Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

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magazine Coldiretti Alessandria - Anno 61° numero 10 - 14/11/2014 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Coldiretti Alessandria - Anno 61° numero 10 - 14/11/2014 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria Comma 1, DCB - Alessandria

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Magazine n°10 - 14 Novembre 2014 In Copertina: "Mangia prosciutto italiano"

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3Roberto Paravidino Presidente

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ALESSANDRIA SRL

Editoriale

Editoriale

n°10 - Novembre 2014

In COPERTInA

Contro i furbettidel prosciuttino:“Consuma prodottoMade in Italy”

artiamo dalle buone notizie che sono due: il vino italianorimane il più venduto al mondo e, in controtendenza allacrisi, lo spumante italiano fa segnare nel 2014 il record

storico nelle bottiglie consumate all’estero con un balzo del 24%delle esportazioni rispetto allo scorso anno, quattro volte supe-riore al tasso di crescita fatto registrare dallo champagne, +6%,nello stesso periodo. La spedizione all’estero di bottiglie di spu-mante italiano nel 2014 ha toccato i circa 350 milioni. il risultato dello spumante italiano all’estero traina l’intero com-parto del vino che si classifica come la principale voce dell’export

agroalimentare nazionale con oltre la metà delle bottiglie prodottein italia consumate all’estero dove si realizza un fatturato recorddi oltre cinque miliardi. Quello che preoccupa, invece, è il crollodella produzione nazionale a causa del maltempo che ha tagliatodel 15% i raccolti con la vendemmia 2014 che si classifica come lapiù scarsa dal 1950 con 41 milioni di ettolitri. apprensione che siaggiunge a quella legata alla burocrazia: gli agricoltori italiani, infatti,dal vigneto alla bottiglia sono costretti ad adempiere a più di 70pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti, sprecando almeno100 giornate di lavoro per soddisfare le 4.000 pagine di normativache regolamentano il settore. Una situazione che ha portato Col-diretti ad incontrare i parlamentari proprio per aiutare le impreseagricole italiane “a difendersi” dalla burocrazia, specialmente nelsettore vitivinicolo. Un settore, quest’ultimo, che produce un girod’affari di oltre 14 miliardi di euro che, con oltre 5 miliardi di eurodi valore, costituisce la maggiore voce dell’export agroalimentareitaliano. Questi dati confermano l’importanza del prodotto anchein termini di valorizzazione del Made in Italy e rendono pertantoindispensabile un approccio globale alla revisione della normativain materia, che deve costituire elemento di sostegno in vista di unulteriore sviluppo. L’esempio dello spumante ci rassicura: dall’iniziodella crisi nel 2007 le bottiglie di spumante italiano esportate al-l’estero sono aumentate del 180% con un aumento della presenzain Paesi tradizionali ma anche con la conquista di nuovi mercatidalla Russia alla Cina. importante segnalare i risultati ottenuti suinuovi mercati come la crescita record nelle esportazioni in Cinadove le bottiglie di bollicine Made in Italy consumate nel 2014 sonoaddirittura raddoppiate, +106 per cento, rispetto allo scorso anno. Un vero e proprio boom di vendite nello stesso periodo si registranel Regno Unito, +50% in quantità, che scavalca gli Stati Uniti e di-venta il primo mercato di riferimento per le bollicine tricolori.Con il successo cresce però anche il “mercato dell’italian sounding”che dove il Made in Italy “vanta” imitazioni in tutti i continenti apartire dall’europa dove sono si possono trovare in vendita bot-tiglie di Kressecco e di meer-Secco prodotte in germania che ri-chiamano palesemente al nostrano Prosecco che è oggetto di“falsificazione” anche in nord e Sud america. Ricordiamoci che inun bicchiere di vino entra tutta l’italia, ogni regione con le sue me-ravigliose diversità e le sue eccellenze.Questo è il patrimonio che dobbiamo difendere, che rende unicoe invidiato in tutto il mondo il nostro bel Paese!

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Periodico del mondo Agricolo di coldireTTi AlessAndriA

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agricoltural e s s A n d r i n A

Periodico del mondo Agricolo di coldireTTi AlessAndriA

All’estero è recordstorico per il nostrospumante, domAndAcresciuTA 4 volte piùdello champagneA preoccupare la burocrazia e il crollo

della produzione nazionale che a causa

del maltempo ha tagliato del 15 per cento

i raccolti con la vendemmia 2014 che si

classifica come la più scarsa dal 1950 con

41 milioni di ettolitri.

P e r i o d i c o e d i t o d a

impresa Verde alessandria

d i r e t t o r e a m m i n i s t r a t i V o

simone moroni

d i r e t t o r e r e s P o n s a b i l e

ilaria lombardi

G r a f i c a , i m P a G i n a z i o n e

christian boero

H a n n o c o l l a b o r a t o a q u e s t o n u m e r o

alessandro albertelli, luisa bo, daniela colombini, marino ravera, alberto Pansecchi, domenico Pesce,andrea Piccaluga, don ivo Piccinini,Valerio scarrone.

f o t o G r a f i earchivio coldiretti, christian boero

redazione ed amministrazionecorso crimea 69 - 15121 alessandriatel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

r e G i s t r a z i o n e t r i b u n a l edi alessandria n.69 del 21.1.1953

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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO AUNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Primi bandi di gara online:in vendita terreni agricoliin sette regioni italiane

Chiuso in redazioneil 14 Novembre 2014

Terrevive

Sono online i primi avvisi d’asta pubblicalegati a “Terrevive” l’iniziativa del Ministerodelle Politiche Agricole, Alimentari e Fore-stali per favorire l’utilizzo dei terreni da partedei giovani imprenditori agricoli. Il Direttoredell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi eil Ministro del Mipaaf Maurizio Martina lohanno annunciato oggi nel corso di una con-ferenza stampa al Salone del Gusto di Torino.Tutti i soggetti interessati potranno inviare lapropria offerta economica, entro i termini pre-visti da ciascun bando, agli uffici delle Dire-zioni Regionali dell’Agenzia del Demanio,dove verranno esaminate in seduta pubblicada commissioni di gara appositamente costi-tuite. I lotti verranno aggiudicati all’offertapiù alta rispetto alla base d’asta, tenendoconto che i giovani imprenditori agricoliunder 40 avranno il diritto di prelazione per iterreni liberi; nel caso i terreni fossero già uti-lizzati, saranno assegnati prioritariamente aiconduttori.

Per saperne di più www.agenziademanio.it

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a nuova PaC 2014-2020 tra soste-nibilità e innovazione: le novità perimprese agricole”: questo il titolodel convegno organizzato da Col-diretti alessandria il prossimo 26

novembre a partire dalle 9.15 nell’aula magnadel dipartimento di Scienze e innovazionetecnologica dell’università del Piemonteorientale “amedeo avogadro” in viale teresamichel, 11. L’obiettivo sarà quello di informaregli imprenditori agricoli sulle ultime novità ri-guardanti la nuova Politica agricola Comuneche offre l’occasione per sostenere con gli in-terventi il modello agricolo italiano e le suedistintività: la nuova Pac, infatti, con le sue re-gole, frutto di un lungo percorso negoziale fraStati, Regioni e Unione europea, va nella dire-zione di assicurare un sostegno ai settori por-tanti della nostra agricoltura ed andrà adincidere sull’occupazione e sullo sviluppo deinostri territori, “responsabilizzando” semprepiù gli imprenditori sulle scelte da effettuare.tra le novità della nuova Pac quella della con-cessione degli aiuti agli agricoltori in attività,con l’esclusione dai pagamenti diretti di alcunisoggetti che nella vecchia programmazionebeneficiavano comunque di contributi comu-nitari. Una delle scelte ormai consolidate è ilmodello di convergenza, che farà variare il va-lore dei titoli di ogni azienda, fino al raggiun-gimento di una situazione definitiva nel 2019.altro tema importante che verrà affrontatodurante l’incontro sarà quello del “Greening”,un impegno obbligatorio che si aggiunge aquelli dettati dalla “Condizionalità” e i giovaniagricoltori, per i quali è previsto un sostegnoaggiuntivo. inoltre, tra le possibilità previstedalla nuova Pac, c’è quella di destinare partedel plafond nazionale per gli aiuti accoppiati,ovvero agli aiuti concessi a settori produttiviche si trovano in difficoltà o rivestono una

particolare importanza per ragioni economi-che, sociali o ambientali. Si apre, dunque, unanuova era nei criteri e nei modi di assegna-zione delle risorse che premiano finalmentela vera agricoltura, quella fatta da chi di agri-coltura vive ogni giorno, e bandiscono le ren-dite e la casta degli intoccabili formata dasoggetti che nulla avevano da spartire conl’agricoltura attiva. - afferma il direttore pro-vinciale Coldiretti alessandria Simone moroni- esclusi dalla nuova Pac, ed inseriti nella blacklist, banche, società finanziarie, assicurative eimmobiliari che rappresentano lo 0,2% dellaplatea dei beneficiari ma che in questi annihanno assorbito il 15% del sostegno all’agri-coltura». L’incontro del 26 novembre serviràad illustrare in maniera molto chiara i “tecni-cismi” e soprattutto i criteri con cui sarannodistribuite ed assegnate le risorse grazie al-l’intervento di angelo Frascarelli, docentedella Facoltà di agraria dell’Università di Pe-rugia: titolo della sua relazione “Le istruzionid’uso della nuova Pac”. il ruolo di moderatoresarà affidato al direttore del CadirLab giu-seppe Concaro al quale è affidato il anche ilcompito di introdurre l’intervento del presi-dente provinciale Coldiretti alessandria Ro-berto Paravidino “Come si pone Coldirettinei confronti della nuova Riforma della Poli-tica agricola Comune”, che porrà l’attenzione

sull’importanza di poter contare su di unaPaC semplificata ed accessibile senza troppaburocrazia nonché la facilitazione dell’accessoal credito per la parte a carico delle impreseagricole. «e’ prevista una riduzione del 50%dei pagamenti diretti sulla parte eccedente i150mila euro del pagamento di base e del100% per la parte eccedente i 500mila euroal netto dei costi di lavoro - aggiunge il presi-dente Roberto Paravidino - L’altra svolta deicriteri di divisione e di assegnazione riguardagli “impegni ambientali” e alla componenteecologica, ossia il greening. in sostanza la tuteladel paesaggio e della sua biodiversità, elementie valori già presenti nel dna dell’agricolturaalessandrina”. Un’importante novità nella pro-grammazione 2014-2020 della nuova PaC èl’inserimento nel primo pilastro di un soste-gno obbligatorio ai giovani agricoltori in ag-giunta al pagamento di base. in particolare,potrà essere destinato a tale sostegno fino al2% del massimale nazionale previsto per i pa-gamenti diretti, corrispondente a 75 milioni dieuro nel periodo 2015-2020. il sostegno èprevisto per un periodo di 5 anni. da come èstato strutturato si evince chiaramente che sitratta di un sostegno volto ad accompagnarela fase iniziale della vita della nuova azienda.Sempre per i giovani il sostegno più impor-tante, però, resta comunque quello previsto

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dal secondo pilastro (Sviluppo Rurale). anchenel secondo pilastro il giovane agricoltoreviene identificato nelle persone fisiche di etànon superiore ai 40 anni al momento dellapresentazione della domanda, che si insedia inqualità di capo azienda e che, in aggiunta a

quanto previsto nel primo pilastro, possiedeadeguate qualifiche e competenze professio-nali. Le ultime novità fanno risaltare l’atten-zione riservata ai giovani agricoltori sui qualiColdiretti e il sistema agroalimentare pie-montese poggiano le basi per il futuro. Su

tutto però rimane una certezza: nel nostroPaese l’attuazione della Politica agricola co-mune 2014-2020, che vale 52 miliardi di euro,offre un’opportunità straordinaria per pre-miare chi vive di agricoltura, il lavoro, la qua-lità, i giovani e il vero Made in Italy.

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rriva il prosciutto senza carne di maiale,ma che puo’ contenere più acqua e addi-tivi chimici sinora vietati, a danno dei con-sumatori e degli allevatori italiani. alanciare l’allarme è il Presidente della Col-

diretti Roberto moncalvo nel commentare la pro-posta di schema di decreto ministeriale che rivedela normativa sulla preparazione dei salumi, introdu-cendo una serie di allucinanti novità. il prosciuttocotto - spiega la Coldiretti - potrà ora essere fattoanche utilizzando carne di altre specie creandoconfusione nei consumatori sul reale contenuto delprodotto che acquistano. Un possibilità che, comeha dimostrato la recente inchiesta sulla carne di ca-vallo spacciata per manzo in sughi e polpette, ali-menta anche il rischio di frodi in un settore comequello delle carni dove dall’inizio della crisi nel 2008ad oggi sono aumentati del 150% i sequestri se-condo una analisi della Coldiretti sulla base dell’at-tività dei carabinieri dei nas nei primi nove mesidel 2014 rispetto allo stesso periodo del 2008. au-menta, poi, il contenuto di acqua consentito chesarà pagato dagli acquirenti come se fosse carne inun momento di pesante crisi economica. L’incre-mento del tasso di umidità previsto per le tre ca-tegorie di prosciutto cotto, prosciutto cotto sceltoe prosciutto cotto di alta qualità andrà - precisa laColdiretti - a minare la qualità del prodotto stessoa discapito del maiale italiano, le cui carni hanno ca-ratteristiche qualitative superiori a quelle dei maialiimportati dai Paesi del nord, penalizzando i nostriallevatori. il decreto cancella poi il divieto di utilizzodi aromi chimici, aprendo così la strada alla possi-bilità di correggere gusto e sapore dei salumi fatticon materia prima scadente e di dubbia origine. Pa-radossalmente viene mantenuta, invece, la possibi-lità di utilizzare le cosce di maiale congelate perprodurre il prosciutto crudo stagionato. Proprio acausa di questa norma - ricorda Coldiretti - dueprosciutti su tre venduti oggi in italia provengonoda maiali allevati in olanda, danimarca, Francia,germania e Spagna senza che questo venga eviden-ziato chiaramente in etichetta dove non è ancoraobbligatorio indicare l’origine. altra novità del prov-vedimento è l’inserimento nel decreto del Cula-tello, sino ad oggi assente, ma anche qui si apre auna “industrializzazione” del prodotto (uso di in-volucri artificiali al posto del tradizionale budello

naturale, ecc.) che finirà per abbassarne la qualità.“Piuttosto che rivedere al peggio le leggi che rego-lano il settore dei salumi sarebbe utile alla nostraeconomia adoperarsi per l’attuazione della leggesull’etichettatura con l’indicazione obbligatoriadell’origine italiana, di importanza fondamentale so-prattutto per i prodotti trasformati”, denuncia ilpresidente della Coldiretti, roberto moncalvo,nel sottolineare che “non possiamo commettereun autogol che danneggia il patrimonio di credibilitàconquistato dal Made in Italy in italia e all’esterodove dobbiamo acquisire quote di mercato con po-litiche di trasparenza e verità”. Si spiega solo cosi -denuncia la Coldiretti - la possibilità concessa dal-l’Ue di incorporare la polvere di caseina e caseinati,al posto del latte, nei formaggi fusi, di aumentare lagradazione del vino attraverso l’aggiunta di zuc-chero nei Paesi del nord europa o di ottenerlo apartire da polveri miracolose contenute in wine-kit

che promettono in pochi giorni di ottenere le eti-chette più prestigiose con la semplice aggiunta diacqua. ma l’Unione europea consente anche per al-cune categorie di carne la possibilità - continua laColdiretti - di non indicare l’aggiunta d’acqua finoal 5 per cento, ma per alcuni prodotti (wurstel, mor-tadella) tale indicazione può essere addiritturaelusa e potrebbero essere esclusi dagli obblighi diindicazione della quantità d’acqua. in italia nel 2013sono allevati - conclude la Coldiretti - meno di 8,7milioni di maiali (erano 9,3 milioni nel 2012) desti-nati per il 70% alla produzione dei 36 salumi chehanno ottenuto dall’Unione europea il riconosci-mento di denominazione di origine (dop/igp). ilsettore della produzione di salumi e carne di maialein italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 mi-liardi. Secondo un’analisi Coldiretti su dati istat lefamiglie italiane spendono all’anno circa 280 europer l’acquisto dei salumi.

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É allarme: arriva il prosciutto senza maialeA darne notizia per prima è Coldiretti. Nei salumi carne annacquata e aromi chimici

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nellA foTo: Le false cotiche di prosciutto di Parma sequestrate dai nas ed esposte dalla Coldirettial Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione.

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on la crisi praticamente quadruplicano lefrodi a tavola con un incremento record del277% del valore di cibi e bevande sequestrate

perché adulterate, contraffate o falsificate, per ga-rantire la sicurezza alimentare. e’ quanto emergedall’indagine Coldiretti sul prezzo dell’illegalità, sullabase dell’attività svolta dai carabinieri dei nas dal2008 al 2014. nei primi nove mesi del 2014 sonostati sequestrati beni e prodotti per un valore di

318,7 milioni di euro soprattutto con riferimentoa prodotti base dell’alimentazione come la carne(29%), farine pane e pasta (16%), latte e derivati(12%), prodotti ittici (9%), ma anche in misura rile-vante alla ristorazione (15%) dove per risparmiaresi diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti lowcost che spesso nascondono frodi e adulterazioni.L’attività dei carabinieri dei nas nei primi novemesi del 2014 ha portato all’arresto di ben 10 per-sone mentre 1310 sono state segnalate all’autoritàgiudiziaria e 7672 a quella amministrativa. “Le frodia tavola si moltiplicano nel tempo della crisi so-prattutto con la diffusione dei cibi low cost e sonocrimini particolarmente odiosi perché si fondanosull'inganno nei confronti di quanti, per la ridottacapacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugliacquisti di alimenti”, ha affermato il presidente dellaColdiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che“oltre un certo limite non è possibile farlo se nonsi vuole mettere a rischio la salute”. gli ottimi ri-

sultati dell'attività di contrasto messa in atto dallamagistratura e da tutte le forze dell’ordine impe-gnate confermano la necessità di tenere alta laguardia e di stringere le maglie troppo larghe dellalegislazione a partire - conclude moncalvo - dal-l’obbligo di indicare in etichetta la provenienzadella materia prima impiegata.

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l 61% dei disoccupati è disposto ad accettareun posto di lavoro in un’attività dove la crimi-nalità organizzata ha investito per riciclare ildenaro e quasi uno su dieci (l’8%) è pronto

anche a commettere reati. La criminalità organizzatatrova, infatti, terreno fertile nel tessuto sociale edeconomico indebolito dalla crisi come dimostra ilfatto che mafia, camorra, ‘ndrangheta e companypossono contare su un esercito potenziale di ben

230mila persone che non avrebbero problemi acommettere consapevolmente azioni illegali pur diavere un lavoro. L’allentamento della tensione mo-rale nei confronti della malavita provocato dalla crisitocca la vita di tutti i giorni come conferma il fattoche - continua la Coldiretti - quasi un italiano sucinque (18%) non avrebbe problemi a recarsi in unpizzeria, ristorante, bar o supermercato gestito olegato alla criminalità organizzata purchè i prezzi

siano convenienti (9%), i prodotti siano buoni di ot-tima qualità (5%) o addirittura se il posto sia co-modo e vicino a casa (4%). d’altra parte, lastragrande maggioranza del 63% degli italiani è d’ac-cordo sul fatto che - continua la Coldiretti - in certezone d’italia dove c’è molta disoccupazione e po-vertà, la criminalità organizzata ha saputo creare op-portunità di lavoro. e il problema - continua laColdiretti - non è confinato nel Sud tanto che l’84%degli italiani ritiene ormai che la criminalità orga-nizzata sia diffusa su tutto il territorio, rispetto aduna minoranza del 13% che la localizza nel mezzo-giorno. a preoccupare anche l’impatto negativodella crisi sulla solidarietà, con un crescente numerodi persone che non riesce più a permetterselacome dimostra il fatto che - conclude la Coldiretti- la maggioranza del 58% degli italiani non sarebbedisposto a pagare il 20% in più per un prodotto ali-mentare ottenuto da terre o aziende confiscate allamafia. “Bisogna spezzare il circolo vizioso che legala criminalità alla crisi, con interventi per favorire,soprattutto tra i più giovani, l’inserimento nelmondo del lavoro, e l’impegno delle istituzioni, dellascuola e delle organizzazioni di rappresentanza perscongiurare il pericolo che legittime aspirazioni adavere un’occupazione possano essere sfruttate peralimentare l’illegalità”, ha dichiarato il presidentedella Coldiretti, Roberto moncalvo.

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P E R R E A T I

LAVORO:COLDIRETTI/IXE

aumento recordFRODI A TAVOLA +277%SEQUESTRI

L’INDAGINE COLDIRETTI SUIL PREZZO DELL’ILLEGALITA’

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o stop alle importazioni di frutta, verdura,salumi e formaggi dall’italia ha provocato inRussia un vero boom nella produzione lo-cale di prodotti Made in Italy taroccati, dal

salame italia alla mozzarella “Casa italia”, dall’in-salata “Buona italia” alla Robiola Unagrande, maanche la mortadella milano o il parmesan Pirpac-chi tutti rigorosamente realizzati nel Paese diPutin. La situazione rischia di aggravarsi con grandiinvestimenti annunciati per potenziare l’industriaalimentare locale con la produzione di prodottilattiero caseari e formaggi che è già aumentata del20 per cento negli Urali Centrali. ma sono previstinuovi caseifici come quello in programma annun-ciato nella regione Sverdlovsk con un investi-mento di 2 milioni di rubli per coprire fabbisognidi formaggi duri e molli, dalla mozzarella al par-migiano. nella stessa regione è in fase di sviluppo,con nuovi grandi macelli per maiali, anche l’indu-stria della carne e dei salumi. a potenziare la pro-duzione del falso Made in Italy non è stata pero’solo l’industria russa ma - sottolinea la Coldiretti- anche molti Paesi che non sono stati colpitidall’embargo come la Svizzera, la Biolorussia, l’ar-gentina o il Brasile che hanno aumentato le pro-duzioni e le esportazioni dei cibi italiani taroccati.nei supermercati russi - precisa la Coldiretti - èpossibile infatti trovare scamorza, mozzarella, pro-voletta, mascarpone e ricotta made in Bielorussia,ma anche salame milano e gorgonzola di produ-zione Svizzera e Parmesan o Reggianito di origineBrasiliana o argentina. Prodotti che taroccano ilMade in Italy sui mercati russi sostituendolo confalsi, di realizzazione locale o di importazione danazioni “amiche”, che nulla hanno a che vederecon il territorio nazionale. il rischio è che unavolta perso lo spazio sugli scaffali sarà difficile re-cuperarlo, anche se le tensioni politiche sarannoseparate e l’embargo eliminato, perché i rapporticommerciali si consolidano ed i consumatori russiingannati potrebbero non volere piu’ il Made in

italy sulle loro tavole. La catena azbuka vkusa(aзбука вкуса) - informa la Coldiretti - mette invendita i prodotti di una azienda russa con il mar-chio “unagrande” seguìto dai nomi italiani mozza-

rella, ricotta, mascarpone, robiola, ma nei grandisupermercati delle principali catene presenti inRussia ci sono anche diversi tipi di salame milano(миланская), di mozzarelle - Classico mediterra-neo Casa italia (моцарелла) o “ciliegine”, di sca-morze (скaморЦa), l’immancabile Parmesan(пармезан) nella versione “dolce”, una pasta fre-sca ravioli, una insalata toscana (Тоскана) Buonaitalia e una pizza Sono Bello Quatro formaggi. neimagazzini della grande distribuzione - prosegue laColdiretti - ci sono anche prodotti d’importa-zione che imitano il Made in italy. Si va dalla moz-zarella “pizza” alla provola o provoletta affumicata,dalla ricotta light al mascarpone realizzati nella vi-cina Bielorussia, ma non mancano le sorprese conun salame milano (meinen) e una fondue gorgon-zola provenienti dalla Svizzera che sfrutta la suaneutralità per accaparrarsi quote del mercatomoscovita in barba ai nostri produttori e alla qua-lità da essi prodotta. in effetti - rileva la Coldiretti

- alle perdite dirette subite dalle mancate espor-tazioni italiane in Russia si sommano quelle indi-rette dovute al danno di immagine e di mercatoprovocato dalla diffusione sul mercato russo diprodotti di imitazione che non hanno nulla a chefare con il Made in italy. il rischio riguarda anchela ristorazione italiana in Russia che, dopo una ra-pida esplosione, rischia di essere frenata per lamancanza degli ingredienti principali. in alcuni casii piatti sono spariti dai menu mentre in altri sonostati sostituiti da tarocchi locali o esteri senzapero’ che ci sia nella stragrande maggioranza deiristoranti una chiara indicazione nei menu. Undanno anche per l’economia russa che, oltre a pri-vare i suoi cittadini ed i turisti di alimenti di qua-lità, rischia di subire una spinta inflazionistica conil ministero dello Sviluppo economico della Fede-razione che è stato costretto ad alzare le previ-sioni per l’inflazione nel 2015 al 6,5 per% a causadelle sanzioni.

ucraina:E’BOOM MADEIN RUSSIA

STOP ALLE ImPORTAZIONI !PIAGA DEL NOSTRO “mADE IN”

DA “GRANA”A “SALAME ITALIA”Il Made in Italy taroccato arriva

anche dai Paesi non colpiti

dalle sanzioni di Putin

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nellA foTo: “i prodotti Made in Italy tarocchi fabbricati in Russia dopo l’embargo mostrati dallaColdiretti al Forum internazionale”.

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attUaLità - cernobbio 2014 aalessandrina

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crolla del 63%dell’export agricolo

in RUSSIAmA CROLLANO ANChEmODA (-24,8%), mObILI (17,8%)

E mEZZI DI TRASPORTO (-50,1%)rollano del 63% in un mese le esportazioni diprodotti agricoli in Russia nel primo bilanciodell’embargo scattato dal 7 agosto con il di-

vieto all’ingresso di una lista di prodotti agroali-mentari che comprende frutta e verdura, formaggi,carne e salumi ma anche pesce. e’ quanto emergedall’analisi della Coldiretti sugli effetti dell’embargonel “mercato dei prodotti alimentari Made in Italyin Russia”. Complessivamente - sottolinea la Col-diretti - si è verificato un calo delle esportazioni ditutti i prodotti Made in Italy del 16,4% con un tagliodi 33 milioni di euro che riguarda tutti i principalisettori, dall’agricoltura al tessile (-24,8%), dai mezzidi trasporto (-50,1%) ai mobili (-17,8%), dai farma-ceutici (-32,3%) agli apparecchi elettrici (-15,9%).dall’analisi è evidente - precisa la Coldiretti - chele tensioni politiche hanno avuto riflessi anche sugliscambi anche di prodotti non colpiti direttamentedall’embargo ma particolarmente significativi perl’italia. Peraltro - continua la Coldiretti - la situa-zione è destinata a peggiorare nel tempo conl’esaurirsi delle scorte. La Coldiretti ha stimatodanni diretti solo nell’alimentare per un ammon-tare di circa 200 milioni di euro all’anno ai quali sisommano quelli indiretti dovuti alla perdita di im-magine e di mercato provocata dalla diffusione inRussia di prodotti di imitazione che non hannonulla a che fare con il Made in italy ma anche la pos-sibilità che vengano dirottati sul territorio nazio-

nale i prodotti agroalimentari di bassa qualità dialtri paesi che non trovano piu’ uno sbocco nelPaese di Putin. in particolare - precisa la Coldiretti- i settori piu’ penalizzati sono ortofrutta per unimporto di 72 milioni di euro esportati nel 2013,le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e de-rivati per 45 milioni di euro. da segnalare che sonostati colpiti anche prodotti tipici dal ParmigianoReggiano al grana Padano (per un importo di 15milioni di euro) ma anche prosciutti a denomina-zione di origine. Le misure di sostegno messe inatto dall’Unione europea nel settore dei prodottiortofrutticoli e dei formaggi stagionati non sonosufficienti - continua la Coldiretti - a coprire le pe-

santi perdite. Peraltro ulteriori problemi vengonopoi dal fatto, sottolinea la Coldiretti, che la Com-missione europea ha annunciato che il costo dellele misure di sostegno messe in atto dall’Unione eu-ropea per far fronte ai danni causati dall’embargorusso verrà di fatto pagato dagli stessi agricoltori. i344 milioni di euro destinati al settore dei prodottiortofrutticoli e dei formaggi stagionati colpiti dalblocco delle frontiere russe saranno, infatti, toltidalla riserva di crisi autofinanziata dagli stessi pro-duttori, sui quali viene così ingiustamente scaricato- conclude la Coldiretti - il peso intero di una crisidi mercato provocata da decisioni politiche di cuinon sono responsabili.

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il primo bilancio del taglio dell’exportmade in italy in russia in un mese

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attUaLità- giornata del ringraziamento 2014aalessandrina

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giornata provincialede l r i ngr a z i a m e n t o di col di r e t t i

Coldiretti: ”domeniCa 23 novembre uniremo riflessione e aggregazione ragionando intorno alla filiera agriCola tutta italiana”

tutto pronto per il “grazie dei campi” chesi celebrerà il 23 novembre, ad acquiterme nella Cattedrale. in questo modocontinua una tradizione che ha sempre

trovato consensi sul territorio e che identifica pro-prio San martino con la “giornata del Coltiva-tore”, ossia un modo per rendere grazie al Signorema che vuole anche essere un’occasione per stareinsieme e per esprimere con gioia quel sentimentodi riconoscenza che i coltivatori hanno da semprefatto proprio. Quest’anno il tema che unirà tuttele feste del Ringraziamento a livello nazionale, de-ciso dalla Commissione episcopale è “Benedire ifrutti della terra e nutrire il pianeta”.La giornata del Ringraziamento 2014 precede dialcuni mesi l’apertura di expo milano 2015 dedi-cato a “nutrire il pianeta. energia per la vita”, untema di particolare rilevanza per il nostro Paese enon solo. esso invita a dedicare un’attenzione spe-ciale al tema del cibo, quale dono di dio per la vitadella famiglia umana. Così, nel ringraziare il Padreper i frutti della terra, ci rendiamo consapevoli dicoloro che patiscono la fame. Papa Francesco ri-chiama spesso “la tragica condizione nella quale vi-vono ancora milioni di affamati e malnutriti, tra iquali moltissimi bambini”. La fame è minaccia permolti dei poveri della terra, ma anche tremendointerrogativo per l’indifferenza delle nazioni più ric-che. infatti, alla sottonutrizione di alcuni, si affiancaun dannoso eccesso di consumo di cibo da partedi altri. È uno scandalo che contraddice dramma-ticamente quella destinazione universale dei benidella terra richiamata - quasi cinquanta anni or

sono - dal Concilio Vaticano iinella Costituzione pasto-

rale Gaudium et spes (cf.n.69). È una questionedi giustizia, che ponegravi interrogativi inmerito al nostrorapporto con laterra e con il cibo.

in questa

giornata del Ringraziamento guardiamo dunqueall’agricoltura, che - attraverso i suoi frutti - è fontedella vita. in sistema agricolo contemporaneo ap-pare però spesso distante da tale immagine: la suacomplessità esige considerazioni ben più artico-late. infatti, nelle zone agricole di grande vastità,l’attività tende spesso a coinvolgere sempre piùreti di imprese e comporta l’uso di tecniche anchecomplesse. nel messaggio per la 64esima giornatadel Ringraziamento i vescovi italiani pongono l’at-tenzione sulla necessità di sviluppare e promuo-vere un modello di produzione agricola che siaattento alla qualità e alla salvaguardia dei terreni inmodo da garantire effettiva sostenibilità. La terra,in altre parole, va custodita come un vero e pro-prio bene comune della famiglia umana, dato perla vita di tutti. essa deve mantenere come primariala sua destinazione fondamentale - quella di essere,appunto, fonte di cibo per i suoi abitanti, facendoin modo che il rispetto e la ricerca della qualità deibeni salvaguardi la capacità della terra stessa diprodurre per la generazione presente e per quellefuture. occorre presidiare il territorio contro ildegrado e la cementificazione, che lo rendono ino-spitale per la vita e sottraggono aree alla produ-zione di cibo. occorrerebbe pure evitarel’installazione di pannelli solari sul terreno, collo-candoli piuttosto sugli edifici. L’agricoltura poi nonè solo produzione finalizzata a nutrire la famigliaumana, ma anche custodia del territorio, che locura e lo riqualifica. inoltre, la stessa agricoltura èanche un sistema di relazioni umane, che si svilup-pano in stretto contatto con la terra ed i suoiritmi. La custodia della terra per nutrire il pianetaè impresa che richiama anche la responsabilitàdelle singole persone e delle famiglie: siamo con-sumatori, ma anche cittadini attivi e responsabili.educarci alla custodia della terra significa altresìadottare comportamenti e stili di vita in cui l’usodel cibo e dei prodotti alimentari sia più attento elungimirante. Con le nostre scelte di acquisto delcibo possiamo offrire sostegno alle produzioni lo-cali. È saggezza privilegiare la qualità rispetto alla

quantità, sapendo che - nei prodotti a forte im-patto ambientale e sociale - la qualità aiuta la so-stenibilità. altrettanto importante è agire nellenostre famiglie, per ridurre ed eliminare lo sprecoalimentare, che nelle società agiate raggiunge livelliinaccettabili. Papa Francesco ha più volte denun-ciato la “cultura dello scarto”, cultura che “tendea diventare mentalità comune che contagia tutti”,rendendoci “insensibili anche agli sprechi e agliscarti alimentari, che sono ancora più deprecabiliquando in ogni parte del mondo, purtroppo, moltepersone e famiglie soffrono fame e malnutrizione. Ricordiamo bene però che il cibo che si butta viaè come se venisse rubato dalla mensa di chi è po-vero, di chi ha fame!” a livello provinciale, intanto,si sta continuando nella raccolta delle adesioni,sono ancora disponibili pochissimiposti, per prendere parte all’iniziativa:alle 10.30 la giornata inizierà con lamessa verrà celebrata da mons. Pao-lino Siri Vicario generale diocesi diacqui terme e da don ivo Piccininiconsigliere ecclesiastico provincialeColdiretti. Seguirà benedizione deimezzi agricoli, il saluto e gli interventidelle autorità. al termine è previstoun momento conviviale al risto-rante “Vallerana” di alice Bel Colle.Per informazioni e prenotazionipullman ci si può rivolgere all’uffi-cio Provinciale o agli uffici zonaColdiretti.

“Benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta”

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san martino, occasione per fare il punto sull’annata agraria

n occasione di San martino, la Coldirettiha diffuso un bilancio agricolo dell’annoche sta per concludersi, che è stato scon-volto da un andamento climatico del tutto

anomalo con un conto sulle tavole degli italianida 2,5 miliardi tra calo produttivo, maggioricosti per la difesa della colture e stravolgi-mento nei consumi. nel 2014 è crollata la pro-duzione degli alimenti Made in Italy alla basedella dieta mediterranea che fanno segnare uncalo che va dal 35 per cento per l’olio di olivaal 15% per il vino fino al 4% del grano duro de-stinato alla pasta, ma cala anche il raccolto diortofrutta sotto gli effetti del maltempo. Se la vendemmia rischia di classificarsi come lapiù scarsa dal 1950, con una produzione di vinoMade in Italy che potrebbe scendere fino a 41milioni di ettolitri, la produzione italiana di oliodi oliva è crollata attorno alle 300mila tonnel-late. L’andamento dei raccolti in italia influenzanaturalmente anche i risultati produttivi a li-vello internazionale dove la produzione mon-diale di vino si dovrebbe attestare nel 2014 a271 milioni di ettolitri con un calo del 6% e ilsorpasso della Francia che con 44 milioni di et-tolitri torna a diventare il primo produttoremondiale davanti all’italia. ancora più grave lasituazione per l’olio di oliva con il consigliooleicolo internazionale (Coi) che ha stimato uncalo della produzione mondiale addirittura del19% per circa 2,56 milioni di tonnellate, per ef-fetto anche del dimezzamento dei raccolti inspagna che con un quantitativo di meno di unmilione di tonnellate mantiene il primato mon-diale davanti l’italia che è però insidiata dallagrecia. e’ allarme anche per la produzione ita-liana di pasta a causa dell’eccessiva dipendenzadell’industria nazionale per l’acquisto di granoduro dall’estero da dove arriva circa il 40% delfabbisogno perchè non si è avuta la lungimi-ranza di investire sull’agricoltura nazionale. Se

in italia i raccolti di frumento duro hanno su-bito una leggera flessione (-4%), un calo consi-stente del 10% si è verificato nell’Unioneeuropea ed un vero e proprio crollo del 27%si é registrato in Canada che è il principale for-nitore dell’italia. Complessivamente secondo lestime dell’international grains Council, la pro-duzione mondiale dovrebbe attestarsi sui 34milioni di tonnellate (-15%). anche per il rac-colto nazionale di pomodoro da conserva perpreparare polpe, passate e pelati da condi-mento si registra un calo delle rese per ettaroe la produzione rimane in linea con la mediastagionale degli ultimi cinque anni solo perchèsi registra un aumento delle superfici coltivateaggiungendo che si registrano cattive notizieanche sul fronte dell’ortofrutta. Se per alcunevarietà le raccolte rimangono ancora da com-pletare o non è ancora partita (mele, pere, uvada tavola, kiwi, agrumi), si stima un calo dellaproduzione complessiva rispetto allo scorsoanno. e per le castagne siamo addirittura al mi-

nimo storico con una produzione nazionaleben al di sotto dei 18 milioni di chili registratilo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quelladi 10 anni fa. gli effetti del crollo produttivo sifanno sentire tavola dove gli italiani sono i prin-cipali consumatori di pasta a livello mondialecon una media per persona di 26 chili all’anno,una quantità che è tre volte superiore a quelladi uno statunitense, di un greco o di un fran-cese, cinque volte superiore a quella di un te-desco o di uno spagnolo e sedici voltesuperiore a quella di un giapponese. ma gli ita-liani fanno registrare acquisti da primato ancheper il vino (38 litri a persona all’anno) per l’oliodi oliva (12 chili a persona all’anno) e per i po-modori trasformati con circa 35 chili per per-sona all’anno. anche per gli effetti dal punto divista economico rischiano quindi di mancaredalle tavole quei i prodotti base della dieta me-diterranea che sono considerati indiscutibil-mente come essenziali per garantire una buonasalute, soprattutto per la crescita nelle giovanigenerazioni. Pane, pasta, frutta, verdura, extra-vergine e il tradizionale bicchiere di vino con-sumati a tavola in pasti regolari hannoconsentito agli italiani di conquistare fino adora il record della longevità con una vita mediadi 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per ledonne, tra le più elevate al mondo. Per garan-tirsi una adeguata disponibilità di cibo neltempo l'italia deve difendere il proprio patri-monio agricolo e la propria disponibilità diterra fertile dalla cementificazione nelle città edall’abbandono nelle aree marginali con un ade-guato riconoscimento dell'attività agricola poi-ché un modello di sviluppo sbagliato ha tagliatodel 15% le campagne e fatto perdere negli ul-timi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra col-tivata, un equivalente di circa 400 campi dacalcio (288 ettari) che vengono abbandonati ooccupati dal cemento ogni giorno.

Nel 2014 è crollata la produzione degli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea

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Alla presenza del presidente provinciale Coldiretti roberto Pa-ravidino e della Responsabile Provinciale e Regionale giovani im-presa Valentina Binno, si è rinnovata, dopo la Santa messa, pergli agricoltori della zona l’offerta dei prodotti della terra, la bene-dizione dei mezzi agricoli e degustazioni gratuite per ricreare lasolidarietà e la socialità tipica del mondo agricolo. nata nel 1951,

in pieno dopoguerra, con l’intento di ringraziare il Signore dei fruttidella terra al termine dell’annata agraria, questa ricorrenza si è im-posta nel tempo nella tradizione rurale, divenendo anche occasionedi festa e di socializzazione con la città. durante la S. messa sonostati portati all’altare i prodotti della terra più caratteristici e rap-presentativi realtà agricola della zona.

giornata ringraziamento a gavonatad om e n i c a 9 nov e m br e s i è c e l e br at o a gavon ata di c a s s i n e i l “ gr a z i e de i c a m pi ”

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oldiretti anche nell’edizione 2014 delSalone del gusto e terra madre ha vo-luto assicurare il proprio contributo siacon l’ospitalità ai delegati provenienti

da tutto il mondo, sia durante i convegni qualioccasione di confronto e di condivisionedelle problematiche agroalimentari mondiali.di grande rilevanza per Coldiretti il tema alcentro del dibattito: l’attenzione all’agricol-tura ed all’impresa agricola familiare, pernoattorno al quale ruotano l’80% delle impreseagricole italiane e mondiali. “Coldiretti - ha af-fermato il direttore provinciale Coldirettialessandria Simone moroni - punta da sem-pre a valorizzare questa tipologia di impresaagricola, attraverso l’intensa attività di Cam-pagna amica che, attraverso la realizzazionedi uno stand molto articolato, è stata ancorauna volta ambasciatrice verso i consumatoriper la costruzione di un solido rapporto fi-duciario basato sulla trasparenza e sulla op-portunità di non omologare gusti, sapori eprofumi che sono l’espressione autenticadelle peculiarità di ogni territorio”.Coldiretti ha organizzato la presenza al Sa-lone del gusto con uno spazio espositivo cheha raccontato ai visitatori le importanti pro-gettualità economiche messe in campo dal-l’organizzazione: protagonista il progettoCampagna amica ovvero la grande rete nazio-nale di punti vendita, mercati e botteghe, e ilprogetto Fai -Firmato dagli agricoltori italiani

- dove sono sviluppati i contratti di filiera conle industrie di trasformazione, gli accordi perle forniture alla gdo ed alla ristorazione col-lettiva, nell’ottica della tracciabilità. il Pie-monte ha raccontato importanti percorsiprogettuali con le esperienze dirette delleaziende presenti: nuovi mestieri nati nell’am-bito della rete come l’agripasticciere, l’agri-cosmetista, l’agrierborista, l’agribirraio el’agrigelataia. Lo spazio dedicato ai bambini èstato animato quotidianamente dalle agritateprogetto di punta di Coldiretti Piemonte

nell’ambito dell’innovazione sociale in agricol-tura. non è mancata la presenza di un narra-tore del gusto per raccontare emozioni esensazioni del vero cibo Made in Italy e il per-sonal trainer dell’orto che ha saputo consi-gliare i consumatori nel creare il proprio ortoa casa. Riflettori puntati sulla presenza delpresidente nazionale Coldiretti Robertomoncalvo cha ha partecipato a due importanticonvegni e nel commentare l’adesione al Pro-tocollo di milano ha affermato che “non pos-siamo continuare a vivere in una società che

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confronTo e condiVisioned e L L e P R o B L e m at i C h e a g R o a L i m e n ta R i m o n d i a L i

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tollera la presenza di 860 milioni di per-sone denutrite e nel contempo assistereallo spreco di 1,3 milioni di tonnellate dicibo all’anno. gli sprechi e la malnutrizionesono alimentati dal paradosso di chi consi-dera il cibo semplice merce - ha dettomoncalvo - . La distintività e le biodiversitàsono gli elementi che permetteranno allenazioni povere di uscire dalla fame e dallapovertà”. Per quanto riguarda l’incidenzadell’immigrazione nel comparto agricolo, ilpresidente moncalvo sul tema “te lo do ioil Made in Italy” ha sottolineato: “abbiamosiglato martedì scorso il contratto nazio-nale dei lavoratori agricoli a livello nazio-nale con le organizzazioni sindacali.Riguarda un milione e duecentomila lavo-ratori occupati nel settore agricolo. di que-sti il 25% sono stranieri o meglio 320 milalavoratori agricoli non sono nati in italia.”oggi sono 53 mila le imprese agricole con-dotte da immigrati: La dimostrazione di unnormale processo di integrazione e la con-sapevolezza di Coldiretti dell’importanzadegli stranieri nel settore agricolo. Relati-vamente alle assunzioni dei lavoratori sta-gionali in agricoltura con i voucher,moncalvo ha ricordato che questo sistemaoffre una risposta concreta all’impresa agri-cola che ne usufruisce nei momenti dipunta ad esempio per le campagne di rac-colta. i voucher riguardano le assunzioni distudenti, pensionati e alcune categorie didisoccupati. dalla loro introduzione le orelavorative impiegate in agricoltura e rilevatedall’inps sono passate da 104 milioni a 112milioni. Una risposta alla società ed alle ca-tegorie più deboli. moncalvo ha poi stigma-tizzato la presenza di cooperative dilavoratori che si propongono agli impren-ditori agricoli a prezzi orari inferiori aquelli stabiliti dal contratto nazionale di la-voro. “Queste situazioni, pur essendo innetta minoranza gettano discredito sututto il sistema, ma non appartengono alnostro modo di essere e di operare”.

in foto: nella pagina accanto, in alto una panoramica dello stand di Coldiretti al “Salone del gusto”. sotto:michelangelo Pellegrino, responsabile Comunicazione Regionale intervista Bruno Rivarossa Capo areaorganizzazione e Servizi della Confederazione. sopra: il Presidente nazionale Roberto moncalvo du-rante il suo intervento all’interno dello spazio espositivo e sotto l’azienda “Cascina daneto”, di elisa de-bernardis di occimiano, presenza consolidata al Salone.

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Se ne è parlato durante un incontro organizzato da Coldiretti Piemonte con UE.COOPagricoltura sociale è una pratica che attra-verso iniziative promosse in ambito agri-colo e alimentare da aziende agricole ma

anche cooperative sociali intende favorire il rein-serimento terapeutico di soggetti svantaggiatinella comunità e al contempo produrre beni. Sitratta, in sintesi, di un vero e proprio strumentooperativo attraverso il quale i governi regionali elocali - in maniera diretta o attraverso associa-zioni preposte - possono applicare le politiche delWelfare in ambito territoriale, coinvolgendo unapluralità di soggetti giuridici, enti, aziende agricolee cittadini. La forma di aggregazione più comuneche permette l’applicazione di queste politiche, èla cosiddetta “azienda agri-sociale” conosciutaanche come “fattoria sociale”. Si tratta di una fattoria tradizionale, o di un alle-vamento di animali di vario genere, economica-mente e finanziariamente sostenibile, gestita dauna o più persone associate. di tutto questo sene è parlato alla presenza di Roberto moncalvoPresidente di Coldiretti e di antonio de Conciliodirettore di Coldiretti Piemonte durante un con-vegno dedicato proprio a “agricoltura e all’inno-vazione sociale, il nuovo impegno per ladiversificazione”. molte le aziende di Coldirettialessandria ed esponenti del mondo della coo-perazione che hanno preso parte all’iniziativa:presenti anche gli assessori regionali giorgioFerrero (agricoltura), augusto Ferrari (PoliticheSociali), gianna Pentenero (istruzione Forma-zione Professionale e Lavoro). Roberto moncalvo ha ribadito la ferma volontàdi Coldiretti di giungere ad una legge nazionaleche definisca e coordini l’attività agricola rispettoalle problematiche di natura sociale e lavorativache oggi affliggono la società italiana. in Piemontecome in Veneto vi sono esempi concreti di quantosia importante il ruolo delle imprese agricolesiano esse singole che cooperative, sia nel settoredei bambini e degli anziani che degli inserimentilavorativi. antonio de Concilio ha evidenziato la

concretezza con la quale si è agito in Piemonteanche in forte sinergia con gli assessorati regionaliche a vario titolo si interconnettono con la pro-gettualità di Coldiretti. in particolare ha eviden-ziato il ruolo della Regione Piemonte nellagestione del Fondo Sociale europeo (FSe) che de-stina il 20% delle risorse disponibili alle proble-matiche sociali. de Concilio ha anche evidenziatol’insostituibile ruolo di Coldiretti dovuto alla ca-pillarità dell’organizzazione attraverso i propripunti di presidio distribuiti sul territorio regio-nale. La presenza di Lorella ansaloni responsabilenazionale donne impresa Coldiretti ha eviden-ziato come per l’impresa agricola la progettualitànel sociale abbia trovato terreno fertile grazie allasensibilità delle imprenditrici dove, in italia un’im-presa agricola su tre, è condotta da donne. Fran-cesco di iacovo, professore associato dieconomia e Politica agraria all’Università di Pisaha evidenziato la capacità di proposta di Coldirettiche sta seguendo a livello nazionale sia la nuovalegge sulle aree interne che quella sull’agricolturasociale. Le prime soffrono di invecchiamento edella mancanza dei servizi. di qui la necessità dellacollaborazione tra pubblico e privato con criteridi sussidiarietà che Coldiretti ha svolto gratuita-mente nella fase sperimentale, ma che occorrenormare sia per garantire la professionalità diquanti erogano il servizio e i costi sostenuti dagliimprenditori agricoli. gli assessori regionali Fer-rero, Ferrari e Pentenero hanno manifestato la piùtotale disponibilità della Regione nel mettere a di-sposizione sia le professionalità necessarie. sia lerisorse che con l’FSe si rendono disponibili pertali percorsi. non è immaginabile affrontare lenuove necessità del mondo del lavoro e le nuoveemergenze sociali senza fotografare il contestoattuale ed attuare politiche di accompagnamentorispetto alle necessità reali. Vi è l’urgenza di unquadro normativo nazionale e regionale in gradodi rispondere alle nuove esigenze anche con po-litiche famigliari in grado di prevenire il disagio mi-

norile e quello dei disoccupati nonché dei nuovipoveri. infatti è in atto un processo di impoveri-mento delle famiglie con redditi precari dovel’azione dei servizi sociali con la scarsità di risorsedegli enti pubblici, deve continuare nell’eroga-zione dei servizi in un ottica di sinergia tra pub-blico e privato. Questo vale per l’agricolturasociale, ma anche per la valorizzazione della ri-sorsa turistica della nostra Regione. Con il pro-getto “agriable” Coldiretti, insieme alla propriacentrale cooperativa UeCoop intende renderefruibile anche alle persone disagiate attraversouna progettualità trasversale gli agriturismi e lestrutture di accoglienza turistica.

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in foto: il professor Francesco di iacovo durante ilsuo intervento tra il Presidente Roberto moncalvo,la responsabile nazionale donne impresa Lorella an-saloni e il direttore Regionale antonio de Concilio.

in foto: in primo piano il direttore ProvincialeColdiretti alessandria Simone moroni e sullosfondo Valentina Binno delegata Provinciale e Re-gionale giovani impresa.

in foto: il numeroso pubblico presente nella Sala Convegni del “Circolo dei Lettori” a torino. inprimo piano graziella Boveri Responsabile Provinciale e Regionale donne impresa, delia Revelli Re-sponsabile Provinciale donne impresa Cuneo e Raffaella Vitale della direzione Politiche Sociali perla Famiglia della Regione.

AGRICOLTURA E INNOVAZIONE SOCIALE,IL NUOVO IMPEGNO PER LA DIVERSIFICAZIONE

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scheda vite n.35

[a cura di alberto Pansecchi]

Le fasi fenologiche che nel corso dell’anno si sus-seguono sono differenti per tipo-logia, epoca e du-rata ma sempre in stretta relazione tra loro. essesi condizionano vicendevolmente e il perfettosvolgimento della precedente è presupposto perla piena riuscita di quella che seguirà.Per ottenere ottimi risultati finali è determinantela buona riuscita di ognuna delle fasi. esse condi-zionano anche i risultati dell’annata successiva.il ciclo annuale della vite è suddivisibile in tre mo-menti basilari:il ciclo vegetativo, il ciclo riproduttivo ela sintesi e la mobilitazione delle riserve.L’accavallarsi di queste tre fasi rende ogni momento del ciclo annuale peculiare e difficile.L’andamento del clima può condizionare in modo differente ciascuna fase, causando ricadute, condizio-nando e rendendo più complesso il ciclo vitale della pianta. Le pratiche colturali e le tecniche impiegateconsentono, in maniera più o meno intensa, di correggere le eventuali difficoltà insorte a seguito dellavariabilità del clima. ogni intervento, poi, può avere differente efficacia in relazione alla tempestività concui viene eseguito e al momento del suo inserimento nella complessità dei comportamenti della vite.

il ciclo fenologico

•tre fasi principali

•Condizionamenti e inter-dipendenza tra le fasi

•Continue trasformazioni

La vite ha una grande capacità di adattamento alle differenti condizioni am-bientali e può praticamente essere coltivata in qualsiasi tipologia di terreno.

ovviamente i suoi comportamenti variano in funzione dell’ambiente nel qualeè stata posta a dimora e delle sollecitazioni colturali che subisce.

L’agricoltore effettua le scelte osservando con attenzione il trascorrere dellefasi fenologiche e le loro specifiche caratteristiche.

ogni anno, è necessario adattare i tradizionali interventi colturali con quantoil vigneto richiede.

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[a cura di alberto Pansecchi]

il germogliamentoil germogliamento inizia in primavera, quando nel suolo, a livello degliapparati radicali, è percepita la variazione della temperatura. L’avvioè lento e avviene con la mobilitazione delle riserve della pianta econ il sempre più crescente trasporto di linfa grezza.

Con la formazione delle prime superfici fotosintetizzanti (le foglie),la velocità di sviluppo aumenta in modo esponenziale. in questa sta-gione, la disponibilità idrica e la temperatura dell’aria influiscono inmisura rilevante sulla crescita e il clima può caratterizzare il risultatovegetativo rendendolo, ogni anno, sempre particolare. L’uniformitàdi sviluppo dei germogli e la differente dimensione tra le foglie basalie quelle poste più in alto e già completamente formate, può aiutarenella valutazione delle differenze tra le annate.

da questo momento in poi, il ritmo di crescita accelera e di conse-guenza aumenta la massa fogliare.

a cura del servizio di consulenzatecnico-agronomica coldiretti alessandriaBibliografia: La qualità nel vigneto - edoardo monticelli - 2001

il ciclo riproduttivonel corso dell’accrescimento dei germogli compaiono i grappolini cherapidamente si allungano. attorno all’inizio di giugno, i fiori si aprono,scalarmente uno rispetto all’altro.

il fiore della vite è molto semplice. La parte centrale è quella femminilee le laterali, più fini, quella maschile. il processo della fioritura può evol-versi in tempi differenti in relazione all’andamento climatico. Pur ipotiz-zando le migliori condizioni, tuttavia, richiede un certo tempo, proprioper la disparità della fioritura.

avvenuta la fecondazione, in breve tempo, si osserva la formazione degliacini, inizialmente grandi solo come un grano di pepe. L’accrescimento erbaceo degli acini prosegue fino ad un apparente ar-resto dello sviluppo, quando il grappolo è nella fase della “chiusura”. in questa fase, avviene una consistente evoluzione delseme all’interno degli acini.

Segue l’invaiatura e il grappolo muta integralmente: gli acini si riempiono di succo, lo zucchero si accumula e l’acidità dimi-nuisce. Le dimensioni degli acini aumentano ancora grazie a un ulteriore accumulo di acqua. il grappolo si avvia verso la ma-turazione finale e, nell’ultimo periodo, avverrà la trasformazione di affinamento.

la conclusione del cicloLa conclusione del ciclo avviene con la cadutadelle foglie ed è preceduta dall’assunzione di unacolorazione vivace, che può variare dal rosso in-tenso, al viola e al giallo in relazione ai vitigni. Lefoglie si tingono delle tinte tipiche autunnaliquando viene raggiunto un certo livello di ma-turazione dei tralci.

il ciclo si considera concluso, ma è bene conside-rare che l’evoluzione fenologica non si interrompemai. nel corso dell’inverno, i tralci e le gemmeibernanti subiscono un’ulteriore evoluzione.

L’epoca della caduta delle foglie è un momentod’intensi cambiamenti in quanto, oltre alle normaliattività di accumulo e traslocazione, avviene un’in-tensa espansione radicale.

dopo la vendemmia, prima di intraprendere qual-siasi operazione di potatura, è bene essere certidel completo stato di riposo delle viti. non si va-nificherà così il lavoro che queste hanno svolto nelcorso dell’ultimo periodo di attività.

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a salute dei nostri figli prima ditutto. Partendo dalle scuole.Per questo Campagna amica eColdiretti non potevano che

aver accolto positivamente la notizia dipochi giorni fa che vieta negli istituti sco-lastici la “distribuzione” di “cibo spazza-tura”. Venti assessori all’agricoltura delleregioni italiane, tra le quali in Piemonte,hanno infatti firmato un protocollo in cuisi vieta “la distribuzione ai minori, me-diante distributori automatici e in ogniluogo aperto al pubblico di alimenti e be-vande sconsigliati ovvero contenenti unelevato apporto totale di lipidi per por-zione, grassi trans, oli vegetali, zuccherisemplici aggiunti, prodotti ad alto conte-nuto di sodio, nitriti e/o nitrati utilizzaticome additivi, aggiunta di zuccheri sem-plici e dolcificanti, elevato contenuto diteina, caffeina e similari”. “e’ una deci-sione importante - spiega il prof. giorgioCalabrese, esperto dietologo e nutrizio-nista - la scuola è il luogo per eccellenzadove le famiglie si devono sentire sicurea cominciare da quello che mangiano ipropri figli”. Calabrese non ha dubbi: “infamiglia si può mangiare il dolcino magarifatto in casa e con prodotti garantiti, mabisogna evitare che a scuola i nostri ra-

gazzi si riempiano di schifezze e alimentipoco sani che sono un rischio per l’obe-sità”. Fermare la vendita del cibo spazza-tura nelle scuole per favorire alimentilocali, freschi e sani come spremute,frutta e verdura di stagione: “dobbiamostare sempre attenti - aggiunge Cala-brese - alla qualità e al territorio. inoltre,non ci dobbiamo preoccupare solo diquello che esce fuori dai distributori au-tomatici ma anche dai cornetti nei barpieni di strutto o dei panini carichi digrassi. i bambini devono imparare a man-giare fin da piccoli”. Sì ai distributori “sani”. La grande diffu-sione dei distributori automatici dove ac-quistano 23 milioni di italiani, tra i qualiben dieci milioni regolarmente, deve es-sere accompagnata da una innovazioneche punti a privilegiare prodotti naturali,di stagione e Made in Italy con obiettivisalutistici ma anche di formazione, so-prattutto nelle scuole. Un obiettivo chepuò essere sostenuto con l'aiuto deinuovi distributori automatici di frutta everdura snack che si stanno diffondendoe dove è possibile acquistare a prezzi cal-mierati frutta fresca, disidratata o spre-mute di origine nazionale senza aggiuntedi zuccheri o grassi come alimento

rompi-digiuno per una merenda sana al-ternativa. in italia un bambino su 4 in so-vrappeso. nel nostro Paese quasi unbambino sui quattro (il 22,2%) e in so-vrappeso, mentre il 10,6% è addiritturaobeso secondo l’ultimo Rapporto“okkio alla salute”. L'aumento di peso èun importante fattore di rischio permolte malattie come i problemi cardio-circolatori, il diabete, l'ipertensione, l'in-farto e certi tipi di cancro. e la situazionein italia non è incoraggiante visto l’allar-garsi della crisi alimentare con il numerodei bambini e adolescenti che mangiafrutta e verdura a ogni pasto che è scesoal 35 per cento nel 2013 rispetto al 37per cento dell’anno precedente. Quelliche la mangiano una volta al giorno sonopassati al 35 per cento contro il 39 percento e si registra anche un aumento dicoloro che non l'assumono o lo fanno unmassimo di 2 volte a settimana (31 percento contro il 24 per cento).

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i consigli del nutrizionista

il celebre dietologo e nutrizioni-sta sposa la causa di campagnaamica e coldiretti e commentail protocollo che vieta la venditanella scuole di cibi poco sani.

Rubrica a cura del Prof. giorgio calabresetesti tratti dal sito Fondazione Campagna amica

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no ai distributori di cibo spazzatura,giorgio calabrese:“proteggiamo i nostri figli”

in italia quasi un bambinosu 4 in sovrappeso

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minestrone, qual è il più nutriente?

castagna, un tesoro di dolcezza e salute

oltre a scegliere verdure e legumidi stagione, il consiglio è diabbinarli alla pasta per esaltarnele qualità nutrizionali

e si desidera mangiare una buonaminestra di legumi è necessariopartire dal conoscere il loro va-lore nutrizionale, studiando le-

gume per legume! Quali sono i principali?Fagioli, piselli, ceci, lenticchie, soia. Se liusiamo per preparare una minestra, que-sta diventa un piatto nutriente ed ener-getico. Se vogliamo che un minestrone ouna zuppa siano nutrienti e vadano benecome piatto unico, soprattutto per cena,allora è ideale prepararla proprio con i le-gumi. Questi infatti contengono pochi

grassi e molta fibra alimentare, sono ot-time fonti di vitamine del gruppo B, masoprattutto di proteine vegetali; abbinatiai cereali ne forniscono una quantità pario anche superiore a quelle della carne. inparticolare, tipiche della tradizione sonola “pasta e fagioli” e il “riso con i piselli”.La prima è una minestra sostanziosa e nu-triente, originaria della Campania e facileda preparare. il riso coi piselli si gusta vo-lentieri anche in estate, aggiungendocidelle foglioline di menta e mangiandolasemi-fredda. Si possono preparare ottime

minestre di legumi anche con lenticchie(in particolare quelle rosse che cuociono inpoco tempo) e ceci. Per un mix estrema-mente nutriente consigliamo la zuppa dilegumi con fagioli, lenticchie, ceci e piselli:è energia assicurata! Utilizzare i legumi abbinati ai cereali(come la pasta) è un’abitudine sana: leproteine nei cereali e nei legumi, se con-sumate insieme, si completano reciproca-mente. il mix cereali-legumi assumeun’ottima qualità nutrizionale, che eguagliaquasi quella di carne, pesce o uova.

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con un indice glicemico del 50 per centopiù basso della farina bianca, è ricca di fibrae contiene vitamina c. l’importanteè mangiarne con moderazione

i solito delle castagne si diconodue cose: la prima è che vannoevitate se si sta facendo unadieta, la seconda è che fanno

venire l'aria nella pancia. Quest'ultima è,tra le due, sicuramente la più vera. avendoun gusto molto dolce si pensa spesso chela castagna (o la farina di castagne) incre-menti molto gli zuccheri nel sangue e diconseguenza faccia anche ingrassare. nulladi più falso: l'indice glicemico del frutto èdi più del 50% più basso di quello della fa-rina classica bianca e pari a quello della fa-

rina integrale. Significa che una castagnafarà molto meglio di una stessa quantità digrissino, sia in termini “diabetici” che di in-grassamento e controllo della fame. La ca-stagna infatti, è ricca di una quantità di fibrache la farina bianca non contiene e di vita-mine (tra le quali la C e quelle del gruppoB) e sali minerali (tra i quali potassio, ma-gnesio e fosforo). non male per qualcosa dicosì gustoso! La farina di castagne inoltreè assolutamente ottima da utilizzare nellapreparazione di dolci nei quali sarà cosìpossibile ridurre in maniera importante la

quota zuccherina lasciando molto più cheintatto il gusto del dolce. Per quanto ri-guarda la formazione di aria nell’intestino,la soluzione c'è, ed è semplicissima: invecedi fare una sola intera scorpacciata di ca-stagne, cominciate con il mangiarne unpaio e poi tre e poi cinque, avrete moltopiacere al palato e pochissima aria. in que-sta maniera la farina di castagne e le casta-gne stesse potranno essere utilizzate egustate con serenità anche nella quotidia-nità dei mesi invernali, senza alcun tipo dirimorso, né di mal di pancia.

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Yogurt: fa bene, ma non sostituisce un pasto

convinzione comune che quandoci sono alcuni chiletti in più siameglio sostituire il pranzo con unsemplice yogurt. È giusto? no, non

è una scelta equilibrata perché, pur trat-tandosi di un alimento molto salutista egradevole al palato, non contiene tutti inutrienti di cui il nostro organismo ne-cessita nelle varie ore della giornata. Vo-lete invece potenziare l’effetto delloyogurt? allora mangiatelo dopo pranzoo dopo cena. meglio se dopo un bel

piatto di frutta e verdura. in particolare,asparagi, carote, carciofi, radici della ci-coria, patate, barbabietole, aglio e ba-nane, sono molto ricchi di una sostanza,l’inulina che aiuta i batteri buoni conte-nuti nello yogurt a crescere e a funzio-nare bene e, quasi, li nutre. Per questol’inulina e altre molecole simili vengonochiamate prebiotici, cioè sostanze checostituiscono un terreno fertile per losviluppo della vita. mentre i lattobacillidello yogurt sono definiti probiotici. Per molto tempo si è pensato che fossemeglio fare il pieno di fermenti latticilontano dai pasti. Studi recenti invece affermano proprio ilcontrario: l'associazione con alcuni cibiesalta il loro potere salutare. il latte fer-

mentato allunga la vita e nello yogurtsono contenute soprattutto due speciedi probiotici (lo Streptococcus thermo-philus e il Lactobacillus bulgaricus) che siaffiancano alla flora batterica già pre-sente lungo le pareti dell’intestino, mi-gliorando una serie di processi digestivie frenando l’azione di eventuali agentipatogeni.

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Per potenziarne gli effetti,non va mangiato da solo ma dopo un bel piattodi frutta e verdura

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idenTificAzione

•gli adulti hanno una dimen-sione di circa di circa 3mm, sonodi colore grigio-violaceo e sono ri-coperti da un pruina grigiastra.

•gli stadi giovanili sono piùchiari, tendenzialmente rosati.

[a cura di alessandro albertelli]

Scheda afide grigio o cenerognolo n.41

ciclo biologicoL’afide grigio è un insetto con ciclo dioico; il melo è l’ospite primario, lepiante del genere plantago sono invece ospiti secondari.L’insetto sverna sul melo allo stadio di uovo; questo è di colore nerastroed è deposto sui rami delle piante ospiti.in primavera (marzo-aprile) nascono le fondatrici partenogeneticheche danno origine a generazioni di fondatrigenie (fino a 5 generazioni) sul-l’ospite primario.Queste generazioni attaccano i germogli fino al germogliamento e prose-guono fino all’inizio dell’estate.Successivamente compaiono le prime migratrici alate che si portano sul-l’ospite secondario (gen. Plantago), dove si svolgono alcune generazioni par-tenogenetiche estive.alla fine dell’estate inizio autunno si formano le sessupare che migranonuovamente sull’ospite primario (melo), su cui originano gli anfigonici; lefemmine di questi deporranno le uova destinate a svernare.

PremessAL’afide grigio o cenerognolo, Dy-

saphis plantaginea pass. è unaspecie chiave per la coltura del meloe del cotogno. L’ospite primario ècostituito appunto dalla pianta dimelo e cotogno, mentre quelli se-condari sono piante erbacee del ge-nere plantago (P.lanceolata, P.media, P. majore, P. rugelii) quest’ultimanon presente in italia. L’ospite pre-valente è p.lanceolata.L’afide ha un’area di diffusionecomprendente l’europa, l’asia cen-trale, il medio e L’estremo oriente,il nord africa e il nord america. initalia è presente ovunque.

clAssificAzionenome: afide grigio (Afide cenerognolo)classe: insettiordine: Rincotisottordine: omotteri famiglia: afididi genere: dysaphis specie: d. plantaginea Pass. Piante ospiti: melo.

Afi

de

gr

igio

del

mel

o

colonia di afide grigio Afidi predati da limitatori naturali

colonie di afidi Afide

colonie di afidi

deformazione fogliareper attacco di afidi

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e[a cura di alessandro albertelli]

dAnni

Bibliografia: PoLLini a. (1998) - manuale di entomologia applicata, 294.FeRRaRi m.; maRCon e., menta a. (1992) - Fitopatologia ed entomologia agraria, 426-427. Regione Piemonte (2014) - norme tecniche di Produzione integrata, 35.Siti internet: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/fitosanitario/doc/avversita/frutticole/file-e-immagini/melo/i-mezzi-di-difesa-con-tro-lafide-grigio-del-melo

i nemici naturali dell’afide sono molti, tuttavia non rie-scono a controllare le popolazioni del fitofago sia per la bassis-sima soglia di danno che per la non contemporaneità dei ciclibiologici (i nemici naturali sono presenti in massa solo ad inizio

estate quando il maggior danno è stato già fatto).i nemici naturali sono: coleotteri coccinellidi, neurotteri

crisopidi, Ditteri cecidomidi, Sirfidi ecc.

i trattamenti insetticidi eseguiti nei mesi da maggio in poi de-vono tener conto della eventuale presenza di questi nemici na-turali e la scelta dei principi attivi deve essere fatta cercando disalvaguardare il più possibile la presenza della biocenosi utile.

L’afide grigio è uno dei fitofagi più pericolosi per il melo. L’in-setto vive in colonie sui germogli e sotto le foglie e con le punturedi nutrizione provoca accartocciamenti fogliari gravi e irreversibili.nei germogli si manifestano deformazioni e arresto dello sviluppo,con conseguente perdita dell’apice vegetativo. L’afide grigiopunge i fiori provocando aborti fiorali e colatura; la punture dinutrizione interessano anche i frutticini sui quali si evidenzianomalformazioni e dimensioni ridotte, pertanto i frutti sono com-mercialmente molto deprezzati. inoltre un attacco precoce in fasedi allegagione può provocare anche la cascola dei frutticini.il danno descritto viene inoltre aggravato anche da un’abbondanteproduzione di melata che danneggia la vegetazione sia diretta-mente (asfissia, effetto lente con ustioni fogliari) che indirettamentecon l’instaurarsi di funghi saprofiti (Fumaggini) i quali riducono l’ef-ficienza fotosintetica.

deformazione del frutto per attacco di afidi

larva matura di coccinella

Adulto di coccinellide mentre preda afidi

Adulto di coccinellide

La lotta contro l’Afide grigio è prevalentemente di tipo chimico;l’afide è molto pericoloso anche con una presenza molto ridotta(le soglie di danno sono molto basse). I danni, spesso consi-stenti e irreversibili consigliano di trattare comunque in modopreventivo in prefioritura alla comparsa delle fondatrici, oppurealla fine della fioritura da caduta petali a frutto noce o in pre-senza di danni da melata. I principi attivi utilizzabili (facendo

riferimento alle norme tecniche di produzione integrata misura

214.1) sono:Pirimicarb, Olio minerale, Azadiractina, Imidacloprid (1) (2),Tiametoxam (1) (2), Acetamiprid (2), Clotianidin (1) (2), Flu-valinate (3), Flonicamid (4), Spirotetramat (5)

loTTA

1) Non trattare in prefioritura ed effettuare lo sfalcio delle fio-

riture naturali prima del trattamento.

(2) Prodotti in alternativa tra loro, al massimo 2 interventi

all’anno indipendentemente dall’avversità, 1 solo nel caso si

utilizzi tiacloprid.

(3) Al massimo 1 intervento all’anno e solo in prefioritura.

(4) Contro questa avversità al massimo 1 intervento all’anno,

comunque non più di 2 trattamenti all’anno con questa s.a.

indipendentemente dall’avversità.

(5) Al massimo 1 trattamento all’anno indipendentemente dal-

l’avversità.

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attUaLità- pizza patrimonio unesco aalessandrina

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a prima pizza taroccata con “Pomarola” delBrasile, olio “Pompeian” del Maryland e“zottarella” venduta in germania, maanche pelati San marzano fatti in Califor-

nia, ha perso rovinosamente il duello con quellaoriginale preparata per sostenere  l’iscrizione“dell’arte della pizza napoletana” nella lista Une-sco dei patrimoni immateriali dell’umanità e tu-telarne così l’identità. Una iniziativa dellaColdiretti al Forum internazionale dell’agricol-tura e dell’alimentazione di Cernobbio per so-stenere l’iscrizione nella prestigiosa lista ancheper fare definitivamente chiarezza sull’origineitaliana degli ingredienti e sulle modalità di pre-parazione per garantire le condizioni igienico esanitarie ottimali. “La pizza napoletana - sottoli-nea il presidente Coldiretti alessandria RobertoParavidino - dal 4 febbraio 2010 è stata ufficial-mente riconosciuta come Specialità tradizionalegarantita dall’Unione europea, ma ora l’obiettivoè quello di arrivare ad un riconoscimento inter-nazionale di fronte al moltiplicarsi di atti di pira-teria alimentare e di appropriazione indebitadell’identità. L'adesione della Coldiretti alla cam-

pagna accompagna la petizione lanciata sulla piat-taforma Change.org insieme all’associazionePizzaiuoli napoletani e alla fondazione UniVerdedell’ex ministro dell’agricoltura alfonso Peco-raro Scanio, per garantire pizze realizzate a re-gola d'arte con prodotti genuini e provenientiesclusivamente dall'agricoltura italiana e combat-tere anche l’agropirateria internazionale”. Un ri-schio diffuso all’estero e un’occasione per farechiarezza anche in italia dove quasi due pizze sutre (63%) sono ottenute da un mix di farina, po-modoro, mozzarelle e olio provenienti da mi-gliaia di chilometri di distanza senza alcunaindicazione per i consumatori. troppo spessoviene servito un prodotto preparato - spiega laColdiretti - con mozzarelle ottenute non dallatte, ma da semilavorati industriali, le cosiddettecagliate, provenienti dall’est europa, pomodorocinese o americano invece di quello nostrano,olio di oliva tunisino e spagnolo o addiritturaolio di semi al posto dell’extravergine italiano efarina francese, tedesca o ucraina che sostituiscequella ottenuta dal grano nazionale. in italia sonostati importati nel 2013 - spiega la Coldiretti -

ben 481 milioni di chili di olio di oliva e sansa,oltre 80 milioni di chili di cagliate per mozza-relle, 105 milioni di chili di concentrato di po-modoro dei quali 58 milioni dagli Usa e 29milioni dalla Cina e 3,6 miliardi di chili di granotenero con una tendenza all’aumento del 20%nei primi due mesi del 2014. Un fiume di materiaprima che - sostiene la Coldiretti - ha purtroppocompromesso notevolmente l’originalità trico-lore del prodotto servito nelle 50mila pizzeriepresenti in italia che generano un fatturato sti-mato di 10 miliardi, ma non offrono alcuna ga-ranzia al consumatore sulla provenienza degliingredienti utilizzati. “il riconoscimento dell’Une-sco avrebbe un valore straordinario per l’italiache è il Paese dove più radicata è la cultura ali-mentare e la pizza rappresenta un simbolo del-l’identità nazionale”, ha affermato il presidentedella Coldiretti Roberto moncalvo nel sottoli-neare che “è chiaro che garantire l’origine nazio-nale degli ingredienti e le modalità di lavorazionesignifica difendere un pezzo della nostra storia,ma anche la sua distintività nei confronti dellaconcorrenza sleale”.

unesco: lA PizzA nAPoleTAnA diVenTA PATrimonio umAniTA’Stop a “pizza con Pomarola” del Brasile, olio “Pompeian” Usa e “Zottarella” tedesca

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coltivatori diretti e gli imprenditori agri-coli sono tenuti ai sensi della legge

n.233/90, a comunicare all’inps qualunque va-riazione aziendale concernente:- iscrizioni e cancellazioni di unità attive;- acquisti e vendite terreno;- affitto e dismissione di terreno;cambiamento sostanziale di colture o tipolo-gie di allevamento in atto:- iscrizioni e cancellazioni di unità attive;- acquisti e vendite terreno;- affitto e dismissione di terreno;- cambiamento sostanziale di coltureo tipologie di allevamento in atto.

infatti, tali situazioni, possono incidere sull’im-porto dei contributi da versare negli anni suc-cessivi e, qualora non venissero effettuate,potrebbero comportare l’imposizione di san-zioni amministrative ed interessi legali. Si in-

forma che tali variazioni vanno segnalate al-l’inps entro 90 giorni dalla decorrenza dellestesse. gli uffici del Patronato epaca di Coldi-retti sono a disposizione per l’assistenza inmerito alla presentazione delle istanze.

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ePaCa - novità pensionisticheaalessandrina

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VAriAzioni inPs Per colTiVAToridireTTi/imPrendiTori Agricoli

colTiVATori direTTi: riduzione conTriBuTiVAPer i PensionATi che lAVorAno

i coltivatori diretti, titolari o coadiuvanti, che dopo il pensionamento continuano ad esercitarel’attività lavorativa autonoma, possono chiedere di pagare i contributi previdenziali (inps) nellamisura ridotta del 50%, conservando l’iscrizione negli elenchi. Per accedere a questa agevolazionecontributiva è necessario essere titolari di pensione erogata dall’inps e avere un’età non inferiorea 65 anni. Possono presentare richiesta anche i titolari di assegno di invalidità. Sono, invece, esclusidal beneficio i titolari di pensione di reversibilità. La riduzione contributiva si applica sui contributidovuti all’inps a fini pensionistici e la relativa richiesta consente di mantenere l’iscrizione neglielenchi dei coltivatori diretti e di accedere all’eventuale supplemento di pensione per i contributiversati dopo il pensionamento: in tali casi il supplemento sarà liquidato in misura proporzional-mente ridotta. i pensionati interessati devono presentare apposita domanda all’inps corredata datutti i dati identificativi della posizione contributiva e pensionistica. La domanda di ammissione albeneficio ha effetto non solo per l’anno in cui è stata presentata, ma a tempo indeterminato: nondeve, quindi, essere ripresentata per gli anni successivi e può essere revocata in qualsiasi momento.il beneficio può essere riconosciuto anche per periodi precedenti la data di presentazione delladomanda solo a seguito di formale richiesta degli interessati, ed a condizione che non si sia giàproceduto alla liquidazione di supplementi di pensione per il periodo per il quale viene richiestala riduzione. Per una consulenza sull’eventuale convenienza a chiedere l’agevolazione in argomentogli interessati possono rivolgersi al Patronato epaca: gli operatori epaca forniranno gratuitamentetutta l’assistenza necessaria, predisponendo se del caso, tutta la documentazione necessaria perl’inoltro della domanda dell’inps.

il mAnTenimenTodel requisiTodi colTiVATore direTTo,“lA PreVAlenzA”

Com’è certamente noto, la Legge n.9/63relativa all’iscrizione all’inps dei coltivatoridiretti, prevede che tale attività venga svoltacon carattere di continuità e prevalenza. inparticolare, relativamente a quest’ultimorequisito della prevalenza, il coltivatore di-retto che, nell’arco dell’anno svolga anchealtra attività lavorativa autonoma o dipen-dente, deve attentamente verificare checontinui a permanere la prevalenza sia ditempo che di reddito ai fini del manteni-mento della qualifica di coltivatore diretto,anche per evitare in futuro di essere can-cellato retroattivamente dall’inps dagli elen-chi previdenziali con conseguente dannosulla pensione futura. gli uffici zona e di re-capito della Coldiretti invitano tutti coloroche si trovano nella situazione sopra citataa valutare annualmente con gli operatoridel Patronato epaca il permanere dei re-quisiti di legge, predisponendo un semplicemodulo utile ad individuare il rispetto delrequisito di prevalenza.

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ePaCa - novità pensionistiche[pagine a cura di marino Ravera]

invio telematicodelle denuncedi infortunioCome risaputo, per i coltivatori diretti ed

i datori di lavoro agricoli è obbligatorio de-nunciare gli infortuni all’inail ed alle auto-rità di pubblica sicurezza (questura o

sindaco) entro due giorni dall’infortunio. Lacorretta denuncia di infortunio, presentatanei termini di legge, attiva l’iter di inden-nizzo della indennità temporanea ed, even-tualmente, l’indennizzo dei postumi chederivino dallo stesso. dal 1° luglio 2013, èprevista l’adozione delle modalità telema-tiche Pec (posta elettronica certificata) perl’invio all’inail delle denunce di infortunioe di malattia professionale anche per le im-prese agricole e i coltivatori diretti. Si ri-corda che il certificato medico rilasciatodal Pronto Soccorso o dal medico curante,deve essere seguito dalla denuncia di infor-tunio, tutti i soci possono usufruire degliuffici di Coldiretti/epaca per l’inoltro tele-matico di tali istanze all’inail.

iL PReSidente gioVanni ottoneLLo

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attUaLità- novitàvitivinicoleaalessandrina

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APerTo il nuoVo BAndo

ristrutturazionee riconversione vignetiSi è riaperto con determina 930 del 7 novembre 2014 per la campagna2014/2015 il nuovo bando di ristrutturazione e riconversione vigneti.i termini di presentazione sono i seguenti:- 31 gennAio 2015, ore 24.00;entro il 9 febbraio 2015, ore 12.00, anche in caso di trasmissione tramiteposta, tali domande dovranno essere presentate all’ amministrazione Pro-vinciale competente per territorio anche in forma cartacea, utilizzando lastampa fornita dal SiaP, pena la non ricevibilità delle domande stesse.nei prossimi giorni la Regione emanerà le disposizioni attuative, per cuisarà possibile inoltrare le domande di contributo.Si ritiene opportuno informare che la dotazione è di circa 6.000.000 di euroe che, se si ripropone lo stesso numero di domande di contributo deglianni scorsi non verrebbe a tutte garantito il finanziamento.

Con determina 915 del 5 novembre 204, sono stati assegnati i diritti direimpianto da allineamento e consolidamento. nei prossimi giorni i dirittisaranno messi a disposizione delle imprese nel loro portafoglio aziendale ele beneficiarie saranno avvisate tramite PeC. Le aziende che ritengono i di-ritti assegnati o non assegnati non corretti, dovranno presentare entro 60giorni dalla pubblicazione della determina osservazioni, corredate da even-tuale documentazione all’indirizzo PeC hYPeRLinK “mailto:[email protected][email protected]. Ladurata del ricalcolo è di 30 giorni a partire dalla comunicazione dell’avviodello stesso ricalcolo per le aziende che hanno dichiarato la volontà di ri-chiedere il contributo nell’ambito della misura di ristrutturazione e ricon-versione dei vigneti, mentre è di 120 giorni per le altre imprese.tali diritti potranno essere ceduti e/o utilizzati in ristrutturazione vigneti.

Assegnazionedei diritti da consolidamento

meccAnizzAzione A cAPriATA d’orBA

Prova in campo della prepotatrice della colombardo

il 30 ottobre si è svolta a Capriatad’orba, nell’azienda agricola Berga-glio Piero Luigi, una prova in vignetodella macchina potatrice prodottadalla ditta Colombardo di San mar-zano oliveto (at).Questa prepotatrice, su doppie co-lonne motorizzate, viene utilizzataper la pre-potatura/stralciatura in-vernale del vigneto a spalliera alle-vato a cordone speronato alto ebasso, per la parte alta del gujot, inmodo da eliminare tutta la parte ve-getativa stagionale, ormai legnosa,che si trova al di sopra del cordonefruttifero tra i fili di sostegno del fi-lare; ciò permette un risparmio del70-80% finale sulla manodopera.

• Prepotatrice composta da 8 cop-pie dischi di taglio (capacità di lavoroca. 60 a max 70 cm) su doppie co-lonne motrici idrauliche (possibilitàdi inserire altre coppie di dischi per am-pliare la capacità di lavoro) oppure nelcaso di allevamenti a gujot diestrarre coppie di dischi.• Comando elettrico apertura gab-bie emergenza• Regolazione di posizionamento la-terale (traslazione meccanica)

• Blocco idraulico completo di val-vole e divisore di flusso• telaio snodato speciale portantecompleto di movimenti idraulici: al-zata ed inclinazione (possibilità di ap-plicare cimatrice semplice o tunnel edefogliatrice)

il gruppo potatore a rulli è compo-sto da divaricatore scavallante palicon comando rapido elettro/idrau-lico. i dischi di taglio possono esseredisposti a secondo della Vs. tipologiadi impianto mediante anelli distan-ziatori a serraggio rapido.

• macchina corredata di divaricatoreregolabile in relazione alla tipologiadei pali utilizzati e cavalletto d'ap-poggio gruppo potatore.

[a cura di Valerio Scarrone]

Prepotatrice mod. Coloklin operante instralciatura su parte alta a guyot

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aalessandrina

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attUaLità- rete4/punto campagna amica

mediAseT A Ponzone

stefania grandinetti protagonista su rete4di “ricette all’italiana”

• Stefania grandinetti, presidente regionale e provinciale ter-ranostra, durante le riprese della trasmissione “ricette all’ita-liana” con Davide mengacci a ponzone.

stata una bella esperienza e portare il territorio di Ponzone sullereti mediaset un orgoglio per chi come me ama questi luoghi eci tiene a farli conoscere al grande pubblico. Uno scrigno di sa-pori che meritano attenzione e rinnovato interesse”. Stefania

grandinetti, presidente regionale e provinciale terranostra è stata le pro-tagoniste della trasmissione “Ricette all’italiana” condotta da davide men-gacci, arricchita di informazioni turistiche grazie ai “diari di viaggio” curatida michela Coppa e trasmesse su Retequattro ogni giorno alle 10.50. “Lepuntate, in onda questa settimana, rappresentano una grande opportunitàarrivata grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di alessandria che ha re-centemente rinnovato con le reti mediaset. - afferma il direttore della Col-diretti alessandrina Simone moroni - Un accordo che consente di mostrarecaratteristiche, tipicità, e specialità del territorio alessandrino al numerosopubblico che ogni mattina segue con interesse il noto programma televisivodedicato ai sapori e alle bellezze della provincia”. “Pappardelle alle castagnecon porri e salsiccia e involtini di verza con salsiccia. - ho voluto presentaredue ricette in grado di riassumere così il territorio dell’acquese ha prose-guito Stefania grandinetti - impastare le tagliatelle in diretta è stato emo-zionante! Plauso alla Fondazione Cassa di Risparmio di alessandria che haindividuato nella promozione del territorio una delle leve di sviluppo del-l’economia locale. in quest’ottica è possibile far conoscere, a migliaia di po-tenziali visitatori, le bellezze paesaggistiche, i tesori d’arte, le opportunitàturistiche e le eccellenze enogastronomiche della provincia di alessandria.

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“TuTTo il monferrATo in un Bicchiere”

bbiamo deciso di sfidare la crisi e aprire questo Punto Campagnaamica per dare una risposta concreta alle richieste di molti nostriclienti che venendoci a trovare in azienda a Cella monte chiede-

vano, in centro a Casale monferrato, un luogo dove poter acquistare lagamma completa della nostra offerta vitivinicola. e così, voilà, eccoli accon-tentati! Speriamo di aver fatto un buon lavoro, all’altezza delle loro aspet-tative!” a parlare così è daniela, un vulcano di idee e di energia, moglie diRiccardo Coppo, dell’omonima azienda con sede a Cella monte, una realtàvitivinicola che vanta una centenaria esperienza nella produzione di vinimonferrini, dove è possibile trovare barbera, grignolino, freisa, cortese, bo-narda, chiaretto, sauvignon e spumante, insomma vini d’alta qualità diretta-mente nel cuore del monferrato. il Punto Campagna amica si trova nellacentralissima in piazza Castello al civico 43/b e offre anche somministra-zione non assistita: un nuovo percorso di vendita diretta che offre maggiorvantaggio dal produttore al consumatore, ma che rappresenta anche un’oc-casione di sviluppo. “il punto vendita di Riccardo Coppo è un Punto Cam-pagna amica e ciò rappresenta un grande valore aggiungo perché la qualitàdi ciò che si acquista si determina a partire dall’origine” - ha affermato ilpresidente provinciale Roberto Paravidino. “ho voluto portare in questanuova realtà la tradizione vitivinicola famigliare dell’azienda - ha aggiuntoRiccardo Coppo - che si basa da sempre su spiccati metodi tradizionali,con selezione delle migliori partite di uve, a cui si aggiunge sapiente e scru-polosa cultura vinicola con l’impiego di tecnologie avanzate nella vinifica-zione e nell’affinamento dei vini. e’ questo che sapremo offrire ai nostriamici, vecchi e nuovi, che avremo il piacere di ospitare nel Punto Campagnaamica, ovviamente di fronte ad un buon bicchiere di vino”.

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inaugurato a casale monferratoil Punto campagna Amicadi daniela e riccardo coppo

nella foto: un momento dell’inaugurazione che si è svolta sabato 8 novembre.da sinistra il presidente di zona di Casale monferrato Renato Baldi, i titolari da-niela e Riccardo Coppo, e il presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino.

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oRganizzazione - campagna amicaaalessandrina

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Premio osPiTAliTà iTAliAnA

ei nuovi agriturismi aderenti a terranostra sono entrati nelcircuito ospitalità italiana, la certificazione promossa daiS.na.R.t. scpa - istituto nazionale Ricerche turistiche delle

Camere di Commercio, per stimolare l’offerta di qualità in italia.Le imprese che conseguono questo riconoscimento hanno sceltola qualità come obiettivo da perseguire ed ogni anno decidono dimettersi in discussione sottoponendosi a delle valutazioni con-dotte da personale esterno alle strutture stesse. Solo coloro chehanno ottenuto un punteggio elevato sono titolate ad esporre illogo “ospitalità italiana”, perché questo marchio viene assegnatoa quegli esercizi che hanno un’offerta di eccellenza e gli agriturismidi Campagna amica rappresentano sul territorio alessandrino il55% delle strutture agrituristiche annoverate nel circuito ospita-lità italiana. agriturismo altavalle di Cabella Ligure, le Piagge diPonzone, eco Bio Agriturismo la Bella Vite di Carpeneto,i segreti della Pieve di San Salvatore, molino del contedi Villamiroglio e Villa cheti di Spigno monferrato sono le seinuove aziende agrituristiche di Campagna amica che domenica 9novembre hanno ritirato l’attestato in CCiaa alla presenza delleautorità, del Presidente Coscia e del direttore Livraghi. dalla ValBorbera alla Val Cerrina, dalla terra del dolcetto di ovada allemontagne ponzonesi sei nuove mete per una vacanza rigorosa-mente in monferrato.

nuovi Agriturismicampagna AmicaPremiati alla cciAA

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47ª fiera nazionale delTartufo “Trifola d’or”occasione w.e murisengo

BellA ViTedi Paolo Baretta

VillA cheTidi alessandra Scaiola

i segreTi dellA PieVedi doris Ranzato

iazza Boario anche quest’anno si colorerà di giallo, per pro-porre in grande stile il mercato settimanale del lunedi mattinacon formaggi, frutta e verdura di stagione, salumi e quanto

più caratterizza i mercati di Campagna amica. La Fiera nazionaledel tartufo di murisengo è la principale manifestazione dell’interaValcerrina e del monferrato Casalese dai tempi più remoti, il re-cente prestigioso fregio di fiera nazionale, la rende molto attesaanche per il turista fuori porta, dove passo a passo, percorrendol’antico borgo, invaso dal profumo del tuber magnatum Pico e deituber melanosporum tra enogastronomia e artigianato piemontese,il turista sarà condotto nel cuore del più tipico monferrato. duegiornate il 16 ed il 23 novembre, due occasioni w.e. in monferratotra le innumerevoli proposte degli agriturismo di Campagna amicadi murisengo e dei paesi limitrofi. Casa Costa è l’agriturismo idealedove degustare un ottimo formaggio e dormire nella quiete dei bo-schi, Cascina zucca è da non perdere se si vuole mangiare rigoro-samente a base di tartufo, ma se invece si fa qualche passo più in làa odalengo non si può perdere l’agriturismo Ca Veja per un buonfritto misto oppure l’agriturismo Ca San Sebastiano a Camino se sivuole vivere un’esperienza completa coccolati da un pranzo tipica-mente monferrino in ogni piatto ed ogni ingrediente. La Fiera na-zionale del tartufo di murisengo, rappresenta così una specialeoccasione per gustare i sapori contadini di una terra dove, la tradi-zione è ancora una sincera consuetudine, le aziende agricole sonole vere protagoniste di un’agricoltura ancora sana e genuina.

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[pagine a cura di Luisa Bo] oRganizzazione - terranostra aalessandrina

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Preparazione: Pulire la zucca privandola dei filamenti e della scorza. Quindi tagliarla a fet-tine (alte circa un cm) e metterla in una teglia precedentemente rivestita con carta forno. Coprirela zucca con un altro foglio di carta forno e infornarla a 180° per circa una ventina di minuti.Passati i venti minuti, sfornare la zucca e lasciarla intiepidire. Lessare le patate con la buccia inacqua leggermente salata. Raffreddare le patate sotto l’acqua corrente, sbucciarle e passarleallo schiacciapatate assieme alla zucca lasciandole cadere in una terrina fredda. Mescolare conun cucchiaio di legno e passare in frigorifero per circa 20 minuti. Infarinare per bene una spia-natoia. Fare una piccola fontana con la farina, unire la purea e iniziare ad amalgamare il tutto.Quando l’impasto comincerà a diventare lavorabile unire anche l’uovo. Impastare bene con lemani sin quando il composto non sarà più appiccicoso. Con i palmi delle mani rotolare pezzettidi composto sulla spianatoia infarinata ottenendo dei cilindri circa 1,5 cm di diametro. Tagliarlia pezzetti con un coltello per ottenere gli gnocchi, proseguendo fino all’esaurimento dell’impasto.Mano mano che si preparano gli gnocchi, infarinarli un pò con semolino e farina e coprirli conun canovaccio. Un sughetto semplice burro e salvia...“è la morte sua...!”.

primo

Agriturismo la fontana di Graziano Demartini - Fraz. martini 9, 15040 Lu monf.to alessandria tel.0131-741385 www.agriturismolafontana.com - [email protected]

à dove l’abbandono della attivitàzootecniche significa mancanza dioperai agricoli, il minimo di manod’opera richiesta dall’allevamento

di capre Cashmere fa sì che, si possanoallevare benissimo anche part time, inte-grando altre attività agricole e non. Cosìha fatto Silvia Fasolo architetto di profes-sione ma oggi anche allevatore per pas-sione, una passione che sta diventandoimportante e che ha interessato anchedirettamente il mondo dell’industria,oltre che della televisione, portando letelecamere di Linea Verde orizzonti incascina. Le Cashmere sono una razza dicapre da fibra originaria del Kashmir, oggiallevata in molti altri Stati del mondo perla produzione della fibra, di altissima qua-lità. La Cina è il primo produttore mon-diale di filato grezzo ma, è l’italia il primopaese trasformatore, nei suoi centri tes-sili lanieri di Biella e Prato. La lavorazioneè quella della lana, con la differenza che ilcashmere deve essere “degiarrata” sepa-randola dal pelo (giarra), recuperato edutilizzato per produrre tappeti. il boscoall’intorno dell’azienda di Valmadonna èl’habitat ideale delle Cashmeres, che non

si allevano in stalla in quanto non ven-gono munte, e devono essere libere dipascolare all’aperto insieme ai loro pic-coli, dall’inizio della primavera fino all’au-tunno inoltrato. L’unico intervento a lorodedicato è la pettinatura della fibra in pri-mavera, che viene fatto in un periodomolto limitato, con attrezzature semplicie alla portata di tutti: l’attività didatticaideale per le scolaresche. “il giardino dellecapre cashmere” è infatti dal 2008 fatto-ria didattica accreditata dalla RegionePiemonte e partecipa al progetto didat-tico-educativo finalizzato all’expo con isuoi progetti formativi: Pastore per unanno, il sano Costruttore e aiuolo il pic-colo giardiniere, tutti finalizzati a far co-noscere il mondo delle capre e il lorovalore ambientale. e’ Chopin, a capo delgregge dei circa cinquanta esemplari chesono per “il giardino delle capre ca-shmere” un vero e proprio “decespuglia-tore senza pezzi di ricambio”, animaliintelligenti e molto belli che hanno affa-scinato l’architetto Fasolo, la quale hapersino dedicato loro e ai “piccoli pa-stori”, Freddo Felice, una fiaba tutta daleggere in un fiato.

l tema del viaggio edella vacanza sonosempre più, oggi, vis-

suti come un’esperienzache unisce il piacere dellaconoscenza di nuovi luo-ghi a quello della sco-perta dei sapori, delletipicità, delle tradizioni.itinerari del gusto è lanuova guida del Touring

realizzata in collabora-zione con Coldiretti Fon-dazione Campagna amicaper valorizzare i prodottitipici, le strade dei saporie gli oltre 5000 indirizzitra fattorie e mercati, per organizzare la spesa a “Km.0”.La guida valorizza le tipicità agroalimentari che il nostroterritorio è in grado di offrire, un ricco patrimonio ga-stronomico e culturale che la capillare diffusione dellarete Punti Campagna amica aiuta a promuovere tra iconsumatori finali. attraverso una scansione regionale,il volume propone una selezione di percorsi e itineraridel gusto che offrono lo spunto per una selezione deipunti Campagna amica su tutta italia tra mercati, puntivendita, agriturismo, consorzi agrari, ecc. ogni regioneè presentata da un testo introduttivo al territorio e daschede dettagliate dei principali prodotti tipici dellazona e da ben 280 itinerari del gusto. Un ricco indiriz-zario per organizzare la propria spesa a chilometrozero, alla fine di ogni capitolo, costituisce uno stru-mento prezioso per acquistare cibi genuini diretta-mente dal produttore. itinerari del gusto diventa cosìuna buona idea regalo per le prossime festività, acqui-stabile anche online.

“il giardino delle capre cashmere”

PRodotti tiPiCie CeRtiFiCati, StRade dei SaPoRi,oLtRe 5000indiRizzi tRa FattoRie e meRCatiPeR oRganizzaReLa SPeSa a Km.0

Az. Agr. fasoloVia Venticella, 74 - Valmadonna - 15122 alessandriae-mail: [email protected]

gnocchi di zucca

ingredienti:• 300 gr di polpa di zucca

• 50 grammi di patate

• 00 gr di farina

• 1 uovo

• burro

• parmigianno grattugiato

• salvia

• pepe

• sale

La RiCetta deL meSe

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fATToriA didATTicA Alle PorTe di AlessAndriA iTinerAri del gusTo

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reVisione decreTo minisTeriAle 7 APrile 2006 in conferenzA sTATo-regioni

ell’ambito dei lavori di revisione del de-creto ministeriale 7 aprile 2006, dopo lariunione in sede tecnica della Confe-

renza Stato regioni, Coldiretti è intervenutapresso i ministri competenti e presso le Re-gioni per evidenziare una serie di perplessitàlegate alle norme in corso di approvazione.in particolare, nella definizione della disciplinarelativa allo spandimento del digestato e al-l’equiparazione dello stesso ai concimi di ori-gine chimica, preoccupa la possibilità diutilizzazione agronomica di tali materiali, inzone designate come vulnerabili da nitrati, al difuori dei limiti imposti dalla direttiva comuni-taria in materia. Coldiretti ha quindi chiesto difissare un limite allo spandimento, al fine di nonsovraccaricare i territori e, sui medesimi pre-supposti, di mantenere nel testo del divieto dispandimento di fanghi di depurazione in zonavulnerabile. molte perplessità sono legateanche alla mancata fissazione di un limite per-centuale all’impiego di colture dedicate negliimpianti di biogas, come condizione per l’uti-lizzo del digestato. Coldiretti ha chiesto che neldecreto sia fissata una percentuale massima del30% di colture dedicate, in analogia con la nor-mativa in materia di sostegno alle fonti rinno-vabili di energia, al fine di evitare speculazionie scoraggiare l’impiego di colture a fini ener-getici, in luogo dell’utilizzo alimentare. e’ statosollecitato, inoltre, il mantenimento nel testodel provvedimento alcuni commi soppressi nel-l’ambito dei lavori della Conferenza che, nellaprima versione del decreto, prevedevano chel’individuazione delle zone vulnerabili, ai sensidell’allegato 7, Parte aii della Parte terza deldecreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, dovesse

essere effettuata anche tenendo conto anchedei carichi derivanti da eventuali fonti di pres-sione di origine non agricola che possono con-correre a determinare o ad attenuare lo statodi contaminazione. in tale prospettiva, le di-sposizioni iniziali prevedevano che nei Pro-grammi di azione fossero definite misurespecifiche per il contenimento dell’apporto dinitrati per lo svolgimento di attività non agri-cole individuate tra le fonti di pressione.Le norme indicate si rendono, invece, neces-sarie al fine di assicurare la corretta soluzioneal problema dell’inquinamento da nitrati -anche secondo quanto concordato sulla basedell’accordo Stato-Regioni, stipulato il 5 mag-gio 2011 ed in conformità ai criteri ivi indicati- mediante al revisione delle zone vulnerabili el’individuazione delle effettive fonti di pres-

sione. i risultati di recenti studi hanno, infatti,chiaramente validato l'ipotesi che indica il ca-rico zootecnico come fattore non determi-nante nell'inquinamento da nitrati,evidenziando come la vulnerabilità di una de-terminata area a tale forma d'inquinamentonon sia riconducibile esclusivamente o preva-lentemente al settore agricolo, ma riguardi ilcomplesso degli aspetti che ne determinano leparticolarità idrogeologiche, in riferimento alcontesto socio-economico della zona mede-sima. L’individuazione delle aree vulnerabili nonpuò, quindi, essere limitata alla sola considera-zione di parametri riguardanti il carico agricoloe zootecnico, ma deve essere effettuata in ri-ferimento al complesso delle fonti di inquina-mento, incluse, in particolare, le acque refluedei depuratori e gli scarichi civili ed industriali.

nitrati e decreto effluenti, coldiretti evidenzia unaserie di perplessità e chiede più tutela per le aziende

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attUaLità - maltempo / consigliere ecclesiastico

A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo

embra ieri e sono passati 2o anni dall'alluvione del Piemonte del 6 novembre 1994. i recentissimi eventi al-luvionali in gran parte d'italia hanno fatto passare sotto silenzio anche il ventennale. Chi non ha memorianon ha futuro. Come facciamo a dimenticare con quello che sta succedendo anche oggi. Un oggi fatto di

incuria dell’ambiente, di cambiamento del clima, di cementificazione selvaggia del suolo, di mancata manutenzionedi fossi, rii, fiumi. e pensare che fare manutenzione costa sicuramente meno che pagare e riparare i danni.eliminare totalmente il rischio è praticamente impossibile. Ridurlo ad una quota accettabile è possibile ed auspicabile.dopo decenni di discussioni sulle casse di espansione, ogni pioggia di una certa entità se le procura come e dovevuole, alla faccia delle proposte e dei progetti mai andati in porto. dio perdona sempre, l'uomo qualche volta, la na-tura mai. Quest’anno per non dimenticare, anche San martino ci ha nascosto la sua estate. Le giornate del ringra-ziamento, promosse da Coldiretti, non mancheranno di argomenti per riflettere, decidere, diventare saggi eringraziare. don ivo

SVenT'Anni

doPol’AlluVione del 13 oTToBre, il mAlTemPo e le Piogge dei giorni scorsi

on ne può più grabiella Sacco e con lei tantialtri imprenditori della zona: ogni volta chepiove sempre la stessa storia, il Rio Lovas-

sina “esce” ed inonda strade e campi nell’area diLitta, Parodi, Spinetta e Bosco marengo. L’aziendadi grabriella Sacco è Cascina zambella, è situatatra Bosco marengo e Frugarolo, una linea di fuocodove il famigerato Rio Lovassina la fa da padrone,uno dei corsi d’acqua più degradati d’italia: sichiama rio, ma non ne ha più le caratteristiche daanni. infatti, oggi circa il 90 per cento della portatanon dovrebbe esistere, se fosse davvero un rio. in-

vece l’acqua c’è sempre ed è pronta ad usciredall’alveo nel quale è costretta quando arriva alleporte di alessandria. del Rio Lovassina si parlaquasi esclusivamente per il tratto che corre sulterritorio del Comune di alessandria ma largaparte dei problemi, come ha confermato più voltel’arpa, l’agenzia per la protezione ambientale, è amonte. appena dopo la sorgente, il rio nasce sullecolline vicino a novi dove, con il nome Rio gazzoscorre, da est a ovest, attraverso il Comune dinovi. totalmente interrato, svolge funzione di fo-gnatura principale della città raccogliendo le acquebianche e nere. torna alla luce poco fuori il centroabitato, alla testa della località Castel gazzo. ap-parentemente riassume le caratteristiche di ca-nale, ma continua a raccogliere gli scarichi. Primaquelli dell’ilva poi quelli dell’impianto di depura-zione di novi. a questo punto il Rio gazzo im-bocca un percorso in aperta campagna: transitavicino a Pozzolo Formigaro, dove riceve un piccoloaffluente sul quale sono concentrate le acque pio-vane, quindi prosegue in direzione di Frugarolo:non dobbiamo dimenticare che in questo punto ilRio è canalizzato artificialmente, ossia all’altezza

della Cascina Posta, dove corre a fianco dell’exStatale 35 bis dei giovi e dove riceve gli altri sca-richi. il Comune di alessandria intanto ha appro-vato il progetto di canale scolmatore chedovrebbe risolvere tutti i problemi, e spera nei fi-nanziamenti della Regione per riuscire nella tem-pestiva realizzazione. dopo l’alluvione del 13ottobre e le esondazioni dei giorni scorsi il RioLovassina continua ad essere sorvegliato specialenell’attesa che finalmente qualche decisione im-portante venga presa a livello istituzionale.

gli abitanti della fraschetta e dintorni continuanola loro battaglia. rio lovassina…la storia infinita!

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meRCatino - annunciaalessandrina

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aalessandrina

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scAdenzA imPosTA AdemPimenTi soggeTTi oBBligATi

01 Dicembre

2014irPef/irAP Versamento dell’unico o secondo

acconto IRPeF e IRAP per l’anno 2014contribuenti che presentanola dichiarazione Unico 2014 e Irap 2014

15 Dicembre

2014 iVA

emissione fattura differita per la cessione di benispediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risultida un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggettifra i quali è effettuata l’operazione

soggetti passivi iVA

16 Dicembre

2014iVA

Liquidazione e versamento dell’IVA a debitodel mese di novembre 2014 contribuenti iVa mensili

29 Dicembre

2014iVA Versamento dell’acconto

Iva per l’anno 2014contribuenti iVa

[pagina a cura di daniela Colombini]

aggioRnamenti - scadenze

16 Dicembre

2014imu/TAsi

Versamento del saldo IMU e del saldoASI per l’anno 2014

contribuenti proprietaridi immobili

16 Dicembre

2014 iVA

comunicazione in via telematica dei daticontenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nelmese precedente

contribuenti iVa che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali

16 Dicembre

2014riTenuTe

Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi dilavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e prov-vigioni corrisposti nel mese precedente

contribuenti che corrispondonoredditi soggetti a ritenute

29 Dicembre

2014iVA

invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogatividelle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi in-tracomunitari relativi al mese di novembre

operatori intracomunitari con obbligo mensile

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attUaLità - necrologiaalessandrina

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Lutti Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti,che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

uasi tre italiani su quattro (73%) hannoacquistato nel 2014 cibo di strada, fa-cendo registrare un vero e proprio

boom per questa nuova forma alternativa di ri-storazione low cost, nel tempo della crisi. e’quanto emerge da un sondaggio on line con-dotto dal sito www.coldiretti.it dal quale sievidenzia un incredibile successo dello “streetfood”, costituito da quegli alimenti già pronti peril consumo, che sono preparati o venduti so-prattutto in strada. Un fenomeno che - stima laColdiretti - ha contagiato 35 milioni di italianiperché concilia l’esigenza del risparmio con lascoperta del territorio e dei suoi prodotti tipicida poter gustare proprio in strada passeg-giando. Lo dimostra il fatto che il cibo di stradapreferito da ben oltre la metà dei cittadini(60%) è - sottolinea la Coldiretti - quello localeche va dalla piadina agli arrosticini fino agli aran-

cini, mentre il 10% sceglie i cibi etnici come ilkebab, e appena il 3% predilige quello interna-zionale come gli hot dog. nel mito del cibo distrada infatti - continua la Coldiretti - l’italia conle sue numerosissime golosità gastronomichenon è seconda a nessuno e può vantare una tra-dizione millenaria come dimostrano le diversespecialità locali apprezzate dagli amanti dellostreet food come gli arancini siciliani, la piadinaromagnola, le olive ascolane, i filetti di baccalàromano, gli arrosticini abruzzesi, la polenta frittaveneta, le focacce liguri, il pesce fritto nelle di-verse località marittime e gli immancabili paniniripieni con le tipiche farciture locali che vannodai salumi ai formaggi senza dimenticare l’im-mancabile porchetta. non mancano i dolcicome i cannoli siciliani ma anche le crostate ca-salinghe che si trovano spesso nei mercati degliagricoltori di Campagna amica. Questi - afferma

la Coldiretti - sono solo alcuni esempi dellagrande tradizione del cibo di strada italiano cheha trovato la massima espressione in un 2014segnato dalla crisi ma che ha però fatto molti-plicare le presenze nelle sagre e feste di paeseorganizzate in tutta italia dove in molti hannocolto l’occasione per mangiare all’aria aperta acosti contenuti. Bisogna considerare che es-sendo il cibo di strada legato, nella maggiorparte dei casi, alle tradizioni culinarie del terri-torio è l’unica forma di ristorazione meno sog-getta all’influenza delle mode gastronomiche ealla distorsione delle ricette tipiche. il fenomenodel cibo di strada - conclude la Coldiretti - haperò radici molto antiche che risalgono sino altempo dei Romani dove gran parte della popo-lazione era solita gustare molto spesso i pastiin piedi e velocemente in locali aperti in pros-simità della strada.

Q

tre itaLiani su quattro prediLigono i cibi di strada

La Coldiretti di Alessandria si unisceal dolore della famiglia Rossignoli,

per la perdita del caro

fRANCESCOSocio di Frassinello Monferrato

✟ 03/12/1926 - 26/10/2014 ✟

Coldiretti Alessandria prende parteal dolore della famiglia Aceto,

per la scomparsa del caro

DANILO

Socio, titolare dell’azienda vitivinicola inRosignano Monferrato e vincitore del titolo

“atleta internazionale dell’anno 2013”come specialista di tiro a volo

✟ 31/03/1954 - 05/10/2014 ✟

nel tempo della crisi piace sempre di più lo “Street Food”

La Dirigenza e la Strutturadi Coldiretti Alessandria si uniscono al dolore

dei familiari del caro

LORENzO fERRARI MatiaGià Presidente di Zona di Castelnuovo Scrivia,

Dirigente Coldiretti e puntodi riferimento per il territorio castelnovese.

Coldiretti partecipa al dolore del maritoLuigi, del figlio Davide con Emanuela

e dell’adorata nipote Sofia,per la scomparsa della cara

gIOvANNA bOCChINOin RASTELLI

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