12Mesi - Agosto 2009

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Rosario Amodeo Aldo Bonomi Claudia Lechi Sergio Leoni Alessio Merigo Filippo Rossi 1,00 N // LUGLIO . 3 ANNO I -AGOSTO 2009

PENSIERI DI

STRADE E QUARTIERIDO

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Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia

SOlDATI pER UN gIORNOTraining Day

lE FONTANEllEViaggio nel mistero

NOTTURNO BRESCIANODi locale in localeASSISTENTI CIvICI Il COllEzIONISTA TATUAggI pINCANEllO NAvIgATORE SUCCESSO pElO E CONTROpElO

3 DODICI MESI // lUglIO-AgOSTO 2009

IN QUESTO NUMEROPolvere e spazzatura Made in China Un mondo di differenti Sergio Leoni: laltra palla ovale Renga & Friends in concerto per lAil Filippo Rossi: professione yacht designer Alessio Merigo: quando il manager fa lindiano Fuga dal centro storico? Tu e il fisco Una divisa per prendersi cura della citt Aldo Bonomi e la crisi: un ottimista preoccupato Soldati per un giorno Prodotto & mercato A2A, la debacle inconsapevole di Renzo Capra La ripresa siamo noi Rosario Amodeo: Engineering cresce in Europa Vincenzo Lo Cicero: larte di collezionare Strade e quartieri: Borgo Trento Strade e quartieri: SantEufemia 5 7 9 10 12 14 16 18 19 20 21 25 27 28 31 36 39 41 45 48 51 56 58 61 66 68 70 72 76 79 81 84 87 89 93 95 96 Claudia Lechi: Salviamo la Brixia Leonessa Viaggio nel mistero: Le Fontanelle Essere italiani Pelo e contropelo Notturno bresciano Lelogio del gatto nero La cultura pensata dai ragazzi Tutti i segreti del Moro della Loggia Centodieci e lode Dopo la laurea... tutto in salita Segni sulla pelle Specchio delle mie brame Qui e l Videoteca Quando la passione il pincanello E non mi perdo pi Il Farmacista successo

ABBIAMO UN LEGAME INDISSOLUBILE ABBIAMO UN LEGAME INDISSOLUBILE CON CON LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE.

Luglio-Agosto 2009 Anno I - Numero 3 Rivista mensile - 1,00 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 e-mail: [email protected] Direttore Responsabile Roberto Barucco e-mail: [email protected] Editore Sales Solutions srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008

DODICI MESI

MESI

Impaginazione Wave Communication Srl Fotografie Archivio Sales Solutions, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Agenzia Reporter, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Mediagraf Spa - Padova Pubblicit

Leasing convenzionato Leasing convenzionato Leasing agevolato Leasing agevolato Leasing con Fondi Fondi BEI Leasing con BEI

Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia Hanno collaborato a questo numero Eva Alessandri, Roberto Barucco, Nicola Bendinelli, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Alessandro Cheula, Alessandro Chizzoni, Enrico Filippini, Rolando Giambelli, Viola Ladi, Riccardo Maffei, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Cristina Minini, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Francesco Rastrelli, Emanuele Salvi, Salvatore Scandurra, Silvia Valentini, Lella Vanetti

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Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 25124 - Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 [email protected]

P e r l e c oP e ri z i o c o n d in ti r antit u a ln t s a trti u a li ia sa qiu a n a oa i n d iacn tto i n e ii c a tgo i nie if o o mla t ii n f od im p o in iib dliis p oe si s o l il ep r e sesn z i e U g e n z ia s U B I e e a s f i l g ae i l d efl i lG a uip d e l U B Iu B p n cU B I B a n c a nd le ni co z o co i ri nv i r nvit qu a o nd fo l n f r g i vi r s at v i r n bi ag o l a BI Le e ing L le in i l e i r l po Gr pao a

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ERSONAGGI

Edi ROBERTO BARUCCO

DITORIALE

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Polvere e sPazzaturaoi arriva lestate. Stende un velo caldo sulle passioni e le stempera nel cielo dagosto. Le urne consegnate al silenzio aspettano il canto di nuove cicale per schiudersi ancora nel Bel Paese. Si assestano i seggi conquistati a suon di propaganda. Nuovi ruoli e nuovi volti da imparare a riconoscere, nuovi riferimenti per apparato e clientes che, lenti, cauti, guardano allautunno. tempo destate, adesso, e poco importa, persino la crisi che morde e non lascia tregua alla gente, al lavoro, al futuro. Brescia, Italia. Nella caligine le tensioni assumono contorni evanescenti. Le urne riposano in Italia. Le urne diventano testimoni, ossa calcinate sul campo di battaglia della politica in luoghi che dellItalia hanno solo i colori: lIran ora il simbolo, verde, bianco e rosso, della speranza possibile. la sua voce che risuona nelle coscienze. Perch Neda significa Voce, Neda una studentessa di filosofia, Neda muore nelle strade di Teheran mentre manifesta a fianco del padre, uccisa da un miliziano che obbedisce agli ordini. Neda Agha Soltani non conosce un nuovo giorno nel paese degli Ayatollah. Quel proiettile va dritto al cuore della sua gente. Teheran come Tienanmen. A inseguire i ricorsi della storia. Ancora giugno, come in quell 89 di ventanni fa. Studenti opposti ai carri armati, arrampicati sulle torrette dei T80. Moderati opposti ai fucili. Antiche e nuove disperazioni. Andiamo in stampa mentre lEuropa sce-

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Teheran come Tienanmen. A inseguire i ricorsi della storia. Ancora giugno, come in quell 89 di ventanni fa.

glie e si schiera, oltreoceano si osservano gli eventi con inaspettato pragmatismo e lAmerica condanna, dubita della regolarit del voto, soffre per le brutalit, ma non interferisce negli affari interni dellIran, mentre le manganellate piovono sui sogni di una democrazia possibile e i morti aumentano nelle strade. E il martirio sembra lunica via per i leader del movimento. Urne come testimoni. Quel voto non si tocca. E il caos cresce, come la rivoluzione, ogni volta che si spara. Le donne guidano la rivolta, come non mai, trascinano i loro uomini, ribaltano gli assetti stessi della tradizione. Trentanni dopo la presa di potere di Khomeini c una Voce che diviene simbolo di un futuro possibile. Una storia affidata a internet, almeno dove i siti non vengono oscurati, ribattuta dai pochi giornalisti ancora non espulsi o arrestati, raccontata da qualche studente coraggioso. Un canto di piazza. Polvere e spazzatura: questo linno di chi si oppone. Ma Teheran non lItalia, anche se ha i nostri stessi colori e il sangue, come quello di Neda, scorre sempre rosso. Urne, testimoni della storia, mentre arriva una nuova estate.MESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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Odi RICCARDO MAFFEI

PINIONI

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MaDe IN CHINael laur e ndo i fa le calze, l a Botticino, mentre parlava acquistava (magari per il nipote) lofferta 3 paia 5 euro di calze rigorosamente Made in China. Ho incontrato lo scorso week-end, in spiaggia, un imprenditore con il quale ho scambiato alcune parole; abbiamo parlato come sempre si fa in vacanza della crisi economica, e lui mi ha raccontato che Dopo qualche minuto, molto orgoglioso mi mostra un lettore DVD portatile con schermo LCD, e mi dice: favoloso, pensa che lho comprato in Autogrill, a soli 89 euro, in quel momento mi scappa lo sguardo, sul fianco del prodotto fa capolino la solita etichetta: Made in China. Occorre cercare di imporsi lacquisto solo di prodotti realizzati in paesi dove la tutela dei lavoratori, le regole di mercato, leconomia in generale, sono rispettati; non lo si potr fare completamente, ovvio, ma prestiamo pi attenzione a questo dettaglio e impegniamoci a fondo. E attenzione, non un discorso protezionista ormai anacronistico, compriamo pure prodotti americani, giapponesi, francesi e di tutti quei paesi che rispettano le regole del mercato, faremo il bene delle nostre aziende, dei nostri lavoratori e sicuramente sar un piccolo ma importante passo per portare giustizia sociale e democrazia in quei paesi dittatoriali che stanno invadendo i nostri mercati.

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ade in China. Mettetevi alla vostra scrivania, controllate la provenienza degli oggetti che vi trovate, dal fermacarte al personal computer, passando per penne, righelli, cucitrici e chi pi ne ha pi ne metta. Provate lo stesso gioco nella vostra cucina, in bagno, in soggiorno. Linvasione cinese del mondo occidentale gi avvenuta. Non certo uninvasione militare, ma commerciale sicuramente s. Il grande impero comunista (?) ha occupato il mondo occidentale. Ho visto sindacalisti parlare al telegiornale della crisi del settore produttivo calzaturiero, mentre dei lavoratori manifestavano; ho visto anche che molti indossavano fieramente scarpe inequivocabilmente Made in China. Ho visto al mercato, in piazza Loggia, ad una bancarella di intimo e calze, due signore che parlavano dei nipoti: Arda el me Marco, i lha lassat a casa dal laur,

Occorre acquistare prodotti realizzati in paesi dove la tutela dei lavoratori e le regole di mercato sono rispettati.il mercato fermo, che la concorrenza asiatica agguerritissima, che una fabbrica in Cina gli ha copiato un prodotto, e altro sui problemi della sua azienda.

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l Arte di comporre...

non solo Musica!di ANTONIO pANIgAllI

O(taNtI C taNte CraPe)

PINIONI

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uN MoNDo DI DIFFereNtI, sostaNtIvI HW & sW DeI valorI

Dolce e armonioso come il suono di unArpa, caldo e accogliente come il nostro Parquet.

Unampia e unica selezione di rivestimenti e pavimenti di alta qualit, raffinati, eleganti, creati da piccoli o grandi produttori, artigiani, artisti. Realizzati con ogni tipologia di materiale, legno, pelle, marmo, cocciopesto, resine, vetro... Art uno spazio tutto da scoprire: architetti e professionisti sono a disposizione per aiutarvi nella ricerca di soluzioni, idee, abbinamenti creativi tra arredi, materiali e colori, per rendere unico e personalizzato il vostro spazio.

na cosa sono i principi e quindi la Morale e una cosa la condotta quindi lEtica. Etica (il termine deriva dal greco thos, ossia condotta) quella branca del pensiero filosofico che studia i fondamentali, oggettivi e razionali, che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti reputati non buoni o moralmente inappropriati. Letica pu anche essere identificata come la ricerca di uno o pi driver, che definiscano come lindividuo possa gestire adeguatamente e al meglio la propria libert nel rispetto degli altri. Un comportamento etico abbisogna di una base razionale dellatteggiamento, quindi non emotiva e non riconducibile allirrazionale. In questo senso lEtica, se correttamente interpretata, pone un perimetro certo di riferimento e di carattere educativo, dei canoni e dei confini entro i quali la libert umana si pu estendere ed esprimere. Il pluralismo, presupposto ed espressione della libert, storicamente si esplicita mediante modelli di razionalit, ma, siccome i modelli di razionalit possono

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Torre Oberdan - via Oberdan 140 - 25128 Brescia - T. +39 030 33 86 045

in collaborazione con

Solo luniversalit dei valori etico-morali pu giustificare e garantire la pluralit dialettica e il rispetto delle idee altrui.

essere tanti quante sono le tradizioni, i credo o le convinzioni individuali, non disponiamo pi di una misura oggettivabile con la quale tali tradizioni o convinzioni possono essere giudicate, pertanto il vero e il falso, il bene ed il male divengono non pi sottoponibili a un giudizio univoco o universale, ma sono relativi alla tradizione di appartenenza o addirittura alle opinioni individuali. Come possibile, nella sfera etico/morale, dimostrare che le idee che ognuno di noi proclama sono quelle giuste? Se le norme morali sono basate sulla valutazione dellesperienza e lesperienza interpretata da ogni individuo sulla base della propria tradizione culturale, come possono esistere un ordine universale di valori morali e un corretto principio educativo? Il principio del relativismo (nessun enunciato vero in senso assoluto e tutti gli enunciati sono inevitabilmente relativi allhabitat sociale o storico dei loro autori) un principio auto-contraddittorio; infatti, se un principio o un valore sono considerati veri, di conseguenza non potranno essere veri in senso assoluto, ma relativamente allhabitat socio-culturale o storico del contesto di riferimento. N il contrasto delle interpretazioni e delle applicazioni dei valori, n la pluralit delle varie teorie etiche possono, per, inficiare e relativizzare i valori morali, anzi, semmai dovrebbe essere vero il contrario, in quanto solo luniversalit dei valori etico/morali pu giustificare e garantire la pluralit dialettica e il rispetto delle idee e delle interpretazioni altrui.Solo se i valori sono concepiti in

Il relativismo morale sta alimentando un falso pluralismo etico, che rischia di svuotare la democrazia di valori cardine.modo universale, si pu garantire lautentica libert di pensiero e fondare la moralit dei vari sistemi sociali, culturali e politici, cos come la negazione delluniversalit dei valori pu divenire causa e origine dellintolleranza, del dogmatismo e dellintegralismo. Il relativismo morale sta alimentando un falso pluralismo etico, che rischia di svuotare la democrazia di valori cardine. I cittadini, da una parte, rivendicano per le singole scelte morali la pi completa autonomia, mentre, i legislatori ritengono di rispettare tale libert di scelta formulando leggi che talvolta prescindono dai principi universali delletica e della morale, per rimettersi alla condiscendenza verso certi orientamenti culturali e morali temporalmente dominanti. I nostri tempi, proprio perch in qualche maniera sono tempi di indigenza morale, devono essere propizi alla riflessione etica per riprendere e riproporre, nelle azioni quotidiane e a tutti i livelli (stato, politica, scuola, famiglia, ecc.), il trasferimento dei veri valori alle nuove generazioni (per un mondo migliore).MESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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.LA SCHEDA

SERGIO LEONI

laltra

Palla ovaledi NICOlA BENDINEllI

Quando entrano in campo hanno laspetto di gladiatori contemporanei: sono i Bengals, campioni dItalia, vincitori del XXIX Superbowl, finale del Campionato nazionale di serie A, disputata il 21 giugno a Ostia contro i Red Jackets Sarzana.

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luogo di nascita: Brescia Data di nascita: 5 giugno 1986 professione: inizia a giocare a football americano nel 2002. Da allora milita nei Bengals, squadra che partecipa alla serie A FIF (Federazione Italiana Football). Studente del corso di Ingegneria dellinformazione allUniversit degli Studi di Brescia e rappresentante degli studenti della stessa universit, sia a livello di Facolt, sia a livello di Ateneo.Sergio leoni mentre attende le mie domande, sui Campiani.

Sesso? Le endorfine e tutte quelle altre cose in circolo ti fanno rendere di pi.squadra formata da 50 persone, quindi si riesce, di solito, a bilanciare leventuale infermeria. Se ti dico apside, cosa ti viene in mente? Il punto estremo di unorbita ellittica. e accidia? I sette peccati capitali ? Il rapporto tra la tua attivit e gli alcolici? Il bere non aiuta decisamente, lo senti quando scendi in campo e quindi durante la stagione cerco di non esagerare mai. e con il sesso? I miei allenatori lo sconsigliano prima delle partite. Personalmente mi sono accorto che se fatto la sera prima ti debilita, se fatto invece subito prima della partita le endorfine e tutte quelle altre cose in circolo ti fanno rendere di pi. In Italia c la possibilit di mantenersi come giocatore di football? Non scherziamo, credo sia impossibile anche ad altissimi livelli. Se incontrassi la tua icona (parlando di football) cose gli chiederesti? Proveresti a placcarlo? Beh, di darmi il suo posto in squadra chiaramente solo dopo averlo placcato duramente. Uno dei motivi per cui il football americano conosciuto, sono le cheerleaders. E in Italia? In Italia ci sono poche squadre che hanno le cheerleaders, noi abbiamo un gruppo di ballo country che ogni tanto ci accompagna in trasferta. Forse non essendo cos uno sport mediatico nel nostro paese non si sono mai creati i gruppi di animazione. Se facessi parte del Coni, cosa cercheresti di fare per il football? Cercherei di incentivare il movimento giovanile, di dare pi importanza al nostro sport e, chiaramente, di dargli pi soldi. Purtroppo in Italia se non sei calciatore il Coni non ti d molta importanza.MESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

Inizio di azione dove i Bengals sono in difesa.

ergio JJ Leoni di certo non si tira indietro da uno scontro Durante le partite di quelli che bloccano lattacco offensivo, fanno breccia e appena possono ribaltano la situazione. In universit, frequenta ingegneria dellinformazione ed rappresentante degli studenti sia in facolt che in ateneo. Mette la stessa audacia sia nello sport, sia nel portare avanti le iniziative in cui crede in universit.

Quando hai cominciato a giocare a football? Ho cominciato a sedici anni in terza superiore. Quando hai iniziato, perch hai scelto il football e non il rugby? Allinizio stata una scelta casuale, sono andato con un amico a provare un allenamento, poi lui non ha continuato, io invece sono rimasto. La squadra si allenava vicino a casa ed per quello che ho scelto il football.

Poi mi sono innamorato di questo sport e ora non cambierei. Ora proveresti a giocare a rugby? No, mi sono affezionato alla squadra. Certo, se proprio dovessi scegliere un altro sport nel panorama italiano, sicuramente mi darei al rugby. Nonostante le differenze rimane comunque un sport abbastanza simile. Lo sport che pratichi uno sport minore, questo un aspetto positivo o negativo? Sarebbe un aspetto positivo, se i vertici avessero pi testa nel tenere le decisioni. Siamo un movimento piccolo ma ci sono molte fazioni perennemente in contrap-

Spingere, sudare, guadagnare poco.posizione. Inoltre, uno sport abbastanza costoso dal punto di vista dellattrezzatura. A volte gli sponsor farebbero davvero comodo. Nel football c una squadra difensiva e una offensiva Non disaggregante? Disaggregante??? Piuttosto, crea competizione anche in allenamento, c sempre un momento di confronto ed entrambe leMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

formazioni sono sempre chiamate a dare il massimo per ottenere la vittoria della squadra. I compagni di squadra sono contemporaneamente avversari e alleati e questo stimola chiunque a dare il massimo. Il tuo ruolo il line-man, lo spieghi in tre parole? Tre parole sole? Spingere, sudare, guadagnare poco. Sei stato lallenatore dellunder 17. Ritieni che ci sia futuro per il football e che assumer maggiore importanza? Sicuramente, il bello di allenare le nuove leve che hanno tutto lentusiasmo che nei senior leggermente scemato. Inoltre, hanno unenergia mostruosa e creano subito un forte spirito di squadra. Il primo anno di esperienza con gli under 17 abbiamo avuto per tutta la stagione nove ragazzi agli allenamenti e questo un obiettivo veramente importante. Prima delle partite, ci sono riti scaramantici? Come in tutti gli sport, credo. Il mio quello di scrivere sul nastro con cui lego i polsi il numero di maglia di mio fratello, che in Olanda e non pu giocare, insieme a quello di altri giocatori a cui sono particolarmente legato. Infortuni? Due gravi, caviglia e legamenti del ginocchio, ma non sono riusciti ad allontanarmi dal football; e anche gli altri componenti della squadra, infortuni ce ne sono, e spesso sono gravi, ma non hanno mai allontanato nessuno dalla pratica sportiva. Inoltre la

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reNGa&FrIeNDsSolidariet e musica, la scommessa vincente della leonessa: il backstage del concerto.di SAlvATORE SCANDURRA

sMaIl: Il PeNsIero stuPeNDo tarGato

uona musica e ottimi intenti. Cinquemila persone per una serata speciale, da ricordare. andato in scena il 7 giugno scorso, in una pi che suggestiva Piazza Paolo VI, il concerto-evento SmAil, che ha visto gli artisti bresciani pi noti esibirsi, gratuitamente e accompagnati dalle note dellOmnia Orchestra di Bruno Sartori, a favore dellAssociazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma. Un concerto in diretta streaming in tutto il mondo, il cui ricavato servir a realizzare in citt un laboratorio per la ricerca allavanguardia, ai primi cinque posti dellelite europea. Promotore e protagonista dellevento, Francesco Renga, capace di riunire perMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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la prima volta su un unico palco artisti diversissimi per stile ed et, da Fausto Leali a Ricky Maffoni, dalla debuttante Maya al veterano Charlie Cinelli. Affermati o di nicchia, tutti rigorosamente bresciani, di nascita o quantomeno dadozione, come nel caso della moglie di Francesco, Ambra Angiolini, perfettamente a suo agio nel ruolo di presentatrice di casa nostra, bella ed elegante molto pi di quanto possa apparire in video. Avevamo un mezzo pass, la zona vip restava interdetta, il nostro contatto non rispondeva al telefono, e ci siamo anche sentiti giornalisti un po sfigati, ma solo per un po: la voglia di farli cantare ai nostri microfoni era troppa, e ci siamo ingegnati. Il primo ad essere intercettato

in lontananza Jury, che dalla ribalta di X Factor, sembra quasi esser stato proiettato per caso nel mondo dello star system, con i suoi jeans larghi, il giubbetto di pelle e lo sciarpino rockettaro dordinanza. Yury, che effetto ti fa cantare in Piazza Duomo con Renga? spettacolare, la prima volta che mi esibisco a Brescia da quando sono uscito da X Factor, ed un onore perch sono stato invitato dalle prime settimane in cui ero nel programma. E poi in Piazza Duomo un sogno, con lorchestra per di pi. Progetti futuri? Questestate suono in giro, sto preparando il disco e spero di farlo uscire entro ottobre-dicembre, ma non conta tanto la data, limportante che sia bello. un periodo Up. E la favola di Jury continua. Gianmarco Martelloni, che ama definirsi il cantautore sotto spirito, ha appena concluso la sua esibizione, ma c troppo chiasso per fare due chiacchiere, la postazione indegna. Sbuca dalla sua giacca

un pass in pi, loccasione di quelle da cogliere al volo, il salottino transennatissimo degli artisti comodo e fa decisamente pi al caso nostro. Luigi Tenco. Sbaglio o stata uninterpretazione particolarmente sentita? Beh, Tenco insieme a Piero Ciampi, Umberto Bindi e Fabrizio De Andr per me rappresentano il massimo. Fare questo pezzo (Vedrai, Vedrai, ndr) stato quasi disturbante. Lo senti questo senso di appartenenza che si respira nellaria stasera? Molti bresciani hanno il vizio di sparare a zero sulla loro citt, io andr contro corrente, ma amo Brescia. Pensa solo musicalmente quanto abbiamo: da Fausto Leali fino a uno come me, il mondo indipendente vivissimo, abbiamo un sacco di locali, tre etichette che sfornano dei bei dischie che cavolo! E mi sto limitando alla musica, perch questa tendenza brescianissima, credo sia ora di finirla. Intanto LAura, seduta su un divanetto rosso alla nostra sinistra, si alza in piedi per scaldare la voce: Ragazzi scusate, ora far un po di casino. Ma non disturba, tuttaltro, la conversazione con Gianmarco riprende serrata. So che ti dedichi alla tua passione, la musica, da otto anni, cosa ne pensi del successo fulmineo che ha avuto Jury? X Factor un programma divertente, certo non mi invento io che pu essere pericoloso. Ci sono persone che pensano di barattare lintera via crucis con una pacca sulla spalla o una stretta di mano dice Andrea Pazienza. E la mia paura proprio questa, Jury un ragazzo doro, non lui il problema. Semmai che ci sia un sistema che annulli la promozione tradizionale a

favore di chi ha gi la promozione prima ancora di esistere. E questo lo trovo un po perverso. Ci interrompe un boato: Jury appena salito sul palco, e il pubblico sembra impazzito. Gianmarco, ma se ti chiamassero al Festival di San Remo? Ci farei la firma, da qui al Duomo Vecchio. Le esibizioni continuano a ritmo serrato. La voce di LAura stata perfino eterea. Tra una canzone e laltra hai voluto citare Gandhi, tematiche a te vicine? Credo solo che se tutti pensassimo ad essere pi tolleranti verso il prossimo, probabilmente ci sarebbero tanti problemi in meno. A Brescia non torni da un po. Emozionata? S, soprattutto perch non canto tanto spesso con lorchestra. Per di pi non avevamo provato, e Brescia pur sempre la mia citt, un po di emozione cera. Ma arriva lora del mattatore. Fabio Volo prima si cimenta con un improbabile Al Bano, quindi scatena il suo pubblico con una serie di gag. Ma per parlare con lui dobbiamo avere prima il benestare della sua agente, che non lo molla un attimo. Fabio, bella iniziativa, no? Bello poter fare beneficenza cos. Dovevo partire la settimana scorsa ma ho rinviato, avevo promesso a Francesco di esserci e ci tenevo. Ma non ora di sprovincializzarla un po questa citt? Guarda io preferisco sempre allargare gliAlcuni suggestivi momenti tratti dal concerto SmAil del 7 giugno.

orizzonti. Chi guarda il mondo migliora sempre. Tutto bello, bellissimo ma dalla prossima volta magari ne inviterei uno di Cremona, uno di Milano, e magari arriviamo dallItalia a Sidney, cos tiriamo i boomerang in Piazza Duomo. Tra un duetto con la sorella e un altro con lapplauditissimo Fausto Leali, anche Luisa Corna ci concede una battuta: sempre difficile essere profeti in patria, ma il pubblico di stasera meraviglioso, e liniziativa promossa da Renga si commenta da sola. Scatta lora di Omar Pedrini, chitarra in mano e maglia con la V bianca sotto la giacca blu: due canzoni, e poi il momento che tutti aspettavano. Da dodici anni. Sono le 22.47 quando si celebra il clou della serata, quella spifferata reunion tra Omar e Francesco che si concretizza sotto le note di Sangue Impazzito, pezzo chiave del repertorio dei Timoria. Solo applausi, scroscianti, e tanta nostalgia. Omar prende la via delle scale. Com andata? Eravamo tutti e due emozionati. andata bene. Poche parole, non ne servivano altre. Lo show continua, nel dietro le quinte il sindaco e alcuni assessori comunali sono a caccia di autografi per le rispettive figlie. C anche il presidente uscente della Provincia, alla sua ultima uscita ufficiale, tutti telefonino in mano. serata di exit pool. Ma soprattutto serata di solidariet, e di musica. Francesco Renga finisce per omaggiare la sua Brescia con due brani di successo e due anteprime assolute tratte dal suo ultimo lavoro. Che dire Francesco? Una giornata importante per tutti, per me, per la citt. Sono molto felice, soprattutto per la generosit dei bresciani. Ci credevamo tutti e credo che questo sia stato il miglior risultato che potevamo ottenere. Moltissima emozione, la ricorder. Emozione condivisa, dal dottor Giuseppe Navoni, presidente della sezione cittadina dellAil: Mai viste tante persone oltre la mezzanotte in questa piazza. stata una serata magica, magari da rifare lanno prossimo. I bresciani stasera hanno dimostrato di meritarsi un istituto di ricerca allaltezza. Se lo meritano tutti. E la leonessa placida, si applaude. Se lo merita: un sogno dinizio estate, una speranza in pi per molti, si va a realizzare.MESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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ERSONAGGIFilippo Rossi e il suo staff.

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YaCHt DesIGNerlo stile italiano ha conquistato anche larchitettura navale. Ce ne parla Filippo Rossi.di pAOlOEMIlIO BONzIO

ProFessIoNe

architettura navale, si sa, materia complessa. Quando questa si mette al servizio del lusso ne viene fuori uno spaccato del tutto particolare nel quale costumi e stili di vita tra i pi esclusivi incontrano la creativit di chi chiamato a disegnare la magnificenza di tali spazi. In un settore nel quale gli italiani la fanno da padroni, abbiamo chiesto a Filippo Rossi, yacht designer di alto livello (che lavora in

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societ con il fratello Federico) le curiosit e i segreti che si nascondono dietro ai panfili da un milione di euro. Ne emerge un quadro variegato e interessante, animato da una clientela esigentissima che spazia dai nuovi nababbi mediorientali agli imperscrutabili magnati russi. Al centro di tutto si erge il connubio tecnica-creativit, a partire dal quale il progettista chiamato a realizzare il sogno dellarmatore. Il Made in Italy nel mercato internazio-

nale rinomato per la qualit estetica e la pregevolezza di alcune classi di prodotti: vini, moda, auto di lusso Anche gli yachts rientrano in questa categoria? Il concetto di Made in Italy legato pi che altro alla qualit del prodotto, mentre a mio parere nel nostro settore andrebbe messa maggiormente in risalto lidea di una peculiare sensibilit creativa italiana. Invece che di Made in Italy io parlerei

allora di stile italiano o di italian taste. Questo gusto del bello si potrebbe spiegare come un retaggio culturale ereditato dalla nostra storia, dal nostro patrimonio artistico e architettonico. In Italia siamo permeati dalleleganza, ed questo il fattore grazie al quale abbiamo conquistato il primato nel campo estetico. Per uno yacht designer allora sarebbe conveniente essere italiano In molti casi pu essere un valore aggiunto. I cantieri esteri spesso si vantano di lavorare con un progettista italiano, verso il quale si ha sempre un occhio di riguardo particolare. La produzione di eccellenza da noi si ferma comunque alle imbarcazioni di 70-80 metri, oltre queste dimensioni si impongono altri paesi produttori, come quelli del Nord Europa, che sono i leader di questo mercato. La recessione non ha risparmiato il settore nautico. Si riesce a navigare contro questa crisi? Coloro che avevano puntato sui prodotti di serie in vetroresina sono stati costretti a ridimensionare il loro giro daffari. Chi invece ha lavorato su progetti custom con imbarcazioni in alluminio o acciaio ha avvertito molto meno gli effetti della crisi. Nel mercato nautico internazionale si stanno affacciando nuovi produttori da paesi economicamente emergenti. Che considerazione avete di questa concorrenza? una concorrenza che pu impensierire solo la cantieristica ma non lambito del design e dellarchitettura navale. In paesi come la Cina non si ancora sviluppato quel know-how necessario per rendere competitiva labilit compositiva e progettuale nella realizzazione di beni durevoli. Daltronde nel settore del lusso lEuropa il punto di riferimento mondiale. La nostra clientela ricerca proprio questo immaginario europeo come emblema di distinzione

sociale e questa classe di prodotti dunque non potr avere mercato altrove fino a quando questaura di prestigio non lascer il vecchio continente. Tecnica o creativit. Cos pi importante per uno yacht designer? Distinto mi verrebbe da rispondere creativit, ma ovviamente la parte puramente costruttiva del progetto gioca un ruolo fondamentale. Se un modello troppo fantasioso, il rischio che lo yacht non sia nemmeno costruibile. Non dimentichiamoci che ogni imbarcazione si muove in un contesto che a sua volta si muove, dunque vi sono norme tecniche molto severe da rispettare. La bravura di uno yacth designer in fondo consiste proprio nella capacit di sfruttare quel tanto di libert creativa che gli concessa per conferire alla sua creatura il massimo di qualit in termini di resa estetica. Ci sono alcune di queste sue creature alle quali particolarmente affezionato? C un progetto per un Jade Yacht di 90 piedi che mi inorgoglisce particolarmente. Lo yacht sar costruito a Taiwan e alla fiera Boat Show di Dubai ho gi avuto modo di constatare lapprezzamento per il lavoro svolto. Sono rimasto sorpreso ad esempio quando uno studente universitario mi ha chiesto se poteva farsi fotografare al mio fianco. Per larchitetto quali sono le differenze tra il lavoro con i cantieri navali e quello con il singolo armatore? Il tipo di

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Nel nostro settore andrebbe messa in risalto lidea di una peculiare sensibilit creativa italiana.

committente implica diversi modi di lavorare? Generalmente larmatore alla ricerca di un sogno, vuole unimbarcazione che in alcuni casi davvero irrealizzabile. Ma questo in fondo proprio il bello della nostra professione perch larmatore ci spinge a disegnare qualcosa di ardito, ci invita ad osare, mentre i cantieri navali tendono a non andare oltre certi limiti. In questi casi uno yacht designer dovrebbe lasciarsi influenzare dal cliente o imporre il suo stile? Io cerco sempre di assecondare larmatore e cercare di capire cosha in mente. Nellambito dellestetica pura tuttavia rivendico una certa autonomia decisionale. Daltronde il cliente ci sceglie perch ha gi visto come lavoriamo. Chi lacquirente-tipo di questi yacht? Ci pu offrire un breve ritratto dei suoi armatori? Sono clienti molto facoltosi con i quali si hanno rapporti diversi a seconda dei paesi di provenienza. Con lacquirente mediorientale di solito non si ha mai a che fare direttamente ma si comunica con i suoi uomini di fiducia. Il cliente russo invece rimane impassibile, non dice quello che pensa. Con gli altri clienti europei per fortuna si instaura una relazione pi aperta. Si tratta comunque di persone che non sono abituate a fare da sole ma che si avvalgono dei servigi di un equipaggio che conduce limbarcazione per loro. Rubinetti doro a parte, c stato qualche capriccio o richiesta particolare di un armatore che le rimasta impressa? Su uno yacht, quando al generatore principale viene richiesta troppa energia, generalmente entra in funzione un circuito parallelo. In questo passaggio tuttavia si verifica una sospensione della corrente elettrica per una decina di secondi. Un armatore aveva labitudine di cucinare souffl per colazione, dunque stato elaborato un complesso sistema di erogazione dellenergia elettrica per eliminare questo piccolo black-out e consentirgli di cucinare in modo ottimale. Un altro armatore invece ha fatto installare sopra il tavolo da pranzo uno schermo a fibre ottiche in grado di riprodurre in tempo reale limmagine del cielo stellato. Questi capricci effettivamente sono molto frequenti ma gente a cui non facile dire di no.MESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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ERSONAGGI

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Fa lINDIaNoIntervista ad Alessio Merigo, autore del libro Capelli neri.di SERgIO MASINI

QuaNDo Il MaNaGer

Spesso siamo costretti a imprimere a noi stessi ritmi di vita e di lavoro che solo apparentemente si coniugano col benessere.obbligate a convivere; su tutte il ceppo degli Algonkini (da cui deriveranno i Lakota, come i Navajo), il popolo del nord costretto ad abbandonare boschi e laghi per le pi aride terre del sud. Quanto tempo ha vissuto in loco per la preparazione del libro? In totale circa due mesi, durante i quali ho cercato di documentarmi al meglio, pur incontrando molte difficolt. I Navajo, 300.000 su una riserva posta allintersezione di quattro stati, non conservano pi di alcol, aggravato da unalimentazione iperproteica, cause principali di una vasta tendenza allobesit. I giovani, che sono a tutti gli effetti teenagers USA, non sono interessati al passato del popolo cui appartengono. Vero che le poche trib che hanno deciso di non cedere al turismo e mantenere un contatto col proprio passato pagano un prezzo altissimo, vivono spesso in diffusa povert. Qual il modo in cui sono visti oggi gli indiani?

lessio Merigo, dirigente di unassociazione doperatori del terziario, da sempre ha una passione su cui ora appone la felice firma di scrittore: ama indagare e raccontare di popoli e culture lontane, vite vissute alleco dei ritmi dellanima e della natura. E se la sociologia e lantropologia sono state la sua chiave conoscitiva, la voglia di mettersi in gioco stata la vera molla che lha portato ad affiancare allin-

a

tensa attivit di manager la pratica delle arti marziali e del Tai Ji Quan (lantica tecnica di combattimento cinese di filosofia taoista). Quella voglia, unita allamore e alla curiosit per i nativi americani, ha accompagnato la sua vita sin dai tempi delluniversit e rivive ora tra le pagine della sua fatica letteraria. Capelli neri racconta di uno statunitense di successo, Harvey Duke, e della sua

avventura umana fuori dal comune, unintensa esperienza interiore che si snoda tra Hong Kong e gli indiani Navajo, alla ricerca del s e di ci che davvero ha pi valore. Per narrare del viaggio di Harvey lo stesso Merigo stato pi volte nellovest dAmerica, dove i coyotes grattano fuori dalla porta e lo sguardo si confonde nellinfinit irreale dei canyon. Qui entrato in contatto con i sopravvissuti, antichi popoli delle terre selvagge e il loro passato quasi del tutto dimenticato, ha indagato gli usi e le tradizioni dei padri, divenendo, tra laltro, membro onorario della nazione degli Uroni, nella regione dellattuale Canada. Com iniziata una delle sue grandi passioni, quella per gli indiani dAmerica? nata in giovent, leggendo i giornaletti, guardando i film: mi sconcertava il fatto che sul finale gli indiani perdessero sempre. Nel corso dei suoi studi ha avuto modo di

Un capo indiano ha detto: La differenza tra i noi e i neri (quanderano discriminati) che loro erano maltrattati, piegati ai lavori pi umili, mentre noi per i visi pallidi non esistiamo, peggio ancora. Oggi sui libri di storia non si prende in considerazione il ruolo dei pellerossa nel trascorso degli Stati Uniti. Basti pensare che ancora pochi sanno che i cowboy erano quasi tutti neri o messicani. Perfino la strage di Little Bighorn in realt stata colpa di un italiano. No! Anche quello Gi, sembra che tale John Martini, un garibaldino e trombettiere fosse stato mandato da Custer a chiamare rinforzi. Non parlava linglese e non seppe farsi capire.Nelle foto, alcuni suggestivi scatti di Alessio Merigo realizzati durante il suo viaggio negli States.

guardavo i film sugli indiani: mi sconcertava che loro perdessero sempre.sviluppare tesi sulle nazioni native degli Stati Uniti. In particolare minteressava approfondire il loro rapporto con lambiente ostile col quale alcune trib furonoMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

.LA SCHEDAormai molto della loro memoria storica. Manca una tradizione scritta e con la conquista sono stati obbligati a uniformarsi ai costumi dei conquistatori. Tantissimo andato perduto. Gli americani, a causa di un diffuso senso di colpa, elargiscono finanziamenti che inducono al consumo

ALESSIO MERIGO

56 anni, direttore generale di Confesercenti e amministratore delegato di Bresciatourism. autore del libro Capelli neri, acquistabile presso le librerie Einaudi e Ferrata e on-line presso il sito della Starrylink Editrice.

Harvey Duke dopo un infarto si rende conto che la vita che conduce non lo rende realmente felice, rinnega la finanza e la carriera per una meno rampante ricerca dellarmonia interiore. C qualcosa di autobiografico? Me lhanno chiesto in tanti e onestamente non lo so. Per ritengo che oggi viviamo in una societ in cui la competizione altissima e spesso siamo costretti a imprimere a noi stessi ritmi di vita e di lavoro che solo apparentemente si coniugano col benessere. Com nato questo libro? Viaggiando molto mi capita di passare parecchio tempo in aereo e negli aereoporti, cos ho iniziato a trascorrerlo scrivendo, mettendo su carta ci che mi affascina. Tra finzione e realt nato questo romanzo, quasi due momenti, due racconti in uno. Perch un libro oggi possa avere unimportante diffusione cosa serve? Premettendo che come mia prima pubblicazione il mio interesse stato ancora, solo, di scrivere per me stesso, devo dire che mi sono reso conto che ci vogliono grandi investimenti pubblicitari, dalla copertina ai testimonials. Sono venuto a conoscenza di numeri che mi hanno impressionato: ogni anno vengono consegnati alle case editrici 45.000 manoscritti, di cui solo 300 vengono pubblicati, forse la met con successo.MESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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RESCIA E I BRESCIANI

RTU E IL FISCOdi FERDINANDO MAgNINO

UBRICA

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FuGaP

Dal CeNtro storICo?Inchiesta tra le prospettive e le soluzioni per un modello commerciale da rinnovare.rima della crisi economica che negli ultimi mesi ha colpito lintero pianeta, si analizzava il calo di presenze in centro storico ipotizzando una serie di concause: la chiusura del centro storico alle auto; la carenza di parcheggi, la scarsa sicurezza, il calo o il cambio dei residenti. Resta il fatto che ormai da anni, soprattutto durante alcuni giorni della settimana, passeggiando per le vie della parte pi antica della citt si ha la netta percezione che le presenze siano sempre meno. Ma davvero crisi per il pi grande e bel centro commerciale della provincia di Brescia? Quanto si perso in termini di competitivit negli ultimi anni? A favore di chi? Quali le cause? E, cosa pi importante, quali le soluzioni, non teoriche, ma pratiche; quelle che i commercianti stessi e lamministrazione comunale pensano di adottare, ovvero quelle che quasi certamente influiranno sulle nostre abitudini nel prossimo futuro? Prossimamente, 12mesi inizier un viaggio nel commercio bresciano, dalle vie pi prestigiose, a quelle meno frequentate e periferiche del centro, quelle dove maggiore la desertificazione commerciale e pi forte il degrado. Un viaggio attraverso negozi di abbigliamento, mercerie in via di estinzione, bar e ristoranti. Ascolteremo commercianti, clienti, residenti e amministratori per capire quali sono le idee su una delle tematiche pi calde delle passate elezioni amministrative. Partiremo oggi da alcune considerazioni generali, forse noiose ma certamente utili, per avere un quadro generale. Brescia dagli anni 70 a oggi ha persoMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

la rIvalsa Iva Nelle sPese leGalI(parte vittoriosa), e ci in forza del rapporto di natura sinallagmatica avvocato/cliente. Tale principio stato confermato dalla stessa Amministrazione Finanziaria, la quale ha tenuto a precisare le ragioni che attengono allimpossibilit, per la parte soccombente, di esercitare la detrazione per limposta pagata. Infatti, il pagamento dellIVA da parte del soccombente avviene non a titolo di rivalsa ma a titolo di condanna, come statuito nella sentenza: quindi, senza possibilit di detrazione ex art.19 decreto IVA. Di norma, la parte vittoriosa, deve essere tenuta del tutto indenne da ogni e qualsiasi spesa legale (non solo onorari ma anche rimborsi spese, cassa forense), ivi compresa lIVA addebitata dal difensore. Unica eccezione si incontra nel caso in cui la parte vittoriosa sia soggetto passivo dimposta e, beninteso, il giudizio inerisca lesercizio dellattivit imprenditoriale o professionale. In tal caso, il soccombente non sar tenuto al pagamento di alcun importo a titolo di IVA addebita dal difensore al proprio cliente/vittorioso, proprio poich non sussiste in capo al vincitore alcuna spesa da rimborsare. Per quanto riguarda gli aspetti reddituali, la deduzione dellonere spetta unicamente alla parte soccombente. Ai fini dellimposizione diretta, il costo imputato dalla parte vittoriosa a seguito della parcella pagata al proprio difensore sar compensato dal provento diverso iscrivibile al momento delleffettivo rimborso, ovvero sopravvenienza attiva se il rimborso avviene in un esercizio successivo. La ritenuta dacconto sugli onorari e diritti del difensore ricadr sul soggetto vittorioso, non essendoci alcuna relazione diretta tra il legale e la parte soccombente.

50.000 abitanti, in parte compensati dallarrivo di circa 30.000 stranieri, che ovviamente hanno abitudini e attitudini di spesa ancora molto diversi dai nostri. Il calo di popolazione in citt segue tuttavia un trend opposto a quello provinciale e dellhinterland, dove gli abitanti sono aumentati esponenzialmente, passando da 900.000 a oltre 1.250.000. Chi vive fuori Brescia, viene in citt? Perch? Con che mezzo? agevole raggiungere Brescia? Quali i concorrenti del centro storico? Rispondere a queste domande significa comprendere parte dei problemi. Oltre 500.000 bresciani entrano ogni giorno a Brescia, per lavoro o svago. Trovano servizi adeguati? Che tipo di negozi, bar e altre attivit di artigianato aprono oggi a Brescia? Qual la nostra situazione rispetti a realt vicine (e concorrenti) alla nostra? I prez-

zi percepiti, sono pi alti o pi bassi a Brescia rispetto a Verona, Bergamo o Mantova? I parcheggi sono pieni o vuoti? Larredo urbano adeguato a una citt come Brescia o sembra pi quello di una citt in via di sviluppo? Su cosa si deve puntare per reggere il confronto con i centri commerciali dellhinterland? E cosa richiedono i consumatori? Quali progetti hanno in cantiere i commercianti e quale visione hanno gli amministratori? Il passo successivo sar spostarsi in provincia, nei centri commerciali e nei paesi pi grandi, che intercettano parte della clientela persa dalla citt. Lavorano i negozi a Desenzano, Iseo e Sal la domenica? Che tipo di clientela frequenta i centri commerciali? Sono alcune delle domande che porremo agli intervistati.

na recente Sentenza della Suprema Corte mi consente di affrontare il tema, assai frequente, relativo ai corretti adempimenti contabili e fiscali da assumersi ogni qual volta si conclude un giudizio civile con condanna della parte soccombente al pagamento delle spese processuali a favore della parte vittoriosa. Preciso subito che mi riferisco esclusivamente alle previsioni dellart.91, co.1, tralasciando il successivo art.93, co.1, perch ipotesi senzaltro pi ricorrente: la parte vittoriosa (privato o soggetto IVA che, come vedremo, porta a comportamenti del tutto differenti) liquida il proprio difensore per poi rivalersi riaddebitando la spesa sulla parte soccombente. Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci: il difensore emetter la parcella solo ed unicamente al proprio cliente

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LESPERTORISpONDED // Un ingegnere svolge la sua attivit nellimmobile adibito anche a propria abitazione. In quale misura pu dedurre le spese sostenute per il telefono fisso? E lIVA riferita a tali spese in quale misura pu essere detratta? R // L art. 54, comma 5, Tuir, nella formulazione in vigore dal 2007, prevede che le quote dammortamento, i canoni di locazione anche finanziaria e di noleggio e le spese di impiego e manutenzione relativi ad apparecchiature terminali per servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico sono deducibili nella misura dell80 per cento. stata quindi introdotta una forfetizzazione dellinerenza relativamente ai costi connessi allacquisto e alla gestione dei telefoni fissi e mobili. Di conseguenza, la percentuale di deducibilit pari all80% prescinde dalleffettiva destinazione del bene ed pertanto applicabile ancorch il telefono fisso sia utilizzato per fini personali in misura superiore al 20%. Con riferimento allIVA, la stessa detraibile, ai sensi dellart. 19, comma 4, Dpr n. 633/72 nel rispetto del principio di inerenza, ossia per un ammontare determinato, secondo criteri oggettivi, in funzione dellutilizzazione del bene/servizio nellattivit professionale esercitata. D // Due coniugi, proprietari al 50% di unabitazione, sono intestatari al 50% di un mutuo per lacquisto della stessa. A seguito della separazione, la rata di mutuo viene pagata interamente dalla moglie, che abita nellimmobile insieme ai figli, anche per la parte del marito, non pi convivente. La moglie pu usufruire della detrazione Irpef per gli interessi passivi complessivamente corrisposti, anche in relazione alla parte del marito non fiscalmente a carico della stessa? R // Secondo quanto disposto dallart. 15, comma 1, lett. b, Tuir, se il mutuo intestato ad entrambi i coniugi, ciascuno pu usufruire della detrazione unicamente per la propria quota di interessi. Nellipotesi in cui uno dei due coniugi (acquirente e intestatario del contratto di mutuo) non utilizzi limmobile come abitazione principale, non perde il diritto alla detrazione degli interessi passivi se limmobile adibito ad abitazione principale di un suo familiare (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado). Nel caso di separazione legale, anche il coniuge separato, finch non interviene lannotazione della sentenza di divorzio, rientra tra i familiari e di conseguenza ha diritto a detrarre la propria quota di interessi. Se un coniuge fiscalmente a carico dellaltro, questultimo pu detrarre entrambe le quote. Si ritiene che nel caso di specie, poich il marito non a carico della moglie, questa, ancorch corrisponda entrambe le quote, pu detrarre esclusivamente gli interessi connessi alla propria quota.

Manda la tua domanda a: ferdinando.magnino

@dodicimesi.comMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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ICUREZZA

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uNa DIvIsaSe locchio del nonno ancora vigile, allora chiamatelo assistente civico.di SAlvATORE SCANDURRA

Per PreNDersI Cura Della CItt

e la CrIsI, uN ottIMIsta PreoCCuPatoIntervista al vice presidente di Confindustria.di SERgIO MASINI

alDo BoNoMI

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ittadini che aiutano gli agenti di Polizia Locale, tutti volontari, il pi delle volte pensionati. Gli assistenti civici di Brescia si sono ritrovati insieme alle Istituzioni, lo scorso 29 maggio ai giardini Falcone per presentare liniziativa Nei parchi insieme sicuri. Gli assistenti civici dice il vicesindaco di Brescia, Fabio Rolfi vogliono essere un valore aggiunto alla percezione di sicurezza dei cittadini, una presenza amica, dal ruolo non repressivo. In costante crescita da dodici anni a questa parte, rivitalizzati nellorganico e nella struttura dallo scorso anno, hanno la funzione di risolvere problemi, interagire con la popolazione, evitare conflitti. Non sono ronde, giusto precisarlo da subito: non possono chiedere documenti n tantomeno arrestare persone, la loro mission permettere alla gente di condividere serenamente gli spazi pubblici, segnalare piccoli danni o disservizi, mettere a conoscenza i cittadini delle regole pi elementari da rispettare. Operano prevalentemente nei parchi, e il loro ruolo civico moderare e conciliare lirruenza dei pi giovani con la necessit di riposo degli anziani. Adriano Paroli, sindaco di Brescia, precisa: I primi fruitori del servizio sono i bambini, che possono guardare a questi angeli custodi con serenit. Siamo di fronte a un nuovo modo di costruire la citt, vigilando per perseguire quei valori su cui fondata; un modo, credo, giusto. Riconoscibili da una pettorina blu e scritta gialla fluorescente, gli Assistenti Civici sono dotati

di cellulare, e utilizzano, quando serve, una linea diretta con gli agenti della Polizia Locale. Qualche occhio in pi in aree potenzialmente a rischio continua Fabio Rolfi non pu essere che utile. La nostra cittadinanza non deve arroccarsi in casa, ma riconquistare e condividere gli spazi pubblici, solo cos si possono migliorare i rapporti tra i cittadini. Gli assistenti civici continua Rolfi sono circa un centinaio e coprono tutte le ore del giorno da aprile a ottobre. La loro una presenza deterrente, rassicurante e conciliante. Siamo di fronte

ad una libera forma di volontariato, nullaltro. Divisi in tre associazioni (Auser Brescia, Anteas e Assoarma), i volontari vengono formati e selezionati dal Comune, che assegna loro le aree di competenza. La formazione degli assistenti prevede corsi di primo soccorso, corsi inerenti le vittime della violenza ed altri ancora. In linea di massima sono tutti pensionati che intendono rendersi socialmente utili, una forma di volontariato per rendere pi vivibili e pi sicure anche le aree verdi cittadine pi problematiche.

mprenditore e vice presidente di Confindustria, con delega alle politiche territoriali e distretti industriali. Dr. Bonomi, quali sono i prossimi obiettivi e ci sono territori in Italia su cui pi facile intervenire, sui quali pi puntate? Confindustria attiva in tutta Italia, questo un concetto fondamentale: Confindustria avverte forte, alla base, il dovere di lavorare per tutte le aziende italiane nessuna esclusa; parliamo con Milano come con Roma, Torino o Caltanisetta. Io partecipo del dialogo col Governo, certo, ma se il contatto diretto con questultimo compito del presidente, in prima persona e a lungo mi sono incaricato di un lavoro di ascolto presso le associazioni, ho visitato dodici distretti dal bellunese a Siracusa da Roma al pratese e incontrato oltre trecento imprenditori, il tutto perch volevo capire le reali necessit delle imprese. Basandomi su quanto appreso abbiamo stilato un programma che stiamo cercando di portare a conclusione. Ci siamo resi conto che il distretto, cos come tradizionalmente inteso va proiettato su quello che chiamiamo distretto di rete o filiera. Il Governo stesso riconosce oggi le reti nella loro rilevanza per logiche di aiuto e sostegno alle imprese, per educarle a lavorare insieme ottenendo al contempo di essere maggiormente tutelate. Per quanto riguarda le politiche territoriali stiamo invece costruendo col Governo una task-force per interventi tempestivi in caso di crisi, senza lungaggini legislative o abitualiMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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.LA SCHEDA

ALDO BONOMI

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lentezze, anche questo era un obiettivo che mi ero prefissato. A completamento di queste scelte, Confindustria, con un partner bancario di livello mondiale, Barclays Bank, e lAssociazione Premio Qualit Italia, sta elaborando un modello per fare un rating di filiera. Laccordo stato firmato e presentato alla stampa a fine giugno, e sar sperimentato entro fine anno. Oggi c Basilea 2 (creato dalla banca, non dalle aziende): noi andremo invece con la banca sul territorio, a fianco delle aziende, per costituire un rating unico e migliore cui tutte le aziende appartenenti potranno riferirsi, un Basilea 3. Parlando di A.I.B.: Lei stato un protagonista delle elezioni del presidente Tamburini, oggi si avverte una vicinanza con CdO (Compagnia delle Opere, ndr.), cosa ne pensa? Ognuno libero di fare quello che vuole, Tamburini non pi presidente dellAssociazione Industriale Bresciana. Il presidente dellAssociazione Industriale Bresciana Giancarlo Dallera: una cosa deve essere chiara, che la rappresentanza spetta alle associazioni come Aib.MESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

Alberto Bombassei e Aldo Bonomi, vice presidenti di Confindustria, con Emma Marcegaglia.

Aib non ha preso posizione sul tema ASM-AEM-A2A. Avrebbe dovuto, a suo avviso, seguire una linea diversa? Allora non ero il presidente e la linea dellassociazione una. Ritengo personalmente che il legame con Milano sia una scelta sbagliata, commessa dalla vecchia giunta del Comune. Non credo ai piani faraonici ventilati, ci sono nicchie di mercato e specializzazioni in cui ognuno pu sopravvivere e guadagnare e credo che, per il bene di Brescia, Asm avrebbe dovuto restare indipendente. ancora possibile una separazione Brescia-Milano? Ora il passo stato fatto, vedremo come evolver la situazione e quali saranno le scelte future, ma tutto possibile. La sua passione per le Mille Miglia conosciuta, questo che lha portata allAci? Le sembra che lAutomobile Club dItalia si stia muovendo bene, e quale percezione ne hanno gli automo-

bilisti secondo lei? Ho fatto una promessa quando ancora non ero vice presidente di Confindustria, una promessa a dei carissimi amici che mi avrebbero voluto presidente dellAci. Quando la cosa si concretizzata non mi sono tirato certo indietro ma, onestamente, non mi aspettavo di trovarvi i problemi che vi sono. Mi sta impegnando pi del previsto, conoscevo lassociazione dallesterno, e non avevo il sentore della complessit delle situazioni in seno allAutomobil Club. Quando mi fu chiesto di occuparmene era commissariata, avevamo gi perso la Mille Miglia, cerano Bipop, Ubi, A2A: non me la sono sentita di rifiutare. Cercavano a ragione qualcuno sopra le parti, che amasse la Mille Miglia senza interessi personali e cos ho accettato lincarico. Come in tutto quel che faccio ci ho messo il massimo impegno (per quelle che sono le mie capacit e competenze) e ho costituito, ritengo, unottima squadra, tutta gente di alto standing, gente che lavora sodo. Intendo riportare lAci ai fasti di una volta, sciogliere i problemi che ci sono, restituirla agli automobilisti perch sia vicina a loro e li protegga, perch li rappresenti e, naturalmente, questo significa anche Mille Miglia. LAci, che ha una parte statale, non si deve pi muovere in un contesto come quello di trentanni fa, ora il suo mondo cambiato, ha una parte statale, il che ci obbliga a farne una reale erogatrice di servizi per gli automobilisti. Non dobbiamo dimenticarci che il fiore allocchiello dellAciBrescia la

Aldo Bonomi, vice presidente di Confindustria per le politiche territoriali e Distretti industriali. Nasce a lumezzane nel 1951. Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Bonomi: Rubinetterie Bresciane Bonomi Spa, Valpres srl, Valbia srl, Univers. Membro del Consiglio di Amministrazione di Bipop-Carire Spa dal 2002, membro di Giunta dellAssociazione Industriale Bresciana dal 1993, vice presidente della Scuderia Brescia Corse dal 2007, presidente Associazione Premio Qualit Italia, presidente ACI Brescia. Ha ricoperto i seguenti incarichi: membro del Consiglio Direttivo e della Giunta Confindustria dal 2004 al 2008; membro del Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 Ore dal 2004 al 2007; membro del Consiglio di Amministrazione di Bipop-Carire Spa dal 2002 al 2008, presidente dellAssociazione Industriale Bresciana dal 2001 al 2005; vice presidente dellAssociazione Industriale Bresciana dal 1997 al 2001; presidente di Assoenergia dal 1998 al 2001; membro del Consiglio Piccola Industria dellAssociazione Industriale Bresciana dal 1993 al 1997; presidente dellAssociazione Calcio Lumezzane dal 1994 al 2002; Consigliere Lega Calcio Serie C dal 1998 al 2001. Mille Miglia, un passaporto internazionale che va protetto e fatto crescere. Bisogna riconoscere il merito a chi lha rispolverata, ma ora ci richiesto un contributo ancora maggiore perch sia sempre pi una manifestazione di grande livello. Lei e la sua famiglia avete dato tanto al calcio e al Lumezzane, unaltra grande passione Abbiamo lavorato per far crescere il Lumezzane calcio per ben quindici anni e ottenuto di farlo conoscere e apprezzare come una squadra di livello. A seguito di questavventura ci sono pervenute svariate richieste di prendere in gestione squadre

La crisi? Ho fiducia nelle capacit delle persone.anche importanti, come alcune di serie B, ma oggi come oggi per noi il calcio un capitolo chiuso. Come industriale cosa dice di questa crisi, ci sono sbocchi? Come potranno o dovranno rinnovarsi le aziende? Ci sono dei segnali? Credo sia ancora presto per dirlo, segnali ce ne sono, ma possono anche essere presto contraddetti. E comunque dobbiamo fare un distinguo: un conto parlare in generale, ma se ci caliamo nelle diverse realt ognuna si caratterizza per tempi e prospettiva diversi. Settori come il farmaceutico o lalimentare non hanno registrato grossi problemi. Prendiamo invece la meccanica, in cui Brescia fortissima, lultima che ha subito la crisi e, con ogni probabilit, sar lultima a riprendersene. Io sono fiducioso nelle capacit che hanno le persone. Come imprenditore continuer a vivere nella mia azienda e a investirvi, anche se magari in maniera diversa. CredoFranco Tamburini, gi presidente di Associazione industriale bresciana, Aldo Bonomi e giancarlo Dallera, attuale presidente Aib.

che tutti dovremo dare il reale valore al denaro e credo che affronteremo momenti molto difficili. Li supereremo, soprattutto se non ci saranno problemi sociali. Ci illudiamo o vogliamo illuderci che questa crisi finir a breve e facciamo tutti degli sforzi importanti: poca cassa-integrazione, ridurre di molto i nostri margini, invece che guadagnare poco, magari, cercare di perdere poco. Ma fino a quando potremo farlo? Non dobbiamo dimenticare che oggi in Italia il 93% sono aziende sotto i venti dipendenti e le restanti sono medie aziende in cui il titolare conosce tutti i suoi lavoratori che, ovviamente, difficilmente licenzier. Personalmente sono ottimista, ma realisticamente preoccupato, insomma un ottimista preoccupato .

.ACI SENZA PACEPubblichiamo integralmente lintervista al vicepresidente di Confindustria e presidente Aci, Aldo Bonomi, realizzata prima dellannullamento delle procedure e quindi dellesito delle elezioni relative allAutomobile Club di Brescia, deciso dalla Seconda Sezione cittadina del Tar. Aldo Bonomi ha gi preannunciato, in merito alla decisione del Tar, ricorso al Consiglio di Stato.

Ce lho messa tutta per riportare lAci ai fasti di un tempo e credo ce la faremo.

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Per uN GIorNoIl Training Day, un progetto pilota nato a Brescia nel 2005, avvicina il mondo della scuola a quello delle Forze Armate. In crescita le domande di arruolamento.Per molto tempo, inutile nasconderlo, lesercito stato anche una via di fuga dalla disoccupazione; oggi assistiamo invece a un profondo cambiamento culturale nei confronti dellistituzione militare. Certo, ancora dal Sud che perviene il maggior numero di richieste, ma se il centro documentale dellesercito di via Spalto S. Marco (che raccoglie le domande per le province di Brescia, Cremona, Mantova e Bergamo) si visto praticamente triplicare le richieste dei volontari in ferma prefissata, la spiegazione non pu essere solo quella del passaggio dalla leva obbligatoria allarruolamento volontario. Entrando nei dettagli, si osserva che fra le quattro Province che fanno capo al centro documentale di via Spalto S. Marco, quella di Brescia raccoglie il maggior numero di domande. Per offrire un quadro di riferimento di questi rapporti numerici basti pensare che delle 75 richieste pervenute alla caserma Goito-S. Gaetano per il 2 blocco di incorporazione del 2009, ben 46 sono state presentate da ragazzi bresciani. Una percentuale che afferma la provincia di Brescia come il terreno pi fertile della Lombardia per larruolamento nellEI, in relazione al numero dei suoi abitanti. Questabbondanza di aspiranti militari anche frutto dellintensa attivit di propaganda affidata al Caporal Maggiore Amedeo Trebeschi nella provincia di Brescia, con frequenti visite negli istituti superiori per illustrare ai ragazzi le possibilit di arruolamento e i bandi di concorso dellEsercito. Trebeschi, 13 anni di reparti speciali e varie missioni internazionali alle spalle, ha imparato a toccare le corde giuste di quellindole avventurosa che si nasconde in ciascun ragazzo. Per tutti gli interessati la base di partenza lanno

solDatI

di pAOlOEMIlIO BONzIO

elle caserme dItalia, tra le file ordinate di militari in divisa, la musica cambiata. Verso la fine del 2004, come noto, gli ultimi coscritti si accingevano a prestare servizio di leva, giovanotti a volte ancora imberbi e poco avvezzi alle formalit della vita militare. Ma di quella rivoluzione copernicana che afferm il carattere volontaristico e professionale dellEsercito che ne stato? Che effetti ha avuto? A conti fatti, dopo il plauso convinto di chi salut labolizione dellobbligo di leva come una conquista di libert personale, le Forze Ar-

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mate tornarono dietro le quinte. Di loro si parla poco e quando se ne parla, di solito, non per dare buone notizie. Da quel fatidico decreto legge n. 115 del 30 giugno 2005, di tempo ne passato a sufficienza per provare a restituire un primo bilancio di questa esperienza, seppur nello spazio limitato della nostra Brescia. Gi, Brescia, proprio qui, in quella che fino a non molto tempo fa era per molti la ricca citt del tondino, dove il lavoro non manca mai, si registrato negli ultimi anni un considerevole aumento delle richieste di arruolamento (+ 18% in tutta la Lombardia, dal 2004 ad oggi).

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RESCIA E I BRESCIANI

Rdi SIlvIO BETTINI

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di servizio volontario in ferma prefissata, da cui possibile accedere a una delle interforze (Polizia di stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria, Corpo forestale dello Stato). Ma lesperienza pi significativa, che ha avvicinato il mondo della scuola a quello delle Forze Armate, senzaltro il Training Day: il progetto pilota, nato a Brescia nel 2005 per iniziativa del Maggiore Roberto Viani, che, reduce da un corso di qualificazione della riserva selezionata, inizi a porsi il problema di come mantenere una reciproca intesa tra la societ civile e lordine militare, dopo lo smantellamento del servizio di leva. Ecco allora che, pochi mesi dopo, iniziarono a entrare per qualche ora nelle scuole bresciane oggetti come bussole e maschere antigas, nuovi sussidi di un percorso di formazione teorico e pratico culminante con una giornata di competizioni sportivomilitari, il training day. Il progetto, nato allinterno dellIstituto Euroscuola (dove il Maggiore Viani, in qualit di architetto, insegna tecnologia delle costruzioni) coinvolge nel primo anno una trentina di studenti ma raddoppia ogni anno il numero di iscritti. Nel 2006 arriva anche la legittimazione istituzionale grazie al comandante militare dellesercito per la Lombardia, generale Camillo de Milato, che firma congiuntamente allufficio scolastico regionale un protocollo dintesa che inserisce il Training day tra i progetti previsti nellambito delliniziativa la pace si fa a scuola, promossa dal ministero della Pubblica istruzione e dal ministero della Difesa. Da quel momento in avanti, il training day si estende a macchia dolio in tutte le provincie lombarde dove vengono organizzati i corsi di formazione di 40 ore (tenuti da militari in servizio e della riserva) e i training day provinciali, dai quali si accede alla finale regionale. Il 15 maggio, al tiro a segno nazionale di via Garzetta a Mompiano, il training day bresciano ha richiamato ben 160 studenti degli istituti superiori della provincia, soldati per un giorno alle prese con prove di agilit allaria aperta e prove tecniche di osservazione e riconoscimento mezzi, gestione delle emergenze, medicazione e primo soccorso, tiro con larco e tiro a segno con carabina. Nellambito delle 25 prove sono state saggiate inoltre le conoscenze dei ragazzi in materia di legalit e cittadinanza, cultura e storia, diritto umanitario, lingue estere, topografia,MESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

PRODOTTO & MERCATOla reCessIoNe C e NoN D seGNalI DI resaDue sono le considerazioni che giungono spontanee. La prima: inutile sperare che una soluzione alla crisi giunga da fuori paese, il tempo della Germania paese locomotiva della ripresa economica passato e altre locomotive al momento non ce ne sono. La seconda: se forse pleonastico interrogarsi sulle cause della recessione, sono probabilmente ormai ben note ai lettori; ricapitolarne le principali, una volta ancora vuole essere un contributo affinch qualcosa finalmente muti nelle coscienze di politici e banchieri. Il campione della nostra analisi sostanzialmente concorde nellattribuire le proprie difficolt al seguente paradigma: i consumatori non entrano nei negozi perch non sono disponibili a spendere quattrini, e non sono disponibili a spendere quattrini perch non ne dispongono o perch temono di non poterne disporre in futuro. Il meccanismo semplice, i redditi netti da lavoro dipendente in Italia sono tra i pi bassi in Europa, molte aziende sono in difficolt, gli istituti di credito, in Italia mai particolarmente efficienti, oggi apparentemente incapaci di svolgere il proprio compito istituzionale, contribuiscono ad affossare definitivamente le aziende pi deboli e a tal proposito anche Basilea Due sembra solo una buona scusa per non erogare credito. Tutto ci determina disoccupazione e massiccio ricorso alla cassa integrazione ed noto che i disoccupati quattrini da spendere non ne hanno,

In alto il Maggiore Roberto viani, di fianco il Caporale Maggiore Amedeo Trebeschi.

cartografia, uso di bussole e gps, messaggi radio, messaggi terra aria e messaggi corporali. Il training day nato 5 anni fa per mia iniziativa e grazie al sostegno iniziale dellEuroscuola. Il modello a cui mi sono ispirato spiega il Maggiore Viani quello dellArmy Cadet Fox, lassociazione che promuove la cultura militare in tutto il Commonwealth britannico. Questanno abbiamo coinvolto complessivamente 700 studenti in tutta la Lombardia e attualmente stiamo raccogliendo linteressamento dei comandi militari di altre regioni, tra cui Umbria, Toscana, Veneto, Puglia. Al tiro a segno di Mompiano, anche una pattuglia di studenti dellUniversit degli Studi di Brescia ha preso parte alla manifestazione; il mondo universitario inizia a bussare alle porte di questa allegra brigata e la sensazione che il training day sia sul punto di fare il passo decisivo e prendere il largo. Se dovesse assumere una rilevanza nazionale, non ci sarebbe da stupirsi.

el precedente numero abbiamo sottoposto ai lettori di 12 mesi una panoramica sullandamento dei principali indicatori economici del mercato al consumo in Italia riferiti al mese di aprile. Il quadro emerso confermava la sensazione diffusa: il periodo non per niente facile. Lanalisi dei dati campione ha confermato sia la contrazione delle vendite che dei margini sul venduto; la flessione delle quantit ordinate cos come il numero degli occupati nel settore, ha evidenziato infine la crescita dei prezzi medi di acquisto dei beni destinati alla rivendita. In sintesi il settore delle vendite al consumo, con la sola eccezione della grande distribuzione, sta affrontando una congiuntura molto pesante; i dati di maggio, da poco disponibili, non fanno che aumentare la preoccupazione, nel grafico n. 1 mostriamo landamento dei trend. La progressione indica un peggioramento progressivo e costante di tutti gli indicatori, alcuni di questi elementi sono in continua flessione da oltre 20 mesi. Per cercare di capire se il problema riguardi solo il nostro paese o anche i nostri vicini abbiamo deciso di estendere lindagine ai principali paesi dellEurozona. Ricordando al lettore che i volumi di Italia, Francia e Germania rappresentano l80% circa dei volumi realizzati da tutti i paesi dellarea euro, dobbiamo sottolineare che il dato complessivo sostanzialemnte uguale alla somma dei dati riferibile alle nazioni citate. Il grafico n. 2 mostra, con riferimento ai medesimi indicatori gi illustrati in precedenza e riferiti al mercato italiano i trend che hanno caratterizzato lEurozona. Come si pu immediatamente notare dallanalisi comparata delle due figure, il fenomeno recessivo che colpisce il settore delle vendite al consumo accomuna i paesi del vecchio continente che utilizzano la Moneta Unica.

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overvIeW sulle veNDIte al DettaGlIo IN ItalIamentre i cassintegrati potrebbero averne, anche se pochi, ma spesso li stanno aspettando dallInps, per quanto? In media otto mesi la risposta. Non abbiamo la presunzione di avere risposte e soluzioni su cosa possiamo aspettarci per limmediato futuro, ma certo che settembre e ottobre saranno mesi cruciali; il timore che molte imprese non riaprano dopo la canonica chiusura ferragostana fondato e qualcuno dice che il peggio deve ancora arrivare. Forse sta giungendo il momento in cui tutti quanti dovremmo cominciare a pensare che il mondo per come lo conosciamo destinato a cambiare.Fig. 1

Fig. 2

Fonte Ufficio Studi BexB spaMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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Nella foto, Renzo Capra.

la DeBaCle INCoNsaPevole DI reNzo CaPraIl ricorso amministrativo di Capra si fonda, come egli stesso ha spiegato a chi scrive, su una presunzione di identit tra mandato politico triennale e lavoro a tempo determinato per lo stesso periodo.di AlESSANDRO CHEUlA

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e battaglie difensive, appunto perch tali, sono spesso perdenti (massime in politica, anche se condotte in buona fede o in presenza di buone ragioni). Non sono perdenti, o possono non esserlo, quando ci si difende da una ingiusta aggressione, da un sopruso evidente o da un abuso prepotente. Ossia quando, pur politicamente minoritarie, sono moralmente sostenibili. Ma a volte non paga, quando non si hanno argomenti politicamente validi, ridurre la battaglia politica a querelle giudiziaria o contenzioso amministrativo, lontani, forse, dallopposizione morale. Una vicenda

che forse pu essere ricondotta anche a Renzo Capra, ex presidente della gloriosa Asm lAzienda per antonomasia, senza altri connotati, come la chiamavano i bresciani ai tempi di Bruno Boni ed ex presidente del Consiglio di sorveglianza di A2A, la maggiore utility italiana nata due anni fa dalla fusione tra Aem di Milano e Asm di Brescia. Senza successo, dicevamo, perch si trattato di una battaglia perduta in quanto meramente difensiva. Cio senza sbocchi prevedibili n probabili possibilit di riuscita. Una breve retrospettiva necessaria per spiegare genesi e contenuti della vicenda.

BATTAglIA DIFENSIvA Frutto di una scelta dellallora Giunta Corsini poco tempo prima della scadenza del mandato, lelezione di Capra alla presidenza del Consiglio di sorveglianza di A2A stata revocata nellaprile scorso dalla maggioranza dei soci i Comuni di Brescia e Milano che detengono insieme il 55% del capitale dopo ripetute richieste di dimissioni da parte del sindaco di Brescia, Adriano Paroli. La querelle ha avuto poi un seguito surreale nellassemblea convocata per lapprovazione del bilancio della societ quando Capra, adducendo a pretesto un vizio di forma, neg ai soci di maggioranza (i rappresentanti dei Comuni di Brescia e Milano) il diritto di voto. Contenzioso risoltosi una settimana dopo, come prevedibile, con lintervento del Tribunale di Brescia richiesto dal sindaco Paroli, la riconvocazione dellassemblea e lelezione dei legittimi rappresentanti di maggioranza (12) e di minoranza (3) nel Consiglio di sorveglianza, nonch la successiva nomina da parte di questultimo dei membri del Consiglio di gestione. A prescindere dalla disputa dottrinale (non infondata) sulla opportunit o meno della governance duale (due organi amministrativi, il Consiglio di sorveglianza con compiti di controllo e il Consiglio di gestione con compiti operativi) va detto che, mentre quella dei membri del Consiglio di sorveglianza una elezione deliberata dallassemblea, quella del Consiglio di gestione una nomina, cio unelezione di secondo grado conferita dal Consiglio di sorveglianza. MANDATO pOlITICO CIO FIDUCIARIO, QUINDI REvERSIBIlE E REvOCABIlE La distinzione non peregrina, bizantina o di lana caprina. Nel senso che lelezione di Capra a presidente del Consiglio di sorveglianza, pur avendo durata triennale, risponde a un mandato di natura politica, cio fiduciaria e come tale reversibile e revocabile quando cambia la volont della medesima maggioranza o quando muta la maggioranza politica stessa. Il ricorso amministrativo di Capra si fonda invece, come egli stesso ha spie-

gato a chi scrive, su una presunzione di identit tra mandato politico triennale e lavoro a tempo determinato per lo stesso periodo. A noi pare una forzatura comprensibile, ma difficilmente sostenibile in termini di diritto, non essendo affatto equiparabili il differente status giuridico del lavoratore dipendente e del fiduciario politico. Il quale gode di un mandato che, nel caso di specie, la sovrana assemblea dei soci pu liberamente decidere di revocare per le pi diverse ragioni. Domanda: dal punto di vista del fair play, la maggioranza di A2A i Comuni di Brescia e Milano non poteva aspettare la scadenza naturale del mandato di Capra? No, risponde Paroli, per la ragione che non si trattava di un aspetto meramente formale, ma di una questione sostanziale. Il sindaco lo ha ribadito in pi occasioni: non si poteva aspettare poich Brescia rischiava di essere fagocitata da Milano a causa, pare, di un patto leonino i cui vizi di origine andavano sanati e i cui equilibri andavano ridefiniti e rinegoziati. Nel merito politico, inoltre, la maggioranza pu decidere autonomamente, una volta verificatosi il cambiamento del quadro politico e constatata la non corrispondenza dei mandatari alla nuova situazione. SpOIl SYSTEM E BIpOlARISMO A questo punto lecito trarre alcune lezioni, non pedanti, ma eloquenti. A parte il vulnus di immagine e il danno sostanziale la caduta del titolo in Borsa, con pesanti conseguenze per il mercato e gli incolpevoli risparmiatori e investitori istituzionali , vanno a mio avviso evidenziati due aspetti. Il primo che Capra, creatore non esclusivo, ma decisivo della migliore azienda municipalizzata dItalia forgiata a sua immagine e somiglianza, se si fosse dimesso a tempo debito ottemperando alla moral suasion di Paroli

avrebbe potuto chiudere in bellezza la quasi cinquantennale benemerita carriera. Con tanto di trionfo e imperitura gratitudine della comunit bresciana, che lavebbe collocato nel pantheon dei padri della patria locali. vero che lAsm sempra stata, grazie ai suoi bilanci e agli utili elargiti al Comune capoluogo, la incontrastata domina di Brescia e della sua municipalit senza distinzioni di colore politico o ideologico. E che pertanto per quasi mezzo secolo si dato a Brescia, per ragioni oggettive indipendenti dalla volont dei singoli, un inedito caso di controllore suddito del controllato. pROpORzIONAlE E MAggIORITARIO, lOgICHE IN CONTRASTO Il secondo aspetto che la musica cambiata. quanto ha probabilmente percepito ma forse sottovalutato una persona intelligente come Capra (ma si vedano altri casi bresciani quali Chicco Gnutti dellHopa o Bruno Sonzogni della Bipop, persone intelligenti e geniali, vittime forse di uno strano anelito). La musica cambiata non solo perch cambiata la maggioranza che ha dimostrato di fare sul serio, ma che il vecchio establishment bresciano ha mostrato di

Le battaglie difensive, appunto perch tali, sono spesso perdenti (massime in politica, anche se condotte in buona fede o in presenza di buone ragioni).non prendere, per alcuni versi, sul serio ma perch col bipolarismo venuto meno il consociativismo concertativo. Nel senso che col vecchio consociativismo della Prima Repubblica, figlio delMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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proporzionalismo, la lottizzazione politica era una prassi che sopravviveva alla fine delle maggioranze, con una deriva che poteva bypassarne i limiti temporali. Oggi non pi cos. Capra, e con lui la vecchia maggioranza degli Onofri e dei Bragaglio, vittima dellavvento del bipolarismo e dello spoil system, quella pratica forse barbara, ma democratica, secondo la quale chi vince vince e chi perde perde, chi dentro dentro e chi fuori fuori. Non solo dal governo, ma anche dal sottogoverno.

la rIPresasIaMo NoIdi AlESSANDRO CHEUlA

Dal pessimismo dellintelligenza sulla crisi allottimismo della volont oltre la crisi.Alessandro Cheula

Dal punto di vista del fair play, la maggioranza di A2A i Comuni di Brescia e Milano non poteva aspettare la scadenza naturale del mandato di Capra?. purtroppo questo leffetto collaterale del superamento del proporzionalismo e del Novecento. Aspetti che non vanno pi daccordo col bipolarismo. Debole, anomalo e atipico fin che si vuole, ma probabilmente destinato a crescere.Il termoutilizzatore, un simbolo di A2A. In alto, il palazzo della loggia, sede del Comune di Brescia.

.A2AlA NEWCO A2A la nuova societ, quotata in Borsa, nata dalla fusione tra Asm di Brescia e Aem di Milano. Unoperazione che ha dato vita alla pi grande multiutility (multiservizi) italiana per capitalizzazione, fatturato e dimensione operativa, con un knowhow tecnologico teleriscaldamento, cogenerazione, termoutilizzatori, metropolitane, oltre a una importante rete di centrali elettriche e termoelettriche di livello europeo. gOvERNANCE DUAlE un sistema di governo della societ mutuato dalla prassi tedesca, in base alla quale la conduzione suddivisa tra due organi. Uno con compiti di controllo, il Consiglio di Sorveglianza, composto da 15 membri: 12 per la maggioranza pubblica, ossia i Comuni di Brescia e Milano, che detengono in parti uguali il 55% delle azioni, e 3 per la minoranza di investitori privati. Il secondo organismo, con funzioni operative, il Consiglio di gestione, anchesso composto da 8 membri di cui 6 per la maggioranza pubblica e 2 per la minoranza privata. Le decisioni del Consiglio di Sorveglianza devono essere approvate con il voto favorevole di 11 consiglieri sui 15 assegnati. I NUOvI vERTICI Il presidente del Consiglio di sorveglianza, che ha sede a Brescia, il bresciano graziano Tarantini, che ha preso il posto di Renzo Capra; il presidente del Consiglio di gestione, che ha sede a Milano, il milanese giuliano zuccoli, mentre il vicepresidente il bresciano Giuseppe Cinquini, manager di lungo corso essendo stato per molti anni il direttore generale dellAsm, dimessosi due anni fa in polemica non con la fusione ma con il modo la penalizzazione della componente bresciana con cui veniva realizzata. La sua nomina a vicepresidente del Consiglio di Gestione significa una pi consona valorizzazione della parte bresciana.

nche leconomia, come la societ di Zigmunt Bauman, sta diventando liquida. Come leconomia sempre pi affine alla sociologia, gli economisti sono sempre pi assimilabili ai sociologi (con la differenza che, mentre leconomia fa parte del novero delle discipline passibili del premio Nobel, la sociologia no). La differenza tra economia e sociologia che questultima pi creativa, conia a ogni ciclo nuovi slogan e nuovi assiomi e aforismi, nuovi linguaggi pi vicini alla suggestione linguistica che alla scienza sociale. Come la vera funzione prociclica sono la passivit e il fatalismo, la vera funzione anticiclica sono la volont pervasiva e la reattivit compulsiva. Una volont condivisa da tutti e attuata da ciascuno. Una volont non volontaristica, non nel significato gentiliano attualistico, perch sarebbe una forzatura velleitaria e quindi illusoria non generatrice di effetti positivi. Intendiamo una volont razionale che deve mediare con gli aspetti irrazionali del mercato, con le sue psicosi collettive e pulsioni inconsce che, seppur non sempre consapevolmente condivise, ne determinano tuttavia levolversi e il divenire. lA pOlITICA ARTE DEl pOSSIBIlE Ma se vero che la ripresa siamo noi, che la ripresa dipender da noi, da tutti insieme e insieme da ciascuno, significa allora che leconomia sempre meno una

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scienza esatta, ci che peraltro non mai stata, e sempre pi una scienza probabilistica, ovvero una disciplina pressapochistica e approssimativa ammantata di pretesa scientificit e presunta oggettivit. Ci non significa che non sia razionale ma, a parte le sue essenziali leggi fondamentali assimilabili alle leggi fisiche in quanto ineludibili, una razionalit opinabile pi soggettiva che oggettiva. Una scientificit fondata sulle palafitte, come diceva Popper della falsificabilit della scienza. Come il mercato, fatto di attese corali e aspettative individuali pi che di funzioni geometriche o equazioni matematiche (meglio, la razionalit arriva successivamente a sistematizzarne e razionalizzarne lirrazionalit). Leconomia sembra diventare un fenomeno sempre meno scientifico in quanto sempre pi imprevedibile e irrazionale, e come tale una disciplina psicologica e comportamentale che attiene pi alle scienze umane (la behavioural science, scienza del comportamento, della sociologia anglosassone) che alle scienze esatte. Una scienza probabilistica, per non dire possibilistica, e dunque unarte del possibile come la politica, un approccio improbabile a ci che si presume probabile. pRO E CONTRO DEllA glOBAlIzzAzIONE Mentre tutti si affannano a dire la propria orecchiando idee altrui, tutti sembrano dimenticare due evidenti verit. Due cose, infatti, ci stanno insegnando la globalizzazione e la crisi finanziaria in atto.

Una buona e laltra un po meno. Quella meno buona che oggi, nelle odierne condizioni di scambio del mercato globale e delle continue tensioni che ne derivano, mantenere la pace costa, in termini economici, pi che fare la guerra. Quella buona che la globalizzazione dello scambio lunica alternativa alla planetizzazione della guerra. Non si dimentichi che nella prima met del secolo scorso il mondo vide ben due guerre mondiali scandite da una crisi economica di dimensioni planetarie - il 1929 - mentre nella seconda met del secolo, con lavvento del mercato globale e la nascita dello scambio dilatato alla quasi totalit del pianeta, il mondo non ha pi assistito a conflitti mondiali ma solo locali. Le ricorrenti e cicliche crisi economiche e finanziarie sono, nellet della globalizzazione, il prezzo da pagare alla pace mondiale e il surrogato delle guerre. Se politici e opinionisti parlassero chiaro in tale senso, forse lopinione pubblica reagirebbe con pi razionalit e sopporterebbe con maggiore consapevolezza agli effetti della crisi e le sue conseguenze, con grande vantaggio della coesione sociale e del suo positivo riverbero sulle possibilit di ripresa. NON TUTTI CRESCONO pERCH NON TUTTI CAMBIANO Certo non tutti imparano dalle crisi Darwin docet - nel senso che non tutti cambiano e quindi non tutti si adattano. Per questo vengono selezionati, cioMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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espulsi dal processo evolutivo. Sta tutta qui la lezione della crisi in atto: cambiare per adattarsi, e adattarsi per crescere, non solo per sopravvivere. Ecco perch la ripresa siamo noi. Perch anche da noi, dalla nostra volont razionale, pu dipendere landamento del ciclo evolutivo. Che poi la stessa cosa del ciclo economico. Non dipendenza in toto, ovviamente, ma nemmeno possiamo attribuire la causa dei nostri problemi al destino cinico e baro. Dire la ripresa siamo noi significa attribuire a noi stessi la paternit delle nostre opere, riconducendo alle nostre volont e responsabilit la principale matrice dei fenomeni sociali ed economici che ci circondano. Vernon Smith, economista americano, dice che il nemico in noi (Il

nemico siamo noi). Come dire che non possiamo addebitare allimponderabilit del caso la fonte dei nostri problemi. In questa interazione continua tra realt e responsabilit sta la possibilit di gestire la fuoriuscita dalla crisi. Consapevoli del fatto che i compiti dellhomo agens, simbiosi virtuosa tra homo faber e homo sapiens, vanno al di l dellhomo oeconomicus, essendo questo solo una piccola parte di quello. Leconomia, infatti, solo un aspetto della onnilateralit della natura umana e della totalit della persona. Importante certo, ma solo una parte. NO-glOBAl IN CRESCITA A SINISTRA E A DESTRA Tuttavia la schiera dei no-global, gli

antiglobalisti non solo di sinistra ma anche di destra, sta aumentando. Non solo i critici della prima ora, come Joseph Stiglitz, premio Nobel per leconomia da sempre in lotta contro lo scambio ineguale tra agricolture dei Paesi avanzati e quelle dei Paesi arretrati. Anche Giulio Tremonti, nel suo ultimo paradossale e stimolante saggio La paura e la speranza un libro agli antipodi del Turbocapitalismo, un saggio di otto anni fa dove il geniale economista sosteneva pressoch il contrario tessendo le lodi e le magnifiche sorti del liberismo si iscrive tra i critici del mercatismo. Da non confondersi, detto per inciso, con il mercantilismo, scuola di pensiero che allepoca delleconomia classica teorizzava il liberoscambismo in opposizione alla fisiocrazia (vinsero i mercantilisti, ideologi del globalismo di allora che a quel tempo faceva rima col rampante colonialismo, e persero i fisiocratici, sostenitori dellautosufficienza agraria). Non solo, ma il ministro Tremonti si insinua anche tra i critici del globalismo e persino del liberismo, invocando pi ingerenza dello Stato e auspicando pi politica in luogo del mercato (ingerenza che in Italia, detto ancora tra parentesi, storicamente degenerata in invadenza, si veda lesperienza dellIri oggi quasi rimpianta dagli stessi che trentanni fa ne condannavano le perversioni). pI STATO E MENO MERCATO Una conferma della opinabilit della scienza economica? Ieri tutti liberisti, oggi tutti statalisti. Dal pi mercato e meno Stato, come era in voga fino a ieri al tempo del reaganismo americano e del tatcherismo britannico, stiamo tornando al pi Stato e meno mercato, come andava di moda laltro ieri allepoca dello statalismo peninsulare autarchico. Ci sia permesso ricordare in proposito come alle due citate polarit tra mercato e Stato si insinuasse un tertium, larzigogolato sofisma di Martinazzoli, che teorizzava meno Stato nel mercato, meno mercato nello Stato, pi Stato nello StatoMESI 12lUglIO-AgOSTO 2009

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(omettendo per il