ANNO XXIX N 45 23 Dicembre 2012

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ANNO XXIX N° 45 - 23 Dicembre 2012 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Gli Auguri Natalizi del nostro Vescovo Il Bambino, nato a Betlemme 2000 anni fa, è una presenza tuttora vera e reale Carissimi, arrivano le Feste Natalizie e si sente dire che quello di quest’anno sarà un Natale di crisi. Lo dicono tutti e per molti purtroppo questo sarà vero. Crisi di che cosa? Ho letto che su un muro della periferia di Milano è com- parsa qualche mese fa una scritta inquietante: “Non c’è più il futuro di una volta”. Era lo sfogo di un adulto nostalgico? O il grido di un giovane più rassegnato che dubbioso? Rimane il fatto abbastanza pacifico che oggi il mondo, specialmente quello giovanile, vive una crisi di futuro. Eppure i giovani del nostro tempo hanno molte più libertà di una volta e godono di molte più cose di un passato anche recente! Come è possi- bile questa situazione apparentemente contraddittoria? La crisi, che sta colpendo pesantemente molte famiglie e che toglie un avvenire sereno a tanti giovani, è certamente un fatto preoccu- pante, ma non va vista nella sola dimensione economica, perché ogni crisi è sempre una carenza di civiltà. E’ questa l’altra crisi, veramente preoccupante più di quella economica, che brucia capitali di energie giovanili e che, è stato scritto, non asciuga solo i conti in banca di chi li pos- siede, ma asciuga le lacrime di una larga fascia di umanità, ormai prigioniera di un individuali- smo troppo triste, per guardare al futuro con ardore e con viva speranza. Crisi di futuro. I nostri giovani non possono essere derubati del proprio domani, senza che gli adulti (genitori, insegnanti, politici, persone della Chiesa) si preoccupino seriamente di questo tremendo furto umano. Non possiamo permettere che una intera generazione sia privata del proprio avvenire. Guardare oltre la crisi economica in atto e riprendere il dovere di trasmet- tere, a parole e con i fatti, il patrimonio della tradi- zione umana più valida e dei valori religiosi più profondi, sono una urgenza educativa, per nulla astratta, che deve coinvolgere le famiglie, la scuola, la società, la Chiesa. Ecco allora la domanda: “Oggi, riusciamo ad andare oltre l’offerta di una quantità di informazioni, pur inte- ressanti, ma anche spesso deteriorabili, per collaborare concretamente nella libera crescita di persone ricche di umanità e di fede? Siamo ancora educatori appassionati e veri?” Il Natale del Signore è l’effettiva e necessaria risposta a questa esigenza. Dio ci viene incontro a Betlemme, con la nascita da Maria del Figlio Gesù. Dio si fa uomo, perché l’uomo, ogni persona di ogni tempo, anche della nostra epoca, possa risalire la china delle proprie debo- lezze e riesca a guardare al proprio futuro con la sicurezza di non essere solo e con la possibilità di riuscire. Il Bambino, nato a Betlemme 2000 anni fa, è una presenza tuttora vera e reale, è una amicizia forte e indispensabile, perché il nostro cammino possa coincidere con un progres- sivo processo di crescita, in quanto ci sentiamo consegnati al Dio fatto uomo. Un Papa del quinto secolo, San Leone Magno, diceva ai fedeli di allora: “Riconosci, cristiano, la tua dignità. Ricordati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro!”. Quanta speranza in queste antiche parole! Quale fiducia in questa esortazione del passato! E come è ancora validis- simo questo invito, che suona quasi come un imperativo, fondato su una certezza: Dio è con me. Presento questa esortazione a tutti voi, carissimi, ed in maniera particolare mi rivolgo ai nostri giovani: “Riconoscete la vostra grandezza, abbiate la certezza che la fede in Cristo nulla toglie alla vostra umanità, e se anche vi sentite feriti o incerti, non temete! Il figlio di Maria, nato a Betlemme, è l’Onnipotente Figlio di Dio, che si è fatto uomo perché tutti noi riacquistas- simo fiducia, serenità e pace vera! Gesù è il nostro futuro!”.Dio ci sorride: ecco l’augurio, che nasce da una certezza impensabile ed inaspettata. Dio è venuto in mezzo a noi e vive con noi, è l’Emanuele. “Dio abbia pietà di noi e ci benedica! Su di noi faccia splendere il suo volto!” (Salmo 67). Dio ci doni la sua pace! Buon Natale e felice anno nuovo. X Gervasio Gestori, Vescovo Santo Natale 2012 – Capodanno 2013 MESSAGGIO PACE 2013 La forza della gratuità La cultura del dono per costruire un nuovo modello economico I messaggi per la pace costituiscono una delle recenti tradizioni più feconde della Chiesa cattolica: più lunghi di un comunicato stampa e più snelli di un’Enciclica, in poche pagine condensano una riflessione profonda, di facile lettura per tutti, che negli anni ha guidato la rifles- sione internazionale, non solo cattolica, sul tema della pace e dello sviluppo. Orientati esplicitamente da Paolo VI a guardare all’uomo nella sua integralità e alla pace nella sua complessità, secondo la for- mula “lo sviluppo è il nuovo nome della pace”, che il grande Papa introdusse in quella attualissima pietra miliare del magistero che è la “Populorum Progressio”, i messaggi sono stati utilizzati da Gio- vanni Paolo II per affrontare i conflitti più spinosi durante il suo lungo papato, regalandoci quel “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono” con cui intitolava il messaggio del 2002. Benedetto XVI prosegue la tradizione tornando oggi a echi montiniani che guardano all’economia e alla distribuzione delle risorse tra le cause delle inaccettabili ingiustizie so- ciali che minano la pace. “La pace concerne l’integrità della persona umana e implica il coinvolgimento di tutto l’uomo”, ricorda il Papa. Dunque, occorre che tutti siano coinvolti in quell’esercizio dei do- veri di responsabilità che di- viene tutela per tutti dei diritti fondamentali. Da questo insegnamento della “Pacem in Terris” di Giovanni XXIII, di cui ricorre nel 2013 il 50° anniversario, Benedetto XVI sviluppa il messaggio di quest’anno: “Beati gli operatori di pace”. L’uomo, immagine di Dio, “è fatto per la pace” e questa si costruisce nelle relazioni che coinvolgono l’integralità della persona umana. Quello del 2013 è un messaggio che dà solidarietà a chi è vittima delle ingiustizie e speranza a chi, spesso irriso dai centri di potere, opera per ridurle. È un notevole augurio di pace. Chiama tutti, senza sconti, alla responsabilità. Riccardo Moro (Messaggio - vedi a pag. 2) Auguri Auguri Auguri Desideriamo attingere i nostri AUGURI DI BUONE FESTE, dall’ultimo libro del Papa “L’infanzia di Gesù”, per riflettere su alcuni aspetti del mistero della Incarnazione: La mangiatoia “Agostino ha interpretato il significato della mangiatoia con un pensiero che, in un primo momento, appare quasi sconveniente, ma, esaminato in modo più attento, contiene invece una profonda verità. La mangiatoia è il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. Ora, però, giace nella mangiatoia Colui che ha indicato se stesso come il vero pane disceso dal cielo - come il vero nutrimento di cui l’uomo ha bisogno per il suo essere persona umana. È il nutrimento che dona all’uomo la vita vera, quella eterna. In questo modo, la mangiatoia diventa un rimando alla mensa di Dio a cui l’uomo è invitato, per ricevere il pane di Dio. Nella povertà della nascita di Gesù si delinea la grande realtà, in cui si attua in modo misterioso la redenzione degli uomini”. Avvertenza Il nostro giornale riprenderà la pubblicazione domenica 20 gennaio 2013 La Redazione A pag. 2 CONSEGNA DEGLI “ATTI” DEL SINODO A pag. 4 SCAMBIO DI AUGURI CON GLI AMMINISTRATORI CERTO, ABBONATI PER IL 2013 basta versare 30 (abbonamento ordinario) oppure 50 (Abbonamento sostenitore) sul nuovo C.C.P . n. 11886637 intestato a: L’ANCORA VIA FORTE, 16 S. Benedetto del tronto Causale: ABBONAMENTO

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXIX N° 45 - 23 Dicembre 2012 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Gli Auguri Natalizi del nostro VescovoIl Bambino, nato a Betlemme 2000 anni fa,

è una presenza tuttora vera e reale

Carissimi,arrivano le Feste Natalizie e si sente dire che

quello di quest’anno sarà un Natale di crisi. Lo dicono tutti eper molti purtroppo questo sarà vero. Crisi di che cosa?

Ho letto che su un muro della periferia di Milano è com-parsa qualche mese fa una scritta inquietante: “Non c’è più ilfuturo di una volta”. Era lo sfogo di un adulto nostalgico? Oil grido di un giovane più rassegnato che dubbioso? Rimaneil fatto abbastanza pacifico che oggi il mondo, specialmentequello giovanile, vive una crisi di futuro. Eppure i giovani delnostro tempo hanno molte più libertà di una volta e godonodi molte più cose di un passato anche recente! Come è possi-

bile questa situazione apparentemente contraddittoria? La crisi, che sta colpendo pesantementemolte famiglie e che toglie un avvenire sereno a tanti giovani, è certamente un fatto preoccu-pante, ma non va vista nella sola dimensione economica, perché ogni crisi è sempre una carenzadi civiltà. E’ questa l’altra crisi, veramente preoccupante più di quella economica, che bruciacapitali di energie giovanili e che, è stato scritto, non asciuga solo i conti in banca di chi li pos-siede, ma asciuga le lacrime di una larga fascia di umanità, ormai prigioniera di un individuali-smo troppo triste, per guardare al futuro con ardore e con viva speranza. Crisi di futuro. I nostrigiovani non possono essere derubati del proprio domani, senza che gliadulti (genitori, insegnanti, politici, persone della Chiesa) sipreoccupino seriamente di questo tremendo furto umano.Non possiamo permettere che una intera generazionesia privata del proprio avvenire. Guardare oltre la crisieconomica in atto e riprendere il dovere di trasmet-tere, a parole e con i fatti, il patrimonio della tradi-zione umana più valida e dei valori religiosi piùprofondi, sono una urgenza educativa, per nullaastratta, che deve coinvolgere le famiglie, la scuola, lasocietà, la Chiesa. Ecco allora la domanda: “Oggi, riusciamoad andare oltre l’offerta di una quantità di informazioni, pur inte-ressanti, ma anche spesso deteriorabili, per collaborare concretamente nellalibera crescita di persone ricche di umanità e di fede? Siamo ancora educatori appassionati e

veri?” Il Natale del Signore è l’effettiva e necessaria risposta a questa esigenza. Dio ci vieneincontro a Betlemme, con la nascita da Maria del Figlio Gesù. Dio si fa uomo, perché l’uomo,ogni persona di ogni tempo, anche della nostra epoca, possa risalire la china delle proprie debo-lezze e riesca a guardare al proprio futuro con la sicurezza di non essere solo e con la possibilitàdi riuscire.

Il Bambino, nato a Betlemme 2000 anni fa, è una presenza tuttora vera e reale, è una

amicizia forte e indispensabile, perché il nostro cammino possa coincidere con un progres-

sivo processo di crescita, in quanto ci sentiamo consegnati al Dio fatto uomo.

Un Papa del quinto secolo, San Leone Magno, diceva ai fedeli di allora: “Riconosci, cristiano,la tua dignità. Ricordati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro!”. Quanta speranza inqueste antiche parole! Quale fiducia in questa esortazione del passato! E come è ancora validis-simo questo invito, che suona quasi come un imperativo, fondato su una certezza: Dio è conme. Presento questa esortazione a tutti voi, carissimi, ed in maniera particolare mi rivolgo ainostri giovani: “Riconoscete la vostra grandezza, abbiate la certezza che la fede in Cristo nullatoglie alla vostra umanità, e se anche vi sentite feriti o incerti, non temete! Il figlio di Maria,nato a Betlemme, è l’Onnipotente Figlio di Dio, che si è fatto uomo perché tutti noi riacquistas-simo fiducia, serenità e pace vera! Gesù è il nostro futuro!”.Dio ci sorride: ecco l’augurio, chenasce da una certezza impensabile ed inaspettata. Dio è venuto in mezzo a noi e vive con noi, èl’Emanuele. “Dio abbia pietà di noi e ci benedica! Su di noi faccia splendere il suo volto!”(Salmo 67). Dio ci doni la sua pace! Buon Natale e felice anno nuovo.

X Gervasio Gestori, VescovoSanto Natale 2012 – Capodanno 2013

MESSAGGIO PACE 2013

La forza della gratuità

La cultura del dono per costruire un nuovo modello economico

I messaggi per la pace costituiscono una delle recenti tradizioni piùfeconde della Chiesa cattolica: più lunghi di un comunicato stampa epiù snelli di un’Enciclica, in poche pagine condensano una riflessioneprofonda, di facile lettura per tutti, che negli anni ha guidato la rifles-sione internazionale, non solo cattolica, sul tema della pace e dellosviluppo. Orientati esplicitamente da Paolo VI a guardare all’uomonella sua integralità e alla pace nella sua complessità, secondo la for-

mula “lo sviluppo è il nuovo nome della pace”, che il grande Papa introdusse in quella attualissimapietra miliare del magistero che è la “Populorum Progressio”, i messaggi sono stati utilizzati da Gio-vanni Paolo II per affrontare i conflitti più spinosi durante il suo lungo papato, regalandoci quel “Nonc’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senzaperdono” con cui intitolava il messaggio del2002. Benedetto XVI prosegue la tradizionetornando oggi a echi montiniani che guardanoall’economia e alla distribuzione delle risorsetra le cause delle inaccettabili ingiustizie so-ciali che minano la pace. “La pace concernel’integrità della persona umana e implica ilcoinvolgimento di tutto l’uomo”, ricorda il

Papa. Dunque, occorre che tutti sianocoinvolti in quell’esercizio dei do-

veri di responsabilità che di-viene tutela per tutti dei diritti fondamentali. Da questo insegnamento della “Pacemin Terris” di Giovanni XXIII, di cui ricorre nel 2013 il 50° anniversario, BenedettoXVI sviluppa il messaggio di quest’anno: “Beati gli operatori di pace”. L’uomo,immagine di Dio, “è fatto per la pace” e questa si costruisce nelle relazioni che

coinvolgono l’integralità della persona umana. Quello del 2013 è un messaggio che dà solidarietà a chi è vittima delle ingiustizie e

speranza a chi, spesso irriso dai centri di potere, opera per ridurle. È un notevole auguriodi pace. Chiama tutti, senza sconti, alla responsabilità. Riccardo Moro

(Messaggio - vedi a pag. 2)

Auguri Auguri AuguriDesideriamo attingere i nostri AUGURI DI BUONE FESTE, dall’ultimo libro

del Papa “L’infanzia di Gesù”, per riflettere su alcuni aspetti del mistero della

Incarnazione: La mangiatoia

“Agostino ha interpretato il significato della mangiatoia con un pensiero che, in un primomomento, appare quasi sconveniente, ma, esaminato in modo più attento, contiene inveceuna profonda verità. La mangiatoia è il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento.Ora, però, giace nella mangiatoia Colui che ha indicato se stesso come il vero pane discesodal cielo - come il vero nutrimento di cui l’uomo ha bisogno per il suo essere personaumana. È il nutrimento che dona all’uomo la vita vera, quella eterna. In questo modo, lamangiatoia diventa un rimando alla mensa di Dio a cui l’uomo è invitato, per ricevere ilpane di Dio. Nella povertà della nascita di Gesù si delinea la grande realtà, in cui si attuain modo misterioso la redenzione degli uomini”.

AvvertenzaIl nostro giornale riprenderà la pubblicazione domenica 20 gennaio 2013

La Redazione

A pag. 2

CONSEGNA DEGLI “ATTI” DEL SINODO

A pag. 4

SCAMBIO DI AUGURI CON GLI AMMINISTRATORI

CERTO, ABBONATI PER IL 2013

basta versare € 30 (abbonamento

ordinario) oppure € 50

(Abbonamento sostenitore)

sul nuovo C.C.P. n. 11886637

intestato a: L’ANCORA

VIA FORTE, 16

S. Benedetto del tronto

Causale: ABBONAMENTO

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Anno XXIX

23 Dicembre 2012

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Lunedì 24 dicembre

Ore 23.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: Ufficio delle Letture

Ore 24.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: Santa Messa della Notte

Martedì 25 dicembre

Ore 11.00 Ripatransone - Duomo:S. Messa

Ore 17.15 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: Vespro

Ore 18.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: Santa Messa, con Benedizione Papale

Mercoledì 26 dicembre

Ore 09.30 S. Benedetto Tr.Biancazzurro: Giornata con i diaconi

Ore 21.15 Grottammare - S. Pio V: Concerto di Natale

Venerdì 28 dicembre

Ore 10.30 RipatransoneR.S.A.: S. Messa

Domenica 30 dicembre

Ore 11.15 AcquavivaS. Messa

Lunedì 31 dicembre

Ore 17.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: Adorazione Eucaristica

Ore 18.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa e Te Deum

Martedì 1 gennaio

Ore 11.00 Montalto - S. MessaOre 17.15 S. Benedetto Tr. - Cattedrale:

VesproOre 18.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale:

Santa Messa, e consegna del Messaggio del Papa per la Giornata della Pace

Domenica 6 gennaio

Ore 17.15 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: Vespri

Ore 18.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa

Incontri Pastorali del Vescovo

durante la settimana 23 dicembre- 6 Gennaio 2012

EchI DAl SINODOCon un incontro spirituale e conviviale presso la parrocchia S. Antonio di Padova,

il 16 dicembre 2012, sono stati consegnati dal Vescovo ai Sinodali gli “Atti del Sinodo”raccolti in un libro, perché siano memoria operativa di quanto è emerso

dalle intense serate del terzo momento del percorso svoltosi in alcuni anni.

PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL PAPA

PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACEVenerdì 14 dicembre 2012 presso la Sala Stampa della Santa Sede si è tenuta la conferenza stampadi presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLVI Giornata Mondiale della Pace che sicelebra il 1° gennaio, sul tema quest’anno: “Beati gli operatori di pace”. Alla conferenza stampasono intervenuti il Cardinale Peter K.A. Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giu-stizia e della Pace ed il Monsignor Mario Toso, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.Il Cardinale ha rilevato, come primo punto, “la concretezza del Messaggio”. “L’espressioneevangelica del titolo può far pensare ad un Messaggio di carattere piuttosto spirituale, per cosìdire, teorico. Invece l’argomentazione del Papa è estremamente aderente alla realtà. Constata unfatto, l’esistenza, in mezzo a conflitti, tensioni e violenze, dell’esistenza di molteplici operatoridi pace; nella spiegazione dellabeatitudine evangelica sottolineacome si tratti di una promessache è certezza, in quanto pro-viene da Dio, non legata al fu-turo, ma che già si realizza inquesta vita; indica chiaramentecosa devono fare gli operatori dipace: promuovere la vita in pie-nezza, nella sua integralità,quindi in tutte le dimensionidella persona umana; richiamal’attenzione sui problemi più ur-genti, la retta visione del matri-monio, il diritto all’obiezione dicoscienza, la libertà religiosa (...), la questione del lavoro e della disoccupazione, la crisi alimen-tare, la crisi finanziaria, il ruolo della famiglia nell’educazione”. In un secondo punto il Cardinale Turkson ha sottolineato la “positività del Messaggio” che “oltread aprire alla speranza, riflette l’amore alla vita e alla vita in pienezza, per cui accanto ai temidella difesa della vita, il Papa mette in luce quelli legati alla giustizia, necessari per una vita degna,in pienezza, cioè nella quale tutti abbiano la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità”.Un terzo punto è “l’aspetto educativo-pedagogico del Messaggio. “È questo un aspetto che stasempre a cuore alla Chiesa la quale ha fra i suoi compiti quello di ‘formare le coscienze’. Sottoquesto aspetto, forte è il richiamo del Pontefice alla responsabilità della varie istanze educativechiamate a formare classi dirigenti adeguate e studiare modelli economici e finanziari nuovi. Ciòè necessario per superare la fase particolarmente grave che sta vivendo il mondo globalizzato,una fase di profonda cristi spirituale e morale in cui sanguinosi sono ancora i conflitti e le molte-plici minacce di pace”.“Il Messaggio di Benedetto XVI - ha affermato Monsignor Toso - è invito ad essere operatori dipace a trecentosessanta gradi, tutelando ed implementando tutti i diritti e doveri dell’uomo e dellecomunità”.”Sintomatico di questo modo di sentire e di vedere del Pontefice - ha continuato Mon-signor Toso - è il passaggio in cui egli, in un contesto di recessione economica - provocata anchedalla crisi finanziaria iniziata nel 2007 -, polemizzando con le ideologia del liberismo radicale edella tecnocrazia secondo le quali sarebbe possibile lo sviluppo senza il progresso sociale e de-mocratico, invita a non erodere i diritti sociali, tra i quali soprattutto il diritto al lavoro. Questo èun diritto fondamentale, non marginale. Senza la difesa e la promozione dei diritti sociali - lo in-segnavano già liberali, comunisti, socialisti e cattolici nel secolo scorso - non si realizzano ade-guatamente i diritti civili e politici. La stessa democrazia sostanziale, sociale e partecipativasarebbe messa a repentaglio. In breve, il Messaggio è per la crescita di una famiglia umana chenon sia divisa tra gruppi e popoli a favore della vita e gruppi e popoli che militano, invece, per lapace, senza tuttavia un’uguale ‘passione’ per la difesa della vita umana, dal suo sbocciare al suotramonto”, ha concluso il Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. VIS

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Anno della Fede2012 2013

Parola del Signore4a DOMENICA DI AVVENTO CFA SPLENDERE IL TUO VOLTO, SIGNORE, E SALVACI

dal VanGelo secondo lucaIn quei giorni Maria si mise in viaggio versola montagna e raggiunse in fretta una cittàdi Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, sa-lutò Elisabetta. (VANGElO DI lUcA 1,39-48)

Il brano evangelico di questa domenica ci rac-conta la visita della Vergine Maria alla parenteElisabetta. Questo viaggio inizia poco dopol’annuncio dell’angelo Gabriele, dal qualeMaria viene a conoscenza della miracolosa ge-stazione di Elisabetta. Maria guidata dallo Spi-rito intraprende il viaggio e va ad Ain-Karinsulle montagne della Giudea, per prestare aiutoalla sua anziana parente (cugina ?);nonostante anche lei fosse in statointeressante, e portasse in se’ nien-temeno che il Salvatore del mondo,il Messia promesso fin dalla nottedei tempi.È da notare come al centro delbrano, vi siano due donne, (dueanawin) due serve (povere) del Si-gnore. Il Signore inaspettatamentesi fa vicino a queste due donne inmodo particolare, in ambedue icasi con il dono di un figlio, diret-tamente in Maria e indirettamentein Elisabetta e loro diventano testi-moni gioiose di questo grandeevento.Elisabetta é la sterile che per graziadivina diventa madre, da triste di-venta piena di gioia, é la madre di Giovanni ilBattista, il precursore, colui che dovrà prepa-rare i sentieri per il Messia, e che Gesù definiràil più grande fra i nati di donna. L’altra donnaé Maria, la Vergine che diventa madre per in-tervento divino, per la potenza dell’Altissimo,lei é colei che tutte le generazioni chiamerannobeata; quella di cui il profeta Michea dice:quando colei che deve partorire partorirà. E ilprofeta Isaia: quando la vergine partorirà….La grandezza di Maria non sta nel fatto che par-torirà il Messia, ma nel fatto che lei più di tutte

ha creduto alle promesse del Signore, più diogni altra creatura ha avuto fede nella Parola diDio. Perché prima di partorirlo nella carne loha partorito nel suo cuore.Per questo la chiesa fa di Maria il modello dellafede: beata perché ha creduto. Da Lei dobbiamo imparare a far nascere Gesùnel nostro cuore, per poi portarlo agli altri, farloconoscere a tutti , diventarne testimoni.Dobbiamo imparare come lo spirito di servizioe la carità vengano prima di ogni considera-zione. Maria per prima mette in pratica le pa-role di Gesù: chi vuol essere il primo si faccia

servo di tutti.Dio si serve di due inermidonne, ebree sconosciute,emarginate, tagliate fuoridal giro dei potenti, ma loronon si affrettano a dire : ionon ne sono degna, oppurenon ne sono capace, la-sciano solo che Dio operi inloro come vuole. Per questo Maria potrà direnel Magnificat: Dio in meha fatto grandissime cose,ha mostrato a tutti la suapotenza e la sua gloria, ope-rando im me che sono insi-gnificante, e tutto questo èesclusivamente opera sua,del suo amore per gli uo-

mini. In questa vigilia di Natale, preghiamo ilSignore affinché ci aiuti a far germogliare innoi la sua Parola, il suo Figlio prediletto, per-ché noi che siamo nelle tenebre possiamo ve-dere questa grande Luce. Riccardo

PIllOlE DI SAGGEZZA : lA FEDE E’ l’INcONTRO

DEll’AMORE DIScENDENTE DI DIOcON l’AMORE AScENDENTE DEl-

l’UOMO. (A. EVDOKIMOV)

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Leggiamo Mt 19,10-12 dove l’evangelista ri-ferisce la reazione degli Apostoli a quantoGesù ha detto sul matrimonio monogamico,sul celibato consacrato, sui bambini che Gesùbenedice. 1. La reazione dei discepoli. “Gli dissero isuoi discepoli: ‘Se questa è la situazione del-l’uomo rispetto alla donna, non conviene

sposarsi’. Egli rispose loro: ‘Non tutti capi-scono questa parola, ma solo coloro ai qualiè stato concesso’” (Mt 19,10-11).Tolti i casi clamorosi di poligamia da partedei re e dei nobili, la famiglia dell’Antico Te-stamento era monogamica e indissolubile.Sposatisi molto giovani, l’uomo viveva ilresto della vita con “donna della sua giovi-nezza”; la stessa cosa faceva la moglie con ilmarito. La prostituta era qualificata comecolei “che abbandona il compagno della suagiovinezza” (Pr 2,17). Invito e augurio gentileè questo: “Sia bene-detta la tua sorgente[tua moglie], e tu trovagioia nella donna dellatua giovinezza” (Pr5,18). Sorprende, quin-di, la reazione dei di-scepoli. Parlano fuoridella realtà abituale. Gesù risponde: “Nontutti capiscono questaparola, ma solo coloroai quali è stato con-cesso”. Come in altri casi, specialmente inGv, Gesù qui riprende la frase dell’interlocutore,dà ad essa un significato nuovo e con essapresenta il suo pensiero. Nel nostro caso Gesùriprende nella materialità la frase: “non con-viene sposarsi”; dice che “non tutti capisconoquesta parola”; aggiunge che la comprensionedi essa richiede una grazia di Dio: “solo acoloro ai quali è stato concesso”. Così vienea indicare il celibato volontario per il regno.2. L’insulto contro Gesù e i discepoli. “Infattivi sono eunuchi che sono nati così dal grembodella madre, e ve ne sono altri che sono statiresi tali dagli uomini, e ve ne sono altriancora che si sono resi tali per il regno deicieli. Chi può capire, capisca»” (Mt 19,12).Gesù si serve di un linguaggio urtante, chequesta traduzione italiana attenua. Leggendol’originale greco, in questo solo versetto vieneripetuto per ben tre volte, e in forma invariata:eisin eunoûchoi, “sono eunuchi” (ma anche:“Sono eunuchi!!!”); per due volte il verbocorrispondente: eunouchísthesan, furono fattieunuchi, dagli uomini, e eunoúchisan, “feceroeunuchi sé stessi” per il regno dei cieli. Giànel 1971 Josef Blinzler avanzò l’ipotesi cheGesù qui riprenda un insulto che venivalanciato contro di lui e che coinvolgeva i di-scepoli che lo seguivano: “sono eunuchi”,

perché Gesù, il loro Maestro, non aveva presomoglie e non aveva messo famiglia. Egli siera dato totalmente per il regno dei cieli. Diceil protestante Schlatter: “Non era il sacrificiodel penitente, ma dell’amore”. Allora, era im-pensabile che non si prendesse moglie e nonsi facesse figli! Unica eccezione – ma noncerta - erano gli appartenenti alla setta diQumran che forse praticavano il celibato inuna vita monastica.3. Il celibato per il regno dei cieli.

Gesù parte da questo insulto rivolto alla suapersona, difende sé stesso e formula un mes-saggio nuovo, quello del celibato volontarioe per il regno . “Ve ne sono altri ancora che si sono resi tali(eunoúchisan) per il regno dei cieli. Chi puòcapire, capisca”. Il parlare di Gesù è ora di-ventato metaforico. Dice che questa terza ca-tegoria è del tutto diversa dalle due precedenti.

Essa è un dono cheviene da Dio: “co-loro ai quali è statoconcesso” (19,11);dono richiede la li-bera accettazioneumana: “chi può ca-pire, capisca” (19,12).I tedeschi direbbero:è Gabe (dono) e Auf-gabe (compito, ac-cettazione). Sublimeè la motivazione: “per

il regno dei cieli” Nell’ originale greco diátèn basiléian, ha il significato di fondamento,di principio, prima ancora del significatofinale: rinunciano al matrimonio perché sonostati conquistati dal regno e vogliono vivere aservizio del regno. La rinuncia al matrimonioavviene, quindi, in forza della grazia divina,generosamente accolta, opera del dinamismodel Regno. Non è una critica al matrimonio. Il testo è tra quelli che danno origine al votodi castità nella vita religiosa maschile e fem-minile. 4. Gesù accoglie e benedice i bambini. “Alloragli furono portati dei bambini perché imponesseloro le mani e pregasse; ma i discepoli li rim-proverarono. 14Gesù però disse: ‘Lasciateli,non impedite che i bambini vengano a me; achi è come loro, infatti, appartiene il regnodei cieli’. 15E, dopo avere imposto loro lemani, andò via di là” (Mt 19,13-15). Il branoè affine a quello di 18,1-4 (cf puntata n. 89).Il bambino, per la sua sensibilità e ricettività,è un candidato speciale per il Regno di cieli.Il Signore faccia scoprire la gioia “divina”che conclude l’iter che porta alla decisionedel celibato volontario per il Regno. Su tutti,o Signore: “Venga il tuo Regno”. Con tantevocazioni.

[email protected]

Verso Gerusalemme

96. IL CELIBATO PER IL REGNO. I BAMBINI

celebrazioni del Tempo di Natalepresiedute da s. e. r. mons. Gervasio Gestori

lunedì 24 dicembre 2012 Vigilia del natale del signoreOre 23.00 Ufficio delle LettureOre 24.00 Santa Messa della Notte presieduta da S. E. R. Mons. Gervasio GestoriMartedì 25 dicembre 2012 natale del signoreOre 17.15 Secondi VespriOre 18.00 Santa Messa solenne presieduta da S. E. R. Mons. Gervasio Gestorilunedì 31 dicembre 2012 Vigilia della ss. madre di dioOre 17.00 Adorazione EucaristicaOre 18.00 Santa Messa presieduta da S. E. R. Mons. Gervasio Gestori e canto del Te Deum

Martedì 1° gennaio 2013 maria ss. madre di dioOre 17.15 Secondi VespriOre 18.00 Santa Messa solenne presieduta da S. E. R. Mons. Gervasio Gestori

Consegna del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale della PaceDomenica 6 gennaio 2013 epifania del signoreOre 17.15 Secondi VespriOre 18.00 Santa Messa solenne presieduta da S. E. R. Mons. Gervasio GestoriDomenica 13 gennaio 2013 battesimo del signoreOre 11.00 Santa Messa solenne presieduta da S. E. R. Mons. Gervasio Gestori

con celebrazione del Battesimo

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4 Anno XXIX

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Mai come oggi le parole di Gesù suonanopiù vere che mai. La crisi economica in atto ciporta ad affrontare nuove forme di povertà,senza escludere quelle tradizionali, quali lamancanza di alimenti o di beni di prima neces-sità oggi avvertite maggiormente. Il problemadella povertà è molto complesso e non riguardaunicamente gli aspetti economici e finanziari:intacca anche il benessere fisico e psicologico,la società, la fiducia in sé stessi e negli altri, ildesiderio di essere socialmente riconosciuto, lacapacità di far valere i propri diritti e la propriadignità, ed infine anche la speranza. Per farfronte a queste necessità, torna alla mia menteun concetto filosofico della lingua “BANTU”:il pensiero “U B U N T U”. Si può tradurre con“una persona è tale a causa di altre persone, unapersona diventa umana a causa di altre per-sone”. Ma chi più è riuscito a spiegarne il signi-ficato, è stato Nelson Mandela, secondo cui“UBUNTU” significa principalmente porsi ladomanda: “Voglio aiutare la comunità che mista intorno a migliorare?” Una fenomenologia,quella dell’UBUNTU, che si evince da questoaneddoto: “Un giorno, in Sudafrica, un antro-pologo decise di mettere un cesto pieno di fruttavicino ad un albero, dicendo poi ad un gruppodi bambini che, chi fra loro fosse arrivato perprimo , avrebbe vinto tutti i frutti. Quando diedeil segnale, tutti i bambini si presero per mano ecorsero insieme, poi si misero in cerchio per go-

dere comunitariamente il premio promesso. Aquel punto, lo studioso chiese il motivo per cuiavevano evitato la competizione, e tutti rispo-sero insieme “UBUNTU”. Già, una saggezzaastrale che tutto comprende e che ci porta a ri-scoprire, oggi più che mai, che siamo chiamatialla comunione nell’amore ai fratelli. C’è bi-sogno oggi, ormai alle porte del Natale 2012, diriscoprire la debolezza Paolina nell’essenzialitàdella propria vita, personale e comunitaria, perfar fronte alla povertà più estrema che è quelladi non sentirsi amati. E’ necessario costruirerapporti di fiducia che consentano agli altri disentirsi accolti, accettati, di riconoscersi nelleloro situazioni di debolezza, condividendo per-corsi nei quali i poveri sentono che c’è qual-cuno che si interessa a loro e spezza il giogodella solitudine e della paura. Per questo, l’au-gurio più grande che ci possiamo fare è che lanascita di Gesù porti nei nostri cuori, in ognicasa e in ogni comunità, la volontà e la forza disuperare la tentazione dello scoraggiamento,della rassegnazione e dell’indifferenza. Suscitiin noi l’impegno ad unire le forze (UBUNTU!)per aprire vie nuove in ogni ambiente di vita,sapendo che non siamo mai soli; Gesù è l’Em-manuele: il DIO-cON-NOI.

Diac. Umberto SILENZI

Direttore

23 DIcEMBRE 2012 - IV DOMENIcA DI AVVENTOGiornata della carità

lETTERA AI PARROcI…I POVERI lI AVRETE SEMPRE cON VOI … ( Mt. 26,11 )

Incontro con i sindaci, amministratori e politici:“dalla crisi ripartiremo con tanta buona volontà”

di Simone Incicco

DIOcESI – Si è tenuto presso il centro poliva-lente Caritas, un incontro per lo scambio dei con-sueti auguri natalizi tra il Vescovo GervasioGestori e gli amministratori locali.Ad aprire i saluti è stato il direttore del settima-nale diocesano Pietro Pompei.Il Vescovo Gervasio Gestori ha esordito di-cendo: “Ringrazio per aver accettato il nostro in-vito, per scambiarci qualche pensiero, qualchesentimento, qualche augurio. Si dice da parte di tutti: Natale di crisi! e purtroppo è vero. Tanti giovani e tante famiglie la sof-frono. In questo ambiente (caritas) tocchiamo il polso della crisi, qui ogni giorno decine di per-sone usufruiscono della mensa e molti sono italiani. C’è poi il pacco degli alimenti, i vestiti,l’ospitalità, qui si tocca con mano la situazione critica. Questa è la crisi più esteriore, ma c’èanche una crisi meno evidente ma non meno grave. Ho letto qualche mese fa su un muro dellaperiferia di Milano: “Non c’è più il futuro di una volta!” La scritta è di un giovane? Di un nostalgico? Una volta c’era un attesa del futuro e adesso nonc’è, perché? I giovani sono la categoria che soffre di più questo momento storico”.Ha così concluso: “Auguro a tutti gli amministratori che in questo periodo sono in difficoltà nelfare i bilanci, e non solo, di poter vivere al meglio questo momento e faccio i miei più sentiti

auguri di un sereno Na-tale”.Sono poi seguiti come diconsuetudine i saluti delSindaco Giovanni Ga-spari, ha porto i suoi sa-luto in quanto ultimo suoanno da Sindaco di Grot-tammare luigi Merli e ilpresidente della CorecomPietro colonnella.

Sabato 15 dicembre si è tenuto presso l’Audi-torium Comunale Tebaldini di San Benedettodel Tronto una giornata di studioorganizzata dall’UNITALSI dal titolo “invec-chiamento della popolazione e disabilità: nuovecondotte operative per nuovi scenari socio-sa-nitari”. Il convegno è nato, da Antonio Apriledella segreteria scientifica insieme a MasciaMoretti, come un percorso formativo e infor-

mativo culturale il cui tema ha inteso “affron-tare, con un taglio operativo ‘dalpensare all’agire’, il rapporto tradisabilità e invecchiamento con-siderato da due diverse prospettive.La prima riguarda il disabile,fisico e psichico, che invecchia,le trasformazioni e i cambiamentispecifici dovuti all’avanzare deglianni e sui processi di adattamentonecessari. La seconda guarda allapersona che diventa disabile aduna certa età e si deve confrontarecon le limitazioni determinate dalla nuova con-dizione in un momento particolare del ciclo divita”. Il fenomeno dell’invecchiamento dellapopolazione e quindi anche della popolazionedei disabili, è una questione che va dibattutaaffinché non sia visto più come un problemama come una nuova opportunità di sviluppo edi ricerca per migliorare la gestione di questedinamiche. Per i saluti sono intervenuti S.E.Mons. Gervasio Gestori che ha messo in evi-denza come, purtroppo, nel corso degli anni siè assistito ad un aumento della popolazione an-ziana e ad una diminuzione della natalità cheha determinato una mancanza di “nuove leve”e Margherita Sorge, assessore alle Politiche

sociali, culturali e turistiche, che ha portato isaluti del sindaco Giovanni Gaspari e che haauspicato una sinergia tra le diverse istituzioninell’affrontare questa problematica con atteg-giamento nuovo e propositivo. È intervenutapoi la dr.ssa Picciotti, dell’Area Vasta 5, cheha fatto un breve intervento sul lavoro che sista facendo, volto all’integrazione dei servizidella sanità, come la presa in carico e lacontinuità assistenziale dell’anziano, tramite la

realizzazione di un punto unicodi accesso ai servizi dove diversispecialisti lavorino insieme pervalutare le problematiche delsingolo anziano, quando non c’èautosufficienza, al fine di definirequali provvedimenti siano ne-cessari. Come poi sottolineatodal prof. Roberto Bernabei, ge-riatra, responsabile U.O. GeriatriaPoliclinico Gemelli UniversitàCattolica del S.C. - Presidente

Network Italia Longeva che è intervenuto conuna relazione dal titolo “Invecchiamento dellapopolazione: problema o opportunità”, in questiultimi anni si è assistito ad un rovesciamentodella piramide dell’età, dovuta all’aumentodella popolazione anziana ribadendo ciò cheha detto anche il Vescovo riguardo la bassa na-talità; ciò ha comportato il cambiamento del-l’epidemiologia della popolazione, dovuta alcambiamento della sua struttura, con conseguenteinadeguatezza della risposta da parte dellastruttura sanitaria, inadeguatezza, però, che

non va vista come un problema ma come

un’opportunità per il miglioramento dell’or-

ganizzazione del servizio sanitario (punto

cOllABORATORI DEllA VOSTRA GIOIAUn convegno ricco di momenti formativi, di preghiera,idee e dialoghi e condito con ospiti eccezionali, è cosìche si può definire quello organizzato dall’Azione Cat-tolica Italiana. Destinatari gli educatori dei Ragazzi e delSettore Giovani che hanno invaso in mille le Domus,sedi storiche di quest’associazione laicale. La gioia na-turalmente è quella che l’educatore ha conosciuto nel-l’incontro con Cristo e della quale si fa tramite ai ragazzie giovani che i genitori e la parrocchia gli affidano. Ilprimo dei tre giorni ha visto protagonisti tutti gli educa-tori poi nella seconda giornata sono stati sviluppati temi specifici. L’ACR ha seguito un percorsoincentrato sulle emozioni del ragazzo e dell’educatore, passando attraverso la psicologia, la teologia,e l’arte. Ospiti in sala, dibattiti e visite guidate a tema dei dipinti romani del Caravaggio hanno ani-mato e rianimato i gesti, i pensieri, e i sorrisi di oltre cinquecento educatori da tutta Italia. Sintesidel convegno sono le parole della Responsabile nazionale “Lo stile dell’educatore passa attraversoil dialogo, l’accompagnamento, la cura, il tenere per mano, sempre salvaguardando il protagonismodei ragazzi. L’ACR non è l’Azione Cattolica Ragazzi, ma dei ragazzi! In quella semplice preposi-zione articolata c’è la centralità dei più piccoli, attorno ai quali l’intera associazione ha costruito ealimenta un’articolazione intera per prendersene cura, attraverso la scelta della completezza, dellagradualità e della globalità”. E tornando a casa sicuramente ci tiene caldo il cuore l’invito dell’assi-tente nazionale ACR don Dino Pirri “Oggi la nostra fede è la gioia di vedere la bellezza della Chiesa,anche quando serve con discrezione e obbedisce nel silenzio. Di vederla negli occhi di ciascuno,prima che nelle attività. Nella passione e non nell’organizzazione. Nella responsabilità e nella curadegli altri anziché nel potere. Nell’accoglienza delle diversità e di ogni grido.”

L’ACR diocesana

unico di accesso, codice argento per il prontosoccorso, nuove professionalità per la gestionedegli anziani), favorendo la diffusione di una“cultura geriatrica“, e per lo sviluppo di

nuove tecnologie atte a favorire, per esempio,la cura dell’anziano a casa.Oltre il prof. Bernabei sono intervenuti anche iseguenti specialisti con le seguenti relazioni: ladr.ssa Fabrizia Lattanzio, geriatra con una re-lazione dal titolo Invecchiamento e disabilità:l’evidenza della complessità, il dott. Franco

Lolli, Psicologo psicoanalista, direttore scientificoCSeRIM, supervisore attività educative IstitutoS. Stefano Porto Potenza Picena (MC) con unarelazione dal titolo Al di là della riabilitazione:riflessioni sul concetto di cura nel disabile an-ziano, il dr Gianluigi Mansi, psichiatra, re-sponsabile U.O. Riabilitazione Generale, IRCCSE. Medea, Ass. La Nostra Famiglia, BosisioParini (LC) con una relazione dal titolo L’in-

vecchiamento del disabile intellettivo. Fra psi-cologia e patologia” il dr. Oriano Mercante,fisiatra, responsabile U.O. riabilitazione IRCCS-INRCA Ancona con una relazione sui Fenomenirilevanti dell’invecchiamento nel disabile fisico eil dr. Carmine Di Bernardo, Igienista, dirigenteAssistenza Territoriale Assessorato Salute Re-gione Marche con una relazione sulle Linee dicondotta programmatorie appropriate per ilnuovo scenario. Il presidente dell’UNITALSIdi San Benedetto del Tronto, Sabatino Di Se-

rafino ha ringraziato tutti i partecipanti e haprecisato che l’UNITALSI non è solo “treni

bianchi“ ma è anche e soprattutto una presen-za, un’esperienza di volontariato che si apread una dimensione pubblica con la volontà diapprendere per allargare i propri orizzontiunendo le forze per far fronte alle nuove sfide,o meglio, opportunità che si presentano.

Unitalsi Diocesana

“L’UNITALSI non è soltanto il treno Bianco”

“Invecchiamento della popolazione e disabilità: nuovecondotte operative per nuovi scenari socio-sanitari”

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Giovedì, 13 dicembre2012, aRoma presso la Biblioteca na-zionale centrale, sono stati pre-sentati due volumi sugli archivi

e le biblioteche ecclesiastiche.Un avvenimento questo chenon fa scalpore e rimane nellacerchia degli appassionati, ep-pure da esso ci son giunte delleesortazioni che dovrebbero far riflettere perquel rapporto che va sempre più intensifican-dosi tra la Chiesa e i beni culturali:”un patrimo-nio storico-artistico la cui identità non puòessere pienamente compresa se non legandolaal vissuto della fede, cioè al contesto che lo hagenerato: non solo la Chiesa del passato, maanche quella di oggi”. Ad una domanda sul fu-turo dei beni culturali, mons. Stefano Russo, di-rettore dell’Ufficio Cei, così ha risposto: “Lamemoria implica, per la Chiesa italiana, la con-sapevolezza che non basta solo avere un patri-monio, quello dei beni culturali, che nel nostroPaese è enorme e stimato tra i più vasti almondo, ma che quel patrimonio è legato a filodoppio e s’intreccia continuamente con la vitaconcreta delle nostre comunità, con la loro sto-ria, con il cammino di fede. In secondo luogo,è altrettanto essenziale la presa di coscienza chequesto patrimonio va conservato, catalogato etramandato in maniera ordinata, e a questo finei moderni strumenti tecnologici che abbiamo adisposizione, uniti alla qualità degli operatoricoinvolti nei progetti di catalogazione, costitui-scono una grande opportunità”. A questo punto una domanda è d’obbligo: “Che si fa nella nostra diocesi?”. E’ vero, ab-biamo visto pullulare tanti Musei Sistini,molto visitati, specie d’estate, ma non è tuttoqui. Dagli Archivi, ogni tanto ci giungeun’opera, frutto di ricerca da parte dell’Ar-

chivista diocesano, Mons. Vincenzo Catani.

L’ultima sua fatica è veramente imponente ed èil risultato, come egli stesso ci dice, di un de-cennio di lavoro: opera in due volumi e di unmigliaio di pagine dal titolo, I volume: La dio-

cesi di Montalto (1586-1924); II volume: La

diocesi di Montalto e Ripatransone (1924-

1983). Fin dall’inizio campeggia la figuradel Papa Sisto V, l’orgoglio delle nostreterre che in pochissimi anni trasformò lavita della chiesa. Non si intende fare una recensione del libro,ma non possiamo esimerci dal dire, come ilnostro Vescovo nella presentazione: “Unaimpressionante miniera di fatti di cronaca edi documenti, frutto di ricerche pazienti eprolungate, che solo uno studioso appassio-nato e attento poteva compiere con non pocodispendio di energie e di tempo.” Il libro- èsempre il Vescovo che lo scrive- ci introduce

nel vivo della vita di paesi e fami-glie, con la possibilità di conoscerequasi direttamente usanze e situa-zioni di un mondo ormai scom-parso”.Alcune figure di Vescovisono una vera sorpresa per le visitepastorali, gli interventi anche comeautorità civile, per le opere impo-nenti cui hanno dato seguito con i

faticosi mezzi del tempo. “Un vescovo senzaChiesa , senza popolo- scrive l’Autore nell’in-troduzione- è impensabile e rimarrebbe un’om-bra fuggevole e inconsistente. Il vescovoriassume una comunità, non la sostituisce. Euna comunità cristiana è fatta di bambini, gio-vani, famiglie, preti, laici, frati, suore, conta-dini, professionisti, operai. architetti emanovali, fedeli e anche “lontani”: tutti hanno.a modo loro, contribuito a scrivere almeno unaparola o una virgola nel grande libro della sto-ria”. Come si fa a dire che questa è storia mi-nore, questa storia è veramente “maestra”, nonnel senso che dà regolamenti o soluzioni, mache spinge al confronto giorno per giorno mo-strando pregi e difetti, i limiti ed anche le aber-razioni a cui l’uomo può giungere. Purtroppoquesta storia è lontana dai libri di scuola dovele guerre e le prepotenze di chi comanda sonol’argomento principale.Impreziosiscono il libro un numero enorme dinote che denotano la serietà della ricerca, adesse va aggiunto “un apparato fotografico e do-cumentaristico, diversamente modulato se-condo la quantità di reperti a disposizione”posto in fondo ad ogni capitolo.Se questa, per il momento, è l’ultima opera,moltissime altre l’hanno preceduta, riordinandoed attingendo da archivi che hanno veramenteincominciato a rivivere e a “consegnare la

memoria”.

L’elenco è veramente lungo, ma noi a forza loabbiamo strappato a Mons.Catani, per un attoanche di giustizia, perché tanta ricerca archivi-stica non può rimanere nascosta. Sono questeopere che danno prestigio alla diocesi e alimen-tano affetto e rispetto verso questa istituzione.

PUBBlIcAZIONI DI MONS. VINcENZO cATANI

A. Pubblicazioni di storia diocesana1. V. CATANI, Camminando con il mio popolo. Scritti e omelie del vescovo Giuseppe Chiaretti. Il Segnoeditore, Verona, 1990, pp. 276.2. ChiarettI-Catani, Dipinto absidale di p. Ugolino da Belluno nella cattedrale di SBT e le altre chiese

della città, Ed. Quaderni dell’Ancora, n. 4, 1994.3. V. CATANI, La Chiesa truentina. I Santi. Ed. diocesane, 1999, pp. 476.4. V. CATANI, La Chiesa truentina A. Documenti. Ed. diocesane, 1996, pp. 370.5. V. CATANI, La Chiesa truentina. B. Dalle origini al XV secolo. Ed. diocesane, 2010, pp. 541.6. V. CATANI, La Chiesa truentina. C. La diocesi di Montalto 1586-1924. Ed. diocesane, 2012, pp. 1-674.7. V. CATANI, La Chiesa truentina. C. Le diocesi di Montalto e Ripatransone unite nello stesso vescovo

1924-1983. Ed. diocesane, 2012, pp. 677-970.8. V. CATANI, Gervasio Gestori Vescovo. Immagini e parole di un decennio. 1996-2006. Grottammare2006, pp. 103.9. V. CATANI, Villa Lempa. Un cammino con don Gaetano. Edizioni Archivio Diocesano. San Bene-detto del Tronto 2009, pp. 156 e inserto fotografico.10. G. GESTORI-V. CATANI, Ho camminato fino all’aurora. Storia di una vocazione. Edizioni Archi-vio Diocesano. San Benedetto del Tronto 2009, pp. 156

Il lavoro umile e prezioso dell’Archivista

Consegnare la memoriadi Pietro Pompei

B. Quaderni dell’Archivio Storico1. V. CATANI, La Visita apostolica di mons. Maremonti del 1573. Quaderni dell’Archivio Storico 1. Ed.diocesane, 2001, pp. 3752. S. BRACCI, V. CATANI, P. POMPEI, Luigi Ferri, vescovo di Montalto e Ripatransone. Quadernidell’Archivio Storico 2. Ed. diocesane, 2002, pp. 320.3. V. CATANI, Archivio di mons. Ferri. Quaderni dell’Archivio Storico 3. Ed. diocesane, 2002, pp. 174.4. V. CATANI, Da Monastero e Municipio. Il monastero delle Clarisse a Castignano. Quaderni dell’Ar-chivio Storico 4. Ed. diocesane, 2003, pp. 78.5. V. CATANI, Le visite pastorali nelle diocesi di Montalto - Ripatransone - S. Benedetto del Tronto.

Quaderni dell’Archivio Storico 6. Ed. diocesane, 2004, pp. 697.6. V. CATANI, Scritti ottocentesci su S. Benedetto martire. In AA.VV., San Benedetto, il Martire e la sua

Città. Nuova documentazione nel 1700° anniversario del suo martirio (304-2004). Quaderni dell’Archi-vio Storico 7. Ed. diocesane, 2004, pp. 211.7. V. CATANI, Le ordinazioni nelle diocesi di Montalto - Ripatransone - S. Benedetto del Tronto. Qua-derni dell’Archivio Storico 9. Ed. diocesane, 2006, pp. 767.8. V. CATANI, I Sinodi nelle diocesi di Montalto - Ripatransone. Quaderni dell’Archivio Storico 11. Ed.diocesane, 2008, pp. 549.9. V. CATANI, Don Settimio Vallorani, braccio della carità della Chiesa. Quaderni dell’Archivio Sto-rico 12. Ed. diocesane, 2008, pp. 223.10. V. CATANI, Amor mi mosse. Necrologio dei preti defunto dal 1900 ai giorni nostri nella diocesi di

Le visite pastorali nelle diocesi di S. Benedetto del Tronto- Ripatransone-Montalto. Quaderni dell’Archi-vio Storico 14. Ed. diocesane, 2010, pp. 461.11. V. CATANI, L’opera storica di Filippo Bruti Liberati (1791-1867). Quaderni dell’Archivio Storico15. Ed. diocesane, 2012, pp. 421.

c. Saggistica1. V. CATANI, Il Moretto di S. Benedetto. Vita di p. Giovanni dello Spirito Santo (Giacomo Bruni). S.Benedetto del Tronto, 1985, pp. 64.2. V. CATANI, Profilo biografico di Domenico Cesari (1912-1949). S. Benedetto del Tronto 1991, pp. 64.3. V. CATANI, Un letto per la Repubblica Romana, in Archeo Piceno, anno I, n. 1, gennaio-marzo 1993,p. 19-21.4. V. CATANI, Libro contabile di fine ‘700, in Archeo Piceno, anno I, n. 3, luglio-settembre 1993, p. 19.5. V. CATANI, Conversione di un... prete grottammarese del 700. Ed. L’arancio, Archeoclub di Grottam-mare, 19946. V. CATANI, La chiesa di S. Francesco in Castiglioni di Castignano, in Archeo Piceno, anno II, n. 6,aprile-giugno 1994, p. 12-14.7. V. CATANI, Vita di S. Pio X. Edizioni parrocchia S. Pio X, S. Benedetto del Tronto 1996.8. V. CATANI, Regesto dell’Archivio parrocchiale di Castignano. In Atti del Convegno di Studi “Imma-gini della Memoria Storica”. Città di Montalto. Anno II. 1997, pp. 385-401.9 0. V. CATANI, Il monastero delle Clarisse di Castignano, in Archeo Piceno, anno X, n. 35/40, gen-naio-dicembre 2002, pp. 69-75.10. V. CATANI, Un giallo nell’Episcopio di Montalto nel XVIII secolo. In Atti del Convegno di Studi“Immagini della Memoria Storica”. Città di Montalto. Anno VIII. 2003, pp. 11-22.11. V. CATANI, Santa Maria de Fogia, alla ricerca di una perduta chiesa nello scenario dei Sibillini, inArcheo Piceno, anno XV, n. 45/46, gennaio-giugno 2007, pp. 7-11.12. V. CATANI, Le “ordinationes” della diocesi di Montalto Marche dal 1640 ai nostri giorni. In Atti delConvegno di Studi “Immagini della Memoria Storica”. Città di Montalto. Anno XII. 2007, pp. 174-194.13. V. CATANI, I Sinodi della Diocesi di Montalto (secc. XVI-XX). In Atti del Convegno di Studi “Im-magini della Memoria Storica”. Città di Montalto. Anno XIII. 2008, pp. 13-84.14 V. CATANI, Voco vos ad sacra. Le campane nella Diocesi di Montalto delle Marche. In Atti del Con-vegno di Studi “Immagini della Memoria Storica”. Città di Montalto. Anno XV. 2010, pp. 11-94.15 V. CATANI, L’opera di Sisto V attraverso l’analisi del suo Bollario. In Atti del Convegno “Il Papa‘Nsisto”. S. Agata dei Goti 28 maggio 2011, pp. 37-65.16 V. CATANI, I documenti del conclave del 1585 nel quale fu eletto papa Sisto V. In Atti del Convegno“Il Papa ‘Nsisto”. S. Agata dei Goti 2012 (di prossima pubblicazione).

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Sabato 22 dicembre l’Amministrazione Comu-nale organizza l’ottava edizione di “Anziani infesta”. A Monteprandone torna “Anziani inFesta”, presso il Palazzetto dello Sport, in ViaColle Gioioso a Centobuchi. L’appuntamentogiunto all’ottava edizione è dedicato ai residentiche abbiano compiuto i 65 anni di età.L’iniziativa, totalmente gratuita, si svolgerà se-condo il seguente programma:- ore 13.00, saluto dell’Amministrazione Co-munale;- ore 13.30, pranzo conviviale, allietato da mu-sica, balli e giochi a premio;- ore 17.00, scambio di auguri.Per info e prenotazioni è necessariocontattare l’ufficio dei servizi socialia Monteprandone, (0735-710935/710941) oppure l’ufficio ser-vizi sociali presso la delegazione diCentobuchi (0735-719525).Bus navetta gratuito alle ore 12.30dall’hotel San Giacomo di Monte-prandone (centro storico), alle ore12.40 dal bar Gabrielli (Sant’Anna),alle ore 12.45 da piazza dell’Unità(Centobuchi) e alle ore 12.50 dal

piazzale antistante la Parrocchia Regina Pacis.L’Assessore all’Integrazione Sociale MatteoTroiani ribadisce che “le festività Natalizie co-minciano ufficialmente con questa iniziativa,sempre molto sentita. La proposta dell’Ammi-nistrazione comunale di Monteprandone che daanni ormai dedica tempo, spazio e contributieconomici significativi agli anziani della comu-nità, vuole essere di aggregazione e di ritrovo.“Anziani in Festa” è una giornata dedicata allaterza età, un’occasione importante per preser-vare e rafforzare il senso identitario della nostracomunità”.

Come ormai accade da qual-che anno, i ragazzi e gli inse-gnanti della scuolasecondaria di primo gradodell’I.C. “Allegretti” di Mon-teprandone hanno volutounirsi nel fare gli auguri diBUON NATALE, attraversouna celebrazione religiosaofficiata da sua eccellenza ilvescovo Gervasio Gestori ,presso la chiesa “ReginaPacis” di Centobuchi diMonteprandone. Alla santaMessa hanno preso parte anche la dirigente sco-lastica Dott.ssa Francesca Fraticelli, Il sindaco diMonteprandone ed alcuni dirigenti che hannoretto il nostro istituto negli anni passati. La chiesaera affollata anche di genitori che hanno volutorinnovare la loro presenza e la grande collabora-zione che c’è con la scuola, al fine di garantire lemigliori condizioni per la crescita sana dei proprifigli. I ragazzi di tutte le classi della scuola secon-daria hanno animato la celebrazione con dei bel-lissimi pezzi cantati e suonati con il flauto. Lapreparazione dei canti è stata curata dai profes-sori di musica Ferrara Maria e Scipioni Primo, iquali hanno lavorato per alcune settimane conmolta passione, professionalità e con la collabo-razione dei colleghi di tutte le altre discipline. Glistudenti hanno percepito a pieno l’importanza diquesto bel momento di preghiera e riflessione, la-vorando con impegno ed entusiasmo durante leprove e soprattutto tenendo un comportamentomolto educato e rispettoso per tutta la durata della

Celebrazione. Molto parti-colare e d’ effetto è stato ilmomento in cui la Dirigentescolastica ha letto la primalettura in inglese, mentre l’Insegnante di francese haletto il salmo responsorialein francese. Il vescovo Ger-vasio Gestori, molto sensi-bile alla realtà giovanile, siè rivolto all’assemblea par-lando sia agli adulti che airagazzi sollecitandoli ad af-frontare gli impegni scola-

stici con gioia ed amore, apprezzando ogni giornole piccole cose che Dio ci ha donato e diventandooperatori di pace. Al termine della Celebrazione,la dirigente scolastica è intervenuta ringraziandolo stesso Vescovo per le belle parole dette, i ra-gazzi per il loro entusiasmo e tutti i docenti perl’impegno quotidiano e l’attenzione con cui ognigiorno svolgono il loro lavoro. Dopo la conclu-sione della celebrazione sono stati invitati tutti arimanere per assistere ad un piccolo concertinopreparato dagli alunni della professoressa Ferrara,per augurare a tutti un Natale di gioia e pace. Du-rante l’esecuzione di quattro pezzi cantati e suo-nati tutti hanno partecipato con il battito dellemani per scandire il ritmo e non hanno lesinatogli applausi, anche lo stesso Vescovo ha parteci-pato con coinvolgimento a questo momentomolto emozionante . E’ stato molto bello per tuttifermarsi per un momento e staccare dalla quoti-dianità per ascoltare il proprio cuore e lasciarsiandare alle belle emozioni. Emanuela Gabrielli

Da Monteprandone

“ANZIANI IN FESTA”una Giornata Per Gli oVer 65

Ufficio della Pastorale Familiare

Beata la famiglia che credeDa quando ci siamo conosciuti io e mio marito avevamo un unico desiderio formare una fa-miglia dove al centro ci fosse il Signore. Questo nel nostro matrimonio da tredici anni è ilnostro punto di forza. Quando nella propria vita si fa esperienza dell’Amore di Gesù, del fattoche Gesù mi ama così come sono, con i miei limiti, con i miei difetti, si fa esperienza di questoGesù che ha dato la vita anche per me sulla croce, non si riesce più a vivere senza di lui, senza

che lui sia l’unico senso della vita. Questo grazie a Dio è l’espe-rienza che sia io che mio marito abbiamo fatto e per questo nel no-stro vivere di ogni giorno rimane lui il nostro punto di riferimento,Gesù. Non dico che come cristiani siamo arrivati, anzi la fede èun dono che ogni mattina dobbiamo rinnovare. Avvertiamo anchemomenti di difficoltà, di buio, soprattutto abbiamo vissuto mo-menti di prova, in cui sembrava che il Signore ci avesse abban-donato, tutto andava storto, ma in quei momenti di prova ci èservito un supplemento di fede per invocare con maggiore vigoree forza Gesù dicendo “Non sentiamo la tua presenza nella nostravita, stiamo soffrendo molto, per fede noi veniamo a te, invo-chiamo te perché sappiamo che tu ci sei e solo tu puoi aiutarci”.Tante sono state le difficoltà, e ancora oggi esse non mancano,

ma i problemi non possono prendere il posto più importante e quindi non possiamo di-ventare succubi degli stessi. Cerchiamo ogni volta di affidare tutto alla volantà del Signore.Non è tutto così semplice, così matematico, ogni volta è una lotta contro noi stessi, contro ilnostro io per buttarsi nelle mani dell’unico Padre che ci ama e vuole il meglio per noi.Dio non vuole niente da noi se non la nostra felicità e il nostro bene, quindi penso che oggi

una famiglia per vivere la santità deve ritrovare la sua dimensione originaria “famiglia diventaciò che sei.” Essendo la nostra, una famiglia numerosa si cerca ogni volta la motivazione pervivere al meglio questo grande dono che è la fede cercando soprattutto di parteciparlo ai nostrifigli in particolare negli insegnamenti di vita, nelle scelte e anche nella preghiera, anche seessa alterna dei periodi forti con periodi in cui si fa più fatica a pregare. Ultimamente stiamofacendo l’esperienza di ritrovarci intorno alla parola di Dio, come il nostro parroco ci ha sug-gerito di fare come preparazione in questo periodo di Avvento ed è meraviglioso ascoltare leriflessioni dei propri figli riguardo a quello che Gesù dice o fa. I figli a volte sbuffano , perché sempre pregare, perché la Messa. Si cerca sempre di darespiegazione e poi si prega o si parte tutti insieme. Penso sia molto importante far percepireai propri figli che un cristiano deve prima “Essere” e poi fare. Penso sia molto importantel’esempio nostro, come ci comportiamo, come ci amiamo e respirare un clima di serenità perfavorire la loro crescita umana e spirituale. E poi la gioia, perché Gesù ci dona la sua gioiain tutto quello che facciamo, io come donna sento forte la sua presenza e la sua vicinanza, mirende felice di essere sposa e madre nonostante tutti sanno quanto oggi sia complesso esserlo;una famiglia che non trasmetta la gioia è morta, non vive.Grazie Gesù per mio marito, per i miei quatto figli. Noi crediamo in te Gesù.

Massimo e Romina

Giovani violentiIl Centro Famiglia risponde

L’Associazione Centro Famiglia di San Benedetto del Tronto

opera volontariamente e da più di trent’anni a sostegno delle

famiglie, offrendo servizi di consultorio, consulenza e formazione gratuita. Con il progetto “La

famiglia per la famiglia” ha potenziato la sua realtà proponendo incontri e approfondimenti sulle

tematiche familiari; proprio durante questi incontri e la quotidiana attività l’associazione ha rac-

colto numerose domande e problematiche sottoposte dai genitori. Con questa rubrica, attraverso

le risposte offerte dagli esperti collaboratori, vogliamo essere d’aiuto ai numerosi genitori che si

sentono soli ad affrontare il loro sempre più difficile ruolo.

lA DOMANDA – Una mamma ci domanda: “Come mai mio figlio di 7 anni è spesso svogliatoe non si impegna? Le maestre mi dicono che è demotivato, ma che cos’è la motivazione? Cosaposso fare per motivarlo?”

lA RISPOSTA DEl DOTTOR EZIO AcETI – La motivazione serve per vivere più serena-mente e soprattutto è fortemente legata alla realizzazione; infatti rappresenta quell’energia psichicautile a mantenere costante un certo comportamento. Per questo se una persona è motivata sta at-tenta, si concentra e si impegna, diversamente si lascia andare, non investe in ciò che sta facendoe talvolta tende ad isolarsi dalla realtà. Non esiste una predisposizione interiore alla motivazione,piuttosto è il risultato di una interazione fra le caratteristiche del soggetto e il clima sociale e am-bientale. È importante, quindi, dedicare tempo ed energie per incoraggiare e sostenere nel bambinoil senso di appartenenza in modo da mantenere vivo il desiderio di autorealizzazione. Favorirenel bambino esperienze ove possa ottenere successo e non fallimento, favorire l’inserimento inun gruppo sportivo e sostenerlo anche di fronte a eventuali insuccessi o difficoltà e ritagliare unospazio padre e figlio dove potersi far raccontare quanto ha fatto durante la giornata rappresente-rebbe la maniera ideale per far sentire il bimbo compreso e in grado di fare cose importanti per sée per gli altri.

I cONTATTI – Per chi necessita di un consulto approfondito il Centro Famiglia offre uno spor-tello gratuito con una equipe specializzata di psicologi, consulenti, mediatori e avvocati, con l’av-vio di questa rubrica si potranno volgere domande inerenti le dinamiche del nucleo familiare [email protected]. Per contattare il Centro Famiglia è possibile chiamare lo 0735 595093o recarsi personalmente in via Pizzi 25 dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle 18:30.

Dina Laurenzi, Centro Famiglia

Da CentobuchiGli alunni dell’Allegretti augurano BUON NATAlE

Il modo migliore di cominciare questo periodo di festaOggi 15 dicembre 2012, tutti noi alunni della scuola media “C. Allegretti” di Monteprandone, ab-biamo partecipato alla santa Messa che è stata celebrata dal vescovo Gervasio nella parrocchia di“Regina Pacis” di Centobuchi. Durante l’omelia il Vescovo ci ha raccomandato le regole morali

da seguire durante l’anno scolastico: primatutto studiare, poi ubbidire ai genitori e agli in-segnanti, andare a messa e al catechismo e diaccettare piccoli doni senza pretendere grandiregali. Al termine della celebrazione abbiamoconsegnato al Vescovo un disegno e abbiamocantato e suonato canzoni natalizie. Per noi èstato il modo migliore di cominciare questoperiodo di festa perché lo spirito del Natale sibasa sull’allegria e sullo stare bene in compa-gnia delle persone a cui teniamo. Auguri perun sereno Natale a tutti! Andrea Merli 3D

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7Anno XXIX

23 Dicembre 2012 PAG

da ripatransone a cura di A.G. – I.A.

A Ripatransone l’amministrazione comunale,con il sostegno di altri enti, particolarmente dellaBanca di Credito Cooperativo, ha predisposto unarticolato programma di eventi per i mesi di Di-cembre 2012 e di Gennaio 2013. I presepi, chesi potranno visitare fino a giovedì 17 Gennaio,sono stati allestiti in vari punti della Città e delterritorio, e precisamente: - in Piazza XX Set-tembre, 43.a edizione di quello artistico, realiz-zato dalla Pro Loco, dal Comune e dal gruppodei presepari, con la direzione del Prof. PrimoAngellotti;- nel vestiario della Confraternita delSacro Cuore, quello tradizionale approntato daalcuni volontari con laguida di Pasquale Zaz-zetta, priore del Soda-lizio; - nella chiesa diSanta Chiara, la 1.aedizione del preseperealizzato dal quartiereAgello, su iniziativadei coniugi EmanuelaLanciotti ed ArmandoCapriotti. Nel territorioi presepi sono stati allestiti dalle comunità e dalleassociazioni parrocchiali nelle frazioni di Trivio,Valtesino e San Savino; in contrada San Rustico,n.10, da Luciano Voltattorni è stato realizzatopresso la propria abitazione il sempre ammiratopresepe “meccanico”. Consistente è pure il nu-mero dei concerti programmati per lo stesso pe-riodo. La prima ad esibirsi è stata la Corale“Madonna di San Giovanni”, che nel tardo po-meriggio di domenica 16 Dicembre ha eseguito,nella chiesa di San Rocco, il 35° Concerto Poli-fonico di Natale, diretto da Nazzareno Fanesi,con la partecipazione della pianista Laura Mi-

chelangeli. Gli altri concerti programmati sono:- giovedì 20 Dicembre, ore 21.30, al teatro “Mer-cantini”, concerto di beneficenza di Natale ese-guito dal Gruppo “Ancoraincoro”; - mercoledì26 Dicembre, ore 18, al teatro “Mercantini”,concerto di Natale presentato dall’ “EnsembleLabirinto Armonico e Teatro Piceno” (a cura del-l’Associazione Musicale Marchigiana); - sabato29 Dicembre, ore 18, al teatro “Mercantini”,concerto “Omaggio a Compositori Francesi” conla partecipazione del mezzosoprano Ambra Ve-spasiani e del pianista Domenico Romano; -martedì 1 Gennaio 2013, ore 17.30, al teatro

“Mercantini”, con-certo di Capo-danno“On the wayto wonderland” conil trio “Maurizio DiFulvio” (a curadell’AssociazioneMusicale Marchi-giana); - sabato 5Gennaio, ore 19, alteatro “Mercantini”,

“Galà di Buon Anno” con buffet ( a cura delROLF); - domenica 20 Gennaio, ore 17.30,presso l’Auditorium Santa Caterina, “DonneIn…canto” con la partecipazione dei soprani Ro-mina Assenti e Loredana Chiappini e del mez-zosoprano Barbara Bucci. Nella salad’esposizione “Ascanio Condivi” in Piazza XXSettembre, si possono ammirare: la mostra foto-grafica “I nevoni di Ripatransone”, a cura del Ci-nefotoclub “Bruti Liberati” e della Pro Loco, chene è stata la promotrice; la mostra di manufattidi presepi: “Un poster per il Natale”, a cura dellasede di Ripatransone dell’Archeoclub d’Italia.

RIPATRANSONE città di Presepi e di concerti

Il Presepe Vivente di Comunanza si presenta come un suc-cesso di spettacolo , di qualità e di fedele ricostruzione di tuttii quadri della rappresentazione, dove partecipano oltre 200persone. È il Presepe Vivente fra i più antichi e conosciutidelle Marche, anche se negli anni, è stato imitato da diversipaesi. È un momento aggregativo per tutte le realtà comu-nanzesi, sia associative che singole, ma anche occasione di ri-scoperta e testimonianza della fede Cristiana, attraverso latradizione della rievocazione della nascita di Gesù. A collabo-rare e partecipare alla preparazione di un così grande eventoricco di grazia e di… lavoro, saranno il Comune , la Pro-Loco,le Scuole, le Associazioni di Comunanza e i cittadini. Questainiziativa impegna tante persone , non solo nel giorno dellarievocazione, ma anche nella preparazione e costruzione dellescene. Sono oltre duecento coloro che volontariamente of-frono la loro disponibilità perché questo evento riesca nel mi-glior modo possibile e sia motivo di riflessione e di gioia,tipica del Natale, per tutti i visitatori che interverranno e chepercorreranno le vie del Centro Storico di Comunanza, tra-sformata, per un giorno, in una Betlemme dell’anno zero. lescene all’aperto presentano momenti della vita quotidianadella Betlemme nell’anno di nascita di Gesù, la scena delmercato dove i venditori offrono ai passanti la vendita di sup-pellettili per la casa e la cucina, animali domestici ed altri pro-dotti della terra, danno l’illusione momentanea di essere neiluoghi della Palestina dell’anno zero. Le scene sono debita-mente controllate da una schiera di centurioni a piedi ed acavallo che vigilano gli spazi per garantire il lavoro dei mer-canti e dei compratori. le botteghe e scene familiari deltempo sono riprodotte fedelmente e con la massima cura deidettagli , dei costumi e degli attrezzi dell’epoca. le scenesacre, danno un senso religioso e mistico ai quadri che man mano si presentano al visitatore fino adarrivare alla scena Madre della NATIVITA’ che dislocata sulla parete di una collinetta , circondatadai fuochi dei pastori, presenziata dagli Angeli, mostra la grandiosità della Capanna dove sono pre-senti la Madonna, S.Giuseppe, il Bambinello, il bue, l’asinello ed i Re Magi che si affacciano adadorare il Messia. L’intera cornice è illuminata da fuochi dove bivaccano i pastori con le loro pecore,arrivati a dorso di muli da molto lontano.

A Ripatransone, presso l’Isti-tuto delle Suore Teresiane, doveera ospite da alcuni anni, alleore 20 di martedì 11 Dicembre2012, si è spenta serenamenteFrancesca Antonelli, alla vene-randa età di anni 98, essendonata l’8 Dicembre 1914. La si-gnorina “Checchina”, nome concui i Ripani la chiamavano e laricorderanno, è stata una donnasempre intraprendente e stimataper la sua poliedrica attività: va-lente ricamatrice, custode assi-dua e benefattrice dellamonumentale chiesa di San Fi-lippo, instancabile collabora-trice dei parroci di San Benigno, divulgatriceindefessa fino al 2005 della stampa cattolica na-zionale (Famiglia Cristiana), diocesana (settima-nale L’ANCORA) e parrocchiale (circolari deiparroci e programmi delle solennità); inoltre hacontribuito alla realizzazione di una nuova cam-pana per il campanile di San Benigno, e neglianni della maturità ha svolto assistenza infermie-ristica presso diverse famiglie (Michelangeli, Fe-deli, De Sanctis, Marisi, Arena). Per 26 anni di“lodevole servizio” presso la Famiglia del Dott.Carlo Cameli, il 15 Marzo 1964, in occasionedella “Festa della Fedeltà”, la sezione provin-ciale di Ascoli Piceno delle A.C.L.I., le conferìun DIPLOMA DI BENEMERENZA con meda-glia d’oro. L’8 Marzo 2005, “giornata delladonna”, il sindaco di Ripatransone Paolo D’Era-smo e l’assessore comunale e consigliere provin-ciale Remo Bruni le consegnarono il “PremioDonna Ripana dell’anno”. Da ricordare infineche il compositore abruzzese Antonio Di Jorio,a Ripatransone negli anni 1926-28 quale diret-tore della banda musicale, dedicò alla giovanis-sima Francesca Antonelli una piacevolissimacomposizione intitolata “Checchina”, che l’at-tuale corpo bandistico, diretto dal M° Dott. Ro-

berto Vespasiani, ripropone difrequente al pubblico ripano,che l’ascolta sempre con tantopiacere. I funerali si sonosvolti, giovedì 13 Dicembre,alle ore 10,30, nella chiesa diSan Pastore dello stesso Isti-tuto delle Suore Teresiane,tutte presenti con la SuperioraMadre Luigia Marchionni. Ilrito funebre è stato concele-brato dal parroco emerito diSan Benigno Don AntonioCapriotti e dal vicario parroc-chiale della Città Don GianLuca Rosati, il quale all’ome-lia, prendendo lo spunto dal

canto iniziale “Eccomi, eccomi Signore iovengo” (con la toccante musica di Mons. MarcoFrisina), ha ricordato che Francesca Antonelli hasempre risposto “Eccomi” alla volontà di Dioper scoprirne la bellezza, impegnandosi quoti-dianamente in molteplici attività rivolte al pros-simo, durante la sua lunga esistenza; ha conclusola sentita omelia invitando i presenti a ringraziareil Signore per aver dato alla comunità ripana unatale donna, che per i suoi tanti meriti, sicura-mente sarà accolta nella gloria di Dio. Tra i pre-senti, oltre ai parenti, tra cui il nipote Donato conla famiglia, persone che l’hanno conosciuta edapprezzata, tra cui il signor Fiorenzo Monopoli,che la sostituisce con la stessa dedizione nella“cura” della chiesa di San Filippo. La salma èstata tumulata nel civico cimitero di Ripatran-sone, accanto a quella della sorella Ida scom-parsa nel 2002.

Noi dell’Ancora ci uniamo nella preghiera di

suffragio per la cara “Checchina” che, insieme

alla sorella Ida, è stata per tanti anni una affe-

zionata collaboratrice del nostro settimanale.

Aggiungiamo sentite condoglianze ai familiari

tutti.

la scomparsa di Francesca “checchina” Antonelli, donna molto intraprendente e stimata dai Ripani

comunanza: Il 26 dicembre alle ore 17, si svolgeràla 35a edizione del Presepe Vivente

PRESEPE VIVENTE recitatoIl Centro storico di Acquaviva Picena

il 26 Dicembre 2012 accoglierà laquinta edizione della Rappresentazionedel Presepe Vivente Recitato in co-stume, con il patrocinio del Comune diAcquaviva Picena e l’Organizzazionedelle Associazioni: Palio del Duca, Ter-raviva, Pro Loco, S. Francesco e ilgruppo di teatro A 6 A.Faranno da scenario il suggestivo centrostorico, la Piazza S. Niccolò, Via Mar-ziale, il Trabucco, via S. Rocco e laChiesa di S. Rocco, dove gli spettatoripotranno assistere alle varie scene dellaNatività. Come Giuseppe e Maria anche il Pubblico potrà partecipare al Censimento, ricevendoin una pergamena ricordo, scritta a mano dai notai.La Rappresentazione si svolgerà dalle ore 16,00 alle ore 20,00 partendo dalla Porta da Sole, in-gresso libero.

Quello dei presepi viventi è un’arte tuttaitaliana e in modo particolare, ora che latradizione dei presepi artistici sta lenta-mente scomparendo dagli usi e costumidel Natale. A farci apprezzare il gusto e lagioia, del passato ci sono e ci pensano, perl’appunto, i presepi viventi. Porchia, fra-zione di Montalto delle Marche, è fra chirievoca la Natività, allestendo il Presepevivente. Sono parecchi anni che in questopaese viene organizzato; in una locationmolto bella e suggestiva e vale senz’altrovisitarlo. Saranno oltre duecento i figu-

ranti che prenderanno parte al Presepe vivente di Porchia organizzato, anche quest’anno, dalla parroc-chia Santa Lucia in collaborazione con le altre tre parrocchie dell’antico borgo piceno. Il doppioappuntamento è in programma per il pomeriggio del 6 e 8 gennaio 2013 dalle ore 17 alle 19,30 nellevie del centro storico. Nelle antiche botteghe, negli ambienti ricavati sotto le mura castellane, nellepiazze e locali della Cripta della cinquecentesca chiesa di Santa Lucia, visitatori e turisti vivranno larievocazione della nascita di Gesù, passando attraverso una successione di ambienti e contesti chedall’Annunciazione dell’Angelo li accompagnerà fino all’adorazione dei Magi. (gi. ca.)

Porchia, frazione di Montalto delle Marche,

è fra chi rievoca la Natività, allestendo il Presepe vivente.

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la Samb in visita al centro “Arcobaleno”Simpatico e commovente incontro con gli utenti

del Centro diurno riabilitativo

I giocatori della Sambenedettese calcio hanno fatto visita questa mattina al Centro diurnosocio educativo riabilitativo “CEDISER - L’Arcobaleno” per scambiare con i giovaniutenti gli auguri di buone feste. L’incontro è stato fortemente richiesto dai ragazzi delCEDISER, molti dei quali grandi tifosi della squadra, e la società rossoblù ha volentieriaccolto l’invito. In rappresentanza della squadra c’erano gli atleti Gianluca Piagnarelli,Giuliano Forgione, Tommaso Barbetta, Mattia Santoni, Henry Shiba, Giuseppe Tracchia,Giuseppe Acquini, Antonio Camilli e Giordano Napolano accompagnati dal mister Ot-tavio Palladini. In un clima di festa, a cui hanno partecipato anche i ragazzi dell’altrocentro socioeducativo, il “BiancAzzurro”, ha fatto gli onori di casa il responsabile delCEDISER Raimondo Belleggia che ha accolto l’assessore alle politiche sociali Marghe-rita Sorge, il dirigente del settore Antonio Rosati e il funzionario Alessandro Marinelli.Gli utenti de “L’Arcobaleno” hanno accompagnato i giocatori a visitare i locali dellastruttura di via Machiavelli mostrando loro in particolare i laboratori dove si realizzanooggetti che vengono poi venduti in occasione di fiere e mercatini. I giovani hanno poidonato alla Samb, consegnandola nelle mani di mister Palladini, una stella in ceramicacome omaggio beneaugurale. “Sono molto fiera e commossa per questo incontro – hadichiarato l’assessore Sorge – ho molto apprezzato il gesto compiuto dalla Samb che haregalato momenti di autentica gioia ai nostri amici. È con occasioni come questa che sirealizza l’obiettivo di aprire le strutture sociali alla città che rappresenta uno degli obiettividei servizi alla persona dell’Ente”.

Il coraggio di educare si fa strada

È il tempo di partire per la route na-zionale, che e’ un percorso, una strada,non un evento. La Route della BrancaRS è la route dei rovers e dellescolte, che sono il centro, il senso, iveri protagonisti del tempo che vi-viamo e del tempo che ci verrà donato.Il nostro coraggio, l’esperienza educa-tiva che saprà rendere possibile il no-stro cammino, aprirà orizzonti nuoviper tutta l’associazione, come solo il fare strada insieme può fare. Il Forum Nazionale dei capidella branca darà l’avvio ufficiale a questa strada, sarà un momento di partenza e assunzione con-divisa della responsabilità. Siamo consapevoli che la ricchezza del nostro movimento risiede nelfatto che nulla del nostro servizio educativo è privato e nulla nasce se non da una forte spinta diazione “politica” e comunitaria dell’educare che vede però protagonista pieno il giovane, e spessodavanti a noi, cammina. La nostra associazione trova nell’ educazione, nell’autoeducazione, ilsenso del proprio essere, e per questo esistiamo attraverso le persone, i volti, le storie, le strade,le esperienze, le relazioni dei ragazzi e dei bambini. I capi si impegnano a sperimentare percorsi

di coinvolgimento e protagonismo degli RS non artificiali, non preco-stituiti, non limitati alla gestione dei processi. La strada del coraggio ,che percorriamo, sarà fulcro del nostro oggi e del nostro domani: questesono le strade del coraggio che vogliamo trasformale in per percorsipossibili, per un futuro ricco di successo . La Route nazionale si svol-gerà dal 01/08/2014 al 10/08/2014. È prevista una parte di Route mobile(1-5 agosto) che si svolgerà per Comunità gemellate provenienti da re-gioni diverse, la seconda parte (7-10 agosto) sarà un campo fisso. Il 6agosto sarà dedicato agli spostamenti per raggiungere la località delcampo fisso(località Millegrobbe, nel comune di Lavarone a 2 km dalcentro abitato di Luserna in provincia di Trento, ad una quota di circa

1500 metri sul livello del mare). Quindi… Si parte con la route nazionale 2014: “Non è un evento,è un percorso che parte oggi. Abbiamo messo un seme ed è esploso un giardino”, così gli Incaricatinazionali di Branca Elena Bonetti e Flavio Castagno e l’assistente padre Giovanni Gallo. “Co-raggio vuol dire aver cuore. capi, consentite ai vostri rover/scolte e alle vostre scolte di costru-ire questo coraggio!” Questo l’invito degli Incaricati nazionali ai capi di tutta l’Associazione.

Simone Galieni Grottammare 1