Agricoltura Alessandrina

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Coldiretti Alessandria - Anno 59° numero 6 - 11/06/2013 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria Il DIrettore ProvIncIale Periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

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Rivista del 12 giugno 2013 Settore agricolo edito da Impresa Verde Alessandria s.r.l.

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Il DIrettore ProvIncIale

Periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

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3simone moroni Direttore

AgricolturAalessandrinam a G a z i n e

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ALESSANDRIA SRL

Editoriale

Editoriale

n° 6 - Giugno 2013In COPERTInA

La nuova Delegata dei Giovani Impresa Coldiretti Alessandria

Chiuso in redazioneil 11 Giugno 2013

politicaagricola comune:

attenzione verso la riforma della Politica Agricola Comune sirafforza e il dibattito sempre più acceso. Un argomento che damesi ci vede in prima linea per non permettere che chi non vive

esclusivamente di agricoltura possa avere accesso ai fondi Ue. Un impe-gno che vede coinvolta Coldiretti con il nostro presidente nazionale Ser-gio Marini ma che ha l’attenzione costante di tutti noi, fermamenteconvinti che la riforma attuata dovrà essere in grado di offrire maggiorigaranzie per quanto riguarda la sicurezza dei cibi, l’ “autoapprovvigiona-mento alimentare”, che dia risposte alle emergenze sociali e promuova ilruolo degli imprenditori agricoli impegnati nella difesa dei territori, del-l’ambiente, della biodiversità, della coesione sociale, che promuova la cul-tura, la tradizioni e l’innovazione e che sappia, in una visione comune,valorizzare la distintività dei mille territori europei come patrimonio com-petitivo per l’intero continente. Più Europa in Italia e più Italia in Europa:nell’ “Italia che vogliamo in dieci punti” questa priorità è al secondo puntodopo la richiesta di un “governo globale dei beni comuni”. Ciò perchél’Europa costituisce la cornice di riferimento naturale per il nostro Paeseaffinchè venga riconosciuto il valore strategico del “modello italiano” ele sue straordinarie peculiarità, consentendo che esso diventi patrimoniodella comunità contaminando virtuosamente il pensiero comunitario. Ilfatto che la Pac sia uno degli argomenti di maggior interesse, ed è capibile,arriva anche dall’attenzione che molti lettori riservano ad ogni articoloo approfondimento dedicato ad esso chiedendo ulteriori dettagli. La po-sizione di Coldiretti è chiara e ferma: non cedere più agli egoismi deglistati o alla maniacale intromissione su dettagli che intaccano le culturedei popoli e che spesso alimentano un antieuropeismo che non dovrebbeappartenerci. Una Politica Agricola Comune che consenta ai singoli Paesidi premiare chi lavora e vive di agricoltura, chi produce in modo sosteni-bile e chi produce cibo per adottare su greening, convergenza, pagamentiaggiuntivi ai primi ettari ed in generale sulla maggiore flessibilità che do-vrebbe essere lasciata agli Stati Membri. Alla luce della forte differenzia-zione delle normative in Europa e in applicazione del principio disussidiarietà, è necessario che la definizione di “agricoltore attivo” sia de-mandata allo Stato membro, affinché possano essere considerati tali gliimprenditori agricoli professionali, singoli od associati, sulla base della in-cidenza del tempo dedicato al lavoro agricolo sul tempo di lavoro com-plessivo e della incidenza del reddito agricolo sul reddito totale. La nostrapriorità dovrà essere la difesa del budget nella riforma della politica agri-cola in un’Europa che ha bisogno di più agricoltura, di riequilibrare la ri-partizione del bilancio considerando che al momento attuale l’Italia è ilprimo contribuente netto alle politiche comunitarie e adottare una Po-litica Agricola Comune che consenta ai singoli Paesi di premiare chi lavorae vive di agricoltura, chi produce in modo sostenibile e chi produce cibo.Su cosa dovrà puntare la nuova Politica Agricola? Non ci sono dubbi,dovrà sostenere e rafforzare la competitività dell’agricoltura europea sullabase di un nuovo modello produttivo che combini sostenibilità econo-mica, ambientale e sociale. Grazie al pressing attuato da Coldiretti pos-siamo dire di essere a buon punto ma ci aspettiamo impegni positivi perle diverse questioni che ancora non hanno trovato risposte adeguate alleesigenze della nostra agricoltura. Per questo si esige una caratterizzazionepiù “agricola” del complesso degli indirizzi e degli orientamenti program-matori nelle politiche di sviluppo rurale che devono essere quindi poten-ziate e prioritariamente finalizzate all’innovazione e alla competitività delleimprese agricole.

L’

P e r i o d i c o e d i t o d a

impresa Verde alessandria

d i r e t t o r e a m m i n i s t r a t i V o

simone moroni

d i r e t t o r e r e s P o n s a b i l e

ilaria lombardi

G r a f i c a , i m P a G i n a z i o n e

christian boero

H a n n o c o l l a b o r a t o a q u e s t o n u m e r o

alessandro albertelli, luisa bo, daniela colombini, domenico Pesce,fabio fracchia, alberto Pansecchi,don ivo Piccinini, emanuele sconfienza.

f o t o G r a f i earchivio coldiretti, christian boero

redazione ed amministrazionecorso crimea 69 - 15121 alessandriatel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

r e G i s t r a z i o n e t r i b u n a l edi alessandria n.69 del 21.1.1953

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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO AUNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Il prossimo 4 luglio al Palalottomatica di RomaEur si svolgerà l’Assemblea Nazionale della

Coldiretti.

Un momento sindacale forte e di grande impor-tanza al quale Tu non puoi mancare.

Coldiretti Alessandria sta organizzando i pullmanper la trasferta che si articolerà in due giornate,il 3 e 4 luglio, con costi di pernottamento epranzo del 3 luglio a carico della FederazioneProvinciale.

Contatta al più presto il tuo Segretario di Zonaper prenotarti.

Ti aspettiamo!

assemblea nazionale

AgricolturAalessandrina

di agricoltura e di attività rivoltealla produzione di cibo, nonchéalla sostenibilità ambientale

sullariflettori puntati

“più Europa in Italiae più Italia in Europa”premiarechi vive e lavora

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Presente la delegaz ione alessandr ina

“L’Italia è il Futuro”

soddisfazione che oggi l’associazione da luipresieduta compie sessant’anni e raggiungeun “bellissimo traguardo”. “Quest’anno - hadetto - abbiamo finalmente il governo ed il par-lamento più giovane d’Europa”, come emergedalla seconda edizione dell’indagine sull’etàmedia della classe dirigente italiana presen-tata nel corso dell’assise. “Il mondo econo-mico continua purtroppo ad essere moltoavanti con gli anni”, ha proseguito il delegatonazionale, facendo notare che questo fattonon favorisce la comunicazione con le fascepiù giovani della società, che “non parlano lostesso linguaggio”. Sangiorgio ha parlatopoi della questione legata all’Ilva di Taranto,per la quale ha detto che “non si può barat-tare il diritto al lavoro con quello alla salute” eha ribadito la contrarietà della Coldiretti neiconfronti degli Ogm. “L’emergenza lavoro -

assemblea nazionale GioVani imPresa

“Se proprio vogliamo

dare un segnale forte

ai figli e ai padri

delle nostre campagne,

dobbiamo puntare

sull’intraprendenza

dei giovani”

na numerosa delegazione diGiovani Impresa Alessandriaha preso parte all’Assemblea

Nazionale che si è svolta a Roma martedì21 maggio nell’Auditorium della musica.Un’assise dedicata al tema “l’Italia è ilfuturo” e preceduta dall’esecuzione del-l’inno di Mameli. Alla manifestazione, mode-rata dal Segretario Generale Organizzativodella Coldiretti vincenzo Gesmundo,sono intervenuti il ministro delle PoliticheAgricole nunzia De Girolamo, l’ex sin-daco di Roma Gianni alemanno, ecorrado Passera. Le conclusioni sonostate affidate al Presidente ConfederaleSergio Marini. I lavori sono stati prece-duti dalla lettura del manifesto “L’Italia è ilfuturo”, elaborato dai giovani della Coldi-retti a testimonianza delle eccellenze ita-liane, nel quale si legge, tra le altre cose, che“è tempo di un movimento, che riscriva gli as-setti economici e sociali del paese e ne ridisegniil modello di sviluppo”. Dopo le testimonianzedi alcuni giovani imprenditori agricoli, chehanno raccontato le loro storie professio-nali e umane, ha preso la parola il DelegatoNazionale di Coldiretti Giovani Impresa Vit-torio Sangiorgio, il quale ha sottolineato con

Uha proseguito il delegato nazionale - riguardasoprattutto i giovani e le donne”. Per usciredalla crisi e dalla “grave situazione occupazio-nale” che stiamo attraversando bisogna pun-tare sul Made in Italy, che rappresenta “il piùgrande processo di brandizzazione di proprietàdemocratica, dopo Visa e Coca Cola”, ha fattonotare Sangiorgio. In occasione dell’As-semblea è stata presentata la ricerca “I gio-vani e la crisi” ed è stato allestito, negli spazidell’auditorium, un “open space della creati-vità contadina” contenente una serie di“esperienze curiose e innovative realizzateda giovani agricoltori”. All’assemblea hannopartecipato, oltre a numerosissimi giovani edelegati delle federazioni regionali e provin-ciali della Coldiretti, i sottosegretari alle po-litiche agricole Maurizio Martina eGiuseppe castiglione, i presidenti dellecommissioni agricoltura di camera e senato,luca Sani e roberto Formigoni, lasenatrice leana Pignedoli, i deputatiMario catania, nicodemo oliverioe colomba Mongiello, il colonnelloMaurizio Delli Santi, comandante deiNac, il capo di gabinetto del Mipaaf Mi-chele corradino, l’ex ministro dello svi-luppo economico corrado Passera, ilpresidente dell’Ismea arturo Semerari,il capo della segreteria del sottosegretarioMartina angelo Zucchi.

ha bisogno di ritrovare

nelle proprie forze,nei suoi valori

e nelle sue

passioni

fiducia.

l’italia

Vittorio Sangiorgio Delegato Nazionale

COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA

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assemblea nazionale GioVani imPresa

Vittorio Sangiorgio“lavoro, da staffetta generazionale 200mila giovani nei campi”

“Dalla staffetta generazionale è possi-bile l’inserimento di 200mila giovani

nelle campagne dove il 37,3% delle im-prese ha un conduttore di età superioreai 65 anni”. É uno dei passaggi della rela-zione del delegato nazionale dei giovanidella Coldiretti, Vittorio Sangiorgio al-l’Assemblea nazionale svoltasi alla pre-senza di oltre duemila imprenditoriunder 30 provenienti da tutta Italia, econ gli interventi del presidente nazio-nale Sergio Marini, del ministro delle Po-litiche agricole, Nunzia De Girolamo,dell’ex ministro dello Sviluppo econo-mico, Corrado Passera, e del sindaco diRoma, Gianni Alemanno. “Se proprio vogliamo dare un segnaleforte ai figli e ai padri delle nostre cam-pagne, che punti sull’intraprendenza deigiovani, sulla loro voglia di fare e sulla

loro capacità di innovare, allora - hachiesto Sangiorgio - sospendiamo il pa-gamento di imposte e contributi per cin-que anni alle imprese familiari in cui siconcretizza quella che viene definita lastaffetta generazionale. L’agricoltura stavivendo una straordinaria fase di atten-zione da parte dei giovani, ma alle im-prese è preclusa la possibilità di ospitaregiovani tirocinanti e offrire quindi l’op-portunità anche a studenti di effettuarebrevi esperienze full immersion in una re-altà di impresa. La pretesa che per ospi-tare un tirocinante l’impresa debbaavere alle proprie dipendenze almenoun dipendente a tempo indeterminatocomporta, in un settore nel quale molteimprese utilizzano solo manodopera fa-miliare, l’impossibilità di dare corso aquesta esperienza. É necessario quindi -ha concluso il Delegato dei giovani Col-diretti - superare l’interpretazione re-strittiva della normativa vigente perassecondare e favorire un fenomenotanto recente quanto positivo comequello del ritorno alla campagna di tan-tissimi giovani”. Ma il delegato nazionaledi Coldiretti Giovani Impresa ha messol’accento anche sulla necessità di un ri-cambio generazionale, con la classe diri-gente italiana che è la più vecchia

dell’intera Unione Europea. “Noi siamopronti a svolgere il nostro ruolo per ilbene del Paese, nel suo motore pos-siamo mettere il miglior carburante (leenergie giovani) proveniente da fonte rin-novabile (il meglio del territorio italiano).Abbiamo certamente il merito - hadetto Sangiorgio - di aver in questi anniargomentato il perché la classe dirigentepiù vecchia d’Europa non sarebbe statain grado di portare il Paese verso larotta giusta. In politica abbiamo iniziatoun ricambio di qualità, ma terremo altal’attenzione contro tentativi di retro-marcia. “Il fatto che il Ministro più gio-vane del governo, l’onorevole NunziaDe Girolamo, abbia la delega alle Politi-che agricole - ha concluso il delegato deigiovani Coldiretti - è una opportunitàper cogliere al meglio ciò che di “stra-ordinariamente giovane” sta avvenendoin agricoltura e nei territori italiani”. Ma il ricambio non è la sola difficoltà dasuperare. “Servono politiche che inco-raggino le banche a rischiare sui pro-getti e sui talenti e meno sulconsolidato - ha sottolineato il dele-gato di Coldiretti giovani -, poiché il65% dei giovani lamenta come osta-colo al fare impresa l’accesso al creditoe il 67% ritiene che strumenti di finan-

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assemblea nazionale GioVani imPresa

ziamento agevolatosiano necessari peravviare un’impresa,secondo una indagineColdiretti/Swg”. E men-tre i giovani hanno biso-gno di credito, la quasi totalitàdel credito va a società finanziarie. “Sarà pure arrivatoil tempo - ha denunciato Sangiorgio - di smetterla diprendere i soldi dall’economia reale, quella delle per-sone che lavorano e faticano, per darli a quella virtuale,quella dei capitali e delle speculazioni. Noi lo stiamo facendo con il nostro progetto giovaniColdiretti Giovani Impresa - CreditAgritalia, con cuiquest’anno abbiamo finanziato 57 milioni di investi-menti per 760 giovani imprese, 20 milioni in più ri-spetto all’anno precedente. Un risultato straordinario nell’anno del credit crunch.Per quest’anno con CreditAgri - ha precisato il leaderdi Giovani Impresa Coldiretti - avevamo pensato didedicare un nuovo plafond di 80 milioni di euro, maper dare un messaggio ancora più forte siamo arrivatiad un plafond di 100 milioni. Cento milioni di investi-menti per giovani, che si alzeranno presto la mattina,che troveranno soluzione a tutti gli ostacoli che ver-ranno loro posti, che contribuiranno al benessere delPaese, perché hanno il diritto a sognare un loro futuromigliore”. Nella sua relazione all’Assemblea di RomaSangiorgio ha anche toccato i temi del dissesto (“doveci siamo noi l’Italia non frana perché le aziende agricoleriescono ad arrivare dove lo Stato fa fatica ad essere. Ep-pure pochi riescono a ‘vedere’ questa centralità del-l’azienda agricola italiana”) e della cittadinanza.“Accogliamo - ha sottolineato - l’invito del PresidenteNapolitano a riconoscere la cittadinanza italiana agliitaliani figli di immigrati, nostri amici che parlano in ro-manesco o in toscano. L’Italia è un Paese inclusivo coni giovani che nelle campagne raccontano storie fanta-stiche di integrazione”.

A lato Vittorio Sangiorgio,il Ministro De Girolamo eil Presidente Marini. A de-stra foto di gruppo delladelegazione Giovani Im-presa Alessandria che hapreso parte alla conven-tion che si è svolta all’Au-ditorium della Musicarichiamando oltre due-mila imprenditori agricoliunder 30.

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“Il nostro Paese, nel bene e nel male,riesce sempre a meravigliarci”, ha

detto il presidente della Coldiretti Ser-gio Marini che, traendo le conclusionidell’Assemblea dei giovani Coldiretti, hafatto notare come, accanto ad una quotasignificativa di giovani, circa il 50%, con-vinti che il loro futuro sia all’estero, esi-sta un’altra Italia fatta di giovani che nonsi rassegnano e che continuano a guar-dare al futuro di questo Paese, produ-cendo con fatica e sacrificio. Secondo

Marini, è fondamentale l’impegno di tuttiaffinchè “questa Italia che vogliamo”possa emergere. Il Presidente ha eviden-ziato la necessità di combattere le “ren-dite di posizione” e di “sostenere lerappresentanze che sappiano coniugarel’interesse generale con quello partico-lare”. Marini ha poi affermato che la po-litica, oltre agli interventi emergenziali di“pronto soccorso”, deve costruire “in-frastrutture immateriali” che indichinouna traiettoria di sviluppo per il paese,che faccia leva su ciò che abbiamo diunico ed esclusivo, “come la bellezza delpatrimonio ambientale ed enogastrono-mico”. Per quanto riguarda il ruolo cheil nostro Paese deve svolgere in ambitocomunitario, Marini ha chiesto al mini-stro De Girolamo di battersi per un’Eu-ropa che abbia una “visione strategica”e non tagli il bilancio e che, nella riparti-zione dei fondi, tenga conto della diver-sità di ogni stato membro.

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lturaassemblea nazionale GioVani imPresa

Sergio Marini“dobbiamo batterci per un’europa che abbia una visione strategica”

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Il ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Gi-rolamo, intervenendo all’assemblea dei giovani

Coldiretti, ha detto di sentirsi a casa, perché - haspiegato - “qui vedo la mia generazione”, che èstata “massacrata dalla precarietà e dalla mancanzadi certezze”. I concetti di sogni e comunità - hadetto il ministro riferendosi ai contenuti del mani-festo dei giovani della Coldiretti - sono “due valorifondamentali”, sui quali “non possiamo che andared’accordo”, in quanto “siamo tutti giovani eamiamo l’agricoltura”. “Chi pensa che il ministerodelle politiche agricole sia stato affidato a me, per-chè figlio di un dio minore sbaglia”, ha ribadito DeGirolamo, affermando di “non essere un premionobel”, ma un ministro politico e di voler “riportarel’agricoltura al centro” dell’attenzione del governoe della politica, in modo da “far capire quanto èfondamentale per la ripresa economica del Paese”.Il ministro ha proseguito parlando della sospen-sione dell’IMU. “Abbiamo mantenuto gli impegnipresi”, ha detto, “ma questo è solo l’inizio”. “Sobene cosa sono gli organismi geneticamente mo-dificati e credo che questo paese non ne abbia bi-sogno”, ha detto poi parlando degli Ogm. La parolachiave del mio mandato - ha spiegato - “sarà sem-plificazione, sia per quanto riguarda l’accesso alcredito, che per la vendita e l’affitto di terreni de-maniali”, che rappresenta una grande sfida. “Attra-verso l’agricoltura potremo fare una politica buonaper questo paese e vincere l’enorme sfida del fu-turo”, ha concluso.

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nuoVo ministro delle PoliticHe aGricole

Nunzia DeGirolamo“sull’iMU abbiamo mantenuto gli impegni presi. Ma è solo l’inizio”

Valentina Binno, 29 anni, coniugata, duefigli, un diploma da geometra, titolare dal 2007assieme al marito dell’azienda suinicola “Va-retto-Bosco” a Masio con 6.500 suini da in-grasso (di proprietà non in soccida) e 200 ettaridi terreno coltivato a grano, mais e sorgo èstata eletta all’unanimità nuova delegata pro-vinciale Giovani Impresa. L’azienda, a condu-zione familiare, è frutto della continuitàgenerazionale: una realtà sorta nella cintura to-rinese e poi approdata nel 1988 nell’alessan-drino, a Masio, dove già esisteva una strutturadi proprietà, idonea all’allevamento suinicolo.Nel corso degli anni l’azienda è cresciuta di-ventando sempre più competitiva e all’avan-guardia anche dal punto di vista tecnologico.Un’impresa che rappresenta un esempio con-creto per affrontare e sfidare il momento diforte sofferenza che sta attraversando il com-parto suinicolo. L’assemblea elettiva che ha no-minato il nuovo Delegato e Comitato GiovaniImpresa si è svolta ieri sera nei locali della Col-diretti alessandrina alla presenza del presidentee del direttore, Roberto Paravidino e SimoneMoroni e del delegato uscente Gianluca Bisio.“Nel ringraziarvi per la fiducia che mi avete di-mostrato sono felice di poter ricoprire per iprossimi quattro anni la figura di Delegato Pro-vinciale Giovani Impresa, sarà mia priorità im-pegnarmi nella vita sindacale della Coldirettiper non deludere le aspirazioni di tanti giovaniche, come me, credono nell’agricoltura e su diessa stanno costruendo il loro futuro senza la-sciarsi spaventare dalle mille difficoltà con lequali ogni giorno ci rapportiamo. Al nuovo Co-mitato chiedo di lavorare fianco a fianco con ivertici della Coldiretti alessandrina per potergarantire il giusto sviluppo al settore primarioe alla nostra economia”. Sono state queste leprime parole dette, non senza emozione, da Va-lentina Binno che ha proseguito rivolgendo uninvito al nuovo Comitato: “Mi sento di chie-dere al Comitato eletto di impegnarsi per farvalere la voce dei giovani sia a livello locale chenazionale, affinchè arrivi forte e decisa l’imma-gine di un movimento compatto che sa cosavuole e che ha le idee chiare”. Emozionatoanche Gianluca Bisio: “Colgo l’occasione perringraziare tutti coloro che mi hanno sempredato fiducia e supportato in questi otto annidi incarico perché non dobbiamo dimenticareche i problemi che dobbiamo quotidianamente

risolvere noi giovani imprenditori agricoli sonomolti e segnati da procedure burocratiche cherallentano l’ampliarsi delle nostre aziende e mi-nano anche la qualità delle produzioni”. Molti igiovani presenti che hanno animato la serata,sottolineando concretamente ciò che GiovaniImpresa rappresenta nel grande progetto cheColdiretti ha per il Paese di una “Filiera tuttaagricola e tutta italiana”, un tassello importantedi crescita e di confronto per la rigenerazionedell’agricoltura italiana. “Giovani Impresa è unvivaio grazie al quale sarà possibile formare inuovi dirigenti: spero che anche in questonuovo mandato ci sia la possibilità di organiz-zare nuovi corsi e momenti di crescita nonsolo a livello provinciale. - hanno affermato ilpresidente Paravidino e il direttore Moroni -Da non sottovalutare l’importanza dei mo-menti di formazione che hanno l’obiettivo difare rete e creare nuova sinergia. Non bisognadimenticare che Giovani Impresa ha un ruoloimportante in tutte le iniziative di Coldiretti,contribuendo a rendere il movimento ancorapiù solido e parte integrante nella vita dell’as-sociazione”. Un’elezione che rappresenta unpassaggio importante finalizzato a delineare leprogettualità future del movimento GiovaniImpresa a livello provinciale un tassello per co-struire, insieme, “L’Italia che vogliamo”, perchél’Italia è il futuro.

Il passaggio del testimone: la stretta dimano tra Gianluca Bisio e la neo-dele-gata Valentina Binno

l’assemblea si è svolta il 27 maggio nella sede coldiretti

giovani impresa alessandria:eletta nuova delegata e il comitato

All’elezione presenti il Presidente e Direttore provinciale

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lturaGli aGrimercato di camPaGna amica

rescono i mercati degli agricoltori sulterritorio provinciale: importanti risul-tati che arrivano grazie al Progetto di

Campagna Amica.Agrimercato che rafforza il rapporto con i cit-tadini dove gli imprenditori agricoli si impe-gnano a vendere direttamente non soloprodotti sani, genuini, di qualità e a prezzi con-venienti ma a produrre in pieno rispetto del-l’ambiente, sviluppando forme di agricoltura, dibenessere animale e utilizzo delle risorse natu-rali concretamente compatibili ed utili perl’ecosistema.L’inaugurazione dei mercati di Arquata, Valenzao l’iniziativa organizzata per festeggiare il primocompleanno dell’agrimercato di Casale Monfer-rato, rappresentano soltanto gli ultimi due suc-cessi in ordine cronologico finalizzati a portarela Filiera Agricola tutta Italiana tra i consumatorie soprattutto far conoscere l’importanza delMade in Italy e del “Km0”. Un sistema organiz-zato e certificato con controlli di qualità cherappresenta una scommessa sul territorio eche sta costruendo per la società una ricchezzanon delocalizzabile e sostenibile.

campagna amica: nuovi agrimercato e iniziative per valorizzare il territorio

In tutta la provincia appuntamenti con la qualità

Immagini che testimoniano il successo tra i consumatori: da sinistra ad Arquata, sopra a Valenzae sotto all’agrimercato di Casale Monferrato che ha compiuto un anno. Mercati che, come gli altriallestiti in tutta la provincia, rafforzano il rapporto con i cittadini.

gli agrimercati dei nostri produttori protagonisti dell’agroalimentare

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ViaGGio intorno alle zone coldiretti

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Intervista a:

Roberto Paravidino

presidente, mi sembra doveroso un com-mento a quanto detto dai suoi “colleghi”presidenti zonali. che impressione ha avuto nel leggerequanto è stato rilasciato?

Ho letto con attenzione le interviste e devoammettere con orgoglio che è emerso prima ditutto un grande attaccamento al ruolo e questoè fondamentale per una squadra che vuole farcrescere non solo la nostra Organizzazione maanche il territorio dove vive e lavora. Un grandeinteresse per il nostro Progetto della filiera tuttaagricola e tutta italiana e, non ultimo, la passionecon la quale hanno raccontato i punti di forza edi debolezze della propria zona: per questo misento in dovere di ringraziarli per quanto stannofacendo, senza di loro sarebbe impossibile farerete. Un grazie che si estende non solo a tutti idirigenti ma anche alla struttura: una grande si-nergia che permettere di raggiungere il nostropiù importante alleato, il consumatore.

durante gli incontri sul territorio qual èstato il grado di coinvolgimento?

Ogni anno è determinante incontrare i nostrisoci, ogni riunione rappresenta un valore ag-giunto per rafforzare il nostro ruolo di forza eco-nomica e sociale. Una platea composta anche datanti giovani e questo è stato motivo per ribadireche la sfida in agricoltura viene raccolta da tantiragazzi che hanno voglia e volontà di intrapren-dere un percorso di crescita in questo settore.Inoltre, mi ha fatto molto piacere avvertire unprofondo interesse verso Coldiretti e quanto sista facendo per garantire reddito all’impresa.

colgo l’occasione di queste ultime pa-role per una domanda che è rimbalzataanche nelle scorse interviste.

che sensazione ha avuto in merito allaconoscenza e all’apprezzamento del pro-getto di coldiretti per il paese?

Negli anni scorsi ho registrato più diffidenzaora, al contrario, ho ricevuto molte domande percapire quali fossero gli sviluppi. La stragrandemaggioranza dei consumatori ha capito quantostiamo facendo a favore del Made in Italy e anchela nostra base, all’inizio un po’ diffidente, in questianni ha imparato ad apprezzare le opportunitàche vengono offerte a tutti, non solo per coloroche si occupano di vendita diretta. Il nostro Pro-getto è garanzia per il futuro, i ritorni economicipossono esserci per ogni tipologia di azienda ein ogni comparto.

i contratti di filiera ad esempio…

Certo, un modo decisamente concreto per sot-tolineare quanto Coldiretti sta facendo per por-tare redditività alle aziende e dare nuoveopportunità di crescita al territorio.

cosa si potrebbe fare per essere piùcompetitivi?

I migliori risultati si potranno raggiungere graziead un’apertura mentale diversa, meno individuali-sta. Credere nella cooperazione: non a caso Col-diretti ha creato Ue.Coop, la nuova centralecooperativa nata proprio per offrire nuove oppor-tunità progettuali. Senza dimenticare l’importanterealtà dei Consorzi Agrari che rappresentano unapiattaforma determinante nel progetto econo-mico della nostra Organizzazione.

i nostri gazebo gialli o le Botteghe di cam-pagna amica sono ormai diventati unpunto di riferimento per i consumatori. unbella soddisfazione!

presidente provincialecoldiretti alessandria

“la nostra forza risiedenel modello di sviluppoche coldiretti indicada tempo, dove la qualitàdella vita conta più del pil”

La nascita di Ue.Coope i contratti di filiera,per sottolineare quantosi sta facendo per portareredditività alle aziendee dare nuove opportunitàdi crescita al territorio

vviciniamo il Presidente Provincialedella Coldiretti alessandrina, RobertoParavidino, al termine dell’ennesima

giornata contraddistinta dal maltempo e leprime parole sono di preoccupazione per lastagione in ritardo e per le conseguenze checi saranno in tutti i settori. Dopo aver ascol-tato la “voce” dei presidenti di Zona ora toccaa lui tirare le somme di quanto è emerso eregalarci anche uno spaccato di Ovada, areaterritoriale dove ricopre la carica di presidentedi Zona. Un bilancio che arriva dopo una seriedi incontri mirati ad aggiornare la base asso-ciata sulle novità tecniche e sindacali di Col-diretti: momenti che hanno registratoun’ampia partecipazione e che sono serviti atoccare con mano il sentiment di un provinciavariegata come quella alessandrina.

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ViaGGio intorno alle zone coldirettinew

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gricoltura

AaI nostri mercati degli agricoltori stanno cre-

ando nuove economie e nuova occupazionerappresentando nel contempo un formidabilestrumento di coesione, animazione sociale ededucazione alimentare, perché ricreano un le-game profondo tra consumatore e produttore,tra il luogo di consumo e il luogo di produzione,tra città e campagna. Colgo l’occasione per sot-tolineare che partendo proprio dalla distintività,la filiera agricola italiana non rappresenta solola grande leva competitiva per le imprese maanche l’occasione, per la gente, di star meglio.

coldiretti sta diventando sempre più forzasociale, questa è “l’italia che vogliamo”?

Sì, è proprio così! D’altra parte il nostro rap-porto con i cittadini-consumatori continua acrescere, una fiducia che si consolida nel tempograzie a Campagna Amica e alla nostra battagliaportata avanti in nome della rintracciabilità edell’etichettatura trasparente. I consumatorihanno capito, apprezzato e ci appoggiano. Tuttoquesto è impagabile ma per essere in completasimbiosi con il territorio e con la società ab-biamo capito che serviva un tassello in più, di-ventare punto di riferimento nel “sociale”:quindi un plauso alle agritate, agli agriasilo, allebotteghe solidali e tutto quanto sta nascendo ecrescendo in questa direzione.

progettualità importanti, dove la forma-zione ricopre un ruolo determinante. Écosì?

La formazione è determinante in ogni settoreper essere all’avanguardia e conoscere le novità.Impegnare risorse e tempo per essere sempreaggiornati è un invito che rivolgo ai miei colleghiimprenditori. Si stratta di valore aggiunto impor-tante e serve anche a ribadire una cosa fonda-mentale: Coldiretti deve essere vista come lacasa degli agricoltori non come un “erogatore diservizi”. Ciò è estremamente riduttivo e noncorrisponde al vero. Noi imprenditori siamo Col-diretti, solo così possiamo crescere e migliorare.

Questo è anche il compito delle commis-sioni tecniche?

Ho fortemente voluto le Commissioni tecni-che di settore sin dal mio insediamento proprioper garantire un costante scambio di informa-zioni e per pianificare momenti divulgativi e diformazione. Un’ottima palestra dove emergonoidee e professionalità.

considerazioni che calzano perfettamenteanche riferendoci alla zona di cui lei è pre-sidente, quella di ovada?

Assolutamente sì. Ovada, come la zona di Novi,risente dell’influsso ligure: esiste una frammenta-zione aziendale eccessiva e nel corso degli annil’agricoltura ha sempre mantenuto un ruolo im-portante anche se, attualmente, l’età anagraficadegli imprenditori è avanzata e non si è verificatoil tanto auspicato ricambio generazionale. Vino,seminativi e allevamenti contraddistinguono dasempre l’economia agricola.

la viticoltura è prevalente. parlando da im-prenditore vitivinicolo questa pazza prima-vera che ripercussioni potrà avere?

Non si possono effettuare i trattamenti e lepreoccupazioni hanno due nomi ben precisi: bo-trite e peronospora.

Flavescenza?

Questo è un argomento spinoso! Troppi vignetiabbandonati e la malattia dilaga. Il supporto e i con-sigli dei nostri tecnici sono fondamentali per noncommettere errori: importanti punti di riferi-mento a cui è bene ricorrere per evitare compor-tamenti irresponsabili che possono danneggiarenon solo le colture ma l’intero territorio.

visto che si parla di preoccupazioni… è do-veroso spendere qualche parola per una te-matica di grande attualità: la faunaselvatica!

Lo definirei un problema sociale, non solo agri-colo. La considerazione di base è molto semplice:il numero dei cinghiali e dei caprioli non è più inequilibrio con la natura e questo equilibrio va ri-pristinato al più presto per il bene della colletti-vità. Come Coldiretti siamo impegnati da temposia a livello provinciale che regionale dove stiamoportando avanti interventi concreti finalizzati afar inserire nella nuova legge sulla caccia modifi-che sostanziali, un’ immediata integrazione del di-segno di legge della Giunta da parte del Consiglioregionale, rivolta non solo ai cinghiali ma ancheai caprioli. Il disegno di legge attualmente in di-scussione riteniamo possa, infatti, essere raffor-zato e migliorato nell’interesse delle imprese,dell’ambiente e di tutta la società. Il documento

presentato da Coldiretti in Regione è molto ar-ticolato e parte dalla constatazione che il disegnodi legge attualmente in discussione affronta la te-matica essenzialmente dal punto di vista venato-rio, senza dare risposte risolutive alle esigenzedel mondo agricolo ed alla società civile. In par-ticolare, abbiamo chiesto di introdurre la possi-bilità del controllo delle specie di fauna selvaticain eccesso, nello specifico cinghiali e caprioli,dando la possibilità agli agricoltori di attuare conmodalità molto semplificate forme di conteni-mento delle specie selvatiche sui fondi propri ocondotti a qualsiasi titolo. Un modo per tutelareil reddito delle imprese agricole, visto che in que-sti anni i piani di abbattimento predisposti dalleProvince, con il solo ausilio dei cacciatori, nonhanno portato ad alcun risultato, anzi la situa-zione è notevolmente peggiorata sia dal punto divista agricolo che sociale. Inoltre, attendiamo chegiunga in tempi brevi l’autorizzazione dell’Ispraper rendere operativo, da parte della Provinciadi Alessandria, il piano di controllo degli ungulatimirato ad intervenire in modo rapido ed efficaceper il contenimento della fauna selvatica in pro-vincia di Alessandria. I nostri rappresentanti inseno agli ATC si sono sempre adoperati affinchètale problema venga preso in debita considera-zione non solo per l’indennizzo dei danni ma, so-prattutto, nell’ambito della prevenzione.

per il futuro cosa dobbiamo aspettarci,o meglio, cosa sarebbe opportuno au-spicare?

Ciò che mi auguro è quello che spera ogni ita-liano: più stabilità e ordine a livello politico-econo-mico per il nostro Belpaese, dove le speculazionifinanziarie lascino finalmente il posto all’economiavera. Ecco perchè la nostra forza risiede nel mo-dello di sviluppo che Coldiretti indica da tempo,dove la qualità della vita conta più del Pil.

per continuare a far crescere “l’italiache vogliamo” qual è il prossimo appun-tamento?

Il 4 luglio al Palalottomatica, stiamo già racco-gliendo le adesioni: grande momento per vivereda protagonisti la progettualità di Coldiretti etoccare con mano, ancora una volta, perchésiamo la più grande organizzazione agricola ita-liana ed europea.

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news

Aaagrico

ltura

zootecnia

perché proprio in italia?

in campo zootecnico

e all’avanguardia

sono proprio quelle italiane

le realtà più produttive

dell’EUROPA

Importanti realtà produttive Piemontesi e Lom-barde dell’allevamento del bovino da carne sonostate oggetto di una visita da parte di tecnici nutri-zionisti provenienti da svariati paesi europei tra cuiIrlanda, Regno Unito, Portogallo, Estonia e Croazia,organizzata da Alltech, multinazionale americanatra le più importanti a livello mondiale nella produ-zione di additivi per la nutrizione animale, con l’in-tento di acquisire informazioni e know how dallenostre realtà produttive che il resto dell’Europa zoo-tecnica riconosce come tra le più all’avanguardia.

E’ proprio cosi! O almeno al di là dei confininazionali, il sistema produttivo italiano è con-siderato un’eccellenza per competenza tecnicae qualità del prodotto finale. Lo scopo di talevisita è stato infatti quello di prendere contattocon realtà d’eccellenza nell’allevamento lineavacca vitello e nell’ingrasso di vitelloni e con-frontarsi proprio con quegli allevatori e queitecnici che di questa eccellenza sono i fautori.È purtroppo acclarato come gli allevatori e imacellatori italiani sostengano costi produttiviben superiori rispetto ai concorrenti del restod’Europa. Nonostante ciò e proprio grazie allagrande competenza e professionalità acquisitanegli anni, essi però riescono comunque, sep-pur tra mille difficoltà, a rimanere attivi sulmercato, colmando infatti con una maggiore ef-ficienza produttiva il pesante gap derivantedagli elevati costi di produzione. Questa capa-cità di far rendere al meglio le risorse a dispo-sizione è proprio quanto i colleghi europeiinvidiano e ambiscono di acquisire. Produrre inmaniera efficiente, massimizzando in tal modol’espressione del patrimonio genetico dell’ani-male ingrassato, non significa unicamente otti-mizzare dal punto di vista economico il cicloproduttivo, ma anche ottenere un prodotto dielevato standard qualitativo. In Italia, pur acqui-stando dall’estero il vitello da ristallo, con laben nota stagionalità e variabilità del peso edell’età di arrivo nei nostri allevamenti da in-grasso, produciamo infatti animali pronti per lamacellazione in giovane età e con un’adeguatamarezzatura, ottenendo così carni caratteriz-zate da colore chiaro ed elevata tenerezza,fermo restando un’idonea frollatura, caratteri-stiche ovviamente riconosciute ed apprezzatedai consumatori di qualsiasi paese.

sperimentatori per naturae per necessità

Proprio perché il nostro è un contesto pro-duttivo afflitto da costi di produzione elevati edifficoltà “strutturali” (che ognuno interpretinel modo più ampio che ritiene!) ma che co-munque da sempre tende all’alta qualità, si èsviluppata nell’allevatore e nell’esperto di set-tore una costante propensione verso una ri-cerca e sperimentazione continua volteall’individuazione di soluzioni che permettanodi raggiungere il grande obiettivo di produrrebene ed in maniera efficiente. Ciò ha portatoallo sviluppo metodologie operative, strutturedi allevamento, strategie di alimentazione ed,in particolare, e ad un abbinamento di tali“strumenti del processo produttivo” chefanno del comparto dell’allevamento da carneitaliano un’eccellenza. Principalmente interes-sati ai risvolti nutrizionali del processo produt-tivo, gli instancabili visitatori, nonostante unprogramma serratissimo e impegnativo sia perorari che spostamenti, non hanno mai desistitonel cercare di acquisire il maggior numero diinformazioni dettagliate sulle metodologie dialimentazione e sulle strategie innovative uti-lizzate nei nostri allevamenti. Nello specifico,particolare attenzione è stata riposta ai risul-tati derivanti dall’applicazione in campo di pro-dotti ad elevato contenuto tecnologico qualiad esempio gli adsorbenti per micotossine,problema emergente in molti altri paesi euro-pei, probiotici e prebiotici, vitamine ed oligoe-lementi mirati al miglioramento della qualitàdella carne, nonchè l’azoto a lento rilascio, perla sua capacità di elevare la “salute” del ruminee l’efficienza delle sintesi microbiche e conse-guentemente le performance di allevamento. Itecnici europei hanno potuto constatare etoccare con mano i risultati ottenuti dall’im-piego delle suddette tecnologie in diverse dellenostre realtà produttive, tra cui, nell’Alessan-drino, anche l’Az. Agr. Fratelli Panizza, nellaquale la discussione si è estesa con grande in-teresse oltre che alle più appropriate tecnichedi gestione dell’allevamento per elevare almassimo la qualità del prodotto finale carne, ilbenessere animale e le economie di alleva-mento anche sugli aspetti cooperativistici esull’importanza che assume la coesione tra glioperatori del comparti in momenti cosi difficilicome quello attuale.

il confronto conil resto d’europa

Dall’interscambio di informazioni è emerso inmaniera inequivocabile come ben poche realtàeuropee presentano requisiti di specializza-zione comparabili allo standard italiano. Sem-bra infatti che nel resto d’Europa le realtàd’eccellenza siano limitate e gli elevati standardqualitativi che caratterizzano i nostri alleva-menti anche di piccole dimensioni siano inveceuna prerogativa solo dei di grandi allevamentinei paesi rappresentati dai graditi visitatori.Nonostante un sistema di produzione menoefficiente e, giocoforza, meno esigenze in ter-mini di qualità sensoriale del prodotto finale(esitando alla macellazione animali di età piùavanzata), i produttori di tali paesi non si scon-trano con un bilancio tanto negativo quantoquello degli allevatori nazionali. Infatti, pur do-vendo affrontare gli elevati costi per l’acquistodi materie prime come in Italia, oltre a farnecomunque un impiego minore, essi possonoanche contare su costi per l’acquisto e l’affittodei terreni agricoli molto più bassi rispetto aquelli che caratterizzano la nostra Pianura Pa-dana. Inoltre il valore di mercato degli animalida macello non è di molto inferiore a quelloitaliano e spesso il prodotto finale è inseritoin percorsi di filiera ben qualificati e promossial consumatore finale, con risvolti ovviamentepositivi sui bilanci anche dell’allevatore.

a cura di prof. carlo angelo sgoifo rossidipartimento di scienze per la salute laproduzione animale e la sicurezza alimentareuniversità degli studi di milano

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news

Aaagrico

lturazootecnia

agire e reagire in tale contesto

Il quadro emerso dal confronto non è certa-mente confortante. In poche parole produ-ciamo in maniera più efficiente, con standardqualitativi più elevati ed esitiamo sul mercatoun prodotto migliore rispetto ai nostri com-petitor europei, meno efficienti ed attenti allaqualità, ma abbiamo bilanci decisamente nega-tivi rispetto ai loro. A prima vista la situazionepuò sembrare paradossale ed illogica, ma aquesto paradosso ci sono sicuramente dellespiegazioni. Oltre al costo più contenuto delcapitale fondiario infatti, nel resto del conti-nente l’autoproduzione di animali da ristallo èmaggiore. Tale differenza strutturale, comeovvio, consente agli allevatori della maggiorparte dei paesi europei da un lato di acquistareanimali da ristallo autoctoni, ovviamente conun costo inferiore e dall’altro, così come nelcaso degli allevamenti a ciclo chiuso, di recu-perare marginalità. Un secondo grande pro-blema affligge inoltre la zootecnica da carneitaliana, ovvero il riconoscimento della qualità.La qualità del prodotto nazionale, infatti, si ca-ratterizza per una richiesta del mercato distandard sicurezza, rispetto dell’ambiente e delbenessere e qualità della carne elevatissimi manon adeguatamente riconosciuti in terminieconomici. Sembra che ad oggi tutti i requisitirichiesti servano al settore commerciale piùper differenziarsi dal competitor di turno chenon per informare realmente il consumatore,differenziare il prodotto e gratificare pertantoil sistema produttivo da cui scaturisce produt-tore incluso. E’ paradossale ma vero! A questo si affianca il dato raccapricciante cheevidenzia che nell’ultimo decennio la quota dicarne di importazione è salita dal 18 al 37% deltotale della carne bovina consumata (ISMEA,2013). Stante questa situazione, la differenzia-zione e la conseguente valorizzazione del pro-dotto carne bovina nazionale rappresentanol’unica strada percorribile per recuperare lamarginalità da tempo perduta, ma sembra checiò non interessi a chi ha le redini del gioco.Speriamo che tale contesto non porti ad esa-sperare i nostri allevatori al punto di rinnegare

il percorso di eccellenza fatto fino ad ora e in-vidiato in tutta Europa e non solo, portandolia produrre in modo vergognosamente stan-dard, con un allineamento verso il basso dellaqualità della carne che avrà solo un futurocerto, quello che il consumatore smetterà diacquistarla! Gli allevatori, ora più che mai, devono trovareil modo di interagire maggiormente, facendorealmente “sistema”, operazione necessaria sia

per reperire le risorse necessarie a progettisempre più volti alla qualificazione del pro-dotto finale sia per poter interagire con l’indu-stria e la distribuzione in modo efficace.L’obiettivo deve essere però condiviso verti-calmente, ovvero tra tutti gli attori della filiera:valorizzare il prodotto nazionale in modochiaro, eclatante e persino appariscente, nonpermettendo più che venga confuso o acco-munato a quello di importazione.

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news

Aaagrico

ltura

Temperature massime inferiori

di 2,6 gradi la media a maggio

maltemPo

Facciamo i conti con

IMPAZZITAla primavera

Coldiretti Piemonteha chiesto lo stato

di calamità naturaleper l’agricoltura

oldiretti Piemonte ha chiesto alla Re-gione di approvare con urgenza lostato di calamità naturale per l’Agricol-

tura piemontese. Le eccessive piogge di questigiorni hanno compromesso i raccolti del risocon punte in alcuni comuni del vercellese e delnovarese di oltre il 50% di danno. Nelle altreprovince da Alessandria a Cuneo, da Asti a Torinoè stata danneggiata la produzione del mais conpercentuali oscillanti tra il 30 e il 45%. rovinataanche per almeno il 30% la raccolta del fienomaggengo a causa delle piogge che hanno ritar-dato il primo taglio. Notevoli ritardi si segnalanoanche sulle produzioni frutticole dove i tecniciColdiretti rilevano come sia stata compromessadi almeno il 30% la fase di allegagione dei fiori.Nel settore orticolo qualche grandinata sparsaha compromesso i raccolti e comunque ritar-dato notevolmente il processo produttivo dellevarietà primaverili. Una primavera impazzita cheha fatto registrare il 65% di pioggia in più ri-spetto alla media nelle regioni del nord ma leprecipitazioni sono state abbondanti anche nelleregioni del centro dove si registra un uno scartodel 52%. E’ quanto emerge da una analisi dellaColdiretti sulla base dei dati Ucea nel mese dimaggio che evidenzia peraltro come le precipi-

tazioni siano state inferiori del 43% nel sud Italia.L’andamento anomalo del mese di maggio èstato peraltro preceduto da precipitazioni fuorila norma sia ad aprile (+7%) che soprattutto amarzo (+141%) che hanno devastato l’agricol-tura italiana, ma messo anche a rischio la stabilitàidrogeologica del territorio con perdite, danni emaggiori costi per un miliardo di euro. Ad influiresono state anche le temperature con le massimeche sono risultate a maggio inferiori di 2,6 gradirispetto alla media al nord dopo i -0,2 gradi diaprile ed i -2,7 gradi di marzo. La più elevata fre-quenza di eventi estremi con sfasamenti stagio-nali, precipitazioni brevi e intense, neve fuoristagione e un maggiore rischio per gelate tardivesono alcuni degli effetti dei cambiamenti climaticiche l’agricoltura deve affrontare. Con un conte-sto del genere, i terreni coltivati, grazie alla lorocapacità di assorbimento, rappresentano un veroe proprio airbag naturale contro l’impatto del-l’acqua. Purtroppo l’Italia ha perso negli ultimiventi anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivataper effetto della cementificazione e dell’abban-dono che ha tagliato del 15% le campagne col-pite da un modello di sviluppo sbagliato che hacostretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agri-cole nello stesso arco di tempo.

CAnche la raI è stata ospite della nostraprovincia per fare il punto sui danni da mal-tempo. Il giornalista Michele ruggiero

ha intervistato l’imprenditore antonioGemma di Basaluzzo e il tecnico Re-sponsabile Cerealicolo di Coldiretti,Fabio Fracchia per un approfondi-mento sulle conseguenze che si avranno abreve-medio termine sulle colture.

danni in camposervizio rai sui

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scheda nocciolo n.27

• Agronomia = Risparmio• Benessere pianta = qualità del frutto• Inerbimento, fertilizzazione, potatura raccolta

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schedaAatecn

ica

La varietà di nocciola coltivata in Piemonte, la Tonda Gentile Trilobata, rap-

presenta, nel mondo, l’unico reale e imprescindibile punto di riferimento per

la qualità organolettica che sa esprimere.

Le preferenze che la Nocciola Piemonte, riscuote da parte dell’industria dol-

ciaria derivano, oltre che dalla forma tondeggiante che ne facilita la sguscia-

tura e dal calibro, dalle caratteristiche chimiche e fisiche della sua mandorla.

Nonostante l’utilizzo della nocciola sia prettamente quello industriale di tra-

sformazione, sempre più attenzioni vengono riservate a valori legati alla nu-

trizione e al gusto del consumatore.

Integrare alle normali pratiche di gestione del corileto, strategie di carattere

agronomico, permette di perseguire l’obiettivo organolettico atteso.

[a cura di Alberto Pansecchi]

Ogni terreno, con le proprie caratteristiche fisico-chi-miche, con la propria collocazione orografica, conl’esposizione del versante sul quale è stato impiantatoil noccioleto e con l’influenza che gli eventi atmosfericicaratteristici dell’area ogni anno manifestano, determinaprofonde modificazioni nel risultato produttivo conse-guito. Un ruolo essenziale per il perseguimento dellaqualità è pertanto svolto dalla vocazionalità delle areecorilicole.

Un fattore colturale di rilevante importanza, ancor piùdell’apporto di elementi fertilizzanti, è la naturale dispo-nibilità degli stessi nel suolo e la qualità e la dinamica ditrasformazione della sostanza organica in esso presente.

È importante tener presente che qualsiasi organismoper produrre il meglio, deve stare bene e quindi, lepiante, senza comunque raggiungere situazioni di lussu-reggiamento, non devono trovare limitazioni legate allalocalizzazione dell’impianto.

la scelta del terreno per l’impianto

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[a cura di Alberto Pansecchi]

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scheda

Aa

tecnica

le integrazioni per via fogliareLa concimazione fogliare, tecnica al momentopoco diffusa in Italia, ha fornito nei corileti delMonferrato interessanti risultati sperimentali,incrementando allegagione e resa. I microele-menti che, una volta somministrati hanno for-nito i migliori risultati sono stati, ad oggi, loZinco e il Boro anche se altri elementi do-vranno in futuro essere sperimentati come, adesempio, azoto, magnesio e manganese. Ancheil momento della loro distribuzione dovrà es-sere ulteriormente indagato.

la forma delle pianteDi grande importanza, anche se spesso sottovalutata, è la scelta delle forme di allevamento e delle distanze di impiantoidonee ad una conduzione efficace dal punto di vista agronomico ed economico.

Obiettivi principali sono la ricerca di un’illuminazione tale da favorire un’abbondante induzione di gemme miste cheporteranno i frutti nell’annata successiva ed il mantenimento di un microclima all’interno della massa vegetativa adattoalla formazione di frutti sani.

La migliore forma di allevamento individuata alle esigenze della corilicoltura alessandrina è quella Monocaule aPalmetta Libera.

Inerbimento e potaturaNotevoli sono i vantaggi sulla qualità finaledella nocciola forniti da pratiche di inerbi-mento controllato che agiscono sul miglio-ramento delle caratteristiche fisico-chimichedel terreno e sull’arricchimento in sostanzaorganica.

Anche la potatura, meglio se meccanica e pra-ticata ad intervalli di tre o più anni, ha dimo-strato di aumentare in misura statisticamentesignificativa il numero di “mandorle” sane edi diminuire la percentuale di nocciole con di-fetti che ne deprezzerebbero il valore.

Maturazione, caduta a terra e raccoltaContrariamente a quanto si pensa, la raccolta diretta dellenocciole sull’albero, pratica tipica delle aree corilicole turche,è un fattore limitante della qualità delle nocciole, in quanto ifrutti si raccolgono non completamente maturi e con una ela-vata percentuale di umidità. È pertanto necessario un succes-sivo prolungato periodo di essiccamento.L’epoca ottimale per la raccolta corrisponde allo stadio dipiena maturazione dei frutti, coincidente con la caduta naturaledelle nucule, che per la Tonda Gentile Trilobata inizia a inizioagosto per procedere poi scalarmente, e a seconda degli anni,per circa un mese. L’obiettivo di ridurre i costi, effettuando ununico passaggio al termine della caduta delle nocciole, in pra-tica contrasta con le esigenze di salvaguardia del prodotto, cheva soggetto ad alterazioni delle caratteristiche organolettichee ad un peggioramento della conservabilità, se la permanenzasul terreno si prolunga, e in caso di piogge. Alla luce di questeconsiderazioni è ormai riconosciuta la necessità di effettuarele operazioni di raccolta in almeno due passaggi.

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schedaAatecn

ica[a cura di Fabio Fracchia]

irrigazione rappresenta, dall’albadella civiltà “agricola” un fattoreproduttivo fondamentale per la

riuscita delle coltivazioni. Già all’epocadella civiltà egizia le piene del Nilo ferti-lizzavano ed irrigavano le coltivazioni,consentendo la produzione in quellearee. Nei secoli del medioevo i monacicistercensi resero fertili molte plaghegrazie ad interventi di bonifica (per elimi-nare l’acqua in eccesso) o di sistemazionedei terreni e di canalizzazione delleacque per rendere possibile l’irrigazionedelle colture. Tali tecniche sono state poialla base della produzione agricola edhanno consentito di ottenere produzionirecord non ottenibili senza l’ausilio del-l’acqua irrigua. Lo sviluppo della tecnicadi irrigazione è avvenuto, come è logicoattendersi, in aree aride: in quegli am-bienti, dove l’acqua scarseggia perenne-mente, usare bene ogni goccia d’acquadiventava di importanza vitale: è proprioin quegli ambienti, aridi e senz’acqua perbuona parte dell’anno, come Israele, chela tecnica di irrigazione ha raggiunto li-velli di precisione quasi maniacali riu-scendo a seguire lo sviluppo della colturasenza sprecare neppure una goccia dipreziosissima acqua.

L’Queste tecniche sono state esportate anche da noi, ormai daparecchi anni. In tutti i casi l’acqua ha rappresentato, e rap-presenta, se non il principale, uno dei più importanti fattoridella produzione anche alle nostre latitudini. La disponibilitàdi acqua irrigua ha almeno 3 fondamentali vantaggi:

1• consente di ottenere produzioni più elevate rispetto allacoltivazione asciutta;2• consente di optare per una più ampia gamma di colture,potendo meglio seguire le esigenze del mercato;3• garantisce una maggiore costanza di produzione negli anni,sfuggendo al rischio climatico, così evidente nelle coltivazioninon irrigue.

tre tecniche alla basedella produzione agricola

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SChEDA MAIS

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[a cura di Fabio Fracchia]

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scheda

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tecnica

L’irrigazione nelle nostre regioni è passata, nel corso dei secoli,dallo scorrimento (o sommersione, nell’areale risicolo), all’infiltrazionelaterale da solchi (che richiede minori portate rispetto allo scorrimento“classico”), per passare poi ad irrigazione per aspersione, che simulala pioggia garantendo fabbisogni idrici inferiori, seppur, soprattuttocon l’uso dei “rotoloni” con un dispendio energetico spesso assaielevato. Tutta la recente normativa europea e, di conseguenza, quellanazionale e regionale, sospingono in maniera sempre più pressanteverso il risparmio idrico, e addirittura i soliti ambientalisti da salotto,infiltrati anche nelle istituzioni locali, accusano l’agricoltura di sot-trarre circa il 70% dell’acqua.

Il risparmio idrico è comunqueun’esigenza non solo ambientale,

ma anche economica: il costo del-l’acqua nei prossimi anni tenderàcertamente ad aumentare, e cosìpure i costi energetici connessi. A questo scopo, anche nelle nostrecampagne si vedono sempre piùfrequentemente campi irrigati conimpianti a manichetta, dapprima dif-fusi su pomodoro, ma ora semprepiù su mais. Vediamo da vicino come sono fattiquesti impianti: la pompa invia l’ac-qua (proveniente da pozzo o da acquasuperficiale) in un filtro che depural’acqua, eliminando particelle chepotrebbero ostruire i fori di irriga-zione, dopodiché l’acqua viene in-viata nella tubazione di trasportoall’appezzamento: da qui, attraversouna tubazione di testata (lay flat- Fig.1) del tutto simile a quelleche usano i vigili del fuoco, ma do-tata di aperture laterali, si dipartonole manichette, sottili tubicini dotatidi aperture a distanze regolari: que-ste aperture consentono la fuoriu-scita dell’acqua secondo unaportata ben determinata, ed ingrado di compensare anche diffe-renze di pressioni dovute a perditedi carico o dislivelli del terreno.Le manichette vengono stese amacchina tra le file del mais (un’in-terfila ogni 2) e quindi a distanza dicirca 150 cm tra una e l’altra (fig.2e 3), e possono raggiungere anchei 600 m di lunghezza. A questo punto, immettendo acqua,questa va a bagnare il terreno comeè possibile osservare nella figura

4: l’acqua necessaria è molto infe-riore rispetto all’irrigazione a scor-rimento (in cui bisogna raggiungere lasaturazione del suolo) e di quella apioggia: in questo caso si bagna sololo spazio vicino alle radici, ridu-cendo in maniera considerevolel’evaporazione, che in estate è assaielevata. Un’attività sperimentale condottaalcuni anni fa da Cadirlab e Consor-zio Agrario di Alessandria, confron-tando l’irrigazione a manichetta conquella a scorrimento e quella apioggia ha evidenziato risultati inte-ressanti: ponendo a confronto, nellastessa azienda due appezzamenticoltivati a mais, di cui il primo irri-gato come da consuetudine azien-dale (scorrimento o pioggia) ed uno amanichetta si è dimostrato che: - L’irrigazione a manichetta può com-portare incrementi di resa, soprattuttoin quegli ambienti dove il mais richiedeinterventi irrigui frequenti.

- Migliora l’efficienza di impiego dellarisorsa acqua, con una riduzione deivolumi irrigui variabile dal 36 al 70%rispetto al sistema aziendale classico(pioggia o scorrimento);

- Riduce sensibilmente il consumo dienergia, consentendo risparmi varia-bili tra il 71 e l’87% rispetto al si-stema aziendale classico (scorrimentoo pioggia);

- Consente di effettuare la fertirriga-zione, aumentando l’efficienza dellaconcimazione azotata, che riesce aseguire meglio lo sviluppo della col-tura, con benefici sia di tipo ambien-tale che economici, oltre cheproduttivi;

- È completamente automatizzabile, equindi richiede pochissima manodo-pera in fase di utilizzo (la manodoperaè concentrata nelle fasi di stesure eraccolta delle manichette).

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sicurezzaalimentarele normative comunitarie del “Pac-

chetto Igiene” hanno introdotto lapossibilità di utilizzo di piani di auto-

controllo semplificati per le imprese alimen-tari di piccole dimensioni senza venire menoalla necessità di garantire la salubrità degli ali-menti prodotti. In considerazione del conte-nuto innovativo di queste indicazioni e dellanecessità di garantire un approccio omogeneodel controllo ufficiale, la Regione Piemonte haritenuto opportuno provvedere alla stesuradi apposite linee guida, al fine di uniformare icomportamenti degli Organi di controllodelle ASL della Regione Piemonte. Il Reg.(CE)n.852/2004 prevede, infatti, la possibilità diun’applicazione delle procedure basate suiprincipi del sistema HACCP con una flessibi-lità sufficiente a garantirne l’applicazione inqualsiasi situazione. Fin dall’adozione del re-golamento la Commissione è stata invitata achiarire in quale misura la flessibilità potesseessere applicata, con riguardo all’attuazionedelle procedure basate sui principi del sistemaHACCP arrivando, il 16 novembre 2005, allapubblicazione delle “Linee guida sull’applica-zione delle procedure basate sui principi dell’-HACCP e sulla semplificazione dell’attuazione diprincipi del sistema HACCP in talune imprese ali-mentari”. I principi del sistema HACCP costi-tuiscono quindi soltanto un modello praticoper individuare e controllare i pericoli signifi-cativi su base permanente. Ciò implica che, setale obiettivo può essere conseguito me-diante strumenti equivalenti che sostituisconoin maniera più semplice, ma altrettanto effi-cace gli stessi principi, si può considerare sod-disfatto l’obbligo sancito dall’art.5, paragrafo1, del Reg.(CE) n.852/2004. Lo scopo di taliprocedure è, infatti, il controllo dei pericoli ali-mentari che il Codice raccomanda agli ope-ratori del settore alimentare volti a:• individuare tutte le fasi delle loro attività criticheper la sicurezza degli alimenti;• applicare in quelle fasi procedure di controllo;• monitorare le procedure di controllo per garan-tire che mantengano la loro efficacia;• rivedere le procedure periodicamente nonchéogni qualvolta cambino le attività. Gli operatori delsettore alimentare devono pertanto disporre di un

sistema per individuare e controllare su base per-manente i pericoli significativi e adeguare tale si-stema ogni qualvolta necessario. Ciò può essere,ad esempio, ottenuto:• applicando correttamente i prerequisiti igienicidi base e le corrette prassi, eventualmente attra-verso manuali di corrette prassi;• applicando in maniera semplificata i principi delsistema HACCP;• con una combinazione di queste azioni.Determinanti di rischioe modalità di controlloNelle piccole imprese caratterizzate da un nu-mero molto limitato di addetti i determinantie fattori di resistenza che influenzano la ge-stione del rischio sono associati alle cono-scenze ed ai comportamenti degli operatori.In questi contesti la corretta conoscenza edadozione degli adempimenti di base (prerequi-siti) sono spesso sufficienti a conseguirel’obiettivo del controllo dei pericoli alimen-tari, si deve quindi considerare, sulla base delprincipio di proporzionalità, che gli obblighisanciti in forza delle norme sull’igiene degli ali-menti sono considerati soddisfatti e che nonè indispensabile predisporre, attuare e man-tenere una procedura permanente basata suiprincipi del sistema HACCP. L’Operatore delSettore Alimentare (OSA) deve predisporrecomunque un piano di autocontrollo scrittoche comprenda tutte le procedure prerequi-sito messe in atto, i risultati dei controlli e iprovvedimenti adottati a seguito dei risultatidi non conformità. Si può quindi presumereche, in considerazione della natura delle im-prese alimentari e degli alimenti da esse trat-tati, sia possibile controllare gli eventualipericoli applicando i prerequisiti igienici dibase e le corrette prassi igieniche. Se dall’ana-lisi dei rischi effettuata dall’OSA emerge che,nell’ambito della propria attività, esistono fasidel processo in cui è necessaria l’applicazionedell’HACCP per il controllo dei pericoli (peresempio pastorizzazione, pH) sarà necessarioapplicare integralmente i principi HACCP. Di-versamente sarà sufficiente solo la registra-zione delle non conformità rilevate (adesempio, l’incapacità di un apparecchio di man-tenere la temperatura corretta), le sole registra-

zioni di mancata conformità assumono quindimaggiore rilevanza e devono includere la de-scrizione delle modalità di gestione dellestesse con indicazione delle misure correttiveadottate. La documentazione dovrà essereconservata per un periodo non inferiore a treanni. Alcune semplificazioni possono essereadottate anche sui campionamenti per la ve-rifica dei criteri di sicurezza alimentare, cosìcome definiti dal Reg.CE 2073/2005, art.5commi 3 e 4 e s.m.i., per i quali, in presenza didati storici derivati da analisi effettuate in au-tocontrollo o in controllo ufficiale che deter-minano l’accettabilità del processo produttivo,l’operatore può ridurre il numero delle unitàcampionarie previa comunicazione motivataall’autorità competente, che evidenzi l’appli-cazione di procedure efficaci. Il riscontroanche di una sola non conformità relativa aicriteri di sicurezza alimentare, comporta unavalutazione dell’accettabilità della partita edelle partite successive, prodotte nelle stessecondizioni, con ripristino delle modalità dicampionamento in 5 unità campionarie, finoal recupero documentato della gestione delprocesso produttivo. Il documento di autocontrollo semplificatodovrà comunque contenere le procedurebase ritenute rilevanti:• la gestione e manutenzione di locali,infrastrutture, impianti ed attrezzature;• il referenziamento fornitori e misuredi controllo delle materie prime;• trattamento dei rifiuti e sottoprodotti alimentari;• la lotta contro gli animali infestanti;• la sanificazione (pulizia e disinfezione);• la qualità dell’acqua;• il controllo delle temperature;• l’igiene e salute del personale;• la formazione;• rintracciabilità (ritiro degli alimenti ed obbligodi informazione delle autorità competenti);• la gestione dei materiali destinati al contattocon gli alimenti;• l’utilizzo di additivi ed aromi;• i criteri di sicurezza alimentare e di igienedi processo (Reg. 2073/05/CE e s.m.i.).

[pagine a cura di Luisa Bo]

localI, InFraStrutture, IMPIantI e attreZZature rIFerIMentI leGISlatIvI Reg.(CE) n.852/2004 allegato IIcapitolo I DPGR 3.3.2008, n2/R:TITOLO II. FInalItà Garantire l’utilizzo di strutture e attrezzature sempre in buone condizionidi manutenzione, evitando l’accumularsi di carenze e/o inconvenienti, per mancata manutenzione di locali, impianti ed attrezzatureche possano compromettere l’igiene delle produzioni. Consentire di programmare gli interventi di manutenzione più importantidurante i periodi di fermo lavorativo dell’azienda (vacanze estive, ecc.), anche al fine di evitare blocchi o rallentamenti dell’attivitàproduttiva. Documentazione Planimetria aggiornata dei locali e delle attrezzature presenti e relativa legenda.

MaterIe PrIMerIFerIMentI leGISlatIvI Reg.(CE) N.852/2004 Allegato II Capitolo IX: Requisiti applicabili ai prodotti alimentari- Reg.(CE) n.853/2004 Allegato III Sezione IX. FInalItà Assicurare l’acquisto e l’utilizzo di materie prime che siano adatte alla tra-sformazione e siano idonee a garantire la sicurezza alimentare del successivo processo produttivo.

trattaMento DeI rIFIutI/SottoProDottI alIMentarIrIFerIMentI leGISlatIvI Reg.(CE) n.852/2004 allegatoII capitolo VI: rifiuti. Reg.(CE) n.1069/2009 - Reg.(CE) n.142/2011 - Reg.(CE) n.1881/2006. FInalItà Evitare che i rifiuti ed i sotto-prodotti alimentari derivanti dalla lavorazione possano erroneamente rientrare nel circuito produttivo, attirare infestanti.

controllo DeGlI InFeStantI rIFerIMentI leGISlatIvI Reg.(CE) n.852/2004 allegato II capitolo II: requisiti localimanipolazione, cap.IX: requisiti applicabili. FInalItà Attuare sistemi di contenimento e di lotta di animali infestanti che po-trebbero provocare le seguenti problematiche: contaminazione delle superfici e dei prodotti in lavorazione tramite il contatto,la presenza di escrementi, il passaggio da zone sporche (esterno dei locali) a zone pulite (interno locali di lavorazione) e iltrasporto di parassiti o microrganismi patogeni.

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scheda

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tecnica

ProceDure SanItarIe (pulizia e disinfezione)rIFerIMentI leGISlatIvI Reg. (CE) n. 852/2004 allegato II capitolo I: requisiti generali, capitolo II: requisiti locali manipolazione,capitolo V: requisiti attrezzature.FInalItà Eliminare i residui, la sporcizia o le muffe derivanti dalla lavorazione e le polveri che si depositano nelle fasi di interciclo.Creare condizioni avverse alla permanenza e/o alla proliferazione di microrganismi ed infestanti in grado di compromettere l’igienee la qualità dei prodotti.

aPProvvIGIonaMento IDrIcorIFerIMentI leGISlatIvI Reg. (CE) n. 852/2004 allegato II capitolo VII: rifornimento idrico. Provv. C.P.S.R. 13.1.05 All. A: proceduraper il controllo della potabilità dell’acqua.Dlgs. 31 del 02.02.2001: attuazione della Dir. 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umanoDlgs. 27 del 02.02.2002: modifiche e integrazioni al Dlgs. 31 del 02.02.2001 recante attuazione della Dir. 98/83/CE relativa alla qualitàdelle acque destinate al consumo Umano Determinazione dirigenziale Regione Piemonte n. 75 del 26 maggio 2005 “Linee guidaper l’attuazione del Dlgs. 31 del 02.02.2001 integrato dal Dlgs. 27 del 02.02.2002 Determina Dirigenziale n.74 della RegionePiemonte del 12/02/09 “Indicazioni operative relative al riconoscimento e alla registrazione delle strutture adibite alla trasformazionedel latte in alpeggio” DGR 10 gennaio 2012, n. 2-3258, "Approvazione linee guida per il controllo igienicosanitario della qualitàdelle acque utilizzate nelle imprese alimentari e modifica della D.G.R. n. 2-8302 del 3.03.2008 e della D.G.R. n. 11- 1664 del7.03.2011." e s.m.i.FInalItà Garantire che l’acqua utilizzata in tutte le fasi di produzione non rappresenti un rischio di contaminazione. Infatti la pre-senza di inquinanti organici e chimici nell’acqua utilizzata come ingrediente nei prodotti o per il lavaggio delle attrezzature, delle su-perfici e per l’igiene del personale può costituire una fonte di contaminazione chimica, fisica e microbiologica per gli alimenti.

controllo teMPeraturerIFerIMentI leGISlatIvI Reg.(CE) n.852/2004. Capo I articolo 4: requisiti generali e specifici in materia d'igiene. Allegato IICapitolo I: requisiti generali applicabili alle strutture destinate agli alimenti, Capitolo IV: trasporto, Capitolo IX: requisiti applicabiliai prodotti alimentari, Capitolo XI: trattamento termico Reg.(CE) n.853/2004Allegato II Sezione IX CAPITOLO II Igiene nelle aziende produttrici di latte. Allegato III Sezione I Capitolo VII: magazzinaggio e tra-sporto, Sezione V Capitolo III: igiene durante e dopo la produzione. FInalItà Garantire in tutte le fasi della propria attività il mantenimento della catena del freddo ed il rispetto delle temperaturepreviste durante le fasi di lavorazione, magazzinaggio e trasporto al fine di controllare la presenza dei microrganismi attraversol’uso del calore, l’utilizzo del freddo, la combinazione di entrambi. Documentazione Registro/scheda NC (in caso di anomalie riscontratein fase di verifica delle temperature l’operatore deve avere riportato la problematica sul registro/scheda delle non conformità ed avere predi-sposto un’azione correttiva).

IGIene e Salute Del PerSonalerIFerIMentI leGISlatIvI Reg. (CE) n. 852/2004 Allegato II Capitolo VIII: igiene del personale. FInalItà Evitare la contaminazione.

ForMaZIonerIFerIMentI leGISlatIvI Reg.CE 852/04 allegato II capitolo XII formazione. Accordo Conferenza Stato-Regioni“Linee guida applicative del Reg.(CE) n.852/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari”.FInalItà Formare e aggiornare gli addetti alla lavorazione sui principi igienici di base e sulla corretta operatività all’interno del-l’impresa onde evitare situazioni e comportamenti che possano compromettere una qualsiasi fase dell’attività di lavorazione conconseguenti non conformità che potrebbero, nei casi più gravi, pregiudicare la salubrità degli alimenti manipolati. Formare e aggiornareil personale, in base al ruolo occupato nell’azienda ed alla competenza individuale, sui contenuti del piano aziendale di autocontrolloo del manuale di corretta prassi igienica approvato.

rIntraccIaBIlIta’ e rItIro Dal coMMercIo rIFerIMentI leGISlatIvI Reg. (CE) n. 178/2002: articoli 18 Rintraccia-bilità, Articolo 19 Obblighi relativi agli alimenti: operatori del settore alimentare. Reg. (CE) n. 1935/2004: Articolo 17 Rintracciabilità.FInalItà Identificazione del lotto per l’esclusione dal commercio di prodotti non conformi.L'obiettivo del ritiro e/o richiamo di un prodotto è quello di proteggere la salute pubblica, attraverso una serie di misure volte adescludere che un determinato alimento possa avere effetti dannosi sui consumatori.

controllI analItIcI rIFerIMentI leGISlatIvI Reg. (CE) n. 852/2004 CAPO II OBBLIGHI DEGLI OPERATORI DEL SET-TORE ALIMENTARE. Articolo 4 Requisiti generali e specifici in materia d'igiene Reg. (CE) n. 2073/2005 (cosi come modificato dalReg. (CE) n. 1441/2007 e dal Reg. (CE) n.365/2010) - Reg. (CE) n. 178/2002 SEZIONE 4 Requisiti generali della legislazione alimentare.Art. 14 Requisiti di sicurezza degli alimenti Ord. MINISAN 11.10.78: limiti di cariche microbiche tollerabili in determinate sostanzealimentari e bevande. FInalItà Garantire che gli alimenti prodotti soddisfino i requisiti di sicurezza alimentare e di igiene del pro-cesso. Valutazione dell’efficacia delle procedure di autocontrollo mediante la verifica dei criteri microbiologici indicati dalla normativadi riferimento o di altri parametri stabiliti sulla base della valutazione del rischio, al fine di garantire il governo dei processi produttivie la conseguente salubrità dei prodotti finali posti in commercio.

MaterIalI e oGGettI a contatto con GlI alIMentI (Moca) rIFerIMentI leGISlatIvI Reg.(CE) n.852/2004 ALL.II CAPITOLO X. Reg.(CE) n.1935/2004 - Linee guida per il controllo ufficiale sui materiali e oggetti destinati a venire a contattocon gli alimenti (Codice DB 2001 - D.D. 28 aprile 2011, n°312). FInalItà Garantire che i MOCA non determinino un’inaccettabilemodifica dell’alimento né lo rendano pericoloso né ne deteriorino le caratteristiche organolettiche. Garantire che gli alimenti chevengono a contatto con i MOCA non rappresentino un rischio per la sicurezza alimentare dei consumatori.

aDDItIvI aroMI enZIMI rIFerIMentI leGISlatIvI Reg. (CE) N. 852/2004 Allegato II Capitolo IX: Requisiti applicabili ai pro-dotti alimentari DM 209/96- Reg. CE 1333/2008 - Reg, CE 1334/2008- Reg. CE 1129/2011 - Reg. CE 1130/2011 FInalItà Assicurarel’utilizzo di additivi aromi ed enzimi secondo le norme, affinché non venga inficiata la sicurezza alimentare.

[pagine a cura di Luisa Bo]

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[a cura di Alessandro Albertelli]

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scheda n.29

IDentIFIcaZIone

cIclo BIoloGIco

Il litocollete del melo(Pyllonorycter blancardella) è un lepi-dottero minatore fogliare diffuso nelcontinente euroasiatico ed è statointrodotto accidentalmente anchenegli Stati uniti.

Il microlepidottero vive a spese delmelo e del pero, ma può attaccareanche altre pomacee (cotogno, sorbo

e nespolo).

• Il litocollete compie quattro generazioni all’anno e supera l’inverno allo stadio di crisalide, soprattutto nelle foglieinfestate dalle mine fogliari.

• A fine marzo-aprile compaiono gli adulti, e losfarfallamento dura 3-4 settimane.

• Le femmine depongono 15-20 uova isolate nella pagina inferiore delle foglie che danno origine alla prima generazione.

• Le larve di prima generazione e le mine fogliari provocate dalla loro attività trofica compaiono tra la fine di aprilee la prima metà di maggio; gli adulti di questa generazione sfarfallano verso la seconda decade di giugno.

• La seconda generazione larvale darà nuovi adulti alla finedi luglio; segue una terza generazione larvale ad agosto connuovi sfarfallamenti a fine agosto. Infine la quarta generazioneavviene a fine estate e origina le crisalidi svernanti.

• adulto con ali anterioricolore rosso bruno con macchie bianche.Le ali posteriori sono lanceolate, colorbronzo con lunga frangia bianco sericea.

Apertura alare 6-8 mm.

• uovo di forma lenticolaredi colore bianco traslucido.

PreMeSSa

schedaAatecn

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nella figura sotto:danno provocatoda litocolletesu foglia di melo

adulto di litocolletedel melo - Phyllonorycter(=lithocolletis) blancardella F.

• crisalide color brunodi forma allungata, dimensioni4 mm di lunghezza.

• larva apoda e appiattita nelle prime treetà, provvista di zampe nelle due età successive,colore bianco giallastro, svolge vitaendofita dentro il mesofillofogliare. Dimensione 4-6 mmdi lunghezza a maturità.

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[a cura di Alessandro Albertelli]

• Il danno avviene sulle foglie, come per altriminatori dove il litocollete scava delle gallerie ca-ratteristiche chiamate Pticonomi. Queste sono gal-lerie allungate e la foglia, in loro corrispondenza siincrespa assumendo un aspetto convesso verso lapagina superiore.

• La sintomatologia sopradescritta è dovuta al-l’attività della larva che, dentro alla mina tesse unatrama sericea trasversale tra i due margini esternidella mina stessa.

• La tensione dei fili sericei e l’accrescimentodel mesofillo provocano il caratteristico inarca-mento verso la pagina superiore della foglia con di-stacco dell’epidermide inferiore.

• La larva all’interno della mina mangia il tes-suto a palizzata e lascia intatta l’epidermide superiore.La zona mangiata appare trasparente (biancastra) ri-spetto alle contigue che rimangono verdi.

• A danno avvenuto la mina si presenta come unrigonfiamento ovoidale della pagina superiorepunteggiato di chiazze biancastre e in corrispon-denza della mina l’epidermide inferiore appare sol-levata.

• Le foglie attaccate appaiono leggermente de-formate e in caso di gravi attacchi si può avere fil-loptosi della pianta.

Bibliografia

FERRARI M.; MARCON E., MENTA A. (1992) - Fitopatologia ed Entomologia Agraria,434-435. POLLINI A. (1998) - Manuale di Entomologia Agraria, 470-471.

scheda

Aa

tecnica

DannI DannI Su FoGlIa

traPPolelotta

la lotta contro il litocollete segue le stesse me-todologie previste per il Cemiostoma, pertanto la lottaeseguita contro il Cemiostoma controlla anche il li-tocollete. In caso di infestazioni bisogna intervenirecon metodologie di lotta guidata che consistono in:• campionamento fogliare: si interviene

quando si hanno 2 mine con larve vive per foglia le quali giustificano il trattamento sulla generazionesuccessiva. Il trattamento va eseguito a inizio volo.

• Monitoraggio con trappole a feromonisessuali le quali vanno posizionate nel fruttetonella 3a decade di marzo, in num di 2-3 per ettaro.

• La soglia di intervento è molto alta; in certi casi si considera ancora sotto soglia una cattura di100 adulti per trappola per settimana.

• I principi attivi utilizzabili nella lotta chimica sono: (ammessi nella seconda e terza generazione nel regolamento 214.1 del PSR) Clorantraliniprole,Emamectina benzoato, Imidacloprid, Tiametoxam,Diflubenzuron, Acetamiprid, Spinosad.

• Tra i nemici naturali del litocolletepresenti nei nostri ambienti ricordiamo gliImenotteri Braconidi del genere Apanteles che sono parassitoidi delle larve all’interno delle mine.

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- BIocontrol Deltaè una trappola sessuale bidire-zionale in plastica pieghevoleideale per la cattura ed il moni-toraggio degli insetti alati.

- BIocatturaè una trappola sessuale onnidi-rezionale in plastica rigida idealeper la cattura massiva degli in-setti volanti in pieno campo,giardini, foreste, ecc.La trappola, multistagionale, ècomposta da tre parti:- una parte superiore con appositoattacco per i vari tipi di Feromone;- una parte intermedia ad imbuto;- una parte inferiore per la rac-colta degli insetti catturati.

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news

Aaagrico

lturanocciola

Si è svolto a Lu Monferrato un convegno dedicato al settore corilicolo

Comuni di Lu, Cuccaro, Camagna e Con-zano sono entrati ufficialmente a far partedell’Associazione “Città della Nocciola” che

raggruppa oltre 200 comuni in tutta Italia. L’attoformale è stato sottoscritto dai sindaci ValerioRibaldone, Fabio Bellinaso, Claudio Scagliotti edEmanuele De Maria durante il convegno “Lucied ombre della potatura del nocciolo” che si èsvolto sabato 18 maggio a Lu Monferrato nel-l’ambito della sesta Sagra della Nocciola. All’in-contro ha preso parte anche Roberto Campia,sindaco di Castellero e vice presidente dell’As-sociazione “Città della Nocciola” il quale ha ri-badito che “ciò che distingue i territori che hannoscelto di diventare Città della Nocciola, è la consa-pevolezza che la propria identità culturale provieneda questo frutto, che la storia della gente dei luoghidella nocciola ne è stata storicamente condizionata,sia nell’ottica delle dinamiche del lavoro che del-l’emancipazione e della trasformazione delle rela-zioni sociali ed economiche. Tutte motivazioni chetrasformano luoghi semplici e a volte ancora sco-

nosciuti in perfette unità sensoriali con un effettoimprevisto di amplificarne una fisicità tattile, sto-rico-culturale, e turistica”. Il convegno ha richia-mato un numeroso pubblico, il quale ha potutoapprezzare sia l’esposizione delle macchine agri-cole per il settore corilicolo allestita in piazzaGherzi, sia ascoltare le ultime novità tecniche.Relatori d’eccezione sono stati il professorAlessandro Roversi dell’Università CattolicaSacro Cuore di Piacenza che da decenni si oc-cupa di potatura del nocciolo con indagini spe-rimentali che hanno visto protagonista prima ilterritorio delle Langhe e poi quello Monferrinoe Paolo Lambertini tecnico specializzato nellalotta ai parassiti animali, funghi e batteri delnocciolo, in particolare l’Eriofide e la Cimice.Alla domanda se sia meglio la potatura manualeo meccanica il professor Roversi ha conclusoche “la potatura fa sempre bene alla pianta perchéconsente una migliore illuminazione della chioma.Valido sia un metodo che l’altro: la potatura ma-nuale si adatta alla fisiologia della pianta ma hacosti elevati mentre quella meccanica ha il limite diimpiego nei terreni pesanti nei periodi di forti pre-cipitazioni, ma consente notevolissimi risparmi ditempo”. Presenti all’incontro il presidente Col-diretti per la zona di Alessandria, Carlo Pagellae il vice direttore Emiliano Bracco i quali sisono soffermati sulla vitalità imprenditorialedella terra monferrina “ricca di iniziativa che

vede premiato questo suo coraggio grazie adun continuo aumento delle superfici interessate“a nocciola”. Un territorio che manda segnali diestrema vitalità, di voglia di crescere, di saperguardare al futuro con fiducia e con la convin-zione di riuscire a realizzare sempre nuovi pro-getti. Testimonianza di come il mondo agricolo,se spinto con proposte valide, sappia guardareal proprio futuro con coraggio e con la vogliadi provare strade nuove”. In prima linea la Cooperativa Corilu che sta ot-tenendo sia sul territorio provinciale che regio-nale, ampi consensi e la determinazione diColdiretti che ha seguito e creduto nelle po-tenzialità di questa coltura che accomuna mo-dernità, meccanizzazione e collaborazione. Gliinterventi tecnici sono stati coordinati da Al-berto Pansecchi, agronomo di Coldiretti, che hapresentato i risultati ottenuti in loco, sofferman-dosi in particolare sulle problematiche quoti-diane legate alla corilicoltura. Durante ilconvegno è stato ribadita l’importanza dell’ac-cordo di filiera in essere tra Coldiretti e laNovi-Elah-Dufour, presente all’iniziativa con ilresponsabile acquisti Stefano Grosso: un ac-cordo di programma finalizzato al sostegno eallo sviluppo della corilicoltura provinciale, si-nonimo di nuovo impulso per l’economia legataal territorio, che deve essere sempre più mirataallo valorizzazione delle produzioni locali.

I

“Luci e ombre della potatura del nocciolo”Sottoscritto un documentoche sancisce l’entrata deicomuni dell’Unione Collinarea far parte dell’Associazione “Città della Nocciola”

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aGrofarmaci - quali non usare![a cura di Alberto Pansecchi]

AGROFARMACO NUM. REG. DATA SCADENZA impiego TIPO DI UTILIZZOALFRUT 7019 31/07/2013 FITOREGOLATORE

ANAGROW 84 14313 31/07/2013 FITOREGOLATORE

ANASTOP 5273 31/07/2013 FITOREGOLATORE

ANTICASCOLA BIOLCHIM 5597 31/07/2013 FITOREGOLATORE

ANTICASCOLA FC 18 5462 31/07/2013 FITOREGOLATORE

ANTICASCOLA L 5630 31/07/2013 FITOREGOLATORE

ARGILETUM 10468 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

BAYCOR 5402 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

BAYCOR 300 EC 9068 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

BAYCOR SPRAY 10841 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

BAYSOL BAYCOR SPRAY 10844 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

BIO-ERG L 11707 31/07/2013 FITOREGOLATORE

BRIONFLO SC 11323 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

CHARGE 11896 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

CIAK PLUS 150 EC 13070 31/07/2013 ACARICIDA/INSETTICIDA

CONCORDE 4 EC 9127 01/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

CUSCO 11973 31/07/2013 DISERBANTE

DIRADO 5845 31/07/2013 FITOREGOLATORE

DISCUS TOP 12952 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

DOMARK 4 EC 8792 01/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

DOMARK 45 EW 9652 01/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

DUOVEISS 11602 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

EMERALD 9178 01/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

FITOCOR 4781 31/07/2013 FITOREGOLATORE

FLUFOP 11273 31/07/2013 DISERBANTE

FOXY 13302 31/07/2013 DISERBANTE

FRUGON FA 5287 31/07/2013 FITOREGOLATORE

FRUGON T 6096 31/07/2013 FITOREGOLATORE

FRUHLING 13114 31/07/2013 FITOREGOLATORE

FUSILADE 250 EW 11352 31/07/2013 DISERBANTE

FUSILADE N13 7734 31/07/2013 DISERBANTE

GRALED 11936 31/07/2013 DISERBANTE

GREENSTIM GLOBAL 10893 31/07/2013 FITOREGOLATORE

GRIZZLY FL 12306 31/07/2013 DISERBANTE

HELMET 13645 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

HERGONAL 10695 31/07/2013 FITOREGOLATORE

HORMOPEAR 5410 31/07/2013 FITOREGOLATORE

KEY 9669 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

KRONOS 22 L 13519 31/07/2013 DISERBANTE

LIBRA 12643 31/07/2013 INSETTICIDA

LOGAL 24 EC 11491 31/07/2013 DISERBANTE

LOTAN 10129 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

LOTON 11482 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

LULLABY 10972 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

MAXOFEN 12058 31/07/2013 DISERBANTE

MISTER 12075 31/07/2013 DISERBANTE

NAFTAL 4937 31/07/2013 FITOREGOLATORE

ORMOROC 12176 31/07/2013 FITOREGOLATORE

OXYFEN 12337 31/07/2013 DISERBANTE

OXYNET 12511 31/07/2013 DISERBANTE

PEAR FULL 6462 31/07/2013 FITOREGOLATORE

PERFORMER 11932 31/07/2013 DISERBANTE

POLYKRON 59 GA 10438 31/07/2013 FITOREGOLATORE

POLYKRON L 40 GA 10437 31/07/2013 FITOREGOLATORE

POLYKRON PK 15 52 10617 31/07/2013 FITOREGOLATORE

POSIT 11053 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

PRECASC ANTICASCOLA 9412 31/07/2013 FITOREGOLATORE

PROCLAIM 5973 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

PROCLAIM GIARDINO 12276 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

RADDICONE P 5411 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RADICANTE BIOLCHIM 5412 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RADICANTE POLVERE TELEE ERBACEE 5344 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RADICONE L 5330 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RAPTOR 14466 31/07/2013 DISERBANTE

RHIZOPON B 0,1% 6941 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RHIZOPON B 0,2% 6922 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RHIZOPON B COMPRESSE 6954 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RIGENAL 50 11502 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RIGENAL FIORI 7607 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RIGENAL L 4897 31/07/2013 FITOREGOLATORE

RUBRUM 5592 31/07/2013 FITOREGOLATORE

SANILATE 13 10578 31/07/2013 DISERBANTE

SPRAY DUNGER L 9878 31/07/2013 FITOREGOLATORE

SPRAY DUNGER PS 10441 31/07/2013 FITOREGOLATORE

SPRINTONAL NEW 13003 31/07/2013 FITOREGOLATORE

START 2,45 10763 31/07/2013 FITOREGOLATORE

TAIF-P3 7236 31/07/2013 FITOREGOLATORE

TRANSPLANTONE 8709 01/07/2013 FITOREGOLATORE

TRILLER 11905 31/07/2013 INSETTICIDA

VESUVIO 12610 31/07/2013 DISERBANTE

YORK 25 EC 10763 31/07/2013 FITOREGOLATORE

ZEUS 12061 31/07/2013 ANTICRITTOGAMICO

news

Aaagrico

ltura

Revoche acquisti e impieghi agrofarmaci luglio 2013

[nel mese di agosto non vi saranno variazioni]

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Page 25: Agricoltura Alessandrina

galBORBA

Sistema da rivedere per evitare problemi alle imprese agricole

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news

Aaagrico

lturaattualità aGricola

Giovanni Rosso in Consiglio

Giovanni Rosso, segreta-rio di Zona Coldiretti

di Acqui Terme, è entrato afar parte del Consiglio diAmministrazione del GalBorba, il Gruppo di Azionelocale che intende soste-nere lo sviluppo socioeco-nomico dell’area dicompetenza, favorendo lacrescita competitiva delleimprese in esso insediate e promuovendo la riqualifi-cazione delle testimonianze più caratteristiche del pa-trimonio architettonico e paesaggistico locale. L’areaGAL comprende i 32 Comuni appartenenti alla Co-munità Montana Appennino Aleramico Obertengooltre ai Comuni di Alice Bel Colle, Morsasco, Ricaldone,Strevi, Trisobbio e a porzioni di territorio dei Comunicentri zona di Ovada e Acqui Terme.

Afar data dal 29/04/2013, l’assemblea soci hanominato il nuovo Consiglio di Amministra-

zione del Cadir Lab S.r.l., che rimarrà in caricasino all’aprile 2015. Un Consiglio di Amministra-zione più allargato che vede coinvolti quattrorappresentanti del socio di maggioranza CA-delPO (Franco Maranzana, presidente di CadelPO,Roberto Paravidino, presidente Coldiretti e vice pre-sidente CAdelPO, Fabio Pestarino, segretario gene-rale di CAdelPO, Marco Parodi consigliere CAdelPO), due rappresentanti del socio di riferimentoSATA S.r.l. (Matteo Bosso e Giuseppe Concaro) eun membro per gli altri soci, Asso Cia (GiuseppeBotto, direttore Confederazione Italiana Agricoltori),CeSA Confagricoltura (Valter Parodi, direttoreConfagricoltura) e Quadrifoglio Coldiretti (Si-mone Moroni, direttore Coldiretti). Presidente èstato nominato Marco Parodi, vicepresidente edamministratore delegato è stato confermatoGiuseppe Concaro. Un ringraziamento al con-siglio uscente ed in particolare al PresidenteGiorgio Battezzati ed un augurio di buon lavoroal nuovo consiglio di amministrazione.

CADIR LAB

Con l’atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00096, pubblicato il30 maggio 2013, nella seduta n. 31, alcuni senatori

del Movimento 5 Stelle hanno richiesto al Ministrodelle Politiche agricole e al Ministro dell'Ambientechiarimenti sull’applicazione del sistema di traccia-bilità dei rifiuti Sistri evidenziando, in particolare,le possibili ripercussioni negative per il settoreagricolo in caso di mancata revisione del sistemao mancata conferma dell’esonero per le piccoleimprese. In particolare, i parlamentari hanno pre-messo che negli ultimi anni l’impresa agricola harecuperato un ruolo strategico, divenendo stru-mento necessario per raggiungere gli obiettivi di tu-tela dell’ambiente, salvaguardia del territorio, qualità esicurezza alimentare, sottolineando che l’applicazione delprincipio di sostenibilità in agricoltura impone una particolare atten-zione ad una serie di aspetti legati alla terra e al suo utilizzo, come la protezione dello spazionaturale, degli habitat e della biodiversità, oltre che al perseguimento di obiettivi più generalicome la qualità del suolo, delle acque e dell’aria. Non potendo essere ignorate le specifiche pe-culiarità delle imprese agricole, sia con riferimento alle attività svolte, che alle strutture aziendali,che alla tipologia dei rifiuti prodotti, nel question time viene evidenziata l’esigenza, per tali im-prese, di previsioni specifiche e differenziate che, coerentemente con le esigenze di tutela am-bientale, tengano adeguatamente in considerazione le caratteristiche del settore. Conriferimento alla gestione dei rifiuti, in particolare, le imprese agricole nazionali, normalmente dipiccola e media dimensione, producono modeste quantità di rifiuti pericolosi, mentre molti deiresidui prodotti sono rappresentati da sostanze naturali non pericolose, che possono esserereimpiegate nella stessa azienda, secondo buone e consolidate pratiche agricole, o utilmenteriutilizzate in altri cicli produttivi. Sulla base di tali premesse, i senatori hanno condiviso le pre-occupazioni più volte manifestate da Coldiretti nelle sedi istituzionali, sulle criticità connesseall'introduzione di nuovi adempimenti in materia di tracciabilità dei rifiuti, particolarmente pre-giudizievoli per le piccole imprese, che si traducono in un pesante aggravio burocratico ed eco-nomico risultando, al contempo, del tutto inutili o sproporzionati rispetto ai superiori obiettividella tutela ambientale. La battaglia per l’adeguatezza e la razionalità del sistema che, al momento,risulta inapplicabile al settore agricolo e rischia di vanificare il lavoro già svolto dalle ammini-strazioni locali e dalle imprese agricole, per la creazione dei sistemi di raccolta su base locale,già perfettamente a regime e sotto controllo, impone, da un lato, una revisione del sistema stessoe, nell’immediato, la conferma dell’esonero dall’iscrizione al Sistri per le piccolissime realtà azien-dali, contemplato dall’articolo 39 del decreto legislativo n. 205 del 2010 e scaduto il 2 luglio2013. La disposizione citata, infatti, era finalizzata a definire un percorso semplificato per le im-prese agricole, in considerazione delle peculiarità che ne caratterizzano le attività, garantendo,al contempo, l’organizzazione di specifici circuiti di raccolta ed assicurando, attraverso la verificadella stipula dei contratti di servizio, l’effettivo conferimento dei rifiuti.

Nuovo Consigliodi Amministrazione

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Page 26: Agricoltura Alessandrina

a cura di Emanuele Sconfienza

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news

Aaagrico

ltura

attualità aGricola

L’interesse della Provincia per i pozzi sta ri-tornando elevata: la normativa vigente, in-

fatti (Piano di Tutela delle Acque, DlLgs 152/06, Reg.15/R, L.R. 22/96) impongono di evitare che ipozzi mettano in comunicazione falde superfi-ciali (da destinare ad usi agricoli/industriali) e faldeprofonde (da destinare ad uso umano).Ora la Regione ha prodotto lo studio definitivosulla soggiacenza della falda, ed incrociando que-sti dati con quelli delle profondità dei pozzi, ri-sulta che circa 600 pozzi in Provincia almomento potrebbero mettere in comunica-zione le falde, e quindi andrebbero ricondizio-nati. La Provincia, Assessorato Ambiente, sta inquesti giorni inviando lettere alle aziende chepotrebbero essere in questa condizione:l’azienda proprietaria del pozzo può recepirequesta informazione e procedere al ricondizio-namento del pozzo, chiudendo opportunamenteuna falda. Oppure può contestare la classifica-zione del pozzo fatta dalla Provincia, con unadelle seguenti modalità:a) Dimostrare, con studio di assetto idrogeolo-gico (che interessi un intorno di almeno 5 km), cheil pozzo non interessa più falde, mettendole incomunicazione;b) Dimostrare, con presenza di stratigrafia e do-cumentazione di progetto del pozzo e delle suecaratteristiche costruttive, che il pozzo non in-teressa più falde, mettendole in comunicazione;c) Dimostrare, con video ispezione, che il pozzonon interessa più falde, mettendole in comuni-cazione. L’ultima alternativa è la rinuncia allaconcessione, procedendo alla chiusura definitivadel pozzo.La Provincia dà un termine di 90 giorni entro cuifare le contestazioni del caso, producendo la docu-mentazione di cui sopra: qualora non arrivi la docu-mentazione procederà alla triplicazione del canoneper l’uso di acqua pubblica. In assenza di documen-tazione comprovante il fatto che il pozzo non mettein comunicazione più falde, e di progetto di ricondi-zionamento, la Provincia procederà alla revoca dellaconcessione. Al momento Coldiretti è impegnata arendere più miti tali provvedimenti, che possono es-sere particolarmente pesanti sotto il profilo econo-mico, e sta chiedendo, a livello regionale, la possibilitàdi accedere ai contributi del prossimo PSR per rea-lizzare il ricondizionamento.

PoZZI IRRIGUI

Nuovi adempimenti

L’annuncio della Cina di voler imporre dei dazisul vino europeo rischia di bloccare un trend

che negli ultimi tre anni ha visto quadruplicare levendite di bottiglie Made in Italy sul mercato delpaese asiatico. E’ l’allarme lanciato dalla Coldirettidopo la decisione del Governo di Pechino di av-viare una indagine anti dumping nei confronti delvino importato dall’Unione europea, in reazionealla scelta comunitaria di mettere dazi ai pannellisolari cinesi. Dal 2008 ad oggi, secondo un’analisiColdiretti su dati Istat, le esportazioni nazionaliin valore nel paese asiatico sono passate da 19milioni di euro a 77 milioni di euro, e anche iprimi due mesi dell’anno hanno confermato iltrend, con un aumento record del 42%. Nellatigre asiatica - precisa la Coldiretti - si è regi-strato il piu’ elevato tasso di aumento del pianetanei consumi che hanno raggiunto i 18 milioni diettolitri, con il gigante asiatico che si classifica alquinto posto tra i maggiori paesi bevitori. Il boomdel vino è il frutto dell’aumento delle importa-zioni dell’8% per un valore di 3,4 milioni di etto-litri nel 2012, ma soprattutto della produzioneinterna che la Cina ora intende tutelare con l’av-vio di una indagine antidumping nei confronti delvino di provenienza europea che rappresenta il

58,7% del totale delle importazioni nei primi duemesi del 2013. Si tratta in ogni caso - afferma laColdiretti - di un duro colpo per la produzionevitivinicola europea che è costretta a fare i conticon consumi che sono cresciuti leggermentesolo in Francia, sono stabili in Germania, Porto-gallo e Grecia mentre calano, oltre che in Italia,anche in Spagna di ben 60 milioni di litri in unanno. Gli italiani - rileva la Coldiretti - diconoaddio ad un bicchiere di vino su quattro con ilcrollo record del 22% in dieci anni dei consuminazionali che sono scesi a minimo storico dal-l’Unità d’Italia ad appena 22,6 milioni di ettolitri,rispetto ai 29 milioni di ettolitri bevuti negli StatiUniti e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia chedetiene il primato mondiale. E la situazione - con-tinua la Coldiretti - peggiorerà dal primo luglio,quando, se non interverranno modifiche, l’Impo-sta di valore aggiunto passerà dal 21 al 22% sualcuni prodotti tra cui, appunto, il “nettare dibacco”. A salvare il bilancio del settore - concludela Coldiretti - sono le esportazioni, con l’Italiache detiene il primato a livello mondiale e hafatto segnare un aumento del 15% nel primo bi-mestre del 2013 dopo aver fatto registrare il re-cord di 4,7 miliardi nel 2012.

ue: GRAVI I DAZI DELLA CINA SUL VINO

In 3 anni export quadruplicato. Cosa succederà dal 1° luglio?

[a cura di Fabio Fracchia]

Il vino in Cina

FONTE: Elaborazioni Coldirettisu dati Istat, Oiv

•ettaricoltivati:

•consumi:

•Importazionidall’ue:

18miloni di ettolitri

290miloni di ettolitri

570mila

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a cura di Emanuele Sconfienza

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news

Aaagrico

lturaPac

nche quest’anno CreditAgri Italia mette adisposizione delle imprese agricole lo stru-mento dell’anticipo PAC per soddisfare, al-

meno in parte, le proprie esigenze di credito abreve. Attraverso la sottoscrizione di appositi ac-cordi con alcuni Istituti Bancari Partner è statomesso appunto e condiviso, un modello operativoin grado di favorire l’accesso al credito da partedelle imprese agricole che potranno così richie-dere un finanziamento fino all’importo massimodell’80% del valore dei titoli richiesti nella domandaunica a tassi di assoluto vantaggio ed in ogni casonon da sportello diretto. A questo proposito ri-cordiamo che CreditAgri Italia, il consorzio di ga-ranzia fidi promosso da Coldiretti, è in grado dimettere a disposizione delle imprese agricole ipropri accordi e le convenzioni con primari Istitutidi Credito a tassi di particolare favore. In partico-lare all’interno dell’offerta di prodotti e soluzionifinanziare, CreditAgri Italia, mette a disposizione ditutte le imprese che hanno presentato domandain Regime di Aiuto Unico, soluzioni in grado di sod-disfare tutte le esigenze ed in grado di dare rispo-ste in tempi rapidi e a condizioni di particolarefavore. In modo semplice e immediato, i titolaridelle aziende che decideranno di aderire, potrannorichiedere l’anticipazione annuale del premio senzadover attendere l’erogazione da parte dell’Orga-nismo Pagatore. A differenza degli anni passati, talepossibilità è stata resa disponibile anche alle Re-gioni dove sono operativi gli Organismi PagatoriRegionali (OPR) e non solo nei territori doveopera direttamente AGEA. Per maggiori dettaglisulle opportunità rivolgiti direttamente al tuosportello CAA Coldiretti dove è stata presentatala Domanda Unica Pac ovvero direttamente aglisportelli di CreditAgri Italia presenti in tutte leprovincie della Regione individuabili attraverso ilsito internet: www.creditagri.com.

A

CAMPAGNAANTICIPIPAC 2013Soluzioni finanziarieper le Imprese Agricole

Profilo di creditagriItalia s.c.p.a.

È una Cooperativa di garanzia fidi costituitaper offrire assistenza e consulenza tecnico - fi-nanziaria nel settore agricolo, agroalimentareed agroindustriale. Si occupa in modo speciali-stico di Credito Agrario e Finanza d’Impresa avantaggio delle imprese del settore. CreditAgri Italia si compone di una rete di pro-fessionisti chiamati a valutare al meglio ogniprogetto, fornendo il supporto per una cor-retta pianificazione degli investimenti a misuradi ogni realtà. CreditAgri Italia attraverso lacontrattazione con gli Istituti Bancari, Societàdi Leasing e di factoring, è in grado di mettere adisposizione prodotti e servizi creditizi appo-sitamente pensati per rispondere alle esigenzedelle imprese appartenenti al mondo del-l’agroalimentare, ai Consorzi Agrari, alle Coo-perative ed al settore della pesca edell’acquacoltura e di tutte le filiere. CreditAgri Italia Consorzio fidi unico nel suogenere, costituisce il più articolato Ente di ga-ranzia fidi italiano operante in agricoltura ediscritto nell’Elenco Speciale ex art.107 del TestoUnico Bancario al nr.19556.0 e soggetto a Vigi-lanza diretta della Banca d’Italia. Oggi presentein tutte le regioni d’Italia con oltre 60 filiali e16.000 imprese associate.

Profilo del caacoldiretti S.r.l

Il Centro di Assistenza Agricola Coldiretti (C.A.A. Col-diretti) è una società di capitali costituita dalla Col-diretti autorizzata a svolgere servizi diretti alleimprese agricole su tutto il territorio nazionale.Il CAA Coldiretti è una struttura specializzata cheoffre alle aziende agricole servizi orientati alla sem-plificazione delle procedure e degli adempimentiamministrativi, assistenza nel rapporto con la Pub-blica Amministrazione, consulenza per la gestione elo sviluppo delle attività agricole e si occupa anchedi diffondere la conoscenza sulle opportunità di fi-nanziamento alle imprese. Il CAA Coldiretti garan-tisce servizi alle imprese agricole su tutto ilterritorio nazionale attraverso unità locali nelle qualiopera personale specializzato, aggiornato sulla nor-mativa da applicare, sulle procedure da utilizzare edin grado di rispondere a tutte le esigenze delle im-prese. Attraverso un accordo di collaborazione, ilCAA Coldiretti svolge attività di coordinamento deiCAA Coldiretti Regionali (costituiti in alcune Regioni)che partecipano alla rete di società del sistema ser-vizi Coldiretti. É convenzionato con gli OrganismiPagatori e le Regioni per l’acquisizione, la conserva-zione, la custodia e l’aggiornamento del fascicoloaziendale, cartaceo ed elettronico, e per l’accetta-zione e la registrazione a sistema delle domande diaiuto, nonché delle dichiarazioni.

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a cura di luisa Bo

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news

Aaagrico

ltura

camPaGna amica

Stefania Grandinetti, presidente di Terrano-stra Piemonte e di Terranostra Alessandria,operatrice agrituristica con fattoria didat-

tica a Ponzone, nell’Acquese, e con un alleva-mento di suini allo stato brado è stata elettanella giunta nazionale di Terranostra. Il Consigliodi Terranostra regionale, che rappresenta quasi300 agriturismi di Coldiretti, l’aveva eletta pre-sidente di Terranostra Piemonte a settembredello scorso anno. Stefania Grandinetti nel suointervento di insediamento, aveva evidenziatola progettualità degli Agriturismi di CampagnaAmica come centrale per il percorso futuro: taleprogetto si inserisce nella più ampia progettua-lità dove l’elemento essenziale è la filiera agri-cola e tutta italiana anche nel settore dellaricettività turistica. L’insediamento della nuovagiunta nazionale di Terranostra avviene in unmomento di grandi cambiamenti sul modo difare la spesa degli italiani e Terranostra ha sa-puto interpretare le esigenze dei cittadini pro-ponendo cibi locali e valorizzando l’ospitalitàrurale in ogni angolo della nostra Regione.

lla fattoria didattica Cascina San Pietro diMasio due giornate molto affollate all’in-segna di curiosità, laboriosità e riscoperte

delle tradizioni hanno coinvolto le scuole medieVochieri di Alessandria e Alfieri di Spinetta il 23 e24 Maggio, un percorso che li ha visti lavorare nelcorso dell’intero anno scolastico, anche in classecon lezioni interattive sull’alimentazione, grazie alcontributo delle fattorie didattiche di CampagnaAmica. I circa cento studenti partecipanti guidatidalle professoresse Oddone e Palmieri, hanno vi-sitato il Molino Valente, con il quale l’azienda col-labora, ed è stato loro illustrato tutto il cicloproduttivo, in particolare il processo di trasfor-mazione del grano in farina. Nel laboratorio di pa-nificazione hanno assistito alla realizzazione delpane: impasti, lievitazione e cottura. Hanno sco-perto come e da dove nasce il pane, alimento basedella nostra alimentazione, quali controlli vengonoeseguiti sulle materie prime e soprattutto quanto

essi siano importanti al fine di ottenere un pro-dotto sano e pulito. Il laboratorio “bo’n c’mè alpan” prevedeva innanzitutto l’esplorazione deicampi aziendali di cascina San Pietro, dove il granoè in fioritura, ma anche una visita all’Agrimuseodove sono custoditi gli attrezzi che fanno la storiadell’azienda, come antichi attrezzi a traino ani-male, sgranatrici, “ventulin”... e i rinomati “piemon-tesi”. Ancora una volta si può dire che la scuolaall’aria aperta è la più proficua e coinvolgente ecollaborazione tra le parti della filiera è impor-tante per una visione complessiva.La visita al Molino Valente di Felizzano, infatti, oltreche ad essere un’occasione per conoscere un’im-portante attività presente sul territorio, si rivelasolitamente affascinante in quanto si riesce a tra-sportare un mestiere antico in un contesto tec-nologico e modernissimo e a far riscoprire airagazzi un rapporto con la natura che oggi èspesso difficile o trascurato.

A

I l Molino Valentee la FattorIa

DIDattIca caScInaSan PIetro

Un esempio di filieradidattica dal grano al pane

Presidente di Terranostra Piemontee Alessandria è stata eletta

nella Giunta Nazionale

SteFanIaGranDInettI

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Page 29: Agricoltura Alessandrina

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news

Aaagrico

lturacamPaGna amica

Ingredientiper 10 persone

• 5 uova

• 110g di zucchero a velo

• 40g di zucchero semolato

• 250g di panna fresca da montare

• 4 dl di Brachetto (non spumantizzato)

• 10-15g di rose moscate secche o

40g di petali di rose fresche

• 10 foglie di melissa o qualche petalo

di rosa per guarnire

PreparazioneFate lo zabaione. Portate quasi a ebollizione 2,5 dl di Brachetto, unite

le rose, coprite e lasciate in infusione per 10 minuti. Filtrate il vino

e pesatene 1,2 dl. Sbattete i tuorli con lo zucchero semolato fino

a renderli spumosi, unite il Brachetto profumato alla rosa, portate

su un bagnomaria caldo e fate addensare continuando a sbat-

tere. Fate raffreddare appoggiando il contenitore su acqua ghiac-

ciata. Montate gli albumi. Mettete 80 g di albumi in un polsonetto,

aggiungete lo zucchero a velo, portate su un bagnomaria caldo e

sbattete energicamente finché saranno ben montati; togliete dal ba-

gnomaria quando saranno ben lucidi. Mescolate gli ingredienti. Fate

intiepidire leggermente gli albumi su acqua ghiacciata poi incorporateli

allo zabaione con movimenti delicati dal basso verso l’alto. Montate la panna

evitando di farla diventare troppo soda e unitela agli altri ingredienti mescolati. Fate congelare. Rivestite due

stampi da plum-cake della capacità di 6 dl con pellicola trasparente, facendo debordare i bordi. Versate il com-

posto preparato e ponete in congelatore per almeno 5-6 ore, finché il semifreddo sarà rassodato.

Terre Sparse è il luogo ideale dove scoprireimparare e coltivare la passione per gli

animali. Qual è allora il momento migliore perpoter far vivere un’esperienza intensa ai no-stri figli (e perché no viverla con loro) se non lapausa estiva? Una grande opportunità per ibambini e i ragazzi dai 3 ai 14 anni per tra-scorrere dei momenti in spensieratezza, al-l’aria aperta, con gli animali, facendo cosesemplici ma indimenticabili, proprio comequelle vissute e rievocate a Terre Sparse daCristiana e dalla sua famiglia. All’Agricampeg-gio Terre Sparse fanno proprio questo, oltreall’attività didattica in classe durante l’annoscolastico, ospitano con un calendario in-tenso, che parte con la prima settimana, quelladel 16-22 giugno e termina con la settimanadal 1-7 settembre, proprio alla soglia dell’av-vio dell’anno scolastico, con numerose attivitàsportive, ludiche e didattiche. L’agricampeggioè un’occasione importante anche per i geni-

tori e le famiglie che lavorando nel periodoestivo, si trovano spesso in difficoltà nella ge-stione dei più piccoli, e per rispondere a que-ste esigenze l’azienda mette a disposizioneanche un servizio diurno. La giornata vissutasarà comunque per tutti intensa dai percorsisportivi con gli alpaca, alla ricerca delle piantespontanee da mangiare, dall’attività con i bor-der collie alla lavorazione della lana dalle pas-seggiate notturne alla scultura dell’argilla......e in attesa della pausa estiva a Terre Sparse sifa festa nei week end con “Gioco in fattoria” unmodo divertente per vivere una giornata in fa-miglia e simulare l’esperienza dei centri estivi.

cascina bertolotto di Bergero manuela 15018 spigno monferrato (AL) tel.0144-91551- www.cascinabertolotto.it - [email protected]

le nostre settimane in fattoriacon numerose attività sportive, ludiche e didattiche

l’agriturismo di campagna amica

LA RICETTA DEL MESE

Per info e prenotazioni chiamare: Cascina Ronchino 12 CarpenetoCristiana Mauro 339-6035515

[email protected]

Semifreddo al Brachetto profumato alla rosa

Passare in sicurezza “dalla terra alla tavola” è il filoconduttore dell’attività agricola delle aziende di

Campagna Amica, ma è anche il difficile compito delconsumatore consapevole e responsabile al momentodell’acquisto di un alimento. A trasmettere questomessaggio e a dare indicazioni dettagliate su comefare, ci ha pensato la dott.ssa Luisa Bo, grazie alprogramma didattico di Campagna Amica di Coldi-retti, rivolto agli alunni della scuola secondaria diprimo grado e secondo grado dal titolo “I segreti del-l’etichetta”. Il programma didattico che nel corso del-l’anno scolastico 2012/2013 è stato replicato in moltiistituti scolastici provinciali, interessando oltre 750 ra-gazzi, si è concluso ad Ovada, all’Istituto Santa Cate-rina-Madri Pie di Ovada con la collaborazionedell’insegnate AnnaMaria Bisio. Partendo dall’espe-rienza quotidiana e dalle conoscenze già acquisite, ri-chiamando la normativa italiana che regola lastruttura e i contenuti delle etichette, sono stati fornitisuggerimenti sull’interpretazione di alcuni codici, siglee diciture, tra le quali quelle relative alla scadenza ealla ditta produttrice. Ampio spazio di discussione,data l’attualità del problema, è stata data alle carni eai requisiti che le loro etichette devono presentare perdimostrare la sicurezza della propria filiera. Un rile-vante momento è sempre riservato ai “cibi a kmzero”, una via facilmente praticabile da ciascun con-sumatore, per la riduzione dell’impatto dei trasportisull’ambiente e per la valorizzazione attiva delle ri-sorse del nostro territorio. Una divertente attività dilaboratorio a chiusura della giornata, è sempre unmodo per chiamare gli alunni a mettere in pratica leindicazioni ricevute, attraverso l’analisi e il confrontodi alcune etichette, con la speranza che, possa esseresempre questa una buona discriminante di scelta,anche in un periodo di crisi come quello in corso, dovela buona e sana alimentazione, è sempre legata allasalute e non solo al portafoglio.

si chiude il percorso didatticodi coldiretti all’istituto santacaterina - madri pie di ovada

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attualità aGricola

Éstata Novara ad ospitare, giovedì 6 giugno, laXVI Giornata Regionale dei Pensionati Coldi-

retti. Dopo il saluto di benvenuto agli oltre cin-quecento partecipanti, in arrivo da tutta laregione, è strata celebrata la Santa Messa. Lafunzione liturgica è stata officiata da Mons.Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e con-celebrata da Don Sabino Frigato, Consigliere Ec-clesiastico Regionale di Coldiretti, nella cattedraleSanta Maria Assunta: a seguire, il Segretario na-zionale Pensionati Coldiretti, Danilo Elia, il Presi-dente regionale dei pensionati Bruno Porta e ladirigenza provinciale dell’Associazione hanno por-tato il loro saluto. “La Giornata Regionale dei Pen-

sionati è da sempre un momento fondamentale,di riflessione, condivisione e valutazione della pro-gettualità di Coldiretti con tutti i soci - dicono Ro-berto Moncalvo, presidente, e Bruno Rivarossa,direttore di Coldiretti Piemonte - I pensionati sonouna risorsa importante per l’Organizzazione: rap-presentano le radici di Coldiretti, in particolarenella nostra regione. La giornata è stata anchel’occasione per presentare le iniziative e i progettidi Coldiretti, non soltanto in ambito sindacale, maogni giorno di più, anche nel sociale, per garantirei servizi di presidio al territorio, in supporto alleIstituzioni, per essere accanto a quanti, con il lorolavoro e la loro esperienza di vita, costituiscono

una presenza solida e insostituibile per tutta lacomunità”. “Nell’ambito della giornata, proseguitacon un momento conviviale e di aggregazione alcomplesso di Novarello è stata presentata lanuova carta vantaggi appositamente realizzataper i pensionati Coldiretti. - spiega Bruno Porta,presidente Pensionati Coldiretti Piemonte - Sitratta di una carta che darà la possibilità gratui-tamente di accedere ad una serie di convenzionie di promozioni della rete Campagna Amica maanche di scontistiche riservate presso strutture eservizi esterni e che sarà consegnata a partiredal prossimo autunno, con offerte riservate a tuttii soci pensionati Coldiretti”.

news

Aaagrico

ltura

Un momento fondamentale di riflessione, condivisione e valutazione della progettualità di Coldiretti con tutti i soci

A NOVARA giovedì 6 GIUGNO si è svoltala XVI GIORNATA REGIONALE DEI PENSIONATI COLDIRETTI

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news

Aaagrico

lturadanni da Predazione

Sono state approvate le disposizioni applica-tive per il pagamento degli aiuti a favore degli

allevatori di bovini, ovi-caprini ed equini, previstidal Piano regionale di intervento a sostegno deicosti per la difesa del bestiame dalle predazionida canidi sui pascoli collinari e montani piemon-tesi come approvato dalla Giunta Regionale. IIPiano regionale di intervento a sostegno deicosti sostenuti dagli allevatori per la difesa delbestiame dalle predazioni da canidi sui pascolicollinari e montani piemontesi è finanziato conle risorse finanziarie inserite nel bilancio di pre-visione per l’anno finanziario 2013. areale:tutto il territorio classificato montano o colli-nare della regione Piemonte. Hanno diritto al-l’assegnazione dell’aiuto gli allevatori cheesercitano il pascolo o l’alpeggio di ovini caprinibovini o equini sul territorio collinare e mon-tano. Le domande dovranno pervenire al Set-tore agricoltura della Provincia o alla ComunitàMontana competente per territorio entro il 1°luglio 2013. La domanda di aiuto sarà compilatasu appositi moduli predisposti dalla RegionePiemonte in conformità alla legge, al presenteprogramma e agli orientamenti dell’Ammini-strazione regionale sull’osservanza del regola-mento “de minimis” vigente, di cui alla DGRn.90-13273 dell’8 febbraio 2010. Per l’eroga-zione del premio sarà redatta specifica gradua-toria in base ai criteri ed ai punteggi previstinelle presenti disposizioni. L’entità del Premiosarà determinata al termine della stagione di al-peggio in base alle richieste pervenute, nell’am-bito dell’ammontare complessivo stabilitoannualmente con Deliberazione della GiuntaRegionale. Sono stabiliti i seguenti parametri dicalcolo: montaggio recinzioni elettrificate per il

ricovero notturno dimensionate in relazione alnumero di capi; presenza di cani da guardia; pre-senza continua in alpe a custodia del gregge del-l’allevatore, della famiglia o di suo personale;dimensione del gregge/mandria espressa inclassi di ampiezza. Il punteggio sarà attribuito inrelazione all’entità dei costi e della manodoperaimpegnati nelle attività di prevenzione. L’am-montare del Premio per ciascun allevatoreverrà stabilito sulla base dei suddetti parametri,e non potrà comunque superare il tetto mas-simo di € 7.500,00 in tre anni. L’erogazionedell’aiuto può essere effettuata in ragione di unmassimo di 2.500 € all’anno per gli allevatoriche hanno messo in atto i quattro sistemi diprevenzione su indicati, in rapporto al numerodi capi, ovvero modulandolo sulla base del pun-teggio ottenibile sommando i punti attribuiti ad

ognuno dei parametri. I Premi saranno liquidatisulla base delle conclusioni stabilite dalla faseistruttoria del Settore agricoltura della Provin-cia o dalla Comunità Montana competente perterritorio entro il 31 dicembre di ogni anno. Gliallevatori per poter accedere all’aiuto devonoaver messo in atto almeno uno dei primi duesistemi di prevenzione su indicati ed essere inregola con le norme di Polizia Veterinaria.

rIPartIZIone Del FonDoAl fine di determinare l’importo del contributoper singolo beneficiario, la somma disponibileper il fondo sarà divisa per il totale dei puntiraggiunti da tutti i beneficiari assegnando cosìad ogni punto il relativo valore, questo verràquindi moltiplicato per i punti ottenuti dal sin-golo beneficiario.

STABILITI I SEGUENTI PARAMETRI DI CALCOLOLe domande dovranno pervenire entro il 1° luglio 2013

Dotazione

Montaggio recinzioni elettrificate per il ricovero notturno dimensionate in relazione al numero di capi

Presenza di cani da guardia in rapporto di 1 ogni 150 capiPresenza di cani da guardia in rapporto di 1 ogni 300 capiPresenza di cani da guardia in rapporto di 1 ogni 600 capi

si no5 0

Presenza continua in alpe a custodia del gregge dell’allevatore, della famiglia o di suo personale si no5 0

si no5 03 01 0

Dimensione della mandria/gregge espressa in classi di ampiezza

0 - 50 UBA

50 - 100 UBA

100 - 200 UBA

> 200 UBA

1

4

7

10

Punti

Per la compilazione dei moduli gli uffici Coldiretti sono a disposizione. Ecco chi può accedere

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Aaagrico

ltura

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consiGliere ecclesiastico

GiuliaFiocco rosa

rescono sempre di più gli utenti diFacebook che nel loro profilo si di-

chiarano atei o agnostici mentre inchiesa di giovani se ne vedono sempremeno e anno dopo anno spariscono igruppi giovanili parrocchiali. Una colla-boratrice di una grande parrocchia dicittà mi diceva: “Che tristezza vederesolo anziani in una chiesa che fino a qual-che anno fa era piena di giovani!” Un gio-vane sacerdote in un libro dal titolo “Laprima generazione incredula” sostiene, a

ragione, che il rapporto tra i giovani e la fede è complesso, contrad-dittorio, difficile. Ci sono problemi per la chiesa che sembrano esserepiù importanti (l’etica, la giusta distribuzione delle risorse, l’accoglienzadegli immigrati e il rapporto con l’Islam) della questione dei giovani. Inrealtà su questa si gioca il futuro del cristianesimo. Domenica dopodomenica sta venendo meno il ricambio tra generazioni del tessutoumano delle parrocchie, degli oratori, delle associazioni. Ormai siamo alla sopravvivenza. Senza i giovani e senza le nuove levele discussioni sulla messa in latino avranno il sapore di un piccolomondo antico. La speranza di un futuro diverso per la chiesa e i gio-vani si fonda sulle parole del Maestro: “Non temere piccolo gregge,perché è stato dato a voi il Regno. Io ho vinto il mondo”.Proviamo intanto a vivere noi adulti con coerenza la nostra fede.Proviamo, con loro, a usare non solo il cervello ma anche il cuore;mettere in campo nuove figure educative che si spendono gratuita-mente; a non chiudere tutti i centri di aggregazione; a stare di più conloro; ad ascoltarli quando ci chiedono di essere accompagnati da noiadulti; a recuperare passione; a non temere di mettere risorse, per-sone, strutture al loro “servizio”; a smettere il nostro ateismo praticoe la nostra idolatria.Gesù ha detto alla Chiesa: “Andate in tutto il mondo, non ha detto almondo andate tutti in Chiesa”.Le nostre comunità non devono sembrare come due immensi repartidi ospedale: quello della pediatria e quello della geriatria.E non cerchiamo di vincere il mondo con gli stessi strumenti delmondo: avremmo già perso.

Don Ivo

A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo

C

non temere

Complimenti vivissimi alla neo dottoressa

per aver conseguito la laurea specialistica in “Linguistica Teorica Applicatadelle Lingue Moderne”all’Università degli Studi di Pavia

Auguri per un brillantefuturo!

Tesi di Laurea

Martina Amisano

E’ nata figlia di Matteo Maggio e di VanessaCongratulazioni per il lieto eventoanche ai nonni Silvana e RenatoAuguri da tutta la Coldiretti!

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news

Aaagrico

lturascadenze luGlio

ScaDenZa IMPoSta aDeMPIMentI SoGGettI oBBlIGatI

[a cura di Daniela Colombini]

luglio15 Iva

Iva

redditi

ritenutealla fonte

Iva

2013

luglio162013

luglio162013

luglio162013

luglio162013

luglio162013luglio252013luglio252013luglio312013

Emissione fattura differita per la cessionedi beni spediti o consegnati nel mese prece-

dente, la cui consegna risulti da un DDT o daaltro documento idoneo a identificare i soggetti

fra i quali è effettuata l'operazione.

Soggetti passivi IVA

ContribuentiIVA mensili

Versamento ritenute alla fonte su:• redditi di lavoro dipendente e assimilati• redditi di lavoro autonomo• provvigioni• corrisposti nel mese precedente

Comunicazione in via telematicadei dati contenuti nelle dichiarazionid’intento ricevute nel mese precedente

Persone fisiche e societàche compilano il modello

Unico 2013

Imprese (ditte individuali e so-cietà) iscritte al Registro Imprese

della Camera di Commercio

Operatori intracomunitaricon obbligo mensile

Operatori intracomunitaricon obbligo trimestrale

Versamento delle imposte sui redditi(IRPEF) e dell’IRAP: saldo 2012 e primoacconto 2013 con maggiorazione 0,4%

ccIaaVersamento del diritto annuale della

Camera di Commercio con maggiorazione 0,4%

Invio telematico elenchiINTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquistie/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi

al trimestre precedente

IvaInvio telematico elenchi

INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquistie/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi

al mese precedente

Contribuenti IVAIvaComunicazione dei dati delle operazioni intercorse

nel mese precedente o trimestre precedente neiconfronti di operatori economici aventi sede, residenza

o domicilio negli Stati o territori black list

Contribuenti IVA che hannoricevuto le dichiarazioni d’intentorilasciate da esportatori abituali

Soggetti operanti in qualità di sostituto d’imposta

Liquidazione e versamento dell’IVAa debito del mese di maggio 2013

Iva

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Aaagrico

ltura

Lutti

La Coldiretti di Alessandriaè particolarmente vicina allafamiglia Chiesa, per la perdita del caro

GIORGIOsocia di Casale Monferrato

✟ 05/08/1945 - 08/05/2013 ✟

La Federazione Coldirettiesprime cordoglio allafamiglia Mondino,per la perdita della cara

LUCIA SANTINAsocia di Olivola

✟ 01/11/1932 - 18/05/2013 ✟

Sentite condoglianzeda parte della Coldirettiai familiari della cara

LIDIA RAUSAsocia di Felizzano

✟ 09/08/1932 - 29/05/2013 ✟

Dirigenza e Struttura sono particolarmente vicine a Marco Gemma,tecnico Coldiretti, per il grande dolore causato dalla perdita del caro

PAPàSentite condoglianze

✟ 02/02/1929 - 22/05/2013 ✟

Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessionedella Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fra-telli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te, digodere la gioia perfetta nella patria celeste.Per Cristo nostro Signore. Amen.

Porgiamo le nostre sentitecondoglianze alla famigliaBandello, per la perditadel caro

VINCENzOsocio di Vignale Monferrato

Crolla la spesa degli italiani per pro-dotti freschi con un calo che variadal 4,5% delle verdure al 3,9% per la

frutta, rispetto allo scorso anno. E’ quantoemerge da una analisi della Coldiretti adaprile sulla base dell’Osservatorio Macfrut,in occasione della divulgazione dei dati Con-fcommercio sui consumi. Sono peraltro au-mentate del 6,1% le famiglie che hannorinunciato del tutto a mettere la frutta nelcarrello mentre - sottolinea la Coldiretti -tra i prodotti ortofrutticoli a registrare leriduzioni maggiori della spesa in valore sonostate - sottolinea la Coldiretti - le pere (-17%), i pomodori (-14%) e le mele (-6%). Acambiare sono stati anche i luoghi di acqui-sto con un aumento del 6,9% in valore dellaquota dei discount e dell’1,9% dei fruttiven-doli mentre scende, anche se di poco (-0,6%), la quota degli Iper e Supermercati. Ainfluire sugli acquisti è stata sicuramente lacrisi economica che ha portato gli italiani atagliare le spese anche alimentari, ma anche- conclude la Coldiretti - l’andamento cli-matico che, con pioggia e freddo anomali, hascoraggiato il consumo di prodotti stagio-nali come la frutta e la verdura.

conSuMICrollano gli acquistiper frutta e verdura

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