ANNO XXIX N° 42 - 2 Dicembre 2012

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ANNO XXIX N° 42 - 2 Dicembre 2012 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Che Alonso e la sua Ferrari, per pochi punti, non siano riusciti a vincere il campionato mon- diale, ci hanno lasciato l’amaro in bocca, è comprensibile, ma continuare ad usare termini quali in pole per trattare di argomenti ben di- versi da una competizione sportiva da parte di alcuni giornalisti, mi sembra esagerato. Un po’ meno forse di quotazioni, visto che dal mattino alla sera dalla Borsa ci vediamo soppesati in una confusione sempre più crescente. Ma su una curiosa, serena e tranquilla attesa di un nuovo Pastore a guida della nostra Diocesi, non esageriamo, anche perché volendo scrivere di ciò che non si conosce si potrebbe scivolare su apprezzamenti o suggerimenti che vanno molto al di là della propria competenza e risul- tare, pertanto,equivoci ed offensivi, quanto meno indelicati. Tranne che, come dicevano i nostri bravi maestri, non sia farina del proprio sacco. Spero si sappia quello che si scrive. Ogni volta che leggo la smania di arrivare primi sull’argomento del nuovo Vescovo, mi torna in mente quella splendida locuzione la- tina, riportata da Plinio il Vecchio, che il fa- moso artista Apelle rivolse ad un ciabattino che stava criticando una sua opera: “Sutor, ne ultra crepidam (Ciabattino, non [andare] oltre le scarpe), ad indicare che occorre esporre solo quello di cui si ha conoscenza certa. Altrimenti si corre il rischio di inficiare tutto quanto si scrive, facendo perdere credibilità. Poco si scrive, ad esempio, del fatto che in molte parrocchie e specialmente in molte fa- miglie si prega perché il naturale passaggio tra il vecchio e il nuovo avvenga secondo il volere e il progetto del Signore. In molti si avverte il rammarico filiale di un distacco che certamente non è piacevole e un’incertezza per il nuovo. È nella storia dell’uomo. Ed è per questo che, come per tanti altri avvenimenti, il cristiano si aggrappa alla preghiera. L’attesa con le fiac- cole accese è la vera pole del cristiano, Uniamo, a questa, quella dell’Avvento in cui entriamo la prossima domenica. Da sempre mi è particolarmente gradito il tempo dell’Avvento, non solo perché prepara alle feste largamente sentite del Natale, ma perchè è il tempo dell’attesa, è il momento dell’anno, nel quale si guarda al futuro con una speranza più viva, con tanti desideri di gioia. Come vivere queste settimane ante- cedenti il 25 dicembre? Occorre non sprecare questo tempo. Benedetto XVI ci ha invitati nella catechesi del 7 novembre a promuovere den- tro di noi una specie di “peda- gogia del desiderio”. Ma i buoni desideri vanno coltivati, difesi, vissuti. Il Papa individuava almeno due tipi di desideri: quelli riguardanti le piccole gioie della vita, come la propria famiglia, l’amicizia, la vici- nanza a chi soffre, l’amore per nuove cono- scenze, il gusto per la bellezza, lo stupore per un’opera d’arte o per un brano musicale, l’in- canto di un tramonto o di un fiore. E poi, ag- giungeva il Papa, occorre non accontentarsi mai di quanto è stato raggiunto, per coltivare aspirazioni che vanno oltre, infinite, “capaci di liberare in noi quella sana inquietudine che porta ad essere più esigenti…che nulla di fi- nito può colmare il nostro cuore”. Questi de- sideri di infinito non devono perdersi nel vuoto di una nostalgica tristezza o rimanere senza risposta. Dio non ha “scaricato” il mondo, né si dimentica dell’uomo anche dopo i peccati e nonostante la quantità di mi- serie umane, di cui la nostra storia è sazia. Egli, il Signore dell’universo, si è avvicinato a ciascuno di noi e nel- l’esperienza di Gesù, il suo Figlio nato a Betlemme, ci rivela il suo amore. Il Beato J.H. Newman, questo fa- moso anglicano convertitosi al cattolicesimo, durante un suo viaggio in Sicilia nel maggio 1833, scriveva ai tanti suoi amici inglesi: “Amavo finora camminare per la mia strada, ma ora imploro: guidami!”. Non poteva più essere un indivi- dualista, ma aveva bisogno di Qualcuno. Aveva capito che Gesù sta ac- canto sempre per una compagnia lungo la no- stra strada. Nel film “Uomini di Dio”, il priore del monastero la sera di Natale esorta i suoi compagni con queste parole: “Natale per noi è lasciare che la realtà filiale di Gesù si incarni nella nostra umanità”. Sì, senza Gesù siamo veramente poveri, mentre con lui tutto diventa diverso. Il cammino dell’Avvento è questa attesa di umanità piena, vive una pe- dagogia in crescita, tende ad una meta affa- scinante. Auguri di buon cammino. + Gervasio Gestori Vescovo San Benedetto del Tronto, 2 dicembre 2012 Prima Domenica di Avvento Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Avvento: la “pedagogia del desiderio” Mons. Gestori: il momento dell’anno, nel quale si guarda al futuro con una speranza più viva, con tanti desideri di gioia. LA CHIESA È VICINA ALLA GENTE DI MARE ”Sin dagli albori del Cristiane- simo, il mondo marittimo è stato veicolo efficace di evange- lizzazione. Gli Apostoli e i di- scepoli di Gesù ebbero la possibilità di andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo ad ogni creatura anche grazie alla navigazione marittima; pen- siamo solo ai Viaggi di San Paolo. In tal modo essi inizia- rono il cammino per diffondere la Parola di Dio “sino agli estremi confini della terra”. Con queste parole Benedetto XVI ha accolto i partecipanti al XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolato del Mare, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Migranti e gli Itineranti e, tra gli altri, sono stati toccati i temi dell’annuncio del Vangelo ad un numero sempre più alto di marittimi appartenenti alle Chiese Orientali, l’assistenza ai cristiani e ai non credenti e l’intensificazione della collaborazione ecumenica e interreligiosa. “Anche oggi -ha detto il Papa- la Chiesa solca i mari per portare il Vangelo a tutte le nazioni, e la vostra capillare presenza negli scali portuali del mondo, le visite che fate quotidianamente sulle navi attraccate nei porti e l’accoglienza fraterna nelle ore di sosta degli equipaggi, sono il segno visibile della sollecitudine verso quanti non possono ricevere una cura pastorale ordinaria. ? Un’attesa tranquilla e serena di Quintiliano Programma a pag. 2 segue a pag. 2

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXIX N° 42 - 2 Dicembre 2012 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Che Alonso e la sua Ferrari, per pochi punti,non siano riusciti a vincere il campionato mon-diale, ci hanno lasciato l’amaro in bocca, ècomprensibile, ma continuare ad usare terminiquali in pole per trattare di argomenti ben di-versi da una competizione sportiva da parte dialcuni giornalisti, mi sembra esagerato. Un po’meno forse di quotazioni, visto che dal mattinoalla sera dalla Borsa ci vediamo soppesati inuna confusione sempre più crescente. Ma suuna curiosa, serena e tranquilla attesa di unnuovo Pastore a guida della nostra Diocesi,non esageriamo, anche perché volendo scriveredi ciò che non si conosce si potrebbe scivolaresu apprezzamenti o suggerimenti che vannomolto al di là della propria competenza e risul-tare, pertanto,equivoci ed offensivi, quantomeno indelicati. Tranne che, come dicevano inostri bravi maestri, non sia farina del propriosacco. Spero si sappia quello che si scrive.Ogni volta che leggo la smania di arrivareprimi sull’argomento del nuovo Vescovo, mi

torna in mente quella splendida locuzione la-tina, riportata da Plinio il Vecchio, che il fa-moso artista Apelle rivolse ad un ciabattino chestava criticando una sua opera: “Sutor, ne ultra

crepidam (Ciabattino, non [andare] oltre le

scarpe), ad indicare che occorre esporre soloquello di cui si ha conoscenza certa. Altrimentisi corre il rischio di inficiare tutto quanto siscrive, facendo perdere credibilità.Poco si scrive, ad esempio, del fatto che inmolte parrocchie e specialmente in molte fa-miglie si prega perché il naturale passaggio trail vecchio e il nuovo avvenga secondo il voleree il progetto del Signore. In molti si avverte ilrammarico filiale di un distacco che certamentenon è piacevole e un’incertezza per il nuovo.È nella storia dell’uomo. Ed è per questo che,come per tanti altri avvenimenti, il cristiano siaggrappa alla preghiera. L’attesa con le fiac-cole accese è la vera pole del cristiano,Uniamo, a questa, quella dell’Avvento in cuientriamo la prossima domenica.

Da sempre mi è particolarmente gradito iltempo dell’Avvento, non solo perché preparaalle feste largamente sentite del Natale, maperchè è il tempo dell’attesa,è il momento dell’anno, nelquale si guarda al futuro conuna speranza più viva, contanti desideri di gioia. Comevivere queste settimane ante-cedenti il 25 dicembre? Occorre non sprecare questotempo. Benedetto XVI ci hainvitati nella catechesi del 7novembre a promuovere den-tro di noi una specie di “peda-gogia del desiderio”. Ma i buoni desideri vannocoltivati, difesi, vissuti. IlPapa individuava almeno due tipi di desideri:quelli riguardanti le piccole gioie della vita,come la propria famiglia, l’amicizia, la vici-nanza a chi soffre, l’amore per nuove cono-scenze, il gusto per la bellezza, lo stupore perun’opera d’arte o per un brano musicale, l’in-canto di un tramonto o di un fiore. E poi, ag-giungeva il Papa, occorre non accontentarsimai di quanto è stato raggiunto, per coltivareaspirazioni che vanno oltre, infinite, “capacidi liberare in noi quella sana inquietudine cheporta ad essere più esigenti…che nulla di fi-nito può colmare il nostro cuore”. Questi de-sideri di infinito non devono perdersi nelvuoto di una nostalgica tristezza o rimaneresenza risposta. Dio non ha “scaricato” ilmondo, né si dimentica dell’uomo anche

dopo i peccati e nonostante la quantità di mi-serie umane, di cui la nostra storia è sazia.Egli, il Signore dell’universo, si è avvicinato

a ciascuno di noi e nel-l’esperienza di Gesù, il suoFiglio nato a Betlemme, cirivela il suo amore. Il BeatoJ.H. Newman, questo fa-moso anglicano convertitosial cattolicesimo, durante unsuo viaggio in Sicilia nelmaggio 1833, scriveva aitanti suoi amici inglesi:“Amavo finora camminareper la mia strada, ma oraimploro: guidami!”. Nonpoteva più essere un indivi-dualista, ma aveva bisogno

di Qualcuno. Aveva capito che Gesù sta ac-canto sempre per una compagnia lungo la no-stra strada. Nel film “Uomini di Dio”, ilpriore del monastero la sera di Natale esorta isuoi compagni con queste parole: “Natale pernoi è lasciare che la realtà filiale di Gesù siincarni nella nostra umanità”. Sì, senza Gesùsiamo veramente poveri, mentre con lui tuttodiventa diverso. Il cammino dell’Avvento èquesta attesa di umanità piena, vive una pe-dagogia in crescita, tende ad una meta affa-scinante. Auguri di buon cammino.

+ Gervasio Gestori

Vescovo

San Benedetto del Tronto, 2 dicembre 2012Prima Domenica di Avvento

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Avvento: la “pedagogia del desiderio”Mons. Gestori: il momento dell’anno,

nel quale si guarda al futuro con una speranza più viva, con tanti desideri di gioia.

LA CHIESA È VICINA ALLA GENTE DI MARE

”Sin dagli albori del Cristiane-simo, il mondo marittimo èstato veicolo efficace di evange-lizzazione. Gli Apostoli e i di-scepoli di Gesù ebbero lapossibilità di andare in tutto ilmondo e predicare il Vangelo adogni creatura anche grazie allanavigazione marittima; pen-siamo solo ai Viaggi di SanPaolo. In tal modo essi inizia-rono il cammino per diffonderela Parola di Dio “sino agliestremi confini della terra”. Conqueste parole Benedetto XVI ha accolto i partecipanti al XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolatodel Mare, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Migranti e gli Itineranti e, tragli altri, sono stati toccati i temi dell’annuncio del Vangelo ad un numero sempre più alto di marittimiappartenenti alle Chiese Orientali, l’assistenza ai cristiani e ai non credenti e l’intensificazione dellacollaborazione ecumenica e interreligiosa. “Anche oggi -ha detto il Papa- la Chiesa solca i mari perportare il Vangelo a tutte le nazioni, e la vostra capillare presenza negli scali portuali del mondo, levisite che fate quotidianamente sulle navi attraccate nei porti e l’accoglienza fraterna nelle ore disosta degli equipaggi, sono il segno visibile della sollecitudine verso quanti non possono ricevereuna cura pastorale ordinaria.

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Un’attesa tranquilla e serenadi Quintiliano

Programma a pag. 2

segue a pag. 2

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Anno XXIX

2 Dicembre 2012

2PAG

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Anno de 2012

PAROLA DEL SIGNORE1a DoMENICA DI AvvENto C

Dal VANGELO secondo LUCA

In quel tempo, Gesù disse ai suoi: “Vi saranno segni nel sole,nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli inansia per il fragore del mare e dei flutti, [26] mentre gli uo-mini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovràaccadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno scon-volte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nubecon potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad ac-cadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostraliberazione è vicina”. State bene attenti che i vostri cuori nonsi appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni dellavita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso;come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abi-tano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ognimomento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò chedeve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”.

(LUCA 21,25-28.34-36)

In questa liturgia celebriamo la festa della prima domenicad’Avvento, è l’ inizio di un nuovo anno liturgico. L’Avventoserve a ricordarci come attraverso i secoli gli uomini abbianoatteso il compimento della promessa di Dio: il salvatore che liavrebbe strappati alla schiavitù e li avrebbe condotti alla terrapromessa, noi sappiamo che questa promessa si é realizzata inGesù Cristo il Messia di Dio, la parola incarnata.

La liturgia, come madre premurosa, ci rammenta l’importanzadell’avvenimento e ci chiama a vivere intensamente questa attesadi preparazione alla festa del Natale. Siamo chiamati a prepararci a ricevere il Dio che viene, pieni disperanza e di fede. Il testo del vangelo di Luca ci invita ad unariflessione sul significato del tempo e della storia alla luce dellarivelazione di Cristo. Le parole di Gesù fanno parte del discorsoescatologico, che riguarda cioè gli ultimi avvenimenti della sto-ria umana. L’immagine principale, circondata da altre numeroseimmagini simboliche, é quella della venuta del Figlio dell’uomo.Con l’aiuto di immagini apocalittiche, paurose e nello stessotempo consolanti, questo brano descrive il ritorno ultimo delFiglio dell’uomo (la Parusia), che verrà a celebrare il suo giornodi gloria, però nello stesso tempo mette in evidenza l’aspettopersonale di questo evento universale: la conclusione della nos-tra vita. Essa verrà certamente, ma noi non ne conosciamo né lecircostanze, né il momento, per cui siamo tenuti ad essere pronti,ad essere vigilanti. Avvertendoci del suo ritorno sempre immi-nente, Gesù ammonisce e ricorda all’uomo che deve viveresapendo di essere un pellegrino su questa terra, poiché un giornotutti torneremo alla patria del Cielo. Gesu’ in questo brano ci riv-olge tre inviti: il primo é quello della vIGILANzA non sappi-amo quando... quindi dobbiamo vivere la nostra esistenza come“attesa” come “avvento” del ritorno di Cristo, senza lasciarci

incatenare e soffocaredalla dissipazione edagli affanni della vita. Il secondo é quello della PrEGhIErA:“pregate in ogni momento”. Perché la preghiera mantenendociin contatto con l’Assoluto non ci fa dimenticare mai il senso e illimite delle proporzioni. La preghiera se é ben compiuta, conamore e con fede, ci fa sentire la nostra fragilità e ci fa viverenell’attesa gioiosa dell’incontro con il Signore, vincendo le tri-bolazioni e lottando contro il male.Il terzo é l’invito alla SobrIEtà: siamo in pieno cammino,siamo nell’esodo, perciò bisogna trafficare seriamente i talenti,impegnarsi a fondo nel proprio dovere, mettersi a servizio dellacomunità di fede, a servizio dell’umanità con il proprio lavoro,ma senza mai lasciarsi travolgere e incatenare dalle proccu-pazioni. Riccardo

PILLOLE DI SAGGEZZA: FISSANDO GLI OCCHI DEL CUORE A DIO CHE

È AMORE E VERITà ETERNA, CI PREPARIAMO A PASSARE DALLA FEDE ALLA VISIONE.

(BENEDETTO DI ANIANO)

VIENI, SIGNORE GESù(APOCALISSE 22,20)

Questo mondo del mare, nel continuo peregrinaredi persone, oggi deve tenere conto dei complessi ef-fetti della globalizzazione e, purtroppo, si trova adover affrontare anche situazioni di ingiustizia, spe-cialmente quando gli equipaggi sono soggetti a re-strizioni per scendere a terra, quando vengonoabbandonati insieme alle imbarcazioni su cui lavo-rano, quando cadono sotto la minaccia della pirate-ria marittima o subiscono i danni della pescaillegale. La vulnerabilità dei marittimi, pescatori enaviganti, deve rendere ancora più attenta la solle-citudine della Chiesa e stimolare la materna curache, attraverso di voi, manifesta a tutti coloro cheincontrate nei porti o sulle navi, o assistete a bordonei lunghi mesi d’imbarco”. Benedetto XVI ha par-lato, poi, di coloro che lavorano nel settore dellapesca e delle loro famiglie, sottolineando come sitrovino, più di altri, a fronteggiare “le difficoltà delpresente e vivono l’incertezza del futuro, segnato

dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici edall’eccessivo sfruttamento delle risorse”. “A voipescatori, che cercate condizioni di lavoro dignitosee sicure, salvaguardando il valore della famiglia, latutela dell’ambiente e la difesa della dignità di ognipersona, vorrei assicurare la vicinanza dellaChiesa”. Infine, citando il decreto “Ad gentes” delConcilio Vaticano II sull’attività missionaria dellaChiesa, ha esortato quanti lavorano “in prima lineanell’evangelizzazione di tanti uomini e donne di di-verse nazionalità che transitano nei vostri porti” adessere “apostoli fedeli alla missione di annunciareil Vangelo” e a “manifestare il volto premuroso dellaChiesa che accoglie e si fa vicina anche a questaporzione del Popolo di Dio, rispondete senza esitarealla gente di mare, che vi attende a bordo per col-mare le profonde nostalgie dell’anima e sentirsiparte attiva della comunità”.

LA CHIESA È VICINA ALLA GENTE DI MARE

AI REV. PARROCILoro sede

Diocesi di San Benedetto del Tronto

1° dicembre 2012 – incontro delle parrocchie per la messa in rete del Database.Sabato 1^ dicembre p.v. alle ore 10,00, nel salone del Centro Polivalente Caritas diocesana, Via Ma-donna della Pietà 111, ci incontreremo per offrire un servizio di messa in rete dei dati raccolti dalle Par-rocchie e realtà caritative parrocchiali della nostra diocesi. Il Database della Caritas diocesana, attivo dal2003, è stato rinnovato per semplificare la messa in rete ed inserito su Internet. Ora, pensiamo che questoprezioso lavoro debba essere messo a servizio di tutte le Parrocchie del territorio diocesano che, oltre allaraccolta ed al confronto dei dati relativi ai servizi alle persone, può regolare l’erogazione evitando doppiinterventi. È, pertanto, fondamentale la Vostra presenza che servirà anche ad integrare e gestire megliole risorse,ad avere una lettura più completa del tessuto sociale e delle attività svolte dalle Caritas parroc-chiali per il giusto risalto in seno alla Società. Attendiamo la Vostra partecipazione, con la speranza di unafattiva collaborazione a beneficio di tutto il territorio. Un cordiale saluto.

DIACONO UMBERTO SILENZI

DIRETTORE

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2 Dicembre 2012 PAG

Questa volta leggiamo Mt 18,19-22 che pre-senta due argomenti: l’esaudimento dellapreghiera in comune (18,19-20) e il perdonodelle colpe ricevute (18,21-22).1. Il contesto spirituale della comunità.

Questo brano si inserisce nell’insieme di ciòche precede. Gesù ha parlato del “bambino”.in quanto modello nel regno (18,1-4); del“piccolo” nella fede. che non bisogna scan-dalizzare (18-5-13); del piccolo come “pe-cora smarrita”, da ricercare (18,14-16); delcristiano, da correggere e da “guadagnare”per il regno (18,15-18). A questo punto si in-serisce il testo sulla preghiera comunitaria.Ci chiediamo: preghiera per chi? La rispostaè spontanea: per le ricordate situazioni spi-rituali della comunità;quindi, una preghiera chevuole risanare e vivificarela comunità.2. Il Padre esaudisce la

preghiera in comune . “In

verità io vi dico ancora: se

due di voi sulla terra si

metteranno d’accordo

(symfônéô), per chiedere

qualunque cosa, il Padre

mio che è nei cieli gliela

concederà” (Mt 18,19).Con quel “in verità” Gesùcaratterizza come partico-larmente importante quanto sta per dire. De-stinatari delle sue parole sono “due”, cioèanche un gruppo minimo, in qualsiasi postosi trovino (sulla terra) che “si metteranno

d’accordo” (symfônéô), creando una sinfo-nia di mente, di voce, di fede, “per chiedere

qualunque cosa”; quindi lo scopo della ri-chiesta è illimitato anche se i problemi dellacomunità sono presenti. “il Padre mio che è

nei cieli gliela concederà”.

L’esaudimento della preghiera è sempre at-testato nei Vangeli. Per es., “E tutto quelloche chiederete con fede nella preghiera, lootterrete” (Mt 21,22); “Tutto quello chechiederete nella preghiera, abbiate fede di

averlo ottenuto e vi accadrà” (Mc 11,24). Laconstatazione che a volte non rileviamo diessere esauditi non ci distolga dalla pre-ghiera. Fondiamo la nostra perseveranzasulla Parola di Dio.3. Il motivo ultimo dell’esaudimento. “Per-

ché dove sono due o tre riuniti nel mio

nome, lì sono io in mezzo a loro” (18,20).Questo versetto dà la ragione ultima del-l’esaudimento, cioè la presenza dell’Emma-nuelle con gli oranti, Perché dove sono dueo tre riuniti “nel mio nome” (eis tò emòn

ónoma), cioè per causa mia, in ragione dellamia persona (cf 10,41 testo greco). Quindiil riunirsi è a causa della fede in Gesù, è per

onorare Gesù. “lì sono io in mezzo a loro

(ekêi eimi en mésôi autôn)”: proprio “lì,

ekêi) ” in un modo particolare sono presente,come sono anche presente nella Chiesatutta: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni,fino alla fine del mondo” (28,20). Notiamocome le parole che seguono, “in mezzo a

loro”, sottolineano di nuovo la presenza del-l’Emmanuele in quella data comunità. E’presente in che modo? Agostino risponde-rebbe: egli “prega per noi, prega in noi, èpregato da noi. Prega per noi come nostrosacerdote, prega in noi come nostro capo, èpregato da noi come nostro Dio” ( In 85,1).Per noi questo evento divino si realizza inmodo sommo nella celebrazione della

Messa. Alcuni ritengono che18,20 sia l’imitazione diun massima rabbinica chesuona: “Se due siedono in-sieme [studiano] e si occu-pano della Torà [la Legge],la Shekina [la presenza di-vina] è in mezzo a loro”(Abot 3,2). Quindi, il no-stro versetto sarebbeun’antitesi cristiana deldetto giudaico. In contra-rio si rilevi tre cose. Lostudio (sedersi) e la pre-

ghiera (riunirsi) non sono la stessa cosa.Inoltre, il detto della Mishna, redatta nel se-colo II d. C., è di data incerta e quindi di nonsicuro uso. Infine, c’è da dire che la dottrinadell’Emmanule è eminentemente matteanae struttura questo Vangelo.Che dire della preghiera individuale? Quelloche ne ha detto Gesù: “Quando tu preghi,entra nella tua camera, chiudi la porta e

prega il Padre tuo, che è nel segreto; e ilPadre tuo, che vede nel segreto, ti ricom-penserà” (Mt 6,6). In 18,20 si ha la presenzadell’Emmanuele; in 6,6 si ha la presenza delPadre col suo sguardo compiaciuto. Quindi,le due forme di preghiera non si escludono,ma si arricchiscono a vicenda. 4. Il perdono cristiano. “Allora Pietro gli si

avvicinò e gli disse: ‘Signore, se il mio fra-

tello commette colpe contro di me, quante

volte dovrò perdonargli? Fino a sette

volte?’. 22E Gesù gli rispose: ‘Non ti dico

fino a sette volte, ma fino a settanta volte

sette’’ (Mt 18,21-22). Se Caino sarà vendi-cato 7 volte da Dio, io Lamec mi vendicherò

“70 volte 7” (Gen 4,26); Gesù, rovesciandole parole di Lamec, dice che bisogna perdo-

nare “settanta volte sette”, cioè sempre.Conclusione. Signore, perdonaci! Signoreaiutaci a perdonare! Sii sempre in mezzo anoi! [email protected]

Discorso ecclesiale, seconda parte

93. LA PREGHIERA IN COMUNE E IL PERDONO

ella Fede 2013

Lunedì 3 dicembreOre 21.30 Grottammare - Casa S. Francesco:

S. Messa, nella festa di S. Francesco Saverio

Martedì 4 dicembreOre 12.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale:

S. Messa, in occasione di S. Barbara, Patrona della Marina Militare

Mercoledì 5 dicembreOre 09.30 Loreto - Conferenza Episcopale

MarchigianaOre 21.00 Cupra Marittima

S. Messa alla Chiesa del Suffragioe istituzione di un lettore

Venerdì 7 dicembreOre 15.30 Roma - S. Giovanni in Laterano:

Ordinazione Episcopale

Sabato 8 dicembreOre 09.30 Ripatransone - S. Filippo:

S. MessaOre 11.30 Cossignano

S. MessaOre 16.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale:

S. RosarioOre 16.30 S. Messa e Processione

Domenica 9 dicembreOre 16.00 Monteprandone

Santuario S. Giacomo della Marca: Incontro con i fidanzati della Diocesi e S. Messa

Incontri Pastorali del Vescovo

DUrANtE LA sEttimANA 2-9 DiCEmbrE 2012

CLAUSTRALILa porta e la soglia21 novembre, la Giornata mondiale dedicata a donne e uominiche hanno scelto ‘’l’Amen’’

Cristiana Dobner - carmelitana scalza

21 novembre, festa liturgica della presen-

tazione al tempio della Beata Vergine Maria,

è stata celebrata la Giornata “Pro Orantibus”.

Istituito da Pio XII nel 1953, successivamente

questo appuntamento fu fissato al 21 novem-

bre, perché nell’offerta totale della Vergine si

riconosce l’ideale della vita consacrata. In

questa Giornata, in tutte le Chiese del mondo

si prega per i claustrali e le claustrali.

Ci chiamano “claustrali”, l’impressione imme-diatamente suscitata è quella di una chiusura,di una serratura che si chiude dietro una per-sona e la reclude in uno spazio misurato e im-moto. Per sempre. Una sorta di condanna in vita, un ergastolo che non conceda scampo. E se invecesi adottasse un altro sguardo, forse non si potrebbe entrare nel mistero della persona chiamata e af-ferrarne qualche luce? In quest’anno della fede, proclamato dal nostro Pastore benedetto, l’immagineguida non può che essere una: la porta. Indubbiamente quella porta che si varca entrando in monasteroche però indica un’altra porta quella “che introduce alla vita di comunione con Dio”. Non è una sceltache isola, che rende nulli i rapporti con le persone che stanno dall’altra parte della porta e che azzerail legame vivo con la storia, quella universale e quella quotidiana che ci attraversa, nostro malgrado,in ogni momento. Infatti, chi vive in monastero non si colloca al di là della porta ma la trova inscrittain sé e si ritrova posto proprio sulla soglia. Non con un piede di qua e un piede di là, in una posizioneinstabile e traballante ma in una postura ben diversa. Per certi aspetti, diventa custode vigile e vibrantedella porta, “sempre aperta”, pronta ad accogliere chi desideri rendersi partecipe di una vita avventu-rosa come quella segnata dalla comunione amorosa con Dio; non in bilico bensì distesa al soffio delloSpirito, perché la preghiera d’intercessione pervade la giornata, solca gli anni. Presenza silente, nonmuta perché non priva della voce, ma ricca delle modulazioni interiori, dei desideri d’Infinito, di pacee di gioia che, in una modalità impercettibile ma reale, si espande e si diffonde dovunque. Sì, propriodovunque, dovunque l’urgenza esista, avvertita o ignorata, misconosciuta o richiesta. Come in rete incui il campo non manchi mai e la risposta sia sempre garantita e precisa. La soglia consente di per-cepire tutta la vivacità e la drammaticità della storia, quella che scrive il nostro secolo diverso dalpassato e differente dal futuro. Si crea un continuo flusso irradiante, non perché chi abbia varcato laporta e viva sulla soglia sia eccellente, ma solo perché è consapevole del dono ricevuto: una ricettivitàattenta e vigile, perché la fede rende testimoni. Di che cosa? Di fatti sconvolgenti da cui ci si è sottratti?Di eventi cosmici che non possiamo controllare, su cui possiamo piangere ma standosene al marginee bene alla larga? L’interrogativo “di che cosa?” è molto riduttivo. Deve essere posto molto più inci-sivamente, testimoni “di chi?”. Per di più con una sottolineatura “di Chi?”. La soglia, allora, s’illuminaperché la porta è incandescente e non può non colpire: il Figlio di Dio fattosi carne, questa la grandeLuce. Paradossalmente, chiunque l’abbia incontrato e per Lui e con Lui abbia varcato la porta e vivai suoi giorni sulla soglia, è pellegrino/a inesausta, non conosce soste, tempi morti, vacanze o ferie.Sta immobile sul limite che non avrebbe senso se non esistesse la Porta, Gesù Cristo, ed è in continuoe dinamico movimento nel mondo e nel cosmo. Accoglie e conduce dentro di sé ogni ombra, ogni te-nebra e lascia che lo Spirito la trasfiguri in una restituzione di dedizione e di amicizia. Non è vagheg-giare astratto o romantico, compensazione per “l’ergastolo ecclesiastico”, è vita di fede in Chi èl’Amen, in Gesù Cristo, nostra Porta, nostra Soglia. Come fu per Maria, Porta e Soglia fra l’annuncioprofetico e la venuta del Salvatore.

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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La Croce del Sud è una beneme-rita associazione di volontari dellanostra Diocesi che da diversi annisvolge la sua attività nell’isolafluviale di Marajó alle foci delrio delle Amazzoni. Con la bene-dizione del nostro vescovo Ger-vasio Gestori e con i milleringraziamenti e benedizioni diJosè Luis Azcona vescovo di Ma-rajó, nella città di breves è attivoun Centro di accoglienza per igiovani delle scuole elementari,una scuola di formazione e ap-prendistato di taglio e cucito perle giovani mamme che altrimentinon avrebbero da far niente tuttoil giorno (attività questa iniziatal’anno scorso) e, ad ogni Natale,il “Natale senza fame”. Questonostro giornale si è interessato piùvolte di tali attività, in particolaredella figura del vescovo Azconache, quando può, viene in Italia atrovare i soci dell’Associazioneper incoraggiarli a proseguire illoro meritorio lavoro.L’Associazione non ha mezzi maè animata da tanto entusiasmo deipropri soci per cui quanto riesce arealizzare ha veramente il sapore di un miracolo.Don Francesco è solito ripetere che in quello cheriusciamo a fare c’è veramente l’aiuto di Dio:riuscire a tenere in piedi il Centro che assiste finanche 120 bambini al giorno non è certamentecosa facile. Il Centro funziona in locali di pro-prietà dell’Associazione acquistati, ristrutturatied arredati. Sono locali ampi, spaziosi ed acco-glienti dove i bambini ricevono assistenza sco-lastica e morale, ma soprattutto vi possonomangiare un pasto che a casa loro non possonoavere. Quanti episodi commoventi raccontano ivolontari di ritorno da una esperienza laggiù!Una volta una bambina, durante il pranzo, ad unvolontario che le chiedeva perché non finisse ilpasto, non diede una risposta chiara. Ma di lì apoco notò che nella stanza furtivamente era en-trata un’altra bambina (una sua sorella ) che inun paio di bocconi divorò quanto aveva lasciatola sorella. Così anche l’altra …aveva mangiatoqualcosa.

Qui da noi l’anima dell’Associazione è donFrancesco che, pur dovendo curare due parroc-chie della diocesi (Sacra Famiglia a Portod’Ascoli e Monteprandone) riesce a dirigere, adistanza, anche l’Associazione gemella brasi-liana. In verità laggiù l’Associazione è guidatacon polso e competenza da una volontaria brasi-liana, coadiuvata da molti volontari del posto.Mara, questo il suo nome, ha votato tutta la suavita ad aiutare i bambini più bisognosi in seguitoad una traumatica esperienza. visitando unosperduto villaggio lungo il grande fiume del riodelle Amazzoni, entrò in una povera baraccadove una bambina di pochi anni stava morendoper fame. Ne ebbe un tale trauma (e si com-muove ancora ogni volta che lo racconta) chevolle dedicare la sua vita ai bambini poveri.Per finanziare un’altra delle iniziative dell’Asso-ciazione, il “Natale senza fame” di quest’anno,sabato 17 novembre è stata organizzata una cenadi beneficenza al biancoazzurro. Don Francescopensava ad un centinaio di partecipanti e per tantiaveva preparato. Invece hanno risposto all’invitoin 150: nessuno ha voluto rinunciare a dare ilproprio contributo (mangiando un po’ di meno).In quell’occasione ha presentato un altro modoper finanziare il “Natale senza Fame”: l’acquistodi una “stella di Natale” al prezzo di 10 euro(che corrisponde al costo di un pacco di viveriche, ai costi di laggiù, può sfamare un’intera fa-miglia per una decina di giorni). Nelle prossimedomeniche in diverse parrocchie si può acqui-stare tale stella (oppure cci si può rivolgere a donFrancesco 3487106477).Prima della cena è stata celebrata una santaMessa, alla presenza di un amico dell’Associa-zione, padre Paolo Aureli, da 40 anni missionarioin Indonesia. Al temine della messa è stato datoil mandato missionario a tre nuovi volontari par-tenti per l’Amazzonia. ramona, alla seconda suaesperienza, e Nazzareno e Secondina (marito emoglie, Nazzareno anche lui alla seconda espe-rienza). Dopo aver invocato ogni benedizione delSignore su questi nuovi partenti, don Francescoha posto al collo di ognuno una semplice collanacon la croce. Cerimonia semplice ma semprecommovente. Vincenzo Pallotta

È stata assolta rimsha Masih, la ragazza cri-stiana disabile mentale, accusata falsamente diblasfemia, arrestata il 16 agosto e poi liberatasu cauzione l’8 settembre. Il Giudice capodell’Alta Corte di Islmabad, Iqbal hameedurrehman, ha emesso questa mattina il verdettodi assoluzione piena, dichiarando “nulla” la de-nuncia (First Information report) che conte-neva le accuse a carico della ragazza. Il giudicesi era riservato di decidere dopo l’udienza del14 novembre, quando le parti avevano deposi-tato le conclusioni della fase dibattimentale delprocesso. Questa mattina il giudice, davanti agliavvocati delle parti, ha letto le decisione, madovranno ancora essere pubblicate le motiva-zioni della sentenza. La Corte ha accolto la tesidella difesa, basate sulle dichiarazioni rese datre testimoni musulmani che accusano l’imamKhalid Jadoon Chishti, indicandolo comel’uomo che ha fabbricato le prove per incastrarerimsha. Il pubblico ministero ha ce rcato dismontare le accuse, facendo ritrattare i tre testi-moni, adottando una strategia “ostruzionistica”per dilazionare al massimo i tempi del processo.Ma tale strategia è fallita.A capo del collegio difensivo di rimsha c’eral’avvocato musulmano rana hamid, che ha

manifestato la sua soddisfazione e ha ricevutole congratulazioni di tutti. Del collegio facevaparte anche l’avvocato cattolico tahir NaveedChaudry, che ha detto a Fides: “Il giudice ha ri-conosciuto l’innocenza di rimsha e la macchi-nazione ai suoi danni. È la prima volta che,nella storia del Pakistan, un procedimento giu-diziario per blasfemia si conclude in questomodo. Questa sentenza costituirà un precedentee sarà molto utile per il futuro ma anche per altricasi di blasfemia presenti oggi nei tribunali”. L’avvocato ha comunicato immediatamente lanotizia alla famiglia di rimsha, attualmente inun luogo segreto, che ha espresso “felicità ecommozione, per la fine del calvario”.La “All Pakistan Minorities Alliance”, ong gui-data dal ministro cattolico Paul bhatti, che haseguito il caso di rimsha, ora rilancia la propo-sta di formare una “Commissione mista”, conleader cristiani, esperti, avvocati e leader mu-sulmani che possa esaminare in via preventivai casi di supposta blasfemia. Il fine è evitare chevicende dolorose come quella di rimsha pos-sano ripetersi, perché nessuno possa più abu-sare della legge sulla blasfemia, colpendoinnocenti di qualsiasi religione.

(PA) (Agenzia Fides)

Continua intensa l’attività della Croce del SudCena di solidarietà

per il “Natale senza fame”

ASIA/PAKISTAN - Rimsha assolta, verdetto storico: ora urge una “Commissione mista” per i casi di blasfemia

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Porgo il mio deferente saluto al Comandante e a tuttii militi ed ai loro familiari. Saluto sentitamenteanche le Autorità e tutti i presenti a questo sacro rito.La Madonna viene chiamata e venerata come Virgo

fidelis, perché nella sua vita è stata una donna difede ed è rimasta fedele al Signore ed alla sua mis-sione di sposa e di madre. Ella ha saputo custodiree difendere la vita del figlio Gesù, a Betlemme,quando il re Erode minacciava la vita fisica del bam-bino; a Nazaret, dove l’ha educato sapientementecon grande amore di madre alla fede ebraica ed allevirtù umane; a Gerusalemme, dove coraggiosa-mente si rese presente fino ai piedi della croce sulCalvario per sostenere il figlio ingiustamente con-dannato alla morte..Ella è stata scelta come Patronadell’Arma, perché ha avuto il coraggio della fedeltàin questa sua missione di sposa e di madre. Ogni fi-glio dell’Arma, ogni milite, sottufficiale, ufficiale,come del resto anche ogni credente, deve vivere fe-delmente e gioiosamente la propria missione, cononore e con giusto orgoglio, nel preciso contestodove ti trovi o dove sei inviato, al servizio degli altri,donando sicurezza e tranquillità, per il bene co-mune. Questo senso della fedeltà trova alta ispira-zione nella fede cristiana. Questa fede nei tempipassati, largamente presente in maniera pacifica inmezzo alla gente, educava persone ricche di valorie suscitava impegni generosi, senza trovare grandi

opposizioni ideologiche. Anzi, una volta erano piut-tosto gli increduli che dovevano giustificare la loroincredulità, perché si viveva tutti in un contesto difede sentita, ha detto recentemente il Papa (Cate-

chesi del 14 novembre 2012). Oggi siamo in una si-tuazione profondamente diversa. Il secolo scorso haconosciuto un forte processo di secolarismo, che haprovocato il distacco dalla fede di molte persone eha diffuso un clima di indifferenza religiosa, unaforma di ateismo pratico, per cui molti vivono comese Dio non esistesse. Questa mentalità non è statasenza pesanti conseguenze anche dal punto di vistaumano e sociale. Questo offuscamento della fede e

del senso di Dio nella vita pratica ha oscurato“l’orizzonte etico, per lasciare spazio al relativismoe a una concezione ambigua della libertà” (Bene-detto XVI). Ecco perché oggi, forse più di ieri, si vi-vono stili di vita egoistici, si diffonde l’indifferenzaverso i valori, si compiono gesti efferati di violenzatalvolta senza rimorsi. Il senso della legalità è moltodiminuito e sembra scomparso, il rispetto dellenorme viene preso alla leggera e magari ridicoliz-zato, e quello che è peggio, tutto questo viene inqualche modo giustificato sulla base del principiodella propria autonomia assoluta e di una conce-zione ambigua della libertà.. Voi, amici della Bene-merita Arma, siete a stretto contatto con questi maliogni giorno, per l’alta e civile missione che avete ditutelare la convivenza pacifica, di difendere i citta-dini, di aiutare i più deboli, di porre freno agli errori,di perseguire i colpevoli ed affidarli poi alla giusti-

zia. Avete bisogno di mantenere saldo il timone del-l’onestà personale e del bene comune, di coltivareil senso della giustizia e il rispetto delle leggi, di edu-care voi stessi alla legalità vivendo con orgoglio unavita chiaramente esemplare. Certamente non è facilevivere oggi in questo modo, anche perché dovendoavvicinare tante parti deboli della società si può ri-manere contagiati almeno dal pessimismo, se noncoltivate una viva speranza e non vivete dentro divoi un forte senso della giustizia ed un deciso im-pegno per il bene. L’esempio reciproco diventi sanaemulazione, il servizio generoso sia meritevole diencomio anche esteriore, soprattutto la vostra co-

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ROMA - Dal 15 al 18 Novembre scorso si tenuto a roma presso l’aula Magna della UniversitàCattolica del Sacro Cuore, il congresso congiunto dei medici cattolici italiani ed europei (AMCIe FEAMC). Il Congresso è stato l’occasione per fare il punto sui grandi temi etici, quali il valoredella vita e la sua difesa in ogni istante, l’obiezione di coscienza come diritto individuale intangibile,il problema delle risorse per la sanità, fino alle sfide poste da biotecnologie e medicina predittiva.Assistendo al Congresso, si è colto lo sforzo di rintracciare nell’identità cristiana dell’Europa ,unacultura patrimonio di tutte le genti del continente su cui costruire una visione della professionemedica di tipo vocazionale, condivisibile anche da chi non avesse la nostra ispirazione religiosa. Importante il contributo dei colleghi medici europei. Sul tema della eutanasia il giurista francese Yves-Marie Doublet, ha ricordato che il divieto dipraticarla vige in Francia, Germania, Italia, Spagna e Svezia, per un complesso di 470 milioni diabitanti, mentre circa 28 milioni vivono in paesi come quelli del benelux nei quali è legalizzata. Il britannico Philip Howard ha lanciato l’allarme sul fatto che una ricerca svolta in olanda hamostrato che «la sedazione continua e profonda probabilmente è stata usata progressivamentecome alternativa all’eutanasia. Infatti l’uso di quest’ultima è diminuita dal 2,6% di tutti i decessidel 2001 all’1,7% nel 2005, mentre la sedazione continua e profonda è passata dal 5,6% al 7,1%.». Nell’ambito del Congresso si sono tenute le votazioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale, Ilnuovo Presidente nazionale AMCI è il Prof. Filippo Boscia, Direttore del dipartimento materno-infantile e fisiopatologia della riproduzione umana dell’azienda ospedaliera di bari - ospedale Di

venere, già membro del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, (organo preposto al coor-dinamento delle istituzioni sanitarie di ogni territorio relazionate alla chiesa cattolica istituito nel1985 da Giovanni Paolo II) di cui è presidente il polacco monsignor Zygmunt Zimowski. Nutritala rappresentanza Marchigiana in Consiglio Nazionale: oltre a S.E.R. Mons. Edoardo Menichelli,Arcivescovo di Ancona (che abbiamo avuto graditissimo ed eccellente relatore nel recente eventoformativo organizzato dalla nostra sezione) ed  Assistente Nazionale AMCI, due i consiglieri na-zionali, il Dott. Stefano Ojetti, già vice presidente Nazio-nale ed anch’egli membro del Pontificio Consiglio per glioperatori sanitari ed il Prof Oliviero Gorrieri, consigliereconfermato  con la nuova prestigiosa responsabilità dei“RAPPORTI CON L’EUROPA”, per lui un riconosci-mento tanto meritato quanto condiviso dai membri del con-siglio.vale la pena segnalare la rilevante presenza ai lavori con-gressuali dell’attivissimo Mons. Decio Cipolloni, vicariodella Prelatura di Loreto ed assistente ecclesiastico AMCIdelle Marche, grande esperto di temi bioetici.

“Bioetica ed Europa cristiana”A roma il congresso dei medici cattolici italiani ed europei, presente anche la nostra Diocesi.

di Alfredo Fioroni Presidente Medici Cattolici Sezione Diocesana San Benedetto del Tronto

FESTA DELLA VIRGO FIDELIS,

PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERIOmelia pronunciata dal nostro Vescovo durante la celebrazione

della S. Messa presso la Parrocchia S. Pio X – 21 novembre 2012

UFFICIO DI PASTORALE FAMILIARE

“BEATA LA FAMIGLIA CHE CREDE”In questo anno, l’Ufficio di Pastorale Familiare vuole condividere con tutti i lettori, una volta

al mese, la testimonianza di famiglie cristiane che cercano di vivere la loro fede.

TESTIMONIANZA

Leggendo questo slogan “Beata laFamiglia che crede” mi viene spon-taneo fare una riflessione personale:chi mi ha aiutato a varcare la soglia chepoi mi ha permesso di essere accoltadal dono della fede? Sono state duepersone umili e semplici che oltre adavermi aperto la porta d’ingresso delmondo mi hanno aperto anche quellad’accesso alla fede. Nei momenti belli,condivisi, non mancava l’occasione di sentire pronunciare un “grazie a Dio” e in quelli menobelli il rassicurante “non preoccuparti, Dio vede e provvede”. Era il loro modo di ringraziare edi affidare le loro scelte alla volontà del Signore. Era la loro professione del credo, tanto elementarequanto concreta, da trasmettere in modo naturale e inconsapevole a chi abitava con loro. Oggi houna mia famiglia e mi trovo nella posizione di chi ha la responsabilità di educare e trasmettereamorevolmente i valori della vita, continuando con gioia a lasciarsi plasmare il cuore dalla graziadi Dio. Sì, perchè accettare di accogliere, per sempre, nella mia vita un’altra persona, non è statoil punto di arrivo ma quello di partenza. La partenza di un viaggio non privo di difficoltà, di ostacolida superare, ma anche un cammino accompagnato da amore, accoglienza, rispetto, servizio e fe-deltà, che va curato e alimentato quotidianamente, senza dare niente per scontato. Dio ci tracciala strada. Dio ci indica il cammino. Dio ci consegna il dono dell’amore del nostro compagno, mala disponibilità ad ascoltare e la responsabilità di vivere la Parola di Dio nella vita famigliare sonodi ciascuno di noi: c’è bisogno di trasformare in testimonianza le nostre scelte di vita. Dare testi-monianza in primo luogo ai nostri figli e trasmettere loro la gioia che può dare l’incontro con ilSignore. Perché ciò possa diventare cosa concreta e con il nostro esempio i nostri figli si accostinoalla porta della fede, è importante riflettere su come noi, come coppia, viviamo la fede. Come cicomunichiamo la fede in famiglia? Quale esperienza cristiana sperimentano i nostri figli? Comeli educhiamo alla fede e alla preghiera? Se educare in famiglia oggi è un’arte davvero difficile,cerchiamo di approffittare di quest’anno della FEDE, voluto da Papa Benedetto XVI, per porcidegli interrogativi sulla nostra vita cristiana, personale, di coppia. Ponendoci delle domande saremospinti a trovare delle risposte, iniziando da un incontro intimo e personale con la propria famigliaper poi confrontarsi con altre realtà familiari. Infatti penso che sia importante coltivare relazionicon altre persone, confrontandosi sul cammino che la Chiesa ci propone. Nella mia parrocchiaabbiamo intrapreso, un cammino per famiglie proposto dal Movimento Pro-Sanctitate, una realtàecclesiale che vuole far conoscere, accogliere e vivere la chiamata di tutti alla santità. Ogni incontroè occasione per fare una sosta per dedicare un tempo all’ascolto e alla meditazione della Paroladel Signore, per poi, alla luce del messaggio ricevuto, condividere le nostre riflessioni. Il confrontoè sempre un arricchimento soprattutto quando è basato sulla volontà di accrescere la conoscenzadel Signore. Quest’anno della Fede, che porterà con sè occasioni preziose per riscoprire e appro-fondire il Mistero dell’Amore infinito di Dio, sia l’opportunità per annunciare il grande dono dellafede, in primo luogo con la testimonianza e per offrire ai fratelli l’esperienza di Cristo che noifacciamo.

Antonietta Renzetti

scienza di uomini del dovere e dello Stato vi guidisapientemente nella vita. E poi non manchi l’aiutodall’Alto. Sì, per vivere il vostro lavoro con esem-plarità e nella fedeltà, avete bisogno di essere soste-nuti dalla celeste protezione ed occorre chiedereaiuto con la preghiera. Questa festa della Virgo fi-

delis è molto sentita dall’Arma: sia anche l’occa-sione per ricordare che abbiamo bisogno di Lei, diMaria, del suo accompagnamento, specialmente

quando si presentano momenti difficili e quando illavoro si fa esigente e problematico. La preghieranon venga meno. Ogni giorno e prima di quei ser-vizi che domandano coraggio e sapienza, elevatealla Madonna la vostra preghiera.

Vi aiuti sempre la Virgo fidelis! Amen. + Gervasio Gestori

Vescovo

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Da ripatransone a cura di A.G. – I.A.

A ripatransone, la Corale “Madonna di SanGiovanni” (direttore Nazzareno Fanesi, pre-sentatrice Ida Polidori) nel tardo pomeriggio disabato 24 Novembre 2012, il Corpo bandistico“Città di ripatransone” (direttore roberto ve-spasiani, presentatrice bernadette Ciotti) nellatarda mattinata di domenica 25 Novembre,hanno festeggiato con solennità Santa Cecilia,Patrona della musica, dei musicisti, dei coristi,degli strumentisti. Prima del concerto, inDuomo, hanno partecipato alla messa solenne,animandola, la Corale con canti liturgici poli-fonici, il Corpo bandistico con l’accompagna-mento strumentale di canti devozionalipopolari. Per il concerto, il Coro ha eseguitonel Duomo prevalentemente brani di composi-tori del ‘900, con la collaborazione della pia-nista Laura Michelangeli e dei solisti Ambravespasiani ed Ettore Nova; la banda, nell’Au-ditorium “Sant’Agostino”, musiche quasi tuttedi autori stranieri pure del ‘900, con la colla-borazione dello xilofono solista Mauro DiMarco, al quale il Corpo bandistico ha conse-gnato una targa di merito per la sua professio-nalità. Dopo ogni esecuzione, gli applausi sonostati lunghi e calorosi. Alla conclusione dei dueconcerti, le presentatrici hanno letto il saluto-messaggio inviato dal presidente nazionale M°Giampaolo Lazzeri, alle istituzioni musicaliiscritte all’ANbIMA. L’Amministrazione Co-munale ha offerto un omaggio floreale alle co-riste ed alle strumentiste: a consegnarlo sonostati il sindaco Prof. remo bruni e gli assessori

Ing. Alessandro Lucciarini De vincenzi e Prof.Paolo Polidori. Presenti tra il qualificato pub-blico, il presidente provinciale dell’ANbIMAProf. Arsenio Sermarini, il parroco ed il vicarioparrocchiale della Città rispettivamente DonDomenico vitelli e Don Gian Luca rosati,e di-versi forestieri provenienti da: Martinsicuro,Arquata del tronto, Porto d’Ascoli, San bene-detto del tronto, Grottammare, Cupra Marit-tima, Massignano, Montefiore dell’Aso,Monterubbiano.

Corale e Corpo Bandistico hanno festeggiato Santa CeciliaUn inizio grande. vero. Un incontro svelante unagrande promessa. A distanza di quattro anni, defi-nirei così quel primo impatto che ebbi con laormai consueta Messa di inizio anno del nostroLiceo Classico “Giacomo Leopardi”.  tanti ra-gazzi, così composti e partecipi. Con i canti, conl’offertorio. Quel prof di cui ancora non hai capitose ci fa o ci è, che dirige, suona, parla in greco elatino. Queste strane lingue che stai imparando aleggere e pensi “per capirle ho solo 5 anni!”. Epoi, le parole del vescovo. E’ come se d’improv-viso incontrassi qualcuno che ti conosce a tua in-saputa. ti leggono. Parlano di te, del tuo desiderio,del cuore dell’uomo. Lo stesso di Platone e Leo-pardi, di Manzoni e di sant’Agostino. Inquieto.bramoso di compimento. E’ come se a quelle pa-role, a quella domanda di senso che il vescovo staaffermando risponda ciò che hai intorno. Quellabellezza che ti circonda e che ti avvolge. Una bel-lezza che promette grandi cose. E così, alla finedi questa prima Messa, non puoi non chiederti

quanto grande sarà l’esperienza dei cinque anniche ti attendono. Quanto sarà bello l’affrontare legiornate, campanella dopo campanella, con questiragazzi, con queste ragazze speciali che, da circadue mesi, incontri nei corridoi. E, allo stessotempo ti dici “voglio esserci anch’io!”. In quattroanni di cose ne son successe. Quella atmosfera pa-radisiaca si è spesso trasformata nelle tenebreoscure delle aule scolastiche. Sei rimbalzato di in-terrogazione in compito, di voto in voticino. Seipassato dal presente di “amo” al duo Seneca-ta-cito. Dalle equazioni alle derivate, passando peril ciclopentanoperidrofenantrene. tra un trimestree l’altro però hai vissuto una miriade di esperienzedi cui ti ricorderai a lungo.  Gite, concorsi, setti-mane bianche (a Sanbenedetto come a bar-donecchia).  Soprat-tutto però hai trovatodegli amici e delleamiche, dei compagnidi strada nei tornanti diquesti anni. Discus-sioni, lotte, scioperi,problematiche salutari(con tanto di ambu-lanza) non sono man-cati. E’ sembrato venirmeno quel clima col-lettivo e comunitario, afavore di un individua-lismo sfrenato alla ri-cerca del centesimo divoto. Spesso è pre-valso il nero nella tuatesta. Nei pomeriggi(e notti) di studio.Nelle mattinate scon-fortanti. Nel non arri-vare mai del giugnoliberatorio. Eppure,quell’inizio era sempreun’altra cosa. hai ini-ziato a partecipareanche tu, tra i musici-sti, nel coro. Sono natealtre amicizie, nuoveconoscenze. ogniprova una festa. Unafesta di battute, stona-

ture, accordi. Di rincorse per non perdere il treno,di genitori fuori ad aspettare. ogni prova una sco-perta. Quella voce angelica, quel brano compostoda quel folle del prof, quell’arpa che non t’aspetti.ogni prova la stessa bellezza che ti conquista.Piano piano, senza far rumore. E, a ridosso dellaMessa, il momento delle confessioni. Che spetta-colo! ogni anno 30,40 compagni che come te siavvicinano al sacramento più temuto, ma checome ha ricordato don Armando quest’anno “è unsemplice tornar a casa”. Ecco, forse questi mo-menti, in questi anni, sono stati un continuo “tor-nar a casa”, un continuo riaffermar ciò che contanella nostra vita di studenti e ragazzi, un continuocorrere insieme dietro quella bellezza che ciaspettava e ci aspetta. E’ stato commovente, ren-dersi conto, nel corso della Messa dello scorso sa-bato, che era l’ultima a cui potevo partecipare.Commovente vedere ancora una volta noi ragazzi,al di là dei caratteri, delle idee, degli antagonismi,raccolti in un clima non equiparabile a nessun’al-

tra situazione.Unico perchénon merito no-stro, madonato.  Sonostato preso dacommozione eallo stessotempo da grati-tudine. Per que-sti anni. Perdelle possibilità

così grandi. Grandi nella loro semplicità. Comequella di un professore che mette anima e corpoperché i ragazzi incontrino Chi lo ha avvinto,come quella di un vescovo che ogni anno riesce aparlare a tu per tu con il tuo cuore, come quella diinsegnanti e ragazzi che camminano insieme te-nendosi per mano. Possibilità semplicementegrandi. E così, quell’inizio, quel presagio inizialedi questa storia che si avvia a conclusione eravero. Quella promessa si è rinnovata di anno inanno, e al tempo stesso si è iniziata a compiere.Forse è proprio così che quella bellezza procede.Di inizi in inizi, in inizi che non hanno mai fine.

Vincenzo Di Alessandro

A ripatransone, alle ore 21 di venerdì 23 No-vembre 2012, convocato dal presidente DecioMarinelli e dal consiglio direttivo della sezionecomunale AvIS (donatori volontari del sangue)si è svolto nella sede sociale un primo incontrodelle principali associazioni di volontariato,per avere suggerimenti, proposte ed eventualecollaborazione in vista delle manifestazioni ce-lebrative del cinquantennale(1963-2013)del-l’AvIS ripana, che si svolgeranno nel mese diGiugno del 2013 e si concluderanno domenica16 dello stesso mese. Presenti: i componentidel Consiglio Direttivo, il Sindaco remobruni, Marco bagalini (presidente della Fon-dazione “Mercantini”), roberto Maroni (pre-sidente del “Circolo trivio”), blandinabartolomei (AIDo), Saverio De Angelis(Pro-LoCo), Antonio Giannetti (Corale

“Madonna di San Giovanni”), Paolo Polidori(consigliere comunale delegato alla cultura),Donatella Donati Sarti (Archeoclub). Dopo cheil presidente Marinelli ha esposto un pro-gramma di massima, quasi tutti i presenti sonointervenuti in merito e le proposte emerse sipossono così sintetizzare: suddividere il calen-dario delle iniziative in più giornate; coinvol-gere le scuole cittadine; organizzare eventi divario genere: cultura,storia, musica, grafica,sport; lasciare una testimonianza concreta dellecelebrazioni; rievocare (cd, fascicolo, ecc.) gliultimi dieci anni di attività, in quanto per iprimi quaranta c’è già la pubblicazione editaper il quarantennale. Inoltre i responsabili pre-senti delle associazioni ripane, hanno assicu-rato la collaborazione nell’ambito delle propriecompetenze.

In vista del cinquantennale della sezione dei donatori di sangue

Scintille di centuplo, quaggiùLa S. Messa di inizio anno del Liceo Classico “G. Leopardi”

Da Acquaviva Picena

Congratulazioni sr Jossy!Tutta la comunità di Acquaviva fa festa a sr Jossy che Mercoledì 21 no-vembre ha conseguito la laurea in Infermieristica presso l’Università Po-litecnica delle Marche, sede di Ascoli Piceno. Sr Jossy ha superato iltraguardo con il voto di 102/110, discutendo la tesi dal titolo “Alzheimer:un cammino insieme”, tesi incentrata sulla figura del caregiver, cioè lapersona che si prende cura di un malato di Alzheimer, consistita nella rac-colta e nell’analisi delle conoscenze e raccomandazioni riguardanti il ruolodel caregiver nel creare un ambiente adatto intorno alla persona affetta da

questa malattia. Ad assistere alla di-scussione oltre alle consorelle e al-cuni “supporters” acquavivani,anche la sorella di sr Jossy, sr Mini,dell’ordine delle Serve dei Poveri,arrivata appositamente da Palermoe sr Angelita superiora del conventoPiccolo Fiore di Betania di Roma.Congratulazioni alla nostra sr Jossyche, in Italia, è la prima suora delsuo ordine a laurearsi in Infermieri-stica e siamo sicuri che, con il tuobel sorriso, sarai in grado di portareoltre la cura e l’assistenza anche se-renità e conforto ai malati.

Janet Chiappini

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Pasquale Cianci, padre del nostro collaboratore riccardo,

ha compiuto 100 anni

Pasquale Cianci ha compiuto, sabato 24 novem-bre, 100 anni. L’importante compleanno è statofesteggiato con i parenti, dal nostro vescovo cheha celebrato la S.Messa,gli amici e l’assessorealle politiche sociali Margherita Sorge la quale haportato gli auguri di tutta l’Amministrazione co-munale al nonnino sambenedettese. Pasquale Cianci, nato nel 1912 a Nereto, si è tra-sferito in città all’età di 12 anni dove ha incon-trato la donna della sua vita Nara Perotti.

Nel 1935 fu chiamato alle armi per combatterenella Campagna d’Etiopia, ma il suo cuore erasempre vicino a Nara con la quale, di ritorno dal-l’Africa, è convolato a nozze. Al termine dellaguerra iniziò a lavorare come commerciante am-bulante, ma ben presto aprì un ingrosso di ma-glie e intimo molto conosciuto in città. Laredazione dell’Ancora si unisce con un Augurioaffettuoso e sincero.

Incontro in preparazione del secondo Convegno Ecclesiale delle Marche ed incontro della Fisc regionale

di Simone Incicco

LORETO - In vista del secondo Convegno Ecclesiale Marchigiano, che si terrà dal 22 al 24 no-vembre nella nostra regione, si è tenuto venerdì 16 Novembre l’incontro di tutti i direttori diocesani(e loro collaboratori) degli Uffici Comunicazioni Sociali, compresi i direttori dei giornali e delle radiodelle Marche.L’incontro si è tenuto presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso ed è stato guidato dal vescovoincaricato Mons. Claudio Giuliodori e da Don Dino Cecconi. La riunione ha avuto come tema ilConvegno ecclesiale regionale 2013, con varie note in preparazione a questo grande evento. È statoricordato ad ogni diocesi di realizzare un video di 4 o 5 minuti in cui raccontare i frutti del primo con-vegno Ecclesiale delle Marche che si è tenuto 20 anni fa.Nel pomeriggio invece vi è stato l’incontro guidato da Carlo Camoranesi (Azione Fabriano) e daFrancesca Cipolloni (Emmaus Macerata) con i vari aderenti alla Fisc (Federazione Italiana stampacattolica) della Marche. I punti dibattuti sono stati diversi, tra cui la crisi, che colpisce i diversi setti-manali diocesani, cercando di mettere in piedi alternative che si possono mettere in campo. Con l’oc-casione abbiamo presentato a tutti presenti il nostro giornale on line www.ancoraonline.it ed abbiamoricevuto apprezzamenti da tutti per il lavoro che stiamo svolgendo a livello di redazione.

DA CUPRA MARITTIMA: A tu per tu con Lucia teseidi Simone Incicco

L’energica signora ha compiuto 97 anni ed ha intrapreso in

questo ultimo anno due importanti pellegrinaggi a Loreto e

a Lourdes.

Questa intervista nasce perché mentre tornavamo da Lour-des, come settimanale L’Ancora,stavamo intervistando le di-verse persone che avevano preso parte al pellegrinaggio, traloro vi era anche Lucia che aveva espresso il desiderio dinon essere fotografata e che era poco propensa a farsi inter-vistare. Qualche giorni fa invece siamo stati contattati dallaPresidente dell’Unitalsi di Cupra Marittima, Maria France-sca Novelli che ci chiedeva se potevamo realizzare l’inter-vista a Lucia che si era pentita di non averla rilasciata.Appena giunti a casa di Lucia, siamo stati accolti dal suo

grande sorriso che non faceva trasparire la sua età e dalla sua amica. Durate l’intervista ci ha offertouna crostata buonissima all’albicocca fatta da lei e ci ha fatto vedere come tutt’oggi lavora all’unci-netto per poter contribuire ad una raccolta fondi per i paesi poveri dell’Africa.Come sono andati i pellegrinaggi che hai vissuto in questo anno?Sono passati alcuni anni senza andare ai pellegrinaggi sia a Loreto che a Lourdes ma quest’anno misono tolto questo grande desiderio, sia il pellegrinaggio a Loreto nel mese di agosto che a Lourdessempre con l’Unitalsi, sono stati indimenticabili. In quest’ultimo viaggio mi ha accompagnato miafiglia perché con i miei 97 anni onestamente non sono più in grado di andare in giro da sola. Sonoandata per ringraziare la Madonna per i numerosi “miracoli” che ho ricevuto e prima che tornassialla casa del Padre volevo ringraziarla e per raccomandarmi a lei nell’ultima ora della mia vita.Quali “miracoli” hai ricevuto nella tua vita?L’ultimo che ho ricevuto è stato l’altro giorno quando mentre stavo passeggiando sono caduta e nonmi sono fatta niente. Infatti se mi rompevo qualcosa sarebbe stata la fineUn altro “miracolo” l’ho ricevuto quando avevo 60 anni, mentre scendevo con l’automobile dalpaese alto di Cupra Marittima, i freni non funzionarono, sfondai quindi un muro di cinta e se nonci fosse stato un piccolissimo fusto di ulivo, sarei caduta dalla scarpata alta 700 metri.Ancora un altro “miracolo” l’ha ricevuto mio figlio che aveva un problema alla mandibola, si dovevaoperare, se la cosa non si fosse risolta con le cure. Dopo mesi senza successo, andò a Loreto e pocotempo dopo tornò a visitarsi e i dottori lo trovarono guarito. LaMadonna mi è stata vicina tante volte durante la mia vita che èstata anche piena di sofferenze per la perdita dei miei genitoriin giovane età e per la scomparsa di mio marito quando avevo38 anni.ho avuto anche tanto: due figli che si chiamano Fernando eMaria, 4 nipoti Stefano e Alberto e Laura e Luca e un proni-pote, Lorenzo. Desidero rivolgere un pensiero di gratitudineanche ai nostri due bravissimi sacerdoti di Cupra Marittima,Don Gerardo e Don Luigino.Cosa vuoi dire a chi ti leggerà? La cosa più importante dellavita è la fede e le persone devono sapere che Dio esiste.Grotte di Frasassi - Consegna della bandiera Arancione ai sindaci

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Venerdì 23 Novembre 2012 presso laChiesa di San Pio V di Grottammare(AP), si è svolta la Prima Veglia del-l’Adesione Unitaria di Azione Catto-lica che ha visto coinvolti tutti i settoridell’Associazione a livello diocesano(ACR, Giovanissimi, Giovani, Adulti,Adultissimi) in un momento di pre-ghiera e riflessione. La celebrazione è stata ben guidata dal-l’Assistente Diocesano dell’ACR DonGian Luca Rosati che ci ha aiutato neldiscernimento e nella lettura del Van-gelo di Luca riguardante la moltiplica-zione dei pani e dei pesci (Lc, 9,10-17); questo brano è alla base delnostro cammino di fede di AC perl’anno associativo in corso. Attraverso tre parole-chiaveestrapolate dal Vangelo:“ R A C C O N T I A M O C I ” ,“CREDENTI” e “FELICI”abbiamo riflettuto sull’essereaderenti di AC nella propriavita quotidiana, grazie alla let-tura di passi del Progetto For-mativo di Azione Cattolica, idiscorsi di Don Tonino Bello,i Salmi, le Preghiere e la Pro-fessione di Fede.

Inoltre sono stati compiuti alcunigesti importanti: la presentazione al-l’altare delle ceste, dei pani e deipesci, fatta dai ragazzi dell’ACR edell’ACG la distribuzione del pane atutta l’assemblea compiuta dagliAdulti di AC, la consegna delle Tes-sere (simbolo di appartenenza ed ade-sione alla nostra Associazione) ai

Presidenti Parrocchiali, da parte dalPresidente Diocesano Prof.ssa MonicaVallorani.In definitiva, attraverso questa inizia-tiva, si è voluto trasmettere il Messag-gio che ognuno di noi può essere allostesso tempo sia Credente che Felice,solo però se si è uniti come Azione Cat-tolica e soprattutto come Cristiani chesanno testimoniare con gioia agli altri,gli insegnamenti che Cristo ci ha do-nato.

Andrea Persiani

Consigliere Diocesano di AC

“FELICI E CREDENTI”: PRIMA VEGLIA DELL’ADESIONE UNITARIA DI AZIONE CATTOLICA

Ogni anno Monteprandone, per iniziativa dell’Am-ministrazione Comunale, ricorda il suo concitta-dino più illustre, San Giacomo delle Marca, connumerose iniziative culturali che tra novità e con-ferme contraddistinguono l’edizione 2012. Il riccoprogramma è iniziato mercoledì scorso, 21 novem-bre, con la S. Messa delle 7,30 dal santuario di SanGiacomo della Marca, trasmessa in diretta da RadioMaria, uno dei maggiori network dell’informazionecattolica. Giovedì 22 novembre presso il Santuariosi è svolta giornata del malato in collaborazione conl’Unitalsi, con la celebrazione Santa Messa semprepresso il Santuario. Venerdì 23 novembre alle ore21,00, nella chiesa del Santuario avrà la veglia dipreghiera animata dall’Ordine Francescano Seco-lare. Domenica 25 novembre, nel centro storico diMonteprandone, si terrà l’undicesima edizionedella Fiera cittadina in onore del Santo con molte-plici tipologie merceologiche. Nel piazzale anti-stante il Santuario San Giacomo della Marca ilcomitato San Giacomo della Marca,organizza unasimpatica castagnata per tutti. Alle 17,00 nellachiesa del Santuario “Un figlio in cielo”: SantaMessa per tutte le famiglie che hanno vissuto lamorte di un figlio in tenera età. Nella chiesettapresso la casa natale del Santo, il Parroco, DonFrancesco Ciabattoni, nei giorni 26,27,28 novem-bre celebrerà il Triduo in onore di San Giacomo conSante Messe alle 17,30 e alle 21,00, in sarà espostala reliquia del Santo. Il 28 novembre, giorno delSanto Patrono, alle ore 11,30 presso la chiesa delSantuario si celebrerà la Santa Messa, presieduta

dal Vescovo diocesano,mons. Gervasio Gestori econcelebrata dai frati dellaProvincia Francescana deiFrati Minori delle Marche.Alle ore 21,00 nella chiesaparrocchiale “S. Niccolò diBari, di Monteprandone,l’evento della giornata: ilconcerto di Frate Alessan-dro, una voce da Assisi. E’ larivelazione del momentotanto che sta calcando i teatrilirici più importanti delmondo. Sabato 1 e domenica 2 dicembre la novità in as-soluto dell’edizione 2012: la prima edizione dellamostra –mercato, nel centro storico di Monte-prandone, con annesso servizio bus navetta, “Icampanili del Gusto” FESTA DI TRADIZIONISAPORI, PROFUMI E COLORI DALLECITTA’ DELLA RETE DI SAN GIACOMO.DELLA MARCA CON DEGUSTAZIONI INPIAZZA.Nella mattina di sabato 1 dicembre alle 9,30 nellasala consiliare, a Monteprandone, sarà presentatala monografia Don Giuseppe a cura di SaturninoLoggi. Alle 17, 30, sempre del 1dicembre, solenneSanta Messa nella chiesa parrocchiale “S. Niccolò”presieduta da mons. Giuseppe Chiaretti, arcive-scovo metropolita emerito di Perugia- Città dellaPieve per le delegazioni municipali delle città ade-

renti alla rete delle città di San Giacomo dellaMarca unitamente alla rappresentanze delle Con-fraternite. Seguirà il corteo processionale verso ilSantuario dove al termine, nella cappella in cui ri-posano le venerate spoglie mortali del Santo, saràrecitata la preghiera di affidamento al Santo daparte dei Sindaci presenti. Alle 21,00, a conclusionedella giornata del 1/12/12, il concerto lirico in onoredel Santo Patrono, del tenore Piero Mazzocchetticon il soprano Martina Capasso accompagnati alpianoforte dal maestro Nicola Giusti. L’evento si svolgerà nella chiesa del Santuario diSan Giacomo della Marca. Un sentito ringrazia-mento, il Sindaco Stefano Stracci, nel corso dellaconferenza stampa di presentazione l’ha indirizzatoagli sponsor, all’Ass.ne Terramia, al Centro studiSan Giacomo della Marca, al Santuario San Gia-como della Marca, ai ristoratori e ai collaboratori.

Da MonteprandoneLe numerose iniziative culturali in onore del Santo Patrono.

Parrocchia Madonna di Fatima

Roma saluta Noemi, nuova dottoressa

di Giada Pierantozzi & Alessio Rubicini

“Dopo tanti pomeriggi di sole trascorsi a stu-diare, tante ansie, preoccupazioni ed esami, il 26Ottobre 2012 sei arrivata al traguardo: Dotto-ressa in Lingue e Letterature Moderne! Congra-tulazioni Noemi” Ebbene sì, anche NoemiPierantozzi si è laureata, con ottimi risultati,all’Università Tor Ver-gata di Roma e questeparole esprimono tutta lasoddisfazione dei suoigenitori Giordano e Da-niela, di sua sorellaGiada, dei suoi nonniMarco, Diana, Edmondoed Onorina per questotraguardo finalmenteraggiunto cui si uniscel’augurio di un futuroricco di soddisfazioni. Eanche la nostra Comu-nità Parrocchiale “Ma-donna di Fatima” diValtesino non ha fattomancare il suo abbraccioper questa nostra sorella che ha saputo rendereonore al suo impegno nello studio.Da tutti noi, cara Noemi, tantissimi complimentiper il tuo risultato uniti alla nostra preghiera alSignore affinché illumini sempre la tua strada perun futuro ricco di gioia.

Inaugurata la sede dell’Istituto scolastico “Sud” Cerimonia gioiosa nel rinnovato plesso “Cappella”

e l’annuncio di altri finanziamenti per la parte esterna