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4. Gli archivi dei Comuni nel Medioevo Ricostruire una storia unitaria dei Comuni italiani di epoca medievale e moderna è un’impresa ardua, a causa dei particolarismi che caratterizzano la storia del nostro Paese: ciascuna località ha, infatti, le sue scansioni cronologiche e le sue vicende politiche, che vanno verificate caso per caso. Per quanto riguarda la cronologia, gli elementi periodizzanti sono certamente tre: 1 la pace di Costanza 1183, che rappresenta il passaggio dalla Comunità privata all’entità statale sovrana superiorem non recognoscens2 l’instaurarsi in date diverse a seconda della località di Signorie più o meno autoctone 3 la nascita degli Stati regionali all’interno dei quali agiscono città suddite e città dominanti.

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4. Gli archivi dei Comuni nel Medioevo

Ricostruire una storia unitaria dei Comuni italiani diepoca medievale e moderna è un’impresa ardua, acausa dei particolarismi che caratterizzano la storiadel nostro Paese: ciascuna località ha, infatti, le suescansioni cronologiche e le sue vicende politiche, chevanno verificate caso per caso. Per quanto riguarda lacronologia, gli elementi periodizzanti sonocertamente tre:1 la pace di Costanza – 1183, che rappresenta ilpassaggio dalla Comunità privata all’entità statalesovrana “superiorem non recognoscens”2 l’instaurarsi – in date diverse a seconda dellalocalità – di Signorie più o meno autoctone3 la nascita degli Stati regionali all’interno dei qualiagiscono città suddite e città dominanti.

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Il Comune della prima fase (pre e post pace diCostanza) coincide in pratica con lo Stato, di cuiesercita una delle funzioni tipiche, cioè quella deirapporti diplomatici con altre strutture statali, anche seinizia una tendenza alla gerarchizzazione dei Comuniminori o rurali rispetto ai Comuni urbani più forti.

Nella seconda fase (quella delle Signorie) il singoloComune mantiene strutture di tipo comunale, ma inmolti casi esautorate o controllate dal dominus.

Nella terza fase (quella degli Stati regionali) le strutturecomunali persistono e si specializzano, ma comestrutture soprattutto amministrative, continuando adesercitare funzioni “politiche” solo in parte negli organicollegiali deliberativi.

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Nella prima epoca il Comune agisce con atti dinatura essenzialmente privata; non dispone ancoradi una cancelleria propria e ricorre, quindi, allafigura del notaio, detentore della fides publica, cheè in grado di scrivere documenti con capacitàprobatoria.

Tipici dell’epoca sono i Libri iurium, nei quali iComuni hanno raccolto i documenti, origina-riamente sciolti, di particolare rilevanza giuridicaper la comunità, costituiti per finalità di ordinepratico, per facilitare la conservazione e laconsultazione.

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Il documento fondamentale dei Comuni di anticoregine, a partire dal sec. XIII è lo statuto, Gli statuticostituiscono la fonte primaria per conoscere lastruttura amministrativa del Comune, in quantoelencano gli uffici istituiti e funzionanti, e i meccanismidel funzionamento ordinario della macchinaburocratica; sono inoltre la norma di riferimento incampo civile e penale, oltre che di procedura. Sonoperciò essenziali per capire il funzionamento dellagiustizia. Gli Statuti sono un documento strutturato inlibri e paragrafi secondo il modello dei testi normatividi diritto romano, organizzati nel Corpus iuris civilis diGiustiniano (529 d.C.); rimangono testo di riferimentoper le comunità e vengono utilizzati nel corso diparecchi secoli.

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Statuti di Ravenna XIII sec.

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Statuti sassaresi 1316

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Statuti di Iglesias Breve di Villa di Chiesa 1327

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Chi deteneva il regimen, in quanto rappresentantedel Comune verso terzi, produceva come tipologiadocumentaria tipica le lettere, la cui formavariava a seconda delle cancellerie. In alcuniComuni invalse l’uso di copiare le lettere inpartenza, magari tralasciando il formulario, e diregistrare integralmente quelle in arrivo.

Il Comune esplicava fin dalle origini una funzionefiscale, ovvero riscuoteva le imposte (per esempioper diritti di passaggio o di occupazione di suolopubblico o di uso di strutture e infrastrutture)

libro mastro, redatto col sistema della partitadoppia (entrata e uscita) di derivazione mercantile.

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Per quanto riguarda il settore contabile, idocumenti prodotti sono numerosi, sia di carattereanalitico, sia di carattere sintetico (mandati dipagamento, fatture, ricevute di pagamento,inventari di beni mobili e immobili).

La funzione giurisdizionale era esercitata daitribunali cittadini. Prodotti della loro attività erano:le denunce, i fascicoli processuali (di solitoorganizzati per oggetto), i registri delle sentenze(organizzati in ordine cronologico).

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La conservazioneIn epoca medievale, le tipologie documentarie prodotteall’interno del Comune erano conservate in casse o armadiblindati con doppia serratura e le cui chiavi erano affidate adue persone diverse, si facevano copie di sicurezza per idocumenti più importanti (Statuti).

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In epoca moderna, quando i Comunientrano a far parte degli Stati regionali,l’archivio della comunità è affiancatodall’archivio o dagli archivi deirappresentanti del governo centrale,che in forme diverse interferiscono conle procedure burocratiche comunali. Lasuddivisione fra gli archivi non èsempre netta, in quanto potevanoverificarsi promiscuità scaturite dalfatto che i medesimi notai eranoimpiegati contemporaneamente incancellerie o in uffici differenti emettevano in atto strategie diconservazione delle scritture riferendosialla loro attività professionale.

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La figura del notaio di riconferma strategica nellaproduzione e nella organizzazione e conservazionedei documenti e, perfino, nella loro interpretazionee usabilità: a partire dal tardo Cinquecento esoprattutto dal Seicento, i notai sono le personeche sanno leggere le antiche scritture,comprendono la lingua latina in cui sono scritte eche era ormai caduta in disuso, interpretano concompetenza il loro contenuto giuridico. Diventanoquindi il tramite tra i documenti nella lorocomplessità e gli utenti con le loro moltepliciesigenze pratiche di utilizzare l’archivio.

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