ANNO XXIX N° 27 - 22 Luglio 2012

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ANNO XXIX N° 27 - 22 Luglio 2012 1.00 Associato all’USPI SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Finestra sulla Parola Apro la Parola di domenica e vi trovo che Gesù, nel Vangelo, invita i discepoli a seguirlo in disparte, loro soli, in un luogo deserto per riposarsi un po’ e sorrido per la curiosa coincidenza tra la parola e la vita della Co- munità, che proprio la set- timana scorsa ha vissuto l’esperienza annuale degli esercizi spirituali. E scor- rendo il materiale che il predicatore ci ha conse- gnato per proseguire la no- stra meditazione, trovo lo stralcio di una riflessione di S. Tamaro sull’assenza di Dio nel nostro tempo, che dice così: L’uomo è una creatura anfibia, che si trova costantemente a vivere due dimensioni, so- speso tra un Padre che è il Cielo e una Madre che è la Terra. E questa non è un’idea imposta dal potere della Chiesa o da qualche altro dogma re- ligioso, ma appartiene, in forme diverse, a tutte le culture del mondo, perché riguarda la natura stessa dell’uomo. Anche questa è una coincidenza, mi dico, accostandola alle parole di S. Paolo agli Efesini: «Cristo è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola … per mezzo della sua carne» (2,14). “Anfibio”: mi piace proprio questa espressione, perché, secondo me, aiuta con semplicità a comprendere quell’impasto di grazia e di peccato che è l’uomo, che siamo noi, figli della polvere della terra e del respiro di Dio. Aiuta a capire, cioè, che non possiamo trovare la pace finché ci sforziamo, anche lodevolmente, di scrollarci di dosso i nostri limiti per essere interamente puri, perché la nostra fragilità non è una malattia, non è un difetto di fabbricazione, ma è co- stitutiva della nostra umanità, la cui vita trascorre fisiologicamente saltellando tra la Terra e il Cielo, come una sorta di ranocchio. E Gesù non è la “prin- cipessa” venuta ad as- sicurare il lieto fine di una triste favola, tra- sformando con un ba- cio il ranocchio in un bellissimo principe, ma è colui che con il suo sangue fa da collante alla nostra umanità di- visa e con la sua croce ha gettato un ponte tra la terra ed il cielo. Il suo nome, dice il pro- feta Geremia, è Signo- re-nostra-giustizia, cioè è Lui (e non noi) che ci rende giusti stringendoci con il vincolo della carità, che è la misericordia, perché per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Ciò che conta, allora, non è peccare o non peccare, ma è stare con Lui, legare a Gesù la nostra esi- stenza, con tutto il cuore con tutta l’anima e con tutte le forze, affidarsi a Lui come le pecore al Pastore nel Sal 23, per essere nutrite, rinfrancate, guidate, difese, corrette, saziate, profumate, inebriate, accompagnate tutti i giorni della vita dalla sua fedeltà e dalla sua grazia, senza fermarsi a piangere i propri peccati sulla soglia, ma trascorrendo con gioia lunghi anni nella casa del Signore in virtù di solo un motivo: «perché Tu sei con me». Le sorelle Clarisse della Santa Speranza Pensare la sede della nostra Redazione senza Enzo, ci vorrà del tempo, tanta la sua presenza è stata assidua e puntuale e spesso fino a tarda ora. Con la stessa meticolosità preparava, specie negli ultimi tempi della malattia del nostro in- dimenticabile Direttore don Andrea, tutto il materiale raccolto per il nuovo numero del nostro settimanale “l’Ancora” e lo portava con gli schemi su cui tracciare il menabò, ogni ve- nerdì sera, a Monteprandone. Il suo volontariato lo esercitava anche nel difficile compito di re- golamentazione delle assegnazioni delle ore di insegnamento di religione presso le scuole statali, continuando così quello che era stato per tanti anni il suo lavoro presso la segreteria della Scuola Media Statale “Curzi”. Gli ultimi cambiamenti, di sede e di direzione, lo avevano alquanto frastornato, cosa naturale per chi, ad una certa età, si trova costretto a cambiare le proprie abitudini. Ma con il suo fare sornione e ad un tempo perspicace, usando quelle sue battute frizzantine, (“pizzicatine” le chiamava don Andrea) che in passato non sempre erano state digerite specie dalla classe politica, mostrava di adeguarsi rifugiandosi nei ricordi, rubrica che volle iniziare sul nostro settimanale. A Lui mi lega un’amicizia decennale fatta di incontri settimanali per confrontare le nostre idee e per discutere dei fatti della nostra realtà diocesana. Si era creato un clima di grande fa- miliarità che pur- troppo sia la morte del rimpianto Di- rettore don Andrea Marozzi sia nuovi compiti, ci hanno impedito di con- tinuare, con gran- de dispiacere, spe- cie di Enzo, che ad esso particolar- mente teneva tanto da lamentarsi in uno dei ricordi. Questo ha im- pedito che non ci si accorgesse del suo stato di salute, attribuendo il suo deperimento alla scon- volgente e veramente annichilente morte della moglie Bruna Mistichelli per tanti anni nostra collaboratrice, tanto da lasciarmi sbalordito e veramente scioccato alla notizia della sua morte che per nulla si poteva sospettare. Con te, caro Enzo, sono certo, hai portato nel cuore la voglia di fare sempre più bella e interessante la nostra “Ancora” e proprio su questo tuo desiderio che noi della Redazione ci impegneremo tenendo in conto i tuoi insegnamenti. Nel ricordare Bruna, nel primo anniversario della morte, il 26 aprile di quest’anno, feci ricorso all’espressione: “Grazie a Gesù non si nasce più per morire” che tu apprezzasti tanto; ora la dico a Te nella certezza cristiana che, partecipi della Pa- squa del Signore, troviamo aper- ta una via verso la vita piena e duratura. Aiutaci ancora! Te- niamoci in comunicazione man- dando “e mail” attraverso la Comunione dei Santi. Servizio fotografico: Secondo Capriotti Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Il nostro più assiduo collaboratore, Enzo Troilo, è morto, lasciando un vuoto e un rimpianto Pietro Pompei 2011, Enzo e Bruna in alto a sinistra tra mons. Romualdo e il Vescovo Il Mediterraneo un immenso cimitero 10 luglio 2012 - Il Consiglio Italiano per i Rifugiati accoglie con dolore e rabbia l’ultima, l’ennesima notizia, sulla morte di 54 per- sone che disperatamente hanno cercato di raggiungere le nostre coste su un’imbarcazione partita dalla Libia intorno al 25 giugno scorso. Ancora una volta vediamo persone che vengono inghiottite dal mare. Le parole non sembrano più essere in grado di esprimere l’amarezza e lo sdegno per questo ulteriore episodio che ancora una volta vede una carretta del mare affondare nel tentativo di rag- giungere il nostro paese. Dei 55 a bordo si è salvato solo un uomo eritreo. “Una tragedia, una sofferenza umana che va aldilà di ogni immaginazione” - questo il primo commento del Direttore Chri- stopher Hein. “Ed è’ molto difficile credere che in 15 giorni nes- suno si sia reso conto, nessuno abbia visto nulla nel mare più trafficato del mondo”. Le vite perse, annegate, uccise dalla sete, abbandonate alla deriva nel mar Mediterraneo sono 2.352 soltanto nel corso del 2011 (dati Fortress Europe), 170 stimate dal- l’UNHCR in questi mesi del 2012. Il Presidente del CIR Savino Pezzotta così si esprime: “Una situazione insostenibile cui occorre che le istituzioni diano delle risposte che evitino che il Mediterra- neo da mare di in- contro di civiltà e di scambi assuma una dimensione ci- miteriale. Sono morti che in- terpellano la co- scienza e la sensibilità umana. Dobbiamo essere coscienti che con loro affonda una parte di noi e del nostro spirito culturale L’Europa non può ignorare quanto sta avvenendo senza tradire se stessa.” Il Consiglio Italiano per i Rifugiati si domanda se veramente vo- gliamo, in Europa, continuare la politica delle porte chiuse per i ri- fugiati, non lasciando loro alcuna alternativa che quella di perdere la vita in mare in un viaggio della speranza, o finire negli inumani centri di detenzione in Libia. E’ da ricordare che negli ultimi giorni più di 200 rifugiati sono stai intercettati nelle acque libiche e con- dotti in tali centri. Conclude Hein: “Abbiamo chiesto al Governo Monti chiarezza sui contenuti sull’accordo siglato con la Libia del dopo Gheddafi. Troppi punti ci paiono oscuri e non abbiamo cer- tezze che sulla base di questo patto non possano riprendere i re- spingimenti congiunti verso la Libia. Questo sarebbe l’ennesimo tassello di viaggi di persone che cercano protezione e si trovano a vivere incubi”. CIR a pag. 3

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXIX N° 27 - 22 Luglio 2012 € 1.00

Associato all’USPI

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Finestra sulla ParolaApro la Parola di domenica e vi trovo cheGesù, nel Vangelo, invita i discepoli aseguirlo in disparte, loro soli, in un luogodeserto per riposarsi un po’ e sorrido per lacuriosa coincidenza tra laparola e la vita della Co-munità, che proprio la set-timana scorsa ha vissutol’esperienza annuale degliesercizi spirituali. E scor-rendo il materiale che ilpredicatore ci ha conse-gnato per proseguire la no-stra meditazione, trovo lostralcio di una riflessionedi S. Tamaro sull’assenzadi Dio nel nostro tempo,che dice così: L’uomo è

una creatura anfibia, che

si trova costantemente a

vivere due dimensioni, so-

speso tra un Padre che è

il Cielo e una Madre che è la Terra. E

questa non è un’idea imposta dal potere

della Chiesa o da qualche altro dogma re-

ligioso, ma appartiene, in forme diverse, a

tutte le culture del mondo, perché riguarda

la natura stessa dell’uomo. Anche questa èuna coincidenza, mi dico, accostandola alleparole di S. Paolo agli Efesini: «Cristo è la

nostra pace, colui che di due ha fatto una

cosa sola … per mezzo della sua carne»

(2,14). “Anfibio”: mi piace proprio questaespressione, perché, secondo me, aiuta consemplicità a comprendere quell’impasto digrazia e di peccato che è l’uomo, che siamonoi, figli della polvere della terra e delrespiro di Dio. Aiuta a capire, cioè, che nonpossiamo trovare la pace finché ci sforziamo,anche lodevolmente, di scrollarci di dosso inostri limiti per essere interamente puri,

perché la nostra fragilità non è una malattia,non è un difetto di fabbricazione, ma è co-stitutiva della nostra umanità, la cui vitatrascorre fisiologicamente saltellando tra la

Terra e il Cielo, comeuna sorta di ranocchio.E Gesù non è la “prin-cipessa” venuta ad as-sicurare il lieto fine diuna triste favola, tra-sformando con un ba-cio il ranocchio in unbellissimo principe, maè colui che con il suosangue fa da collantealla nostra umanità di-visa e con la sua croceha gettato un ponte trala terra ed il cielo. Ilsuo nome, dice il pro-feta Geremia, è Signo-

re-nostra-giustizia,

cioè è Lui (e non noi) che ci rende giustistringendoci con il vincolo della carità, cheè la misericordia, perché per mezzo di lui

possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al

Padre in un solo Spirito. Ciò che conta,allora, non è peccare o non peccare, ma èstare con Lui, legare a Gesù la nostra esi-stenza, con tutto il cuore con tutta l’anima

e con tutte le forze, affidarsi a Lui come lepecore al Pastore nel Sal 23, per esserenutrite, rinfrancate, guidate, difese, corrette,saziate, profumate, inebriate, accompagnatetutti i giorni della vita dalla sua fedeltà edalla sua grazia, senza fermarsi a piangere ipropri peccati sulla soglia, ma trascorrendocon gioia lunghi anni nella casa del Signorein virtù di solo un motivo: «perché Tu sei

con me».Le sorelle Clarisse della Santa Speranza

Pensare la sede della nostra Redazione senzaEnzo, ci vorrà del tempo, tanta la sua presenzaè stata assidua e puntuale e spesso fino a tardaora. Con la stessa meticolosità preparava, specienegli ultimi tempi della malattia del nostro in-dimenticabile Direttore don Andrea, tutto ilmateriale raccolto per il nuovo numero delnostro settimanale “l’Ancora” e lo portava congli schemi su cui tracciare il menabò, ogni ve-nerdì sera, a Monteprandone. Il suo volontariatolo esercitava anche nel difficile compito di re-golamentazione delle assegnazioni delle ore diinsegnamento di religione presso le scuolestatali, continuando così quello che era statoper tanti anni il suo lavoro presso la segreteriadella Scuola Media Statale “Curzi”. Gli ultimicambiamenti, di sede e di direzione, lo avevanoalquanto frastornato, cosa naturale per chi, aduna certa età, si trova costretto a cambiare leproprie abitudini. Ma con il suo fare sornione ead un tempo perspicace, usando quelle suebattute frizzantine, (“pizzicatine” le chiamavadon Andrea) che in passato non sempre eranostate digerite specie dalla classe politica, mostravadi adeguarsi rifugiandosi nei ricordi, rubricache volle iniziare sul nostro settimanale. A Luimi lega un’amicizia decennale fatta di incontrisettimanali per confrontare le nostre idee e perdiscutere dei fatti della nostra realtà diocesana.

Si era creato unclima di grande fa-miliarità che pur-troppo sia la mortedel rimpianto Di-rettore don AndreaMarozzi sia nuovicompiti, ci hannoimpedito di con-tinuare, con gran-de dispiacere, spe-cie di Enzo, chead esso particolar-mente teneva tantoda lamentarsi in uno dei ricordi. Questo ha im-pedito che non ci si accorgesse del suo stato disalute, attribuendo il suo deperimento alla scon-volgente e veramente annichilente morte dellamoglie Bruna Mistichelli per tanti anni nostracollaboratrice, tanto da lasciarmi sbalordito everamente scioccato alla notizia della sua morteche per nulla si poteva sospettare. Con te, caroEnzo, sono certo, hai portato nel cuore la vogliadi fare sempre più bella e interessante la nostra“Ancora” e proprio su questo tuo desiderio chenoi della Redazione ci impegneremo tenendoin conto i tuoi insegnamenti. Nel ricordare Bruna, nel primo anniversariodella morte, il 26 aprile di quest’anno, feci

ricorso all’espressione: “Graziea Gesù non si nasce più permorire” che tu apprezzasti tanto;ora la dico a Te nella certezzacristiana che, partecipi della Pa-squa del Signore, troviamo aper-ta una via verso la vita piena eduratura. Aiutaci ancora! Te-niamoci in comunicazione man-dando “e mail” attraverso laComunione dei Santi. Servizio fotografico:

Secondo Capriotti

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Il nostro più assiduo collaboratore, Enzo Troilo, è morto, lasciando un vuoto e un rimpianto Pietro Pompei

2011, Enzo e Bruna in alto a sinistra tra mons. Romualdo e il Vescovo

Il Mediterraneo un immenso cimitero10 luglio 2012 - Il Consiglio Italiano per i Rifugiati accoglie condolore e rabbia l’ultima, l’ennesima notizia, sulla morte di 54 per-sone che disperatamente hanno cercato di raggiungere le nostrecoste su un’imbarcazione partita dalla Libia intorno al 25 giugnoscorso. Ancora una volta vediamo persone che vengono inghiottitedal mare. Le parole non sembrano più essere in grado di esprimerel’amarezza e lo sdegno per questo ulteriore episodio che ancorauna volta vede una carretta del mare affondare nel tentativo di rag-giungere il nostro paese. Dei 55 a bordo si è salvato solo un uomoeritreo. “Una tragedia, una sofferenza umana che va aldilà di ogniimmaginazione” - questo il primo commento del Direttore Chri-stopher Hein. “Ed è’ molto difficile credere che in 15 giorni nes-suno si sia reso conto, nessuno abbia visto nulla nel mare piùtrafficato del mondo”. Le vite perse, annegate, uccise dalla sete,abbandonate alla deriva nel mar Mediterraneo sono 2.352 soltantonel corso del 2011 (dati Fortress Europe), 170 stimate dal-l’UNHCR in questi mesi del 2012. Il Presidente del CIR SavinoPezzotta così si esprime: “Una situazione insostenibile cui occorreche le istituzioni diano delle risposte che evitino che il Mediterra-

neo da mare di in-contro di civiltà edi scambi assumauna dimensione ci-miteriale.Sono morti che in-terpellano la co-scienza e la sensibilità umana. Dobbiamo essere coscienti che conloro affonda una parte di noi e del nostro spirito culturale L’Europanon può ignorare quanto sta avvenendo senza tradire se stessa.” IlConsiglio Italiano per i Rifugiati si domanda se veramente vo-gliamo, in Europa, continuare la politica delle porte chiuse per i ri-fugiati, non lasciando loro alcuna alternativa che quella di perderela vita in mare in un viaggio della speranza, o finire negli inumanicentri di detenzione in Libia. E’ da ricordare che negli ultimi giornipiù di 200 rifugiati sono stai intercettati nelle acque libiche e con-dotti in tali centri. Conclude Hein: “Abbiamo chiesto al GovernoMonti chiarezza sui contenuti sull’accordo siglato con la Libia deldopo Gheddafi. Troppi punti ci paiono oscuri e non abbiamo cer-tezze che sulla base di questo patto non possano riprendere i re-spingimenti congiunti verso la Libia. Questo sarebbe l’ennesimotassello di viaggi di persone che cercano protezione e si trovano avivere incubi”. CIR

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Anno XXIX

22 Luglio 20122

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A vent’anni dalla strage di viad’Amelio, in cui persero la vitaPaolo Borsellino e cinque agentidella sua scorta - Emanuela Loi,Agostino Catalano, Vincenzo LiMuli, Claudio Traina, Eddie Wal-ter Cosina - moltissimi sono gliinterrogativi e i misteri irrisolti. Èuna storia colma di depistaggi, disilenzi, di false dichiarazioni, diinterrogativi senza risposta comequello sulla misteriosa scomparsadell’agenda rossa del magistrato oquello - ancora più inquietante -sulla tempistica con cui Cosa No-stra decise di organizzare lastrage. Domenica 15 luglio, perSpeciale Tg1, Maria Grazia Maz-zola ripercorrerà i fatti di queigiorni in un documento di grande

intensità. Una storia raccontatadal di dentro, tracciata seguendoil fil rouge di un’intervista “di-menticata” in cui Paolo Borsellinosembra voler affidare alla teleca-mera il suo testamento. Un docu-mento che ricompone le ultimeore di vita di un uomo assoluta-mente consapevole di essere con-dannato a morte. Un raccontocolmo di emozione in cui parlaAgnese, la moglie di Borsellino,che decide di leggere una lettera asuo marito: un dialogo post

mortem che riporta in vita le spe-ranze e i valori dell’esistenza delmagistrato. Maria Grazia Mazzolaricostruisce le ore, le emozioni, leinchieste in questo straordinariodocumento in cui parla per la

prima volta Gioacchino Natoli,presidente del Tribunale diMarsala, che con Borsellinofirmò i verbali di interrogatoriodi Mutolo; il procuratore diCaltanissetta Sergio Lari e imagistrati Leonardo Guarnottae Ignazio de Francisci. Ripro-pone le immagini sconcertantidella festa dei figli dei boss nelcarcere minorile di Catania allanotizia della strage e la rabbiadei cittadini, delle scorte, l’an-goscia dell’Italia in lutto. Instudio, Monica Maggioni inter-visterà don Cesare Rattoballi, cu-gino di Vito Schifani, uno degliagenti di scorta di Falcone mortia Capaci, e confessore di PaoloBorsellino nell’ultimo mese di

vita del magistrato. L’uomo che

sapeva di dovere morire, un docu-mento unico che commuove, im-pone di non dimenticare, chiedeverità.

Incroci News Milano

“L’uomo che sapeva di dovere morire”Su Rai1 alle 23.25 in onda uno “speciale” di Maria Grazia Mazzola

dedicato a Paolo Borsellino nel ventennale dell’anniversario di via d’Amelio

Bisogna mettere mano alla legge elettorale: lo ha sollecitato ancora unavolta il presidente Napolitano. Vedremo cosa riescono a fare le Camere,che stanno calendarizzando il tema. Intanto può essere utile sollecitare tutti ad un bagno di realtà.A partire da una semplice constatazione: la crisi ormai morde anche sullesituazioni normali. Aumentano gli sfratti, crollano i mutui, mentre inpochi minuti il caravanserraglio della finanza mondializzata brucia cifreincommensurabili. Apparentemente la giostra sfugge ad ogni possibilelogica. Ci sfugge la logica, che poi è quella semplicissima del sistemafinanziario che (pretende) di autoregolarsi, ma ne vediamo gli effetti,spesso silenziosi, a volte clamorosi, come in questi giorni: insolvenze,caduta del tenore di vita, per cui basta poco per passare dal benesserealla marginalità. Ovviamente sono necessarie ed urgenti le iniziative degliStati e degli organi internazionali, anche se complicate, come dimostrail dibattito in corso ormai da più di un anno in Italia come in Europa. C’è però un’altra dimensione, che è sempre stata decisiva, in particolareproprio nelle nostre terre. Se ne è sempre parlato poco, perché in qualchemodo era pacifica, automatica, veniva data per scontata. È la dimensionedella solidarietà orizzontale, breve, vicina, delle famiglie e tra le famiglie.È quel tessuto per cui ti accorgi del disagio, del problema e lo inserisciin una rete, in una relazione, in un quadro. In questo modo anche se nonsi riesce a risolverlo immediatamente, il disagio, quantomeno lo si può

padroneggiare. È un tessuto che nello stesso tempo fornisce a tutti deglielementi di valutazione, per cui nessuno si trova ad essere spaesato e tuttisono investiti della propria responsabilità, a partire da chi più ha.Lo possiamo chiamare in tanti modi: il tessuto delle famiglie, della co-munità, della cittadinanza, che è anche una grande scuola di libertà, diiniziativa, e nello stesso tempo di giustizia e di solidarietà. In una paroladi democrazia, quella democrazia non strillata o ideologizzata, ma pra-ticata davvero, superando le tante storture ideologiche e culturali che sisono accumulate come tossine nel corpo sociale. E di cui dobbiamo infretta liberarci.Esaurito il ciclo dei macchinoni politici si consumerà in breve anchequello della protesta reattiva, fatta di pulsioni immediate, che pure puòsedurre a breve una platea disorientata e per di più giustamente adirataper sprechi e privilegi di vario tenore Francesco Bonini

CRISI E POLITICALa forza del territorioUna grande scuola di responsabilità, solidarietà, libertà e democrazia

Finanziamenti comunitari anche a tre Assessori Provinciali

Vi proponiamo una nostra inchiestapubblicata su www.ancoraonline.itil 12 luglio.

PROVINCIA DI ASCOLI PICENO -  Laprovincia di Ascoli Piceno attraverso il suosito www.provincia.ap.it ha reso noto la gra-duatoria del bando per la ripartizione dei fondieuropei destinati alle imprese del territorio. Trale ditte abbiamo notato che figurano anche im-prese di proprietà di alcuni Assessori Provin-ciali.

Abbiamo cercato di chiedere all’Assessore pro-vinciale allo Sport Filippo Olivieri (uno deibenificiari con l’hotel Parco dei Principi) se ciòfosse eticamente corretto. Di tutta risposta ab-biamo ricevuto una reazione a nostro dire spro-positata e non prevista. L’assessore Oliveri difronte ad altri testimoni ha iniziato ad alzare lavoce e non ci ha risposto nel merito.Abbiamo allora rivolto all’assessore al lavoroPetrucci la stessa domanda posta all’AssessoreOlivieri e ci ha commentato: “E’ stata un ottimainiziativa della Provincia che ha utilizzato deifondi Cee, circa tre milioni di euro, e li ha di-stribuiti a 475 imprese del territorio. Una formaimportante per ridare fondi alle aziende e perrinnovarsi. Gli assessori che hanno percepito ifinanziamenti e che hanno delle imprese, sono:Assessore Mariani, Assessore Allevi e Asses-sore Olivieri. I loro tecnici hanno fatto dei pro-getti e ci sono rientrati. Devo dire che sonosomme abbastanza modeste rispetto ad altri chehanno ricevuto il massimo.”Dopo il nostro articolo pubblicato su internet,il Pd ha presentato un interrogazione al presi-dente Celani e un esposto alla Corte dei Contiin merito al finanziamento.

Nato nel 1923 e ordinato sacerdote il 2 dicembre 1995, ha svoltoil servizio ministeriale e pastorale dapprima nella parrocchia diSan Pio X come collaboratore del parroco don Vincenzo Catanie successivamente nella Parrocchia di san Niccolò del suo paesenatale, come vice parroco di don Dino Pirri e poi di don AlfredoRosati, prestando un prezioso contributo, soprattutto attraversoil ministero della confessione sacramentale. Purtroppo, a causa delle precarie condizioni di salute, dal dicem-bre del 2010 ha dovuto, suo malgrado, rinunciare all’eserciziodel ministero in Chiesa e riti-rarsi nella sua casa in via Mar-ziale, nel centro storico diAcquaviva, a due passi dalMunicipio e dalla Piazza dellaFortezza dove, fino ad oggi,continua a celebrare privata-mente e quotidianamente l’Eu-caristia e ricevere chiunquevoglia attingere, dalla suaesperienza umana e sacerdo-tale, semplici e saggi consiglisulla vita spirituale e cristiana. Nonostante la perdita quasi totale dell’uso della vista e, ultima-mente delle funzioni motorie, don Elio ha conservato nel cuorelo spirito evangelico di serena fiducia e di gioia pura, che glihanno consentito di accettare con amore la sua condizione di sa-cerdote anziano e malato, rendendosi così testimone della fecon-

dità spirituale anche nel tempo della malattia e come, con la forzadella Parola di Dio, è possibile continuare a svolgere la missioneprofetica in mezzo al popolo di Dio. Del resto, la vicenda umana di don Elio è stata caratterizzatadalla costante presenza della prova, che ha plasmato tutto il suoessere sacerdotale rendendolo sempre più docile alla divina chia-mata, così da accogliere e dare una risposta vera alle sofferenzedelle persone che il Signore gli ha dato la grazia di accompa-gnare nel cammino della vita.

Con questa disponibilità di tutta lasua persona, il pomeriggio del 23aprile ha ricevuto il sacramentodell’Unzione degli Infermi, ammini-stratogli dal nostro Vescovo GervasioGestori. La celebrazione si è svoltanel focolare domestico della suacasa, in un clima di raccoglimento edi fede con la presenza, tra gli altri,della sorella novantunenne Eurosia edi alcuni familiari, della dottoressaPina Massicci, del diacono GiovanniBettoni, del parroco don Alfredo Ro-

sati, delle suore di Betania e degli amici di famiglia Flora e Gino.Dopo l’ascolto della Parola di Dio, il Vescovo ha rivolto a donElio e ai presenti parole di conforto e di speranza, evidenziandocome la grazia di questo sacramento di guarigione rechi sollievoal corpo e gioia allo spirito di chi lo riceve con fede.

L’incontro si è concluso con un momento conviviale, nel qualedon Elio ha manifestato la sua gratitudine per il sacramento ri-cevuto e per la presenza dei fratelli ai quali non ha lesinato of-frire, con gesti e parole, la sua consueta e gioviale compagnia. L’8 luglio nel pomeriggio, la casa di don Elio si è di nuovo riem-pita di parenti ed amici, chiamati a partecipare ad una Messa diringraziamento presieduta da don Gianni Anelli. Don Elio haconcelebrato l’Eucaristia offrendo il suo sacerdozio e la sua sof-ferenza per il bene delle anime e della Chiesa. La sua testimo-nianza continua a commuovere quanti lo conoscono e suscita intutti sentimenti di vera pietà, che alimentano la comprensionedel mistero dell’umana sofferenza, mentre consentono di accre-scere la fede nella salvezza operata da Cristo sulla croce.

L’8 luglio don Elio Gaetani, sacerdote acquavivano, ha compiuto 89 anni

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Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

La notizia dell’improvvisa scomparsa dell’amicoe collega Enzo Troilo ha destato in ciascuno dinoi profonda tristezza. La dipartita delle suaamata moglie Bruna, per noi che lo abbiamo co-nosciuto e apprezzato, è stata una prova moltodura da superare e accettare, ma l’amore el’affetto dei suoi figli e della sua nipotina lohanno sorretto e incoraggiato fino all’ultimogiorno. Giulia, sorella del nostro compianto e in-dimenticabile Direttore Responsabile, Don AndreaMarozzi, lo ricorda con queste parole:“Il caro Enzo è stato un fedele leale amico ditutti noi: non passava giorno che o telefonavao veniva a trovare Don Andrea sia nei momentidi normalità della vita del settimanale diocesano,sia quando Don Andrea ha iniziato ad affron-tare la sua terribile malattia. Sempre prontoalla battuta scherzosa e disponibile a collaborarecon passione e professionalità alla vita del set-timanale dioce sano “L’Ancora”. Era semprecordiale ed aveva sempre una parola di inco-raggiamento per ciascuno di noi. Un veroamico indimenticabile che ha sempre colla-borato con dedizione e puntualità: GrazieEnzo”. FC.

Nel ricordo di Giulia, sorella di don Andrea Marozzi

ENZO TROILO UN AMICO SEMPRE SORRIDENTE E DISPONIBILE Un collega dalla penna intelligente e amante della verità.

Ricordo di mio padre Enzo TroiloEra il giugno del 1983 quando mio padre Enzo Troilo scriveva il suo primo articolo su “Mariner”,primo e unico quotidiano cartaceo della nostra città. Era un articolo che celebrava la nascita delCircolo degli abruzzesi, un’associazione fondamentale nel panorama culturale sambenedettese.Mio padre non era un giornalista professionista, aveva lavorato tanti anni nella scuola come se-gretario facendo anche il sindacalista nella Cisl. La sua passione era però quella di scrivere e nell’“età della ragione” era riuscito finalmente a realizzarla. Da allora in poi una parte importante dellasua vita è stata dedicata al giornalismo, senza però mai dimenticare la sua famiglia. Prima di tuttovenivano mia madre Bruna, i figli e negli ultimi anni la nipotina. Lo ricordo ancora quando scri-veva con la sua rumorosa macchina da scrivere Olivetti con la quale “disturbava” la visione seraledei nostri programmi televisivi. Sulle colonne dei giornali degli amici Nazzareno e Pino Perotticon ironia prendeva un po’ in giro la vita di provincia sambenedettese e le velleità mondane deisuoi cittadini. Ha continuato poi a scrivere su “L’Ancora” diventandone un collaboratore fonda-mentale sempre con il piacere di lavorare con degli amici come don Andrea, don Armando e Pietro.Passavano gli anni e la macchina da scrivere Olivetti veniva sostituita dal computer ma non cam-biavano le abitudini. La sera la passava davanti allo schermo a scrivere un articolo, a leggere i

comunicati stampa, a commentare l’articolo on-linedi qualche amico-collega. Da uomo libero non ri-sparmiava frecciatine all’amministrazione comu-nale per scelte che non condivideva, ma nonrisparmiava neanche complimenti a uomini politiciquando giudicava che avessero preso decisionidegne di nota. Nel 2009 il suo articolo “Mentre siriapre il Concordia, l’archivio storico Liburdi lasciala città” fu premiato nella sezione Arte e Cultura alpremio giornalistico Novemi Traini e tra le motiva-zioni della giuria c’era proprio quella di aver mo-strato due aspetti opposti e contraddittori dellacultura sambenedettese. Negli ultimi anni anche miamadre aveva voluto unirsi all’attività giornalisticasu “L’Ancora” forse per cementare ancora di piùquell’unione di vita che li vedeva insieme da più diquarant’anni. Al computer non c’era più solo miopadre ma c’erano tutti e due, mia madre a dettare unpezzo, mio padre a batterlo, tutti e due insieme a ri-leggerlo e commentarlo. Insieme avevano frequen-tato i convegni della Federazione Italiana StampaCattolica (Fisc) dando lustro nazionale a “L’An-

cora”. La morte di mia madre poco più di un anno fa ne aveva frenato la solita vitalità e allegria.Aveva però continuato a scrivere. Soltanto nelle ultime settimane quando la malattia si era fattapiù forte e implacabile aveva dovuto abbandonare la tastiera del suo computer. Scrivere per miopadre era anche un modo, per lui uomo riservato, per raccontare le sue più intime sensazioni. Inun articolo di dicembre così parlava della difficoltà di vivere senza la sua adorata moglie: «Era

bello passeggiare in città, nel proprio quartiere attardati nel giardino attraverso cui ci conduce-

vano il lavoro, il dovere, l’abitudine. Sicuramente perchè eravamo in due. Ora tutto questo mondo

straordinario è stato cancellato in un lampo. La luce si è spenta. La speranza ha perso le ali. E

il buio continua. Inesorabile». Ora che mio padre si è ricongiunto con mia madre sono sicuro chequella luce si è finalmente riaccesa. Matteo Troilo

Caro Enzo, sono stato sollecitato a parlare di te,ma ho in animo soprattutto di parlare con te.Sul Pullman di pellegrini che tornavano dall’Ir-landa (tu sai quanto ci siamo arrovellati per latua iscrizione a questo pellegrinaggio, volendoio nutrire la tua speranza e insieme aspettandodi capire se le tue condizioni, migliorando, larendevano possibile), quando ho annunciato latua scomparsa, un grido di dolore ha accolto lanotizia. Tu e Bruna non eravate mai mancati ai nostriitinerari di fede. La vostra presenza di coppiasaldamente unita da un amore tenero e profondo,vissuto pubblicamente con grazia, è semprestato un dono per noi compagni di viaggio.Così ti abbiamo ricordato in questo camminoirlandese e io ho ricordato, nella preghiera, latua testimonianza di fede nel momento culmi-nante della sofferenza.Mi esprimevi, nel nostro ultimo incontro, la tualetizia (la gioia dei credenti anche nella soffe-renza) perché il progetto che con Bruna aveviconsacrato a Dio era “compiuto”: una vita in-tensa e coerente di coppia, una attività profes-sionale grandemente apprezzata prima nellascuola e poi nel giornalismo e nei vari servizialla chiesa locale; i figli di cui eri giustamenteorgoglioso; Arianna (la nipote dei nostri occa-sionali incontri al lungomare) a rappresentare ilfuturo…Mi hai formulato, in questo incontro,una visione di fede serena e convinta della vita,pur nella esplicita consapevolezza della immi-nente tua fine: la tengo come una consegna, ilpassaggio del testimone della tua fede, daamico ad amico.Dei tanti momenti esemplari della tua vita pro-

fessionale ne voglio ricordare qui uno solo. Hoincontrato te e Bruna in un momento in cuic’erano ruoli di servizio vacanti nell’ambitodelle vostre attività e competenze. Da amico diambedue vi ho fatto un pronostico promozio-

nale. “Noi siamo e resteremo umili servitori”,

fu la vostra risposta,anche ribadita, spontaneae convinta. Autentici servitori. Il Siamo servi

inutili del Vangelo.Caro Enzo, mentre il sacerdote incensava ritual-mente in chiesa la tua salma, pensavo: qualemiglior incenso può onorare la tua vita se nonlo stesso ricordo del bene che hai fatto in ser-vizio sia professionale che da credente alla tuachiesa locale.

La tua morte, che nonostante gli anni è per noiamici prematura, la accogliamo dal Signorenella fede. Da te la accogliamo anche come iltuo atto di estrema fedeltà d’amore alla tuasposa Bruna, da cui mal sopportavi la separa-zione. Il Dio fedele (2Ts 3,3) premi la tua fe-deltà a Lui e alla tua sposa come solo lui può esa fare. Ciao Enzo: l’amicizia non muore.

Leopoldo.

Dalla Fisc Marche

così è stata data

la ferale notiziaCarissimi, non avrei voluto darviquesta notizia, ma gli amici di S.Benedetto mi hanno comunicato cheanche Enzo Troilo, a poco più di unanno dalla scomparsa di Bruna, haraggiunto il Cielo. Si sono così ricon-giunti nel misterioso disegno di Dio.Sono molto legato alla realtà sam-benedettese ed in particolare a quellafamiglia e mi unisco alle preghiere ditutti perché sappiamo riconoscere un

volere buono dentro il nostro cammino seg-nato dalla presenza di Cristo. Vi abbraccioforte e grazie per il vostro lavoro!

Carlo Camoranesi

Nella preghiera dei fedeli

Signore tu ci accordi la luce dei nostri occhi,Tu che hai voluto che nascessimo, non per letenebre. Tu ci hai creati non per la morte, marivolti a Te con tutto il cuore, e ci haidato l’intelligenza per essere consa-pevoli del nostro essere. Prendi permano il nostro Enzo e conducilo neltuo Regno, Egli che nella comunica-zione ha trovato il suo modo di fareevangelizzazione, con una presenzalunga, assidua e generosa al serviziodel nostro settimanale diocesano“l’Ancora”, per un tratto insiemealla moglie Bruna che, nella cer-tezza cristiana, lo attende presso di Te, per que-sto noi ti preghiamo.

Da “l’Ancora on line” Un fulmine a ciel sereno, anche se qualche giorno fa ho saputo che stava male: Conoscevo Enzo fin dalla mia infanzia, aMartinsicuro ... amico di famiglia da sempre!!! La sua simpatia era unica, la sua battuta semprepronta ... il suo sorriso sornione sotto i baffi!!! La perdita della carissima Bruna gli è stata fatale!!!Siete stati separati per un brevissimo periodo... Ora di nuovo insieme felici che ci guardate dallaCasa del Padre ma per noi che abbiamo gli occhi pieni di lacrime è un po’ difficile abituarci al-l’idea che non ci sei più!!! Ciao Amico mio anche a nome dei miei fratelli, ma a quello a te piùcaro, non ho ancora il coraggio di comunicargli questo tristissimo annuncio. Un abbraccio Enzo... ma non ci posso credere ... quanti scherzi mi hai fatto!!! dimmi che pure questo lo è...

Silvana Cocchieri

Servizio fotografico: Secondo Capriotti

Lettera di P. Leopoldo all’amico Enzo

Il Vescovo che si trovava fuori sede, informato della morte di EnzoTroilo, ha pregato il direttore de L’Ancora di farsi interprete

presso i familiari dei suoi sentimenti di dolore per l’improvvisa scomparsa di un generoso collaboratore del

settimanale diocesano, assicurando preghiere di suffragio al Signore che con il suo sacrificio ha sconfitto la morte.

4 Anno XXIX

22 Luglio 2012PAG

LA VACANZA STUDENTI DI FIDES VITAUn’occasione per imparare la vita secondo la fede in Gesù Cristo

La scorsa settimana, esattamente l’8 luglio cor-rente mese, si è conclusa la Vacanza Studentidi Fides Vita. Insieme ad altri amici ho orga-nizzato questa vacanza dove ciascuno di noiadulti ha invitato i propri alunni, i propri figli,i ragazzi del catechismo, i ragazzi che normal-mente seguono il cammino di Fides Vita, enell’affaccendarmi a preparare la partenza piùvolte mi sono chiesta: “Ma chi me lo fa fare?La scuola è appena finita e già riparto con unvivacissimo gruppo di 70 ragazzi per una setti-mana in montagna? Perché non andare in va-canza al mare, sulle coste della Sardegna comefanno molte mie colleghe?”. Seppur tanto stanca, non ho potuto fare a meno di continuare a pro-porre ai miei alunni un’ipotesi di Amicizia con Cristo e in Cristo quale unico significato dellavita, l’unico motivo per cui vale la pena lavorare, studiare, amare, sposarsi, mettere al mondo deifigli, incontrare dei giovanissimi e coinvolgersi con loro. Se la tua vita ha un senso e sei felice,vuoi abbracciare altri dentro la tua medesima felicità. Al termine della nostra pedagogica vacanzaa Opi Pescasseroli, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, un ragazzo, che la maggior parte dinoi ha conosciuto per la prima volta in questi giorni, ci ha scritto: “Io non volevo venire a questavacanza perché pensavo che mi sarei annoiato, che avremmo pregato sempre, ma mi sono fidatodegli amici che mi hanno invitato e sono venuto. Oggi, dopo sette giorni trascorsi insieme, sonofelice di avervi conosciuto e sia quando abbiamo pregato che quando abbiamo giocato, mi sonodivertito, mi sono sentito accolto, amato. Vi voglio bene!”. Il suo costante ripeterci che ci vuolebene, così come il pianto quasi inconsolabile di molti altri ragazzi, le condivisioni dei più timidi,gli abbracci dei più polemici sono state il documento vivo della Presenza di Cristo nella nostraCompagnia tessuta dal soffio dello Spirito Santo di Dio che illumina le nostre menti, scalda inostri cuori induriti, sana le nostre ferite, ci reca in dono la pace. Tutti i momenti vissuti, dallapreghiera alla messa quotidiana, i giochi, i canti, i richiami per le stanze disordinate o per la pun-tualità agli appuntamenti, sono stati un’occasione per imparare la vita secondo la fede in GesùCristo. Particolarmente voglio raccontare un fatto che ha interessato me, perché mi ha aiutato aguardare direttamente come la vita, vissuta in compagnia di Gesù, procede lieta, sicura, rinfrancatada mille paure. Durante un cammino in montagna, mentre scendevamo dalla cima del monteAmaro, ho visto una mia alunna carissima seduta in un letto di frasche sotto il bosco con un gruppodi compagne che la incitavano ad alzarsi, ma lei non voleva. Mi sono avvicinata subito e lei miha detto: “Prof, io non ce la faccio. Ho troppa paura di cadere perché la discesa è ripida. Non ci

riesco!”. Confortata dalla mia proposta di aiutosi è alzata e, aggrappate l’una all’altra, siamoscese insieme fino a valle. È stato bello vederecome sul suo volto pian piano, passo dopo passo,piccoli timori, scivolate sia tornato comunque ilsereno per la presenza di un volto amico, segnodella presenza viva di Gesù tra noi, con noi. Aconclusione desidero allegare al mio scritto duevignette di Pink, amico carissimo della nostrastoria di Fides Vita, che ho trovato casualmentecercando tutt’altro nella mia libreria, ma chesono state un’ulteriore provocazione per riguar-dare il senso vero di questo tempo di Grazia chesono le vacanze estive. Moina Maroni

26 febbraio 2012: 31 ragazzi belli,giovani e scattanti si affacciano allavita cristiana ricevendo la santa cre-sima. Che giornata ragazzi! 26 mag-gio 2012: soltanto 8 partecipano alritiro di fine percorso. Aiuto: cos’èsuccesso??? Niente paura, tutto sottocontrollo!Il 27 febbraio c’è stata una moria ge-nerale a Villa Rosa, per cui la granparte, con in mano il brevetto di cre-simati, ha detto “CIAO CIAO” agliambienti ecclesiali…Pochi ma buoni si continua con gliincontri: siamo una 15ina di volen-terosi e caparbi, in grado di sfidarevento e burrasca pur di parteciparealle sedute terapeutiche di me eMarco. Si annuncia il ritiro, ecco leprime espressioni “Ops mi boc-ciano, non posso venire”.; “Ma chi viene? Sennòsto a casa”; “Ok ci sarò…” Da 15 passiamo a 14-13-12-11….a 8 partecipanti effettivi, più Marianna“devo studiare”, con cuore e mente da casa…Pul-mino… per forza! Siamo 4 gatti, se non facciamocomunione da subito rischiamo il flop apocalittico!Tutti a bordo… cosa vedono i miei occhi?!!??TUTTE LE ORECCHIE COPERTE DAGLI AU-RICOLARI???!!! Immaginate la scena: io chestrappo letteralmente tutte ‘ste apparecchiature mo-derne e loro, con gli occhi sgranati, che non capi-scono cosa stia facendo! Comunque, con il miosolito savoir faire democratico, accettano di buongrado di accantonare la musica e cominciare il viag-gio… l’incontro… il ritiro! Da lì è stato tutto unsusseguirsi di risa, giochi, amicizia, porte chiuse achiave, “hai se c’è un pero” e chi più vuole metteremetta! Ragazzi… 8 sì, ma che gruppo... Don Giam-paolo ci apre la mente e il cuore su Montorso, sulperché del Centro Giovanni Paolo II, sulle finalitàe sulle stanze del Santo Padre.. per poi salutarcimentre le ns gambe inconsapevoli si muovevanoalla volta di Loreto! Loreto è sempre avvolta da fa-scino e mistero, insieme al giusto mix di preghierae misticismo che la rendono uno dei santuari più“veri” della ns zona! Mostriamo ai ragazzi i “sol-chi” della fede che la basilica offre e vediamo inloro gli occhi sgranati come di chi si trova di frontead una montagna interminabile da scalare! Ragazzi,che caldo! Via col gelato e acqua fresca (quantocosta? Niente… allora me ne dia un altro!)…Pas-seggiata e foto con Pinocchio, poi via di ritorno alpasto del pranzo che tanto succulento ci aspetta! Ineffetti… aspettative mai deluse… sempre delusis-sime!!! Nel pomeriggio arriva il cuore dell’incon-tro… I ragazzi dopo un’oretta di svago sull’erba,sono stati chiamati a rivivere il percorso iniziato conil campo scuola della scorsa estate, proseguito conla penitenziale pre-cresima, in un turbinio di emo-zioni diverse ma non per questo meno vere o di-menticate… Il Sì alla vita piena e all’Amicizia sonostati e sono tutt’oggi i temi portanti del ns percorso

insieme…I ragazzi (gli 8 di Montorso e oltre) sonochiamati a dire QUI e OGGI il loro Sì ad una vitasenza compromessi… Come ci diceva GiovanniPaolo II nella veglia di preghiera a Tor Vergata,nell’Agosto dell’anno 2000: In realtà, è Gesù checercate quando sognate la felicità; è Lui che viaspetta quando niente vi soddisfa di quello che tro-vate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui chevi provoca con quella sete di radicalità che non vipermette di adattarvi al compromesso; è Lui che vispinge a deporre le maschere che rendono falsa lavita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni piùvere che altri vorrebbero soffocare. E’ Gesù che su-scita in voi il desiderio di fare della vostra vita qual-cosa di grande, la volontà di seguire un ideale, ilrifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il co-raggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza permigliorare voi stessi e la società, rendendola piùumana e fraterna. Cari amici, vedo in voi le “senti-nelle del mattino” (cfr Is 21,11-12) in quest’alba delterzo millennio. Nel corso del secolo che muore,giovani come voi venivano convocati in adunateoceaniche per imparare ad odiare, venivano man-dati a combattere gli uni contro gli altri. I diversimessianismi secolarizzati, che hanno tentato di so-stituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati verie propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affer-mare che nel nuovo secolo voi non vi presterete adessere strumenti di violenza e distruzione; difende-rete la pace, pagando anche di persona se necessa-rio. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altriesseri umani muoiono di fame, restano analfabeti,mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ognimomento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete conogni vostra energia di rendere questa terra semprepiù abitabile per tutti.La mia testimonianza termina qui…volutamentesenza punti, perché questo sia solo l’inizio di qual-cosa di grande da scrivere insieme… Con affettogrande e profonda gratitudine per quanto ricevuto,Paola

PS: un interminabile grazie a voi genitori, per i vo-stri ragazzi e per la partecipazione attiva alla lorocrescita spirituale! Un grazie altrettanto infinito aDon Fe’, che ci ha affidato la conduzione di “Quelliche il…” e che insieme a Don Mariano, ci sostienee sorregge nonostante le difficoltà nel cammino!Ma un grazie speciale, consentitemelo, va ad An-tonella: se non fosse stato per la sua autorevole pre-senza, saremmo stati di certo sequestrati per unaverifica ad personam… vallo a spiegare, a quelli indivisa, che eravamo, sì, un gruppo di tifosi, ma diCristo e non della sambenedettese???

Da Villa Rosa

Ritiro a Montorso (Loreto) il 25, 26 e 27 Maggio dei ragazzi che hanno ricevuto il sacramento della Cresima il 26 febbraio 2012(Una simpatica esperienza scritta con brio che purtroppo siamo costretti a ridurre per mancanza di spazio)

IL PRESEPIO: PRESENZA D’AMORE E DI GIOIA !È stato questo il titolo guida del nostro incontro per svolgere il corso presepstico che spesso capitain concomitanza della festa parrocchiale della Madonna del Suffragio. Particolarmente suggestivoe carico di collettivo interesse il corso di quest’anno ha regalato al direttivo l’opportunità di in-contrare e conoscere nuovi amici e veri appassionati dall’arte presepiale. L’amore a questa arte èstata dimostrata dalla presenza di un nuovo amico di S.Elpidio a Mare che aveva preso parte adun corso tenuto dal nostro bravo maestro nazionale: Antonio Pigozzi che proprio quest’anno hatenuto il convegno nazionale. Quest’anno è stato un corso pratico che si è svolto nei dopocenadei giorni 2-3-4-5 luglio in un salone gentilmente messo a disposizione dal parroco Don Roberto.Tra i partecipanti abbiamo avuto persone inesperte di tecniche presepistiche per cui la prima seraè stata in parte dedicata alla scelta della composizione dello stile e sui materiali che si sarebberousati,completate da accenni sul tema della prospettiva. Dopo la composizione dei quattro diversigruppi di amici sono stati realizzati altrettanti diorami, che espor-remo nel periodo natalizio nelle mostre che verranno allestite nelnostro territorio. Anche quest’anno il passaparola sulla qualitàdei corsi degli anni passati ha dato i suoi buoni frutti. Colla vini-lica, colori, polistirolo e tanto gesso hanno fatto da padrona du-rante i lavori e il salone si è trasformato in un vero formicaio doveciascuno sceglieva tra i tanti materiali messi a disposizione e levarie statuine diverse in stile ciò che si adattava meglio ad essereimpegnati nel proprio diorama. Sul finale delle quattro serate nonsono mancati pizzette e dolci, nonché l’accensione di piccoli fuo-chi pirotecnici. Le foto di gruppo e la consegna degli attestati dipartecipazione hanno concluso gioiosamente il corso presepi sticoal quale hanno partecipato anche alcuni amici della vicina sezionedi Fermo.

Gesù è costretto a entrare in discussione coni suoi avversari, sia sulla tradizione degli an-tichi, sia sulla purità legale. Leggiamo l’am-pia trattazione riferita da Mt 15,1-20.1. Voi trasgredite la tradizione degli antichi..“In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi,

venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a

Gesù e gli dissero: 2’Perché i tuoi discepoli

trasgrediscono la tradizione degli antichi?

Infatti quando prendono cibo non si lavano

le mani!’” (Mt 15,1-2). Il fatto che alcuni scribi e farisei vengano daGerusalemme – forse perché inviati ufficial-mente - sta a indicare la solennità e importanzadella loro domanda, che si volge in capo d’ac-cusa per Gesù e i suoi discepoli. Si tratta dellapratica della “tradizione degli antichi”, cioèdelle spiegazioni orali che, man mano, si eranoaggiunte al testo biblico. Così, il testo di Es30,11-21 prescriveva ai sacerdoti di lavarsimani e piedi prima di entrare nel Tenda delConvegno, o santuario degli ebrei ancora neldeserto. La tradizione orale aveva esteso que-sta prescrizione a ogni ebreo e in ogni voltache prendeva cibo, fornendola anche di unaspecie di rituale. Questo materiale orale verràmesso in scritto verso l’anno 200 d. C. nellaMishnah, nel trattato Toharot, “Purità”, dovesi legge anche l’ampia trattazione su ciò cherende impure le mani (yadāyim). Si tratta dinorme direttamente religiose, non igieniche. 2. Voi trasgredite il quarto comandamento.“Ed egli rispose loro ‘E voi, perché trasgredite

il comandamento di Dio in nome della vostra

tradizione? 4Dio ha detto: Onora il padre e la

madre e inoltre: Chi maledice il padre o la

madre sia messo a morte’. 5Voi invece dite:

‘Chiunque dichiara al padre o alla madre: Ciò

con cui dovrei aiutarti è un’offerta a Dio,6non è più tenuto a onorare suo padre’. Così

avete annullato la parola di Dio con la vostra

tradizione. 7Ipocriti! Bene ha profetato di voi

Isaia, dicendo: 8‘Questo popolo mi onora con

le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 9In-

vano essi mi rendono culto, insegnando dot-

trine che sono precetti di uomini’” (Mt15,3-9). La vostra contraddizione, tra labbra ecuore, è totale. Voi con “la vostra tradizione”dite di arricchire la Legge, che comanda:“Onora tuo padre e tua madre” (Es 20,12).Però, in contrario, voi pronunciate questa spe-cie di voto: “Ciò con cui dovrei aiutarti è

un’offerta a Dio”, cioè lo dono per il culto nelTempio, e non posso usarlo; così vi dispensatedall’obbligo di aiutare i vostri genitori. Sietedegli “ipocriti”, in quanto non fate corrispon-dere le parole ai fatti; le vostre tradizioni, cheequiparate alla Bibbia, sono solo “precetti di

uomini”. Per convalidare, alla loro mente,queste affermazioni, Gesù cita Is 29,13 se-condo il testo greco: “Questo popolo mi onora

con le labbra...”3. L’insegnamento sul puro e sull’impuro

“Poi, riunita la folla, disse loro: ‘Ascoltate e

comprendete bene! 11Non ciò che entra nella

bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla

bocca, questo rende impuro l’uomo!”(Mt15,10-11). Gesù sta scardinando tutta la dot-trina sulla purità legale in quanto è passatodalla tradizione sulla lavanda delle mani al va-lore della stessa Legge nei suoi testi di puritàlegale: non rende impuro ciò che si mangia,ma ciò che si progetta di male verso gli altri.12Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli:

‘Sai che i farisei, a sentire questa parola, si

sono scandalizzati?’. 13Ed egli rispose: «Ogni

pianta [= dal contesto, lo stesso fariseismo],che non è stata piantata dal Padre mio celeste,

verrà sradicata. 14Lasciateli stare! Sono ciechi

e guide di ciechi. E quando un cieco guida un

altro cieco, tutti e due [= guide e guidati] ca-

dranno in un fosso!’”15Pietro allora gli disse: ‘Spiegaci questa pa-

rabola’ [quella di 15,11 su ciò che entra-escedalla bocca]. 16Ed egli rispose: ‘Neanche voi

siete ancora capaci di comprendere? 17Non

capite che tutto ciò che entra nella bocca,

passa nel ventre e viene gettato in una fogna?18Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal

cuore. Questo rende impuro l’uomo. 19Dal

cuore, infatti, provengono propositi malvagi,

omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimo-

nianze, calunnie. 20Queste sono le cose che

rendono impuro l’uomo; ma il mangiare senza

lavarsi le mani non rende impuro l’uomo’”

(Mt 15,10-20). Dal “cuore”, organo della vo-lontà e del pensiero, proviene quella che sichiama purità morale e che deve essere semprecurata tenendosi lontani dal male.“Cristo ci ha liberati per la libertà!” (Gal 5,1).Teniamoci lontani dalle opere della carne e ac-cogliamo il frutto dello Spirito che è “amore,gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà,fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22).

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“Si ritirò in disparte” con i discepoli78. DISPUTA SULLA TRADIZIONE

E SULLA PURITÀ LEGALE

PAROLA DEL SIGNORESEDICESIMA DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B

IL SIGNORE E’ IL MIO PASTORE: NON MANCO DI NULLA

Dal VANGELO secondo MARCOIn quel tempo, gli apostoli si riunirono at-torno a Gesù e gli riferirono tutto quelloche avevano fatto e insegnato. Ed eglidisse loro: “Venite in disparte, in un luogosolitario, e riposatevi un po’”. Era infattimolta la folla che andava e veniva e nonavevano più neanche il tempo di man-giare. Allora partirono sulla barca versoun luogo solitario, in disparte. Molti peròli videro partire e capirono, e da tutte lecittà cominciarono ad accorrere là a piedie li precedettero. Sbarcando, vide moltafolla e si commosse per loro,perché erano come pecoresenza pastore, e si mise a in-segnare loro molte cose. (Marco 6,30-34)

In questo brano si eviden-ziano due aspetti, il primo lotroviamo nella frase di Gesù“Venite in disparte, in unluogo solitario, e riposateviun po’ “e il secondo nel suoatteggiamento: si commosse…e si mise a in-segnare”. Potrebbe sembrare che questi duemoti siano in contrapposizione fra loro, masecondo me invece hanno una valenza co-mune, nel senso che sono consequenzialil’uno all’altro. Infatti, potremmo leggerequesto avvenimento come una raccomanda-zione di Gesù a non correre sempre, a nonvoler fare tutto noi, a non pretendere da noistessi più di quello che possiamo ragionevol-mente dare; ma di riuscire a trovare deglispazi solitari per poterci ricaricare, per es-sere noi discepoli del Signore, e non sempree solo maestri degli altri. Come certi personaggi, malati di attivismo,senza un momento di pausa, senza momentiveri di ricarica, e che poi sfiniti, spesso nonriconoscono quando si presentano i veri mo-menti di bisogno della pecorella smarrita odel fratello sconsolato o in piena crisi.Dobbiamo avere l’umiltà, sempre, di saperee riconoscere di essere servi inutili, e nonavere la presunzione di considerarci indi-spensabili, come se il mondo non girasse lostesso senza di noi. Nello stesso tempo dob-

biamo avere la forza fisica e morale, per es-sere pronti a cogliere quelle situazioni divero bisogno dei nostri fratelli. Tutti noi cristiani, siamo chiamati a confron-tarci con questo “metodo “ che Gesù ci in-dica, con questo modo di vedere e fare lecose, per non essere trascinati nel gorgodell’attivismo, delle mille cose da fare. Dob-biamo usare il discernimento per capirequando dire basta, quando fermarci, quandofarci aiutare, per poter anche noi riposarcisul petto di Gesù, come era solito fare il di-

scepolo prediletto del Maestro. Solo cosìpotremo attingere alla sua fonte d’acqua cri-stallina la forza della fede, il coraggio dellasperanza e la gioia della carità ed esserepronti per aiutare il fratello nel bisogno.Cosa e come potremo dare agli altri ? se nonandiamo a ricaricarci dal Signore, se non an-diamo da Lui per imparare. Chiediamo al Si-gnore di essere pronti ad ascoltarlo quandoci dirà: “Venite in disparte, in un luogo soli-tario, e riposatevi un po’. Chiediamol’umiltà: per capire, quando è il momento difermarsi. Chiediamo la sapienza per ricono-scere i fratelli che hanno veramente bisognodi noi.RICCARdO

PILLOLE DI SAGGEZZA:L’uOMO AGItAtO FA RIDERE GLI ANGELI. (P. EVdOkIMOV)

IL RACCOGLIMENtO è NECESSARIO PER RIPRENDERE

FIAtO, è NECESSARIO PERESSERE quALCuNO

(HENRI HuVELIN)

Domenica 22 luglioOre 11.00 Ripatransone - Duomo:

S. Messa, in occasione della Patrona S. Maria Maddalena

Ore 16.30 Ripatransone - Monastero Passioniste: S. Messa, in occasione del Transito di Suor Maria Addolorata Luciani

Giovedì 26 luglioOre 22.30 Centobuchi - S. Messa

per la festa di S. Anna

Venerdì 27 luglioOre 18.00 Montalto Presentazione dell’opera

“Storia della Diocesi di Montalto”Ore 21.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale:

Concerto

Sabato 28 luglioOre 18.00 S. Benedetto Tr. - Porto:

Processione in mare, in occasione della festa della Madonna della Marina

Ore 21.00 S. Benedetto Tr. - Porto: S. Messa

Domenica 29 luglioOre 11.00 Ripatransone

Cantina Sociale: S. MessaOre 18.45 S. Benedetto Tr.

Processione dal Porto alla Cattedrale

Ore 19.30 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa, con Benedizione Papale

Incontri Pastorali del Vescovo

duRANTE LA SETTIMANA 22-29 LuGLIO 2012

INVITOSE TI CHIAMI“CHIARA”

RICORDA FIN DA ORA!!!SABATO

11 AGOSTO, FESTA DI SANTA

CHIARA, ALLE ORE 21,15

LE SUORE CLARISSE DELLA

SANTA SPERANZA

TI ASPETTANO PER FAR FESTA

INSIEME

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In queste stesse pagine mi trovo a salutaredue amici: Enzo Troilo e Mario di Biagio,scomparso il 12 Luglio all’età di 99 anni.Come di Enzo, così di Mario porto soprattuttoricordi personali. Mario Di Biagio, per la verità, al mio rientroa S.Benedetto (1975) mi ha preso sotto pro-tezione non solo come unamico, ma come un figlio.E questo non solo perchéper 40 anni ha curato le miepratiche fiscali (tentando iprimi anni anche di pagarein proprio le competenze),ma per una frequentazioneal Convento, sempre at-tento alle mie varie ricor-renze : visite condite disimpatia, di esperienza e sa-pienza di vita. Il raccontodei suoi percorsi di vita(personali, militari, professionali) erano sem-pre espressione di una fede e di una saggezzatalmente spontanee e naturali da non farle ap-parire, come sono, delle virtù. Il tutto addol-cito dalle caramelle, come segno della suabontà di padre-nonno, anche di tutti i mieifrati. Il cestino di caramelle al fondo chiesadurante le esequie è stato un bel segno del suo

modo di rapportarsi con tutti. La sua lungavita (99 anni) non ha svigorito le sue facoltàmentali e morali (anzi lo divertiva sfidare ipiù giovani a proposito della memoria), ancormeno la forza della sua fede. Riprendo qui ,in proposito, una espressione dei Padri del de-serto che mi è venuta spontanea durante le

esequie: la canna vuotasuonerà. I canneti verdi deldeserto allo stormir delvento fanno un sordo ru-more. Ma quando le canne, essiccate dal sole sonomeno vitali e vuote all’in-terno , allo stormir delvento emettono varie notemusicali e insieme realiz-zano un concerto. I padridel deserto così vedevano illoro corpo: quanto piùesile, tanto più trasfigurato

e capace della musica di Dio allo stormirdello Spirito.Caro Mario, grazie del tuo concerto di fede.LeopoldoUn pensiero di presenza particolare per laSig.a Liliana e il figlio Dr. Carlo e tramiteloro a tutta la famiglia.

Aggiungiamo alcune notizie biograficheMario Di Biagio è nato a Servigliano il 31-7-1913 ed ivi è stato residente fino al 1974quando, pensionato, ha deciso di trasferirsi aSan Benedetto del Tronto.Si e’ laureato in Economia e Commercio pressol’Universita’ di Roma nel 1937Dopo la grande guerra che lo ha visto reclutatocome soldato, insegna per un certo periodo Ma-tematica alla Scuola Media di S. Vittoria in Ma-tenano indi entra alla Cassa di Risparmio diServigliano dove lavorerà fino al pensiona-mento avvenuto nel 1975. È un periodo ricco dicontatti umani anche perché Servigliano erasede di un campo profughi che rimarrà apertofino al 1956. Con il pensionamento avviene iltrasferimento a San Benedetto del Tronto doveil figlio lavorava come Medico presso l’Ospe-dale Civile e dove aveva trovato un lavoro diamministratore di una Azienda. La nascita deinipoti ed il desiderio di poter aver più libertàper effettuare i suoi viaggi e per ritornare alpaese natio a salutare gli amici lo hanno spinto

ha lasciare questo secondo lavoro dopo un annoe a dedicarsi al servizio degli altri in quello chesapeva fare. Sveglia, spesa con la moglie distri-buendo caramelle ad amici e conoscenti, giro inqualche ufficio per disbrigare qualche pratica ochiedere spiegazioni, passeggiata, lettura delgiornale. Il pomeriggio dedicato alla preghierae alle pubbliche relazioni in casa. Nel periododella denuncia dei redditi tutto cambiava per-ché≤ ne compilava talmente tante per amici econoscenti che il suo studio diventava uncampo di battaglia. E così sono passati gli annifino ad arrivare al 99° vissuti con serenità e conlucidità allietati dalla nascita di sei nipoti e unapronipote. Nell’ultimo anno il suo cuore ha co-minciato a fare qualche scherzetto finchè, così,quasi all’improvviso, stanco, si è fermato. Unaparte di storia se ne va, il mondo cambia ma unparadigma è rimasto costante nella sua vita:par-lava sempre della esperienza della guerra (si ri-cordava anche della prima guerra mondiale),che aveva inciso in maniera determinante nellasua giovinezza, per ripudiarla.

Si faccia memoria del Dr. Mario di BiagioLa canna vuota suonerà

Una vera è propria folla di parenti, amici e conoscenti accorsa per dare l’estremo saluto a Marco MengoniMarco Mengoni alla fine ha dovuto cedere alla malattia che da anni lo insidiava tra momenti digrave crisi ed altrettanti di miglioramento a riaccendere la speranza. Marco era molto conosciutonella nostra città e particolarmente nella parrocchia di S.Benedetto Martire, presso la quale è cre-sciuto partecipando a svariate attività, non ultima fondando insieme ad altri l’associazione “Mons.Francesco Traini” contro l’usura. Il suo ricordo si lega a quello del padre Ivo, uno dei naufraghidel Rodi, per il quale tenera la contabilità. Assistito amorevolmente dalla moglie, dalla mamma edal fratello Paolo, è morto il 10 luglio 2012.La liturgia esequiale è stata presieduta del nostro Vescovo, Mons. Gervasio Gestori, concelebrandocon il parroco Mons. Romualdo Scarponi, il Viceparroco don Gian Luca Rosati e il parroco emeritodon Remo Burrasca, alla presenza di una vera e propria folla che la chiesa non è riuscita a conte-nere. Nell’omelia il Vescovo ha avuto parole di conforto per i familiari, suscitando grande com-mozione tra i presenti.

Riportiamo la testimonianza del Parroco

Marco, uomo giusto, figlio responsabile, fratello premuroso,marito esemplare, amico sincero.

Cresciuto con amore dalla madre è diventato adulto ‘prima deltempo, per la scomparsa prematura di suo Papà Ivo.Professionista preparato e responsabile, sempre sereno e gio-viale. È stato tra l’altro, cofondatore dell’associazione “Mons.Francesco Traini” contro l’usura.Lo ricordo adolescente negli anni delle Colonie in montagna,batterista del complesso del nostro Oratorio, giovane impegnatoin parrocchia. Appassionato ed esperto, ogni Natale era l’occa-sione per ammirare i suoi presepi allestiti in casa con esperienzae bellezza. La sua vita è stata segnata dall’ ottimismo e dalla fi-ducia del domani. Quando è arrivata la malattia non si è persod’animo, ma, sostenuto sempre dai suoi cari, è andato avanti fi-ducioso di riuscire a vincere la sua battagliaLa sua camera in ospedale e poi in casa è stata una piccolachiesa dove si poteva contemplare, guardando Marco, il CristoCrocifisso. Mai un lamento oltre l’umana sopportazione, mai un segno di ribellione, sempre pre-sente nell’offerta della sua sofferenza. Aspettava con fede e gioia il momento di ricevere la SantaComunione e quando il venerdì Santo mi chiese di ricevere il Sacramento dell’Unzione degli In-fermi, rimasi colpito dalla sua serenità e gioia di ricevere questo Sacramento. Assistito semprecon amore senza riserve dalla sua cara Rosanna, moglie esemplare di consacrazione coniugale,nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia; dalla cara Mamma Anna e dal fratello Paolo.Perdiamo qui in terra una persona speciale, ma acquistiamo un intercessore potente in cielo. Ilcuore di chi ha avuto la fortuna di conoscere, stimare, amare Marco ora sente un grande vuoto,anche se è un po’ colmato dalla certezza cristiana che Marco non è scomparso nel nulla, ma vivee vivrà per sempre in Paradiso vicino a suo Padre e qui nei nostri cuori. Infatti il senso cristianodel morire viene dalla morte e risurrezione di Gesù, grazie al quale non si nasce più per morire,ma immersi nella sua morte, si cammina verso la vita eterna.Grazie caro Marco del bene che ci hai donato, e della testimonianza della tua vita. Ora riposa inpace e prega per i tuoi cari, per la nostra famiglia parrocchiale, per tutti coloro che ti hanno amatoe stimato, prega anche per me, tuo amico e tuo “ Padre” come mi hai sempre chiamato.Resterai sempre nei nostri cuori. Don Romualdo.

Noi de “l’Ancora”, ci uniamo nella preghiera in suffragiodell’anima del padre del Dr. Carlo Di Biagio ed esprimiamosentite condoglianze

PELLEGRINAGGIO IN POLONIA 4-12 AGOSTO 2012

Suore Battistine della Provincia Italiana organizzano un viaggio per i giovani. Durante una settimana di soggiorno in Polonia si visite-ranno i seguenti posti: Krakow, Wadowice, Wieliczka, czestochowa, Oswiecim. Tutti i luoghi sopraindicati si raggiungono in pullman. Il costo è di Euro 400,00. Nel prezzo è incluso: l’alloggio,il vitto, le visite guidate. L’alloggio è presso un conventoreligioso, ma occorre un sacco a pelo. Si consiglia di por-tare una giacca a vento, una maglia di lana, asciugamani.

Per le informazioni rivolgersi a:sr. caterina Halota tel. 081/946951

sr. Jolanta Sadowska tel. 0735/583282

FORCE ricorda la Beata Assunta Pallotta

Nella ricorrenza della festività in onore della Beata Assunta Pallotta,suora francescana missionaria di Maria, la forcese più nobile e co-nosciuta. Fra il sacro ed il profano, uno spazio particolare è stato ri-servato e dedicato proprio alla Beata Maria Assunta Pallotta elevataagli onori degli altari in giovanissima età. “L’Osservatore Romano”nell’edizione del 29 febbraio-1 marzo 1932 titolava a tutta pagina:“Nella luce delle virtù eroiche di suor Maria Assunta Pallotta, il SantoPadre trae motivo di speranza per tutto il mondo”. Come pure nel-l’edizione di lunedì-martedì 8-9 novembre 1954, più vicino ai nostritempi, il quotidiano politico religioso della Santa Sede con un altroarticolo a sei colonne: “Il Sommo Pontefice, Pio XII, decora del titolodi Beata, Maria Assunta Pallotta Francesca Missionaria di Maria”.Premessa, per tracciare un breve profilo della Santa di Force, che ri-posa in Cina. Nata a Force il 20 agosto del 1878, Maria Assunta Lib-erata lascia il paese natio nel maggio del 1898 per Roma, dove si

consacra al Signore tra le Suore Francescane Missionarie di Maria. Ma la Sua missione è in Cina edil 19 marzo 1904 salpa da Napoli e dopo un viaggio lungo ed estenuante arriva a Tong-El Ku il 20giugno. Da questo momento in poi di Lei si sa ben poco se non il giorno del Suo decesso avvenutoil 19 marzo 1905 ad un anno esatto dal Suo arrivo in Cina. Sarà un puro caso? Muore a seguito di unagrave malattia di cui non si conoscono le origini. Le Sue spoglie o di quello che è rimasto, riposanoin Cina a Tong-El Ku. Le sorelle che vivono a Force: “Difficile riportare in Italia la salma. Sarebbebello per tutti noi ed in particolare per i Forcesi. Sono gelosi i custodi dei luoghi dove Assunta ha vis-suto”. Per i Forcesi l’evento, che si ripete ogni anno, vuol essere il momento topico, tanto da richiamamigliaia di fedeli. Quello che sorprende, invece, è che di questa cara e piccola suora Maria Assunta,se ne parli poco. Naturalmente per i Forcesi ben altre sono le aspirazioni: il ritrovamento ed il ritornoa Force delle spoglie della loro cara sorella. Un desiderio che aleggia nei loro cuori e che ad oggi nontrova appagamento. Un Suo ritorno, al suolo natio, sarebbe il terzo miracolo: la Sua Santificazione.

(Giuseppe Capasso)

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CAStIGNANO, Museo di arte sacra, Chiesa di S. Pietro Apostolo; luglio,agosto, fino al 16 settembre 17.00 - 20.00; (16-17-18-19 agosto‘Templaria’ 18.00 - 23.00)

COMuNANZA, Museo di arte sacra, Palazzo Pascali; luglio fino al 22 sabatoe domenica; dal 23 luglio al 31 agosto tutti i giorni 10.30 - 12.00 /17.30 - 19.00 ( 13-14-15 luglio ‘Mazzumaja’ anche 21.30 - 23.00)

FORCE, Museo di arte sacra, Palazzo Canestrari; luglio e agosto 17.00 - 19.30;(25-26 agosto ‘Antichi Sapori’; 11-12 agosto ‘festa del Crocifisso’anche 21.30 - 23.00)

GROttAMMARE, Museo Sistino, Chiesa S. Giovanni Battista, paese altoluglio, agosto fino al 16 settembre, 21.30 - 23.30

MONtALtO MARCHE, Museo Sistino Vescovile, Palazzo ex Seminario;luglio, agosto fino al 16 settembre 17.00 - 19.30; (14 agosto ‘nottedelle streghe e dei folletti’ 18.00 - 23.00)

MONtEPRANDONE, Museo del santuario di S. Giacomo della Marca,Chiostro della chiesa di S. Maria delle Grazie; dal 15 luglio e agosto17.30 - 19.30

MONtEMONACO, Museo di arte sacra, ex chiesa di San Biagio; luglio eagosto 16.00 - 19.00; le domeniche di luglio e agosto fino al 16settembre anche 10.45 - 12.45

RIPAtRANSONE, Museo Vescovile, Chiesa di S. Agostino-ex Episcopio;dal 1° giugno al 30 settembre 15.30 - 19.30 (Il 14-15 agosto ‘Puzzlegastronomico’ 21.00 - 23.00)

ROtELLA, Museo Ciccolini, ambienti attigui alla chiesa di Santa Viviana;luglio e agosto 17.00 - 19.00

S. BENEDEttO DEL tRONtO, Museo di arte sacra via Pizzi, 25; (vicinoCattedrale della Marina); luglio e agosto 18.00 - 20.00; la domenicaanche 10.30 - 12.30

APERtuRE MuSEI SIStINI DEL PICENOEstate 2012

Da Ripatransone a cura di A. G.

A Ripatransone, la festa di Santa Maria Mad-dalena, Patrona della Città (a cui i ripani sonodevoti sin dal sec. XV, come testimonianoopere d’arte dell’epoca), è stata programmatanel periodo che va da venerdì 20 a martedì 24Luglio 2012. Il parroco della città Don Do-menico Vitelli ha stabilito il seguente pro-gramma religioso che si svolgerà nel Duomo:da giovedì 19 a sabato 21 Luglio, alle ore18.30, triduo di preparazione; domenica 22,alle ore 11, solenne pontificale, animato dallacorale “Madonna di San Giovanni”, celebratodal vescovo Mons. Gervasio Gestori; ore 19,messa vespertina. L’Amministrazione Comu-nale con il sostegno della Banca di Ripatran-sone-Credito Cooperativo e con lacollaborazione della Pro-Loco e di altre as-sociazioni, ha organizzato le seguenti mani-festazioni civili: - venerdì 20Luglio, ore 21.15, presso la chiesa comunaledi San Rocco, XXXII concerto d’estate, ese-guito dalla Corale Ripana “Madonna di SanGiovanni”, con la partecipazione dei solisti:Ambra Vespasiani (mezzosoprano), Lore-dana Chiappini (soprano), Ettore Nova (bari-

tono), Alessio Rubicini (tenore); pianista,Laura Michelangeli; direttore, Nazzareno Fa-nesi; alle ore 22 dello stesso giorno “La Pas-satella”, originale passeggiata nel cuore delcentro storico con degustazione dei migliorivini prodotti nel territorio ed assaggi di pro-dotti tipici. – Sabato 21, dal pomeriggio, 4° Sagra dellaCarne Marchigiana IGP; alle ore 21.30,presso il Teatro all’aperto delle Fonti, spetta-colo di Ascanio Celestini: “La fila indiana”.– Domenica 22, mostra di artigianato locale(sculture in legno e fischietti in terracotta); 4°Sagra della Carne Marchigiana IGP.- Martedì 24, ore 21.15, Teatro all’apertodelle Fonti: “MADAMA BUTTERFLY”,Tragedia giapponese in tre atti di Luigi Illicae Giuseppe Giacosa, musica di Giacomo Puc-cini; orchestra dell’Ente Lirico ConcertisticoPugliese, Coro Lirico del Teatro “VentidioBasso” di Ascoli Piceno; maestro concerta-tore e direttore d’orchestra, Stefano Romani;regia e scene, Luigi Travaglio. Prevendita bi-glietti presso ufficio turistico di Ripatransone(Piazza XX Settembre, 12).

Nei primi giorni del mese di Luglio 2012sono stati distribuiti nei 33 Comuni dellaProvincia di Ascoli Piceno (a Ripatransonesono stati recapitati il 7 Luglio) il fascicolodi 80 pagine “Incontri Piceni Eventi”, dovesono riportate le iniziative programmate daGiugno a Settembre nei 33 Comuni. In questapubblicazione, indispensabile veicolo pub-blicitario delle manifestazioni, non è stato ri-portato nessuno dei 45 eventi ripani pro-grammati dall’Amministrazione Comunaleed Associazioni locali, nemmeno quelle d’in-teresse nazionale, come l’11a Stagione Lirica,o internazionale, come la 30a Rassegna Corale.Ignorate pure: la Rassegna ConcertisticaPicena (iniziata sabato 14 Luglio), giuntaalla XVII edizione; la Stagione Teatrale Ri-dere…ridere…ridere (iniziata giovedì 19 Lu-glio), giunta all’VIII edizione; il Concerto

Polifonico d’Estate della Corale Ripana (ve-nerdì 20 Luglio), giunto alla XXXII edizione;la Sagra della Carne Marchigiana IGP(saba-to21 e domenica 22 Luglio), giunta alla IVedizione;il concerto della Giovanile Orchestradi Fiati (venerdì 27 Luglio), giunta alla XVIIIedizione; la festa del Vino (sabato 28 e do-menica 29 Luglio), giunta alla XVI edizione;la festa del Grano e della Trebbiatura (sabato4, domenica 5, lunedì 6 Agosto), giunta allaXXIII edizione; il Puzzle Gastronomico (14e 15 Agosto), giunto alla XXVI edizione. Cisi augura che in futuro, l’AmministrazioneProvinciale di Ascoli Piceno, che da diversianni elogia la Città di Ripatransone per il nu-mero e la qualità degli eventi programmatinell’arco dell’intero anno, si attivi per ovviarea questa omissione.

Festa di Santa Maria Maddalena, Patrona della Città

Ripatransone:

i 45 eventi estivi dimenticati dalla Provincia CIOCCOLAtO & PANNAuno spettacolo canoro di bambini per la beneficenza

Ogni anno da gennaio a giugno tutte le domeniche pomeriggio nella parrocchia di San Pio X, graziealla disponibilità del Parroco Don Vincenzo Catani, si svolgono le prove di “Cioccolato&Panna”, unospettacolo canoro, durante il quale i bambini dai tre anni in su si cimentano nelle canzoni dello Zec-

chino D’oro...e in diversi balli ocanti sempre idonei alla loro età. Lospettacolo finale si svolge nel sa-lone parrocchiale sempre di SanPio X a metà giugno. Quest’annoper la prima volta il piccolo coro vain trasferta e ripete lo spettacolo,ma con  tante novità, nel teatrodella  parrocchia San FilippoNeri  DOMENICA 22 LUGLIOALLE ORE 21.15.  La serata èstata pensata come un modo diver-tente per raccogliere fondi che sa-

ranno devoluti ai terremotati dell’Emilia tramite la Caritas Diocesana. Alessia

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Anais Pedroni sul tetto d’ItaliaMonteprandone- L’atleta monteprandonese conquista l’oro nella 300m sprint ai re-

centi campionati italiani di pattinaggio corsa. Oro nella categoria assoluti per Lorenzo

Cassioli allenato dal sambenedettese Francesco Carbonidi Paride Travaglini

Ai recenti campionati italiani di pattinaggio corsa su pista svoltisi a San Giorgio delle Pertiche (PD),la giovane atleta della Roller Green,conquista il titolo tricolore nella 300msprint ed il 3° posto nella 3000m inlinea. Sempre davanti a tutte nelle variefasi di qualificazione,nella 300 m, la Pe-droni, accede alla finale con il migliortempo e la consapevolezza di potercompetere per il metallo più prezioso.Ma in una competizione, soprattutto inuna finale, non esiste la certezza. Unadistrazione, una scivolata, un qualsiasierrore, specie in una distanza corta, puòcomprometterne seriamente l’esito.È però la sua serata. La Pedroni nono-stante la giovanissima età e l’inespe-rienza( 1° anno nella categoria) riesce a gestire le emozioni e a fare la gara perfetta. Partenza esplosiva,traiettorie giuste e via davanti a tutte fino al traguardo che le vale l’oro italiano. E’ il culmine di un la-voro iniziato nel 2007. Per forgiare un’atleta, ci vogliono anni, tanti sacrifici, tante rinunce, tante mo-tivazioni. Dietro a questo titolo c’è un lavoro di squadra; il lavoro del suo attuale allenatore ClaudioNaselli ma anche quello portato avanti da Sara Morganti e Laura Ballatore fino allo scorso anno. Ungrande lavoro sul piano umano, psicologico, tecnico. In questo titolo c’è tutta la loro umanità, passione,competenza. Non solo Anais Pedroni. Il campionato italiano 2012 su pista è stato anche il campionatodi Francesco Carboni, allenatore sambenedettese che ha portato sul tetto d’Italia, nella categoria as-soluta il bolognese Lorenzo Cassioli. Dai centri di pattinaggio attivati tanti anni fa a Centobuchi nellaParrocchia del S. Cuore, “il biondo” ne ha fatta tanta di strada. Una strada però in salita per chi comelui non scende a compromessi con un mondo arrogante e chiuso arroccato ancora su stili di allena-mento obsoleti. Troppo innovativo, troppo dinamico; “Nemo propheta in patria” e Carboni, è statocostretto ad emigrare ed è diventato l’allenatore di Lorenzo Cassioli che nel giro di qualche anno èdiventato uno degli atleti di punta della Nazionale Italiana e rappresenta una delle promesse del pat-tinaggio mondiale sempre più dominio degli asiatici e sudamericani. Per Cassioli oro sulla 1000 mformula mondiale, e biglietto per i prossimi europei; per Carboni, la conferma che se il pattinaggioitaliano vorrà tornare grande dovrà rivedere sicuramente qualcosa nei programmi di allenamento.

“Passpartù. Dì soltanto una parola”. É il titolodella 7ª edizione del Centro RicreativoEstivo/Gruppi Estivi (CRE/GrEst) che è iniziatolunedì 9 luglio i Parchi Formentini e Montello- gestiti dall’Associazione “Cittadini Insieme” -luoghi di riferimento per molte generazioni diragazzi, collocati all’interno della città e predispostiad offrire spazi per le attività ludiche, sportive ericreative dei piccoli. Si utilizzeranno anche gliambienti della Parrocchia S. Giuseppe - PP.Sacramentini e i campi esterni delle Suore Bat-tistine. Ad oggi sono 55 i bambini, provenientida diverse zone della città. tema: il tempoestivo va speso bene, in comunità, nella quale gliadolescenti e i giovani possono sperimentare lapiccola grande responsabilità di dar vita ad anelliveri di catena educativa; il tempo si dilata, siespande, diventa tempo per le relazioni e gli in-contri, attraverso la parola umana e la Paroladel Signore. Il progetto di quest’anno esprime,infatti, l’intenzionalità educativa di dare valorealla “parola”: è con la parola che possiamo “en-trare” dappertutto (“pas-

spartù”, appunto), ma oc-corre averne cura. Per questol’estate e il CRE/GrEst con-tinueranno ad essere dellegrandi occasioni educative:perché hanno un prima eun poi, una stagione di pre-parazione, di raccolta delledisponibilità e dei desideridi bene, ed un tempo di ve-rifica, che non blocca il tem-po, ma lo fa vivere come

occasione di maturazione, per tutti. Finalità: at-tivare un’azione solidale verso i minori (dai 6 ai12 anni) e le loro famiglie, che è rivolta inten-zionalmente e con una forte valenza pedagogicaa coinvolgere, come protagonisti della medesima,adolescenti/giovani (dai 14 ai 21 anni), i qualipossono così vivere una forte esperienza formativadi GruppAnimazione, per essere abilitati a mi-surarsi con l’assunzione graduale di responsabilitàe di compiti educativi come animatori/assistenti,supportati da un’équipe di adulti competenti.Sono 26 gli adolescenti e i giovani coinvolti:terminata la scuola, hanno dedicato 4 settimanealla formazione/preparazione. Durante ilCRE/GrEst verrà attivato un fondo di solidarietàper le popolazioni terremotate dell’Emilia: aquesto scopo il GruppAnimazione proporrà unflash mob sabato 21 luglio alle ore 22.00 inP.zza Giorgini e lungo il corso centrale. Per in-formazioni: www.csisangiuseppe.it e su facebookGruppo CSI San Giuseppe.

Circolo Parrocchiale CSI “S. GIuSEPPE” - A.S.D.