ANNO XXIX N° 26 - 15 Luglio 2012

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ANNO XXIX N° 26 - 15 Luglio 2012 1.00 Associato all’USPI SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Finestra sulla Parola Uno dei doni più belli che il Padre delle Mi- sericordie ci ha fatto chiamandoci in questa città è il luogo dove dimoriamo, dove la città cede dolcemente il passo alla campa- gna, a queste colline che, l’antica e sacra fa- tica dell’uomo tinge, d’estate, qui del verde scuro delle vigne, là del giallo dorato del grano, altrove del verde argentato degli olivi o del variopinto colore degli orti, formando uno stupendo mosaico, che facilmente ri- porta alla memoria le parole del creatore nella prima pagina della Bibbia: e vide che era cosa buona. da una settimana, poi, il “canto” della trebbiatrice fa da sottofondo a tutta la nostra giornata, facendoci compa- gnia nella preghiera e nel lavoro e, persino, nel sonno. Vederla lavorare da vicino, oltre che suscitare la stessa meraviglia dei bam- bini, mi ha fatto pensare ad una espressione di s. Bernardo di chiaravalle, il quale par- lando dell’atteggiamento del credente che si accosta alla Bibbia, dice: “Fra le righe della Scrittura, come fra i solchi di un campo, l’unico vero autore e seminatore è lo Spirito di Dio. A noi è concesso solo di spigolare al seguito dei grandi mietitori che ci hanno prece- duto, i Padri. Essi nei loro scritti ci hanno lasciato delle scintille, delle spighe da rac- cogliere affinché in questo tempo di carestia l’anima nostra rumini e viva”. e, vera- mente, come spigolando qua e là nel campo della Parola di domenica, vorrei condividere con voi qualche briciola del pane dei poveri. La seconda lettura mi disorienta un po’: quasi non riconoscevo questo scritto di Paolo agli efesini (1,3-4) la cui nuova tra- duzione differisce non poco dall’inno che si prega ogni lunedì ai vespri. nel vecchio testo, però, al v. 10, vi era una espressione che sintetizzava pla- sticamente il senso del brano paolino che illustra poetica- mente tutto il pro- getto salvifico di dio, il centro del “mistero della sua volontà”: «ricapito- lare in Cristo tutte le cose». il “capitolo” era l’asta attorno a cui veniva avvolto un rotolo di pergamena che costituiva il volume e ve- niva letto svolgendolo. È suggestiva questa immagine in cui ogni “riga” della storia del- l’umanità e di ogni uomo, in ogni luogo e ogni tempo, in ogni ambito dell’umano vi- vere, non si svolge a caso, in una schizofre- nia di direzioni senza ritorno, ma si dipana a partire dal suo capo/capitolo, cristo, attorno al quale torna ad avvolgersi appena che la nostra volontà ri- belle, che vorrebbe a volte strappare la pa- gina, si lascia di nuovo ricondurre docil- mente dalla mano di dio, Lui che in cristo «ci ha scelti prima della creazione del mondo … predestinandoci a essere per lui figli adottivi … secondo il disegno d’amore della sua volontà». Le sorelle Clarisse della Santa Speranza dopo lo spread, la spending review: il linguaggio finanziario e manageriale è ormai entrato nella vita e nei comportamenti quotidiani. e ci avverte che nulla sarà più come nel XX secolo, durante e dopo questa crisi e la ristrutturazione che ine- vitabilmente ne consegue. Tuttavia tutti gli stru- menti finanziari e gestionali, per essere utili e riuscire allo scopo di ridare sostenibi- lità ed efficienza alla compagine pubbli- ca, devono poggiare su basi solide. Le tasse prima e oggi i tagli sono necessari per fronteggiare l’emergenza, ma, proprio per non pro- durre stress sociale e impoverimento collettivo, devono essere accompagnati da una prospettiva. serve trovare senso di comunità, attraverso la distribuzione equa dei carichi. sembra però chiaro che è finita un’era di certezze. siamo ritornati a cent’anni fa, ai tempi evocati nella famosa autobiografia di stefen zweig “die Welt von Gestern. erinnerungen eines europäers” (“il mondo di ieri. Ricordi di un europeo”), quando ricordava la Vienna della bella époque, die welt der sicherheit, un mondo di sicurezze, di certezze politiche, culturali, di comportamenti collettivi e di stili di vita, traumaticamente con- cluso con la Grande Guerra e poi, anche nei Paesi vincitori, con la Grande crisi. in realtà non è questo il solo modo, romanticamente de- cadente, per guardare ai nostri anni di cambia- mento. c’è anche quello, pure consunto da troppa retorica, sull’innovazione, che poggi su un tessuto condiviso e convinto di stili di vita, valori, riferimenti. che non è appunto una retorica giovanilistica, quei giovani coccolati e negati di cui tanto si parla, ma è in sostanza un appello al lavoro, serio e creativo insieme. Ridurre gli sprechi, i favoritismi, le passività, significa, se si vuole procedere e non condannarsi alla decadenza, creare condizioni per lavorare tutti, per lavorare meglio, per darsi da fare e dare prospettive. Giustamente il pre- sidente del consi- glio ha anche di re- cente sottolineato i limiti temporali del mandato al gover- no, ma anche la so- stanza del mandato stesso. Bisogna fare quadrare i fondamentali e farlo bene. e ciò non preclude, ma anzi implica, un ruolo attivo della politica. È evidente che, in particolare se si arriverà a nuove regole elettorali, l’offerta si riarticoli. È la politica, mentre ancora lavorano i tecnici, a doversi spendere per far sì che la stagione che si va sviluppando sulla linea della famosa lettera della Bce all’italia di un anno fa, sia quella che porta all’innovazione dei processi e al rilancio del senso di comunità e di corresponsabilità. siamo sul filo sottile che divide lo stress e la nevrosi collettiva, soprattutto di quello che an- ticamente si chiamava ceto-medio ed ora non ha più nome ed identità, dal movimento comune di rilancio. non lo si sprechi guardando solo agli interessi a breve. e come sempre l’esempio deve venire dal vertice. Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno SPENDING REVIEW La fine di un’era Il linguaggio finanziario avverte che nulla sarà come nel XX secolo Francesco Bonini INVITO SE TI CHIAMI “CHIARA” RICORDA FIN DA ORA!!! SABATO 11 AGOSTO, FESTA DI SANTA CHIARA, ALLE ORE 21,15 LE SUORE CLARISSE DELLA SANTA SPERANZA TI ASPETTANO PER FAR FESTA INSIEME PRESENTA DON ANTONIO SCIORTINO www.ancoraonline.it IL NUOVO GIORNALE ON LINE, NEWS AGGIORNATE DI ATTUALITÀ LOCALE, SOCIALE, ECCLESIALE, CULTURALE E POLITICA. INOLTRE RUBRICHE E MOLTO ALTRO Ingresso libero FACEBOOK: >Ancora Settimanale Diocesano - Mail: [email protected] VENERDÌ 20 LUGLIO ORE 21.15, PRESENTERÀ IL SUO LIBRO: ³,/ /,0,7(´ PRESSO LA PALAZZINA AZZURRA DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO Si ringrazia per O¶DLXWR QHOO¶RUJDQL]]D]LRQH OD OLEUHULD ³La Bibliofila´ DIRETTORE DI FAMIGLIA CRISTIANA Immagine di www.festivalbiblico.it segue a pag. 2 scienza e fede Che cosa cercare? Il bosone di Higgs: una scoperta che rimanda a Dio Ogni progresso nella conoscenza è una conquista dell’umanità, perché l’uomo è fatto per conoscere. a pochi giorni dall’annuncio dato a Ginevra della scoperta del bosone di Higgs non si può che essere con- tenti.

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXIX N° 26 - 15 Luglio 2012 € 1.00

Associato all’USPI

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Finestra sulla ParolaUno dei doni più belli che il Padre delle Mi-

sericordie ci ha fatto chiamandoci in questacittà è il luogo dove dimoriamo, dove lacittà cede dolcemente il passo alla campa-gna, a queste colline che, l’antica e sacra fa-tica dell’uomo tinge, d’estate, qui del verdescuro delle vigne, là del giallo dorato delgrano, altrove del verde argentato degli olivio del variopinto colore degli orti, formandouno stupendo mosaico, che facilmente ri-porta alla memoria le parole del creatorenella prima pagina della Bibbia: e vide che

era cosa buona. da una settimana, poi, il“canto” della trebbiatrice fa da sottofondo atutta la nostra giornata, facendoci compa-gnia nella preghiera e nel lavoro e, persino,nel sonno. Vederla lavorare da vicino, oltreche suscitare la stessa meraviglia dei bam-bini, mi ha fatto pensare ad una espressionedi s. Bernardo di chiaravalle, il quale par-lando dell’atteggiamento del credente che siaccosta alla Bibbia,dice: “Fra le righe

della Scrittura, come

fra i solchi di un

campo, l’unico vero

autore e seminatore è

lo Spirito di Dio. A

noi è concesso solo di

spigolare al seguito

dei grandi mietitori

che ci hanno prece-

duto, i Padri. Essi nei loro scritti ci hanno

lasciato delle scintille, delle spighe da rac-

cogliere affinché in questo tempo di carestia

l’anima nostra rumini e viva”. e, vera-mente, come spigolando qua e là nel campodella Parola di domenica, vorrei condividerecon voi qualche briciola del pane dei poveri.La seconda lettura mi disorienta un po’:

quasi non riconoscevo questo scritto diPaolo agli efesini (1,3-4) la cui nuova tra-duzione differisce non poco dall’inno che siprega ogni lunedì ai vespri. nel vecchiotesto, però, al v. 10, vi era una espressione

che sintetizzava pla-sticamente il sensodel brano paolinoche illustra poetica-mente tutto il pro-getto salvifico didio, il centro del“mistero della suavolontà”: «ricapito-

lare in Cristo tutte le cose». il “capitolo” eral’asta attorno a cui veniva avvolto un rotolodi pergamena che costituiva il volume e ve-niva letto svolgendolo. È suggestiva questaimmagine in cui ogni “riga” della storia del-l’umanità e di ogni uomo, in ogni luogo eogni tempo, in ogni ambito dell’umano vi-

vere, non si svolge acaso, in una schizofre-nia di direzioni senzaritorno, ma si dipana apartire dal suocapo/capitolo, cristo,attorno al quale tornaad avvolgersi appenache la nostra volontà ri-belle, che vorrebbe avolte strappare la pa-

gina, si lascia di nuovo ricondurre docil-mente dalla mano di dio, Lui che in cristo«ci ha scelti prima della creazione del

mondo … predestinandoci a essere per lui

figli adottivi … secondo il disegno d’amore

della sua volontà».

Le sorelle Clarisse della Santa Speranza

dopo lo spread, la spending review: il linguaggiofinanziario e manageriale è ormai entrato nellavita e nei comportamenti quotidiani. e ci avverteche nulla sarà più come nel XX secolo, durantee dopo questa crisi e la ristrutturazione che ine-vitabilmente ne consegue. Tuttavia tutti gli stru-menti finanziari e gestionali, per essere utili eriuscire allo scopodi ridare sostenibi-lità ed efficienza allacompagine pubbli-ca, devono poggiaresu basi solide. Letasse prima e oggi itagli sono necessariper fronteggiarel’emergenza, ma,proprio per non pro-durre stress socialee impoverimentocollettivo, devono essere accompagnati da unaprospettiva. serve trovare senso di comunità,attraverso la distribuzione equa dei carichi.sembra però chiaro che è finita un’era di certezze.siamo ritornati a cent’anni fa, ai tempi evocatinella famosa autobiografia di stefen zweig “dieWelt von Gestern. erinnerungen eines europäers”(“il mondo di ieri. Ricordi di un europeo”),quando ricordava la Vienna della bella époque,die welt der sicherheit, un mondo di sicurezze,di certezze politiche, culturali, di comportamenticollettivi e di stili di vita, traumaticamente con-cluso con la Grande Guerra e poi, anche neiPaesi vincitori, con la Grande crisi. in realtànon è questo il solo modo, romanticamente de-cadente, per guardare ai nostri anni di cambia-mento. c’è anche quello, pure consunto datroppa retorica, sull’innovazione, che poggi su

un tessuto condiviso e convinto di stili di vita,valori, riferimenti. che non è appunto unaretorica giovanilistica, quei giovani coccolati enegati di cui tanto si parla, ma è in sostanza unappello al lavoro, serio e creativo insieme.Ridurre gli sprechi, i favoritismi, le passività,significa, se si vuole procedere e non condannarsi

alla decadenza,creare condizioniper lavorare tutti,per lavorare meglio,per darsi da fare edare prospettive.Giustamente il pre-sidente del consi-glio ha anche di re-cente sottolineato ilimiti temporali delmandato al gover-no, ma anche la so-

stanza del mandato stesso. Bisogna fare quadrarei fondamentali e farlo bene. e ciò non preclude,ma anzi implica, un ruolo attivo della politica.È evidente che, in particolare se si arriverà anuove regole elettorali, l’offerta si riarticoli. Èla politica, mentre ancora lavorano i tecnici, adoversi spendere per far sì che la stagione chesi va sviluppando sulla linea della famosa letteradella Bce all’italia di un anno fa, sia quella cheporta all’innovazione dei processi e al rilanciodel senso di comunità e di corresponsabilità.siamo sul filo sottile che divide lo stress e lanevrosi collettiva, soprattutto di quello che an-ticamente si chiamava ceto-medio ed ora nonha più nome ed identità, dal movimento comunedi rilancio. non lo si sprechi guardando soloagli interessi a breve. e come sempre l’esempiodeve venire dal vertice.

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

SPENDING REVIEW

La fine di un’eraIl linguaggio finanziario avverte che nulla sarà come nel XX secolo

Francesco Bonini

INVITOSE TI CHIAMI “CHIARA” RICORDA FIN DA ORA!!!SABATO 11 AGOSTO, FESTA DI SANTA CHIARA,

ALLE ORE 21,15LE SUORE CLARISSE DELLA SANTA SPERANZA

TI ASPETTANO PER FAR FESTA INSIEME

PRESENTA

DON ANTONIO SCIORTINO

www.ancoraonline.it IL NUOVO GIORNALE ON LINE, NEWS AGGIORNATE DI ATTUALITÀ LOCALE, SOCIALE, ECCLESIALE, CULTURALE

E POLITICA. INOLTRE RUBRICHE E MOLTO ALTRO

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PRESSO LA PALAZZINA AZZURRA DI

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Si ringrazia per La Bibliofila

DIRETTORE DI FAMIGLIA CRISTIANA Immagine di www.festivalbiblico.it

segue a pag. 2

scienza e fedeChe cosacercare?Il bosone di Higgs: una scopertache rimanda a Dio

Ogni progresso nella conoscenza èuna conquista dell’umanità, perchél’uomo è fatto per conoscere. a pochi giorni dall’annuncio datoa Ginevra della scoperta del bosonedi Higgs non si può che essere con-tenti.

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Anno XXIX

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“dall’appartenenza” all’orizzonte del Vangelo e del Magisterosociale della chiesa “passano le condizioni per la stessa riscossarispetto ad una crisi che – se si manifesta con evidenza sotto ilprofilo economico – non da meno affonda in un profondo diso-rientamento morale, che ha portato ad anteporre al bene comuneesigenze e interessi individuali o, comunque, di parte”. Lo ha dettoa Roma mons. Mariano Crociata, segretario generale della cei,intervenendo all’assemblea nazionale della coldiretti, alla pre-senza di oltre 15 mila delegati. Opera educativa e sociale. Mons.crociata ha parlato “dell’opera educativa e sociale” che la coldi-retti porta “avanti con generosità”, citando le iniziative di sostegnoai terremotati di emilia e Lombardia, tra cui il “recupero delleforme di grana nei magazzini distrutti dal sisma”. circa gli inter-venti del Governo contro la crisi, mons. crociata si è rivolto aipresenti ricordando che hanno “saputo unire le ragioni della difesadi legittime agevolazioni del settore primario con la disponibilitàa contribuire direttamente al superamento di una situazione chesta mettendo tutti a dura prova”. il segretario generale ha ancheevidenziato il contributo del settore sia a livello occupazionale(“giovani e anche immigrati che anche grazie alla vostra opera sisono inseriti in agricoltura”), sia per la tutela dell’ambiente e delpaesaggio “nonché della salubrità dei prodotti e degli allevamenti,garanzia di qualità e motivo che consente di confidare in una rin-novata accoglienza dei mercati”. Riscoprire la propria identità.

La crisi taglia i consumi e cambia il menù degli italiani che hannogià attuato la “spending review” a tavola, dove portano più pasta(+3%) e meno bistecche (-6%). È quanto emerge nel rapportodella coldiretti su “La crisi cambia la spesa e le vacanze degli ita-liani”, illustrato dal presidente Sergio Marini sulla base dei dati

relativi ai primi cinque mesi del 2012 elaborati da coop italia. il43% degli italiani ha ridotto rispetto al passato la frequenza neinegozi tradizionali, mentre il 29% ha aumentato quella nei di-scount. “il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradi-zionali determina anche evidenti effetti negativi legati allariduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimentodel sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anchedella stessa sicurezza sociale dei centri urbani”, ha affermato Ma-rini. con la crisi torna il “fai da te” casalingo, mentre un numerocrescente d’italiani si dedica addirittura alla coltivazione. “Rico-struire il rapporto che lega il cibo che portiamo ogni giorno a ta-vola con il lavoro necessario per coltivarlo nel rispetto dei ciclidella natura è un passo importante per un Paese come l’italia cheha bisogno di riscoprire la propria identità per tornare a crescere”,ha sostenuto il presidente nazionale della coldiretti. Ma gli italianisono diventati anche più attenti alle offerte speciali, al consumodi prodotti locali e all’acquisto di frutta e verdura di stagione. “Lapressione della crisi economica – ha evidenziato Marini – spingegli italiani a ponderare meglio la propria spesa e accanto alla ri-cerca attiva delle promozioni salgono gli acquisti di prodotti conalto valore intrinseco in termini di sicurezza, sostenibilità ambien-tale, eticità e anche sostegno economico all’economia locale delterritorio”. Troppa burocrazia. nell’ultima legislatura sono statiimpiegati in media 359 giorni per approvare ciascuna proposta dilegge d’iniziativa parlamentare, ha evidenziato il presidente dellacoldiretti presentando la prima analisi sull’efficacia della politicaitaliana e comunitaria. “si tratta di un record negativo a livellocomunitario – ha sottolineato Marini – che fa addirittura impalli-dire la pesante burocrazia dell’Unione europea dove, nel periodo

dall’avvio del Trattato di Lisbona ad oggi, per completare un pro-cesso legislativo, tra commissione, Parlamento e consiglio deiministri a 27, si sono impiegati in media ‘appena’ 264 giorni”. PerMarini, “il problema è che in molti casi le procedure di approva-zione a livello nazionale e comunitario s’intersecano o si som-mano e i tempi di attesa per i cittadini e le imprese si moltiplicano.Le risposte delle istituzioni non sono più compatibili con i cam-biamenti rapidi nella società e nell’economia e si va avanti a forzadi decreti, mentre occorre accelerare le riforme a livello nazionalee comunitario senza perdere più tempo e arrivare al più presto allacostruzione degli stati uniti d’europa”. ancora: sulle 233 inizia-tive di legge parlamentare assegnate alle commissioni agricolturadella camera e del senato nel corso dell’ultima legislatura solo 3sono state approvate, ma di queste 2 sono rimaste del tutto inap-plicate. “se la situazione è preoccupante a livello generale per ilsettore agricolo – ha concluso Marini – siamo di fronte a un qua-dro insostenibile per la mancata attuazione di norme fortementeattese dalle imprese agricole e dai consumatori che hanno peraltrotrovato una positiva convergenza tra tutte le forze politiche”.

cOLdiReTTi

Scelte per la crescita L’assemblea generale a Roma con oltre 15 mila delegati

dopo quasi cinquant’anni l’intuizione del fisico britannico P. Higgs si èrivelata vera: esiste una particella elementare– denominata particella didio – che permetterebbe ad ogni altra particella subatomica di averemassa. La scoperta permette di accedere verso un mondo sconfinato eancora ignoto e apre una nuova era per la fisica. nello stesso tempo sol-lecita ad una ricomposizione dell’universo del sapere umano. il materia-lismo scientifico e il positivismo ottocenteschi non sono risultati idoneia guidare la conoscenza, perché hanno ridotto la natura ad una semplicemanifestazione di fatti naturali, mentre in essa c’è qualcosa di più. Laconoscenza scientifica ha parametri precisi ed irrinunciabili, ma essi dasoli non riescono a cogliere la complessità dell’esistente.Resta insuperato, invece, il pensiero medievale in quanto sintesi di unprocesso conoscitivo, le cui radici sono addirittura nell’antichità; lungidall’essere sorpassata per meri motivi cronologici, la sintesi del medioevoè la metodologia conoscitiva più scientifica ed attuale. Tra le tante figureche hanno espresso la composizione dei saperi umani, al fine di cogliereil significato complessivo del reale, c’è quella di s. alberto Magno (1206– 1280), che, a motivo della vastità del suo sapere, la chiesa chiama“dottore universale” e invoca come patrono delle scienze. Pastore, filo-sofo e teologo, ma anche fisico, biologo, zoologo, botanico... certamente,i metodi scientifici adoperati da sant’alberto Magno non sono quelli chesi sarebbero affermati nei secoli successivi. il suo metodo consistevasemplicemente nell’osservazione, nella descrizione e nella classifica-zione dei fenomeni studiati, ma così ha aperto la porta per i lavori suc-cessivi. sant’alberto mostra che tra fede e scienza non vi è opposizione,nonostante alcuni episodi di incomprensione che si sono registrati nellastoria. “Un uomo di fede e di preghiera, quale fu sant’alberto Magno –ha rilevato Benedetto XVi − può coltivare serenamente lo studio dellescienze naturali e progredire nella conoscenza del micro e del macroco-smo, scoprendo le leggi proprie della materia, poiché tutto questo con-corre ad alimentare la sete e l’amore di dio” (Udienza del 24 marzo2010). il mondo creato, del quale progressivamente l’umanità conoscela struttura e le leggi, parla il linguaggio di dio e porta con sé il messag-gio d’amore del creatore. La Bibbia stessa presenta la creazione come ilprimo linguaggio attraverso il quale dio, che è somma intelligenza, rivelaqualcosa di sé. il libro della sapienza, per esempio, afferma che i feno-meni della natura, dotati di grandezza e bellezza, sono come le opere diun artista, attraverso le quali, per analogia, gli uomini possono conoscerel’autore del creato (cfr Sap. 13,5). Medioevo e Rinascimento hanno pa-ragonato il mondo naturale ad un libro scritto da dio, che l’uomo leggein base ai diversi approcci delle scienze; così la conoscenza scientificasi completa con quella filosofica e teologica. L’universo, che gradual-

mente scopriamo, è opera di dio, sua creazione, da Lui posta nelle manidell’uomo. È il mondo dove l’uomo vive la sua esistenza nel tempo, men-tre è incamminato verso l’eternità. Opera dell’amore di dio, suscita me-raviglia e stupore, che devono sempre accompagnare ogni autenticaricerca. non di rado, il ricercatore diventa poeta! come il fisico nucleareenrico Medi (1911 – 1974), il quale scrisse: “Oh, voi misteriose galassie..., io vi vedo, vi calcolo, vi intendo, vi studio e vi scopro, vi penetro e viraccolgo. da voi io prendo la luce e ne faccio scienza, prendo il moto ene fo sapienza, prendo lo sfavillio dei colori e ne fo poesia; io prendo voistelle nelle mie mani, e tremando nell’unità dell’essere mio vi alzo al disopra di voi stesse, e in preghiera vi porgo al creatore, che solo per mezzomio voi stelle potete adorare” (inno alla creazione).La ricerca scientifica, per quanto nobile e importante, non costituisce ilfine ultimo dell’uomo. essa, in fondo, è un mezzo per arrivare a dio. Perquesto la vera conoscenza è quella che conduce direttamente a dio. dioche si è manifestato pienamente nel suo figlio. Proprio domenica Bene-detto XVi ha ricordato che l’uomo Gesù di nazareth è la trasparenza didio, in Lui dio abita pienamente. “e mentre noi cerchiamo sem-pre altri segni, altri prodigi, non ci accorgiamo che il vero segnoè Lui, dio fatto carne, è Lui il più grande miracolo dell’universo”(angelus 8 luglio 2012). il Papa sembra ricordare che nessunfatto prodigioso, come quello che dalla massa conduce alla ma-teria, è paragonabile al Verbo eterno fattosi carne. se dio nellasua provvidenza continuamente crea – oggi diciamo attraversoil bosone, intuito da P. Higgs e recentemente scoperto − moltodi più ha fatto nel suo figlio inviato nel mondo. in Lui ha rive-lato non semplicemente qualcosa della sua grandezza, ma ha ri-velato sé stesso e il progetto del suo amore, quello, cioè, dichiamare l’uomo all’intimità filiale.

MArCo DolDi

scienza e fedeChe cosa cercare?Il bosone di Higgs: una scoperta che rimanda a Dio

continua dalla prima pagina LETTERA DEL PAPAAL CARDINALE TARCISIO BERTONE

Città del Vaticano, 4 luglio 2012 (VIS). Di seguito ri-portiamo il testo della Lettera del Santo Padre al Car-dinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato,datata 2 luglio. “Alla vigilia della partenza per il sog-giorno estivo a Castel Gandolfo, desidero esprimerLeprofonda riconoscenza per la Sua discreta vicinanza eper il Suo illuminato consiglio, che ho trovato di par-ticolare aiuto in questi ultimi mesi”. “Avendo notatocon rammarico le ingiuste critiche levatesi verso la Suapersona, intendo rinnovarLe l’attestazione della miapersonale fiducia, che già ebbi modo di manifestarLecon la Lettera del 15 gennaio 2010, il cui contenuto ri-mane per me immutato”. “Nell’affidare il Suo mini-stero alla materna intercessione della Beata VergineMaria, Aiuto dei Cristiani, e dei Santi Apostoli Pietroe Paolo, mi è gradito inviarLe, insieme con il fraternosaluto, la Benedizione Apostolica, in pegno di ogni de-siderato bene”.

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15 Luglio 2012 PAG

Parrocchia San Giacomo della Marca € 790,00Convento Santa Maria delle Grazie – Monteprandone € 2.000,00Parrocchia San Giuseppe - S.B.T. € 1.300,00Parrocchia San Pio V – Grottammare € 2.535,00Parrocchia Santa Maria della Marina –S.B.T. € 1.530,00Parrocchia San Benedetto Martire – S.B.T. € 1.150,00Parrocchia Santi. Gregorio M. e Benigno – Ripatransone € 1.250,00Convento Oasi Santa Maria dei Monti – Grottammare € 670,00Istituto Padri Sacramentini - S.B.T. € 1.800,00Parrocchia Madonna del Suffragio – S,B,T, € 300,00Parrocchia San Filippo Neri – S.B.T. € 1.500,00Parrocchia San Savino – Ripatransone € 500,00Parrocchia San Lorenzo – Montedinove € 350,00Parrocchia Santa Maria Ausiliatrice - Trivio € 250,00Parrocchia San Lorenzo – Rotella € 168,94Parrocchia Santa Maria Assunta – Cossignano € 150,00Parrocchia Santa Lucia - Porchia € 100,00Parrocchia San Giuseppe – Paolantonio € 1.433,00Parrocchia Santa. Maria in Montesanto e S. Angelo - Ripe di Civitella € 306,00Parrocchia Santa Maria della Misericordia – Faraone € 327,00Parrocchia Santa Maria Assunta – Montalto Marche € 520,00Parrocchia Sacro Cuore di Gesù – Martinsicuro € 2.750,00Parrocchia San Basso – Cupramarittima € 530,00

Parrocchia San Pio X – S.B.T. € 2.250,00Parrocchia Madonna di Fatima – Ripatransone € 400,00Parrocchia Sacra Famiglia – S.B.T. € 600,00Parrocchia Sant’ Antonio di Padova – S.B.T. € 1.655,00Parrocchia Santa Caterina d’Alessandria – Comunanza € 735,00Parrocchia San Michele Arcangelo- Montelparo € 335,80Parrocchia San Pietro Apostolo – Castignano € 626,64Parrocchia SS. Annunziata – Porto d’Ascoli € 1.300,00Parrocchia San Niccolò – Acquaviva Picena € 580,00Parrocchia Sant’ Egidio Abate – Sant’ Egidio alla Vibrata € 1.200,00Parrocchia San Giovanni Evangelista – Colonnella € 105,00Parrocchia San Cipriano – Colonnella € 225,00Parrocchia San Benedetto Abate – Montemonaco € 246,70Associazione Madre Teresa di Calcutta - onlus – Martinsicuro € 100,00Don Pietro Rossi – Grottammare € 250,00Parrocchia San Pietro – Valdaso € 300,00Parrocchia Gran Madre di Dio – Grottammare € 705,00

TOTALE € 33.824,08

Detta raccolta è stata accreditata in data odierna, con bonifico bancario sulla CARISAP di SanBenedetto del Tronto, a Caritas Italiana, Roma.

Diacono Umberto Silenzi Direttore San Benedetto del Tronto, 06.07.2012

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

La gente d’emilia si mobilita, si ritrova aiconcerti, corre alle partite, organizza cene etutto quanto la fantasia riesce a produrre perraccogliere fondi da destinare alle popolazionicolpite dal terremoto. È uno slancio generosoche va sostenuto e apprezzato: aiuta a non sen-tirsi soli ed esprime il cuore di un popolo chegià ha dimostrato di che pasta è fatto con ilservizio di centinaia di volontari a cui non sidirà mai abbastanza grazie. Tutto questo, però,non è sufficiente, se è vero quanto sostengonoin diversi, che fuori dai confini della Regioneil terremoto è già dimenticato. La voragineaperta dal sisma dello scorso maggio è taleche purtroppo non basta la genuina solidarietàdella gente a ripararla: si parla di miliardi didanni e di anni per ricostruire. non ci si puòpermettere l’oblio dopo solo un mese! Questoè il nodo critico di un dramma che ci vede,purtroppo, invischiati fino al collo e dal qualesi fatica a intravedere una via d’uscita, che sitratti di famiglie senza abitazione, di aziendeche non sanno dove e come ripartire, di mo-numenti che incombono sui centri abitatisenza che sia dato sapere quale sarà il loro de-stino, e ancor più di scuole, come quelle pari-tarie che, nonostante le parole spese dagliamministratori, hanno capito di doversi arran-giare per non naufragare. Le responsabilitàsono, però, molto chiare e fanno capo alla re-gione emilia Romagna e al suo presidenteVasco errani, commissario per la ricostru-zione, cui spetta prima di tutto il compito diesigere dallo stato fino all’ultimo quattrino

per assolvere al suo compito: rimettere inpiedi ogni mattone caduto, il come poi lo sivedrà, ma tutti i nostri paesi piccoli e grandidevono tornare a vivere come prima. evocaregià ora una carenza di risorse da parte dei no-stri amministratori è un inaccettabile segno diresa considerando per quanti anni lo stato ita-liano ha continuato a finanziare ricostruzioninel resto d’italia. Un popolo già provato nonva preso in giro e lasciato nell’incertezza: sidica chiaramente per quanto si contribuirà allespese per ricostruire o sistemare le abitazionie in quali tempi. si mettano a disposizionenuove aree edificabili a chi ha perso la casa epuò costruirne una nuova o si lavori sull’edi-lizia popolare. si allentino le rigide magliedelle regole urbanistiche per agevolare dav-vero chi è nel bisogno. così per le scuole,bene le adozioni a distanza sostenute a livelloregionale ma come garantire a tutti la possi-bilità di ripartire? e gli ospedali, sempre piùevidente a questo proposito la necessità di unanuova struttura tra carpi e Mirandola, ripeto:se non ora quando? altra emergenza sul frontedei monumenti, si sono rimessi insieme gli af-freschi di Giotto nella basilica di assisi e do-vremo forse disperare di riavere adisposizione in tempi contenuti la cattedraledi carpi e il duomo di Mirandola?nei giorni scorsi un convegno della diocesi diUdine ha celebrato la fine della ricostruzioneportando a riflettere sul “modello friuli”, inparticolare per quanto riguarda le soluzioniamministrative e istituzionali adottate per fa-

vorire gli interventi di recupero sulle chiese.Per questo c’è ancora tempo, ora incombel’autunno e poi l’inverno e le nostre comunitàsi riuniscono ancora sotto le tende o all’aperto.in questa fase non resta altra soluzione che il“gemellaggio” tra una parrocchia terremotatae una diocesi, come si è impegnata a fare lachiesa di cesena-sarsina per la parrocchia na-tale del suo vescovo, mons. douglas Regat-tieri. Occorre fare presto però, riparlarne dopo

TERREMOTO IN EMILIA

Uscire dall’emergenzaRisorse pubbliche e gemellaggi tra diocesi: non c’è tempo da perdere

luigi lamma (direttore “Notizie” (Carpi)

La prossimità del Santo Padre verso quanti sonostati colpiti ed a più riprese, dal sisma che ha avutocome epicentro il ferrarese, è stata molto toccante.La concreta solidarietà che si è subito espressa conaiuti economici, (3 milioni di euro dalla Cei), conla sua visita personale, le sue preghiere, l’appoggioa promuovere iniziative di aiuto, ce lo ha fatto sen-tire vicino, a condividere la “nostra sofferenza e lapaura del peggio”. Le Caritas diocesane coinvolte sono state suppor-tate dalle Caritas dell’Emilia Romagna, dellaLombardia e del Triveneto. Da quel terribilmente

famoso 20 maggio ad oggi, molte Delegazioni eloro rappresentanti, hanno visitato le località piùdisastrate, per dare un segno di fraterna solidarietàed amicizia alle persone che in una notte hannoperduto il frutto del lavoro di un’intera vita. Mi sono recato personalmente a Finale Emilia epaesi limitrofi, poi a Cento, dove ho consegnato alCentro di Raccolta pannolini e materiale igienicosanitario di cui era stata fatta richiesta urgente. Hoproseguito per Gonzaga e Moglia, provincia diMantova, poi Carpi, Fossoli, Mirandola, luoghiche hanno mostrato le loro ferite, gli squarci nel

suolo, gli ammassi delle macerie, la disperazionecontenuta della popolazione e la volontà di tuttidi “ripartire da zero”, dove niente si deve fermare,perché la vita continua.La persistente crisi economica non ha tuttavia fre-nato la generosità delle parrocchie diocesane. Cre-diamo di poter affermare che questo gesto“collettivo” sia un incoraggiamento e una manofraterna rivolta a chi si trova nella morsa del disa-gio.

le ferie sarebbe troppo tardi. La chiesa ita-liana continua a muoversi nell’ottica della ca-rità e della comunione. d’altra parte, propriodomenica 1° luglio, abbiamo ascoltato dalleparole di san Paolo che “non si tratta di met-tere in difficoltà voi per sollevare gli altri, mache vi sia uguaglianza”: è questa la testimo-nianza che la chiesa certamente continuerà adoffrire. forza: dopo cesena chi si farà avanti?

La persistente crisi economica non ha frenato la generosità delle parrocchie della nostra Diocesi

“COLLETTA NAZIONALE TERREMOTO EMILIA ROMAGNA”10 GIUGNO 2012

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don anselmo durante la celebrazione di chiu-sura ha ringraziato quanti si sono adoperati inquesti mesi per il successo della rievocazionereligiosa e storica

GROTTAMMARE - domenica 8 luglio si ètenuta la chiusura della sacra Giubilare 2012presso la chiesa di san Martino.Don Anselmo Fulgenzi, parroco della Ma-donna della speranza ed organizzatore dellasacra Giubilare ha così commentato: “Questi15 giorni sono stati splendidi, pensate che fin

dal mattino presto alle 6.00 ad attendermic’erano tante persone per la prima Messa.Lo stesso si ripeteva per le altre sante Messedella giornata, quindi posso affermare che que-sto spazio ci è diventato caro.San Martino ci ha chiamato ogni giorno e cistanava dalle nostre case.Tante persone si sono succedute in questi giorni,provenienti da tutte le parrocchie di Grottam-mare e non solo, in confessione abbiamo sentitola presenza di tante persone anche di fuori re-gione.

in tantissimi venivano dalla parrocchia di sanPio V, l’ho potuto constatare attraverso la con-fessione perché tantissime persone mi riferi-vano di provenire dal centro di Grottammare.come dimenticare la testimonianza di Giusep-

pina di San Pio V, che mi ha raccontato chequando era piccolina e qui non c’era niente aldi fuori della chiesa (verso gli anni 50 n.d.r.)ogni sera della sacra Giubilare un nutritogruppo del centro si radunava per pregare.Un affetto che è rimasto vivo negli anni.sono sicuro che la sacra in questi suoi momenti

ci mancherà. Grazie per quanti si sono dedicatia livello logistico e tecnico, grazie ai sacerdotiche si sono avvicendati, in particolare Don

Gianluca Rosati che è stato ore ed ore a con-fessare.Ringrazio poi Padre Massimo Vedova, che èstato il nostro predicatore per la prima partedella sacra, grazie a Don Marcos e Don Cosé

che hanno confessato ininterrottamente.Grazie a tutti voi.” Simone incicco

Fotocronaca dell Sacra GiubilareFoto Secondo Capriotti

UNA DOVEROSA PRECISAZIONE

Molte le cronache sulla sacra Giubilare, ma, a nostro pa-rere, quasi tutte lacunose. c’é stato perfino chi ha dimen-ticato la santa Messa Giubilare allo stadio, celebratadall’arcivscovo di fermo s.e.R. Mons. Luigi conti edal nostro Vescovo s.e.R. Mons. Gervasio Gestori conla partecipazione di alcuni sacerdoti.i due vescovi non sono stati nominati neppure tra le au-torità, eppure la presenza dell’arcivescovo di fermo an-

dava oltre il motivo religioso. Qulcuno hascritto, via e-mail, che in questa sacra la sto-ria è stata alquanto strapazzata. ciò non to-glie, tuttavia, che lo spettacolo è ben riuscito,come scrive un nostro collaboratore in fondoa questa pagina. PiCUS

La Sacra Giubilare un successo sotto tutti gli aspetti

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Strettamente legato alla moltiplicazione dei panisi ha l’episodio di Gesù che cammina sulleacque e quanto viene raccontato dal brano di Mt14,22-36 che leggiamo questa volta. 1. Gesù congeda i discepoli e si ritira in pre-

ghiera. “Subito dopo costrinse i discepoli a sa-lire sulla barca e aprecederlo sull’altrariva, finché non avessecongedato la folla.23Congedata la folla, salìsul monte, in disparte, apregare. Venuta la sera,egli se ne stava lassù, dasolo” (Mt 14,22-23). Su-bito dopo il miracolo deipani e in modo decisoGesù “costrinse” i disce-poli a salire sulla barca ead allontanarsi da lui,mentre lui si adoperava per congedare la folla.Qui i “discepoli”, come anche nella puntata pre-cedente, sta a indicare i Dodici. Perché anchequesti, come la folla, si erano lasciati prendereda un entusiasmo eccessivo per il miracolo dellamoltiplicazione dei pani. E Gesù avvertiva il pe-ricolo che venisse considerato un “messia” ter-reno e politico. Il quarto Vangelo ci riferisce che“la gente” voleva “farlo re” (Gv 6,15). Unavolta che è solo, Gesù si apparta per “a pre-gare”; quando arriva la sera mentre è ancora inpreghiera e protrae la sua preghiera per buonaparte della notte. Mt parlerà ampiamente dellapreghiera di Gesù nel Getsemani (26,36-46) e,solo tra i Sinottici, informerà che gli portavanoi bambini “perché imponesse loro le mani e pre-gasse” (19,13). 2. Gesù raggiunge i discepoli

che sono nel lago in tempesta. “La barca in-tanto distava già molte miglia da terra ed eraagitata dalle onde: il vento infatti era contrario.25Sul finire della notte egli andò verso di lorocamminando sul mare. 26Vedendolo camminaresul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero:«È un fantasma!» e gridarono dalla paura.27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Corag-gio, sono io, non abbiate paura!» (Mt 14,24-27). Come già in un caso precedente (8, 23-27)così anche in questo, per Mt la barca diventasimbolo della Chiesa: è “la barca” a essere an-cora molto lontana da terra; è la barca a essere“agitata dalle onde”. La barca sta agli imbarcaticome la Chiesa ai cristiani! Mt sta presentandoGesù intento a formare gli Apostoli e non è dipoco conto far penetrare nella loro mente che“la barca” che essi dovranno governare può an-dare incontro a paurose tempeste. Per cui, l’as-sicurazione di Gesù: “Coraggio, sono io, nonabbiate paura!”, pur legato a un episodio con-

creto, ha in realtà un valore perenne. Una voltarisorto, Mt ci dice che ha fatto questa assicura-zione a quanti compongono la sua Chiesa: “Edecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla finedel mondo” (28,20). 3. L’episodio di Pietro salvato dai flutti. “Pietro

allora gli rispose: «Si-gnore, se sei tu, coman-dami di venire verso di tesulle acque». 29Ed eglidisse: «Vieni!». Pietroscese dalla barca, si misea camminare sulle acquee andò verso Gesù. 30Ma,vedendo che il vento eraforte, s’impaurì e, comin-ciando ad affondare,gridò: «Signore, sal-vami!». 31E subito Gesùtese la mano, lo afferrò e

gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai du-bitato?» (Mt 14,28-31). Con questo episodio“petrino“ Mt arricchisce la portata ecclesiolo-gica del nostro brano. A questo episodio Mt neaggiungerà altri due: Gesù promette a Pietro ilprimato su tutta la Chiesa (16,13-19); Gesù glifa prendere miracolosamente un pesce che hain bocca la moneta richiesta per pagare la tassadel Tempio e per Gesù e per Pietro stesso.“uomo di poca fede”è una frase quasi esclusivadi Mt (si ha ancora solo in Lc 12,28) dove ri-corre cinque volte: sta a indicare che anche lafede del credente è un po’ a corrente alternata,può avere i suoi alti e bassi. La preghiera chedobbiamo rivolgere a Gesù non può essere chequesta: “Credo; aiuta la mia incredulità!” (Mc9,24). 4. La comunità apostolica adora il Fi-

glio di Dio. “Appena saliti sulla barca, il ventocessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostra-rono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Fi-glio di Dio!» (Mt 14,32-33). Sulla barca sonosaliti Gesù e Pietro; nella barca c’erano gli altriApostoli. A questo punto Mt ci riferisce un attoeminentemente cristologico e ecclesiale: quantierano nella barca prosekýnesan autôi, letteral-mente: “lo adorarono” e fecero questa profes-sione di fede dicendo: “Davvero tu sei Figlio diDio!”. Quindi: “davvero” (alethôs) Figlio diDio, cioè per natura, non per adozione.“Com-piuta la traversata, approdarono a Gennèsaret.35E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, dif-fuse la notizia in tutta la regione; gli portaronotutti i malati 36e lo pregavano di poter toccarealmeno il lembo del suo mantello. E quanti lotoccarono furono guariti” (Mt 14,34-36).“Tantum ero Sacramentum veneremur cernui”.Prostriamoci in adorazione davanti al Santis-simo. [email protected]

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“Si ritirò in disparte” con i discepoli77. GESÙ CAMMINA SULLE ACQUE ED È ADORATO DAI SUOI

PAROLA DEL SIGNOREQUINDICESIMA DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B

MOSTRACI, O DIO, IL VOLTO DEL TUO AMORE

Dal VANGELO secondo MARCOIn quel tempo, Gesù chiamò i Dodici, ed

incominciò a mandarli a due a due e diede

loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò

loro che, oltre al bastone, non prendessero

nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia,

né denaro nella borsa; ma, calzati solo i

sandali, non indossassero due tuniche. E

diceva loro: “Entrati in

una casa, rimanetevi fino

a che ve ne andiate da quel

luogo. Se in qualche luogo

non vi riceveranno e non

vi ascolteranno, andando-

vene, scuotete la polvere

di sotto ai vostri piedi, a

testimonianza per loro”. E

partiti, predicavano che la

gente si convertisse, scac-

ciavano molti demòni, un-

gevano di olio molti infermi

e li guarivano.

(Marco 6,7-13)

andare “due a due” è tipico delle usanze delpopolo ebraico per mandare dei messaggiimportanti e quello che i discepoli portavanoera sicuramente una notizia importante, era“La saLVezza PeR TUTTi GLi UOMini”.il viaggio doveva essere veloce, quindi nientepesi in sovrappiù, non dovevano affannarsiper il mangiare e il vestire, sarà la loro stessamissione, le persone, che accetteranno il mes-saggio attraverso la loro predicazione, cheprovvederanno al loro sostentamento. Predi-cazione e guarigioni. L’essenza della missioneche Gesù affida ai discepoli, è proprio questa:assistere e salvare gli uomini nella loro com-pletezza, anima e corpo. nulla deve essere d’intralcio alla missione, nulla deve disturbarela predicazione. i seguaci di Gesù, i suoi an-nunciatori devono dipendere dall’accoglienzaofferta loro dalle persone cui si rivolgono,non dai vantaggi sociali o da certe vantaggiosesicurezze; la povertà del messaggero è unacondizione voluta dalla missione. i segniidentificativi del missionario del Regno deicieli, sono la carità fraterna e la comunione.

san Gregorio Magno scrive: Li manda a duea due, per raccomandare la carità, perchémeno che tra due non ci può essere carità.La missione deve essere illuminata dalla te-stimonianza evangelica per eccellenza : daQUesTO saPRannO cHe sieTe MieidiscePOLi, se aVReTe aMORe GLi

Uni PeR GLi aLTRi.Questa è la comunione, vi-vere e predicare e assisteree salvare, amando il fratellocon cui si condivide la re-sponsabilità della missione.Quanto è difficile amarele persone che ci sono vi-cine, le persone che, sonoil nostro “prossimo”. chinon ama, chi non ha la ca-rità, non può essere an-nunciatore del Vangelo,perché manca dell’elemen-to fondante della sua pre-dicazione, la coerenza,

l’unità tra ciò che si annuncia e ciò che si é.Perché il Vangelo è un annuncio d’amore,quello che dio riversa sugli uomini.nulla nuoce tanto all’annuncio del Vangelo,tanto a livello parrocchiale, diocesano, e dichiesa universale, quanto lo spettacolo deldisaccordo, di rivalità, di invidia, di disamore,di arrivismo tra gli annunciatori, tra i maestri,tra i catechisti. O dio perdona, noi tutti, tuoicattivi e perfidi annunciatori, dacci il rimorsodel nostro disamore, facci sentire l’incon-gruenza tra le nostre parole e le nostre azioni,aiutaci a seguirti sempre meglio e aiutaci adessere: Un cUOR sOLO e Un’aniMasOLa. riCCArDo

PILLOLE DI SAGGEZZA:

nOn BasTa cHe iO aMi diO se iLMiO PROssiMO nOn LO aMa.

(Vincezo de’ Paoli)cOsa RisPOndeReMO QUandO iL

PadRe ceLesTe ci cHiedeRa’ :dOV’e’ TUO fRaTeLLO ?

(anOniMO)

Domenica 15 luglioOre 18.00 Colonnella

S. Giovanni Evangelista: S. Messa e Processione

Da Martedì 17 a sabato 21 luglioLourdes Pellegrinaggio con l’U.N.I.T.A.L.S.I.

Domenica 22 luglioOre 11.00 Ripatransone - Duomo:

S. Messa, in occasione della Patrona S. Maria Maddalena

Ore 16.30 Ripatransone - Monastero Passioniste: S. Messa, in occasione del Transito di Suor Maria Addolorata Luciani

Incontri Pastorali

del Vescovo

DUrANtE lA SEttiMANA 15-22 lUGlio 2012

Una giornata con gli amici del Corso di CristianitàDi Simone Incicco

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Domenica 15 Luglio 2012 gli amici del corso di cristianitàsi ritroveranno per trascorrere una giornata insieme. Il ritrovo è alle ore 10.30 presso la parrocchiadei Padri Sacramentini in via Crispi per partecipare alla Santa Messa. A seguire alle ore 12.00verrà recitato il Rosario cantato presso “Le suore Concezioniste”. Terminato il rosario ci sarà unmomento di convivio. Marco Albertini informa: “Partecipate numerosi, potete portare chiunque.L’unica raccomandazione è che per motivi organizzativi, dovete gentilmente comunicare il numerodelle persone che si fermeranno a pranzo, il cui costo è di € 10. Vi Aspettiamo numerosi”. Si può prenotare al numero di Marco 347.7646425

S. Cresima

presso la parrocchia

Madonna della Speranza

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Da Ripatransone a cura di A. G.

Venerdì 29 Giugno 2012, nelle prime ore delpomeriggio, all’ospedale regionale di Torrettedi ancona, dove era stato trasportato in eliam-bulanza in condizioni molto gravi, è morto ilgiovane ripano Pierluigi Morganti, lasciandonella disperazione e nel dolore più profondo ilbabbo Remo, la mamma Maria Marchei, il fra-tello Luca, la sorella elena, la fidanzata chiara,i parenti, gli amici, i datoridi lavoro: i fratelli eusebi ti-tolari dell’omonima ditta diarredamenti, dove Pierluigilavorava come designer (lasua passione) e curava lepubbliche relazioni con ope-ratori e clienti; era cosìamato e stimato presso que-sta azienda, che i titolari, ap-presa la ferale notizia, hannodichiarato di aver persoanche loro un figlio. il decesso è avvenuto no-nostante tutti i tentativi fatti dai sanitari; le con-dizioni del giovane erano veramente disperate,a seguito di uno scontro frontale tra la sua mo-tocicletta ed un’auto condotta da un altro gio-vane, vicino di casa; l’incidente era avvenutointorno alle ore 8 dello stesso giorno, lungo lastrada provinciale “cuprense”, nei pressi dellachiesa della Madonna del carmine. espletatele formalità di legge, la salma è stata messa adisposizione dei familiari intorno alle ore 13 dilunedì 2 Luglio, e trasferita nel duomo-Basi-lica di Ripatransone, dove è stata “vegliata”dalle ore 15 alle 18. subito dopo il vescovoMons. Gervasio Gestori ha concelebrato lamessa esequiale nella chiesa gremita in ogniangolo, con i parroci don domenico Vitelli(Ripatransone), don nicola spinozzi (cossi-gnano-Trivio), don antonio capriotti (parrocoemerito), don Michele Kiszko (vicario parroc-chiale). nella breve omelia, il Vescovo, tra l’al-tro, ha confortato i familiari affermato chePierluigi non è finito nel vuoto, ma ora, è ac-canto al cuore di un grande Padre, dio; che ilgiovane si è separato da questa terra ma non daGesù cristo.Terminata la messa esequiale,prima della benedizione della salma, ha presola parola il fratello maggiore Luca, che dopoaver accennato agli hobby del caro Pierluigi,

fra cui la pittura, lo ha ricordato come “trasmet-titore di positività”, augurandosi che possa con-tinuare a farlo anche dal cielo. Ha ringraziatoquindi i tantissimi partecipanti al sacro rito, au-torità comprese.durante la celebrazione dellamessa, ha prestato il servizio musicale liturgicola corale Ripana “Madonna di san Giovanni”,di cui Pierluigi (con il fratello Luca) ha fatto

parte nei primi anni del 2000;fra i canti eseguiti, uno predi-letto dallo scomparso, la pre-ghiera “signore delle cime” diBepi de Marzi (direttore naz-zareno fanesi; all’organo LauraMichelangeli). dagli stessi annifa parte del coro il padre Remo,che è anche membro del consi-glio direttivo. Per volontà deifamiliari dell’estinto, le offerteraccolte durante la messa sono

state devolute alle attività missionarie che sisvolgono in due Paesi dell’africa. Tra le circamille presenze, oltre ai familiari e parenti, tantigiovani, amici e compagni del giovane dece-duto, dei fratelli Luca ed elena, della fidanzatachiara. Tantissimi pure gli amici dei genitori,molto conosciuti e stimati: del babbo Remo,uno dei titolari delle due officine meccanicheper auto; della mamma Maria, una delle colla-boratrici più assidue del parroco don dome-nico Vitelli, in modo particolare nella gestionedel duomo-Basilica. non sono mancate le au-torità: per il comune di cossignano, il sindacoRoberto de angelis; per il comune di Ripatran-sone: il sindaco Remo Bruni, il vice-sindacoalessandro Lucciarini de Vincenzi, gli asses-sori esterni Barbara Marinelli e Roberto Pa-squali, i consiglieri Paolo Polidori, diana deangelis e Barbara Bassetti. Hanno partecipatoal dolore ed al lutto della famiglia Morganti-Marchei con pubblici annunci: la corale “Ma-donna di san Giovanni”; il corpo Bandistico“città di Ripatransone”; i titolari ed i colleghidi eUseBi aRRedaMenTi; gli amici diLuca; i colleghi di Luca della iniM eLec-TROnics; gli “amici di sempre del caroamico Remo”; tutti gli amici di Pierluigi conun “ciao Piggi!”.

Il vescovo Mons. Gestori ai funerali del giovane Pierluigi Morganti, tragicamente scomparso

È stato organizzato anche unpulman per quanti avessero vo-luto partecipare a Montepran-done alle esequie di Diana,sorella di Mons. RomualdoScarponi, parroco di S.Bene-detto Martire, morta venerdì 6luglio 2012, dopo una brevis-sima malattia. Molti della cittàrivierasca hanno affollato lachiesa di S. Nicolò perché, oltrealla conoscenza del parroco chefin dall’inizio del suo ministero è stato pressola nostra parrocchia, Diana era conosciuta,avendo seguito il fratello per tutte quelle incom-benze che solo una donna sa svolgere. Talmentealtruista che spesso dimenticava se stessa, i suoiacciacchi, la sua salute. Così ce l’ha ricordatadon Gian Luca Rosati, il viceparroco, durantel’omelia della S.Messa esequiale. Ormai facevaparte della nostra parrocchia anche se non di-menticava le sorelle per le quali si preoccupavaanche per approvvigionare il piccolo negozio difamiglia. La morte di Diana ci ha riportato a rifletteresulla dimensione “collettiva” del dolore e comeportare insieme il peso della sofferenza. Scri-veva un vescovo: “Il ricordare insieme la per-sona defunta come testimoni del suo passaggiosulla terra, l’aiutarsi a vicenda a raccoglierel’eredità di chi ci ha lasciato, costituiscono mo-dalità non spettacolari, ma umane e umaniz-zanti, di vivere la profonda congiunzione di vita

e di morte nelle nostre esi-stenze, e di prepararci con fidu-cia al passaggio verso unanuova vita”. Per noi collaboratori de “l’An-cora” di S. Benedetto, che l’ab-biamo conosciuta da tanti anni,è stata collaboratrice insostitui-bile di raccordo con l’indimen-ticabile Direttore, don AndreaMarozzi, che ogni domenical’aspettava per chiudere il gior-

nale. Diana scherzosamente si definiva “la po-stina de l’Ancora”. Mai una volta che avessemostrato fastidio per un servizio che talvolta leprocurava ritardi, Diceva: “Don Andrea miaspetta” e sicuramente il nostro Direttore questavolta l’ha aspettata per accompagnarla in cielodove ha potuto riabbracciare la mamma Luigia,il cognato Fiorenzo e l’adorato nipote Ilario chetanti amici ha avuto nella nostra parrocchia etanti altri familiari. Perché crediamo ferma-mente che chi vive da discepolo di Gesù divienepartecipe del mistero della Pasqua del Signorerisorto; non servirà a sfuggire la morte, ma ser-virà a scoprire che nella morte è stata aperta unavia verso la vita piena e duratura. Cara Diana,ti ricordiamo nel saluto dietro le persiane dellacanonica e ti affidiamo a Gesù, grazie al qualenon si nasce più per morire, uniti nella pre-ghiera insieme a don Romualdo, le sorelle, i ni-poti, i familiari tutti, ai quali la Redazione de“l’Ancora” rinnova sentite condoglianze.

A Gesù, grazie al quale non nasciamo più per morire, affidiamo Diana ScarponiLa chiamavamo scherzosamente “la postina de l’Ancora”

Così la nipote ha ricordato Diana in chiesa

Ti ringraziamo signore del dono della nostra sorella diana.

È stata una presenza ricca di amore donato senza misura.

Una generosità che l’ha guidata ogni giorno per donarla a tutti.

Ha assistito e amato i nostri genitori fino all’ultimo con amore totale, trascurando lasua vita personale.

Una persona che non ha mai detto di no a tutti coloro che chiedevano consiglio, aiuto,presenza.

Una brava sarta, un’ esperta commerciante e un’ abile cuoca.

Grazie sorella carissima per la tua vita donata ai tuoi familiari.

Ti chiediamo perdono per tutte le volte che ti abbiamo rimproverata perché non ti seifermata neppure in questi ultimi giorni, quando la tua salute è venuta a cedere.

fino all’ultimo non ti sei tirata indietro dal lavoro, dalle preoccupazioni di casa e diciascuno di noi.

sempre in prima linea, sempre disponibile.

Un posto particolare l’hai sempre riservato per il tuo fratello sacerdote.

Tu ripetevi che non potevi abbandonarlo, continuando l’opera di nostra madre: unfiglio sacerdote è il dono più grande per una famiglia; e tu sei stata sempre orgogliosadi stare vicina a lui, di scendere ogni giorno, anche con la neve o con il caldo, per ve-

nire ad aiutarlo, cucinando per lui e per i sacerdoti che hanno collaborato in parroc-chia.

La parrocchia di san Benedetto Martire è stata la tua seconda famiglia.

Hai sempre lavorato, trascurandoti, fino a quando il tuo cuore ha ceduto.

Ti chiediamo ancora: non abbandonarci ora che sei libera dai limiti della malattia.

Ora riposati nella pace del Paradiso e insieme ai nostri cari genitori.

Pregate per noi e noi non vi dimenticheremo mai.

francesca, Vais, don Romualdo e Maria Pia.

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CASTIGNANO, Museo di arte sacra, chiesa di s. Pietro apostolo; luglio,agosto, fino al 16 settembre 17.00 - 20.00; (16-17-18-19 agosto‘Templaria’ 18.00 - 23.00)

COMUNANZA, Museo di arte sacra, Palazzo Pascali; luglio fino al 22 sabatoe domenica; dal 23 luglio al 31 agosto tutti i giorni 10.30 - 12.00 /17.30 - 19.00 ( 13-14-15 luglio ‘Mazzumaja’ anche 21.30 - 23.00)

FORCE, Museo di arte sacra, Palazzo canestrari; luglio e agosto 17.00 - 19.30;(25-26 agosto ‘antichi sapori’; 11-12 agosto ‘festa del crocifisso’anche 21.30 - 23.00)

GROTTAMMARE, Museo sistino, chiesa s. Giovanni Battista, paese altoluglio, agosto fino al 16 settembre, 21.30 - 23.30

MONTALTO MARCHE, Museo sistino Vescovile, Palazzo ex seminario;luglio, agosto fino al 16 settembre 17.00 - 19.30; (14 agosto ‘nottedelle streghe e dei folletti’ 18.00 - 23.00)

MONTEPRANDONE, Museo del santuario di s. Giacomo della Marca,chiostro della chiesa di s. Maria delle Grazie; dal 15 luglio e agosto17.30 - 19.30

MONTEMONACO, Museo di arte sacra, ex chiesa di san Biagio; luglio eagosto 16.00 - 19.00; le domeniche di luglio e agosto fino al 16settembre anche 10.45 - 12.45

RIPATRANSONE, Museo Vescovile, chiesa di s. agostino-ex episcopio;dal 1° giugno al 30 settembre 15.30 - 19.30 (il 14-15 agosto ‘Puzzlegastronomico’ 21.00 - 23.00)

ROTELLA, Museo ciccolini, ambienti attigui alla chiesa di santa Viviana;luglio e agosto 17.00 - 19.00

S. BENEDETTO DEL TRONTO, Museo di arte sacra via Pizzi, 25; (vicinocattedrale della Marina); luglio e agosto 18.00 - 20.00; la domenicaanche 10.30 - 12.30

È arrivata l’estate, è arrivato Luglio ed è arrivata anche l’annuale festa della Parrocchia Madonna

del Suffragio, zona Ponterotto di san Benedetto del Tronto. dall’8 al 15 luglio la zona Ponterottosi accende di luci a festa, si colora di bandierine, si anima con tanti momenti importanti che lacomunità parrocchiale attende e vive con gioia. La festa avrà inizio domenica 8 con la s. messaalle ore 21 alla quale seguirà la processione per le vie della Parrocchia. durante la settimanal’immagine della Madonna del suffragio sarà accolta in ogni zona della parrocchia con la recitadel rosario e la celebrazione eucaristica, animata da Padre Giuseppe Panarasi, ofm. convdella comunità “sant’antonio di Padova”, di san Benedetto del Tronto. dice il detto della par-rocchia:” Prima la mistica e poi la mastica”… così nel fine settimana, precisamente Venerdì

13, Sabato 14 e Domenica 15 si svolgerà la SAGRA DELLE PENNETTE ALLA PONTE-

ROTTESE insieme ad arrosticini, frittelle, olive fritte e tanto altro. Tutta la comunità parrocchialeha provveduto adorganizzare ogniminimo dettaglio diquesta festa perpoter allietarechiunque vi parteci-perà ma soprattuttoper mostrare la pro-pria unione nel farfesta per la propriaParrocchia: cucina,giochi popolari, ilservizio da partedei giovani, intrat-tenimento musi-cale e quant’altro.Vogliamo condivi-dere con tutta ladiocesi la nostrafesta e la gioiadella nostra co-munità. Perciò viaspettiamo e viinvitiamo a con-dividere con noiqueste giornate.lorenzo

De Angelis

IL QUARTIERE PONTEROTTO “SI VESTE A FESTA”!!

Stralci dell’intervista che il nostro collaboratore Emanuele Ciucani ha fatto al sindaco Giovanni Gaspari(Può essere letta integralmente su www.ancoraonline.it) (lasciamo i numeri dell’intervista)

Sanità, Grillo, Regione, Politica, Nazionale, Samb, Fede, Gas, Turismo e molto altronell’intervista a tu per tu con il primo cittadino di San Benedetto del Tronto che si èlasciato andare senza riserve su tutti gli argomenti trattati.

3- Quando e come ha iniziato ad avvicinarsi alla politica? Mia moglie tempo fa ha ritrovato un mioquaderno delle elementari, del 1968 o 69. in esso io parlavo, in un tema, di europa e della necessità del-l’impegno sociale e politico per una comunità più giusta. Questo quaderno credo che sia proprio una testi-monianza diretta dei miei interessi fin da giovane. io ho avuto anche la fortuna di avere un maestroimpegnato, Bernardini Vincenzo, una figura straordinaria. Oltre a lui io ho sempre avuto degli insegnantiche sono stati dei riferimenti molto forti per me, dalle elementari all’Università. essi mi hanno aiutato acostruire questo letto di un fiume, che comunque scorreva di suo, hanno alimentato la mia passione.5- Come è stato il suo rapporto con il Vescovo Gervasio Gestori in questi anni? e’ stato un rapportoper quanto mi riguarda molto buono e intenso. Lui per me è stato un punto di riferimento. con lui ho avutomodo di parlare di più cose, di questioni ovviamente che attendono la sfera personale alla sfera politica eamministrative e perché no anche del calcio, dove abbiamo una sintonia perfetta.6- Cosa si aspetta dal nuovo Vescovo? io mi aspetto lo stesso rapporto che Gervasio Gestori è stato ca-pace di instaurare. Gestori è stato un Vescovo che ha svolto in continuità la sua azione. io ricordo Monsignorchiaretti che aveva instituito una cosa bella come l’incontro con gli amministratori. il Vescovo Gestori hacontinuato su questo; la tanta voglia di ascoltare e di rapportarsi, la volontà di essere una persona discretae mai invadente ma sempre presente, la delicatezza di intervenire sempre in punta di piedi, sempre rispettosoe sensibile, sulle grandi come sulle piccole questioni...7- Cosa pensa delle altre forze politiche cittadine? Chi considera la sua nemesi politica? io ho profondorispetto per tutti. L’impegno politico, per come sono cresciuto e ovviamente nell’ambito dei limiti previstie imposti dalla costituzione,  mi fa avere profondo rispetto per tutti. nel primo mandato ho fatto un errore,che ho pagato nel piano personale e probabilmente nel piano politico, un errore di superbia. Ho credutoche il fatto di aver vinto le elezioni mi poteva permettere di non avere un rapporto di collaborazione concoloro che erano usciti sconfitti dalle elezioni. e’ stata però anche un’opportunità di crescita, tant’è che ilsecondo mandato io l’ho iniziato con una stretta di mano calorosa all’ingresso del municipio con Bruno

Gabrielli. adesso c’è un approccio diverso da parte mia caratterizzato da un profondo rispetto e per arrivarea questo ho dovuto trarre esperienza dal primo mandato.

8- Un commento sul fenomeno Grillo e Movi-

mento 5 Stelle? Perché fenomeno?Un fenomeno èqualcosa che nasce all’improvviso. io dico che que-sta cosa non nasce all’improvviso, questa antipoliticao meglio questa voglia di manifestare un profondodisagio affonda le radici su problemi giusti...10- Come prevede si concluderà la situazione sa-

nitaria dell’Area Vasta 5? Ospedale Unico? Divi-

sione dei compiti con Ascoli? O con il

trasferimento completo ad Ascoli con la riduzione

del nostro ospedale a pronto soccorso? su que-st’ultima ipotesi non solo ci sarebbe la contrarietàmia, ma dovrebbero passare sul mio corpo e io sonouno che vende cara la pelle, quindi questa la scar-tiamo. L’ospedale unico sarebbe la soluzione vera.spacca ha detto, e io fino a prova contraria gli voglio

credere, “stiamo lavorando per avere entro 5 anni cinque ospedali unici nella nostra regione”, ossia unospedale per provincia. a san Benedetto e ad ascoli l’unico ospedale della provincia che si può prospettareè l’ospedale unico. Oggi noi ne abbiamo due di ospedali e dobbiamo ragionare come se ne avessimo unounico. non è facile, ma qui d’altronde ci sono direttori che vengono a svolgere questo lavoro e sono anchepagati bene per farlo e quindi non hanno bisogno di consigli. io sono stato recentemente nominato presi-dente di area Vasta 5 e ne sono grato. spero di farlo al meglio con la collaborazione di tutti. in programmaabbiamo incontri con tutti, dai sindacati ospedalieri alle associazioni ai dirigenti fino alle case di cura. Que-sto per me è un lavoro e un impegno ulteriore pesante ma lo faccio perché in politica o ci metti la passioneo niente, perché non puoi pensare di farlo per i soldi. Lo stipendio del sindaco di san Benedetto è di 2.280euro al mese per 12 mesi, che sono tanti rispetto a chi un lavoro non ce l’ha o a un precario. Però posso ga-rantire che se uno dovesse lavorare in base allo stipendio ad una certa ora si fermerebbe. Per me però è unapassione e un impegno, e l’impegno lo porto avanti al di fuori dell’indennità.

APERTURE MUSEI SISTINI DEL PICENOEstate 2012

Da Montalto Marche

Il giovane Di Stefano vince le “Olimpiadi classiche” di VeneziaComplimenti da parte della Provincia allo studente del Liceo Classico di Montalto

Riccardo Di Stefano, brillante studente del Liceo Classico di Montalto Marche,è risultato uno dei vincitori della I edizione del concorso “Olimpiadi nazionalidi lingue e civiltà classiche” tenutasi a Venezia, lo scorso mese di maggio.L’iniziativa, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è stata or-ganizzata dall’Ufficio Scolastico Regionale Veneto per conto del MIUR (Di-rezione Generale degli Ordinamenti Scolastici) in collaborazione con loEurope Direct del Comune di Venezia. La cerimonia di premiazione si è svoltanella splendida cornice del teatro Goldoni alla presenza di importanti rappre-sentanti del mondo culturale ed esperti della materia. Al vincitore, oltre a unpremio in danaro (a beneficio del proprio Istituto), è stato fatto dono di unviaggio nella terra simbolo della cultura umanistica: Siracusa (Sicilia). A com-plimentarsi con Di Stefano, per la straordinaria performance e l’abilità dimo-strata nelle traduzioni di latino con commento, oltre a docenti e compagni di

scuola, anche l’Assessore Provinciale all’Istruzione Pubblica, Andrea Maria Antonini che ha sot-tolineato come “lo studio e l’approfondimento dei grandi autori classici rappresentano le basi fon-damentali della nostra cultura italiana così ricca di saperi e valori intramontabili. Rivolgo perquesto al bravo Riccardo, alla dirigente Farina e a tutto il corpo docente del Liceo Classico di Mon-talto le più vive congratulazioni per l’ottimo risultato conseguito in un appuntamento di spicco nelpanorama nazionale in cui il nome del Piceno è stato in grande risalto”.

Page 8: ANNO XXIX N° 26 - 15 Luglio 2012

8 Anno XXIX

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Da Centobuchi

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù sorprende tutti! di Cristina Ascani

Contro ogni aspettativa, l’ oratorio della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Centobuchi fa il pienodi iscritti! L’avventura, iniziata il 18/06/2012 ad opera del parroco Don Alfonso Rosati, affiancatoda giovani educatori, ha riscosso molto successo tra bambini dai 6 ai 12 anni, i quali, grazie aquesta iniziativa, hanno l’ opportunità di riscoprire la “genuinità” dei giochi di una volta, sicura-mente meno violenti e più didattici di quelli odierni. Nato come un’iniziativa estiva che impe-gnasse gli iscritti solo una settimana al mese, l’oratorio della piccola parrocchia di Centobuchiora, a gran richiesta, organizza settimanalmente corsi e incontri; tra i più richiesti e frequentati visono: “corso di cucina, trucco e parrucco, ballo, decoupage e DJ. Ogni corso è ovviamente inter-vallato da momenti ludici caratterizzati da giochi con l’acqua, pallavvolo, rugby e altri mille di-vertimenti. L’oratorio è, oltretutto, supportato dalle proposte religiose e pedagogiche dell’itinerarioeducativo “PassParTu”. Questo è solo un “assaggio” di ciò che ha da offrire la Parrocchia SacroCuore di Gesù, perciò: “Che aspetti?! Entra a far parte di questa fantastica avventura!”

“L’oratorio, sta pro-cedendo alla grande!Merito sicuramentedei ragazzi a cui vail mio personale gra-zie. Un grazie di cuo-re a Cristina, Fran-cesca, Chiara, GiuliaF, Elisa, Giulia, Mau-ra, Serena, Gianni,Andrea O, Andrea eGiammarco ed agliadulti, che togliendotempo alle proprie at-tività, gratuitamentestanno garantendo unservizio sociale non indifferente. Nonostantegli spazi ridotti della Parrocchia, i ragazzi,grazie alla loro inventiva e creatività stannoriuscendo a coinvolgere gli oltre 60 bambiniiscritti. All’inizio si era parlato di due settimane,ma visto il successo e la disponibilità delle per-sone si sta andando avanti. (siamo già allaquarta settimana consecutiva) È un camminareinsieme dove la crescita maggiore la stannoavendo proprio gli animatori che sono entratinel clima dell’oratorio e si stanno mettendo ingioco. Questo naturalmente non significa chenon ci possono stare errori o sbavature. Quelloche conta è che i ragazzi si confrontino con ilgruppo degli adulti e chiedano se hanno dei

dubbi. Nessuno infatti li giudica ma la fiduciaè massima. È importante dare a questi ragazzila giusta libertà ed autonomia, permettere lorodi fare esperienza senza soffocarli. In pocheparole dare loro fiducia. Un’altra cosa bella èche si stanno delineando i ruoli evidenziatinegli incontri diocesani proprio sull’oratorio: icoordinatori, gli educatori e gli animatori. Nel-l’evidenziare l’operato di questi ragazzi, ungrazie va anche a Marco e Andrew della LegioPicena di Rugby e a Monica e Mimmo delCentro Ippico Le Palme di Fosso dei Galli ceAndrea dell’Energie Animation che ci stannosupportando in alcune attività permettendo airagazzi di vivere momenti indimenticabili, nelleloro strutture e con le loro attività”.

Da S. Benedetto

Ida e Stella due centenarie della nostra cittàNate il 7 luglio 1912 hanno dedicato la loro vita alla famiglia, pregando e coltivando alcune passioni

Doppio brindisi sabato 7 luglio, a San Benedetto del

Tronto per due 100enarie. La signora Ida Serriconi

e la signora Stella Calvaresi hanno festeggiato

con le proprie famiglie questo importantissimo tra-

guardo. L’Amministrazione comunale ha voluto

omaggiare le due nonnine con un mazzo di fiori. Il

Sindaco Giovanni Gaspari si è recato a casa della

signora Stella, in contrada Colle Franchino, dove

c’erano anche S.E.R. il Vescovo Mons. Gervasio

Gestori, il parroco della chiesa della Madonna del

Suffragio Don Roberto Antonio Melone, figlie, nove

nipoti e sette pronipoti. Mentre l’assessore allo sport

e politiche giovanili Marco Curzi ha portato gli au-

guri alla signora Ida che è stata festeggiata dal fi-

glio, dal nipote Don Ulderico Ceroni e da tanti amici

e parenti nella sua casa di via Piave. Entrambe nate il 7 luglio

1912 nel Comune di Monteprandone, Ida ha sempre vissuto a

Porto d’Ascoli che solo nel 1935, mediante regio decreto, fu an-

nessa al comune di San Benedetto del Tronto, mentre Stella solo

nel 1973 è andata ad abitate nella zona Ponterotto. Entrambe

sposate con figli, Ida ha un solo figlio Vitaliano, mentre Stella

ha avuto cinque figli, quattro femmine Maria, Rosa, Ida e Isolina

- con la quale ora vive - e un maschio che purtroppo morì alla

nascita, si sono dedicate con amore alle proprie famiglie ma col-

tivando delle grandi passioni. Ida la passione per la musica che

ha potuto vivere suonando l’organo nella chiesa della SS. An-

nunziata dove insieme al nipote Don Ulderico, all’epoca ancora

adolescente, si recava per fare le pulizie della parrocchia. Stella,

anche lei cattolica fervente, “non va mai a letto se non ha in

mano la sua inseparabile corona – raccontano le figlie - e riceve

ogni quindici giorni la comunione grazie al ministro straordinario

Luigia Perozzi”, ha coltivato la passione per l’uncinetto. Ida Serriconi

Stella Calvaresi

Il Parroco Don Alfonso fa un bilancio di questeprime settimane di oratorio di Paride Travaglini