Vorrei lasciarti qualcosa di più importante: unasperanza ed alcuni concetti che possano farti anda-re un poco più in là di quanto non sia andato io.

Sono ormai arrivato oltre a “nel mezzo del cammindi nostra vita …” in tutti i sensi.

Sia per l’età dell’involucro che mi contiene, siaperché penso di avere fatto un considerevole nume-ro di esperienze ed errori, che dovrebbero consen-tirmi di poterti stimolare con un poco di presuntasaggezza.

E Dante, che forse tu non leggerai mai, in questodesolante percorso scolasticostai facendo, aggiunge:“…mi ritrovai per una selvaoscura, che la diritta via erasmarrita”.

Ed in effetti la sensazione didover ritrovare il Centro, l’e-quilibrio, direi anche lameta, si è fatta particolar-mente viva. E sto cercando,con tutta l’energia che la miapigrizia consente, di prose-guire lungo un percorsoverso la Conoscenza che,spero un giorno, anche tuintraprenderai.

Non di cultura ed elucubra-zioni intellettuali dovraioccuparti in questo percorso,

7

SSaggi,disseraggi,dissertazioni,tazioni,brbrevi racconti, evi racconti,

poesie fantastichepoesie fantasticheed anche ed anche

un pochino esotericheun pochino esoteriche

La Commedia, Inferno I, 13-15 - Miniatura lombarda, Prima metà del XV sec.




ma di conoscere te stesso per diventare con gioia,felicità ed Amore parte consapevole del diveniredel Creato.

Figlio mio, stai vivendo l’età delle prime doman-de su ciò che sei e perché sei.Puoi essere sicuro o timido, fiducioso o dubbiosoe comunque non ti resta altro che il Fare.

Caro Figlio, comincia a pensare che il “sano egoi-smo” di cui molti “Maestri” parlano è soloEgoismo.

Ovvero che sarai il solo a trarre dei vantaggi dal-l’azione che si svilupperà attraverso la tua volon-tà.

Io credo che per quanto giovane ed inesperto tusia, è già comunque il tempo di sapere che contale agire, forse, non sarai utile nemmeno a testesso.

Cerca di rispettarti, conoscerti, riconoscendo leragioni dei tuoi comportamenti. Anche se gliormoni che Madre Natura ti sta muovendo, percontinuare la specie, sembrano impedire qualun-que riflessione.

Ama senza risparmiarti, dona un sorriso anchequando molleresti un pugno, difendi la tua libertàcome un antico paladino, sapendo discernere ilbello dal brutto, il buono dall’abbietto, consape-vole di poter sbagliare.

Cerca di non fare lo stesso sbaglio troppe volteperché, altrimenti, non avrai fatto altro che dimo-strare a te stesso che sei pigro.Credi nell’Amicizia ed aiuta chi ti è vicino e rico-nosci in difficoltà.

La tua coscienza sarà la tua ricompensa.

Studia, apprendi, impara. Potrai essere utile a Teed all’umana folla che ti circonda. Sappi che ognisituazione è considerabile da diversi punti divista. Ma per fare ciò comincia a tentare di nonessere coinvolto.

Sii libero da catene ideologiche immutabili. Nulla

dell’umano è immutabile.

Comincia a scegliere. È il passo necessario per ilFare.

Abbi fiducia e chiedi aiuto anche a chi non c’è più,ma ti ha tanto amato. L’aiuto arriverà e partiràsempre da te attraverso un’intuizione che ti per-metterà di superare lo scoglio del momento.

8

Artemide Efesina - Dea della natura e fecondità




Abbi fiducia e considera che chiunque può inse-gnarti qualcosa e a chiunque puoi insegnare qual-cosa o, meglio ancora, dare qualcosa.

Sii forte, si nasce, si vive, si muore, ma nullaaccade a caso. Bisogna “solo” cercare i motivi ele ragioni.

Non aver paura di fare esperienze, ma ricordati diavere sempre il controllo.

Sii forte anche se dovrai considerare chiusaun’avventura che sembrava importante, se dovraidimenticare un’amicizia od interrompere unamore. Sono tutte opportunità che il Supremo

Artefice dei Mondi ti offre, perché tupossa fare un piccolo ulteriore passoin avanti.

Ti sarà difficile perdonarti e forse cer-cherai il perdono quando ormai saràtroppo tardi. Non importa, vi sarannomomenti in cui avrai la possibilità diriparare i danni fatti; cogli queimomenti e riporta l’armonia sul tuocammino.

Non sei solo, non lo sei mai stato, nonlo sarai mai. Ma la via da percorrere èsolo tua. Non fidarti di chi ti offre lasalvezza per un pugno di denari. Nonfidarti del tuo desiderio di trovarescorciatoie ed onori. Sacrifica unpoco del tuo tempo e dei tuoi averi pergli altri.

Sii umile, ovvero consapevole dei tuoilimiti, ma sii forte e coraggioso nelperseguire il bene e la gioia che deri-va dal vibrare in sintonia con ciò cheti circonda, umano e non, tangibile enon.

Abbi la forza di desiderare di cono-scere ed attendere il momento dellaLuce.

Penso di non poterti insegnare alcun-ché, ma spero di poterti stimolare acercare attraverso l’esempio del mio

agire.

Ogni padre, credo, spera che il figlio sia miglioredi lui per andare un poco più avanti nell’intuizionedella conoscenza.

Nulla è più importante di un sorriso di un bambino,dello sguardo di riconoscenza di un vecchio, delpianto di gioia di tua madre.

Ti voglio bene e spero di essere in grado di difen-dere fino all’estremo il tuo diritto di vivere perconoscere e continuare il Cammino.

GianniGianni

9

L’Umiltà - Giacomo Serpotta, 1696




10

LL’’atanoratanor

e la Fontana. e la Fontana.

RoberRobertoto

NN el linguaggio alchemico l'Ata-

nor sta ad indicare diverse cose tutteperò riassumibili, attraverso varigradi di comprensione, nello stessosignificato. Ad esempio si dice, dell'Atanor,essere quel luogo ermeticamentechiuso all'interno del quale ritirarsiall'inizio dell'Opera al Nero, unavera e propria stanza adibita allameditazione. Parimenti il Gabinettodelle Riflessioni è, nella complessaricchezza di simboli del suo insie-me, un'altra chiara ed evidenteimmagine dell'Atanor, nonchè ilpunto di partenza per ilV.I.T.R.I.O.L. Penetrando maggior-mente in profondità l'interpretazionedel simbolo si giungerà ad identifi-carlo ad un contenitore rassomi-gliante ad una bara, ad un uovo, adun sepolcro, ad un vaso, ad una crip-ta… (le similitudini e le allegorie qui si sprecano)arrivando ad immaginarlo anche come lo stessocorpo fisico alienato dai sensi esterni. Indagando ulteriormente sui suoi significati esulle sue molteplici sfaccettature simboliche arri-veremo infine a vederlo per quello che è nellarealtà più occulta e celata, e cioè uno stato dicoscienza spirituale che sta ad indicare il raggiun-gimento del Silenzio Ermetico, "conditio sine quanon" di ogni rivelazione spirituale. Quando tutto tace, a cominciare dai pensieri inu-tili, dagli echi della profanità, dalle preoccupazio-ni e dai condizionamenti del vivere quotidiano,quando la personalità è vinta e spossata, quando

gli stessi sensi fisici si assopiscono sotto il coman-do della volontà, quando tutto ciò si realizza nellaconcentrazione e nella meditazione interiore eccoche abbiamo la consapevolezza dell'Atanor. Questafase conoscitiva del processo alchemico è altrimen-ti chiamata Opera al Nero ed è interessantissimonotare come, giunti a questo punto, vengono acadere le barriere tra ciò che separa "il di dentro""dal di fuori". Evidentemente nasce, in questa fase,una consapevolezza nuova, di natura universale,che trasporta l'essere oltre la doppia polarità, (1)

facendogli presagire l'esistenza di uno stato spiri-tuale totalmente nuovo, in armonia col pensieroermetico del "tutto in uno e dell'uno in tutto".

Aqua vitae - Rosarium philosophorum - 1550




Non ci sono più porte ma invisibili diaframmi dinatura spirituale e si comincia gradualmente acomprendere che nei piani sottili tutto procedesenza soluzione di continuità in un continuumarmonico. Non essendo semplice spiegare questopassaggio solo con le mie personali parole, pren-derò a prestito quelle di un noto alchimista

medievale riguardanti questa fasedella Grande Opera, parole che,nel loro insieme, esprimono per-fettamente la mutazione dellostato di coscienza allorquando ilSilenzio ermetico-alchemico èstato raggiunto e l'Atanor stessorealizzato: "hoc est sepulchrumintus cadaver non habens: hoc estcadaver sepulchrum extra nonhabens: sed cadaver idem estsepulchrum sibi" ( è un sepolcroche non contiene cadavere: è uncadavere che non è contenuto dasepolcro: ma il cadavere stesso è asé sepolcro.) Tradotto ulterior-mente significa che il cadavere edil suo sepolcro sono divenuti unamedesima cosa in unità o, ancora,che non c'è più differenza tra ilcontenente ed il contenuto. Altro importantissimo simbolo, con-seguente a quello descritto in prece-denza, pur se non in ordine sequen-ziale e temporale, è quello delleAcque, in particolare di quell'Acquache sgorga da una Fontana misteriosaposta al centro del nostro essere, esat-tamente nel Cuore, dove, per dirlausando sempre il linguaggio deimaestri alchimisti del passato, il Re ela Regina vanno a bagnarsi alla ricercadella purezza originaria. Questaabluzione è simbolo evidente di unaulteriore fase di purificazione ed altret-tanto evidente è che la natura diquest'acqua è sostenuta dalla presenzadi un fuoco spirituale…Ancora unavolta, appoggiati ed aiutati nelle nostreindagini dalla mentalità tradizionale,dobbiamo sforzarci di comprendereche siamo in presenza di uno statusquo della coscienza, stato nel quale,

per una sorta di grazia che assomiglia ad una ricompensaper il lavoro sino a qui svolto, le lacrime hanno una insp-iegabile facilità ad uscire. Non sono lacrime di dolore , nédi tristezza, ma lacrime tranquille, di liberazione.Sempre perché le parole faticano a spiegare doverosa-mente ciò che intendiamo riguardo a questo punto molto

11

Mutus liber- tavola 15; Jacobus Sulat XVIII sec.

importante dell'Opera, ci affideremo, una volta di più,all'aiuto di competenze superiori alle nostre e precisa-mente a quelle dell'esicasta Isacco il Siro, il quale, nelmerito, così si esprime:"all'improvviso ti sarà data una fontana di lacrime, lelacrime scorreranno dai tuoi occhi come le acque deitorrenti, senza costrizione. Si mescoleranno a tutte le tueopere, alla tua lettura e alla tua preghiera, al tuo ufficioe alla tua meditazione, al tuo cibo e alla tua bevanda; lelacrime insomma si mescoleranno a tutto ciò che farai.Dunque, quando vedrai questi segni nella tua anima,fatti coraggio; tu hai attraversato il mare" "Quando unuomo piange in preghiera Dio, il grande Re di tutti iMondi perdona tutti i suoi errori e copre di grazie il suovolto"

Meraviglioso e nel contempo chiaro ed esplicativo comedifficilmente si potrebbe. In conclusione è giusto ricordare che il nostro Rito con-

serva intatta la gran parte della simbologia essenzialealchemico-ermetica (come del resto conserva purequella cabbalistica, quella pitagorica, quella egizia equella ellenica… solo per citare le più importanti ). La sua costante e graduale presenza nello sviluppodella conoscenza lungo l'asse verticale della piramideiniziatica che il Rito stesso rappresenta è altresì chia-ve di lettura dell'intera Grande Opera di trasmu-tazione e di rinascita, chiave tanto potente, efficace efunzionale all'uomo occidentale in quanto i Maestri(in questo caso s'intende la Grande Jerofania) che insuccessione se ne sono fatti garanti hanno sempreseguito il solco eterno della Tradizione, senza deviaremai sui sentieri incerti dell'ignoto, laddove "il cantodelle sirene" e i "boschi incantati" hanno attratto,attraggono e, purtroppo, attrarranno sempre gli incau-ti cercatori, esercitando su di essi l'effimero e illuso-rio fascino di un potere che non potrà mai appartenereloro, spinti da quella "fretta" che gli alchimisti dice-

vano essere "sug-gerita dal diavo-lo"…. (chi vuoleintendere intenda).

Il nostro Metodo, omeglio il nostroSistema operativo,per usare un'espres-sione moderna, èquindi valido, col-laudato e sicuro.




12

Il re e la regina nel bagnoda cui nasce l’albero d’oro

delle Esperidi

Andreas Libavius, 1606




Alto fato di Dio sarebbe rotto,se Leté si passasse e tal vivandafosse gustata sanza alcuno scottodi pentimento che lagrime spanda".

PURGATORIO canto XXX

Quando l'uomo piange non è mai solo perché Dio, com-presente in lui da sempre e per sempre, è compagno del

suo dolore, verifica la purezza delle sue lacrime e l'ac-compagna invisibilmente e visibilmente lungo il viaggiodi ritorno, operando su di esso con l'Amore della giustaricompensa.

RoberRobertoto

(1) Si potrebbe dire che una parte molto sottiledell'Essere si proietta "oltre" il piano abituale dei sensifisici ordinari in piena "veglia" e in piena coscienza,

intravvedendo tangibilmente eincontrovertibilmente ciò che sitrova "al di là". La "Proiezione"alchemica e la stessa "Moltipli -cazione" hanno attinenza, alme-no in parte, con quanto detto esuggerito da questo punto.

13

Così dentro una nuvola di fiori, che dalle mani angeliche saliva, e ricadeva giù dentro e di fuori, sovra candidovel cinto d’oliva, donna m’apparve sotto verde manto, vestita di color di fiamma viva (purgatorio c.XXX)

Gustave Dorè, fine ‘8oo




LLettera ettera

ad un apprad un apprendistaendistaPierdomenicoPierdomenico

CC aro fratello,

vorrei scrivere queste poche note a te, che seistato appena iniziato; a te che da poco hai tolto labenda dagli occhi e, con sguardo attonito, strani-to, fors'anche timoroso ti sei guardato intorno edhai colto mani e spade che, in tua protezione, sitendevano; che hai visto cappucci e volti che sisvelavano, dopo aver, nel buio, udito rumori,prima forti e poi attutiti, bevute acque amare, sen-tito punte colpirti al petto e fiamme sfiorarti lemani; a te che sei stato da pochissimo RICONO-SCIUTO fratello dal Maestro Venerabile; a te chehai vissuto minuti, che forse ti saranno sembratilunghissimi, in una camera oscurata da veli neri,con teschi, clessidre e galli, rischiarata da un'uni-ca candela per scrivere quello che fra un pò,forse, ricorderai e comprenderai essere l'ultimomessaggio da un vecchio mondo.Vorrei scrivere a te, cosi ancora frastornato, damille emozioni, ricordando le mie ansie e mieitimori, per felicitarmi di questa tua "secondanascita".Sei stato iniziato, sei stato accolto per cominciareun percorso che ti invita a ritrovare l'animo di unfanciullo con la sua spontaneità, bellezza e inge-nuità; che ti sprona a ricercarein te stesso, come ti ricorda ilVITRIOL che hai visto senzacomprendere, nel buio delgabinetto di riflessione, unnuovo te stesso, o meglio, ariconoscere te stesso, sgros-sandoti dalle impurità, dalleincrostazioni e dal fango neroe maleodorante, alchemico.Un percorso che può condurtialla verità, alla luce, a quellaluce che ti è, simbolicamente,apparsa aprendo gli occhisbendati, che sarà il frutto di

un personale sforzo, che nessuno ti rivelerà maiperché starà in te ricercarla, secondo le tue possi-bilità, secondo la tua volontà.Hai potuto, una volta al tuo posto, tra le colonnedel settentrione, vedere nel tempio tanti simboli,un cielo stellato, lumi, squadra e compasso sovrap-posti sul libro sacro e da qualcuno però, ti viendetto che ti è stato accordato un beneficio: quellodel silenzio.Hai guardato un po' stranito il Primo Mistagogopensavi, forse, di poter porre mille domande, dipoter cercare di risolvere i tuoi dubbi, le tue per-plessità chiedendo lumi al Venerabile od ai fratelliMaestri.Comprenderai che il silenzio non è la punizione dichissà quale peccato ma privilegio di conoscenza;a te è concesso l'atto di ascoltare che ti permetteràin seguito di liberarti dai tumulti del tuo animo, dairumorosi rimbalzi degli echi profani per poterinfine riconoscere le tue verità il tuo Io che tiparla, superando l'Io, scoprendo il Se.Il Venerabile ed i fratelli potranno aiutarti, sorreg-gendoti e indicandoti gli strumenti con i qualilavorare; quegli stessi strumenti che oggi ti appaio-no così strani e incomunicabili, ma che saranno,una volta che ti diranno qualcosa e che tu sapraiascoltare, puntello dei tuoi sforzi.Questo tuo inizio di viaggio, nell'interiorità di testesso, sarà da te sempre ricordato, ricorderai que-sto o quel passaggio della cerimonia simbolica,porterai per sempre nel cuore, nella mente, nel tuoessere massone, l'esoterismo del grado di apprendi-sta.Un abbraccio e un giubilo a te caro fratello

PierdomenicoPierdomenico

14

Iniziazione massonica - stampa del ‘700

15

IILL RISVEGLIO RISVEGLIO INIZIAINIZIATICOTICO

intuizioni della conoscenza e conoscenza delle intuizioni

Tutti i racconti, i saggi, le poesie, i disegni che le Sorelle ed i Fratelli vor-ranno proporre, potranno essere inviati a:

Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravennae-mail : [email protected]

Chi preferisca ricevere questa pubblicazione anche per posta elettronica(oppure in alternativa al supporto cartaceo, tramite la consueta spedizionepostale) può richiederlo, inviando un semplice messaggio all'indirizzo e-mail < [email protected] > specificando:

1. l'indirizzo o gli indirizzi a cui dovremo inviare il tutto (se sino ad oggi non vi è arrivato nulla per e-mail, è possibile che gli indi-rizzi in nostro possesso non siano esatti; è opportuno che ci trasmettiatequelli corretti).

E’ importante ricordare, comunque, che si può “scaricare” la copia dellanostra pubblicazione, direttamente dal Sito (www.misraimmemphis.org ), informato PDF

Antico e Primitivo Rito Orientale di MisraAntico e ...misraimmemphis.org/files/62.pdfViene riportata...

Documents

Transcript of Antico e Primitivo Rito Orientale di MisraAntico e ...misraimmemphis.org/files/62.pdfViene riportata...