ANNO XXIX N° 43 - 9 Dicembre 2012
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ANNO XXIX N° 43 - 9 Dicembre 2012 € 1.00
SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO
Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno
LA COLDIRETTI
HA TROVATO CASA IN VALTESINO
DI RIPATRANSONEDi Alessio Rubicini
A Monteprandone straordinaria partecipazione dei fedeli per la festa di S. Giacomo della MarcaLa devozione verso S.Giacomo della Marcaè molto diffusa nei nostri paesi e data fin dalsecolo XV, subito dopo la morte del Santoper l’azione di pace, di carità e di evangeliz-zazione che Egli svolse nei paesi confinantiMonteprandone. Durante l’ultima guerramondiale, molte mamme si recarono pressoil santuario della Madonna delle Grazie perpregare e lasciare una foto dei figli in guerra.La sicurezza della sua protezione si avvertìspecialmente nel passaggio del fronte mili-tare. È per questo che la festa del 28 novem-bre richiama molti fedeli ed è celebrata conparticolare solennità.
Riportiamo alcuni passi dell’omelia pronun-ciata dal nostro Vescovo durante la S.Messasolenne celebrata presso il Santuario in cui si evidenzia la predilezione di S.Giacomo verso i poveri.“ San Giacomo aveva uno sguardo particolare per i poveri, conosceva bene i bisogni morali e ma-
teriali del popolo, non mancava di alzare la voce in difesa di quanti soffrivano la miseria e subivano
ingiustizie da parte dei ricchi, e si diede da fare per venire incontro alle più impellenti necessità degli
emarginati della sua società.
Volle istituire i Monti di
Pietà, per venire in soccorso di
tante indigenze e si impegnò in
maniera forte e generosa a
combattere l’usura, allora
assai diffusa, anche perché nel
mondo cristiano c’era la con-
vinzione che non si potesse le-
citamente prestare denaro con
interessi, anche minimi, a
causa di una lettura troppo let-
terale della Sacra Scrittura. La
conseguenza era che chi non
assecondava questa mentalità poteva approfittare per esigere tassi elevati, che riducevano alla miseria
estrema i bisognosi. Con i Monti di Pietà S. Giacomo operò un tentativo per rimediare alla piaga
dell’usura, concedendo in prestito piccole somme senza interesse e dietro consegna di un pegno di
valore non inferiore al bene, da restituire con l’estinzione del debito o da vendere per rimborsare il
Monte di Pietà.
Le feste dell’Immacolata e della Patrona della DiocesiA Ripatransone, nella chiesa di San Filippo, in preparazione alla festadell’Immacolata Concezione, si sta svolgendo la tradizionale No-
vena, iniziata giovedì 29 Novembre; guida spirituale è il frate pas-
sionista Padre Dario Di Giosia; il tema trattato: l’anno della fede; la
messa delle ore 18.30, a turno, è animata dalle Confraternite citta-
dine. Sabato 8 Dicembre, festa dell’Immacolata, la messa delle ore
9 sarà presieduta dal vescovo diocesano Mons. Gervasio Gestori.
La festa liturgica della Pa-
trona della diocesi, la Ver-gine di Loreto venerata conil titolo di Madonna di SanGiovanni, si svolgerà nel
Duomo-Basilica e nell’an-
nesso Santuario a Lei dedi-
cato, con il seguente programma: domenica 9 Dicembre,
nel Santuario: ore 16.30, recita del rosario; ore 17.00, ce-
lebrazione della santa messa; ore 17.45, accensione di un
falò in Piazza Ascanio Condivi. Lunedì 10 Dicembre, ore
8.30, santa messa nel santuario; ore 18.00, in Duomo, con-
celebrazione solenne presieduta dal vescovo Mons. Ge-
stori, con la partecipazione di parroci e fedeli di una zona
pastorale della diocesi; il rito sarà animato dalla Corale
“Madonna di San Giovanni”, diretta da Nazzareno Fanesi;
all’organo Laura Michelangeli. A.G. – I.A.
segue a pag. 2
“La mia presenza parla da sola:il Vescovo, la Chiesa, sono at-tentissimi alla realtà della Col-diretti, di quanti vivono acontatto con la natura, la cam-pagna, il mondo rurale, unmondo faticoso e bello. Do-manda attenzione, sacrificio, digiorno e di notte … Un contattocon la natura che va rispettato.Il Padreterno ha creato ilmondo in maniera armonica.Ogni tanto c’è qualche “bizza”,qualche disarmonia, ma spessoprovocata dalle intemperanzedell’uomo. La natura va rispet-tata e voi la conoscete bene equindi rispettandola essa donaquello che è fondamentale perla nostra vita. Ci vuole l’industria, certo, il ter-ziario, certo, ma il primario è qui… La terra, ilcibo… Mi auguro che il vostro lavoro possacontinuare in maniera generosa, competente,sobria, seria… C’è bisogno di serietà nel la-voro, ciascuno faccia il proprio dovere in ma-niera seria. E mi auguro che i giovani guardinoil vostro mondo non con distacco, con suppo-nenza, con indifferenza. Leggo che sta ripren-dendo un’attenzione da parte dei giovani almondo della natura e anche il lavoro dell’agri-coltore viene guardato con simpatia. La Chiesaappoggia tutto questo. Tocca poi alle famiglie, alla scuola, ai politici,sostenere questo sbocco lavorativo che do-manda presenze competenti che abbianoscienza e coscienza e quindi io ben volentieri
partecipo all’inaugurazione di questo ambiente,degli Uffici Intercomunali della Coldiretti asco-lana e fermana. I migliori auguri di cuore a tutti voi”.
Con queste parole il nostro Vescovo Gervasioha salutato quanti erano intervenuti, ed eranodecisamente tantissime persone provenienti daogni parte delle Province di Ascoli Piceno eFermo, per prendere parte al l’inaugurazione deinuovi Uffici Intercomunali della Sezione Inter-provinciale Coldiretti di Ascoli Piceno e Fermoin Valtesino di Ripatransone nel nuovo Com-plesso Residenziale “La Vigna” realizzatodall’Impresa Sipa Costruzioni in questi ultimianni proprio a pochissimi metri di distanzadalla nostra Chiesa Parrocchiale.
segue a pag. 4
Anno XXIX
9 Dicembre 2012
2PAG
continua dalla prima pagina PARROCCHIA S. BENEDETTO MARTIRE
Questo operare concreto,
con interventi di vero in-
teresse sociale, trovava la
sua profonda motivazione
nel Vangelo, che inse-
gnava come il Regno di
Dio è per coloro che si
fanno servitori dei fratelli
più poveri. Ed inoltre, S.
Giacomo aveva ben pre-
sente che Cristo, Figlio di
Dio, “da ricco che era si
fece povero per arric-
chirci con la sua povertà” (1 Cor 8,9). Non a
caso il simbolo dei Monti di Pietà era il Cristo
deposto dalla Croce. Gesù ormai ridotto a
corpo privo di vita, Lui, il Figlio di Dio, era in
quel momento destinato al sepolcro, il segno
della sua ultima umiliazione. Da Autore della
vita si era annientato fino alla morte. S. Gia-
como tuttavia non si limitò ai Monti di Pietà,
per soccombere gli indigenti, ma chiedeva con
forza ai più abbienti di venire incontro ai poveri
perchè saldassero loro i debiti con offerte, o
mediante il riscatto dei pegni, o con il paga-
mento per uscire di prigione. Predicava contro
l’usura, invitava i ricchi a prestare attenzione
ai poveri, sollecitava tutti a non essere avari
anche nelle piccole cose, ma soprattutto cer-
cava di costruire una mentalità nuova, persone
non egoistiche, veramente attente alla frater-
nità ed alla solidarietà. Predicava la conver-
sione della mente e il rinnovamento del cuore,
perché poi si aprisse la borsa e si agisse con
giustizia e con carità”.
A Monteprandone straordinaria partecipazione dei fedeli per la festa di S. Giacomo della Marca
Il 28 novembre in occa-sione dell’apertura dellaNovena i ragazzi e bam-bini della parrocchiahanno rappresentatonella chiesa di San Bene-detto Martire un recitalsulla “Vita di Maria,donna e madre dellafede” e in occasionedell’anno della fede, sisono soffermati su alcunipersonaggi biblici chesimboleggiano la rispo-sta alla chiamata del Si-gnore. Il recital è stato seguito dalla regia di PinaBruni, con la scenografia di Vincenzo Rossi, i tec-nici delle luci Piero Rossi, Valerio Pompei e FilippoBruni, la costumista Paola Straccia, la coreografiadelle sorelle Sara e Paola Gabrielli, le musiche diLuca e Matteo Traini, la fonica di Luigi Neroni edalla consulenza biblica del parroco don Ro-mualdo. L’intera serata è stata accompagnata daicanti della corale di San Benedetto Martire direttada Manuela Plebani accompagnata all’organo daAlberto Rossi. Nello spettacolo i ragazzi hanno rap-presentato sette momenti biblici che sono statispunto di riflessione per entrare nello spirito dellaNovena e in preparazione al periodo dell’Avvento.La prima scena riprendeva la commissione del pec-cato originale incentrando l’attenzione sulla tenta-zione e la disubbidienza alla Parola di Dio efacendoci riflettere su quante volte, pieni di noistessi, ci siamo allontanati dal Suo amore piom-bando nell’oscurità del peccato e del nostro io. Laseconda scena ricalcava la figura di Abramo cheascoltò la voce e si fidò fino in fondo di Dio, cherese fertile sua moglie ormai sterile e la sua discen-denza numerosa come i granelli della sabbia. Partìalla ricerca della Terra Promessa e per obbedienzafu anche disposto a sacrificare il suo unico figlioIsacco. La terza figura di riflessione è stato Mosè,uomo che mosso dalla sua fede va davanti al fa-raone, libera gli israeliti dalla schiavitù, riesce adattraversare il Mar Rosso e riceve le Tavole dellaLegge. È stata rappresentata la figura di Gesù cheparla delle beatitudini, quindi di coloro che credonoin modi diversi e che desiderano vedere Dio. La se-
rata era incentrata sull’Annunciazione di Maria chenonostante fosse profondamente impaurita, dice ilsuo “sì” e si mette al servizio del Signore. Giu-seppe, invece, uomo pio e giusto, anch’egli si fidaaccogliendo con se Maria. Alla domanda “Chi diteche io sia?” Pietro risponde a Gesù “Tu sei il Cristo,il Figlio del Dio vivente”. Egli adempie alla sua vo-cazione poiché accoglie e dice le parole che Dio hasuscitato in lui. In fine lo Spirito Santo che, comefiammelle illumina la mente degli apostoli, puòscaldare e illuminare il cuore solo se lo si apre. Allafine della serata, dopo che i ragazzi hanno rinno-vato il voto cittadino all’Immacolata, la registra-zione della voce del pontefice Giovanni XXIII, altermine del Concilio Ecumenico Vaticano II, ripetela tenera frase: “Quando tornate a casa troverete ibambini, date loro una carezza e dite che è la ca-rezza del papa”. In conclusione la registrazione diBenedetto XVI rinnova questa frase e da la sua be-nedizione. Quante volte ci capita di perdere la suavia? Ci affidiamo al Signore o siamo convinti difarcela da soli? Siamo disposti ad ascoltarlo ed ac-coglierlo? Siamo capaci di rinunciare a noi stessi,di rispondere “sì” alla sua chiamata? Ci lasciamoilluminare dallo Spirito? Queste sono le domandeche possono accompagnarci nella Novena, el’esempio di Maria, donna che ha creduto nel-l’adempimento della Parola del Signore, può spin-gere il nostro cuore a desiderare di vivere come Lei.I ragazzi con consapevolezza e semplicità hannosaputo rappresentare questi momenti e offrirceli inmodo spontaneo, lasciandoci riflettere sulla nostrafede ed incoraggiandoci a rispondere “eccomi” allasua chiamata. Federica De Renzis
“ERANO PERSEVERANTI NELL’ INSEGNAMENTO DEGLI APOSTOLI ENELLA COMUNIONE, NELLO SPEZZARE IL PANE E NELLE PREGHIERE”
Tratto dal secondo capitolo del libro degliAtti degli Apostoli, quello cioè che vede lanascita della prima comunità cristiana seguitaall’ evento della Pentecoste, il versetto 42 so-pracitato, ha ispirato il tema per la FESTA
DIOCESANA DEL RINNOVAMENTO
NELLO SPIRITO SANTO che si è svolta Do-menica 25 Novembre a Martinsicuro. Nel sa-lone della parrocchia del Sacro Cuore eranopresenti circa 200 fedeli provenienti da ogni parte della diocesi e 3 fra i diversi consiglieri spiritualidei vari gruppi: Padre Pietro, Padre Gabriele e Padre Renato. La giornata è iniziata tra canti di lodee ringraziamento e lo Spirito Santo ha preparato i cuori di tutti i fratelli all’ ascolto della Parola diDio. Al termine della preghiera comunitaria carismatica, l’ assemblea ha professato il Simbolo Apo-stolico per riaffermare con convinzione il proprio credo all’ inizio dell’ anno della fede. L’ insegna-mento sul tema della giornata è stato relazionato da Federico Luzietti, coordinatore regionale delRnS, che ha evidenziato come per vivere profondamente l’ unione fraterna sia necessario essere as-sidui nell’ ascolto della Parola di Dio e avere nello stesso tempo fame e sete di Gesù perché “Nondi solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mc 4,4). La perseveranzanecessaria per crescere come cristiani, può esserci donata soltanto dallo Spirito Santo ed è per questoche, ha sottolineato il relatore, è necessario attraversare la porta della fede e quella porta può esseresolo Gesù: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me sarà salvo” (Gv 10,9). E concludendo l’insegnamento, Luzietti, ha esortato l’ assemblea dicendo: “ è questo il tempo di avvicinarsi senzachiedere spiegazioni, è il tempo di fidarsi di Gesù” ed ha poi guidato i presenti in un forte momentodi preghiera ed esperienza spirituale carismatica. La sessione pomeridiana è cominciata con il RovetoArdente, e mentre i fedeli presenti nel salone principale adoravano il Santissimo Sacramento, nellesale adiacenti, sono stati costituiti dieci cenacoli di preghiera in cui ben 25 fratelli provenienti da 5diversi gruppi della diocesi, hanno ricevuto la Preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito
Santo. Tale esperienza, il cui scopo è quello di ravvivare i carismi che lo Spirito Santo ci ha donatocon il Battesimo, è il momento centrale del Seminario di Vita Nuova nello Spirito, un percorso co-stituito da una serie di catechesi che conducono i fratelli a riscoprire i fondamenti della propria fede.La giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Gabriele Di Nicolò ePadre Renato Pergolari. Grande è stata la gioia e la commozione di tutti i fratelli che hanno parte-cipato, grazie anche al generoso impegno organizzativo da parte del Comitato Diocesano: Luigi
Mattioli, Giovanna Saccoccia e Luigi Olivieri. Silvia Del Zompo
Parrocchia S.Benedetto Martire
“La vita di Maria donna
e madre della fede”
3Anno XXIX
9 Dicembre 2012 PAG
Questa volta leggiamo la parabola di Gesù e laconclusione del quarto Discorso (Mt 18,23-35).1. Il re condona al servo il grande debito. “Per
questo, il regno dei cieli è simile a un re che
volle regolare i conti con i suoi servi. 24Aveva
cominciato a regolare i conti, quando gli fu pre-
sentato un tale che gli doveva diecimila talenti.25Poiché costui non era in grado di restituire, il
padrone ordinò che fosse venduto lui con la
moglie, i figli e quanto possedeva, e così sal-
dasse il debito. 26Allora il servo, prostrato a
terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza
con me e ti restituirò ogni cosa”. 27Il padrone
ebbe compassione di quel servo, lo lasciò an-
dare e gli condonò il debito (Mt 18,23-27). “Per questo”. La parabola è introdotta comeuna motivazione di quanto Gesù aveva detto aPietro, di perdonare settanta volte sette. Essaespone il motivo di tanta esigenza, incompren-sibile. Il “regno dei cieli” è quello incominciatosulla terra e nel quale si vive e si opera. E’ si-mile “a un re”, cioè al comportamento che ilre della parabola adotta. “diecimila talenti”. Il“talento” era una misura di peso che variava dimolto a secondo dei periodi e dei luoghi. “Il red’Assiria [Sennacherib] impose a Ezechia, re diGiuda, trecento talenti d’argento e trenta talentid’oro” (2 Re 18,14). Per racimolare una talesomma “Ezechia consegnò tutto il denaro chesi trovava nel tem-pio del Signore enei tesori della reg-gia” (2 Re 18,15).Nel primo secolodopo Cristo, un ta-lento equivaleva a6.000 denari; undenaro era la pagagiornaliera di unoperaio e l’operaiolavorava comples-sivamente per 300giorni in un anno.Quindi per guadagnare 10.000 talenti un sin-golo operaio avrebbe dovuto lavorare per200.000 anni. Anche confronto che si porta altempo di Erode ci dice l’enormità della somma.Le tasse annuali per l’intera Giudea, Idumea eSamaria al tempo di Erode il Grande (+ 4 a. C.),ammontavano a 600 talenti; quelle della Galileae della Perea a 200 talenti (Giuseppe Flavio, AJ.
17,319-320). Gesù vuole che pensiamo proprio a un debitoenorme! “prostrato a terra, lo supplicava” congrande umiltà. “ebbe compassione” - splan-
chnízomai, da cui splánchna, viscere - come ilpadre quando vede il figlio prodigo che ritorna(Lc 15,20). Dietro la figura del re c’è la bontàdel Padre celeste che esercita la sua misericor-dia mediante il Figlio. “gli condonò il debito”,rinunciando anche a quel poco che poteva forse
restituire. Come Manfredi, mi rivolgo “pian-gendo, a quei che volentier perdona” (Dante,Purgatorio 3, 120).2. Quel servo non condona a un conservo il
piccolo debito.“Appena uscito, quel servo trovò
uno dei suoi compagni, che gli doveva cento
denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, di-
cendo: “Restituisci quello che devi!”. 29Il suo
compagno, prostrato a terra, lo pregava di-
cendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”.30Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in
prigione, fino a che non avesse pagato il de-
bito” (Mt 18,28-30). Cento denari erano labuona somma di 100 giorni di lavoro; ma rima-neva insignificante rispetto a quanto gli era statocondonato. Per rimarcare l’assurdo comporta-mento Gesù fa ripetere al servo gli stessi gestie le stesse parole che egli aveva detto al re otte-nendo il perdono. 3. Il comportamento del re.“Visto quello che
accadeva, i suoi compagni furono molto dispia-
ciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto
l’accaduto. 32Allora il padrone fece chiamare
quell’uomo e gli disse: ‘Servo malvagio, io ti
ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai
pregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà del
tuo compagno, così come io ho avuto pietà di
te?’. 34Sdegnato, il padrone lo diede in mano
agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto
il dovuto (Mt 18,31-34). 4. L’applicazione fi-
nale. Non tiene punti-gliosamente conto del“per questo” iniziale;ma chiede di perdonare“di cuore”: “Così
anche il Padre mio ce-
leste farà con voi se
non perdonerete di
cuore, ciascuno al pro-
prio fratello” (Mt18,35). Pietro ora capi-
sce perché deve perdonare 70 volte 7 e quantosia grave non farlo: perché ognuno viene per-donato da Dio per un numero di volte astrono-micamente più frequente. E io l’ho capito?“Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Ga-
lilea e andò nella regione della Giudea, al di là
del Giordano” (19,1)” Concludiamo. Mt èl’evangelista che ci dice con forza che dob-biamo perdonare i nostri fratelli. Al “Rimetti anoi i nostri debiti come anche noi li rimettiamoai nostri debitori” egli fa seguire questo com-mento. “Se voi infatti perdonerete agli altri leloro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdo-nerà anche a voi; ma se voi non perdonerete aglialtri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostrecolpe” (6,12.14-15). Sono frasi che ci fanno ri-flettere.
Discorso ecclesiale, seconda parte e fine94. PARABOLA DEL SERVO IMPIETOSO
Anno della Fede2012 2013
Parola del Signore2a DOMENICA DI AVVENTO C
dal VanGelO secondo luca
... la parola di Dio scese su Giovanni, figliodi Zaccaria, nel deserto. (LUCA 3,1-6)
Notiamo subito la precisione con cui Luca si
preoccupa di datare l’inizio della missione di
Giovanni detto il Battista e l’apparizione pub-
blica di Gesù. Tale precisione storica é per noi
la massima garanzia della fedeltà dell’autore ai
fatti così come sono veramente accaduti. Infatti
é uno degli argomenti più importanti attestanti
la storicità dei vangeli.
La Parola di Dio scese su Gio-
vanni, questo viene sottolineato
dall’autore del Vangelo perché
egli vuole precisare che il cris-
tianesimo non é un sentimento
popolare, non é una euforia reli-
giosa, né un’alienazione di tipo
mitico, ma ha avuto un pre-inizio
storico ben preciso e concreto
nella predicazione di un singolo
uomo, ben determinato: Gio-
vanni figlio di Zaccaria. Gio-
vanni riprendendo la scia dei
profeti, inizia il suo cammino
parlando di Dio e predicando un
battesimo di conversione per il
perdono dei peccati, e annun-
ciando l’arrivo imminente del
Messia. Quindi la rivelazione di Cristo viene
collegata strettamente al messaggio divino las-
ciato a Israele, esiste cioè una continuità tra
l’Antico Testamento e il Nuovo, il Vangelo in-
fatti può essere ben compreso esclusivamente
alla luce dell’Antico Testamento.
Cerchiamo ora di fare una lettura particolare di
alcune frasi di questo brano: raddrizzare i sen-
tieri... riempire i burroni... abbassare i colli...
Raddrizzare i sentieri: potremmo intenderlo
come una necessaria correzione del nostro
temperamento superbo, e la eliminazione dei
nostri comportamenti sbagliati (tortuosi), in
quanto il cristiano deve essere umile, avere
bontà d’animo e pazienza, ed essere sempre
sulla via diritta della Sequela di Cristo.
Riempire i burroni: il cristiano, cioé, deve
riempire i vuoti dell’anima con le virtù fonda-
mentali e cioè la carità, la speranza, la fiducia
in Dio e nella Chiesa (Comunità dei credenti).
Abbassare i colli: eliminare dal nostro cuore
l’orgoglio, la superbia, la presunzione e l’auto-
sufficienza, in modo da permettere a Dio di
camminare nel giardino della nostra anima alla
brezza del mattino. La fede in
Cristo esige che noi, come ci
chiede Giovanni, prepariamo la
strada al Signore che viene,
affinché il suo cammino nella
nostra anima sia sempre più frut-
tifero, affinché egli possa ( come
dice Santa Teresa) lavorare
come un giardiniere, e non come
uno sterratore, per rendere il gi-
ardino della nostra anima sem-
pre più bello e profumato.
Allora si, che vedremo la
salvezza di Dio. La conversione,
però, deve essere continua, rad-
icale, deve essere personale e
comunitaria. Conversione non
significa evasione, ma maggiore
impegno nella vita, una vita vis-
suta secondo il Vangelo; per cui possiamo dire
che la conversione del mondo passa attraverso
la mia conversione, e che il mondo non potrà
mai cambiare se io non cambio per primo.
Chiediamo al Signore di donarci un cuore di
carne, un cuore puro per accogliere con gioia e
fede l’Avvento del suo Figlio unigenito.
RICCARDO
Pillole di saggezza: Un giovane, convertito di recente, chiese a un
anziano: Padre, adesso dovrò rinunciare com-
pletamente al mondo? Non temere - gli rispose
l’anziano - se la tua vita sarà realmente cris-
tiana, sarà il mondo che rinuncerà subito a te.
Domenica 9 dicembre
Ore 16.00 Monteprandone Santuario S. Giacomo della Marca: Incontro con i fidanzati della Diocesie S. Messa – Ore 17.00 S. Messa
Lunedì 10 dicembre
Ore 18.00 Ripatransone - Duomo: S. Messa, in occasione della Patrona della Diocesi
Ore 20.00 S. Benedetto Tr. CatecumenioParrocchia S. Antonio: Consulta laicale
Mercoledì 12 dicembre
Ore 10.00 S. Benedetto Tr.R.S.A. S. Giuseppe: S. Messa
Giovedì 13 dicembre
Ore 08.30 S. Benedetto Tr. Ospedale Civile: S. Messa, per S. Lucia
Ore 09.45 S. Benedetto Tr. PP.Sacramentini: Ritiro del Clero
Venerdì 14 dicembre
Ore 19.00 S. Egidio alla V.Rito della Traditio con una Comunità Neocatecumenale
Sabato 15 dicembre
Ore 08.45 S. Benedetto Tr: Auditorium Comunale: Saluto al Convegno dell’UNITALSI
Ore 10.00 Centobuchi - Regina Pacis: S. Messa per la Scuola Media
Domenica 16 dicembre
Ore 16.00 S. Benedetto Tr. Palazzetto dello Sport: Auguri e benedizione
Ore 18.00 S. Benedetto Tr. MonasteroS. Speranza: Vespri e S. Messa, con la presenza dei Gruppi di P. Pio
Ore 19.45 S. Benedetto Tr. - Concezioniste: Incontro con i Sinodali
Incontri Pastorali del Vescovo
durante la settimana 9-16 dicembre 2012
Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”
Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984
DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)
e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento
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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO
4 Anno XXIX
9 Dicembre 2012PAG
Poco prima del nostro Vescovo, è intervenuto ilSindaco di Ripatransone, Prof. Remo Bruni, ilquale ha ricordato che Ripatransone è il Comunepiù agricolo della Provincia di Ascoli Piceno, conoltre 500 Partite Iva intestate ad Imprese agricole,e che la Coldiretti è l’organizzazione di categoriapiù rappresentativa del mondo dell’Agricoltura. Ai saluti del Sindaco Bruni e del Vescovo Gerva-sio sono seguiti quelli di Paolo Mazzoni, Presi-dente della Sezione Interprovinciale di ColdirettiAscoli – Fermo: Dopo il tradizionale taglio delnastro, si è svolta la benedizione, impartita dalnostro Vescovo Gervasio, dei nuovi Uffici Col-diretti di Valtesino e, successivamente, tutti i pre-senti si sono spostati sotto un tendone allestitodalla Coldiretti negli spazi del Borgo Residen-ziale La Vigna dove si è tenuta una tavola rotondasul tema “Più agricoltura per costruire l’Italia
che vogliamo – Dalle campagne picene una ri-
sposta economica e sociale alla crisi” al qualesono intervenuti il Sindaco Remo Bruni, il Presi-
dente Paolo Mazzoni, Vincenzo Gesmundo eGiannalberto Luzi, rispettivamente SegretarioNazionale Organizzativo della Coldiretti e Presi-dente di Coldiretti Marche, il Prof. Roberto Espo-sti, Professore di Economia Agraria pressol’Università Politecnica delle Marche e Yuri Che-chi, il “Signore degli anelli” grande campioneolimpico che ora, smessa la sua attività sportiva,ha deciso di ritornare alle sue origini investendoin Agricoltura nelle campagne di Ripatransone.La tavola rotonda è stata moderata e condotta daPaolo Notari, giornalista RAI che collabora nelletrasmissioni “Uno Mattina”, “La Vita in Diretta”ed altri programmi di Radio Uno Rai. Dalla ta-vola rotonda è emersa la proposta di Coldirettiper il futuro dell’Agricoltura in Italia ed in Eu-ropa, una proposta fatta di verità e giustizia sullatracciabilità e sulla remunerazione dei prodottiagricoli, di sussidiarietà e solidarietà tra le variecomponenti del mondo agricolo e di “Etica primadi tutto” in tutto ciò che riguarda l’economia masoprattutto l’Agricoltura.La nostra Comunità Parrocchiale è orgogliosa didare il suo benvenuto in mezzo a noi alla Coldi-retti ed a tutti coloro che lavoreranno nei nuoviUffici di Valtesino ed a quanti usufruiranno deiservizi che questi Uffici offriranno. E questo or-goglio ci viene da tutto ciò che Coldiretti rappre-senta: la principale organizzazione del SettoreAgricolo con 7 Uffici di Zona, 64 Sezioni perife-riche ed oltre 6.000 aziende agricole associatesulle 12.200 che si possono contare nelle Pro-vince di Ascoli Piceno e Fermo.
Sabato 1 dicembre la Coldiretti
ha festeggiato la 61° Giornata
interprovinciale del Ringrazia-
mento, con una celebrazione
eucaristica presso la Chiesa
Madonna di Fatima a Cabiano
di Ripatransone, presieduta dal
nostro Vescovo Gervasio Ge-
stori e concelebrata da Don
Luis Sandoval Vegas e dagli
assistenti di Coldiretti Don
Giuseppe Capecci e Don
Mario Gentili. La S. Messa ha
coronato una manifestazioni ricca di iniziative,
che si sono snodate nelle due giornate di Ve-
nerdì e Sabato e hanno compreso tavole ro-
tonde, lezioni di orticultura e un’esposizione di
macchine agricole. Fitta la partecipazione alla
celebrazione dei fedeli e delle autorità, tra le
quali erano presenti il Sindaco di Ripatransone
Remo Bruni, il vice sindaco Alessandro Luc-
ciarini, l’assessore all’agricoltura Roberto Pa-
squali, i consiglieri comunali Alessandro Ricci
e Barbara Assetti, il consigliere provinciale e
comunale Paolo D’Erasmo, il Senatore Cic-
canti, il presidente della banca di Ripatransone
Dott. Michelino Michetti, il vice presidente
Francesco Massi, il presidente della Coldiretti
di Ascoli Piceno-Fermo Paolo Mazzoni e il Ma-
resciallo Domenico Princigalli, Comandante
dei Carabinieri di Ripatransone. Nell’omelia il
Vescovo ha ricordato l’importanza del ringra-
ziamento al Signore per l’anno trascorso, per la
gioia, seppure ottenuta con fatica, del raccolto
e della vita a contatto con la terra, che gli agri-
coltori sanno “ coltivare, conoscere, servire ed
amare”. Li ha invitati a tener viva “la cultura
di chi ama la terra, perché tutti noi possiamo
continuare a stupirci di come la terra pro-
duca e rigeneri la vita”, secondo un pro-
cesso non banale, ma di sorprendente
armonia. In conclusione ha consegnato
le parole del Salmo 65, con le quali cia-
scuno può rendere grazie al Signore: “Tu
visiti la terra e la disseti, la ricolmi di
ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di
acque; tu prepari il frumento per gli uo-
mini. Così prepari la terra: / ne irrighi i
solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le
piogge e benedici i suoi germogli.”
Nell’offertorio sono stati portati all’altare pro-
dotti della terra ed alcuni animali, segni per
mezzo dei quali si è consegnato nelle mani del
Signore il frutto di un lavoro che è da sempre
alla radice della nostra esistenza.
La S. Messa è stata seguita dalla benedizione,
impartita dal Vescovo, delle numerose mac-
chine agricole esposte all’esterno.
Simone Caffarini
LA COLDIRETTI HA TROVATO CASA
IN VALTESINO DI RIPATRANSONEDi Alessio Rubicini
confida nel signore e fai il bene: abiterai la terra.Coldiretti celebra la Giornata interprovinciale del Ringraziamento
continua dalla prima pagina
Da Acquaviva Picena.
Si è conclusa brillantemente la Settima Giornata della Storia
L’Associazione Palio del Duca Sabato17 Novembre 2012 presso la sala Con-siliare del Comune di Acquaviva Pi-cena ha presentato il libro “ Acquavivae Sponsalia “ Dai Documenti alla Sto-ria, un volume di 295 pagine conte-nente importanti documenti sullastoria di Forasteria degli Acquaviva edell’Associazione Palio del Duca neisuoi 25 anni di attività, gli Atti dei seiConvegni effettuati dal 2001: Federico II e il Piceno, Oggetti, Idee, Culti Egizi nelle Marche, Lafortezza di Acquaviva un matrimonio con la storia, Acquaviva nel XII secolo Città abitata o pre-sidio militare, - Acquaviva nel XII – XIII secolo, - La Ricostruzione delle difese militari e l’in-venzione della polvere da sparo, - Tipologie delle Bombardiere della Rocca e del Castello diAcquaviva Picena. Roberto Casali presidente della Commissione Storica dell’associazione Paliodel Duca ha introdotto il convegno con un inedito, illustrando le armi in uso dal 3000 avanti Cristo,fino all’invenzione della polvere da sparo.Da sottolineare la presenza di un numeroso pubblicoattento e molto interessato. La Giornata della Storia è stata promossa dalla Federazione ItalianaGiochi Storici con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e l’alto patrocinio della Presidenzadella Repubblica. Al convegno, che ha ottenuto il patrocinio della: Direzione Regionale per iBeni Culturali e Paesaggistici delle Marche-Ancona, Soprintendenza per i Beni Storici Artisticied Etnoantropologici delle Marche, Regione Marche, Assemblea Legislativa delle Marche Pro-vincia di Ascoli Piceno, Fondazione Federico II di Jesi, Comune di Acquaviva Picena, hanno par-tecipato importanti relatori, storici, il Soprintendente dott. Daniele Diotallevi e la Dottoressa LauraCiotti dell’Archivio di Stato di Ascoli Piceno. Nel suo intervento l’ing. Medori Maurizio ha pre-annunciato che il prossimo convegno sarà incentrato sul rapporto tra la popolazione amministratae le fortificazioni militari nel XIV e XV secolo. Il presidente Cav. Nello Gaetani a nome del Con-siglio Direttivo dell’Associazione Palio del Duca ha consegnato il premio benemerito di Sponsalia,consistente nella statuetta di Cesare D’Antonio, raffigurante un cavaliere in pietra sibillina, ai re-latori e alle persone che si sono distinte per l’impegno in questi 25 anni di Sponsalia: Dott. DanieleDiotallevi, al Presidente Fabio Costantini e Franca Tacconi, della Fondazione Federico II ,LauraCiotti dell’Archivio di Stato di Ascoli Piceno, Cavezzi Gabriele, Rosita Spinozzi, Sciarra Sandro,Filippo Gaetani, Luigi Girolami, Medori Maurizio, Olivieri Giovanna, Fabio Di Cocco.Il libro oltre a trovarsi presso la sede dell’Associazione Palio del Duca in Via Marziale 29lo si potrà leggere su E.Book, applicazione della Apple.
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9 Dicembre 2012 PAG
I compiti a casa, cruccio per molte famiglieIl Centro Famiglia rispondeL’Associazione Centro Famiglia di San Benedetto del
Tronto opera volontariamente e da più di trent’anni a so-
stegno delle famiglie, offrendo servizi di consultorio, consulenza e formazione gratuita. Con il
progetto “La famiglia per la famiglia” ha potenziato la sua realtà proponendo incontri e ap-
profondimenti sulle tematiche familiari; proprio durante questi incontri e la quotidiana attività
l’associazione ha raccolto numerose domande e problematiche sottoposte dai genitori. Con
questa rubrica, attraverso le risposte offerte dagli esperti collaboratori, vogliamo essere
d’aiuto ai numerosi genitori che si sentono soli ad af-
frontare il loro sempre più difficile ruolo.
LA DOMANDA – Un papà di San Benedetto domanda
al dottor Ezio Aceti: “Nostro figlio, anche se a scuola se
la cava, non vuole mai fare i compiti e vorrebbe sempre
giocare. Cosa fare?”
LA RISPOSTA DEL DOTTOR EZIO ACETI – Par-
tendo dal presupposto che i compiti a casa, se posti in
modo proporzionato all’età dei bambini, rappresentano
una buona opportunità per crescere; a volte, però, raffi-
gurano un vero e proprio incubo sia per i genitori, a
causa dei tempi d’esecuzione, che per i figli. Fare i com-
piti vuol dire imparare a organizzarsi affinché crescendo
si impari ad essere autonomi, quindi in grado di darsi e
strutturare in modo proficuo i tempi e gli spazi. Le con-
segne per casa diventano la via degli insegnanti per
educare alla responsabilità nei confronti di se stessi e
degli altri. Per questo i genitori dovranno dimostrarsi disponibili ad aiuti e suggerimenti, evitando
di sostituirsi ai bambini nell’esecuzione, aprendo i quaderni allo stesso orario e in un luogo tran-
quillo privo di distrazioni. No ai rimproveri, alle umiliazioni e ai castighi se i bambini fanno i ca-
pricci o sbagliano, perché dobbiamo far sentire che ci fidiamo delle loro capacità.
I CONTATTI – Per chi necessita di un consulto approfondito il Centro Famiglia offre uno spor-
tello gratuito con una equipe specializzata di psicologi, consulenti, mediatori e avvocati, con l’av-
vio di questa rubrica si potranno volgere domande inerenti le dinamiche del nucleo familiare a
[email protected]. Per contattare il Centro Famiglia è possibile chiamare lo 0735 595093
o recarsi personalmente in via Pizzi 25 dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle 18:30.
Per Centro Famiglia Dina Maria Laurenzi
Fino al secolo passato, il territorio di Ripatran-sone era disseminato di chiese rurali per quelprocesso di centrifuga che spingeva ad unaevangelizzazione sul luogo di residenza dalquale difficilmente ci si allontanava. Stessaevoluzione ebbe più tardi la scuola con maestriimpegnati in pluriclasse. Dato il gran numerodi sacerdoti anche le piccole chiese erano par-rocchie con annesso un beneficio per far frontea tutte le necessità. “Corsi e ricorsi” scrivevaGian Battista Vico e così dopo la metà del se-colo XX c’è stato un processo inverso, lechiese rurali, come le scuole, sono state abban-donate. Il colle di San Savino, data la posizionestrategica, essendo al centro di un trivio, è an-dato sempre più popolandosi, riassumendoquell’importanza che aveva fin dai tempi deiLongobardi che lasciarono la devozione di San
Savino da quel popolo particolar-mente venerato. Si ebbe così, nelsecolo passato, necessità di unachiesa più grande che fu aperta alculto 75 anni fa, entrando decisa-mente nella storia attuale con ilparroco don Fedele che molti dinoi ancora ricordano. Come è im-pressa nella nostra memoria la fi-gura di don Piero Vitali, secondoparroco, che da quei luoghi cosìsuggestivi ha tratto armonie litur-giche ancor oggi celebrate. Unaricorrenza, il 75°, che in questi giorni è statacelebrata da don Lanfranco con la collabora-zione entusiasta di molti fedeli che hanno vo-luto far memoria attraverso un libroassemblato da Enio Illuminati.
“NUNTIAMUS VOBIS GAUDIUM MAGNUM”
La Presidente di Azione Cattolica della Parrocchia
di San Pio X... SI SPOSA!!!
Il 9 dicembre 2012 alle ore 11, nella stessa Parrocchia, dirà il
tanto atteso SI a MASSIMO SCIARRA, famoso parrucchiere
di Ascoli Piceno. Essendo Laura impegnata nell’A.C. parroc-
chiale e anche diocesana, nel ruolo di responsabile dei gio-
vani prima e come segretaria poi, ci piaceva condividere con
voi la nostra gioia per il suo grande passo. Auguriamo ai fu-
turi Sposi tanta felicità con le parole di Sant’Agostino: “Ama
e fa ciò che vuoi; abbi sempre in fondo al cuore la radice
dell’amore; da questa radice non possono che sorgere cose
buone”. 1,2,3,4,5,6...AUGURI!!!
L’A.C. S. PioX.
S a n S a v i n o f e s t e gg i a i l 7 5 ° d e l l a c os t r uz io n e d e l la p r op ri a c h i e s a
intervista a enio illuminati di Simone Incicco
Come è nata l’idea del Libro?
L’idea di realizzare un libro è stata del parroco Don Lanfranco il quale, essendo venuto a cono-
scenza di una mia ricerca fatta nel 1967 sulla storia della costruzione della chiesa, ha deciso, in
occasione del 75° di istituzione della parrocchia, di farne una pubblicazione per dare memoria
futura di quanto avvenuto il quel periodo.
Cosa le raccontava suo padre sul perché avesse ceduto il terreno e contribuito a realizzare la
Chiesa? Il terreno fu donato per permettere la realizzazione della chiesa, visto che altri proprietari
non erano disponibili.
Come ha visto crescere la parrocchia in questi 75 anni? La parrocchia ha avuto un notevole in-
cremento di popolazione fino agli anni ‘60 del secolo scorso poi molte famiglie si sono trasferite
in altre località ma quelle rimaste sono molto legate alla parrocchia.
Un ricordo simpatico che è successo legato alla Chiesa di San Savino? Il ritrovamento di un
falso tesoro avvenuto durante i lavori di costruzione della chiesa.
Il fatto più importante che è successo secondo lei? Il fatto più importante di questi 75 anni è
stato la costruzione della tanto desiderata chiesa.
Ci vuole ricordare i parroci che sono stati nella parrocchia? I parroci succedutosi in questi 75
anni sono: Don Fedele Pasqualini dal 1937 al 1968; Don Piergiorgio Vitali dal 1968 al 1995;
Don Lanfranco Iachetti dal 1997
Come dovrebbe proseguire il cammino la comunità parrocchiale? La nostra comunità, anche se
piccola, è molto unita e segue tutte le iniziative che Don Lanfranco propone; questo spirito di
collaborazione dovrebbe continuare nel tempo.
I selvaggi siamo noi
L’associazione Giardini San Michele di Ripa-
transone e la Caritas diocesana, organizzano un
incontro –dibattito con la fotografa umanitaria
Raffaella Milandri dal titolo provocatorio “I sel-vaggi siamo noi”.La Milandri è stata poche settimane fa ospite di
Licia Colò, nella nota trasmissione televisiva “
Alle falde del Kilimangiaro”.
Nell’occasione che viene proposta, ci racconterà
i propri viaggi in solitaria senza censure e senza
freni, per parlare dei popoli indigeni. Ci mo-
strerà filmati ed immagini uniche, raccontando
la sua permanenza in alcune tribù dell’ Africa,
nelle riserve indiane e nei villaggi di ogni angolo
del mondo. Viaggiare significa conoscere
l’animo dei popoli e lei lo fa condividendo tutto:
il cibo, le capanne per dormire, le usanze locali.
Il popolo Crow la considera sorella col nome
Baa Xusheesh. Raffaella, in precedenza ha par-
tecipato ad altri programmi televisivi. E’ stata
ospite anche di Maurizio Costanzo. E’ conside-
rata una fervida attivista dei diritti umani dei popoli indigeni, soprattutto quelli ai margini, dimen-
ticati o comunque trascurati come, ad esempio, i Pigmei. L’incontro si terrà presso il nuovoCENTRO POLIVALENTE CARITASDomenica 9 Dicembre, alle ore 17,00
6 Anno XXIX
9 Dicembre 2012PAG
da ripatransone a cura di A.G. – I.A.
A Ripatransone, dalle ore 19 alle 20.30 di mer-coledì 28 Novembre 2012, si è riunito il consi-glio comunale presieduto dal consiglieredelegato alla cultura Prof. Paolo Polidori, in as-senza del presidente Dott.ssa Diana De Angelis.Il primo a prendere la parola è stato il SindacoProf. Remo Bruni, che ha annunciato gli eventicittadini immediati, quali: convegno su “I gio-vani ed il futuro” (giovedì 29 Novembre); sabato1 Dicembre, in Valtesino : presso il quartiere re-sidenziale “La Vigna”, inaugurazione della sedezonale della “Coldiretti”, che sarà a serviziodegli imprenditori agricoli del vasto territorio diRipatransone e di quelli dei Comuni limitrofi;presso la chiesa parrocchiale della Madonna diFatima, celebrazione dell’annuale “Messa di rin-graziamento” itinerante, promossa dalla stessa“Coldiretti”; nella frazione di San Savino, dalleore 16, manifestazioni celebrative del 75° anni-versario della parrocchia, con la presenza di au-torità civili e religiose, fra cui il sindaco Brunied il vescovo Mons. Gestori; tra le iniziative, lapresentazione del libro sulla storia della frazione,della chiesa e della parrocchia di San Savino,compilato dal Dott. Enio Illuminati. Rispon-dendo quindi all’interrogazione dei consiglieridi minoranza Barbara Bassetti e Giuseppe DeRenzis, il Sindaco ha riferito che i lavori di si-stemazione di Piazza Damiani saranno ripresientro Dicembre 2012. Poi il consiglio comunaleha approvato due varianti urbanistiche relative:una alla realizzazione di un opificio artigianale(calzaturificio) in contrada San Rustico, da partedella ditta Gabriele Mattioli; l’altra alla realizza-zione di un “accessorio pertinenziale” aperto, inContrada Tesino, da parte della Frigotecnica In-ternazionale Spa: tale accessorio consentirà alla
ditta di produrre frigoriferi ancora più capienti,destinati all’esportazione estera; in merito il con-sigliere De Renzis si è complimentato con i dueimprenditori, che nonostante la crisi economica,sono in grado di fare investimenti nel territorioripano. Illustrata dal consigliere Geom. PaoloD’Erasmo delegato al settore, il Consiglio, con ivoti contrari della minoranza insoddisfatta delledelucidazioni richieste e ricevute in merito, haratificato la settima variazione di bilancio di pre-visione per il 2012, già deliberata dalla giuntamunicipale, per un totale di 74mila euro: tra leentrate: contributo regionale per il ripristino dellastrada “Cabiano”, rimborso del credito dell’IVAa seguito degli accertamenti; tra le uscite: stornidi fondi, contributi ad associazioni culturali esportive ed ai commercianti (centri commercialinaturali), varie manutenzioni, emergenza neve(Febbraio 2012); in entrata ed in uscita, 373milaeuro per il secondo lotto dell’edilizia pubblica inFonte Abeceto. In conseguenza delle variazionidi bilancio apportate nel corso dell’anno, il con-siglio comunale ha approvato l’assestamento ge-nerale del bilancio di previsione per l’anno 2012che ammonta ad euro un milione e centocin-quantaquattromila euro: assestamento che, comehanno riferito il consigliere D’Erasmo ed il sin-daco Bruni si chiude in equilibrio senza chesiano state aumentate le tasse e le tariffe e chesiano stati ridotti i servizi. Il primo cittadino inol-tre si è augurato che per il bilancio del 2013 sipossano raggiungere gli stessi risultati. Infine ilconsiglio ha approvato il nuovo regolamento co-munale per l’acquisizione di lavori, beni e serviziin economia ai sensi delle recenti variazioni ap-portate al “Codice dei contratti”.
Consiglio comunale: assestamento generale del bilancio. Edilizia pubblica e privata Il dato più rilevante dell’Assemblea di quartiere del
Paese Alto è senza ombra di dubbio la partecipa-zione numerosa degli abitanti. Alcuni dei presentihanno commentato che era dai tempi della protestaper la mancanza dell’acqua nel vecchio incasato,che non si vedeva tanta gente riunirsi per affrontarei problemi del quartiere. Il nuovo Comitato ha deciso di incontrare gli abi-tanti senza la presenza dei rappresentanti politici peravere un confronto libero e sincero. L’invito stesso,consegnato porta a porta, desiderava portare l’atten-zione sul senso di vicinanza e di condivisione. Loha chiarito il Presidente introducendo l’incontro edè stato ribadito più volte, durante la serata, dagli altrimembri del Comitato: “Ciò che possiamo fare peril nostro quartiere è impegnarci in prima persona,nel sociale, nelle varie iniziative di aggregazione,nel volontariato. Questo è un impegno personale elo porteremo avanti. Riguardo invece ai problemilegati alla viabilità, ai parcheggi, al decoro urbano,il Comitato non può che essere il portavoce degliabitanti e segnalareogni problema agliuffici competenti delComune e ai relativiAssessori.”In pochi mesi, rendenoto il Presidente, ilComitato ha ottenutola chiusura al trafficodella Piazza Sacconie l’installazione,nella stessa, di nuovepanchine. Ha insi-stito per migliorarela segnaletica delparcheggio gratuito, al coperto, sotto la scuola Mar-chegiani. Ha segnalato ai rappresentanti politici di-versi problemi inerenti la viabilità e la necessità diriqualificare le aree verdi. È intervenuto, infine, perfar ripristinare l’impianto elettrico nel parco Ghandi.Si tratta di piccole segnalazioni, ma i problemi verisono altri e i cittadini li hanno esposti senza mezzemisure.La manutenzione delle strade del centro storico èassente. In via Forte i sampietrini sono divelti e nes-sun operaio comunale è mai intervenuto a sistemareil manto stradale. Per rimanere nel vecchio incasato,il parcheggio selvaggio in piazza Bice Piacentini hasollevato una protesta unanime da parte degli abi-tanti. Altro problema rilevante riguarda il ritiro deirifiuti urbani. I cittadini sollecitano la raccolta portaa porta perché la presenza dei ristoranti crea moltipiù rifiuti di quanto non ne possano raccogliere gliattuali cassonetti.Altra questione sollevata è la presenza di vandaliche deturpano i beni pubblici, soprattutto la ScuolaMarchegiani. Si richiede un impianto di videoca-mere, maggiore illuminazione e un presidio costantedelle forze dell’ordine. Ma il quartiere del Paese alto non è soltanto il centrostorico. La presenza numerosa degli abitanti di ViaCarnia è indicativa. Oltre alla segnalazione dell’in-completa opera di urbanizzazione in Via Garfa-gnana, dove il manto stradale è costituito da terra e
pietre, ciò che preme di più è un intervento per ga-rantire la sicurezza dei pedoni in via Carnia. Talevia, negli ultimi anni, è diventata l’arteria principaleche collega S. Benedetto ad Acquaviva Picena. Iltraffico pesante è notevole e gli automobilisti tran-sitano ad alta velocità. Non sono mancati incidentiche hanno coinvolto i pedoni e due anni fa un abi-tante ha perso la vita. La pericolosità della situa-zione suggerisce un’immediata risposta da parte deirappresentanti politici.Infine, gli abitanti delle zone Stella Maris e “Bru-glia” sono esasperati e lamentano un disagio non in-differente per la viabilità errata e per la mancanzadi parcheggi. Il comitato di quartiere, pur consapevole di quantosia difficile ottenere risultati, ha assicurato che ren-derà nota al comune ogni istanza presentata. La crisieconomica e la mancanza di fondi non aiutano dicerto a far valere le proprie proposte. Qualche abi-tante ha fatto presente però che a volte non si inter-viene neanche quando non ci sono costi da
sostenere. È il caso del cartello di divieto di transitoin via Rossini, apposto all’improvviso sull’imboccodella strada senza un apparente motivo, per il qualegli abitanti più volte hanno richiesto al Comitato diintervenire per sollecitarne la rimozione. Il Presi-dente si giustifica dicendo che le richieste sono stateinsistenti, motivando agli esponenti politici che taledivieto crea dei rischi ai pedoni poiché obbliga leauto a passare davanti alla chiesa dove solitamentesono presenti i bambini e i ragazzi dell’oratorio. To-gliere un cartello non costa nulla eppure una richie-sta così semplice e unanime, che ne vale per lasicurezza dei cittadini, sembra che non riesca ad es-sere accolta.Il Comitato in ogni caso, pur svolgendo con la mas-sima attenzione e volontà il suo ruolo di raccordotra il Comune e i cittadini, è orientato a promuovereiniziative sociali facendo affidamento sul sostegnoe sulla collaborazione degli abitanti. La partecipa-zione numerosa all’Assemblea non può che dare co-raggio a un Comitato giovane, seguito e apprezzato.Prima di concludere l’assemblea con un piccolo rin-fresco, il Presidente annuncia nuove iniziative comela manifestazione del Natale al Borgo, sperando dirivivere lo stesso spirito di aggregazione e collabo-razione che si è sperimentato in occasione dellaFesta del Patrono. 28 novembre 2012 IL COMITATO DI QUARTIERE
Assemblea di Quartiere Paese Alto di S. Benedetto
del Tronto: il successo è nella partecipazione.
Laici in azioneAlessandro Ribeca
Qualcosa sta cambiando. È da un po’ che lo penso. È vero, camminiamo su strade dissestate epoco illuminate, tra muri imbrattati, auto che viaggiano a folle velocità anche in vie abitate. Spessocamminiamo senza guardare avanti a noi, un po’ perché siamo talmente indaffarati che non pos-siamo distrarci e un po’ perché bisogna evitare di calpestare i ricordini lasciati dai padroni deicani. È vero, i cassonetti dell’immondizia traboccano di rifiuti, i parchi sono poco curati e abbiamopaura di fare brutti incontri. Mancano parcheggi e il traffico è insostenibile. A sentirmi descrivereil mio quartiere all’assemblea pubblica, forse non si va lontano nel descrivere anche altri quartieri,penso. I cittadini si sentono abbandonati e traditi dalla politica. È vero, sì, ma qualcosa sta cam-biando. Lo avverto ascoltando le persone, ascoltando il loro entusiasmo, il desiderio di fare, direndersi protagonisti nel piccolo. Lo avverto osservando il loro impegno e questo non può che at-trarre, non può che invogliare. Si tratta di contagio, perché la sfera del possibile contagia. A guar-dare il bene che viene fatto, ci si rende conto che il bene è possibile. E questa possibilità coinvolge,rende partecipi, entusiasma. Parlo di un impegno sociale, laico, civile. Non si tratta di inventarsil’idea geniale che poi tra il pensarla e il realizzarla ci passa il mare e spesso si scopre essere inutile.Si tratta di guardare la realtà, quella che ci sta davanti agli occhi, sulla via di casa, o lì intorno, erispondere alle sue esigenze. Nei nostri limiti, certo, perché non tutto dipende da noi, ma quelloche dipende da noi tocca farlo con il massimo impegno. Tutti: laici cattolici e non cattolici, per ilbene comune. Gratis, senza neanche un grazie o un applauso, perché sarebbe già troppo. Farlocome un dovere, un servizio; umilmente. Farlo con la gioia negli occhi, perché quella è contagiosa.Dentro la fatica e l’impegno la gioia dice chi sei! E questa gioia io la vedo solo in chi si impegnacon amore. Laici cattolici e non cattolici, dicevo, ma io credo che i cattolici, ancor di più, dovrebbero trovareil coraggio di distinguersi nell’impegno sociale, trovare il coraggio di impegnarsi dentro le asso-ciazioni, nei comitati, in politica. Dovremmo essere cattolici in azione. Tutti insieme dovremmofare azione cattolica perché questo è chiamatoa fare un laico cattolico, azione cattolica. E perfare azione cattolica occorre uscire delle auleparrocchiali, occorre spostare l’attenzionedalle regole e dai principi, verso l’esperienzadell’incontro e impastarsi con la realtà.Facciamo azione cattolica, impastiamoci conla realtà, perché la fede ci chiama alla realtà.Il Figlio di Dio si è impastato con la realtà, per-ché è dentro la realtà che siamo chiamati a vi-vere. Come ci raccomanda il Papa, però,dobbiamo avere sempre chiara la ragione delnostro agire perchè “capita ormai non di radoche i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politichedel loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune.”(Benedetto XVI – Porta Fidei) Noi cattolici in azione, quindi, non dobbiamo preoccuparci delle
conseguenze perché ciò che ci muove non deve essere l’esito, ma la ragione ini-ziale, l’incontro con una Notizia che è Gesù stesso. Mi piace concludere questa riflessione con una frase di Giuseppe Toniolo, uno deitanti candidati alla santità promossi dall’Azione Cattolica (l’associazione) perchévero uomo di “azione cattolica”, professore universitario, impegnato nella vita so-ciale, padre di sette figli, uomo comune, come tutti noi credenti, ed è proprio a noiche si rivolge: “Noi credenti sentiamo, nel fondo dell’anima, che chi definitiva-mente recherà a salvamento la società presente, non sarà un diplomatico, un dotto,un eroe, bensì un santo. Anzi una società di santi”. È proprio osservando questa goccia di società fatta di santi, e osservando chi inquesti anni, nel mio quartiere, ha creduto in una possibilità di cambiamento, purcamminando tra strade dissestate e poco illuminate, tra muri imbrattati, auto cheviaggiano a folle velocità, tra cassonetti dell’immondizia che traboccano di rifiuti,
che mi viene da pensare che qualcosa stia cambiando e mi fa nascere dentro il desiderio di faresempre più azione cattolica.
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Ed anche quest’anno siamo ripartiti come sem-
pre tutti insieme il 13 Ottobre per continuare
questa fantastica avventura. L’Uscita Passaggi
segna sempre l’inizio del nostro anno scout, in
cui ognuno di noi fa un passetto avanti nella
propria pista, sentiero e strada, ed è importante
soprattutto per chi passa realmente da una
branca all’altra. Siamo andati a Ferrà e quì gra-
zie all’aiuto di Mosè e Aronne, che ci hanno
aiutato a capire l’importanza del momento che
abbiamo vissuto, abbiamo affrontato i nostri
passaggi. Molti lupetti sono passati al reparto,
che è ora composto da ben 5 squadriglie:
Aquile, Falchi, Scoiattoli e le nuove Aironi e
Lupi. Il clan ha visto l’arrivo di Sara e Lorenzo
ad arricchire la nostra piccola ma forte comu-
nità. La domenica abbiamo giocato tutti in-
sieme per cercare di scovare le schiavitù dalle
quali ci vogliamo liberare per iniziare al meglio
il nostro nuovo anno. Così abbiamo riempito
ancora una volta i nostri zaini di nuove scoperte
ed emozioni che porteremo con noi quest’anno
per crescere sempre più nell’amore di Dio e
nella gioia dello stare insieme!
Uscita Passaggi a Ferrà …. con Mosè verso la terra promessa!!La Comunità Capi del San Benedetto del Tronto 3
Intervista al sindaco Rosetti, Acquaviva Picena.
Cinzia, Elisa e Giulia tre bellissime Neo Laureate di Grottammare
La città di Grottammare è in festa per le tre neo dottoresse: Cinzia Antonelli (Scienze Psi-
cologiche Analisi e Intervento Precoce), Elisa Paolini (Lettere e Filosofia) e Giulia Salvi(Scienze e Tecniche Psicologiche) che hanno conseguito le loro lauree presso l’università
di Chieti. Le famiglie e gli amici augurano alle neo tre dottoresse un futuro di successi, di
gioia e serenità. Tantissimi auguri anche dalla redazione del nostro giornale.
Pierpaolo Rosetti, sin-daco di Acquaviva dacirca sei mesi, ha le ideemolto chiare: affrontareil governo del paese inquesto periodo di diffi-coltà economiche, dovegli effetti della spendingreview tormentano glienti locali, lavorandoper favorire la collabo-razione tra l’Amministrazione Comu-nale, gli enti, le associazioni presentisul territorio e, non per ultimi, i citta-dini al fine di cercare così di rispon-dere a tutte le esigenze, nonostante iconsistenti tagli che pongono difficoltàin tutti i settori. Residente ad Acqua-viva da circa 10 anni, il sindaco in que-sti primi mesi di mandato, anche se inprecedenza non aveva vissuto a pienoquesta realtà, ha trovato una situazioneche comunque si aspettava: da unaparte il nucleo di abitanti e dall’altra iresidenti non originari del paese, ri-tiene quindi molto importante cercaredi superare questa divergenza in modotale da coinvolgere tutti i cittadini,come è giusto che sia, nella gestionedelle problematiche esistenti; in parti-colare l’idea è quella di istituire deicomitati di quartiere per favorire lapartecipazione degli acquavivani nellagestione di questioni come la sistema-zione del verde, l’arredo urbano e
quant’altro. Inoltre c’èla volontà di ricom-porre l’unità delle asso-ciazioni per ottenereuna comunità di intentiper quanto riguardal’organizzazione di ma-nifestazioni ed eventi:se si lavora tutti nellastessa direzione e sullastessa strada si ottiene
una migliore coordinazione e si fameno fatica. In merito al turismo, inuna precedente intervista Rosetti avevadato “un bell’otto all’estate acquavi-
vana”; per aver incominciato il
mandato a ridosso dell’inizio della
stagione estiva si sono avuti dei
buoni risultati, ma c’è ancora qual-
cosa da migliorare? “Sì, certamente”risponde il primo cittadino, per esem-pio c’è da migliorare la comunicazioneai turisti, cioè di far in modo che le in-formazioni turistiche siano facilmenteaccessibili; sostanzialmente si tratta difare “pubblicità” riguardo le struttureper l’accoglienza, la ristorazione e iluoghi da visitare, perché oltre alle vi-site dei turisti che soggiornano neipaesi limitrofi, e che sono sempre ibenvenuti, si punta anche ad invogliaregli stessi a fermarsi un po’ di più danoi. Parlando di turismo non possiamofare a meno di nominare la FortezzaMedievale, la cui gestione da parte
della Pro Loco scadrà a febbraio, quali
saranno le linee guida dell’Ammini-
strazione per l’affidamento della ge-
stione di uno dei principali beni del
comune? Rosetti fa presente che tra irequisiti per l’affidamento dell’inca-rico si richiederà, come forma di col-laborazione, che il soggetto faccia unminimo di investimento per le sistema-zioni varie della Fortezza. Per quantoriguarda le politiche giovanili al mo-mento non vi sono progetti specificima il sindaco sottolinea come i giovanisiano un importante punto di riferi-mento per idee nuove, energie diversee come legame con il futuro e l’idea èquella di invogliarli ad impegnarsinelle associazioni o in attività di volon-tariato come, per esempio, la prote-zione civile. Infine un’ultima domandatra il serio e il faceto: siamo entrati
nel pieno della stagione invernale,
se, facendo i debiti scongiuri, doves-
simo essere ricoperti da un bel po’ di
neve, Acquaviva si farà cogliere im-
preparata? No, Acquaviva si sta at-trezzando con catene per i mezzi delcomune, sale e … piano di emergenzain collaborazione con tutte le realtà cheverrebbero coinvolte nel caso, e cheuna volta definito verrà portato a co-noscenza dei cittadini: attendiamo conansia incrociando le dita!!
Janet Chiappini